L’adattamento di Gorr il
Macellatore di Dei visto in Thor: Love and
Thunder si è rivelato divisivo e una nuova
reinvenzione del personaggio ufficiale rivela che il cattivo
dell’MCU interpretato da
Christian Bale appariva molto diverso.
La versione di Gorr di Love and
Thunder è molto diversa dall’omonimo
personaggio della Marvel Comics, ne mantiene il retroscena, ma
rende i suoi obbiettivi e le sue azioni leggermente diverse.
Soprattutto ne è stato modificato l’aspetto, rendendolo più simile
a quello di un uomo, cosa che ha permesso però a Christian Bale di
risplendere, nonostante il film non fosse un granché.
Ora però sono emersi altri concept
art inutilizzati per Gorr, firmati dall’artista Aleksi
Briclot, un collaboratore frequente dei Marvel Studios, che rivelano un look
nuovo e particolarmente impressionante per il cattivo.
Una differenza immediata è che
questo design rende omaggio al design Marvel Comics di Gorr aggiungendo due
viticci che scendono dalla testa (pur mantenendo intatto il volto
umano). Un altro interessante omaggio al materiale originale vede
Gorr indossare un’armatura da battaglia bianca che imita l’anatomia
naturale. Nei fumetti, Gorr il Macellatore di Dei
indossa solo il suo mantello nero con cappuccio e un piccolo
indumento intimo. Questa armatura allude a questo aspetto mentre
predispone anche il cattivo per le sue lotte contro gli dei.
Henry Cavill condivide alcune riflessioni riguardo al
fatto che Argylle – La
super spia, il suo nuovo film in cui interpreta una
spia, possa influenzare o no la sua possibilità di diventare il
nuovo James
Bond.
Dopo l’addio di Daniel
Craig al ruolo di 007 in No Time To Die
del 2021, Cavill si è ritrovato ancora una volta al centro
dell’attenzione per la possibilità di essere il prossimo a
interpretare l’iconica superspia britannica. Mentre i produttori
Barbara Broccoli e Michael G.
Wilson non hanno condiviso alcun annuncio reale su chi
sarà il prossimo attore a interpretare il personaggio, Cavill avrà
la possibilità di interpretare una nuova figura di spia in Argylle – La
super spia di Matthew
Vaughn.
Mentre il pubblico attende notizie
su James Bond 26, Henry Cavill si
chiede in un’intervista con Total Film (via GamesRadar) se
interpretare una spia in Argylle – La
super spia danneggerà le sue possibilità di
essere 007. “È un personaggio divertente. Se per questo motivo
sarò escluso da Bond o no, dipende da Barbara Broccoli e dal signor
Wilson.”
Henry Cavill era già stato una spia, in
Operazione UNCLE e si era confrontato con Ethan
Hunt in Mission Impossible: Fallout, quindi sicuramente il tipo di ruolo
gli interessa, ma resta da vedere se effettivamente sarà lui a
vestire i panni di James Bond.
Argylle – la super spia
Bryce Dallas Howard (Jurassic World) è Elly Conway,
autrice solitaria di una serie di romanzi best-seller di
spionaggio, la cui idea di felicità è una serata a casa al computer
con il suo gatto Alfie. Ma quando le trame dei libri di Elly,
incentrate sull’agente segreto Argylle e sulla sua missione di
smascherare un’organizzazione criminale globale, iniziano a
rispecchiare le azioni segrete di un’organizzazione di spionaggio
reale, le tranquille serate a casa diventano un lontano
ricordo.
Accompagnata da Aiden
(il premio Oscar Sam Rockwell), una spia allergica
ai gatti, Elly (che porta Alfie nello zaino) corre per il mondo
cercando di stare un passo avanti agli assassini, mentre il confine
tra il mondo immaginario di Elly e quello reale inizia a
svanire.
Il cast di prim’ordine
comprende
Henry Cavill (The
Witcher),
John Cena (Fast X), la vincitrice dell’Oscar Ariana DeBose (West Side Story), la superstar
del pop Dua Lipa (Barbie), il vincitore dell’Emmy e candidato all’Oscar
Bryan Cranston (Breaking Bad), la vincitrice dell’Emmy
e icona della commedia Catherine O’Hara (Schitt’s Creek), Sofia Boutella (Kingsman – The Secret Service)
e il leggendario
Samuel L. Jackson. Alfie è interpretato da Chip, che
nella vita reale è il gatto della top model Claudia Vaughn (nata
Schiffer).
Argylle – La
super spia è diretto e prodotto da Matthew Vaughn, da
una sceneggiatura di Jason Fuchs (Sei ancora qui – I Still See
You). Il film è prodotto da Matthew Vaughn, Adam Bohling (del
franchise Kingsman), Jason Fuchs e David Reid (del franchise
Kingsman). I produttori esecutivi sono Adam Fishbach, Zygi Kamasa,
Carlos Peres e Claudia Vaughn.Apple Original Films
presenta, in associazione con MARV, una produzione Cloudy. Argylle – La
super spia è distribuito da Universal Pictures
Italia.
Il film The
Piper di Erlingur Thoroddsen arriverà nelle sale
italiane dal 18 gennaio distribuito da Vertice 360.
Ispirandosi alla celebre favola dalle tinte dark “Il
Pifferaio di Hamelin”, il regista Erlingur
Thoroddsen porta sul grande schermo una leggenda
terrificante su una melodia maledetta, animata dalle musiche
del compositore Christopher Young, già autore
delle colonne sonore di numerosi film horror, tra
cui “The
Grudge”, “The Exorcism of Emily
Rose” e “Sinister”.
“The Piper è
anche l’ultima interpretazione sul grande schermo di Julian
Sands, (qui nei panni del direttore d’orchestra
Gustafson), indimenticato attore di “Urla del silenzio”, “Camera
con vista”, “Vatel”, “Il pasto nudo” e tanti altri cult, al quale
il film è stato dedicato.
La trama del film
Melanie è una giovane flautista e
madre single che aspira a diventare compositrice. L’occasione si
presenta quando ottiene il compito di completare il concerto al
quale stava lavorando la sua vecchia mentore, misteriosamente
deceduta. Ben presto si renderà conto che la melodia incompleta a
cui sta lavorando con tanta dedizione ha il potere di risvegliare
le forze del male. Capaci anche di provocare la morte, quelle note
celano misteriose e spaventose origini che ben presto verranno allo
scoperto.
Gabriel
Macht e Patrick J.
Adams, che hanno interpretato rispettivamente Harvey
Spector e Michael Ross nella serie Suits di USA Network, presenteranno l’81esima
edizione dei Golden Globe Awards.
Prodotto da UCP, Suits è andato in onda originariamente per
nove stagioni dal 2011 al 2019. Adams e Macht hanno recitato
insieme a Rick Hoffman, Meghan Markle, Gina Torres
e Sarah Rafferty. Secondo quanto riferisce
Variety, anche altri membri del
cast sono stati invitati a presentare.
Sebbene il legal drama abbia avuto
successo durante la sua corsa iniziale, lanciando anche uno
spin-off, è rientrato nella conversazione culturale quest’anno
quando le prime otto stagioni sono arrivate su Netflix. Da quando è arrivato sul gigante dello
streaming, è stato in cima alle classifiche USA per diverse
settimane.
Attualmente c’è una nuova serie Suits in
lavorazione dal creatore Aaron Korsch, ma non sarà
uno spin-off o un prequel ma presenterà invece nuovi personaggi. A
novembre, la presidente degli Universal International Studios e
dell’UCP Beatrice Springborn ha dichiarato che lo
spettacolo sarà ambientato “nello stesso arco temporale”
dell’originale e “avrà la stessa energia e le stesse belle
persone dell’originale”.
I Golden Globes andranno in onda
domenica 7 gennaio alle 20:00. ET, le 2 di notte in Italia.
Il noir è uno dei generi
cinematografici più affascinanti della storia del cinema, più volte
ripreso, citato e rivisitato. Cineteca Milano
Arlecchino propone cinque proiezioni di quello che è considerato
uno dei capostipiti del genere: Classe tous
risques di Claude Sautet.
Girato in parte a Milano, si tratta
di un film che secondo il critico del Corriere della Sera,
Paolo Mereghetti, è «tra i migliori noir francesi di sempre, in
perfetto equilibrio fra azione e analisi psicologica» e in cui, a
detta di molti, si trovano le vere origini del moderno poliziesco
europeo. Infatti, tutta la grandezza del maestro Claude
Sautet è già presente in questa sua opera prima, che
inizia come una saga familiare ma diventa presto una profonda
indagine sulla perdita e sul prezzo del crimine, con le sue
conseguenze emotivamente intollerabili. I volti di Lino Ventura e
di Jean-Paul Belmondo illuminano lo schermo e ci ricordano quale
favoloso regista sia stato Sautet anche nella direzione degli
attori.
La trama di Classe
tous risques
Il gangster Abel Davos, dopo aver
compiuto una rapina a Milano, tenta di rientrare clandestinamente
in Francia, dov’è condannato in contumacia, con la famiglia e il
complice Raynard. Purtroppo solo Abel e i suoi figli riescono a
varcare il confine. Una volta arrivato a Parigi, si rende conto che
i vecchi amici lo hanno abbandonato e, affidati i figli ad un
vecchio conoscente, si rifugia a casa di un certo Stark…
Il cast di Classe tous
risques
R.: Claude Sautet. Sc.: José
Giovanni, C. Sautet, Pascal Jardin, dal romanzo omonimo di J.
Giovanni. Fot.: Ghisalin Cloquet. Mont.: Albert Jurgenson. Musiche:
Geogrs Delerue. Int.: Jean-Paul Belmondo, Lino Ventura, Marcel
Dalio. Francia, 1960, 110’, v. o sott. it.
Il regista Claude
Sautet
Regista cinematografico francese
(Montrouge, Parigi, 1924 – Parigi 2000), Claude Sautet è stato
sceneggiatore, autore televisivo, assistente di Jacques Becker e
Georges Franju. Sautet esordì nella regia con Bonjour
sourire (1956); si affermò dapprima come esperto di intrecci e
atmosfere poliziesche e in seguito come fine indagatore di
problematiche sentimentali. Tra i suoi film: Classe tous
risques (Asfalto che scotta, 1960); Les choses de
la vie (L’amante, 1970); Max et les
ferrailleurs (Il commissario Pellissier, 1971); César et
Rosalie (È simpatico ma gli romperei il muso, 1972);
Vincent,
François,
Paul
et les autres (Tre amici, le mogli e, affettuosamente, le
altre, 1974); Un coeur en
hiver (1992); Nelly et Mr.
Arnaud (1995).
Da qualche anno a questa parte,
Pilar Fogliati è una delle personalità dello
spettacolo più interessanti in attività. Grazie alla sua
freschezza, alla sua vitalità e alla capacità di destreggiarsi tra
ruoli diversi, spaziando dalla commedia al dramma, si è infatti
distinta come un’attrice intelligente e attenta alla ricerca dei
progetti giusti. Ha poi debuttato di recente anche come regista,
dando prova di possedere numerose altre qualità.
2. Ha lavorato anche a
progetti televisivi. Nella sua carriera, oltre al cinema,
c’è però anche tanta televisione. Ha infatti iniziato recitando in
un episodio di Che Dio ci aiuti (2014), per poi prendere
parte anche alle serie Il bosco (2015), Fuoco amico
TF45 – Eroe per amore (2016) e Un passo dal cielo
(2017-2021), dove interpreta l’etologa Emma Giorgi ottenendo una
prima popolarità. Ha poi recitato anche in Non dirlo al mio
capo (2016), ExtraVergine (2019), Mai scherzare
con le stelle! (2020) e Cuori (2021-in corso), altro
titolo che la rende particolarmente nota. Dal 2022 è invece
protagonista della serie NetflixOdio il Natale, ad oggi composta da
due stagioni.
3. Ha condotto un noto
programma. Nel 2019, con Extra Factor, Fogliati ha
condotto per la prima volta un programma TV affiancando il cantante
Achille Lauro. Nel corso di questo, i due
conduttori intervistano, per i commenti a caldo, sia l’eliminato
della puntata appena andata in onda sia i giudici, i quali vengono
sottoposti anche alle domande e alle critiche del pubblico (tramite
telefonate in studio, collegamenti via Skype e commenti sulla
pagina ufficiale del programma presente sui due social
network).
Pilar Fogliati regista di Romantiche
4. Ha diretto un
film. Nel 2023 l’attrice ha debuttato alla regia di un
lungometraggio con Romantiche,
da lei anche scritto insieme a Giovanni Nasta e
Giovanni Veronesi. Grazie a questo film,
apprezzato da critica e pubblico, l’attrice ha ricevuto una
candidatura per la Miglior opera prima al Globo d’Oro, dove ha poi
vinto i premi come Miglior commedia e Miglior attrice, mentre ai
Nastri d’Argento ha ottenuto il premio come Miglior attrice in un
film commedia e la nomination per la Migliore commedia.
5. Ha interpretato tutte e
quattro le protagoniste. Per Romantiche
Fogliati si è fatta in quattro, scegliendo non solo di dirigere il
film ma anche di interpretare le quattro protagoniste degli
altrettanti episodi che compongono il lungometraggio. Ha dunque
assunto i panni di Eugenia, un’aspirante sceneggiatrice; Tazia, una
donna dei Parioli, aggressiva e dominatrice verso l’altro sesso;
Michela, una ragazza di Guidonia, divisa tra due amori; e infine
Uvetta, una giovane aristocratica, desiderosa di uscire dal suo
mondo per confrontarsi con la vita di tutti i giorni.
Pilar Fogliati in Cuori
6. È rimasta colpita dalla
tenacia del suo personaggio. Nella serie Cuori
Fogliati interpreta Delia Brunello, brillante cardiologa che
possiede formidabili capacità diagnostiche grazie all’orecchio
assoluto, ovvero la capacità di individuare le anomalie solo
tramite l’auscultazione. Nell’interpretarla, l’attrice ha
raccontato di essere rimasta colpita da come nonostante l’ambiente
profondamente maschile tenti di opprimerla lei riesca sempre ad
uscirne a testa alta. È stato questo ruolo a conferire a Fogliati
una maggiore notorietà.
Pilar Fogliati e i dialetti romani
7. Un suo video comico l’ha
resa celebre. Ad aver conferito ulteriore popolarità
all’attrice vi è un suo video, divenuto virale, in cui imita tutte
le parlate dei quartieri romani. “Mai mi sarei aspettata tutto
questo, è stato pubblicato da un giornalista, Sergio Fabi, ed era
un video nato per caso. Me ne sono accorta due settimane dopo, è
esploso all’improvviso”, ha raccontato l’attrice, affermando
di essere contenta di questa inaspettata viralità e popolarità
portatale dal web.
Pilar Fogliati: le sue origini
8. Ha origini argentine e
polacche. Da parte della nonna paterna, l’attrice ha
origini argentine e polacche. María Del Pilar, questo il nome della
donna a cui l’attrice deve il proprio nome, era infatti argentina e
a sua volta d’origine polacca, emigrata in Sudamerica con la
famiglia nell’anteguerra.
Pilar Fogliati: la sua vita privata
9. È molto
riservata. Della vita privata dell’attrice si sa poco e
nulla. Fogliati è infatti molto attenta a far sì che non si
verifichino intromissioni esterne in essa, come spesso accade a chi
code della sua popolarità. Ad ogni modo, sappiamo che da quattro
anni ha una relazione con un uomo di nome Severiano
Recchi, estraneo al mondo dello spettacolo, conosciuto
durante una cena e con il quale convive da poco.
Pilar Fogliati: età e altezza dell’attrice
10. Pilar Fogliati è nata
ad Alessandria, in Piemonte, il 28 dicembre del 1992.
L’attrice è alta 1,76 metri.
Negli ultimi anni Jordan
Peele ha contribuito molto a rinnovare il volto
dell’horror a Hollywood. Il suo Scappa – Get Out del 2016 è arrivato
addirittura agli Oscar e successivamente, sia con Noi che con Nope, ha sempre dimostrato un occhio originale
sul genere.
Anche se non sappiamo molto del suo
prossimo film, Peele ha rivelato durante una recente apparizione
sul popolare podcast di Conan O’Brien Conan O’Brien Needs a
Friend, che potrebbe benissimo essere il suo miglior
lavoro fino ad oggi. Durante la conversazione, Jordan Peele ha
esclamato: “È stato un anno interessante perché lo sciopero
degli sceneggiatori mi ha messo in uno stato di ascolto, ed è lì
che devo essere”. Poi ha scherzato: “Sento che il mio
prossimo progetto mi è chiaro, e sono entusiasta di avere un altro
film che, sai, potrebbe essere il mio film preferito, se lo faccio
bene”. Al momento non sono stati ancora rivelati i dettagli
della trama del film o chi sarà il protagonista, ma dato il
brillante curriculum di Peele, i fan dell’horror sono in
attesa.
I prossimi due progetti senza titolo
di Jordan Peele sarebbero dovuti arrivare il 27 settembre e il 25
dicembre 2024. Tuttavia, i film sono stati posticipati a data da
destinarsi a causa degli scioperi. Restiamo quindi in attesa di
avere maggiori informazioni a riguardo.
Dopo il suo grande successo per il
doppiaggio di Bowser in The Super Mario Bros della
Universal e Illumination, Jack Black è pronto per
imbarcarsi in un’altra avventura dal potenziale molto alto,
Minecraft.
Secondo quanto riferito da Deadline, Black sarebbe stato
scelto per il prossimo adattamento live-action dal videogioco,
prodotto da Warner Bros.
Black ha anche confermato il
casting sui social media con una foto che anticipa il suo
coinvolgimento nel film. I dettagli sul personaggio di Black, come
quasi tutto il resto che riguarda il film in uscita, rimangono
sotto silenzio, per ora.
È stato precedentemente riferito
che le riprese del film sarebbero iniziate nell’agosto 2023, ma
soltanto adesso sembra che la macchina sia pronta a partire. Anche
se i dettagli sono scarsi, Minecraft seguirà
l’Ender Dragon mentre “si avvia su un percorso di distruzione,
spingendo una ragazza e il suo gruppo di improbabili avventurieri a
partire per salvare l’Overworld”, secondo la logline di Warner
Bros. Il film sarà basato sulla popolare serie di videogiochi dello
studio svedese Mojang, che consente ai giocatori di costruire un
mondo tridimensionale combattendo nemici e creando oggetti.
I dettagli della trama del film
live-action su Minecraft non
sono ancora stati resi noti. Oltre a Jack Black,
il film è interpretato anche da Jason Momoa, Emma Myers
(Mercoledì),
Danielle Brooks e Sebastian Eugene Hansen. La regia è
affidata a Jared Hess, regista di Nacho Libre e
Napoleon Dynamite.
Un film su Minecraft è
in fase di sviluppo da diversi anni presso la Warner Bros. Shawn
Levy di Free Guy e Deadpool
3 era stato incaricato di dirigere una sceneggiatura
scritta da Kieran Mulroney e Michele Mulroney, ma i tre hanno
abbandonato il progetto nel dicembre 2014.
Rob McElhenney di
It’s Always Sunny in Philadelphia è stato chiamato a
sostituire Levy nel 2015, ma anche lui ha lasciato
il film qualche anno dopo. Peter Sollett ha poi
lasciato il progetto prima che Hess venisse ufficialmente assunto
nell’aprile del 2022.
Sebbene l’inizio delle riprese
fosse previsto per quest’estate, la produzione del film di Minecraft è
stata ritardata a causa dello sciopero della Screen Actors
Guild-American Federation of Television and Radio Artists
(SAG-AFTRA). Con la fine dello sciopero la lavorazione del film
dovrebbe iniziare in Nuova Zelanda entro la fine del mese.
Hayao
Miyazaki non è solo l’esponente dell’animazione
giapponese più conosciuto all’estero, ma è anche considerato uno
dei più influenti animatori della storia del cinema e secondo molti
il più grande regista d’animazione vivente. Riconoscimenti che si è
guadagnato grazie ad una carriera cinquantennale, durante la quale
ha realizzato lungometraggi e opere di vario tipo oggi ritenute tra
le massime espressioni delle potenzialità dell’animazione.
Mescolando temi come l’infanzia, l’amore, la politica, il volo e
l’ambientalismo agli elementi propri del folclore giapponese, ha
infatti dato vita ad opere universali in grado di emozionare intere
generazioni di spettatori. Miyazaki è dunque considerato un vero e
proprio genio di tale arte.
Ecco dieci cose che non sai
su Hayao Miyazaki.
Hayao Miyazaki: i film anime e i
manga da lui realizzati
2. Ha realizzato anche
diversi manga. Oltre ad aver diretto questi film, Miyazaki
si è cimentato anche nella realizzazione di diversi manga, buona
parte dei quali pubblicati ben prima di diventare un regista
cinematografico. Questi sono Nagagutsu o haita neko
(1969), Sabaku no tami (1969-1970), Dōbutsu
takarajima (1971) e Nausicaä della Valle del vento
(1982-1994), da cui ha poi tratto l’omonimo film. In seguito ha
realizzato Il viaggio di Shuna (1983),
pubblicato per la prima volta in Italia nell’ottobre 2023
da Bao Publishing. Ha poi partecipato alla
raccolta antologica dal titolo Miyazaki Hayao no Zassō
nōto (1984-1994). Gli ultimi manga da lui realizzati sono
Hikōtei jidai (1989), da cui ha poi
tratto Porco
rosso,Hansu no Kikan (1994), Otto Carius:
Doromamire no Tora (1998-99) e Kaze tachinu (2009),
da cui ha poi tratto Si alza il vento.
Hayao Miyazaki e gli aeroplani
3. Hayao Miyazaki è
ossessionato dagli aereoplani sin da quando era bambino.
Gli appassionati dello Studio Ghibli sapranno bene di cosa stiamo
parlando. I fan occasionali, invece, avranno notato la presenza
ricorrente di aereoplani, motori, treni, voli, che costituiscono
parte del fascino incredibile dei suoi film. Alcuni dei film di
Miyazaki hanno a che fare direttamente con l’aviazione e la
tecnologia, come Porco
Rossoe Si
alza il vento. Alcuni, invece, hanno a che fare con magici
animali volanti, oggetti volanti, o con il volo, come Kiki
– Consegne a domicilio, La
città incantata, Il
mio vicino Totoro. Tutto ciò ha a che fare con una
passione di Miyazaki lunga una vita, e con il fatto che il padre
fosse il direttore della Miyazaki Airplane, che, durante la Seconda
Guerra Mondiale, costruiva timoni per gli aerei da
combattimento.
Una scena di La città incantata
Hayao Miyazaki e lo Studio Ghibli
4. È tra i fondatori del
noto studio di animazione. Nel 1985, a Tokyo,
Hayao Miyazaki, insieme a Isao
Takahata, Toshio Suzuki e
Yasuyoshi Tokuma, fonda lo Studio
Ghibli, grazie al quale sono stati realizzati e prodotti
tutti i film di Miyazaki ma anche quelli di altri registi. Fu Hayao
Miyazaki, appassionato di aviazione, a scegliere il nome dello
studio: infatti “Ghibli” era il soprannome del Caproni Ca.309,
aereo della Regia Aeronautica concepito per operare in Nordafrica
con l’aviazione coloniale. Miyazaki voleva così indicare
l’entusiasmo e la determinazione nel creare qualcosa di nuovo e
sensazionale nel mondo dell’animazione giapponese. Per quanto
riguarda il logo, esso raffigura Ō-Totoro di profilo con
Chibi-Totoro poggiato sulla testa, tracciato con una sottile linea
bianca su uno sfondo blu.
5. Miyazaki è un capo
rispettato e temuto. Dopo decenni allo Studio Ghibli, il
regista sa bene di essere un leader e di doversi comportare come
tale. Quando c’è bisogno di prendere decisioni, è lui che ha
potere. A quanto pare, lo staff dello Studio Ghibli porta molto
rispetto nei suoi confronti. Nelle interviste, gli animatori hanno
raccontato di avere la possibiltà di parlare direttamente con lui
nel caso abbiano delle domande, e che sia lui, normalmente, ad
aiutarli nel trovare la soluzione. Ma, anche qui, ci sono dei
limiti. A quanto pare, può essere molto brusco: sembra che, durante
una conversazione con lo staff sul doppiatore del personaggio
principale di Si alza il vento, abbia scartato
l’intera lista del direttore del casting, per poi decidere per la
propria, inaspettata alternativa.
Hayao Miyazaki ha vinto un
Oscar
6. Ha ricevuto il premio
Oscar. A consacrare a livello mondiale Hayao Miyazaki e lo
Studio Ghibli ci ha pensato il film La città incantata. Indicato come uno dei migliori
film di sempre, non solo del genere d’animazione, questo ha infatti
portato il regista giapponese a vincere numerosi premi in ogni
parte del globo. Vinse infatti l’Orso d’oro al Festival di Berlino
e il premio Oscar al miglior film d’animazione ed è ancora oggi
l’unico anime ad essere riuscito in ciò. In seguito, nel 2014,
l’Academy Awards decise di assegnargli un Oscar onorario per la sua
carriera. Ciò ha fatto di Miyazaki il primo regista di anime a
ricevere tale riconoscimento e il quarto regista nell’ambito
dell’animazione.
Una scena di Il ragazzo e l’airone
Hayao Miyazaki e La città
incantata
7. Il film non è stato
realizzato a partire da una sceneggiatura. Pur avendo una
trama ricca di personaggi ben sviluppati, La città incantata non è stato realizzato con una
sceneggiatura. I film di Hayao Miyazaki, in generale, non hanno mai
avuto una sceneggiatura durante la loro produzione. “Non ho la
storia finita e pronta quando iniziamo a lavorare su un film“,
ha detto il regista a Midnight Eye. “Di solito non ne ho il
tempo. Quindi, la storia si sviluppa quando inizio a disegnare gli
storyboard. La produzione inizia presto, mentre gli storyboard sono
ancora in fase di sviluppo“. Miyazaki non sa dove andrà a
parare la trama e lascia che accada in modo organico. “Non sono
io a fare il film. Il film si fa da solo e io non ho altra scelta
che seguirlo“.
Hayao Miyazaki e il suo nuovo film: Il ragazzo e
l’airone
8. Ha richiesto una lunga
lavorazione. Dopo Si
alza il vento, Miyazaki disse di ritenere conclusa la
propria esperienza come regista. Nel 2016, tuttavia, decise di
realizzare un nuovo e forse ultimo progetto, da lasciare come
regalo al proprio nipotino. Iniziò così a lavorare su Il ragazzo e l’airone, pur non avendo ottenuto il
completo via libera dello Studio Ghibli. La lavorazione ha però
richiesto più tempo del previsto. Nel dicembre 2019 è infatti stato
annunciato che il film era completo al 15% dopo tre anni e mezzo di
lavoro. Il produttore Toshio Suzuki ha spiegato che Miyazaki, in
passato, era in grado di dirigere dai sette ai dieci minuti di
animazione al mese, mentre ora avevano programmato cinque minuti di
animazione al mese o circa un’ora all’anno per il film. Tuttavia,
Miyazaki stava dirigendo solo un minuto di animazione al mese. Nel
2023 il film è infine stato completato e distribuito in tutto il
mondo.
Hayao Miyazaki e il figlio Goro
Miyazaki
9. Goro Miyazaki è il
figlio di Hayao Miyazaki. Hayao ha un figlio di
nome Goro Miyazaki, che non solo fa a sua
volta l’animatore, ma anche il progettista di giardini e di sedi di
istituzioni pubbliche. Inizialmente, Goro non voleva serguire le
orme del padre, e si laureò in Agricoltura e Scienze Forestali,
dirigendo la progettazione del monumentale parco a tema dello
Studio Ghibli. Alla fine, però, è stato convinto a lavorare prima
per il Museo Ghibli e poi per lo Studio Ghibli. A quel punto ha
cominciato a fare il regista a tutti gli effetti, dirigendo i film
I racconti di Terramare e La
collina dei papaveri, i quali lo hanno reso un valido
erede della tradizione del padre.
Hayao Miyazaki: ecco quanti anni ha il regista
10. Hayao Miyazaki è nato
il 5 gennaio del 1941, a Tokyo. Egli ha dunque oggi 83
anni anni. Un età che gli ha fatto temere di non riuscire a portare
a termine il suo nuovo film, Il ragazzo e l’airone, ma fortunatamente Miyazaki ha
smentito sé stesso riuscendo a completare e dirigere per intero il
lungometraggio.
Nel corso del 2023 ha tenuto banco
la questione della fusione Blumhouse-Atomic Monster e ora, all’inizio
del 2024, si hanno finalmente aggiornamenti in merito alla notizia
che interesserà moltissimo agli appassionati di horror. Le case di
produzione di successo rispettivamente di Jason
Blum e James Wan hanno adesso completato
la loro tanto attesa fusione, stando a quello che si apprende
dall’account X di Blum. Le prime voci riguardo a una
unione tra le due realtà erano cominciate a circolare nel novembre
2022.
“Il nostro accordo è…. Fatto.
@blumhouse e #AtomicMonster hanno ufficialmente unito le
forze”, ha scritto il produttore su X, in un messaggio
accompagnato da un reel che mostra le librerie di entrambe le
società. “Le principali case di produzione dell’orrore sono ora
sotto lo stesso tetto.”
La notizia della fusione arriva poco
prima dell’uscita di Night Swim, il film horror soprannaturale che
segna il debutto alla regia di Bryce McGuire e
prodotto da entrambe le società. Con Wyatt Russell e Kerry
Condon, il film uscirà nei cinema USA con Universal
Pictures il 5 gennaio. Precedentemente i due colossi avevano
collaborato al film horror di successo M3GAN dello
scorso anno.
Grazie alla fusione, le società
continueranno a operare come etichette separate, mantenendo
ciascuna la propria autonomia creativa e identità di marchio. Si
prevede che l’alleanza aumenterà la loro produzione combinata, con
Atomic Monster che utilizzerà l’infrastruttura
esistente di Blumhouse per ampliare le sue
attività in film, TV e nuove aree di contenuti, come quelle legate
al gaming. In futuro, Atomic Monster beneficerà
anche dell’accordo first-look con Universal Pictures che
Blumhouse ha attualmente, dal momento che il suo
accordo equivalente con Warner Bros è scaduto.
Blumhouse è
conosciuta dal punto di vista cinematografico per franchise horror
come Paranormal Activity, The Purge, Halloween, The
Exorcist e Black Phone, tra molti
altri. Atomic Monster, nel frattempo, è famosa per
aver lavorato su serie di film come The Conjuring,
Insidious e Saw, mentre ha in cantiere la
realizzazione della serie su Dylan Dog con Bonelli
Entertainment.
Steven Yeun non è
più coinvolto nel prossimo film della MarvelThunderbolts,
come riporta Variety. La
Marvel non ha mai ufficialmente dato conferma il casting di
Yeun, riportato per la prima volta a febbraio e che avrebbe visto
l’attore nei panni di Sentry, ma non è chiaro se il cambiamento
della notizia mai confermata sia dettato da un ripensamento in
merito al personaggio.
Steven Yeun è stato
nominato ai Golden Globe per la serie limitata Netflix Beef, in cui recita accanto a Ali Wong.
All’orizzonte, per lui, un ruolo nel nuovo film di Bong Joon Ho, il
thriller sci-fi Mickey 17, al fianco di Robert Pattinson.
Se la Disney non sposta
ulteriormente le date di uscita, Thunderbolts sarà
presentato in anteprima nelle sale il 25 luglio 2025, tra
Fantastic Four (2 maggio 2025) e
Blade (7 novembre 2025). Avengers
5 (1 maggio 2026) e Avengers: Secret Wars (7
maggio 2027) segnano la conclusione della Fase 6 della Saga del
Multiverso.
Il roster di Thunderbolts è
attualmente composto da Red Guardian (David
Harbour), Ghost (Hannah
John-Kamen), Yelena Belova (Florence
Pugh), Bucky Barnes/The Winter Soldier
(Sebastian
Stan), John Walker/ US Agent (Wyatt
Russell), Sentry (Steven
Yeun) e Taskmaster (Olga
Kurylenko). Secondo quanto abbiamo appreso la contessa
Valentina Allegra de Fontaine (Julia
Louis-Dreyfus) metterà insieme la squadra e potrebbe anche
essere parzialmente responsabile della creazione di
Sentry. Inoltre, Ayo Edebiri ha
un ruolo nel film non ancora rivelato e dovrebbe apparire anche
Thunderbolt Ross di
Harrison Ford.
Le dolci e tenere pulcinelle di mare
Oona e Baba e i loro amici Rudy e Vera debuttano al cinema
con una nuova commovente avventura raccontata in
Puffin Rock – Il Film (Titolo originale
Puffin Rock and the New Friends). La pellicola
d’animazione per famiglie diretta da Jeremy
Purcell – e tratta dalla pluripremiata serie Netflix per
bambini creata da Tomm Moore, Lily Bernard e Paul Young – uscirà
nelle sale cinematografiche italiane il 4 gennaio
2024, distribuito da Adler Entertainment.
Puffin Rock – Il Film Trama
“È un’altra splendida mattina
sull’isola delle pulcinelle di mare…” dice l’iconica voce
dell’attore Chris O’Dowd, narratore anche dell’originaria celebre
serie TV Netflix. Sulla graziosa e pittoresca isola irlandese
di Puffin Rock, Oona vive felicemente insieme alla sua
famiglia di pulcinelle, trascorrendo i suoi giorni a
giocare con l’adorabile e irresistibile fratellino Baba e i suoi
simpatici amici Rudy e Vera.
Un giorno Oona e Baba accolgono con
entusiasmo tre nuovi abitanti dell’isola: le due giovani pulcinelle
di mare Isabelle e Phoenix, fuggite da una
pericolosa tempesta che ha spazzato via la loro casa, e la timida
lontra Marvin, arenata sulle coste di Puffin Rock dopo essersi
persa in mare. Ma l’equilibrio dell’isola viene improvvisamente
compromesso: l’ultimo prezioso uovo di pulcinella
è stato rapito e, come se non bastasse, ora la minacciosa
tempesta sta avanzando verso la loro isola. Mentre cercano
dunque di prepararsi all’imminente maltempo, presto tutta la
comunità si ritrova a dover indagare sull’ovetto scomparso e a
salvarlo prima che sia troppo tardi. È così che con
solidarietà, affetto e determinazione, gli isolani
di Puffin Rock si uniscono per scoprire il colpevole e mettere al
sicuro il piccolo, affrontando i pericoli della natura e
proteggendosi l’un l’altro, proprio come farebbe una
grande famiglia.
“Riusciranno i coraggiosi
abitanti di Puffin Rock a salvare il piccolo uovo?”
Puffin Rock – Il Film. In foto Oona, Baba, Isabelle,
Phoenix.
Amici pulcinelle, amici per le penne!
È evidente quanto lo studio
cinematografico di film d’animazione Cartoon
Saloon (soprannominato lo “Studio Ghibli irlandese”),
affiancato dal pluripremiato studio creativo Dog Ears, si sia
impegnato molto per realizzare questo lungometraggio per grandi e
piccini. Infatti, con una buona dose di dolcezza, avventura
e ottimismo, Puffin Rock – Il Film rielabora la
bellezza della serie – già prodotto di punta nel vasto catalogo
Netflix dedicato ai bambini under 10 – per donare alle famiglie una
nuova arricchente esperienza, quella della sala
cinematografica.
Come afferma la Penguin
Books, che ha partecipato alla realizzazione della pellicola,
la vita a Puffin Rock è “un viaggio educativo
affettuoso e divertente, che mostra sia la meraviglia della natura
irlandese che la ricchezza della gentilezza e dell’aiuto
reciproco”. Attraverso una deliziosa e artistica
animazione che li differisce dai comuni prodotti animati per
bambini, le avventure di Oona e Baba celebrano l’amore per la
natura selvaggia, il valore dell’amicizia e della famiglia,
l’importanza dell’appartenenza e del coraggio.
Nel film di
Jeremy Purcell, sceneggiato da Sara Daddy,
Oona non è più la principale protagonista come accade nella serie
televisiva: a Oona si affianca e contrappone ora la tanto
diffidente quanto buona e dolce Isabelle, la giovane pulcinella di
mare che deve accettare a malincuore un nuovo inizio, una nuova
vita. Ma nonostante Isabelle abbia nostalgia di casa, la timida
pulcinella – con l’aiuto dei suoi nuovi e travolgenti amici – farà
riflettere il pubblico su cosa rende un luogo
“casa” e al suo profondo significato: un posto, cioè,
sicuro, talvolta caotico e affollato, dove affetto, amore, rispetto
e protezione sono alla base di tutto.
Con la sua disarmante
essenzialità, adatta a un pubblico di età prescolare, il
vivace e colorato Puffin Rock – Il Film è, in conclusione,
un’emozionante e commovente avventura per famiglie
che, proprio come l’originaria serie tv del 2016, tanto ha da
insegnare ai più piccoli e tanto ha da ricordare ai più grandi.
Il giovanissimo Jacob
Tremblay, già protagonista del film Room, interpreta il piccolo August “Auggie” Pullman
nel film Wonder
(qui la recensione), diretto nel
2017 da Stephen
Chbosky, già autore di Noi siamo
infinito, e tratto dall’omonimo romanzo di R. J.
Palacio. La pellicola affronta il delicato tema
dell’inserimento sociale di un bambino affetto da una deformazione
craniofacciale, e vede nel cast anche due noti attori come Julia
Roberts e Owen
Wilson, che ricoprono il ruolo dei due genitori di
Auggie.
L’idea per il romanzo nacque a
partire da un’esperienza personale della Palacio. Questa ha infatti
raccontato di essersi trovata al parco in compagnia dei suoi figli,
e di essersi imbattuta in una bambina affetta dalla
sindrome di Treacher Collins. La scrittrice
ricordò di essersi allontanata rapidamente da questa, temendo che i
suoi figli potessero fare dei commenti spiacevoli. Sentitasi
profondamente turbata per il suo comportamento, da lei stessa
giudicato insensibile, decise di scrivere un romanzo dedicandolo a
chi soffre di tale malattia.
Il libro, pubblicato nel 2012,
ottenne una buona accoglienza al momento della sua uscita, e la
critica lodò la leggerezza e la sincerità con cui la scrittrice
parla di valori tanto importanti. Divenuto in breve tempo un caso
editoriale, i diritti furono rapidamente acquistati dalla
Lionsgate, che decise di trarne un film. Costato appena 20 milioni
di dollari, Wonder si
rivelò un grandissimo successo, incassando oltre 132 milioni negli
Stati Uniti, ed un totale di 305 milioni di dollari a livello
globale.
Wonder: la trama e il cast
del film
Protagonista del film è
Auggie (Jacob
Tremblay), bambino affetto dalla Sindrome di Treacher
che si ritrova in procinto di frequentare la quinta elementare in
una scuola pubblica locale. Avendo sino a quel momento studiato in
casa, per lui è la prima volta in cui si trova a doversi
relazionare con dei coetanei. Nonostante le preoccupazioni di sua
madre Isabel (Julia
Roberts ) e di suo padre Nate
(Owen
Wilson), il giovane cerca con fierezza e dignità di
farsi strada in quel mondo apparentemente ostile. Il suo gran cuore
finirà così con l’unire tutte le persone intorno a lui, desiderose
di sostenerlo nelle tappe della sua vita. Affrontando anche momenti
difficili, il bambino finirà con l’insegnare a tutti cosa vuol dire
essere umani e speciali.
Come anticipato in apertura, a
ricoprire il ruolo del giovane Auggie è l’attore Jacob
Tremblay. Questi era diventato estremamente popolare
grazie alla sua interpretazione nel film del 2015 Room, dove
recitava a stretto contatto con l’attrice Brie
Larson. La studios lo ritenne perfetto per la parte,
che gli assegnò senza bisogno di grandi provini. Per comprendere e
interpretare al meglio il ruolo, il giovane attore decise di
recarsi insieme alla sua famiglia presso il Children’s Craniofacial
Association, dove ebbe modo di conoscere e passare diverso tempo
insieme ad alcuni bambini affetti dalla stessa sindrome del suo
personaggio, divenendo inoltre loro amico. Per assumere i panni di
Auggie fu inoltre fondamentale il trucco prostetico. Questo
richiedeva all’incirca un’ora e mezza per essere applicato sul
volto dell’attore.
Importanti sono inoltre i ruoli
svolti dagli attori Julia
Robertse Owen
Wilson. I due, che si ritrovano qui a lavorare insieme
per la prima volta, ricoprono il ruolo dei due genitori del bambino
protagonista. Wilson, dopo aver letto la sceneggiatura, dichiarò
infatti di essere rimasto colpito dalle tematiche e dai valori
narrati, ed essere stato definitivamente convinto di voler prendere
parte al progetto per via della presenza della Roberts, con cui
desiderava lavorare da tempo. L’attrice era invece già legata al
progetto, a cui aveva richiesto di poter partecipare essendo una
fan del romanzo, che aveva letto insieme alla sua famiglia.
Wonder: le differenze tra
il libro e il film
Nell’assegnare il compito di
adattare in sceneggiatura il romanzo della Palacio, lo studios fu
particolarmente attento affinché si rispettasse quanto narrato
nell’opera letteraria. La trasposizione cinematografica è infatti
particolarmente fedele al libro, e ripropone grossomodo tutti i
personaggi principali come anche gli eventi più significativi. Come
il racconto scritto, anche quello del film è narrato da
Auggie, che conduce così lo spettatore all’interno della
sua storia. La pellicola rispetta poi la presenza dei vari
punti di vista, come quello della famiglia del bambino e
dei suoi amici. Inoltre, rispetto al romanzo, il personaggio della
madre, Isabel, viene ulteriormente approfondito,
dando così modo di sviluppare un legame con il figlio
particolarmente coinvolgente.
Ovviamente, per poter condensare il
racconto nelle quasi due ore di film, si è reso necessario
tralasciare alcuni eventi, come anche determinati personaggi, tra
cui alcuni degli amici che il piccolo Auggie conosce
all’interno dell’ambiente scolastico. In modo più
evidente, però, viene ridotto il numero dei
narratori. Nel romanzo, sono infatti presenti delle
sezioni raccontate da personaggi terziari, che offrono ulteriori
punti di vista al racconto, ma che non hanno trovato posto
all’interno del film. Ciò però non ha influito sulla narrazione, la
quale segue il suo percorso in modo pressoché inalterato.
Ulteriore differenza è quella
relativa alla sindrome che affligge Auggie. Nel
romanzo, infatti, le descrizioni dell’autrice riguardo l’aspetto
del bambino sono più severe, lasciando intendere che la malattia
abbia conferito un aspetto sgradevole, dietro al quale però si
nasconde un grande animo. Nel film, sia per esigenze di trucco che
per ciò che è possibile o meno mostrare in un film per famiglie, i
tratti somatici sono invece stati addolciti. Ciò
ha portato Auggie ad assumere un aspetto certamente fuori dalla
norma, ma non particolarmente sgradito. Gli autori del film si sono
poi giustificati affermando che la sindrome può colpire in modi
diversi e con risultati altrettanto differenti, e che questa è la
versione del personaggio che avevano possibilità di ricreare.
Il 4 gennaio 2023
esce al cinema il film Wonder
– White Bird, spin-off di Wonder,
dove in seguito agli eventi del film del 2017, il bullo Julian è
stato espulso dalla scuola e cerca di ambientarsi nel nuovo
istituto. Avvertenendo le sue difficoltà e desiderando cambiare in
meglio il suo animo, la nonna lo sorprende facendogli visita da
Parigi e inizia a raccontargli la storia della sua infanzia, di
come lei, giovane ragazza ebrea nella Francia occupata dai nazisti,
fu nascosta e protetta da un compagno di classe. Gli racconta
dunque di come la sensibilità e il coraggio di questo ragazzo le
abbiano salvato la vita e di quanto può essere forte il potere
della gentilezza.
Wonder –
White Bird, adattamento cinematografico del romanzo a
fumetti di R. J. PalacioA Wonder Story
– Il libro di Julian, viene infatti definito “un
film edificante su come un atto di gentilezza possa vivere per
sempre“. Ad interpretare la nonna in questione vi è la premio
Oscar Helen Mirren, mentre Julian è interpetato da
Bryce Gheisar. Diretto da Marc
Forster (Neverland), Wonder –
White Bird vanta poi la presenza nel cast degli attori
Gillian Anderson (Sex Education) nel
ruolo di Vivienne, madre di Julian, Ariella Glaser
(Radioactive) nel ruolo della giovane Sara e
Orlando Schwerdt (True History of the Kelly
Gang) nel ruolo di Julien.
Wonder: il trailer e dove
vedere il film in streaming
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. Wonder
è infatti presente su Rakuten TV, Google Play, Apple TV,
Now, Prime Video e Netflix. In base alla piattaforma scelta,
sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile
fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità
video.
Quando pensiamo a Zack Snyder, una delle prime parole
che affiorano alla mente è: director’s cut. Il
regista di L’uomo d’acciaio e Justice League è infatti piuttosto famoso per le
versioni estese dei propri film, dove esplora meglio determinati
aspetti invece ridotti nella versione cinematografica. Il suo nuovo
film Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco (qui
la nostra recensione) è l’ennesima conferma di ciò. Snyder ha
fra l’altro detto a più riprese che la versione estesa del film è
stato un processo creativo e produttivo intenzionale, in accordo
con Netflix,
per poter restituire al suo pubblico due fantasie uniche ma diverse
dello stesso abito. L’extended version di Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco conterrà così
più sequenze di violenza e sesso, oltre a fornirci qualche
dettaglio maggiore sull’universo immaginato da Snyder. Per cui,
cosa dobbiamo aspettarci esattamente?
Meno retroscena di quanto si pensi
In Rebel Moon – Parte 1: Figlia del
fuoco Zack Snyder ci introduce una serie di
personaggi all’apparenza accattivanti, ma in realtà solo Kora, il
main charachter, vanta realmente una backstory seria, che desta un
minimo di curiosità. Se ci si aspetta che la versione estesa
fornirà uno sguardo molto più approfondito anche sugli altri
personaggi come il Generale Titus o Nemesis, considerata l’ora in
più di durata, questo non avverrà con tutti, in quanto il regista
ha già rivelato che la maggior parte dei retroscena sarà svelata in
Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice, che arriverà su
Netflix
il 19 aprile 2024.
La versione estesa di Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco avrà
indubbiamente anche una costruzione del mondo generato da Zack
Snyder molto più ampia. Questo deriva principalmente dal fatto che
essendo la durata del film più lunga, c’è ovviamente modo di
approfondire la storia e inserire dialoghi, oltre a condividere più
dettagli su questo universo debitore a Star
Wars. Ciò significa che, pur non dovendosi aspettare
utleriori rivelazioni importanti sulla narrazione, si avrà un
quadro più generale e completo su ciò che si trova in questa
galassia ideata dal regista.
Nella versione attualmente disponibile di
Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco sono
notoriamente state tagliate molte scene di sesso, per poterlo far
essere un film PG-13. All’inizio, infatti, Sindri raduna il
villaggio in un capannone per spronarlo a fare l’amore, poiché
aiuta il raccolto a crescere. Nel romanzo, su cui il regista ha
lavorato per diverso tempo per fornire più dettagli sulla storia
destinata a essere una saga, questo momento è molto più esplicito.
Lo dovrebbe essere anche la sequenza in cui Atticus Noble si fa
avvolgere da alcuni strani tentacoli, i quali si stringono attorno
al suo busto e al suo collo. Se assomiglierà al romanzo, anche
questo inserto si preannuncia molto più esplicito di quel che è
stato ad oggi mostrato.
La sequenza d’apertura di Rebel
Moon sarà diversa
Secondo quanto affermato in precedenza da Zack
Snyder, la versione estesa avrà un’apertura diversa e incentrata
tutta su Ed Skrein,
ossia l’attore che interpreta Atticus Noble. Nella scena citata
dovremmo vedere, come è raccontato nella novellizzazione,
l’Ammiraglio Noble e l’Imperium atterrare sul pianeta Toa nella
loro caccia ai fratelli Bloodaxe. Quando incontrano l’opposizione
di Re Heron, Noble bombarda il pianeta dallo spazio, riducendolo in
gran parte in macerie, prima di lanciare una forza d’invasione e
affrontare personalmente la famiglia reale. Queste immagini sono
volte ad anticipare la brutalità di Noble e presentano i soldati
dell’Imperium e il loro modello di dominazione.
In Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco la violenza è sì
presente in alcune sequenze, ma non ai livelli della versione
estesa, che essendo per l’appunto vietata ai minori mostrerà più
immagini brutali, e una parte di essa deriverà da alcune sequenze
aggiuntive inerenti a battaglie e combattimenti esclusi dal taglio
PG-13. In realtà anche la violenza già accennata nel taglio PG-13
si preannuncia più brutale, con ferite, sangue ed elementi gore
molto più espliciti.
Più informazioni su Jimmy
Nel primo atto di Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco, quando Noble
approda su Veldt, facciamo la conoscenza di Jimmy,
un robot di cui ci viene accennato il passato come soldato al
fianco del re caduto. Dopo alcune brevi parentesi iniziali, Jimmy
scompare dalla storia quando Kora e Gunnar partono alla ricerca di
alleati ribelli, salvo poi tornare nel
finale nel quale lo si vede indossare un copricapo di corna, un
mantello e un bastone.
La versione estesa del film andrà ad
approfondire l’arco narrativo – ed evolutivo – del personaggio,
spiegandoci ciò che gli accade, e che è presente nella
novellizzazione. Dopo l’interazione con Sam, Jimmy è infatti spinto
a difenderla nella battaglia del granaio, rendendosi conto di poter
agire al di fuori della sua programmazione. Parte così per una
ricerca, finché non trova l’astronave precipitata di Kora. Dopo
averla riparata, il robot si veste con nuovi abiti e un copricapo
di corna, il quale simboleggia la natura organica del Veldt.
Molta più preparazione al sequel di Rebel
Moon – Parte 1
Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco, come dichiara
lo stesso titolo, racconta solo la prima metà della storia pensata
da Zack Snyder, tanto che una seconda parte arriverà su Netflix
questo aprile. Ciò significa che gran parte del finale serve
principalmente per preparare il sequel, o se vogliamo il secondo
capitolo del racconto incentrato su Kora e la sua squadra di
ribelli. La durata aggiuntiva della versione estesa perciò ha il
compito di approfondire alcune sottotrame, per contribuire alla
creazione di alcuni personaggi secondari per
Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice.
L’importanza di alcuni personaggi
secondari
Come dicevamo all’inizio, Zack Snyder ci
introduce molti personaggi in Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco, i quali sono a
supporto o dell’intera storia oppure della protagonista Kora. Nella
versione ora fruibile, alcuni di loro passano però in secondo
piano, mentre nella director’s cut capiamo essere più importanti di
quanto sembri dall’attuale montaggio, oltre ad avere un ruolo più
incisivo nel sequel, come da programma del regista. Fra questi
spicca Aris, il giovane soldato dell’Imperium che
si oppone a Markus per difendere Jimmy, e in seguito affronta gli
altri soldati nel granaio per difendere Sam. Lui è in realtà il
figlio di Re Heron, dettaglio che verrà chiarito con la sequenza di
apertura alternativa.
Nel filmconosciamo tanti
pianeti e località grazie alla missione intrapresa da Kora. Il
primo è quello dove lei vive, Veldt, ma nel
momento in cui la protagonista si sposta per cercare il Generale
Titus, l’universo pensato da Snyder si palesa ed espande. Se quindi
già la versione PG-13 è ricca di pianeti e luoghi da esplorare, la
versione estesa ne conterrà ancor di più, come ad esempio il
pianeta Toa, che fa parte dell’apertura
alternativa incentrata su Noble e Re Heron. C’è da considerare
anche il viaggio di Jimmy che include altri scorci del Veldt, tra
cui la foresta e la cascata, dove è nascosta la nave precipitata di
Kora.
Nella versione estesa di Rebel
Moon Snyder decostruisce i tropi di genere
Che la versione estesa di Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco sarebbe stata
molto più estrema e carica di violenza non è una novità. Snyder lo
ha ripetuto più volte nel corso del tempo, affermando addirittura
che la director’s cut del film sarebbe quasi un universo
differente. La versione PG-13 già gioca con i tropi di genere, ma
quella estesa sembra si spingerà ancora oltre per decostruire gli
elementi di genere di Rebel Moon in un modo che Snyder
stesso ha definito “verhoeveniano”, dal nome del regista di
RobocopPaul
Verhoeven, tanto da paragonare la sua director’s cut alla
natura satirica del film menzionato. Inoltre, se la versione PG-13
è un’avventura sci-fi/fantasy abbastanza “semplice”, quella vietata
ai minori potrebbe andare oltre i confini di ciò che il pubblico si
aspetta dalle numerose ispirazioni sci-fi/fantasy che sono alla
base del lungometraggio.
Il finale della prima stagione di
Berlino (qui la nostra recensione), disponibile
su Netflix, ha
proposto diversi grandi piani per rapine per la squadra di
rapinatori protagonista, ma anche necessarie conclusioni per le
molteplici storie d’amore. L’episodio 8 propone infine una sorta di
conclusione per questa serie, spin-off de La casa di carta, incentrata su Berlino, il
personaggio interpretato da
Pedro Alonso. Come sempre, non mancano scenari
volutamente inverosimili, momenti oltraggiosi e agganci per una
possibile seconda stagione. Si rende quindi necessaria una
spiegazione del finale della serie Netflix.
Il viaggio di Roi e Cameron verso
la fuga
Il finale di Berlino si
apre con Roi e Cameron circondati dalla polizia. I due fuggono
attraverso comodi tunnel sotterranei e lasciano alcuni oggetti
all’interno fingendo di essere ancora lì. Sierra (uno strano cameo)
si accorge però che non c’è nessuno all’interno e trova il tunnel.
Sfuggendo alla polizia, Roi e Cameron si nascondono furtivamente
sotto un telo di plastica sopra un camion. La polizia ispeziona il
camion, ma i due riescono a non destare sospetti. Roi e Cameron
riescono dunque a fuggire in Spagna, fuori dalla vista delle
autorità di polizia. Roi racconta poi a Cameron della sua infanzia
travagliata con il padre, mostrando quanto si sia innamorato di
lei.
Il padre gli ha infatti bruciato le
nocche per insegnargli l’autocontrollo, motivo per cui indossa dei
guanti per nasconderle. La sua vita travagliata lo ha portato a
Berlino. Dopo aver raccontato questa storia, Roi e Cameron
inizialmente prendono strade diverse anche se si guardano frustrati
mentre si allontanano l’uno dall’altra. Cameron finalmente si ferma
e si guarda indietro. Corre dietro a Roi e lo bacia, confermando la
forza del loro legame.
Lo sforzo eroico di Bruce per
salvare Keila e la successiva fuga
In modo sensazionale, Bruce usa
l’auto della polizia per attraversare l’ospedale e salvare Keila,
che era stata morsa da un serpente velenoso nell’episodio
precedente. Bruce e Keila nascondono poi i poliziotti in ostaggio
su una barca e li addormentano. Keila mette in acqua l’auto della
polizia per rimuovere le prove e poi fuggono su un motoscafo. Anche
Bruce e Keila scappano in Spagna. Keila ringrazia Bruce per averla
salvata e rivela di essersi innamorato di lei. Keila si abbandona
ai suoi sentimenti e i due si baciano.
La fuga di Damian e Berlino
Camile controlla la stanza d’albergo
di Berlino e si rende conto che il ladro è sempre
stato lui, non suo marito. Prima che la situazione peggiori, Damian
e Berlino ripuliscono però la stanza e distruggono tutte le prove
che li coinvolgono nel furto. Nel frattempo, Racquel (interpretata
da Itziar Ituño,
altro volto noto de La casa di carta)
scopre che il signor Polignac è stato spiato dall’altra parte della
strada come parte della rapina. Racquel e
Sierra controllano allora l’hotel, mentre Berlino
chiama Keila e le chiede di cancellare i filmati delle telecamere a
circuito chiuso delle ultime tre ore in hotel.
Camile si rende allora conto che
entrambi gli uomini della sua vita l’hanno ingannata: suo marito ha
avuto una relazione e un figlio con un’altra donna, e crede che
Berlino l’abbia usata per compiere il colpo. Berlino e Damian
attraversano il paese in bicicletta per fuggire. Sono gli ultimi ad
arrivare al nascondiglio concordato con gli altri. Il resto della
squadra è lì. È un momento di estasi per tutti loro, che sono
riusciti a mettere a segno un colpo ambizioso.
Camile tenta di ricattare
Berlino
Cinque mesi dopo, Berlino ha un
appuntamento con una donna a Madrid. Ammette che sta lottando per
superare una relazione fallita. Camile, che lo ha spiato, affronta
finalmente Berlino a casa sua. È evidente che Berlino ha condiviso
troppo della sua vita, perché lei sapeva dove si trovava. Camile
ammette di volerlo rivedere. Ha una cimice addosso e Susie è fuori
a registrare l’intera conversazione: intendono usare la
registrazione per minacciarlo. Camile dice a Berlino che sa che è
lui il ladro.
Berlino ammette apertamente di aver
compiuto il furto e rivela il suo vero nome,
Andres. Spiega che si è innamorato di lei mentre
incastrava il marito. Camile lo bacia ma poi si ferma, va in bagno
e si toglie il microfono. Più tardi, Camile torna a casa di Berlino
con Susie e chiede il 40% del suo bottino, altrimenti consegnerà le
prove alla polizia. Sconfitto Berlino, alla fine dell’episodio,
Berlino dice a Damian che devono pianificare un altro colpo. Una
conclusione che apre perfettamente alla realizzazione di una
seconda stagione con cui continuare a raccontare le avventure di
Berlino.
Dopo aver diretto per la televisione
i film Natale in casa Cupiello e
Sabato, domenica e lunedì, il regista
Edoardo De Angelis (recentemente tornato anche al
cinema con l’epico Comandante),
ha nel 2021 concluso la sua trilogia dedicata alle opere di
Eduardo De Filippo con Non ti
pago, sempre con Sergio Castellitto come protagonista. Anche
questo film fa dunque parte de La collection De
Filippo, un ambizioso progetto di trasposizione filmica
dei capolavori teatrali di De Filippo che impegna la Rai nel suo
ruolo centrale di Servizio Pubblico dedicato a custodire e
rinnovare la memoria culturale del nostro Paese.
Della collezione fanno parte al
momento i già citati Natale in Casa
Cupiello, Sabato, Domenica e
Lunedì, ma anche Filumena
Marturano e Napoli milionaria!. Da oggi, anche se
a distanza di tre anni dalla sua realizzazione, si unisce al gruppo
anche Non ti pago. Come già raccontato
nei primi due titoli di questa collezione, anche in Non ti
pago si propone lo sfaldarsi dei legami tradizionali e la loro
sempre più faticosa ricomposizione all’irrompere delle mutazioni
sociali ed economiche che attraversano la società italiana a
partire dal dopo guerra. Un tema presente però anche in Napoli milionaria!.
Non ti pago, opera scritta
da De Filippo nel 1940 e portata poi anche al cinema nel 1942,
mostra dunque con questo nuovo adattamento televisivo la sua eterna
attualità, riconfermando una volta di più il valore delle opere del
grande De Filippo. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Non ti pago
Protagonista della vicenda è
Ferdinando Quagliuolo, che dal
padre Saverio ha ereditato un banco lotto,
che sogna ora di sbancare con una vincita straordinaria. Per questo
motivo passa intere nottate sui tetti, affiancato dal fido
Aglietiello, cercando di svelare gli arcani che si
celano nella composizione e nella combinazione fumogena delle
nuvole, nella speranza di ricevere i numeri giusti da giocare.
Finalmente il giorno dell’estrazione arriva, ma a beneficiarne è
Mario Bertolini, il suo giovane e già
fortunatissimo impiegato, segretamente fidanzato con sua figlia
Stella. A dargli i numeri vincenti è stato proprio
Don Saverio che gli è comparso in sogno chiamandolo “Piccerì”.
Ferdinando è roso dall’invidia e,
quando il giovane gli consegna il biglietto per fargli vedere che
non sta mentendo, se ne impossessa perchè quel biglietto è suo di
diritto: il padre, infatti, ha dato in sogno i numeri vincenti a
Bertolini, è vero, ma solo perché questi abita nella vecchia casa
di Quagliuolo. Il povero don Saverio, non sapendo del trasloco del
figlio, era convinto di trovare nella camera da letto proprio lui,
Ferdinando. Tant’è vero che lo ha chiamato: “Piccerì”. Ha da qui
inizio inizio uno scontro tra i due che li porterà ad appellarsi
tanto alle leggi terrene quanto a quelle divine pur di stabilire il
legittimo proprietario della somma vinta.
Il cast e i personaggi di Non ti pago
Ad interpretare Ferdinando
Quagliuolo vi è il già citato Sergio Castellitto, che torna dunque a
cimentarsi con un ruolo da protagonista in un’opera di De Filippo.
Accanto a lui, nel ruolo della moglie Concetta vi è l’attrice
Maria Pia Calzone, mentre Giovanni
Ludeno interpreta il figlio Aglietiello e Pina
Turco la figlia Stella. Ad interpretare l’amante di
quest’ultima, nonché il possessore del biglietto vincente, Mario
Bertolini, vi è l’attore Gianluca Di Gennaro,
visto anche in Lo
chiamavano Jeeg Robot, Gramigna e Cobra non è.Angela Fontana, protagonista di Indivisibili, interpreta Margherita, mentre
Maurizio Casagrande è don Raffaele Console.
Giovanni Esposito, invece, interpreta l’avvocato
Lorenzo Strumillo.
Non ti pago: dove vedere
il film in streaming e in TV
Non ti
pago verrà trasmesso in televisione martedì 2
gennaio alle ore 21:25 sul canale
Rai 1. Successivamente, per un breve periodo di
tempo sarà dunque disponibile anche sulla piattaforma
RaiPlay, consentendo a chi non ha potuto vederlo
durante la messa in onda televisiva di recuperarlo anche in
streaming.
Ogni anno in Italia vengono
realizzati film incentrati su personaggi diversi da quelli che si è
abiutati a vedere nelle opere più blasonate. Giovani smarriti,
adulti ancora in cerca della propria identità, stranieri impegnati
nel difficile processo di immigrazione. I film loro dedicati
raccontano una parte di popolazione italiana troppo spesso
dimenticata ma che esiste ed è parte integrante della colorata
varietà che caratterizza questo paese. Tra i titoli più recenti si
possono citare Una sterminata domenica,
Giulia e Princess. Tra questi rientra anche L’afide
e la formica, opera prima di Mario
Vitale.
Come spesso accade a questi titoli,
anche L’afide e la formica è passato grossomodo in sordina
nelle sale italiane, schiacciato da titoli più grossi e
pubblicizzati. Si tratta però di un toccante racconto incentrato su
due diversità che si incontrano per riconoscersi come simili nel
dolore e nella voglia di riscattarsi. L’afide e la formica
è dunque un esordio da non perdere, pluripremiato e da molti
indicato come la migliore opera prima del suo anno, per la capacità
di affrontare il tema dell’integrazione e della collaborazione tra
culture diverse con grande sensibilità.
Grazie ora al suo passaggio
televisivo, è dunque un film da non perdere, che oltre a raccontare
una bella storia offre uno sguardo su realta che, come già detto,
non sempre trovano spazio a sufficienza sul grande schermo. Prima
di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e al significato del
film. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il titolo nel
proprio catalogo.
La trama di L’afide e la formica
Protagonista del film è
Fatima, una ragazza di 16 anni nata in Calabria da
genitori mussulmani e dunque costretta ad indossare il velo
previsto dalla sua cultura. Ora che è in piena adolescenza, Fatima
vive però tutti i conflitti e le emozioni tipiche della sua età,
sentendosi tuttavia fuori posto rispetto ai suoi coetanei. Questo
finché un giorno l’insegnante di educazione fisica, Michele
Scimone, propone ai suoi studenti di iscriversi alla
maratona di Sant’Antonio. Agli occhi di Fatima è la prima vera
opportunità da cogliere, ma per l’insegnante, tormentato da un
passato irrisolto, il velo che Fatima indossa è motivo di
pregiudizio. Il loro sarà l’inizio di un rapporto che li cambierà,
con la corsa che riuscirà a renderli entrambi liberi.
Il cast di L’afide e la formica e le location del
film
Ad interpretare Fatima vi è
l’attrice Cristina Parku, qui al suo primo ruolo
in un film ma vista poi anche nelle serie Petra e Sei
donne: Il mistero di Leila. Accanto a lei, nel ruolo
dell’insegnante Michele Scimone vi è invece l’attore
Giuseppe Fiorello, volto noto del piccolo schermo
che nel 2023 ha debuttato anche come regista del film Stranizza d’amuri. Ad interpretare la sua ex moglie
Anna, nel film, vi è invece l’attrice Valentina Lodovini, vista nei film 10
giorni senza mamma e Cambio tutto!. L’attore Alessio
Praticò di Il
mio nome è Vendetta, interpreta Nicola, mentre
Anna Maria De Luca è Concetta.
Per quanto riguarda i luoghi dove è
stato girato il film, essi sono da ritrovarsi tutti nella città
calabrese Lamezia Terme, in provincia di
Catanzaro. Il regista, nato proprio in questo
comune, ha raccontato di averlo scelto per poter raccontare una
storia legata alla sua terra diversa rispetto alla narrazione
stereotipata a cui si è abituati, allargando inoltre il discorso ai
nuovi cittadini italiani, ovvero gli immigrati di seconda
generazione. Per L’afide e la formica, Lamezia Terme
è dunque stato il luogo giusto dove ambientare le vicende di Fatima
e dar voce al suo senso di smarrimento, come anche alla sua ricerca
del proprio posto nel mondo.
L’afide e laformica: il significato del
titolo e del film
L’afide e la formica può
sembrare un titolo piuttostro strano da dare ad un racconto di
formazione, di redenzione e in generale incentrato sui legami
umani. Si tratta però di un titolo estremamente appropriato a ciò
che vuole raccontare il film. Quello tra le formiche e gli afidi è
infatti un rapporto particolarmente importante, che permette alle
prime di ottenere grazie ai secondi il fabbisogno di zuccheri grazie alla
melata, mentre gli afidi traggono vantaggio dalle formiche perché
queste li difendono dai predatori e parassiti. È poi
il film stesso a fornire una spiegazione a questo titolo.
I due protagonisti, parlando proprio
dell’afide e la formica, prendono l’esempio di simbiosi in natura
di questi due insetti per descrivere il loro rapporto. Il film
racconta infatti di due personaggi che si scambiano emozioni, che
entrano in contatto l’uno con l’altro aiutandosi vicendevolmente.
Pur se inizialmente concentrati solo sulle rispettive differenze,
Fatima e Michele impareranno a superare insieme gli ostacoli che la
vita presenta loro, trovando forza l’uno nell’altro per difendersi
e reagire, raggiungendo così i rispettivi obiettivi di vita.
Il trailer di L’afide e la
formica e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
L’afide e la formica grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Chili Cinema, Prime Video e Rai Play.
Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento,
basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento
generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al
meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel
palinsesto televisivo di martedì 2 gennaio alle
ore 21:20 sul canale Rai 3.
Il 2024 si preannuncia dal primo
giorno un anno ricco di grande cinema! Sono tante le novità
che attendo il pubblico nelle sale, in questi giorni come nei
prossimi mesi. Nello scorso fine settimana, tra un cenone e un
pranzo di Capodanno, molti italiani hanno scelto l’intrattenimento
cinematografico. Il film in testa al box office è
Succede anche nelle migliori famiglie: la commedia
italiana scritta, diretta e interpretata da
Alessandro Siani incassa nel suo primo week end €942.401.
Al secondo posto nella classifica si
trova
Il ragazzo e l’airone, nuovo attesissimo film dello
studio Ghibli, scritto e diretto
Hayao Miyazaki. La pellicola di animazione, approdata nelle
sale solo l’uno gennaio, ha già incassato €837.278: l’attesa per un
nuovo film del regista dopo Si alza il vento del 2013 ha riportato
tutti gli appassionati nei cinema!
Terzo classificato è
Wish, un altro film di animazione, ideato e prodotto
dalla Walt Disney per festeggiare il centenario degli studios. Wish
incassa nel fine settimana di Capodanno €596.321, a fronte di un
totale che supera i 5 milioni e mezzo dalla sua uscita il 21
dicembre.
Box office: il resto della
classifica
Quarto e quinto classificato sono
rispettivamente
Wonka, pellicola prequel sul noto personaggio di Willy
Wonka,
e
Come può uno scoglio, commedia con il duo comico
Pio e
Amedeo. Wonka incassa €594.762 a fronte di un totale di 10
milioni e mezzo di euro dal suo arrivo nei cinema il 14 dicembre,
mentre Come può uno scoglio incassa €548. 962 nel week end e quasi
2 milioni di euro dall’uscita nelle sale il 28 dicembre. Al sesto
posto si stabilisce
Aquaman e il regno perduto, sequel di Aquaman, con
Jason Momoa: la pellicola incassa €349.097 a fronte di un
totale che sfiora i 4 milioni di euro dalla sua uscita il 20
dicembre.
Al settimo e ottavo posto ritroviamo
C’è ancora domani, pellicola campione d’incassi in
Italia del 2023, e
Santocielo, commedia con il duo comico Ficarra
e Picone. C’è ancora domani incassa nel week end €324.904 e in
totale supera i 33 milioni di euro, mentre Santocielo raggiunge un
incasso di €247.630, sfiorando i 5 milioni dal suo arrivo nelle
sale il 14 dicembre.
Ultimi due classificati sono
One
life, nuovo dramma con
Anthony Hopkins, e
Ferrari, pellicola biografica con
Adam Driver. One life incassa €155.301 mentre Ferrari
raggiunge un guadagno di €130.278 a fronte di un totale di 3
milioni di euro dal suo arrivo nelle sale il 7 dicembre.
La serialità britannica
ha ormai consolidato una tradizione prestigiosa di show che
adoperano il thriller poliziesco per raccontare le contraddizioni e
i problemi dell’odierna società del Regno Unito. Criminal
Record, targata Apple TV+ si inserisce in
questa “famiglia” rispettando in pieno le regole che il pubblico
ormai conosce e apprezza: la serie
(qui
il trailer) sceglie infatti di confrontarsi col sistema
giudiziario, in particolare con lo stato della polizia londinese,
sfruttando in pieno le regole del genere.
Criminal Record, la
trama
Protagonisti sono infatti
due poliziotti schierati l’una contro l’altro. Nelle sue indagini
su un caso di violenza domestica finito in maniera tragica il
detective June Lenker (Cush Jumbo) si trova a
incrociare il proprio percorso con un vecchio caso di omicidio per
cui un uomo è stato condannato e si trova in carcere da ormai
svariati anni. Quando la donna inizia a ritenere il detenuto
innocente, ecco che deve fronteggiare il muro di omertà e
depistazion innalzato dall’anziano detective Daniel Hegarty
(Peter
Capaldi), uno dei poliziotti più potenti e stimati
della città che però nasconde anche più di qualche scheletro nel
proprio armadio…
Criminal
Record parte in maniera precisa, stringata: la narrazione
è senza fronzoli, i personaggi sono delineati prima di tutto
attraverso le loro azioni – e in maniera ancor più convincente
attraverso i loro silenzi – la messa in scena possiede quel verismo
scarno che tanto ben si sposa con determinati quartieri della
Londra meno conosciuta e maggiormente “urbana”. La sequenza finale
del pilot è poi un momento di televisione tesissimo, drammatico,
che cattura lo spettatore anche grazie alla prova nerboruta e
insieme vulnerabile di Jumbo.
Per almeno un paio di
episodi Criminal Record è un drama/thriller che
mantiene le proprie promesse con efficacia e senso dello spettacolo
volto alla funzionalità. Dal terzo episodio in poi però la serie
inizia a perdere evidentemente di efficacia dal momento che si
poggia in maniera fin troppo classica sui meccanismi della
detection, allungati in maniera a tratti addirittura esasperante.
Ecco allora che all’azione si sostituiscono dialoghi che in molte
scene sembrano interminabili, i quali portano a colpi di scena che
producono altre lunghissime scene di dialogo.
In questo modo
Criminal Record sperpera del tutto o quasi quanto
di buono era riuscita a creare nelle prime puntate quanto e
tensione e lavoro sul genere, condito con la giusta dose di azione.
Senza che negli episodi centrali nulla o quasi succeda veramente,
ecco che anche la faida tra i due personaggi principali si dilunga
inutilmente fino a perdere di credibilità. In particolar modo la
figura di Hagerty diventa sempre più monolitica e meno complessa,
quando invece il primo episodio di aveva regalato un anziano
investigatore malinconico e tormentato dal proprio passato.
I due protagonisti
Peter Capaldi in virtù delle sue enormi
capacità di attore drammatico riesce a conferire al personaggio
comunque un interesse accettabile, ma uno sviluppo meglio
concertato lo avrebbe potuto rendere davvero difficile da
dimenticare per chi ama questo tipo di serie TV. Un compito
decisamente più semplice spetta invece a Jumbo, in quanto la sua
June Lenker diventa una figura in chiaroscuro piuttosto complessa,
non scontata soprattutto nel modo in cui gestisce vita privata e
dimensione professionale non certo facilissima, sia a livello
fisico che in particolar modo psicologico.
Criminal
Record non può certamente essere considerata una serie TV
che fallisce il compito assegnato, ma allo stesso tempo non riesce
neppure a distinguersi a causa di una dilatazione narrativa che
sperpera quanto di efficace proposto nei primi, avvincenti episodi.
Un format con un numero minore di puntate sarebbe stato molto
probabilmente più consono a una storia che intende raccontare in
filigrana i problemi della polizia britannica nel fronteggiare la
criminalità urbana, rivelando la necessità di un cambiamento
sostanziale nell’approccio. Il risultato si fa troppo altalenante
per convincere pienamente, ma il messaggio dietro la confezione di
genere rimane importante e degno di considerazione.
I Marvel Studios hanno recentemente posticipato
l’uscita di
Captain America: Brave New World di un anno
intero, quasi certamente a causa delle riprese pianificate che
dovrebbero apportare cambiamenti radicali alla storia e alle scene
d’azione. Ormai da anni circolano voci secondo cui
“Thunderbolt” Ross finirà per diventare
Red Hulk. Anche se non sappiamo come o perché ciò
accada, il fatto che The Leader faccia parte di questo film offre
alcuni indizi. Per quanto riguarda come se la caverà Sam Wilson
contro un avversario così potente, invece una ipotesi vale
l’altra.
Fortunatamente, il nuovo Capitan
America avrà un po’ di aiuto e la descrizione di un prossimo set
LEGO non solo conferma la presenza di Red Hulk in
Brave New World, ma rivela che Sam sarà
affiancato sia dal nuovo Falcon che da Sabra quando combatterà
questo temibile nemico.
Durante la promozione di Indiana
Jones e il quadrante del destino la scorsa estate,
l’idea di interpretare Red Hulk è stata presentata a
Harrison Ford che ha risposto dicendo: “Cos’è
Red Hulk?” Fingendo apparentemente confusione, l’iconico
attore si è poi rivolto alla co-protagonista Phoebe
Waller-Bridge per rimproverarla per non sapere di più sul
personaggio e ha concluso dicendo che Red Hulk “potrebbe o non
potrebbe” fare la sua apparizione.
Da allora, sono state riportate voci
che vorrebbero la battaglia finale del film svolgersi davanti alla
Casa Bianca, ponendo una drammatica fine al periodo di Ross come
presidente. Si prevede, tuttavia, che sopravviva agli eventi di
questo film e probabilmente ritornerà nel progetto di World
War Hulk di cui si parla da tempo.
Captain America: Brave New World riprenderà da
dove si è conclusa la serie Disney+The Falcon and the
Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson
(Anthony Mackie)
dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il
regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield
Paradox) ha descritto il film come un “thriller
paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader
(Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua
trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk
del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di
Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreta la cattiva
Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi
al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic
Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già
fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora,
Captain America: Brave New World è indicato come uno
dei titoli più importanti della Fase 5.
Lo scooper Daniel Richtman ha
riferito che presso i 20th Century Studios è in
sviluppo un nuovo film di Die Hard. Secondo il report, si tratterebbe di
un prequel che seguirà le vicende di un giovane John
McClane, il personaggio iconico che è passato alla storia
del cinema con il volto di Bruce
Willis. Si tratta di una voce non confermata che però
sembra sposarsi bene con le tendenze di Hollywood che attinge a PI
di grande successo e le re-immagina.
C’è stato un periodo in cui un
progetto legato a Die Hard prevedeva sia un prequel che un sequel,
con John McClane impegnato in una nuova missione nel presente,
mentre la sua storia si intrecciava con il suo passato.
Con il titolo provvisorio di
McClane, il progetto era ancora in fase di sviluppo quando la 20th
Century è stata acquisita dalla Disney nel 2019. Successivamente è
stato scartato, e anche il ritiro di Bruce
Willis in seguito alla
diagnosi di demenza frontotemporale ha sembrato mettere fine a
ogni possibilità di un altro sequel, e anche al film in stile Il
Padrino parte 2, ambientato in due linee temporali.
Un nuovo prequel molto probabilmente
eliminerebbe l’idea di presentare versioni attuali dei personaggi
di Die Hard, quindi se le voci sono vere e viene realizzato un
nuovo film, potrebbe essere più simile alla graphic novel
Die Hard: Year One. Pubblicata tra il 2009 e il
2010, la serie era ambientata nel 1976 e seguiva un giovane John
McClane nei panni di un poliziotto alle prime armi a New York.
La popolarità del film originale
continua a durare, tanto che il film è stato di recente
ridistribuito nelle sale. Uscito nel 1988, il celebre film d’azione
ha avuto quattro sequel: Die Hard 2 del 1990,
Die Hard – Duri a Morire del 1995, Live
Free or Die Hard del 2007 e A Good Day to Die
Hard del 2013.
Il regista Mario Martone ha
dedicato alla sua Napoli diversi film, dal suo esordio
Morte di un matematico napoletano fino al
recente Il sindaco del rione Sanità, tratto
dall’omonima opera di Eduardo De Filippo. Nel 2022
è poi tornato proprio nei luoghi di quel rione per girarvi Nostalgia (qui la recensione), un dramma
tratto dall’omonimo romanzo di Ermanno Rea dove la
città e le sue sfumature diventano protagonista imprescindibile,
che accompagna il personaggio interpretato da Pierfrancesco
Favino in una riscoperta nostalgica di quei luoghi,
della loro meraviglia ma anche della loro pericolosità.
In Nostalgia,
infatti, Napoli e il rione Sanità hanno un ruolo importantissimo,
con il regista che ha scelto le location anche in base
all’evoluzione che il protagonista ha nel corso del racconto. È
così che si portano sullo schermo ambienti talvolta ritratti con
pregiudizio o eccessiva severità, capaci di sfoggiare una serie di
colori, profumi e sapori unici, in cui lo spettatore ha modo di
imbattersi nel corso dell’intero film. Certo, non manca anche la
raffigurazione di quegli ambienti più oscuri, malavitosi, che fanno
del capoluogo campano un luogo tanto affascinante quanto
temibile.
Da poco divenuto disponibile anche
su Netflix,
Nostalgia è
un film che evoca dunque tutto ciò e che tra pregi e difetti porta
ad innamorarsi delle bellezze di Napoli, ma anche a riflettere sul
valore e la pericolosità di un sentimento quale la nostalgia. Prima
di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori, scoprendo poi i luoghi in
cui si sono svolte le riprese. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
Pierfrancesco Favino e Francesco Di Leva, foto di Mario
Spada
La trama e il cast di attori di Nostalgia
Protagonista del film è
Felice, il quale dopo quarant’anni di assenza
torna nella sua Napoli per rincontrare sua madre ma anche
riscoprire i luoghi e i codici del quartiere in cui è cresciuto,
il Rione Sanità. Qui però Felice deve fare
anche i conti con un passato doloroso, nel quale figura anche
Oreste, suo compagno di bravate ora divenuto
ricercato e temuto boss malavitoso. Felice vorrebbe rincontrarlo,
recuperare il tempo perso e forse anche far riemergere l’umanità
dell’amico, ma troppo tempo sembra essere passato e la nostalgia
potrebbe rivelarsi pericolosa.
Ad interpretare Felice vi è l’attore
Pierfrancesco Favino, cimentatosi in una prova
d’attore che gli ha richiesto di acquisire un accento egiziano,
luogo dove il protagonista è fuggito, per poi gradualmente
“sporcare” quel modo di parlare con un ritorno della cadenza
napoletana fino a quel momento dimenticata. Accanto a lui, nel
ruolo dell’ex amico Oreste vi è invece l’attore Tommaso Ragno, mentre Francesco Di Leva è don Luigi Rega, parroco
del rione che si batte contro la criminalità. L’attrice
Aurora Quattrocchi interpreta Teresa, madre
di Felice, mentre l’attrice marocchina Sofia
Essaïdi è la moglie del protagonista.
Le location di Nostalgia:
ecco dove è stato girato il film
Fedele all’omonimo romanzo da cui è
tratto, Nostalgia
è ambientato a Napoli, e più precisamente nel
rione Sanità. Innanzitutto, a Vascio
di Via Cristallini 133 si trova l’abitazione di
Teresa, la madre del protagonista dove egli si reca a inizio film.
Nel Centro Direzionale, invece, si trova
l’Holiday Inn dove Felice soggiorna non appena arrivato a Napoli.
Uno dei luoghi più belli e riconoscibili nel film è invece
la Porta di San Gennaro, la più antica porta
della città di Napoli, con il suo affresco di Mattia
Preti offerto alla città per la fine della peste. Questa
si può ammirare alle spalle di Felice mentre entra nel rione
Sanità.
Nel rione, Felice percorre
Via Vergini, nel cuore della Sanità, e attraversa
le bancarelle del famoso mercato del Borgo dei
Vergini per raggiungere la casa della madre. Il murales di
Totò e Peppino che si nota nel film si trova invece a
Piazza Sanità, dove il protagonista passa prima di
entrare nella Basilica di Santa Maria alla Sanità.
È in essa che il protagonista conosce don Luigi e sempre qui prende
parte al funerale della madre. Tra le numerose passeggiate che
Felice poi compie, alla ricerca di una nuova casa, c’è
Salita Capodimonte, dove si trova anche la
scalinata ellittica del settecentesco Palazzo De’
Liguoro-Santoro, dove abita Oreste.
Sempre a Capodimonte, Felice ricorda
di avere partecipato a una gara clandestina di motociclette
conclusasi con un giro intorno al Tondo di
Capodimonte. Altri affascinanti luoghi dove egli si reca,
grazie alla guida di una ragazza conosciuta, sono invece le
Catacombe di San Gennaro e San
Gaudioso. Viene mostrato poi anche il Cimitero
delle Fontanelle, luogo di culto e di macabro fascino allo
stesso tempo, in cui si concentrano leggende e racconti miracolosi.
Qui Felice apprende del famoso “culto delle anime pezzentelle” e
decide di adottare un teschio dell’ossario per ingraziarsi le anime
del Purgatorio ed avere la loro protezione.
Il trailer di Nostalgia e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Nostalgia
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Apple TV, Infinity+,
Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.
La Sony sembra determinata a portare
avanti il suo personale Marvel Universe, continuando a
portare sullo schermo i personaggi legati a
Spider-Man. Sebbene sia Venom
che Morbius avrebbero giovato di un confronto con
l’Uomo Ragno prima di un film da solisti, sembra chiaro perché la
Sony abbia voluto cominciare da loro con le suo storie di cattivi
Marvel. Nonostante i risultati
infelici.
Sembra che anche Madame
Web e Kraven
il Cacciatore non arrivino con i migliori degli
auspici, soprattutto a giudicare da quello che il pubblico lascia
pensare. Tuttavia, la Sony non accenna a rallentare la sua marcia.
Nuovi rumors vorrebbero infatti in produzione due nuovi film con
protagonisti super villain di Spider-Man: Doctor Octopus e
Mysterio.
Secondo i report, i due film solo
per i personaggi Otto Octavius e Quentin Beck non solo sono in
sviluppo, ma prevederanno anche un recasting degli attori che, come
sappiamo, sono già comparsi al cinema nei ruoli. Rispettivamente
Alfred Molina e Jake Gyllenhaal. Addirittura per il ruolo di Doc
Ock ci sarebbe già un nome: Hugh Dancy.
Il buon senso vorrebbe che questi
progetti confluissero poi in I Sinistri Sei, come era stato
seminato in Morbius, dove Avvoltoio propone al
protagonista di unirsi a lui. Dopotutto dal momento che entrambi i
personaggi sono stati raccontati alle loro origini dai film
precedenti, che senso avrebbe riproporli scollegati da una più
ampia e ambiziosa pianificazione?
Mentre il futuro di Kang
nell’universo cinematografico Marvel rimane poco chiaro, è emerso
un favorito per sostituire Jonathan
Majors. In precedenza, Kang era interpretato da Majors
che avrebbe dovuto interpretare il personaggio almeno fino a
Avengers: The Kang
Dynasty.
Dopo che Jonathan
Majors è stato
dichiarato colpevole da una giuria di aggressione e molestie
nei confronti di un ex fidanzata, è stato licenziato dal suo ruolo
di Kang. Non è ancora noto se i Marvel Studios ricasteranno il ruolo con un
nuovo attore che interpreterà Kang, ma secondo lo scooper del film
Daniel Richtman, l’acclamato attore Colman
Domingo è stato considerato come potenziale sostituto di
Majors nei panni di Kang.
Si tratta di un rumor non verificato
e per ora è meglio prendere la notizia con le pinze. Detto questo,
il rumor sta rapidamente attirando l’attenzione mentre i fan
discutono di Domingo nel ruolo. L’attore è meglio conosciuto dai
fan del franchise di The Walking Dead in cui
ricopre il ruolo di Victor Strand nella prima serie spin-off,
Fear the Walking Dead. Ha anche impressionato la
critica con il suo acclamato ruolo nel film Netflix
Rustin, che è valso a Domingo una candidatura ai Golden Globe. Domingo ha anche
vinto un Primetime Emmy Award per il suo ruolo da ospite nella
serie di successo della HBO Euphoria. Lo vedremo presto ne Il colore
viola, e ha anche recentemente doppiato i film
Transformers: Rise of the Beasts e Ruby
Gillman, Teenage Kraken.
Il potenziale casting di Domingo
potrà avvenire solo se i dirigenti dei Marvel Studios decideranno di non
eliminare il personaggio di Kang dal MCU. È possibile che il personaggio
venga scartato, come suggerito da alcuni report, in favore della
sua sostituzione con un altro supercriminale nei film degli
Avengers. Il problema è che molte domande rimarrebbero senza
risposta se la storia di Kang non venisse sviluppata ulteriormente,
specialmente dopo gli eventi della seconda stagione di Loki.
Comunque sia, è stato riferito che Avengers: The Kang
Dynasty viene
ora chiamato internamente alla Marvel semplicemente come
Avengers 5, quindi è possibile che il
personaggio possa tornare per concludere la sua storia pur
limitando la sua presenza rispetto ai piani originali.
A 91 anni, John
Williams, compositore delle decine iconiche di
Star
Wars, Indiana
Jones, Harry Potter e molto altro,
ritratta i suoi precedenti commenti sul suo pensionamento. La
carriera del leggendario compositore si estende per sette decenni,
che lo hanno portato a collaborare spesso con i grandi del settore
come Steven Spielberg per film quali
Lo Squalo, Jurassic Park, E.T. il
extra-terrestre, fino all’ultimo The
Fablemans. Dopo una carriera illustre, Williams ha
accennato al ritiro dalle colonne sonore cinematografiche nel 2022,
affermando che Indiana
Jones e il quadrante del destino sarebbero stato il
suo ultimo.
Tuttavia, all’inizio del 2023 aveva
già rettificato la sua dichiarazione, dicendo che aveva in
programma di “restare per un po’” e ora ha chiarito la sua
posizione rispetto al ritiro dalla composizione cinematografica.
Durante un’intervista con The Times via Deadline, John Williams ha
ritrattato i suoi precedenti commenti sul ritiro, affermando che
“tutto è possibile” e “non vorrebbe escludere
nulla”. Le discriminanti per farlo tornare a comporre
dovrebbero essere un forte interesse per il progetto e una
compatibilità di tempistiche:
“Se arrivasse un film a cui sono
molto interessato, con un programma a cui posso far fronte, allora
non vorrei escludere nulla. Tutto è possibile. Tutto è davanti a
noi. Solo i nostri limiti ci trattengono. Oppure, per dirla più
semplicemente: mi piace tenere una mente aperta.”
Con il franchise di Star
Wars ancora in sviluppo e la serie di Harry Potter
all’orizzonte, ci sarebbero molti progetti a cui
John Williams è già legato e che potrebbe
scegliere di portare avanti, ma resta da vedere cosa e come gli
verrà proposto.
Sharmeen
Obaid-Chinoy, regista di Star
Wars: New Jedi Order (titolo provvisorio), fornisce un
aggiornamento sul suo prossimo impegno, cosa che lascia intuire che
l’entrata in produzione del film è imminente. Dopo che immaginavamo
tutti che il personaggio di Daisy Ridley, Rey, avesse già detto tutto in
merito al franchise con Star Wars: l’Ascesa di Skywalker, è stato
confermato che sarebbe tornata in un nuovo film originale,
ambientato 15 anni dopo la fine di Episodio IX,
che vedrà Rey tentare di costruire, come suggerisce il titolo, un
nuovo ordine Jedi.
Ora, Sharmeen Obaid-Chinoy, regista
di Star
Wars: New Jedi Order, anticipa qualcosa sul progetto nel corso
di un’intervista alla CNN. Mentre
non rivela troppi dettagli sul film, il suo commento suggerisce che
la produzione potrebbe iniziare presto. “Sono molto entusiasta del
progetto perché sento che ciò che stiamo per creare è qualcosa di
molto speciale. E ora siamo nel 2024, ed è giunto il momento che
una donna si faccia avanti per modellare una storia in una galassia
lontana lontana.”
L’unico vero indizio nel commento di
Obaid-Chinoy che la produzione inizierà presto è il suo uso della
frase “stiamo per”. È interessante notare che il commento della
regista coincide con le recenti voci che affermano che la
produzione su
Star Wars: New Jedi Order inizierà nella primavera del
2024. Ovviamente, le osservazioni di Obaid-Chinoy danno credito a
queste affermazioni.
In un’intervista con IGN il mese scorso, il
presidente di Lucasfilm Kathleen Kennedy ha preso in giro che Star
Wars: New Jedi Order vedrà i Jedi in “scompiglio“, con Rey
che tenta di mantenere la promessa fatta a Luke mentre ricostruisce
l’ordine.
Mentre
Star Wars: New Jedi Order non ha una data di uscita,
gli slot aperti nel calendario di distribuzione della Disney
suggeriscono che potrebbe arrivare già dal 19 dicembre 2025. Se la
produzione iniziasse effettivamente nei prossimi mesi, è possibile
che il sequel potrebbe occupare questa data. Altri slot liberi
includono il 17 dicembre 2027 e il 21 dicembre 2029, ma, dato che
non c’è stato un film nel franchise dal divisivo Star Wars: l’Ascesa di Skywalker del
2019, la data del 2025 sembra quella più probabile per la
Disney.
Mentre le informazioni sul film
rimangono molto scarse, Daisy Ridley ha anticipato in un’intervista
con Collider che la storia pianificata non è “quello che mi
aspettavo“, anche se non aveva ancora letto una vera
sceneggiatura. Ora è passato più di un mese da questi commenti, ed
è possibile che da allora le sia stata inviata una
sceneggiatura.
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media copia più alta d’Italia e quasi 500.000 euro
d’incasso in un solo giorno. Ieri, sabato 30 dicembre, in
tantissime sale si è registrato il sold out per la commedia cult di
Natale firmata da Carlo Vanzina, prodotta dalla
Filmauro di Luigi e Aurelio De Laurentiis e
distribuita nelle sale, in versione restaurata e rimasterizzata, da
Nexo Digital a 40 anni dall’uscita al cinema del
film. I cinema si sono riempiti di appassionati che hanno
accolto l’invito a scegliere un dress code rigorosamente ispirato
agli anni Ottanta e che hanno cantato, ballato e recitato a memoria
le battute più celebri del film.
Così, per
accontentare i tanti fan che non sono riusciti a rivederlo,
VACANZE DI NATALE in versione restaurata
e rimasterizzata tornerà nelle sale solo per un altro
giorno il prossimo 6 gennaio. L’elenco delle sale e i
biglietti in prevendita saranno a breve disponibili su nexodigital.it.
Uscito al cinema
nel dicembre del 1983, “Vacanze di
natale”riconquista il grande
schermoper una giornata unica: il
VACANZE DI NATALE DAY è infatti uno
speciale appuntamento nelle sale pensato per radunare tutti
i fan che ne conosconoa memoria le
battutee le scene più esilaranti e che
ne ricordano perfettamente la colonna sonora in
cui sono presenti alcuni dei brani più celebri di tutti gli
anni Ottanta.
Celebrando al
cinema i 40 anni di un film che ha fatto ridere e divertire intere
generazioni, l’appuntamento al cinema è anche il momento per
rivivere un rito che per molti anni ha accompagnato i tradizionali
festeggiamenti natalizi italiani: andare al cinema in compagnia di
amici e familiari per vedere un film tutti insieme.
“Vacanze di
Natale” diretto nel 1983 da Carlo Vanzina,
scritto insieme a suo fratelloEnrico, è una
commedia cult, patrimonio dell’immaginario del nostro Paese.
Ambientata a Cortina d’Ampezzo e ritmata da una
colonna sonora che ha fatto epoca, fotografa con umorismo e
leggerezza l’Italia di allora avvalendosi di un cast memorabile:
Jerry Calà, Christian De Sica,
Claudio Amendola, Stefania
Sandrelli, KarinaHuff,
GuidoNicheli,
RiccardoGarrone, Mario
Brega, Marilù Tolo, Antonellina
Interlenghi, Moana Pozzi e tantissimi
altri divertenti interpreti della commedia italiana. Gli arricchiti
e i periferici romani, gli sbruffoni milanesi, i pianobar, le cene
di Natale, le piste innevate, le gare di sci, le comitive
giovanili, le battute fulminanti, fanno di questo film un piccolo
romanzo generazionale su come eravamo. E forse su come vorremmo
ancora essere.
The Miracle Club, il film di
Thaddeus O’ Sullivancon un leggendario trio di attrici di diversa
generazione – i premi Oscar Maggie
Smith e Kathy
Bates, e la candidata all’OscarLaura
Linney – dopo l’anteprima al Tribeca Film
Festival, arriva in sala in Italia il 4
gennaio distribuito
da Europictures.
Un altro bellissimo ruolo per tre
attrici straordinarie, affiancate da un cast di prim’ordine di cui
fanno parte Agnes O’Casey, il candidato all’Oscar Stephen Rea e
Mark O’Halloran.
Ambientato nel 1967, The
Miracle Club segue la storia di tre amiche, Lily
(Maggie
Smith), Eileen (Kathy
Bates) e Dolly (Agnes O’Casey). Da
Ballygar, una comunità operaia della periferia di Dublino che
marcia al proprio ritmo, radicata in tradizioni di lealtà, fede e
unione, sognano di vincere un pellegrinaggio alla città sacra di
Lourdes per assaporare la libertà e sfuggire alla routine della
vita domestica. Poco prima del viaggio, la loro vecchia amica
Chrissie (Laura Linney) arriva a Ballygar per il funerale della
madre, dopo un lungo esilio negli Stati Uniti. Il suo ritorno
riapre vecchie ferite e le quattro devranno confrontarsi con il
loro passato, anche quando viaggiano alla ricerca di un
miracolo.
Ad appena un anno di distanza
dall’incidente che gli è quasi costato la vita, Jeremy Renner è
pronto a tornare a l lavoro su un set cinematografico. L’attore ha
infatti rivelato di essere già al lavoro sul set di
Mayor of Kingstown, per le
riprese della terza stagione.
Renner fu coinvolto
in un incidente quasi fatale il 1 ° gennaio 2023, dopo aver
salvato suo nipote dall’essere travolto da uno spazzaneve. L’attore
e star della Marvel è stato investito dal suo
gatto delle nevi, che pesa oltre sei tonnellate, costringendolo in
ospedale con un trauma toracico e lesioni ortopediche.
Mentre Renner continua la
riabilitazione completa, ha commentato con Andy Cohen e Anderson
Cooper durante il loro speciale di Capodanno della CNN la sua
terapia fisica, parlando anche del suo lavoro e del suo prossimo
album.
“Abbiamo molto da festeggiare
quest’anno”, ha detto Renner. “Sono così benedetto e avevo
così tante cose per cui vivere. Ho una famiglia gigante, una figlia
di 10 anni. Avrei deluso e incasinato molte vite se fossi passato a
miglior vita. Ho molto per cui combattere. Il recupero è una strada
a senso unico nella mia mente. Lavoro ancora duramente ogni
giorno.” Quando gli è stato chiesto del suo coinvolgimento
nella terza stagione di Mayor of
Kingstown, Renner ha risposto: “È stato un anno
meravigliosamente impegnativo”, ha detto. “Penso di essere
pronto e penso di essere abbastanza forte. Torno esattamente tra
una settimana.”
L’universo di Star Wars
è immenso: in tanti hanno contribuito, ha preso forma in diversi
media, ed è quindi inevitabile che ci sia qualche
incoerenza. Ad esempio, per quanto riguarda l’amato
Chewbacca. Il wookiee è coraggioso, feroce, e
abbracciabile, e soprattutto uno dei personaggi fondamentali del
cast originale. Ma, a differenza di molti altri, non ha è mai
diventato davvero un personaggio compiuto, a 360°. È sempre un po’
lì, segue gli amici e li aiuta, provvede ai rinforzi, e
occasionalmente pilota il Falcon per una fuga dell’ultimo minuto.
Non tutto quello che riguarda Chewbacca è stato
pensato nei dettagli, e ci sono alcuni fatti riguardanti il
personaggio che non hanno molto senso. Tipo il fatto che ha una
moglie che guarda programmi di cucina. Cose così.
Chewbacca non ha
mai nulla da ridere sulle idee stupide di Han
Han Solo sopravvive sempre per
un pelo, sia per gran colpi di fortuna, sia per un’innata
abilità di tirarsi fuori dalle situazioni pericolose. Con un po’ di
furbizia e un po’ di fascino, e con la convinzione che tutto si
risolverà, in un modo o nell’altro, sembra che riesca sempre a
cavarsela. Ma succede che, a volte, le idee di Han non siano
proprio geniali. Ma cosa ne pensa il suo compagno d’avventure?
Perché Chewbacca non ha mai
nulla da ridire sul fatto che la maggior parte delle volte le idee
di Han sono stupide? Sembra che le opinioni di Chewbecca a
volte vengano un po’ messe da parte dal personaggio, forse perché,
dopotutto, gli deve la propria vita, dato che Han l’ha salvato
dall’Impero. Ma sicuramente, Chewbecca lo sapeva che scaricare il
carico di Jabba alla vista dello Star Destroyer, o che nascondersi
nella gola di un verme spaziale non erano esattamente idee
geniali.
Han e il compagno sopravvivono
sempre, spesso per un pelo, e sicuramente rischiano troppo molto
più dello stretto necessario. Dopotutto, Chewbe potrebbe avere
alcune alternative e consigli, dato che è, su Kashyyyk, un
guerreiro senza paura con una certa conoscenza di strategie e
tattiche di combattimento.
Non ha ricevuto una
medaglia alla fine di Una Nuova Speranza
Dopo
la fine della Battaglia di Yavin e la distruzione della Morte Nera,
l’Alleanza Ribelle si riunisce nella hall di ciò che era una volta
il Tempio Jedi e tiene una bellissima cerimonia.
La
Principessa Leila premia Luke Skywalker e Han Solo,
di due uomini responsabili della riuscita della missione, con
medaglie al coraggio.
Il fatto è che Chewbe era lì con Han, Leila, a pilotare il Falcon e
altro.
I fan e gli spettatori attenti
hanno avuto molto da ridire su questa svista da parte della
pincipessa: George Lucas ha spiegato che, al
tempo, gli wookiee non davano particolarmente importanza alle
medaglie, ma, nel romanzo ispirato a Una
Nuova Speranza, Chewbacca felicemente riceve la
propria medaglia. Inoltre, nel fumetto del 1980 The Day
After the Death Star, Leila consegna la medaglia al Chewbecca.
Quindi, cosa è successo nel film? A quanto pare, la risposta è
semplice: la Principessa Leila è troppo bassa per mettere la
medaglia al collo del wookiee. Ma tutto è stato sistemato
nel 1997, agli MTV Movie Awards, quando Carrie
Fisher ha conferito il “Lifetime Achievement Award”
all’attore Peter Mayhew, con la stessa forma della medaglia che
Chewbe avrebbe dovuto ricevere alla fine di
Una Nuova Speranza. Meglio tardi che mai.
Sua moglie guarda programmi di
cucina
Uno dei momenti più bizzarri
dell’episodio speciale Star
Wars Holiday Special del 1978, è
quando vediamo la moglie di Chewbe, Malla, guardare un
programma di cucina con evidente frustrazione, cercando di
ricreare la ricetta mostrata. Sullo schermo, una signorina con
quattro braccia dall’abbigliamento curioso spiega come preparare
qualcosa che sembra, più o meno, carne schiacciata. George Lucas ha
spiegato più di una volta che gli wookiee sono creature per niente
materialiste, e per questo la rabbia di Malla per una cosa tanto
banale ci sembra un po’ assurda. È un normale piatto wookiee? O
Malla sta cercando di fare qualcosa di nuovo? Vuole fare una
sopresa a Chewbe, per quando torna a casa? Ma anche ciò non ha
senso, perché a quel punto, lei non ha avuto notizie di Chewbe per
settimane. Per quello che ne sa, potrebbe essere morto. Ma se ne
sta lì, sull’orlo del rompere la televisione a mazzate, perché la
sua cucina non è all’altezza di quella del programma. Possiamo solo
concludere che la funzione della scena è dare un pizzico di
accessibiltà ai wookiee, rendendolì più umani.
Sa rimettere insieme i pezzi di
C3PO come fosse Lego
Nell’Impero colpisce
ancora, mentre i grandi parlano, C-3PO si allontana e finisce
in una sorta di officina galattica, dove i droidi vengono fatti a
pezzetti per pezzi di ricambio, e C-3PO diventa la loro nuova
vittima. Quando ritorna a Han, Leia, e Chewbecca in una scatola, è
proprio Chewbe che lo rimette in sieme pezzo per pezzo, un
po’ come se stesse giocando con i Lego. È vero anche che
gli monta la testa al contrario, ma Chewbe sa perfettamente come
risistemare il droide protocollare come se fosse l’unca cosa che ha
fatto nei suoi 200 anni di vita. È senza dubbio un meccanico con
una certa abilità, dato che il Falcon è per lo più mantenuto in uno
stato semifunzionale, ma con una certa goffaggine. Inoltre, le zue
zampe giganti non hanno la destrezza per lavorare con le parti
delicate di un droide e il livello di concentrazione necessario per
rimetterlo insieme sembra andare oltre alle capacità
dell’impaziente wookiee.
Chewbecca indossa sempre una
bandoliera. Sempre.
Sappiamo che il
pelo di Chewbe lo copre decentemente. È coperto come si
deve esattamente nei punti in cui serve, e la sua specie non ama
particolarmente i capi d’abbigliamento. L’unico “capo” del
quale Chewbecca non sembra capace di fare a meno, però, è la
bandoliera. Questa contiene cartucce delle dimensioni di
pacchetti di sigarette per la propria arma preferita, che però
impugna solo per la metà del tempo e che sparisce man mano la saga
progredisce.
Sarà stato che avere Chewbecca
completamente spoglio era un po’ troppo per i censori del tempo, e
che un accessorio che più o meno si avvicina ad una forma di
abbigliamento fosse necessario. Il fatto è che non indossa nemmeno
niente che gli permetta di portare l’arma con sé, il che darebbe un
senso alla bandoler. Ma sta di fatto che l’ha sempre con sé. Ma
proprio sempre sempre.
Chewbecca non si veste mai
È stato descirtto, in modo
particolarmente azzeccato, come un “tappeto con le
gambe” dalla Principessa Leila. Il commento, in
particolare, si riferisce al fatto che i tappeti non indossano mai
dei vestiti, così come Chewbe. Il fatto è che, perché Chewbe
dovrebbe pensare di aver bisogno di vestiti, quando viene da una
società come quella wookiee che non considera la nudità come una
cosa moralmente discutibile? Inoltre, il pelo copre tutto ciò che è
necessario coprire. Su Kashyyyk, inoltre, tutti i wookies sono nudi
e non si interessano né ai vestiti né alla moda. Nel 1977,
all’uscita di
Una Nuova Speranza, i produttori si sono chiesti se la
nudità di Chewbe non fosse un po’ troppo per il pubblico del tempo
(ovvero, per i censori del tempo).
Sì, il costume era fatto di un
misto di pelo di capra e di yak, era lungo e morbido e copriva
tutto lo wookiee, ma era evidente che, insomma, Chewbe se ne andava
in giro nudo. Nelle prime bozze, in realtà, indossava una
sorta di armatura, ma si decise di liberarsene perché
George Lucas la reputò un look “troppo fantasy”.
Non gli dispiace avere Porg
dappertutto sul Falcon
Tutti hanno amato i momenti
dell’ultimo film dedicati alle esilaranti interazioni tra Chewbe e
i Porg, le piccole
pulcinelle di mare galattiche neurotiche che funzionano a
meraviglia in compagnia dello wookie dall’umore nero. Le creature,
inoltre, diedero modo ai creatori del film di avere a che fare con
le reali pulcinelle di mare che continuavano ad interferire con le
riprese di Star
Warssulle Isole Skellig. Comprensibilmente,
il primo istinto di Chewbe è di mangiarne uno, la gli
occhioni hanno la meglio su di lui e decide di risparmiarlo. Poco
più in là nel film, i Porg hanno letteralmente invaso il Falcon,
distruggono i sedili, fanno casino con i controlli e,
probabilmente, fanno la cacca dappertutto.
Quando Chewbe e Rey tornano
indietro per incontrare il resto della Resistenza, parecchi Porg
hanno oramai fatto il nido nei corridoi del Falcon. Uno di loro è
addirittura in prima linea durante la battaglia finale, lanciando
un urlo di guerra quando Chewe comincia una manovra d’attacco. Alla
fine della battaglia, c’è un porg seduto sulla testa di R2.
Tutto ciò vuol dire che il Falcon sta diventando la casa
dei piccoli animali, ma non ha senso che a Chewbe stia
bene, considerando la quantità di danni che le piccole
bestie infliggono alla nave, e considerando che ora passa la
maggior parte del suo tempo a cacciarli dalla console.
Rey lo capisce
Fino all’arrivo di
Rey, Han Solo è l’unica persona in Star
Wars(oltre a C-3PO che però non conta,
perché conosce olter 6 milioni di forme di comunicazione)
che sia in grado di capire cosa dice Chewbe.
Infatti, quando Solo era un ragazzino su Corellia, finisce con un
gruppo di pirati dello spazio. Tra questi, il cuoco gli insegna le
basi del linguaggio wookiee: nonostante sembri soltanto una serie
di grugni e ringhi, è in realtà un linguaggio molto complesso che è
difficile da capire per chiunque non sia uno wookie. Gli umanoidi
non sono in grado di replicare il linguaggio, e Han stesso può solo
rispondere in Galattico base.
Ma perché Rey lo capisce? Le
attività di Rey e la sua vita giustificherebbero, in realtà, il
fatto che sia venuta in contatto con una grande varietà di specie.
Ma da quello che vediamo ne Il risveglio della Forza,
Reynon ama fare
conversazione: prende quello che serve, e se ne va. Vive
in realtà una vita solitaria, senza particolare interesse nelle
conversazioni o nel farsi nuovi amici, come vediamo dalle sue prime
reazioni alla presenza di
BB-8 e Finn.
Chewbacca Ha
solamente un’espressione facciale
Non importa cosa gli stia
succedendo attorno: l’espressione di Chewbacca è per lo più
immobile, e al pubblico non resta che intuire dall sua
“voce” i suoi stati emotivi. Nella trilogia originale di
Star
Wars, il costume del wookiee
disegnato da Start Freeborn era fatto di peli di capra e yak, ed
era particolarmente caldo e pesante, e rendeva difficile muoversi,
oltre a nascondere le espressioni facciali dell’attore.
L’unica cosa visibile era,
chiaramente, gli occhi dell’attore, e Chewbe poteva aprire la
bocca. Con questo dilemma da affrontare, l’attore Peter Mayhew si recò allo zoo di Londra per
studiare i movimenti e le abitudini dei primati, e si mise
addirittura a studiare le “riprese” dell’Uomo delle nevi. Sapeva
che gli wookiee assomigliano abbastanza agli uomini, ma voleva che
il personaggio fosse una sorta di gigante buono della foresta.
Fu attraverso le movenze del personaggio che l’attore fu in
grado di dare vita a Chewbe.
Chewbacca Accetta
facilmente Rey come assistente sul Falcon
Joonas Suotamo is Chewbacca, Oscar Isaac is Poe Dameron, Daisy
Ridley is Rey and John Boyega is Finn in STAR WARS: THE RISE OF
SKYWALKER
Non ci vuole molto tempo perché Han
si metta a dare consigli a Rey, e addirittura le offra il
lavoro di assistente a bordo del
Millennium Falcon, suggerendo inoltre che Chewbacca
avrebbe apprezzato l’idea. Il fatto è che, durante tutta la saga di
Star
Wars, era Chewbe ad essere stato
descritto più volte come co-pilota/assistente sul
Millennium Falcon. La proposta di Han, quindi, non è
il massimo della gentilezza o della gratitudine nei confronti del
wookiee. Inoltre, dopo la morte di Han, è proprio Rey a prendere il
comando della nave, lasciando Chewbacca al ruolo di co-pilota.
Sembra improbabile che Chewbe permetta ad una tizia che conosce
appena di prendere il comando, a meno che sia a conoscenza di
qualcosa che noi non sappiamo ancora…