Home Blog Pagina 380

Gorr il Macellatore di Dei: un concept ne reinventa il look cinematografico

0

L’adattamento di Gorr il Macellatore di Dei visto in Thor: Love and Thunder si è rivelato divisivo e una nuova reinvenzione del personaggio ufficiale rivela che il cattivo dell’MCU interpretato da Christian Bale appariva molto diverso.

La versione di Gorr di Love and Thunder è molto diversa dall’omonimo personaggio della Marvel Comics, ne mantiene il retroscena, ma rende i suoi obbiettivi e le sue azioni leggermente diverse. Soprattutto ne è stato modificato l’aspetto, rendendolo più simile a quello di un uomo, cosa che ha permesso però a Christian Bale di risplendere, nonostante il film non fosse un granché.

Ora però sono emersi altri concept art inutilizzati per Gorr, firmati dall’artista Aleksi Briclot, un collaboratore frequente dei Marvel Studios, che rivelano un look nuovo e particolarmente impressionante per il cattivo.

Una differenza immediata è che questo design rende omaggio al design Marvel Comics di Gorr aggiungendo due viticci che scendono dalla testa (pur mantenendo intatto il volto umano). Un altro interessante omaggio al materiale originale vede Gorr indossare un’armatura da battaglia bianca che imita l’anatomia naturale. Nei fumetti, Gorr il Macellatore di Dei indossa solo il suo mantello nero con cappuccio e un piccolo indumento intimo. Questa armatura allude a questo aspetto mentre predispone anche il cattivo per le sue lotte contro gli dei.

Henry Cavill riflette sulle possibilità di essere 007 dopo Argylle (in cui interpreta una spia)

0

Henry Cavill condivide alcune riflessioni riguardo al fatto che Argylle – La super spia, il suo nuovo film in cui interpreta una spia, possa influenzare o no la sua possibilità di diventare il nuovo James Bond.

Dopo l’addio di Daniel Craig al ruolo di 007 in No Time To Die del 2021, Cavill si è ritrovato ancora una volta al centro dell’attenzione per la possibilità di essere il prossimo a interpretare l’iconica superspia britannica. Mentre i produttori Barbara Broccoli e Michael G. Wilson non hanno condiviso alcun annuncio reale su chi sarà il prossimo attore a interpretare il personaggio, Cavill avrà la possibilità di interpretare una nuova figura di spia in Argylle – La super spia di Matthew Vaughn.

Mentre il pubblico attende notizie su James Bond 26, Henry Cavill si chiede in un’intervista con Total Film (via GamesRadar) se interpretare una spia in Argylle – La super spia danneggerà le sue possibilità di essere 007. “È un personaggio divertente. Se per questo motivo sarò escluso da Bond o no, dipende da Barbara Broccoli e dal signor Wilson.” 

Henry Cavill era già stato una spia, in Operazione UNCLE e si era confrontato con Ethan Hunt in Mission Impossible: Fallout, quindi sicuramente il tipo di ruolo gli interessa, ma resta da vedere se effettivamente sarà lui a vestire i panni di James Bond.

Argylle – la super spia

Bryce Dallas Howard (Jurassic World) è Elly Conway, autrice solitaria di una serie di romanzi best-seller di spionaggio, la cui idea di felicità è una serata a casa al computer con il suo gatto Alfie. Ma quando le trame dei libri di Elly, incentrate sull’agente segreto Argylle e sulla sua missione di smascherare un’organizzazione criminale globale, iniziano a rispecchiare le azioni segrete di un’organizzazione di spionaggio reale, le tranquille serate a casa diventano un lontano ricordo.

Accompagnata da Aiden (il premio Oscar Sam Rockwell), una spia allergica ai gatti, Elly (che porta Alfie nello zaino) corre per il mondo cercando di stare un passo avanti agli assassini, mentre il confine tra il mondo immaginario di Elly e quello reale inizia a svanire.

Il cast di prim’ordine comprende Henry Cavill (The Witcher), John Cena (Fast X), la vincitrice dell’Oscar Ariana DeBose (West Side Story), la superstar del pop Dua Lipa (Barbie), il vincitore dell’Emmy e candidato all’Oscar Bryan Cranston (Breaking Bad), la vincitrice dell’Emmy e icona della commedia Catherine O’Hara (Schitt’s Creek), Sofia Boutella (Kingsman – The Secret Service) e il leggendario Samuel L. Jackson. Alfie è interpretato da Chip, che nella vita reale è il gatto della top model Claudia Vaughn (nata Schiffer).

Argylle – La super spia è diretto e prodotto da Matthew Vaughn, da una sceneggiatura di Jason Fuchs (Sei ancora qui – I Still See You). Il film è prodotto da Matthew Vaughn, Adam Bohling (del franchise Kingsman), Jason Fuchs e David Reid (del franchise Kingsman). I produttori esecutivi sono Adam Fishbach, Zygi Kamasa, Carlos Peres e Claudia Vaughn. Apple Original Films presenta, in associazione con MARV, una produzione Cloudy. Argylle – La super spia è distribuito da Universal Pictures Italia.

The Piper arriva al cinema l’ultimo film di Julian Sands

The Piper arriva al cinema l’ultimo film di Julian Sands

Il film The Piper di Erlingur Thoroddsen arriverà nelle sale italiane dal 18 gennaio distribuito da Vertice 360.  Ispirandosi alla celebre favola dalle tinte dark “Il Pifferaio di Hamelin”, il regista Erlingur Thoroddsen porta sul grande schermo una leggenda terrificante su una melodia maledetta, animata dalle musiche del compositore Christopher Young, già autore delle colonne sonore di numerosi film horror, tra cui “The Grudge”, “The Exorcism of Emily Rose” e “Sinister”.

The Piper è anche l’ultima interpretazione sul grande schermo di Julian Sands, (qui nei panni del direttore d’orchestra Gustafson), indimenticato attore di “Urla del silenzio”, “Camera con vista”, “Vatel”, “Il pasto nudo” e tanti altri cult, al quale il film è stato dedicato.

La trama del film

Melanie è una giovane flautista e madre single che aspira a diventare compositrice. L’occasione si presenta quando ottiene il compito di completare il concerto al quale stava lavorando la sua vecchia mentore, misteriosamente deceduta. Ben presto si renderà conto che la melodia incompleta a cui sta lavorando con tanta dedizione ha il potere di risvegliare le forze del male. Capaci anche di provocare la morte, quelle note celano misteriose e spaventose origini che ben presto verranno allo scoperto.

Golden Globe 2024: l’81° edizione condotta da Gabriel Macht e Patrick Adams di Suits

0

Gabriel Macht e Patrick J. Adams, che hanno interpretato rispettivamente Harvey Spector e Michael Ross nella serie Suits di USA Network, presenteranno l’81esima edizione dei Golden Globe Awards.

Prodotto da UCP, Suits è andato in onda originariamente per nove stagioni dal 2011 al 2019. Adams e Macht hanno recitato insieme a Rick Hoffman, Meghan Markle, Gina Torres e Sarah Rafferty. Secondo quanto riferisce Variety, anche altri membri del cast sono stati invitati a presentare.

Golden Globe 2024: tutte le nomination

Sebbene il legal drama abbia avuto successo durante la sua corsa iniziale, lanciando anche uno spin-off, è rientrato nella conversazione culturale quest’anno quando le prime otto stagioni sono arrivate su Netflix. Da quando è arrivato sul gigante dello streaming, è stato in cima alle classifiche USA per diverse settimane.

Attualmente c’è una nuova serie Suits in lavorazione dal creatore Aaron Korsch, ma non sarà uno spin-off o un prequel ma presenterà invece nuovi personaggi. A novembre, la presidente degli Universal International Studios e dell’UCP Beatrice Springborn ha dichiarato che lo spettacolo sarà ambientato “nello stesso arco temporale” dell’originale e “avrà la stessa energia e le stesse belle persone dell’originale”.

I Golden Globes andranno in onda domenica 7 gennaio alle 20:00. ET, le 2 di notte in Italia.

Alla Cineteca di Milano 5 proiezione di Classe tous risques di Claude Sautet

Il noir è uno dei generi cinematografici più affascinanti della storia del cinema, più volte ripreso, citato e rivisitato. Cineteca Milano Arlecchino propone cinque proiezioni di quello che è considerato uno dei capostipiti del genere: Classe tous risques di Claude Sautet.

Girato in parte a Milano, si tratta di un film che secondo il critico del Corriere della Sera, Paolo Mereghetti, è «tra i migliori noir francesi di sempre, in perfetto equilibrio fra azione e analisi psicologica» e in cui, a detta di molti, si trovano le vere origini del moderno poliziesco europeo. Infatti, tutta la grandezza del maestro Claude Sautet è già presente in questa sua opera prima, che inizia come una saga familiare ma diventa presto una profonda indagine sulla perdita e sul prezzo del crimine, con le sue conseguenze emotivamente intollerabili. I volti di Lino Ventura e di Jean-Paul Belmondo illuminano lo schermo e ci ricordano quale favoloso regista sia stato Sautet anche nella direzione degli attori.

La trama di Classe tous risques

Il gangster Abel Davos, dopo aver compiuto una rapina a Milano, tenta di rientrare clandestinamente in Francia, dov’è condannato in contumacia, con la famiglia e il complice Raynard. Purtroppo solo Abel e i suoi figli riescono a varcare il confine. Una volta arrivato a Parigi, si rende conto che i vecchi amici lo hanno abbandonato e, affidati i figli ad un vecchio conoscente, si rifugia a casa di un certo Stark…

Il cast di Classe tous risques

R.: Claude Sautet. Sc.: José Giovanni, C. Sautet, Pascal Jardin, dal romanzo omonimo di J. Giovanni. Fot.: Ghisalin Cloquet. Mont.: Albert Jurgenson. Musiche: Geogrs Delerue. Int.: Jean-Paul Belmondo, Lino Ventura, Marcel Dalio. Francia, 1960, 110’, v. o sott. it.

Il regista Claude Sautet

Regista cinematografico francese (Montrouge, Parigi, 1924 – Parigi 2000), Claude Sautet è stato sceneggiatore, autore televisivo, assistente di Jacques Becker e Georges Franju. Sautet esordì nella regia con Bonjour sourire (1956); si affermò dapprima come esperto di intrecci e atmosfere poliziesche e in seguito come fine indagatore di problematiche sentimentali. Tra i suoi film: Classe tous risques (Asfalto che scotta, 1960); Les choses de la vie (L’amante, 1970); Max et les ferrailleurs (Il commissario Pellissier, 1971); César et Rosalie (È simpatico ma gli romperei il muso, 1972); Vincent, François, Paul et les autres (Tre amici, le mogli e, affettuosamente, le altre, 1974); Un coeur en hiver (1992); Nelly et Mr. Arnaud (1995).

LA PROGRAMMAZIONE

  • Mercoledì 17 gennaio ore 21.00
  • Sabato 20 gennaio ore 19.00
  • Domenica 21 gennaio ore 17.00
  • Mercoledì 24 gennaio ore 21.00
  • Domenica 28 gennaio ore 19.00

Pilar Fogliati: 10 cose che non sai sull’attrice

Pilar Fogliati: 10 cose che non sai sull’attrice

Da qualche anno a questa parte, Pilar Fogliati è una delle personalità dello spettacolo più interessanti in attività. Grazie alla sua freschezza, alla sua vitalità e alla capacità di destreggiarsi tra ruoli diversi, spaziando dalla commedia al dramma, si è infatti distinta come un’attrice intelligente e attenta alla ricerca dei progetti giusti. Ha poi debuttato di recente anche come regista, dando prova di possedere numerose altre qualità.

Ecco 10 cose che non sai su Pilar Fogliati.

Pilari Fogliati: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in alcuni noti film. Ad oggi Fogliati ha preso parte a quattro film per il grande schermo, a partire da Forever Young (2016), che ha rappresentato il suo esordio. In seguito, ha recitato in Gli indifferenti (2020), con Valeria Bruni Tedeschi, Corro da te (2022), con Pierfrancesco Favino e Miriam Leone e Romantiche (2023). Sono però in arrivo i film Confidenza, con Isabella Ferrari, e Finché notte non ci separi, con Francesco Pannofino.

2. Ha lavorato anche a progetti televisivi. Nella sua carriera, oltre al cinema, c’è però anche tanta televisione. Ha infatti iniziato recitando in un episodio di Che Dio ci aiuti (2014), per poi prendere parte anche alle serie Il bosco (2015), Fuoco amico TF45 – Eroe per amore (2016) e Un passo dal cielo (2017-2021), dove interpreta l’etologa Emma Giorgi ottenendo una prima popolarità. Ha poi recitato anche in Non dirlo al mio capo (2016), ExtraVergine (2019), Mai scherzare con le stelle! (2020) e Cuori (2021-in corso), altro titolo che la rende particolarmente nota. Dal 2022 è invece protagonista della serie Netflix Odio il Natale, ad oggi composta da due stagioni.

3. Ha condotto un noto programma. Nel 2019, con Extra Factor, Fogliati ha condotto per la prima volta un programma TV affiancando il cantante Achille Lauro. Nel corso di questo, i due conduttori intervistano, per i commenti a caldo, sia l’eliminato della puntata appena andata in onda sia i giudici, i quali vengono sottoposti anche alle domande e alle critiche del pubblico (tramite telefonate in studio, collegamenti via Skype e commenti sulla pagina ufficiale del programma presente sui due social network).

Romantiche Pilar Fogliati

 

Pilar Fogliati regista di Romantiche

4. Ha diretto un film. Nel 2023 l’attrice ha debuttato alla regia di un lungometraggio con Romantiche, da lei anche scritto insieme a Giovanni Nasta e Giovanni Veronesi. Grazie a questo film, apprezzato da critica e pubblico, l’attrice ha ricevuto una candidatura per la Miglior opera prima al Globo d’Oro, dove ha poi vinto i premi come Miglior commedia e Miglior attrice, mentre ai Nastri d’Argento ha ottenuto il premio come Miglior attrice in un film commedia e la nomination per la Migliore commedia.

5. Ha interpretato tutte e quattro le protagoniste. Per Romantiche Fogliati si è fatta in quattro, scegliendo non solo di dirigere il film ma anche di interpretare le quattro protagoniste degli altrettanti episodi che compongono il lungometraggio. Ha dunque assunto i panni di Eugenia, un’aspirante sceneggiatrice; Tazia, una donna dei Parioli, aggressiva e dominatrice verso l’altro sesso; Michela, una ragazza di Guidonia, divisa tra due amori; e infine Uvetta, una giovane aristocratica, desiderosa di uscire dal suo mondo per confrontarsi con la vita di tutti i giorni.

Pilar Fogliati in Cuori

6. È rimasta colpita dalla tenacia del suo personaggio. Nella serie Cuori Fogliati interpreta Delia Brunello, brillante cardiologa che possiede formidabili capacità diagnostiche grazie all’orecchio assoluto, ovvero la capacità di individuare le anomalie solo tramite l’auscultazione. Nell’interpretarla, l’attrice ha raccontato di essere rimasta colpita da come nonostante l’ambiente profondamente maschile tenti di opprimerla lei riesca sempre ad uscirne a testa alta. È stato questo ruolo a conferire a Fogliati una maggiore notorietà.

Pilar Fogliati e i dialetti romani

7. Un suo video comico l’ha resa celebre. Ad aver conferito ulteriore popolarità all’attrice vi è un suo video, divenuto virale, in cui imita tutte le parlate dei quartieri romani. “Mai mi sarei aspettata tutto questo, è stato pubblicato da un giornalista, Sergio Fabi, ed era un video nato per caso. Me ne sono accorta due settimane dopo, è esploso all’improvviso”, ha raccontato l’attrice, affermando di essere contenta di questa inaspettata viralità e popolarità portatale dal web.

Odio il Natale Pilar Fogliati

Pilar Fogliati: le sue origini

8. Ha origini argentine e polacche. Da parte della nonna paterna, l’attrice ha origini argentine e polacche. María Del Pilar, questo il nome della donna a cui l’attrice deve il proprio nome, era infatti argentina e a sua volta d’origine polacca, emigrata in Sudamerica con la famiglia nell’anteguerra.

Pilar Fogliati: la sua vita privata

9. È molto riservata. Della vita privata dell’attrice si sa poco e nulla. Fogliati è infatti molto attenta a far sì che non si verifichino intromissioni esterne in essa, come spesso accade a chi code della sua popolarità. Ad ogni modo, sappiamo che da quattro anni ha una relazione con un uomo di nome Severiano Recchi, estraneo al mondo dello spettacolo, conosciuto durante una cena e con il quale convive da poco.

Pilar Fogliati: età e altezza dell’attrice

10. Pilar Fogliati è nata ad Alessandria, in Piemonte, il 28 dicembre del 1992. L’attrice è alta 1,76 metri.

Fonti: IMDb, IlFattoQuotidiano, FanPage

Jordan Peele al lavoro sul suo nuovo film: “Potrebbe essere il mio miglior lavoro”

0

Negli ultimi anni Jordan Peele ha contribuito molto a rinnovare il volto dell’horror a Hollywood. Il suo Scappa – Get Out del 2016 è arrivato addirittura agli Oscar e successivamente, sia con Noi che con Nope, ha sempre dimostrato un occhio originale sul genere.

Anche se non sappiamo molto del suo prossimo film, Peele ha rivelato durante una recente apparizione sul popolare podcast di Conan O’Brien Conan O’Brien Needs a Friend, che potrebbe benissimo essere il suo miglior lavoro fino ad oggi. Durante la conversazione, Jordan Peele ha esclamato: “È stato un anno interessante perché lo sciopero degli sceneggiatori mi ha messo in uno stato di ascolto, ed è lì che devo essere”. Poi ha scherzato: “Sento che il mio prossimo progetto mi è chiaro, e sono entusiasta di avere un altro film che, sai, potrebbe essere il mio film preferito, se lo faccio bene”. Al momento non sono stati ancora rivelati i dettagli della trama del film o chi sarà il protagonista, ma dato il brillante curriculum di Peele, i fan dell’horror sono in attesa.

I prossimi due progetti senza titolo di Jordan Peele sarebbero dovuti arrivare il 27 settembre e il 25 dicembre 2024. Tuttavia, i film sono stati posticipati a data da destinarsi a causa degli scioperi. Restiamo quindi in attesa di avere maggiori informazioni a riguardo.

Jack Black entra nel cast del live-action su Minecraft

0
Jack Black entra nel cast del live-action su Minecraft

Dopo il suo grande successo per il doppiaggio di Bowser in The Super Mario Bros della Universal e Illumination, Jack Black è pronto per imbarcarsi in un’altra avventura dal potenziale molto alto, Minecraft. Secondo quanto riferito da Deadline, Black sarebbe stato scelto per il prossimo adattamento live-action dal videogioco, prodotto da Warner Bros.

Black ha anche confermato il casting sui social media con una foto che anticipa il suo coinvolgimento nel film. I dettagli sul personaggio di Black, come quasi tutto il resto che riguarda il film in uscita, rimangono sotto silenzio, per ora.

È stato precedentemente riferito che le riprese del film sarebbero iniziate nell’agosto 2023, ma soltanto adesso sembra che la macchina sia pronta a partire. Anche se i dettagli sono scarsi, Minecraft seguirà l’Ender Dragon mentre “si avvia su un percorso di distruzione, spingendo una ragazza e il suo gruppo di improbabili avventurieri a partire per salvare l’Overworld”, secondo la logline di Warner Bros. Il film sarà basato sulla popolare serie di videogiochi dello studio svedese Mojang, che consente ai giocatori di costruire un mondo tridimensionale combattendo nemici e creando oggetti.

I dettagli della trama del film live-action su Minecraft non sono ancora stati resi noti. Oltre a Jack Black, il film è interpretato anche da Jason Momoa, Emma Myers (Mercoledì), Danielle Brooks e Sebastian Eugene Hansen. La regia è affidata a Jared Hess, regista di Nacho Libre e Napoleon Dynamite.

Un film su Minecraft è in fase di sviluppo da diversi anni presso la Warner Bros. Shawn Levy di Free Guy e Deadpool 3 era stato incaricato di dirigere una sceneggiatura scritta da Kieran Mulroney e Michele Mulroney, ma i tre hanno abbandonato il progetto nel dicembre 2014.

Rob McElhenney di It’s Always Sunny in Philadelphia è stato chiamato a sostituire Levy nel 2015, ma anche lui ha lasciato il film qualche anno dopo. Peter Sollett ha poi lasciato il progetto prima che Hess venisse ufficialmente assunto nell’aprile del 2022.

Sebbene l’inizio delle riprese fosse previsto per quest’estate, la produzione del film di Minecraft è stata ritardata a causa dello sciopero della Screen Actors Guild-American Federation of Television and Radio Artists (SAG-AFTRA). Con la fine dello sciopero la lavorazione del film dovrebbe iniziare in Nuova Zelanda entro la fine del mese.

Hayao Miyazaki: 10 cose che non sai sul regista

Hayao Miyazaki: 10 cose che non sai sul regista

Hayao Miyazaki non è solo l’esponente dell’animazione giapponese più conosciuto all’estero, ma è anche considerato uno dei più influenti animatori della storia del cinema e secondo molti il più grande regista d’animazione vivente. Riconoscimenti che si è guadagnato grazie ad una carriera cinquantennale, durante la quale ha realizzato lungometraggi e opere di vario tipo oggi ritenute tra le massime espressioni delle potenzialità dell’animazione. Mescolando temi come l’infanzia, l’amore, la politica, il volo e l’ambientalismo agli elementi propri del folclore giapponese, ha infatti dato vita ad opere universali in grado di emozionare intere generazioni di spettatori. Miyazaki è dunque considerato un vero e proprio genio di tale arte.

Ecco dieci cose che non sai su Hayao Miyazaki.

Hayao Miyazaki: i film anime e i manga da lui realizzati

1. I film da lui diretti. Nel 1979 Miyazaki realizza il suo primo film, Lupin III – Il castello di Cagliostro, seguito poi nel 1985 da Nausicä della valle del vento. Successivamente realizza Il castello nel cielo (1986), Il mio vicino Totoro (1988) e Kiki – Consegne a domicilio (1989). Negli anni Novanta, poi, uscirono Porco Rosso (1992) e Principessa Mononoke (1997). Gli anni Duemila, infine, sono stati segnati da La città incantata (2001), Il castello errante di Howl (2004) e Ponyo sulla scogliera (2008). Nel 2013 esce Si alza il vento, che Miyazaki definisce il suo ultimo film. A dieci anni di distanza, tuttavia, torna alla regia di un lungometraggio con Il ragazzo e l’airone.

2. Ha realizzato anche diversi manga. Oltre ad aver diretto questi film, Miyazaki si è cimentato anche nella realizzazione di diversi manga, buona parte dei quali pubblicati ben prima di diventare un regista cinematografico. Questi sono Nagagutsu o haita neko (1969), Sabaku no tami (1969-1970), Dōbutsu takarajima (1971) e Nausicaä della Valle del vento (1982-1994), da cui ha poi tratto l’omonimo film. In seguito ha realizzato Il viaggio di Shuna (1983), pubblicato per la prima volta in Italia nell’ottobre 2023 da Bao Publishing. Ha poi partecipato alla raccolta antologica dal titolo Miyazaki Hayao no Zassō nōto (1984-1994). Gli ultimi manga da lui realizzati sono Hikōtei jidai (1989), da cui ha poi tratto Porco rosso, Hansu no Kikan (1994), Otto Carius: Doromamire no Tora (1998-99) e Kaze tachinu (2009), da cui ha poi tratto Si alza il vento.

Hayao Miyazaki e gli aeroplani

3. Hayao Miyazaki è ossessionato dagli aereoplani sin da quando era bambino. Gli appassionati dello Studio Ghibli sapranno bene di cosa stiamo parlando. I fan occasionali, invece, avranno notato la presenza ricorrente di aereoplani, motori, treni, voli, che costituiscono parte del fascino incredibile dei suoi film. Alcuni dei film di Miyazaki hanno a che fare direttamente con l’aviazione e la tecnologia, come Porco Rosso Si alza il vento. Alcuni, invece, hanno a che fare con magici animali volanti, oggetti volanti, o con il volo, come Kiki – Consegne a domicilioLa città incantataIl mio vicino Totoro. Tutto ciò ha a che fare con una passione di Miyazaki lunga una vita, e con il fatto che il padre fosse il direttore della Miyazaki Airplane, che, durante la Seconda Guerra Mondiale, costruiva timoni per gli aerei da combattimento.

Studio-Ghibli-Oscar-La-città-incantata
Una scena di La città incantata

Hayao Miyazaki e lo Studio Ghibli

4. È tra i fondatori del noto studio di animazione. Nel 1985, a Tokyo, Hayao Miyazaki, insieme a Isao Takahata, Toshio Suzuki e Yasuyoshi Tokuma, fonda lo Studio Ghibli, grazie al quale sono stati realizzati e prodotti tutti i film di Miyazaki ma anche quelli di altri registi. Fu Hayao Miyazaki, appassionato di aviazione, a scegliere il nome dello studio: infatti “Ghibli” era il soprannome del Caproni Ca.309, aereo della Regia Aeronautica concepito per operare in Nordafrica con l’aviazione coloniale. Miyazaki voleva così indicare l’entusiasmo e la determinazione nel creare qualcosa di nuovo e sensazionale nel mondo dell’animazione giapponese. Per quanto riguarda il logo, esso raffigura Ō-Totoro di profilo con Chibi-Totoro poggiato sulla testa, tracciato con una sottile linea bianca su uno sfondo blu.

5. Miyazaki è un capo rispettato e temuto. Dopo decenni allo Studio Ghibli, il regista sa bene di essere un leader e di doversi comportare come tale. Quando c’è bisogno di prendere decisioni, è lui che ha potere. A quanto pare, lo staff dello Studio Ghibli porta molto rispetto nei suoi confronti. Nelle interviste, gli animatori hanno raccontato di avere la possibiltà di parlare direttamente con lui nel caso abbiano delle domande, e che sia lui, normalmente, ad aiutarli nel trovare la soluzione. Ma, anche qui, ci sono dei limiti. A quanto pare, può essere molto brusco: sembra che, durante una conversazione con lo staff sul doppiatore del personaggio principale di Si alza il vento, abbia scartato l’intera lista del direttore del casting, per poi decidere per la propria, inaspettata alternativa.

Hayao Miyazaki ha vinto un Oscar

6. Ha ricevuto il premio Oscar. A consacrare a livello mondiale Hayao Miyazaki e lo Studio Ghibli ci ha pensato il film La città incantata. Indicato come uno dei migliori film di sempre, non solo del genere d’animazione, questo ha infatti portato il regista giapponese a vincere numerosi premi in ogni parte del globo. Vinse infatti l’Orso d’oro al Festival di Berlino e il premio Oscar al miglior film d’animazione ed è ancora oggi l’unico anime ad essere riuscito in ciò. In seguito, nel 2014, l’Academy Awards decise di assegnargli un Oscar onorario per la sua carriera. Ciò ha fatto di Miyazaki il primo regista di anime a ricevere tale riconoscimento e il quarto regista nell’ambito dell’animazione.

Il ragazzo e l'airone recensione
Una scena di Il ragazzo e l’airone

 

Hayao Miyazaki e La città incantata

7. Il film non è stato realizzato a partire da una sceneggiatura. Pur avendo una trama ricca di personaggi ben sviluppati, La città incantata non è stato realizzato con una sceneggiatura. I film di Hayao Miyazaki, in generale, non hanno mai avuto una sceneggiatura durante la loro produzione. “Non ho la storia finita e pronta quando iniziamo a lavorare su un film“, ha detto il regista a Midnight Eye. “Di solito non ne ho il tempo. Quindi, la storia si sviluppa quando inizio a disegnare gli storyboard. La produzione inizia presto, mentre gli storyboard sono ancora in fase di sviluppo“. Miyazaki non sa dove andrà a parare la trama e lascia che accada in modo organico. “Non sono io a fare il film. Il film si fa da solo e io non ho altra scelta che seguirlo“.

Hayao Miyazaki e il suo nuovo film: Il ragazzo e l’airone

8. Ha richiesto una lunga lavorazione. Dopo Si alza il vento, Miyazaki disse di ritenere conclusa la propria esperienza come regista. Nel 2016, tuttavia, decise di realizzare un nuovo e forse ultimo progetto, da lasciare come regalo al proprio nipotino. Iniziò così a lavorare su Il ragazzo e l’airone, pur non avendo ottenuto il completo via libera dello Studio Ghibli. La lavorazione ha però richiesto più tempo del previsto. Nel dicembre 2019 è infatti stato annunciato che il film era completo al 15% dopo tre anni e mezzo di lavoro. Il produttore Toshio Suzuki ha spiegato che Miyazaki, in passato, era in grado di dirigere dai sette ai dieci minuti di animazione al mese, mentre ora avevano programmato cinque minuti di animazione al mese o circa un’ora all’anno per il film. Tuttavia, Miyazaki stava dirigendo solo un minuto di animazione al mese. Nel 2023 il film è infine stato completato e distribuito in tutto il mondo.

Hayao Miyazaki e il figlio Goro Miyazaki

9. Goro Miyazaki è il figlio di Hayao Miyazaki. Hayao ha un figlio di nome Goro Miyazaki, che non solo fa a sua volta l’animatore, ma anche il progettista di giardini e di sedi di istituzioni pubbliche. Inizialmente, Goro non voleva serguire le orme del padre, e si laureò in Agricoltura e Scienze Forestali, dirigendo la progettazione del monumentale parco a tema dello Studio Ghibli. Alla fine, però, è stato convinto a lavorare prima per il Museo Ghibli e poi per lo Studio Ghibli. A quel punto ha cominciato a fare il regista a tutti gli effetti, dirigendo i film I racconti di Terramare La collina dei papaveri, i quali lo hanno reso un valido erede della tradizione del padre.

Hayao Miyazaki: ecco quanti anni ha il regista

10. Hayao Miyazaki è nato il 5 gennaio del 1941, a Tokyo. Egli ha dunque oggi 83 anni anni. Un età che gli ha fatto temere di non riuscire a portare a termine il suo nuovo film, Il ragazzo e l’airone, ma fortunatamente Miyazaki ha smentito sé stesso riuscendo a completare e dirigere per intero il lungometraggio.

Fonti: IMDb, Vice, Mental Floss, Taste of Cinema

Blumhouse-Atomic Monster: la fusione è completa

0
Blumhouse-Atomic Monster: la fusione è completa

Nel corso del 2023 ha tenuto banco la questione della fusione Blumhouse-Atomic Monster e ora, all’inizio del 2024, si hanno finalmente aggiornamenti in merito alla notizia che interesserà moltissimo agli appassionati di horror. Le case di produzione di successo rispettivamente di Jason Blum e James Wan hanno adesso completato la loro tanto attesa fusione, stando a quello che si apprende dall’account X di Blum. Le prime voci riguardo a una unione tra le due realtà erano cominciate a circolare nel novembre 2022.

“Il nostro accordo è…. Fatto. @blumhouse e #AtomicMonster hanno ufficialmente unito le forze”, ha scritto il produttore su X, in un messaggio accompagnato da un reel che mostra le librerie di entrambe le società. “Le principali case di produzione dell’orrore sono ora sotto lo stesso tetto.”

La notizia della fusione arriva poco prima dell’uscita di Night Swim, il film horror soprannaturale che segna il debutto alla regia di Bryce McGuire e prodotto da entrambe le società. Con Wyatt Russell e Kerry Condon, il film uscirà nei cinema USA con Universal Pictures il 5 gennaio. Precedentemente i due colossi avevano collaborato al film horror di successo M3GAN dello scorso anno.

Grazie alla fusione, le società continueranno a operare come etichette separate, mantenendo ciascuna la propria autonomia creativa e identità di marchio. Si prevede che l’alleanza aumenterà la loro produzione combinata, con Atomic Monster che utilizzerà l’infrastruttura esistente di Blumhouse per ampliare le sue attività in film, TV e nuove aree di contenuti, come quelle legate al gaming. In futuro, Atomic Monster beneficerà anche dell’accordo first-look con Universal Pictures che Blumhouse ha attualmente, dal momento che il suo accordo equivalente con Warner Bros è scaduto.

Blumhouse è conosciuta dal punto di vista cinematografico per franchise horror come Paranormal Activity, The Purge, Halloween, The Exorcist e Black Phone, tra molti altri. Atomic Monster, nel frattempo, è famosa per aver lavorato su serie di film come The Conjuring, Insidious e Saw, mentre ha in cantiere la realizzazione della serie su Dylan Dog con Bonelli Entertainment.

Ecco l’annuncio su X di Blum:

Steven Yeun non è più coinvolto nel progetto Marvel Thunderbolts

0
Steven Yeun non è più coinvolto nel progetto Marvel Thunderbolts

Steven Yeun non è più coinvolto nel prossimo film della Marvel Thunderbolts, come riporta Variety. La Marvel non ha mai ufficialmente dato conferma il casting di Yeun, riportato per la prima volta a febbraio e che avrebbe visto l’attore nei panni di Sentry, ma non è chiaro se il cambiamento della notizia mai confermata sia dettato da un ripensamento in merito al personaggio.

Basato sui fumetti Marvel, “Thunderbolts” riunirà i mondi di “Ant-Man and the Wasp“, “The Falcon e The Winter Soldier“, “Black Widow” e l’imminente “Captain America: Brave New World” mettendo insieme una serie di personaggio che vengono dai singoli film, tutti in qualche modo che camminano sulla linea grigia tra l’essere il cattivo e l’essere invece un eroe.

Steven Yeun è stato nominato ai Golden Globe per la serie limitata Netflix Beef, in cui recita accanto a Ali Wong. All’orizzonte, per lui, un ruolo nel nuovo film di Bong Joon Ho, il thriller sci-fi Mickey 17, al fianco di Robert Pattinson.

Se la Disney non sposta ulteriormente le date di uscita, Thunderbolts sarà presentato in anteprima nelle sale il 25 luglio 2025, tra Fantastic Four (2 maggio 2025) e Blade (7 novembre 2025). Avengers 5 (1 maggio 2026) e Avengers: Secret Wars (7 maggio 2027) segnano la conclusione della Fase 6 della Saga del Multiverso.

Il roster di Thunderbolts è attualmente composto da Red Guardian (David Harbour), Ghost (Hannah John-Kamen), Yelena Belova (Florence Pugh), Bucky Barnes/The Winter Soldier (Sebastian Stan), John Walker/ US Agent (Wyatt Russell), Sentry (Steven Yeun) e Taskmaster (Olga Kurylenko). Secondo quanto abbiamo appreso la contessa Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus) metterà insieme la squadra e potrebbe anche essere parzialmente responsabile della creazione di Sentry. Inoltre, Ayo Edebiri ha un ruolo nel film non ancora rivelato e dovrebbe apparire anche Thunderbolt Ross di Harrison Ford.

Puffin Rock – Il Film: recensione del film per famiglie

Puffin Rock – Il Film: recensione del film per famiglie

Le dolci e tenere pulcinelle di mare Oona e Baba e i loro amici Rudy e Vera debuttano al cinema con una nuova commovente avventura raccontata in Puffin Rock – Il Film (Titolo originale Puffin Rock and the New Friends). La pellicola d’animazione per famiglie diretta da Jeremy Purcell – e tratta dalla pluripremiata serie Netflix per bambini creata da Tomm Moore, Lily Bernard e Paul Young – uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 4 gennaio 2024, distribuito da Adler Entertainment.

Puffin Rock – Il Film Trama

“È un’altra splendida mattina sull’isola delle pulcinelle di mare…” dice l’iconica voce dell’attore Chris O’Dowd, narratore anche dell’originaria celebre serie TV Netflix. Sulla graziosa e pittoresca isola irlandese di Puffin Rock, Oona vive felicemente insieme alla sua famiglia di pulcinelle, trascorrendo i suoi giorni a giocare con l’adorabile e irresistibile fratellino Baba e i suoi simpatici amici Rudy e Vera.

Un giorno Oona e Baba accolgono con entusiasmo tre nuovi abitanti dell’isola: le due giovani pulcinelle di mare Isabelle e Phoenix, fuggite da una pericolosa tempesta che ha spazzato via la loro casa, e la timida lontra Marvin, arenata sulle coste di Puffin Rock dopo essersi persa in mare. Ma l’equilibrio dell’isola viene improvvisamente compromesso: l’ultimo prezioso uovo di pulcinella è stato rapito e, come se non bastasse, ora la minacciosa tempesta sta avanzando verso la loro isola. Mentre cercano dunque di prepararsi all’imminente maltempo, presto tutta la comunità si ritrova a dover indagare sull’ovetto scomparso e a salvarlo prima che sia troppo tardi. È così che con solidarietà, affetto e determinazione, gli isolani di Puffin Rock si uniscono per scoprire il colpevole e mettere al sicuro il piccolo, affrontando i pericoli della natura e proteggendosi l’un l’altro, proprio come farebbe una grande famiglia.

“Riusciranno i coraggiosi abitanti di Puffin Rock a salvare il piccolo uovo?”

Puffin Rock – Il Film. In foto Oona, Baba, Isabelle, Phoenix.

Amici pulcinelle, amici per le penne!

È evidente quanto lo studio cinematografico di film d’animazione Cartoon Saloon (soprannominato lo “Studio Ghibli irlandese”), affiancato dal pluripremiato studio creativo Dog Ears, si sia impegnato molto per realizzare questo lungometraggio per grandi e piccini. Infatti, con una buona dose di dolcezza, avventura e ottimismo, Puffin Rock – Il Film rielabora la bellezza della serie – già prodotto di punta nel vasto catalogo Netflix dedicato ai bambini under 10 – per donare alle famiglie una nuova arricchente esperienza, quella della sala cinematografica.

Come afferma la Penguin Books, che ha partecipato alla realizzazione della pellicola, la vita a Puffin Rock è un viaggio educativo affettuoso e divertente, che mostra sia la meraviglia della natura irlandese che la ricchezza della gentilezza e dell’aiuto reciproco. Attraverso una deliziosa e artistica animazione che li differisce dai comuni prodotti animati per bambini, le avventure di Oona e Baba celebrano l’amore per la natura selvaggia, il valore dell’amicizia e della famiglia, l’importanza dell’appartenenza e del coraggio.

Nel film di Jeremy Purcell, sceneggiato da Sara Daddy, Oona non è più la principale protagonista come accade nella serie televisiva: a Oona si affianca e contrappone ora la tanto diffidente quanto buona e dolce Isabelle, la giovane pulcinella di mare che deve accettare a malincuore un nuovo inizio, una nuova vita. Ma nonostante Isabelle abbia nostalgia di casa, la timida pulcinella – con l’aiuto dei suoi nuovi e travolgenti amici – farà riflettere il pubblico su cosa rende un luogo “casa” e al suo profondo significato: un posto, cioè, sicuro, talvolta caotico e affollato, dove affetto, amore, rispetto e protezione sono alla base di tutto.

Con la sua disarmante essenzialità, adatta a un pubblico di età prescolare, il vivace e colorato Puffin Rock – Il Film è, in conclusione, un’emozionante e commovente avventura per famiglie che, proprio come l’originaria serie tv del 2016, tanto ha da insegnare ai più piccoli e tanto ha da ricordare ai più grandi.

Wonder: le differenze tra il libro e il film con Jacob Tremblay

Wonder: le differenze tra il libro e il film con Jacob Tremblay

Il giovanissimo Jacob Tremblay, già protagonista del film Room, interpreta il piccolo August “Auggie” Pullman nel film Wonder (qui la recensione), diretto nel 2017 da Stephen Chbosky, già autore di Noi siamo infinito, e tratto dall’omonimo romanzo di R. J. Palacio. La pellicola affronta il delicato tema dell’inserimento sociale di un bambino affetto da una deformazione craniofacciale, e vede nel cast anche due noti attori come Julia Roberts e Owen Wilson, che ricoprono il ruolo dei due genitori di Auggie.

L’idea per il romanzo nacque a partire da un’esperienza personale della Palacio. Questa ha infatti raccontato di essersi trovata al parco in compagnia dei suoi figli, e di essersi imbattuta in una bambina affetta dalla sindrome di Treacher Collins. La scrittrice ricordò di essersi allontanata rapidamente da questa, temendo che i suoi figli potessero fare dei commenti spiacevoli. Sentitasi profondamente turbata per il suo comportamento, da lei stessa giudicato insensibile, decise di scrivere un romanzo dedicandolo a chi soffre di tale malattia.

Il libro, pubblicato nel 2012, ottenne una buona accoglienza al momento della sua uscita, e la critica lodò la leggerezza e la sincerità con cui la scrittrice parla di valori tanto importanti. Divenuto in breve tempo un caso editoriale, i diritti furono rapidamente acquistati dalla Lionsgate, che decise di trarne un film. Costato appena 20 milioni di dollari, Wonder si rivelò un grandissimo successo, incassando oltre 132 milioni negli Stati Uniti, ed un totale di 305 milioni di dollari a livello globale.

Wonder: la trama e il cast del film

Protagonista del film è Auggie (Jacob Tremblay), bambino affetto dalla Sindrome di Treacher che si ritrova in procinto di frequentare la quinta elementare in una scuola pubblica locale. Avendo sino a quel momento studiato in casa, per lui è la prima volta in cui si trova a doversi relazionare con dei coetanei. Nonostante le preoccupazioni di sua madre Isabel (Julia Roberts ) e di suo padre Nate (Owen Wilson), il giovane cerca con fierezza e dignità di farsi strada in quel mondo apparentemente ostile. Il suo gran cuore finirà così con l’unire tutte le persone intorno a lui, desiderose di sostenerlo nelle tappe della sua vita. Affrontando anche momenti difficili, il bambino finirà con l’insegnare a tutti cosa vuol dire essere umani e speciali.

Come anticipato in apertura, a ricoprire il ruolo del giovane Auggie è l’attore Jacob Tremblay. Questi era diventato estremamente popolare grazie alla sua interpretazione nel film del 2015 Room, dove recitava a stretto contatto con l’attrice Brie Larson. La studios lo ritenne perfetto per la parte, che gli assegnò senza bisogno di grandi provini. Per comprendere e interpretare al meglio il ruolo, il giovane attore decise di recarsi insieme alla sua famiglia presso il Children’s Craniofacial Association, dove ebbe modo di conoscere e passare diverso tempo insieme ad alcuni bambini affetti dalla stessa sindrome del suo personaggio, divenendo inoltre loro amico. Per assumere i panni di Auggie fu inoltre fondamentale il trucco prostetico. Questo richiedeva all’incirca un’ora e mezza per essere applicato sul volto dell’attore.

Importanti sono inoltre i ruoli svolti dagli attori Julia Roberts e Owen Wilson. I due, che si ritrovano qui a lavorare insieme per la prima volta, ricoprono il ruolo dei due genitori del bambino protagonista. Wilson, dopo aver letto la sceneggiatura, dichiarò infatti di essere rimasto colpito dalle tematiche e dai valori narrati, ed essere stato definitivamente convinto di voler prendere parte al progetto per via della presenza della Roberts, con cui desiderava lavorare da tempo. L’attrice era invece già legata al progetto, a cui aveva richiesto di poter partecipare essendo una fan del romanzo, che aveva letto insieme alla sua famiglia.

Wonder cast

Wonder: le differenze tra il libro e il film

Nell’assegnare il compito di adattare in sceneggiatura il romanzo della Palacio, lo studios fu particolarmente attento affinché si rispettasse quanto narrato nell’opera letteraria. La trasposizione cinematografica è infatti particolarmente fedele al libro, e ripropone grossomodo tutti i personaggi principali come anche gli eventi più significativi. Come il racconto scritto, anche quello del film è narrato da Auggie, che conduce così lo spettatore all’interno della sua storia. La pellicola rispetta poi la presenza dei vari punti di vista, come quello della famiglia del bambino e dei suoi amici. Inoltre, rispetto al romanzo, il personaggio della madre, Isabel, viene ulteriormente approfondito, dando così modo di sviluppare un legame con il figlio particolarmente coinvolgente.

Ovviamente, per poter condensare il racconto nelle quasi due ore di film, si è reso necessario tralasciare alcuni eventi, come anche determinati personaggi, tra cui alcuni degli amici che il piccolo Auggie conosce all’interno dell’ambiente scolastico. In modo più evidente, però, viene ridotto il numero dei narratori. Nel romanzo, sono infatti presenti delle sezioni raccontate da personaggi terziari, che offrono ulteriori punti di vista al racconto, ma che non hanno trovato posto all’interno del film. Ciò però non ha influito sulla narrazione, la quale segue il suo percorso in modo pressoché inalterato.

Ulteriore differenza è quella relativa alla sindrome che affligge Auggie. Nel romanzo, infatti, le descrizioni dell’autrice riguardo l’aspetto del bambino sono più severe, lasciando intendere che la malattia abbia conferito un aspetto sgradevole, dietro al quale però si nasconde un grande animo. Nel film, sia per esigenze di trucco che per ciò che è possibile o meno mostrare in un film per famiglie, i tratti somatici sono invece stati addolciti. Ciò ha portato Auggie ad assumere un aspetto certamente fuori dalla norma, ma non particolarmente sgradito. Gli autori del film si sono poi giustificati affermando che la sindrome può colpire in modi diversi e con risultati altrettanto differenti, e che questa è la versione del personaggio che avevano possibilità di ricreare.

Wonder film

Lo spin-off di Wonder: Wonder – White Bird

Il 4 gennaio 2023 esce al cinema il film Wonder – White Bird, spin-off di Wonder, dove in seguito agli eventi del film del 2017, il bullo Julian è stato espulso dalla scuola e cerca di ambientarsi nel nuovo istituto. Avvertenendo le sue difficoltà e desiderando cambiare in meglio il suo animo, la nonna lo sorprende facendogli visita da Parigi e inizia a raccontargli la storia della sua infanzia, di come lei, giovane ragazza ebrea nella Francia occupata dai nazisti, fu nascosta e protetta da un compagno di classe. Gli racconta dunque di come la sensibilità e il coraggio di questo ragazzo le abbiano salvato la vita e di quanto può essere forte il potere della gentilezza.

Wonder – White Bird, adattamento cinematografico del romanzo a fumetti di R. J. Palacio A Wonder Story – Il libro di Julian, viene infatti definito “un film edificante su come un atto di gentilezza possa vivere per sempre“. Ad interpretare la nonna in questione vi è la premio Oscar Helen Mirren, mentre Julian è interpetato da Bryce Gheisar. Diretto da Marc Forster (Neverland), Wonder – White Bird vanta poi la presenza nel cast degli attori Gillian Anderson (Sex Education) nel ruolo di Vivienne, madre di Julian, Ariella Glaser (Radioactive) nel ruolo della giovane Sara e Orlando Schwerdt (True History of the Kelly Gang) nel ruolo di Julien.

Wonder: il trailer e dove vedere il film in streaming

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Wonder è infatti presente su Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Now, Prime Video e Netflix. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video.

Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco, 10 cose da aspettarsi dalla director’s cut di Zack Snyder

Quando pensiamo a Zack Snyder, una delle prime parole che affiorano alla mente è: director’s cut. Il regista di L’uomo d’acciaio e Justice League è infatti piuttosto famoso per le versioni estese dei propri film, dove esplora meglio determinati aspetti invece ridotti nella versione cinematografica. Il suo nuovo film Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco (qui la nostra recensione) è l’ennesima conferma di ciò. Snyder ha fra l’altro detto a più riprese che la versione estesa del film è stato un processo creativo e produttivo intenzionale, in accordo con Netflix, per poter restituire al suo pubblico due fantasie uniche ma diverse dello stesso abito. L’extended version di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco conterrà così più sequenze di violenza e sesso, oltre a fornirci qualche dettaglio maggiore sull’universo immaginato da Snyder. Per cui, cosa dobbiamo aspettarci esattamente?

Meno retroscena di quanto si pensi

Rebel Moon Parte 1 Figlia del fuoco

 

In Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco Zack Snyder ci introduce una serie di personaggi all’apparenza accattivanti, ma in realtà solo Kora, il main charachter, vanta realmente una backstory seria, che desta un minimo di curiosità. Se ci si aspetta che la versione estesa fornirà uno sguardo molto più approfondito anche sugli altri personaggi come il Generale Titus o Nemesis, considerata l’ora in più di durata, questo non avverrà con tutti, in quanto il regista ha già rivelato che la maggior parte dei retroscena sarà svelata in Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice, che arriverà su Netflix il 19 aprile 2024.

Un maggiore world-building

Rebel Moon - Parte 1- Figlia del fuoco
Clay Enos/Netflix

La versione estesa di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco avrà indubbiamente anche una costruzione del mondo generato da Zack Snyder molto più ampia. Questo deriva principalmente dal fatto che essendo la durata del film più lunga, c’è ovviamente modo di approfondire la storia e inserire dialoghi, oltre a condividere più dettagli su questo universo debitore a Star Wars. Ciò significa che, pur non dovendosi aspettare utleriori rivelazioni importanti sulla narrazione, si avrà un quadro più generale e completo su ciò che si trova in questa galassia ideata dal regista.

Più scene di sesso

Rebel Moon
REBEL MOON: Staz Nair as Tarak in Rebel Moon. Cr. Chris Strother/Netflix © 2023

Nella versione attualmente disponibile di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco sono notoriamente state tagliate molte scene di sesso, per poterlo far essere un film PG-13. All’inizio, infatti, Sindri raduna il villaggio in un capannone per spronarlo a fare l’amore, poiché aiuta il raccolto a crescere. Nel romanzo, su cui il regista ha lavorato per diverso tempo per fornire più dettagli sulla storia destinata a essere una saga, questo momento è molto più esplicito. Lo dovrebbe essere anche la sequenza in cui Atticus Noble si fa avvolgere da alcuni strani tentacoli, i quali si stringono attorno al suo busto e al suo collo. Se assomiglierà al romanzo, anche questo inserto si preannuncia molto più esplicito di quel che è stato ad oggi mostrato.

La sequenza d’apertura di Rebel Moon sarà diversa

Ed Skrein

Secondo quanto affermato in precedenza da Zack Snyder, la versione estesa avrà un’apertura diversa e incentrata tutta su Ed Skrein, ossia l’attore che interpreta Atticus Noble. Nella scena citata dovremmo vedere, come è raccontato nella novellizzazione, l’Ammiraglio Noble e l’Imperium atterrare sul pianeta Toa nella loro caccia ai fratelli Bloodaxe. Quando incontrano l’opposizione di Re Heron, Noble bombarda il pianeta dallo spazio, riducendolo in gran parte in macerie, prima di lanciare una forza d’invasione e affrontare personalmente la famiglia reale. Queste immagini sono volte ad anticipare la brutalità di Noble e presentano i soldati dell’Imperium e il loro modello di dominazione.

Più violenza

Rebel Moon netflix 06
 Ray Fisher è Bloodaxe in Rebel Moon. Cr. Clay Enos/Netflix © 2023

In Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco la violenza è sì presente in alcune sequenze, ma non ai livelli della versione estesa, che essendo per l’appunto vietata ai minori mostrerà più immagini brutali, e una parte di essa deriverà da alcune sequenze aggiuntive inerenti a battaglie e combattimenti esclusi dal taglio PG-13. In realtà anche la violenza già accennata nel taglio PG-13 si preannuncia più brutale, con ferite, sangue ed elementi gore molto più espliciti.

Più informazioni su Jimmy

Rebel Moon Parte 1 Figlia del fuoco film

Nel primo atto di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco, quando Noble approda su Veldt, facciamo la conoscenza di Jimmy, un robot di cui ci viene accennato il passato come soldato al fianco del re caduto. Dopo alcune brevi parentesi iniziali, Jimmy scompare dalla storia quando Kora e Gunnar partono alla ricerca di alleati ribelli, salvo poi tornare nel finale nel quale lo si vede indossare un copricapo di corna, un mantello e un bastone.

La versione estesa del film andrà ad approfondire l’arco narrativo – ed evolutivo – del personaggio, spiegandoci ciò che gli accade, e che è presente nella novellizzazione. Dopo l’interazione con Sam, Jimmy è infatti spinto a difenderla nella battaglia del granaio, rendendosi conto di poter agire al di fuori della sua programmazione. Parte così per una ricerca, finché non trova l’astronave precipitata di Kora. Dopo averla riparata, il robot si veste con nuovi abiti e un copricapo di corna, il quale simboleggia la natura organica del Veldt.

Molta più preparazione al sequel di Rebel Moon – Parte 1

Sofia Boutella

Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco, come dichiara lo stesso titolo, racconta solo la prima metà della storia pensata da Zack Snyder, tanto che una seconda parte arriverà su Netflix questo aprile. Ciò significa che gran parte del finale serve principalmente per preparare il sequel, o se vogliamo il secondo capitolo del racconto incentrato su Kora e la sua squadra di ribelli. La durata aggiuntiva della versione estesa perciò ha il compito di approfondire alcune sottotrame, per contribuire alla creazione di alcuni personaggi secondari per Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice.

L’importanza di alcuni personaggi secondari

Rebel Moon - Parte 1 Figlia del fuoco

Come dicevamo all’inizio, Zack Snyder ci introduce molti personaggi in Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco, i quali sono a supporto o dell’intera storia oppure della protagonista Kora. Nella versione ora fruibile, alcuni di loro passano però in secondo piano, mentre nella director’s cut capiamo essere più importanti di quanto sembri dall’attuale montaggio, oltre ad avere un ruolo più incisivo nel sequel, come da programma del regista. Fra questi spicca Aris, il giovane soldato dell’Imperium che si oppone a Markus per difendere Jimmy, e in seguito affronta gli altri soldati nel granaio per difendere Sam. Lui è in realtà il figlio di Re Heron, dettaglio che verrà chiarito con la sequenza di apertura alternativa.

Più pianeti e luoghi da conoscere

Doona Bae
Doona Bae come Nemesis in Rebel Moon – Cr. Clay Enos/Netflix © 2023

Nel film conosciamo tanti pianeti e località grazie alla missione intrapresa da Kora. Il primo è quello dove lei vive, Veldt, ma nel momento in cui la protagonista si sposta per cercare il Generale Titus, l’universo pensato da Snyder si palesa ed espande. Se quindi già la versione PG-13 è ricca di pianeti e luoghi da esplorare, la versione estesa ne conterrà ancor di più, come ad esempio il pianeta Toa, che fa parte dell’apertura alternativa incentrata su Noble e Re Heron. C’è da considerare anche il viaggio di Jimmy che include altri scorci del Veldt, tra cui la foresta e la cascata, dove è nascosta la nave precipitata di Kora.

Nella versione estesa di Rebel Moon Snyder decostruisce i tropi di genere

REBEL MOON: Cr. Courtesy of Netflix © 2023
REBEL MOON: Cr. Courtesy of Netflix © 2023

Che la versione estesa di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco sarebbe stata molto più estrema e carica di violenza non è una novità. Snyder lo ha ripetuto più volte nel corso del tempo, affermando addirittura che la director’s cut del film sarebbe quasi un universo differente. La versione PG-13 già gioca con i tropi di genere, ma quella estesa sembra si spingerà ancora oltre per decostruire gli elementi di genere di Rebel Moon in un modo che Snyder stesso ha definito “verhoeveniano”, dal nome del regista di Robocop Paul Verhoeven, tanto da paragonare la sua director’s cut alla natura satirica del film menzionato. Inoltre, se la versione PG-13 è un’avventura sci-fi/fantasy abbastanza “semplice”, quella vietata ai minori potrebbe andare oltre i confini di ciò che il pubblico si aspetta dalle numerose ispirazioni sci-fi/fantasy che sono alla base del lungometraggio.

Berlino: la spiegazione del finale della serie Netflix

Berlino: la spiegazione del finale della serie Netflix

Il finale della prima stagione di Berlino (qui la nostra recensione), disponibile su Netflix, ha proposto diversi grandi piani per rapine per la squadra di rapinatori protagonista, ma anche necessarie conclusioni per le molteplici storie d’amore. L’episodio 8 propone infine una sorta di conclusione per questa serie, spin-off de La casa di carta, incentrata su Berlino, il personaggio interpretato da Pedro Alonso. Come sempre, non mancano scenari volutamente inverosimili, momenti oltraggiosi e agganci per una possibile seconda stagione. Si rende quindi necessaria una spiegazione del finale della serie Netflix.

Il viaggio di Roi e Cameron verso la fuga

Berlino serie tv Netflix spin-off la casa di carta

Il finale di Berlino si apre con Roi e Cameron circondati dalla polizia. I due fuggono attraverso comodi tunnel sotterranei e lasciano alcuni oggetti all’interno fingendo di essere ancora lì. Sierra (uno strano cameo) si accorge però che non c’è nessuno all’interno e trova il tunnel. Sfuggendo alla polizia, Roi e Cameron si nascondono furtivamente sotto un telo di plastica sopra un camion. La polizia ispeziona il camion, ma i due riescono a non destare sospetti. Roi e Cameron riescono dunque a fuggire in Spagna, fuori dalla vista delle autorità di polizia. Roi racconta poi a Cameron della sua infanzia travagliata con il padre, mostrando quanto si sia innamorato di lei.

Il padre gli ha infatti bruciato le nocche per insegnargli l’autocontrollo, motivo per cui indossa dei guanti per nasconderle. La sua vita travagliata lo ha portato a Berlino. Dopo aver raccontato questa storia, Roi e Cameron inizialmente prendono strade diverse anche se si guardano frustrati mentre si allontanano l’uno dall’altra. Cameron finalmente si ferma e si guarda indietro. Corre dietro a Roi e lo bacia, confermando la forza del loro legame.

Lo sforzo eroico di Bruce per salvare Keila e la successiva fuga

Berlino recensione Netflix
BEGONA VARGAS è CAMERON, JULIO PEñA è ROI, TRISTáN ULLOA è DAMIáN, PEDRO ALONSO è BERLINO, JOEL SANCHEZ è BRUCE, MICHELLE JENNER è KEILA nell’episodio di Berlino. Cr. TAMARA ARRANZ/NETFLIX © 2023

In modo sensazionale, Bruce usa l’auto della polizia per attraversare l’ospedale e salvare Keila, che era stata morsa da un serpente velenoso nell’episodio precedente. Bruce e Keila nascondono poi i poliziotti in ostaggio su una barca e li addormentano. Keila mette in acqua l’auto della polizia per rimuovere le prove e poi fuggono su un motoscafo. Anche Bruce e Keila scappano in Spagna. Keila ringrazia Bruce per averla salvata e rivela di essersi innamorato di lei. Keila si abbandona ai suoi sentimenti e i due si baciano.

La fuga di Damian e Berlino

Berlino trama cast

Camile controlla la stanza d’albergo di Berlino e si rende conto che il ladro è sempre stato lui, non suo marito. Prima che la situazione peggiori, Damian e Berlino ripuliscono però la stanza e distruggono tutte le prove che li coinvolgono nel furto. Nel frattempo, Racquel (interpretata da Itziar Ituño, altro volto noto de La casa di carta) scopre che il signor Polignac è stato spiato dall’altra parte della strada come parte della rapina. Racquel e Sierra controllano allora l’hotel, mentre Berlino chiama Keila e le chiede di cancellare i filmati delle telecamere a circuito chiuso delle ultime tre ore in hotel.

Camile si rende allora conto che entrambi gli uomini della sua vita l’hanno ingannata: suo marito ha avuto una relazione e un figlio con un’altra donna, e crede che Berlino l’abbia usata per compiere il colpo. Berlino e Damian attraversano il paese in bicicletta per fuggire. Sono gli ultimi ad arrivare al nascondiglio concordato con gli altri. Il resto della squadra è lì. È un momento di estasi per tutti loro, che sono riusciti a mettere a segno un colpo ambizioso.

Camile tenta di ricattare Berlino

Berlino spiegazione finale

 

Cinque mesi dopo, Berlino ha un appuntamento con una donna a Madrid. Ammette che sta lottando per superare una relazione fallita. Camile, che lo ha spiato, affronta finalmente Berlino a casa sua. È evidente che Berlino ha condiviso troppo della sua vita, perché lei sapeva dove si trovava. Camile ammette di volerlo rivedere. Ha una cimice addosso e Susie è fuori a registrare l’intera conversazione: intendono usare la registrazione per minacciarlo. Camile dice a Berlino che sa che è lui il ladro.

Berlino ammette apertamente di aver compiuto il furto e rivela il suo vero nome, Andres. Spiega che si è innamorato di lei mentre incastrava il marito. Camile lo bacia ma poi si ferma, va in bagno e si toglie il microfono. Più tardi, Camile torna a casa di Berlino con Susie e chiede il 40% del suo bottino, altrimenti consegnerà le prove alla polizia. Sconfitto Berlino, alla fine dell’episodio, Berlino dice a Damian che devono pianificare un altro colpo. Una conclusione che apre perfettamente alla realizzazione di una seconda stagione con cui continuare a raccontare le avventure di Berlino.

Non ti pago: tutto quello che c’è da sapere sul film con Sergio Castellitto

Dopo aver diretto per la televisione i film Natale in casa Cupiello e Sabato, domenica e lunedì, il regista Edoardo De Angelis (recentemente tornato anche al cinema con l’epico Comandante), ha nel 2021 concluso la sua trilogia dedicata alle opere di Eduardo De Filippo con Non ti pago, sempre con Sergio Castellitto come protagonista. Anche questo film fa dunque parte de La collection De Filippo, un ambizioso progetto di trasposizione filmica dei capolavori teatrali di De Filippo che impegna la Rai nel suo ruolo centrale di Servizio Pubblico dedicato a custodire e rinnovare la memoria culturale del nostro Paese.

Della collezione fanno parte al momento i già citati Natale in Casa Cupiello, Sabato, Domenica e Lunedì, ma anche Filumena Marturano e Napoli milionaria!. Da oggi, anche se a distanza di tre anni dalla sua realizzazione, si unisce al gruppo anche Non ti pago. Come già raccontato nei primi due titoli di questa collezione, anche in Non ti pago si propone lo sfaldarsi dei legami tradizionali e la loro sempre più faticosa ricomposizione all’irrompere delle mutazioni sociali ed economiche che attraversano la società italiana a partire dal dopo guerra. Un tema presente però anche in Napoli milionaria!.

Non ti pago, opera scritta da De Filippo nel 1940 e portata poi anche al cinema nel 1942, mostra dunque con questo nuovo adattamento televisivo la sua eterna attualità, riconfermando una volta di più il valore delle opere del grande De Filippo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Non ti pago

Protagonista della vicenda è Ferdinando Quagliuolo, che dal padre Saverio ha ereditato un banco lotto, che sogna ora di sbancare con una vincita straordinaria. Per questo motivo passa intere nottate sui tetti, affiancato dal fido Aglietiello, cercando di svelare gli arcani che si celano nella composizione e nella combinazione fumogena delle nuvole, nella speranza di ricevere i numeri giusti da giocare. Finalmente il giorno dell’estrazione arriva, ma a beneficiarne è Mario Bertolini, il suo giovane e già fortunatissimo impiegato, segretamente fidanzato con sua figlia Stella. A dargli i numeri vincenti è stato proprio Don Saverio che gli è comparso in sogno chiamandolo “Piccerì”.

Ferdinando è roso dall’invidia e, quando il giovane gli consegna il biglietto per fargli vedere che non sta mentendo, se ne impossessa perchè quel biglietto è suo di diritto: il padre, infatti, ha dato in sogno i numeri vincenti a Bertolini, è vero, ma solo perché questi abita nella vecchia casa di Quagliuolo. Il povero don Saverio, non sapendo del trasloco del figlio, era convinto di trovare nella camera da letto proprio lui, Ferdinando. Tant’è vero che lo ha chiamato: “Piccerì”. Ha da qui inizio inizio uno scontro tra i due che li porterà ad appellarsi tanto alle leggi terrene quanto a quelle divine pur di stabilire il legittimo proprietario della somma vinta.

Non ti pago film

Il cast e i personaggi di Non ti pago

Ad interpretare Ferdinando Quagliuolo vi è il già citato Sergio Castellitto, che torna dunque a cimentarsi con un ruolo da protagonista in un’opera di De Filippo. Accanto a lui, nel ruolo della moglie Concetta vi è l’attrice Maria Pia Calzone, mentre Giovanni Ludeno interpreta il figlio Aglietiello e Pina Turco la figlia Stella. Ad interpretare l’amante di quest’ultima, nonché il possessore del biglietto vincente, Mario Bertolini, vi è l’attore Gianluca Di Gennaro, visto anche in Lo chiamavano Jeeg Robot, Gramigna e Cobra non è. Angela Fontana, protagonista di Indivisibili, interpreta Margherita, mentre Maurizio Casagrande è don Raffaele Console. Giovanni Esposito, invece, interpreta l’avvocato Lorenzo Strumillo.

Non ti pago: dove vedere il film in streaming e in TV

Non ti pago verrà trasmesso in televisione martedì 2 gennaio alle ore 21:25 sul canale Rai 1. Successivamente, per un breve periodo di tempo sarà dunque disponibile anche sulla piattaforma RaiPlay, consentendo a chi non ha potuto vederlo durante la messa in onda televisiva di recuperarlo anche in streaming.

L’afide e la formica: trama, cast e significato del film con Giuseppe Fiorello

Ogni anno in Italia vengono realizzati film incentrati su personaggi diversi da quelli che si è abiutati a vedere nelle opere più blasonate. Giovani smarriti, adulti ancora in cerca della propria identità, stranieri impegnati nel difficile processo di immigrazione. I film loro dedicati raccontano una parte di popolazione italiana troppo spesso dimenticata ma che esiste ed è parte integrante della colorata varietà che caratterizza questo paese. Tra i titoli più recenti si possono citare Una sterminata domenica, Giulia e Princess. Tra questi rientra anche L’afide e la formica, opera prima di Mario Vitale.

Come spesso accade a questi titoli, anche L’afide e la formica è passato grossomodo in sordina nelle sale italiane, schiacciato da titoli più grossi e pubblicizzati. Si tratta però di un toccante racconto incentrato su due diversità che si incontrano per riconoscersi come simili nel dolore e nella voglia di riscattarsi. L’afide e la formica è dunque un esordio da non perdere, pluripremiato e da molti indicato come la migliore opera prima del suo anno, per la capacità di affrontare il tema dell’integrazione e della collaborazione tra culture diverse con grande sensibilità.

Grazie ora al suo passaggio televisivo, è dunque un film da non perdere, che oltre a raccontare una bella storia offre uno sguardo su realta che, come già detto, non sempre trovano spazio a sufficienza sul grande schermo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al significato del film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

L'afide e la formica Cristina Parku

La trama di L’afide e la formica

Protagonista del film è Fatima, una ragazza di 16 anni nata in Calabria da genitori mussulmani e dunque costretta ad indossare il velo previsto dalla sua cultura. Ora che è in piena adolescenza, Fatima vive però tutti i conflitti e le emozioni tipiche della sua età, sentendosi tuttavia fuori posto rispetto ai suoi coetanei. Questo finché un giorno l’insegnante di educazione fisica, Michele Scimone, propone ai suoi studenti di iscriversi alla maratona di Sant’Antonio. Agli occhi di Fatima è la prima vera opportunità da cogliere, ma per l’insegnante, tormentato da un passato irrisolto, il velo che Fatima indossa è motivo di pregiudizio. Il loro sarà l’inizio di un rapporto che li cambierà, con la corsa che riuscirà a renderli entrambi liberi.

Il cast di L’afide e la formica e le location del film

Ad interpretare Fatima vi è l’attrice Cristina Parku, qui al suo primo ruolo in un film ma vista poi anche nelle serie Petra e Sei donne: Il mistero di Leila. Accanto a lei, nel ruolo dell’insegnante Michele Scimone vi è invece l’attore Giuseppe Fiorello, volto noto del piccolo schermo che nel 2023 ha debuttato anche come regista del film Stranizza d’amuri. Ad interpretare la sua ex moglie Anna, nel film, vi è invece l’attrice Valentina Lodovini, vista nei film 10 giorni senza mamma e Cambio tutto!. L’attore Alessio Praticò di Il mio nome è Vendetta, interpreta Nicola, mentre Anna Maria De Luca è Concetta.

Per quanto riguarda i luoghi dove è stato girato il film, essi sono da ritrovarsi tutti nella città calabrese Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro. Il regista, nato proprio in questo comune, ha raccontato di averlo scelto per poter raccontare una storia legata alla sua terra diversa rispetto alla narrazione stereotipata a cui si è abituati, allargando inoltre il discorso ai nuovi cittadini italiani, ovvero gli immigrati di seconda generazione. Per L’afide e la formica, Lamezia Terme è dunque stato il luogo giusto dove ambientare le vicende di Fatima e dar voce al suo senso di smarrimento, come anche alla sua ricerca del proprio posto nel mondo.

L'afide e la formica Cristina Parku Giuseppe Fiorello

L’afide e la formica: il significato del titolo e del film

L’afide e la formica può sembrare un titolo piuttostro strano da dare ad un racconto di formazione, di redenzione e in generale incentrato sui legami umani. Si tratta però di un titolo estremamente appropriato a ciò che vuole raccontare il film. Quello tra le formiche e gli afidi è infatti un rapporto particolarmente importante, che permette alle prime di ottenere grazie ai secondi il fabbisogno di zuccheri grazie alla melata, mentre gli afidi traggono vantaggio dalle formiche perché queste li difendono dai predatori e parassiti. È poi il film stesso a fornire una spiegazione a questo titolo.

I due protagonisti, parlando proprio dell’afide e la formica, prendono l’esempio di simbiosi in natura di questi due insetti per descrivere il loro rapporto. Il film racconta infatti di due personaggi che si scambiano emozioni, che entrano in contatto l’uno con l’altro aiutandosi vicendevolmente. Pur se inizialmente concentrati solo sulle rispettive differenze, Fatima e Michele impareranno a superare insieme gli ostacoli che la vita presenta loro, trovando forza l’uno nell’altro per difendersi e reagire, raggiungendo così i rispettivi obiettivi di vita.

Il trailer di L’afide e la formica e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di L’afide e la formica grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Prime Video e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 2 gennaio alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

Box office: il 2024 si apre con Succede anche nelle migliori famiglie in testa

Il 2024 si preannuncia dal primo giorno un anno ricco di  grande cinema! Sono tante le novità che attendo il pubblico nelle sale, in questi giorni come nei prossimi mesi. Nello scorso fine settimana, tra un cenone e un pranzo di Capodanno, molti italiani hanno scelto l’intrattenimento cinematografico. Il film in testa al box office è Succede anche nelle migliori famiglie: la commedia italiana scritta, diretta e interpretata da Alessandro Siani incassa nel suo primo week end €942.401.

Al secondo posto nella classifica si trova Il ragazzo e l’airone, nuovo attesissimo film dello studio Ghibli, scritto e diretto Hayao Miyazaki. La pellicola di animazione, approdata nelle sale solo l’uno gennaio, ha già incassato €837.278: l’attesa per un nuovo film del regista dopo Si alza il vento del 2013 ha riportato tutti gli appassionati nei cinema!

Terzo classificato è Wish, un altro film di animazione, ideato e prodotto dalla Walt Disney per festeggiare il centenario degli studios. Wish incassa nel fine settimana di Capodanno €596.321, a fronte di un totale che supera i 5 milioni e mezzo dalla sua uscita il 21 dicembre.

Box office: il resto della classifica

Quarto e quinto classificato sono rispettivamente Wonka, pellicola prequel sul noto personaggio di Willy Wonka, e Come può uno scoglio, commedia con il duo comico Pio e Amedeo. Wonka incassa €594.762 a fronte di un totale di 10 milioni e mezzo di euro dal suo arrivo nei cinema il 14 dicembre, mentre Come può uno scoglio incassa €548. 962 nel week end e quasi 2 milioni di euro dall’uscita nelle sale il 28 dicembre. Al sesto posto si stabilisce Aquaman e il regno perduto, sequel di Aquaman, con Jason Momoa: la pellicola incassa €349.097 a fronte di un totale che sfiora i 4 milioni di euro dalla sua uscita il 20 dicembre.

Al settimo e ottavo posto ritroviamo C’è ancora domani, pellicola campione d’incassi in Italia del 2023, e Santocielo, commedia con il duo comico Ficarra e Picone. C’è ancora domani incassa nel week end €324.904 e in totale supera i 33 milioni di euro, mentre Santocielo raggiunge un incasso di €247.630, sfiorando i 5 milioni dal suo arrivo nelle sale il 14 dicembre.

Ultimi due classificati sono One life, nuovo dramma con Anthony Hopkins, e Ferrari, pellicola biografica con Adam Driver. One life incassa €155.301 mentre Ferrari raggiunge un guadagno di €130.278 a fronte di un totale di 3 milioni di euro dal suo arrivo nelle sale il 7 dicembre.

Criminal Record, recensione della serie Apple TV+

Criminal Record, recensione della serie Apple TV+

La serialità britannica ha ormai consolidato una tradizione prestigiosa di show che adoperano il thriller poliziesco per raccontare le contraddizioni e i problemi dell’odierna società del Regno Unito. Criminal Record, targata Apple TV+ si inserisce in questa “famiglia” rispettando in pieno le regole che il pubblico ormai conosce e apprezza: la serie (qui il trailer) sceglie infatti di confrontarsi col sistema giudiziario, in particolare con lo stato della polizia londinese, sfruttando in pieno le regole del genere.

Criminal Record, la trama

Protagonisti sono infatti due poliziotti schierati l’una contro l’altro. Nelle sue indagini su un caso di violenza domestica finito in maniera tragica il detective June Lenker (Cush Jumbo) si trova a incrociare il proprio percorso con un vecchio caso di omicidio per cui un uomo è stato condannato e si trova in carcere da ormai svariati anni. Quando la donna inizia a ritenere il detenuto innocente, ecco che deve fronteggiare il muro di omertà e depistazion innalzato dall’anziano detective Daniel Hegarty (Peter Capaldi), uno dei poliziotti più potenti e stimati della città che però nasconde anche più di qualche scheletro nel proprio armadio…

Criminal Record parte in maniera precisa, stringata: la narrazione è senza fronzoli, i personaggi sono delineati prima di tutto attraverso le loro azioni – e in maniera ancor più convincente attraverso i loro silenzi – la messa in scena possiede quel verismo scarno che tanto ben si sposa con determinati quartieri della Londra meno conosciuta e maggiormente “urbana”. La sequenza finale del pilot è poi un momento di televisione tesissimo, drammatico, che cattura lo spettatore anche grazie alla prova nerboruta e insieme vulnerabile di Jumbo.

Meccanismi sin troppo classici

Cush Jumbo in Criminal Record
Cortesia di APPLE TV+

Per almeno un paio di episodi Criminal Record è un drama/thriller che mantiene le proprie promesse con efficacia e senso dello spettacolo volto alla funzionalità. Dal terzo episodio in poi però la serie inizia a perdere evidentemente di efficacia dal momento che si poggia in maniera fin troppo classica sui meccanismi della detection, allungati in maniera a tratti addirittura esasperante. Ecco allora che all’azione si sostituiscono dialoghi che in molte scene sembrano interminabili, i quali portano a colpi di scena che producono altre lunghissime scene di dialogo.

In questo modo Criminal Record sperpera del tutto o quasi quanto di buono era riuscita a creare nelle prime puntate quanto e tensione e lavoro sul genere, condito con la giusta dose di azione. Senza che negli episodi centrali nulla o quasi succeda veramente, ecco che anche la faida tra i due personaggi principali si dilunga inutilmente fino a perdere di credibilità. In particolar modo la figura di Hagerty diventa sempre più monolitica e meno complessa, quando invece il primo episodio di aveva regalato un anziano investigatore malinconico e tormentato dal proprio passato.

I due protagonisti

Peter Capaldi in virtù delle sue enormi capacità di attore drammatico riesce a conferire al personaggio comunque un interesse accettabile, ma uno sviluppo meglio concertato lo avrebbe potuto rendere davvero difficile da dimenticare per chi ama questo tipo di serie TV. Un compito decisamente più semplice spetta invece a Jumbo, in quanto la sua June Lenker diventa una figura in chiaroscuro piuttosto complessa, non scontata soprattutto nel modo in cui gestisce vita privata e dimensione professionale non certo facilissima, sia a livello fisico che in particolar modo psicologico.

Criminal Record non può certamente essere considerata una serie TV che fallisce il compito assegnato, ma allo stesso tempo non riesce neppure a distinguersi a causa di una dilatazione narrativa che sperpera quanto di efficace proposto nei primi, avvincenti episodi. Un format con un numero minore di puntate sarebbe stato molto probabilmente più consono a una storia che intende raccontare in filigrana i problemi della polizia britannica nel fronteggiare la criminalità urbana, rivelando la necessità di un cambiamento sostanziale nell’approccio. Il risultato si fa troppo altalenante per convincere pienamente, ma il messaggio dietro la confezione di genere rimane importante e degno di considerazione.

Criminal Record Peter Capaldi e Cush Kumbo
Cortesia di APPLE TV+

Captain America: Brave New World, i toys confermano un enorme spoiler dal film

0

I Marvel Studios hanno recentemente posticipato l’uscita di Captain America: Brave New World di un anno intero, quasi certamente a causa delle riprese pianificate che dovrebbero apportare cambiamenti radicali alla storia e alle scene d’azione. Ormai da anni circolano voci secondo cui “Thunderbolt” Ross finirà per diventare Red Hulk. Anche se non sappiamo come o perché ciò accada, il fatto che The Leader faccia parte di questo film offre alcuni indizi. Per quanto riguarda come se la caverà Sam Wilson contro un avversario così potente, invece una ipotesi vale l’altra.

Fortunatamente, il nuovo Capitan America avrà un po’ di aiuto e la descrizione di un prossimo set LEGO non solo conferma la presenza di Red Hulk in Brave New World, ma rivela che Sam sarà affiancato sia dal nuovo Falcon che da Sabra quando combatterà questo temibile nemico.

https://www.instagram.com/p/C1hjlZRrsB6/?utm_source=ig_embed&ig_rid=738db5d4-6641-474a-801a-87a378b329b1

Durante la promozione di Indiana Jones e il quadrante del destino la scorsa estate, l’idea di interpretare Red Hulk è stata presentata a Harrison Ford che ha risposto dicendo: “Cos’è Red Hulk?” Fingendo apparentemente confusione, l’iconico attore si è poi rivolto alla co-protagonista Phoebe Waller-Bridge per rimproverarla per non sapere di più sul personaggio e ha concluso dicendo che Red Hulk “potrebbe o non potrebbe” fare la sua apparizione.

Da allora, sono state riportate voci che vorrebbero la battaglia finale del film svolgersi davanti alla Casa Bianca, ponendo una drammatica fine al periodo di Ross come presidente. Si prevede, tuttavia, che sopravviva agli eventi di questo film e probabilmente ritornerà nel progetto di World War Hulk di cui si parla da tempo.

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, Captain America: Brave New World è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

Die Hard: in arrivo un prequel sul giovane John McClane – rumor

0
Die Hard: in arrivo un prequel sul giovane John McClane – rumor

Lo scooper Daniel Richtman ha riferito che presso i 20th Century Studios è in sviluppo un nuovo film di Die Hard. Secondo il report, si tratterebbe di un prequel che seguirà le vicende di un giovane John McClane, il personaggio iconico che è passato alla storia del cinema con il volto di Bruce Willis. Si tratta di una voce non confermata che però sembra sposarsi bene con le tendenze di Hollywood che attinge a PI di grande successo e le re-immagina.

C’è stato un periodo in cui un progetto legato a Die Hard prevedeva sia un prequel che un sequel, con John McClane impegnato in una nuova missione nel presente, mentre la sua storia si intrecciava con il suo passato.

Con il titolo provvisorio di McClane, il progetto era ancora in fase di sviluppo quando la 20th Century è stata acquisita dalla Disney nel 2019. Successivamente è stato scartato, e anche il ritiro di Bruce Willis in seguito alla diagnosi di demenza frontotemporale ha sembrato mettere fine a ogni possibilità di un altro sequel, e anche al film in stile Il Padrino parte 2, ambientato in due linee temporali.

Un nuovo prequel molto probabilmente eliminerebbe l’idea di presentare versioni attuali dei personaggi di Die Hard, quindi se le voci sono vere e viene realizzato un nuovo film, potrebbe essere più simile alla graphic novel Die Hard: Year One. Pubblicata tra il 2009 e il 2010, la serie era ambientata nel 1976 e seguiva un giovane John McClane nei panni di un poliziotto alle prime armi a New York.

La popolarità del film originale continua a durare, tanto che il film è stato di recente ridistribuito nelle sale. Uscito nel 1988, il celebre film d’azione ha avuto quattro sequel: Die Hard 2 del 1990, Die Hard – Duri a Morire del 1995, Live Free or Die Hard del 2007 e A Good Day to Die Hard del 2013.

Nostalgia: le location del film con Pierfrancesco Favino

Nostalgia: le location del film con Pierfrancesco Favino

Il regista Mario Martone ha dedicato alla sua Napoli diversi film, dal suo esordio Morte di un matematico napoletano fino al recente Il sindaco del rione Sanità, tratto dall’omonima opera di Eduardo De Filippo. Nel 2022 è poi tornato proprio nei luoghi di quel rione per girarvi Nostalgia (qui la recensione), un dramma tratto dall’omonimo romanzo di Ermanno Rea dove la città e le sue sfumature diventano protagonista imprescindibile, che accompagna il personaggio interpretato da Pierfrancesco Favino in una riscoperta nostalgica di quei luoghi, della loro meraviglia ma anche della loro pericolosità.

In Nostalgia, infatti, Napoli e il rione Sanità hanno un ruolo importantissimo, con il regista che ha scelto le location anche in base all’evoluzione che il protagonista ha nel corso del racconto. È così che si portano sullo schermo ambienti talvolta ritratti con pregiudizio o eccessiva severità, capaci di sfoggiare una serie di colori, profumi e sapori unici, in cui lo spettatore ha modo di imbattersi nel corso dell’intero film. Certo, non manca anche la raffigurazione di quegli ambienti più oscuri, malavitosi, che fanno del capoluogo campano un luogo tanto affascinante quanto temibile.

Da poco divenuto disponibile anche su Netflix, Nostalgia è un film che evoca dunque tutto ciò e che tra pregi e difetti porta ad innamorarsi delle bellezze di Napoli, ma anche a riflettere sul valore e la pericolosità di un sentimento quale la nostalgia. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori, scoprendo poi i luoghi in cui si sono svolte le riprese. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Nostalgia film 2022
Pierfrancesco Favino e Francesco Di Leva, foto di Mario Spada

La trama e il cast di attori di Nostalgia

Protagonista del film è Felice, il quale dopo quarant’anni di assenza torna nella sua Napoli per rincontrare sua madre ma anche riscoprire i luoghi e i codici del quartiere in cui è cresciuto, il Rione Sanità. Qui però Felice deve fare anche i conti con un passato doloroso, nel quale figura anche Oreste, suo compagno di bravate ora divenuto ricercato e temuto boss malavitoso. Felice vorrebbe rincontrarlo, recuperare il tempo perso e forse anche far riemergere l’umanità dell’amico, ma troppo tempo sembra essere passato e la nostalgia potrebbe rivelarsi pericolosa.

Ad interpretare Felice vi è l’attore Pierfrancesco Favino, cimentatosi in una prova d’attore che gli ha richiesto di acquisire un accento egiziano, luogo dove il protagonista è fuggito, per poi gradualmente “sporcare” quel modo di parlare con un ritorno della cadenza napoletana fino a quel momento dimenticata. Accanto a lui, nel ruolo dell’ex amico Oreste vi è invece l’attore Tommaso Ragno, mentre Francesco Di Leva è don Luigi Rega, parroco del rione che si batte contro la criminalità. L’attrice Aurora Quattrocchi interpreta Teresa, madre di Felice, mentre l’attrice marocchina Sofia Essaïdi è la moglie del protagonista.

Nostalgia Pierfrancesco Favino

Le location di Nostalgia: ecco dove è stato girato il film

Fedele all’omonimo romanzo da cui è tratto, Nostalgia è ambientato a Napoli, e più precisamente nel rione Sanità. Innanzitutto, a Vascio di Via Cristallini 133 si trova l’abitazione di Teresa, la madre del protagonista dove egli si reca a inizio film. Nel Centro Direzionale, invece, si trova l’Holiday Inn dove Felice soggiorna non appena arrivato a Napoli. Uno dei luoghi più belli e riconoscibili nel film è invece la Porta di San Gennaro, la più antica porta della città di Napoli, con il suo affresco di Mattia Preti offerto alla città per la fine della peste. Questa si può ammirare alle spalle di Felice mentre entra nel rione Sanità.

Nel rione, Felice percorre Via Vergini, nel cuore della Sanità, e attraversa le bancarelle del famoso mercato del Borgo dei Vergini per raggiungere la casa della madre. Il murales di Totò e Peppino che si nota nel film si trova invece a Piazza Sanità, dove il protagonista passa prima di entrare nella Basilica di Santa Maria alla Sanità. È in essa che il protagonista conosce don Luigi e sempre qui prende parte al funerale della madre. Tra le numerose passeggiate che Felice poi compie, alla ricerca di una nuova casa, c’è Salita Capodimonte, dove si trova anche la scalinata ellittica del settecentesco Palazzo De’ Liguoro-Santoro, dove abita Oreste.

Sempre a Capodimonte, Felice ricorda di avere partecipato a una gara clandestina di motociclette conclusasi con un giro intorno al Tondo di Capodimonte. Altri affascinanti luoghi dove egli si reca, grazie alla guida di una ragazza conosciuta, sono invece le Catacombe di San Gennaro e San Gaudioso. Viene mostrato poi anche il Cimitero delle Fontanelle, luogo di culto e di macabro fascino allo stesso tempo, in cui si concentrano leggende e racconti miracolosi. Qui Felice apprende del famoso “culto delle anime pezzentelle” e decide di adottare un teschio dell’ossario per ingraziarsi le anime del Purgatorio ed avere la loro protezione.

Il trailer di Nostalgia e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Nostalgia grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV, Infinity+, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.

Doctor Octopus e Mysterio saranno i prossimi stand alone della SONY?

0

La Sony sembra determinata a portare avanti il suo personale Marvel Universe, continuando a portare sullo schermo i personaggi legati a Spider-Man. Sebbene sia Venom che Morbius avrebbero giovato di un confronto con l’Uomo Ragno prima di un film da solisti, sembra chiaro perché la Sony abbia voluto cominciare da loro con le suo storie di cattivi Marvel. Nonostante i risultati infelici.

Sembra che anche Madame Web e Kraven il Cacciatore non arrivino con i migliori degli auspici, soprattutto a giudicare da quello che il pubblico lascia pensare. Tuttavia, la Sony non accenna a rallentare la sua marcia. Nuovi rumors vorrebbero infatti in produzione due nuovi film con protagonisti super villain di Spider-Man: Doctor Octopus e Mysterio.

Secondo i report, i due film solo per i personaggi Otto Octavius e Quentin Beck non solo sono in sviluppo, ma prevederanno anche un recasting degli attori che, come sappiamo, sono già comparsi al cinema nei ruoli. Rispettivamente Alfred Molina e Jake Gyllenhaal. Addirittura per il ruolo di Doc Ock ci sarebbe già un nome: Hugh Dancy.

Il buon senso vorrebbe che questi progetti confluissero poi in I Sinistri Sei, come era stato seminato in Morbius, dove Avvoltoio propone al protagonista di unirsi a lui. Dopotutto dal momento che entrambi i personaggi sono stati raccontati alle loro origini dai film precedenti, che senso avrebbe riproporli scollegati da una più ampia e ambiziosa pianificazione?

Avengers 5: ecco un potenziale sostituto per Jonathan Majors nel ruolo di Kang

0

Mentre il futuro di Kang nell’universo cinematografico Marvel rimane poco chiaro, è emerso un favorito per sostituire Jonathan Majors. In precedenza, Kang era interpretato da Majors che avrebbe dovuto interpretare il personaggio almeno fino a Avengers: The Kang Dynasty.

Dopo che Jonathan Majors è stato dichiarato colpevole da una giuria di aggressione e molestie nei confronti di un ex fidanzata, è stato licenziato dal suo ruolo di Kang. Non è ancora noto se i Marvel Studios ricasteranno il ruolo con un nuovo attore che interpreterà Kang, ma secondo lo scooper del film Daniel Richtman, l’acclamato attore Colman Domingo è stato considerato come potenziale sostituto di Majors nei panni di Kang.

https://twitter.com/OneTakeNews/status/1741985757655711878?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1741985757655711878%7Ctwgr%5Ed7457689aab0ba007b419baeab8ef5c5c7085318%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.cbr.com%2Fcolman-domingo-rumor-jonathan-majors-kang%2F

Si tratta di un rumor non verificato e per ora è meglio prendere la notizia con le pinze. Detto questo, il rumor sta rapidamente attirando l’attenzione mentre i fan discutono di Domingo nel ruolo. L’attore è meglio conosciuto dai fan del franchise di The Walking Dead in cui ricopre il ruolo di Victor Strand nella prima serie spin-off, Fear the Walking Dead. Ha anche impressionato la critica con il suo acclamato ruolo nel film Netflix Rustin, che è valso a Domingo una candidatura ai Golden Globe. Domingo ha anche vinto un Primetime Emmy Award per il suo ruolo da ospite nella serie di successo della HBO Euphoria. Lo vedremo presto ne Il colore viola, e ha anche recentemente doppiato i film Transformers: Rise of the Beasts e Ruby Gillman, Teenage Kraken.

Il potenziale casting di Domingo potrà avvenire solo se i dirigenti dei Marvel Studios decideranno di non eliminare il personaggio di Kang dal MCU. È possibile che il personaggio venga scartato, come suggerito da alcuni report, in favore della sua sostituzione con un altro supercriminale nei film degli Avengers. Il problema è che molte domande rimarrebbero senza risposta se la storia di Kang non venisse sviluppata ulteriormente, specialmente dopo gli eventi della seconda stagione di Loki. Comunque sia, è stato riferito che Avengers: The Kang Dynasty viene ora chiamato internamente alla Marvel semplicemente come Avengers 5, quindi è possibile che il personaggio possa tornare per concludere la sua storia pur limitando la sua presenza rispetto ai piani originali.

John Williams ritratta le sue dichiarazioni sul ritiro dalla composizione cinematografica

0

A 91 anni, John Williams, compositore delle decine iconiche di Star Wars, Indiana Jones, Harry Potter e molto altro, ritratta i suoi precedenti commenti sul suo pensionamento. La carriera del leggendario compositore si estende per sette decenni, che lo hanno portato a collaborare spesso con i grandi del settore come Steven Spielberg per film quali Lo Squalo, Jurassic Park, E.T. il extra-terrestre, fino all’ultimo The Fablemans. Dopo una carriera illustre, Williams ha accennato al ritiro dalle colonne sonore cinematografiche nel 2022, affermando che Indiana Jones e il quadrante del destino sarebbero stato il suo ultimo.

Tuttavia, all’inizio del 2023 aveva già rettificato la sua dichiarazione, dicendo che aveva in programma di “restare per un po’” e ora ha chiarito la sua posizione rispetto al ritiro dalla composizione cinematografica. Durante un’intervista con The Times via Deadline, John Williams ha ritrattato i suoi precedenti commenti sul ritiro, affermando che “tutto è possibile” e “non vorrebbe escludere nulla”. Le discriminanti per farlo tornare a comporre dovrebbero essere un forte interesse per il progetto e una compatibilità di tempistiche:

“Se arrivasse un film a cui sono molto interessato, con un programma a cui posso far fronte, allora non vorrei escludere nulla. Tutto è possibile. Tutto è davanti a noi. Solo i nostri limiti ci trattengono. Oppure, per dirla più semplicemente: mi piace tenere una mente aperta.”

Con il franchise di Star Wars ancora in sviluppo e la serie di Harry Potter all’orizzonte, ci sarebbero molti progetti a cui John Williams è già legato e che potrebbe scegliere di portare avanti, ma resta da vedere cosa e come gli verrà proposto.

Star Wars: New Jedi Order, “Creeremo qualcosa di molto speciale” dichiara la regista

0

Sharmeen Obaid-Chinoy, regista di Star Wars: New Jedi Order (titolo provvisorio), fornisce un aggiornamento sul suo prossimo impegno, cosa che lascia intuire che l’entrata in produzione del film è imminente. Dopo che immaginavamo tutti che il personaggio di Daisy Ridley, Rey, avesse già detto tutto in merito al franchise con Star Wars: l’Ascesa di Skywalker, è stato confermato che sarebbe tornata in un nuovo film originale, ambientato 15 anni dopo la fine di Episodio IX, che vedrà Rey tentare di costruire, come suggerisce il titolo, un nuovo ordine Jedi.

Ora, Sharmeen Obaid-Chinoy, regista di Star Wars: New Jedi Order, anticipa qualcosa sul progetto nel corso di un’intervista alla CNN. Mentre non rivela troppi dettagli sul film, il suo commento suggerisce che la produzione potrebbe iniziare presto. “Sono molto entusiasta del progetto perché sento che ciò che stiamo per creare è qualcosa di molto speciale. E ora siamo nel 2024, ed è giunto il momento che una donna si faccia avanti per modellare una storia in una galassia lontana lontana.”

L’unico vero indizio nel commento di Obaid-Chinoy che la produzione inizierà presto è il suo uso della frase “stiamo per”. È interessante notare che il commento della regista coincide con le recenti voci che affermano che la produzione su Star Wars: New Jedi Order inizierà nella primavera del 2024. Ovviamente, le osservazioni di Obaid-Chinoy danno credito a queste affermazioni.

In un’intervista con IGN il mese scorso, il presidente di Lucasfilm Kathleen Kennedy ha preso in giro che Star Wars: New Jedi Order vedrà i Jedi in “scompiglio“, con Rey che tenta di mantenere la promessa fatta a Luke mentre ricostruisce l’ordine.

Mentre Star Wars: New Jedi Order non ha una data di uscita, gli slot aperti nel calendario di distribuzione della Disney suggeriscono che potrebbe arrivare già dal 19 dicembre 2025. Se la produzione iniziasse effettivamente nei prossimi mesi, è possibile che il sequel potrebbe occupare questa data. Altri slot liberi includono il 17 dicembre 2027 e il 21 dicembre 2029, ma, dato che non c’è stato un film nel franchise dal divisivo Star Wars: l’Ascesa di Skywalker del 2019, la data del 2025 sembra quella più probabile per la Disney.

Mentre le informazioni sul film rimangono molto scarse, Daisy Ridley ha anticipato in un’intervista con Collider che la storia pianificata non è “quello che mi aspettavo“, anche se non aveva ancora letto una vera sceneggiatura. Ora è passato più di un mese da questi commenti, ed è possibile che da allora le sia stata inviata una sceneggiatura.

Vacanze di Natale batte tutti al botteghino. Sua la media copia più alta in Italia

0

Dopo 40 anni Vacanze di Natale batte tutti al botteghino con la media copia più alta d’Italia e quasi 500.000 euro d’incasso in un solo giorno. Ieri, sabato 30 dicembre, in tantissime sale si è registrato il sold out per la commedia cult di Natale firmata da Carlo Vanzina, prodotta dalla Filmauro di Luigi e Aurelio De Laurentiis e distribuita nelle sale, in versione restaurata e rimasterizzata, da Nexo Digital a 40 anni dall’uscita al cinema del film. I cinema si sono riempiti di appassionati che hanno accolto l’invito a scegliere un dress code rigorosamente ispirato agli anni Ottanta e che hanno cantato, ballato e recitato a memoria le battute più celebri del film.

Così, per accontentare i tanti fan che non sono riusciti a rivederlo, VACANZE DI NATALE in versione restaurata e rimasterizzata tornerà nelle sale solo per un altro giorno il prossimo 6 gennaio. L’elenco delle sale e i biglietti in prevendita saranno a breve disponibili su nexodigital.it.

Uscito al cinema nel dicembre del 1983, “Vacanze di natale riconquista il grande schermo per una giornata unica: il VACANZE DI NATALE DAY è infatti uno speciale appuntamento nelle sale pensato per radunare tutti i fan che ne conoscono a memoria le battute e le scene più esilaranti e che ne ricordano perfettamente la colonna sonora in cui sono presenti alcuni dei brani più celebri di tutti gli anni Ottanta.

Celebrando al cinema i 40 anni di un film che ha fatto ridere e divertire intere generazioni, l’appuntamento al cinema è anche il momento per rivivere un rito che per molti anni ha accompagnato i tradizionali festeggiamenti natalizi italiani: andare al cinema in compagnia di amici e familiari per vedere un film tutti insieme.

Vacanze di Natale” diretto nel 1983 da Carlo Vanzina, scritto insieme a suo fratelloEnrico, è una commedia cult, patrimonio dell’immaginario del nostro Paese. Ambientata a Cortina d’Ampezzo e ritmata da una colonna sonora che ha fatto epoca, fotografa con umorismo e leggerezza l’Italia di allora avvalendosi di un cast memorabile: Jerry Calà, Christian De Sica, Claudio Amendola, Stefania Sandrelli, Karina Huff, Guido Nicheli, Riccardo Garrone, Mario Brega, Marilù Tolo, Antonellina Interlenghi, Moana Pozzi e tantissimi altri divertenti interpreti della commedia italiana. Gli arricchiti e i periferici romani, gli sbruffoni milanesi, i pianobar, le cene di Natale, le piste innevate, le gare di sci, le comitive giovanili, le battute fulminanti, fanno di questo film un piccolo romanzo generazionale su come eravamo. E forse su come vorremmo ancora essere.

The Miracle Club: dal 4 gennaio al cinema il film con Maggie Smith

0

The Miracle Club, il film di Thaddeus O’ Sullivancon un leggendario trio di attrici di diversa generazione – i premi Oscar Maggie Smith e Kathy Bates, e la candidata all’Oscar Laura Linney – dopo l’anteprima al Tribeca Film Festival, arriva in sala in Italia il 4 gennaio distribuito da Europictures.

Un altro bellissimo ruolo per tre attrici straordinarie, affiancate da un cast di prim’ordine di cui fanno parte Agnes O’Casey, il candidato all’Oscar Stephen Rea e Mark O’Halloran.

Ambientato nel 1967, The Miracle Club segue la storia di tre amiche, Lily (Maggie Smith), Eileen (Kathy Bates) e Dolly (Agnes O’Casey). Da Ballygar, una comunità operaia della periferia di Dublino che marcia al proprio ritmo, radicata in tradizioni di lealtà, fede e unione, sognano di vincere un pellegrinaggio alla città sacra di Lourdes per assaporare la libertà e sfuggire alla routine della vita domestica. Poco prima del viaggio, la loro vecchia amica Chrissie (Laura Linney) arriva a Ballygar per il funerale della madre, dopo un lungo esilio negli Stati Uniti. Il suo ritorno riapre vecchie ferite e le quattro devranno confrontarsi con il loro passato, anche quando viaggiano alla ricerca di un miracolo.

Jeremy Renner torna sul set a un anno dall’incidente

0
Jeremy Renner torna sul set a un anno dall’incidente

Ad appena un anno di distanza dall’incidente che gli è quasi costato la vita, Jeremy Renner è pronto a tornare a l lavoro su un set cinematografico. L’attore ha infatti rivelato di essere già al lavoro sul set di Mayor of Kingstown, per le riprese della terza stagione.

Renner fu coinvolto in un incidente quasi fatale il 1 ° gennaio 2023, dopo aver salvato suo nipote dall’essere travolto da uno spazzaneve. L’attore e star della Marvel è stato investito dal suo gatto delle nevi, che pesa oltre sei tonnellate, costringendolo in ospedale con un trauma toracico e lesioni ortopediche.

Mentre Renner continua la riabilitazione completa, ha commentato con Andy Cohen e Anderson Cooper durante il loro speciale di Capodanno della CNN la sua terapia fisica, parlando anche del suo lavoro e del suo prossimo album.

“Abbiamo molto da festeggiare quest’anno”, ha detto Renner. “Sono così benedetto e avevo così tante cose per cui vivere. Ho una famiglia gigante, una figlia di 10 anni. Avrei deluso e incasinato molte vite se fossi passato a miglior vita. Ho molto per cui combattere. Il recupero è una strada a senso unico nella mia mente. Lavoro ancora duramente ogni giorno.” Quando gli è stato chiesto del suo coinvolgimento nella terza stagione di Mayor of Kingstown, Renner ha risposto: “È stato un anno meravigliosamente impegnativo”, ha detto. “Penso di essere pronto e penso di essere abbastanza forte. Torno esattamente tra una settimana.”

L’attore di Hawkeye è tornato in pubblico con l’uso di un bastone alla premiere mondiale della sua serie Disney+Rennervations” lo scorso aprile, dopo aver tenuto i fan costantemente aggiornati sul stato di salute tramite i social. Molte star hanno espresso la loro vicinanza e il loro supporto a Jeremy Renner nel corso di quest’anno. In particolare Scarlett Johansson e Chris Evans hanno anche fatto visita all’attore in ospedale.

Chewbacca: 10 fatti su Chewbe che non hanno senso

Chewbacca: 10 fatti su Chewbe che non hanno senso

L’universo di Star Wars è immenso: in tanti hanno contribuito, ha preso forma in diversi media, ed è quindi inevitabile che ci sia qualche incoerenza. Ad esempio, per quanto riguarda l’amato Chewbacca. Il wookiee è coraggioso, feroce, e abbracciabile, e soprattutto uno dei personaggi fondamentali del cast originale. Ma, a differenza di molti altri, non ha è mai diventato davvero un personaggio compiuto, a 360°. È sempre un po’ lì, segue gli amici e li aiuta, provvede ai rinforzi, e occasionalmente pilota il Falcon per una fuga dell’ultimo minuto. Non tutto quello che riguarda Chewbacca è stato pensato nei dettagli, e ci sono alcuni fatti riguardanti il personaggio che non hanno molto senso. Tipo il fatto che ha una moglie che guarda programmi di cucina. Cose così.

Chewbacca non ha mai nulla da ridere sulle idee stupide di Han

Chewbacca e Han SoloHan Solo sopravvive sempre per un pelo, sia per gran colpi di fortuna, sia per un’innata abilità di tirarsi fuori dalle situazioni pericolose. Con un po’ di furbizia e un po’ di fascino, e con la convinzione che tutto si risolverà, in un modo o nell’altro, sembra che riesca sempre a cavarsela. Ma succede che, a volte, le idee di Han non siano proprio geniali. Ma cosa ne pensa il suo compagno d’avventure?

Perché Chewbacca non ha mai nulla da ridire sul fatto che la maggior parte delle volte le idee di Han sono stupide? Sembra che le opinioni di Chewbecca a volte vengano un po’ messe da parte dal personaggio, forse perché, dopotutto, gli deve la propria vita, dato che Han l’ha salvato dall’Impero. Ma sicuramente, Chewbecca lo sapeva che scaricare il carico di Jabba alla vista dello Star Destroyer, o che nascondersi nella gola di un verme spaziale non erano esattamente idee geniali.

Han e il compagno sopravvivono sempre, spesso per un pelo, e sicuramente rischiano troppo molto più dello stretto necessario. Dopotutto, Chewbe potrebbe avere alcune alternative e consigli, dato che è, su Kashyyyk, un guerreiro senza paura con una certa conoscenza di strategie e tattiche di combattimento.

Non ha ricevuto una medaglia alla fine di Una Nuova Speranza

Chewbacca e Carrie FisherDopo la fine della Battaglia di Yavin e la distruzione della Morte Nera, l’Alleanza Ribelle si riunisce nella hall di ciò che era una volta il Tempio Jedi e tiene una bellissima cerimonia. La Principessa Leila premia Luke Skywalker e Han Solo, di due uomini responsabili della riuscita della missione, con medaglie al coraggio. Il fatto è che Chewbe era lì con Han, Leila, a pilotare il Falcon e altro.

I fan e gli spettatori attenti hanno avuto molto da ridire su questa svista da parte della pincipessa: George Lucas ha spiegato che, al tempo, gli wookiee non davano particolarmente importanza alle medaglie, ma, nel romanzo ispirato a Una Nuova Speranza, Chewbacca felicemente riceve la propria medaglia. Inoltre, nel fumetto del 1980 The Day After the Death Star, Leila consegna la medaglia al Chewbecca. Quindi, cosa è successo nel film? A quanto pare, la risposta è semplice: la Principessa Leila è troppo bassa per mettere la medaglia al collo del wookiee. Ma tutto è stato sistemato nel 1997, agli MTV Movie Awards, quando Carrie Fisher ha conferito il “Lifetime Achievement Award” all’attore Peter Mayhew, con la stessa forma della medaglia che Chewbe avrebbe dovuto ricevere alla fine di Una Nuova Speranza. Meglio tardi che mai.

Sua moglie guarda programmi di cucina

star wars

Uno dei momenti più bizzarri dell’episodio speciale Star Wars Holiday Special del 1978, è quando vediamo la moglie di Chewbe, Malla, guardare un programma di cucina con evidente frustrazione, cercando di ricreare la ricetta mostrata. Sullo schermo, una signorina con quattro braccia dall’abbigliamento curioso spiega come preparare qualcosa che sembra, più o meno, carne schiacciata. George Lucas ha spiegato più di una volta che gli wookiee sono creature per niente materialiste, e per questo la rabbia di Malla per una cosa tanto banale ci sembra un po’ assurda. È un normale piatto wookiee? O Malla sta cercando di fare qualcosa di nuovo? Vuole fare una sopresa a Chewbe, per quando torna a casa? Ma anche ciò non ha senso, perché a quel punto, lei non ha avuto notizie di Chewbe per settimane. Per quello che ne sa, potrebbe essere morto. Ma se ne sta lì, sull’orlo del rompere la televisione a mazzate, perché la sua cucina non è all’altezza di quella del programma. Possiamo solo concludere che la funzione della scena è dare un pizzico di accessibiltà ai wookiee, rendendolì più umani.

Sa rimettere insieme i pezzi di C3PO come fosse Lego

star wars

Nell’Impero colpisce ancora, mentre i grandi parlano, C-3PO si allontana e finisce in una sorta di officina galattica, dove i droidi vengono fatti a pezzetti per pezzi di ricambio, e C-3PO diventa la loro nuova vittima. Quando ritorna a Han, Leia, e Chewbecca in una scatola, è proprio Chewbe che lo rimette in sieme pezzo per pezzo, un po’ come se stesse giocando con i Lego. È vero anche che gli monta la testa al contrario, ma Chewbe sa perfettamente come risistemare il droide protocollare come se fosse l’unca cosa che ha fatto nei suoi 200 anni di vita. È senza dubbio un meccanico con una certa abilità, dato che il Falcon è per lo più mantenuto in uno stato semifunzionale, ma con una certa goffaggine. Inoltre, le zue zampe giganti non hanno la destrezza per lavorare con le parti delicate di un droide e il livello di concentrazione necessario per rimetterlo insieme sembra andare oltre alle capacità dell’impaziente wookiee.

Chewbecca indossa sempre una bandoliera. Sempre.

Chewbecca indossa sempre una bandoliera. Sempre.Sappiamo che il pelo di Chewbe lo copre decentemente. È coperto come si deve esattamente nei punti in cui serve, e la sua specie non ama particolarmente i capi d’abbigliamento. L’unico “capo” del quale Chewbecca non sembra capace di fare a meno, però, è la bandoliera. Questa contiene cartucce delle dimensioni di pacchetti di sigarette per la propria arma preferita, che però impugna solo per la metà del tempo e che sparisce man mano la saga progredisce.

Sarà stato che avere Chewbecca completamente spoglio era un po’ troppo per i censori del tempo, e che un accessorio che più o meno si avvicina ad una forma di abbigliamento fosse necessario. Il fatto è che non indossa nemmeno niente che gli permetta di portare l’arma con sé, il che darebbe un senso alla bandoler. Ma sta di fatto che l’ha sempre con sé. Ma proprio sempre sempre.

Chewbecca non si veste mai

star wars

È stato descirtto, in modo particolarmente azzeccato, come un “tappeto con le gambe” dalla Principessa Leila. Il commento, in particolare, si riferisce al fatto che i tappeti non indossano mai dei vestiti, così come Chewbe. Il fatto è che, perché Chewbe dovrebbe pensare di aver bisogno di vestiti, quando viene da una società come quella wookiee che non considera la nudità come una cosa moralmente discutibile? Inoltre, il pelo copre tutto ciò che è necessario coprire. Su Kashyyyk, inoltre, tutti i wookies sono nudi e non si interessano né ai vestiti né alla moda. Nel 1977, all’uscita di Una Nuova Speranza, i produttori si sono chiesti se la nudità di Chewbe non fosse un po’ troppo per il pubblico del tempo (ovvero, per i censori del tempo).

Sì, il costume era fatto di un misto di pelo di capra e di yak, era lungo e morbido e copriva tutto lo wookiee, ma era evidente che, insomma, Chewbe se ne andava in giro nudo. Nelle prime bozze, in realtà, indossava una sorta di armatura, ma si decise di liberarsene perché George Lucas la reputò un look “troppo fantasy”.

Non gli dispiace avere Porg dappertutto sul Falcon

Non gli dispiace avere Porg dappertutto sul FalconTutti hanno amato i momenti dell’ultimo film dedicati alle esilaranti interazioni tra Chewbe e i Porg, le piccole pulcinelle di mare galattiche neurotiche che funzionano a meraviglia in compagnia dello wookie dall’umore nero. Le creature, inoltre, diedero modo ai creatori del film di avere a che fare con le reali pulcinelle di mare che continuavano ad interferire con le riprese di Star Wars sulle Isole Skellig. Comprensibilmente, il primo istinto di Chewbe è di mangiarne uno, la gli occhioni hanno la meglio su di lui e decide di risparmiarlo. Poco più in là nel film, i Porg hanno letteralmente invaso il Falcon, distruggono i sedili, fanno casino con i controlli e, probabilmente, fanno la cacca dappertutto.

Quando Chewbe e Rey tornano indietro per incontrare il resto della Resistenza, parecchi Porg hanno oramai fatto il nido nei corridoi del Falcon. Uno di loro è addirittura in prima linea durante la battaglia finale, lanciando un urlo di guerra quando Chewe comincia una manovra d’attacco. Alla fine della battaglia, c’è un porg seduto sulla testa di R2. Tutto ciò vuol dire che il Falcon sta diventando la casa dei piccoli animali, ma non ha senso che a Chewbe stia bene, considerando la quantità di danni che le piccole bestie infliggono alla nave, e considerando che ora passa la maggior parte del suo tempo a cacciarli dalla console.

Rey lo capisce

Rey lo capisceFino all’arrivo di Rey, Han Solo è l’unica persona in Star Wars (oltre a C-3PO che però non conta, perché conosce olter 6 milioni di forme di comunicazione) che sia in grado di capire cosa dice Chewbe. Infatti, quando Solo era un ragazzino su Corellia, finisce con un gruppo di pirati dello spazio. Tra questi, il cuoco gli insegna le basi del linguaggio wookiee: nonostante sembri soltanto una serie di grugni e ringhi, è in realtà un linguaggio molto complesso che è difficile da capire per chiunque non sia uno wookie. Gli umanoidi non sono in grado di replicare il linguaggio, e Han stesso può solo rispondere in Galattico base.

Ma perché Rey lo capisce? Le attività di Rey e la sua vita giustificherebbero, in realtà, il fatto che sia venuta in contatto con una grande varietà di specie. Ma da quello che vediamo ne Il risveglio della Forza, Rey non ama fare conversazione: prende quello che serve, e se ne va. Vive in realtà una vita solitaria, senza particolare interesse nelle conversazioni o nel farsi nuovi amici, come vediamo dalle sue prime reazioni alla presenza di BB-8 e Finn.

Chewbacca Ha solamente un’espressione facciale

Chewbacca Ha solamente un'espressione facciale

Non importa cosa gli stia succedendo attorno: l’espressione di Chewbacca è per lo più immobile, e al pubblico non resta che intuire dall sua “voce” i suoi stati emotivi. Nella trilogia originale di Star Warsil costume del wookiee disegnato da Start Freeborn era fatto di peli di capra e yak, ed era particolarmente caldo e pesante, e rendeva difficile muoversi, oltre a nascondere le espressioni facciali dell’attore.

L’unica cosa visibile era, chiaramente, gli occhi dell’attore, e Chewbe poteva aprire la bocca. Con questo dilemma da affrontare, l’attore Peter Mayhew si recò allo zoo di Londra per studiare i movimenti e le abitudini dei primati, e si mise addirittura a studiare le “riprese” dell’Uomo delle nevi. Sapeva che gli wookiee assomigliano abbastanza agli uomini, ma voleva che il personaggio fosse una sorta di gigante buono della foresta. Fu attraverso le movenze del personaggio che l’attore fu in grado di dare vita a Chewbe.

Chewbacca Accetta facilmente Rey come assistente sul Falcon

Chewbacca
Joonas Suotamo is Chewbacca, Oscar Isaac is Poe Dameron, Daisy Ridley is Rey and John Boyega is Finn in STAR WARS: THE RISE OF SKYWALKER

Non ci vuole molto tempo perché Han si metta a dare consigli a Rey, e addirittura le offra il lavoro di assistente a bordo del Millennium Falcon, suggerendo inoltre che Chewbacca avrebbe apprezzato l’idea. Il fatto è che, durante tutta la saga di Star Wars, era Chewbe ad essere stato descritto più volte come co-pilota/assistente sul Millennium Falcon. La proposta di Han, quindi, non è il massimo della gentilezza o della gratitudine nei confronti del wookiee. Inoltre, dopo la morte di Han, è proprio Rey a prendere il comando della nave, lasciando Chewbacca al ruolo di co-pilota. Sembra improbabile che Chewbe permetta ad una tizia che conosce appena di prendere il comando, a meno che sia a conoscenza di qualcosa che noi non sappiamo ancora…

Fonte: CBR:com

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità