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Echo: azione e sangue nel nuovo trailer

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Echo: azione e sangue nel nuovo trailer

È iniziato il conto alla rovescia per il debutto del primo titolo della Marvel intitolato Spotlight, Echo. Tra una settimana, Maya Lopez e Kingpin inizieranno il loro sanguinoso dramma che darà il via al nuovo anno per i fan del MCU che si spera sia con il botto. Dopo un anno molto cupo per il MCU, tutti gli occhi sono puntati sulla serie in arrivo, che seguirà Maya Lopez mentre si ricongiunge con le sue radici native americane e fugge dal suo passato. Un nuovo teaser è stato svelato per incitare ulteriormente i fan, promettendo azione e sangue nel prossimo show televisivo.

Il teaser vede Maya visitare la tomba del padre, mentre sentiamo Kingpin che la paragona alle tigri che “si muovono in silenzio per catturare le loro prede”. Il trailer continua poi a preparare i fan per i cinque episodi pieni di tensione: si vede Maya che si dirige verso un confronto con Kingpin, che non si tira indietro di fronte a una pistola puntata contro di lei e che combatte con il beniamino dei fan Daredevil. Ma soprattutto, alla fine dell’anteprima, è chiaro che Maya ha sfidato Kingpin, che le urla: “Che cosa hai fatto?“. Sarà interessante vedere come tutto questo si concretizzerà quando la serie debutterà il 9 gennaio.

La serie vedrà Maya in fuga dall’organizzazione di Wilson Fisk dopo gli eventi di Hawkeye, dove il personaggio è stato introdotto per la prima volta come leader della mafia della tuta. In Hawkeye, Maya dà la caccia a Ronin pensando che sia il responsabile della morte di suo padre, ma presto si rende conto che il responsabile è Kingpin. La prossima serie vedrà Maya tornare nella sua città natale in Oklahoma e lottare per vendicare il padre.

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I nuovi contenuti Marvel Spotlight

Sotto la nuova etichetta di Marvel Spotlight, la serie sarà classificata come TV-MA e, per ora, i teaser e il materiale di marketing la definiscono come una serie Marvel ben distinta. Inoltre, i fan che non hanno visto le precedenti serie Disney+ potranno seguire la storia senza problemi, nonostante alcuni volti noti e alcuni nuovi personaggi. Forse, Echo può essere la serie che finalmente fornisce una narrazione da “strada” che i fan dei supereroi desiderano da un po’.

Il cast di Echo

Creata da Marion Dayre, Echo vede nel cast Alaqua Cox nel ruolo di Maya Lopez, Chaske Spencer nel ruolo di Henry, Tantoo Cardinal nel ruolo di Chula, Devery Jacobs nel ruolo di Bonnie, Zahn McClarnon nel ruolo del padre di Maya, William, Cody Lightning nel ruolo del cugino Biscuits e Graham Greene nel ruolo di Skully insieme a Vincent D’Onofrio nel ruolo di Wilson Fisk e Charlie Cox nel ruolo di Matt Murdock/Daredevil.

Tutti gli episodi di Echo saranno trasmessi in anteprima il 9 gennaio, in prima serata alle 6 PM PT/9 PM ET su Disney+ e Hulu. Seguite il link per saperne di più sulla serie e guardate il nuovo teaser qui sotto:

Margot Robbie rivela le sue speranze per il futuro di Harley Quinn

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Margot Robbie ha interpretato per la prima volta Harley Quinn nel film Suicide Squad del 2016, riprendendo poi il ruolo in Birds of Prey e nel sequel/reboot The Suicide Squad di James Gunn. Tutti questi film si sono svolti all’interno del contesto del DCEU, ovviamente, rendendo dunque Harley Quinn uno dei personaggi di punta di quel franchise. Ora che però questo si è concluso e i DC Studios si preparano al lancio del DCU, che riscriverà da capo il percorso dei personaggi DC al cinema, sono molti i dubbi legati al futuro di Quinn e della sua interprete.

Gunn, co-CEO dei DC Studios, ha lasciato intendere che potrebbe decidere di coinvolgere nuovamente Robbie per questo ruolo, ma non è detto che l’attrice abbia effettivamente interesse a riprendere il ruolo. Parlando con Variety, infatti, Robbie ha rivelato le sue speranze per il futuro di Harley Quinn, affermando che “ho sempre voluto che Harley fosse un personaggio che potesse essere interpretato anche da altre attrici, così come avviene per tanti personaggi maschili iconici. Questa è sempre stata l’idea per lei“.

Harley è così divertente e può andare in tante direzioni diverse. Se la metti nelle mani di qualcun altro, ti viene da chiederti: “Cosa ne faranno?”. Le opzioni sono infinite“. Come noto, il suo desiderio sembra si stia concretizzando, perché ad oggi è già certo l’arrivo di almeno una nuova Harley Quinn, interpretata da Lady Gaga nel film Joker: Folie à Deux, con protagonista anche Joaquin Phoenix. È poi molto probabile, data la sua popolarità, che il personaggio faccia la sua comparsa anche nel DCU, dove potrebbe a questo punto essere interpretato da una nuova attrice, a meno che Margot Robbie non cambi idea.

Chicago PD 11: anticipazioni dal primo episodio dell’undicesima stagione

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Il network americano della NBC ha diffuso la trama del primo episodio di Chicago PD 11, l’attuale undicesima stagione di Chicago PD.

In Chicago PD 11×01 che si intitolerà “Unpacking” In La Upton fa da ombra a una squadra di prevenzione delle crisi e si trova in contrasto con il medico di salute mentale.

La sinossi ufficiale della stagione 11 di Chicago P.D. è la seguente:

“Un avvincente dramma poliziesco sugli uomini e le donne del Distretto 21 della polizia di Chicago che mettono tutto in gioco per servire e proteggere la loro comunità”. Il Distretto 21 è composto da due gruppi distinti: i poliziotti in uniforme che pattugliano il territorio e affrontano testa a testa i crimini di strada della città e l’Unità di Intelligence che combatte i reati più importanti della città – criminalità organizzata, traffico di droga, omicidi di alto profilo e altro ancora”.

L’undicesima stagione di Chicago PD darà l’addio a Tracy Spiridakos, che nella serie interpretava il detective Hailey Upton. I restanti membri del cast Chicago P.D., tra cui Jason Beghe nel ruolo di Hank Voight, Lisseth Chavez nel ruolo di Vanessa Rojas, Patrick Flueger nel ruolo di Adam Ruzek, LaRoyce Hawkins nel ruolo di Kevin Atwater, Amy Morton nel ruolo di Trudy Platt e Marina Squerciati nel ruolo di Kim Burgess, rimangono i protagonisti dello show.

Chicago PD è il secondo capitolo della franchise di serie Chicago della Wolf Entertainment e arriva a due anni di distanza dal debutto della prima serie, Chicago Fire.  Spin-off di Chicago Fire, Chicago PD si concentra sul 21° distretto fittizio, che ospita gli agenti di pattuglia e l’unità di intelligence d’élite del dipartimento, guidata dal sergente Hank Voight (Jason Beghe). La serie segue gli agenti di pattuglia in uniforme e l’Unità di Intelligence del 21° distretto del Dipartimento di Polizia di Chicago mentre inseguono gli autori dei principali reati di strada della città.

Nell’undicesima stagione La Upton fa da ombra a una squadra di prevenzione delle crisi e si trova in contrasto con il medico di salute mentale.

La società della neve: recensione del film di J.A. Bayona #Venezia80

La società della neve di J.A. Bayona ha segnato la chiusura della Mostra del Cinema di Venezia 2023. Un survival movie ambientato in uno dei luoghi più ostili e inaccessibili del pianeta che, tramite uno studio sul corpo, soprattutto in relazione a quello degli altri, elabora una toccante riflessione sul cameratismo e sull’affidamento che l’uomo fa sui ruoli sociali e il gruppo in una situazione tra la vita e la morte.

La storia vera di La società della neve

Il film, presentato fuori concorso a Venezia 80, è l’adattamento di un libro di Pablo Vierci, che ha frequentato il collegio Stella Maris di Montevideo, in Uruguay, insieme ai sopravvissuti al disastro aereo delle Ande. Bayona utilizza il libro dell’autore uruguaiano, scritto 36 anni dopo l’incidente aereo per dare voce ai sopravvissuti e a coloro che non ne sono usciti vivi.

12 ottobre 1972. La squadra di rugby dell’Old Christians Club si imbarca sul volo 571 dell’aeronautica militare uruguaiana da Montevideo, Uruguay, a Santiago del Cile, dove è in programma una partita, che non ha mai avuto luogo. L’aereo, che trasportava un totale di 45 passeggeri (equipaggio, giocatori, membri della famiglia e amici), si è schiantato nel cuore innevato delle Ande, nella Valle delle Lacrime. Solo 29 dei 45 passeggeri sono sopravvissuti all’impatto. Intrappolati in uno degli ambienti più inospitali del pianeta, i sopravvissuti dovettero affrontare freddo estremo, sete e fame e furono costretti a prendere misure estreme per rimanere in vita. Alcuni dei sopravvissuti all’incidente aereo morirono nei giorni successivi. Il 23 dicembre 1972, due mesi e mezzo dopo l’incidente, 16 persone furono tratte in salvo.

Cameratismo e spiritualità

L’esperienza filmica proposta da La società della neve è estrema anche per gli spettatori, soprattutto dal punto di vista del coinvolgimento emotivo. La continua esposizione alla morte, la necessità di stabilire un contatto tra i vivi e i morti, mette in risalto il ruolo fondamentale svolto da tutti, anche da chi è rimasto indietro, in questa società della resistenza. Quella messa in scena da Bayona è una storia affascinante e complessa, permeata da un senso di colpa costante, che smonta il classico viaggio dell’eroe, lasciandoci intendere che non esiste nessun tipo di miracolo: esiste solo la cooperazione, tanto in vita quanto nella morte.

ll dono di sé agli altri si manifesta sia a livello spirituale – quando si cammina per gli altri o si curano le loro ferite – sia fisicamente, con quei corpi che danno il permesso di essere mangiati di fronte alla morte: una scelta estrema, mistica e umanissima allo stesso tempo. In questo senso, il film di Bayona è pieno di luce e non solo a livello fotografico: parla della morte per enfatizzare la vita.

La società della neve Enzo Vogrincic
ENZO VOGRINCIC nel ruolo di Numa in La società della neve. Cr. QUIM VIVES/NETFLIX © 2022

Cinema del corpo

La cinepresa di Bayona trasporta subito la nostra attenzione su questo senso di gruppo che i ragazzi, già compagni di squadra nel rugby, mantengono fin dall’inizio nel film. Dal modo in cui si prendono in giro e non stanno seduti ai loro posti durante il viaggio in aereo, fino alle notti glaciali passate stretti l’un l’altro, cercando invano di riscaldarsi, La società della neve è un film dal calore umanista, un racconto corale seppur ambientato in una cornice gelida e incredibilmente disumanizzante.

Il regista spagnolo fa un lavoro incredibile sul punto di vista, inquadrando il racconto da una prospettiva spirituale, che unisce vivi e morti, personaggi e spettatori. Una voce corale che trascende ogni accenno di individualismo, così diffuso nel mondo contemporaneo.  Emerge anche una profonda dignità dei personaggi, che si avventurano lungo le montagne per cercare una via di salvezza, pur sapendo che potrebbero morire da un momento all’altro; dall’altra parte, c’è chi muore incoraggiando i propri compagni a non desistere e chi chiede di nutrirsi del suo corpo dopo la morte. Questi comportamenti sono il risultato di una profonda trasformazione; in una situazione di completo abbandono, quando tutto ti è stato tolto tutto, hai la possibilità di scegliere come morire. Con un’audacia senza precedenti, Bayona si propone di esplorare le possibilità di un cinema del corpo, per raggiungere una conoscenza che risiede nel fisico.

Mean Girls: il trailer finale invita tutti alla festa di vendetta dell’anno

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In vista dell’imminente uscita nelle sale, il musical Mean Girls, la Paramount Pictures ha rilasciato il suo ultimo trailer, con alcune scene inedite.

Il trailer finale di Mean Girls continua a mostrare il tocco moderno che è stato aggiunto al classico film per teenager. Il video evidenzia anche la “Festa della vendetta dell’anno“, offrendo ai fan un’anteprima dei piani di Cady e Regina. Il film arriverà nelle sale americane il 12 gennaio 2024. In Italia la pellicola non ha ancora una data di uscita.

La trama di Mean Girls

Dal genio di Tina Fey arriva una nuova versione del film cult MEAN GIRLS. La nuova studentessa Cady Heron (Angourie Rice) viene accolta al vertice della catena sociale dal gruppo elitario di ragazze popolari chiamato “Plastics”, governato dall’ape regina Regina George (Reneé Rapp) e dalle sue fedeli seguaci Gretchen (Bebe Wood) e Karen (Avantika). Tuttavia, quando Cady fa il grande passo falso di innamorarsi dell’ex fidanzato di Regina, Aaron Samuels (Christopher Briney), si ritrova preda nel mirino di Regina. Mentre Cady cerca di sconfiggere la Regina del gruppo con l’aiuto dei suoi amici Janis (Auli’i Cravalho) e Damian (Jaquel Spivey), deve imparare a rimanere fedele a se stessa mentre naviga nella giungla più spietata di tutte: il liceo.

Il cast

Mean Girls è diretto da Arturo Perez e Samantha Jayne da una sceneggiatura scritta dalla Fey, basata sull’adattamento musicale di Broadway del film del 2004. Il cast comprende Rapp nel ruolo di Regina George, Rice nel ruolo di Cady Heron, Auli’i Cravalho nel ruolo di Janis, Jaquel Spivey nel ruolo di Damian, Jenna Fischer nel ruolo della signora Heron, Busy Philipps nel ruolo della signora George, Avantika nel ruolo di Karen, Mahi Alam nel ruolo di Kevin, Christopher Briney nel ruolo di Aaron Samuels, Bebe Wood nel ruolo di Gretchen Wieners, Ashley Park nel ruolo di Madame Park, Connor Ratliff nel ruolo del signor Rapp e Jon Hamm nel ruolo del signor Carrara. Rapp e Jon Hamm nel ruolo dell’allenatore Carr.

I produttori esecutivi del film sono Jeff Richmond, Nell Benjamin, Eric Gurian, Erin David e Pamela Thur, mentre Fey e Lorne Michaels sono i produttori. Le musiche sono di Jeff Richmond e i testi di Nell Benjamin.

Mindhunter: Holt McCallany rivela che David Fincher ha “pensato” di fare una terza stagione

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Mentre in precedenza sembrava che la terza stagione di Mindhunter non sarebbe stata realizzata, l’attore Holt McCallany afferma che David Fincher ha almeno preso in considerazione l’idea di riportare la serie sul set.

Parlando con Awards Daily, a McCallany è stato chiesto se ci fosse la possibilità che Mindhunter potesse tornare per una terza stagione. Anche se al momento non c’è nulla di confermato e McCallany ha ammesso che probabilmente è ancora “improbabile“, l’attore de L’artiglio di ferro ha detto di credere che David Fincher abbia “pensato” di riportare in vita la serie di Netflix, dando così ai fan il primo barlume di speranza che una terza stagione possa un giorno realizzarsi.

Ho sentito che David ci ha pensato“, ha detto. “Non sto dicendo che tornerà. Ma sto dicendo che se tornerà, io tornerò con lui. Potete portarlo in banca, ma dipenderà da ciò che David vorrà fare. Sono passati alcuni anni, quindi probabilmente è improbabile, ma il solo fatto che ci abbia pensato è un segno di speranza“.

Cos’è Mindhunter di Netflix?

Basata sul libro del 1995 Mindhunter: Inside the FBI’s Elite Serial Crime Unit di John E. Douglas e Mark Olshaker, Mindhunter ha debuttato su Netflix nel 2017. La serie ha come protagonisti Jonathan Groff e McCallany nei panni di due agenti dell’FBI che tentano di comprendere la mente dei serial killer, portandoli così a intervistare e tracciare il profilo di una serie di noti assassini durante la creazione dell’Unità di Scienze Comportamentali.

La seconda stagione di Mindhunter ha debuttato nel 2019. Netflix ha scelto di non proseguire con una terza stagione quando Fincher ha iniziato a concentrarsi su altri progetti; tuttavia, un rappresentante della società ha dichiarato a TVLine nel gennaio 2020 che Fincher “potrebbe rivisitare Mindhunter in futuro“.

Fincher ha dichiarato a Forbes nel febbraio 2023: “Sono molto orgoglioso delle prime due stagioni. Ma è uno show molto costoso e, agli occhi di Netflix, non abbiamo attirato abbastanza pubblico da giustificare un tale investimento (per la terza stagione). Non li biasimo, hanno corso dei rischi per far decollare la serie, mi hanno dato i mezzi per fare Mank nel modo in cui volevo farlo e mi hanno permesso di avventurarmi su nuove strade con The Killer. È una benedizione poter lavorare con persone capaci di audacia. Il giorno in cui i nostri voleri saranno diversi, dobbiamo essere onesti nel separarci“.

La terza stagione di Mindhunter non è ancora stata confermata da Netflix. Fincher non ha nemmeno affrontato i recenti commenti di McCallanay.

Peaky Blinders, il film: il creatore sta scrivendo gli ultimi dettagli della sceneggiatura!

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È stato rivelato che il creatore della serie Steven Knight sta attualmente lavorando alla stesura delle parti finali della sceneggiatura dell’atteso film di Peaky Blinders.

Nel numero doppio di Natale di RadioTimes, Steven Knight ha fornito un aggiornamento sul film di Peaky Blinders parlando del balletto The Redemption of Thomas Shelby. Il creatore ha rivelato che il suo processo di scrittura per il film è un po’ come un sogno e che l’inizio delle riprese è previsto per la metà del 2024.

Al momento sto lavorando agli ultimi dettagli“, ha dichiarato Steven Knight. “Mi siedo alla tastiera e inizio. Per me è un po’ come avere un sogno. Ti siedi e ti vengono fuori tutte queste cose, poi le rileggi e pensi: “È molto bello, ma da dove viene?” … Il piano è di iniziare a girarlo a metà del prossimo anno“.

Proprio il mese scorso, la star della serie Cillian Murphy ha dichiarato di essere aperto all’idea di un film di Peaky Blinders parlando con la star di Barbie Margot Robbie, che è una grande fan della serie.

Quando è andato in onda Peaky Blinders?

Peaky Blinders è andato in onda per sei stagioni (per un totale di 36 episodi) da settembre 2013 ad aprile 2022. La serie è stata interpretata da Cillian Murphy, Sam Neill, Helen McCrory, Paul Anderson, Annabelle Wallis e altri. La serie è descritta come “un’epopea familiare di gangster, ambientata nelle strade senza legge di Birmingham dopo la Prima Guerra Mondiale”.

Omen – L’origine del presagio: nuovo trailer del film horror prequel

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La 20th Century Studios ha rilasciato un nuovo trailer di Omen – L’origine del presagio (The First Omen), che offre ai fan uno sguardo ravvicinato al prossimo prequel del film horror. Il trailer presenta molte inquietanti immagini, accompagnate dalla canzone “If I Had a Heart” di Fever Ray.

Quando una giovane donna americana viene inviata a Roma per iniziare una vita di servizio alla Chiesa, incontra un’oscurità che la porta a mettere in discussione la sua stessa fede e a scoprire una terrificante cospirazione che spera di far nascere il male“, si legge nella sinossi del film.

Omen – L’origine del presagio (The First Omen), il film

Omen – L’origine del presagio (The First Omen) è interpretato da Nell Tiger Free (Servant, Game of Thrones), Tawfeek Barhom (The Letter for the King), Sonia Braga (Shotgun Wedding), Ralph Ineson (The Witch, The Northman) e Bill Nighy (Love Actually, Pirati dei Caraibi). Il film è diretto da Arkasha Stevenson, che ha scritto la sceneggiatura insieme a Tim Smith e Keith Thomas, mentre Ben Jacoby si è occupato della storia. David S. Goyer e Keith Levine sono entrambi produttori di Omen – L’origine del presagio (The First Omen), mentre Smith, Whitney Brown e Gracie Wheelan sono produttori esecutivi. Il film uscirà nelle sale statunitensi il 4 Aprile 2024.

Quando è uscito il film originale?

Omen – L’origine del presagio (The First Omen)  è un prequel de Il Presagio, diretto da Richard Donner. Uscito nel 1976, il film horror acclamato dalla critica era interpretato da Gregory Peck, Lee Remick, David Warner, Harvey Spencer Stephens e Billie Whitelaw. Il film ha vinto l’Oscar per la migliore colonna sonora originale ed è stato nominato anche per la migliore canzone originale.

Free – Liberi: tutto quello che c’è da sapere sul film

Free – Liberi: tutto quello che c’è da sapere sul film

Da sempre molto attento a tematiche come i legami famigliari, la disabilità e l’avanzare dell’età, il regista Fabrizio Maria Cortese aveva già affrontato tutto ciò con il suo film Ho amici in Paradiso, andando poi a concentrarsi sulla terza età con il film Free – Liberi, distribuito nel 2020. Da lui anche scritto insieme a Carlo La Greca, Marcello Cantoni e Alfredo Civita, è questo un film che dà un lato riflette sullo stato di abbandono di cui soffrono molti anziani, dimenticati dai propri parenti, e dall’altro offre loro la dimostrazione che non è mai troppo tardi per compiere nuove imprese e sorprendersi.

Passato in sordina per via della difficile situazione vissuta dalle sale cinematografiche durante la pandemia di Covid-19, il film è poi sbarco su Prime Video, dove ha potuto raggiungere un pubblico più ampio. La sua forza, oltre che nei simpatici interpreti, sta nel proporre un racconto semplice che punta tutto sulla bontà dei sentimenti messi in gioco. Similmente ad un titolo come Il crimine non va in pensione, Free – Liberi è inoltre l’occasione per raccontare personaggi e personalità che non sempre trovano il giusto spazio sul grande schermo.

Per chi è in cerca di una visione spensierata, con battute e gag alternate ad un racconto romantico, Free – Liberi è dunque un titolo da riscoprire. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Free – Liberi

Il film racconta la storia di cinque anziani romani, tutti ospiti nella stessa casa di riposo. Qui trascorrono le loro giornate tutte nello stesso modo, annoiati dalla routine e delusi dai familiari, che non vedono spesso e da cui non ricevono il minimo affetto. Per rimediare a tale monotonia, un giorno decidono di intraprendere una fuga per viaggiare fino in Puglia e raggiungere il Salento. Quest’avventura ha inizio, quando una di loro, Mirna, donna di origine serba, giunta in Italia per sfuggire alla violenza delle guerre jugoslave, decide di ricongiungersi con il suo vecchio amore.

L’uomo di nome Dragomir è ricercato dalle forze dell’ordine e dato ormai per morto da diverso tempo.  In realtà, Mirna sa che il suo amato è ben nascosto nel Salento, dove vive da oltre dieci anni. I suoi quattro compagni di vecchiaia, l’ex trader Rocco, suo fratello Paolo, un cuoco maniacale, l’ex capitano Antonio e la cantante cardiopatica Erica decidono dunque di aiutarla nella sua avventura amorosa e si uniscono a lei in questo viaggio on the road. I cinque sono convinti che l’incontro con Dragomir darà una svolta alle loro vite, ma prima dovranno riuscire nell’impresa di raggiungerlo.

Free - Liberi Antonio Catania

Il cast di Free – Liberi e le location del film

Ad interpretare Mirna, la donna intenzionata a ricongiungersi con il suo amato, vi è Sandra Milo, tra le protagoniste del cinema italiano degli anni Sessanta, distintasi per la sua partecipazione a film come Il generale Della Rovere, Adua e le compagne, Fantasmi a Roma, Giulietta degli spiriti e, soprattutto, . Nel ruolo dell’amato Dragomir vi è invece l’attore Antonio Catania. Ad accompagnare Mirna nella sua avventura vi sono invece gli attori Ivano Marescotti, Enzo Salvi, Babak Karimi e Corinne Clery, rispettivamente nel ruolo di Rocco, Paolo, Antonio ed Erica. Recitano nel film anche Marco Marzocca e Tullio Solenghi.

Per quanto riguarda le location del film, con il supporto dell’Apulia Film Commision, Gallipoli e Racale, città salentine, hanno fornito la maggior parte degli ambienti necessari alle riprese. È infatti qui che si svolgono le avventure dei cinque anziani alla ricerca del misterioso Dragomir. Per quanto riguarda il punto di partenza del loro viaggio, la casa di riposo, questa è l’Opera Don Guanella a Roma, dove sono dunque state effettuate le riprese delle scene iniziali del film. Tale struttura era stata già set del precedente film di Cortese, Ho amici in Paradiso.

Il trailer di Free – Liberi e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Free – Liberi grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 3 gennaio alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

MCU: le 10 più grandi retcon verificatesi nel 2023

MCU: le 10 più grandi retcon verificatesi nel 2023

Nel corso del 2023, il Marvel Cinematic Universe è stato oggetto di numerose uscite, alcune delle quali hanno presentato delle retcon rispetto a quanto comunicato in passato. Dopo essersi guadagnato la reputazione di uno dei franchise più popolari e di successo della storia, il MCU continua infatti ora a espandersi e i nuovi prodotti rilasciati nel corso dell’anno appena terminato hanno proseguito la narrazione legata al Multiverso, ampliando le idee esistenti ma anche apportando alcune modifiche al canone del MCU. Come noto, una delle maggiori difficoltà del MCU è cercare di evitare che la storia si contraddica e non sempre ciò avviene. Ecco quindi le 10 più grandi retcon verificatesi nel MCU nel 2023.

Nick Fury è rimasto sulla Terra più a lungo di quanto originariamente ipotizzato

Nick Fury Secret Invasion

Uno degli sviluppi più significativi della trama del MCU in Secret Invasion ha coinvolto il piano di emergenza di Nick Fury, ma ha anche apparentemente modificato la linea temporale precedentemente stabilita del franchise. Sebbene fosse fortemente implicito che Fury avesse lasciato la Terra subito dopo gli eventi di Avengers: Endgame, Secret Invasion ha rivelato che Nick Fury è rimasto sulla Terra per raccogliere il DNA di tutti gli Avengers che hanno combattuto contro Thanos nella Battaglia della Terra.

Rhodey è stato sostituito da uno Skrull

Una delle aggiunte più attese al cast di Secret Invasion è stata quella di James “Rhodey” Rhodes, noto anche come War Machine. La serie ha rivelato che non solo Rhodes è stato sostituito da uno Skrull, ma che ciò è avvenuto molto prima che qualcuno lo sospettasse. La rivelazione ha sottilmente modificato una serie di storie precedenti del MCU, anche se l’entità esatta dipenderà dal momento specifico della sua sostituzione.

Loki potrebbe non essere stato affatto influenzato dalla Pietra della Mente

Loki è apparso in molti film del MCU e nel 2023 è uscita la seconda stagione della sua omonima serie Disney+, che segue il suo continuo coinvolgimento con la TVA e il suo lavoro nel Multiverso. In precedenza, la Disney aveva ritrattato il comportamento malvagio di Loki in The Avengers affermando che era sotto l’influenza della Pietra della Mente, ma la seconda stagione di Loki lascia intendere il contrario. Loki ricorda con affetto la sconfitta di Tony Stark, lasciando intendere di aver apprezzato il suo ruolo di antagonista in The Avengers.

La vittoria di Capitan Marvel contro l’Intelligenza Suprema

The Marvels film Brie Larson

Uno degli interessanti sottotesti di The Marvels ha in realtà sottilmente dato vita ad una retcon relativa ad un precedente momento di Captain Marvel. In quel film l’eroina era riuscita a sconfiggere l’Intelligenza Suprema Kree, ma il sequel racconta l’impatto devastante della sua vittoria sulla popolazione di Hala. In questo modo, The Marvels ha reso vuota la precedente vittoria di Carol Danvers, facendo invece apparire il suo momento di trionfo come sconsiderato e avventato.

La seconda stagione di Loki ha cambiato il rapporto di Thor con il pianeta Terra

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Il debutto di Thor nel MCU nel 2011 era stato scritto come la prima volta che l’asgardiano aveva visitato la Terra. Più avanti nel franchise, ha descritto gli eventi del film come la sua prima interazione con la gente della Terra, ma la seconda stagione di Loki ha confermato che questo non è vero. Durante il viaggio, Loki e Mobius si fermano a esaminare le statue di Balder, Odino e Thor, e le sembianze dell’eroe sembrano confermare che egli abbia visitato la Terra ben prima del 2011. Questo conferma inoltre i commenti fatti da Kingo in Eternals sul fatto di conoscere Thor, ritrattando l’affermazione del Dio del Tuono di non aver mai visitato la Terra prima di incontrare Jane Foster.

Quantumania ha cambiato il funzionamento del tempo nel regno quantistico

Ant-Man and the Wasp: Quantumania 

I film di Ant-Man hanno trovato particolarmente difficile mantenere una certa coerenza nelle regole scientifiche del regno quantico e Ant-Man and the Wasp: Quantumania ha solo peggiorato la cosa. Dopo aver stabilito che Janet Van Dyne era invecchiata normalmente durante i suoi 30 anni nel Regno Quantico, Avengers: Endgame ha fatto sì che Scott Lang sperimentasse una distorsione temporale, con cinque minuti per l’eroe che duravano cinque anni sulla Terra. Nonostante questa idea abbia facilitato il viaggio nel tempo di Endgame, le regole di Quantumania sul tempo nel Regno Quantico sembrano ritrattare la nozione, poiché sembra che il tempo sia trascorso normalmente nel mondo reale mentre gli eroi erano intrappolati con Kang.

Capitan Marvel è arrivata sulla Terra

The Marvels

The Marvels ha invece proposto una o due retcon del MCU, ma forse la più significativa riguarda Carol Danvers e le sue ragioni per non tornare sulla Terra. Il sequel spiega meglio la sua assenza dalle precedenti crisi terrestri, riformulando il suo ruolo nella lotta della popolazione Skrull. The Marvels spiega infatti che Capitan Marvel si sentiva in colpa per non aver potuto aiutare gli Skrull e che questa era la vera ragione del suo mancato intervento negli affari del MCU prima di Endgame. Si tratta di una retcon che fa sembrare uno dei personaggi più potenti del MCU molto più umano, mostrando un lato più tragico di Capitan Marvel.

Le regole delle incursioni sono diverse

The Marvels Brie Larson

La Saga del Multiverso del MCU ha visto l’introduzione di altri universi e di varianti di eroi già esistenti, ma The Marvels ha effettivamente cambiato le regole del funzionamento dei viaggi tra gli universi. Doctor Strange nel Multiverso della follia ha spiegato che le incursioni avvengono ogni volta che una persona di un universo si sofferma troppo a lungo in un altro. Tuttavia, questo presentava ovvi ostacoli alla continua esplorazione del multiverso narrativo da parte del MCU, quindi The Marvels ha modificato la spiegazione di come si verificano le incursioni.

La ricostruzione della linea temporale di Spider-Man: Homecoming

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Spider-Man: Homecoming del 2017 iniziava con una scena ambientata all’indomani della Battaglia di New York del 2012, poi mostrava una title card che stabiliva che gli eventi del film si sarebbero svolti otto anni dopo. Tuttavia, questo avrebbe fatto coincidere Homecoming con il Blip, rompendo la linea temporale del MCU. La Marvel ha ora ufficialmente corretto l’errore cambiando gli eventi di Homecoming a quattro anni dopo, invece degli otto originari.

Altri eroi erano presenti alla battaglia finale di Endgame

Una delle più grandi retcon dell’MCU avvenuta nel 2023 si è però verificata in Secret Invasion, ma è stata incredibilmente sottile rispetto ad altre del 2023. Dopo che Nick Fury rivela di aver raccolto il DNA dei Vendicatori che hanno combattuto contro Thanos nella Battaglia della Terra, G’iah se lo inietta, ottenendo i loro poteri. Tuttavia, quando lo fa, ottiene anche le abilità di Ghost (vista in Ant-Man and the Wasp) e Abominio (visto in L’incredibile Hulk), due personaggi che non sono stati mostrati durante la battaglia di Endgame. L’aggiunta dei loro poteri stabilisce che entrambi questi personaggi hanno effettivamente contribuito a salvare la Terra da Thanos, rendendo la retcon del cast di Endgame una delle più grandi retcon del Marvel Cinematic Universe avvenute nel 2023.

Gorr il Macellatore di Dei: un concept ne reinventa il look cinematografico

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L’adattamento di Gorr il Macellatore di Dei visto in Thor: Love and Thunder si è rivelato divisivo e una nuova reinvenzione del personaggio ufficiale rivela che il cattivo dell’MCU interpretato da Christian Bale appariva molto diverso.

La versione di Gorr di Love and Thunder è molto diversa dall’omonimo personaggio della Marvel Comics, ne mantiene il retroscena, ma rende i suoi obbiettivi e le sue azioni leggermente diverse. Soprattutto ne è stato modificato l’aspetto, rendendolo più simile a quello di un uomo, cosa che ha permesso però a Christian Bale di risplendere, nonostante il film non fosse un granché.

Ora però sono emersi altri concept art inutilizzati per Gorr, firmati dall’artista Aleksi Briclot, un collaboratore frequente dei Marvel Studios, che rivelano un look nuovo e particolarmente impressionante per il cattivo.

Una differenza immediata è che questo design rende omaggio al design Marvel Comics di Gorr aggiungendo due viticci che scendono dalla testa (pur mantenendo intatto il volto umano). Un altro interessante omaggio al materiale originale vede Gorr indossare un’armatura da battaglia bianca che imita l’anatomia naturale. Nei fumetti, Gorr il Macellatore di Dei indossa solo il suo mantello nero con cappuccio e un piccolo indumento intimo. Questa armatura allude a questo aspetto mentre predispone anche il cattivo per le sue lotte contro gli dei.

Henry Cavill riflette sulle possibilità di essere 007 dopo Argylle (in cui interpreta una spia)

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Henry Cavill condivide alcune riflessioni riguardo al fatto che Argylle – La super spia, il suo nuovo film in cui interpreta una spia, possa influenzare o no la sua possibilità di diventare il nuovo James Bond.

Dopo l’addio di Daniel Craig al ruolo di 007 in No Time To Die del 2021, Cavill si è ritrovato ancora una volta al centro dell’attenzione per la possibilità di essere il prossimo a interpretare l’iconica superspia britannica. Mentre i produttori Barbara Broccoli e Michael G. Wilson non hanno condiviso alcun annuncio reale su chi sarà il prossimo attore a interpretare il personaggio, Cavill avrà la possibilità di interpretare una nuova figura di spia in Argylle – La super spia di Matthew Vaughn.

Mentre il pubblico attende notizie su James Bond 26, Henry Cavill si chiede in un’intervista con Total Film (via GamesRadar) se interpretare una spia in Argylle – La super spia danneggerà le sue possibilità di essere 007. “È un personaggio divertente. Se per questo motivo sarò escluso da Bond o no, dipende da Barbara Broccoli e dal signor Wilson.” 

Henry Cavill era già stato una spia, in Operazione UNCLE e si era confrontato con Ethan Hunt in Mission Impossible: Fallout, quindi sicuramente il tipo di ruolo gli interessa, ma resta da vedere se effettivamente sarà lui a vestire i panni di James Bond.

Argylle – la super spia

Bryce Dallas Howard (Jurassic World) è Elly Conway, autrice solitaria di una serie di romanzi best-seller di spionaggio, la cui idea di felicità è una serata a casa al computer con il suo gatto Alfie. Ma quando le trame dei libri di Elly, incentrate sull’agente segreto Argylle e sulla sua missione di smascherare un’organizzazione criminale globale, iniziano a rispecchiare le azioni segrete di un’organizzazione di spionaggio reale, le tranquille serate a casa diventano un lontano ricordo.

Accompagnata da Aiden (il premio Oscar Sam Rockwell), una spia allergica ai gatti, Elly (che porta Alfie nello zaino) corre per il mondo cercando di stare un passo avanti agli assassini, mentre il confine tra il mondo immaginario di Elly e quello reale inizia a svanire.

Il cast di prim’ordine comprende Henry Cavill (The Witcher), John Cena (Fast X), la vincitrice dell’Oscar Ariana DeBose (West Side Story), la superstar del pop Dua Lipa (Barbie), il vincitore dell’Emmy e candidato all’Oscar Bryan Cranston (Breaking Bad), la vincitrice dell’Emmy e icona della commedia Catherine O’Hara (Schitt’s Creek), Sofia Boutella (Kingsman – The Secret Service) e il leggendario Samuel L. Jackson. Alfie è interpretato da Chip, che nella vita reale è il gatto della top model Claudia Vaughn (nata Schiffer).

Argylle – La super spia è diretto e prodotto da Matthew Vaughn, da una sceneggiatura di Jason Fuchs (Sei ancora qui – I Still See You). Il film è prodotto da Matthew Vaughn, Adam Bohling (del franchise Kingsman), Jason Fuchs e David Reid (del franchise Kingsman). I produttori esecutivi sono Adam Fishbach, Zygi Kamasa, Carlos Peres e Claudia Vaughn. Apple Original Films presenta, in associazione con MARV, una produzione Cloudy. Argylle – La super spia è distribuito da Universal Pictures Italia.

The Piper arriva al cinema l’ultimo film di Julian Sands

The Piper arriva al cinema l’ultimo film di Julian Sands

Il film The Piper di Erlingur Thoroddsen arriverà nelle sale italiane dal 18 gennaio distribuito da Vertice 360.  Ispirandosi alla celebre favola dalle tinte dark “Il Pifferaio di Hamelin”, il regista Erlingur Thoroddsen porta sul grande schermo una leggenda terrificante su una melodia maledetta, animata dalle musiche del compositore Christopher Young, già autore delle colonne sonore di numerosi film horror, tra cui “The Grudge”, “The Exorcism of Emily Rose” e “Sinister”.

The Piper è anche l’ultima interpretazione sul grande schermo di Julian Sands, (qui nei panni del direttore d’orchestra Gustafson), indimenticato attore di “Urla del silenzio”, “Camera con vista”, “Vatel”, “Il pasto nudo” e tanti altri cult, al quale il film è stato dedicato.

La trama del film

Melanie è una giovane flautista e madre single che aspira a diventare compositrice. L’occasione si presenta quando ottiene il compito di completare il concerto al quale stava lavorando la sua vecchia mentore, misteriosamente deceduta. Ben presto si renderà conto che la melodia incompleta a cui sta lavorando con tanta dedizione ha il potere di risvegliare le forze del male. Capaci anche di provocare la morte, quelle note celano misteriose e spaventose origini che ben presto verranno allo scoperto.

Golden Globe 2024: l’81° edizione condotta da Gabriel Macht e Patrick Adams di Suits

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Gabriel Macht e Patrick J. Adams, che hanno interpretato rispettivamente Harvey Spector e Michael Ross nella serie Suits di USA Network, presenteranno l’81esima edizione dei Golden Globe Awards.

Prodotto da UCP, Suits è andato in onda originariamente per nove stagioni dal 2011 al 2019. Adams e Macht hanno recitato insieme a Rick Hoffman, Meghan Markle, Gina Torres e Sarah Rafferty. Secondo quanto riferisce Variety, anche altri membri del cast sono stati invitati a presentare.

Golden Globe 2024: tutte le nomination

Sebbene il legal drama abbia avuto successo durante la sua corsa iniziale, lanciando anche uno spin-off, è rientrato nella conversazione culturale quest’anno quando le prime otto stagioni sono arrivate su Netflix. Da quando è arrivato sul gigante dello streaming, è stato in cima alle classifiche USA per diverse settimane.

Attualmente c’è una nuova serie Suits in lavorazione dal creatore Aaron Korsch, ma non sarà uno spin-off o un prequel ma presenterà invece nuovi personaggi. A novembre, la presidente degli Universal International Studios e dell’UCP Beatrice Springborn ha dichiarato che lo spettacolo sarà ambientato “nello stesso arco temporale” dell’originale e “avrà la stessa energia e le stesse belle persone dell’originale”.

I Golden Globes andranno in onda domenica 7 gennaio alle 20:00. ET, le 2 di notte in Italia.

Alla Cineteca di Milano 5 proiezione di Classe tous risques di Claude Sautet

Il noir è uno dei generi cinematografici più affascinanti della storia del cinema, più volte ripreso, citato e rivisitato. Cineteca Milano Arlecchino propone cinque proiezioni di quello che è considerato uno dei capostipiti del genere: Classe tous risques di Claude Sautet.

Girato in parte a Milano, si tratta di un film che secondo il critico del Corriere della Sera, Paolo Mereghetti, è «tra i migliori noir francesi di sempre, in perfetto equilibrio fra azione e analisi psicologica» e in cui, a detta di molti, si trovano le vere origini del moderno poliziesco europeo. Infatti, tutta la grandezza del maestro Claude Sautet è già presente in questa sua opera prima, che inizia come una saga familiare ma diventa presto una profonda indagine sulla perdita e sul prezzo del crimine, con le sue conseguenze emotivamente intollerabili. I volti di Lino Ventura e di Jean-Paul Belmondo illuminano lo schermo e ci ricordano quale favoloso regista sia stato Sautet anche nella direzione degli attori.

La trama di Classe tous risques

Il gangster Abel Davos, dopo aver compiuto una rapina a Milano, tenta di rientrare clandestinamente in Francia, dov’è condannato in contumacia, con la famiglia e il complice Raynard. Purtroppo solo Abel e i suoi figli riescono a varcare il confine. Una volta arrivato a Parigi, si rende conto che i vecchi amici lo hanno abbandonato e, affidati i figli ad un vecchio conoscente, si rifugia a casa di un certo Stark…

Il cast di Classe tous risques

R.: Claude Sautet. Sc.: José Giovanni, C. Sautet, Pascal Jardin, dal romanzo omonimo di J. Giovanni. Fot.: Ghisalin Cloquet. Mont.: Albert Jurgenson. Musiche: Geogrs Delerue. Int.: Jean-Paul Belmondo, Lino Ventura, Marcel Dalio. Francia, 1960, 110’, v. o sott. it.

Il regista Claude Sautet

Regista cinematografico francese (Montrouge, Parigi, 1924 – Parigi 2000), Claude Sautet è stato sceneggiatore, autore televisivo, assistente di Jacques Becker e Georges Franju. Sautet esordì nella regia con Bonjour sourire (1956); si affermò dapprima come esperto di intrecci e atmosfere poliziesche e in seguito come fine indagatore di problematiche sentimentali. Tra i suoi film: Classe tous risques (Asfalto che scotta, 1960); Les choses de la vie (L’amante, 1970); Max et les ferrailleurs (Il commissario Pellissier, 1971); César et Rosalie (È simpatico ma gli romperei il muso, 1972); Vincent, François, Paul et les autres (Tre amici, le mogli e, affettuosamente, le altre, 1974); Un coeur en hiver (1992); Nelly et Mr. Arnaud (1995).

LA PROGRAMMAZIONE

  • Mercoledì 17 gennaio ore 21.00
  • Sabato 20 gennaio ore 19.00
  • Domenica 21 gennaio ore 17.00
  • Mercoledì 24 gennaio ore 21.00
  • Domenica 28 gennaio ore 19.00

Pilar Fogliati: 10 cose che non sai sull’attrice

Pilar Fogliati: 10 cose che non sai sull’attrice

Da qualche anno a questa parte, Pilar Fogliati è una delle personalità dello spettacolo più interessanti in attività. Grazie alla sua freschezza, alla sua vitalità e alla capacità di destreggiarsi tra ruoli diversi, spaziando dalla commedia al dramma, si è infatti distinta come un’attrice intelligente e attenta alla ricerca dei progetti giusti. Ha poi debuttato di recente anche come regista, dando prova di possedere numerose altre qualità.

Ecco 10 cose che non sai su Pilar Fogliati.

Pilari Fogliati: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in alcuni noti film. Ad oggi Fogliati ha preso parte a quattro film per il grande schermo, a partire da Forever Young (2016), che ha rappresentato il suo esordio. In seguito, ha recitato in Gli indifferenti (2020), con Valeria Bruni Tedeschi, Corro da te (2022), con Pierfrancesco Favino e Miriam Leone e Romantiche (2023). Sono però in arrivo i film Confidenza, con Isabella Ferrari, e Finché notte non ci separi, con Francesco Pannofino.

2. Ha lavorato anche a progetti televisivi. Nella sua carriera, oltre al cinema, c’è però anche tanta televisione. Ha infatti iniziato recitando in un episodio di Che Dio ci aiuti (2014), per poi prendere parte anche alle serie Il bosco (2015), Fuoco amico TF45 – Eroe per amore (2016) e Un passo dal cielo (2017-2021), dove interpreta l’etologa Emma Giorgi ottenendo una prima popolarità. Ha poi recitato anche in Non dirlo al mio capo (2016), ExtraVergine (2019), Mai scherzare con le stelle! (2020) e Cuori (2021-in corso), altro titolo che la rende particolarmente nota. Dal 2022 è invece protagonista della serie Netflix Odio il Natale, ad oggi composta da due stagioni.

3. Ha condotto un noto programma. Nel 2019, con Extra Factor, Fogliati ha condotto per la prima volta un programma TV affiancando il cantante Achille Lauro. Nel corso di questo, i due conduttori intervistano, per i commenti a caldo, sia l’eliminato della puntata appena andata in onda sia i giudici, i quali vengono sottoposti anche alle domande e alle critiche del pubblico (tramite telefonate in studio, collegamenti via Skype e commenti sulla pagina ufficiale del programma presente sui due social network).

Romantiche Pilar Fogliati

 

Pilar Fogliati regista di Romantiche

4. Ha diretto un film. Nel 2023 l’attrice ha debuttato alla regia di un lungometraggio con Romantiche, da lei anche scritto insieme a Giovanni Nasta e Giovanni Veronesi. Grazie a questo film, apprezzato da critica e pubblico, l’attrice ha ricevuto una candidatura per la Miglior opera prima al Globo d’Oro, dove ha poi vinto i premi come Miglior commedia e Miglior attrice, mentre ai Nastri d’Argento ha ottenuto il premio come Miglior attrice in un film commedia e la nomination per la Migliore commedia.

5. Ha interpretato tutte e quattro le protagoniste. Per Romantiche Fogliati si è fatta in quattro, scegliendo non solo di dirigere il film ma anche di interpretare le quattro protagoniste degli altrettanti episodi che compongono il lungometraggio. Ha dunque assunto i panni di Eugenia, un’aspirante sceneggiatrice; Tazia, una donna dei Parioli, aggressiva e dominatrice verso l’altro sesso; Michela, una ragazza di Guidonia, divisa tra due amori; e infine Uvetta, una giovane aristocratica, desiderosa di uscire dal suo mondo per confrontarsi con la vita di tutti i giorni.

Pilar Fogliati in Cuori

6. È rimasta colpita dalla tenacia del suo personaggio. Nella serie Cuori Fogliati interpreta Delia Brunello, brillante cardiologa che possiede formidabili capacità diagnostiche grazie all’orecchio assoluto, ovvero la capacità di individuare le anomalie solo tramite l’auscultazione. Nell’interpretarla, l’attrice ha raccontato di essere rimasta colpita da come nonostante l’ambiente profondamente maschile tenti di opprimerla lei riesca sempre ad uscirne a testa alta. È stato questo ruolo a conferire a Fogliati una maggiore notorietà.

Pilar Fogliati e i dialetti romani

7. Un suo video comico l’ha resa celebre. Ad aver conferito ulteriore popolarità all’attrice vi è un suo video, divenuto virale, in cui imita tutte le parlate dei quartieri romani. “Mai mi sarei aspettata tutto questo, è stato pubblicato da un giornalista, Sergio Fabi, ed era un video nato per caso. Me ne sono accorta due settimane dopo, è esploso all’improvviso”, ha raccontato l’attrice, affermando di essere contenta di questa inaspettata viralità e popolarità portatale dal web.

Odio il Natale Pilar Fogliati

Pilar Fogliati: le sue origini

8. Ha origini argentine e polacche. Da parte della nonna paterna, l’attrice ha origini argentine e polacche. María Del Pilar, questo il nome della donna a cui l’attrice deve il proprio nome, era infatti argentina e a sua volta d’origine polacca, emigrata in Sudamerica con la famiglia nell’anteguerra.

Pilar Fogliati: la sua vita privata

9. È molto riservata. Della vita privata dell’attrice si sa poco e nulla. Fogliati è infatti molto attenta a far sì che non si verifichino intromissioni esterne in essa, come spesso accade a chi code della sua popolarità. Ad ogni modo, sappiamo che da quattro anni ha una relazione con un uomo di nome Severiano Recchi, estraneo al mondo dello spettacolo, conosciuto durante una cena e con il quale convive da poco.

Pilar Fogliati: età e altezza dell’attrice

10. Pilar Fogliati è nata ad Alessandria, in Piemonte, il 28 dicembre del 1992. L’attrice è alta 1,76 metri.

Fonti: IMDb, IlFattoQuotidiano, FanPage

Jordan Peele al lavoro sul suo nuovo film: “Potrebbe essere il mio miglior lavoro”

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Negli ultimi anni Jordan Peele ha contribuito molto a rinnovare il volto dell’horror a Hollywood. Il suo Scappa – Get Out del 2016 è arrivato addirittura agli Oscar e successivamente, sia con Noi che con Nope, ha sempre dimostrato un occhio originale sul genere.

Anche se non sappiamo molto del suo prossimo film, Peele ha rivelato durante una recente apparizione sul popolare podcast di Conan O’Brien Conan O’Brien Needs a Friend, che potrebbe benissimo essere il suo miglior lavoro fino ad oggi. Durante la conversazione, Jordan Peele ha esclamato: “È stato un anno interessante perché lo sciopero degli sceneggiatori mi ha messo in uno stato di ascolto, ed è lì che devo essere”. Poi ha scherzato: “Sento che il mio prossimo progetto mi è chiaro, e sono entusiasta di avere un altro film che, sai, potrebbe essere il mio film preferito, se lo faccio bene”. Al momento non sono stati ancora rivelati i dettagli della trama del film o chi sarà il protagonista, ma dato il brillante curriculum di Peele, i fan dell’horror sono in attesa.

I prossimi due progetti senza titolo di Jordan Peele sarebbero dovuti arrivare il 27 settembre e il 25 dicembre 2024. Tuttavia, i film sono stati posticipati a data da destinarsi a causa degli scioperi. Restiamo quindi in attesa di avere maggiori informazioni a riguardo.

Jack Black entra nel cast del live-action su Minecraft

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Jack Black entra nel cast del live-action su Minecraft

Dopo il suo grande successo per il doppiaggio di Bowser in The Super Mario Bros della Universal e Illumination, Jack Black è pronto per imbarcarsi in un’altra avventura dal potenziale molto alto, Minecraft. Secondo quanto riferito da Deadline, Black sarebbe stato scelto per il prossimo adattamento live-action dal videogioco, prodotto da Warner Bros.

Black ha anche confermato il casting sui social media con una foto che anticipa il suo coinvolgimento nel film. I dettagli sul personaggio di Black, come quasi tutto il resto che riguarda il film in uscita, rimangono sotto silenzio, per ora.

È stato precedentemente riferito che le riprese del film sarebbero iniziate nell’agosto 2023, ma soltanto adesso sembra che la macchina sia pronta a partire. Anche se i dettagli sono scarsi, Minecraft seguirà l’Ender Dragon mentre “si avvia su un percorso di distruzione, spingendo una ragazza e il suo gruppo di improbabili avventurieri a partire per salvare l’Overworld”, secondo la logline di Warner Bros. Il film sarà basato sulla popolare serie di videogiochi dello studio svedese Mojang, che consente ai giocatori di costruire un mondo tridimensionale combattendo nemici e creando oggetti.

I dettagli della trama del film live-action su Minecraft non sono ancora stati resi noti. Oltre a Jack Black, il film è interpretato anche da Jason Momoa, Emma Myers (Mercoledì), Danielle Brooks e Sebastian Eugene Hansen. La regia è affidata a Jared Hess, regista di Nacho Libre e Napoleon Dynamite.

Un film su Minecraft è in fase di sviluppo da diversi anni presso la Warner Bros. Shawn Levy di Free Guy e Deadpool 3 era stato incaricato di dirigere una sceneggiatura scritta da Kieran Mulroney e Michele Mulroney, ma i tre hanno abbandonato il progetto nel dicembre 2014.

Rob McElhenney di It’s Always Sunny in Philadelphia è stato chiamato a sostituire Levy nel 2015, ma anche lui ha lasciato il film qualche anno dopo. Peter Sollett ha poi lasciato il progetto prima che Hess venisse ufficialmente assunto nell’aprile del 2022.

Sebbene l’inizio delle riprese fosse previsto per quest’estate, la produzione del film di Minecraft è stata ritardata a causa dello sciopero della Screen Actors Guild-American Federation of Television and Radio Artists (SAG-AFTRA). Con la fine dello sciopero la lavorazione del film dovrebbe iniziare in Nuova Zelanda entro la fine del mese.

Hayao Miyazaki: 10 cose che non sai sul regista

Hayao Miyazaki: 10 cose che non sai sul regista

Hayao Miyazaki non è solo l’esponente dell’animazione giapponese più conosciuto all’estero, ma è anche considerato uno dei più influenti animatori della storia del cinema e secondo molti il più grande regista d’animazione vivente. Riconoscimenti che si è guadagnato grazie ad una carriera cinquantennale, durante la quale ha realizzato lungometraggi e opere di vario tipo oggi ritenute tra le massime espressioni delle potenzialità dell’animazione. Mescolando temi come l’infanzia, l’amore, la politica, il volo e l’ambientalismo agli elementi propri del folclore giapponese, ha infatti dato vita ad opere universali in grado di emozionare intere generazioni di spettatori. Miyazaki è dunque considerato un vero e proprio genio di tale arte.

Ecco dieci cose che non sai su Hayao Miyazaki.

Hayao Miyazaki: i film anime e i manga da lui realizzati

1. I film da lui diretti. Nel 1979 Miyazaki realizza il suo primo film, Lupin III – Il castello di Cagliostro, seguito poi nel 1985 da Nausicä della valle del vento. Successivamente realizza Il castello nel cielo (1986), Il mio vicino Totoro (1988) e Kiki – Consegne a domicilio (1989). Negli anni Novanta, poi, uscirono Porco Rosso (1992) e Principessa Mononoke (1997). Gli anni Duemila, infine, sono stati segnati da La città incantata (2001), Il castello errante di Howl (2004) e Ponyo sulla scogliera (2008). Nel 2013 esce Si alza il vento, che Miyazaki definisce il suo ultimo film. A dieci anni di distanza, tuttavia, torna alla regia di un lungometraggio con Il ragazzo e l’airone.

2. Ha realizzato anche diversi manga. Oltre ad aver diretto questi film, Miyazaki si è cimentato anche nella realizzazione di diversi manga, buona parte dei quali pubblicati ben prima di diventare un regista cinematografico. Questi sono Nagagutsu o haita neko (1969), Sabaku no tami (1969-1970), Dōbutsu takarajima (1971) e Nausicaä della Valle del vento (1982-1994), da cui ha poi tratto l’omonimo film. In seguito ha realizzato Il viaggio di Shuna (1983), pubblicato per la prima volta in Italia nell’ottobre 2023 da Bao Publishing. Ha poi partecipato alla raccolta antologica dal titolo Miyazaki Hayao no Zassō nōto (1984-1994). Gli ultimi manga da lui realizzati sono Hikōtei jidai (1989), da cui ha poi tratto Porco rosso, Hansu no Kikan (1994), Otto Carius: Doromamire no Tora (1998-99) e Kaze tachinu (2009), da cui ha poi tratto Si alza il vento.

Hayao Miyazaki e gli aeroplani

3. Hayao Miyazaki è ossessionato dagli aereoplani sin da quando era bambino. Gli appassionati dello Studio Ghibli sapranno bene di cosa stiamo parlando. I fan occasionali, invece, avranno notato la presenza ricorrente di aereoplani, motori, treni, voli, che costituiscono parte del fascino incredibile dei suoi film. Alcuni dei film di Miyazaki hanno a che fare direttamente con l’aviazione e la tecnologia, come Porco Rosso Si alza il vento. Alcuni, invece, hanno a che fare con magici animali volanti, oggetti volanti, o con il volo, come Kiki – Consegne a domicilioLa città incantataIl mio vicino Totoro. Tutto ciò ha a che fare con una passione di Miyazaki lunga una vita, e con il fatto che il padre fosse il direttore della Miyazaki Airplane, che, durante la Seconda Guerra Mondiale, costruiva timoni per gli aerei da combattimento.

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Una scena di La città incantata

Hayao Miyazaki e lo Studio Ghibli

4. È tra i fondatori del noto studio di animazione. Nel 1985, a Tokyo, Hayao Miyazaki, insieme a Isao Takahata, Toshio Suzuki e Yasuyoshi Tokuma, fonda lo Studio Ghibli, grazie al quale sono stati realizzati e prodotti tutti i film di Miyazaki ma anche quelli di altri registi. Fu Hayao Miyazaki, appassionato di aviazione, a scegliere il nome dello studio: infatti “Ghibli” era il soprannome del Caproni Ca.309, aereo della Regia Aeronautica concepito per operare in Nordafrica con l’aviazione coloniale. Miyazaki voleva così indicare l’entusiasmo e la determinazione nel creare qualcosa di nuovo e sensazionale nel mondo dell’animazione giapponese. Per quanto riguarda il logo, esso raffigura Ō-Totoro di profilo con Chibi-Totoro poggiato sulla testa, tracciato con una sottile linea bianca su uno sfondo blu.

5. Miyazaki è un capo rispettato e temuto. Dopo decenni allo Studio Ghibli, il regista sa bene di essere un leader e di doversi comportare come tale. Quando c’è bisogno di prendere decisioni, è lui che ha potere. A quanto pare, lo staff dello Studio Ghibli porta molto rispetto nei suoi confronti. Nelle interviste, gli animatori hanno raccontato di avere la possibiltà di parlare direttamente con lui nel caso abbiano delle domande, e che sia lui, normalmente, ad aiutarli nel trovare la soluzione. Ma, anche qui, ci sono dei limiti. A quanto pare, può essere molto brusco: sembra che, durante una conversazione con lo staff sul doppiatore del personaggio principale di Si alza il vento, abbia scartato l’intera lista del direttore del casting, per poi decidere per la propria, inaspettata alternativa.

Hayao Miyazaki ha vinto un Oscar

6. Ha ricevuto il premio Oscar. A consacrare a livello mondiale Hayao Miyazaki e lo Studio Ghibli ci ha pensato il film La città incantata. Indicato come uno dei migliori film di sempre, non solo del genere d’animazione, questo ha infatti portato il regista giapponese a vincere numerosi premi in ogni parte del globo. Vinse infatti l’Orso d’oro al Festival di Berlino e il premio Oscar al miglior film d’animazione ed è ancora oggi l’unico anime ad essere riuscito in ciò. In seguito, nel 2014, l’Academy Awards decise di assegnargli un Oscar onorario per la sua carriera. Ciò ha fatto di Miyazaki il primo regista di anime a ricevere tale riconoscimento e il quarto regista nell’ambito dell’animazione.

Il ragazzo e l'airone recensione
Una scena di Il ragazzo e l’airone

 

Hayao Miyazaki e La città incantata

7. Il film non è stato realizzato a partire da una sceneggiatura. Pur avendo una trama ricca di personaggi ben sviluppati, La città incantata non è stato realizzato con una sceneggiatura. I film di Hayao Miyazaki, in generale, non hanno mai avuto una sceneggiatura durante la loro produzione. “Non ho la storia finita e pronta quando iniziamo a lavorare su un film“, ha detto il regista a Midnight Eye. “Di solito non ne ho il tempo. Quindi, la storia si sviluppa quando inizio a disegnare gli storyboard. La produzione inizia presto, mentre gli storyboard sono ancora in fase di sviluppo“. Miyazaki non sa dove andrà a parare la trama e lascia che accada in modo organico. “Non sono io a fare il film. Il film si fa da solo e io non ho altra scelta che seguirlo“.

Hayao Miyazaki e il suo nuovo film: Il ragazzo e l’airone

8. Ha richiesto una lunga lavorazione. Dopo Si alza il vento, Miyazaki disse di ritenere conclusa la propria esperienza come regista. Nel 2016, tuttavia, decise di realizzare un nuovo e forse ultimo progetto, da lasciare come regalo al proprio nipotino. Iniziò così a lavorare su Il ragazzo e l’airone, pur non avendo ottenuto il completo via libera dello Studio Ghibli. La lavorazione ha però richiesto più tempo del previsto. Nel dicembre 2019 è infatti stato annunciato che il film era completo al 15% dopo tre anni e mezzo di lavoro. Il produttore Toshio Suzuki ha spiegato che Miyazaki, in passato, era in grado di dirigere dai sette ai dieci minuti di animazione al mese, mentre ora avevano programmato cinque minuti di animazione al mese o circa un’ora all’anno per il film. Tuttavia, Miyazaki stava dirigendo solo un minuto di animazione al mese. Nel 2023 il film è infine stato completato e distribuito in tutto il mondo.

Hayao Miyazaki e il figlio Goro Miyazaki

9. Goro Miyazaki è il figlio di Hayao Miyazaki. Hayao ha un figlio di nome Goro Miyazaki, che non solo fa a sua volta l’animatore, ma anche il progettista di giardini e di sedi di istituzioni pubbliche. Inizialmente, Goro non voleva serguire le orme del padre, e si laureò in Agricoltura e Scienze Forestali, dirigendo la progettazione del monumentale parco a tema dello Studio Ghibli. Alla fine, però, è stato convinto a lavorare prima per il Museo Ghibli e poi per lo Studio Ghibli. A quel punto ha cominciato a fare il regista a tutti gli effetti, dirigendo i film I racconti di Terramare La collina dei papaveri, i quali lo hanno reso un valido erede della tradizione del padre.

Hayao Miyazaki: ecco quanti anni ha il regista

10. Hayao Miyazaki è nato il 5 gennaio del 1941, a Tokyo. Egli ha dunque oggi 83 anni anni. Un età che gli ha fatto temere di non riuscire a portare a termine il suo nuovo film, Il ragazzo e l’airone, ma fortunatamente Miyazaki ha smentito sé stesso riuscendo a completare e dirigere per intero il lungometraggio.

Fonti: IMDb, Vice, Mental Floss, Taste of Cinema

Blumhouse-Atomic Monster: la fusione è completa

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Blumhouse-Atomic Monster: la fusione è completa

Nel corso del 2023 ha tenuto banco la questione della fusione Blumhouse-Atomic Monster e ora, all’inizio del 2024, si hanno finalmente aggiornamenti in merito alla notizia che interesserà moltissimo agli appassionati di horror. Le case di produzione di successo rispettivamente di Jason Blum e James Wan hanno adesso completato la loro tanto attesa fusione, stando a quello che si apprende dall’account X di Blum. Le prime voci riguardo a una unione tra le due realtà erano cominciate a circolare nel novembre 2022.

“Il nostro accordo è…. Fatto. @blumhouse e #AtomicMonster hanno ufficialmente unito le forze”, ha scritto il produttore su X, in un messaggio accompagnato da un reel che mostra le librerie di entrambe le società. “Le principali case di produzione dell’orrore sono ora sotto lo stesso tetto.”

La notizia della fusione arriva poco prima dell’uscita di Night Swim, il film horror soprannaturale che segna il debutto alla regia di Bryce McGuire e prodotto da entrambe le società. Con Wyatt Russell e Kerry Condon, il film uscirà nei cinema USA con Universal Pictures il 5 gennaio. Precedentemente i due colossi avevano collaborato al film horror di successo M3GAN dello scorso anno.

Grazie alla fusione, le società continueranno a operare come etichette separate, mantenendo ciascuna la propria autonomia creativa e identità di marchio. Si prevede che l’alleanza aumenterà la loro produzione combinata, con Atomic Monster che utilizzerà l’infrastruttura esistente di Blumhouse per ampliare le sue attività in film, TV e nuove aree di contenuti, come quelle legate al gaming. In futuro, Atomic Monster beneficerà anche dell’accordo first-look con Universal Pictures che Blumhouse ha attualmente, dal momento che il suo accordo equivalente con Warner Bros è scaduto.

Blumhouse è conosciuta dal punto di vista cinematografico per franchise horror come Paranormal Activity, The Purge, Halloween, The Exorcist e Black Phone, tra molti altri. Atomic Monster, nel frattempo, è famosa per aver lavorato su serie di film come The Conjuring, Insidious e Saw, mentre ha in cantiere la realizzazione della serie su Dylan Dog con Bonelli Entertainment.

Ecco l’annuncio su X di Blum:

Steven Yeun non è più coinvolto nel progetto Marvel Thunderbolts

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Steven Yeun non è più coinvolto nel progetto Marvel Thunderbolts

Steven Yeun non è più coinvolto nel prossimo film della Marvel Thunderbolts, come riporta Variety. La Marvel non ha mai ufficialmente dato conferma il casting di Yeun, riportato per la prima volta a febbraio e che avrebbe visto l’attore nei panni di Sentry, ma non è chiaro se il cambiamento della notizia mai confermata sia dettato da un ripensamento in merito al personaggio.

Basato sui fumetti Marvel, “Thunderbolts” riunirà i mondi di “Ant-Man and the Wasp“, “The Falcon e The Winter Soldier“, “Black Widow” e l’imminente “Captain America: Brave New World” mettendo insieme una serie di personaggio che vengono dai singoli film, tutti in qualche modo che camminano sulla linea grigia tra l’essere il cattivo e l’essere invece un eroe.

Steven Yeun è stato nominato ai Golden Globe per la serie limitata Netflix Beef, in cui recita accanto a Ali Wong. All’orizzonte, per lui, un ruolo nel nuovo film di Bong Joon Ho, il thriller sci-fi Mickey 17, al fianco di Robert Pattinson.

Se la Disney non sposta ulteriormente le date di uscita, Thunderbolts sarà presentato in anteprima nelle sale il 25 luglio 2025, tra Fantastic Four (2 maggio 2025) e Blade (7 novembre 2025). Avengers 5 (1 maggio 2026) e Avengers: Secret Wars (7 maggio 2027) segnano la conclusione della Fase 6 della Saga del Multiverso.

Il roster di Thunderbolts è attualmente composto da Red Guardian (David Harbour), Ghost (Hannah John-Kamen), Yelena Belova (Florence Pugh), Bucky Barnes/The Winter Soldier (Sebastian Stan), John Walker/ US Agent (Wyatt Russell), Sentry (Steven Yeun) e Taskmaster (Olga Kurylenko). Secondo quanto abbiamo appreso la contessa Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus) metterà insieme la squadra e potrebbe anche essere parzialmente responsabile della creazione di Sentry. Inoltre, Ayo Edebiri ha un ruolo nel film non ancora rivelato e dovrebbe apparire anche Thunderbolt Ross di Harrison Ford.

Puffin Rock – Il Film: recensione del film per famiglie

Puffin Rock – Il Film: recensione del film per famiglie

Le dolci e tenere pulcinelle di mare Oona e Baba e i loro amici Rudy e Vera debuttano al cinema con una nuova commovente avventura raccontata in Puffin Rock – Il Film (Titolo originale Puffin Rock and the New Friends). La pellicola d’animazione per famiglie diretta da Jeremy Purcell – e tratta dalla pluripremiata serie Netflix per bambini creata da Tomm Moore, Lily Bernard e Paul Young – uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 4 gennaio 2024, distribuito da Adler Entertainment.

Puffin Rock – Il Film Trama

“È un’altra splendida mattina sull’isola delle pulcinelle di mare…” dice l’iconica voce dell’attore Chris O’Dowd, narratore anche dell’originaria celebre serie TV Netflix. Sulla graziosa e pittoresca isola irlandese di Puffin Rock, Oona vive felicemente insieme alla sua famiglia di pulcinelle, trascorrendo i suoi giorni a giocare con l’adorabile e irresistibile fratellino Baba e i suoi simpatici amici Rudy e Vera.

Un giorno Oona e Baba accolgono con entusiasmo tre nuovi abitanti dell’isola: le due giovani pulcinelle di mare Isabelle e Phoenix, fuggite da una pericolosa tempesta che ha spazzato via la loro casa, e la timida lontra Marvin, arenata sulle coste di Puffin Rock dopo essersi persa in mare. Ma l’equilibrio dell’isola viene improvvisamente compromesso: l’ultimo prezioso uovo di pulcinella è stato rapito e, come se non bastasse, ora la minacciosa tempesta sta avanzando verso la loro isola. Mentre cercano dunque di prepararsi all’imminente maltempo, presto tutta la comunità si ritrova a dover indagare sull’ovetto scomparso e a salvarlo prima che sia troppo tardi. È così che con solidarietà, affetto e determinazione, gli isolani di Puffin Rock si uniscono per scoprire il colpevole e mettere al sicuro il piccolo, affrontando i pericoli della natura e proteggendosi l’un l’altro, proprio come farebbe una grande famiglia.

“Riusciranno i coraggiosi abitanti di Puffin Rock a salvare il piccolo uovo?”

Puffin Rock – Il Film. In foto Oona, Baba, Isabelle, Phoenix.

Amici pulcinelle, amici per le penne!

È evidente quanto lo studio cinematografico di film d’animazione Cartoon Saloon (soprannominato lo “Studio Ghibli irlandese”), affiancato dal pluripremiato studio creativo Dog Ears, si sia impegnato molto per realizzare questo lungometraggio per grandi e piccini. Infatti, con una buona dose di dolcezza, avventura e ottimismo, Puffin Rock – Il Film rielabora la bellezza della serie – già prodotto di punta nel vasto catalogo Netflix dedicato ai bambini under 10 – per donare alle famiglie una nuova arricchente esperienza, quella della sala cinematografica.

Come afferma la Penguin Books, che ha partecipato alla realizzazione della pellicola, la vita a Puffin Rock è un viaggio educativo affettuoso e divertente, che mostra sia la meraviglia della natura irlandese che la ricchezza della gentilezza e dell’aiuto reciproco. Attraverso una deliziosa e artistica animazione che li differisce dai comuni prodotti animati per bambini, le avventure di Oona e Baba celebrano l’amore per la natura selvaggia, il valore dell’amicizia e della famiglia, l’importanza dell’appartenenza e del coraggio.

Nel film di Jeremy Purcell, sceneggiato da Sara Daddy, Oona non è più la principale protagonista come accade nella serie televisiva: a Oona si affianca e contrappone ora la tanto diffidente quanto buona e dolce Isabelle, la giovane pulcinella di mare che deve accettare a malincuore un nuovo inizio, una nuova vita. Ma nonostante Isabelle abbia nostalgia di casa, la timida pulcinella – con l’aiuto dei suoi nuovi e travolgenti amici – farà riflettere il pubblico su cosa rende un luogo “casa” e al suo profondo significato: un posto, cioè, sicuro, talvolta caotico e affollato, dove affetto, amore, rispetto e protezione sono alla base di tutto.

Con la sua disarmante essenzialità, adatta a un pubblico di età prescolare, il vivace e colorato Puffin Rock – Il Film è, in conclusione, un’emozionante e commovente avventura per famiglie che, proprio come l’originaria serie tv del 2016, tanto ha da insegnare ai più piccoli e tanto ha da ricordare ai più grandi.

Wonder: le differenze tra il libro e il film con Jacob Tremblay

Wonder: le differenze tra il libro e il film con Jacob Tremblay

Il giovanissimo Jacob Tremblay, già protagonista del film Room, interpreta il piccolo August “Auggie” Pullman nel film Wonder (qui la recensione), diretto nel 2017 da Stephen Chbosky, già autore di Noi siamo infinito, e tratto dall’omonimo romanzo di R. J. Palacio. La pellicola affronta il delicato tema dell’inserimento sociale di un bambino affetto da una deformazione craniofacciale, e vede nel cast anche due noti attori come Julia Roberts e Owen Wilson, che ricoprono il ruolo dei due genitori di Auggie.

L’idea per il romanzo nacque a partire da un’esperienza personale della Palacio. Questa ha infatti raccontato di essersi trovata al parco in compagnia dei suoi figli, e di essersi imbattuta in una bambina affetta dalla sindrome di Treacher Collins. La scrittrice ricordò di essersi allontanata rapidamente da questa, temendo che i suoi figli potessero fare dei commenti spiacevoli. Sentitasi profondamente turbata per il suo comportamento, da lei stessa giudicato insensibile, decise di scrivere un romanzo dedicandolo a chi soffre di tale malattia.

Il libro, pubblicato nel 2012, ottenne una buona accoglienza al momento della sua uscita, e la critica lodò la leggerezza e la sincerità con cui la scrittrice parla di valori tanto importanti. Divenuto in breve tempo un caso editoriale, i diritti furono rapidamente acquistati dalla Lionsgate, che decise di trarne un film. Costato appena 20 milioni di dollari, Wonder si rivelò un grandissimo successo, incassando oltre 132 milioni negli Stati Uniti, ed un totale di 305 milioni di dollari a livello globale.

Wonder: la trama e il cast del film

Protagonista del film è Auggie (Jacob Tremblay), bambino affetto dalla Sindrome di Treacher che si ritrova in procinto di frequentare la quinta elementare in una scuola pubblica locale. Avendo sino a quel momento studiato in casa, per lui è la prima volta in cui si trova a doversi relazionare con dei coetanei. Nonostante le preoccupazioni di sua madre Isabel (Julia Roberts ) e di suo padre Nate (Owen Wilson), il giovane cerca con fierezza e dignità di farsi strada in quel mondo apparentemente ostile. Il suo gran cuore finirà così con l’unire tutte le persone intorno a lui, desiderose di sostenerlo nelle tappe della sua vita. Affrontando anche momenti difficili, il bambino finirà con l’insegnare a tutti cosa vuol dire essere umani e speciali.

Come anticipato in apertura, a ricoprire il ruolo del giovane Auggie è l’attore Jacob Tremblay. Questi era diventato estremamente popolare grazie alla sua interpretazione nel film del 2015 Room, dove recitava a stretto contatto con l’attrice Brie Larson. La studios lo ritenne perfetto per la parte, che gli assegnò senza bisogno di grandi provini. Per comprendere e interpretare al meglio il ruolo, il giovane attore decise di recarsi insieme alla sua famiglia presso il Children’s Craniofacial Association, dove ebbe modo di conoscere e passare diverso tempo insieme ad alcuni bambini affetti dalla stessa sindrome del suo personaggio, divenendo inoltre loro amico. Per assumere i panni di Auggie fu inoltre fondamentale il trucco prostetico. Questo richiedeva all’incirca un’ora e mezza per essere applicato sul volto dell’attore.

Importanti sono inoltre i ruoli svolti dagli attori Julia Roberts e Owen Wilson. I due, che si ritrovano qui a lavorare insieme per la prima volta, ricoprono il ruolo dei due genitori del bambino protagonista. Wilson, dopo aver letto la sceneggiatura, dichiarò infatti di essere rimasto colpito dalle tematiche e dai valori narrati, ed essere stato definitivamente convinto di voler prendere parte al progetto per via della presenza della Roberts, con cui desiderava lavorare da tempo. L’attrice era invece già legata al progetto, a cui aveva richiesto di poter partecipare essendo una fan del romanzo, che aveva letto insieme alla sua famiglia.

Wonder cast

Wonder: le differenze tra il libro e il film

Nell’assegnare il compito di adattare in sceneggiatura il romanzo della Palacio, lo studios fu particolarmente attento affinché si rispettasse quanto narrato nell’opera letteraria. La trasposizione cinematografica è infatti particolarmente fedele al libro, e ripropone grossomodo tutti i personaggi principali come anche gli eventi più significativi. Come il racconto scritto, anche quello del film è narrato da Auggie, che conduce così lo spettatore all’interno della sua storia. La pellicola rispetta poi la presenza dei vari punti di vista, come quello della famiglia del bambino e dei suoi amici. Inoltre, rispetto al romanzo, il personaggio della madre, Isabel, viene ulteriormente approfondito, dando così modo di sviluppare un legame con il figlio particolarmente coinvolgente.

Ovviamente, per poter condensare il racconto nelle quasi due ore di film, si è reso necessario tralasciare alcuni eventi, come anche determinati personaggi, tra cui alcuni degli amici che il piccolo Auggie conosce all’interno dell’ambiente scolastico. In modo più evidente, però, viene ridotto il numero dei narratori. Nel romanzo, sono infatti presenti delle sezioni raccontate da personaggi terziari, che offrono ulteriori punti di vista al racconto, ma che non hanno trovato posto all’interno del film. Ciò però non ha influito sulla narrazione, la quale segue il suo percorso in modo pressoché inalterato.

Ulteriore differenza è quella relativa alla sindrome che affligge Auggie. Nel romanzo, infatti, le descrizioni dell’autrice riguardo l’aspetto del bambino sono più severe, lasciando intendere che la malattia abbia conferito un aspetto sgradevole, dietro al quale però si nasconde un grande animo. Nel film, sia per esigenze di trucco che per ciò che è possibile o meno mostrare in un film per famiglie, i tratti somatici sono invece stati addolciti. Ciò ha portato Auggie ad assumere un aspetto certamente fuori dalla norma, ma non particolarmente sgradito. Gli autori del film si sono poi giustificati affermando che la sindrome può colpire in modi diversi e con risultati altrettanto differenti, e che questa è la versione del personaggio che avevano possibilità di ricreare.

Wonder film

Lo spin-off di Wonder: Wonder – White Bird

Il 4 gennaio 2023 esce al cinema il film Wonder – White Bird, spin-off di Wonder, dove in seguito agli eventi del film del 2017, il bullo Julian è stato espulso dalla scuola e cerca di ambientarsi nel nuovo istituto. Avvertenendo le sue difficoltà e desiderando cambiare in meglio il suo animo, la nonna lo sorprende facendogli visita da Parigi e inizia a raccontargli la storia della sua infanzia, di come lei, giovane ragazza ebrea nella Francia occupata dai nazisti, fu nascosta e protetta da un compagno di classe. Gli racconta dunque di come la sensibilità e il coraggio di questo ragazzo le abbiano salvato la vita e di quanto può essere forte il potere della gentilezza.

Wonder – White Bird, adattamento cinematografico del romanzo a fumetti di R. J. Palacio A Wonder Story – Il libro di Julian, viene infatti definito “un film edificante su come un atto di gentilezza possa vivere per sempre“. Ad interpretare la nonna in questione vi è la premio Oscar Helen Mirren, mentre Julian è interpetato da Bryce Gheisar. Diretto da Marc Forster (Neverland), Wonder – White Bird vanta poi la presenza nel cast degli attori Gillian Anderson (Sex Education) nel ruolo di Vivienne, madre di Julian, Ariella Glaser (Radioactive) nel ruolo della giovane Sara e Orlando Schwerdt (True History of the Kelly Gang) nel ruolo di Julien.

Wonder: il trailer e dove vedere il film in streaming

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Wonder è infatti presente su Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Now, Prime Video e Netflix. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video.

Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco, 10 cose da aspettarsi dalla director’s cut di Zack Snyder

Quando pensiamo a Zack Snyder, una delle prime parole che affiorano alla mente è: director’s cut. Il regista di L’uomo d’acciaio e Justice League è infatti piuttosto famoso per le versioni estese dei propri film, dove esplora meglio determinati aspetti invece ridotti nella versione cinematografica. Il suo nuovo film Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco (qui la nostra recensione) è l’ennesima conferma di ciò. Snyder ha fra l’altro detto a più riprese che la versione estesa del film è stato un processo creativo e produttivo intenzionale, in accordo con Netflix, per poter restituire al suo pubblico due fantasie uniche ma diverse dello stesso abito. L’extended version di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco conterrà così più sequenze di violenza e sesso, oltre a fornirci qualche dettaglio maggiore sull’universo immaginato da Snyder. Per cui, cosa dobbiamo aspettarci esattamente?

Meno retroscena di quanto si pensi

Rebel Moon Parte 1 Figlia del fuoco

 

In Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco Zack Snyder ci introduce una serie di personaggi all’apparenza accattivanti, ma in realtà solo Kora, il main charachter, vanta realmente una backstory seria, che desta un minimo di curiosità. Se ci si aspetta che la versione estesa fornirà uno sguardo molto più approfondito anche sugli altri personaggi come il Generale Titus o Nemesis, considerata l’ora in più di durata, questo non avverrà con tutti, in quanto il regista ha già rivelato che la maggior parte dei retroscena sarà svelata in Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice, che arriverà su Netflix il 19 aprile 2024.

Un maggiore world-building

Rebel Moon - Parte 1- Figlia del fuoco
Clay Enos/Netflix

La versione estesa di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco avrà indubbiamente anche una costruzione del mondo generato da Zack Snyder molto più ampia. Questo deriva principalmente dal fatto che essendo la durata del film più lunga, c’è ovviamente modo di approfondire la storia e inserire dialoghi, oltre a condividere più dettagli su questo universo debitore a Star Wars. Ciò significa che, pur non dovendosi aspettare utleriori rivelazioni importanti sulla narrazione, si avrà un quadro più generale e completo su ciò che si trova in questa galassia ideata dal regista.

Più scene di sesso

Rebel Moon
REBEL MOON: Staz Nair as Tarak in Rebel Moon. Cr. Chris Strother/Netflix © 2023

Nella versione attualmente disponibile di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco sono notoriamente state tagliate molte scene di sesso, per poterlo far essere un film PG-13. All’inizio, infatti, Sindri raduna il villaggio in un capannone per spronarlo a fare l’amore, poiché aiuta il raccolto a crescere. Nel romanzo, su cui il regista ha lavorato per diverso tempo per fornire più dettagli sulla storia destinata a essere una saga, questo momento è molto più esplicito. Lo dovrebbe essere anche la sequenza in cui Atticus Noble si fa avvolgere da alcuni strani tentacoli, i quali si stringono attorno al suo busto e al suo collo. Se assomiglierà al romanzo, anche questo inserto si preannuncia molto più esplicito di quel che è stato ad oggi mostrato.

La sequenza d’apertura di Rebel Moon sarà diversa

Ed Skrein

Secondo quanto affermato in precedenza da Zack Snyder, la versione estesa avrà un’apertura diversa e incentrata tutta su Ed Skrein, ossia l’attore che interpreta Atticus Noble. Nella scena citata dovremmo vedere, come è raccontato nella novellizzazione, l’Ammiraglio Noble e l’Imperium atterrare sul pianeta Toa nella loro caccia ai fratelli Bloodaxe. Quando incontrano l’opposizione di Re Heron, Noble bombarda il pianeta dallo spazio, riducendolo in gran parte in macerie, prima di lanciare una forza d’invasione e affrontare personalmente la famiglia reale. Queste immagini sono volte ad anticipare la brutalità di Noble e presentano i soldati dell’Imperium e il loro modello di dominazione.

Più violenza

Rebel Moon netflix 06
 Ray Fisher è Bloodaxe in Rebel Moon. Cr. Clay Enos/Netflix © 2023

In Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco la violenza è sì presente in alcune sequenze, ma non ai livelli della versione estesa, che essendo per l’appunto vietata ai minori mostrerà più immagini brutali, e una parte di essa deriverà da alcune sequenze aggiuntive inerenti a battaglie e combattimenti esclusi dal taglio PG-13. In realtà anche la violenza già accennata nel taglio PG-13 si preannuncia più brutale, con ferite, sangue ed elementi gore molto più espliciti.

Più informazioni su Jimmy

Rebel Moon Parte 1 Figlia del fuoco film

Nel primo atto di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco, quando Noble approda su Veldt, facciamo la conoscenza di Jimmy, un robot di cui ci viene accennato il passato come soldato al fianco del re caduto. Dopo alcune brevi parentesi iniziali, Jimmy scompare dalla storia quando Kora e Gunnar partono alla ricerca di alleati ribelli, salvo poi tornare nel finale nel quale lo si vede indossare un copricapo di corna, un mantello e un bastone.

La versione estesa del film andrà ad approfondire l’arco narrativo – ed evolutivo – del personaggio, spiegandoci ciò che gli accade, e che è presente nella novellizzazione. Dopo l’interazione con Sam, Jimmy è infatti spinto a difenderla nella battaglia del granaio, rendendosi conto di poter agire al di fuori della sua programmazione. Parte così per una ricerca, finché non trova l’astronave precipitata di Kora. Dopo averla riparata, il robot si veste con nuovi abiti e un copricapo di corna, il quale simboleggia la natura organica del Veldt.

Molta più preparazione al sequel di Rebel Moon – Parte 1

Sofia Boutella

Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco, come dichiara lo stesso titolo, racconta solo la prima metà della storia pensata da Zack Snyder, tanto che una seconda parte arriverà su Netflix questo aprile. Ciò significa che gran parte del finale serve principalmente per preparare il sequel, o se vogliamo il secondo capitolo del racconto incentrato su Kora e la sua squadra di ribelli. La durata aggiuntiva della versione estesa perciò ha il compito di approfondire alcune sottotrame, per contribuire alla creazione di alcuni personaggi secondari per Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice.

L’importanza di alcuni personaggi secondari

Rebel Moon - Parte 1 Figlia del fuoco

Come dicevamo all’inizio, Zack Snyder ci introduce molti personaggi in Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco, i quali sono a supporto o dell’intera storia oppure della protagonista Kora. Nella versione ora fruibile, alcuni di loro passano però in secondo piano, mentre nella director’s cut capiamo essere più importanti di quanto sembri dall’attuale montaggio, oltre ad avere un ruolo più incisivo nel sequel, come da programma del regista. Fra questi spicca Aris, il giovane soldato dell’Imperium che si oppone a Markus per difendere Jimmy, e in seguito affronta gli altri soldati nel granaio per difendere Sam. Lui è in realtà il figlio di Re Heron, dettaglio che verrà chiarito con la sequenza di apertura alternativa.

Più pianeti e luoghi da conoscere

Doona Bae
Doona Bae come Nemesis in Rebel Moon – Cr. Clay Enos/Netflix © 2023

Nel film conosciamo tanti pianeti e località grazie alla missione intrapresa da Kora. Il primo è quello dove lei vive, Veldt, ma nel momento in cui la protagonista si sposta per cercare il Generale Titus, l’universo pensato da Snyder si palesa ed espande. Se quindi già la versione PG-13 è ricca di pianeti e luoghi da esplorare, la versione estesa ne conterrà ancor di più, come ad esempio il pianeta Toa, che fa parte dell’apertura alternativa incentrata su Noble e Re Heron. C’è da considerare anche il viaggio di Jimmy che include altri scorci del Veldt, tra cui la foresta e la cascata, dove è nascosta la nave precipitata di Kora.

Nella versione estesa di Rebel Moon Snyder decostruisce i tropi di genere

REBEL MOON: Cr. Courtesy of Netflix © 2023
REBEL MOON: Cr. Courtesy of Netflix © 2023

Che la versione estesa di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco sarebbe stata molto più estrema e carica di violenza non è una novità. Snyder lo ha ripetuto più volte nel corso del tempo, affermando addirittura che la director’s cut del film sarebbe quasi un universo differente. La versione PG-13 già gioca con i tropi di genere, ma quella estesa sembra si spingerà ancora oltre per decostruire gli elementi di genere di Rebel Moon in un modo che Snyder stesso ha definito “verhoeveniano”, dal nome del regista di Robocop Paul Verhoeven, tanto da paragonare la sua director’s cut alla natura satirica del film menzionato. Inoltre, se la versione PG-13 è un’avventura sci-fi/fantasy abbastanza “semplice”, quella vietata ai minori potrebbe andare oltre i confini di ciò che il pubblico si aspetta dalle numerose ispirazioni sci-fi/fantasy che sono alla base del lungometraggio.

Berlino: la spiegazione del finale della serie Netflix

Berlino: la spiegazione del finale della serie Netflix

Il finale della prima stagione di Berlino (qui la nostra recensione), disponibile su Netflix, ha proposto diversi grandi piani per rapine per la squadra di rapinatori protagonista, ma anche necessarie conclusioni per le molteplici storie d’amore. L’episodio 8 propone infine una sorta di conclusione per questa serie, spin-off de La casa di carta, incentrata su Berlino, il personaggio interpretato da Pedro Alonso. Come sempre, non mancano scenari volutamente inverosimili, momenti oltraggiosi e agganci per una possibile seconda stagione. Si rende quindi necessaria una spiegazione del finale della serie Netflix.

Il viaggio di Roi e Cameron verso la fuga

Berlino serie tv Netflix spin-off la casa di carta

Il finale di Berlino si apre con Roi e Cameron circondati dalla polizia. I due fuggono attraverso comodi tunnel sotterranei e lasciano alcuni oggetti all’interno fingendo di essere ancora lì. Sierra (uno strano cameo) si accorge però che non c’è nessuno all’interno e trova il tunnel. Sfuggendo alla polizia, Roi e Cameron si nascondono furtivamente sotto un telo di plastica sopra un camion. La polizia ispeziona il camion, ma i due riescono a non destare sospetti. Roi e Cameron riescono dunque a fuggire in Spagna, fuori dalla vista delle autorità di polizia. Roi racconta poi a Cameron della sua infanzia travagliata con il padre, mostrando quanto si sia innamorato di lei.

Il padre gli ha infatti bruciato le nocche per insegnargli l’autocontrollo, motivo per cui indossa dei guanti per nasconderle. La sua vita travagliata lo ha portato a Berlino. Dopo aver raccontato questa storia, Roi e Cameron inizialmente prendono strade diverse anche se si guardano frustrati mentre si allontanano l’uno dall’altra. Cameron finalmente si ferma e si guarda indietro. Corre dietro a Roi e lo bacia, confermando la forza del loro legame.

Lo sforzo eroico di Bruce per salvare Keila e la successiva fuga

Berlino recensione Netflix
BEGONA VARGAS è CAMERON, JULIO PEñA è ROI, TRISTáN ULLOA è DAMIáN, PEDRO ALONSO è BERLINO, JOEL SANCHEZ è BRUCE, MICHELLE JENNER è KEILA nell’episodio di Berlino. Cr. TAMARA ARRANZ/NETFLIX © 2023

In modo sensazionale, Bruce usa l’auto della polizia per attraversare l’ospedale e salvare Keila, che era stata morsa da un serpente velenoso nell’episodio precedente. Bruce e Keila nascondono poi i poliziotti in ostaggio su una barca e li addormentano. Keila mette in acqua l’auto della polizia per rimuovere le prove e poi fuggono su un motoscafo. Anche Bruce e Keila scappano in Spagna. Keila ringrazia Bruce per averla salvata e rivela di essersi innamorato di lei. Keila si abbandona ai suoi sentimenti e i due si baciano.

La fuga di Damian e Berlino

Berlino trama cast

Camile controlla la stanza d’albergo di Berlino e si rende conto che il ladro è sempre stato lui, non suo marito. Prima che la situazione peggiori, Damian e Berlino ripuliscono però la stanza e distruggono tutte le prove che li coinvolgono nel furto. Nel frattempo, Racquel (interpretata da Itziar Ituño, altro volto noto de La casa di carta) scopre che il signor Polignac è stato spiato dall’altra parte della strada come parte della rapina. Racquel e Sierra controllano allora l’hotel, mentre Berlino chiama Keila e le chiede di cancellare i filmati delle telecamere a circuito chiuso delle ultime tre ore in hotel.

Camile si rende allora conto che entrambi gli uomini della sua vita l’hanno ingannata: suo marito ha avuto una relazione e un figlio con un’altra donna, e crede che Berlino l’abbia usata per compiere il colpo. Berlino e Damian attraversano il paese in bicicletta per fuggire. Sono gli ultimi ad arrivare al nascondiglio concordato con gli altri. Il resto della squadra è lì. È un momento di estasi per tutti loro, che sono riusciti a mettere a segno un colpo ambizioso.

Camile tenta di ricattare Berlino

Berlino spiegazione finale

 

Cinque mesi dopo, Berlino ha un appuntamento con una donna a Madrid. Ammette che sta lottando per superare una relazione fallita. Camile, che lo ha spiato, affronta finalmente Berlino a casa sua. È evidente che Berlino ha condiviso troppo della sua vita, perché lei sapeva dove si trovava. Camile ammette di volerlo rivedere. Ha una cimice addosso e Susie è fuori a registrare l’intera conversazione: intendono usare la registrazione per minacciarlo. Camile dice a Berlino che sa che è lui il ladro.

Berlino ammette apertamente di aver compiuto il furto e rivela il suo vero nome, Andres. Spiega che si è innamorato di lei mentre incastrava il marito. Camile lo bacia ma poi si ferma, va in bagno e si toglie il microfono. Più tardi, Camile torna a casa di Berlino con Susie e chiede il 40% del suo bottino, altrimenti consegnerà le prove alla polizia. Sconfitto Berlino, alla fine dell’episodio, Berlino dice a Damian che devono pianificare un altro colpo. Una conclusione che apre perfettamente alla realizzazione di una seconda stagione con cui continuare a raccontare le avventure di Berlino.

Non ti pago: tutto quello che c’è da sapere sul film con Sergio Castellitto

Dopo aver diretto per la televisione i film Natale in casa Cupiello e Sabato, domenica e lunedì, il regista Edoardo De Angelis (recentemente tornato anche al cinema con l’epico Comandante), ha nel 2021 concluso la sua trilogia dedicata alle opere di Eduardo De Filippo con Non ti pago, sempre con Sergio Castellitto come protagonista. Anche questo film fa dunque parte de La collection De Filippo, un ambizioso progetto di trasposizione filmica dei capolavori teatrali di De Filippo che impegna la Rai nel suo ruolo centrale di Servizio Pubblico dedicato a custodire e rinnovare la memoria culturale del nostro Paese.

Della collezione fanno parte al momento i già citati Natale in Casa Cupiello, Sabato, Domenica e Lunedì, ma anche Filumena Marturano e Napoli milionaria!. Da oggi, anche se a distanza di tre anni dalla sua realizzazione, si unisce al gruppo anche Non ti pago. Come già raccontato nei primi due titoli di questa collezione, anche in Non ti pago si propone lo sfaldarsi dei legami tradizionali e la loro sempre più faticosa ricomposizione all’irrompere delle mutazioni sociali ed economiche che attraversano la società italiana a partire dal dopo guerra. Un tema presente però anche in Napoli milionaria!.

Non ti pago, opera scritta da De Filippo nel 1940 e portata poi anche al cinema nel 1942, mostra dunque con questo nuovo adattamento televisivo la sua eterna attualità, riconfermando una volta di più il valore delle opere del grande De Filippo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Non ti pago

Protagonista della vicenda è Ferdinando Quagliuolo, che dal padre Saverio ha ereditato un banco lotto, che sogna ora di sbancare con una vincita straordinaria. Per questo motivo passa intere nottate sui tetti, affiancato dal fido Aglietiello, cercando di svelare gli arcani che si celano nella composizione e nella combinazione fumogena delle nuvole, nella speranza di ricevere i numeri giusti da giocare. Finalmente il giorno dell’estrazione arriva, ma a beneficiarne è Mario Bertolini, il suo giovane e già fortunatissimo impiegato, segretamente fidanzato con sua figlia Stella. A dargli i numeri vincenti è stato proprio Don Saverio che gli è comparso in sogno chiamandolo “Piccerì”.

Ferdinando è roso dall’invidia e, quando il giovane gli consegna il biglietto per fargli vedere che non sta mentendo, se ne impossessa perchè quel biglietto è suo di diritto: il padre, infatti, ha dato in sogno i numeri vincenti a Bertolini, è vero, ma solo perché questi abita nella vecchia casa di Quagliuolo. Il povero don Saverio, non sapendo del trasloco del figlio, era convinto di trovare nella camera da letto proprio lui, Ferdinando. Tant’è vero che lo ha chiamato: “Piccerì”. Ha da qui inizio inizio uno scontro tra i due che li porterà ad appellarsi tanto alle leggi terrene quanto a quelle divine pur di stabilire il legittimo proprietario della somma vinta.

Non ti pago film

Il cast e i personaggi di Non ti pago

Ad interpretare Ferdinando Quagliuolo vi è il già citato Sergio Castellitto, che torna dunque a cimentarsi con un ruolo da protagonista in un’opera di De Filippo. Accanto a lui, nel ruolo della moglie Concetta vi è l’attrice Maria Pia Calzone, mentre Giovanni Ludeno interpreta il figlio Aglietiello e Pina Turco la figlia Stella. Ad interpretare l’amante di quest’ultima, nonché il possessore del biglietto vincente, Mario Bertolini, vi è l’attore Gianluca Di Gennaro, visto anche in Lo chiamavano Jeeg Robot, Gramigna e Cobra non è. Angela Fontana, protagonista di Indivisibili, interpreta Margherita, mentre Maurizio Casagrande è don Raffaele Console. Giovanni Esposito, invece, interpreta l’avvocato Lorenzo Strumillo.

Non ti pago: dove vedere il film in streaming e in TV

Non ti pago verrà trasmesso in televisione martedì 2 gennaio alle ore 21:25 sul canale Rai 1. Successivamente, per un breve periodo di tempo sarà dunque disponibile anche sulla piattaforma RaiPlay, consentendo a chi non ha potuto vederlo durante la messa in onda televisiva di recuperarlo anche in streaming.

L’afide e la formica: trama, cast e significato del film con Giuseppe Fiorello

Ogni anno in Italia vengono realizzati film incentrati su personaggi diversi da quelli che si è abiutati a vedere nelle opere più blasonate. Giovani smarriti, adulti ancora in cerca della propria identità, stranieri impegnati nel difficile processo di immigrazione. I film loro dedicati raccontano una parte di popolazione italiana troppo spesso dimenticata ma che esiste ed è parte integrante della colorata varietà che caratterizza questo paese. Tra i titoli più recenti si possono citare Una sterminata domenica, Giulia e Princess. Tra questi rientra anche L’afide e la formica, opera prima di Mario Vitale.

Come spesso accade a questi titoli, anche L’afide e la formica è passato grossomodo in sordina nelle sale italiane, schiacciato da titoli più grossi e pubblicizzati. Si tratta però di un toccante racconto incentrato su due diversità che si incontrano per riconoscersi come simili nel dolore e nella voglia di riscattarsi. L’afide e la formica è dunque un esordio da non perdere, pluripremiato e da molti indicato come la migliore opera prima del suo anno, per la capacità di affrontare il tema dell’integrazione e della collaborazione tra culture diverse con grande sensibilità.

Grazie ora al suo passaggio televisivo, è dunque un film da non perdere, che oltre a raccontare una bella storia offre uno sguardo su realta che, come già detto, non sempre trovano spazio a sufficienza sul grande schermo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al significato del film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

L'afide e la formica Cristina Parku

La trama di L’afide e la formica

Protagonista del film è Fatima, una ragazza di 16 anni nata in Calabria da genitori mussulmani e dunque costretta ad indossare il velo previsto dalla sua cultura. Ora che è in piena adolescenza, Fatima vive però tutti i conflitti e le emozioni tipiche della sua età, sentendosi tuttavia fuori posto rispetto ai suoi coetanei. Questo finché un giorno l’insegnante di educazione fisica, Michele Scimone, propone ai suoi studenti di iscriversi alla maratona di Sant’Antonio. Agli occhi di Fatima è la prima vera opportunità da cogliere, ma per l’insegnante, tormentato da un passato irrisolto, il velo che Fatima indossa è motivo di pregiudizio. Il loro sarà l’inizio di un rapporto che li cambierà, con la corsa che riuscirà a renderli entrambi liberi.

Il cast di L’afide e la formica e le location del film

Ad interpretare Fatima vi è l’attrice Cristina Parku, qui al suo primo ruolo in un film ma vista poi anche nelle serie Petra e Sei donne: Il mistero di Leila. Accanto a lei, nel ruolo dell’insegnante Michele Scimone vi è invece l’attore Giuseppe Fiorello, volto noto del piccolo schermo che nel 2023 ha debuttato anche come regista del film Stranizza d’amuri. Ad interpretare la sua ex moglie Anna, nel film, vi è invece l’attrice Valentina Lodovini, vista nei film 10 giorni senza mamma e Cambio tutto!. L’attore Alessio Praticò di Il mio nome è Vendetta, interpreta Nicola, mentre Anna Maria De Luca è Concetta.

Per quanto riguarda i luoghi dove è stato girato il film, essi sono da ritrovarsi tutti nella città calabrese Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro. Il regista, nato proprio in questo comune, ha raccontato di averlo scelto per poter raccontare una storia legata alla sua terra diversa rispetto alla narrazione stereotipata a cui si è abituati, allargando inoltre il discorso ai nuovi cittadini italiani, ovvero gli immigrati di seconda generazione. Per L’afide e la formica, Lamezia Terme è dunque stato il luogo giusto dove ambientare le vicende di Fatima e dar voce al suo senso di smarrimento, come anche alla sua ricerca del proprio posto nel mondo.

L'afide e la formica Cristina Parku Giuseppe Fiorello

L’afide e la formica: il significato del titolo e del film

L’afide e la formica può sembrare un titolo piuttostro strano da dare ad un racconto di formazione, di redenzione e in generale incentrato sui legami umani. Si tratta però di un titolo estremamente appropriato a ciò che vuole raccontare il film. Quello tra le formiche e gli afidi è infatti un rapporto particolarmente importante, che permette alle prime di ottenere grazie ai secondi il fabbisogno di zuccheri grazie alla melata, mentre gli afidi traggono vantaggio dalle formiche perché queste li difendono dai predatori e parassiti. È poi il film stesso a fornire una spiegazione a questo titolo.

I due protagonisti, parlando proprio dell’afide e la formica, prendono l’esempio di simbiosi in natura di questi due insetti per descrivere il loro rapporto. Il film racconta infatti di due personaggi che si scambiano emozioni, che entrano in contatto l’uno con l’altro aiutandosi vicendevolmente. Pur se inizialmente concentrati solo sulle rispettive differenze, Fatima e Michele impareranno a superare insieme gli ostacoli che la vita presenta loro, trovando forza l’uno nell’altro per difendersi e reagire, raggiungendo così i rispettivi obiettivi di vita.

Il trailer di L’afide e la formica e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di L’afide e la formica grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Prime Video e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 2 gennaio alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

Box office: il 2024 si apre con Succede anche nelle migliori famiglie in testa

Il 2024 si preannuncia dal primo giorno un anno ricco di  grande cinema! Sono tante le novità che attendo il pubblico nelle sale, in questi giorni come nei prossimi mesi. Nello scorso fine settimana, tra un cenone e un pranzo di Capodanno, molti italiani hanno scelto l’intrattenimento cinematografico. Il film in testa al box office è Succede anche nelle migliori famiglie: la commedia italiana scritta, diretta e interpretata da Alessandro Siani incassa nel suo primo week end €942.401.

Al secondo posto nella classifica si trova Il ragazzo e l’airone, nuovo attesissimo film dello studio Ghibli, scritto e diretto Hayao Miyazaki. La pellicola di animazione, approdata nelle sale solo l’uno gennaio, ha già incassato €837.278: l’attesa per un nuovo film del regista dopo Si alza il vento del 2013 ha riportato tutti gli appassionati nei cinema!

Terzo classificato è Wish, un altro film di animazione, ideato e prodotto dalla Walt Disney per festeggiare il centenario degli studios. Wish incassa nel fine settimana di Capodanno €596.321, a fronte di un totale che supera i 5 milioni e mezzo dalla sua uscita il 21 dicembre.

Box office: il resto della classifica

Quarto e quinto classificato sono rispettivamente Wonka, pellicola prequel sul noto personaggio di Willy Wonka, e Come può uno scoglio, commedia con il duo comico Pio e Amedeo. Wonka incassa €594.762 a fronte di un totale di 10 milioni e mezzo di euro dal suo arrivo nei cinema il 14 dicembre, mentre Come può uno scoglio incassa €548. 962 nel week end e quasi 2 milioni di euro dall’uscita nelle sale il 28 dicembre. Al sesto posto si stabilisce Aquaman e il regno perduto, sequel di Aquaman, con Jason Momoa: la pellicola incassa €349.097 a fronte di un totale che sfiora i 4 milioni di euro dalla sua uscita il 20 dicembre.

Al settimo e ottavo posto ritroviamo C’è ancora domani, pellicola campione d’incassi in Italia del 2023, e Santocielo, commedia con il duo comico Ficarra e Picone. C’è ancora domani incassa nel week end €324.904 e in totale supera i 33 milioni di euro, mentre Santocielo raggiunge un incasso di €247.630, sfiorando i 5 milioni dal suo arrivo nelle sale il 14 dicembre.

Ultimi due classificati sono One life, nuovo dramma con Anthony Hopkins, e Ferrari, pellicola biografica con Adam Driver. One life incassa €155.301 mentre Ferrari raggiunge un guadagno di €130.278 a fronte di un totale di 3 milioni di euro dal suo arrivo nelle sale il 7 dicembre.

Criminal Record, recensione della serie Apple TV+

Criminal Record, recensione della serie Apple TV+

La serialità britannica ha ormai consolidato una tradizione prestigiosa di show che adoperano il thriller poliziesco per raccontare le contraddizioni e i problemi dell’odierna società del Regno Unito. Criminal Record, targata Apple TV+ si inserisce in questa “famiglia” rispettando in pieno le regole che il pubblico ormai conosce e apprezza: la serie (qui il trailer) sceglie infatti di confrontarsi col sistema giudiziario, in particolare con lo stato della polizia londinese, sfruttando in pieno le regole del genere.

Criminal Record, la trama

Protagonisti sono infatti due poliziotti schierati l’una contro l’altro. Nelle sue indagini su un caso di violenza domestica finito in maniera tragica il detective June Lenker (Cush Jumbo) si trova a incrociare il proprio percorso con un vecchio caso di omicidio per cui un uomo è stato condannato e si trova in carcere da ormai svariati anni. Quando la donna inizia a ritenere il detenuto innocente, ecco che deve fronteggiare il muro di omertà e depistazion innalzato dall’anziano detective Daniel Hegarty (Peter Capaldi), uno dei poliziotti più potenti e stimati della città che però nasconde anche più di qualche scheletro nel proprio armadio…

Criminal Record parte in maniera precisa, stringata: la narrazione è senza fronzoli, i personaggi sono delineati prima di tutto attraverso le loro azioni – e in maniera ancor più convincente attraverso i loro silenzi – la messa in scena possiede quel verismo scarno che tanto ben si sposa con determinati quartieri della Londra meno conosciuta e maggiormente “urbana”. La sequenza finale del pilot è poi un momento di televisione tesissimo, drammatico, che cattura lo spettatore anche grazie alla prova nerboruta e insieme vulnerabile di Jumbo.

Meccanismi sin troppo classici

Cush Jumbo in Criminal Record
Cortesia di APPLE TV+

Per almeno un paio di episodi Criminal Record è un drama/thriller che mantiene le proprie promesse con efficacia e senso dello spettacolo volto alla funzionalità. Dal terzo episodio in poi però la serie inizia a perdere evidentemente di efficacia dal momento che si poggia in maniera fin troppo classica sui meccanismi della detection, allungati in maniera a tratti addirittura esasperante. Ecco allora che all’azione si sostituiscono dialoghi che in molte scene sembrano interminabili, i quali portano a colpi di scena che producono altre lunghissime scene di dialogo.

In questo modo Criminal Record sperpera del tutto o quasi quanto di buono era riuscita a creare nelle prime puntate quanto e tensione e lavoro sul genere, condito con la giusta dose di azione. Senza che negli episodi centrali nulla o quasi succeda veramente, ecco che anche la faida tra i due personaggi principali si dilunga inutilmente fino a perdere di credibilità. In particolar modo la figura di Hagerty diventa sempre più monolitica e meno complessa, quando invece il primo episodio di aveva regalato un anziano investigatore malinconico e tormentato dal proprio passato.

I due protagonisti

Peter Capaldi in virtù delle sue enormi capacità di attore drammatico riesce a conferire al personaggio comunque un interesse accettabile, ma uno sviluppo meglio concertato lo avrebbe potuto rendere davvero difficile da dimenticare per chi ama questo tipo di serie TV. Un compito decisamente più semplice spetta invece a Jumbo, in quanto la sua June Lenker diventa una figura in chiaroscuro piuttosto complessa, non scontata soprattutto nel modo in cui gestisce vita privata e dimensione professionale non certo facilissima, sia a livello fisico che in particolar modo psicologico.

Criminal Record non può certamente essere considerata una serie TV che fallisce il compito assegnato, ma allo stesso tempo non riesce neppure a distinguersi a causa di una dilatazione narrativa che sperpera quanto di efficace proposto nei primi, avvincenti episodi. Un format con un numero minore di puntate sarebbe stato molto probabilmente più consono a una storia che intende raccontare in filigrana i problemi della polizia britannica nel fronteggiare la criminalità urbana, rivelando la necessità di un cambiamento sostanziale nell’approccio. Il risultato si fa troppo altalenante per convincere pienamente, ma il messaggio dietro la confezione di genere rimane importante e degno di considerazione.

Criminal Record Peter Capaldi e Cush Kumbo
Cortesia di APPLE TV+

Captain America: Brave New World, i toys confermano un enorme spoiler dal film

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I Marvel Studios hanno recentemente posticipato l’uscita di Captain America: Brave New World di un anno intero, quasi certamente a causa delle riprese pianificate che dovrebbero apportare cambiamenti radicali alla storia e alle scene d’azione. Ormai da anni circolano voci secondo cui “Thunderbolt” Ross finirà per diventare Red Hulk. Anche se non sappiamo come o perché ciò accada, il fatto che The Leader faccia parte di questo film offre alcuni indizi. Per quanto riguarda come se la caverà Sam Wilson contro un avversario così potente, invece una ipotesi vale l’altra.

Fortunatamente, il nuovo Capitan America avrà un po’ di aiuto e la descrizione di un prossimo set LEGO non solo conferma la presenza di Red Hulk in Brave New World, ma rivela che Sam sarà affiancato sia dal nuovo Falcon che da Sabra quando combatterà questo temibile nemico.

https://www.instagram.com/p/C1hjlZRrsB6/?utm_source=ig_embed&ig_rid=738db5d4-6641-474a-801a-87a378b329b1

Durante la promozione di Indiana Jones e il quadrante del destino la scorsa estate, l’idea di interpretare Red Hulk è stata presentata a Harrison Ford che ha risposto dicendo: “Cos’è Red Hulk?” Fingendo apparentemente confusione, l’iconico attore si è poi rivolto alla co-protagonista Phoebe Waller-Bridge per rimproverarla per non sapere di più sul personaggio e ha concluso dicendo che Red Hulk “potrebbe o non potrebbe” fare la sua apparizione.

Da allora, sono state riportate voci che vorrebbero la battaglia finale del film svolgersi davanti alla Casa Bianca, ponendo una drammatica fine al periodo di Ross come presidente. Si prevede, tuttavia, che sopravviva agli eventi di questo film e probabilmente ritornerà nel progetto di World War Hulk di cui si parla da tempo.

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, Captain America: Brave New World è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

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