La
Sirenetta è diventata negli anni uno dei personaggi
più iconici del canone Disney, con generazioni di fan che si sono
innamorati della sua storia. Il grande pubblico avrà ora
l’occasione di assistere in sala al remake live-action de
La sirenetta, e sembra che il film, già
accompagnato da diverse
polemiche, presenterà un ulteriore elemento di discordanza
rispetto all’originale animato. In una recente intervista, il
celebre compositore Alan Menken ha infatti
rivelato che alcuni dei testi delle canzoni inizialmente incluse
nel film d’animazione del 1989 saranno aggiornati per il remake,
per far emergere un rapporto più sano tra Ariel e
il Principe Eric.
“Ci sono alcuni cambiamenti nel
testo di “Baciala”, perché le persone sono diventate molto
sensibili all’idea che il principe Eric abbia, in qualche modo,
forzato Ariel nel loro rapporto“, ha spiegato Menken.
“Abbiamo alcune modifiche anche in “Triste anima sola”, per
quanto riguarda le battute che potrebbero in qualche modo far
pensare alle ragazze che non dovrebbero parlare a sproposito, anche
se Ursula sta chiaramente manipolando Ariel per rinunciare alla sua
voce”. Per quanto riguarda la canzone Baciala, sembra
dunque che il nuovo testo proverà che Ariel è consenziente al bacio
che Eric le dà.
Un aggiunta che di certo non rovina
il brano ma anzi aggiunge un importante dettaglio. Nell’attesa di
poter ascoltare le nuove canzoni, il 24 maggio al
cinema, ricordiamo che il film è interpretato dalla
cantante e attrice Halle Bailey
(grown-ish) nel ruolo di Ariel; Jonah
Hauer-King (Un viaggio a quattro zampe) nel ruolo
del principe Eric; Noma Dumezweni (Il Ritorno
di Mary Poppins) nel ruolo della regina Selina; Art
Malik (Homeland – Caccia alla spia) nel ruolo di
Sir Grimsby. Il vincitore del premio Oscar Javier Bardem
(Non è un paese per vecchi) ricopre il ruolo di Re
Tritone, mentre l’attrice Melissa
McCarthy (Copia originale, Le amiche
della sposa) interpreta Ursula.
Il film di Minecraftcon
protagonista Jason Momoa ha
finalmente una data di uscita, fissata dalla Warner
Bros.,prevista per il 4 aprile 2025. Il
film, che sarà diretto da Jared Hess, meglio
conosciuto per il suo lavoro in film comici come Napoleon
Dynamite e Nacho Libre, sarà basato sull’omonimo e
popolarissimo videogioco e vedrà appunto Momoa coinvolto in un
ruolo però ancora non meglio chiarito. Il film di Minecraft,
come ormai noto, è entrato e uscito dalla produzione sin dal 2014,
con la Warner Bros. che ha affidato il progetto a più registi e
sceneggiatori, senza ottenere però risultati.
Sebbene sia stata fissata una data
per il tanto atteso film di Minecraft,
questa non è la prima volta che viene confermata una finestra di
rilascio. Nel 2019, infatti, Minecraft
era programmato per il 4 marzo 2022, ma tale
uscita è poi stata smentita e rimandata a data da ridefinire.
Tuttavia, ora che un grande nome come Momoa è associato come attore
nel film, questo ultimo tentativo di portare il gioco sandbox nei
cinema potrebbe effettivamente trovare concretezza. Dato il potere
stellare di Momoa dal suo ruolo di Aquaman e di Dante Reyes nel prossimo film
Fast & Furious Fast X,
è molto probabile che interpreterà il ruolo principale in Minecraft.
C’è dunque una forte possibilità
che interpreterà Steve, il principale personaggio
giocabile nel gioco, dando credito alle possibilità del film di
attenersi alla sua nuova data di uscita. Con Minecraftancora
a due anni di distanza, c’è comunque tutto il tempo per speculare
sul ruolo di Momoa e su cosa comporterà il film e soprattutto su
come adatterà le celebri dinamiche del gioco. L’annuncio, inoltre,
è stato accompagnato dalla notizia che l’altro ruolo da
protagonista di Momoa in Aquaman & Il Regno Perduto arriverà nelle
sale prima del previsto, il 20 dicembre 2023.
Todd Phillips ha appena annunciato che le
riprese di Joker:
Folie à Deux sono concluse e con un post su Instagram ringrazia i suoi due protagonisti,
Joaquin Phoenix e Lady Gaga. Nel post, insieme ai ringraziamenti
verso gli attori e tutta la crew del film, Phillips ha anche
pubblicato due foto ufficiali che ci mostrano i primi ritratti di
Harleen Frances Quinzel e Arthur Fleck nel
film.
Il sequel di Joker
non si svolgerà nel DCU principale, ma sarà conosciuto come un
progetto “Elseworlds”, insieme ai film The
Batman di Matt Reeves, al film di
Superman di J.J. Abrams e
Constantine 2 (se il progetto dovesse andare
avanti).
Joker: Folie à Deux, il film
Joker:
Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix mentre riprende il suo ruolo
vincitore dell’Oscar come il cattivo DC JOKER. Il sequel presenterà
anche il ritorno di Sophie di
Zazie Beetz insieme ai nuovi arrivati
Brendan
Gleeson,
Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel
cast c’è Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I
dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo
che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham
Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”.
Rumors recenti inoltre hanno anche suggerito che la
versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di
quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge
interamente dal suo punto di vista.
Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia
di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1
miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il
maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da
numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden
Globe, sia per il miglior attore che per il miglior suono
originale.
Questo mondo non mi renderà cattivo, la
seconda serie di animazione per Netflix scritta e diretta da
Zerocalcare, debutterà il 9 giugno in tutti i Paesi in cui il
servizio è attivo. Nel teaser trailer che Netflix rilascia oggi, le
prime immagini dell’attesissima serie animata.
Prodotta da Movimenti
Production, società del gruppo Banijay, in collaborazione con BAO
Publishing, sarà composta da 6 episodi, da circa mezz’ora ciascuno,
che entreranno ancora più a fondo nelle tematiche care
all’autore.
In Questo mondo non mi renderà cattivo torneranno
il mondo narrativo, il linguaggio unico e i personaggi storici e
inconfondibili dell’universo di Zerocalcare. A Zero, Sarah, Secco,
l’Armadillo, l’immancabile coscienza di Zero, doppiato anche questa
volta dalla voce inconfondibile di Valerio Mastandrea, si aggiunge
un nuovo, centralissimo personaggio: Cesare.
Un vecchio amico torna
nel quartiere dopo diversi anni di assenza e fatica a riconoscere
il mondo in cui è cresciuto. Zerocalcare vorrebbe fare qualcosa per
lui ma si rende conto di non essere in grado di aiutarlo a sentirsi
di nuovo a casa e a fare la scelta giusta per trovare il suo posto
nel mondo.
Questo mondo non mi renderà cattivo racconta
la difficoltà di rimanere se stessi in mezzo alle contraddizioni
della vita. Il titolo stesso della serie, che trae ispirazione da
un brano di un cantautore romano, rappresenta una sorta di mantra,
una frase che lo stesso Zerocalcare si ripete, quasi per
auto-convincersi, nei momenti più difficili, quelli in cui diventa
più forte il rischio di fare scelte sbagliate e rinnegare i propri
ideali pur di togliersi dai guai.
UCI Cinemas dedica agli
appassionati Marvel la possibilità di ricevere
uno splendido omaggio e di partecipare al concorso lanciato per
l’arrivo in sala, previsto per il 3 maggio, di Guardiani della Galassia: Vol. 3.
Acquistando online un biglietto per
assistere alle proiezioni previste dal 3 al 7 maggio tutti gli
spettatori avranno in omaggio l’esclusivo poster del
film. Inoltre acquistando online e registrando entro il 19
maggio sul sito guardianidellagalassia3.ucicinemas.it
il biglietto per le proiezioni in programma dal 3 al 14 maggio
tutti gli amanti del team di improbabili Super Eroi parteciperanno
a un fantastico concorso e avranno la possibilità di vincere il
set musicale galattico dei
Guardiani della Galassia, composto da: “Guardian
Of The Galaxy: Vol 1 Vynyl” e “Guardian Of The Galaxy: Vol
2 Vinyl”, i vinili con le colonne sonore dei primi due
capitoli della saga che segue le avventure di Peter Quill e della
sua squadra, oltre a un paio di cuffie on ear wireless, un moderno
giradischi, due altoparlanti di qualità e uno splendido
amplificatore, tutti dotati di tecnologia Bluetooth. Una splendida
occasione per apprezzare nel migliore dei modi uno degli elementi
che hanno reso iconica la saga, ovvero le splendide musiche che
fanno da sottofondo alle avventure dei Guardiani della Galassia.
Nel film Marvel StudiosGuardiani della
Galassia: Vol 3, l’amato gruppo di improbabili Super Eroi
si sta ambientando a Knowhere. Ma non passa molto tempo prima che
le loro vite vengano stravolte dal turbolento passato di Rocket.
Peter Quill, ancora provato dalla perdita di Gamora, deve riunire
la sua squadra intorno a sé in una pericolosa missione per salvare
la vita di Rocket, una missione che, se non sarà portata a termine
con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li
conosciamo.
Nel film Marvel Studios l’amato gruppo di
emarginati sembra po’ diverso ultimamente. Peter Quill, ancora
provato dalla perdita di Gamora, deve riunire intorno a sé la sua
squadra per difendere l’universo, oltre a proteggere uno di loro.
Una missione che, se non sarà portata a termine con successo,
potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li
conosciamo.
Per assistere agli spettacoli è
possibile acquistare i biglietti presso le casse delle multisala
del Circuito, tramite App gratuita di UCI Cinemas per dispositivi
Apple e Android e sul sitowww.ucicinemas.it. Saranno però
validi per il concorso solo quelli acquistati attraverso i canali
digitali del Circuito. I biglietti paper-less acquistati tramite
App e i biglietti elettronici acquistati tramite sito danno la
possibilità di evitare la fila alle casse con –FILA+FILM. Per
maggiori informazioni visitare il sito
www.ucicinemas.it.
Il gruppo ODEON Cinemas Group è
il più importante circuito cinematografico europeo e fa capo alla
società AMC Entertainment Holdings.In Italia è presente
con il Circuito UCI CINEMAS, leader sul territorio nazionale con 41
strutture multiplex e un totale di 425 schermi.
La Fondazione ANICA ACADEMY
del Cinema, dell’Audiovisivo e del Digitale – Ente del Terzo
Settore, lancia il bando di partecipazione per la
Summer School 2023, un corso di formazione per chi voglia
muovere i primi passi nel mondo dell’audiovisivo, volto a stimolare
il talento e la creatività dei professionisti di domani. La
call di adesione è ufficialmente aperta e si chiuderà il 19 maggio
p.v. ed è rivolta agli studenti delle
classi III e IV delle scuole secondarie di secondo
grado del territorio nazionale. I corsi si svolgeranno a partire dal 12 giugno nelle sedi
di Roma, Rimini e Palermo, avranno la durata di una settimana e
saranno a titolo gratuito.
L’iniziativa è realizzata
nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la
Scuola promosso da MIC-Ministero della Cultura e MIM–Ministero
dell’Istruzione e del Merito. Il bando completo è
consultabile al link www.anicaacademy.org
Gli ingredienti principali del
corso saranno le lezioni con gli esperti del settore, la visione e
l’analisi di un film e le innovative attività laboratoriali. Per
raccontare ai giovanissimi delle scuole secondarie di secondo grado
come funziona la filiera dell’industria audiovisiva, dall’ideazione
del prodotto fino alla sua promozione e approfondire i mestieri e
le possibilità formative e occupazionali nel settore. Secondo il
metodo del Learning by doing, ad integrare le lezioni si
svolgeranno attività pratiche e sul campo, incontri con addetti ai
lavori e professionisti del settore. Agli studenti che
presenzieranno almeno al 90% delle lezioni sarà rilasciato un
attestato di partecipazione, che potrà essere sottoposto al vaglio
del Consiglio d’Istituto e nelle altre sedi deputate per
l’attribuzione di crediti formativi validi ai fini del voto di
maturità. Sarà inoltre garantito un colloquio di confronto e
orientamento alle successive scelte formative, nell’autunno
2023. Un’apposita Commissione Scientifica, composta da esperti
del comparto audiovisivo e del mondo della formazione,
sovrintenderà il progetto, occupandosi della selezione degli
studenti partecipanti.
Francesco Rutelli
– Presidente Anica Academy ETS: Francesco
Rutelli – Presidente Anica Academy ETS:
“Sono orgoglioso di annunciare questa nuova iniziativa di Anica
Academy, rivolta ai più giovani. Se una buona formazione (orientata
alle professioni richieste nelle diverse transizioni in corso) è
indispensabile per l’Italia, ciò è tanto più vero per le industrie
del Cinema, audiovisive e digitali. Nei nostri giovani la
formazione aiuta a sviluppare intelligenza, creatività e capacità
di pensiero critico, soprattutto in una fascia di età fatta di
scoperte e continui stimoli quotidiani. Ci auguriamo che questo
corso consenta ai frequentatori di scoprire nuovi interessi e nuove
passioni e li indirizzi verso buone scelte per la loro vita
futura.”
Francesca Medolago
Albani – Segretaria Generale Anica Academy
ETS:“La Summer School di Anica Academy è un bel sogno
che si realizza, era tanto che seguivamo la costruzione di questo
progetto e dopo oltre un anno di lavoro lo vediamo prendere forma.
Un ringraziamento sentito va al Ministero della Cultura e al
Ministero dell’Istruzione e del Merito per averlo inserito
tra i progetti innovativi meritevoli di sostegno, che potremo in
questa prima edizione realizzare in tre diverse Regioni italiane.
Siamo sicuri che conosceremo tanti ragazzi entusiasti e
appassionati, che vogliamo accompagnare nella scoperta delle
diverse sfaccettature del mondo del cinema e dell’audiovisivo
affinché possano operare una scelta consapevole nel loro futuro
percorso di formazione.”
Francesca Cima – Co Founder
Indigo Film: “Mi fa molto piacere far parte della
Commissione scientifica per la Summer School di Anica Academy, in
veste di produttrice ritengo che sia importantissimo creare un
corso di orientamento e formazione per i ragazzi della scuola
secondaria di secondo grado. Il settore della produzione, in
particolare, è in continua evoluzione e richiede un costante
aggiornamento di nuove risorse e competenze, riuscire a scoprire e
a coltivare una passione in questo ambito, potrebbe rivelarsi una
bella opportunità per le nuove generazioni.”
I DESTINATARI DEL
CORSO
Giovani ancora inseriti nel
percorso scolastico dell’anno accademico 2022-2023, iscritti alle
classi III e IV della scuola secondaria di secondo grado. Le Summer
School accoglieranno fino a un numero massimo di 25 studenti per
sede. Per partecipare non sono richieste precedenti esperienze
(formative o professionali) nell’ambito dell’audiovisivo, solo un
forte interesse per questo settore nonché un’ottima conoscenza
della lingua italiana e una conoscenza base della lingua
inglese.
PROGRAMMA E STRUTTURA DEL
CORSO
Le Summer School si svolgeranno
nell’estate 2023 in tre città italiane (Roma, Rimini e Palermo). Il
candidato, in fase di iscrizione, dovrà indicare la preferenza per
la sede della Summer School a cui intende partecipare. Il
corso è un day camp a tempo pieno, le lezioni si articoleranno
nell’arco di una settimana (lunedì-venerdì). Sono previste visite
guidate a cineteche, musei dell’audiovisivo, incontri professionali
del settore. Le visite, che si svolgeranno durante gli orari del
day-camp e quindi sotto la supervisione dello staff di Anica
Academy, sono anch’esse gratuite per gli studenti.
Anica Academy ETS,
creata nel 2020 da ANICA,
Medusa Film, Netflix, Rai,
Paramount e Vision Distribution,
ha visto nel 2023 l’ingresso di Gaumont Italia. Nasce con
l’obiettivo primario di ideare, sviluppare e organizzare percorsi
di formazione, di base e altamente specialistici, nelle professioni
del cinema e dell’audiovisivo. Si rivolge sia ai professionisti che
vogliono perfezionare competenze già acquisite, sia ai giovani
diplomati che guardano all’audiovisivo come settore che offre reale
possibilità di occupazione qualificata, in linea con conoscenze e
capacità. In coerenza con il suo DNA di matrice industriale, la
scuola offre l’esperienza sul campo – learning by doing – come uno
degli elementi chiave di tutti i corsi, declinata sulle specificità
di ognuno, con particolare attenzione all’orientamento e
accompagnamento verso ulteriori specializzazioni o verso il mondo
del lavoro per i più giovani.
A SCUOLA
DALL’INDUSTRY
I percorsi formativi dell’Academy
nascono da un forte legame con l’industria dell’audiovisivo
italiana e internazionale. Tutti i corsi, infatti, puntano a
trasmettere le dinamiche e le abilità nella loro forma effettiva,
forniscono le competenze realmente utili e spendibili nella
professione, dal momento che rispondono alla richiesta di figure
specializzate da parte del mercato. «In veste di docenti ci
sono professionisti affermati dell’Industry – afferma Sergio Del
Prete, Direttore dell’Anica Academy- che portano nell’Academy la
loro abilità e la loro esperienza nelle maggiori produzioni
italiane e internazionali, è un esempio del fatto che la scuola
vuole raccontare l’Industry dall’interno, vuole aprire ai suoi
studenti le porte delle maggiori produzioni audiovisive dell’Italia
e del mondo, per far toccare con mano come si realizza un prodotto
di valore e di successo».
Il cinema ha più volte tratto
ispirazione dalle storie di possessioni ed esorcismi per i film
horror. Sono numerosi i celebri titoli a riguardo, da L’esorcista a The Prodigy – Il figlio del
male. Un altro titolo tanto affascinante quanto
controverso appartenente a questa tipologia di opere è
Il sacro male. Diretto nel 2021 dal greco
Evan Spiliotopoulos, qui al suo debutto come regista ma noto
come sceneggiatore di numerosi film animati della Disney, questo
lungometraggio non offre però la classica storia di possessione
demoniaca, bensì affronta la figura del falso profeta, guidato da
un’entità dalla dubbia natura.
Prodotto da Sam
Raimi, Il sacro male pone dunque l’accento su un
diverso aspetto di questo ambito molto gettonato al cinema. Il
risultato è un film che pone continuamente in dubbio lo spettatore
su cosa stia accadendo, suscitando poi un certo terrore nel momento
in cui subentra l’ipotesi che non ci siano entità buone a guidare
le azioni della protagonista femminile. Per tutti gli appassionati
di questa tipologia di film, si tratta dunque di un film da non
perdere, che può ora essere comodamente ritrovato su
Netflix. Continuando qui nella lettura,
invece, si potrà sapere qualcosa di più sulla
trama, il significato del finale
e la storia vera dietro il film.
La trama e il cast di Il sacro male
Il film racconta la storia di
Alice, una ragazza non udente che, dopo una
presunta apparizione della Vergine Maria, riacquista la capacità di
sentire e di parlare ma soprattutto sembra essere ora in grado di
guarire i malati. Molte persone, sentendo la notizia, accorrono
nella piccola città del New England per assistere ai miracoli, tra
cui il giornalista Gerry Fenn che spera di
rilanciare la propria carriera indagando su ciò che accade ad
Alice. Quest’ultimo però, in seguito ad eventi terrificanti che
riguardano le azioni della giovane, inizia a domandarsi se dietro
ai presunti miracoli non ci sia qualcosa di più sinistro.
Ad interpretare il protagonista,
Gerry Fenn, vi è l’attore Jeffrey Dean
Morgan, noto per aver ricoperto il ruolo di Negan in
The Walking Dead e John Winchester in
Supernatural. Accanto a lui, nel ruolo di Alice, vi è
invece Cricket Brown, qui al suo primo ruolo di
rilievo. Recitano poi nel film anche Christine
Adams nei panni di Monica Slade, William
Sadler in quelli di Monsignore Delgarde e Cary
Elwes nei panni del vescovo Gyles. Katie
Aselton ricopre invece il ruolo della dottoressa Natalie
Gates, originariamente affidato all’attrice Jordana
Brewster, la quale ha però poi dovuto rinunciare per via
di altri impegni.
Il sacro male: la spiegazione del finale
Alla luce della sinossi qui
riportata, esploriamo ora il finale del film. Verso la conclusione
di questo, il protagonista dimostra di nutrire sempre più dubbi
sulla natura dell’entità che Alice afferma di vedere. Fenn si
convince sempre di più che possa trattarsi di una presenza
tutt’altro che pacifica, ma anzi demoniaca. Accedendo ai documenti
del parroco, morto misteriosamente, il giornalista scopre infatti
che la Maria che appare ad Alice è in realtà una strega
dell’Ottocento, quella che si vede messa a fuoco nella prima scena
del film. La fattucchiera, inoltre, è un’antenata di Alice, il cui
scopo è quello di catalizzare la fede verso di lei per condannare
le anime dei suoi adepti alla dannazione eterna.
Il suo spirito era dunque rimasto
intrappolato per secoli nella bambola poi rotta da Fenn per
costruire il suo falso articolo, gesto che le ha permesso di
tornare in libertà. La strega, tuttavia, può vivere solo traendo
energia dai suo discendenti ed ha quindi bisogno di Alice per poter
dar vita ad una funzione religiosa durante la quale reclamare le
anime dei fedeli. Nel momento in cui però la strega uccide Alice,
rivoltatasi contro di lei, finisce per autodistruggersi e il suo
spirito di smaterializza, apparentemente per sempre. La giovane,
grazie ad un miracolo, torna però in vita e anche se di nuovo
sordomuta può tornare a vivere un’esistenza serena.
La vera storia dietro Il sacro male
Molto spesso capita che film basati
su eventi di questo tipo, con possessioni demoniache o profetti che
affermano di parlare in nome di entità divine, siano tratti più o
meno liberamente da storie vere. È il caso di alcuni film della
saga di The Conjuring, basata
sull’attività dei ricercatori del paranormale Ed e
Lorraine Warren, o ancora titoli come Il prodigio o Il rito. In molti, dopo
la visione di Il sacro male, si sono chiesti se anche la
storia proposta da questo film non fosse ispirata ad eventi reali.
Ebbene, no, Il sacro male non è basato su una storia
vera.
Il regista del film ha solamente
adattato il romanzo più venduto del 1983 di James
Herbert, Shrine, dando dunque vita ad un suo
adattamento. Shrine di Herbert è a sua volta un romanzo di
fantasia e l’autore non ha mai sostenuto che una persona o un
incidente reale sia stato d’ispirazione per la sua storia. Ne
consegue dunque che anche Il sacro male sia frutto
completo dell’immaginazione degli autori del film. Ciò non
significa, ovviamente, che alcuni aspetti ed elementi del film non
siano radicati nella realtà, come appunto dimostrano i tanti film
dedicati alle possessioni demoniache ispirati a casi di cui vi sono
effettive testimonianze, seppur controverse.
Il trailer di Il sacro male e come vederlo su
Netflix
Come anticipato, è possibile fruire
di Il sacro male grazie alla sua presenza
nel catologo di Netflix, dove attualmente, per via
dell’uscita del sequel, è al 4° posto
nella Top 10 dei film più visti in Italia. Per vederlo,
basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla
piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo
di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità
video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti
nel catalogo.
Non c’è decennio nella
storia del cinema che non abbia almeno un suo film su I tre moschettieri e così, dopo le versioni da ridere
(in sensi non proprio voluti) di Giovanni Veronesi, e quella super-action steampunk di
Paul W. S. Anderson, dalla Francia, con la regia di
Martin Bourboulon, arriva I tre
Moschettieri – D’Artagnan, primo
di due film che si prefiggono, con qualche aggiustamento di trama e
di tono, di adattare, ancora, per il cinema, lo splendido romanzo
di Dumas padre.
Un adattamento, quello
firmato da Matthieu
DelaporteeAlexandre de la Patellière, che si rivela serio
ma non serioso, ironico ma non comico, un perfetto equilibrio di
toni che si mette al servizio di una sontuosa messa in scena che
rispecchia in maniera evidente e sfacciata il grosso budget (70
milioni di euro).
I
tre Moschettieri – D’Artagnan, la trama
D’Artagnan, giovane e
vivace guascone, viene dato per morto dopo aver cercato di salvare
una ragazza da un rapimento. Quando arriva a Parigi, cerca in tutti
i modi di scovare gli aggressori ma non sa che la ricerca lo
condurrà nel cuore di una vera guerra che mette in gioco il futuro
della Francia. Alleandosi con Athos, Porthos e Aramis, tre
Moschettieri del Re, D’Artagnan affronterà le macchinazioni del
Cardinale Richelieu. Ma, innamorandosi di Constance, la confidente
della Regina, si metterà in serio pericolo guadagnandosi
l’inimicizia di colei che diventerà il suo peggior nemico:
Milady.
Il cinema che propone
Bourboulon è solido e consapevole, certo non raffinato ed elegante,
ma capace di essere contemporaneo senza farsi travolgere dalla
modernità dei blockbuster. Ci si sporca, in I
tre Moschettieri – D’Artagnan, si sentono i colpi di
spada, di pistola, le botte, il sapore del sangue e della terra, ma
allo stesso tempo si sorride, con quel sorriso beffardo e sornione
dei moschettieri, Athos, Porthos e Aramis così come abbiamo
imparato ad amarli nella tradizione letterario-cinematografica che
tante volte li ha raccontati.
E se Vincent
Cassel (Athos), Romain
Duris (Aramis),Pio
Marmaï (Porthos) e François Civil (D’Artagnan) fanno una splendida
figura con le cappe da moschettieri, c’è molta curiosità e mistero
intorno alla Milady di
Eva Green, che rispetto agli altri personaggi,
si vede modernizzata per dialogare meglio con le eroine
contemporanee e con una realtà che vuole la donna più attiva e
propositiva. Completano il cast una coppia regale molto credibile,
formata da Louis
Garrel e Vicky
Krieps, il primo nei panni di un Luigi XIII tutto sommato mite
e giusto, la seconda fiera, appassionata e estremamente a suo agio
nel ruolo della Regina Anna.
Gli aggiornamenti della
storia originale
Come per i personaggi,
che mantengono la loro natura pur leggermente aggiornati (ad
esempio Porthos diventa dichiaratamente e serenamente bisessuale,
dal momento che gli appetiti non fanno troppe distinzioni), la
trama subisce qualche modifica rispetto al romanzo originale per
parlare meglio al suo tempo. Viene così accentuata la componente
religiosa del conflitto caldeggiato dai nemici di Re Luigi XIII e
viene messo in scena un attentato al cuore della Francia, un evento
tragico che la Nazione conosce fin troppo bene.
Un racconto epico,
un’avventura pura
L’aspetto davvero esaltante del film è che siamo di fronte a
una storia che riesce a costruire una sua epica, un suo respiro
romanzesco, una personalità davvero rara nel cinema contemporaneo.
L’adattamento di Delaporte e de la Patellière coinvolge e convince, e
usa come strumento narrativo di forza, non solo come orpello,
l’investimento impiegato nella messa in scena, nei costumi, nella
ricchezza di dettagli che contribuiscono a regalare credibilità
alla storia.
Come accennato, il film è
la prima parte di un dittico che si concluderà alla fine dell’anno
con I
Tre Moschettieri – Milady e che si concentrerà sul per
sonagliò di
Eva Green. Non riveliamo i dettagli della trama che
forse qualcuno non conosce ancora, ma possiamo immaginare che tutta
la passione e il fuoco che serpeggiano in questo primo film,
troveranno il loro violento sfogo in una seconda parte ancora
avvincente ed epica.
Per adesso godiamoci
I tre Moschettieri –
D’Artagnan, un’avventura epica e romanzesca,
reale e materiale, vibrante di azione e grande cuore, un film che
fa tesoro del linguaggio classico e lo adatta a una forma di
racconto contemporaneo, senza tradire eccessivamente l’originale,
riuscendo a trovare in ogni suo momento l’equilibrio tra classico e
moderno, prendendosi sul serio con il sorriso e regalando due ore
di cinema onesto e senza pretese che riesce a pieno ad intrattenere
il pubblico.
Per raccontare la brutalità di ogni
guerra, il cinema è solito ricorrere spesso e volentieri a storie
vere, attraverso cui poter mostrare uomini veri alle prese con
eventi traumatici e indimenticabili. Esempi celebri degli ultimi
anni sono i film 12 Soldiers ed American Sniper, ma anche
Lone Survivor, film del 2013 scritto e
diretto da Peter Berg. La storia è infatti tratta
dall’omonimo libro autobiografico scritto da Marcus
Luttrell, ex-Navy SEAL in missione in Afghanistan. Ne
deriva un film particolarmente duro nel riproporre gli eventi, che
non intende addolcirli ma anzi presentarli nel modo più realistico
e diretto possibile.
Nell’approcciarsi alla scrittura,
Berg ha infatti avvertito il peso della responsabilità nei
confronti di quel racconto e dei veri soldati protagonisti. Per
poter rendere loro un sincero omaggio, si è dunque recato in visita
presso le famiglie dei caduti sul campo, avendo così accesso ad una
serie di dettagli che gli consentissero di essere più accurato
durante la scrittura. Lone Survivor dovette comunque
attendere qualche anno prima di trovare i finanziamenti necessari
ad essere prodotto. L’interesse dell’attore Mark
Wahlberg ha però favorito un velocizzarsi della cosa. Con
un budget di circa 40 milioni, il film si è così concretizzato con
riprese svoltesi nello stato del Nuovo Messico.
Candidato ai premi Oscar nelle
categorie per il miglior sonoro e il miglior montaggio sonoro,
Lone Survivor si è affermato come un solido prodotto di
genere, apprezzato tanto per la sua scrittura quanto per
l’intrattenimento visivo offerto. Non deve dunque sorprendere che
sia arrivato ad un guadagno di 154 milioni di dollari nel mondo.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori ed alla storia
vera. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Lone Survivor: la trama
del film
Al centro della vicenda di Lone
Survivor vi è l’incredibile storia di un gruppo di Navy SEAL
che nel 2005 viene inviato in missione segreta per neutralizzare
una cellula operativa di al-Qaeda in Afghanistan, il cui capo è
noto come Shah. A guidare il gruppo vi sono
Michael Murphy e Erik
Kristensen, che con i loro altri uomini Marcus
Luttrell, Dany Dietz e Matt
Axelson, si introducono nel territorio. Qui cadono però in
un’imboscata del nemico sulle montagne del luogo. Di fronte ad una
decisione morale impossibile, il piccolo gruppo è isolato e
circondato da una forza superiore di talebani pronti per la guerra.
Quando si confronteranno con impensabili probabilità di
sopravvivenza, i quattro uomini troveranno riserve di forza e
resistenza che li terranno in lotta fino alla fine .
Lone Survivor: il cast del
film
Ad interpretare il protagonista
Marcus Luttrell, come anticipato, vi è l’attore Mark Wahlberg,
interessatosi al progetto anni prima della sua realizzazione. Per
prepararsi al ruolo, l’attore ha avuto modo di incontrare il vero
Luttrell, il quale si è però dimostrato inizialmente molto
riservato. Wahlberg ha così dovuto guadagnarsi la sua fiducia prima
di poter avere con lui un rapporto più spontaneo. Ad oggi, Lone
Survivor è il film di cui, per sua stessa ammissione, Wahlberg
è più orgoglioso tra quelli realizzati. Ad interpretare Michael
Murphy vi è invece l’attore Taylor Kitsch,
mentre Danny Dietz è impersonato da Emile Hirsch.
Quest’ultimo, per ottenere la parte, acquisì una sorprendente massa
muscolare, dimostrandosi così fisicamente convincente per il
personaggio.
Matt Axelson è interpretato
dall’attore Ben Foster, mentre Erik Kristensen ha
il volto del noto attore Eric Bana. Sebbene
Wahlberg, Kitsch, Hirsch e Foster si fossero addestrati fisicamente
per i loro ruoli prima delle riprese, Luttrell ha organizzato un
regime di addestramento di tre settimane in un bootcamp nel New
Mexico, dove gli attori sono stati addestrati da personale militare
d’élite in armi, comunicazioni militari e tattiche. Importante per
loro fu anche comprendere l’impatto che le armi da fuoco hanno al
momento delle sparatorie. Gli attori hanno anche praticato esercizi
per migliorare la loro memoria muscolare e consentire al fisico di
reagire in modo convincente come dei veri Navy SEAL durante le
riprese.
La vera storia di Lone
Survivor, il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
Quella di Lone Survivor è
dunque una storia realmente accaduta, di cui Marcus Luttrell è
l’unico superstite a cui si riferisce il titolo. Il 27 giugno del
2005 ha infatti inizio l’Operazione Red Wings nel pieno della
guerra in Afghanistan. Questa ha visto un gruppo di Navy Seals
introdursi nella provincia di Konar, dove un gruppo di talebani si
era radunato arrivando ad un totale di oltre cento uomini.
Sfortunatamente, i militari vengono avvistati da alcuni pastori
locali, che prontamente riferiscono ai talebani della loro
presenza. Ha così inizio uno scontro a fuoco particolarmente
violento, senza apparente via d’uscita. Solo Marcus Luttrell riesce
a salvarsi ma, tra ferite e fratture, perde conoscenza. Ritrovato
da un pastore, questi soccorre il soldato, recapitando poi un
messaggio ad una base militare, da cui partono i soccorsi che
porteranno in salvo Luttrell.
Si tratta dunque di una storia vera
particolarmente avvincente, che tiene con il fiato sospeso sino
all’ultimo. Per poter vedere il film, è possibile fruire della sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Lone Survivor è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google
Play, Apple iTunes, Prime Video e Netflix. Su quest’ultima, il film si trova
attualmente alla posizione numero 6 della Top 10 dei film
più visti in Italia su tale piattaforma. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento tra queste, basterà, a
seconda dei casi, noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video.
Per il fine settimana di Pasqua
Sky Cinema propone quattro grandi prime visioni, una
al giorno, con una programmazione che spazierà dalla commedia
romantica all’avventura fantasy, dal dramma a tinte gialle al
poliziesco, e che metterà d’accordo tutta la famiglia. Sono in
arrivo LA RAGAZZA DELLA PALUDE, THE
PORTABLE DOOR, TICKET TO PARADISE e DIABOLIK – GINKO ALL’ATTACCO!.Tutti i titoli saranno
disponibili anche on demand su Sky (TICKET TO PARADISE e DIABOLIK – GINKO ALL’ATTACCO! anche in
qualità 4K) e in streaming su NOW.
Si parte venerdì 7 aprile
con LA RAGAZZA DELLA PALUDE, in prima visione alle 21.15
su Sky Cinema Uno. Un melodramma a tinte gialle, diretto da
Olivia Newman, tratto dall’omonimo bestseller di successo di
Delia Owens e adattato per lo schermo daReese
Witherspoon in veste di produttrice. Protagonisti sono Daisy Edgar-Jones (Normal People),
Harris Dickinson (Triangle of Sadness) e DavidStrathairn.
Nella Carolina del Nord degli anni
50, la giovane Kya, abbandonata progressivamente dalla madre, dai
fratelli e poi dal padre violento, cresce costruendosi un mondo
tutto suo, mentre gli abitanti del vicino villaggio la deridono o
la ignorano. Anni dopo, la ragazza viene arrestata per omicidio, e
solo l’avvocato in pensione Tom Milton si offre di aiutarla.
THE PORTABLE DOOR
Sabato 8 aprilealle
21.15 su Sky Cinema Uno sarà la volta di THE PORTABLE
DOOR, divertente avventura fantasy targataSky Original
con il plurinominato ai Golden Globe Sam Neill e il due
volte premio Oscar Christoph Waltz, in esclusiva su Sky e NOW.
Diretto da Jeffrey Walker,
THE PORTABLE DOOR è un adattamento della popolare serie
fantasy in sette libri di Tom Holt e vede nel cast oltre a
Sam Neill e Christoph Waltz anche Patrick
Gibson, Sophie Wilde, Miranda Otto, Chris
Pang, Jessica De Gouw, Rachel House, Arka
Das e Damon Herriman.
Racconta la storia di Paul
Carpenter (Patrick Gibson) e Sophie Pettingel (Sophie Wilde), due
modesti tirocinanti che iniziano a lavorare presso la misteriosa
azienda londinese J.W. Wells & Co. Ben presto però si rendono conto
che i loro datori di lavoro sono tutt’altro che convenzionali. I
carismatici criminali Humphrey Wells (Christoph Waltz),
amministratore delegato dell’azienda, e il manager Dennis Tanner
(Sam Neill) stanno sconvolgendo il mondo della magia, portando le
moderne strategie aziendali nelle antiche pratiche magiche.
TICKET TO PARADISE
Dopo il grande successo al
botteghino, da non perdere domenica 9 aprile alle 21.15 su Sky
Cinema Uno e Sky Cinema 4K (e alle 21,45 su Sky Cinema Romance)
la prima tv della commedia romantica TICKET TO PARADISE, che
racconta come le seconde possibilità possano piacevolmente
sorprenderci. Protagonista una grande coppia del mondo del cinema,
quella formata dai premi Oscar
George Clooney e Julia Roberts.
Georgia e David sono separati, ma
sono pronti a salire su un aereo per Bali quando la loro figlia
Lily, fresca di laurea, annuncia loro che ha deciso di sposare
Gede, un coltivatore di alghe balinese. Dopo molto tempo in
disaccordo su tutto, ora Georgia e David fanno fronte comune per
impedire le nozze di Lily.
Infine lunedì 10 aprile
arriverà in prima tv
DIABOLIK – GINKO ALL’ATTACCO!, alle 21.15 su Sky Cinema
Uno e Sky Cinema 4K (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Suspense,
preceduto dal primo film DIABOLIK).
Nel secondo capitolo
cinematografico firmato dai Manetti Bros. Giacomo Gianniotti
veste i panni del Re del Terrore, affiancato da Miriam Leone
e Valerio Mastandrea che tornano ad interpretare Eva Kant e
l’ispettore Ginko. Nel cast con loro ancheMonica
Bellucci.
Un piano apparentemente perfetto
attende Diabolik ed Eva Kant. Ma non sanno che dietro questo colpo
si nasconde una trappola dell’astuto ispettore Ginko, che mette a
dura prova il loro legame. Tradita dal Re del Terrore, Eva decide
di vendicarsi, proponendo all’ispettore di collaborare alla cattura
di Diabolik. Una decisione difficile per Ginko che deve anche
affrontare l’arrivo di Altea, duchessa di Vallenberg…
Arriva la nuova serie che parla
alle giovani generazioni: SHAKE (una
produzione Lucky Red in collaborazione con
Rai Fiction), 8 puntate da 25 minuti ciascuna,
disponibile su RaiPlay a partire da venerdì 14 aprile 2023.
Diretta da Giulia Gandini, scritta
e creata da Gianluca Bernardini, Carolina Cavalli, Caterina
Salvatori, SHAKE vanta un cast di giovani
talenti: Jason Prempeh (The Slaughter – La
mattanza, The Swarm),Giulia Fazzini
(Marta & Eva), Giada Di Palma,
Alessandro Cannavà (Nero a metà 2, Tutto può
succedere 3), Greta Esposito
(Mare
Fuori, Mixed by Erry, Crazy for Football, Qui
rido io, Il commissario Ricciardi, Mental, Magari),
Damiano Gavino (Nuovo Olimpo, Un
professore).
SHAKE è una serie
basata sull’Otello di Shakespeare. Personaggi iconici come
Otello, Desdemona, Iago sono trasformati in sedicenni e
diciassettenni. Non è ambientata nella Venezia del XVII secolo, ma
nella Roma di oggi.
Per quanto il testo originario sia
di altri tempi, i temi rimangono universali: gelosia, amore,
tradimento. L’adolescenza non fa altro che rafforzarli, raccontando
una storia di scoperta, formazione, crescita. Compositrice della
colonna sonora originale elettronica soft è di Ginevra Nervi. Non
mancano poi le tracce musicali di vari artisti moderni come Fred
Again, Ditonellapiaga e Cmqmartina, giovanissima cantautrice che ha
firmato la canzone originale della serie, Il silenzio.
https://youtu.be/kkAI6spXBCo
LA SERIE
SHAKE
L’adolescenza è una tragedia.
Eppure, a pensarci bene, è anche una commedia. E allora, per
raccontare l’adolescenza, perché non affidarsi al più grande
drammaturgo di tutti i tempi?
SHAKE è una serie che
prende ispirazione dai protagonisti delle opere del Bardo
catapultandoli in un liceo di Roma al giorno d’oggi. Non più re,
regine, castelli e guerre ma ragazzi di oggi, alle prese con
l’identità che cambia e con la perdita dell’innocenza.
Si parte da Otello, ma il
protagonista non è più il valoroso condottiero dell’esercito
veneziano, bensì Thomas, il leader imperturbabile di una crew di
parkour. Accanto a lui troviamo il simpatico Michele (Cassio) e
l’arguta Gaia (Iago). L’equilibrio tra i tre sembra essere solido
fino a quando non fanno la conoscenza di Beatrice (Desdemona), la
più bella ragazza del liceo, di cui sia Thomas che Gaia si
invaghiscono. Mentre tra Beatrice e Thomas nasce una profonda
storia d’amore, Gaia, colpita dall’invidia nei confronti del suo
amico, ordirà un meticoloso piano, atto a separare i due
innamorati. L’infima opera di persuasione di Gaia avrà i suoi
effetti e le insicurezze di Thomas scoppieranno in una gelosia
cieca che distruggerà l’amore per Beatrice e l’amicizia con
Michele. In un finale senza vincitori, la vera tragedia per i
protagonisti sarà la consapevolezza del sopraggiungere dell’età
adulta e con essa del disincanto perso, ma avranno modo di indagare
le loro fragilità, elaborare i loro errori o, più semplicemente,
crescere.
CREDITI SERIE TV
SHAKE
Prodotta da Lucky
Red in collaborazione con Rai
Fiction
Scritta da GIANLUCA
BERNARDINI, CAROLINA CAVALLI,
CATERINA SALVADORI
Con JASON PREMPEH,
GIULIA FAZZINI, GIADA DI PALMA, ALESSANDRO CANNAVÀ, GRETA ESPOSITO,
DAMIANO GAVINO
Diretta da GIULIA
GANDINI
Formato: Serie tv in 8 episodi (25 minuti
ciascuno)
“Mamma mia!” Non è solo
l’italianissima esclamazione tipica di Super
Mario, ma anche ciò che lo spettatore è portato a gridare
quando, guardando il nuovo film animato dedicato all’iconico
personaggio della Nintendo, si accorge che tutti i
propri eventuali pregiudizi (derivati principalmente sulla base di
quei flop che sono stati i film del 1986 e del 1993) erano
infondati. Questo perché Super Mario Bros. – Il
film, diretto da Aaron Horvathe Michael Jelenic,
adatta magnificamente le dinamiche classiche della serie
videoludica alle regole cinematografiche, costruendo un film che è
un continuo salto di livello, tra esplorazione del mondo,
addestramento, superamento di ostacoli e scontro con il boss
finale. Ma andiamo con ordine.
Quella alla base di Super
Mario Bros. – Il film è la storia di Mario
(la cui voce originale è di Chris Pratt,
mentre quella italiana di Claudio
Santamaria) e Luigi, inseparabili
fratelli in cerca di affermazione come idraulici negli ambienti di
Brooklyn. I due, loro malgrado, non trovano però la fama, bensì un
portale che li risucchia in un mondo magico, popolato da funghi
parlanti, gorilla antropomorfi e spietate tartarughe. Proprio il
leader di queste ultime, il possente Bowser (che
in originale ha la voce di Jack Black)
aspira a conquistare quel mondo e il cuore della bella principessa
Peach (la cui voce inglese è quella di Anya
Taylor-Joy). Ai due baffuti italoamericani, toccherà
dunque salvare la situazione prima che sia troppo tardi.
Sulle montagne russe
dell’intrattenimento
Già dalla breve sinossi qui
riportata appare chiaro come per Super Mario Bros. – Ilfilm la trama non sia che un pretesto. Riducendola al suo
grado zero e aggrappandosi alle tappe tipiche di questa tipologia
di racconto d’avventura fantasy, il film può dunque concentrarsi su
ciò che davvero conta, ovvero offrire un intrattenimento colorato,
dinamico, certamente pensato prevalentemente per bambini ma capace
di offrire numerose emozioni anche ai più grandi, quelli che i
videogiochi di Mario li hanno seguiti nella loro evoluzione decade
dopo decade. A loro il film offre citazioni, easter eggs e sequenze
con grandi classici della musica anni Ottanta che difficilmente non
genereranno quel certo brivido nostalgico.
Su tutte, le sequenze accompagnate
da We Need a Hero e Take on Me si affermano
come fonte di puro piacere visivo. Questo perché, tornando a quanto
affermato in apertura, il film segue saggiamente le dinamiche del
videogioco, offrendo situazioni affrontate come veri e propri
livelli da superare, con tanto di visuale a scorrimento laterale.
Così facendo, invita i propri spettatori a giocare a loro volta,
portandoli nel colorato mondo dei Todd, nell’arena di
Donkey Kong e i suoi lanci di barili e sulla pista
arcobaleno su cui sfrecciare con gli iconici kart. Il tutto con uno
stile d’animazione particolarmente colorato e paffuto che rispetta
l’immaginario tramandato nel tempo dai giochi della serie di
Super Mario.
Di livello in livello, con divertimento ed emozione
Super Mario Bros. – Il film
rinuncia dunque (ed è una rinuncia assai gradita) a proporre storie
particolarmente nuove o forzatamente brillanti, come tentato invece
in modo discutibile da altri adattamenti animati di videogiochi o
giocattoli. Lo fa perché consapevole che non è mai stata
la trama ad appassionare i videogiocatori della serie, bensì le
sempre nuove dinamiche di gioco, la necessità di apprendere nuove
regole per poter andare avanti e provare quell’irrinunciabile senso
di appagamento. Il senso del gioco torna dunque grande
protagonista, dimostrandosi una volta di più elemento
indispensabile per questo tipo di operazioni cinematografiche.
Perché come dimostrato anche da Dungeons & Dragons: L’onore dei
ladri, se il film gioca e si diverte e lo spettatore può
fare altrettanto con lui, ad uscirne vincitori sono entrambi.
Super Mario Bros. –Il
film, però, oltre al colorato intrattenimento, alle vivaci e
divertenti situazioni e battute, propone anche qualcosa di più. Non
una principessa da salvare, che anzi contribuisce ad abbattere
questo stereotipo, bensì una toccante incursione nell’amore
fraterno. Mario e Luigi,
personaggi dotati di vero cuore oltre che del loro iconico aspetto,
sono due fratelli che si amano, si cercano, si difendono davanti a
tutto e tutti, anche dinanzi alla più grande dei pericoli. Un
rapporto, il loro, che non trova spesso spazio al cinema e che
invece ci ricorda, una volta di più, l’irrinunciabile importanza di
questo tipo di legami. Accanto a loro, dunque, livello dopo
livello, ci si diverte, ci si emoziona e si esce dalla visione con
gli occhi colmi di meraviglia.
The Good
Mothers racconta la ‘ndrangheta interamente dal punto di
vista delle donne che hanno osato sfidarla, è frutto di uno sforzo
congiunto tra House Productions e Wildside, Fremantle company e
vede protagoniste Gaia Girace, Valentina Bellè, Simona
Distefano e Micaela
Ramazzotti. A dirigerle, insieme a Julian
Jarrold su sceneggiatura di Stephen Butchard, c’è
Elisa
Amoruso.
The Good Mothers, le donne
che si sono ribellate alla ‘ndrangheta
In particolare, la serie
si focalizza su quattro racconti di “donne della ‘ndrangheta” che
per vocazione o per necessità si sono ribellate allo stato delle
cose e hanno collaborato con la giustizia.
Lea Garofalo (Micaela
Ramazzotti), da sempre in fuga con la figlia Denise,
è stanca dei continui agguati del marito, Carlo Cosco (Francesco
Colella), boss mafioso, che chiaramente non le ha mai perdonato
il tradimento; Giuseppina Pesce (Valentina Bellè), moglie e
figlia di boss, una delle donne legata alle più importanti famiglie
mafiose di Calabria, che si ritaglia uno spiraglio di libertà, in
una vita di oppressione subita dagli uomini della sua vita; Denise
Cosco (Gaia
Girace) intrappolata eppure con il sogno di una vita
diversa, sulle orme e alla ricerca della madre scomparsa e in fuga
da un padre ingombrante e criminale; Maria Concetta Cacciola
(Simona Distefano) vera e propria prigioniera che cerca un
briciolo di prospettiva e libertà tra le angherie di una famiglia
ottusa e violenta.
2022_ Wildside s.r.l. – House productions LTD_ph.Claudio
Iannone
Una donna contro la criminalità
organizzata
Di fronte a loro,
dall’altra parte della legge, c’è Anna Colace (Barbara
Chichiarelli), il magistrato con con ferreo senso di
giustizia e del dovere che capisce, forse proprio perché donna,
qual è il grimaldello che la aiuterà a scardinare l’omertà intorno
a molte famiglie mafiose della criminalità organizzata calabrese.
Le donne della ‘ndrangheta diventano quindi la porta attraverso cui
entrare in questo mondo chiuso e oscuro, e non perché si tratta di
un punto debole, ma perché le donne, in quanto tali, in quanto
madri, in quanto sottomesse e maltrattate, hanno la contezza che
quel mondo è sbagliato e, soprattutto, possono volere un futuro
diverso per i propri figli, non vogliono che le loro figlie siano
schiave come loro, non vogliono che i figli siano assassini come i
loro padri, e quindi Colace si inserisce qui, in questo spiraglio,
offrendo loro protezione e la possibilità di una vita diversa.
Quello che The
Good Mothers fa meglio di ogni altro prodotto che racconta
la stessa spinosa questione è adottare un punto di vista nuovo,
quello delle donne, che fino a questo momento sono sempre state lo
sfondo in un mondo violento di uomini. Un tentativo era stato fatto
anche al cinema, alla fine dello scorso anno, con Ti Mangio il Cuore, che raccontava proprio la
storia di una collaboratrice di giustizia sfuggita alle famiglie
mafiose che la volevano sottomettere, proprio per amore dei suoi
figli. Tuttavia, nel caso della serie Disney+, siamo di fronte a un prodotto
con molta più anima e dignità, con delle interpretazioni
incredibili da parte di attrici che si calano perfettamente in
ruoli difficili. In particolare ci teniamo a sottolineare
l’intensità e l’efficacia con cui Bellè mette in scena la sua
Giuseppina Pesce, con un lavoro sulla postura e la lingua che
merita di essere elogiato.
2022_ Wildside s.r.l. – House productions LTD_ph.Claudio
Iannone
Un mondo senza luce
Julian Jarrold e
Elisa
Amoruso conducono i sei episodi con grande maestria,
dimostrandosi sempre asserviti alla storia e alle loro
protagoniste. Questo essere al servizio di ciò che si racconta si
palesa principalmente nella scelta di location e nelle scelte
fotografiche e di tono della serie. Tutta l’atmosfera della serie è
plumbea, cupa, così come i toni sono tetri, drammatici, i grigi
sono intensi, c’è pochissimo spazio per i colori sgargianti e ogni
personaggi si fa carico di una direzione precisa per la sua storia
anche con l’adozione di una determinata palette, scelte cromatiche
che ne raccontano le intenzione e il destino.
The Good
Mothers unisce la perizia e l’efficacia della
realizzazione, della scrittura, dell’interpretazione a un contenuto
potente, tradizionale nella nostra filmografia nazionale eppure
rinnovato da un punto di vista insolito e potente. Le donne che
hanno contribuito a mettere in ginocchio la criminalità
organizzata, per amore dei propri figli, per amor proprio, per fame
di una libertà che è stata tolta loro per troppo tempo.
2022_ Wildside s.r.l. – House productions LTD_ph.Claudio
Iannone
Come molti di voi già sapranno è in
produzione un prequel di Mad
Max: Fury Road che si intitolerà Furiosa e
che racconterà la storia della giovane guerriera interpretata
Charlize Theron, nell’acclamato film del 2015.
Al momento c’è un’attesa spasmodica sul film e molti dei fan (noi
compresi) aspettano un nuovo film da quasi 10 anni ormai, dato che
Furiosa uscirà non prima del 2024.
Nel prequel George
Miller tornerà dietro la macchina da presa, ovviamente,
mentre la star del film sarà Anya Taylor-Joy che erediterà il ruolo di
Charlize Theron come una versione più giovane
del suo personaggio. Proprio la diretta interessata in una
recente intervista con Total Film ha
condiviso alcuni nuovi dettagli sul
film “epico” e ha rivelato
come Furiosa alla fine differisca da Mad
Max: Fury Road.
“La cosa principale di cui
io e George abbiamo parlato è che Fury Road è un road movie. Sai,
si svolge nell’arco, credo, di tre giorni: arrivare da qualche
parte, poi girarsi e tornare indietro”, ha commentato la
Taylor-Joy. “E questa è un’epopea.
Questo si svolge per un lungo periodo di tempo, e in un certo senso
impari a conoscere [Furiosa] molto meglio. Adoro quel personaggio
così tanto. L’intera esperienza è stata sbalorditiva e George è il
migliore. Spero che [le persone] si divertono”.
Come spesso capita per film di
questa grandezza, diverse volte abbiamo segnalato molte foto dal
set, mentre era in corso la lavorazione in Australia ma nonostante
questo un primo sguardo ufficiale al personaggio e al film deve
ancora essere pubblicato. Tuttavia, poiché manca ancora più di un
anno dall’arrivo del prequel, è probabile che dovremo avere ancora
molta pazienza!
Tutto quello che sappiamo su
Furiosa
Furiosa
che debutterà al cinema il 24 Maggio 2024 è stato scritto, diretto
e prodotto da George Miller insieme al suo
partner di produzione di lunga data Doug Mitchell.
Il film sarà prodotto dal marchio australiano Kennedy Miller
Mitchell di Miller, insieme al partner di Fury
Road, la Warner Bros. Pictures.
Nonostante il grande successo di
Mad Max:
Fury Road, un nuovo film del franchise è stato
bloccato per anni a causa di una disputa legale tra Miller e la
Warner Bros. Tuttavia, dopo diversi rimandi il progetto è stato
confermato ufficialmente attraverso la notizia del casting di
Anya Taylor-Joy, la star di The
New Mutants e La
regina degli scacchi, che interpreterà una versione
più giovane del personaggio di Furiosa.
Oltre a lei, nel cast ci saranno anche Chris
Hemsworth(Thor:
Ragnarok) e Tom Burke, anche se al
momento i loro ruoli non sono stati ancora svelati.
Kraven the
Hunter è il prossimo super villain dello
Spider-Verse che vedremo al cinema, e sicuramente
è uno di quei personaggi che si fa notare, dal momento che, nei
fumetti, è uno dei pochi che riesce addirittura a sconfiggere
Spider-Man, seppellendolo vivo. Gli elementi di
interesse per un film con protagonista un villain così carismatico
ci sono tutti.
A interpretare il personaggio è
stato chiamato Aaron Taylor-Johnson, che già era stato
brevemente Quicksilver in Avengers: Age of Ultron, e
soprattutto ha trovato il successo con Kick-Ass,
dimostrandosi a suo agio con i cinecomic. Al suo fianco, Russell Crowe dovrebbe assumere il ruolo di
Nikolai Kravinoff, il padre dell’omonimo cattivo di Spider-Man.
Ora, quest’ultimo ha condiviso i suoi pensieri sul progetto
Marvel in un’intervista con
CBR.
“Ho parlato con J.C. Chandor, il
regista, è davvero entusiasta di ciò che ha di fronte [e] davvero
entusiasta del modo in cui le persone lo accoglieranno”, ha
scherzato l’attore. “Penso di poter in qualche modo
trasmettere… una delle cose che ha detto, che è un mondo
inaspettatamente oscuro.”
Già Morbius
ha avuto luogo in un angolo “oscuro” dell’universo Marvel di Sony, così come Venom
e Venom: Let
There Be Carnage, del resto. Sfortunatamente, quei
film si sono rivelati più sciocchi che seri e hanno ricevuto
recensioni negative. Ma c’è sempre una possibilità che
Kraven the Hunter ribalti le cose, ovviamente, ma
per saperlo bisogna aspettare e vedere.
Kraven the Hunter, il
film
Dopo il
successo di Venom: Let
There Be
Carnage e Spider-Man: No
Way Home, Sony continua ad espandere il suo universo
Marvel e Kraven the
Hunter si unisce a una lista che include
anche Madame
Web con Dakota Johnson e il
progetto Spider-Woman di Olivia Wilde. Art Marcum, Matt Holloway e
Richard Wenk hanno scritto la sceneggiatura di Kraven the
Hunter e il fatto che il film attiri talenti di
alto livello è sicuramente un buon segno. Kraven the Hunter
uscirà al cinema il 06 ottobre 2023 distribuito da Sony
Pictures Italia e Warner Bros.
Nel cast
del film sono stati confermati Aaron Taylor-Johnson,
Ariana DeBose,
Russell Crowe, Alessandro Nivola, Christopher Abbott e
Fred Hechinger. J.C. Chandor
dirigerà il film, con la produzione di Avi Arad e
Matt Tolmach. Art Marcum, Matt Holloway e Richard
Wenk hanno scritto la sceneggiatura.
Nel giorno del suo compleanno,
Robert Downey Jr. è stato festeggiato non solo
dai suoi cari e dai fan, che hanno figurativamente spento con lui
le sue prime 57 candeline, ma anche dai suoi colleghi della
famiglia Marvel, che con foto di repertorio
che celebrano la carriera di RDJ all’interno della Casa delle
Idee.
Josh Brolin,
interprete di Thanos, ha condiviso l’immagine di lui e
Robert Downey Jr. nel corso del Comic Con di San
Diego del 2018, quando vennero presentati i contenuti esclusivi di
Avengers:
Infinity War, in cui il secondo regala una rosa al
primo.
La seconda foto è stata invece
condivisa da
Mark Ruffalo ed è tratta dal backstage di
Avengers: Endgame, in cui
Robert Downey Jr. è seduto a capotavola di fronte a
Chris Hemsworth,
Jeremy Renner,
Chris Evans,
Scarlett Johansson, Paul Rudd, Don Cheadle e
Karen Gillan. La scena è tratta dall’inizio del
film, in cui Tony Stark, appena soccorso dalla sua deriva nello
spazio, viene messo al corrente della situazione sulla Terra dopo
lo schiocco di Thanos.
Robert Downey Jr. è considerato il padre del
MCU dal momento che il suo film,
Iron Man del 2008, ha aperto le porte di un mondo
che prima si poteva solo immaginare e sognare, al cinema. Tony
Stark è stato reso carne e ossa dalla sua magnetica e divertente
interpretazione e questo personaggio ha guidato l’intera storia del
MCU fino alla conclusione della
Saga dell’Infinito.
Il futuro del Marvel Cinematic Universe
è adesso nelle mani di altri eroi, ma è indicativo che il pubblico
e le costar di
Robert Downey Jr. nella sua avventura ultra-decennale
con la Marvel hanno ancora un pensiero
speciale per colui che ha dato inizio a tutta la storia che ha
fatto compagnia agli spettatori negli ultimi 13 anni.
Il sesto episodio della terza stagione di The
Mandalorian sta per arrivare su Disney+. Con solo due episodi rimasti
nella terza stagione di The
Mandalorian, la posta in gioco è sempre più alta che
mai per Din Djarin e Grogu. Ecco quando guardare il prossimo
episodio.
Quando guardare The Mandalorian Stagione 3 Episodio 6 su
Disney+
Disney+ rilascerà l’episodio
6 di The
Mandalorian3 alle 3:00 ET/12:00 PT
mercoledì 5 aprile. Il “Capitolo 22” è diretto da Bryce Dallas Howard, un volto familiare per i
fan di The
Mandalorian, e si baserà sulla sceneggiatura scritta
da Jon Favreau. Bryce Dallas Howard ha anche diretto “Chapter
4: Sanctuary” (quello che ha presentato Cara Dune) e
“Chapter 11: The Heiress”, ovvero la puntata in cui
Bo-Katan Kryze ha fatto il suo debutto
live-action.
Nella terza stagione continuano i
viaggi del Mandaloriano nella galassia di Star
Wars. Un tempo cacciatore di taglie solitario, Din Djarin si è
riunito a Grogu. Nel frattempo, la Nuova Repubblica lotta per
allontanare la galassia dal suo passato oscuro. Il Mandaloriano
incontrerà vecchi alleati e si farà nuovi nemici mentre lui e Grogu
continuano il loro viaggio insieme.
The
Mandalorian torna su Disney+ il 1° marzo. La serie è
interpretata da
Pedro Pascal, Katee Sackhoff, Carl Weathers, Amy Sedaris, Emily
Swallow e Giancarlo Esposito. Tra i registi degli otto
episodi della terza stagione ci sono Rick Famuyiwa, Rachel
Morrison, Lee Isaac Chung, Carl Weathers, Peter Ramsey e
Bryce Dallas Howard. Jon Favreau è showrunner/capo sceneggiatore ed
executive producer insieme a Dave Filoni, Rick Famuyiwa, Kathleen
Kennedy e Colin Wilson. Karen Gilchrist e Carrie Beck sono i
co-executive producer.
Non si sa molto
sull’annunciata serie live-action di
Star
WarsStar
Wars: The Acolyte. Tuttavia,
oggi arrivano una serie di commenti fatti dall’attrice
Jodie Turner-Smith che suggeriscono chi potrebbe
interpretare nello show della LucasFilm per Disney+.Parlando
con Collider,
Turner-Smith non ha detto molto sul suo ruolo
nella serie in arrivo, ma ha
elogiato Amandla Stenberg,
che dovrebbe recitare al suo fianco nella
serie, così come il regista Kogonada, che ha lavorato
alla serie.
“Stavo lavorando con il
mio regista preferito con cui ho lavorato finora, Kogonada, e sotto
la guida di Leslye Headland”, ha detto
Turner-Smith. “È incredibile da vedere. Non vedo
l’ora di vedere come andrà a finire questo spettacolo. Amandla
[Stenberg] è un’artista così incredibile. Sfortunatamente, non
ho avuto nessuna scena con lei, ma ho avuto modo di vedere un po’
di quello che hanno fatto, e penso che sarà epico, e non è niente
che nessuno abbia mai visto prima all’interno di
quell’universo. “
Quando si è trattato di
parlare più specificamente del suo personaggio, a
Turner-Smith è stato chiesto se avesse mai avuto
modo di impugnare una spada laser nella serie. L’attrice ha detto
che non l’ha fatto, ma ha suggerito che doveva maneggiare
qualcos’altro prima di fermarsi. “Non sono riuscito a usare una
spada laser… ma non … non ho potuto usare una spada
laser… perché non sono un Jedi“, ha detto
Turner-Smith.
Star Wars: The
Acolyte, la serie tv
Star
Wars: The Acolyte è descritto
come “un thriller misterioso che porterà gli
spettatori in una galassia di oscuri segreti e poteri emergenti del
lato oscuro negli ultimi giorni dell’era dell’Alta Repubblica.
Un’ex Padawan si riunisce con il suo Maestro Jedi per indagare una
serie di crimini, ma le forze che affrontano sono più sinistre di
quanto avessero mai previsto”.
Star
Wars: The Acolyte vedrà protagonisti
Amandla Stenberg, Lee Jung-jae, Carrie-Ann Moss, Manny
Jacinto,
Dafne Keen,
Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson, Charlie Barnett e
Dean-Charles Chapman.Star
Wars: The Acolyte sarà trasmesso in streaming
esclusivamente su Disney+, anche se la data
della premiere deve ancora essere rivelata.
L’account ufficiale di Twitter di Star
Wars ha pubblicato un nuovo poster di uno dei
personaggio della terza stagione di The
Mandalorian, che presenta uno dei personaggi
ricorrenti della serie legata a New Republic.
Il poster evidenzia
Carson Teva, interpretato da Paul
Sun-Hyung Le . Teva è apparsa nella
seconda stagione di The
Mandalorian e
in The
Book of Boba Fett, spesso al fianco a
Trapper Wolf interpretato daDave
Filoni. Teva ha svolto un ruolo
importante nell’episodio della scorsa settimana mentre affrontava
la politica della Nuova Repubblica nel tentativo di aiutare la
gente di Nevarro.Dai un’occhiata al nuovo poster del
personaggio di The
Mandalorian Stagione 3 qui
sotto:
Nella terza stagione continuano i
viaggi del Mandaloriano nella galassia di Star Wars. Un tempo
cacciatore di taglie solitario, Din Djarin si è riunito a Grogu.
Nel frattempo, la Nuova Repubblica lotta per allontanare la
galassia dal suo passato oscuro. Il Mandaloriano incontrerà vecchi
alleati e si farà nuovi nemici mentre lui e Grogu continuano il
loro viaggio insieme.
The
Mandalorian torna su Disney+ il 1° marzo. La serie è
interpretata da
Pedro Pascal, Katee Sackhoff, Carl Weathers, Amy Sedaris, Emily
Swallow e Giancarlo Esposito. Tra i registi degli otto
episodi della terza stagione ci sono Rick Famuyiwa, Rachel
Morrison, Lee Isaac Chung, Carl Weathers, Peter Ramsey e
Bryce Dallas Howard. Jon Favreau è showrunner/capo sceneggiatore ed
executive producer insieme a Dave Filoni, Rick Famuyiwa, Kathleen
Kennedy e Colin Wilson. Karen Gilchrist e Carrie Beck sono i
co-executive producer.
LaABC ha confermato
che la candidata all’Oscar Taraji P.
Henson ha ufficialmente firmato per un
ruolo da guest star in un prossimo episodio della seconda stagione
di Abbott
Elementary.
La star di The
Empriedovrebbe apparire nel
ventunesimo episodio dell’ultima stagione, intitolato “Mamma”.
Interpreterà il ruolo di Vanetta, che è la madre di Janine Teagues
interpretata da Quinta Brunson. Il suo casting arriva dopo che la
sorella di Janine, Ayesha, interpretata da Ayo
Edebiri, è recentemente apparsa nell’acclamata
commedia.
Abbott
Elementary è creato e prodotto
esecutivamente da Quinta Brunson, che guida anche il cast nel ruolo
di Janine Teagues. Insieme a lei nel cast ci sono
Tyler James Williams nei panni di Gregory Eddie,
Janelle James nei panni di Ava Coleman,
Lisa Ann Walter nei panni di Melissa Schemmenti,
Chris Perfetti nei panni di Jacob Hill,
William Stanford Davis nei panni di Mr. Johnson e
la vincitrice dell’Emmy Award Sheryl Lee Ralph nei
panni di Barbara Howard.
“In questa commedia, un
gruppo di insegnanti devoti e appassionati – e un preside un po’
stonato – si riuniscono in una scuola pubblica di Filadelfia dove,
nonostante le probabilità a loro sfavore, sono determinati ad
aiutare i loro studenti ad avere successo nella vita” si legge
nella sinossi della serie. “Sebbene questi incredibili
funzionari pubblici possano essere in inferiorità numerica e
sottofinanziati, amano ciò che fanno, anche se non amano
l’atteggiamento tutt’altro che eccezionale del distretto scolastico
nei confronti dell’istruzione dei bambini“.
La prima stagione di Abbott
Elementary ha ottenuto numerosi premi, tra cui tre
Golden Globe per la migliore serie televisiva –
musical o commedia, migliore attrice per Brunson e miglior attore
per Williams. Per la performance di Ralph nei panni di
Barbara, ha vinto un Emmy Award come miglior attrice non
protagonista. Grazie al suo continuo successo, la serie tv si
è già assicurata un rinnovo anticipato della terza stagione.
Cretton ha pubblicato un post
suInstagram per
condividere una foto dietro le quinte, con l’acclamato regista
davanti alla famosa insegna di Hollywood a Los Angeles. Ha
anche rivelato che Brett Pawlak, con cui Cretton ha lavorato per la
prima volta in Short Term
12, ha firmato come direttore della
fotografia della produzione. Qualche giorno fa
vi avevamo rivelato che l’attore
Ed Harris era entrato a far parte del cast.
La serie Wonder Man
Wonder
Manè stata sviluppata da Destin Daniel
Cretton (Shang-Chi
e la leggenda degli anelli) e dallo
sceneggiatore-produttore Andrew Guest (Brooklyn
Nine-Nine, Community), con Guest che svolge il
ruolo di sceneggiatore capo e Cretton produttore esecutivo e
regista alcuni episodi. Il progetto farà parte dell’accordo
generale di Cretton con lo studio. Oltre a Cretton, anche la
regista di The
PhotographStella
Meghie dirigerà diversi episodi.
La serie Wonder
Man vedrà protagonista il vincitore dell’Emmy Yahya
Abdul-Mateen II nei panni di Simon Williams/Wonder Man. Sarà
affiancato dal premio Oscar Ben Kingsley, che riprenderà
il suo ruolo preferito dai fan di Trevor Slattery. Il
personaggio è apparso per la prima volta come attore finito
in Iron
Man 3, dove fingeva di essere il terrificante cattivo
The Mandarin. Nel 2021, i fan dell’MCU hanno incontrato di nuovo
inaspettatamente Trevor Slattery in Shang-Chi
e la leggenda dei dieci anelli, dove è stato rivelato
che era stato imprigionato dal vero mandarino.
Wonder
Man è uno dei personaggi più antichi della lunga
storia della Marvel ed è stato introdotto per la
prima volta nel 1964 in un primo numero di
Avengers. Il personaggio – chiamato Simon
Williams – è stato creato da Stan Lee, Don Heck e Jack Kirby, ed è
stato inizialmente presentato come un supercriminale che ha
combattuto i Vendicatori.
Dopo l’annuncio di Disney di voler
portare il franchise di Toy Story avanti per un
quinto capitolo, anche un altra saga animata arriva al traguardo
del quinto film: Shrek 5 sarebbe in lavorazione e già in fase
di sviluppo. Il CEO di Illumination Studios, Chris
Meledandri, ha raccontato a Variety che Shrek
5 è in lavorazione – e l’intero cast principale è stato
contattato per tornare a doppiare i personaggi ormai storici del
franchise.
L’informazione è stata rivelata in
occasione del tour stampa per The Super Mario Bros.
Movie, che arriva al cinema da oggi, in Italia. Il
fondatore dello studio stava esaminando tutti i sequel che le
persone possono aspettarsi dallo studio di animazione, tra cui
Cattivissimo me e The Secret Life of
Pets. E, anche se Shrek proviene da una casa diversa
(DreamWorks), Meledandri è anche un partner
creativo nello studio di animazione di Steven Spielberg e Jeffrey
Katzenberg.
Meleandri ha spiegato come è nata
l’idea di Shrek 5: “Non è così diverso dal processo che abbiamo
affrontato con ‘Mario’, in cui guardi quali sono gli elementi
fondamentali che il pubblico ha amato e fai del tuo meglio per
onorare quegli elementi fondamentali. E poi sei al lavoro per
costruire elementi della storia e nuovi personaggi che ti portino
in posti nuovi di zecca. Il cast originale ne è una parte enorme.
[…] Anticipiamo il ritorno del cast. I colloqui stanno iniziando
ora e ogni indicazione che abbiamo ottenuto è che c’è un enorme
entusiasmo da parte degli attori per tornare.”
Il ritorno del cast originale di
Shrek è certamente un elemento che farebbe affluire il pubblico al
cinema per vedere cosa sta succedendo all’amata famiglia di orchi.
Il film rappresenterebbe anche una rara partecipazione a un
progetto cinematografico per Cameron Diaz, che è
praticamente in pensione dal 2014. Eddie Murphy ha
già dichiarato che sarebbe tornato a doppiare Ciuchino in Shrek “in
due secondi”, e sembra che lo studio lo abbia preso sul serio.
Meledandri ha anche anticipato la possibilità di un film spin-off
proprio su Ciuchino e ha affermato che il personaggio potrebbe
“senza dubbio” sostenere un film da solo.
Non sarebbe la prima volta che il
franchise di Shrek genera uno spin-off. Il gatto con gli stivali, con Antonio
Banderas che ha doppiato il personaggio principale, è
uscito per la prima volta nel 2011 e ha avuto una performance al
botteghino abbastanza dignitosa, con oltre $ 500 milioni incassati
in tutto il mondo. L’ultimo sequel, Il gatto con gli
stivali: l’ultimo desiderio, è uscito nel 2022 ed è stato
ampiamente elogiato per il suo stile di animazione e la qualità
complessiva. Il
film candidato all’Oscar ha un indice di gradimento del 95% su
Rotten Tomatoes.
Eva Green è
un’attrice poliedrica che nel corso della sua carriera si è
cimentata in moltissimi ruoli e generi cinematografici diversi. È
stata la protagonista di The Dreamers di Bernardo Bertolucci nel 2003, la bond girl di Casino Royale nel 2006 (per cui ha vinto un
BATFA Awards), Ava Lord nel
sequel di Sin City del 2013. Il ruolo che poi l’ha
consacrata al piccolo schermo è sicuramente quello di Penny
Dreadful, la serie Showtime di cui è
stata protagonista dal 2014 al 2016.
L’attrice dopo un lungo periodo
lontana dalla macchina da presa è pronta a tornare sul grande
schermo il prossimo 6 aprile quando uscirà nelle sale I tre moschettieri: D’Artagnan. Il film uscirà
in Italia distribuito da Notorius Pictures e vanta
un cast davvero stellato. Eva Green sarà affiancata da Vincent Cassel – con cui torna a lavorare dopo
Liaison – e Louis Garrel.
Oltre alle sue imprese nel
franchise de
I tre moschettieri, questi sono i 4 ruoli di
Eva Green da non perdere per il futuro.
I Tre Moschettieri:
D’Artagnan
I tre moschettieri: D’Artagnan uscirà in
Italia il 6 aprile e fa parte di un progetto molto più ampio volto
a portare sul grande schermo l’epico racconto di Alexandre
Dumas. L’eroico D’Artagnan (interpretato
da François Civil) si unisce ai tre leali e
formidabili amici moschettieri, Athos
(interpretato da Vincent Cassel),
Porthos (interpretato da Pio
Marmaï) e Aramis (interpretato da
Romain Duris). Insieme complottano per rovesciare
un malvagio consigliere reale, avendo anche a che fare con la
seducente spia Milady de Winter (interpretata da
Eva Green).
Primo film della serie in due
parti, I tre moschettieri: D’Artagnan è incentrato
sull’eroe spavaldo e sui suoi tentativi di proteggere la
Regina di Francia e di salvare il Paese da una
guerra contro l’Inghilterra. Il teaser ufficiale e il poster del
film sono stati rilasciati nel dicembre 2022. Per chi ama le epopee
storiche ma non ha mai visto un adattamento cinematografico del
romanzo di Dumas, i film saranno sicuramente una
delizia visiva, con guerre grafiche, arte d’epoca francese e
personaggi storici ritratti sotto una nuova luce.
Ambientato nella Francia
dell’inizio del XVII secolo, tra il 1625 e il 1628, I tre moschettieri racconta le avventure del
giovane D’Artagnan. La trama del film segue il
romanzo originale con alcune modifiche ai personaggi.
D’Artagnan lascia la sua casa per Parigi con
l’ambizione di diventare un moschettiere della Guardia alla corte
reale, ma non viene reclutato. Incontra invece un trio di
impressionanti e formidabili moschettieri, Athos,
Aramis e Porthos, e fa amicizia
con loro. Ben presto si ritrova nel cuore di una complessa
situazione politica e di una guerra furiosa che mette in gioco il
futuro della nazione.
I Tre Moschettieri: Miledy
Il secondo film che uscirà al
cinema più avanti – programmato per il 13 dicembre 2023 – è
I Tre Moschettieri: Milady, si concentra sul
programma di Milady di rovesciare la corona e sul modo in cui
realizza il suo piano. Per ora non ci sono trailer separati per
I tre moschettieri: D’Artagnan e I tre
moschettieri: Milady e il teaser ufficiale funge da promo
per entrambi i film.
Nel video vengono introdotti anche
gli antagonisti della storia come Milady e il
consigliere reale Cardinale Richelieu
(interpretato da Eric Ruf). Torneremo indietro nel
tempo dove un Luigi XIV insolito interpretato da Louis Garrell deteneva il potere assoluto in
tutta la Francia.
Dirty Angels
Dirty Angels è un
film thriller d’azione americano di prossima uscita diretto da
Martin Campbell, con una sceneggiatura scritta da
Alissa Sullivan, Jonas McCord e Gene
Quintano. Il film sarà interpretato da Eva
Green,Ruby Rose, Maria Bakalova, Rona-Lee
Shimon, Jonica T. Gibbs e
Christopher Backus. La trama è incentrata su un
gruppo di soldatesse, durante il ritiro degli Stati Uniti
dall’Afghanistan nel 2021. Le protagoniste prestavano assistenza
medica vengono inviate a salvare un gruppo di ragazzi e ragazze
rapiti dall’ISIS.
Il progetto del film è stato
annunciato nel settembre 2022 con l’annuncio di Eva
Green come protagonista. In seguito, il resto del
cast ha preso forma e nel dicembre del 2022 sono
iniziate le riprese che si sono svolte tra il Marocco e la Grecia.
Il film non ha ancora una data di uscita ma le riprese si sono
recentemente concluse nel febbraio di quest’anno.
Liaison
Eva Green e
Vincent Cassel sono i protagonisti di Liaison, la nuova serie tv di Apple TV+. Due agenti – ed ex amanti – devono
lavorare insieme per combattere gli attacchi informatici
internazionali che minacciano il Regno Unito, affrontando al
contempo i segreti sepolti della loro relazione distruttiva.
La nuova serie thriller Liaison si aggiunge alla lunga lista di serie
e film originali di Apple
TV+. Liaison è scritta da Virginie Brac e
diretta da Stephen Hopkins e si annovera il titolo
di prima serie originale franco-inglese per lo streamer. La serie
drammatica è stata descritta come “un thriller contemporaneo ad
alta tensione che esplora come gli errori del nostro passato
abbiano il potenziale di distruggere il nostro futuro, combinando
l’azione con una trama imprevedibile e multistrato in cui lo
spionaggio e gli intrighi politici si contrappongono a una storia
d’amore appassionata e duratura“. In altre parole, si tratta
di un thriller politico con un retroscena di un’intensa relazione
sentimentale tra i protagonisti.
La serie in sei episodi è
disponibile sulla piattaforma streaming dal 24 febbraio e l’ultimo
episodio è previsto per il 31 marzo.
Il 1984 è stato l’anno del primo
computer Macintosh, l’anno in cui Eddie Murphy
calcava gli schermi cinematografici con Beverly Hills Cop
e la voce di Bruce Springsteen risuonava in tutte
le radio con Born in the USA. La serie A-Team
spopolava in televisione, le VHS si diffondevano come un epidemia e
Ronald Reagan veniva rieletto presidente degli
Stati Uniti per un secondo mandato. Il 1984, però, è stato anche
l’anno in cui il ventunenne Michael Jordansi dichiarava
eleggibile al Draft NBA, venendo selezionato dai Chicago
Bulls come terza scelta assoluta. Da lì ha inizio la sua
epica carriera, ma quella che racconta Air – La storia
del grande salto è un’altra storia.
Il nuovo film diretto daBen
Affleck,
a sette anni daLa legge della
notte,
si concentra infatti su un evento avvenuto in quello stesso 1984,
ma che sul momento sembrò di poco rilievo rispetto a tutti gli
altri e rispetto allo sbocciare della carriera di Jordan stesso. È
la storia della
Nike,
un’azienda di scarpe in cerca di nuovi canali di espansione per
poter competere con l’Adidas
e la
Converse.
Grazie al lungimirante agente
Sonny Vaccaro,
l’azienda decide di espandere la propria sfera d’influenza al mondo
del basket, nella speranza di reclutare giocatori che indossino le
loro scarpe. Con poco budget a disposizione, tutti sanno che un
astro nascente come Jordan non firmerebbe mai con loro. Ma Vaccaro
non è disposto a cedere, avendo visto qualcosa in quel giovane
sfuggito a tutti gli altri.
Air – La storia del grande
salto, ovvero l’origine del mito
Quello proposto in Air –
La storia del grande salto non è dunque il racconto
dei primi anni di attività di Michael Jordan, che
volutamente non compare come personaggio ma semplicemente come
presenza senza volto in alcune scene. Un’assenza, la sua, che ha
perfettamente senso ai fini del film, ricordandoci non solo che,
appunto, questa non è direttamente la sua storia, ma accentuando
anche quel senso di inafferrabilità, di vetta inarrivabile a cui
Vaccaro desidera però giungere con tutte le sue forze. Jordan è lì,
davanti a lui, ma non può ancora dirlo suo, non finché quel giovane
non avrà fatto la sua scelta. Una scelta che, neanche a dirlo,
cambierà per sempre non solo la storia della Nike ma dell’intero
mondo dello sport.
Ci troviamo dunque di fronte
all’origine del mitico accordo tra la Nike e Jordan, su cui Vaccaro
fa un’ardita scommessa. Interpretato da un brillante e intenso
Matt Damon, è
un incallito giocatore d’azzardo, come le prime scene nei casinò di
Las Vegas ci suggeriscono. E proprio come lo è anche il regista
Ben Affleck. Entrambi puntano tutte le proprie
risorse su un risultato difficile da prevedere, ma per ottenere il
quale non ci si deve affidare esclusivamente alla fortuna. Se
Vaccaro cerca dunque di ottenere una vittoria andando oltre le
regole, coerentemente con i principi fondanti della Nike, Affleck
invece studia il modo migliore per raccontare una vicenda
apparentemente semplice, svelandone però il grande fascino e
impatto economico e culturale.
Matt Damon e Viola Davis in una scena di Air – La storia del grande
salto.
Una storia piccola, di persone con
un cuore grande
Non solo Affleck ricostruisce
minuziosamente attraverso dettagli, filmati di repertorio e la
fotografia, curata dal tre volte premio Oscar Robert
Richardson, un genuino sapore di quell’epoca, ma fa sempre
più emergere, scena dopo scena, la dimensione intima dietro quel
racconto. Perché se è vero che il tutto è raccontato attraverso gli
occhi di Vaccaro, e quindi dal punto di vista della Nike e del suo
bisogno di ottenere quell’accordo, è anche importante sottolineare
come Air – La storia del grande salto si
riveli essere un’ode alla perseveranza, al sostenere le proprie
convinzioni e, naturalmente, al valore di Michael Jordan nella
storia. Ma non in ultimo, il film è anche un tributo alla madre di
Jordan, Deloris, qui interpretata da una sempre
gigantesca Viola Davis,
alla quale si devono le prime significative scelte del figlio.
Si concentra dunque sulle persone,
Affleck, e attraverso i primissimi piani che dedica loro fa
emergere tutto il grande cuore dietro questa storia “piccola”. Un
cuore che batte molto più di quanto si sarebbe potuto ipotizzare. A
questo grande cuore non corrisponde un film serioso, bensì
un’opera particolarmente frizzante, movimentata da un buon ritmo e
una colonna ricca dei grandi classici di quell’epoca. Ma,
soprattutto, è un film divertente, che sa quando lanciare la giusta
battuta. Proprio in questa leggerezza trova quindi un suo ulteriore
alleato, che gli permette di distinguersi e affermarsi come
un’opera particolarmente godibile. Allo stesso tempo, sono diversi
i momenti in cui è difficile non emozionarsi e Affleck, dimostrando
di saperli dosare a dovere, si conferma una volta di più un grande
regista.
Dopo aver vinto numerosi il premio
Oscar per il suo film Nomadland
e aver diretto Eternals
per i Marvel Studios, Chloé Zhao è
stata osservata da vicino da molti addetti ai lavori e appassionati
di settore del mondo del cinema. Ma, dopo aver diretto quei due
film tanto diversi uno dopo l’altro, ha deciso di prendersi una
pausa e i fan sono rimasti in attesa di vedere quale sarà il suo
prossimo progetto. Ora, secondo Deadline, è arrivato il giorno
in cui Zhao si rimette dietro alla macchina da
presa, e lo fa con un adattamento di Hamnet, che co-scriverà e
dirigerà.
Hamnet sarà basato sull’omonimo
romanzo scritto da Maggie O’Farrell, un bestseller
del New York Times. Il romanzo segue Agnes, la moglie del famoso
drammaturgo William Shakespeare, all’indomani della morte di
Hamnet, il loro unico figlio. La storia “traccia le conseguenze
emotive, familiari e artistiche di quella perdita, dando vita a una
storia umana e toccante che fa da sfondo alla creazione dell’opera
più famosa di Shakespeare, Amleto”.
Zhao scriverà l’adattamento per il
cinema insieme all’autrice del romanzo, Maggie O’Farrell. E questa
sarà anche la prima volta che O’Farrell lavorerà a un film, anche
se il suo talento nella scrittura è già stato dimostrato. Infatti,
solo per Hamnet, ha vinto il 2020 Women’s Prize for Fiction e il
National Book Critics Circle Award for Fiction, tra gli altri
riconoscimenti ottenuti.
Hamnet sarà
prodotto da Amblin Partners, Hera Pictures, Neal Street Productions
e Book of Shadows. Liza Marshall, Pippa
Harris e il regista premio Oscar Sam
Mendes stanno producendo per conto di Neal Street, mentre
Nic Gonda sarà il produttore esecutivo di Book of
Shadows. Inoltre, Jeb Brody, President of
Production di Amblin, e Mia Maniscalco, SVP of
Creative Affairs, supervisioneranno il progetto.
Trai prossimi progetti di
Chloé Zhao potrebbe esserci anche
un sequel per Eternals,
anche se da nessun vertice Marvel Studios è ancora arrivato il
via libera al film.
Guardiani
della Galassia Vol. 3 è sicuramente uno dei
blockbuster più attesi dell’anno. Al cinema la prossima estate, il
film sigla la fine del contratto di lavoro di James Gunn con i Marvel Studios ma anche la fine della
parabola narrativa dei suoi protagonisti sul grande schermo (almeno
da quello che è stato annunciato fino a questo momento).
Questo significa che le parabole di
sviluppo dei personaggi arriveranno al loro compimento, e in
questo, secondo James Gunn, consiste la vera differenza di
questo film con i due capitoli precedenti. Secondo il regista e
sceneggiatore, infatti, la vera sfida dei Guardiani in questo terzo
film è “arrivare ad accettare te stesso”.
Rispetto al personaggio di Peter
Quill/Star Lord, Gunn ha dichiarato che “il Vol 1 riguarda
la madre. Il volume 2 parla del padre, mentre il volume 3 riguarda
se stessi e il venire a patti con ciascuna di queste
situazioni”.“Nel primo Peter Quill fa i conti con la sua
relazione con la madre, che è la persona che ha amato di più al
mondo”. Continua, “Nel Vol 2 sta venendo a patti con il
suo rapporto con il padre. Quello che pensava di volere non era
quello che voleva, e quello che aveva era migliore di quello che
pensava fosse. I problemi del padre di Peter erano abbastanza
evidenti fin dall’inizio e dato che ha avuto i suoi momenti sia con
Ego che con Yondu, si sente come se fosse finalmente pronto per
andare avanti.”“il terzo riguarda l’accettazione di se
stessi. Chi siamo veramente?”. “Sai, Mantis lo dice anche una volta
nel film, la maggior parte di loro non si piace molto. Tutti hanno
problemi con se stessi. Nebula ha problemi con se stessa. Peter
Quill ha problemi con se stesso. Mantis, Kraglin, tutti loro. E
Rocket soprattutto. Quindi penso che sia di questo che parla questo
film, al di sopra e al di là di qualsiasi altra cosa.”
Guardiani della Galassia Vol. 3, la trama
ufficiale
“In Guardiani della Galassia Vol.
3 la nostra amata banda di disadattati si sta sistemando su
Knowhere. Ma non passa molto tempo prima che le loro vite vengano
sconvolte dagli echi del turbolento passato di Rocket. Peter Quill,
ancora sconvolto dalla perdita di Gamora, deve radunare la sua
squadra attorno a sé in una pericolosa missione per salvare la vita
di Rocket, una missione che, se non completata con successo,
potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li
conosciamo.”
Sembra che Fast
and Furious 10 sarà l’occasione in cui il cast e la
crew del franchise hanno scelto di dire addio a un loro amico e
compagno che ha lasciato troppo presto quell’universo e il mondo.
Parlando con
Total Film Magazine, Vin
Diesel ha parlato di come la squadra della Fast
Saga pensi costantemente al defunto Paul Walker e al personaggio che ha
interpretato nel franchise, Brian O’Conner. Walker è morto dopo
essere stato coinvolto in un tragico incidente automobilistico nel
2013, scioccando il mondo perché era ancora nel fiore degli anni.
Da allora, la sua presenza è rimasta nei film in una forma o
nell’altra. Ecco cosa ha detto Diesel:
“Quel momento nel 2013 in cui il
mondo stava lottando con il lutto per la sua perdita, lo studio ha
preso la decisione molto coraggiosa, giusta e audace di mantenere
in vita Brian O’Conner. Vi darò questo senza svelare nulla del
film: non potevo immaginare che questa saga finisse senza dire
veramente addio a Brian O’Conner”.
Mentre il franchise si avvicina alla
sua conclusione, sembra che il team stia cercando di esplorare
tutta la sua eredità. Quella storia lunga decenni include Walker,
non solo nel contributo che ha dato ai film, ma anche a come il suo
personaggio ha toccato e cambiato le vite dei suoi colleghi membri
del cast. Per ricondurre ogni trama della storia a un cerchio
completo, Fast and Furious 10 potrebbe tornare
alle radici del franchise, optando per includere corse su strada
tra azione esplosiva, rapine e accese rivalità. Sembra che la
squadra intera stia facendo uno sforzo congiunto per mantenere la
saga il più grande successo cinematografico degli ultimi
vent’anni.
Fast
X
(Fast
and Furious 10) è diretto dal regista di
Transporter Louis Leterrier, che ha assunto
il ruolo di Justin Lin dopo che Lin ha improvvisamente abbandonato
il progetto a causa di differenze creative. Il film è scritto
da Lin e Dan Mazeau, con Lin ancora impegnato come produttore.
Entertainment Weekly ha diffuso le nuove immagini de La
Sirenetta, il prossimo live action della Disney con
Halle Bailey nei panni, o meglio nella coda di
Ariel. Il film è diretto da Rob Marshall e
arriverà nelle sale italiane il 24 maggio.
Le foto ci riportano alla mente i
momenti chiave del classico Disney animato, con alcune immagini che
sono l’esatta copia, uno a uno, delle scene di quello che è uno dei
film a cartoni animati più amato di sempre. Nonostante le polemiche
che hanno accompagnato la scelta di Halle Bailey come nuova Ariel, il film sembra
stia guadagnando sempre più seguito, a mano a mano che viene
svelato il lavoro filologico che è stato fatto, almeno visivamente,
rispetto all’originale.
La
Sirenetta racconta l’amata storia di Ariel, una
bellissima e vivace giovane sirena in cerca di avventura. Ariel, la
figlia più giovane di Re Tritone e la più ribelle, desidera
scoprire di più sul mondo al di là del mare e, mentre esplora la
superficie, si innamora dell’affascinante principe Eric. Alle
sirene è vietato interagire con gli umani, ma Ariel deve seguire il
suo cuore e stringe un patto con la malvagia strega del mare,
Ursula, che le offre la possibilità di sperimentare la vita sulla
terraferma, mettendo però in pericolo la sua vita e la corona di
suo padre.
Il film è interpretato dalla
cantante e attrice Halle Bailey (grown-ish) nel ruolo di
Ariel; Jonah Hauer-King (Un viaggio a quattro
zampe) nel ruolo del principe Eric; Noma
Dumezweni (Il Ritorno di Mary Poppins) nel ruolo
della regina Selina; Art Malik (Homeland –
Caccia alla spia) nel ruolo di Sir Grimsby; con il vincitore
del premio Oscar® Javier Bardem (Non è un paese per
vecchi) nel ruolo di Re Tritone; e con la due volte candidata
all’Academy Award® Melissa McCarthy (Copia
originale, Le amiche della sposa) nel ruolo di
Ursula.
Esiste una spiegazione al
paranormale? Da questa domanda è partito il regista e sceneggiatore
Rodrigo Cortés per il suo film Red
Lights (qui la recensione), distribuito
al cinema nel 2012. All’interno di questo si ricerca dunque una
risposta a tale quesito attraverso uno scontro senza esclusione di
colpi tra un esperto investigatore e un cieco chiaroveggente. Si
snoda così un film ricco di imprevisti, impreziosito da un grande
cast di attori che danno vita a personaggi complessi e ricchi di
contraddizioni.
Cortés spese circa un anno e mezzo a
ricercare informazioni utili per la storia e i personaggi. Ebbe
modo di stare a stretto contatto con veri esperti del paranormale e
sedicenti medium, arrivando alla conclusione che nessuno dei due ha
sufficienti prove per mettere a tacere l’altro, ed è proprio questo
l’elemento inquietante che egli aspirava a rappresentare. Ha così
costruito su tali vicende un thriller investigativo che spinge a
domandarsi cosa sia possibile e cosa no, lasciando però allo
spettatore la libertà di formulare la propria opinione.
Girato tra la Spagna e il Canada, il
film arrivò infine in sala, dove però non si affermò come un
particolare successo. A fronte di un budget di 14 milioni di
dollari, Red Lights arrivò ad incassarne solo 13 e mezzo
in tutto il mondo. Eppure tale film presenta diversi elementi di
interesse, per cui sarebbe bene concedergli una seconda
possibilità. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
sua spiegazione. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama del film Red
Lights
Protagonisti del film sono
Margaret Matheson, una importante esperta di
paranormale, e Tom Buckley, il suo giovane
assistente. Insieme, i due si impegnano a smascherare in tutto il
paese quegli imbroglioni che si fingono guaritori e falsi medium.
Tutta la carriera della donna, però, è legato al caso di
Simon Silver. Questi è un celebre sensitivo non
vedente, che nessuno è mai stato in grado di smascherare. Chiunque
abbia cercato di mettere in discussione il suo operato ha in
seguito fatto un brutta fine. A distanza di trent’anni, questo è
ora tornato alla ribalta con uno dei suoi più famosi spettacoli
psichici.
Questa sarà l’occasione per provare
a smascherarlo una volta per tutte. Buckley decide dunque di
mettersi sulle sue tracce, nonostante tutti glielo sconsiglino. Il
caso, però, si rivela più complesso del previsto, e porterà ad
eventi imprevedibili. Ben presto, l’investigatore capirà di
trovarsi opposto a forze che sfidano la logica e la razionalità, ma
deciderà di andare fino in fondo a quel mistero. Tale
determinatezza non farà però altro che portare alla luce segreti
che mai avrebbe immaginato, che lo riguardano in prima persona.
Red Lights: il cast del
film
Tra i maggiori elementi di forza del
film vi è il suo cast composto da alcune delle più grandi star del
cinema internazionale. Con loro coinvolti, i personaggi
protagonisti hanno così assunto ulteriore fascino e carisma. Il
regista scrisse il personaggio di Margaret Matheson pensando
esclusivamente all’attrice Sigourney
Weaver, senza sapere se questa avrebbe accettato o
meno la parte. Dopo aver letto la sceneggiatura, però, questa si
disse estremamente attratta dalla storia e dalle sue tematiche,
accettando di interpretare la protagonista femminile. Accanto a
lei, nel ruolo dell’assistente Tom Buckley, si ritrova l’attore
Cillian Murphy,
noto per essere il protagonista della serie Peaky
Blinders.
Robert De Niro,
invece, è il sensitivo Simon Silver. Un ruolo per il quale l’attore
premio Oscar si è preparato incontrando dei veri sensitivi e
apprendendo molto sul loro mestiere. Dopo tali incontri, De Niro ha
affermato di essere convinto che qualcosa di realmente paranormale
deve esistere per forza. Sono poi presenti gli attori Joely
Richardson nei panni di Monica Handsen,
e Craig Roberts in quelli di
Ben. Toby Jones, noto attore britannico,
interpreta il dottor Paul Shackleton, mentre l’argentino
Leonardo Sbaraglia è Leo Palladino. È infine
presente l’attrice Elizabeth
Olsen, celebre per il ruolo di Scarlet Witch nel
Marvel Cinematic Universe nel ruolo
di Sally Owen.
Red Lights: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere il
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. Red
Lights è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten Tv, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim
Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, in base
alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo
film. Si avrà così questo a disposizione per un determinato limite
temporale entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre
trasmesso in televisione il giorno martedì 4
aprile alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Lo scontro di
Netflix è carico di tensione fin dall’inizio.
La serie si apre con due sconosciuti che quasi si scontrano nel
parcheggio di un negozio, dando il via a un intenso inseguimento in
auto. Loro sono l’appaltatore Danny Cho
(interpretato da Steven Yeun) e l’imprenditrice di piante
Amy Lau (interpretata Ali Wong) e la loro caccia al gatto e topo si
concluderà con qualcosa di più. Si esce presto dai confini del
semplice disguido tra guidatore e si entra in una dinamica
spirituale, emotiva e sentimentale senza precedenti. La serie tv
arriva su Netflix il 6 aprile e conta dieci episodi della
durata di circa mezz’ora l’uno.
Creata da Lee Sung
Jin, Lo scontro si configura come una
dark comedy che cerca di estrapolare la
personalità di Danny e Amy in
cerca di vendetta. La loro faida inizia con stupide tattiche di
vendetta – dalla pipì sul pavimento alle cattive recensioni – ma il
loro litigio porta a galla le loro frustrazioni più represse.
Questo gioco tra entrambi presto coinvolge le famiglie di
Danny e Amy che si trovano
intrecciati in questa fitta rete di bugie. Per cui alla fine lo
spettatore si ritrova davanti non più una dark comedy ma un
thriller. Ed è l’aspetto peculiare di questa serie tv che riesce a
cambiare genere durante l’arco della sua narrazione. Targata
A24 e Netflix la serie potrebbe rappresentare una
nuova rivelazione del 2023.
Lo scontro è
completamente ispirato a Los Angeles, una città che può essere
attraversata con rabbia solo in auto. Da una parte
Amy, imprenditrice di successo che rivendica la
propria attività. Si maschera da femminista durante le cene a base
di funghi con altre personalità di spicco nel mondo dell’arte,
vorrebbe godersi i soldi che si è guadagnata e porta all’estremo
questa gentilezza che neanche lei prova verso gli altri. Infatti,
nel momento in cui ha la possibilità di uscire dagli schemi lo fa.
Danny, invece, vive nel rovescio della medaglia.
Non possiede molto e fa affidamento su un cugino che entra ed esce
di prigione. Deve badare al fratello ed è attaccatissimo alla sua
famiglia che vuole a tutti i costi trasferire a Los Angeles. Quando
si scontrano nelle scene iniziali – e trasformano il litigio che li
guiderà per tutta la serie – si vedono due persone sull’orlo di una
crisi di nervi.
L’infelicità di Amy
e Danny tenta di essere giustificata per tutto il
corso della serie. Entrambi i protagonisti entrano in una sorta di
burn out emotivo e psicologico per cui mostrano il loro
disprezzo verso tutte le persone che li circondano e verso le
debolezze altrui. Ne Lo scontro,
Amy lo fa con il marito e Danny
con il fratello, entrambi in modo diverso tentano di sabotare
emotivamente le due persone più vicine. Le interpretazioni di
Yeun e Wong appaiono allo
spettatore piene di semplicità e di verità, trasudano la cattiveria
dei loro personaggi tramite battute al vetriolo. In particolare, a
spiccare è l’interpretazione della Wong che – provenendo da una
carriera nel genere comedy – porta il suo appeal
anche in questo ruolo diverso e drammatico.
Anche Yeun è messo
a dura prova dal suo personaggio. L’uomo tenta di mandare avanti la
sua vita e cerca in tutti i modi di sbancare il lunario. La coppia
di protagonisti non condivide spesso il tempo sullo schermo, ma
quando lo fa Lo scontro è davvero elettrizzante.
Non siamo costretti alla fine a vederli insieme come una coppia
romantica perché il loro legame va oltre questo.
Amy e Danny condividono
l’oscurità dei loro caratteri. Per questo ne Lo
scontro si diverte a giocare con i diversi background. Non
solo da questa contrapposizione ne nasce una volontaria denuncia
alla società odierna. Amy ha una casa lussuosa che condivide con la
sua famiglia; Danny condivide un piccolo appartamento con il
fratello minore Paul (Young
Mazino).
Nel loro disagio interiore però
Amy e Danny riescono ad
affrontare le pressioni della famiglia, la solitudine, la
depressione e l’accecante bisogno di attaccare briga con tutti.
Ovviamente tutto questo non fa che renderli molto più umani ai
nostri occhi, rispetto magari ad alcuni aspetti della serie che
risultano troppo forzati. Invece, Amy e
Danny ne Lo scontro funzionano
così bene perché portano in scena tutte quelle paure e debolezze
tipiche degli esseri umani. Anche se lo mostrano in maniera
grottesca, il quasi incidente d’auto che li ha fatti conoscere ha
innescato una serie di eventi che ha portato entrambi a conoscere
l’unica persona che potrebbe comprendere il loro
disagio.
Lo scontro esplora
quanto possa essere potente quando un’altra persona ti vede e ti
accetta per quello che sei, pregi e difetti compresi. E questo è un
po’ il punto di arrivo della serie che ricalca le orme di Everything Everywhere All At Once per certi
aspetti. La scena del film che vede Evelyn e
Joy come sassi nella serie tv è lasciata
all’ultimo episodio dopo che, persi nella foresta, Amy e Danny
decidono di mangiare delle bacche trovate nel bosco. Il risultato è
un mix di acidi che li porterà al delirio ma anche alla
consapevolezza: “Abbiamo lavorato tanto per arrivare fin
qui”.
La penultima mezz’ora regala infatti
scene ricche di azione come se ci trovassimo in un thriller, fino
ad arrivare alla scena del mix di acidi ed erbe. Proprio in quei
momenti Lo scontro spinge lo spettatore verso
luoghi oscuri e inesplorati dell’animo umano. Amy
e Danny si fanno portavoce di tutte le insicurezze
della loro età e nonostante qualche momento esca un po’ fuori dai
ranghi la serie appare molto lucida nel raccontare il disagio di
una generazione intera.
Figure di luce
Le fotopsie o
figure di luce sono flash e lampi di luce, simili a fulmini, che
compaiono all’improvviso in assenza di un reale stimolo luminoso
proveniente dall’esterno. Nella vita di Amy e
Danny l’uno è stato la figura di luce nella vita
dell’altro. Qualcosa che è arrivato all’improvviso, che non abbiamo
cercato. Figure di luce è anche il titolo del decimo episodio de
Lo scontro che in parte cerca di portare in scena
questi sentimenti. Dopo aver superato il mix di erbe e acidi,
Amy e Danny hanno una nuova
consapevolezza. Molto probabilmente non impareranno mai la lezione
del tutto ma capiscono che gli inconvenienti quotidiani che
caratterizzavano la loro vita sono nient’altro che inconvenienti,
cose che possono succedere.
Anche se per fare questo, per
arrivare alla realizzazione finale, Lo scontro
punta sempre sugli stessi temi, la serie arriva alla fine con un
confronto che non lascia spazio a ulteriore narrazione. Il
finale, infatti, si auto risolve da sé, non
lasciando spazio a una seconda stagione – almeno per quanto
riguarda la vita di Amy e Danny.
Si potrebbe infatti pensare di progettare una nuova stagione con
nuovi personaggi alle rese con le problematiche che affliggono il
mondo che, diciamolo, sono tantissime.