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Meryl Streep nel cast di Only Murders in the Building 3

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Meryl Streep nel cast di Only Murders in the Building 3

Arriva dall’account TikTok di Selena Gomez la notizia che Meryl Streep sarà la nuova guest star di Only Murders in the Building 3. Il video conferma anche la presenza di Paul Rudd, che aveva fatto la sua prima apparizione nel finale della seconda stagione, mentre ovviamente diamo il benvenuto al meraviglioso trio di protagonisti, con Gomez insieme a Steve Martin e Martin Short.

Sally Field premiata con il riconoscimento alla carriera ai SAG Awards 2023

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Sally Field è stata scelta dalla gilda degli attori di Hollywood per essere insignita del SAG Award alla carriera per quest’anno. L’edizione numero 29 del premio si svolgerà il 26 febbraio e per l’occasione Field riceverà il Life Achievement Award, assegnato per celebrarne sia la carriera e che l’impegno umanitario.

Il premio, assegnato dal National Honors and Tributes Committee della Screen Actors Guild, viene consegnato per “risultati eccezionali nel promuovere i migliori ideali della professione di attore”. Tra gli altri principali riconoscimenti all’attrice ci sono due Oscar, un SAG Award, tre Emmy, due BAFTA Awards, il New York Film Critics Prize, il National Board of Review Award.

SAG Awards 2023, tutti i nominati

Fran Drescher, presidente di SAG-AFTRA, ha dichiarato: “Sally è un’attrice immensa con una gamma espressiva enorme e una straordinaria di capacità sul set che le consente d’incarnare qualsiasi personaggio (…) Ho seguito con interesse la sua carriera iniziale vedendola evolversi in ruoli sempre più impegnativi. Non ha mai smesso di essere straordinaria, anche di recente in Winning Time in cui era semplicemente sublime come Jessie Buss”.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, per lo sceneggiatore è com Jodorowsky’s Dune in salsa Marvel

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Lo sceneggiatore di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Jeff Loveness, ha paragonato la sua sceneggiatura all’adattamento mai girato di Alejandro Jodorwosky della serie di fantascienza di Frank Herbert Dune, aggiungendo uno strato complesso all’universo cinematografico Marvel.

“È ‘Jodorowsky’s Dune‘ all’interno della Marvel”, ha detto Loveness a Empire. “È un posto divertente. È un luogo illimitato di creazione, diversità e vita aliena”.

Il capo dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha anticipato che Quantumania è radicato nella saga familiare di Michelle Pfeiffer che finalmente si riunisce con la sua famiglia (Michael Douglas ed Evangeline Lilly) dopo essere rimasta intrappolata nella dimensione ultraterrena.

Il film segna anche il grande debutto di Jonathan Majors nei panni del grande cattivo Kang il Conquistatore dopo che il suo personaggio è stato rivelato nella serie Disney+ Loki. Feige in precedenza aveva affermato che Kang di Majors è “totalmente diverso da Thanos” e ha molteplici incarnazioni. “Non si tratta solo di un ragazzo viola più grande con un casco. Questo non è Kang”, ha spiegato Feige. “Kang è un tipo di cattivo molto diverso e il fatto che sia molti, molti personaggi diversi è ciò che è più eccitante e lo differenzia di più”.

Il nuovo film Marvel Studios Ant-Man and the Wasp: Quantumania, che dà il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, arriverà il 15 febbraio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. L’epica avventura presenta l’antagonista più potente del MCU fino ad ora: Kang il Conquistatore.

Nel film, che dà ufficialmente il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, i Super Eroi Scott Lang (Paul Rudd) e Hope Van Dyne (Evangeline Lilly) tornano per continuare le loro avventure come Ant-Man and The Wasp. Insieme ai genitori di Hope, Hank Pym (Michael Douglas) e Janet Van Dyne (Michelle Pfeiffer), la famiglia si ritrova a esplorare il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e a intraprendere un’avventura che li spingerà oltre i limiti di ciò che pensavano fosse possibile. Diretto da Peyton Reed e prodotto da Kevin Feige, p.g.a. e Stephen Broussard, p.g.a.,Ant-Man and the Wasp: Quantumania è interpretato anche da Jonathan Majors nel ruolo di Kang, David Dastmalchian nel ruolo di Veb, Katy O’Brian nel ruolo di Jentorra, William Jackson Harper nel ruolo di Quaz e Bill Murray in quello di Lord Krylar.

BAFTA EE Rising Star Award 2023: ecco i cinque nominati

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Naomie Ackie, Sheila Atim, Emma Mackey, Daryl McCormack e Aimee Lou Wood sono i cinque nomi che l’Accademia Britannica del cinema ha nominato per il BAFTA EE Rising Star Award, il riconoscimento che ogni anno l’associazione assegna a una promessa del cinema.

I cinque attori, tutti britannici, sono stati scelti perché hanno dimostrato “un talento eccezionale nel cinema nel corso dell’anno” e hanno catturato “l’immaginazione del pubblico Britannico”. Alcuni dei vincitori precedenti di tale riconoscimento sono James McAvoy, Eva Green, Tom Hardy, Kristen Stewart, Tom Holland, Letitia Wright, Micheal Ward, Bukky Bakray e, l’anno scorso, Lashana Lynch.

Ackie, i cui crediti includono The End of the F***ing World, Star Wars: Episode IX – L’Ascesa di Skywalker e Small Axe, è attualmente in cima alle classifiche dei botteghini del Regno Unito con Whitney Houston: I Wanna Dance with Somebody, dove interpreta Houston. In precedenza ha vinto il premio Most Promising Newcomer ai British Independent Film Awards.

Atim ha crediti in The Underground Railroad e Doctor Strange nel Multiverso della Follia ed è una delle star di The Woman King, insieme a Viola Davis. Nel 2018, Atim ha vinto l’Olivier Award come migliore attrice non protagonista in un musical per la sua interpretazione in Girl from the North Country all’Old Vic Theatre. È stata nominata uno dei “10 britannici da tenere d’occhio” di Variety nel 2020 e ha ricevuto un MBE per i servizi al dramma nel 2019.

I crediti di Mackey includono Sex Education, Eiffel e Assassinio sul Nilo e ha interpretato Emily Brontë in Emily, che ha aperto il concorso Platform al Toronto Film Festival del 2022.

Il ruolo decisivo di McCormack è stato in Il Piacere è tutto mio, dove ha interpretato il ruolo principale al fianco di Emma Thompson. I suoi crediti includono Bad Sisters e Peaky Blinders.

Aimee Lou Wood ha vinto la performance femminile in un programma comico ai BAFTA TV Awards 2021 per Sex Education ed è stata nominata per il suo ruolo nella stessa categoria nel 2022. Ha avuto un impatto nel 2022 con Living.

Cruising: trama, cast e curiosità sul film con Al Pacino

Cruising: trama, cast e curiosità sul film con Al Pacino

Profondo innovatore del genere horror e poliziesco, William Friedkin è oggi ricordato in particolare per film come Il braccio violento della legge e L’esorcista. Dopo aver realizzato questi due capolavori, per il primo dei quali ha anche vinto l’Oscar al miglior regista, egli ha portato al cinema nel 1980 il thriller poliziesco Cruising. Tale titolo è un gioco di parole che nasconde un doppio significato, perché può descrivere sia gli agenti di polizia di pattuglia che gli uomini gay che vanno in cerca di sesso. La pellicola è infatti ambientata nel contesto dei locali omosessuali, dove un serial killer si aggira indisturbato.

Scritto dallo stesso Friedkin, il film è l’adattamento cinematografico del romanzo omonimo del giornalista del New York Times Gerald Walker. Originariamente, in realtà, il regista non era interessato al progetto, ma cambiò idea nel momento in cui si imbatté in alcuni veri omicidi avvenuti nella comunità gay e mai risolti. Naturalmente la realizzazione del film non fu priva di problemi. Numerose sono state le proteste della comunità LGBT nei confronti della rappresentazione che di loro si faceva. Friedkin condusse numerose ricerce nel tentativo di essere quanto più realistico possibile, ma fu comunque costretto a tagliare circa 40 minuti dal girato finale.

Accolto con pareri contrastanti, Cruising non si è affermato come un buon successo, pur vantando un incasso moderato. Ancora oggi è però uno dei film di Friedkin che più meritano di essere riscoperti, specialmente per il modo crudo con cui si raccontano determinati contesti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Cruising: la trama del film

La vicenda si apre nella New York degli anni Ottanta, quando una serie di terribili omicidi iniziano a verificarsi tra la comunità gay. In particolare, ad essere le vittime preferite dell’assassino sono uomini di circa trent’anni alti e con i capelli neri. Poiché corrisponde a queste caratteristiche, il detective Steve Burns viene inviato come infiltrato nel mondo dei club per omosessuali per investigare, con l’obiettivo di individuare qualcosa di sospetto e acciuffare il serial killer. Tutti gli sforzi di Burns, però, sembrano venire continuamente ostacolati dalla stessa polizia.

Molti poliziotti, infatti, sembrano più interessati a farsi beffe degli omosessuali che non a trovare l’assassino. Frustrato dalla situazione e sentendosi abbandonato, Burns cerca sempre più di introdursi in quel contesto, arrivando lentamente anche a dubitare del suo orientamento sessuale e del suo rapporto con la fidanzata Nancy. Il verificarsi di un nuovo omicidio, meno preciso dei precedenti, permetterà a Burns di avere una pista concreta da seguire. Andare fino in fondo alla verità, però, potrebbe rivelarsi molto più pericoloso del previsto.

Cruising cast

Cruising: il cast del film

Per la parte del detective Steve Burns, Friedkin desiderava avvalersi dell’attore Richard Gere, poiché ritevene che egli possedesse delle qualità androgine adatte al personaggio. Lo stesso Gere si era poi dichiarato profondamente interessato al progetto. I produttori, però, imposero invece che Al Pacino interpretasse il ruolo. Fu dunque quest’ultimo a ricoprire il ruolo, dando però vita sul set ad accesi diverbi con il regista. Friedkin, in particolare, lo accuso di non essersi realmente messo nei panni del personaggio, interpretandolo in modo svogliato e poco convincente. Deluso dall’esperienza, Pacino rifiutò poi di partecipare a qualsiasi attività promozionale del film e negli anni non ne ha mai più parlato.

Accanto a lui, nel ruolo della fidanzata Nancy, vi è l’attrice Karen Allen, celebre per essere stata Marion Ravenwood in I predatori dell’arca perduta. A lei il regista non ha mai fornito una sceneggiatura completa del film, poiché voleva tenerla all’oscuro di ciò che accadeva al protagonista, così da rendere più realistico il suo stupore. Nel ruolo del capitano Edelson, che affida la missione a Burns, vi è l’attore Paul Sorvino, celebre per essere stato Phil Cerreta in Law & Order – I due volti della giustizia. Richard Cox interpreta Stuart Richards, uno dei sospettati come serial killer. L’attore Ed O’Neill, oggi noto per il ruolo di Jay Pritchett in Modern Family, interpreta infine il detective Schreiber.

Cruising: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Cruising è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 17 gennaio alle ore 23:05 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Django: trailer dell’attesa serie originale Sky e CANAL+

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Django: trailer dell’attesa serie originale Sky e CANAL+

Un mese esatto al debutto, in esclusiva su Sky e in streaming su NOW, di Django, l’attesa serie originale Sky e CANAL+ omaggio al classico western di Sergio Corbucci. La serie esordirà il 17 febbraio e nei prossimi mesi sarà disponibile in tutti i Paesi in cui Sky opera (Italia, Regno Unito, Irlanda, Germania e Austria) e su CANAL+ in Francia, Polonia, Svizzera e Africa (e attraverso M7 nei Paesi Bassi, in Belgio, in Lussemburgo, Ungheria, Romania, Repubblica Ceca e Repubblica Slovacca).

Django, che rilegge in chiave contemporanea l’omonimo film di Corbucci, è una serie TV in dieci episodi prodotta per Sky e CANAL+ da Cattleya e Atlantique Productions (parte di Mediawan) e co-prodotta da Sky Studios e CANAL+, in collaborazione con STUDIOCANAL e Odeon Fiction e con il sostegno del Ministero della Cultura italiano e del governo rumeno.

Completamente girati in inglese, i primi quattro episodi sono diretti da Francesca Comencini (Gomorra – La serie), anche direttrice artistica della serie, mentre i seguenti episodi sono diretti da David Evans (Downton Abbey) e da Enrico Maria Artale(Romulus). Le riprese si sono svolte in Romania, tra Racos, Bucharest e l’area del Danubio.

Matthias Schoenaerts interpreta l’iconico personaggio del titolo, accanto a Nicholas Pinnock nei panni di John Ellis, il visionario fondatore di New Babylon, a Lisa Vicari, che nella serie è invece Sarah, la figlia di Django, e a Noomi Rapace nel ruolo della potente e spietata nemica di Ellis, Elizabeth Thurmann. Tra gli altri interpreti: Jyuddah Jaymes, Benny O. Arthur e Eric Kole nei panni dei figli di John Ellis e Tom Austen in quelli del cowboy Eljiah Turner.

Il premiato attore Matthias Schoenaerts è acclamato in tutto il mondo per film come Un sapore di ruggine e ossa, Bullhead – La vincente ascesa di Jacky, The Mustang, Amsterdam. Fra i suoi prossimi progetti il film The Way of the Wind di Terrence Malick, di cui sarà il protagonista, e la miniserie HBO The Palace, in cui diretto da Stephen Frears reciterà accanto a Kate Winslet; Nicholas Pinnock, fondatore della Silver Milk Productions, è apparso sul grande schermo nei film The Last Tree e Dark Encounter, ed è conosciuto in TV per le famose serie TV Counterpart, Top Boy, Fortitude, Marcella e, più di recente, For Life; la talentuosa attrice in ascesa Lisa Vicari è conosciuta per le sue performance nel film Luna e, negli ultimi anni, nella popolare serie TV Dark; la premiata  attrice Noomi Rapace è celebre per i suoi ruoli nella trilogia Millennium,  nei film Prometheus e Seven Sisters, così come per i film indipendenti Lamb e Non sarai sola.

Django è una coproduzione italo-francese creata e scritta da Leonardo Fasoli (Gomorra – La SerieZeroZeroZero) eMaddalena Ravagli (Gomorra – La Serie), entrambi anche co-autori del soggetto di serie insieme a Francesco Cenni e Michele Pellegrini. Completa il team di scrittura Max Hurwitz (ZeroZeroZeroManhunt), che firma due sceneggiature.  La distribuzione internazionale è di STUDIOCANAL.

Una gran voglia di vivere con Fabio Volo e Vittoria Puccini dal 5 febbraio su Prime Video

Sarà disponibile dal 5 febbraio su Prime Video Una gran voglia di vivere, il nuovo film diretto da Michela Andreozzi, liberamente tratto dall’omonimo romanzo, edito in Italia da Mondadori Libri S.p.A., scritto da Fabio Volo, che ne è anche protagonista insieme a Vittoria Puccini. Al centro della storia una coppia, quella formata da Anna e Marco, apparentemente arrivata al capolinea, che intraprende un viaggio con il figlio Tommaso in cerca di un ultimo tentativo di riavvicinamento. La sceneggiatura è firmata dalla stessa Andreozzi insieme a Volo e a Filippo Bologna (Premio David di Donatello per Perfetti sconosciuti). Nel cast Paola Tiziana Cruciani, Rocío Muñoz Morales, Corrado Nuzzo e il giovanissimo Ludovico Nava.

Girato tra l’Italia e la Norvegia, Una gran voglia di vivere è prodotto da Isabella Cocuzza e Arturo Paglia per Paco Cinematografica, in collaborazione con Prime Video e RTI. L’opera consolida la collaborazione tra la regista e Paco Cinematografica, che ha prodotto anche i suoi tre film precedenti (Nove lune e mezza, Brave ragazze e Genitori vs influencer). Una gran voglia di vivere è realizzato con il sostegno della Regione Lazio fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo.

La trama del film

Milano, giorni nostri. Marco, ingegnere, e Anna, architetta, dopo un colpo di fulmine in piena regola, anni di convivenza serena e la nascita del figlio Tommaso, sono in crisi. Eppure, il loro sembrava un amore in grado di mantenere le promesse: coetanei, belli e sani. Ma non è bastato. Quando Anna, che ha messo da parte le sue ambizioni per occuparsi del figlio, propone a Marco un trasferimento a Ibiza per ricominciare insieme un nuovo capitolo della loro vita, il marito rifiuta. Ma quando a Marco viene proposto un trasferimento di lavoro ad Amsterdam, lui inizia a pensarci. Intanto, Anna vorrebbe separarsi, Marco no, ma dal momento che hanno promesso a Tommaso un viaggio nella terra dei Vichinghi, decidono comunque di partire in camper per la Norvegia. Riuscirà Marco a riconquistare sua moglie di cui è ancora innamorato? Durante un magico e indimenticabile giro per le terre dei fiordi, recupereranno in modo naturale ed insperato il loro rapporto. Fino al momento in cui Anna scoprirà che Marco le ha tenuto nascosta la proposta di lavoro ad Amsterdam…

Tramite Amicizia: trailer del nuovo film di Alessandro Siani

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Tramite Amicizia: trailer del nuovo film di Alessandro Siani

FULVIO e FEDERICA LUCISANO RAI CINEMA e 01 hanno diffuso il trailer ufficiale di Tramite Amicizia, il nuovo film di Alessandro Siani con con Alessandro Siani, Max Tortora, Matilde Gioli, Maria Di Biase.

La trama di Tramite Amicizia

Lorenzo (Alessandro Siani) è il proprietario di un’agenzia, “Tramite amicizia”, che offre amici a noleggio. Se hai bisogno di conforto, di compagnia o semplicemente di un consiglio per fare shopping, Lorenzo è il finto amico che fa per te! Affabile, premuroso, gentile. Insomma, l’amico perfetto… Questa volta però, a rivolgersi all’agenzia non sono degli sconosciuti, ma i familiari di Lorenzo, dipendenti di una fabbrica di dolciumi che il proprietario, Alberto Dessè (Max Tortora), in un momento di profondo scoramento, sentendosi estremamente solo, vuole vendere. A rischio centinaia di posti lavoro. Non c’è dubbio, il re dei dolciumi ha bisogno di un amico e Lorenzo è l’uomo che fa per lui! Tra gag e colpi di scena, la complicità della cugina Filomena (Maria Di Biase) e di un’amica molto speciale Maya (Matilde Gioli), riuscirà Lorenzo a convincere Alberto a salvare l’azienda e i suoi dipendenti?

David di Donatello: le 10 opere che concorreranno per il miglior documentario

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Sono state selezionate le dieci opere che concorreranno al Premio David di Donatello – Cecilia Mangini 2023 per il miglior documentario. Lo annuncia Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello in accordo con il Consiglio Direttivo composto da Francesco Rutelli, Francesco Giambrone, Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Domenico Dinoia, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti.

Questi i titoli scelti dall’apposita commissione per i documentari composta da Guido Albonetti, Pedro Armocida, Osvaldo Bargero, Raffaella Giancristofaro, Stefania Ippoliti, Betta Lodoli, Pinangelo Marino, Giacomo Ravesi.

  • IL CERCHIO di Sophie Chiarello
  • FRANCO ZEFFIRELLI, CONFORMISTA RIBELLE di Anselma Dell’Olio
  • GIGI LA LEGGE di Alessandro Comodin
  • IN VIAGGIO di Gianfranco Rosi 
  • KILL ME IF YOU CAN di Alex Infascelli
  • LAST STOP BEFORE CHOCOLATE MOUNTAIN di Susanna Della Sala
  • IL POSTO di Mattia Colombo e Gianluca Matarrese
  • SVEGLIAMI A MEZZANOTTE di Francesco Patierno
  • THE MATCHMAKER di Benedetta Argentieri
  • LA TIMIDEZZA DELLE CHIOME di Valentina Bertani

La Giuria dell’Accademia voterà una prima volta per individuare la cinquina di candidati al premio e, successivamente, decreterà il vincitore del David per il miglior documentario che dal 2021 è stato intitolato alla memoria di Cecilia Mangini, instancabile indagatrice del reale e indimenticata pioniera e outsider del cinema italiano.

Questa selezione è il frutto della visione di 132 opere, che testimoniano una notevole, entusiasmante varietà di temi e approcci stilistici e produttivi”, dichiara la commissione in una nota. “Il lavoro di definizione della decina di anno in anno risulta più complesso perché la qualità e la profondità delle opere presentate sono sempre più evidenti e solide. Se da un lato il vincolo stretto dei dieci titoli voluto dall’Accademia è una garanzia di rigore,  dall’altro si rivela un meccanismo che impone delle scelte stringenti; tuttavia consideriamo il cospicuo numero di opere meritevoli di essere segnalate e promosse come un ottimo segnale per la produzione documentaria italiana post pandemica e la prova incoraggiante del valore del lavoro di autrici e autori, sia già affermati che esordienti, che hanno voluto sottoporre le loro opere alla commissione del David di Donatello per il miglior documentario. Rispetto agli anni precedenti, la selezione si è aperta in maggiore misura a tematiche sociali di respiro anche internazionale. Mentre dell’insieme dei film presentati ci preme sottolineare la ricorrenza sull’atrocità dei conflitti bellici, gli effetti disumani e paradossali dei fenomeni migratori, la domanda di lavoro e l’esigenza di riflessione sul passato, non solo del nostro Paese, oltre al più tradizionale riconoscimento agli italiani che si sono distinti nel campo della cultura”.

Alfred Molina: 10 cose che non sai sull’attore

Alfred Molina: 10 cose che non sai sull’attore

Alfred Molina è uno degli attori più amati dal grande pubblico, merito di alcune sue interpretazioni ormai iconiche, come quella del celebre Doctor Octopus in Spider-Man 2 o ancora del conte Paul de Reynaud in Chocolat, senza dimenticare il Satipo del primo film di Indiana Jones. Molina vanta infatti una carriera di tutto rispetto, capace di passare con naturalezza dai progetti più mainstream a quelli più piccoli e autoriali.

Ecco 10 cose che non sai di Alfred Molina.

Alfred Molina: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. Il primo ruolo di rilievo al cinema Molina lo ha con il film Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta (1981), di Steven Spielberg. In seguito ha recitato in film come Ladyhawke (1985), Maverick (1994), Dead Man (1995), Boogie Nights – L’altra Hollywood (1997), con Mark Wahlberg, Magnolia (1999), Chocolat (2000), con Johnny Depp, Frida (2002), Coffee and Cigarettes (2003) e Spider-Man 2 (2004), con Tobey Maguire. Dopo il grande successo ottenuto con quest’ultimo film, ha recitato in film come Il Codice Da Vinci (2006), Prince of Persia – Lesabbie del tempo (2010), I toni dell’amore – Love Is Strange (2014), Il segreto dei suoi occhi (2015), Vice – L’uomo nell’ombra (2018), The Front Runner (2018), Una donna promettente (2020), The Water Man (2020) e Spider-Man: No Way Home (2021), con Tom Holland.

2. Ha preso parte a progetti televisivi. Tra gli anni Ottanta e Novanta, Molina a preso parte con piccoli ruoli a diverse serie o film per la TV. Nel 2001 ottiene poi l’importante ruolo di Hercule Poirot nel film televisivo Assassinio sull’Orient Express e in seguito recita in alcuni episodi di serie come The Company (2007), Law & Order: Los Angeles (2010-2011), Harry’s Law (2011), Monday Mornings (2013) e nel film The Normal Heart (2014), con Mark Ruffalo. Ha poi recitato in Show Me a Hero (2015), Angie Tribeca (2016-2017), Close to the Enemy (2016) e Feud (2017). Nel 2022 è invece protagonista della serie Il commisario Gamache – Misteri a Three Pines.

3. È anche doppiatore. Nella sua lunga carriera, Molina ha avuto anche in diverse occasioni l’opportunità di lavorare come doppiatore per progetti animati e videogiochi. Ciò è avvenuto ad esempio per il videogioco di Spider-Man 2 (2004) o per i film d’animazione Rango (2011), Monsters University (2013), Ralph spacca Internet (2018), Frozen II – Il segreto di Arendelle (2019) e DC League of Super-Pets (2022). Ha poi partecipato come doppiatore anche ad alcuni episodi di serie animate come Justice League (2003), Kung Fu Panda – Mitiche avventure (2012), Gravity Falls (2012-2016), Rick and Morty (2014), American Dad! (2016-2020), Solar Opposites (2020) e I Griffin (2020).

Alfred-Molina-Doctor-Octopus

Alfred Molina è il Doctor Octopus in Spider-Man

4. Non era particolarmente attratto dal personaggio. Quando gli venne proposto di interpretare il Doctor Octopus in Spider-Man 2, Molina si disse inizialmente non attratto dal personaggio. L’attore, in particolare, non era molto convinto circa la profondità di Doc Ock e temeva che sarebbe stato l’ennesimo villain dei film di questo genere. Dopo aver parlato con il regista Sam Raimi e aver letto alcuni fumetti con il personaggio, però, si ricredette e accettò di interpretarlo. Ancora oggi, il suo Doctor Octopus è ricordato non solo come uno dei villain più convincenti, ma anche come uno di quelli meglio costruiti a livello psicologico e caratteriale.

5. Fece molta fatica a gestire le braccia meccaniche. Interpretare il personaggio fu però particolarmente complesso. Il regista aveva infatti richiesto delle vere braccia metalliche da attaccare al corpo dell’attore. Pur apprezzando il realismo che ciò portava al personaggio, Molina accusò molto il peso delle braccia meccaniche, che gli limitavano i movimenti. Ognuna delle quattro braccia era poi gestita da una persona diversa, il che rese necessario un grande lavoro di coordinamento. Per Molina è stato dunque uno dei set più difficili della sua carriera, ma anche uno dei più entusiasmanti.

6. È tornato ad interpertare il personaggio. A distanza di 17 anni, Molina ha ripreso il ruolo del Doctor Octopus per il film Spider-Man: No Way Home, nel quale confluiscono più generazioni di Spider-Man e diversi loro nemici. Nel tornare ad interpretare tale personaggio, Molina è stato però ringiovanito digitalmente, così da risultare non invecchiato rispetto a come era in Spider-Man 2. La maggiore differenza con cui si è imbattuto, però, è che le braccia meccaniche sono stavolta state interamente realizzate in CGI e non più ricostruite come avvenuto per Spider-Man 2.

Alfred Molina è Satipo in Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta

7. È stato il suo primo ruolo di rilievo. Quello di Satipo, la guida doppiogiochista del protagonista in Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta, è stato il primo ruolo per cui Molina è stato accreditato sul grande schermo. Il suo primo giorno sul set è poi stato particolarmente complicato, poiché dovette recitare una scena in cui veniva ricoperto da tarantole vive. Queste iniziarono poi a muoversi su di lui una volta che tra loro fu aggiunta una tarantola femmina. Per l’attore si trattò dunque di una vera e propria prova di coraggio, che superò egregiamente.

Alfred-Molina-Satipo

Alfred Molina ha interpretato Poirot

8. Ha interpretato il celebre detective. Dopo Albert Finney e prima di Kenneth Branagh, nel 2001 è toccato a Molina  interpretare il celebre detective ideato da Agatha Christie. L’attore ha infatti interpretato Hercule Poirot nel film televisivo Assassinio sull’Orient Express, primo adattamento per il piccolo schermo del celebre romanzo giallo. Meno noto rispetto alle due versioni cinematografiche e con alcune modifiche rispetto all’originale, questo è comunque dai fan ricordato in modo positivo e l’interpretazione che Molina ha dato di Poirot è stata particolarmente apprezzata.

Alfred Molina in Chocolat

9. Ha realmente mangiato tutto quel cioccolato. Una delle scene più note del film Chocolat è quella che vede Molina, nei panni del severo conte Paul de Reynaud, ingozzarsi di grandi quantità del cioccolato presente nel negozio della protagonista, capendo finalmente di quale piacere si era privato fino a quel momento. Tale scena è stata l’ultima girata dall’attore, in caso non si fosse sentito bene dopo l’aver realmente mangiato tutto quel cioccolato. Fortunatamente, Molina non ha riscontrato nessun problema.

Alfred Molina: età e altezza dell’attore

10. Alfred Molina è nato a Londra, Inghilterra, il 24 maggio del 1953. L’attore è alto complessivamente 1,89 metri.

Fonte: IMDb

The Mandalorian 3: 10 rivelazioni sulla trama dal nuovo trailer

The Mandalorian 3: 10 rivelazioni sulla trama dal nuovo trailer

Il nuovo trailer di The Mandalorian 3 nasconde tantissimi particolari su quello che andremo a vedere nella nuova stagione. Il più importante riguarda la storia di Din Djarin (interpretato da Pedro Pascal). Negli ultimi anni, però, il personaggio è cambiato in modo significativo, in gran parte a causa della sua relazione con un alieno di nome Grogu – a cui da la voce David Acord.

Grogu ha lasciato Din Djarin per addestrarsi con il Maestro Jedi Luke Skywalker – interpretato da Mark Hamill – ma è tornato al suo fianco ne The Book of Boba Fett. Sfortunatamente, sebbene abbia ottenuto Grogu come parte della sua famiglia ritrovata, il personaggio interpretato da Pedro Pascal ha perso altre parti della sua identità. Alla fine della seconda stagione di The Mandalorian, Din Djarin ha tradito il suo giuramento per amore di Grogu, togliendosi l’elmo in presenza di altri. La Disney ha ora rilasciato un trailer completo di The Mandalorian 3, che spiega come questi fili della trama continueranno.

Cosa è successo a Din Djarin

The Mandalorian 3 Din DjarinIl trailer di The Mandalorian 3 si apre ricordando agli spettatori quanto sia importante la cultura mandaloriana per Din Djarin. Questo avviene in parte attraverso le inquadrature dell’eroe dello show che si trova accanto a nuovi guerrieri mandaloriani, ma anche attraverso una suggestiva voce fuori campo, una meditazione sulla cultura e sulla storia mandaloriana.

Il personaggio interpretato da Pedro Pascal si identifica più strettamente con il suo popolo che mai, dando un’immagine toccante della diaspora mandaloriana quando descrive la sua gente dispersa come stelle nel cielo.

Din Djarin sta insegnando a Grogu a essere un Mandaloriano

The Mandalorian 3 GroguIl tema della cultura e dell’eredità mandaloriana continua nel rapporto tra Din Djarin e Grogu. The Book of Boba Fett, Luke Skywalker ha offerto a Grogu una scelta: diventare un Jedi o un Mandaloriano. Grogu ha scelto di tornare da Din Djarin e ora viene addestrato alle vie dei Mandaloriani.

I due stanno chiaramente diventando più vicini che mai, aiutati dal fatto che Din ora vola su un caccia stellare N-1. Si tratta tecnicamente di una nave per un solo uomo; Grogu può riposare in quella che una volta era una porta Astromech, oppure condividere la cabina di pilotaggio con lui.

Din Djarin verso Mandalore

The Mandalorian 3 MandaloreLa terza stagione di The Mandalorian si dirige a Mandalore, la patria ancestrale dei Mandaloriani. Il pianeta è stato devastato dall’Impero durante i Tempi Bui del suo regno e la sua bellissima città a cupola giace in rovina.

Din Djarin deve tornare a Mandalore per eseguire un rituale sacro che lo purificherà agli occhi della sua setta, i Figli della Guardia. Anche se il il trailer di The Mandalorian 3 non ne parla, è probabile che questo lo porterà a scontrarsi con l’aspirante leader mandaloriano Bo-Katan Kryze.

Il ritorno a Tatooine

The Mandalorian 3 TatooineUn’inquadratura del trailer della terza stagione di The Mandalorian mostra Din Djarin che lascia Tatooine, salutato dalla sua amica Peli Motto e da uno dei suoi droidi. Boba Fett è ora il boss del crimine più importante di Tatooine quindi, è possibile che questa inquadratura faccia pensare a un cameo di Boba Fett.

Boba ha una sua storia contorta con i Mandaloriani e sarebbe interessante esplorarla ulteriormente.

Uno scorcio di Coruscant dopo l’Impero

The Mandalorian 3 CoruscantIl trailer di The Mandalorian 3 offre agli spettatori uno scorcio di Coruscant, dove il Capitano della Repubblica Carson Teva avverte delle forze oscure. È sorprendente vedere il governo della Repubblica su Coruscant; anche se la città-pianeta è stata la capitale della galassia per millenni, i libri di riferimento suggeriscono che la Repubblica si sia stabilita altrove dopo la sconfitta dell’Impero.

All’epoca della trilogia di Star Wars, la Nuova Repubblica aveva rivendicato il pianeta Hosnian Prime come propria capitale.

Nuovi flashback

The Mandalorian 3 ordine 66Nuovi flashback dell’Ordine 66, il che probabilmente significa che ci saranno ulteriori rivelazioni sulla storia di Grogu. Può sembrare un bambino, ma la razza di Grogu invecchia a un ritmo più lento rispetto agli uman in origine è stato allevato nel Tempio Jedi prima dell’Epurazione. Grogu è stato in qualche modo salvato dal Tempio, anche se i dettagli della sua fuga sono ancora misteriosi.

The Book of Boba Fett ha rivelato che l’esperienza lo ha traumatizzato, il che significa che i ricordi di Grogu sono confusi. Un vero e proprio flashback dell’Ordine 66 potrebbe risolvere il mistero e potrebbe contenere un cameo a sorpresa dello stesso Anakin Skywalker – interpretato da Hayden Christensen  che ha guidato l’Epurazione.

L’Impero a Mandalore

The Mandalorian 3 imperoL’Impero sembra essere su Mandalore, con una serie di inquadrature del trailer che mostrano Din Djarin che tenta di sfuggire all’inseguimento imperiale. Gli spettatori più attenti noteranno che i piloti volano su TIE-Defender, veicoli pesantemente armati associati al Grand’Ammiraglio Thrawn.

È possibile che l’Impero abbia rivendicato il pianeta morto di Mandalore come importante base operativa; questo spiegherebbe certamente perché Moff Gideon – interpretato da Giancarlo Esposito – sia stato una figura importante del risorto Impero.

Il bar per droidi

Bar droidiLa terza stagione di The Mandalorian offre un assaggio di una nuova e deliziosa location, un bar di droidi. Si tratta di una divertente inversione della Cantina di Mos Eisley del film originale di Star Wars, dove i droidi non erano ammessi.

I tie-in hanno rivelato che il pregiudizio anti-droide era una conseguenza di lunga data delle Guerre dei Cloni, ed è sorprendente vedere che i droidi sono ora accettati al punto da avere un locale tutto loro: un indizio che la galassia sta finalmente guarendo.

I Mandaloriani sono in guerra

Guerra mandalorianiNon è una sorpresa vedere alcuni gruppi di mandaloriani in guerra nel trailer della terza stagione. Non è chiaro, però, contro chi stiano combattendo questi Mandaloriani: sembrano essere alieni e forse altri cacciatori di taglie.

È del tutto possibile che alcuni di questi gruppi mandaloriani finiscano per scontrarsi tra loro nel corso di The Mandalorian 3.

Un dettaglio anticipa il ritorno di Babu Frik

Babu FrikCi sono molte prove che la terza stagione di The Mandalorian conterrà un cameo di Babu Frik, il delizioso droide Anzellano introdotto in Star Wars: L’ascesa di Skywalker.

Babu Frik si adatterebbe bene al sottile tema del potenziamento dei droidi che sembra essere presente in The Mandalorian 3, e il trailer conferma che ci saranno sicuramente altri Anzellani nella serie. Speriamo che questo significhi che Babu Frik stesso avrà un ruolo importante.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Janet avrà un passato misterioso con Kang

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Michelle Pfeiffer, la Janet Van Dyne del MCU, e il produttore Kevin Feige parlano di una misteriosa connessione del personaggio con Kang il Distruttore nel prossimo Ant-Man and the Wasp: Quantumania.

Il terzo film di Ant-Man in solitaria, l’imminente avventura Marvel di Peyton Reed, darà il via alla Fase 5 del MCU con il botto. Il film in uscita dovrebbe essere monumentale in termini di impatto sul MCU nel suo insieme, con Scott Lang (Paul Rudd), Cassie (Kathryn Newton), Janet e Hank (Michael Douglas) che rimangono intrappolati nel Regno Quantico dove affronteranno Kang (Jonathan Majors).

Grazie a una nuova copertina di Empire, i fan non solo ottengono una nuova immagine di Janet in Ant-Man and the Wasp: Quantumania (che potete vedere qui), ma Pfeiffer e il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige condividono anche maggiori dettagli sul ruolo del personaggio nel film.

La coppia rivela che Janet ha un trascorso non solo con il Regno Quantico, ma con lo stesso Kang. Sebbene i dettagli della dinamica di Janet e Kang non siano stati rivelati, il personaggio sembra destinato a svolgere un ruolo cruciale.

Michelle Pfeiffer: “Ha una storia molto ricca con Kang e problemi irrisolti. Il Regno Quantico può cambiare una persona, e puoi avere tutta un’altra vita laggiù. È qualcosa che lei non voleva, ma è successo.”

Kevin Feige: “Riguarda il modo in cui questi cinque membri della famiglia affrontano questo ambiente e la nuova realtà di ciò che la loro madre/nonna ha passato, e che lei è una combattente per la libertà molto, molto conosciuta e molto potente nel Regno Quantico. Di cui nessuno di loro aveva idea finché non sono arrivati laggiù.”

Dopotutto si tratta pur sempre della Wasp originale che si era sacrificata per salvare il mondo, per cui sappiamo già che la Janet di Michelle Pfeiffer è un personaggio incredibile, dobbiamo solo scoprire di cosa è stata capace nel Regno Quantico.

Il nuovo film Marvel Studios Ant-Man and the Wasp: Quantumania, che dà il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, arriverà il 15 febbraio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. L’epica avventura presenta l’antagonista più potente del MCU fino ad ora: Kang il Conquistatore.

Nel film, che dà ufficialmente il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, i Super Eroi Scott Lang (Paul Rudd) e Hope Van Dyne (Evangeline Lilly) tornano per continuare le loro avventure come Ant-Man and The Wasp. Insieme ai genitori di Hope, Hank Pym (Michael Douglas) e Janet Van Dyne (Michelle Pfeiffer), la famiglia si ritrova a esplorare il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e a intraprendere un’avventura che li spingerà oltre i limiti di ciò che pensavano fosse possibile. Diretto da Peyton Reed e prodotto da Kevin Feige, p.g.a. e Stephen Broussard, p.g.a.,Ant-Man and the Wasp: Quantumania è interpretato anche da Jonathan Majors nel ruolo di Kang, David Dastmalchian nel ruolo di Veb, Katy O’Brian nel ruolo di Jentorra, William Jackson Harper nel ruolo di Quaz e Bill Murray in quello di Lord Krylar.

Andor: Diego Luna riflette sui motivi del successo della serie

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Andor: Diego Luna riflette sui motivi del successo della serie

Ospite ai Critics’ Choice Awards 2023, dove era nominato per la serie Disney+ ANDOR, l’attore Diego Luna, che nel franchise di Star Wars presta il volto all’eroe Cassian Andor, riflette su quali sono, secondo lui, i motivi del successo della serie Lucasfilm.

Secondo l’attore, il pubblico ha apprezzato molto ANDOR perché si tratta di una costola dell’universo di Star Wars, amatissimo da tutti da oltre 40 anni, ma è anche un prodotto con una sua identità e una sua autonomia, e questo lo rende particolarmente appetibile al pubblico. Ecco cosa ha detto Diego Luna:

ANDOR è uno spy-thriller, ambientato 5 anni prima degli eventi che vedranno protagonisti i ribelli rubare le mappe della Morte Nera, un’epoca piena di pericoli, inganni e intrighi, dove Cassian intraprenderà il cammino destinato a trasformarlo in un eroe ribelle.

A differenza di quanto visto con The Book of Boba Fett o con Obi-Wan Kenobi, più di recente, ANDOR esplora l’universo di Star Wars da un punto di vista diverso, insolito per un universo che racconta della grande battaglia tra Lato Chiaro e Lato Oscuro. Il focus di ANDOR è sulle persone comuni che subiscono impotenti l’influenza dell’Impero, sulle loro vite “piccole” ma che possono sovvertire le forze della galassia, dopotutto lo stesso Cassian è una piccola spia, un uomo che cerca di trovare la propria strada in un mondo difficile e ostile.

L’approccio realistico della serie è una delle caratteristiche fondamentali che la differenzia dal resto della produzione Lucasfilm a tema Star Wars e il cui merito va rintracciato nella penna di Tony Gilroy, creatore dello show e già familiare con il personaggio interpretato da Diego Luna, dal momento che aveva firmato anche la sceneggiatura di Rogue One. La sua scrittura solida e ancorata alla realtà trova in Andor uno sbocco che sembra inedito ma che in realtà influenza e trasforma il punto di vista sulla galassia lontana lontana.

La serie sarà dunque, sì, popolata da creature, riferimenti e personaggi collaterali che riportano alla mente l’universo di riferimento, ma seguirà principalmente le vite di quelli su cui non si punterebbe mai, sui quali non pesano cammini e destini di Forza, e che sgomitano ogni giorno per trovare la propria via. Il look della serie è quindi ruvido, randagio, così come il nostro protagonista, che, al momento dell’incontro con il pubblico, è ben lungi dall’essere l’eroe che finirà per diventare.

Accanto a Diego Luna, una costellazione di volti noti e meno noti che danno vita e corpo a personaggi ci faranno sentire a casa o che si faranno scoprire episodio dopo episodio: Stellan Skarsgård, Forest Whitaker, Denise Gough, Fiona Shaw, Genevieve O’Reilly, Adria Arjona e Faye Marsay.

Brendan Fraser: il suo discorso ai Critics’ Choice Awards sta commuovendo i fan in rete

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Dopo aver mancato la vittoria ai Golden Globe in favore di Colin Farrell, Brendan Fraser ha vinto il Critics’ Choice Award come miglior attore per la sua interpretazione in The Whale e il suo commosso ringraziamento e il suo discorso sta facendo commuovere ed emozionare tutti i fan dell’attore de La Mummia.

L’adattamento di Darren Aronofsky del dramma psicologico di Samuel D. Hunter ha ricevuto risposte miste da parte della stampa per la sua gestione dell’argomento dell’obesità patologica, principalmente nell’uso nel film di protesi e di un “fat suit” per rappresentare un uomo di oltre 270 chili. L’unica costante fonte di lode per il film, tuttavia, è stata la performance di Brendan Fraser, cosa che fa di The Whale il suo “grande ritorno” a Hollywood.

Nel pieno della stagione dei premi, l’attore è trai protagonisti della giostra mediatica, con le sue nomination ai Golden Globes, ai SAG e ai Critics’ Choice Awards, dove ha conquistato la statuetta e in occasione dei quali ha rilasciato un discorso commosso e commovente che sta deliziando i fan in rete. Ecco alcuni esempi:

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Barry Keoghan commenta la tiepida accoglienza di Eternals

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Barry Keoghan commenta la tiepida accoglienza di Eternals

Fresco della sua nomination ai Golden Globe per Gli Spiriti dell’Isola, Barry Keoghan, che tra Druig di Eternals e Joker di The Batman ha avuto un anno molto intenso per quello che riguarda i cinecomics, ha commentato la risposta tiepida del pubblico e della critica a Eternals, il film del Marvel Cinematic Universe diretto dalla premio Oscar Chloé Zhao.

Keoghan ha recitato nel film del 2021 nei panni di Druig, uno degli alieni immortali che danno il titolo al film, la sua abilità è la capacità di manipolare le menti delle persone, ma il personaggio abbandona la sua famiglia dopo essersi disinteressato alla loro regola di stare fuori dagli affari umani. Druig viene trascinato nella lotta tra il resto degli Eterni e i Devianti quando le loro antiche controparti riemergono dopo migliaia di anni di clandestinità. Nonostante sia stato co-scritto e diretto dalla vincitrice dell’Oscar Chloé Zhao, Eternals ha ricevuto le peggiori recensioni di qualsiasi film MCU fino ad oggi.

Durante una recente apparizione nel podcast Happy Sad Confused, Barry Keoghan ha riflettuto sul tempo trascorso nell’MCU fino ad ora con Eternals e sulla risposta contrastante riservata al film. L’attore di Druig ha difeso l’approccio di Chloé Zhao alla produzione del film MCU, sostenendo che la regista ha apportato un’energia unica al progetto. Keoghan sembra anche indicare che la risposta mista al film MCU derivi da questo diverso approccio al franchise, e il pubblico non era pronto per un tale cambiamento. “Penso che Chloe [Zhao] abbia portato un intero tipo di atmosfera. Sai? Quindi Chloe porta – come hai visto dai suoi film passati – performance grezze e performance davvero, davvero toccanti. Non credo che fosse… penso che fosse nuovo. Penso che fosse solo nuovo. Era nuovo per il mondo Marvel.”

La posizione dell’attore non è da scartare: Eternals è un film che ha prodotto un modo di racconto, un tono e un approccio completamente diverso a ciò a cui ci ha abituato il Marvel Cinematic Universe e forse il pubblico non era preparato. Resta il fatto che un grande racconto come quello del MCU ha bisogno di coerenza e quando questa viene a mancare è comprensibile che si rimanga destabilizzati.

Il cast di Eternals comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Avatar: La Via dell’Acqua, la battaglia spaziale Na’vi tagliata dal film

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Lo sceneggiatore di Avatar: la via dell’acqua, Rick Jaffa, ha recentemente spiegato che una battaglia spaziale è stata tagliata dalla sceneggiatura del film. Ambientato 14 anni dopo che i Na’vi hanno abbattuto la Resources Development Administration (RDA) in Avatar, il sequel dell’avventura fantasy racconta di Jake Sully (Sam Worthington) e di sua moglie Na’vi Neytiri (Zoe Saldana) mentre combattono per proteggere la loro famiglia e la loro casa da una nuova minaccia. La RDA ritorna dalla parte dei cattivi, dal momento che ha permesso la nascita del colonnello Miles Quaritch (Stephen Lang) in versione ricombinante, in un corpo Na’vi in cui è stata impiantata la mente clonata del soldato. Questa macchina da guerra guida una squadra d’élite di soldati su Pandora con l’unico scopo di eliminare Jake.

Con Avatar: la via dell’acqua che ha superato i 40 milioni al box office italiano e si avvicina ai $ 2 miliardi a quello worldwide, Jaffa parla con EW e racconta di una scena tagliata dalla sceneggiatura originale: “C’era un’idea di una battaglia spaziale con Na’vi. Quell’idea ha avuto molto seguito, e ne abbiamo parlato molto. Eravamo in difficoltà, però. Come avrebbe funzionato con la storia che stavamo già raccontando? Jim disse: “Beh, dammi qualche settimana”. Se n’è andato e ha scritto un’intera sceneggiatura (comprensiva di quell’idea). E, tra l’altro, una sceneggiatura brillante. Alla fine, l’intera sceneggiatura è stata buttata via perché non funzionava davvero con la storia che stavamo raccontando”.

Avatar: la via dell’acqua, la recensione

Avatar: la via dell’acqua ha debuttato il 14 dicembre 2022, e sarà seguito dal terzo capitolo il 20 dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre 2026 e 22 dicembre 2028.

Il cast della serie di film è formato da Kate Winslet, Edie Falco, Michelle Yeoh, Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam Worthington, Zoe Saldana, Stephen Lang, Sigourney Weaver, Joel David Moore, Dileep Rao e Matt Gerald.

Marvel Cinematic Universe: ecco il Teaser Trailer della Fase 5!

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Marvel Cinematic Universe: ecco il Teaser Trailer della Fase 5!

Un nuovo teaser trailer del Marvel Cinematic Universe mostra nuovi filmati della Fase 5 del MCU. Poiché la Fase 4 si è conclusa con l’uscita di Black Panther: Wakanda Forever, l’MCU è destinato a passare alla Fase 5, che consiste nella continuazione della saga multiverso in corso della Marvel. Kang il Conquistatore è libero e pronto a far precipitare il multiverso in una guerra eterna che vedrà la distruzione di interi universi. Il roster inedito dei Vendicatori della Marvel dovrà prepararsi ad affrontare un cattivo dall’altro lato del multiverso.

Il video recentemente pubblicato da Marvel India mostra alcune immagini di: la stagione 2 di Loki, Secret Invasion, Ant-Man and the Wasp: Quantumania e Guardiani della Galassia vol. 3.

https://twitter.com/Marvel_India/status/1614859192455823361?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1614859192455823361%7Ctwgr%5E75dad1cbd32ce5bbecb30d0570557ae0b7617ccc%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fmcu-phase-5-teaser-trailer-kang-loki-marvel%2F

Vision Quest, ecco perché la serie con White Vision potrebbe coinvolgere Bruce Banner

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Uno scambio chiave in Avengers: Infinity War rende il Bruce Banner di Mark Ruffalo essenziale per la serie Marvel’s Vision Quest. Secondo quanto riferito, l’Android Avenger di Paul Bettany sarà uno dei numerosi supereroi MCU esistenti a ottenere la propria serie Disney+ nei prossimi anni e presumibilmente, farà parte dei piani della Marvel per la Multiverse Saga.

Il personaggio ha incontrato la sua fine per mano di Thanos in Avengers: Infinity War, ma l’ascesa di White Vision nel finale di WandaVision offre alla Marvel l’opportunità di mantenere viva la sua storia nella Fase 5 e oltre. Dopo aver riacquistato i suoi ricordi nel finale della serie, White Vision è volato via verso luoghi sconosciuti. Non è stato ancora chiarito quello che ha fatto da allora, ma l’apparente intenzione della Marvel di rivisitare il personaggio con Vision Quest fornisce alcuni indizi su cosa c’è in serbo per il sintezoide. Nella versione a fumetti dell’omonima storia, White Vision – essendo stato recentemente rianimato senza le sue emozioni – ha intrapreso un viaggio alla scoperta di sé.

Poiché il White Vision del MCU si è trovato nella stessa situazione, è ovvio che Vision Quest di Disney+ si atterrà alla stessa premessa. Se è vero, c’è una buona probabilità che White Vision venga a cercare Bruce Banner. Infatti, in Avengers: Infinity War, Banner ha detto a Vision: “La tua mente è costituita da un complesso costrutto di sovrapposizioni. J.A.R.V.I.S., Ultron, Tony, io, la Pietra. Tutti mescolati insieme”. Sembrerebbe che Banner attribuisca una grossa importanza al ruolo che ha svolto nell’aiutare Iron Man a caricare J.A.R.V.I.S. nel corpo sintezoide, processo che ha portato alla nascita di Vision.

Se Banner fa davvero parte di Vision in qualche modo, allora avrebbe perfettamente senso che White Vision lo cercasse. Di tutte le cose che compongono il “complesso costrutto di sovrapposizioni” nella mente di Vision, Smart Hulk di Mark Ruffalo è l’unico rimasto ancora in circolazione. La Gemma della Mente è stata distrutta, Iron Man è morto e Ultron è stato eliminato diversi anni fa (proprio con l’aiuto di Vision!). E poiché i ricordi di White Vision sono stati ripristinati, lui dovrebbe essere ben consapevole del coinvolgimento di Bruce Banner nella sua origine. Se Vision intende sviluppare una comprensione approfondita di chi è veramente, parlare con Banner sarebbe un logico passo successivo per lui nella sua storia dell’MCU.

L’incontro con Banner potrebbe essere un incontro illuminante per White Vision, che attualmente è molto lontano dal diventare il Vendicatore che era la sua versione precedente. Banner non solo può offrire una prospettiva sul lato scientifico della questione, ma è anche una delle poche persone che potrebbero essere in grado di connettersi al personaggio di Paul Bettany a livello personale. Dopotutto, Banner è un altro Vendicatore e non ce ne sono molti ancora disponibili in giro. Attraverso di lui, White Vision potrebbe essere in grado di capire perché la Visione originale è diventata un Vendicatore e cosa significava esattamente per lui.

The Mandalorian 3: il primo trailer della serie con Pedro Pascal

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The Mandalorian 3: il primo trailer della serie con Pedro Pascal

Dopo il grande successo delle prime due stagioni, ecco in arrivo The Mandalorian 3, del quale vi mostriamo il primo trailer, presentato durante la partita di Monday Night Football Wild Card tra i Dallas Cowboys e i Tampa Bay Buccaneers.

La seconda stagione di The Mandalorian si è conclusa con Din Djarin (Pedro Pascal) che ha detto addio a Grogu e lo ha lasciato alle cure di Luke Skywalker (Mark Hamill), ma abbiamo rivisto i personaggio nella serie The Book of Boba Fett, dove Mando si è riunito con il suo adorabile compagno di viaggio. e partì per il suo pianeta natale di Mandalore. Una sinossi piuttosto vaga della terza stagione e stata diffusa e riporta quanto segue: “I viaggi del Mandalorian attraverso la galassia di Star Wars continuano”, si legge. “Un tempo cacciatore di taglie solitario, Din Djarin si è riunito a Grogu. Nel frattempo, la Nuova Repubblica lotta per allontanare la galassia dalla sua oscura storia.” “Il Mandaloriano incontrerà vecchi alleati e si farà nuovi nemici mentre lui e Grogu continuano il loro viaggio insieme.”

Questo in realtà non ci dice molto, ma il primo teaser ha confermato che Djarin e Grogu incontreranno di nuovo Bo-Katan Kryze (Katee Sackhoff), quindi diremmo che è probabile un duello per il diritto di impugnare la Darksaber si ripresenterà!

Gina Lollobrigida: i migliori film della Bersagliera

Gina Lollobrigida: i migliori film della Bersagliera

Nel panorama cinematografico nostrano Gina Lollobrigida, la famosa Bersagliera, è considerata una vera e propria diva italiana, al pari di Sofia Loren e Virna Lisi, per citarne alcune. Il suo carisma e la sua versatilità le hanno permesso, nel corso degli anni, di lasciare una firma indelebile nell’universo della settima arte, rendendola non solo una protagonista iconica e affascinante, ma anche una star internazionale.

Basti pensare che la Lollobrigida, dopo essersi affermata come attrice in seguito ad alcuni ruoli nei popolari film operistici del dopoguerra, è stata diretta da registi di grande fama fra cui Vittorio De Sica, Mario Soldati, Pietro Germi sul versante italiano e, fra gli altri, da Vincent Sherman, John Huston e King Vidor sul versante americano.

Seppur oggi il cinema pianga una stella, la sua eredità artistica, costellata di numerosi successi e vittorie, resta un immenso dono per il settore culturale, oltre a essere una stella che rimarrà immortale. Fra le tante pellicole a cui la Lollobrigida ha preso parte, spiccano anche molti premi e statuette, e tra questi si possono annoverare un Henrietta Award, 7 David di Donatello, 2 Nastri d’argento e una stella sulla Hollywood Walke of Fame.

Nonostante la sua carriera nel cinema abbia avuto un arresto negli anni Novanta, le opere diventate cult in cui lei ha avuto un ruolo di rilievo non sono poche, e alcune di queste possono definirsi intramontabili. Di seguito perciò i migliori film di Gina Lollobrigida, in memoria di una stella che non si spegnerà mai.

Pane, amore e fantasia

Pane, amore e fantasia, diretto da Luigi Comencini e uscito in Italia il 22 dicembre del ’53, è il film che ha consacrato Gina Lollobrigida come attrice nel panorama cinematografico, tanto da vincere uno dei due Nastri d’argento. La storia ruota attorno ad un maresciallo dei Carabinieri, interpretato da Vittorio de Sica, che si trasferisce nel paese immaginario di Sagliena e fa la conoscenza di una bellissima fanciulla, Maria de Ritis (la Lollobrigida) chiamata “La Bersagliera”, della quale si innamora perdutamente.

Il personaggio della Lollobrigida non solo diventa iconico, ma era anche ispirato a Lucia Travaglini, una donna che nel primo Novecento fece innamorare molti uomini grazie alla sua avvenenza ma che poi, alla fine, si sposò uno degli uomini più poveri di Palena, luogo di nascita del regista.

La donna più bella del mondo

La pellicola, diretta da Robert Z. Leonard, ricostruisce in forma romanzata la storia della cantante lirica Lina Cavalieri, vissuta fra l’Ottocento e il Novecento, interpretata da Gina Lollobrigida. Il biopic della Cavalieri valse il primo David di Donatello all’attrice, proprio l’anno in cui il premio fu istituito. Il film uscì il 21 ottobre del 1955.

Trapezio

La pellicola diretta da Carol Reed e tratta dall’omonimo romanzo nato dalla penna di Max Catto, è stata la seconda esperienza americana della Lollobrigida. La trama si incentra su Mike Ribble (Burt Lancaster), che dopo un incidente con il trapezio in uno spettacolo del circo smette di esibirsi a causa del suo essere claudicante.

Quando incontra Orsini, giovane trapezista che vuole farsi insegnare il triplo salto mortale, Ribble decide di seguirlo per esibirsi insieme a lui, fino a quando fra i due non si insinua un’altra trapezista, Lola, per l’appunto Gina Lollobrigida, che farà nascere un triangolo amoroso. Il film uscì il 30 marzo del ’56.

Torna a settembre

Torna a settembre è una pellicola americana diretta da Robert Mulligan grazie a cui la Lollobrigida vinse un Henrietta Award come migliore attrice. Il film uscì negli Stati Uniti il 9 agosto del ’61, distribuito dalla Universal Picture e racconta di un miliardario americano, Robert Talbot (Rock Hudson), il quale è solito passare il mese di settembre in una villa nei dintorni di Firenze assieme ad una ragazza romana, Lisa Helena Fellini (Gina Lollobrigida). Un anno però Talbot arriva in anticipo e lì scopre che la sua amata sta per sposarsi.

Buonasera, Mrs. Campbell

Il film, diretto da Melvin Frank, vede Gina Lollobrigida vestire i panni della protagonista Carla Campbell, grazie alla cui interpretazione vinse anche un David di Donatello. Le riprese furono girate all’interno di Cinecittà, a Roma, mentre altre sequenze ad Ariccia, presentata con il nome di fantasia di San Fiorino.

La storia ruota attorno ad una donna italiana, Carla, che durante la guerra partorisce una bambina di nome Gia, nata da una relazione avuta con tre militari americani. I tre uomini, non sapendo di avere dei rivali, credono di essere ognuno di loro il padre della bambina, e così Carla se ne approfitta facendosi mantenere per vent’anni e fingendosi nel frattempo vedova. La pellicola uscì nel dicembre del ’68.

Guardiani della Galassia Vol. 3, Adam Warlock protagonista della nuova foto del film

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Empire Magazine e James Gunn hanno diffuso una nuova immagine di Guardiani della Galassia Vol. 3 che vede protagonista Adam Warlock, con il volto di Will Poulter. Una delle aggiunte più attese del film di chiusura della saga dei Guardiani è senza dubbio il personaggio “cosmico” dei fumetti Marvel, annunciato molto tempo fa, in una delle scene post credits di Guardiani della Galassia Vol. 2 e ora finalmente realtà. Cosa ve ne pare del look del personaggio?

Guardiani della Galassia Vol. 3, il trailer del film di James Gunn

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale il 3 maggio 2023. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, Will Poulter insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor. Insieme a loro ci sono i nuovi arrivati ​​del MCU Will Poulter e Chukwudi Iwuji, con Poulter che ha confermato di interpretare il ruolo di Adam Warlock.

In Guardiani della Galassia Vol. 3, la nostra amata banda di disadattati ha un aspetto un po’ diverso rispetto a quanto visto fino a questo momento. Peter Quill, ancora sconvolto dalla perdita di Gamora, deve radunare la sua squadra attorno a sé per difendere l’universo e proteggere uno di loro. Una missione che, se non completata con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani come li conosciamo.

 

Jenna Ortega aggiorna sui progressi della seconda stagione di Mercoledì

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Netflix ha già annunciato l’arrivo di una seconda stagione della serie di successo Mercoledì. Tuttavia, la star Jenna Ortega non ha ancora visto molto di ciò che è stato pianificato. Parlando con Variety, a Ortega è stato chiesto se avesse visto qualcosa della prossima stagione. L’attrice ha ammesso di non saperne molto, aggiungendo però ch crede che la stanza degli scrittori si stia riunendo proprio in questo periodo.

“Non ho visto niente e non so niente“, ha detto Ortega. “Sento che a volte come attore, ti viene semplicemente detto cosa fare. Lo sto aspettando, penso che stiano appena iniziando a mettere insieme una stanza degli scrittori, quindi … forse presto.”

Dopo essere diventato un grande successo per lo streamer, Netflix ha annunciato che la serie sarebbe tornata per una seconda stagione la scorsa settimana. Il successo di Jenna Ortega è diventato la seconda serie in lingua inglese più popolare di Netflix con 1,237 miliardi di ore visualizzate nei primi 28 giorni.

Mercoledì, prodotto da MGM Television, continua ad avere un clamoroso impatto culturale in diversi ambiti: dall’intrattenimento al web, dalla musica alla moda, passando per la cosmesi.

Da quando la serie ha debuttato a novembre 2022:

  • Mercoledì è ora una delle serie di maggior successo di sempre su Netflix. Si colloca al secondo posto nella classifica dei prodotti TV più popolari (in lingua inglese) con 1,237 miliardi di ore visualizzate nei primi 28 giorni.

  • Più di 182 milioni di famiglie hanno visto la serie dal suo debutto.

  • Mercoledì ha superato il miliardo di ore di visualizzazioni solo tre settimane dopo il debutto, unendosi a Stranger Things 4 e Squid Game come terzo titolo a raggiungere questo traguardo nei suoi primi 28 giorni.

  • La serie ha battuto il record per il maggior numero di ore visualizzate in una settimana per una serie TV in lingua inglese su Netflix – non una, ma due volte – quando ha debuttato al primo posto con un record di 341,23 milioni di ore visualizzate, e di nuovo nella sua seconda settimana con l’incredibile cifra di 411,29 milioni di ore visualizzate.

  • Ad oggi, Mercoledì è stata sei settimane consecutive con oltre 100 milioni di ore visualizzate nella classifica dei prodotti TV più popolari (in lingua inglese): un altro record!

  • Su TikTok, #WednesdayAddams ha accumulato oltre 22 miliardi di visualizzazioni.

  • La colonna sonora di Mercoledì ha raggiunto il primo posto nella classifica delle colonne sonore di iTunes, dove è rimasta nella Top 10 per tre settimane. MercoledìAddams ha ora oltre 1 milione di follower su Spotify.

  • Su Spotify, “Goo Goo Muck” dei The Cramps ha registrato un aumento dello streaming di oltre il 9500% rispetto al mese precedente l’uscita della serie.

  • L’iconica scena del ballo di Mercoledì è diventata virale sui social media di tutto il mondo. I contenuti generati dai fan che utilizzano “Bloody Mary” di Lady Gaga hanno portato a un aumento dello streaming di oltre il 1800% della canzone su Spotify rispetto al mese precedente l’uscita della serie. Anche Lady Gaga si è unita al divertimento.

  • Con oltre 80 milioni di visualizzazioni, i fan non ne hanno mai abbastanza della reazione del cast all’iconico video della scena del ballo.

  • Il trucco virale di Mercoledì è stato cercato e visto oltre 100 milioni di volte dai fan su TikTok.

  • I prodotti di Mercoledì sono molto richiesti con articoli selezionati esauriti presso rivenditori come Hot Topic, MAC e Cakeworthy.

The Last of Us, ultimo trailer, stasera il debutto su SKY

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The Last of Us, ultimo trailer, stasera il debutto su SKY

Dal questa sera, 16 gennaio in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW arriva l’attesissima The Last of Us, basata sull’omonimo videogioco acclamato dalla critica sviluppato da Naughty Dog in esclusiva per le piattaforme PlayStation. Con un episodio a settimana, la serie andrà su Sky Atlantic e su NOW tutti i lunedì in contemporanea assoluta con la messa in onda di HBO, alle 3 del mattino e poi alle 21.15. Dal 23 gennaio andrà in onda in italiano. Gli episodi saranno disponibili on demand.

Già apprezzatissima dalla critica internazionale e italiana, la serie racconta una storia che si svolge vent’anni dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, un sopravvissuto, viene incaricato di far uscire Ellie, una ragazzina di 14 anni, da una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale e straziante, poiché i due si troveranno a dover attraversare gli Stati Uniti insieme e a dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere.

Nel cast Pedro Pascal nel ruolo di Joel e l’astro nascente britannico Bella Ramsey nel ruolo di Ellie. Gabriel Luna è Tommy, Anna Torv interpreta Tess, l’attrice britannica Nico Parker è Sarah. Murray Bartlett veste i panni di Frank, Nick Offerman quelli di Bill, Storm Reid è Riley, Merle Dandridge è Marlene. Il cast include anche Jeffrey Pierce nel ruolo di Perry, Lamar Johnson in quello di Henry, Keivonn Woodard nel ruolo di Sam, Graham Greene nel ruolo di Marlon, Elaine Miles nel ruolo di Florence. E con Ashley Johnson e Troy Baker.

La serie è scritta da Craig Mazin (Chernobyl) e Neil Druckmann (il videogioco The Last Of Us) che ne sono anche i produttori esecutivi. The Last Of Us è una co-produzione Sony Pictures Television con Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad Qizilbash, Carter Swan, e Rose Lam come produttori esecutivi. La serie è prodotta da PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint, e Naughty Dog.

Superman & Lois, stagione 3: trailer della terza stagione

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Superman & Lois, stagione 3: trailer della terza stagione

Il trailer della terza stagione di Superman & Lois è stato rilasciato prima del ritorno della serie negli USA su The CW il 14 marzo. Il nuovo contributo video ci dà una buona occhiata a Clark Kent di Tyler Hochlin e Lois Lane di Elizabeth Tulloch e alla posta in gioco dell’ultima stagione. Dai un’occhiata al trailer della terza stagione di Superman & Lois qui sotto:

Superman & Lois è interpretato da Tyler Hoechlin nei panni di Clark Kent/Superman, Elizabeth Tulloch nei panni di Lois Lane e Alexander Garfin nei panni di Jordan Kent. La serie comprende anche Dylan Walsh nei panni del generale Lane, Emmanuelle Chriqui nei panni di Lana Lang-Cushing, Erik Valdez nei panni di Kyle Cushing, Inde Navarette nei panni di Sarah Cushing e Wolé Parks nei panni di John Henry Irons.

“La serie vede la coppia tornare a Smallville per gestire alcuni affari della famiglia Kent. Clark e Lois ritrovano Lana Lang, un’ufficiale di prestito locale che è anche il primo amore di Clark, e suo marito Kyle Cushing, capo dei pompieri”, si legge nella sinossi ufficiale. “Gli adulti non sono gli unici a riscoprire vecchie amicizie a Smallville mentre i figli di Kent ritrovano la conoscenza della figlia ribelle di Lana e Kyle, Sarah. Non c’è mai un momento di noia nella vita di un supereroe, specialmente con il padre di Lois, il generale Samuel Lane, che cerca Superman per sconfiggere un cattivo o salvare la situazione in un attimo. Nel frattempo, il ritorno di Superman e Lois nell’idilliaca Smallville è destinato a essere sconvolto quando un misterioso sconosciuto entra nelle loro vite.

Superman & Lois è stato creato e scritto dal   produttore esecutivo di The Flash Todd Helbing. È prodotto esecutivamente dal creatore dell’universo DC TV Greg Berlanti, Sarah Schechter e Geoff Johns attraverso il loro banner Berlanti Productions.

Allison Williams parla delle possibilità del sequel di M3GAN

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Allison Williams parla delle possibilità del sequel di M3GAN

Il finale del recente film horror di Blumhouse M3GAN non ha preso in giro un sequel, ma ha lasciato le cose abbastanza aperte da poterne realizzare uno. Secondo la star Allison Williams, lavorare su un’altra puntata sarebbe fantastico. Parlando con Variety, a Williams, che ha recitato nel film insieme a Violet McGraw, è stato chiesto del potenziale per un sequel, a cui il regista Gerad Johnstone ha detto di essere interessato. Secondo la Williams, il cast si chiedeva cosa potesse accadere in un sequel durante le riprese, ma ha ammesso di essere solo felice che le persone vogliano già di più del primo film!

Mentre lo fai, non puoi fare a meno di chiederti: ‘Se dovessimo farne di più, quali sarebbero? Gran parte di ciò che facciamo è al servizio delle persone che lo guardano“, ha affermato Williams. “Quindi penso che l’idea che le persone vogliano di più e siano in grado di offrire sia così meravigliosa. Allison Williams ha continuato dicendo che è semplicemente “grata” che le persone abbiano abbracciato il film fin dall’inizio, e ha notato che se un sequel verrà mai realizzato, sarebbe “davvero divertente” e vorrebbe capire come possono mantenere le aspettative così alte e sorprendenti come nel primo film.

“Sono così grato che tutto sia andato come è andato, dal trailer che è uscito e le persone l’hanno davvero abbracciata, le persone che sono uscite e hanno sostenuto il film, lo hanno visto e sono tornate con i loro amici”, ha detto Williams. “Il fatto che vogliano di più è fantastico. Sarà davvero divertente se riusciamo a lavorarci su, per capire come possiamo zigzagare attorno alle aspettative di ciò che sarebbe e cercare di mantenere le cose sorprendenti fornendo anche i motivi per cui le persone vogliono di più nel primo luogo.”

M3GAN è ora disponibile per la visione nei cinema. Dalle menti più prolifiche dell’horror – James Wan, il regista dei franchise Saw, Insidious e The Conjuring, e Blumhouse, il produttore dei film Halloween, The Black Phone e The Invisible Man – arriva un nuovo volto del terrore.

M3GAN è diretto da Gerard Johnstone (Housebound) da una sceneggiatura scritta da Akela Cooper (Malignant The Nun 2) e basata su una storia di Akela Cooper e James Wan. Il film è interpretato da Allison Williams, Violet McGraw, Ronny Chieng, Brian Jordan Alvarez, Lori Dungey e Stephane Garneau-Monten. “M3GAN è una meraviglia dell’intelligenza artificiale, una bambola realistica programmata per essere la più grande compagna di un bambino e la più grande alleata di un genitore”, si legge nella sinossi. “Progettato dalla brillante robotica dell’azienda di giocattoli Gemma, M3GAN può ascoltare, guardare e imparare mentre diventa amica e insegnante, compagna di giochi e protettrice, per il bambino a cui è legata.

Prodotto da Jason Blum e James Wan, M3GAN è diretto dal pluripremiato regista Gerard Johnstone (Housebound), sceneggiatura di Akela Cooper (Malignant, The Nun 2) basata su una storia di Akela Cooper e James Wan. Il film è interpretato anche da Ronny Chieng (Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli), Brian Jordan Alvarez (Will & Grace), Jen Van Epps (Cowboy Bebop), Lori Dungey (Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello, edizione estesa) e Stephane Garneau-Monten (Straight Forward).  Universal Pictures e Blumhouse presentano una produzione Atomic Monster in associazione con Divide/Conquer. I produttori esecutivi del film sono Allison Williams, Mark Katchur, Ryan Turek, Michael Clear, Judson Scott, Adam Hendricks e Greg Gilreath.

Damien Chazelle a Roma presenta Babylon: “Mostro quello che Hollywood è brava a nascondere”

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Ha floppato rumorosamente negli Stati Uniti, ma Babylon, il nuovo film di Damien Chazelle, è pronto ad uscire anche in Italia, alla “ricerca di un suo pubblico“, come ha detto lo stesso regista, che ha incontrato la stampa romana per raccontare il suo punto di vista su questo progetto così denso e vasto che ha tanto indignato la stampa estera.

Babylon mostra una Hollywood che non c’è più, eccessiva e volgare, violenta e morbosa, ma anche estremamente vivace e vitale, totalmente libera. E per Chazelle proprio quella libertà è il prezzo più caro che l’industria del cinema ha pagato per diventare una forma d’arte riconosciuta.

Damien Chazelle rivendica la libertà dei primordi del cinema

Oggi, a Hollywood è andata perduta la libertà ed è comprensibile, perché la libertà a cui faccio riferimento io è quella che c’era nei primissimi giorni della storia del cinema. Lo vediamo e lo riscontriamo nei film muti che vediamo raccontati e rappresentati in questo film. È un fenomeno intrinsecamente legato al fatto che Hollywood all’epoca fosse qualcosa di completamente nuovo. Il cinema era considerato una forma d’arte volgare, e forse nemmeno era considerato una forma d’arte e la società guardava a Los Angeles come la frontiera del Selvaggio West dove questi pionieri si creavano le proprie regole e facevano ciò che volevano.

È stata una vera esplosione di possibilità artistiche, possibilità che all’epoca si potevano sfruttare, ma era inevitabile che questa fiamma creativa si affievolisse ad un certo punto e che venisse sostituita da qualcos’altro. Io credo che oggi abbiamo molto da imparare da quella Hollywood: il mondo di oggi è conformista, moralista e puritano e, secondo me, in questo periodo è compito degli artisti respingere tutta questa morale e andare a rivendicare quella libertà che è stata repressa. Questa storia racconta anche questo, e lo fa in maniera evolutiva perché ho cominciato a scriverla 15 anni fa e in questo periodo Hollywood è cambiata tanto, e non purtroppo in meglio.

Questa grande vitalità è raccontata attraverso una serie di generi che partono con la commedia e il musical, perfettamente incarnati nella selvaggia sequenza iniziale della festa nel deserto. Successivamente, mentre il tono di Babylon rallenta, si arriva a toccare generi molto diversi, fino a sfociare nel dramma puro e quasi nel film dell’orrore. Per Damien Chazelle questa era un’intenzione sin dal primo momento.

Babylon film 2023Un viaggio attraverso i generi

“Credo che fin dall’inizio, da quando è nato il seme del film c’era l’idea che la storia si sarebbe trasformata in un’altra storia, in termini di genere e di stile. Era un modo per riflettere la condizione in cui si trovava quella società e quindi l’idea principale è stata quella di passare dalla commedia alla tragedia. Mi sono reso conto man mano che scrivevamo la sceneggiatura che quello che avevamo in partenza, questo altissimo livello di esuberanza, si dovesse poi trasformare in tragedia e dalla tragedia siamo arrivati ai toni horror della sequenza nell’ultima parte. Abbiamo raccontato l’apice del divertimento contrapposto alla tragedia, alla caduta, tutto questo passando per il tentativo di arrivare alle stelle. Per poi arrivare nella conclusione, ambientata negli anni ’50, che rappresenta la sintesi e il significato di quello che volevo raccontare.”

Nonostante lo scopo fosse così nobile e universale, l’accoglienza negli Stati Uniti è stata molto tiepida, e anche il pubblico non è stato molto partecipativo, tanto che gli incassi sono stati veramente desolanti. Tuttavia, pare che Damien Chazelle fosse pronto a questa evenienza e che, secondo lui, Babylon sta ancora cercando il suo pubblico, che forse potrebbe essere quello europeo.

Sapevo che il film avrebbe suscitato determinate reazioni. La base della mia idea era quella di dare fastidio alle persone, di farle arrabbiare, era la mia aspettativa: realizzare un film che fosse controcorrente, tant’è vero che ci è voluto tanto tempo a finanziarlo e a sostenerlo. Siamo stati fortunati, sono estremamente grato alla Paramount perché, pur sapendo che sarebbe stato un film che avrebbe generato una polarizzazione delle opinioni, ha creduto lo stesso nel progetto, lo ha finanziato e lo ha sostenuto, e non ha mai esercitato nessuna pressione, non mi ha mai messo in condizione di dover scendere a compromessi.

Un film in cerca del suo pubblico

Per me è stato importante perché mi sono sentito libero e protetto, sono stato felice di non dover attenuare o filtrare niente di ciò che volevo raccontare, anche perché in caso contrario non avrei mai accettato di farlo. Mi rendo conto che è uno shock, ma era importante che lo fosse, volevo scavare in profondità, perché sono fin troppi oggi i film che parlano della vecchia Hollywood celebrandola ma guardando solo la facciata.

“L’unica speranza è che questo film possa trovare il suo pubblico – ha poi proseguito – e che, qualsiasi cosa succeda, possa suscitare dibatti e discussione, che possa risvegliare gli animi, non semplicemente scivolare via in maniera tranquilla. L’idea che avevo era quella di fare rumore. Ora il film non è più mio, una volta che è uscito diventa di chi lo guarda. Io ho fatto quello che sentivo di dover fare, ho portato questo film nel mondo, e ora tocca al mondo giudicarlo e accoglierlo.”

La volontà di guardare dietro alla facciata di Hollywood

Per fare rumore e per “dare fastidio” alle persone, Damien Chazelle ha scelto la via dell’eccesso, della volgarità, della sgradevolezza, perché quello è ciò che Hollywood era e quello è ciò che Hollywood ha sempre nascosto:

“Credo che sia importante mostrare quello che Hollywood sia fin troppo brava a nascondere. All’epoca del film il cinema non godeva del rispetto e del prestigio di cui gode oggi, era visto come qualcosa di basso, volgare e pornografico, ed era parte del DNA anche dei film, di mostrare la volgarità e lo ‘sporco’, in mancanza di un altro termine, per essere all’altezza della cattiva reputazione di cui godeva. Già nel titolo che ho scelto, Babylon, è insita questa idea di qualcosa che nasceva dal vizio, e che era spesso e definita con termini biblici, Sodoma e Gomorra, o la stessa Babilonia, erano i nomi riservati al luogo di nascita di un’industria completamente nuova che cercava di rivendicare il suo status, un’industria che veniva fondata da criminali, reietti, personaggi ai margini della società che avevano costruito qualcosa nel mezzo del nulla.

Era folle la stessa idea di andare a costruire una città in mezzo al deserto e c’è da dire che anche le cose più estreme che vedete nel film sono state attenuate e ammorbidite, perché se avessimo dovuto rappresentare la realtà per quello che era all’epoca, vi assicuro che non saremmo mai riusciti a realizzare il film. Persone nate povere, improvvisamente si sono trovate a possedere più soldi di quanti ne avesse chiunque al mondo.”

E in questo delirio di eccessi e nefandezze, ma anche sogni e speranze, affondano le radici di Babylon, il film più rischioso di Damien Chazelle e anche l’unico, a oggi, che ha ricevuto una tiepida accoglienza da parte di stampa e pubblico. Quello che accadrà da noi in Italia però è ancora da scrivere, e potremo cominciare a leggerlo a partire dal 19 gennaio, quando il film arriverà nelle nostre sale distribuito da Eagle Pictures.

The Last Of Us, il primo episodio: la spiegazione del finale

The Last Of Us, il primo episodio: la spiegazione del finale

L’episodio 1 della serie di The Last of Us della HBO apre la porta all’attesissima serie, basata sull’omonimo videogioco e co-creata da Craig Mazin di Chernobyl e dall’autore e regista di entrambi i giochi di The Last of Us, Neil Druckmann. La serie racconta la storia di Joel ed Ellie, che devono viaggiare attraverso il paesaggio infestato degli Stati Uniti post-apocalittici e annientati da una pandemia, per scopi più grandi di quanto entrambi potessero immaginare.

Il primo episodio della serie HBO si svolge in due diversi periodi temporali. Passiamo dal 2003, anno dello scoppio dell’infezione da Cordyceps, al 2023, quando troviamo Joel vivere nella zona di quarantena di Boston. Ci viene mostrato il primo incontro tra Joel ed Ellie, con l’inclusione di elementi già noti ma anche inediti rispetto al gioco originale. Ecco tutto quello che c’è da sapere sull’episodio 1 della serie HBO, in particolare sul suo finale drammatico e sulle indubbie ramificazioni che questo avrà in futuro.

Attenzione: l’articolo contiene spoiler su The Last Of Us 1×01!

Ellie è immune in The Last Of Us?

bella ramsay the last of usThe Last of Us si conclude con una rivelazione di proporzioni enormi. All’inizio, né Tess né Joel sanno perché Ellie (Bella Ramsey) sia così importante per le Luci e Marlene. Tuttavia, il finale dell’episodio 1 della serie si conclude con Ellie che viene scansionata per l’infezione da Cordyceps da un agente della FEDRA prima che Joel – interpretato da Pedro Pascal – lo picchi a morte. Tess (Anna Torv) si rende conto che lo scanner è risultato rosso, il che significa che Ellie è infetta. Dopo una breve crisi di panico, Ellie rivela il suo morso a Joel e Tess e afferma che è vecchio di tre settimane, cosa che si pensava impossibile visto che di solito gli infetti iniziano a trasformarsi entro un giorno dall’infezione.

Ellie è dunque apparentemente immune all’infezione da Cordyceps. Questo spiega quanto le Luci e Marlene abbiano fatto per tenere Ellie al sicuro e perché Joel e Tess siano stati ingaggiati per portarla fuori dalla città. Questo è l’elemento centrale della trama del gioco originale di The Last of Us, così come dell’adattamento, e guiderà la storia fino all’episodio 2 della serie.

Dove Joel e Tess stanno portando Ellie (e perché)

Bella-Ramsey-The-Last-of-UsJoel e Tess sono stati ingaggiati da Marlene per portare Ellie fuori dalla città dalle Luci nell’ultimo atto dell’episodio 1 di The Last of Us. Marlene è rimasta ferita in un combattimento e Joel e Tess sono stati incaricati di portare Ellie fuori dalla zona di quarantena di Boston, alla Massachusetts State House, per incontrarsi con la squadra di Luci di Marlene. Queste porteranno poi Ellie a ovest per tentare di raggiungere una cura per l’infezione da Cordyceps attraverso la sua immunità.

Il significato della canzone “Never Let Me Down Again” alla radio

pedro pascal the last of usUna delle inquadrature finali dell’episodio 1 di The Last of Us è quella della radio di Joel, che viene utilizzata come segnale per altri due contrabbandieri di nome Frank e Bill, il primo interpretato da Murray Bartlett e il secondo da Nick Offerman nella serie. La radio trasmette una canzone del 1987, “Never Let Me Down Again” dei Depeche Mode. All’inizio dell’episodio, Ellie inganna Joel e gli rivela che se sente suonare una canzone degli anni ’80, significa che Bill e Frank hanno incontrato un pericolo nei loro luoghi sconosciuti.

Ciò significa che se The Last of Us dovesse continuare a seguire fedelmente la trama gioco, Joel andrà incontro al pericolo quando visiterà la città di Bill e Frank. Poiché il finale dell’episodio 1 della serie mostra Joel, Tess ed Ellie che si dirigono verso la degradata Boston accompagnati da “Never Let Me Down Again“, è chiaro che la canzone preannuncia problemi all’orizzonte. Questo aspetto sarà probabilmente esplorato negli episodi 3 o 4 di The Last of Us, se consideriamo la timeline del gioco e la conclusione dell’episodio 1 della serie.

Dov’è Tommy e cosa gli è successo?

Uno dei fili conduttori principali dell’episodio 1 di The Last of Us della HBO, dopo il salto temporale al 2023, era la ricerca di Tommy da parte di Joel. Nel 2003, Tommy e Joel lavoravano insieme e il primo aveva aiutato il secondo e Sarah a sfuggire all’epidemia. Dopo il salto temporale, però, Tommy non si trova più a Boston con Joel. Anche se Joel e Tommy si tengono vagamente in contatto attraverso una torre radio, Tommy non ha risposto in tre settimane, il che ha portato Joel a voler cercare Tommy per garantire la sua sicurezza.

L’episodio 1 di The Last of Us fornisce alcuni indizi sulla posizione di Tommy e su cosa gli sia successo, soprattutto nella scena in cui Joel incontra Marlene – un altro personaggio tratto dal gioco – e gli viene detto di portare Ellie alla State House. Dopo aver affermato che il compito di Marlene è quello di sapere le cose, Joel replica: “Sapere le cose? Sei tu la causa, hai messo mio fratello contro di me”. Questo insinua che Tommy si sia unito alle Luci tra il 2003 e il 2023, cosa su cui Joel non è d’accordo. Per quanto riguarda la posizione di Tommy, tutto ciò che si sa è che si trova da qualche parte a ovest di Boston.

Come l’episodio 1 di The Last Of Us si colloca rispetto al gioco

Per quanto riguarda il confronto tra l’episodio 1 di The Last of Us e il gioco, non ci sono molte differenze. Possiamo citare una piccola modifica alla linea temporale, che potrebbe anche introdurre il Re dei Ratti di The Last of Us Part II, dato che il lasso di tempo in cui si svolgono gli eventi è compreso tra il 2003 e il 2023 anziché il 2013 e il 2033. A parte questo, gli unici cambiamenti reali sono espansioni relativamente ridotte. La scena d’apertura, ad esempio, include una sorta di preludio all’epidemia di Cordyceps e collega l’infezione a un problema del mondo reale, fornendoci maggiori spiegazioni rispetto al gioco.

Altre aggiunte includono un maggior tempo sulla scena per Sarah, che seguiamo nel corso di tutta la sua giornata nel 2003 prima dell’epidemia, piuttosto che soltanto la sera in cui esplode il contagio. Inoltre, la vita di Joel nella zona QZ di Boston viene sviluppata maggiormente, mentre la sua ricerca di Tommy non era presente nel gioco. Sebbene l’episodio 1 di The Last of Us contenga altre aggiunte al mondo del gioco, questi sono i cambiamenti principali che riguardano la storia e i personaggi, mentre gli altri elementi si limitano ad aggiungere qualcosa a ciò che era già presente nel gioco originale.

The Good Mothers sarà in concorso nella sezione “Berlinale Series” della Berlinale

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La nuova serie originale italiana targata Disney+, The Good Mothers, sarà in concorso nella sezione “Berlinale Series” alla 73° edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino. La serie è candidata al “Berlinale Series Award”, premio istituito quest’anno e il primo dedicato alla serialità nella storia del Festival.  La serie che arriverà prossimamente su Disney+ e che racconta la ‘Ndrangheta interamente dal punto di vista delle donne che hanno osato sfidarla.

The Good Mothers è interpretata da Gaia Girace (L’amica geniale) nel ruolo di Denise Cosco, Valentina Bellè (Catch-22, I Medici) nei panni di Giuseppina Pesce, Barbara Chichiarelli (Suburra – La serie, Favolacce) in quelli di Anna Colace, Francesco Colella (ZeroZeroZero, Trust) in quelli di Carlo Cosco, Simona Distefano (Il Traditore) nel ruolo di Concetta Cacciola, Andrea Dodero (Non odiare) in quello di Carmine e con Micaela Ramazzotti (La pazza gioiaLa prima cosa bella) nel ruolo di Lea Garofalo.

The Good Mothers è un’opera corale e sfaccettata che racconta la storia vera di tre donne, cresciute all’interno dei più feroci e ricchi clan della ‘Ndrangheta, che decidono di collaborare con una coraggiosa magistrata che lavora per distruggerla dall’interno. Queste donne dovranno quindi combattere contro le loro stesse famiglie per il diritto di sopravvivere e di costruire un nuovo futuro per se stesse e per i loro figli.

Basato sull’omonimo bestseller del giornalista Alex Perry, premiato dalla Foreign Press Association, e adattato per lo schermo da Stephen Butchard (Bagdad Central, The Last Kingdom), nominato ai BAFTA, il progetto vede la regia di Julian Jarrold, nominato ai BAFTA e agli Emmy (The CrownBecoming Jane) e della premiata Elisa Amoruso (SirleyChiara Ferragni: Unposted) ed è prodotto da House Productions (Sherwood, Il prodigio) e Wildside (L’amica geniale, Anna), una società del gruppo Fremantle.

La storia racconta di una giovane e brillante pm, Anna Colace, che ha l’intuizione di attaccare la ‘Ndrangheta facendo leva sulle sue donne, le mogli e le madri dei boss, figure da sempre marginalizzate con oppressione e violenza dal sistema estremamente patriarcale dell’organizzazione criminale. L’indagine di Anna inizia con l’agghiacciante scomparsa di Lea Garofalo, che aveva testimoniato contro il marito Carlo Cosco per sfuggire alla sua morsa e iniziare una nuova vita con la figlia Denise. Man mano che Anna si addentra nel torbido mondo della ‘Ndrangheta, scopre le potenti storie di Giuseppina Pesce e Concetta Cacciola, due donne molto diverse ma legate dall’esperienza di aver vissuto un’esistenza oppressiva e soffocante e dallo stesso desiderio e impulso di scappare per garantire a se stesse e ai propri figli un futuro migliore.

I produttori esecutivi di The Good Mothers sono Juliette Howell, Tessa Ross e Harriett Spencer per House Productions e Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside, una società del gruppo Fremantle.

Decision to Leave: trailer dell’ultimo film di Park Chan-wook

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Decision to Leave: trailer dell’ultimo film di Park Chan-wook

Trailer ufficiale del film Decision to Leave, l’ultimo film dell’acclamato regista sudcoreano Park Chan-wook che arriverà nelle sale italiane dal 2 Febbraio distribuito da Lucky Red.

Applaudito al Festival di Cannes, dove è stato premiato per la Miglior Regia, Decision to Leave è anche stato candidato dalla Cor ea per la corsa agli Oscar come Miglior Film Internazionale, rientrando nella short list annunciata il 21 dicembre, e ha ricevuto una nomination come Miglior Film Straniero ai Golden Globes 2023.

Lontano dai toni della trilogia della vendetta che hanno fatto conoscere al mondo intero Park Chan-wook, il nuovo film del cineasta sudcoreano è un thriller dal tocco noir, che riesce a coniugare il respiro dei grandi classici con la freschezza del cinema contemporaneo: in molti lo hanno salutato come un omaggio al cinema di Alfred Hitchcock. Una detective story ricca di colpi di scena che intreccia i suoi fili con il melodramma romantico, portando sul grande schermo un mistero, che è al tempo stesso sentimentale e d’azione.

La trama del film

Premiato al Festival di Cannes per la Migliore regia, “Decision to Leave” è il nuovo film di Park Chan-wook, che dopo la Trilogia della vendetta sceglie la strada di un raffinato thriller sentimentale.

Mentre indaga sulla morte di un uomo precipitato misteriosamente dalla montagna, il detective Hae Jun incontra la sfuggente Seo-rae, giovane vedova della vittima, che non sembra essere sconvolta per la scomparsa del marito e che, proprio per questo, diventa subito la principale sospettata dell’omicidio. Colpevole o innocente? Malinconica e misteriosa, la donna riesce a destare l’interesse del detective e accendere in lui una passione dirompente, che lo porterà a mettere in pericolo la sua professione.

Commedie italiane: i migliori film da vedere recenti e passati

Commedie italiane: i migliori film da vedere recenti e passati

La commedia è un genere che fa parte del grande cinema italiano ancor prima della nascita del cinema sonoro. Dall’avvento di questo, si è poi cominciato con la commedia borghese dei telefoni bianchi, conosciuta per le affiliazioni col fascismo. Si è in seguito poi alla stagione migliore della commedia italiana, quella storica e iconica e che si è fatta conoscere nel mondo, chiamata appunto commedia all’italiana. Da lì, tra demenziale, politico, sexy e brillante si è evoluto uno dei generi più amati dal pubblico italiano. Di seguito, si propongono alcune delle commedie italiane da vedere, dalle migliori di sempre a quelle degli ultimi anni.

Negli ultimi anni le migliori commedie italiane hanno mischiato drammi familiari e personali, situazioni paradossali, sentimenti, un po’ di cinismo e anche un po’ di leggerezza. E parlano sempre di più del nostro Paese. Tra grandi classici, autori indimenticabili e altri attualmente in attività, tra attori e attrici divi del passato sino ai grandi mattatori della commedia attuale, ecco i titoli da recuperare se si vuole sapere tutto di questo genere, dai temi ricorrenti fino alle caratteristiche di scrittura e messa in scena che danno vita a quelle situazioni comiche tanto irresistibili quanto ormai iconiche.

Film commedie italiane recenti

  • Perfetti sconosciuti (2016). Il film che ha consacrato Paolo Genovese, Perfetti Sconosciuti. Un gruppo di amici di lunga data si ritrova a cena e decide di condividere messaggi e telefonate in arrivo sui cellulari di ognuno. Nel corso della serata vengono a galla segreti e bugie che mettono a rischio gli equilibri di anni. Commedia dai toni amari che punta a riflettere sugli odierni rapporti in un mondo iper tecnologico.
  • Comedians (2021) Sei aspiranti comici stanchi della mediocrità delle loro vite, al termine di un corso serale di stand-up comedy, si preparano ad affrontare la loro prima esibizione in un locale. Tra il pubblico c’è anche un esaminatore. Comedians è un film comico italiano diretto da Gabriele Salvatores, tratto dall’omonimo dramma di Trevor Griffiths. Il film è inoltre un parziale remake di Kamikazen – Ultima notte a Milano, primo lungometraggio del regista avente la pièce di Griffiths come soggetto.
  • Metti la nonna in Freezer (2018). Il più incorruttibile e maldestro dei finanzieri, Simone Recchia (Fabio De Luigi), si innamora perdutamente di Claudia (Miriam Leone), una giovane restauratrice che vive grazie alla pensione della nonna (Barbara Bouchet). Quando la nonna improvvisamente muore, per evitare la bancarotta, Claudia, con la complicità delle sue amiche, pianifica una truffa per continuare ad incassare la pensione. Tra travestimenti, equivoci ed ingegnose bugie sono gli ingredienti per questa nuova ed irriverente commedia sulla difficoltà di sbarcare il lunario ai tempi della crisi.
  • Quo vado? (2016). Il re della commedia recente, Checco Zalone in una delle sue puntate più esilaranti, Quo Vado?. Un uomo che vive ancora con la famiglia, per timore dell’indipendenza, viene costretto a cambiare la propria vita e doversi adattare ad ogni lavoro, anche i più improbabili e pericolosi. Zalone riflette sul concetto di posto fisso e del lavoro in Italia, proponendo una satira specchio dell’attualità del paese.
  • Nove lune e mezza (2017). Commedia al femminile diretta da Michela Andreozzi, parla di due sorelle diversissime, in tutto: relazioni, carriera, figli, sesso. Tina cerca da anni di avere un figlio, ma non funziona. E Livia decide di aiutarla. Con Claudia Gerini protagonista, è questa una divertente commedia incentrata sul tema della fertilità e della maternità.

Commedie italiane del 2020

  • Odio l’estate (2020). Le famiglie di Aldo, Giovanni e Giacomo, che non si conoscono e sono molto diverse tra loro, partono per una vacanza in Puglia e si ritrovano, a causa di un disguido, a dover condividere l’abitazione. Il celebre trio comico torna al suo meglio sul grande schermo per proporre una storia dolceamara sull’amicizia, la famiglia e i legami della vita.
  • Tolo Tolo (2020). Dopo che il suo ristorante di sushi è fallito miseramente, Checco deve scappare dai suoi creditori e decide di rifugiarsi in Africa, dove si improvvisa cameriere in una struttura alberghiera. Checco Zalone torna al cinema per offrire la propria versione dell’emigrazione dall’Africa fino all’Italia, in un’opera che punta con ironia a far riflettere su tale tema.
  • Figli (2020). Sara e Nicola sono sposati da tempo, hanno una bambina di sei anni e sono molto innamorati. Inoltre, entrambi hanno una vita professionale appagante. L’arrivo del secondo figlio, però, rompe l’equilibrio della loro vita perfetta. Valerio Mastandrea e Paola Cortellesi recitano da protagonisti in questa originalissima commedia incentrata sulla genitorialità, la cui sceneggiatura di Mattia Torre è stata premiata ai David di Donatello.
  • 7 ore per farti innamorare (2020). Dopo aver scoperto che la fidanzata lo tradisce con il suo capo, il diligente giornalista Paolo De Martino si licenzia e trova lavoro presso una rivista per uomini. L’incontro con la seducente Valeria cambia la sua vita. Giampaolo Morelli e Serena Rossi sono i protagonisti di questa brillante commedia romantica, particolarmente apprezzata dal grande pubblico.
  • Cosa sarà (2020). La vita di Bruno Salvati è in una fase di stallo. I suoi film non hanno mai avuto successo, sua moglie Anna sembra già avere un altro. Un giorno, Bruno scopre di avere una forma di leucemia. Parte da qui per lui un nuovo percorso di vita, con nuove consapevolezze.
  • È per il tuo bene (2020). Tre amici sono insoddisfatti delle relazioni sentimentali delle loro figlie. Così decidono di aiutarsi a vicenda per portare a termine le loro storie d’amore. Protagonisti di questa cinica commedia sono Marco Giallini, Giuseppe Battiston e Vincenzo Salemme.

Altre commedie italiane recenti

  • Smetto quando voglio (2014). Sette accademici in rovina trovano il modo di salvarsi, al limite della legalità: uno di loro, un chimico, ha sintetizzato una nuova sostanza stupefacente, non ancora messa al bando dal ministero.
  • Benvenuti al sud (2010). Alberto Colombo, un direttore delle Poste che vive in un paesino della Brianza, viene trasferito a guidare l’ufficio postale del piccolo paese di Castellabate in seguito ad una richiesta andata non propriamente a buon fine. L’uomo, inizialmente perplesso dalla situazione, viene accolto a braccia aperte dal postino Mattia e dai colleghi, iniziando ad apprezzare le bellezze e le abitudini del piccolo centro campano.
  • Tutta colpa di Freud (2014). Uno psicologo cinquantenne, Francesco, è divorziato e si prende cura delle tre figlie, nonostante queste siano cresciute, e delle intricate vicende romantiche della famiglia. Tutte e tre hanno relazioni problematiche e, a complicare ulteriormente le cose, l’amore segreto di Francesco si rivela essere la moglie di uno degli amanti delle ragazze.
  • Una famiglia perfetta (2012). Leone è un uomo ricco e potente ma soprattutto solo. La solitudine lo spinge ad ingaggiare una compagnia di attori per far interpretare loro la famiglia che non ha mai avuto. La recita va in scena la notte di Natale nella sua villa a Todi, con i due piani della vita dell-uomo che si fanno sempre meno distinti.
  • Grande, grosso e… Verdone (2008). Film nel quale Verdone riporta in vita tre suoi famosi personaggi: il candido, il logorroico ed il volgare. Leo ha la madre defunta da seppellire, ma deve affrontare, oltra ad una buona dose di sventure, una impresa di pompe funebri assai poco professionale. Callisto è un professore antipatico e pedante che viene per un momento creduto disperso nelle catacombe, con somma gioia del figlio. Moreno ed Enza sono una coppia di cafoni arricchiti che affrontano una serie di disavventure in vacanza.
  • Nessuno mi può giudicare (2011). La bella Alice vive una vita agiata nella propria villetta di Roma, con il marito, un figlio e tre domestici. Con l’improvvisa morte dell’uomo in un incidente, la donna scopre di aver ereditato solo debiti, e che l’impresa familiare è sull’orlo del fallimento. L’unico modo per salvare la famiglia richiede di fare tanti soldi in poco tempo. Decide così di diventare accompagnatrice, aiutata nell’intento da una collega bellissima, dall’aria superficiale e cinica.
  • La matassa (2012). Ficarra e Picone mattatori nel film La Matassa. Gaetano e Paolo sono due cugini, figli di fratelli che però si odiano e per questo motivo non si vedono da vent’anni. Il caso vuole che i due si incontrino improvvisamente, diventando protagonisti involontari di diverse avventure ed equivoci che li portano a rischiare la loro stessa vita. A tentare di farli riappacificare, per essere di nuovo una famiglia, interviene un uomo di chiesa, don Gino.
  • Sole a catinelle (2013). Se sarai promosso con tutti dieci papà ti regala una vacanza da sogno: è questa la promessa che Checco fa al figlio Nicolò. Fin qui tutto bene, il problema è che Checco, venditore di aspirapolvere in piena crisi sia con il fatturato che con la moglie, non può permettersi di regalare al figlio nemmeno un giorno al mare. Ma quando Nicolò riceve la pagella perfetta, la promessa va mantenuta.
  • Se Dio vuole (2015) di Edoardo Falcone. Tommaso è un chirurgo famoso e un uomo deciso. Quando il figlio annuncia che vuole lasciare la facoltà di medicina per diventare prete, il mondo gli cade addosso. Sembra che sia stato ispirato da un certo Don Pietro, e Tommaso è deciso a scoprirne gli altarini e rivelare tutto al figlio, per fargli cambiare idea.
  • La felicità è un sistema complesso (2015) di Gianni Zanasi è una commedia dolcemara e piena di sentimenti, parla di Enrico Giusti, un uomo il cui lavoro è convincere dirigenti incompetenti a dimettersi. Ma si trova due orfani tra le mani, i traumi riemergono e le cose cambiano.

Commedie italiane diventate veri classici

tre uomini e una gamba

  • Tre uomini e una gamba (1997). Il film che ha dato il successo al trio Aldo, Giovanni e Giacomo. Un viaggio in auto, in occasione di un matrimonio, si trasforma in un’odissea epica per tre impiegati e una preziosa gamba di legno.
  • Il Ciclone (1996). Uno dei film più famosi di Leonardo Pieraccione.  In un paesino della Toscana vive la famiglia Quarini, il padre Osvaldo e i tre figli Levante, Libero e Selvaggia. Un giorno una compagnia spagnola di flamenco arriva e porta nuovo e contagioso entusiasmo nella vita dei quattro.
  • Ricomincio da tre (1981). Gaetano è un ragazzo napoletano in cerca di nuovi stimoli e decide così di lasciare casa, lavoro e amici per trasferirsi a Firenze dalla zia. Tra situazioni divertenti, il giovane conosce Marta e inizia con lei un nuovo capitolo della propria vita. Questo è senza dubbio uno dei film più iconici di Massimo Troisi, ricco di sentimenti e comicità senza tempo.
  • Eccezzziunale… veramente (1982). Seguiamo tre esilaranti episodi legati ad un capo ultrà milanista, ad un venditore d’autoveicoli interista che fa 13 alla schedina e ad un camionista juventino di origine meridionale. Diego Abatantuono interpreta tre personaggi diversi in questo classico della commedia che ha anche il merito di aver confermato l’indiscusso talento di Abatantuono come attore.

Le migliori commedie all’italiana

commedie-all-italiana

Quella della commedia all’italiana è ricordata come uno dei periodi migliori per la comicità nostrana. Film capaci di divertire ma anche di offrire malinconici ritratti di un paese problematico, segnato dagli orrori della guerra o dai cambiamenti sociali talvolta mal compresi. All’interno di questo filone si ritrovano dunque alcuni dei migliori film mai prodotti in Italia e qui di seguito se ne riportano alcuni, i più rappresentativi e iconici.

  • I soliti ignoti, (1958), Mario Monicelli. Se si parla di commedie italiane non si può non menzionare questo capolavoro. Ci sono tutti: Gassman, Mastroianni, Totò, Salvatori, e la Cardinale. Sei uomini hanno l’occasione di fare un colpo facile: rapinare un monte dei pegni, sfondando un muro sottile che ne separa la cassaforte da un’abitazione privata. Si preparano come si fa nei film, ma le cose non andranno come previsto. Monicelli, sei sbandati, e pasta e ceci.
  • Il sorpasso (1962), Dino Risi. Il giorno di Ferragosto due amici, uno studente universitario timido e un quarantenne immaturo, trascorrono la giornata in auto. Le ore passano veloci in un susseguirsi di episodi tragicomici, fino all’epilogo inatteso e drammatico. Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant recitano in questa iconica commedia dai risvolti amari, che offre un’Italia nel pieno del suo boom economico.
  • Divorzio all’italiana, (1962), Pietro Germi. Un barone Siciliano, erede di una famiglia ridotta al lastrico, è sposato con l’odiosissima Rosaria. È però innamorato della giovane angela. Dato che in Italia il matrimonio non è ancora legale, decide di far fuori la moglie. Esilarante e cinico.
  • L’armata Brancaleone (1966), Mario Monicelli. Brancaleone da Norcia sta per partecipare a un torneo quando incontra il bizantino Teofilatto con il quale occupa un paese dove imperversa la peste. Qui salva una stravagante promessa sposa e insieme vivono altre rocambolesce avventure. Grande classico della commedia, il film ha riscritto i canoni della commedia storica.
  • Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca) (1970), di Ettore Scola. Un muratore già sposato e una fioraia si incontrano e innamorano durante una manifestazione. La donna, però, non riesce a resistere al fascino di un pizzaiolo. Ben presto, il rapporto tra i tre si incrinerà in modi irreparabili.  Marcello Mastroianni, Monica Vitti e Giancarlo Giannini recitano in questa commedia amara, ricca di amore, passioni e morte.
  • C’eravamo tanto amati (1974), di Ettore Scola. Tre partigiani legati da una forte amicizia, finita la guerra, tornano alla propria vita. Lo scontro con la realtà quotidiana, però, mette a dura prova il loro legame. Straordinaria commedia dai toni malinconici per riflettere sulle trasformazioni dell’Italia dalla guerra fino agli anni del boom economico.
  • Fantozzi (1975) di Luciano Salce. Il ragionier Ugo Fantozzi, perennemente inseguito dalla mala sorte, cerca di sopravvivere alla vita di impiegato per una grande azienda. Primo film di un’iconica saga cinematografica che trova in Paolo Villaggio e nel suo personaggio Ugo Fantozzi elemento di estrema comicità, che riflette però sempre con acume sull’Italia.
  • Febbre da cavalo (1976). Film che usa una serie di flashback per raccontare le vicende di tre amici, Mandrake, Pomata e Felice, la cui vita ruota attorno al mondo delle corse dei cavalli e alle scommesse. Gigi ProiettiEnrico Montesano e Francesco De Rosa sono i tre brillanti mattatori di questa commedia iconica, tra le più divertenti e citate di sempre.




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