Si è svolta nel fine settimana la
cerimonia di premiazione dei Critics Choice Awards
2022. A trionfare nella categoria FILM, Il
Potere del cane si conferma il frontrunner per gli
Oscar 2022, che si terranno il 27 marzo,
mentre Belfast
porta a casa ben tre vittorie, tra cui la migliore sceneggiatura
originale, invece per la categoria TV, Ted
Lasso porta a casa ben quattro premi.
Ecco di seguito i vincitori del Critics Choice Awards 2022
Il network americano NBC ha diffuso il promo
e la trama di Chicago PD 9×16, il sedicesimo episodio
dell’annunciata nona stagione diChicago
PD.
In Chicago PD 9×16 che si intitolerà
“Closer” Quando un giovane viene colpito a colpi di arma da
fuoco fuori dalla panetteria Cárabo, la squadra lavora per
collegare le riprese al proprietario della panetteria Javier
Escano, che è stato sotto sorveglianza. Nonostante il pericolo
crescente, Voight aiuta l’informatrice Anna Avalos ad avvicinarsi
ancora di più al loro obiettivo.
Chicago PD
9×16
Chicago PD
9 è la nona stagione della serie tv Chicago
PD creata da Dick
Wolf e che fa parte del franchise televisivo basato
su Chicago trasmesso dal network americano NBC.
In Chicago PD
9 ritorneranno i personaggi Henry “Hank” Voight
(stagioni 1-in corso), interpretato da Jason
Begheè il capo dell’Unità Intelligence del
Dipartimento di Polizia di Chicago. Voight è un poliziotto tosto
che finisce sempre quello che comincia, anche se significa non
rispettare le regole. La sua squadra lo rispetta, anche se è
sospettato di essere corrotto. Il suo defunto padre era un agente
di polizia, proprio come lui. È rimasto vedovo di sua moglie,
Camille. Jay Halstead (stagioni 1-in corso), interpretato
daJesse
Lee Soffer, è un membro dell’Intelligence, e partner
del Detective Erin Lindsay, che in seguito diventerà la sua
fidanzata. È stato un Ranger dell’Us Army. È uno dei pochi che
occasionalmente si oppone a Voight, trovando i suoi metodi troppo
discutibili, ma nonostante tutto tra i due vige un forte rispetto
reciproco. Adam Ruzek (stagioni 1-in corso), interpretata da
Patrick John Flueger, è il partner del
Detective Alvin Olinsky. Voight chiese ad Alvin di assumere un
agente dall’accademia, e lui scelse Adam vedendo in lui un grande
potenziale.
William Hurt,
l’attore Premio Oscar per “Il bacio della donna ragno” è
morto domenica per cause naturali. Aveva 71 anni. La morte di Hurt
è stata confermata a Variety dal suo amico, Gerry
Byrne.
Suo figlio Will ha dichiarato in
una dichiarazione: “È con grande tristezza che la famiglia Hurt
piange la scomparsa di William Hurt, amato padre e attore vincitore
di un Oscar, il 13 marzo 2022, una settimana prima del suo 72esimo
compleanno. È morto serenamente, in famiglia, per cause
naturali”.
Hurt è stato nominato per quattro
Oscar nel corso della sua lunga carriera, ottenendo due nomination
come miglior attore per ” Broadcast News ” e “Children of a Lesser
God” e una nomination ce non protagonista per meno di 10 minuti
sullo schermo in “A History of Violenza.” È stato uno degli artisti
più acclamati degli anni ’80, diventando una sorta di sex symbol
cerebrale e una star del cinema indipendente. Hurt in seguito ha
continuato a regalare notevoli interpretazioni negli anni ’90 e ha
alternato ruoli con successo progetti per il grande schermo e la
televisione, ottenendo nomination agli Emmy per il suo lavoro come
informatore in “Damages” e per la sua interpretazione del
Segretario al Tesoro Henry Paulson in “Too Big to Fail”.
Più recentemente, Hurt è diventato
famoso tra le giovani generazioni di amanti del cinema con il suo
ritratto del generale Thaddeus Ross nel 2008 “L’incredibile Hulk”.
In seguito ha ripreso il ruolo in “Captain
America: Civil War” e “Avengers:
Infinity War“, “Avengers:
Endgame” e “Black Widow”.
Ecco il primo trailer di
The Boy 3 l’attesa terza stagione di The
Boys che arriverà su Amazon Prime Video il prossimo 8
luglio.
The Boys 3 sarà la
terza stagione della serie originale Amazon Studios The
Boys, ideata da Eric Kripke per
conto di Amazon Studios, basata sull’omonimo fumetto
creato da Garth Ennis e Darick
Robertson. La serie tv racconta in un modo divertente e
irriverente cosa succede quando i supereroi – che sono famosi come
celebrità, influenti come politici e venerati come dei – abusano
dei loro superpoteri piuttosto che usarli per salvare le persone. E
‘l’impotente contro il superpotere di The Boys, che intraprende una
ricerca eroica per esporre la verità su “The Seven” e Vought – il
conglomerato multimiliardario che gestisce questi supereroi.
Nella terza stagione di
The
Boys torneranno i protagonisti sono William
“Billy” Butcher (stagione 1-in corso), interpretato da Karl Urban, Hugh “Hughie” Campbell (stagione
1-in corso), interpretato da Jack Quaid, John /
Patriota (stagione 1-in corso), interpretato da Antony
Starr, Annie January / Starlight (stagione 1-in corso),
interpretata da Erin Moriarty, Queen Maeve
(stagione1-in corso), interpretata da Dominique
McElligott, A-Train (stagione 1-in corso), interpretato da
Jessie Usher, Marvin / Latte Materno (stagione
1-in corso), interpretato da Laz Alonso, Kevin /
Abisso (stagione 1-in corso), interpretato da Chace Crawford, Frenchie (stagione 1-in
corso), interpretato da Tomer Kapon, Kimiko / Femmina (stagione
1-in corso), interpretata da Karen Fukuhara, Black
Noir (stagione 1-in corso).
Nei ruoli ricorrenti Agente
Susan Raynor (stagione 1-in corso), interpretata da
Jennifer Esposito, Ashley Barrett (stagione 1-in
corso), interpretata da Colby Minifie, Hugh
Campbell Sr. (stagione 1-in corso), interpretato da Simon Pegg, Ezechiele (stagione 1-in corso),
interpretato da Shaun Benson, Nathan (stagione
1-in corso), Donna January (stagione 1-in corso), interpretata da
Ann Cusack, Seth Reed (stagione 1-in corso),
interpretato da Malcolm Barrett, Evan Lambert
(stagione 1-in corso), interpretato da David
Reale, Cherie (stagione 1-in corso), interpretata da
Jordana Lajoie, Shockwave (stagione 1-in corso),
interpretato da Mishka Thébaud e Becca Butcher
(stagione 1-in corso), interpretata da Shantel
VanSanten.
Esce oggi direttamente su
Netflix, The Adam Project, diretto dal canadese
Shawn Levy, che vanta la paternità di una
filmografia piuttosto nutrita, tra cui spicca La Pantera
Rosa del 2006 con Steve Martin, la
serie di Una notte al museo, il recentissimo
Free Guy – Eroe per gioco con
protagonista Ryan Reynolds (proprio come nella
pellicola in questione), e This is where I leave
you del 2014, con Jane Fonda, Jason
Bateman e Adam Driver, tratto da un
romanzo di Jonathan Tropper, che anche per The Adam Project ha curato la
stesura della sceneggiatura, insieme a Jennifer Flackett,
Mark Levin e T.S. Nowlin. Da quest’ultimo
era iniziata la prima scrittura del soggetto nel 2012, che in
origine aveva il titolo di Our name is
Adam, e avrebbe dovuto avere nel cast Tom
Cruise. Gli anni sono passati e nel 2020 è stata
Netflix a riavviarne l’idea con, appunto, Ryan Reynolds al timone
dell’astronave.
La trama di The Adam Project
La storia inizia con Adam
Reed (Reynolds) che varca un tunnel spazio-temporale trasferendosi
dal 2050 al 2022, anche se in realtà stava puntando al 2018. “Gimme
some lovin’” è in sottofondo mentre in orbita c’è un inseguimento
serrato con annesse sparatorie laser tra la navicella del
protagonista e un’altra. Subito dopo facciamo la conoscenza di un
delizioso bimbo biondo (Walker Scobell), che ha
dodici anni ma ne dimostra molti meno: è sveglio, simpaticissimo ed
è un discolo a scuola. La sua mamma affannata e che non si sente
mai all’altezza, è una sempre splendida
Jennifer Garner e il suo papà è
Mark Ruffalo.
Tutto è intriso di
implacabili atmosfere anni ’80, con Spielberg che trasuda da ogni
luce, colore e raggio che attraversa nella notte gli alti alberi
della foresta che circonda l’abitazione dei Reed. E ogni fotogramma
fa sentire come a casa, ritrovando un’aria che così bene abbiamo
imparato a ri-osservare nei suoi tratti estetici dell’ultimo
decennio.
Ed è proprio di casa che
vuole parlare The Adam Project: accostando una storia
familiare dolce, seppur piuttosto immaginabile, ma mai condotta con
scontatezza, all’inarrestabile recitazione di Ryan Reynolds che ha
ormai fatto del suo stesso essere attore un personaggio consolidato
e che ripropone sempre in modo ben posizionato. Il tutto insieme
all’encomiabile performance del giovanissimo Walker Scobell, a sua
volta a sfiorare il prodigio nel tenere testa al temperamento del
carattere di Adam Reed.
In coppia, facendosi
l’uno lo specchio dell’altro, compiono una missione che dovrà
fargli compiere viaggi nel tempo: alla ricerca del papà,
dell’amore, di loro stessi, e per salvare tutto dalla deflagrazione
globale, ovviamente.
Una miriade di riferimenti
La narrazione di
Shawn Levy è continuamente in un adorabile sfondo
di continui rimandi e citazioni dei capisaldi dell’universo
cinematografico, a partire da Ritorno al
Futuro, arrivando fino a Star
Wars passando per
Terminator e i
Goonies. È naturale che non ci sia nulla di
avanguardistico in questo, piuttosto anche i richiami stessi son
già verso prodotti comunque più recenti:
daGuardiani della Galassia in poi. Ma
la bravura di Shawn Levy sta nel riuscire a confezionare una storia
che porta avanti con ritmo perfetto, inserendo i giusti elementi
metacinematografici, autoironici e cinici, sfruttando quindi
l’immaginario di quando eravamo giovinetti che ci fa tanto battere
il cuore, rimescolandolo con lo smarrimento dei giorni nostri, e la
tenerezza delle relazioni messe in piedi dai protagonisti.
Un gustoso racconto
d’azione inzuppato di quella soffice malinconia d’infanzia, con le
migliori canzoni che si possano immaginare, chiaramente, battute
brillanti e ottimamente assestate e attori che sanno esattamente
cosa fare e come farlo, sempre. Un prodotto Netflix degno di nota e
serata revival, con qualche piccola riflessione su una delle cose
della vita che più diamo per scontata e che invece è d’inestimabile
valore: il tempo.
Shawn Levy entra
ufficialmente nel MCU. Il regista di The Adam
Project e di Free Guy dirigerà Deadpool
3, portando appunto a tre il numero di film in cui
dirigerà Ryan Reynolds.
Rhett Reese e
Paul Wernick, che hanno già firmato i primi due
film sul Mercenario Chiacchierone, scriveranno anche Deadpool 3, basandosi sui fumetti creati da
Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa
del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti
da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy
Molyneux.
Oltre a Ryan Reynolds non ci sono nomi confermati nel
cast del film. In Deadpool 2 c’erano Josh
Brolin nel ruolo di Cable e Zazie Beetz
in quello di Domino, mentre il primo film vedeva la presenza di
Morena Baccarin come Vanessa e T.J.
Miller come Weasel.
Ci sono storie talmente tanto ricche
di avventura, ostacoli da superare e passioni che sembrano essersi
svolte appositamente per divenire poi film per il cinema. Una di
queste è quella narrata in L’ultima
tempesta, pellicola del 2016 direta da Graig
Gillespie (regista oggi noto per Tonya, Crudelia e la miniserie
Pam & Tommy), basata su
un reale episodio di salvataggio in mare avvenuto negli anni
Cinquanta. Un racconto tanto eroico e adatto per il grande schermo
da invogliare subito la Walt Disney Pictures a
realizzarne una trasposizione cinematografica, avvalendosi di un
cast di tutto rispetto.
Scritto da Paul
Tamasy ed Eric Johnson, il film è basato
sul libro del 2009 The Finest Hours: The True Story of a Heroic
Sea Rescue, di Michael Tougias. In questo si
riporta un fedele resoconto di quanto avvenuto al largo della costa
della Nuova Inghilterra, regione degli Stati Uniti situata nella
parte nordorientale del Paese. Tougias, che aveva avuto anche modo
di intervistare i sopravvissuti a quel terribile incidente, poté
raccontare nei minimi dettagli ciò che avvenne e tale precisione fu
utile agli sceneggiatori per cercare di dar vita ad un racconto per
il cinema altrettanto realistico, pur con le dovute modifiche a
fini di spettacolarizzazione di determinati eventi.
Nonostante la premessa di essere
basato su una storia vera e il cast di richiamo, L’ultima
tempesta finì con l’essere un flop al box office, passando di
conseguenza in sordina. A distanza di anni, è però un titolo da
riscoprire, anche solo per l’intrattenimento offerto da un regista
che sa come costruire i suoi film. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla storia vera. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
L’ultima tempesta: la
trama e il cast del film
Ambientato nel febbraio 1952, il
film ha per protagonista Bernard Webber, un
sottufficiale presso una stazione della guardia costiera sulla
costa del Massachusetts. Una forte tempesta, in corso in mare
aperto, ha danneggiato due petroliere al punto che sembra certo il
loro affondamento. Su una nave cisterna, la Pendleton, l’ingegnere
capo, Ray Sybert, sta usando tutta la sua
ingegnosità esperienza per mantenere la nave a galla e guadagnare
tempo fino all’arrivo dei soccorsi. Questi, però, sono stati
inviati prima in aiuto dell’altra petroliera, lasciando Sybert e i
suoi uomini a dover gestire la situazione. In loro soccorso si
lancerà proprio Webber più altri suoi uomini, ma trovare la nave e
portare al sicuro l’equipaggio nel mezzo di quel mare in tempesta
sarà una sfida quanto mai ai limiti dell’impossibile.
Ad interpretare il protagonista, il
sottoufficiale Bernard Webber, vi è l’attore Chris Pine,
celebre per essere il capitano Kirk nei nuovi film di Star Trek.
Accanto a lui, nei panni di Ray Sybert, l’ignere capo della
Pendleton, vi è il premio Oscar Casey Affleck.
Recitato noi nel film anche gli attori Ben Foster
nel ruolo di Richard Livesey, John Ortiz in quello
di Wallace Quirey e Josh Stewart nei panni di
Tchuda Southerland. L’attore Eric Bana è il
capitano Daniel Cluff, che guidò l’operazione di salvataggio.
Completano poi il cast Holliday Grainger nel ruolo
di Miriam Pentinen Webber, moglie di Bernard, e Rachel
Brosnahan in quelli di Bea Hansen. Tutti gli attori
che si trovarono a dover recitare nelle sequenze ambientate in mare
aperto, vennero addestrati per superare le difficoltà date dal
dover svolgere le riprese all’interno di vere vasche d’acqua
fredda.
L’ultima tempesta: la vera
storia dietro il film
Come anticipato, quella di
L’ultima tempesta è una vera vicenda che ha luogo il 18
febbraio del 1952. Un potente ciclone extratropicale colpì la costa
orientale degli Stati Uniti, danneggiando irreparabilmente le
pretroliere SS Fort Mercer e SS Pendleton. La prima delle due,
spezzata a metà dalla violenza delle onde, riuscì a contattare i
soccorsi e diverse unità della Guardia Costiera si mobilitarono in
suo soccorso. Anche la Pendleton si spezzo poi in due, come
riscontrabile nel film, ma non fece in tempo a contattare i
soccorsi. Un addetto portuale, tuttavia, riuscì a sentire la sirena
di emergenza della nave e avvertì la stazione. Subito partì una
motovedetta, l’unica imbarcazione rimasta disponibile, con a bordo
Webber e alcuni uomini.
Dopo diverse difficoltà
nell’orientarsi nel mare in tempesta, questi riuscino a raggiungere
la sezione di poppa della petroliera e a salvare 32 dei 33 uomini
che si erano qui rifugiati. L’operazione fu particolarmente
rischiosa, specialmente considerando che la motovedetta era pensata
per trasportare un massimo di 12 persone. A fronte di queste vite
salvate, per tante altre non si poté invece far nulla. I restanti
membri della petroliera che erano rimasti nella sezione di prua
morirono quando la loro parte di nave affondò. Ancora oggi,
l’operazione eseguita da Webber e il suo piccolo equipaggio è
considerata uno dei più grandi salvataggi mai eseguiti dalla United
States Coast Guard tramite piccola imbarcazione.
L’ultima tempesta: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
L’ultima tempesta grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Disney+, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di venerdì 11 marzo alle ore
21:00 sul canale 20 Mediaset.
Prime Video ha diffuso il trailer
ufficiale di La cena delle spie, il nuovo film con
protagonisti Chris Pine, Thandiwe Newton, Laurence
Fishburne e Jonathan Pryce che debutterà sulla
piattaforma l’8 Aprile 2022. La cena delle spie è basato
sul libro di Olen Steinhauer che ha scritto anche
la sceneggiatura ed è stato diretto da Janus
Metz.
Quando la CIA scopre che uno dei
suoi agenti ha divulgato informazioni che sono costate la vita a
più di 100 persone, l’agente veterano Henry Pelham (Chris Pine)
viene incaricato di scovare la talpa tra i suoi vecchi colleghi
nella sede di Vienna dell’agenzia. La sua indagine lo porta
dall’Austria all’Inghilterra fino alla California, dove si
ricongiunge con la sua ex-collega ed ex-amante Celia Harrison
(Thandiwe Newton). La coppia è costretta a confondere il confine
tra professione e passione in questa storia avvincente di
spionaggio mondiale, ambiguità morale e tradimento mortale. Diretto
dall’acclamato regista danese Janus Metz e scritto da
Olen Steinhauer, nel cast del film si annoverano anche Laurence
Fishburne e Jonathan Pryce.
Guarda il trailer di I
Cassamortari, il nuovo film di Claudio
Amendola con Massimo Ghini, Gian Marco Tognazzi,
Lucia Ocone, Alessandro Sperduti, Sonia Bergamasco, Piero Pelù,
Alice Benvenuti, con Giuliana Lojodice, con l’amichevole
partecipazione di Massimo Dapporto, e con la partecipazione di
Antonello Fassari
e con la partecipazione di
Edoardo Leo.
Una coproduzione italo-spagnola
PACO CINEMATOGRAFICA – NEO ART PRODUCCIONES con la collaborazione
di PRIME VIDEO prodotto da Isabella Cocuzza e Arturo
Paglia
“Tutti devono mori’, ma solo in
pochi ce guadagnano”: è il motto della famiglia Pasti che da
generazioni gestisce un’agenzia di pompe funebri. Dopo la morte del
capofamiglia Giuseppe (Edoardo Leo), un uomo disposto a tutto pur
di trasformare una salma in una pila di banconote (preferibilmente
in nero), l’azienda di famiglia è passata nelle mani dei figli
Giovanni (Massimo Ghini), Maria (Lucia Ocone), Marco (Gian Marco
Tognazzi) e Matteo (Alessandro Sperduti). Giovanni ha ereditato dal
padre una patologica avarizia che guida ogni sua scelta; Maria ha
una forte compulsione a portarsi a letto tutti i vedovi che
incontra; Marco è un mago della tanatoestetica (leggasi: trucca i
cadaveri); Matteo vuole diventare un influencer e il suo contributo
agli affari di famiglia si basa su un’irriverente quanto cattivo
gusto nella gestione della comunicazione social. Quando l’azienda
naviga in cattive acque (il nero non rimane nero per sempre), è
proprio il suo modo di comunicare anticonvenzionale e politicamente
scorretto a offrire ai Pasti un’ancora di salvezza: la manager
Maddalena Grandi (Sonia Bergamasco) decide di contattarli per il
funerale del famoso cantante Gabriele Arcangelo (Piero Pelù), suo
assistito, morto di overdose nel bel mezzo di una campagna di
sensibilizzazione contro le droghe; in fondo la “Spregiudicatezza”
è proprio ciò di cui ha bisogno.
Sony Picture Italia ha diffuso il
teaser trailer di Hopper e il Tempio Perduto, il
nuovo film d’animazione che debutterà il 21 Aprile 2022 solo al
cinema!
Hopper e il Tempio Perduto, la
trama
Hopper è il giovane e
coraggioso protagonista di questa storia, il cui più grande
desiderio è quello di essere accettato da tutti e diventare un
grande avventuriero al pari del suo padre adottivo, il re
Peter.
Quando suo zio Lapin, il “cattivo” del Regno, scappa di prigione e
minaccia di rovesciare il Re, Hopper mette da parte ogni esitazione
e decide di imbarcarsi in un’epica corsa contro il tempo insieme ad
Abe la tartaruga, suo sarcastico aiutante e amico, e Meg, una
spericolata puzzola esperta di arti marziali, per fermare le
ambizioni dello zio e scoprire così la sua vera natura di lepre un
po’ “speciale”. Hopper e il Tempio perduto racconta un viaggio
ricco di emozioni e avventure, ma anche una storia di crescita e
amicizia per tutta la famiglia.
Sembra che Obi-Wan
Kenobi porterà sulla scena tanti personaggi
iconici di Star
Wars. La
miniserie Disney+ nasce come uno spin-off
basato sui film Rogue One e Solo ed è
ambientata dieci anni dopo gli eventi del film Star Wars:
Episodio III – La vendetta dei Sith.
L’uscita di Obi-Wan
Kenobi è prevista per il 25
maggio. Nell’attesa, possiamo intanto vedere il
trailer
dello show. Il filmato è pieno di indizi interessanti, in grado di
rivelare quali personaggi di Star Wars faranno la loro comparsa: accanto ai
volti già noti, c’è anche chi debutterà in live-action.
Principessa Lelia
Il trailer lascia intuire
che un giovane Luke Skywalker farà parte della serie. Dal momento che
Obi-Wan lascerà Tatooine, Luke avrà sicuramente bisogno di aiuto. Molto
probabilmente cercherà il sostegno del vecchio amico Bail
Organa.
Considerando ciò, non è da
escludere un ritorno della principessa Leila in Obi-Wan
Kenobi. Tra le poche motivazioni che potrebbero
spingere Obi-Wan a lasciare Tatooine, ci sarebbe
Leila: una crisi che coinvolge la Principessa
potrebbe spingere Ban ad andare su Alderaan.
Bail Organa
Il senatore Bail Organa ha
fatto solo una breve comparsa in live-action con Rouge
One: il suo cameo, seppur breve, era inaspettato e ha sorpreso
i fan. Dato il suo forte legame con il Maestro Jedi,
Bail potrebbe benissimo apparire anche in Obi-Wan
Kenobi.
Se la Principessa Leila o
Obi-Wan venissero colpiti da qualche disgrazia, la
presenza di Bail diventerebbe quasi inevitabile
Mon Mothma
Se ci sarà Bail Organa,
allora non si può escludere la presenza di altre figure importanti
dell’Alleanza Ribelle. Tra tutti, il capo Mon
Mothma avrebbe un ruolo più che giustificato nella
crescente ribellione.
Mon Mothma già sa
dell’esistenza di Obi-Wan: scopre il tutto in
una conversazione con Bail Organa – uno dei momenti
più alti di Rogue One. Nel il corso degli eventi della
nuova serie, Mothma potrebbe venire a sapere della
missione segreta di Obi-Wan su
Tatooine ed entrare di conseguenza nel vivo
dell’azione.
Padmé Amidala
Non mancheranno i flashback in
Obi-Wan
Kenobi: sappiamo già che Hayden
Christensen tornerà a vestire i panni di Darth
Vader. Se la serie retrocedesse fino all’era prequel,
potrebbero apparire altri personaggi del passato, tra cui Padmè
Amidala.
Un cameo di Natalie
Portman nel ruolo di Padmé porterebbe alla
reunion del trio protagonista della trilogia prequel. Inoltre, si
creerebbe l’opportunità di approfondire meglio il personaggio,
mostrando ai fan aspetti mai visti prima.
Ahsoka Tano
La presenza di flashback in
Obi-Wan Kenobi apre la strada anche per il
personaggio Ahsoka Tano. Ogni flashback riferito all’era delle
Guerre dei Cloni potrebbe coinvolgere Ahsoka,
cosa che permetterebbe di riproporre in live-action alcuni dei
migliori episodi della serie animata Star Wars: The Clone
Wars.
Obi-Wan
Kenobi offre l’opportunità di esplorare ulteriormente
la dinamica tra Anakin, Ahsoka e Obi-Wan
nell’era prequel. In realtà, Ahsoka potrebbe anche
incontrare Obi-Wan nell’attuale linea temporale,
magari su Tatooine o in un altro mondo.
Cad Bane
Sembra che gli Inquisitori
saranno i principali antagonisti della serie, almeno fino
all’arrivo di Darth Vader. Ciò non significa che il gruppo non
farà affidamento sull’aiuto di altri criminali: l’Impero
quasi sicuramente userà cacciatori di taglie come Cad Bane
per catturare Jedi inafferrabili.
I fan di Star Wars sanno che Cad Bane è uno
dei cacciatori di taglie più famosi della galassia e, visto il suo
debutto in live-action con The Book of Boba Fett, non è assurdo immaginare la sua
presenza anche in Obi-Wan
Kenobi.
Cassian Jeron Andor
Il personaggio di Cassian Andor si è già accaparrato una serie tutta per
sè. Voci dicono che uscirà verso fine anno e che sarà ambientata in
un periodo non lontano da quello di Obi-Wan
Kenobi.
Nelle vesti di spia o di soldato
per la Ribellione, Andor è esattamente il tipo di
ribelle che potrebbe essere utile per tirar fuori dai
guai Obi-Wan. Inoltre, Andor potrebbe
aiutarlo a lasciare Tatooine in modo quanto più
discreto…
Darth Maul
La serie Obi-Wan
Kenobi sembra focalizzarsi principalmente sugli
Inquisitori e su Darth Vader, ma ciò non significa che non ci sia
spazio anche per un cameo di Darth Maul. Se l’identità di
Obi-Wan venisse scoperta, Maul potrebbe
essere facilmente inserito nella trama.
A questo punto della linea
temporale, Darth Maul è il leader di Crimson
Dawn. La sua ultima apparizione in live-action risale al film
Solo: A Star Wars Story, lungometraggio che si svolge
approssimativamente nello stesso periodo della serie.
Qi’ra
Ancora più di Maul, in
Obi-Wan
Kenobi potrebbe esserci il suo luogotenente,
Qi’ra. Se il protagonista della serie decidesse di
avventurarsi nel mondo criminale della galassia, potrebbe
facilmente imbattersi nel luogotenente di Maul.
Qi’ra è un soggetto che
genera tantissimo interesse tra i fan – soprattutto nei fumetti – e
la sua storia è tutt’altro che compiuta, soprattutto se si pensa ad
una seconda stagione dello show e alla necessità di un nuovo
cattivo.
Imperatore Palpatine
Un cattivo che certamente apparirà
nella serie è l’imperatore Palpatine. Visto il ritorno
di Darth Vader, non potrà mancare il suo padrone.
Ian McDiarmid sarebbe un cameo molto interessante
nella serie: i fan amerebbero vederlo mentre dirige gli eventi da
lontano come suo solito.
L’imperatore Palpatine è
il più grande male del mondo di Star Wars ed è difficile immaginare che non
sia interessato all’esito della rivincita epica tra Obi-Wan
Kenobi e Darth Vader.
La colonna sonora di The
Batman, firmata da Michael Giacchino, ha
ricevuto una splendida edizione in vinile Mondo.
Mondo, in
collaborazione con WaterTower Music, ha pubblicato la colonna
sonora di The Batman in vinile, ed è ora
disponibile per il preordine sul sito di Mondo. Il vinile includerà un nuovo
artwork di Henry Abrams, stampato su un vinile da
180 grammi a colori in esclusiva per il webstore Mondo, con
disponibile anche un vinile nero da 180 grammi. Conterrà quasi due
ore di colonna sonora all’interno di tre dischi, con il prezzo di
circa $ 50. Il direttore creativo di Mondo, Mo
Shafeek, ha condiviso i suoi pensieri sul vinile appena
annunciato.
“Nel 2022, cinque decenni e
quasi due dozzine di riprese sul personaggio e sulla musica del suo
mondo, dovrebbe essere impossibile affrontare il più grande
detective del mondo con una versione così fresca e iconica. Ma
eccoci qui e la colonna sonora di The Batman è ispirata ed
essenziale come il film stesso”
The
Batman diretto da Matt Reeves
uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia.
Protagonisti del film insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Josh Peck si unisce
a Oppenheimer di
Christopher Nolan, in un cast di
stelle che include Cillian Murphy nel ruolo del protagonista,
Robert Downey Jr. nel ruolo del Commissario
statunitense per l’energia atomica Lewis Strauss e
la star di Black WidowFlorence Pugh nel ruolo della psichiatra
americano Jean Tatlock.
A completare l’impressionante
formazione c’è
Matt Damon nel ruolo del direttore del Manhattan
Project Leslie Groves Jr., Emily Blunt nel ruolo della moglie di Robert
Oppenheimer, Kitty Oppenheimer, Benny
Safdie nel ruolo del fisico teorico del “padre della bomba
all’idrogeno” Edward Teller e Josh Hartnett nei panni del fisico vincitore
del premio Nobel Ernest Lawrence. Altri membri del cast in ruoli
non specificati includono Rami Malek di No Time to
Die, Matthew Modine, Alden
Ehrenreich, Jason Clarke, James
D’Arcy e Kenneth Branagh.
L’uscita del film è prevista per il
21 luglio 2023. Uno slot che Nolan ha occupato in passato con
Dunkirk e Il Cavaliere Oscuro il
Ritorno con un enorme successo. La capacità virtuosistica di
Nolan di realizzare “film evento” assicura che non manchi mai
l’interesse dei più grandi attori di Hollywood, quindi Hartnett
sicuramente non sarà l’ultimo annuncio del casting di
Oppenheimer.
Oppenheimer, il
film
Universal distribuirà Oppenheimer
nelle sale in tutto il mondo e distribuirà il film in Nord America.
Christopher Nolan produrrà anche insieme a
Emma Thomas e Charles Roven di Atlas
Entertainment. Il film si baserà sul libro vincitore del
Premio Pulitzer American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J.
Robert Oppenheimer di Kai Bird e del compianto Martin J. Sherwin.
Nel cast Cillian Murphy, Emily Blunt, Rami Malek, Robert Downey Jr., Florence Pugh, Josh Hartnett,Jason Clarke, Josh
Peck e
Matt Damon.
Il ritorno di Tobey Maguire e Andrew Garfield in Spider-Man: No Way
Home ha fatto felici tutti, ma ha richiesto uno sforzo
importante alla produzione per ricreare i costumi di quei due Uomo
Ragno precedenti. In particolare, la costumista del film,
Sanja Milkovic Hays, ha commentato il processo
richiesto per ricreare la tuta di Tobey
Maguire.
“La tuta di Spider-Man di Tobey
è stata dovuta rifare completamente perché l’originale stava
assolutamente cadendo a pezzi, perché era stata realizzata con la
tecnologia del 2001”, ha detto Hays. “Abbiamo messo le cerniere in
una posizione leggermente più facile, quindi l’abbiamo resa un po’
più comoda e facile da togliere. È stato molto divertente quando
[gli attori di Spider-Man] parlavano tra loro e ognuno di loro era
geloso del gli altri [abiti].”
L’icona musicale Lenny
Kravitz ha fatto le sue tenere congratulazioni a
Zoe Kravitz, sua figlia, per il ruolo di Selina
Kyle in The
Batman. Il cantante ha condiviso una immagine di
Kravitz con il costume nero, dicendo che è (giustamente,
aggiungiamo noi) incredibilmente fiero del lavoro che ha fatto,
sottolineando anche l’iconicità del ruolo attribuitole.
The
Batman diretto da Matt Reeves
uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia.
Protagonisti del film insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Durante la promozione del il suo
ultimo film, All The Old Knives,
Chris Pine ha commentato la notizia (tramite
Variety) relativa al ritorno di tutto il cast di
Star Trek nel prossimo film Star Trek
4.
Chris Pine ha detto però che nessuno di loro era
informato a dovere sull’annuncio: “Di solito siamo le ultime
persone a scoprirlo, ma so che siamo tutti eccitati”, ha detto
Pine, che chiarisce che devono ancora vedere una sceneggiatura per
il nuovo film, dicendo: “Non appena vogliono inviarci una
sceneggiatura, noi siamo già pronti per questo”. Alla domanda
sulla storia, Pine ha detto che non sapeva “nulla a
riguardo“. Tuttavia, a Pine è stato poi chiesto se si fidava
dello studio e dei registi per firmare Star Trek 4 senza una
sceneggiatura, dicendo: “Non mi fido di nessuno, ma sono
entusiasta. Amo la storia. Adoro Star Trek. Amo la mia
gente.”
La Paramount è pronta a tornare
coraggiosamente nel mondo di Star Trek al fianco
del produttore J.J. Abrams che proprio in queste ultime ore
ha annunciato che un quarto film
della serie è in fase di sviluppo.
La notizia è stata annunciata dal
regista in persona durante la presentazione dell’Investors Day
della Paramount il 15 febbraio, ma J.J. Abrams non sarà alla regia del film
che lo coinvolgerà solo in feste di produttore. Star Trek
4 sarà diretto da Matt Shakman
(WandaVision)
e si baserà su una sceneggiatura scritta da Josh
Friedman (Avatar
2) e Cameron Squires (WandaVision)
basata su una precedente bozza di Lindsey Beer
( Sierra Burgess Is a Loser) e Geneva
Roberston-Dworet (Captain Marvel).
Dopo il suo ritorno in scena in
Spider-Man:
No Way Home, Lizard è tornato alla ribalta,
soprattutto per il suo design umanizzato, rispetto a quanto si vede
nei fumetti. Ora la nuova concept art condivisa dall’artista
Ian Joyner su Twitter rivela uno sguardo
ravvicinato al Dottor Connors.
Questo particolare artista ha
lavorato anche a The Amazing Spider-Man nel 2012
ed è stato in grado di tornare per No Way Home. L’aspetto squamoso
di Lizard varia leggermente dal prodotto in CGI finale visto nel
film, anche se non di molto.
— rachel zegler (she/her/hers) (@rachelzegler)
March 10, 2022
Cosa sappiamo di Shazam! Fury of
the Gods
Shazam! Fury
of the Gods sarà diretto ancora una volta
da David F. Sandberg e vedrà il ritorno
di Zachary
Levi nei panni dell’eroe del titolo. Il film uscirà al
cinema il 12 dicembre 2023. Nel cast è confermato il ritorno di
Asher Angel, mentre i villain saranno interpretati
dalle new entry Helen Mirren, Rachel
Zegler eLucy
Liu. Mark
Strong non tornerà nei panni del Dottor Sivana,
mentre Djimon
Hounsou sarà ancora una volta il Mago. Il primo
film è uscito nelle sale ad aprile 2019.
Parlando alla recente riunione
annuale degli azionisti della Disney, Chapek ha offerto una breve
anticipazione per il prossimo progetto MCU. Riconoscendo l’attesa
che circonda l’uscita di Doctor Strange 2, Chapek
ha condiviso che il film “spinge i confini della
narrazione” prima di confermare ulteriormente che
“collegherà pezzi del Marvel Cinematic Universe in modi
inaspettati”. Ecco cosa ha dichiarato:
“Dai Marvel Studios, abbiamo l’attesissimo film Doctor Strange nel
Multiverso della Follia, in anteprima in sala il prossimo 6 maggio
(in Italia il 4, ndr), con un cast stellare guidato da Benedict
Cumberbatch. Questo film forza davvero i confini della narrazione e
collega alcuni pezzi dell’universo Marvel in modi davvero
inaspettati. Non vedo l’ora che lo vedano tutti.”
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della
Follia arriverà al cinema il 4 maggio
2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e
avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel
dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Tutto il fandom di Star
Wars è eccitato all’idea di rivedere Ewan McGregor e Hayden Christensen nei panni, rispettivamente,
di Obi-Wan Kenobi e Anakin Skywalker/Darth
Vader. L’evento è atteso per il 25 maggio su Disney+, nella serie limitata dedicata
al maestro Jedi. Entrambi gli attori, lo ricordiamo, hanno esordito
nel franchise con la trilogia prequel, che non ha ricevuto
un’accoglienza calorosa, all’epoca.
In una nuova intervista con
EW, Christensen e McGregor riflettono sul
contraccolpo ricevuto dai prequel e su come ci si sente a fare film
che a così tanti fan non sembrano piacere. Entrambi gli attori
erano all’inizio della loro carriera all’epoca e sia Christensen
che McGregor concordano sul fatto che, dopo aver messo così tanto
nelle loro interpretazioni, il contraccolpo non è stato facile da
affrontare.
Ewan McGregor:
“L’ho trovato piuttosto difficile. Per me è stato abbastanza
difficile affrontarlo e venire colpito così duramente. Inoltre, è
accaduto abbastanza all’inizio della mia carriera. Non sapevo
davvero come affrontarlo. Ero stato già coinvolto in cose che
semplicemente non creavano successo, ma è diverso dal creare
qualcosa che crea successo in negativo”.
Hayden Christensen:
“Quando sono usciti i film e i critici erano molto critici,
ovviamente è stata una cosa difficile, perché ci tieni così tanto a
questa cosa in cui hai investito così tanto di te stesso. Quindi,
di sicuro, è una sfida.”
Sembra chiaro però che alla luce del
malanimo seguito alla trilogia sequel, invece, c’è un sottile
movimento di rivalutazione dei prequel di Star Wars e il ritorno
dei due interpreti è sicuramente molto caldeggiato dai fan di tutto
il mondo.
Nikolaj
Coster-Waldau è uno di quegli attori che ha letteralmente
fatto la storia del cinema e delle serie televisive grazie alla sue
incredibili interpretazioni. L’attore, che ha iniziato a recitare
sin da giovane, ha sempre dimostrato di essere in grado di
scegliere i ruoli migliori per le sue abilità, diventando uno dei
più apprezzati in tutto il mondo.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Nikolaj Coster-Waldau.
Nikolaj Coster-Waldau: i suoi
film
1. I film e la
carriera. La carriera dell’attore inizia nel 1994 con il
film danese Il guardiano di notte. In seguito, lavora in
Bent (1997), Enigma (2001) e Black Hawk
Down (2001), che gli conferisce maggior popolarità. Da quel
momento recita in Wimbledon (2004), Le crociate – Kingdom of
Heaven (2005), Shadow of the Sword– La
leggenda del carnefice (2005), Firewall – Accesso
negato (2006) e Blackthorn – La vera storia di Butch
Cassidy (2011). Tra i suoi ultimi lavori, vi sono La madre (2013),
Oblivion (2013),
Mille volte Buona notte (2013), Tutte contro lui – The Other
Woman (2014), Second Chance (2014), Gods of Egypt (2016), La fratellanza (2017), Domino (2019), The
Silencing (2020) e Against the Ice (2022).
Inoltre, ha lavorato nelle serie New Amsterdam (2000) e
Il trono di Spade (2011-2019).
2. È anche doppiatore,
produttore e sceneggiatore. Nel corso della sua carriera,
Coster-Waldau non prestato solo la sua opera di attore, ma anche
vestito i panni di altre professioni. Infatti, ha partecipato come
doppiatore, prestando la propria voce per il videogioco
GivingTales (2015), un episodio de I Simpson
(2017) e il video Game of Thrones Conquest & Rebellion: An
Animated History of the Seven Kingdom (2017). In quanto
produttore, invece, ha partecipato alla realizzazione dei corti
Autum (2012) e Livsforkortelses Ekspert (2014) e
dei lungometraggi Himmerland (2008), Upstart
(2014), 3 ting (2017) e Domino, mentre come
sceneggiatore ha lavorato alla stesura di Vildspor (1998)
e Against the Ice.
Nikolaj Coster-Waldau: la moglie e
le figlie
3. È sposato da molti
anni. L’attore si è sposato nel 1998 con l’attrice e
cantante groenlandese Nukaaka, ex miss
Groenlandia. I due sono una coppia da più di vent’anni e il segreto
della loro relazione, come ha ammesso l’attore stesso, è ridere
insieme. Inoltre, per lui è stato amore a prima vista, un amore che
da quel momento non ha mai cessato di esistere.
4. È padre di due
figlie. Dall’unione con sua moglie, Coster-Waldau è
diventato padre di due figlie: nell’ottobre del 2000 è nata infatti
la primogenita Filippa, mentre nel novembre del
2003 è nata Safina. L’attore si è detto molto
protettivo nei confronti delle due bambine, evitando che queste
possano subire una sovraesposizione mediatica data dalla sua
celebrità come uomo di spettacolo.
Nikolaj Coster-Waldau in Il
trono di spade
5. È stato uno dei
protagonisti della serie. Nella serie televisiva Il
Trono di Spade, tratta dai romanzi di Martin, il personaggio di
Jamie Lannister è interpretato dall’attore danese Coster-Waldau. In
questa trasposizione, la storyline del personaggio ricalca quella
narrata nei romanzi, fino al termine della terza stagione, a
partire dalla quale si distaccherà in modo sempre più marcato dalla
storia originale. L’attore ha poi continuato a partecipare alla
serie fino all’ottava e ultima stagione, per un totale di 55
episodi.
6. È stato nominato agli
Emmy. Per il suo ruolo di Jamie Lannister, l’attore ha
ricevuto una candidatura agli Emmy Award del 2018, per la categoria
del Miglior attore non protagonista in una serie drammatica.
Tuttavia, è stato battuto dal suo collega Peter Dinklage,
interprete di Tyrion Lannister, che gareggiava sempre per Il
Trono di Spade.
7. Avrebbe voluto avere più
occasioni. Per quanto riguarda il suo personaggio ne
Il Trono di Spade, l’attore ha dichiarato di essere
soddisfatto nel complesso, ma anche di dispiacersi per non aver
fatto più cose, soprattutto per maggiori dinamiche che si sarebbero
potute verificare con Cersei o con altri personaggi con i quali ha
avuto solo scambi fugaci.
Nikolaj Coster-Waldau non sarà Joel
in The Last of Us
8. I fan lo volevano come
interprete della serie. Come noto, l’apprezzatissimo
videogioco The Last of Us diventerà una serie
televisiva per la HBO. Per i ruoli dei due amati protagonisti,
Ellie e Joel i fan sognavano già l’attrice Kaitlyn
Dever (celebre per le serie L’uomo di casa,
Justified e Dopesick) e proprio Coster-Waldau.
Quest’ultimo era infatti ritenuto pressocché identico al
personaggio di Joel. Tuttavia, i produttori hanno dovuto deludere
queste aspettative avendo preferito assegnare i ruoli a
Bella Ramsey e Pedro
Pascal.
Nikolaj Coster-Waldau è su
Instagram
9. Ha un profilo molto
seguito. L’attore possiede un proprio account Instagram
ufficiale che è seguito da qualcosa come 2,9 milioni di persone.
Sulla sua bacheca sono molte le foto che vedono protagonista tra
momenti di lavoro e svago, ma anche mentre lavora per la promozione
di campagne ambientaliste. Seguendolo si potrà dunque rimanere
aggiornati su tutte le sue novità e attività.
Nikolaj Coster-Waldau: età e
altezza
10. Nikolaj Coster-Waldau è
nato il 27 luglio del 1970 a Rudkøbing, in Danimarca. La
sua altezza complessiva corrisponde a 188 centimetri.
Mercoledì scorso
abbiamo appreso la notizia che Aquaman and the
Lost Kingdom non uscirà più nel periodo di Natale
2022, ma che è stato posticipato al 17 marzo 2023. Ora, James Wan
ha ora fatto luce sulla questione, pubblicando sui social media, in
seguito alla modifica della data di uscita del film, un
aggiornamento sui VFX del film.
Wan ha confessato di essere
“grato per il tempo extra necessario per realizzare questa cosa
nel modo giusto”. Secondo lui, Aquaman 2 contiene quasi
tutte inquadrature con effetti visivi, e anche se finora è stato
sbalordito da ciò che è stato creato, è chiaro che c’è ancora molto
lavoro da fare.
Wan ha inoltre chiarito che gli
effetti visivi sono la ragione dietro il ritardo di Aquaman and the
Lost Kingdom in una risposta a un commento di
Steven Weintraub di Collider, scrivendo:
“Onestamente, non potrei fare l’uscita di dicembre nonostante
quanto ami lo slot di Natale. Ho letteralmente appena finito di
girare 2 mesi fa, a gennaio”.
Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni
dell’eroe in Aquaman and the
Lost Kingdom, sequel del film che ha rilanciato in
positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel,
diretto ancora una volta da James
Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno
anche Patrick
Wilson nei panni di Ocean Master, Amber
Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph
Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il
padre di Mera, e ancora Yahya
Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta,
che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo
film.
Aquaman and the Lost Kingdom uscirà il 17 maggio 2023.
Dopo le
ultime notizie relative a Florence Pugh in
trattative per entrare nel cast di Dune 2, anche Austin
Butler, che presto vedremo nei panni di Elvis nel film di Baz
Luhrmann, potrebbe entrare nel cast.
Secondo le prime voci, Butler
potrebbe interpretare il personaggio di
Feyd-Rautha nell’adattamento di Denis
Villeneuve. Il personaggio che,
come aveva assicurato il regista, tornerà sul grande schermo,
era stato già interpretato da Sting nell’adattamento di
David Lynch.
Viaggio mitico ed emozionante di un
eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides,
giovane brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a
un destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere
il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro
alla sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvage combattono
per l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul
pianeta — una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della
mente umana — solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie
paure sopravviveranno.
Denis
Villeneuve ha diretto Dune
e ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth,
basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è
prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe
Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua
Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert,
Byron Merritt e Kim Herbert.
Sul palco del Middle East Film
and Comic Con ad Abu Dhabi (tramite
The Direct), Charlie Cox ho condiviso brevemente la
sua opinione sul ritratto di Matt Murdock da parte
di Ben Affleck. Mentre ha detto che gli è
piaciuta la performance di Affleck, non è stato così positivo sul
film stesso. Cox dice che il film sembrava eccessivamente saturo ed
era “confuso” dal punto di vista del tono, aggiungendo che in
realtà non è un fan di quel costume di
Daredevil.
“No, dopo che ho ottenuto il
ruolo. Non l’avevo visto prima di ottenere il ruolo. L’ho visto
quando ho ottenuto il ruolo e, per essere onesti… penso che
Ben
Affleck interpreti un ottimo Matt Murdock, mi piace il suo Matt
Murdock… non amo il film… mi sembra che il film abbia cercato di
fare troppo e era un po’ confuso timbricamente. C’era chiunque nel
film, avevano Kingpin, avevano Bullseye, avevano Elektra, avevano
Karen Page, avevano Foggy. Era saturo e durava due ore. Quindi era
parte di quel problema. E il costume fa schifo!”
Charlie Cox è tornato a essere Matt Murdock in
Spider-Man:
No Way Home, inaugurando la sua presenza nel MCU e promettendo implicitamente ai
fan nuove storie di Daredevil all’interno della
continuity del Marvel Universe.
Factory
Entertainment ha creato una replica in metallo
meravigliosamente dettagliata del Batarang di The
Batman, disponibile per il preordine da
Zavvi. Il Batarang è una replica in scala 1:1 realizzata con
risorse digitali utilizzate nella produzione del film per renderlo
fedele rispetto a quello utilizzato da Robert Pattinson.
Inoltre, ogni Batarang presenta una
finitura patinata a mano, una scatola di presentazione di qualità
museale, una targa in metallo con il suo numero di edizione
limitata e un certificato di autenticità. La replica viene venduta
a $ 299,99 e dovrebbe essere spedita il 31 gennaio 2023.
The
Batman diretto da Matt Reeves
uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia.
Protagonisti del film insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Michael Keaton è
uno di quegli attori che ha fatto davvero la storia del cinema
grazie alla sue innumerevoli, indimenticabili e magnetiche
interpretazioni. L’attore, che ha una carriera lunghissima, ha
sempre dimostrato di scegliere i ruoli migliori per i suoi talenti,
diventando uno degli attori più amati ed apprezzati dal pubblico di
tutto il mondo.
Ecco dieci cose da sapere su
Michael Keaton.
Michael Keaton film
1. Ha recitato in celebri
film. Keaton debutta sul grande schermo nel 1978 con
Rabbit Test, divenendo poi popolare grazie a
Beetlejuice – Spiritello porcello (1988) e, in
particolare, Batman (1989) e Batman – Il ritorno
(1992). Recita poi in Cronisti d’assalto (1994),
Jackie Brown (1997), Jack Frost (1998), Una
teenager alla Casa Bianca (2004),White
Noise – Non ascoltate(2005), Herbie – Il super
Maggiolino (2005) e I poliziotti di riserva (2010).
Tra i suoi ultimi lavori, vi sono Sola nel buio (2013),
RoboCop
(2014), Need for speed(2014), Birdman (2014),
Il caso Spotlight
(2015), The Founder (2016),
Spider-Man: Homecoming
(2017), American Assassin
(2017), Dumbo (2019), Il processo ai Chicago
7 (2020), The Protégé (2021), Morbius (2022) e The
Flash (2022). Nel 2021 ha recitato anche nella serie
Dopesick – Dichiarazione di dipendenza.
2. È anche doppiatore,
produttore e regista. Nel corso della sua carriera, Keaton
non si è prestato sono in qualità d’attore. Egli, infatti, ha
lavorato spesso come doppiatore, prestando la propria voce per film
come Porco rosso (1992), Cars – Motori ruggenti
(2006), Toy Story 3 – La grande fuga (2010), Noah
(2012), Minions (2015) e Binki Nelson Unpacified
(2016). In quanto produttore, ha preso parte alla realizzazione dei
film Body Shots (1999), L’ultima occasione (2006)
e Sola nel buio (2013), mentre come regista ha diretto il
film The Merry Gentleman (2008).
Michael Keaton è Batman
3. Ha reso più cupa la voce
di Batman. Michael Keaton, che si definisce un “maniaco
della logica”, era preoccupato che l’identità segreta di Batman
sarebbe, in realtà, abbastanza facile da scoprire e ha discusso
divrse idee con Tim Burton per
camuffare meglio il personaggio, incluso l’uso delle lenti a
contatto. Alla fine, Keaton ha deciso di interpretare la voce di
Batman in un registro più basso rispetto a quando interpretava
Bruce Wayne. Questa tecnica è diventata poi un punto fermo dei
futuri ritratti di Batman in film, televisione e videogiochi, in
particolare quelli di Kevin Conroy e Christian
Bale.
4. Ha avuto dei problemi con
il costume. Mentre indossava il costume di Batman,
l’attore ha avuto diversi problemi, perché non riusciva a sentire
bene. Il lattice che gli copriva le orecchie, infatti, gli rendeva
molto difficile poter sentire suoni e parole intorno a lui. Un
effetto opposto a quello dei reali pipistrelli, che sentono
attraverso l’udito. Keaton ha però detto che la claustrofobia
generatasi da questo effetto lo ha aiutato a mettersi dell’umore
giusto per interpretare il personaggio.
Michael Keaton in Beetlejuice
5. Ha curato il look del
personaggio. Secondo Michael Keaton, il personaggio di
Beetlejuice gli è stato descritto dal regista Tim
Burton come “una personalità che ha vissuto in ogni
tempo e in nessun tempo“. Keaton ha usato questo come punto di
partenza per ideare il personaggio con caratteristiche come una
pettinatura shock, trucco a forma di muffa e denti grandi. Ha detto
che quando si è presentato per la prima volta sul set come
Beetlejuice, la troupe ha cantato: “Juice, Juice, Juice!”
Questo ha entusiasmato ancor di più Keaton per il suo ruolo.
Michael Keaton in
Birdman
6. Interpretare il
protagonista è stata una vera sfida. Nel film
Birdman Keaton ricopre il ruolo del protagonista, l’attore
Riggan. Pur essendo stato scritto proprio pensando a lui e alla sua
carriera nel mondo del cinema, Keaton ha affermato di aver trovato
notevole difficoltà nel calarsi nei panni del personaggio,
giudicato profondamente diverso a livello caratteriale. Allo stesso
tempo, il film è stata la sfida più complessa della sua carriera,
poiché prevedeva numerose prove e il dover girare intere sequenze
senza interruzioni. Grazie alla sua performance, l’attore ha poi
ricevuto la sua prima nomination agli Oscar per la categoria
Miglior attore protagonista.
Michael Keaton in
Spider-Man
7. Si è preparato in modo
particolare per il ruolo. Nel film Spider-Man:
Homecoming, l’attore ha avuto modo di interpretare il villain
Avvoltoio. Come da lui raccontato, l’unica ricerca fatta sul
personaggio è stata parlare con le figlie di un suo amico, le quali
conoscono il personaggio del fumetto e gli hanno raccontato tutto
ciò che c’era da sapere. Per Keaton, Adrian Toomes (vero nome
dell’Avvoltoio) è “una vittima. Egli si vede come un uomo messo
da parte e per questo prova molto risentimento, che lo porta poi a
compiere azioni non propriamente giuste.”
Michael Keaton moglie
8. È stato sposato una
volta. Nel 1982, l’attore si è sposato per la prima volta
con la collega Caroline McWilliams. I due, però,
hanno divorziato nel 1990, dopo otto anni di matrimonio. Dalla loro
unione è nato, nel 1983, il figlio Sean. Inoltre,
dal 1989 al 1995 ha avuto una relazione con la collega
Courtney Cox.
Michael Keaton: i suoi fratelli e sorelle
9. È l’ultimo di sette
fratelli. Figlio di un ingegnere civile, George A.
Douglas, e di una casalinga, Leona Elizabeth
Loftus, l’attore è l’ultimo di sette fratelli. Prima di
lui, infatti, i due genitori hanno avuto Pamel
Douglas, Robert Douglas, Joyce
Douglas, Diane Douglas,
George e Paul Douglas. Come si
sarà intuito, anche il vero cognome dell’attore è Douglas, ma egli
lo cambiò in Keaton (riferimento a Buster Keaton)
per non essere confuso con Michael
Douglas.
Michael Keaton: età e altezza
10. Michael Keaton è nato il
5 settembre del 1951a Coraopolis, in
Pennsylvania. La sua altezza complessiva corrisponde a 175
centimetri.
Da imbranati scagnozzi ai geni del
male, The Batman riunisce alcuni dei più noti
personaggi che animano le storyline del Crociato Incappucciato nei
fumetti. Possiamo infatti dire che una delle caratteristiche più
salienti di questa versione di Batman è la rappresentazioni inedita
dei personaggi più amati dai fan dei fumetti e, contemporaneamente,
l’introduzione di alcuni personaggi del tutto originali che si
adattano perfettamente all’universo più cupo e oscuro creato da
Matt Reeves.
E’ interessante classificare i
personaggi di questo nuovo Batman per grado di
intelligenza e astuzia, dal momento che Gotham è abitata da due
tendenze contrapposte: poliziotti e politici corrotti, ben poco
furbi e accorti, e personalità dall’intelligenza smisurata, nonché
gli individui più intelligenti e minacciosi…
Kenzie
Kenzie è uno dei
tanti poliziotti corrotti in The Batman, molto probabilmente il meno
intelligente. Di lui sappiamo che lavora in nero all’Iceberg Lounge
e se la prende continuamente con Batman, sapendo
bene che il Crociato Incappucciato mantiene un rapporto di stretta
vicinanza con Gordon, il suo collega; questa
antipatia sfocia spesso nelle botte, come testimoniato da una
concitata sequenza all’Iceberg Lounge.
Quel che è peggio, e dimostra
l’ingenuità del personaggio, è che Kenzie si aggira negli uffici
del Dipartimento di Polizia di Gotham City in maniera plateale,
sapendo benissimo che Batman sarebbe stato lì: doveva sicuramente
intuire che Batman avrebbe riconosciuto l’uomo che ha pestato a
sangue nel club, soprattutto considerando che il volto di Kenzie
era tutto malconcio e livido.
I gemelli
Fonte:
https://www.ladbible.com/
È quasi come se i gemelli non
avessero una cellula cerebrale in due, dato che nessuno dei due
riesce a prendere il controllo delle situazioni impervie in cui si
trovano, né riesce a pensare ragionevolmente. Il comportamento
davvero poco intelligente dei gemelli è esemplificato da una scena
in cui vediamo come Batman/Bruce Wayne riesca ad
entrare senza alcuna difficoltà all’Iceberg Lounge, nonostante i
due facciano da guardiani.
Di certo dovrebbero sapere che di
solito non bussano molti estranei alla porta sul retro dello
squallido club, specialmente non Batman o il miliardario Bruce
Wayne, tuttavia, quando il vigilante si presenta sulla porta,
gestiscono comunque la situazione in modo terribile; in poche
parole, o ricevono botte, o vengono comunque messi subito in fuori
gioco.
Gil Colson
Sia fisicamente che metaforicamente,
Gil Colson barcolla ogni giorno e notte della sua
vita, il che è inevitabilmente ciò che lo ha fatto uccidere. Per
cominciare, è il procuratore distrettuale di Gotham, una figura
alquanto potente e riconosciuta socialmente, ma frequenta il 44
Below, il club più squallido di Gotham, e pensa di poter passare
inosservato.
Quel che è peggio è che viene
sorpreso proprio nel club a drogarsi e, quando infine gli viene
messa una bomba al collo in stile Saw
dall’Enigmista, egli non riesce a rispondere a nessuno degli
indovinelli che gli pone il villain. In poche parole: Colson è
stato fin troppo fortunato a durare così a lungo nel ruolo di
procuratore distrettuale…
Alfred Pennyworth
Anche se Alfred è
il membro più importante della famiglia Wayne, non lo ha
esattamente dimostrato in The Batman tanto quanto nelle altre iterazioni
su schermo del personaggio. Per essere l’uomo che ha insegnato a
Batman tutto ciò che sa, che si tratti di combattere o risolvere
enigmi, e in qualità di ex agente delle operazioni speciali, Alfred
commette alcuni errori grossolani.
Alfred ha sì aiutato a decifrare il
primo indizio dell’Enigmista, ma successivamente
ha commesso un errore dopo l’altro, culminando con l’apertura del
pacco contenete una bomba che l’Enigmista aveva inviato a
Bruce. Il Maggiordomo ha sicuramente più intuito
di quello che ci è stato mostrato, e avrebbe dovuto sapere che
qualcosa non andava quando ha ritirato la scatola…
James Gordon
Per un personaggio che sarà presto
il commissario del dipartimento di polizia di Gotham City,
James Gordon è tutt’altro che il professionista
più intelligente del film: non c’è dubbio che l’aiuto di
Batman sia sempre stato essenziale per Gordon, ma
non è mai stato così dipendente dal Crociato Incappucciato come in
questo film.
Un sodalizio del genere sarebbe
stato la premessa perfetta per un buddy-movie piuttosto
che un’investigazione poliziesca, dato che ha fatto apparire Gordon
quasi come una schiappa nel suo lavoro. La sua reazione allo
scoprire pian piano che quasi tutti i suoi colleghi sono corrotti è
quasi esilarante, proprio perché mette in evidenza la completa
ingenuità del personaggio. Tuttavia, Gordon rimane sicuramente uno
dei migliori personaggi dell’universo di Batman, specialmente
considerando l’ottima performance di Jeffrey Wright.
Selina Kyle
Selina Kyle ha un modo di agire che potremmo
definire opportunistico, dato che deruba i politici corrotti e i
delinquenti che visitano il 44 Below.
Tuttavia, l’abilità di
Catwoman non si limita solo ai piccoli furti: la
giovane eroina è infatti in grado di scassinare casseforti ed è
anche una specie di detective. Potremmo addirittura sostenere che,
tra lei e Batman, sia stata lei la più
intelligente, visto che ha autonomamente deciso di lasciare Gotham
e portare con sé un borsone pieno di soldi. Perché qualcuno
dovrebbe voler rimanere nella Gotham infestata dal crimine è una
domanda senza risposta, e Selina ha certamente avuto la giusta
intuizione, scegliendo di andarsene da lì il prima possibile.
Oswald Cobblepot
Il Pinguino non è
mai stato ritenuto dai fan uno dei villain più astuti, dal momento
che spesso agisce d’istinto e impulsivamente, guidato dalla rabbia
invece di progettare meticolosamente i suoi piani, come fa la
maggior parte dei rivali di Batman. Tuttavia, in
The Batman abbiamo incontrato una versione del
personaggio particolarmente educata e intelligente (a parte quando
viene inseguito in autostrada).
Anche se Batman e
Jim Gordon potrebbero aver avuto l’ultima parola
quando l’hanno lasciato legato sotto a un ponte mentre tentava
letteralmente di dimenarsi proprio come un Pinguino, è comunque
riuscito a mettere in imbarazzo il duo d’investigatori, che avevano
tradotto male un indizio in spagnolo dell’Enigmista, su cui il
Pinguino li ha illuminati.
L’Enigmista
Pattinson ha
rivelato che, prima di fare il provino per il ruolo di Batman, non
sapeva che la trama del film di Matt Reeves si
sarebbe concentrata sulle capacità investigative di Batman e su
come queste avrebbero condotto a una delle più interessanti
dinamiche viste su schermo tra eroe e cattivo nei film del
vigilante di Gotham.
L’Enigmista ha continuamente
provocato Batman tramite intricati indovinelli, e il Crociato
Incappucciato ha dovuto scavare in profondità nel sotterraneo mondo
criminale di Gotham per trovare le risposte. Tuttavia, anche se gli
indizi dell’Enigmista erano sicuramente pianificati con cura
meticolosa, questi non sono riusciti a bloccare effettivamente
Batman nell’indagine, il che ci fa pensare, assieme alla
breve sequenza con il Joker ad Arkham, che l’antagonista non
sia così intelligente quanto voglia far credere, oltre che
facilmente influenzabile.
Carmine Falcone
Falcone potrebbe
essere il cattivo più sadico e sinistro di tutti i film di
Batman, dato che ha ucciso la sua ex amante
soffocandola e ha quasi fatto la stessa cosa con sua figlia.
Tuttavia, è anche uno dei più intelligenti, poiché è riuscito da
solo ad avere in pugno l’intero dipartimento di polizia nonché una
manciata di politici, incluso Thomas Wayne.
Anche se
Batman Begins è uno dei migliori film di Batman, il
Falcone di questo film delle origini del 2005 sembra davvero molto
più maldestro rispetto alla versione di John Turturro in The Batman.
Inoltre, in un film in cui ogni morte sembra essere opera delle
stesse vittime, la morte di Falcone è trattata in maniera
completamente diversa.
Batman
The Batman rappresenta la prima volta in cui
il Crociato Incappucciato è stato effettivamente raffigurato come
il più grande detective del mondo; infatti, anche se avevamo già
conosciuto in precedenza un tipo di approccio più oscuro e
misterioso nei confronti del personaggio, è la narrazione in chiave
thriller/giallo poliziesco a sancirne la vera unicità. Nel nuovo
film, Batman sta letteralmente adempiendo alla
funzione di detective, analizzando file e dati, interrogando
diversi sospettati, scavando e cercando di scoprire uno dei più
grandi segreti di Gotham.
Inoltre, nella maggior parte dei
casi, risolve gli indovinelli dell‘Enigmista in
modo sorprendentemente rapido. Tuttavia, è importante ricordare che
non sarebbe arrivato così lontano senza un aiuto: è infatti
Alfred che ha decifrato il primo codice, è
Gordon che gli dà accesso alle scene del crimine,
ed è Catwoman che ottiene tutte le informazioni da
Colson.
I fan non vedono l’ora: il
25 marzo uscirà su Netflix
la seconda stagione del period drama
Bridgerton. Nel frattempo, sono stati
rilasciati una serie di poster divertenti e rivelatori sugli
episodi in arrivo. Grazie alle immagini, gli spettatori possono già
immaginare chi ci sarà nella stagione numero due e, soprattutto,
chi mancherà.
Tanti nuovi personaggi, come le
sorelle Sharma e Edwina, tante nuove relazioni
amorose e tanti intrighi: ecco cosa si evince dai poster di
Bridgerton 2.
Anthony è il personaggio
principale ed è supportato dai suoi fratelli
Alla fine della prima stagione di
Bridgerton,
Anthony si è trovato con il cuore infranto per il rifiuto
ricevuto da Sienna Rosso. Dal canto suo, Colin è
partito per un giro del mondo dopo essere stato scaricato da
Marina. A vedere il poster, sembra che nella
seconda stagione i ragazzi torneranno in
carreggiata, pronti a conquistare nuove fanciulle.
Anthony prenderà il centro
della scena e pare che troverà in Kate Sharma un nuovo
amore. Accanto a lui saranno presenti i fratelli Benedict
e Colin, anch’essi coinvolti in curiosi intrighi
amorosi.
Le sorelle Sharma
Il poster qui sopra introduce due
nuovi personaggi: le sorelle Sharma. Da quello che
vediamo, sembra che Kate e la sorella minore
Edwina siano abbastanza affiatate e il piccolo cane
Corgi tra loro allude ad un trio inseparabile.
Questo poster di Bridgerton
2 già ci dice qualcosa su Kate: sembra essere
esuberante e altezzosa. Resta da vedere come sarà la personalità di
Edwina e come il suo arco narrativo si dispiegherà
nella seconda stagione dello show. I fan possono essere certi di
una cosa: gli abiti saranno incredibili, come già è stato per
Daphne nella prima stagione.
Il triangolo amoroso
Come anche i libri suggeriscono, ci
sarà un grande triangolo amoroso nella seconda stagione di
Bridgerton. Questo poster ne è la conferma: un
Anthony fiero e sicuro di sé è al centro della scena, con
acanto da un lato Edwina, dall’altro Kate. Le
pose dei personaggi e le mazze da polo alludono ad una forte
tensione tra i personaggi.
Ci si aspetta
che Anthony, anche se destinato a stare con
Edwina, si innamorerà della sua vivace sorella maggiore. I
fan non vedono l’ora di scoprire il dramma, l’intrigo e il
romanticismo che scaturiranno da questo triangolo!
Penelope sarà ancora la misteriosa
Lady Whistledown
Sappiamo dalla prima stagione di
Bridgerton
che Penelope è in realtà la gossippara Lady
Whistledown. Il poster qui sopra lascia intuire che il
personaggio proseguirà con la sua attività preferita – spettegolare
– anche nella seconda stagione. Pare che Lady Whistledown
tornerà più potente e cattiva che mai, resta da vedere se sarà
smascherata.
Gli attori hanno affermato che
Penelope creerà guai per i nuovi innamorati e per le loro
famiglie. Se questo personaggio dominerà la seconda stagione, ci
sarà da ridere!
In Bridgerton 2
non ci saranno Daphne e Simon
Daphne e
Simon sono sicuramente tra i personaggi migliori della
prima stagione di Bridgerton.
Purtroppo però, non rivedremo la coppia nella seconda stagione.
Rege-Jean Page aveva già precedentemente
annunciato la sua assenza nella serie, ma il pubblico sperava
almeno di poter rivedere Daphne!
Purtroppo, stando ai poster
rilasciati da Netflix, sembra che non rivedremo nessun
membro della coppia, almeno non in modo consistente. Chissà, magari
rimarremo sorpresi da un cameo della
dolce Daphne…
L’amicizia tra Eloise e
Penelope
Eloise è un personaggio
forte di Bridgerton: è intelligente e avanti
rispetto ai tempi. Nel poster la vediamo accanto a
Penelope. Le due sembrano di buon umore: ciò lascia
intuire che Eloise non abbia ancora scoperto l’identità
segreta di Penelope.
In caso contrario, i due personaggi
potrebbero in questa stagione unire le forze e scrivere insieme il
tabloid. La coppia farebbe esplodere scandali e divertimento nel
mondo di Bridgerton.
Le matriarche di
Brigerton
Un poster con Lady
Bridgerton, Lady Featherington e Lady
Danbury lascia intuire che ci saranno tanti nuovi tè e
complotti tra le matriarche. Per la gioia dei fan, anche in assenza
di Simon, Lady Danbury sarà presente in
Bridgerton 2.
Cercare di far sposare le loro
figlie, salvare la tenuta di Featherington e fuggire da
Whistledown saranno argomenti all’ordine del giorno – o
dell’ora del tè – per queste signore.
Il ritorno di Queen Charlotte in
Bridgerton 2
Queen Charlotte ha un
poster tutto per sè. Com’è intuibile, il personaggio avrà un ruolo
di rilievo nella seconda stagione di Bridgerton.
L’abito non è granché, ma l’acconciatura non lascia dubbi: l’amore
– e lei stessa – guideranno le vicende della serie. La
Regina continuerà la caccia a Lady Whistledown,
ma accoglierà anche i nuovi arrivati Shondland.
L’amore è un gioco e non ha
regole
L’indizio più significativo nei
poster è l’onnipresente motto “L’amore non ha regole“. Le
mazze da croquet e le palline, che ritroviamo in ogni singolo
poster, rendono bene l’idea: il gioco sarà il grande collante di
Bridgerton 2.
Un gioco sul campo come nella vita:
le sorelle Sharma amano giocare a croquet, ma saranno
anche coinvolte in romantiche sfide sul piano amoroso. Se già la
storia di Simon e Daphne vi ha appassionato,
allora le questioni d’amore di questa stagione saranno ancora più
ingiuste, caotiche e avvincenti.
Se si esclude la categoria delle
attrici, è raro vedere una donna premiata agli
Oscar. L’industria cinematografica fatica ancora a
lasciare spazio alle figure femminili, nonostante la presenza di
sempre più donne nelle troupe cinematografiche. Quando si tratta di
competizione tra uomini e donne nelle mansioni dietro le quinte,
sulla sedia da regista o al tavolo dello sceneggiatore, c’è ancora
un grande sbilanciamento.
Secondo The
Wrap, quest’anno le donne nominate agli
Oscar sono solo il 28%. Ciò significa che nemmeno
60 figure femminili sono presenti nella lista delle centinaia di
personalità candidate. Le donne che lavorano dietro le quinte
candidate sono una cinquantina: vediamo alcune delle nominate.
Ari Wegner – Il potere del
cane
Candidata per la categoria Migliore
fotografia
Ari Wegner ha
trascorso la maggior parte della sua carriera lavorando come
direttore della fotografia per cortometraggi e spot pubblicitari.
Essendo un’artista molto versatile, Wegner ha
partecipato a progetti diversissimi tra loro: dalle campagne
pubblicitarie per Apple fino al film western di Jane
Campion, Il potere del cane. Grazie al suo operato,
Wegner è la seconda donna nella storia degli
Oscar ad essere nominata per la categoria Miglior
fotografia.
In un’intervista con The
Creative Review, Wegner ha detto di amare
la sperimentazione e di non sentirsi vincolata ad un particolare
stile, sostenendo che ”se si ha l’abilità tecnica si può utilizzare
praticamente qualsiasi stile.” L’artista ha lavorato anche a film
come Lady Macbeth (2016) e Zola (2020).
Jane Campion – Il potere del
cane
Candidata per le categorie Miglior
regia, Miglior film e Migliore sceneggiatura non originale
Ari Wegner va a
comporre con la regista Jane
Campion il duo che ha lavorato alla messa in scena de
Il potere del cane. La coppia mostra agli
Oscar 2022 la forza delle donne nell’industria
cinematografica. Quest’anno, Campion concorre
in tre diverse categorie. Inoltre, è l’unica donna ad aver ricevuto
due nomination per la categoria Miglior film: la prima è stata nel
1993 con Lezioni di piano, film per il quale ha anche vinto un
Oscar alla Migliore sceneggiatura originale.
Non a caso, Jane
Campion è considerata una delle più grandi registe di
tutti i tempi: tra le sue opere ricordiamo anche Top of the
Lake con Elisabeth Moss, Holy Smoke! –
Fuoco sacro con Kate Winslet e Ritratto
di signora con Nicole Kidman. La regista ha
rivelato a The Guardian che fare cinema le ha permesso di trovare
sé stessa e di conoscere la libertà.
Jenny Beavan – Cruella
Candidata per la categoria Migliori
costumi
Cruella non è un film che
ha avuto grande successo a livello di critica, ma ha comunque
ricevuto una nomination agli Oscar grazie al
lavoro di Jenny Beavan. L’artista è una leggenda
nel mondo dei costumi: in totale è stata nominata 11 volte agli
Academy Awards. Beavan non ha
sempre vinto, ma ha ricevuto un BAFTA nel
2016 per Mad Max: Fury Road.
Beavan, con i suoi
abiti incredibilmente adatti al contesto, riesce a mettere davvero
la ciliegina sulla torta di film e spettacoli già eccelsi. Ha
partecipato alle produzioni di opere come Mad Max: Fury
Road, Camera con vista, Sherlock Holmes e
Il discorso del re.
Jacqueline West – Dune
Candidata per la categoria Migliori
costumi
Jacqueline West è
una costumista ben nota.Tra i suoi lavori più importanti ci sono
film come Il curioso caso di Benjamin Button, The tree
of Life, The Revenant, e infine anche
l’acclamato Dune.
Questa è per West la quarta nomination agli
Academy Awards per la categoria Migliori costumi.
Inoltre, l’artista ha già vinto un Satellite Award
per il suo lavoro ne Come l’acqua per gli
elefanti.
Brad Pitt ha lavorato un paio di volte con
West. L’attore ha descritto a
sheknows la precisione e il metodo della costumista nel suo
operato. Nella stessa intervista, West ha rivelato
un segreto sulla scelta degli abiti, “Dicono che quando si conosce
un personaggio abbastanza bene, si è in grado di vestirlo.”
Jessica Kingdon – Ascension
Candidata per la categoria Miglior
documentario
Jessica Kingdom ha
studiato cinema alla Columbia University. Ha
iniziato la sua carriera lavorando come sceneggiatrice, produttice
e regista di cortometraggi, sia documentari che narrativi. Nel
2017, Filmmaker Magazine l’ha inserita tra le “25
nuove facce del cinema indipendente.”
La critica ha già apprezzato il
lavoro di Kingdom in Commodity City
(2017), film per cui ha vinto un premio all’Ashland
Independent Film Festival nel 2018.
Ascension è la prima nomination agli
Oscar per Kingdom. Inoltre, il
film ha già ricevuto un premio come Miglior documentario al
Tribeca Film Festival.
Pamela Martin – King Richard: Una
famiglia vincente
Candidata per la categoria Miglior
Montaggio
Pamela Martin ha
lavorato a circa 28 progetti cinematografici. Quest’anno è
candidata agli Oscar per la categoria Miglior
montaggio con il biopic King Richard. In precedenza,
Martin ha ricevuto una nomination per l’editing
del film The Fighter. Gli spettatori possono anche
riconoscere il lavoro dell’artista in Hitchcock e
Little Miss Sunshine.
Martin ha amato
lavorare al montaggio di King
Richard, e si vede la passione messa nell’opera: la
capacità di Martin di usare la musica, il suono e
il montaggio contribuisce a rendere questa storia così
profonda.
Tamara Deverell – La fiera delle
illusioni
Candidata per la categoria Migliore
scenografia (Production designer)
Tamara Deverell ha
oltre trent’anni di esperienza alle spalle nel settore del set
design. Ha lavorato a scenografie di tutte le epoche e di tutti i
generi. Non è la prima volta
che Deverell collabora con il regista
Guillermo
del Toro: la loro produzione insieme è
iniziata nel 1997 con Mimic. Gli spettatori
potrebbero riconoscere il suo lavoro anche in Star Trek:
Discovery, X-Men e The Strain.
Ne La fiera delle illusioni,
Deverell è riuscita a ricreare un favolistico
carnevale anni ’30. Sono servite un sacco di ricerche per costruire
le scene. In un’intervista a
SlashFilm, Deverell ha detto che
“ Tutto è stato costruito ad hoc. È stato davvero un
lavoro personalizzato.“
Nancy Haigh – Macbeth
Candidata per la categoria Migliore
scenografia (Arredatrice di scena)
Nancy Haigh è il
cervello dietro al set di alcuni dei film più amati dalla società e
quest’anno concorre agli Oscar con
Macbeth. L’arredatrice di scena ha già vinto la statuetta
per i film Bugsy e C’era una volta a
Hollywood, mentre le nomination totali ammontano a
otto. Haigh è la mente dietro alla creazione
dei mondi di grandi film come Forrest Gump, The Truman Show e Il Grinta.
Maggie Gyllenhaal – The Lost
Daughter
Candidata per la categoria Migliore
sceneggiatura non originale
The Lost Daughter segna il debutto alla regia e alla
sceneggiatura di Maggie Gyllenhaal.
Maggie, come il fratello Jake, è
già un’attrice affermata: la vediamo recitare in film come
Donnie Darko e Il cavaliere
oscuro.
The Lost Daughter è
l’adattamento del libro omonimo di Elena Ferrante.
Con il film, la regista ha già vinto il Premio Miglior
Sceneggiatura alla Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia. La critica sembra quindi
apprezzare Gyllenhaal per il suo fedele
adattamento.
Sara Murphy – Licorice Pizza
Candidata per la categoria Miglior
Film (Producer)
Il film di
formazione Licorice
Pizzaè tra i nominati per la categoria Miglior film
agli Academy Awards di quest’anno. Sara
Murphy ha lavorato alla produzione del lungometraggio.
Tra i lavori di
Murphy si contano opere come Viaggio al
nord, Hunter Gatherer e Anima. Tra l’altro,
la producer ha già collaborato in ambito musicale con la
protagonista del film Alana Haim. L’attrice è
anche una nota cantante statunitense: fa parte del gruppo
Haim con le sorelle Este e
Danielle.
Sono bastate due stagioni alla
serie The
Boys(qui la recensione della seconda
stagione) per affermarsi non solo come uno dei titoli più
popolari della piattaforma Amazon Prime Video, ma anche come uno
dei più apprezzati prodotti incentrati sulla figura del supereroe.
Una figura che viene qui demitizzata e mostrata sotto punti di
vista nuovi, andando ad immaginare cosa accadrebbe se questi esseri
imbattibili fossero al servizio di forza tutt’altro che positive.
In attesa di poter vedere l’annunciata terza stagione di questa
serie basata sull’omonimo fumetto di Garth Ennis e
Darick Robertson, Amazon ha reso disponibile a
partire dal 4 marzo lo spin-off animato intitolato The
Boys Presents: Diabolical.
Ideata da Eric Kripke durante la pandemia e
con episodi sceneggiati da personalità come Seth Rogen,
Evan Goldberg, Awkwafina,
Andy Samberg e Justin Roland
(autore di Rick and Morty), questa serie di natura
antologica si compone di otto episodi di circa 15 minuti l’uno. In
ognuno di questi si racconta di eventi e personaggi diversi legati
all’universo di The Boys, con storie che si possono
collocare cronologicamente tra la seconda e la terza stagione della
serie live action. Si assiste così allo svelamento di quanto
accaduto tra di esse, ma anche all’introduzione di nuovi
personaggi, ognuno con le proprie particolarità e stranezze.
TheBoys: sempre
più irriverente, sempre più violento, sempre più diabolico
Una delle caratteristiche che da
subito ha contraddistinto The Boys rispetto ai tanti altri
prodotti dedicati ai supereroi, è certamente la sua brutalità. La
serie ha infatti abituato sin da subito i suoi spettatori ad un
tasso di violenza spesso scioccante, con episodi splatter
particolarmente memorabili. La violenza, che è qui utilizzata anche
per connotare in modo più evidente il divario esistente tra questi
supereroi e tutti gli altri che siamo abituati a conoscere, non
poteva dunque non far parte anche di questa serie animata. Chi di
The Boys apprezza questo aspetto, lo ritroverà in
Diabolical all’ennesima potenza, complici le possibilità
date dall’animazione.
Ogni episodio è infatti
caratterizzato da improvvisi picchi di violenza, venduti come unica
soluzione possibile ai problemi dei personaggi e sempre trattati
con grande (macabro) umorismo. La comicità è infatti qui un
elemento molto più forte rispetto alla serie principale, la quale
va a suo modo a stemperare situazioni altrimenti piuttosto pesanti.
I vari episodi, infatti, presentano per lo più dei protagonisti
emarginati, colmi di problematiche che vanno dal difficile rapporto
con i genitori fino all’incapacità di accettare sé stessi e il
proprio aspetto esteriore. Guardando oltre la violenza e la
comicità, già di loro elementi non adatti a tutti, si possono
dunque riscontrare tematiche coerenti con la serie live action.
The Boys Presents:
Diabolical, la recensione della serie
Le serie animate per adulti si
stanno rivelando una tipologia di prodotti sempre più popolari,
capaci di arrivare lì dove quelle live action spesso non possono.
Titoli recenti come Disincanto, La leggenda di Vox Machina
e Invincible sono un esempio perfetto. Ma più che a queste
Diabolical sembra essere debitore, per ammissione degli
ideatori, al film del 2003 The Animatrix e, si
potrebbe aggiungere, a Love, Death & Robots. Con
quest’ultima, Diabolical condivide la presenza di un
diverso stile per ogni episodio, passando dall’anime giapponese
all’animazione francese, da quella ispirata ai Looney
Tunes a quella resa celebre da Justin Roland con il suo
Rick and Morty.
Complice anche la brevità dei suoi
episodi, la serie è un vero piacere da guardare. Rinnovandosi
episodio dopo episodio questa regala continue sorprese, sia a
livello visivo che narrativo. Pur se molto semplici, le storie
raccontate permettono di esplorare ulteriormente un mondo che già
nella serie live action si intuiva avere molto altro da raccontare
rispetto alla vicenda centrale. Ci sono gag, situazioni e
personaggi che sarebbe infatti bello poter rivedere nel futuro di
The Boys. Nell’attesa di poter vedere la terza stagione,
che promette di superare ogni aspettativa, Diabolical si
afferma un perfetto prodotto per rientrare in quell’atmosfera e in
quel contesto.