Se Brado di Kim Rossi Stuart fosse una canzone sarebbe sicuramente Father & Son di Cat Stevens. Contenuta nell’album “Tea for the Tillerman” del 1970, la canzone parla di un padre e un figlio che si confrontano in un momento difficile per entrambi, quello del cambiamento. Il film, che uscirà in sala dal 20 ottobre, è il terzo film da regista per Kim Rossi Stuart e segna anche un passaggio di testimone con i precedenti. I protagonisti, infatti, hanno nomi che ritornano nelle sue pellicole quelli di Renato e Tommaso, questa volta padre e figlio. Kim Rossi Stuart è Renato, un padre scontroso che, come i personaggi dei film di Clint Eastwood, non si lascia andare facilmente alle emozioni e tiene tutto dentro. E Saul Nanni che interpreta Tommaso, un ragazzo cresciuto troppo in fretta che, a differenza del padre, farà di tutto per esternare i suoi sentimenti.
Brado, la trama
Un figlio che non voleva più avere niente a che fare con suo padre è costretto ad aiutarlo a mandare avanti il ranch di famiglia dopo che questi si è fratturato alcune ossa. I due si ritrovano per addestrare un cavallo recalcitrante e portarlo a vincere una competizione di cross-country, ma allo stesso tempo provano a sciogliere quel grumo di rabbia, ostilità, rancore, che ha impedito loro per tanto tempo di essere vicini. È un difficile percorso a ostacoli quello che deve compiere il cavallo, ma anche quello che devono affrontare i due per ricostruire l’amore e la vicinanza che avevano perduto. In questa impresa li aiuterà un’addestratrice di cavalli, di cui il giovane si innamora.
Quella di Brado è una storia d’amore tormentata che segue padre e figlio in un rapporto apparentemente ai ferri corti. Il film è un adattamento del suo romanzo Le guarigioni, tema centrale nel film. Si parla di guarigione dei rapporti, di cucire le vecchie ferite e mettere da parte i vecchi rancori. Così nasce la contrapposizione simbolica tra il cavallo, Travor, e Renato. Due bestie indomabili che non accettano le costrizioni della società e che vogliono vivere liberi. Tommaso, il figlio, cercherà di domare entrambi ma per farlo dovrà lasciarsi andare e mettere via i vecchi dissapori.

Il rapporto padre-figlio
Un’infanzia tormentata e difficile quella che ha vissuto Tommaso in Brado, sobbarcandosi i problemi del padre. I due avevano tagliato i ponti da parecchi anni e un incidente di percorso li ha rimessi sullo stesso cammino. Travor, il cavallo imbizzarrito, farà da veicolo per esternare le paure e le debolezze laddove entrambi non riescono a trovare le parole giuste. Ma i due “cowboy” sanno anche dialogare in silenzio e con gli sguardi. Tommaso guarda Renato quasi con orrore perché è l’unico che riesca davvero a guardargli dentro. Ma padre e figlio sono due facce della stessa medaglia, eppure rimangono comunque così distanti. Renato, il cavallo pazzo, capace di prendere le decisioni più brutali. Tommaso, il giovane domatore, che cerca di riuscire a portare a termine la sua impresa.
Ma da conflitto, dal caos che regna nella loro disfunzionale famiglia, nasce qualcosa di buono. Nasce un piccolo germoglio nel rapporto tra Travor e Tommaso in grado di pompare sangue anche al cuore malandato del buon Renato. Cresciuto nel suo ranch, Brado, Renato diventa arido di sentimenti, che ha dovuto sopprimere per paura di non essere corrisposto. Dopo la fine del matrimonio con Barbora Bobulova, che interpreta ancora una volta il ruolo di moglie di Kim Rossi Stuart nel grande schermo, ha chiuso il portone di legno del suo ranch, sconfitto. Il declino lento e inesorabile lo conduce verso una strada a senso unico: l’autodistruzione. Sarà proprio questa tendenza che darà il via al film per far riscoprire a padre e figlio gli anni persi e le occasioni perdute.
Terra e aria
Quando Tommaso ha lasciato il ranch, Brado, del padre per vivere la sua vita lo ha fatto per cercare sé stesso, la sua vera identità. Cercando sé stesso ha dovuto, per un momento, abbandonare le sue radici e la sua terra. Si trasferisce in città, nella metropoli, dove trova un lavoro nell’edilizia acrobatica. L’Aria diventa il suo nuovo elemento dove trovare un nuovo modo di vivere. L’Aria si contrappone alla Terra, al ranch di Renato. Ancora una volta padre e figlio, terra e aria, si scontrano. La libertà è il fattore che li accomuna. Renato che vive nella terra, nel suo letame, nella vita che si è scelto e che non hai mai rinnegato, libero di poter galoppare contro vento al chiaro di luna. Tommaso appeso a un filo di una palafitta con il vento, freddo, che batte sul viso guarda tutti dall’alto della sua imbracatura. Terra e Aria impareranno a vivere insieme, a domarsi come due cavalli imbizzarriti.
Nel finale – che riprende il finale del film Million Dollar Baby – nel sorriso di Renato c’è tutta la pace interiore, la serenità con cui un padre guarda il figlio, come se fosse la prima volta. E così, come in Father & Son, Brado inquadra uno scambio straziante tra un padre che non capisce il desiderio di un figlio di allontanarsi e di crearsi una nuova vita, e il figlio che non può davvero abbandonare le sue radici, la sua terra.