In contemporanea con
l’uscita ufficiale nelle sale italiane The Space Cinema
propone la proiezione di Spider-Man:
No Way Home, l’ultimo capitolo della saga basata
sull’omonimo personaggio dei fumetti Marvel diretta da Jon Watts,
in lingua originale.
Spider-Man:
No Way Homeriprende la narrazione dopo i fatti
accaduti nel film “Spider-Man: Far From Home” in cui il
villain Mysterio rileva al mondo la vera identità di
Spider-Man. Ora che tutti i cittadini di New York
hanno scoperto chi si nascondedietro la maschera
del supereroe di quartiere, il giovane Peter
Parker (Tom Holland) deve fare i conti con
l’opinione pubblica e con la consapevolezza che non potrà
mai più separare la propria vita privata da quella di eroe. Tra
dubbi interiori e insicurezze il protagonista chiede al
collega Doctor Strange (Benedict Cumberbatch) di
far dimenticare a tutto il mondo il suo segreto.
Il potente incantesimo lanciato dal Doctor Strange
provoca una frattura nel multiverso che ha
liberato i più potenti nemici mai affrontati da uno
Spider-Man in qualsiasi universo; toccherà al giovane
Peter Parker affrontare la sua più grande sfida e salvare il
futuro.
I multisala selezionati per questo
appuntamento sono quelli di Milano Odeon,
Firenze(Novoli),
Limena, Bologna,
Trieste, Vimercate,
Silea, ParmaCentro, Roma (Parco de Medici),
Napoli e Torino (Beinasco). Per
conoscere la programmazione di “Spider-Man: No Way
Home” e rimanere aggiornati sui prossimi titoli in
versione originale basta visitare la sezione dedicata alla rassegna
Hear My Voice.
Svelato il primo trailer di
Backstage – Dietro le quinte, dance movie
prodotto da Eagle Pictures e diretto
da Cosimo Alemà (La
santa e Zeta, Una storia hip-hop e
regista di innumerevoli video musicali di artisti del calibro di
Tiziano Ferro, Ligabue, Noemi e
Marco Mengoni), nelle sale cinematografiche
ad aprile 2022.
Backstage – Dietro le quinte, girato interamente a
Roma (tra le location principali anche il Teatro Sistina), racconta
di un gruppo di talentuosi e giovani artisti che si sfidano a colpi
di canto e danza per entrare a far parte del cast di un importante
spettacolo. Ad interpretarli, nove attori alla loro prima
esperienza cinematografica, scelti nel corso di oltre 1400 casting
in tutta Italia: Giuseppe Futia, Beatrice Dellacasa,
Riccardo Suarez, Geneme Tonini, Aurora Moroni, Ilaria Nestovito,
Gianmarco Galati, Yuri Pascale, Matteo Giunchi. A
completare il cast, Giulio Pampiglione, Giulio Forges
Davanzati, Irene Ferri, Jane Alexander e Adolfo
Margiotta.
La colonna sonora, vera anima del
film, conterrà due brani inediti e oltre trenta tra le più celebri
canzoni della musica italiana, tutte rigorosamente cantate dal
vivo. Nessun playback, solo le straordinarie voci dei protagonisti.
Scritto da Roberto Proia (Come Non
Detto e laTrilogia Sul più
bello), il film arriverà nelle sale ad aprile 2022
distribuito da Eagle Pictures.
111 ragazzi dai 16 ai 25 anni
si presentano alle audizioni di un nuovo spettacolo che debutterà
al Teatro Sistina di Roma. Hanno talento, determinazione e hanno
tutti lo stesso sogno: diventare artisti di successo. Vengono
scelti in nove ma l’emozione dura poco perché i ruoli disponibili
sono soltanto quattro. Inizia così per loro una settimana di
audizioni e prove senza sosta, una settimana per dimostrare al
cinico regista James D’Onofrio chi davvero merita di far parte
dello show. Canteranno fino a perdere la voce e balleranno fino
allo sfinimento. Si sfideranno, saranno rivali, ma anche amici e
complici nel percorso che li condurrà alla realizzazione del loro
più grande desiderio. Qualunque cosa accadrà, le loro vite
cambieranno per sempre.
Spider-Man: No Way
Home potrebbe mostrarci un Peter Parker
diverso, più cupo ed emotivo. In occasione di
un’intervista a CBR, il volto di Spider-Man, Tom
Holland, ha rivelato che il film in uscita nelle
sale italiane a metà dicembre mostrerà il lato oscuro del
nostro eroe.
Sebbene non abbia potuto fornire
dettagli sulla trama del film, l’attore, assieme alla
co-protagonista Zendaya, ha parlato dei diversi
lati di Peter che verranno mostrati nel sequel. Ricordiamo che
nello scorso film l’identità di Spider-Man è diventata di
dominio pubblico, dunque Peter dovrà affrontare una
pressione che mai si sarebbe aspettato; ciò determinerà l’emergere
di alcuni aspetti “oscuri” del suo carattere.
Alla domanda del giornalista di CBR
sulla possibilità di vedere altri lati del carattere di Peter che
non fossero l’ironia e il senso di giustizia, l’attore
risponde:
“Sì, compreso il lato cattivo
di Peter Parker. C’è qualcosa che accade in questo film, e penso
che i fan rimarranno abbastanza scioccati… Il che è davvero
eccitante. Sinceramente é qualcosa che ho adorato portare sullo
schermo”.
Il lato oscuro di
Spider-Man spiazzerà tutti
Lo stesso poster promozionale di
Spider-Man: No Way Home ci
mostra un Peter di spalle, con il capo chino, intento a
guardare una New York che ha perso la fiducia nei suoi
confronti. Tanti i cartelloni che lo dipingono come
cattivo, nemico pubblico, e lo invitano a lasciare la città.
Fortunatamente, l’Uomo Ragno avrà
qualcuno su cui contare. Parliamo di
Strange, il quale assumerà un ruolo diverso:
mentore, padre, amico. Tale
rapporto verrà poi ulteriormente approfondito in Doctor
Strange in the Multiverse of Madness, film in uscita nel
2022, nel quale lo Stregone Supremo combatterà al fianco di
Scarlet Witch.
Fra l’altro, qualora non abbiate
visto WandaVision, vi ricordiamo che la serie è disponibile su
Disney Plus, sia in italiano, sia in lingua originale –
quest’ultima fortemente consigliata qualora vogliate studiare
l’inglese o qualsiasi altra lingua straniera. È risaputo,
infatti, che un ottimo modo per imparare una lingua straniera sia
quello di potenziare l’ascolto, attraverso la visione di film e
serie tv. La versione in lingua originale di un prodotto
cinematografico o televisivo, facilita l’apprendimento del lessico
e dell’accento.
Tornando a No Way Home, il sequel
di Spider-Man è spesso citato per la potenziale presenza di più
versioni alternative dell’eroe, provenienti dagli universi
paralleli del MCU. Un
qualcosa già visto nel trailer di Spider-Man: Accross
the Spider-verse – Part One.
L’obiettivo del film però è un
altro, ovvero rendere protagonista la psiche di
Peter, già profondamente turbata dalla morte di Stark.
L’eroe dovrà poi affrontare una crisi di identità che potrebbe
portarlo anche sulla via del male, come confermato dallo stesso
Holland.
Ma cosa potrà aver scatenato questo
cambiamento? Le teorie sono tante, e tra queste ce n’è una davvero
interessante e, per certi versi, piuttosto credibile: la
morte di May, l’amata zia di Peter.
No Way Home: uno sguardo
alla psiche di Peter
Dalle anticipazioni emerse nel
corso di queste settimane dallo stesso attore, infatti, Spider-Man
si rivolgerà al Dottor Strange per chiedere un incantesimo che
faccia dimenticare a tutti la sua vera identità.
Il tentativo fallisce, e purtroppo il multiverso presenterà il
prezzo: riappariranno tutti i vecchi nemici dell’Uomo Ragno, pronti
a fargliela pagare per le sconfitte subite. Strange aiuterà Peter a
combattere la minaccia che incombe su New York, ma in cambio dovrà
perdere qualcosa di molto prezioso.
Detto questo, avere la possibilità
di vedere un Peter diverso, più umano è
decisamente intrigante. Questo perché siamo sempre stati abituati a
tifare per supereroi perfetti, buoni, caratterizzati da una
integrità morale senza compromessi. In Spider-Man: No Way
Home ci troveremo davanti un nuovo approccio, che siamo
sicuri renderà il personaggio ancora più avvincente e
vicino a noi fan.
Disney+ ha
annunciato che sono disponibili le nuove Disney+
Cards, delle carte fisiche che permettono di
acquistare e regalare un anno di abbonamento a Disney+ a 89,90€. Le Disney+ Cards si possono trovare nei
punti vendita selezionati dove, insieme alla card, al cliente verrà
fornito alla cassa un codice che darà diritto ad 1 anno di Disney+.
Questo codice dovrà essere utilizzato al momento dell’iscrizione
sulla paginadisneyplus.com/redeem. L’abbonamento potrà essere
riscattato solo dai nuovi abbonati o da coloro che riattiveranno la
sottoscrizione a Disney+. Per chi ha già un abbonamento
attivo, non sarà possibile utilizzare l’importo della carta per
ricaricare il proprio abbonamento, almeno fino a quando
l’abbonamento stesso non sarà scaduto e si sarà disattivato il
proprio metodo di pagamento. Le Disney+ Cards sono
un’ottima idea regalo, attivabili in qualsiasi momento
dall’acquisto e senza limiti di tempo.
Disney+ è la casa dedicata allo
streaming di film e spettacoli di Disney, Pixar, Marvel, Star
Wars e National Geographic, insieme ai Simpson e molto altro.
In alcuni mercati internazionali, il servizio include anche il
nuovo brand di contenuti di intrattenimento generale, Star.
Servizio di streaming direct-to-consumer di punta di The Walt
Disney Company, Disney+ fa parte del segmento Disney
Media & Entertainment Distribution e offre streaming senza
pubblicità insieme a un catalogo in continua crescita di prodotti
originali esclusivi, tra cui lungometraggi, documentari, serie
animate e live-action e cortometraggi. Oltre a proporre un accesso
senza precedenti allo sterminato archivio cinematografico e
televisivo di Disney, Disney+ è il servizio di streaming dove
trovare le ultime uscite cinematografiche distribuite da The Walt
Disney Studios. E attraverso Star, offre le ultime novità di 20th
Century Studios, Disney Television Studios, FX, Searchlight
Pictures e altro ancora. Per saperne di più, visita disneyplus.com, o trova l’app Disney+ sulla maggior parte dei
dispositivi mobili e TV connessi.
Spider-Man: No Way
Home ha già
battutoAvengers:
Endgame in termini di
prevendita dei biglietti, quindi anche nell'”era della pandemia” in
cui ci troviamo, questo film sarà un successo al
botteghino. Inevitabilmente, alcuni aspetteranno le recensioni
prima di decidere se dare un’occhiata al terzo capitolo di Spidey
prima del Natale, ed è ovviamente qui che entra in gioco Rotten
Tomatoes. Se lo si ama o lo si odia non interessa particolarmente,
ma non si può negare chel’aggregatore di recensioni e
quei importantissimi punteggi di Tomatometer rimangano cruciali per
blockbuster come questo. Gli studios americano usano quel badge
“Certified Fresh” come una parte fondamentale del marketing di un
film, e molti analisti al botteghino credono cheEternalsavrebbe ottenuto risultati finanziari migliori se non fosse
precipitato in quel temuto status di “Rotten”.
Ebbene indipendentemente da ciò,Spider-Man: No Way Homeha avuto un
ottimo inizio con un punteggio perfetto del 100% basato su 46
recensioni battendo
Avengers: Endgame anche in questa particolare classifica per il
momento! Inutile dire che più verdetti verranno
conteggiati nel corso della giornata e ci aspettiamo che venga
rivelato un punteggio più definitivo nel corso della settimana. In
attesa facciamo un recap della sagaSpider-Man: Homecomingha un punteggio del 92%, Spider-Man:
Far From Homeha ottenuto il 90%
dopo una settimana,
mentre Spider-Man: Into the
Spider-Verse ha un quasi perfetto
97%.
Da molto tempo ormai non ricevevamo
aggiornamenti su Fast and Furious 10, l’atteso e annunciato
decimo capitolo del franchise
Fast and Furious. Ebbene oggi però arriva una notizia
che potrebbe rattristire i fan della saga con protagonista
Vin
Diesel. Infatti secondo le ultime notizie ufficiali il
film che sarebbe dovuto arrivare nelle sale il 7 aprile 2023 è
stato posticipato e dunque arriverà nei cinema americani il 19
maggio 2023. Al momento non sappiamo se la data sarà la medesima
anche in Italia dunque non resta che aspettare ulteriori sviluppi
ma come spesso capita per questo genere di film le uscire sono
sempre legate.
Il film Fast and Furious 10
Vi ricordiamo che Fast
and Furious 10 sarà diretto da Justin
Lin e sarà scritto da Gary Scott Thompson. Confermati nel
cast al momento ci sono Nathalie Emmanuel nei panni di
Ramsey, Vin
Diesel come Dominic Toretto, Michelle Rodriguez che riprende i panni di
Letty Ortiz, Tyrese Gibson, Ludacris, e
Sung Kang che riprende il suo ruolo di Han.
Mentre molto registi famosi nel
recente passato hanno dimostrato insofferenza verso i CinecomicsMarvel e DC, ad onor del vero
soprattutto per i film della Marvel, oggi uno di questo,
l’acclamato Paul Thomas Anderson ha invece
rivelato di essere estremamente contento dell’uscita di
Spider-Man:
No Way Home. Le sue dichiarazioni che, sorprendono,
anche per l’onestà intellettuale arrivano dal
The New Yorker e ipotizzano l’importanza che il film possa
avere per far tornare le persone al cinema! Infatti ci sentiamo di
concordare con il regista che seppur un’autore che rivolge le sue
opere ad una nicchia di pubblico, comprende la necessità di avere
quel tipo di film, sottolineando tutti gli addetti ai lavori
dovrebbero essere contenti che un blockbuster come Spider-Man:
No Way Homepossa debuttare in sala. Di
seguito le sue parole:
Quando sento l’arrivo
di questi film mi si scalda il cuore all’idea che posso dirti che
sono più felice che mai di lavorare in questo settore. Ho il mio
piccolo angolo del cortile e collaboro con persone che ammiro, come
quelle della MGM. Sono incredibilmente felice. Ma ovviamente parlo
solo per me perché non credo ci sarà davvero mai fine a quelle
discussioni pessimistiche su quello che accadrà all’industria.
Discussione complicata ancora di più dall’avvento dello dello
streaming e della sovrabbondanza di film coi supereroi, ma sono
discorsi che non prendo troppo seriamente. C’è questa
preoccupazione verso questa tipologia di pellicole. A me piacciono.
Ed è una posizione popolare quella di chi afferma che siano loro ad
aver rovinato il cinema e robe del genere. Ma per me non è così.
Cioè dai, guardate a tutto il nervosismo che c’è sul riportare le
persone al cinema. Ma lo sai cosa riporterà davvero la gente in
sala? Spider-Man. E dovremmo esserne felici.
Che dire, non potremmo che essere
più d’accordo con il regista di film enormi come Il
Petroliere, Magnolia, The master e l’imminente
Licorice Pizza!
Ci
sono state molte discussioni su Joker online nelle ultime settimane dopo che
le voci secondo cui l’ attore di EternalsBarry Keoghan sarebbe stato scelto come
l’iconico cattivo in The
Batmandi
Matt Reeves e oggi Zack
Snyder sembra aver colto l’occasione per condividere un
nuovo guarda di Jared Leto nei panni del Clown principe del
crimine apparso nella sua Zack Snyder’s Justice
League.La star dell’imminente House of Gucci
ha interpretato il cattivo squilibrato
in Suicide
Squad di David
Ayer, prima di riprendere il ruolo per una breve, ma
memorabile apparizione nell’epilogo diZack Snyder’s Justice
League. Resta da vedere se
vedremo mai di nuovo Leto nei panni del Joker, ma con la Warner
Bros. che sembra allontanarsi dall’era “Snyderverse” del DCEU,
probabilmente non lo rivedremo mai dunque gustiamoci questa nuova
foto che trovate di seguito!
A
proposito di Mr. Joker, ci sono state alcune speculazioni sul fatto
che il personaggio sia stato preso in giro nel trailer internazionale di The
Batman della scorsa
notte . In uno scatto, le foto di Bruce
Wayne e della sua famiglia con gli occhi sbiancati possono
essere viste nel nascondiglio dell’Enigmista, e alcuni sono
convinti che la figura sorridente in agguato sullo sfondo dovrebbe
essere il Joker.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
E’ stato diffuso finalmente il
divertente trailer di The Unbearable
Weight of Massive Talent, l’annunciata commedia
d’azione che vedrà Nicolas Cage interpretare uno dei suo ruoli
più divertenti: “Nick Cage“. La Lionsgate ha
finalmente rilasciato un trailer per l’imminente commedia d’azione,
che vedrà il vincitore dell’Academy Award interpretare una versione
iper-romanzata di se stesso. Parlando con Entertainment
Weekly l’attore ha speigato che “[Nick
Cage] è una versione inventata di Nicolas Cage. Il personaggio si
sente insoddisfatto e lotta con il rifiuto che può capitare così
spesso nella piccola città che è Hollywood. Non sono io. Mi sento
abbastanza bene riguardo alle cose“.
Nella pellicola Nicolas Cageinterpreterà
due ruoli “Nick” e “Nicky”, che è una versione più giovane
dell’attore e frutto della sua stessa immaginazione.
“Ha i capelli lunghi e allampanati; è solo
costantemente in giro con Nick riguardo alle sue scelte di
carriera. Non ero troppo entusiasta all’idea di interpretare me
stesso, ma quando Tom mi ha inviato questa sceneggiatura, Nicky mi
ha ricordato un po’ Buddy Love di Jerry Lewis. ne Il professore
matto. Ho sempre ammirato quello che ha fatto con quel film. Per
me, Nicky ruba la scena
“. Oltre a Cage, il cast includerà
Pedro Pascal (The Mandalorian; Game of
Thrones), Neil Patrick Harris (The Matrix Resurrections;
Harold & Kumar), Sharon Horgan (Catastrophe ;
Together), l’esordiente Lily Sheen e
Tiffany Haddish (Bad Trip).
Mentre cresce l’attesa per il
debutto di Spider-Man:
No Way Home nelle sale italiane oggi arriva
un’interessante intervista rilasciata dal protagonista Tom
Holland che ha parlato delle sue ispirazioni al
personaggio ammettendo di essersi ispirato alle performance del
passato date da interpreti del calibro di Tobey Maguire e Andrew Garfield. Come molti di voi ormai
sapranno negli ultimi mesi si sono ricorse diverse voci che danno
per certo la presenza di ben tre Peter Parker nel film e
in attesa di scoprirlo, gustiamoci questa rivelazione di Tom che
ammette di essersi ispirato molto al lavoro di questi due attori
del passato che hanno rappresentato il personaggio al cinema:
“Oh, assolutamente.
Assolutamente sì” risponde con entusiasmo Tom
Holland alla domanda se si fosse ispirato a
Tobey Maguire e Andrew Garfield. “Penso che prima
di iniziare a girare Spider-Man: No Way Home, prima del primo
giorno, avevo riguardato tutti i loro film. Penso di averlo fatto
per tutti i miei film di Spider-Man. I loro film sono così
fantastici e così ricchi di dettagli che, sai, mi sono perso in
passato, quindi torno indietro e li guardo e rubo piccole cose qua
e là che amo. Ho sicuramente rivisitato i loro film”.
È bello sapere che l’attore non solo ha studiato il lavoro di
Tobey Maguire e gli Spider-Men di Andrew Garfield per questo film, ma anche le
sue precedenti apparizioni nel MCU. Ci sarà sicuramente qualche
ispirazione da ricercare quando rivedremo le sue interpretazioni,
specialmente con Peter che affronta cattivi familiari come
Green Goblin, Electro, Doctor Octopus e
The Lizard.
Alla fine le Giurie hanno espresso
il loro verdetto. Quella del Concorso Internazionale, composta da
Raúl Arévalo, Silvia D’Amico e
Jerzy Oskar Stuhr ha attribuito
il Black Panther 2021 per il miglior
film al canadese Les oiseaux ivres
di Ivan Grbovic, con la seguente motivazione:
“Les Oiseaux Ivres è un
viaggio di speranza e libertà. Un noir che arriva a contraddire il
genere lasciando un messaggio positivo mentre si nutre di poesia,
metafore e tecniche di altri mondi narrativi. Un film sul cammino
di un uomo raccontato attraverso la fotografia della cruda realtà e
le suggestioni del mistero. Un’opera intrigante e
universale.”
Marlena vive in Messico ed è la
giovane moglie di un uomo molto ricco e potente. Willy è il suo
amante. Temendo il peggio, i due fuggono e prendono direzioni
diverse con la speranza di ritrovarsi in un luogo più sicuro. Willy
pensa che Marlena si nasconda a Montreal, così prende la via del
Quebec dove viene assunto come contadino stagionale alla fattoria
Bécotte. Mentre tra i lavoratori stranieri nascono delle amicizie,
crescono i dissidi tra i componenti della famiglia Bécotte.
Oltretutto, senza volerlo, Willy suscita un forte desiderio in
Julie, la moglie del proprietario. La situazione avrà delle serie
conseguenze.
Inoltre la Giuria ha deciso di
segnalare con una Menzione
speciale, De uskyldige – The
Innocents di Eskil Vogt, con la seguente
motivazione:
“Per la capacità di offrire allo
spettatore un punto di vista nuovo: quello intimo, spontaneo e
autentico degli innocenti. Un riconoscimento alla capacità di
stimolare le sensazionali interpretazioni dei suoi
attori-bambini.”
Il film segue quattro bambini che
diventano amici durante le vacanze estive. Fuori dalla vista degli
adulti, scoprono di avere poteri nascosti. Mentre esplorano le loro
nuove abilità nelle foreste e nei parchi, il loro gioco innocente
prende una piega oscura e cominciano ad accadere cose strane.
Parallelamente il Premio
Caligari per il miglior film noir italiano dell’anno
è stato assegnato a La
terra dei figli di Claudio Cupellini, il
film più votato dalla Giuria del Premio, composta da 80 tra
studenti IULM e appassionati di cinema affiancati
da Maurizio Di
Rienzo, Alessandro
Gamma e Anna Maria Pasetti. Sul
podio salgono anche Isabella Sandri con Un confine
incerto e Rohan Roan Johnson con State a
casa.
La fine della civiltà è arrivata.
Non sappiamo come. Un padre e suo figlio, un ragazzino di
quattordici anni, sono tra i pochi superstiti: la loro esistenza,
su una palafitta in riva a un lago, è ridotta a lotta per la
sopravvivenza. Non c’è più società, ogni incontro con gli altri
uomini è pericoloso. In questo mondo regredito, il padre affida a
un quaderno i propri pensieri, ma quelle parole per suo figlio sono
segni indecifrabili. Alla morte del padre, il ragazzo decide di
intraprendere un viaggio verso l’ignoto alla ricerca di qualcuno
che possa svelargli il senso di quelle pagine misteriose. Solo così
potrà forse scoprire i veri sentimenti del padre e un passato che
non conosce.
È stata la mano di Dio, il nuovo film
del regista e sceneggiatore premio Oscar Paolo
Sorrentino, sarà disponibile da domani, mercoledì
15 dicembre, su Netflix in Italia e in
tutti i 190 paesi nei quali è disponibile il servizio. È stata la mano di Dio ha vinto il
Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria e il Premio Marcello
Mastroianni (a Filippo Scotti, come migliore attore emergente) alla
78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ed è il
film scelto per rappresentare l’Italia agli Oscar.
Il film è candidato come Miglior
Film in Lingua Straniera ai Critics Choice Awards e ai Golden
Globes, come Miglior Film Internazionale agli IPA Satellite Awards,
ed è presente nelle liste dei migliori film dell’anno di diverse
testate internazionali. Filippo Scotti è nella lista di Variety,
10 Actors to Watch for 2021 e Daria D’Antonio è nella
lista di Variety, 10 Cinematographers to Watch for
2021.
È stata la mano di
Dio
Dal regista e sceneggiatore Premio
Oscar Paolo Sorrentino (Il Divo, La grande bellezza,
The Young Pope) la storia di un ragazzo nella tumultuosa Napoli
degli anni Ottanta. Una vicenda costellata da gioie inattese, come
l’arrivo della leggenda del calcio Diego Maradona, e una tragedia
altrettanto inattesa. Ma il destino trama dietro le quinte e gioia
e tragedia s’intrecciano, indicando la strada per il futuro di
Fabietto. Sorrentino torna nella sua città natale per raccontare la
sua storia più personale, un racconto di destino e famiglia, sport
e cinema, amore e perdita.
“Da un grande
potere, derivano grandi responsabilità”. È questo quello che
ci hanno insegnato i fumetti di Spider-Man ed è
questo che anche il cinema ci ha sempre provato a raccontare: un
supereroe con i superproblemi, un ragazzo apparentemente normale,
che sceglie sempre di fare ciò che è giusto, anche a discapito di
quello che il suo cuore vorrebbe.
Cosa racconta Spider-Man:
No Way Home?
È questo
che raccontaSpider-Man: No Way Home,
l’avventura del Peter Parker di Tom
Holland che diventa grande, che lascia le superiori
per affacciarsi al mondo degli adulti e che questa volta deve
affrontare una minaccia davvero grande, completamente da solo. O
meglio, non da solo, visto che quello che ha in più questo
Spider-Man rispetto a quelli che lo hanno preceduto è una coppia di
amici in gamba, che nonostante non abbiano superpoteri, hanno
coraggio da vendere, una bella dose di faccia tosta e soprattutto
un totale, puro e travolgente amore verso il nostro amichevole
supereroe di quartiere.
C’è anche un Avengers
senior ad affiancare Peter/Spidey, il Doctor Strange di Benedict Cumberbatch, ma non si tratta certo
di un mentore come lo era
Tony Stark. E così, di fronte ad un pericolo che minaccia di
distruggere l’intero multiverso e di far collassare su se stesse
tutte le esistenze, Peter Parker si troverà di fronte alla
battaglia che cambierà per sempre la sua vita.
Tom Holland completa la sua
trilogia
Terzo
film da solista di Tom
Holland nei panni dell’arrampicamuri,
Spider-Man: No Way Home è la perfetta conclusione
di una trilogia che ha visto Peter Parker crescere sempre di più,
come uomo e come eroe. Certo, nel mezzo ci sono state un paio di
avventure con gli Avengers e 5 anni di blip, ma è chiaro
che il gioco di parole dei tre titoli dei film SONY/Marvel,
Homecoming, Far
From Home e No Way Home,
alludevano proprio a questa parabola completa, questo arco
narrativo che comincia a scuola, si espande con la prima volta del
nostro eroe lontano da New York e si conclude, come un volteggio
trai grattacieli della città, tra una ragnatela a l’altra.
Un trio carismatico
Ovviamente torna
Tom
Holland, alla sua performance più difficile come Peter
Parker, perché se da un lato Spider-Man diverte di più rispetto al
suo alter ego un po’ imbranato ed è molto aiutato dalla computer
grafica nella realizzazione delle sue acrobazie sempre più
impegnative e spettacolari, il ragazzo Peter è il vero cuore del
personaggio: niente maschera, niente VFX, solo un giovane
interprete che si conferma, questa volta più che mai, capace di
emozionare e di emozionarsi, forte anche della grande alchimia con
i bravissimi comprimari, Jacob Batalon/Ned e
Zendaya/MJ.
Una regia ispirata e
spettacolare
Alla ricchezza di questi
personaggi che abbiamo visto crescere, sia nei loro panni di
personaggi che in quelli di attori, si unisce una regia, ancora di
Jon Watts, particolarmente ispirata nel mettere in
scena le scene acrobatiche, elemento fondamentale per questo genere
di film che, ne siamo certi, trascinerà al cinema frotte di fan, di
appassionati, o anche solo di curiosi. Perché, non neghiamolo,
intorno a questo film si è creata un’aspettativa enorme, un
hype senza precedenti, per quello che si sa, per quello
che non si sa, per quello che si spera accadrà, per quello che il
film rappresenta per molti.
Ma anche perché in fondo
Spider-Man è davvero l’eroe preferito di sempre, quello che
chiunque può essere, perché, come diceva il disegno animato di
Stan Lee in Spider-Man: Un Nuovo Universo, “alla fine il
costume entra sempre” (“It always fits, eventually”),
qualunque sia il colore, l’età, il sesso di chi vuole essere l’Uomo
Ragno.
Una sceneggiatura
bilanciata
Chris
McKenna e Erik Sommers firmano una storia
equilibrata, in cui tutti i personaggi (che sono tanti) trovano il
loro spazio, il loro momento per splendere, la loro ragione di
essere in quel posto in quel momento. Lo fanno con grande rispetto
per ciò che è venuto prima nella storia dell’Uomo Ragno al cinema,
ma senza mai dimenticare che lo Spidey di Tom
Holland è un personaggio che non si è mai visto
prima.
Il “bimbo ragno” diventa
uomo sotto gli occhi dei suoi spettatori, grazie ad una scrittura
leggera ma mai superficiale, capace, in più di un momento, di
toccare corde profonde, senza quasi nessuna sbavatura e traghettare
la storia verso un finale dove tutto va al posto giusto.
Spider-Man: No Way Home è un’esperienza
esaltante.
Spider-Man: No Way Home cambia le
carte in tavola
Cosa riserva al
personaggio il mondo del cinema non è certo, tra sequel, crossover,
reboot e remake sempre dietro l’angolo, quello che però si può dire
con certezza, è che questo Spider-Man: No Way
Home ha cambiato le carte in tavola e ha portato al
cinema uno spettacolo che nessuno immaginava e in pochi speravano
di poter vedere, ma in cui una sola persona ha creduto,
Kevin Feige ovviamente.
Spider-Man: No
Way Home rappresenta il cambiamento, è proprio vero che
non c’è strada del ritorno a casa e che ora Peter è diventato
grande, che ha preso la sua prima vera decisione da Spider-Man e ha
abbracciato a pieno le sue responsabilità.
Un misterioso rapinatore
dall’identità segreta fa tremare l’alta società americana. Eva
Kant, in visita dal Sud Africa, viene subito messa in allerta:
possiede il Diamante Rosa, gioiello che potrebbe fare gola al
ladro. Bella, ricca, vedova ed esotica, la donna cade nella
trappola instaurata da Diabolik, ma da vittima
diventa presto complice, non solo delle trame criminali, ma anche
in amore. I piani dei due vengono però subito ostacolati:
l’ispettore Ginko trova il covo di
Diabolik e riesce ad arrestare l’uomo che si
nasconde sotto la tuta nera. Che cosa ne sarà dell’oscuro
ladro?
Diabolik, dalla carta allo
schermo
Non è la prima volta che viene fatta
una trasposizione cinematografica del fumetto: nel 1968
Mario Bava porta sullo schermo il suo
Diabolik. Un film stimatissimo negli anni Sessanta e a
seguire, visto come simbolo della cultura pop. I Manetti ritentano l’impresa, dopo più di
cinquant’anni e in un contesto del tutto diverso.
Il fumetto di Angela e Luciana
Giussani è ancora conosciutissimo in Italia: la tuta nera di
Diabolik, gli occhi verdi di Eva Kant, la
Citroen DS bianca di Ginko sono immagini impresse nella
mente di grandi e piccoli appassionati dei fumetti sui criminali e
sugli eroi tenebrosi.
L’abilità con cui
Marco e Antonio Manetti ricreano
l’universo del fumetto è indiscutibile. La precisione nella
ricostruzione dei disegni originari e dei mitici anni Sessanta in
cui la storia è ambientata affascinano ogni lettore, anche
occasionale, di Diabolik. L’attenzione ai dettagli
è essenziale quando si ha a che fare con un personaggio già iconico
e apprezzato da fan incalliti. I Manetti mettono
la loro impronta ma non ambiscono a stravolgere o a modernizzare
Clareville e i suoi abitanti. E, a dirla tutta, va bene così.
Una recitazione trattenuta
I Manetti Bros.
scelgono un’impronta ben definita per la recitazione. I dialoghi
risultano molto costruiti, del tutto privi di spontaneità. Ad
arricchire la teatralità, si aggiungono i sospiri, gli sguardi nel
vuoto, i volti estremamente impostati. Una recitazione ”molto
italiana”, direbbe Stanis La Rochelle di Boris.
Una scelta sicuramente legata al mondo della fiction e della
televisione pubblica caro ai registi.
Va aggiunto però che questo tipo di
recitazione è a suo modo fumettistica. In Diabolik
c’è una fedele ripresa dei dialoghi del fumetto: bidimensionali,
fatti di frasi veloci ed enfatiche, senza troppi giri di parole o
approfondimenti psicologici. Vista in questi termini, la scelta di
una sceneggiatura quasi da soap opera o da film hollywoodiano anni
Cinquanta, acquisisce senso.
Il cast di Diabolik
I
nomi che ritroviamo nel cast di Diabolik sono
rappresentativi del cinema italiano del nostro tempo. Accanto a
loro però, tutti gli altri personaggi sono figure abbastanza
anonime.
Valerio
Mastrandrea (Fai bei
sogni) è l’ispettore Ginko:
un uomo logorato dalla caccia al criminale, potente ma mai
abbastanza. Serena Rossi veste i panni di
Elisabeth. La compagna di Walter Dorian, è
lo stereotipo della donna anni Sessanta, ricca, diveggiante e un
po’ svampita. Stereotipati – e divertenti nei loro tratti forzati –
sono anche i personaggi di Claudia Gerini, ricca
ereditiera e Alessandro Roja nei panni di
Caron.
Il protagonista
(Diabolik alias Walter Dorian) è
interpretato da Luca Marinelli (La
solitudine dei numeri primi,
Lo chiamavano Jeeg Robot, Martin Eden).
Figura spettrale, entità tenebrosa e affascinante, il
Diabolik di Marinelli funziona
per sottrazione: il personaggio si esprime al massimo grado quando
è nell’ombra o quando è nei panni (e nella pelle) di qualcun altro.
A Marinelli, in fin dei conti, sono riservate
poche battute, ma l’attore dà molta forza al suo personaggio
lavorando con il suo sguardo potente e con il corpo.
Eva Kant è la vera
protagonista?
La vera protagonista del film è
Lady Eva Kant. Il fascino del personaggio dei fumetti è
reso in modo incredibile da Miriam Leone (Marilyn
ha gli occhi neri). La figura sinuosa negli abiti
aderenti, il collo lunghissimo enfatizzato dai biondi capelli
raccolti, gli occhi smeraldo luminosi come i diamanti di cui
Eva si ricopre: tutta l’essenza della femme fatale che ha
fatto sognare gli amanti di Diabolik viene
conservata e amplificata dalle immagini a colori sullo schermo.
Nel mondo patinato dei ricchi,
Eva spicca: non solo per la sua bellezza. È una donna sola
e indipendente, non ha nessuna ambizione a fare la brava
mogliettina di un uomo importante. Vuole il brivido. Per questo, è
affascinata da Diabolik prima ancora di
conoscerlo. Eva è il personaggio che più viene indagato
nel film. Vediamo il suo cambiamento, il suo passaggio al lato
oscuro, le varie sfaccettature della sua identità.
In Diabolik quindi,
i veri protagonisti sono Eva Kant e la travolgente storia
d’amore tra lei e il criminale. La passione è sicuramente
arricchita da una buona dose di inseguimenti e colpi di scena
polizieschi, che però restano in secondo piano rispetto alle
vicende sentimentali.
Come da tradizione, ogni Natale
cinematografico italiano ha il suo Babbo di riferimento. Se l’anno
scorso il celebre personaggio era stato interpretato da
Diego Abatantuono in 10 giorni con Babbo
Natale, quest’anno tocca a Christian De Sica ricoprire tali
vesti. L’occasione è il nuovo film di AlessandroSiani dal titolo Chi ha incastrato
Babbo Natale?, in arrivo in sala a partire dal 16
dicembre. Qui al suo quinto lavoro come regista, dopo titoli di
buon successo come Si accettano miracoli e
Il giorno più bello del
mondo, Siani continua dunque a lavorare sulla favola,
arricchendola di immancabili elementi della tradizione napoletana,
i quali emergono naturalmente a partire dalla sua verve comica.
In questo suo nuovo lungometraggio,
infatti, Siani interpreta Genny Catalano, definito
il “re dei pacchi”, dove i pacchi non sono però quelli da
consegnare bensì le fregature che egli è solito rifilare. Proprio
in virtù di questo suo discutibile talento, egli viene assoldato
dall’elfo Romeo affinché metta i bastoni tra le
ruote proprio a Babbo Natale. Romeo, infatti, ha
stretto un’alleanza segreta con la Wonderfast, una società privata
che commercializza e consegna ogni cosa in poche ore. L’obiettivo è
quello di neutralizzare il vecchio Babbo, il quale
involontariamente farebbe una concorrenza sleale alla società.
L’arrivo di Genny nella fabbrica di giocattoli in Lapponia sarà
dunque l’inizio di un’imprevedibile catena di eventi comici.
Alessandro Siani e la sua fiaba di Natale
Se già il precedente film da regista
e interprete di Siani, Il giorno più bello del mondo,
dialogava apertamente con il fantasy, tra magia e folklore
napoletano, con Chi ha incastrato Babbo Natale? egli entra
apertamente nel campo della fiaba per grandi e piccini. Grazie a
questo genere egli ha non solo modo di dar vita ad un racconto
(scritto insieme a Gianluca Ansanelli e
Tito Bufalini) attraverso cui esplorare la magia
del Natale, ma anche portare in scena una serie di riflessioni sul
nostro contemporaneo. Con la Wonderfast, il richiamo è ovviamente
al colosso Amazon, strumento grazie a cui ormai il concetto di
regalo e consegna è profondamente cambiato.
Allo stesso tempo, quello del film è
un Babbo Natale in evidente difficoltà nel soddisfare la sempre
crescente richiesta di regali tecnologici. Tutto sembra dunque
puntare a raccontare un panorama nuovo, veloce, che trova fin
troppe corrispondenze nella nostra realtà. Si tratta di riflessioni
certamente non originali ma già affrontate altrove e in altre
modalità. Coniugarle al mondo di Babbo Natale permette però di
donare al tutto un sapore più nostalgico, di quando i regali erano
opera di artigianato e stimolavano davvero la creatività e la
fantasia, di quando l’attesa della consegna era a suo modo un
momento altrettanto magico.
In ultimo, si riconosce al film
anche la volontà di parlare di quanto oggi le differenze sociali
portino certi i regali di Natale ad essere un’esclusiva soltanto di
alcuni bambini. Tale argomento, qui incarnato dal piccolo scugnizzo
Checco (interpretato da Martin Francisco Montero
Baez) porta fin dentro il mondo della criminalità, lì dove
sembra possibile ottenere anche ciò che non si potrebbe. Si tratta
di un argomento particolarmente delicato, che nel finale del film
non trova probabilmente il suo pieno compimento.
Chi ha incastrato Babbo
Natale?: la recensione del film
Questi sono dunque gli aspetti più
interessanti del film, il quale cerca di lasciare un insegnamento a
riguardo strappando qualche risata. Il tutto viene infatti condito
da una serie continua di gag ed eventi comici, i quali però
finiscono piano piano con lo svelare il principale problema del
film, ovvero l’assenza di una storia all’altezza delle premesse. Il
talento da mattatore di Siani e il carisma di De Sica non bastano
infatti a dar valore ad una vicenda fin troppo semplice, che si
risolve in modo poco significativo. Le tematiche messe in gioco e
poc’anzi descritte finiscono così con il passare in secondo
piano.
Una serie di implausibilità e
forzature narrative portano dunque il film a richiedere una
sospensione della credulità maggiore, che non sempre potrà però
essere accordata. Sulla carta, tra scenografie, colori ed effetti
speciali, Chi ha incastrato Babbo Natale? si affermerà
certamente come un valido film natalizio italiano. Innegabile però
che, date le riflessioni che si volevano suscitare, sarebbe stato
necessario rinunciare a certi eccessi “da favola”, per calarsi un
po’ di più nel reale. Un equilibrio certamente difficile da
raggiungere, ma che è quello che fa la differenza.
Nessuno ha mai fallito così tanto
nel cercare di essere buono come i Troppo
Cattivi. Nella nuova commedia d’azione della
DreamWorks Animation, basata sulla serie di libri
più venduti del New York Times, una banda criminale di animali sta
per tentare la sua truffa più impegnativa: diventare cittadini
modello. Nel cast italiano del film anche Paola Michelini che dà la
voce alla Governatrice Foxington. Basato sulla serie di libri di
successo di Aaron Blabey, Troppo Cattivi è diretto da Pierre
Perifel (animatore di Kung Fu Panda), al suo debutto alla regia. Il
film è prodotto da Damon Ross (produttore di Trolls, The Boss Baby,
coproduttore di Nacho Libre) e Rebecca Huntley (produttore
associato di The Boss Baby). I produttori esecutivi sono Aaron
Blabey, Etan Cohen e Patrick Hughes.
Non ci sono mai stati cinque amici
così noti come i Troppo
Cattivi – l’affascinante borseggiatore Mister
Wolf (Andrea Perroni), Mister Snake lo scassinatore che le ha viste
tutte (Edoardo Ferrario), il gelido maestro del travestimento
Mister Shark (Francesco De Carlo), il “muscoloso” Mister Piranha
(Valerio Lundini) e l’hacker esperta dalla lingua tagliente Miss
Tarantula (Margherita Vicario), alias “Web”. Ma quando, dopo anni
di innumerevoli rapine ed essendo i criminali più ricercati al
mondo, la banda viene finalmente catturata, Mister Wolf decide di
fare un patto (che non ha intenzione di mantenere) per salvarli
tutti dalla prigione: i Troppo Cattivi diventeranno buoni. Sotto la
guida del loro mentore, il professor Marmalade (Saverio Raimondo),
un arrogante (ma adorabile!) porcellino d’india, i Troppo Cattivi
fingeranno davanti al mondo di essersi trasformati in buoni. Lungo
la strada però, Mister Wolf inizia a capire che fare del bene per
davvero può dargli ciò che ha sempre segretamente desiderato:
l’accettazione. Così quando in città arriva un nuovo cattivo,
riuscirà Mister Wolf a convincere gli altri membri della banda a
diventare… Buoni?
Si chiude nel segno
di Diabolik la
31ma edizione del Noir in Festival, che per la
giornata di mercoledì 15 dicembre regala
al pubblico due imperdibili appuntamenti dedicati al re del
terrore. Marco e Antonio Manetti, registi del
nuovo, attesissimo Diabolik,
saranno protagonisti alle ore 15.00, nell’Auditorium di IULM 6, di
un imperdibile incontro dedicato al personaggio iconico creato
dalle sorelle Giussani, in cui dialogheranno insieme
a Chiara Tagliaferri, autrice del
podcast Les diaboliques.
L’anteprima del film dei Manetti bros., in
sala per 01 Distribution dal 16 dicembre, sarà
invece l’evento di chiusura del Noir
2021, grazie al sostegno di Mompracem, Rai Cinema e 01 Distribution
in collaborazione con Astorina. Durante la serata i
Manetti bros. e i protagonisti presenteranno il film
in sala e saluteranno il pubblico del festival.
L’incontro sarà preceduto
dall’annuncio dei vincitori del Premio Caligari e
del Black Panther Award 2021, che saranno poi
festeggiati in sala nel corso della serata di chiusura. Ospite
della giornata sarà anche un autore che ha molto spesso collaborato
con ai Manetti bros. ovvero Carlo Lucarelli, che
presenterà il suo ultimo romanzo Léon edito da
Einaudi (ore 18.00, Rizzoli Galleria). Infine Gabriele
Acerbo e Roberto
Pisoni presenteranno il volume Kill baby
kill! Il cinema di Mario Bava (Bietti), moderati da Piera
Detassis (ore 11.30, IULM – Sala dei 146).
Il canale americano
Showtime ha diffuso il promo e la trama di
Yellowjackets 1×06, il sesto episodio di
Yellowjackets,
l’annunciata nuova serie tv generazionale creata e prodotta da
Ashley Lyle e Bart Nickerson per
Showtime.
In Yellowjackets 1×06 che si
intitolerà “Saints” Gli Yellowjackets si intrecciano con gli
uccelli e le api, navigando nell’amore, nella lussuria e nella
chirurgia fai-da-te. Nel presente: ricatti, coniglietti e una
gelida riunione. Misty si prepara per un ospite a sorpresa.
Yellowjackets 1×06
Yellowjackets
racconta la storia di una squadra di calciatrici di talento liceale
che diventano le sopravvissute a un incidente aereo nel deserto
dell’Ontario. La serie racconta la loro discesa da una squadra
complicata ma fiorente a clan in guerra e cannibali, mentre tiene
traccia delle vite che hanno tentato di ricostruire quasi 25 anni
dopo.
Nel cast di Yellowjackets protagonisti
sono Sophie Nélisse nei panni di un’adolescente
Shauna Sheridan –
Melanie Lynskey interpreta una Shauna adulta.
Jasmin Savoy Brownda
adolescente Taissa – Tawny Cypress interpreta una
Taissa adulta Sophie
Thatchercome Natalie adolescente –
Juliette Lewis interpreta una Natalie adulta.
Sammi Hanratty
come Misty adolescente –
Christina Ricci
interpreta una Misty adulta.Ella Purnell
come Jackie, Steven Krueger come Ben Scott,
Amy Okuda come Cat Wheeler e Warren
Kole da adulto Jeff Sadecki.
Mark Ruffalo è uno
di quegli attori che il mondo del cinema dovrebbe tenersi ben
stretto. Carismatico, talentuoso e profondo, Ruffalo è una persona
molto umile, che non vive per l’ambizione, ma fa il suo lavoro
perchè ne è innamorato perso. La sua è una gavetta lunga più di 25
anni, fatta di alti e bassi grazie ai quali Ruffalo è riuscito ad
inseguire il suo sogno senza demordere e farsi fermare dagli eventi
della vita.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Mark Ruffalo.
2. Mark Ruffalo è anche
sceneggiatore, regista e produttore. Nel corso della sua
carriera, Mark Ruffalo ha sperimentato diversi ambiti del cinema,
riuscendo a dare vita anche a dei suoi progetti: l’attore, infatti,
è anche sceneggiatore, regista e produttore. Dopo aver sceneggiato
il film The Destiny of Marty Fine nel 1996, Ruffalo si è
buttato nella produzione, producendo I giochi dei grandi
(2004), Teneramente Folle, il film tv The Normal
Heart (2014), il documentario Dear President Obama
(2016) e i film Anything (2017) e Cattive acque.
Inoltre, Ruffalo ha esordito alla regia nel 2010 con Sympathy
for Delicious, film da lui prodotto. Ha inoltre prodotto la
pluripremiata miniserie I Know This Much Is True, di cui è
anche protagonista.
Mark Ruffalo è Hulk
3. Ha sostituito Edward
Norton per interpretare Hulk. Nel 2008, venne realizzato
L’incredibile Hulk diretto da Louis
Leterrier, che ha visto Edward Norton
nei panni del protagonista. Durante la programmazione dei
successivi film Marvel, tra cui Avengers,
la Marvel dichiarò che Norton non avrebbe ripreso il personaggio e
che questo sarebbe stato interpretato da Mark Ruffalo, un attore
che avrebbe abbracciato con creatività e passione il ruolo. I
motivi di tale scelta non sono chiari tuttora, ma pare che Norton
volesse una sceneggiatura diversa e che il personaggio non gli si
cucisse addosso. In ogni caso, Hulk ha concesso a Ruffalo di farsi
conoscere maggiormente in tutto il mondo, dando vita ad un
personaggio carismatico e in continua lotta con se stesso.
4. Secondo Mark Ruffalo
anche Hulk vive con le sue paure. A vederlo non si
direbbe: alto, grosso, possente e costantemente arrabbiato. Eppure,
anche Hulk ha le sue paure. A parlarne è stato lo
stesso Ruffalo che ha rivelato come sia sempre esistito un
conflitto tra Hulk e Bruce Banner, iniziato dal primo
Avengers e portato completamente alla ribalta in Age of Ultron. Tutto
l’argomento è nato da una discussione avuta con Joss
Whedon e alla fine si è arrivati ad una sola risposta: la
paura più grande Hulk non è altri che Bruce Banner.
Mark Ruffalo: la moglie e i
figli
5. È sposato da molti
anni. Mark Ruffalo fa parte di uno di quegli attori
sposati da moltissimi anni: l’attore, infatti, si è sposato nel
2000 con la ex attrice Sunrise Coigney, conosciuta
due anni prima. Sebbene sembra che all’inizio lei non volesse
frequentarlo seriamente, alla fine ha capitolato. In ogni caso, i
due sono molto riservati e cercano di mantenere la loro vita il più
privata possibile.
6. È padre di tre
figli. Mark Ruffalo è un padre molto affettuoso ed
orgoglioso: l’attore, infatti, ha avuto tre figli avuti dalla
moglie Sunrise Coigney. Nel 2001, Ruffalo è diventato padre per la
prima volta di Keen, seguito da
Bella, nata nel 2005, e dalla piccola
Odette, nata nel 2007.
Mark Ruffalo ha avuto un
tumore
7. Mark Ruffalo ha avuto un
tumore al cervello. All’inizio del Duemila, a Mark Ruffalo
venne diagnosticato un tumore benigno al cervello che comportò una
paralisi parziale del viso. Per fortuna, dopo l’operazione tutto si
è risolto ma la paralisi è rimasta sul suo volto per un bel po’ di
tempo. Nonostante lo spavento, tutto questo è stato un punto di
svolta per Ruffalo, che gli ha consentito di focalizzarsi al meglio
su quello che è più importante grazie al sostegno della moglie, dei
figli e della sua famiglia. Grazie alla riabilitazione è riuscito a
tornare a recitare al meglio.
8. Mark Ruffalo ha avuto
paura di morire. Ricevere la notizia di avere un tumore al
cervello è decisamente demotivante e la paura di poter morire si fa
sentire sempre di più. Anche Mark Ruffalo non ne è stato immune:
all’inizio, quando ha scoperto della malattia, si è tenuto la
notizia per sé e non ha voluto rivelarla alla moglie che era in
procinto di dare alla luce il loro primo figlio. La paura di morire
era talmente tanta che Ruffalo si mise a girare anche un video
affinché un giorno suo figlio avrebbe potuto conoscere il
padre.
Mark Ruffalo oggi
9. Mark Ruffalo ha molti
progetti tra le mani. Mark Ruffalo è sempre stato un
attore molto impegnato, che ha sempre lavorato sodo per dare vita
ai suoi sogni. Così, ad oggi, l’attore ha molti progetti
all’attivo. Ha da poco terminato le riprese del film sci-fi The
AdamProject, dove recita accanto a Ryan
Reynolds, Jennifer
Garner e Zoe Saldana. Reciterà
poi nel prossimo film di Yorgos Lanthimos,
intitolato PoorThings, mentre è noto che
riprenderà il ruolo di Bruce Banner/Hulk per la serie
She-Hulk.
Mark Ruffalo ha origini italiane
10. Ha origini italiane da
parte del padre. Mark Ruffalo nasce nel Wisconsin, da
Marie Rose Hebert di professione parrucchiera e
Frank Lawrence Ruffalo, pittore edile. Ha due
sorelle, Tania e Nicole, e un
fratello, Scott, tristemente morto nel dicembre
2008. Da parte del padre, Ruffalo vanta origini italiane, più
precisamente calabresi: il nonno Frank era infatti
originario di Girifalco, in provincia di Catanzaro. La madre,
invece, è di origini italo-franco-canadesi.
Il network americano The CW ha diffuso la
featurette “100th Episode – How Well Do You Know Your Castmates?”
di Riverdale 6, la sesta stagione
di Riverdale.
Riverdale 6
Riverdale
6 è la sesta
stagione della serie tv Riverdale sviluppata
dal direttore creativo di Archie Comics, Roberto Aguirre-Sacasa per
il network americana The CW.
In Riverdale
6 ritorneranno i protagonisti Archibald “Archie”
Andrews (stagione 1-in corso), interpretato daK.
J. Apa.Elizabeth “Betty”
Cooper (stagione 1-in corso), interpretata
da Lili
Reinhart. Veronica Lodge (stagione 1-in corso),
interpretata da Camila
Mendes. Jughead Jones (stagione
1-in corso), interpretato da Cole
Sprouse. Hermione Lodge (stagione
1-in corso), interpretata da Marisol
Nichols. Cheryl Blossom (stagione
1-in corso), interpretata da Madelaine
Petsch. Josie McCoy (stagione 1-in
corso), interpretata da Ashleigh
Murray. Alice Cooper (stagione 1-in
corso), interpretata da Mädchen
Amick. Frederick “Fred” Andrews (stagione
1-in corso), interpretato da Luke Perry. Hiram
Lodge (stagione 2-in corso), interpretato
da Mark Consuelos. Kevin Keller (stagioni
2-in corso, ricorrente stagione 1), interpretato da Casey
Cott, F.P. Jones (stagioni 2-5,
ricorrente stagione 1), interpretato da Skeet
Ulrich, Reggie Mantle (stagioni 3-in
corso, ricorrente stagioni 1-2), interpretato da Ross
Butler (stagione 1) e da Charles
Melton (stagioni 2-in corso) e Toni
Topaz (stagioni 3-in corso, ricorrente stagione
2), interpretata da
Vanessa Morgan.
I fan stanno aspettando con
impazienza Spider-Man: No Way Home, contando i minuti che
ci separano all’uscita del film. Come sappiamo, il film svilupperà
il concetto ambizioso del multiverso, con i villain con cui
Spider-Man si è dovuto scontrare in precedenza che
arriveranno da universi alternativi per scatenare il caos. Ma,
naturalmente, la storyline del multiverso è solo l’inizio.
C’è molto da tenere a mente per
questo vero e proprio evento cinematografico e molti fan hanno
ricominciato da mesi il rewatch di tutti gli adattamenti di
Spider-Man sul grande schermo, per rinfrescare
ogni dettaglio in vista del 15 dicembre. In caso non aveste tempo
di rivisitare i film precedenti, ecco 10 cose fondamentali da
sapere prima di approcciarsi alla visione di No Way Home.
1Tre Peter Parker, ma quello del MCU è
il più peculiare
In
20 anni, i fan hanno conosciuto tre differenti interpretazioni di
Spider-Man: ciascuna ha vissuto storie ed
esperienze simili, tra cui l’origine dei loro poteri, che
scaturiscono dal morso di un ragno e l’infausto evento della morte
dello zio Ben. Eppure, i loro archi narrativi non
potrebbero essere più diversi, specialmente per quanto riguarda il
Peter Parker di
Tom Holland.
A
differenza di Tobey Maguire e Andrew Garfield, lo
Spider-Man di Holland è l’unico
che è diventato un Vendicatore. Inoltre, quasi tutti i suoi abiti
recenti sono stati creati usando la tecnologia Stark, e lui è
l’unico che è morto. Queste differenze sono intriganti poiché il
Peter di Holland interagirà con i super cattivi di
Spider-Man di universi alternativi e vorremo
vedere come se la caverà! Molti fan hanno poi ipotizzato che
Maguire e Garfield riprenderanno i loro ruoli di
Spider-Men, benché Garfield abbia costantemente negato di essere
nel film; tra pochi giorni, scopriremo finalmente la
verità!
Tom Rothman di Sony
ha confermato che Spider-Man di Tom
Holland tornerà per un altro crossover MCU. Spider-Man di
Holland fa parte del Marvel Cinematic Universe sin dalla sua
introduzione in Captain America: Civil War. La
presenza del personaggio nel MCU è stata a lungo subordinata a una
delicata collaborazione tra Marvel Studios e Sony per condividerlo
tra i film corali prodotti dalla Marvel e i film solisti prodotti
dalla Sony. Con l’attuale trilogia di Spider-Man con protagonista
Tom
Holland che si conclude, alcuni fan si chiedono
esattamente cosa potrebbe riservare il futuro dell’attore nel
MCU.
Sono state rivelate alcune nuove
informazioni sul futuro di Spider-Man nel MCU. Parlando con il
podcast Phase Zero alla premiere di Spider-Man:
No Way Home a Los Angeles, Tom
Rothman di Sony Pictures ha spiegato che, sulla base
dell’attuale partnership tra Sony e Marvel, c’è ancora almeno un
crossover MCU che porterebbe Holland nell’orbita di gli altri
personaggi Marvel. Rothman ha detto:
“Ne prestiamo uno a loro, poi
loro ne prestano uno a noi, ed è così che Benedict è in questo
film, quindi abbiamo un altro prestito da
restituire.” Quindi possiamo aspettarci un altro Tom
Holland in un crossover Marvel, anche se non sappiamo quando.
Dopo aver incassato più di 350
milioni di dollari al boxoffice internazionale, Dune,
il film acclamato dalla critica, è disponibile in DVD,
Blu-ray, 4K Ultra HD E Steelbook 4K Ultra HD. Diretto dal
candidato all’Oscar Denis Villeneuve con
protagonista Timothée Chalamet, il film di Warner Bros.
Pictures e Legendary Pictures, adattamento per il grande schermo
dell’omonimo best seller di Frank Herbert, è stato presentato Fuori
Concorso venerdì 3 settembre, in prima mondiale, alla 78.
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di
Venezia. Dune in
4K UHD e Blu-ray conterrà più di un’ora di esclusivi
contenuti speciali con tante curiosità sulla realizzazione
del film.
Dune, un’epica avventura
ricca di emozioni, racconta la storia di Paul Atreides, un giovane
brillante e talentuoso, nato con un grande destino che va ben oltre
la sua comprensione, che dovrà viaggiare verso il pianeta più
pericoloso dell’universo per assicurare un futuro alla sua famiglia
e alla sua gente. Mentre forze maligne si fronteggiano in un
conflitto per assicurarsi il controllo esclusivo della più preziosa
risorsa esistente sul pianeta – una materia prima capace di
sbloccare il più grande potenziale dell’umanità – solo coloro che
vinceranno le proprie paure riusciranno a sopravvivere.
Nel cast il candidato all’Oscar
Timothée Chalamet (“Call Me by Your Name”,
“Piccole Donne”),
Rebecca Ferguson (“Stephen King’s Doctor Sleep”,
“Mission: Impossible – Fallout”), Oscar Isaac (i film di “Star
Wars”), il candidato all’Oscar Josh
Brolin (“Milk”, “Avengers: Infinity War”),
Stellan Skarsgård (“Chernobyl” di HBO, “Avengers:
Age of Ultron”), Dave Bautista (la serie di film
di “Guardiani della Galassia”, “Avengers: Endgame”),
Zendaya (“Spider-Man: Homecoming”, “Euphoria” di
HBO), Chen Chang (“Mr. Long”, “Crouching Tiger,
Hidden Dragon”), David Dastmalchian (“Blade Runner
2049”, “The Dark Knight”), Sharon Duncan-Brewster
(“Rogue One: A Star Wars Story”, “Sex Education”), con la candidata
all’Oscar Charlotte Rampling (“45 Years”,
“Assassin’s Creed”), con Jason Momoa (“Aquaman”,
“Il Trono di Spade” di HBO) e il premio
Oscar®Javier Bardem (“No Country for
Old Men”, “Skyfall”).
Villeneuve (“Arrival”, “Blade
Runner 2049”) dirige “Dune” da una sceneggiatura da lui scritta
insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth, basata sull’omonimo romanzo di
Frank Herbert. Villeneuve è anche produttore del film insieme a
Mary Parent, Cale Boyter e Joe Caracciolo Jr. I produttori
esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua Grode, Herbert W. Gains, Jon
Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert, Byron Merritt e Kim
Herbert.
Dietro la macchina da presa,
Villeneuve ritrova la scenografa due volte candidata
all’Oscar® Patrice Vermette (“Arrival”, “Sicario”, “The
Young Victoria”), il montatore due volte candidato
all’Oscar® Joe Walker (“Blade Runner 2049”, “Arrival”,
“12 Anni Schiavo”), il due volte premio Oscar®
supervisore agli effetti visivi Paul Lambert (“First Man”, “Blade
Runner 2049”) e il premio Oscar® per gli effetti
speciali Gerd Nefzer (“Blade Runner 2049”).
Villeneuve collabora per la prima
volta con il direttore della fotografia candidato
all’Oscar® Greig Fraser (“Lion”, “Zero Dark Thirty”,
“Rogue One: A Star Wars Story”); la costumista tre volte candidata
all’Oscar® Jacqueline West (“The Revenant”, “Il Curioso
Caso di Benjamin Button”, “Quills – La penna dello scandalo”), il
secondo costumista Bob Morgan e il coordinator delle controfigure
Tom Struthers (la trilogia de “Il Cavaliere Oscuro”, “Inception”).
Il compositore premio Oscar® Hans Zimmer (“Blade Runner
2049”, “Inception”, “Il Gladiatore”, “Il Re Leone”) ha realizzato
la colonna sonora.
Duneè inoltre già disponibile per l’acquisto e il noleggio
in digitale su Apple Tv app, Amazon Prime Video, Youtube, Google Play,
TIMVISION, Chili, Rakuten TV, Microsoft Film & TV e a noleggio su
Sky Primafila e Mediaset Infinity.
Brie Larson è una
di quelle attrici che continuerà a fare storia nel mondo del
cinema. L’attrice americana ha sempre lavorato sodo, con molti
sacrifici, per arrivare dove si trova ora, forte del suo carisma e
del suo talento.
Brie Larson ha fatto innamorare il
pubblico con la sua bellezza acqua e sapone e con una bravura nella
recitazione genuina, dando vita a ruoli di donne forte ed
indipendenti, che non devono chiedere scusa a nessuno per come
sono.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Brie Larson.
Brie Larson: i suoi film
1. Ha recitato in noti
film. La carriera cinematografica di Brie Larson è
iniziata ben presto, quando lei era ancora bambina: il primo film
in cui appare, infatti, è Special Delivery (1999). In
seguito, la Larson lavora in 30 anni in 1 secondo (2004),
Sleepover (2004), Hoot (2006), House Broken –
Una casa sottosopra (2009) e Lo stravagante mondo di
Greenberg (2010). Dal 2010, Brie Larson comincia a guadagnare
ruoli di maggior rilievo, prendendo parte a film come Scott Pilgrim vs. the
World (2010), 21 Jump Street (2012),
The Spectacular Now (2012), Don Jon
(2013), Short Term 12 (2013), The Gambler (2014) e
Un disastro di ragazza
(2015). Nel 2015 conquista il mondo con la sua interpretazione in
Room, per poi recitare
in Free Fire (2016),
Kong: Skull Island
(2017) e Il castello di vetro
(2017). Tra gli ultimi film, vi sono Captain Marvel (2019),
Avengers: Endgame
(2019), Unicorn Store (2019) e Il diritto di
opporsi (2019).
2. Ha lavorato anche in
televisione. Nonostante sia la carriera cinematografica
quella in cui Brie Larson ha più investito, in realtà il suo
debutto nel mondo della recitazione è avvenuto nel piccolo schermo.
L’attrice americana, infatti, è apparsa in diverse puntate al
The Tonight Show with Jay Leno nel 1998, per poi apparire
in alcuni episodi di diverse serie tv come Il tocco di un
angelo (1999), Popular (1999), Raising Dad
(2001-2002), Hope & Faith (2003), Ghost Whisperer
(2008), United States of Tara (2009-2011), The
League (2011) e Community (2013-2014).
Brie Larson è Captain Marvel
3. Si è fatta consigliare da
Chris Evans. Dare vita ad un personaggio come quello di
Captain Marvel non è cosa facile e, per
realizzarlo, Brie Larson si è sottoposta ad un allenamento
psicologico, oltre che fisico, facendosi consigliare anche da chi,
sotto questo aspetto, ci è già passato. Non ha caso, Chris Evans a
consigliato a Brie di concentrarsi sul personaggio senza badare a
ciò che la circonda, facendo sì che la popolarità e la fama siano
tutte cose bizzarre che accadono a qualcun altro.
4. Aveva inizialmente
rifiutato il ruolo di Captain Marvel. Per Brie Larson il
ruolo di Captain Marvel è molto importante perché non chiede scusa
per quello che è, vive nelle sue imperfezioni e fa ammenda per i
suoi errori. Tuttavia, in principio, la Larson aveva rifiutato il
ruolo, per il semplice fatto di non immaginarsi nei panni di un
supereroe, preferendo ruoli piccoli che le permettano di scomparire
all’interno dei personaggi. Alla fine, l’attrice si è lasciata
conquistare dalla descrizione e dalle sfaccettature del suo
personaggio nella sceneggiatura.
Brie Larson ha vinto un Oscar
5. Ha contattato Jennifer
Lawrence dopo aver vinto l’Oscar. Gli Oscar del 2016 sono
stati dominati dalla vittoria assoluta di Brie Larson che si è
guadagnata la statuetta come Miglior Attrice Protagonista per la
sua interpretazione in Room. Tuttavia, dopo la vittoria,
l’attrice ha ammesso di essersi sentita vulnerabile e di non sapere
come reagire in merito alle alte aspettative. Così, ha deciso di
chiamare l’amica Jennifer
Lawrence, che aveva vinto l’Oscar tre anni prima, che
l’ha tranquillizzata ammettendo di non pensare a quelle cose che,
ma di immaginare di aver ricevuto un semplice dottorato, una
certificazione.
Brie Larson in Scott Pilgrim
vs. The World
6. Ha voluto essere nel film
per lavorare con Edgar Wright. Brie Larson voleva essere
nel film Scott Pilgrim vs. The World perché era una grande
fan del regista Edgar Wright. Non aveva letto nessuno dei fumetti
dedicati a Scott Pilgrim, ma aveva visto un disegno di Envy Adams,
il personaggio per il quale si propose e che poi ottenne,
rimanendone affascinata. Larson ha deciso di guardare gli Adult
Video Awards per trarre ispirazione per questo. La maggior parte
delle star femminili mostrate, però, si comportavano in modo molto
vanitoso, quindi Larson ha basato la sua voce e il linguaggio del
corpo sui modelli.
Brie Larson in Room
7. Brie Larson ha emozionato
il mondo con Room. Nel marzo del 2016 anche
l’Italia ha potuto andare al cinema a vedere Room, film
che racconta la storia di Ma, una ragazza rapita in giovane età da
un maniaco e segregata in un bunker per anni, e di Jack, figlio di
Ma avuto da una delle tante violenze del suo sequestratore.
Entrambi vivono nel bunker e Ma cerca di creare un mondo di
fantasia per il suo bambino che continua a crescere e a fare
domande circa il mondo esterno. Per poter interpretare Ma, Brie
Larson ha parlato con alcune vittime di molestie e con associazioni
che le aiutano, cercando di entrare nella psicologia di un
personaggio forte e molto sfaccettato.
8. Brie Larson ha un legame
personale con Room. La vita da reclusi che Ma e
Jack sono costretti a vivere a Brie Larson ha ricordato di quando
da piccola viveva in un monolocale con sua sorella e sua madre.
Infatti, per assecondare la sua vocazione di attrice, la madre di
Brie (con le due figlie) decise di trasferirsi da Sacramento a Los
Angeles, vivendo in un monolocale con un letto ribaltabile, con un
guardaroba striminzito e mangiando surgelati e fagioli.
Brie Larson è su Instagram
9. Ha un profilo Instagram
ufficiale. Come moltit altri suoi colleghi, anche Brie
Larson ha un dato vita ad un account Instagram ufficiale, seguito
da 6,8 milioni di persone. Sulla sua bacheca, molto variegata e
piena di post molto ironici che la vedono spesso protagonista, sono
presenti anche molti video che la ritraggono durante i duri
allenamenti svolti per poter interpretare Captain Marvel. Ma, se
alla fine dell’allenamento ci sono le ciambelline, allora va tutto
bene.
Brie Larson è fidanzata
10. È nuovamente
fidanzata. Dopo circa sei anni di relazione con
Alex Greenwald, cantante dei Phantom Planet, lui e
Brie Larson hanno rotto il fidanzamento. I due si erano fidanzati
ufficialmente verso la metà del 2016, dopo tre anni di
frequentazione, e le nozze sembravano imminenti. Non sono chiari i
motivi della rottura e questo non sorprende: i due, infatti, sono
molto riservati circa la loro vita privata. Dal 2019, invece,
l’attrice ha una relazione con l’attore Elijah
Allan-Blitz.
Le riprese di Kingsman
3 dovrebbero iniziare nel settembre 2022, secondo il
regista del film. Basato sul fumetto di Mark
Millar, il franchise cinematografico di Kingsman è
iniziato nel 2015 con Kingsman: The Secret Service
ed è stato seguito da Kingsman: The Golden Circle
del 2017, con entrambi i film che sono diventati successi al
botteghino. L’ultimo film del franchise è un prequel intitolato
The King’s Man – Le origini, che uscirà da noi a
gennaio, dopo essere stato ritardato di due anni a causa della
pandemia.
Kingsman 3 chiuderà il viaggio di Eggsy
In una recente intervista con
Comicbook.com, Matthew Vaughn, che ha diretto tutti i film di
Kingsman, ha confermato che la produzione di Kingsman
3 inizierà nel settembre 2022. Vaughn ha confermato che il
film concluderà la storia di Eggsy, rendendolo la parte finale di
una trilogia di film, senza contare il prequel in arrivo. Tuttavia
non è stata ancora fissata nessuna data d’uscita né ci sono
conferme sul cast coinvolto.
A guardare la schedule della 20th
Century Pictures, però, si nota che c’è un film senza titolo in
uscita il 15 settembre 2023. Kingsman: The Golden
Circle è stato rilasciato nello stesso fine settimana di
settembre 2017 e sia Kingsman: The Secret Service
che
The King’s Man – Le origini aveva originariamente
pianificato una data di uscita per settembre, quindi è probabile
che lo studio miri a quella data di uscita per il prossimo terzo
capitolo.
Esiste davvero la possibilità di una
nuova vita per un pregiudicato? The Unforgivable
sembra porre questa domanda allo spettatore, portando sullo schermo
la storia struggente di un’assassina che tenta di ritrovare i
suoi affetti una volta uscita di prigione. Il film
di Nora Fingscheidt è un validissimo adattamento
della serie inglese Unforgiven, soprattutto grazie alla
protagonista Sandra
Bullock. Vediamo il perché.
Due sorelle e un omicidio
Ruth Slater (Sandra
Bullock) è in carcere da vent’anni, metà della sua
vita. È accusata di aver sparato ad un poliziotto mentre una
squadra tentava di sfrattare lei e la sorellina Katy dalla
proprietà del padre defunto. Per buona condotta, Ruth
viene liberata e cerca di rimettersi in carreggiata: trova lavoro,
anzi due lavori. Non riesce però a darsi pace: vuole riabbracciare
la sorella, desiderio che le ha dato la forza di resistere tutti
quegli anni prigione. Katherine ora vive in una nuova
famiglia, suona il pianoforte ed è ignara del suo passato: conserva
solo qualche immagine confusa. Grazie a John (Vincent
D’onofrio) un avvocato dal cuore buono, Ruth
affronta pregiudizi e spettri passati nel tentativo di ritrovare
l’unico straccio di famiglia che le è rimasto. La pena da scontare,
anche dopo il carcere, sembra essere ancora lunga per
Ruth…
Le relazioni famigliari al centro
della storia
Famiglie distorte, assenti, mozzate,
stravolte, surrogate. C’è ogni possibile sfumatura dei rapporti
famigliari in The Unforgivable. Genitori morti in
vari modi, figli sofferenti e traumatizzati. Ma anche fratelli che
vivono fianco a fianco e sorelle separate forzatamente. La potenza
del lungometraggio è tutta racchiusa nelle emozioni che
viaggiano attraverso le relazioni parentali.
Emozioni forti che in The
Unforgivable scaturiscono da un evento tragico,
vissuto da entrambi i fratelli. La morte del poliziotto cambia la
vita non solo a Katy e Ruth, ma anche ai figli
del poliziotto ucciso: i ragazzi, una volta adulti, portano dentro
un dolore incolmabile, una rabbia che si trasforma in voglia di
vendetta e rivincita. In The Unforgivable è
mostrato il circolo vizioso della sofferenza: ogni accadimento
luttuoso genera nuovo dolore a nuove persone, in una spirale che
arriva a risucchiare tutti i personaggi del film.
Sandra Bullock: potente e
glaciale
Ruth è una donna segnata
profondamente dalle tragedie che si sono susseguite nella sua vita:
la morte dei genitori, l’assassinio, la perdita della sorella, il
carcere. Fin dalle prime immagini, il volto di Sandra Bullock ci comunica il tormento
interiore, la sofferenza del personaggio. Lo sguardo perso,
annebbiato, il viso che pare impassibile a tutto. E in questa
immensa freddezza, le poche espressioni marcate risultano
potentissime e dense d’emozione.
Con fare stoico, Ruth si è
arresa al suo destino, ma non si lascia demotivare. Nonostante
tutto, ha ancora degli obiettivi da realizzare: riprendere il
lavoro che l’appassionava da giovane, ritrovare Katy.Sandra marcia imperterrita, letteralmente:
cammina tantissimo in The Unforgivable, proprio a
rendere l’idea della resilienza del personaggio.
I buoni in The Unforgivable
Per il punto di vista adottato, in
The Unforgivable non esiste un vero e proprio
personaggio cattivo: abbiamo invece tanti anti-eroi. L’anti-eroe è
quel character che, per quanto moralmente scorretto, è presentato
in modo da sembrare umano, dotato di emozioni e di sensibilità.
Il discorso vale in primis per
Ruth. Non si riesce a non compatirla, anche se siamo
consapevoli del fatto che sia un’assassina. Come lo
spettatore, anche gli altri personaggi del film sono combattuti.
Inizialmente, o non appena vengono a sapere della sua condotta, la
disprezzano. Ma conoscendola a poco a poco ne colgono il lato umano
e la sofferenza. La lotta per ripulire l’identità, per essere
perdonata non è solo della protagonista: anche il pubblico e i
personaggi sono combattuti a livello morale. Ruth è buona
o cattiva?
Perché The Unforgivable merita di
essere visto
Un film ricco, carico di emozioni,
che affronta il tema della scarcerazione in chiave originale.
The Unforgivable merita anche per i colpi di scena
e la cura con cui le immagini sono state costruite, in un ottimo
mix di inquadrature ampie e composite e primissimi piani.
The Unforgivable è
disponibile in streaming sulla piattaforma
Netflix.
Sono ormai diversi anni che le
grandi produzioni molto attese dai fan coinvolgono gli attori
protagonisti per appelli al “No Spoiler”, e Spider-Man: No
Way Home si è unito al coro. Tutto è cominciato con
Thanos, che chiedeva ai fan di
non spoilerare prima Infinity War e poi
Endgame, e a lui si sono uniti molti altri film, e
ora tocca allo Spider-Man 3 di Tom
Holland.
Ecco di seguito il video che
Holland,
Zendaya e Jacob Batalon hanno
registrato per chiedere ai fan di non spoilerare il film!
È stato diffuso il video dei primi 5
minuti di Moonfall,
il nuovo disaster movie di Roland Emmerich,
regista di 2012, Independence Day
e The Day After Tomorrow. Moonfall,
che nel cast conta Halle Berry,Patrick
Wilson, John Bradley, Michael Peña,
Charlie Plummer, Kelly Yu, Donald Sutherland è un’esclusiva
per l’Italia Italian International
Film – Gruppo Lucisano in collaborazione
con Rai Cinema e uscirà in Italia il 3
febbraio 2022 distribuitoda 01
Distribution.
Si è tenuta ieri la premiere
statunitense di Spider-Man:
No Way Home e le prime reazioni della stampa al nuovo
film Marvel/Sony sono a dir poco
travolgenti. Tra chi dichiara che non c’è mai stato un film di
Spider-Man così travolgente e chi invece tira un sospiro di
sollievo perché l’Uomo Ragno ha finalmente avuto un threequel
degno, sembra proprio che Kevin Feige, Amy Pascal
e tutta la squadra realizzativa del film abbiano fatto un ottimo
lavoro.
Senza aggiungere ulteriori commenti
che potrebbero dare troppe indicazioni su ciò che accade nel film,
rimandiamo il nostro commento a questa sera, mentre da domani, 15
dicembre, Spider-Man: No Way Home arriverà nei cinema di tutta
Italia!
Dopo le nomination ai Golden Globes 2022, anche la
Critics Choice Association ha
annunciato le candidature ai Critics Choice Awards 2022. Ecco di
seguito i nominati per i premi assegnati dalla critica statunitense
al meglio del cinema degli ultimi 12 mesi.
BEST PICTURE
Belfast
CODA
Don’t Look Up
Dune
King Richard
Licorice Pizza
Nightmare Alley
The Power of the Dog
tick, tick…Boom!
West Side Story
BEST ACTOR
Nicolas Cage – Pig
Benedict Cumberbatch – The Power of the Dog
Peter Dinklage – Cyrano
Andrew Garfield – tick, tick…Boom!
Will Smith – King Richard
Denzel Washington – The Tragedy of Macbeth
BEST ACTRESS
Jessica Chastain – The Eyes of Tammy Faye
Olivia Colman – The Lost Daughter
Lady Gaga – House of Gucci
Alana Haim – Licorice Pizza
Nicole Kidman – Being the Ricardos
Kristen Stewart – Spencer
BEST SUPPORTING ACTOR
Jamie Dornan – Belfast
Ciarán Hinds – Belfast
Troy Kotsur – CODA
Jared Leto – House of Gucci
J.K. Simmons – Being the Ricardos
Kodi Smit-McPhee – The Power of the Dog
BEST SUPPORTING ACTRESS
Caitríona Balfe – Belfast
Ariana DeBose – West Side Story
Ann Dowd – Mass
Kirsten Dunst – The Power of the Dog
Aunjanue Ellis – King Richard
Rita Moreno – West Side Story
BEST YOUNG ACTOR/ACTRESS
Jude Hill – Belfast
Cooper Hoffman – Licorice Pizza
Emilia Jones – CODA
Woody Norman – C’mon C’mon
Saniyya Sidney – King Richard
Rachel Zegler – West Side Story
BEST ACTING ENSEMBLE
Belfast
Don’t Look Up
The Harder They Fall
Licorice Pizza
The Power of the Dog
West Side Story
BEST DIRECTOR
Paul Thomas Anderson – Licorice Pizza
Kenneth Branagh – Belfast
Jane Campion – The Power of the Dog
Guillermo del Toro – Nightmare Alley
Steven Spielberg – West Side Story
Denis Villeneuve – Dune
BEST ORIGINAL SCREENPLAY
Paul Thomas Anderson – Licorice Pizza
Zach Baylin – King Richard
Kenneth Branagh – Belfast
Adam McKay, David Sirota – Don’t Look Up
Aaron Sorkin – Being the Ricardos
BEST ADAPTED SCREENPLAY
Jane Campion – The Power of the Dog
Maggie Gyllenhaal – The Lost Daughter
Siân Heder – CODA
Tony Kushner – West Side Story
Jon Spaihts, Denis Villeneuve, Eric Roth – Dune
BEST CINEMATOGRAPHY
Bruno Delbonnel – The Tragedy of Macbeth
Greig Fraser – Dune
Janusz Kaminski – West Side Story
Dan Laustsen – Nightmare Alley
Ari Wegner – The Power of the Dog
Haris Zambarloukos – Belfast
BEST PRODUCTION DESIGN
Jim Clay, Claire Nia Richards – Belfast
Tamara Deverell, Shane Vieau – Nightmare Alley
Adam Stockhausen, Rena DeAngelo – The French Dispatch
Adam Stockhausen, Rena DeAngelo – West Side Story
Patrice Vermette, Zsuzsanna Sipos – Dune
BEST EDITING
Sarah Broshar and Michael Kahn – West Side Story
Úna Ní Dhonghaíle – Belfast
Andy Jurgensen – Licorice Pizza
Peter Sciberras – The Power of the Dog
Joe Walker – Dune
BEST COSTUME DESIGN
Jenny Beavan – Cruella
Luis Sequeira – Nightmare Alley
Paul Tazewell – West Side Story
Jacqueline West, Robert Morgan – Dune
Janty Yates – House of Gucci
BEST HAIR AND MAKEUP
Cruella
Dune
The Eyes of Tammy Faye
House of Gucci
Nightmare Alley
BEST VISUAL EFFECTS
Dune
The Matrix Resurrections
Nightmare Alley
No Time to Die
Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings
BEST COMEDY
Barb & Star Go to Vista Del Mar
Don’t Look Up
Free Guy
The French Dispatch
Licorice Pizza
BEST ANIMATED FEATURE
Encanto
Flee
Luca
The Mitchells vs the Machines
Raya and the Last Dragon
BEST FOREIGN LANGUAGE FILM
A Hero
Drive My Car
Flee
The Hand of God
The Worst Person in the World
BEST SONG
Be Alive – King Richard
Dos Oruguitas – Encanto
Guns Go Bang – The Harder They Fall
Just Look Up – Don’t Look Up
No Time to Die – No Time to Die
BEST SCORE
Nicholas Britell – Don’t Look Up
Jonny Greenwood – The Power of the Dog
Jonny Greenwood – Spencer
Nathan Johnson – Nightmare Alley
Hans Zimmer – Dune