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Red Notice, recensione del film con Dwayne Johnson, Gal Gadot e Ryan Reynolds

red notice

Netflix ha puntato in alto con Red Notice. A partire dal budget: con 200 milioni di dollari spesi il film è il progetto più costoso realizzato dalla piattaforma. Con location mozzafiato e volti simbolo del genere action come Dwayne Johnson, Ryan Reynolds e Gal Godot, Red Notice ha tutte le carte in regola per farsi apprezzare.

Cosa succede in Red Notice

Le tre Uova di Cleopatra, reliquie d’oro di altissimo valore, sono al centro delle vicende di Red Notice. Donate da Marco Antonio all’amata, sono oggi ambiti oggetti di lusso: uno si trova al museo di Castel Sant’Angelo di Roma, mentre non si sa nulla degli altri due. L’Alfiere (Gal Godot), l’esperto ladro d’arte dall’identità sconosciuta, vuole ottenere le tre uova ma si trova ostacolato da due nemici: il profiler dell’FBI John Hartley (The Rock/ Dwayne Johnson) e Nolan Booth (Ryan Reynolds), altro abile rapinatore. Bloccati entrambi nelle loro azioni dall’Alfiere, Nolan e Hartley si ritrovano compagni di cella in un carcere di sicurezza in Russia. Decidono così di allearsi per uscire dal carcere, incastrare il loro nemico comune e trovare le uova: agente e ladro diventano un team e si mettono in cerca in un viaggio che spazia dall’Italia, alla Russia, fino all’Argentina e all’Egitto.

In Red Notice sfuma il confine tra guardie e ladri

John Hartley è figlio di un malvivente e ha deciso di arruolarsi per l’FBI. Nolan Booth è figlio di un agente della polizia ma ha scelto la vita criminale. Tra i due, le opposizioni, quasi simmetriche, creano un’assonanza. Entrambi astuti, pianificatori brillanti, cinicamente ironici, dopo le prime ostilità sembrano funzionare perfettamente in coppia. La chimica tra Johnson e Reynolds è una grande forza del film. Le battute sottili, le frecciatine, i battibecchi funzionano e inseriscono in Red Notice la formula sempre efficace del duo improbabile e divertente. Nel film vi è un ritmo singhiozzato, in cui le incomprensioni, le bugie e le alleanze creano ontinue oscillazioni. Nell’insieme, non vi è una netta distinzione tra il bene e il male, aspetto che inizialmente è avvincente ma che dopo un po’ inizia a sembrare forzato.

Red Notice film 2021Red Notice è uno Spy Action o ne è parodia?

Non è facile comprendere dove finiscano le intenzioni serie del regista Rawson Marshall Thurbere e dove inizi la critica goliardica al genere action. Il citazionismo nel film è spinto. Vi sono le reliquie come in Indiana Jones, per non parlare dei rimandi alla saga di James Bond: le musiche di Steve Jablonsky ricordano le note tipiche degli 007, come la caccia all’oggetto misterioso, tra luoghi sparpagliati in tutto il pianeta, o la donna belle e malvagia (Gal Godot) che sembra muovere gli uomini come pedine nel suo gioco. La presenza di così tanti elementi tipici del mondo dello spionaggio, uniti all’ironia che percorre l’intero film non permettono di prendere troppo sul serio i personaggi: sono così convinti nel loro ruolo che fanno sorridere.

In cima a tutto ciò, possiamo mettere il discorso psico-analitico sul padre: l’influenza delle figure paterne di John e Nolan sul loro modo di essere è un tema più volte inserito nel film, ma non va abbastanza in profondità per creare un effetto drammatico.

Un film itinerante

Il lungometraggio si apre a Roma, nel museo di Castel Sant’Angelo. Nella scena successiva siamo a Bali, poi in Russia, di nuovo in Italia, in Spagna, in Argentina e in Egitto. Red Notice è indubbiamente itinerante. E multietnico. La varietà dei volti dei personaggi dona colore al film: partendo dai principali fino alle comparse, incontriamo americani, italiani, israeliani, spagnoli, egiziani. Infine, il movimento, l’action non è solo nelle scene dei combattimenti e degli inseguimenti, nessuno è mai fermo: di corsa, in auto, in aereo, in barca, la stasi è vietata in Red Notice.

Tutto ciò funziona, coinvolge, è attraente per lo spettatore. Ci si chiede: dove andranno ora? In quale incantevole città? Chi sarà il prossimo nemico?

 
 

Sing 2 – Sempre più forte, i character poster

Sing 2 – Sempre più forte

Ecco i character poster di Sing 2 – Sempre più forte. Il film sarà presentato in anteprima al Festival di Torino.

Nelle prossime vacanze di Natale arriverà Sing 2 – Sempre più forte, nuovo capitolo del franchise animato di Illumination. Scritto e diretto nuovamente da Garth Jennings (Guida galattica per autostoppisti, 2005; Son of Rambow – Il figlio di Rambo, 2007; Sing, 2016) Sing 2 è una coloratissima commedia musicale d’animazione, sequel dell’omonimo film di successo, Sing, che vedeva un gruppo di animali organizzare una gara canora così da riportare il Moon Theatre al suo vecchio splendore e salvarlo dalla chiusura.

In Sing 2 – Sempre più forte i protagonisti dovranno abbandonare il Moon Theatre per esibirsi sul palco di una grande città. Il film segue sempre le imprese del koala Buster Moon e del suo cast, che ora deve concentrarsi sul debutto di un nuovo spettacolo al Crystal Tower Theatre nella luccicante Redshore City. I protagonisti dovranno anche intraprendere una missione per trovare la leggenda del rock Clay Calloway e convincerlo a tornare sul palco.

Riusciranno i personaggi di Sing 2 – Sempre più forte a tirarlo fuori dal suo isolamento?

A prestare la voce ai personaggi del film sarà un cast davvero stellare, sia nella versione originale che in quella doppiata, entrambe proposte al Torino Film Festival.

SING 2 – Sempre più forte aprirà il 39° Torino Film Festival

Nella versione originale il koala Buster è interpretato dal vincitore Oscar® Matthew McConaughey, Reese Witherspoon presta la sua voce alla maialina Rosita, Scarlett Johansson alla porcospina rocker Ash,  mentre il serioso gorilla Johnny avrà la voce di Taron Egerton, il timido elefante Meena quella di  Tory Kelly, il provocatorio porcellino Gunter di Nick Kroll. A interpretare la leggenda del rock, il leone Clay Calloway sarà invece Bono.

Il cast delle voci italiane è composto dal comico e attore Frank Matano, incredibilmente talentuoso proprio come il personaggio a cui presterà la voce, il brillante Darius!

Nel cast anche due giovani talenti, Jenny De Nucci, stella in ascesa, attrice, content creator, adorata dal pubblico giovane e meno giovane. Lei doppierà Porsha, una trendsetter, ballerina e cantante che non vede l’ora di brillare sul palco del nuovo spettacolo ideato da Buster Moon.

Valentina Vernia, TikTok star e ballerina, proprio come il personaggio a cui presterà la voce, ha conquistato il cuore dei più giovani dopo aver partecipato al talent AMICI. Valentina AKA Banana sarà la voce della strepitosa Nooshy che farà anche da coach a Johnny.
A completare gli assi dei doppiatori ci sarà anche Zucchero “Sugar” Fornaciari, una delle voci italiane più celebri e riconoscibili nel mondo, che riflette perfettamente il personaggio a cui andrà a prestare la voce, l’iconica rock star Clay Calloway.

Prodotto da Illumination Entertainment Sing 2 – Sempre più forte uscirà nelle sale italiane il 23 dicembre 2021 distribuito da Universal Pictures International Italy.

 
 

Black Knight: 10 storie dei fumetti che il MCU potrebbe adattare

Eternals ha ufficialmente introdotto nel MCU il personaggio di Dane Whitman che, come anticipato dalla scena post-credit, si trasformerà in futuro nel guerriero noto come Black Knight. Nei fumetti, ci sono state varie interpretazioni del personaggio nel corso degli anni e molte delle sue storie sarebbero perfette per un adattamento destinato al grande schermo. Ecco 10 storie su Black Knight tratte dai fumetti che potrebbero essere adattate dai Marvel Studios:

1MI-13

MI-13 è il servizio di agenti segreti della Gran Bretagna, di cui hanno fatto parte molti eroi europei, tra cui Union Jack, alcuni membri di Excalibur e lo stesso Cavaliere Nero. È una squadra vitale per proteggere la regione del mondo.

Sarebbe bello vedere MI-13 introdotto nel MCU e abbinato a una storia legata a tutta la run a fumetti su Captain Britain e MI-13. Qui, Black Knight scopre che la Spada d’Ebano che sta usando è un falso creato da Dracula, cosa che lo spinge a cercare di ritrovare la vera spada degli eroi. È una narrazione che potrebbe aprire ulteriormente i confini del MCU.

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Cinecomics: i trailer che hanno usato scene dal finale del film

I Cinecomics sono di solito in tutto e per tutto imprese segrete: la maggior parte degli studios cinematografici che gestiscono tali progetti fanno di tutto per tenerli nascosti in modo che il pubblico rimanga sorpreso quando li guarda per la prima volta. Nonostante questa segretezza, ci sono state alcune occasioni in cui aspetti significativamente spoilerosi dei film di supereroi sono stati condivisi nei loro trailer – in particolare, frammenti dei loro finali.

Film come The Amazing Spider-Man 2 e Venom sono diventati famigerati per questo, ma potresti essere sorpreso di sapere che questo è successo con molti altri cinecomics. La maggior parte delle scene finali incluse nei trailer sono state mostrate senza contesto, tuttavia si tratta di un fenomeno ancora sorprendentemente diffuso, come mette in luce Screenrant.

1The Amazing Spider-Man

the amazing spider-man

A questo punto, avrete probabilmente notato che i film di Spider-Man hanno avuto l’abitudine di spoilerare le loro scene finali nei trailer. The Amazing Spider-Man è andato un po’ oltre, però, rivelando proprio quella che sarebbe stata la scena post-credit nel trailer. Il breve momento in questione mostrava un uomo misterioso avvolto nell’oscurità che si avvicinava al dottor Connors in una cella, chiedendogli se avesse detto “al ragazzo di suo padre“.

Guardando il film, il pubblico ha appreso che questa era la scena post-credit, e che l’uomo misterioso era il Gentleman (un poco noto cattivo di Spider-Man) che interrogava l’ex Lizard dopo la sua sconfitta. L’inclusione di questo momento nel trailer è stato uno spoiler significativo all’epoca, in quanto ha rivelato il destino del cattivo principale molto prima dell’uscita del film.

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Black Adam avrà dei legami con il Multiverso? La risposta del produttore

Black Adam

In una nuova intervista con The Wrap, Hiram Garcia, produttore di Black Adam, ha spiegato il che modo il cinecomic con Dwayne Johnson affronterà il Multiverso DC. Garcia ha spiegato che dal suo punto di vista i film dell’Universo DC sono tutti collegati e che il fatto che il Multiverso non venga affrontato direttamente in Black Adam non significa che non esista nel mondo raccontato dalla storia del film, quindi attorno ai personaggi.

“Non so se lo affronteremo direttamente, ma tutto nell’Universo DC è connesso, o almeno ci piace pensarla in questi termini”, ha spiegato. “Quindi il Multiverso esiste anche intorno ai nostri personaggi e intorno al loro mondo. Probabilmente non ne sentiremo parlare nel film, ma… sappiamo comunque che esiste. Si tratta solo di capire quando inizieremo davvero a esplorarlo, al di là di quello che vedremo ovviamente in The Flash.”

“Quel film è molto ambizioso e so bene cosa rappresenta per la DC”, ha aggiunto. “Andy Muschietti è un regista brillante. Non avrebbero potuto scegliere persona migliore per quel film. Non vediamo l’ora di vederlo. Tuttavia, penso che ogni volta che si abbia a che fare con un film DC, i fan possano presumere che in qualche modo sia legato al Multiverso, che ci siano dei fattori che lo legano ad esso, espliciti o meno.” 

Sempre nel corso della medesima intervista, Garcia ha anche avuto modo di riflettere su un potenziale scontro tra l’antieroe di Johnson e Superman. Il produttore è convinto che potrebbe rivelarsi un battaglia difficile da vincere per l’Uomo d’Acciaio, convinto che avrebbe bisogno dell’aiuto di una “certa amazzone” per uscirne vincitore.

“In base a quello che è stato stabilito in questo momento nel DCEU, Superman e Wonder Woman potrebbero scontrarsi con Black Adam. Alcuni potrebbero pensare a Shazam, perché lo considerano quasi un suo pari, ma in realtà si tratti di eroi molto diversi tra loro. I poteri di Shazam provengono dagli dei greci, mentre quelli di Black Adam provengono dagli dei egizi. Ecco perché molti credono che siano potenti allo stesso modo”, ha dichiarato.

“Quando si tratta di Superman, sappiamo tutti che i suoi punti deboli sono essenzialmente due”, ha aggiunto Garcia. “La kryptonite e la magia. E quando hai un personaggio come Black Adam che è fatto di magia unita alla sua intrinseca aggressività, e hai un personaggio come Superman che storicamente è noto per essere capace di tirare pugni, allora sai che per quest’ultimo potrebbe rivelarsi un match assai difficile. E proprio per questo sono certo che i fan vorrebbero vederlo.”

Tutto quello che sappiamo su Black Adam

Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

 
 

Paul Thomas Anderson: “Ho una famiglia ossessionata dai film Marvel”

Daniel Day-Lewis e Paul Thomas Anderson

Paul Thomas Anderson è uno dei registi più acclamati di Hollywood, noto per aver diretto film come Boogie Nights, Magnolia, Il petroliere e Il filo nascosto, tutti estremamente apprezzati, soprattutto dalla critica. Il regista è attualmente impegnato con la promozione del suo nuovo film, Licorice Pizza, la cui uscita è prevista per il prossimo 26 novembre nelle sale americane.

In un’intervista con Variety, al regista è stato chiesto quali film avesse visto di recente e se gli fossero piaciuti. A sorpresa, i due titoli menzionati da Anderson sono stati Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli e Venom: La furia di Carnage. Nel lodare entrambi i film, il regista ha spiegato che la sua famiglia è praticamente ossessionata dalla Marvel e che la visione dei film del MCU rappresenta a tutti gli effetti un’entusiasmante esperienza in grado di cementare ancora di più il loro legame (ricordiamo che dal 2001 il regista è sposato con l’attrice Maya Rudolph, da cui ha avuto quattro figli).

“Shang-Chi” è stato molto divertente”, ha dichiarato il regista. “C’è un’energia formidabile in quel film, ma va anche detto che vivo in una famiglia ossessionata dalla Marvel, quindi continuare a seguire il viaggio di tutte queste storie è eccitante per noi. Mi è piaciuto anche Venom 2”.

I commenti di Anderson sul MCU sono in netto contrasto, ad esempio, con quelli del regista di Dune, Denis Villeneuve, che ha criticato i film Marvel per essere una sorta di “copia e incolla” l’uno dell’altro. Tuttavia, non è la prima volta che Anderson parla in difesa dei film di supereroi, visto che già nel 2015 si era schierato apertamente contro chi riteneva eccessiva la quantità di cinecomics prodotti dall’industria cinematografica americana.

 
 

Eternals: i due eroi tagliati dal film, c’erano dei piani anche per Kang

eternals

Nelle ultime settimane, abbiamo appreso molto su Eternals: tre le varie cose, è emerso che i Marvel Studios originariamente volevano dodici membri nel team di supereroi. Già dieci sono comunque tanti, quindi probabilmente è stato un bene che, alla fine, quei due personaggi in più non siano stati introdotti.

Ora, veniamo finalmente a conoscenza dell’identità dei due misteriosi personaggi. Parlando con The Playlist, il co-sceneggiatore del film Kaz Firpo ha rivelato: “Erano Zuras, il leader nei fumetti (o nel canone), e Valkin, una sorta di guaritore. Alla fine sono comunque stati integrati nel film, in qualche modo: Zuras attraverso il personaggio di Ajak, il leader degli Eterni, e attraverso quello di Gilgamesh, l’uomo anziano, scontroso ma saggio.”

“La stessa cosa è successa con Valkin”, ha aggiunto. “C’erano troppi poteri di cui bisognava tenere conto, troppi archi narrativi. Così abbiamo trasferito un po’ dei suoi poteri in quelli di Ajak e un po’ della personalità del personaggio in Kingo”. Nei fumetti, Zuras è il Primo Eterno, nonché lo zio di Thanos, mentre Valkin è il padre di Druig e il capo degli Eterni Polari, quindi è facile immaginare quanto altro avrebbero apportato entrambi in termini di storia.

Sempre nel corso della medesima intervista, Ryan Firpo, l’altro co-sceneggiatore di Eternals, ha svelato che all’inizio c’erano dei piani per includere nel film anche Kang il Conquistatore. “Abbiamo a che fare con l’immortalità. Ci sono state anche versioni dello script in cui pensavamo che Kang potesse essere coinvolto, andando a stravolgere un po’ la linea temporale degli Eterni. Alla fine, però, ci siamo allontanati da quell’idea.”

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

 
 

Black Panther: Wakanda Forever a metà tra “puro intrattenimento e catarsi”

cinecomic black panther

Intervistato all’interno del podcast Phase Zero di ComicBook in occasione della promozione di Eternals, il produttore Nate Moore ha parlato di Black Panther: Wakanda Forever, assicurando che il sequel sarà all’altezza dell’eredità del compianto Chadwick Boseman.

“Penso che questo film debba fare i conti con un tipo diverso di pressione, dovuta ovviamente alla perdita di Chadwick, che è stata inaspettata e senza precedenti. Abbiamo dovuto capire come affrontare la cosa anche dal punto di vista narrativo”, ha spiegato Moore.

“Quindi, oltre a pensare a realizzare un grande sequel che non deluda le aspettative di chi ha amato il primo, abbiamo anche dovuto pensare ad una storia che fosse all’altezza dell’eredità di Chadwick e che al tempo stesso non sfruttasse la cosa, qualcosa che non faremmo mai e poi mai”, ha aggiunto.

“Bisognava partire da ciò che amava di Black Panther e da ciò che la sua esperienza aveva conferito al progetto, rendendo il tutto interessante, realistico, meritato e naturale”, ha concluso il produttore. “Penso che guarderemo a questo film in due modi: puro intrattenimento, ma anche catarsi. Nel realizzarlo, essere consapevoli di questi due sguardi è fondamentale.”

Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’8 luglio 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

 
 

Infinite: recensione del film con Mark Wahlberg

infinite recensione

Infinite è un thriller fantascientifico troppo confusionario. Il regista Antoine Fuqua (King Arthur, The Equalizer) adatta per il grande schermo un romanzo del 2009 (The Reincarnationist Papers scritto da D. Eric Maikranz), raccontando di un mondo in cui esistono gli Infiniti, persone in grado di reincarnarsi. Costretti alla vita eterna, alcuni di questi soggetti tentano disperatamente di porre fine alla maledizione di cui si sentono vittime, lottando tra ricordi, traumi e speranze. La trama contorta, i dialoghi mai troppo comunicativi e la debole ironia non rendono giustizia al potenziale della storia alla base di Infinite.

Infinite: una trama annodata su se stessa

Il film si apre con un inseguimento a Città del Messico. Anno 1985: un uomo, che poi scopriremo essere Heinrich Treadway (Dylan O’Brien) salta da un ponte su una gru per sfuggire alle autorità e a un altro uomo. Nella sequenza successiva, siamo nel 2020, Evan McCauley (Mark Wahlberg), è in cerca di lavoro, ma per la sua schizofrenia non riesce a trovarlo. Dopo un inseguimento con il gangster che gli fornisce le pasticche necessarie per alleviare il suo disturbo, McCauley viene arrestato. In prigione, non viene però interrogato dalla polizia. L’incontro con un certo Bathurst (Chiwetel Ejiofor) gli apre un mondo. Infatti, la percezione di essere più persone in un unico corpo, ciò che ai medici è parso schizofrenia, in realtà è dovuto ad altro. Evan è un Infinito, un’anima in grado non solo di reincarnarsi per migliaia di anni, ma anche di ricordare la propria vita passata. Gli Infiniti iniziano a ricordare le cose quando sono giovani e, arrivati alla pubertà, hanno ricordato tutto. Ecco perché, in adolescenza, a Evan è stata diagnosticata la schizofrenia.

Al mondo esistono 500 Infiniti, divisi in due fazioni. I Credenti vedono il ricordo come un talento e un dono che può rendere il mondo migliore, mentre i Nichilisti lo percepiscono come una maledizione che li costringerà a vedere l’autodistruzione dell’umanità. I Nichilisti, guidati da Bathurst, vogliono porre fine al mondo e tentano in ogni modo di sbloccare i ricordi di Evan: nella sua vita precedente, McCauley è stato Treadway, l’uomo che ha nascosto l’Uovo, lo strumento necessario per distruggere il mondo. Inizia così una lotta all’ultimo sangue tra le due fazioni per impossessarsi dell’Uovo, con pressioni psicologiche, macchine infernali e arme iper-tecnologiche.

Infinite è un film di soli effetti speciali?

Dal primo inseguimento alle scene di combattimento, Infinite riempie gli occhi dello spettatore con immagini costruite perfettamente. Sembrano reali, anche se viste dallo schermo del proprio portatile. Gli effetti speciali sono una parte essenziale del film, non solo per la costruzione delle immagini, ma per l’intera trama. I props, dalle armi alle auto e alle macchine nella sede degli Infiniti, aggiungono fascino al mondo fantascientifico creato da Fuqua. I costumi e le ambientazioni, tra strumenti ipertecnologici e stile classico inglese, aggiungono un tratto distintivo al film. La peculiarissima attenzione prestata ai dettagli visivi è sicuramente un punto a favore per Infinite. Ma non è sufficiente per poter apprezzare completamente il film, comunque carente sotto altri aspetti.

Dialoghi fragili per una trama troppo confusa

L’intreccio di presente e passato, la pluralità di personaggi che ne consegue, gli antagonismi fanno sì che la trama di Infinite sia stratificata e complessa da comprendere senza spiegazioni da parte dei personaggi. I dialoghi purtroppo non riescono a stare al passo con il ritmo della storia: si passa dai lunghi silenzi durante gli scontri e gli inseguimenti, a conversazioni a più voci in cui raffiche di parole e spiegazioni non chiariscono mai completamente il senso di cosa sta accadendo. L’inserimento di poche e scarne battute ironiche non aggiunge altro se non confusione al calderone di parole. In questo modo, si arriva alla fine con ancora qualche perplessità sul cosa e il perché di alcune parti del film.

Un cast eccellente, ma depotenziato

Gli attori coinvolti in Infinite sono volti noti. Da Mark Wahlberg (The Departed, Daddy’s Home) e Chiwetel Eijofor (12 anni schiavo, Doctor Strange) a Dylan O’Brien (Maze Runner, Teen Wolf) e Sophie Cookson (Kingsman), il cast poteva alzare il livello generale del film, ma non c’è riuscito fino in fondo. L’espressività dei personaggi principali risulta spesso forzata e costruita, mentre l’emotività non viene trasmessa come dovrebbe.

In conclusione, Infinite non conquista. Oggi serve qualcosa che vada al di là del gioco con gli effetti speciali, dei virtuosismi con le immagini per fare un grande film di fantascienza.

 
 

Ego è davvero un Celestiale? La risposta dello sceneggiatore di Eternals

Guardiani della Galassia ha introdotto per la prima volta il concetto di Celestiale nel Marvel Cinematic Universe, mentre nel sequel è stato rivelato che il padre di Star-Lord, ossia Ego il Pianeta Vivente, era proprio uno di questi esseri simili a delle divinità. Nei fumetti, però, Ego non è mai stato un Celestiale, quindi gli eventi di Eternals hanno ulteriormente messo in discussione la storia del personaggio interpretato nel MCU da Kurt Russell.

Nel film di Chloé Zhao, apprendiamo che i Celestiali non hanno una forma umana, quindi ciò non si allinea con quello che sappiamo invece su Ego, cosa che è stata riconosciuta anche dal co-sceneggiatore di Eternals Kaz Firpo in una recente intervista con The Direct.

“Ne abbiamo parlato a lungo, ma è una di quelle cose su cui penso che forse Guardiani della Galassia Vol. 3 avrà qualcosa da dire”, ha anticipato lo sceneggiatore. “Ego è un personaggio davvero affascinante, che stia mentendo o meno, questa è una bella domanda…”

“Ora il pubblico ha visto i Celestiali nel nostro film… cosa sono, di cosa sono capaci, il fatto che sono grandi veramente come pianeti, danno vita a soli e sono divinità spaziali immortali, anche più dei nostri piccoli dei immortali dello spazio”, continua Firpo. “Penso che sarà qualcosa che continueremo ad esplorare ancora un po’.”

Confermando poi che gli Eterni non sono a conoscenza dell’esistenza di Ego, ha aggiunto: “Era un impostore? Non lo so, ma sono entusiasta di vedere Guardiani 3 di James Gunn tanto quanto voi.”

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

 
 

Kirsten Dunst nega di essere in No Way Home e ammette di non amare i cinecomics

Le voci su Spider-Man: No Way Home continuano a moltiplicarsi alla velocità della luce, ma ovviamente scopriremo quali si sono rivelate fondate e quali no soltanto quando il film arriverà nelle sale di tutto il mondo.

Più volte è stato riportato che nel film dovrebbe fare il suo ritorno anche la Mary Jane di Kirsten Dunst, interpretata dalla nota attrice nella trilogia di Spider-Man ad opera di Sam Raimi. Ora, è stata proprio Dunst a commentare questi rumor in una recente intervista con Total Film (via CBM).

È chiaro che, qualora fosse realmente parte del cinecomic, Kirsten Dunst non avrebbe il permesso di confermare la cosa. Tuttavia, l’attrice è apparsa alquanto irremovibile sul fatto che la sua Mary Jane non ci sarà, non prima però di aver candidamente ammesso di non essere un’amante dei cinecomics.

“Non guarda i film di supereroi e non ho visto neanche quelli con Tom Holland”, ha spiegato. “Non guardo i cinecomics. Non sono il mio genere di film. Non ricordo nemmeno quando è stata l’ultima volta che ne ho visto uno. Forse ho visto il primo Captain America… quando è uscito? Di sicuro molto tempo fa. Semplicemente, non li guardo.”

Parlando poi nello specifico di No Way Home, ha aggiunto: “Non sono in quel film. Non ci sono (ride). So che ci sono delle voci al riguardo, giusto? Probabilmente sono l’unico personaggio che non ci sarà. Non puoi mettere una vecchia ragazza come me lì dentro!”

Spider-Man: No Way Home, quello che sappiamo

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 16 dicembre 2021.

 
 

Blade: Mahershala Ali commenta il suo debutto “anticipato” nel MCU

Mahershala Ali blade

ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU ETERNALS!

Mahershala Ali bladeBlade è uno dei progetti più misteriosi della Fase 5 del MCU: ad oggi, infatti, sono molte poche le informazioni a proposito del cinecomic Marvel che riavvierà le avventure di Eric Brooks sul grande schermo. Tuttavia, proprio di recente abbiamo avuto una piccola anticipazione a proposito della versione del Diurno interpretata dal due volte premio Oscar Mahershala Ali.

[SEGUONO SPOILER…] 

Nella scena post-credit di Eternals, Dane Whitman (Kit Harington) sta per impugnare la Spada d’Ebano quando una voce fuori campo lo ferma. Il personaggio in questione non viene mostrato, ma in seguito all’uscita del film la regista Chloé Zhao ha confermato che la voce appartiene proprio al Blade di Ali.

Ora, è stato proprio l’attore a parlare del suo atipico debutto nel MCU “fuori dallo schermo” in una recente intervista con Empire. “È stato davvero bello riuscire a farlo”, ha spiegato. “Ero anche spaventato, perché sai… fai sentire la tua voce quando nessuno ti ha ancora mai visto. Sono piuttosto selettivo quando si tratta di scegliere determinati progetti, come forse la maggior parte degli attori, e quindi dover anche dover scegliere una cosa del genere è stata fonte di ansia. Alla fine, per quanto si tratti di una semplice battuta, ha reso il tutto finalmente più reale. Mi sono ritrovato a pensare: ‘Ok, sta accadendo’. È stato eccitante.”

Sfortunatamente, l’attore non ha potuto condividere ulteriori dettagli in merito al suo film da solista, ma ha comunque spiegato di essere “entusiasta” all’idea di andare avanti e di fare di più, di essere in un certo senso in dirittura d’arrivo, anche se ancora non è chiaro quando il film entrerà in produzione. Per quanto riguarda l’iconico costume del personaggio, invece, ha anticipato: “Ci stiamo arrivando. Ci stiamo arrivando”, lasciando intendere che anche i lavori sul design di Eric sono ancora in corso.

Sulla base di ciò che abbiamo visto nella scena post-credit di Eternals, è molto probabile che Kit Harington tornerà nei panni di Dane Whitman in Blade, ma c’è anche la possibilità che Mahershala Ali debutti ufficialmente da qualche altra parte prima dell’uscita dello standalone. Secondo le ultime indiscrezioni, l’attore dovrebbe apparire nei panni del Diurno nella serie Moon Knight in arrivo su Disney+, ma ad oggi non è ancora stato confermato nulla in via ufficiale.

Cosa sappiamo sul reboot di Blade?

Bassam Tariq (Mogul Mowgli) si occuperà della regia di Blade. Sarà il quarto regista di colore a dirigere un film per i Marvel Studios, dopo Ryan Googler (Black PantherBlack Panther: Wakanda Forever), Nia DaCosta (The Marvels) e Chloé Zhao (Eternals). Negli ultimi anni, Feige sta puntando a un Universo Cinematografico Marvel sempre più inclusivo, aumentando la diversità non solo davanti, ma anche dietro la macchina da presa.

Le riprese del reboot di Blade dovrebbero partire il prossimo anno. Al momento non è ancora stata fissata una data di uscita ufficiale. I Marvel Studios hanno affidato a Stacy Osei-Kuffour la sceneggiatura del film. Osei-Kuffour ha lavorato come story editor e sceneggiatrice per l’acclamata serie Watchmen di HBO. Lo studio ha preso in considerazione soltanto sceneggiatori di colore; secondo quanto riferito, Mahershala Ali è stato direttamente coinvolto nel processo.

 
 

È stata la mano di Dio: trailer del film scritto e diretto da Paolo Sorrentino

Netflix ha diffuso il trailer ufficiale del film È stata la mano di Dio scritto e diretto dal premio Oscar Paolo Sorrentino che uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 24 novembre e su Netflix il 15 dicembre.

È stata la mano di Dio ha vinto il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria e il Premio Marcello Mastroianni (a Filippo Scotti, come migliore attore emergente) alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ed è il film scelto per rappresentare l’Italia agli Oscar. Ha inoltre appena ricevuto tre candidature agli European Film Awards (Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Sceneggiatura).

Filippo Scotti è nella lista di Variety, 10 Actors to Watch for 2021 e Daria D’Antonio è nella lista di Variety, 10 Cinematographers to Watch for 2021.

 
 

Inferno: trama, cast e sequel del film con Tom Hanks

Inferno film

Dopo i grandi successi di pubblico di Il codice da Vinci e Angeli e demoni, il regista premio Oscar Ron Howard ha portato al cinema anche l’ultimo capitolo della sua trilogia dedicata al personaggio di Robert Langdon, tratto dai romanzi best seller del celebre scrittore Dan Brown. Con Inferno, portato in sala nel 2016, il noto professore di simbologia viene chiamato a risolvere un nuovo pericoloso enigma, stavolta legato all’inferno dantesco, che rischia di compromettere la vita umana nella sua interezza. Scritto dal celebre David Koepp, il titolo si configura come un nuovo adrenalinico thriller sul mondo narrativo già conosciuto in precedenza.

Come per Angeli e demoni, molte delle riprese del film si sono svolte in Italia, in particolare a Venezia e Firenze. Diverse scene sono però state girate anche a Budapest, in Ungheria. Con un nuovo cast di interpreti ad affiancare Tom Hanks, nuovamente nel ruolo del protagonista, il film è stato accolto da un grande interesse al momento della sua uscita in sala. Qui arrivò ad incassare circa 220 milioni di dollari a livello globale, a fronte di un budget di 75. Nonostante il buon risultato, il film rimase ben distante da quanto stabilito dai precedenti due titoli, arrivati rispettivamente a 758 e 485 milioni di dollari.

Successo o meno, il film ha concluso quella che è ad ogni modo un’affascinante trilogia investigativa, il cui valore sta anche nell’avere alla sua base delle opere letterarie frutto di un grande autore. Riguardando Inferno, si potranno riscoprire tanti dettagli sfuggiti ad una prima visione. Proseguendo nella lettura di questo articolo, invece, sarà possibile scoprire le principali curiosità legate al film, molte delle quali relative al suo cast di attori. Infine, si elencheranno anche le piattaforme dove è possibile trovare in streaming il film.

Inferno: la trama del film

Per la sua terza avventura, il professor Robert Langdon deve fare i conti con una terribile amnesia procuratagli da un colpo d’arma da fuoco. Nel tentativo di scoprire cosa realmente gli sia accaduto, egli viene coinvolto nel caso relativo a Bertrand Zobrist. Questi ha infatti la folle idea di provocare un’epidemia di peste per bloccare la crescita demografica del pianeta, spaventato da un’apocalittica previsione del futuro, dove il mondo viene distrutto dal sovrappopolamento della specie umana. L’uomo, inseguito dalle forze dell’ordine, è scomparso nel nulla, facendo temere il peggio. Approfondendo il caso, anche Langdon inizia ad avere apocalittiche visioni sul futuro, incentrate in particolare sull’Inferno narrato da Dante Alighieri nella Divina Commedia. Aiutato dalla dottoressa Sierra Brooks, e prima che sia troppo tardi, lo studioso inizia dunque a cercare i primi tasselli del puzzle da risolvere.

Inferno cast

Inferno: il cast del film

A ricoprire il ruolo del protagonista Robert Langdon torna il premio Oscar Tom Hanks, qui alla sua terza interpretazione del personaggio. L’attore aveva inizialmente rifiutato di partecipare al film, che di conseguenza rischiava di non essere realizzato. I produttori, tuttavia, riuscirono infine a convincerlo a riprendere il ruolo. Per Hanks, si tratta dell’unica volta nella sua carriera in cui prende parte a dei sequel. Durante le riprese, però, egli chiese di poter sospendere la lavorazione per potersi recare a New York e apparire come uno degli ospiti finali del programma Late Show with David Letterman. Hanks è inoltre l’unico attore del primo film ad essere presente anche nei successivi due. Ogni volta egli ha infatti dalla sua nuovi attori e nuovi personaggi.

Accanto a lui in Inferno, nel ruolo della dottoressa Sierra Brooks, vi è l’attrice Felicity Jones, divenuta celebre grazie a La teoria del tutto. Il francese Omar Sy, noto per Quasi amici, è invece presente nel ruolo di Christophe Bouchard, capo della squadra delle SRS. L’attore Ben Foster, recentemente visto in Hostiles – Ostili e Hell or High Water, interpreta invece il pericoloso Bertrand Zobrist, lo scienziato transumanista deciso a risolvere il problema del sovraffollamento terrestre. Il compianto Irrfan Khan, divenuto celebre per film come The Millionaire e Vita di Pi, dà invece vita al ruolo di Harry Sims, il capo del Consortium, associazione che mira a rendere concreto il piano di Zobrist.

Inferno: i sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Pur essendo il terzo film cinematografico della serie, Inferno è in realtà il quarto dei libri di Brown dedicati al personaggio di Langdon. Il precedente è Il simbolo perduto, pubblicato nel 2009. Inizialmente la Sony avrebbe voluto realizzare una trasposizione di questo, ma il progetto si rivelò troppo complesso, e lo stesso Howard dichiarò che non sarebbe tornato alla regia. I continui ritardi portarono il progetto a protrarsi fino al 2013, anno in cui venne pubblicato Inferno. Lo studios preferì allora accantonare il lavoro svolto su Il simbolo perduto e dedicarsi a realizzare una trasposizione del nuovo romanzo. Il minor riscontro economico di Inferno, però, portò la produzione a riconsiderare la possibilità di un quarto film, ad ora non in programma.

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Hysteria è infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per poter usufruire del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per giovedì 11 novembre alle ore 21:30 sul canale TV8.

Fonte: IMDb

 

 
 

La Brea 1×08: promo e trama dall’episodio

La Brea serie tv 2021

Il network americano NBC  ha diffuso il promo e la trama di La Brea 1×08, l’ottavo episodio della nuova serie tv La Brea.

In La Brea 1×08 che si intitolerà dall’episodio “Origins” Con l’avvicinarsi del freddo, Eve, Levi e Ty tornano al forte, nonostante la loro esperienza di pre-morte lì, sperando di imparare le abilità di sopravvivenza del 10.000 aC; I tentativi di Gavin di risparmiare il dolore di Izzy minacciano di fare più male che bene alla loro relazione.

La Brea 1×08

La Brea è la nuova serie tv drammatica americana creata da David Appelbaum per il network americano NBC. Nella serie Quando un’enorme voragine si apre nel mezzo di Los Angeles e attira centinaia di persone ed edifici nelle sue profondità, coloro che vi cadono si ritrovano in una terra primordiale misteriosa e pericolosa, dove non hanno altra scelta che unirsi per sopravvivere. Lo spettacolo segue una famiglia, distrutta dagli eventi, che cerca di tornare insieme.

Protagonisti di La Brea sono Natalie Zea come Eve Harris, Eoin Macken come Gavin Harris, Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki come Izzy Harris e  Jack Martin come Josh Harris. Nel cast anche Natalie Zea come Eve Harris, Eoin Macken come Gavin Harris, Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki come Izzy Harris, Jack Martin come Josh Harris, Veronica St. Clair come Riley Velez, Rohan Mirchandaney come Scott, Lily Santiago come Veronica, Chloe De Los Santos come Lily, Jon Seda come Dr. Sam Velez e Angel Parker.

 

 
 

Jennette McCurdy: dieci cose che non sai sull’attrice

Jannette McCurdy instagram

Jennette McCurdy è un’attrice e cantante americana, famosa per il ruolo da protagonista nelle serie iCarly e Sam & Cat. Il suo lavoro di attrice le ha certamente dato molte soddisfazioni nel corso della sua carriera, ma Jennette ha avuto grande successo anche come cantante, pubblicando diversi singoli e riuscendo ad essere apprezzata in tutto il mondo. L’attrice sa di essere una ragazza in gamba, con tante qualità, piacente e con un bel fisico, ma ha anche dimostrato di avere la testa sulle spalle.

Ecco dieci cose che, forse, non sapevate di Jennette McCurdy.

Jennette McCurdy: i suoi film e le serie TV

1. Veder recitare Harrison Ford le ha fatto venire voglia di diventare attrice. Jennette ha scelto deciso di intraprendere la carriera di attrice dopo aver visto Harrison Ford recitare in Star Wars. Nel 2000, all’età di 8 anni, debutta nel film Shadow Fury, mentre nel 2003 ha recitato in Hollywood Homicide, film che ha per protagonista proprio Ford. Successivamente la McCurdy prende parte a Breaking Dawn (2004), Minor Details (2009), Pet (2016) e Little Bitches (2018).

2. È divenuta celebre grazie alla televisione. Più che per il cinema, l’attrice si è dedicata molto a recitare per la televisione. Ha iniziato recitando in film come Tiger Cruise – Missione crocera (2004), L’ultimo giorno d’estate (2007) e in serie come Malcolm (2003-2005), Law & Order – Unità vittime speciali (2005), Giudice Amy (2005), Zoey 101 (2005) e The Inside (2005). Nel 2007 ottiene il ruolo di Sam Puckett nella serie iCarly, recitando in questa serie fino al 2012. Terminata questa prende parte a Big Time Rush (2011), Le pazze avventure di Bucket e Skinner (2012), Sam & Cat (2013-2014), What’s Next for Sarah? (2014), Adam and Wiley’s Lost Weekend (2016) e Between (2015-2016).

3. Ha scritto, diretto e prodotto alcuni cortometraggi. Oltre alla recitazione, l’attrice si è dichiarata molto interessata anche alla regia e alla scrittura di propri progetti. Negli anni si è infatti cimentata nella scrittura della serie What’s Next for Sarah?, per poi dirigere anche i cortometraggi 8 Bodies (2017), Kenny (2018) e Strong Independent Women (2019). Ha inoltre scritto e diretto il film televisivo del 2017 The McCurdys, incentrato sulla sua vita famigliare.

Jennette McCurdy in Zoey 101

4. Ha avuto un ruolo nella popolare serie. Prima di diventare celebre con iCarly, l’attrice ha nel 2005 recitato nell’episodio Bad Girl della seconda stagione di Zoey 101. In questo ha ricoperto il ruolo di Trisha Kirby, la cattiva ragazza che dà il titolo all’episodio. Nell’episodio il personaggio si trova a ripetere il sesto grado scolastico, facendo coppia con Dustin, fratello di Zoey. Quest’ultima non è affatto contenta della cosa e cerca pertanto di separare i due. L’episodio, molto apprezzato, ha reso alla McCurdy un’ulteriore popolarità presso il pubblico di Disney Channel.

Jennette McCurdy in iCarly

5. Il suo personaggio è basato su quello interpretato in Zoey 101. Pur se molto apprezzato, il personaggio di Trisha Kirby non è più comparso nella serie Zoey 101, e pertanto non si è mai potuto sapere cosa ne sia stato della ragazza. Tuttavia, la McCurdy ha avuto modo di interpretare un nuovo personaggio basato proprio su quello di Trisha. Questo è Sam Puckett, presente nella serie iCarly. Si tratta infatti dello stesso tipo di personaggio, con modi di fare e dire molto simili. Per la McCurdy, che grazie a questa serie ha conosciuto grande fama, è stato stupendo poter dare un “seguito” a Trisha.

Jennette McCurdy iCarly

Jennette McCurdy e su Instagram e Twitter

6. Jennette McCurdy ha un profilo Instagram molto seguito. Il suo account ufficiale conta più di 7 milioni di seguaci ed è abbastanza attiva nel postare immagini. Le foto che vengono postate sul social in parte la vedono protagonista sia nell’ambiente lavorativo, sia nella quotidianità, soprattutto insieme ai suoi adorati nonni. Tante altre foto sono dedicate al suo lavoro di attrice e di regista: infatti, Jennette ha usato il social per pubblicizzare il suo primo debutto alla regia, che consiste nel cortometraggio intitolato Kenny.

7. Jennette ha anche un profilo Twitter. L’attrice è poi presente anche su Twitter e su questo social Jennette vanta quasi sei milioni di follower, pur se da lei poco usato. L’attrice americana ha infatti scritto molto poco di recente, prevalentemente per sponsorizzare il suo cortometraggio di debutto alla regia.

Jennette McCurdy e la musica

 

8. Jennette McCurdy è anche una cantante affermata. Nel giugno del 2008 Jennette ha annunciato che stava mettendo mano al suo primo album, quello di debutto come cantante. So Close è stato il suo primo singolo, uscito nel marzo 2009, mentre un paio di mesi dopo è uscito Homeless Heart. Verso la metà dello stesso anno, Jennette ha firmato un contratto discografico con la Capitol Nashville, pubblicando un EP nell’agosto dell’anno successivo. Nel 2012 ha invece pubblicato l’album Jennette McCurdy.

Jennette McCurdy e sua madre

9. Ha raccontato del rapporto con la madre. Nel giugno 2011 l’attrice ha scritto per il Wall Street Journal un articolo intitolato Off-Camera, My Mom’s Fight Cancer: in questo Jennette ha parlato e ha descritto in dettaglio la malattia di sua madre Debra, che stava lottando contro il cancro, e di come la sua famiglia stava reagendo e stava affrontando la situazione. Dopo la scomparsa della donna, avvenuta nel 2013, l’attrice ha poi rivelato di come in più occasione sia stata vittima di abusi da parte di sua madre, che la spingeva ossessivamente a perseguire la carriera da attrice, controllandola in ogni cosa.

Jennette McCurdy: età e altezza dell’attrice

10. Jennette McCurdy è nata il 26 giugno del 1992 a Los Angeles, in California, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1.57 metri.

Fonti: IMDb

 
 

Eternals: 10 grandi differenze tra il film e i fumetti

eternals

Eternals ha introdotto una vasta gamma di personaggi e di concetti nel MCU, attingendo all’elaborata mitologia creata dal leggendario scrittore e disegnatore di fumetti Jack Kirby. Tuttavia, ci sono alcune grandi differenze tra il materiale originale e il film diretto da Chloé Zhao. Scopriamo insieme le principali:

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Eternals Kingo Kumail Nanjiani

Un altro personaggio con grandi cambiamenti rispetto ai fumetti è Kingo. Nei fumetti, Kingo sembra di origine giapponese e diventa un grande samurai e spadaccino. Il MCU presenta Kingo, interpretato da Kumail Nanjiani, come un uomo di origini indiane che spara raggi di energia dalle sue dita.

Le due versioni del personaggio hanno però una cosa in comune: entrambi sono attori. Nei fumetti, Kingo alla fine diventa una star del cinema in Giappone, mentre Kingo diventa una grande star, regista e produttore nei film di Bollywood per quasi un secolo.

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L’Uomo nel buio – Man in the Dark recensione del film con Stephen Lang

L’Uomo nel buio – Man in the Dark recensione

Dopo esser sopravvissuto all’effrazione del gruppo di giovani in Don’t Breathe, impossibile abbandonare un personaggio come quello del veterano cieco della guerra del Golfo interpretato da Stephen Lang. Soprattutto considerati gli oltre 150 milioni di dollari incassati a fronte di un budget di appena una decina. Ma quando è il momento iniziale di un film a regalare la scena di maggior tensione e suspense, la parabola successiva può regalare grandi soddisfazioni o una delusione cocente.

Probabilmente è un’estremizzazione, ma sapendolo padre vendicativo di una figlia rimasta vittima di un incidente stradale, la sequenza iniziale pone interessanti premesse per lo sviluppo successivo del L’Uomo nel buio – Man in the Dark portato in sala dalla Warner Bros. Un titolo nel quale il senso di giustizia del protagonista sembra essere molto cambiato, ma non la sua missione o l’approccio distorto alla vita e alle relazioni affettive.

Man in the Dark 2, il sequel

Il sequel di quello che da noi era uscito in sala come Man in the Dark, è ambientato negli anni successivi all’escalation di violenza e crudeltà di cinque anni fa, e in un’altra casa. Dove ora l’anziano Norman Nordstrom vive in pace con la piccola Phoenix (Madelyn Grace), apparentemente integrato nella comunità che lo circonda e meno isolato di una volta. E anche per questo più facilmente rintracciabile dal proprio passato, che inevitabilmente torna a chiedere conto di vecchi peccati.

Un modo di chiudere il cerchio che aveva visto l’indifeso vecchio farsi carnefice e che ora lo mostra non più ‘villain’ ma nei panni di una sorta di antieroe con cui empatizzare. Una scommessa, per i registi dei due film (rispettivamente Fede Alvarez e Rodo Sayagues) che qui mostrano qualche debolezza nella veste di co-sceneggiatori. Forse più interessati a seguire il redivivo personaggio che a guidarlo, pur approfondendo con più o meno fortuna i temi principali della giustizia e di quali siano i criteri che definiscono una famiglia.

Né thriller, né revenge movie

Una scelta che si fonda sulla presenza carismatica dello Stephen Lang di Avatar o Tombstone, ma che finisce per non fornire una identità precisa alla narrativa. Che non arriva mai a essere un thriller, limitandosi a tentare la carta del revenge movie… al contrario. Sfruttando poco e parzialmente tanto la minima premessa familiare quanto il tesoretto accumulato nel precedente, chissà se per permettere agli spettatori del solo sequel – che difficilmente saranno più di quelli di allora – di non trovarsi spaesati.

Un ottimismo che fa onore alla produzione, che pure si conferma in grado di inanellare una serie di più che degne scene di combattimento casalingo e di sequenze che gli aficionados dei giustizieri violenti gradiranno sicuramente (sebbene faticando a sospendere l’incredulità). Elementi che ci riconnettono direttamente alla struttura del primo, che però aveva tra i suoi punti di forza una storia e un crescendo che qui non si poteva pensare di raggiungere solo con il twist narrativo che arriva prima della metà del film o con l’agghiacciante situazione che costituisce il cuore del film e anticipa le efferatezze del finale.

Nel 1989 era stato Furia cieca a rivelarci come un uomo privo della vista fosse in grado di trasformarsi da povero invalido in pericoloso antagonista… Viene da chiedersi se negli anni ’90 un seguito avrebbe indebolito anche quello e la carica magnetica di Rutger Hauer.

 
 

Captain America 4 esplorerà cosa significa essere un supereroe senza poteri

captain america 4 Captain America: New World Order

Non abbiamo ancora molte informazioni riguardo Captain America 4, ma ora alcune recenti dichiarazioni del produttore Nate Moore sembrano aver anticipato cosa bisognerà aspettarsi dal nuovo capitolo del franchise che avrà come protagonista Anthony Mackie nei panni di un Sam Wilson che ha finalmente raccolto l’eredità di Captain America in seguito agli eventi di The Falcon and the Winter Soldier

Parlando con ComicBook in occasione della promozione di Eternals, Moore ha confermato che il film è ancora nelle primissime fasi di sviluppo: ciononostante, il produttore ha potuto anticipare che sarà molto diverso dai precedenti episodi della saga di Cap, dal momento che presenterà una versione dell’eroe che il pubblico non ha mai visto prima. Moore ha spiegato che Sam, non essendo dotato di superpoteri, uscirà sconfitto dalla maggior parte dei combattimenti: proprio per questo, dovrà essere in grado di “guadagnarsi” il suo nuovo ruolo di Captain America.

“Penso che Sam non sia Steve Rogers, e questa è una buona cosa”, ha dichiarato Nate Moore. “Per me questo nuovo Cap è come Rocky. Sarà il perdente in ogni situazione. Non è un super soldato. Non ha cent’anni. Lui non ha i Vendicatori. Cosa è successo a questo ragazzo che ha annunciato pubblicamente, senza alcun supporto: ‘Sono il nuovo Capitan America’? Cosa succederà dopo?”

“Penso che sia interessante perché è un ragazzo. È un ragazzo con le ali e uno scudo, ma è pur sempre un ragazzo”, ha aggiunto il produttore. “Quindi, lo metteremo sotto torchio e gli faremo guadagnare quel titolo. Vedremo cosa succede quando è sopraffatto, surclassato. Cosa rende qualcuno Captain America? Direi che basta essere un un super soldato. Lo dimostreremo con Mackie e Sam Wilson.”

Captain America 4, quello che sappiamo

Captain America 4 sarà scritto da Malcolm Spellman e da Dalan Musson che hanno già lavorato alla serie Disney+ e questa scelta indica il forte desiderio dello studio di dare continuità tra piccolo e grande schermo.

Del cast del film non si sa ancora niente, ma possiamo scommettere che oltre a Anthony Mackie, nel film ci sarà spazio anche per Sebastian Stan (Bucky), Emily VanCamp (Sharon Carter), Wyatt Russell (John Walkers) e Daniel Bruhl (Zemo).

 
 

Henry Cavill sceglie Captain Britain come possibile ruolo nel MCU

Captain Britain

Dal momento che la Warner Bros. sta sviluppando diversi progetti legati a Superman che non prevedono la presenza di Henry Cavill, il futuro dell’originale Man of Steel del DCEU appare sempre più incerto.

Nonostante alcuni ritengono che il mandato dell’attore si sia ufficialmente concluso con Zack Snyder’s Justice League, lo stesso Cavill ha ribadito proprio di recente di essere ancora interessato a tornare nei panni di Kal-El, magari in un eventuale sequel de L’uomo d’acciaio. Tuttavia, a questo punto nulla vieterebbe all’attore di fare il grande salto nel Marvel Cinematic Universe

Alla domanda di The Hollywood Reporter su quale personaggio dell’Universo Marvel vorrebbe interpretare, l’interprete di Superman ha risposto: “Non dirò mai un personaggio Marvel che è già interpretato da qualcun altro, perché tutti stanno facendo un lavoro davvero straordinario. Tuttavia, ho internet e ho visto le varie voci su Captain Britain…”

“Sarebbe molto divertente portare al cinema una versione fresca e modernizzata di quel personaggio, al pari di come hanno fatto con Captain America”, ha aggiunto Cavill. “C’è qualcosa di divertente in tutto questo… e poi adoro essere britannico.”

Captain Britan debutterà davvero nel MCU?

Captain Britain, alter ego di Brian Braddock, è stato creato da Chris Claremont nel 1976. Al momento non sappiamo se il personaggio verrà davvero introdotto nel MCU, ma sembra che in Avengers: Endgame sia presente un riferimento velato proprio al personaggio.

Nel film, quando Steve Rogers e Tony Stark tornano indietro nel tempo agli anni ’70 per recuperare il Tesseract, i due visitano la sede originale dello S.H.I.E.L.D. intravedendo, tra gli altri, anche Peggy Carter nel bel mezzo della sua giornata lavorativa. E in quel momento, la frase pronunciata dal grande amore di Cap – sottovoce però, quindi poco chiara – potrebbe aver posto le basi per l’ingresso di Captain Britain nella Fase 4 del Marvel Cinematic Universe.

Peggy parla infatti di un agente invisibile chiamato “Braddock” che “non ha effettuato il check-in”: forse si tratta proprio di Brian Braddock, o di suo suo padre? Vi ricordiamo che nei fumetti il personaggio è stato il fratello della mutante Psylocke, oltre che eroe a cui sono stati magicamente donati speciali poteri.

 
 

James Franco: 10 cose che non sai sull’attore

127 Ore film

James Franco è uno degli attori più eclettici della sua generazione e di tutti i suoi colleghi. Attore, regista, scrittore e pittore, Franco riesce ad essere anche più di tutto questo. Vincitore di due Golden Globe, per un film su James Dean e The Disaster Artist, Franco, che è uno studente a tempo indeterminato, dimostra sempre di essere un attore e regista geniale e brillante.

Ecco dieci cose che, forse, non sapevate di James Franco.

James Franco: film

Ha recitato in celebri film. Franco debutta al cinema nel film Mai stata baciata (1999), per poi prendere parte a Colpevole d’omicidio (2002), Sonny (2002) e nel primo film della trilogia di Spider-Man nei panni di Harry Osborn, figlio di Goblin. Da quel momento ottiene grande popolarità e appare in film come The Company (2003), Spider-Man 2 (2004), Annapolis (2006), Tristano e Isotta (2006), Giovani aquile (2006), Spider-Man 3 (2007), Nella valle di Elah (2007), Strafumati (2008), e Milk (2008). Successivamente recita in film come Urlo (2010), Mangia prega ama (2010), 127 ore (2010), L’alba del pianeta delle scimmie (2011), Sua Maestà (2011), Spring Breakers – Una vacanza da sballo (2013), Palo Alto (2013), Il grande e potente Oz (2013), Queen of the Desert (2015), Ritorno alla vita (2015), Proprio lui? (2016), e La ballata di Buster Scruggs (2018).

2. Ha recitato in diverse serie televisive. Negli anni Franco non ha mancato di recitare anche in diverse opere televisive, tra cui la serie Freaks and Geeks (1999-2000), che gli ha fatto ottenere una prima notorietà. In seguito è poi divenuto celebre per aver interpertato James Dean nel film televisivo James Dean – La storia vera (2001), grazie a cui ha vinto un Golden Globe. Ha poi recitato in serie come General Hospital (2009-2012), Hollywood Heights – Vita da popstar (2012), Angie Tribeca (2016), e 22.11.63 (2016), basata sull’omonimo romanzo di Stephen King. Dal 2017 al 2019 ha invece interpretato Vincent e Frankie Martino in The Deuce – La via del porno.

3. Ha diretto diversi film. Nel corso della sua carriera Franco non ha solo ricoperto l’attività di interprete, bensì si è cimentato in più occasioni nella scrittura e nella regia di diversi lungometraggi, in cui ha ovviamente anche recitato. Tra questi si annoverano The Broken Tower (2011), As I Lay Dying (2013), Child of God (2013), The Sound and the Fury (2014), In Dubious Battle – Il coraggio degli ultimi (2016), The Disaster Artist (2017), The Long Home (2018), Pretenders e Zeroville (2019). Ha inoltre diretto quattro episodi della serie The Deuce – La via del porno.

James Franco: le sue fidanzate

4. È stato fidanzato con diverse colleghe dello spettacolo. Dal 1999 al 2004 l’attore è stato fidanzato con la collega Marla Sokoloff, mentre in seguito sembra aver avuto relazioni con Ashley Hartman, Ahna O’Reilly, Sienna Miller nel 2006, e Agyness Deyn nel 2011. A Franco vengono poi attribuiti diversi flirt con Lana Del Rey, Amanda Seyfried e Lindsay Lohan. Attualmente è fidanzato con Isabel Pakzad, classe 1993: i due si frequentano dal 2017 e vivono la relazione con molta riservatezza.

5. Le accuse di molestie. Verso l’inizio dei gennaio del 2018, l’attore viene accusato di molestie: la prima che lo ha accusato, è stata Ally Sheedy, seguita da altre due attrici, tali Violet Paley e Sarah Tither-Kaplan. Nel giro di qualche giorno sono arrivate nuove accuse, da parte di Natalie Chmiel e di Hilary Dusome. Nel 2021 diviene noto il patteggiamento raggiunto tra le due parti, con una cifra che ammonta a circa 2,2 milioni di dollari.

james franco

James Franco e Instagram

6. Il profilo scomparso. L’account di Franco era uno dei più seguiti su Instagram ma dopo lo scandalo delle molestie a suo carico l’attore ha deciso di abbandonare definitivamente il social. Da quel momento egli è infatti divenuto molto più riservato sulla sua vita privata, evitando eccessive sovraesposizioni mediatiche. Su Instagram, tuttavia, è comunque possibile ritrovare diversi profili gestiti da fan grazie ai quali si potrà rimanere aggiornati sulle varie attività dell’attore.

James Franco in Spider-Man

7. Non andava d’accordo con il collega protagonista. Nonostante nel film interpretino due migliori amici, Franco e Tobey Maguire, che ricopre il ruolo di Peter Parker, nella vita sono tutt’altro che in buoni rapporti. Sul set, infatti, Franco fece una battuta dove paragonava l’espressione del collega a quella di una rana. Maguire se la prese molto per quel commento e ciò porto ad un forte attrito tra i due esistente ancora oggi. La rivalità presente tra di loro è poi stata confermata in più occasioni da entrambi gli attori.

8. Si era proposto per il ruolo del protagonista. Oggi è impossibile immaginare un personaggio come Harry Osborne con un volto diverso da quello di Franco. Tuttavia, egli si era originariamente proposto per un altro ruolo, ovvero proprio quello del protagonista Peter Parker, alias Spider-Man. I produttori, tuttavia, non lo ritennero adatto per tale parte ma essendo rimasti colpiti dalle sue capacità attoriali decisero comunque di affidargli il ruolo di Harry. A suggerirlo per questo, in particolare, fu la moglie del regista Sam Raimi, la quale lo considerava perfetto per il personaggio.

James Franco: altre attività

9. È un artista completo. Franco è appassionato del concetto di arte a tutto tondo e ha tutte le carte per essere definito un artista completo. Ammette di dormire poco, qualche ora per notte, di voler prendere a morsi la vita senza perderne nemmeno un minuto. Si è infatti distinto in diversi campi tra cui la produzione di opere cinematografic e e televisive. Ha pubblicato una raccolta di racconti da lui scritti dal titolo Palo Alto: Stories by Franco e ha anche realizzato diversi progetti multimediali, fondando anche una scuola di recitazione. Riesce inoltre a trovare del tempo anche per dedicarsi alla pittura, risultando un pittore molto apprezzato con diverse esposizioni all’attivo.

James Franco: età e altezza dell’attore

10. James Franco è nato il 19 aprile del 1978 a Palo Alto, in California, Stati Uniti. L’attore è alto complessivamente 1.80 metri.

Fonti: IMDb

 
 

Benedict Cumberbatch su Doctor Strange: “All’inizio pensavo fosse datato e sessista”

Durante una recente intervista con Esquire, Benedict Cumberbatch ha ricordato i suoi dubbi iniziali in merito al personaggio di Doctor Strange: dopo essere stato contattato dai Marvel Studios e prima di accettare di interpretarlo, infatti, l’attore britannico pensava che fosse “molto datato e sessista”.

“Ho avuto i miei dubbi al riguardo, prima di accettare la parte… per lo più a causa dei fumetti”, ha spiegato Cumberbatch. “Ho pensato: ‘Questo è un personaggio molto datato e sessista’. Poi sono riusciti a convincermi parlandomi dei loro piani più grandi: ‘Non preoccuparti. Sarà un personaggio del suo tempo’, mi dissero. Poi mi resi conto che forse non avrei potuto girarlo, a causa di alcuni impegni a teatro. Era già tutto pronto. Non potevo farlo. La Marvel prese in considerazioni un paio di altre opzioni, ma poi venne da me e disse: ‘Non vogliamo altri’. Così decisero di far slittare la produzione di sei mesi.”

Sempre nella stessa intervista, Benedict Cumberbatch ha elogiato la performance di Tom Holland in Spider-Man: No Way Home, in cui l’attore britannico tornerà a vestire i panni dello Stregone Supremo: “Tutte le volte che faccio questi film stento a crederci. Non riuscirò mai a superare il brivido di ritrovarmi in un film al fianco di Spider-Man. È bellissimo. Ho trascorso molto tempo con Tom Holland, un attore e una persona assolutamente brillante. È incredibile.”

Spider-Man: No Way Home, quello che sappiamo

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 16 dicembre 2021.

 
 

Jared Leto chiarisce una volta per tutte sui “regali” al cast di Suicide Squad

Joker gotham city sirens

In seguito all’uscita di Suicide Squad di David Ayer nel 2016, sono iniziate a circolare alcuni voci secondo cui il premio Oscar Jared Leto, interprete del Joker, avrebbe inviato ad alcuni dei suoi co-protagonisti una serie di regali piuttosto bizzarri e in qualche modo inappropriati, tra cui un topo vivo, dei preservativi usati e persino delle perline anali.

Tuttavia, in seguito alla diffusione di tali rumor, i successivi report hanno sottolineato che, in realtà, quelle storie non erano conformi a quanto effettivamente accaduto e ora è stato proprio il diretto interessato a mettere le cose in chiaro.

Parlando con Entertainment Weekly in occasione della premiere di House of Gucci di Ridley Scott, Leto ha dichiarato che “non c’erano preservativi usati o altri regali salaci” e che le sue precedenti affermazioni (che sembravano proprio sostenere quelle voci), in realtà, erano state fatte “per puro divertimento”.

“Ognuno dei pochi regali che sono stati inviati è stato fatto con uno spirito di divertimento e avventura e accolto con altrettante risate, divertimento e avventura”, spiega Leto. “È tutto filmato! Hanno filmato tutto! Le persone stavano morendo dalle risate. Ci stavamo solo divertendo.”

“Voglio dire… Stavo interpretando un ragazzo chiamato Joker, andava bene fare degli scherzi”, ha aggiunto. “Niente ha mai superato i limiti, e non spetta ad altre persone su Internet creare false storie o giudicare. In fin dei conti, sono pur sempre un’artista. Se faccio qualcosa di rischioso e non vi piace… in sostanza, potete baciarmi il cu*o.”

Suicide Squad e il ruolo del Joker di Jared Leto

Suicide Squad è uscito al cinema nel 2016 ed è subito stroncato dalla critica. Non molto tempo dopo, è stato rivelato che la versione rilasciata dalla Warner Bros. era, in definitiva, il prodotto dell’interferenza dello studio durante le riprese, cosa che ha spinto molti fan a lanciare la campagna social #ReleaseTheAyerCut. Sebbene ciò si sia rivelato efficace nel caso della Justice League di Zack Snyder, tuttavia non ha ancora avuto lo stesso effetto per il film di David Ayer.

Per quanto riguarda il Joker, è stato da tempo stabilito che gran parte delle scene di Jared Leto sono state tagliate dal film, con Ayer che nel maggio 2020 ha affermato che di essere dispiaciuto per il trattamento riservato alla performance dell’attore.

 
 

Spider-Man: No Way Home, Tom Holland sulla relazione tra Peter e Doctor Strange

Spider-Man

Quando è stata confermata la presenza di Benedict Cumberbatch nel cast di Spider-Man: No Way Home, il ruolo dell’attore nel film è stato descritto come una sorta di “mentore” per il giovane Peter Parker. Tuttavia, in una recente intervista con Games Radar, Tom Holland ha specificato che la relazione tra Peter e Stephen Strange sarà molto diversa da quella che il personaggio aveva con il compianto Tony Stark/Iron Man.

“Non considererei Doctor Strange un mentore in questo film… è più un collega. A questo punto, nel film, Spider-Man si è affermato come un Vendicatore piuttosto potente e serio”, ha spiegato Holland. “Doctor Strange gli riconosce questa cosa e lo tratta come un suo pari. Tuttavia, nel corso del film, la loro relazione va in pezzi. E invece di restare colleghi… non diventano nemici, ma sicuramente non sono amici”.

L’attore ha poi aggiunto: “Spider-Man vuole sempre accontentare tutti. Vuole sempre che tutti siano felici. Ma in questo caso, non sarà così. Quella tra Peter e Stephen Strange è una relazione interessante. È molto, molto diversa da quella che Peter aveva con Tony. Ma è comunque divertente. Spider-Man e Doctor Strange sono un ottimo mix. Stanno benissimo sullo schermo insieme. L’equilibrio tra loro è molto divertente.”

Parlando sempre con Games Radar, Tom Holland ha anticipato che i toni di No Way Home saranno molto diversi da quelli delle precedenti avventure di Peter nel MCU: “Ciò che sorprenderà davvero il pubblico è il fatto che questo non sarà un film divertente. È più cupo, più triste… anche toccante. Vedremo personaggi che amiamo affrontare cose che non avremmo mai voluto che affrontassero. Ero davvero entusiasta all’idea di esplorare quest’altro lato della storia di Peter.”

“Peter Parker è sempre uno che guarda il lato positivo della vita”, ha aggiunto. “Crede sempre di poter risolvere qualsiasi cosa. Questa volta, invece, lo vediamo in difficoltà… in estrema difficoltà. Era un aspetto del personaggio che non avevo mai esplorato prima d’ora e non vedevo l’ora di farlo. Non ho ancora visto il film, soltanto dei pezzi, ma posso comunque affermare che è il migliore che abbiamo fatto. Decisamente il miglior film di Spider-Man che abbiamo mai fatto. Non credo che i fan siano davvero pronti. Neanche io sono pronto. Sarà brutale.”

Spider-Man: No Way Home, quello che sappiamo

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 16 dicembre 2021.

 
 

Downton Abbey: Una Nuova Era, il primo teaser!

Una nuova era ha inizio. L’intero cast ritorna al completo in Downton Abbey II: Una Nuova Era. A loro  si uniscono le new entry Hugh Dancy, Laura Haddock, Nathalie Baye e Dominic West. Downton Abbey 2: Una nuova era uscirà al cinema a Marzo del 2022.

Il sequel del film del 2019 Downton Abbey. Il primo film seguiva una visita, alla famiglia Crawley e allo staff di Downton, da parte del re e della regina d’Inghilterra. Non è chiaro se un altro illustre personaggio visiterà la tenuta, o se sarà un altro lo spirito di questo secondo film.

“Dopo un anno molto impegnativo con così tanti di noi separati dalla famiglia e dagli amici, è un enorme conforto pensare che ci aspettano tempi migliori e che il prossimo Natale ci ritroveremo con i tanto amati personaggi di Downton Abbey”, ha detto il produttore Neame.

Anche il presidente di Focus Features Peter Kujawski si è concentrato sui piaceri ristoratori di un ritorno a Downton: “Non c’è posto come casa per le vacanze e non possiamo immaginare un regalo migliore che riunirsi con Julian, Gareth e l’intera famiglia Downton nel 2021 per riportare a casa i Crawley per i loro fan”.

 
 

Eternals: cosa ha funzionato e cosa no nel film di Chloé Zhao

eternals

Eternals ha ricevuto una risposta mista dalla critica e, sebbene non sia necessariamente il capolavoro che ci aspettavamo, ci sono comunque aspetti del film da apprezzare, oltre a problematiche da analizzare. Eternals si trova attualmente al 48% di gradimento su Rotten Tomatoes.

E’ facile intuire perché non tutti hanno risposto positivamente al primo blockbuster di Chloé Zhao mentre, dall’altro lato, sembra che alcuni critici abbiano goduto di questa opportunità per abbattere il MCU. Ambizioso, audace, e sicuramente un prodotto  di diverso per i Marvel Studios, Eternals racchiude scelte narrative riuscite e altre dimostratesi rischiose, nei suoi 150 minuti di durata.

1Non ha funzionato: troppi salti temporali

eternals salti temporali

Per quanto ci sia piaciuto fare un tuffo profondo nella storia del MCU, Eternals ha presentato davvero troppi salti temporali, secondo i fan. Questo era evidente dal fatto che il film doveva costantemente ricordarci quando (e dove) l’azione che si svolgeva sullo schermo avesse luogo, rendendo desiderabile una geolocalizzazione più semplice.

Abbiamo apprezzato la visita al passato, ma sarebbe stato bello se ciò a cui si è assistito fosse meglio legato alla più ampia narrativa del MCU. Invece, tutto è sembrato un po’ casuale, e al limite ha fatto sentire gli Eterni un po’ insignificanti. “Il film è confuso, e riesce appena a tenersi insieme”, dicono alcuni fan. Con un regista minore, però, siamo certi che questo avrebbe potuto essere un completo e totale fallimento.

Ora è troppo tardi, ma questa è una lezione che i Marvel Studios possono sperare di imparare andando avanti.

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Il visionario mondo di Louis Wain: recensione del film

Il visionario mondo di Louis Wain

Con un elogio alla pittura, all’amore e alla follia, il regista Will Sharpe ci accompagna nella vita di Louis Wain, artista dall’animo sensibile e fragile, creando un universo variopinto e affascinante. Uscito su Prime Video il 5 novembre 2021Il visionario mondo di Louis Wain vede un bravissimo Benedict Cumberbatch nelle vesti del protagonista, pittore realmente esistito, circondato da donne impersonate da attrici magistrali come Claire Foy (The Crown), Andrea Riseborough (Black Mirror), Aimee Lou Wood (Sex Education).

Louis Wain: la storia dell’artista tormentato

Il visionario mondo di Louis Wain racconta la storia di un artista britannico dell’800. Louis Wain nasce a Londra nel 1860: è il primogenito di sei figli e l’unico maschio. In seguito alla morte del padre, a 20 anni si trova costretto a lasciare la scuola d’arte per lavorare e sostenere l’intera famiglia. Nonostante il suo disordine mentale e la sua instabilità, i guadagni di Louis come illustratore per i giornali permettono alle sorelle di avere una governante che le educhi, Emily Richardson. Contro tute le dicerie e la differenza di età (Emily è dieci anni più grande di Louis), i due si innamorano e si sposano. Dopo soli tre anni di vita insieme, Emily si ammala di cancro e muore, lasciando Louis solo con il loro amato gatto Peter. Seguono per l’artista anni di enorme sofferenza interiore ma grande successo sul lato artistico: i gatti antropomorfizzati dai grandi occhi diventano i protagonisti dei disegni di Wain e lo conducono alla notorietà. Per tutta la vita l’artista vive dilaniato da lutti e dispiaceri famigliari, ma non rinuncia mai alla sua arte, nemmeno quando è ormai privo di vista e in casa di cura.

Ne Il visionario mondo di Louis Wain, il folle diventa magico

Will Sharpe prende la follia dell’artista e la trasforma in magia, creando un racconto fiabesco. Una voce narrante accompagna le immagini dall’inizio alla fine, seguendo gli avvenimenti e i viaggi della disturbata mente di Louis. Come spesso accade nei biopic sugli artisti, si veda ad esempio Gaugin con Vincent Cassell, anche ne Il visionario mondo di Louis Wain c’è il tentativo di giustificare, esplicitare, la follia e il tormento che stanno dietro ad un grande artista. Come se fosse necessario riscattare compassione attorno a figure geniali ma sole e disturbate. In questo caso però, la rappresentazione di Wain non è banale o estremamente forzata da sembrare una caricatura. Benedict Cumberbatch è riuscito a interpretare con delicatezza ogni stato d’animo vissuto dall’artista. Ricordando vagamente Buster Keaton, attore del cinema muto noto come Faccia di pietraCumberbatch mostra un volto serio e spesso immobile, ma comunque potentissimo a livello espressivo. Il velo di tristezza e di tormento dell’artista sono incastonati perfettamente nei minimi movimenti facciali dell’attore.

L’amore e gli affetti di Wain, croce e delizia

Louis Wain, crescendo circondato da cinque sorelle femmine, è un animo estremamente sensibile. Ne Il visionario mondo di Louis Wain, la caratterizzazione delle sorelle è ben studiata: ognuna di esse ha un ruolo preciso nel film come nella vita dell’artista. La maggiore, Caroline (Andrea Riseborough), ha un carattere potente, pieno di ombre e sfumature di follia, in grado di influenzare tutti i fratelli. La minore, Marie (Hayley Squires), è tormentata fin da bambina dagli incubi, come Louis: tra i due vi è un forte legame.

Un’altra donna essenziale nel film è Emily (Claire Foy), unico grande amore a cui Louis dà tutto sé stesso. L’affetto tra i due è descritto con assoluta dolcezza, dai primi incontri fino all’intensissimo dialogo prima della morte di lei. Wain ama tutte le sue donne: Emily, le sorelle, la madre. Ogni disgrazia che le tocca è per lui motivo di estrema sofferenza, dolore che solo il disegno sembra momentaneamente placare. In un circolo vizioso.

Il visionario mondo di Louis Wain è un film pittorico

L’aspetto pittorico, colorito e pieno di sfumature dell’arte di Wain viene ripreso sotto molteplici aspetti dal regista. In primis, le ambientazioni: si passa dalle ricostruzioni incantevoli della Londra nel pieno della Rivoluzione Industriale, caotica, densa di animali e di umanità variopinta, agli spazi suburbani della campagna inglese, scorci incantevoli che da realtà si trasformano in dipinto. L’attenzione ai costumi, agli interni domestici, non fanno che riempire gli occhi dello spettatore di meraviglia. Il visionario mondo di Louis Wain è un film che vuole esaltare la bellezza. Non soltanto la bellezza esteriore, della natura, degli animali, ma anche la bellezza della mente umana, tra luci e ombre, e di ciò che l’uomo è in grado di pensare, progettare e creare.

The electrical life of Louis Wain

Riprendiamo il titolo inglese originale de Il visionario mondo di Louis Wain perché il discorso sull’elettricità è il fil rouge dell’intero film. L’artista britannico ammirava la forza elettrica, trovava che l’elettricità avesse una grossa influenza sulla vita degli uomini e degli animali. Venerata e temuta come se fosse una divinità, l’elettricità di cui parlava Wain è quasi un concetto filosofico, la chiave da ricercare per comprendere in profondità il segreto della vita.

Qualcosa di potente e spettacolare, forse l’amore, forse la bellezza, forse l’arte. In ogni caso, il film di Wain sicuramente è ricco di questa elettricità.

 
 

Henry Cavill ribadisce: “Il mantello di Superman è ancora nell’armadio”

henry cavill

Sappiamo che la Warner Bros. introdurrà il personaggio di Supergirl nell’attesissimo The Flash di Andy Muschietti, mentre un film scritto da Ta-Nehisi Coates e prodotto da J.J. Abrams si focalizzerà su uno dei due Superman neri dell’universo a fumetti (molto probabilmente Calvin Ellis). Parallelamente, Michael B. Jordan sta sviluppando una serie tv per HBO Max incentrata su Vlad Zod (l’altro Superman Nero della DC Comis).

Per quanto riguarda il Superman originale del DC Extended Universe, invece, non esistono ancora notizie certe. In una recente intervista con The Hollywood Reporter, Henry Cavill ha così commentato la notizia di un film incentrato su un Superman nero: “È eccitante. Superman non è definito dal colore della pelle, è molto di più. Superman è un ideale. Superman è un essere straordinario che vive nei nostri cuori.”

“Perché non avere più Supermen in corsa? Joaquin Phoenix ha fatto un meraviglioso film su Joker… Cosa succederebbe se non fosse legato al resto del franchise? Ci sono più trame nei fumetti di Superman che avvengono nello stesso momento”. Da ciò si evince che Cavill non crede che un film su un Superman nero rappresenti la fine della sua iterazione di Kal-El: l’attore ha infatti dichiarato che “c’è ancora molto da raccontare, per me, in veste di Superman.”

“Mi piacerebbe davvero avere la possibilità di tornare. L’uccisione di Zod ha dato al personaggio una ragione per non uccidere mai più. Superman che cade a terra e urla… Non credo che in origine fosse nella sceneggiatura, ma voleva mostrare il dolore che provava”, ha aggiunto l’attore riferendosi alle scene finali de L’uomo d’acciaio. “Ho effettuato riprese molto più intense rispetto a quelle che hanno poi scelto; stavo per scoppiare a piangere. Superman ha appena ucciso l’ultimo membro rimasto della sua specie. Questa è la scelta che ha fatto in quel momento, e non lo farà mai più”.

“C’è un’opportunità di crescita dopo un momento simile”, ha aggiunto. “Si potrebbe esplorare la psiche di Superman come essere profondo, apparentemente invulnerabile, simile a un dio, ma con sentimenti reali al suo interno. Come dico sempre: ‘Il mantello è ancora nel mio armadio.'”

 
 

Eternals, sequel: gli sceneggiatori sulla possibilità di introdurre Galactus

10 personaggi: Galactus fantastici quattro

ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SUL FINALE DI ETERNALS!

10 personaggi: GalactusIn base agli eventi raccontati in Eternals, ci sono state molto speculazioni sul fatto che un potenziale sequel potrebbe introdurre un personaggio dei fumetti che i fan sperano da tempo di vedere nel MCU, ossia Galactus, il Divoratore di Mondi.

Un secondo film non è ancora stato annunciato in via ufficiale, ma a quanto pare gli sceneggiatori Ryan e Kaz Firpo sarebbero ben disposti a tornare al lavoro per un eventuale sequel. Alla fine di Eternals [SEGUONO SPOILER…], Sersi sfrutta il potere dell’Uni-Mente per uccidere il Celestiale Tiamut e salvare l’intero pianeta. Tuttavia, i Celestiali intervengono e rapiscono Sersi, Kingo e Phastos.

Galactus potrebbe non essere un Celestiale, ma l’antico Divoratore di Mondi simile a un dio potrebbe comunque essere inserito in un eventuale sequel. “Galactus è un personaggio straordinario, un autentico cattivo”, ha detto Kaz a The Direct quando gli è stato chiesto della possibilità di esplorare il personaggio. “Ovviamente, stiamo preparando il terreno per scontri intergalattici, cosmici e megalitici, specialmente quando uccidi un dio dello spazio e poi questo dio dello spazio arriva, ti rapisce e progetta di giudicare la Terra. Penso che una porta sia chiaramente aperta per tutti quei cattivi divoratori di mondi”.

Ryan ha poi valutato alcuni modi in cui Galactus potrebbe essere inserito in una nuova eventuale storia: “Si sta parlando tanto delle scene post-credit… su chi abbiamo presentato o stiamo presentando, su dove stiamo andando… Galactus è una di quelle figure iconiche dell’Universo Marvel che saremo di certo entusiasti di vedere al cinema. Ma a volte, anche se lasci aperta una porta, non sai davvero cosa potrebbe accadere in un sequel. Forse sei troppo impegnato a salvare un Celestiale da Galactus che finisci per incorrere nella sua ira… tutto è possibile.”

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

 
 

One Piece: la nuova serie live action Netflix

one piece

ONE PIECE è l’annunciata serie Originale Netflix basata sull’omonimo manga e serie animata giapponese One Piece che arriverà nel 2022.

One Piece: quando esce e dove vederla in streaming

One Piece in streaming sarà disponibile nel corso del 2022 su Netflix.

One Piece: trama e cast

La trama ufficiale non è stata ancora rivelata. Sappiamo si baserà One su Piece (stilizzato in maiuscolo)  un manga giapponese scritto e disegnato da Eiichiro Oda. E ‘stato serializzato in Shueisha ‘s shonen manga rivista Weekly Shonen Jump dal luglio 1997, con i suoi singoli capitoli compilati in 100 tankōbon volumi di settembre 2021. La storia segue le avventure di Monkey D. Rufy , un ragazzo il cui corpo ha acquisito le proprietà della gomma dopo aver mangiato involontariamente un frutto del diavolo. Con la sua ciurma di pirati, chiamata Pirati di Cappello di Paglia, Rufy esplora la Grand Line alla ricerca dell’ultimo tesoro del mondo conosciuto come “One Piece” per diventare il prossimo Re dei Pirati.

In One Piece protagonisti saranno Iñaki Godoy nei panni di Monkey D. Rufy. Nel cast anche Mackenyu (Ruroni Kenshin: Final Chapter), Emily Rudd (Fear Street), Jacob Romero Gibson (All Rise) e Taz Skylar (Boiling Point) nei panni degli amati pirati a bordo della Thousand Sunny. Mackenyu interpreterà Rornoa Zoro, Rudd interpreterà Nami, Gibson interpreterà Usopp e Skylar interpreterà Sanji.