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Star Wars: Rogue Squadron in sospeso per divergenze tra Patty Jenkins e Lucasfilm?

Star Wars: Rogue Squadron

Dopo l’uscita de L’ascesa di Skywalker nel 2019, l’universo di Star Wars sarebbe dovuto tornare sul grande schermo con il film Rogue Squadron. Diretto da Patty Jenkins, regista di Wonder Woman, il film dovrebbe esplorare il lato più “radicato” della galassia lontana, lontana, concentrandosi su una nuova generazione di piloti di Starfighter.

Rogue Squadron era stato annunciato ufficialmente in occasione dell’Investor Day di Disney del 2020: all’epoca venne anche confermato che sarebbe arrivato nelle sale il 22 dicembre 2023. Tuttavia, qualche settimana fa è arrivata la notizia che il film è stato messo in stand-by dalla Lucasfilm. Inizialmente, The Hollywood Reporter aveva parlato di un’impossibilità da parte di Jenkins di avviare la produzione entro il 2022 a causa di altri impegni di lavoro. Ora, un articolo di Puck sembra invece indicare che potrebbe esserci un’altra ragione dietro la sospensione “temporanea” del progetto.

Nell’articolo in questione (scritto, tra l’altro, da Matthew Belloni, ex redattore di THR) si parla, infatti, di alcune divergenze creative tra Patty Jenkins e i dirigenti della Lucasfilm. A quanto pare, le parti non sarebbero d’accordo in merito alla sceneggiatura del film. Inoltre, la fonte sottolinea le pesanti restrizioni che lo studio metterebbe in atto per i registi che lavorano all’universo di Star Wars, cosa che probabilmente Jenkins non era disposta ad accettare. Secondo Puck, alla regista sarebbe stata concessa molto più libertà con il franchise di Wonder Woman

Ad oggi la data di uscita di Rogue Squadron nelle sale resta fissata per Natale del 2023, ma è chiaro che questa battuta d’arresto comporterà uno slittamento necessario. A questo punto, non sappiamo se Jenkins resterà a bordo del progetto oppure no, nonostante Deadline affermi che la regista sia ancora intenzionata ad occuparsi della regia. Non ci resta che attendere ulteriori sviluppi.

Quello che sappiamo su Star Wars: Rogue Squadron

Star Wars: Rogue Squadron, che doveva arrivare nelle sale americane a dicembre 2023, sarà basato sul videogioco originale sviluppato da Factor 5 e LucasArts e pubblicato per Nintendo 64 e per PC il 7 dicembre 1998. Fu uno dei primi giochi per Nintendo a far uso dell’Expansion Pak, che permette la visualizzazione di grafica maggiormente dettagliata durante la sessione di gioco. Due seguiti sono stati in seguito sviluppati per il Nintendo Gamecube: Star Wars: Rogue Squadron II: Rogue Leader Star Wars: Rogue Squadron III: Rebel Strike.

 
 

Doctor Strange 2: i reshoot serviranno per aggiungere importanti cameo?

doctor strange 2

Alla fine della scorsa settimana è arrivata la notizia che i Marvel Studios stanno pianificando ben sei settimane di riprese aggiuntive per Doctor Strange in the Multiverse of Madness, che dovrebbero partire a breve e proseguire anche durante il mese di dicembre.

Nonostante i reshoot siano ormai diventati una tradizione quando si tratta di grandi blockbuster come i film del MCU, la durata delle riprese aggiuntive del sequel di Doctor Strange (oltre un mese) ha sollevato – giustamente – qualche perplessità. Se a questo si aggiunge il fatto che proprio di recente la data di uscita del film è stata posticipata, è normale che la preoccupazione dei fan abbia cominciato a farsi sentire attraverso il web.

Tuttavia, KC Walsh di GWW ha di recente confermato attraverso il suo account Twitter (via CBM) che esiste una buona ragione se i reshoot di Doctor Strange 2 occuperanno un lasso di tempo così lungo. A quanto pare, Kevin Feige sarebbe molto soddisfatto del lavoro di Raimi e della direzione intrapresa dal film. Tuttavia, l’obiettivo delle riprese aggiuntive sarebbe quello di aggiungere ‘attori’ che non avevano potuto partecipare alle riprese principali perché impegnate altrove, insieme ad una serie di nuovi importanti cameo.

In precedenza, era stato lo stesso Walsh a ipotizzare che le riprese aggiuntive potessero essere il risultato di un bisogno, da parte dei Marvel Studios, di dover spiegare meglio il concetto del Multiverso e delle realtà alternative per tutti coloro che non avessero seguito la serie Loki su Disney+. Inoltre, per diverso tempo si è parlato della possibilità che i personaggi di Tom Hiddleston, Sophia Di Martino e Owen Wilson potessero apparire nel sequel.

La speranza è che un first look di Doctor Strange in the Multiverse of Madness possa arrivare online in concomitanza con l’arrivo nelle sale di tutto il mondo di Spider-Man: No Way Home a dicembre, cose che avrebbe senso considerato quanto hanno in comune i due progetti. Dopotutto, i fan non vedono l’ora di iniziare a esplorare il Multiverso.

Doctor Strange in the Multiverse of Madness vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

 
 

Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli in home video

Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli

Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, il film Marvel Studios diretto da Destin Daniel Cretton e interpretato da Simu Liu che introduce il nuovo supereroe dell’Universo Cinematografico Marvel, sarà disponibile dal 16 novembre in formato Blu-Ray, DVD e 4K UHD. La versione Home Video include tanti contenuti extra da scoprire, tra cui gli esclusivi approfondimenti con i filmmaker e 11 scene eliminate.

Shang-Chi è un giovane supereroe che intraprende un inedito viaggio alla scoperta di sé stesso. In Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, Shang-Chi (Simu Liu) deve confrontarsi con il passato che pensava di essersi lasciato alle spalle quando viene trascinato nella rete della misteriosa organizzazione dei Dieci Anelli. Il film vede nel cast anche la presenza di Tony Leung nel ruolo di Wenwu, Awkwafina nel ruolo dell’amica di Shang-Chi, Katy, e Michelle Yeoh nel ruolo di Jiang Nan. Il cast comprende anche Fala Chen, Meng’er Zhang, Florian Munteanu e Ronny Chieng.

CONTENUTI EXTRA di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli 

  • Legami di famiglia – Un’immersione tra i ricchi e complicati retaggi di Shang-Chi e Xu Wenwu;
  • La costruzione di un retaggio – Viaggio dietro le quinte per approfondire l’esplosivo ingresso di Shang-Chi nel Marvel Cinematic Universe;
  • Scene Eliminate:
    • In attesa – Shang-Chi e Katy fanno una videochiamata con Xialing
    • Provaci – Katy ha un momento di slancio durante un combattimento
    • Shang-Chi chiede scusa – Anni dopo la sua improvvisa assenza, Shang-Chi prova a chiedere scusa a Xialing
    • Sono qui – Shang-Chi e Katy hanno una conversazione nel vicolo. Katy assicura a Shang-Chi che sarà sempre pronta ad aiutarlo
    • Discorso di incoraggiamento – Razor Fist incoraggia Katy nel tentativo di rovesciare le sorti dello scontro
    • Grandezza – Trevor e Katy parlano delle loro passioni in comune durante la fuga in auto
    • Fuga attraverso il tunnel – I protagonisti scappano attraverso il tunnel di fuga di Trevor per raggiungere l’auto
    • Due figli – Xu Wenwu fa un confronto tra Shang-Chi e Razor Fist durante una cena accesa
    • Cartolina – Shang-Chi e Xu Wenwu si riuniscono come padre e figlio. Shang-Chi mette in chiaro quanto lui non condivida la filosofia di Xu Wenwu
    • Solo amici – Katy e Xialing si conoscono meglio. Xialing fa a Katy alcune domande personali
    • Sbrigarsela da soli – Xu Wenwu torna al suo impero dopo che il boss della Iron Gang viene catturato
  • Commento Audio – Modalità che permette di rivedere il film con il commento audio di Destin Daniel Cretton e Dave Callaham.
 
 

Red Notice: le 10 migliori citazioni del film Netflix

Red Notice film 2021

ATTENZIONE: L’articolo contiene spoiler del film Red Notice A pochi giorni dall’uscita sulla piattaforma Netflix, Red Notice ha già conquistato il pubblico. Complici il cast stellato e le battute ben architettate tra i protagonisti, molte frasi del film hanno ottime possibilità di diventare citazioni divertenti. Red Notice racconta la storia dell’agente John Hartley (The Rock/ Dwayne Johnson) e del ladro Nolan Booth (Ryan Reynolds) che diventano un team contro un nemico comune: il più abile rapinatore al mondo, LìAlfiere (Gal Gadot).

Le tre Uova di Cleopatra, reliquie d’oro di altissimo valore, sono al centro delle vicende: donate da Marco Antonio all’amata, sono oggi ambiti oggetti di lusso di cui sia Nolan che l’Alfiere vogliono impossessarsi. In un’avvincente ricerca che spazia dall’Italia alla Russia, fino all’Argentina e all’Egitto, la caccia alle uova mette a dura prova l’agente e i due rapitori. L’ironia pungente di Red Notice è condensata in alcune frasi particolarmente d’affetto. Ecco le 10 migliori citazioni dal film!

1Alfieri e pedine

Il colpo di scena finale di Red Notice, in cui viene svelata la vera identità di Hartley spiazza tutti, Booth per primo. Quello che credeva il suo compagno, l’agente che per tutto il tempo della missione aveva credeva di poter muovere a suo piacimento, ha mentito più del ladro. Hartley è il partner, in crime e in amore, dell’Alfiere. Lei e lui sono il vero team, la coppia di Alfieri. E, rimanendo in tema scacchi, dicono a Booth:

  • Johnson: ”Ci sono due alfieri negli scacchi”
  • Gadot: ”E una quantità infinita di pedoni!”.
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Julianne Moore: 10 cose che non sai sull’attrice

julianne moore

Julianne Moore è una delle attrici più apprezzate del cinema internazionale a noi contemporaneo. Versatile, capace e combattiva, è riuscita a conquistare il pubblico in più di 25 anni di onorata carriera.

Nonostante il suo lavoro di attrice, lei non si è mai considerata una diva e ha sempre fatto sentire la sua voce per le campagne sociali da lei sostenute. Un’attrice che ha fatto davvero tanta gavetta e si è inventata il lavoro, conscia delle proprie capacità ed abilità.

Ecco dieci cose che, forse, non sapevate di Julianne Moore.

Julianne Moore: i suoi film e la sua carriera

 

1. È cresciuta tra Europa e Stati Uniti. Julie Anne Smith è nata il 3 dicembre del 1960 a Fayetteville, nella Carolina del Nord, da Anne Love, un’assistente sociale psichiatrica, e Peter Moore Smith, un avvocato militare, colonnello dell’esercito e pilota di elicottero. Ha un fratello e una sorella più piccoli, Valerie e Peter Moore, e a causa del lavoro dei suoi genitori, è cresciuta tra due continenti. Si è diplomata nel 1979 a Francoforte sul Meno e poi si è laureata in Belle arti a Boston. Da parte di madre ha discendenze scozzesi, mentre da parte di padre ne ha di albanesi.

2. Il film di Julianne Moore. Inizia la gavetta alle sogli degli anni ’90 con film come Body of Evidence – Il corpo del reato (1993), America oggi (1993), e nel 1995 inizia la sua lunga collaborazione Todd Haynes, che inizia con il film Safe. In seguito recita in Nine Months – Imprevisti d’amore (1995), Il mondo perduto – Jurassic Park (1997), Boogie Nights – L’altra Hollywood (1997) e Fine di una storia (1998), film per i quali viene candidata all’Oscar nel 1998 e nel 2000. Recita anche in Il grande Lebowski (1998), Psycho (1998), Magnolia (1999), Lontano dal paradiso (2002), The Hours (2002), I figli degli uomini (2006), Savage Grace (2007), A Single Man (2009), I ragazzi stanno bene (2010), Crazy, Stupid, Love (2011), Don Jon (2013), Still Alice (2014), Maps to the Stars (2014), Hunger Games: il canto della rivolta Parte 1 e Parte 2 (2014 e 2015), Kingsman – Il cerchio d’oro (2017). Recita poi in Suburbicon (2017) al fianco di Matt Damon, Gloria Bell (2018), La donna alla finestra (2021) e Caro Evan Hansen (2021).

3. Ha recentemente recitato in una nota serie. Nel corso della sua carriera l’attrice non ha poi mancato di recitare anche in alcune produzioni televisive, come le serie Così gira il mondo (1985) e 30 Rock (2009-2013). Ha poi preso parte anche a film TV quali Un difficile addio (1991), Omicidi e incantesimi (1991) e Game Change (2012). Nel 2021, invece, è protagonista delle miniserie La storia di Lisey, diretta dal regista cileno Pablo Larraìn e basata sull’omonimo romanzo di Stephen King.

Julianne Moore da Oscar

4. È stata candidata per 5 volte. La prima nomination per la Miglior attrice non protagonista è arrivata nel 1998 per la sua interpretazione nel film Boogie Night – L’altra Hollywood di Paul Thomas Anderson e due anni dopo è arrivata quella per la miglior attrice grazie al film Fine di una storia di Neil Jordan. Nel 2003 ottiene ben due candidature: una alla miglior attrice per Lontano dal paradiso di Todd Haynes e la seconda come miglior attrice non protagonista per The Hours di Stephen Daldry. La quinta ed ultima nomination arriva nel 2015 con Still Alice, vincendo il premio.

Julianne Moore in Still Alice

5. Ha ricevuto il plauso mondiale per Still Alice. Nel 2014 prende parte alle riprese del film, nel ruolo della protagonista. Il film, che è un adattamento del romanzo Perdersi di Lisa Genova e che racconta la storia di Alice Howland, affermata linguistica che si trova a combattere contro l’Alzheimer presenile, è stato girato da Richard Glatzer. Il regista era affetto da sclerosi laterale amiotrofica e, putroppo, è mancato qualche dopo aver terminato le riprese. Per la sua interpretazione l’attrice si è preparata a lungo studiando la malattia che era chiamata a rappresentare.

Julianne Moore combatte l'Alzheimer Still Alice

Julianne Moore in Hunger Games

6. Ha recitato nel film su insistenza dei figli. Negli ultimi due film della saga di Hunger Games l’attrice ha interpretato il ruolo della presidentessa Alma Coin. Julianne Moore ha dichiarato che i suoi due figli, entrambi fan dei romanzi, l’hanno convinta a firmare per il ruolo di Alma Coin. Per il ruolo, oltre a una parrucca grigia, Julianne Moore ha indossato anche lenti a contatto scure, caratterizzando ulteriormente il personaggio.

Julianne Moore è hot

7. Passano gli anni, ma lei non cambia. La Moore è una splendida ultracinquantenne, sempre brillante e bellissima. Nel corso della sua carriera ha partecipato ad alcuni film definiti controversi, nei quali è apparsa in scene di sesso davvero hot. Nel corso degli anni, pur invecchiando, la bellezza è una dote che le rimane, pur non essendo mai stata considerata una “sex bomb” come altre sue colleghe.

Julianne Moore: il marito e i figli

8. È sposata con un regista. Dopo un primo matrimonio avuto con l’attore e regista John Could Rubin, durato dal 1986 al 1995, l’attrice conosce nel 2003 il suo attuale marito, ovvero il regista e produttore Bart Freundlich. I due hanno lavorato insieme per il film I segreti del cuore, intraprendendo da quel momento una relazione. In seguito hanno avuto due figli, Caleb e Liv, nati rispettivamente nel 1997 e nel 2002.

Julianne Moore: l’altezza dell’attrice

9. Un talento concentrato. La Moore è alta a malapena 1,60, anche se in realtà sembri molto più slanciata di quello che è. Eppure, anche se piuttosto bassina rispetto alle tante sue colleghe attrici, è riuscita a superarle tutte grazie alla sua personalità e alle sue interpretazioni sempre così intense e di grande impatto.

10. È anche scrittrice. Nel corso della sua vita ha subìto qualche problema di emarginazione, dovuto alla sua bassa statura e ai suoi capelli. Così, ha scritto ben sette libri, nei quali racconta la storia di una ragazzina con le lentiggini ed i capelli rossi che impara ad apprezzarsi e a stare al mondo. Il primo libro di chiama Freckeface Strawbarry ed è uscito nel 2007.

Fonti: IMDb, biography, Elle

 
 

Noir in Festival: aperte le votazione per il premio Giorgio Scerbanenco 2021

Noir in Festiva premio Scerbanenco 2021

È online la lista dei 20 romanzi noir da votare per determinare la cinquina dei finalisti concorrenti all’edizione 2021 del Premio Giorgio Scerbanenco. Sono romanzi noir italiani editi nell’anno e scelti, tra gli oltre 100 iscritti, dal comitato selezionatore del festival.

A partire dal 15 novembre fino alle ore 23.55 di sabato 27 novembre 2021, ogni lettore potrà votare i suoi cinque titoli preferiti sul sito del festival (www.noirfest.com). La cinquina dei finalisti sarà determinata dalla somma ponderata dei voti dei lettori e della Giuria Letteraria, presieduta da Cecilia Scerbanenco e composta da  Alessandra Calanchi, Valerio Calzolaio, Luca Crovi, Sergio Pent, Sebastiano Triulzi e John Vignola.

I cinque finalisti saranno presentati il 10 dicembre al Teatro Filodrammatici di Milano; tra questi, la Giuria Letteraria (a cui si aggiungeranno Cecilia Lavopa e Alessandra Tedesco) sceglierà il vincitore del Premio Giorgio Scerbanenco 2021 che sarà annunciato e premiato il 10 dicembre stesso al Cinema Gloria di Milano.

I semi-finalisti del premio Giorgio Scerbanenco 2021:

Il liceoAlessandro Berselli, Elliot
L’uomo del portoCristina Cassar Scalia, Einaudi
Nient’altro che nebbiaPatrizia Emilitri, Tea
La regola di Santa CroceGabriella Genisi, Nero Rizzoli
Bunny BoyLorenza Ghinelli, Marsilio
La lunga notteLeonardo Gori, Tea
Questo giorno che incombeAntonella Lattanzi, Harper Collins
Tutti si muoreDiego Lama, Mondadori
Una rabbia sempliceDavide Longo, Einaudi
Il segreto di Mr WillerChicca Maralfa, Les Flaneurs
Lontano da casaEnrico Pandiani, Salani
Il codice della vendettaPasquale Ruju, E/O
Come delfini tra pescecaniFrançois Morlupi, Salani
Caramelle dai conosciutiAldo Pagano, Piemme
Il pregiudizio della sopravvivenzaPaolo Roversi, Marsilio
Via liberaLorenzo Scano, Nero Rizzoli
Tre madriFrancesca Serafini, La nave di Teseo
Il sesto comandamentoAnna Vera Sullam, SEM
Reo confessoValerio Varesi, Mondadori
Nero inchiostroSara Vallefuoco, Mondadori

 
 

Diabolik: i character poster di EVA KANT e GINKO

diabolik

Ecco i Character Poster di EVA KANT e di GINKO interpretati da Miriam Leone e Valerio Mastandrea in DIABOLIKil film firmato Manetti bros. nelle sale dal 16 dicembre.

DIABOLIK, adattamento cinematografico delle avventure del personaggio creato da Angela e Luciana Giussani, è diretto dai Manetti bros., scritto da Michelangelo La Neve e Manetti bros., che hanno firmato anche il soggetto insieme a Mario Gomboli.

A dare il volto a Diabolik Luca MarinelliNel cast anche Alessandro RoiaSerena RossiRoberto Citran, Luca Di Giovanni, Antonino Iuorio, Vanessa Scalera, Daniela Piperno, Pier Giorgio Bellocchio con la partecipazione straordinaria di Claudia Gerini.

DIABOLIK è una produzione Mompracem con Rai Cinema, prodotto da Carlo Macchitella e Manetti bros., in associazione con Astorina e con Luigi de Vecchi, con il sostegno di Emilia – Romagna Film CommissionFriuli Venezia Giulia Film CommissionFilm Commission Vallee D’Aoste.

Al cinema dal 16 dicembre distribuito da 01 Distribution. La colonna sonora originale del film è composta da Pivio & Aldo De Scalzi mentre Manuel Agnelli è autore e interprete di due brani inediti.

La trama breve di Diabolik

La storia oscura e romantica dell’incontro tra Diabolik ed Eva Kant, ambientata nello stato di Clerville alla fine degli anni ‘60. A dargli la caccia, e a cercare di fermare i loro diabolici piani, l’ispettore Ginko.

 
 

Spider-Man: No Way Home, anticipata l’uscita italiana. Ecco il nuovo poster

La SONY ha diffuso un nuovo poster di Spider-Man: No Way Home in cui il nostro amichevole Spider-Man di quartiere compare spalla a spalla con Doctor Strange, mentre su di lui incombe la minaccia di Doc Ock. Dal poster apprendiamo anche che il film uscirà in Italia il 15 dicembre, e non più il 16 come comunicato in precedenza.

Per la prima volta nella storia cinematografica di Spider-Man, il nostro amichevole eroe di quartiere è smascherato e non può più separare la sua vita privata dalle grandi responsabilità di essere un Supereroe. Quando chiede aiuto a Doctor Strange, la posta in gioco si fa sempre più rischiosa e lo porterà a scoprire cosa significa realmente essere Spider-Man.

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 15 dicembre 2021.

 
 

Terraviva Film Festival: 16 al 20 novembre 2021 la seconda edizione

TERRAVIVA FILM FESTIVAL

GENOMA FILMS e l’Associazione Amici di Giana, dopo il positivo esordio del 2020, presentano la seconda edizione del TERRAVIVA FILM FESTIVAL, rassegna cinematografica e di cultura che, attraverso proiezioni, un concorso cinematografico, talk e masterclass, mira a sviluppare una cultura dell’unione e una conoscenza e comprensione dell’altro e delle diverse identità.

Il Festival, in programma dal 16 al 20 novembre 2021, intende contribuire allo sviluppo dell’inclusione, alla sensibilizzazione verso i temi ambientali, strettamente legati alle migrazioni e alla genesi dei conflitti e a far conoscere alcuni tra gli artisti emergenti e più interessanti espressione dei paesi del sud e dell’est del mondo.

Nel 2020 l’evento – ideato da Paolo Rossi Pisu di Genoma Films insieme a Laura Traversi dell’Associazione Amici di Giana che ne cura la direzione artistica insieme a Giampiero Judica – a causa della pandemia si era svolto solo in modalità on-line, registrando nelle 5 giornate oltre 3000 spettatori sulla piattaforma MyMovies per 21 proiezioni; quest’anno il TERRAVIVA FILM FESTIVAL verrà invece realizzato sia in streaming sulla piattaforma MyMovies che dal vivo al Teatro Laura Betti e alla Casa della Conoscenza di Casalecchio di Reno e negli spazi del DamsLab del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna.

TERRAVIVA FILM FESTIVAL si pone come un’iniziativa culturale volta alla creazione di consapevolezza, specie tra le nuove generazioni e come contributo verso l’accettazione e comprensione delle diversità culturali, di origine e religione. Con il coinvolgimento delle scuole secondarie di Casalecchio di Reno e il Liceo Leonardo Da Vinci e Laura Bassi di Bologna è stata istituita anche quest’anno una giuria e un premio Terraviva studenti per il miglior film e cortometraggio.

Tre masterclass di scrittura performativa, di movimento creativo e di regia saranno dedicate ai ragazzi delle scuole secondarie e legate ai temi oggetto del festival. 

Un focus speciale nell’edizione di quest’anno sarà dedicato alla questione femminile, al tema donne e integralismo e alle difficoltà e al dramma delle donne vittima di violenza domestica e dei femminicidi, purtroppo in vertiginosa crescita. Proiezioni e talk ci porteranno al cuore del problema della violenza di genere e agli eventi politici che intaccano le libertà democratiche. 

Madrina della manifestazione sarà l’attrice ed educatrice professionale Priscilla Muscat, da sempre interessata alla valenza pedagogica dell’arte.

Una Giuria Specializzata conferirà il premio Raffaele Pisu 2021 per il miglior film e cortometraggio. 

TERRAVIVA FILM FESTIVAL è organizzato da Genoma Films e Associazione Amici di Giana e realizzato in collaborazione con il Comune di Casalecchio sul Reno (Bo) e il Premio Gianandrea Mutti e con il patrocinio del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna e il riconoscimento del Ministero della Cultura. 

IL PROGRAMMA del Terraviva Film Festival

Il programma – disponibile al sito https://terravivafilmfestival.it/programma/ prevede un concorso di 11 lungometraggi, un concorso di 8 cortometraggi e la proiezione di un film fuori concorso, provenienti da oltre 15 paesi. 

CONCORSO LUNGOMETRAGGI: 

  • DYING TO DIVORCE di Chloe Fairwether (Turchia-UK, 2021 – 80 min)
  • ETHBET! di Matteo Ferrarini (2021, Belgio – 71 min)
  • I FIGLI DI CAINO di Keti Stamo (Francia-Albania-Italia, 2021 – 68 min)
  • LA GUERRA DI CAM di Laura Muscardin (Italia, 2020 – 83 min)
  • LIVING WATER di Pavel Borecky (Giordania-Svizzera-Repubblica Ceca, 2020 – 77 min)
  • NEST di Josefina Pérez-García e Felipe Sigala (Cile, 2021 – 61 min)
  • SALMON di Ali Jenaban (Italia-Iran, 2020 – 64 min)
  • TAMING THE GARDEN di Salome Jashi (Georgia-Svizzera-Canada-Inghilterra, 2021 – 86 min)
  • THE SAINT OF THE IMPOSSIBLE di Marc Raymond Wilkins (Svizzera, 2020 – 97 min)
  • YEMEN NONOSTANTE LA GUERRA di Laura Silvia Battaglia (Yemen-Italia, 2020), 52″
  • WRITING WITH FIRE di Sushmit Ghosh e Rintu Thomas (India-USA, 2021 – 92 min)

CONCORSO CORTOMETRAGGI: 

  • ANCORA NON LO SO di Maaria Sayed (Italia, 2021 – corto – 15 min)
  • BEYOND THE SEA di Thomàs Sheridan (Italia, 2021 – corto – 29 min)
  • EL CLIMA RICO di Angelica de Vito (USA, 2021 – 45 min)
  • GIUSTO IL TEMPO PER UNA SIGARETTA di Valentina Casadei (Italia, 2020 – corto – 15 min)
  • HAILSTON DANCE di Amin Pour Barghi e Ali Jenaban (Iran, 2017 – corto – 13 min)
  • NEL BLU di Mounir Derbal (Italia, 2021 – corto – 15 min)
  • PIZZA BOY di Gianluca Zonta (Italia, 2019 – 15 min)
  • RESILIENT WARRIORS di Jose Antonio e Giacomo Arrigoni (Italia-Brasile, 2021 – corto – 4 min)

PROIEZIONE FUORI CONCORSO: 

LET’S KISS di Filippo Vendemmiati (Italia, 2021 – 85 min)

Il programma quest’anno affronterà con proiezioni, talk e performance tre tematiche specifiche alle quali saranno dedicate tre intere giornate di lavori:

  • 17 novembre al Teatro Laura Betti di Casalecchio di Reno Focus migrazione, conflitti ed esilio, diritti umani e ricerca di identità.

Alle ore 16.30 il talk Migrazione e Media: viaggio tra le immagini di una trasformazione. Interverranno: Susanna Guerini (Archivio Memorie Migranti), Laura Berrini (Fondazione Cineteca di Bologna), Mounir Derbal, Maaria Sayed e Keti Stamo (registi vincitori del Premio Gianandrea Mutti), il Professore Leonardo de Franceschi (Università Roma 3), Giuditta Lughi (ricercatrice indipendente), modera Sarah Kamsu, giornalista.

  • 18 novembre al Teatro Laura Betti di Casalecchio di Reno, giornata dedicata ai temi ambientali e al depauperamento, alla rivalità tra uomo e natura, allo sradicamento in senso metaforico e materiale.
    Alle 16.30 il talk “Ambiente e risorse naturali: la grande abbuffata”.  Interverranno: Elly Schlein (Vicepresidente Regione Emilia Romagna), Professoressa Luisa Corazza (direttrice del Centro di Ricerca ArIA – Università degli studi del Molise), Angelica de Vito (adviser per la Missione permanente del Costa Rica alle Nazioni Unite), Luciano Centonze (direttore CEFA – Il seme della solidarietà Onlus), modera Sara Manisera (giornalista).
  • 19 novembre i lavori si spostano al DamsLab in via Azzo Gardino a Bologna con focus dedicato a donne e integralismo, alle difficoltà e al dramma delle donne vittima di violenza domestica e alla stretta interconnessione tra democrazia e diritti delle donne, tra violenza pubblica e privata.
    Alle 17, preceduto dal monologo dell’attrice Paola Michelini “Invisibili”, il talk “Confini Violati: la sopraffazione nei conflitti tra paesi e nelle relazioni tra individui”. Interverranno: Emily Clancy (Vicesindaca e Assessora del Comune di Bologna), Prof. Giacomo Manzoli (direttore del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna) Razi Mohebi, Soheila Javaheri e Ali Jenaban (registi), Tatiana Biagioni (Presidente AGI – Associazione Avvocati Giuslavoristi Italiani), Laura Silvia Battaglia (giornalista e documentarista), modera Francesca Caruso (ricercatrice nel programma Mediterraneo, Medio Oriente e Africa dello IAI e Policy Officer del MWMN).
 
 

Meryl Streep: 10 cose che non sai sull’attrice

Meryl Streep
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Meryl Streep è considerata come una delle attrici migliori del cinema internazionale contemporaneo e moderno, piena di talento e con mille doti che è sempre pronta a sfoderare. Di larghe vedute, femminista e con gran coraggio, è una delle attrici di Hollywood che alza spesso la voce per le giuste cause.

Versatile, capace di conquistare il pubblico di quasiasi generazione, la Streep continua a farsi amare, sia come attrice che come persona, da più di 40 anni, certi che continuerà a farlo per almeno altri quaranta.

Ecco dieci cose che, forse, non sapevate di Meryl Streep.

Meryl Streep: i suoi film

1. Voleva diventare soprano. All’età di 12 anni la Streep incominciò a prendere lezioni di canto, in quanto il suo desiderio era quello di diventare soprano. Ha tuttavia smesso quattro anni dopo per mancanza di vera passione. La recitazione non era minimamente nei suoi piani fino a quando non ha preso parte alla recita scolastica La signorina Julie, al Vassar College. Il suo professore in seguito affermò “non penso che nessuno abbia insegnato a Meryl a recitare. Se lo è insegnato da sola“. Dopo la laurea, dunque, ha intrapreso la carriera di attrice.

2. Ha debuttato al cinema a quasi trent’anni. Dopo essere stata rifiutata da Dino De Laurentiis perché venne definita brutta per partecipare al King Kong, nel 1977 debutta al cinema con Giulia di Fred Zinnemann e l’anno successivo comincia ad imporsi nel panorama cinematografico con Il cacciatore di Michael Cimino, recitando al fianco di Robert De Niro. Nonostante Katharine Hepburn la definì come un nulla di speciale, l’anno successivo vinse l’Oscar alla miglior attrice non protagonista per Kramer contro Kramer.

3. I film con Meryl Streep. Gli anni ’80, soprattutto dopo il primo Oscar conquistato, la lanciano dell’olimpo delle attrici di Hollywood, prendendo parte a film come La scelta di Sophie (1982), Silkwood (1983), La mia Africa (1985), Ironweed (1987), Un grido nella notte (1989), She Devil – Lei, il diavolo (1989), Cartoline dall’inferno (1990), La morte ti fa bella (1992) e I ponti di Madison County (1995) di e con Clint Eastwood. Ma ha recitato anche in La stanza di Marvin (1996), La voce dell’amore (1998), La musica del cuore (1999), The Hours (2002), Il ladro di orchidee (2002), The Manchurian Candidate (2004), Il diavolo veste Prada (2006), Leoni per agnelli (2007) di Robert Redford, Mamma mia! (2008), Julie & Julia (2009), The Iron Lady (2011), Into the woods (2015), Florence Foster Jenkins (2016), The Post (2017), Panama Papers (2019), Piccole donne (2019), The Prom (2020), Lasciali parlare (2020) e Don’t Look Up (2021).

meryl streep

Meryl Streep: i suoi figli

4. Ha quattro figli. Dopo essere stata fidanzata per un paio di anni con John Cazale, suo co-protagonista in Il cacciatore e poi tristemente morto nel marzo del 1978 a causa di un cancro ai polmoni, nel settembre di quello stesso anno la Streep ha sposato Don Gummer, uno scultore. I due hanno poi avuto quattro figli, un maschio e tre femmine: Henry (1979), di professione cantante Mamie (1983), Grace (1986) e Louisa, di professione modella (1991). Gummer e la Streep sono poi noti per il loro fare donazioni ogni anno a organizzazioni d’arte ed istituti scolastici, tra cui il Vassar College, scuola in cui la stessa Streep studiò.

5. La recitazione come dote di famiglia. Sia Mamie che Grace sono entrambe attrici di un certo rilievo. Mamie, che è il nome d’arte di Mary Willa, ha partecipato al film Heartburn – Affari di cuore, per poi prendere parte a L’imbroglio – The Hoax, mentre nel 2007 recita in Un amore senza tempo, film nel quale interpreta lo stesso personaggio di sua madre, ma in versione giovane. Ha recitato anche in Effetti Collaterali (2013), Cake (2014), The End of the Tour (2015) e Dove eravamo rimasti (2015). Grace Jane invece è apparsa in La casa degli spiriti (1993) e, dopo il diploma in storia dell’arte e lingua italiana nel 2008, ha preso parte a L’amore all’improvviso – Larry Crowne e alle serie tv Zero Hour, American Horror Story e The Newsroom. Dal 2016 è facente parte del cast di Mr. Robot.

Meryl Streep e i suoi Oscar

6. Ha vinto 3 Oscar. Meryl Streep, nel corso della sua carriera, ha vinto ben tre Oscar, arrivando solo seconda a Katharine Hepburn, che ne vinse 4, e avendo tante statuette quante quelle di Daniel Day Lewis, Jack Nicholson, Ingrid Bergman, Frances McDormand e Walter Brennan. La Streep ha vinto l’Oscar alla miglior attrice non protagonista per Kramer contro Kramer nel 1980, e due per La Miglior attrice protagonista per La scelta di Sophie nel 1983 e The Iron Lady nel 2012.

7. È stata nominata 21 volte. La Streep ha raggiunto il record di nomination avute per un Oscar, raggiungendo quota 21. Togliendo dalla classifica le nomination che le hanno poi fruttato le statuette, è stata nominata per: Il cacciatore, La donna del tenente francese, Silkwood, La mia Africa, Ironweed, Un grido nella notte, Cartoline dall’inferno, I ponti di Madison County, La voce dell’amore, La musica del cuore, Il ladro di orchidee, Il diavolo veste Prada, Il dubbio, Julie & Julia, I segreti di Osage County, Into the Woods, Florence Foster Jenkins e The Post.

meryl streep

Meryl Streep e Tom Hanks

8. Tom Hanks e Meryl Streep hanno lavorato insieme per The Post. Nel 2017 i due sono entrati in trattative per partecipare al film di Steven Spielberg, che narra la vicenda della pubblicazione di settemila pagine di diversi documenti ritenuti top secret che rivelavano tutti i segreti sulla guerra il Vietnam, pubblicati nel 1971 sul New York Times e sul Washington Post. Un’inchiesta giornalistica, il racconto di un’amicizia di affetto e stima tra uomo e donna e la storia della prima donna editrice che si trova a valutare e decidere se pubblicare i documenti.

9. Sono amici da tempo. Prima di The Post, paradossalmente, i due attori, tra i più iconici, noti e premiati della loro generazione, non hanno mai recitato insieme. Si conoscono però da tempo e sono amici di lunga data. Il merito della loro conoscenza è tutto di Nora Ephron, grande amica di Hanks che ha diretto l’attore in C’è posta per te e Insonnia d’amore. I due attori, tuttavia, hanno proprio con The Post avuto modo di frequentarsi per davvero, in quanto prima la loro era un’amicizia grossomodo a distanza.

Meryl Streep: età e altezza dell’attrice

10. Meryl Streep è nata il 22 giugno del 1949 a Summit, nel New Jersey, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1.68 metri.

Fonti: IMDb, biography

 
 

Capitan America: 10 curiosità sulla rivalità con Iron Man

captain america iron Chris Evans

Grazie al Marvel Cinematic Universe, Capitan America e Iron Man sono diventati il volto per eccellenza dei Vendicatori, per il pubblico mainstream. Sono stati anche le figure chiave di ciascun lato della storyline Civil War ed entrambi hanno giocato un ruolo fondamentale nel salvare il mondo da Thanos. Nei fumetti, i due eroi sono altrettanto importanti, come mette in luce ScreenRant.

Sono stati due dei primi eroi dell’Universo Marvel, Iron Man uno dei primi Vendicatori e Capitan America un eroe di guerra riportato in vita dopo anni di congelamento. Divennero anche amici intimi, sebbene fossero spesso anche acerrimi rivali. Erano entrambi eroi abituati a fare le cose a modo loro e, benché rimanessero fedeli ai propri ideali, condividevano comunque un sano rispetto reciproco.

Capitan America non era un Vendicatore originale

Mentre i fan del MCU hanno visto Iron Man e Captain America come due dei membri fondatori dei Vendicatori, questo non è quello che è successo nei fumetti, dove Iron Man era un membro fondatore e Capitan America si è unito solo in seguito.

Certo, Capitan America è stato comunque uno dei primi membri, ma non si è unito alla squadra fino a Avengers #4 di Stan Lee e Jack Kirby. Detto questo, la squadra ha considerato in maniera retroattiva Cap un membro fondatore, anche se Iron Man in almeno un’occasione ha superato Cap.

Iron Man ha detto che il suo momento migliore è stato incontrare Capitan America

Captain America congelatoI Vendicatori si formarono quando Iron Man, Ant-Man, Thor e Wasp si unirono per fermare Hulk, solo per imparare che Loki era il vero nemico. Tre numeri dopo, scoprirono un corpo congelato nel ghiaccio e si rivelò essere Capitan America. Anni dopo, Iron Man ha rivelato quanto sia stato importante quel momento.

Questo è successo in Fallen Son: The Death of Captain America, e ha avuto luogo dopo la morte di Cap dopo Civil War. Questo era il funerale di Cap, e Tony Stark ha ammesso che quando i Vendicatori hanno trovato Capitan America è stato il giorno più bello della sua vita.

Capitan America ha addestrato Iron Man come combattente

Captain America allenò Iron ManCapitan America è un super-soldato con forza e resistenza superiori, mentre Iron Man è uno scienziato che indossa un’armatura. Questo li rende entrambi potenti, ma Cap ha un enorme vantaggio su Iron Man. In una battaglia senza l’ausilio dell’armatura, Iron Man può essere considerato un combattente sotto la media.

Tutto questo è cambiato grazie a Capitan America. Sapendo che i Vendicatori avevano bisogno che Iron Man fosse un abile combattente, Capitan America lo aiutò ad allenarsi nel combattimento uno contro uno. In Iron Man #125, Cap mostrò quanto Iron Man avesse da imparare sul modo di combattere.

Capitan America sapeva di non poter aiutare Iron Man nel recupero

Captain America vs Iron ManUna delle migliori storyline di Iron Man nei fumetti è stata la storia Demon in a Bottle di Bob Layton e David Micheline. In questa storia, Iron Man non doveva sconfiggere un supercattivo, anzi, ha combattuto le sue stesse dipendenze.

In questa storyline, Tony disse a Capitan America che se avesse saputo cosa stava succedendo nella sua testa, avrebbe saputo perché doveva bere. Cap voleva aiutare, ma ha sganciato una notizia bomba quando ha detto a Iron Man che suo padre era un alcolizzato, e ha imparato che non si può aiutare finché l’alcolizzato finchp egli stesso non vuole essere aiutato.

Capitan America era contro Iron Man durante Armor Wars

Captain America vs Iron ManCapitan America e Iron Man hanno combattuto diverse battaglie. Quella che tutti conoscono è stata la loro battaglia in Civil War. Tuttavia, hanno combattuto anche anni prima, quando Cap era dalla parte del governo contro Tony: si trattava di Armor Wars.

In questa storia, Iron Man si proponeva di recuperare tutte le sue armature e le sue armi da chiunque le avesse, compreso il governo degli Stati Uniti. Capitan America andò a fermarlo e ad arrestarlo, ma Iron Man riuscì a fuggire. Cap accettò di dargli la possibilità di fare la cosa giusta, mostrando il rispetto che condividevano all’epoca.

Cap ha lasciato i Vendicatori dopo che Iron Man ha ucciso qualcuno

Cap vs Tony StarkIron Man era un membro fondatore dei Vendicatori e Capitan America no. Normalmente, la gente guarda a loro due come co-fondatori quando si prendono decisioni, ma c’è stata almeno una volta in cui Iron Man si è fatto valere.

Iron Man guidò una squadra di Vendicatori per uccidere la Suprema Intelligenza Kree in Avengers #347. Capitan America, il leader dell’epoca, disapprovò, ma Iron Man si tirò indietro e portò a termine la missione. Come risultato, Cap si dimise da leader della squadra e lasciò il team per un certo periodo.

Capitan America si fidò di Iron Man per trovare il suo sostituto

Morte di Captain AmericaCapitan America morì dopo essersi arreso a Iron Man alla conclusione di Civil War. Questo fu difficile per Iron Man, che si chiese se alla fine ne fosse valsa la pena. Tuttavia, mentre Capitan America e Iron Man erano in guerra, i due non hanno mai perso il rispetto reciproco.

Anche dopo tutto, Steve Rogers voleva che Capitan America continuasse a esistere e chiese a Tony di aiutarlo a farlo. Steve voleva che Bucky Barnes fosse il nuovo Capitan America, e anche se Bucky era contrario alla nomina, Iron Man rispettò i desideri di Steve e consegnò a Bucky il costume e lo scudo.

I due si sono sposati su una Terra alternativa

Captain America e Iron Woman In un momento che è diventato per lo più una diceria di Internet, Capitan America e Iron Woman si sono sposati su una Terra alternativa. Questo accadde dopo la storyline Civil War e durante Dark Reign, quando Norman Osborn prese il comando.

In Dark Reign: Fantastic Four #2, Reed Richards ha trovato il modo di esaminare diverse Terre per trovarne una in cui Civil War non sia finita in tragedia. Ne trovò una – Terra-3490 – dove non c’era la Guerra Civile. Qui Steve Rogers, Capitan America, ha sposato Iron Woman, Natasha Stark.

Iron Man e Capitan America riconciliati dopo l’assedio

Avengers era eroicaDopo Civil War, i fan erano per lo più inorriditi. Tuttavia, la Marvel ha deciso di tornare al punto di partenza dopo la fine di Siege. A questo punto, Thor odiava Iron Man e le cose non andavano bene per i Vendicatori. Dopo Siege, è iniziata l‘Era Eroica e le cose sono finalmente tornate alla normalità.

Norman Osborn era fuori dal potere e Steve Rogers era tornato dalla morte. In Avengers Prime, Thor, Capitan America e Iron Man riaccesero finalmente la loro amicizia e lasciarono che il passato rimanesse nel passato, tornando tutti ad essere Vendicatori.

Iron Man e gli Illuminati hanno resettato la mente di Cap

Iron Man & IlluminatiPer quanto Capitan America e Iron Man rimangano amici, i due si sono spesso scontrati e Tony Stark non è sempre stato l’eroe più nobile e onorevole. Gli Illuminati erano un gruppo di eroi che lavoravano dietro le quinte per salvare il mondo, e spesso fallivano.

Quando gli Illuminati hanno capito che l’Incursione stava arrivando, hanno scelto di tentare di distruggere le altre Terre. Iron Man coinvolse Capitan America per rispetto, ma lui non credeva che dovessero distruggere gli altri mondi. Conoscendo il pericolo, Iron Man accettò di far resettare la mente di Cap, il che alla fine fu annullato e Capitan America partì per abbattere gli Illuminati.

 
 

La Brea: NBC annuncia la seconda stagione

La Brea

Il network americano NBC ha annunciato di aver rinnovato per una seconda stagione La Brea, la serie tv di successo creata da David Appelbaum. La Brea è il nuovo programma n. 1 di questo autunno nelle fasce d’età comprese tra 18-49. La serie ha raggiunto più di 47 milioni di telespettatori su piattaforme lineari e digitali. Il pilota “La Brea”, andato in onda il 28 settembre, si è attestato attualmente su 3,6  milioni di utenti in 18-49 e 19,8 milioni di telespettatori totoli.

Il cast di La Brea comprende Natalie Zea, Eoin Macken, Jack Martin, Zyra Gorecki, Jon Seda, Chiké Okonkwo, Karina Logue, Veronica St. Clair, Rohan Mirchandaney, Nicholas Gonzalez, Lily Santiago, Chloe De Los Santos e Josh McKenzie. Lo scrittore David Appelbaum è produttore esecutivo con Avi Nir, Alon Shtruzman, Peter Traugott, Rachel Kaplan, Steven Lilien, Bryan Wynbrandt e Ken Woodruff. La Brea è prodotto da Universal Television, una divisione di Universal Studio Group, in associazione con Keshet Studios.

La Brea 2

La Brea 2 è la seconda stagione della serie tv La Brea creata da David Appelbaum per il network americano NBC. La trama della seconda stagione non è stata resa ancora nota. Nella serie Quando un’enorme voragine si apre nel mezzo di Los Angeles e attira centinaia di persone ed edifici nelle sue profondità, coloro che vi cadono si ritrovano in una terra primordiale misteriosa e pericolosa, dove non hanno altra scelta che unirsi per sopravvivere. Lo spettacolo segue una famiglia, distrutta dagli eventi, che cerca di tornare insieme.

Protagonisti di La Brea 2 sono Natalie Zea come Eve Harris, Eoin Macken come Gavin Harris, Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki come Izzy Harris e  Jack Martin come Josh Harris. Nel cast anche Natalie Zea come Eve Harris, Eoin Macken come Gavin Harris, Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki come Izzy Harris, Jack Martin come Josh Harris, Veronica St. Clair come Riley Velez, Rohan Mirchandaney come Scott, Lily Santiago come Veronica, Chloe De Los Santos come Lily, Jon Seda come Dr. Sam Velez e Angel Parker. Nel cast anche Catherine Dent come Jessica Harris, Jag Bal come Scott Hasan, Nicholas Gonzalez come Levi Brooks e Josh McKenzie come Lucas.

 
 

Spider-Man: No Way Home, 10 folli teorie sulla trama del film

Spider-Man: No Way Home

Manca ormai sempre meno all’arrivo nelle sale di Spider-Man: No Way Home. In attesa del nuovo trailer (che dovrebbe arrivare online nella giornata di domani), andiamo insieme alla scoperta di 10 folli teorie dei fan in merito alla misteriosissima trama del film.

1Ned diventa Hobgoblin

Spider-Man: No Way Home

Nei fumetti, spesso gli amici di Peter si rivoltano contro di lui. Dal compagno di scuola Harry Osborn al suo amico d’infanzia Eddie Brock, tutti hanno deciso di voltare le spalle al bene. Una teoria dei fan particolarmente strana, emersa su Reddit, suggerisce che un destino simile potrebbe accadere anche al Peter del MCU, con Ned Leeds che diventa il nefasto Hobgoblin.

Anche se ciò può sembrare improbabile, in realtà controparte fumettistica di Ned ha già assunto quel ruolo. L’utente di Twitter @StiltedBilted crede anche che Jacob Bateman abbia perso peso proprio per il film, quindi per interpretare il nuovo personaggio. Potrebbe quindi essere possibile che Jon Watts abbia decido di portare in questo film l’alter ego supercriminale di Ned Leeds, fornendo un’interessante sfida emotiva per il Peter del MCU.

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Henry Cavill svela il suo più grande rimpianto in merito a Superman

Nel corso di un’intervista con The Hollywood Reporter, Henry Cavill ha rivelato di avere un rimpianto nei confronti della sua interpretazione di Superman. Proprio di recente, l’attore ha spiegato che vorrebbe ancora interpretare l’eroe kryptoniano sul grande schermo, sottolineando di avere ancora “il mantello nell’armadio”

Tuttavia, l’attore ha criticato un aspetto in particolare della sua performance nei panni dell’iconico supereroe. Si tratta di un momento alla fine de L’uomo d’acciaio in cui il personaggio si trova davanti alla tomba di suo padre e rivolge un sorriso a sua madre Martha. “C’è una scena alla fine de L’uomo d’acciaio, in cui sto parlando con Martha. Avrei dovuto sorridere diversamente”, ha spiegato l’attore.

“Ogni volta che vedo quella scena, penso: ‘È un sorriso irritante’. Semplicemente, non mi piace. Perché ho sorriso così? Non è così che sorrido. Avrei dovuto farlo diversamente”, ha concluso.

Se Henry Cavill avrà o meno l’opportunità di continuare con il ruolo e approfondire ulteriormente la sua versione di Superman, è un mistero che ancora non sembra trovare soluzione. Le voci sull’uscita effettiva di Cavill dal DCEU circolano ormai dal 2018; parallelamente, si parla anche del fatto che il suo Superman possa diventare un personaggio di supporto in altri film dell’universo cinematografico.

Cavill è sicuramente molto legato al personaggio. Tuttavia, considerando il contratto con Netflix per The Witcher e il coinvolgimento in altri imminenti progetti cinematografici, i suoi impegni potrebbero effettivamente impedirgli di prendere parte ad un eventuale sequel de L’uomo d’acciaio o, comunque, di continuare a indossare i panni del supereroe anche in altri progetti.

 
 

Guardiani della Galassia Vol. 3: Sylvester Stallone conferma il suo ritorno

Guardiani della Galassia Vol. 2 ci ha presentato i Guardiani originali (essenzialmente, un gruppo molto più eroico di Ravagers), e all’epoca sembrava ovvio che il regista James Gunn avesse pianificato qualcosa per questi personaggi.

Dopotutto, il regista aveva riunito un impressionante gruppo di attori per interpretare i membri della squadra, tra cui Michael Rosenbaum nei panni di Martinex, Ving Rhames per il ruolo di Charlie-27 e Michelle Yeoh nei panni di Aleta Ogord.

Sylvester Stallone ha avuto il ruolo più importante, quello di Stakar Ogord, e di recente ha confermato in un nuovo video condiviso via Instagram che tornerà ad essere il vecchio compagno di squadra di Yondu (Michael Rooker) anche nell’attesissimo Guardiani della Galassia Vol. 3.

Non sappiamo se questa volta il leggendario interprete di Rocky avrà un ruolo più esteso rispetto al precedente film, anche perché lo stesso Gunn ha sempre definito il personaggio come “molto importante all’interno dell’universo Marvel”. Cosa avrà in cantiere il regista? Al momento non ci è dato saperlo, considerato che ad oggi i dettagli sulla trama del film sono ancora piuttosto scarsi.

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

 
 

Spider-Man ha aiutato Tom Holland a gestire la fama e sentirsi più sicuro

Tom Holland Spider-Man: No Way Home

Da quando Tom Holland è entrato a far parte del MCU, inevitabilmente è diventato una delle più grandi star di Hollywood, e nonostante abbia messo il suo talento al servizio anche di altri progetti, quello di Spider-Man è decisamente il ruolo più importante della sua carriera, almeno fino ad oggi.

Ma qual è stato il vero impatto che l’aver interpretato l’iconico supereroe ha avuto nella vita di Holland? Il giovane attore, che rivedremo a breve nei panni di Peter Parker nell’attesissimo Spider-Man: No Way Home, ha avuto modo di parlare proprio di questo in una recente intervista con Total Film (via The Direct).

“Sono cresciuto e cambiato nel miglior modo possibile. Ho imparato davvero a difendermi”, ha spiegato. “Quando inizi a fare questi film per la prima volta, devi fare come ti viene detto e non pensi a nulla. Ma col passare del tempo ti rendi conto che sei un attore, che stai recitando in un film e quindi devi proteggerti, imparando anche a dire no. Io ho imparato a difendermi e a comportarmi in modo professionale, soprattutto quando sei il protagonista, ma anche a godermi la fama invece che scappare da essa.”

“È stata un’esperienza straordinaria”, ha aggiunto. “Da attore, ho imparato ad avere tanta fiducia nelle mie capacità, anche grazie a questa coperta di Linus che è Spider-Man. È come un parco giochi per me. Posso giocare liberamente, ma anche commettere errori. E a volte quegli errori sono necessari per arrivare ad un’idea migliore. È da lì che il personaggio si ritrova a crescere.”

Spider-Man: No Way Home, quello che sappiamo

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 16 dicembre 2021.

 
 

Il potere del cane, recensione del film di Jane Campion

Il potere del cane recensione

L’inchiostro che sporcava le mani di John Keats in Bright Star si trasforma ne Il potere del cane in materia fangosa, pronta a rivestire i corpi selvaggi di uomini e donne che recidono i legami con la propria umanità, andandosi a mescolare con il sudore, la terra, l’essenza primigenia e primitiva di istinti privi di raziocino.

La delicatezza delle dita che sfiorano i tasti di un pianoforte in Lezioni di piano, dando vita a sinfonie conturbanti e commoventi, lasciano spazio a urla interiori di uomini e donne inascoltate, invisibili agli sguardi di chi ha occhi per ammirare la bellezza di un paesaggio ameno, ma non di un’umanità che brucia come boschi nel cuore di un incendio.  

Il potere del cane, la trama

Montana, 1925. I fratelli Burbanks, Phil e George, sono gli eredi di un grande ranch di famiglia, che mandano avanti occupandosi dello spostamento di mandrie, dell’essicazione delle pelli e dell’addestramento degli uomini di fatica. Mentre George è un uomo sensibile e desidera una famiglia, Phil è un uomo che si scalda facilmente, ossessionato dal mito del suo mentore Bronco Henri. Quando George prende in sposa la giovane vedova Rose e la porta al ranch, Phil prende di mira la donna e suo figlio Peter e non smette di tormentarli.

Suggestiva amenità in rattrappita umanità

Sviluppata in orizzontale, con carrellate che si sostituiscono, moltiplicandosi, allo sguardo di un uomo che ammira lo spazio immenso dinnanzi a lui, la regia di Jane Campion crea una passerella bucolica di ambienti vasti, che finiscono per rendere ancora più piccoli, i suoi protagonisti. Pochi i primi piani destinati a ogni personaggio che attraversa il suo campo di visione. Colto nell’ambiente che più lo rappresenta, Phil, Peter e Rose diventano essi stessi parte di quello spazio, sia esso domestico, che naturale. Un’estensione umana di carte da parati, lenzuola di letti disfatti, o acque di laghi nascosti, i personaggi della Campion perdono la loro compattezza umana per abbigliarsi di astrattezza. Ciò comporta un’incapacità da parte dello spettatore di comprendere appieno le loro intenzioni, racchiudere i loro pensieri, immedesimarsi negli spazi incancreniti, o non del tutto maturarti, della loro umanità. 

Nell’anima di Phil tutto è contrastato da un senso di repressione, sia affettiva che sentimentale per un’omosessualità latente e non accettata. Una lotta interiore che intacca la resa narrativa in cui tutto è suggerito senza essere indagato a fondo. Una superficialità emotiva che stride con una maniacalità estetica di passaggi colti nella loro bellezza ed enfatizzati da una fotografia tenue, che tutto prende e dipinge di luce e tonalità calde. Una galleria di quadri impressionisti incastonati in sguardi dai ritratti caravaggeschi dove l’ombra dell’anima si scontra con la luce tenue, romantica (nel senso poetico del termine) della natura.

Se l’ambiente esterno è quasi tangibile, il mondo interno dei personaggi è un compendio astratto, sfuggente, di anime in perpetuo cambiamento e difficili da tratteggiare. Un labirinto empatico che lascia persi, senza senso dell’orientamento, i propri spettatori, ma al posto di incuriosirli con fare perturbante, finisce per lasciare loro in bocca un senso di insoddisfazione.

Il potere del cane: diavoli bloccati in essere

I personaggi di Il potere del cane sono spettri che nascono dalla profondità della terra; esseri luciferini, i cui sguardi incendiati da fuochi interiori incapaci di tradursi in dialoghi e sfoghi verbali, sono filtrati da occhi brucianti, e gesti autodistruttivi. La discesa nell’inferno personale di questi personaggi, immortalata dicotocamente in un paesaggio bucolico e paradisiaco, è un cammino segnato da una musica empatica, martellante, che grazie al talento di Jonny Greenwood segna il ritmo sincopato di passi destinati a un arco narrativo incompiuto, sebbene orientato verso un masochismo latente, scevro di partecipazione affettiva.

Dopo Lezioni di piano, due mondi così in netto contrasto come quello dei fratelli Burbanks da una parte, e quello di Rose e Peter dall’altra, si incontrano e scontrano ai piedi di un micro-universo fatto di polvere e pelli, mentre le facce si sporcano di sangue. L’essere che non sa comunicare e che cerca di aprirsi al mondo un po’ come la mano che scriveva d’amore senza averlo mai conosciuto in Bright Star, non viene del tutto sviluppato nella sua potenza latente con il personaggio di Phil. È lui il perno centrale attorno a cui vanno a svilupparsi le dinamiche di Il potere del cane.

Un uomo solitario, come sottolineato dalle inquadrature della Campion che lo isolano dagli altri, destinando la ripresa solo alla sua figura evitando di coinvolgere anche piccole parti di coloro che lo circondano, e che impedisce, proprio a causa di questa sua incapacità di relazione, di portare a compimento la linea narrativa dedicata ai personaggi. I volti dei protagonisti – e quello di una Mary che da angelo del focolare si tramuta in diavolo domestico in primis – si fanno ritratti simulacrali di più sconfitte, di un passato che ritorna senza sfociare in alcun barlume di futuro. Le inquadrature sembrano accarezzare un incanto feroce, quello di una bestialità che non dimentica l’umanità. Ciò che ne consegue, tra pennellate cinematografiche di interesse estetico ed estatico, è un ritratto subliminale di un paesaggio di matrice western fatto di memorie torbide e rimosse.

La perfezione del singolo nella delusione del totale

Preso singolarmente, ogni componente narrativo, visivo e musicale che va a formare Il potere del cane è una gemma preziosa di rara bellezza estetica. Una volta messi insieme, ogni elemento è come se depotenziasse ciò che lo precede e lo segue, rubandosi forza vitale gli uni agli altri. È paradossale constatare come la combinazione studiata di parti strutturali esteticamente perfetti, crei una figura umana straniante: attraente se vista da vicino in ogni singola cellula epidermica, scialba se osservata da lontano nel suo complesso.

Se lo sguardo della Campion ha il potere di rendere sensuale ogni cosa, i suoi personaggi restano bloccati in potenza, imprigionati tra i bordi dei tipi sociali e narrativi a loro affidati.  Un’aspirazione a un’evoluzione incapace di compiersi che finisce per limitare al ruolo di semplici figure figuranti i suoi protagonisti, diavoli distanti che non riescono a coinvolgere lo spettatore nel loro inferno personale.

La tematica e le vicende personali già affrontate da Thomas Savage nel romanzo da cui il film trae ispirazione, è qui declinata in modo deludente, sprofondando in un’afasia di linguaggio affettivo che tanto vorrebbe dire e poco riesce a comunicare. E così l’istinto si prosciuga, il dolore si rattrappisce e la bestialità violenta si limita a divenire un senso di angosciosa paura; la paura di un cane che abbaia, ma non morde.

 
 

Avengers: Endgame, la versione IMAX su Disney+ rivela un dettaglio inedito

All’inizio della scorsa settimana, Disney+ ha annunciato che le versioni IMAX di ben tredici film dei Marvel Studios sarebbero state aggiunte al servizio di streaming. Esattamente come accade nelle sale apposite, ora i fan potranno godere anche da casa di quel 26% in più dell’azione sullo schermo, un dettaglio non da poco, soprattutto se un regista ha girato parti del suo film impiegando telecamere IMAX.

Queste versioni IMAX sono disponibili sulla piattaforma dallo scorso 12 novembre, e nonostante i pochi giorni trascorsi, i fan più attenti hanno già scovato alcuni dettagli chiave che potrebbero essere sfuggitati a chi invece ha visto il film soltanto nella cosiddetta versione “standard”. In particolare, su Reddit (via CBM) è emerso un dettaglio a proposito di una scena del finale di Avengers: Endgame del 2019.

Quando viene riprodotto il messaggio che Tony Stark aveva registrato prima della sua morte, la versione IMAX del film rivela che, insieme a Pepper Potts, Happy Hogan e a Morgan, nella stanza erano presenti anche Captain America e Thor. Nella versione widescreen del film, entrambi appaiono inquadrati dal petto in giù, quindi è probabile che qualcuno potrebbe non essersi neanche accorto della loro presenza, o comunque non aver subito collegato le sagome ai rispettivi personaggi (soprattutto per quanto riguarda Steve Rogers).

Clicca qui per vedere il post originale

È incredibile quanta differenza faccia il solo vedere i volti di Cap e Thor: si tratta di un dettaglio che, inevitabilmente, aggiunge decisamente qualcosa in più alla scena in questione. Dopotutto, Steve e il Dio del Tuono erano due degli alleati, nonché amici, più stretti di Iron Man, ed erano lì, accanto a lui, nella battaglia contro Thanos.

Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile 2019, diventando il maggior incasso nella storia del cinema. Nel cast del film – tra gli altri – figurano Robert Downey Jr.Chris EvansMark RuffaloChris Hemsworth e Scarlett Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War, l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

 
 

Ridley Scott definisce “noiosi” i film di supereroi

Ridley Scott
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Nella lunga lista di registi che non apprezzano i film Marvel si inserisce anche Ridley Scott, che proprio in occasione della promozione del suo ultimo film, House of Gucci, ha avuto modo di esprimere il suo pensiero in merito ai film di supereroi.

Parlando con Deadline, il regista di Alien e Blade Runner ha avuto modo di riflettere sul suo approccio quando si tratta di portare sul grande schermo storie vere, accadute nella realtà, affermando che spesso i migliori film sono proprio guidati da personaggi estremamente forti. A quel punto, si è lasciato andare ad una critica nei confronti dei cinecomics.

“Quasi sempre, i migliori film sono guidati dai personaggi. A questo punto, devo parlare dei film di supereroi. Sono noiosi da morire”, ha dichiarato. “Le sceneggiature di quei film non sono affatto buone. Penso di aver diretto tre grandi film di supereroi nella mia carriera, scritti nel modo giusto: Alien con Sigourney Weaver, Blade Runner con Harrison Ford e il fo**utissimo Gladiatore.”

“Sono al 100% film di supereroi. Quindi, mi chiedo: perché i film di supereroi non hanno storie migliori?”, ha aggiunto il regista. “Mi dispiace, ho esagerato. Chiedo scusa, però… davvero: sono film che si salvano per lo più grazie agli effetti speciali, ma stanno diventando noiosi anche per chi lavora in quell’ambito, se hai i soldi.”

Nel corso della medesima intervista, però, il regista di The Last Duel ha ammesso di aver apprezzato Joker di Todd Phillips, rivelando: “Joaquin Phoenix è un attore che può fare qualsiasi cosa. Ecco perché, quando fa qualcosa come Joker, ti ritrovi davanti un film che propone qualcosa di mai visto prima.”

Ricordiamo che il prossimo film di Ridley Scott, dopo House of Gucci, sarà Kitbag, biopic incentrato sulla vita di Napoleone Bonaparte, che nel film sarà interpretato proprio da Joaquin Phoenix, che tornerà così a lavorare con il regista britannico dopo Il gladiatore (di cui è anche in cantiere un sequel).

 
 

Catwoman, Halle Berry vorrebbe dirigere un film: “Alzerei la posta in gioco”

Uscito nel 2004 e diretto da Pitof, Catwoman con Halle Berry era incentrato sulle avventure di Patience Phillips e si distaccava completamente dalla storia originale del personaggio dei fumetti DC.

Il film è stato universalmente stroncato dalla critica, ha ottenuto sette nomination ai Razzie Awards e per anni si è portato dietro la fama di essere uno dei peggiori film mai realizzati (attualmente detiene una valutazione del 9% su Rotten Tomatoes).

In una recente intervista con Jake’s Takes in occasione della promozione del suo debutto alla regia, Bruised, è stata proprio Halle Berry ad ammettere che vorrebbe avere un’altra occasione con l’iconico personaggio, questa volta magari proprio in qualità di regista.

“Mi piacerebbe dirigere un film su Catwoman”, ha ammesso. “Ora che ho quest’esperienza alle spalle, potrei reinventare quel mondo esattamente come ho fatto per questo film. Vorrei poter tornare indietro e reimmaginare Catwoman. Mi piacere molto.”

L’attrice premio Oscar ha persino un’idea per la sua nuova interpretazione dell’antieroina: “Vorrei che Catwoman salvasse il mondo come fa la maggior parte dei supereroi maschi. Alzerei la posta in gioco, punterei decisamente più in alto. Penso che potrebbe essere più inclusivo sia per gli uomini che per le donne.”

Presto rivedremo Catwoman sul grande schermo…

Catwoman venne ampiamente criticato soprattutto per la trama e per le scelte dietro alcuni personaggi. Nonostante i produttori avessero a disposizione una vasta gamma di materiali tra cui poter scegliere, soprattutto considerando la lunga storia di Selina Kyle nei fumetti DC e il suo complicato rapporto con i malviventi dell’universo di Batman, il film ha visto il personaggio di Patience scontrarsi e affrontare la minaccia dietro un’azienda di cosmetici.

Lo stesso regista, il francese Pitof, ha ammesso di non aver mai considerato i fumetti originali durante la lavorazione del film, dal momento che il suo intento era quello di dare vita ad un’iterazione della celebre ladra totalmente nuova. Ricordiamo che il personaggio tornerà sul grande schermo, interpretato da Zoe Kravitz, nell’attesissimo The Batman di Matt Reeves, che arriverà al cinema il prossimo anno.

 
 

Eternals: la produttrice risponde alle critiche su diversità e inclusione

eternals

Nonostante le recensioni contrastanti da parte della critica, non si può negare che uno dei pregi di Eternals sia quello di essere un film molto audace: tra i vari personaggi che compongono il team di eroi cosmici, infatti, sono presenti anche il primo supereroe sordo del MCU, ma anche il primo supereroe apertamente gay dell’universo cinematografico.

Kevin Feige ha più volte ribadito che questa è solo la punta dell’iceberg e che, in futuro, i Marvel Studios continueranno ad impegnarsi per una maggiore rappresentanza all’interno delle loro storie. Un grande passato avanti per il MCU, atteso da molti, che tuttavia non è stato esente da sterili polemiche e, in alcuni casi, da scelte di posizione estremamente radicalizzate (il film, ad esempio, non uscirà in Arabia Saudita proprio a causa della presenza del personaggio di Phastos, l’eroe omosessuale).

Come riportato da Variety (via Screen Rant), Victoria Alonso, produttrice dei Marvel Studios, ha risposto alle critiche mosse nei confronti del cinecomic di Chloé Zhao in occasione degli Outfest Legacy Awards. “Abbiamo cercato di alzare la posta in gioco, ma a volte i critici non sono dalla nostra parte”, ha spiegato Alonso. “Va bene. Va bene lo stesso. Dobbiamo comunque ringraziare i critici. Tuttavia, sarà comunque il pubblico a decidere.”

“Per noi, diversità e inclusione non rappresentano un gioco politico”, ha aggiunto la produttrice. “È una responsabilità al 100%, perché non si ottiene il successo globale che abbiamo dato alla Walt Disney Company senza il supporto di persone in tutto il mondo, di ogni tipo di essere umano. Vogliamo assicurarci di poter continuare a cambiare le cose anche in futuro.”

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

 
 

The Batman: la Batmobile in esposizione, ecco le foto!

The Batman film 2022

Arrivano un sguardo ravvicinato alla batmobile di The Batman, l’attesissimo nuovo film sul pipistrello diretto da Matt Reeves, che avrà un’inedito Bruce Wayne interpretato da Robert Pattinson. Le immagino arrivano da un evento avvenuto ad Abu Dabhi. Ecco le foto di seguito.

Durante l’evento ha partecipato anche l’attore protagonista che ha descritto le intenzioni dietro al film: La prima volta che ho incontrato Matt Reeves abbiamo parlato del fatto che volevamo fare qualcosa di radicalmente diverso da ciò che abbiamo visto finora. Non ha molto controllo della sua personalità. La separazione tra Batman e Bruce non è ancora chiara. Mi piaceva l’idea si avere u Batman ancora fuori controllo. È una strana creatura. Non ha ancora ben capito cos’è Batman, esce la notte con il cappuccio perché non riesce a dormire.

The Barman, il film

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

 
 

Gli Eterni: quali potrebbero essere le rispettive controparti nel DCEU?

eternals

Ci sono pochi franchise cinematografici di successo come il MCU, che continua a dominare al box office e, in certi casi, anche tra i critici. L’uscita del nuovo film Gli Eterni segnala alcuni cambiamenti significativi nell’universo condiviso, introducendo alcuni nuovi personaggi e sollevando ulteriormente le profonde domande filosofiche che hanno sempre aleggiato sullo sfondo.

È un film pieno di personaggi affascinanti e complessi – con le loro motivazioni e attributi moralmente ambigui – molti dei quali hanno alcune sorprendenti somiglianze con i supereroi che dominano il DCEU, come mostra ScreenRant.

1Ajak – Batman

Ajak Eterni Batman DC

Di tutti gli Eterni, Ajak ha il fardello più pesante da portare, poiché sa che la Terra è destinata ad essere distrutta dalla nascita del nuovo Celestiale. Tuttavia, è anche il loro leader e fa tutto il possibile per aiutarli.

Come Batman, con il quale condivide molte caratteristiche, avverte l’onere di essere un leader, e all’inizio del film ha già iniziato a sentire un discreto cinismo sulla loro missione, ed è per questo che decide che devono fare il possibile per salvare l’umanità.

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Serie tv Marvel: nuove sinossi e nuove serie in arrivo!

Marvel Studios
I Marvel Studios in occasione dei Disney+ Day hanno annunciato nuovi progetti e svelato i loghi delle loro serie future, tra cui i già noti progetti show Secret Invasion, Ironheart, Miss Marvel She Hulk e Moon Knight. Ha anche annunciata le nuove serie tv Echo, The Guardians of the Galaxy Holiday Special, Agatha: House of Harkness e molto altro.

Le serie Marvel in arrivo nel 2022

Hawkeye è la nuova serie originale Marvel Studios ambientata nella New York City del post blip, dove l’ex Vendicatore Clint Barton/Hawkeye (Jeremy Renner) ha una missione apparentemente semplice: tornare dalla sua famiglia in tempo per Natale. Ma quando si presenta una minaccia dal suo passato, Hawkeye si allea suo malgrado con Kate Bishop (Hailee Steinfeld), un’abile arciera di ventidue anni nonché sua grande fan, per smascherare una cospirazione criminale. Il cast della serie include anche Vera Farmiga, Fra Fee, Tony Dalton, Zahn McClarnon, Brian d’Arcy James e l’esordiente Alaqua Cox nel ruolo di Maya Lopez. Diretta da Rhys Thomas e dal duo di registi Bert e Bertie, Hawkeye debutterà in esclusiva su Disney+ il 24 novembre 2021. Un nuovo contenuto video ricco d’azione è disponibile all’interno dello speciale Marvel Studios disponibile su Disney+.

Moon Knight: questa nuova serie d’azione e d’avventura è ambientata in giro per il mondo e vede un vigilante complicato soffrire di un disturbo dissociativo dell’identità. Le molteplici identità che albergano dentro di lui si ritrovano coinvolte in una mortale guerra tra dei sullo sfondo dell’Egitto moderno e antico. Moon Knight è diretto dall’executive producer Mohamed Diab; Jeremy Slater è capo sceneggiatore. La serie arriverà su Disney+ nel 2022.

She-Hulk: Tatiana Maslany è She-Hulk/Jennifer Walters, un avvocato specializzato in casi legali riguardanti i superuomini. She-Hulk accoglierà nella serie una schiera di personaggi Marvel, tra cui Hulk, interpretato da Mark Ruffalo, e Abominio, interpretato da Tim Roth. La nuova serie comedy in arrivo su Disney+ nel 2022 è diretta dall’executive producer Kat Coiro insieme a Anu Valia. L’executive producer Jessica Gao ha il ruolo di capo sceneggiatrice.

Ms. Marvel vede per la prima volta sullo schermo Kamala Khan, un’americana pakistana di 16 anni di Jersey City. Aspirante artista, avida giocatrice e scrittrice di fan-fiction, Kamala è una grande fan degli Avengers e di uno in particolare, Capitan Marvel. Ma Kamala ha sempre lottato per trovare il suo posto nel mondo, fino a quando non ottiene i super poteri come gli eroi che ha sempre ammirato. Iman Vellani interpreta Kamala Khan, aka Ms. Marvel. La serie è diretta dagli executive producer Adil El Arbi & Bilall Fallah, Meera Menon e Sharmeen Obaid-Chinoy, con l’executive producer Bisha K. Ali nel ruolo di capo sceneggiatrice. Ms. Marvel debutterà su Disney+ nell’estate del 2022.

Le altre serie tv

  • Echo: una serie che vede nel cast Alaqua Cox nei panni di Maya Lopez, che verrà introdotta in Hawkeye;
  • Ironheart: una serie con protagonista Dominique Thorne nei panni di Riri Williams, una geniale inventrice che crea l’armatura più all’avanguardia dai tempi di Iron Man;
  • Agatha: House of Harkness: una serie con protagonista Kathryn Hahn nei panni del personaggio che ha interpretato in WandaVision. Jack Schaefer torna come executive producer e capo sceneggiatore;
  • Secret Invasion: una serie con protagonisti Samuel L. Jackson nei panni di Nick Fury e Ben Mendelsohn in quelli dello Skrull Talos, due personaggi incontrati per la prima volta in Captain Marvel. La serie evento ispirata al crossover a fumetti vede protagonista una fazione di Skrull mutaforma infiltrata sulla Terra da anni;
  • The Guardians of the Galaxy Holiday Special: uno speciale scritto e diretto da James Gunn, regista di Guardiani della Galassia;
  • X-MEN ’97: una serie animata firmata Marvel Studios che esplora nuove storie nell’iconica timeline degli anni novanta della serie originale. Beau DeMayo è executive producer e capo sceneggiatore;
  • What If…? (Stagione 2): la seconda stagione della serie animata amatissima dai fan. Dopo aver ingaggiato i Guardiani della Galassia per fermare Infinity Ultron, l’Osservatore torna nella seconda stagione di What If…? per incontrare nuovi eroi ed esplorare nuovi suggestivi mondi nel Multiverso sempre in espansione dell’MCU. Diretto dall’executive producer Bryan Andrews con l’executive producer AC Bradley come capo sceneggiatrice;
  • Spider-Man: Freshman Year: una serie animata che segue Peter Parker nel suo viaggio per diventare Spider-Man nell’MCU, con un percorso mai visto prima d’ora e uno stile che celebra le origini a fumetti del personaggio. L’executive producer Jeff Trammel è capo sceneggiatore;
  • I Am Groot: una serie di corti originali che esplorano i giorni di gloria di Baby Groot che cresce e si mette nei guai, tra le stelle. Diretto dalla executive producer Kirsten Lepore;
  • Marvel Zombies: una serie animata firmata Marvel Studios che reinventa l’Universo Marvel mentre una nuova generazione di eroi combatte un’epidemia zombie in drammatica espansione. Diretto dall’executive producer Bryan Andrews.
 
 

Dexter: New Blood, recensione del revival con Michael C. Hall

Dexter: New Blood

Una foresta innevata. Un uomo corre impugnando un fucile di precisione, sta cacciando un magnifico cervo bianco. Si ferma, prende la mira, ma non riesce a sparare il colpo mortale, e lascia così che l’animale si allontani. Quell’uomo è Dexter Morgan. 

Dexter: New Blood, dove eravamo rimasti?

Solo che ora si fa chiamare Jimmy e vive tra i boschi vicini a una sperduta cittadina di provincia. Ha chiuso con la pessima abitudine di assassino seriale? Certamente, anche se vari indizi seminati all’inizio della storia lasciano supporre che la sua mente continui a flirtare con l’idea di spargere ancora il sangue di persone tutt’altro che innocenti: prima di tutto continua a vedere (e dialogare con) sua sorella Debra, nonostante questa sia deceduta anni prima. In secondo luogo si è trovato un impiego, guarda caso, proprio nel negozio che vende armi da taglio e da fuoco. E infine continua ad avere rapporti ravvicinati con la polizia locale, in quanto si è messo insieme all’agente Angela Bishop. Insomma, sotto la superficie tranquilla e sonnolenta della vita fin troppo comune di Jimmy, la follia sanguinaria di Dexter è pronta a esplodere nuovamente…

Il ritorno del serial killer

A otto anni dalla conclusione enigmatica dello show che vedeva protagonista il più celebrato serial killer della TV contemporanea, Michael C. Hall torna nel ruolo iconico grazie a Dexter: New Blood, nuovamente targato Showtime. L’ambientazione è radicalmente diversa dalla soleggiata e sfavillante Miami della serie originale: stavolta come già scritto il serial killer si muove tra distese piene di neve e piccole cittadine di campagna, pronto a scatenare la sua furia vendicativa. Sono proprio i setting così differenti dai precedenti a rappresentare il principale punto di forza del pilot, in quanto immergono personaggi e storia in un contesto che offre potenzialmente aperture narrative ed estetiche interessanti.

Dal momento che Dexter: New Blood non punta di certo a cambiare carte in tavola, mente intende invece riproporre al pubblico che ha amato lo show originale la stessa formula che capace di renderlo un successo, quello che conta non è l’arrivo del percorso dell’episodio pilota – ogni fan di Dexter Morgan sa come andrà a finire… – quanto piuttosto il percorso stesso. E in questo la puntata iniziale della nuova stagione si rivela purtroppo fragile, priva di spunti veramente originali. Poiché mentre i semi di possibili variazioni sul tema vengono messi in scena con cura e sono oggettivamente intriganti, personaggi e situazioni sviluppati nel pilot risultano al contrario piuttosto accademici, se non in alcuni casi addirittura stereotipati. Quale potrebbe essere il motivo di tale mancanza? Probabilmente il fatto che riportare in televisione oggi un personaggio eversivo e radicalmente ambiguo come Dexter Morgan è un rischio, seppur ovviamente calcolato vista la moda dei revival esplosa in questi ultimi tempi.

Meno sangue e violenza rispetto al passato

L’estetica visivamente ardita degli episodi passati – soprattutto quelli delle prime stagioni di Dexter –  sembra per ovvi motivi essere stata sostituita da un approccio meno esplicito, maggiormente sfumato nel rappresentare sangue e violenza, in particolar modo stemperando quella visione in qualche modo goliardica che rendeva diverse e (brutalmente) innovative molte puntate della serie. Allo stesso modo il  codice morale che regola le azioni del personaggio principale appare più rarefatto, immerso in una “zona grigia” di interpretazione problematica: chi è Jimmy/Dexter in questo nuovo show? Ha ancora il potere di affascinare il pubblico come sanguinario angelo vendicatore?  Il risultato è un pilot che rimane sospeso a metà, un episodio che non riproduce lo spettacolo gore ma iconoclasta di un tempo eppure allo stesso tempo non intende distanziarsene con decisione, tentando strade differenti.

L’ambientazione fa la differenza

Se non fosse per la nuova e interessante ambientazione opposta al passato, Dexter: New Blood sarebbe risultato il tentativo fin troppo “telefonato” di rinverdire i fasti di una figura fondamentale della televisione contemporanea. Speriamo che gli episodi successivi dello show propongano nei contenuti e nella narrazione delle vie non battute in precedenza, o almeno lo facciano con maggiore veemenza. 

 
 

Disney+ Day: tutti gli annunci dei Marvel Studios

marvel studios

Per celebrare il Disney+ Day, il secondo anniversario della piattaforma streaming, Disney+ non solo ha presentato in anteprima più di 20 nuovi contenuti, ma ha anche diffuso moltissime prime immagini, nuovi trailer e clip esclusive prodotti dagli studi di fama mondiale di The Walt Disney Company che mostrano l’incredibile varietà di contenuti in arrivo sulla piattaforma nei prossimi anni. Inoltre, agli abbonati Disney+ è stata offerta una serie di nuovi contenuti per ciascuno dei brand principali Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e Star.

Come parte della celebrazione dell’MCU su Disney+, il Marvel Studios’ 2021 Disney+ Day Special è ora disponibile in streaming su Disney+. Gli abbonati potranno vedere clip in esclusiva delle prossime serie Marvel Studios in arrivo sulla piattaforma, tra cui:

1Marvel Zombies

Una serie animata firmata Marvel Studios che reinventa l’Universo Marvel mentre una nuova generazione di eroi combatte un’epidemia zombie in drammatica espansione. Diretto dall’executive producer Bryan Andrews.

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Yellowjackets 1×02: promo e trama dall’episodio

Yellowjackets

Il canale americano Showtime ha diffuso il promo e la trama  di Yellowjackets 1×02, il secondo episodio di Yellowjackets, l’annunciata nuova serie tv generazionale creata e prodotta da Ashley Lyle e Bart Nickerson per Showtime.

In Yellowjackets 1×02 che si intitolerà  “Heart-Shaped Black Box”  Mentre gli adolescenti si orientano tra le macerie, Misty scopre che l’inferno sulla terra si sta avvicinando. Nel presente: vendetta, compiti sessuali e il poliziotto precedentemente noto come Goth.

Yellowjackets 1×02

Yellowjackets racconta la storia di una squadra di calciatrici di talento liceale che diventano le sopravvissute a un incidente aereo nel deserto dell’Ontario. La serie racconta la loro discesa da una squadra complicata ma fiorente a clan in guerra e cannibali, mentre tiene traccia delle vite che hanno tentato di ricostruire quasi 25 anni dopo.

Nel cast di Yellowjackets protagonisti sono Sophie Nélisse nei panni di un’adolescente Shauna Sheridan – Melanie Lynskey interpreta una Shauna adulta. Jasmin Savoy Brown da adolescente Taissa – Tawny Cypress interpreta una Taissa adulta Sophie Thatcher come Natalie adolescente – Juliette Lewis interpreta una Natalie adulta. Sammi Hanratty come Misty adolescente  Christina Ricci interpreta una Misty adulta. Ella Purnell come Jackie, Steven Krueger come Ben Scott,  Amy Okuda come Cat Wheeler e Warren Kole da adulto Jeff Sadecki.

 
 

Disney+ Day: tutti gli annunci di Star (Internazionale)

Star

Per celebrare il Disney+ Day, il secondo anniversario della piattaforma streaming, Disney+ non solo ha presentato in anteprima più di 20 nuovi contenuti, ma ha anche diffuso moltissime prime immagini, nuovi trailer e clip esclusive prodotti dagli studi di fama mondiale di The Walt Disney Company che mostrano l’incredibile varietà di contenuti in arrivo sulla piattaforma nei prossimi anni. Inoltre, agli abbonati Disney+ è stata offerta una serie di nuovi contenuti per ciascuno dei brand principali Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e Star.

I seguenti titoli 20th Century Studios debutteranno nel 2022 su Disney+ nei mercati internazionali all’interno di Star, su Hulu negli Stati Uniti e su Star+ in America Latina.

1No Exit

Questo straziante suspense-thriller segue Darby Thorne, interpretata da Havana Rose Liu, una giovane donna che, bloccata da una bufera di neve, è costretta a trovare rifugio in un’area di sosta autostradale insieme a un gruppo di sconosciuti. Il film debutterà nel 2022.

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Disney+ Day: tutti gli annunci Pixar

Pixar

Per celebrare il Disney+ Day, il secondo anniversario della piattaforma streaming, Disney+ non solo ha presentato in anteprima più di 20 nuovi contenuti, ma ha anche diffuso moltissime prime immagini, nuovi trailer e clip esclusive prodotti dagli studi di fama mondiale di The Walt Disney Company che mostrano l’incredibile varietà di contenuti in arrivo sulla piattaforma nei prossimi anni. Inoltre, agli abbonati Disney+ è stata offerta una serie di nuovi contenuti per ciascuno dei brand principali Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e Star.

Gli annunci sui contenuti originali Pixar prodotti dagli studi della Company per Disney+ includono. Nel Pixar 2021 Disney+ Day Special, disponibile su Disney+, Pete Docter porta i fan dietro le quinte dei Pixar Animation Studios per mostrargli alcuni dei prossimi progetti per Disney+.

1Win or Lose

I registi Michael Yates e Carrie Hobson hanno svelato la concept art della prima serie animata originale Pixar Win or Lose, in arrivo su Disney+ nel 2023. Ogni episodio di 20 minuti di Win or Lose mette in evidenza il punto di vista di un personaggio diverso, mentre una squadra di softball di una scuola media si prepara per la partita di campionato.

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Disney+ Day: tutti gli annunci di National Geographic

national geographic

Per celebrare il Disney+ Day, il secondo anniversario della piattaforma streaming, Disney+ non solo ha presentato in anteprima più di 20 nuovi contenuti, ma ha anche diffuso moltissime prime immagini, nuovi trailer e clip esclusive prodotti dagli studi di fama mondiale di The Walt Disney Company che mostrano l’incredibile varietà di contenuti in arrivo sulla piattaforma nei prossimi anni. Inoltre, agli abbonati Disney+ è stata offerta una serie di nuovi contenuti per ciascuno dei brand principali Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e Star.

Gli annunci sui contenuti originali National Geographic prodotti dagli studi della Company per Disney+ includono:

1Limitless con Chris Hemsworth

Tutto il potenziale del corpo umano è al centro del trailer di questa nuova serie originale Disney+ di National Geographic che sarà disponibile in streaming dal 2022.

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