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Spider-Man: No Way Home, il trailer ufficiale

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Spider-Man: No Way Home, il trailer ufficiale

Ecco il trailer ufficiale di Spider-Man: No Way Home. Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 15 dicembre 2021.

Harry Potter: la reunion su HBO Max con i protagonisti originali

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Harry Potter: la reunion su HBO Max con i protagonisti originali

Diversi membri del cast originale di Harry Potter sono ufficialmente pronti a riunirsi in un nuovo speciale di HBO Max in onore del 20° anniversario del franchise. Ben prima che Animali fantastici si trasformasse in un franchise cinematografico e La maledizione dell’erede dominasse il palcoscenico, il mondo magico era composto esclusivamente dalla storia di un mago ragazzino.

La serie di Harry Potter creata da J.K. Rowling è stata portata per la prima volta sul grande schermo nel 2001 ed è diventata il gold standard per quello che dovrebbe essere un adattamento da libro a film. Il franchise di successo ha portato alla realizzazione di otto film in totale, prima di concludersi nel 2011.

Il 2021 segna il 20° anniversario del primo film, Harry Potter e la pietra filosofale. Diretto da Chris Columbus, il film ha presentato al mondo tre bambini allora sconosciuti Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint. Dopo aver ottenuto recensioni positive, il primo Harry Potter è arrivato a quasi 1 miliardo di dollari di incasso in tutto il mondo.

Martedì, il giorno del compleanno ufficiale di Harry Potter e la pietra filosofale, la Warner Bros. ha annunciato che distribuirà un nuovo speciale intitolato Harry Potter 20th Anniversary: ​​Return to Hogwarts su HBO Max il prossimo anno. Riunirà diversi membri del cast di Harry Potter, tra cui il trio protagonista. Secondo WB, lo speciale racconterà una storia di creazione attraverso nuove interviste e conversazioni del cast. Uscirà su HBO Max a mezzanotte del 1° gennaio 2022, mentre in Italia potremo sperare in una messa in onda da parte di Sky e NOW.

Ecco l’annuncio ufficiale:

Parteciperanno alla reunion Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Emma Watson, Helena Bonham Carter, Robbie Coltrane, Ralph Fiennes, Gary Oldman, Imelda Staunton, Tom Felton, James Phelps, Oliver Phelps, Mark Williams, Bonnie Wright, Alfred Enoch, Matthew Lewis, Evanna Lynch, Chris Columbus e molti altri.

Detroit: la trama, il cast e la vera storia dietro al film

Detroit: la trama, il cast e la vera storia dietro al film

Dopo aver realizzato gli acclamati The Hurt Locker e Zero Dark Thirty, la regista premio Oscar Kathryn Bigelow porta al cinema nel 2017 il film Detroit, incentrato sui violenti scontri verificatisi nella città dal 23 al 27 luglio del 1967. Durante questi, scatenatisi in seguito all’aggressione di alcuni poliziotti ai danni di afroamericani, si contarono un totale di 43 morte e oltre mille feriti. Furono giornate difficilissime per gli Stati Uniti, sempre più divisi dagli scontri razziali. In particolare, il film si concentra sugli eventi accaduti all’interno dell’Algiers Motel, e da cui si arrivò al processo contro tre poliziotti accusati di omicidio.

La sceneggiatura è scritta ancora una volta da Mark Boal, collaboratore con la regista anche per i precedenti due titoli già citati. Questi iniziò a lavorare al film in seguito ad una lunga ricerca, condotta attraverso fonti e versioni differenti dell’episodio. Come sempre, la regia della Bigelow si rivelò poi decisiva per conferire all’opera la sua grandezza. Per la quasi intera durata del film, lungo due ore e venti, si è infatti letteralmente rapiti dal ritmo e dall’intensità della situazione. Attraverso una costruzione quasi claustrofobica, lo spettatore è infatti costretto a stare a stretto contatto con i personaggi, partecipando alle loro vicende.

Al momento della sua uscita il film viene accolto in maniera particolarmente positiva dalla critica, che elogia in particolare la sceneggiatura, la regia e le interpretazioni dei protagonisti. Nonostante tali premesse, il film non riuscì ad ottenere un buon risultato al box office. A fronte di un budget di circa 40 milioni, arrivò infatti ad incassarne solo 26 in tutto il mondo. Detroit è però un film da recuperare assolutamente, capace di narrare con un coinvolgimento non comune le vicende al centro della trama. Diverse sono poi le curiosità legate al film, e le principali tra queste si potranno scoprire proseguendo nella lettura.

Detroit: la trama del film

Come in parte anticipato, il film si concentra sui brutali scontri razziali che nel luglio del 1967 sconvolsero la città di Detroit. I sobborghi della città, abitati da molti africani, divengono infatti scenario di un’accesa rivolta che porta a numerosi morti, feriti e edifici distrutti. Tutto ha inizio nel momento in cui un gruppo di agenti, tra cui spicca il razzista Krauss, irrompono in un club eseguendo una retata. Ha così inizio il primo dei quattro giorni di rivolta, tra cui celebre è quanto avvenuto all’interno di un hotel locale. In esso si trovano a pernottare alcuni afroamericani, tra cui il musicista Larry Reed. Il loro riparo sicuro finisce però con il non essere più tale nel momento in cui la polizia farà irruzione, tra cui il poliziotto Krauss. Per chi si trova all’interno dell’edificio ha così inizio una notte lunghissima, dettata dalla terrore e dal desiderio di restare vivi.

Detroit cast

Detroit: il cast del film

Con un cast di giovani ma già affermati interpreti, Detroit vanta interpretazioni di grande intensità, con gli interpreti perfettamente calati e credibili nei loro ruoli. Tra i principali protagonisti si ritrova John Boyega (Star Wars VII – Il risveglio della forza), che interpreta la guardia giurata Melvin Dismukes. Il suo è uno dei punti di vista più importanti all’interno del film, poiché si pone a metà tra gli uomini di legge e il popolo afroamericano. Accanto a lui, particolarmente memorabile è Will Poulter (The Revenant), che dà invece vita al crudele poliziotto Philip Krauss. L’interpretazione dell’attore è stata lodata come una delle più intense e migliori del film. L’attore e cantante Algee Smith (The Hate U Give) interpreta invece il musicista Larry Reed. Per il film egli ha anche inciso il brano Grow, presente nella colonna sonora.

Tra gli altri attori presenti in ruoli di rilievo vi sono Jacob Latimore (Collateral Beauty), che interpreta Fred Temple, Jason Mitchell (Straight Outta Compton), nei panni di Carl Cooper, e Hannah Murray (Il Trono di Spade), in quelli di Julie Ann. Kaitlyn Dever (Justified – L’uomo della legge) è Karen, mentre il rapper Peyton Alex Smith ricopre il ruolo di Lee. Vi sono poi nomi particolarmente noti come Jack Reynor (Il segreto), che dà vita al personaggio di Demens. Anthony Mackie, celebre per il ruolo di Falcon nel Marvel Cinematic Universe è invece Greene, uno dei coinvolti negli eventi nell’hotel. L’attore e regista John Krasinski (A Quiet Place, invece, partecipa al film nel ruolo dell’avvocato Auerbach.

Detroit: la vera storia dietro al film

Nel raccontare la storia degli scontri di Detroit, la Bigelow e lo sceneggiatore Boal hanno dichiarato di essere rimasti fedeli il più possibili a quanto realmente accaduto. La loro volontà di accuratezza è poi stata lodata dai sopravvissuti alla notte nel hotel Algiers, i quali hanno affermato che quanto viene mostrato è estremamente simile a ciò che successe realmente. Nonostante ciò, regista e sceneggiatore decisero comunque di prendersi alcune libertà, così da poter dar vita anche ad alcune soluzioni più cinematografiche. I nomi utilizzati nel film non sono quelli veri dei coinvolti, e tale differenza ha permesso di poter romanzare alcune delle situazioni mostrate, senza discostarsi però dal reale.

Come riportato anche dal film, l’evento che diede origine agli scontri si verificò nel momento in cui un raid della polizia portò le forze dell’ordine al bar notturno Blind Pig, il quale si rivelò privo di licenza. Gli agenti presenti iniziarono così a far sgomberare il posto, dando vita ad accesi conflitti con i clienti e i passanti lì presenti. I toni divennero poi sempre più violenti, fino a degenerare in scontri di aperto stampo razzista. Durante gli scontri, diversi afroamericani si rifugiarono nel hotel Algiers, dove vennero però raggiunti da alcuni poliziotti, tra cui David Senak (nel film chiamato Philip Krauss). Qui gli agenti iniziano a dar vita ad una vera e propria notte di torture, finendo poi con l’uccidere a sangue freddo tre dei presenti.

Ciò portò in seguito ad un processo nei confronti dei poliziotti coinvolti, i quali vennero accusati di omicidio. Come si può ritrovare anche nel film, la giuria incaricata di giudicare il caso era realmente composta da sole persone bianche. In modo tutt’altro che sorprendente il verdetto scagionò dunque i poliziotti, affermando che quanto da loro commesso era in realtà riconducibile a legittima difesa. Con il tempo, tale giudizio è stato ampiamente criticato e ritenuto non veritiero. Ciò è avvalorato da una serie di prove presentate in tribunale ma mai realmente considerate ai fini del giudizio. Gli scontri terminarono così senza che i responsabili degli omicidi subissero particolari condanne.

Detroit: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Detroit è infatti presente su Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per poter usufruire del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per martedì 16 novembre alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb, HistoryvsHollywood

 

 

Don’t Look Up, il trailer ufficiale del film con Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence

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Netflix ha diffuso il trailer ufficiale di Don’t Look Up, del premio Oscar Adam McKay, con Leonardo DiCaprioJennifer Lawrence, Meryl Streep e Jonah Hill.

Don’t Look Up: il teaser del film con Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence

Don’t Look Up è il nuovo film del regista premio all’Oscar Adam McKay che vede protagonisti Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence. Nel cast anche Jonah Hill, Timothée Chalamet, Cate Blanchett, Ron Perlman, Tyler Perry, Melanie Lynskey, Rob Morgan, Mark Rylance, Ariana Grande, Matthew Perry Chris Evans. Don’t Look Up arriverà in streaming il 24 Novembre 2021.

Don’t Look Up, la trama

La laureanda in astronomia Kate Dibiasky (Jennifer Lawrence) e il professor Randall Mindy (Leonardo DiCaprio) fanno una straordinaria scoperta: una cometa in orbita all’interno del sistema solare. Il primo problema è che si trova in rotta di collisione con la Terra. E l’altro? La cosa non sembra interessare a nessuno. A quanto pare, avvisare l’umanità di una minaccia delle dimensioni del monte Everest rappresenta un evento scomodo da affrontare. Con l’aiuto del dottor Oglethorpe (Rob Morgan), Kate e Randall partono per un tour mediatico che li porta dall’ufficio dell’indifferente presidente Orlean (Meryl Streep) e del suo servile figlio nonché capo di gabinetto Jason (Jonah Hill), fino alla stazione di The Daily Rip, un vivace programma del mattino condotto da Brie (Cate Blanchett) e Jack (Tyler Perry). A sei mesi dall’impatto della cometa, gestire continuamente le cronache e catturare l’attenzione del pubblico ossessionato dai social media prima che sia troppo tardi risulta essere un’impresa incredibilmente comica. Cosa spingerà il mondo intero a guardare in alto?

Don’t Look Up è scritto e diretto dal premio Oscar Adam McKay (La grande scommessa) ed è anche interpretato da Mark Rylance, Ron Perlman, Timothée Chalamet, Ariana Grande, Scott Mescudi (alias Kid Cudi), Himesh Patel, Melanie Lynskey, Michael Chiklis e Tomer Sisley.

West Side Story e The King’s Man – Le Origini, le nuove date d’origini

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West Side Story, l’adattamento cinematografico del musical diretto dal vincitore dell’Academy Award® Steven Spielberg, e The King’s Man – Le Origini, il lungometraggio 20th Century Studios diretto da Matthew Vaughn, arriveranno rispettivamente il 23 dicembre 2021 e il 5 gennaio 2022 nelle sale italiane, distribuiti da The Walt Disney Company Italia.

West Side Story
Diretto dal vincitore dell’Academy Award® Steven Spielberg, da una sceneggiatura del vincitore del Premio Pulitzer e del Tony Award® Tony Kushner, West Side Story racconta la classica storia delle feroci rivalità e dei giovani amori nella New York del 1957. La rivisitazione dell’amato musical è interpretata da Ansel Elgort (Tony), Rachel Zegler (María), Ariana DeBose (Anita), David Alvarez (Bernardo), Mike Faist (Riff), Josh Andrés Rivera (Chino), Ana Isabelle (Rosalía), Corey Stoll (Tenente Schrank), Brian d’Arcy James (Agente Krupke) e Rita Moreno (nel ruolo di Valentina, proprietaria del negozio in cui lavora Tony). Moreno, una degli unici tre artisti ad aver vinto i premi Oscar®, Emmy®, GRAMMY®, Tony® e Peabody, è anche una dei produttori esecutivi del film.

La squadra creativa del film, che unisce il meglio di Broadway e Hollywood, include Tony Kushner, che è anche il produttore esecutivo; il vincitore del Tony Award® Justin Peck, che ha ideato le coreografie del film; il celebre direttore d’orchestra della Los Angeles Philharmonic e vincitore del GRAMMY Award® Gustavo Dudamel, che ha curato le registrazioni dell’iconica colonna sonora; il compositore e direttore d’orchestra candidato all’Academy Award® David Newman (Anastasia), che ha composto la colonna sonora; la compositrice vincitrice del Tony Award® Jeanine Tesori (Fun Home, Thoroughly Modern Millie), che ha supervisionato il cast per le parti cantate; e il music supervisor candidato al Grammy® Matt Sullivan (La Bella e la Bestia, Chicago), produttore esecutivo delle musiche del film. Il film è prodotto da Spielberg, dalla produttrice candidata all’Academy Award® Kristie Macosko Krieger e dal produttore vincitore del Tony Award® Kevin McCollum. West Side Story è l’adattamento cinematografico dello spettacolo di Broadway originale del 1957, con libretto di Arthur Laurents, musiche di Leonard Bernstein, testi di Stephen Sondheim, e ideato, diretto e coreografato da Jerome Robbins.

The King’s Man – Le Origini
Quando i peggiori tiranni e menti criminali della storia si riuniscono per organizzare una guerra per spazzare via milioni di vite, un uomo dovrà correre contro il tempo per fermarli. The King’s Man – Le Origini rivela la nascita della prima agenzia di intelligence indipendente.

The King’s Man – Le Origini è diretto da Matthew Vaughn ed è interpretato da Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Rhys Ifans, Matthew Goode, Tom Hollander, Harris Dickinson, Daniel Brühl, con Djimon Hounsou e Charles Dance.

Il film è prodotto da Matthew Vaughn, David Reid e Adam Bohling, mentre Mark Millar, Dave Gibbons, Stephen Marks, Claudia Vaughn e Ralph Fiennes sono i produttori esecutivi. The King’s Man – Le Origini è basato sul fumetto “The Secret Service” di Mark Millar e Dave Gibbons, il soggetto è di Matthew Vaughn e la sceneggiatura è firmata dallo stesso Vaughn & Karl Gajdusek.

No Time To Die dal 15 dicembre in Dvd, Blu-ray e 4k Ultra HD

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No Time To Die dal 15 dicembre in Dvd, Blu-ray e 4k Ultra HD

Daniel Craig porta in scena “il miglior Bond che abbiamo mai avuto” (IGN) ed un “finale epico e sorprendente” (Empire) in No Time To Die, lo straordinario 25° capitolo della saga di James Bond, disponibile dal 15 dicembre in Dvd, Blu-ray e 4k Ultra HD.

Con oltre 700 milioni di dollari al botteghino mondiale, i fan possono ora godersi a casa No Time To Die, giusto in tempo per le Feste con oltre un’ora di contenuti speciali esclusivi alla scoperta dell’azione, dello spettacolo e degli stunt. Con focus speciali tra cui Essere James Bond, una retrospettiva di 45 minuti in 4K UHD, e quattro esclusive ed emozionanti featurette, potremo finalmente immergerci dietro le quinte del film ed esplorare a fondo il retaggio “emozionante e commovente” (Deadline) dello 007 di Daniel Craig.

No Time To Die vede il ritorno di Daniel Craig nei panni del James Bond di Ian Fleming, al fianco del vincitore del Premio Oscar Rami Malek. Dopo aver lasciato i servizi segreti, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica. Tuttavia, la pace conquistata si rivela di breve durata quando il suo vecchio amico Felix Leiter gli chiede aiuto. La missione di salvare uno scienziato rapito si rivela molto più difficile del previsto, portando Bond sul sentiero di un misterioso antagonista armato di una nuova pericolosa tecnologia.

No Time To Die ha nel suo cast Daniel Craig (Spectre, Skyfall), Rami Malek (Bohemian Rhapsody, Mr. Robot), Léa Seydoux (The French Dispatch, Spectre, Blue is the Warmest Color), Lashana Lynch (Captain Marvel), Ben Whishaw (Spectre, Cloud Atlas), Naomie Harris (Spectre, Venom), con Jeffrey Wright (Spectre, Broken Flowers), Christoph Waltz (Spectre, Bastardi senza Gloria), e Ralph Fiennes (Spectre, Grand Budapest Hotel).

CONTENUTI SPECIALI NEI FORMATI 4K ULTRA HD, BLU-RAY E DVD:

  • ANATOMIA DI UNA SCENA: MATERA – Nel completo stile Bond, c’è un’incredibile sequenza pre-credit all’interno di No Time To Die. Un inseguimento a perdifiato girato a Matera che comincia a piedi, prosegue in moto ed infine in auto. Non un’auto qualunque, peraltro – l’iconica Aston Martin DB5! Attraverso interviste con Daniel Craig ed il regista Cary Joji Fukunaga, oltre ad altre interviste sul set con membri chiave della troupe, scopriamo come è stata realizzata questa incredibile sequenza.
  • SIAMO REALISTI: L’AZIONE IN NO TIME TO DIE – In un mondo pieno di film d’azione pieni di CGI, il franchise di Bond spicca orgogliosamente tra la folla per girare sempre i propri stunt dal vivo, senza l’utilizzo di effetti speciali. In questa featurette, vediamo come No Time To Die continua questa tradizione con alcune splendide sequenze d’azione.
  • UN VIAGGIO GLOBALE – Location esotiche sono ormai sinonimo dei film di Bond e No Time To Die non fa eccezione. Oltre a tornare nella patria spirituale di Bond, la Giamaica, per l’ultimo film di Daniel Craig percorriamo anche un viaggio attraverso l’Italia, la Norvegia e la Scozia. Ascolteremo le opinioni di Daniel Craig, Cary Fukunaga, altri membri del cast e della troupe, su come è stato girare in queste location spettacolari.
  • COSTRUIRE IL MONDO DI BOND – Lo scenografo Mark Tildesley e la costumista Suttirat Anne Larlarb, insieme al cast e alcuni membri della troupe, discutono l’ispirazione, le sfide e i vari tentativi di ideazione e creazione di set e costumi tanto importanti per l’iconico franchise di Bond.
  • ESSERE JAMES BOND* – In questa speciale retrospettiva di 45 minuti, Daniel Craig riflette molto intimamente sulla sua avventura durata 15 anni nei panni di James Bond. Con un archivio fotografico inedito proveniente da Casino Royale, fino al 25° film No Time To Die, Craif condivide i suoi ricordi personali in una chiacchierata con i produttori di 007, Michael G Wilson e Barbara Broccoli, fino ad arrivare alla sua ultima performance nei panni di James Bond.

Jumanji: The Next Level, recensione del film con Dwayne Johnson

Jumanji: The Next Level, recensione del film con Dwayne Johnson

Sulla scia di Red Notice, Netflix vede trai suoi titoli più visti un altro film con protagonista Dwayne Johnson: Jumanji – The Next Level. Uscito nelle sale nel 2019, il terzo capitolo della serie di film racconta il ritorno nel gioco dei quattro protagonisti, ma in vesti nuove. Chi indosserà questa volta i panni del Dottor Bravestome (Dwayne Johnson), del professor Shelly (Jack Black), di Topo (Kevin Hart) e della coraggiosa Ruby (Karen Gillan)?

La trama di Jumanji: The Next Level

Spencer, Anthony, Martha e Bethany, protagonisti già di Jumanji – Benvenuti nella giungla, dopo aver partecipato a Jumanji, entrando letteralmente nel videogioco, ora conducono le loro vite da teenagers. Si ritrovano per un brunch, ma all’appello manca Spencer che, insoddisfatto della sua vita tra delusione amorose e ansie universitarie, decide di tornare nel videogioco. I tre amici, ritrovano la console e tentano di raggiungerlo, ma nel gioco vengono risucchiati anche due nuovi giocatori: Eddie, il nonno acciaccato di Spencer, e il suo ex socio Milo. Una volta arrivati a Jumanji, i personaggi si trovano catapultati in una nuova avventura. Insieme al Dottor Bravestome (Dwayne Johnson), il professor Shelly (Jack Black), il Topo (Kevin Hart) e la coraggiosa Ruby (Karen Gillan) ci sono nuovi aiutanti. Con l’intento di ritrovare l’avatar in cui è finito l’amico Spencer e di risolvere la missione per poter uscire dal gioco, i personaggi devono affrontare nuove sfide in una corsa continua tra struzzi, ponti volanti e cime innevate.

Scambi di identità

In Jumanji: The Next Level ogni personaggi ha almeno un doppio. I ragazzi delle prime scene, ambientate nell’America del presente, sono già stati nel gioco, come si vede in Jumanji – Benvenuti nella giungla. Lì ognuno di loro era finito nel corpo del personaggio scelto prima di iniziare a giocare. Questa volta però, la console è rotta e non è possibile scegliere il proprio avatar. Arrivati in Jumanji, iniziano subito le incomprensioni, non solo tra chi vi aveva già partecipato, ma anche e soprattutto per i nuovi arrivati: il nonno di Spencer si ritrova nel corpo del forzuto Dottor Bravestone alias The Rock, mentre l’amico Milo è Franklin ”Topo’ Finbar, esperto zoologo. Le identità però, cambiano continuamente durante il film, includendo anche una ladra, Ming Piedelesto e Ciclone, un cavallo alato. I continui scambi creano una confusione divertente, che genera situazioni così assurde da far sorridere. A tratti il caos diventa eccessivo, ma c”è da aspettarselo: siamo pur sempre dentro Jumanji.

Giocare con il nonno a Jumanji

I due ultra-settantenni che improvvisamente si trovano catapultati nel videogioco, contribuiscono a creare buona parte del divertimento del film. Sono due anziani poco tecnologici, che non riescono a comprendere le regole di un videogioco. Per il nonno Eddie (Danny De Vito) e l’ex-socio Milo (Danny Glover) le difficoltà sono ancora di più. Si sono immersi in un mondo virtuale che non capiscono e in corpi completamente diversi dai propri. Eddie ad esempio, basso e zoppo diventa il muscoloso e prestante Bravestone. Lo scontro tra fisici atletici e anime anziane dà originalità al terzo film della serie, oltre a generare sketch esilaranti. Il discorso sulla vecchiaia in Jumanji – The Next Level è relativamente approfondito. In ogni caso, tra tante silly jokes, nel film c’è lo spazio anche per parentesi toccanti.

Jumanji – The Next Level: action parodico

L’umorismo ormai sembra un ingrediente molto attraente per i realizzatori di film action. In questo, come nel precedente Jumanji – Benvenuti nella giungla, si nota la tendenza odierna per il genere d’avventura: i dialoghi sono densi di battute demenziali, le scene create per forzare la risata, gli effetti speciali d’alto livello e le ambientazioni paradisiache. Come se fosse una ricetta standardizzata, troviamo più volte film focalizzati troppo sul divertimento superficiale e sulla iper-stimolazione visiva, che tentano arrogantemente di catturare l’attenzione dello spettatore.

Il risultato è che Jumanji – The Next Level si aggiunge alla lista di film guardabili, ben fatti e divertenti, ma non emozionanti.

X-Men: 5 storie da riproporre nel MCU (e 5 che sarebbe meglio evitare)

Ci sono molte storyline degli X-Men che la Fox ha adattato, e alcune che il MCU potrebbe addirittura rivisitare, oltre a certe che andrebbero assolutamente evitate. Con l’annuncio del revival della serie animata degli X-Men, la speculazione intorno alla storia cinematografica di The Merry Mutants ha iniziato a rendere ancora più pensierosi i fan.

Essendo passati di mano dalla Fox ai Marvel Studios, i fan si sono chiesti quali saranno i prossimi X-Men ad apparire nel MCU, così come chi li interpreterà. Ma un’altra domanda a cui bisogna rispondere è quali storie iconiche degli X-Men il MCU porterà sia al cinema che su Disney+, con la Fox che ha già estratto alcune delle migliori della squadra. Vediamo quali storyline degli X-Men potrebbe riadattare il MCU e quali sarebbe meglio evitare.

Da riadattare: I Nuovi Mutanti

the new mutants X-MenAnche se molti vedono Dark Phoenix come l’ultimo chiodo per completare franchise Fox X-Men, è stato in realtà New Mutants  ad occuparsi di ciò. Illustrandoci i primi cinque Nuovi Mutanti, il film presenta versioni solide di personaggi come Wolfsbane e Mirage, ma vacilla in ogni altro aspetto quando si tratta di adattare le prime storie di Chris Claremont-Bill Sienkiewicz.

I Nuovi Mutanti sono comunque un gruppo convincente nella famiglia degli X-Men e la squadra che ha una dinamica speciale che il film non è riuscito a catturare. I Marvel Studios probabilmente adatteranno I Nuovi Mutanti prima o poi, la domanda è se il cast originale tornerà o se un nuovo cast subentrerà.

Da riadattare: Gifted

X- Men 3Probabilmente, la storyline della cura dei mutanti ha confuso un po’ le acque di X-Men: The Last Stand, specialmente se mescolata alla storia di Dark Phoenix. Detto questo, è difficile biasimare la troupe dietro il terzo film degli X-Men per aver voluto prendere spunti da quella che era, all’epoca, la storia degli X-Men più eccitante sul mercato.

Joss Whedon non è un individuo popolare in questo momento, ma la storyline a lui dedicata in Astonishing X-Men con l’artista John Cassady presentava alcune forti trame, con Gifted tra queste. La storia ha introdotto il concetto di una cura per il gene mutante, una nuova audace incarnazione degli X-Men, e potrebbe facilmente essere la base per la storia che introduce la squadra del MCU.

Da riadattare: Wolverine di Claremont e Miller

Wolverine X-MenChris Claremont è un nome che è sinonimo di X-Men, in quanto lo scrittore ha più o meno trasformato la squadra in quello che è oggi, con il suo lavoro sul personaggio Wolverine che si è rivelato un vero successo. La run solista di Claremont sul personaggio con Frank Miller è stata adattata in The Wolverine, che, a differenza del precedente film incentrato su Wolverine, è stato ben accolto.

Raccontando la storia del viaggio di Logan in Giappone e la sua storia d’amore con Mariko Yoshida, il film ha colpito tutti i battiti i punti focali della serie di fumetti senza essere un vero adattamento. Il MCU non dovrebbe  tradurre completamente la storia ma, dato che il Giappone è legato a tutto l’essere di Wolverine, ha senso per Kevin Feige e compagnia onorare questo aspetto del personaggio.

Da adattare: La caduta dei mutanti

X-Men: Apocalypse è visto come un punto basso per i film degli X-Men, dato che il tanto atteso debutto del cattivo titolare sul grande schermo ha lasciato molto a desiderare per alcuni fan. Anche se non è così male come alcuni pensano, è certamente considerato un cattivo adattamento della storia Fall of The Mutants, una storia di Chris Claremont e Louise Simonson. 

La storia introduceva Apocalisse e lo vedeva scatenare i suoi Quattro Cavalieri sul mondo e aveva tutto il dramma e la portata che X-Men: Apocalypse ha cercato di avere, solo che il fumetto ha raggiunto risultati nettamente migliori. Detto questo, non dovrebbe essere la prima storia che i Marvel Studios adattano, perché richiede che il pubblico si affezioni ad alcuni personaggi specifici, in particolare Angel.

Da adattare: Dio ama, l’uomo uccide

Una storia potenzialmente controversa, ma che incarna il messaggio degli X-Men, God Loves, Man Kills è la graphic novel di Chris Claremont e Brent Anderson e vede gli X-Men contrapposti ad una setta religiosa conosciuta come I Purificatori, che sono guidati dal potente televangelista William Stryker. È una storia che può suonare familiare a chiunque abbia visto X2: X-Men United.

Il miglior film sugli X-Men finora, X2 adatta alcuni aspetti della storia, ma si concentra soprattutto su Wolverine ed esclude alcune delle questioni più scottanti affrontate nel fumetto. God Loves, Man Kills potrebbe fare innervosire alcuni fan, ma è una storia che deve essere mostrata, in quanto la battaglia degli X-Men contro il pregiudizio di Stryker è una decostruzione convincente dei valori della squadra.

Da non riadattare: La saga di Fenice Nera

Questo è un gioco da ragazzi, dato che la Saga della Fenice Oscura di Chris Claremont e John Byrne ha ispirato sia X-Men: The Last Stand che Dark Phoenix, e nessuno dei due rappresenta il momento migliore del franchise. Basti dire che i fan sono piuttosto stanchi che questa storia venga adattata, soprattutto perché quelli che stanno dietro agli adattamenti sembrano non avere idea di cosa faccia funzionare la storia.

Dato l’amaro in bocca che ancora permane per alcuni fan, non sarebbe una grande sorpresa se i Marvel Studios non si avvicinassero da nessuna parte a “The Dark Phoenix Saga“. Jean Grey dovrebbe certamente diventare La Fenice nel MCU, ma per il resto, la troupe dietro prossimo franchise dovrebbe andare in una direzione diversa che si spera dia a Jean del materiale davvero buono.

Da non riadattare: Weapon X

Weapon XAnche se ha generato un grande videogioco, X-Men Origins: Wolverine è stato considerato, da molti, un assoluto disastro da ogni punto di vista. Sebbene tragga ispirazione da molte storie, il suo nucleo narrativo è ispirato dal sottovalutato arco narrativo “Weapon X“, una storia ampiamente sottostimata di Barry Windsor Smith che è stata la prima a raccontare le origini di Wolverine.

Per quanto valido sia il fumetto, c’è un elemento misterioso sul passato di Wolverine che “Weapon X” compromette in qualche modo, con la backstory del personaggio che è un mistero anche per lui stesso. Il Wolverine del MCU ha bisogno di differenziarsi il più possibile dal ritratto di Hugh Jackman, e mantenere il mistero del suo passato è un primo passo solido.

Da non riadattare: X-Men – L’inizio

X-Men L'inizioA parte il titolo, X-Men: L’inizio ha poca o nessuna somiglianza con l’omonima storia a fumetti. Scritta da Jeff Parker e disegnata da Roger Cruz, la miniserie a fumetti raccontava le prime avventure di Ciclope, Jean Grey, Bestia, Uomo Ghiaccio e Angel, ma aggiornate per un pubblico moderno.

Anche se ci sono alcuni grandi film prequel, con X-Men: l’inizio probabilmente tra questi, l’ultima cosa di cui questa nuova versione degli X-Men ha bisogno è reiterare la trama del film. Non solo l’idea di un prequel che spiega l’origine della squadra non è così interessante, ma un altro adattamento di L’inizio potrebbe anche causare confusione.

Da non riadattare: X-Men: Giorni di un futuro passato

X-Men giorni di un futuro passatoX-Men: Giorni di un futuro passato è uno dei film Fox più sottovalutati, che ha effettuato molti cambiamenti rispetto alla storia omonima. Un altro racconto degli X-Men di Claremont e Byrne, “Days of Future Past” ha la stessa storia centrale del film, ma con Kitty Pryde al centro dell’attenzione al posto di Wolverine.

Mentre “The Dark Phoenix Saga” non ha bisogno di essere adattato di nuovo, dato che i due precedenti tentativi sono falliti, “Days of Future Past” non ha bisogno di essere adattato perché è troppo semplice come storia, a detta dei fan. Ci sono un sacco di grandi storie degli X-Men che non ricevono lo stesso livello di affetto che caratterizza “Days of Future Past” e che dovrebbero essere più prioritarie rispetto al rimaneggiamento di una delle più popolari.

Da non riadattare: Il vecchio Logan

I film di fumetti oscuramente realistici sono comuni, ma Logan era qualcosa di speciale, in quanto il neo-western di supereroi non solo è servito come canto del cigno di Hugh Jackman come Wolverine, ma ha guadagnato parecchia attenzione da parte dei non-fumettisti. Anche se era la base del film, Old Man Logan di Mark Millar e Steve McNiven è molto diversa dal film.

Non solo è troppo violento per il MCU, ma molti disapproverebbero sia le inquietanti rappresentazioni degli amati personaggi Marvel che il tentativo di riconquistare la magia di Logan. Ci sono alcuni film che non dovrebbero essere rifatti e Logan è uno di questi.

Spider-Man: No Way Home, la reazione di Tom Holland, Zendaya e Jacob Batalon al nuovo trailer

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Tom HollandZendaya e Jacob Batalon compaiono in un video pubblicato sull’account Instagram di Holland in cui sembrano offrire la loro genuina reazione al trailer nuovo di Spider-Man: No Way Home, che arriverà nelle prossime ore.

QUI IL VIDEO

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 15 dicembre 2021.

Red Notice: intervista al regista del film Netflix, Rawson Marshall Thurber

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Ecco la nostra intervista a Rawson Marshall Thurber, regista di Red Notice, il nuovo film disponibile su Netflix con Dwayne Johnson, Gal Gadot e Ryan Reynolds.

Red Notice, l’action movie originale Netflix con protagonisti Dwayne Johnson, Gal Gadot e Ryan Reynolds.

Un Red Notice emesso dall’Interpol è un avviso globale per dare la caccia e catturare i criminali più ricercati al mondo. Ma quando un’audace rapina riunisce il miglior profiler dell’FBI (Johnson) e due criminali rivali (Gadot, Reynolds), non si può dire cosa accadrà.

La trama di Red Notice

In Red Notice John Hartley (Dwayne Johnson) è il più grande profiler dell’FBI ed è alle prese con un nuovo red notice, il mandato dell’Interpol per la cattura dei maggiori latitanti. Le sue ricerche in tutto il pianeta lo catapultano in una rocambolesca rapina, durante la quale è costretto ad allearsi con il più grande responsabile di furti d’arte, Nolan Booth (Ryan Reynolds), per poter catturare la ladra di opere artistiche più ricercata al mondo, soprannominata “L’Alfiere” (Gal Gadot). Ne segue una grande avventura che trascina i tre protagonisti, sempre insieme loro malgrado, in giro per il globo tra piste da ballo, prigioni isolate e giungle selvagge. Ritu Arya e Chris Diamantopolous completano un cast stellare. Con la sceneggiatura e la regia di Rawson Marshall Thurber (Una spia e mezzo, Skyscraper), la produzione di Hiram Garcia, Dwayne Johnson e Dany Garcia di Seven Bucks Productions, Flynn Picture Co. di Beau Flynn e Bad Version, Inc. di Thurber, Red Notice è un elegante gioco giramondo del gatto col topo… dove i gatti però sono due.

Red Notice, recensione del film con Dwayne Johnson, Gal Gadot e Ryan Reynolds

Yellowjackets: il survival horror con Christina Ricci dal 17 novembre su SKY e NOW

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Arriva in prima visione il 17 novembre alle 22.15 su Sky Atlantic e in streaming su NOW, in contemporanea con gli Stati Uniti, Yellowjackets, survival drama dalle sfumature horror sull’incredibile storia di una squadra di calcio femminile di una scuola superiore che negli anni ‘90 sopravvive a un incidente aereo rimanendo isolata nelle remote terre dell’Ontario in attesa dei soccorsi. Adolescenti, le protagoniste si dovranno adattare, riunendosi in clan e arrivando a compiere azioni crudeli e spietate pur di sopravvivere. 25 anni dopo, nonostante abbiano tentato di ricostruirsi una vita, le poche sopravvissute all’incidente dovranno confrontarsi con il loro tormentato passato.

Creata da Ashley Lyle e Bart Nickerson, creatori anche di Narcos: Mexico, la serie – costruita su due diversi piani temporali – vanta un ampio cast quasi tutto al femminile: tra le star della serie Christina Ricci (Paura e Delirio a Las Vegas, La Famiglia Addams, Monster) e Juliette Lewis (Cape Fear – Il promontorio della paura, Assassini nati – Natural Born Killers, I Know This Much Is True), oltre a Melanie Lynskey (Le Ragazze del Coyote Ugly), Sophie Thatcher (When The Streetlights Go On), Tawny Cypress (The Blacklist: Redemption), Ella Purnell (Belgravia, Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali), Sammi Hanratty (Salem),  Steven Krueger (The Originals), Keeya King (Saw: Legacy), Warren Kole (Common Law).

Yellowjackets, la trama

Anni ’90. Le giovani e talentuose giocatrici di una squadra di calcio femminile di un liceo nordamericano sopravvivono per miracolo a un terribile incidente aereo e si ritrovano da sole nella natura selvaggia dell’Ontario per svariati mesi. La speranza di essere salvate dai soccorsi cede presto il posto alla disperazione, alla rabbia e alla paura, e le ragazze, ormai divise in veri e propri clan, si ritrovano a lottare senza pietà per la sopravvivenza, arrivando anche a praticare il cannibalismo. Nel presente, 25 anni dopo,  alcune delle sopravvissute,  Shauna, Taissa, Misty e Natalie, sono andate avanti con le loro vite, ma il ricordo di quei giorni è impossibile da cancellare: ciò che è successo un quarto di secolo prima non ha mai smesso e non smetterà mai di tormentarle.

Spider-Man: 10 curiosità sulla rivalità con Electro

Spider-Man: 10 curiosità sulla rivalità con Electro

Tra i numerosi nemici dell’Uomo Ragno che ritroveremo in Spider-Man: No Way Home, figura anche Electro, apparso per la prima e unica volta sul grande schermo in The Amazing Spider-Man 2, interpretato da Jamie Foxx. In effetti, nel film con Tom Holland ritroveremo proprio la versione interpretata dall’attore premio Oscar, anche se il modo in cui verrà inserito all’interno della storia resta, chiaramente, un mistero. In attesa dell’arrivo del nuovo trailer (che sarà online a breve), ecco 10 curiosità sulla rivalità tra Spider-Man e Electro che forse non conoscete.

Jameson pensava che Spider-Man fosse Electro

Electro ha fatto la sua prima apparizione in “Amazing Spider-Man #9”. Il cattivo ha avuto diverse origin story nei film e nei fumetti di Spider-Man, con una storyline congeniale sia nella serie animata Spectacular Spider-Man che nei film. Tuttavia, nei fumetti, dopo aver ottenuto i suoi poteri, è diventato un vero criminale.

È stato uno dei primi nemici di Spider-Man e J. Jonah Jameson credeva addirittura che Electro e Spider-Man fossero la stessa persona, dimostrando così che Spidey era, in realtà, un cattivo. Spider-Man ha dimostrato che Jameson si sbagliava quando ha battuto Electro: da quel momento in poi, il cattivo non è mai più stato una vera minaccia per Spider-Man.

Electro faceva parte dei Sinistri Sei originali

In “Amazing Spider-Man Annual #1”, sei dei cattivi di Spider-Man hanno unito le forze per dare vita ai Sinistri Sei. È stata, per loro, un’opportunità per lavorare insieme e cercare di sconfiggere Spider-Man.

All’inizio, anche Electro faceva parte di questo gruppo reclutato da Doctor Octopus. Tuttavia, anche insieme, non sono stati in grado di battere Spider-Man. Electro è stato un membro del team in molte versioni del gruppo, ossessionato dal desiderio di battere Peter Parker ancora e ancora.

Electro ha attaccato Spider-Man durante un talk show

Electro è andato in prigione e quando è stato rilasciato ha deciso di rigare dritto. Ha ottenuto un lavoro come elettricista per una rete televisiva e ha lavorato per un talk show a tarda notte. Tuttavia, neanche questa volta gli è stato concesso di vivere in pace.

Spider-Man stava cercando di raccogliere fondi per un intervento chirurgico di cui aveva bisogno zia May: per questo, si è presentato come ospite nello show. Quando lo vide, in Electro si riaccese subito il suo desiderio di vendetta. Tuttavia, alla fine è stato sempre Spider-Man ad avere la meglio.

Rose ha potenziato Electro

Kingpin aveva un figlio che si faceva chiamare Rose. Quando Rose ha cercato di impadronirsi di New York City e usurpare suo padre come nuovo supercriminale, ha cercato dei cattivi che lavorassero per lui. Così, ha spinto Electro a entrare di nuovo in azione, promettendogli un potenziamento.

Electro ha ottenuto il potenziamento ed è diventato un sicario di Rose, ma poi ha commesso un altro errore. Con i suoi nuovi poteri, ha preso di nuovo di mira Spider-Man, perdendo di nuovo. Per questo motivo, Electro si gettò nel fiume Hudson, cercando di porre fine alla sua vita.

Electro è il motivo per cui Spider-Man si è unito ai nuovi Vendicatori

Electro è sopravvissuto e ha continuato a lavorare per un altro cattivo più grande, questa volta Brainchild. La sua missione era quella di invadere il Raft. Il piano ha funzionato ed Electro ha fatto uscire di prigione innumerevoli cattivi, il che ha fatto sì che diversi eroi, tra cui Spider-Man, unissero le forze per fermare i fuggitivi.

La conseguenza di ciò è stato qualcosa che nessuno avrebbe potuto immaginare. Il gruppo di eroi che si è presentato per fermare gli evasi includeva Capitan America, Spider-Woman, Luke Cage, Sentry, Daredevil e Spider-Man. Mentre erano impegnati per cercar di fermare Electro, Cap ha avuto l’idea di mettere insieme i Nuovi Vendicatori.

Superior Spider-Man ha controllato Electro

C’è stato un momento in cui Spider-Man è apparentemente morto e Doctor Octopus ha preso il suo corpo. Doc Ock divenne così “Superior Spider-Man” e decise di restare un eroe. Aveva anche un grande vantaggio sui cattivi come Electro.

Doc Ock sapeva tutto dei suoi ex compagni di squadra. Ha quindi usato il suo genio scientifico per trovare il modo di catturarli. Ha persino convertito Electro in un flusso di protoni, intrappolandolo. Ha poi catturato più supercriminali e ha usato il controllo del cervello per trasformarli nei Superior Sei.

Spider-Man è il motivo per cui Electro ha poco controllo dei suoi poteri

Mentre Doctor Octopus aveva il controllo su Electro come Superior Spider-Man, ha anche condotto molti esperimenti su di lui. Peter Parker è finalmente tornato come Spider-Man e ha dovuto affrontare le conseguenze di ciò che ha fatto Superior Spider-Man, e questo includeva anche la “questione” Electro.

Fin dall’inizio, Electro ha sempre rischiato di andare in corto circuito. Tuttavia, dopo gli esperimenti di Superior Spider-Man, le cose sono andate ancora peggio, con Electro che perdeva spesso il controllo della sua elettricità, esaurendosi rapidamente e crollando.

Le Parker Industries hanno depotenziato Electro

Spider-Man stava cercando di trovare un modo per usare le Parker Industries per affrontare i suoi numerosi cattivi. Durante questo periodo, si è fatto nemico anche Black Cat, che lo voleva morto. Quest’ultima si è poi unita a Electro, con entrambi che hanno messo gli occhi su Spider-Man.

Tuttavia, Peter aveva lavorato a un dispositivo che potesse finalmente depotenziare Electro. Black Cat ha messo le mani sulla macchina e l’ha usata per potenziare Electro, ma alla fine lo ha sovraccaricato, finendo per privarlo dei suoi poteri.

Electro è morto quando Sciacallo ha cercato di potenziarlo

Electro è andato in prigione, ma c’erano ancora molti supercriminali che volevano la morte di Spider-Man. Uno di questi, Sciacallo, aiutò Max Dillon a evadere di prigione e si offrì di potenziarlo per aiutarlo a uccidere Spider-Man.

Max non voleva davvero farlo, ma Sciacallo riportò in vita una donna di nome Francine, che piaceva a Electro ma che aveva ucciso accidentalmente, quindi alla fine accettò. Tuttavia, il piano fallì: Francine divenne il nuovo Electro, mentre sembrava che Max Dillon fosse morto, cosa che diede a Spider-Man un nuovo nemico elettrizzato.

Kindred riportà in vita Electro per combattere Spider-Man

Electro è tornato in vita di recente, e l’unica ragione per la sua resurrezione era uccidere Spider-Man. Anche Kindred voleva Spider-Man morto e ha offerto ad ognuno dei suoi nemici la possibilità di realizzare i loro desideri se lo avessero ucciso.

Ha chiesto a Doctor Octopus di riportare Electro e di ripotenziarlo, così l’originale membro dei Sinistri Sei è tornato in vita. Tuttavia, le cose sono andate storte quando tutte le altre varie squadre dei Sinistri si sono presentate e i cattivi si sono tutti scontrati, fino a quando Doc Ock, alla fine, li ha traditi tutti, salvando Spider-Man.

Nikki Reed: 10 cose che non sai sull’attrice

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Nikki Reed: 10 cose che non sai sull’attrice

Nikki Reed è una sceneggiatrice e attrice americana, diventata famosa agli occhi del mondo grazie al ruolo di Rosalie Hale nella saga di Twilight.

Felicemente sposata con Ian Somerhalder e mamma di una bambina, il passato di Nikki non è stato facile, dal divorzio dei genitori fino al periodo post-adolescenza. Eppure si è impegnata molto per diventare l’attrice di successo che è oggi.

Ecco dieci cose che, forse, non sapevate di Nikki Reed.

Nikki Redd: i suoi film e la carriera

 

1. Un’infanzia difficile. Nicole Houston Reed è nata il 17 maggio del 1988 a Los Angeles da Cheryl Houston, una parrucchiera, e da Seth Redd, un designer. Ha due fratelli e lei non ha avuto un’educazione religiosa, crescendo in ambienti ebraici. Quando aveva due anni i suoi genitori hanno divorziato ed è andata a vivere con la madre. Ha frequentato la Alexander Hamilton High School ma l’ha poi abbandonata, iniziando a studiare da casa. Con il periodo dell’adolescenza la Reed entrò in un periodo difficile, fatto di ribellione, come l’aver lasciato casa a soli 14 anni ed essere diventata schiava, per un periodo, di alcool e droghe.

2. Il debutto con Thirteen. In passato la Reed aveva incontrato Catherine Hardwicke quando lei era la fidanzata del padre. In seguito le due hanno mantenuto dei buoni rapporti, tanto che la Hardwicke chiese alla Reed di scrivere insieme la sceneggiatura di Thirteen – 13 anni. Il film era stato concepito come una commedia leggera ma mano a mano è andata ad approfondirsi, basandosi sulla storia della stessa Catherine. Per poter realizzare il film era necessario trovare gli attori adeguati: tuttavia non si trovata l’attrice giusta per il personaggio di Evie e così Catherine propose ad una riluttante Nikki di interpretarla.

3. È apparsa in molti film e serie tv. A partire da quel momento recita in film come Lords of Dogtwon (2005) e La prima volta di Nicky (2006). Nel 2008 raggiunge la popolarità internazionale grazie al ruolo di Rosalie Hale in Twilight. Nikki riprenderà il ruolo in New Moon (2009), Eclipse (2010), e Breaking Dawn – Parte 1 (2011) e Parte 2 (2012). In seguito recita in Empire State (2013), In Your Eyes (2014) e Il mistero del gatto trafitto (2014). Ha poi preso parte anche alle serie The O.C. (2006), Sleepy Hollow (2015-2016) e Dollface (2019).

Nikki Reed è su Instagram

4. Il suo profilo trasmette amore. L’attrice ha un profilo ufficiale su Instagram seguito da 3,6 milioni di persone. Su questo social, Nikki posta tantissime foto che vedono protagonista lei, la natura e il suo compagno Ian Somerhadler. Le sue foto trasmettono un amore assoluto verso ciò che dona la natura, per non parlare dell’amore rivolto a suo marito e padre della sua unica figlia.

5. Le pillole di placenta. Nikki ha scelto di condividere su Instagram uno scatto che ha a che fare con la propria placenta. L’attrice, infatti, ha scelto di prendere delle pillole fatte della propria placenta. Una pratica molto diffusa in quel di Hollywood e non sono che, sembra, aiuti a produrre il latte materno e sarebbe una certa forte di energia. Quella che ultimamente è quasi più una moda, sembra non piacere molto ai medici, che definiscono la pratica pericolosa.

nikki reed

Nikki Reed, Ian Somerhalder e la figlia Bodhi Soleil

6. È sposata con Ian Somerhalder. Nell’aprile del 2015 i due attori sono convolati a nozze dopo soli due mesi di fidanzamento, sposandosi in California. Il matrimonio, avvenuto all’aperto, è stato a sorpresa: sì, perché gli invitati pensava di essere invitati ad una semplice festa per inaugurare la loro nuova casa. I due sono il ritratto dell’amore, cose che si nota anche dai loro post su Instagram.

7. È al secondo matrimonio. Nell’ottobre del 2011 si era sposata con il cantante Paul McDonald: i due si sono separati nel 2014 e hanno ottenuto il divorzio l’anno dopo. Nel 2015 l’attrice ha conosciuto Ian Somerhalder: anche lui arrivava da una relazione, quella con Nina Dobrev. I due si sono sposati quasi subito ed anno avuto una bambina nel luglio del 2017 di nome Bodhi Soleil Reed Somerhalder.

Nikki Reed in Twilight

8. Un successo vampiresco. Uno dei personaggi che l’ha resa famosa a livello mondiale è stato quello di Rosalie Hale nela saga di Twilight. I cinque film, tratti dagli altrettanto famosi romanzi di Stephanie Meyer, le hanno dato una decisa notorietà internazionale. Pare anche che, per interpretare il suo ruolo, abbia dovuto imparare a giocare a baseball da mancina.

9. La saga ha cambiato i rapporti tra gli attori. Stando a quello che la Reed ha dichiarato, sembra che all’interno della famiglia di Twilight i componenti siamo rimasti amici ma i rapporti siano mutati. Inevitabilmente, l’attenzione maggiore veniva riservata a Kristen Stewart, Robert Pattinson e Taylor Lautner. Il successo della saga ha accresciuto la popolarità dei tre protagonisti ma anche la sicurezza. Ciò ha comportato al mutare dei rapporti tra loro: per salutare Pattinson, come la Reed faceva sempre, doveva passare oltre a tre guardie del corpo.

Nikki Reed in The O.C. 

10. Ha recitato in alcuni episodi della celebre serie. Ancora agli inizi della sua carriera, l’attrice ha avuto modo di recitare nel ruolo di Sadie Campbell in sei episodi della terza stagione, rispettivamente dal quindicesimo al ventesimo. Questa arriva a Orange County per aiutare la zia Gwen e presenziare al funerale del cugino Johnny. Nel corso degli episodi intreccerà una breve relazione con Ryan.

Fonti: IMDb, Thefamouspeople

Brandon Lee: 10 cose che non sai sull’attore

Brandon Lee: 10 cose che non sai sull’attore

Figlio del celebre Bruce Lee, Brandon Lee era una stella nascente del panorama cinematografico hollywoodiano. Un attore ricco di talento distintosi inizialmente in alcuni film di arti marziali ma pronto a compiere il passaggio verso ruoli e storie diverse. Proprio nel momento in cui stava per consacrarsi come una star, tuttavia, un terribile incidente ha per sempre spezzato il suo percorso, dando vita a miti e leggende che infestano ancora oggi il mondo del cinema.

Ecco 10 cose che non sai di Brandon Lee.

Brandon Lee: i suoi film e la carriera

1. Ha recitato in diversi film. La carriera da attore di Lee è iniziata nel 1985 con il film Crime Killer, dove però non risulta accreditato. Nel 1986 ottiene però la sua prima grande occasione con il film Legacy of Rage. Negli anni seguenti recita poi nel fantascientifico Laser Mission (1989), in Resa dei conti a Little Tokyo (1991) e Drago d’acciaio (1992), di cui è protagonista. La consacrazione arriva grazie a Il corvo (1994), basato sull’omonimo fumetto, dove Lee recita nel ruolo di Eric Draven. Sfortunatamente questo film esce solo in seguito alla morte dell’attore.

2. Ha recitato anche per la televisione. Oltre ad una carriera cinematografica, Lee ne stava portando avanti anche una televisiva. Nel 1986 ha infatti recitato nel film La legge del kung fu, dove sfoggiava le sue abilità con le arti marziali. Recita poi nell’episodio Kung Fu: The Next Generation della serie CBS Summer Playhouse (1987). L’anno seguente è invece Kenji nell’episodio What’s in a Name, dodicesimo della seconda stagione della serie Ohara.

Brandon Lee in Il corvo

3. Non era ben visto dall’autore del fumetto. Non tutti erano entusiasti della scelta di Lee come protagonista di Il corvo. L’autore del fumetto, infatti, temeva che egli non fosse idoneo alla parte, e che il film avrebbe finito per rivelarsi un insuccesso. Quando incontrò l’attore con il trucco applicato in volto, tuttavia, dovette ricredersi, trovandolo perfetto. Il segreto del successo di tale trucco fu che ad applicarlo sul suo volto fu lo stesso Lee. Tale operazione gli fu suggerita dal regista, affermando che in tal modo avrebbe acquisito un aspetto più realistico e meno preciso.

4. Andava a dormire con il trucco in viso. Come noto, sempre in relazione al trucco del personaggio, Brandon Lee non era soddisfatto dell’aspetto del suo viso dipinto quando il reparto trucco glielo ha applicato prima delle riprese. Lee e Proyas hanno poi concordato che sarebbe stato meglio se Lee avesse continuato a truccarsi da solo, facendolo ogni sera prima di andare a letto. In questo modo, quando si fosse svegliato la sua pittura per il viso sarebbe apparsa naturalmente più consumata.

5. Si è preparato a lungo per il personaggio. L’attore era particolarmente affascinato dal ruolo e dalle sue caratteristiche. Per prepararsi al giusto mood, decise di visitare numerosi cimiteri e ascoltò molte canzoni del gruppo The Doors facenti riferimento alla morte. Inoltre, per ottenere un aspetto trascurato ed emaciato si sottopose ad una dura dieta. Con questa arrivò a perdere ben 18 chili, risultando così ancor più vicino alla natura del personaggio.

Brandon Lee: com’è morto l’attore

6. Ci sono ancora molti misteri a riguardo. Sono ancora molti i nodi non sciolti intorno alla tragica morte di Lee. Tutto ebbe inizio quando, il 31 marzo del 1993, l’attore venne ferito erroneamente da un colpo di pistola. Questa era tenuta dall’attore Michael Massee. Secondo le ricostruzioni successive, l’incidente avvenne per via di una concatenazione di sfortunati eventi, come anche della negligenza dei membri della troupe addetti al controllo e alla preparazione delle armi da fuoco. La pistola usata per la scena doveva essere caricata a salve, ma purtroppo non lo era, o non esattamente: in canna c’era ancora un frammento di un’altra cartuccia, usata nelle riprese precedenti. L’attore fu colpito allo stomaco, e morì qualche ora dopo.

7. L’attore fu sottoposto ad una lunga operazione. Per tentare di salvarlo, l’attore fu anche sottoposto ad una lunga e vana operazione di salvataggio. A Lee mancavano soltanto tre giorni al termine delle riprese del film. La pellicola, dopo un periodo di stop, fu infine completata grazie all’utilizzo di controfigure e di un parziale riutilizzo delle riprese svolte sino a quel momento. L’utilizzo della computer grafica, infine, aiutò nel rendere tutto il più naturale possibile, evitando di evidenziare la sostituzione dell’attore.

8. Ci sono strane somiglianze tra Lee e il suo personaggio. Eventi come questi, si sa, al cinema diventano leggende o addirittura maledizioni. E non ci volle molto prima che la morte di Brandon Lee rendesse Il corvo uno di quei film che, nella memoria colletiva, sono maledetti: in pochi realizzarono che Lee fu ucciso proprio nel momento della storia in cui il suo personaggio viene assassinato. In pochi si accorsero poi anche di altri strani parallelisimi tra arte e vita. Ad esempio il fatto che, proprio come il suo personaggio Eric, Lee era in procinto di sposarsi con la propria fidanzata Eliza. La cerimonia doveva prendere luogo in Messico, il 17 di Aprile dello stesso anno.

9. La sua morte ha spinto verso alcuni cambiamenti sulla sicurezza dei set. Alcuni credono che a causa della tragica morte di Brandon Lee, questo film sia responsabile del cambiamento degli standard di sicurezza delle armi nel film (cioè, nelle scene d’azione, la pistola è tenuta di lato e vengono utilizzate angolazioni difficili della telecamera quando l’arma è puntata contro un personaggio per evitare errori di accensione o altri orribili incidenti). Ciononostante, episodi di questo tipo hanno continuato di tanto in tanto a verificarsi, come la recente tragedia sul set di Rust ha dimostrato.

Brandon Lee: età e altezza dell’attore

10. Brandon Lee è nato il 1 febbraio del 1965 a Oakland, in California, Stati Uniti. L’attore è poi deceduto all’età di 28 anni il 31 marzo del 1993 a Wilmington, nella Carolina del Nord, Stati Uniti. Lee era alto complessivamente 1.83 metri.

Fonti: IMDb

Downton Abbey: Una Nuova Era, anche Maggie Smith nel primo trailer!

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Una nuova era ha inizio. L’intero cast ritorna al completo in Downton Abbey II: Una Nuova Era. A loro si uniscono le new entry Hugh Dancy, Laura Haddock, Nathalie Baye e Dominic West. Downton Abbey 2: Una nuova era uscirà al cinema a Marzo del 2022.

Il sequel del film del 2019 Downton Abbey. Il primo film seguiva una visita, alla famiglia Crawley e allo staff di Downton, da parte del re e della regina d’Inghilterra. Non è chiaro se un altro illustre personaggio visiterà la tenuta, o se sarà un altro lo spirito di questo secondo film.

“Dopo un anno molto impegnativo con così tanti di noi separati dalla famiglia e dagli amici, è un enorme conforto pensare che ci aspettano tempi migliori e che il prossimo Natale ci ritroveremo con i tanto amati personaggi di Downton Abbey”, ha detto il produttore Neame.

Anche il presidente di Focus Features Peter Kujawski si è concentrato sui piaceri ristoratori di un ritorno a Downton: “Non c’è posto come casa per le vacanze e non possiamo immaginare un regalo migliore che riunirsi con Julian, Gareth e l’intera famiglia Downton nel 2021 per riportare a casa i Crawley per i loro fan”.

Mel Gibson dirigerà Arma Letale 5

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Dopo aver partecipato, più di 30 anni fa, al primo film di Arma Letale, Mel Gibson è ora in trattative per dirigere il quinto capitolo della saga. Lo annuncia Variety.

La quinta volta del classico franchise d’azione è in sviluppo da diversi anni, con Richard Wenk (The Equalizer) che ha scritto la bozza più recente della sceneggiatura. Richard Donner, che ha diretto e prodotto tutti e quattro i precedenti film di Arma Letale, aveva lavorato per sviluppare un quinto capitolo, ma è morto il 5 luglio 2021, a 91 anni, lasciando il progetto in un limbo.

La moglie di Donner, Lauren Schuler Donner, produrrà il film, insieme a Dan Lin di Rideback. Jonathan Eirich di Rideback e Derek Hoffman di The Donners’ Company saranno i produttori esecutivi.

Parlando a un evento a Londra, Gibson si è lasciato sfuggire che avrebbe assunto la regia del film, soddisfacendo i desideri del defunto regista.

“Stava sviluppando la sceneggiatura ed il lavoro era abbastanza avanzato. E un giorno mi ha detto: “Ascolta ragazzo, se ‘prendo a calci il secchio’, lo farai tu”. E io ho detto: “Sta’ zitto”, ha detto Gibson secondo The Sun. “In effetti è morto, ma mi ha chiesto di farlo e, al momento, non ho detto nulla. L’ha detto a sua moglie, allo studio e al produttore. Quindi, dirigerò il quinto.”

Il primo Arma letale ha debuttato nel 1987, lanciando le carriere hollywoodiane di Mel Gibson, dello scrittore Shane Black e del formato poliziesco comico e ricco di azione. Gibson ha recitato nel ruolo del detective della polizia di Los Angeles Martin Riggs al fianco di Danny Glover nel ruolo di Roger Murtaugh. Sono seguiti altri tre sequel, oltre a una serie TV prequel trasmessa dal 2016 al 2019 con Clayne Crawford e Damon Wayans nei panni di un giovane Gibson e Glover.

Kirsten Dunst ci ripensa e ammette: “Disposta a tornare nei panni di Mary Jane”

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L’ultima volta che Kirsten Dunst ha interpretato Mary Jane Watson è stato in Spider-Man 3 del 2007. Da allora, altre due attrici hanno interpretato l’iconico ruolo (Shailene Woodley in The Amazing Spider-Man 2 – anche se alla fine quelle scene sono state tagliate dal film – e Zendaya nel MCU, al fianco di Tom Holland).

Tuttavia, molti fan vorrebbero scoprire cosa ha combinato l’originale iterazione del personaggio di MJ in tutti questi anni. Se anche questa versione del grande amore di Peter Parker tornerà o meno in Spider-Man: No Way Home, è ancora un grandissimo mistero. Tuttavia, è stata la stessa Dunst ad esprimere rinnovato entusiasmo in merito alla possibilità di tornare a vestire i panni di Mary Jane.

Parlando con Variety, infatti, ha dichiarato: “Lo farei. Perché no? Sarebbe divertente. Non direi mai di no a una cosa del genere”. Ironizzando su dove potrebbe trovare la sua Mary Jane a questo punto, l’attrice ha aggiunto: “Sarei un vecchia Mary Jane con tanti piccoli Spidey.”

In realtà, queste parole sono leggermente in contrasto con quanto l’attrice aveva dichiarato di recente in merito alla possibilità di tornare ad interpretare il personaggio. Soltanto pochi giorni fa, infatti, parlando con Total Film, Kirsten Dunst aveva detto di non amare particolarmente i cinecomics, lasciando intendere di non essere disposta a recitare nuovamente in uno di essi. Tuttavia, è bello sapere che ora l’attrice rivisiterebbe con piacere uno dei suoi ruoli più iconici.

Spider-Man: No Way Home, quello che sappiamo

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 16 dicembre 2021.

Adam Driver sul Comic-Con di San Diego: “Non sono ansioso di tornarci”

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Durante una recente ospitata al Graham Norton Show in occasione della promozione di House of Gucci, Adam Driver ha ammesso candidamente di non voler più partecipare al Comic-Con di San Diego, l’annuale convention dedicata all’intrattenimento multi-genere più grande degli Stati Uniti.

Nel corso dell’intervista, l’attore ha raccontato della sua prima e unica esperienza al Comic-Con in occasione del lancio di Star Wars: Il risveglio della Forza, descrivendo nel dettaglio gli svantaggi e le restrizioni che derivano dalla partecipazione ad una convention così importante in qualità di membro del cast di una delle saghe più amate dal pubblico.

“Non conoscevo le regole del Comi-Con. Sono entrato in hotel alle 2 del mattino e ho pensato: ‘Forse domani vado a prendere un caffè’. E invece mi hanno detto: ‘No, non puoi prendere un caffè’. Allora ho detto: ‘Beh, forse prenderò un caffè in hotel’. E loro, ancora: ‘No, non puoi prendere un caffè in hotel. Se vuoi uscire, metti una maschera, in modo che nessuno ti riconosca.'”, ha spiegato l’attore.

“A quel punto ho aperto la finestra della mia stanza, perché ero lì praticamente da 24 ore, e sento una banda in lontananza che suonava il tema di Star Wars in loop, perché tutto il cast del film alloggiava nello stesso albergo. È stato spaventoso”, ha aggiunto Driver. “Ho visto cos’è. È bello, per carità. Ma non sono ansioso di tornarci.” 

Adam Driver tra Star Wars, il musical e Lady Gaga

Adam Driver ha interpretato il personaggio di Kylo Ren in tutti e tre gli episodi della trilogia sequel di Star Wars. Di recente lo abbiamo visto al cinema in The Last Duel di Ridley Scott, mentre dal prossimo 18 novembre tornerà nelle nostre sale con il musical Annette di Leos Carax. A dicembre, invece, lo rivedremo nel sopracitato House of Gucci al fianco di Lady Gaga, diretto sempre da Scott.

Home Sweet Home Alone, ecco l’erede di Mamma, ho perso l’aereo!

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Home Sweet Home Alone, ecco l’erede di Mamma, ho perso l’aereo!

Disponibile su Disney+ in preparazione alle vacanze natalizie, è arrivato Home Sweet Home Alone, un remake/omaggio della piattaforma al classico cult senza tempo di Mamma, ho perso l’aereo (Home Alone in originale). 

A interpretare l’erede di Kevin McAllister è stato chiamato Archie Yates, l’esilarante e tenerissimo co-protagonista di Jojo Rabbit che ora si cimenta in un ruolo che lo vede in primo piano e che porta con sé anche tanta responsabilità. Come è meglio di un attore consumato, Archie non si è fatto intimidire dal ruolo: “Ho preso molta ispirazione dai film originali. Voglio dire, li ho osservati religiosamente ogni anno a Natale, quindi è stato abbastanza facile per me relazionarmi. Ma il mio personaggio, Max Mercer, dovrebbe essere un personaggio completamente diverso da Kevin McAllister. Quindi, mentre volevo che ricordasse il classico, ho cercato anche più originalità perché pur trovandoci nello stesso universo e nelle stesse dinamiche, si tratta di una storia completamente diversa.”

Non sarebbe un Home Alone se non ci fossero due malintenzionati che vogliono fare irruzione in una casa sorvegliata solo da un bambino ingegnoso, e questo ruolo è stato affidato, in questo revival, a Rob Delaney e Ellie Kemper, che interpretano una coppia insolita ma di certo non cattiva come quella dei due ladruncoli interpretati nell’originale da Joe Pesci e Daniel Stern. 

Come afferma Kemper stessa: “La nostra missione, nel film, è mossa da un intento positivo, è stata ispirata, credo, dalla bontà. Penso che le nostre motivazioni fossero buone, siamo stati spinti a fare quello che facciamo perché volevamo di più per la nostra famiglia.” 

“Detto questo – interviene Delaney – c’è un cattivo nel film ed è interpretato da Archie Yates e il suo personaggio si chiama Max Mercer. Noi stiamo cercando di riprenderci le cose di cui abbiamo bisogno per salvare la nostra famiglia, quindi durante le riprese ho pensato per tutto il tempo “Oh, Max è il nemico”. Quindi, quando ho visto il film finale e il pubblico si è sentito in sintonia con Max, ho pensato: “Questo deve essere un film diverso da quello che ho girato”. Quindi sicuramente nel guardarlo, penso che non ci siano antagonisti, ma nel filmarlo, ero tipo, “Max è il mio nemico”.”

Home Sweet Home Alone, ecco l’erede di Mamma, ho perso l’aereo!

E forse in parte ha ragione, dal momento che Max, come Kevin, ha un modo abbastanza sadico di difendere la propria casa, un modo che ha messo Delaney e Kemper a dura prova.

“Abbiamo iniziato ad allenarci per gli stunt molto prima di iniziare a girare, per fortuna – ha raccontato Rob Delaney – E ci è stato davvero richiesto di fare la maggior parte delle acrobazie nel film. Gli stuntman professionisti ci hanno aiutati e se abbiamo fatto male delle cose, loro le hanno modificate, ma ci hanno davvero messo alla prova”.

Ellie Kemper: “Sì. Si è rivelato molto divertente. Non avevo mai fatto niente del genere prima. È stato impegnativo ma anche divertente e atletico in un modo che non mi aspettavo.”

Archie Yates, dal canto suo, ha aggiunto un nuovo personaggio alla sua galleria di caratteri che, nonostante la giovane età, è già molto nutrita, tra Jojo Rabbit e Wolfboy and the Everything Factory. Cosa vorrebbe fare dopo?

Archie Yates: “Tutte le cose in cui sono stato sono state commedie e la commedia è uno dei miei generi preferiti. È quello che di solito guardi. Ma per quanto ami la commedia e far parte di esilaranti film per famiglie, mi rendo conto ora che maturando, posso fare molte più cose nella mia carriera di attore ed è per questo che vorrei iniziare a esplorare generi diversi come il dramma, forse un po’ di horror. Voglio anche diventare un regista un giorno e di recente ho appena iniziato a scrivere la mia sceneggiatura!”

Oltre ai ladri Harry e Marv e a Kevin, il film originale vede protagonista anche una esilarante e meravigliosa Catherine O’Hara nei panni di mamma McAllister. In questa circostanza, la madre smemorata p stata interpretata da Aisling Bea che ha una opinione molto personale su quale sia il tipo di personaggio materno che vorrebbe interpretare di più, al cinema: “Mi piacerebbe essere il volto della cattiva maternità. E probabilmente inizierò la mia attività sull’essere una cattiva madre lasciando i miei figli da soli e sperando che se la cavino. Possono badare a se stessi, è quello che stiamo dicendo, ed è un grande messaggio nel film. Non puoi sempre essere lì a sorvegliarli, giusto?”.

Home Sweet Home Alone è disponibile su Disney+ per accompagnarci verso un periodo natalizio spensierato in famiglia.

MCU: Vincent D’Onofrio spera ancora in uno scontro tra Kingpin e Spider-Man

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Piaccia o no, è diventato ormai evidente, soprattutto negli ultimi anni, che gli show della Marvel Television non sono considerati “canonici” in riferimento al Marvel Cinematic Universe. Tuttavia, sembra che i Marvel Studios siano intenzionati a utilizzare alcuni dei personaggi di quei progetti nelle loro storie.

Il Darkhold è stato “riavviato” per WandaVision, mentre sembra che il Matt Murdock di Charlie Cox farà parte di Spider-Man: No Way Home. Inoltre, si è parlato a lungo anche di una possibile apparizione del Wilson Fisk/Kingpin interpretato da Vincent D’Onofrio nell’attesissima serie Hawkeye, ma oggi non esiste ancora una conferma ufficiale.

Durante una recente intervista con Jake’s Takes, la star di Daredevil non ha voluto commentare le voci in merito alla sua presenza nello show con Jeremy Renner, ma ha espresso ancora una volta il suo interesse nei confronti di un ipotetico scontro con lo Spider-Man di Tom Holland.

“Uno scontro con Spider-Man dovrebbe sicuramente accadere un giorno. O almeno, lo spero”, ha detto D’Onofrio. “Vedremo se mi chiederanno di farlo. Kingpin viveva in un mondo di Punisher, Daredevil e Spider-Man, quindi sarebbe quello.”

Kingpin era uno dei cattivi di Spider-Man prima di diventare uno dei nemici di Daredevil, quindi questo ipotetico scontro avrebbe senso. Mancano poche settimane e finalmente sapremo se quelle voci su Hawkeye e Spider-Man: No Way Home erano fondate oppure no. Se lo fossero, ci troveremo di fronte ad un importante punto di svolta per il MCU.

Zack Snyder ricorda la prima volta che Henry Cavill indossò il costume di Superman

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Nonostante sia apparso in più film del DCEU, il Superman di Henry Cavill sembra non sia mai riuscito a fare davvero breccia nel cuore del pubblico. Di conseguenza, il personaggio è lentamente scomparso dai film dell’universo cinematografico negli ultimi anni, fatta eccezione per quell’unica apparizione nel finale di Shazam! (dove, tra l’altro, il personaggio non è stato interpretato neanche da Cavill, di fatto inquadrato dal collo in giù).

È dal 2018 che si parla ormai del fatto che Cavill e Warner Bros. abbiano preso le distanze l’uno dall’altra, nonostante l’attore continui a sostenere di voler ancora interpretare l’eroe kryptoniano sul grande schermo (proprio di recente, Cavill ha ribadito nuovamente di avere ancora “il mantello nell’armadio”). Tra coloro che sperano in un ritorno della star di The Witcher nei panni dell’iconico personaggio DC c’è ovviamente anche Zack Snyder, da sempre grande sostenitore dell’incarnazione del supereroe da parte dell’attore britannico.

In una recente conversazione con THR (via Screen Rant), il regista di Justice League ha condiviso i suoi ricordi in merito alla prima volta volta che ha visto Henry Cavill con il costume di Superman. È stato durante lo sviluppo de L’uomo d’acciaio nel 2010 e Cavill era stato chiamato per un provino. All’attore era stato dato uno degli abiti originali di Christopher Reeve degli anni ’80 da provare e, nonostante lo spandex ormai invecchiato, pare fosse ancora spettacolare.

“Quando vedi il costume per terra, ti sembra solo un pezzo lasciato lì ad ammuffire… Pensi che non riuscirà mai ad essere di nuovo cool”, ha spiegato Snyder. “Poi un giorno Henry lo indossò per la prima volta. Probabilmente, se lo avesse indossato qualcun altro e avesse detto: ‘Sono Superman’, avrei pensato: ‘Ok. È Halloween’. Ma quando l’ha fatto Henry, non potevamo credere ai nostri occhi. Tutti erano in preda a un attacco di cuore, davvero. Era semplicemente perfetto. L’energia era semplicemente quella giusta. Abbiamo tutti pensato: ‘È Superman. Ecco come sarebbe Superman se esistesse davvero.'”

La prima regola: al via le riprese del film di Massimiliano D’Epiro

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Sono iniziate in Puglianella città di Bari, le riprese del film La prima regola di Massimiliano D’Epiro, adattamento del testo teatrale La classe scritto da Vincenzo Manna, con cui il regista firma la versione per il cinema.

Una produzione Dinamo FilmGoldenart Production con Rai Cinema in associazione con Notorious Pictures, con il contributo di Apulia Film Fund di Apulia Film Commission e Regione Puglia a valere su risorse del POR Puglia FESR-FSE 2014/2020. Il film, inoltre, è stato sviluppato con il contributo di Apulia Film Commission attraverso l’Apulia Development Film Fund e con l’Apulia Film Forum per la fase di produzione. La prima regola uscirà nelle sale italiane nel 2022 con Notorious Pictures.

La prima regola, la trama

Il film racconta uno spaccato del periodo storico che stiamo vivendo: una scuola superiore di periferia, strutture, studenti e corpo docente sono lo specchio esemplare di una depressione sociale ed economica che sembra irreversibile. A peggiorare la situazione, a pochi metri dalla scuola, tra le case del quartiere, lo “Zoo”, uno centro di assistenza ai migranti diventato con gli anni un campo profughi permanente. Un professore viene chiamato a tenere un corso di recupero per sei studenti sospesi per motivi disciplinari. Si incontrano ogni pomeriggio, quando fuori è già buio, all’interno di un’aula di periferia dove, dopo l’ostilità e la diffidenza iniziali, il professore riesce a conquistare la fiducia dei ragazzi e ad ottenere risultati sorprendenti. Ma quando scoppiano gli scontri tra popolazione e migranti, la situazione gli sfugge rapidamente di mano. La città viene invasa dai militari, dai giornalisti, dai manifestanti. La tensione cresce. Vengono fuori tutte le contraddizioni di una società abbandonata a sé stessa. In questo quadro desolante i conflitti che covano nella scuola e negli animi degli studenti esplodono tragicamente.

La prima regola è una sorta di kammerspiel scolastico, quasi interamente ambientato tra le mura di un istituto nel cuore di Bari, un “non-luogo” che potrebbe benissimo trovarsi in qualsiasi altra cittadina del mondo dove i costanti flussi migratori aggravano la situazione di crisi economica e sociale già in atto. Un dramma a sfondo sociale che riflette sul ruolo dei ragazzi, sull’importanza della Storia e dell’integrazione.

Un cast di giovani attori, volti di quella nuova generazione sempre più protagonista in film e serie tv di recente produzione, dà vita ai personaggi: Andrea FuortoAntonia Fotaras, Haroun FallIleana D’Ambra, Luca Chikovani e Cecilia Montaruli. Accanto a loro, nei panni del professore Marius Bizau, insieme a Fabrizio Ferracane, il preside, e Darko Peric (‘Helsinki’ nella serie Netflix La casa di carta), il custode della scuola. Un gruppo molto assortito di attori italiani, o più precisamente italiani ‘di seconda generazione’, perché tra loro ci sono un’italo-greca, un italo-georgiano, un italo-senegalese e alcuni altri rumeni, serbi e nigeriani perfettamente integrati e con cittadinanza italiana. Una scelta non casuale che sembra quasi voler suggerire, come nel film, che un’altra integrazione è possibile.

“Della scuola sappiamo più o meno tutto, dai giornali, dal web, dalle chat dei genitori, ma non dalla voce dei ragazzi che la frequentano, che la vivono ogni giorno, in tutte le sue contraddizioni ed i suoi conflitti, anche razziali – spiega il regista Massimiliano D’EpiroLa dicotomia fra il bianco e nero, il giusto e lo sbagliato, nel film viene continuamente rotta dalle contraddizioni di una società compressa e dura come il cemento che la circonda. Volermi appropriare di queste tematiche non è un atto d’accusa nei confronti di una parte politica o di una categoria, o più in generale di quella società, è solo voler restituire ad un pubblico, il più ampio possibile, una testimonianza sullo stato delle cose. La prima regola racconta proprio questo, un mondo vicino al nostro, ma non uguale, perché è il mondo stesso a cambiare continuamente”.

La fotografia del film è di Matteo Calore, la scenografia di Francesco Scandale, i costumi di Sabrina Beretta, il montaggio di Karolina Maciejewska mentre il casting è curato da Armando Pizzuti.

Black Panther: Wakanda Forever, la sfida di raccontare una storia senza T’Challa

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La morte di Chadwick Boseman ha scosso profondamente l’industria cinematografica di Hollywood e, naturalmente, anche tutti i fan del MCU, che non vedevano l’ora di rivedere l’attore nei panni di T’Challa nell’annunciato sequel di Black Panther. Purtroppo, come ben sappiamo, il progetto sta andando avanti senza il coinvolgimento dell’amato personaggio interpretato da Boseman.

Al momento non sappiamo in che modo il sequel affronterà la tragica scomparsa dell’attore, ma è stato più volte ribadito dai creativi dei Marvel Studios, in prima istanza proprio dal presidente Kevin Feige, che non solo il personaggio di T’Challa non verrà ricreato attraverso la CGI, ma anche che nessun altro attore prenderà il posto di Boseman. Quest’ultimo concetto, nello specifico, è stato rimarcato di recente anche dal produttore Nate Moore, il quale ha confermato in una recente intervista (via CBM) che non vedremo più T’Challa nel MCU.

“La verità è che non vedremo più T’Challa nel MCU”, ha spiegato Moore. “Non possiamo farlo. Non possiamo sostituire Chadwick. Quando è morto, abbiamo parlato con Ryan Coogler. In realtà, non sono state conversazioni infinite. Sapevamo già quello che dovevamo fare. Sono bastati pochi minuti per capire come portare avanti il franchise senza quel personaggio.”

“In nessun momento abbiamo preso in considerazione la possibilità del recasting”, ha aggiunto Moore. “La sfida di Black Panther: Wakanda Forever è proprio questa: raccontare una storia senza T’Challa.”

Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’8 luglio 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

Gomorra – Stagione Finale, l’addio dei protagonisti al fenomeno mondiale

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È stato un incontro emozionato ed emozionante quello che ha presentato alla stampa di settore Gomorra – Stagione Finale. Presenti produttori, protagonisti, sceneggiatori, ma le vere star dell’incontro sono state Marco D’Amore e Salvatore Esposito, Ciro e Genny, i due protagonisti che dall’inizio di questa saga shakespeariana disgraziata hanno tenuto in gioco, più o meno consapevolmente le sorti di Scampia e della malavita organizzata in Campania (senza fermarsi troppo ai confini geografici). 

La cornice che ha ospitato l’incontro, il Teatro Brancaccio di Roma, ha offerto a Marco D’Amore un gancio molto efficace per il suo intervento d’apertura: “Siamo in un teatro, e mi è venuto in mente Goethe che, parlando proprio del teatro, dice che vorrebbe che fosse pericoloso come lo è il filo di un funambolo affinché nessuno vi si arrischiasse. Allo stesso modo, per me, la pericolosità del racconto di Gomorra – La Serie è stata costante, ma per fortuna non ero solo a camminare sul quel filo. Devo dire che, nel tempo, chi non ha sentito la responsabilità di quel racconto è caduto. Questa è una serie che non ha nulla a che vedere con la semplicità e la facilità. È stato difficile tutto, girare, stare nelle location, convivere con questo materiale che ci siamo portati dentro e che ci ha cambiato la vita. Soltanto a bilancio di una carriera potrò dire cosa è stato per me professionalmente Gomorra – La Serie, ma come uomo posso dire di esserne uscito migliorato, mi ha reso più comprensivo nel confronti di chi ha fatto scelte differenti dalla mia.”

Salvatore Esposito, che interpreta Genny Savastano, l’altra faccia di Gomorra – La Serie, l’altro grande perno intorno al quale ruota tutta la storia, dal 2014 a oggi, ha esordito con una battuta, facendo eco ai famosi video di The Jackal che raccontano in maniera comica “gli effetti di Gomorra sulla gente”. “Alla fine di questa avventura, bisogna valutare gli effetti di Gomorra su di noi. Come il mio incontro con Maradona, in cui è stato lui a dire a me che era un onore incontrarmi, che era fan della serie. Una cosa assurda.” Commenta ridendo, per poi continuare “È stato un viaggio incredibile, sono cresciuto come uomo e come artista, ho incontrato dei grandi professionisti, e tutto quello che ho ricevuto è stato frutto del lavoro non solo nostro ma di tutti quelli che hanno collaborato con noi. Tutti quelli che hanno fatto sì che Gomorra fosse quello che è oggi. Ho definito la fine di questa serie come la fine di una relazione d’amore, all’inizio sei euforico ma arriva il momento in cui guardi indietro, c’è tristezza e malinconia, ma c’è la consapevolezza di aver dato più del tuo massimo.”

Dalla seconda stagione, Ivana Lotito è al fianco di Esposito, nei panni di Azzurra, donna che vive un profondo conflitto tra il suo desiderio di liberarsi della condizione di essere “moglie di” e l’amore che, nonostante tutto, prova per questo ragazzo con cui condivide tante cose. Per Lotito: “Gomorra è un’esperienza totalizzante, da tutti i punti di vista, il piano professionale si intreccia con quello personale. Tutti abbiamo speso ogni risorsa che avevamo. Io conoscevo già il successo della serie ed ero terrorizzata di non essere all’altezza, ma mi sentivo privilegiata a far parte di questo progetto. Ho cercato di apprendere il più possibile e il più in fretta possibile e poi mi sono affidata a dei professionisti. Loro mi hanno dato degli strumenti che mi hanno accompagnata in tutto il mio percorso. Ho avuto colleghi e registi che si sono spesi con grande cura e amore. Hanno trovato nel tempo parole e modalità comunicative che mi hanno fatto imparare molto, mi hanno fatta diventare adulta. Insieme a loro abbiamo dato vita ad un personaggio per il quale si rinuncia all’idea che la fragilità sia una debolezza. Non c’è mai il rischio di superficialità e io non mi sono mai sentita sola, anche quando mi si chiedeva di ricercare il dolore più profondo dentro di me. Azzurra vive una specie di asfissia, ora, da una parte causata dalla guerra in corso, dall’altra dalla sua esperienza personale. Lei odia il nome che ha acquisito ma non riesce ad affrancarsi dall’amore che vibra per quella persona che hai scelto e che ti assomiglia, come si somigliano Genny e Azzurra.”

A coronare il piccolo gruppo di attori che traghetteranno lo spettatore dalla quarta alla quinta e ultima stagione di Gomorra – La Serie c’era anche Arturo Muselli, interprete di Enzo Sangueblù e a bordo del progetto dalla terza stagione. “Alla conferenza stampa di presentazione della mia prima stagione ero così agitato di dire troppo sulla trama che ho cominciato a parlare del trono di spade. Ora credo di essere diventato molto più bravo a gestire i segreti. Il mio è un personaggio che ha bisogno di credere in qualcosa, ha dei valori e un credo, vuole riportare quei valori nel mondo in cui vive e andrà avanti per ottenere quello che vuole. In lui c’è una contrapposizione tra passato e futuro, lui viene dal passato, ma è destinato alla violenza che spinge dal futuro. Lo ritroviamo anestetizzato, mentre mette in dubbio il suo ritorno all’azione, o la possibilità di lasciarsi morire. Ma è un personaggio che vive nell’azione.”

Ospite d’onore della conferenza stampa, Roberto Saviano, ideatore della serie e mente dalla quale è partito come ben sappiamo tutto il fenomeno di Gomorra, con l’omonimo libro del 2006, che ha inquadrato l’esperienza di Gomorra – La Serie nella sua interezza.

“È difficilissimo trovare le parole per sintetizzare come è iniziato tutto. La necessità era quella di raccontare una storia dandosi spazio, non esaurire il racconto in poco tempo. Avere la possibilità, nel tempo, di poter raccontare il più complesso dei poteri, spesso schiacciato da una sintesi superficiale. La serialità per questo progetto nasce dall’esigenza di darsi questo spazio e raccontare il potere. Gomorra è il racconto della famiglia, del potere, ciò che ha reso la serie così di successo è il fatto che Scampia diventa la periferia di tutte le metropoli, che tutte le periferie del mondo si riconoscono in questo racconto, e questo vuol dire che nonostante siamo in un posto specifico, raccontiamo una dinamica universale. Le immagini, le persone, le vicende diventano internazionali. Solo la serialità poteva permettere una cosa del genere, con la scelta del dialetto, per dare autenticità, permetterle di esistere. Il coraggio iniziale di riconoscere nella possibilità di costruzione di questo mondo, una sua vocazione universale. Nel nostro racconto però non c’è l’eroe positivo in cui rifugiarsi, si racconta il punto di vista del potere.

Non avere l’eroe positivo è determinante per il suo successo. I protagonisti di cui parliamo sono già sconfitti, ma la loro potenza è il loro sapere e conoscere il mondo in cui agiscono. Gli attori si sono dovuti trasformare in qualcuno che non pensa mai di farcela, in nessun momento, aspetta solo di morire, quando, come, per mano di chi non lo sa. È un mondo che ha già perso.”

Il team di registi di questa quinta e ultima stagione della serie si assottiglia, sono solo Marco D’Amore e Claudio Cupellini a sedersi dietro al macchina da presa, ed entrambi, in diverse vesti, sono nel progetto dall’inizio. Per Cupellini “non è quantificabile quanto mi ha dato Gomorra, e nemmeno lo è quello che ho vissuto come esperienza nello stare a Napoli per 5 stagioni, in cui sono entrato in punta di piedi. Era un mondo che non conoscevo, né la realtà in cui andavo ad inserirmi né il mondo della serialità. Mi sono trovato a dover maneggiare un lavoro impostato in maniera eccellente da Sollima e dagli sceneggiatori. La materia era bollente, difficile e complicata, ma anche dolorosa. Arrivando da fuori cominciavo a toccare con mano un mondo che non corrispondeva a quello che sapevo, che era diverso. I sentimenti che ho provato durante questo percorso sono stati duri, ho avuto la fortuna di potermene affrancare nel momento in cui tornavo a casa, però è stato uno dei colpi di fortuna della mia carriera.”

Gomorra – Stagione Finale, l’atto conclusivo del cult Sky Original prodotto da Cattleya in collaborazione con Beta Film, è in prima TV mondiale il 19 novembre in Italia su Sky e in streaming su NOW.

Gomorra 5: chi tornerà, chi potrebbe tornare

Fast and Furious 9 in home video in Dvd, Blu-ray e 4k Ultra HD

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Fast and Furious 9 in home video in Dvd, Blu-ray e 4k Ultra HD

La Famiglia di Fast fa ritorno in questo capitolo carico di adrenalina con una versione inedita del film nel Director’s Cut di Fast and Furious 9. Il film ha guadagnato al botteghino oltre 600 milioni di dollari in tutto il mondo, ed ora i fan potranno finalmente godersi il fenomeno globale a casa propria; Fast and Furious 9 uscirà il prossimo 17 novembre nei formati Dvd, Blu-ray e 4k Ultra HD.

La versione home-video, oltre al film in versione cinematografica originale, contiene il Director’s cut – 7 minuti più lungo – ed oltre un’ora di contenuti speciali mai visti – tra cui un dietro le quinte delle scene senza gravità, delle auto cariche di NOS e le papere. I fan della saga potranno aggiungere questo capitolo alla loro collezione e guardarlo ancora ed ancora. Inoltre per la prima volta la versione 4K Ultra HD avrà gran parte dei contenuti speciali realizzati in alta definizione!

Fast and Furious 9, il film

Dom Toretto (Vin Diesel) pensava di essersi lasciato la sua vita da criminale nello specchietto retrovisore, ma nemmeno lui può pensare di sfuggire al passato. Quando Jakob (John Cena), il fratello abbandonato, riemerge inaspettatamente nei panni di una spia internazionale, la famiglia si riunisce per aiutare Dom ad affrontare i peccati del suo passato e a fermare una minaccia di scala globale. Il veterano del franchise Justin Lin torna a fare il pilota di questo film, realizzando una versione sovralimentata di Fast & Furious 9. Da scene di azione estese a spettacolari sequenze eliminate, il Director’s cut di Fast & Furious 9 esplode di contenuti inediti che saranno disponibili esclusivamente nella versione home video!

Fast and Furious 9 include nel cast Michelle Rodriguez, Tyrese Gibson, Chris “Ludacris” Bridges, Nathalie Emmanuel, Jordana Brewster e Sung Kang, e vede anche la partecipazione di Helen Mirren e Charlize Theron. Il film è diretto da Justin Lin, già regista del terzo, quarto, quinto e sesto capitolo della saga.

Basato sui personaggi creati da Gary Scott Thompson, la storia è scritta da Justin Lin & Alfredo Botello e Daniel Casey. La sceneggiatura è di Daniel Casey & Justin Lin. Il film è prodotto da Neal H. Moritz, Vin Diesel, Justin Lin, Jeffrey Kirschenbaum, Joe Roth, Clayton Townsend e Samantha Vincent.

Fast and Furious 9, CONTENUTI SPECIALI NEI FORMATI 4K ULTRA HD E BLU-RAY:

  • Papere
  • Fast & Furious 9: Rischiare tutto: La Famiglia Fast ti invita a far parte della banda, mentre ti mostrano come Fast & Furious 9 spinge a tutto gas questo franchise epico a vette persino più alte. Questo contenuto speciale, di oltre 46 minuti, include il ritorno di alcuni personaggi, nuovi membri del cast, stunt pazzeschi, grandi sorprese e molto di più;
  • Praticamente Fast: Quando si tratta di stunt, sembra che ogni film di Fast & Furious superi il precedente. In questo speciale, esaminiamo come Justin Lin ed il suo team si adoperino per girare quante più scene di azione reali possibile, dando così al film l’autenticità che non può essere raggiunta solamente con l’uso degli effetti speciali o di CGI.
  • Cambiare priorità: Abbiamo conosciuto molti di questi personaggi 20 anni fa, quando il primo Fast & Furious uscì nel 2001. In questi 20 anni, non solo i personaggi sono cresciuti e cambiati, ma anche gli attori che li interpretano. Spesso l’arte imita la vita, e abbiamo l’occasione di vedere quanto è vero in Fast & Furious 9.
  • Giustizia per Han: Han è vivo! Sung Kang e Justin Lin discutono la genesi del ritorno di questo amato personaggio, mentre il cast rivela quanto è importante riavere Kang con sé.
  • Un giorno sul set con Justin Lin: Il lavoro del regista in qualunque produzione è enorme. Il lavoro di un regista di una produzione come Fast & Furious 9 è incommensurabile. Passiamo una giornata insieme a Justin Lin e vediamo quanto è impegnativo affrontare una produzione così, quando sei tu quello a cui tutti si rivolgono per risolvere i problemi.
  • John Cena: Grande fan di grandi macchine: John Cena è un vero esperto di auto, e nessun franchise tratta le auto come Fast & Furious. Guarda John saltare da un’auto all’altra come in negozio di caramelle, con lo sguardo di un vero fan davanti ad alcune delle auto più costose e rare del mondo.
  • Commento al film con il produttore/co-sceneggiatore/regista Justin Lin  

    CONTENUTI SPECIALI DVD:

  • Papere
  • Commento al film con il produttore/co-sceneggiatore/regista Justin Lin

Il film sarà disponibile in 4K Ultra HD in una confezione doppia che include il 4K Ultra HD Blu-ray e il Blu-ray. Il disco 4K Ultra HD disc comprende gli stessi contenuti extra della versione Blu-ray, molti dei quali nella straordinaria risoluzione 4K.

  • 4K Ultra HD è la migliore esperienza visiva per la visione di un film. Il 4K Ultra HD presenta la combinazione della risoluzione 4K di quattro volte superiore al classico HD, la brillantezza dei colori dell’High Dynamic Range (HDR) con una resa audio totalmente immersiva per un’esperienza sonora multidimensionale.
  • Blu-rayTM sfodera il potere della tua TV HD e si dimostra il modo migliore per vedere i film a casa, con la risoluzione di 6 volte superiore rispetto al DVD, extra esclusivi e un sonoro in modalità surround, come al cinema.

Star Wars: Rogue Squadron in sospeso per divergenze tra Patty Jenkins e Lucasfilm?

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Dopo l’uscita de L’ascesa di Skywalker nel 2019, l’universo di Star Wars sarebbe dovuto tornare sul grande schermo con il film Rogue Squadron. Diretto da Patty Jenkins, regista di Wonder Woman, il film dovrebbe esplorare il lato più “radicato” della galassia lontana, lontana, concentrandosi su una nuova generazione di piloti di Starfighter.

Rogue Squadron era stato annunciato ufficialmente in occasione dell’Investor Day di Disney del 2020: all’epoca venne anche confermato che sarebbe arrivato nelle sale il 22 dicembre 2023. Tuttavia, qualche settimana fa è arrivata la notizia che il film è stato messo in stand-by dalla Lucasfilm. Inizialmente, The Hollywood Reporter aveva parlato di un’impossibilità da parte di Jenkins di avviare la produzione entro il 2022 a causa di altri impegni di lavoro. Ora, un articolo di Puck sembra invece indicare che potrebbe esserci un’altra ragione dietro la sospensione “temporanea” del progetto.

Nell’articolo in questione (scritto, tra l’altro, da Matthew Belloni, ex redattore di THR) si parla, infatti, di alcune divergenze creative tra Patty Jenkins e i dirigenti della Lucasfilm. A quanto pare, le parti non sarebbero d’accordo in merito alla sceneggiatura del film. Inoltre, la fonte sottolinea le pesanti restrizioni che lo studio metterebbe in atto per i registi che lavorano all’universo di Star Wars, cosa che probabilmente Jenkins non era disposta ad accettare. Secondo Puck, alla regista sarebbe stata concessa molto più libertà con il franchise di Wonder Woman

Ad oggi la data di uscita di Rogue Squadron nelle sale resta fissata per Natale del 2023, ma è chiaro che questa battuta d’arresto comporterà uno slittamento necessario. A questo punto, non sappiamo se Jenkins resterà a bordo del progetto oppure no, nonostante Deadline affermi che la regista sia ancora intenzionata ad occuparsi della regia. Non ci resta che attendere ulteriori sviluppi.

Quello che sappiamo su Star Wars: Rogue Squadron

Star Wars: Rogue Squadron, che doveva arrivare nelle sale americane a dicembre 2023, sarà basato sul videogioco originale sviluppato da Factor 5 e LucasArts e pubblicato per Nintendo 64 e per PC il 7 dicembre 1998. Fu uno dei primi giochi per Nintendo a far uso dell’Expansion Pak, che permette la visualizzazione di grafica maggiormente dettagliata durante la sessione di gioco. Due seguiti sono stati in seguito sviluppati per il Nintendo Gamecube: Star Wars: Rogue Squadron II: Rogue Leader Star Wars: Rogue Squadron III: Rebel Strike.

Doctor Strange 2: i reshoot serviranno per aggiungere importanti cameo?

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Alla fine della scorsa settimana è arrivata la notizia che i Marvel Studios stanno pianificando ben sei settimane di riprese aggiuntive per Doctor Strange in the Multiverse of Madness, che dovrebbero partire a breve e proseguire anche durante il mese di dicembre.

Nonostante i reshoot siano ormai diventati una tradizione quando si tratta di grandi blockbuster come i film del MCU, la durata delle riprese aggiuntive del sequel di Doctor Strange (oltre un mese) ha sollevato – giustamente – qualche perplessità. Se a questo si aggiunge il fatto che proprio di recente la data di uscita del film è stata posticipata, è normale che la preoccupazione dei fan abbia cominciato a farsi sentire attraverso il web.

Tuttavia, KC Walsh di GWW ha di recente confermato attraverso il suo account Twitter (via CBM) che esiste una buona ragione se i reshoot di Doctor Strange 2 occuperanno un lasso di tempo così lungo. A quanto pare, Kevin Feige sarebbe molto soddisfatto del lavoro di Raimi e della direzione intrapresa dal film. Tuttavia, l’obiettivo delle riprese aggiuntive sarebbe quello di aggiungere ‘attori’ che non avevano potuto partecipare alle riprese principali perché impegnate altrove, insieme ad una serie di nuovi importanti cameo.

In precedenza, era stato lo stesso Walsh a ipotizzare che le riprese aggiuntive potessero essere il risultato di un bisogno, da parte dei Marvel Studios, di dover spiegare meglio il concetto del Multiverso e delle realtà alternative per tutti coloro che non avessero seguito la serie Loki su Disney+. Inoltre, per diverso tempo si è parlato della possibilità che i personaggi di Tom Hiddleston, Sophia Di Martino e Owen Wilson potessero apparire nel sequel.

La speranza è che un first look di Doctor Strange in the Multiverse of Madness possa arrivare online in concomitanza con l’arrivo nelle sale di tutto il mondo di Spider-Man: No Way Home a dicembre, cose che avrebbe senso considerato quanto hanno in comune i due progetti. Dopotutto, i fan non vedono l’ora di iniziare a esplorare il Multiverso.

Doctor Strange in the Multiverse of Madness vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli in home video

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Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli in home video

Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, il film Marvel Studios diretto da Destin Daniel Cretton e interpretato da Simu Liu che introduce il nuovo supereroe dell’Universo Cinematografico Marvel, sarà disponibile dal 16 novembre in formato Blu-Ray, DVD e 4K UHD. La versione Home Video include tanti contenuti extra da scoprire, tra cui gli esclusivi approfondimenti con i filmmaker e 11 scene eliminate.

Shang-Chi è un giovane supereroe che intraprende un inedito viaggio alla scoperta di sé stesso. In Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, Shang-Chi (Simu Liu) deve confrontarsi con il passato che pensava di essersi lasciato alle spalle quando viene trascinato nella rete della misteriosa organizzazione dei Dieci Anelli. Il film vede nel cast anche la presenza di Tony Leung nel ruolo di Wenwu, Awkwafina nel ruolo dell’amica di Shang-Chi, Katy, e Michelle Yeoh nel ruolo di Jiang Nan. Il cast comprende anche Fala Chen, Meng’er Zhang, Florian Munteanu e Ronny Chieng.

CONTENUTI EXTRA di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli 

  • Legami di famiglia – Un’immersione tra i ricchi e complicati retaggi di Shang-Chi e Xu Wenwu;
  • La costruzione di un retaggio – Viaggio dietro le quinte per approfondire l’esplosivo ingresso di Shang-Chi nel Marvel Cinematic Universe;
  • Scene Eliminate:
    • In attesa – Shang-Chi e Katy fanno una videochiamata con Xialing
    • Provaci – Katy ha un momento di slancio durante un combattimento
    • Shang-Chi chiede scusa – Anni dopo la sua improvvisa assenza, Shang-Chi prova a chiedere scusa a Xialing
    • Sono qui – Shang-Chi e Katy hanno una conversazione nel vicolo. Katy assicura a Shang-Chi che sarà sempre pronta ad aiutarlo
    • Discorso di incoraggiamento – Razor Fist incoraggia Katy nel tentativo di rovesciare le sorti dello scontro
    • Grandezza – Trevor e Katy parlano delle loro passioni in comune durante la fuga in auto
    • Fuga attraverso il tunnel – I protagonisti scappano attraverso il tunnel di fuga di Trevor per raggiungere l’auto
    • Due figli – Xu Wenwu fa un confronto tra Shang-Chi e Razor Fist durante una cena accesa
    • Cartolina – Shang-Chi e Xu Wenwu si riuniscono come padre e figlio. Shang-Chi mette in chiaro quanto lui non condivida la filosofia di Xu Wenwu
    • Solo amici – Katy e Xialing si conoscono meglio. Xialing fa a Katy alcune domande personali
    • Sbrigarsela da soli – Xu Wenwu torna al suo impero dopo che il boss della Iron Gang viene catturato
  • Commento Audio – Modalità che permette di rivedere il film con il commento audio di Destin Daniel Cretton e Dave Callaham.

Red Notice: le 10 migliori citazioni del film Netflix

Red Notice: le 10 migliori citazioni del film Netflix

ATTENZIONE: L’articolo contiene spoiler del film Red Notice A pochi giorni dall’uscita sulla piattaforma Netflix, Red Notice ha già conquistato il pubblico. Complici il cast stellato e le battute ben architettate tra i protagonisti, molte frasi del film hanno ottime possibilità di diventare citazioni divertenti. Red Notice racconta la storia dell’agente John Hartley (The Rock/ Dwayne Johnson) e del ladro Nolan Booth (Ryan Reynolds) che diventano un team contro un nemico comune: il più abile rapinatore al mondo, LìAlfiere (Gal Gadot).

Le tre Uova di Cleopatra, reliquie d’oro di altissimo valore, sono al centro delle vicende: donate da Marco Antonio all’amata, sono oggi ambiti oggetti di lusso di cui sia Nolan che l’Alfiere vogliono impossessarsi. In un’avvincente ricerca che spazia dall’Italia alla Russia, fino all’Argentina e all’Egitto, la caccia alle uova mette a dura prova l’agente e i due rapitori. L’ironia pungente di Red Notice è condensata in alcune frasi particolarmente d’affetto. Ecco le 10 migliori citazioni dal film!

La cronologia del browser

Gal Gadot e The Bishop-in-Red-NoticeL’Alfiere, impersonata dall’affascinante Gal Gadot, ha una marcia in più. È lei che tiene le fila del gioco per buona parte del film. In Red Notice, se Hartley è il braccio e Booth è la mente, l’Alfiere riesce da sola a essere entrambe le cose: astuta, esperta hacker dei sistemi informatici, anche se non ha i muscoli di The Rock stende a terra tutti gli uomini che ostacolano il suo cammino.

Tra questi, c’è anche l’innocuo analista londinese che Gal Gadot lega ad una sedia (per mandare dal computer dell’uomo un messaggio all’Interpol ed eliminarne le tracce). Finito il suo lavoro, l’Alfiere saluta così l’uomo ammanettato: ”Voglio che tu tenga presente una cosa di fondamentale importanza importanza: conosco tutti i tuoi collaboratori e tutti i membri della tua famiglia. E conosco la cronologia del tuo browser.”

Il bradipo pelato

Il gioco tra Booth e Hartley, coppia protagonista del film, inizia subito. Durante l’inseguimento nel museo di Roma, dopo una fuga tra impalcature e opere d’arte, l’agente riesce a bloccare il ladro. Con la sua prima battuta, è già possibile inquadrare il personaggio di Reynolds, che dice a The Rock:

  • ”Io ti conosco, sei il bradipo pelato che mi dà la caccia”.

Hartley amante del gelato

Hartley sta al gioco dell’astuto rapinatore. Non è cosi ”bradipo” nel rispondere alle battute, anzi. Dal primo incontro in poi, si comprende che il dialogo tra i due sarà come quello di due cabarettisti. Ecco un esempio.

  • Booth: ”Sei americano, cosa ti porta a Roma?”
  • Hartley: ”Il gelato, il Colosseo…”

La cuffietta

red notice ryan reynoldsIl duo Johnson e Reynolds, agente e ladro, è quello che sfoggia le battute migliori. Tra l’omone tutto muscoli e il rapinatore tutto cervello volano frecciatine continue.  Nolan cerca sempre di provocare e infastidire il poliziotto: non potendo competere in termini di forza fisica, usa come arma la parola.

Come accennato sopra, il tallone d’Achille di The Rock alias Hartley è soltanto uno: la calvizie. Nolan non perde occasione di evidenziarla, già sul nascere dell’alleanza tra i due. Mentre nel carcere in Russia sono costretti a lavare i piatti fianco a fianco, indossano, come di prassi in una cucina, grembiule e cuffietta per capelli. Ecco allora che Reynolds attacca Johnson con la sua battutina: ”Perché hai messo la cuffietta? Sei calvo.”

Un muro con lo smoking

Nolan Booth non molla, continua ad attaccare l’agente Hartley. Scherza sul fatto che sia un poliziotto, uno sbirro. Come il Grillo Parlante, ha sempre un commento e un giudizio pronto per l’agente. Qualche volta però, è Hartley stesso a servire su un piatto d’argento il motivo per scherzare. Quando nella concitazione dell’attacco a Valencia, Dwayne Johnson urta e manda in frantumi la teca contenente una preziosa impronta digitale, Reynolds ribatte: ”Mio Dio, sei un muro con lo smoking!”

Al liceo

In Red Notice, come in ogni film action che si rispetti, si gioca molto con il fascino e la provocazione, arme essenziali per la missione. Come quando Hartley, durante il gala a Valencia, flirta con l’Alfiere e fa ingelosire Sottovoce, il ricco proprietario del secondo uovo. In questo modo riesce a rubare il suo telefono, necessario per completare il piano. Ecco che subito il compagno lo provoca, ma l’agente ribatte a dovere.

Nolan Booth: ”Sei subdolo come una faina. L’hai imparato alla scuola di profiler?”

John Hartley: ”No, al liceo” 

Un matrimonio di convenienza

Hartley e Booth sono un team, ma faticano ad accettarlo. Apparentemente opposti in tutto, dall’aspetto al modo di agire, faticano a vedersi fianco a fianco. Anche quando funzionano insieme, non vogliono ammettere la loro alleanza. Spesso giocano sul fatto di essere una coppia sposata. Hartley dice: ‘‘Noi non siamo partner. Questo è un matrimonio di convenienza”. E Booth: ”Voglio il divorzio. E mi tengo i bambini”.

Le allegre comari

Insomma, molteplici versioni e nomi la solita coppia. I due non sanno come definirsi insieme. Il ladro è imbarazzato a essere partner di uno sbirro, e viceversa. Anche quando l’agente Das chiede a Hartley di arrestare ”l’amico”, parte un buffo dialogo.

  • Hartley: ”Non siamo amici”
  • Booth: ”Siamo allegre comari”
  • Harley: ”Non siamo allegre comari!”
  • Booth: ”Allora solo comari?”

Alfieri e pedine

Il colpo di scena finale di Red Notice, in cui viene svelata la vera identità di Hartley spiazza tutti, Booth per primo. Quello che credeva il suo compagno, l’agente che per tutto il tempo della missione aveva credeva di poter muovere a suo piacimento, ha mentito più del ladro. Hartley è il partner, in crime e in amore, dell’Alfiere. Lei e lui sono il vero team, la coppia di Alfieri. E, rimanendo in tema scacchi, dicono a Booth:

  • Johnson: ”Ci sono due alfieri negli scacchi”
  • Gadot: ”E una quantità infinita di pedoni!”.

Noir in Festival: aperte le votazione per il premio Giorgio Scerbanenco 2021

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È online la lista dei 20 romanzi noir da votare per determinare la cinquina dei finalisti concorrenti all’edizione 2021 del Premio Giorgio Scerbanenco. Sono romanzi noir italiani editi nell’anno e scelti, tra gli oltre 100 iscritti, dal comitato selezionatore del festival.

A partire dal 15 novembre fino alle ore 23.55 di sabato 27 novembre 2021, ogni lettore potrà votare i suoi cinque titoli preferiti sul sito del festival (www.noirfest.com). La cinquina dei finalisti sarà determinata dalla somma ponderata dei voti dei lettori e della Giuria Letteraria, presieduta da Cecilia Scerbanenco e composta da  Alessandra Calanchi, Valerio Calzolaio, Luca Crovi, Sergio Pent, Sebastiano Triulzi e John Vignola.

I cinque finalisti saranno presentati il 10 dicembre al Teatro Filodrammatici di Milano; tra questi, la Giuria Letteraria (a cui si aggiungeranno Cecilia Lavopa e Alessandra Tedesco) sceglierà il vincitore del Premio Giorgio Scerbanenco 2021 che sarà annunciato e premiato il 10 dicembre stesso al Cinema Gloria di Milano.

I semi-finalisti del premio Giorgio Scerbanenco 2021:

Il liceoAlessandro Berselli, Elliot
L’uomo del portoCristina Cassar Scalia, Einaudi
Nient’altro che nebbiaPatrizia Emilitri, Tea
La regola di Santa CroceGabriella Genisi, Nero Rizzoli
Bunny BoyLorenza Ghinelli, Marsilio
La lunga notteLeonardo Gori, Tea
Questo giorno che incombeAntonella Lattanzi, Harper Collins
Tutti si muoreDiego Lama, Mondadori
Una rabbia sempliceDavide Longo, Einaudi
Il segreto di Mr WillerChicca Maralfa, Les Flaneurs
Lontano da casaEnrico Pandiani, Salani
Il codice della vendettaPasquale Ruju, E/O
Come delfini tra pescecaniFrançois Morlupi, Salani
Caramelle dai conosciutiAldo Pagano, Piemme
Il pregiudizio della sopravvivenzaPaolo Roversi, Marsilio
Via liberaLorenzo Scano, Nero Rizzoli
Tre madriFrancesca Serafini, La nave di Teseo
Il sesto comandamentoAnna Vera Sullam, SEM
Reo confessoValerio Varesi, Mondadori
Nero inchiostroSara Vallefuoco, Mondadori

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