Marvel Italia ha diffuso
il nuovo affascinante spot tv di Eternals,
l’attesissimo nuovo film del Marvel Cinematic
Universe prodotto dai Marvel Studios e in arrivo al cinema dal 03
Novembre. Eternals
di Chloé Zhao chiuderà presso l’Auditorium Parco
della Musica il programma della Festa del Cinema di Roma e di Alice
nella città.
Eternals, il film
Il terzo film della Fase Quattro
dell’Universo
Cinematografico Marvel – diretto da Chloé Zhao, regista premio
Oscar per Nomadland – porta sul grande schermo un’epica storia che
abbraccia migliaia di anni e vede protagonisti un nuovo team di
Super Eroi immortali, costretti a uscire dall’ombra per unirsi
contro il più antico nemico dell’umanità, I Devianti. Ad
interpretarli un cast che include Gemma Chan, Richard Madden, Kumail Nanjiani, Lia McHugh, Brian
Tyree Henry, Lauren Ridloff, Barry Keoghan, Don Lee,
Kit Harington,
Salma Hayek e
Angelina Jolie.
Eternals
sarà presentato in anteprima domenica 24 ottobre alla Festa del
Cinema e ad Alice nella città e arriverà nelle sale italiane
mercoledì 3 novembre, distribuito da The Walt Disney Company
Italia.
In SEAL Team
5×01 protagonisti sono David Boreanaz (Jason
Hayes) Max Thieriot (Clay Spenser) Neil Brown Jr. (Ray Perry) AJ
Buckley (Sonny Quinn) Toni Trucks (Lisa Davis)
Guest star di SEAL Team
5×01 sono Justin Melnick (Brock Reynolds) Tyler Gray
(Trent Sawyer) Parisa Fakhri (Naima Perry) Rachel Boston (Hannah
Oliver) Alona Tal (Stella Baxter) Kerri Medders (Emma Hayes) Mike
Wade (Lt. Soto) Jennifer Shelton (Sottosegretario) Keong Sim (Jin)
Matthew Hancock ( Uomo vestito ) Gavin White (Mikey Hayes) Carolyn
Ordonez (Eva) Jim Hanna (Generale Parham) MJ Kang (Kwan Jon-Wi)
https://www.youtube.com/watch?v=-aEa_uNU-Gk
https://www.youtube.com/watch?v=JJ2LPtokSWI
https://www.youtube.com/watch?v=z3xPHdPzMlU
SEAL Team 5×01
SEAL
Team 5 è la quinta
stagione della nuova serie tv SEAL
Teamcreata da Benjamin Cavellper il
network americano della CBS. Nel
cast di SEAL Team 5
protagonisti David
Boreanaz interpreterà il capitano Jason Hayes, Max
Thieriot, Neil Brown Jr., A.J. Buckley, Jessica Paré e Tony
Trucks.
I Seal non saranno solo impiegati
sul suolo americano, ma anche in giro per il mondo dove
dimostreranno il loro forte patriottismo e senso di appartenenza
alla terra stelle e strisce. Lasciare figli e famiglia per partire
in missione non è mai un compito facile, ma i nostri paladini
saranno pronti a gettare il cuore oltre l’ostacolo per
la difesa del proprio Paese. SEAL
Teamdebutterà in America a
Settembre 2017.
Il network americano
NBC ha diffuso il promo e la trama di La
Brea 1×03, il terzo episodio della nuova serie tv
La
Brea.
In La Brea 1×03 che si intitolerà
“The Hunt” con l’esaurimento delle scorte di cibo dei
sopravvissuti, Eve e Ty si avventurano nella foresta in una
rischiosa spedizione di caccia solo per affrontare pericoli
imprevisti che minacciano la loro sopravvivenza. Mentre
un’improbabile missione di salvataggio si realizza, Gavin deve
mettere la sua fede – e il destino della sua famiglia – nelle mani
di un vecchio amico con cui condivide un passato complicato.
La Brea 1×03
La Brea è
la nuova serie tv drammatica americana creata da David
Appelbaum per il network americano NBC. Nella serie Quando
un’enorme voragine si apre nel mezzo di Los Angeles e attira
centinaia di persone ed edifici nelle sue profondità, coloro che vi
cadono si ritrovano in una terra primordiale misteriosa e
pericolosa, dove non hanno altra scelta che unirsi per
sopravvivere. Lo spettacolo segue una famiglia, distrutta dagli
eventi, che cerca di tornare insieme.
Protagonisti di La
Brea sono Natalie Zea come Eve
Harris, Eoin Macken come Gavin Harris,
Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina
Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki
come Izzy Harris e Jack Martin come Josh
Harris. Nel cast anche Natalie Zea come Eve
Harris, Eoin Macken come Gavin Harris,
Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina
Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki
come Izzy Harris, Jack Martin come Josh Harris,
Veronica St. Clair come Riley Velez, Rohan
Mirchandaney come Scott, Lily Santiago
come Veronica, Chloe De Los Santos come Lily,
Jon Seda come Dr. Sam Velez e Angel
Parker.
Nell’attesissimo The
Batman, Andy Serkis avrà il ruolo di Alfred Pennyworth
e, proprio grazie al film, ha avuto la possibilità di tornare a
lavorare con il regista Matt Reeves, che lo aveva
già diretto nel franchise de
Il pianeta delle scimmie.
Ora, in una recente intervista con
THR (via
Screen Rant) in occasione della promozione di Venom: La furia di
Carnage, Serkis ha parlato proprio del nuovo film
sull’iconico eroe DC, anticipando che dal suo punto di vista sarà
qualcosa di speciale. Pur non potendo anticipare molto sul ruolo
del fedele maggiordomo di Bruce Wayne, ha comunque espresso il suo
entusiasmo per aver avuto la possibilità di lavorare di nuovo con
Reeves e con altri colleghi che avevano lavorato al franchise de
Il pianeta delle scimmie.
“Ti dirò che è stato fantastico
tornare a lavorare con Matt Reeves, con il produttore Dylan Clark e
con il supervisore agli effettivi visivi Dan Lemmon. Erano a
squadra dei film del Pianeta delle Scimmie”, ha spiegato
Andy Serkis. “Ci siamo divertiti
tantissimo a realizzare The
Batman e quando arriverà sullo schermo, finalmente, sono certo
che Matt Reeves avrà realizzato un altro capolavoro, perché è
davvero preso dal progetto. Purtroppo sì, mi è stato espressamente
vietato di parlare di Alfred.”
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
No Time
to Die, attualmente nelle sale, ha segnato la fine del
mandato di Daniel Craig nei panni dell’iconico 007.
Durante una recente intervista con
USA Today, l’attore britannico ha avuto modo di commentare le
critiche negative che, all’epoca del suo coinvolgimento nel
franchise, avevano offuscato il suo casting.
“Cosa avrei dovuto fare?
Prendere a calci qualcuno? L’unica cosa che potevo fare era
impegnarmi a realizzare un buon film. Non sono sui social e sono
contento che all’epoca non esistessero. Sono cose che non riuscivo
a comprendere. Quando lessi le critiche pensai che fossero davvero
pesanti. Eppure, oggi riesco a capirle… voglio dire, le persone
sono veramente appassionate di Bond.”
Sempre nel corso della medesima
intervista, Craig ha anche spiegato perché stava quasi per
abbandonare l’iconico ruolo dopo l’uscita di Spectre:
“Ho sempre cercato di essere onesto riguardo ai miei
sentimenti. Quando ho iniziato a fare Bond, mi sono buttato a
capofitto nel ruolo, cercando di essere impegnato il più possibile
sul versante fisico. Sentivo che era davvero importante e sentivo
che doveva essere così il mio Bond.”
“Volevo che la gente credesse
che fossi io a fare gli stunt”, ha aggiunto l’attore.
“Tuttavia, dopo Spectre, mi sentivo come se non potessi più
farcela. Mi domandavo quale fosse il senso di continuare ad andare
avanti. Inoltre, dovevo stare un anno della mia vita lontano da
casa, e questo è davvero difficile per chiunque. E magari
ritrovarmi al telefono con mia moglie e dirle: ‘Ciao, mi sono
infortunato, sto andando in ospedale’. Non erano belle telefonate
da fare. Mi sembrava di non potercela fare più.”
In No Time
to Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica
dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere
viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio
amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La
missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si
rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle
tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa
tecnologia.
Continuano le riprese di
The Last of
US l’attesissima serie tv targata HBO e basata
sull’omonimo videogames e dopo avervi rivelato
la prima foto ufficiale, oggi vi segnaliamo questo sorprendente
video dal set della serie.
Nel video, che trovate di seguito
possiamo ammirare una strada disastrata con tante macchine
abbandonate. Per chi ha giocato al videogioco ed è familiare con
l’atmosfera, riconoscerà certamente il teatro dove di solito
avvengono le avventure di Joel ed Ellie.
NEW video from the set of
#TheLastofUs in Downtown Edmonton.
The Last of
US si svolge 20 anni dopo che la civiltà moderna è
stata distrutta da una malattia che rende le vittime mutanti
pericolosi e assetati di sangue. L’indurito sopravvissuto Joel
viene assunto per far uscire di nascosto Ellie, una ragazza di 14
anni, da un’oppressiva zona di quarantena. Quello che inizia come
un piccolo lavoro diventa presto un viaggio brutale e mozzafiato
poiché l’improbabile coppia dipenderà l’una dall’altra per la
sopravvivenza. La serie sarà disponibile su HBO e in streaming su
HBO Max.
The
Last of US è scritta dal creatore di
ChernobylCraig Mazin al fianco
diNeil Druckmann, creatore dell’omonimo
videogames. Il regista di Beanpole Kantemir Balagov dirigerà il
pilot. La serie è una co-produzione con Sony Pictures Television ed
è prodotta da PlayStation, Word Games, The Mighty Mint e Naughty
Dog. Druckmann e Mazin sono produttori esecutivi insieme a Carolyn
Strauss, Evan Wells di Naughty Dog e Asad Qizilbash e Carter Swan
di PlayStation Productions.
La serie What
If…? ha fatto conoscere ai fan del MCU molte realtà alternative, unite
a versioni mai viste prima di alcuni classici personaggi. Anche se
al momento sembrano essere confinati alla serie animata, i recenti
eventi della prima stagione indicano che nessuna barriera è davvero
invalicabile. È probabile, infatti, che alcuni personaggi della
serie possano fare il loro debutto in live action. Ma quali sono i
candidati papabili? Scopriamolo insieme, grazie a
Screen Rant.
L’Osservatore
Il personaggio forse più scontato che potrebbe debuttare in
versione live action è L’Osservatore. I fan dei fumetti sanno che i
Fantastici Quattro devono molto all’intervento dell’essere divino
in tantissime delle loro storie.
Uno
dei più importanti è avvenuto in “The Galactus Trilogy”, che ha
introdotto il potente divoratore i pianeti – Galactus, appunto – in
“Fantastic Four #48-50”. Con i Fantastici Quattro che si preparano
a fare il loro debutto nel MCU, è molto probabile che anche
Uatu farà il suo ingresso trionfale. Non solo è la chiave di alcune
delle loro più importanti storie a fumetti, ma potrebbe anche
essere essenziale per la storia del Multiverso nel MCU.
Ultron
La versione di Ultron
apparsa nell’ottavo
episodio diWhat
If…? è uno degli esseri cosmici più potenti
dell’Universo Marvel. Sebbene la sua storia possa
risolversi nell’attesissimo finale di stagione, un essere di tale
portata sembra molto difficile da contenere.
Ha già oltrepassato la barriera del
Multiverso e potrebbe benissimo irrompere nelle realtà che popolano
la versione live action del MCU. Anzi, potrebbe già averlo
fatto! Se così fosse, potrebbe rappresentare una minaccia ancora
più grave di quelle viste fino ad ora sul grande schermo. Sarebbe
molto più potente di Thanos e Kang il Conquistatore messi
insieme.
Jane Foster
Dato il ritorno di Jane Foster in Thor: Love And Thunder, nella
versione Mighty Thor, uan domanda sorge spontanea: quale versione
di Jane rivedremo? Sarà la Jane che abbiamo già visto in precedenza
nel MCU o sarà una Jane proveniente da
un’altra realtà?
Se
fosse così, ci sono buone possibilità che la Jane Foster di
What
If…? sia la stessa Jane che i fan ritroveranno
nel film di Taika Waititi. Questo apre ad infinite possibilità,
soprattutto perché ora Jane sarà in grando di brandire il Mjolnir e
combattere in prima persona durante un’eventuale battaglia.
Inoltre, se il suo Thor dovesse cadere contro Ultron, potrebbe
essere lei ad ereditare definitivamente il martello per combattere
in futuro.
Killmonger
I fan dei fumetti sanno che Killmonger è uno dei più grandi
nemici di Black Panther. In What
If…? abbiamo visto una versione ancora più
terrificante del personaggio.È rimasto in vita alla fine dell’episodio in cui è apparso, il
che significa che potrebbe tornare, e se le azioni di Ultron
avranno delle conseguenze nel Multiverso, questo Killmonger
potrebbe facilmente trovare la sua strada in versione live
action.
Resta capire come il MCU affronterà la tragica perdita
di Chadwick Boseman nei panni di T’Challa in futuro, ma una
possibilità potrebbe essere proprio un nuovo eroe che nasce da un
ex cattivo.
Frost Giant Loki
È quasi certo che la versione Frost Giant di Loki apparirà in
live-action. In effetti, una sua versione è già presente nella
prima stagione di Loki, sotto forma di rapidissimo easter
egg. Con un numero infinito di varianti di Loki nel Multiverso,
avrebbe perfettamente senso il ritorno di questa particolare
versione del Dio dell’Inganno.
Potrebbe facilmente apparire nella seconda stagione della
serie, mentre Loki cerca di riconnettersi con Sylvie. Potrebbe
anche avere un ruolo in eventuali altre serie o film se gli eventi
di What
If…? dovessero espandersi oltre lo stesso
show.
Party Thor
È improbabile che il
Multiverso lasci intatto anche un singolo franchise del MCU. In tal caso, Party Thor
potrebbe apparire in Thor: Love And Thunder o anche nella
seconda stagione di Loki.
Se dovesse sopravvivere alla
battaglia con Ultron, potrebbe ritrovarsi bloccato in un universo
diverso dopo che L’Osservatore ha riunito lui e altri personaggi
come Doctor Strange per combattere l’androide
senziente. Potrebbe incontrare la TVA o, a seconda della trama del
quarto film dedicato al Dio del Tuono, giocare un piccolo ma
divertente ruolo nella trasformazione di Jane Foster in Mighty
Thor.
Spider-Man, cacciatore di zombi
Ci sono tanti motivi per
essere elettrizzati in merito all’arrivo di Spider-Man: No Way
Home. Uno di questi è la prospettiva che le varianti di Spidey
dal Multiverso appaiano nel film insieme a cattivi come Doctor
Octopus e Green Goblin.
Una possibile versione che potrebbe
fare la sua comparsa è l’Uomo Ragno visto in What
If…?, che ha dato la caccia agli zombi con i
sopravvissuti a New York City. A renderlo ancora più intrigante è
l’uso che può fare del Mantello della Levitazione di Doctor
Strange. Il legame con lo Stregone Supremo potrebbe portare ad un
divertente cameo nel film, dato il ruolo di Stephen Strange nella
trama.
Doctor Strange
La versione oscura di
Doctor Strange vista in What
If…? potrebbe benissimo apparire in
Spider-Man: No Way Home o Doctor Strange in the
Multiverse of Madness. Intrappolato nel suo universo ormai
collassato alla fine del quarto episodio della serie, sarà
sicuramente liberato dall’Osservatore nella battaglia contro
Ultron. Questo potrebbe permettergli di apparire in un film
live-action.
Ci sono molte potenti varianti di
Doctor Strange nei fumetti che potrebbero apparire nel MCU, e questa versione potrebbe
avere senso nel contesto dell’esplorazione del Multiverso. Potrebbe
addirittura essere il Doctor Strange del trailer di No Way
Home, se alcune delle teorie lanciate nelle ultime settimane
dovessero rivelarsi accurate…
Captain Carter
Il team creativo dietro
What
If…? ha già anticipato che Captain Carter tornerà
nei futuri episodi della serie animata. Come prototipo di Captain
Britain nel MCU e potenziale membro fondatore
del Captain Britain Corps presente nei fumetti, ha molto senso per
questo personaggio apparire in “carne ed ossa”.
Il Captain Britain Corps è una
forza di difesa multiversale impegnata a difendere ogni realtà
esistente. Captain Carter potrebbe essere il personaggio da
inserire nel MCU visti gli eventi che si stanno
svolgendo nella serie in questo momento.
Steve Rogers
Anche se sembra che il
Captain America del MCU non apparirà più, una sua
variante potrebbe comunque fare il suo debutto. Se Captain Carter
si presenta in versione live-action, è possibile che lo faccia
anche il suo Steve Rogers. Dato che la storia di Steve e Peggy si
svolge in What If..? più o meno allo stesso modo, ma a
ruoli invertiti, uno Steve della serie più anziano potrebbe
apparire in live-action.
Potrebbe anche andare a cercarla
attraverso il Multiverso. Se la loro storia nel MCU finora è stata indicativa, è
quasi una certezza che questi due personaggi finiranno di nuovo
insieme in qualche modo.
La star di Captain
Marvel, Lashana Lynch, ha recentemente
parlato di come ha appreso del destino del suo personaggio nella
serie Disney+WandaVision.
L’attrice – attualmente nelle nostre sale con No Time to
Die – ha fatto il suo debutto nel MCU nel film con
Brie Larson del 2019.
In Captain
Marvel, ambientato negli anni ’90, sono state
esplorate le origini di Carol Danvers. Quel film ha anche
introdotto il personaggio di Maria Rambeau, interpretato appunto da
Lynch, e di sua figlia Monica (Akira Akbar). La versione adulta di
quest’ultima ha fatto ritorno nella serie WandaVision,
interpretata da Teyonah Parris, in cui scopre che
sua madre è morta di cancro durante i suoi cinque anni di assenza a
causa della decimazione di Thanos.
Ora, in una recente intervista con
ComicBook, Lashana Lynch ha avuto modo di
riflettere sulla sua interpretazione di Maria Rambeau in Captain
Marvel, spiegando come ha scoperto del destino del suo
personaggio di WandaVision.
L’attrice ha rivelato di essere stata contattata personalmente da
Kevin Feige, il quale, con largo anticipo, le
ha fatto sapere che la Marvel avrebbe ucciso il suo
personaggio per far posto all’arco narrativo di Monica Rambeau.
“Kevin Feige, che è davvero la
persona più gentile di questo mondo, mi ha inviato un’email
personale molto tempo prima, forse più di un anno, un anno e mezzo
prima che debuttasse WandaVision, per spiegarmi cosa sarebbe successo,
come e quando”, ha dichiarato Lynch. “Mi ha detto
espressamente che non voleva che lo scoprissi in altro modo. Ci
teneva a questa cosa. Ci teneva davvero tanto.”
Durante l’annuncio dell’arrivo della
piattaforma di streaming HBO Max in Europa, previsto tra il 2021 e
il 2022, si è parlato anche di
Zack Snyder’s Justice League, la versione originale
del cinecomic uscito nel 2017, quella che
Zack Snyder voleva inizialmente realizzare e che non ha mai
avuto la possibilità di portare a compimento.
In occasione dell’evento, è stata
mostrata una clip (che potete vedere cliccando
qui) dedicata ai numerosi contenuti a cui avrà accesso chi
deciderà di abbonarsi alla piattaforma. Naturalmente, un’attenzione
particolare è stata rivolta ai titoli del DCEU, in particolare alla
Snyder Cut di Justice
League, che è stata definita da Priya Dogra,
presidente di WarnerMedia, “un fenomeno globale”.
Naturalmente, è bastata questa
definizione per scatenare una nuova reazione da parte dei fan di
Zack Snyder, che in brevissimo tempo hanno fatto balzare
nuovamente l’hashtag #RestoreTheSnyderVerse in
tendenza su Twitter. L’hashtag in questione era stato lanciato la
prima volta subito dopo la distribuzione della
Snyder Cut, con l’intento di chiedere alla Warner Bros. di
ripristinare l’universo DC che Snyder aveva in mente di
realizzare.
Il ritorno dell’hashtag in tendenza
ha anche raccolto il favore di chi ha sempre sostenuto
pubblicamente la
Snyder Cut e la versione di
Zack Snyder, ossia Ray Fisher, l’interprete di Cyborg (primo
membro del cast a denunciare, tra l’altro, la condotta
antiprofessionale che il regista
Joss Whedon avrebbe assunto durante le riprese aggiuntive).
Zack Snyder aveva commentato così a nuova
campagna guidata dai suoi sostenitori attraverso i social media.
“Dirò soltanto questo: è un movimento che credo mostri rispetto
nei confronti del mio lavoro.Ad ogni modo, qualunque sarà
il risultato, io non ne ho assolutamente idea. Molto probabilmente
non porterà a nulla… La venerazione per il mio lavoro è qualcosa
che non potrei mai rigettare o non rispettare. Naturalmente, darei
tutto il mio impegno per sostenere la causa. Se qualcuno mi
dicessi, indipendentemente da chi fosse: ‘Ho amato davvero quello
che hai fatto, vorrei che ne facessi un altro’, personalmente… non
sono una di quelle persone che potrebbe mai rispondere: ‘Non ci
pensare. Dimenticatelo’. Penso sia una cosa davvero
scortese.”
Chissà se Warner Bros. deciderà di
tornare sui suoi passi e cambiare rotta alla luce di questo
rinnovato entusiasmo dei fan nei confronti
dello SnyderVerse. Ovviamente, nessuno può
sapere se questi rinnovati sforzi dei fan di Snyder porteranno gli
stessi frutti che hanno poi condotto allaSnyder
Cut. Inoltre, la Warner Bros. ha un’intera lista di
nuovi film DC in fase di uscita e/o sviluppo, e ciò non può
certamente essere ignorato. Non ci resta che attendere eventuali
sviluppi.
Zack
Snyder’s Justice Leagueè uscito in streaming il
18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky
e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore
circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.
Arriva da Deadline la notizia che l’attore Mark
Consuelos abbandona Riverdale 6, e non apparirà nella
sesta
stagione di Riverdale.
Consuelos, che ha interpretato il padre connivente di Veronica
Lodge (Camila Mendes) dalla seconda stagione, ha fatto la sua
ultima apparizione come personaggio regolare nel finale della
quinta stagione della serie. Il creatore, produttore
esecutivo e showrunner di Riverdale , Roberto
Aguirre-Sacasa, ha riflettuto sul tempo di Consuelos nei panni di
Hiram in una dichiarazione condivisa con Deadline.
“Quindi l’episodio di stasera è il
canto del cigno di Mark che interpreta il nostro bel cattivo Hiram
Lodge a Riverdale
dopo quattro anni folli e gloriosi. Dal momento in cui Mark si
è unito a noi, è stato letteralmente pronto a tutto, impegnato al
cento per cento a rendere la vita di Archie un inferno. E la
cosa divertente è che Mark non potrebbe essere più diverso da
Hiram. Un professionista di classe e il ragazzo più dolce,
sempre attento a tutti”, ha detto Aguirre-Sacasa, “Auguriamo a Mark
il meglio e speriamo che questa non sia l’ultima volta che abbiamo
visto Hiram Lodge”.
“Prima di tutto, vorrei ringraziare
Roberto Aguirre-Sacasa per questa incredibile opportunità”, ha
detto Consuelos a proposito del suo tempo nella serie. “Mai prima
d’ora interpretare un personaggio così brutto è stato così bello.
Un enorme grazie al fandom di Riverdale,
alla brillante troupe e al cast straordinario, che considero cari
amici e familiari”.
Consuelos è apparsa anche al fianco
di Madelaine Petsch, Casey Cott, Madchen Amick, Vanessa Morgan e
altri.
Riverdale è
sviluppata dal direttore creativo di Archie Comics, Roberto
Aguirre-Sacasa per il network americana The CW. In Riverdale protagonisti
sono i personaggi Archibald “Archie”
Andrews (stagione 1-in corso), interpretato daK.
J. Apa.Elizabeth “Betty”
Cooper (stagione 1-in corso), interpretata
da Lili
Reinhart. Veronica Lodge (stagione 1-in corso),
interpretata da Camila
Mendes. Jughead Jones (stagione
1-in corso), interpretato da Cole
Sprouse. Hermione Lodge (stagione
1-in corso), interpretata da Marisol
Nichols. Cheryl Blossom (stagione
1-in corso), interpretata da Madelaine
Petsch. Josie McCoy (stagione 1-in
corso), interpretata da Ashleigh
Murray. Alice Cooper (stagione 1-in
corso), interpretata da Mädchen
Amick. Frederick “Fred” Andrews (stagione
1-in corso), interpretato da Luke Perry. Hiram
Lodge (stagione 2-in corso), interpretato
da Mark Consuelos. Kevin Keller (stagioni
2-in corso, ricorrente stagione 1), interpretato da Casey
Cott, F.P. Jones (stagioni 2-5,
ricorrente stagione 1), interpretato da Skeet
Ulrich, Reggie Mantle (stagioni 3-in
corso, ricorrente stagioni 1-2), interpretato da Ross
Butler (stagione 1) e da Charles
Melton (stagioni 2-in corso) e Toni
Topaz (stagioni 3-in corso, ricorrente stagione
2), interpretata da
Vanessa Morgan.
Nel trailer ufficiale di Venom: La
furia di Carnage, abbiamo visto Cletus Kasady usare il
simbionte per uccidere una guardia carceraria, infilandogli la
lingua in gola. È un momento decisamente brutale che, in origine,
doveva essere ancora più violento, almeno secondo quanto rivelato
dal supervisore agli effetti visivi Sheena Duggal.
“Abbiamo dovuto ridimensionare
un po’ quella scena”, ha spiegato a
Variety. “Nei fumetti utilizza un tentacolo, ma ho pensato
che sarebbe stato più divertente fargli usare la lingua, in modo da
rendere l’intera scena più raccapricciante.”
Nella stessa intervista, Duggal ha
spiegato il suo approccio alla rappresentazione dei tentacoli usati
da Carnage, rivelando una sorprendente fonte di ispirazione.
“Il modo in cui uno scorpione muove la coda dietro la testa,
muovendola in avanti in modo minaccioso… ho pensato: ‘Facciamolo
con Carnage.'”
Il supervisore ai VFX ha anche
confermato una differenza chiave tra Venom e Carnage, che potrebbe
essere fondamentale per il ritorno di quest’ultimo nel franchise in
futuro. “È solo un ospite dentro di lui”, ha rivelato
Duggan. “Carnage nasce dentro Cletus e condividono lo stesso
DNA.”
Quello che sappiamo su Venom: La
furia di Carnage
Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel
ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi.
In Venom: La
furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il
simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più
celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody
Harrelson.
Nel cast del sequel
anche Michelle
Williams(Fosse/Verdon) nei panni
di Anne Weying, Naomie
Harris(No Time to Die) nei panni
di Shriek e l’attore inglese Stephen
Graham (Boardwalk Empire, Taboo). Il film
uscirà in autunno al cinema.
Sono iniziate le riprese del nuovo
film del Premio Oscar Gabriele SalvatoresIl
Ritorno di Casanova, interpretato da
Toni Servillo,
Fabrizio Bentivoglio e Sara
Serraiocco. Liberamente tratto dal romanzo di Arthur
Schnitzler, il film è scritto da Umberto Contarello, Sara Mosetti e
Gabriele Salvatores.
Il film narra la storia di un
affermato regista italiano che, restio ad accettare lo scorrere del
tempo, decide di raccontare il Casanova nel suo ultimo film.
Durante le riprese si accorgerà di essere molto simile al
personaggio che mette in scena, anche più di quanto potesse
immaginare. Nel cast inoltre Natalino Balasso, Alessandro
Besentini e Bianca Panconi.
Il Ritorno di Casanova è prodotto da Indiana
Production con RAI Cinema, BA.BE Productions ed EDI Effetti
Digitali Italiani, produttore associato 3 Marys Entertainment, con
il sostegno della Regione del Veneto concesso nell’ambito
dell’Azione 3.3.2 del POR FESR 2014-2020 a favore della produzione
cinematografica, e grazie al supporto della Veneto Film
Commission, e in associazione con BPER Banca S.p.A. ai sensi delle
norme del tax credit.
Le riprese di Il Ritorno di Casanova si svolgeranno tra
Veneto e Lombardia e dureranno 9 settimane. Il film uscirà nel 2022
e sarà distribuito da 01 Distribution.
La prima stagione di What
If…?, la prima serie animata dei Marvel Studios ambientata nel MCU, si concluderà ufficialmente
domani con il nono episodio, che sarà sicuramente ricco di eventi.
L’Osservatore ha ormai rotto il suo giuramento: proprio per questo,
in molti si aspettano che gli eventi del finale di stagione abbiano
importanti implicazioni per il versante live action del MCU. In realtà, le cose potrebbero
andare diversamente…
Anche se alcune varianti apparse
nelle serie potrebbero fare ritorno nell’attesissimo Doctor
Strange in the Multiverse of Madness, A.C. Bradley,
creatore di What
If…?, ha specificato che la serie non è stata
concepito per spianare la strada ad
Avengers 5. “Questa serie dovrebbe riguardare
soltanto l’intrattenimento e il significato che questi eroi hanno
per noi”, ha spiegato durante un’intervista con
Entertainment Weekly.
“Quando ho accettato
l’incarico, una delle regole che ho imposto era che fossimo tutti
liberi. Dopotutto, siamo nel Multiverso, dovremmo essere il più
liberi possibile di esplorare queste storie in un modo che i film e
le serie in live action probabilmente non faranno mai. Volevamo
mostrare sia alla Disney che ai fan tutte le infinite possibilità
che entrano in gioco quando si tratta di questi
personaggi.”
Ovviamente, ciò non significa che
What
If…? non avrà alcuna influenza sulle prossime
uscite dei Marvel Studios destinate al grande
schermo, ma pare che sarà più la Fase 4 ad avere un’influenza
maggiore sulla seconda stagione della serie, e non la prima
stagione dello show sui film in uscita.
“Mentre ci avviciniamo alla
seconda stagione, continueremo ad attenerci alla formula
antologica. Ci saranno storie completamente nuove, tanto
divertimento e tanti nuovi eroi. Prenderemo ispirazione dalla Fase
4, più di quanto siamo stati in grado di fare con la prima
stagione”, ha aggiunto Bradley.
“Speriamo di poter utilizzare i
personaggi di Eternals, Shang-Chi e Black Widow. La cosa divertente con What
If…? è che possiamo esplorare l’intero Multiverso, in
tutto il suo essere così infinito. Quindi proveremo a viaggiare da
un luogo all’altro il più possibile. Voglio giocare con tutti i
personaggi a disposizione e sono davvero entusiasta all’idea di
esplorare nuovi mondi e nuovi eroi.”
Nonostante non si faccia altro che
parlare di un ipotetico sequel
di Joker da
quando il film è praticamente arrivato nelle sale, ad oggi non
sappiamo ancora quali siano i piani effettivi della Warner Bros. in
merito ad un eventuale prosieguo della storia di Arthur Fleck.
Ora, è stato proprio Joaquin Phoenix a parlare della possibilità di
tornare a vestire i panni del personaggio che gli ha permesso di
vincere un meritatissimo Oscar come miglior attore protagonista.
Phoenix non ha confermato in alcun modo il sequel, ma si è detto
comunque interessato ad esplorare ulteriormente l’iconico
supercriminale DC.
In occasione della presentazione
del suo ultimo film, C’mon
C’mon di Mike Mills, l’attore ha dichiarato a
The Playlist: “Non so se lo faremo. Voglio dire, ne abbiamo
iniziato a parlare da quando stavamo girando, perché questo
personaggio è davvero interessante. Ci sono anche tante cose che
potremmo fare con lui, tante cose che potremmo esplorare. Ma lo
faremo davvero? Non lo so.”
Un sequel di Joker: sì o no?
Molti sono abbastanza scettici in
merito ad un sequel di Joker.
In realtà, nonostante fosse stato concepito come progetto autonomo,
il film ha lasciato una porta aperta ad un eventuale seguito. Nel
finale del film, Arhtur si trova rinchiuso all’Arkham State
Hospital e lo vediamo uscire da una stanza lasciando dietro di sé
una scia di impronte di sangue: probabilmente, ha appena ucciso la
sua psichiatra, anche se non sappiamo se sia riuscito o meno a
fuggire dagli infermieri dell’istituto che cercano di
braccarlo.
Per quanto raccontasse una storia
autosufficiente, il film ha lasciato quel tanto che basta per un
eventuale nuovo film, che potrebbe approfondire – tra le altre cose
– il legame tra il personaggio e Bruce Wayne o il destino del
personaggio di Sophie (Zazie
Beetz).
Daisy Ridley è
un’attrice britannica che ha studiato tanto per arrivare dove è
arrivata. Conosciuta al mondo per il ruolo di Rey nella terza
trilogia di Star
Wars, Daisy è anche un’ottima cantante e ballerina. Occhi
chiari, denti splendenti che si allargano sempre in un sorriso e
voce dolce e suadente fanno di lei una delle attrici con una gran
carriera che l’aspetta.
Ecco dieci cose che, forse, non sapevate di Daisy
Ridley.
Daisy Ridley: film e carriera
1. Daisy Ridley è un’attrice
britannica. Daisy Jazz Isobel Ridley è nata il 10 aprile
1992 a Westminster, Londra, figlia di Louise
Fawker-Corbett e di Chris Ridley. Daisy è
anche la più giovane di cinque sorelle, delle quali, due di loro
sono sorellastre, figlie di una precedente relazione del padre. Il
suo prozio era Arnold Ridley, un attore inglese.
Daisy ha frequentato la Tring Park School for Performing Arts
nell’Hertfordshire, dove ha praticato il musical teatrale,
diplomandosi nel 2010, all’età di 18 anni. Al di là della
recitazione, i suoi talenti si espandono nel balletto, nel jazz
danzato, balli latino-americani e il tip tap. La sua tonalità
vocale è il mezzo soprano, grazie al quale ha abilità nel jazz e
nel cabaret.
2. Ha recitato in diversi
noti film. All’inizio della sua carriera Daisy ha ottenuto
ruoli in alcuni film piccoli film come Scawl, 100% Beef e
Crossed Wire. Si è consacrata però in quel di Hollywood
grazie al successo ottenuto con il ruolo di Rey nelle terza
trilogia di Star Wars, iniziata nel 2015 con Star Wars: Il risveglio
dellaforza. Daisy Ridley ha poi fatto parte del
cast di Assassinio sull’Orient Express (2017) di Kenneth Branagh e successivamente ha recitato
in Star Wars: Gli ultimi
Jedi (2017), Ophelia (2018), Star Wars: L’ascesa di
Skywalker (2019) e Chaos Walking (2021).
3. È anche
doppiatrice. Oltre a comparire sul grande schermo,
l’attrice si è cimentata anche nel doppiaggio, fornendo la sua voce
per le versioni inglesi del film d’animazione
giapponese Pioggia di ricordi (2016) e per il
documentario La principessa e l’aquila (2016).
Successivamente presta la sua voce per il film Peter
Rabbit (2018), interpretando il ruolo di Coda-Tonda, che
riprende poi anche nel sequel Peter Rabbit 2 – Un birbante in
fuga (2021). Ha poi doppiato il personaggio di Rey nelle serie
animate Star Wars Rebels e Star Wars Force of
Destiny.
Daisy Ridley in Star Wars
4. Daisy Ridley è stata
scelta per il ruolo di Rey nel 2014. In quell’anno Daisy
Ridley è stata scelta per interpretare Rey in Star Wars – Il risveglio della forza. La scelta di
ingaggiare Daisy è venuta a J. J. Abrams, che ha
voluto ripetere il principio di George Lucas, cioè il fatto di
prendere e ingaggiare attori sconosciuti o semisconosciut per il
ruoli principali, come era avvenuto per l’episodio IV, il
primo Star Wars del 1977. Nell’ottobre 2015 è apparsa su una serie
di francobolli prodotti dal servizio postale Royal Mail, con il
personaggio di Rey raffigurato vicino a BB-8.
5. Daisy Ridley protagonista
della terza trilogia. Il risveglio della forza ha dominato
il botteghino per settimane, diventando uno dei film che ha
incassato di più nel 2015, e consacrando Daisy come la vera e
propria star del film. Dopo questo film, la sua carriera è in
continua ascesa. Oltre ad aver prestato la voce a Lego Star
Wars: Il
risveglio della forza, Star Wars Forces of Destiny: Volume
1 e 2 e al video game Star Wars: Battlefront
II, Daisy è stata ancora protagonista della saga in Star Wars: gli ultimi Jedi (2017). Dopo questo film ha
prestato ancora la sua voce per Star Wars Forces of
Destiny e la si vedrà presto nell’Episodio
IX, previsto per il 2019.
Daisy Ridley non è su
instagram
6. Daisy Ridley odia i
social media. In diverse interviste Daisy ha più volte
definito i social media per niente sani per la salute mentale,
danneggiando soprattutto quella dei teenagers. Secondo lei, il
fatto di guardare continuamente immagini distorte di come
dovrebbero essere è una follia. In realtà Daisy aveva un profilo
ufficiale Instagram che però a disattivato da circa un paio di
anni.
7. Daisy Ridley è stata
criticata per aver sostenuto lo stop alla violenza. Il
giorno dopo a quello in cui Jessica Alba aveva difeso le vittime di
violenza armata che ha causato la morte di molte persone, tra cui
molti giovani, Daisy ha realizzato un post riguardo l’argomento e
richiamando l’attenzione sullo stop alla violenza. Con questo post
Daisy è stata inondata di commenti, alcuni la lodavano, altri erano
molto critici. Come conseguenza a questo, Daisy ha deciso di
disattivare tutti i suoi account ufficiali, perciò non esistono
canali ufficiali di Daisy Ridley né su Instagram, né su Twitter o
Facebook.
Daisy Ridley: chi è il suo fidanzato
8. Ha una relazione con un
collega. Da sempre molto riservata circa la sua vita
personale, specialmente dopo aver cancellato tutti i suoi profili
social, l’attrice non è però riuscita a nascondere la relazione che
dal 2017 ha con un suo collega attore. Si tratta di Tom
Bateman, conosciuto sul set di Assassinio sull’Orient
Express. I due però sono molto attenti a non rivelare
troppo della loro relazione, mantenendola dunque il più lontano
possibile dai riflettori della celebrità.
Daisy Ridley è hot
9. È un’icona di
sensualità. Da quando è diventata celebre grazie alla saga
di Star Wars, la Ridley si è affermata come una delle
attrici più belle e sensuali del panorama cinematografico odierno.
Per molti è diventata una vera e propria icona di bellezza, che
esula da certi canoni ormai stantii. Non sorprende dunque che
l’attrice abbia posato anche come modella per alcune campagne
pubblicitarie, con scatti che la ritraggono in tutta la sua
bellezza.
Daisy Ridley: età e altezza dell’attrice
10. Daisy Ridley è nata a
Londra, Inghilterra, il 10 aprile del 1992. L’attrice è
alta complessivamente 170 centimetri.
Sono iniziate le riprese del nuovo
film del Premio Oscar Gabriele Salvatores “Il Ritorno
di Casanova”, interpretato da
Toni Servillo,
Fabrizio Bentivoglio e Sara
Serraiocco. Liberamente tratto dal romanzo di Arthur
Schnitzler, il film è scritto da Umberto Contarello, Sara Mosetti e
Gabriele Salvatores.
Il film narra la storia di un
affermato regista italiano che, restio ad accettare lo scorrere del
tempo, decide di raccontare il Casanova nel suo ultimo film.
Durante le riprese si accorgerà di essere molto simile al
personaggio che mette in scena, anche più di quanto potesse
immaginare. Nel cast inoltre Natalino Balasso, Alessandro
Besentini e Bianca Panconi.
“Il Ritorno di
Casanova” è prodotto da Indiana Production con RAI Cinema,
BA.BE Productions ed EDI Effetti Digitali Italiani, produttore
associato 3 Marys Entertainment, con il sostegno della Regione del
Veneto concesso nell’ambito dell’Azione 3.3.2 del POR FESR
2014-2020 a favore della produzione cinematografica, e grazie al
supporto della Veneto Film Commission, e in associazione con BPER
Banca S.p.A. ai sensi delle norme del tax credit.
Le riprese si svolgeranno tra Veneto
e Lombardia e dureranno 9 settimane. Il film uscirà nel 2022 e sarà
distribuito da 01 Distribution.
Lunedì 11 Ottobre inizieranno
le riprese del nuovo film di Alessandro Aronadio: ERA
ORA. Il film vede Edoardo
Leo (DANTE) e Barbara
Ronchi (ALICE) nel ruolo di una giovane coppia.
Dante ha un bellissimo rapporto con
la fidanzata Alice, ma ne ha uno davvero pessimo con il tempo.
Assorbito da mille impegni, arriva sempre in ritardo e ha
l’impressione che la sua vita stia scorrendo troppo velocemente. Il
giorno in cui compie quarant’anni quell’impressione diventa
incredibilmente realtà. Da quel momento Dante si ritrova a saltare
in avanti di anno in anno, senza avere più controllo della sua
vita.
Era Ora è
un’esilarante e commovente romantic comedy su quello straordinario
viaggio che ci ostiniamo a chiamare tempo.
Scritto da Alessandro
Aronadio e Renato Sannio,
ERA ORA è una co-produzione BIM
PRODUZIONE, PALOMAR e VISION
DISTRIBUTION e distribuito in Italia e nel mondo
da VISION DISTRIBUTION.
Sedicicorto International
Film Festival Forlì, dal 1° al 10 ottobre
2021, è tanti festival in uno. Per questo già nel primo
weekend c’è stata una cerimonia di premiazione importante, quella
che ha annunciato i vincitori della sezione
CortoInLoco, concorso riservato alle produzioni
realizzate nella Regione Emilia Romagna e ai suoi filmmaker.
E quest’anno anche ai suoi attori,
nello specifico un’attrice giovanissima, protagonista del
cortometraggio di Valerio Gnesini Uno dopo l’altro, al fianco di un
interprete raffinato come Ivano Marescotti. Sibel Dalia
Selo ha ricevuto il premio CortoInLoco di
Domani, assegnato dal comitato artistico del festival, con
la seguente motivazione:
“Una giovanissima attrice. Nata
già nel mondo del cortometraggio, respirando sin da subito. La sua
interpretazione inUno dopo l’altroci fa
già presagire che stia nascendo una stella. Che porta il nome di
Sibel Dalia Selo”.
Anche il pubblico di
Sedicicorto si è espresso sul suo film preferito nella
selezione di CortoInLoco. I favori sono andati a Mi
chiamavo Eva, di Miriam Previati,
che con il suo film affronta un fenomeno molto serio e dai risvolti
drammatici come il Revenge Porn. Ecco la motivazione del
premio, che è stato ritirato dalla stessa regista.
“Un tema forte quanto delicato.
Ma che la regista è stata capace di raccontare con una sensibilità
narrativa e interpretativa in grado di coinvolgere il pubblico.
Sperando che quello più giovane sappia coglierne la potenza del
messaggio”.
La giuria di Sedicicorto, composta
da Catia Donini, Luisa Ceretto e Gianpiero Ariola, ha assegnato
due menzioni speciali. La prima è andata a
Uno dopo l’altro, un secondo
riconoscimento quindi per il film di Valerio
Gnesini. Questa la motivazione:
“Per aver saputo vivacizzare la
materia di uno spot ecologista con una tensione di film di fiction.
L’ambiguità che caratterizza l’azione è in grado di rafforzare
emotivamente, con una vena thriller, il messaggio morale”.
Gnesini è in eccellente compagnia,
dato che l’altra menzione speciale è andata a Giorgio
Dirittie al suo cortometraggio
Zombie, un inedito Halloween da parte di
uno dei registi italiani più apprezzati degli ultimi anni. Diritti
“conferma la sua sensibilità nel cogliere il manifestarsi del
turbamento umano, mettendolo in dialogo con un mondo altro che è
molto più vicino di quanto immaginiamo”
Infine, la giuria ha assegnato il
premio Luminor CortoInLoco 2021 al film
Capitan Didier di Margherita
Ferri, delicata storia di un bambino che sogna di
costruire la sua barca fatta solo di cartoni per la pizza. Come
spiega la motivazione, Margherita Ferri ha “saputo trattare
tematiche come la solidarietà, come l’accoglienza, dando corpo ai
sogni del piccolo protagonista. Una regia sicura che avvalendosi
dell’uso della metafora, dà prova di consapevolezza linguistica,
optando per una scelta stilistica non scontata”.
Sedicicorto Forlì
International Film Festival 2021, dal 1° al 10 ottobre,
è realizzato con il contributo di Comune di Forlì, Film
Commission Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna, DG Cinema e
Audiovisivo – MIC, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì la
sponsorship di Intesa San Paolo, Daniele Alessandrini
Abbigliamento, Cantine DreiDonà, Progetto Romagna e Acquainbrick,
con il patrocinio del Parlamento Europeo, AFIC e
FEDIC.
Linea
d’Ombra Festival 2021, XXVI edizione, dal 23 al 30
ottobre, si va definendo il programma dell’evento che andrà in
scena a Salerno nuovamente in presenza dopo la versione on line e
di resistenza del 2020, quando il festival ha dovuto chiudere le
location al pubblico dopo appena un giorno per il decreto
ministeriale.
Quest’anno invece il pubblico potrà godere del programma di
Linea d’Ombra nel suo habitat naturale, la sala, dove
saranno proiettate le oltre 100 opere in concorso selezionate tra
le oltre 1500 iscritte in preselezione, per un totale di 77 paesi
rappresentati. Tra i film in concorso, ben 34 sono diretti da
registe donne, un dato di cui la direzione artistica del festival
va quest’anno particolarmente fiero e che rientra perfettamente nel
tema portante di quest’anno.
LINEA D’OMBRA 2021, DOMANI
Il tempo
si è fermato per oltre un anno, adesso ricomincia a scorrere ed è
al futuro che si deve guardare, con rinnovata fiducia. È a questo
che hanno pensato il direttore artistico di Linea d’Ombra Boris
Sollazzo e il presidente e fondatore del festival Giuseppe
D’Antonio quando hanno scelto il tema dell’edizione 2021, che
così descrivono.
“Domani sembra incarnare meglio il senso di qualcosa che non è
ancora, ma che ci indica anche dove dobbiamo posare lo sguardo una
volta lasciateci alle spalle le macerie di un mondo segnato dalla
tragedia della pandemia. Da un lato Domani ci costringe a
considerare dove siamo ancora, dall’altro indica una prospettiva
verso cui muovere per conservare, certo, ma anche per cambiare, se
possibile radicalmente. Domani sembra innescare il senso di una
rottura con il passato, la voglia di un cambiamento necessario a
seppellire un tempo e una storia, un mondo del quale si sono
drammaticamente rivelate fragilità, ritardi, ineguaglianze, errori
da sanare, se possibile. Il giorno che verrà ci chiama a un
impegno, appunto perché è prossimo e irreversibile, come tutti i
cambiamenti che non solo la post-pandemia richiede. Domani sembra
ci impegna tutti a uno sguardo più consapevole sul futuro che
immancabilmente arriverà”.
Per
questo anche l’immagine ufficiale di Linea d’Ombra, anche
quest’anno ideata e realizzata da Roberto Policastro è una
chiara icona del concetto stesso di proiezione avanti nel
tempo.
“Ci è
venuto naturale pensare al nostro futuro prossimo, allo slancio di
un una nuova visione ispirata dalla curiosità, alla voglia di
focalizzare i nostri prossimi passi con l’entusiasmo dell’umana
esplorazione. L’ignoto che spaventa diventa una leva che ci riporta
al naturale istinto di affrontare il nuovo giorno come una nuova
avventura, la paura di perdere quello che siamo lascia il posto
alla voglia di evolverci e scoprire chi diventeremo. Lo spazio è da
sempre la più entusiasmante metafora della realtà, scienza e
fantasia che stimolano a riflettere sul destino degli uomini,
qualcosa che sorvola i limiti di genere e le culture, unisce tutti
in nome del sogno di un nuovo futuro.”
Il
direttore artistico e il presidente hanno inoltre deciso di
dedicare il festival di quest’anno a Patrick Zaki.
Linea
d’Ombra Festival XXVI edizione è un’iniziativa promossa dalla
Associazione SalernoInFestival e realizzata con il contributo e il
patrocinio della Direzione generale Cinema e audiovisivo –
Ministero della Cultura, della Regione Campania con la Film
Commission Regione Campania, del Comune di Salerno. Main Sponsor:
Fondazione Cassa Rurale Battipaglia – Banca Campania Centro,
Nexsoft S.p.A. Altro ente sostenitore: Fondazione Cassa di
Risparmio Salernitana.
Si intitola
Belgravia e si candida ad essere una delle
prossime miniserie must see della stagione tv autunnale.
Arriva il 6 ottobre su Sky Serie e in streaming su NOW e i
motivi per cui dovrebbe solleticare il palato sono diversi. Primo
tra tutti, il titolo pungola il serialholic che ha amato Shelock: la vetta massima della serie tv con
Benedict Cumberbatch e Martin Freeman è infatti l’episodio 1 della
seconda stagione, che si intitola proprio “Uno Scandalo a
Belgravia”, vedeva Sherlock alle prese con Irene Adler ed era
basato sul racconto Uno Scandalo in Boemia, di
Conan Doyle, ovviamente.
Belgravia, il quartiere chic di Londra in cui era
ambientato quell’episodio della serie BBC e che dà il titolo alla
serie è in realtà anche il titolo del romanzo da cui è tratta la
miniserie, e come questo breve e prezioso ciclo di sei episodi, è
firmato da Julian Fellowes. E qui veniamo al
secondo e più importante motivo per cui Belgravia
è una serie da non perdere: Fellows è infatti il papà di
Downton Abbey, la premiatissima serie tv (15 Emmy) con
Michelle Dockery e Maggie Smith.
Sia l’assonanza con
l’episodio di Sherlock, che la sicurezza della
mano che l’ha scritta e trasposta poi sul piccolo schermo,
contribuiscono a fornire sufficienti elementi per convincere lo
spettatore a guardarla, ma la raffinatezza di scrittura di Fellowes
sarà poi l’elemento che avvinghierà l’attenzione.
Belgravia, la trama
1815, la notte tra il 15
e il 16 giugno, Bruxelles. Al ballo organizzato dalla Duchessa di
Richmond per il Duca di Wellington alla vigilia della Battaglia di
Quatre Bras, dunque due giorni prima della famigerata Battaglia di
Waterloo, sono presenti anche James e Anne Trenchard, che vivono
agiatamente grazie ai profitti della loro impresa in ambito
commerciale. Sophia, la figlia della coppia, cattura l’attenzione
di Edmund Bellasis, erede di una delle famiglie più ricche e degne
di nota di tutta l’Inghilterra. L’unione dei due forgerà un’eredità
che creerà scandalo per le generazioni a venire. Ventisei anni
dopo, quando le due famiglie vivono ormai entrambe nell’elegante
quartiere londinese di Belgravia, gli eventi e i segreti di quel
ballo tornano a galla, con tutte le conseguenze del caso…
Ed eccoci qui, in
quell’ambiente tanto familiare a Fellowes: alta borghesia, nobili,
balli, segreti, bugie, dinamiche di corte, ma anche downtown con
maggiordomi e servette che tentano di stare a galla come possono,
nutrendo a volte stima, altre volte (più spesso) invidia verso
coloro che servono. Nessuno, in Belgravia, è un personaggio
secondario: l’autore conferisce ad ognuno uno spessore, un ruolo
nella storia, ognuno è un mattone che aiuta nella costruzione della
struttura perfetta.
La recensione di
Belgravia
Come aveva già
dimostrato per lo show prodotto per iTv, Julian
Fellowes conferma di avere una predilezione per i
personaggi femminili. Come quelle di Casa Crawley, anche le donne
protagoniste di Belgravia sono sfaccettate, fuori
dal loro tempo, con un grande spessore morale ma ancora di più con
forza d’animo e desiderio di autonomia, padrone del loro destino e
quasi mai imbrigliate nello stereotipo della donna dell’800: consce
del loro ruolo e dei tempi ma anche in grado di gestire la propria
vita e gli accidenti che capitano loro volgendo le situazioni a
proprio vantaggio.
Certo, siamo lontani dal sontuoso
affresco storico che è stato Downton Abbey, ma è
pur vero che in questo caso si parte da un testo “limitato”,
Belgravia è una miniserie che mostra tutti i punti forti della
scrittura di Fellowes.
La narrazione si
concentra ovviamente su amori proibiti, scandali e intrecci,
questioni d’onore e di debiti, nobili in disgrazia e ricchi
commercianti che hanno fatto fortuna sgomitando e facendosi valere.
È sempre presente il concetto del contrasto di classe ma allo
stesso tempo è forte l’idea che, nonostante le regole della società
ottocentesca, chiunque può trovare fortuna nel mondo. C’è, di
fondo, un certo moralismo, la tendenza a dividere buoni e cattivi,
optando per scene di redenzione e sacrificio al fine di riscattare
chi non ha avuto un comportamento virtuoso (Thomas
Barrow di Downton Abbey vi dice niente?).
A questo si aggiunge un trattamento superficiale degli “avversari”
della vicenda, una narrazione a volte semplificata che però sembra
curiosamente appannaggio dei personaggi maschili, che ingiustamente
appaiono sempre un po’ impacciati, ignari, meschini,
insicuri.
Nonostante la sensazione
di déjà-vu che percorre tutta la miniserie,
Belgravia è un prodotto ben confezionato, che
facendo leva sui meccanismi da soap riesce a costruire una
narrazione intrecciata e articolata che spinge lo spettatore a
spron battuto verso quel finale atteso ma non per questo meno
soddisfacente.
Steve Carell è uno
degli attori più brillanti e versatili che il mondo del cinema e
delle serie tv abbia mai visto, capace di far ridere e commuovere
il pubblico di tutto il mondo. L’attore americano ha sempre
lavorato sodo per poter arrivare dove si trova ora, capace di
rialzarsi dopo diverse cadute e dimostrando al mondo di saper
affrontare qualsiasi tipo di ruolo, da quello comico a quello
drammatico. Ecco, allora, dieci cose da sapere su Steve
Carell.
Steve Carell film
1. La filmografia di Steve
Carelll. La sua carriera è iniziata nel 1991 quando ha
iniziato a partecipare al film La tenera canaglia e,
successivamente, apparendo in televisione nelle serie The Dana
Carvey Show (1996), Over the Top (1997), Just
Shoot Me! (1998) e Strangers with Candy (2000), oltre
che al Saturday Night Live (1996-2011). Dopo il successo
di Una settimana da Dio (2003), Anchorman – La
leggenda di Ron Burgundy (2004) e della serie The
Office (2005-2013), Carell lavora in 40 anni vergine
(2005), Little Miss Sunshine (2006), Un’impresa da
Dio (2007), Agente Smart – Casino totale (2008) e
Notte folle a Manhattan (2010). In seguito, l’attore ha
partecipato in A cena con un cretino (2010), Crazy, Stupid, Love (2011), Cercasi amore per la fine del mondo (2012),
Anchorman 2 – Fotti la notizia (2013) e Foxcatcher: Una storia americana (2014). Tra i suoi
ultimi film, vi sono Freeheld: Amore, giustizia, uguaglianza (2015),
La grande scommessa (2015), Cafè Society (2016), La battaglia dei sessi (2017), Last Flag Flying (2017), Beautiful Boy (2018), Vice – L’uomo nell’ombra (2018) e Benvenuti a Marwen (2018). Nel 2020 recita invce in
Irresistible. È poi tra i protagonisti delle serie The
Morning Show e Space Force, entrambe ancora in
corso.
2. Non solo attore, ma
anche doppiatore, produttore e sceneggiatore. Nel corso
della sua carriera, Carell ha vestito i panni del doppiatore,
prestando la propria voce a film come La gang del bosco
(2006), Ortone e il mondo dei Chi (2008), Cattivissimo Me (2010), Cattivissimo Me 2 (2013), Minions (2015) e Cattivissimo Me 3 (2017). In quanto produttore, ha
lavorato alla produzione di film come 40 anni vergine, Agente
Smart – Casino totale, Crazy, Stupid, Love e le serie
Riot (2014), Inside Comedy (2012-2015) e
Angie Tribeca (2016-2018). L’attore, inoltre, ha
partecipato a molti progetti in qualità di co-sceneggiatore, come
per 40 anni vergine e per le serie The Dana Carvey
Show, The Office e Angie Tribeca.
Steve Carell e sua moglie
3. È sposato da molti
anni. Steve Carell ha conosciuto sua moglie,
Nancy, mentre entrambi stavano partecipando ad un
corso di improvvisazione teatrale, la Second City comedy troupe di
Chicago, di cui Steve era l’insegnante e Nancy l’allieva. I due non
si sono persi di vista e, dopo essersi frequentati per diverso
tempo, soprattutto nel bar in cui lei lavorava e lui si fermava a
parlare per molto tempo, si sono sposati il 5 agosto del 1995.
Marito e moglie hanno lavorato spesso insieme, come in 40 anni
vergine e The Office.
4. Ha anche due figli ormai
grandi. Dopo qualche anno dal loro matrimonio, i due hanno
messo su famiglia, tanto da diventare genitori di due figli.
Infatti, nel 2001 è nata Elisabeth Anne, mentre
nel 2004 è nato John.
Steve Carell in Foxcatcher
5. Lavorare in questo film
è stata un’opportunità imperdibile. Foxcatcher è il film che ha regalato a Steve Carell la
sua prima nomination agli Oscar, ma per lui questa è stata
un’occasione alla quale non poteva dire di no. Lo stesso attore ha
dichiarato che “È stata una grande opportunità per me. Non ci ho
pensato due volte. Sarebbe stato pazzesco non accettarlo.
6. Non ha mai visto Du Pont
come un cattivo. Stando alle dichiarazioni dell’attore,
egli non ha mai visto il suo personaggio come un villain e di certo
non voleva dipingerlo in questo modo. Secondo lui “Qui c’era un
ragazzo che era il prodotto della sua educazione, la sua enorme
ricchezza. Era isola in gran parte da molte delle cose che
desiderava ardentemente ed è stato aggravato problemi mentali. Era
qualcuno che non possedeva gli strumenti per ottenere ciò che
voleva dalla vita: e, in tal senso, incredibilmente
straziante”.
Steve Carell in The Office
7. Ha detto no ad un
ritorno della serie. Secondo Steve Carell non sarebbe una
buona idea quella di riportare in auge la sitcom. L’attore,
infatti, ha dichiarato: “Penso che sia esistito in quel tempo e con
quelle persone e sembrava giusto. C’era qualcosa di così speciale
in questo e, immagino che sia un modo strano per dirlo, ma mi piace
troppo per rifarlo un’altra volta. È troppo speciale per me, nel
mio cuore, in quel periodo di tempo”.
8. La serie ha avuto più
successo oggi di dieci anni fa. Secondo Carell, The
Office è una serie che ha avuto più successo negli ultimi
anni, più di quanto ne avesse dieci anni, cioè ai tempi della messa
in onda. Grazie al fatto che la serie è disponibile su diverse
piattaforme streaming, secondo l’attore questo ha aiutato a
risvegliare l’interesse per un certo tipo di show.
Steve Carell oggi
9. Ha molti progetti in
mano. La carriera di Carell non si è mai arrestata nel
corso degli anni e, anche adesso, ha in mano diversi progetti.
Prossimamente lo si vedrà nella serie The Morning Show,
attualmente in fase di post-produzione, mentre sta lavorando al
film Irresistible e al film d’animazione Minions: The
Rise of Gru. Inoltre, l’attore è stato annunciato come facente
parte del cast della serie Space Force.
Steve Carell: età e altezza
10. Steve Carell è nato il
16 agosto del 1962 a Concord, nel Massachusetts, e la sua
altezza complessiva corrisponde a 175 centimetri.
Heath
Ledger, l’attore
premio Oscar per Il cavaliere oscuro è
scomparso tragicamente martedì 22 gennaio 2008, in seguito ad una
intossicazione acuta da farmaci. Tutto l’ambiente del
cinema
ricorda continuamente questo tragico anniversario e
Christopher Nolan che ha lavorato con l’attore nel
suo ultimo film completo ha rilasciato alcune commoventi
dichiarazioni. Nonostante la sua giovinezza, Ledger era noto ad
hollywood già da un ventennio e tra mille provini, parti e grandi
film ripercorriamo ora la sua carriera attraverso 10 curiosità
sulla sua storia.
Ecco 10 cose che non sai di
Heath Ledger.
Heath Ledger: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
film. Ledger debutta sul grande schermo con i film
Balckrock e Un computer a 4 zampe, entrambi del
1997. Ottiene però grande notorietà grazie ai film 10 cose che
odio di te (1999), Il patriota (2000), Il destino
di un cavaliere (2001) e Le quattro piume (2002).
Successivamente recita anche in La setta dei dannati
(2003), I fratelli Grimm e l’incantevole strega (2005) e
I segreti di Brokeback Mountain (2006), di Ang Lee, che lo
consacra come uno degli attori migliori della sua generazione.
Successivamente è
in Casanova (2005), Paradiso +
Inferno (2006) e Io non sono
qui (2007). Escono poi postumi i suoi ultimi
film: Il cavaliere oscuro (2008)
di Christopher
Nolan e Parnassus – L’uomo che voleva
ingannare il diavolo (2009).
Heath Ledger: la sua morte
2. È deceduto a 28
anni. Heath Ledger è morto martedì 22 gennaio 2008. Il suo
corpo senza vita e completamente nudo fu trovato dalla domestica e
da una fisioterapista con la quale l’attore aveva un appuntamento
nell’appartamento, a SoHo, New York, nel primo pomeriggio. Pare
infatti che alle 13 (ora locale) fosse ancora vivo e il decesso
sarebbe avvenuto tra quest’ora e le 14.45. Subito il marciapiede
davanti all’edificio viene riempito di fiori, biglietti e omaggi
all’attore. Il 6 febbraio 2008 sono stati resi pubblici i risultati
dell’autopsia, e la polizia ha rilasciato la seguente
dichiarazione: “Mr. Heath Ledger è morto per una intossicazione
acuta provocata dagli effetti combinati di ossicodone, idrocodone,
diazepam, temazepam, alprazolam e doxilamina.” Dunque
confermate le voci secondo cui la morte è avvenuta per
avvelenamento causato dagli effetti combinati di
sonniferi, ansiolitici e analgesici, che l’attore
stava prendendo dietro normale prescrizione medica.
4. Ha perso
molte occasioni per noti film. Come molti attori della sua
generazione Heath Ledger ha fatto migliaia di
provini ed è stat preso in considerazione per molti ruolo poi
però mancati. Tra questi ci sono film noti come
Alexander di Oliver Stone, ruolo
andato poi a Colin Farrell. Era stato
considerato per il ruolo di Kar in Il
monaco(2003) ma alla fine ha
pero deciso di rifiutare l’offerta. Fu scritturato anche per la
televisione per la parte da protagonista di Max nello
show televisivoRoswell (1999). Tuttavia,
lo spettacolo è stato originariamente sviluppato per Fox e dal
momento che aveva già recitato in Roar(1997),
serie che non ha avuto successo, lo studio non voleva
assumerlo. Doveva recitare nel film drammatico di Baz
Luhrmann, Australia (2008), ma si è tirato indietro per
interpretare il Joker ne Il cavaliere oscuro (2008). Gli è stato
offerto il ruolo Peter Parker in Spider-Man(2002)
che ha rifiutato. Era in trattative per interpretare il ruolo
di “Llewelyn Moss” in Non è un paese per
vecchi (2007), ma ha deciso di prendersi un po’ di
tempo libero.
Heath Ledger ha vinto l’Oscar interpretando Joker
5. È il suo ruolo più
celebre. La performance che gli è valso il Premio Oscar
postumo è quella del JOKER nell’acclamatissimo film di
Christopher NolanThe Dark
Knight, conosciuto in Italia come Il Cavaliere Oscuro. Il film, uscito a Luglio
del 2008 fu un successo di pubblico e critica e da molti è ancora
considerato il miglior cinecomics di sempre. Fa parte della trilogia su
Batman prodotta dalla Warner Bros
che racchiude anche il primo film Batman
Begins e
The Dark Knight Rises. Per il suo ruolo ha dichiarato
di essersi ispirato ad Alex di Arancia Meccanica di Stanley
Kubrick. Prima di morire dichiarò che trai ruoli da lui
interpretati il suo preferito è proprio il Joker. Ha
incontrato Christopher
Nolan per scambiare idee su come avrebbe interpretato
il Joker prima ancora che ci fosse una sceneggiatura completa
perIl cavaliere
oscuro. Era la prima e unica scelta
di Christopher Nolan per il
Joker. Ha diretto entrambi i video amatoriali
realizzati dal Joker nel film.
6. Ha stabilito una serie di
primati. Ledger non è solo il primo e l’unico attore ad
essere nominato per un Academy Award per aver interpretato
Joker, ma il primo e unico attore ad assicurarsi
una nomination per un film di Batman e per un
cinecomics. Sua figlia Matilda
Ledger riceverà l’Oscar
perIl cavaliere
oscuro quando compirà diciotto anni. Fino a quel
momento la statuetta sarà sotto la custodia di suo
padreKim Ledger ,
madre Sally Bell e
sorella Kate Ledger, secondo le regole
dell’Accademia. Ha vinto quasi tutti i premi in cui è stato
nominato per la sua interpretazione di JOKER
neIl cavaliere
oscuro (2008), inclusa la storica cinquina (un Golden
Globe, BAFTA, SAG, Critics ‘Choice Award e Oscar).
Heath Ledger e Michelle Williams
7. Ha avuto una relazione
con la nota attrice. È diventato padre per la prima volta,
a 26 anni, quando la sua fidanzataMichelle
Williams ha dato alla luce la loro
figlia, Matilda Ledger, il 28 ottobre 2005,
il cui padrino di battesimo è stato Jake Gyllenhaal, amico di
Ledger e suo partner in Brokeback Mountain, mentre
la madrina è stata l’attrice Busy Philipps.. I due
attori si erano conosciuti sul set de I segreti di
Brokeback Mountain nel giugno del 2004. Nel film
l’attrice interpretava la moglie del personaggio di Ledger. Nel
settembre 2007, tuttavia, venne confermato che i due avevano chiuso
la loro relazione.
Heath Ledger e Peter Sellers
8. Era parente del noto
attore. Come forse pochi sapranno, Heath Ledger era un
lontano parentedell’attore e
comico Peter
Sellers, attraverso i loro comuni antenati ebrei
sefarditi, Daniel de David de Mendoza e Esther Lopez. Sellers è
stato uno dei più celebri attori degli anni Sessanta, interprete di
film come Il dottore stranamore, Ciao Pussycat, James
Bond 007 – Casino Royale, Oltre il giardino e molti
altri.
Heath Legder: i suoi hobby e la regia
9. Era pronto a digire un
suo film. Tra i suoi hobby ricordiamo il surf, lo
skateboard, gli scacchi, la fotografia, la regia. Proprio per
l’amore per il surf alla fine della cerimonia il corpo dell’attore
è stato cremato. Successivamente, al tramonto, i partecipanti si
sono recati sulla spiaggia dove Ledger adorava praticare surf, e
hanno fatto un bagno collettivo vestiti. Ledger stava inoltre
progettando di dirigere il suo primo lungometraggio basato sul
romanzo di Walter Tevis del 1983 “The Queen’s Gambit“.
Heat Ledger in Parnassus
10. Altri attori hanno
portato a termine il film per lui. Come tributo,
Johnny Depp , Colin
Farrell e Jude Law
hanno aiutato Terry
Gilliam
a completareParnassus – L’uomo
che voleva ingannare il diavolo (2009) prendendo il
ruolo incompleto di Ledger. Il personaggio,
dunque, subisce delle trasformazioni estetiche nel corso del film,
così da giustificare il continuo cambio di volto. In questo modo il
pubblico è stato in grado di assistere alla sua ultima esibizione.
I tre attori hanno donato poi donato i loro stipendi alla figlia di
Ledger.
Ecco il trailer di Una
famiglia Mostruosa, il film di Volfango de
Biasi con Massimo Ghini, Lucia Ocone, Lillo,
Ilaria Spada, Cristiano Caccamo, Emanuela Rei e con
Paolo Calabresi, dal 25 novembre al cinema.
Una famiglia Mostruosa, la trama
Quando Luna e Adalberto scoprono di
aspettare un figlio, per il ragazzo arriva il momento di
presentare la fidanzata alla sua blasonata famiglia. Peccato che
i suoi si rivelino “mostruosi” nel vero senso del termine: un
padre vampiro, una madre strega, una nonna fantasma e uno zio
zombie. Riusciranno a sopportare l’unione del loro rampollo
con una comune mortale?
Amber Heard è nata ad
Austin, Texas nel 1986, e ha cominciato la propria carriera nel
2004. In molti la conoscono e la amano per il corpo e il
fisico straordinari, alcuni hanno seguito il suo matrimonio con
Johnny Depp, altri hanno seguito la sua carriera. Ha
talento, è bellissima e sexy, e allo stesso tempo tratta il proprio
successo con molta nonchalance e cerca di mantenere la propria
privacy.
Ecco alcune curiosità su
Amber Heard.
Amber Heard: i suoi film e le serie
TV
1. I film con Amber
Heard. È nata in Texas, e si chiama Amber Laura Heard. Ha
attirato l’attenzione di molti quando è comparsa in un film
nominato all’Oscar, North Country – Storia di
Josey (2005), nel quale ha interpretato la versione
giovane del personaggio di Charlize Theron nei flashback. Da
allora, ha recitato nella serie Hidden Palms (2007)
ed è stata ospite di serie tv
come Californication (2007), The
O.C. e Criminal Minds (2005). Tra
i film con Amber Heard, ci sono Friday Night Lights
(2004), Alpha Dog (2006), Never Back Down – Mai
arrendersi (2008), The Joneses (2009), Drive
Angry (2011), e Syrup (2013). Nel
2008, l’attrice ha attirato l’attenzione su di se grazie al proprio
ruolo in Strafumati, una commedia
esilarante con i re della commedia americana Seth Rogen e James
Franco.
Nel 2009, ha recitato con film
campione di incassi Benvenuti a
Zombieland insieme a Woody Harrelson,
Bill Murray e Jesse Eisenberg.
Inoltre, lo stesso anno, ha recitato nel thriller Il segreto di
David con Sela Ward, Dylan Walsh e Penn Badgley. Nel
2011, poi, ha recitato inThe
Rum Diary – Cronache di Una passione con
Johnny Depp (dove si sono conosciuti, anche se i due
non hanno cominciato a frequentarsi fino al 2012), e
in The Ward – Il reparto di John Carpenter. Più
di recente, i ruoli principali di Amber Heard sono stati
in Il potere dei soldi (2013), Machete
Kills(2013) e 3
Days to Kill (2014), ma soprattutto l’abbiamo
vista nel ruolo di Mera in Justice
Leaguee Aquaman.
Nel 2020 è stata trai protagonisti
nel ruolo di Nadine Cross dell’attesissima serie tv The
Stand, l’adattamento dell’omonimo romanzo di
Stephen King. Nel 2021 ha ripreso il ruolo nella di
Mera nella Zack
Snyder’s Justice League, la versione originale del
film del 2017 che era stato rimaneggiato e tagliato da Joss Whedon
dopo l’abbandono del regista per il suicidio improvviso della
figlia. Nel 2022 riprenderà invece ruolo di Mera nell’annunciato
Aquaman
2.
2. Amber Heard si è
preparata per il ruolo in Zombieland in soli due giorni.
L’attrice è famosa per lavorare duramente. Quando accettò il ruolo
di 406 nel film, Amber Heard lo accettà sapendo che avrebbe avuto
solamente due giorni per prepararsi. Il ruolo era quello della
vicina di Columbus (interpretato da Jesse Eisenberg), che appare in
alcuni flashback che spiegano come Columbus sia venuto a conoscenza
dell’epidemia zombie: quando lei si presenta bussando alla sua
porta, racconta di essere stata aggredita da un uomo che si stava
trasformando in zombie. Lo attacca a sua volta, e per lei non
finisce molto bene: Columbus le rompe una caviglia con una porta, e
la finisce colpendola alla testa con una cassetta della
toilette.
3. Amber Heard è
un’appassionata di libri. Sembra che Amber Heard sia
un’appassionata di auto e di armi da fuoco, oltre che di libri. Ed
è famosa per avere l’abitudine di portare sempre con sé dei libri
di seconda mano, tra cui La Bibbia di Jefferson.
Notoriamente atea, ha più volte affermato che la conoscenza è la
sua religione. Inoltre, ha affermato di non guardare davvero la
televisione e che, se avesse avuto il talento necessario, le
sarebbe piaciuto fare la scrittrice.
Amber Heard e Johnny
Depp
4. Prima di Johnny Depp,
Amber Heard ha avuto una relazione seria con una
ragazza. È durata quattro anni e mezzo, la seria relazione
della Heard con l’artista e fotografa Tasya Van Ree. Ora, l’attrice
parla apertamente della propria bisessualità e, in un’intervista
con Elle, ha affermato di non rimpiangere il tempo passato con l’ex
fidanzata. “Non voglio che sembri che nasconda qualcosa” ha datto
al giornale, “Non mi vergogno e non mi sono mai vergognata.”
5. Il divorzio tra Johnny
Depp e Amber Heard. Sembra che i due abbiano cominciato a
frequentarsi nel 2012, e che nel 2013 la loro relazione fosse
pubblica. Nel gennaio 2014, i fan festeggiarono il loro
fidanzamento. Purtroppo, il matrimonio non durò a lungo, e
Johnny Depp e Amber Heard hanno divorziato nel maggio
2016. Il giorno successivo al divorzio, lei ottenne
un’ordinanza restrittiva contro di lui per
violenza domestica. In seguito, però, le accuse di violenza
sono state ritirate. La tesi dell’attrice è stata smentita
dalla polizia di Los Angeles, anche se tuttora la vicenda risulta
controversa.
Amber Heard: nuda sul grande
schermo
6. Le scene topless e la
carriera di Amber Heard. Abbiamo visto Amber Heard
nuda o seminuda sullo schermo, e lei è molto realistica a
riguardo, e su come funzioni l’industria del cinema.
“Prima di tutto, bisogna comparire come ospiti in serie tv, cosa
che ho fatto parecchio” ha detto, “E ho fatto anche tantissime
scene in topless. Ho pagato un piccolo prezzo, cosa che bisogna
fare per andare più lontano. Ma ho sempre saputo cosa stessi
facendo in un film. Se il mio ruolo era solo quello, io potevo
prendere la decisione, da adulta, di usarlo a mio vantaggio o
meno.”
Amber Heard è Mera in Aquaman
7. Ha interpretato la
celebre eroina. Nel film campione d’incassi Aquaman, la Heard ha interpretato il personaggio
di Mera, figlia di re Nereus, la quale possiede poteri idrocinetici
e telepatici che le permettono di controllare l’ambiente acquatico
e di comunicare con altri Atlantidei. Un personaggio
particolarmente importante, che aiuta il protagonista Arthur Curry
a compiere il suo destino. L’attrice riprenderà poi questo stesso
ruolo anche per l’annunciato sequel, nonostante sia stata portata
avanti una petizione per impedirle di interpretare nuovamente il
personaggio.
Amber Heard è su instagram
8. Ambers Heard su Instagram
chiede aiuto ai fan per una buona causa. Il profilo di
Amber Heard su Instagram ha un milione di follower, e poco più di
un mese fa l’attrice ha usato il social per lanciare un appello per
raccogliere fondi per le cure mediche di una dodicenne siriana di
nome Weam. “Soffre di una malattia mortale, e ha disperatamente
bisogno del nostro aiuto”. In seguito, l’attrice ha raccontato di
essere stata ispirata dalla ragazzina, dalla sua “anima bella,
luminosa e ottimista”.
Amber Heard e Elon Musk
9. Avrebbe avuto una
relazione con il noto miliardario. La causa di divorzio
tra la Heard e Johnny Depp è ormai una vicenda nota, a partire
dalla quale sono stati svelati numerosi retroscena e situazioni
inaspettate. Una di queste è la relazione che l’attrice avrebbe
avuto con Elon Musk, il celebre miliardario
sudafricano, nel momento in cui era ancora sposata con Depp. Ad
oggi, però, questa è ancora solo una speculazione priva di conferme
ufficiali.
Amber Heard: età e altezza dell’attrice
10. Amber Heard è nata ad
Austin, in Texas, il 22 aprile del 1986. L’attrice è alta
complessivamente 170 centimetri.
Ultron è diventato
uno degli esseri più potenti dell’intero Multiverso del MCU nell’ultimo episodio della
serie What If…?. L’intera esistenza di Ultron si
basa sull’evoluzione in forme sempre più avanzate, sia nella
continuity principale di Terra-616 che oltre. Alcune di queste
varianti sono più che potenti, in grado di raggiungere un livello
cosmico non dissimile da quello della sua controparte animata nella
serie Disney+. Tuttavia, ogni iterazione del
classico nemico dei Vendicatori diventa sempre più difficile da
sconfiggere, indipendentemente dall’universo in cui si trova.
Ultrog
Ultrog è una versione
potente di Ultron proveniente da Terra-8311, la stessa realtà che
ha prodotto Peter Porker, Spider-Ham. In questo universo
antropomorfo, Ultrog ha gli stessi poteri e abilità di base della
sua controparte di Terra-616, che sono vastissimi.
Ha una forza e una durata sovrumane
grazie alla sua struttura in adamantio. Può anche volare o, nel
caso di questo universo, scalare grattacieli come l’Empire State
Building. È una creazione di Kangaroo il Conquistatore, una delle
varianti nei fumetti più potenti – e divertenti – di Kang il
Conquistatore.
Ultimate Ultron
Ultimate Ultron, o
Ultron-6, era al momento della sua apparizione in “Avengers #66-68”
la versione più avanzata del supercriminale androide. Questa è la
prima variante del personaggio ad utilizzare l’adamantio per
rafforzare il suo guscio robotico, che lo ha reso virtualmente
invulnerabile alle forme più pratiche di attacco.
Poteva anche cambiare forma a suo
piacimento grazie ad un dispositivo che riordinava le molecole.
Ultron-6 aveva, inoltre, la capacità di volare grazie ad un modulo
di volo intercambiabile con cui poteva aumentare il suo corpo.
Yellowjacket (Ultimate Comics)
Esiste un’altra versione
definitiva di Ultron, questa di Terra-1610, la realtà di Ultimate
Comics. Questa versione di Ultron si chiama Yellowjacket, una
versione androide dell’identità da supereroe di Hank Pym.
Questo Ultron non era così diabolico
o avanzato come i suoi omologhi 616, ma aveva la capacità di volare
e poteva anche rimpicciolirsi o crescere fino a raggiungere altezze
enormi. Era anche molto forte: la sua resistenza, infatti,
aumentava a mano a mano che le sue dimensioni fluttuavano verso
l’alto o verso il basso. Questo Ultron aveva anche artigli affilati
come rasoi, intrecciati con una tossina da usare contro i suoi
nemici.
Ultron Pym
Un’amalgama ancora più
insidioso di Ultron e del suo creatore, Hank Pym, è emerso nella
trama di “Rage Of Ultron”, nella continuity della Marvel. In questa storia, Ultron si
è letteralmente fuso con Pym, combinando la notevole forza e il
potere di Ultron con l’intelletto e il potere sconfinati di Pym
come Ant-Man.
L’etica e la morale di Hank Pym sono
state a lungo oggetto di sospetti nell’Universo Marvel e, in questa forma, il
personaggio raggiunge l’apice. È in grado di passare da Pym a
Ultron con estrema facilità, usando quest’abilità per ingannare i
Vendicatori e cercare di distruggerli.
Annihilation: Conquest
Ultron è diventato uno
degli esseri cosmici più potenti dell’Universo Marvel quando la sua coscienza si è
trasferita nella mente di Adam Warlock. I poteri e le abilità di
Warlock sono considerevoli. Può volare nello spazio alla velocità
della luce e generare esplosioni di energia abbastanza forti da
contrastare Thanos, anche quando aveva il Guanto dell’Infinito.
Warlock trae anche un enorme potere
dalla sua connessione simbiotica con la Gemma dell’Anima, che ha
permesso a Ultron di espandere il suo già straordinario set di
poteri per includere le arti mistiche.
Terra-10943
Nella realtà impostata da Terra-10943, Ultron diventa così
potente da essere insormontabile per il potere combinato dei
Vendicatori e di Kang il Conquistatore. Questo Ultron ha accumulato
così tanto potere che è stato in grado di uccidere tutti i
Vendicatori del suo mondo e prendere il sopravvento.
La
sua armatura, in qualche modo, assume l’aspetto di Distruttore, il
manufatto di Asgard, anche se non è chiaro se ci sia una
connessione diretta tra i due. Il successo di Ultron in questa
realtà è tale da destabilizzare il tempo grazie ai ripetuti e
inutili tentativi di Kang di sconfiggerlo, uno sviluppo narrativo
con un potenziale assai intrigante per il MCU.
Age of Ultron
Una delle linee temporali
future più oscure della Marvel Comics è la realtà “Age of Ultron”, in
cui Ultron riesce a conquistare il mondo. Mentre i poteri e le
abilità di Ultron sono essenzialmente gli stessi della sua versione
di Terra-616, ottiene in realtà molto di più della sua iterazione
principale.
È in grado di tornare indietro nel
tempo e attaccare i Vendicatori nel passato, stravolgendo la storia
e gettando il mondo in un incubo distopico controllato stesso da
lui. Comanda anche un esercito di droni, che usa per distruggere
New York City e anche molti Vendicatori come Janet Van Dyne, che in
questa realtà è una potente versione di Captain Marvel.
Extremis Ultron
Ultron avrebbe incorporato
la tecnologia avanzata dell’armatura Extremis di Tony Stark durante
la run “The Mighty Avengers” dei primi anni 2000. Durante questo
periodo, è stato in grado di assumere un aspetto tecno-organico che
potrebbe sembrare veramente umano all’apparenza. Assunse anche una
forma femminile che somigliava molto a Janet Van Dyne, ossia
Wasp.
Tramite l’armatura Extremis, Ultron
può manipolare la materia con il pensiero diretto. Può anche
generare esplosioni di energia e campi di forza così forti da
essere potenzialmente invulnerabile. La famosa ascia di Ares si
ruppe proprio contro uno di questi campi.
Ultron Forever
Una delle versioni più
potenti di Ultron divenne il re di Asgard. Ultron Forever emerge in
un futuro alternativo in cui Ultron schiavizza la Terra e conquista
Asgard con l’aiuto di Loki. Con il potere del Padre del Tutto,
Ultron è quasi divino. Il suo più grande vantaggio arriva
attraverso l’Odinforce.
L’Odinforce ha una portata davvero
cosmica, con la capacità di fermare il tempo, manipolare la realtà
e persino riportare in vita le persone come fece Odino con Jane
Foster dopo che morì alla fine del suo servizio come potente
variante di Thor.
Galactus Ultron
Forse la variante più
potente di Ultron è la versione che si è fusa con Galactus. Questo
Ultron si è combinato con il divoratore di mondi in “Marvel Universe 2001: Millennial
Visions #1”, in una realtà alternativa in cui Silver Surfer ha
ricostituito l’androide combinando i suoi pezzi con Galactus.
Ultron-Galactus possiede un potere
davvero infinito in virtù del Potere Cosmico, che gli dà la
capacità di manipolare, imbrigliare e liberare materia ed energia a
livello molecolare. Questa versione di Ultron poteva letteralmente
distruggere mondi, cosa di cui aveva bisogno per nutrirsi.
Il nuovo film Marvel Studios, Eternals
di Chloé Zhao, chiuderà presso l’Auditorium Parco
della Musica il programma della Festa del Cinema di Roma e di Alice
nella città.
Il terzo film della Fase Quattro
dell’Universo Cinematografico Marvel – diretto da Chloé Zhao,
regista premio Oscar® per Nomadland – porta sul grande
schermo un’epica storia che abbraccia migliaia di anni e vede
protagonisti un nuovo team di Super Eroi immortali, costretti a
uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico
dell’umanità, I Devianti. Ad interpretarli un cast che include
Gemma Chan, Richard Madden, Kumail Nanjiani, Lia McHugh, Brian
Tyree Henry, Lauren Ridloff, Barry Keoghan, Don Lee,
Kit Harington,
Salma Hayek e
Angelina Jolie.
Eternals
sarà presentato in anteprima domenica 24 ottobre alla Festa del
Cinema e ad Alice nella città e arriverà nelle sale italiane
mercoledì 3 novembre, distribuito da The Walt Disney Company
Italia.
Nella giornata di ieri il film di
Stefano Mordini, La Scuola Cattolica, tratto dal libro
omonimo di Edoardo Albinati Premio Strega nel 2016 e nelle sale da
giovedì 7 ottobre, è stato vietato ai minori di diciotto
anni.
La censura viene operata su un film
che racconta una storia vera, una storia di omicidio e di stupro.
Quella di una grave violenza perpetrata ai danni di due donne,
Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, un crimine che sconvolse
l’intero Paese, ancora vivo nella coscienza collettiva: il delitto
del Circeo.
Un divieto, che viene imposto per un
film che ripercorre i fatti che hanno segnato la storia
dell’ordinamento giuridico italiano, aprendo nel 1975 un dibattito
che si sarebbe concluso solamente nel 1996, quando per la legge
italiana la violenza sessuale passò dall’essere considerata un
reato contro la morale a un crimine contro la persona.
Il film era già stato presentato
fuori concorso all’ultima Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia, lo scorso settembre, e in quella
circostanza era stato classificato come vietato ai minori di 14
anni.
La Commissione per la
classificazione delle opere cinematografiche incaricata dalla
Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero della Cultura
ha così motivato la sua decisione:
“Il Film presenta una narrazione
filmica che ha come suo punto centrale la sostanziale equiparazione
della vittima e del carnefice. In particolare i protagonisti della
vicenda pur partendo da situazioni sociali diverse, finiscono per
apparire tutti incapaci di comprendere la situazione in cui si
trovano coinvolti. Questa lettura che appare dalle immagini, assai
violente negli ultimi venti minuti, viene preceduta nella prima
parte del film, da una scena in cui un professore, soffermandosi su
un dipinto in cui Cristo viene flagellato, fornisce assieme ai
ragazzi, tra i quali gli omicidi del Circeo, un’interpretazione in
cui gli stessi, Gesù Cristo e i flagellanti vengono sostanzialmente
messi sullo stesso piano. Per tutte le ragioni sopracitate la
Commissione a maggioranza ritiene che il film non sia adatto ai
minori di anni diciotto.”
Le motivazioni del divieto imposto
vertono dunque tutte attorno a elementi tematici del film o a
valutazioni di tipo artistico-espressivo, limitando di fatto la
stessa libertà artistica e di espressione degli autori.
Questo è accaduto sebbene il DPR
11/11/1963 n. 2029 (Regolamento di esecuzione della
Legge 21/4/62 n. 161 sulla revisione dei film e dei lavori
teatrali) all’articolo 9 elenchi in modo chiaro gli elementi
scenico/narrativi che possono determinare l’applicazione del
divieto di visione ai minori, e tra i quali non è di certo inclusa
la tematica di un film (anche quando la stessa risulti incentrata
su valutazioni teologiche o filosofiche).
Una decisione in netta
contrapposizione con quanto affermato lo scorso aprile dal Ministro
Franceschini che, alla firma del decreto che istituì la nuova
Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche,
commentò: “Abolita la censura cinematografica, definitivamente
superato quel sistema di controlli e interventi che consentiva
ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli
artisti”.
“Non riesco a trovare delle
ragioni valide per questa censura e se mi sforzo di trovarle, mi
inquietano.” commenta così Stefano Mordini “Nella
motivazione della commissione censura si lamenta il fatto che le
vittime e i carnefici siano equiparati, con particolare riferimento
a una lezione di un professore di religione, ma questo è
esattamente il contrario di quello che racconta il film, e cioè
che, provenendo dalla stessa cultura, è sempre possibile compiere
una scelta e non deviare verso il male. Una delle due vittime,
all’epoca, era minorenne e il nostro è un film di adolescenti
interpretato da adolescenti. Trovo assurdo che oggi si vieti ai
ragazzi anche solo di vedere, attraverso un libero mezzo di
espressione, quello che due ragazze come loro anni fa hanno subito,
questo atto censorio priva una generazione di una possibile presa
di coscienza che potrebbe essere loro utile per difendersi da
quella violenza spesso protagonista nella nostra cronaca. E
questo perché alcune delle ragioni di quella tragedia sono
purtroppo ancora attuali.”
“I miei assistiti sono,
rispettivamente, sorella di Rosaria Lopez e fratello di Donatella
Colasanti, e ne sono anche eredi mortis causa.” Così dichiara
l’avvocato Stefano Chiriatti. “Hanno visionato, unitamente al
sottoscritto scrivente, il film La Scuola Cattolica. Il loro
evidente coinvolgimento, personale e affettivo, nella vicenda
narrata, per la parte che li riguarda, ha indotto in Letizia e
Roberto il risvegliarsi di traumi e dolori profondi, legati a
quanto patito nel 1975 e negli anni successivi. Malgrado
l’enorme sacrificio, umano ed emotivo, legato alla rievocazione
vivida, visiva e sonora, di quanto accaduto alle rispettive
sorelle, hanno, tuttavia, apprezzato la volontà di tramandare,
anche in chiave di ammonimento per il futuro, la memoria della loro
tragedia, soprattutto alle giovani generazioni. Hanno, pertanto,
appreso con grande sorpresa della decisione del Ministero della
Cultura di vietare la visione del film ai minori degli anni
diciotto.”
M. Night Shyamalan
produrrà il film di prossima uscita The Vanishings at Caddo
Lake con la sua società di produzione Blinding Edge
Pictures. Il film si baserà su un’idea originale di Celine
Held e Logan George che hanno scritto la sceneggiatura e che
co-dirigeranno anche il film. La pellicola sarà interpretato da
Dylan O’Brien, Eliza Scanlen e Lauren Ambrose. Eric Lange, Sam
Hennings e Diana Hopper completano il cast
Nel film quando una bambina di 8
anni scompare misteriosamente a Caddo Lake, una serie di morti e
sparizioni passate iniziano a collegarsi, cambiando per sempre la
storia di una famiglia distrutta.
Shyamalan e Ashwin Rajan
produrranno per la società Blinding Edge di Shyamalan insieme a
Kara Durrett e Josh Godfrey di K Period. Kimberly Steward, Harrison
Huffman e Will Greenfield saranno i produttori esecutivi. La
produzione del thriller è iniziata a Shreveport, LA. Il film sarà
il secondo lungometraggio di Held e George; Topside, il
loro primo lungometraggio, è stato presentato in anteprima al
Festival di Venezia. Insieme
hanno anche lavorato a diversi cortometraggi tra cui Caroline, che
ha concorso per la Palma d’oro al Festival
di Cannes ed è stato finalista per il miglior cortometraggio
live action agli Oscar 2019.
Questo film rappresenta anche una
riunion per Shyamalan e il duo di registi, che hanno già
collaborato con il regista quando sono stati assunti da lui stesso
per dirigere due episodi imminenti prossima stagione della premiata
serie prodotta e creata da Shyamalan per Apple
TV+Servant. Shyamalan, che è il produttore
esecutivo della serie e ha anche diretto diversi episodi. Negli
ultimi quattro decenni Shyamalan ha difeso i talenti emergenti sia
davanti che dietro lo schermo. In
Servant ha cercato registi e autrici con prospettive oltre
i confini, assumendo la maggior parte di registe internazionali e
donne. La serie, che è in post-produzione alla sua terza
stagione, è uno dei titoli più visti dello streamer.
“La serie Servant mi ha dato
l’incredibile opportunità di trovare nuovi narratori da tutto il
mondo e raccontare storie con loro”, ha dichiarato Shyamalan.
“Celine Held e Logan George sono un eccezionale team di
sceneggiatori e registi che hanno diretto per noi due episodi
straordinari nella terza stagione. Sono narratori di genere curiosi
e dinamici e hanno scritto un film che crediamo avrà un profondo
impatto sul pubblico”.
L’account Twitter di HBO Max ha diffuso il primissimo
sguardo a House
of the Dragon, il primo spin-off de Il Trono
di Spade atteso al debutto su Sky e NOW in
contemporanea con la messa in onda americana nel 2022.
Basata sul romanzo di George R. R.
Martin “Fuoco e sangue” e ambientata 300 anni prima degli eventi
della serie madre, House
of the Dragon racconterà la storia di Casa
Targaryen.
I personaggi di House of the Dragon
Emma D’Arcy nei
panni della Principessa Rhaenyra Targaryen: primogenita del
re Viserys, cavaliere di draghi di Valyria purosangue. I più
direbbero che Rhaenyra è nata con tutto ciò che potrebbe
desiderare…ma non è nata uomo.
Matt Smith è il
Principe Daemon Targaryen: fratello minore del Re Viserys ed
erede al trono. Guerriero senza pari e cavaliere di draghi, Daemon
ha il vero sangue di drago. Ma si dice che ogni volta che un
Targaryen viene al mondo, gli dei lancino una moneta…
Steve Toussaint è
Lord Corlys Velaryon, “The Sea Snake”: Lord di Casa
Velaryon, una stirpe di Valyria antica almeno quanto Casa
Targaryen. Come “The Sea Snake,” il più famoso avventuriero
mai andato per mari nella storia di Westeros, Lord Corlys è più
ricco dei Lannister e rivendica di possedere la flotta più grande
al mondo.
Olivia Cooke nei
panni di Alicent Hightower: figlia di Otto Hightower, Primo
Cavaliere del Re, è la donna più avvenente di tutti i Sette Regni.
È cresciuta nel Red Keep, la cerchia di persone più vicine al Re.
Ha grazia cortese e spiccato acume politico.
Rhys Ifans è
Otto Hightower: Primo Cavaliere del Re, Ser Otto è leale
servo del Re e del suo regno. Secondo lui, la più grande minaccia
al regno è Daemon, il fratello del Re, e la sua posizione di erede
al trono.
House of the Dragon, la serie
tv
House
of the Dragon è l’annunciato prequel ambientato poche
centinaia di anni prima degli eventi di “Game of
Thrones” e racconta la storia di House Targaryen.
Dovrebbe andare in onda nel 2022. HBO ha dato allo show
un ordine di 10 episodi, con il casting iniziato durante
l’estate. Martin ha co-creato la serie con Ryan
Condal, con lo spettacolo basato sul libro di Martin
“Fire & Blood“. Miguel Sapochnik e Condal
saranno co-showrunner e produttori esecutivi insieme a
Martin e Vince Gerardis.
Sara Lee Hess sarà anche scrittrice e produttrice
esecutiva. Sapochnik dirigerà anche il pilota e gli episodi
aggiuntivi. In precedenza ha diretto sei episodi di “Game of
Thrones“, tra cui “Hardhome”, “Battle of the Bastards” e “Winds
of Winter”.
È chiaro che la Warner Bros. abbia
dei grandi progetti per il franchise di The
Batman. Sappiamo ormai da tempo che una serie
incentrata sul Dipartimento di polizia di Gotham City, ambientata
nello stesso universo del film di Matt Reeves,
arriverà prossimamente su HBO Max. Più di recente, invece, è stato
rivelato che ci sarebbe in cantiere anche un’altra serie destinata
alla piattaforma di streaming che sarà incentrata, invece, sul
personaggio del Pinguino interpretato da Colin Farrell.
Non dovrebbe sorprendere, quindi,
che lo studio sia desiderio di riaccendere i riflettori
sull’iconico Cavaliere Oscuro, al punto da aver già concesso il via
libera ad un sequel di The
Batman. È quanto riportato nelle ultime ore dallo scooper
Daniel Ritchman,
confermato in seguito anche dal sito
Batman on Film. Tuttavia, la Warner Bros. non ha ancora
ufficializzato nulla, quindi sarebbe opportuno prendere la cosa con
le pinze.
È da molto tempo che si parla della
possibilità che il film di Reeves sia l’inizio di una nuova
trilogia dedicata all’iconico personaggio DC. È possibile che il
sequel venga ufficialmente annunciato in occasione del prossimo
DC FanDome del 16 ottobre. Di recente,
infatti, è stato proprio Robert Pattinson a confermare che proprio
durante il grande evento ci saranno numerose sorprese legate al
film (dovrebbe essere mostrato ai fan il nuovo trailer, ma a quanto
pare ci saranno tantissime altre novità).
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.