Nonostante non si faccia altro che
parlare di un ipotetico sequel
di Joker da
quando il film è praticamente arrivato nelle sale, ad oggi non
sappiamo ancora quali siano i piani effettivi della Warner Bros. in
merito ad un eventuale prosieguo della storia di Arthur Fleck.
Ora, è stato proprio Joaquin Phoenix a parlare della possibilità di
tornare a vestire i panni del personaggio che gli ha permesso di
vincere un meritatissimo Oscar come miglior attore protagonista.
Phoenix non ha confermato in alcun modo il sequel, ma si è detto
comunque interessato ad esplorare ulteriormente l’iconico
supercriminale DC.
In occasione della presentazione
del suo ultimo film, C’mon
C’mon di Mike Mills, l’attore ha dichiarato a
The Playlist: “Non so se lo faremo. Voglio dire, ne abbiamo
iniziato a parlare da quando stavamo girando, perché questo
personaggio è davvero interessante. Ci sono anche tante cose che
potremmo fare con lui, tante cose che potremmo esplorare. Ma lo
faremo davvero? Non lo so.”
Un sequel di Joker: sì o no?
Molti sono abbastanza scettici in
merito ad un sequel di Joker.
In realtà, nonostante fosse stato concepito come progetto autonomo,
il film ha lasciato una porta aperta ad un eventuale seguito. Nel
finale del film, Arhtur si trova rinchiuso all’Arkham State
Hospital e lo vediamo uscire da una stanza lasciando dietro di sé
una scia di impronte di sangue: probabilmente, ha appena ucciso la
sua psichiatra, anche se non sappiamo se sia riuscito o meno a
fuggire dagli infermieri dell’istituto che cercano di
braccarlo.
Per quanto raccontasse una storia
autosufficiente, il film ha lasciato quel tanto che basta per un
eventuale nuovo film, che potrebbe approfondire – tra le altre cose
– il legame tra il personaggio e Bruce Wayne o il destino del
personaggio di Sophie (Zazie
Beetz).
Daisy Ridley è
un’attrice britannica che ha studiato tanto per arrivare dove è
arrivata. Conosciuta al mondo per il ruolo di Rey nella terza
trilogia di Star
Wars, Daisy è anche un’ottima cantante e ballerina. Occhi
chiari, denti splendenti che si allargano sempre in un sorriso e
voce dolce e suadente fanno di lei una delle attrici con una gran
carriera che l’aspetta.
Ecco dieci cose che, forse, non sapevate di Daisy
Ridley.
Daisy Ridley: film e carriera
1. Daisy Ridley è un’attrice
britannica. Daisy Jazz Isobel Ridley è nata il 10 aprile
1992 a Westminster, Londra, figlia di Louise
Fawker-Corbett e di Chris Ridley. Daisy è
anche la più giovane di cinque sorelle, delle quali, due di loro
sono sorellastre, figlie di una precedente relazione del padre. Il
suo prozio era Arnold Ridley, un attore inglese.
Daisy ha frequentato la Tring Park School for Performing Arts
nell’Hertfordshire, dove ha praticato il musical teatrale,
diplomandosi nel 2010, all’età di 18 anni. Al di là della
recitazione, i suoi talenti si espandono nel balletto, nel jazz
danzato, balli latino-americani e il tip tap. La sua tonalità
vocale è il mezzo soprano, grazie al quale ha abilità nel jazz e
nel cabaret.
2. Ha recitato in diversi
noti film. All’inizio della sua carriera Daisy ha ottenuto
ruoli in alcuni film piccoli film come Scawl, 100% Beef e
Crossed Wire. Si è consacrata però in quel di Hollywood
grazie al successo ottenuto con il ruolo di Rey nelle terza
trilogia di Star Wars, iniziata nel 2015 con Star Wars: Il risveglio
dellaforza. Daisy Ridley ha poi fatto parte del
cast di Assassinio sull’Orient Express (2017) di Kenneth Branagh e successivamente ha recitato
in Star Wars: Gli ultimi
Jedi (2017), Ophelia (2018), Star Wars: L’ascesa di
Skywalker (2019) e Chaos Walking (2021).
3. È anche
doppiatrice. Oltre a comparire sul grande schermo,
l’attrice si è cimentata anche nel doppiaggio, fornendo la sua voce
per le versioni inglesi del film d’animazione
giapponese Pioggia di ricordi (2016) e per il
documentario La principessa e l’aquila (2016).
Successivamente presta la sua voce per il film Peter
Rabbit (2018), interpretando il ruolo di Coda-Tonda, che
riprende poi anche nel sequel Peter Rabbit 2 – Un birbante in
fuga (2021). Ha poi doppiato il personaggio di Rey nelle serie
animate Star Wars Rebels e Star Wars Force of
Destiny.
Daisy Ridley in Star Wars
4. Daisy Ridley è stata
scelta per il ruolo di Rey nel 2014. In quell’anno Daisy
Ridley è stata scelta per interpretare Rey in Star Wars – Il risveglio della forza. La scelta di
ingaggiare Daisy è venuta a J. J. Abrams, che ha
voluto ripetere il principio di George Lucas, cioè il fatto di
prendere e ingaggiare attori sconosciuti o semisconosciut per il
ruoli principali, come era avvenuto per l’episodio IV, il
primo Star Wars del 1977. Nell’ottobre 2015 è apparsa su una serie
di francobolli prodotti dal servizio postale Royal Mail, con il
personaggio di Rey raffigurato vicino a BB-8.
5. Daisy Ridley protagonista
della terza trilogia. Il risveglio della forza ha dominato
il botteghino per settimane, diventando uno dei film che ha
incassato di più nel 2015, e consacrando Daisy come la vera e
propria star del film. Dopo questo film, la sua carriera è in
continua ascesa. Oltre ad aver prestato la voce a Lego Star
Wars: Il
risveglio della forza, Star Wars Forces of Destiny: Volume
1 e 2 e al video game Star Wars: Battlefront
II, Daisy è stata ancora protagonista della saga in Star Wars: gli ultimi Jedi (2017). Dopo questo film ha
prestato ancora la sua voce per Star Wars Forces of
Destiny e la si vedrà presto nell’Episodio
IX, previsto per il 2019.
Daisy Ridley non è su
instagram
6. Daisy Ridley odia i
social media. In diverse interviste Daisy ha più volte
definito i social media per niente sani per la salute mentale,
danneggiando soprattutto quella dei teenagers. Secondo lei, il
fatto di guardare continuamente immagini distorte di come
dovrebbero essere è una follia. In realtà Daisy aveva un profilo
ufficiale Instagram che però a disattivato da circa un paio di
anni.
7. Daisy Ridley è stata
criticata per aver sostenuto lo stop alla violenza. Il
giorno dopo a quello in cui Jessica Alba aveva difeso le vittime di
violenza armata che ha causato la morte di molte persone, tra cui
molti giovani, Daisy ha realizzato un post riguardo l’argomento e
richiamando l’attenzione sullo stop alla violenza. Con questo post
Daisy è stata inondata di commenti, alcuni la lodavano, altri erano
molto critici. Come conseguenza a questo, Daisy ha deciso di
disattivare tutti i suoi account ufficiali, perciò non esistono
canali ufficiali di Daisy Ridley né su Instagram, né su Twitter o
Facebook.
Daisy Ridley: chi è il suo fidanzato
8. Ha una relazione con un
collega. Da sempre molto riservata circa la sua vita
personale, specialmente dopo aver cancellato tutti i suoi profili
social, l’attrice non è però riuscita a nascondere la relazione che
dal 2017 ha con un suo collega attore. Si tratta di Tom
Bateman, conosciuto sul set di Assassinio sull’Orient
Express. I due però sono molto attenti a non rivelare
troppo della loro relazione, mantenendola dunque il più lontano
possibile dai riflettori della celebrità.
Daisy Ridley è hot
9. È un’icona di
sensualità. Da quando è diventata celebre grazie alla saga
di Star Wars, la Ridley si è affermata come una delle
attrici più belle e sensuali del panorama cinematografico odierno.
Per molti è diventata una vera e propria icona di bellezza, che
esula da certi canoni ormai stantii. Non sorprende dunque che
l’attrice abbia posato anche come modella per alcune campagne
pubblicitarie, con scatti che la ritraggono in tutta la sua
bellezza.
Daisy Ridley: età e altezza dell’attrice
10. Daisy Ridley è nata a
Londra, Inghilterra, il 10 aprile del 1992. L’attrice è
alta complessivamente 170 centimetri.
Sono iniziate le riprese del nuovo
film del Premio Oscar Gabriele Salvatores “Il Ritorno
di Casanova”, interpretato da
Toni Servillo,
Fabrizio Bentivoglio e Sara
Serraiocco. Liberamente tratto dal romanzo di Arthur
Schnitzler, il film è scritto da Umberto Contarello, Sara Mosetti e
Gabriele Salvatores.
Il film narra la storia di un
affermato regista italiano che, restio ad accettare lo scorrere del
tempo, decide di raccontare il Casanova nel suo ultimo film.
Durante le riprese si accorgerà di essere molto simile al
personaggio che mette in scena, anche più di quanto potesse
immaginare. Nel cast inoltre Natalino Balasso, Alessandro
Besentini e Bianca Panconi.
“Il Ritorno di
Casanova” è prodotto da Indiana Production con RAI Cinema,
BA.BE Productions ed EDI Effetti Digitali Italiani, produttore
associato 3 Marys Entertainment, con il sostegno della Regione del
Veneto concesso nell’ambito dell’Azione 3.3.2 del POR FESR
2014-2020 a favore della produzione cinematografica, e grazie al
supporto della Veneto Film Commission, e in associazione con BPER
Banca S.p.A. ai sensi delle norme del tax credit.
Le riprese si svolgeranno tra Veneto
e Lombardia e dureranno 9 settimane. Il film uscirà nel 2022 e sarà
distribuito da 01 Distribution.
Lunedì 11 Ottobre inizieranno
le riprese del nuovo film di Alessandro Aronadio: ERA
ORA. Il film vede Edoardo
Leo (DANTE) e Barbara
Ronchi (ALICE) nel ruolo di una giovane coppia.
Dante ha un bellissimo rapporto con
la fidanzata Alice, ma ne ha uno davvero pessimo con il tempo.
Assorbito da mille impegni, arriva sempre in ritardo e ha
l’impressione che la sua vita stia scorrendo troppo velocemente. Il
giorno in cui compie quarant’anni quell’impressione diventa
incredibilmente realtà. Da quel momento Dante si ritrova a saltare
in avanti di anno in anno, senza avere più controllo della sua
vita.
Era Ora è
un’esilarante e commovente romantic comedy su quello straordinario
viaggio che ci ostiniamo a chiamare tempo.
Scritto da Alessandro
Aronadio e Renato Sannio,
ERA ORA è una co-produzione BIM
PRODUZIONE, PALOMAR e VISION
DISTRIBUTION e distribuito in Italia e nel mondo
da VISION DISTRIBUTION.
Sedicicorto International
Film Festival Forlì, dal 1° al 10 ottobre
2021, è tanti festival in uno. Per questo già nel primo
weekend c’è stata una cerimonia di premiazione importante, quella
che ha annunciato i vincitori della sezione
CortoInLoco, concorso riservato alle produzioni
realizzate nella Regione Emilia Romagna e ai suoi filmmaker.
E quest’anno anche ai suoi attori,
nello specifico un’attrice giovanissima, protagonista del
cortometraggio di Valerio Gnesini Uno dopo l’altro, al fianco di un
interprete raffinato come Ivano Marescotti. Sibel Dalia
Selo ha ricevuto il premio CortoInLoco di
Domani, assegnato dal comitato artistico del festival, con
la seguente motivazione:
“Una giovanissima attrice. Nata
già nel mondo del cortometraggio, respirando sin da subito. La sua
interpretazione inUno dopo l’altroci fa
già presagire che stia nascendo una stella. Che porta il nome di
Sibel Dalia Selo”.
Anche il pubblico di
Sedicicorto si è espresso sul suo film preferito nella
selezione di CortoInLoco. I favori sono andati a Mi
chiamavo Eva, di Miriam Previati,
che con il suo film affronta un fenomeno molto serio e dai risvolti
drammatici come il Revenge Porn. Ecco la motivazione del
premio, che è stato ritirato dalla stessa regista.
“Un tema forte quanto delicato.
Ma che la regista è stata capace di raccontare con una sensibilità
narrativa e interpretativa in grado di coinvolgere il pubblico.
Sperando che quello più giovane sappia coglierne la potenza del
messaggio”.
La giuria di Sedicicorto, composta
da Catia Donini, Luisa Ceretto e Gianpiero Ariola, ha assegnato
due menzioni speciali. La prima è andata a
Uno dopo l’altro, un secondo
riconoscimento quindi per il film di Valerio
Gnesini. Questa la motivazione:
“Per aver saputo vivacizzare la
materia di uno spot ecologista con una tensione di film di fiction.
L’ambiguità che caratterizza l’azione è in grado di rafforzare
emotivamente, con una vena thriller, il messaggio morale”.
Gnesini è in eccellente compagnia,
dato che l’altra menzione speciale è andata a Giorgio
Dirittie al suo cortometraggio
Zombie, un inedito Halloween da parte di
uno dei registi italiani più apprezzati degli ultimi anni. Diritti
“conferma la sua sensibilità nel cogliere il manifestarsi del
turbamento umano, mettendolo in dialogo con un mondo altro che è
molto più vicino di quanto immaginiamo”
Infine, la giuria ha assegnato il
premio Luminor CortoInLoco 2021 al film
Capitan Didier di Margherita
Ferri, delicata storia di un bambino che sogna di
costruire la sua barca fatta solo di cartoni per la pizza. Come
spiega la motivazione, Margherita Ferri ha “saputo trattare
tematiche come la solidarietà, come l’accoglienza, dando corpo ai
sogni del piccolo protagonista. Una regia sicura che avvalendosi
dell’uso della metafora, dà prova di consapevolezza linguistica,
optando per una scelta stilistica non scontata”.
Sedicicorto Forlì
International Film Festival 2021, dal 1° al 10 ottobre,
è realizzato con il contributo di Comune di Forlì, Film
Commission Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna, DG Cinema e
Audiovisivo – MIC, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì la
sponsorship di Intesa San Paolo, Daniele Alessandrini
Abbigliamento, Cantine DreiDonà, Progetto Romagna e Acquainbrick,
con il patrocinio del Parlamento Europeo, AFIC e
FEDIC.
Linea
d’Ombra Festival 2021, XXVI edizione, dal 23 al 30
ottobre, si va definendo il programma dell’evento che andrà in
scena a Salerno nuovamente in presenza dopo la versione on line e
di resistenza del 2020, quando il festival ha dovuto chiudere le
location al pubblico dopo appena un giorno per il decreto
ministeriale.
Quest’anno invece il pubblico potrà godere del programma di
Linea d’Ombra nel suo habitat naturale, la sala, dove
saranno proiettate le oltre 100 opere in concorso selezionate tra
le oltre 1500 iscritte in preselezione, per un totale di 77 paesi
rappresentati. Tra i film in concorso, ben 34 sono diretti da
registe donne, un dato di cui la direzione artistica del festival
va quest’anno particolarmente fiero e che rientra perfettamente nel
tema portante di quest’anno.
LINEA D’OMBRA 2021, DOMANI
Il tempo
si è fermato per oltre un anno, adesso ricomincia a scorrere ed è
al futuro che si deve guardare, con rinnovata fiducia. È a questo
che hanno pensato il direttore artistico di Linea d’Ombra Boris
Sollazzo e il presidente e fondatore del festival Giuseppe
D’Antonio quando hanno scelto il tema dell’edizione 2021, che
così descrivono.
“Domani sembra incarnare meglio il senso di qualcosa che non è
ancora, ma che ci indica anche dove dobbiamo posare lo sguardo una
volta lasciateci alle spalle le macerie di un mondo segnato dalla
tragedia della pandemia. Da un lato Domani ci costringe a
considerare dove siamo ancora, dall’altro indica una prospettiva
verso cui muovere per conservare, certo, ma anche per cambiare, se
possibile radicalmente. Domani sembra innescare il senso di una
rottura con il passato, la voglia di un cambiamento necessario a
seppellire un tempo e una storia, un mondo del quale si sono
drammaticamente rivelate fragilità, ritardi, ineguaglianze, errori
da sanare, se possibile. Il giorno che verrà ci chiama a un
impegno, appunto perché è prossimo e irreversibile, come tutti i
cambiamenti che non solo la post-pandemia richiede. Domani sembra
ci impegna tutti a uno sguardo più consapevole sul futuro che
immancabilmente arriverà”.
Per
questo anche l’immagine ufficiale di Linea d’Ombra, anche
quest’anno ideata e realizzata da Roberto Policastro è una
chiara icona del concetto stesso di proiezione avanti nel
tempo.
“Ci è
venuto naturale pensare al nostro futuro prossimo, allo slancio di
un una nuova visione ispirata dalla curiosità, alla voglia di
focalizzare i nostri prossimi passi con l’entusiasmo dell’umana
esplorazione. L’ignoto che spaventa diventa una leva che ci riporta
al naturale istinto di affrontare il nuovo giorno come una nuova
avventura, la paura di perdere quello che siamo lascia il posto
alla voglia di evolverci e scoprire chi diventeremo. Lo spazio è da
sempre la più entusiasmante metafora della realtà, scienza e
fantasia che stimolano a riflettere sul destino degli uomini,
qualcosa che sorvola i limiti di genere e le culture, unisce tutti
in nome del sogno di un nuovo futuro.”
Il
direttore artistico e il presidente hanno inoltre deciso di
dedicare il festival di quest’anno a Patrick Zaki.
Linea
d’Ombra Festival XXVI edizione è un’iniziativa promossa dalla
Associazione SalernoInFestival e realizzata con il contributo e il
patrocinio della Direzione generale Cinema e audiovisivo –
Ministero della Cultura, della Regione Campania con la Film
Commission Regione Campania, del Comune di Salerno. Main Sponsor:
Fondazione Cassa Rurale Battipaglia – Banca Campania Centro,
Nexsoft S.p.A. Altro ente sostenitore: Fondazione Cassa di
Risparmio Salernitana.
Si intitola
Belgravia e si candida ad essere una delle
prossime miniserie must see della stagione tv autunnale.
Arriva il 6 ottobre su Sky Serie e in streaming su NOW e i
motivi per cui dovrebbe solleticare il palato sono diversi. Primo
tra tutti, il titolo pungola il serialholic che ha amato Shelock: la vetta massima della serie tv con
Benedict Cumberbatch e Martin Freeman è infatti l’episodio 1 della
seconda stagione, che si intitola proprio “Uno Scandalo a
Belgravia”, vedeva Sherlock alle prese con Irene Adler ed era
basato sul racconto Uno Scandalo in Boemia, di
Conan Doyle, ovviamente.
Belgravia, il quartiere chic di Londra in cui era
ambientato quell’episodio della serie BBC e che dà il titolo alla
serie è in realtà anche il titolo del romanzo da cui è tratta la
miniserie, e come questo breve e prezioso ciclo di sei episodi, è
firmato da Julian Fellowes. E qui veniamo al
secondo e più importante motivo per cui Belgravia
è una serie da non perdere: Fellows è infatti il papà di
Downton Abbey, la premiatissima serie tv (15 Emmy) con
Michelle Dockery e Maggie Smith.
Sia l’assonanza con
l’episodio di Sherlock, che la sicurezza della
mano che l’ha scritta e trasposta poi sul piccolo schermo,
contribuiscono a fornire sufficienti elementi per convincere lo
spettatore a guardarla, ma la raffinatezza di scrittura di Fellowes
sarà poi l’elemento che avvinghierà l’attenzione.
Belgravia, la trama
1815, la notte tra il 15
e il 16 giugno, Bruxelles. Al ballo organizzato dalla Duchessa di
Richmond per il Duca di Wellington alla vigilia della Battaglia di
Quatre Bras, dunque due giorni prima della famigerata Battaglia di
Waterloo, sono presenti anche James e Anne Trenchard, che vivono
agiatamente grazie ai profitti della loro impresa in ambito
commerciale. Sophia, la figlia della coppia, cattura l’attenzione
di Edmund Bellasis, erede di una delle famiglie più ricche e degne
di nota di tutta l’Inghilterra. L’unione dei due forgerà un’eredità
che creerà scandalo per le generazioni a venire. Ventisei anni
dopo, quando le due famiglie vivono ormai entrambe nell’elegante
quartiere londinese di Belgravia, gli eventi e i segreti di quel
ballo tornano a galla, con tutte le conseguenze del caso…
Ed eccoci qui, in
quell’ambiente tanto familiare a Fellowes: alta borghesia, nobili,
balli, segreti, bugie, dinamiche di corte, ma anche downtown con
maggiordomi e servette che tentano di stare a galla come possono,
nutrendo a volte stima, altre volte (più spesso) invidia verso
coloro che servono. Nessuno, in Belgravia, è un personaggio
secondario: l’autore conferisce ad ognuno uno spessore, un ruolo
nella storia, ognuno è un mattone che aiuta nella costruzione della
struttura perfetta.
La recensione di
Belgravia
Come aveva già
dimostrato per lo show prodotto per iTv, Julian
Fellowes conferma di avere una predilezione per i
personaggi femminili. Come quelle di Casa Crawley, anche le donne
protagoniste di Belgravia sono sfaccettate, fuori
dal loro tempo, con un grande spessore morale ma ancora di più con
forza d’animo e desiderio di autonomia, padrone del loro destino e
quasi mai imbrigliate nello stereotipo della donna dell’800: consce
del loro ruolo e dei tempi ma anche in grado di gestire la propria
vita e gli accidenti che capitano loro volgendo le situazioni a
proprio vantaggio.
Certo, siamo lontani dal sontuoso
affresco storico che è stato Downton Abbey, ma è
pur vero che in questo caso si parte da un testo “limitato”,
Belgravia è una miniserie che mostra tutti i punti forti della
scrittura di Fellowes.
La narrazione si
concentra ovviamente su amori proibiti, scandali e intrecci,
questioni d’onore e di debiti, nobili in disgrazia e ricchi
commercianti che hanno fatto fortuna sgomitando e facendosi valere.
È sempre presente il concetto del contrasto di classe ma allo
stesso tempo è forte l’idea che, nonostante le regole della società
ottocentesca, chiunque può trovare fortuna nel mondo. C’è, di
fondo, un certo moralismo, la tendenza a dividere buoni e cattivi,
optando per scene di redenzione e sacrificio al fine di riscattare
chi non ha avuto un comportamento virtuoso (Thomas
Barrow di Downton Abbey vi dice niente?).
A questo si aggiunge un trattamento superficiale degli “avversari”
della vicenda, una narrazione a volte semplificata che però sembra
curiosamente appannaggio dei personaggi maschili, che ingiustamente
appaiono sempre un po’ impacciati, ignari, meschini,
insicuri.
Nonostante la sensazione
di déjà-vu che percorre tutta la miniserie,
Belgravia è un prodotto ben confezionato, che
facendo leva sui meccanismi da soap riesce a costruire una
narrazione intrecciata e articolata che spinge lo spettatore a
spron battuto verso quel finale atteso ma non per questo meno
soddisfacente.
Steve Carell è uno
degli attori più brillanti e versatili che il mondo del cinema e
delle serie tv abbia mai visto, capace di far ridere e commuovere
il pubblico di tutto il mondo. L’attore americano ha sempre
lavorato sodo per poter arrivare dove si trova ora, capace di
rialzarsi dopo diverse cadute e dimostrando al mondo di saper
affrontare qualsiasi tipo di ruolo, da quello comico a quello
drammatico. Ecco, allora, dieci cose da sapere su Steve
Carell.
Steve Carell film
1. La filmografia di Steve
Carelll. La sua carriera è iniziata nel 1991 quando ha
iniziato a partecipare al film La tenera canaglia e,
successivamente, apparendo in televisione nelle serie The Dana
Carvey Show (1996), Over the Top (1997), Just
Shoot Me! (1998) e Strangers with Candy (2000), oltre
che al Saturday Night Live (1996-2011). Dopo il successo
di Una settimana da Dio (2003), Anchorman – La
leggenda di Ron Burgundy (2004) e della serie The
Office (2005-2013), Carell lavora in 40 anni vergine
(2005), Little Miss Sunshine (2006), Un’impresa da
Dio (2007), Agente Smart – Casino totale (2008) e
Notte folle a Manhattan (2010). In seguito, l’attore ha
partecipato in A cena con un cretino (2010), Crazy, Stupid, Love (2011), Cercasi amore per la fine del mondo (2012),
Anchorman 2 – Fotti la notizia (2013) e Foxcatcher: Una storia americana (2014). Tra i suoi
ultimi film, vi sono Freeheld: Amore, giustizia, uguaglianza (2015),
La grande scommessa (2015), Cafè Society (2016), La battaglia dei sessi (2017), Last Flag Flying (2017), Beautiful Boy (2018), Vice – L’uomo nell’ombra (2018) e Benvenuti a Marwen (2018). Nel 2020 recita invce in
Irresistible. È poi tra i protagonisti delle serie The
Morning Show e Space Force, entrambe ancora in
corso.
2. Non solo attore, ma
anche doppiatore, produttore e sceneggiatore. Nel corso
della sua carriera, Carell ha vestito i panni del doppiatore,
prestando la propria voce a film come La gang del bosco
(2006), Ortone e il mondo dei Chi (2008), Cattivissimo Me (2010), Cattivissimo Me 2 (2013), Minions (2015) e Cattivissimo Me 3 (2017). In quanto produttore, ha
lavorato alla produzione di film come 40 anni vergine, Agente
Smart – Casino totale, Crazy, Stupid, Love e le serie
Riot (2014), Inside Comedy (2012-2015) e
Angie Tribeca (2016-2018). L’attore, inoltre, ha
partecipato a molti progetti in qualità di co-sceneggiatore, come
per 40 anni vergine e per le serie The Dana Carvey
Show, The Office e Angie Tribeca.
Steve Carell e sua moglie
3. È sposato da molti
anni. Steve Carell ha conosciuto sua moglie,
Nancy, mentre entrambi stavano partecipando ad un
corso di improvvisazione teatrale, la Second City comedy troupe di
Chicago, di cui Steve era l’insegnante e Nancy l’allieva. I due non
si sono persi di vista e, dopo essersi frequentati per diverso
tempo, soprattutto nel bar in cui lei lavorava e lui si fermava a
parlare per molto tempo, si sono sposati il 5 agosto del 1995.
Marito e moglie hanno lavorato spesso insieme, come in 40 anni
vergine e The Office.
4. Ha anche due figli ormai
grandi. Dopo qualche anno dal loro matrimonio, i due hanno
messo su famiglia, tanto da diventare genitori di due figli.
Infatti, nel 2001 è nata Elisabeth Anne, mentre
nel 2004 è nato John.
Steve Carell in Foxcatcher
5. Lavorare in questo film
è stata un’opportunità imperdibile. Foxcatcher è il film che ha regalato a Steve Carell la
sua prima nomination agli Oscar, ma per lui questa è stata
un’occasione alla quale non poteva dire di no. Lo stesso attore ha
dichiarato che “È stata una grande opportunità per me. Non ci ho
pensato due volte. Sarebbe stato pazzesco non accettarlo.
6. Non ha mai visto Du Pont
come un cattivo. Stando alle dichiarazioni dell’attore,
egli non ha mai visto il suo personaggio come un villain e di certo
non voleva dipingerlo in questo modo. Secondo lui “Qui c’era un
ragazzo che era il prodotto della sua educazione, la sua enorme
ricchezza. Era isola in gran parte da molte delle cose che
desiderava ardentemente ed è stato aggravato problemi mentali. Era
qualcuno che non possedeva gli strumenti per ottenere ciò che
voleva dalla vita: e, in tal senso, incredibilmente
straziante”.
Steve Carell in The Office
7. Ha detto no ad un
ritorno della serie. Secondo Steve Carell non sarebbe una
buona idea quella di riportare in auge la sitcom. L’attore,
infatti, ha dichiarato: “Penso che sia esistito in quel tempo e con
quelle persone e sembrava giusto. C’era qualcosa di così speciale
in questo e, immagino che sia un modo strano per dirlo, ma mi piace
troppo per rifarlo un’altra volta. È troppo speciale per me, nel
mio cuore, in quel periodo di tempo”.
8. La serie ha avuto più
successo oggi di dieci anni fa. Secondo Carell, The
Office è una serie che ha avuto più successo negli ultimi
anni, più di quanto ne avesse dieci anni, cioè ai tempi della messa
in onda. Grazie al fatto che la serie è disponibile su diverse
piattaforme streaming, secondo l’attore questo ha aiutato a
risvegliare l’interesse per un certo tipo di show.
Steve Carell oggi
9. Ha molti progetti in
mano. La carriera di Carell non si è mai arrestata nel
corso degli anni e, anche adesso, ha in mano diversi progetti.
Prossimamente lo si vedrà nella serie The Morning Show,
attualmente in fase di post-produzione, mentre sta lavorando al
film Irresistible e al film d’animazione Minions: The
Rise of Gru. Inoltre, l’attore è stato annunciato come facente
parte del cast della serie Space Force.
Steve Carell: età e altezza
10. Steve Carell è nato il
16 agosto del 1962 a Concord, nel Massachusetts, e la sua
altezza complessiva corrisponde a 175 centimetri.
Heath
Ledger, l’attore
premio Oscar per Il cavaliere oscuro è
scomparso tragicamente martedì 22 gennaio 2008, in seguito ad una
intossicazione acuta da farmaci. Tutto l’ambiente del
cinema
ricorda continuamente questo tragico anniversario e
Christopher Nolan che ha lavorato con l’attore nel
suo ultimo film completo ha rilasciato alcune commoventi
dichiarazioni. Nonostante la sua giovinezza, Ledger era noto ad
hollywood già da un ventennio e tra mille provini, parti e grandi
film ripercorriamo ora la sua carriera attraverso 10 curiosità
sulla sua storia.
Ecco 10 cose che non sai di
Heath Ledger.
Heath Ledger: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
film. Ledger debutta sul grande schermo con i film
Balckrock e Un computer a 4 zampe, entrambi del
1997. Ottiene però grande notorietà grazie ai film 10 cose che
odio di te (1999), Il patriota (2000), Il destino
di un cavaliere (2001) e Le quattro piume (2002).
Successivamente recita anche in La setta dei dannati
(2003), I fratelli Grimm e l’incantevole strega (2005) e
I segreti di Brokeback Mountain (2006), di Ang Lee, che lo
consacra come uno degli attori migliori della sua generazione.
Successivamente è
in Casanova (2005), Paradiso +
Inferno (2006) e Io non sono
qui (2007). Escono poi postumi i suoi ultimi
film: Il cavaliere oscuro (2008)
di Christopher
Nolan e Parnassus – L’uomo che voleva
ingannare il diavolo (2009).
Heath Ledger: la sua morte
2. È deceduto a 28
anni. Heath Ledger è morto martedì 22 gennaio 2008. Il suo
corpo senza vita e completamente nudo fu trovato dalla domestica e
da una fisioterapista con la quale l’attore aveva un appuntamento
nell’appartamento, a SoHo, New York, nel primo pomeriggio. Pare
infatti che alle 13 (ora locale) fosse ancora vivo e il decesso
sarebbe avvenuto tra quest’ora e le 14.45. Subito il marciapiede
davanti all’edificio viene riempito di fiori, biglietti e omaggi
all’attore. Il 6 febbraio 2008 sono stati resi pubblici i risultati
dell’autopsia, e la polizia ha rilasciato la seguente
dichiarazione: “Mr. Heath Ledger è morto per una intossicazione
acuta provocata dagli effetti combinati di ossicodone, idrocodone,
diazepam, temazepam, alprazolam e doxilamina.” Dunque
confermate le voci secondo cui la morte è avvenuta per
avvelenamento causato dagli effetti combinati di
sonniferi, ansiolitici e analgesici, che l’attore
stava prendendo dietro normale prescrizione medica.
4. Ha perso
molte occasioni per noti film. Come molti attori della sua
generazione Heath Ledger ha fatto migliaia di
provini ed è stat preso in considerazione per molti ruolo poi
però mancati. Tra questi ci sono film noti come
Alexander di Oliver Stone, ruolo
andato poi a Colin Farrell. Era stato
considerato per il ruolo di Kar in Il
monaco(2003) ma alla fine ha
pero deciso di rifiutare l’offerta. Fu scritturato anche per la
televisione per la parte da protagonista di Max nello
show televisivoRoswell (1999). Tuttavia,
lo spettacolo è stato originariamente sviluppato per Fox e dal
momento che aveva già recitato in Roar(1997),
serie che non ha avuto successo, lo studio non voleva
assumerlo. Doveva recitare nel film drammatico di Baz
Luhrmann, Australia (2008), ma si è tirato indietro per
interpretare il Joker ne Il cavaliere oscuro (2008). Gli è stato
offerto il ruolo Peter Parker in Spider-Man(2002)
che ha rifiutato. Era in trattative per interpretare il ruolo
di “Llewelyn Moss” in Non è un paese per
vecchi (2007), ma ha deciso di prendersi un po’ di
tempo libero.
Heath Ledger ha vinto l’Oscar interpretando Joker
5. È il suo ruolo più
celebre. La performance che gli è valso il Premio Oscar
postumo è quella del JOKER nell’acclamatissimo film di
Christopher NolanThe Dark
Knight, conosciuto in Italia come Il Cavaliere Oscuro. Il film, uscito a Luglio
del 2008 fu un successo di pubblico e critica e da molti è ancora
considerato il miglior cinecomics di sempre. Fa parte della trilogia su
Batman prodotta dalla Warner Bros
che racchiude anche il primo film Batman
Begins e
The Dark Knight Rises. Per il suo ruolo ha dichiarato
di essersi ispirato ad Alex di Arancia Meccanica di Stanley
Kubrick. Prima di morire dichiarò che trai ruoli da lui
interpretati il suo preferito è proprio il Joker. Ha
incontrato Christopher
Nolan per scambiare idee su come avrebbe interpretato
il Joker prima ancora che ci fosse una sceneggiatura completa
perIl cavaliere
oscuro. Era la prima e unica scelta
di Christopher Nolan per il
Joker. Ha diretto entrambi i video amatoriali
realizzati dal Joker nel film.
6. Ha stabilito una serie di
primati. Ledger non è solo il primo e l’unico attore ad
essere nominato per un Academy Award per aver interpretato
Joker, ma il primo e unico attore ad assicurarsi
una nomination per un film di Batman e per un
cinecomics. Sua figlia Matilda
Ledger riceverà l’Oscar
perIl cavaliere
oscuro quando compirà diciotto anni. Fino a quel
momento la statuetta sarà sotto la custodia di suo
padreKim Ledger ,
madre Sally Bell e
sorella Kate Ledger, secondo le regole
dell’Accademia. Ha vinto quasi tutti i premi in cui è stato
nominato per la sua interpretazione di JOKER
neIl cavaliere
oscuro (2008), inclusa la storica cinquina (un Golden
Globe, BAFTA, SAG, Critics ‘Choice Award e Oscar).
Heath Ledger e Michelle Williams
7. Ha avuto una relazione
con la nota attrice. È diventato padre per la prima volta,
a 26 anni, quando la sua fidanzataMichelle
Williams ha dato alla luce la loro
figlia, Matilda Ledger, il 28 ottobre 2005,
il cui padrino di battesimo è stato Jake Gyllenhaal, amico di
Ledger e suo partner in Brokeback Mountain, mentre
la madrina è stata l’attrice Busy Philipps.. I due
attori si erano conosciuti sul set de I segreti di
Brokeback Mountain nel giugno del 2004. Nel film
l’attrice interpretava la moglie del personaggio di Ledger. Nel
settembre 2007, tuttavia, venne confermato che i due avevano chiuso
la loro relazione.
Heath Ledger e Peter Sellers
8. Era parente del noto
attore. Come forse pochi sapranno, Heath Ledger era un
lontano parentedell’attore e
comico Peter
Sellers, attraverso i loro comuni antenati ebrei
sefarditi, Daniel de David de Mendoza e Esther Lopez. Sellers è
stato uno dei più celebri attori degli anni Sessanta, interprete di
film come Il dottore stranamore, Ciao Pussycat, James
Bond 007 – Casino Royale, Oltre il giardino e molti
altri.
Heath Legder: i suoi hobby e la regia
9. Era pronto a digire un
suo film. Tra i suoi hobby ricordiamo il surf, lo
skateboard, gli scacchi, la fotografia, la regia. Proprio per
l’amore per il surf alla fine della cerimonia il corpo dell’attore
è stato cremato. Successivamente, al tramonto, i partecipanti si
sono recati sulla spiaggia dove Ledger adorava praticare surf, e
hanno fatto un bagno collettivo vestiti. Ledger stava inoltre
progettando di dirigere il suo primo lungometraggio basato sul
romanzo di Walter Tevis del 1983 “The Queen’s Gambit“.
Heat Ledger in Parnassus
10. Altri attori hanno
portato a termine il film per lui. Come tributo,
Johnny Depp , Colin
Farrell e Jude Law
hanno aiutato Terry
Gilliam
a completareParnassus – L’uomo
che voleva ingannare il diavolo (2009) prendendo il
ruolo incompleto di Ledger. Il personaggio,
dunque, subisce delle trasformazioni estetiche nel corso del film,
così da giustificare il continuo cambio di volto. In questo modo il
pubblico è stato in grado di assistere alla sua ultima esibizione.
I tre attori hanno donato poi donato i loro stipendi alla figlia di
Ledger.
Ecco il trailer di Una
famiglia Mostruosa, il film di Volfango de
Biasi con Massimo Ghini, Lucia Ocone, Lillo,
Ilaria Spada, Cristiano Caccamo, Emanuela Rei e con
Paolo Calabresi, dal 25 novembre al cinema.
Una famiglia Mostruosa, la trama
Quando Luna e Adalberto scoprono di
aspettare un figlio, per il ragazzo arriva il momento di
presentare la fidanzata alla sua blasonata famiglia. Peccato che
i suoi si rivelino “mostruosi” nel vero senso del termine: un
padre vampiro, una madre strega, una nonna fantasma e uno zio
zombie. Riusciranno a sopportare l’unione del loro rampollo
con una comune mortale?
Amber Heard è nata ad
Austin, Texas nel 1986, e ha cominciato la propria carriera nel
2004. In molti la conoscono e la amano per il corpo e il
fisico straordinari, alcuni hanno seguito il suo matrimonio con
Johnny Depp, altri hanno seguito la sua carriera. Ha
talento, è bellissima e sexy, e allo stesso tempo tratta il proprio
successo con molta nonchalance e cerca di mantenere la propria
privacy.
Ecco alcune curiosità su
Amber Heard.
Amber Heard: i suoi film e le serie
TV
1. I film con Amber
Heard. È nata in Texas, e si chiama Amber Laura Heard. Ha
attirato l’attenzione di molti quando è comparsa in un film
nominato all’Oscar, North Country – Storia di
Josey (2005), nel quale ha interpretato la versione
giovane del personaggio di Charlize Theron nei flashback. Da
allora, ha recitato nella serie Hidden Palms (2007)
ed è stata ospite di serie tv
come Californication (2007), The
O.C. e Criminal Minds (2005). Tra
i film con Amber Heard, ci sono Friday Night Lights
(2004), Alpha Dog (2006), Never Back Down – Mai
arrendersi (2008), The Joneses (2009), Drive
Angry (2011), e Syrup (2013). Nel
2008, l’attrice ha attirato l’attenzione su di se grazie al proprio
ruolo in Strafumati, una commedia
esilarante con i re della commedia americana Seth Rogen e James
Franco.
Nel 2009, ha recitato con film
campione di incassi Benvenuti a
Zombieland insieme a Woody Harrelson,
Bill Murray e Jesse Eisenberg.
Inoltre, lo stesso anno, ha recitato nel thriller Il segreto di
David con Sela Ward, Dylan Walsh e Penn Badgley. Nel
2011, poi, ha recitato inThe
Rum Diary – Cronache di Una passione con
Johnny Depp (dove si sono conosciuti, anche se i due
non hanno cominciato a frequentarsi fino al 2012), e
in The Ward – Il reparto di John Carpenter. Più
di recente, i ruoli principali di Amber Heard sono stati
in Il potere dei soldi (2013), Machete
Kills(2013) e 3
Days to Kill (2014), ma soprattutto l’abbiamo
vista nel ruolo di Mera in Justice
Leaguee Aquaman.
Nel 2020 è stata trai protagonisti
nel ruolo di Nadine Cross dell’attesissima serie tv The
Stand, l’adattamento dell’omonimo romanzo di
Stephen King. Nel 2021 ha ripreso il ruolo nella di
Mera nella Zack
Snyder’s Justice League, la versione originale del
film del 2017 che era stato rimaneggiato e tagliato da Joss Whedon
dopo l’abbandono del regista per il suicidio improvviso della
figlia. Nel 2022 riprenderà invece ruolo di Mera nell’annunciato
Aquaman
2.
2. Amber Heard si è
preparata per il ruolo in Zombieland in soli due giorni.
L’attrice è famosa per lavorare duramente. Quando accettò il ruolo
di 406 nel film, Amber Heard lo accettà sapendo che avrebbe avuto
solamente due giorni per prepararsi. Il ruolo era quello della
vicina di Columbus (interpretato da Jesse Eisenberg), che appare in
alcuni flashback che spiegano come Columbus sia venuto a conoscenza
dell’epidemia zombie: quando lei si presenta bussando alla sua
porta, racconta di essere stata aggredita da un uomo che si stava
trasformando in zombie. Lo attacca a sua volta, e per lei non
finisce molto bene: Columbus le rompe una caviglia con una porta, e
la finisce colpendola alla testa con una cassetta della
toilette.
3. Amber Heard è
un’appassionata di libri. Sembra che Amber Heard sia
un’appassionata di auto e di armi da fuoco, oltre che di libri. Ed
è famosa per avere l’abitudine di portare sempre con sé dei libri
di seconda mano, tra cui La Bibbia di Jefferson.
Notoriamente atea, ha più volte affermato che la conoscenza è la
sua religione. Inoltre, ha affermato di non guardare davvero la
televisione e che, se avesse avuto il talento necessario, le
sarebbe piaciuto fare la scrittrice.
Amber Heard e Johnny
Depp
4. Prima di Johnny Depp,
Amber Heard ha avuto una relazione seria con una
ragazza. È durata quattro anni e mezzo, la seria relazione
della Heard con l’artista e fotografa Tasya Van Ree. Ora, l’attrice
parla apertamente della propria bisessualità e, in un’intervista
con Elle, ha affermato di non rimpiangere il tempo passato con l’ex
fidanzata. “Non voglio che sembri che nasconda qualcosa” ha datto
al giornale, “Non mi vergogno e non mi sono mai vergognata.”
5. Il divorzio tra Johnny
Depp e Amber Heard. Sembra che i due abbiano cominciato a
frequentarsi nel 2012, e che nel 2013 la loro relazione fosse
pubblica. Nel gennaio 2014, i fan festeggiarono il loro
fidanzamento. Purtroppo, il matrimonio non durò a lungo, e
Johnny Depp e Amber Heard hanno divorziato nel maggio
2016. Il giorno successivo al divorzio, lei ottenne
un’ordinanza restrittiva contro di lui per
violenza domestica. In seguito, però, le accuse di violenza
sono state ritirate. La tesi dell’attrice è stata smentita
dalla polizia di Los Angeles, anche se tuttora la vicenda risulta
controversa.
Amber Heard: nuda sul grande
schermo
6. Le scene topless e la
carriera di Amber Heard. Abbiamo visto Amber Heard
nuda o seminuda sullo schermo, e lei è molto realistica a
riguardo, e su come funzioni l’industria del cinema.
“Prima di tutto, bisogna comparire come ospiti in serie tv, cosa
che ho fatto parecchio” ha detto, “E ho fatto anche tantissime
scene in topless. Ho pagato un piccolo prezzo, cosa che bisogna
fare per andare più lontano. Ma ho sempre saputo cosa stessi
facendo in un film. Se il mio ruolo era solo quello, io potevo
prendere la decisione, da adulta, di usarlo a mio vantaggio o
meno.”
Amber Heard è Mera in Aquaman
7. Ha interpretato la
celebre eroina. Nel film campione d’incassi Aquaman, la Heard ha interpretato il personaggio
di Mera, figlia di re Nereus, la quale possiede poteri idrocinetici
e telepatici che le permettono di controllare l’ambiente acquatico
e di comunicare con altri Atlantidei. Un personaggio
particolarmente importante, che aiuta il protagonista Arthur Curry
a compiere il suo destino. L’attrice riprenderà poi questo stesso
ruolo anche per l’annunciato sequel, nonostante sia stata portata
avanti una petizione per impedirle di interpretare nuovamente il
personaggio.
Amber Heard è su instagram
8. Ambers Heard su Instagram
chiede aiuto ai fan per una buona causa. Il profilo di
Amber Heard su Instagram ha un milione di follower, e poco più di
un mese fa l’attrice ha usato il social per lanciare un appello per
raccogliere fondi per le cure mediche di una dodicenne siriana di
nome Weam. “Soffre di una malattia mortale, e ha disperatamente
bisogno del nostro aiuto”. In seguito, l’attrice ha raccontato di
essere stata ispirata dalla ragazzina, dalla sua “anima bella,
luminosa e ottimista”.
Amber Heard e Elon Musk
9. Avrebbe avuto una
relazione con il noto miliardario. La causa di divorzio
tra la Heard e Johnny Depp è ormai una vicenda nota, a partire
dalla quale sono stati svelati numerosi retroscena e situazioni
inaspettate. Una di queste è la relazione che l’attrice avrebbe
avuto con Elon Musk, il celebre miliardario
sudafricano, nel momento in cui era ancora sposata con Depp. Ad
oggi, però, questa è ancora solo una speculazione priva di conferme
ufficiali.
Amber Heard: età e altezza dell’attrice
10. Amber Heard è nata ad
Austin, in Texas, il 22 aprile del 1986. L’attrice è alta
complessivamente 170 centimetri.
Ultron è diventato
uno degli esseri più potenti dell’intero Multiverso del MCU nell’ultimo episodio della
serie What If…?. L’intera esistenza di Ultron si
basa sull’evoluzione in forme sempre più avanzate, sia nella
continuity principale di Terra-616 che oltre. Alcune di queste
varianti sono più che potenti, in grado di raggiungere un livello
cosmico non dissimile da quello della sua controparte animata nella
serie Disney+. Tuttavia, ogni iterazione del
classico nemico dei Vendicatori diventa sempre più difficile da
sconfiggere, indipendentemente dall’universo in cui si trova.
Ultrog
Ultrog è una versione
potente di Ultron proveniente da Terra-8311, la stessa realtà che
ha prodotto Peter Porker, Spider-Ham. In questo universo
antropomorfo, Ultrog ha gli stessi poteri e abilità di base della
sua controparte di Terra-616, che sono vastissimi.
Ha una forza e una durata sovrumane
grazie alla sua struttura in adamantio. Può anche volare o, nel
caso di questo universo, scalare grattacieli come l’Empire State
Building. È una creazione di Kangaroo il Conquistatore, una delle
varianti nei fumetti più potenti – e divertenti – di Kang il
Conquistatore.
Ultimate Ultron
Ultimate Ultron, o
Ultron-6, era al momento della sua apparizione in “Avengers #66-68”
la versione più avanzata del supercriminale androide. Questa è la
prima variante del personaggio ad utilizzare l’adamantio per
rafforzare il suo guscio robotico, che lo ha reso virtualmente
invulnerabile alle forme più pratiche di attacco.
Poteva anche cambiare forma a suo
piacimento grazie ad un dispositivo che riordinava le molecole.
Ultron-6 aveva, inoltre, la capacità di volare grazie ad un modulo
di volo intercambiabile con cui poteva aumentare il suo corpo.
Yellowjacket (Ultimate Comics)
Esiste un’altra versione
definitiva di Ultron, questa di Terra-1610, la realtà di Ultimate
Comics. Questa versione di Ultron si chiama Yellowjacket, una
versione androide dell’identità da supereroe di Hank Pym.
Questo Ultron non era così diabolico
o avanzato come i suoi omologhi 616, ma aveva la capacità di volare
e poteva anche rimpicciolirsi o crescere fino a raggiungere altezze
enormi. Era anche molto forte: la sua resistenza, infatti,
aumentava a mano a mano che le sue dimensioni fluttuavano verso
l’alto o verso il basso. Questo Ultron aveva anche artigli affilati
come rasoi, intrecciati con una tossina da usare contro i suoi
nemici.
Ultron Pym
Un’amalgama ancora più
insidioso di Ultron e del suo creatore, Hank Pym, è emerso nella
trama di “Rage Of Ultron”, nella continuity della Marvel. In questa storia, Ultron si
è letteralmente fuso con Pym, combinando la notevole forza e il
potere di Ultron con l’intelletto e il potere sconfinati di Pym
come Ant-Man.
L’etica e la morale di Hank Pym sono
state a lungo oggetto di sospetti nell’Universo Marvel e, in questa forma, il
personaggio raggiunge l’apice. È in grado di passare da Pym a
Ultron con estrema facilità, usando quest’abilità per ingannare i
Vendicatori e cercare di distruggerli.
Annihilation: Conquest
Ultron è diventato uno
degli esseri cosmici più potenti dell’Universo Marvel quando la sua coscienza si è
trasferita nella mente di Adam Warlock. I poteri e le abilità di
Warlock sono considerevoli. Può volare nello spazio alla velocità
della luce e generare esplosioni di energia abbastanza forti da
contrastare Thanos, anche quando aveva il Guanto dell’Infinito.
Warlock trae anche un enorme potere
dalla sua connessione simbiotica con la Gemma dell’Anima, che ha
permesso a Ultron di espandere il suo già straordinario set di
poteri per includere le arti mistiche.
Terra-10943
Nella realtà impostata da Terra-10943, Ultron diventa così
potente da essere insormontabile per il potere combinato dei
Vendicatori e di Kang il Conquistatore. Questo Ultron ha accumulato
così tanto potere che è stato in grado di uccidere tutti i
Vendicatori del suo mondo e prendere il sopravvento.
La
sua armatura, in qualche modo, assume l’aspetto di Distruttore, il
manufatto di Asgard, anche se non è chiaro se ci sia una
connessione diretta tra i due. Il successo di Ultron in questa
realtà è tale da destabilizzare il tempo grazie ai ripetuti e
inutili tentativi di Kang di sconfiggerlo, uno sviluppo narrativo
con un potenziale assai intrigante per il MCU.
Age of Ultron
Una delle linee temporali
future più oscure della Marvel Comics è la realtà “Age of Ultron”, in
cui Ultron riesce a conquistare il mondo. Mentre i poteri e le
abilità di Ultron sono essenzialmente gli stessi della sua versione
di Terra-616, ottiene in realtà molto di più della sua iterazione
principale.
È in grado di tornare indietro nel
tempo e attaccare i Vendicatori nel passato, stravolgendo la storia
e gettando il mondo in un incubo distopico controllato stesso da
lui. Comanda anche un esercito di droni, che usa per distruggere
New York City e anche molti Vendicatori come Janet Van Dyne, che in
questa realtà è una potente versione di Captain Marvel.
Extremis Ultron
Ultron avrebbe incorporato
la tecnologia avanzata dell’armatura Extremis di Tony Stark durante
la run “The Mighty Avengers” dei primi anni 2000. Durante questo
periodo, è stato in grado di assumere un aspetto tecno-organico che
potrebbe sembrare veramente umano all’apparenza. Assunse anche una
forma femminile che somigliava molto a Janet Van Dyne, ossia
Wasp.
Tramite l’armatura Extremis, Ultron
può manipolare la materia con il pensiero diretto. Può anche
generare esplosioni di energia e campi di forza così forti da
essere potenzialmente invulnerabile. La famosa ascia di Ares si
ruppe proprio contro uno di questi campi.
Ultron Forever
Una delle versioni più
potenti di Ultron divenne il re di Asgard. Ultron Forever emerge in
un futuro alternativo in cui Ultron schiavizza la Terra e conquista
Asgard con l’aiuto di Loki. Con il potere del Padre del Tutto,
Ultron è quasi divino. Il suo più grande vantaggio arriva
attraverso l’Odinforce.
L’Odinforce ha una portata davvero
cosmica, con la capacità di fermare il tempo, manipolare la realtà
e persino riportare in vita le persone come fece Odino con Jane
Foster dopo che morì alla fine del suo servizio come potente
variante di Thor.
Galactus Ultron
Forse la variante più
potente di Ultron è la versione che si è fusa con Galactus. Questo
Ultron si è combinato con il divoratore di mondi in “Marvel Universe 2001: Millennial
Visions #1”, in una realtà alternativa in cui Silver Surfer ha
ricostituito l’androide combinando i suoi pezzi con Galactus.
Ultron-Galactus possiede un potere
davvero infinito in virtù del Potere Cosmico, che gli dà la
capacità di manipolare, imbrigliare e liberare materia ed energia a
livello molecolare. Questa versione di Ultron poteva letteralmente
distruggere mondi, cosa di cui aveva bisogno per nutrirsi.
Il nuovo film Marvel Studios, Eternals
di Chloé Zhao, chiuderà presso l’Auditorium Parco
della Musica il programma della Festa del Cinema di Roma e di Alice
nella città.
Il terzo film della Fase Quattro
dell’Universo Cinematografico Marvel – diretto da Chloé Zhao,
regista premio Oscar® per Nomadland – porta sul grande
schermo un’epica storia che abbraccia migliaia di anni e vede
protagonisti un nuovo team di Super Eroi immortali, costretti a
uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico
dell’umanità, I Devianti. Ad interpretarli un cast che include
Gemma Chan, Richard Madden, Kumail Nanjiani, Lia McHugh, Brian
Tyree Henry, Lauren Ridloff, Barry Keoghan, Don Lee,
Kit Harington,
Salma Hayek e
Angelina Jolie.
Eternals
sarà presentato in anteprima domenica 24 ottobre alla Festa del
Cinema e ad Alice nella città e arriverà nelle sale italiane
mercoledì 3 novembre, distribuito da The Walt Disney Company
Italia.
Nella giornata di ieri il film di
Stefano Mordini, La Scuola Cattolica, tratto dal libro
omonimo di Edoardo Albinati Premio Strega nel 2016 e nelle sale da
giovedì 7 ottobre, è stato vietato ai minori di diciotto
anni.
La censura viene operata su un film
che racconta una storia vera, una storia di omicidio e di stupro.
Quella di una grave violenza perpetrata ai danni di due donne,
Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, un crimine che sconvolse
l’intero Paese, ancora vivo nella coscienza collettiva: il delitto
del Circeo.
Un divieto, che viene imposto per un
film che ripercorre i fatti che hanno segnato la storia
dell’ordinamento giuridico italiano, aprendo nel 1975 un dibattito
che si sarebbe concluso solamente nel 1996, quando per la legge
italiana la violenza sessuale passò dall’essere considerata un
reato contro la morale a un crimine contro la persona.
Il film era già stato presentato
fuori concorso all’ultima Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia, lo scorso settembre, e in quella
circostanza era stato classificato come vietato ai minori di 14
anni.
La Commissione per la
classificazione delle opere cinematografiche incaricata dalla
Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero della Cultura
ha così motivato la sua decisione:
“Il Film presenta una narrazione
filmica che ha come suo punto centrale la sostanziale equiparazione
della vittima e del carnefice. In particolare i protagonisti della
vicenda pur partendo da situazioni sociali diverse, finiscono per
apparire tutti incapaci di comprendere la situazione in cui si
trovano coinvolti. Questa lettura che appare dalle immagini, assai
violente negli ultimi venti minuti, viene preceduta nella prima
parte del film, da una scena in cui un professore, soffermandosi su
un dipinto in cui Cristo viene flagellato, fornisce assieme ai
ragazzi, tra i quali gli omicidi del Circeo, un’interpretazione in
cui gli stessi, Gesù Cristo e i flagellanti vengono sostanzialmente
messi sullo stesso piano. Per tutte le ragioni sopracitate la
Commissione a maggioranza ritiene che il film non sia adatto ai
minori di anni diciotto.”
Le motivazioni del divieto imposto
vertono dunque tutte attorno a elementi tematici del film o a
valutazioni di tipo artistico-espressivo, limitando di fatto la
stessa libertà artistica e di espressione degli autori.
Questo è accaduto sebbene il DPR
11/11/1963 n. 2029 (Regolamento di esecuzione della
Legge 21/4/62 n. 161 sulla revisione dei film e dei lavori
teatrali) all’articolo 9 elenchi in modo chiaro gli elementi
scenico/narrativi che possono determinare l’applicazione del
divieto di visione ai minori, e tra i quali non è di certo inclusa
la tematica di un film (anche quando la stessa risulti incentrata
su valutazioni teologiche o filosofiche).
Una decisione in netta
contrapposizione con quanto affermato lo scorso aprile dal Ministro
Franceschini che, alla firma del decreto che istituì la nuova
Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche,
commentò: “Abolita la censura cinematografica, definitivamente
superato quel sistema di controlli e interventi che consentiva
ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli
artisti”.
“Non riesco a trovare delle
ragioni valide per questa censura e se mi sforzo di trovarle, mi
inquietano.” commenta così Stefano Mordini “Nella
motivazione della commissione censura si lamenta il fatto che le
vittime e i carnefici siano equiparati, con particolare riferimento
a una lezione di un professore di religione, ma questo è
esattamente il contrario di quello che racconta il film, e cioè
che, provenendo dalla stessa cultura, è sempre possibile compiere
una scelta e non deviare verso il male. Una delle due vittime,
all’epoca, era minorenne e il nostro è un film di adolescenti
interpretato da adolescenti. Trovo assurdo che oggi si vieti ai
ragazzi anche solo di vedere, attraverso un libero mezzo di
espressione, quello che due ragazze come loro anni fa hanno subito,
questo atto censorio priva una generazione di una possibile presa
di coscienza che potrebbe essere loro utile per difendersi da
quella violenza spesso protagonista nella nostra cronaca. E
questo perché alcune delle ragioni di quella tragedia sono
purtroppo ancora attuali.”
“I miei assistiti sono,
rispettivamente, sorella di Rosaria Lopez e fratello di Donatella
Colasanti, e ne sono anche eredi mortis causa.” Così dichiara
l’avvocato Stefano Chiriatti. “Hanno visionato, unitamente al
sottoscritto scrivente, il film La Scuola Cattolica. Il loro
evidente coinvolgimento, personale e affettivo, nella vicenda
narrata, per la parte che li riguarda, ha indotto in Letizia e
Roberto il risvegliarsi di traumi e dolori profondi, legati a
quanto patito nel 1975 e negli anni successivi. Malgrado
l’enorme sacrificio, umano ed emotivo, legato alla rievocazione
vivida, visiva e sonora, di quanto accaduto alle rispettive
sorelle, hanno, tuttavia, apprezzato la volontà di tramandare,
anche in chiave di ammonimento per il futuro, la memoria della loro
tragedia, soprattutto alle giovani generazioni. Hanno, pertanto,
appreso con grande sorpresa della decisione del Ministero della
Cultura di vietare la visione del film ai minori degli anni
diciotto.”
M. Night Shyamalan
produrrà il film di prossima uscita The Vanishings at Caddo
Lake con la sua società di produzione Blinding Edge
Pictures. Il film si baserà su un’idea originale di Celine
Held e Logan George che hanno scritto la sceneggiatura e che
co-dirigeranno anche il film. La pellicola sarà interpretato da
Dylan O’Brien, Eliza Scanlen e Lauren Ambrose. Eric Lange, Sam
Hennings e Diana Hopper completano il cast
Nel film quando una bambina di 8
anni scompare misteriosamente a Caddo Lake, una serie di morti e
sparizioni passate iniziano a collegarsi, cambiando per sempre la
storia di una famiglia distrutta.
Shyamalan e Ashwin Rajan
produrranno per la società Blinding Edge di Shyamalan insieme a
Kara Durrett e Josh Godfrey di K Period. Kimberly Steward, Harrison
Huffman e Will Greenfield saranno i produttori esecutivi. La
produzione del thriller è iniziata a Shreveport, LA. Il film sarà
il secondo lungometraggio di Held e George; Topside, il
loro primo lungometraggio, è stato presentato in anteprima al
Festival di Venezia. Insieme
hanno anche lavorato a diversi cortometraggi tra cui Caroline, che
ha concorso per la Palma d’oro al Festival
di Cannes ed è stato finalista per il miglior cortometraggio
live action agli Oscar 2019.
Questo film rappresenta anche una
riunion per Shyamalan e il duo di registi, che hanno già
collaborato con il regista quando sono stati assunti da lui stesso
per dirigere due episodi imminenti prossima stagione della premiata
serie prodotta e creata da Shyamalan per Apple
TV+Servant. Shyamalan, che è il produttore
esecutivo della serie e ha anche diretto diversi episodi. Negli
ultimi quattro decenni Shyamalan ha difeso i talenti emergenti sia
davanti che dietro lo schermo. In
Servant ha cercato registi e autrici con prospettive oltre
i confini, assumendo la maggior parte di registe internazionali e
donne. La serie, che è in post-produzione alla sua terza
stagione, è uno dei titoli più visti dello streamer.
“La serie Servant mi ha dato
l’incredibile opportunità di trovare nuovi narratori da tutto il
mondo e raccontare storie con loro”, ha dichiarato Shyamalan.
“Celine Held e Logan George sono un eccezionale team di
sceneggiatori e registi che hanno diretto per noi due episodi
straordinari nella terza stagione. Sono narratori di genere curiosi
e dinamici e hanno scritto un film che crediamo avrà un profondo
impatto sul pubblico”.
L’account Twitter di HBO Max ha diffuso il primissimo
sguardo a House
of the Dragon, il primo spin-off de Il Trono
di Spade atteso al debutto su Sky e NOW in
contemporanea con la messa in onda americana nel 2022.
Basata sul romanzo di George R. R.
Martin “Fuoco e sangue” e ambientata 300 anni prima degli eventi
della serie madre, House
of the Dragon racconterà la storia di Casa
Targaryen.
I personaggi di House of the Dragon
Emma D’Arcy nei
panni della Principessa Rhaenyra Targaryen: primogenita del
re Viserys, cavaliere di draghi di Valyria purosangue. I più
direbbero che Rhaenyra è nata con tutto ciò che potrebbe
desiderare…ma non è nata uomo.
Matt Smith è il
Principe Daemon Targaryen: fratello minore del Re Viserys ed
erede al trono. Guerriero senza pari e cavaliere di draghi, Daemon
ha il vero sangue di drago. Ma si dice che ogni volta che un
Targaryen viene al mondo, gli dei lancino una moneta…
Steve Toussaint è
Lord Corlys Velaryon, “The Sea Snake”: Lord di Casa
Velaryon, una stirpe di Valyria antica almeno quanto Casa
Targaryen. Come “The Sea Snake,” il più famoso avventuriero
mai andato per mari nella storia di Westeros, Lord Corlys è più
ricco dei Lannister e rivendica di possedere la flotta più grande
al mondo.
Olivia Cooke nei
panni di Alicent Hightower: figlia di Otto Hightower, Primo
Cavaliere del Re, è la donna più avvenente di tutti i Sette Regni.
È cresciuta nel Red Keep, la cerchia di persone più vicine al Re.
Ha grazia cortese e spiccato acume politico.
Rhys Ifans è
Otto Hightower: Primo Cavaliere del Re, Ser Otto è leale
servo del Re e del suo regno. Secondo lui, la più grande minaccia
al regno è Daemon, il fratello del Re, e la sua posizione di erede
al trono.
House of the Dragon, la serie
tv
House
of the Dragon è l’annunciato prequel ambientato poche
centinaia di anni prima degli eventi di “Game of
Thrones” e racconta la storia di House Targaryen.
Dovrebbe andare in onda nel 2022. HBO ha dato allo show
un ordine di 10 episodi, con il casting iniziato durante
l’estate. Martin ha co-creato la serie con Ryan
Condal, con lo spettacolo basato sul libro di Martin
“Fire & Blood“. Miguel Sapochnik e Condal
saranno co-showrunner e produttori esecutivi insieme a
Martin e Vince Gerardis.
Sara Lee Hess sarà anche scrittrice e produttrice
esecutiva. Sapochnik dirigerà anche il pilota e gli episodi
aggiuntivi. In precedenza ha diretto sei episodi di “Game of
Thrones“, tra cui “Hardhome”, “Battle of the Bastards” e “Winds
of Winter”.
È chiaro che la Warner Bros. abbia
dei grandi progetti per il franchise di The
Batman. Sappiamo ormai da tempo che una serie
incentrata sul Dipartimento di polizia di Gotham City, ambientata
nello stesso universo del film di Matt Reeves,
arriverà prossimamente su HBO Max. Più di recente, invece, è stato
rivelato che ci sarebbe in cantiere anche un’altra serie destinata
alla piattaforma di streaming che sarà incentrata, invece, sul
personaggio del Pinguino interpretato da Colin Farrell.
Non dovrebbe sorprendere, quindi,
che lo studio sia desiderio di riaccendere i riflettori
sull’iconico Cavaliere Oscuro, al punto da aver già concesso il via
libera ad un sequel di The
Batman. È quanto riportato nelle ultime ore dallo scooper
Daniel Ritchman,
confermato in seguito anche dal sito
Batman on Film. Tuttavia, la Warner Bros. non ha ancora
ufficializzato nulla, quindi sarebbe opportuno prendere la cosa con
le pinze.
È da molto tempo che si parla della
possibilità che il film di Reeves sia l’inizio di una nuova
trilogia dedicata all’iconico personaggio DC. È possibile che il
sequel venga ufficialmente annunciato in occasione del prossimo
DC FanDome del 16 ottobre. Di recente,
infatti, è stato proprio Robert Pattinson a confermare che proprio
durante il grande evento ci saranno numerose sorprese legate al
film (dovrebbe essere mostrato ai fan il nuovo trailer, ma a quanto
pare ci saranno tantissime altre novità).
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
L’attore libanese Haaz
Sleiman ha parlato dell’attesissimo Eternals e
della possibilità di interpretare un personaggio gay autentico e
pienamente realizzato. Nel film di Chloé Zhao, infatti, Sleiman interpreterà il
marito di Phastos, il personaggio interpretato da
Bryan Tyree Henry, il primo supereroe apertamente gay del MCU.
“Mi sento fortunato e sono
grato”, ha detto l’attore alla rivista
Out circa il suo ruolo. “E… non voglio sembrare arrogante,
ma sento come se la Marvel… sono stati davvero
lungimiranti ad ingaggiarmi, perché ho avuto modo di umanizzare ciò
che al di fuori viene ancora considerato, da alcuni, in maniera
diversa. Ho avuto modo di umanizzare una famiglia LGBTQ+ e mostrare
quanto possa essere bella.”
Durante la stessa intervista
Sleiman, che è apertamente gay, ha anche parlato di come sia
progredita l’inclusione di personaggi gay nei film e nelle serie,
dichiarando: “Ci stiamo evolvendo. La cosa più eccitante sono
le storie che vengono raccontate in televisione e nei film sulla
comunità LGBTQ+. Molti programmi tv sono attenti a ritrarre le
persone queer in un modo più completo, non in maniera
unidimensionale o stereotipata. Cose che non sono mai accadute
prima stanno iniziando ad accadere.”
Le prime immagini del personaggio di
Phastos e della sua famiglia sono apparse in un nuovo recente promo
di Eternals diffuso
online dai Marvel Studios lo scorso weekend. Potete
ammirarlo di seguito:
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
Le peripezie di Peter
Jackson per portare sullo schermo la sua visione della
trilogia de
Il Signore degli Anelli sono state raccontate
innumerevoli volte ed è risaputo che Miramax, di proprietà di
Harvey Weinstein (l’ex produttore caduto in
disgrazia dopo le molteplici accuse di aggressione), voleva
inizialmente realizzare solo due film.
Alla fine Jackson è riuscito a
trasferire il suo accordo relativo a Il
Signore degli Anelli alla New Line Cinema, che gli ha
concesso di realizzare tre film e di includere una serie di scene
(come
la sua preferita, quella con Gollum e Smeagol) che erano invece
state tagliate nella versione originale, quella composta
esclusivamente da due film.
Il resto è storia del cinema, con la
trilogia considerata ancora oggi un punto culminante per il
genere fantasy e al tempo stesso un punto di svolta
nell’era dei grandi blockbuster realizzati in CGI che hanno
cambiato per sempre il volto del cinema. Sappiamo che Jackson aveva
fatto trapelare online la sceneggiatura originale, quella basata
esclusivamente su due film, come un modo per attirare l’attenzione
sul progetto e liberarsi definitivamente di Weinstein.
Anche Elijah Wood, interprete di Frodo Baggins, ha
confermato che effettivamente Harvey Weinstein mise più volte i
bastoni tra le ruote a Peter Jackson. Parlando con Dax Shepard
all’interno del suo podcast Armchair Expert, Wood ha anche
rivelato che un costume da orco era stato realizzato per
assomigliare proprio a Weinsten. Un piccola vendetta da parte del
regista nei confronti del produttore? Così pare, a giudicare dalle
parole dell’attore…
“È buffo perché ne hanno parlato
di recente Dom Monaghan e Bill Boyd durante il loro podcast The
Friendship Onion. Parlavano con Sean Astin del suo primo ricordo
legato all’arrivo in Nuova Zelanda. Aveva visto le maschere degli
orchi e una delle maschere – una cosa che ricordo vividamente – era
stata progettata per assomigliare a Harvey Weinstein. Era un modo
per mandarlo a quel paese.”
Ciò sarà possibile grazie
all’esplorazione del Multiverso, ma chi si aspetta di rivedere
altre incarnazioni cinematografiche dell’eroe incappucciato
potrebbe rimanere deluso. In occasione della premiere del suo
ultimo film da regista,
The Tender Bar,George Clooney, che ha interpretato il
Crociato di Gotham in Batman & Robin del 1997, ha infatti confermato che non
apparirà nel cinecomic di Andy Muschietti.
Intervistato da
Variety, l’attore ha motivato la sua assenza nel film spiegando
che, semplicemente, non gli è stato chiesto di partecipare.
L’attore premio Oscar ha anche ironizzato sull’aver rovinato il
franchise attraverso la sua interpretazione di Bruce Wayne e sui
famigerati Bat-capezzoli. “Non me l’hanno chiesto”, ha
specificato Clooney. “Quando distruggi un franchise come ho
fatto io, di solito tendono a guardare avanti. Avevo dei capezzoli
fantastici.”
La cosa divertente è che, lo scorso
anno, è stato proprio George Clooney a rivelare che all’epoca del
casting di
Ben Affleck nel ruolo di Batman, consigliò
all’amico e collega (protagonista del suo nuovo film da regista, il
sopracitato The Tender Bar) di non accettare la parte. “Credo
che le persone mi cerchino per un consiglio in base alla mia
esperienza. Voglio dire: ho preso parte ad un grandissimo flop ma
ho avuto anche tanti successi. Non significa necessariamente che la
gente ti ascolti”, aveva rivelato. “Ben, ad esempio, non
mi ha ascoltato e alla fine ha accettato la parte. È evidente che
mi sbagliavo, perché ha fatto un ottimo lavoro. Tutto quello che io
posso fare è impartire consigli basandomi sulla mia
esperienza.”
Confermata anche la presenza
di Michael
Keaton e Ben
Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di
Batman. Kiersey Clemons tornerà nei
panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack
Snyder’s Justice League (il personaggio era stato
tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche
l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il
labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la
madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha
Calle(Febbre d’amore) che interpreterà
Supergirl.
Non ci sarà
invece Billy Crudup, che aveva interpretato
Henry Allen (il padre di Barry) in Justice
League: l’attore verrà sostituito nella parte
da Ron Livingston. Il film dovrebbe essere
ispirato alla serie a fumetti “Flashpoint” del 2011, scritta da
Geoff Johns e disegnata da Andy Kubert.
Oltre al ritorno di personaggi come
Scarlet Witch e Loki (il primo ufficializzato ormai da tempo, il
secondo ancora da confermare), sembra che il sequel di Doctor
Strange cercherà di incorporare al suo interno anche
il lato animato del MCU inaugurato con la serie
What If…?, dal momento che sono ormai diverse
settimane che si parla di una possibile apparizione “in carne e
ossa” di Captain Carter (protagonista del primo episodio dello show
disponibile su Disney+).
Tuttavia, come riportato nelle
ultime ore da
The Direct, pare che in Doctor Strange in
the Multiverse of Madness, tra i moltissimi personaggi che
potrebbero apparire, ci sarà anche spazio per le Ultron-sentinelle,
che aveva fatto il loro debutto nel MCU in Avengers:
Age of Ultron. Il coinvolgimento dei robot nel sequel
non è stato confermato né dalla Disney né dalla Marvel.
Secondo la fonte, i Sub-Ultron
proverranno da un universo diverso che Stephen Strange visiterà
durante la sua avventura nel Multiverso. Di recente, le Sentinelle
sono riapparse in forma animata nell’ottavo
episodio della serie
What If…?, quando Ultron ha usato il potere delle Gemem
dell’Infinito per espandere il suo esercito robotico.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America
Chavez).
Doctor Strange in the Multiverse
of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022.
Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo
anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe
apparire in un cameo anche Bruce
Campbell, attore feticcio di Sam
Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in
merito.
È chiaro che i Marvel Studios abbiano dei grandi piani per le
imminenti serie ambientate nel MCU che debutteranno
prossimamente su Disney+. Nelle ultime ore si sta
parlando con una certe insistenza della possibilità che il
personaggio di Union Jack possa fare il suo
debutto proprio in uno degli show destinati alla piattaforma di
streaming.
Secondo quanto riportato da
The Illuminerdi, infatti, il combattente del crimine britannico
potrebbe apparire in uno dei futuri progetti seriali della Marvel. Non sappiamo ancora quale,
ma pare che il più probabile sia Secret
Invasion, la miniserie che debutterà nel 2022 e che
vedrà il ritorno di
Samuel L. Jackson nei panni di Nick Fury e di
Ben Mendelsohn in quelli di Talos.
Tre diversi eroi hanno ereditato il
mantello di Union Jack nelle pagine dei fumetti: il primo di loro,
James Montgomery Falsworth, è apparso come uno dei membri degli
Howling Commandos in Captain America: Il primo Vendicatore,
interpretato dall’attore JJ Feild. Resta da vedere se questa
versione che dovrebbe debuttare nel MCU si rivelerà una nuova
iterazione di Falsworth, o magari l’attuale incarnazione dei
fumetti Joseph Chapman, o addirittura un personaggio nuovo di
zecca.
Inoltre, la fonte ipotizza che Union
Jack potrebbe anche fare il suo debutto in
Captain America 4 (che avrà come protagonista il Sam
Wilson di
Anthony Mackie), o forse addirittura nell’attesissimo reboot di
Blade
con il due volte premio Oscar
Mahershala Ali, visti i suoi rapporti con i vampiri nei
fumetti.
Sappiamo ormai da tempo che Ben Affleck tornerà nei panni di Batman
nell’attesissimo The
Flash diretto da Andy
Muschietti. Ora, per la prima volta, l’attore ha parlato
della sua decisione di tornare nei panni del Crociato di Gotham in
una recente intervista con
Variety.
“È stato davvero un bel modo di
rivisitare il personaggio, dal momento che l’esperienza precedente
era stata alquanto difficile”, ha detto Affleck in occasione
della premiere di
The Tender Bar, il nuovo film di George Clooney,
riferendosi a Justice
League di Zack Snyder. “Questa volta è stata
un’esperienza davvero piacevole e molto divertente.”
Non è un segreto che Affleck – come
la maggior parte dei suoi colleghi di cast, del resto – abbia
riscontrato numerose difficoltà durante le riprese aggiuntive di
Justice
League, quando Joss Whedon è intervenuto per finire il
film in assenza di Zack Snyder (in quel periodo, l’attore stava
anche affrontando diverse vicissitudine personali).
Nonostante, in seguito, abbia avuto
la possibilità di tornare a girare nei panni del Cavaliere Oscuro
per la
Snyder Cut, è chiaro che Affleck abbia apprezzato molto di
più l’opportunità di riprendere l’iconico ruolo in circostanze
decisamente migliori. “Mi sono divertito tantissimo”, ha
aggiunto. “Probabilmente sono sotto un qualche ordine di
bavaglio che non sono nemmeno consapevole di aver appena violato.
Ora sarò citato in giudizio.”
Confermata anche la presenza
di Michael
Keaton e Ben
Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di
Batman. Kiersey Clemons tornerà nei
panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack
Snyder’s Justice League (il personaggio era stato
tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche
l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il
labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la
madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha
Calle(Febbre d’amore) che interpreterà
Supergirl.
Non ci sarà
invece Billy Crudup, che aveva interpretato
Henry Allen (il padre di Barry) in Justice
League: l’attore verrà sostituito nella parte
da Ron Livingston. Il film dovrebbe essere
ispirato alla serie a fumetti “Flashpoint” del 2011, scritta da
Geoff Johns e disegnata da Andy Kubert.
Negli ultimi anni l’attore
Bruce Willis si è dedicato senza sosta a
partecipare ad una serie di film di genere d’azione e thriller. Tra
questi si ritrovano titoli come Survive the
Night, Trauma Center e il più
recente Hard Kill. Un
altro titolo da annoverare a questo filone è Resa dei
conti – Precious Cargo. Quest’ultimo film, uscito al
cinema e in home video nel 2020, è diretto da Max
Adams, qui al suo primo lungometraggio dopo aver
principalmente servito come sceneggiatore per film come
Extraction e Bus 657. È bene notare che,
nonostante sia indicato come protagonista del film, Willis abbia in
realtà un ruolo molto ridotto, in linea con gli altri titoli da lui
interpretati negli ultimi anni.
Come questi, anche Resa dei
conti – Precious Cargo si è avvalso di un budget estremamente
ridotto e tempi di riprese particolarmente serrati. Il film,
infatti, è stato girato in pochi giorni nella città di New York.
Pur se con mezzi limitati, la pellicola si configura come un buon
prodotto di genere, capace di intrattenere lo spettatore grazie ad
una serie di risvolti inaspettati e ricchi di suspence. Per gli
amanti della produzione recente dell’attore noto per la saga di
Die Hard, si tratta dunque di un titolo
irrinunciabile, ricco di azione e un insolito humor.
Per gli appassionati della
produzione di Willis, compresi i suoi più recenti e scanzonati
film, anche Resa dei conti – Precious Cargo è un film da
non perdere. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Resa dei conti – Precious Cargo: la
trama del film
Resa dei conti – Precious
Cargo ha come protagonista Jack, un abile
ladro rinomato a livello internazionale per i suoi furti
impeccabili e particolarmente complessi. Per molti, egli è un vero
e proprio mago, capace di compiere azioni apparentemente
impossibili. Un giorno, in modo del tutto imprevisto, l’uomo viene
contattato dalla sua ex fiamma, la ladra e femme fatale
Karen. La seducente donna ha infatti bisogno di
Jack e della sua formidabile squadra di esperti per compiere una
pericolosa rapina del valore di miliardi di dollari.
Allettato dal potenziale bottino e
dalla vista della bella Karen, mai realmente dimenticata, Jack
accetta infine di partecipare al furto del cargo di pietre
preziose. Tuttavia la situazione precipita quando scopre che il
colpo è ai danni di Edward “Eddie” Filosa, uno dei
più violenti e sanguinari boss criminali della zona, nonché a sua
volta ex amante di Karen. La donna ha infatti architettato tutto
per riconquistare la fiducia di Eddie dopo un colpo andato male. A
quel punto Jack si troverà a dover lottare con i propri sentimenti,
mentre il tempo scorre e la resa finale dei conti è sempre più
vicina.
Resa dei conti – Precious Cargo: il
cast del film
Ad interpretare il boss criminale
Edward “Eddie” Filosa, come anticipato, vi è l’attore Bruce Willis.
Negli ultimi anni abituato ad interpretare ruoli piuttosto
marginali, questo accettò di partecipare al film a patto di girare
tutte le proprie scene nel minor numero possibile di giorni.
Willis, alla fine, completò quanto previsto per il suo personaggio
in soli due giorni. Nonostante ciò, dovette comunque arrivare sul
set con una buona preparazione fisica, così da poter eseguire anche
alcune delle acrobazie più complesse. Ad interpretare
l’affascinante Karen vi è invece Claire Forlani,
attrice celebre aver recitato in film come The Rock, L’ultima
volta che mi sono suicidato e Vi presento Joe
Black.
Nel ruolo del protagonista, il ladro
Jack, vi è invece l’attore Mark-Paul
Gosselaar. Questi è principalmente noto per aver
interpretato il ruolo di Zack Morris nella serie Bayside
School e quello del detective John Clark in NYPD
Blue. Anche lui, come Willis, si è allenato a lungo al fine di
poter interpretare personalmente diverse delle sequenze più
complicate del film. Nel film figurano poi gli attori John
Brotherton nei panni di Nicholas, Lydia
Hull in quelli di Jenna e Daniel
Bernhardt impegnato a dar vita al personaggio di Simon.
L’attore Scott Bryce, meglio noto per essere Craig
Montgomery in As the World Turns, è invece l’agente
FBI
Marco.
Resa dei conti – Precious Cargo: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È comunque possibile fruire del film
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Resa dei conti –
Precious Cargo è infatti disponibile nei cataloghi di
Google Play, Now, Amazon Prime Video e
Infinity. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite
temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo di lunedì 4 ottobre alle
ore 21:00 sul canale 20
Mediaset.
Le fashion doll più amate dalle
bambine di tutto il mondo saranno le protagoniste di una nuova
avventura cinematografica che le trascinerà in un viaggio
costellato di musica, ballo e, naturalmente, tante sorprese, in un
susseguirsi di emozioni. L.O.L. Surprise! The
Movie, sarà disponibile dall’8 ottobre su Netflix per il
divertimento, non solo delle L.O.L- lover, ma di tutta la
famiglia!
L.O.L. Surprise! The
Movie
Il film animato di 45 minuti è
ambientato in un mondo pieno di luce, macchine da prese e azione e
segue le vicende di una ragazza che si trova improvvisamente
catapultata nell’universo delle LOL e decide di voler creare il
film migliore di sempre. Per realizzare il suo sogno dovrà
intraprendere un viaggio interiore e trovare la forza e il coraggio
dentro di lei… ma nulla è impossibile con l’aiuto di tutta la
L.O.L. Surprise family!
Il movie, che sarà disponibile
contemporaneamente in tutto il mondo ad eccezione di Cina e
Giappone, è stato anticipato dal trailer che sui social conta già
oltre 14 milioni di visualizzazioni.
Per festeggiare il loro debutto on
air, Royal Bee, Lady Diva, Neonlicious e Swag hanno creato tre
nuove e stilose canzoni dal ritmo coinvolgente e trascinante: “Get
Up and Dance”, “Shades” e “Pose”; distribuite da Sony Music e
attualmente disponibili su tutte le
piattaforme.
Ma le sorprese non sono finite, in
L.O.L. Surprise! The Movie, faranno il
loro debutto quattro regine dello schermo, a rappresentare quattro
generi cinematografici diversi: Gamma Babe, ispirata ai film di fantascienza, Starlette la
perfetta protagonista di una commedia romantica, Ms. Direct
direttamente dal mondo dei film d’azione e Spirit Queen che
rappresenta il genere pauroso. I nuovi personaggi sono già
collezionabili per dar vita a tante fantastiche avventure e
scatenare la fantasia e la creatività delle L.O.L- lover.
“Dopo il successo avuto l’anno
scorso portando L.O.L Surprise! in ambito musicale con Remix,
quest’anno abbiamo alzato la posta per ispirare divertimento,
creatività e immaginazione per i bambini“, ha detto Isaac
Larian, CEO e Fondatore di MGA Entertainment Inc. “Non solo
stiamo dando vita a personaggi famosi attraverso un film, ma stiamo
fornendo ai bambini tutti gli strumenti utili perché possano ideare
e realizzare il proprio film”.
L.O.L. Surprise! The
Movie è pronto a far ballare, cantare e divertire
tutta la famiglia dall’8 ottobre su Netflix.
Lucky Red ha diffuso il trailer
ufficiale di Io sono
Babbo Natale, l’atteso ultimo film con il compianto
Gigi Proietti, più volte rimandato a causa della
pandemia. Nel cast anche
Marco Giallini. Il film sarà presentato in
pre-apertura alla 16° edizione della Festa del Cinema di Roma
Ho scritto Io sono
Babbo Natale pensando a Gigi Proietti e Marco
Giallini. Perché nessuno come loro poteva rendere al meglio due
caratteri così diversi, ma allo stesso tempo così pieni di
umanità.
Oggi Gigi se ne è andato. Il
dolore è ancora vivo. Anche se uomini come lui difficilmente ci
lasceranno mai. Incontrarlo è stata una fortuna. Dirigerlo un
onore. Parole che potrebbero sembrare retoriche, ma che acquistano
ben altro valore alla luce di quello che era questa persona. E che
è ancora, per tutti noi. Poter lavorare con lui è stato un grande
“dono”. Forse Babbo Natale esiste davvero. Chissà.
Edoardo Falcone
Prodotto da Lucky Red, 3
Marys Entertainment con Rai Cinema,
distribuito da Lucky Red.
Io sono
Babbo Natale racconta la storia di Ettore (Marco
Giallini) è un ex galeotto dalla vita turbolenta e sgangherata. Non
ha grandi prospettive se non quella di continuare la sua carriera
da rapinatore. È così che si ritrova a casa di Nicola (Gigi
Proietti), un simpatico signore che non possiede oggetti di valore
ma ha una incredibile rivelazione da fare: “io sono Babbo Natale!”.
Ma sarà davvero lui?
Durante una recente intervista con
Yahoo! Entertainment!, il regista Destin Daniel
Cretton ha parlato di
Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, rivelando
che inizialmente il personaggio di Xialing, la sorella dell’eroe
eponimo interpretata da Meng’er Zhang, non era
presente in sceneggiatura, e che al suo posto l’eroe del titolo
avrebbe dovuto avere un fratello.
“Quando stavamo lavorando al
film, c’è stato un momento in cui Shang-Chi aveva un fratello che
era stato lasciato con il padre, e non una sorella”, ha
spiegato Cretton. “Avevamo preso ispirazione dai fumetti per
quel personaggio. Ad un certo punto doveva anche trasformarsi in un
mostro.”
A proposito di questo “mostruoso”
fratello, lo sceneggiatore Dave Callaham ha
aggiunto: “All’inizio avevamo avuto delle idee veramente
strane. Io e Destin eravamo pronti ad esplorare qualsiasi cosa,
proprio perché si trattava di un film della Marvel. All’inizio nessuna idea era
fuori discussione. La Marvel ci ha dato assoluta carta
bianca. Poi, alla fine, quando abbiamo presentano certe idee, o
erano troppo folli, o non potevamo realizzarle perché se ne stavano
già occupando in relazione ad altri progetti. È normale che
accada.“
Callaham ha poi parlato del
personaggio del Mandarino e del coinvolgimento di Trevor Slattery
nella storia, dichiarando: “Sapevamo fin dall’inizio che ci
sarebbe piaciuto coinvolgere il personaggio di Trevor nel film.
Abbiamo sempre amato quel personaggio e, anche se per alcuni poteva
sembrare azzardato o precoce, sapevamo che in relazione a quello
che dovevamo raccontare del vero Mandarino, sarebbe stato
assolutamente perfetto.”
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di NetflixKim’s Convenience. Insieme a
lui, nel cast, figureranno anche Tony
Leung nei panni del Mandarino,
e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un
“leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà
il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che
si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la
sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è
l’ipnosi.
Ancora non sappiamo con certezza se
Tobey Maguire e Andrew Garfield saranno effettivamente
presenti in Spider-Man:
No Way Home. Quel che è certo è che il mondo del web
continua a dibattere sull’eventuale presenza delle due ex
incarnazioni cinematografiche dell’Uomo Ragno nell’attesissimo
cinecomic.
Garfield ha più volte ribadito di
non essere parte del film, nonostante sia anche trapelato online un
presunto video dal set che lo vedeva protagonista (a proposito di
quel video, l’attore ha dichiarato che si trattava “semplicemente”
di Photoshop).
Ora, due esperti di effetti visivi,
gli ormai noti Corridor
Crew, hanno analizzato proprio quel leak di No Way
Home attraverso un nuovo contenuto video e sono
giunti alla conclusione che il filmato non è il risultato né di
photoshop né un elaborato deepfake: secondo gli esperti, sarebbe
assolutamente vero!
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin
Feige per i Marvel Studios e da Amy
Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle
sale americane il 17 dicembre 2021.
Data la natura interconnessa del
MCU, ci sono infiniti
archi narrativi che si estendono su più film. Inevitabilmente,
quindi, alcune trame sono state messe da parte o addirittura
eliminate, deludendo i fan; altre ancora hanno avuto modo di
concludersi in maniera assolutamente degna. Ma quali sono le
migliori storyline che i Marvel Studios ci hanno regalato fino ad oggi?
Scopriamolo insieme grazie a Screen
Rant:
Il padre segreto di Peter Quill
Il primo Guardiani
della Galassia si apre con la scena della morte della
madre di Peter Quill. Tuttavia, in quel film viene confermato che
il personaggio ha anche un padre misterioso, ossia un essere
cosmico sconosciuto di enorme potere.
Invece di continuare ad alimentare
il mistero, nella prima scena di Guardiani della Galassia Vol. 2 viene subito rivelato
che, in realtà, il padre di Peter Quill è Ego, il quale ha cercato
di sfruttare suo figlio per conquistare l’universo. Il risultato
finale è stata una grande avventura cosmica con al centro una
storia molto personale.
La verità sul “Mandarino”
Sebbene molti fan fossero
entusiasti all’idea di vedere l’iconico Mandarino in Iron Man
3, la rivelazione che si trattava soltanto di un attore
ubriaco di nome Trevor Slattery ha deluso molti. Tuttavia, si è poi
scoperto che la storia del personaggio nel MCU non era finita lì.
Dopo che è stata confermata
l’esistenza del vero Mandarino nell’universo cinematografico,
Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli ha introdotto
ufficialmente il personaggio attraverso la figura di Wenwu, leader
dei Dieci Anelli e padre dell’eroe eponimo. Questa nuova
interpretazione del Mandarino è risultata non solo migliore della
controparte fumettistica, ma è stata anche accolta come uno dei
migliori cattivi del MCU ad oggi.
Tony Stark che diventa il mentore di Peter Parker
Dal momento in cui Tony
Stark è arrivato per reclutare Peter Parker in Captain
America: Civil War, l’alchimia tra questi due personaggi è
stata innegabile. Peter ammirava Tony come eroe, mentre Tony vedeva
molto potenziale in Peter.
La relazione è cresciuta nel corso
di un paio di film, ma è stato Avengers:
Infinity War a renderlo questo duo il preferito dei fan.
Assistere alla morte di Peter e alla reazione di Tony ha cementato
il loro legame in maniera ancora più profonda, anche in seguito,
quando Peter che ha portato avanti l’eredità di Tony dopo la sua
morte.
La verità sui Custodi del Tempo
Nonostante molte teorie a
proposito di WandaVision
e The Falcon and the Winter Soldier non si siano
rivelate corrette, i fan hanno continuato a speculare anche sui
misteri di Loki. La più
grande domanda a cui bisognava trovare una risposta, riguardava chi
c’era veramente dietro la TVA.
Invece di un’altra risposta
deludente, le risposte hanno avuto questa volta un impatto ancora
maggiore di quanto i fan avessero previsto. Non solo attraverso
Colui che rimane è stato anticipato l’arrivo di Kang the Conqueror,
ma il Multiverso è stato definitivamente lacerato, cambiando per
sempre il MCU.
Wanda e Visione
Nonostante accada anche nei
fumetti, pochi fan pensavano che il MCU avrebbe proseguito con
l’esplorazione della relazione romantica tra Wanda Maximoff e
Visione. Il loro avvicinamento in Captain
America: Civil War è stato molto intrigante, mentre il
loro sacrificio in Avengers:
Infinity War è stato alquanto straziante.
Tuttavia, ciò non è comunque
riuscito a preparare i fan all’emozionante capitolo finale della
loro storia d’amore in WandaVision.
Questa serie tanto ambizioso quanto meravigliosamente bizzarra ha
messo in primo piano due personaggi Marvel di supporto, dando alla loro
relazione una degna conclusione.
Unire i Vendicatori
Non appena Nick Fury è emerso dall’ombra alla fine di Iron Man, l’idea di un film sugli Avengers ha iniziato
a prendere sempre più piede nella mente dei fan. Da lì, il MCU è cresciuto attraverso ogni
nuovo standalone che fungeva da elemento costitutivo verso qualcosa
di più grande.
Anche
se i fan non erano ancora sicuri che un tale evento crossover
potesse avere successo, alla fine i Vendicatori ce l’hanno fatta.
Vedere questi eroi riunirsi sullo schermo dopo essersi affermati
nei loro rispettivi film in solitaria (anche se non tutti!), è
stata un’impresa davvero impressionante che molti hanno cercato di
replicare, senza però riuscirci.
Thanos alla ricerca delle Gemme dell’Infinito
Non appena l’arrivo di Thanos è stato anticipato alla fine di
The Avengers, i fan hanno iniziato a bramare sempre
più l’apparizione di uno dei cattivi più amati dei fumetti. Con un
grado di eccitazione tale e, soprattutto, in continuo aumento,
l’universo cinematografico ha iniziato ad introdurre le Gemme
dell’Infinito e il motivo per cui Thanos sarebbe diventato la
minaccia definitiva.
Per
alcuni, l’introduzione graduale delle Gemme è stata noiosa:
soprattutto, faceva sembra l’attesa di Thanos nell’ombra qualcosa
di assai debole. Ma quando è arrivato Avengers:
Infinity War, è diventato chiaro che nascondere
il Titano Pazzo è stata la mossa giusta. Alla fine, si trattata di
preparare il terreno, in maniera lenta e graduale, per il più
grande evento MCU fino ad oggi.
Il legame fraterno di Thor e Loki
La fraterna rivalità tra Thor e Loki è ben
consolidata nel primo film diThor.Quando Thor è diventato un eroe,
Loki è diventato il cattivo più popolare del MCU. Anche se sono stati
considerati due nemici per la maggior parte del tempo, in molti
hanno sempre sperato che, alla fine, Thor e Loki riuscissero a
riconciliarsi.
La fiducia tra i due fratelli cresce
gradualmente con il tempo, anche se Loki continua a dimostrare di
essere il Dio dell’Inganno e Thor che diventa più saggio rispetto
ai suoi trucchetti. Tuttavia, vederli finalmente uniti alla fine
per poi dover affrontare una tragedia, è stata come una chiusura
perfetta per il viaggio dei due personaggi.
La storia d’amore tra Steve e Peggy
Le sottotrame romantiche nel MCU sono sempre state un po’
incostanti. Alcune sembrano storie d’amore forzate, mentre altre
sono comunque riuscite a colpire ed emozionare il pubblico. Forse,
la più importante di queste storie è stata quella tra Steve Rogers
e Peggy Carter.
Il
loro legame è sembrato genuino e commovente in Captain America: Il primo Vendicatore ed è stato
straziante vedere come il tempo li abbia tenuti separati. Ma quel
legame è stato in qualche modo mantenuto vivo in tutto il MCU ed era giusto che il tempo
fosse in grado di riunirli alla fine del viaggio di
Steve.
La missione di Tony Stark
Dal momento che Tony Stark
è l’eroe che ha lanciato il MCU, aveva senso che fosse al
centro della più grande storia dell’universo condiviso. Non appena
viene introdotto nel più vasto mondo popolato da alieni, dei e
minacce ultraterrene che possono mettere fine al mondo, diventa
ossessionato dal proteggerlo.
Quest’aspetto è stato esplorato in
Iron Man e Avengers:
Age of Ultron, ma quando appare Thanos, Tony sa
immediatamente che si tratta della grande minaccia che aveva sempre
temuto. La conclusione di questa storia cementa Iron Man come il
più grande eroe del MCU, poiché è colui che sacrifica
la sua vita per porre fine a questa minaccia.
The Italian
banker, nuovo lungometraggio di Alessandro
Rossetto (in concorso al Bif 2021)
arriverà nelle sale italiane il 7 Ottobre 2021, distribuito da
Parthénos. La
pellicola è l’adattamento in chiave cinematografica dello
spettacolo teatrale Una banca popolare di
Romolo Bugaro, scrittore padovano specializzato in
diritto aziendale. Si tratta del terzo lungometraggio di finzione
per Rossetto, dopo una lunga gavetta nel documentario e le
pellicole Piccola patria ed Effetto domino, che già presentano alcune
delle tematiche indagate dal regista: l’anima del nord-est, nello
specifico del sistema bancario veneto e la sua crisi, analizzata in
maniera simbolica e antropologica.
I personaggi-funzione di The Italian Banker conducono una
partita spettrale
In una maestosa villa veneta,
esponenti dell’alta società veneta stanno partecipando a una festa
esclusiva; tuttavia molti di loro si presentano come emblema di una
borghesia in declino, decadente, dopo il crollo della Banca
Popolare del Nordest. La colpa del crollo viene indiscutibilmente
attribuita all’ex direttore della banca che, inaspettatamente,
comparirà alla serata di gala, proponendo un’inedita versione dei
fatti. Tra balli e coppe di champagne, verranno quindi indagate le
frustrazioni e inquietudine dei personaggi principali, legate
indissolubilmente a una situazione di disillusione collettiva.
I personaggi di The Italian
Banker non sono altro che futili pedine vittime di un
meccanismo economico irrefrenabile, fotografati nella loro
inesauribile sete di denaro, fonte di un immobilismo venale che
porta a un imbruttimento estetico ed etico del gusto della vita. La
festa di The Italian banker è, in realtà finita,
benché perpetrata nel tempo da chi non ha il coraggio di fare
fronte alla propria ipocrita umanità.
Non c’è nessuna spinta verso una
crescita umana e interiore in The Italian Banker,
che fotografa una provincia italiana decaduta, un nord-est
unicamente concentrato sul profitto e sulla ridondanza di
un’ingordigia venale. Il cast, composto da Fabio
Sartor, Sandra Toffolatti, Diego
Ribon, Mirko Artuso,Davide
Sportelli, e Valerio Mazzucato riesce a
rendere in maniera ottimale la meschinità di questi personaggi,
incastonati drammaticamente in una forma localistica e regionale
soprattutto mentale.
Le angosce e contraddizioni dei
personaggi-funzione sono scandagliate da Rossetto in una notte del
giudizio dai toni manichei, marcati in primo luogo dalla fotografia
in bianco e nero, che marca la simbologia spettrale dei personaggi.
L’assetto narrativo presenta toni espressamente teatrali, forse
enfatizzati forzatamente dal cast, lo stesso che era stato
assemblato per la rappresentazione teatrale.
Davide Sportelli e Mirko Artuso in una scena del film
La messa in scena di The
Italian Banker ricalca l’assetto teatrale dell’opera ed è
funzionale allo svelamento di una trama volta alla
caratterizzazione frammentata, incompleta e impoverita dei
personaggi principali, costantemente in tensione tra un presente
patinato e irraggiungibile e un passato remoto a cui non è più
possibile appigliarsi. Le psicologie disgregate dei personaggi
trovano il loro correlativo oggettivo in balli inconsistentemente
fastosi, forma di dialogo implicita tra interlocutori
impossibilitati a salvarsi.
The Italian Banker: un’unica location detta le leggi
narrative
La drammaturgia bipartita di
The Italian Banker scandisce nettamente il ritmo
narrativo, pur dovendosi scontrare con scambi di dialogo e
interlocuzioni che non riescono a scardinarsi dall’impianto
teatrale, e dunque risultano meno incisivi dell’effettivo valore
che avrebbero. La villa diventa campo di gioco, scacchiera
geometrica dalla cui partita non viene risparmiato nessuno, proprio
perché non si arriverà mai a una vera e propria risoluzione finale,
lasciando ambe le parte in una condizione di inesauribile
insussistenza.
Rossetto mette in atto una
riflessione sul sistema bancario veneto e la sua crisi, trattata in
maniera non convenzionale, osservando la vicenda dalla prospettiva
dei signori della finanza in netto contrasto con la schiera dei
beneficiati, che voltano repentinamente le spalle ai potenti ormai
decaduti. Lo tsunami collettivo, schiantatosi su innumerevoli
famiglie e aziende, viene esaminato in The Italian
Banker da una prospettiva decadente, riflessa nella
fotografia tagliente e biforcuta, tanto quanto la lingua di chi non
cesserà di reclamare il proprio lignaggio prestigioso, nonostante
il devastante tracollo finanziario.
Centro propulsore delle
inquietudini dei protagonisti è l’ambiente stesso in cui la vicenda
prende forma: un’unica location, una grande villa palladiana,
diventa campo di gioco, scacchiera imparziale che sancirà la
suddivisione in atti impliciti della pellicola. E’ una festa
esclusiva, elitaria, che riunisce personaggi di spicco
dell’aristocrazia veneta, nascosti dietro una patina di lusso
istintuale, che continueranno a propinare incessantemente nelle
conversazioni rubate da una macchina da presa invasiva.
La crisi dell’individuo ricalca
quindi quella comunitaria in The Italian Banker,
messa in luce dalla prospettiva spaziale, che alternativamente
illumina e oscura i reietti protagonisti, dando vita a un teatro
orrorifico marchiato da un’ironia pungente e amara. E’ il setting a
dettare le leggi narrative, scardinando qualsiasi paradigma
temporale per mettere in scena una ricerca plastica e materica di
un microcosmo modellato tramite l’immagine cinematografica.