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Joker: Joaquin Phoenix aperto al sequel, ma si farà davvero?

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Joker: Joaquin Phoenix aperto al sequel, ma si farà davvero?

Nonostante non si faccia altro che parlare di un ipotetico sequel di Joker da quando il film è praticamente arrivato nelle sale, ad oggi non sappiamo ancora quali siano i piani effettivi della Warner Bros. in merito ad un eventuale prosieguo della storia di Arthur Fleck.

Ora, è stato proprio Joaquin Phoenix a parlare della possibilità di tornare a vestire i panni del personaggio che gli ha permesso di vincere un meritatissimo Oscar come miglior attore protagonista. Phoenix non ha confermato in alcun modo il sequel, ma si è detto comunque interessato ad esplorare ulteriormente l’iconico supercriminale DC.

In occasione della presentazione del suo ultimo film, C’mon C’mon di Mike Mills, l’attore ha dichiarato a The Playlist: “Non so se lo faremo. Voglio dire, ne abbiamo iniziato a parlare da quando stavamo girando, perché questo personaggio è davvero interessante. Ci sono anche tante cose che potremmo fare con lui, tante cose che potremmo esplorare. Ma lo faremo davvero? Non lo so.”

Un sequel di Joker: sì o no?

Molti sono abbastanza scettici in merito ad un sequel di Joker. In realtà, nonostante fosse stato concepito come progetto autonomo, il film ha lasciato una porta aperta ad un eventuale seguito. Nel finale del film, Arhtur si trova rinchiuso all’Arkham State Hospital e lo vediamo uscire da una stanza lasciando dietro di sé una scia di impronte di sangue: probabilmente, ha appena ucciso la sua psichiatra, anche se non sappiamo se sia riuscito o meno a fuggire dagli infermieri dell’istituto che cercano di braccarlo.

Per quanto raccontasse una storia autosufficiente, il film ha lasciato quel tanto che basta per un eventuale nuovo film, che potrebbe approfondire – tra le altre cose – il legame tra il personaggio e Bruce Wayne o il destino del personaggio di Sophie (Zazie Beetz).

Daisy Ridley: 10 cose che non sai sull’attrice

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Daisy Ridley: 10 cose che non sai sull’attrice

Daisy Ridley è un’attrice britannica che ha studiato tanto per arrivare dove è arrivata. Conosciuta al mondo per il ruolo di Rey nella terza trilogia di Star Wars, Daisy è anche un’ottima cantante e ballerina. Occhi chiari, denti splendenti che si allargano sempre in un sorriso e voce dolce e suadente fanno di lei una delle attrici con una gran carriera che l’aspetta.

Ecco dieci cose che, forse, non sapevate di Daisy Ridley.

Daisy Ridley: film e carriera

 

1. Daisy Ridley è un’attrice britannica. Daisy Jazz Isobel Ridley è nata il 10 aprile 1992 a Westminster, Londra, figlia di Louise Fawker-Corbett e di Chris Ridley. Daisy è anche la più giovane di cinque sorelle, delle quali, due di loro sono sorellastre, figlie di una precedente relazione del padre. Il suo prozio era Arnold Ridley, un attore inglese. Daisy ha frequentato la Tring Park School for Performing Arts nell’Hertfordshire, dove ha praticato il musical teatrale, diplomandosi nel 2010, all’età di 18 anni. Al di là della recitazione, i suoi talenti si espandono nel balletto, nel jazz danzato, balli latino-americani e il tip tap. La sua tonalità vocale è il mezzo soprano, grazie al quale ha abilità nel jazz e nel cabaret.

2. Ha recitato in diversi noti film. All’inizio della sua carriera Daisy ha ottenuto ruoli in alcuni film piccoli film come Scawl, 100% Beef e Crossed Wire. Si è consacrata però in quel di Hollywood grazie al successo ottenuto con il ruolo di Rey nelle terza trilogia di Star Wars, iniziata nel 2015 con Star Wars: Il risveglio della forza. Daisy Ridley ha poi fatto parte del cast di Assassinio sull’Orient Express (2017) di Kenneth Branagh e successivamente ha recitato in Star Wars: Gli ultimi Jedi (2017), Ophelia (2018), Star Wars: L’ascesa di Skywalker (2019) e Chaos Walking (2021).

3. È anche doppiatrice. Oltre a comparire sul grande schermo, l’attrice si è cimentata anche nel doppiaggio, fornendo la sua voce per le versioni inglesi del film d’animazione giapponese Pioggia di ricordi (2016) e per il documentario La principessa e l’aquila (2016). Successivamente  presta la sua voce per il film Peter Rabbit (2018), interpretando il ruolo di Coda-Tonda, che riprende poi anche nel sequel Peter Rabbit 2 – Un birbante in fuga (2021). Ha poi doppiato il personaggio di Rey nelle serie animate Star Wars Rebels e Star Wars Force of Destiny.

Daisy Ridley in Star Wars

4. Daisy Ridley è stata scelta per il ruolo di Rey nel 2014. In quell’anno Daisy Ridley è stata scelta per interpretare Rey in Star Wars – Il risveglio della forza. La scelta di ingaggiare Daisy è venuta a J. J. Abrams, che ha voluto ripetere il principio di George Lucas, cioè il fatto di prendere e ingaggiare attori sconosciuti o semisconosciut per il ruoli principali, come era avvenuto per l’episodio IV, il primo Star Wars del 1977. Nell’ottobre 2015 è apparsa su una serie di francobolli prodotti dal servizio postale Royal Mail, con il personaggio di Rey raffigurato vicino a BB-8.

5. Daisy Ridley protagonista della terza trilogia. Il risveglio della forza ha dominato il botteghino per settimane, diventando uno dei film che ha incassato di più nel 2015, e consacrando Daisy come la vera e propria star del film. Dopo questo film, la sua carriera è in continua ascesa. Oltre ad aver prestato la voce a Lego Star Wars: Il risveglio della forza, Star Wars Forces of Destiny: Volume 1 e 2 e al video game Star Wars: Battlefront II, Daisy è stata ancora protagonista della saga in Star Wars: gli ultimi Jedi (2017). Dopo questo film ha prestato ancora la sua voce per Star Wars Forces of Destiny e la si vedrà presto nell’Episodio IX, previsto per il 2019.

daisy ridley

Daisy Ridley non è su instagram

6. Daisy Ridley odia i social media. In diverse interviste Daisy ha più volte definito i social media per niente sani per la salute mentale, danneggiando soprattutto quella dei teenagers. Secondo lei, il fatto di guardare continuamente immagini distorte di come dovrebbero essere è una follia. In realtà Daisy aveva un profilo ufficiale Instagram che però a disattivato da circa un paio di anni.

7. Daisy Ridley è stata criticata per aver sostenuto lo stop alla violenza. Il giorno dopo a quello in cui Jessica Alba aveva difeso le vittime di violenza armata che ha causato la morte di molte persone, tra cui molti giovani, Daisy ha realizzato un post riguardo l’argomento e richiamando l’attenzione sullo stop alla violenza. Con questo post Daisy è stata inondata di commenti, alcuni la lodavano, altri erano molto critici. Come conseguenza a questo, Daisy ha deciso di disattivare tutti i suoi account ufficiali, perciò non esistono canali ufficiali di Daisy Ridley né su Instagram, né su Twitter o Facebook.

Daisy Ridley: chi è il suo fidanzato

8. Ha una relazione con un collega. Da sempre molto riservata circa la sua vita personale, specialmente dopo aver cancellato tutti i suoi profili social, l’attrice non è però riuscita a nascondere la relazione che dal 2017 ha con un suo collega attore. Si tratta di Tom Bateman, conosciuto sul set di Assassinio sull’Orient Express. I due però sono molto attenti a non rivelare troppo della loro relazione, mantenendola dunque il più lontano possibile dai riflettori della celebrità.

Daisy Ridley è hot

9. È un’icona di sensualità. Da quando è diventata celebre grazie alla saga di Star Wars, la Ridley si è affermata come una delle attrici più belle e sensuali del panorama cinematografico odierno. Per molti è diventata una vera e propria icona di bellezza, che esula da certi canoni ormai stantii. Non sorprende dunque che l’attrice abbia posato anche come modella per alcune campagne pubblicitarie, con scatti che la ritraggono in tutta la sua bellezza.

Daisy Ridley: età e altezza dell’attrice

10. Daisy Ridley è nata a Londra, Inghilterra, il 10 aprile del 1992. L’attrice è alta complessivamente 170 centimetri.

Fonti: IMDb

Il Ritorno di Casanova: primo ciak per il nuovo film di Gabriele Salvatores

Sono iniziate le riprese del nuovo film del Premio Oscar Gabriele Salvatores “Il Ritorno di Casanova”, interpretato da Toni Servillo, Fabrizio Bentivoglio e Sara Serraiocco. Liberamente tratto dal romanzo di Arthur Schnitzler, il film è scritto da Umberto Contarello, Sara Mosetti e Gabriele Salvatores.

Il film narra la storia di un affermato regista italiano che, restio ad accettare lo scorrere del tempo, decide di raccontare il Casanova nel suo ultimo film. Durante le riprese si accorgerà di essere molto simile al personaggio che mette in scena, anche più di quanto potesse immaginare.  Nel cast inoltre Natalino Balasso, Alessandro Besentini e Bianca Panconi.

“Il Ritorno di Casanova” è prodotto da Indiana Production con RAI Cinema, BA.BE Productions ed EDI Effetti Digitali Italiani, produttore associato 3 Marys Entertainment, con il sostegno della Regione del Veneto concesso nell’ambito dell’Azione 3.3.2 del POR FESR 2014-2020 a favore della produzione cinematografica, e grazie al supporto della Veneto Film Commission, e in associazione con BPER Banca S.p.A. ai sensi delle norme del tax credit.

Le riprese si svolgeranno tra Veneto e Lombardia e dureranno 9 settimane. Il film uscirà nel 2022 e sarà distribuito da 01 Distribution.

Era Ora, al via le riprese del nuovo film di Alessandro Aronadio

Era Ora, al via le riprese del nuovo film di Alessandro Aronadio

Lunedì 11 Ottobre inizieranno le riprese del nuovo film di Alessandro Aronadio: ERA ORA. Il film vede Edoardo Leo (DANTE) e Barbara Ronchi (ALICE) nel ruolo di una giovane coppia.

Dante ha un bellissimo rapporto con la fidanzata Alice, ma ne ha uno davvero pessimo con il tempo. Assorbito da mille impegni, arriva sempre in ritardo e ha l’impressione che la sua vita stia scorrendo troppo velocemente. Il giorno in cui compie quarant’anni quell’impressione diventa incredibilmente realtà. Da quel momento Dante si ritrova a saltare in avanti di anno in anno, senza avere più controllo della sua vita.

Era Ora è un’esilarante e commovente romantic comedy su quello straordinario viaggio che ci ostiniamo a chiamare tempo.

Scritto da Alessandro Aronadio e Renato Sannio, ERA ORA è una co-produzione BIM PRODUZIONE, PALOMAR e VISION DISTRIBUTION e distribuito in Italia e nel mondo da VISION DISTRIBUTION.

Sedicicorto International Film Festival Forlì, tutti i premi del CortoInLoco

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Sedicicorto International Film Festival Forlì, dal 1° al 10 ottobre 2021, è tanti festival in uno. Per questo già nel primo weekend c’è stata una cerimonia di premiazione importante, quella che ha annunciato i vincitori della sezione CortoInLoco, concorso riservato alle produzioni realizzate nella Regione Emilia Romagna e ai suoi filmmaker.

E quest’anno anche ai suoi attori, nello specifico un’attrice giovanissima, protagonista del cortometraggio di Valerio Gnesini Uno dopo l’altro, al fianco di un interprete raffinato come Ivano Marescotti. Sibel Dalia Selo ha ricevuto il premio CortoInLoco di Domani, assegnato dal comitato artistico del festival, con la seguente motivazione:

Una giovanissima attrice. Nata già nel mondo del cortometraggio, respirando sin da subito. La sua interpretazione in Uno dopo l’altro ci fa già presagire che stia nascendo una stella. Che porta il nome di Sibel Dalia Selo”.

Anche il pubblico di Sedicicorto si è espresso sul suo film preferito nella selezione di CortoInLoco. I favori sono andati a Mi chiamavo Eva, di Miriam Previati, che con il suo film affronta un fenomeno molto serio e dai risvolti drammatici come il Revenge Porn. Ecco la motivazione del premio, che è stato ritirato dalla stessa regista.

Un tema forte quanto delicato. Ma che la regista è stata capace di raccontare con una sensibilità narrativa e interpretativa in grado di coinvolgere il pubblico. Sperando che quello più giovane sappia coglierne la potenza del messaggio”.

La giuria di Sedicicorto, composta da Catia Donini, Luisa Ceretto e Gianpiero Ariola, ha assegnato due menzioni speciali. La prima è andata a Uno dopo l’altro, un secondo riconoscimento quindi per il film di Valerio Gnesini. Questa la motivazione:

Per aver saputo vivacizzare la materia di uno spot ecologista con una tensione di film di fiction. L’ambiguità che caratterizza l’azione è in grado di rafforzare emotivamente, con una vena thriller, il messaggio morale”.

Gnesini è in eccellente compagnia, dato che l’altra menzione speciale è andata a Giorgio Dirittie al suo cortometraggio Zombie, un inedito Halloween da parte di uno dei registi italiani più apprezzati degli ultimi anni. Diritti “conferma la sua sensibilità nel cogliere il manifestarsi del turbamento umano, mettendolo in dialogo con un mondo altro che è molto più vicino di quanto immaginiamo

Infine, la giuria ha assegnato il premio Luminor CortoInLoco 2021 al film Capitan Didier di Margherita Ferri, delicata storia di un bambino che sogna di costruire la sua barca fatta solo di cartoni per la pizza. Come spiega la motivazione, Margherita Ferri ha “saputo trattare tematiche come la solidarietà, come l’accoglienza, dando corpo ai sogni del piccolo protagonista. Una regia sicura che avvalendosi dell’uso della metafora, dà prova di consapevolezza linguistica, optando per una scelta stilistica non scontata”.

Sedicicorto Forlì International Film Festival 2021, dal 1° al 10 ottobre, è realizzato con il contributo di Comune di Forlì, Film Commission Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna, DG Cinema e Audiovisivo – MIC, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì la sponsorship di Intesa San Paolo, Daniele Alessandrini Abbigliamento, Cantine DreiDonà, Progetto Romagna e Acquainbrick, con il patrocinio del Parlamento Europeo, AFIC e FEDIC.

Linea d’Ombra Festival 2021, XXVI edizione, dal 23 al 30 ottobre

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Linea d’Ombra Festival 2021, XXVI edizione, dal 23 al 30 ottobre

Linea d’Ombra Festival 2021, XXVI edizione, dal 23 al 30 ottobre, si va definendo il programma dell’evento che andrà in scena a Salerno nuovamente in presenza dopo la versione on line e di resistenza del 2020, quando il festival ha dovuto chiudere le location al pubblico dopo appena un giorno per il decreto ministeriale.

Quest’anno invece il pubblico potrà godere del programma di Linea d’Ombra nel suo habitat naturale, la sala, dove saranno proiettate le oltre 100 opere in concorso selezionate tra le oltre 1500 iscritte in preselezione, per un totale di 77 paesi rappresentati.  Tra i film in concorso, ben 34 sono diretti da registe donne, un dato di cui la direzione artistica del festival va quest’anno particolarmente fiero e che rientra perfettamente nel tema portante di quest’anno.

LINEA D’OMBRA 2021, DOMANI

Il tempo si è fermato per oltre un anno, adesso ricomincia a scorrere ed è al futuro che si deve guardare, con rinnovata fiducia. È a questo che hanno pensato il direttore artistico di Linea d’Ombra Boris Sollazzo e il presidente e fondatore del festival Giuseppe D’Antonio quando hanno scelto il tema dell’edizione 2021, che così descrivono.

Domani sembra incarnare meglio il senso di qualcosa che non è ancora, ma che ci indica anche dove dobbiamo posare lo sguardo una volta lasciateci alle spalle le macerie di un mondo segnato dalla tragedia della pandemia. Da un lato Domani ci costringe a considerare dove siamo ancora, dall’altro indica una prospettiva verso cui muovere per conservare, certo, ma anche per cambiare, se possibile radicalmente. Domani sembra innescare il senso di una rottura con il passato, la voglia di un cambiamento necessario a seppellire un tempo e una storia, un mondo del quale si sono drammaticamente rivelate fragilità, ritardi, ineguaglianze, errori da sanare, se possibile. Il giorno che verrà ci chiama a un impegno, appunto perché è prossimo e irreversibile, come tutti i cambiamenti che non solo la post-pandemia richiede. Domani sembra ci impegna tutti a uno sguardo più consapevole sul futuro che immancabilmente arriverà”.

Per questo anche l’immagine ufficiale di Linea d’Ombra, anche quest’anno ideata e realizzata da Roberto Policastro è una chiara icona del concetto stesso di proiezione avanti nel tempo.

Ci è venuto naturale pensare al nostro futuro prossimo, allo slancio di un una nuova visione ispirata dalla curiosità, alla voglia di focalizzare i nostri prossimi passi con l’entusiasmo dell’umana esplorazione. L’ignoto che spaventa diventa una leva che ci riporta al naturale istinto di affrontare il nuovo giorno come una nuova avventura, la paura di perdere quello che siamo lascia il posto alla voglia di evolverci e scoprire chi diventeremo. Lo spazio è da sempre la più entusiasmante metafora della realtà, scienza e fantasia che stimolano a riflettere sul destino degli uomini, qualcosa che sorvola i limiti di genere e le culture, unisce tutti in nome del sogno di un nuovo futuro.”

Il direttore artistico e il presidente hanno inoltre deciso di dedicare il festival di quest’anno a Patrick Zaki.

Linea d’Ombra Festival XXVI edizione è un’iniziativa promossa dalla Associazione SalernoInFestival e realizzata con il contributo e il patrocinio della Direzione generale Cinema e audiovisivo – Ministero della Cultura, della Regione Campania con la Film Commission Regione Campania, del Comune di Salerno. Main Sponsor: Fondazione Cassa Rurale Battipaglia – Banca Campania Centro, Nexsoft S.p.A. Altro ente sostenitore: Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana.

Belgravia, recensione della serie di Julia Fellowes

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Belgravia, recensione della serie di Julia Fellowes

Si intitola Belgravia e si candida ad essere una delle prossime miniserie must see della stagione tv autunnale. Arriva il 6 ottobre su Sky Serie e in streaming su NOW e i motivi per cui dovrebbe solleticare il palato sono diversi. Primo tra tutti, il titolo pungola il serialholic che ha amato Shelock: la vetta massima della serie tv con Benedict Cumberbatch e Martin Freeman è infatti l’episodio 1 della seconda stagione, che si intitola proprio “Uno Scandalo a Belgravia”, vedeva Sherlock alle prese con Irene Adler ed era basato sul racconto Uno Scandalo in Boemia, di Conan Doyle, ovviamente.

Belgravia, il quartiere chic di Londra in cui era ambientato quell’episodio della serie BBC e che dà il titolo alla serie è in realtà anche il titolo del romanzo da cui è tratta la miniserie, e come questo breve e prezioso ciclo di sei episodi, è firmato da Julian Fellowes. E qui veniamo al secondo e più importante motivo per cui Belgravia è una serie da non perdere: Fellows è infatti il papà di Downton Abbey, la premiatissima serie tv (15 Emmy) con Michelle Dockery e Maggie Smith. 

Sia l’assonanza con l’episodio di Sherlock, che la sicurezza della mano che l’ha scritta e trasposta poi sul piccolo schermo, contribuiscono a fornire sufficienti elementi per convincere lo spettatore a guardarla, ma la raffinatezza di scrittura di Fellowes sarà poi l’elemento che avvinghierà l’attenzione.

Belgravia, la trama

1815, la notte tra il 15 e il 16 giugno, Bruxelles. Al ballo organizzato dalla Duchessa di Richmond per il Duca di Wellington alla vigilia della Battaglia di Quatre Bras, dunque due giorni prima della famigerata Battaglia di Waterloo, sono presenti anche James e Anne Trenchard, che vivono agiatamente grazie ai profitti della loro impresa in ambito commerciale. Sophia, la figlia della coppia, cattura l’attenzione di Edmund Bellasis, erede di una delle famiglie più ricche e degne di nota di tutta l’Inghilterra. L’unione dei due forgerà un’eredità che creerà scandalo per le generazioni a venire. Ventisei anni dopo, quando le due famiglie vivono ormai entrambe nell’elegante quartiere londinese di Belgravia, gli eventi e i segreti di quel ballo tornano a galla, con tutte le conseguenze del caso…

Ed eccoci qui, in quell’ambiente tanto familiare a Fellowes: alta borghesia, nobili, balli, segreti, bugie, dinamiche di corte, ma anche downtown con maggiordomi e servette che tentano di stare a galla come possono, nutrendo a volte stima, altre volte (più spesso) invidia verso coloro che servono. Nessuno, in Belgravia, è un personaggio secondario: l’autore conferisce ad ognuno uno spessore, un ruolo nella storia, ognuno è un mattone che aiuta nella costruzione della struttura perfetta.

La recensione di Belgravia

Come aveva già dimostrato per lo show prodotto per iTv, Julian Fellowes conferma di avere una predilezione per i personaggi femminili. Come quelle di Casa Crawley, anche le donne protagoniste di Belgravia sono sfaccettate, fuori dal loro tempo, con un grande spessore morale ma ancora di più con forza d’animo e desiderio di autonomia, padrone del loro destino e quasi mai imbrigliate nello stereotipo della donna dell’800: consce del loro ruolo e dei tempi ma anche in grado di gestire la propria vita e gli accidenti che capitano loro volgendo le situazioni a proprio vantaggio.

Certo, siamo lontani dal sontuoso affresco storico che è stato Downton Abbey, ma è pur vero che in questo caso si parte da un testo “limitato”, Belgravia è una miniserie che mostra tutti i punti forti della scrittura di Fellowes. 

La narrazione si concentra ovviamente su amori proibiti, scandali e intrecci, questioni d’onore e di debiti, nobili in disgrazia e ricchi commercianti che hanno fatto fortuna sgomitando e facendosi valere. È sempre presente il concetto del contrasto di classe ma allo stesso tempo è forte l’idea che, nonostante le regole della società ottocentesca, chiunque può trovare fortuna nel mondo. C’è, di fondo, un certo moralismo, la tendenza a dividere buoni e cattivi, optando per scene di redenzione e sacrificio al fine di riscattare chi non ha avuto un comportamento virtuoso (Thomas Barrow di Downton Abbey vi dice niente?). A questo si aggiunge un trattamento superficiale degli “avversari” della vicenda, una narrazione a volte semplificata che però sembra curiosamente appannaggio dei personaggi maschili, che ingiustamente appaiono sempre un po’ impacciati, ignari, meschini, insicuri. 

Nonostante la sensazione di déjà-vu che percorre tutta la miniserie, Belgravia è un prodotto ben confezionato, che facendo leva sui meccanismi da soap riesce a costruire una narrazione intrecciata e articolata che spinge lo spettatore a spron battuto verso quel finale atteso ma non per questo meno soddisfacente. 

Steve Carell: 10 cose che non sai sull’attore

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Steve Carell: 10 cose che non sai sull’attore

Steve Carell è uno degli attori più brillanti e versatili che il mondo del cinema e delle serie tv abbia mai visto, capace di far ridere e commuovere il pubblico di tutto il mondo. L’attore americano ha sempre lavorato sodo per poter arrivare dove si trova ora, capace di rialzarsi dopo diverse cadute e dimostrando al mondo di saper affrontare qualsiasi tipo di ruolo, da quello comico a quello drammatico. Ecco, allora, dieci cose da sapere su Steve Carell.

Steve Carell film

steve carell

1. La filmografia di Steve Carelll. La sua carriera è iniziata nel 1991 quando ha iniziato a partecipare al film La tenera canaglia e, successivamente, apparendo in televisione nelle serie The Dana Carvey Show (1996), Over the Top (1997), Just Shoot Me! (1998) e Strangers with Candy (2000), oltre che al Saturday Night Live (1996-2011). Dopo il successo di Una settimana da Dio (2003), Anchorman – La leggenda di Ron Burgundy (2004) e della serie The Office (2005-2013), Carell lavora in 40 anni vergine (2005), Little Miss Sunshine (2006), Un’impresa da Dio (2007), Agente Smart – Casino totale (2008) e Notte folle a Manhattan (2010). In seguito, l’attore ha partecipato in A cena con un cretino (2010), Crazy, Stupid, Love (2011), Cercasi amore per la fine del mondo (2012), Anchorman 2 – Fotti la notizia (2013) e Foxcatcher: Una storia americana (2014). Tra i suoi ultimi film, vi sono Freeheld: Amore, giustizia, uguaglianza (2015), La grande scommessa (2015), Cafè Society (2016), La battaglia dei sessi (2017), Last Flag Flying (2017), Beautiful Boy (2018), Vice – L’uomo nell’ombra (2018) e Benvenuti a Marwen (2018). Nel 2020 recita invce in Irresistible. È poi tra i protagonisti delle serie The Morning Show e Space Force, entrambe ancora in corso.

2. Non solo attore, ma anche doppiatore, produttore e sceneggiatore. Nel corso della sua carriera, Carell ha vestito i panni del doppiatore, prestando la propria voce a film come La gang del bosco (2006), Ortone e il mondo dei Chi (2008), Cattivissimo Me (2010), Cattivissimo Me 2 (2013), Minions (2015) e Cattivissimo Me 3 (2017). In quanto produttore, ha lavorato alla produzione di film come 40 anni vergine, Agente Smart – Casino totale, Crazy, Stupid, Love e le serie Riot (2014), Inside Comedy (2012-2015) e Angie Tribeca (2016-2018). L’attore, inoltre, ha partecipato a molti progetti in qualità di co-sceneggiatore, come per 40 anni vergine e per le serie The Dana Carvey Show, The Office e Angie Tribeca.

Steve Carell e sua moglie

3. È sposato da molti anni. Steve Carell ha conosciuto sua moglie, Nancy, mentre entrambi stavano partecipando ad un corso di improvvisazione teatrale, la Second City comedy troupe di Chicago, di cui Steve era l’insegnante e Nancy l’allieva. I due non si sono persi di vista e, dopo essersi frequentati per diverso tempo, soprattutto nel bar in cui lei lavorava e lui si fermava a parlare per molto tempo, si sono sposati il 5 agosto del 1995. Marito e moglie hanno lavorato spesso insieme, come in 40 anni vergine e The Office.

4. Ha anche due figli ormai grandi. Dopo qualche anno dal loro matrimonio, i due hanno messo su famiglia, tanto da diventare genitori di due figli. Infatti, nel 2001 è nata Elisabeth Anne, mentre nel 2004 è nato John.

Steve Carell in Foxcatcher

steve carell

5. Lavorare in questo film è stata un’opportunità imperdibile. Foxcatcher è il film che ha regalato a Steve Carell la sua prima nomination agli Oscar, ma per lui questa è stata un’occasione alla quale non poteva dire di no. Lo stesso attore ha dichiarato che “È stata una grande opportunità per me. Non ci ho pensato due volte. Sarebbe stato pazzesco non accettarlo.

6. Non ha mai visto Du Pont come un cattivo. Stando alle dichiarazioni dell’attore, egli non ha mai visto il suo personaggio come un villain e di certo non voleva dipingerlo in questo modo. Secondo lui “Qui c’era un ragazzo che era il prodotto della sua educazione, la sua enorme ricchezza. Era isola in gran parte da molte delle cose che desiderava ardentemente ed è stato aggravato problemi mentali. Era qualcuno che non possedeva gli strumenti per ottenere ciò che voleva dalla vita: e, in tal senso, incredibilmente straziante”.

Steve Carell in The Office

7. Ha detto no ad un ritorno della serie. Secondo Steve Carell non sarebbe una buona idea quella di riportare in auge la sitcom. L’attore, infatti, ha dichiarato: “Penso che sia esistito in quel tempo e con quelle persone e sembrava giusto. C’era qualcosa di così speciale in questo e, immagino che sia un modo strano per dirlo, ma mi piace troppo per rifarlo un’altra volta. È troppo speciale per me, nel mio cuore, in quel periodo di tempo”.

8. La serie ha avuto più successo oggi di dieci anni fa. Secondo Carell, The Office è una serie che ha avuto più successo negli ultimi anni, più di quanto ne avesse dieci anni, cioè ai tempi della messa in onda. Grazie al fatto che la serie è disponibile su diverse piattaforme streaming, secondo l’attore questo ha aiutato a risvegliare l’interesse per un certo tipo di show.

Steve Carell oggi

9. Ha molti progetti in mano. La carriera di Carell non si è mai arrestata nel corso degli anni e, anche adesso, ha in mano diversi progetti. Prossimamente lo si vedrà nella serie The Morning Show, attualmente in fase di post-produzione, mentre sta lavorando al film Irresistible e al film d’animazione Minions: The Rise of Gru. Inoltre, l’attore è stato annunciato come facente parte del cast della serie Space Force.

Steve Carell: età e altezza

10. Steve Carell è nato il 16 agosto del 1962 a Concord, nel Massachusetts, e la sua altezza complessiva corrisponde a 175 centimetri.

Fonti: IMDb, Entertainment Weekly, The Guardian, Country Living

Heath Ledger: 10 cose che non sai sull’attore

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Heath Ledger: 10 cose che non sai sull’attore

Heath Ledger, l’attore premio Oscar per Il cavaliere oscuro è scomparso tragicamente martedì 22 gennaio 2008, in seguito ad una intossicazione acuta da farmaci. Tutto l’ambiente del cinema ricorda continuamente questo tragico anniversario e Christopher Nolan che ha lavorato con l’attore nel suo ultimo film completo ha rilasciato alcune commoventi dichiarazioni. Nonostante la sua giovinezza, Ledger era noto ad hollywood già da un ventennio e tra mille provini, parti e grandi film ripercorriamo ora la sua carriera attraverso 10 curiosità sulla sua storia.

Ecco 10 cose che non sai di Heath Ledger.

Heath Ledger: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film. Ledger debutta sul grande schermo con i film Balckrock e Un computer a 4 zampe, entrambi del 1997. Ottiene però grande notorietà grazie ai film 10 cose che odio di te (1999), Il patriota (2000), Il destino di un cavaliere (2001) e Le quattro piume (2002). Successivamente recita anche in La setta dei dannati (2003), I fratelli Grimm e l’incantevole strega (2005) e I segreti di Brokeback Mountain (2006), di Ang Lee, che lo consacra come uno degli attori migliori della sua generazione. Successivamente è in Casanova (2005), Paradiso + Inferno (2006) e Io non sono qui (2007). Escono poi postumi i suoi ultimi film: Il cavaliere oscuro (2008) di Christopher Nolan Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo (2009).

Heath Ledger: la sua morte

2. È deceduto a 28 anni. Heath Ledger è morto martedì 22 gennaio 2008. Il suo corpo senza vita e completamente nudo fu trovato dalla domestica e da una fisioterapista con la quale l’attore aveva un appuntamento nell’appartamento, a SoHo, New York, nel primo pomeriggio. Pare infatti che alle 13 (ora locale) fosse ancora vivo e il decesso sarebbe avvenuto tra quest’ora e le 14.45. Subito il marciapiede davanti all’edificio viene riempito di fiori, biglietti e omaggi all’attore. Il 6 febbraio 2008 sono stati resi pubblici i risultati dell’autopsia, e la polizia ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Mr. Heath Ledger è morto per una intossicazione acuta provocata dagli effetti combinati di ossicodone, idrocodone, diazepam, temazepam, alprazolam e doxilamina.” Dunque confermate le voci secondo cui la morte  è avvenuta per avvelenamento causato dagli effetti combinati di sonniferi, ansiolitici e analgesici, che l’attore stava prendendo dietro normale prescrizione medica.

Heath Ledger e il suo primo lavoro da attore

3. Ha inziato la sua carriera recitando in teatro. Per Heath Ledger il primo ruolo da attore fu quello di Peter Pan, interpretato a teatro con compagnia teatrale da lui frequentata in quegli anni.  Ha dichiarato che i suoi attori e registi preferiti sono  Gene KellyJudy GarlandBob FosseStanley KubrickKatharine HepburnJack Nicholson, Marcel Cann, Terrence MalickMel Gibson, e Meryl Streep.

Heath Ledger: i film mancati

Heath Ledger film4. Ha perso molte occasioni per noti film. Come molti attori della sua generazione Heath Ledger ha fatto migliaia di provini ed  è stat preso in considerazione per molti ruolo poi però mancati. Tra questi ci sono film noti come Alexander di Oliver Stone, ruolo andato poi a Colin Farrell. Era stato considerato per il ruolo di Kar in Il monaco (2003) ma alla fine ha pero deciso di rifiutare l’offerta. Fu scritturato anche per la televisione per la parte da protagonista di Max nello show televisivo Roswell (1999). Tuttavia, lo spettacolo è stato originariamente sviluppato per Fox e dal momento che aveva già recitato in Roar (1997), serie che non ha avuto successo, lo studio non voleva assumerlo. Doveva recitare nel film drammatico di Baz Luhrmann, Australia (2008), ma si è tirato indietro per interpretare il Joker ne Il cavaliere oscuro (2008). Gli è stato offerto il ruolo Peter Parker in Spider-Man (2002) che ha rifiutato. Era in trattative per interpretare il ruolo di “Llewelyn Moss” in Non è un paese per vecchi (2007), ma ha deciso di prendersi un po’ di tempo libero.

Heath Ledger ha vinto l’Oscar interpretando Joker

5. È il suo ruolo più celebre. La performance che gli è valso il Premio Oscar postumo è quella del JOKER nell’acclamatissimo film di Christopher Nolan The Dark Knight, conosciuto in Italia come Il Cavaliere Oscuro. Il film, uscito a Luglio del 2008 fu un successo di pubblico e critica e da molti è ancora considerato il miglior cinecomics di sempre. Fa parte della trilogia su Batman prodotta dalla Warner Bros che racchiude anche il primo film Batman Begins e The Dark Knight Rises. Per il suo ruolo ha dichiarato di essersi ispirato ad Alex di Arancia Meccanica di Stanley Kubrick. Prima di morire dichiarò che trai ruoli da lui interpretati il suo preferito è proprio il Joker.  Ha incontrato  Christopher Nolan per scambiare idee su come avrebbe interpretato il Joker prima ancora che ci fosse una sceneggiatura completa per Il cavaliere oscuro. Era la prima e unica scelta di Christopher Nolan per il Joker. Ha diretto entrambi i video amatoriali realizzati dal Joker nel film.

6. Ha stabilito una serie di primati. Ledger non è solo il primo e l’unico attore ad essere nominato per un Academy Award per aver interpretato Joker, ma il primo e unico attore ad assicurarsi una nomination per un film di Batman e per un cinecomics. Sua figlia Matilda Ledger riceverà l’Oscar per Il cavaliere oscuro quando compirà diciotto anni. Fino a quel momento la statuetta sarà sotto la custodia di suo padre Kim Ledger , madre Sally Bell e sorella Kate Ledger, secondo le regole dell’Accademia. Ha vinto quasi tutti i premi in cui è stato nominato per la sua interpretazione di JOKER ne Il cavaliere oscuro (2008), inclusa la storica cinquina (un Golden Globe, BAFTA, SAG, Critics ‘Choice Award e Oscar).

Heath Ledger Joker

Heath Ledger e Michelle Williams

7. Ha avuto una relazione con la nota attrice. È diventato padre per la prima volta, a 26 anni, quando la sua fidanzata Michelle Williams ha dato alla luce la loro figlia, Matilda Ledger, il 28 ottobre 2005, il cui padrino di battesimo è stato Jake Gyllenhaal, amico di Ledger e suo partner in Brokeback Mountain, mentre la madrina è stata l’attrice Busy Philipps.. I due attori si erano conosciuti sul set de I segreti di Brokeback Mountain nel giugno del 2004. Nel film l’attrice interpretava la moglie del personaggio di Ledger. Nel settembre 2007, tuttavia, venne confermato che i due avevano chiuso la loro relazione.

Heath Ledger e Peter Sellers

8. Era parente del noto attore. Come forse pochi sapranno, Heath Ledger era un lontano parente dell’attore e comico Peter Sellers, attraverso i loro comuni antenati ebrei sefarditi, Daniel de David de Mendoza e Esther Lopez. Sellers è stato uno dei più celebri attori degli anni Sessanta, interprete di film come Il dottore stranamore, Ciao Pussycat, James Bond 007 – Casino Royale, Oltre il giardino e molti altri.

Heath Legder: i suoi hobby e la regia

9. Era pronto a digire un suo film. Tra i suoi hobby ricordiamo il surf, lo skateboard, gli scacchi, la fotografia, la regia. Proprio per l’amore per il surf alla fine della cerimonia il corpo dell’attore è stato cremato. Successivamente, al tramonto, i partecipanti si sono recati sulla spiaggia dove Ledger adorava praticare surf, e hanno fatto un bagno collettivo vestiti. Ledger stava inoltre progettando di dirigere il suo primo lungometraggio basato sul romanzo di Walter Tevis del 1983 “The Queen’s Gambit“.

Heat Ledger in Parnassus

10. Altri attori hanno portato a termine il film per lui. Come tributo, Johnny Depp , Colin Farrell e Jude Law hanno aiutato Terry Gilliam a completare Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo (2009) prendendo il ruolo incompleto di Ledger. Il personaggio, dunque, subisce delle trasformazioni estetiche nel corso del film, così da giustificare il continuo cambio di volto. In questo modo il pubblico è stato in grado di assistere alla sua ultima esibizione. I tre attori hanno donato poi donato i loro stipendi alla figlia di Ledger.

Fonte: IMDb

Una famiglia Mostruosa: il trailer del film di Volfango de Biasi

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Una famiglia Mostruosa: il trailer del film di Volfango de Biasi

Ecco il trailer di Una famiglia Mostruosa, il film di Volfango de Biasi con Massimo Ghini, Lucia Ocone, Lillo, Ilaria Spada, Cristiano Caccamo, Emanuela Rei e con Paolo Calabresi, dal 25 novembre al cinema.

Una famiglia Mostruosa, la trama

Quando Luna e Adalberto scoprono di aspettare un figlio, per il ragazzo arriva il momento di presentare la fidanzata alla sua blasonata famiglia. Peccato che i suoi si rivelino “mostruosi” nel vero senso del termine: un padre vampiro, una madre strega, una nonna fantasma e uno zio zombie. Riusciranno a sopportare l’unione del loro rampollo con una comune mortale?

Amber Heard: 10 cose che non sai sull’attrice

Amber Heard: 10 cose che non sai sull’attrice

Amber Heard è nata ad Austin, Texas nel 1986, e ha cominciato la propria carriera nel 2004. In molti la conoscono e la amano per il corpo e il fisico straordinari, alcuni hanno seguito il suo matrimonio con Johnny Depp, altri hanno seguito la sua carriera. Ha talento, è bellissima e sexy, e allo stesso tempo tratta il proprio successo con molta nonchalance e cerca di mantenere la propria privacy.

Ecco alcune curiosità su Amber Heard.

Amber Heard: i suoi film e le serie TV

1. I film con Amber Heard. È nata in Texas, e si chiama Amber Laura Heard. Ha attirato l’attenzione di molti quando è comparsa in un film nominato all’Oscar, North Country – Storia di Josey (2005), nel quale ha interpretato la versione giovane del personaggio di Charlize Theron nei flashback. Da allora, ha recitato nella serie Hidden Palms (2007) ed è stata ospite di serie tv come Californication (2007), The O.C. e Criminal Minds (2005). Tra i film con Amber Heard, ci sono Friday Night Lights (2004), Alpha Dog (2006), Never Back Down – Mai arrendersi (2008), The Joneses (2009), Drive Angry (2011), e Syrup (2013). Nel 2008, l’attrice ha attirato l’attenzione su di se grazie al proprio ruolo in Strafumati, una commedia esilarante con i re della commedia americana Seth Rogen e James Franco.

Nel 2009, ha recitato con film campione di incassi Benvenuti a Zombieland insieme a Woody Harrelson, Bill Murray e Jesse Eisenberg. Inoltre, lo stesso anno, ha recitato nel thriller Il segreto di David con Sela Ward, Dylan Walsh e Penn Badgley. Nel 2011, poi, ha recitato in The Rum Diary – Cronache di Una passione con Johnny Depp (dove si sono conosciuti, anche se i due non hanno cominciato a frequentarsi fino al 2012), e in The Ward – Il reparto di John Carpenter. Più di recente, i ruoli principali di Amber Heard sono stati in Il potere dei soldi (2013), Machete Kills (2013) e 3 Days to Kill (2014), ma soprattutto l’abbiamo vista nel ruolo di Mera in Justice League Aquaman.

Nel 2020 è stata trai protagonisti nel ruolo di Nadine Cross dell’attesissima serie tv The Stand, l’adattamento dell’omonimo romanzo di Stephen King. Nel 2021 ha ripreso il ruolo nella di Mera nella Zack Snyder’s Justice League, la versione originale del film del 2017 che era stato rimaneggiato e tagliato da Joss Whedon dopo l’abbandono del regista per il suicidio improvviso della figlia. Nel 2022 riprenderà invece ruolo di Mera nell’annunciato Aquaman 2.

2. Amber Heard si è preparata per il ruolo in Zombieland in soli due giorni. L’attrice è famosa per lavorare duramente. Quando accettò il ruolo di 406 nel film, Amber Heard lo accettà sapendo che avrebbe avuto solamente due giorni per prepararsi. Il ruolo era quello della vicina di Columbus (interpretato da Jesse Eisenberg), che appare in alcuni flashback che spiegano come Columbus sia venuto a conoscenza dell’epidemia zombie: quando lei si presenta bussando alla sua porta, racconta di essere stata aggredita da un uomo che si stava trasformando in zombie. Lo attacca a sua volta, e per lei non finisce molto bene: Columbus le rompe una caviglia con una porta, e la finisce colpendola alla testa con una cassetta della toilette.

3. Amber Heard è un’appassionata di libri. Sembra che Amber Heard sia un’appassionata di auto e di armi da fuoco, oltre che di libri. Ed è famosa per avere l’abitudine di portare sempre con sé dei libri di seconda mano, tra cui La Bibbia di Jefferson. Notoriamente atea, ha più volte affermato che la conoscenza è la sua religione. Inoltre, ha affermato di non guardare davvero la televisione e che, se avesse avuto il talento necessario, le sarebbe piaciuto fare la scrittrice.

amber heard

 Amber Heard e Johnny Depp

 

4. Prima di Johnny Depp, Amber Heard ha avuto una relazione seria con una ragazza. È durata quattro anni e mezzo, la seria relazione della Heard con l’artista e fotografa Tasya Van Ree. Ora, l’attrice parla apertamente della propria bisessualità e, in un’intervista con Elle, ha affermato di non rimpiangere il tempo passato con l’ex fidanzata. “Non voglio che sembri che nasconda qualcosa” ha datto al giornale, “Non mi vergogno e non mi sono mai vergognata.”

5. Il divorzio tra Johnny Depp e Amber Heard. Sembra che i due abbiano cominciato a frequentarsi nel 2012, e che nel 2013 la loro relazione fosse pubblica. Nel gennaio 2014, i fan festeggiarono il loro fidanzamento. Purtroppo, il matrimonio non durò a lungo, e Johnny Depp e Amber Heard hanno divorziato nel maggio 2016. Il giorno successivo al divorzio, lei ottenne un’ordinanza restrittiva contro di lui per violenza domestica. In seguito, però, le accuse di violenza sono state ritirate.  La tesi dell’attrice è stata smentita dalla polizia di Los Angeles, anche se tuttora la vicenda risulta controversa.

Amber Heard: nuda sul grande schermo

6. Le scene topless e la carriera di Amber Heard. Abbiamo visto Amber Heard nuda o seminuda sullo schermo, e lei è molto realistica a riguardo, e su come funzioni l’industria del cinema. “Prima di tutto, bisogna comparire come ospiti in serie tv, cosa che ho fatto parecchio” ha detto, “E ho fatto anche tantissime scene in topless. Ho pagato un piccolo prezzo, cosa che bisogna fare per andare più lontano. Ma ho sempre saputo cosa stessi facendo in un film. Se il mio ruolo era solo quello, io potevo prendere la decisione, da adulta, di usarlo a mio vantaggio o meno.”

Amber Heard è Mera in Aquaman

7. Ha interpretato la celebre eroina. Nel film campione d’incassi Aquaman, la Heard ha interpretato il personaggio di Mera, figlia di re Nereus, la quale possiede poteri idrocinetici e telepatici che le permettono di controllare l’ambiente acquatico e di comunicare con altri Atlantidei. Un personaggio particolarmente importante, che aiuta il protagonista Arthur Curry a compiere il suo destino. L’attrice riprenderà poi questo stesso ruolo anche per l’annunciato sequel, nonostante sia stata portata avanti una petizione per impedirle di interpretare nuovamente il personaggio.

Amber Heard nuda

Amber Heard è su instagram

8. Ambers Heard su Instagram chiede aiuto ai fan per una buona causa. Il profilo di Amber Heard su Instagram ha un milione di follower, e poco più di un mese fa l’attrice ha usato il social per lanciare un appello per raccogliere fondi per le cure mediche di una dodicenne siriana di nome Weam. “Soffre di una malattia mortale, e ha disperatamente bisogno del nostro aiuto”. In seguito, l’attrice ha raccontato di essere stata ispirata dalla ragazzina, dalla sua “anima bella, luminosa e ottimista”.

Amber Heard e Elon Musk

 

9. Avrebbe avuto una relazione con il noto miliardario. La causa di divorzio tra la Heard e Johnny Depp è ormai una vicenda nota, a partire dalla quale sono stati svelati numerosi retroscena e situazioni inaspettate. Una di queste è la relazione che l’attrice avrebbe avuto con Elon Musk, il celebre miliardario sudafricano, nel momento in cui era ancora sposata con Depp. Ad oggi, però, questa è ancora solo una speculazione priva di conferme ufficiali.

Amber Heard: età e altezza dell’attrice

10. Amber Heard è nata ad Austin, in Texas, il 22 aprile del 1986. L’attrice è alta complessivamente 170 centimetri.

Fonti. WhatCulture, SheKnows, IMDb, DailyMail

Ultron: le 10 varianti più potenti nei fumetti

Ultron: le 10 varianti più potenti nei fumetti

Ultron è diventato uno degli esseri più potenti dell’intero Multiverso del MCU nell’ultimo episodio della serie What If…?. L’intera esistenza di Ultron si basa sull’evoluzione in forme sempre più avanzate, sia nella continuity principale di Terra-616 che oltre. Alcune di queste varianti sono più che potenti, in grado di raggiungere un livello cosmico non dissimile da quello della sua controparte animata nella serie Disney+. Tuttavia, ogni iterazione del classico nemico dei Vendicatori diventa sempre più difficile da sconfiggere, indipendentemente dall’universo in cui si trova.

Ultrog

Ultrog è una versione potente di Ultron proveniente da Terra-8311, la stessa realtà che ha prodotto Peter Porker, Spider-Ham. In questo universo antropomorfo, Ultrog ha gli stessi poteri e abilità di base della sua controparte di Terra-616, che sono vastissimi.

Ha una forza e una durata sovrumane grazie alla sua struttura in adamantio. Può anche volare o, nel caso di questo universo, scalare grattacieli come l’Empire State Building. È una creazione di Kangaroo il Conquistatore, una delle varianti nei fumetti più potenti – e divertenti – di Kang il Conquistatore.

Ultimate Ultron

Ultimate Ultron, o Ultron-6, era al momento della sua apparizione in “Avengers #66-68” la versione più avanzata del supercriminale androide. Questa è la prima variante del personaggio ad utilizzare l’adamantio per rafforzare il suo guscio robotico, che lo ha reso virtualmente invulnerabile alle forme più pratiche di attacco.

Poteva anche cambiare forma a suo piacimento grazie ad un dispositivo che riordinava le molecole. Ultron-6 aveva, inoltre, la capacità di volare grazie ad un modulo di volo intercambiabile con cui poteva aumentare il suo corpo.

Yellowjacket (Ultimate Comics)

Esiste un’altra versione definitiva di Ultron, questa di Terra-1610, la realtà di Ultimate Comics. Questa versione di Ultron si chiama Yellowjacket, una versione androide dell’identità da supereroe di Hank Pym.

Questo Ultron non era così diabolico o avanzato come i suoi omologhi 616, ma aveva la capacità di volare e poteva anche rimpicciolirsi o crescere fino a raggiungere altezze enormi. Era anche molto forte: la sua resistenza, infatti, aumentava a mano a mano che le sue dimensioni fluttuavano verso l’alto o verso il basso. Questo Ultron aveva anche artigli affilati come rasoi, intrecciati con una tossina da usare contro i suoi nemici.

Ultron Pym

Un’amalgama ancora più insidioso di Ultron e del suo creatore, Hank Pym, è emerso nella trama di “Rage Of Ultron”, nella continuity della Marvel. In questa storia, Ultron si è letteralmente fuso con Pym, combinando la notevole forza e il potere di Ultron con l’intelletto e il potere sconfinati di Pym come Ant-Man.

L’etica e la morale di Hank Pym sono state a lungo oggetto di sospetti nell’Universo Marvel e, in questa forma, il personaggio raggiunge l’apice. È in grado di passare da Pym a Ultron con estrema facilità, usando quest’abilità per ingannare i Vendicatori e cercare di distruggerli.

Annihilation: Conquest

Ultron è diventato uno degli esseri cosmici più potenti dell’Universo Marvel quando la sua coscienza si è trasferita nella mente di Adam Warlock. I poteri e le abilità di Warlock sono considerevoli. Può volare nello spazio alla velocità della luce e generare esplosioni di energia abbastanza forti da contrastare Thanos, anche quando aveva il Guanto dell’Infinito.

Warlock trae anche un enorme potere dalla sua connessione simbiotica con la Gemma dell’Anima, che ha permesso a Ultron di espandere il suo già straordinario set di poteri per includere le arti mistiche.

Terra-10943

Nella realtà impostata da Terra-10943, Ultron diventa così potente da essere insormontabile per il potere combinato dei Vendicatori e di Kang il Conquistatore. Questo Ultron ha accumulato così tanto potere che è stato in grado di uccidere tutti i Vendicatori del suo mondo e prendere il sopravvento.

La sua armatura, in qualche modo, assume l’aspetto di Distruttore, il manufatto di Asgard, anche se non è chiaro se ci sia una connessione diretta tra i due. Il successo di Ultron in questa realtà è tale da destabilizzare il tempo grazie ai ripetuti e inutili tentativi di Kang di sconfiggerlo, uno sviluppo narrativo con un potenziale assai intrigante per il MCU.

Age of Ultron

Una delle linee temporali future più oscure della Marvel Comics è la realtà “Age of Ultron”, in cui Ultron riesce a conquistare il mondo. Mentre i poteri e le abilità di Ultron sono essenzialmente gli stessi della sua versione di Terra-616, ottiene in realtà molto di più della sua iterazione principale.

È in grado di tornare indietro nel tempo e attaccare i Vendicatori nel passato, stravolgendo la storia e gettando il mondo in un incubo distopico controllato stesso da lui. Comanda anche un esercito di droni, che usa per distruggere New York City e anche molti Vendicatori come Janet Van Dyne, che in questa realtà è una potente versione di Captain Marvel.

Extremis Ultron

Ultron avrebbe incorporato la tecnologia avanzata dell’armatura Extremis di Tony Stark durante la run “The Mighty Avengers” dei primi anni 2000. Durante questo periodo, è stato in grado di assumere un aspetto tecno-organico che potrebbe sembrare veramente umano all’apparenza. Assunse anche una forma femminile che somigliava molto a Janet Van Dyne, ossia Wasp.

Tramite l’armatura Extremis, Ultron può manipolare la materia con il pensiero diretto. Può anche generare esplosioni di energia e campi di forza così forti da essere potenzialmente invulnerabile. La famosa ascia di Ares si ruppe proprio contro uno di questi campi.

Ultron Forever

Una delle versioni più potenti di Ultron divenne il re di Asgard. Ultron Forever emerge in un futuro alternativo in cui Ultron schiavizza la Terra e conquista Asgard con l’aiuto di Loki. Con il potere del Padre del Tutto, Ultron è quasi divino. Il suo più grande vantaggio arriva attraverso l’Odinforce.

L’Odinforce ha una portata davvero cosmica, con la capacità di fermare il tempo, manipolare la realtà e persino riportare in vita le persone come fece Odino con Jane Foster dopo che morì alla fine del suo servizio come potente variante di Thor.

Galactus Ultron

Forse la variante più potente di Ultron è la versione che si è fusa con Galactus. Questo Ultron si è combinato con il divoratore di mondi in “Marvel Universe 2001: Millennial Visions #1”, in una realtà alternativa in cui Silver Surfer ha ricostituito l’androide combinando i suoi pezzi con Galactus.

Ultron-Galactus possiede un potere davvero infinito in virtù del Potere Cosmico, che gli dà la capacità di manipolare, imbrigliare e liberare materia ed energia a livello molecolare. Questa versione di Ultron poteva letteralmente distruggere mondi, cosa di cui aveva bisogno per nutrirsi.

Eternals film di chiusura della Festa del Cinema di Roma e di Alice nella città

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Il nuovo film Marvel Studios, Eternals di Chloé Zhao, chiuderà presso l’Auditorium Parco della Musica il programma della Festa del Cinema di Roma e di Alice nella città.

Il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel – diretto da Chloé Zhao, regista premio Oscar® per Nomadland – porta sul grande schermo un’epica storia che abbraccia migliaia di anni e vede protagonisti un nuovo team di Super Eroi immortali, costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, I Devianti. Ad interpretarli un cast che include Gemma Chan, Richard Madden, Kumail Nanjiani, Lia McHugh, Brian Tyree Henry, Lauren Ridloff, Barry Keoghan, Don Lee, Kit Harington, Salma Hayek e Angelina Jolie.

Eternals sarà presentato in anteprima domenica 24 ottobre alla Festa del Cinema e ad Alice nella città e arriverà nelle sale italiane mercoledì 3 novembre, distribuito da The Walt Disney Company Italia.

Eternals: il trailer ufficiale del film di Chloé Zhao

La Scuola Cattolica vietato ai minori di 18 anni

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La Scuola Cattolica vietato ai minori di 18 anni

Nella giornata di ieri il film di Stefano Mordini, La Scuola Cattolica, tratto dal libro omonimo di Edoardo Albinati Premio Strega nel 2016 e nelle sale da giovedì 7 ottobre, è stato vietato ai minori di diciotto anni.

La censura viene operata su un film che racconta una storia vera, una storia di omicidio e di stupro. Quella di una grave violenza perpetrata ai danni di due donne, Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, un crimine che sconvolse l’intero Paese, ancora vivo nella coscienza collettiva: il delitto del Circeo.

Un divieto, che viene imposto per un film che ripercorre i fatti che hanno segnato la storia dell’ordinamento giuridico italiano, aprendo nel 1975 un dibattito che si sarebbe concluso solamente nel 1996, quando per la legge italiana la violenza sessuale passò dall’essere considerata un reato contro la morale a un crimine contro la persona.

Il film era già stato presentato fuori concorso all’ultima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, lo scorso settembre, e in quella circostanza era stato classificato come vietato ai minori di 14 anni.

La Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche incaricata dalla Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero della Cultura ha così motivato la sua decisione:

“Il Film presenta una narrazione filmica che ha come suo punto centrale la sostanziale equiparazione della vittima e del carnefice. In particolare i protagonisti della vicenda pur partendo da situazioni sociali diverse, finiscono per apparire tutti incapaci di comprendere la situazione in cui si trovano coinvolti. Questa lettura che appare dalle immagini, assai violente negli ultimi venti minuti, viene preceduta nella prima parte del film, da una scena in cui un professore, soffermandosi su un dipinto in cui Cristo viene flagellato, fornisce assieme ai ragazzi, tra i quali gli omicidi del Circeo, un’interpretazione in cui gli stessi, Gesù Cristo e i flagellanti vengono sostanzialmente messi sullo stesso piano. Per tutte le ragioni sopracitate la Commissione a maggioranza ritiene che il film non sia adatto ai minori di anni diciotto.”

L’intervista ai protagonisti de La Scuola Cattolica

Le motivazioni del divieto imposto vertono dunque tutte attorno a elementi tematici del film o a valutazioni di tipo artistico-espressivo, limitando di fatto la stessa libertà artistica e di espressione degli autori.

Questo è accaduto sebbene il DPR 11/11/1963 n. 2029 (Regolamento  di  esecuzione della Legge 21/4/62 n. 161 sulla revisione dei film e dei lavori teatrali) all’articolo 9 elenchi in modo chiaro gli elementi scenico/narrativi che possono determinare l’applicazione del divieto di visione ai minori, e tra i quali non è di certo inclusa la tematica di un film (anche quando la stessa risulti incentrata su valutazioni teologiche o filosofiche).

Una decisione in netta contrapposizione con quanto affermato lo scorso aprile dal Ministro Franceschini che, alla firma del decreto che istituì la nuova Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche, commentò: “Abolita la censura cinematografica, definitivamente superato quel sistema di controlli e interventi che consentiva ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti”.

Non riesco a trovare delle ragioni valide per questa censura e se mi sforzo di trovarle, mi inquietano.” commenta così Stefano Mordini “Nella motivazione della commissione censura si lamenta il fatto che le vittime e i carnefici siano equiparati, con particolare riferimento a una lezione di un professore di religione, ma questo è esattamente il contrario di quello che racconta il film, e cioè che, provenendo dalla stessa cultura, è sempre possibile compiere una scelta e non deviare verso il male. Una delle due vittime, all’epoca, era minorenne e il nostro è un film di adolescenti interpretato da adolescenti. Trovo assurdo che oggi si vieti ai ragazzi anche solo di vedere, attraverso un libero mezzo di espressione, quello che due ragazze come loro anni fa hanno subito, questo atto censorio priva una generazione di una possibile presa di coscienza che potrebbe essere loro utile per difendersi da quella violenza spesso protagonista nella nostra cronaca.  E questo perché alcune delle ragioni di quella tragedia sono purtroppo ancora attuali.”

I miei assistiti sono, rispettivamente, sorella di Rosaria Lopez e fratello di Donatella Colasanti, e ne sono anche eredi mortis causa.” Così dichiara l’avvocato Stefano Chiriatti. “Hanno visionato, unitamente al sottoscritto scrivente, il film La Scuola Cattolica. Il loro evidente coinvolgimento, personale e affettivo, nella vicenda narrata, per la parte che li riguarda, ha indotto in Letizia e Roberto il risvegliarsi di traumi e dolori profondi, legati a quanto patito nel 1975 e negli anni successivi.  Malgrado l’enorme sacrificio, umano ed emotivo, legato alla rievocazione vivida, visiva e sonora, di quanto accaduto alle rispettive sorelle, hanno, tuttavia, apprezzato la volontà di tramandare, anche in chiave di ammonimento per il futuro, la memoria della loro tragedia, soprattutto alle giovani generazioni. Hanno, pertanto, appreso con grande sorpresa della decisione del Ministero della Cultura di vietare la visione del film ai minori degli anni diciotto.”

M. Night Shyamalan produrrà Vanishings At Caddo Lake con Dylan O’Brien

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M. Night Shyamalan produrrà il film di prossima uscita The Vanishings at Caddo Lake con la sua società di produzione Blinding Edge Pictures. Il film si baserà su un’idea originale di Celine Held e Logan George che hanno scritto la sceneggiatura e che co-dirigeranno anche il film. La pellicola sarà interpretato da Dylan O’Brien, Eliza Scanlen e Lauren Ambrose. Eric Lange, Sam Hennings e Diana Hopper completano il cast

Nel film quando una bambina di 8 anni scompare misteriosamente a Caddo Lake, una serie di morti e sparizioni passate iniziano a collegarsi, cambiando per sempre la storia di una famiglia distrutta.

Shyamalan e Ashwin Rajan produrranno per la società Blinding Edge di Shyamalan insieme a Kara Durrett e Josh Godfrey di K Period. Kimberly Steward, Harrison Huffman e Will Greenfield saranno i produttori esecutivi. La produzione del thriller è iniziata a Shreveport, LA. Il film sarà il secondo lungometraggio di Held e George; Topside, il loro primo lungometraggio, è stato presentato in anteprima al Festival di Venezia. Insieme hanno anche lavorato a diversi cortometraggi tra cui Caroline, che ha concorso per la Palma d’oro al Festival di Cannes ed è stato finalista per il miglior cortometraggio live action agli Oscar 2019.

Questo film rappresenta anche una riunion per Shyamalan e il duo di registi, che hanno già collaborato con il regista quando sono stati assunti da lui stesso per dirigere due episodi imminenti prossima stagione della premiata serie prodotta e creata da Shyamalan per Apple TV+ Servant. Shyamalan, che è il produttore esecutivo della serie e ha anche diretto diversi episodi. Negli ultimi quattro decenni Shyamalan ha difeso i talenti emergenti sia davanti che dietro lo schermo. In Servant ha cercato registi e autrici con prospettive oltre i confini, assumendo la maggior parte di registe internazionali e donne. La serie, che è in post-produzione alla sua terza stagione, è uno dei titoli più visti dello streamer.

“La serie Servant mi ha dato l’incredibile opportunità di trovare nuovi narratori da tutto il mondo e raccontare storie con loro”, ha dichiarato Shyamalan. “Celine Held e Logan George sono un eccezionale team di sceneggiatori e registi che hanno diretto per noi due episodi straordinari nella terza stagione. Sono narratori di genere curiosi e dinamici e hanno scritto un film che crediamo avrà un profondo impatto sul pubblico”.

House of the Dragon: il primo teaser dalla serie prequel di Game of Thrones

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L’account Twitter di HBO Max ha diffuso il primissimo sguardo a House of the Dragon, il primo spin-off de Il Trono di Spade atteso al debutto su Sky e NOW in contemporanea con la messa in onda americana nel 2022.

Basata sul romanzo di George R. R. Martin “Fuoco e sangue” e ambientata 300 anni prima degli eventi della serie madre, House of the Dragon racconterà la storia di Casa Targaryen.

I personaggi di House of the Dragon

  • Emma D’Arcy nei panni della Principessa Rhaenyra Targaryen: primogenita del re Viserys, cavaliere di draghi di Valyria purosangue. I più direbbero che Rhaenyra è nata con tutto ciò che potrebbe desiderare…ma non è nata uomo.
  • Matt Smith è il Principe Daemon Targaryen: fratello minore del Re Viserys ed erede al trono. Guerriero senza pari e cavaliere di draghi, Daemon ha il vero sangue di drago. Ma si dice che ogni volta che un Targaryen viene al mondo, gli dei lancino una moneta…
  • Steve Toussaint è Lord Corlys Velaryon, “The Sea Snake”: Lord di Casa Velaryon, una stirpe di Valyria antica almeno quanto Casa Targaryen. Come “The Sea Snake,” il più famoso avventuriero mai andato per mari nella storia di Westeros, Lord Corlys è più ricco dei Lannister e rivendica di possedere la flotta più grande al mondo.
  • Olivia Cooke nei panni di Alicent Hightower: figlia di Otto Hightower, Primo Cavaliere del Re, è la donna più avvenente di tutti i Sette Regni. È cresciuta nel Red Keep, la cerchia di persone più vicine al Re. Ha grazia cortese e spiccato acume politico.
  • Rhys Ifans è Otto Hightower: Primo Cavaliere del Re, Ser Otto è leale servo del Re e del suo regno. Secondo lui, la più grande minaccia al regno è Daemon, il fratello del Re, e la sua posizione di erede al trono.

House of the Dragon, la serie tv

House of the Dragon è l’annunciato prequel ambientato poche centinaia di anni prima degli eventi di “Game of Thrones” e racconta la storia di House Targaryen. Dovrebbe andare in onda nel 2022. HBO ha dato allo show un ordine di 10 episodi, con il casting iniziato durante l’estate. Martin ha co-creato la serie con Ryan Condal, con lo spettacolo basato sul libro di Martin “Fire & Blood“. Miguel Sapochnik e Condal saranno co-showrunner e produttori esecutivi insieme a Martin e Vince Gerardis. Sara Lee Hess sarà anche scrittrice e produttrice esecutiva. Sapochnik dirigerà anche il pilota e gli episodi aggiuntivi. In precedenza ha diretto sei episodi di “Game of Thrones“, tra cui “Hardhome”, “Battle of the Bastards” e “Winds of Winter”.

The Batman: la Warner Bros. ha già ordinato il sequel?

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The Batman: la Warner Bros. ha già ordinato il sequel?

È chiaro che la Warner Bros. abbia dei grandi progetti per il franchise di The Batman. Sappiamo ormai da tempo che una serie incentrata sul Dipartimento di polizia di Gotham City, ambientata nello stesso universo del film di Matt Reeves, arriverà prossimamente su HBO Max. Più di recente, invece, è stato rivelato che ci sarebbe in cantiere anche un’altra serie destinata alla piattaforma di streaming che sarà incentrata, invece, sul personaggio del Pinguino interpretato da Colin Farrell.

Non dovrebbe sorprendere, quindi, che lo studio sia desiderio di riaccendere i riflettori sull’iconico Cavaliere Oscuro, al punto da aver già concesso il via libera ad un sequel di The Batman. È quanto riportato nelle ultime ore dallo scooper Daniel Ritchman, confermato in seguito anche dal sito Batman on Film. Tuttavia, la Warner Bros. non ha ancora ufficializzato nulla, quindi sarebbe opportuno prendere la cosa con le pinze.

È da molto tempo che si parla della possibilità che il film di Reeves sia l’inizio di una nuova trilogia dedicata all’iconico personaggio DC. È possibile che il sequel venga ufficialmente annunciato in occasione del prossimo DC FanDome del 16 ottobre. Di recente, infatti, è stato proprio Robert Pattinson a confermare che proprio durante il grande evento ci saranno numerose sorprese legate al film (dovrebbe essere mostrato ai fan il nuovo trailer, ma a quanto pare ci saranno tantissime altre novità).

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Eternals e l’importanza di “umanizzare” la prima famiglia LGBTQ+ del MCU

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L’attore libanese Haaz Sleiman ha parlato dell’attesissimo Eternals e della possibilità di interpretare un personaggio gay autentico e pienamente realizzato. Nel film di Chloé Zhao, infatti, Sleiman interpreterà il marito di Phastos, il personaggio interpretato da Bryan Tyree Henry, il primo supereroe apertamente gay del MCU.

“Mi sento fortunato e sono grato”, ha detto l’attore alla rivista Out circa il suo ruolo. “E… non voglio sembrare arrogante, ma sento come se la Marvel… sono stati davvero lungimiranti ad ingaggiarmi, perché ho avuto modo di umanizzare ciò che al di fuori viene ancora considerato, da alcuni, in maniera diversa. Ho avuto modo di umanizzare una famiglia LGBTQ+ e mostrare quanto possa essere bella.”

Durante la stessa intervista Sleiman, che è apertamente gay, ha anche parlato di come sia progredita l’inclusione di personaggi gay nei film e nelle serie, dichiarando: “Ci stiamo evolvendo. La cosa più eccitante sono le storie che vengono raccontate in televisione e nei film sulla comunità LGBTQ+. Molti programmi tv sono attenti a ritrarre le persone queer in un modo più completo, non in maniera unidimensionale o stereotipata. Cose che non sono mai accadute prima stanno iniziando ad accadere.”

Le prime immagini del personaggio di Phastos e della sua famiglia sono apparse in un nuovo recente promo di Eternals diffuso online dai Marvel Studios lo scorso weekend. Potete ammirarlo di seguito:

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Il Signore degli Anelli: uno degli Orchi doveva assomigliare a Harvey Weinstein

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Le peripezie di Peter Jackson per portare sullo schermo la sua visione della trilogia de Il Signore degli Anelli sono state raccontate innumerevoli volte ed è risaputo che Miramax, di proprietà di Harvey Weinstein (l’ex produttore caduto in disgrazia dopo le molteplici accuse di aggressione), voleva inizialmente realizzare solo due film.

Alla fine Jackson è riuscito a trasferire il suo accordo relativo a Il Signore degli Anelli alla New Line Cinema, che gli ha concesso di realizzare tre film e di includere una serie di scene (come la sua preferita, quella con Gollum e Smeagol) che erano invece state tagliate nella versione originale, quella composta esclusivamente da due film.

Il resto è storia del cinema, con la trilogia considerata ancora oggi un punto culminante per il genere fantasy e al tempo stesso un punto di svolta nell’era dei grandi blockbuster realizzati in CGI che hanno cambiato per sempre il volto del cinema. Sappiamo che Jackson aveva fatto trapelare online la sceneggiatura originale, quella basata esclusivamente su due film, come un modo per attirare l’attenzione sul progetto e liberarsi definitivamente di Weinstein.

Anche Elijah Wood, interprete di Frodo Baggins, ha confermato che effettivamente Harvey Weinstein mise più volte i bastoni tra le ruote a Peter Jackson. Parlando con Dax Shepard all’interno del suo podcast Armchair Expert, Wood ha anche rivelato che un costume da orco era stato realizzato per assomigliare proprio a Weinsten. Un piccola vendetta da parte del regista nei confronti del produttore? Così pare, a giudicare dalle parole dell’attore…

“È buffo perché ne hanno parlato di recente Dom Monaghan e Bill Boyd durante il loro podcast The Friendship Onion. Parlavano con Sean Astin del suo primo ricordo legato all’arrivo in Nuova Zelanda. Aveva visto le maschere degli orchi e una delle maschere – una cosa che ricordo vividamente – era stata progettata per assomigliare a Harvey Weinstein. Era un modo per mandarlo a quel paese.”

The Flash: George Clooney ironizza sull’assenza del suo Batman

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The Flash: George Clooney ironizza sull’assenza del suo Batman

Sappiamo ormai da diverso tempo che nell’attesissimo The Flash rivedremo le iterazioni di Batman ad opera sia di Michael Keaton che di Ben Affleck, che hanno interpretato l’iconico personaggio rispettivamente in Batman (1989) e Batman – Il ritorno (1992), entrambi diretti da Tim Burton, e in Batman v Superman: Dawn of Justice (2016) e Justice League (2017), entrambi diretti da Zack Sndyer.

Ciò sarà possibile grazie all’esplorazione del Multiverso, ma chi si aspetta di rivedere altre incarnazioni cinematografiche dell’eroe incappucciato potrebbe rimanere deluso. In occasione della premiere del suo ultimo film da regista, The Tender Bar, George Clooney, che ha interpretato il Crociato di Gotham in Batman & Robin del 1997, ha infatti confermato che non apparirà nel cinecomic di Andy Muschietti.

Intervistato da Variety, l’attore ha motivato la sua assenza nel film spiegando che, semplicemente, non gli è stato chiesto di partecipare. L’attore premio Oscar ha anche ironizzato sull’aver rovinato il franchise attraverso la sua interpretazione di Bruce Wayne e sui famigerati Bat-capezzoli. “Non me l’hanno chiesto”, ha specificato Clooney. “Quando distruggi un franchise come ho fatto io, di solito tendono a guardare avanti. Avevo dei capezzoli fantastici.”

La cosa divertente è che, lo scorso anno, è stato proprio George Clooney a rivelare che all’epoca del casting di Ben Affleck nel ruolo di Batman, consigliò all’amico e collega (protagonista del suo nuovo film da regista, il sopracitato The Tender Bar) di non accettare la parte. “Credo che le persone mi cerchino per un consiglio in base alla mia esperienza. Voglio dire: ho preso parte ad un grandissimo flop ma ho avuto anche tanti successi. Non significa necessariamente che la gente ti ascolti”, aveva rivelato. “Ben, ad esempio, non mi ha ascoltato e alla fine ha accettato la parte. È evidente che mi sbagliavo, perché ha fatto un ottimo lavoro. Tutto quello che io posso fare è impartire consigli basandomi sulla mia esperienza.”

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 4 novembre 2022. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Confermata anche la presenza di Michael Keaton e Ben Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di Batman. Kiersey Clemons tornerà nei panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack Snyder’s Justice League (il personaggio era stato tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha Calle (Febbre d’amore) che interpreterà Supergirl.

Non ci sarà invece Billy Crudup, che aveva interpretato Henry Allen (il padre di Barry) in Justice League: l’attore verrà sostituito nella parte da Ron Livingston. Il film dovrebbe essere ispirato alla serie a fumetti “Flashpoint” del 2011, scritta da Geoff Johns e disegnata da Andy Kubert.

Doctor Strange 2: ci sarà spazio anche per le Sentinelle Ultron?

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Doctor Strange 2: ci sarà spazio anche per le Sentinelle Ultron?

Dal momento che il numero di universi alternativi da visitare è potenzialmente infinito, Doctor Strange in the Multiverse of Madness potrebbe diventare il film del MCU più interconnesso dai tempi di Avengers: Endgame.

Oltre al ritorno di personaggi come Scarlet Witch e Loki (il primo ufficializzato ormai da tempo, il secondo ancora da confermare), sembra che il sequel di Doctor Strange cercherà di incorporare al suo interno anche il lato animato del MCU inaugurato con la serie What If…?, dal momento che sono ormai diverse settimane che si parla di una possibile apparizione “in carne e ossa” di Captain Carter (protagonista del primo episodio dello show disponibile su Disney+).

Tuttavia, come riportato nelle ultime ore da The Direct, pare che in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, tra i moltissimi personaggi che potrebbero apparire, ci sarà anche spazio per le Ultron-sentinelle, che aveva fatto il loro debutto nel MCU in Avengers: Age of Ultron. Il coinvolgimento dei robot nel sequel non è stato confermato né dalla Disney né dalla Marvel.

Secondo la fonte, i Sub-Ultron proverranno da un universo diverso che Stephen Strange visiterà durante la sua avventura nel Multiverso. Di recente, le Sentinelle sono riapparse in forma animata nell’ottavo episodio della serie What If…?, quando Ultron ha usato il potere delle Gemem dell’Infinito per espandere il suo esercito robotico.

Doctor Strange in the Multiverse of Madness vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Union Jack si prepara a fare il suo debutto nel MCU?

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Union Jack si prepara a fare il suo debutto nel MCU?

È chiaro che i Marvel Studios abbiano dei grandi piani per le imminenti serie ambientate nel MCU che debutteranno prossimamente su Disney+. Nelle ultime ore si sta parlando con una certe insistenza della possibilità che il personaggio di Union Jack possa fare il suo debutto proprio in uno degli show destinati alla piattaforma di streaming.

Secondo quanto riportato da The Illuminerdi, infatti, il combattente del crimine britannico potrebbe apparire in uno dei futuri progetti seriali della Marvel. Non sappiamo ancora quale, ma pare che il più probabile sia Secret Invasion, la miniserie che debutterà nel 2022 e che vedrà il ritorno di Samuel L. Jackson nei panni di Nick Fury e di Ben Mendelsohn in quelli di Talos.

Tre diversi eroi hanno ereditato il mantello di Union Jack nelle pagine dei fumetti: il primo di loro, James Montgomery Falsworth, è apparso come uno dei membri degli Howling Commandos in Captain America: Il primo Vendicatore, interpretato dall’attore JJ Feild. Resta da vedere se questa versione che dovrebbe debuttare nel MCU si rivelerà una nuova iterazione di Falsworth, o magari l’attuale incarnazione dei fumetti Joseph Chapman, o addirittura un personaggio nuovo di zecca.

Inoltre, la fonte ipotizza che Union Jack potrebbe anche fare il suo debutto in Captain America 4 (che avrà come protagonista il Sam Wilson di Anthony Mackie), o forse addirittura nell’attesissimo reboot di Blade con il due volte premio Oscar Mahershala Ali, visti i suoi rapporti con i vampiri nei fumetti.

The Flash: Ben Affleck parla del ritorno nei panni di Batman

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The Flash: Ben Affleck parla del ritorno nei panni di Batman

Sappiamo ormai da tempo che Ben Affleck tornerà nei panni di Batman nell’attesissimo The Flash diretto da Andy Muschietti. Ora, per la prima volta, l’attore ha parlato della sua decisione di tornare nei panni del Crociato di Gotham in una recente intervista con Variety.

“È stato davvero un bel modo di rivisitare il personaggio, dal momento che l’esperienza precedente era stata alquanto difficile”, ha detto Affleck in occasione della premiere di The Tender Bar, il nuovo film di George Clooney, riferendosi a Justice League di Zack Snyder. “Questa volta è stata un’esperienza davvero piacevole e molto divertente.”

Non è un segreto che Affleck – come la maggior parte dei suoi colleghi di cast, del resto – abbia riscontrato numerose difficoltà durante le riprese aggiuntive di Justice League, quando Joss Whedon è intervenuto per finire il film in assenza di Zack Snyder (in quel periodo, l’attore stava anche affrontando diverse vicissitudine personali).

Nonostante, in seguito, abbia avuto la possibilità di tornare a girare nei panni del Cavaliere Oscuro per la Snyder Cut, è chiaro che Affleck abbia apprezzato molto di più l’opportunità di riprendere l’iconico ruolo in circostanze decisamente migliori. “Mi sono divertito tantissimo”, ha aggiunto. “Probabilmente sono sotto un qualche ordine di bavaglio che non sono nemmeno consapevole di aver appena violato. Ora sarò citato in giudizio.”

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 4 novembre 2022. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Confermata anche la presenza di Michael Keaton e Ben Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di Batman. Kiersey Clemons tornerà nei panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack Snyder’s Justice League (il personaggio era stato tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha Calle (Febbre d’amore) che interpreterà Supergirl.

Non ci sarà invece Billy Crudup, che aveva interpretato Henry Allen (il padre di Barry) in Justice League: l’attore verrà sostituito nella parte da Ron Livingston. Il film dovrebbe essere ispirato alla serie a fumetti “Flashpoint” del 2011, scritta da Geoff Johns e disegnata da Andy Kubert.

Resa dei conti – Precious Cargo: trama e cast del film con Bruce Willis

Negli ultimi anni l’attore Bruce Willis si è dedicato senza sosta a partecipare ad una serie di film di genere d’azione e thriller. Tra questi si ritrovano titoli come Survive the NightTrauma Center e il più recente Hard Kill. Un altro titolo da annoverare a questo filone è Resa dei conti – Precious Cargo. Quest’ultimo film, uscito al cinema e in home video nel 2020, è diretto da Max Adams, qui al suo primo lungometraggio dopo aver principalmente servito come sceneggiatore per film come Extraction e Bus 657. È bene notare che, nonostante sia indicato come protagonista del film, Willis abbia in realtà un ruolo molto ridotto, in linea con gli altri titoli da lui interpretati negli ultimi anni.

Come questi, anche Resa dei conti – Precious Cargo si è avvalso di un budget estremamente ridotto e tempi di riprese particolarmente serrati. Il film, infatti, è stato girato in pochi giorni nella città di New York. Pur se con mezzi limitati, la pellicola si configura come un buon prodotto di genere, capace di intrattenere lo spettatore grazie ad una serie di risvolti inaspettati e ricchi di suspence. Per gli amanti della produzione recente dell’attore noto per la saga di Die Hard, si tratta dunque di un titolo irrinunciabile, ricco di azione e un insolito humor.

Per gli appassionati della produzione di Willis, compresi i suoi più recenti e scanzonati film, anche Resa dei conti – Precious Cargo è un film da non perdere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Resa dei conti – Precious Cargo: la trama del film

Resa dei conti – Precious Cargo ha come protagonista Jack, un abile ladro rinomato a livello internazionale per i suoi furti impeccabili e particolarmente complessi. Per molti, egli è un vero e proprio mago, capace di compiere azioni apparentemente impossibili. Un giorno, in modo del tutto imprevisto, l’uomo viene contattato dalla sua ex fiamma, la ladra e femme fatale Karen. La seducente donna ha infatti bisogno di Jack e della sua formidabile squadra di esperti per compiere una pericolosa rapina del valore di miliardi di dollari.

Allettato dal potenziale bottino e dalla vista della bella Karen, mai realmente dimenticata, Jack accetta infine di partecipare al furto del cargo di pietre preziose. Tuttavia la situazione precipita quando scopre che il colpo è ai danni di Edward “Eddie” Filosa, uno dei più violenti e sanguinari boss criminali della zona, nonché a sua volta ex amante di Karen. La donna ha infatti architettato tutto per riconquistare la fiducia di Eddie dopo un colpo andato male. A quel punto Jack si troverà a dover lottare con i propri sentimenti, mentre il tempo scorre e la resa finale dei conti è sempre più vicina.

Resa dei conti - Precious Cargo cast

Resa dei conti – Precious Cargo: il cast del film

Ad interpretare il boss criminale Edward “Eddie” Filosa, come anticipato, vi è l’attore Bruce Willis. Negli ultimi anni abituato ad interpretare ruoli piuttosto marginali, questo accettò di partecipare al film a patto di girare tutte le proprie scene nel minor numero possibile di giorni. Willis, alla fine, completò quanto previsto per il suo personaggio in soli due giorni. Nonostante ciò, dovette comunque arrivare sul set con una buona preparazione fisica, così da poter eseguire anche alcune delle acrobazie più complesse. Ad interpretare l’affascinante Karen vi è invece Claire Forlani, attrice celebre aver recitato in film come The Rock, L’ultima volta che mi sono suicidato e Vi presento Joe Black.

Nel ruolo del protagonista, il ladro Jack, vi è invece l’attore Mark-Paul Gosselaar. Questi è principalmente noto per aver interpretato il ruolo di Zack Morris nella serie Bayside School e quello del detective John Clark in NYPD Blue. Anche lui, come Willis, si è allenato a lungo al fine di poter interpretare personalmente diverse delle sequenze più complicate del film. Nel film figurano poi gli attori John Brotherton nei panni di Nicholas, Lydia Hull in quelli di Jenna e Daniel Bernhardt impegnato a dar vita al personaggio di Simon. L’attore Scott Bryce, meglio noto per essere Craig Montgomery in As the World Turns, è invece l’agente FBI Marco.

Resa dei conti – Precious Cargo: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È comunque possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Resa dei conti – Precious Cargo è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play, Now, Amazon Prime Video e Infinity. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 4 ottobre alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

https://www.youtube.com/watch?v=lBisjSV5DpI

Fonte: IMDb

L.O.L. Surprise! The Movie, il trailer del film su Netflix dall’8 ottobre

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Le fashion doll più amate dalle bambine di tutto il mondo saranno le protagoniste di una nuova avventura cinematografica che le trascinerà in un viaggio costellato di musica, ballo e, naturalmente, tante sorprese, in un susseguirsi di emozioni. L.O.L. Surprise! The Movie, sarà disponibile dall’8 ottobre su Netflix per il divertimento, non solo delle L.O.L- lover, ma di tutta la famiglia!

L.O.L. Surprise! The Movie 

Il film animato di 45 minuti è ambientato in un mondo pieno di luce, macchine da prese e azione e segue le vicende di una ragazza che si trova improvvisamente catapultata nell’universo delle LOL e decide di voler creare il film migliore di sempre. Per realizzare il suo sogno dovrà intraprendere un viaggio interiore e trovare la forza e il coraggio dentro di lei… ma nulla è impossibile con l’aiuto di tutta la L.O.L. Surprise family!

Il movie, che sarà disponibile contemporaneamente in tutto il mondo ad eccezione di Cina e Giappone, è stato anticipato dal trailer che sui social conta già oltre 14 milioni di visualizzazioni.

Per festeggiare il loro debutto on air, Royal Bee, Lady Diva, Neonlicious e Swag hanno creato tre nuove e stilose canzoni dal ritmo coinvolgente e trascinante: “Get Up and Dance”, “Shades” e “Pose”; distribuite da Sony Music e attualmente disponibili su tutte le piattaforme. 

Ma le sorprese non sono finite, in L.O.L. Surprise! The Movie, faranno il loro debutto quattro regine dello schermo, a rappresentare quattro generi cinematografici diversi: Gamma Babe, ispirata ai film di fantascienza, Starlette la perfetta protagonista di una commedia romantica, Ms. Direct direttamente dal mondo dei film d’azione e Spirit Queen che rappresenta il genere pauroso. I nuovi personaggi sono già collezionabili per dar vita a tante fantastiche avventure e scatenare la fantasia e la creatività delle L.O.L- lover.

Dopo il successo avuto l’anno scorso portando L.O.L Surprise! in ambito musicale con Remix, quest’anno abbiamo alzato la posta per ispirare divertimento, creatività e immaginazione per i bambini“, ha detto Isaac Larian, CEO e Fondatore di MGA Entertainment Inc. “Non solo stiamo dando vita a personaggi famosi attraverso un film, ma stiamo fornendo ai bambini tutti gli strumenti utili perché possano ideare e realizzare il proprio film”.

L.O.L. Surprise! The Movie è pronto a far ballare, cantare e divertire tutta la famiglia dall’8 ottobre su Netflix.

Io sono Babbo Natale: trailer del film con Gigi Proietti e Marco Giallini

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Lucky Red ha diffuso il trailer ufficiale di Io sono Babbo Natale, l’atteso ultimo film con il compianto Gigi Proietti, più volte rimandato a causa della pandemia. Nel cast anche Marco Giallini. Il film sarà presentato in pre-apertura alla 16° edizione della Festa del Cinema di Roma

Ho scritto Io sono Babbo Natale pensando a Gigi Proietti e Marco Giallini. Perché nessuno come loro poteva rendere al meglio due caratteri così diversi, ma allo stesso tempo così pieni di umanità.

Oggi Gigi se ne è andato. Il dolore è ancora vivo. Anche se uomini come lui difficilmente ci lasceranno mai. Incontrarlo è stata una fortuna. Dirigerlo un onore. Parole che potrebbero sembrare retoriche, ma che acquistano ben altro valore alla luce di quello che era questa persona. E che è ancora, per tutti noi. Poter lavorare con lui è stato un grande “dono”. Forse Babbo Natale esiste davvero. Chissà.  Edoardo Falcone

Prodotto da Lucky Red, 3 Marys Entertainment con Rai Cinema, distribuito da Lucky Red.

Io sono Babbo Natale racconta la storia di Ettore (Marco Giallini) è un ex galeotto dalla vita turbolenta e sgangherata. Non ha grandi prospettive se non quella di continuare la sua carriera da rapinatore. È così che si ritrova a casa di Nicola (Gigi Proietti), un simpatico signore che non possiede oggetti di valore ma ha una incredibile rivelazione da fare: “io sono Babbo Natale!”. Ma sarà davvero lui?

Shang-Chi: in origine, l’eroe doveva avere un fratello “mostruoso”

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Durante una recente intervista con Yahoo! Entertainment!, il regista Destin Daniel Cretton ha parlato di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, rivelando che inizialmente il personaggio di Xialing, la sorella dell’eroe eponimo interpretata da Meng’er Zhang, non era presente in sceneggiatura, e che al suo posto l’eroe del titolo avrebbe dovuto avere un fratello.

“Quando stavamo lavorando al film, c’è stato un momento in cui Shang-Chi aveva un fratello che era stato lasciato con il padre, e non una sorella”, ha spiegato Cretton. “Avevamo preso ispirazione dai fumetti per quel personaggio. Ad un certo punto doveva anche trasformarsi in un mostro.”

A proposito di questo “mostruoso” fratello, lo sceneggiatore Dave Callaham ha aggiunto: “All’inizio avevamo avuto delle idee veramente strane. Io e Destin eravamo pronti ad esplorare qualsiasi cosa, proprio perché si trattava di un film della Marvel. All’inizio nessuna idea era fuori discussione. La Marvel ci ha dato assoluta carta bianca. Poi, alla fine, quando abbiamo presentano certe idee, o erano troppo folli, o non potevamo realizzarle perché se ne stavano già occupando in relazione ad altri progetti. È normale che accada.

Callaham ha poi parlato del personaggio del Mandarino e del coinvolgimento di Trevor Slattery nella storia, dichiarando: “Sapevamo fin dall’inizio che ci sarebbe piaciuto coinvolgere il personaggio di Trevor nel film. Abbiamo sempre amato quel personaggio e, anche se per alcuni poteva sembrare azzardato o precoce, sapevamo che in relazione a quello che dovevamo raccontare del vero Mandarino, sarebbe stato assolutamente perfetto.”

L’uscita nelle sale di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è fissata al 3 settembre 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12The Glass Castle e Il Diritto di Opporsi con Michael B. JordanJamie Foxx e Brie Larson, è stato scelto per dirigere il film, che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

Spider-Man: No Way Home, il leak con Garfield è vero secondo due esperti di VFX

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Ancora non sappiamo con certezza se Tobey Maguire e Andrew Garfield saranno effettivamente presenti in Spider-Man: No Way Home. Quel che è certo è che il mondo del web continua a dibattere sull’eventuale presenza delle due ex incarnazioni cinematografiche dell’Uomo Ragno nell’attesissimo cinecomic.

Garfield ha più volte ribadito di non essere parte del film, nonostante sia anche trapelato online un presunto video dal set che lo vedeva protagonista (a proposito di quel video, l’attore ha dichiarato che si trattava “semplicemente” di Photoshop).

Ora, due esperti di effetti visivi, gli ormai noti Corridor Crew, hanno analizzato proprio quel leak di No Way Home attraverso un nuovo contenuto video e sono giunti alla conclusione che il filmato non è il risultato né di photoshop né un elaborato deepfake: secondo gli esperti, sarebbe assolutamente vero!

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.

MCU: le 10 storyline migliori di sempre

MCU: le 10 storyline migliori di sempre

Data la natura interconnessa del MCU, ci sono infiniti archi narrativi che si estendono su più film. Inevitabilmente, quindi, alcune trame sono state messe da parte o addirittura eliminate, deludendo i fan; altre ancora hanno avuto modo di concludersi in maniera assolutamente degna. Ma quali sono le migliori storyline che i Marvel Studios ci hanno regalato fino ad oggi? Scopriamolo insieme grazie a Screen Rant:

Il padre segreto di Peter Quill

Il primo Guardiani della Galassia si apre con la scena della morte della madre di Peter Quill. Tuttavia, in quel film viene confermato che il personaggio ha anche un padre misterioso, ossia un essere cosmico sconosciuto di enorme potere.

Invece di continuare ad alimentare il mistero, nella prima scena di Guardiani della Galassia Vol. 2 viene subito rivelato che, in realtà, il padre di Peter Quill è Ego, il quale ha cercato di sfruttare suo figlio per conquistare l’universo. Il risultato finale è stata una grande avventura cosmica con al centro una storia molto personale.

La verità sul “Mandarino”

Sebbene molti fan fossero entusiasti all’idea di vedere l’iconico Mandarino in Iron Man 3, la rivelazione che si trattava soltanto di un attore ubriaco di nome Trevor Slattery ha deluso molti. Tuttavia, si è poi scoperto che la storia del personaggio nel MCU non era finita lì.

Dopo che è stata confermata l’esistenza del vero Mandarino nell’universo cinematografico, Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli ha introdotto ufficialmente il personaggio attraverso la figura di Wenwu, leader dei Dieci Anelli e padre dell’eroe eponimo. Questa nuova interpretazione del Mandarino è risultata non solo migliore della controparte fumettistica, ma è stata anche accolta come uno dei migliori cattivi del MCU ad oggi.

Tony Stark che diventa il mentore di Peter Parker

Dal momento in cui Tony Stark è arrivato per reclutare Peter Parker in Captain America: Civil War, l’alchimia tra questi due personaggi è stata innegabile. Peter ammirava Tony come eroe, mentre Tony vedeva molto potenziale in Peter.

La relazione è cresciuta nel corso di un paio di film, ma è stato Avengers: Infinity War a renderlo questo duo il preferito dei fan. Assistere alla morte di Peter e alla reazione di Tony ha cementato il loro legame in maniera ancora più profonda, anche in seguito, quando Peter che ha portato avanti l’eredità di Tony dopo la sua morte.

La verità sui Custodi del Tempo

Nonostante molte teorie a proposito di WandaVision e The Falcon and the Winter Soldier non si siano rivelate corrette, i fan hanno continuato a speculare anche sui misteri di Loki. La più grande domanda a cui bisognava trovare una risposta, riguardava chi c’era veramente dietro la TVA.

Invece di un’altra risposta deludente, le risposte hanno avuto questa volta un impatto ancora maggiore di quanto i fan avessero previsto. Non solo attraverso Colui che rimane è stato anticipato l’arrivo di Kang the Conqueror, ma il Multiverso è stato definitivamente lacerato, cambiando per sempre il MCU.

Wanda e Visione

wandavisionNonostante accada anche nei fumetti, pochi fan pensavano che il MCU avrebbe proseguito con l’esplorazione della relazione romantica tra Wanda Maximoff e Visione. Il loro avvicinamento in Captain America: Civil War è stato molto intrigante, mentre il loro sacrificio in Avengers: Infinity War è stato alquanto straziante.

Tuttavia, ciò non è comunque riuscito a preparare i fan all’emozionante capitolo finale della loro storia d’amore in WandaVision. Questa serie tanto ambizioso quanto meravigliosamente bizzarra ha messo in primo piano due personaggi Marvel di supporto, dando alla loro relazione una degna conclusione.

Unire i Vendicatori

Non appena Nick Fury è emerso dall’ombra alla fine di Iron Man, l’idea di un film sugli Avengers ha iniziato a prendere sempre più piede nella mente dei fan. Da lì, il MCU è cresciuto attraverso ogni nuovo standalone che fungeva da elemento costitutivo verso qualcosa di più grande.

Anche se i fan non erano ancora sicuri che un tale evento crossover potesse avere successo, alla fine i Vendicatori ce l’hanno fatta. Vedere questi eroi riunirsi sullo schermo dopo essersi affermati nei loro rispettivi film in solitaria (anche se non tutti!), è stata un’impresa davvero impressionante che molti hanno cercato di replicare, senza però riuscirci.

Thanos alla ricerca delle Gemme dell’Infinito

Non appena l’arrivo di Thanos è stato anticipato alla fine di The Avengers, i fan hanno iniziato a bramare sempre più l’apparizione di uno dei cattivi più amati dei fumetti. Con un grado di eccitazione tale e, soprattutto, in continuo aumento, l’universo cinematografico ha iniziato ad introdurre le Gemme dell’Infinito e il motivo per cui Thanos sarebbe diventato la minaccia definitiva.

Per alcuni, l’introduzione graduale delle Gemme è stata noiosa: soprattutto, faceva sembra l’attesa di Thanos nell’ombra qualcosa di assai debole. Ma quando è arrivato Avengers: Infinity War, è diventato chiaro che nascondere il Titano Pazzo è stata la mossa giusta. Alla fine, si trattata di preparare il terreno, in maniera lenta e graduale, per il più grande evento MCU fino ad oggi.

Il legame fraterno di Thor e Loki

La fraterna rivalità tra Thor e Loki è ben consolidata nel primo film di Thor. Quando Thor è diventato un eroe, Loki è diventato il cattivo più popolare del MCU. Anche se sono stati considerati due nemici per la maggior parte del tempo, in molti hanno sempre sperato che, alla fine, Thor e Loki riuscissero a riconciliarsi.

La fiducia tra i due fratelli cresce gradualmente con il tempo, anche se Loki continua a dimostrare di essere il Dio dell’Inganno e Thor che diventa più saggio rispetto ai suoi trucchetti. Tuttavia, vederli finalmente uniti alla fine per poi dover affrontare una tragedia, è stata come una chiusura perfetta per il viaggio dei due personaggi.

La storia d’amore tra Steve e Peggy

Le sottotrame romantiche nel MCU sono sempre state un po’ incostanti. Alcune sembrano storie d’amore forzate, mentre altre sono comunque riuscite a colpire ed emozionare il pubblico. Forse, la più importante di queste storie è stata quella tra Steve Rogers e Peggy Carter.

Il loro legame è sembrato genuino e commovente in Captain America: Il primo Vendicatore ed è stato straziante vedere come il tempo li abbia tenuti separati. Ma quel legame è stato in qualche modo mantenuto vivo in tutto il MCU ed era giusto che il tempo fosse in grado di riunirli alla fine del viaggio di Steve.

La missione di Tony Stark

Dal momento che Tony Stark è l’eroe che ha lanciato il MCU, aveva senso che fosse al centro della più grande storia dell’universo condiviso. Non appena viene introdotto nel più vasto mondo popolato da alieni, dei e minacce ultraterrene che possono mettere fine al mondo, diventa ossessionato dal proteggerlo.

Quest’aspetto è stato esplorato in Iron Man e Avengers: Age of Ultron, ma quando appare Thanos, Tony sa immediatamente che si tratta della grande minaccia che aveva sempre temuto. La conclusione di questa storia cementa Iron Man come il più grande eroe del MCU, poiché è colui che sacrifica la sua vita per porre fine a questa minaccia.

The Italian Banker: recensione del film di Alessandro Rossetto

The Italian Banker: recensione del film di Alessandro Rossetto

The Italian banker, nuovo lungometraggio di Alessandro Rossetto (in concorso al Bif 2021) arriverà nelle sale italiane il 7 Ottobre 2021, distribuito da Parthénos. La pellicola è l’adattamento in chiave cinematografica dello spettacolo teatrale Una banca popolare di Romolo Bugaro, scrittore padovano specializzato in diritto aziendale. Si tratta del terzo lungometraggio di finzione per Rossetto, dopo una lunga gavetta nel documentario e le pellicole Piccola patria ed Effetto domino, che già presentano alcune delle tematiche indagate dal regista: l’anima del nord-est, nello specifico del sistema bancario veneto e la sua crisi, analizzata in maniera simbolica e antropologica.

I personaggi-funzione di The Italian Banker conducono una partita spettrale

In una maestosa villa veneta, esponenti dell’alta società veneta stanno partecipando a una festa esclusiva; tuttavia molti di loro si presentano come emblema di una borghesia in declino, decadente, dopo il crollo della Banca Popolare del Nordest. La colpa del crollo viene indiscutibilmente attribuita all’ex direttore della banca che, inaspettatamente, comparirà alla serata di gala, proponendo un’inedita versione dei fatti. Tra balli e coppe di champagne, verranno quindi indagate le frustrazioni e inquietudine dei personaggi principali, legate indissolubilmente a una situazione di disillusione collettiva.

I personaggi di The Italian Banker non sono altro che futili pedine vittime di un meccanismo economico irrefrenabile, fotografati nella loro inesauribile sete di denaro, fonte di un immobilismo venale che porta a un imbruttimento estetico ed etico del gusto della vita. La festa di The Italian banker è, in realtà finita, benché perpetrata nel tempo da chi non ha il coraggio di fare fronte alla propria ipocrita umanità.

Non c’è nessuna spinta verso una crescita umana e interiore in The Italian Banker, che fotografa una provincia italiana decaduta, un nord-est unicamente concentrato sul profitto e sulla ridondanza di un’ingordigia venale. Il cast, composto da Fabio Sartor, Sandra Toffolatti, Diego Ribon, Mirko Artuso, Davide Sportelli, e Valerio Mazzucato riesce a rendere in maniera ottimale la meschinità di questi personaggi, incastonati drammaticamente in una forma localistica e regionale soprattutto mentale.

Le angosce e contraddizioni dei personaggi-funzione sono scandagliate da Rossetto in una notte del giudizio dai toni manichei, marcati in primo luogo dalla fotografia in bianco e nero, che marca la simbologia spettrale dei personaggi. L’assetto narrativo presenta toni espressamente teatrali, forse enfatizzati forzatamente dal cast, lo stesso che era stato assemblato per la rappresentazione teatrale.

The Italian Banker
Davide Sportelli e Mirko Artuso in una scena del film

La messa in scena di The Italian Banker ricalca l’assetto teatrale dell’opera ed è funzionale allo svelamento di una trama volta alla caratterizzazione frammentata, incompleta e impoverita dei personaggi principali, costantemente in tensione tra un presente patinato e irraggiungibile e un passato remoto a cui non è più possibile appigliarsi. Le psicologie disgregate dei personaggi trovano il loro correlativo oggettivo in balli inconsistentemente fastosi, forma di dialogo implicita tra interlocutori impossibilitati a salvarsi.

The Italian Banker: un’unica location detta le leggi narrative

La drammaturgia bipartita di The Italian Banker scandisce nettamente il ritmo narrativo, pur dovendosi scontrare con scambi di dialogo e interlocuzioni che non riescono a scardinarsi dall’impianto teatrale, e dunque risultano meno incisivi dell’effettivo valore che avrebbero. La villa diventa campo di gioco, scacchiera geometrica dalla cui partita non viene risparmiato nessuno, proprio perché non si arriverà mai a una vera e propria risoluzione finale, lasciando ambe le parte in una condizione di inesauribile insussistenza.

Rossetto mette in atto una riflessione sul sistema bancario veneto e la sua crisi, trattata in maniera non convenzionale, osservando la vicenda dalla prospettiva dei signori della finanza in netto contrasto con la schiera dei beneficiati, che voltano repentinamente le spalle ai potenti ormai decaduti. Lo tsunami collettivo, schiantatosi su innumerevoli famiglie e aziende, viene esaminato in The Italian Banker da una prospettiva decadente, riflessa nella fotografia tagliente e biforcuta, tanto quanto la lingua di chi non cesserà di reclamare il proprio lignaggio prestigioso, nonostante il devastante tracollo finanziario.

Centro propulsore delle inquietudini dei protagonisti è l’ambiente stesso in cui la vicenda prende forma: un’unica location, una grande villa palladiana, diventa campo di gioco, scacchiera imparziale che sancirà la suddivisione in atti impliciti della pellicola. E’ una festa esclusiva, elitaria, che riunisce personaggi di spicco dell’aristocrazia veneta, nascosti dietro una patina di lusso istintuale, che continueranno a propinare incessantemente nelle conversazioni rubate da una macchina da presa invasiva.

La crisi dell’individuo ricalca quindi quella comunitaria in The Italian Banker, messa in luce dalla prospettiva spaziale, che alternativamente illumina e oscura i reietti protagonisti, dando vita a un teatro orrorifico marchiato da un’ironia pungente e amara. E’ il setting a dettare le leggi narrative, scardinando qualsiasi paradigma temporale per mettere in scena una ricerca plastica e materica di un microcosmo modellato tramite l’immagine cinematografica.

 

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