Il cinema si è sempre legato, in modo più o meno stretto, al racconto politico quale strumento per approfondire importanti cambiamente sociali e storici. Dai capolavori degli anni Settanta si è giunti, negli ultimi anni, a titoli come L’uomo dell’anno e Le idi di marzo, i quali hanno affrontato sotto punti di vista diversi la politica statunitense, trattandola tanto nei suoi punti di maggior pregio quanto in quelli più oscuri. Un altro brillante film di questo filone è The Front Runner – Il vizio del potere (qui la recensione), diretto nel 2018 da Jason Reitman (regista anche di Juno e Tra le nuvole), che si concentra sul raccontare uno scandalo degli anni Ottanta che sconvolse il mondo della politica.
La sceneggiatura, scrita da Reitman insieme a Matt Bai e Jay Carson, è l’adattamento del romanzo All the Truth is Out, scritto dallo stesso Bai nel 2014. All’interno di questo si ripercorre la vicenda del senatore Gary Hart, della sua ascesa e del suo declino. Il racconto si concentra così sull’abuso di potere, tanto per ottenere ciò che si desidera quanto per nascondere ciò che non si vuole divenga di dominio pubblico. Interpretato da un cast di celebri attori hollywoodiani, The Front Runner è poi stato presentato al Telluride Film Festival e al Toronto Internationational Film Festival, ottenendo buoni pareri di critica e pubblico.
Indicato come uno dei titoli più interessanti del suo anno, in particolare per le tematiche e le riflessioni che il film lascia emergere, The Front Runner ha dimostrato una volta di più come cinema e politica possano essere un binomio particolarmente vincente. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
The Front Runner – Il vizio del potere: la trama del film
La storia del film segue l’ascesa e la caduta del senatore Gary Hart, capace di catturare l’immaginazione dei giovani votanti e considerato il favorito tra i democratici alle elezioni del 1988. La sua campagna passa però in secondo piano a causa della relazione extraconiugale che intrattiene con Donna Rice, una giovane e attraente modella. Quando la vita privata si mescola con quella politica, il senatore Hart si vede costretto a dover affrontare uno scandalo a sole tre settimane dalle elezioni. Diviso tra gli invasivi media e il dolore della moglie Lee, Hart dovrà prendere decisioni particolarmente difficili, che avranno un impatto durevole e profondo nella politica americana ma anche in quella mondiale.

The Front Runner – Il vizio del potere: il cast del film
Protagonista del film, con il ruolo del senatore Gary Hart, è l’attore Hugh Jackman, qui alle prese con una nuova intensa interpretazione che gli ha fatto guadagnare numerose lodi. Per prepararsi al ruolo, egli ebbe l’occasione di incontrare il vero Hart, il quale lo invitò addirittura a passare alcuni giorni a casa sua. Jackman poté così confrontarsi da vicino con il politico, studiandolo nei modo di fare e apprendendo da lui molti retroscena. L’attore, inoltre, ebbe modo di dormire nel letto di Hart, mentre questi si trovava in un’altra stanza. Nel ruolo di Lee Hart, la moglie del senatore, si ritrova l’attrice Vera Farmiga, oggi celebre per la trilogia di The Conjuring. Kaitlyn Dever è invece Andrea Hart, la figlia dei due.
Il premio Oscar J. K. Simmons interpreta invece Bill Dixon, amico di vecchia data di Hart e suo manager per la campagna elettorale. L’attrice Sara Paxton, nota per i film Sleepover e Ritorno ad Halloweentown, interpreta Donna Rice, la modella per cui Hart è finito nei guai. La vera Donna Rice ha poi pubblicamente lodato l’interpretazione dell’attrice, definendola sincera e priva di giudizio. Alfred Molina interpreta invece il giornalista Ben Bradlee, del Washington Post. Bradlee è stato poi protagonista nello stesso periodo anche del film The Post, dove è interpretato da Tom Hanks. Mamoudou Athie, invece, è A. J. Parker, giornalista del Washington Post, ma si tratta di un personaggio inventato per il film e non realmente esistito.
The Front Runner – Il vizio del potere: la vera storia dietro il film e il libro
Quella raccontata in The Front Runner è una storia svoltasi tra il 1987 e il 1988. In quell’anno Gary Hart, esponente del Partito Democratico e senatore del Colorado dal 1975 al 1987, si candidò per le primarie del suo partito al fine di partecipare alle presidenziali del 1988. In breve, però, emerge uno scandalo che lo porta a doversi ritirare dalla campagna elettorale. Nelle settimane precedenti al voto per le primarie, delle fonti anonime hanno infatti informato il giornale Miami Herald che Hart era impegnato in una relazione extraconiugale con una donna di nome Donna Rice. Il giornale fece dunque pedinare i due da investigatori privati, arrivando ad ottenere una serie di foto che sembravano incriminare la coppia.
Sia Hart che la Rice hanno più volte negato la loro presunta relazione sessuale, ma l’invasività dei media e i tanti articoli scritti da numerosi giornali, come il Washington Post, rovinarono definitivamente la sua reputazione e la sua campagna elettorale. Per gli Stati Uniti si trattò di una delle prime volte in cui la vita privata di un candidato politico veniva indagata e resa nota in quel modo, una pratica da allora divenuta piuttosto frequente. Il giornalista e scrittore Matt Bai nel 2003 si occupò di scrivere un breve profilo storico di Hart per il The New York Times. Egli si interessò molto alla vicenda, raccontandola poi nei minimi dettagli in All the Truth is Out, libro da cui è stato tratto il film di Reitman.
The Front Runner – Il vizio del potere: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Front Runner – Il vizio del potere è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 28 agosto alle ore 21:20 sul canale Rai 3.











L’Osservatore non è un essere solitario, né questo è il suo vero nome. Al contrario, Uatu è l’Osservatore dell’universo presentato nella serie ed è uno dei tanti appartenenti al Consiglio degli Osservatori. Il gruppo è la prima specie intelligente nell’universo e si è incaricato, da solo, di fungere da storico, osservando e registrando tutti gli eventi accaduti nel loro universo.
Ci sono Osservatori in tutti i diversi universi, ma qualsiasi Osservatore può vedere tutto. Alla base di What If… ?, sia per quanto riguarda la serie a fumetti che la serie animata disponibile su 
Sebbene il lavoro di tutti gli Osservatori sia quello di osservare e registrare, c’è una regola che tutti hanno giurato di rispettare. Non possono mai interferire in nessun evento che accade nel loro universo. Anche se il mondo deve affrontare la distruzione, il loro unico compito è registrare perché e come è successo, senza tenere conto di qualunque cosa possa risorgere dalle ceneri.
Uatu ha interferito negli affari della Terra più volte di quanto abbia probabilmente mai fatto qualsiasi altro Osservatore all’attivo nella storia. L’Osservatore ha aiutato i Fantastici Quattro a sconfiggere Galactus, trasportando la Torcia Umana in un altro mondo dove questi ha appreso dell’Ultimate Nullifier.
Anche se l’Osservatore domina tutta l’umanità in questo universo, non è comunque il capo del suo stesso consiglio. Il fatto che l’Osservatore abbia interferito così tante volte con gli eventi, ha inevitabilmente attirato l’attenzione del gruppo. Alla fine, dopo aver oltrepassato il limite, ha dovuto affrontare un processo per le sue scelte non propriamente etiche.
Gli Osservatori non sono solo esseri cosmici incaricati di raccontare ciò che accade nel loro universo. Sebbene non siano autorizzati a interferire con gli eventi, sono anche entità cosmiche incredibilmente potenti che possono abbattere chiunque se ne avessero la necessità, anche qualcuno potente come Galactus.
Il momento più scioccante nella storia dell’Osservatore è arrivato quando un umano della Terra lo ha ucciso. Questo è successo nella trama crossover “Original Sin” e l’uomo che ha premuto il grilletto era nientemeno che l’originale Nick Fury. Come i fan dei fumetti sapranno, il Nick Fury dei fumetti e il Nick Fury dei film sono completamente diversi.
Anche se Nick Fury ha ucciso l’Osservatore, resta il fatto che nessun Osservatore può morire e restare davvero morto. Gli Osservatori, infatti, hanno il potere di risorgere a loro piacimento. Questo è ciò che ha fatto anche Uatu, che è tornato quando Nick Fury, nei panni dell’Invisibile, ha raccolto molte armi. A quel punto, Uatu ha capito che era ora di tornare e privare Fury dei suoi poteri.


Il terzo episodio inizia con le prime battute del celebre discorso “C’era un’idea” di Nick Fury. I fan del
Phil Coulson che prova simpatia per Thor non è certo una sorpresa, con il personaggio di Clark Gregg che cerca di nascondere il suo amore per i supereroi, ma questo non è accaduto nella sequenza corrispondente del film di Thor del 2011, anche se Coulson era ancora presente quando il Dio del Tuono non è riuscito a sollevare il Mjolnir. La differenza chiave, in questo caso, è Nick Fury.
Nel terzo episodio Vedova Nera si mette sulle tracce di Hulk, e questo la porta ad entrare in contatto con Betty Ross, e non è certo una coincidenza che, nel MCU, entrambe le donne siano state un interesse amoroso di Bruce Banner.
Vedova Nera osserva un’uniforme dello “Stanley’s Pizza” nell’ufficio della Culver University di Betty Ross, deducendo che Bruce Banner deve essere per forza nelle vicinanze.
A causa della morte di suo fratello e della caduta di Odino nel “sonno di Odino”, Loki è stato promosso a “principe ereditario di Asgard”. Ancora più curioso è Loki che, nell’episodio, si presenta come “legittimo re di Jotunheim”. Se assumiamo che tutto sia accaduto come previsto ad Asgard, prima che Occhio di Falco colpisse Thor, allora Loki a questo punto aveva già scoperto la sua vera eredità in quanto figlio Laufey, il Gigante di Ghiaccio, ma non aveva ancora ucciso il suo padre biologico, il che significa che Laufey dovrebbe ancora essere vivo e al potere su Jotunheim.
Disperatamente a corto di Vendicatori, Fury considera di chiamare Carol Danvers usando il cercapersone personalizzato che gli ha dato alla fine di Captain Marvel. Dato che quegli eventi hanno avuto luogo negli anni ’90, non sono stati “macchiati” da quanto accaduto in What If… ?.
In qualità di vero cattivo dell’episodio, Hank Pym non indossa più il suo tradizionale costume di Ant-Man, quello rosso e argento, ma bensì il caratteristico costume di Calabrone indossato dal Darren Cross di Corey Stoll nel film Ant-Man del 2015.
Senza farsi scoraggiare dalla perdita di ben cinque agenti in altrettanti giorni, Nick Fury va avanti con il suo piano Avenger, scongelando Steve Rogers e chiamando infine Carol Danvers per dare vita alla sua nuova squadra con un paio di potenti capitani.
La serie What If… ? ha già riunito diverse star del MCU come Hayley Atwell,
“E se… Il mondo avesse perso i suoi eroi più potenti?”. Questa è la domanda posta dall’Osservatore nel terzo episodio di