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Justice League Snyder Cut: non ci sono piani per un’uscita nelle sale

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Manca ormai sempre meno all’arrivo della Snyder Cut di Justice League. Il taglio originale di Zack Snyder arriverà in America (su HBO Max) e in Italia (in esclusiva digitale) a partire dal prossimo 18 marzo. WarnerMedia ha deciso di distribuire la versione di Snyder in seguito alla campagna organizzata via Twitter dai fan del regista, che hanno chiesto a gran voce che Snyder avesse la possibilità di far vedere al mondo il cinecomic che aveva sempre voluto realizzare.

Sappiamo che il nuovo film sarà molto diverso dalla versione cinematografica arrivata nel 2017 e diretta da Joss Whedon. Snyder ha anche effettuato una serie di riprese aggiuntive che gli hanno permesso – tra le altre cose – di realizzare la fatidica scena con il temibile Martin Manhunter (che sarebbe già dovuto apparire nel taglio cinematografico) e quella che includerà il Joker di Jared Leto, già visto in Suicide Squad del 2016. Inoltre, nel corso degli ultimi mesi, Snyder ha confermato che esiste una versione IMAX in bianco e nero del suo taglio, chiamata Justice League: Justice Is Grey, che lui stesso definisce come la “versione definitiva” e che uscirà sempre su HBO Max dopo l’arrivo di quella a colori.

In seguito alla notizia, molti fan hanno espresso il desiderio che almeno una delle due versioni della Snyder Cut – quella a colori o quella in bianco e nero – arrivi nelle sale una volta che i cinema potranno finalmente riaprire. Sfortunatamente, pare che non ciò non sia piani della Warner Bros., almeno per ora. Come riporto da The Wrap, infatti, non ci sono piani per un’uscita al cinema della Snyder Cut di Justice League, che è ancora considerata un’esclusiva di HBO Max.

Naturalmente, ciò non significa che le cose non possano cambiare. Probabilmente, molto dipenderà anche da come verrà accolta la Snyder Cut dal pubblico. Di recente è stato confermato che il nuovo taglio – che durerà ben quattro ore – sarà diviso in sei capitoli e che Snyder ha scelto di non ricevere alcun compenso per il film, al fine di mantenere finalmente il pieno controllo creativo sulla sua versione.

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il 18 marzo 2021 in esclusiva digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Star Wars IX: la sceneggiatura di Colin Trevorrow diventa un webcomic

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Un fan della saga di Star Wars ha adattato la sceneggiatura che Colin Trevorrow aveva scritto per Episodio IX in un fumetto. Tutti sanno che, in origine, il regista di Jurassic World avrebbe dovuto dirigere il capitolo finale della trilogia sequel della celebre saga fantascientifica.

A causa di alcune differenze creative, però, nel 2017 Trevorrow decise di abbandonare il progetto, venendo sostituito poco dopo da J.J. Abrams, che aveva già diretto Il risveglio della forzaAll’inizio nessuno sapeva quale direzione avrebbe preso il film diretto da Trevorrow, ma all’inizio del 2020 la sua sceneggiatura è trapelata online. Era intitolata “Duel of the Fates” e, naturalmente, avrebbe proposto una storia molto diversa rispetto a quella raccontata da Abrams ne L’ascesa di Skywalker, arrivato nelle sale a dicembre 2019.

I fan non hanno smesso di esprimere il loro interesse nei confronti dei piani originali di Trevorrow – migliori rispetto alle idee concepite poi da Abrams, a detta di alcuni – e proprio di recente l’artista Andrew Winegarner ha utilizzato la sceneggiatura di Trevorrow e l’ha trasformata in un brillante webcomic, ossia un fumetto destinato esclusivamente al web. Winegarner ha condiviso alcune tavole attraverso il suo profilo Twitter, mentre l’intero lavoro può essere ammirato e letto sul suo sito ufficiale. Nel fumetto, l’artista dà vita ad alcuni degli aspetti più discussi di “Duel of the Fates”, dal ruolo ampliato di Leia a Finn che diventa un leader della Resistenza.

Il futuro della saga di Star Wars

Di recente è stato confermato Rogue Squadron, primo film ad arrivare nelle sale dopo la conclusione della saga degli Skywalker. Il film, diretto da Patty Jenkins (regista di Wonder Woman), verrà distribuito nelle sale a dicembre 2021.

Oltre a Rogue Squadron, sappiamo che a Rian Johnson, regista de Gli Ultimi Jedi, è stata affidata la scrittura di una nuova trilogia basata su nuove storie e nuovi personaggi, ma su quel progetto non si hanno aggiornamenti da diverso tempo. In passato, anche ai creatori di Game of Thrones, David Benioff e D.B. Weiss, era stato affidato lo sviluppo di una trilogia parallela: sfortunatamente, il duo ha deciso poi di abbandonare il progetto.

In sviluppo c’è anche un misterioso film che sarà prodotto da Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, e che sarà scritto da Michael Waldron, sceneggiatore di Doctor Strange in the Multiverse of Madness

Noir in Festival XXX omaggia la creatività al femminile

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Noir in Festival XXX omaggia la creatività al femminile

Da Jennifer Kent (la regista rivelazione del momento) alle 5 scrittrici italiane del panel “Donne in nero”; da Jeanette Nordahl (il nuovo talento del cinema danese in concorso con Wildland) ad Antonietta De Lillo (che porta al festival un film-evento come l’inedito Fulci Talks), la 30ma edizione di Noir in festival si apre con una giornata interamente dedicata alle donne, domani 8 marzo. Lo sguardo femminile sul mistero e la paura è del resto al centro del focus condotto da una maestra del noir come Nicoletta Vallorani, scrittrice, docente universitaria e curatrice editoriale che guiderà cinque tra le più interessanti autrici di genere italiane alla scoperta delle “Donne in nero” (ore 18.00, su Facebook e YouTube, live da RED Feltrinelli): dialogheranno con lei Margherita Oggero (Il gioco delle ultime volte, Einaudi), Antonella Lattanzi (Questo giorno che incombe, Harper Collins), Grazia Verasani(Come la pioggia sul cellofan, Marsilio), Francesca Serafini (Tre madri, La nave di Teseo) e Rosa Teruzzi (La memoria del lago, Sonzogno). A seguire, il critico e scrittore Silvio Danesein una conversazione con Marina Fabbri e la partecipazione di Rosa Teruzzi sui temi del suo Intervista alla sposa (Nave di Teseo), dolorosa e attuale riflessione sulla violenza contro le donne.

Tra letteratura e serialità sarà invece l’incontro con Gabriella Genisi, autrice dei romanzi da cui è tratta la fortunata serie targata Rai 1 Le indagini di Lolita Lobosco, diretta da Luca Miniero, che parlerà di questo personaggio diventato iconico con la sua autrice e una delle protagoniste, Lunetta Savino (ore 11.00, su Facebook e YouTube). A seguire, la presentazione dell’ultimo romanzo appena uscito, sempre di Gabriella Genisi, ma con una diversa protagonista, la carabiniera salentina Chicca Lopez: La regola di S. Croce (Nero Rizzoli), con Marina Fabbri.

Nella giornata internazionale della donna il Noir propone inoltre una speciale masterclass con una nuova protagonista del cinema di genere, la regista australiana Jennifer Kent, che con due soli film all’attivo, Babadook e The Nightingale, ha già lasciato una traccia indelebile nella cinematografia internazionale. Intervistata dal critico Paolo Bertolin, Jennifer Kent svelerà la sua personale visione del racconto cinematografico (ore 17.00, MYmovies, Facebook e YouTube). Anche il Concorso Internazionale apre nel segno della femminilità grazie al sorprendente esordio nel lungometraggio di Jeanette Nordhal con Wildland, una storia di mafia al femminile che ruota intorno all’importanza della famiglia (ore 19.00, MYmovies), e con Les envoûtés di Pascal Bonitzer, storia di fantasmi liberamente tratta da un racconto di Henry James che ha per protagonista una giornalista sorprendentemente interpretata da Sara Giraudeau (ore 21.00, MYmovies). Altra protagonista femminile della giornata sarà Antonietta De Lillo che porta al Noir l’anteprima del suo Fulci Talks (ore 22.00, MYmovies), conversazione in versione uncut in cui la regista e il critico Marcello Garofalo dialogano insieme a Lucio Fulci, maestro del cinema di genere osannato da autori del calibro di Quentin Tarantino, e a cui il festival dedica la retrospettiva di quest’anno.

Il programma della giornata si completa con un incontro che vede protagonisti due autori che coniugano le due anime del Noir in Festival, cinema e letteratura: Livia Sambrotta(manager dell’industria cinematografica) con il suo Non salvarmi (Sem) e il produttore Roberto Cimpanelli, al suo esordio letterario con La pazienza del diavolo (Marsilio), che dialogheranno insieme a Giorgio Gosetti (ore 12.00 su Facebook e YouTube).

Il Noir in Festival si svolgerà in streaming gratuito su tutto il territorio nazionale sulla piattaforma MYmovies.it e sui canali social del festival (Facebook, YouTube, Instagram). Tutti i film saranno disponibili per 24 ore dalla data di prima programmazione, previa prenotazione.

Il padrino – Parte II: trama, cast e curiosità sul film con Al Pacino

Quella di Il padrino è una delle trilogie cinematografiche più conosciute e amate di sempre, vero e proprio simbolo di un genere. Se il primo film aveva raccontato il declino del celebre Don Vito Corleone, il suo seguito, ll padrino – Parte II, ne narra invece le origini. Diretto nuovamente da Francis Ford Coppola, che firmò anche la regia insieme allo scrittore Mario Puzo, questo è ancora oggi indicato come uno dei migliori film della storia del cinema, capace di raccontare tanto il privato quanto il pubblico di un Paese e di una società che andava in quegli anni formandosi. Primo sequel a vincere l’Oscar per il miglior film, questo è ancora oggi un’opera senza tempo.

Consapevole della complessità di un sequel, Coppola aveva inizialmente rinunciato alla regia, proponendo l’amico Martin Scorsese. Nessuno poteva però raccontare l’ascesa dei Corleone se non lui. Coppola finì dunque con l’accettare il ruolo, continuando a trarre ispirazione dall’omonimo romanzo di Puzo. Attraverso quella che apparentemente è una classica storia di mafia, il regista arriva a rappresentare l’uomo e la sua solitudine, il suo isolamento dagli affetti e dalla grazia. Il padrino – Parte II è un’opera estremamente ambiziosa, che con la sua durata di oltre tre ore sa dar vita ad un’epica moderna, contenente tutti i sentimenti più universali dell’animo umano.

Girato tra gli Stati Uniti, la Repubblica Dominicana e la Sicilia, il film superò i successi del precedente capitolo, tanto per gli incassi quanto per i premi ottenuti. A fronte di 11 nomination all’Oscar, arrivò infatti a vincerne ben 6, entrando di diritto nella storia. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Il Padrino – Parte II

Con la morte per infarto di Don Vito Corleone e l’uccisione del primogenito Sonny, a prendere le redini del potere della famiglia Corleone è il terzo figlio maschio Michael. Questi si dimostra da subito molto più agguerrito del padre, tanto da voler prendere ogni decisione di testa sua, non coinvolgendo mai il fratello o lo storico consigliere di famiglia Tom. Di fatto, la sua avidità di potere finirà per attorniarlo di nemici, perfino nella stessa famiglia. Parallelamente alle vicende di Michael, si anima anche la storia del giovane Vito Corleone, il quale si trova a dover fuggire dalla Sicilia a causa di alcune rappresaglie mafiose contro la sua famiglia. Raggiunti gli Stati Uniti, egli inizierà a muovere i primi passi che daranno vita all’impero dei Corleone in America.

Il padrino - Parte II cast

Il Padrino – Parte II: il cast del film

A ricoprire nuovamente il ruolo di Michael Corleone è l’attore Al Pacino. Rimasto scontento da alcuni dettagli del precedente film, questi affermò che non avrebbe ripreso il personaggio se non fosse stato estremamente convinto della sceneggiatura. Coppola fu così costretto a riscrivere molte delle parti incentrate su Michael, sperando di ottenere il consenso dell’attore. Pacino alla fine decise di accettare la parte. Venne in seguito nominato anche come miglior attore protagonista agli Oscar, senza però riportare la vittoria. Accanto a lui, tornano diversi altri attori già visti nel primo film. Si tratta di Diane Keaton nei panni di Kay Adams, Robert Duvall in quelli di Tom Hagen e John Cazale come Fredo Corleone. Talia Shire, a sua volta, torna come Connie Corleone.

Nei panni di Don Vito Corleone, ruolo che fu di Marlon Brando nel precedente film, vi è invece Robert De Niro. Coppola lo scelse per il personaggio dopo essere rimasto impressionato da lui durante i provini per il primo film. Per prepararsi al ruolo prima delle riprese, De Niro decise di spendere circa sei mesi nella zona di Corleone, in Sicilia. Qui imparò a parlare in siciliano, come si può ascoltare anche nella versione originale del film. Grazie alla sua interpretazione, De Niro vinse il suo primo Oscar come miglior attore non protagonista. Il celebre Lee Strasberg è presente nei panni del criminale Hyman Roth, ispirato al vero mafioso Meyer Lansky. In Il padrino – Parte II si può inoltre ritrovare anche un breve cameo di una giovanissima Sofia Coppola, presente tra i clandestini della nave su cui si trova anche Don Vito.

Il Padrino – Parte II: la colonna sonora e il sequel del film

Tra gli elementi più memorabili del film vi è la sua colonna sonora, con le musiche composte ancora una volta da Nino Rota e le parti bandistiche da Carmine Coppola, dirette poi sempre da quest’ultimo. Per Il Padrino – Parte II Rota ha espanso due dei tre temi principali del primo film: “Il valzer del Padrino” e “Il tema di Michael“, mentre “Il tema dell’amore” del primo film fa una breve apparizione durante una sequenza di flashback (“Ricordati di Vito Andolini“). Ci sono poi diversi nuovi temi, tra cui uno per Kay (Diane Keaton) e due per il giovane Vito (Robert De Niro): “The Immigrant Theme” e “The Tarantella“, introdotti in “A New Carpet“. Alla colonna sonora e a entrambi i compositori è poi stato assegnato il premio Oscar nel 1975.

A distanza di ben 16 anni da questo secondo capitolo, Coppola ha infine chiuso la trilogia con Il Padrino – Parte III, incentrato ancora una volta su Michael Corleone, ormai anziano. Interpretato nuovamente da Pacino, il personaggio è in questo capitolo conclusivo impegnato nel tentativo di porre fine alle ostilità contro la sua famiglia, cercando allo stesso tempo di recuperare quanto perduto nel corso della sua vita. Candidato a sette premi Oscar, questo vede in particolare l’ingresso nel cast dell’attore Andy Garcia nei panni di Vincent Mancini, nipote di Michael. La trama porta dunque a conclusione la dinastia della celebre famiglia, intrecciando gli ultimi anni di questa con eventi storico-politici dell’Italia degli anni Settanta.

Il trailer di Il Padrino – Parte II e dove vedere il film in streaming e in TV

Prima di vedere tale sequel, è possibile fruire di Il padrino – Parte II grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity+, Apple TV, Now, Prime Video e Paramount+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 15 gennaio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Avengers Infinity War: 15 retroscena che cambieranno la percezione del film

Avengers: Infinity War è sicuramente uno dei film con più successo della storia, e ha aperto una nuova era per il Marvel Cinematic Universe. Il cast è amato da tutto il mondo. Così lo sono i registi. E i personaggi. Ma, se abbiamo imparato qualcosa dalla storia, ci riesce facile immaginare che ci sia qualche segreto dietro uno dei franchise più amati del mondo. Alcuni sono divertenti e positivi, altri decisamente meno. Ci sono stati spoiler, mosse false, grandi ritorni, e momenti esilaranti. Ecco i 15 retroscena che cambieranno l’idea che vi siete fatti del film.

James Gunn e Taika Waititi hanno contribuito al film

avengers infinity warTutti amano i personaggi del MCU. Gli attori che li interpretano sono diventati incredibilmente famosi. Ma non sono solo le persone sullo schermo ad essere amati dai fan di tutto il mondo. James Gunn, infatti, è diventato un pilastro del franchise, grazie ai personaggi di Guardiani della Galassia, addirittura scrivendo un copione speciale per Groot, in modo da trasmettere anche i sentimenti e le emozioni dell’albero, riuscendoci a meraviglia. Non solo: il regista di Thor: Ragnarok Taika Waititi ha suscitato forse più interesse del cast stesso, una persona dal buon carattere famoso per il senso dell’umorismo.

I due registi hanno contribuito al MCU plasmando personaggi memorabili e immediatamente riconoscibili, e gli scrittori di Avengers: Infinity War lo sapevano bene. Per assicurarsi che ci fosse una certa continuità all’interno del MCU, quindi, si tennero in stretto contatto con Gunn e Waititi, per assicurarsi di rappresentare i personaggi in modo accurato e coerente. È per questo motivo, che Gunn e Waititi sono stati direttamente responsabili per i dialoghi dei loro personaggi in Infinity War.

Mark Ruffalo ha fatto spoiler. Un anno fa.

avengers infinity warViviamo in un mondo nel quale evitare gli spoiler è difficile: social media, news, video, recensioni ovunque. Sono quasi inevitabili. Per evitarli, gli studio fanno del loro meglio per sviare i fan, attraverso false fughe di notizie, la circolazione di falsi copioni o false riprese di prova. Tutto pur di tenere i fan sulle spine. Ma è impossibile controllare tutto. Il che è ciò che è successo con Infinity War.

Durante un’intervista Mark Ruffalo si è fatto sfuggire uno spoiler di dimensioni mitiche. Mentre parlava dei finali spesso deprimenti dei film del MCU, ha scherzato sul fatto che in Avengers: Infinity War muoiono tutti. Ha provato a fare marcia indietro, poi, affermando che no, non tutti, la metà. Di male in peggio. Magari saprà dirci qualcosa sul loro ritorno nel quale tutti speriamo.

Robert Downey Jr. ha riscritto le proprie scene

avengers infinity warÈ una battuta che fanno in tanti, un po’ scherzando, un po’ no, che Robert Downey Jr. sia davvero Tony Stark. I due condividono, infatti, un atteggiamento piuttosto compiaciuto e una certa arrogante sicurezza. Ma forse c’è una ragione. Infatti, Robert Downey scrive spesso le proprie battute.

I registi di Avengers: Infinity War, infatti, sono ben consapevoli della familiarità che l’attore ha maturato con il proprio personaggio, e sono convinti del fatto che l’input dell’attore sia fondamentale per dare continuità al personaggio e rappresentarlo al meglio. Per raggiungere il risultato voluto, i due registi si sono spesso incontrati con l’attore prima di girare le scene; incontri dopo i quali Robert Downey Jr ha riscritto le proprie scene per rappresentare al meglio il proprio personaggio. E il regista Joe Russo ha descritto l’atmosfera come particolarmente collaborativa.

La lettera di rifiuto di Deadpool

avengers infinity warA Deadpoool non dispiace dare un po’ fastidio agli altri supereroi, e a Ryan Reynolds non dispiace punzecchiare gli altri attori Marvel. Per cui, anziché congratularsi con i colleghi per la riuscita e il successo del film, ha fatto ciò che sa fare meglio, e ciò prendendoli in giro. Reynolds si è in realtà congratulato con il cast per il suo successo, tenacità e perseveranza.

Sono i tipo di persone che non mollano: e nemmeno lui lo è. Cosa c’è di strano? Il tweet in questione è accompagnato da una fotografia di una lettera di rifiuto piuttosto secca scritta da Tony Stark e indirizzata a Deadpool. Nella lettera, Tony rifiuta la sua richiesta di unirsi agli Avengers, con un secco “no” d poche spiegazioni, suggerendo che faccia domanda agli X-Men…

Elizabeth Olsen odia la propria scollatura

avengers infinity warIl MCU ha fatto un buon lavoro nell’evitare di rappresentare eroine poco vestite, lì per essere guardate. Insomma, le donne dell’Universo Marvel sono in genere piuttosto coperte, il che ha portato Elizabeth Olsen a notare la differenza tra il proprio costume e quello delle colleghe: Scarlet Witch, infatti, ha una scollatura che mostra un po’ di più dei costumi delle altre, e la Olsen non ne è stata particolarmente felice.

Infatti, ha dichiarato che avrebbe voluto un costume più coprente. Se non altro, è contenta che il costume non somigli troppo a quello del fumetto: un body rosso fiammante con un’accessorio a forma di W al contrario in testa.

Robert Downey Jr. si è rifiutato di indossare la tuta per la motion capture

avengers infinity warRobert Downey Jr. può fare un po’ quello che gli pare, letteralmente. Insomma, è diventata una star della cultura pop contemporanea, ed è uno dei pilastri indiscussi del MCU. Ed ha usato il potere a proprio vantaggio, qualche volta: ad esempio, riuscendo ad evitare il fastidio di dover indossare una tuta per motion capture.

E addirittura la metà inferiore della propria tuta da Iron Man. Cosa è successo? Che, in Avengers: Infinity War, mentre tutti gli altri attori erano sul set tutti agghindati, Downey Jr. indossava semplicemente la parte superiore della tuta di Iron Man. E i pantaloni sono stati aggiunti digitalmente.

Dave Bautista non sapeva cosa stesse succedendo nel film

avengers infinity warDrax è un personaggio esilarante. Introdotto in Guardiani della Galassia, il personaggio di Dave Bautista ha fatto la sua apparizione anche in Avengers: Infinity War. L’attore ha affermato che l’esperienza non sia stata particolarmente diversa dal girare un film dei Guardiani: le sue scene, infatti, sono state girate prevalentemente con gli attori dei Guardiani, con un paio di Avengers in più.

Per lui, insomma, la sensazione non è stata quella di far parte di un enorme crossover. Inoltre, Infinity War è stato girato contemporaneamente a Avengers 4. Tutto questo ha forse generato un po’ di confusione nell’attore, il quale si presentava sul set sapendo le proprie battute e facendo bene il proprio lavoro. Ma, a quanto pare, aveva perso il filo di cosa si stesse girando.

Elizabeth Olsen e Photoshop

avengers infinity warUna parte del lavoro dell’attore è dover fare i conti con il vedersi photoshoppati alla grande. Tanto viene rimosso, tanto viene accentuato. Tristemente o meno, è una pratica comune. E può dare particolarmente fastidio agli attori, e in certi casi diventare particolarmente offensiva: e molte star manifestano il proprio disappunto.

Nel caso di Elizabeth Olsen in Avengers: Infinity War, è successo qualcosa di particolarmente brutto: nella cover di Empire Magazine per Infinity Warla faccia dell’attrice è stata modificata al punto da non somigliare nemmeno alla faccia dell’attrice. La Olsen lo ha notato, e ha postato la cover sui social media: i fan le hanno dato immediatamente ragione, e si sono lamentati con il magazine. Il quale ha risposto dicendo di non aver avuto nulla a che fare con le modifiche, e la Olsen ha cancellato i post. Ma siamo tutti ancora dalla sua parte.

Durante le riprese, gli attori non erano a conoscenza della trama del film

avengers infinity warLa Marvel sta facendo di tutto per fare in modo che non trapeli alcun segreto. Al punto dal nascondere alcune cose persino al cast. Infatti, tutto il cast, sia i personaggi principali che quelli minori, sia quelli storici che i nuovi arrivati, sono stati tenuti all’oscuro delle svolte e colpi di scena principali di Avengers: Infinity War.

Per Don Cheadle, è stato particolarmente divertente, e ha dichiarato di preferire essere all’oscuro e scoprire le cose man mano, più o meno come i fan quando guardano il film. Altri non hanno mostrato lo stesso entusiasmo. Ma la cosa non ci sorprende, visti gli spoiler di dimensioni epiche fatti da Tom Holland e Mark Ruffalo.

Le preghiere di Chris Pratt per Kevin Smith

avengers infinity warPer chi è religioso, dedicare le proprie preghiere a qualcuno in un momento di difficoltà, e mostrare il proprio supporto dicendolo, è una cosa normale. Ma, quando il regista ed esperto di fumetti Kevin Smith ha avuto dei problemi al cuore, e Chris Pratt ha twittato facendo sapere a Smith che le sue preghiere erano con lui.

L’attore di Avengers: Infinity War non è stato l’unico a scrivere per mostrare il proprio supporto a Smith. Ma Twitter si è scatenato contro Pratt, dicendo che ci sono modi migliori per aiutare. Al che, il regista James Gunn ha difeso Pratt, dicendo che Smith è sicuramente in grado di pagare le proprie spese mediche, e dicendo che Pratt non deve nulla, se non la propria gentilezza.

Tom Holland ha ‘accidentalmente’ rivelato il poster

avengers infinity warMark Ruffalo non è l’unico Avenger famoso per gli spoiler. Tom Holland, infatti, ha fatto cose altrettanto gravi. Per fortuna, questa volta si è trattato solamente di un poster. Holland è particolarmente conosciuto per la propria incapacità di nascondere i segreti. Motivo per cui la Marvel ha deciso di non dargli più accesso a tali segreti.

In questo caso, Holland ha scartato live su Instagram un pacchetto ricevuto da Mark Ruffalo. Nella scatola c’era un poster ancora segreto di Avengers: Infinity War. Al che, Holland ha immediatamente interrotto lo streaming. Forse si è trattato solo di uno scherzo, forse no. Ma la Marvel ha rilasciato pubblicamente il poster poco dopo.

Joe Russo dice che un crossover con The Defenders è impossibile

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Marvel sembra aver deciso di non voler assolutamente fare crossover tragli show televisivi e l’universo cinematografico. Ci sono riferimenti occasionali, ma niente di più. E, secondo il regista di Avengers: Infinity War, non si andrà mai oltre. Infatti, ha ammesso il fatto che in realtà un crossover tra DefendersAvengers è stato preso in considerazione. Ma il regista ha anche affermato che è già difficile far funzionare efficacemente la comunicazione tra tutti i registi del MCU, e far rientrare anche i creatori degli show televisivi in questo mix di voci sarebbe un’impresa folle. Ha concluso dicendo che l’impossibilità di un crossover non ha niente a che fare con contenuti o diritti, ma è semplicemente pratica.

Chris Hemsworth ha paura che Thor diventi troppo serio

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Quando Chris Hemsworth ha dato vita a Thor sullo schermo, questi era un po’ un bruto il cui amore andava al proprio martello. Il Dio del Tuono era quindi un po’ un outsider nel gruppo degli Avengers, che faceva fatica a comprenderne le abitudini, i metodi, e addirittura le battute. Ma arriviamo a Thor: Ragnarok, e poi al nuovo Dio con i capelli sempre più corti di Infinity War: il personaggio ha fatto parecchia strada. Il che ha fatto diventare Chrish Hemsworth piuttosto protettivo nei confronti del personaggio. Ancora prima di presentarsi sul set, infatti, Hemsworth ha fatto una richiesta ben precisa ai fratelli Russo: di non rendere il personaggio di Thor troppo serio. La sua intenzione, infatti, era quella di mantenere la leggerezza e l’umorismo di Thor, che erano emerse nel capitolo diretto da Taika Waititi ed erano state amate dai fan di tutto il mondo.

Keaton Jones

avengers infinity warKeaton Jones è diventato famoso per un video sul bullismo, nel quale chiede ai bulli perché fanno ciò che fanno, dicendo che le persone non dovrebbero essere prese in giro e tormentate per cose che non possono controllare. Quando Steve Rogers ha visto il video sui social media, ha offerto a Jones la possibilità di partecipare alla prima di Infinity War. Anche Mark Ruffalo si è messo in contatto con Jones, invitando lui e la sua famiglia.

Ma la cosa, fatta con le migliori intenzioni, gli si è rivoltata contro. Infatti, la famiglia di Jones è stata accusata di razzismo, ed è comparsa una foto della famiglia con una bandiera confederata. Il commento della madre di Jones, è stato che la bandiera non rende automaticamente la famiglia razzista. Nell’ultimo anno, le bandiere in questione sono state oggetto di parecchie controversie, e molti negozi negli Stati Uniti hanno smesso di venderle, e alcuni governi locali se ne sono liberati, così come di alcune statue.

Sony non ha nulla a che vedere con lo Spider-Man della Marvel

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Lo Spider-Man di Tom Holland è diventato uno dei personaggi del MCU più amati. Ma il successo di Spider-Man: Homecoming non ha nulla a che fare con i registi e scrittori della SONY, ancora “casa” di Spidey. Infatti, è interamente dovuto alla Marvel. Secondo Kevin Feige, i piani della Sony per Spidey non hanno nulla a che fare con quelli della Marvel.

I due studios hanno stretto un patto storico per quanto riguarda la gestione dei personaggi da parte di entrambi, ma non collaborano più di tanto. La Sony, infatti, sta lavorando a nuovi film, uno spin-off su Venom e uno su Black Cat, il tutto per conto loro, con i propri piani. Chiaramente: il destino di Spidey in Avengers: Infinity War non influenzerà in alcun modo i sequel tanto attesi della Sony.

Fonte: Screen Rant

WandaVision 9: il “cameo” a cui forse non avete fatto caso

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WandaVision 9: il “cameo” a cui forse non avete fatto caso

ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU WANDAVISION 9

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WandaVision 9, l’attesissimo finale di stagione della serie Disney+/Marvel Studios con Paul Bettany e Elizabeth Olsen, ha sciolto tutti i nodi di questo ciclo narrativo, lasciando naturalmente la strada aperta a molte possibili prosecuzioni per i prossimi capitoli del MCU.

Naturalmente tutti siamo stati travolti dalla potenza e dalla bellezza di Scarlet Witch, che finalmente fa il suo esordio ufficiale nell’universo condiviso. Durante la sua battaglia con Agatha Arkness, Wanda scopre che lei è la Scarlet Witch, un essere più potente dello Stregone Supremo (Doctor Strange) e che all’interno del Darkhold, il “libro dei dannati” che possiede Agatha, c’è un intero capitolo su di lei.

Nella scena post credits della serie, vediamo Wanda che si è ritirata in una baita isolata, in mezzo alle montagne innevate, la vediamo mentre prepara del tè, ma poi scopriamo che c’è una sua proiezione astrale in una camera, che sta studiando il Darkhold. In quel momento sentiamo salire la colonna sonora di Doctor Strange, composta da Michael Giacchino per il film del 2016.

Nel caso in cui ci fosse ancora bisogno di conferma, sappiamo che la questione del potere di Scarlet Witch troverà una sua spiegazione o risoluzione in Doctor Strange e il Multiverso della Pazzia. Sebbene non ci sia stato un cameo di Benedict Cumberbatch, come tutti ci aspettavamo, abbiamo avuto la possibilità di vedere (o meglio sentire) un pezzetto di Strange che fa capolino nella storia.

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Film comici da vedere: dieci titoli tra i più divertenti

I film comici sono un genere che ha prodotto tantissimi classici, sopratutto americani. Ma anche in Italia, la commedia la sappiamo fare come si deve. Ecco quindi i film comici da vedere assolutamente, dagli USA all’Italia.

Film comici da vedere assolutamente

Parlando di film che hanno fatto la storia della comicità al cinema: chi c’è di meglio di Steve Carell e Ben Stiller per cominciare? Ecco due dei loro migliori film comici da vedere:

Film comici da vedere assolutamenteTi presento i miei, Jay Roach (2000)

Primo capitolo di un’esilarante trilogia, parla di una delle paure più diffuse tra le coppie: quella dei suoceri. Quando il futuro sposo Greg incontra i genitori della fidanzata, tutto va storto. Ma davvero tutto. I problemi cominciano quando Greg incontra, in particolare, l’intimidatorio padre di lei, Jack Byrnes. Da lì, è tutto in discesa.

40 anni vergine, Judd Apatow (2005).

Il quarantenne Andy Stilzer è un uomo affabile e gentile. E single. Lavora in un grande magazzino, e spende il proprio tempo libero giocando ai videogiochi e curando la propria collezione di action figures. E, nonostante la sua età, non ha mai fatto sesso. Quando i suoi amici lo scoprono, cercheranno di aiutarlo a perdere la sua verginità. Quando incontra Trish, tra i due c’è una relazione esitante…

Film comici italiani da vedere

Film comici italiani da vedere

La comicità italiana è particolare, a volte grottesca, a volte incompresa. A volte coinvolge grandi attori, sceneggiatori, e registi. Ci sono film comici italiani che rimangono impressi nella memoria collettiva di generazioni. Ad esempio se noi diciamo “supercazzola”, voi dite…

Amici Miei di Mario Monicelli (1974)

Il film della “supercazzola”, uno dei film comici meglio scritti e meglio diretti di sempre. Parla di quattro uomini amici da sempre che spendono il loro tempo ad organizzare scherzi contorti e terribili, per tutte le persone che incontrano, o in giro per la Toscana. Uno degli scherzi finisce per portarli in un ospedale…

Fantozzi di Luciano Salace (1975)

Il primo film della saga dello sfortunatissimo e tragico Fantozzi. Parla di un anno della vita del personaggio. È una serie di sketch e sequenze provocatorie, che ne hanno fatto un film cult per gli italiani.

Bianco rosso e Verdone di Carlo Verdone (1981)

Una sorta di road movie all’italiana, nel quale tre uomini sono in viaggio per raggiungere i rispettivi seggi elettorali. Tutti e tre i personaggi sono interpretati da Verdone: l’Italia secondo lui.

Film comici italiani recenti

Quo vado? di Gennaro Nunziante (2016)

Un uomo che vive ancora con la famiglia, per timore dell’indipendenza, viene costretto a cambiare la propria vita e doversi adattare ad ogni lavoro, anche i più improbabili e pericolosi.

Tolo Tolo di Checco Zalone (2020)

Dopo che il suo ristorante di sushi è fallito miseramente, Checco deve scappare dai suoi creditori e decide di rifugiarsi in Africa, dove si improvvisa cameriere in una struttura alberghiera.

Come un gatto in tangenziale di Riccardo Milani (2017)

Due famiglie di estrazione sociale assai differente sono unite controvoglia dall’amore tra i figli adolescenti. Dopo una serie di vicissitudini al limite dell’assurdo, gli adulti imparano a comprendersi a vicenda.

Film comici americani da vedere

Film comici americani da vedere

E i film comici americani sono altrettanto celebri, e vanno dal demenziale e grottesco al satirico. Ma hanno sempre qualcosa da dire sulla società degli Stati Uniti. E la loro comicità è irresistibile. Ecco i migliori film comici americani da vedere, dai creatori di South Park e alle star della commedia statunitense come Seth Rogen, Will Ferrell e John. C. Reilly.

Team America di Trey Parker (2005)

Quando il dittatore nordcoreano Kim Jong-il organizza un complotto terroristico globale, il Team America, una squadra speciale che combatte l’uso di armi di distruzione di massa, dovranno cercare di fermarlo. Ma dovranno vedersela anche con Hollywood, che li accusa di rovinare l’immagine degli USA nel mondo.

Molto incinta di Judd Apatow (2007)

La giornalista Alison Scott scopre di essere incinta dopo una notte passata con l’irresponsabile e fannullone Ben Stone. Anziché decidere di crescere il bambino da sola, Alison decide di dare una possibilità a Ben di provare ad essere un buon padre. Oltre ai dubbi sulle capacità di Ben, ne emergono altri sulla loro compatibilità come partner.

Fratellastri a 40 anni di Adam McKay (2008)

Brennan e Dale sono due scansafatiche disoccupati che vivono ancora con i loro genitori. Quando la madre di Brennan e il padre di Dale si sposano e vanno a vivere insieme, le novità sconvolgono la vita dei due. Ci sono momenti di complicità, ma anche rivalità e narcisismo che rischiano di rovinare la nuova famiglia.

Film comici belli da vedere

Film comici belli da vedere

Tra i migliori film comici da vedere, ci sono alcuni che risaltano per la scrittura e la recitazione eccellente. Ecco alcuni film cult che giocano con il tempo, uno italiano e uno americano. Protagonisti sono alcuni dei personaggi migliori della storia del cinema comico: Massimo Troisi, Roberto Benigni e Bill Murray.

Non ci resta che piangere, Massimo Troisi e Roberto Benigni (1984)

Due amici si ritrovano, improvvisamente, in un immaginario borgo toscano, nell’anno “Mille e quattrocento quasi Mille e cinque”. Cercheranno di ambientarsi, e si ritroveranno coinvolti nelle dinamiche del paese e nelle vicende dei suoi abitanti.

Ricomincio da capo, Harold Ramis (1993)

Phil, un meteorologo, è in trasferta a Punxsutawney, una cittadina montana dove ogni anno si celebra “la giornata della marmotta”. Ma si ritrova a dover rivivere la giornata all’infinito. Un film divertentissimo, originale e paradossale, con dei risvolti esistenziali.

Me contro Te: 10 cose che non sai sul celebre duo

Me contro Te: 10 cose che non sai sul celebre duo

Vero e proprio fenomeno nato grazie alla piattaforma YouTube, il duo noto come Me contro Te è oggi uno degli esempi di maggior successo per quanto riguarda l’intrattenimento italiano. I due youtuber, Luigi Calagna, in arte Luì, e Sofia Scalia, in arte Sofì, hanno esteso la propria popolarità dal Web alla televisione, dal cinema alla musica, rivolgendosi in particolare ad un pubblico di giovanissimi, e distinguendosi con successo all’interno degli ambiti da loro affrontati. Ecco 10 cose che non sai su i Me contro Te.

Me contro te film

Me contro Te: si sono formati su YouTube

10. Sono diventati celebri grazie al loro canale. La fonte principale della fama dei Me contro Te è il loro canale YouTube, aperto nel 2014. Caricando qui i loro video, il duo ha formato un proprio riconoscibilissimo stile, guadagnando nel giro di pochi anni un numero di iscritti attualmente pari a 5,12 milioni. Nei loro video, pubblicati con grande frequenza, i due sono soliti dar vita ai contenuti più disparati, pensati, anche nel linguaggio, per intrattenere un pubblico di bambini.

9. Possiedono anche altri canali. Il loro è diventato un vero e proprio brand, che su YouTube si è esteso attraverso l’apertura di altri due canali collegati in modo indissolubile a quello principale. Si tratta di “Me contro Te Music”, seguito da 1,42 milioni di persone, all’interno del quale il duo pubblica i video relativi alle canzoni da loro composte ed eseguite. Vi è poi “Me contro Te Extra”, con un totale di 627 mila iscritti, dove si possono invece trovare altri contenuti, definiti appunto “extra”, relativi alla celebre coppia.

Me contro te il film la vendetta del signor s

8. Hanno realizzato un film per il cinema. Il 17 gennaio del 2020 è uscito in sala il lungometraggio Me contro Te – Il film: La vendetta del Signor S. Scritto dagli stessi Calagna e Scalia, il fil è stato prodotto e distribuito dalla Warner Bros. La trama ruota intorno alla celebre coppia, che si trova a dover fronteggiare il malvagio e misterioso Signor S., il quale aspira a diventare il padrone del Mondo.

7. È stato un grandissimo successo di pubblico. Il loro si è rivelato essere uno dei titoli di maggior successo economico della stagione. Nel solo weekend di debutto, il film ha guadagnato un totale di 5 milioni e mezzo di euro, conquistando il primo posto ai danni di Tolo Tolo, di Luca Medici. La pellicola doveva inizialmente essere distribuita soltanto in un numero selezionato di cinema, ma dato il grande successo ottenne una maggior diffusione. In totale, ha infine incassato poco più di 9 milioni e mezzo di euro.

Me contro Te: Il mistero della scuola incantata

Il 17 agosto 2020 il duo annuncia l’inizio delle riprese del nuovo film, Me contro Te: Il mistero della scuola incantata e pubblicando lo stesso giorno il trailer sul proprio canale YouTube.

Me contro Te: le loro canzoni

6. Sono noti per le loro canzoni. Uno degli ambiti in cui i due youtuber hanno ottenuto molto consenso è quello legato alla musica. Con i loro video hanno infatti diffuso diverse canzoni da loro composte ed eseguite, arrivando, nel febbraio del 2020, a pubblicare il loro primo album, intitolato Il Fantadisco dei Me contro Te, posizionatosi per due settimane al primo posto in classifica, vincendo poi un disco d’oro e uno di platino. Dall’album è stato estratto il singolo Me con te, divenuto una vera e propria hit.

Me contro te canzoni

Me contro Te: shop online

5. Possiedono un sito di merchandising. Una delle maggiori fonti di guadagno per il duo è il sito “mecontroteshop.it”. Qui sono infatti disponibili per l’acquisto una vasta gamma di prodotti legati al loro marchio. È infatti possibile trovare dai libri ai dischi, dalle magliette alle felpe e fino agli zaini. Sul sito si possono poi ritrovare tutte le informazioni per quanto riguarda l’acquisto e la consegna.

Me contro Te: slime

4. È uno dei loro prodotti più amati. Tra gli oggetti più ricorrenti, e venduti, legati al loro brand, vi è senza dubbio il celebre slime. Si tratta di una sostanza gelatinosa colorata venduta in barattoli di plastica, la cui liquidità gli permette di assumere forme sempre diverse nonché di aderire a diversi tipi di superfici. Tale prodotto è inoltre di particolare rilievo nel film rilasciato a gennaio dal duo.

Me contro Te su Tik Tok

3. Sono tra i loro video più diffusi. Uno dei contenuti più visto e apprezzato sul loro canale YouTube, è quello relativo a Tik Tok, ormai celebre app per smartphone che permette di realizzare video tramite cui dar sfogo alla creatività. I due youtuber hanno anche provveduto a realizzare, sul proprio canale, delle vere e proprie compilation dove vengono raccolti tutti i video di questo tipo.

Me contro Te: il loro libro da colorare

2. Hanno pubblicato alcuni “activity book”. Nella diffusione del loro brand, il duo non ha mancato di estendersi anche all’editoria per bambini. Dal 2018 ad oggi hanno infatti pubblicato tre libri, caratterizzati dal fatto di essere degli “activity book”, ovvero dove oltre al leggere una storia il lettore può dar vita ad alcuni disegni che vanno ad integrarsi con quanto già presente nelle pagine.

Me contro Te: la televisione

1. La TV ha contribuito al loro successo. Dopo aver ottenuto un buon successo su YouTube, la giovane coppia è stata assunta come protagonisti della serie Like Me, distribuita su Disney Channel, e pressocché adattata ai personaggi di Luì e Sofì. I due hanno in seguito svolto il ruolo di conduttori per il game show Disney Challenge Show – Me contro Te, dove diversi bambini venivano sfidati attraverso diverse prove da superare. Queste significative incursioni televisive hanno contribuito all’ulteriore popolarità della coppia.

Fonti: IMDb, YouTube, mecontrote.it

Talisman di Stephen King: in sviluppo la serie tv per Netflix

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Talisman di Stephen King: in sviluppo la serie tv per Netflix

Arriva da Deadline la notizia che è in sviluppo per Netflix una serie basata sul romando Talisman di Stephen King. I creatori di Stranger Things, i Duffer Brothers, la Amblin Television di Steven Spielberg e i Paramount Television Studios stanno adattando il libro come una serie per Netflix. La serie a dire il vero è in sviluppo da moltissimo tempo ma ora con l’ingresso di Netflix sembra che il progetto possa avere uno sviluppo rapido.

The Talisman, co-scritto da King e Peter Straub e racconta la storia di Jack Sawyer, un ragazzino di 12 anni che parte per un viaggio epico per salvare la vita della madre morente. È alla ricerca del Talismano, una potente reliquia che può non solo guarire sua madre ma, come impara, salvare il mondo. Il viaggio di Sawyer incrocia due realtà: l’America che conosciamo e il suo pericoloso gemello del mondo fantastico, i Territori.

Lo scrittore e produttore esecutivo di Stranger Things, Curtis Gwinn, scriverà e servirà come showrunner del progetto. Netflix co-produrrà in associazione con Amblin TV e Paramount TV Studios. Matt e Ross Duffer saranno i produttori esecutivi tramite la loro Monkey Massacre Productions, insieme a Spielberg, Darryl Frank e Justin Falvey per Amblin TV. Stephen King sarebbe anche stato produttore esecutivo, insieme a Paramount Television. Todd Cohen supervisionerà il progetto per Amblin, insieme a Spielberg, Frank e Falvey.

The Hurt Locker: trama, cast e curiosità sul film di Kathryn Bigelow

Ci sono guerre che è difficile raccontare. Se per eventi storici come i due conflitti mondiali o la guerra del Vietnam è possibile fare riferimento ad un vasto patrimonio dell’immaginario comune, per guerre come quella condotta in Iraq ciò risulta invece molto più complesso. Si è infatti trattato di un evento bellico senza precedenti, dove l’assenza di un nemico tangibile ha reso ancor più complessa tanto la metabolizzazione quanto la rappresentazione di quanto avvenuto. Uno degli esempi più brillanti di come la guerra in Iraq abbia sconvolto i soldati coinvolti lo si ritrova nel film del 2008 The Hurt Locker, diretto dalla regista Kathryn Bigelow.

Scritto dal giornalista Mark Boal, questo porta lo spettatore a vivere sulla propria pelle lo smarrimento di coloro che si ritrovano gettati a combattere una guerra priva di reali punti di riferimento. Il deserto e le città in rovina diventano infatti un tutt’uno con i corpi dei soldati, esplorando tanto l’umanità quanto il costante bisogno di porsi in pericolo per soddisfare l’adrenalina richiesta dalla guerra. Lo stesso titolo, The Hurt Locker, è una locuzione del gergo militare indicante quei territori particolarmente rischiosi, ma “l’armadietto del dolore” è anche quel luogo simbolico dove i soldati sono chiamati a riporre i sensi di colpa, lo sconforto e la paura, privandosi così di sentimenti che definiscono l’essere umano.

Accolto in modo estremamente positivo dalla critica e dal pubblico, il film è arrivato a vincere ben 6 Oscar, tra cui quello per il miglior film e la miglior regista, la prima donna a vincere tale riconoscimento. La Bigelow ha infatti confezionato un film che, a distanza di più di un decennio, ancora racconta in modo tristemente attuale le derive dell’umanità. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Hurt Locker: la trama del film

La vicenda del film si svolge in Iraq, dove un gruppo di artificieri dell’esercito americano si trova a svolgere vari compiti al fine di preservare la sicurezza del luogo loro assegnato. Ognuno di loro è addestrato per affrontare qualsiasi tipo di pericoloso, gestendo lo stress e la paura che da questi possono generarsi. A capo dell’unità di soldati protagonisti vi è il sergente Will James. Questi, insieme ai compagni Sanborn ed Eldrige si destreggiano in operazioni incentrate sul disinnescare le numerose mine disseminate in tutto il territorio. Tra le opposizioni dei civili e gli affetti rimasti negli Stati Uniti, la loro esistenza risulta essere tutt’altro che tranquilla.

I tre uomini sanno bene che ogni loro missione potrebbe essere l’ultima e che un loro errore potrebbe costare la vita a più uomini di quanti se ne potrebbe immaginare. Le vite di questi soldati sono letteralmente appese ad un filo, costrette a ripetersi attraverso ordini e compiti sempre uguali. Sarà in questo contesto di malsana routine che inizieranno a riflettere sul senso delle loro azioni e su ciò che stanno lasciando alle loro spalle. L’assenza di un vero obiettivo è ciò che sembra turbarli di più, ma missione dopo missione capiscono anche di essere ormai assuefatti da quell’ambiente. Il verificarsi di una serie di incidenti li costringerà ancor di più a confrontarsi con questa realtà.

The Hurt Locker cast

The Hurt Locker: il cast del film

Per permettere allo spettatore di immedesimarsi ulteriormente nelle vicende dei soldati protagonisti, la regista ha deciso di affidarsi ad una serie di attori all’epoca ancora sconosciuti. I loro volti, che non avevano ancora l’aura dei divi di Hollywood, hanno effettivamente favorito quel senso di crudo realismo che permea l’intera opera. Ad interpretare il protagonista Will James vi è Jeremy Renner. Oggi noto per essere Occhio di Falcon nei film Marvel, questi si trovò con The Hurt Locker ad affrontare una delle sue prove più complesse. L’attore dovette infatti allenarsi al fine di poter sorreggere la pesante tutta da artificiere, spendendo anche diverso tempo a contatto con veri soldati di questo tipo. Apprese così i segreti per disinnescare una bomba e come maneggiare gli esplosivi.

Accanto a lui, nel ruolo del sergente Sanborn vi è l’attore Anthony Mackie, mentre Brian Geraghty è lo specialista Owen Eldridge. Entrambi hanno a loro volta descritto l’esperienza come estremamente faticosa, tanto per le difficili condizioni climatiche quanto per la complessità delle azioni richieste. L’attrice Evangeline Lilly compare invece brevemente nei panni di Connie James, moglie di Will, rimasta ad attendere il marito negli Stati Uniti. Compaiono poi gli attori Ralph Fiennes e Guy Pierce rispettivamente nei panni del capo squadra e del sergente Thompson. La loro presenza è in realtà ridotta a poco più che un cameo. Ciò conferma la volontà della regista di non avvalersi di nomi noti che possano distrarre l’attenzione dello spettatore.

The Hurt Locker: la regia, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Nel realizzare il film, la Bigelow aveva il chiaro obiettivo di rendere il film quanto più realistico e crudo possibile. Per riuscirvi, ha imposto che le riprese si svolgessero in Giordania, così da potersi avvalere di territori simili a quelli dell’Iraq. Oltre all’ambientazione, però, la regista ha riposto molta cura nella scelta dello stile. Questo doveva essere il più adeguato a dar vita al senso di disequilibrio che governa le vite dei personaggi. Ha così realizzato con la sua troupe riprese “sporche”, con frequente utilizzo di camera e mano e numerosi punti di vista sulla stessa scena. Il dinamismo così raggiunto, merito anche di un montaggio premiato con l’Oscar, ha permesso di dare l’impressione di essere proprio sul campo, accanto ai soldati. Ciò che si vede nel film e il modo in cui lo si vede lasciano dunque emergere perfettamente lo smarrimento generale.

Per potersi immergere in tutto ciò, è possibile fruire di The Hurt Locker grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 4 marzo alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Noir in Festival XXX: pre-apertura con la “maratona Caligari”, l’omaggio a Fulci e Bastardi a mano armata

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Si apre nel segno del grande cinema italiano la 30° edizione del Noir in Festival, che inizierà ufficialmente lunedì 8 marzo (in programma fino a sabato 13) ma che celebra il cinema noir di casa nostra con una straordinaria giornata di pre-apertura, prevista per domenica 7 marzo.

Durante questa giornata il Noir in Festival proporrà una maratona con i sei titoli in lizza per il Premio Caligari, che sarà assegnato al miglior noir italiano dell’anno. Dal cinema di un maestro come Antonio Capuano (Il buco in testa) alle consacrazioni di autori più giovani come i Fratelli D’Innocenzo (Favolacce) e Marco D’Amore (L’Immortale), dalla cronaca borghese a tinte noir di Ivano De Matteo (Villetta con ospiti) agli esordi nel lungometraggio di Giacomo Cimini (Il talento del calabrone) e Alessandro Tonda (The shift): sono questi i sei film protagonisti della speciale maratona di domenica 7 marzo su MYmovies.
I film saranno disponibili in streaming gratuito sulla piattaforma del Noir in Festival (www.mymovies.it/ondemand/noir-in-festival/) dalla mezzanotte di sabato fino alla mezzanotte di domenica. Il Premio Caligari sarà assegnato da una giuria presieduta da Claudio Giovannesi e composta da un pubblico di studenti dell’Università IULM di Milano e il verdetto sarà annunciato venerdì 12 marzo, nel corso della cerimonia di chiusura del Noir in Festival.

Ma le sorprese non sono finite: alle ore 19.00 di domenica 7 andrà infatti in scena (in streaming su MYmovies) una speciale opening night, per festeggiare il trentennale del Noir in Festival insieme a tanti ospiti che negli anni sono diventati veri e propri amici del festival. Accanto ai direttori del festival Giorgio Gosetti, Marina Fabbri e Gianni Canova, che apriranno virtualmente il sipario su questa 30ma edizione, interverranno anche Claudio Giovannesi, Carlo Lucarelli, Antonio Monda e Cecilia Scerbanenco. Ospiti della serata saranno anche Gabriele Albanesi, Luca Poldemengo e Marco Bocci, regista, sceneggiatore e protagonista del crime adrenalinico Bastardi a mano armata, film di apertura fuori concorso (ore 21.00).

A chiudere questa domenica di cinema italiano sarà l’omaggio a Lucio Fulci, con il primo film della retrospettiva che il Noir in Festival vuole dedicare al maestro del genere, tra mystery, thriller, horror e splatter. A introdurre il primo film della rassegna Una sull’altra (ore 22.00, MYmovies) sarà una live notturna sui social del festival con il direttore Giorgio Gosetti e lo youtuber Federico Frusciante (ore 22.00, su Facebook e YouTube). L’omaggio a Lucio Fulci proporrà altri 4 titoli della sua filmografia: Non si sevizia un paperino (1972), Sette note in nero (1977), Quando Alice ruppe lo specchio (1988) e il film di commiato Le porte del silenzio (1991), oltre all’anteprima di Fulci Talks, conversazione con il maestro realizzata da Antonietta De Lillo con Mauro Garofalo.

Il Noir in Festival si svolgerà in streaming gratuito su tutto il territorio nazionale sulla piattaforma MYmovies.it e sui canali social del festival (Facebook, YouTube, Instagram). Tutti i film saranno disponibili per 24 ore dalla data di prima programmazione, previa prenotazione.

Bucky Barnes: 10 cose che solo i fan dei fumetti conoscono

Bucky Barnes: 10 cose che solo i fan dei fumetti conoscono

Bucky Barnes è uno dei personaggi più complessi del MCU. L’ex Soldato d’Inverno ha una storia davvero lunga e complicata alle spalle e, in base all’entusiasmante ultimo trailer di The Falcon and the Winter Soldier, pare che il suo futuro sarà altrettanto travagliato. Tuttavia, la sua storia nei fumetti potrebbe servire da guida a ciò che potrebbe accadere nella serie. Ecco quindi 10 cose – raccolte da Screen Rant – che solo i fan dei fumetti potrebbero sapere sul suo conto e che potrebbe rivelarsi necessarie ai fini della comprensione degli eventi che vedremo nello show Disney+:

Un ruolo da spalla

Nell’universo cinematografico Marvel, Steve Rogers e Bucky Barnes sono leggermente diversi rispetto alla controparte fumettistica. Nel film Captain America: Il primo vendicatore, Bucky è amico e pari di Rogers, ma per molti versi è più esperto di lui. Nei fumetti, invece, è stato presentato come il giovane aiutante di Captain America.

È stato creato dal leggendario autore di fumetti Joe Simon e dall’artista Jack Kirby ed è apparso per la prima volta in “Captain America #1” del marzo 1941, celebre anche per la copertina in cui Cap prende a pugni Hitler. In quel fumetto, Bucky era un uomo più giovane e ammirava profondamente Rogers.

La morte

Il momento decisivo nella storia di Captain America è sicuramente la morte scioccante di Bucky. Il personaggio ha servito più o meno come molte delle altre celebri spalle dei fumetti e dei rispettivi adattamenti cinematografici (come ad esempio Robin nel franchise di Batman), ma mentre Captain America è stato portato avanti nella continuity della Marvel nei primi anni ’60, Bucky è stato lasciato indietro.

Captain America è stato visto come un personaggio più avvincente, anche a causa del suo passato tragico; così, la morte di Bucky è stata descritta retroattivamente in “The Avengers #56” del 1968. 

La resurrezione

A differenza della maggior parte delle morti dei personaggi dei fumetti, quella di Bucky è stata permanente. Sebbene sia apparso in qualche flashback qua e là, Bucky non sarebbe dovuto tornare. Tuttavia, le cose sono cambiate all’inizio degli anni 2000.

Proprio come in una delle migliori retcon cinematografiche della storia, il ritorno di Bucky nel 2005 come assassino potenziato e sottoposto al lavaggio del cervello dai russi durante la Guerra Fredda ha funzionato alla perfezione. Invece di sminuire la sua morte, il suo ritorno ha dato nuova vita al fumetto di Captain America e ha costituito la basi dei film del MCU che seguirono.

“Sputnik”

Lo scrittore Ed Brubaker ha riportato in vita Bucky, lasciandosi ispirare dall’headcanon in Bucky è sopravvissuto al suo incidente ed è stato salvato dai soldati russi. I russi hanno fatto il lavaggio del cervello a un Bucky ferito e hanno attivato le sue capacità letali con una semplice frase: “Sputnik”.

Questo era ovviamente un riferimento al primo satellite artificiale lanciato dall’Unione Sovietica. Nel MCU, le parole chiave di Bucky Barnes sono più numerose e complicate.

La storia con Vedova Nera

Bucky Barnes ha avuto un’intera vita come Soldato d’Inverno di cui nessuno era a conoscenza. Parte di essa ha coinvolto una storia d’amore con un’altra importante spia russa, Natasha Romanoff, ossia Vedova Nera.

Ci sono un certo numero di eroi Marvel che amano Vedova Nera e Bucky, almeno nei fumetti, figura tra questi. La loro relazione è iniziata mentre Nata si stava allenando nel programma Vedova Nera, quando entrambi erano agenti segreti. Dopo che entrambi disertarono e Bucky tornò dai Vendicatori, si riaccese brevemente la loro storia d’amore.

Ha ucciso la moglie di Wolverine

Wolverine è stato innamorato di alcune donne nei fumetti Marvel. Molte di quelle relazioni, tuttavia, finirono tragicamente. Una delle peggiori è stata proprio per mano del Soldato d’Inverno. Durante il suo mandato come assassino russo segreto, Bucky Barnes ha ucciso Itsu Ashkiro, l’amante di Wolverine in Giappone.

Era incinta del loro figlio in quel momento e Wolverine pensava che anche il bambino fosse morto. In seguito avrebbe scoperto che era sopravvissuto e che era cresciuto fino a diventare Daken, che è stato sia un cattivo che un alleato del padre.

È diventato Captian America

Il passato di Bucky è stato molto difficile. Il suo presente non è stato di certo migliore. Non molto tempo dopo essere tornato ed aver scelto di servire la verità e la giustizia, il suo migliore amico Steve Rogers sembrava essere morto.

Il film Captain America: Civil War ha cambiato molte circostanze rispetto al fumetto su cui era basato. Uno di queste era Steve che morira e Bucky che assumeva il ruolo di Captain America. Bucky inizialmente detiene lo scudo per impedire a qualcun altro di perderlo, ma in seguito scopre che Steve Rogers ha sempre voluto che fosse lui ad ereditare il mantello.

La seconda morte

Il percorso di Bucky nei panni di Captain America è stato piuttosto tortuoso. Ha gestito le cose in modo diverso rispetto a Steve Rogers, ma ha anche compiuto l’ultimo sacrificio, in un grande evento crossover chiamato “Fear Itself”.

I personaggi muoiono nei film del MCU tutto il tempo, ma Bucky ne ha fatto una sorta di “abitudine” nei fumetti. Bucky è stato ucciso dalla figlia del Teschio Rosso, Skadi, e questa volta non sarebbe rimasto morto per decenni. Non molto tempo dopo, infatti, Bucky è stato riportato in vita dalla Formula Infinity, un farmaco creato dallo S.H.I.E.L.D per rallentare l’invecchiamento. Anche Rogers era tornato a questo punto; Bucky tornò quindi a essere il Soldato d’Inverno. 

Ultimate Bucky

Sappiamo che WandaVision avrà un impatto importante sulla Fase 4 del MCU, inclusa l’introduzione del concetto del Multiverso, che a sua volta ha un ruolo importante nei fumetti. Anche Bucky Barnes ha già visto alcune vite alternative.

Una, in particolare, è l’universo “Ultimate Comics” di Earth-1610. Qui, Bucky sopravvive alla Seconda Guerra Mondiale, mentre Steve – apparentemente – muore. Bucky si sposa, ha una famiglia e vive una vita lunga e felice nel presente, senza la violenza e la tragedia narrate in Earth-616.

Legione della Libertà

Bucky “morì” durante la Seconda Guerra Mondiale, ma le sue avventure nei fumetti si espansero comunque. A partire dagli anni ’70, Bucky venne riconvertito a capo della Legione della Libertà, un gruppo di supereroi della Seconda Guerra Mondiale che seguirono il classico team dell’era della guerra, gli Invasori.

Questa squadra comprendeva una serie di eroi ed eroine del periodo. In particolare tra loro c’era The Whizzer, il personaggio che era stato identificato come il padre di Wanda e Pietro Maximoff fino a quando, negli anni ’80, attraverso una retcon, divenne Magneto il loro padre.

Anthony Mackie riflette sul futuro di Sam Wilson nel MCU

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Anthony Mackie riflette sul futuro di Sam Wilson nel MCU

The Falcon and the Winter Soldier arriverà su Disney+ il prossimo 19 marzo, e sebbene la serie non sembra essere circondata dal medesimo alone di mistero che ha invece caratterizzato WandaVision, sicuramente ci sono ancora molte cose che non sappiamo sull’attesissimo show con Sebastian Stan e Anthony Mackie.

Alla fine di Avengers: Endgame, Steve Rogers (Chris Evans) ha ufficialmente passato lo scudo di Captain America a Sam Wilson/Falcon. Tuttavia, sappiamo che nella serie – almeno all’inizio – sarà John F. Walker (meglio conosciuto come U.S. Agent) a brandire il potente oggetto immaginario, combinazione di attacco e difesa.

Sappiamo però che alla fine sarà Sam a diventare il nuovo Cap del MCU e in una recente intervista con Variety, è stato proprio Anthony Mackie a parlare dell’evoluzione del suo personaggio, soprattutto in relazione alla pesante eredità raccolta alla fine del cinecomic di Anthony e Joe Russo. “Sono rimasto davvero sorpreso e colpito dall’idea di ottenere lo scudo e diventare Captain America”, ha ammesso l’attore. “Lavoro in questo settore da molto tempo e l’ho fatto nel modo in cui mi dicevano che avrei dovuto farlo. Non sono andato a Los Angeles pretendendo di diventare. Sono andato alla scuola di teatro, ha fatto spettacoli Off-Broadway, ha fatto film indipendenti… insomma, mi sono fatto strada. Ci è voluto molto tempo prima che le cose andassero come volevo che andassero, ed ora sono estremamente felice.”

Anthony Mackie e la responsabilità di un ruolo Marvel

Mackie è consapevole che assumere un ruolo così importante all’interno del MCU comporta una certa dose di responsabilità, ammettendo di essersi sentito parecchio sotto pressione durante la realizzazione di The Falcon and the Winter Soldier. “Non pensavo che saremmo riusciti a fare in televisione quello che avevamo fatto sul grande schermo”, ha aggiunto. “Non volevo essere il volto del primo franchise Marvel a fallire. Già immaginavo i commenti: ‘Hanno scelto il tizio nero ed ecco questa m***a è davvero orribile’. Era la mia paura più grande… c’è sempre un’enorme responsabilità nell’interpretare un personaggio Marvel.”

Mackie ha poi rivelato che non ci sono state discussioni per una seconda eventuale stagione di The Falcon and the Winter Soldier e che, allo stato attuale, non è certo di cosa il futuro abbia in serbo per Sam Wilson. Resta che Captain America sarà per sempre una figura fondamentale nel MCU (anche perché – ricordiamo – Chris Evans è in trattative per ritornare nell’universo condiviso), quindi è probabile che dopo la serie ci sarà ancora spazio – magari in altri progetti – per le avventure di Falcon in qualità di nuovo Cap.

Justice League: Zack Snyder ricorda le pressioni per renderlo “più divertente”

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Sappiamo tutti che Zack Sndyer decise di abbandonare la produzione di Justice League a causa della tragica morte di sua figlia. Tuttavia, nel corso degli anni è diventato sempre più chiaro che ad influenzare la scelta del regista sono stati anche i dissapori con la Warner Bros., dal momento che lo studio aveva idee molto diverse su come sarebbe dovuto essere il film rispetto alla visione di Snyder.

Durante un’intervista con Total Film, Zack Snyder ha ribadito di non aver mai visto la versione cinematografica di Justice League, ma che durante le riprese aggiuntive ad opera di Joss Whedon è stato informato sulle modifiche apportate da alcuni membri della sua troupe che hanno continuato a lavorare al film, anche dopo il suo abbandono. “Immagino abbiano utilizzato circa un’ora del mio girato, per poi ritoccare ogni mia ripresa, al di là che si trattasse di ADR o altro”, ha detto Snyder. “Penso che il mio taglio sia un’opportunità per entrare nel profondo di questa storia e di questi personaggi.”

Snyder ha poi confermato che lo studio gli avrebbe spesso fatto pressioni per alleggerire il tono del film e aggiungere più umorismo. “I piano originali sono stato completamente stravolti durante la produzione, ma io ero lì per combattere. Ero comunque sotto pressione, perché volevano che lo rendessi più divertente. Volevano che lo alleggerissi, ma io cercavo di resistere e di mantenere il più possibile il tono che volevo. Ho aggiunto un sacco di cose per loro, ed ero sempre attento a cercare di soddisfare sia loro che me stesso. L’importante era non influenzare la trama del film. Speravo che, in fase di post-produzione, sarei stato in grado di imporre loro la mia volontà.”

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il 18 marzo 2021 in esclusiva digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Raya e l’Ultimo Drago: intervista a Osnat Shurer e Adele Lim

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Raya e l’Ultimo Drago: intervista a Osnat Shurer e Adele Lim

La produttrice Osnat Shurer e la co-sceneggiatrice Adele Lim di Raya e l’Ultimo Drago raccontano com’è nata la nuova principessa Disney. Il film è disponibile su Disney+ (con accesso VIP) dal 5 marzo.

Raya e L’Ultimo Drago, recensione del nuovo film Disney

Raya e l’Ultimo Drago, il nuovo lungometraggio d’animazione targato Walt Disney Animation Studios, arriverà in Italia a marzo al cinema e dal 5 marzo su Disney+ con Accesso VIP. Diretto da Don Hall (Big Hero 6) e Carlos López Estrada (Blindspotting) e prodotto da Osnat Shurer (Oceania) e Peter Del Vecho (Frozen – Il Regno di Ghiaccio, Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle), il film trae ispirazione dalle culture e dai popoli dell’Asia sudorientale.

Nella versione italiana del film, il cast di voci include l’attrice Luisa Ranieri (Virana), l’attrice e doppiatrice Jun Ichikawa (Namaari), l’attore e conduttore Paolo Calabresi (Tong) e l’attrice Vittoria Schisano (Generale Atitaya).

Gli influencer Emanuele Ferrari, Vatinee Suvimol e Maryna hanno prestato la propria voce per un cameo, insieme alla cantante Camille Cabaltera che, inoltre, interpreta il brano nei titoli di coda della versione italiana del film.

Raya e l’Ultimo Drago viaggia nel fantastico mondo di Kumandra, dove molto tempo fa umani e draghi vivevano insieme in armonia. Ma quando una forza malvagia ha minacciato la loro terra, i draghi si sono sacrificati per salvare l’umanità. Ora, 500 anni dopo, quella stessa forza malvagia è tornata e Raya, una guerriera solitaria, avrà il compito di trovare l’ultimo leggendario drago per riunire il suo popolo diviso. Durante il suo viaggio, imparerà che non basta un drago per salvare il mondo, ci vorrà anche fiducia e lavoro di squadra.

Il Signore degli Anelli: il cast si riunirà in occasione del 20° anniversario

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Il cast della trilogia de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson si riunirà in occasione del 20esimo anniversario dell’uscita del primo capitolo, La compagnia dell’anello del 2001. L’adattamento del capolavoro di J.R.R. Tolkien ad opera di Jackson rimanere ancora oggi una delle saghe più amate della storia del cinema, che proprio quest’anno compirà vent’anni.

I fan bramavano da tempo i festeggiamenti per l’importante ricorrenza, ma l’attuale pandemia di Covid-19 ha spento qualsiasi speranza in merito alla possibilità di onorare l’uscita del primo film in maniera tradizionale, attraverso proiezioni speciali o reunion con il cast al completo. Tuttavia, il famoso cinema Alamo Drafthouse, situato ad Austin (in Texas), ha comunque deciso di celebre l’evento e di regalare ai fan non soltanto la possibilità di ritornare in sala – ovviamente, in assoluta sicurezza – ma anche di rendere omaggio all’amatissima saga fantasy.

A partire dal 25 marzo, per tre settimane consecutive, Alamo Drafthouse accoglierà i membri del cast della trilogia de Il Signore degli Anelli, che saranno protagonisti di alcune conversazioni sui film e di alcune sessioni di Q&A. Tutti gli incontri saranno moderati dal comico e conduttore televisivo statunitense Stephen Colbert (grande fan della saga). Tra i membri del cast che avrebbero già confermato la loro presenza figurano, oltre a Peter Jackson, anche Sean Astin, Cate Blanchett, Orlando Bloom, Billy Boyd, Ian McKellen, Dominic Monaghan, Viggo Mortensen, Andy Serkis, Liv Tyler e Elijah Wood. Di seguito il trailer che annuncia l’iniziativa, diffuso attraverso il canale YouTube di Alamo:

Il Signore degli Anelli compie 20 anni

Uno degli aspetti più interessanti dell’iniziativa promossa da Alamo è il fatto che tutto il materiale che verrà proposto durante gli incontri – quindi interviste, commenti e filmati inediti – saranno messi a disposizione, per gentile concessione della catena americana, per qualsiasi cinema del mondo che ne faranno richiesta per eventuali proiezioni. Inoltre, considerata l’attuale emergenza sanitaria, il cinema offrirà al pubblico la possibilità di affittare delle sale private per poter godere dell’evento nell’intimità del proprio “gruppo familiare”.

Nella descrizione che ha accompagnato il video caricato sull’account YT di Alamo, si legge: “Queste icone del cinema si riuniranno non solo per raccontare storie e rispondere a domande scottanti, ma anche per supportare i cinema di tutto il mondo che stanno lottando per sopravvivere all’era COVID. Da ora fino alla fine di aprile, Alamo Drafthouse si impegnerà a condividere questi contenuti speciali con ogni cinema che vorrà partecipare, in qualsiasi parte del mondo”. Inoltre, Alamo ha già fatto sapere che tutti gli eventi saranno poi resi disponibili sulla piattaforma VOD della catena entro la fine dell’anno.

Star Trek: la sceneggiatrice di Discovery scriverà un nuovo film

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Star Trek: la sceneggiatrice di Discovery scriverà un nuovo film

A quanto pare, la Paramount avrebbe messo in cantiere un nuovo film di Star Trek che sarà scritto da Kalinda Vazquez, che ha già lavorato alla serie Star Trek: Discovery. Dopo la conclusione della trilogia di J.J. Abrams, la celebre saga fantascientifica ha trovato una rinnovata dimensione grazie al piccolo schermo e alle serie Discovery (disponibile su Netflix) e Picard (disponibile su Prime Video).

Nonostante il successo di entrambe le serie, la Paramount ha faticato parecchio per trovare la giusta direzione da far seguire alla saga sul versante cinematografico. Star Trek: Beyond è stato un flop al botteghino: proprio per questo, la major ha cercato invano un modo per rimpolpare nella maniera più giusta le avventure dell’universo fantascientifico sul grande schermo. Per lungo tempo, il celebre regista Quentin Tarantino ha provato a sviluppare un nuovo film della saga, così come Noah Hawley, creatore delle serie Legion e Fargo; per non parlare dello sfortunato Star Trek 4, sequel diretto di Beyond, che è prima annunciato, poi cancellato, poi annunciato ancora una volta, e infine accantonato definitivamente.

Tuttavia, la Paramount sembra intenzionata a non mollare la presa, convinta che Star Trek possa ancora regalare forti emozioni al pubblico. In un nuovo report di Deadline, infatti, viene confermato che la major ha affidato a Kalinda Vazquez il compito di scrivere un nuovo film, dato il suo precedente contributo in qualità di consulente e di autrice alla terza stagione di Star Trek: Discovery. Tra le altre serie a cui Vazquez ha collaborato, figurano Prison Break, C’era una volta e Fear the Walking Dead.

Un nuovo film di Star Trek è in sviluppo

I dettagli sul nuovo film non sono stati rivelati, ma sappiamo che si baserà su un’idea originale di Vazquez e che la produzione è stata affidata alla Bad Robot di J.J. Abrams. Al momento non sappiamo se questo nuovo progetto andrà a sostituire definitivamente quello di Hawley, né tantomeno che tipologia di film sarà: se un sequel di Beyond o un reboot a tutti gli effetti. Naturalmente vi terremo aggiornati su tutti gli sviluppi.

Chris Evans spiega perché Falcon è degno di essere il nuovo Cap

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Chris Evans spiega perché Falcon è degno di essere il nuovo Cap

Nel finale di Avengers: Endgame abbiamo visto la linea narrativa di Steve Rogers volgere al termine: l’eroe ha deciso di tornare nel passato per vivere finalmente la sua vita insieme a Peggy Carter, lasciando in eredità lo scudo di Captain America a Sam Wilson. Come quest’ultimo affronterà l’enorme responsabilità lo scopriremo soltanto nell’attesissima serie The Falcon and the Winter Soldier, ma stando a quanto dichiarato da Chris Evans, la scelta del nuovo Cap del MCU non poteva che ricadere su Falcon.

In una recente intervista con Variety, la star di Cena con delitto – Knives Out e del prossimo The Gray Man ha affrontato proprio il passaggio del personaggio interpretato da Anthony Mackie da supporting a leading. Evans sostiene che Falcon sia sempre stato pronto all’azione nel corso della sua storia nel MCU, e questo è uno dei motivi che lo rendono assolutamente degno di raccogliere l’eredità di Cap. “Ha dimostrato coraggio, lealtà e affidabilità in tutti i film in cui è apparso”, ha spiegato Evans. “Sam ha dato tanto, ma ha anche perso molto. Crede in qualcosa di più grande di lui e quel tipo di umiltà è necessaria per portare lo scudo.”

Nei fumetti, numerosi personaggi hanno assunto il mantello di Captain America, tra cui anche Bucky Barnes. Proprio per questo, all’inizio la scelta di Sam come nuovo detentore dello scudo ha destato numerose perplessità. Tuttavia, Bucky è un super soldato che sarebbe certamente più vicino a eguagliare le capacità fisiche di Steve, ma non bisogna dimenticare che è ancora un ex assassino che sta cercando di rivendicare la sua identità.

Il futuro di Chris Evans nel MCU

Al contrario, Sam è stato al fianco di Steve per la maggior parte delle Fasi 2 e 3 dell’universo condiviso, e ha più e più volte dimostrato di possedere tutte le caratteristiche che chiunque vorrebbe vedere in Captain America. Dalle prime indiscrezioni sulla trama di The Falcon and the Winter Soldier, sappiamo che Sam dovrà lottare contro un senso di inadeguatezza nei confronti dell’importante eredità che gli è stata tramandata: sarà quindi interessante scroprire come il personaggio, alla fine, si renderà conto di essere più che degno di portare lo scudo.

Ricordiamo che The Falcon and the Winter Soldier debutterà il 19 marzo in esclusiva su Disney+. Per quanto riguarda, invece, Chris Evans, di recente è stato annunciato che l’attore sarebbe in trattative con i Marvel Studios per tornare in almeno due progetti futuri del MCU, ma ad oggi non ci sono più stati aggiornamenti in merito.

The Mutants: i Marvel Studios al lavoro sul reboot degli X-Men?

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The Mutants: i Marvel Studios al lavoro sul reboot degli X-Men?

Prima di addentrarci nei dettagli, è doveroso sottolineare che allo stato attuale si tratta di un semplice rumor: secondo quanto riportato da The Illuminerdi, i Marvel Studios hanno iniziato a lavorare all’attesissimo reboot cinematografico degli X-Men, il cui titolo ufficiale sembrerebbe essere The Mutants.

Dopo l’acquisizione da parte della 20th Century Fox da parte dei Walt Disney Studios, il Marvel Cinematic Universe avrà finalmente la possibilità di introdurre al suo interno le storie e i personaggi dell’amatissima saga dedicata ai mutanti creati da Stan Lee e disegnati da Jack Kirby. Tuttavia, fino ad oggi, a parte l’agognata conferma del collegamento di Deadpool 3 al MCU, nulla era stato svelato in merito al futuro degli X-Men sul grande schermo.

Dopo la conferma del film dedicato ai Fantastici Quattro (che sarà diretto da Jon Watts, regista della trilogia di Spider-Man con Tom Holland), sembra che le cose stiano iniziando finalmente a muoversi anche in merito agli X-Men. Nonostante l’apparente conferma dello sviluppo del progetto, non sono stati rivelati ulteriori dettagli: né sceneggiatori, né registi, né tantomeno membri del cast. Allo stato attuale, il film sembrerebbe avere soltanto un titolo provvisorio: The Mutants.

Come verranno introdotti gli X-Men nel MCU?

In attesa di eventuali smentite o conferme, ricordiamo che la saga degli X-Men sotto l’egida della Fox si è ufficialmente conclusa con The New Mutants, che dopo una produzione eccessivamente travagliata, è riuscito finalmente ad arrivare nelle sale di tutto il mondo lo scorso anno (nonostante la pandemia di Covid-19 in corso).

Al momento, considerato anche quanto visto nella serie WandaVision, è alquanto difficile immaginare in che modo i mutanti verranno ufficialmente introdotti nel MCU: sé direttamente con il film a loro dedicato o magari attraverso film o serie imminenti.

La torre nera: trama e cast del film tratto dal libro di Stephen King

Scritta dal celebre Stephen King tra il 1982 e il 2012, quella di La torre nera è la saga che l’autore per primo considera come la summa di tutto il suo lavoro. Composta da otto libri, questa ha rielaborato l’immaginario fantasy e western per dar vita ad un mondo in decadenza, dove l’eterna lotta tra Bene e Male è ormai prossima alla definitiva conclusione. Per anni si è cercato di portare al cinema la storia del pistolero Roland e della sua realtà nota come Tutto-Mondo, ma tali tentativi si sono più volte rivelati fallimentari. Soltanto nel 2017 il film, intitolato semplicemente La torre nera, è riuscito ad arrivare al cinema.

Estremamente complesso da rappresentare, quello del romanzo di King è un mondo che ha dato non pochi problemi ad Hollywood. Numerosi sceneggiatori, produttori e registi si sono alternati nel tentativo di realizzare la trasposizione, ma solo il danese Nikolaj Arcel è infine riuscito nell’impresa di dirigere il film. Questo raccoglie al suo interno eventi tratti dai primi due romanzi della saga, L’ultimo pistolero e La chiamata dei tre. Il film era inoltre stato concepito per essere il primo capitolo di un franchise che si sarebbe poi espanso grazie ad ulteriori progetti, come sequel e serie televisive.

Il mancato successo economico del film, però, ha costretto a rivedere tali piani, manifestando una volta di più la complessità di rendere giustizia alla storia narrata dal maestro del brivido. Nonostante i suoi difetti, La torre nera presenta però diversi elementi di fascino, meritevoli di essere riscoperti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle differenze con il romanzo. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La torre nera: la trama del film

La storia del film si svolge a metà tra il pianeta Terra e una misteriosa dimensione parallela. A sognare di quest’ultima è il giovane Jake Chambers, il quale ormai da tempo non fa che avere incubi incentrati su una misteriosa torre nera. Ben presto, il ragazzo scoprirà che quanto credeva fosse immaginario è invece realtà. In prima persona si ritroverà ad entrare in contatto con il pericoloso Medio-Mondo, un luogo segnato dalla morte e dalla paura, dove il misterioso strego Walter O’Dim, noto anche come l’Uomo Nero, regna incontrastato. Nel momento in cui tale dimensione si avvicinerà al collasso, la stessa vita sulla Terra sarà messa a rischio. A fermare il malvagio Walter vi è però il leggendario pistolero noto come Roland Deschain, da tempo in missione per raggiungere e proteggere la Torre Nera.

La torre nera cast

La torre nera: il cast del film

Dopo lunghe ricerche, per interpretare il pistolero Roland è stato scelto l’attore Idris Elba. Questi, che si era dichiarato entusiasta di poter lavorare ad un progetto e un personaggio tanto complessi, svolse diverse attività al fine di calarsi nella parte. Prese infatti lezioni per poter essere credibile nello sparare, costruendo poi il carattere del personaggio anche guardando diversi tra i più celebri film western di sempre, tra cui quelli con Clint Eastwood. Accanto a lui, nei panni del giovane Jake Chambers, vi è invece Tom Taylor. Con La torre nera questi ha così avuto modo di debuttare sul grande schermo, avendo fino a quel momento recitato prevalentemente per la televisione.

A dar vita al celebre Uomo in Nero, villain per eccellenza dell’opera di King, è invece l’attore premio Oscar Matthew McConaughey. Questi rivelò di aver accettato per via della possibilità di lavorare da zero ad un potenziale franchise, con la libertà di sperimentare sulla costruzione del personaggio. Nel film si ritrova poi l’attrice Katheryn Winnick, celebre per la serie Vikings, qui presente nei panni della madre di Jake. Gli attori Jackye Earle Hale, Abbey Lee e Franz Kranz interpretano invece Sayre, Tirana e Pimli, tre degli scagnozzi dell’Uomo in Nero. Claudia Kim, attrice sudcoreana nota per la serie Marco Polo, è invece presente con il personaggio di Arra, una veggente alleata di Roland.

La torre nera: le differenze tra il libro e il film

Come accennato, il film La torre nera comprende eventi presenti nei primi due romanzi della saga. Nonostante ciò, la storia narrata dal film risulta particolarmente differente da quella dei libri per alcuni significativi aspetti. Per quanto rimanga l’alternanza tra il mondo di Jake e quello di Roland, la maggior parte degli eventi hanno luogo nel primo dei due. Nei libri, invece, la dimensione in cui si trova il pianeta Terra appare sempre brevemente, il più delle volte solo per introddurre alcuni personaggi o elementi. Data la difficile rappresentazione della realtà di Roland, si è optato di ambientare la maggior parte della storia sulla Terra, così da rendere più semplice la realizzazione del film.

Ulteriore grande mancanza è il concetto del Ka, assimilabile al nostro destino. Quella che è una forza imprescindibile della realtà di Roland viene qui ad essere accantonata, anche questa perché di complessa rappresentazione. Diverso è inoltre il rapporto che Roland intrattiene tanto con Jake quanto con l’Uomo in Nero. Il primo di questi, estremamente importante, viene nel film ad essere estremamente semplificato e gli stessi eventi che coinvolgono il pistolero e il ragazzo differiscono da quelli del libro. Per quanto riguarda l’Uomo in Nero, nel romanzo egli più che un villain è rappresentato come una fonte preziosa di informazioni per Roland. I due infatti non giungeranno mai ad un vero e proprio scontro quanto piuttosto ad un lungo conciliabolo.

La torre nera: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di La torre nera grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 4 marzo alle ore 21:30 sul canale TV8.

Fonte: IMDb

 

Raya e l’Ultimo Drago: intervista a Don Hall, Carlos Lopez Estrada e Qui Nguyen

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Don Hall, Carlos Lopez Estrada e Qui Nguyen parlano di Raya e l’Ultimo Drago, il nuovo film della Walt Disney Animation Studios, ambientato nel Sud Est Asiatico, disponibile dal 5 marzo su Disney+ con accesso VIP.

Raya e L’Ultimo Drago, recensione del nuovo film Disney

Raya e l’Ultimo Drago, il nuovo lungometraggio d’animazione targato Walt Disney Animation Studios, arriverà in Italia a marzo al cinema e dal 5 marzo su Disney+ con Accesso VIP. Diretto da Don Hall (Big Hero 6) e Carlos López Estrada (Blindspotting) e prodotto da Osnat Shurer (Oceania) e Peter Del Vecho (Frozen – Il Regno di Ghiaccio, Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle), il film trae ispirazione dalle culture e dai popoli dell’Asia sudorientale.

Nella versione italiana del film, il cast di voci include l’attrice Luisa Ranieri (Virana), l’attrice e doppiatrice Jun Ichikawa (Namaari), l’attore e conduttore Paolo Calabresi (Tong) e l’attrice Vittoria Schisano (Generale Atitaya).

Gli influencer Emanuele Ferrari, Vatinee Suvimol e Maryna hanno prestato la propria voce per un cameo, insieme alla cantante Camille Cabaltera che, inoltre, interpreta il brano nei titoli di coda della versione italiana del film.

Raya e l’Ultimo Drago viaggia nel fantastico mondo di Kumandra, dove molto tempo fa umani e draghi vivevano insieme in armonia. Ma quando una forza malvagia ha minacciato la loro terra, i draghi si sono sacrificati per salvare l’umanità. Ora, 500 anni dopo, quella stessa forza malvagia è tornata e Raya, una guerriera solitaria, avrà il compito di trovare l’ultimo leggendario drago per riunire il suo popolo diviso. Durante il suo viaggio, imparerà che non basta un drago per salvare il mondo, ci vorrà anche fiducia e lavoro di squadra.

Space Jam: A New Legacy, le prime immagini ufficiali

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Space Jam: A New Legacy, le prime immagini ufficiali

Sono state diffuse le prime immagini ufficiali di Space Jam: A New Legacy che vedrà protagonista LeBron James.

Questi sono i personaggi del sequel:

  • Dom, uno dei figli di LeBron, giovane promessa del basket, preferisce giocare per divertimento che per ambizione. Ha un talento speciale per i videogiochi e cerca disperatamente di trovare un legame con suo dare al di là della pallacanestro.
  • Malik, il direttore commerciale di LeBron, il suo migliore amico e braccio destro. I due sono cresciuti insieme nello stesso quartiere e si conoscono da quando erano bambini.
  • Darius, il figlio maggiore di LeBron e un giocatore di pallacanestro. Protettivo, nonostante i caratteri diversi, verso il fratellino Dom, molto vicino a suo padre mentre sogna di diventare un giorno un suo compagno di squadra.
  • Xosha, la figlia più giovane di LeBron, oltre che il suo pupillo. Adora stare sul campo e studiare le statistiche di gioco di suo padre.

Vi ricordiamo che pellicola vanterà la produzione di Ryan Coogler, regista di Black PantherCreed e Fruitvale Station, e uscirà nelle sale il il 16 Luglio 2021. Nell’originale del 1996, Bugs Bunny arruolava il campione di basket americano Michael Jordan e altre superstar dell’NBA per sfidare sul campo l’alieno Swackhammer e riconquistare la sua libertà e quella degli amici.

CDG Awards 2021: i nominati dal sindacato dei costumisti

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CDG Awards 2021: i nominati dal sindacato dei costumisti

Continuano le nomination dei sindacati di settore a Hollywood e oggi è il turno dei CDG Awards 2021, Costume Design Guild Award di quest’anno. Di seguito i titoli considerati eleggibili. Come per la gilda degli scenografi, anche quella dei costumisti ha incluso il Pinocchio di Matteo Garrone nei suoi titoli.

Excellence in Sci-Fi/Fantasy Film

Dolittle
Jenny Beavan

Jingle Jangle: A Christmas Journey
Michael Wilkinson

Mulan
Bina Daigeler

Pinocchio
Massimo Cantini Parrini

Wonder Woman 1984
Lindy Hemming

Excellence in Contemporary Film

Barb and Star Go to Vista Del Mar
Trayce Gigi Field

Birds of Prey
Erin Benach

Da 5 Bloods
Donna Berwick

Promising Young Woman
Nancy Steiner

The Prom
Lou Eyrich

Excellence in Period Film

Emma
Alexandra Byrne

Judas and the Black Messiah
Charlese Antoinette Jones

Ma Rainey’s Black Bottom
Ann Roth

Mank
Trish Summerville

One Night in Miami
Francine Jamison-Tanchuck

Excellence in Sci-Fi/Fantasy Television

The Mandalorian: “Chapter 13: The Jedi”
Shawna Trpcic

Snowpiercer: “Access is Power”
Cynthia Summers

Star Trek: Picard: “Absolute Candor”
Christine Bieselin Clark

Westworld: “Parce Domine”
Shay Cunliffe

What We Do in the Shadows: “Nouveau Théâtre des Vampires”
Amanda Neale

Excellence in Contemporary Television

Emily in Paris: “Faux Amis”
Patricia Field & Marilyn Fitoussi

Euphoria: “Part 1: Rue – Trouble Don’t Last Always”
Heidi Bivens

I May Destroy You: “Social Media is a Great Way to Connect”
Lynsey Moore

Schitt’s Creek: “Happy Ending”
Debra Hanson

Unorthodox: “Part 2”
Justine Seymour

Excellence in Period Television

Bridgerton: “Diamond of the First Water”
Ellen Mirojnick & John W. Glaser III

The Crown: “Terra Nullius”
Amy Roberts

Lovecraft Country: “I Am.”
Dayna Pink

Mrs. America: “Shirley”
Bina Daigeler

The Queen’s Gambit: “End Game”
Gabriele Binder

Excellence in Variety, Reality-Competition, Live Television

Dancing with the Stars: “Villains Night”
Daniela Gschwendtner & Steven Norman Lee

Hamilton
Paul Tazewell

The Masked Dancer: “Premiere – Everybody Mask Now!”
Gabrielle Letamendi & Candice Rainwater

The Masked Singer: “The Semi Finals – The Super Six”
Marina Toybina

Saturday Night Live: “John Mulaney/The Strokes”
Tom Broecker & Eric Justian

Excellence in Short Form Design

Apple: Shot on iPhone by Damien Chazelle – Vertical Cinema “The Stunt Double” short film
April Napier

The Killers: “Caution” music video
Samantha Kuester

Selena Gomez: “Boyfriend” music video
Dawn Ritz & Kenn Law

Tim Burton Themed Halloween Party short film
Dawn Ritz

The Weeknd: “Blinding Lights” music video
Ami Goodheart

Pinocchio: Cynthia Eviro e Joseph Gordon-Levitt nel cast

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Pinocchio: Cynthia Eviro e Joseph Gordon-Levitt nel cast

Cynthia Erivo e Joseph Gordon-Levitt sono entrati a far parte del cast di Pinocchio nei panni, rispettivamente, della Fata Turchina e del Grillo Parlante. Sappiamo già che in questo live action che adatterà la fiaba di Collodi Tom Hanks sarà Geppetto, mentre Luke Evans è stato scelto per interpretare il Cocchiere.

Uno dei film più amati della Disney, il classico per eccellenza, tornerà in una nuova versione in live action su Disney+, diretto da Robert Zemeckis e con Tom Hanks, Luke Evans, Cynthia Eviro, Joseph Gordon-Levitt. Pinocchio sarà protagonista di un nuovo racconto in carne e ossa.

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Il ruggito delle Pantere: tutti gli ositi del Noir in Festival XXX

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Dopo lo speciale appuntamento di pre-apertura domenica 7 marzo con una giornata interamente dedicata al cinema italiano di genere, lunedì 8 marzo si alza il sipario sulla 30° edizione di Noir in Festival, in programma fino al 13 marzo in streaming gratuito su tutto il territorio nazionale sulla piattaforma MYmovies.it e sui canali social del festival (Facebook, YouTube, Instagram).

Per celebrare questo importante anniversario in un’edizione che non potrà godere del calore del pubblico ma che avrà un ricco programma di proiezioni, talk e masterclass tutte disponibili online, il Noir in Festival non rinuncia a presentare in cartellone grandi nomi internazionali del cinema e della letteratura a tinte noir.

Nel segno della donna, cui è idealmente dedicata questa edizione che prende il via proprio l’8 marzo, saranno tra le protagoniste di questa edizione: Jennifer Kent, regista australiana che con Babadook e The Nightingale è riuscita ad imporsi come una delle voci più interessanti del panorama cinematografico attuale (8 marzo ore 17.00, Mymovies/ Facebook/ Youtube); la scrittrice svedese Camilla Läckberg (9 marzo ore 17.00, Mymovies/ Facebook/ Youtube), indiscussa regina del giallo scandinavo, qui in veste di autrice della serie tv Hammarvick di cui il Noir ospiterà in anteprima le prime due puntate prima della messa in onda a maggio su laF; accanto a lei altre due straordinarie autrici ovvero Alicia Giménez-Bartlett (11 marzo ore 18.00, Facebook/ Youtube) e Charlotte Link con il suo nuovo best seller Senza Colpa (12 marzo ore 11.00, Facebook/ Youtube). Il parterre internazionale si completa con il vincitore del Premio Chandler John Banville (12 marzo ore 12.00, Facebook/ Youtube), l’autore best seller Anthony Horowitz noto anche per il suo grande successo con la serie tv Alex Rider (11 marzo ore 19.00, Facebook/ Youtube), l’Honorary Award di questa edizione Kurosawa Kiyoshi (10 marzo ore 17.00, Mymovies/ Facebook/ Youtube) e il regista Brian Yuzna, che riceverà invece il Premio Luca Svizzeretto (11 marzo ore 17.00, Mymovies/ Facebook/ Youtube).

Noir in Festival – il programma

Ma si daranno appuntamento sul palco virtuale del festival anche i protagonisti italiani tra cinema e letteratura noir. I Manetti Bros., veterani del Noir in Festival, che nella serata di chiusura saranno protagonisti di un incontro dedicato al loro cinema con alcune immagini inedite del nuovo attesissimo Diabolik, grazie alla collaborazione con Rai Cinema e 01 Distribution (12 marzo ore 19.30, Mymovies/ Facebook/ Youtube); l’incontro con le tre menti creative delle factory Groenlandia e Ascent Films, Matteo Rovere, Andrea Paris e Sydney Sibilia, che riceveranno il Premio Speciale Caligari (12 marzo ore 16.00, Mymovies/ Facebook/ Youtube); Antonietta De Lillo che sarà tra i protagonisti del focus dedicato a Lucio Fulci (9 marzo ore 11.00, Facebook/ Youtube) e presenterà in anteprima il suo Fulci Talks, conversazione omaggio al maestro del cinema di genere Lucio Fulci cui è dedicata la retrospettiva di quest’anno; Luca Miniero e Lunetta Savino, regista e interprete della fortunata serie targata Rai 1 Lolita Lobosco, che dialogheranno insieme all’autrice dei romanzi Gabriella Genisi (8 marzo ore 11.00, Youtube/ Facebook); le protagoniste del panel tutto al femminile sulle “donne in nero” Margherita Oggero, Grazia Verasani, Rosa Teruzzi, Antonella Lattanzi Francesca Serafini (8 marzo ore 18.00, Facebook/ Youtube). E poi ancora, tre maestri del genere come Roberto Costantini (9 marzo ore 18.00, Facebook/ Youtube), Gianrico Carofiglio (12 marzo ore 18.00, Mymovies/ Facebook/ Youtube), Maurizio De Giovanni (10 marzo ore 18.00, Facebook/ Youtube); Nicola Lagioia, autore de La città dei vivi, uno dei casi letterari dell’anno (11 marzo ore 11.00, Facebook/ Youtube); Chiara Lalli e Cecilia Sala, autrici dell’acclamato podcast Polvere, in una conversazione con Gaetano Savatteri (10 marzo ore 11.00, Facebook/ Youtube); i nuovi romanzi di Paolo Roversi (12 marzo ore 19.00, Mymovies/ Facebook/ Youtube), Silvio Danese (8 marzo ore 18.00, Facebook/ Youtube), Livia Sambrotta, l’esordio letterario di Roberto Cimpanelli (8 marzo ore 19.00, Facebook/ Youtube) e il focus di Federico Greco sull’universo Star Wars in dialogo con Elisabetta Sgarbi (11 marzo ore 12.00, Facebook/ Youtube). Infine le masterclass di Adrian Wotton su John Ford (9 marzo ore 12.00, Facebook/ Youtube) e di Mario Serenellini sulle sedute di sceneggiatura di Marnie di Alfred Hitchcock (10 marzo ore 11.00, Facebook/ Youtube).

Accanto alle conversazioni e alle masterclass, il programma del Noir in Festival si completa con il vasto palinsesto cinematografico: i 6 titoli del Premio Caligari per il miglior noir italiano dell’anno assegnato da una giuria presieduta da Claudio Giovannesi (presentati in una speciale maratona domenica 7 marzo e disponibili per 24 ore dalla mezzanotte di sabato fino alla mezzanotte di domenica), la proiezione dei film di apertura e chiusura, Bastardi a mano armata di Gabriele Albanesi (7 marzo ore 21.00) e Les Apparances di Marc Fitoussi (12 marzo ore 21.00), gli eventi speciali, la retrospettiva dedicata a Lucio Fulci e, ovviamente, i film del Concorso Internazionale in lizza per il Black Panther Award assegnato da una giuria composta da Carlo Degli Esposti, Camilla Filippi e Gianluca Maria Tavarelli, tutti disponibili in streaming gratuito su Mymovies solo per 24 ore dal momento di programmazione.

WandaVision: le domande cruciali con le quali ci prepariamo al finale

ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SUI PRIMI 8 EPISODI DI WANDAVISION

A un solo episodio di distanza dalla fine di WandaVision e alla luce dei tanti misteri che ancora aleggiano nella serie Disney+, ecco tutte le cruciali domande con cui ci ha lasciati l’episodio numero 8 e che dovrebbero trovare una risoluzione in WandaVision 9.

Chi è “Fietro”?

Da quando Evan Peters si è presentato alla porta di Wanda come un ragazzo che afferma di essere il suo caro defunto fratello gemello, Internet è esploso, ospitando una serie di teorie sul perché Pietro fosse interpretato da Peters (che lo interpreta nel franchise della Fox degli X-Men) e non da Aaron Taylor-Johnson (che invece è stato Pietro in Avengers: Age of Ultron).

Peters era lì in veste del Peter Maximoff e segnalare che l’MCU stava già iniziando a lacerare il tessuto del multiverso? Oppure stava solo interpretando un ragazzo a caso posseduto da Agatha Harkness (Kathryn Hahn) per fingere di essere Pietro, una specie di meta-scherzo pensato dalla produzione ai danni degli spettatori?

Consideriamo che Elizabeth Olsen apparirà in Doctor Strange e il Multiverso della Pazzia e anche in Spider-man: No Way Home, il multiverso sta effettivamente arrivando nel MCU.  questo: dimentica il multiverso. Ma c’è già tanta carne al fuoco in WandaVision, e mentre l’idea che Fietro venga strappata dall’universo di “X-Men” sembra divertente in generale, in realtà incorporare quel punto della trama in questa storia sembra una complicazione superflua. Per cui sembra proprio che i Marvel Studios ci abbiano soltanto tirato uno scherzo bello e buono.

I gemelli sono reali?

In una delle storie a fumetti su cui si sono basati gli showrunner di WandaVision, Agatha spiega a Wanda che i gemelli che ha avuto con Vision – gemelli che non dovrebbero esistere biologicamente, dato che Vision è un essere sintetico – scompaiono dall’esistenza quando lei non è in prossimità per evocarli e farli esistere. Si tratterà della stessa dinamica anche in WandaVision?

La portata della magia di Wanda è vasta (Agatha dice a Wanda che l’esagono magico è in esecuzione su “pilota automatico” ai margini della città), ma non perfetta (Vision vede i cittadini bloccati in loop o completamente congelati). Quei cittadini di Westview, tuttavia, erano reali prima che arrivasse Wanda. Billy e Tommy sono stati concepiti all’interno dell’esagono, sono stati concepiti in meno di un giorno e sono cresciuti fino a 10 anni in circa 48 ore, non esattamente nel modo in cui si comportano gli esseri reali. Possiamo ipotizzare che sia stata Agatha l’artefice del loro rapido invecchiamento quando ha spruzzato “lavanda” su di loro da bambini? O ha semplicemente approfittato della situazione per manipolare Wanda?

Un’altra piega: vediamo Billy e Tommy molto presenti nella casa di Agatha, senza Wanda in giro. Billy dice anche ad Agatha che la sua mente è “tranquilla”, suggerendo che non è una proiezione magica della psiche di Wanda, ma un essere senziente.

Nei fumetti, Billy e Tommy finiscono per essere riassorbiti nell’anima di Mephisto, il diabolico Big Bad della Marvel che alcuni hanno ipotizzato sia dietro le macchinazioni di Agatha. È solo più tardi che le anime di Billy e Tommy vengono liberate e collocate all’interno di veri ragazzi umani, che diventano i supereroi Marvel Wiccan e Speed. Come farà la serie a risolvere questo punto?

Nell’episodio numero 8, vediamo che Wanda crea Visione da sé, è un essere senziente con una propria mente e consapevolezza. È anche chiaro, tuttavia, che questa Visione può esistere solo all’interno dell’esagono. È logico che lo stesso valga per Billy e Tommy: sono totalmente reali, ma se Wanda dovesse porre fine alla maledizione, allora perderà anche loro, insieme a Visione.

Monica è il primo mutante dell’MCU?

Teyonah Parris as Monica Rambeau in Marvel Studios’ WANDAVISION exclusively on Disney+. Photo courtesy of Marvel Studios. ©Marvel Studios 2021. All Rights Reserved.

Monica Rambeau (Teyonah Parris) torna in vita dopo cinque anni dallo SNAP di Thanos e trova la sua vita sottosopra: sua madre e migliore amica di Captain Marvel, Maria “Photon” Rambeau, è morta di cancro e lo S.W.O.R.D. è ora nelle mani del direttore ad interim Tyler Hayward, che le “impedisce” di andare in missione nello spazio. Inoltre, Rambeau finisce nell’ESA e rimane intrappolata nei viaggi decennali di Wanda nel mondo delle sit-com. Monica sa che la sua struttura cellulare non è in grado di sopportare la quantità di radiazioni emesse dal perimetro anomalo, ma essendo di temperamento eroico da sempre, si tuffa dentro il perimetro una seconda volta per tentare di sistemare le cose. Vediamo poi che Monica sviluppa una serie di superpoteri.

Tutte le prove sembrano indicare che Monica Rambeau è diventata il supereroe Photon, che nei fumetti è stato anche chiamato Spectrum, The Lady of Light, Sun Goddess e persino in alcune trame Captain Marvel. Ma potrebbe essere Monica la prima mutante del MCU?

Nei film e nei fumetti degli X-Men, la biologia mutante è spiegata come derivante da un Gene X – una mutazione genetica reale posizionata sul 23° cromosoma. Quel gene viene quindi “attivato”, di solito dalla pubertà, dallo stress o da un trauma. Il primo film del 2000 mostra, ad esempio, come il primo bacio di Rogue (Anna Paquin) inneschi i suoi poteri di assorbimento. Ma WandaVision e il MCU storicamente non si sono preoccupati molto di attenersi al materiale originale, prendendosi delle libertà rispetto ai fumetti.

Se la radiazione che sta colpendo tutti gli umani di Westview riesce a non ucciderli tutti e, invece, dà loro dei superpoteri, allora Monica Rambeau sarebbe tecnicamente una delle prime mutanti ad essere stata “attivata”. Tuttavia, ciò non prende in considerazione il personaggio di Wanda in quanto mutante nata con l’X-Gene. Se i Marvel Studios in qualche modo si legano al fatto che Wanda è, in effetti, una mutante, allora Monica Rambeau non sarebbe tecnicamente la prima.

E il resto degli abitanti di Westview?

(L-R): David Lengel as Phil Jones, Emma Caulfield Ford as Dottie and Jolene Purdy as Beverly in Marvel Studios’ WANDAVISION exclusively on Disney+. Photo courtesy of Marvel Studios. ©Marvel Studios 2021. All Rights Reserved.

Come Monica Rambeau, il resto delle vittime residenti di Westview (e coloro che in seguito sono stati involontariamente risucchiati a Westview, come la dottoressa Darcy Lewis di Kat Dennings), potrebbero essere stati colpiti a livello cellulare dalle enormi quantità di radiazioni cosmiche e dalla magia cosmica che avvolge ora la cittadina.

Questo potrebbe essere il modo intelligente dei Marvel Studios per introdurre il concetto di mutanti nell’MCU, aumentando la popolazione di esseri umani superpotenti in un modo che è lineare e segue la progressione graduale del franchise di film e serie TV. Anche se questo non significa necessariamente che i personaggi di WandaVision debbano poi comparire per forza nei film successivi.

Piuttosto, questa ipotesi pone le basi per la Disney per giocare con una pletora di personaggi dei fumetti che non erano stati esplorati solo nei film degli X-Men della 20th Century Fox e che non hanno mai ricevuto il trattamento del grande (o piccolo) schermo.

Cos’è il libro di Agatha?

Nel settimo e ottavo episodi di WandaVision, vediamo un libro nel seminterrato di Agatha Harkness con antiche rune scolpite sulla copertina, che emanano una misteriosa aura arancione. Il modo in cui la telecamera ha girato e messo a fuoco questo libro non può essere una semplice coincidenza: si tratta di un oggetto su cui i Marvel Studios vogliono che si concentri l’attenzione dello spettatore.

Ci sono molti libri magici che finiscono per essere importanti nei fumetti Marvel, inclusi Darkhold, Necronomicon e Tome of Zhered-Na, ma nessuno di questi testi è stato esplorato finora nei film MCU (sebbene Darkhold sia apparso in “Runaways” che in “Agents of SHIELD” della Marvel). Una delle ipotesi più probabili è che sia il Libro di Cagliostro, il libro del misticismo oscuro che è stato rubato dalla biblioteca privata dell’Antico (Tilda Swinton) nel primo film Doctor Strange e questo potrebbe essere un buon ulteriore collegamento con il secondo film del personaggio interpretato da Benedict Cumberbatch.

C’è un male più grande, oltre Agatha?

Kathryn Hahn as Agatha Harkness in Marvel Studios’ WANDAVISION exclusively on Disney+. Photo courtesy of Marvel Studios. ©Marvel Studios 2021. All Rights Reserved.

Per quanto orecchiabile sia “Agatha All Along”, non è la prima volta che un personaggio sembra essere il responsabile di quanto accade e si scopre poi che invece il responsabile vero è un altro. Sembra dunque possibile che né Wanda né Agatha siano colpevoli al 100% e che una terza entità non ancora svelata abbia agito, o almeno influenzato, entrambe le ragazze magiche per tutto questo tempo.

Potrebbe essere tutto semplice come sembra, ovvero è stata davvero Agatha a tirare tutte le fila dietro le quinte per scoprire la verità dietro i poteri di Scarlet Witch mantenendo il più stabile possibile l’illusione della sitcom. Indipendentemente dal fatto che Agatha abbia o meno alleanze con altri Big Bad dei fumetti Marvel che potrebbero diventare rilevanti in questa attuale fase del MCU – come Mephisto, the Grim Reaper, Nicholas Scratch, Salem’s Seven, Nightmare, Chthon, Ghost Rider, ecc. – non sembra che ci siano i tempi per inserire un nuovo cattivo.

Chi è la misteriosa guest star?

Per settimane, Paul Bettany ha ripetutamente scherzato sul fatto che WandaVision avrà un attore strabiliante in un ruolo non annunciato. A IndieWire, Bettany ha detto che “ha sempre voluto lavorare con” questo attore, che “abbiamo fatto fuochi d’artificio insieme” e che “le scene sono piuttosto intense“. Dopo l’apparizione a sorpresa di Evan Peters, Bettany ha detto a Esquire che il misterioso cameo di cui stava parlando non era ancora stato svelato né trapelato, e sembrava persino suggerire che non si stesse riferendo a Doctor Strange di Benedict Cumberbatch. “Abbiamo alcune scene incredibili insieme, e la chimica tra di noi è, penso, straordinaria”, ha detto.

Naturalmente, le speculazioni non si sono lasciate attendere. Bettany stava parlando di se stesso. Con la rivelazione che il Visione dell’ESA è stato creata da Wanda, mentre S.W.O.R.D. aveva usato la magia di Wanda per ricostituire il corpo reale di Visione trasformandolo semplicemente in un’arma senziente simile a un fantasma, è inevitabile che Visione e Visione fantasma di Wanda si scontreranno. Questo potrebbe dire che Paul Bettany, ancora una volta trollando tutti, stava parlando di sé e si troverà a combattere contro se stesso. Occasione davvero rara nella vita.

Visione sopravviverà al finale? Può farlo?

Paul Bettany as Vision in Marvel Studios’ WANDAVISION exclusively on Disney+. Photo courtesy of Marvel Studios. ©Marvel Studios 2021. All Rights Reserved.

WandaVision, prima di tutto, parla del dolore e di come le perdite di Pietro e di Visione si siano accumulate nella psiche di Wanda per portarla a creare il mondo delle sitcom di Westview come rifugio dal baratro che quelle morti hanno causato in lei. Se la serie dovesse finire questa stagione senza che Wanda si confrontasse con quello che ha fatto, e finalmente permettesse a se stessa di accettare la morte di Visione e andare avanti, questo sicuramente non sarebbe quello che ci aspettavamo.

Naturalmente questo si riferisce solo al Visione creato da Wanda, perché la versione bianca spettrale di Vision resuscitata da S.W.O.R.D. è reale in un modo in cui la versione di Wanda non lo è: ha un corpo. Se Wanda è stata in grado di ricreare la Visione una volta, cosa le impedisce di farlo di nuovo, questa volta con un corpo che non ha bisogno della sua magia del caos per sopravvivere? A meno che la Visione di Wanda non sconfigga prima la Visione fantasma. Tuttavia sembra che l’esito di questo punto sia scontato: Visione morirà.

Le pubblicità false prefigurano qualcosa?

Un tostapane Stark, un orologio Strücker, una barretta di sapone HYDRA Soak, un rotolo di asciugamani di carta Lagos, uno yogurt Yo Magic e una confezione di antidepressivi Nexus: gli spot che abbiamo visto in WandaVision sembrano davvero un cesto intero di Easter Eggs. Ogni spot si riferisce a un particolare momento nel passato di Wanda. I più evidenti sono il tostapane (che ricorda la bomba che ha ucciso i genitori Maximoff); i prodotti Strücker e HYDRA che ricordano la sperimentazione e il lavaggio del cervello effettuati su Scarlet Witch e Quicksilver da giovani adolescenti; gli asciugamani di carta di Lagos che fanno riferimento al pasticcio che Wanda e gli altri Vendicatori hanno commesso in Nigeria durante gli eventi di Captain America: Civil War. Meno chiari, tuttavia, sono lo yogurt Yo Magic e gli antidepressivi Nexus: potrebbero avere un collegamento con il futuro di Wanda?

Invece di prefigurare qualcosa che deve accadere, i marchi fittizi di yogurt e antidepressivi spiegheranno elementi di WandaVision e la storia delle origini di Scarlet Witch che devono ancora essere menzionati sullo schermo, vale a dire, come Wanda Maximoff è in grado di attingere alla Magia del Caos, ovvero se quella magia le è stata conferita da un mutante superiore o da un’entità cosmica? Wanda è un essere Nexus o una Mutante?

Secondo la tradizione canonica Marvel Comics, gli Esseri Nexus sono individui rari con la capacità di influenzare la probabilità (e quindi il futuro) e possono alterare il flusso dell’Universal Time Stream. Possono anche produrre una prole incredibilmente potente. Sappiamo che, nei fumetti, appartenenti a Esseri Nexus sono Jean Grey e Odino.

Doctor Strange si farà vivo nel finale? O altri Vendicatori?

DOCTOR STRANGE, Benedict Cumberbatch, as Dr. Stephen Strange, 2016. © Walt Disney Studios Motion Pictures /Courtesy Everett Collection

Sappiamo già che Scarlet Witch farà un’apparizione in Doctor Strange e il Multiverso della Follia, in cui Benedict Cumberbatch riprenderà il suo ruolo di Stregone Supremo. Il film sarà diretto dall’ex regista di Spider-Man, Sam Raimi. Finora non si sa molto sulla trama del sequel, previsto per il 25 marzo 2022 nelle sale cinematografiche, solo che segue le avventure di Strange e le sue ricerche sulla pietra del tempo. Il coinvolgimento di Wanda nella narrazione rimane poco chiaro, ma inizierà ad avere più senso entro la fine del nono e ultimo episodio della sua serie indipendente.

Il capo dei Marvel Studios Kevin Fiege ha ripetutamente osservato che WandaVision si collega direttamente agli eventi del sequel di Doctor Strange 2. Inoltre, il film era stato programmato in anteprima subito dopo la conclusione di WandaVision su Disney+, prima che la pandemia costringesse lo studio a spostarne l’uscita. Quindi, sembra che un cameo di Cumberbatch nel finale sia logico, ma i motivi che ha Strange per quella probabile apparizione sono in gran parte un mistero. Dovrà occuparsi di Wanda dopo che si sarà svegliata dal suo mondo di sit-com per convincerla a viaggiare attraverso il multiverso con lui? Cercherà di insegnare a Wanda i poteri della Magia del Caos e della Gemma della Mente? Conoscendo la Marvel, il cameo di Doctor Strange probabilmente aprirà solo più porte a teorie, piuttosto che concludere con precisione gli imbrogli che distorcono la realtà di Scarlet Witch per tutta la serie.

Per quanto riguarda altri Vendicatori (come Hulk, Vedova Nera, Falcon, Soldato d’Inverno, Ant-Man, Spider-Man, Thor), sembra davvero meno probabile che appaia qualcuno che non sia Strange, anche se forse Falcon (Anthony Mackie) e il Soldato d’Inverno (Sebastian Stan) potrebbe presentarsi dato che il loro show spinoff sarà presentato in anteprima a breve sullo streamer Disney. Anche Captain Marvel di Brie Larson potrebbe apparire nella serie, poiché ha legami con Monica Rambeau, anche se, secondo lo show, la loro relazione è attualmente tesa.

MAX3MIN, prima edizione dal 10 al 21 marzo, ecco i cortometraggi

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MAX3MIN, prima edizione dal 10 al 21 marzo, ecco i cortometraggi

MAX3MIN, festival di cortometraggi alla prima edizione in streaming gratuito worldwide dal 10 al 21 marzo ideato e diretto dalla scenografa italo-argentina Martina Schmied, ha sfidato i creators di immagini a rimettere in discussione i modi abituali che usiamo per raccontare, superando le categorie prevalenti di questo tempo: la lunghezza “classica” del cinema come i tempi rigidi della serialità televisiva, la concisione elegante delle short story ma anche la frammentarietà superveloce delle Instagram stories. Come un libro di haiku da vedere, il programma di MAX3MIN sorprenderà per le innumerevoli strategie messe in campo dagli autori per cogliere la vita in un così breve tempo. Che si tratti di dipingere mondi giganteschi o entrare nel profondo delle relazioni più intime, di descrivere la realtà con immagini lampanti ed essenziali o manipolare quelle stesse immagini per stimolare reazioni forti nella parte irrazionale di chi guarda, l’unico comune denominatore resta uno solo: siate brevi.

Ma MAX3MIN è anche un grande esperimento di worldwide festival: i 100 cortometraggi selezionati saranno disponibili online gratuitamente e visibili in tutto il mondo, dal 10 al 21 marzo, sulla piattaforma proprietaria MAX3MIN, senza i limiti di carattere geografico che molti festival traslocati online a causa del COVID-19 hanno dovuto introdurre. La scelta di un festival “globale” è coerente anche con lo spirito della selezione: i 100 corti in programma sono stati selezionati tra oltre 2.700 iscrizioni da 97 Paesi, e tra differenze e sensibilità agli antipodi, il programma mette in evidenza divergenze e tratti comuni, modi opposti e insieme affini per raccontare.

Il programma di proiezioni del festival segue un principio di loop screening: tutti i giorni, dal 10 al 21 marzo, un gruppo di 10 cortometraggi sarà disponibile per 24 ore, così da consentire a tutti i fusi orari di poter assistere alla proiezione e votare i propri preferiti, su una piattaforma realizzata appositamente per il concorso. Ogni gruppo di 10 corti permetterà allo spettatore un’intensa esperienza di visione, catapultandolo in meno di mezz’ora dai ghiacci siberiani alla campagna balcanica, da Buenos Aires a Mumbai, da Brooklyn a Roma, passando per luoghi che esistono soltanto nell’immaginazione dei loro autori. Una fruizione inedita e stimolante che mette in crisi i tempi dilatati della serialità televisiva, la lunghezza classica del cinema e persino la velocità senza traccia dei contenuti per il web.
Un festival-playlist, che punta a stimolare lo spettatore a guardare e riguardare i film anche più e più volte. Come si fa con le canzoni.

Il 21 marzo, infine, si terrà la cerimonia di premiazione live, in cui la giuria del concorso presenterà una classifica dei 10 migliori cortometraggi, che verranno proiettati. Tra questi film, il primo classificato vincerà il Premio per il Miglior Film del valore di 3.000 euro per la produzione di un nuovo cortometraggio. La Giuria Internazionale è composta da: Tony Kaye, regista di American History XElisa Bonora, montatrice; la fumettista e plastic artist sudamericana PowerPaolaEnrico Gabrielli, fondatore della band Calibro 35; Martina Pastori, regista e filmmaker specializzata in videoclip e fashion film.

Ma quali sono le storie di MAX3MIN?
Ecco alcune parole chiave per descriverle (senza fare troppi spoiler).

COVID-19. Se il virus ha trasformato la società, anche le immagini che essa produce non possono sfuggire alla sua influenza. La grande rivelazione di MAX3MIN è che il trauma del virus è realmente globale: dall’India all’Argentina, da Taiwan all’Italia, sono centinaia le storie che scavano nel rapporto tra l’individuo e il cambiamento forzato. Storie di distanziamento, isolamento, desiderio di contatto, nostalgia del caos. Ma anche modi creativi e sorprendenti per raccontarlo, non schiavi dell’iperrealismo dei telegiornali ma immersi nell’immaginazione: Threesome di Nyko Piscopo usa la danza per scherzare (ma non troppo) sul sesso e sul desiderio durante l’era del distanziamento sociale; The New World: Variations on Stay-home Activities di Hong Ning e Zhao Xiaofeng è un’esilarante rielaborazione in forma di new media art dei mille passatempi “da remoto” che il lockdown ha scatenato; Mad Mask – Fury Roll di Stéphane Berla trasforma il cult movie di George Miller in un inseguimento animato tra il virus e la mascherina, di grande spettacolarità (il regista ha già realizzato un lungometraggio prodotto da Luc Besson che ha vinto numerosi premi).

IDENTITA’. Il razzismo, la conquista dei diritti delle persone afroamericane, le dinamiche di genere, il rifiuto dei nazionalismi: le storie dei giovani talenti di MAX3MIN pulsano delle tensioni sociali in corso nel pianeta, sollevando interrogativi importanti e stimolando la nostra necessità di rimettere in discussione le nostre certezze, mostrando quanto a volte possano essere illusorie. On the Other Side of Right di Russell Brownley mette insieme gli scontri di St. Augustine Beach nel 1964, determinanti nel processo di conquista dei diritti degli afroamericani, con il presente del Black Lives MatterA.M.I.A. di Matyas Doyle, nella forma di un feroce video musicale in 3D, ripercorre gli anni Novanta bui dell’Argentina. Noi cinesi in realtà siamo tutti dei cloni di Alessio Wong, in soli 2 minuti, smonta tutti gli stereotipi più triti sulla comunità cinese.

IMMAGINAZIONE. MAX3MIN è anche un trionfo della fantasia più libera e sfrenata. Una quota garantita soprattutto dalle molte animazioni presenti in concorso, che spaziano dalla tradizione (stop motion, disegno, illustrazione) al contemporaneo (3D, computer graphics) fino alle tecniche più incredibili anche solo da immaginare: Confetti di Àngel Estois, Mercè Sendino e Lucía Hernández racconta un party finito malissimo usando esclusivamente coriandoli; Montauk di Harry Rubin-Falcone mescola collage e disegno a mano con effetti digitali, per un piccolo ed emozionante quadro sull’amicizia; Wake Up di Martín Jemes racconta il disagio della routine in un gioco di montaggio e accelerazioni fulminante.

SCUOLE E TALENTI. Grande attenzione nella selezione di MAX3MIN è stata posta verso la ricerca e la scoperta dei talenti che saranno gli autori di domani, attraverso un’opera di scouting e relazione fitta con le più importanti scuole di cinema italiane e internazionali (NABA, Civica Scuola Luchino Visconti, Satyajit Ray Film Institute) e distribuzioni specializzate (Av-ArKKI, Sixpack). Alcuni nomi: Alessio Wong (Noi cinesi in realtà siamo tutti dei cloni), già autore di alcuni dei videoclip più acclamati della scena cloud rap italiana (Garage Gang, Ariete); Ludovica De Feo (Eggshell); Mattia Chicco (Artico).

Fino all’Ultimo Indizio, recensione del film con Denzel Washington

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Dopo aver raccontato l’altra faccia dell’iconica storia dei criminali Bonnie e Clyde in Highwaymen – L’ultima imboscata, John Lee Hancock torna a proporre una storia che si immerge nelle atmosfere del crime drama, offrendo un omaggio al noir, laddove in precedenza aveva tenuto presente principalmente il western. Lo fa firmando regia e sceneggiatura di Fino all’Ultimo Indizio, il suo ultimo film che arriva direct to digital per Warner Bros Distribution. Il film, che ha già riscosso un discreto successo negli Stati Uniti, ha anche conquistato una prestigiosa nomination ai Golden Globes 2021 per il migliore attore non protagonista, Jared Leto (premio andato poi a Daniel Kaluuya per Judas and the Black Messiah).

La trama di Fino all’Ultimo Indizio

Fino all’ultimo indizio racconta la storia del vice-sceriffo di contea californiana di Kern, Joe Deacon (Denzel Washington), che viene inviato a Los Angeles per una raccolta di prove. Quello che doveva essere un veloce incarico si trasforma in un’indagine impegnativa, quando Deacon si ritrova coinvolto nella caccia al serial killer che sta seminando il panico in città.
È lo stesso sergente Jim Baxter (Rami Malek), che si occupa del caso, a richiedere l’aiuto del vice-sceriffo, perché colpito dalla sua capacità di prestare attenzione anche alle “piccole cose” e scovare indizi difficili da intuire. Baxter, nel corso delle indagini, ignora totalmente, però, che il caso sembra svelare alcuni segreti di Joe, appartenenti a un oscuro passato e con cui l’uomo deve ancora fare i conti, un caso irrisolti con risvolti tragici. La collaborazione trai due porterà all’identificazione di un sospettato che si rivela essere molto diverso da un criminale normale, un soggetto scaltro, intelligente, un reietto della società che però ha delle sue regole. Contro di lui Baxter concentrerà le sue forze. Ma nel finale a sorpresa il giovane sergente capirà che la realtà non è sempre quella che sembra, e che la legge e la legalità raramente vanno di pari passo con ciò che è giusto fare.

Le dinamiche narrative messe in scena da Hancock sono tradizionali, da una parte c’è un detective anziano, disincantato disposto a far passare il suo sapere anche se con una reticenza sospettosa, dall’altra un giovane sergente, un uomo tutto d’un pezzo che ha grande fiducia nei mezzi che la legge gli fornisce. Tra di loro un sospettato che imparerà con un certo gusto a giocare con i suoi accusatori. Sembra la dinamica vista in Seven di David Fincher, o in altri mille thriller di investigazione, eppure Fino all’ìUltimo Indizio assume una dimensione esistenzialista seguendo da vicino i personaggi, le loro ambizioni, le loro paure e il loro modo di approcciare alla vita, così diverso e condizionato dalle rispettive esperienze. Più che la caccia all’assassino, al regista sembra importare qual è lo stato d’animo con cui i personaggi si approcciano alle loro giornate.

Un tris incredibile di protagonisti

A questo scopo, particolare valore assume la scelta di in trittico di attori di spessore. Denzel Washington offre la sua quasi ovvia solidità da attore consumato e si confronta con un Rami Malek che, nonostante sembra sia fuori parte il più del tempo, riesce comunque a comunicare le sfumature del carattere che gli viene affidato. Jared Leto, dal canto suo, seppure in meno tempo, riesce a infondere tutto il suo metodo in un personaggio affascinante e sfuggente, diverso da altri psicopatici (forse) omicidi che abbiamo visto sullo schermo.

È interessante come, per Hancock, il luogo prediletto per portare avanti le indagini non sembra essere la strada, la scena del crimine, ma la mente stessa del detective. Se il giovane e metodico Baxter si affida alle prove, ai rilievi, alla scienza dietro l’investigazione, l’approccio di Deacon è più intuitivo e allo stesso tempo più analitico: il personaggio magistralmente interpretato da Denzel Washington si ferma, immagina, soppesa, razionalizza, osserva tanto e prevede gli scenari e i momenti nei quali è possibile cadere in fallo. Deacon è capace di calarsi davvero nella mente dell’omicida che i due cercano, ma allo stesso tempo è afflitto dal rimorso e da una storia personale oscura, è un personaggio con diversi strati e piani, e l’idea che ci dà Fino all’Ultimo Indizio è che alla fine della storia, Baxter sarà un po’ meno ligio e fiducioso e un po’ più simile al suo collega anziano.

Più concentrato sull’ambiente e sulle atmosfere che sulla narrazione intesa come progressione di eventi, Fino all’Ultimo Indizio è un thriller efficace ed affascinante, che si avvale di ottime interpretazioni e di un ritmo dilatato e ipnotico.

Fino all'Ultimo Indizio recensione

Prime Video: tutte le novità del mese di Marzo 2021

Prime Video: tutte le novità del mese di Marzo 2021

Il mese di Marzo 2021 porterà tante novità su Prime Video. Infatti sono tanti i film e le serie tv in arrivo per tutto il mese. Trai titoli più attesi Il principe cerca figlio, l’atteso sequel che vedrà Eddie Murphy tornare nei panni di Re Akeem. Di seguito tutte le novità in arrivo.

I film in arrivo a Marzo 2021 su Prime Video

Il principe cerca figlio dal 5 marzo in esclusiva su Prime Video

Nel rigoglioso regno di Zamunda, Re Akeem (Eddie Murphy) è appena stato incoronato e con il suo fidato consigliere Semmi (Arsenio Hall) intraprende una nuova ed esilarante avventura che li porta ad attraversare il globo partendo dalla loro meravigliosa nazione africana fino al Queens, il quartiere di New York dove tutto è iniziato. Il film è diretto da Craig Brewer su una sceneggiatura di Kenya Barris, Barry W. Blaustein e David Sheffield. Il principe cerca figlio è basato sui personaggi creati da Eddie Murphy.

The Rental – dal 10 marzo

Due coppie in una vacanza sulle rive dell’oceano iniziano a sospettare che il padrone della casa apparentemente perfetta che hanno affittato li stia spiando. Ma non ci vuole molto per trasformare quello che doveva essere un festivo weekend fuori porta in qualcosa di molto più sinistro, con lo svelarsi di segreti che erano da tempo celati e che ora fanno sì che i quattro amici di vecchia data si vedano sotto una luce completamente diversa.

Bastardi a mano armata – dall’11 marzo

Michele vive in uno chalet tra le montagne con la moglie Damiana e la figliastra Fiore, un’adolescente con cui ha una relazione piuttosto complicata. Una notte, Sergio irrompe nella loro abitazione prendendoli in ostaggio. Si trova lì per una missione particolare: deve recuperare per conto di Caligola il prezioso bottino di un furto di tempo prima. Nel cast Marco Bocci, Fortunato Cerlino, Peppino Mazzotta, Amanda Campana e Maria Fernanda Campano. Con la regia di Gabriele Albanesi, il film è prodotto da Santo Versace, Gianluca Curti, Minerva Pictures con Rai Cinema in collaborazione con Amazon Prime Video.

Quello che tu non vedi – Dal 15 Marzo

Adam (Charlie Plummer, Premio Marcello Mastroianni come miglior attore emergente a Venezia 74° per Lean on Pete) è un adolescente brillante ma introverso, con il sogno nel cassetto di diventare chef.

L’amico del cuore – Dal 18 Marzo

L’amico del cuore (Our Friend) racconta la straordinaria storia vera della famiglia Teague – il giornalista Matt (Casey Affleck), la sua vivace moglie Nicole (Dakota Johnson) e le loro due figlie piccole – e di come le loro vite siano sconvolte dalla straziante diagnosi di cancro terminale di Nicole.

Altri film in arrivo non inediti

  • Men in Black II | 1 marzo
  • I see you |1 marzo
  • Searching |1 marzo
  • The Equalizer – Il vendicatore|1 marzo
  • The Equalizer 2 – Senza Perdono | 1 marzo
  • La guerra dei mondi |1 marzo
  • The Truman Show |1 marzo
  • Mean Girls |1 marzo
  • I Puffi 2 | 1 marzo
  • Chiamami col tuo nome | 1 marzo
  • Come farsi lasciare in 10 giorni | 1 marzo
  • Dark Crimes | 8 marzo
  • The Divergent Series: Allegiant | 9 marzo
  • Tutta un’altra vita | 12 marzo
  • Gli Indifferenti | 13 marzo
  • Mister Link | 17 marzo
  • La verità è che non gli piaci abbastanza | 18 marzo
  • The Divergent Series: Insurgent | 19 marzo
  • The Queen of Spain | 22 marzo
  • Il giorno sbagliato | 24 marzo
  • Cosa sarà | 27 marzo

Le serie tv in arrivo su Prime Video

La Templanza

La Templanza è un drama romantico basato sull’omonimo romanzo di successo di María Dueñas (The Time in Between, Las Hijas del Capitán) ambientato alla fine del XIX secolo. Racconta la storia di Soledad Montalvo e Mauro Larrea, una self-made woman e un uomo i cui destini si incontrano in un luogo e un tempo affascinanti. Una storia incentrata sul superamento delle avversità e la ricerca del proprio posto nel mondo, su come viene costruito un impero e su come in un solo giorno tutto può essere perduto, una storia di avventure in luoghi esotici e di seconde occasioni.

Invincible

Invincible è una serie animata per adulti dal creatore di The Walking Dead Robert Kirkman e dagli omonimi fumetti della Skybound/Image firmati da Kirkman, Cory Walker e Ryan Ottley, e racconta la storia del diciassettenne Mark Grayson (Steven Yeun), un ragazzo come tanti alla sua età, se non fosse per il fatto che suo padre è Omni-man (J.K. Simmons), il più potente supereroe del pianeta. Ma man a mano che Mark inizia a sviluppare i suoi super poteri, scopre che l’eredità di suo padre potrebbe non essere così eroica come sembra.

Altre serie in arrivo non inedite

  • Supercar – le 4 stagioni | 1 marzo
  • Il principio del piacere – la prima stagione | 1 marzo
  • The Good Doctor – la terza stagione | 1 marzo
  • Mazinger Edition Z – la prima stagione | 15 marzo
  • Conan il ragazzo del futuro – la prima stagione | 29 marzo
  • Eureka Seven – la prima stagione | 31 marzo

Il principe cerca moglie: Eddie Murphy costretto ad aggiungere un attore bianco

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Eddie Murphy ha rivelato che la Paramount, all’epoca della realizzazione de Il principe cerca moglie, fece pressioni per l’inclusione di un attore bianco nel film. Diretto da John Landis, la commedia del 1988 è stata un enorme successo commerciale, diventando il film della Paramount più redditizio di quell’annata.

La popolarità del film è riuscita a resistere allo scorrere degli anni, tant’è che un sequel, dal titolo Il principe cerca figlio, debutterà ufficialmente su Amazon Prime proprio domani 5 marzo. Durante un’ospitata da Jimmy Kimmel in occasione della promozione del sequel, Eddie Murphy ha rivelato che all’epoca della realizzazione del primo film, la Paramount fece pressioni per avere un attore bianco nel film, composto in gran parte da attori neri.

Le dichiarazioni di Murphy sono state riportate da CinemaBlend: “Erano gli anni ’80 e il cast era composto prevalentemente da attori neri. Ma la Paramount ce lo impose: ‘Deve esserci una persona bianca nel film’. Io dissi: ‘Che cosa?’. Alla fine pensammo a Louie Anderson, che era davvero forte. Ecco com’è entrato a far parte del film.”

Ne Il principe cerca moglie, Louie Anderson, attore e comico statunitense, interpreta Maurice, uno dei ragazzi che lavorano con Akeem (Murphy) e Semmi (Arsenio Hall) al fast food di Cleo McDowell (John Amos). Anderson tornerà nei panni del personaggio anche nel sequel.

La trama del sequel de Il principe cerca moglie

Il principe cerca figlio è diretto da Craig Brewer e si basa su una sceneggiatura scritta da Kenya Barris, Barry W. Blaustein e David Sheffield e sui personaggi creati da Eddie Murphy. Nel rigoglioso regno di Zamunda, Re Akeem (Murphy) è appena stato incoronato e con il suo fidato consigliere Semmi (Hall) intraprende una nuova ed esilarante avventura che li porta ad attraversare il globo partendo dalla loro meravigliosa nazione africana fino al Queens, il quartiere di New York dove tutto è iniziato.

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