Ray Porter, che
interpreterà
Darkseid in Justice League Snyder Cut, pensa che
la prima clip rilasciata e le prime foto a bassa risoluzione siano
migliori dell’intera versione cinematografica di Joss
Whedon. Sebbene quel film attribuisca ancora a
Zack Snyder la regia, il montaggio di
Justice League differisce drasticamente dalla
visione originale del regista.
Dopo l’annuncio che HBO Max
diffonderà la Justice League Snyder Cut, Snyder ha
utilizzato i social media per condividere anticipazioni sulla trama
del film e altri elementi, dando nuove informazioni. A giugno,
Snyder ha condiviso la
prima clip ufficiale, che mostra la Wonder Woman di Gal Gadot che trova un dipinto di Darkseid.
Poi, alla Justice Con del mese scorso, il regista ha diffuso un
breve video di Superman (Henry
Cavill) che indossava il suo famigerato costume nero.
E, proprio questo fine settimana, Snyder ha rivelato una versione a
bassa risoluzione di una nuova immagine di Steppenwolf, suggerendo
un aspetto più spaventoso per il personaggio.
Subito dopo la pubblicazione della
foto di Steppenwolf, Porter ha condiviso i suoi pensieri su di essa
e sulla clip precedentemente diffusa, confrontandola con l’intera
versione del film di Whedon. Ecco cosa ha scritto: “Un video di
30 secondi e foto a bassa risoluzione. Già meglio dell’intera altra
versione. Affanculo chi prende in giro. Questo sarà
epico.”
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Colin Trevorrow ha
condiviso una foto del set di Jurassic World:
Dominion che include un riferimento a un luogo familiare.
L’immagine mostra un contenitore di cella frigorifera all’interno
di un laboratorio e il contenitore ha l’etichetta “Sito B Isla
Sorna”. Isla Sorna è la location de Il Mondo Perduto, e
successivamente è stata rivisitata durante Jurassic Park
3. Che questa nuova avventura “giurassica” ci porterà di
nuovo su questo luogo ben noto?
In realtà non sarebbe una sorpresa
troppo grande trovare in questo film molti più elementi del
franchise originale, dato che il film vedrà il ritorno anche di
Ellie Sattler e Alan Grant. Ecco di seguito la
foto condivisa da Trevorrow:
In occasione delle riprese
di Jurassic
World: Dominion, la Universal Pictures ha dovuto
implementare sul set tutta una serie di rigidi
protocolli sanitari per permettere a tutti i membri
coinvolti nella produzione di poter lavorare in sicurezza. Tra i
protocolli che entreranno in vigore, figura anche un’area dedicata
che gestirà tutti i requisiti medici della produzione, inclusi test
sierologici e tamponi.
Jurassic
World: Dominion vedrà sia Chris
Pratt che Bryce
Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a
loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella
Pineda, Jake Johnson e Omar
Sy. Laura
Dern e Sam
Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che
avevano in Jurassic
Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan
Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta
nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe
originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff
Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic
World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta
in Jurassic World:
Il Regno Distrutto.
Artisti 7607 ricorda Franca
Valeri, tra le prime sostenitrici della collecting dei
diritti connessi al diritto d’autore. Dalla pagina facebook della
collecting le parole dell’attrice vengono lette in video in suo
ricordo, da Urbano Barberini, Claudio Bisio, Paolo
Calabresi, Chiara Colizzi, Cecilia Dazzi, Elio Germano, Carmen Giardina, Valeria Golino, Caterina Guzzanti, Georgia
Lepore, Neri Marcorè, Cinzia Mascoli, Valerio Mastandrea, Alberto
Molinari, Paco Reconti, Alessandro Riceci e
Michele Riondino, che danno voce ai pensieri
scritti e tratti dai libri della Valeri: ”Bugiarda no,
reticente”, “La vacanza dei superstiti” e “Il
secolo della noia”, di Einaudi Editore.
Nel 2012, partecipando al video di
Artisti 7607 ”Una commedia italiana che non fa
ridere”,Franca Valeri affermava combattiva
<<Abbiamo la forza di ottenere tutto questo. Sapete
perché? Perché abbiamo sufficienti competenze per
farlo>>. Nel giorno della sua scomparsa, arriva
il sentito saluto di Artisti 7607: <<Cara
Franca, le attrici e gli attori italiani non dimenticheranno quanto
hai fatto per i loro diritti sostenendo con coraggio e fiducia il
progetto Artisti 7607, oggi una realtà importante anche grazie a
te. Ciao da noi cretinetti>>.
Proprio come gli atleti possono
avere una stagione di “breakout”, il MCU deve ora affrontare
una carenza di personaggi di rilievo, visto che i principali eroi
hanno archiviato la loro presenza nell’universo condiviso in
Avengers:
Endgame.
Visto però che il MCU continuerà per
una Fase 4 e una Fase 5 ancora nebulose ma annunciate, resta da
capire quali sono i personaggi, inediti o già in corso di
presentazione, che potranno essere sfruttati al meglio per dei
cicli narrativi avvincenti.
Yelena Belova
In un primo momento
ritenuta un’apparizione una tantum, la Yelena Belova di Florence
Pugh debutterà in Black
Widow e ora, secondo i nuovi sviluppi, potrebbe
diventare un punto fermo per il nuovo roster MCU. Sappiamo che
l’arco narrativo di Natasha Romanoff è concluso, visti gli eventi
di Avengers:
Endgame, ma c’era sempre la probabilità che il suo
film da protagonista potesse servire come punto di partenza per
altri personaggi secondari.
Yelena Belova potrebbe occupare il
vuoto lasciato da Vedova Nera e sarebbe un cambiamento coerente, e
il processo del “passaggio del testimone” potrebbe benissimo avere
luogo dentro al film che vedremo a novembre. L’affiliazione di
Yelena con Thunderbolts, A.I.M e S.H.I.E.L.D. (per citarne
alcuni) nei fumetti lascia immaginare che il personaggio possa
essere sviluppato nel lungo corso.
Ms. Marvel
Nel caso in cui non si
avesse familiarità con Kamala Khan prima, è probabile che presto
tutti conosceranno il personaggio secondario, visto che comparirà
in una serie Disney + già annunciata e avrà un’apparizione nel
prossimo videogioco Marvel’s Avengers. Ms. Marvel si preannuncia
come un nome ricorrente nel futuro del Marvel, e questo era valido
anche prima che arrivasse la notizia di un cameo del personaggio in
Captain
Marvel 2.
Il suo ruolo di supporto riportato
nel sequel di Captain
Marvel è un’ulteriore prova dell’eredità che porta con
sé il personaggio nella fase successiva del MCU. Proprio come Tony
Stark ha fatto da mentore a Peter Parker per il suo ruolo di
Vendicatore, Carol Danvers può fare lo stesso per Kamala Khan. Se i
Marvel Studios hanno gli occhi puntati sulla loro versione dei
“Nuovi Vendicatori”, è una scommessa sicura presumere che Ms.
Marvel sarà un volto frequente sul grande schermo.
Moon Knight
I Marvel Studios hanno
risposto alla chiamata dei fan quando hanno annunciato che Moon
Knight sarebbe stato introdotto nel MCU in una sua serie Disney+. Mentre il processo di casting
ufficiale è ancora in corso, sappiamo che l’introduzione del
personaggio è estremamente importante e significativa per tutto lo
Studio.
Ciò che rende Moon Knight un
potenziale candidato a ruolo ricorrente nella Fase 4 sono gli
attributi che possiede come personaggio. Il suo status di
imprenditore milionario e il suo sfruttamento della ricchezza per
il suo equipaggiamento hanno portato naturalmente a paragoni con
Batman della DC, e ha superpoteri molto simili ad altri eroi, ma ha
anche identità multiple, qualcosa non ancora completamente
esplorato in tutto il MCU.
Se i Marvel Studios esplorassero
l’uso di identità multiple da parte di Marc Spector, oltre al suo
passato da mercenario ed ex agente della CIA, questo darebbe al MCU
un personaggio nuovo e complesso che potrebbe catturare il favore
di moltissimi fan e spettatori.
Valchiria
“Come nuovo re,
ha bisogno di trovare la sua regina. Questo sarà il suo primo
ordine del giorno. Ha delle idee. Tenervi aggiornati.” Sono le
parole che Tessa Thompson ha pronunciato sul palco del Comic Con
2019, all’annuncio di Thor: Love and Thunder con
Natalie Portman.
Mentre Valchiria è già diventata una
dei personaggi preferiti dalla sua introduzione in Thor:
Ragnarok, la convinzione qui è che la sua presenza
aiuterà i Marvel Studios a creare il prossimo team-up che può
essere protagonista nel futuro del MCU. La sua affiliazione con i
Difensori e in particolare con Misty Knight nei fumetti potrebbe
spingere i Marvel Studios a raccontare le suddette squadre dopo il
precedente adattamento su Netflix.
Nova
Gli eventi di
Avengers: Endgame hanno lasciato la porta spalancata
per il futuro del MCU e hanno permesso ai Marvel Studios di
sfruttare il suo elenco di personaggi per il futuro. Un personaggio
a cui potrebbe finalmente essere dato un volto è Nova, e lo stato
attuale dell’Universo Condiviso rende la sua possibile introduzione
più che logica.
Uno degli ultimi report afferma che
l’idea di portare Nova al cinema è nelle prime fasi di sviluppo, ma
resta da vedere quale versione dell’eroe cosmico sia stata scelta.
L’MCU potrebbe accogliere Richard Rider o Sam Alexander nel roster.
Con i Nova Corps già presentati in Guardiani della Galassia e lo
spostamento del MCU verso le avventure cosmiche, l’introduzione di
Nova avrebbe molto senso.
Ecco il trailer originale di
I’m Thinking of Ending Things, il nuovo film di
Charlie Kaufman (sceneggiatore di Essere John
Malkovich, Il ladro di orchidee e Se mi lasci, ti
cancello e regista di
Anomalisa) che debutterà su Netflix a partire dal prossimo 4 settembre.
La sceneggiatura del film è tratta
dal romanzo omonimo di Iain Reid, che a sua volta
racconta la storia di Jake, in viaggio per andare a trovare i suoi
genitori nella loro fattoria isolata in compagnia della sua
fidanzata che sta pensando di terminare la loro relazione. Quando
però il ragazzo prende una decisione inaspettata lasciandola senza
prospettiva, la coppia entrerà in uno stato di palpabile tensione,
fragilità psicologica e puro terrore.
Il cast del film annovera
Jesse Plemons (Breaking Bad, Fargo), David
Thewlis (Wonder Woman), Toni Collette (Hereditary – Le Radici del
Male) e Jessie Buckley (Taboo, Chernobyl).
L’universo di Star
Wars è in continua espansione. Per quanto il nuovo
corso Disney del franchise abbia voluto imporre la sua timeline
riducendo l’universo espanso ai film, il marchio continua ad avere
tantissime declinazioni e tra serie tv e fumetti, continua ad
ingrandirsi.
Proprio dai fumetti arriva una nuova
immagine della tomba di Padme Amidala. Si tratta
del volume 4 della nuova storia dedicata a Darth Vader, e nelle
immagini di seguito, vediamo il Lord Sith recarsi sulla tomba
dell’amata, forse per tentare l’ultimo gesto e provare a riportarla
in vita. Ecco le immagini:
Nelle vicende cinematografiche,
l’amore tra Padme e Anakin, prima che diventasse Darth Vader, è
stato raccontato dalla trilogia prequel, che narra proprio della
nascita dei gemelli Skywalker e dell’ascesa del Lord Sith, corrotto
dall’Imperatore. La trilogia sequel non è troppo amata dai fan, se
non nell’ultimo capitolo, che si conclude proprio con la morte di
Padme e la nascita di Darth Vader, mentre i due neonati, Luke e
Leia, vengono separati, uno su Tatooine e l’altra di Alderaan.
La saga degli Skywalker, che vede la
sua origine proprio in Anakin, si è conclusa, al cinema, lo scorso
dicembre, con l’arrivo in sala di Episodio IX, che
ha presentato e sviluppato nuovi poteri Jedi, come la guarigione e
rinascita attraverso l’uso della Forza. Questa idea, che sembra
andare contro il canone, è stata contestualizzata e spiegata in
diversi momenti e
qui ne trovate un assaggio.
Amazon Prime ha condiviso il primo
trailer del prossimo progetto antologico di Steve
McQueen, dal titolo Small Axe che
comprende diversi film, tutti diretti dal regista di
Shame e 12 Anni Schiavo. Il primo
sguardo offerto proviene dalla puntata “Mangrove”. Interpretato da
Letitia Wright, molto amata dal pubblico in Black Panther e
Avengers: Infinity War, “Mangrove” fa
parte della selezione ufficiale del Festival di Cannes e del Festival di New
York. Small Axe è il primo progetto televisivo di
McQueen e “Mangrove” segna il primo nuovo filmato realizzato da
McQueen dopo l’uscita nel 2018 di Widows.
Secondo la sinossi ufficiale di
Amazon, “Mangrove” racconta la “vera storia dei Mangrove 9, un
gruppo di attivisti neri che si sono scontrati con la polizia di
Londra durante una marcia di protesta nel 1970, e il processo a
grande impatto mediatico che ne è seguito. Il processo è stato il
primo riconoscimento giudiziario di comportamenti motivati
dall’odio razziale all’interno della polizia metropolitana”. Al
fianco di Wright c’è un cast che include Shaun Parkes,
Malachi Kirby, Rochenda Sandall, Jack Lowden, Sam Spruell, Gershwyn
Eustache Jr. e Gary Beadle, tra gli
altri. “Mangrove” è stato scritto insieme da McQueen e
Alastair Siddons.
Indicata come una delle attrici più
promettenti degli anni Sessanta, Sharon Tate è
tristemente ricordata per l’eccidio di Cielo Drive, nel quale perse
la vita. Anche se breve, però, la sua filmografia vanta titoli
particolarmente noti, come anche la collaborazione con importanti
registi e attori. La Tate aveva infatti tutte le qualità per
diventare una delle stelle più splendenti di Hollywood, dotata di
carisma, fascino e talento.
Ecco 10 cose che non sai di
Sharon Tate.
2Parte delle cose che non sai di Sharon
Tate
Sharon Tate e Dean Martin
5. Recitò con il celebre
attore. Nel suo penultimo film, Missione compiuta
stop. Bacioni Matt Helm, l’attrice ebbe modo di recitare
accanto al celebre attore Dean Martin, interprete
di numerosi film comici di grande successo. Il film in questione
era il quarto ed ultimo episodio della serie cinematografica
dedicata all’agente segreto Matt Helm. Qui la Tate interpretava
Freya Carlson, che svolge il ruolo della maldestra ma affascinante
guida di un ufficio turistico della Danimarca, dove Helm si è
recato per risolvere un nuovo caso. La donna, nel corso del film,
si rivelerà particolarmente utili ai fini della buona riuscita
della missione.
Sharon Tate: la sua morte
4. Fu una delle vittime della famiglia
Manson. L’8 agosto del 1969 l’attrice si trovava nella sua
villa a Cielo Drive, in compagnia di alcuni amici. Era inoltre a
sole due settimane dal parto del figlio concepito con il marito
Polanski. Quella notte, le persone presenti nella villa vennero
brutalmente assassinate dai membri della famiglia Manson,
capitanata da Charles Manson. Il corpo
dell’attrice, insieme a quello dei suoi amici, venne ritrovato il
mattino dopo dalla cameriera della villa. La Tate era stata
pugnalata un totale di 16 volte, di cui 5 di queste erano già di
per sé mortali.
3. La sua storia sconvolse
profondamente Hollywood. Non vi erano precedenti, nella
storia di Hollywood, di un simile evento. La morte di Sharon Tate
viene così indicato non solo come uno degli eventi che chiudono il
decennio, ma anche come un vero e proprio momento di passaggio da
un clima di spensieratezza ad uno di paura e tensione sociale. Ci
vollero cinque mesi affinché la polizia riuscì a risalire alla
famiglia Manson, arrestando i membri della banda colpevoli, i quali
vennero da prima condannati a morte e poi all’ergastolo.
Sharon Tate: il documentario su di
lei
2. Diversi documentari hanno
raccontato la vicenda dell’attrice. L’evento colpì
profondamente il mondo del cinema, che da subito cerco di
partecipare allo svelamento della verità con numerose inchieste e
documentari. Il più celebre tra tutti è quello intitolato
Manson, del 1973, che venne candidato al premio Oscar come
miglior documentario. All’interno di questo si ripercorre la storia
della Tate, fino a giungere al suo terribile epilogo. Con filmati
di repertorio e testimonianze, i registi cercarono di ricostruire
l’accaduto e far luce su di esso.
Sharon Tate: età e altezza
1. Sharon Tate a nata a
Dallas, in Texas, Stati Uniti, il 24 gennaio del 1943, ed
è morta a Los Angeles, il 9 agosto del 1969, all’età di 26 anni.
L’attrice era alta 168 centimetri.
Stefania Spampinato nel film Il
Giorno Più Bello del Mondo - Fonte: IMDB
Negli anni ottanta Gianni Morandi
cantava “Uno Su Mille Ce La Fa”; ebbene Stefania
Spampinato è proprio una di quei mille fortunati. Nata e
cresciuta nella bella Sicilia, prima dei trent’anni è riuscita a
conquistare gli States, diventato un’attrice amata e affermata.
Scopriamo insieme tutto
quello che c’è da sapere su Stefania Spampinato, sulla sua
vita privata e sulla sua incredibile carriera.
Stefania Spampinato biografia
10. Nata il 17
luglio 1982 a Catania, in Sicilia,
Stefania Spampinato ha subito mostrato interesse
per il mondo dello spettacolo. Da piccola inizia a studiare
danza classica e sviluppa una grande passione per
l’arte, grazie anche agli incoraggiamenti della madre.
9. Studiando al
liceo classico, Stefania è convinta da grande di voler
diventare un avvocato di successo ma i suoi piano
cambiano quando a 15 anni si appassiona al mondo della danza.
Decisa a diventare una ballerina professionista, dopo il diploma si
trasferisce a Milano dove studia danza, recitazione e canto in
accademia, laureandosi a pieni voti.
Grazie all’istruzione ricevuta e al
suo grande talento, comincia a viaggiare per il mondo collaborando
con artisti come Joaquin Cortez, Kylie
Minogue e Leona Lewis e partecipando
anche The Voice UK e X Factor US
e UK.
8. Dopo aver
vissuto per cinque anni a Londra, Stefania compra
un biglietto di sola andata per Los Angeles dove
si trasferisce per lavorare come ballerina. Una
volta arrivata a L.A però la Spampinato si rende conto di non
essere preparata a sufficienza per una realtà così competitiva. Per
poter sfondare nel mondo della danza in California avrebbe dovuto
cominciare la sua istruzione daccapo a 29 anni d’età, età già
avanzata per una ballerina professionista.
Così Stefania cambia direzione alla
sua carriera e comincia a studiare recitazione,
lavorando come cameriera per mantenersi a Los Angeles.
Stefania Spampinato film e serie
tv
7. Negli States,
Stefania Spampinato comincia a lavorare nel mondo dello spettacolo
accettando piccoli ruoli o comparsate in film e serie tv di
successo come La Strana Coppia (2007), Glee
(2017) – episodio 5×09 Frenemies -, Less
is More (2015), Il Buono, Il Brutto e Il
Morto (2015) e Satisfaction (2015).
Stefania Spampinato in Ford vs Ferrari – Fonte: IMDB
Ford vs.
Ferrari, presentato al Telluride Film
Festival e al Toronto International Film
Festival, racconta delle vicende della scuderia Ford e
della grande sfida contro la Ferrari a Le Mans nel 1966. Il
progettista Carroll Shelby (Matt
Damon) e il suo pilota Ken Miles (Christian
Bale), ingaggiati da Henry Ford II (Tracy
Letts) e Lee Iacocca (Jon
Bernthal), sono a capo della scuderia Ford con il
compito di costruire una vettura, la Ford GT40, in grado di
competere e battere la Ferrari sul circuito di Le Mans.
Nel film, che ha ricevuto quattro
candidature agli Oscar 2020, Stefania Spampinato ha un ruolo minore
e interpreta la traduttrice inglese di Enzo Ferrari (Remo
Girone).
Il Giorno Più
Bello del Mondo è invece una divertente commedia
fantastica che ha come protagonista Alessandro Siani. Il film
racconta la storia di Arturo Meraviglia (Alessandro
Siani), un gestore di un teatro ormai sull’orlo della
crisi. Indebitato fino al collo, un giorno Arturo riceve l’eredità
di un lontano zio defunto. Convinto di ricevere fondi per poter
pagare i debiti e riaprire il teatro, Arturo riceve invece in
eredità l’affidamento dei due figli dello zio, Gioele e
Rebecca.
La convivenza dei tre diventa
difficile soprattutto quando Arturo si accorge che Giole è dotato
di poteri sovrannaturali…
Stefania Spampinato Grey’s
Anatony
5. Dopo aver
interpretato tantissimi ruoli minori in film e serie tv di vario
genere, nel 2017 per Stefania arriva la svolta. Il suo agente le
procura infatti un provino per la fortunatissima serie medical
dramaGrey’s
Anatomy. Sembra che Shonda
Rhimes, ideatrice e produttrice della serie, fosse
alla ricerca proprio di un’attrice italiana che interpretasse un
nuovo personaggio. Nel giro quindi di ventiquattrore Stefania fa il
provino e viene subito scritturata per la parte della dottoressa Carina
DeLuca.
Per tutti coloro che finora hanno
vissuto rinchiusi in una caverna e non conoscono Grey’s Anatomy, facciamo un piccolo recap.
Creata da Shonda
Rhimes, sua maestà delle serie televisive
statunitensi, Grey’s
Anatomy è un medical drama incentrato sulla
vita della dottoressa Meredith Grey (Ellen
Pompeo), tirocinante di chirurgia al Seattle Grace
Hospital di Seattle. La serie segue la carriera di Meredith e degli
altri specializzandi e delle loro rispettive vite sentimentali.
Dopo il suo debutto nel 2005 sul
canale Fox Life, Grey’s Anatomy oggi è ancora in
produzione e conta 17 stagioni e la bellezza di
364 episodi.
Il ruolo di Stefania
Spampinato in Grey’s Anatomy è quello
della dottoressa Carina
DeLuca, ginecologa e ostetrica, sorella di Andrew
DeLuca, ricercatrice del Grey Sloan Memorial Hospital. Carina è
inoltre la ex fidanzata di Arizona Robbins (Jessica
Capshaw) e attuale compagna di Maya Bishop (Danielle
Savre).
4. Nel 2020, inoltre, Stefania
Spampinato compare in alcuni episodi della serie Station 19,
spinoff di Grey’s
Anatomy e che racconta delle vicende dei vigili del
fuoco di Seattle.
Stefania Spampinato curiosità
3. In più di
un’intervista Stefania Spampinato ha dichiarato di amare molto il
mondo delle serie tv e di essere sempre stata una grande fan di
Grey’s
Anatomy, ancor prima che le venisse offerto il ruolo
di Carina DeLuca. Tuttavia, la serie preferita in assoluto da
Stefania è Friends,
sit-com che guarderebbe all’infinito e che spesso la aiuta a
staccare la spina e a rilassarsi.
2. Oltre alle
serie tv, Stefania ha tanti altri interessi e uno tra questi è
senza dubbio lo sport. La Spampinato, come ogni
siciliana che si rispetti, ama molto il cibo e quindi dedica molto
del suo tempo libero a tenersi in forma. Tuttavia non sembra essere
una grande appassionata di palestra; per Stefania stare chiusa in
una sala piena di attrezzi è abbastanza noioso. E’ per questo
motivo che si è appassionata al Taekwondo.
Si tratta di una particolare arte
marziale coreana, nata tra gli anni quaranta e cinquanta del
novecento, e che unisce tecniche di combattimento e difesa
personale a tecniche del gioco del calcio. Per pratica questo sport
serve forza, disciplina e meditazione.
Stefania utilizza il taekwondo per
tenersi in forma e per scaricare tutto lo stress accumulato con il
lavoro.
1. Oltre al taekwondo, la danza, il
cibo e le serie tv, Stefania si dedica molto a progetti per la
salvaguardia del pianeta. Tempo fa è stata anche ambasciatrice,
insieme a Fiorello, di un progetto del WWF,“Arricugghiemu a
Plastica” che in dialetto siciliano significa “raccogliamo
la plastica”.
Tramite il suo account Instagram, Stefania
Spampinato, lo scorso 3 giugno ha invitato tutti i
suoi follower siciliani e non a dedicare qualche ora del
loro tempo alla raccolta di rifiuti plastici dalle spiagge
siciliane.
Popolare attore di cinema e
televisione, Luke Perry ha nel corso della sua
carriera affrontato sempre con grande naturalezza generi e ruoli
spesso molto diversi tra loro. Si è in particolare distinto grazie
ad alcune serie TV di successo degli anni Novanta, che gli hanno
permesso di ottenere fama e riconoscimenti da parte della critica.
Con la sua scomparsa, Perry ha lasciato un vuoto incolmabile nel
cuore dei suoi fan, che lo ricordano come un interprete brillante e
generoso.
Ecco 10 cose che non sai di
Luke Perry.
2Parte delle cose che non sai
sull’attore
Luke Perry in Beverly Hills 90210
5. Il suo personaggio era previsto
soltanto per pochi episodi. Al momento di assumere il
ruolo di Dylan nella serie Beverly Hills 90210, all’attore
fu fatto sapere che tale personaggio sarebbe apparso soltanto in
sei episodi. Lo studios di produzione, infatti, non era convinto
riguardo al potenziale della parte, né sulle qualità recitative di
Perry. Tuttavia, questi ottenne un’incredibile risposta positiva da
parte del pubblico, che spinse pertanto i produttori ad ampliare il
personaggio facendolo diventare un membro fisso del cast. Al
termine della serie, Perry aveva recitato in quasi 200
episodi.
4. Ha diretto due episodi della
serie. Particolarmente legato alla serie che gli diede
grande popolarità, Perry decise per questa di compiere le sue
uniche due incursioni dietro la macchina da presa. Ottenne infatti
di poter dirigere due episodi della serie. Questi sono Fortune
Cookie, episodio numero 20 della nona stagione, e Laying
Pipe, episodio numero 7 della decima stagione. L’esperienza fu
per Perry particolarmente entusiasmante, specialmente perché capì
di conoscere estremamente bene quel mondo narrativo e di saper
tirare fuori il meglio di questo.
Luke Perry in Riverdale
3. Era il padre del
protagonista. Dal 2017 l’attore recitava nel ruolo di Fred
Andrews nella serie Riverdale. Questi è il padre di Archie
Andrews, il protagonista principale della storia. All’inizio della
serie, Fred vive un conflitto con il figlio, il quale nutre una
profonda passione per la musica. Il genitore si ricrederà però nel
momento in cui scopre del reale talento del figlio. Il ruolo di
Fred sarà una presenza piuttosto fissa all’interno della serie, e
permetterà a Perry di apparire in ben 52 episodi, dalla prima alla
terza stagione.
2. La serie è dedicata a lui.
A causa della scomparsa di Perry, il personaggio di Fred viene
fatto uscire di scena dalla serie, per poi annunciare con il primo
episodio della quarta stagione della sua morte, avvenuta per
incidente stradale. A partire dall’episodio Capitolo
Quarantanove: Fire Walk with Me, quattordicesimo della
terza stagione e primo andato in onda in seguito alla morte di
Perry, viene annunciato che tutte le puntate della serie saranno
dedicate alla sua memoria.
Luke Perry: età, altezza e la sua
morte
Luke Perry è nato a
Mansfield, in Ohio, Stati Uniti, l’11 ottobre del 1966, ed
è deceduto all’età di 52 anni il 4 marzo del 2019, a Burbank, in
California. La sua morte è stata causata da un grave ictus
ischemico, che lo aveva colpito il 27 febbraio del 2019. L’attore
era alto complessivamente 178 centimetri.
Dopo avervi parlato della bella e
talentuosa Rachel
DiPillo, continuiamo il nostro viaggio dietro le
quinte di Chicago
Med e stavolta indaghiamo su Colin
Donnell.
Venite quindi a scoprire con noi
tutto quello che c’è da sapere su Colin Donnell,
sulla sua vita privata e sulla sua carriera nel mondo dello
spettacolo.
Colin Donnell biografia
10. Nato il 2
ottobre del 1982 a St. Louis, in Missouri, Stati Uniti,
Colin Donnell è il più giovane di tre fratelli.
Sin da piccolo mostra subito una grande passione per il mondo dello
spettacolo e per le arti figurative in generale.
9. All’età di
diciassette anni inizia a prendere lezioni di
canto e si appassiona alla chitarra.
Quello che però sembra solo un hobby, si trasforma poi in un vero e
proprio lavoro.
Dopo aver conseguito la laurea
all’Università dell’indiana nel 2005, Colin comincia a lavorare in
teatro e finisce addirittura a Broadway.
All’età di soli 24 anni, nel 2005,
debutta a Broadway nel musical Jersey Boys come
sostituto di Hank Majewski, Bob Gaudio e Nick Massi. Ma la sua
carriera a Broadway continua e negli anni successivi torna sul
palcoscenico con gli spettacoli Anything Goes
(2011) e Violet (2014).
8. Grazie alla sua
formazione artistica e al suo talento per il canto e la
recitazione, Colin continua per molti anni a esibirsi a teatro e ha
anche l’occasione di partecipare ai National Tour di famosi musical
come Follies e Wicked.
In Wicked, nel
2009, Colin Donnell interpreta il ruolo di Fiyero
uno dei personaggi del mondo immaginario di Oz. Nel musical Wicked,
il personaggio di Fiyero è un giovane principe, svogliato e pigro,
protagonista di un triangolo amorose con le streghe
Glinda e Elphaba.
Colin Donnell film e serie tv
7. Ma se gli
appassionati di musical ricordano Colin Donnell
per la sua incredibile voce, i tv dipendenti lo riconosceranno
grazie ad alcune serie tv di successo. Parallelamente alla sua
carriera teatrale, infatti, negli anni Colin si dedica anche al
cinema e alla televisione.
Il suo debutto cinematografico
risale al 2014 quando partecipa alla realizzazione del film
Ogni Cosa è Segreta, diretto da Emy Berg.
Basato sull’omonimo romando di
Laura Lippman, il film racconta la triste storia di una bambina di
tre anni, scomparsa nel nulla. Mentre la polizia indaga, le prove
raccolte sembrano condurre a due giovani donne, rilasciate da poco
e accusate giù otto anni prima dell’omicidio di un ragazzino.
6. Dopo il suo primo progetto
cinematografico, Colin Donnell inizia a dedicarsi alla televisione.
Inizia quindi con l’accettare piccoli ruoli o comparsate in serie
tv di successo come Pan Am (2011-2012),
Unforgettable (2014), Person of
Interest (2014) e The Mysteries of Laura
(2014).
Nel 2012, tuttavia, arriva per
Colin il primo vero ruolo televisivo importante; viene scelto per
interpretare uno dei personaggi della serie Arrow.
Colin Donnell in Arrow
5. Creata da
Greg Berlanti, Marc Guggenheim e
Andrew Kreisberg, Arrow è una serie della
CW basata sul personaggio di Freccia Verde dei
fumetti della DC Comics. La serie, la prima del cosiddetto universo
televisivo di Arrowverse, ha dato vita negli anni
ad alcuni spinoff di successo come The Flash, Legends of
Tomorrow, Supergirl,Black
Lightining, Batwoman e
Stargirl. A queste
bisogna aggiungere la serie Superman and
Lois, ancora in fase di lavorazione.
La serie è incentrata tutta sul
personaggio di Oliver Queen (Stephen
Amell) che, dopo anni passati da solo su di un’isola
deserta, torna nella sua città natale, Starling City, e comincia
una doppia vita; di giorno è il miliardario Oliver Queen e di notte
si trasforma in Green Arrow, il giustiziere mascherato.
Dopo il suo isolamento forzato,
Oliver adesso è deciso a esaudire esaudire l’ultimo desiderio di
suo padre, ovvero quello di salvare Starling City punendo tutti
coloro che stanno contribuendo al suo declino. Green Arrow seguirà
una lista di nomi lasciatagli dal padre, nemici che dovrà
sconfiggere con l’aiuto di alcuni fidati amici…
Nella serie Colin
Donnell interpreta Tommy Merlyn, il
migliore amico di Oliver Queen. Tommy è un ragazzo viziato che, una
volta finito in disgrazia, inizia a lavorare con Oliver nel suo
night club.
Alla fine della prima stagione, Tommy Merlyn in un incidente
durante un terremoto nel tentativo di salvare la sua ragazza
Laurel. Tuttavia Colin Donnell tornerà nella stagione 6 di Arrow
per interpretare il malvagio Prometheus, il
doppelganger di Tommy Merlyn su Terra X, pianeta di un universo
parallelo.
Colin Donnell in Chicago Med
4. Dopo una breve
parentesi nella serie tv The Affair (2014-2015),
arriva per Colin Donnell un nuovo esaltate
progetto televisivo. In quello stesso anno viene scelto per
interpretare uno degli affascinanti dottori di Chicago Med.
Spinoff dell’acclamatissima serie
Chicago
Fire, Chicago Med, prodotta
dal genio televisivo di Dick Wolf, racconta delle
vicissitudini di medici e infermieri dell’ospedale Chicago Medical
Center.
Tra i personaggi principali abbiamo
William Halstead (Nick Gehlfuss) chirurgo e
specializzando anziano in Medicina d’Emergenza; Maggie Lockwood
(Marlyne Barrett), infermiera caporeparto del
Pronto Soccorso; Sharon Goodwin (S. Epatha
Merkerson), Direttore Sanitario del Chicago Medical
Center; April Sexton (Yaya
DaCosta), infermiera; Natalie Manning (Torrey
DeVitto), pediatra e specializzanda in Medicina
d’Emergenza.
Ancora, Sarah Reese (Rachel
DiPillo), una studentessa del quarto anno di medicina;
Ethan Choi (Brian Tee), ex militare e
specializzando del terzo anno di Medicina d’Emergenza; Daniel
Charles (Oliver Platt), Primario del reparto di
Psichiatria; e in ultimo Ava Bekker (Norma
Kuhling), chirurgo cardio-toracico del Chicago Med.
Nella serie Colin
Donnell interpreta Connor Rodhes chirurgo
specializzati in Chirurgia d’Emergenza. E’ uno dei chirurghi più
apprezzati del Chicago Med nonché un
gran rubacuori. Pur essendo un uomo brillante e affascinante, le
sue storie d’amore però tendono sempre a finire e a lasciarlo col
cuore spezzato. La sua ultima fiamma, la chirurga Ava Bekker
(Norma Kuhling), infatti, muore suicida nella
quinta stagione della serie. Distrutto dalla perdita e dai segreti
scoperti connessi al suicidio di Ava, il personaggi di Connor
Rodhes si traferisce altrove.
Al momento Chicago Med è arrivato
alla sua quinta stagione, non senza stravolgimenti di trama e cast,
contando per ora ben 101 episodi. Colin Donnell lascia Chicago
Med purtroppo all’inizio della quinta stagione;
l’attore ha interpretato Connor Rodhes in un arco di 84
episodi che vanno dal
pilot “Derailed” alla 5×01
“Never Going Back to Normal”.
Colin Donnell in Chicago Fire e
Chicago PD: gli episodi crossover
3. L’intero
universo televisivo di Chicago, creato a Dick
Wolf, è molto più intricato di quanto si possa immaginare.
Capita spesso – soprattutto durante le prime due stagioni
di Chicago
Fire – che i personaggi delle tre serie si mixino
in uno stesso episodio. Questo stratagemma è stato ideato dagli
autori per presentare al pubblico di Chicago Fire, alcuni
nuovi personaggi che saranno poi protagonisti
degli spinoff Chicago
PD e Chicago Med.
Quasi tutti i personaggi di ognuna
delle serie è comparso in almeno un paio di episodi delle altre
due. Oltre alle varie ‘comparsate’, utilizzate più che altro per
mantenere una sorta di continuità nell’universo Chicago, ci sono
anche gli episodi crossover. Queste particolari puntate sono
caratterizzate da storie che mettono in comunicazione tra loro le
varie serie e tutti i loro personaggi.
Quel gran burlone
di Dick Wolf, tuttavia, continua a complicare
le cose aggiungendo al già intricato universo televisivo di Chicago
anche alcuni episodi crossover con la famosa e fortunatissima serie
crime Law & Order –
SVU.
Insomma, se volete iniziare a
vedere almeno una di queste serie senza rischiare di perdere pezzi
di trama per strada, vi servirà uno schema. Per capire come
guardare nell’ordine esatto i vari episodi delle serie Chicago Fire,
PD e Med, vi consigliamo di
consultare il validissimo schema de Il Criticatore di
Telefilm.
1. Stare al passo
con le storie d’amore delle star è sempre difficile. Ci sono attori
e attrici che si divertono a cambiare partner andando come le api
di fiore in fiore e poi ci sono i cosiddetti monogami seriali, un
po’ come il nostro Colin.
Nel 2013 Colin
Donnell, mentre lavora all’adattamento musicale di Love’s
Labor’s Lost, conosce l’attrice Patti Murin, molto
attiva come lui in teatro e a Broadway. I due cominciano a
frequentarsi e nel 2014 rendono ufficiale la loro relazione.
Soltanto un anno più tardi, il 19 giugno del 2015, a New York,
Colin e Patti si sposano.
Oltre ad essere una coppia nella
vita privata, i due si trovano a recitare sullo stesso set;
entrambi infatti lavorano alla serie Chicago Med. In
particolare, Patti Murin interpreta la patologa
Nina Shore in un arco complessivo di 18
episodi, dalla puntata 1×10
“Clarity” alla 4×22 “With a
Brave Heart”.
All’inizio di quest’anno, a
febbraio del 2020, la coppia ha annunciato l’arrivo del loro primo
figlio, un bambina nata lo scorso 14 luglio. Per ulteriori
aggiornamenti vi consigliamo di seguire l’account ufficiale
Instagram di Colin
Donnell.
Per alcuni attori e attrici
americane, la televisione è solo un trampolino di lancio, il primo
passaggio obbligato prima di approdare al cinema. Eppure c’è chi si
affeziona alla tv e resta ancorata al piccolo schermo, attrici come
S. Epatha Merkerson, veterana delle serie tv,
diventata famosa grazie a Law and Order.
Scopriamo quindi insieme
tutto quello che c’è da sapere su S. Epatha
Merkerson e la sua lunga carriera tra cinema e
televisione.
S. Epatha Merkerson biografia
10. Nata il 28
novembre del 1952 a Saginaw, in Michigan, Stati Uniti, S. Epatha
Merkerson proviene da una famiglia di umili origini; la madre
lavorava come impiegata in un ufficio postale mentre il padre era
un operaio. I suoi genitori si separano purtroppo quando lei ha
appena cinque anni. Dopo il diploma, conseguito nel 1970 alla
Cooley High School di Detroit, Ephata si iscrive alla Wayne State
University dove si laurea a pieni voti alcuni anni più tardi.
9. La “s” puntata
che precede il suo nome, ha sempre destato molta curiosità tra i
suoi fan che negli anni si sono chiesti cosa significasse. Ebbene,
quella “s” sta per Sharon, primo e vero nome di
battesimo della Merkerson, nome che l’attrice ha deciso di
cancellare e cambiare legalmente con una semplice “s” puntata.
8. Nel 1978 si
trasferisce a New York dove inizia a lavorare in
teatro. Nonostante Ephata sia conosciuta principalmente per i suoi
ruoli televisivi, l’attrice ha avuto una lunga e fruttuosa carriera
teatrale, recitando a Broadway e in spettacoli
off-Broadway. Nel 1995, ottiene una nomination ai
Tony Award, come Miglior Attrice per la sua performance nel film
musicale The Piano Lesson di August
Wilson.
S. Epatha Merkerson film e serie
tv
Tommy Lee Jones and S. Epatha Merkerson in Lincoln – Fonte:
IMDB
7. Dopo i suoi
primi spettacoli teatrali, alla fine degli anni ottanta, Ephata
comincia la sua carriera nel mondo dello spettacolo. La sua prima
apparizione al cinema risale al 1986 quando partecipa alla
realizzazione del film Lola Darling.
Il film, diretto da Spike
Lee, racconta la storia di Lola Darling, una giovane
artista afroamericana che lavoro in campo pubblicitario e vive da
sola a Brooklyn, La ragazza ha una vita sessuale molto libera e
attiva e frequenta tre uomini contemporaneamente, tutti molto
diversi tra loro.
Jamie è un finto moralista che
vorrebbe imporre a Lola la monogamia pur avendo lui stesso un’altra
donna; Mars, immaturo e disoccupato, vorrebbe farsi mantenere dalla
ragazza; e Greer un modello afroamericano di successo, vanitoso e
pieno di sé, confuso dal colore della sua pelle.
Negli anni successivi troviamo
Ephata in altri film come Poliziotti a due zampe
(1990), Navy Seals – Pagati per morire (1990),
Allucinazione perversa (1990) e Terminator
2 – Il giorno del giudizio (1991). Eppure, la vera svolta
nella sua carriera arriva solo nei primi anni novanta, quando
l’attrice si avvicina al mondo televisivo e accetta il suo primo
ruolo importante nella famosa serie di Dick Wolf,
dal titolo Law and Order.
S. Epatha Merkerson in Law and
Order
6. Dopo aver
sondato il terreno con piccolo ruoli televisivi in serie come
I Robinson (1988), nel 1991 la Merkerson approda
alla NBC nella nuova serie Law and Order –
I volti della giustizia.
Creata dal genio televisivo
Dick Wolf, la serie crime segue in ogni episodio
le indagini di una coppia di investigatori della Polizia di New
York, coordinati da un comandante in capo, a proposito di un
omicidio. Una volta concluse le indagini e catturato il colpevole,
la scena si sposa in tribunale dove una coppia di magistrati,
coordinati dal Procuratore capo, si occupa della condanna
dell’imputato.
Jesse L. Martin, S. Epatha Merkerson, and Milena Govich in Law &
Order – Fonte: IMDB
Nei processi americani, è la giuria
a emettere il verdetto, condannando o assolvendo l’imputato. Spesso
nella serie, criminali chiaramente colpevoli, vengono rilasciati
per cavilli giudiziari i mancanza di prove. Questo crea dibattito e
riflessione su di un sistema fallato che non sempre riesce ad
assicurare i criminali alla giustizia. Nella serie, infatti,
vengono trattati argomenti scomodi ma estremamente attuali come il
razzismo, l’antisemitismo, la misoginia, l’omofobia, la violenza
sulle donne e molto altro ancora.
La serie, arriva a ben 20
stagioni per un totale di 456 episodi,
negli anni ha avuto un successo incredibile tra il pubblico,
successo che ha generato una lunga serie di spinoff. Abbiamo
Law and Order: Criminal Intent, Law and
Order – Il Verdetto, Law and Order: LA,
Law and Order: UK, Conviction,
Omicidio a Manhattan (film tv) e il Law and Order –
Special Victim Unit, il più importante e amato dal
pubblico.
Nella serie S. Epatha
Merkerson interpreta il Anita Van
Buren, comandante del 27esimo distretto per quasi
vent’anni. Il suo personaggio è uno dei più longevi della storia
delle televisione americana; S. Epatha Merkerson dice addio
a Law and Order solo nel 2010 con ben
345 episodi al suo attivo.
S. Epatha Merkerson Chicago
Med
5. Dal 2010 al
2015, Ephata si divide tra cinema e televisione. In questo periodo
partecipa a serie tv come Drop Dead Diva (2012),
The Good Wife (2013) e Being Mary
Jane (2015) e a film come Lincoln (2012),
Peoples (2013) e The Challenger
(2015).
4. Nel 2015
S. Ephata Merkerson viene scelta per interpretare
un ruolo molto importante nella nuova serie medical drama Chicago Med.
Spinoff dell’acclamatissima
serie Chicago
Fire, Chicago Med, prodotta
dal genio televisivo di Dick Wolf, racconta delle
vicissitudini di medici e infermieri dell’ospedale Chicago Medical
Center.
Tra i personaggi principali abbiamo
William Halstead (Nick Gehlfuss) chirurgo e
specializzando anziano in Medicina d’Emergenza; Maggie Lockwood
(Marlyne Barrett), infermiera caporeparto del
Pronto Soccorso; Connor Rodhes (Colin Donnell)
chirurgo specializzato in Chirurgia d’Emergenza; April Sexton
(Yaya
DaCosta), infermiera; Natalie Manning (Torrey
DeVitto), pediatra e specializzanda in Medicina
d’Emergenza.
Ancora, Sarah Reese (Rachel
DiPillo), una studentessa del quarto anno di medicina;
Ethan Choi (Brian Tee), ex militare e
specializzando del terzo anno di Medicina d’Emergenza; Daniel
Charles (Oliver Platt), Primario del reparto di
Psichiatria; e in ultimo Ava Bekker (Norma
Kuhling), chirurgo cardio-toracico del Chicago Med.
Nella serie S. Epatha
Merkerson interpreta Sharon Goodwin
Direttore Sanitario del Chicago Medical Center. Forte, combattiva e
leale, Sharon è un capo molto vigile e presente, sempre pronto ad
aiutare e proteggere i suoi medici. Ex capo infermiera
dell’ospedale, tende spesso a prendere decisioni impulsive,
comportamento che poco si confà a un direttore sanitario. Sposata
da 32 anni con Bert, alla fine della prima stagione verrà tradita e
lasciata da quest’ultimo.
Al momento Chicago Med è arrivato
alla sua quinta stagione, non senza stravolgimenti di trama e cast,
contando per ora ben 103 episodi.
S. Epatha Merkerson in Chicago
Fire e Chicago PD: gli episodi crossover
3. L’intero
universo televisivo di Chicago, creato a Dick
Wolf, è molto più intricato di quanto si possa immaginare.
Capita spesso – soprattutto durante le prime due stagioni
di Chicago Fire– che i
personaggi delle tre serie si mixino in uno stesso episodio. Questo
stratagemma è stato ideato dagli autori per presentare al pubblico
di Chicago Fire, alcuni nuovi personaggi che saranno poi
protagonisti degli spinoff Chicago
PD e Chicago Med.
Quasi tutti i personaggi di ognuna
delle serie è comparso in almeno un paio di episodi delle altre
due. Oltre alle varie ‘comparsate’, utilizzate più che altro per
mantenere una sorta di continuità nell’universo Chicago, ci sono
anche gli episodi crossover. Queste particolari puntate sono
caratterizzate da storie che mettono in comunicazione tra loro le
varie serie e tutti i loro personaggi.
Quel gran burlone
di Dick Wolf, tuttavia, continua a
complicare le cose aggiungendo all’intricato universo televisivo di
Chicago anche alcuni episodi crossover con la famosa e
fortunatissima serie crimeLaw & Order –
SVU.
Insomma, se volete iniziare a
vedere almeno una di queste serie senza rischiare di perdere pezzi
di trama per strada, vi servirà uno schema. Per capire come
guardare nell’ordine esatto i vari episodi delle
serie Chicago
Fire, PD e Med, vi consigliamo di
consultare il validissimo schema de Il Criticatore di
Telefilm.
1. Molti dei fan
che seguono da anni la carriera di Ephata, hanno notato ad un certo
punto una drastica trasformazione fisica dell’attrice. Più o meno a
metà del suo percorso nella serie Law and Order,
la Merkerson ha cominciato a perdere molto peso e alcuni
telespettatori preoccupati, pensavano si trattasse dell’effetto di
una grave malattia. Ma mentre alcuni ipotizzavano
si trattasse di cancro, la stessa Ephata ha
chiarito la situzione.
Nel 2003, mentre era ospite di una
convention sulla salute e la prevenzione medica, l’attrice ha
scoperto, grazie ad un semplicissimo test del glucosio nel sangue,
di avere il diabete di tipo 2. Nonostante la
sorpresa iniziale, la Merkerson ha poi dichiarato di aver collegato
tra loro diversi sintomi che l’affliggevano da anni come
stanchezza e spossatezza,sete costante e frequente
urinazione e in ultimo, senso di fame
anche dopo aver consumato i pasti.
Dopo la diagnosi, arrivata a
cinquant’anni, l’attrice ha scoperto che il diabete di tipo 2 è in
realtà una malattia che negli hanno ha afflitto varie persone della
sua famiglia, compreso suo padre, morto proprio per complicazioni
legate al diabete. In famiglia non si era mai discusso del diabete
e di come questa malattia potesse essere dannosa a lungo
termine.
Per rimettersi in sesto, quindi,
S. Ephata Merkerson ha dovuto fare dei drastici
cambiamenti nella sua routine, adottando un’alimentazione
più sana e controllata e iniziando a fare regolare
attività fisica. Il diabete di tipo 2, a differenza di
quello di tipo 1, non necessita di iniezioni di insulina ma è
controllabile con l’alimentazione e l’esercizio fisico.
Per essere sempre aggiornato sulla vita privata e professionale
dell’attrice di Chicago Med, segui l’account ufficiale Instagram di S.
Epatha Merkerson.
Il più grande raduno di talent,
annunci e rivelazioni di contenuti nella storia della DC!
ANDREA DELOGU SARÀ LA PRESENTATRICE UFFICIALE PER
L’ITALIA. Per il DC FanDome sono stati chiamati a
raccolta più di 300 star, creatori, membri del cast artistico e
tecnico dell’amatissimo mondo DC che hanno preso parte ai più
grandi film del brand, alle serie live-action, alle serie TV
animate, giochi, fumetti, titoli home entertainment e prodotti
licenziati. Uno schieramento elettrizzante di nomi che
parteciperanno all’evento globale DC FanDome del 22 agosto, che,
ricordiamo, è un’esperienza virtuale senza precedenti e totalmente
gratuita, disponibile solo per 24 ore!
Un post condiviso da Cinefilos.it
(@cinefilos.it) in data:
DC FanDome presenterà oltre 100 ore
di programmazione per celebrare il passato, il presente e il futuro
dei contenuti DC attraverso panel virtuali, accesso dietro le
quinte, esperienze generate dai fan, grandi anticipazioni ed
esclusive della DC.
Include oltre 300 star, membri del cast artistico e tecnico,
creatori della DC.
Un evento globale con personaggi
provenienti da 13 Paesi: Australia, Brasile, Canada, Francia,
Germania, Italia, Giappone, Messico, Filippine, Sudafrica, Spagna,
Stati Uniti, Regno Unito.
Non si può certo negare che la
trilogia di Spider-Man di Sam
Raimi abbia avuto un impatto più che duraturo
sull’industria cinematografica e sui film dedicati ai supereroi. Il
primo film di Spider-Man ha lanciato un intero franchise, ha
infranto numerosi record al botteghino e ha stabilito un nuovo
precedente per il racconto delle storie di supereroi sul grande
schermo. Proprio per questo, l’influenza dei film di Raimi sugli
odierni cinecomics può essere percepita ancora oggi.
Sicuramente, l’Universo Cinematografico Marvel non potrebbe esistere se non
ci fossero stati gli
Spider-Man di Raimi. In molti modi, come portato alla luce da
Screen
Rant, ogni film del MCU riecheggia alcune delle qualità eroiche
che sono state introdotte per la prima volta nella trilogia
originale dedicata all’Uomo Ragno.
1La struttura dei film di
origini
Che
piaccia o meno, lo
Spider-Man di Sam Raimi è interamente
responsabile della divulgazione della struttura di un film che
racconta la storia di origini del supereroe. Questa struttura è
presente nel MCU così come in quasi tutti gli altri film di
supereroi dedicati alle prime apparizioni di un
personaggio.
Gran parte della spinta narrativa nella
struttura di un film di origine proviene da un personaggio che
lotta con la propria identità e con i suoi obiettivi nella prima
metà del film. Sfortunatamente, una volta che il nuovo scopo è
stato pienamente realizzato, lo slancio del film e la motivazione
del personaggio spesso si arrestano bruscamente.
Lo
Spider-Man di Sam Raimi è stato il
primo a rendere popolare questa struttura narrativa e,
fortunatamente per gli spettatori, il MCU è stato sempre meno
dipendente da tale struttura dopo più di venti film.
Arriva il 21 agosto sulle principali
piattaforme video on demand Le ragazze del Pandora’s
Box, una divertente commedia che celebra la libertà
dell’essere chi realmente si vuole grazie alla stravagante
emancipazione delle draq queen e al capovolgimento del
tradizionalista animo di una madre che, con qualche difficoltà,
dovrà fare i conti con la vita di un figlio perso troppo
presto.
Diretto da Thom Fitzgerald, regista
e drammaturgo canadese, il film è interpretato tra gli altri anche
da Jacki Weaver (Silver Linings Playbook) e Lucy Liu
(Charlie’s Angels, Chicago), due donne dal
carattere diametralmente opposto che si troveranno a vivere
un’inaspettata avventura che cambierà le loro vite.
Le ragazze del Pandora’s
Box sarà disponibile dal 21 agosto e per quattro settimane
sulle principali piattaforme VOD: SKY, TIMVISION, CHILI, GOOGLE
PLAY, YOU TUBE, RAKUTEN, HUAWEI VIDEO e INFINITY.
Sinossi di Le ragazze del Pandora’s
Box
Maybelline (Jacki Weaver),
direttrice del coro di una chiesa in Texas, eredita
inaspettatamente il Drag Queen Club appartenuto al figlio defunto.
Sorprendendo il marito e gli amici, conservatori come lei, si
trasferisce a San Francisco per salvare il locale dal fallimento.
In questo ambiente tanto burrascoso quanto vivace, trova una nuova
ragione di vita diventando ‘mamma’ per gli artisti eccentrici che
frequentano il club…sino a quando una visita improvvisa non
minaccerà di sconvolgere ancora una volta la sua
esistenza. Nel cast Adrian Grenier, Mya Taylor e Jackie
Beat.
Non odiare, debutto nel
lungometraggio di Mauro Mancini, prodotto da Mario Mazzarotto, è
l’unico film italiano in Concorso (domenica 6 settembre) alla 35.
edizione della Settimana Internazionale della Critica, sezione
autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici
Cinematografici Italiani (SNCCI) nell’ambito della 77. Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
La storia di Non odiare è
ambientata in una città del nord-est, un non-luogo mitteleuropeo,
contaminato e innervato da tante etnie, pulsioni, sedimentazioni e
dalle profonde radici ebraiche.
Qui vive Simone Segre
(Alessandro Gassmann), affermato chirurgo di
origine ebraica: una vita tranquilla, un appartamento elegante e
nessun legame con il passato. Un giorno si trova a soccorrere un
uomo vittima di un pirata della strada, ma quando scopre sul suo
petto un tatuaggio nazista, lo abbandona al suo destino. Preso dai
sensi di colpa, rintraccia la famiglia dell’uomo: Marica
(Sara Serraiocco), la figlia maggiore; Marcello
(Luka Zunic), adolescente contagiato dal seme
dell’odio razziale; il “piccolo” Paolo (Lorenzo
Buonora). Verrà la notte in cui Marica busserà alla
porta di Simone, presentandogli inconsapevolmente il conto da
pagare…
“Né buoni né cattivi, ma
semplicemente esseri umani”: così immagina i personaggi il regista
Mauro Mancini. In definitiva, “Personaggi ordinari alle prese con
situazioni straordinarie”.
E proseguendo, il regista dichiara
apertamente: “Non odiare racconta quello che siamo
sotto la pelle. La pelle bianca, ‘ariana’, che vorrebbero avere
Marcello e i suoi amici neonazisti e quella bianca, ‘non ariana’,
di Simone. La pelle tatuata del padre di Marcello e quella
marchiata del padre di Simone. La pelle ‘scura’ dei migranti
pestati a sangue nei bangla-tour e quella diafana, limpida di
Marica. La pelle scura, spaccata dal sole che picchia sui barconi
delle traversate. Quella ‘sporca’ dei “disperati” ai semafori. La
pelle delle nostre città. E’ il pretesto per riconoscere l’altro
come diverso. È il pretesto per odiare l’altro come diverso.
Non odiare è la nostra pelle”.
Sulla genesi del soggetto e della
sceneggiatura, che ha scritto con Davide Lisino, il regista
afferma: “Abbiamo preso spunto da un fatto di cronaca
avvenuto a Paderborn, in Germania. Un medico ebreo si rifiutò di
operare un paziente a causa del vistoso tatuaggio nazista che aveva
sulla spalla. Il medico, dopo essersi fatto sostituire da un
collega, ha dichiarato: ‘non posso conciliare l’intervento
chirurgico con la mia coscienza’. La stessa coscienza che abbiamo
immaginato impedisca al nostro protagonista di soccorrere lo
sconosciuto dell’incidente”.
Il produttore Mario Mazzarotto, che
ha fortemente voluto questo film, aggiunge: “C’è stata una
gestazione produttiva lunga e complessa, durata 5 anni. In anni in
cui l’Italia e l’Europa sono attraversate da pericolosi e
inquietanti venti nazionalisti, di fronte alle difficoltà ho
perseverato. Il film, senza voler dare risposte, ci aiuta a
interrogarci sulle origini dell’odio razziale e le sue conseguenze.
Ed anche sulle contraddizioni dell’animo umano e la dilagante
xenofobia”.
Il film- le cui riprese sono state
effettuate a Trieste- è una coproduzione tra Italia e Polonia:
Movimento film e Agresywna banda, con Rai Cinema,
in associazione con Notorious Pictures, che distribuirà il film in
Italia dal 10 settembre 2020. E’ realizzato con il sostegno del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale
Cinema, Polish Film Institute e in collaborazione con Friuli
Venezia Giulia Film Commission. Le vendite internazionali sono
affidate a Intramovies.
Sarà in
concorso alle Giornate degli AutoriSpaccapietre,
il nuovo film dei fratelliGianluca
eMassimilianoDe
Serio che
sarà in sala da settembre, distribuito da La Sarraz Distribuzione.
Protagonista un inedito e straordinario Salvatore
Esposito, affiancato da Samuele Carrino, Licia Lanera,
Antonella Carone, Giuseppe Loconsole, Vito
Signorile.
Dopo un grave incidente sul lavoro Giuseppe è disoccupato. Suo
figlio Antò sogna di fare l’archeologo e fantastica sull’occhio
vitreo del padre, come se fosse il segno di un superpotere. Sono
rimasti soli da quando Angela, madre e moglie adorata, è morta per
un malore mentre era al lavoro nei campi. Senza più una casa,
costretto a chiedere lavoro e asilo in una tendopoli insieme ad
altri braccianti stagionali, Giuseppe ha ancora la forza di
stringere a sé Antò, la sera, e giocare a raccontarsi una storia.
In questa storia irromperà Rosa, una donna incontrata nei campi che
le sopraffazioni del “padrone” non hanno corrotto, e la cui umanità
sarà per entrambi rifugio, forza e ribellione.
«InSpaccapietre – spiegano i
registi – arte e biografia personale si intrecciano
inseparabilmente. La vicenda al centro del film prende spunto da un
fatto di cronaca di qualche estate fa, la morte sul lavoro della
bracciante pugliese Paola Clemente, e dall’assurda coincidenza con
la morte di nostra nonna paterna, deceduta lavorando negli stessi
campi nel 1958. E, come il padre di Giuseppe nel film, anche nostro
nonno paterno, prima di partire per Torino negli anni ‘60, faceva
lo “spaccapietre”. Il film è innanzitutto il tentativo di
riappropriarci di un’anima, quella di nostra nonna mai conosciuta,
attraverso la storia e il corpo di un’altra donna. Ma è anche un
film in cui affiorano i temi dell’amore tra padri e figli, della
morte, della violenza, della paura, della
vendetta».
Il
film è una produzioneLA SARRAZ
PICTURES con RAI CINEMA in coproduzione
con SHELLAC (Francia), TAKE FIVE (Belgio), prodotto da ALESSANDRO BORRELLI con THOMAS ORDONNEAU / GREGORY ZALCMAN / ALON KNOLL
con il contributo diMIBACT con il sostegno di EUROPA CREATIVA, APULIA FILM
COMMISSION, HOPEFULMONSTER/FONDAZIONE MERZ, CINÉAXE, RÉGION PROVENCE ALPES
CÔTE D’AZUR, CNC, TAX SHELTER (GOUVERNEMENT FÉDÉRAL DE
BELGIQUE)
Regia
/ Soggetto e Sceneggiatura: GIANLUCA
E MASSIMILIANO DE SERIO Fotografia:
ANTOINE HÉBERLÉ Montaggio: STEFANO
CRAVERO Scenografia: GIORGIO BARULLO
Suono: MAXIMILIEN GOBIET Costumi: ANGELA TOMASICCHIO Trucco: SUSAN MELANIE HOWARD Musiche
Originali: GATTO CILIEGIA CONTRO IL GRANDE FREDDO
Durata: 104’
Sulla scia del 20° anniversario
dall’uscita del primo X-Men del
2000, negli ultimi giorni si è tornato spesso a parlare della saga
dedicata ai mutanti realizzata sotto l’egida della 20th Century
Fox. Non sempre i film sono stati all’altezza delle aspettative, ed
è innegabile quante decisione sbagliate da un punto di vista
narrativo siano state prese dalla produzione e dai vari registi che
si sono susseguiti al timone dei vari film. Eppure,
nonostante gli errori commessi, è innegabile quanto la Fox sia
stata in grado di compie anche scelte felici da un punto di vista
narrativo.
ComicBookMovie ha raccolto le 10 migliori cose che lo studio ha
fatto con il franchise, in attesa di scoprire cosa i Marvel Studios hanno in serbo per
il futuro degli iconici mutanti al cinema:
1Come Charles Xavier perde l’uso delle
gambe
Questo è stato forse il momento più potente
dell’intero franchise di
X-Men, ed ha anche risposto ad una domanda che molti fan si
erano posti da tempo: in che modo Charles Xavier ha perso l’uso
delle gambe? A quanto pare, è stata colpa di Magneto e sia
James McAvoy che
Michael Fassbender hanno interpretato perfettamente questa
scena, proprio mentre la loro amicizia si dissolveva davanti agli
occhi dello spettatore.
Tutto ciò ha posto entrambi i personaggi lungo
percorsi separati, con la conseguente formazione degli X-Men e
della Confraternita dei Mutanti Malvagi. Anche il momento in cui
Charles si rende conto di non sentire le sue gambe è straziante e
il regista Matthew
Vaughn ha saputo cogliere al meglio gran parte della
dinamica tra i due personaggi con questa scena.
È in arrivo nelle sale italiane,
distribuito da Vision Distribution e Cloud
9 Film, UNA SIRENA A PARIGI, diretto dal
cantante, musicista e scrittore francese Mathias
Malzieu. Il film è tratto dall’omonimo romanzo dello
stesso Malzieu pubblicato in Italia da Feltrinelli.
Con UNA SIRENA A
PARIGI, Mathias Malzieu dispiega le ali della fantasia,
ricreando atmosfere incantate e personaggi fantastici. Il film è un
omaggio all’amore travolgente e impossibile, irrinunciabile energia
vitale, fonte di creazione ma anche di distruzione.
Il film è interpretato da
Nicolas Duvauchelle,Marilyn Lima, Rossy De Palma, Tchéky Karyo e
Romane Bohringer.
SINOSSI:
Tutto accadde nell’estate del
2016; una pioggia torrenziale inonda le strade di Parigi, la Senna
esonda e la città è immersa in un’atmosfera apocalittica. I
dispersi aumentano di ora in ora mentre il fiume trascina con se
detriti e oggetti di ogni tipo. Gaspard Snow viene attratto da un
canto melodioso e seguendone il suono, scopre il corpo ferito di
una sirena adagiata sotto un ponte.
Decide di condurla a casa sua
per curarla ma nel frattempo lei svela a Gaspard il suo potere
misterioso; chiunque ascolti il suo canto cade vittima del suo
fascino e si innamora perdutamente di lei. É un incantesimo al
quale non può sottrarsi neanche Gaspard, così convinto di essere
immune all’amore.
Insieme troveranno il modo di
superare ogni oggettiva avversità dovuta alle loro diverse “nature”
e non ultimo, riusciranno a mettere in salvo il Floweberger, il
locale di arte e musica creato da Gaspard e situato a bordo di
un’imbarcazione.
Arriva il 21 agosto sulle
principali piattaforme video on demand Le ragazze del
Pandora’s Box, una divertente commedia che celebra la
libertà dell’essere chi realmente si vuole grazie alla stravagante
emancipazione delle draq queen e al capovolgimento del
tradizionalista animo di una madre che, con qualche difficoltà,
dovrà fare i conti con la vita di un figlio perso troppo
presto.
Diretto da Thom
Fitzgerald, regista e drammaturgo canadese, il film è
interpretato tra gli altri anche da Jacki Weaver
(Silver Linings Playbook) e Lucy Liu (Charlie’s Angels,
Chicago), due donne dal carattere diametralmente opposto
che si troveranno a vivere un’inaspettata avventura che cambierà le
loro vite.
Le ragazze del Pandora’s Box: dove vederlo in
streaming
Le ragazze del Pandora’s Box sarà disponibile dal 21
agosto e per quattro settimane sulle principali piattaforme VOD:
SKY, TIMVISION, CHILI, GOOGLE PLAY, YOU TUBE, RAKUTEN, HUAWEI VIDEO
e INFINITY.
Le ragazze del Pandora’s Box: la trama e il
cast
Maybelline (Jacki
Weaver), direttrice del coro di una chiesa in Texas,
eredita inaspettatamente il Drag Queen Club appartenuto al figlio
defunto. Sorprendendo il marito e gli amici, conservatori come lei,
si trasferisce a San Francisco per salvare il locale dal
fallimento. In questo ambiente tanto burrascoso quanto vivace,
trova una nuova ragione di vita diventando ‘mamma’ per gli artisti
eccentrici che frequentano il club…sino a quando una visita
improvvisa non minaccerà di sconvolgere ancora una volta la sua
esistenza. Nel cast Adrian Grenier, Mya Taylor e
Jackie Beat.
Spyglass Media Group ha collaborato
con James Wan e Michael Clear della Atomic Monster
per sviluppare un film basato sulla serie d’azione degli anni ’80
Knight Rider, da noi nota come
Supercar. TJ Fixman, un ex sceneggiatore di
videogiochi, sta adattando la sceneggiatura.
Creato da Glen A.
Larson, Supercar è andato in onda per la
prima volta sulla NBC dal 1982 al 1986 e ha dato inizio alla
carriera di David Hasselhoff. La storia della serie è quella di
un’auto ad alta tecnologia di nome KITT che assiste il
misterioso conducente Michael Knight (Hasselhoff) che combatte il
crimine.
In Italia e in tutto il mondo la
serie è assurta a piccolo cult e ha prodotto spin-off televisivi,
film, videogiochi, libri e ha dato anche il nome a una convention,
nota come la KnightCon. I dettagli della trama di questo film
sono tenuti nascosti, ma si dice che sarà una versione odierna di
quella stessa storia che manterrà il tono anti-istituzione
dell’originale.
La Atomic Monster è al lavoro su
Malignant per Starlight Media e Midas Innovation,
The Conjuring: The Devil Made Me Do It per New
Line Cinema, There’s Someone Inside Your House per
Netflix e Mortal Kombat per New
Line, oltre ad una collaborazione annunciata con Bonelli
Entertainment per una serie su Dylan Dog.
Un sequel di Dirty
Dancing è ufficialmente in sviluppo con Jennifer
Grey, protagonista del film originale del 1987 al fianco
di Patrick Swayze, coinvolta nel progetto.
Diretto da Emile Ardolino, il primo Dirty Dancing è stato
un grandissimo successo di critica e pubblico, incassando al box
office oltre 214 milioni di dollari a fronte di un budget di soli 5
milioni.
Nel corso degli anni, anche grazie
ai numerosi passaggi televisivi, il film è diventato un vero e
proprio cult. Dopo l’uscita del primo film, la Lionsgate ha cercato
più volte di cavalcare l’onda di quell’incredibile successo, prima
realizzando una sorta di rivisitazione dal titolo Dirty
Dancing: Havana Nights (uscito nel 2004) e poi un remake
destinato al piccolo schermo, trasmesso nel 2017 sulla ABC e
interpretato da Abigail Breslin nei panni della protagonista
Franes “Baby” Houseman.
Adesso, come riportato da Deadline
(via
Screen Rant), Jon Feltheimer, CEO di Lionsgate, ha
ufficialmente confermato che Dirty Dancing avrà un
sequel che sarà diretto da Jonathan Levine e Gillian Bohrer e
sceneggiato da Mikki Daughtry e Tobias Iaconis. Inoltre
Jennifer Grey, l’originale “Baby” della pellicola
del 1987, reciterà nel film e sarà coinvolta anche in qualità di
produttore esecutivo.
In una nota ufficiale, lo studio ha
dichiarato: “Sarà esattamente il tipo di film romantico e
nostalgico che i fan del franchise stavano aspettando e che lo ha
trasformato nel film di maggior successo nella storia della nostra
compagnia.”
Il grande successo di Dirty Dancing
Oltre ad essere stato un grandissimo
successo, Dirty Dancing ha ricevuto anche diversi
riconoscimenti importanti. La canzone portante della colonna
sonora, “(I’ve Had) The Time of My Life”, ad esempio, ha ricevuto
l’Oscar e il Golden Globes nel 1988 come miglior canzone originale.
Sempre ai Golden Globes del 1988, sia
Patrick Swayze che Jennifer Grey
ricevettero una nomination a testa come migliori attori, mentre il
film venne candidato come miglior film musicale o commedia.
Sono in molti a chiedersi se
Black Widow dei Marvel Studios seguirà
Mulan della Disney e verrà rilasciato direttamente
su Disney+. La realtà è che si tratta di
un caso molto più complicato, come analizzato da un nuovo report di
Screen Rant. Di tutti i prossimi film della Casa di Topolino in
uscita, Black Widow e Mulan sono stati
sicuramente quelli ad essere maggiormente colpiti dalla pandemia di
Coronavirus.
Le campagne marketing di entrambi i
film erano già entrate nel vivo quando a Marzo l’emergenza
sanitaria è peggiorata, costringendo le sale cinematografiche a
chiudere i battenti. Nel caso specifico di Mulan,
mancavano soltanto due settimane all’arrivo del film al cinema, con
diversi giornalisti che avevano già avuto modo di vedere il film
per poterlo recensire.
All’epoca, l’uscita nelle sale di
Mulan
era stata fissata per la fine di Marzo, mentre Black
Widow sarebbe dovuto arrivare al cinema all’inizio di
Maggio. In seguito all’esplosione della pandemia e alla chiusura
delle sale, Mulan è stato inizialmente posticipato a
luglio e poi ad agosto, prima che la Disney lo rimuovesse
ufficialmente dal proprio calendario. Poco dopo, lo studio ha
annunciato che il film diretto da Niki Caro sarà
disponibile engli Stati Uniti direttamente a Disney+ a partire dal prossimo 4
settembre, mentre nei mercati in cui il servizio di streaming non è
disponibile arriverà al cinema. Il film non sarà incluso
nell’abbonamento e avrà un costo extra di 29,99 dollari: una volta
acquistato, però, il film sarà disponibile fino a quando l’utente
resterà iscritto alla piattaforma.
I fattori che impediscono una
release di Black Widow direttamente in VOD
Dato il medesimo destino che ha
investito i due film, è difficile non chiedersi se anche a
Black Widow non verrà riservato lo stesso
trattamento di Mulan.
Il cinecomic Marvel è stato posticipato da Maggio a Novembre, ma
con i casi di Covid-19 ancora in aumento negli Stati Uniti, è
sempre più probabile che possa slittare nuovamente. La Disney ha
sempre cercato di minimizzare l’idea che Black Widow possa
arrivare direttamente su Disney+, ed effettivamente ci molti
fattori che potrebbero impedirne la release diretta in VOD, anche
se lo studio dovesse alla fine optare per un’inversione di
marcia.
Il fattore principale che impedisce
a Black Widow di arrivare direttamente su Disney+ è il MCU. Si tratta di un
marchio fin troppo consolidato, con un appeal internazionale: i
film dell’universo condiviso hanno incassato fino ad 1 miliardo di
dollari (e anche di più!). Anche Mulan
avrebbe potuto arrivare a guadagnare un 1 miliardo grazie alla
distribuzione in sala, ma le cose stavano già iniziano a cambiare
proprio a causa dei numerosi ritardi e del marketing sempre meno
aggressivo. È sicuramente anche il caso di Black Widow, ma
non nella stessa misura.
Inoltre, esiste già un precedente
per quanto riguarda i live action Disney che vengono rilasciati
direttamente su Disney+: basti pensare a Lilli e il
Vagabondo (che ha debuttato quando il servizio è stato lanciato
negli Stati Uniti). Inoltre, non bisogno sottovalutare un altro
fattore importante: Disney+ è a corto di nuovi contenuti
per completare la sua offerta fino alla fine del 2020, e con
l’uscita in VOD di Mulan
andrebbe a riempire un vuoto abbastanza importante. Inoltre,
trattandosi di una produzione interna, la Casa di Topolino
raccoglierà comunque tutti i frutti del sovrapprezzo, rendendo più
facile andare a coprire i costi.
Bisogna anche ricordare che Disney +
ha già diversi contenuti in cantiere legati al MCU, ossia le serie
tv The Falcon and the Winter Soldier e
WandaVision. Per questo motivo, è molto più probabile che
la Disney decida di posticipare Black Widow
addirittura al 2021, piuttosto che farlo uscire direttamente in
streaming, magari proprio a Novembre. Infine, c’è tutta una
questione legata al contraccolpo. La decisione dello studio di far
uscire Mulan
su Disney+ è già stata ampiamente
criticati dagli esercenti e dai proprietari delle sale
cinematografiche nel Regno Unito: fare la stessa cosa con Black
Widow non farebbe altro che gettare ulteriore benzina sul
fuoco.
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson(The
Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Zendaya ha parlato del suo ruolo nell’attesissimo
Dune,
il nuovo adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Frank
Herbert ad opera di Denis Villeneuve, rivelando
che nel film la vedremo relativamente poco. Nel corso degli anni,
Zendaya ha dimostrato di essere una delle
giovani attrici più talentuose di Hollywood.
Lo conferma anche la recente
candidatura agli
Emmy ottenuta dall’attrice grazie al suo ruolo nell’acclamata
serie HBO, Euphoria.
Nel blockbuster di Villeneuve, che dovrebbe arrivare nelle sale il
prossimo Dicembre, l’ex star di Disney Channel avrà il ruolo di
Chani, uno dei nativi che si trovano sul pianeta deserto
Arrakis.
In una recente
intervista con InStyle,
Zendaya ha parlato brevemente del suo ruolo in
Dune.
Anche se non ha potuto rivelare molti dettagli sul suo personaggio,
l’attrice ha elogiato l’intera produzione del film, in particolare
la performance di Timothée
Chalamet. La cosa più interessante, però, è che
Zendaya ha ammesso che non sarà molto presente nel film, lasciando
intuire che il suo ruolo sarà effettivamente un ruolo
minore.
“Dune è
stato incredibile”, ha spiegato l’attrice. “Non sono molto
presente nel film, quindi mentre guardavo il trailer ho pensato:
‘Oh mio Dio!’. Ho chiamato Timothée Chalamet e gli ho detto: ‘Amico!
Dovresti esserne orgoglioso’. È una grande opportunità anche solo
avere una piccola parte in un film con un cast così incredibile. E
poi adoro la fantascienza. È divertente avere la possibilità di
fuggire in un altro mondo.”
Quanto spazio avrà il personaggio
di Zendaya nel nuovo adattamento di Dune?
Nel romanzo
originale, Chani instaura un profondo legame con Paul Atreides (il
personaggio che interpreterà Chalamet), cosa che spinge a chiedersi
se
Zendaya non avrà un ruolo più importante nella seconda
parte dell’adattamento firmato da Villeneuve. Non è ancora chiaro
quali parti del romanzo adatterà la prima parte di Dune in
arrivo a Dicembre: ad ogni modo, nella seconda parte (che non
sappiamo ancora quando arriverà nelle sale) potrebbe forse esserci
più spazio per il personaggio della concubina.
Doctor Strange in the Multiverse
of Madness, il sequel del cinecomic Marvel con
Benedict Cumberbatch che arriverà nelle sale nel 2022,
si preannuncia come uno dei progetti più ambiziosi dell’Universo
Cinematografico Marvel. Nel film ritroveremo molti dei personaggi
apparsi nel primo episodio: oltre a Cumberbatch nei panni dell’eroe
del titolo, infatti, ci saranno anche Benedict
Wong nei panni di Wong e Chiwetel Ejiofor in quelli del Barone
Mordo.
Tra le new entry, invece, figura
Elizabeth Olsen, che tornerà a vestire i panni
di Scarlet Witch (personaggio già noto ai fan del MCU), anche se ad
oggi ancora non sappiamo in che modo la sua strada e quella di
Stephen Strange si incroceranno. Tuttavia, negli ultimi mesi sono
circolate tantissime voci in merito al fatto che il sequel di
Doctor
Strange possa effettivamente introdurre nell’universo
condiviso tutta una caterva di nuovi personaggi.
Tra questi figura anche il
personaggio di America Chavez, alter ego
di Miss America. Come riportato da
The Direct, pare che i Marvel Studios siano ufficialmente alla
ricerca di una giovane attrice portoricana, di età compresa tra i
12 e i 15 anni, per affidarle il ruolo dell’eroina creata da Otto
Binder e Al Gabriele. Il personaggio dovrebbe ricoprire il ruolo di
spalla destra di Stephen Strange: nei fumetti, Miss America
proviene da una dimensione alternativa ed è in grado di viaggiare
attraversi i mondi.
Che ruolo avrà America Chavez in Doctor Strange 2?
È da tempo che si parla della
possibilità che, nel sequel, Doctor Strange esplorerà universi
paralleli come diretta conseguenza della perdita di controllo da
parte di Scarlet Witch/Wanda
Maximoff dei suoi poteri: è probabile, quindi, che lo Stregone
Supremo e Miss America entreranno in azione fianco a fianco,
probabilmente aiutati anche da Wong.
Annunciato ufficialmente questa
estate al Comic-Con di San Diego, Doctor
Strange 2 vedrà Benedict
Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange.
Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche
Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista
dopo WandaVision.
Secondo Collider, la
produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo
sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non
è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere
firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe
intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro
mani con il regista.
La Lionsgate ha ufficialmente
confermato John Wick 5, che sarà girato
back-to-back con John Wick
4. Nel 2014, grazie al primo film
della saga,
Keanu Reeves ha visto la sua carriera tornare
ufficialmente alla ribalta. All’epoca il film venne elogiato da
pubblico e critica non soltanto per le scene d’azione esilaranti ma
anche per la storia, semplice ma allo stesso tempo
efficace.
Il film si rivelò un grande successo
al botteghino, incassando 86 milioni di dollari a fronte di un
budget di 20 milioni. Il successo del film ha dato vita ad un
redditizio franchise: nel 2017 è uscito John Wick:
Capitolo 2, mentre lo scorso anno è arrivato nelle
sale John Wick
3: Parabellum. Ogni capitolo ha ottenuto ancora più
elogi e successo del predecessore.
Nessuna sorpresa, dunque, quando la
Lionsgate annunciò ufficialmente John Wick
4, che in origine avrebbe dovuto fare il suo debutto
il prossimo anno. Tuttavia, a causa della pandemia di Covid-19,
l’uscita nelle sale del film è stata posticipata al 2022. A quanto
pare, però, il rinvio della produzione del quarto capitolo della
saga si è rivelato vantaggioso per il team creativo di John
Wick, dal momento che un quinto capitolo è stato già messo in
cantiere.
La Lionsgate, infatti, ha annunciato
ufficialmente John Wick 5, che sarà girato in
contemporanea a John Wick
4. John Feltheimer, CEO della compagnia, ha spiegato
che lo studio punto a far partire le riprese di entrambi i film nei
primi mesi del 2021: “Siamo impegnati a preparare le
sceneggiature per le prossime due puntate del nostro franchise
d’azione John Wick, con John Wick 4 in programma nei cinema per il
weekend del Memorial Day 2022. Speriamo di girare entrambi, John
Wick 4 e 5, back-to-back quando Keanu sarà disponibile all’inizio
del prossimo anno.”
Lionsgate pronta a mettere a segno
un altro incredibile successo con John Wick 5
Il franchise di John
Wick è diventato più forte con l’uscita di ogni nuovo
film, quindi non sorprende che la Lionsgate sia interessata a
portarlo avanti il più a lungo possibile. Dal momento che
l’industria cinematografica sta cercando di riprendersi dalle
conseguenze dell’emergenza legata al Coronavirus, fare affidamento
su proprietà consolidate che rappresentano scommesse sicure al
botteghino è una strada logica da percorrere. A meno che John Wick
4 non segni un inversione di marcia nella storia del
franchise (è difficile che accada!), anche John Wick
5 ha tutte le carte in regola per diventare un altro
incredibile successo.
La 20th Century
Studios Italia ha diffuso il trailer italiano di The
New Mutants, il chiacchierato film sui nuovi mutanti
in arrivo al cinema dal 02 settembre.
In questo terrificante film ricco
d’azione basato sui fumetti Marvel, cinque giovani ragazzi
dotati di poteri speciali vengono rinchiusi in un istituto segreto
per essere sottoposti a trattamenti che, viene detto loro, li
curerà dal pericolo che rappresentano per loro stessi e per gli
altri. Sono Danielle Moonstar aka Mirage (Blu Hunt), che crea
illusioni basandosi sulle paure altrui, Rahne Sinclair (Maisie
Williams), che si trasforma nel lupo mannaro Wolfsbane, Sam Guthrie
(Charlie Heaton), che, come Cannonball, può volare alla velocità
del suono protetto da un campo di forza, Roberto da Costa aka
Sunspot (Henry Zaga), che assorbe e incanala il potere del sole, e
Illyana Rasputin aka Magik (Anya Taylor-Joy). Sorella minore di
Colossus, Magik viene protetta da un’armatura a suo piacimento e
può brandire un’arma che amplifica le sue abilità psichiche e
superumane. Invitati dalla dottoressa Cecilia Reyes (Alice Braga) a
condividere le loro storie su quando si sono manifestati per la
prima volta i loro poteri, i cinque “pazienti” si rendono conto di
essere in una classe di persone chiamate mutanti, che storicamente
sono sempre stati marginalizzati e temuti. Nel raccontare le storie
delle loro origini, le loro memorie sembrano tramutarsi in
terrificanti realtà. Presto, si interrogheranno su cosa sia reale e
cosa non lo sia: diventa sempre più chiaro che l’istituto non è ciò
che sembra. Ora la domanda è: perché sono tenuti prigionieri? E chi
sta cercando di distruggerli?
The
New Mutants è un thriller con sfumature horror,
originale e ambientato in un ospedale isolato dove un gruppo di
giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche. Quando iniziano
ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove abilità mutanti
e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre cercano di
fuggire. Diretto da Josh Boone e scritto
da Boone e Knate Lee, il film vede nel
cast la presenza di Maisie
Williams, Anya
Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu
Hunt e Henry Zaga.
Il nuovo film
Disney L’Unico e Insuperabile
Ivan debutterà in Italia l’11 settembre in esclusiva
sulla piattaforma di streaming Disney+ e verrà presentato in
anteprima martedì 18 agosto al Giffoni Film Festival.
Basato sul pluripremiato libro di Katherine Applegate, edito in
Italia da Mondadori, e diretto da Thea Sharrock, il film
racconta la storia di Ivan, un gorilla molto speciale che apprende
che la vita non è definita dal luogo e dalle circostanze, ma dal
potere dell’amicizia e dal coraggio di far sì che avvenga il
cambiamento.
L’Unico e Insuperabile
Ivan, che in precedenza doveva essere distribuito al
cinema dai Walt Disney Studios, è una storia indimenticabile sulla
bellezza dell’amicizia, sul potere dell’immaginazione e sul
significato del luogo chiamato casa. Ivan è un gorilla di 180kg che
condivide la gabbia in un centro commerciale di periferia con
Stella l’elefante, Bob il cane e altri animali. Ha pochi ricordi
della giungla dove è stato catturato, ma quando arriva
un’elefantina di nome Ruby, qualcosa dentro di lui cambia
profondamente. Ruby è stata recentemente separata dalla sua
famiglia allo stato brado e questo porta Ivan a mettere in
discussione la sua vita, il luogo da dove proviene e dove alla fine
vorrebbe essere.
“Il mondo è cambiato in un
attimo. Le persone di tutto il mondo hanno condiviso esperienze
importanti che cambiano la vita in modi che non si vedevano da un
secolo”, ha dichiarato Thea Sharrock. “In risposta a
questo, sono davvero felice di poter condividere con tutto il mondo
la storia deliziosa e originale di Katherine Applegate,
L’Unico e Insuperabile Ivan, su Disney+, portando un po’ di gioia con
questo film unico sulla vera amicizia, basato su una storia
vera”.
L’Unico e Insuperabile Iva, che
arriva sullo schermo con un mix suggestivo tra live-action e CGI, è
basato sul libro di Katherine Applegate che ha vinto numerosi premi
dalla sua pubblicazione nel 2013, inclusa la Medaglia Newbery, ed è
edito in Italia da Mondadori. Il film è interpretato da Bryan
Cranston nel ruolo di Mack, il proprietario del centro commerciale,
mentre Ramon Rodriquez è George, l’impiegato del centro e Ariana
Greenblatt è sua figlia, Julia.
Nella versione italiana fanno invece parte del cast di voci gli
attori Stefano
Fresi, Paola
Minaccioni e Federico
Cesari rispettivamente nel ruolo di Bob il cane,
Henrietta la gallina e Murphy il coniglio.
L’Unico e Insuperabile
Ivan è diretto da Thea Sharrock da una sceneggiatura
di Mike White basata sul romanzo di Applegate ed è prodotto da
Allison Shearmur, Angelina Jolie e Brigham Taylor. Sue
Baden-Powell e Thea Sharrock hanno il ruolo di produttori
esecutivi.
Prosegue in questo weekend – dopo il
successo di pubblico delle prime proiezioni – la rassegna di film
classici restaurati della Biennale di
Venezia intitolata Classici fuori
Mostra, che si tiene ogni venerdì e
sabato fino al 30 agosto alla nuova
Arena Giardini della Biennale.
Venerdì 7 agosto,
alle ore 21, sarà proiettato Miracolo
a Milano (1951, 100’) di Vittorio De
Sica, con Francesco Golisano, Emma Gramatica, Paolo
Stoppa, Guglielmo Barnabò, Brunella Bovo. Restauro curato da
Cineteca di Bologna e Compass Film.
Allevato dalla buona Lolotta (Emma
Gramatica) e poi cresciuto in riformatorio, Totò (Francesco
Golisano) va a vivere con altri barboni in un campo di periferia,
dove un giorno si trova il petrolio. Il proprietario del terreno
manda la polizia per scacciare i vagabondi, ma lo spirito di
Lolotta aiuterà Totò in un modo del tutto inaspettato.
Palma d’Oro al Festival di Cannes, adattamento
del romanzo Totò il buono di Cesare Zavattini,
Miracolo a Milano è un “racconto utopico
che contrappone uno spazio di umanesimo, di calore e di fantasia
alla protervia di una modernità selvaggia” (Stefania Parigi).
All’epoca scontentò sia la destra per i suoi risvolti ribelli
(titolo provvisorio: I poveri disturbano), sia la sinistra per
l’abbandono dei moduli stilistici del neorealismo.
Sabato 8 agosto,
sempre alle ore 21, verrà presentato
Raining in the Mountain (Pioggia
opportuna sulla montagna vuota, 1979, 120’) di King
Hu, con Hsu Feng, Sun Yueh, Shih Chun; Hong
Kong/Taiwan. Restauro curato dal Taiwan Film Institute.
In un monastero dove si aspetta la
nomina del nuovo abate, due fazioni di ladri si contendono una
preziosa pergamena.
Girato in Corea, Raining
in the Mountain è uno dei capolavori più noti di
King Hu, Maestro del cinema di arti
marziali di Hong Kong, con le inconfondibili e fulminanti
coreografie e il consueto splendore formale. “Bellezza
plastica di scenari e ambienti con la cui topografia coincide la
messa in scena, costumi e arredi arcaici non di rado autentici,
usanze, riti, combattimenti come balletti acrobatici, ispirati
all’Opera di Pechino più che alle arti marziali, e tanti altri
elementi che vengono dall’immaginazione cinese tradizionale e la
ricreano, in una grande sintesi visiva e gestuale” (G.
Volpi).
Il programma dei prossimi
Classici fuori Mostra
Le proiezioni si terranno alle ore
21
14 agosto
THE GO-BETWEEN (Messaggero
d’amore) di Joseph Losey
con Julie Christie, Alan Bates, Margaret
Leighton, Michael Redgrave, Dominic Guard, Michael
Gough, Edward Fox, Richard Gibson; GB, 1971, 110’
Restauro curato da StudioCanal
“Terzo film del sodalizio tra Losey e Harold Pinter, e il
più complesso. Arriva alla semplicità attraverso l’artificio più
raffinato” (M. Morandini). “La sceneggiatura di Pinter è un
meticoloso ritratto dell’educazione all’esistenza e al dolore,
contrappuntato, in un magistrale montaggio sonoro e visivo, dai
ricordi di due vecchi. Incantevoli le scene di vita associata (la
preghiera comune prima di colazione, la partita di cricket, il
taglio della torta di compleanno) che descrivono con inedita
incisività usi e costumi di una un mondo trapassato” (G. Volpi).
Palma d‘Oro al festival di Cannes.
15 agosto
KANAL(I dannati di Varsavia)
di Andrej Wajda
con Teresa Izewska, Tadeusz Janczar, Wienczyslaw
Glinski, Tadeusz Gwiazdowski, Stanislaw Mikulski;
Polonia, 1957, 95’
Restauro curato da Malavida Films
Da uno dei registi più amati da Martin Scorsese, un film che
“non è, come si scrisse, un dramma sull’eroismo inutile della
tradizione polacca. L’originalità di Wajda consiste nel porsi nella
cerniera tra storia personale e storia nazionale dove i dati
esistenziali (l’angoscia morale, il disfacimento della morte, la
paura) si fanno razionali, costantemente visti in una dimensione
politica e civile” (M. Morandini).
21 agosto
DANS LA VILLE BLANCHE (Nella città
bianca) di Alain Tanner
con Bruno Ganz, Teresa Madruga, Julia Vonderlinn, José Carvhalo;
Svizzera/Portogallo, 1982, 107’
Restauro curato dall’Association Alain Tanner e Cinémathèque
Suisse
“All’inizio del film, Ganz fa notare alla cameriera che
l’orologio del bar non segna l’ora giusta. Lei risponde:
“L’orologio è giusto. È il mondo che è sbagliato”. Ed è con questa
sensazione che il mondo sia fuori posto che il protagonista vive la
sua solitudine urbana, usando la sua macchina da presaper
registrare frammenti di realtà che spedisce alla moglie,
gironzolando a caso come se si aspettasse di essere catturato dalla
realtà, di essere assorbito in essa” (Frédéric Bas). “Blues sul
mare e su Lisbona, un film sul tempo e sullo spazio (dunque, sul
cinema) in cadenze di sogno a occhi aperti” (M. Morandini)
22 agosto
DETOUR (Deviazione per
l’inferno) di Edgar G. Ulmer
con Tom Neal, Ann Savage, Claudia Drake, Edmund MacDonald; USA,
1945, 67’
Restauro curato da Academy Film Archive e Film Foundation, in collaborazione con Cinémathèque
Royale de Belgique, Museum of Modern Art e Cinémathèque Française,
con finanziamenti per il restauro forniti da George Lucas Family
Foundation
“Realizzato in 6 giorni, con tutte le scene in strada girate
in trasparente, da un regista viennese, maestro indiscusso del B
movie hollywoodiano a basso costo, divenne il film di culto più
famoso della categoria del cinema povero” (M. Morandini). “Uno di
quei piccoli capolavori che venivano dalla più libera produzione di
serie B, in cui l’assenza di mezzi si fa stile, ricerca di un clima
e di un taglio originale. Nel film di Ulmer, la ricerca
dell’insolito sfocia nell’incubo e nell’onirico, se non
nell’assurdo alle soglie di Kafka” (G. Volpi)
29 agosto
L’APE REGINA – UNA STORIA MODERNA di
Marco Ferreri
con Ugo Tognazzi, Marina Vlady, Walter Giller, Linda Sini,
Riccardo Fellini; Italia/Francia, 1963, 93’
Restauro curato da Cineteca di Bologna
“Denunciato e sequestrato dalla censura che impose tagli,
modifiche ai dialoghi e l’uscita con un titolo diverso, è un
grottesco paradossale sulla famiglia, il matrimonio e l’ideologia
clerical-borghese che impregnano l’Italia. Divertente e quietamente
feroce” (M. Morandini). “Umorismo nerissimo e un agghiacciante
senso di morte – dell’anima, del corpo e dei sensi: uno dei film
più riusciti di Ferreri” (P. Mereghetti).
30 agosto
TONI di Jean
Renoir
con Charles Blavette, Jenny Hélia, Célia Montalvan, Edouard
Delmont; Francia, 1935, 84’
Restauro curato da Gaumont
“Un mondo di patriarchi e di capimastri, un mondo in cui
l’arcaico – il soldo, la roba, la terra – s’intreccia con le forme
di sfruttamento attuali. E il sesso è ossessione, passione, eros a
fior di pelle, in un incrociarsi di destini che spingeranno Toni a
pagare per un delitto che non ha commesso. Quello di Renoir è uno
stupendo mélo proletario, possente e vero” (G. Volpi). Uno dei più
possenti film di Renoir degli anni Trenta.