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Frankenstein di Guillermo del Toro: una nuova foto dal set

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Una nuova immagine dal set di Frankenstein di Guillermo del Toro sembra anticipare una scena chiave del libro di Mary Shelley da cui il film si fa ispirare. Raccontando la storia di un giovane scienziato ambizioso che crea un nuovo essere formati di parti di cadaveri di persone defunte, e lo rianima, il famoso romanzo di Shelley fu originariamente pubblicato nel 1818. Da allora, il romanzo ha visto adattamenti cinematografici e televisivi, con numerose interpretazioni diverse.

Ora, un nuovo post di Guillermo del Toro sembra rivelare il set di una scena del suo film Frankenstein. Su Twitter, il regista ha pubblicato un’immagine di lui accanto all’attore Nikolaj Lie Kaas e al direttore della fotografia Dan Laustsen, mentre sorride alla telecamera. Dietro di loro c’è un set che ricrea una nave.

Del Toro scrive come didascalia “due dei miei danesi preferiti” in riferimento a Kaas e Laustsen. E poi aggiunge: “Riprese di F,” dove F. significa molto probabilmente Frankenstein.

Chi c’è nel cast del Frankenstein di Guillermo del Toro?

Guillermo del Toro scrive, dirige e produce Frankenstein insieme a J. Miles Dale, che è stato produttore di Guillermo del Toro’s Cabinet Of Curiosities per Netflix. Il romanzo classico di Mary Shelly segue la storia di Victor Frankenstein, uno scienziato brillante ma egoista che dà vita a una creatura in un mostruoso esperimento che alla fine porta alla distruzione sia del creatore che della sua tragica creazione. Del Toro sta sviluppando il progetto Frankenstein da diverso tempo e da tempo desiderava realizzare un film incentrato sull’iconica storia di Shelley, ma non si sa ancora quale sarà il suo punto di vista sul racconto classico.

Nel film Oscar Isaac interpreterà Victor Frankenstein, mentre Mia Goth sarà la protagonista femminile, ma il suo ruolo effettivo è ancora sconosciuto. Così come è sconosciuto il ruolo che avranno Christoph Waltz e Charles DanceAndrew Garfield era inizialmente stato scelto per interpretare la Creatura, ma ha dovuto rinunciare al film per via di altri impegni, venendo sostituito da Jacob Elordi. Le riprese del film dovrebbero svolgersi nel corso dei prossimi mesi, con una distribuizione prevista su Netflix per il 2025.

Zack Snyder racconta nel dettaglio la scena dell’Ultima Cena pensata per Justice League 2 e finita in Rebel Moon 2

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Il regista Zack Snyder ha spiegato come la scena dell’ultima cena di Rebel Moon – Parte seconda: La Sfregiatrice sia stata originariamente pensata per il suo film cancellato Justice League 2. Prima della grande battaglia che ha luogo tra i guerrieri del Veldt e dell’Imperium, i personaggi principali del film discutono su ciò che ha fatto nascere in loro il desiderio di combattere contro il gruppo malvagio. Ciò porta a una serie di flashback in cui i retroscena dei personaggio vengono approfonditi.

Parlando con The Hollywood Reporter, Zack Snyder ha rivelato che la scena dell’Ultima Cena in Rebel Moon – Parte Due era stata creata per la prima volta per i suoi piani originali di Justice League 2. Il ha raccontato come la sequenza fosse stata inizialmente scritta per gli eroi principali della DCU per recuperare il tempo trascorso dopo un grande salto temporale, ma è stata riproposta per il suo film action/sci-fi.

“C’era assolutamente un’Ultima Cena in Justice League 2, e la scena permetteva loro di raccontare le storie di come sono arrivati lì, perché Justice League 2 si sarebbe aperto 10 anni nel futuro. E sì, [Rebel Moon – la sequenza della seconda parte] ha un tipo di struttura simile alla scena di Justice League 2 che avevo pensato.”

Mentre Justice League 2 non è mai stato realizzato per le note vicende turbolente che hanno investito la produzione già del primo film, Rebel Moon – Parte seconda: La Sfregiatrice è disponibile su Netflix e probabilmente sarà seguito anche da un terzo film.

Alien, la serie: ecco dove è collocata sulla timeline ufficiale

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L’imminente serie Alien di Noah Hawley, ha finalmente una collocazione sulla timeline ufficiale del franchise. Annunciata per la prima volta nel 2020, la prossima serie nasce da un’idea di Noah Hawley, che funge da showrunner, sceneggiatore, regista e creatore nel suo ritorno su FX dopo i suoi successi con Fargo e Legion. È noto da tempo che la serie sarà un prequel ambientato sul pianeta Terra prima degli eventi del film Alien originale di Ridley Scott, anche se la sua posizione esatta nella sequenza temporale del franchise non era chiara.

Ora, in corrispondenza dell’entrata nel cast di Sandra Yi Sencindiver (Foundation), è stato anche confermato che la serie sarà ambientata “verso la fine di questo secolo”. Le stime lo collocano qualche anno prima di Prometheus e circa 30 anni prima del film originale Alien.

Cosa sappiamo della serie Alien di FX?

Descritta come la prima storia di Alien ambientata sulla Terra, la serie Alien senza titolo è scritta e diretta da Hawley.

Ulteriori dettagli sulla trama sono ancora tenuti nascosti, ma secondo quanto riferito è stato sviluppato come una storia prequel ambientata prima dei film guidati da Sigourney Weaver. La serie è prodotta esecutivamente da Hawley, Scott e Dana Gonzales, con Chris Lowenstein alla produzione.

Hawley ha precedentemente confermato che la serie esplorerà gli aspetti più terreni del franchise. Il regista ha anche parlato dell’inclusione della Weyland-Yutani – l’enorme corporazione che si trova in quasi tutti i film di Alien – e di come intende realizzare una serie che catturi l’aspetto horror e d’azione del franchise di Alien ed esplori altri temi stabiliti nel mondo.

La serie tv di Alien

Il cast completo della serie Alien comprende Sydney Chandler (Don’t Worry Darling), Alex Lawther (Black Mirror, Andor), Samuel Blenkin (The Sandman, Black Mirror), Kit Young (Shadow and Bone), Essie Davis (Matrix Revolutions, Assassin’s Creed) e Adarsh Gourav (The White Tiger). Anche Timohty Olyphant si è unito al cast come sintetizzatore, mentre il ruolo di David Rysdahl non è stato reso noto.

In precedenza, Hawley ha dichiarato a Vanity Fair che la serie è ambientata sulla Terra e tratterà i temi della guerra di classe. “Le storie di alieni sono sempre in trappola… Intrappolati in una prigione, intrappolati in un’astronave. Ho pensato che sarebbe stato interessante aprirla un po’, in modo che la posta in gioco “Cosa succede se non si riesce a contenerla?” sia più immediata“. “

Oltre alla serie prequel, un nuovo film di Alien del regista Fede Alvarez, intitolato Alien: Romulus, è in lavorazione presso i Disney/20th Century Studios, con data di uscita nelle sale il 16 agosto 2024.

Il cast comprende Cailee Spaeny, Isabela Merced, Archie Renaux, David Jonsson, Aileen Wu e Spike Fearn.

Mentre la serie televisiva sarà ambientata prima degli eventi del primo film, il film di Alvarez sarà ambientato tra gli eventi del film originale del 1979 diretto da Ridley Scott e il suo sequel del 1986 diretto da James Cameron. Secondo Hawley, la serie televisiva prequel di Alien debutterà “Alien serie tv”.

Briganti: recensione della serie Netflix

“Uomini si nasce, briganti si muore”, dice il testo dell’esistente brano dei Musicanova, colonna sonora di L’eredità della priora, sceneggiato Rai del 1980 che vedeva come sfondo il brigantaggio post-unitario. Un periodo difficile per il nostro Paese, pieno di malcontenti, guerriglie e oppressioni che nascevano all’alba del nuovo Regno d’Italia. È in questo contesto che si incasella Briganti, dramma in costume dallo spiccato retrogusto western di produzione Netflix creato dai GRAMS, collettivo di cinque giovani artisti, Re Salvador, Eleonora Trucchi, Marco Raspanti, Giacomo Mazzarini e Antonio Le Fosse che hanno inoltre lavorato sulla sceneggiatura, con quest’ultimo in veste anche di regista insieme a Steve Saint Leger e Nicola Sorcinelli.

Il progetto, sin dalla sigla adattata allo spirito contemporaneo, è ambizioso, e punta a fondarsi su una epicità di racconto che esalti una porzione di Storia, seppur romanzata, di cui forse ancora poco si conosce. Le atmosfere ci sono tutte. Siamo nel cuore del Meridione, fra boschi, vallate, paesi dell’entroterra i cui muri sporchi delle case sembrano aver trattenuto il passato e il suo vissuto, con annessi dolori, speranze e resistenze. Il territorio dei Sud, quello di oggi, terra dei briganti dell’800, complice il suo buono stato di conservazione, è potuto diventare così protagonista della narrazione senza che si cercassero altre location da “spacciare” per quella terra, e questa possibilità, oltre a far conoscere le bellezze paesaggistiche e rurali delle sue regioni, è riuscita a dare più autenticità e verità alla storia di cui si parla. Sia l’idea che alcune scelte compiute sono buone, non c’è dubbio. Eppure, come vedremo in questa recensione, non tutto è rimasto centrato, trasformando Briganti in una serie non proprio in equilibrio, ma di cui comunque non possiamo non apprezzarne il valore intrinseco.

Briganti, la trama

Siamo nel 1962, in un’Italia spaccata in due e con incolmabili differenze fra Nord e Sud. A destare preoccupazione sono proprio alcuni civili del Meridione, i quali hanno iniziato a risentire della povertà e delle mancate terre che a loro spettano ma che invece rivedono nelle mani della sola gente abbiente. In questo contesto, una donna, di nome Filomena, è costretta a fuggire dal proprio villaggio dopo aver commesso un reato che l’ha condannata per la vita. Addentrandosi nei boschi si imbatte in un gruppo di briganti, i Monaco, i quali dopo un iniziale tentennamento, e una prova di fedeltà, decidono di accoglierla nel loro clan alla conquista dell’oro del Sud, che si dice essere stato seppellito da qualche parte ed è l’unico che possa liberarli dai governanti piemontesi. Nel frattempo, il cacciatore dei briganti, detto lo Sparviero, si ritrova ad unirsi alla banda dei Monaco, e alla fine, tutti loro, insieme a Michelina Di Cesare, brigantessa famosa e considerata colei che farà prosperare il Mezzogiorno, si alleeranno per sconfiggere il nemico e riprendersi ciò che a loro appartiene di diritto.

Briganti netflix

La penisola dei briganti

L’Italia, nonostante l’Unità, era un Paese diviso sotto diversi aspetti, incluso quello amministrativo. Sul piano politico si era così optato per una gestione centralizzata del Paese dopo la vittoria della allora Destra storica, in cui il governo aveva pieno e assoluto potere. Per farlo, si erano estese alle altre regioni le leggi del Regno di Sardegna. Il fenomeno prese il nome di piemontesizzazione dell’Italia. Una decisione che sollevò non pochi problemi nel Mezzogiorno: in questa parte della penisola le condizioni economiche dei contadini erano preoccupanti, con l’aumento delle tasse e dei prezzi che esacerbava una già evidente povertà, senza contare che c’era un forte disinteresse dello Stato verso le classi sociali svantaggiate.

Da qui iniziarono a formarsi i primi gruppi di briganti, che insorsero e si rivoltarono per il mancato sostegno, l’impoverimento e l’oppressione subita. Una spaccatura che Briganti cerca di traslare nel racconto seriale, impostando un canovaccio che si assesta sui canoni di bene e male, esplorandone le sfaccettature. La rivalità, sin da subito, è chiara: da una parte ci sono i piemontesi di Pietro Fumel, generale protervo dai metodi poco ortodossi, dall’altra i fuorilegge, con la banda dei Monaco e la brigantessa Michelina Di Cesare. Figure – non dimentichiamo – realmente esistite e affascinanti, che qui vengono riadattate per esigenze di storyline.

Nel guardare lo show, quello che lascia un po’ con l’amaro in bocca sono le sfumature interne a questi banditi e soldati di cui si riportano le vicende, come ad esempio le logiche dominanti nelle rispettive fazioni. Pur presenti non vengono approfondite a dovere, preferendo spiegazioni più sbrigative ai fini di giustificare gli scontri successivi, in particolare nei primi episodi. La narrazione si solleva infatti nell‘ultima parte, che risulta essere migliore in termini di ritmo ed energia, soprattutto nello showdown finale con annessa analisi strategica. Qui si può apprezzare da un lato una battaglia ben coreografata, e dall’altro una scrittura più corposa che meglio si addentra nelle dinamiche dei briganti. Dove anche i personaggi principali acquistano maggiore solidità.

Fra dialetti, omaggi al western e caratterizzazioni

Anche se in realtà sono proprio loro, i personaggi, su cui si intravede maggiore squilibrio. Al netto di un’evidente forzatura nell’esprimersi in dialetto da parte di molti, la banda dei Monaco è quella che risulta essere più bilanciata e compatta rispetto agli altri comprimari. Merito, in particolare, della presenza di Ivana Lolito nei panni dell’impavida e caparbia Ciccilla, che le dà il giusto spessore e la più convincente interpretazione, ma anche di Gianmarco Vettori nel ruolo del fratello Marchetta, il quale è fra tutti quello a cui si riconosce di più lo sforzo – riuscito – nell’acquisire un timbro calabrese. Non meno inferiore è lo Sparviero di Marlon Joubert, che tanto ricorda (sarà forse un chiaro omaggio?) il pistolero di Clint Eastwood nella trilogia del dollaro di Sergio Leone. È da dire che in generale c’è un forte richiamo estetico, anche qui riuscitissimo, agli spaghetti western.

A funzionare meno è invece Filomena, che nella Storia è ricordata come una brigantessa senza scrupoli, fredda e risoluta. In Briganti, invece, il suo glow up non ha un crescendo convincente. Ci si approccia nel primo episodio a una ragazza spaventata, fin troppo sensibile e piena di remore. Un’indole che non cambia tanto nel corso del tempo, finché non si trasforma repentinamente e all’improvviso, rendendo lei poco credibile. Non se ne coglie così a pieno né la crescita né l’evoluzione caratteriale, tanto che a un certo punto viene persino da chiedersi come e quando lei abbia imparato a essere brava nell’impugnare un fucile, a combattere o a essere scaltra.

Un discorso simile lo si applica al Generale Fumel di Pietro Micci e alla Michelina di Matilda Lutz, entrambi personaggi validi ma non sfruttati al massimo delle loro potenzialità. Dispiace più per Michelina, figura in cui si intrecciano leggenda e realtà, vivendo in lei la profezia di una donna che avrebbe salvato il Sud dai piemontesi restituendo l’oro di quella terra alla sua gente. E che porta su schermo la tematica chiave dell’intero dramma, ossia il desiderio di libertà e la lotta per raggiungerla a qualsiasi costo, anche sacrificarsi per il popolo.

Serie Briganti

Paesaggi, costumi, suggestioni

Nonostante alcuni problemi strutturali, bisogna riconoscere che invece nella messa in scena di trucco, scenografie e costumi, le rispettive maestranze hanno svolto un lavoro ineccepibile. La Puglia, location centrale delle riprese, è esaltata da una palette di colori saturi che ne enfatizza il sapore suggestivo e d’antan già in lei insito naturalmente, sia quando si tratta dei borghi, con le loro vesti antiche e pittoresche, sia quando a essere catturate sono radure, fiumi e foreste. La ricostruzione del periodo storico, supportata da ottimi tournage, risulta essere organica e attendibile, ed è l’operazione potremmo dire più riuscita di Briganti.

Non da meno la scelta – certosina – degli abiti di scena, ricchi di dettagli e molto curati nel loro essere sporchi e malandati. A colpire è in particolare l’associazione che vi è fra i colori di alcuni capi dei protagonisti e la loro personalità. Come per esempio l’arancione del mantello di Filomena, che ne va a raffigurare l’energia (nonostante sia una particolarità che emergerà verso la fine). O il rosso su Ciccilla, che ne richiama la focosità e l’amore verso la famiglia. Oppure il verde dell’abito di Michelina, che incarna la speranza su cui è costruito il personaggio.

Arrivando al sesto episodio, le considerazioni su Briganti sono dunque molteplici: è chiaro che raccontare vicende così intricate come quelle dell’Italia post-unitaria non sia facile, specie se in chiave pop e moderna, e il coraggio di averci provato fa onore e va riconosciuto. D’altra parte, in vista di una seconda stagione (il cliffhanger che chiude l’episodio suscita curiosità), andrebbe potenziata la sceneggiatura il cui intreccio resta buono, focalizzandosi su una migliore caratterizzazione di alcuni main characters e su turning point più incisivi. Ciò non toglie l’evidente impegno, l’investimento per il progetto e la sua capacità di intrattenere, portando sul piccolo schermo – in ogni caso – uno spaccato di Storia del nostro Paese importante, che sarebbe ideale raccontare o farsi raccontare magari attorno a un fuoco.

La buffa presa in giro a Rob Liefeld, creatore del Mercenario Chiacchierone, nel trailer di Deadpool & Wolverine

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Il trailer ufficiale di Deadpool & Wolverine ha già conquistato il cuore dei fan e ci ha raccontato qualcosa in più su quello che accadrà nel film diretto da Shawn Levy. Tra battute e prese in giro alla Fox e al passato dei personaggi, non è stato risparmiato nemmeno Rob Liefeld, creatore del Mercenario Chiacchierone, a cui è stata indirizzata una divertente presa in giro.

A metà del trailer, quando cominciamo a sentire le note di Like a Preyer, vediamo i due protagonisti che avanzano in slow motion in uno scenario distrutto. Alle loro spalle, case e negozi in rovina, e la nostra attenzione è attirata da un cartello di uno dei locali alle loro spalle che recita: Liefeld’s Just Feet.

Si tratta di un esilarante riferimento al creatore di Deadpool, Rob Liefeld, che notoriamente nei suoi fumetti disegnava dei piedi dall’aspetto molto strano. Spesso avendo proporzioni molto strane, i “Piedi di Liefeld” sono un punto fermo della sua arte, un inside joke per gli addetti ai lavori, quindi lo scherzo dovrebbe essere considerato davvero divertente.

Oltre a Liefeld’s Just Feet, sarà molto interessante vedere quali altri riferimenti potrebbero essere fatti ai fumetti e all’impressionante storia di Deadpool. A giudicare dai primi due film, probabilmente ce ne saranno altri che gli spettatori più attenti potranno notare quando il film uscirà in sala a luglio. Tuttavia, il riferimento visto in questo nuovo trailer di Deadpool & Wolverine è sicuramente uno dei più grandi omaggi mai realizzati al creatore di Deadpool.

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Blind War: tutto quello che c’è da sapere sul film

Continua sulla RAI il ciclo “Orient Express” – un percorso di avvicinamento al 26° Far East Film Festival – con la prima visione assoluta del film cinese Blind War, diretto da Suiqiang Huo, regista che dal 2020 ad oggi ha diretto ben 8 film, tra cui spiccano The Demon Suppressor: West Barbarian Beast, Demon Sealer Bureau e Hunt the Wicked. Si tratta di puri film di genere, dove all’azione più sfrenata a cui spesso e volentieri si mescolano anche elementi fantasy. Non è però questo il caso di Blind War, crime movie a tutti gli effetti con personaggi sempre pronti a muoversi sul labile confine tra bene e male.

Azione spettacolare e un intreccio tanto classico quanto avvincente sono dunque gli elementi di maggior fascino di questo film, che testimonia la vivacità del mercato cinematografico della Cina continentale, sempre attenta verso la grande e nobile tradizione dei film di azione ma anche ad offrire agli spettatori opere che si discostano dai classici canoni del genere per sfociare invece in territori nuovi e imprevedibili. Non è infatti questa la classica storia del detective buono alle prese con dei criminali cattivi, in quanto ogni personaggio è raccontato attraverso sentimenti che rendono convincenti e comprensibili le volontà di tutti i coinvolti.

Per gli appassionati del genere si tratta dunque di un appuntamento imperdibile, che permette di scoprire un altro valido titolo di genere proveniente dalla Cina, tra tradizione e modernità. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Blind War. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Blind War

Protagonista di Blind War è Dong Gu, un membro della SWAT assegnato alla sicurezza di un caso di alto profilo, quello del processo di un noto criminale. Durante lo svolgimento del caso, però, alcuni uomini armati prendono d’assalto il tribunale e comiciano a sparare sulla folla. Dong Gu si vede dunque costretto ad infrangere il protocollo e recarsi all’interno del palazzo per fermarli. Durante la lotta, uno dei due aggressori muore dopo aver usato una granata e Gu rimane permanentemente ferito agli occhi, perdendo la vista.

L’altro dei due aggressori, donna e fidanzata del defunto, si svela a quel punto essere ben più che una semplice criminale. È infatti una prolifica assassina, che decide di vendicarsi per la morte del suo amato e per farlo rapisce la figlia di Gu, Yati. Gu dovrà a quel punto mettere da parte la sua frustrazione in merito alla sua cecità e trovare il modo di rintracciare Yati e salvarla prima che sia troppo tardi. Durante le sue indagini scopre l’esistenza di una vasta organizzazione criminale che rapisce giovani donne per venderle come schiave attraverso la Dark Web. Seguendo questa pista ha dunque inizio la sua ricerca.

Blind War cast

Il cast del film

Nel ruolo del protagonista di Blind War, Dong Gu, si ritrova Andy On, attore e artista marziale statunitense naturalizzato cinese, noto per aver interpretato numerosi thriller di azione. Tra i titoli americani in cui ha recitato si ritrovano Outcast – L’ultimo templare (2014), con Nicolas Cage, e Blackhat (2015), con Chris Hemsworth. Accanto a lui, si ritrova poi l’attore Waise Lee, celebre per aver recitato nei film A Better Tomorrow (1986) e Bullet in the Head (1990), qui nel ruolo del criminale sotto processo.

Completano il cast di Blind War gli attori Pingqing Chen, Dao Dao, Vincent Matilde nel ruolo del capo della polizia Xing Yang e Alexandre Robillard nel ruolo del Giudice del tribunale. Recita poi nel film anche l’attrice Jane Wu, celebre per aver preso parte anche ai film Captain America: Civil War (2016), dove ha un cameo nel ruolo di un ufficiale delle Nazioni Unite, Tartarughe Ninja – Fuori dall’ombra (2016), dove interpreta Jane, e Un’improbabile amicizia (2019), film con Aaron Paul dove Wu interpreta una reporter.

Il trailer di Blind War e dove vedere il film in streaming e in TV

Sfortunatamente Blind War non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di lunedì 22 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

The Watchers: il trailer del film con Dakota Fanning

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Ecco il trailer di The Watchers, il debutto alla regia di Ishana Night Shyamalan, figlia di M. Night, che ruota attorno a degli sconosciuti intrappolati in una scatola all’interno di una foresta e che sono osservati da misteriose creature, che sembrano reagire a qualsiasi cosa facciano.

Cosa sappiamo su The Watchers

Il film segue Mina, un’artista di 28 anni, che rimane bloccata in una vasta foresta incontaminata nell’Irlanda occidentale. Quando Mina trova rifugio, rimane inconsapevolmente intrappolata insieme a tre sconosciuti che ogni notte vengono osservati e perseguitati da creature misteriose. Non puoi vederli, ma loro vedono tutto. The Watchers vede protagonisti Dakota Fanning (“C’era una volta a Hollywood”, “Ocean’s Eight”), Georgina Campbell (“Barbarian”, “Suspicion”), Oliver Finnegan (“Creeped Out”, “Outlander”) e Olwen Fouere (“L’uomo del Nord”, “Il turista”).

Il film è diretto da Ishana Night Shyamalan ed è prodotto da M. Night Shyamalan, Ashwin Rajan e Nimitt Mankad. I produttori esecutivi sono Jo Homewood e Stephen Dembitzer. Insieme all’esordiente regista, fanno parte del cast tecnico il direttore della fotografia Eli Arenson (“Lamb”, “Hospitality”), la scenografa Ferdia Murphy (“Lola”, “Finding You”), il montatore Job ter Burg (“Benedetta”, “Elle”) e il costumista Frank Gallacher (“Sebastian”, “Aftersun”). La musica è invece di Abel Korzeniowski (“Till”, “The Nun”).

The Watchers che uscirà nei cinema internazionali a partire dal 5 giugno 2024 e in Nord America il 7 giugno 2024. Sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures.

Festival di Cannes 2024: nuovi titoli nella Selezione Ufficiale

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Ci sono anche Oliver Stone e Michel Hazanavicius tra i nuovi titoli annunciato dal Festival di Cannes 2024, che si aggiungono a quelli già annunciati giorni fa nella selezione ufficiale della 77° edizione della kermesse francese. Eccoli di seguito:

CANNES PREMIERE

VIVRE, MOURIR, RENAITRE
Gaël Morel

MARIA
Jessica Palud

PROIEZIONI SPECIALI

SPECTATEURS
Arnaud Desplechin

NASTY
Tudor Giurgiu

LULA
Oliver Stone

AN UNFINISHED FILM
Lou Ye

FUORI CONCORSO

LE COMTE DE MONTE-CRISTO
Alexandre De La Patellière et Matthieu Delaporte

CONCORSO

LA PLUS PRÉCIEUSE DES MARCHANDISES
Michel Hazanavicius

TREI KILOMETRI PANA LA CAPATUL LUMII
(Trois kilomètres jusqu’à la fin du monde)
Emanuel Parvu

THE SEED OF THE SACRED FIG
Mohammad Rasoulof

Il Festival di Cannes 2024 si svolgerà dal 14 al 25 maggio.

Deadpool & Wolverine: le rivelazioni del trailer!

È stato pubblicato il trailer ufficiale di Deadpool & Wolverine, che offre molte rivelazioni sull’attesissima storia del film, oltre a mostrare finalmente il Mutante con lo Scheletro di Adamantio in azione. Il teaser trailer del film lo ha confermato come un ponte tra i film degli X-Men della 20th Century Fox e l’MCU dei Marvel Studios, che si incentra su Deadpool che collabora con Wolverine.

Nel trailer, sono state rivelate ulteriori informazioni sul prossimo film, dai collegamenti con entrambi i franchise sopra menzionati a ulteriori informazioni sulla nuova variante di Wolverine. Ecco di seguito le principali scoperte sul film grazie al trailer!

Wolverine non è rispettato nel suo universo

Nonostante il suo ruolo da protagonista, Wolverine di Hugh Jackman era assente dal teaser trailer di Deadpool & Wolverine. Ora, il trailer ufficiale fornisce una visione molto più approfondita della storia di Wolverine nel film, aprendosi addirittura con il personaggio che beve in un bar del suo universo. Wolverine non è estraneo a tali scenari, spesso mostrato mentre fa lo stesso in vari film degli X-Men della Fox.

Detto questo, una differenza fondamentale è che in questo caso, il personaggio Marvel non è rispettato da coloro che lo circondano. Viene mostrato il barista che gli dice di andarsene, costringendo Wolverine a chiedere un ultimo drink in cambio della sua assenza.

Deadpool & Wolverine combattono nel Vuoto visto in Loki

Il Vuoto visto nella serie di Loki gioca un ruolo fondamentale in Deadpool & Wolverine.
Dopo l’introduzione di Wolverine nel trailer di Deadpool & Wolverine, l’altro personaggio titolare arriva per reclutarlo. Come suo solito, Wolverine mostra esitazione a unirsi a Wade, prima che il trailer ufficiale salti sui due che si confrontano, in un luogo familiare.

Wolverine e Deadpool iniziano a combattere nel Vuoto, la fossa degli elementi, dei luoghi e delle persone potati mostrata nelle stagioni 1 e 2 di Loki. Ciò dimostra che le speculazioni dopo il teaser trailer sul film erano corrette e che i due davvero si confronteranno in quel non-luogo in cui finiscono tutte le cose “potate” dei tanti universi esistenti.

Deadpool ha bisogno dell’aiuto di Wolverine per salvare il suo universo

Il teaser trailer di Deadpool & Wolverine era generico sui contenuti della storia a parte l’introduzione di Wade nella TVA. Il trailer ufficiale del film fornisce alcune grandi rivelazioni sulla forza trainante della storia. Come menzionato da Wade dopo il combattimento suo e di Wolverine nel trailer, il primo ha bisogno dell’aiuto del secondo per salvare il suo universo.

Anche se non è chiaro come l’universo di Wade sia in pericolo, lui cerca aiuto in Wolverine poiché è consapevole delle qualità eroiche di Wolverine mostrate nella serie degli X-Men. A cui si fa chiaramente riferimento.

Wolverine ha deluso il suo universo in qualche modo

Dopo aver chiesto l’aiuto di Logan nel trailer ufficiale di Deadpool & Wolverine, Wade scopre esattamente perché il suo alleato non è rispettato nel suo regno. Wolverine dice che la difficile situazione di Deadpool nel salvare il suo universo non è un suo problema, ma lui risponde: “È quello che hai detto quando il tuo mondo è andato a puttane?”. Questa battua è seguita da una scena di Wolverine nel suo universo, in ginocchio in difficoltà mentre il personaggio di Matthew Macfadyen spiega che Wolverine ha deluso il suo mondo.

Questo spiega il primo punto, ovvero il fatto che Wolverine non è trattato con rispetto dalle persone del suo universo. Questo nodo della storia suggerisce un tragico retroscena in Deadpool e Wolverine.

Cassandra Nova si rivela essere il cattivo di Deadpool & Wolverine

Una delle principali teorie sui cattivi di Deadpool & Wolverine è finalmente confermata.
Dall’uscita del teaser trailer del film, è stato teorizzato che Cassandra Nova sarà il cattivo del film. Il trailer ufficiale conferma finalmente che è così, offrendo un primo sguardo approfondito a Emma Corrin nei panni del personaggio.

Il cattivo può essere visto usare i suoi poteri telecinetici per sconfiggere Wolverine che, se combinato con il suo accento britannico e il suo aspetto fisico, sembra confermare che Corrin è proprio quella Cassandra Nova, la gemella malvagia di Charles Xavier.

L’Alioth di Loki apparirà in Deadpool & Wolverine

Il malvagio guardiano del Vuoto, Alioth, apparirà dopo essere stato introdotto nella prima stagione di Loki. Un’altra teoria importante dopo l’uscita del trailer di Deadpool & Wolverine era che Alioth sarebbe apparso nel film. Come l’apparizione di Cassandra Nova, il trailer ufficiale ha confermato questa teoria.

Nel trailer, Alioth può essere visto volare sopra il Vuoto come è stato mostrato nella stagione 1 di Loki. Con il trailer che conferma anche che gran parte del film si svolgerà nel Vuoto, sembra che Alioth sarà l’ostacolo principale per i protagonisti.

Dogpool viene ufficialmente rivelato

Nei fumetti Marvel esiste una variante di Deadpool chiamata Dogpool. Come evidente dal suo nome, Dogpool è un membro del Deadpool Corps che assomiglia a un cane. Si dice da tempo che il Deadpool Corps appaia in Deadpool & Wolverine, da Lady Deadpool a Kid Deadpool.

Un’altra inclusione teorizzata era Dogpool, che era già stata confermata e viene finalmente rivelato nel trailer di Deadpool & Wolverine, mostrato mentre lecca la maschera di Wade.

Uno stregone del MCU apparirà in Deadpool e Wolverine

Nell’inquadratura finale del trailer, Deadpool & Wolverine possono essere visti saltare fuori da una finestra nel Vuoto. Quando la telecamera gira, viene rivelato che i due stanno saltando attraverso un portale magico. Ciò significa che nel film sarà presente uno stregone dell’MCU, probabilmente eliminato dalla TVA per spiegare la sua apparizione nel Vuoto.

Mentre questo potrebbe significa un cameo importante come Wong o Doctor Strange nel film, è più probabile che il film presenti semplicemente uno stregone senza nome.

Lady Deathstrike e Azazel degli X-Men ritornano

Dato che Deadpool e Wolverine che servono a collegare l’MCU con il franchise X-Men di Fox, nel trailer si possono vedere due personaggi di quest’ultimo. Questi personaggi vengono mostrati in un’inquadratura verso la fine del trailer, in piedi di fronte alla base di Cassandra Nova. A sinistra c’è Lady Deathstrike, la guardia del corpo di William Stryker di X2: X-Men United. Nel film, Deathstrike è stata interpretata da Kelly Hu, e sembra che l’attrice abbia ripreso il ruolo.

Dall’altro lato dell’inquadratura si vede un altro personaggio dei film degli X-Men: Azazel. Azazel è apparso in X-Men: L’Inizio come membro del Club Infernale, al servizio di Sebastian Shaw. Alla fine del film, Azazel si unisce a Magneto e alla Confraternita dei Mutanti Malvagi. Anche Azazel sembra essere interpretato dallo stesso attore di Deadpool & Wolverine, Jason Flemyng. I due personaggi si uniscono al ritorno di Aaron Stanford nei panni di Pyro, avvistato per la prima volta nel teaser trailer.

Il teschio di Ant-Man costituisce la base di Cassandra Nova nel Vuoto

L’ultima grande rivelazione del trailer ufficiale di Deadpool & Wolverine prevede il ritorno di un Vendicatore. Negli ultimi istanti del trailer, viene mostrata Cassandra Nova mentre lascia la sua base operativa nel Vuoto. È interessante notare che questa base è incorporata nel cranio di Scott Lang/Ant-Man. L’elmo chiaramente visibile di Ant-Man può essere visto nel Vuoto prima che si apra, rivelando il teschio sottostante, dalla bocca del quale esce Cassandra Nova.

Questa rivelazione dimostra alcune cose sul film. Per prima cosa, conferma che la TVA ha eliminato una versione di Ant-Man nel vasto multiverso Marvel. Un’altra cosa che dimostra è che Deadpool & Wolverine includeranno diversi riferimenti del MCU nel corso del film legate ad alcuni dei più grandi personaggi del franchise.

Deadpool & Wolverine: il nuovo trailer ufficiale!

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Ecco il nuovo trailer ufficiale di Deadpool & Wolverine con Ryan Reynolds e Hugh Jackman. Qui il trailer italiano:

I nuovi poster

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Prisma seconda stagione: il teaser della serie Prime Video

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Prime Video ha svelato oggi il teaser della seconda stagione della serie Original italiana Prisma (qui la recensione della prima stagione), nuovo capitolo del young adult drama di Ludovico Bessegato. La seconda stagione di Prisma è prodotta da Maddalena e Rosario Rinaldo per Cross Productions in collaborazione con Prime Video e sarà disponibile dal prossimo 6 giugno in esclusiva su Prime Video in Italia.

Dopo una prima stagione acclamata da pubblico e critica, questo nuovo capitolo di Prismariprenderà a raccontare le storie di un gruppo di ragazzi di Latina da dove li avevamo lasciati, con il ritorno del cast corale composto da Mattia Carrano, Lorenzo Zurzolo, Caterina Forza, Chiara Bordi, LXX Blood, Matteo Scattaretico, Zakaria Hamza, Riccardo Afan de Rivera Costaguti, Flavia Del Prete, Asia Patrignani, Elena Falvella Capodaglio, Andrea Giannini e Nico Guerzoni. Bessegato firma sia la regia che le sceneggiature della serie di formazione scritte insieme a Francesca Scialanca.

Dopo un intenso finale di stagione, tornano le coinvolgenti storie dei gemelli Andrea e Marco (Mattia Carrano), che insieme a Daniele, Nina, Carola e tutti gli altri, troveremo proprio al punto in cui li avevamo lasciati. Nel secondo capitolo dell’acclamata serie young adult di Ludovico Bessegato, i ragazzi di Latina affronteranno amori e desideri, segreti e incomprensioni, e tutte le sfumature di quello spettro di colori infinto che l’adolescenza porta con sé verso la scoperta della propria identità. Nessuno di loro può più nascondere il suo amore inaccettabile, il suo talento, il suo desiderio, il suo istinto autodistruttivo, i suoi errori e il suo segreto inconfessabile.

Beta Film curerà le vendite internazionali nel resto del mondo sia della prima che della seconda stagione. Tutti gli 8 episodi della prima stagione di Prisma sono disponibili in esclusiva in Italia su Prime Video.

Corti d’Argento 2024: i finalisti dei Nastri d’Argento dedicati ai cortometraggi

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Più registe in selezione, non solo fra le autrici, e una grande attenzione al tema della violenza di genere nei ‘Corti d’Argento 2024’ sempre più attenti all’attualità, ma anche ad una creatività nel segno della contaminazione di generi e forme narrative che, anche attraverso incursioni nel footage e negli archivi, siglano i 40 titoli in selezione ufficiale quest’anno ai Nastri d’Argento per i cortometraggi. Oltre 230 i corti di finzione e 25 di animazione editi nel 2023 e visionati dai Giornalisti Cinematografici che, come ogni anno, hanno scelto i finalisti 2024 tra i quali saranno premiati i cortometraggi vincitori lunedì 6 Maggio al Cinema Caravaggio di Roma.

In ‘cinquina’ per il miglior corto di finzione Coupon. Il film della felicità di Agostino Ferrente, De l’amour perdu di Lorenzo Quagliozzi, Dive di Aldo Iuliano, Il compleanno di Enrico di Francesco Sossai e Tilipirchedi Francesco Piras. Per l’animazione Il corpo del mondo di Simone Massi, In una goccia di Valeria Weerasinghe, La notte di Martina Generali, Simone Pratola, Francesca Sofia Rosso (CSC Torino), Oblivion di Igor Imhoff e The Meatseller di Margherita Giusti. La ‘cinquina speciale’ che denuncia la violenza di genere affrontando i temi del femminile è composta infine da Chello ‘ncuollo di Olga Torrico, Corpo unico di Mia Benedetta, Epitaph di Silvia Lorenzi, La quotidiana Odissea di Penelope di Michele Bottini e La verità di Miranda Angeli.

Premi e menzioni speciali saranno assegnati, oltre i Nastri d’Argento, dal Direttivo Nazionale dei Giornalisti Cinematografici SNGCI che ha coordinato la selezione dei Corti d’Argento ed è composto da Laura Delli Colli (Presidente) Fulvia Caprara (Vice presidente) Oscar Cosulich, Maurizio di Rienzo, Susanna Rotunno, Paolo Sommaruga e Stefania Ulivi.

A seguire i titoli finalisti, in allegato i 40 cortometraggi della selezione ufficiale.

I CORTOMETRAGGI FINALISTI

FINZIONE

  • COUPON. IL FILM DELLA FELICITÀ di Agostino Ferrente
  • DE L’AMOUR PERDU di Lorenzo Quagliozzi
  • DIVE di Aldo Iuliano
  • IL COMPLEANNO DI ENRICO di Francesco Sossai
  • TILIPIRCHE di Francesco Piras

ANIMAZIONE

  • IL CORPO DEL MONDO di Simone Massi
  • IN UNA GOCCIA di Valeria Weerasinghe
  • LA NOTTE di Martina Generali, Simone Pratola, Francesca Sofia Rosso (CSC Torino)
  • OBLIVION di Igor Imhoff
    THE MEATSELLER  di Margherita Giusti

CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE – ‘cinquina’ speciale’

  • CHELLO ‘NCUOLLO di Olga Torrico
  • CORPO UNICO di Mia Benedetta
  • EPITAPH di Silvia Lorenzi
  • LA QUOTIDIANA ODISSEA DI PENELOPE di Michele Bottini
  • LA VERITÀ di Miranda Angeli

Tom Holland su Spider-Man 4: “E’ la prima volta che faccio parte del team creativo così presto”

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Tom Holland, amatissimo per il suo ruolo di Spider-Man, noto anche per The Impossible e Cherry, ha partecipato al Sands International Film Festival, che si è aperto con la proiezione di Last Call, un breve progetto diretto di Lindsay Duncan (Blackbird) che è stato co- scritto e diretto da suo fratello, Harry Holland.

I fratelli Holland hanno preso parte anche al primo torneo annuale di golf Sands, che continuerà nell’ambito delle attività più ampie del festival. È stato sui green del golf che Tom Holland si è unito a Deadline per discutere della sua carriera fino ad ora e dei piani per progetti futuri, incluso un quarto film di Spider-Man.

Zendaya rivela come Tom Holland grazie a Spider-Man sia riuscito a evitare una multa per eccesso di velocità

“La risposta semplice è che vorrò sempre fare film su Spider-Man”, ha detto Tom alla rivista. “Devo la mia vita e la mia carriera a Spider-Man. Quindi la risposta semplice è sì. Avrò sempre voglia di fare di più.” La “risposta più complicata” che Tom ha aggiunto è il modo in cui lui e il team di Spider-Man affrontano qualsiasi seguito di Spider-Man: No Way Home, il terzo titolo della sua saga. “Abbiamo i migliori del settore che lavorano per qualunque sia la storia. Ma finché non lo risolveremo, avremo un’eredità da proteggere”, ha affermato. “Il terzo film è stato così speciale sotto tanti aspetti che dobbiamo assicurarci di fare la cosa giusta”.

Ha aggiunto: “Questa è la prima volta che faccio parte del processo creativo così presto. È solo un processo in cui guardo e imparo. È semplicemente un palcoscenico davvero divertente per me. Come ho detto, tutti vogliono che ciò accada. Ma vogliamo essere sicuri di non esagerare con le stesse cose”.

Michael Douglas ha ragione, Hank Pym sarebbe dovuto morire in Ant-Man and the Wasp: Quantumania

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Ant-Man and the Wasp: Quantumania avrebbe dovuto dare il via alla saga del multiverso dei Marvel Studios con il botto, ma si è invece rivelato un piagnisteo generale. Non solo è stato accolto da recensioni tiepide, ma ha anche registrato un’enorme sottoperformance al botteghino, senza considerare i problemi legali di Jonathan Majors, il cui villain Kang il Conquistatore doveva essere il volto della Saga del Multiverso. La più grande occasione mancata di Quantumania è stata però quella di non dare a Hank Pym (Michael Douglas) una morte epica, anche se lo stesso attore aveva proposto il finale perfetto per il personaggio di Pym.

Durante un’apparizione a The View per promuovere la sua serie Benjamin Franklin su Apple TV+, Michael Douglas ha spiegato come ha progettato la sua morte in Ant-Man and the Wasp: Quantumania. “La morte di Pym è stata la mia richiesta per il terzo film. Ho detto che mi sarebbe piaciuto avere una morte seria, con tutti questi grandi effetti speciali. Ci deve essere un modo fantastico per rimpicciolirmi fino a diventare una formica ed esplodere, qualunque cosa sia. Voglio usare tutti questi effetti“, ha detto. Non solo sarebbe stato epico, ma avrebbe anche chiuso il cerchio del viaggio di Pym.

La morte di Hank Pym avrebbe dato a “Quantumania” il peso emotivo di cui aveva bisogno

Ant-Man and the Wasp: Quantumania

Se Hank Pym avesse incontrato la sua fine in Quantumania, avrebbe conferito al film un’importante rilevanza. Kang viene mostrato come un tiranno spietato che sradica chiunque cerchi di opporsi a lui; inoltre, il film è diviso tra i Pym e Scott Lang (Paul Rudd) che cercano di riunirsi ai loro cari. L’eliminazione del più anziano dei Pym non solo sarebbe stata emotivamente devastante per la figlia Hope (Evangeline Lilly) e la moglie Janet (Michelle Pfieffer), ma avrebbe potuto sottolineare quanto Kang il Conquistatore sia una minaccia. Se qualcuno fosse stato disposto a sacrificare la propria vita per fermarlo e non avesse funzionato, sarebbe stato un vero e proprio shock per il pubblico, dato che Pym è stato una parte importante di tutti e tre i film di Ant-Man.

La morte di Pym avrebbe potuto essere un catalizzatore per Scott e Cassie come supereroi

Ant-Man and the Wasp: Quantumania

La morte di Hank Pym avrebbe anche chiuso il cerchio del viaggio del personaggio, soprattutto per quanto riguarda la sua storia familiare. Il primo Ant-Man rivelava che Hank si era ritirato dall’attività supereroistica dopo l’apparente morte di Janet in una missione per disattivare una testata nucleare. Questo ha causato una ferita tra lui e Hope per anni, che ha portato Pym a insegnare a Lang come usare la tuta di Ant-Man. Janet e Pym si sono poi riuniti in Ant-Man and the Wasp, che ha posto fine alla storia di Pym. Fargli sacrificare la propria vita avrebbe riportato le cose al punto in cui si trovava nel primo film, mostrando al contempo quanto amasse davvero la sua famiglia.

La morte di Pym avrebbe permesso a Scott Lang di entrare in scena come Ant-Man. Scott e Pym avevano in comune molto più che la semplice tuta di Ant-Man: entrambi amavano le loro figlie e avrebbero fatto di tutto per ricongiungersi a loro, e alla fine ci sono riusciti. Anche Cassie (Kathryn Newton), figlia di Scott, ha seguito le orme del padre in Quantumania, diventando Stature. Anche se la morte di Pym sarebbe stata tragica, avrebbe permesso alla famiglia Lang di continuare a seguirne le orme. Detto questo, il MCU è lo studio più interconnesso del mondo, quindi, anche se Hank non si è ritrovato nel grande regno quantico del cielo di Quantumania, non mancano altre proprietà in cui potrebbe fare una fine struggente ed eroica.

Irish Film & Television Academy Awards 2024: tutti i vincitori

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La 21esima edizione degli Irish Film & Television Academy Awards (IFTA), che premiano registi, creatori televisivi e artisti irlandesi, ha visto That They May Face The Rising Sun di Pat Collins vincere il premio come miglior film, riconoscimento che non ha sorpreso i presenti. Nonostante il film abbia ottenuto 11 nomination, il premio più importante è stata la sua unica vittoria. Lies We Tell che aveva ottenuto 13 nomination ha portato a casa tre premi: per la regista Lisa Mulcahy, l’attrice protagonista Agnes O’Casey e per la migliore sceneggiatura.

Il premio Oscar Cillian Murphy ha confermato il suo premio come miglior attore agli Academy Awards per Oppenheimer vincendo nella categoria da protagonista. Nelle categorie di supporto, Paul Mescal ha vinto per Estranei e Alison Oliver ha primeggiato per Saltburn.

Oppenheimer è stato eletto Miglior Film Internazionale, Emma Stone è stata Migliore Attrice e Paul Giamatti ha vinto il premio come Attore Internazionale per The Holdovers. Nelle categorie fiction televisive, Kin è stato il vincitore per serie, regia, sceneggiatura, attrice protagonista Clare Dune e attrice non protagonista Maria Doyle Kennedy.

Il regista Neil Jordan ha consegnato all’attore irlandese Stephen Rea il premio alla carriera dell’Accademia irlandese per il suo eccezionale contributo all’industria cinematografica irlandese e internazionale, sia cinematografica che televisiva. Siobhán Cullen è stata la vincitrice dello Screen Ireland IFTA Rising Star Award di quest’anno.

La lista completa dei vincitori dei Irish Film & Television Academy (IFTA) Awards

Best Film

  • That They May Face The Rising Sun – WINNER

Director – Film

  • Lies We Tell – Lisa Mulcahy – WINNER

Script – Film

  • Lies We Tell – Elisabeth Gooch – WINNER

Lead Actor – Film

Lead Actress – Film

  • Agnes O’Casey – Lies We Tell – WINNER

Supporting Actor – Film

  • Paul Mescal – All Of Us Strangers – WINNER

Supporting Actress – Film

  • Alison Oliver – Saltburn – WINNER

International Film Award Categories

Best International Film

  • Oppenheimer – WINNER

Best International Actor

  • Paul Giamatti – The Holdovers – WINNER

Best International Actress

  • Emma Stone – Poor Things – WINNER

George Morrison Feature Documentary

  • The Days of Trees – WINNER

Live-action Short Film

  • Calf – WINNER

Animation Short Film

  • Wind & The Shadow – WINNER

Cinematography

  • Poor Things – Robbie Ryan – WINNER

Costume Design

  • LOLA – Lara Campbell – WINNER

Production Design

  • A Haunting in Venice – John Paul Kelly – WINNER

Hair & Make-up

  • The Pope’s Exorcist – Orla Carroll, Lynn Johnston – WINNER

Sound

  • Barbie – Nina Rice – WINNER

Original Music

  • LOLA – Neil Hannon – WINNER

Editing

  • Still: A Michael J Fox Movie – Michael Harte – WINNER

VFX

  • Dungeons & Dragons: Honor Among Thieves – Kev Cahill, Diana Giogiutti – WINNER

Drama Categories

Best Drama

  • Kin – WINNER

Director – Drama

  • Kin – Kate Dolan – WINNER

Script – Drama

  • Kin – Peter McKenna – WINNER

Lead Actor – Drama

  • Éanna Hardwicke – The Sixth Commandment – WINNER

Lead Actress – Drama

  • Clare Dunne – Kin – WINNER

Supporting Actor – Drama

  • Richard Dormer – Blue Lights – WINNER

Supporting Actress – Drama

  • Maria Doyle Kennedy – Kin – WINNER

The Blair Witch Project: il cast originale chiede alla Lionsgate residui retroattivi e una “consultazione” sui progetti futuri

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Heather Donahue, Joshua Leonard e Michael Williams, protagonisti del film horror seminale The Blair Witch Project, hanno rilasciato sabato una lettera pubblica alla Lionsgate chiedendo un compenso più consistente per il loro lavoro sul blockbuster del 1999, nonché una “consulenza significativa” su eventuali futuri progetti di “Blair Witch” che utilizzino i loro nomi o sembianze.

La dichiarazione arriva 10 giorni dopo che Lionsgate e Blumhouse hanno annunciato di voler rilanciare il franchise con un nuovo film che fornirebbe, secondo le parole del presidente del Lionsgate Motion Picture Group Adam Fogelson, “una nuova visione per ‘Blair Witch’ che reintrodurrà questo classico dell’orrore per una nuova generazione”. La Lionsgate non ha prodotto né distribuito il film originale del 1999, ma ha acquisito la proprietà attraverso l’acquisizione nel 2003 del distributore cinematografico indipendente Artisan Entertainment.

L’annuncio della Lionsgate-Blumhouse ha suscitato una risposta forte tramite i social media da parte di Leonard, il quale ha affermato che nessuno aveva contattato lui o i suoi co-protagonisti in anticipo riguardo al progetto. “A questo punto, sono 25 anni di mancanza di rispetto da parte delle persone che hanno fatto la parte del leone (gioco di parole) dei profitti del NOSTRO lavoro, e questo sembra disgustoso e senza classe”, ha scritto Leonard.

Leonard ha detto che gli attori – che hanno girato e improvvisato il film indipendente per circa una settimana con un budget ridotto, usando i loro veri nomi per i loro personaggi – hanno guadagnato 300.000 dollari ciascuno dall’acquisto dei punti di proprietà del film, che ha incassato 248 milioni di dollari in tutto il mondo. Nel 2002, gli attori hanno citato in giudizio la Artisan Entertainment per aver utilizzato i loro nomi e le loro sembianze nel sequel dello studio del 2000, Libro delle Ombre: Blair Witch 2.

Nella loro dichiarazione più recente, Leonard, Williams e Donahue (che ora va sotto il nome di Rei Hance) chiedono alla Lionsgate di fornire loro pagamenti residui retroattivi e futuri “equivalenti alla somma che sarebbe stata assegnata tramite SAG-AFTRA, se avessimo avuto un’adeguata unione o rappresentanza legale al momento della realizzazione del film”.

Chiedono anche “una consulenza significativa su qualsiasi futuro riavvio, sequel, prequel, giocattolo, gioco, giostra, escape room di ‘Blair Witch’, ecc., in cui si possa ragionevolmente presumere che i nomi e/o le sembianze di Heather, Michael e Josh saranno associati per scopi promozionali nell’ambito pubblico”.

Infine, gli attori chiedono alla Lionsgate di creare un “Blair Witch Grant” da 60.000 dollari che verrebbe concesso a “un regista di genere sconosciuto/aspirante per aiutarlo a realizzare il loro primo lungometraggio”. La Lionsgate non ha rilasciato commenti.

Intanto, i registi di The Blair Witch Project Eduardo Sanchez e Dan Myrick, i produttori Gregg Hale e Robin Cowie e il co-produttore Michael Monello hanno rilasciato una dichiarazione congiunta a sostegno degli attori.

“Mentre noi, i cineasti originali, rispettiamo il diritto della Lionsgate di monetizzare la proprietà intellettuale come ritiene opportuno, dobbiamo evidenziare i contributi significativi del cast originale: Heather Donahue, Joshua Leonard e Mike Williams”, affermano nella dichiarazione. “Essendo i veri volti di quello che è diventato un franchise, le loro sembianze, voci e nomi reali sono inseparabilmente legati a ‘The Blair Witch Project’. Il loro contributo unico non solo ha definito l’autenticità del film, ma continua a risuonare con il pubblico di tutto il mondo.”

Qui la dichiarazione completa

David Rivelazioni Italiane: la consegna del premio ai vincitori della prima edizione

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Dopo la presentazione dei vincitori della prima edizione del premio “David Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars”, lo scorso 15 dicembre, al Museo Nazionale del Bargello, al termine della “50 Giorni di Cinema a Firenze”, oggi presso “Villa San Michele, A Belmond Hotel, Florence”, la cerimonia di consegna del prestigioso riconoscimento, alla presenza Piera Detassis, Presidente e Direttrice artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello.

Alle sei promesse del cinema italiano, sei interpreti under 28 che vantano già partecipazioni a importanti produzioni cinematografiche e audiovisive, Cecilia Bertozzi, Domenico Cuomo, Michele Eburnea, Leonardo Maltese, Fotinì Peluso, Yile Vianello, sono state consegnate le statuette, appositamente realizzate da Bulgari, storico partner dei David di Donatello.

I vincitori, di questa prima edizione del premio “David Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars”, sono stati scelti per la qualità del loro lavoro dalla Presidenza del David e dal Consiglio Direttivo composto da Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Domenico Dinoia, Francesco Giambrone, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti, Francesco Rutelli. La preselezione è stata realizzata dall’Unione Italiana Casting Director U.I.C.D. in dialogo con le associazioni di agenti A.S.A. e L.A.R.A. Il nuovo “David Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars” è così frutto della collaborazione tra varie e importanti professioni dell’industria del cinema, sotto l’egida del Ministero della Cultura avvalendosi della prestigiosa collaborazione della Regione Toscana, del Comune di Firenze con Fondazione CR Firenze e Camera di Commercio di Firenze.

I sei attori vincitori, stanno svolgendo un percorso di formazione con una serie di mentori d’eccezione, che mettono a loro disposizione l’esperienza e la professionalità maturata nel corso degli anni: fra questi, Jasmine Trinca, una delle attrici italiane più note e celebrate; Paolo Mereghetti, critico del Corriere della Sera e autore del celebre “Dizionario dei film”; Elisabetta Sgarbi, editrice, regista e organizzatrice culturale; Nicoletta Maraschio, Presidente onoraria dell’Accademia della Crusca; Arturo Galansino, Direttore Generale di Fondazione Palazzo Strozzi; Francesca Medolago Albani, Segretaria Generale di Anica Academy; Virgilio Sieni, coreografo e danzatore, creatore del Centro Nazionale di Produzione che porta il suo nome.

Zack Snyder voleva che Tom Cruise interpretasse Ozymandias in WATCHMEN

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Sembra che le voci che davano Tom Cruise in lizza per un ruolo nell’adattamento di Watchmen di Zack Snyder fossero esatte, ma la megastar hollywoodiana non era interessata a interpretare il personaggio per cui Zack Snyder lo voleva!

Inizialmente, Zack Snyder aveva contattato Tom Cruise per interpretare Adrian Veidt, alias Ozymandias, il “supereroe” in pensione che alla fine si rivela la mente dietro il devastante attacco di onde d’urto psichiche per cui incastra il Dottor Manhattan.

Tuttavia, dopo aver letto la sceneggiatura, Tom Cruise è stato attratto da un personaggio molto diverso. “Volevo Tom Cruise per Ozymandias. Tom voleva interpretare Rorschach“, ha detto Snyder al podcast Happy Sad and Confused.

Cosa che ovviamente avrebbe potuto fare, ma avevamo già [Jackie Earle Haley] e Jackie è incredibile. Ma di certo, a posteriori, avrei preso in considerazione Tom se non avessi avuto Jackie“. Rorschach, alias Walter Kovacs, era un ex membro dei Watchmen (i Crimebusters nel fumetto) altamente qualificato ma disturbato, che probabilmente è emerso come il personaggio più popolare sia nel film che nella graphic novel di Alan Moore.

Haley ha fatto un ottimo lavoro nel ruolo, ma non possiamo fare a meno di chiederci come sarebbe stata l’interpretazione di Tom Cruise del violento vigilante. Se Tom Cruise avesse interpretato uno dei due personaggi, sarebbe rimasto l’unico film di supereroi a cui abbia mai preso parte. Si ritiene che l’attore fosse in lizza per interpretare Tony Stark in Iron Man di Jon Favreau prima che Robert Downey Jr. ottenesse il ruolo, ma non è mai stato confermato. Si diceva che avrebbe potuto interpretare una variante di Stark nei progetti successivi del MCU, ma non se ne fece nulla.

Tatiana Maslany parla di come affrontare i fan sessisti e dei suoi commenti su Bob Iger “fuori dal mondo”

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She-Hulk: Attorney at Law ha ottenuto recensioni per lo più positive dalla critica quando è arrivata su Disney+ nel 2022. La serie ha sofferto di una scrittura e di effetti visivi inconsistenti, ma come introduzione a Jennifer Walters ha fatto il suo dovere.

Naturalmente, recitare in un adattamento di un fumetto al femminile ha significato per Tatiana Maslany dover affrontare i commenti sessisti e il bombardamento di alcune recensioni negative.

Parlando con The Independent, la star di Orphan Black si è aperta su questo argomento, assicurandosi di scegliere con cura le parole (per evitare di dover affrontare ancora più commenti sui social media).

Penso che ciò che è eccitante… eccitante, ha. Penso che la cosa divertente sia che [la creatrice della serie] Jessica Gao ha inserito nella storia il fatto che la gente ci avrebbe trollato“, ha detto Maslany. “Quando abbiamo iniziato a ricevere le stesse risposte che [Gao] aveva inserito nella scrittura, ci siamo sentiti parte del divertimento“.

Non si sa ancora se She-Hulk: Attorney at Law riceverà una seconda stagione (visti i costi di produzione, non ci scommettiamo). Per un certo periodo, sembrava che Jen potesse apparire in Captain America: Brave New World, ma la situazione è cambiata quando il film ha iniziato a prendere forma.

A non aiutare la situazione sono anche i commenti fatti da Tatiana Maslany sull’amministratore delegato della Disney Bob Iger durante lo sciopero della SAG-AFTRA dello scorso anno. L’attrice è balzata agli onori della cronaca per averlo definito “completamente fuori dal mondo” dopo che il dirigente aveva definito le richieste degli attori “irrealistiche“.

In quei momenti, si è così accalorati. È difficile esprimersi nel modo in cui si vuole quando si è sul filo del rasoio con tutti“, dice Maslany, riflettendo su queste osservazioni.

Parte della ragione delle sue frustrazioni risiede in quello che Olivia Colman ha precedentemente definito il processo “rispettoso” di essere un attore emergente e la fatica che questo comporta.

Mandi questi nastri nel vuoto, non ricevi mai risposte, non ricevi mai un feedback e stai lavorando!“, dice l’attrice di She-Hulk: Attorney at Law. “Ti riprendi e ti devi risollevare da solo, e questo è anche l’aspetto che ti rende così consapevole“.

Come si è detto, un protagonista in computer grafica (e una lunga lista di personaggi secondari in computer grafica) ha fatto lievitare il budget di She-Hulk: Attorney at Law fino a 200 milioni di dollari; tuttavia, nonostante il prevedibile contraccolpo da parte di una certa fetta di fan, ci si aspetta che la Gigantessa di Giada torni… solo che non sarà in una seconda stagione.

L’anno scorso è stato chiesto alla Maslany se la seconda stagione di SShe-Hulk: Attorney at Law si farà. Ha risposto: “Non credo. Credo che abbiamo sforato il budget e la Disney ha detto: ‘No, grazie‘”. Qualcosa ci dice che probabilmente le cose non sono cambiate…

Superman: James Gunn condivide un nuovo logo “S”, ma cosa potrebbe significare?

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Il regista di Superman James Gunn ha già rivelato l’emblema ispirato a Kingdom Come che il nostro nuovo Uomo d’Acciaio (David Corenswet) indosserà nell’imminente reboot del DCU, ma ora il cineasta è andato ora su Instagram per condividere una versione molto diversa del logo “S“.

Per quanto ne sappiamo, l’unica apparizione di questo logo è stata sulla copertina di Action Comics #1, che ha segnato il debutto del leggendario supereroe. Quando Supes tornò nella sua serie permanente nel 1939, l’emblema fu ridisegnato e assomigliava un po’ di più all’iconico simbolo rosso e giallo di cui il personaggio è diventato sinonimo. James Gunn ha già celebrato l’86° anniversario dell’uscita del numero la scorsa settimana con una nuova foto del dietro le quinte, quindi perché ha postato questa ora?

Ovviamente potrebbe non avere nulla a che fare con il nuovo film, visto che James Gunn è noto per condividere sui suoi account social media immagini casuali incentrate su Superman. Si ipotizza che il primo costume di Clark Kent possa sfoggiare una versione di questo distintivo, ma sappiamo già che il reboot non sarà una storia di origini, quindi sembra improbabile – a meno che non sia in una scena di flashback? Date un’occhiata al post qui sotto e fateci sapere cosa ne pensate nella sezione commenti.

 

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Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Zendaya rivela come Tom Holland grazie a Spider-Man sia riuscito a evitare una multa per eccesso di velocità

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Tom Holland e Zendaya hanno condiviso lo schermo in Spider-Man: Homecoming, Spider-Man: Far From Home e Spider-Man: No Way Home, e da qualche tempo gli attori di Peter Parker e MJ hanno intrapreso una relazione romantica nella vita reale.

Zendaya è recentemente apparsa al Jimmy Kimmel Live per promuovere il suo nuovo film, Challengers, e ha rivelato come le credenziali da supereroe del suo fidanzato li abbiano tirati fuori dai guai con la polizia.

Io e Tom stavamo andando di corsa a una lezione di spinning con mia madre“, ha raccontato Zendaya al conduttore, chiarendo che la lezione di spinning era per Holland, non per lei. “Stavamo andando un po’ veloce, eravamo in ritardo. Hanno riconosciuto che era Spider-Man e siamo stati bene. Abbiamo solo ricevuto un avvertimento!“.

È un aneddoto divertente e simile a quando Tom Holland ha rivelato di aver evitato una multa dalla polizia a Central Park per aver portato a spasso il cane senza guinzaglio dopo che l’avevano riconosciuto come Loki del MCU! La storia d’amore nella vita reale è stata a lungo associata ai film di Spider-Man.

Si dice che Tobey Maguire e Kirsten Dunst abbiano avuto una breve storia d’amore, mentre Andrew Garfield ed Emma Stone si sono frequentati per qualche anno dopo aver recitato in The Amazing Spider-Man.

Ero abbastanza giovane quando sono usciti i primi film, ma ricordo di essere andata al cinema e di averli visti tutti“, ha detto Zendaya a proposito della condivisione dello schermo con i tre wall-crawler in Spider-Man: No Way Home. “Ho sempre amato Spider-Man“.

Zendaya sui due spider-man precedenti

Quando ho saputo che sarebbe successo… Voglio dire, era una cosa che credo tutti noi sul set dei film precedenti avremmo pensato: “Quanto sarebbe bello se questo [accadesse]?“. Ma sapevamo che non sarebbe mai successo. Così, quando sono entrato in una stanza con Jon e i nostri produttori, e stavano parlando di come sarebbe stato il film, e di come avremmo avuto Tobey e il suo Spider-Man e Andrew e il suo Spider-Man“.

Mi sono chiesto: “Come farete?”. Devono indossare il costume [di nuovo] dopo tutto questo tempo, e forse non vogliono farlo. Forse l’hanno superata. Non potevo credere che sarebbe successo“, ha continuato. “Per tutti noi, il momento in cui abbiamo visto tutti e tre gli Spider-Men insieme sul set è stato pazzesco. Sono cose che pensi nella tua testa ma che non credi mai di poter vedere nella vita reale”. Potete guardare l’intervista completa a Zendaya nel player sotto.

Eternals: Kit Harington dice di non essere più “interessato a ruoli eroici”

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Kit Harington si è fatto un nome interpretando l’eroico Jon Snow in Game of Thrones, ma sembra che si sia stancato di interpretare i buoni. Parlando con Entertainment Weekly del suo ruolo di cattivo in Blood for Dust, la star di Eternals ha spiegato perché ha colto al volo l’occasione di interpretare qualcuno la cui morale è un po’ più oscura di quella di Jon.

Raramente ho l’opportunità di interpretare i Ricky di questo mondo, i tipi antagonisti e sporchi, ed ero entusiasta di poterlo fare con un attore come Scoot [McNairy]“, spiega Harington. “È stata questa la spinta, e poi Rod, il regista, aveva un’idea così chiara di ciò che voleva fare e l’aveva pianificata così bene che mi sono sentito in mani sicure“.

Mi è sembrato ben organizzato“, ha aggiunto. “E poi si trattava di farsi crescere un bel paio di baffi e di adottare un accento seriamente americano”. L’attore ha poi spiegato che, nei cinque anni trascorsi dalla fine di Game of Thrones, è andato alla ricerca di ruoli più cupi, considerati l’opposto del suo personaggio di Game of Thrones.

A quanto pare è quello che ho cercato un po‘”, ammette Harington. “Se guardo ai ruoli che ho accettato da quando ho interpretato un vero e proprio eroe in Game of Thrones, devo ammettere che sembra esserci una sorta di spinta a interpretare un eroe. Non sono molto interessato a ruoli eroici e, se lo sono, devono essere piuttosto antieroi“.

Il mio cuore va alle persone che interpretano eroi“, aggiunge.”Sono dannatamente difficili da interpretare e da rendere interessanti. Come attore, credo sia più affascinante immedesimarsi in una persona profondamente colpevole e sbagliata, cercare di capire perché fa queste cose“.

È più difficile interpretare un uomo che fa tutte le cose giuste ed è spinto dal desiderio di essere buono. E penso che le persone che lo fanno con successo, che interpretano ruoli eroici classici, siano attori di grande talento. Al momento, però, trovo più interessante cercare le persone che sbagliano“.

Naturalmente, molti di voi si chiederanno perché Kit Harington abbia firmato per Eternals se è così convinto di non interpretare eroi. Il Cavaliere Nero è un personaggio piuttosto ambiguo dal punto di vista morale che lotta contro l’influenza della Lama d’Ebano, quindi probabilmente non vedeva l’ora di affondare i denti in questo ruolo.

Purtroppo, non si sa ancora quando o dove rivedremo il Cavaliere Nero di Kit Harington (si dice che sia stato tagliato da Blade), quindi forse i DC Studios possono approfittarne e ingaggiarlo per un ruolo da cattivo nel nuovo DCU?

Venom: The Last Dance, ecco le motivazione del cambio di data di uscita del film!

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Venom: The Last Dance è stata cambiata a causa dei timori per le elezioni americane. Abbiamo recentemente appreso che il prossimo film su Venom si intitolerà Venom: The Last Dance e, invece di uscire l’8 novembre, il simbionte tornerà nelle sale un po’ prima, il 25 ottobre.

È bello scoprire per una volta che un cambio non è un ritardo nella data di uscita, e ora grazie a Variety, ora abbiamo notizie sul motivo per cui la Sony Pictures ha fatto questo cambiamento.

Secondo gli addetti ai lavori, si tratta di una risposta di Hollywood alle elezioni americane di quest’anno (che vedranno il Presidente Joe Biden e Donald Trump competere per tornare alla Casa Bianca).

Se da un lato ci si aspetta che alcune persone vadano al cinema per distrarsi da quelle che saranno probabilmente settimane di fuoco, dall’altro è probabile che gli studios sospendano tutti gli sforzi di marketing prima e dopo le elezioni.

Perché? Perché è probabile che si perdano nella confusione degli annunci elettorali e dei notiziari.

In effetti, non ci sono film importanti in uscita nella prima settimana di novembre; dopo Venom: The Last Dance il 25 ottobre, non c’è nulla di importante fino a Gladiator 2 il 22 novembre e Wicked e Moana 2 il 27 novembre.

Sarà un periodo tranquillo per quanto riguarda l’uscita di nuovo materiale. Sarete sommersi dal rumore e la gente non presterà attenzione“, ha dichiarato un dirigente dello studio. “Qualsiasi cosa venga lanciata nella settimana delle elezioni, è un bene. Sarà difficile sfondare“.

Questo ha senso e potrebbe essere di buon auspicio per le possibilità di successo di Venom ha un senso e potrebbe essere di buon auspicio per le possibilità di successo al botteghino di Venom: The Last Dance ; non solo la concorrenza sarà minima, ma il threequel potrebbe servire da distrazione per tutto il resto.

Tutto quello che sappiamo su Venom: The Last Dance

Venom: The Last Dance segue i successi al botteghino consecutivi di Venom: La furia di Carnage del 2021 (502 milioni di dollari a livello globale) e Venom del 2018 (856 milioni di dollari a livello globale). Kelly Marcel, che ha scritto i primi due film, dirigerà e scriverà il trequel.

Tom Hardy ha menzionato Marcel nel suo post, scrivendo “Voglio menzionare molto brevemente quanto sia orgoglioso della mia regista, compagna di sceneggiatura e cara amica Kelly Marcel. Vederti prendere il timone di questo film mi riempie di orgoglio, è un onore. Fidati del tuo istinto, il tuo istinto è sempre perfetto. Prima classe: ti appoggio.”

A parte il ritorno di Tom Hardy nei panni del giornalista Eddie Brock e del suo inconsapevole aiutante e parassita Venom, la trama del terzo capitolo è stata tenuta nascosta. Juno Temple e Chiwetel Ejiofor si sono uniti al cast in ruoli non rivelati. Abbiamo visto l’ultima volta Venom/Eddie Brock nei titoli di coda di Spider-Man: No Way Home del 2021, ma non è chiaro quale dei personaggi dell’Universo Marvel di Sony – che include Morbius, Kraven Il Cacciatore e Madame Web, tra gli altri – potrebbe comparire in Venom: The Last Dance.

James Gunn risponde alle recenti dichiarazioni di Zack Snyder sul DCU

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L’ormai defunto DCEU della Warner Bros. è iniziato con L’uomo d’acciaio di Zack Snyder e, anche se il divisivo regista non ha continuato a dirigere tutti i film del franchise, è stato determinante nel dare forma a quella che alla fine è stata conosciuta come l’era dello “SnyderVerse“.

L’anno scorso è stato annunciato un rilancio del franchise basato sui fumetti DC, con il regista di Suicide Squad e Peacemaker James Gunn e il produttore Peter Safran che hanno assunto il ruolo di co-CEO dei nuovi DC Studios. James Gunn sta attualmente dirigendo il primo film ufficiale del DCU, Superman.

Mentre era in giro per promuovere Rebel Moon – Parte 2: Lo Scargiver, a Snyder è stato chiesto cosa ne pensa del nuovo DCU.

Sai, sono un libro piuttosto aperto. Se i personaggi vengono trattati con riverenza e in modo mitologicamente corretto, sono d’accordo. Ci sto“, ha dichiarato a CBR. “Vediamo cosa succede. Sono piuttosto eccitato. Voglio dire, avremo Superman molto presto, quindi vedremo come sarà“.

Quando gli è stato chiesto su Threads se avesse visto i commenti di Snyder sull’essere “eccitato per il DCU”, James Gunn ha risposto: “Non l’ho fatto, ma lo sapevo già perché mi ha mandato dei messaggi. È stato incredibilmente di supporto durante tutto questo processo“.

Alcuni fan sfegatati di Zack Snyder, che vorrebbero vedere una restaurazione dello SnyderVerse, scelgono di credere che esista una sorta di astio tra i due registi, ma è chiaro che non è così.

A James Gunn è stato anche chiesto della prevista serie di Lanterns di Max e ha condiviso tre emoji di ballo in discoteca come risposta. Questo ha portato a speculazioni sul fatto che la serie avrà come protagonisti tre eroi con gli anelli. Non siamo sicuri che intendesse questo, ma prendiamo la sua risposta criptica come un buon segno!

Infine, a Gunn è stato chiesto di “battere due volte le palpebre” per sapere se altri progetti del DCU oltre a Superman e Creature Commandos si stanno preparando a girare, e ha risposto con una GIF di Lana Del Rey… che batte due volte le palpebre (possibile cenno a “Gods and Monsters“). Sappiamo che la seconda stagione di Peacemaker è attualmente in fase di riprese, quindi è possibile che si riferisca semplicemente a quella, ma potrebbe esserci un altro film o serie in procinto di iniziare la produzione.

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Deadpool & Wolverine: domani il nuovo trailer, ecco l’annuncio

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Con un teaser che riassume molti dei momenti iconici di Wolverine sul grande schermo, Deadpool & Wolverine annuncia l’uscita di un nuovo trailer, domani. Ecco il video annuncio:

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Premio Carlo Mazzacurati: i vincitori della prima edizione

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La prima edizione del Premio Carlo Mazzacurati, promosso dalla Scuola di Cinema Carlo Mazzacurati e dal Cinema Odeon di Vicenza, che si propone di premiare il Miglior Personaggio di un film uscito in sala nell’anno in corso, giunge al termine con la cerimonia di premiazione, che avrà luogo questa sera alle 21.00 presso il Cinema Odeon di Vicenza.

L’obiettivo del Premio è quello di dare valore ai personaggi che nascono da un’ispirazione artistica pura, dando risalto non necessariamente ai protagonisti ma a quelle figure che rimangono credibili nel loro insieme, dando la stessa importanza all’idea, alla scrittura, alla direzione, all’interpretazione e ai costumi. La menzione speciale al Film Nascosto vuole identificare il film che più degli altri avrebbe meritato più attenzione e pubblico.

La Giuria Ufficiale composta da Francesca Archibugi, Gian Luca Farinelli, Massimo Gaudioso e Lucia Mascino ha assegnato il premio ad ex-equo al personaggio di Carmen (interpretato da Elena Gigliotti) nel film L’Invenzione della Neve diretto da Vittorio Moroni e a quello di Caterino Lamanna (interpretato da Michele Riodino) nel film Palazzina Laf diretto da Michele Riondino con le seguenti motivazioni:

“Carmen de L’invenzione della Neve è una donna imperfetta, un’anima profondamente morale in un mondo che non sa esserlo, è alla ricerca dell’armonia perduta e di un sogno impossibile. Non si può rimanere indifferenti di fronte all’energia tenera e malata che emana. Carmen è un personaggio che non si dimentica, che parla, racconta e urla in modo unico, come solo lei riesce a fare.”

“Caterino Lamanna di Palazzina Laf è un personaggio semplice e difficile allo stesso tempo, che porta in sé la testimonianza di una realtà dolorosa del nostro paese: il mondo del lavoro dell’Ilva di Taranto. Caterino Lamanna trova la sua personale originalità, fa della sopravvivenza la sua vita. Vita che non può che essere dentro alla fabbrica, dove bene e male, giusto e sbagliato si toccano e si confondono con forte umanità. Un personaggio italiano raro perché non teme nessuna verità, non teme di essere giudicato perché non giudica. Basta la sua tosse nelle sequenze finali a ricordare una realtà che incombe.”

Il film I Pionieri diretto da Luca Scivoletto è stato premiato come miglior Film Nascosto,menzione speciale assegnata dalla Giuria Preliminare con la seguente motivazione:

“È un film che mette insieme tutte le età e che, nonostante le apparenze, mette insieme anche le diverse idee. Le accetta con una tolleranza naturale e una dolcezza spiritosa, in un tempo in cui la vita politica poteva influenzare i rapporti familiari e di amicizia in modo determinante. Si ride e si riflette volentieri sulle ingenuità che creano divisioni, ma sempre nel rispetto. Cast di grandi e piccoli di livello alto, in onda perfetta con l’ironia del film che, scherzando su miti di rettitudine politica intoccabile, li mette in scena con disinvoltura per chiedere dove sia la luce.”

I premi saranno consegnati a Elena Gigliotti e Luca Scivoletto sul palco del Cinema Odeon di Vicenza. Michele Riodino riceverà il premio in collegamento da remoto, per impegni sul set. Così Marina Zangirolami racconta il premio:

“L’opera d’arte si misura guardando all’ispirazione pura e libera che l’ha animata, e senza pregiudizi, che sono sempre più spesso nemici dell’arte. Il motivo per cui si fa questo lavoro è la necessità artistica, quasi fisica, di storie e vite senza le quali non si riesce a stare. Crediamo che il valore di un’opera non sia dato solo dai riconoscimenti che riceve. Il Premio Mazzacurati cerca la bellezza, senza limiti, dall’opera prima al film affermato. Allora ci piace pensare a questo premio un po’ come ad un riconoscimento al contrario, come se non fosse l’arte ad avere bisogno di premi, come se fossero i premi ad avere bisogno dell’arte.”

I Premi: il Premio Carlo Mazzacurati al Miglior Personaggio – consiste in un’illustrazione originalegentilmente concessa dall’illustratore e fumettista Lorenzo Mattotti, stampata sulla Pietra di Vicenza lavorata e offerta da Laboratorio Morseletto, un’eccellenza artigianale italiana. Il Premio al Film Nascosto – consiste nella programmazione del film in cinema d’essai e arene estive.

The Hollow Point – Punto di non ritorno: la spiegazione del finale

Diretto dal regista spagnolo Gonzalo López-Gallego, noto anche per i film Open Grave e Fuoco assassino 2, il western The Hollow Point – Punto di non ritorno è probabilmente uno dei titoli appartenenti a questo genere meno noti tra quelli realizzati negli ultimi anni. Si tratta però di un western non vecchio stile come Appaloosa Hostiles – Ostili, bensì contemporaneo, simile dunque al pluricandidato agli Oscar Hell of High Water e in generale a molte delle opere realizzate da Taylor Sheridan.

Girato tra Salt Lake City e altre località dello stato americano dello Utah, il film diretto da López-Gallego propone infatti dinamiche proprie di questo genere ma trasportate nel nostro presente, dimostrando anche come certe storie non cambino mai. The Hollow Point – Punto di non ritorno è però principalmente un’opera incentrata su quel labile confine tra bene e male, che spesso viene oltrepassato rendendo difficile distinguere chi siano i buoni e chi i cattivi o cosa si è disposti a compiere in nome di uno di questi valori.

Per gli appassionati del genere, si tratta dunque di un titolo da non perdere, che grazie al suo passaggio televisivo può ora essere riscoperto. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a The Hollow Point – Punto di non ritorno. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Hollow Point - Punto di non ritorno trama

La trama e il cast di The Hollow Point – Punto di non ritorno

Il film è ambientato in una polverosa cittadina dell’Arizona alla frontiera con il Messico, dove, dopo anni di allontanamento volontario, torna lo sceriffo John Wallace. L’uomo ritrova però la sua città natale in preda all’illegalità, in particolare ai trafficanti d’armi che riforniscono i cartelli della droga di oltre confine. Dopo che il suo predecessore è stato costretto al pensionamento, Wallace è ora più determinato che mai a riportare la giustizia e la legalità in quel luogo.

Per farlo, dovrà però affrontare un avversario temibile, Atticus, boss di uno dei cartelli della droga più potenti, che lo vuole morto. Rendendosi conto che non può affrontare la situazione da solo, Wallace cerca l’aiuto dell’anziano ex sceriffo, Leland. Insieme, formeranno un’improbabile partnership, impegnati a svelare la verità dietro il traffico di armi e a smantellare la morsa del cartello sulla loro comunità.

Ad interpretare John Wallace, protagonista di The Hollow Point – Punto di non ritorno è l’attore Patrick Wilson, celebre per la sua interrpetazione di Ed Warren nella saga horro di The Conjuring. Timothy Olyphant era stato inizialmente scritturato per il ruolo di Wallace, ma ha rinunciato a causa di conflitti di programmazione. Nel ruolo dello sceriffo Leland vi è invece l’attore Ian McShane, mentre completano il cast Lynn Collins nel ruolo di Marla e John Leguizamo in quello di Atticus. Jim Belushi, infine, interpreta Shepard “Shep” Diaz.

The Hollow Point - Punto di non ritorno cast

La spiegazione del finale del film

Nel finale di The Hollow Point – Punto di non ritorno, lo sceriffo della città, Wallace, e il suo vice, Leland, portano all’estremo la caccia al cartello messicano responsabile di una serie di crimini violenti. Man mano che si avvicinano ai loro obiettivi, affrontano però ostacoli e tradimenti sempre più pesanti, fino alla resa dei conti finale. In uno sconvolgente colpo di scena, Leland viene infatti ucciso, lasciando Wallace da solo ad affrontare il capo del cartello, Atticus.

Nonostante l’inferiorità numerica, Wallace riesce però a superare in astuzia Atticus e i suoi uomini, uccidendoli tutti. Con la città finalmente libera dall’influenza del cartello, Wallace può tornare ai suoi doveri di sceriffo, ma non senza il peso della violenza e della corruzione di cui è stato testimone. Il film si conclude dunque con un senso di giustizia raggiunta, ma anche con un senso di oscurità persistente che spinge a riflettere su quanto si è disposti a fare del male per raggiungere il bene.

Il trailer di The Hollow Point – Punto di non ritorno e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Seven grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 20 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Daniel Radcliffe ha odiato girare queste scene di Harry Potter

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Ciò che rende la serie di Harry Potter così magica è la sua intera cultura narrativa, da ogni lato del bene e del male, alle interazioni tra gli esseri magici, a tutti i luoghi intricati che si trovano nella serie. Che si tratti dei diversi negozi di Diagon Alley o delle varie scuole per maghi, l’universo di Harry Potter è incredibilmente ricco di dettagli. Uno degli aspetti più amati del mondo magico è il Quidditch, la gara di corsa con la scopa in cui Harry Potter (Daniel Radcliffe) eccelle. Tuttavia, quando a Radcliffe è stato chiesto di parlare della sua esperienza con i film, le scene che riguardano il Quidditch sono state quelle che ha assolutamente odiato.

Immaginate di essere un giovane Radcliffe. Dopo innumerevoli audizioni, finalmente vi viene detto che il ruolo della vostra vita, il personaggio di Harry Potter, è tutto vostro. Per il resto della tua giovane infanzia, sarai immerso nelle riprese di un film enorme dopo l’altro, attraverso l’intera serie di adattamenti dei libri. Sembra incredibile, vero? Ebbene, Radcliffe ha confermato che lo è stato davvero, ma questo non significa che non abbia avuto anche qualche opinione negativa sulla sua esperienza. Dopo tutto, anche lui è un babbano nella vita reale.

Come giocano streghe e maghi a Quidditch in “Harry Potter“?

Harry Potter quidditch

Senza dubbio, i fan sanno bene che lo sport del Quidditch – in cui due squadre si affrontano e si contendono la vittoria volando su veloci scope – ha origine nel mondo magico. Le regole prevedono che ogni squadra giochi con sette giocatori e che segni i punti facendo lanciare ai suoi inseguitori una palla rossa, chiamata Quaffle, attraverso uno dei tre cerchi della porta avversaria. I tre cerchi sono sorvegliati da un Guardiano, che ha il compito di impedire che vengano segnati punti contro la propria squadra. A parte il volo, questo sport sembra abbastanza familiare, ma sono i jolly del Quidditch che lo elevano a un livello completamente nuovo.

Prima che i fan di Harry Potter fossero esposti a tradimenti e morti tragiche, le cose erano molto più semplici. Quando due squadre lottano per fare gol, ci sono dei Bludger di colore nero che volano in giro, con l’obiettivo di far cadere gli inseguitori dalle loro scope. Ma questi giocatori offensivi non restano senza protezione, perché ogni squadra ha dei Battitori che usano le loro mazze per respingere i Bludgers. Tutto questo avviene mentre un giocatore di ogni squadra è impegnato in una gara secondaria a parte: la cattura del Boccino d’oro. Il Boccino d’oro è una palla alata caotica e veloce che i Cercatori competono per catturare. Una volta catturato il Boccino d’oro, la squadra guadagna altri 150 punti (rispetto ai 10 punti di un gol normale) e la partita si conclude.

Fin dall’inizio del primo film, Harry Potter e la Pietra filosofale, Harry entra nella squadra di Quidditch dei Grifondoro come Cercatore, diventando il più giovane studente a farlo, e tutto per caso. Durante una delle sue prime lezioni di scopa, Harry, da eroe naturale qual è, difende l’onore del suo nuovo amico Neville (Matthew Lewis) mentre Draco Malfoy (Tom Felton) gli sottrae un gingillo magico. L’abilità di Harry con la scopa, che vola nel cielo e strappa a Draco il premio rubato, cattura l’attenzione della professoressa McGranitt (Maggie Smith), che si rende conto che Harry possiede le stesse capacità di Cercatore che aveva suo padre.

Quanto Quidditch si gioca nei film di Harry Potter?

harry potter e la camera dei segreti quidditch

È evidente che il regista Chris Columbus ha investito una notevole quantità di tempo nella produzione delle scene di Quidditch in La camera dei segreti, che sono state tra le più emozionanti per i fan. In questo primo film, Harry partecipa alla sua prima partita contro la Casa Serpeverde, mentre sfreccia contro un avversario per afferrare un piccolo oggetto nel cielo. Nonostante l’interferenza della scopa da parte di una forza malvagia, che Hermione (Emma Watson) riesce a contrastare, Harry prende il Boccino d’Oro in bocca e si assicura la vittoria. Questo è stato sicuramente un momento di leggerezza rispetto al resto della serie, che alla fine si è affidata al raro sollievo comico di personaggi come i gemelli Weasley.

Un’altra ampia scena di Quidditch che è stata filmata si svolge nel secondo film, Harry Potter e la Camera dei Segreti. Harry è entusiasta di essere tornato in squadra, ma la sua eccitazione si trasforma rapidamente in concentrazione e tensione quando inizia la prima partita. Ancora una volta, forze esterne tentano di disturbare il gioco di Harry e, questa volta, Dobby l’elfo interferisce manomettendo la magia per farlo cadere dalla sua scopa. Alla fine della partita, Harry ha un braccio terribilmente rotto e viene portato nell’ala dell’ospedale per essere curato. La scena in sé è ampia e ben girata, per la gioia dei fan che la guardano.

Il Quidditch fa altre apparizioni nei film successivi della serie, ma nessuno di essi si concentra su questo sport come i primi due film. Nel quarto capitolo, Harry Potter e il calice di fuoco, Harry si unisce ai Weasley alla Coppa del Mondo di Quidditch all’inizio del film. Qui abbiamo un assaggio dell’aspetto dei professionisti di questo sport magico e delle loro reali capacità. Questo evento si verifica prima del ritorno degli studenti a Hogwarts e dell’inizio del confuso Torneo Tremaghi.

Perché Daniel Radcliffe ha odiato girare le scene di Quidditch?

Harry Potter

Si è scoperto che a Daniel Radcliffe piaceva guardare il Quidditch da bordo campo e dietro le quinte, piuttosto che essere la star dello spettacolo, come ha spiegato dopo il completamento dei primi cinque film. In una conferenza stampa successiva alla conclusione della serie di film, sia Daniel Radcliffe che Tom Felton hanno concordato che le scene di Quidditch sono state quelle più difficili da girare e sono stati felici di essersele lasciate alle spalle. In effetti, Radcliffe  ha dichiarato che si è trattato di un’esperienza per lo più scomoda. “Il Quidditch è tra le cose meno divertenti che ho fatto in Harry Potter“, ha detto. “Non è un’esperienza piacevole, fa molto male e non è qualcosa che tornerei a fare di corsa“. Daniel Radcliffe ha dovuto girare scene di Quidditch per la maggior parte della serie, e Felton ha aggiunto con orgoglio: “Sono così contento di non averlo più fatto dal secondo film!”.

Non sorprende che le riprese di queste scene ricche di azione siano state spiacevoli per i giovani attori. Come in molte altre produzioni d’azione che prevedono l’uso di schermi verdi e CGI, gli interpreti devono spesso mantenere la posizione per lunghi periodi di tempo e ripetere più volte le stesse riprese. I registi richiedono angolazioni specifiche per assicurarsi di avere abbastanza riprese da sovrapporre alla CGI e rendere le scene più convincenti. Naturalmente, il fatto di essere un giovane attore come Radcliffe non ha fatto altro che aumentare il suo disagio.

L’incantevole mondo di Harry Potter ha certamente evocato la magia, conquistando il mondo e cambiando per sempre la cultura pop. Molti fan conoscono i dettagli del Quidditch più degli sport reali che vengono seguiti nel nostro mondo babbano. Tuttavia, per Radcliffe, nonostante lo sport sia fittizio, ha dovuto comunque affrontare le sue sfide fisiche. Fortunatamente per lui, “il ragazzo che visse” ha vissuto i suoi ultimi giorni come Cercatore.

X-Men ’97: ecco cosa fa meglio rispetto ai film live action del MCU

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Il MCU ha avuto la sua parte di sorprese, colpi di scena, morti e team-up degni di essere ammirati, ma ultimamente ha mancato nell’offrire qualcosa di più memorabile da un punto di vista dell’attrazione fisica. Mentre coppie iconiche come Steve Rogers (Chris Evans) e Peggy Carter (Hayley Atwell) e Tony Stark (Robert Downey Jr.) e Pepper Potts (Gwyneth Paltrow) sono uscite da questo universo cinematografico, siamo ancora lontani anni luce dall’assistere a una vera tensione sessuale tra questi personaggi. Dovendosi rivolgere alle famiglie e dovendo cercare di trarre il massimo dal box office, la conseguenza è che non c’è molto spazio per elementi più piccanti. Ecco però che il recente X-Men ’97, revival animato di X-Men: The Animated Series, offre qualcosa in più da questo punto di vista.

Violenza, morti scioccanti e, soprattutto, tensioni sessuali in abbondanza! Pur essendo un originale Disney+, la serie sa che il suo pubblico di riferimento sono gli ex bambini cresciuti con la serie originale e che ora sono trentenni. I drammi relazionali che erano stati omessi dalla serie degli anni ’90 possono dunque essere ora sfruttati, ma in un modo organico che sembra rilevante per la storia che viene raccontata. Essendo X-Men ’97 la prima incursione dei Marvel Studios nel mondo dei mutanti, mettere in evidenza il suo approccio alle relazioni sentimentali e l’uso della tensione sessuale è importante per l’evoluzione dell’universo.

Il MCU è stato romantico, ma con una tensione sessuale quasi nulla

MCU

Tony Stark e Pepper Potts sono la coppia simbolo della Fase 1 del MCU. Robert Downey Jr. ha persino chiesto che Gwyneth Paltrow riprendesse il suo ruolo nel film conclusivo della fase, The Avengers. Ma mentre Tony Stark viene rappresentato come un sex symbol con tutte le sue avventure nei primi film, viene trattato in un modo che non gli permette di avere lo stesso rapporto con Pepper. La loro relazione si basa esclusivamente sulle loro menti intelligenti e sulle loro personalità competitive e, in questo modo, si completano a vicenda. Ma questo smorza la sessualità di Tony, che pure è una parte essenziale del suo personaggio. Iron Man 2 continua a sfruttare questo lato con l’introduzione della Natasha Romanoff di Scarlett Johansson. Anche se non si costruisce molto con loro, Natasha ha poi una storia d’amore più debole con il Bruce Banner di Mark Ruffalo in Avengers: Age of Ultron.

Le scene a sfondo sessuale, come quella in cui Nat e Steve si baciano, non sono di natura romantica e ogni possibilità di relazione è stata rapidamente accantonata a favore del desiderio di Steve per Peggy. La relazione tra Peggy e Steve è la spina dorsale dell’arco narrativo di Captain America nel MCU, con la sua decisione di rimanere nel passato dopo aver restituito tutte le Pietre dell’Infinito al loro posto nel finale di Avengers: Endgame. Questo dà loro un romantico lieto fine – oltre al tanto atteso ultimo ballo – ma non c’è pepe. Anche quando uscì Eternals, con una vera scena di sesso tra Ikaris (Richard Madden) e Sersi (Gemma Chan), la reazione dei fan fu a dir poco blanda. Tra Richard Madden e Gemma Chan mancava l’affiatamento e quella che avrebbe dovuto essere una scena hot è risultata, in definitiva, un po’ insipida. In definitiva, il MCU ha generalmente trattato il romanticismo come qualcosa di separato dal sesso.

X-Men ’97’ non ha paura di affrontare tematiche più adulte

X-Men '97' non ha paura di affrontare tematiche più adulte

Al contrario, X-Men ’97 ha esplorato il sesso e il romanticismo attraverso più personaggi, anche se principalmente attraverso un triangolo amoroso amato dai fan. La relazione tra Rogue (Lenora Zann) e Magneto (Matthew Waterson) viene affrontata a fondo negli ultimi episodi della serie. L’episodio 3 lascia intendere che le loro sessioni di allenamento quotidiane di due ore nella Danger Room sono qualcosa di più. Morph (J.P. Karliak) si lascia andare ad allusioni sessuali quando fa notare a Gambit (A.J. LoCascio) cosa accade realmente in quelle sessioni, riferendosi all'”allenamento di resistenza” di Rogue. La serie porta finalmente sullo schermo il complesso triangolo amoroso, in cui scopriamo come Rogue sia finita coinvolta con Magneto in primo luogo nell’episodio 5.

La trama si infittisce quando Magneto chiede a Rogue di governare al suo fianco a Genosha, mentre i due si avvinghiano in un ballo bollente durante il gala di inaugurazione. Il fatto che i poteri di Magneto gli impediscano di essere danneggiato da Rogue permette a quest’ultima di esplorare appieno il contatto pelle a pelle, cosa non da poco considerando i suoi poteri. Tuttavia, Rogue sa che la sua relazione con Gambit va oltre la semplice soddisfazione fisica, e questo la porta a fare la sua scelta definitiva. Il suo amore per Gambit resiste, ma non in modo da invalidare il legame intimo che ha con Magneto. Gli strati di cui è intrisa questa storia sono qualcosa che non abbiamo ancora visto nel MCU, dove tutto è annacquato in romanticismo uguale bene e sesso uguale male.

Un altro triangolo (o quadrato?) d’amore al centro della scena in X-Men ’97

X-Men ’97 riesce a raccontare in modo eccellente le storie dei fumetti. Dopo il ritorno della vera Jean (Jennifer Hale), sostituita da un clone ora noto come Madelyne Pryor, il suo matrimonio con Ciclope (Ray Chase) si trova in un momento difficile. Non solo Ciclope non si è accorto della sua sostituzione, ma ha anche avuto un figlio da lei. Le cose si complicano ulteriormente quando Jean scopre che Ciclope e Madelyne hanno una relazione psichica. Questo colpo di scena è un riferimento diretto alla serie New X-Men di Grant Morrison, dove Jean scopre gli incontri segreti di Ciclope con Emma Frost sul piano astrale. Nei fumetti, questo manda in frantumi il loro già fragile matrimonio. Nella serie, Jean trova conforto in Wolverine (Cal Dodd) e vediamo Jean baciare proprio Logan in X-Men ’97 quando è alle prese con il suo ritorno agli X-Men. Le sfumature della relazione che si riferisce direttamente alla relazione sessuale tra Scott e Emma svelano ancora una volta dove X-Men ’97 vuole andare a parare.

Non si può negare che le coppie consolidate del MCU siano iconiche e amate, ma è anche indubbio che manchino di tensione sessuale. Altri momenti semi-sensuali non legati alle coppie includono il corpo nudo di Thor (Chris Hemsworth) in Thor: Love and Thunder, ma questo è incluso solo per le risate e non fa parte della narrazione. Sebbene non ci aspettassimo che X-Men ’97 affrontasse pienamente questo aspetto, è stato accolto con grande favore. Con l’episodio più recente che mostra il Professor Xavier avere una visione di Genosha, mentre afferma esplicitamente con stupore che “stavano ballando, bevendo vino, facendo l’amore!” quando è avvenuto l’attacco, è chiaro che lo show non ha paura di toccare l’argomento, a differenza del più ampio MCU. Sebbene l’obiettivo di mantenere le cose PG-13 nei film sia comprensibile, i Marvel Studios dovrebbero anche cercare di riconoscere che il loro pubblico di riferimento – già a 16 anni di distanza dall’inizio – è cresciuto.

The Cursed: la spiegazione del finale del film horror

Il lupo mannaro è stato più volte protagonista di film per il cinema, dall’iconico Un lupo mannaro americano a Londra (1984) sino a titoli come Wolf – La belva è fuori (1994), Underworld (2003), Wolfman (2010) o Licantropus (2022) o Viking Wolf (2023). Su Netflix, ora, si può ritrovare un altro affascinante film dedicato a questa spaventosa creatura: The Cursed, film presentato al Sundance Film Festival 2021 con il titolo Eight for Silver e diretto dell’inglese Sean Ellis, già regista del crime Metro Manila e del film di guerra Anthropoid.

Il regista Sean Ellis ha dichiarato che l’ispirazione per questo film è venuta da L’uomo lupo (1941), ma di essersi ispirato anche alla storia della Bestia di Gévaudin per scrivere questo racconto. Tuttavia, egli ha deciso di dare alla vicenda e alla figura del lupo un significato tutto suo, parlando di dipendenze, di maledizioni che si tramandano di generazione in generazione e di colpe dei padri che ricadono sui figli. Una vicenda dunque più ricca di significati di quel che si potrebbe pensare, costruita all’interno dei canoni del genere horror d’ambientazione passata, similmente a quanto fatto con The Witch.

Il film mescola effetti pratici e Cgi, lavorando in particolare sul costruire un’atmosfera particolarmente cupa e tesa, che suscita crescente orrore, fino al suo ambiguo finale. Per gli appassionati del genere, si tratta dunque di un titolo da non perdere, che grazie al suo arrivo su Netflix è ora possibile riscoprire. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a The Cursed. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale.

The Cursed film trama

La trama e il cast di The Cursed

Ambientato nel XIX secolo nelle campagne francesi, il film ha per protagonista l’investigatore John McBride, che viene inviato in uno sperduto paesino per determinare se il cadavere di un adolescente di quattordici anni, trovato nei boschi, è opera di un uomo o di un animale. Viene ospitato da Seamus Laurent, un ricco proprietario terriero, e sua moglie Isabelle. Anche loro sono disperati perché il loro figlio, amico della vittima, è scomparso da due settimane. Ben presto, McBride si renderà conto che l’intera popolazione del luogo è perseguitata da un’oscura creatura sempre più affamata e intenzionata a mietere nuove vittime.

Il protagonista di The Cursed è Boyd Holbrook, noto per aver interpretato nelle prime due stagioni di Narcos l’agente della DEA Steve Murphy. Holbrook ha amato così tanto la sceneggiatura da convincere il regista Sean Ellis che avrebbe potuto interpretare con successo un personaggio britannico nonostante egli sia americano, lavorando molto per poter sfoggiare il giusto accento. Accanto a lui, nei ruoli di Seamus e Isabelle Laurent vi sono gli attori Alistair Petrie – visto in Sex Education – e Kelly Reilly – recentemente vista in Assassinio a Venezia.

La spiegazione del finale

Nel corso del film scopriamo che Seamus Laurent aveva dato la caccia ad un gruppo di zingari accampati sulla sua terra. Insieme a dei mercenari, l’uomo ha usato la violenza e non ha risparmiato neanche i bambini. Una donna del gruppo, prima di essere catturata, aveva però fatto realizzare delle zanne con un metallo argentato, praticando poi su di esse uno strano rituale. Quando poi sta per essere sepolta viva, la donna avverte Seamus che una terribile maledizione si sarebbe abbattuta sul suo paese. Ciò spiega perché i bambini del posto iniziano a sognare la zingara, uno spaventapasseri e le zanne d’argento.

Tra questi anche Edward, il figlio di Seamus, che decide di recarsi nel bosco dove è stata sepolta la zingara insieme alla sorella Charlotte e a Timmy, figlio di uno degli uomini che lavora per Laurent. Qui Timmy trova le zanne d’argento e ne viene posseduto, ferendo gravemente Edward. Seamus fa visitare il figlio da un dottore, in quanto non capisce chi possa averlo ferito, credendo si tratti di un animale. Quella notte, però, Charlotte nota che delle radici stanno uscendo dalla schiena del fratello. Prima di poter chiamare i genitori, Edward fugge dalla finestra e si reca nella foresta.

The Cursed cast

Successivamente, Timmy viene ritrovato brutalmente ucciso. Tutto ciò accade prima dell’arrivo di McBride, il quale capisce ben presto di avere a che fare con un lupo mannaro. Per tentare di fermarlo, fa sciogliere le zanne d’argento e fa realizzare dei proiettili, con cui va a caccia della bestia. Sfortunatamente, Edward in qualità di lupo mannaro riesce a ferire sua madre, mentre il padre viene a sua volta ferito da un’altra vittima di Edward. Riuscendo però a sparare al lupo mannaro, McBride sembra aver posto fine alla maledizione, permettendo al bambino di riacquisire una forma umana. L’investigatore adotta a quel punto Edward e Charlotte e la vicenda si conclude.

Nell’ultima scena, ambientata 35 anni dopo, si scopre però chi è il soldato che all’inizio del film viene colpito da un proiettile d’argento durante la battaglia della Somme nel 1917. Ebbene si tratta proprio di Edward. I medici si accorgono che quel proiettile non appartiene ai tedeschi. Infatti, Edward ha tenuto per tutti quegli anni il proiettile con l’argento maledetto dentro il suo corpo, portando con sé la maledizione. Mentre i medici credono che il ragazzo stia morendo a causa delle ferite riportate sul campo di battaglia, in realtà si intuisce che la sua morte deriva da quella maledizione, pagando il prezzo dei peccati commessi dai suoi antenati.

Il trailer di The Cursed e dove vedere il film in streaming e in TV

Come anticipato, è possibile fruire di The Cursed unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente è al 2° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.