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Will Ferrell invade Stranger Things, Bridgerton e Squid Game con lo spot General Motors per il Super Bowl LVII

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Will Ferrell diventa testimonial per General Motors in occasione del Super Bowl LVII e invade un sacco di show Netflix per l’occasione. Da Squid Game a Stranger Things, l’attore è pronto persino a fare una passeggiata nella Londra ucronica di Bridgerton o con gli zombie di Zack Snyder. Ecco di seguito lo spot:

https://www.youtube.com/watch?v=5jymEz9xkPQ

Indiana Jones e la Ruota del Destino, Harrison Ford torna a prendere a pugni i nazisti nello spot del Super Bowl LVII

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Harrison Ford torna a prendere a pugni i nazisti nello spot del Super Bowl LVII di Indiana Jones e la Ruota del Destino, andato in onda questa notte durante gli stacchi pubblicitari dell’evento sportivo. Nel trailer vediamo in azione anche Phoebe Waller-Bridge, John Rhys-Davies e Mads Mikkelsen, che sarà il nuovo villain.

Indiana Jones 5: ecco il primo trailer e il titolo originale!

Indiana Jones e la Ruota del Destino è in gestazione da diversi anni, con il progetto inizialmente sviluppato da Steven Spielberg, prima che egli si ritirasse dal progetto. Il regista di Le Mans ‘66 e Logan James Mangold è poi stato chiamato a dirigere il film, con Harrison Ford confermatissimo nei panni dell’iconico avventuriero.

Con lui ci sono Phoebe Waller-Bridge (Fleabag), Antonio Banderas (Pain and Glory), John Rhys-Davies (Raiders of the Lost Ark), Shaunette Renee Wilson (Black Panther), Thomas Kretschmann (Das Boot), Toby Jones (Jurassic World: Fallen Kingdom), Boyd Holbrook (Logan), Oliver Richters (Black Widow), Ethann Isidore (Mortel) e Mads Mikkelsen (Animali Fantastici: I Segreti di Silente). Il film ha una data d’uscita attualmente fissata al 30 giugno 2023.

Transformers: Il Risveglio, lo spot dal Big Game del nuovo film

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Transformers: Il Risveglio, lo spot dal Big Game del nuovo film

Oltre ai trailer di The Flash, Creed 3 e Guardiani  della Galassia Vol. 3, dall’attesa notte del super bowl americano arriva anche il big spot game di Transformers: Il Risveglio.

Il nuovo film del franchise di Transformers inaugurato nel 2008 da Michael Bay e ora pronto a una nuova sfida al box office. I Transformers tornato all’azione e alle spettacolari battaglie che hanno conquistato gli spettatori di tutto il mondo. Transformers: Il risveglio ci porterà negli anni 90, in un epica avventura in giro per il mondo, dove ritroveremo gli Autobot e una nuova generazione di Transformer, i Maximal, che prenderanno parte all’eterna battaglia sulla terra tra Autobot e Decepticon. Diretto da Steven Caple Jr.e interpretato da Anthony Ramos e Dominique Fishback, il film arriverà nelle sale italiane a giugno 202

 

 

Creed 3: lo spot dal Big Game!

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Creed 3: lo spot dal Big Game!

Oltre al sorprendente trailer di The Flash, la Warner Bros Discovery ha diffuso un lungo “big spot game” di Creed 3, l’atteso terzo capitolo della saga spin-off di Rocky con Michael B. Jordan.

CREED 3 ci mostrerà Adonis Creed in azione contro Jonathan Majors nei panni del misterioso nuovo antagonista del film, Damian Anderson. Il primo trailer del film vede Adonis (Michael B. Jordan) alle prese con il suo successo, ma il suo passato lo raggiunge in grande stile quando un vecchio amico (supponiamo che Adonis avesse qualcosa a che fare con il suo arresto) esce di prigione dopo un periodo di 18 anni dietro le sbarre e si posiziona come il prossimo sfidante di Creed.

I film di Creed non hanno mai deciso di reinventare la storia di Rocky Balboa, ma i primi due sono stati molto efficaci nella posta in gioco di azione/dramma, e quest’ultima puntata sembra essere altrettanto incisiva. CREED 3 è diretto da Michael B. Jordan con Michael B. Jordan, Tessa Thompson, Jonathan Majors e Phylicia Rashad.

Creed 3 – la trama ufficiale

Dopo aver dominato il mondo della boxe, Adonis Creed (Michael B. Jordan) ha prosperato sia nella sua carriera che nella vita familiare. Quando un amico d’infanzia ed ex prodigio della boxe, Damian (Jonathan Majors), riemerge dopo aver scontato una lunga pena in prigione, è ansioso di dimostrare di meritare il suo posto sul ring. Il confronto tra ex amici è più di una semplice rissa. Per regolare i conti, Adonis deve mettere in gioco il suo futuro per combattere Damian, un combattente che non ha nulla da perdere.

 

Guardiani della Galassia Vol. 3: nuovo divertente trailer dal Super Bowl

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I Marvel Studios durante il superbowl hanno diffuso un nuovo divertente trailer di Guardiani della Galassia Vol. 3che arriverà  nelle sale il 3 maggio 2023.

 

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale il 3 maggio 2023. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, Will Poulter insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor. Insieme a loro ci sono i nuovi arrivati ​​del MCU Will Poulter e Chukwudi Iwuji, con Poulter che ha confermato di interpretare il ruolo di Adam Warlock.

In Guardiani della Galassia Vol. 3, la nostra amata banda di disadattati ha un aspetto un po’ diverso rispetto a quanto visto fino a questo momento. Peter Quill, ancora sconvolto dalla perdita di Gamora, deve radunare la sua squadra attorno a sé per difendere l’universo e proteggere uno di loro. Una missione che, se non completata con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani come li conosciamo.

The Flash: il trailer ufficiale del film con Ezra Miller

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The Flash: il trailer ufficiale del film con Ezra Miller

In occasione del Super Bowl LVII, Warner Bros ha distribuito il primo trailer di The Flash, in cui vediamo Ezra Miller nei panni di Barry Allen fare squadra con il Bruce Wayne di Ben Affleck e il Batman di Michael Keaton!

“I mondi si scontrano in “The Flash” quando Barry usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo per cambiare gli eventi del passato. Ma quando il suo tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il Generale Zod è tornato, minacciando l’annientamento, e non ci sono supereroi a cui rivolgersi. Cioè, a meno che Barry non riesca a convincere un Batman molto diverso a uscire dalla pensione e salvare un kryptoniano imprigionato… anche se non quello che sta cercando. Alla fine, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza di Barry è correre per salvarsi la vita. Ma fare l’ultimo sacrificio sarà sufficiente per resettare l’universo?”

The Flash arriverà finalmente nelle sale il 23 giugno 2023. Il film vede Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da Justice League. Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Disney100: il video celebrativo trasmesso durante il Super Bowl LVII

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Il 16 ottobre 2023 The Walt Disney Company festeggerà il suo 100° anniversario e, nel corso dell’anno, celebrerà i fan e gli artisti che hanno dato vita alla gioia e alla magia Disney nel corso di questi 100 anni. Oggi, Disney rende omaggio a tutti i suoi fan e artisti con uno speciale video celebrativo, trasmesso durante il Super Bowl LVII, e che mette in risalto 100 anni di storie intramontabili e innovazione senza pari.

“Mentre celebriamo il nostro storico 100° anniversario, è importante ricordare l’eredità di Walt Disney e la sua continua ricerca dell’eccellenza che ancora oggi continua a essere il motore della Company. Siamo immensamente grati alle generazioni di fan di tutto il mondo per essere una parte fondamentale della nostra storia, e per aver accolto nelle proprie vite le nostre storie e i nostri personaggi nel corso di questo ultimo secolo,” ha dichiarato il CEO Disney Bob Iger. “Disney100 rappresenta un omaggio a tutti i nostri fan e famiglie, nonché ai nostri artisti e visionari creativi che, con talento e immaginazione, hanno dato vita ai magici momenti che rendono Disney una parte integrante della cultura globale.”

Il video celebrativo Disney100 mostra scene tratte da iconici film, serie, spettacoli teatrali, parchi tematici e fan Disney, oltre a una raccolta di citazioni di Walt Disney che richiamano alla memoria quei ricordi e quella nostalgia che hanno permesso a Disney di avere un posto speciale nel cuore del pubblico di tutto il mondo.

Il debutto del video Disney100, durante il grande match del Super Bowl, rappresenta un’emozionante pietra miliare di un anno ricco di opportunità per le famiglie e i fan di tutte le età, al fine di rivivere i ricordi più amati e di divertirsi con nuove ed emozionanti storie ed esperienze. Il prossimo 15 febbraio arriverà nelle sale italiane il nuovo film Marvel Studios Ant-Man and The Wasp: Quantumania. Il 18 febbraio, invece, segnerà il debutto mondiale della mostra Disney100: The Exhibition presso il The Franklin Institute di Filadelfia, dove gli ospiti saranno trasportati attraverso quasi 1.400 metri quadri e 10 gallerie che daranno vita alle storie Disney grazie a tecnologie innovative e immersive.

The Walt Disney Archives aprirà lo scrigno dei tesori per mostrare al pubblico oltre 250 dei propri “gioielli”, tra cui disegni originali raramente esposti in altre occasioni, manufatti, costumi, oggetti di scena, veicoli dei parchi tematici e molto altro ancora. La mostra proseguirà in seguito con altre tappe negli Stati Uniti e in Europa.

Il pubblico mondiale potrà contare su un incredibile elenco di uscite nelle sale di produzioni cinematografiche dei celebri Studios della Company, inclusi Disney, Pixar, Marvel Studios, Lucasfilm e altri, in arrivo nel corso dell’anno. Da La Sirenetta a Guardiani della Galassia: Volume 3 a maggio, fino a Elemental, l’ultimo capitolo della saga di Indiana Jones, The Marvels e Haunted Mansion in estate, il grande schermo vedrà l’arrivo dei personaggi più amati e di tante nuove storie. Inoltre, il 22 novembre 2023 Walt Disney Animation Studios presenterà Wish, un nuovo lungometraggio animato originale disponibile in esclusiva nei cinema.

I Parchi Disney hanno già iniziato a sorprendere gli ospiti con speciali celebrazioni a tema Disney100. Lo scorso 27 gennaio Disneyland Resort (California) ha inaugurato la nuova attrazione Mickey & Minnie’s Runaway Railway, due nuovi spettacoli serali – “World of Color – One” presso il Disney California Adventure Park e “Wondrous Journeys” al Disneyland Park – oltre a tante novità di intrattenimento, food&beverage e merchandise a tema Disney100 disponibili per un tempo limitato. I Parchi Disney di tutto il mondo celebreranno questo importantissimo traguardo con tante sorprese durante l’anno.

Disney, inoltre, celebrerà i suoi più grandi fan con eventi esclusivi, anteprime e, a settembre, la speciale Destination D23 a tema Disney100 riservata ai membri del D23: The Official Disney Fan Club.

Disney è entusiasta di celebrare il suo 100° anniversario insieme ai suoi fan, artisti e dipendenti per tutto il 2023. Per saperne di più è possibile visitare la pagina disney100.com. Inoltre la Company invita tutti a condividere i propri ricordi Disney preferiti sui social utilizzando l’hashtag #Disney100.

Le iniziative Disney100 nell’area EMEA includeranno:

  • Disney100: The Concert – Una serie di concerti multimediali che ripercorrono le musiche più iconiche della storia Disney, incluse le canzoni tratte da film come La Bella e la Bestia, Mary Poppins ed Encanto, insieme ai brani tratti dai mondi Pixar, Star Wars e Marvel. Oltre alle date già annunciate in Italia, Regno Unito, Germania, Svizzera, Austria, Norvegia, Svezia e Francia, sono in arrivo nel 2023 ulteriori concerti anche in Sud Africa, Svezia, Polonia e Repubblica Ceca. In Italia, Disney100: The Concert farà tappa il 13 maggio all’Arena di Verona con una performance dal vivo di artisti solisti e dell’Hollywood Sound Orchestra arricchita da scene tratte da leggendari film Disney.
  • Disney100: The Exhibition – Disney accoglierà i fan in una mostra composta da 10 gallerie che porterà in vita le storie Disney attraverso tecnologie innovative e immersive. La premiere europea sarà il 18 aprile a Monaco (Germania). Nella mostra Disney100: The Exhibition The Walt Disney Archives aprirà lo scrigno dei tesori per mostrare al pubblico oltre 250 dei propri “gioielli”, tra cui disegni originali raramente esposti in altre occasioni, manufatti, costumi, oggetti di scena, veicoli dei parchi tematici e molto altro ancora. La data di Monaco seguirà l’anteprima mondiale della mostra in programma per il 18 febbraio a Filadelfia. Disney100: The Exhibition farà tappa anche all’ExCel di Londra in autunno.
  • Wonder of Friendship: The Experience – Prevista tra maggio e settembre in Francia, Germania e Regno Unito (con ulteriori date annunciate prossimamente), questa incredibile esperienza pop-up celebra 100 anni di meravigliosi duetti, improbabili amicizie e compagni inseparabili. Gli ospiti potranno avventurarsi in oltre 1000 metri quadri di esperienze e installazioni, divise in 4 diverse aree tematiche: Alice nel Paese delle Meraviglie, Il Re Leone, Topolino e i suoi amici e Lilo & Stitch.
  • Oltre ai festeggiamenti per il trentesimo anniversario di Disneyland Paris, presso l’iconico resort non mancheranno le celebrazioni per il centenario Disney. In occasione del giorno dell’anniversario, il 16 ottobre 2023, gli ospiti potranno assistere a un programma di intrattenimento unico nel suo genere, con performance dei personaggi e attività esclusive durante tutto l’arco della giornata. Dopo il 16 ottobre, inoltre, i festeggiamenti per Disney100 continueranno a Disneyland Paris con altre esclusive attività mai viste prima.

Il video celebrativo Disney100 – Special Look sarà disponibile anche sui canali social Disney EMEA e su Disney+.

Zack Snyder supporta le scelte sul DCU compiute da James Gunn

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Zack Snyder supporta le scelte sul DCU compiute da James Gunn

Il co-CEO dei DC Studios James Gunn ha rivelato su Twitter di aver parlato con Zack Snyder, che ha diretto diversi film nell’ex DCEU, tra cui Man of Steel del 2013 e Justice League di Zack Snyder del 2021 . Rispondendo a un tweet che conteneva un hashtag che suggeriva di vendere il “Synderverse” a Netflix, Gunn ha chiarito che Netflix non ha espresso alcun interesse per un’idea del genere e che lui e Snyder hanno parlato da quando Gunn è stato incaricato del DCU.

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In un’altra risposta a un fan che chiedeva di cosa parlavano i due, Gunn ha dichiarato che Snyder lo ha contattato per esprimere il suo sostegno alle scelte che Gunn ha fatto. Ha anche notato che Snyder sembra molto contento del mondo che sta costruendo, presumibilmente riferendosi a Rebel Moon di Netflix, che è diretto da Snyder

La prima fase del DC Universe, chiamata Chapter One: Gods and Monsters, conterrà una moltitudine di diversi film e programmi televisivi. Alcuni dei progetti annunciati includono un film incentrato su Batman e Robin chiamato The Brave and the Bold , un film di Supergirl intitolato Supergirl: Woman of Tomorrow, un  film di Swamp Thing  e  diversi programmi TV.

Harrison Ford rivela perché si è unito ai Thunderbolts della Marvel

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Harrison Ford è pronto a entrare nel Marvel Cinematic Universe nel prossimo film di Thunderbolts, dove assumerà il ruolo di Thunderbolt Ross. Ford è destinato a interpretare un ruolo precedentemente interpretato dal defunto William Hurt, che di recente è apparso nel film Black Widow del 2021 prima della sua morte nel 2022. Parlando con The Hollywood Reporter, Ford ha rivelato cosa lo ha spinto a decidere di entrare il ruolo.

“Non lo so. Non riesco a spiegarmi da solo, lavoro solo qui”, ha detto Ford con una risata quando gli è stato chiesto perché ha deciso di accettare il ruolo. “Ho pensato: ‘Sembra che tutti gli altri si stiano divertendo molto.’ Guardo tutti questi fantastici attori che si divertono [nei film Marvel]. Mi piace fare qualcosa di diverso da quello che ho sempre fatto e accontentare le persone. Quindi proverò un pezzo di quel mondo.”

Il personaggio di Thunderbolt Ross è apparso in diversi progetti del Marvel Cinematic Universe, tra cui The Incredible Hulk del 2008 , Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Sebbene non sia chiaro esattamente quale sarà il suo ruolo in Thunderbolts, è un personaggio fondamentale nel gruppo dei fumetti.

Durante il recente panel dei Marvel Studios al D23, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha finalmente svelato il cast del prossimo  film di Thunderbolts, che sarà una squadra composta principalmente da supercriminali e antieroi. Include Contessa Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus), Red Guardian (David Harbour), Ghost (Hannah John-Kame), US Agent (Wyatt Russell), Taskmaster (Olga Kurylenko), Yelena Belova/Black Widow (Florence Pugh) e Il soldato d’inverno (Sebastian Stan).

Thunderbolts sarà diretto da Jake Schreier, la cui storia come regista non è estremamente ampia, avendo lavorato solo a Robot & Frank del 2012, aPaper Towns del 2015  e alla versione girata del 2021 di Chance the Rapper’s Magnificent Coloring World Tour.Vi ricordiamo che Thunderbolts  uscirà nelle sale il 26 luglio 2024. Il film sarà diretto da Jake Schreier, e vedrà protagonisti Florence Pugh, Hannah John-Kamen, Sebastian Stan, David Harbour, Olga Kurylenko, Wyatt Russell, Julia Louis-Dreyfus l’ultimo grande annuncio Harrison Ford.

Ripley: la serie con Andrew Scott passa da Showtime a Netflix

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Ripley: la serie con Andrew Scott passa da Showtime a Netflix

L’imminente adattamento in serie limitata dei romanzi di Tom Ripley di Patricia Highsmith è stato rivelata da Netflix oltre tre anni dopo l’annuncio del progetto. Prima di passare a Netflix, Ripley è stato originariamente creato a Showtime. Secondo Deadline, i produttori hanno deciso di acquistare la miniserie su altre reti e streamer a causa delle recenti cancellazioni causate dall’imminente integrazione della rete premium in Paramount+.

Ripley è scritto e diretto dal regista candidato all’Oscar Steven Zaillian. La miniserie sarà guidata dal candidato al Golden Globe Andrew Scott, noto soprattutto per le sue interpretazioni in Sherlock e Fleabag Stagione 2. Insieme a Scott ci sono Dakota Fanning, John Flynn ed Eliot Sumner. Secondo la fonte del sito, il progetto è ancora nelle prime fasi di post-produzione. La serie tv è stata girata in Italia.

La serie è incentrata sulle vicende di Tom Ripley (Scott), un truffatore che si aggira nella New York dei primi anni ’60, che viene assunto da un uomo ricco per cercare di convincere il figlio vagabondo, Dickie Greenleaf (Flynn), che vive in un ambiente confortevole e fiducioso. -finanziato la vita da espatriati in Italia, per tornare a casa. L’accettazione del lavoro da parte di Tom è il primo passo in una vita complessa fatta di inganni, frodi e omicidi”, si legge nella sinossi.

Ripley è prodotto da Scott e Endemol Shine North America in associazione con Entertainment 360 e Filmrights. I produttori esecutivi sono Zaillian, Garrett Basch, Guymon Casady, Ben Forkner, Sharon Levy, Philipp Keel e Charlie Corwin. Nel 1999, Il talento di Mr. Ripley di Highsmith è stato adattato in un film dallo sceneggiatore e regista Anthony Minghella. Il film è interpretato da Matt Damon, Gwyneth Paltrow e Jude Law.

Riddick 4: Vin Diesel e il regista David Twohy confermano il film!

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L’attore Vin Diesel e il regista David Twohy si riuniranno per lavorare insieme a Riddick 4, l’annunciato quarto capitolo della saga Riddick preferita dai fan. La nuova puntata si intitolato Riddick: Furya. Il nuovo film sarà scritto e diretto da Twohy, con Diesel che reciterà e produrrà il film con la sua One Race Films.

Riddick: Furya continuerà la storia di Richard B. Riddick di Diesel, mentre “finalmente ritorna al suo pianeta natale, un luogo che ricorda a malapena e che teme possa essere lasciato in rovina dai Necromonger. Ma lì trova altri Furyan che combattono per la loro esistenza contro un nuovo nemico. E alcuni di questi Furyan sono più simili a Riddick di quanto avrebbe mai potuto immaginare.

I nostri fan della legione lo hanno richiesto per anni, e ora siamo finalmente pronti a onorare il loro invito all’azione con Riddick: Furya“, ha dichiarato Twohy in una nota. “La mia collaborazione con Vin e One Race è durata 20 anni fruttuosi, poiché insieme abbiamo creato tre film, due videogiochi, una produzione anime e fumetti animati per Internet. Questo nuovo evento sul grande schermo vedrà un ritorno al pianeta natale di Riddick, dove finalmente potremo esplorare la genesi di Riddick.”

Pubblicato originariamente con il nome di Pitch Black nel 2000, il primo film della serie Riddick raccontava la storia del criminale Richard B. Riddick, un criminale con occhi modificati chirurgicamente che lo rendevano molto sensibile alla luce. Il primo film non è stato un grande successo, ma ha rapidamente guadagnato un seguito di culto che ha portato a due sequel, The Chronicles of Riddick del 2004 e Riddick del 2013.

Kevin Feige elogia la versatilità di Jonathan Majors e anticipa i prossimi progetti

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Quando Jonathan Majors è apparso nei panni di “Colui che Rimane” nella serie Disney+ Loki, i fan hanno immediatamente festeggiato che un grande attore si fosse unito al Marvel Cinematic Universe. Ebbene oggi scopriamo che il capo dei Marvel Studios, Kevin Feige, era altrettanto elettrizzato. Parlando con Marvel.com alla recente premiere di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Feige ha elogiato Jonathan Majors, definendolo “un attore versatile” che merita gli elogi e il plauso che ha già ottenuto nella sua carriera.

Stavamo scegliendo quel ruolo di “Colui che Rimane” sia per Loki sia per Quantumania . E ovviamente, ha girato prima “Colui che Rimane” e poi [Ant-Man]. Ma puoi già vedere, se gli spettatori che lo hanno visto in Loki, lo hanno visto nel trailer di Quantumania, è un attore così versatile“, ha detto Feige. “Sta riscuotendo grandi consensi in numerosi film in uscita in questo periodo. E abbiamo già … ti ho quasi dato un grande spoiler, ma abbiamo molti piani per lui, in un modo fantastico.”

Il quasi errore di Feige è probabilmente un riferimento a come Jonathan Majors apparirà quasi certamente nei futuri progetti MCU. Con Ant-Man and the Wasp: Quantumania pronto a dare il via alla Fase 5 dell’MCU e Kang il Conquistatore di Majors che funge da nuovo cattivo “grande cattivo”, resta da vedere in quanti progetti apparirà. Tuttavia, se Thanos è indicativo, Kang potrebbe apparire in uno o due altri film in futuro.

Ant-Man and the Wasp: Quantumaniail trailer

Il nuovo film Marvel Studios Ant-Man and the Wasp: Quantumania, che dà il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, arriverà il 15 febbraio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. L’epica avventura presenta l’antagonista più potente del MCU fino ad ora: Kang il Conquistatore.

Nel film, che dà ufficialmente il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, i Super Eroi Scott Lang (Paul Rudd) e Hope Van Dyne (Evangeline Lilly) tornano per continuare le loro avventure come Ant-Man and The Wasp. Insieme ai genitori di Hope, Hank Pym (Michael Douglas) e Janet Van Dyne (Michelle Pfeiffer), la famiglia si ritrova a esplorare il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e a intraprendere un’avventura che li spingerà oltre i limiti di ciò che pensavano fosse possibile. Diretto da Peyton Reed e prodotto da Kevin Feige, p.g.a. e Stephen Broussard, p.g.a.,Ant-Man and the Wasp: Quantumania è interpretato anche da Jonathan Majors nel ruolo di Kang, David Dastmalchian nel ruolo di Veb, Katy O’Brian nel ruolo di Jentorra, William Jackson Harper nel ruolo di Quaz e Bill Murray in quello di Lord Krylar.

Spie sotto copertura: tutte le curiosità sul film d’animazione

Spie sotto copertura: tutte le curiosità sul film d’animazione

La Blue Sky Studios, fondata nel 1987, e specializzata nella realizzazione di film d’animazione, ha negli anni regalato al suo pubblico celebri pellicole come la saga di L’era glaciale, Rio e Ferdinand. Purtroppo chiusa nel 2021, l’ultimo lungometraggio prodotto da questa è stato Spie sotto copertura, diretto da Troy Quane e Nick Bruno. Si tratta di un divertente racconto che mescola toni da spy movie con la commedia e la fantascienza, dando vita a situazioni bizzarre e a loro modo divenute subito iconiche. È un titolo ancora oggi troppo sottovalutato, che merita invece di essere riscoperto.

Questo, scritto da Lloyd Taylor e Brad Copeland, è vagamente basato sul cortometraggio del 2009 di Lucas Martell, intitolato Pigeon: Impossible. Riprendendo quella vicenda, rendendola più complessa e approfondendo diversi aspetti in più, Spie sotto copertura è stato lodato per la sua animazione, le musiche, lo humor e le performance vocali dei doppiatori. La presenza di note star del cinema nel dar voce ai protagonisti è infatti la ciliegina sulla torta di un film che ha tutte le carte in regola per divertire grandi e piccini. Con un budget di 100 milioni di dollari, questo prodotto non si risparmia infatti in sorprese e colpi di scena.

Come già detto, si possono ritrovare in questo generi molto diversi tra loro, che con le possibilità dell’animazione trovano da subito ampio sfogo. Divertente e coinvolgente, Spie sotto copertura è senza dubbio uno dei film d’animazione recenti da riscoprire. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo ipotetico sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Spie sotto copertura: la trama del film

Protagonista del film è l’agente segreto Lance Sterling, il migliore nel suo lavoro, impeccabile e pieno di fascino nel suo elegante vestito blu. Per lui, però, tutto cambia quando un giorno Walter Beckett, giovane scienziato incaricato di creare potenti armi e gadget assurdi ed eccezionali per l’intelligence, propone all’agente Sterling una tecnologia, nota come “travestimento biodinamico”, che potrebbe rivoluzionare lo spionaggio permettendo alle spie di non farsi notare tramite dei travestimenti “molto particolari”. Inavvertitamente, Lance beve il filtro che permette agli agenti di mutare forma e si ritrova trasformato in un piccione.

Questo evento improvviso e fuori dall’ordinario farà sì che l’agente e il genio imparino a fare affidamento l’uno sull’altro per portare a termine la più importante di tutte le missioni: salvare il mondo da un pericoloso criminale di nome Killian, dotato di avanzate tecnologie e un braccio robotico che lo rende estremamente forte. Trovandosi innanzitutto a dover imparare a padroneggiare il suo nuovo corpo, Lance inizierà passo dopo passo a risalire alle vere operazioni di Killian, il quale nel mentre è riuscito a far ricadere su di lui le colpe di alcuni crimini. Per la spia migliore del mondo, si presenta dunque il caso più complesso di sempre, da risolvere in condizioni improbabili.

Spie sotto copertura personaggi

Spie sotto copertura: i personaggi e il cast di doppiatori del film

A dar voce in lingua originale a Lance Sterling, la spia più affascinante del mondo, vi è l’attore Will Smith. Si tratta della seconda occasione in cui Smith dà voce al protagonista di un film d’animazione, dopo averlo già fatto per Shark Tale, del 2004. Accanto a lui, nel dar voce allo scienziato Walter Beckett, vi è invece Tom Holland, l’attuale interprete di Spider-Man nel Marvel Cinematic Universe. Anche se i loro personaggi lavorano insieme per il film, Holland e Smith non si sono mai incontrati durante la registrazione delle loro battute, conoscendosi per la prima volta durante la premiere del film. L’attrice Rashida Jones dà invece voce a Marcy Kappel, agente segreto convinta della colpevolezza di Lance.

L’attrice Karen Gillan, nota per il ruolo di Nebula nel Marvel Cinematic Universe, dà qui voce a Occhio, specialista in analisi spettrale e termografia ottica quantistica, mentre Orecchio, a cui dà voce DJ Khaled, è uno specialista delle comunicazioni. Spie sotto copertura rappresente invece il debutto nel mondo del doppiaggio per l’attrice Rachel Brosnahan, celebre per la serie La fantastica signora Maisel. Il personaggio a cui dà voce è quello di Wendy Beckett, agente di polizia e madre di Walter. Infine, l’attore Ben Mendelsohn, anche lui nel Marvel Cinematic Universe con il ruolo dello Skrull Talos, dà voce al villain Killian, terrorista con un braccio bionico sinistro con cui controlla una serie di droni armati che minacciano il mondo.

Spie sotto copertura 2: il sequel ci sarà?

Pur se la vicenda raccontata in Spie sotto copertura si conclude con questo film, era lecito immaginare che come per altri titoli della Blue Sky Studios anche questo titolo ottenesse un sequel. I produttori hanno poi affermato che della possibilità di realizzare un Spie sotto copertura 2 si era parlato sin da subito. Tuttavia, a causa degli scarsi incassi ottenuti dal film (appena 171 milioni a fronte di un budget di 100) e dell’acquisizione della Blue Sky Studio da parte della Disney, il sequel venne accantonato. Con la chiusura poi dello studio di produzione, le speranze di vedere un sequel di questo film sono da considerarsi ormai pressocché nulle.

Spie sotto copertura: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Spie sotto copertura grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Disney+ e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 11 febbraio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Escape Plan 2: trama, cast e sequel del film con Sylvester Stallone

Divenuto noto come il film che ha riunito sul grande schermo gli attori Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger, Escape Plan – Fuga dall’inferno fu anche un grande successo al box office, spingendo i produttori a dar vita ad un sequel. Nel 2018 arriva così sul grande schermo Escape Plan 2 – Ritorno all’inferno (qui la recensione), nuovamente interpretato da Stallone con nuovi attori al suo fianco. Alla regia subentra Steven C. Miller, già affermatosi con diversi film d’azione e pronto qui a confermare il suo potenziale come regista di genere.

Torna così in scena Ray Breslin, coinvolto in nuove dinamiche vicende che lo vedono alle prese con un nuovo complesso carcerario. Azione e violenza tornano ad essere elementi centrali della storia, dopo aver già caratterizzato e reso appetibile il precedente film. Chi non torna in questo sequel è invece Schwarzenegger, il quale non si è dichiarato interessato al progetto. Questi viene allora sostituito dalla presenza di nuovi personaggi, che saranno un altrettanto degno contorno al protagonista.

Costato circa 20 milioni di dollari, il film ebbe tuttavia un successo limitato a causa della mancata uscita in sala in molti paesi chiave, tra cui gli Stati Uniti. Qui è infatti stato distribuito direttamente in home video e on demand. Ciò non ha però impedito al film di affermarsi grazie a buoni incassi, che hanno giustificato la realizzazione di un terzo film. Prima di procedere nella visione, però, proseguendo qui nella lettura si potranno approfondire ulteriori dettagli circa la trama e il cast. Si vedrà infine dove è possibile ritrovare il titolo in televisione o per una comoda visione in streaming.

Escape Plan 2: la trama del film

Protagonista del film è Ray Breslin, ingegnere esperto nel collaudare le prigioni di massima sicurezza e capace di evadere e trovare delle falle anche nei sistemi di sicurezza più complessi e all’apparenza invalicabili. Dopo essere riuscito a fuggire dalla Tomba, egli si trova ora a doversi misurare con un nuovo complesso carcerario. Per portare a termine la missione decide ora di formare un team composto da veri e propri esperti del settore. Qualcosa però va storto e uno dei suoi uomini, l’esperto di arti marziali Shu, viene improvvisamente catturato e rinchiuso nella pericolosissima prigione denominata Ade. Un luogo ai confini del mondo, da cui sembra assolutamente impossibile fuggire.

Il luogo in questione ha infatti delle coordinate geografiche che mutano nel tempo, e prevede inoltre che i prigionieri siano regolarmente chiamati in un’arena a combattere tra loro. Per salvare il suo uomo, Breslin è pronto a tutto, ma per riuscire avrà bisogno di un aiuto speciale. Si rivolge così al suo amico di vecchia data Trent DeRosa, con il quale dovrà prima di tutto riuscire ad introdursi nell’Ade. Come il nome della prigione lascia presagire, però, questo si rivela essere un vero e proprio inferno in terra. Una volta entrati, prima di poter tentare di riuscirne, i protagonisti dovranno prima di tutto riuscire a sopravvivere.

Escape Plan 2 cast

Escape Plan 2: il cast del film

A distanza di cinque anni dal precedente film della serie, Sylvester Stallone riprende i panni di Ray Breslin. Per l’occasione l’attore si è sottoposto al suo classico periodo di allenamento intensivo, grazie al quale ha potuto riconfermare la sua forma fisica, prendendo così personalmente parte a molte delle più complesse sequenze del film. Pur essendo indicato come il protagonista del film, Stallone compare in scena per un totale di soli 15 minuti, a fronte di una durata complessiva del film di circa 94. L’attore si è infatti dichiarato particolarmente insoddisfatto della realizzazione del film, limitando il più possibile la sua partecipazione in questo. Oltre a lui, l’unico altro attore che riprende il proprio personaggio dal primo film è 50 Cent.

Noto prevalentemente come rapper, egli torna qui ad interpretare il personaggio di Hush, uno degli uomini più fidati del gruppo formato da Breslin. L’attrice Jaime King, nota per diversi film d’azione, assume qui i panni di Abigail Ross, altro membro del gruppo di Breslin. Nel primo film tale personaggio era stato interpretato dall’attrice Amy Ryan, la quale viene però qui sostituita. Il principale nuovo entrato nel cast è però l’attore Dave Bautista, l’ex wrestler oggi noto come Drax in Guardiani della Galassia, è Trent DeRosa, l’uomo a cui Breslin si rivolge in cerca di aiuto. Grazie ad Escape Plan 2 l’attore ha potuto ulteriormente mettere in mostra il suo carisma di attore di film d’azione. Huang Xiaoming è invece l’interprete dell’esperto di arti marziali Shu.

Escape Plan 2: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dopo il buon successo del secondo film, i produttori decisero di dar vita ad un capitolo conclusivo di quella che è così diventata a tutti gli effetti una trilogia. Allo stesso tempo, però, si è cercato di evitare i problemi produttivi avuti dal film del 2018. Uscito nel 2019, Escape Plan 3 – L’ultima sfida si avvalse pertanto di un budget ridotto ma di una sceneggiatura meglio realizzata. Ciò portò il terzo film ad affermarsi come un maggior successo di critica e pubblico. In questo riprendono nuovamente i loro ruoli Stallone, Bautista, 50 Cent e la King. Anche in questo caso il film uscì direttamente in home video negli Stati Uniti, mentre in Italia ottenne una distribuzione in alcune sale cinematografiche.

Per chi desidera recuperare tale titolo, è possibile farlo alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Escape Plan 2 – Ritorno all’inferno è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Rai Play. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno sabato 11 febbraio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

You 4: la recensione della quarta stagione della serie Netflix

You 4: la recensione della quarta stagione della serie Netflix

Ci sono serie televisive caratterizzate da strutture narrative talmente solide ma rigide che, una volta arrivate a compimento, rendono evidente anche la difficoltà (o in certi casi addirittura l’impossibilità) a dir vita ad un seguito che riproponga la formula del successo senza però risultare una mera copia di quanto già visto (qualcuno ha detto Tredici?). Ci sono però anche serie che riescono a cambiare identità senza necessariamente rinunciare ai propri tratti somatici di fondo. È ciò che è avvenuto con You, la serie distribuita dal 2018 su Netflix e divenuta nel tempo uno dei titoli più popolari della suddetta piattaforma streaming. Giunta ora alla sua quarta stagione (indicata anche come You 4), questa si svela ulteriormente rinnovata tanto nell’ambientazione quanto nel suo genere di riferimento.

Protagonista è ancora una volta il brillante e ossessivo Joe Goldberg (Penn Badgley), il quale ha però assunto ora l’identità di Jonathan Moore. Reduce dal trambusto della precedente stagione, dove ha quasi rischiato di soccombere alla follia della moglie Love (Victoria Pedretti), egli si trova ora a Londra, in quella che definisce una “vacanza europea“. Nella città inglese egli cerca di tenersi lontano dalle vecchie abitudini, lavorando come professore di letteratura e conducendo una vita il più tranquilla e solitaria possibile. Ma se non è lui ad andare a caccia di guai, saranno questi ultimi a raggiungerlo Ben presto, infatti, egli si troverà catapultato all’interno di un gruppo di amici ricchi e potenti, tra i quali si nasconde uno spietato assassino, il quale sembra anche a conoscenza del passato di Joe.

“Sono in uno whodunit, la forma più bassa di letteratura”

Nuova ambientazione, nuove regole. Sembra essere questo il principio alla base della nuova stagione di You, o almeno dei suoi primi cinque episodi già disponibili su Netflix (gli altri cinque arriveranno sulla piattaforma il 9 marzo). Trasferitosi a Londra, Joe/Jonathan deve infatti fare i conti con il genere britannico per eccellenza in ambito narrativo, ovvero il whodunit, codificato e reso celebre dalla scrittrice Agatha Christie, non a caso più volte citata nel corso degli episodi. You 4, come anticipato in apertura, cambia dunque nuovamente identità proprio come la cambia il suo protagonista, passando dal thriller psicologico con elementi splatter ad un giallo da risolvere prima che sia troppo tardi. Un cambiamento che non deve però spaventare i fan della serie: la formula alla base delle precedenti stagioni viene camuffata ma non eliminata.

Se è vero che il protagonista passa dall’essere stalker all’essere vittima di uno stalker, ciò non significa che smetterà di usare il proprio “superpotere”, il saper osservare, a proprio vantaggio per la risoluzione del caso. Il cambiamento di formula e tono è dunque concepito in modo intelligente e non dovrebbe far storcere il naso, perché in fondo, come afferma una delle studentesse di Joe/Jonathan, “i gialli sono divertenti, ti coinvolgono e nascondono una critica sociale dietro il rompicapo”. Questa quarta stagione si rivela infatti una piacevole “svecchiata” nei confronti di una narrazione che in alcuni momenti sembrava prendersi un po’ troppo sul serio. Le nuove avventure di Joe/Jonathan appassionano e intrigano, non mancando anche di offrire una propria critica nei confronti di una certa classe sociale sempre più ricca, viziata ed estranea ai problemi del mondo.

You-4-recensione

You 4 e quei piaceri inconfessabili

Se dunque è questo il nuovo genere all’interno del quale le vicende di You 4 prendono vita, ciò, come si diceva, non comporta la perdita di alcuni degli elementi che hanno fatto il successo della serie. Il tutto viene raccontato ancora una volta a partire dalla soggettività di Joe/Jonathan, che ci accompagna lungo gli episodi con la sua voce narrante composta da una forte acutezza di pensiero e quel tono seducente che lo ha reso ormai un’icona. Penn Badgley porta con successo alla luce nuove sfumature di questo suo complesso personaggio, il quale regala anche momenti di forte comicità quando, dialogando con sé stesso, si trova a dover tentare di frenare i propri istinti e desideri inconfessabili. Intorno a lui, invece, si muovono una serie di personaggi che, chi caratterizzato meglio chi meno, contribuiscono a tenere vivo il mistero.

In ultimo, You 4 si conferma un vero e proprio piacere da guardare, stimolando la partecipazione dello spettatore attraverso le teorie e le deduzioni del protagonista e spingendolo a fare attenzione ad ogni dettagli o dialogo, in quanto non si può mai sapere quali oggetti o battute si riveleranno indizi fondamentali per la risoluzione del caso. Ancor di più, questa quarta stagione regala colpi di scena ben congeniati e dal forte impatto, che soddisfano l’appetito dello spettatore e rendono difficile il non riprodurre subito l’episodio successivo. Certamente c’è chi potrebbe non gradire la nuova direzione intrapresa dalla serie, ma piuttosto che ripetere quando fatto con le precedenti stagioni, rischiando dunque di sfociare nell’inverosimile, questa risulta un’evoluzione non scontata ma anzi gradita.

The Last of us: il promo del sesto episodio

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The Last of us: il promo del sesto episodio

HBO MAX ha diffuso dopo la premiere di ieri notte del quinti episodio il promo del sesto episodio di The Last of Us che debutterà domenica prossima su HBO. L’episodio arriverà lunedì anche su SKY e NOW.

 

La serie tv

The Last of Us racconta una storia che si svolge vent’anni dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, un sopravvissuto, viene incaricato di far uscire Ellie, una ragazzina di 14 anni, da una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale e straziante, poiché i due si troveranno a dover attraversare gli Stati Uniti insieme e a dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere.

Nel cast Pedro Pascal nel ruolo di Joel e Bella Ramsey nel ruolo di Ellie. Gabriel Luna è Tommy, Anna Torv interpreta Tess, l’attrice britannica Nico Parker è Sarah. Murray Bartlett veste i panni di Frank, Nick Offerman quelli di Bill, Storm Reid è Riley, Merle Dandridge è Marlene. Il cast include anche Jeffrey Pierce nel ruolo di Perry, Lamar Johnson in quello di Henry, Keivonn Woodard nel ruolo di Sam, Graham Greene nel ruolo di Marlon, Elaine Miles nel ruolo di Florence. E con Ashley Johnson e Troy Baker.

The Last of Us è scritta da Craig Mazin (Chernobyl) e Neil Druckmann (il videogioco The Last Of Us) che ne sono anche i produttori esecutivi. The Last Of Us è una co-produzione Sony Pictures Television con Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad Qizilbash, Carter Swan, e Rose Lam come produttori esecutivi. La serie è prodotta da PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint, e Naughty Dog.

Ciro D’Emilio racconta la sua opera seconda Per niente al mondo

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Ciro D’Emilio racconta la sua opera seconda Per niente al mondo

Protagonista del weekend della 23° edizione del Sudestival, attualmente in corso in Puglia, il regista Ciro D’Emilio presenta in concorso Per niente al mondo, il suo secondo lungometraggio che segue il successo di Un giorno all’improvviso, che già aveva stregato pubblico e critica in occasione della 75° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, dove era stato presentato nella sezione Orizzonti.

D’Emilio torna dunque a raccontare per il cinema, e sebbene, come ci tiene a sottolineare lui stesso, è difficile parlare di stile e linguaggio in merito a un autore al suo secondo film, ci sono sicuramente dei temi e dei punti di interesse che accomunano le sue due opere. La storia di Per niente al mondo ruota intorno a Bernardo (Guido Caprino), un uomo affascinante, di successo, circondato da amici e sempre alla ricerca della sua libertà. Ma nella sua vita tutto cambia quando un giorno viene arrestato con l’accusa di associazione a delinquere.

“Tutto, per me, nasce dalla storia – esordisce D’Emilio – è sempre il primo gigante con cui confrontarmi ed è stata quella che mi ha detto in che forma voleva essere raccontata. Per niente al mondo ha molti punti in comune con Un giorno all’improvviso, ma sono due film molto diversi da un punto di vista strutturale, perché è stata la storia a chiedermelo.”

Come mai hai definito questa storia “semplice ma necessaria”?

“Ci tengo prima a specificare che quando parlo di semplicità, intendo qualcosa che è molto diversa dalla facilità, perché quest’ultima sfugge da ogni tipo di profondità. Invece la semplicità è il risultato di una serie molto complessa di analisi. Quindi è una storia semplice perché si palesava tale, in cui un uomo subisce un’ingiustizia e comincia a combattere con se stesso. Credo ci fosse bisogno di raccontare una storia così, in cui il tema, che è quello della fiducia (e di mancanza di fiducia), è una delle cose che più mi spaventano della società contemporanea. Venir meno alla fiducia, alla deontologia, giornalistica, medica. E ho cercato di mettere sotto una lente di ingrandimento questo concetto.”

Il protagonista del film si auto-determina in base alle conferme che ottiene dall’esterno, vive in una condizione di finzione che gli viene strappata via nel momento in cui il suo status cambia. Come si può tornare a un grado di realtà che ci metta in comunicazione concreta?

“Gli ultimi anni, il COVID-19 hanno soltanto accelerato un percorso che era già avviato. C’è un grado di allontanamento aggregativo altissimo, un grado di disillusione anche in merito a quanto la diversità, se l’uomo riuscirà a riconquistare l’importanza dell’incontro, allora c’è una possibilità di ritrovarci, di salvarci e rinascere. Ma finché penseremo di essere imprescindibili da noi stessi e fare a meno dell’incontro, servendo a noi stessi senza aver bisogno di nessun altro, saremo destinati all’estinzione. Dobbiamo riappropriarci del bisogno del confronto.”

Come hai lavorato con Salvatore Landi, direttore della fotografia di Per niente al mondo?

“Salvatore è stato il compagno d’avventura di Un giorno all’improvviso. Fa parte di quella squadra con cui ho portato quel film a Venezia e che ha lavorato anche in questo viaggio. Con lui abbiamo lavorato su tre linee temporali, in cui da una parte avevamo immagini patinate e riprese morbide ispirandoci a Il Sospetto di Thomas Vinterberg; dopo l’arresto nella prima parte del film abbiamo optato per un cambio di paradigma, abbiamo sporcato l’immagine e usato la macchina a spalla; e poi ancora abbiamo usato le lenti anamorfiche nelle scene ambientate in cella, perché volevamo cambiare il paradigma dell’immagine all’interno dello spazio angusto. Ovviamente volevamo dare alla location del carcere la dimensione di un luogo alternativo. Abbiamo cercato di raccontare un viaggio emotivo di tre linee temporali che potessero raccontare al meglio sia la caduta che il ritorno alla vita.”

The Walking Dead: Daryl Dixon, lo spin-off aggiunge cinque nuovi attori

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La serie spin-off di The Walking Dead The Walking Dead: Daryl Dixon con Norman Reedus ha aggiunto cinque nuovi membri al cast. Anne Charrier (“The Last Deadly Mission”), Eriq Ebanouey (“Fox Hunt”), Laika Blanc Francard (“My Night”), l’esordiente Louis Puech Scigliuzzi e Romain Levi (“The Tunnel”) sono stati tutti scelti come attori regular al fianco del protagonista Reedus e alla già annunciata co protagonista Clémence Poésy.

Il logline ufficiale della serie, attualmente intitolata “The Walking Dead: Daryl Dixon“, afferma che “Daryl (Reedus) arriva sulle sponde della Francia e fatica tenta di ricostruire come ci sia arrivato e perché. La serie segue il suo viaggio attraverso una Francia spezzata ma resiliente mentre spera di trovare un modo per tornare a casa. Mentre fa il viaggio, però, le connessioni che crea lungo la strada complicano il suo piano finale.”

Charrier interpreterà Genet, mentre Ebanouey interpreterà il personaggio di Fallou. Blanc Francard interpreterà Sylvie e Levi sarà Codron. Puech Scigliuzzi interpreterà Laurent. La serie è stata originariamente annunciata a settembre 2020. Attualmente è in fase di riprese in Francia e dovrebbe debuttare su AMC e AMC+ più avanti nel 2023. David Zabel è produttore esecutivo e showrunner, con Scott M. Gimple, Angela Kang, Reedus, Greg Nicotero, Brian Bockrath e Daniel Percival sono anche produttori esecutivi per conto di AMC Studios.

The Walking Dead: Daryl Dixon” doveva originariamente essere interpretata sia da Norman Reedus che da Melissa McBride, che ha interpretato Carol nello show di punta sin dalla prima stagione. Tuttavia, è stato rivelato nell’aprile 2022 che McBride aveva abbandonato il progetto. Tuttavia, Norman Reedus ha recentemente lasciato intendere che McBride potrebbe ancora essere coinvolto.

Questo è  uno dei numerosi spin-off di “Walking Dead” attualmente in lavorazione. Oltre a questo show si attende anche lo spin-off di Maggie-Negan “The Walking Dead: Daryl Dixon” e uno spin-off incentrato su Rick e Michonne. Inoltre, la serie gemella “Fear the Walking Dead” terminerà con la sua ottava stagione. AMC ha anche recentemente mandato in onda l’antologia a episodi “Tales of the Walking Dead” e la serie di due stagioni “The Walking Dead: World Beyond“.

Widows – Eredità criminale: trama, cast e curiosità sul film

Widows – Eredità criminale: trama, cast e curiosità sul film

Con appena quattro lungometraggi in tredici anni, il regista inglese Steve McQueen si è affermato come uno dei più interessanti cineasti del panorama internazionale. I suoi primi tre film Hunger, Shame e 12 anni schiavo si concentrano sul raccontare le ferite del corpo, dell’anima e la ricerca di libertà, per la quale è molto spesso necessario opporsi ai soprusi della legge. Con il suo quarto film, un heist movie puro, McQueen sembra solo apparentemente allontanarsi da queste tematiche, raccontandole invece sotto un punto di vista nuovo. Intitolato Widows – Eredità criminale e uscito nel 2018, anche questo si è affermato come un altro gioiello del regista premio Oscar.

Scritto dallo stesso McQueen insieme a Gillian Flynn, scrittrice nota per aver sceneggiato anche Gone Girl – L’amore bugiardo, il film è basato sull’omonima serie televisiva degli anni Ottanta, in Italia conosciuta come Le vedove. Nel proporre una propria versione di quella storia, McQueen vi inserisce però anche numerose tematiche sociali come la condizione femminile, la corruzione politica e il valore della diversità. Questo suo nuovo film, coerentemente con i precedenti realizzati, si rivela dunque essere un’opera fortemente politica, capace tanto di intrattenere con i canoni del genere quanto di spingere a riflessioni particolarmente profonde.

Widows – Eredità criminale (qui la recensione) conferma dunque il talento di McQueen, il quale trova ancora una volta lo stile giusto per raccontare una storia tematicamente complessa in un modo particolarmente godibile per gli occhi. Per gli amanti del suo cinema e non, si tratta di un film imperdibile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Widows – Eredità criminale

Protagonista del film è Veronica Rawlins, felicemente sposata con Harry. La sua tranquillità, tuttavia, viene tragicamente spezzata quando il marito rimane ucciso durante un tentativo di rapina nei confronti del gangster Jamal Manning. Quest’ultimo si è da poco candidato per il distretto di Chicago contro Jack Mulligan, figlio del politico corrotto Tom, e non è intenzionato a lasciarsi mettere i bastoni tra le ruote. Poiché, oltre alla morte della banda composta da Harry e i suoi uomini, i soldi di Jamal finiscono bruciati in un incendio, egli decide di chiedere un risarcimento proprio a Veronica.

Non potendosi permettere di perdere più di quanto abbia già perso con la morte del marito, Veronica decide di mettere a segno un nuovo colpo, uno che Harry stava preparando e di cui aveva lasciato solo alcuni appunti. Per farlo, deciderà di coinvolgere anche Alice e Linda, anche loro rimaste vedove per lo stesso motivo di Veronica. A loro si unisce poi anche Belle O’Reilly e insieme iniziano ad organizzare il furto. Mettendo da parte le differenze e le tensioni tra di loro, le quattro si troveranno a dover dar prova della loro forza e indipendenza, sconfiggendo quel mondo maschile che sembra volerle tagliare fuori.

Widows - Eredità criminale cast

Widows – Eredità criminale: il cast del film

Ad interpretare Veronica Rawlins vi è la premio Oscar Viola Davis, qui in uno dei suoi ruoli da protagonista più memorabili. Al momento di prepararsi per il ruolo, l’attrice ha ricordato con grande sollievo il momento in cui McQueen le comunicò che avrebbe recitato senza utilizzare parrucche o simili, potendo dunque sfoggiare finalmente i suoi veri capelli. Accanto a lei, nel ruolo di Linda vi è invece l’attrice Michelle Rodriguez. Inizialmente, tuttavia, la Rodriguez non era interessata alla parte, credendo che Widows sarebbe stato un classo film di vendetta. Dopo aver incontrato McQueen, però, cambiò idea e assunse il ruolo. Per prepararsi al ruolo, l’attrice è stata seguita da un insegnante di recitazione, che l’ha aiutata a gestire le scene più emotivamente forti. Cynthia Erivo, attrice e cantante candidata all’Oscar è è Belle O’Reilly.

Ad interpretare il personaggio di Alice vi è invece Elizabeth Debicki, la quale fu fortemente voluta da McQueen dopo che questi la vide recitare a teatro. Poiché l’attrice è alta un metro e novanta, in molte scene la si vede seduta o inquadrata in modo tale da non risultare troppo più alta delle colleghe. Nel film recitano poi Liam Neeson nei panni di Harry Rawlins, mentre Manuel Garcia-Rulfo è Carlos, marito di Linda. Jon Bernthal è Florek Gunner, marito di Alice, mentre Jacki Weaver è la madre di lei, Agnieska. Nel ruolo di Jamal Manning si ritrova Brian Tyree Henry, mentre Daniel Kaluuya è suo fratello Jatemme. In ulimo, Colin Farrel e Robert Duvall recitano nei panni di Jack e Tom Mulligan, entrambi politici di Chicago.

Widows – Eredità criminale: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Widows – Eredità criminale è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 10 febbraio alle ore 21:20 sul canale Rai 2.

Fonte: IMDb

Tár, recensione del film con Cate Blanchett

Tár, recensione del film con Cate Blanchett

Musica, Maestro. Le mani di Lydia Tàr si preparano a orchestrare una storia sospesa tra il reale e l’immaginifico fin dal principio di Tár. Dopo anni di assenza, Todd Field affida a Cate Blanchett e al suo Tár, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2022, il compito di imbastire una partitura musicale in cui si confonderanno i fatti con le insinuazioni, la seduzione e l’oltraggio, e che renderà chiaro che neanche la precisione di un metronomo può scandire perfettamente il tempo di esistenze incerte. Il cast di Tàr comprende anche Noémie Merlant, Nina Hoss, Sophie Kauer, Julian Glover, Allan Corduner e Mark Strong. Tár sarà distribuito negli Stati Uniti il 7 ottobre 2022 da Focus Features.

Lydia Tàr: femminilità musicale

Lydia Tár ha fatto di tutto: rinomata e stimata direttrice d’orchestra e compositrice nel mondo internazionale della musica classica, si presenta come una figura femminile impavida, che protegge il valore dell’ascolto e del sapere che ha faticato a guadagnarsi in gioventù e si trova a rimproverare i giovani per la poca curiosità che dimostrano nel sondare in profondità la materia musicale. Integerrima, esigente, estremamente seducente nella gestualità e grazie al lavoro – fuori dalla scena – del reparto costumi, Lydia è la prima direttrice di un’orchestra a tutti gli effetti, che non figura semplicemente come ospite. Lydia è anche una donna amica delle donne. Ha una collaboratrice fidata, Francesca (Merlant) una compagna con cui condivide anche una figlia (Hoss) e ha fondato un programma di borse di studio per giovani ragazze che studiano in conservatorio.

Lydia Tár deve concludere e registrare la sinfonia che porterà la sua formidabile carriera a nuove vette. La ricerca della melodia perfetta, con i primi accordi e le prime intuizioni che rincorrono Lydia nei modi più disparati durante le giornate, è però ostacolata dall’unico suono persistente nel corso del film: il toc-toc che risuona sulle porte di diverse case berlinesi – non vi diremo quali Lydia abita effettivamente – ma sono tante e diversificate. Il tempo – che Lydia non sa occupare, ma delega, lascia gestire ad altri – è scandito dalle porte che la nostra protagonista decide di aprire o tenere chiuse: sono porte su esistenze femminili, porte che aprono ai fantasmi del passato, a variazioni sul tema della femminilità e con cui Lydia non ha fatto i conti del tutto.

Un’orchestra di prospettive controverse

Una Cate Blanchett in stato di grazia prende a carico con Tár un ruolo per certi versi pionieristico nel “cinema del #metoo”, in cui le caratteristiche del villain cozzano con le responsabilità e l’importanza culturale di un’eroina tanto inquietante quanto coinvolgente. Il punto di vista di Lydia è fermo, rigoroso tanto quanto la sua impostazione professionale, ma inizia a vacillare quando deve scontrarsi con l’Altro, una variabile narrativa che assume molteplici forme: un’esibizione importante, le conseguenze di un rapporto bruscamente interrotto, le prospettive che vengono scritte e cancellate sul pentagramma in un battibaleno.

Per Lydia, la fama e il successo sono assiomi inviolabili, parte fondamentale del suo hic et nunc, che ne sanciscono le velleità autoriali. Ma Lydia non sa che oggi sei icona, domani potresti diventare lo zimbello di Twitter. Le sinfonie classiche che ne incorniciano il ritratto sono vestigia di un passato di tradizioni illustri e frutto di sacrifici e talenti, ascrivibili alla scena musicale europea, totalmente avulse dal sistema di comunicazione social, in cui qualsiasi contenuto può venire modificato prima di essere divulgato, scardinando le prospettive e manipolando la verità dei fatti. Lydia abita luoghi fisici, non virtuali. Conosce il movimento della musica, ma non quello degli utenti social. Ma Lydia è Tár, icona inconoscibile e dalla bussola morale incorrotta e, come tale, deve mantenerne la reputazione. Non c’é tempo per ripensare agli errori del passato, rifuggire dal presente o cercare una soluzione a qualcosa che ormai si reputa irrecuperabile. L’icona va avanti, vive tra e negli strumenti, estensione di un corpo che, realmente, nasconde molte pieghe.

Nell’epoca dell’informazione liquida, il personaggio regredisce a persona, se viene a galla qualcosa che era stato – consapevolmente o meno – nascosto. Cosa rimane di Lydia, se Tàr non c’é più? Qual è l’orchestra di cui ci vogliamo circondare e quali sono gli strumenti che abbiamo deciso di respingere? La risposta di Lydia Tàr vi confonderà, ma Cate Blanchett vi incanterà.

Kristen Stewart sarà protagonista del biopic su Susan Sontag

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Kristen Stewart sarà protagonista del biopic su Susan Sontag

Il prossimo ruolo di Kristen Stewart sarà ancora una volta un ritrarre di una donna influenti nella vita reale. Infatti l’attrice interpreterà Susan Sontag in “Sontag“, che sarà diretto da Kirsten Johnson. Screen Daily ha riportato per primo notizie sul progetto. Il lungometraggio è basato sulla biografia “Sontag: Her Life” di Ben Moser, e sarà scritto per il grande schermo da Johnson e Lisa Kron. Brouhaha Entertainment, con sede nel Regno Unito e in Australia, produrrà il progetto, le cui riprese inizieranno dopo che la Stewart avrà finito i suoi impegni come presidente di Giuria al Festival di Berlino.

Stiamo usando Berlino come momento per dare il via al progetto e fare riprese documentarie di Kristen come capo della giuria e parlarle di come diventerà Sontag“, ha detto Gabrielle Tana, che ha co-fondato Brouhaha Entertainment e è produttore del progetto. “Sarà un dramma, ma con un aspetto documentaristico. Kirsten ha un approccio meraviglioso alla narrazione, e questo ne è il riflesso, quindi userà il documentario in esso.”

Sontag è stata una scrittrice e intellettuale influente che spesso promuoveva idee complesse sui diritti umani e la giustizia sociale in saggi chiari. Il suo lavoro di saggistica, che ha portato alla luce questioni sociali come l’epidemia di AIDS e le critiche alla guerra del Vietnam, è stato spesso oggetto di polemiche.

Kristen Stewart ha recitato in due film biografici di alto profilo negli ultimi anni, tra cui “Seberg” del 2019, in cui interpretava l’attrice Jean Seberg, e “Spencer” del 2021, in cui interpretava la principessa Diana per la quale ha ricevuto una nomination all’Oscar. Oltre a questi ruoli, la Stewart ha anche recitato in una serie recente di film audaci, tra cui il surreale fantascientifico del 2022 “Crimes of the Future” e due progetti molto diversi per il 2020: la commovente commedia romantica lesbica “Happiest Season” e il film sulle creature “Underwater. Questa sarebbe la prima volta che Johnson dirige un dramma dopo due documentari acclamati dalla critica, “Cameraperson” del 2016 e “Dick Johnson Is Dead” del 2020.

1923 in arrivo in Italia da domenica 12 febbraiosu Paramount+

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1923 in arrivo in Italia da domenica 12 febbraiosu Paramount+

Paramount+ presenta in esclusiva 1923, la nuova attesissima serie ideata dal candidato all’Oscar Taylor Sheridan con protagonisti il candidato all’Oscar Harrison Ford e la vincitrice dell’Oscar Helen Mirren, in arrivo in Italia su Paramount+ da domenica 12 febbraio. Nei giorni scorsi, inoltre, Paramount+ ha confermato ufficialmente che la serie è stata rinnovata per una seconda stagione.

1923 introduce una nuova generazione di Dutton guidata dal patriarca Jacob (Ford) e dalla matriarca Cara (Mirren). La serie esplora i primi anni del XX secolo, quando pandemie, siccità storiche e la fine del proibizionismo affliggono le montagne dell’Ovest e i Dutton che le chiamano casa. La prima stagione di 1923 è interpretata anche da Brandon Sklenar, Darren Mann, Michelle Randolph, James Badge Dale, Marley Shelton, Brian Geraghty, Aminah Nieves, Jerome Flynn e Julia Schlaepfer.

Prodotta da MTV Entertainment Studios, 101 Studios e Bosque Ranch Productions, la serie è prodotta dal co-creatore di “Yellowstone” Taylor Sheridan, David C. Glasser, John Linson, Art Linson, Ron Burkle, David Hutkin, Bob Yari e Ben Richardson. 1923 è l’ultima aggiunta al crescente programma di Sheridan su Paramount+, che comprende 1883, MAYOR OF KINGSTOWN, TULSA KING e le prossime serie BASS REEVES, LIONESS e LAND MAN.

About Paramount+

Paramount+ è un servizio globale di streaming video digitale su abbonamento di Paramount che offre una montagna di intrattenimento premium per il pubblico di tutte le età. A livello internazionale, il servizio di streaming offre una vasta libreria di serie originali, spettacoli di successo e film popolari di ogni genere provenienti da marchi e studi di produzione di fama mondiale, tra cui SHOWTIME®, CBS, Comedy Central, MTV, Nickelodeon, Paramount Pictures e Smithsonian Channel™, oltre a una robusta offerta di contenuti locali di prima qualità. Il servizio è attualmente attivo negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia, America Latina, Caraibi, Austria, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Svizzera e Corea del Sud.

The Flash: il teaser poster del film con Ezra Miller!

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The Flash: il teaser poster del film con Ezra Miller!

Instagram presenta il primo teaser poster di The Flash, il film con Ezra Miller che arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film, a cui è stato affidato un reset parziale del DCEU per far confluire le storie nel nascente DCU, vedrà il Velocista Scarlatto confrontarsi con il Cavaliere Oscuro di Gotham, come si vede bene dall’immagine:

Il film The Flash

The Flash arriverà finalmente nelle sale il 23 giugno 2023. Il film vede Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da Justice League. Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Il Signore delle formiche: arriva in prima tv su Sky il film di Gianni Amelio

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Presentato al Festival di Venezia 2022, arriva in prima tv su Sky Il Signore delle formiche, pellicola di Gianni Amelio che ricostruisce il caso Braibanti e il bigottismo dell’Italia degli anni ’60, lunedì 13 febbraio alle 21.15 su Sky Cinema Uno (alle 21.45 anche su Sky Cinema Drama), in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità 4K.

Nel cast Luigi Lo Cascio ed Elio Germano, affiancati dal giovane Leonardo Maltese, al suo debutto al cinema, e da Sara Serraiocco e Anna Caterina Antonacci. La sceneggiatura è di Gianni Amelio, Edoardo Petti e Federico Fava

La trama del film Il Signore delle formiche

Alla fine degli anni 60 si celebrò a Roma un processo che fece scalpore. Il drammaturgo e poeta Aldo Braibanti fu condannato a nove anni di reclusione con l’accusa di plagio, cioè di aver sottomesso alla sua volontà, in senso fisico e psicologico, un suo studente e amico da poco maggiorenne. Il ragazzo, per volere della famiglia, venne rinchiuso in un ospedale psichiatrico e sottoposto a una serie di devastanti elettroshock, perché “guarisse” da quell’influsso “diabolico”. Alcuni anni dopo, il reato di plagio venne cancellato dal codice penale. Ma in realtà era servito per mettere sotto accusa i “diversi” di ogni genere, i fuorilegge della norma. Prendendo spunto da fatti realmente accaduti, il film racconta una storia a più voci, dove, accanto all’imputato, prendono corpo i famigliari e gli amici, gli accusatori e i sostenitori, e un’opinione pubblica per lo più distratta o indifferente. Solo un giornalista s’impegna a ricostruire la verità, affrontando sospetti e censure.

Lunedì 13 febbraio in prima tv alle 21.15 su Sky Cinema Uno (alle 21,45 anche su Sky Cinema Drama), in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità 4K.

Carlos Saura, addio al regista spagnolo, aveva 91 anni

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Carlos Saura, addio al regista spagnolo, aveva 91 anni

Arriva da Deadline la notizia che Carlos Saura, celebre regista spagnolo, è scomparso all’età di 91 anni. Saura è uno dei nomi più noti e prestigiosi della cinematografia iberica, al livello di Luis Buñuel e Pedro Almodóvar.

Ad annunciare la morte è stata l’Accademia del cinema spagnolo, che ha riferito che il regista è morto nella sua casa, circondato dall’affetto dei suoi cari. L’istituzione lo ha descritto come “uno dei più importanti filmmaker nella storia del cinema spagnolo”.

Trai suoi titoli più importanti, ricordiamo Cría cuervos… (1976), La caccia (1966), Frappè alla menta (1967), ¡Ay, Carmela! (1990), La cugina Angelica (1974), In fretta, in fretta (1981) e molti altri che hanno contribuito a formare l’immaginario del suo Paese e a dare all’Europa e al mondo una lettura personale e distintiva della Spagna.

Ritrovarsi in Rye Lane: trailer del film Searchlight Pictures

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Ritrovarsi in Rye Lane: trailer del film Searchlight Pictures

È disponibile il trailer di Ritrovarsi in Rye Lane, film di successo del Sundance targato Searchlight Pictures che debutterà il 31 marzo in esclusiva su Disney+ in Italia.

Dalla regista Raine Allen-Miller, Ritrovarsi in Rye Lane è una commedia romantica che vede protagonisti David Jonsson (Industry, Deep State) e Vivian Oparah (Class, The Rebel), nei panni di Dom e Yas, due ventenni entrambi reduci da brutte rotture, che entrano in sintonia nel corso di una giornata movimentata nel sud di Londra, aiutandosi a vicenda ad affrontare i loro ex da incubo e, potenzialmente, a ritrovare la fiducia nel romanticismo.

Searchlight Pictures, BBC Film e BFI presentano Ritrovarsi in Rye Lane, una produzione DJ Films e Turnover Films. Scritto da Nathan Bryon e Tom Melia e diretto da Raine Allen-Miller, il film è prodotto da Yvonne Isimeme Ibazebo e Damian Jones. Kharmel Cochrane è la direttrice del casting, Olan Collardy è il direttore della fotografia, Victoria Boydell è la montatrice, Anna Rhodes è la scenografa, con i costumi di Cynthia Lawrence-John, le acconciature e il trucco di Bianca Simone Scott e la colonna sonora originale di Kwes. Il film è stato sviluppato con l’assistenza di BBC Film e finanziato da Searchlight Pictures, BBC Film e BFI (che ha concesso i fondi della National Lottery). Gli executive producer sono Eva Yates e Rose Garnett per BBC Film, Kristin Irving per BFI oltre a Sophie Meyer, Paul Grindey e Charles Moore.

Fast and Furious 10, ecco il trailer!

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Fast and Furious 10, ecco il trailer!

Ecco il trailer di Fast and Furious 10, la prima parte dell’ultimo capitolo del finale della saga familiare di Torello.

Fast and Furious 10, quello che sappiamo

Vi ricordiamo che Fast X (Fast and Furious 10) non sarà più diretto da Justin Lin come annunciato in precedenza. Confermati nel cast al momento ci sono Nathalie Emmanuel nei panni di Ramsey, Vin Diesel come Dominic Toretto, Michelle Rodriguez che riprende i panni di Letty Ortiz, Jordana Brewster, Tyrese Gibson, Ludacris, Helen Mirren e Sung Kang che riprende il suo ruolo di Han. Tra le new entry, Jason Momoa nel ruolo del villain e Brie Larson.

Fast X  (Fast and Furious 10) è diretto dal  regista di Transporter  Louis Leterrier, che ha assunto il ruolo di Justin Lin dopo che Lin ha improvvisamente abbandonato il progetto a causa di differenze creative. Il film è scritto da Lin e Dan Mazeau, con Lin ancora impegnato come produttore.

Vin Diesel , Tyrese Gibson, Michelle Rodriguez, Brie Larson, Ludacris, Nathalie Emmanuel, Sung Kang e Scott Eastwood riprenderanno i rispettivi ruoli nel film. Il decimo capitolo includerà anche le aggiunte dei nuovi arrivati ​​in franchising Jason Momoa (Aquaman), Daniela Melchior (The Suicide Squad), Brie Larson (Captain Marvel) e Alan Ritchson (Reacher), con Momoa che dovrebbe interpretare l’antagonista.

Till, la recensione del film con Danielle Deadwyler

Till, la recensione del film con Danielle Deadwyler

“Per non dimenticare”. Una frase che si sente spesso quando si parla dell’Olocausto e che prendiamo in prestito per introdurre Till, il nuovo film di Chinonye Chckwu. La regista sceglie di tornare in sala con una storia vera che scosse l’America degli anni ’50. Nel 1955 un bambino afroamericano, Emmett Till, fu linciato, torturato e ucciso per motivi razziali nel Mississippi, e poi gettato in un fiume dove fu ritrovato qualche giorno dopo completamente sfigurato. Till, lo diciamo subito, è una storia dolorosa, pesante e purtroppo ancora attuale.

Eppure, nonostante l’impatto emotivo forte, questa pellicola diventa necessaria in una società ancora non del tutto guarita dal razzismo. L’omicidio di Emmett Till è un fardello di cui l’America si dovrà per sempre fare carico, ma grazie al quale ad oggi gli afroamericani possono vantare diritti e libertà che quel periodo storico aveva loro negato. L’attivismo di Mamie Till e la sua lotta per la giustizia hanno fatto nascere un movimento che portò all’approvazione di quello che si conosce come Civil Rights Act del 1957. Till è in sala dal 16 febbraio.

Till, la trama

1955. Mamie (Danielle Deadwyler) e suo figlio Emmett (Jalyn Hall) vivono una vita tranquilla a Chicago, dove il colore della loro pelle sembra essere quasi tollerato. La situazione però è molto più grave a Sud, in particolare nel Mississippi, dove il quattordicenne è mandato per un periodo da zii e cugini. Seppur Mamie sia dubbiosa su questo viaggio, viene convinta da sua madre Alma (Whoopi Goldberg) e così Emmett arriva nella cittadina di Money per trascorrere una bella vacanza in famiglia.

I problemi arrivano quando, dopo una giornata nei campi di cotone, il ragazzo si reca con i cugini in un negozio di alimentari e incontra una donna bianca, alla quale fa un fischio di apprezzamento. Tre giorni dopo, il marito di lei si reca a casa dei Mobley e rapisce Emmett, il quale verrà ritrovato morto nel fiume Tallahtchie. La violenza usata dai suprematisti bianchi contro il quattordicenne sfigurato e linciato, porterà Mamie a diventare attivista nel Movimento per i diritti civili degli afroamericani.

Una forte rappresentazione del dolore

Non si può iniziare a parlare di Till senza fare questa premessa: il titolo confonde. Chukwu ha ben chiaro ciò che vuole portare sullo schermo e non è il coraggio di una madre, come si legge all’inizio, bensì il dolore e la disamina del lutto. Questi gli elementi da cui si parte e che costituiscono la cifra dominante di tutto il film. Till, sin dalla prima inquadratura, sceglie come mostrare al suo spettatore la sofferenza di cui si fa consapevole portatore, e che lo accompagnerà fino ai titoli di coda. Lo fa costruendo un doppio rapporto con la protagonista Mamie: intimo e, quando necessario, distaccato. Per permettere una completa identificazione e, al tempo stesso, un riguardo verso la storia che sta raccontando, la regista si focalizza totalmente sul filmico, al quale affida il compito di condurci nel tormento di Mamie.

Essa comincia il racconto dosando da subito i movimenti di macchina, con una cura al dettaglio che non lascia spazio a interpretazioni. Ogni frame è calibrato, ogni angolatura ponderata, in un’operazione attenta e quanto più meticolosa possibile. Conosciamo il cinema come universo sfaccettato in grado di essere sia abile affabulatore che impeccabile trasposizione del reale, e Till è proprio su quest’ultimo aspetto che gioca il suo discorso narrativo. Il focus, in questo caso, è sulla donna in quanto madre. Mamie è seguita con cautela per tutta la durata del film; la macchina da presa considera i suoi tempi e i suoi spazi per non restituire la spettacolarizzazione del dolore ma il totale rispetto per esso.

Degna di nota la sequenza in cui Mamie scopre la morte del figlio Emmett. Una carrellata lentissima in avanti ne mostra il viso sconvolto, soffermandosi sul suo sguardo per pochi secondi. La drammaticità della scena ha già raggiunto il suo picco massimo senza che il dialogo o un musica di commento arrivino per corroborarlo. Dopo aver catturato quel sentimento, con una Deadwyler magistrale, una carrellata all’indietro riprende Mamie di spalle, per lasciarle la privacy di cui necessita. La regista decide così di fotografare solo l’accaduto, anche quando si tratta di momenti di maggior pathos: non conta quanto ci si soffermi su quello strazio, ma come questo riesca a scuotere nell’immediato grazie alla potenza di poche ma giuste immagini.

Il mea culpa di Hollywood

Till, dietro la tragica vicenda che colpì la famiglia Bradley, si impregna di tematiche ancora purtroppo contemporanee. Quella dalla risonanza più forte è il razzismo: nel contesto storico in cui il film si svolge, gli afroamericani non avevano alcun diritto, i bianchi si imponevano politicamente e socialmente. È il tema su cui Chuckwu si sofferma di più, proprio perché fa da cornice e da motore scatenante alla storia. La regista non si fa scrupoli ad esporre la condizione limitante e remissiva delle persone di colore, insistendo su quell’odio che si diffondeva in maniera insensata, proprio come un virus, tra la popolazione americana.

L’omicidio di Emmett, per volere di Chuckwu, ci ricorda quanto in realtà gli americani non siano stati poi così tanto diversi dai nazisti all’epoca della Seconda Guerra Mondiale. La domanda che sorge, mentre si osserva il corpo linciato e il viso malridotto del quattordicenne, è questa: qual era la differenza con i tedeschi? Un ennesimo bagno di vergogna di Hollywood per quel che è stato e per quel che, seppur in forma più lieve, ancora è. La storia non si può cambiare, ma insistere su alcuni temi è necessario per cercare di spingere sempre più al margine un’ideologia cieca.

Till, perciò, vuole essere ennesima testimonianza di un odio basato sull’ego degli uomini, sulla loro credenza di essere superiori ad altri solo perché in una posizione di vantaggio, e sulla loro brama continua di potere. Till è un film che non cambia mai tono, se non nelle ultime battute in tribunale, in cui il dramma si sostituisce alla lotta per la giustizia e per i propri diritti. Un mea culpa fra i tanti che il cinema sente di dover ancora fare, nonostante non basti questo a cancellare quel che è stato.

To Leslie, recensione del film con Andrea Riseborough

To Leslie, recensione del film con Andrea Riseborough

To Leslie, il piccolo film indipendente di Michael Morris, che ha incassato solo 27.000 dollari al botteghino, ha fatto notizia nelle ultime settimane per la sua campagna inusuale per arrivare agli Oscar. Cate Blanchett ha elogiato la grandiosa interpretazione della protagonista Andrea Riseborough mentre è stata premiata per il suo film Tár ai Critics’ Choice Awards 2022. Edward Norton ha scritto un intero thread su Twitter sulla sua interpretazione “fisicamente straziante” e Kate Winslet ha definito la performance della Riseboroughla più grande interpretazione femminile sullo schermo che abbia mai visto in vita mia“.

Forte di questo consenso da parte di illustri colleghi, Andrea Riseborough si è assicurata una nomination come miglior attrice protagonista agli Oscar 2023, notizia inaspettata che ha fatto parecchio discutere e ha portato l’Academy ha effettuare un’analisi circa le tattiche adottate per la campagna del film, che hanno “suscitato preoccupazioni“, ma senza ritirare la candidatura alla Riseborough, come inizialmente si temeva.

To Leslie, la trama: una vittoria sfortunata

Quando si è resa conta di aver vinto 190.000 dollari alla lotteria, Leslie (Andrea Riseborough) sapeva che la sua vita stava per cambiare per sempre. E così è stato, ma non nel modo in cui si aspettava. La storia di To Leslie di Michael Morris comincia esattamente sette anni dopo la grande vincita di Leslie quando, dopo aver dilapidato tutti i soldi, la donna è sola, trasandandata, sprofondata nell’alcool e sta per essere cacciata dalla sua nuova casa: uno squallido motel sul ciglio dell’autostrada del Texas occidentale.

Non sapendo a chi rivolgersi, Leslie chiede un appoggio al figlio che aveva abbandonato anni prima, il diciannovenne James (Owen Teague), che sembra subito a disagio per la sua presenza. Sa bene che, quando la mamma viene a trovarlo, significa che qualcosa è andato storto. Per la prima volta riusciamo a capire cosa è successo ai soldi di Leslie quando James stabilisce le regole di base per il suo soggiorno. Non puoi restare qui per sempre, dice, e soprattutto non devi bere. Quest’ultima richiesta si rivela un po’ eccessiva per Leslie, che finisce rapidamente per tornare in strada. Non avendo più alternative, torna a malincuore nella sua squallida città natale. Lì si imbarca in un’odissea cupa e straziante che la costringe a confrontarsi con le realtà opprimenti dell’alcolismo, del senso di colpa e del rimpianto.

Andrea Riseborough in To Leslie

La complessità caratteriale di Leslie

Il viaggio di Leslie è allo stesso tempo intimo, doloroso e malinconico, caratteristiche accentuate dalla fotografia di Larkin Seiple, che assume la forma di un cupo diario di viaggio. Quando si realizza un ritratto ravvicinato di due ore delle sofferenze raccapriccianti di un tossicodipendente, è difficile non risultare condiscendenti o fin troppo sentimentali, Ma To Leslie non cade in questa trappola. Non si tratta infatti della solita storia di disagio di una classe inferiore. Per la maggior parte del film, Leslie non si comporta come ci aspettiamo. Usa costantemente la sua arguzia e la sua sagacia per togliersi dalla strada, ma si rifiuta di agire in modo da rimanerne fuori. Che cosa vuole esattamente Leslie? È difficile dirlo ma, qualunque cosa sia, la desidera con tutto il cuore.

La rinfrescante complessità della protagonista di To Leslie è sostenuta dalla notevole interpretazione della Riseborough, che può essere ritenuta a pieno titolo una delle migliori dell’anno. In ogni assordante primo piano, l’attrice trasmette una complessa sequenza di emozioni. La cinepresa si concentra sulle sue reazioni quando James è coinvolto in una rissa nel corridoio del suo appartamento; il volto di Leslie comunica paura, scongiuro e senso di colpa, il tutto in pochi secondi. Più tardi, quando chiede all’affascinante sconosciuto al bar di dirle che è una brava persona, la sua espressione è contemporaneamente di vergogna, frustrazione e speranza.

Leslie è “l’evento”

Invece di costruire la sceneggiatura attorno a un grande evento catartico (scoprire cosa ha fatto Leslie per sperperare i suoi guadagni al lotto, per esempio, o magari un alterco epico), il film di Michael Morris ci assicura in ogni frangente che è Leslie – con tutti i suoi difetti e le sue incoerenze – ad essere l’evento. Questo non significa che la storia funzioni sempre. Un gran numero di drammi sulla povertà della classe operaia e dell’America centrale ha già fatto questo lavoro. A volte si ha l’impressione che si tratti di un film ripetitivo: c’è la caduta in disgrazia; c’è il momento in cui si tocca il fondo; c’è il monologo in cui la protagonista si rende conto che deve rimettersi in sesto; c’è il salvatore che ha pietà dell’eroe sfortunato e gli offre una piattaforma per risorgere. I punti fermi sono tutti presenti e ben definiti.

Ma To Leslie fa qualcosa di leggermente diverso: non c’è nessuna sdolcinatezza. Leslie è un disastro, sì, ma lo è anche il mondo che la circonda. Dutch (Stephen Root) e Nancy (Allison Janney) sono persone sinceramente arrabbiate e amareggiate, prive di qualsiasi empatia, che creano un ambiente ostile in cui Leslie non può avere alcuna speranza di guarire. Gli amici di James, lungi dal cercare di aiutare la madre, ne favoriscono il comportamento. Un gran numero di uomini moralmente falliti si avvicinano a Leslie nei bar, individuando una preda facile, e tentano di rimorchiarla con battute da far accapponare la pelle, come “io, tra un’ora“, quando lei chiede loro cosa ci trovino in lei. Non c’è un mondo da favola, non ci sono valori americani di provincia in mostra. Piuttosto che un semplice arco di redenzione, Leslie deve rialzarsi e cadere in diverse occasioni prima che le cose inizino ad andare anche solo leggermente nella sua direzione.

Una scena di To Leslie

Un’interpretazione da Oscar?

Al centro del realismo di To Leslie c’è il personaggio stesso. Il modo in cui la Riseborough affronta il personaggio è assolutamente privo di vanità e il regista Michael Morris non si tira indietro nel mostrare quanto Leslie possa essere crudele e rapace, ma prova anche una profonda empatia nei suoi confronti. La riprende attraverso la grana dello skyline texano, la spinge nelle viscere della società in cui vive – attraverso motel e lavanderie a gettoni, bettole e binari ferroviari – ma per tutto il tempo è determinato a mantenere la sua umanità. La cinepresa riesce sempre a individuare i momenti in cui Leslie si sente di nuovo umana, e questo basta a mantenere alto il livello di coinvolgimento dello spettatore. Raccontare la storia di una protagonista innegabilmente imperfetta senza offrire molti commenti al riguardo è di per sé un’impresa eroica: forse è proprio Morris ad aver vinto la lotteria assicurandosi Andrea Riseborough come Leslie.

Tramite Amicizia, recensione del film di e con Alessandro Siani

Tramite Amicizia, recensione del film di e con Alessandro Siani

Dopo Il giorno piu bello del mondo e Chi ha incastrato Babbo Natale, dal 14 febbraio al cinema Tramite Amicizia, il sesto film di Alessandro Siani, che si fa di nuovo in tre: è regista, attore e sceneggiatore, assieme a Gianluca Ansanelli, di una commedia su amicizia e solitudine.

Tramite Amicizia, la trama

Lorenzo Monaco, Alessandro Siani, fa l’amico a noleggio presso la sua agenzia, Tramite amicizia, appunto. Interviene a pagamento ogni volta che qualcuno ha bisogno di un amico e non sa a chi rivolgersi. Un giorno sua cugina Filomena, Maria Di Biase, e il marito Ernesto, Yari Gugliucci, coi quali vive, gli comunicano che Ernesto sta per essere licenziato, poiché l’azienda dolciaria per cui lavora sarà presto ceduta in mani straniere. Il titolare dell’azienda, l’industriale Alberto Dessè, Max Tortora, è infatti un uomo solo, stanco e disilluso. Ecco allora che il mestiere di Monaco torna utile. Fingerà di diventare amico di Dessè per convincerlo a non vendere. Ad aiutarlo nel portare avanti il piano, Filomena e Maya, Matilde Gioli, una ragazza conosciuta per caso, che vive alla giornata ed è in cerca di un’opportunità.

Una commedia sull’amicizia, per San Valentino

Iniziamo col dire che chi si aspetta una commedia romantica, vista l’uscita il 14 febbraio, giorno di San Valentino, rimarrà deluso. Tramite Amicizia, infatti, è piuttosto un film sulla solitudine ai tempi dei social e delle connessioni. Un film sull’amicizia, come suggerisce il titolo, non esattamente accattivante. Vi è qualche cenno all’amore qua e là, ma il tema non è mai al centro. L’inevitabile innamoramento tra il protagonista e la bella e stravagante Myriam cala dall’alto a un certo punto della narrazione, viene risolto con una o due scene, un paio di battute, risultando così giustapposto. C’è anche un vecchio amore vagheggiato e la tenera vicenda parallela dell’anziano signore interpretato da Pippo Santonastaso. Si tratta però, solo di cenni.

Oltre la quarta parete

alessandro siani e matilde gioli seduti sul divanoCon Tramite Amicizia Siani vuole proporre una riflessione sociologica allo spettatore. L’obiettivo appare forse troppo ambizioso per un attore e regista a spiccata vocazione comica e rischia di sviarlo dall’intento principale di intrattenere e divertire il pubblico. Siani tenta comunque l’impresa, rivolgendosi direttamente in camera, guardando lo spettatore dritto negli occhi, con un espediente difficile da utilizzare, che non aggiunge nulla al film, se non un carattere eccessivamente didascalico. Abbattere la quarta parete è rischioso, e Siani dimostra di non possedere la maestria necessaria per farlo con eleganza ed efficacia.

Una scrittura sciatta e meccanica

Il problema principale di Tramite Amicizia è però la scrittura. La sceneggiatura, curata dallo stesso Alessandro Siani con Gianluca Ansanelli, procede in maniera meccanica, con presupposti e risvolti spesso scarsamente plausibili, ma Siani sembra non preoccuparsene, convinto che la sua verve comica possa sostenere il film, affiancata di volta in volta da quella di Max Tortora o di Maria Di Biase – già nota con il duo Nuzzo e Di Biase. La cosa importante è far procedere la trama. L’attore e regista, poi, non rinuncia a richiami al mondo della favola, come mostra la parabola dell’imprenditore Dessè, inaridito e chiuso ai rapporti umani, che dopo alcuni incontri avrà un’evoluzione largamente prevedibile. Siani però, punta soprattutto sulle gag, sul dialetto napoletano, anche esasperato in una chiave che vorrebbe essere autoironica, ma finisce per essere autoreferenziale. Purtoppo, le gag che possono funzionare a teatro, spesso non funzionano altrettanto al cinema, o non sono sufficienti a determinare la riuscita di un film, che ha ben altre esigenze.

Poche risate inTramite Amicizia

Infine, per un attore e regista che punta tutto sulla comicità, il film lascia con l’amaro in bocca, perché le battute, come la comicità di situazione, risultano scontate e ripetitive, non riescono davvero a divertire. Così, il film non avvince. Novanta minuti sembrano lenti a trascorrere, nonostante discrete caratterizzazioni offerte da Tortora e Gioli. Nel cast anche Cecilia Dazzi, Debora Villa, Pippo Santonastaso e Teresa Del Vecchio. È la scrittura dei personaggi, come detto, a non consentire agli attori di esprimersi al meglio. Siani si autocelebra ma non cattura il pubblico. Gioverebbe certo un team di sceneggiatura più solido e creativo, che sapesse costruire storie verosimili e coinvolgenti, non solo contenitori di gag comiche, a volte anche forzate. Tramite Amicizia delude, essendo un lavoro che lascia assai poco allo spettatore e neppure lo diverte come ci si aspetterebbe.

Dove e quando vedere Tramite Amicizia

Prodotto da Fulvio e Federica Lucisano, Tramite Amicizia arriva al cinema dal 14 febbraio.

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