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Aldo, Giovanni e Giacomo sul set del nuovo film Il più bel giorno della nostra vita

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Dopo il successo di Odio l’Estate Aldo, Giovanni e Giacomo tornano al cinema con una nuova commedia corale, in uscita a Natale prossimo, con Il più bel giorno della nostra vita per la regia di Massimo Venier.

Nel cast del film Il più bel giorno della nostra vita, troviamo anche Antonella Attili, Elena Lietti, Lucia Mascino, Margherita Mannino, Giovanni Anzaldo, Pietro Ragusa e Roberto Citran.

Il più bel giorno della nostra vita, la trama

In una grande villa sul lago di Como tutto è pronto per celebrare il matrimonio di Elio e Caterina. Sarà il giorno più bello della loro vita e anche di quella dei loro genitori, soprattutto dei rispettivi padri, Giacomo e Giovanni. I due si conoscono dai tempi della scuola e hanno condiviso tutto: l’azienda di famiglia – la Segrate Arredi – gli affetti, le vacanze… Il matrimonio dei figli rappresenta il suggello più emozionante alla loro fraterna, indissolubile amicizia. Per questo non hanno badato a spese: tre giorni di festeggiamenti, un Cardinale a celebrare le nozze, vini di pregio, chef stellati… E a dirigere il tutto, un costosissimo maître che si fa chiamare “il Riccardo Muti del catering”.

Peccato che insieme a Margherita, l’ex moglie di Giovanni nonché madre della sposa, arrivi al matrimonio anche Aldo, il suo nuovo compagno. Simpatico, espansivo e soprattutto casinista in sommo grado, il nuovo arrivato si abbatte sul matrimonio come un tornado, infilando una serie di gaffes e incidenti esilaranti ma soprattutto costosissimi. Giacomo e Giovanni provano ad arginarlo in tutti i modi, ma sotto i colpi di Aldo si aprono delle crepe da cui affiora un malessere nascosto, destinato a mettere in discussione l’amicizia tra Giovanni e Giacomo, i loro matrimoni e non solo. E che costringerà tutti a fare i conti con i propri dubbi e con il coraggio che ci vuole per concedersi la felicità.

Soggetto e sceneggiatura DAVIDE LANTIERI, MICHELE PELLEGRINI, MASSIMO VENIER, ALDO GIOVANNI e GIACOMO, una produzione AGIDI DUE in associazione con MEDUSA FILM realizzata da AGIDI DUE , distribuzione MEDUSA FILM.

Paramount+ arriverà in Italia il prossimo settembre

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Paramount+ arriverà in Italia il prossimo settembre

Paramount+, il servizio streaming di Paramount Global (NASDAQ: PARA, PARAA) arriverà in Italia il prossimo settembre. L’espansione del servizio SVOD non si ferma all’Italia ma coinvolgerà anche Francia, Germania, Svizzera, e Austria dove Paramount+ arriverà a dicembre.

Siamo entusiasti di annunciare l’arrivo di Paramount+, il nostro servizio streaming, in Italia. E siamo orgogliosi di presentare al pubblico l’offerta di titoli disponibili, un’integrazione perfetta tra contenuti globali, quali Scream e il franchise Star Trek, e contenuti locali disponibili al lancio come Circeo, 14 giorni, Corpo Libero e più avanti Miss Fallaci. Un’offerta forte e strutturata composta di cinema, serie, prodotti originali di MTV, grandi titoli per bambini e famiglie che fanno capo a Nickelodeon e documentari che si rivolge a un pubblico vasto ed eterogeneo facendo leva su prestigiosi Paramount+ Original tra cui The Offer, The First Lady e Tulsa King” – commenta Jaime Ondarza, EVP & South EMEA Hub Leader, Head of Streaming Southern Europe, Latin America, MIddle East & Africa – “Il lancio di Paramount+ in Italia rafforza il nostro posizionamento nel segmento dello streaming, arricchendo e completando il nostro vasto ecosistema che vanta così due piattaforme OTT e i nostri canali lineari, pay e FTA”.

Oltre 8.000 ore saranno disponibili al lancio e molte novità e contenuti esclusivi, con il meglio dell’intrattenimento internazionale e delle produzioni italiane originali: grazie a Paramount+, a partire da settembre gli utenti italiani avranno una porta di accesso privilegiata ad una libreria illimitata di contenuti premium di respiro internazionale pur con una forte connotazione locale; tra nuove grandi produzioni in anteprima e film e serie tv tra i più attesi, Paramount+ arriverà per assecondare davvero tutti i gusti, con contenuti adatti a tutta la famiglia.

Una MONTAGNA di produzioni di altissima qualità

Dal prossimo settembre è in arrivo una montagna di produzioni di altissima qualità dal mondo cinema a quello delle serie tv, con contenuti scripted e unscripted, serie di animazione, show d’intrattenimento e documentari: grandi esclusive italiane, dagli Stati Uniti e dal mondo, ma anche film cinematografici in anteprima e in esclusiva SVOD.

Tra gli attesissimi titoli italiani in arrivo, Circeo: la serie prodotta da Cattleya in collaborazione con VIS, Paramount+ e RAI Fiction che ripercorre tutte le fasi del processo seguito al terribile caso di cronaca del 1975, raccontando quanto abbia cambiato radicalmente la società italiana dell’epoca e contribuito alla lotta per i diritti delle donne. La serie ha come protagonista Greta Scarano nei panni di Teresa Capogrossi, un avvocato che si batte con convinzione per la riforma della legge sulla violenza sessuale e che prenderà le difese di Donatella Colasanti, (interpretata dalla giovanissima Ambrosia Caldarelli), cercando non soltanto di vincere il processo ma anche di cambiare la legge. La serie, tratta da un’idea di Flaminia Gressi e da un soggetto di serie di Flaminia Gressi e di Lisa Nur Sultan, è scritta dalle due autrici insieme a Viola Rispoli e diretta da Andrea Molaioli. Vede, tra i suoi interpreti, anche Angelo Spagnoletti, Pia Lanciotti, Enrico Ianniello, Francesca Antonelli, Benedetta Cimatti e Guglielmo Poggi.

In arrivo anche le esclusive produzioni italiane firmate Paramount+ Original, come la commedia romantica 14 giorni, scritta e diretta da Ivan Cotroneo, presentata in anteprima all’ultimo Torino Film Festival, che racconta la storia di una coppia, Marta (Carlotta Natoli) e Lorenzo (Thomas Trabacchi): una casa, una crisi esplosiva e due settimane di clausura forzata.

La serie Corpo Libero, una coproduzione Indigo Film e Network Movie, in coproduzione con ZDFneo, in collaborazione con Rai Fiction e Paramount+, in associazione con All3Media International Limited: l’avvincente thriller tratto dall’omonimo libro di Ilaria Bernardini e scritta con Chiara Barzini, Ludovica Rampoldi e Giordana Mari, segna l’esordio alla regia di fiction di Cosima Spender e Valerio Bonelli, gli autori della docuserie SanPa. Ambientata nel mondo della ginnastica artistica, la serie si inserisce perfettamente nel genere teen drama, portando innovazione, originalità e alta qualità.

Nel 2023, prodotta da VIS e Minerva Pictures in associazione con Red String, arriverà Miss Fallaci, la serie Paramount+ Original dedicata ad una delle più grandi protagoniste del giornalismo italiano e internazionale, che racconterà con ironia e irriverenza le esperienze della giovane reporter Oriana Fallaci nelle New York e Hollywood di fine anni ’50, prima che diventasse la prima donna italiana inviata di guerra e una famosa scrittrice conosciuta in tutto il mondo, con più di 20 milioni di copie vendute globalmente.

Anche Bosé sarà disponibile su Paramount+: la nuova serie biopic in sei puntate sulla vita del cantante e attore spagnolo prodotta da Shine Iberia, Banijay Iberia ed Elefantec Global per VIS.

Le stelle INTERNAZIONALI del firmamento Paramount arrivano in Italia

Le stelle più luminose brillano nel cielo di Paramount+: gli attori più acclamati, gli show di maggior successo, i contenuti più esclusivi Paramount+ Original e le produzioni internazionali di SHOWTIME, Paramount Pictures, Comedy Central, MTV, Nickelodeon, NickJr e Smithsonian. Tutti in unico posto. Il nuovo servizio di streaming di Paramount renderà disponibili al proprio pubblico alcuni dei più celebri franchise al mondo come Star Trek, South Park e gli MTV Shores, gli show preferiti dai bambini (e dalle loro famiglie) come SpongeBob SquarePants, PAW Patrol e tanti nuovi Original basati sui personaggi più amati di Nickelodeon.

Paramount+ Original

Da settembre arrivano finalmente in Italia i tanto attesi contenuti internazionali targati Paramount+ Original. Sulla nuova piattaforma saranno disponibili titoli imperdibili come The Offer, la miniserie statunitense con Miles Teller e Juno Temple che porterà gli spettatori nel dietro le quinte del cult Il Padrino e Jerry & Marge Go Large la commedia con protagonisti Bryan Cranston e Annette Bening. Tra le tante altre novità previste, 1883, nuova serie western ideata da Taylor Sheridan e prequel di Yellowstone e Grease: Rise of the Pink Ladies, il prequel dei celebri film di Grease, basato sull’omonimo musical di Jim Jacobs e Warren Casey. In arrivo anche due nuove serie dall’universo Star Trek: Star Trek: Strange New Worlds e Star Trek: Prodigy, la nuova serie Paramount+ Original in 3D animation dedicata al pubblico più giovane.

Nel corso dell’autunno, arriveranno su Paramount+ anche l’imperdibile spy drama in 8 episodi Rabbit Hole, con protagonista Kiefer Sutherland, che interpreta un maestro dell’inganno nel mondo dello spionaggio aziendale, incastrato per omicidio da forze potenti con la capacità di controllare la popolazione; e Tulsa King, il crime drama con Sylvester Stallone nel ruolo di un boss mafioso. Sarà poi la volta di un’altra serie ideata da Taylor Sheridan, 1932: prodotta da MTV Entertainment Studios e 101 Studios, la serie sarà incentrata sulla famiglia Dutton durante il periodo dell’espansione occidentale, il proibizionismo e la Grande Depressione e avrà come protagonisti Helen Mirren e Harrison Ford.

Nell’autunno di Paramount+ è previsto finalmente anche l’arrivo delle nuove esclusive produzioni firmate SHOWTIME

In aggiunta ai contenuti Paramount+ Original sulla piattaforma saranno disponibili anche le nuove esclusive produzioni firmate SHOWTIME come First Lady, l’emozionante serie dedicata a tre iconiche first lady della storia degli Stati Uniti, con un cast davvero d’eccezione. Protagoniste della serie saranno infatti Viola Davis, già premio Oscar come miglior attrice non protagonista per il suo ruolo in Barriere, nei panni di Michelle Obama, Michelle Pfeiffer, attrice di fama internazionale che interpreterà Betty Ford e Gillian Anderson che invece vestirà i panni di Eleanor Roosevelt. Tra gli altri contenuti in arrivo firmati SHOWTIME anche American Gigolò la serie basata sull’omonimo film, Super Pumped: The Battle for Uber, con Joseph Gordon-Levitt e Uma Thurman, e The Man Who Fell to Earth, attesissima serie TV tratta al romanzo di Walter Tevis che ha già dato vita all’omonimo film del 1976 con David Bowie. Tra le novità del genere comedy, non mancherà I Love That for You.

Tra gli altri titoli SHOWTIME presenti su Paramount+ anche la serie TV super acclamata HALO, con la star di American Gods Pablo Schreiber, Natascha McElhone’s e Kiki Wolfkill.

Kids & Family

Su Paramount+ l’intrattenimento per bambini e famiglie è garantito e illimitato: tante produzioni dedicate ai più piccoli per intrattenerli, farli divertire e apprendere al tempo stesso, con alcuni dei titoli più in voga del momento e nuove produzioni inedite. Da settembre in arrivo: il revival della serie iCarly con l’attrice Miranda Cosgrove, la nuova serie animata Big Nate, il reboot dei Rugrats e Due Fantagenitori: ancora più fanta, una nuova serie in tecnica mista, live action e animazione, tratta dalla storica serie animata di Nickelodeon. Ad arricchire l’offerta anche i film dedicati a tutta la famiglia come PAW Patrol: Il film, diretto da Cal Brunker, il secondo lungometraggio che vede protagonisti i cuccioli dotati di superpoteri dell’omonima serie TV per bambini, ma anche Clifford – Il grande cane rosso, Rumble e prossimamente anche Sonic 2.

Film Blockbuster

Con Paramount+, gli utenti avranno accesso illimitato ai film che hanno fatto la storia del cinema e ai titoli più recenti che dopo il grande successo di pubblico in sala saranno in esclusiva sulla piattaforma: tra le pellicole in programma nei prossimi mesi anche Scream 5 e molte altre. Non mancheranno inoltre grandi classici iconici come Grease, Il Padrino, e le saghe di Star Trek, Top Gun e Transformers.

International Originals

Paramount+ ha anche annunciato oggi il suo investimento in contenuti internazionali con una serie di Original che debutteranno in tutto il mondo, un primo passo verso il piano dello streamer di commissionare 150 contenuti originali internazionali entro il 2025.

Oltre ai suoi contenuti globali, infatti, Paramount+ offre una vasta gamma di programmi premium di origine locale per rivolgersi a ogni tipologia di pubblico in tutti quei mercati in cui il servizio è disponibile. Tutti i contenuti locali di forte impatto potranno così debuttare anche negli altri paesi, a testimonianza della forte connotazione glocal della nuova piattaforma. Gli Original saranno prodotti in collaborazione con VIS, lo studio internazionale di Paramount, una divisione della vasta rete mondiale di studios che si estende in più di 20 paesi.

Tra i contenuti locali di altri paesi che debutteranno in tutti i Paesi, inclusa l’Italia, troviamo i seguenti titoli: Murder of God’s Banker (internazionale): docuserie prodotta da Creative Chaos in associazione con VIS racconta l’omicidio del banchiere italiano Roberto Calvi, il cui corpo viene trovato appeso a un ponte di Londra. Inizialmente dichiarato un suicidio, si scopre in seguito che molti volevano la morte di Calvi, che aveva presieduto al crollo di una grande banca italiana il cui maggiore azionista era il Vaticano. Debutterà in esclusiva su tutte le piattaforme internazionali

MASK: Marie Antoinette Serial Killer (Francia): è una serie thriller fantasy per ragazzi (8 ore complessive) creata e realizzata dagli sceneggiatori Beth Tapper e Mitch Watson. Leila Smith (Lockout, Hitman, Find Me in Paris) è anche produttrice esecutiva della serie. Basata sul romanzo “Marie Antoinette Serial Killer” (2013) dell’autrice Katie Alender, la serie è incentrata su quattro giovani ragazze di Toledo, Ohio, in vacanza a Parigi. Mentre esplorano il lato più pericoloso della città, si ritrovano coinvolte personalmente in una misteriosa serie di omicidi. L’assassino potrebbe essere il fantasma della defunta regina Maria Antonietta? Attualmente in fase avanzata di realizzazione, la serie è prodotta dalla Cottonwood Media (David Michel, Cécile Lauritano e Zoé Carrera Allaix) e da VIS. Debutterà in esclusiva su Paramount+ in Francia e su tutti gli altri mercati internazionali.

A Thin Line – Una linea sottile (Germania): le sorelle gemelle “hacktiviste” Anna (Saskia Rosendahl) e Benni (Hanna Hilsdorf) hanno un unico scopo, quello di denunciare le malefatte ambientali con ogni mezzo. Ma quando il loro hacking in un server governativo porta a un raid della polizia, Anna viene catturata e Benni scompare nella clandestinità iniziando a prestare le sue forze a un nuovo gruppo terroristico radicale che non lesina azioni violente contro lo Stato e le aziende. Le sorelle si ritrovano quindi su fronti opposti. Prodotto da Weydemann Bros. Serial Drama in associazione con VIS. Debutterà in esclusiva su tutte le piattaforme internazionali

The Sheikh (Der Scheich) (Germania): The Sheikh racconta la storia vera di un artista della truffa. Ringo (Björn Meyer), un uomo ridicolizzato come lo scemo del villaggio nella sua città, si reinventa erede di una fortuna araba e porta il sistema politico ed economico della Svizzera sull’orlo di una crisi nazionale. La serie è prodotta da X Filme Creative Pool e VIS per Paramount+, creata e scritta dal regista Dani Levy e ha come protagonisti Petra Schmidt-Schaller, Sylvester Groth, Carol Schuler, Philippe Graber e Pasquale Aleardi. Debutterà in esclusiva su tutte le piattaforme internazionali.

Sinaloa’s First Lady (Messico): con protagonista e prodotto da John Leguizamo con Frida Torresblanco anche alla produzione, questa serie narrativa racconterà la vita affascinante ma instabile della famigerata Beauty Queen Bride di El Chapo, Emma Coronel – un’innocente contadina diventata un’icona feroce che diventa la moglie criminale più formidabile del Messico. Una storia di amore, sesso, droga e pericolo. Prodotta da VIS in associazione con Braven Films, la serie ha ricevuto il greenlit per lo sviluppo e debutterà in esclusiva su Paramount+ in America Latina e in tutti i mercati internazionali.
One Must Die (Messico): Un film thriller incentrato su sette persone che vengono rapite e si ritrovano improvvisamente a far parte di un gioco mortale. Mentre il tempo scorre, per sopravvivere i sette partecipanti devono sceglierne uno che muoia e il prescelto dovrà essere d’accordo. Con il talentuoso Manolo Cardona, Maribel Verdú, Carla Adell, Juan Carlos Remolina, Adriana Paz, Dagoberto Gama, Fernando Becerril e il regista Manolo Cardona. Prodotto da VIS in associazione con 11:11 FILMS debutterà in esclusiva in tutti i mercati internazionali.

The Chemistry of Death (Simon Becketts Die Chemie des Todes) (Germania): avvincente serie crime psicologica basata sui bestseller di Simon Beckett che avrà come protagonista Harry Treadaway (Penny Dreadful, Mr. Mercedes, Star Trek: Picard) nei panni dell’antropologo forense Dr. David Hunter, insieme a Katie Leung (The Peripheral, The Wheel of Time), Nick Blood (Close to Me, Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D.), Amy Nuttall (Why Didn’t They Ask Evans?, Downton Abbey), David Hayman (Fisherman’s Friends, Top Boy) e Hardy Krüger Jr (Uppercut, Stauffenberg). Debutterà in esclusiva su tutte le piattaforme internazionali

Paramount+ sarà disponibile on line su https://paramountplus.it/, su mobile via app iOS e Android, SKY Q e Smart TV. Grazie alla partnership con SKY, inoltre gli abbonati a Sky Cinema potranno avere accesso a Paramount+ senza costi aggiuntivi.

Ewan McGregor: quella volta in cui Terry Gilliam lo “sfidò”

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Ewan McGregor: quella volta in cui Terry Gilliam lo “sfidò”

Ewan McGregor rivela i commenti “rudi” che il regista Terry Gilliam gli ha fatto, criticando la sua carriera di attore mentre si approcciava a lui per un ruolo nel film notoriamente travagliato, L’uomo che uccise Don Chisciotte. L’attore scozzese è noto soprattutto per la sua interpretazione dell’iconico Maestro Jedi, Obi-Wan Kenobi, un ruolo decisivo in cui McGregor è tornato di recente per la serie Disney+, 17 anni dopo la fine della trilogia prequel.

Al di fuori di Star Wars, McGregor è noto principalmente per il suo ruolo dell’eroinomane Mark Renton in Trainspotting del 1996, mentre di recente ha anche vinto un Emmy Award per la sua interpretazione del famoso stilista nella miniserie di Netflix Halston.

Oltre un decennio fa, McGregor è stato incaricato di sostituire Johnny Depp in L’uomo che uccise Don Chisciotte di Terry Gilliam, un film su un dirigente pubblicitario di nome Toby Grummett che viaggia indietro nel tempo nella Spagna del XVII secolo e incontra Don Chisciotte. Il primo tentativo di Gilliam di realizzare il film con Depp come protagonista è andato in pezzi perché era fuori budget. Per il suo secondo tentativo, Gilliam si è rivolto a McGregor e lo ha scelto per il ruolo principale, ma il progetto è fallito ancora una volta per vari motivi.

Ora, più di un decennio dopo, McGregor ha descritto in dettaglio cosa è successo davvero dietro le quinte di L’uomo che uccise Don Chisciotte. Durante un’intervista con GQ, l’attore di Obi-Wan Kenobi ha discusso del momento in cui Gilliam gli si è avvicinato per il ruolo principale di Toby Grummett. Il regista ha sbattuto in faccia a Ewan McGregor la sua carriera di attore, anche se ammette che Gilliam lo ha in un certo senso sfidato in un modo che è rimasto con lui.

“[Gilliam] mi ha detto: “Che cazzo hai fatto per tutto questo tempo? Hai sottovalutato tutto. Cosa è successo al ragazzo in Trainspotting? Cosa è successo a quel ragazzo?!” È stato piuttosto scortese. È raro che qualcuno ti sfidi. Ma mi è rimasto impresso.”

Alla fine Gilliam ha realizzato L’uomo che uccise Don Chisciotte con Adam Driver, mentre Ewan McGregor ha continuato per la sua strada di attore, arrivando poi, come detto, a conquistare un Golden Globe.

Marvel: che cosa succede legalmente a un attore che rivela uno spoiler?

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Un ex avvocato dei Marvel Studios rivela cosa succede effettivamente quando un attore condivide gli spoiler del MCU. La serie di supereroi iniziata con Iron Man nel 2008 è diventata uno dei franchise mediatici più remunerativi al mondo, con la sua narrativa interconnessa, senza dubbio uno dei segreti del suo successo. La premessa di base che ciò che accade nelle avventure da solista di un eroe può avere un impatto su tutti gli altri significa che alcuni archi narrativi vengono pianificati in anticipo e che un progetto che viene realizzato potrebbe potenzialmente basarsi su punti della trama che il pubblico ha appreso in altri film.

Ciò ha notoriamente portato lo studio a diventare estremamente protettivo nei confronti delle sue sceneggiature, con vari attori che hanno confermato l’intensità dei controlli di segretezza dell’MCU della Marvel. Con la presenza della sicurezza che blocca le cose sul set, gli artisti affrontano le loro prove più grandi mentre sono impegnati con la stampa, quando spesso devono promuovere un progetto senza poterne davvero parlare. Alcune star del MCU hanno accolto bene questo requisito, mentre altri hanno lottato per mantenere tali informazioni interamente per sé. L’esempio più famoso è ovviamente quello di Tom Holland.

Ora, i fan che si sono chiesti a lungo quali siano le effettive conseguenze di un attore che viola gli NDA e fa spoiler dei film Marvel. Durante un Reddit AMA, l’ex avvocato di produzione principale dei Marvel Studios Paul Sarker ha affermato che rivelare segreti sarebbe una violazione del contratto, che potrebbe sottoporre gli attori a una causa per danni. Mentre l’importo esatto in dollari sarebbe difficile da definire senza specifiche del mondo reale, dice Sarker, sarebbe senza dubbio un enorme patata bollente da gestire.

“Sì, sarebbe come violare un contratto, e ti potrebbero fare causa, i danni sarebbero difficili da quantificare ma sarebbe qualcosa di molto molto stressante con cui avere a che fare”… Tom Holland pensaci bene!

Perché Anthony Mackie ha battuto Sebastian Stan nel test di amicizia con Chris Evans?

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Chris Evans rivela perché Anthony Mackie ha battuto Sebastian Stan nel loro contest di sms di amicizia virale l’anno scorso. Evans, Mackie e Stan fanno tutti parte del Marvel Cinematic Universe e sono meglio conosciuti per aver interpretato rispettivamente Capitan America, Falcon e il Soldato d’Inverno. Tutti e tre gli attori sono apparsi insieme in vari film, mentre Mackie e Stan hanno anche recitato insieme nella miniserie televisiva Marvel The Falcon and the Winter Soldier.

Nel marzo 2021, Stan e Mackie hanno parlato con Josh Horowitz nello show YouTube di Comedy Central Stir Crazy. Durante questa intervista, Horowitz ha chiesto alle due star di dimostrare chi è più amico di Evans chiedendo a entrambi di mandare un messaggio a Evans contemporaneamente e vedere a chi avrebbe risposto per primo l’ex attore di Captain America. Alla fine, Evans ha risposto prima a Mackie e poi a Stan pochi secondi dopo.

Ora, in un’altra intervista con Horowitz per MTV News, Chris Evans rivela la sua reazione alla ricezione dei messaggi di Mackie e Stan e spiega perché alla fine ha risposto prima a Mackie. Sebbene questa sia stata una competizione agguerrita, Evans giura che risponderà sempre rapidamente a entrambi i co-protagonisti.

“Va bene, quindi ho ricevuto entrambi i messaggi immediatamente, e sarò onesto. Farò saltare in aria la copertura di Mackie in questo momento. Nel suo messaggio c’era scritto: ‘Non mandare messaggi a Sebastian, mandami prima un messaggio a me’ Ma sai, voglio dire, la verità è che avrei risposto a entrambi all’istante. Sono entrambi miei cari amici. Li amo con tutto il cuore. Quindi, sai, Mackie sapeva cosa stava facendo.

“[Mackie] ha ha ricevuto il mio messaggio per primo, ma Seb era proprio dietro di lui. Quindi, solo per il bene di chi l’ha ricevuto per primo, ho dovuto rispedirlo a Mackie”.

Non è molto probabile che vedremo i tre di nuovo insieme nel Marvel Cinematic Universe, ma sarebbe divertente, magari in altre occasioni e in altri progetti, vederli recitare ancora insieme.

Creed 3: Sylvester Stallone commenta il film di cui sarà solo produttore

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In una recente intervista con Metro in occasione del lancio di Paramount+ nel Regno Unito, Sylvester Stallone ha discusso di cosa i fan possono aspettarsi da Creed 3. Dopo aver rinunciato a recitare in questo terzo capitolo spin-off/sequel di Rocky, Stallone fa parte della produzione del film, che ha definito “davvero interessante”.

“Ci vuole una direzione diversa. Auguro loro ogni bene e di continuare a tirare pugni!”

Eagle Pictures distribuirà in Italia Creed 3, terzo capitolo della saga cinematografica nata come spin-off del celebre, osannato e mai dimenticato “Rocky”. Il film prodotto da MGM è diretto e interpretato da Michael B. Jordan che ha già dato cuore ed anima al protagonista Adonis “Donnie” Johnson nei primi due capitoli, Creed – Nato per combattere e Creed II (distribuiti nel nostro Paese da Warner Bros. Italia), che hanno incassato rispettivamente 5.5 milioni di euro nel 2016 ed oltre 7 milioni di euro nel 2019.

Creed 3, che si divide tra azione a dramma e affronta il tema della boxe con intimità e la descrive in tutte le sue coinvolgenti e struggenti sfumature, arriverà nelle sale italiane il 23 novembre, in contemporanea con gli USA.

Completano il cast: Tessa Thompson (Creed – Nato per combattere e Creed II, Avengers: Endgame, Passing), Jonathan Majors (“When We Rise”, Hostiles, The Harder They Fall), Selenis Leyva (“Orange Is the New Black”, Spider-Man: Homecoming), Phylicia Rashad (tick, tick… Boom!, Creed – Nato per combattere e Creed II).

Dopo aver deciso di allontanarsi dal bordo del ring, questa volta Sylvester Stallone (che grazie al primo capitolo della saga del 2016 conquistò la nomination agli Oscar nella categoria Miglior attore non protagonista) non sarà davanti la macchina da presa per rimettere i panni di Rocky Balboa (allenatore di Adonis), ma è coinvolto nella produzione del film.

Thor: Love and Thunder, fat Thor e i Guardiani della Galassia nel nuovo spot tv

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Manca sempre meno all’uscita di Thor: Love and Thunder e i nuovi spot del film continuano a offrirci piccoli momenti e scene inedite dal film. Di seguito, per esempio, potete vedere un nuovo spot tv del film di Taika Waititi in cui si vede fat Thor schierato con i Guardiani della Galassia.

Thor: Love and Thunder, il nuovo trailer in italiano

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il Macellatore di Dei (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

The Princess, il trailer del film con Joey King, dal 1° luglio su Disney+

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The Princess, il film originale targato 20th Century Studios, debutterà il 1° luglio 2022 in esclusiva sulle piattaforme direct-to-consumer di Disney: su Hulu negli Stati Uniti, su Star+ in America Latina e su Disney+ all’interno di Star in tutti gli altri territori. Una lotta all’ultimo sangue ricca di azione e ambientata in un mondo da favola, The Princess è diretto da Le-Van Kiet (Furie) e vede protagonista la candidata agli Emmy Award Joey King (The Act, The Kissing Booth) nel ruolo di una giovane reale abile e coraggiosa.

Quando una bella e tenace principessa rifiuta di sposare il crudele sociopatico a cui è stata promessa in sposa, viene rapita e rinchiusa in una remota torre del castello del padre. Con il corteggiatore respinto e intenzionato a vendicarsi usurpando il trono, la principessa è chiamata a proteggere la sua famiglia e salvare il regno. Il film è interpretato da Joey King, Dominic Cooper (Preacher), Olga Kurylenko (Black Widow) e Veronica Ngo (The Old Guard). The Princess è diretto da Le-Van Kiet, scritto da Ben Lustig (The Thirst) e Jake Thornton (Final Fantasy) e prodotto da Neal H. Moritz (il franchise di Fast and Furious), Toby Jaffe (Total Recall – Atto di forza) e Derek Kolstad (John Wick), mentre Joey King e Guy Riedel sono i produttori esecutivi.

L’uomo dei sogni: trama, cast e curiosità sul film

L’uomo dei sogni: trama, cast e curiosità sul film

Prima di consacrarsi nel 1990 con Balla coi lupi, Kevin Costner si era già reso celebre grazie ad una serie di ruoli da protagonista in popolari film. Tra questi si annoverano Fandango, Gli intoccabili e L’uomo dei sogni. Quest’ultimo, uscito nel 1989 per la regia di Phil Alden Robinson, il quale ne ha anche firmato la sceneggiatura, è un racconto che mescola dramma ed elementi fantastici al mondo dello sport. Candidato a tre premi Oscar, tra cui quello per il miglior film, questa pellicola si è affermata come un’opera particolarmente importante del suo decennio, tanto da meritare nel 2017 l’ingresso nella National Film Registry per il suo valore storico e culturale.

L’uomo dei sogni: il libro da cui è tratto

Quella raccontata non è però una storia ideata appositamente per il grande schermo, bensì è l’adattamento del libro Shoeless, scritto da W. P. Kinsella. Questo contiene al suo interno una serie di fatti che, come avviene nel film, legano reali vicende ad altre invece immaginarie. In particolare, si fa riferimento allo scandalo che nel 1919 coinvolse otto giocatori di baseball, accusati di aver svenduto le proprie partite in cambio di denaro. Per i tanti elementi presenti nel libro, questo è infine stato adocchiato da diversi produttori, divenendo infine l’acclamato film che oggi tutti conoscono.

Ancora oggi L’uomo dei sogni è infatti un titolo particolarmente ricordato, citato e rivisto. Di recente, inoltre, è proprio stata annunciata una nuova serie televisiva basata sui racconti del film, a conferma del grande fascino che questo continua a suscitare. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

L’uomo dei sogni: la trama del film

Protagonista del film è Ray Kinsella, un pacifico agricoltore che vive nell’Iowa con la moglie Annie e la figlia Karin. Da sempre grande appassionato di baseball, mentre una sera cammina nell’ampio campo di granturco Ray sente una voce sussurrargli “se lo costruisci, lui tornerà”. Non capendo da dove questa provenga, egli ne è inizialmente spaventato e anzi crede di essersela immaginata. Quando la voce torna a parlargli, però, egli comprende che non si tratta di una sua immaginazione, bensì di una missione affidatagli dall’alto. Istintivamente egli inizia a costruire un campo da baseball regolamentare proprio dietro la sua casa, senza sapere però il perché.

Quando il campo è ultimato, tutto gli viene però rivelato. Sul terreno di gioco iniziano infatti a comparire gli otto giocatori che nel 1919 erano stati squalificati per aver venduto una partita delle World Series, tra cui “Shoeless” Joe Jackson. Per Ray, però, quell’evento incredibile è solo il primo di una serie che cambieranno per sempre la sua vita. Quando la voce torna a parlargli, egli comprende di avere ancora altri compiti da dover portare a termine, ed inizia a ricercare una serie di persone collegate tra loro in qualche misterioso modo. Quando Ray comprende cosa lega tutto ciò, stenterà a credere a ciò che gli è stato riservato.

L'uomo dei sogni cast

L’uomo dei sogni: il cast del film

Inizialmente i produttori non considerarono Kevin Costner per la parte di Ray Kinsella, perché non pensavano che avrebbe voluto recitare in un altro film sul baseball dopo Bull Durham – Un gioco a tre mani. Il ruolo è così stato invece offerto a Tom Hanks, ma egli ha rifiutato. Costner, però, finì comunque per imbattersi nella sceneggiatura, che apprezzò molto. Diede a quel punto disponibilità a recitare nel film e a sostenerlo economicamente, convinto che sarebbe stato un successo. Qualche anno dopo, Costner avrebbe poi recitato in un terzo film sul baseball: Gioco d’amore. Nel ruolo di Annie Kinsella vi è invece Amy Madigan, dichiaratasi fan del libro, mentre Gaby Hoffmann è la figlia Karin.

L’attore Ray Liotta, celebre per film come Qualcosa di travolgente e Quei bravi ragazzi, interpreta il giocatore Joe Jackson. Prima di recitare in questo film, Liotta non aveva alcuna esperienza riguardante il baseball e per questo dovette sottoporsi a diverse settimane di allenamento per poter riuscire a colpire la palla. James Earl Jones, celebre per aver dato voce a Darth Vader in Star Wars, interpreta lo scrittore Terence Mann. Nel libro, lo scrittore citato è J. D. Salinger, ma quando questi minacciò una denuncia se il suo nome fosse stato usato, i produttori ripiegarono su un personaggio inventato. Nel film compare poi anche il celebre attore Burt Lancaster, nel ruolo del dottor Archibald Graham. Questo è stato per lui l’ultimo ruolo prima della scomparsa.

L’uomo dei sogni: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. L’uomo dei sogni è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 20 giugno alle ore 21:10 sul canale La 5.

Fonte: IMDb

The Missing: tutte le curiosità sul film con Cate Blanchett

The Missing: tutte le curiosità sul film con Cate Blanchett

Nel corso della sua carriera il premio Oscar Ron Howard si è cimentato nella regia di film di genere continuamente diverso. Dalla commedia fantasy Splash – Una sirena a Manhattan al dramma spaziale Apollo 13, dal biografico A Beautiful Mind al thriller Il codice Da Vinci. Tra questi non manca poi il western, rappresentato dal suo film del 2003 The Missing. Con questo, Howard sovverte diversi canoni del genere, dando vita ad un racconto che ha per protagonista una figura femminile forte in un contesto tipicamente maschile e selvaggio. Scritto da Ken Kaufman, questo non è però una storia originale, bensì l’adattamento di un noto romanzo.

Si tratta di The Last Ride, scritto nel 1996 da Thomas Eidson. Il libro è il seguito di St. Agnes’ Stand ed ha a sua volta avuto un sequel intitolato All God’s Children. In quanto più popolare e apprezzato degli altri due, però, solo The Last Ride ha avuto la sua trasposizione cinematografica e poiché le storie dei tre romanzi sono pressocché distinte tra loro, l’adattamento non ha richiesto particolari modifiche. Il film The Missing è però principalmente noto per via dell’autentica presenza del linguaggio degli indiani Apache, che viene qui proposto e in certo qual modo salvato dall’oblio.

Nonostante tali elementi che lo distinguono da altri western più canonici, The Missing non ha incontrato un ampio favore di critica né di pubblico, finendo con l’essere pressoché dimenticato. Si tratta però di un film da riscoprire, tanto per il suo valore narrativo quanto per le bellezze che il suo genere di riferimento offre. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Missing: la serie TV

Prima di parlare del film, però, è bene sottolineare come questo non abbia nessun rapporto con la serie omonima The Missing. Di carattere antologico, questa è stata ideata da Harry e Jack Williams per il canale britannico BBC One e per il canale statunitense Starz. Ad oggi questa si compone di due stagioni, uscite rispettivamente nel 2014 e nel 2016 e in Italia trasmesse sul canale Giallo, facente parte del gruppo Discovery. In ogni stagione si affronta un caso di scomparsa, dando così vita ad intricate indagini che mirano alla soluzione del tutto. Particolarmente apprezzata da critica e pubblico, la serie The Missing non va dunque confusa con il film western di Howard.

The Missing: la trama del film

La vicenda narrata in The Missing si svolge nel 1885, nel Nuovo Messico, ed ha per protagonista Maggie Gilkeson, donna rispettata e apprezzata dagli abitanti del luogo. Oltre a gestire la propria fattoria, ella è infatti in grado di parlare fluentemente lo spagnolo e di fornire la propria competenza medica a chiunque ne abbia bisogno. Con lei ci sono le sue due figlie, l’adolescente Lilly e la piccola Dot, ma anche i collaboratori Emiliano e, soprattutto, Brake, con il quale ha una relazione segreta. La tranquilla routine di Maggie viene un giorno stravolta dal ritorno di suo padre Samuel, che vent’anni prima aveva abbandonato la famiglia per andare a vivere con gli Apaches.

L’uomo, ora anziano, è in cerca di cure, che Maggie si offre di fornirgli a patto che poi non si faccia più vedere. Quando però la figlia Dot verrà rapita da una banda di disertori dell’esercito e indiani rinnegati, guidata dallo sciamano Pesh-Chidin, per Meggie avranno inizio i veri problemi. Nessuno sembra disposto ad aiutarla e la sua unica possibilità è fare affidamento sul padre, che conosce come nessun altro le usanze degli indiani. Prima che la piccola possa essere venduta come schiava in Messico, padre e figlia dovranno riuscire a ritrovarla, intraprendendo un viaggio difficile sotto più punti di vista.

The Missing cast

The Missing: il cast del film

Nel ruolo della protagonista Maggie vi è l’attrice Cate Blanchett, qui in una delle sue ultime interpretazioni prima di vincere l’Oscar nel 2005 per il film The Aviator. Per prepararsi alla parte per questo western, la Blanchett ha approfondito molto il ruolo della donna in quel contesto storico e ha fatto pratica con diverse delle attività che le si vedono compiere nel film, al fine di risultare più realistica. Nel ruolo delle sue due figlie vi sono invece le attrici Jenna Boyd, nota per la serie Atypical, nel ruolo di Dot, e Evan Rachel Wood, celebre invece per Westworld – Dove tutto è concesso, nel ruolo di Lilly. Aaron Eckhart, oggi noto per essere stato Harvey Dent in Il cavaliere oscuro, è invece Brake.

Ad interpretare Emiliano, l’altro aiutante di Maggie, vi è Sergio Calderon, mentre Clint Howard (fratello minore del regista) è lo sceriffo del luogo. L’attore Val Kilmer, possessore di un vero ranch nel Nuovo Messico, ha un cameo nei panni del tenente Jim Ducharme. Nel ruolo di Samuel, padre di Maggie, si ritrova qui Tommy Lee Jones. L’attore, che avrebbe poi a sua volta diretto un western, The Homesman, si è preparato al ruolo studiando la lingua degli Apache, prendendo lezione da due dei tre rimanenti discendenti che la parlano fluentemente. Allo stesso modo Eric Schweig, già noto per il film L’ultimo dei Mohicani, si è cimentato con tale linguaggio per interpretare Pesh-Chiding.

The Missing: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Missing è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Rai Play, Chili e Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 20 giugno alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Nastri d’Argento 2022: tutti i vincitori

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Nastri d’Argento 2022: tutti i vincitori

Vince il cinema d’autore ai Nastri d’Argento che chiudono questa sera a Roma la 76.ma edizione al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo: con il ‘Film dell’anno’ Marx può aspettare di Marco Bellocchioil Miglior film 2022 con sei Nastri, anche per le attrici protagoniste Teresa Saponangelo e Luisa Ranieri è È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino. Con quattro Nastri Mario Martone vince per la migliore regia, e con Ippolita Di Majo per la sceneggiatura di Qui rido io e Nostalgia e, sempre per Nostalgiaanche per gli attori, Pierfrancesco Favino e in coppia Francesco Di Leva e Tommaso Ragno. È stata la mano di Dio vince anche per il miglior produttore Lorenzo Mieli con Paolo Sorrentino in una produzione The Apartment (società del gruppo Fremantle).

Tre Nastri a Freaks Out di Gabriele Mainetti per montaggio, costumi e scenografia (Francesco Di Stefano, Mary Montalto e Massimiliano Sturiale che vince anche per Il materiale emotivo) e tre vanno anche alla ‘doppietta’ della migliore commedia in candidatura Come un gatto in tangenziale 2 – Ritorno a Coccia di morto e Corro da te premiati insieme per la regia di Riccardo Milani e la produzione (Wildside, società del gruppo Fremantle, Vision Distribution in collaborazione con Sky e Amazon Prime Video). Per Corro da te Nastro anche alla migliore attrice di commedia Miriam Leone. A Laura Morante il Nastro speciale dedicato a due anniversari molto importanti nella sua storia professionale: l’esordio al cinema, poco più di quarant’anni fa, sul set con Giovanni e poi Bernardo Bertolucci e nel 2012 il debutto alla regia con Ciliegine.

In coppia i migliori attori della commedia, Francesco Scianna e Filippo Timi per Il filo invisibile di Marco Simon Puccioni. A Francesco Scianna, in un’annata davvero speciale per le sue performance, anche il premio Nastri d’Argento Persol/Personaggio dell’anno. Tra i riconoscimenti speciali agli attori va a Vanessa Scalera protagonista de L’ Arminuta il Premio Nastri/Nuovo Imaieche consegna il Presidente di Nuovo Imaie, Andrea Miccichè.

Ed è un attore molto amato come Edoardo Leo a ricevere il premio Nastri/Hamilton Behind the camera proprio per l’exploit che ci ha regalato, oltre alle interpretazioni, da autore e regista non solo con Lasciarsi un giorno a Roma, grande successo in piattaforma e poi al cinema, ma anche per la regia del documentario su Gigi Proietti. Infine il ‘cameo’ dell’anno: dopo protagonisti come Adriano Panatta e Giuliano Sangiorgi, il Nastro va a Drusilla Foer, la nonna dark di Sempre più bello.

Tra i più votati i Giornalisti Cinematografici hanno attribuito due Nastri ad Ariaferma di Leonardo Di Costanzo, premiato per il migliore attore, quest’anno, in ex aequo con FavinoSilvio Orlando – che vince anche come protagonista per Il bambino nascosto di Roberto Andò – e per la fotografia di Luca Bigazzi: anche qui un ex aequo con la fotografia di È stata la mano di Dio di Daria D’Antonio, film premiato anche per i Casting director Annamaria Sambucco e Massimo Appolloni.

Segnalato dai Giornalisti Cinematografici anche A Chiara con un Nastro speciale all’autore, Jonas Carpignano e con il Premio Graziella Bonacchi all’attrice protagonista, Swamy Rotolo, la più giovane nel cast di quest’edizione che segna, tra l’altro, proprio tra i riconoscimenti dedicati alle attrici, il ritorno di due protagoniste premiate un anno fa, Teresa Saponangelo (È stata la mano di Dio) che ha ottenuto anche il Premio Nastri/Wella per l’immagine  e, come già anticipato, Miriam Leone per la commedia. Nella categoria dell’Attrice non protagonista vince invece, sempre per il film di Sorrentino, Luisa RanieriEd è al femminile la regia dell’esordiente Giulia Louise Steigerwalt, anche autrice del soggetto e sceneggiatrice del film, con Settembre.

Ritirano i Nastri per la squadra tecnica del sonoro de Il Buco di Michelangelo Frammartino (Benny Atria, Matteo Gaetani e Marco Saitta) gli autori della presa diretta Simone Paolo Olivero e Paolo Benvenuti. Per la musica e la canzone, invece, il voto dei Giornalisti ha premiato il talento del Premio Oscar® Nicola Piovani (Leonora addio di Paolo Taviani e I fratelli De Filippo di Sergio Rubini) e la migliore canzone dell’anno, La profondità degli abissi di Manuel Agnelli scritta e interpretata per Diabolik.

Molto cinema giovane tra i riconoscimenti dei Giornalisti: con il Nastro per il miglior soggetto a Damiano e Fabio D’Innocenzo per America Latina, il ‘Premio Guglielmo Biraghi’ per gli esordienti al 21.mo anno segnala Filippo Scotti (È stata la mano di Dio) e Lina Siciliano (Una femmina) e insieme alla Fondazione Nobis un Premio collettivo va a Giulia di Ciro De Caro, il film più indipendente e low budget della selezione 2021-22, che racconta, con la leggerezza della commedia, lo smarrimento di una generazione ancora più evidente per gli effetti della lunga stagione di pandemia.

In questa 76.ma edizione, realizzata come sempre  con il  sostegno del MiC Ministero della Cultura – Direzione generale per il Cinema, main sponsor BNL Gruppo Bnp Paribas, stili e generazioni diverse e sorprese in un’annata che, soprattutto tra gli esordi (con una presenza interessante di autrici, registe e sceneggiatrici) e tra i giovani, segna nelle candidature e nel voto dei Giornalisti una svolta di cambiamento e aggiunge novità al cinema dei ‘grandi’, così protagonista nell’ultima stagione a dispetto delle grandi difficoltà che il cinema in sala continua a vivere in questo periodo. “Ricordiamo comunque pur augurandoci una ripresa per il settore dell’esercizio ancora in sofferenza, che anche per i Nastri d’Argento 76 il Direttivo del Sindacato ha lavorato anche su moltissimi titoli visti in piattaforma, segnalando alla fine circa 40 film usciti tra il 1° Giugno 2021 e il 31 Maggio 2022”, sottolinea a nome del Direttivo Nazionale la Presidente, Laura Delli Colli ricordando che, dallo scorso anno, i Nastri per miglior film e migliore commedia premiano anche i produttori.

Oltre ai Nastri, chiude questa sessione il Premio Nino Manfredi che sarà consegnato, come da tradizione, anche quest’anno sul palcoscenico del Taormina Film Fest il prossimo 1° Luglio.

Un ringraziamento, come sempre, oltre al MiC – Direzione Generale per il Cinema e a BNL – Gruppo BNP Paribas, main sponsor, a Fondazione Claudio Nobis, Nuovo Imaie, MAXXI Museo Nazionale delle arti del XXI secolo partner istituzionali, e naturalmente agli sponsor 2022 LEXUS auto ufficiale, HAMILTON, PERSOL, WELLA, KOST make up Italia. Partner tecnici: GE Gruppo Eventi. Media partner RAI CULTURA e RAI MOVIE, tv ufficiale dei Nastri, che trasmetterà dopodomani, 22 Giugno alle ore 23.15 la serata nello Speciale dedicato a quest’edizione.

Le “cinquine” dei candidati, anche su segnalazione degli iscritti al SNGCI, sono state scelte quest’anno, come i premi speciali, dal Direttivo presieduto da Laura Delli Colli e composto da Fulvia Caprara (Vicepresidente), Oscar Cosulich, Maurizio di Rienzo, Susanna Rotunno, Paolo Sommaruga, Stefania Ulivi – Romano Milani (Segretario generale) e Franco Mariotti (Sindaco). Circa 100 i giornalisti che hanno votato i vincitori 2022.

Obi-Wan Kenobi: 5 previsioni per il finale di stagione

Obi-Wan Kenobi: 5 previsioni per il finale di stagione

Obi-Wan Kenobi è un progetto che i fan hanno aspettato a lungo e, sebbene originariamente avrebbe dovuto trattarsi un film, la decisione di trasformarlo in una serie televisiva ha dato i suoi frutti.

Negli ultimi cinque episodi, abbiamo visto l’iconico Maestro Jedi di Ewan McGregor superare i traumi del suo passato per fronteggiare gli errori commessi durante La vendetta dei Sith. Sebbene la sua prima battaglia con Darth Vader non è ovviamente andata bene dalla sua parte, la riconnessione con la Forza ha potenziato i suoi poteri e ha posto le basi per quello che si preannuncia come un finale di stagione epico.

La nuova missione di Reva

Sospettavamo che Reva fosse un personaggio dalle grandissime potenzialità, e questo pensiero è divenuto realtà. Anche se non è ancora chiaro come sia finita nelle mani degli Inquisitori Sith, la villain era in realtà una degli Youngling attaccati da Anakin Skywalker la notte dell’Ordine 66. Per tutto questo tempo, Reva ha dunque aspettato l’occasione di vendicarsi di Darth Vader.

Purtroppo, su Jabiim ha tentato di sconfiggere il Signore dei Sith, senza riuscirci. E’ stata pugnalata ma è sopravvissuta e ha trovato il messaggio ricevuto da Ben da Bail Organa che rivelava che Luke Skywalker è nascosto su Tatooine. Dunque, dovrebbe sapere che i figli di Anakin gli sono stati sottratti.

Sebbene si sia infiltrata tra gli Inquisitori Sith per uccidere Vader, Reva non è affatto un’eroina. Pensiamo che abbia intenzione di uccidere Luke per vendicarsi di Anakin o perché spera di addestrare il ragazzo e usarlo come arma contro suo padre. Questo contraddice in realtà le recenti fughe di notizie sulla trama e qualcosa ci dice che la storia del personaggio non si esaurirà con questa serie.

La nascita della Ribellione

Obi-Wan Kenobi serie tvSi vociferava che il team che aiuta Obi-Wan a portare in salvo la Principessa Leila in questa serie avrebbe potuto incontrare una fine macabra per mano di Darth Vader. È ancora possibile, ma sembra che il Signore dei Sith si voglia concentrare più sul suo ex Maestro e non su persone di cui non ha ancora capito l’importanza.

O’Shea Jackson ha fatto un ottimo lavoro nell’interpretare Kawlan Roken e crediamo che ci sia una forte possibilità che il personaggio sia un membro fondatore della Ribellione. Questo gruppo avrà chiaramente un ruolo fondamentale nel riportare la Principessa Leila dai suoi genitori e potrebbe rappresentare il fatidico momento in cui Bail Organa si renderà conto che il modo migliore per combattere l’Impero è ribellarsi al suo controllo. Tenendo conto di ciò, non stupitevi se alcuni volti familiari finiranno per comparire nei prossimi progetti di Star Wars, come Andor o Jedi: Survivor. Il fatto che siano coinvolti esseri sensibili alla Forza suggerisce che la seconda ipotesi sia più probabile, ma sarebbe un’occasione sprecata chiudere qui la loro storia.

Un nuovo nemico mortale

Reva e Grande InquisitoreAlla fine del secondo episodio di Obi-Wan Kenobi, Reva ha pugnalato il Grande Inquisitore allo stomaco, pensando di averlo ucciso. Ora, gli episodi successivi sembravano effettivamente confermare la sua morte, il che sta confondendo notevolmente i fan che sanno come è finita la sua storia in Star Wars Rebels.

Quella versione era forse un clone? Può essersi trattato di un “altro” Grande Inquisitore o la Lucasfilm ha per caso commesso un grave errore di continuità? La verità è che il cattivo è semplicemente sopravvissuto alla sua ferita, e Darth Vader sembra aver voluto nascondere questo “dettaglio” per usare l’odio di Reva nei suoi confronti come mezzo per trovare Obi-Wan. Con l’avvicinarsi del finale, questo è il momento perfetto per dare al Grande Inquisitore la possibilità di brillare.

Tempo di rivincita

Darth Vader Obi-Wan KenobiObi-Wan sembra aver percepito che Reva è venuta a conoscenza dell’esistenza di Luke e, se da un lato c’è da immaginare che questo lo porterà a tornare di corsa a Tatooine, dall’altro deve essere in programma almeno un altro duello con Darth Vader. Dopo essere stato completamente sopraffatto dal suo ex amico nel terzo episodio della serie, abbiamo visto crescere la connessione di Ben con la Forza, il che lo ha messo sicuramente alla pari di Vader.

Probabilmente vedremo finalmente un combattimento più equilibrato tra i due, il che è entusiasmante, e anche se non possiamo nemmeno immaginare come andrà a finire – sappiamo che nessuno dei due muore – deve trattarsi di un momento importante per Obi-Wan. Tala Durith ha ripetuto più volte a Ben che deve lasciare andare il passato, quindi forse Obi-Wan perdonerà Anakin e si rifiuterà di attaccarlo come fece una volta su Mustafar?

Il Maestro Qui-Gon?

In diverse occasioni nella serie Obi-Wan ha tentato di raggiungere Qui-Gon Jinn tramite la Forza. È stato proprio lui, in principio, a portare Anakin Skywalker nell’Ordine Jedi, anche se non ci aspettiamo che Ben si rivolga al suo Maestro per riparare agli errori commessi in passato!

E’ molto più probabile che sarà invece Qui-Gon che ad aiutare Obi-Wan a tornare ad essere il saggio Jedi che abbiamo conosciuto in Una nuova speranza. Forse è un po’ troppo sperare in un cameo di Liam Neeson, ma saremmo scioccati se, dopo aver sconfitto Darth Vader, Ben non sentisse almeno la voce del suo Maestro in modo da poter finalmente imparare a vivere grazie alla Forza anche dopo la morte. L’ascesa di Skywalker avrebbe dovuto mostrarci Rey circondata da fantasmi della Forza. Dato il legame di Vader con Qui-Gon, sarebbe davvero sconvolgente vedere Anakin faccia a faccia con qualcuno che una volta significava così tanto per lui…

Amanti: recensione del film presentato a Venezia

Amanti: recensione del film presentato a Venezia

Un amore immenso nato forse troppo presto e corrottosi troppo facilmente. Amanti è il nuovo film di Nicole Garcia (Mal di pietre) con protagonisti Pierre Niney (Simon) e Stacy Martin (Lisa). Presentato in concorso l’anno scorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dal 16 giugno il film è disponibile nelle sale italiane. La pellicola segue le vicende di una coppia di innamorati costretti a separarsi. Il destino li fa rincontrare: Lisa e Simon, mossi dal loro folle amore rinnovato, fanno di tutto pur di non perdersi nuovamente…

Amanti: la trama del film

Lisa e Simon sono due giovani parigini innamorati. Lei studia alla scuola alberghiera, mentre l’attività di Simon è un po’ più complicata: è uno spacciatore. Nonostante il forte legame esistente tra i due, la coppia conduce una vita nell’ombra a causa del mestiere di lui. Proprio per un incidente sul ”lavoro” di Simon, la parentesi rosea che avvolge la coppia si infrange: il ragazzo è costretto ad abbandonare il paese senza lasciare alcuna traccia. Lisa vorrebbe scappare con l’amato, ma lui non le dà il tempo.

Tre anni dopo, Lisa si è rifatta una vita. Mentre è in vacanza con suo marito Leo (Benoît Magimel), un uomo maturo e benestante, la donna vede nel villaggio un fattorino dal volto famigliare: è proprio Simon. Non appena si ritrovano, Lisa e il suo ex ragazzo sbloccano tutti i sentimenti che a forza avevano dovuto sopprimere. Anche questa volta però, sembra impossibile per i due riuscire ad essere felici insieme: ai soliti problemi di Simon, ora si aggiunge anche il marito di Lisa, e la prospettiva di una vita agiata che l’uomo può offrirle.

L’intramontabile binomio amore-soldi

Amanti recensione filmAmanti è una pellicola che scava all’interno del sentimento amoroso. Lisa conosce due tipi d’amore: quello intenso ma impossibile e quello assopito ma quotidiano. Al di là della favola romantica, il film mostra i pro e i contro di entrambe le storie. Per quanto vero, l’amore tra Simon e Lisa fatica a stare in piedi: non potrebbe mai essere incasellato nella vita di coppia ordinaria, quella in cui ci si sposa, si lavora e si hanno figli. Questo stile di vita, fin troppo idilliaco, è invece realizzabile con Leo, un uomo abbiente e maturo, in grado di offrire un progetto concreto al futuro di Lisa. Purtroppo però, lei non sente di amare suo marito.

Alla base di tutto, c’è una forte opposizione: lo stereotipo della coppia innamorata e squattrinata contro quello dei coniugi ricchi incapaci di amarsi. Partendo da due luoghi comuni, la regista Nicole Garcia smonta i preconcetti e esplora entrambe le relazioni nell’intimità. Scena dopo scena, esse diventano ugualmente impossibili.

Un triangolo amoroso a metà tra dramma e giallo

Amanti racconta una storia impossibile sotto diversi aspetti. L’incontro che dopo anni avviene tra Lisa e Simon è alquanto improbabile. Tuttavia, storie come questa se ne sentono e, diciamolo, sono le migliori avventure amorose da raccontare. Il film non è però una pura commedia romantica, anzi: è un dramma che, a differenza delle rom com, esplora i sensi di colpa e i pensieri conflittuali che vive chi tradisce. Inoltre, la fuga di Simon dalla Francia – e la vita nell’oscurità che ne consegue – rende il film in parte un giallo investigativo. Pian piano, Amanti diventa sempre più un film noir in grado di generare angoscia e suspence nello spettatore.

L’estetica di Amanti

Il lungometraggio è apprezzabile anche da un punto di vista pienamente estetico. Fin dalla scena di apertura, che esplora il risveglio degli amanti tra le coperte del loro letto, la cinepresa segue con delicatezza l’intimità della coppia protagonista. Le tinte grigie, i dialoghi scarni, fatti di poche battute potenti, le inquadrature non ordinarie, urlano Francia e Parigi.

I volti dei due attori protagonisti sono ciò che maggiormente comunica e veicola i sentimenti del film. Pierre Niney (Simon) e Stacy Martin (Lisa) sono ripresi da ogni angolazione, mentre gli altri personaggi hanno tratti originali in grado di dare colore al film.

Amanti recensione filmIn conclusione, Amanti è un film bello sotto ogni aspetto: a livello visivo, narrativo e filosofico. Per chi apprezza le pellicole (e le storie d’amore) non troppo incasellate, per chi ha nostalgia dei noir di Hitchcock o del cinema francese più genino, questo film è l’ideale!

I 10 migliori film di supereroi di tutti i tempi (secondo IMDb)

I 10 migliori film di supereroi di tutti i tempi (secondo IMDb)

Il numero di film di supereroi è sempre più alto: The Batman è stato il nono live-action con protagonista il Cavaliere Oscuro, mentre Thor – Love and Thunder sarà il 29esimo film MCU. Visto il successo degli eroi dotati di superpoteri negli ultimi tempi, viene spontaneo chiedersi quali siano i migliori. A rispondere alla domanda ci ha pensato IMDb: ecco la classifica – e i voti – dei film di supereroi più amati e più di successo di sempre.

Guardiani della Galassia (2014) – 8.0

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guardiani della galassia supereroiBattendo Deadpool di 100.000 voti, il film di supereroi Guardiani della Galassia si posiziona al decimo posto. Casualmente, è anche il decimo film dell’MCU. È quasi difficile credere che si svolga nello stesso universo dell’altro live-action del 2014 prodotto dal franchise, Capitan America: Soldato d’inverno.

Guardiani della Galassia non è solo un film a fumetti, ma è anche un thriller di spionaggio serio e realistico. Oggi il genere dei supereroi sembra tendere sempre più verso il cupo, mentre questo lungometraggio ha mostrato come un film di supereroi può essere anche una commedia senza diventare però una parodia di basso livello.

The Avengers (2012) – 8.0

In streaming su Disney+

the Avengers mcuThe Avengers è stato non solo il film di maggior successo al botteghino del 2012, ma ha anche dimostrato la forza dell’idea di universo condiviso, e quindi anche dell’MCU.

Ancora oggi dopo 10 anni, The Avengers è nella top three dei film più proficui di sempre. Con curiose dinamiche tra i personaggi, grazie agli attributi unici di ogni supereroe e per le citazioni iconiche, il lungometraggio è riuscito a far innamorare il pubblico di tutto il mondo della squadra dei Vendicatori, portando grande luce sul franchise.

Logan (2017) – 8.1

In streaming su Disney+

Logan supereroi

Logan – The Wolverine è un film di supereroi non convenzionale. Quale altra storia sceglie di uccidere il proprio protagonista? La maggior parte dei franchise tradizionali, seguendo l’esempio dei fumetti, non osa dare un taglio così netto e far finire il proprio universo. Solitamente, anche se alcuni personaggi possono morire, e alcuni di questi potrebbero non risorgere, l’universo – e il marchio – continuano a vivere. Questo non è il caso di Logan.

Come film conclusivo per l’attore originale degli X-Men Hugh Jackman (e originariamente anche Patrick Stewart), Logan mostra cosa succede quando la fantasia finisce ed entra in gioco la realtà, portando violenza e morte. Il film è eroico e drammatico e segna un degno epilogo per il suo protagonista.

Batman Begins (2005) – 8.2

In streaming su Prime Video

Batman BeginsEsisteva già una versione di Batman di Tim Burton, ma la trilogia di Christopher Nolan è quella più amata dal pubblico. Questo è il reboot che ha reso celebre il personaggio in live-action.

In particolare, Batman Begins ha reinventato Batman e questa reinterpretazione ha anche agito come una reinvenzione dell’intero genere dei supereroi. Sia Iron Man (e quindi i  Marvel Studios nel loro complesso) che Man of Steel hanno preso spunto da Nolan per la narrazione della storia d’origine di un personaggio e per la creazione di un mondo immaginifico. A parte la sua rilevanza, il film è anche una storia avvincente su Batman e sulla sua relazione con Gotham City.

Spider-Man: No Way Home (2021) – 8.3

A noleggio su Apple TV e Prime Video

Spider-Man - No Way Home supereroi

Un altro iper-successo al botteghino. Spider-Man: No Way Home ha incassato 1 miliardo di dollari. Questo terzo capitolo è stata la degna conclusione della trilogia MCU su Peter Parker (Tom Holland). Con il ritorno sullo schermo degli Spidey di Maguire e di Garfield, il film non solo ha mostrato per la prima volta sullo schermo tre versioni di uno stesso eroe, ma ha attirato un grosso bacino di pubblico.

In Spider-Man: No Way Home, i tre supereroi sulla scena hanno veicolato un messaggio importante di collaborazione e responsabilità: non a caso, il film MCU ha conquistato i fan.

Spider-Man: Un nuovo universo (2018) – 8.4

In streaming su Disney+

Spider-Man: un nuovo universoIl successo di No Way Home è indubbiamente legato alla fama dei film sull’Uomo Ragno che l’hanno preceduto, anche a quello di Spider-Man: Un Nuovo Universo. Il lungometraggio d’animazione non si è dimostrato un successo al botteghino, ma è stato apprezzatissimo dal pubblico e ha addirittura vinto l’Oscar come il miglior film d’animazione.

Tre anni prima che l’MCU iniziasse ad approcciarsi all’idea di Multiverso, questo film ha dimostrato che il pubblico era in grado di accettare l’esistenza di diversi Spider-Man e la presenza di diverse realtà. Non a caso, i fan sono in trepidante attesa per l’uscita del sequel del film: Spider-Man: Across the Spider-Verse.

Avengers: Infinity War (2018) – 8.4

In streaming su Disney+

Avengers: Infinity War supereroiL’hype attorno a Avengers: Infinity War era altissima. Il primo trailer ha accumulato centinaia di milioni di visualizzazioni su YouTube. Oggi possiamo dire che il film ha raggiunto e superato le aspettative. Dopo un decennio di lavoro, nel 2018 il franchise ha messo in scena un live-action che racchiude i 17 film MCU precedenti.

Vedere tutti i principali supereroi del franchise insieme sullo schermo è stato sensazionale e grandioso. Il film crossover è riuscito a combinare novità e tratti tipici dei personaggi, dando origine a scene epiche e a citazioni indimenticabili. Con la metà degli eroi trasformati in polvere, Infinity War ha messo in mostra una tragedia su larga scala, passando al capitolo successivo un testimone tutt’altro che leggero.

Avengers: Endgame (2019) – 8.4

In streaming su Disney+

Avengers - supereroiLa seconda metà di Infinity War, Avengers: Endgame è essenzialmente un film di supereroi che parla di un viaggio nel tempo e di una rapina. Dal momento che metà del cast di Infinity War è rimasta fuori gioco fino alla battaglia finale, Endgame si è concentrato sui pochi sopravvissuti, ossia i veterani dell’MCU.

La tragica prospettiva lasciata dal capitolo precedente ha trovato un risvolto positivo in Endgame, ma anche questo film ha mostrato alcune morti irreversibili. Natasha e Tony hanno sacrificato le loro vite per salvare l’universo, mentre Steve Rogers finalmente ha potuto ritirarsi ed essere felice. Indubbiamente, il carico emotivo del film ha commosso e conquistato il pubblico. 

Il cavaliere oscuro – Il ritorno (2012) – 8.4

In streaming su Prime Video

Il cavaliere oscuro - Il ritorno supereroiNel 2012, mentre il successo dell’MCU stava esplodendo con The Avengers, un’importante trilogia si concludeva con Il cavaliere oscuro – Il ritorno. Come Logan, anche questo film esplora ciò che accade quando il viaggio di un eroe giunge al termine.

Questo film di Nolan è stato un enorme successo. L’unica ragione per cui Il ritorno potrebbe essere considerato una delusione è per le aspettative astronomiche stabilite dal suo predecessore nonché suo unico rivale…

Il cavaliere oscuro (2008) – 9.0

In streaming su Prime VideoIl cavaliere oscuro Joker Batman

Il grande vincitore di questa classifica è Christopher Nolan con la sua trilogia su Batman. IMDb ha inserito tutti e tre i lungometraggi nella sua lista dei migliori film di supereroi e al primo posto troviamoIl Cavaliere Oscuro.

Una nota di merito del lungometraggio va sicuramente alla storia, davvero guidata dal Joker di Heath Ledger. Il cattivo e Batman si ritrovano incastrati in una lotta epica per l’anima di Gotham. Il conflitto è principalmente ideologico: entrambi vogliono dimostrare che la loro visione del mondo è corretta: ordine e decenza si scontrano quindi con caos e distruzione. Riprendendo un tema mitico, Il cavaliere oscuro sbaraglia la concorrenza e conquista il grande pubblico.

10 coppie dei film che non hanno funzionato, secondo Reddit

10 coppie dei film che non hanno funzionato, secondo Reddit

Dopo una lunga pausa, Natalie Portman tornerà a vestire i panni di Jane Foster in Thor: Love and Thunder, in arrivo nelle sale l’8 luglio. Mentre i fan fanno il conto alla rovescia per rivedere Chris Hemsworth nel suo iconico ruolo, non tutti sono altrettanto entusiasti del ritorno di Jane Foster. Il motivo? I fan citano proprio la mancanza di chimica tra la Portman e Hemsworth.

L’affiatamento tra i componenti di una coppia è davvero essenziale sullo schermo e può, agli occhi dei fan di Reddit, “distruggere o meno il disegno di un film”, come si evince da questa classifica stilata dagli utenti delle 10 coppie cinematografiche che non hanno funzionato.

Padme e Anakin (L’attacco dei cloni)

Padme e Anakin Coppie Reddit“L’esempio più ovvio è L’Attacco dei Cloni. Non riesco a pensare a un’accoppiata più noiosa e senza vita di Hayden Christensen e Natalie Portman . C3PO e R2-D2 hanno più chimica romantica di loro”, ha affermato l’utente Reddit Safe_Ad4352.

Nonostante Star Wars sia uno dei franchise più amati di tutti i tempi, all’epoca i fan non sembravano credere in quella coppia. Questo potrebbe avere a che fare col fatto che si trattava di uno dei primi film ad alto budget a cui Natalie Portman prendeva parte, non dimenticandoci inoltre che all’epoca delle riprese aveva solo 16 anni: probabilmente si è trattato solo di una scelta di casting sbagliata.

Reed Richards e Susan Storm nei Fantastici Quattro

Fantastici 4 coppie RedditJessica Alba nei panni della Donna Invisibile non aveva alcuna chimica con Ioan Gruffudd, Mr Fantastic, e la vera tensione sessuale nei film correva tra Alba e Chris Evans. Tutto ciò è inquietante” ha commentato l’utente Reddit dialcforcasey.

È chiaro che qualcosa è andato storto a livello di casting, dato che gli spettatori hanno iniziato a notare che in Fantastic Four Jessica Alba avesse più chimica sullo schermo con il fratello che con il supposto interesse amoroso. Con l’ingresso dei Fantastici Quattro nel MCU e la Disney alla ricerca di un regista per il progetto, si spera che non venga commesso lo stesso errore.

Harry Potter e Ginny Weasley (Harry Potter)

Harry Potter Coppie RedditDato che non tutti i libri di Harry Potter erano stati pubblicati quando uscì il primo film, i produttori non sapevano che Harry e Ginny sarebbero poi stati una coppia, nel momento in cui hanno scelto Bonnie Wright per il ruolo di Ginny. Era impossibile prevedere se tra Radcliffe e Wright ci sarebbe stata la giusta chimica, dato che avevano solo nove anni quando si sono conosciuti sul set del primo film.

A questo proposito, l’utente Reddit moonkittys ha sottolineato che: “Le sequenze romantiche tra Ginny ed Harry denotano un grande imbarazzo e davvero pochissima chimica” dando voce, purtroppo, ai pensieri di molti fan.

Superman e Lois Lane (Man of Steel/Universo DC)

Man of Steel 2 amy adamsAnche se i fan sembravano apprezzare i rispettivi attori in questi ruoli, soprattutto Cavill come Superman, la relazione tra Lois e Clark non ha convinto tutti. L’utente di Reddit zacweso ha infatti affermato: “Mi sembra che anche i film non li abbiano aiutati nella costruzione del loro rapporto. Quando Lois e Clark si ritrovano nella Snyder Cut sembra che non si siano mai incontrati prima”.

È chiaro che i franchise di supereroi non amano concentrarsi troppo sulle storie d’amore, ma Lois ha sempre fatto parte del viaggio di Superman fin dai fumetti. Forse non si trattava tanto di una questione di chimica, ma la loro relazione avrebbe semplicemente richiesto una costruzione migliore.

Aquaman e Mera (Aquaman)

Secondo Rolling Stone, a un certo punto i dirigenti della Warner Bros. stavano pensando di sostituire Amber Heard a causa della sua mancanza di chimica con Jason Momoa (questo prima del processo Depp-Heard). Ma i piani alti non sono stati gli unici a rendersi conto di cio, dato che anche l’Utente Reddit smokeehayes li cita nella sua lista poco lusinghiera.

Gli stessi dirigenti hanno ammesso che ci sono voluti molto lavoro e interventi di post-produzione per ottenere il risultato finale. La verità è che, se manca la chimica, nessuna magia cinematografica può veramente aiutare.

Anastasia Steele e Christian Grey (Trilogia delle 50 sfumature)

50 sfumature di grigioIl franchise di 50 sfumature è stato oggetto di molte critiche, anche se non ha mai preteso di essere qualcosa di diverso dal mero film d’intrattenimento malizioso. Tuttavia, la coppia formata da Anastasia Steele e Christian Grey compare in più di un thread sull’argomento, il che è sorprendente, perché sicuramente prima di partire con l’adattamento cinematografico di un romanzo erotico si è testata la chimica tra i papabili protagonisti.

La trilogia di Cinquanta sfumature non è adatta a tutti e non pretende di essere la più grande storia d’amore di tutti i tempi, ma la chimica era d’obbligo e il casting non ha soddisfatto i fan.

Harry e Sally (Harry ti presento Sally)

Harry, ti presento Sally... frasiEssendo una delle commedie romantiche più amate di tutti i tempi, il fatto che Harry ti presento Sally compaia in questa lista è qualcosa di inaspettato. In realtà, sono tanti i fan che concordano sul fatto che questa relazione sarebbe dovuta rimanere platonica, come sottolinea il Redditor Typical_Humanoid.

Harry e Sally occupano comunque il primo posto nella classifica dei film in cui “i migliori amici diventano una coppia” quindi è chiaro che almeno qualcuno non è d’accordo con l’opinione di Reddit.

Marissa e Christopher (Un amore a 5 stelle)

Coppie RedditL’utente Reddit NoHandBananaNo sostiene che Jennifer Lopez e Ralph Fiennes in Un amore a cinque stelle abbiano “zero chimica e zero credibilità”. Quando si pensa a Ralph Fiennes, non si pensa alle commedie romantiche, e sicuramente i fan hanno faticato a vedere il loro cattivo d’infanzia preferito interpretare l’interesse amoroso di questo film.

Nonostante l’intenzione del film sia quella di una storia romantica in cui sono i “deboli” ad emergere, era davvero poco credibile che una persona ricca come lui potesse anche solo rivolgere lo sguardo a una cameriera.

Peter Parker e MJ (Spiderman 2002)

Coppie Reddit Spider-Man“Nonostante si frequentassero nella vita reale, Tobey Maguire e Kirsten Dunst non avevano assolutamente alcuna chimica nei film di Spider-Man“, sostiene l’utente Reddit AndrewCole14. La verità è che non è l’unico Redditor a pensare che Peter avesse effettivamente più chimica con Ursula che con MJ.

Tuttavia, a prescindere dalla poca chimica che possono aver avuto sullo schermo, i due hanno condiviso una scena iconica: il bacio a testa in già, una delle migliori di tutti i cinecomics.

Jane Foster e Thor (Thor)

Jane Foster Mighty Thor Love and ThunderJane Foster è uno dei personaggi che torneranno nel prossimo film di Thor e i fan non hanno potuto evitare di ribadire che, in realtà, tra Natalie Portman e Chris Hemsworth non vi è una grandissima chimica. Questo utente Reddit ha addirittura detto che “la storia d’amore tra Thor e il personaggio di Natalie Portman è così dimenticabile e priva di chimica che ha praticamente rovinato l’intera storia”.

In ogni caso, il personaggio di Thor è cresciuto e ne ha passate tante, soprattutto in Endgame, quindi sarà interessante vedere come si evolverà il rapporto tra i due in Thor: Love and Thunder.

Thor: Love and Thunder, non possiamo sapere tutto dal titolo!

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Thor: Love and Thunder, non possiamo sapere tutto dal titolo!

In una recente intervista con Fandango, Taika Waititi anticipa che il titolo di Thor: Love and Thunder possa avere molteplici significati. Scherza sul fatto che, mentre alcuni punti della storia possono essere facilmente intuiti dall’inclusione delle parole “Love and Thunder”, anche i fan non dovrebbero presumere nulla o dare nulla per scontato.

“Puoi presumere alcune cose dal titolo, ma non dare per scontato tutto.” ha dichiarato Waititi nella sua solita maniera arguta e divertente.

Thor: Love and Thunder, il nuovo trailer in italiano

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il Macellatore di Dei (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Avatar: La Via dell’Acqua: la CGI sarà ancora una volta innovativa

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In un nuovo video come parte della loro serie “VFX Artists React”, gli artisti di Corridor Crew danno un’occhiata al trailer di Avatar: La Via dell’Acqua e spiegano perché la CGI è così rivoluzionaria.

Oltre a mettere in evidenza gli incredibili progressi apportati alla skin CGI, i conduttori approfondiscono una particolare ripresa del trailer che mostra una nuovissima tecnologia di simulazione dell’acqua brevettata dalla principale casa di effetti visivi del film, Weta Digital.

Ian Hubert: “Il pezzo che penso sia pazzo è la tensione superficiale in basso a sinistra, il modo in cui entra in quel pezzo intrecciato. Non ricordo di aver mai visto la tensione superficiale su quella scala complessa e dinamica. Come l’acqua va via ed è ancora intrappolata lì nei pezzetti [di tessuto]”.

Sam Gorski: “Oltre a questo, dal punto di vista visivo e di rendering, non so nemmeno quanti brevetti abbiano fatto. Ma ho visto piccoli blurb apparire come, ‘Oh, fantastico, Weta ha tipo 4 o 5 nuovi brevetti di simulazione dell’acqua,’ per casi davvero unici come questa ripresa.”

Wren Weichman: “Penso che qui si stia verificando una simulazione dell’acqua a due stadi. Normalmente, quando si esegue una simulazione dell’acqua ci si basa molto sulle particelle e stanno facendo la prima simulazione delle particelle per l’acqua. Ma poi, quando si interfaccia effettivamente con qualcosa penso che ciò che [il nuovo brevetto] dice sia che in realtà sta generando nuove particelle su quelle superfici reali e questo è in qualche modo creare l’illusione di quella tensione dell’acqua di cui stai parlando.[…] Weta è famosa per aver letteralmente inventato strumenti da zero per realizzare i loro film”.

Avatar: la via dell’acqua, il film

Avatar: la via dell’acqua si svolge dentro e intorno all’oceano. Sully (Sam Worthington) e Neytiri (Zoe Saldana) hanno dei figli. “Ovunque andiamo”, dice Sully, “so una cosa, questa famiglia è la nostra fortezza”. Il sequel sembra ancora più sbalorditivo nella sua grafica blu intenso rispetto al film del 2009. Creature tutte nuove: vediamo i Na’vi su pesci volanti, uccelli, creature che comunicano con una balena, eppure in qualche modo divisi nonostante la loro affinità con la natura: le persone aliene sono divise, combattono l’una contro l’altra in una lotta tra pistole e frecce. È davvero un mondo completamente nuovo che alza la posta in gioco del precedente film 3 volte vincitore di Oscar.

Avatar: la via dell’acqua debutterà il 14 dicembre 2022, seguito dal terzo capitolo il 20 dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre 2026 e 22 dicembre 2028.

Il cast della serie di film è formato da Kate Winslet, Edie Falco, Michelle Yeoh, Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam Worthington, Zoe Saldana, Stephen Lang, Sigourney Weaver, Joel David Moore, Dileep Rao e Matt Gerald.

Marvel omaggia i suoi super-papà in occasione della Festa del Papà (UK)

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La Marvel omaggia tutti i papà supereroi del MCU per la festa del papà del 2022, ma include anche alcune scelte insolite, come la presenza di Thanos, nell’elenco!

Quando l’MCU è iniziato nel 2008, i padri erano già una parte importante della narrazione del franchise. Tony Stark stava affrontando la sua relazione problematica con Howard Stark sia in Iron Man che Iron Man 2. Nel frattempo, in Thor, Odino aveva il suo bel da fare con Thor e Loki. Oltre la Fase 1, i padri sono arrivati ​​in tutte le forme e dimensioni. Occhio di Falco e Ant-Man sono gli uomini di famiglia più importanti del franchise, per non parlare di Hank Pym. L’MCU mostra anche che non tutti i padri sono grandiosi, come si è visto con Thanos in Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Finora, nella Fase 4, sono stati introdotti anche Wenwu di Shang-Chi e Alexei Shostakov/Red Guardian di Black Widow.

Per la festa del papà di quest’anno, Marvel UK celebra tutti questi papà in un nuovo post sui social media. Nella didascalia si chiamano “Super Eroi papà”. Tuttavia, alcuni fan si affrettano a sottolineare che non tutti i padri inclusi sono eroici. Semmai, mostra quanto sia vario l’MCU quando si tratta dei suoi personaggi.

Ricordiamo che la festa del papà nei paesi anglosassoni non corrisponde a quella italiana, che si celebra invece il 19 marzo, giorno di San Giuseppe.

Studio Ghibli: i capolavori di Miyazaki tornano al cinema

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Studio Ghibli: i capolavori di Miyazaki tornano al cinema

L’estate 2022 si tinge dei meravigliosi colori dei film d’animazione dello Studio Ghibli grazie alla rassegna “Un mondo di sogni animati” di Lucky Red. Dal 1 luglio al 17 agosto tornano al cinema alcuni magici ed emozionanti capolavori del maestro Hayao Miyazaki: La città incantata, Principessa Mononoke, Nausicaa della Valle del Vento, Porco Rosso, Il Castello Errante di Howl. Un’occasione da non perdere per scoprire e riscoprire il genio di Miyazaki.

Si parte con La città incantata (dal 1 al 6 luglio), premiato con l’Orso d’Oro al Festival di Berlino nel 2002 e l’Oscar al Miglior Film d’Animazione nel 2003. Si prosegue con Principessa Mononoke (dal 14 al 20 Luglio), sempre pronta a difendere la natura dalle barbarie dell’uomo. Si conclude il mese di luglio con Nausicaa della Valle del Vento (dal 25 al 31 luglio) che con le sue meravigliose atmosfere ha influenzato e continua a influenzare generazioni di registi, illustratori e animatori. Nell’estate italiana “ghibliana” non potevano certo mancare il sempre attuale Porco Rosso nell’anniversario del trentennale (dal 1 al 7 agosto) e Il castello errante di Howl (dall’11 al 17 agosto), uno dei maggiori successi di pubblico e critica dello studio d’animazione giapponese.

L’elenco delle sale sarà presto disponibile su www.studioghibli.it.

Studio Ghibli: 12 curiose teorie dei fan sul franchise

studio ghibli

Ethan Hawke: “Black Phone è un horror con il cuore”

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Ethan Hawke: “Black Phone è un horror con il cuore”

Guarda l’intervista a Ethan Hawke, l’attore protagonista del nuovo Horror Black Phone, in arrivo al cinema questo giovedì distribuito da Universal Pictures Italia. Con il quattro volte candidato all’Oscar Ethan Hawke nel ruolo più terrificante della sua carriera e per la prima volta sul grande schermo Mason Thames, Black Phone è prodotto, diretto e co-scritto da Scott Derrickson, regista e sceneggiatore di Sinister, The Exorcism of Emily Rose e Doctor Strange della Marvel.

LEGGI ANCHE: Black Phone: recensione dell’horror con Ethan Hawke

Il regista Scott Derrickson torna alle sue radici e collabora di nuovo con il marchio più importante del genere, Blumhouse, per un nuovo thriller horror. La sceneggiatura del film è di Derrickson e di C. Robert Cargill (Doctor Strange, la saga di Sinister), basato sulla premiata storia breve di Joe Hill dal suo bestseller del New York Times “20th Century Ghosts”. Il film è prodotto da Derrickson e Cargill’s Crooked Highway e presentato da Universal e Blumhouse. Jason Blum, Scott Derrickson e C. Robert Cargill sono i produttori del film, mentre i produttori esecutivi sono Ryan Turek e Christopher H. Warner.

La trama di Black Phone

Finney Shaw, un timido ma intelligente ragazzo di 13 anni, viene rapito da un sadico assassino che lo rinchiude in un seminterrato insonorizzato dove le urla servono a poco. Quando un telefono disconnesso inizia a squillare sul muro, Finney scopre di poter sentire le voci delle precedenti vittime dell’assassino. E sono decisi a fare in modo che ciò che è successo a loro non accada a Finney. 

Perché i film Marvel hanno successo? La risposta sorprendente di James Gunn

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In occasione di una nuova conversazione con la supervisora degli effetti visivi Betsy Paterson ospitata da Deadline, James Gunn ha parlato del suo lavoro nel corso degli anni. Quando la discussione si è spostata sul suo coinvolgimento con il MCU, il regista cita il progresso della CGI che, secondo lui, è la spina dorsale del successo del franchise.

“Molti film moderni esistono oggi semplicemente grazie agli effetti visivi. La gente mi chiede sempre: ‘Perché i film Marvel sono così popolari oggi quando non lo erano in passato?’ la risposta è che siamo arrivati al punto in cui possiamo rendere credibile che un tizio di metallo stia volando in giro.”

Nonostante una carriera che parte da molto lontano, James Gunn ha dato una vera e propria svolta popolare alla sua carriera grazie alla collaborazione con la Marvel e con i Guardiani della Galassia, arrivati per la prima volta al cinema nel 2014. La sua idea che gli effetti visivi possano essere la ragione del successo Marvel è insolita ma anche molto lucida e consapevole di quello che è il mercato oggi e di quello che vuole lo spettatore contemporaneo, una volta che ha pagato una considerevole cifra per sedersi al cinema ed essere intrattenuto.

Chris Evans commenta il possibile futuro di Captain Carter nel MCU

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Durante un’intervista con MTV News, a Chris Evans è stato chiesto la sua opinione su Captain Carter di Hayley Atwell vista in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Evans ammette di non aver visto il film di Sam Raimi, ma si è speso in grandi elogi per la collega, con cui ha lavorato diverse volte nel corso della sua presenza nel MCU.

“Non ho ancora visto [Doctor Strange nel Multiverso della Follia], ma l’ho sentito, ho sentito che c’è anche lei. Voglio dire, è perfetta per questo… È davvero una delle migliori attrici con cui abbia mai lavorato e uno degli esseri umani più adorabili. Quindi, non potrei essere più felice per lei.”

Ricordiamo che il personaggio ha esordito nel primo episodio di What If…? per poi palesarsi in carne e ossa, anche se solo per una breve scena, in Doctor Strange nel Multiverso della FolliaSperiamo che il suo futuro le consenta di riportare, al cinema o in tv, sia il Capitano che l’Agente Carter.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Black Phone: recensione dell’horror con Ethan Hawke

Black Phone: recensione dell’horror con Ethan Hawke

Un’ambientazione vintage e decadente, un gruppo di ragazzini disturbati e un paio di adulti troppo violenti. Balck Phone è il nuovo film horror del regista Scott Derrickson (Ultimatum alla Terra, Liberaci dal male), disponibile nelle sale dal 23 giungo.

Dopo aver preso una pausa dal mondo dell’orrore con Doctor Strange (2016), Derrickson torna nella sua comfort zone con un lungometraggio intrigante e angoscioso. Collaborando nuovamente con Ethan Hawke (Sinister), il regista mette in piedi una storia che fa tremare ma che è anche in grado di coinvolgere chi non ha troppa confidenza con il mondo dell’orrore.

Black Phone: la trama del film horror

L’ordinarietà all’inizio di Black Phone è di per sé già uno scenario spaventoso, ma il film scende ancora più in basso. Finney Shaw è un timido ragazzino di 13 anni. Vive con il padre violento e la sorellina minore Gwen nella provincia americana. La loro cittadina, apparentemente tranquilla, è in realtà lo scenario in cui si muove un misterioso rapitore di ragazzini: The Grabber (Ethan Hawke). Dopo la scomparsa di un paio di compagni di scuola, anche Finney resta vittima del serial killer. Rapito in pieno giorno, Finney viene rinchiuso in un seminterrato semivuoto: una piccola finestra, un materasso e un telefono disconnesso sono tutto ciò che The Grabber ha lasciato nella stanza. Sorprendentemente, il telefono inizia a suonare: attraverso esso, Finney riesce ad avere conversazioni ultraterrene con le precedenti vittime dell’assassino.

I suggerimenti ricevuti attraverso il telefono e i sogni mistici della sorellina di Finney sembrano essere le uniche strade percorribili per tentare il disperato salvataggio del ragazzo prima che The Grabber scateni la sua ira…

Il sovrannaturale come unica opzione

Black Phone mostra una corsa paranormale contro il tempo. Inizialmente, i collegamenti con l’ultraterreno di Finney e Gwen vengono sminuiti dagli adulti, soprattutto dal loro padre alcolizzato e violento (Jeremy Davies). Gradualmente però, la polizia si rende conto che la razionalità utilizzata nell’indagine non riesce a comprendere l’assurdità dei rapimenti di The Grabber. Sono proprio le forze dell’ordine a chiedere aiuto a Gwen e a fare appello ai suoi sogni paranormali. Per quanto assurda, la strada percorsa dai due fratellini diventa minuto dopo minuto l’unica realmente utile alle indagini.

Angoscia e paura, ma non solo

Black Phone recensione filmDi base, il film ha una trama sostanziosa. Tratto dal racconto The Black Phone di Joe Hill (il figlio del celebre scrittore Stephen King), il lungometraggio non è il classico jump stare movie privo di senso e costruito solo su scene ”da brividi”. Ci sono in Black Phone una serie di momenti spaventosi che gli amanti dell’horror apprezzeranno, ma in sostanza il film è un thriller intrigante e coinvolgente. L’angoscia dilagante è generata principalmente dalla storia di base e gli attimi terrificanti sono delle aggiunte centellinate e ben dosate. Per questo motivo, il film può essere apprezzato da un pubblico ampio e variegato.

La recitazione eccellente del cast di Black Phone

Un complimento al cast del film è necessario. Ethan Hawke (Rapina a Stoccolma, Moon Knight), per la maggior parte del tempo nascosto dietro ad una maschera, è perfetto nella parte dello psicopatico killer bipolare. Non potendo usare il proprio volto, Hawke si serve della voce e del corpo per generare angoscia nelle sue vittime come nello spettatore. Muovendosi nell’ombra e sussurrando con voce falsamente accomodante, l’attore riesce benissimo a creare un’atmosfera tesa. Finney e il pubblico sanno che la bestia dentro di lui potrebbe esplodere da un momento all’altro e, proprio per questo, hanno una paura folle.Black Phone recensione filmOltre al grande nome dietro al carnefice al centro del film, i due giovani interpreti non sono da meno. Mason Thames (Finney) riesce bene nella parte del ragazzino timido e insicuro, sensibile e per questo bullizzato. Vedere la trasformazione del personaggio in una situazione ai limiti della sopravvivenza è davvero avvincente. Non è da meno Madeleine McGraw, la giovane attrice che interpreta Gwen Shaw: il suo personaggio è forse quello più stratificato, alle prese con un padre violento, dei sogni ingombranti e un fratello scomparso. Su di lei gravano tutte le pressioni degli adulti attorno. L’emotività della ragazzina viene resa perfettamente dall’attrice, in grado di passare dal riso al pianto senza mai sembrare forzata. In generale, gli interpreti più giovani sono la nota di vanto del film.

Un’ambientazione retrò

Black Phone è un film piacevole da vedere anche a livello di estetica. C’è uno stile riconoscibile all’interno delle varie scene. Il direttore della fotografia Brett Jutkiewicz sceglie un’ambientazione vintage dalle tinte ocra e grigie che si dimostra lo scenario ideale per una storia di paura. Sicuramente, la collaborazione con Blumhouse, noto marchio del genere horror, ha dato la spinta giusta in termini di immagini ben costruite. Niente sembra troppo finto o assurdo.

In conclusione, Black Phone è un film horror che si distingue nel panorama attuale. Staccandosi dallo stereotipo del film a basso budget, costruito su carneficine e grida, il regista riesce a generare angoscia in modo autentico: attraverso una storia da brividi che, per molti aspetti, risulta plausibile e reale. La paura scaturisce dalle scene senza essere forzata. Fin dai titoli di testa, Derrickson rende perfettamente l’idea alla base del film: anche nell’ordinarietà quotidiana, possono nascere situazioni da panico.

Amuka: recensione del docu-film sul Congo

Amuka: recensione del docu-film sul Congo

Amuka, il documentario diretto da Antonio Spanò, mostra uno spaccato della vita quotidiana dei contadini congolesi. Il film, presentato al Festival Cinema e Ambiente di Avezzano, porta luce sulla contraddittorietà di un paese rigoglioso e povero.

Amuka – Il Risveglio dei Contadini Congolesi

Il Congo potrebbe nutrire 3 miliardi di persone ogni anno. Oggi 13 milioni di congolesi soffrono la fame.
Amuka segue la vita di alcuni contadini e allevatori congolesi: ad ogni soggetto e ad ogni storia viene dedicato un capitolo. Ci sono produttrici di olio di palma, allevatori di bovini, chi possiede piantagioni di caffè. Tutti i protagonisti del documentario vivono in un paradosso: hanno a disposizione le materie prime, ma non dispongono dei mezzi e degli acquirenti necessari per sfruttarle fino in fondo. Molte delle industrie occidentali presenti nel paese fino a qualche anno fa, hanno abbandonato la produzione in Congo a causa delle continue crisi di governo. Al momento infatti, buona parte della popolazione vive ai limiti della povertà e, per quanto disposta a reinventarsi a e lavorare, sembra avere poche possibilità per migliorare le proprie condizioni di vita.

Uno spaccato amaro e diretto del Congo

Antonio Spanò propone un ritratto della situazione economica e politica attuale del Congo. In Amuka, fa parlare la popolazione locale: prende i casi singoli e, attraverso i loro nomi e le loro storie, parla di una condizione generale che opprime l’intero paese. Le immagini illustrano la vita quotidiana dei contadini e degli allevatori. Uomini e donne di tutte le età, lavoratori del presente e del passato, tutti prendono parola e contribuiscono al film.

Immagini vere e riprese sporche

Il racconto che viene fatto è estremamente sincero. I dialoghi originali e spontanei tra i contadini – Spanò evita di inquadrare l’intervistatore – danno l’impressione di catapultarsi all’interno di una quotidianità non costruita. Inoltre, i colori dominano il documentario: dagli abiti ai paesaggi, c’è la sensazione di immergersi in un mondo che può offrire tanto. La rigogliosità delle immagini è in contrasto con la povertà che si scaturisce dalle scene e che si sente nei dialoghi: i prezzi bassissimi dei prodotti, le discussioni sui costi della forza lavoro, le difficoltà per trovare un acquirente fanno riflettere sulla stasi economica del paese.

In conclusione, Amuka è un documentario ben fatto che non vuole mostrare in modo acritico la vita esotica di un popolo a noi lontano. Al contrario, sceglie di veicolare una protesta sulla condizione dei contadini congolesi attraverso immagini potenti. Le storie singole si uniscono alla storia del paese, il paesaggio si mescola ai luoghi abitati, portando sulla scena le diverse sfumature di un paese che, se ben sfruttato, potrebbe offrire tanto.

Paul Haggis arrestato, l’accusa è di violenza sessuale

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Paul Haggis arrestato, l’accusa è di violenza sessuale

Lo sceneggiatore e regista canadese premio Oscar Paul Haggis è stato arrestato a Ostuni, con l’accusa di violenza sessuale e lesioni personali aggravate presumibilmente inflitte a una donna ancora non identificata che ha sporto denuncia.

Secondo numerosi resoconti e una nota della Procura di Brindisi, Haggis è accusato di aver costretto una giovane donna straniera ad avere rapporti sessuali nel corso di due giorni ad Ostuni, mentre doveva tenere diverse masterclass all’Allora Fest, che si terrà a Ostuni dal 21 giugno al 26 giugno.

Silvia Bizio, organizzatrice dell’evento, ha confermato a Variety che Paul Haggis è in arresto. In una dichiarazione di Allora Fest ha affermato di aver “appreso con sgomento e shock la notizia che Paul Haggis è in custodia per presunte violenze”.

I direttori del festival “hanno immediatamente provveduto a rimuovere qualsiasi partecipazione del regista dall’evento” e “allo stesso tempo, esprimono piena solidarietà alla donna coinvolta”, hanno aggiunto. “I temi scelti per il festival sono, tra gli altri, quelli dell’uguaglianza, dell’uguaglianza di genere e della solidarietà. In quanto professionisti e donne, sono costernate e sperano che il festival contribuisca a promuovere maggiori informazioni e consapevolezza su una questione così attuale e sempre più urgente”, ha proseguito la nota.

Secondo un rapporto della polizia, la presunta vittima, dopo essere stata aggredita, è stata portata da Paul Haggis all’aeroporto di Brindisi e lì è partita domenica mattina alle prime luci dell’alba, nonostante le sue “precarie condizioni fisiche e psicologiche”.

In aeroporto la donna, che versava in uno “stato di confusione” è stata assistita dal personale aeroportuale e dalla polizia di frontiera che, dopo averle prestato i primi soccorsi, l’ha accompagnata negli uffici della squadra mobile di polizia. Gli agenti di polizia hanno poi portato la donna all’ospedale A. Perrino di Brindisi, dove è stato messo in atto il cosiddetto “protocollo rosa” per le vittime di stupro. Successivamente, la donna ha sporto formale denuncia contro Haggis.

Paul Haggis è stato citato in giudizio nel 2018 dalla pubblicista Haleigh Breest, che ha affermato di essere stata violentemente violentata dopo una prima nel 2013. La causa ha spinto altre tre donne a farsi avanti con le proprie accuse di cattiva condotta sessuale contro Haggis, che ha negato con veemenza le affermazioni. Il processo è ancora pendente, a causa dei ritardi dovuti al COVID.

Hancock: trama, cast e curiosità sul film con Will Smith

Hancock: trama, cast e curiosità sul film con Will Smith

Chi l’ha detto che i supereroi devono essere personalità senza macchia e dotati di sole virtù come Captain America o Superman? Se oggi il lato negativo e umano dei supereroi è stato ampiamente esplorato grazie a film come Glass, Watchmen o con serie come The Boys e Jupiter’s Legacy, un vero e proprio precursore a riguardo, uscendo in sala nel 2008 (stesso anno di distribuzione di Iron Man, primo film del MCU), è Hancock, lungometraggio scritto da Vy Vincent Ngo e Vince Gilligan (ideatore di Breaking Bad) e diretto da Peter Berg (regista noto per gli action Lone Survivor e Boston – Caccia all’uomo).

Questo presenta infatti un supereroe che non si riconosce come tale, con problemi legati all’alcol e un’esistenza condotta come fosse un senzatetto. Ma come noto, da grandi poteri derivano grandi responsabilità, e anche tale controverso personaggio è infine chiamato a fare la sua parte. La storia, scritta nel 1996, è per anni stata in cerca del via libera alla sua realizzazione. Diversi registi e produttori si sono avvicendati al suo comando, tra cui anche l’italiano Gabriele Muccino. Trovata infine la squadra giusta, Hancock si concretizzò con un budget di 150 milioni di dollari, rappresentando il primo film con effetti speciali per Berg.

Data la natura comica e controversa del protagonista, il film si affermò come un autentico successo, guadagnando circa 630 milioni di dollari a livello globale. Ancora oggi è uno dei film di supereroi dal maggior incasso di sempre, ed è ricordato con entusiasmo dai fan di questa particolare tipologia di supereroi. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Hancock: la trama del film

Protagonista del film è Hancock, un supereroe irritabile e detestato da tutti, con evidenti problemi di alcolismo. Anche quando cerca di fermare il crime che imperversa per le strade di Los Angeles, i suoi modi di fare poco ortodossi e del tutto disorganizzati non mancano di generare una serie di ulteriori problemi. Per questo motivo, per i cittadini egli è visto più come una minaccia che non come una fonte di sicurezza. Hancock, tuttavia, non dimostra nessun interesse per l’opinione altrui, anzi, manifesta uno sprezzante disinteresse anche per le numerose convocazioni in tribunale, a cui non si presenta mai. Le cose per lui, sono però pronte a cambiare radicalmente.

Un giorno egli si trova infatti a salvare Ray Embrey, il quale era rimasto bloccato con la propria auto sulle rotaie di un treno in arrivo. L’uomo, che lavora nel settore pubblicitario, si offre di curare l’immagine del supereroe, cercando così di riabilitare la sua presenza agli occhi della città. Hancock non è però minimamente interessato alla cosa, ma dopo una lunga riflessione decide di accettare l’aiuto. A spingerlo in tale direzione è soprattutto l’incontro con Mary, la moglie di Ray, la quale sembra avere qualcosa da nascondere. Hancock, infatti, soffre di una profonda amnesia, che non gli permette di ricordare molta della sua vita. La presenza di Mary potrebbe rappresentare la soluzione a riguardo.

Hancock cast

Hancock: il cast del film

Nonostante diversi attori siano stati considerati per il ruolo di Hancock, la prima ed unica scelta possibile per i gli autori era l’attore Will Smith. Attratto dalla natura dissacrante del personaggio, questi accettò da subito di interpretarlo. Grande appassionato di wrestling, l’attore ha descritto Hancock come il celebre lottatore Steve Austin ma con i supereroi. Per il ruolo, inoltre, egli si è sottoposto ad un duro allenamento fisico, che lo ha portato ad acquisire la massa muscolare necessaria a poter interpretare molte delle scene più complesse. Per dare un aspetto realistico al suo volo, Smith venne spesso sospeso tramite fili a 18 metri dal suolo e spinto a circa 70 chilometri orari.

Nei panni di Ray Embrey, invece, si ritrova l’attore Jason Bateman, noto per i film Juno e Tre le nuvole. L’attore ha interpretato il personaggio rendendolo un uomo comune capace di vedere sempre il lato positivo delle cose. Per il ruolo di sua moglie Mary, Smith aveva inizialmente richiesto l’attrice Aishwarya Rai Bachchan, ma a causa di altri impegni questa non poté prendere parte al film. Al suo posto è subentrata l’attrice Charlize Theron, la quale si è dichiarata entusiasta di interpretare un ruolo tanto diverso e dinamico rispetto ai suoi precedenti. L’attore Eddie Marsan, infine, è Kenneth “Red” Parker Jr., rapinatore di banche e villain del film. Provenendo da film dal piccolo budget, Marsan dichiarò di essere rimasto sconvolto dal set di Hancock.

Hancock: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Precedentemente all’uscita del film, il regista del film affermò che se Hancock si fosse rivelato un buon successo sarebbe stato certamente realizzato un suo sequel. Il successo poi arrivò, ma del promesso seguito non vi è ad oggi ancora traccia. Nel corso degli anni gli sceneggiatori hanno rivelato di star lavorando ad una nuova storia, mentre gli attori protagonisti si sono dichiarati disponibili a riprendere i rispettivi ruoli e approfondire le storie dei loro personaggi. Ad oggi, però, sono molte poche le notizie rilasciate, che non lasciano speranze all’idea di vedere nuovamente Hancock protagonista al cinema. Nel 2020, la Theron ha infatti affermato che non vi erano stati progressi significativi a riguardo.

Nella speranza di poter un giorno vedere il suo sequel, è intanto possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Hancock è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 18 maggio alle ore 21:15 sul canale TV8.

Fonte: IMDb

 

Nastri d’Argento 2022: il premio cameo dell’anno a Drusille Foer

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Nastri d’Argento 2022: il premio cameo dell’anno a Drusille Foer

È di Drusilla Foer, nel film Sempre più bello il ‘cameo dell’anno’ ai Nastri d’Argento che concludono lunedì sera a Roma, al MAXXI la 76.ma edizione. Una nonna decisamente originale e irresistibile nel suo stile ormai familiare al grande pubblico: “anaffettiva, difficoltosa, inaridita dalla propria vita”, come proprio lei l’aveva definita in occasione del lancio del film. In un cameo aggiunge il nome di Drusilla, ormai popolarissima ma decisamente inedita tra i protagonisti del cinema, ad un palmarès che ha premiato nel tempo personaggi come Adriano Panatta per La profezia dell’armadillo di Emanuele Scaringi, Barbara Alberti per La dea Fortuna di Ferzan Özpetek e un anno fa, nel cast dei Moschettieri di Giovanni Veronesi, la voce dei Negramaro, Giuliano Sangiorgi.

Mai come quest’anno grande attenzione dei Giornalisti Cinematografici per i giovani attori – scelti dal Direttivo Nazionale che ha selezionato le candidature – che saranno premiati lunedì sera insieme ai vincitori decretati dal voto di circa 100 giornalisti specializzati. Sono con i Premi Guglielmo Biraghi per gli esordienti Filippo Scotti, protagonista del film scritto e diretto da Paolo Sorrentino È stata la mano di Dio e la rivelazione di Una femmina (soggetto di Lirio Abbate e Edoardo De Angelis e presentato alla Berlinale nella sezione Panorama), opera prima di Francesco Costabile tra le più interessanti dell’anno, Lina Siciliano.

Nastri d’Argento 2022: tutti i nominati

A loro si aggiunge il premio a Giulia di Ciro De Caro che è il film più coraggiosamente indipendente e a basso costo dell’intera selezione 2021-2022, riconoscimento collettivo condiviso con la Fondazione Claudio Nobis per i giovani.

Il premio alla più giovane di tutti va a Swamy Rotolo, la protagonista del film di Jonas Carpignano A Chiara che riceverà lunedì sera il riconoscimento intitolato a Graziella Bonacchi. È il premio che segnala ogni anno, insieme ai Nastri d’Argento, una ‘scoperta’ particolarmente interessante, scelta insieme ai giornalisti proprio dagli esordienti di ieri, lanciati da Graziella, straordinaria agente di un’intera generazione di talenti tra i più affermati di oggi che il Premio ricorda così da quando ci ha lasciato troppo presto.

Don’t Make Me Go, il trailer del nuovo film Prime Video

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Don’t Make Me Go, il trailer del nuovo film Prime Video

Ecco il trailer di Don’t Make Me Go, il nuovo film Prime Video disponibile sul servizio di streaming a partire dal 15 luglio.

Diretto da:  Hannah Marks
Scritto da: Vera Herbert
Prodotto da: Donald De Line, Leah Holzer, Peter Saraf
Con: John Cho, Mia Isaac, Mitchell Hope, Jemaine Clement, Stefania LaVie Owen, Kaya Scodelario

Don’t Make Me Go, la trama

Quando Max (John Cho), padre single, scopre di avere una malattia terminale, nel tempo che gli resta decide di provare a fare il pieno di tutti quegli anni di amore e supporto che non potrà vivere con la figlia adolescente Wally (Mia Isaac). Con la promessa di fare le lezioni di guida tanto attese, convince Wally ad accompagnarlo in un viaggio dalla California a New Orleans per la rimpatriata dei vent’anni dalla laurea con gli ex compagni di college, dove spera segretamente di farla ricongiungere alla madre, che molto tempo prima li ha abbandonati. In un viaggio originale ed emozionante, ricco di coraggio e ironia, Don’t Make Me Go esplora il legame indissolubile ed eterno tra un padre e una figlia, raccontato dal punto di vista di due generazioni.

Hill of Vision, recensione del film di Roberto Faenza

Hill of Vision, recensione del film di Roberto Faenza

Il nuovo film di Roberto Faenza esce in sala il 16 giugno. Si tratta di Hill of Vision, la storia pazzesca di un bimbo italiano analfabeta e scampato alle bombe della Seconda Guerra Mondiale che diventa un genetista e nel 2007 riceve il premio Nobel per la medicina.

Il regista, che è anche sceneggiatore e insegnante, ha una carriera cinematografica che affonda le sue radici nei suoi primi vent’anni di vita, e che gli ha fatto aggiudicare riconoscimenti di ogni sorta, tra cui diversi David di Donatello, Nastri d’argento e Globo d’oro.

Lo sguardo verso i più giovani, specialmente per le storie che partono dalle situazioni più drammatiche, lo hanno interessato più di una volta (Jona che visse nella balena, Un giorno questo dolore ti sarà utile), per quanto, a onor del vero, la varietà di tematiche e di tipologie di racconti affrontati da Roberto Faenza, siano decisamente eclettici.

Hill of Vision, la storia di Mario Capecchi

La storia di Hill of Vision nasce per caso. Un giorno, la produttrice Elda Ferri legge una notizia riguardante lo scienziato Mario Capecchi: avrebbe donato a un museo di Kyoto il suo amato cappello. Cosa significava un cappello per un uomo tanto famoso, colto e geniale? La decisione di approfondire il fatto e di intervistare il premio Nobel vengono da sé.

Così nasce il film sull’infanzia di Mario Capecchi diviso in due parti, in cui nella prima si racconta come è sopravvissuto ai bombardamenti in Italia, dove ad interpretare il piccolo protagonista è Lorenzo Ciamei, con Francesco Montanari che fa il papà Luciano Capecchi e Rosa Diletta Rossi nei panni di Anna, sua compagna. La seconda parte inizia quando incredibilmente sua madre (Laura Haddock), sopravvissuta ai campi di concentramento, lo viene a prendere in orfanotrofio per portarlo negli Stati Uniti e stare lì insieme agli zii (Edward Holcroft ed Elisa Lasowski) che vivono in una comunità di quaccheri.

Una fiaba assurda, per molti aspetti, quella di Mario Capecchi, che Roberto Faenza riporta per immagini con slancio e un sacco di ammirazione, costruendo scenari, ambientazioni e il susseguirsi degli eventi con affettuosa cura e parecchia ingenuità. La storia è sufficiente di per sé a destare le coscienze e soprattutto le speranze, ma il modo in cui viene riprodotta la indebolisce e, a tratti, banalizza.

Nella seconda metà del film ci trasferiamo negli Stati Uniti, Mario è cresciutello ed è il giovane Jake Donald-Crookes a calarsi nel ruolo. Un senso di avventura e di voglia di scoperta dà un po’ di colore alla narrazione, ma resta sempre tutto ben posizionato come in una dolce cartolina anni ’50 ed è necessario uno sforzo in più per focalizzarsi sulla parte importante: i sensazionali fatti storici nella vita di questo preadolescente. Tutti gli attori, durante tutta la durata della pellicola, si spostano come piccole marionette tirate da dei fili (con le sole eccezioni dei genitori di Capecchi, Haddock e Montanari, e Rossi, l’amante del padre) e, purtroppo, la stessa scrittura di alcune scene pare non tenere conto dell’atmosfera e la profondità che sarebbe fondamentale trasmettere.

Un’importante eredità pedagogica

Al netto, dunque, di una scarsa consistenza di carattere di tutto il film, resta l’eredità pedagogica della storia di questo ragazzo, e l’ennesima conferma di quanto sia in grado di fare un giovane quando gli viene trasmesso che è in gamba a prescindere da tutto. Oltre al fatto che, quando nessuno ti capisce, devi trovare qualcuno che finalmente riesca a farlo, e farti guidare da questi nei meandri delle strategie su come stare al mondo.

La cosa bellissima della storia di Mario Capecchi – ed è ammirevole che il regista lo voglia trasmettere nelle scuole – è quanto semplicemente faccia vedere che genio non nasce nessuno, anzi. Ma, a piccoli passi, e anche con la possibilità di cadere più volte, lo si può diventare eccome.

One Earth – Tutto è connesso, recensione del documentario di Francesco De Augustinis

Dalla Cina, il nuovo gigante dell’economia e della produzione agroalimentare, ai laboratori della “food silicon valley” in Olanda, passando per le terre contese delle popolazioni indigene in Brasile, alle minacce globali per la salute umana e alle questioni etiche che stanno alla base del nostro rapporto con la natura: One Earth -Tutto è connesso racconta storie apparentemente distanti tra loro, rivelando paradossalmente come, in questo immenso sistema che poggia su un fragile equilibrio, ogni specifico fenomeno possa avere ripercussioni anche in altre parti della Terra.

Gli allevamenti intensivi di Guangzhou

Il viaggio di Francesco De Augustinis parte dalla conformazione dicotomica di ogni città della Cina, altissimi grattaciali simbolo del pieno boom economico in cui il Paese si ritrova, contrapposti a quartieri squallidi, nelle cui viuzze si tengono mercati in cui è possibile trovare ogni cosa, soprattutto animali domestici e selvatici di ogni genere, che vengono esposti e venduti. La genesi di One Earth comincia proprio qui, tra i mercati nascosti di Wuhan, dove il corona-virus sta facendo un salto di specie: sta passando da un animale all’uomo, il primo contagio della specie umana di Covid-19 che avrebbe causato oltre 1 milione e mezzo di vittime.

La troupe di Francesco di Augustinis sta facendo un breve scalo a Wuhan, diretti a Guangzhou, storicamente una delle capitali commerciali della Cina meridionale, per condurre un’inchiesta sul cibo, in uno degli allevamenti intensivi più tecnologici al mondo. La vera scoperta di questo viaggio documentaristico avrà a che fare con una consapevolezza rinnovata, di come le diverse attività industriali condotte in una megalopoli possano innescare un meccanismo di effetti a catena in tutto il mondo, portando un piccolo e impercettibile avvenimento del mercato di Wuhan a farci soffermare ulteriormente sul tema dell’aumento esponenziale del consumo di carne e di come la crescita degli allevamenti intensivi stia condannando noi e la Terra in maniera irreversibile.

One Earth allevamenti intensivi

Le conseguenze globali della produzione zootecnica

Viste dall’esterno, non sembrano nemmeno fattorie: sono blocchi di cemento, alti diversi piani, nascosti in una sottospecie di grotta al centro di una montagna nel cuore remoto della Cina. All’interno dei palazzoni di Yangxiang si trova una produzione suina iperintensiva, destinata a soddisfare la crescente domanda di carne del popolo cinese. E’ intorno a questa struttura ipertecnologica, simbolo del progresso umano, che si sviluppa una storia che abbraccia i quattro continenti del pianeta e mostra come il sistema alimentare mondiale stia compromettendo in modo irreversibile il fragile equilibrio del pianeta e contribuendo alle attuali crisi mondiali, come il cambio climatico, le epidemie e il crollo della biodiversità.

L’obiettivo di One Earth – Tutto è connesso e del team di Augustinis è quello di mostrare l’urgenza di una ristrutturazione sistemica e totale, che vada a contrastare i fenomeni dell’iperproduzione e dell’iperconsumo, che attualmente esercitano un effetto cruciale sull’equilibrio del pianeta. Le scelte individuali sono in questo senso molto importanti, vuole suggerirci il documentario, ed è certamente necessario educare le nuove generazioni al riguardo. Qualora aumentasse esponenzialmente la fascia di persone disposte a fare quotidianamente scelte biologiche, prima o poi le aziende dovranno adeguarsi e l’opinione pubblica ne sarà influenzata, sostiene Augustinis.

La suddivisione del film in capitoli contribuisce a legittimare la denuncia di One Earth che, in maniera molto intelligente, decide di basarsi sull’espressione dello stesso concetto da prospettive contrastante, per fare emergere le diverse sfaccettature di un tema oggi così delicato. E’ così che la deforestazione, l’aumento delle epidemie e la perdita di accesso al cibo per svariate fasce della popolazione mondiale convergono in un unico documentario, capace di avvicinare a tematiche così attuali anche i più giovani, grazie a una regia asciutta e che predilige la veridicità dei fatti, piuttosto che un insensato sensazionalismo.

Oggi più che mai siamo consapevoli di vivere su un piccolo pianeta, dove ciò che accade in una foresta dall’altra parte del mondo prima o poi ha ripercussioni anche sulla nostra vita quotidiana. One Earth si prefigge di raccontare proprio queste connessioni e, allo stesso tempo, denunciare le tante forme di violenza alla base del modo insostenibile della nostra specie di abitare la nostra unica casa.

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