Se la cucina è il luogo per
eccellenza in cui diverse culture riescono a fondersi e a creare
sempre qualcosa di nuovo, questa settimana le famiglie di
ristoratori di Family Food Fight dovranno mettersi
alla prova affrontando dei veri e propri melting pot culinari.
Giovedì 1° aprile su Sky e
NOW, nella quarta puntata del cooking show prodotto da
Endemol Shine Italy per Sky, la sfida si fa sempre
più speziata e le famiglie rimaste in gara – dall’Emilia-Romagna
iDall’Argine, dalla Toscana i
Vannucchi, dalla Campania i
Lufino e dalla Calabria gli
Autelitano – dovranno valicare i confini delle
loro tipicità regionali esplorando nuovi gusti e territori. A
giudicare i loro piatti, il trio di esploratori del gusto composto
da Joe e Lidia Bastianich e
Antonino Cannavacciuolo.
I giudici hanno preparato per le
famiglie concorrenti di Family Food Fight un
viaggio culinario intorno al mondo: a fare da Cicerone ci saranno 4
eccezionali chef provenienti da altrettanti Paesi stranieri,
l’iraniana Afsaneh Ahmadi, il filippino
Dario Guevarra, la russa Evgeniya
Lasytchuk e l’eritreo Yonas Tesfamichael
Yeshak.
Le quattro squadre dovranno
proporre un menù di tre portate che contenga le specialità del
Paese capitato in sorte: gli chef ospiti potranno aiutare le
famiglie ma purtroppo per loro l’aiuto sarà limitato, visto che
potranno parlare solo la loro lingua di origine.
Dopo il viaggio attorno al mondo,
per i concorrenti sarà il turno di una nuova inedita esperienza:
nella seconda prova della puntata – attesa per
giovedì1° aprilealle
21.15 su Sky Uno, sempre disponibile on
demand, visibile su Sky Go e in streaming
su NOW – le 4 famiglie verranno scomposte per
creare 4 squadre miste. Che sia una boccata d’aria
o un momento di smarrimento, tutti saranno chiamati a far vedere le
proprie abilità individuali nella preparazione di un altro melting
pot, stavolta tutto italiano: dovranno portare in tavola un piatto
coniugando ingredienti provenienti dalle 4 regioni d’origine delle
famiglie in gara, i pomodorini del Piennolo del
Vesuvio, il lampredotto toscano, la
liquirizia calabrese e la zucca “Cappello
da Prete” dell’Emilia-Romagna.
La squadra mista peggiore dovrà
affrontare l’ultima prova decisiva, uno spietato uno contro
tutti: i suoi 4 componenti si divideranno e cucineranno da
soli in rappresentanza delle rispettive famiglie, le quali saranno
invece chiamate a fare una spesa “al buio” per
procurare al cuoco di turno gli ingredienti necessari. I giudici
metteranno così a dura prova l’intesa tra i membri dei nuclei
familiari, che mai come stavolta dovranno capirsi al volo e farsi
trascinare solo dalle emozioni e dai sentimenti che li legano:
quale sarà la famiglia che dovrà abbandonare per sempre la cucina
di Family Food Fight?
Il programma è stato realizzato nel
pieno del rispetto della normativa relativa alle misure di
contenimento del contagio da Sars-COV-2 nei luoghi di lavoro e
delle direttive previste dal protocollo condiviso per la tutela dei
lavoratori del settore cine-audiovisivo del 07/07/2020.
Sky Brand Solutions, dipartimento
di Sky Media, insieme a Endemol Shine Italy ha portato a bordo dei
nuovi episodi di “Family Food Fight” i seguenti sponsor ufficiali:
AIA Agricola Italiana Alimentare – A.I.A. S.p.A. Unipersonale,
Ghidini Cipriano Srl, Hotpoint, KitchenAid, Azienda Ortovivaistica
L’Ortofruttifero – Pisa.
Family Food Fight: ogni giovedì
alle 21.15 su Sky Uno (canale 108, digitale terrestre canale 455),
sempre disponibile on demand, visibile su Sky Go, su smartphone,
tablet e pc, anche in viaggio nei paesi dell’Unione Europea, e in
streaming su NOW.
Non mi
uccidere, il teen drama e intensa storia d’amore
dalle tinte horror, scritto da Gianni
Romoli, il collettivo GRAMS e lo stesso
Andrea De Sica e liberamente ispirato all’omonimo
romanzo di Chiara Palazzolo (che riuscirà nelle
librerie il 29 aprile edito da SEM Società Editrice
Milanese) debutta in on demand dal 21
aprile per l’acquisto e il noleggio su Apple Tv app,
Amazon Prime Video, Youtube, Google Play,
TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film &
TV e per il noleggio su Sky Primafila e Infinity. Protagonista
Alice Pagani.
Mirta ama Robin alla follia,
lui le promette che sarà amore eterno. In una cava abbandonata, la
voglia di trasgredire costa la vita a entrambi. La ragazza però si
risveglia e non può che sperare che Robin faccia lo stesso, proprio
come le aveva promesso. Ma niente è come prima. Mirta capisce di
essersi trasformata in una creatura che per sopravvivere si deve
nutrire di carne umana. Ha paura. Braccata da uomini misteriosi,
combatte alla disperata ricerca del suo Robin.
Completano il cast Silvia
Calderoni, Fabrizio Ferracane,
Sergio Albelli e con Giacomo
Ferrara, con la partecipazione di Anita
Caprioli. Il film è una produzione Warner Bros.
Entertainment Italia e Vivofilm, prodotto daMarta Donzelli e
Gregorio Paonessa, con il sostegno di MiC
– Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e IDM Alto Adige
e Regione Lazio – Fondo Regionale per il Cinema e
l’Audiovisivo.
La fotografia è di
Francesco Di Giacomo, la scenografia di
Daniele Frabetti, i costumi di Chiara
Ferrantini, il montaggio di Pietro
Morana, il casting di Gabriella
Giannattasio. Le musiche originali sono composte da
Andrea Farri e Andrea De
Sica.
Il “Master in Series
Development – Sviluppo e produzione creativa della serialità”
organizzato dalla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti, con il
sostegno di Netflix,
è un innovativo master specialistico, il primo nel suo
genere, che nasce dall’esigenza di offrire nuove
professionalità nel settore dell’audiovisivo: dai player
tradizionali ai nuovi servizi di Video on Demand in streaming.
La figura professionale che il
Master intende formare è quella del Development Executive, un ruolo
cruciale sia all’interno delle case di produzione che dei
broadcaster. Il Development Executive oltre ad operare nella fase
di sviluppo del prodotto, ne accompagna tutto il ciclo di vita
inclusa la produzione, la post-produzione e la promozione: una
figura quindi assimilabile a quella del produttore delegato o del
produttore creativo.
Per supportare la crescita delle
professionalità legate al mondo dello sviluppo seriale in Italia,
Netflix
ha deciso di sostenere il Master per i suoi primi 3 anni di vita,
offrendo docenze da parte di suoi collaboratori, sostenendo la
comunicazione, ma soprattutto contribuendo con borse di studio,
totali o parziali, per offrire questa possibilità a tutti i
talenti che desiderino entrare nel mondo dell’audiovisivo.
Sia la Civica Scuola di
Cinema che Netflix
sono infatti impegnati nella difesa del valore dell’Inclusione: la
selezione degli studenti terrà quindi conto di questo valore
favorendo condizioni di accesso paritetiche, il più possibile
attente ai valori della diversità, della multiculturalità e alle
differenze di condizioni socio-economiche.
Il Master avrà libertà e
ricchezza di contributi, dando spazio sia in termini di docenze che
di stage, ad ogni produttore e ad ogni broadcaster/fornitore di
servizi audiovisivi, senza limitazioni e vincoli. Content is
king, dovunque si trovi qualità e innovazione.
I contenuti formativi del Master
saranno focalizzati su tematiche editoriali ma approfondiranno
anche aspetti relativi al mercato, alla distribuzione, ai diritti,
alle problematiche produttive e al marketing. Rispetto ai generi
audiovisivi, il focus sarà sullo scripted seriale live action, ma
verranno incluse anche testimonianze riguardanti il cinema e
l’animazione.
In quest’ottica, i docenti saranno
tutti professionisti di livello internazionale riconosciuti
per la qualità dei prodotti realizzati e saranno privilegiate
metodologie didattiche attive quali esercitazioni pratiche di
gruppo e individuali, case histories, role playing, simulazioni di
pitch, testimonianze aziendali.
“Con questo Master della Civica
Scuola di Cinema, Fondazione Milano inaugura una nuova tipologia di
offerta formativa altamente specialistica, strettamente connessa al
mercato del lavoro e aderente alla sue evoluzioni più attuali. La
sinergia creata con un grande player come Netflix ne è la
dimostrazione” dice Stefano Mirti, Presidente di Fondazione
Milano
“Siamo estremamente felici di
collaborare con Civica Scuola di Cinema per la partenza di questo
master, nuovo nel suo genere, che pone al centro due temi molto
cari a Netflix: l’eccellenza nella formazione e la possibilità di
offrire nuove e concrete opportunità di lavoro nel mondo
dell’audiovisivo italiano, in un ruolo peraltro fortemente
richiesto dal nostro settore” dichiara Tinny Andreatta, Vice
Presidente delle Serie Originali Italiane di Netflix.
“Ritengo che come formatori
abbiamo la precisa responsabilità di intercettare i nuovi scenari
del settore in cui operiamo e di preparare e avvicinare quanto più
possibile i nostri studenti al mercato del lavoro. E l’obiettivo
del Master in Series Development, primo e unico per offerta e
contenuti didattici, è proprio quello di offrire ai partecipanti
uno sbocco professionale immediato e concreto grazie alla
formazione di una nuova figura, il Development Executive, oggi
sempre più richiesta dai broadcaster, dai fornitori di servizi
audiovisivi e dalle case di produzione” aggiunge Minnie
Ferrara, direttrice della Civica Scuola di Cinema Luchino
Visconti.
“Una proposta formativa
specialistica fortemente professionalizzante, focalizzata sulla
serialità come genere principe dell’innovazione audiovisiva di
oggi, per rendere competitive sul mercato internazionale le figure
che aiutano le storie a svilupparsi e a prendere forma” sottolinea
Alessandra Alessandri, progettista, curatrice e coordinatrice del
Master in Series Development.
“Contribuire ad arricchire il
sistema produttivo italiano con una pluralità di voci e punti di
vista e’ una delle priorità in Netflix. Per questo siamo felici di
supportare il Master in Series Development mettendo la nostra
esperienza al servizio degli studenti e favorendo, attraverso le
borse di studio, una partecipazione improntata sui valori della
diversità e dell’inclusione per far crescere una nuova generazione
di professionisti, che possano esprimere il meglio della creatività
del nostro paese” dichiara Ilaria Castiglioni, Manager delle Serie
Originali Italiane di Netflix.
Il Master in Series Development
– Sviluppo e produzione creativa della serialità si rivolge a
neolaureati e giovani professionisti in possesso di Laurea
triennale o equipollente in materie relative alla comunicazione
mediale.
Le iscrizioni e le ammissioni
saranno aperte dal 1° aprile fino al 15 giugno 2021. Il Master si
terrà tra il 18 ottobre 2021 e il 30 settembre 2022 e prevede
cinque mesi di aula e sei mesi di stage facoltativi, che potranno
essere effettuati presso case di produzione di fiction, fornitori o
meno di Netflix, presso broadcaster televisivi o servizi VoD.
Ad oggi hanno aderito alla
possibilità di offrire stage: Rai, Sky Italia, Cattleya,
Cross Productions, Fabula Pictures, Groenlandia, Indiana
Production, Indigo Film, Lucky Red, Movimenti Production, Studio
Bozzetto, The Apartment Pictures, 3zero2tv, Lux Vide.
Lo stato del DCEU è spesso fonte di confusione non soltanto
per i fan, ma anche per gli spettatori occasionali. All’inizio,
l’universo condiviso era stato concepito per essere supervisionato
da Zack
Snyder. Tuttavia, le cose sono cambiate dopo che il
regista ha deciso di abbandonare la produzione di Justice
League. Ora che il taglio originale del film ad opera
del regista è stato finalmente distribuito, c’è la possibilità che
la visione originale del regista in merito all’universo condiviso
possa essere completata prima o poi.
1Una visione coesa
Nel
complesso, dopo l’uscita della
Snyder Cutdi
Justice
League, il DCEU può finalmente vantare una visione coesa,
costruita sotto l’ala di un unico regista.
Altri registi possono continuare a dirigere
storie dedicate ai diversi membri del team e quando arriverà il
momento di lavorare insieme, Zack Snyder può comunque trasformare
quei film in realtà. Speriamo che Warner Bros. sia pronta a tornare
sui suoi passi e a rendere tutto questo realtà.
La distribuzione della
Snyder Cut di Justice
League ha portato ad un aumentto dei download dell’app
relativa alla piattaforma di streaming parti al 64%. Il taglio del
cinecomic uscito nel 2017 ad opera di
Zack Snyder ha dato finalmente ai fan la
possibilità di vedere la versione del film che il controverso
regista aveva sempre voluto realizzare.
Ovviamente, con tutto l’hype che il
film è riuscito a generare (sia prima che dopo la sua uscita), è
normale che ci sia un notevole interesse riguardo alle performance
del mastodontico progetto. Sappiamo che i servizi di streaming
tengono ad essere piuttosto “misteriosi” quando si tratta di
rilasciare i dati relativi alle visualizzazioni. Nella maggior
parte dei casi, infatti, le migliori indicazioni in tal senso
provengono da società di analisi di terze parti.
Bloomberg ha analizzato i dati di Apptopia, che stimano le
metriche sulle prestazioni delle app mobili, inclusi download,
acquisti in-app e utenti attivi giornalieri. Secondo Apptopia,
nella settimana terminata il 28 marzo ci sono state 119,1 milioni
di sessioni di app su HBO Max, con un aumento dell’8,9%. Inoltre,
ci sono stati 1,48 milioni di download dell’app HBO Max, con un
aumento del 64%.
Come ha performato la Snyder Cut di Justice League?
Al momento, questa è l’indicazione
più reale in merito alle prestazioni effettive della Snyder
Cut su HBO Max. Un’altra società di analisi di terze
parti, Samba TV, aveva
segnalato 1,8 milioni di spettatori per il primo weekend d’apertura
della Snyder
Cut. Tuttavia, quel dato rappresenta solo le persone che
hanno guardato più dei primi cinque minuti del film. In seguito, la
società ha chiarito che solo 1/3 aveva terminato la visione della
Snyder
Cut in quel periodo.
Inoltre, un aggiornamento su
Twitter
ha suggerito che le visualizzazioni del film erano rallentate
durante la prima settimana di apertura. Tuttavia, il numero di
spettatori non è la metrica chiave quando si parla di un servizio
di streaming; l’aspetto più importante è rappresentato dagli
abbonamenti, dalla fidelizzazione e dal coinvolgimento. L’aumento
delle sessioni riportato da Apptopia indica che gli abbonati
esistenti sono stati particolarmente attivi nella settimana
successiva alla release della
Snyder Cut, mentre il marcato aumento dei
download è un buon indicatore in merito ai nuovi abbonati.
È ragionevole presumere che anche
questi si siano concentrati durante il primo weekend successivo
alla distribuzione del film. Naturalmente, ciò non indica che tale
crescita sarà duratura per HBO Max: la vera sfida, a questo punto,
è vedere se questi nuovi abbonati continueranno ad esserlo.
Zack
Snyder’s Justice Leagueè uscito in streaming il
18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e
NOW TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore
circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.
Il
John Walker di Wyatt Russell potrebbe
diventare il personaggio più odiato del MCU, ma bisogna ammettere che in
The Falcon and the Winter Soldier non ha fatto
nulla di sbagliato (almeno, non ancora).
Nonostante non avesse superpoteri, è
entrato in azione insieme a Sam Wilson e Bucky Barnes nel secondo
episodio della serie Marvel disponibile su Disney+, grazie al quale abbiano
appreso che John era un soldato esemplare che è riuscito a
guadagnare ben tre medaglie d’onore per le sue azioni eroiche. C’è
soltanto un problema: non è Steve Rogers!
In una recente intervista con
Screen Rant, Wyatt Russell ha parlato di come
il modo in cui John è stato respinto da Sam e Bucky abbia
influenzato il suo Captain America. “Ha apprezzato quello che
hanno fatto in qualità di Avengers. Ha prestato molta
attenzione”, ha spiegato l’attore. “Voleva fare del bene
come loro. Ecco perché, quando i tuoi eroi non ti danno la risposta
che vorresti, ti ritrovi a pensare: ‘Non si scherza con i tuoi
eroi’. Può farti davvero a pezzi. Tuttavia,potrebbe
tranquillamente andare in un posto diverso da quello in cui
sarebbero andate alcune persone, avendo subito alcune
delle ferite che ha riportato durante la guerra
precedente.”
La fonte ha poi chiesto a Russell
del suo futuro nel MCU come
John Walker, sottolineando che nei fumetti il personaggio è
stato sia un Vendicatore che un membro dei Thunderbolts. Ponderando molto bene le sue
parole, l’attore ha risposto: “È qualcosa che va oltre le mie
competenze. Onestamente non lo so. La speranza è che alla gente
piaccia e che funzioni. Poi, se la Marvel dovesse decidere di
usarlo di nuovo, allora sarebbe fantastico. Di sicuro mi
piacerebbe. Lavorare con loro è stata un’esperienza meravigliosa.
Da quello che ho sentito, la serie è stata accolta benissimo. Si
tratta di un gran bell’incoraggiamento, quindi sono fiducioso. È
chiaro che mi piacerebbe tornare.”
John Walker e i Thunderbolts nel
MCU: il film vedrà mai la luce?
Sarebbe decisamente folle pensare
che non ci siano dei piani per
John Walker dopo la conclusione di The Falcon e The Winter Soldier. Molti fan
sono convinti che i Thunderbolts si riuniranno prima o poi sul
grande schermo: in effetti, più volte in passato si è parlato di un
possibile film dedicato al gruppo di supereroi, ma ad oggi non
esistono ancora conferme ufficiali. Non ci resta che attendere e
sperare in eventuali sviluppi. Dopotutto, la storia del nuovo Cap è
appena cominciata…
Adam Wingard,
regista di Godzilla vs.
Kong, ha firmato con Warner Bros. per dirigere un film
basato su ThunderCats, la serie tv animata
statunitense prodotta da Rankin/Bass, trasmessa dal 1985 al 1989 e
ispirata ai personaggi creati da Tobin “Ted” Wolf.
ThunderCats è incentrato su
un gruppo di alieni umanoidi proveniente da Thundera e sul viaggio
che sono costretti a intraprendere quando il pianeta viene
distrutto. La serie riscosse molto successo e dopo la sua
conclusione generò un grande quantitativo di merchandising, oltre a
fumetti, videogiochi, film tv e molto altro ancora.
La notizia è stata riportata da
Deadline, il quale conferma che Wingard si occuperà anche di
riscrivere la sceneggiatura precedentemente affidata a David
Coggeshall insieme al suo storico partner Simon
Barrett, che per Wingard aveva già scritto la maggior
parte dei suoi precedenti lavori, tra cui gli
horror You’re
Next, V/H/S e Blair
Witch. Il film sarà un ibrido e mescolerà animazione e
CGI.
Ricordiamo che Adam
Wingard e Barrett sono anche al lavoro sull’annunciato
sequel di Face/Off, action fantascientifico diretto nel
1997 da John Woo e interpretato da John Travolta e Nicolas Cage. Lo scorso febbraio era stato
proprio Wingard a confermare via Instagram di aver
messo in cantiere un sequel diretto della pellicola, rivelando
successivamente che sia Travolta sia Cage sarebbero interessati a
prendervi parte.
Godzilla
vs. Kong, l’ultima fatica di Wingard (noto anche per
aver diretto l’adattamento del celebre manga
Death Note, disponibile su Netflix), ha già riscosso un
grande successo all’estero, poiché il film ha già incassato oltre
122 milioni di dollari a livello globale, di cui 70 milioni
soltanto in Cina. Godzilla vs.
Kong verrà distribuito oggi negli Stati Uniti (sia nelle
sale che su HBO Max), mentre in Italia una data di uscita ufficiale
non è stata ancora comunicata.
Per completare la prima scena con
Martian Manhunter che vediamo nella
Snyder Cut di Justice
League,
Zack Snyder ha dovuto dirigere gli attori su
Zoom, l’ormai celebre software di videotelefonia. È quanto rivelato
dal regista in una recente intervista con Kyle McMahon proprio in occasione della
promozione del suo taglio del cinecomic uscito per la prima volta
in sala nel 2017.
La maggior parte di ciò che i fan
hanno avuto modo di vedere nel film uscito lo scorso 18 marzo è
stato girato diversi anni fa, all’epoca della primissima produzione
ufficiale di Justice
League. Tuttavia, lo scorso autunno Snyder si è dedicato
ad una sessione di riprese aggiuntive per assicurarsi che tutto ciò
che voleva fosse effettivamente presente all’interno del suo
taglio. In realtà, i reshoot non sono stati particolarmente estesi
e hanno interessato in gran parte l’ormai celebre sequenza
ambientata nel Knightmare e contenuta nell’epilogo del film.
E proprio in merito alle riprese che
hanno avuto luogo lo scorso anno,
Zack Snyder ha spiegato a Kyle McMahon di aver dovuto dirigere i
suoi attori via Zoom a causa della pandemia di Covid-19 non solo
per la sopracitata scena del Knightmare, ma anche per un’altra
particolare sequenza presente nel film: a sorpresa, il regista ha
spiegato che una scena che è stata totalmente completata tramite la
piattaforma è quella in cui viene rivelato che dietro Martha Kent
(Diana
Lane) che va a trovare Lois Lane (Amy
Adams) si nasconde in realtà Martian Manhunter
(Harry
Lennix).
“Abbiamo dovuto completare
alcune riprese via Zoom, perché Ezra Miller era in Inghilterra e io
non potevo viaggiare”, ha spiegato Snyder. “Quindi abbiamo
fatto tutto via Zoom. Avevo solo bisogno di un paio di inquadrature
con lui. È stata una cosa piuttosto folle. Non l’avevo mai fatto
prima. Ho fatto la stessa cosa per la scena in cui Diana Lane va a
trovare Lois e poi si rivela essere Martin Manhunter. Quando esce
di casa e si ferma sul pianerottolo. Quella era una scena che non
avevamo girato in passato. Quindi ho dovuto girarla per la prima
volta.”
Zack
Snyder’s Justice Leagueè uscito in streaming il
18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e
NOW TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore
circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.
Secondo Connie Nielsen, che in Wonder
Woman 1984 è tornata a vestire i panni della
Regina Ippolita, l’accoglienza tiepida riservata al film di
Patty Jenkins è stata colpa dei continui
ritardi e dell’uscita su HBO Max. A causa della pandemia di
Covid-19, il sequel con Gal Gadot è stato posticipato più e più
volte nel corso del 2020, fino a quando la Warner Bros. non ha
optato per una release simultanea nelle sale e su HBO Max lo scorso
dicembre.
Nonostante gli incassi al botteghino
siano stati comprensibilmente inferiori rispetto alle cifre
astronomiche raggiunte dal primo Wonder
Woman nel 2017, l’uscita del sequel su HBO ha contribuito
a far aumentare il numero di abbonati alla piattaforma di
streaming: a suo modo, quindi, un successo è stato in qualche modo
certificato, seppur in maniera non convenzionale.
Tuttavia, è innegabile quanto
l’attesa per il sequel abbia inevitabilmente influenzato la sua
ricezione: anche se all’inizio le reazioni della stampa sono
apparse decisamente positive, alla fine Wonder
Woman 1984 ha dovuto fare i conti con un’ondata di
critiche negative che in breve tempo gli hanno fatto perdere la
valutazione “Certified Fresh” su Rotten Tomatoes.
Ora, sulla scia della distribuzione
del film in home video, Connie Nielsen ha parlato proprio
dell’accoglienza riservata a Wonder
Woman 1984 e dei numerosi ostacoli che il film ha
dovuto superare. L’interprete della Regina Ippolita ha difeso il
film in una recente intervista con
Den of Geek, dichiarando che il sequel è stato messo “sotto
giudizio” a causa dei numerosi ritardi.
“Penso che quello che accade a
livello psicologico è che un sacco di film come Wonder Woman 1984
vengono confinati in questo territorio insicuro dove vengono
sottoposti ad un giudizio che normalmente non verrebbe neanche mai
formulato”, ha spiegato l’attrice. “Il fatto che sia stato
posticipato così tante volte lo ho messo sotto giudizio, un
giudizio che non meritava. Inoltre, essendo un sequel, verrà sempre
paragonato al film precedente.”
Il futuro di Wonder Woman al
cinema
Wonder
Woman 1984 è arrivato in Italia direttamente in
esclusiva digitale lo scorso 12 febbraio. Nel sequel, oltre
a Gal
Gadot, hanno recitato anche Chris
Pine, Kristen
WiigePedro
Pascal. Subito dopo l’uscita del film in USA (avvenuta
a dicembre 2020, in contemporanea al cinema e su HBO Max), è stato
confermato ufficialmente Wonder
Woman 3, che vedrà ancora una volta il ritorno
di Patty
Jenkins dietro la macchina da presa e quello di
Gadot nei panni di Diana Prince.
Anthony Mackie pensa che sarebbe un errore se
la Marvel dovesse decidere di affidare
il ruolo di Black Panther ad un altro attore. Il primo
supereroe nero della Marvel ha fatto il suo debutto nel MCU in
Captain America: Civil War del 2016, interpretato da
Chadwick Boseman. In breve tempo, T’Challa è
diventato uno dei personaggi preferiti dai fan dell’universo
cinematografico, specie dopo l’uscita dello standalone a lui
dedicato nel 2018 e diretto da Ryan Coogler.
Black Panther è stato amato dalla critica e osannato
dai fan, diventato il primo cinecomic ad ottenere una candidatura
agli Oscar come miglior film. In seguito, Boseman è apparso in
Avengers:
Infinity War e Avengers:
Endgame, che ha segnato la sua ultima apparizione nei
panni di Pantera Nera: purtroppo, l’attore è morto di cancro ad
agosto dello scorso anno.
Dalla sua tragica scomparsa, si è
parlato molto dell’eredità di Black Panther e di quanto Chadwick Boseman fosse stato centrale per
il successo ottenuto dal film e dal personaggio. Sebbene Black
Panther 2 sia già in lavorazione (l’uscita in sala è
prevista per il 2022), il presidente dei Marvel Studios
Kevin Feige ha già chiarito che Boseman non verrà
né ricreato tramite la CGI né sostituito da un altro attore. Il
sequel onorerà la sua memoria, ma si concentrerà sugli altri
personaggi apparsi nel primo film e sull’esplorazione del vibrante
mondo di Wakanda.
Anthony Mackie sul recasting di
Chadwick Boseman in Black Panther 2: “Sarebbe
orribile.”
Ospite del podcast
Jemele Hill Is Unbothered in occasione della promozione della
serie
The Falcon and the Winter Soldier,Anthony Mackie (interprete di Sam
Wilson/Falcon nel MCU) ha parlato del suo rapporto con
Chadwick Boseman. Quando gli è stato chiesto se, dal suo punto
di vista, l’attore avrebbe voluto che il ruolo di T’Challa venisse
rifuso, Mackie ha dichiarato:
“No, non puoi affidare la parte
a qualcun altro. Voglio dire, Chadwick ha interpretato quel ruolo
in un modo che non potrà mai essere replicato. E odio l’idea che un
altro attore possa raccogliere l’eredità che ha lasciato, perché
non c’è dubbio che Chawick fosse una figura dinamica e un attore
straordinario. Se pensi a come è stato accolto Black Panther,
capisci che nessuno potrà mai portare a quel ruolo la grazia che
solo Chadwick è stato in grado di portare. Quindi non vorrei mai
vedere me stesso, ad esempio, nei panni di Black Panther. Sarebbe
davvero orribile.”
Black
Panther 2 arriverà nelle sale l’8 luglio
2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha
confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al
compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
L’attore Tenoch Huerta è in trattative
con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del
sequel.
David Ayer, regista
di Suicide Squad, spera ancora che la Director’s
Cut del suo film possa vedere la luce prima o poi. Il cinecomic DC
uscito nel 2016 era molto atteso dai fan, soprattutto per via della
presenza di Jared Leto nei panni del Joker, che durante
tutta la campagna promozionale del film è stato più e più volte
identificato come uno dei personaggi principale.
Sfortunatamente, non solo il film è
stato accolto in maniera negativa, ma alla fine quello di Leto
all’interno della storia si è rivelato essere un ruolo del tutto
marginale. Negli corsi degli anni, Ayer ha parlato più e più volte
del fatto che il film arrivato nelle sale non era la versione che
lui aveva inizialmente pianificato, con la Warner Bros. che, sulla
scia del malcontento generato da Batman v Superman, è intervenuta pesantemente
durante la post-produzione per alleggerire i toni del film ed
evitare che anche l’opera di Ayer venisse percepita come
eccessivamente cupa.
Sulla scia della campagna lanciata
dai fan di Zack Snyder per la release del suo taglio di
Justice
League (campagna che è riuscita a portare
all’effettiva distribuzione del film), David Ayer
ha incoraggiato i fan a fare lo stesso nei confronti della sua
versione di
Suicide Squad, con alcuni che hanno effettivamente cercato
di promuovere la causa. Tuttavia, proprio di recente Ann Sarnoff,
CEO di WarnerMedia, ha specificato che lo studio non ha intenzione
di distribuire la Ayer Cut.
Subito Ayer ha espresso la sua
delusione in merito alla decisione di Warner attraverso il suo
profilo
Twitter, ma ora si è pronunciato sull’argomento in maniera
decisamente più approfondita durante una recente intervista con
EW. Il
regista spera ancora che il suo taglio possa vedere la luce prima o
poi e che l’intesa risposta dei fan alla
Snyder Cut possa stimolare ulteriormente un
cambiamento nel modo in cui gli studi considerano i loro
progetti.
“Penso che gli studi capiscano
che ora può esserci un canone, come può essersi un non-canone. I
fan vogliono solo poter vedere il film”, ha spiegato
David Ayer. “Amano i personaggi, vogliono solo
passare più tempo con loro. Le persone sono molto più attente
riguardo a come vengono realizzati i film. Vogliono essere parte
del processo. C’è spazio per cose diverse, versioni diverse,
risorse diverse condivise con il pubblico. Penso che tutto questo
aiuti solo a rafforzare la comunità. Merito assoluto alla Warner
Bros. per il supporto a Zack e per avere avuto coraggio di
esplorare la sua visione.”
David Ayer sulla versione originale
di Suicide Squad: “Ho spaventato a morte i
dirigenti.”
Parlando invece di come sono andate
a finire le cose con Suicide Squad e con la versione originale del
film (che lo stesso Ayer ha definito “fantastica”), il regista ha
aggiunto: “Capisco. È un business. Ma è frustrante, perché ho
realizzato un dramma davvero sincero ed è stato fatto a pezzi. Loro
hanno cercato di trasformalo in Deadpool, una cosa che
semplicemente non doveva accadere. E poi, ero comunque il capitano
della nave, c’era il mio nome (ride). Anche se non
rappresentava ciò che ho effettivamente fatto. Il mio film era
fantastico. Ho solo spaventato a morte i dirigenti.”
Che piacciano o meno, quello
sentimentale è da sempre tra i
generi più appassionanti e apprezzati del cinema. I suoi film
raccontano storie lontane che riescono però ad essere vicine allo
spettatore per via dell’universalità dei sentimenti coinvolti.
Oltre ai titoli tratti dai romanzi di Nicholas
Sparks, come Le pagine della nostra
vita o Come un uragano, vi
sono numerosi altri film forse poco noti che meritano di essere
riscoperti. Tra questi si colloca Litigi
d’amore, opera del 2005 scritta e diretta da
Mike Binder, autore anche di Il diario di
Jack e Reign Over Me, con una colonna sonora firmata
dal premio Oscar Alexander Desplat.
Nonostante appartenga ad un genere
popolare, dal facile incasso, Litigi d’amore ha dovuto
attendere non poco prima di ottenere i finanziamenti per la sua
realizzazione. Il regista ha raccontato infatti che diversi studios
di produzione rifiutarono il progetto per motivi ignoti. Pur di
realizzarlo, convinto della sua forza narrativa ed emotiva, Binder
decise di produrlo da sé insieme al fratello, con il quale possiede
la Sunlight Productions. Sostenuto anche da un cast di noti attori,
il film riuscì così a vedere il buio della sala, con riprese
svoltesi prevalentemente tra le città di Londra e Detroit.
Anche in quell’occasione i
sentimenti hanno avuto la meglio, e Litigi d’amore si
affermò come un discreto successo con un incasso globale di circa
30 milioni di dollari. In particolare, i due protagonisti hanno
ricevuto i maggiori complimenti per le loro interpretazioni
struggenti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori ed alle
frasi più belle. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Litigi d’amore: la trama del
film
Protagonista del film è
Terry Ann, donna recentemente abbandonata dal
marito e ora costretta a gestire da sola l’intera famiglia,
comprendente quattro figlie, in aggiunta a tutti i problemi di
natura economica derivati dalla fuga dell’uomo. Preda dello stress
e dell’ira, Terry ha inevitabilmente trovato nell’alcol un placebo
ai suoi mali, diventando però sempre più ingestibile
caratterialmente. Per sua fortuna, troverà un sostegno inaspettato
nel vicino di casa Danny Davies, ex campione di
baseball che si guadagna ora da vivere sfruttando quel che resta
della propria fama.
I due iniziano così ad avvicinarsi
sempre di più, con Danny sempre più figura paterna per le figlie di
lei. In loro l’uomo vede la possibilità di redimere i propri errori
passati, ma sempre più sarà mosso da un coinvolgimento emotivo che
non potrà negarsi a lungo. Nonostante i rispettivi problemi, vecchi
o nuovi che siano, Danny e Terry dovranno imparare a fidarsi l’uno
dell’altro per poter uscire dalle loro instabili situazioni. Solo
l’amore sembra poterli salvare, purché non venga ostacolato in modi
inaspettati.
Litigi d’amore: il cast del
film
La sceneggiatura del film è stata
scritta appositamente per l’attrice Joan Allen, la
quale interpreta qui il ruolo della protagonista Terry Ann. Tre
volte candidata all’Oscar, la Allen è una delle più popolari e
premiate interpreti della sua generazione, e per Litigi
d’amore si è trovata a dar vita ad un personaggio
particolarmente complesso. Per darvi vita, l’interprete ha cercato
di calarsi quanto più possibile nella mentalità di questa donna
affranta e succube dell’alcol. Ad interpretare le sue figlie,
invece, vi sono le attrici AliciaWitt, nei panni di Hadley, e Keri
Russell in quelli di Emily. Quest’ultima ottenne il ruolo
poiché aveva studiato danza classica da giovane, la stessa attività
che il personaggio svolge.
Erika Christensen
è Andy, la terza figlia, che sogna di lavorare in radio. Nel film è
presente anche il fratello dell’attrice, Dane
Christensen, nei panni dell’interesse amoroso di Popeye,
la più piccola delle figlie. Questa è interpretata dalla celebre
Evan Rachel
Wood, attualmente nota per la serie Westworld
– Dove tutto è concesso. Infine, nei panni di Danny Davies
vi è il premio Oscar Kevin Costner.
Il suo personaggio è basato sul vero giocatore di baseball Denny
McLain, avendo diversi tratti biografici in comune con questi. Per
poter risultare credibile nella parte, Costner dovette sottoporsi
ad un rigido allenamento e ad un altrettanto rigida dieta, al fine
di guadagnare circa 15 chili di muscoli, per risultare più
imponente.
Litigi d’amore: le frasi più
belle, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Litigi d’amore è infatti
disponibile nei cataloghi di Chili Cinema e Apple
iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di martedì 30 marzo
alle ore 21:30 sul canale
TV8.
Qui di seguito si riportano invece
alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai
personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente
comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate
personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più
belle del film:
Le persone non sanno come si
ama… mordono invece di baciare, prendono a schiaffi invece di
accarezzare… forse perchè si rendono conto della facilità con cui
finisce l’amore. (Joan Allen)
La rabbia e il
rancore ti possono sbarrare la strada. Adesso l’ho capito. Bruciano
l’aria che respiri, la vita, ti divorano, ti soffocano ma la rabbia
è reale. E persino quando non lo è ti può cambiare. Ti modella, ti
trasforma in quello che non sei. L’unico aspetto positivo è la
persona che diventerai dopo.(Evan
Rachel Wood)
Se tutto va bene, un giorno ci si sveglia… e si scopre di
non avere paura di affrontare il viaggio. (Evan Rachel
Wood)
Ho quattro figlie, una che mi odia e due o tre che ne
seguono le orme. (Joan Allen)
Terry, quando sono con te e le tue ragazze sento che ho
ancora tutta la vita davanti a me. (Kevin Costner)
Le tue figlie mi hanno invitato a cena, sai come la penso
su un pasto gratis! (Kevin Costner)
Il poeta John
Keats, vissuto brevemente dal 1795 al 1821, è uno dei più
celebri poeti britannici di sempre, considerato tra i più
significativi letterati del periodo storico e culturale noto come
Romanticismo. A lui, e alla struggente storia d’amore con l’amata
FannyBrawne, è dedicato il film
Bright
Star, diretto nel 2009 dalla regista
neozelandese Jane Campion, premio Oscar per il
film Lezioni di piano, suo
film più celebre. All’interno di questo, attualmente suo ultimo,
lungometraggio, la regista ha inserito tutti i temi a lei più cari,
dallo sguardo femminile ai riferimenti alla letteratura dell’epoca,
dalle forti passioni che sconvolgono i protagonisti siano all’amore
capace di superare il tempo.
Per dare il titolo al film, la
Campion, qui anche sceneggiatrice, ha scelto il sonetto d’amore di
Keats intitolato Bright Star, would I were steadfast as thou
art, che il poeta scrisse durante la sua relazione con Fanny.
Arricchito da grandi ricostruzioni scenografiche e nel costume, il
film si presenta dunque come un brillante ritratto dell’epoca,
all’interno del quale vengono racchiusi sentimenti ed emozioni
spesso di difficile rappresentazione. Presentato in concorso al
Festival di Cannes, il film raccolse da subito ampi consensi,
portando la sua regista ad essere ulteriormente considerata come
una delle autrici più brillanti del cinema mondiale.
Delicato come una poesia, Bright
Star è ancora oggi, a più di un decennio dalla sua uscita, uno
dei titoli biografici incentrati sul Romanticismo che più sanno
raccontare quell’epoca. Per gli amanti del genere, è un titolo
imperdibile. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori ed alle
sue frasi più belle. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Bright Star: la trama del film
La vicenda si svolge nel 1818, nelle
verdi e pacifiche campagne nei pressi di Londra. La bella
Fanny Brawne è la primogenita di una famiglia
agiata, che affronta però non poche difficoltà in seguito alla
prematura morte del padre. Nel tentativo di non restare isolati,
Fanny, sua madre e i fratelli entrano in contatto con i vicini di
casa, il facoltoso Charles Brown e il suo amico e
protetto, il poeta John Keats. Pur se dotato di
grande intelligenza, quest’ultimo non si presenta propriamente come
un buon partito, essendo orfano, povero e gravemente malato di
tisi. Nonostante le resistenze di Brown, il quale mal considera
Fanny, la giovane inizia ad avvicinarsi sempre più al poeta.
In breve, tra i due nasce una
relazione segreta, favorita anche dal loro sentirsi anime affini
nati in contesti a loro modo problematici. Con la scusa di poter
ricevere lezioni di poesia, Fanny inizierà a passare sempre più
tempo con John, destando però non pochi timori nella famiglia di
lei. I tentativi di separarli sembrano però del tutto vani, poiché
troppo forte è ormai il sentimento che li lega. Questo, però, dovrà
inevitabilmente fare i conti con la malattia di John, che rischia
di porre fine a tutto. La loro storia d’amore, segnata dalle
difficoltà, troverà però conforto nella poesia e nella sua
immortalità.
Bright Star: il cast del film
Ad interpretare il celebre poeta
John Keats è l’attore Ben Whishaw,
divenuto noto proprio grazie a questo ruolo e affermatosi negli
anni successivi grazie al personaggio di Q in Skyfall e
nei suoi sequel. L’attore venne scelto in particolare per il suo
aspetto delicato e gentile, che si sposava perfettamente con la
natura del personaggio. Al fine di interpretarlo in modo il più
convincente possibile, Whishaw studiò a fondo l’opera di Keats, e
si documentò sulla malattia di cui questo era afflitto. Nel film,
nei panni della madre di Fanny è invece presente l’attrice
Kerry Fox, mentre la sorella Margaret ha il volto
di Edie Martin e il fratello Samuel quello
dell’attore Thomas Sangster, noto per aver
recitato nei panni di Newt nella trilogia di Maze Runner.
Ad interpretare Fanny Brawne vi è
invece l’attrice Abbie Cornish.
Oggi nota per i suoi ruoli in film Tre manifesti a Ebbing,
Missouri e W.E. – Edward e Wallis, questa fu la prima
interprete a presentarsi per il ruolo. Dopo un mese dal suo
provino, seppe di aver ottenuto la parte, grazie alla quale è poi
diventata celebre. Nei panni del vicino Charles Brown, vi è invece
l’attore Paul Schneider. Questi si fece notare in
particolare per il film L’assassinio di Jesse James per mano
del codardo Robert Ford, presentato nell’edizione del Festival
di Venezia che aveva proprio la Campion come presidentessa di
giuria. Colpita dall’attore, decise subito di offrirgli il ruolo.
Jonathan Aris, infine, è presente nei panni del
poeta Leigh Hunt, grande amico di Keats.
Bright Star: le frasi più belle, il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Bright Star è infatti
disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play,
Apple iTunes, Tim Vision e Rai Play. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 30
marzo alle ore 21:15 sul canale
Rai 5.
Qui di seguito si riportano invece
alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai
personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente
comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate
personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più
belle del film:
Vorrei quasi che fossimo
farfalle e vivessimo appena tre giorni d’estate, tre giorni così
con te li colmerei di tali delizie che cinquant’anni comuni non
potrebbero mai contenere… (John Keats)
Una cosa bella è una gioia per
sempre, cresce di grazia, mai passerà nel nulla. (Fanny
Brawne)
L’arte della poesia è una
carcassa, un’impostura. Se la poesia non nasce naturalmente come le
foglie su un albero, allora è meglio che non nasca affatto.
(John Keats)
Una poesia deve
essere compresa attraverso i sensi: lo scopo di tuffarsi in un lago
non è di nuotare immediatamente a riva, ma restare nel lago,
assaporare la sensazione dell’acqua. Non si comprende il lago, è
un’esperienza al di là del pensiero. La poesia lenisce l’animo e lo
incita ad accettare il mistero. (John Keats)
“La mia modesta speranza è che
il prezzo della lezione di poesia non sia il poeta.” (Charles
Brown)
Un passo dal cielo 6 – I
guardiani arriva in tv una produzione Lux Vide in
collaborazione con Rai
Fiction prodotta da Matilde e Luca Bernabei. Diretta
da Jan Maria Michelini,
Cosimo Alemà e Beniamino Catena.
Un passo dal cielo 6 quando
esce
Un passo dal cielo
6 uscirà in prima visione su RAI1 da giovedì 1° aprile
per 8 prime serate e in anteprima su RaiPlay i primi due
episodi da 50 ‘ da martedì 30 marzo.
Un passo dal cielo 6, la
trama
Il
bosco millenario si adagia sul versante della montagna, il cielo
terso si riflette nei laghi alpini, le Dolomiti incorniciano un
paesaggio talmente bello da sembrare irreale. È qui che vivono i
nostri eroi. … Sono stati trasferiti a San Vito di Cadore in
una bella e comoda stazione di polizia.
Mentre Vincenzo e Huber si ambientano nella
nuova caserma, guardano preoccupati quelle cime. E’ da tempo ormai
che non vedono più il loro amicoFrancesco
Neri. Francesco è in una baita
a picco sulle montagne delle Cinque Torri, isolato da tutto e da
tutti. Si è sposato con Emma, l’amore della sua vita, ma Emma non
c’è più: quell’aneurisma che la minacciava se l’è portata
via. Francesco ha un’aria risolta, pacificata. Ha amato fino alla
fine la donna che gli ha ridato la serenità e, quando incontra
Vincenzo, glielo dice chiaramente: adesso per lui quelle
montagne rappresentano il passato. Il suo futuro è portare un
branco di lupi in Slovenia, coronando il sogno della sua Emma. Ma
qualcosa cambia i suoi piani: nel bosco millenario che punteggia la
vallata è stato trovato del nichel e le scavatrici lo stanno
sventrando. Sarà una compagnia australiana a guadagnarci e
poco importa se l’impatto ambientale è devastante e se gli
abitanti della valle vi si oppongono strenuamente. Francesco non
può rimanere indifferente.
La
situazione si complica quando proprio vicino alla miniera viene
ritrovato il corpo di una donna in fin di vita,Dafne, e Neri vedeuna bambina misteriosa,
vestita di bianco e coronata di fiori, una piccola ninfa tra i
boschi. Francesco parte all’inseguimento, inconsapevole della nuova
avventura che lo porterà a mettere in discussione quello che
credeva di sapere sulla fine di Emma.
Intanto ci sono grossi grattacapi perVincenzoche indaga sul
tentato omicidio di Dafne mentre cerca di placare gli animi di chi
si oppone ai lavori della miniera, e non solo.Eva lo ha abbandonato per inseguire la sua
carriera e Vincenzo si è ritrovato solo a crescere la figlia Mela,
lui napoletano, in quelle sperdute montagne del
nord.
Ora
accanto a lui c’èElda, una donna precisa e puntuale, fissata con
l’ecologia e padrona dell’eco-condominio in cui il
commissario vive. Elda ha talmente a cuore l’ambiente da
costringere il povero Vincenzo a mangiare vegano e a tirare lo
sciacquone una sola volta al giorno. Una vita ordinata e sicura ,
forse anche troppo, visto che il nostro Vincenzo si concede di
tanto in tanto una scappatella daNelloIl Re del Pollo. Qui incontraCarolina, una ragazza
spregiudicata che si fa pagare a peso d’oro come eco consulente dai
ricchi annoiati della zona. Carolina li affianca nelle loro scelte
eco-friendly organizzando catering e consigliando sessioni di yoga
con le capre. Proprio quando traVincenzo e Carolina si apre una guerra senza
quartiere a colpi di ricatti , Elda decide di affidarle
l’organizzazione del matrimonio di Manuela, l’amatissima sorella di
Vincenzo.
Il
commissario, infatti, dovrà preoccuparsi anche di sua
sorellaManuela, tornata tra le montagne per sposarsi,
ma che forse non gli dice tutto su Antonio, quel suo fidanzato
apparentemente perfetto. Non ci vorrà molto perché i nodi
vengano al pettine e Vincenzo scopra che Manuela coltiva un sogno
segreto, che ora non può più nascondere
Ma
Vincenzo deve curarsi anche diIsabella, di nuovo presa tra due fuochi: da un
lato Giorgio,
con cui sogna di aprire un ranch per allevare insieme i cavalli e
dall’altroEnrico,
misterioso e tormentato figlio del manager che sta costruendo la
miniera. Un ragazzo chiuso e scontroso che nasconde un doloroso
segreto.
Anche in questa nuova stagione i nostri eroi
dovranno fare i conti con un presente pieno di colpi di scena, un
passato sempre pronto ad affiorare e un futuro tutto da
scrivere.Francesco e
Vincenzo affronteranno insieme nuovi casi e avventure che li
spingeranno a ridefinire la loro collaborazione e la loro amicizia.
Li seguiremo tra indagini, storie d’amore e risate in compagnia del
fido Huber, riempiendoci gli occhi della bellezza senza pari delle
Dolomiti.Riuscirà Vincenzo
a gestire la sua vita di padre single, ma anche di uomo alla
perenne ricerca d’amore? Ce la farà Manuela a trovare il suo posto nel
mondo?
Tutte le puntate di Un passo
dal cielo 6
Prima serata –La
bambina magica
Una
donna misteriosa, Dafne, viene ritrovata in fin di vita vicino a
una vecchia miniera che sta per essere riaperta. E quando dai
boschi compare una bambina, Francesco Neri e Vincenzo si vedono
travolti da una vicenda molto più grande di loro che corre il
rischio di distruggere la serenità della valle in cui vivono. Anche
il ritorno tra i monti di Manuela, la sorella di Vincenzo, porta
scompiglio e novità nella vita di Francesco.
Seconda serata–
Sogni e ossessioni
Camilla, aspirante poliziotta, per un soffio
salva Manuela dall’esplosione di una bomba. Francesco e i nostri
indagano su chi possa avercela con il commissario e scoprono che
potrebbero esserci altre bombe e che tutti gli indizi portano verso
la vecchia miniera. Francesco deve trovare un equilibrio tra la
voglia di partire e il desiderio di rimanere ad aiutare Vincenzo
impegnato nel frattempo con le truffe di Carolina e con la
nostalgia di Mela per sua madre.
Terza serata –Il
Leone della Montagna
Una
rifugiata curda incinta scompare nel nulla. Una storia d’amore tra
pastori osteggiata dalle rispettive famiglie fa da sfondo a un
rapimento a scopo di riscatto o forse di vendetta per una guerra
lontana. Mentre Vincenzo e Francesco indagano sulla vicenda, Dafne
si sveglia e inizia a raccontare quello che ricorda del suo
passato. Francesco e Vincenzo vengono travolti dal suo racconto che
scioglie alcuni misteri ma ne apre altrettanti.
Quarta serata –Tanatosi
Una
ingegnere mineraria viene ritrovata in fin di vita. Vincenzo e
Francesco dovranno indagare tra gli interessi torbidi che la
miniera ha portato nella valle, scoprendo che i delitti del
presente hanno radici lontane. Vincenzo intanto viene a conoscenza
di un fatto importante riguardo Francesco e deve prendere decisioni
che potrebbero mettere a repentaglio la loro amicizia. Proprio
mentre un anello dimenticato mette il commissario in una posizione
difficile con Elda.
Quinta serata –La
domesticazione dell’Uomo
Quando un giovane scalatore allievo di
Christoph viene accusato della morte della sua fidanzata, Dafne e
Cristoph sono costretti ad affrontare i nodi del proprio rapporto.
Francesco e Vincenzo dovranno entrare in punta di piedi nelle
tensioni tra padre e figlia, se vorranno scoprire la verità che
cercano. E mentre Manuela sembra poter finalmente vivere il suo
sogno, Vincenzo scopre un sorprendente capitolo della vita di
Carolina di cui era completamente
all’oscuro.
Sesta serata –Il
confine
Federica è giovane e bella, ma è cieca. Quando
suo padre viene ritrovato senza vita, Vincenzo e Francesco dovranno
entrare nel mondo silenzioso e tormentato di un sonnacchioso paese
di confine, dove rivalità antiche si scontrano con amori segreti.
Intanto un ritorno inatteso sconvolge la vita di Manuela e
Vincenzo. Francesco si avvicina lentamente alla verità su Emma
proprio quando il suo rapporto con Dafne e la piccola Lara arriva a
una svolta.
Settima serata –Il
sentiero delle ore
Un
monastero arroccato sulla montagna. Il corpo di un ragazzo
ritrovato poco distante. Vincenzo e Francesco si trovano a indagare
in una comunità di monaci, e scoprono che i sentieri del dolore
portano a compiere gesti estremi se non incontrano il perdono.
Francesco finalmente trova la forza di guardare in faccia il suo
passato risvegliando pericolosi fantasmi, mentre Vincenzo si
impegna ad aiutare Carolina a realizzare un suo vecchio
sogno.
Ottava serata – Lacrime nella
pioggia
Nonostante gli sforzi di Vincenzo, Francesco
viene a conoscenza di un segreto che lacera tutte le sue certezze.
Starà a lui scegliere se fidarsi delle parole dei suoi amici
Vincenzo e Manuela, oppure lasciarsi andare alla collera e alla
vendetta. Una cosa è certa: alla fine della strada che porta alla
miniera Francesco troverà un nuovo inizio.
Entra nella nostra serie come una misteriosa
ninfa dei boschi. Trovata da Francesco vicino alla miniera in fin
di vita, con un colpo di fucile nel ventre, Dafne sembra uscita dal
nulla. Èuna donna bellissima e vive in una baita isolata nel bosco.
Ma non è sola. Con lei c’è la figliaLara, che si rifiuta di parlare, come
se fosse cresciuta lontana dal mondo.Dafne si riprenderà ma il mistero della sua
aggressione avrà risvolti imprevedibili e svelerà un segreto
insospettabile.
CHRISTOPH – 80 anni(interpretato daCarlo
Cecchi)
Christoph è un’istituzione tra la gente del
luogo. Amico di vecchia data di Francesco, è diventato un
personaggio mitico negli anni ‘90 per le sue scalate in solitaria,
per aver attraversato in slitta l’Antartico, per aver disceso in
canoa il Rio delle Amazzoni.Un uomo che ha sfidato il limite spesso
superandolo..
Oggi vive in una baita tra le montagne del
Cadore, insieme a un’aquila che nessuno sa come abbia fatto ad
addomesticare. Ma quando la compagnia mineraria minaccia di
sventrare quei boschi millenari, anche Christoph scende a valle per
protestare, scoprendo qualcosa che gli cambierà letteralmente la
vita.
Manuela Nappi, la sorella di Vincenzo, già conosciuta nelle
precedenti stagioni, ritorna tra le Dolomitiper sposarsi con Antonio. Manuela ha un sogno
segreto che non ha mai avuto il coraggio di confessare a suo
fratello … almeno finora. Èuna ragazza alla ricerca del proprio
posto nel mondo.Sarà proprio la decisione di rimanere sulle
Dolomiti per inseguire i suoi desideri a farla crescere e a
maturare scelte che la renderanno una donna.
ELDA – 33 anni(interpretata daAnna
Dalton)
Eldaè la nuova compagna di Vincenzo. È una donna
molto bella, molto sana, controllante, talmente rispettosa
dell’ambiente da costringere Vincenzo a un ecologismo radicale. È
figlia di un alpino e ha rilevato uno stabile che ha trasformato in
un condominio green, lo stesso in cui vive Vincenzo. Elda,
estremamente organizzata e attenta alle esigenze di tutti, dà tanta
sicurezza a Vincenzo e si occupa con cura e attenzione della
piccola Mela, che infatti adora quella nuova “mamma”. Elda insomma
è la donna perfetta. E proprio per questo sarà dura per Vincenzo
capire davvero quali siano i suoi sentimenti per
lei.
CAROLINA – 32 anni(interpretata daSerena
Iansiti)
Carolinaentra nella serie come un piccolo tornado,
smascherando l’ambiguità delNostro commissario. Per quanto innamorato di
Elda, rigorosamente vegana, Vincenzo no n resiste al richiamo di un
gustoso pollo fritto daNello il Re del Pollo.Ed è proprio qui
che
Vincenzo si imbatte in questa giovane sfrontata, sportiva e
sorridente. Sarà proprio la freschezza di Carolina, unita ad una
buona dose di sfacciataggine, ad attrarre Vincenzo. Carolina è una
donna che si barcamena tra un lavoro e un altro, ma sempre con
l’idea di “rubare ai ricchi per dare a sé stessa”, in particolare
spacciandosi per “consulente ecologica”. Nel corso della stagione
scopriremo però che il suo spumeggiante carattere nasconde un
passato molto più complicato che sorprenderà
Vincenzo.
ENRICO COSTA – 18 anni(interpretato daLuca
Chikovani)
Enrico,18 anni, ha un autista personale e abita con i
suoi in una grande villa. I compagni di scuola li tiene
rigorosamente a distanza. Uno di quelli che quando lo inviti a un
compleanno non si sogna neppure di risponderti. Ma, c’è un ma.
Dietro questo schermo si nasconde un ragazzo tutt’altro che duro. E
la sua fragilità non è soltanto emotiva: quella sua riservatezza
cela un segreto doloroso, una strana malattia che lui nasconde
attentamente. E non sarà facile per Isabella fare breccia nella sua
vita, convincerlo ad aprirsi al mondo e finalmente,
vivere.
Una mente sadica mette in atto una
contorta forma di giustizia in SPIRAL, il nuovo adrenalinico
capitolo della saga di SAW. Lavorando all’ombra di uno stimato
veterano della polizia (Samuel L. Jackson), lo sfrontato detective
Ezekiel “Zeke” Banks (Chris Rock) e il suo partner alle prime armi
(Max Minghella) si occupano di una sconvolgente indagine su omicidi
che ricordano l’inquietante passato della
città. Inconsapevolmente intrappolato in un mistero che si
infittisce sempre di più, Zeke si trova al centro del morboso gioco
dell’assassino.
Spiral – L’eredità di Saw è diretto da Darren
Lynn Bousman e scritto Josh Stolberg & Pete Goldfinger.
Un’esclusiva per l’Italia Leone Film Group in collaborazione con
Rai Cinema
La coppia
Wahlberg – Berg approda su Netflix con questa
commedia action liberamente ispirata al romanzo “Wonderland”
di Ace Atkins, che si rifà a sua volta ai personaggi della serie di
romanzi polizieschi creati da Robert B. Parker. Nel cast troviamo
anche Winston Duke, Alan Arkin, Iliza
Shlesinger, Bokeem Woodbine, Cassie Ventura,
Marc Maron e il rapper Post Malone.
La trama di Spenser
Confidential
Spenser
confidential, ambientato a Boston, vede come protagonista
Spenser, un ex poliziotto incarcerato per cinque anni dopo aver
aggredito Boylan, il capo del suo distretto, in circostanze ancora
ambigue e poco chiarite. Uscito di prigione, Spenser si affida al
suo vecchio allenatore di box, Henry, per rifarsi una vita,
sperando di ottenere la licenza di camionista e trasferirsi in
Arizona, “sfuggendo” cosi alla petulante fidanzata Cissy. Le cose
si complicheranno quando Boylan verrà trovato morto, omicidio per
cui si sospetta subito di Spenser, e verrà inoltre ritrovato anche
il cadavere di un altro giovane poliziotto, del quale è stato
inscenato un finto suicidio. Spenser decide di investigare
privatamente sulla questione, assieme al fidato Henry e al
coinquilino Hawk, sospettando che si tratti di un grosso
insabbiamento da parte della polizia di Boston.
Un film di puro
intrattenimento senza troppe pretese
Spenser
confidential è un puro film d’intrattenimento che si
caratterizza come un film d’azione piuttosto canonico, con alla
base una narrazione dal ritmo incerto e che inserisce venature
thriller e topoi della commedia, senza però riuscire a rinnovare il
genere action e ritagliarsi una propria dimensione all’interno del
catalogo Netflix. La storyline principale verte sull’indagine
condotta da Spenser in merito ai colpevoli degli omicidi e agli
intrighi da polizia e malavita che si celano dietro la facciata
pulita delle forze dell’ordine di Boston; tuttavia, la trama non
particolarmente complessa e priva di svolte narrative originali e
intriganti, non riesce a focalizzare l’attenzione dello spettatore
sull’investigazione, in quanto priva di mistero e piuttosto
prevedibile.
Si sente l’influenza dei
polizieschi televisivi anni ’90, nonostante siano presenti numerose
scene d’azione, che tentano di movimentare la narrazione.
Implicitamente il film richiede di farsi trascinare dal carattere
scanzonato che lo contraddistingue, per questo risulta, nel
complesso, un film d’intrattenimento godibile, grazie
all’interazione tra i protagonisti e le gag comiche costruite sulla
loro chimica, nonostante emergano diverse banalità a livello di
scrittura. L’intreccio narrativo è piuttosto prevedibile e i
personaggi presentatici non si distinguono particolarmente per una
caratterizzazione brillante, tuttavia le performance attoriali
riescono a convincere e a strappare qualche risata.
Spenser Confidential
si regge sulla buona interazione tra i personaggi
L’interazione tra i
protagonisti funziona abbastanza efficacemente, soprattutto grazie
al contributo di Alan Arkin nei panni di Henry, che aggiunge verve
comica alla visione, e alle esilaranti incursioni di Iliza
Schelsinger: stand-up comedian e texana di nascita ma qui
perfettamente calata nella parte dell’ingombrante e ossessiva ex
fidanzata di Spenser. La pellicola mantiene un tono leggero e
scanzonato, partendo da una base da buddy movie e prendendosi anche
di tanto in tanto gioco di sé stessa. Le sequenze di combattimento
e le situazioni paradossali in cui si trovano invischiati Spenser e
Hawk riescono ad incontrare il favore del pubblico che sceglie di
optare per una film d’evasione come questo. L’azione non risulta
sempre coerente e avvincente, tuttavia certe sequenze verbali e
fisiche, con l’aggiunta delle interpretazioni gigionesche di
Walhberg e Duke, che non si prendono mai troppo sul serio, riescono
a trasportare la storia. Le battute finali lasciano aperta la
possibilità di un sequel, nella speranza di poter forse trasformare
il protagonista Spenser in un brand su cui costruire una saga, con
capitoli successivi magari più freschi e originali.
Con quest’ultima
collaborazione Berg e Wahlberg si distaccano da un certo
patriottismo celebrativo dell’eroismo americano, riconoscibile nei
loro precedenti lavori – film tratti da storie vere (Lone Survivor,
Deepwater- Inferno sull’oceano, Boston – Caccia all’uomo) e una spy
story (Red Zone – 22 miglia di fuoco). Spenser
confidential è infatti una pellicola che denota l’adesione
a un certo spirito americano, ma che si presenta come film di puro
intrattenimento, una visione da affrontare senza troppe
pretese.
È intuibile come il film
di Peter Berg non abbia come pubblico di riferimento chi conosce i
romanzi – e che potrebbe rimanere piuttosto deluso dalle numerose
licenze poetiche che questa trasposizione si prende – quanto
piuttosto punti su chi vuole vedere Wahlberg nei panni di un
personaggio di nuovo in azione a Boston, come fu in The
Departed – Il bene e il male di Scorsese, che valse
all’attore una nomination all’Oscar. Wahlberg si adatta bene a
questi ruoli, sia in termini di presenza scenica che di perfomance
attoriale: riesce a convincere nei panni di un ex carcerato e
poliziotto, proprio perché incarna una tipologia di personaggio a
lui particolarmente congeniale.
Il finale di Shazam! ha
ricevuto una sorta di “aggiornamento” sulla scia dei grandi
consensi raccolti dalla
Snyder Cut di Justice
League. In rete, infatti, è spuntato un nuovo
montaggio del finale del cinecomic di David F.
Sandberg in cui il personaggio di
Superman appare con il costume nero, ovviamente
nelle fattezze di
Henry Cavill.
Tutti ricorderete che nel finale di
Shazam!, Billy
fa vivere un momento di gloria a Freddy, da sempre bullizzato,
andandolo a trovare come Shazam alla mensa della scuola, insieme a
Superman. Purtroppo, a causa di altri impegni lavorativi, Cavill
non ha potuto prendere parte al film: per questo motivo, nella
scena originale il volto di Kal-El non viene rivelato; vediamo
soltanto il tradizionale costume rosso e blu del supereroe.
Da allora, molti fan di sono
cimentati con la realizzazione di versioni alternative della
suddetta scena, aggiungendo il volto di
Henry Cavill. Tuttavia, sulla scia del grande successo
della Snyder
Cut e della presenza, nella versione del cinecomic ad
opera di
Zack Snyder, del tanto chiacchierato costume nero di
Superman, il canale Movila
su YouTube ha realizzato un nuovo montaggio dell’ironica scena
finale di Shazam!
includendo non solo Cavill, ma anche il costume nero sfoggiato dal
personaggio di Superman nel taglio di Snyder.
Tutto quello che c’è da sapere su
Shazam!
Shazam!è
uscito nelle sale ad aprile 2019. Nel cast Zachary
Levi, Asher Angel, Mark
Strong, Jack Dylan Grazer, Grace Fulton, Faithe Herman, Ian
Chen, Jovan Armand, Cooper Andrews, Marta
Milans e Djimon
Hounsou.
Abbiamo tutti un supereroe dentro di
noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel caso di
Billy Batson, basterà gridare una sola parola – SHAZAM! – affinché
questo ragazzo adottato di 14 anni si trasformi nel Supereroe per
gentile concessione di un antico mago. Ancora bambino all’interno
di un corpo divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se
stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i
superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i
compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità
con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare
rapidamente questi poteri per combattere le forze mortali del male
controllate dal Dr. Thaddeus Sivana.
Ovviamente, anche The Falcon and the Winter Soldier prende
spunto dalla ricca eredità dei fumetti Marvel, più o meno allo stesso modo
in cui WandaVision ha preso ispirazione da storie come “House
of M”. Molti degli elementi della serie con protagonisti Anthony Mackie e Sebastian Stan affondano le loro radici nei
fumetti di Captain America degli anni ’80 (in gran parte quelli
scritti da Mark Gruenwald). Tuttavia, come portato alla luce da
Screen Rant, anche il nuovo show disponibile su Disney+ differisce dal materiale
originale in molti modi:
1Bucky non è stato Capitan
America
Nel
MCU, Bucky Barnes non nutre l’ambizione di diventare Captain
America ed è sconvolto che Sam abbia rifiutato l’eredità. Nei
fumetti, Bucky è invece diventato Cap quando Steve Rogers sembrava
essere morto. A ciò si sono susseguiti gli eventi del grandissimo
crossover “Civil War”, che si è concluso con l’assassinio di Steve
Rogers.
Nel MCU, le
circostanze che coinvolgono Bucky, Rogers e Sam Wilson sono
sostanzialmente diverse, precludendo così ogni opportunità all’ex
Soldato d’Inverno di prendere lo scudo per
sé.
Mark Hamill, l’iconico interprete di Luke
Skywalker nella saga di Star Wars, ha rivelato alcuni dettagli sulla
condizioni climatiche ostili che lui e i suoi colleghi hanno dovuto
affrontare durante la produzione della trilogia originale.
Il primo film della saga di Star Wars è uscito nel lontano 1977 e in breve tempo
ha lanciato le carriere non solo di Hamill, ma anche di
Carrie Fisher e Harrison Ford. All’epoca della sua uscita in
sala, il film si trasformò in un grandissimo successo commerciale,
arrivando ad incassare oltre 220 milioni di dollari. Il riavvio del
franchise nel 2015 con l’attesissima trilogia sequel ha nuovamente
introdotto sul grande schermo gli amati personaggi di Luke, Leia e
Han Solo ad una nuova generazione di fan.
In
Una Nuova Speranza, Luke Skywalker si allea con il
carismatico pilota Han Solo e con il suo wookie di nome Chewbacca
per salvare la Principessa Leia dall’Impero Galattico. Durante il
viaggio, Skywalker potrà contare sulla guida del suo mentore, il
Maestro Jedi Obi-Wan Kenobi, diventando sempre più consapevole
delle sue capacità di combattente. Nel tentativo di sconfiggere il
malvagio Darth Vader, Luke e Han tenteranno di fornire all’Alleanza
Ribelle i piani che delineano i meccanismi interni della Morte
Nera.
Su
Twitter, Mark Hamill ha parlato della difficile
produzione di Episodio I a causa di un clima decisamente
imprevedibile. Condividendo una serie di immagini dal set, l’attore
ha ricordato un violento temporale che ha intaccato la prima
settimana di riprese di Una Nuova Speranza nel 1977. Sul set de
L’impero colpisce ancora nel 1980, invece, un’inaspettata bufera di
neve aveva dissuaso il cast dall’effettuare riprese sul ghiaccio:
di conseguenza, la troupe ha dovuto riorganizzarsi e girare dietro
l’hotel presso cui allaggiovano.
Il grande successo della saga di
Star Wars
Nonostante questi ostacoli, la
trilogia originale di Star Wars è entrato nell’immaginario
collettivo. I film hanno dominato e alimentato la cultura pop,
grazie anche alla produzione di spin-off, prequel, fumetti,
videogiochi e serie tv. Dopo la trilogia originale, tra il 1999 e
il 2005 venne realizzata la trilogia prequel, passato alla storia
per aver suscitato numerosi reazioni contrastanti, anche tra i
membri dello stesso fandom della saga.
La recente trilogia sequel,
conclusasi ufficialmente a dicembre 2019 con
L’ascesa di Skywalker, ha riacceso quel fervore culturale
che circonda questa storia multigenerazionale ormai da anni. Ad
oggi, Star Wars è il secondo franchise con il maggiore
incasso di tutti i tempi.
La serie The Falcon and the Winter Soldier ha
confermato che Bucky Barnes ha ora un braccio in Vibranio, un
metallo raro con proprietà molto speciali. Ciò significa che non si
tratta di un normale braccio sostitutivo, ma di un vero e proprio
miglioramento che contribuisce a rendere Bucky un vero Super
Soldato. Grazie a
Screen Rant, scopriamo tutto ciò di cui questo braccio è – o
potrebbe essere – capace.
1Il vibranio può essere
disattivato
Ma
Black
Panther ha anche stabilito che esiste un punto debole per
il Soldato d’Inverno, poiché il film ha rivelato che è possibile
generare una sorta di campo elettromagnetico che rende inerte il
Vibranio.
Non
è chiaro se questo particolare segreto wakandiano sia stato
condiviso con il mondo durante il Blip, ma se lo fosse, alcuni
nemici di Bucky potrebbero essere in grado di trovare un modo per
indebolirlo notevolmente, se dovessero rendersi conto di cosa è
fatto il suo nuovo braccio. Di conseguenza, Bucky potrebbe non
voler pubblicizzare troppo ampiamente le sue nuove abilità in
The Falcon and the Winter Soldier.
Daisy Ridley, interprete di Rey della trilogia
sequel di Star Wars, ha commentato la possibilità di
unirsi, un giorno, all’Universo Cinematografico Marvel. Attualmente l’attrice è
impegnata con la promozione di
Chaos Walking, il nuovo film di Doug Liman in cui la
vedremo recitare al fianco di
Tom Holland.
Holland è il volto dello Spider-Man
del MCU e i fan dei due giovani attori sperano un giorno di poterli
vedere insieme in un nuovo film del MCU. Ma accadrà mai? Secondo
alcuni recenti rumor, Ridley sarebbe la favorita per interpretare
Spider-Woman nell’annunciato film dedicato al
personaggio Marvel, ma ad oggi non esiste alcuna conferma in
merito. La stessa attrice, lo scorso febbraio,
aveva dichiarato di non sapere nulla di un potenziale film
dedicato alla supereroina, esprimendo tuttavia il suo interesse per
il ruolo.
Ora, in una nuova intervista con
ComicBookMovie, Daisy Ridley ha ribadito di non essere in
corsa per interpretare Spider-Woman al momento, ma ha nuovamente
espresso interesse il MCU e per la possibilità, un giorno, di
prendere parte all’universo condiviso: “Qualcuno mi aveva
chiesto delle voci a proposito di Spider-Woman, e io mi ero
limitato a dire che mi piacerebbe interpretarla. Ora sembra che io
sia davvero in lizza per la parte, ma non è assolutamente
così”, ha specificato Ridley.
“Se dovesse capitarmi di leggere
una sceneggiatura Marvel, vorrei che fosse grandiosa”, ha
continuato l’attrice. “Ovviamente sono aperta a qualsiasi cosa.
Ho appena finito WandaVision. L’ho trovato davvero interessante e
sorprendente. Hanno fatto davvero qualcosa di diverso. Essere parte
di quel mondo, che è in continua evoluzione e sa sempre come
reinventarsi, sarebbe davvero eccitate.”
IMDb ha rimosso una serie di recensioni negative che alcuni fan
dello
SnyderVerse avrebbero lasciato nei confronti di
Godzilla
vs. Kong, il quarto capitolo del MonsterVerse
targato Warner Bros. e Legendary Pictures che mira a riportare in
auge alcuni dei più celebri mostri della storai del cinema, come
Godzilla e King Kong appunto.
Nello specifico, Godzilla
vs. Kong sarà il primo lungometraggio in cui i due
celebri mostri del titolo condivideranno lo schermo dai tempi
dell’originale King Kong vs. Godzilla, uscito nel lontano
1962. Il film è diretto da Adam Wingard (che di
recente ha annunciato la realizzazione di un sequel diretto di
Face/Off, il celebre action thriller con
John Travolta e
Nicolas Cage) e verrà distribuito in America da Warner Bros. il
prossimo 31 marzo, simultaneamente nelle sale cinematografiche e su
HBO Max.
Ma cosa c’entrano i fan dello
SnyderVerse con Godzilla
vs. Kong? È presto detto: come riportato da
Screen Rant, dopo l’annuncio che non ci saranno ulteriori piani
per continuare l’universo cinematografico DC immaginato da Zack Snyder in seguito all’uscita della
Snyder Cut di Justice
League, una manciata di fan delusi dalla notizia è
accorsa su
IMDb per recensire in maniera negativa l’atteso monster movie
di Adam Wingard.
La mossa, ovviamente, è stata fatta
per rappresaglia contro la Warner Bros., che supervisiona il DCEU e
che avrebbe appunto deciso di non andare avanti con la versione
dell’universo cinematografico ad opera di Snyder. Quello del
review bombing è un fenomeno che coinvolge più persone
(veri e propri gruppi in alcuni casi) che assegnano ad un
determinato progetto il punteggio più basso possibile, al fine di
ridurre significativamente la sua valutazione complessiva.
Presumibilmente, l’obiettivo dei fan dello
SnyderVerse sarebbe stato quello di dissuadere i
potenziali spettatori dal vedere proprio Godzilla
vs. Kong.
Tuttavia, i piani dei fan di Snyder
sembrano essere già falliti, dal momento che IMDb ha rimosso tutti
i punteggi “fasulli” (cioè opera del review bombing) di Godzilla
vs. Kong. Prima di quest’operazione di “depurazione”,
c’erano 44 recensioni valutate con 1 stella e ben 33 di queste
citavano esplicitamente che il motivo della recensione negativa
risiedeva nella scelta della Warner Bros. di non proseguire con lo
SnyderVerse.
La verità è che le prime reazioni a
Godzilla
vs. Kong (quelle vere, della stampa che ha già avuto
modo di vedere il film) sono decisamente più entusiaste di quelle
ricevute all’epoca da Godzilla
(2014) e Godzilla II: King of the Monsters (2019). Al momento
non sappiamo ancora quando il film uscirà in Italia.
Tutto quello che sappiamo su
Godzilla vs. Kong
Due leggende si scontrano
in Godzilla
vs. Kong: questi mitici avversari si affronteranno
infatti in una spettacolare battaglia senza precedenti, con il
destino del mondo in bilico. Kong e i suoi protettori
intraprenderanno un viaggio pericoloso per trovare la sua vera
casa, e con loro c’è Jia, una giovane ragazza orfana con la quale
ha stretto un legame forte ed unico. Ma si troveranno
inaspettatamente sul cammino di un Godzilla infuriato, che sta
seminando distruzione in tutto il mondo. L’epico scontro tra i due
titani, istigato da forze invisibili, è solo l’inizio del mistero
che giace nel profondo della Terra.
Il film è interpretato
da Alexander
Skarsgård (“Big Little Lies”, “La
tamburina”), Millie
Bobby Brown (“Stranger
Things”), Rebecca
Hall (“Christine”, “La genesi di Wonder Woman”),
Brian Tyree Henry (“Joker”, “Spider-Man: Un nuovo universo”), Shun
Oguri (“Weathering with You – La ragazza del tempo”), Eiza González
(“Fast & Furious: Hobbs & Shaw”), Julian Dennison (“Deadpool 2”),
con Kyle Chandler (“Godzilla II: King of the Monsters”) e Demián
Bichir (“The Nun: La vocazione del male”, “The Hateful Eight”).
La pandemia di Coronavirus ha
costretto l’industria cinematografica ad un radicale cambiamento e
spinto le case di distribuzione a rivalutare le possibilità offerte
dallo streaming. Dallo scoppio dell’emergenza sanitaria, infatti,
numerosi sono stati i film che hanno saltato l’uscita in sala e
sono arrivati direttamente on demand.
Più di recente, abbiamo appresso che
i
Walt Disney Studios hanno nuovamente stravolto il loro
calendario delle uscite cinematografiche, annunciando nuove release
per Black
Widow dei Marvel Studios, per Crudelia
con il premio Oscar
Emma Stone e anche per Luca,
il nuovo film d’animazione Pixar. Nello specifico, quest’ultimo
salterà completamente la sala e arriverà direttamente in streaming
su Disney+, gratis per tutti gli
abbonati.
La medesima strategia era già stata
utilizzata per
Soul, l’ultima fatica Pixar che è stata distribuita
attraverso la piattaforma di streaming senza Accesso Vip (al
contrario di quanto accaduto, invece, con film dei Walt Disney
Studios come Mulan e il
più recente
Raya e l’ultimo drago). Sembra, però, che i dipendenti
della Pixar non abbiano preso bene questa scelta distributiva
operata dalla Disney, soprattutto dopo la conferma che anche
Luca
verrà “sacrificato” e non uscirà in sala.
L’indiscrezione è arrivata da
Matthew Melloni, ex direttore editoriale di The
Hollywood Reporter, che via
Twitter ha spiegato di aver parlato con un amico della Pixar,
il quale avrebbe affermato che la decisione della Disney di far
uscire
Soul e Luca
direttamente su Disney+ ha gettato molti dei dipendenti
dello studio nello sconforto. Secondo quanto riferito, la decisione
avrebbe lasciato ai dipendenti la sensazione che il loro lavoro non
fosse così buono da meritare né un’uscita in sala né una visione
con Accesso Vip.
Nel tweet di Melloni si legge:
“Ho appena parlato con un mio amico alla Pixar. Mi ha detto che
la decisione di far uscire Soul e Luca su Disney+ è stata demoralizzante per i
dipendenti: ‘Va bene che non arriveranno in sala, ma non valiamo
neanche un sovraprezzo’?”
Partiranno ad aprile le riprese di
Obi-Wan
Kenobi, la nuova serie evento Disney+ con
Ewan McGregor nei panni dell’iconico Maestro Jedi. La
storia inizia 10 anni dopo i drammatici eventi di Star
Wars: La Vendetta dei Sith, dove Kenobi ha affrontato la
sua più grande sconfitta, la caduta e la corruzione del suo
migliore amico e apprendista Jedi, Anakin Skywalker, diventato il
malvagio Signore dei Sith Darth Vader.
Si uniscono al cast anche
Moses Ingram,
Joel Edgerton, Bonnie Piesse, Kumail Nanjiani, Indira Varma,
Rupert Friend, O’Shea Jackson Jr., Sung Kang, Simone
Kessell e Benny Safdie. I produttori
esecutivi di Obi-Wan
Kenobi sono Kathleen Kennedy, Michelle Rejwan,
Deborah Chow, Ewan McGregor, mentre Joby Harold è lo sceneggiatore.
Carmen Cuba è la direttrice dei casting.
In Obi-Wan
Kenobi protagonisti saranno Ewan McGregor che riprenderà il ruolo di
Obi-Wan
Kenobi e Hayden Christensen che
interpreterà
Darth Vader, a più di dieci anni da La Vendetta dei
Sith. Nel cast anche Moses Ingram,
Joel Edgerton, Bonnie Piesse, Kumail Nanjiani, Indira Varma,
Rupert Friend, O’Shea Jackson Jr., Sung Kang, Simone
Kessell e Benny Safdie.
Ci sono storie incredibili, che
sembrano poter prendere vita soltanto sul grande schermo attraverso
quella magia senza tempo che è il cinema. Eppure, molto spesso, è
proprio la vita vera ad ispirare la settima arte, con vicende
incredibili ma realmente accadute. È questo il caso di
Può succedere anche a te, il titolo
piuttosto chiaro a riguardo del film arrivato in sala nel 1994 per
la regia di Andrew Bergman, regista del celebre
Striptease, e scritto da Jane Anderson,
sceneggiatrice del recente The Wife – Vivere
nell’ombra. Basandosi su un incidente realmente
verificatosi, i due hanno dato vita ad una commedia ricca di
imprevisti e tanta fortuna.
Molto spesso anche gli eventi più
banali possono trovare grande forza narrativa al cinema, e con
Può succedere anche a te accade proprio questo. Si snoda
infatti sul grande schermo un’opera che partendo da un piccolo
imprevisto costruisce una commedia sentimentale carica di ironia,
ma che lascia nello spettatore quella sensazione che davvero quanto
si sta guardando possa succedere a chiunque. Arricchito da un cast
di grandi celebrità, il film è così una divertente manifestazione
di quante sorprese la vita possa riservare. Accolta in modo
positivo dalla critica, la pellicola si affermò infatti come un
buon successo al momento della sua distribuzione.
A fronte di un budget di 20
milioni, Può succedere anche a te arrivò a guadagnarne
circa il doppio in tutto il mondo, confermandosi come una delle
commedie più apprezzate del suo anno. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla vera storia che ha ispirato il
film. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il titolo nel
proprio catalogo.
Può succedere anche a te: la trama
del film
Protagonista del film è il
poliziotto di New York Charlie Lang, scrupoloso e
incorruttibile, questi è particolarmente benvoluto nel quartiere
dove vive, il Queens, dove vive con la moglie
Muriel, di professione parrucchiera. La sua vita è
destinata a cambiare drasticamente nel momento in cui Charlie
promette ad una cameriera di nome Yvonne di darle
in cambio metà dell’eventuale vincita della lotteria piuttosto che
una semplice mancia. Inaspettatamente, il biglietto di Charlie si
rivela realmente quello vincente. Charlie si ritrova così ad
offrire due milioni alla cameriera, dando vita ad una serie
imprevedibile di eventi, tra truffe e inganni, che lo porteranno a
rivalutare il vero valore dei soldi.
Può succedere anche a te: il cast
del film
Ad interpretare il protagonista
della vicenda, Charlie Lang, vi è l’attore Nicolas Cage.
Questi viveva in quel momento un periodo particolarmente roseo
della sua carriera, partecipando a film di vario genere e arrivando
a vincere un Oscar come miglior attore nel 1996. Partecipare a
Può succedere anche a te gli permise di consolidare anche
le proprie capacità comiche, e per l’attore fu un film
particolarmente caro di quegli anni. La sua è poi stata lodata come
una delle interpretazioni più divertenti del film. Accanto a lui,
nei panni della moglie Muriel, vi è Rosie Perez,
attrice di origini portoricane candidata all’Oscar nel 1994 per il
film Fearless – Senza paura. Wendell
Pierce, invece, è Bo Williams, collega e amico di
Charlie.
Ad interpretare la cameriera Yvonne
erano originariamente state contattate l’attrice Marisa Tomei e
la cantante Madonna. Entrambe rifiutarono però la
parte, portando così la produzione a scegliere Bridget
Fonda. Figlia d’arte, questa era divenuta celebre in
quegli anni grazie ai film Il padrino – Parte III e
Piccolo Buddha. Ad interpretare l’ex marito di lei, Eddie
Biasi, che cercherà a sua volta di ottenere parte della vincita, vi
è l’attore Stanley Tucci,
oggi particolarmente noto grazie alla saga di Hunger Games. Infine,
Seymour Cassel, attore noto per aver recitato in
diversi film dei registi John Cassavetes e Wes Anderson, è qui
presente nei panni di Jack Gross, viscida personalità che si
offrirà di aiutare Muriel nella gestione dei soldi vinti.
Può succedere anche a te: la vera
storia dietro il film
Come anticipato, il film è tratto
da una vicenda realmente avvenuta. Questa ha luogo dieci anni prima
della realizzazione del film nel 1984, ed ha per protagonista
Phyllis Penzo, cameriera di una pizzeria di New
York. Qui la donna conobbe il poliziotto Robert
Cunningham, il quale entrato in confidenza con lei decise
di offrirle metà della vincita della lotteria al posto di darle una
semplice mancia. I due scelsero così tre numeri a testa, comprando
il biglietto. Poco tempo dopo, questo si rivelò vincente, portando
i due ad ottenere e dividersi i 6 milioni del grande premio. Le
somiglianze con il film si fermano però qui. Tutto ciò che viene
poi raccontato in quest’ultimo è infatti frutto di fantasia.
Cunningham e Penzo, infatti, non andarono incontro ai problemi
riscontrabili nella pellicola, ma sono ancora oggi sposati con i
relativi coniugi.
Può succedere anche a te: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Può succedere anche a te
è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili
Cinema e Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite
temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo di lunedì29 marzo alle ore 22:10 sul
canale Paramount Channel.
Con il film del 2003 Underworld ha avuto inizio
quella che è oggi considerata tra le più
importanti saghe di genere horror degli ultimi anni. Composta
da cinque film, questa ha portato sul grande schermo lo scontro tra
vampiri e licantropi, creature fantastiche che ben prima di
Twilight hanno mostrato qui tutto il loro potenziale.
Il primo film, diretto da Len Wiseman, è oggi
considerato un vero e proprio cult del suo genere, capace di
combinare al suo interno numerosi generi per dar vita ad una storia
quantomai avvincente. Dopo il prequel Underworld – La
ribellione dei Lycans, e il sequel Underworld – Il risveglio,
nel 2017 è infine arrivato al cinema Underworld – Blood
Wars diretto seguito dei precedenti film.
Diretto da Anna
Foerster, qui al suo debutto come regista, e scritto da
CoryGoodman, questo è dunque il
quinto e attualmente ultimo capitolo della saga, nonché il secondo
ad essere distribuito in versione 3D. Originariamente, i produttori
erano però intenzionati a fare di questo nuovo capitolo un reboot
della saga, che facesse ripartire da zero la storia con nuove
vicende e nuovi protagonisti. Durante la fase di sviluppo,
tuttavia, si è compreso di avere ancora qualcosa da raccontare e di
esserci la necessità di dare alla vampire Selene una conclusione
più chiara. Il film si è così trasformato nel sequel di cui è oggi
possibile godere, sfoggiante tutte le caratteristiche più amate
della saga.
Con un budget di 35 milioni di
dollari, e un incasso di 81, questo quinto capitolo ha confermato
l’interesse nei confronti della saga, lasciando dunque aperta la
porta per possibili progetti futuri. Prima di intraprendere una
visione di Underworld – Blood Wars, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e ai suoi
sequel. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Underworld – Blood Wars: la trama
del film
Attualmente ultimo capitolo della
serie di grande successo, Underworld: Blood Wars segue le
nuove vicende della guerriera vampira Selene.
Questa è ora costretta a difendersi dai brutali attacchi che le
vengono sferrati dal clan dei Lycans e dalla
fazione di Vampiri che l’ha tradita. Con al fianco
due soli alleati, David e suo padre
Thomas, la guerriera dovrà cercare di porre fine
alla eterna guerra fra le due pericolose specie, anche se questo
potrebbe significare per lei l’estremo sacrificio. A guidare i
Lycans, inoltre, vi è un nuovo carismatico e spietato leader,
chiamato Marius, il quale è convinto che la chiave
per trionfare sui suoi nemici sia il sangue di
Eve, la figlia di Selene appartenente per metà ai
vampiri e per metà ai Lycans. Proteggere la piccola, potrebbe
dunque riportare la pace.
Underworld – Blood Wars: il cast
di attori del film
Ad interpretare l’iconica vampira
Selene vi è l’attrice Kate Beckinsale. Questa, che prima di prendere
parte alla saga aveva recitato prevalentemente in film in costume,
accettò nuovamente il ruolo con grande entusiasmo. L’attrice
desiderava infatti cimentarsi con nuovi generi, andando contro
l’immagine che si era costruita fino a quel momento. Grazie ai film
di Underworld è infatti divenuta principalmente nota come
eroina di film action. Anche per questo film si sottopose ad un
lungo addestramento, al fine di poter eseguire personalmente anche
le acrobazie più complesse. Accanto a lei, l’attore Theo James,
celebre per aver interpretato Tobias “Quattro” Eaton nella saga
Divergent, riprende il ruolo del vampiro David.
Allo stesso modo, Charles Dance assume
nuovamente i panni del vampiro Thomas, padre di Theo. L’attore,
però, è meglio conosciuto per aver interpretato Tywin Lannister in
Il Trono di Spade. Ad interpretare il malvagio Marius è
invece Tobias Menzies. Attore britannico, questi è
noto per aver interpretato Edmure Tully in Il Trono di
Spade e il principe Filippo nella terza e quarta stagione
della serie Netflix The Crown. Gli attori Peter
Andersson e Bradley James interpretano
rispettivamente Vidar, Vampiro della casata del Nord, e Varga,
Vampiro della casata dell’Est. La giovane India
Eisley, presente nel precedente film nei panni della
piccola Eve, compare qui soltanto grazie ad alcuni filmati di
repertorio tagliati dal precedente capitolo.
Underworld – Blood Wars: il
sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Dato il buon successo del film, il
regista Len Wiseman, produttore dell’intera saga,
ha affermato che ci sarà un sesto capitolo. L’attrice Kate
Beckinsale avrebbe inoltre ripreso per questo il ruolo di
Selene. Il finale del quinto film era infatti stato lasciato
volutamente aperto, per quanto a suo modo conclusivo, così da
permettere eventuali seguiti in caso di buon riscontro economico.
Nel 2018, tuttavia, la Beckinsale ha affermato che non avrebbe
ripreso il suo ruolo, non interessata a partecipare ad ulteriori
progetti. Al momento, dunque, il film si trova ancora in fase di
sviluppo, ed è probabile che se realizzato presenterà un nuovo o
nuova protagonista.
In attesa di poter vedere tale
sequel, è possibile fruire di Underworld – Blood Wars
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten Tv, Chili Cinema, Google Play,
Infinity, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 29 marzo alle ore 21:20
sul canale Rai 4.
Se siete fan di Angelina
Jolie, saprete di tutta la sua carriera, dei tatuaggi, dei
figli, della relazione con
Brad Pitt. La conoscerete perché ha vinto un Oscar
per Ragazze Interrotte e per la nomination per
Changeling. La conoscerete perché è un
personaggio pubblico molto seguito, per la famiglia numerosa, e per
le incredibili doti d’attrice, per la presenza in tantissimi
blockbuster e non solo. Ma cosa non sapete su di lei? Ecco dieci
curiosità su Angelina Jolie.
Angelina Jolie: i film
1. Angelina Jolie: gli inizi
della carriera. È nata con il nome di Angelina Jolie Voight il
4 giugno 1975 a Los Angeles, figlia di Jon Voight (attore premio
Oscar) e Marcheline Bertrand (che aveva studiato con Lee
Strasberg). All’età di undici anni, Angelina Jolie aveva già
cominciato a studiare recitazione al Lee Strasberg Theatre
Institute, per poi studiare cinema alla New York University.
All’età di sedici anni faceva già la modella, e negli anni Novanta
comparì in diversi video di band famose, come quelli di “It’s About
Time” dei Lemonhead, “Stand by My Woman” di Lenny Kravitz, “Anybody
Seen My Baby” dei Rolling Stones, e “Rock and Roll Dreams Come
True” di Meat Loaf. Sempre negli anni Novanta, inoltre, Angelina
Jolie è comparsa in vari piccoli film nei quali si è fatta notare,
tra cui Hackers (1995), Foxfire (1996), True Women
– Oltre i confini del West (1997) e George Wallace
(1997), Quest’ultimo le valse il Golden Globe e la nomination
all’Emmy. Con il ruolo in Gia – Una donna oltre ogni limite
(1998), poi, si aggiudicò un altro Golden Globe e un’altra
nomination all’Emmy.
2. Angelina Jolie: i film.
La vera svolta arrivò poi nel 1999, con Il collezionista di
ossa e con Ragazze interrotte: per quest’ultimo vinse un
Golden Globe e un Oscar. Angelina Jolie, poi, fu in film come
Fuori in 60 secondi (2000), Lara Croft: Tomb Raider
(2001) e Tomb Raider – La culla della vita (2003), Beyond
Borders – Amore senza confini (2003), Identità Violate
(2004), Shark Tale (2004), Sky Captain and the World of
Tomorrow (2004), Alexander (2004), Mr. & Mrs.
Smith (2005), Good Shepherd – L’ombra del potere (2006),
La leggenda di Beowulf (2007), Kung Fu Panda (2008),
Changeling (2008 – per il quale fu nominata
all’Oscar), Wanted – Scegli il tuo destino. Nell’ultimo
decennio, i film con Angelina Jolie includono: The
Tourist (2010), Kung Fu Panda 2 (2011), Maleficient (2014), Kung Fu Panda 3(2016), Per primo hanno ucciso
mio padre (2017). Nel 2019 è ritornata nei
panni di Malefica in Maleficient 2, e in Come Away diretto
da Brenda Chapman. Nel 2021 interpreterà Hannah Faber in
Those
Who Wish Me Dead.
3. Angelina Jolie è
anoressica?Angelina Jolie è magra, e
ovviamente i pettegolezzi sull’anoressia si diffondono ad ogni
apparizione sul red carpet. Ma, a quanto pare, Angelina Jolie ha
combattuto l’anoressia, e ha vinto. Sembra che un’amica della
madre, infatti, abbia raccontato del fatto che Angelina soffrisse
di anoressia e autolesionismo da giovane. “L’ho portata
all’ospedale. Era nella fase anoressica. Era una delle sue fasi. Ma
non ci è restata, si è risolta.” Inoltre, a quanto pare, a scuola
veniva costantemente presa in giro per le sue labbra e per il fatto
che fosse alta e magra.
4. Angelina Jolie si è fatta
rimuovere ovaie e seno. La vita di Angelina Jolie non è stata
priva di dolore e complicazioni. Infatti, l’attrice e mamma, nel
2015, ha deciso di farsi rimuovere le ovaie con lo scopo di ridurre
il rischio di cancro, dopo che i medici trovarono degli indicatori
di pre-cancro durante un test. Inoltre, nel 2013, la Jolie aveva
deciso di sottoporsi ad una doppia mastectomia, dopo aver trovato
una mutazione del gene BRCA1 che aumentava il suo rischio di cancro
al seno dell’87% e di cancro alle ovaie del 50%. “Non l’ho fatto
solo perché ho la mutazione del gene BRCA1”, ha spiegato in un
saggio sul New York Times. Infatti, ha subito la perdita
della madre, della nonna e della zia a causa del cancro.
Angelina Jolie: altezza e
fisico
5. Angelina Jolie: altezza e
fisico.Angelina Jolie ha 43 anni, ha
un’altezza di 170 centimetri, e sembra che pesi 55 chili.
6. Angelina Jolie ha insegnato
all’università. Nel maggio 2016, Angelina Jolie è diventata
visiting professor alla London School of Economics, una
delle università più prestigiose del Regno Unito. A quanto pare,
accettò di affiancare William Hague nel Centro per le Donne, la
Pace e la Sicurezza, per insegnare agli studenti del corso di
laurea magistrale. Tra gli argomenti del corso, ci sono le donne,
pace e sicurezza, genere e militarizzazione. Sposarsi era il mio
lavoro.”
Angelina Jolie e Brad Pitt
7. Angelina Jolie prima di
Brad Pitt: gli altri due matrimoni. Prima di
Brad Pitt, Angelina Jolie si era
sposata con
Billy Bob Thornton nel 2000, in una cappella di Las
Vegas. A quanto pare, il matrimonio era costato solamente 189
dollari. I due si sono poi separati nel 2002, e hanno divorziato
nel 2003. Il reverendo della cappella in questione ha parlato a
riguardo, dicendo: “Personalmente, non penso che l’avessero
pianificato con molto anticipo, penso fu una cosa del momento, ma
non ne sono sicuro, non ho chiesto cose come “oh, perché avete
deciso di sposarvi?” Prima di Thornton, Angelina
Jolie era stata sposata, dal 1996 al 1999, con
Jonny Lee Miller.
8. Angelina Jolie e Brad Pitt:
la fine di una storia lunga dodici anni. I due stavano insieme
dal 2005, dopo essersi conosciuti sul set di Mr. & Mrs. Smith, e dopo che lui aveva lasciato la
moglie Jennifer Aniston. Nel corso di dodici anni,
poi sono diventati la famiglia più amata di Hollywood (e una delle
più numerose). Recentemente, Angelina Jolie ha
parlato delle difficoltà dell’ultimo anno, che hanno seguito la
separazione da Brad Pitt. A quanto pare, i problemi
cominciarono nell’estate del 2016, durante la post- produzione di
Per primo hanno ucciso mio padre. “Le cose si fecero
difficili” ha raccontato a Vanity Fair. Per quanto riguarda
il divorzio, invece, le
trattative sono ancora in corso. In quanto famiglia, ha raccontato,
sia lei che i figli si stanno ancora rimettendo in senso: “Stiamo
ancora guarendo dagli eventi che hanno portato al divorzio. Non
stanno guarendo dal divorzio. Stanno guarendo da alcune… dalla
vita, da alcune cose della vita.”
Angelina Jolie: i figli
9. Angelina Jolie e i figli.
Con
Brad Pitt, Angelina Jolie ha avuto in tutto sei figli:
ne ha adottati tre e ne ha avuti altri tre. Prima è arrivata, nel
2006, Shiloh Jolie Pitt. Nel 2008, poi, sono arrivati i gemelli
Vivienne Marcheline Jolie-Pitt e il piccolo Knox. I nomi dei sei
figli sono, dal più grandi al più piccolo: Maddox, Pax, Zahara,
Shiloh, Vivienne e Knox.
10. Il salario di Angelina Jolie
si è dimezzato tra il 2013 e il 2015. Nel 2013,
Angelina Jolie guadagnava, in media, 30 milioni di
dollari a film (per farsi un’idea, basti pensare che
Jennifer Aniston guadagnò in tutto 28 milioni di
dollari nello stesso anno). Ma nel 2015, Angelina
Jolie ha guadagnato 15 milioni di dollari per film (mentre
la Aniston, nel 2015, valeva all’incirca 16.5 milioni di dollari a
film). Nel frattempo, nel 2015, Robert Downey Jr guadagnava 80 milioni a
film.
Russell Crowe si è
unito al cast di Thor: Love
and Thunder della Marvel, affiancando Chris Hemsworth, che riprende il suo ruolo di
Dio del tuono, Natalie Portman, che torna a essere
Jane Foster, e Christian Bale, che interpreterà il
cattivo.
Il casting di Crowe è stato tenuto
nascosto fino a questo momento, ma le foto rubate dal set in
Australia non hanno permesso allo studio di mantenere ulteriormente
il segreto, tanto che ha confermato a
Deadline la notizia.
Gli addetti ai lavori dicono che
Crowe è una delle tante sorprese che saranno nel film, con
Matt Damon che ha anche confermato di riprendere
il suo cameo da Thor: Ragnarok. Taika
Waititi torna a dirigere il film mentre i dettagli della
trama sono stati tenuti nascosti. Il film uscirà il 6 maggio
2022.
Jake Gyllenhaal è, senza
dubbio, uno degli attori più apprezzati e famosi di
Hollywood. Ha lavorato con alcuni dei registi più
importanti e, dopo aver recitato in film che sono diventati
classici come Donnie Darko e I Segreti di Brokeback
Mountain, si è affermato come uno degli attori migliori del
cinema americano. Siamo tutti in attesa di vedere Jake Gyllenhaal
di nuovo sul grande schermo: intanto, ecco dieci curiosità su di
lui.
Jake Gyllenhaal: i film e la
carriera
1. Jake Gyllenhaal è figlio
d’arte. Ci sono tante famiglie d’arte famose a Hollywood: i
Barrymore, gli Eastwood, i Coppola. Ma chi conosce i Gyllenhaal?
Prima che Jake e Maggie intraprendessero le rispettive carriere sul
grande schermo, i genitori stavano già lavorando nel mondo del
cinema. Il padre, Stephen Gyllenhaal, cominciò a fare il regista
alla fine degli anni settanta. La sua prima moglie (la madre di
Jake e Maggie), Naomi Foner Gyllenhaal, fa la sceneggiatrice e la
produttrice. Anche la seconda moglie, inoltre, lavora nel cinema.
Ma non solo i genitori: la madrina di Jake è Jamie Lee Curtis, e il
suo padrino è Paul Newman.
2. Jake Gyllenhaal: i film degli
inizi. Il primo ruolo cinematografico è arrivato, per Jake
Gyllenhaal, con il film Scappo dalla Città – La vita, l’amore e
le vacche. Nel film, interpreta il ruolo del figlio di Billy
Crystal. È tra la fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni
Duemila che la sua carriera subisce un’impennata, con Cielo
d’ottobre (1999) e Donnie Darko (2001), film grazie al
quale diventa veramente famoso. I titoli più importanti degli anni
seguenti sono Fuga da Seattle (2002), Moonlight Mile –
Voglia di ricominciare (2002), The Day After Tomorrow –
L’alba del giorno dopo (2004), I segreti di Brokeback
Mountain (2005), Poof – La prova (2005), Zodiac (2007), Prince of Persia – Le sabbie del
tempo (2010), Amore e altri rimedi (2010).
Jake Gyllenhaal: filmografia
recente
3. Jake Gyllenhaal: filmografia
recente. Nel secondo decennio degli anni Duemila, Jake
Gyllenhaal è davvero uno degli attori più famosi di Hollywood, e
recita in un film dopo l’altro, molti di questi sono successi
commerciali. Si comincia da Source Code (2011), Prisoners (2013), Enemy (2013),
Lo sciacallo – Nightcrawler (2014), Accidental
Love (2015),
Southpaw – L’ultima sfida (2015),
Everest (2015). Il 2016 è l’anno di Animali
Notturni, nel 2017 Jake Gyllenhaal recita in Life: Non
oltrepassare il limite, Okja e Stronger – Io sono il
più forte. Nel 2018 è protagonista di Wildlife, al fianco di
Carey Mulligan e diretto da
Paul Dano, all’esordi alla regia. Nello stesso anno è
protagonista di The Sisters Brothers e Velvet Buzzsaw
ma è
Spider-Man: Far from Home a segnare un successo al block
office. L’attore interpreta Quentin Beck nel nuovo film Marvel Studios. Nel 2020 prende
parte alla puntata del Saturday Night Live “John Mulaney/David
Dyrne. Nel 2021 l’attore presterà la voce a Jim Prescott
nell’annunciato sequel Spirit Untamed. Nello stesso anno
invece sarà protagonista in The
Guilty nei panni di Joe Bayler. Sarà inoltre protagonista
di Ambulance. Nel 2022 invece interpreterà Sonny Lofthus
nel film tv The Son.
Jake Gyllenhaal in The
Division
L’attore sarà inoltre trai
protagonisti di The Division,
l’attesissimo adattamento cinematografico dell’omonimo
videogioco.
4. Jake Gyllenhaal e i film
mancati. Oltre a film celebri, nella carriera di Jake ci sono
stati parecchi ruoli mancati, molti dei quali per blockbuster di
enorme successo. Il primo di questi è stato Avatar. In
molti si sono sorpresi per il fatto che l’attore principale del
film fosse relativamente sconosciuto. Ebbene, i preferiti per la
parte erano ben altri: Jake Gyllenhaal e Matt Damon, i quali furono
però scartati per questioni di budget. Ma non c’è stato solo
Avatar. Quando Tobey Maguire subì un infortunio, la sua
partecipazione al Spider-Man 2 era incerta, e Jake
Gyllenhaal era tra i preferiti nel caso ci fosse stato bisogno di
un sostituto. Inoltre, nel 2005, Jake era in lizza per il ruolo di
Bruce Wayne nel film di Christopher Nolan Batman Begins.
Peggio di così? Gyllenhaal ha mancato anche il ruolo di Frodo
Baggins nella trilogia de Il Signore degli Anelli.
La fidanzata di Jake Gyllenhaal ?
L’attuale fidanzata dell’attore è la
modella francese Jeanne Cadieu, 24 anni e fisico slanciato. Pare
che la bella bruna a conquistato il cuore del tenebroso americano.
A dividerli solo gli anni, lui 40 anni.
Jake Gyllenhaal: fisico portentoso
in Southpaw
5. Jake Gyllenhaal in
Southpaw: un
allenamento intensivo. Prima di interpretare il ruolo di pugile
in Southpaw, Jake Gyllenhaal non aveva alcuna esperienza nel
pugilato. A proposito dell’esperienza, l’attore ha raccontato: “Ero
terrorizzato all’idea di sembrare un idiota. (…) Avevo cinque mesi
per imparare, e so che mi ci vuole parecchio tempo per imparare a
fare qualcosa di nuovo. (…) Quindi, decisi di allenarmi due volte
al giorno pensando che mi avrebbe dato un certo vantaggio: sarebbe
stato come allenarmi per dieci mesi. E l’allenamento, a quanto
pare, fu particolarmente intenso: mille flessioni al giorno, cinque
miglia di corsa, e un intensivo allenamento di pugilato.
Jake Gyllenhaal su Instagram
6. Jake Gyllenhaal non ha
Instagram. Jake Gyllenhaal non è attivo sui social media, e ne
ha spiegato il perché: “Per me, è una conseguenza del fatto che
abbiamo smartphone, che ci consumano: guardiamo sempre in basso.
Nessuno guarda in su. E prendo la cosa seriamente (…). Credo che
voglia dire qualcosa di davvero importante, e anche un po’
spaventoso.”
7. Jake Gyllenhaal ha studiato il
Buddismo alla Columbia University. Ona cosa alla quale sembra
che Jake lavori costantemente, è la riflessione su di te. È per
questo motivo che, tempo fa, si è messo in cerca di un corso da
frequentare alla Columbia University che lo aiutasse in questo
senso. A quanto pare, l’unico corso che davvero attirò la sua
attenzione fu quello sul Buddismo. “Sono un grande sostenitore
della continua riflessione personale” ha raccontato.
Jake Gyllenhaal: altezza
8. Jake Gyllenhaal si chiama in
realtà Jacob Benjamin Gyllenhaal, ed è nato il 19 dicembre 1980
a Los Angeles. Ha 37 anni, ed è alto 1.83 metri.
Jake Gyllenhaal: nudo con Anne
Hathaway per Entertainment Weekly
9. Jake Gyllenhall nudo in
copertina ai tempi di Amore e altri rimedi. Nel film,
infatti, entrambi avevano recitato nudi. Per
Anne Hathaway, a quanto pare, fu una sfida: “Non vado in
spiaggia in bikini per una ragione” raccontò al Entertainment
Weekly, “e ho pensato, ‘Ok, avrò il controllo della cosa. Lo
farò come si deve, mi scoprirò l’ultimo minuto, e mi rimetterò la
vestaglia tra un ciak e l’altro.’ Ma poi scoprii che, ogni volta
che mi rimettevo la vestaglia, questa rovinava il trucco sul corpo,
e la cosa aggiungeva venti minuti in più alle riprese.” I due hanno
posato nudi insieme per un servizio e per la copertina della
rivista, nel novembre 2010.
10. Taylor Swift e le sei canzoni
su Jake Gyllenhaal. Taylor è famosa per l’utilizzo delle
proprie esperienze personali nelle proprie canzoni, al punto che i
fan cercando indizi nascosti sulle sue relazioni ad ogni uscita di
una nuova canzone. A quanto pare, in molti credono che Jake
Gyllenhaal sia l’oggetto di addirittura sei canzoni di Taylor
Swift, nonostante i due si siano frequentati solamente dall’ottobre
2010 al gennaio 2011. Tra le canzoni incriminate, ci sarebbero
State of Grace, Red, All Too Well, Sad Beautiful Tragic, We Are
Never Ever Getting Back Together e Begin Again.
Le guerre Tong stanno tornando e
questa volta sono più cruente e spietate che mai. Dopo il grande
successo della prima stagione, trasmessa da Sky la scorsa estate,
da martedì 30 marzo alle 21.15 su Sky e NOW TV arriva Warrior
2, con i nuovi episodi della seconda
stagione di Warrior, il
“kung-fu drama” prodotto da Cinemax (HBO) e basato su alcuni
scritti del leggendario artista marziale, attore, regista e
produttore Bruce Lee. Con extra, il programma fedeltà di Sky, i
clienti Sky da più di 3 anni e con Sky Cinema vedranno i primi
episodi prima di tutti on demand nella sezione extra.
La figlia Shannon Lee, già
produttrice della prima stagione, costruisce, quindi, un seguito al
racconto a cui il padre aveva tanto sognato di dare vita: una serie
tv a metà fra action e denuncia sociale, sulla condizione degli
immigrati cinesi in America alla fine dell’800.
Nel primo capitolo della serie Ah
Sahm (Andrew Koji, Fast & Furious 6), prodigio delle arti marziali
che arriva a San Francisco dalla Cina alla ricerca della sorella
scomparsa, diventa in breve l’uomo di fiducia di una delle tong più
potenti di Chinatown, le famiglie cinesi dedite al crimine
organizzato. Ed è sempre da quella San Francisco di fine ‘800 che
riprende il racconto adrenalinico e coinvolgente della seconda
stagione di Warrior.
Attanagliate dal sempre più
radicato razzismo anti-cinese dell’epoca, le tong rivali Hop Wei e
Long Zii si trovano a lottare per il dominio di Chinatown in un
clima doppiamente ostile, fatto di minacce e tensioni. Dopo essere
miracolosamente sopravvissuto alla resa dei conti (nel finale della
prima stagione), Ah Sahm è tornato con l’Hop Wei, determinato a
vendicarsi sul nuovo leader di Long Zii, Mai Ling (Dianne Doan,
Vikings), la sorella che aveva tanto cercato e per cui aveva messo
a rischio la propria vita. Tra i locali disordini politici e la
crescente violenza delle bande, le tensioni a Chinatown minacciano
di trasformarsi in un guerra su vasta scala che aumenterà la posta
in gioco e metterà alla prova la capacità di sopravvivenza di
tutti.
Il successo della serie è anche
dovuto al formidabile cast capitanato dall’attore britannico di
origini giapponesi Andrew Koji nei panni del protagonista, insieme
a Kieran Bew (The Street), Olivia Cheng (Marco Polo), Dianne Doan
(Vikings), Dean Jagger (Il Trono di Spade), Langley Kirkwood
(Invictus – L’invincibile), Hoon Lee (Banshee – La città del male),
Christian McKay (Io e Orson Welles), Joe Taslim (Fast & Furious 6),
Jason Tobin (The Fast & the Furious: Tokyo Drift), Joanna Vanderham
(The Paradise), Tom Weston-Jones (Copper) e Perry Yung (The
Knick).
La seconda
stagione di Warrior (10X60’)
è prodotta da Cinemax (HBO), creata da Jonathan Tropper e Justin
Lin, produttori esecutivi Jonathan Tropper, Shannon Lee.