Home Blog Pagina 788

La Brea 1×06: promo e trama dall’episodio

0
La Brea 1×06: promo e trama dall’episodio

Il network americano NBC  ha diffuso il promo e la trama di La Brea 1×06, il sesto episodio della nuova serie tv La Brea.

In La Brea 1×06 che si intitolerà  “The Way Home” con il tempo che sta per scadere prima che la loro finestra di casa si chiuda, i sopravvissuti alla dolina escogitano un ultimo tentativo di fuga. Quel piano, tuttavia, viene messo in discussione quando ricevono un duro avvertimento da Gavin che il loro piano finirà in un disastro e costringe Eve a fare una scelta impossibile.

La Brea 1×06

La Brea è la nuova serie tv drammatica americana creata da David Appelbaum per il network americano NBC. Nella serie Quando un’enorme voragine si apre nel mezzo di Los Angeles e attira centinaia di persone ed edifici nelle sue profondità, coloro che vi cadono si ritrovano in una terra primordiale misteriosa e pericolosa, dove non hanno altra scelta che unirsi per sopravvivere. Lo spettacolo segue una famiglia, distrutta dagli eventi, che cerca di tornare insieme.

Protagonisti di La Brea sono Natalie Zea come Eve Harris, Eoin Macken come Gavin Harris, Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki come Izzy Harris e  Jack Martin come Josh Harris. Nel cast anche Natalie Zea come Eve Harris, Eoin Macken come Gavin Harris, Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki come Izzy Harris, Jack Martin come Josh Harris, Veronica St. Clair come Riley Velez, Rohan Mirchandaney come Scott, Lily Santiago come Veronica, Chloe De Los Santos come Lily, Jon Seda come Dr. Sam Velez e Angel Parker.

 

Batgirl: mistero sull’identità dell’amante di Barbara Gordon

0
Batgirl: mistero sull’identità dell’amante di Barbara Gordon

Batgirl, il film di HBO Max diretto da Adil El Arbi e Bilall Fallah(Bad Boys for Life), è in fase di casting. L’interprete della protagonista è stata scelta: Leslie Grace sarà Barbara Gordon, mentre l’attore J.K. Simmons vestirà i panni del padre James Gordon. Sul resto del cast principale c’è solo qualche fuga di informazioni: Batgirl vuole introdurre un nuovo amante per Barbara Gordon. Il personaggio, la cui identità rimane segreta, sarà presumibilmente il figlio di un malvagio gangster e durante il corso del film, si innamorerà dell’eroina.

La notizia arriva su Twitter. Borys Kit di The Hollywood Reporter scrive: ”Un altro ruolo chiave in Batgirl: il figlio di un gangster o di un nemico, che sarà romanticamente legato a… beh, potete immaginarlo.” Questo insieme ad altri tweet di Kit aiutano ad immaginare l’identità del presunto amante. In precedenza Kit aveva sottolineato che Batgirl avrebbe incluso il criminale di Batman Carmine Falcone, ipotizzando che Brendan Fraser (Doom Patrol) potesse interpretare il ruolo. Sembra che Fraser sarà invece Firefly, villain del film Batgirl. Nonostante ciò, la presenza di Carmine Falcone in Batgirl è molto probabile. E dal momento che Falcone è un gangster, avrebbe senso se il nuovo amante di Barbara fosse suo figlio, il malvagio mafioso Alberto Falcone.

Attualmente sono solo supposizioni: per ora HBO Max non ha rivelato molto della trama di Batgirl. C’è da dire che i personaggi di Barbara e Alberto sono molto simili a livello psicologico e familiare: sono guardati dall’alto in basso dai loro genitori e oscurati dai loro fratelli maggiori. Tra i due potrebbe nascere facilmente un legame sul piano emotivo…

Batgirl: il personaggio

L’identità di Batgirl include tutta una serie di personaggi apparsi nei fumetti della DC Comics nei panni della controparte femminile di Batman. La prima Batgirl risale al 1961: è Bette Kane in Batman n.139. Barbara Gordon è forse il personaggio più noto per aver assunto il mantello dell’eroina. Ha fatto il suo debutto nel 1961 e nel 1966 la sua prima apparizione live-action nella serie televisiva Batman di Adam West. Più tardi, Alicia Silverstone ha portato Barbara sul grande schermo per la prima volta nel 1997 con il film di Joel Schumacher Batman & Robin. Un film da solista di Batgirl su Barbara Gordon è in lavorazione alla HBO Max.

Dune 2: la Warner Bros. ufficializza il sequel

0
Dune 2: la Warner Bros. ufficializza il sequel

Dopo l’uscita americana finalmente arriva la conferma di Dune 2, l’atteso sequel del film presentato al Festival di Venezia quest’anno. Ad annunciarlo sono stati Legendary Pictures, la Warner Bros. Pictures e Timothée Chalamet attraverso i profili social. Sul profilo della Warner Bros. lo studios  ha comunicato che il film ha già un’uscita in sala che sarà quella del 20 ottobre 2023 e il sequel sarò un’esclusiva cinematografica.

Ecco le parole del regista rilasciate a Deadline: “Ho appena ricevuto la notizia da Legendary che stiamo ufficialmente andando avanti con Dune: Part Two. Era un mio sogno adattare Dune di Frank Herbert , e devo ringraziare i fan, il cast e la troupe, Legendary e Warner Bros. per aver supportato questo sogno. Questo è solo l’inizio.”

 

 

Le performance di Dune

Dune ha superato le previsioni sulle sue proiezioni nazionali lo scorso fine settimana, aprendo a $ 41 milioni. Dirigendoci verso il fine settimana avevamo sentito che Dune  aveva circa 12 milioni di dollari in prevendita dei biglietti; più di qualsiasi altro film evento durante la pandemia. L’uscita è stata ulteriormente rafforzata dal Canada, che ha aggiunto l’11% delle vendite nazionali dei biglietti per il fine settimana. Tutto questo va a sommarsi ai 223,2 milioni di dollari raccolti fino ad ora World Wide.

Per quanto riguarda le sue prestazioni su HBO Max, mentre WarnerMedia non ha riportato alcun dato, Samba TV – che misura il numero di spettatori in streaming in 3 milioni di famiglie statunitensi – ha riferito che 1,9 milioni di famiglie di Smart TV hanno guardato Dune  di Villeneuve durante il fine settimana. Tra i titoli cinematografici/HBO Max misurati da Samba TV, questo è il sesto miglior debutto del fine settimana di un titolo di giorno e giorno Warner Bros/HBO Max, con Mortal Kombat  ancora in cima alla lista con 3,8 milioni.

Zathura – Un’avventura spaziale: trama, cast e curiosità sul film

Il regista Jon Favreau è oggi noto per essere particolarmente legato alla Disney, per la quale ha diretto film come Iron Man, Il libro della giungla, Il re leone e ha ideato la serie The Mandalorian. Da sempre impegnato in progetti dal grande budget e grande amante della fantascienza, egli si cimentò per la prima volta con questo genere con il suo terzo lungometraggio, Zathura – Un’avventura spaziale (qui la recensione), diretto nel 2005. Scritto da David Koepp e John Kamps, il film è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo per bambini del 2002 scritto da Chris Van Allsburg, già celebre come autore di Jumanji.

Zathura, infatti, è stato concepito come uno spin-off a sé stante del film Jumanji del 1995 con Robin Williams. Pur non presentando nessuna menzione agli eventi di quella pellicola, questo nuovo film ne condivide gran parte delle dinamiche, ambientando però il tutto nello spazio anziché nella giungla. E proprio nella messa in scena di tale contesto si ritrovano gli elementi di maggior interesse, con Favreau che impose di poter utilizzare quanti più effetti speciali pratici possibile, evitando dunque di ricorrere in modo massiccio alla CGI. Pur se apprezzato dalla critica, il film non fu un buon successo economico al box office.

Per via della grande presenza di opere di fantascienza per ragazzi presenti al cinema in quel periodo, Zathura finì con il passare in sordina. Si tratta però di un film tutto da riscoprire, che offre intrattenimento ma anche molte emozioni e sorprese. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Zathura – Un’avventura spaziale: la trama del film

Protagonisti del film sono i due fratelli Walter e Danny, rispettivamente di 10 e 7 anni. I due non vanno assolutamente d’accordo, né tra di loro né con la sorella adolescente Lisa. Quando il padre parte per un viaggio di lavoro affidandoli proprio a quest’ultima, i due fratelli si dimostrano naturalmente scontenti dalla cosa. Dopo l’ennesimo battibecco, i due iniziano a nascondersi per la casa, capitando per caso in un buio e pauroso scantinato di cui non erano a conoscenza. Qui Danny scopre un vecchio e mal ridotto gioco da tavolo in metallo, il cui nome è Zathura. Dopo aver tentato invano di convincere il fratello a giocarci insieme, Danny decide di provarlo da solo.

Fin dalla prima mossa, il ragazzino si rende conto di avere tra le mani un gioco tutt’altro che ordinario. Infatti, la sua pedina a forma di astronave si sposta da sola e quando finisce su una casella estrae automaticamente una carta su cui si legge: “Pioggia di meteore, evacuazione immediata“. Un istante dopo, la casa viene tempestata di meteore infuocate, un evento apparentemente impossibile che non fa che generare in loro un profondo timore per quel gioco. Ben presto, i due fratelli si aggorgeranno di essere stati scaraventati con tutta la casa nello spazio, di non essere soli e di dover terminare il gioco sani e salvi per poter tornare alla loro normalità.

Zathura - Un'avventura spaziale cast

Zathura – Un’avventura spaziale: il cast del film

Ad interpretare il ruolo del fratello maggiore, Walter, vi è l’attore Josh Hutcherson, noto anche per i film Viaggio al centro della terra, Viaggio nell’isola misteriosa e la saga di Hunger Games, dove ha interpretato Peeta Mellark. Accanto a lui, nel ruolo di suo fratello Danny, vi è invece Jonah Bobo, qui al suo primo ruolo di rilievo per il cinema. L’attore, il quale aveva circa otto anni al momento delle riprese, si trovò a perdere ben 4 denti da latte nel corso di queste, costringendo i truccatori a preparargli una speciale dentiera che nascondesse la mancanza. Nel ruolo del loro padre, invece, si ritrova il premio Oscar Tim Robbins, celebre per film come Le ali della libertà e Mystic River.

Ad interpretare la sorella adolescente Lisa vi è invece Kristen Stewart, qui a tre anni di distanza dalla grande popolarità poi ottenuta con Twilight. Per lei recitare in Zathura fu un’esperienza particolarmente strana, specialmente per il trovarsi di fronte ad una replica a grandezza naturale di sé stessa per le scene in cui rimane congelata. Diversi ammiratori hanno in seguito cercato di acquistare tale replica, cosa che non ha fatto che contribuire ulteriormente all’inquietudine provata dall’attrice. Nel film compaiono poi Dax Shepard nel ruolo dell’Astronauta e Derek Mears come Capo degli Zorgon. A dare la voce al robot principale del film è invece Frank Oz, noto per aver dato voce a Yoda in Star Wars.

Zathura – Un’avventura spaziale: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Zathura – Un’avventura spaziale grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play e Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 26 ottobre alle ore 21:10 sul canale Paramount Channel.

Fonte: IMDb

The Batman: 10 curiosità sull’Enigmista che solo i veri fan sanno

L’Enigmista è uno dei personaggi più iconici di Batman; in qualità di personaggio, ha debuttato durante la Golden Age dei supereroi, diventando alla fine parte della rogues’ gallery del Caped Crusader e cementando il suo posto nel pantheon dei grandi supercattivi DC.

L’ormai iconica performance di Jim Carrey in Batman Forever del 1995 ha reso memorabile la figura dell’Enigmista. Tuttavia, il personaggio è rimasto largamente assente dagli adattamenti del Cavaliere Oscuro sul grande schermo, almeno fino a The Batman del 2022. E anche se gode di un considerevole riconoscimento mainstream, vi sono numerose curiosità sull‘Enigmista che rimangono note solo ai più fedeli fan dei fumetti.

Ha debuttato durante la Golden Age

enigmista golden ageCome molti dei più famosi villain di Batman, l’Enigmista ha fatto il suo debutto durante la Golden Age dei fumetti. Apparve per la prima volta nell’ottobre 1948 sulle pagine di Detective Comics #140. Nato Edward Nigma, l’Enigmista iniziò la sua carriera criminale da bambino dopo che un insegnante annunciò una gara di puzzle, e lui imbrogliò per vincere.

Nel suo debutto, l’Enigmista commette svariati crimini elaborati, tra cui l’inondazione di una banca e il furto di una statua di mais gigante. Lascia sempre degli enigmi per indicare le traversie successive, e mentre Batman è ancora intento a risolvere i primi due, ne impedisce già la risoluzione terzo. L’Enigmista apparentemente muore alla fine della storyline, anche se Batman ne dubita.

È il villain più razionale di Batman

enigmista villain razionaleBatman fa la conoscenza di una moltitudine di cattivi interessanti nei fumetti. Da Joker a Due Facce, questi antagonisti sono tra i più memorabili e spaventosi dei fumetti americani.

Una cosa che caratterizza questo lotto è la follia che tutti sembrano condividere. Tuttavia, l’Enigmista è una delle poche eccezioni: infatti, spesso mostra una razionalità che nessuno degli altri ha. Per esempio, durante l’ormai iconica storyline No Man’s Land, l’Enigmista è l’unico cattivo che sceglie di fuggire da Gotham City, anticipando l’illegalità che prenderà il sopravvento. L’Enigmista può essere ossessivo, ma non condivide lo stesso desiderio di caos che guida i suoi compagni.

Viene chiamato con diversi nomi

enigmista storia originiIl nome dell’Enigmista e la sua storia differiscono a seconda dell’autore. La sua identità più nota è Edward Nigma, a volte scritto come “Nygma“. In altri casi, il suo nome completo sembra essere Edward E. Nigma, anche se alcuni si riferiscono a lui semplicemente come E. Nigma.

Alcuni autori sostengono che Nigma sia una falsa identità e danno all’Enigmista il nome Edward Nashton. In queste storie, Edward cambia legalmente il suo cognome in Nigma, diventando così un vero e proprio e-nigma. Batman Forever e la serie tv Gotham danno a Edward l’identità Nygma, mentre il prossimo The Batman ha scelto il cognome Nashton.

Ha subito abusi da bambino

enigmista abusi da bambinoEdward ha avuto un’infanzia travagliata; h subito gravi abusi fisici ed emotivi per mano di suo padre, guidati dall’insicurezza del padre e dall’invidia del superiore intelletto del figlio. Dopo che suo padre lo accusò di barare per vincere, Edward sviluppò un bisogno compulsivo di dire la verità, che alla fine si manifestò sotto forma di indovinelli.

In diverse storie, gli autori suggeriscono che la follia criminale di Edward è iniziata per il suo desiderio di sfuggire all’anonimato che ha sofferto da bambino. Ha anche il bisogno di dimostrare la sua superiorità agli altri e lo fa ponendo enigmi che solo lui può risolvere. Essendo il miglior detective del mondo, Batman non ha problemi a risolvere questi enigmi, giustificando l’ossessione dell’Enigmista di batterlo.

Ha frequentato l’ambiente circense

enigmista circoMolti personaggi dei fumetti hanno profondi legami con l’ambiente circense. I fan dei fumetti sanno che Dick Grayson ha lavorato al circo di Haly, e Occhio di Falco si scontra spesso con il famigerato Cirque du Nuit.

Anche l’Enigmista ha sperimentato questa vita quando vi ha aperto uno stand che presentava al pubblico un sinistro puzzle. Il vincitore avrebbe ricevuto una grande somma di denaro da Edward, mentre il perdente avrebbe invece dovuto pagare. Edward manipolò l’azione, vincendo ogni volta e guadagnando notevoli somme di denaro. Alla fine, divenne insoddisfatto dei suoi guadagni e decise di sfruttare il suo intelletto nel mondo criminale.

Una volta aiutò Batman a risolvere i crimini

enigmista e batmanL’Enigmista sopravvisse al suo primo incontro con Batman, riprendendo successivamente la corsa al crimine. Tuttavia, non passò molto tempo prima che il Caped Crusader lo catturasse, mandandolo in prigione. Edward uscì in libertà vigilata e decise di reclamare l’attenzione di Batman aiutandolo a risolvere i crimini.

La collaborazione non durò molto perché l’Enigmista iniziò a prendersi gioco di Batman e Robin facendo credere loro che aveva ripreso i suoi affari loschi. Tuttavia, si arrivava sempre a scoprire che aveva in realtà comprato o ereditato gli oggetti di valore che Batman lo accusava di aver rubato. Batman alla fine sconfisse di nuovo l’Enigmista, rimandandolo in prigione.

Ha usato un pozzo di Lazzaro

enigmista pozzo di lazzaro

Molti fan considerano Hush uno dei migliori archi di fumetti di Batman degli ultimi anni. In effetti, la storyline presenta camei di molti altri villain e segue una narrazione avvincente che la colloca tra le opere del Cavaliere Oscuro più indimenticabili del nuovo millennio.

L’Enigmista è uno degli antagonisti centrali di Hush. Durante la storyline, usa uno dei pozzi di Lazzaro di R’as al Ghul per curare il suo cancro. Gli effetti del pozzo gli causarono malesseri psicotici che lo indussero a rimanere fermo, periodo durante il quale riuscì a dedurre quale fosse l’identità di Batman e a scoprire il mandato di Jason Todd come Robin. L’uso da parte dell’Enigmista del pozzo di Lazzaro senza il consenso di R’as diventerà una minaccia significativa per il personaggio nelle storyline future, impedendogli di rivelare al mondo il segreto di Batman.

Hush e Poison Ivy lo hanno pesantemente picchiato

hush poison ivyAll’indomani di Hush, l’Enigmista è diventato un obiettivo primario per più parti. Hush stesso lo ha trovato e lo ha picchiato fino quasi alla morte, spingendo Riddler a cercare la protezione del Joker. Il Clown Principe del Crimine viene infine sconfitto dagli sforzi combinati di Hush e Prometheus, rendendo l’Enigmista un fuggitivo ancora una volta.

Durante la narrazione di Low, l’Enigmista cerca la protezione di Poison Ivy. Tuttavia, lei lo respinge crudelmente, umiliandolo nel processo. Infuriato, l’Enigmista cerca di sconfinggerla in un combattimento corpo a corpo, ma lei lo batte facilmente, aumentando ulteriormente la sua umiliazione.

Entrò in coma dopo aver combattuto il Cavaliere Splendente

enigmista cavaliere splendenteDopo aver trascorso un po’ di tempo senza una casa, l’Enigmista alla fine recupera le sue capacità deduttive e riveste i panni di villain durante nel corso di Crisi Infinita. Fugge dal manicomio di Arkham insieme a diversi altri criminali prima di unirsi all’attacco della Società Metropolis. Il Cavaliere Splendente lo sconfigge facilmente colpendolo alla testa con la sua mazza durante la battaglia.

L’Enigmista passa l’anno seguente in coma. Si risveglia, soffrendo di una grave perdita di memoria e senza la sua compulsione per gli indovinelli. Tuttavia, mantiene il suo intelletto e il suo ego massiccio, anche se sembra finalmente libero dalle sue tendenze criminali e diventa un investigatore privato.

La guerra degli scherzi e degli enigmi

enigmista guerra scherzi e enigmiDC Rebirth reintroduce l‘Enigmista durante la storyline I Am Bane prima di giocare un ruolo di primo piano in The War of Jokes and Riddles. Dopo aver scoperto che Joker ha perso il suo senso dell’umorismo, l’Enigmista orchestra una guerra tra loro per aiutarlo a recuperarlo.

Diversi cattivi si uniscono al conflitto, tra cui Due Facce, Poison Ivy, Clayface e lo Spaventapasseri. Batman si schiera con l’Enigmista e mira a fermare la banda di Joker. Alla fine del conflitto, Batman perde brevemente il controllo e considera di uccidere l’Enigmista a causa dei danni che ha causato. Tuttavia, Joker lo ferma all’ultimo minuto, implementando la sua rivalità con Batman dopo aver recuperato il suo senso dell’umorismo.

The Unforgivable: trailer del film con Sandra Bullock

0
The Unforgivable: trailer del film con Sandra Bullock

Netflix ha diffuso il trailer ufficiale di The Unforgivable, il nuovo film originale con protagonista Sandra Bullock. Diretto da Nora Fingscheidt e scritto da Peter Craig,Hillary Seitz e Courtenay Miles, il film vede protagonisti anche Vincent D’Onofrio, Jon Bernthal, Richard Thomas, Linda Emond, Aisling Franciosi, Rob Morgan, Emma Nelson, Will Pullen, Thomas Guiry e Viola Davis. The Unforgivable è prodotto da Graham King, Sandra Bullock e Veronica Ferres.

In The Unforgivable Ruth Slater (Bullock) esce di prigione dopo una condanna per un crimine violento e si reinserisce in una società che si rifiuta di perdonare il suo passato. Mentre affronta giudizi negativi nei luoghi dove un tempo si sentiva a casa, si rende conto di avere un’unica speranza di redimersi: ritrovare la sorella più piccola che suo malgrado aveva abbandonato.

Austin Butler: 10 cose che non sai sull’attore

Austin Butler: 10 cose che non sai sull’attore

Austin Butler è conosciuto soprattutto per il proprio ruolo come il bello della giovane Carrie Bradshaw in The Carrie Diaries, e come il compagno di Vanessa Hudgens. Oltre ad essere l’idolo di più di una generazione di ragazzine, egli è però anche un attore particolarmente valido e con una carriera in continua ascesa.

Ecco dieci curiosità su Austin Butler.

Austin Butler: i suoi film e le serie TV

 

1. Ha recitato in diversi noti film. Il debutto cinematografico avviene per Butler nel 2009 con il film Alieni in soffitta. Successivamente recita in My Uncle Rafael (2012), The Intruders (2015) e Yoga Hosers – Guerriere per sbaglio (2016), con Lily-Rose Depp. Successivamente è nel cast di I morti non muoiono (2019) con Bill Murray, e in C’era una volta… a Hollywood (2019), di Quentin Tarantino, recitando nei panni di Tex Watson.

2. È noto anche per celebri serie TV. Negli anni, oltre al cinema, Butler si è dedicato molto anche ad alcuni progetti televisivi di successo. Il primo ruolo fisso è arrivato nel 2005 con la serie Ned – Scuola di sopravvivenza. Successivamente ottiene il ruolo di Toby in due episodio della serie Hannah Montana (2006). La consacrazione arriva però grazie a Zoey 101, dove per dieci episodi ha interpretato James Garrett. In seguito ha recitato nelle serie Ruby & the Rockits (2009), Life Unexpected (2010-2011), Switched at Birth (2011-2012) e The Carrie Diaries, dove recita dal 2013 al 2014. Nel 2014 appare nella serie tv Arrow nei panni di Chase, mentre dal 2016 al 2017 è nel cast di The Shannara Chronicles con il personaggio di Wil Ohmsford. Attualmente è impegnato nelle riprese della miniserie Masters of the Air.

Austin Butler sarà Elvis Presley

3. Interpreterà il celebre cantante. Negli ultimi anni i biopic dedicati a leggende della musica sono diventati sempre più popolari e dopo Bohemian Rapsody, Rocketman e Stardust, è ora il turno di Elvis Presley di essere raccontato sul grande schermo. Austin Butler interpreterà infatti il celebre cantante in un film ancora senza titolo ufficiale, diretto da Baz Luhrmann, regista noto per Mouline Rouge e Il grande Gatsby. Nel film, Butler reciterà accanto al premio Oscar Tom Hanks, il quale ricoprirà il ruolo del colonnello Tom Parker, manager di Elvis.

Austin Butler in Zoey 101

4. Quello nella serie è stato uno dei primi ruoli a renderlo celebre. Nella popolare serie Zoey 101, trasmessa su Nickelodeon e destinata ad un pubblico di ragazzi, Butler ha interpretato nel corso di nove episodi della quarta stagione il personaggio di James Garrett. Grazie a questo egli ha conosciuto ulteriore popolarità, affermandosi presso un pubblico sempre più vasto. Butler, in realtà, era già brevemente comparso nell’undicesimo episodio della terza stagione con un personaggio di nome Danifer. Egli è dunque stato l’unico attore ad interpretare due differenti ruoli in tutta la serie.

Austin Butler e Lily-Rose Depp

5. È stato fotografato insieme alla nota attrice. Nell’agosto del 2021 sono inziate a circolare le voci circa una presunta relazione tra l’attore e Lily-Rose Depp, la figlia di Johnny Depp, oggi anche lei attrice. I due, infatti, sono stati fotografati insieme mentre cenavano e mentre si scambiavano alcuni baci. Ad oggi né i due diretti interessati né persone a loro vicine hanno rilasciato dichiarazioni a riguardo, ma sembrerebbe proprio un amore tra i due sia una realtà non poi così assurda.

Austin Butler Vanessa Hudgens

Vanessa Hudgens e Austin Butler

6. Austin Butler e Vanessa Hudges si sono conosciuti anel 2005, sul set di High School Musical. Al tempo del musical di Disney Channel, Vanessa aveva una relazione con Zac Efron, ma a quanto pare lei e Butler sono stati amici per parecchio tempo prima di diventare una coppia. È stato nel settembre 2011, infine, che i media hanno cominciato a speculare sulla loro relazione, dopo che Butler fu visto lasciare la casa della Hudgens. Nello stesso mese, la rivista People li fotografò insieme, che dividevano un milkshake, si tenevano la mano e si baciavano. I due hanno poi confermato la loro relazione, durata fino al 2020.

7. La performance di Vanessa Hudgens in Grease Live lo ha commosso. Poche ore prima dello spettacolo teatrale, purtroppo, il padre di Vanessa Hudgens era deceduto a causa di una malattia. L’attrice ringraziò i fan per il loro sostegno e si presentò sul palco, recitando lo spettacolo in onore del padre. Austin Butler fu molto commosso dalla performance di Vanessa, e decise di farle i complimenti su Twitter per la sua fantastica interpretazione di Rizzo, affermando che la sua interpretazione di “Worst Things” lo aveva fatto piangere.

8. Si credeva fossero pronti a sposarsi. Nel 2017, Vanessa Hudgens è apparsa in una foto su Instagram nella quale sembra indossare un anello di fidanzamento. Chiaramente tutti i fan hanno perso la testa, ma Vanessa ha poi precisato su Twitter che lei è Austin Butler non sono fidanzati, e che la fotografia era stata postata non per mostrare l’anello, ma il taglio di capelli. Inoltre, ha aggiunto in un’intervista, non sente la pressione di doversi sposare con il compagno. Le possibilità di un matrimonio tra i due sono poi sfumate con la loro separazione nel 2020.

Austin Butler è su Instagram

9. Ha un account sul social network. L’attore è presente su Instagram con un proprio account verificato. All’interno di questo Jackson vanta oltre 1,9 milioni di follower, ed è solito pubblicare post di vario genere. Questi ad oggi sono circa 30 e spaziano da momenti di svago in compagna di amici o della sua famiglia sino alla promozione dei suoi progetti cinematografici e televisivi. Seguendo il suo profilo, dunque, si potrà essere sempre aggiornati sulle sue attività.

Austin Butler: età e altezza dell’attore

10. Austin Butler è nato il 17 agosto del 1991 a Anaheim, in California, Stati Uniti. L’attore è alto complessivamente 1.83 metri.

Fonte: IMDb

Le migliori idee per la stampa di foto digitali

Le migliori idee per la stampa di foto digitali

La fotografia tradizionale è stata da sempre il nostro porta-ricordi in quanto eravamo soliti immortalare frammenti importanti di vita quotidiana ma, come qualsivoglia cosa, ha anch’essa i suoi limiti in termini di dettagli, colori e brillantezza. Col tempo, però, la tecnologia è avanzata e con essa è migliorato il rapporto tra la qualità e quantità delle stampe, persino di quelle fotografiche.

Di fatto, non è un caso che si senta parlare sempre più di frequente della stampa digitale, tecnica innovativa ed efficace che garantisce risultati mirabolanti. Tramite questo nuovo modo di concepire la stampa è possibile utilizzare foto digitali in molteplici occasioni. Certo, le nostre foto dovranno necessariamente essere di ottima qualità: non parliamo di foto scattate dai candidati all’ASC Awars ma comunque dovremo prestare la giusta attenzione alla qualità degli scatti.

Cos’è la stampa digitale

 La stampa digitale è un particolare quanto rivoluzionario strumento che sfrutta le potenzialità dei software creati ad hoc per garantire esiti ottimali, nonché tecnologie potenti che consentono l’invio di file digitali da qualsiasi device elettronico (pc, tablet o smartphone) alla stampante. Sul mercato abbiamo numerosi dispositivi che ci consentono di ottenere risultati più che soddisfacenti. I file da inoltrare devono possedere a loro volta formati come PDF, TIFF oppure JPG. Una volta deciso il formato, si procede dunque con l’invio e successivamente con la stampa su svariati materiali, tra i quali annoveriamo la carta, il cartone, la tela, pannelli rigidi, tessuti e tanto altro.

Il successo della stampa digitale non risiede soltanto nel software ma anche nell’uso di un inchiostro di qualità che viene impresso sul supporto da stampare senza sbavature e, altra caratteristica importante di questo strumento pazzesco, è la facile adattabilità per basse tirature.

Idee per stampare foto digitali

La stampa di foto digitali è possibile anche per immortalare i nostri ricordi su ogni tipo di supporto e superficie, in ogni modo possibile e immaginabile. Quindi se pensi a un regalo che possa suscitare una certa emozione in un nostro affetto, puoi scegliere “l’abito” perfetto sul quale realizzare la foto. Poster, mousepad, phototeller, rikorda box, stampa vintage, kit foto adesive sono soltanto alcune delle idee stampe foto digitali.

I vantaggi della stampa digitale

La stampa digitale online è un espediente eccezionale per le caratteristiche che lo contraddistinguono e i vantaggi in termini di tempo, materiale ed economico ma ad alta qualità. Con essa, anzitutto, è possibile elaborare opuscoli, brochure, cartoline, depliant e così via e con qualsiasi materiale: infatti, la sua adattabilità permette di lavorare su supporti rigidi (legno, alluminio o plexiglass) o morbidi come tela o pvc. Tra l’altro consente la produzione di locandine, poster e striscioni grazie alla capacità di curare in modo attento e definito dettagli, colori e grafica.

Manodopera a basso contenuto economico, pratica e semplificata rispetto alla stampa tipografica standard, aspetti che si coniugano con tempi relativamente rapidi di fabbricazione e la possibilità di realizzare anche lavori last-minute eseguiti in modo definito e dettagliato, consentendo anche di ricorrere ad eventuali correzioni o modifiche in real time. Inoltre la stampa digitale non concerne l’allestimento di lastre e motrici, la composizione del macchinario e l’avvio dei tempi.

Di conseguenza si crea un rapporto intimo e di fiducia tra il cliente e la stampa digitale online, in quanto permette la personalizzazione dell’oggetto desiderato da regalare magari alla dolce metà o sfoggiare in un’occasione particolare.

Riassumendo, le principali qualità della stampa digitale online sono:

  • basso costo;
  • non contempla la preparazione di lastre (o matrici), il montaggio della macchina e i tempi d’avvio;
  • tempi rapidi di produzione del materiale;
  • possibilità di realizzare lavori last-minute;
  • praticità e uso semplificato del macchinario;
  • garantisce una lavorazione più definita nei minimi particolari;
  • qualità assicurata;
  • consente correzioni o modifiche in tempo reale e la personalizzazione del prodotto.

È stata la mano di Dio è il candidato italiano per la corsa agli Oscar

0

È stata la mano di Dio è il mio film più importante e doloroso e sono felice che tutto questo dolore oggi sia approdato alla gioia”, dice il regista Paolo Sorrentino dopo la notizia della scelta del suo film per rappresentare l’Italia agli Oscar.

Quello di oggi è solo il primo passo e il bello di questa gara è che l’unica competizione al mondo in cui arrivare già tra i primi cinque è una vittoria”, prosegue. “Sono felice che il film sia stato selezionato. Ringrazio di cuore la commissione dell’Anica, che ha scelto il mio tra tanti bei film. Ringrazio The Apartment, Fremantle e Netflix per avermi sostenuto. W il cinema italiano”

È stata la mano di Dio per la corsa agli Oscar 2022

La commissione di selezione, istituita presso l’Anica su richiesta dell’Academy, riunita oggi ha deciso che il film di Sorrentino, già premiato a Venezia, dove è stato presentato in anteprima mondiale, rappresenterà l’Italia nella corsa alla nomination agli Oscar 2022 per la categoria Miglior film in lingua non inglese.

Fonte: ANSA

SING 2 – Sempre più forte aprirà il 39° Torino Film Festival

SING 2 – Sempre più forte aprirà il 39° Torino Film Festival

Sarà l’anteprima internazionale di Sing 2 – Sempre più forte ad aprire il 26 novembre 2021 il 39° Torino Film Festival. Scritto e diretto nuovamente da Garth Jennings (Guida galattica per autostoppisti, 2005; Son of Rambow – Il figlio di Rambo, 2007; Sing, 2016) Sing 2 è una coloratissima commedia musicale d’animazione, sequel dell’omonimo film di successo, Sing, che vedeva un gruppo di animali organizzare una gara canora così da riportare il Moon Theatre al suo vecchio splendore e salvarlo dalla chiusura.

Garth Jennings sarà a Torino a presentare l’anteprima internazionale del film. “Come nelle favole morali di Esopo e nella grande letteratura di tutti i tempi – dichiara il direttore del Torino Film Festival Stefano Francia di Celle – gli animali del genio di Garth Jennings scavano nelle profondità psicologiche dei tipi umani esaltando e stigmatizzando tutte le sfumature dell’animo. Permettendo agli spettatori di tutte le età di immedesimarsi nella travolgente sfida per smarcarsi dalla mediocrità e saper esprimere il proprio talento in modo libero e creativo. Un perfetto inizio per il nostro TFF che vuole spronare la creatività dei giovani, degli autori indipendenti e di chi è alla ricerca di una sua identità artistica”.

“Finalmente il Torino Film Festival torna nelle sale e inaugurare con un film come Sing 2 è un bel modo di festeggiare, dopo l’edizione solo online dello scorso anno – sottolineano Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema. Sarà bello vedere l’entusiasmo del pubblico e degli addetti ai lavori, che sapranno farsi trasportare dalla travolgente allegria e simpatia dei protagonisti di questa spumeggiante commedia musicale d’animazione”.

“Dopo aver finito Sing 2 racconta Garth Jennings, regista del film – mi rendo conto che le nostre ambizioni per il film sono sempre state molto allineate con quelle del nostro amato protagonista Buster Moon: raggiungere le stelle e dare al pubblico la più meravigliosa, la più strabiliante e più sentita celebrazione del cinema e della musica possibile. Non potremmo essere più orgogliosi del nostro film e siamo tutti felici di portare Sing 2 al Torino Film Festival.”

In Sing 2 – Sempre più forte i protagonisti dovranno abbandonare il Moon Theatre per esibirsi sul palco di una grande città. Il film segue sempre le imprese del koala Buster Moon e del suo cast, che ora deve concentrarsi sul debutto di un nuovo spettacolo al Crystal Tower Theatre nella luccicante Redshore City. I protagonisti dovranno anche intraprendere una missione per trovare la leggenda del rock Clay Calloway e convincerlo a tornare sul palco. Riusciranno i personaggi di Sing 2 – Sempre più forte a tirarlo fuori dal suo isolamento? A prestare la voce ai personaggi del film sarà un cast davvero stellare, sia nella versione originale che in quella doppiata, entrambe proposte al Torino Film Festival.

Nella versione originale il koala Buster è interpretato dal vincitore Oscar Matthew McConaughey, Reese Witherspoon presta la sua voce alla maialina Rosita, Scarlett Johansson alla porcospina rocker Ash,  mentre il serioso gorilla Johnny avrà la voce di Taron Egerton, il timido elefante Meena quella di  Tory Kelly, il provocatorio porcellino Gunter di Nick Kroll. A interpretare la leggenda del rock, il leone Clay Calloway sarà invece Bono.

Il cast delle voci italiane è composto dal comico e attore Frank Matano, incredibilmente talentuoso proprio come il personaggio a cui presterà la voce, il brillante Darius! Nel cast anche due giovani talenti, Jenny De Nucci, stella in ascesa, attrice, content creator, adorata dal pubblico giovane e meno giovane. Lei doppierà Porsha, una trendsetter, ballerina e cantante che non vede l’ora di brillare sul palco del nuovo spettacolo ideato da Buster Moon.

Valentina Vernia, TikTok star e ballerina, proprio come il personaggio a cui presterà la voce, ha conquistato il cuore dei più giovani dopo aver partecipato al talent AMICI. Valentina AKA Banana sarà la voce della strepitosa Nooshy che farà anche da coach a Johnny. A completare gli assi dei doppiatori ci sarà anche Zucchero “Sugar” Fornaciari, una delle voci italiane più celebri e riconoscibili nel mondo, che riflette perfettamente il personaggio a cui andrà a prestare la voce, l’iconica rock star Clay Calloway. Prodotto da Illumination Entertainment Sing 2 uscirà nelle sale italiane il 23 dicembre 2021 distribuito da Universal Pictures International Italy.

Zac Efron: 10 cose che non sai sull’attore

Zac Efron: 10 cose che non sai sull’attore

Considerato da sempre come un sex symbol, il piccolo Zac Efron di High School Musical, negli anni, di strada ne ha fatta tanta. Da ragazzo prodigio di Disney Channel, Zac di recente ha avuto modo di collaborare con grandi artisti e di esplorare il suo lato ambientalista, rinnovandosi e distinguendosi continuamente come interprete di grande talento.

Ecco 10 cose che non sai di Zac Efron.

Zac Efron: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. A partire dal 2007 partecipa al film musical Hairspray – Grasso è Bello, in cui recita al fianco di John Travolta. Negli anni successivi, invece, è la volta di Me and Orson Welles (2008), High School Musical 3: Senior Year (2008), 17 Again – Ritorno al liceo (2009), Segui Il Tuo Cuore (2010), Capodanno a New York (2011), Ho Cercato il tuo Nome (2012), The Paperboy (2012) Liberal Arts (2012), A qualsiasi prezzo (2012) e Parkland (2013). Negli anni successivi si dedica a diversi progetti cinematografici come Quel momento imbarazzante (2014), Cattivi vicini (2014), We Are Your Friends (2015), Nonno scatenato (2016), Cattivi vicini 2 (2016), Mike & Dave – Un matrimonio da sballo (2016), The Disaster Artist (2017), diretto da James Franco, Baywatch (2017) e The Greatest Showman (2017). Nel 2019 ha interpretato Ted Bundy in Ted Bundy – Fascino criminale.

2. Ha recitato anche in diverse opere per la TV. Dopo essere comparso in alcuni episodi di serie come E.R. – Medici in prima linea (2003) e Summerland (2004), diventa celebre grazie ai film High School Musical (2006) e High School Musical 2 (2007). Nel 2020, invece, l’attore è protagonista di una docu-serie targata Netflix intitolata Zac Efron: con i piedi di per terra. In questa Efron gira il mondo introducendo lo spettatore a nuove realtà di vita più pulita e sostenibile. La serie affronta il problema dell’inquinamento, dell’energia pulita e dell’alimentazione sana. Egli ha così modo di visitare varie località come la Sardegna, il Perù, la Francia, l’Islanda, Londra, Porto Rico e Costa Rica, insieme al fidato Darin, fa bizzarre esperienze di vita, assaporando cibi esotici, esplorando culture lontane e imparando davvero cosa vuol dire vivere in maniera sostenibile.

Zac Efron: oggi

3. Ha numerosi nuovi progetti in preparazione. Particolarmente prolifico e instancabile, Efron è attualmente impegnato nella lavorazione di diversi film, tra cui GoldL’incendiaria, Three Man and a Baby e The Greatest Beer Run Ever. L’attore si sta inoltre dedicato attivamente ad una nuova docu-serie che lo coinvolgerà sotto più aspetti. Si tratta di Killing Zac Efron, dove l’attore si avventurerà nelle giungle di un’isola remota e pericolosa per scolpire il proprio nome nella storia della spedizione. Efron sarà inoltre anche il produttore esecutivo di questo progetto.

Zac Efron in High School Musical

4. È celebre per la trilogia musical di Disney Channel. High School Musical racconta della strana storia d’amore tra due ragazzi, Troy Bolton e Gabriella Montez, legati dalla comune passsione per il canto. Senza alcun dubbio, High School Musical è il film musical per ragazzi più famoso della storia di Disney Channel. Avend raggiunto i teenagers di tutto il mondo, grazie anche alla sua accattivante colonna sonora, il film si è poi guadagnato ben due sequel, High School Musical 2 e High School Musical 3: Senior Year, usciti nelle sale nel 2007 e nel 2008. Grazie a questi Efron ha potuto dar prova non solo di essere un attore dotato, ma anche un talentuoso cantante e ballerino.

Zac Efron in Baywatch

5. Si è allenato duramente per il ruolo. Nel film del 2017 Baywatch, adattamento dell’omonima serie televisiva, Efron ricopre il ruolo di Matt Brody, uno dei protagonisti. Per interpretare questo personaggio, l’attore si è sottoposto ad un lungo e intensivo allenamento, che lo ha portato ad ottenere un fisico particolarmente scolpito, che gli ha permesso di non sfigurare accanto al collega Dwayne Johnson. Il processo di Efron è stato poi documentato e condiviso periodicamente dall’attore sul Web.

Zac Efron fisico

Zac Efron in The Greatest Showman

6. Ha recitato nel noto musical. Nel 2017 Zac Efron partecipa alla realizzazione del film musical The Greatest Showman, al fianco di attori come Hugh Jackman, Michelle Williams, ZendayaRebecca Ferguson. Diretto da Michael Gracey, il film racconta la storia di Phineas T. Barnum, il quale decide di metter su uno spettacolo di fenomeni da baraccone, ricercando persone con malformazioni fisiche o talenti straordinari da esibire nel suo Barnum Circus. Nel film Zac Efron interpreta Philip Carlyle, giovane ricco di famiglia ma malvisto per i suoi eccessi, che diventa socio di Barnum e compagno di Anne Wheeler, un’acrobata eccezionale ma discriminata perché di colore. Efron ha in seguito dichiarato che il bacio dato a Zendaya in questo film è il suo preferito tra tutti quelli dati nella sua carriera da attore.

Zac Efron: chi è la sua fidanzata

7. È stato fidanzato con una sua collega di set. Sul set di High School Musical Efron conosce l’attrice Vanessa Hudgens, poi distintasi anche in film come Spring Breakers e Sucker Punch. I due hanno così intrapreso una relazione nel 2005, divenendo da subito una delle coppie più chiacchierate e apprezzate dai fan. Tuttavia, nel 2010, hanno annunciato la loro separazione amichevole, intraprendendo strade di vita e di lavoro totalmente differenti.

8. Ha avuto altre celebri relazioni. In seguito Efron ha avuto una breve relazione con l’attrice Lily Collins a partire dalla fine del 2011 fino a giugno 2012, annunciando poi la separazione. I due si sono tuttavia ritrovati a lavorare insieme nel film Ted Bundy – Fascino criminale, dove interpretano i due protagonisti.  Da settembre 2014 e fino agli inizi del 2016 Efron ha invece avuto una relazione con la modella ed imprenditrice Sami Miró. Ad oggi non è noto se l’attore sia impegnato in nuove relazioni sentimentali, essendo lui divenuto molto riservato a riguardo.

Zac Efron è su Instagram

9. Ha un account personale sul social network. Nonostante il suo passato da idolo delle teenager, Zac Efron oggi è una persona completamente diversa. Molto più autentico e meno concentrato sulla sua immagine, anche la sua attività social è cambiata. Se si vuole quindi essere sempre aggiornati sulla sua vita professionale e sulle sue nuove avventure al cinema o in tv, si può seguire il suo account Instagram ufficiale, il quale vanta oggi 49,7 milioni di followers e oltre 600 post.

Zac Efron: età, altezza e fisico dell’attore

10. Zac Efron è nato il 18 ottobre 1987 a San Luis Obispo, in California, Stati Uniti. L’attore è alto complessivamente 1.73 metri. Efron è poi noto per il suo fisico particolarmente muscoloso e scolpito. Negli anni egli ha compiuto notevoli progressi a riguardo, attirando su di sé molte attenzioni. Sul suo canale YouTube egli è inoltre solito fornire consigli per gli allenamenti più appropriati a riguardo.

Fonte: Wiki, IMDB, Fandom

What If…?: 10 possibili scenari alternativi per la seconda stagione

Con l’arrivo della seconda stagione di What If…?, i fan potranno presto assistere a nuovi scenari alternativi riguardo alcune delle situazioni più note del MCU. E proprio grazie alla continua evoluzione dell’universo condiviso, le possibilità riguardo tali versioni alternative sembrano davvero infinite. Screen Rant ha raccolto 10 possibile storie che i fan amerebbero vedere nel nuovo ciclo di episodi.

E se… Thor avesse ucciso Thanos?

Forse, il più grande passo falso di Thor non è stato mirare alla testa di Thanos alla fine di Infinity War. Nonostante avesse quasi abbattuto il Titano Pazzo, Thor è rimasto ad osservare mentre distruggeva metà della vita nell’universo. Lui e gli altri Vendicatori erano a pezzi, sapendo che era tutta colpa loro.

Un universo in cui Thor riesce a uccidere Thanos prima che possa provocare la Decimazione sembra migliore, ma se in realtà non lo fosse? Doctor Strange non sembrava vedere una tale possibilità in nessun possibile futuro. Forse i Vendicatori, senza aver appresso la devastante lezione del vero potere delle Gemme, proverebbero a usarle per migliorare il loro mondo, soltanto per provocare comunque il caos con una forza che non sono in grado di comprendere.

E se… Wanda continuasse a vivere nell’Hex?

Anche confrontandosi con dei e supergeni, è del tutto possibile che Wanda Maximoff sia il Vendicatore più forte, specialmente dopo il suo enorme potenziamento in WandaVision. È stato proprio nella serie che ha esposto una città al suo grande potere, manipolandola per giorni prima di abbandonare definitivamente la sua famiglia “immaginaria” e lasciare liberi tutti.

Ma Wanda avrebbe potuto facilmente mantenere il suo Hex, costringendo gli abitanti di Westview a obbedire ad ogni suo capriccio. In poco tempo, la notizia di questa anomalia sarebbe giunta agli altri Vendicatori. Se non possono far ragionare Wanda, dovrebbero forse essere costretti a tentare di rompere l’Hex con la forza. Vedere Wanda confrontarsi con la forza combinata dei Vendicatori sarebbe senza dubbio elettrizzante.

E se… Captain America non fosse rimasto intrappolato nei ghiacci?

Steve Rogers ha dimostrato di essere davvero altruista quando ha fatto schiantare un aereo dell’Hydra nel ghiaccio per evitare che i suoi vari bersagli venissero bombardati. In tal modo, ha rinunciato alla sua vita, svegliandosi solo settant’anni dopo. Ma come sarebbe cambiata la storia del mondo se questi non avesse mai perso il suo Captain America?

La presenza di Captain America altererebbe drasticamente gli eventi del secondo dopoguerra. Non solo la guerra potrebbe essersi conclusa anticipatamente, ma ci sarebbe anche la possibilità che altri Super-soldati vengano creati dal suo sangue. Essere in azione nell’era della Guerra Fredda darebbe anche a Steve l’opportunità di confrontarsi con il Guardiano Rosso, cosa che dimostrerebbe finalmente quale dei due è il vero Super-soldato.

E se… il ragno avesse morso Ned?

Sebbene non sia stato ancora raccontato nel MCU, uno dei momenti decisivi nella vita del giovane Peter Parker è quando è stato morso da un ragno radioattivo, che gli ha dato la capacità di fare “tutto ciò che un ragno può”. E se il ragno avesse scelto un altro adolescente da mordere? E se avesse morso Ned?

Questo episodio potrebbe rivelarsi più divertente nei toni, raccontando di Ned Leeds che si fa strada per diventare Spider-Man e alla fine deve affrontare la minaccia di Avvoltoio. Al contrario, senza un “momento alla zio Ben”, forse Ned non sarebbe altruista con i suoi poteri come lo è Peter, e forse finirebbe per abbracciare le sue radici fumettistiche più malvagie.

E se… Bucky diventasse Captain America?

Uno degli argomenti più controversi del MCU è quello relativo al successore di Steve Rogers. Anche se molti fan sono stati felici di vedere Sam Wilson ereditare lo scudo, altri non potevano fare a meno di pensare che sarebbe dovuto andare a Bucky. Un episodio di What If…? sarebbe il luogo perfetto per esplorare un tale evento.

Molte persone amano Bucky, mentre altre lo odiano. Se fosse diventato Captain America, la cosa avrebbe di certo scatenato polemiche. Dopotutto, Bucky ha agito come assassino dell’Hydra per decenni e il pubblico avrebbe di certo obiettato nei confronti del suo nuovo titolo. Tuttavia, diversi scheletri nell’armadio del personaggio potrebbe tranquillamente emergere da tale scenario.

E se… Sylvie avesse ascoltato Loki?

La scelta di Sylvie alla fine della prima stagione di Loki è una delle decisioni più importanti mai prese nel MCU. La scelta di uccidere Colui Che Rimane ha effettivamente frantumato la Sacra linea temporale, creando il Multiverso che sarà presto esplorato nella Fase 4 del MCU e oltre. E se Sylvie avesse ascoltato Loki? Se non avesse ucciso Colui che Rimane?

Questo episodio potrebbe servire come una sorta di introduzione alla seconda stagione di Loki, descrivendo ciò che avrebbe potuto essere, con Loki e Sylvie che ottengono tutto ciò che vogliono grazie al potere di Colui Che Rimane. Ancora più importante, questo eventuale scenario darebbe ai fan l’opportunità di capire se il modo di fare le cose di Loki sarebbe davvero stato migliore.

E se… Shang-Chi diventasse il Mandarino?

Il nuovo eroe del MCU, Shang-Chi, ha dimostrato di non essere suo padre quando ha interrotto il suo piano per abbattere il Cancello Oscuro, rivendicando – nel mezzo – anche i Dieci Anelli del potere. Questo è stato un momento decisivo nella sua origin story, ma le cose sarebbero potute andare anche diversamente.

Se Shang-Chi si fosse schierato con suo padre nella battaglia finale – a condizione che entrambi fossero sopravvissuti -, Wenwu avrebbe ripreso suo figlio per addestrarlo alla grandezza. Il piano era sempre che fosse lui a ereditare i panni di suo padre, con i fan che avrebbero potuto vederlo nei panni del Mandarino. Quando Wenwu fosse morto, sarebbe stato compito di Shang-Chi gestire i Dieci Anelli, confrontandosi con un’eredità ancora più importante.

E se… Odino non si fosse mai pentito?

Sebbene sia spesso considerato un sovrano benevolo, si scopre che Odino un tempo è stato un tiranno conquistatore, che ha setacciato i Nove Regni con sua figlia Hela fino a quando, alla fine, “si è intenerito”, diventando un re più gentile. Tuttavia, secondo Hela, c’erano più di Nove Regni da conquistare. E se Odino avesse continuato con le sue conquiste?

Vedere Odino nel suo periodo migliore sarebbe di certo un piacere per i fan del MCU, che fino ad oggi hanno visto solo il lato pacifico del suo carattere. Le sue conquiste al fianco di Hela porterebbero a un universo molto diverso da quello della Sacra Linea Temporale, con Odino che magari riesce anche a completare il suo Guanto dell’Infinito, come d’altronde è stato accennato in passato.

E se… Cap diventasse presidente?

Capitan America è un’icona nazionale, un uomo che molti rispettano, motivo per cui sarebbe facile per i fan immaginarlo mentre si candida come presidente degli Stati Uniti. L’ottavo episodio della prima stagione di What If…? ha effettivamente accennato a questa possibilità durante la battaglia tra Ultron e l’Osservatore.

Sapere che questo universo esiste è sufficiente per far venire l’acquolina in bocca ai fan, poiché da sempre si chiedono come sarebbe un paese guidato da Steve Rogers, noto per il suo altruismo. In effetti, potrebbe finalmente portare quella pace tanto necessaria nel mondo. Tuttavia, nuovi nemici sembrano sempre sorgere per contrastare tale pace. Il presidente Rogers sarebbe stato in grado di mantenere la stabilità della sua nazione?

E se… Ant-Man non fosse mai tornato?

ant-manAnt-Man ha dimostrato il suo valore ai Vendicatori quando è tornato dal Regno Quantico e ha aiutato a dare loro un plus per sconfiggere Thanos. Tuttavia, è stato solo per un caso fortuito (grazie ad un topo!) che è riuscito a liberarsi dall’isolamento. E se Scott fosse rimasto intrappolato per sempre?

Questo episodio potrebbe esplorare più di un universo post-Decimazione, in cui non c’è davvero alcuna speranza per la popolazione decimata. I Vendicatori rimarrebbero nella loro disperazione e, come ha detto Cap, dovrebbero cercare di “andare avanti”. Tuttavia, la realtà di un evento così catastrofico – essendo permanente – potrebbe pesare troppo sul cuore di questi eroi, spingendoli in luoghi oscuri col passare del tempo.

Guardiani della Galassia: la vera ragione della presenza di Thanos nel film

0

Il franchise dei Guardiani della Galassia è stato lanciato nel 2014, grazie al film omonimo attraverso cui il pubblico ha avuto finalmente la possibilità di conoscere i personaggi di Star-Lord, Gamora, Drax, Rocket e Groot. Il film di James Gunn è stato un enorme successo e ha persino concesso ai fan di iniziare a scoprire qualcosa di più a proposito di Thanos, dopo la sua breve apparizione nella scena post-credit di The Avengers

Nel film, infatti, scopriamo che Thanos è il grande cattivo per cui sta lavorando Ronan l’Accusatore, ma il Titano Pazzo si inserisce nella trama anche grazie alla sua connessione con i personaggi di Gamora e Nebula, poiché entrambe sono sue figlie adottive. Chiaramente, la rivelazione dei veri poteri di Thanos è stato tutta riversata per Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Dal momento che la Marvel sapeva che il Titano Pazzo era una minaccia incombente che i Vendicatori avrebbero dovuto affrontare prima o poi, molti pensavano che la sua apparizione in Guardiani della Galassia fosse un anticipo della tanto agognata resa dei conti che avremmo poi visto in futuro.

In realtà, adesso scopriamo che la presenza di Thanos nel film diGunn è stata dovuta ad una ragione completamente diversa. Secondo quanto rivelato dal presidente dei Marvel Studios Kevin Feige nel libro “The Story of Marvel Studios: The Making of the Marvel Cinematic Universe”, infatti, la presenza di Thanos era necessaria per “elevare” il personaggio di Ronan a vero cattivo. Secondo Feige, il Titano Pazzo poteva essere qualcuno a cui Ronan si opponeva, facendolo sembrare agli occhi del pubblico ancora più intimidatorio.

“Era per cercare di servire Ronan nel modo modo migliore”, spiega Feige nel libro (via Screen Rant). “Abbiamo messo Thanos in quel film in modo che Ronan potesse dirgli di andare all’inferno, in modo che lui stesso potesse evolversi come cattivo. Non era un modo per porre le basi del futuro attacco di Thanos. Stava semplicemente introducendo la storia di questi nuovi personaggi.”

Ant-Man: la versione di Edgar Wright non prevedeva il Regno Quantico

0

Lo sviluppo del primo Ant-Man è stato forse uno dei più lunghi e travagliati rispetto a qualsiasi altro film del MCU. All’inizio, il regista Edgar Wright era stato incaricato di realizzare il film dedicato all’eroe più piccolo della Marvel, ma alcune differenze creative con lo studio lo hanno poi spinto ad abbandonare il progetto.

Nel primo film del franchise abbiamo visto Scott Lang diventare l’eroe titolare dopo essere uscito di prigione e aver rubato il costume di Ant-Man di Hank Pym. In realtà, tutto ciò faceva parte di un piano ben preciso di Pym, che aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse a sconfiggere Darren Cross, che aveva ricreato la tecnologia delle particelle Pym per creare il costume di Yellowjacket. Ciò ha portato allo scontro tra Yellowjacket e Ant-Man, con Lang costretto a diventare subatomico per sconfiggerlo e perdersi, temporaneamente, all’interno del pericoloso Regno Quantico, prima di capire come crescere di nuovo e fuggire in un luogo in cui il tempo e lo spazio funzionano in modo diverso.

Il Regno Quantico gioca un ruolo importante nella storia di Ant-Man ed in seguito è diventato una parte sempre più vitale nella narrativa del MCU. Tuttavia, grazie a Screen Rant scopriamo adesso che il Regno Quantico non faceva parte della versione originale del film. L’aneddoto è stato rivelato nel libro di recente pubbicazione “The Story of Marvel Studios: The Making of the Marvel Cinematic Universe”.

A quanto pare, l’aggiunta del Regno Quantico è stata qualcosa che Paul Rudd e lo sceneggiatore Adam McKay hanno portato al primo Ant-Man dopo l’uscita di scena di Edgar Wright. I due hanno iniziato a lavorare alla sceneggiatura dopo che Wright e il co-sceneggiatore Joe Cornish hanno lasciato il progetto. La conferma dell’assenza del Regno Quantico nella versione di Wright dimostra quanto sarebbe potuto essere diverso il film nelle mani del regista di Baby Driver e Ultima notte a Soho.

Considerando quanto sia diventato importante il Regno Quantico nel MCU, è strano pensare a cosa sarebbe potuto succedere se il primo Ant-Man non l’avesse mai introdotto. In tal caso, anche la trama del viaggio nel tempo di Avengers: Endgame sarebbe potuta essere completamente diversa. Forse Tony Stark avrebbe potuto trovare un altro modo per viaggiare nel tempo, o forse il film avrebbe fatto affidamento sulla magia per renderlo possibile.

Inventing Anna: le prime foto della nuova serie Netflix di Shonda Rhimes

0

Netflix rilascia oggi le prime immagini di Inventing Anna, la nuova serie targata Shondaland in uscita nel 2022 solo su Netflix. Composta da 10 episodi della durata di 60 minuti, la serie è firmata da Shonda Rhimes  e la produzione esecutiva sarà curata da Betsy Beers.

Il cast principale è formato da Anna Chlumsky (Veep – Vicepresidente incompetente) nel ruolo della giornalista Vivian, Julia Garner (Ozark, Dirty John) in quello di Anna Delvey, che dà il nome alla serie, mentre Katie Lowes (Scandal) è Rachel, una follower di Anna disposta a tutto; Laverne Cox (Orange Is the New Black) interpreta Kacy Duke, manager di celebrities e life coach risucchiata dal vortice di Anna, e Alexis Floyd (The Bold Type) è Neff, un’aspirante regista.

Inventing Anna, la trama

Inventing Anna è la storia di Vivian, una giornalista che indaga sul caso di Anna Delvey, leggendaria erede tedesca di Instagram che, oltre a rubare i cuori dei protagonisti della scena sociale di New York, ruba anche i loro soldi. Anna è la più grande truffatrice di New York o è semplicemente il nuovo ritratto del sogno americano? In attesa del processo a suo carico, l’erede forma un oscuro e divertente legame di amore e odio con Vivian, che sfida il tempo per risolvere il più grande mistero che affligge New York: chi è davvero Anna Delvey? La serie si ispira all’articolo di Jessica Pressler, anche produttrice dello show, How Anna Delvey Tricked New York’s Party People, pubblicato sul New York Magazine.

Dune: ecco perché il sequel è ancora incerto

0
Dune: ecco perché il sequel è ancora incerto

Il successo al botteghino di Dune sembra non essere sufficiente a garantire una seconda parte. Il film di Denis Villeneuve, uscito da poche settimane al cinema, ha conquistato i fan del romanzo di fantascienza di Frank Herbert, che stanno già reclamando un sequel. Da parte della Warner Bros, casa di produzione del film, però non se n’è ancora parlato: a decidere saranno il distributor e Legendary Pictures.

Il regista Denis Villeneuve l’ha messo in chiaro fin dall’inizio: il suo Dune copre solo la prima metà del romanzo di Herbert, il resto è destinato ad un secondo film. Anche il CEO di Warner Bros Ann Sarnoff ha recentemente dichiarato che un seguito è più che probabile. Purtroppo però, il destino di Dune: Parte 2 non dipende solo dai numeri al botteghino del primo film, ma anche dalla performance su HBO Max. Negli Stati Uniti, Dune è uscito nelle sale il 21 ottobre e contemporaneamente è stato rilasciato sulla piattaforma di streaming. I clienti di HBO Max hanno in questo modo la possibilità di vedere il film in ”special preview” per 31 giorni.

I risultati ottenuti nei cinema americani e con lo streaming durante lo scorso weekend sono promettenti: Dune ha incassato 41 milioni di dollari negli Stati Uniti e in Canada. Il ricavo è un nuovo record, il più grande totale ottenuto in soli tre giorni dall’uscita. I numeri si vanno a sommare al successo che Dune ha già ottenuto a livello internazionale: 220 milioni di dollari incassati, un’impresa impressionante nell’era della pandemia.

Si spera che i numeri soddisfino chi ha veramente voce in capitolo sul sequel di Dune: i diritti di proprietà cinematografica sono in mano al distributor e a Legendary Pictures, co-finanziatori e produttori del film. Per ora, il successo ottenuto dalla Parte 1 di Dune fa ben sperare sulla possibilità di una Parte 2. Se il film continua così, l’annuncio del sequel potrebbe arrivare a momenti.

Dune: trama e cast del film

Sul desertico pianeta Arrakis si trova la Spezia, sostanza preziosa per una varietà di motivi. Alla casata Atreides e al suo capo, il Duca Leto, viene affidato il controllo del pianeta. In realtà dietro a questo passaggio di controllo si nasconde una congiura per eliminarlo. Leto ha però un figlio, Paul, il quale è dotato di particolari poteri che sta sviluppando con l’aiuto di sua madre Lady Jessica. Non passa molto tempo che oltre al casato, Paul erediterà il pericolo di essere eliminato…

Dune è un film del 2021 diretto da Denis Villeneuve e prodotto da Legendary Pictures con Warner Bros e Villeneuve Films. Nel cast troviamo Timotheée Chalamet, Zendaya, Rebecca Ferguson, Oscar Isaac, Stellan Skarsgård, Charlotte Rampling, Dave Bautista, Javier Bardem, Jason Momoa.

Thor e l’assenza in Civil War: ecco cosa significava per Chris Hemsworth

0

A quanto pare, Chris Hemsworth era convinto che l’assenza del personaggio di Thor in Captain America: Civil War significasse che il Dio del Tuono era stato fatto fuori dal MCU. Il curioso dettaglio è emerso grazie ad un libro di recente pubblicazione, intitolato “The Story of Marvel Studios: The Making of the Marvel Cinematic Universe” (via Comic Book).

Nel libro, l’attore australiano rivela: “Ricordo che eravamo impegnati con il tour promozionale di Avengers: Age of Ultron e tutti parlavano di Captain America: Civil War. Allora ricordo che iniziai a chiedere a tutti cosa fosse e se, per caso, lo studio stava lavorando ad una sorta di progetto parallelo o qualcosa del genere. E tutti continuavano a ripetermi: ‘Captain America, hai presente? Il suo prossimo film, Civil War’. Allora cominciai a chiedere se anche Iron Man fosse coinvolto, e tutti mi dicevano: ‘Sì, ma non c’è solo Iron Man. Ci saranno anche Visione, Spider-Man’. Quando ho chiesto spiegazioni, la Marvel mi ha risposto: ‘Stai facendo le tue cose, per questo non ci sei’. Allora ho pensato che mi avevano fatto fuori.”

Fino al 13esimo film del MCU, il Thor di Chris Hemsworth era già apparso in ben due film in solitaria, oltre chiaramente ai due film sugli Avengers. Sia lui che l’Hulk di Mark Ruffalo sono stati soltanto menzionati in Civil War, senza mai apparire fisicamente nel film. Entrambi i personaggi sarebbero poi tornati entrambi per Thor: Ragnarok del 2017, ma ciò non ha impedito a Hemsworth di credere che il futuro del suo personaggio fosse in pericolo. L’assenza di Thor in Civil War è stata anche oggetto di un divertente mockumentary in cui lo stesso Hemsworth racconta cosa ha fatto il suo personaggio durate gli eventi che da Age of Ultron hanno portato a Civil War.

Fortunatamente per i fan del Dio del Tuono, Thor non è stato fatto fuori dal MCU. L’assenza del personaggio in Civil War era probabilmente dovuta ai suoi immensi poteri, che avrebbero forse potuto interferire nel conflitto tra Iron Man e Captain America, annullando così la necessità di un intero film. Tuttavia, il successo di Ragnarok ha cementato il ruolo di Hemsworth come membro vitale del cast del MCU. L’attore tornerà in Thor: Love and Thunder in arrivo nel 2022, e con Taika Waititi ancora una volta al timone, probabilmente non sarà l’ultima volta che il pubblico vedrà Thor sul grande schermo.

Aquaman: lo spin-off cancellato, in realtà, era un film su Black Manta

0

Lo scorso aprile è arrivata la notizia che la Warner Bros., insieme a New Gods di Ava DuVernay, aveva cancellato anche The Trench, spin-off basato sulle creature marine apparse in Aquaman di James Wan.

Ora, stando a quanto rivelato dallo stesso regista, pare che quel film, in realtà, fosse incentrato su Black Manta, il personaggio interpretato nel franchise da Yahya Abdul-Mateen II. Di recente, Wan aveva pubblicato attraverso il suo account Instagram una serie di immagini dal backstage dell’attesissimo sequel Aquaman and the Lost Kingdom, dedicate proprio al personaggio di David Kane, al suo costume e al suo armamentario.

Ora, Screen Rant ha portato alla luce qualcosa di molto interessante: quando un fan, in uno dei commenti al post, ha chiesto al regista se ci fossero dei piani per una serie dedicata a Black Manta, magari destinata a HBO Max, Wan ha rivelato che The Trench era, in realtà, un film sull’alter ego di David Kane. Considerate le origini dei Trench e la storia di Black Manta nei fumetti, è facile intuire perché quel film si sarebbe concentrato sul mercenario d’alto mare.

Nei fumetti, infatti, i Trench vengono presentati come una tribù sopravvissuta alla caduta di Atlantide che si era adattata alla vita sottomarina nella Fossa. La loro storia è legata allo Scettro del Re Morto: ad un certo punto, Black Manta entrò in possesso proprio dello Scettro e riuscì a governare la tribù. Nonostante il personaggio di Abdul-Mateen II non abbia ricevuto il suo film in solitaria, sappiamo che in Aquaman 2 avrà un ruolo decisamente più sostanziale rispetto al primo film.

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman 2

Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in Aquaman and the Lost Kingdom, sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel, diretto ancora una volta da James Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno anche Patrick Wilson nei panni di Ocean Master, Amber Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo film.

David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di Wanscriverà la sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman and the Lost Kingdom uscirà nelle sale americane il 16 dicembre 2022.

Tom Holland parla di una scena di No Way Home con un personaggio misterioso

0

In una nuova intervista con Empire, Tom Holland ha parlato, con insolita moderazione, di Spider-Man: No Way Home e di tutto l’hype che circonda l’attesissimo nuovo progetto targato Sony e Marvel. In particolare, il giovane attore ha parlato di una scena che secondo lui è la “migliore che abbia mai girato”.

Stando alle parole dell’attore, la scena in questione coinvolge Peter Parker, la zia May di Marisa Tomei, l’Happy Hogan di Jon Favreau e un misterioso personaggio senza nome che interagisce proprio con Pete. Pare che i quattro stiano discutendo di cosa significa essere un eroe. “È una delle scene più belle che abbia mai girato”, ha spiegato Holland. “Ci cono quattro persone seduto a un tavolo, che conversano su cosa vuol dire essere un supereroe. È stato fantastico. L’altro giorno ho visto la scena per la prima volta con mio fratello. Eravamo sconvolti.”

Le parole di Holland potrebbero riferirsi a uno degli altri Spider-Man, come ad esempio il Peter Parker di Tobey Maguire. Tuttavia, durante la stessa intervista, Holland ha continuato a ribadire che non sa nulla del possibile coinvolgimento di Maguire e di Andrew Garfield nel film: “Non lo so. Sono sempre all’oscuro di tutto. Se appariranno nel film, nessuno me l’ha detto”.

In alternativa, il personaggio misterioso potrebbe essere qualcuno di già noto ai fan del MCU, magari un Vendicatore o un eroe cosmico. Ad ogni modo, il fatto che Holland non abbia rivelato la sua identità è un chiaro segnale del fatto che, molto probabilmente, la presenza di questo personaggio nel film non può essere rivelata.

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.

Ant-Man 3 e Loki: Jonathan Majors sulle differenze tra i due set

0
Ant-Man 3 e Loki: Jonathan Majors sulle differenze tra i due set

Jonathan Majors è stato scelto come interprete ufficiale di Kang il Conquistatore nel MCU, e il suo debutto era previsto nell’atteso Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Tuttavia, l’attore ha sorpreso il pubblico facendo il suo ingresso trionfale nel finale della prima stagione di Loki, interpretando Colui Che Rimane, una variante di Kang.

Da allora, Majors ha iniziato a lavorare a Ant-Man 3, attualmente in produzione nel Regno Unito. I fan stanno speculando ormai da tempo sul possibile ruolo che Kang avrà nella storia, ma finora sul terzo episodio del franchise con Paul Rudd è stato rivelato davvero poco. Il film sarebbe dovuto arrivare nelle sale americane a febbraio 2023, ma di recente è stato posticipato a luglio dello stesso anno.

Attualmente impegnato con la promozione del film The Harder They Fall, in una recente intervista con GamesRadar, Jonathan Majors ha parlato proprio della sua esperienza nel MCU, parlando nello specifico delle differenze tra il set di Loki e quello di Ant-Man and the Wasp: Quantumania. “Mi sentivo abbastanza sciolto e libero sul set di Loki. Tutti quelli che lavorano alla Marvel sono veramente comprensivi”, ha spiegato.

“Ora il personaggio è diverso, quindi devi agire in ​​modo diverso. La psicologia è cambiata a causa del personaggio”, ha aggiunto. “È un ragazzo diverso. Colui che rimane non sarà in Ant-Man. Questa volta si tratta di Kang. Anche i personaggi intorno a noi – il cast, il protagonista Paul Rudd – sono diversi. Paul non è Tom Hiddleston. E questo è un film, non uno serie tv. Sono qui fin dall’inizio, anche se ho fatto il mio debutto alla fine di Loki.”

Stando alle parole di Majors, pare che Kang il Conquistatore sarà un personaggio molto diverso da Colui Che Rimane. In attesa di saperne di più in merito al suo ruolo all’interno del film, ricordiamo che in Ant-Man and the Wasp: Quantumania torneranno Paul RuddEvangeline LillyMichael Douglas Michelle Pfeiffer, mentre la new entry Kathryn Newton interpreterà Cassie Lang. 

Doctor Strange 2: nuovi reshoot tra novembre e dicembre

0
Doctor Strange 2: nuovi reshoot tra novembre e dicembre

La produzione di Doctor Strange in the Multiverse of Madness è stata una delle tante colpite dalla pandemia di Covid-19. Quando tutto era finalmente pronto a partire nel novembre 2020, a causa di un nuovo blocco nel Regno Unito le riprese sono state nuovamente posticipate a gennaio 2021, per poi proseguire fino a metà aprile senza interruzioni.

Pensavamo che la post-produzione del film si fosse ufficialmente conclusa questo mese, ma poi è arrivata la notizia di un nuovo rinvio nelle sale: il film, infatti, è stato posticipato dal 25 marzo 2022 al 6 maggio 2022. Ora, apprendiamo che l’uscita ritardata permetterà alla produzione di tornare nuovamente sul set per un’ulteriore sessione di riprese aggiuntive.

A confermarlo è stato Benedict Cumberbatch  durante una recente ospitata al Today Show (via Doctor Strange 2 Updates). L’interprete di Stephen Strange ha infatti rivelato che tra novembre e dicembre ci saranno dei reshoot aggiuntivi che, a detta dell’attore, avranno l’obiettivo di “migliorare ancora di più” il film, senza però scendere nei dettagli in merito a quali scene verranno aggiunte e/o modificate.

Cumberbatch ha poi ribadito ancora una volta di essere entusiasta del coinvolgimento di Sam Raimi dietro la macchina da presa, anticipando che il film regalerà al pubblico alcune “cose davvero straordinarie”. La speranza è che entro la fine dell’anno venga rilasciato un primo trailer ufficiale del film, magari in concomitanza con l’arrivo nelle sale di Spider-Man: No Way Home, in cui sappiamo che Strange avrà un ruolo di primo piano.

Doctor Strange in the Multiverse of Madness vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Virgin River 4: Mark Ghanimé e Kai Bradbury nel cast

0
Virgin River 4: Mark Ghanimé e Kai Bradbury nel cast

Arriva da Deadline la notizia di due ingressi nel cast di Virgin River 4, l’annunciata quarta stagione della serie Originale Netflix  Virgin River basata sui romanzi di Virgin Riverr di Robyn Carr. Si tratta di Mark Ghanimé (Helix) e Kai Bradbury (Motherland: Fort Salem) si sono uniti al cast della quarta stagione del dramma romantico di successo di Netflix Virgin River come regolari della serie, al fianco di Alexandra Breckinridge, Martin Henderson e Tim Matheson.

Ghanimé interpreterà il dottor Cameron Hayek, il nuovo affascinante medico della clinica. Armato di un bell’aspetto accattivante, un intelletto tagliente e un sorriso che potrebbe illuminare il mondo, Cameron fa subito colpo in città, specialmente con le donne di Virgin River.

Bradbury interpreterà Denny Cutler, il nipote perduto da tempo di Doc (Matheson). Si presenta a Virgin River per creare un legame con il nonno di cui ha appena saputo. Ma Denny arriva con un oscuro segreto.

Basato sulla serie di libri Harlequin di Robyn Carr, il romanzo contemporaneo è incentrato sul recente trasferimento dell’infermiera Melinda Monroe (Alexandra Breckenridge) nella remota città californiana di Virgin River. Desiderando un nuovo inizio, Monroe scopre presto che vivere in una piccola città non è così semplice come si aspettava e che deve imparare a guarire se stessa prima di poter davvero fare di Virgin River la sua casa.

Virgin River 4 stagione: quando esce, trama, cast e dove vederla

Virgin River 4 stagione: quando esce, trama, cast e dove vederla

Virgin River 4 è la quarta stagione della serie tv Virgin River della serie Originale Netflix basata sui romanzi di Virgin River di Robyn Carr.

Basato sulla serie di libri Harlequin di Robyn Carr, il romanzo contemporaneo è incentrato sul recente trasferimento dell’infermiera Melinda Monroe (Alexandra Breckenridge) nella remota città californiana di Virgin River. Desiderando un nuovo inizio, Monroe scopre presto che vivere in una piccola città non è così semplice come si aspettava e che deve imparare a guarire se stessa prima di poter davvero fare di Virgin River la sua casa.

Virgin River 4: quando esce e dove vederla in streaming

La quarta stagione di Virgin River uscirà nel 2022, e sarà in esclusiva su Netflix. dunque sarà possibile vedere Virgin River 4 in streaming in tutti i paese dove il servizio è attivo.

Virgin River 4: la trama e il cast

New entry nel cast della quarta stagione Mark Ghanimé (Helix) e Kai Bradbury (Motherland: Fort Salem) si sono uniti al cast della quarta stagione del dramma romantico di successo di Netflix Virgin River come regolari della serie, al fianco di Alexandra Breckinridge, Martin Henderson e Tim Matheson. Ghanimé interpreterà il dottor Cameron Hayek, il nuovo affascinante medico della clinica. Armato di un bell’aspetto accattivante, un intelletto tagliente e un sorriso che potrebbe illuminare il mondo, Cameron fa subito colpo in città, specialmente con le donne di Virgin River. Bradbury interpreterà Denny Cutler, il nipote perduto da tempo di Doc (Matheson). Si presenta a Virgin River per creare un legame con il nonno di cui ha appena saputo. Ma Denny arriva con un oscuro segreto.

In Virgin River 4 ritorneranno i protagonisti Alexandra Breckenridge nel ruolo di Melinda “Mel” Monroe, un’infermiera praticante che si è recentemente trasferita a Virgin River; Martin Henderson nei panni di Jack Sheridan, proprietario di un bar di un ristorante locale ed ex Marine degli Stati Uniti che soffre di PTSD; Colin Lawrence nei panni di John “Preacher” Middleton, un caro amico americano di Jack che lavora come chef al Jack’s Bar; Jenny Cooper nel ruolo di Joey Barnes, la sorella maggiore di Melinda; Lauren Hammersley nel ruolo di Charmaine Roberts, amica di Jack con benefici; Annette O’Toole nel ruolo di Hope McCrea, il sindaco di Virgin River e Tim Matheson nel ruolo di Vernon “Doc” Mullins, MD, il medico locale.

Nei ruoli ricorrenti ritroveremo Daniel Gillies nel ruolo di Mark Monroe, il marito defunto di Mel. Benjamin Hollingsworth nei panni di Dan Brady, un collega veterano più giovane che ha prestato servizio nei Marines statunitensi con Jack e sta lottando per riadattarsi alla vita civile. Grayson Gurnsey nei panni di Ricky, un giovane che lavora al Jack’s Bar e che vuole unirsi ai Marines statunitensi. David Cubitt è Calvin, l’uomo che gestisce la fattoria illegale dall’altra parte del Virgin River. Lexa Doig nel ruolo di Paige Lassiter / Michelle Logan, proprietaria di un camion da forno chiamato “Paige’s Bakeaway” e Ian Tracey è Jimmy, il braccio destro di Calvin.

Zibby Allen (The Flash, Grey’s Anatomy) si unirà al cast di Virgin River come nuovo regular della serie e Stacey Farber (Saving Hope, Diggstown) è stata scelta per un ruolo ricorrente. Allen interpreterà Brie, la sorella di Jack (Martin Henderson). Brie è un avvocato intelligente, duro, coraggioso e molto divertente. Farber torna nei panni di Tara Anderson, la figlia di Lilly (Linda Boyd), che finalmente incontriamo in questa stagione poiché la sta aiutando con Baby Chloe mentre i suoi altri tre fratelli vivono lontano da casa.

Batgirl: Brendan Fraser sarà il villain Firefly

0
Batgirl: Brendan Fraser sarà il villain Firefly

Brendan Fraser è stato scelto per interpretare il villain Firefly nel film su Batgirl, in produzione alla Warner Bros. Fraser se la vedrà con Leslie Grace, che è stata scelta per il ruolo della protagonista. 

Del film sa, per ora, soltanto che racconterà la storia di barbara Gordon, figlia del commissario Jim Gordon, che sarà interpretato da J.K. Simmons, già Commissario Gordon in Justice League di Zack Snyder.

Batgirl: il primo concept art del film su Barbara Gordon

Adil El Arbi e Bilall Fallah dirigeranno Batgirl per la Warner Bros, Christina Hodson invece scriverà la sceneggiatura. Batgirl arriverà su HBO Max nel 2022, ma non ha ancora una data d’uscita ufficiale. Il progetto sarà seguito con grande attenzione anche perché si tratta del primo film che parla di uno dei personaggi più importanti dei DC Comics che arriva direttamente in streaming, saltando la distribuzione in sala. Inoltre è uno dei rari film di genere a raccontare di una protagonista femminile.

Il film non è la prima avventura di Brendan Fraser nell’universo DC, dal momento che aveva già partecipato alla serie di successo dedicata ai Doom Patrol.

Fonte: Variety

La statua di Iron Man scambiata per un uomo in pericolo!

0
La statua di Iron Man scambiata per un uomo in pericolo!

C’è ancora qualcuno che non riconosce Iron Man? A Manchester sì! Vedendo la statua del supereroe dalla finestra di un appartamento, i vicini hanno pensato che si trattasse di una persona appesa per il collo. Nel panico, hanno chiamato la polizia che, irrompendo in piena notte nella casa del proprietario della statua, ha trovato una sorpresa. La possibile emergenza si è presto trasformata in aneddoto.

Come riportato dal Manchester Evening News, un equipaggio di 10 poliziotti e paramedici è stato chiamato alla West Tower di Deansgate Square a Manchester da vicini preoccupati. Temevano di aver visto una persona appesa alla finestra. Le forze dell’ordine hanno svegliato il proprietario della casa nel cuore della notte. Una volta entrate hanno scoperto che alla finestra c’era Iron Man, non una persona.

Pagata 14.000 sterline e a grandezza naturale, la statua del supereroe era stata messa bene in mostra di fronte ad una vetrata. L’immobile Iron Man, con la sua postura rigida e nella penombra aveva fatto pensare ai vicini i peggiori scenari. Dopo che la polizia ha scattato alcuni selfie con la statua illuminata, ha consigliato al proprietario di spostarla per evitare future chiamate allarmanti. Purtroppo però, l’installazione, costruita su misura, era troppo pesante per essere mossa.

Iron Man tra cosplay e statue

Interpretato per più di un decennio da Robert Downey Jr., il personaggio Marvel ha conosciuto un forte aumento di popolarità da quando è partito il MCU con Iron Man del 2008. Successivamente l’Iron Man del miliardario playboy Tony Stark si è rapidamente guadagnato il suo posto nel cuore del pubblico in tutto il mondo.

Il personaggio di Iron Man ha ispirato molti fan a ricreare le armature dell’eroe nella vita reale, dal cosplay di corazze mandaloriane a quello completo delle tute del film. Non mancano le statue in onore anche di altri eroi Marvel: una statua di bronzo che celebra il 75º anniversario di Capitan America, inaugurata al Comic-Con di San Diego nel 2016, si trova ora nel Prospect Park di Brooklyn a New York.

DIA 1991 – Parlare poco Apparire mai in prima visione assoluta su Rai3

0

A trent’anni dalla nascita della DIA – Direzione Investigativa Antimafia – andrà in onda in prima visione assoluta su Rai3 alle ore 21.20 DIA 1991 – Parlare poco Apparire mai un film che racconta la storia della lotta alle mafie dal 1991, quando nacque da un’intuizione di Giovanni Falcone, fino alle inchieste più recenti. Il film mostrerà per la prima volta immagini girate pochi minuti dopo l’attentato di Capaci, immagini forti, laceranti, che ancora oggi, a 29 anni dalla strage, ci commuovono e ci turbano.

Il 29 ottobre 1991 un decreto legge istituisce la Direzione Investigativa Antimafia, un progetto ispirato dal giudice Giovanni Falcone che unisce le forze di polizia italiane – Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza – nella lotta alla criminalità organizzata, seguendo il modello dell’FBI americana. Il 24 maggio 1992, all’indomani della strage di Capaci, la DIA diventa operativa iniziando ad indagare proprio su quell’evento drammatico che segna una ferita indelebile nel cuore dello Stato. In 30 anni di attività, gli uomini migliori delle forze dell’ordine hanno lavorato nell’ombra e senza clamori per catturare latitanti di mafia, camorra, ‘ndrangheta, anche oltre i confini nazionali; attraverso l’utilizzo di nuovi metodi investigativi sono arrivati alla conclusione di centinaia di arresti, e al sequestro dei grandi patrimoni delle mafie.

DIA 1991 – Parlare poco Apparire mai, la trama

Il film racconta le operazioni investigative della DIA attraverso la voce dei veri agenti operativi che le hanno realizzate: 4 storie, 10 voci narranti e la memoria di Falcone tenuta in vita da Giuseppe Ayala, il magistrato e amico personale di Falcone che ha condiviso con lui l’ultimo anno e mezzo di vita a Roma.

Nel film gli investigatori ritornano nelle città in cui hanno condotto le loro inchieste e iniziano a raccontare com’erano Palermo, Reggio Calabria e Napoli negli anni ’90. Le immagini dei luoghi si mescolano in un passaggio continuo dal presente al passato grazie ad un uso innovativo delle teche RAI. I materiali di archivio RAI diventano il punto di vista degli investigatori: sono i loro occhi che rivedono quelle città negli anni in cui erano operativi.

Per la prima volta ascoltiamo le loro voci, i “dietro le quinte” delle maggiori inchieste, il racconto dei metodi investigativi e il sacrificio delle loro vite private, costretti al silenzio e ad agire sempre nell’ombra.

Sentiamo le testimonianze di chi quella guerra l’ha combattuta raggiungendo risultati prima impensabili: la cattura di Bagarella, l’inchiesta Olimpia sulla ‘ndrangheta, la cattura del capo della camorra Francesco Schiavone, le indagini sulle infiltrazioni della camorra nel Nord Italia.

In DIA 1991 – Parlare poco Apparire maiDietro quei passamontagna scuri che tante volte abbiamo visto nelle immagini in tv, ci sono donne e uomini che ogni giorno hanno combattuto la criminalità organizzata, pagando spesso un caro prezzo sul fronte della loro vita privata. Ma la contropartita è stata il successo di molte operazioni. Il successo dello Stato, uno Stato finalmente capace di mettere da parte rivalità e divisioni interne per costituire un fronte comune contro le mafie.

Sullo sfondo le immagini terribili e crudeli dell’attentato di Capaci, le macerie e la disperazione poco dopo l’esplosione: materiali parzialmente inediti mostrati per la prima volta, immagini viste da una nuova angolazione che ancora una volta ci ricordano che la ferita dell’omicidio di Falcone non si è mai sanata.

Thor: Ragnarok, il regista svela la ragione del cambio di scena per la morte di Odino

0

Odino non sarebbe dovuto morire così. Nella stesura originale del copione di Thor: Ragnarok, prima che Hela uccida Odino, Thor e Loki lo trovano mentre vaga per le strade di New York come un senzatetto pazzo e delirante. L’uccisione avviene poi in un vicolo squallido con una pugnalata al cuore. Per il re di Asgard, questa sarebbe stata una morte tutt’altro che dignitosa. Nel libro The Story of Marvel Studios: The making of the Marvel Cinematic Universe, il regista spiega dettagliatamente i motivi che hanno spinto lui e Anthony Hopkins a cambiare la scena della morte di Odino, rendendola la più intensa tra tutte quelle del personaggio.

Nel nuovo libro The Story of Marvel Studios: The Making of the Marvel Cinematic Universe il regista Taika Waititi rivela perché ha voluto modificare la morte di Odino. ”Tony Hopkins ha un rifiuto nei confronti di un certo tipo di sentimentalismo presente ad Hollywood e nei film hollywoodiani, com’è giusto che sia”. Waititi dice di essersi trovato d’accordo con l’attore. I due hanno cercato una strada alternativa per rendere la scena della morte coinvolgente ed emozionante per il pubblico. ”Loro (il pubblico, ndr) non sono cinici come noi. Hanno un comprensibile bisogno di emozioni quando guardano questi film.”

Il regista di Thor: Ragnarok ha voluto suscitare l’emotività degli spettatori secondo il suo personale gusto: la scelta iniziale di New York sembrava facile, rapida, fuori luogo. ”Volevamo andare in un posto tranquillo e rilassarci con quei personaggi, stare con Odino mentre lui impartisce la sua saggezza senza dover sentire in sottofondo stupidi taxi gialli suonare il clacson.” Ecco il perché dell’ambientazione in Norvegia per gli ultimi attimi di vita di Odino.

Thor: Ragnarok. Cast e trama del film

Thor: Ragnarok è il film del 2017 diretto da Taika Waititi con Chris Hemsworth, Tom Hiddleston, Jaimie Alexander, Mark Ruffalo, Idris Elba, Cate Blanchett, Benedict Cumberbatch, Karl Urban, Anthony Hopkins, Tessa Thompson, Ray Stevenson, Sam Neill, Jeff Goldblum, Taika Waititi, Stan Lee, Rachel House, Zachary Levi, Luke Hemsworth, Jasper Bagg

Il film vede, Thor (Chris Hemsworth), imprigionato dall’altra parte dell’universo senza il suo potente martello, lottare contro il tempo per tornare ad Asgard e fermare il Ragnarök, la distruzione del suo mondo e la fine della civiltà asgardiana, messa in atto da una nuova e  onnipotente minaccia, la spietata Hela (Cate Blanchett). Ma prima dovrà sopravvivere a un letale scontro fra gladiatori, che lo vedrà scontrarsi con  il suo vecchio alleato e compagno nel team degli Avengers, l’Incredibile Hulk (Mark Ruffalo), e fare i conti con il suo fratello adottivo Loki (Tom Hiddleston), l’impetuosa guerriera Valchiria (Tessa Thompson) e l’eccentrico Gran Maestro (Jeff Goldblum).

Thor: Ragnarok è disponibile in streaming sulla piattaforma Disney+.

Star Wars si trasforma in horror? L’ideatore di Midnight Mass rivela il suo desiderio

0

Mike Flanagan vuole portare l’ombra dell’horror anche nel mondo di Star Wars. Flanagan, nome affermato nel genere horror, regista e ideatore della serie Midnight Mass, lancia in rete la sua idea: ”Mi piacerebbe molto realizzare un film dell’orrore per l’universo Star Wars…”

Il post su Twitter di Mike Flanagan risale a ieri pomeriggio e già oggi riporta più di 1500 retweet e 24mila like. Il regista scrive: ”Questa mattina sono stato svegliato dal terremoto, così ho avuto modo di sedermi per qualche minuto e pensare: mi piacerebbe molto realizzare un film dell’orrore per l’universo Star Wars…”.

Ovviamente la rivelazione di Mike Flanagan ha innescato un’ondata di speculazioni online: oltre ai fan degli horror di Flanagan e quelli di Star Wars, anche alcuni personaggi del settore hanno espresso la loro sull’idea del regista. Il collega Edgar Wright (Ultima notte a Soho) ha risposto scherzosamente con “Don’t Be Afraid Of The Darth”, facendo riferimento al titolo dato ai Signori dei Sith in Star Wars. Perfino la star di Midnight Mass Rahul Kohli, che ha lavorato con Flanagan anche in The Haunting Of Bly Manor, ha espresso la sua dicendo “Ohhhhhhh hai letto il mio diario!”.

Per il momento, non sembra esserci nessun progetto concreto che veda coinvolto il franchise di Star Wars e Mike Flanagan. Certamente, vista la crescente notorietà del regista a livello internazionale, la possibilità di un horror movie inserito nel mondo Star Wars non è da escludere. Il franchise ha in programma il film Rouge Sqadron, la cui uscita è prevista per il 2023. Data l’ampiezza delle galassie di Star Wars, forse ci sarà spazio in futuro anche per Flanagan.

Mike Flanagan: la carriera del regista

Flanagan nasce a Salem in Massachusetts nel 1978. Trasferitosi a Los Angeles, inizia a lavorare come montatore. Nel 2011 arriva a dirigere il suo primo lungometraggio, Absentia, portando sul grande schermo la sua passione per il genere horror: seguono SomniaOuija – l’origine del male. Prima nel 2016 con Hush – Il terrore del silenzio, poi nel 2018 con la sua serie horror The Haunting of Hill House, grazie a Netflix il nome di Flanagan si afferma a livello globale. Oggi il regista è uno dei principali creativi contemporanei del genere. La serie di quest’anno Midnight Mass è il più recente progetto solista del regista ed è attualmente disponibile su Netflix.

Lucca Comics & Games: nuovi biglietti disponibili

0
Lucca Comics & Games: nuovi biglietti disponibili

Una buona notizia per tutti i fan di Lucca Comics & Games che non sono riusciti ad acquistare gli 80.000 biglietti previsti: da stasera, lunedì 25 ottobre, a partire dalle ore 18 il portale ufficiale Vivaticket metterà a disposizione altri 2.500 biglietti giornalieri, per un totale di 10.000 nuovi ingressi complessivi per i quattro giorni di festival. 

A partire dalle ore 18 di oggi sarà quindi possibile acquistare questi nuovi biglietti solo online nel sito ufficiale Vivaticket. Previa registrazione, ogni utente potrà comprare un massimo di 2 ingressi per ogni giorno. Non sono previsti abbonamenti, i biglietti riguardano solo ingressi giornalieri.

Non saranno presenti biglietterie fisiche. Resta valido l’invito a recarsi a Lucca nei giorni del festival solo se in possesso di un biglietto valido: tutte le attività organizzate nell’ambito della manifestazione restano infatti accessibili solo previa presentazione del biglietto e del Green Pass. Sarà necessario inoltre indossare le mascherine anche fuori dai padiglioni. Il programma non prevede attività organizzate negli spazi pubblici cittadini.

Incontro ravvicinato con Tim Burton #RFF16

Incontro ravvicinato con Tim Burton #RFF16

La Festa del Cinema di Roma omaggia Tim Burton con il Premio alla carriera. Red carpet, foto di rito, con figli e cagnolino al seguito, e poi il regista è pronto per un incontro ravvicinato, occasione per ripercorrere le tappe della carriera che lo ha portato dal disegno per la Disney, dietro a una macchina da presa. Da regista ha potuto dare corpo ad un immaginario unico e sempre riconoscibile, con potenti legami al mondo dell’infanzia, ma anche con quella malinconia, quel senso di inadeguatezza e quelle atmosfere tipicamente dark che lo hanno sempre contraddistinto.

Riceve il Premio alla Carriera dalle mani di un maestro della scenografia come Dante Ferretti  – che vinse l’Oscar con Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street – assieme a Francesca Lo Schiavo e alla costumista Gabriella Pescucci, con cui pure ha collaborato per La fabbrica di Cioccolato. “Ricevere questo premio mi riempie di gioia e orgoglio” dice il regista, “E’ un onore riceverlo dalle mani di questi tre grandi artisti. Ho avuto il piacere di lavorare con loro, ma mai abbastanza, spero di avere altre occasioni”. A proposito della città che lo ospita e lo premia afferma: “Roma è una città capace di catturare i sogni”.

L’esperienza alla Disney negli anni Ottanta

La carriera di Tim Burton ebbe inizio proprio come disegnatore alla Disney, in un momento non proprio favorevole: “Terribile! Si tratta degli anni più bui alla Disney. C’erano moltissime persone di enorme talento e creatività, invece si facevano film come Red e Toby nemiciamici, che richiedevano dieci anni di lavorazione. Avevi a disposizione figure geniali come John Lasseter, che poi hanno creato il mondo Pixar, ma non c’erano opportunità per tutti questi talenti. Sono stato fortunato, perchè ero un pessimo disegnatore di animazione. Mi dicevano che la volpe che avevo disegnato sembrava essere stata travolta da un’auto. Per fortuna ero così incapace che poi sono passato a fare altro!”.

L’omaggio a Mario Bava

All’interno del panorama cinematografico italiano, Burton sceglie di omaggiare Mario Bava. La maschera del demonio e Diabolik vengono montati in sequenza con il suo Batman. Le atmosfere oscure e anche una componente ironica sono elementi cari al regista americano.

Riconoscibile dunque una ispirazione al maestro dell’horror italiano, anche per quanto riguarda ambientazioni e scenografie. Burton parla così di Mario Bava: “Negli anni ’80 a Los Angeles andai ad un festival di cinema horror, una maratona di 48 ore. […] Normalmente ti assopisci, mentre io mi ricordo chiaramente il film di Mario Bava, La maschera del demonio, come un sogno. Sapeva catturare questo senso onirico tendente all’incubo. In pochi sono riusciti a catturarlo. Oltre a Bava, Federico  Fellini e Dario Argento”.  

La nascita di Edward mani di forbice

Burton spiega poi così da dove nasce l’idea di un personaggio come Edward, ovvero qualcuno che involontariamente ferisce chi ama: “Sfortunatamente, questa è stata la mia infanzia […] Ho sempre amato favole e fiabe. Le favole permettono di esplorare veri sentimenti aumentandone l’intensità. Io mi sentivo così da ragazzo.”

Allestimento scenografico, sceneggiatura e ispirazione nei film di Tim Burton 

Scenografie, costumi e messa in  scena hanno sempre avuto un ruolo importante nei film di Burton: “Ho avuto la grande fortuna di lavorare con straordinari artisti. Per me scenografia, musica, costumi fanno parte del film, come dei veri personaggi. Avendo avuto il privilegio di lavorare con Dante Ferretti e Gabriella Pescucci, per me la scenografia è fondamentale, penso ad esempio a Sweeney Todd.” Per quanto riguarda la scenggiatura, prosegue Burton: “Non mi reputo uno sceneggiatore. Parto dalle idee e cerco di stabilire dei rapporti di collaborazione con chi sa scrivere. Edward mani di forbice, ad esempio, nasce dalla mia esperienza. Nel caso di Nightmare before Christmas non era materiale mio, ma mi riconoscevo in alcuni suoi elementi. Cerco sempre di trovare qualcosa con cui io possa rapportarmi. 

A proposito poi di ispirazioni anche non convenzionali, su Mars Attacks! dice: “Dimenticate grandi romanzi, grandi opere letterarie. Sono partito dalle carte che avvolgevano le gomme da masticare. La mia è stata un infanzia un po’ contorta…”.

L’esperienza di lavoro con gli studios

Burton nella sua carriera ha sempre lavorato con grandi studi cinematografici. Così racconta la sua esperienza: “Ho fatto solo film con gli studios, sono stato in una posizione un po’ insolita perchè, nonostante questo, sono sempre riuscito a fare ciò che volevo. Ancora non riesco a capacitarmi. La cosa mi sorprende perchè si tratta di business. Ancora mi interrogo su come sia stato possibile. Per fortuna non hanno veramente mai capito cosa stessi facendo”. “Il cinema è un’opera collettiva. […] L’impegno collettivo è fonte di gioia. Quando si parla del budget […] non è mai abbastanza, poco o tanto che sia. È un po’ come cercare di controllare le condizioni metereologiche: ci sono tanti elementi intangibili”.

Tim Burton
Tim Burton – foto di Fabio Angeloni – Disney Italia

L’incontro con Stephen Sondheim per Sweeney Todd

Uno dei lavori forse più complessi di Tim Burton è Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street. Un adattamento del musical di Stephen Sondheim. Racconta Burton: “Fu molto difficile far vedere il film a Stephen. Per fortuna gli piacque, cosa che mi riempì di gioia. E’ una combinazione tra horror e musical. L’ha visto solo alla fine, ed ero molto preoccupato perchè nessuno degli attori era un cantante. Però lui non lo ritenne un problema, anzi. […] È stato di grande sostegno. 

Fare un musical è stato molto divertente. So che può sembrare assurdo, ma per me è stato un po’ come fare un film muto, perchè c’era sempre questa musica.”

 Big eyes, Ed Wood e il senso dell’arte

Nella carriera di Burton, alcuni film rimandano in qualche modo alla domanda su quale sia il senso dell’arte, su cosa si possa definire arte e cosa no. Uno di questi è senz’altro Big Eyes. Al centro del film la figura di Kean e i quadri dipinti da sua moglie, contraddistinti da personaggi dotati apputo di grandi occhi indagatori. “Ricordo quei quadri di Kean” afferma Burton, “si trovavano in tutte le case appesi alle mura del salotto. Io li ho sempre trovati un po’ inquietanti. Mi chiedevo come mai potesse piacere tanto. Questo ci porta a riflettere sul senso dell’arte. È interessante. Veniamo toccati in modo diverso da ciò che vediamo. Per me erano inquietanti. Altri li trovavano così carini da appenderli nelle camere da letto dei loro bambini. Questo ci fa riflettere sul senso dell’essere artista”. Una simile riflessione si può fare anche su Ed Wood, figura su cui Burton ha costruito l’omonimo film. “E’ straordinario”, dice il regista, “perchè Ed Wood pensava di stare girando Guerre Stellari. Aveva una passione tale che ritroviamo anche nei suoi diari. Si reputava tra i più grandi. Questo ci riporta al discorso che facevamo prima, in sostanza, su cosa è arte e cosa è merda”.

La sorpresa di una mostra al MoMA dedicata a Tim Burton

Infine, è interessante scoprire come ci si sente ad essere annoverati tra gli artisti cui è stata dedicata una retrospettiva al MoMA. Burton se ne dice onorato: “Questa retrospettiva è stata una sorpresa straordinaria. Io sono un pessimo archivista. Si è trattato di andare a frugare nei cassetti per trovare le oprere. E’ stato sorprendente e indimenticabile. Sorprese come queste ti riempiono di gioia. È stata la mostra che ha avuto più successo in assoluto tra quelle fatte. Non mi reputo un artista, però fa pensare il fatto che delle opere d’arte riescano in qualche modo ad ispirare gli altri”.

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità