Dopo la tiepida accoglienza
riservata a The Amazing Spider-Man 2, Sony ha concesso ai
Marvel Studios di riavviare le
avventure di Spider-Man sul grande schermo,
collegandole al MCU e scegliendo Tom Holland come nuovo interprete dell’iconico
arrampicamuri.
Tuttavia, pare che all’inizio le
cose stavano per prendere una piega completamente diversa. La Sony,
infatti, voleva che la Marvel collaborasse allo sviluppo
di un terzo capitolo della saga con Andrew Garfield; al contrario, Kevin Feige – che aveva già intuito le scarse
potenzialità di quel franchise – aveva proposto che entrambi gli
studi unissero le forze per reinventare completamente la storia
dell’iconico eroe al cinema.
“The Story of Marvel Studios: The Making of The
MCU”, libro di recente
pubblicazione (via
CBM), chiarisce su come sono andate davvero le cose prima che
si arrivasse allo storico accordo Sony/Marvel: “Tutto questo sa di già
visto, non credo di poter essere d’aiuto”, pare abbia detto
Feige durante un incontro con Pascal. “L’unico modo per fare
qualcosa di nuovo è ripartire da zero. Perché non ce lo permetti?
Non pensate a due studi e non pensate che si tratti di ridare i
diritti a qualcuno, quelli restano a voi. Basta che ci coinvolgiate
nella produzione.”
“All’inizio fui molto
risentita”, ammette Pascal. “Credo che scoppiai a piangere
e lo buttai fuori dell’ufficio. Forse gli lanciai contro il mio
panino… Non ricordo con esattezza come andarono le cose. Al quinto
film di Spider-Man non stavamo proponendo nulla di nuovo. Dovevo
essere onesta: cercavamo così tanto di essere diversi che, alla
fine, ci siamo ritrovati in posti in cui probabilmente non avremmo
mai dovuto mettere piede.”
Tom Holland ha fatto il suo debutto nel
MCU in Captain
America: Civil War, e il resto è storia. Questa storica
collaborazione tra i due studio ha continuato ad attraversare
numerosi alti e bassi da allora (l’accordo era temporaneamente
saltato dopo l’uscita di Spider-Man:
Far From Home). Tuttavia, come sappiamo ormai da tempi,
Holland tornerà nei panni dell’iconico supereroe per l’attesissimo
Spider-Man: No Way Home.
Giunge al termine la mini serie
Dr. Death, con Joshua Jackson nei panni dell’inquietante dottor
Christopher Duntsch, un medico accusato dai suoi colleghi di avere
intenzionalmente mutilato, e in alcuni casi ucciso, i suoi
pazienti. Assisteremo alle testimonianze dei pazienti e dei loro
parenti e ascolteremo l’accusa sostenere come il dottor Duntsch
avesse disonorato i principi del giuramento di Ippocrate. La
sentenza è ormai nota, rivivetela il 31 ottobre solo su
STARZPLAY.
Dr. Death: trama e cast
Basato sul popolare podcast
statunitense della rete Wondery, Dr.
Death racconta la terrificante storia vera di un
medico giovane, carismatico e apparentemente brillante, che stava
avviando un fiorente studio di neurochirurgia. All’improvviso però
i pazienti che entravano nella sua sala operatoria per interventi
alla colonna vertebrale – interventi complessi ma di routine –
rimanevano permanentemente mutilati, o morivano. Con l’aumentare
delle vittime due colleghi medici, il neurochirurgo Robert
Henderson (Alec
Baldwin) e il chirurgo vascolare Randall Kirby
(Christian
Slater), insieme al procuratore di Dallas Michelle Shugart
(AnnaSophia Robb) decidono di fermarlo. Dr.
Death esplora la mente contorta del dottor Duntsch e
il fallimento di un sistema che dovrebbe proteggere i più
indifesi.
La serie vanta un team di registe tutto al femminile con Maggie
Kiley (Dirty John,
Riverdale, Le terrificanti avventure di Sabrina), anche
produttrice esecutiva dei primi due episodi;
Jennifer Morrison (Euphoria) e So Yong Kim (Tales from the
Loop, Room 104).
Prodotto da UCP, una divisione di Universal Studio Group, Dr.
Death è prodotto da Patrick Macmanus (The Girl from
Plainville) con la Littleton Road Productions, nell’ambito del
suo accordo con UCP. Todd Black, Jason Blumenthal, Steve Tisch e
Taylor Latham sono anche produttori esecutivi tramite Escape
Artists, così come Hernan Lopez e Marshall Lewy di Wondery.
Dr. Death in streaming
STARZPLAY è disponibile per il
download su Ios e Android, sui canali Prime Video, su Apple TV,
RAKUTEN TV, MEDIASET INFINITY e su Smart TV tramite
l’apposito tasto dal telecomando dei principali produttori di TV
che consente agli utenti l’accesso diretto alla piattaforma.
È da un po’ di tempo ormai che si
parla del possibile debutto dei Thunderbolts nel
MCU. Ora, in base a quanto
riportato da sito
GWW, sembra che il gruppo di supereroi sia pronto a fare il suo
ingresso nel Marvel Cinematic Universe grazie ad
un film che dovrebbe entrare in produzione nel 2023.
Sempre la fonte riporta che nello
stesso anno dovrebbe iniziare la produzione di altri progetti
legati al MCU, tra cui il reboot di Fantastic
Four, un film dedicato a Nova, il
sequel di Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli ed un
misterioso progetto dedicato al personaggio di
Okoye (forse una serie tv). Al momento non ci sono
ulteriori dettagli sul film dedicato ai Thunderbolts,
ma è ormai palese che i Marvel Studios stiano cercando di mettere
insieme la celebre squadra composta soprattutto da cattivi,
supercriminali e antieroi.
Dietro alla creazione dei Thunderbolts, infatti, dovrebbe esserci il
personaggio della Contessa Valentina Allegra de Fontaine, che ha
fatto il suo debutto nella serie The Falcon and the Winter Soldier e che,
proprio alla fine dello show, ha reclutato John Walker come membro
di una “misteriosa” squadra di eroi da assemblare.
Un altro membro della squadra
potrebbe essere Yelena Belova: dalla scena post-credit di Black
Widow, è chiaro che il personaggio abbia dei rapporti
con Valentina; quest’ultima, infatti, le ha chiesto di mettersi
sulle tracce di Occhi di Falco, facendole credere che sia lui il
responsabile della morte di Natasha Romanoff (dinamica che quasi
sicuramente verrà esplorata nella serie Hawkeye).
Thunderbolts o Dark Avengers?
Quale team sta cercando di formare la Contessa?
Naturalmente, non abbiamo la
certezza che la squadra che Valentina sta cercando di mettere
insieme corrisponderà effettivamente ai Thunderbolts
dei fumetti. Tutto dipenderà dalla future apparizioni del
personaggio che, indubbiamente, renderanno i suoi piani sempre più
chiari. Un’altra opzione potrebbe essere che la Contessa, in
realtà, stia cercando di dare vita agli Oscuri
Vendicatori (i Dark Avengers), supergruppo nei confronti
del quale Kevin Feige ha sempre espresso un particolare
interesse.
Nei fumetti, i Thunderbolts
sono stati inizialmente presentati come un gruppo simile ai
Vendicatori, formato però da supercriminali che secondo i piani del
potente Barone Zemo, devono ricreare i Signori del male in segreto.
Tuttavia una parte di questi, capitanati da Meteorite e Jolt, si
ribella ai piani del Barone Zemo e lo sconfigge, trasformando il
gruppo in supercriminali pentiti.
Durante una recente intervista con
IndieWire, la regista Chloé Zhao ha parlato
della sua esperienza con i Marvel Studios, soffermandosi in particolare
sulle scene d’azione di Eternals e
negando qualsiasi tipo di interferenza dello studio nello sviluppo
e nella realizzazione di suddette scene, qualcosa che per molto
tempo è stata al centro di numerosi dibattiti.
Nonostante anche Eternals
abbia fatto affidamento sulla tecnica della
previsualizzazione (ormai prassi comune a Hollywod quando si
tratta di grandi blockbuster), la regista ha specificato di essere
stata coinvolta nel processo creativo fin dall’inizio. “Fin dal
primo giorno, la Marvel mi ha detto: ‘Questi sono
gli strumenti che usiamo. Abbiamo bisogno della tua versione. Non
vogliamo tre film diversi, vogliamo il tuo film”, ha spiegato
Zhao.
“Sarebbero stati lì per
aiutarmi, perché non avevo mai usato quegli strumenti prima d’ora.
Direi che le voci che circolano non sono del tutto vere e che penso
di non essere l’unico regista a pensarla così”, ha aggiunto.
“Per circa un anno e mezzo, tre volte alla settimana, per un
paio d’ore al giorno, sono stata seduta davanti ad uno schermo
enorme a prendere decisioni su ogni singolo dettaglio, su come gli
effetti visivi potevano apparire nel mondo reale.”
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel
StudiosEternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
Downton Abbey
5 è la quinta stagione della serie tv creata da
Julian Fellowes per Carnival Films e Masterpiece e
per il network britannico ITV e per la PBS. La serie nel 2011 è
entrata nel Guinness dei primati come show dell’anno più acclamato
dalla critica. La quinta stagione della serie sarà composta da otto
episodi e uno speciale di novanta minuti di Natale.
Downton Abbey 5: dove
vederla in streaming
La quinta stagione di
Downton Abbey è disponibile in streaming su
Prime Video.
Downton Abbey 5: la trama
e il cast
In Downton
Abbey 5 ritorneranno i protagonisti Robert Crawley, Conte
di Grantham (stagioni 1-6), interpretato da Hugh
Bonneville, Lady Edith Pelham nata Crawley (stagioni 1-6),
interpretata da Laura Carmichael, Charles
“Charlie” Carson (stagioni 1-6), interpretato da Jim
Carter, John Bates (stagioni 1-6), interpretato da
Brendan Coyle, Lady Mary Talbot nata Crawley
(stagioni 1-6), interpretata da Michelle Dockery, Anna Bates nata Smith
(stagioni 1-6), interpretata da Joanne Froggatt,
Thomas Barrow (stagioni 1-6), interpretato da Rob
James-Collier, Gwen Harding nata Dawson (stagione 1; guest
star stagione 6), interpretata da Rose Leslie,
Elsie Carson nata Hughes (stagioni 1-6), interpretata da
Phyllis Logan, Cora Crawley nata Levinson,
Contessa di Grantham (stagioni 1-6), interpretata da
Elizabeth McGovern, Daisy Mason nata Robinson
(stagioni 1-6), interpretata da Sophie McShera,
Violet Crawley, Contessa Madre di Grantham (stagioni 1-6), Isobel
Crawley nata Turnbull (stagioni 1-6), interpretata da
Penelope Wilton, Joseph Molesley (ricorrente
stagioni 1-2; stagioni 3-6), interpretato da Kevin
Doyle, Tom Branson (ricorrente stagioni 1-2; stagioni
3-6), interpretato da Allen Leech, Lady Rose
Aldridge nata MacClare (ricorrente stagione 3; stagioni 4-6),
interpretata da Lily James, Dr. Richard Clarkson
(ricorrente stagioni 1-3; stagioni 4-6), interpretato da
David Robb, Phyllis Baxter (ricorrente stagione 4;
stagioni 5-6), interpretata da Raquel Cassidy,
Andrew “Andy” Parker (ricorrente stagione 5; stagione 6),
interpretato da Michael C. Fox, Henry Talbot
(guest star stagione 5; stagione 6), interpretato da
Matthew Goode e Herbert “Bertie” Pelham (guest
star stagione 5; stagione 6) interpretato da Harry
Hadden-Paton.
Tutti gli episodi
Episodio uno
Febbraio 1924. Mentre Robert e
Carson sono irritati dall’elezione di un governo laburista, gli
abitanti del villaggio decidono di costruire un memoriale della
guerra e chiedono a Carson di presiedere il comitato, ma l’uomo
accetta solo a patto che anche Robert venga coinvolto come mentore.
Edith fa costantemente visita alla figlia Marigold, cresciuta dal
fittavolo Drewe, ma le sue attenzioni non sono apprezzate dalla
moglie dell’uomo, che crede che Edith sia interessata al
marito;
Episodio due
Aprile 1924. Mentre Jimmy lascia
Downton, Thomas rivela a Molesley il passato della signorina
Baxter, che si rifiuta, però, di raccontare il motivo dietro il
furto, lasciando nel dubbio non solo Molesley, ma anche Cora, che è
indecisa se licenziarla o meno.
Episodio tre
Maggio 1924. Il sergente Willis
rivela che una testimone ha sentito Green parlare con qualcuno sul
marciapiede prima di morire e che l’uomo aveva detto ai suoi
colleghi di essere stato trattato male a Downton, in particolare
dai Bates. Willis interroga John e rimane soddisfatto dalle sue
risposte, ma Anna è preoccupa che la verità possa venire fuori in
qualche modo. Il maggiordomo di Violet vede Mary e Tony lasciare
l’hotel di Liverpool e lo dice a Violet, che inventa una scusa per
giustificare il fatto che fossero insieme, ma esprime poi a Mary la
sua disapprovazione.
Episodio quattro
Maggio 1924. Violet racconta a
Isobel del flirt avuto con il principe Kuragin mentre era in Russia
e, dopo aver saputo che l’uomo è stato separato dalla moglie,
chiede a Lord Flintshire “Shrimpy”, arrivato a Downton dall’India
per annunciare alla figlia Rose il suo divorzio, di cercarla; anche
Edith, che sente la mancanza di Marigold, chiede a Shrimpy di
provare a scoprire che cos’è successo a Michael in Germania, avendo
saputo dall’ufficio dell’uomo che stanno processando gli squadristi
nazisti. Mary e Tom cercano di convincere Robert del progetto
edile, ma l’uomo lo rifiuta perché troppo grande, proponendo invece
di costruire loro una quantità più piccola di case che diano lustro
al paese.
Episodio cinque
Mentre l’ispettore Vyner di
Scotland Yard interroga Mary e Anna sul signor Green,
insospettendosi per le loro risposte, Mary informa zia Rosamund
dell’affetto che Edith nutre per Marigold e la donna si presenta a
Downton, dove propone alla nipote di portare la bambina in Francia,
ma Edith respinge la proposta. La signora Patmore eredita del
denaro e chiede un consiglio a Carson su come farlo fruttare: lui
le suggerisce di investire nell’edilizia e la donna decide di
acquistare un piccolo cottage da dare in affitto.
Episodio sei
Edith apprende che Michael è morto
durante il putsch di Monaco ed eredita la casa editrice; distrutta,
confida a Tom la sua decisione di andarsene e, dopo aver preso
Marigold dai Drewe, parte. La polizia riceve una lettera anonima
riguardante il passato della Baxter e torna a Downton per
interrogarla: minacciata di tornare in prigione, la donna confessa
di avere dei sospetti su John e il signor Green, ma di non esserne
sicura. John, intanto, trova i contraccettivi di Mary tra le cose
di Anna e la accusa di non volere figli da lui perché crede che sia
un assassino, confessandole di sapere che a violentarla fu il
signor Green.
Episodio sette
Dopo essere tornata a casa dalla
gara di equitazione e aver scoperto della partenza di Edith,
l’intera famiglia Crawley si mobilita per trovarla, scoprendo che è
andata a Londra. Rosamund e Violet decidono di dire tutta la verità
a Cora, ma vengono precedute dalla signora Drewe, venuta a
lamentarsi del comportamento di Edith; Cora e Rosamund si accordano
per andare a Londra il giorno dopo alla casa editrice e, nel caso
vi trovassero la ragazza, di parlarle e convincerla a tornare a
Downton.
Episodio otto
Tutti sono a Londra per il
matrimonio di Rose e Atticus, ma l’atmosfera è strana perché la
madre di Rose, Susan, disapprova che il futuro genero sia ebreo,
mentre il padre di Atticus non gradisce che il figlio si sposi con
una donna di un’altra religione. Susan, in particolare, si comporta
male con tutti, compreso il marito, dal quale sta per ottenere il
divorzio; arriva al punto da cercare di sabotare il matrimonio con
delle fotografie dalle quali sembra che Atticus abbia passato la
notte dell’addio al celibato con una prostituta e informando il
padre di Atticus, il giorno delle nozze, del suo imminente
divorzio, pratica che l’uomo disapprova.
Vacanze in brughiera: speciale di
Natale
Settembre 1924. Lord e Lady
Sinderby, suoceri di Rose, invitano i Crawley alla tenuta estiva
che hanno affittato per la caccia al fagiano. Gli ospiti si trovano
in difficoltà, però, quando il maggiordomo snob dei Sinderby,
Stowell, oltre a essere scortese con la servitù, non vuole servire
Tom e cerca d’ignorarlo. Mary decide di coinvolgere Thomas per dare
una lezione a Stowell, ma anche il cameriere viene rimproverato da
Lord Sinderby e insultato da quest’ultimo. Per vendicarsi di
Stowell, Thomas finge solidarietà e apprende i segreti della
famiglia, facendo arrivare al castello l’ex amante di Lord Sinderby
con un figlio illegittimo. Rose salva la situazione fingendo che la
donna sia una sua amica, guadagnandosi così il rispetto e la
gratitudine del suocero. Robert parla con Edith riguardo a
Marigold, dicendole di sapere che è figlia sua; anche Tom confessa
di aver capito tutto e accetta di tenere Mary all’oscuro.
C’è un personaggio di Army of the Dead che non è morto sulla scena.
Zack Snyder, regista del film uscito lo scorso
maggio su Netflix, installa un dubbio. Parlando a
Inverse del sequel Planet of the Dead ammette
la possibilità del ritorno in azione dello scassinatore
Dieter.
”La vera avventura sarebbe vedere
cosa è accaduto a Dieter dopo che si è chiusa la porta
della cassaforte. È stato ucciso da Zeus o no? Cos’è
successo? Non lo vediamo morire davanti alle telecamere, e gli
resta ancora un po’ di tempo.” Il personaggio di Ludwing
Dieter, interpretato da Matthias Schweighöfer
è un esperto di cassaforti e serrature. In Army of the
Dead viene assunto per portare la squadra protagonista
nell’enorme caveau di Bly Tanaka. Verso la fine del film,
Dieter si sacrifica gettandosi contro lo zombie
Zeus, in modo che Vanderohe, possa entrare nella
cassaforte.
Continua Snyder:
”Non vi dirò cosa succede in Army of the Dead 2 – alias
Planet of the Dead – ma diciamo solo che c’è una
possibilità che Dieter sopravviva. E c’è anche la
probabilità che la morte scampata gli faccia venire voglia di
cercare una certa Gwendoline in prigione…” La
Gwendoline a cui fa
riferimento Snyder è un personaggio che sarà
introdotto nel
prequel Army of Thieves, ambientato sei anni
prima degli eventi del film. Gwendoline è la mente
misteriosa che sta dietro al colpo di cui si parla nel film. Il
personaggio è interpretato da Nathalie Emmanuel (Fast
and Furious,Il trono di
Spade).
Army of the Dead: la trama, i
prequel e i sequel
Il film segue le vicende di
una squadra di scassinatori che svolgono una rapina in un casinò di
Las Vegas mentre la città è invasa da orde di zombie. Il film,
prodotto e distribuito da Netflix, è diretto
da Zack Snyder. Nel
cast rientrano Dave Bautista, Ella Purnell,
Omari Hardwick, Ana de la
Reguera, Theo Rossi, Matthias
Schweighöfer.
Il film ha dato il via ad una
storia tentacolare: Netflix ha in progetto
almeno 2 sequel, un prequel (Army of Thieves, disponibile
su Netflix da venerdì 29 ottobre), 3 spin-off e il
prequel animato Army of the Dead: Lost Vegas, in arrivo
nella primavera del 2022.
L’arma emblematica di Captain America, il suo scudo, è stato messo
all’asta. Si tratta del prop usato da Chris Evans nelle riprese del blockbuster
Avengers:
Endgame. In attesa dell’apertura ufficiale dell’asta, le
scommesse sul valore dello scudo si aggirano attorno ai 45 mila
dollari. Chi, tra i fan della Marvel, offrirà di più?
Lo scudo è da sempre il
simbolo di Captain America: realizzato in
Vibranio, gli viene donato dal padre di Iron Man, Howard Stark (Dominic
Cooper), durante la seconda guerra mondiale. Quando
Cap è ritrovato dopo essere stato congelato nel ghiaccio, lo scudo
si trova con lui, permettendo al personaggio di continuare ad
usarlo nelle sue avventure moderne. In Capitan America: Civil
War l’eroe deve rinunciare alla sua arma dopo la lite con
Tony Stark. Gli ci vogliono sette anni per recuperare il
suo scudo, giusto in tempo perché venga distrutto da Thanos (Josh Brolin). Tuttavia, nel
finale di Avengers: Endgame, Capitan
America è in azione con una variante dello scudo che viene
passata a Sam Wilson (Anthony
Mackie).
Lo scudo in vendita è quello
utilizzato nelle riprese ravvicinate fatte a Chris
Evans proprio in Avengers: Endgame. Non è chiarissima
l’origine di questo scudo usato da Captain
America: dopo che Thanos rompe quello che Cap
stava usando per la maggior parte della Saga dell’Infinito,Avengers: Endgame non
mostra se esso sia stato riparato o meno. Si può notare infatti che
l’arma passata da Steve Rogers a Sam Wilson è
leggermente diversa da quella distrutta: la stella al centro è
delimitata da una linea leggermente in rilievo.
Come partecipare all’asta
Per chiunque fosse interessato lo
scudo di Captain America è messo in vendita da
Hake’s
Auctions. L’asta si terrà nei giorni del 2 e del 3
novembre 2021. Come si può vedere nel video promozionale, il prop
possiede il certificato di autenticità. L’appello di Hake’s
Auctions è rivolto ai fan e ai collezionisti. Sarà curioso
scoprire chi punterà più in alto.
Maid, ultima serie di successo Netflix,
ha conquistato il pubblico grazie alla profondità emotiva della
narrazione e le avvincenti performance di Margaret
Qualley, Andie MacDowell, Nick
Robinson, Anika Noni Rose e altri grandi
attori.
Oltre alla storyline principale,
l’arco narrativo dei personaggi, i luoghi che Alex
ha attraversato nella sua ricerca di asilo e condizioni di vita
sicure e stabili per sé stessa e Maddy, la serie è
piena di alcuni dettagli nascosti che il pubblico poteva facilmente
perdere per strada: vediamo assieme quali.
Le trecce di Alex
I fan potrebbero non averlo
notato, ma Alex manifesta l’abitudine di
intrecciarsi i capelli quando si trova di fronte a situazioni ardue
e inaspettate, che si trattasse di una pulizia difficile da finire
in casa di BarefootBilly, di un
trasloco, o di momenti stressanti con sua madre.
Quando Alex si
sente rilassata o sicura di sé, invece, tende a lasciare i capelli
sciolti e in acconciature semi-abbassate, indossando orecchini e
sorridendo alla vita. E’ indubbiamente un personaggio audace,
tuttavia alcuni sottili tic manifestano spesso il suo
nervosismo.
L’auto di Danielle
La prima amica di
Alex, e uno dei migliori personaggi di
Maid, anche se compare per poca parte del minutaggio, ha subito
dimostrato di non essere affatto un personaggio monodimensionale.
Alex la incontra nel centro per vittime di
violenza domestica e la ragazza ha esibito fin da subito una Lexus
di lusso in cui ha accompagnato Alex a richiedere
il pagamento disatteso da Regina. La macchina
mostrava anche un’esuberante targa:”Kiss Kiss“.
Inoltre, Danielle
mostra anche insolite capacità persuasive, oltre che una
predisposizione al ricatto, il che ha fatto sì che gli spettatori
si chiedessero come fosse davvero la vita di
Danielle al di là della sua terribile relazione
con il suo compagno.
L’attaccamento di Maddy ad
Alex
La figlia di
Alex, Maddy è interpretata
dall’adorabile RyleaNevaehWhittet, la cui performance stupisce
immediatamente per l’attaccamento, anche fisico, che dimostra nei
confronti della Qualley, della quale sembra essere
veramente figlia. Qualley, in realtà, ha lavorato duramente per
costruire quel legame con la piccola Rylea – attraverso
appuntamenti di gioco nei fine settimana e preparando la colazione
insieme prima dell’inizio dello show in modo che potessero
conoscersi bene sul set.
La mamma di Alex è la vera madre
di Margaret Qualley
Allo stesso modo, il
battibecco madre-figlia tra Alex e
Paula è sempre apparso estremamente realistico
proprio perché AndieMacDowell
(Paula) e Qualley sono
effettivamente madre e figlia.
Anche se la loro relazione nella
vita reale non è così conflittuale come quella che hanno condiviso
sullo schermo, le due risultano scelte attoriali assolutamente
perfette per
Maid, dato che entrambe ci hanno regalato le loro migliori
interpretazioni in assoluto e anche nei momenti di forti
discussioni tra madre e figlia il calore e l’affetto di una
relazione reale si potevano percepire chiaramente.
La scelta dei partner di Alex e
Paula
È vero che i figli imparano
molto dai loro genitori, soprattutto come essere trattati e la
scelta dei partner futuri. Paula ha avuto la
sfortunata abilità di scegliere partner che hanno abusato di lei
fisicamente ed emotivamente o si sono approfittati di lei e l’hanno
derubata.
In qualche modo,
Alex aveva inconsciamente imparato a scegliere gli
uomini nello stesso modo di sua madre, finendo con un esuberante ma
abusivo Sean invece di uno stabile ma noioso
Nate. È stata una benedizione che abbia capito
presto che l’abuso è un abuso, che abbia lasciato cicatrici o meno,
e che abbia lasciato Sean per una vita
migliore.
La caratterizzazione di
Regina
Il personaggio di Regina,
la donna ricca che inizialmente guardava Alex dall’alto in basso ma
che poi è diventata la sua più fidata alleata, è basato su una
donna reale per la quale Stephanie Land, autrice
del libro su cui si basa
Maid, aveva lavorato e scritto.
Anche se Alex le
ha dato un altro nome, era conosciuta come la “signora delle
sigarette” nelle memorie della Land, e la
connessione tra le due donne è stata abbondantemente romanzata
nello show.
La sottile rottura della quarta
parete
Rompere la quarta parete
non significa sempre mostrare uno sguardo diretto o parlare alla
telecamera.
Maid lo ha fatto brillantemente quando Alex ha
esaminato un enorme fascio di documenti governativi, assolutamente
illeggibili dalla sua prospettiva, tramutata visivamente in frasi
terribile che Alex sembrava scorgere tra i fogli:”Sei una madre
inadatta” o “Perderai questa causa“.
Anche il discorso dell’avvocato di
Sean e del giudice all’udienza della mozione ex
parte a cui Alex è andata, appariva semplicemente
un miscuglio reiterato delle parole “Legale, legale, legalmente
legale“, suggerendo direttamente al pubblico quanto sia
intimidatorio e arduo da decodificare il sistema legale per le
giovani donne bisognose.
La colonna sonora della rock band
HAIM
Un paio di canzoni della
rock band HAIM sono presenti nello serie,
specialmente quando Alex pulisce e ascolta la musica. “Now I’m
In It” e “Up From a Dream” sono due tracce portanti
di
Maid, questo proprio perché Este degli HAIM ha
curato personalmente la colonna sonora dello show. Altri artisti i
cui brani musicali compaiono nello show sono: Sharon
Van Etten, Thom Yorke e
Salt-n-Pepa.
Prime Video ha svelato oggi il trailer ufficiale
della serie fantasy di prossima uscita La Ruota del Tempo, basata
sull’omonima serie di romanzi best-seller. I primi tre episodi
della prima stagione saranno disponibili da venerdì 19 novembre,
con un nuovo episodio disponibile ogni venerdì, sino al finale di
stagione il 24 dicembre.
Utilizzando il player 360 di
YouTube e l’audio spaziale surround, Prime Video ha presentato il
trailer ufficiale de La Ruota del Tempo con un’esperienza
immersiva, unica nel suo genere, che consente ai fan di
visualizzare il tradizionale trailer in 2D attraverso una “ruota”
virtuale tridimensionale. Quando i fan accederanno alla pagina
YouTube per guardare il trailer, una veloce scansione a sinistra o
a destra suggerirà che c’è molto di più da sperimentare. A sinistra
dello schermo, scopriranno la potente canalizzazione del
potentissimo “Unico Potere” di Moiraine (Rosamund Pike), con la sua
voce e i suoi volti, gli artefatti e i simboli nascosti tra le onde
di energia. A destra, la corruzione dell’Oscuro rappresenta una
discesa verso la follia. Inoltre, il trailer con audio spaziale
offre ai fan un’esperienza ancor più coinvolgente quando gli
oggetti appaiono da entrambi i lati della “ruota”. Il risultato è
un utilizzo unico della tecnologia esistente, in grado di creare
un’esperienza diversa da qualsiasi altra, che offre molteplici
esperienze di visualizzazione per i fan della serie.
La Ruota del
Tempo
LaRuota
delTempo è una delle serie fantasy più
popolari e durature di tutti i tempi, con oltre 90 milioni di libri
venduti. Ambientata in un mondo epico e tentacolare in cui la magia
esiste e solo alcune donne possono utilizzarla, la storia
segue Moiraine (Rosamund Pike), componente di una organizzazione
tutta al femminile incredibilmente
potente e chiamata Aes Sedai, al suo arrivo
a Two Rivers. Lì inizia un pericoloso viaggio intorno al mondo
insieme a cinque giovani uomini e donne, uno dei quali si
profetizza sia il Drago Rinato, destinato a salvare o a distruggere
l’umanità.
Basato sui best-seller fantasy di
Robert Jordan,La
Ruota del Tempo è stata adattata per la
televisione dall’executive producer/showrunner Rafe Judkins. Larry
Mondragon e Rick Selvage di iwot productions, Mike Weber
e Ted Field di Radar Pictures, Darren Lemke,
Marigo Kehoe e Uta Briesewitz saranno qui anche executive
producer, con Briesewitz che dirigerà i primi due
episodi. Rosamund Pike è produttrice e Harriet McDougal con Brandon
Sanderson sono i consulting producer. La ruota del tempo è co-prodotta da
Amazon Studios e Sony Pictures Television.
Non si può dire che Kit Harington sia alle prime armi nel
mantenere i segreti. L’attore, grazie alla serie HBO Game of
Thrones, ha imparato a scegliere le informazioni da tenere
per sè e quelle da diffondere al pubblico e ai giornalisti. Basterà
l’esperienza acquisita con GOT a fronteggiare la complessa
macchina del blockbuster
della Marvel,Eternals?
Kit Harington
racconta a
Insider le sue preoccupazioni. ”Game of Thrones è
diventato famoso mentre ne ero parte, così ho potuto imparare in
corso d’opera come mantenere i segreti. Diversamente avviene con la
Marvel:
mi sto or ora affacciando a quell’universo e subito mi viene detto
cosa posso dire o non dire, quindi sto imparando nuovamente.” In
ogni caso, Harington ammette che alcuni dei
segreti che ha dovuto mantenere quando interpretava Jon
Snow in Game of Thrones l’hanno preparato alla mole
di mistero che ora deve gestire come Dane Whitman in
Eternals.
In particolare, prima dell’uscita
della sesta stagione di Game of Thrones,
Harington ha dovuto per anni tenere nascosta la
vera origine del suo personaggio, Jon Snow. Nonostante le
pressioni dei fan e dei giornalisti, Kit ha tenuto
duro. La vera identità dei genitori di Jon non è stata
spoilerata fino all’uscita della serie.
Christopher Catesby
Harington è nato il 26 dicembre del 1986 a Londra. A 17
anni si è convinto a studiare recitazione. Dopo alcuni lavori
teatrali, nel 2009 ha iniziato le riprese de Il Trono di
Spade, serie HBO in cui interpreta la
parte di Jon Snow. Kit Harington ha
debuttato al cinema nel 2012 con Silent Hill: Revelation 3D. Nel 2014 recita in
Pompei e ne Il settimo figlio e presta la
voce per il film Dragon Trainer 2. Successivamente prende parte a film
come Testament of Youth, 7 days in Hell,
Spooks: the greater good, The vote e
Brimstone. Nel 2017 fa parte del cast della miniseries
Gunpowder per la BBC e nello stesso anno
viene scelto come testimonial del profumo The One per
Dolce & Gabbana, realizzato grazie alla regia di
Matteo Garrone.Una delle sue ultime
intepretazioni riguarda il film La mia vita con John F.
Donovan di Xavier Dolan. Nel 2021 recita
invece nel film MarvelEternals diretto dal premio oscar Chloè
Zhao.
Il magazine Everything CBM
ha diffuso delle foto da una rivista cartacea che mostrano,
nell’ambito di uno speciale dedicato a Spider-Man:
No Way Home, le immagini di Doctor Octopus che cattura
lo Spider-man di Tom
Holland con i suoi tentacoli.
Non solo, in calce alla prima
immagine si può leggere la scritta: “World’s which include Rhys
Ifans The Lizard, Thomas Haden Church’s Sandman and Jamie…”.
In italiano la scritta significa: “Un mondo che include Lizard
di Rhys Ifans, Sandoman di Thomas Haden Church e Jamie…” che
indica probabilmente Jamie Foxx, che sappiamo essere coinvolto
ufficialmente nel film nei panni di Electro.
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin
Feige per i Marvel
Studios e da Amy Pascal per la
Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17
dicembre 2021.
Uno dei più grandi,
sceneggiatori o disegnatori che dir si voglia, Frank
Miller è sicuramente nella top 5 di tutti i tempi. Questo
il succo del documentario su di lui presentato nella
Selezione Ufficiale della Festa del Cinema di Roma e diretto da
Silenn Thomas, da tempo Amministratrice Delegata
della Frank Miller Inc. e tra i produttori delle
incursioni cinematografiche dello storyteller statunitense.
La scelta di darsi alla
regia nasce dall’urgenza di colmare una lacuna incomprensibile,
quella della mancanza di un documentario sul soggetto in questione,
seguito e raccontato dai suoi inizi – e anche prima – fino al
giorno d’oggi.
Frank Miller – American Genius,
un’agiografia
Un’agiografia a tutti gli
effetti – soprattutto considerando l’assenza di alcuni protagonisti
della sua vita e di parentesi più controverse (come la causa
intentata dall’ex produttore di Sin City) – che però assolve
perfettamente al suo compito e ci restituisce un’immagine ad almeno
350° di Miller attraverso un montaggio tematico di suoi interventi
e apparizioni pubbliche, oltre che una serie di interessanti
interventi dei suoi più preziosi collaboratori e maestri, da
Stan Lee, Neal Adams, Bill Sienkiewicz, Klaus
Janson, a Robert Rodriguez,
Jessica Alba,
Rosario Dawson, Milo Manara e Tanino
Liberatore, solo per fare i nomi più importanti.
Nelle loro testimonianze
del giovane Frank, anarchico e insofferente di ogni limite, più che
nei ricordi dello stesso o nella raccolta documentale la vera forza
dell’operazione. Che si stacca dalla cronaca celebrativa
soprattutto nella prima parte, offrendo una versione del mito alla
quale siamo meno abituati e che ce lo rende più umano e
interessante. I destinatari di un documentario del genere,
d’altronde, sono sicuramente in buona parte già degli entusiasti
follower del nostro eroe, di lunga data o di recente acquisizione è
facile che siano a conoscenza delle incredibili tappe di una
carriera che dai primi fallimenti lo ha portato agli emozionanti
exploit di Daredevil e Elektra
facendone esplodere il genio.
Un samurai senza padrone
Chi più, chi meno, tutti
sappiamo del suo Dark Knight e di 300, dei
difficili esordi cinematografici con Robocop 2 e
della rivincita che costituì Sin City o del flop
dell’amato The Spirit, ma sono snodi fondamentali
e imprescindibili di un autore che per sua stessa ammissione ha
sempre pensato a se stesso come a uno dei Ronin
della serie pubblicata dalla DC tra il 1983 e il 1984. Un samurai
senza padrone, come dicevamo, che sembra divertirsi a presentarsi
ora come disegnatore, ora come sceneggiatore, e a far finta di
risentirsi della confusione altrui.
Si mescolano anime
diverse nelle quasi due ore di biografia, molto probabilmente per
il fatto di averci lavorato in un momento nel quale Miller stava
riprendendosi da uno dei suoi momenti più duri, da un ‘down’ che
gli aveva fatto rischiare di morire. Un bene, valutandolo a
posteriori: narrativamente e umanamente, visto che traspare in
tutta la seconda parte del film l’attuale desiderio di rifarsi del
tempo perduto, di viaggiare, incontrare fan e amici, di lavorare a
nuovi progetti o espandere ulteriormente la sua aura.
I miti di Frank Miller
La passione per
Calvin & Hobbes e l’omaggio all’immenso
Quino, l’esempio dei SUOI miti Johnny
Cash e Bob Dylan, l’amicizia con il
nostro Milo Manara, la speranza legata a Xerxes e
la delusione Holy Terror, il ripensamento sul suo
essere più politico, l’incontro con Alan Moore e i
suoi Watchmen sono i picchi di un
Iceberg che svela un personaggio capace di leggere
i tempi e il mestiere altrettanto bene del suo pubblico e dei suoi
desideri più inconfessati. Ma resta difficile riassumere le tante
informazioni raccolte – e faticosamente fin troppo ordinate – dalla
Thomas, meglio forse sintetizzare ulteriormente l’insegnamento
definitivo che Frank Miller affida allo schermo,
attraverso le parole dell’amico e mentore Neal
Adams: “Let Him Go“. Un invito alla libertà che
potremmo leggere in ogni sua tavola, in ogni suo disegno, anche in
quelli rimasti nascosti nell’incredibile archivio della DC… al
quale speriamo che qualcuno dedichi presto un altro
documentario.
Dopo il successo al
Sundance Film Festival 2021, dove si è aggiudicato il premio
per la miglior regia, il premio della giuria e quello del pubblico,
Hive di Blerta Basholli è stato presentato
nella Selezione ufficiale della Festa del
Cinema diRoma. La regista affida alla protagonista
Yllka Gashi il compito di portare sulle sue spalle una
storia – ispirata a una vicenda reale – che è l’esempio della
tenacia e della forza d’animo di tante donne, in Kosovo ma non
solo.
Hive, la
trama
A sette anni dalla fine
della guerra in Kosovo, Fahrije, Yllka Gashi, porta avanti
la famiglia tra le difficoltà, poiché il marito è stato dichiarato
disperso nel conflitto. Ha due figli. Vive con loro e con il
suocero che, seppure invalido, la aiuta come può. Fa anche parte di
un’associazione che raggruppa le mogli dei dispersi in guerra. È
un’apicoltrice, ma più passa il tempo e più è difficile mantenere
la famiglia. Coglie allora l’opportunità di mettere su una piccola
impresa agricola, ma non è facile. Essendo donna, la sua attività
autonoma, fuori casa, da persona emancipata, è malvista nel suo
piccolo villaggio in cui vige il patriarcato, non solo dagli
uomini, ma anche da molte donne. Farije è oggetto di maldicenze e
attacchi. Mentre lotta per avere notizie del marito disperso,
Farije continua la sua battaglia di libertà, per un futuro
diverso.
Hive,
l’emancipazione possibile
Oggi si dibatte molto di
parità di genere e i diritti delle donne sono di nuovo al centro
del dibattito pubblico. In molti paesi europei, come anche
l’Italia, se ne discute in termini di quote rosa in parlamento,
parità salariale, o si festeggia, giustamente, per l’accesso delle
donne ad alcune professioni prima ritenute tipicamente maschili –
la prima pilota dell’aeronautica, la prima rettrice donna in un
prestigioso ateneo. Tuttavia, vi sono realtà in Europa – non in
paesi sconosciuti e lontani – come quella descritta dalla regista
kosovara BlertaBasholli, al suo esordio nel
lungometraggio, in cui le donne sono ancora costrette a restare in
casa, impossibilitate a ricostruirsi una vita, anche se i loro
mariti con ogni probabilità non torneranno più, senza avere neppure
una tomba su cui piangere. È considerato disdicevole che guidino
l’auto, che lavorino fuori casa e men che meno, in proprio, che non
sottopongano qualsiasi loro decisione alla componente maschile
della famiglia – in questo caso il suocero di Farije.
In questo
Hive è un film illuminante. Non solo perché fa luce
su una realtà per lo più ignorata, ma perchè mostra uno
straordinario esempio di resilienza – la capacità di reagire di
fronte ai traumi e alle difficoltà, mostrandosi flessibili e capaci
di adattarsi a nuove condizioni, anche modificando il proprio stile
di vita. Basholli, con il suo stile scarno e rigoroso, e
grazie all’intensa interpretazione di Yllka Gashi, mostra
una nuova strada possibile, declinata al femminile, il potere
dirompente dell’unione che, come dice un vecchio adagio, fa la
forza.
Una finestra sul Kosovo post bellico
Altro elemento
fondamentale di Hive è che schiude agli occhi dello
spettatore una realtà che in pochi potevano immaginare così. Ad
oggi, a più di vent’anni dalla guerra in Kosovo, conclusasi nel
1999, ancora vi sono famiglie che aspettano di sapere che fine
abbiano fatto i loro cari. Nel film si ricostruisce bene tutto il
loro doloroso calvario: ogni giorno la scoperta di nuove fosse
comuni. La ricostruzione dell’appartenenza dei resti ritrovati,
spesso solo abiti od oggetti personali si rivela un’operazione
assai complicata. Le donne kosovare appaiono perciò, in un certo
qual modo, come sorelle delle madri di Plaza De Mayo argentine.
Come loro, scendono spesso in piazza per chiedere che venga fatta
piena luce sulla sorte di figli, mariti, padri che ancora
aspettano. Farije, cui dà corpo il talento finora sconosciuto di
Yllka Gashi, è una di loro e il film coglie benissimo la
difficile coesistenza in lei del dolore, del sentimento continuo di
mancanza del marito, un dolore che si rinnova ogni giorno, con il
desiderio di ricominciare, di costruire una nuova vita per sé, per
i figli e per tutta la famiglia, che possa essere un’occasione di
riscatto per tutto il suo piccolo villaggio.
Le scene più belle
diHive
Le scene più belle del
film sono proprio quelle che ritraggono le donne a lavoro. Momenti
di fatica, ma anche di gioia collettiva, in cui si è consapevoli di
stare costruendo un’alternativa per sé e per la comunità. Le donne
lavorano instancabili – ancor di più perchè orgogliose di sé –
proprio come le operose api che il marito di Farije tanto
amava.
Basholli, autrice
del soggetto e della sceneggiatura oltre che regista, confeziona
davvero un buon esordio, riuscendo a trasporre sullo schermo tutta
la forza dirompente di questa piccola storia, che però agisce da
grimaldello per aprire nuove prospettive in una società che ha bisogno di rinnovarsi
e può davvero farlo attraverso le donne.Ecco perché ci
si augura di vederlo presto nelle sale.
Gli Avengers sono
comunemente indicati come “gli eroi più potenti della Terra” nel
Marvel Cinematic
Universe, e questa affermazione si è rivelata via via sempre
più vera, man mano che nuovi eroi sono stati aggiunti al roster di
eroi in costante espansione.
Nel corso degli anni, il MCU ha continuato ad
espandersi. Il 2021 ha visto diversi show televisivi aggiungersi al
mix su Disney+, che hanno fatto un
ottimo lavoro sia per introdurre nuovi personaggi che per
esplorarne altri con più profondità. Questo ha incluso alcuni
personaggi che hanno sviluppato i loro poteri ancora di più,
diventando probabilmente più potenti di quelli che erano sotto i
riflettori prima di loro. Vediamo assieme chi sono i membri dei
Vendicatori in azione fin dall’inizio che hanno iniziato a
vacillare in termini di forza rispetto a quelli che si sono uniti
gli anni successivi.
Occhio di Falco/Clint Barton
Anche se è un tiratore estremamente
abile, Clint Barton è spesso considerato il membro
più debole della squadra visto che si presenta come un semplice
ragazzo con un arco e una freccia. Questo significa certamente che
Occhio di Falco è il Vendicatore più debole.
Il fatto che si trovi su un livello
molto diverso dal resto della squadra è in realtà uno dei tratti
più apprezzati del personaggio, che lo rendono ancora più umano,
soprattutto perché è chiaro che ha molto più da perdere rispetto
agli altri eroi. Ha anche molta esperienza in battaglia, grazie
alla quale è riuscito a guidare personaggi più forti come Wanda Maxmioff in passato.
Falcon/Captain America/Sam
Wilson
Sam
Wilson è un ex-soldato che usa un avanzato jetpack
alato per volare e combattere. È stato recentemente nominato nuovo
Capitan America, e il pubblico ha sollevato
preoccupazioni sul fatto che egli sia solo un ragazzo normale con
un jetpack, quindi, in caso lo perdesse, sarebbe fondamentalmente
fuori da un combattimento contro qualsiasi essere con superpoteri.
Le sue ali, tuttavia, funzionano sia come armi offensive che
difensive, il che lo rende un degno avversario per la maggior parte
dei cattivi.
La versione aggiornata della sua
tuta che usa in Captain America: Civil War ha anche un molti
campanelli e fischietti che lo aiutano durante la missione,
compreso il suo drone, Redwing. Durante The Falcon e Winter Soldier, ha anche mostrato
la capacità di tenere testa a persone che hanno preso il siero del
super soldato.
Vedova Nera/Natasha Romanoff
Anche se è un’abilissima assassina,
Vedova Nera, conosciuta anche come Natasha
Romanoff, è ancora in fondo alla lista in termini di
forza. Come Occhio di Falco, ha dimostrato di
essere in grado di competere contro alcuni degli avversari più
potenti dei Vendicatori tra cui i Chitauri, i droni di Ultron e l’Ordine
Nero.
Spesso deve fare affidamento su
ausili aggiuntivi come il suo morso di Vedova Nera e i suoi
manganelli oltre a varie armi da fuoco. Sono questi strumenti e il
vasto operato da assassina a darle un leggero vantaggio rispetto
agli altri umani.
Soldato d’Inverno/Lupo
Bianco/Bucky Barnes
Bucky Barnes è uno dei tanti personaggi del
MCU ad aver
preso una versione del siero del super soldato nel suo sangue,
anche se il suo è stato creato da Zola. Il fatto che il suo nuovo
braccio, che gli è stato regalato da T’Challa, sia completamente
fatto di Vibranium, gli conferisce anche un ritrovato
vantaggio.
Tuttavia, come è stato dimostrato
dall’Uomo Ragno in Civil War,
questo non farà molto contro alcuni degli individui più potenti. E’
molto probabile che Bucky vinca la maggior parte dei combattimenti
in cui viene coinvolto, ma non sarebbe il caso se affrontasse
alcuni dei membri più forti dei Vendicatori, che lo relegherebbero
verso il basso.
Capitan America/Steve Rogers
Dato che vi è il siero del super
soldato nelle sue vene, può essere facile per i fan ricordare che ,
sebbene Sam
Wilson sia molto più forte dell’umano medio, è ancora
più debole rispetto agli altri membri della sua squadra.
Anche se può compiere azioni come
impedire a un elicottero di decollare a mani nude e buttarsi da un
aereo senza paracadute, di solito non è all’altezza di personaggi
come Thanos o Loki. Naturalmente,
anche lui pretende un profondo livello di rispetto da parte di
tutti e Cap ha un atteggiamento “never-say-die” in
battaglia che lo rende difficile da sconfiggere.
Iron Man/Tony Stark
Tony Stark
è l’ultimo membro dei Vendicatori che non è un umano potenziato in
qualche forma. Nonostante questo, c’è una chiara ragione per cui
Iron
Man è uno dei leader della squadra. Per cominciare, è
il primo supereroe a debuttare nel franchise e inoltre, Tony ha un
intelletto di livello geniale che è quasi ineguagliato tra i suoi
compagni Vendicatori.
Le sue abilità mentali sono ciò che
hanno posto Tony al di sopra del resto dei suoi compagni umani, in
quanto lo hanno aiutato a creare la sua incredibile armatura. Nel
corso del MCU, le armature di
Tony sono diventate così avanzate che praticamente è in grado di
trovare risposte ad ogni situazione. Che si tratti di una lotta
contro Hulk, di riparare un traghetto rotto o di inseguire
un’astronave, Tony può fare tutto.
Shang-Chi
L’ultimo arrivato nel MCU è Shang-Chi, che ha debuttato in Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings.
Tecnicamente, non è ancora un membro ufficiale della squadra, ma la
sua interazione nella scena post-credits con Bruce
Banner e Carol Danvers mostra che avrà un
ruolo significativo in futuro.
In termini di pura abilità nel
combattimento corpo a corpo, non sarete in grado di superare
Shang-Chi. Si è allenato tutta la sua vita in quel settore e ha
persino sconfitto suo padre in quel tipo di combattimento.
Shang-Chi combina questo con ciò che ha imparato dalla parte
materna della famiglia e dai Dieci Anelli stessi, il che lo rende
ancora più impressionante.
Spider-Man/Peter Parker
Sarà anche il Vendicatore più
giovane, ma non si può negare quanto sia potente Peter
Parker. Le sue abilità come Spider-Man lo
hanno reso abbastanza forte da fermare il braccio di metallo di
Bucky Barnes con facilità, intercettare un veicolo
in movimento, sollevare un edificio che gli è crollato addosso e
persino affrontare Thanos.
La cosa principale che impedisce
all’Uomo Ragno di salire in classifica è semplicemente che gli
altri membri dei Vendicatori sono tra gli esseri più forti mai
esistiti. È quasi impossibile superarli. Inoltre, la giovinezza di
Parker è un’altra discriminante che potrebbe fargli compiere azioni
avventate, le quali lo danneggerebbero contro avversari più
forti.
Visione
Visione è stato creato da
Ultron e poi portato in vita grazie agli sforzi
congiunti di Tony Stark, Bruce
Banner e Thor. Il suo corpo è fatto di
una combinazione di tessuto organico e vibranio, che lo rende
estremamente resistente.
Il suo potere principale deriva
dalla Pietra della Mente nella sua fronte che gli
permette di emettere un raggio laser e di controllare la sua vasta
gamma di poteri, compresa la manipolazione della densità. Ha anche
l’onore di essere uno dei pochi personaggi considerati degni di
Mjolnir, insieme a Thor e
Capitan America. In precedenza era considerato il
personaggio più potente dopo la sua introduzione, con
Scarlet Witch, Corvus Glave e
Thanos come unici personaggi a sopraffarlo sullo
schermo.
Doctor Strange/Stephen
Strange
Il dottor Stephen
Strange è stato addestrato dall’Antico a
Kamar-Taj ed è diventato il guardiano del Sanctum Sanctorum di New
York dopo la morte di Daniel Drumm. Con un
addestramento minimo, Strange è stato in grado di affrontare
Kaecilius e il suo gruppo di fanatici e di creare
un loop temporale abbastanza forte da intrappolare
Dormammu per un tempo infinito.
Al tempo di Avengers: Endgame, era abbastanza abile da
affrontare Thanos, che era in possesso di diverse
Gemme dell’Infinito. La sua vasta conoscenza
delle arti mistiche gli garantisce una vasta gamma di abilità,
compreso il potere di vedere nel futuro, rendendolo uno dei
migliori difensori del MCU.
Hulk/Bruce Banner
Un tempo Hulk era considerato il più forte di tutti i
Vendicatori. Nei fumetti, Hulk sembra infatti essere il più potente
fra tutti gli eori. Detto questo, ha avuto i suoi alti e bassi nel
MCU nel
corso degli anni. All’inizio, Bruce Banner e Hulk
hanno avuto problemi di comunicazione, il che gli ha fatto perdere
combattimenti che non avrebbe dovuto.
Anche se i due si sono
riappacificati e ora lavorano insieme, Hulk è
sempre al massimo della sua forza quando è arrabbiato. Questo
aspetto della sua persona è mancato un po’ nei recenti film del
MCU, anche
se non dimostra la stessa carica iraconda dei film passati. Tende a
posizionarsi quindi in posizione più bassa rispetto ad altri
eroi.
Capitan Marvel/Carol Danvers
Carol Danvers
alias Captain Marvel è stata al centro di
innumerevoli discussioni su chi sia il personaggio più forte del
MCU grazie
ai poteri che ha ricevuto. Nonostante sia apparsa solo in due film
finora, le sue prodezze sono già state messe in mostra e lei è
certamente tra le più forti.
Non solo è stata in grado di
distruggere da sola un’intera flotta di navi Kree
in viaggio verso la Terra in Captain Marvel, ma è stata anche in grado di
distruggere la nave di Thanos con un solo colpo, andare testa a
testa con il Titano Pazzo stesso, e ricevere un colpo dalla
Pietra del potere senza riportare un graffio.
Thor
Thor è di gran
lunga il membro più forte della squadra originale, considerando che
è letteralmente il Dio. Ha ottenuto un grande incremento di potenza
dopo gli eventi di Thor: Ragnarok, dopo aver perso
Mjolnir e aver imparato che il suo martello non
era propriamente la fonte della sua forza.
Anche senza la sua arma iconica,
riusciva comunque ad affrontare l’esercito dei morti di
Hela. Ha ulteriormente dimostrato la sua forza e
la sua durata mentre prendeva tutta la forza di una stella in
Avengers: Infinity War quando ha forgiato la
sua nuova arma, Stormbreaker, e ha quasi ucciso
Thanos alla fine del film. Ha poi continuato a
uccidere effettivamente Thanos in
Avengers: Endgame, che non è un’impresa da poco.
Strega Scarlatta/Wanda
Maximoff
Scarlet Witch è sempre stata l’Avenger con il
maggior potenziale non sfruttato. È stata in grado di distruggere
una Gemma dell’Infinito in Avengers: Infinity War mentre riusciva a
trattenere Thanos con l’altra mano. Era anche a un
passo dall’uccidere Thanos in
Avengers: Endgame, con il risultato che lui ha dovuto
concentrare tutte le armi della sua nave su di lei.
Questo era abbastanza per
considerarla vicino alla cima, ma Wanda Maximoff,
conosciuta come Scarlet Witch, è ufficialmente il
Vendicatore più potente ora. Questo è stato chiaro in WandaVision,
dove ha approfondito le sue abilità, conquistando un’intera città e
praticamente riportando in vita Visione in qualche forma. Il
livello di potere della strega Scarlatta non è più in discussione
grazie a chaos magic.
Lucca Comics & Games 2021,
la nuova edizione che inaugurerà venerdì 29 ottobre fino a lunedì 1
novembre, anche quest’anno ospiterà il programma dell’Area
Movie, a cura di QMI, che si arricchisce di alcune
imperdibili novità.
Lunedì 1 novembre, alle ore 15.00
presso il Cinema Astra, i fan potranno assistere a una proiezione
del nuovo lungometraggio Marvel StudiosEternals,
nelle sale italiane dal 3 novembre. Il film segue un gruppo di
eroi sovrumani che ha protetto la Terra fin dall’alba
dell’umanità. Quando mostruose creature chiamate Devianti, ritenute
scomparse da tempo, ritornano misteriosamente,
gli Eterni devono riunirsi per difendere l’umanità ancora
una volta. Eternals
è diretto dalla regista premio Oscar Chloé Zhao e
interpretato da un cast che include Gemma Chan, Richard
Madden, Kumail Nanjiani, Lia McHugh, Brian Tyree Henry, Lauren
Ridloff, Barry Keoghan, Don Lee, Kit Harington, Salma
Hayek e
Angelina Jolie.
Altra proiezione speciale sarà quella di Ultima
notte a Soho (domenica 31 ottobre ore
14.30), il nuovo film di Edgar Wright in uscita per Universal
Pictures International Italy il 4 novembre. Interpretato da
Thomasin McKenzie Anya Taylor-Joy, Ultima Notte a
Soho è un thriller psicologico in cui una giovane
studentessa riesce a catapultarsi misteriosamente negli anni ’60
della Swinging London.
Ma tanti altri saranno gli
appuntamenti imperdibili dell’Area Movie: dal panel dedicato
a The
Witcher, la cui seconda stagione sarà disponibile
su Netflix dal prossimo 17 dicembre, durante il quale
gli attori Kim Bodnia eJoey
Batey, la creatrice della serie Lauren
Schmidt Hissrich, la costume designer Lucinda
Wright e il production designer Andrew
Laws, incontreranno il pubblico di Lucca (venerdì 29
ottobre ore 15.00, Cinema Moderno), all’attesissimo ritorno
di Frank Miller che presenterà il
documentario dedicato alla sua carriera, Frank
Miller – American Genius (venerdì 29 ottobre ore
11.00, Cinema Moderno) seguito da una masterclass con il maestro
del fumetto.
Ospiti a Lucca anche Gabriele
Mainetti che sarà protagonista di un’intervista
in diretta sul canale Twitch della manifestazione, per parlare del
suo cinema e del nuovo Freaks
Outin uscita nelle sale italiane il 28
ottobre per 01 Distribution, Simon
Bouisson, Théo
Fernandez e Aloïse
Sauvage, regista e protagonisti
di Stalk, serie
RaiPlay di cui a Lucca verranno presentati in anteprima i primi due
episodi della seconda stagione (lunedì 1 novembre ore 11.00, Cinema
Astra), Alessandro Rak che presenterà
l’anteprima di Yaya e Lennie – The walking
liberty, nelle sale italiane come film evento per
Nexo Digital dal 4 al 7 novembre, e sarà inoltre protagonista di
una masterclass insieme a Dario Sansone e
Marino Guarnieri, (sabato 30 ottobre ore 11.00, Cinema Astra)
Ricco il programma targato The Walt Disney Company
Italia: sabato 30 ottobre (ore 14.00, Cinema Astra) ci
sarà una masterclass dedicata al nuovo film d’animazione
Disney Encanto, nelle sale
italiane dal 24 novembre, alla presenza degli artisti
italiani Giovanni Rigano e Massimo Rocca che hanno realizzato la
Graphic Novel del film; l’imperdibile anteprima dei primi due
episodi di Dopesick – Dichiarazione di
Dipendenza, l’attesissima nuova serie drama di
Disney+ con Michael Keaton, che
arriverà sulla piattaforma streaming venerdì 12 novembre (domenica
31 ottobre ore 17.00, Cinema Astra);
le proiezioni speciali dei film Searchlight
Pictures The Night House – La Casa
Oscura (sabato 30 ottobre ore 19.00, Cinema
Centrale) e Antlers – Spirito
Insaziabile (domenica 31 ottobre ore 18.30,
Cinema Centrale).
Tra gli appuntamenti Warner Bros. Entertainment Italia: la
proiezione di Ghostbusters:
Legacy (domenica 31 ottobre ore 20.00, Cinema
Astra), il nuovo capitolo dell’iconica saga prodotto da Sony
Pictures che arriverà in sala il 18 novembre; l’anteprima dei primi
due episodi di Superman & Lois prossimamente in onda su Italia 1
(sabato 30 ottobre ore 18.00, Cinema Astra); per gli appassionati
di Matrix, sabato 30 (ore 20.30, Cinema Astra) ci sarà la
proiezione del primo film Matrix preceduta da una featurette
esclusiva con interviste al cast e parallelismi fra il primo film e
quello in prossima uscita, oltre ad una speciale video- proiezione
della digital rain Matrix sulla facciata del palazzo adiacente al
Teatro del Giglio (sabato 30 e domenica 31 dalle ore 20.00) e tante
speciali sporprese sul canale Twitch della manifestazione; e infine
la proiezione di Dune
(venerdì 29 ottobre ore 17.00, Cinema Astra).
A Lucca anche le proiezioni di My Hero Academia.
The Movie – World Heroes’ Mission (domenica 31
ottobre ore 16.00, Cinema Centrale)), nelle sale italiane dal 18 al
21 novembre distribuito da Nexo Digital in collaborazione con
Dynit, e Scream (domenica 31 ottobre ore 21.00, Cinema Centrale),
il cult movie che ha risxcritto le regole dell’horror.
Disney ha diffuso
il teaser trailer ufficiale di Lightyear –
La vera storia di Buzz, la nuova avventura d’azione
che racconta le origini di Buzz Lightyear, l’eroe che ha ispirato
il giocattolo di Toy Story, presentando il leggendario Space Ranger
che avrebbe conquistato generazioni di fan. Il nuovo lungometraggio
originale Disney e Pixar arriverà nel 2022.
Chris Evans (Cena
con delitto – Knives Out,
Avengers: Endgame) presta la propria voce a Buzz nella versione
originale del film. “La frase ‘un sogno che diventa realtà’ viene
usata spesso, ma non aveva mai significato così tanto nella mia
vita”, afferma Evans. “Chi mi conosce sa quanto io ami
profondamente i film d’animazione. Non posso credere di poter far
parte della famiglia Pixar e di lavorare con questi artisti davvero
brillanti che raccontano storie come nessun altro. Vederli lavorare
è a dir poco magico. Ogni giorno mi do un pizzicotto”.
Lightyear –
La vera storia di Buzz è diretto da Angus MacLane,
regista vincitore dell’Annie Award e animatore veterano di Pixar,
che ha co-diretto
Alla Ricerca di Dory del 2016. Il film è prodotto da Galyn
Susman (il corto Toy Story: Tutto un altro mondo).
Succession 4 è la quarta stagione della
serie tv Succession
creata da Jesse Armstrong, per il canale americano
HBO. La serie è
incentrata sulla famiglia immaginaria di Roy, i proprietari
disfunzionali di un impero globale dei media e dell’ospitalità che
si battono per il controllo dell’azienda in mezzo all’incertezza
sulla salute del patriarca della famiglia, Logan Roy.
Succession 4: quando esce
e dove vederla in streaming
Succession 4 sarà
trasmessa da Sky Atlanticil 3
aprile 2023 in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW
Succession 4: trama e
cast
Nella quarta stagione, la vendita
della media company Waystar Royco al visionario del tech Lukas
Matsson (Alexander Skarsgård) si avvicina sempre di più. La
prospettiva di questa vendita epocale provoca angoscia e contrasti
familiari tra i Roy, che prefigurano come saranno le loro vite una
volta completato l’affare. La famiglia intravede un futuro in cui
il proprio peso culturale e politico sarà fortemente
ridimensionato, ne scaturirà quindi una lotta per il potere ancora
più accesa.
Il cast della quarta stagione:
Brian Cox, Jeremy Strong, Sarah Snook, Kieran Culkin, Alan Ruck,
Matthew Macfadyen, Nicholas Braun, J. Smith-Cameron, Peter
Friedman, David Rasche, Fisher Stevens, Hiam Abbass, Justine Lupe,
Dagmara Domińczyk, Arian Moayed, Scott Nicholson, Zoë Winters,
Annabelle Dexter Jones, Juliana Canfield e Jeannie Berlin. Si
aggiungono al cast
Alexander Skarsgård, che diventaregular dei
nuovi episodi, Cherry Jones, Hope Davis, Justin Kirk e Stephen
Root. E vengono annunciati oggi anche Annabeth Gish, Adam Godley,
Eili Harboe e Jóhannes Haukur Jóhannesson. Fra gli attori delle
precedent Stagioni che tornano nei nuovi episodi, annunciati anche
Harriet Walter (Lady Caroline Collingwood), James Cromwell (Ewan
Roy), Natalie Gold (Rava Roy), Caitlin Fitzgerald (Tabitha), Ashley
Zukerman (Nate Sofrelli), Larry Pine (Sandy Furness), Mark-Linn
Baker (Maxim Pierce), Pip Torrens (Peter Munion).
Creata da Jesse Armstrong;
produttori esecutivi Jesse Armstrong, Adam McKay, Frank Rich, Kevin
Messick, Jane Tranter, Mark Mylod, Tony Roche, Scott Ferguson, Jon
Brown, Lucy Prebble, Will Tracy e Will Ferrell. Jesse Armstrong è
lo showrunner. Le prime tre stagioni di Succession
hanno ottenuto 48 nomination agli Emmy® e 13 premi vinti, tra cui
Miglior serie drammatica, per la seconda e la terza stagione. La
terza stagione, che ha debuttato nell’ottobre 2021, ha ottenuto il
SAG Award per il cast e ha vinto ai WGA, DGA e PGA.
In Succession 4
ritornano i protagonisti Marcia Roy (stagione 1-in
corso), interpretata da Hiam Abbass, Greg
Hirsch (stagione 1-in corso), interpretato da
Nicholas Braun. Logan Roy (stagione 1-in corso),
interpretato da Brian Cox, Roman Roy (stagione
1-in corso), interpretato da Kieran Culkin, Frank Vernon (stagione
1-in corso), interpretato da Peter Friedman, Rava Roy (stagione
1-in corso), interpretata da Natalie Gold, Tom Wambsgans (stagione
1-in corso), interpretato da Matthew Macfadyen. Connor Roy (stagione
1-in corso), interpretato da Alan Ruck, Siobhan “Shiv” Roy
(stagione 1-in corso), interpretata da Sarah Snook, Kendall Roy
(stagione 1-in corso), interpretato da Jeremy Strong, Lawrence Yee
(stagione 1-in corso), interpretato da Rob Yang.
Ambientato nell’Italia degli anni
’30, 7
Donne e un mistero racconta le concitate ore che
seguono l’inspiegabile omicidio di un imprenditore, nonché
marito e padre, al centro di un variopinto gruppo
di donne che, dopo essersi riunite nella villa di famiglia per
celebrare insieme la vigilia di Natale, si trovano costrette
ad affrontare e rivelare l’un l’altra segreti e
sotterfugi per cercare di risolvere un mistero che in qualche
modo le riguarda tutte. Sono infatti tutte sospettate, chi sarà
l’assassina?
Il film, scritto da Alessandro
Genovesi e Lisa Nur Sultan, è prodotto da Mario Gianani e Lorenzo
Gangarossa per Wildside, società del Gruppo Fremantle, e WARNER
BROS. ENTERTAINMENT ITALIA. 7
Donne e un mistero sarà al cinema dal 25
Dicembre, distribuito da Warner Bros. Pictures.
Da domani, giovedì
28ottobre uscirà nelle sale italiane
Madres paralelas di Pedro
Almodóvar,
presentato in concorso alla 78° Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia e che ha visto Penélope Cruz aggiudicarsi la Coppa
Volpi per la migliore interpretazione femminile.
In Madres
paralelas due donne, Janis e Ana, condividono la
stanza di ospedale nella quale stanno per partorire. Sono due donne
single, entrambe in una gravidanza non attesa. Janis, di mezza età,
non ha rimpianti e nelle ore che precedono il parto esulta di
gioia. Ana invece è un’adolescente spaventata, contrita e
traumatizzata. Janis tenta di rincuorarla mentre passeggiano tra le
corsie dell’ospedale come delle sonnambule. Le poche parole che
scambiano in queste ore creeranno un vincolo molto forte tra le due
ed il fato, nel fare il suo corso, complicherà in maniera clamorosa
le vite di entrambe.
Nel primo film della trilogia
originale di Star Wars, quando Ben Kenobi arrivò a Mos
Eisley in cerca di un pilota che lo portasse ad Alderaan, Han Solo venne presentato al pubblico come un
cinico lupo solitario. A parte il suo co-pilota Wookie, Chewbacca,
non aveva molti amici né alcun legame sentimentale. Ovviamente,
tutto è cambiato dopo la sua prima avventura con l’Alleanza
Ribelle. Alla fine della trilogia originale, Han si era circondato
di un’importante cerchia di amici fedeli e leali. Durante la lotta
della Ribellione contro l’Impero – e anche più tardi, nella lotta
della Resistenza contro il Primo Ordine -, Han ha collaborato con
un gruppo di altri iconici personaggi.
Maz Kanata
Un film di Star Wars non potrebbe definirsi tale senza che i
personaggi, durante il loro viaggio, si fermino in un luogo
nascosto (in genere, un bar o una locanda) pieno di bizzarre
creature aliene. Ne Il risveglio della Forza, Han porta Rey, Finn e Chewie
al castello di Maz Kanata.
Ogni eroe di Star Wars degno di questo nome, ha un amico che
gestisce un bar o un ristorante e che fornisce loro informazioni
sui rapporti clandestini della galassia. Se Obi-Wan Kenobi può contare su Dexter Jettster, il proprietario di una tavola calda
in stile anni ’50, Han Solo può fare affidamento su Maz
Kanata, proprietario di un castello che serve drink.
Finn
Han prende Finn sotto la
sua ala protettiva durante gli eventi de Il risveglio della Forza, dandogli consigli su tutto,
dal combattimento con i blaster alle relazioni. Quando si rende
conto che Finn sta mentendo a Rey, Han avverte il suo giovane
pupillo che alla fine lei scoprirà tutto.
John Boyega ha condiviso
un’incredibile chimica sullo schermo con un esilarante, impassibile
Harrison Ford, come ad esempio in scene come il loro arrivo alla
base Starkiller, quando Finn rivela di non essere così qualificato
come ha fatto alla squadra: “Non è così che funziona la
Forza!”
Qi’ra
In Solo: A Star Wars Story, la backstory di Han ci spiega
finalmente perché è stato così riluttante a creare legami
sentimentali nella trilogia originale. È fuggito dal suo pianeta
natale, Corellia, insieme a Qi’ra, l’amore della sua vita, ma alla
fine lei, dopo anni, lo ha tradito.
In
Solo, Emilia Clarke interpreta Qi’ra, una misteriosa femme
fatale al fianco di Han. Anche se agisce come divertente spalla per
l’iconico contrabbandiere, alla fine lo tradisce, rivelando che ha
segretamente operato per conto di Darth Maul.
Luke Skywalker
All’inizio, quando si
incontrano, Han non va d’accordo con Luke. Vede Luke come un
ragazzo di campagna ingenuo, la cui fede nella Forza e nella
Ribellione è in contrasto con la fede di Han in se stesso. Ma alla
fine del film, Han si avvicina al modo di pensare disinteressato di
Luke e comprende il valore nella causa dei Ribelli.
Mentre Luke sta volando attraverso
le trincee della Morte Nera con i TIE alle calcagna, Han ritorna
gloriosamente sul Falcon per eliminarli, permettendo a Luke di
distruggere la super arma dell’Impero.
Lando Calrissian
Una delle relazioni più
lunghe e complicate di Han è quella con Lando Calrissian. Come
spiegato in
Solo: A Star Wars Story, erano prima amici che hanno
lavorato insieme, poi sono diventati nemici-amici quando Han ha
usato i segreti del Sabacc contro di lui per sottrargli il Falcon.
Han ha riallacciato i rapporti con Lando solo per disperazione,
perché è diventato l’amministratore di Cloud City e avevano bisogno
di un posto dove nascondersi dall’Impero.
Quando arrivano su Bespin,
inizialmente Lando li tradisce, ma alla fine comprende il suo
errore e si unisce ai Ribelli. Da quel momento in poi, Han e Lando
divennero migliori amici. Durante l’attacco alla seconda Morte
Nera, quando tutti gli altri Ribelli sottovalutano Han, Lando
assicura loro continuamente che il suo amico abbasserà il
generatore di scudi se gli faranno guadagnare più tempo.
Rey
Ci sono molte dinamiche tra
i personaggi de
Il risveglio della Forza: la nascente amicizia di Finn con
Poe, la relazione tesa di Han e Leia con il loro figlio passato al
Lato Oscuro, il tira e molla unilaterale di Rey con BB-8. Tuttavia,
il cuore del film è probabilmente rappresentato dalla commovente
dinamica di Han con Rey.
Han
incontra Rey dopo che quest’ultima ha rubato il Millennium Falcon
per fuggire da Jakku. Dopo che Rey lo aiuta a uscire da un
pasticcio con alcuni pirati a cui deve dei soldi, Han finisce per
diventare una sorta di figura paterna per la promettente giovane
Jedi. I due sviluppano ben presto una relazione padre-figlia
davvero incredibile, a tal punto che molti sono ancora convinti che
Han sia il vero padre di Rey.
Leia Organa
Han e Leia non vanno
d’accordo quando si incontrano per la prima volta sulla Morte Nera
originale. Ma durante L’Impero colpisce ancora, quando rimangono bloccati a
bordo del Falcon in fuga dalle forze imperiali, finalmente
affrontano i loro sentimenti e ciò che provano l’uno per
l’altro.
Ne
Il ritorno dello Jedi, Han e Leia guidano la squadra
incaricata di spegnere il generatore di scudi per consentire alla
flotta ribelle di distruggere la seconda Morte Nera. Quando Leia
salva la vita di Han, gli rilancia la sua stessa battuta. Lui dice:
“Ti amo”, e lei risponde ironicamente: “Lo
so”.
Chewbacca
Inutile dire che la più
grande squadra nell’universo di Star Wars è quella formata da Han e Chewbacca. Da
quando Han è stato dato in pasto a un Chewie incatenato e sono
fuggiti insieme dalla prigionia, i due hanno condiviso
un’accattivante dinamica. Han e Chewie si sono sempre guardati le
spalle a vicenda. Ogni volta che succede qualcosa di brutto a Han,
come rimanere congelato nella carbonite o essere pugnalato al
torso, Chewie ha sempre il cuore spezzato.
Non deve essere stato facile
sviluppare una chimica tangibile sullo schermo per i due
personaggi, ma Harrison Ford e Peter Mayhew hanno creato
una delle amicizie più affascinanti della storia del cinema grazie
al legame indissolubile tra Han e Chewie.
Nel libro di recente pubblicazione
“The Story of Marvel Studios: The Making of the Marvel Cinematic Universe”, gli
autori Tara Bennett e Paul Terry
rivelano che Rudd e Lilly avevano entrambi riconsiderato i
rispettivi ruoli dopo aver appresso che Wright non era più legato
al progetto. Pare che entrambi gli attori fossero preoccupati per
l’impatto che il cambio di regista avrebbe avuto sul film. Nel
libro sono presenti delle dichiarazioni fatte dai diretti
interessanti (via
Screen Rant), che vi riportiamo di seguito.
Paul Rudd: “Quando l’ho scoperto mi
trovavo a New York e stavo facendo la spesa. Il mio manager mi ha
chiamato e mi ha detto: ‘Ho delle brutte notizie’. Ho capito subito
a cosa si riferisse. Poi ha chiamato anche Edgar e sono rimasto nel
parcheggio di un A&P per circa un’ora e mezza a parlare con
Kevin Feige. Ricordo di avergli detto: ‘Cosa farai adesso? Dobbiamo
cercare di far cambiare idea a Edgar’. Ero davvero preoccupato e
nervoso.”
Evangeline Lilly: “All’inizio pensavo che
fosse un’ingiustizia che i pezzi grossi stessero mandando via una
persona che aveva lavorato per otto lunghi anni ad un progetto del
genere. Ero felice di non aver ancora firmato nessun contratto. Ero
pronta ad andarmene insieme a lui. Ma poi ho riletto e analizzato
la sceneggiatura, e mi sono ritrovata a pensare che forse non
dovevo saltare a conclusioni troppo affrettate. Forse, se Edgar e
la Marvel avevano deciso di separarsi,
c’era una buona ragione.”
Ant-Man: il film di Edgar Wright
troppo “a sé stante” per far parte di un universo condiviso
Sempre nel llibro, Brad Winderbaum,
un dirigente del settore produzione e sviluppo dei Marvel Studios, spiega che
l’Ant-Man
di Edgar Wright era stato concepito per essere
realizzato nel 2006, il che non avrebbe permesso al regista di
lavorare al film su Scott Pilgrim. L’intera struttura del MCU sarebbe diversa, poiché il
personaggio di Ant-Man avrebbe fatto parte della Fase 1 e, di
conseguenza, del primo film dedicato agli Avengers.
La preoccupazione era che l’Ant-Man
di Wright fosse un film troppo “a sé stante” per entrare a far
parte di un universo condiviso. Winderbaum ha spiegato:
“C’è un universo al di fuori di un singolo film che non può
essere ignorato… Dal canto suo, Edgar ha davvero cercato di far
funzionare le cose. Semplicemente, non erano compatibili.”
In una recente intervista con
The Playlist, Kit Harington ha parlato di come sia riuscito
ad ottenuto il suo ruolo nell’attesissimo Eternals.
Se da un lato alcuni attori non vengono mai avvicinati dalla
Marvel fino a quando non si trova
il progetto giusto, dall’altro può capitare che altri si ritrovino
a parlare con lo studio prima ancora di essere “indirizzati” verso
un determinato film.
Quest’ultima eventualità è quanto
pare sia accaduto proprio a Harington, che ha rivelato di aver
incontrato Kevin Feige molto prima dell’ufficializzazione
di Eternals,
a riprova del fatto che lo studio era interessato a lavorare con
l’attore indipendentemente dal suo coinvolgimento o meno nel film
di Chloé Zhao.
“Ho incontrato Kevin forse un
anno prima di ricevere la chiamata per Eternals. È stato un incontro generale, in cui
abbiamo discusso della nuova Fase del MCU dove poteva esserci un ruolo
per me”, ha spiegato l’attore. “È stato un incontro
emozionante. Poi, molto tempo dopo, ho ricevuto una chiamata da
Nate Moore, il produttore di Eternals, che mi ha parlato del film.
Allora ci siamo incontrati con Chloé, mi hanno spiegato di cosa si
trattasse e del ruolo che avrei interpretato. E allora ho
semplicemente risposto: ‘Sì, mi piacerebbe farlo.
Grazie.'”
Nel corso della medesima intervista,
Kit Harington ha chiarato se il suo
personaggio, Dane Whitman, sia stato una delle tante vittime del
Blip. In realtà, l’attore ha spiegato che nessuno alla Marvel si è preso la briga di fare
chiarezza sulla questione. “In realtà, non l’hanno fatto. Né io
ho mai chiesto nulla”, ha spiegato. “Non mi sono
comportato da professionista (ride). Comunque penso che
non sia stato vittima del Blip. Penso sia rimasto lì dov’era. Ma è
qualcosa a cui sto pensando in questo preciso momento.”
Kit Harington commenta gli spoiler
emersi su una delle scene post-credit di Eternals
Naturalmente, tra Game of
Thrones e il MCU, Harington è un attore che ha
fin troppa familiarità con il problema degli “spoiler”. Parlando
sempre con
The Playlist, l’attore ha avuto modo di condividere anche i
suoi pensieri in merito al contenuto di una delle due scene
post-credit di Eternals che
è stato anticipato online prima dell’arrivo del film in sala.
“Viviamo in un mondo in cui gli
spoiler sono all’ordine del giorno. Mi rendo conto che sono cose
che possono accadere”, ha dichiarato. “Tuttavia, è
comunque deludente che le persone lo facciano. Bisogna permettere
al pubblico di andare al cinema e scoprire ciò che li aspetta
pagando un biglietto. E non rovinare tutto online, quando molto
spesso inciampiamo in rivelazioni e anticipazioni senza neanche
accorgercene.”
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel
StudiosEternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
Uno dei momenti più discussi di
Avengers:
Endgame si è verificato durante l’epica battaglia
finale, quando tutte le eroine del MCU si sono riunite per aiutare
Captain Marvel a farsi strada attraverso le
forze di Thanos con il Guanto dell’Infinito.
Questa sequenza è diventata nota
come la “scena A-Force” ed è un momento che sicuramente fatto la
gioia di molti fan. Tuttavia, in origine, la scena doveva essere
molto diversa. Nel libro di recente pubblicazione “The Story of
Marvel Studios: The Making of the Marvel Cinematic Universe”,
Trinh Tran, produttore di Endgame,
ha rivelato che all’inizio, dopo le prime proiezioni di prova, il
pubblico non era particolarmente entusiasta di questo momento
“girl power”.
Nel libro si legge: “Quando
abbiamo iniziato con le proiezioni di prova, eravamo un po’
preoccupati che la scena risultasse “ruffiana” agli occhi del
pubblico. Non volevamo che la gente pensasse: ‘Avete inserito
quella scena soltanto per il gusto di inserirla’. Ci siamo quindi
interrogati sul significato che doveva avere all’interno della
narrativa. Quella è sempre stata una grande preoccupazione per
noi.”
Ad ogni modo, Tran voleva davvero
che quella sequenza facesse parte del film. Alla fine, quindi, sono
state girate scene aggiuntive con gli stessi personaggi femminili
divisi in gruppi più piccoli, nel tentativo di farla “confluire in
modo più naturale” all’interno della narrazione.
Avengers:
Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile
2019, diventando il maggior incasso nella storia del cinema. Nel
cast del film – tra gli altri – figurano Robert
Downey Jr., Chris
Evans, Mark
Ruffalo, Chris
Hemsworth e Scarlett
Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers:
Infinity War, l’universo è in rovina a causa
degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati
rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi
ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Disponibile dal 27 ottobre su Netflix, Guida
astrologica per cuori infranti è il nuovo show della
piattaforma della grande N rossa prodotto da Italian International
Film – Gruppo Lucisano, creato e co-diretto da Bindu de
Stoppani che ha preso spunto dal libro di Silvia
Zucca.
Guida astrologica per cuori
infranti, la trama
La storia è quella di
Alice, una trentenne che si trova in un momento della sua vita a
dir poco complicato. La troviamo infatti nel momento in cui il suo
ex le annuncia che sta per diventare padre e per sposarsi e,
contemporaneamente, l’emittente televisiva in cui lavora decide di
tagliare le trasmissioni. Queste due catastrofi nella vita privata
e personale di Alice trovano un contraltare in due nuovi incontri:
da una parte un affascinante e misterioso supervisore, mandato in
azienda a valutare la produttività dei dipendenti, dall’altra Tio,
un attore licenziato dallo show che la stessa emittente televisiva
ha chiuso. Alice e Tio si riconoscono subito come complici e
Partners e diventano il cuore pulsante della storia, mentre intorno
alla loro fraterna e solida amicizia si dipanano le trame della
serie.
Sei episodi per mettere
insieme una vera e propria guida per cuori infranti che viene
“condotta” proprio da Alice e Tio, per il beneficio dello
spettatore, in un gioco di rimandi e di specchi rispetto a quello
che succede davvero nello show e quello che lo show vuole dire al
pubblico.
Il tono di Guida
astrologica per cuori infranti è leggero, vivace, frivolo,
e questo rende la serie un feeling good show che si esaurisce nel
corso della visione. Se da una parte Alice e Tio, complici i due
splendidi interpreti, Claudia
Gusmano e Lorenzo
Adorni, costituiscono il cuore brillante della
serie, dall’altra la mancanza di spazio per tutte le altre storie e
gli altri personaggi, anche quelli direttamente collegati alle loro
vicende, rende gli episodi da 30 minuti volatili, passeggeri.
Un oroscopo a puntate
Sembra che la serie
voglia essere davvero un piccolo oroscopo, e dopotutto le sei
puntate si intitolano ognuna come un segno zodiacale (per cui ci
aspettiamo una seconda stagione che completi la ruota dello
zodiaco) e in ogni puntata ci sono indicazioni e suggerimenti su
come quel segno del titolo si comporta oppure no. Insomma, se c’è
un aspetto interessante della serie di Bindu de
Stoppani, sembra proprio il fatto che la serie è incassata
in uno schema che, con un linguaggio fresco e vivace anche se
superficiale, si propone di offrire un racconto ampio delle
tipologie umane attraverso l’astrologia, che la si prenda sul serio
oppure no.
Guida
astrologica per cuori infranti è un gioco che si regge
completamente sulle spalle dei due splendidi protagonisti e che,
forse proprio per la loro perfetta alchimia, finiscono per
fagocitare tutto il resto.
Quando
Guardiani della Galassia venne annunciato per la prima
volta dalla Marvel, molti erano convinti che il
film sarebbe stato il primo vero grande flop dello studio. Si
trattava di personaggi che neanche i fan dei fumetti conoscevano
bene, dunque è abbastanza facile capire perché c’era un diffuso
scetticismo nei confronti del progetto. Alla fine, però, il film di
James Gunn ha sovvertito qualsiasi
aspettativa, sia dal punto di vista dell’accoglienza critica sia in
termini di ritorno economico.
Nel libro di recente pubblicazione
“The Story of Marvel Studios: The Making of the Marvel Cinematic Universe” (via
CBM), Kevin Feige ha rivelato di aver considerato
l’idea di realizzare dei cortometraggi su Gamora, Drax, Rocket e
Groot, corti che avrebbero dovuto portare poi al film uscito nelle
sale nel 2014 e che avrebbero dovuto far parte della serie
Marvel One-Shots, la
serie di cortometraggi direct-to-video
collegati al MCU, prodotta tra il 2011 e il
2014.
Ora, anche James Gunn ha confermato quanto
dichiarato da Feige nel libro, aggiungendo che il corto di Rocket e
Groot aveva addirittura una sceneggiatura pronta, e che nello
stesso era previsto un ruolo per Alan Tudyk (il
droide K-2SO di Rogue One: A Star Wars Story). Via
Twitter, il regista ha spiegato che ogni cortometraggio era
stato pensato per essere proiettato prima di un film dei Marvel Studios (nello specifico
Iron
Man 3,
Thor: the Dark World e Captain America. The Winter Soldier).
Nonostante quel progetto non abbia
mai visto la luce, James Gunn ha dichiarato di essere comunque
disponibile, un giorno, a rivisitare quelle brevi origin
story. Indubbiamente, si tratta di un concept estremamente
affascinante, che forse i Marvel Studios potrebbe utilizzare
in futuro per introdurre la miriade di nuovi personaggi che si
apprestano ad entrare a fare parte del Marvel Cinematic Universe, rendendo
magari questi eventuali nuovi corti disponibili su Disney+.
È stato Sam Raimi a portare per la prima volta il
personaggio di Spider-Man sul grande schermo nel 2002, e ora il
celebre regista è pronto a tornare nell’Universo Marvel per dare il suo contribuito
alla storia e al futuro di Doctor Strange.
Come suggerisce il titolo del
sequel, Doctor
Strange in the Multiverse of Madness porterà lo
Stregone Supremo a compiere un viaggio in un numero potenzialmente
illimitato di realtà alternative, riprendendo il discorso
introdotto nel finale di Loki, che naturalmente verrà portato avanti
anche da
Spider-Man: No Way Home.
Realizzare il sequel di Doctor
Strange e No
Way Home contemporaneamente deve essere stata
un’esperienza assai particolare per il presidente dei Marvel StudiosKevin Feige, soprattutto perché il threqueel
con Tom Holland riporterà sul grande schermo
alcuni dei cattivi già apparsi nei film di Raimi (e non solo!), a
cui proprio Feige aveva lavorato in qualità di produttore.
“È stato surreale lavorare a un
film di Doctor Strange con Sam Raimi in una stanza, e
poi lavorare a un film di Spider-Man con Jon Watts e Alfred Molina
nei panni di Doc Ock in un’altra”, ha rivelato Kevin Feige
durante un recente intervista con
Empire. “È stata una parte strabiliante degli ultimi 10
anni della mia vita.”
“Tutto quello che facciamo alla
Marvel si basa su un piccolo gruppo
di persone sedute attorno a un tavolo che dicono, ‘Non sarebbe
bello se…?'”, ha aggiunto. “Il Multiverso ha sempre fatto
parte dei piani. Non potevamo ignorarlo, perché si tratta di una
parte troppo grande e importante della storia nei
fumetti.”
Luca Argentero è
uno dei pochi che durante il Grande Fratello hanno
mostrato il talento necessario e risvegliato l’interesse necessario
per poi sviluppare un’effettiva e notevole carriera da attore.
L’attore ha lavorato con registi come
Ferzan
Ozpetek, e compie ora quarant’anni, con una carriera
ancora in salita. Ecco 10 curiosità su Luca
Argentero, tra vita privata (che riesce a tenere lontano
dai riflettori), film e carriera, e piccole cose che non
sapevate.
2. È noto anche per alcune
serie TV. Nel corso della sua carriera Argentero non ha
poi mancato di recitare anche per la televisione, comparendo in
serie come Carabinieri (2005-2007), dove ha recitato in 7
episodi nel ruolo di Marco Tosi, La baronessa di Carini
(2007), Tiberio Mitri -Il campione e la miss (2011) e
Ragion di Stato (2015). Nel 2017 è Salvatore Gargiulo in
Sirene, mentre dal 2020 interpretare Andrea Fanti nella
serie televisiva Doc
– Nelle tue mani. Nel 2021 recita poi anche in
Le fate ignoranti – La serie, regia di Ferzan Özpetek.
3. Ha svolto anche attività
da doppiatore. In diverse occasioni Argentero ha avuto
modo di mettersi alla prova anche come attore. Inizialmente egli ha
doppiato attori in carne ed ossa quali Manolo
Cardona in Beverly Hills Chihuahua (2008) e
James Marsden in Hop. In seguito è invece stato
la voce di Timo nel film d’animazione Gladiatori di Roma
(2012). Nel 2021 ha invece dato voce al personaggio di Lorenzo
Paguro, il padre del giovane protagonista del film Pixar Luca.
4. Ha ricevuto nomination a
importanti premi. Ormai affermatosi come un ottimo attore,
molto richiesto e apprezzato, Argentero ha in alcune occasioni
avuto modo di ricevere anche importanti riconoscimenti. Per il film
Diverso da chi? si è aggiudicato la sua prima candidatura
come miglior attore ai David di Donatello, nel 2009. Nel 2020,
invece, è stato candidato come migliore attore protagonista di
commedia ai Nastri d’Argento per Brave ragazze.
Luca Argentero è su Instagram
5. Luca Argentero ha un
seguitissimo profilo Instagram. L’attore è presente su
Instagram con un proprio account verificato, all’interno di questo
Jackson vanta oltre 1,9 milioni di follower, ed è solito pubblicare
post di vario genere. Questi ad oggi sono più di mille e ottocento
e spaziano da momenti di svago in compagna di amici o della sua
famiglia sino alla promozione dei suoi progetti cinematografici e
televisivi. Seguendo il suo profilo, dunque, si potrà essere sempre
aggiornati sulle sue attività.
Luca Argentero e il Grande
Fratello
6. La carriera di Luca
Argentero è iniziata circa quindici anni fa. Aveva la
faccia del ragazzetto della porta accanto e i capelli un po’
lunghi, quando ha conquistato il pubblico del Grande
Fratello, nella sua terza edizione. Argenterà suscitò in
particolare scalpore per un controverso rapporto con Marianella
Bargilli. Si
classifica poi al terzo posto con il 9% dei voti: al casting era
stato proposto dalla cugina Alessia Ventura, ai tempi Letterina nel
programma Passaparola di Gerry Scotti.
7. Si è dimostrato un grande
sportivo. Argentero è un grande appassionato di
sport: è ex tennista a livello agonistico, e ha
una passione per gli sci. È tifoso della Juventus e segue molto il
rugby: commenta infatti le partite della nazionale su Twitter.
Anche durante l’edizione del Grande Fratello a cui ha partecipato
non ha mancato di sottolineare questa sua passione, dimostrandosi
pronto a qualsiasi tipo di competizione.
Luca Argentero: sua moglie e i suoi figli
8. È stato sposato con
un’attrice. Dopo cinque anni di fidanzamento, Luca
Argentero si è sposato nel 2009 con la doppiatrice e
attrice Myriam Catania. Sempre molto riservati
circa la loro vita privata, i due hanno tuttavia fatto sapere nel
2016 di aver deciso di separarsi dopo sette anni di matrimonio,
“con amore e rispetto reciproco”, stando a quello che ha dichiarato
lei.
9. Ha una nuova
moglie. Nel 2016 ha iniziato una
relazione con Cristina Marino, l’attrice
conosciuta sul set di Vacanze ai Caraibi che è di 13 anni
più giovane di lui. Il 10 dicembre 2019 i due hanno annunciato
tramite i social network di essere in attesa della loro prima
figlia. Nel 2020 è poi nata la bambina, chiamata Nina Speranza. Il
5 giugno 2021, invece, Luca Argentero e Cristina Marino si sono
sposati a Città della Pieve, dove risiedono da tempo.
Luca Argentero: età e altezza dell’attore
10. Luca Argentero è nato a
Torino, in Italia, il 12 aprile del 1978. L’attore è alto
complessivamente 1.85 metri.
Nonostante Spider-Man:
Far From Home sia arrivato nelle sale dopo, è Avengers:
Endgame ad essere universalmente riconosciuto
come il film che ha messo la parola fine alla Saga dell’Infinito,
gettando le basi per una nuova generazione di eroi pronta a
brillare sul grande schermo e ad inaugurare una fase nuova di zecca
per il Marvel Cinematic Universe.
Quel film ha decretato la morte di
alcuni iconici personaggi, presenti fin dall’inizio nel franchise
di enorme successo, come Iron Man (Robert
Downey Jr.) e Vedova Nera (Scarlett
Johansson), mentre altri, come Steve Rogers (Chris
Evans), hanno più semplicemente abbandonato il campo.
Una chiusura del cerchio sicuramente emozionante, che in origine
però avrebbe potuto essere ancora più straziante.
Come rivelato nel libro “The Story
of Marvel Studios: The Making of the Marvel Cinematic Universe, infatti,
all’inizio Kevin Feige aveva pensato di uccidere
tutti e sei i membri originali del team degli Avengers, i
cosiddetti “Original
Six“, vale a dire Iron Man, Captain America, Thor,
Vedova Nera, Hulk e Occhio di Falco. Ancora, pare che il presidente
della Casa delle Idee avesse addirittura pensato di eliminare tutti
gli eroi in un colpo solo.
Nel libro, il co-regista del film
Joe Russo ha rivelato: “L’idea iniziale di
Kevin prendeva ispirazione da Toy Story 3. In base a quel concept,
i Vendicatori dovevano ‘saltare tutti insieme in una fornace’. Ci
siamo però opposti a questa cosa, perché pensavamo che così non ci
sarebbe stato il tempo necessario per celebrare ogni singolo eroe.
E per i fan sarebbe stato uno scenario impossibile da elaborare una
volta usciti dalla sala.”
Avengers:
Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile
2019, diventando il maggior incasso nella storia del cinema. Nel
cast del film – tra gli altri – figurano Robert
Downey Jr., Chris
Evans, Mark
Ruffalo, Chris
Hemsworth e Scarlett
Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers:
Infinity War, l’universo è in rovina a causa
degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati
rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi
ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
HBO ha rinnovato la serie
drammatica vincitrice dell’Emmy Succession per
una quarta
stagione. Ad annunciarlo è stata Francesca
Orsi, Executive Vice President, HBO Programming. Creato
da Jesse Armstrong, Succession ha
dato il via alla sua terza
stagione di nove episodi il 17 ottobre, con nuovi episodi che
sono andati in onda negli USA domenica sera alle 21:00 ET/PT. La
premiere della terza stagione della serie drammatica ha attirato
oltre 1,4 milioni di spettatori su tutte le piattaforme, segnando
un record della serie e la migliore prima serata di qualsiasi serie
originale HBO dal lancio di HBO Max.
“Con ogni stagione di Succession, Jesse Armstrong ha continuato
a superare le nostre più rosee aspettative, portandoci più a fondo
nel santuario interiore della famiglia Roy con arguzia, umanità e
precisione indelebili“, a commentato Francesca
Orsi, Vicepresidente esecutivo, HBO Programming.
“Questa stagione non fa senza dubbio un’eccezione e non
potremmo essere più entusiasti di tutto ciò che è in serbo per la
prossima stagione”.
Succession
esplora i temi del potere e delle dinamiche familiari attraverso
gli occhi del patriarca Logan Roy (Brian Cox) e dei suoi quattro
figli adulti, Kendall (Jeremy Strong), Siobhan (Sarah Snook), Roman
(Kieran Culkin) e Connor (Alan Ruck). La seconda stagione della
serie ha vinto un totale di sette Emmy®, tra cui Outstanding Drama
Series.
Succession
vede Logan in una posizione pericolosa, cercando di assicurarsi
alleanze familiari, politiche e finanziarie dopo essere stato teso
un’imboscata dal figlio ribelle Kendall. Dopo la decisione
impulsiva di Kendall di esporre lo scandalo tentacolare
dell’azienda, la famiglia è lasciata a contemplare il proprio
futuro. Le tensioni aumentano mentre un’aspra battaglia
aziendale minaccia di trasformarsi in una guerra civile familiare,
con la famiglia Roy che affronta l’incombente domanda su chi
prenderà il controllo in un mondo post-Logan.
Il cast della terza
stagione include Brian Cox, Jeremy Strong, Sarah Snook,
Kieran Culkin, Alan Ruck, Nicholas Braun, Matthew Macfadyen, Peter
Friedman, J. Smith-Cameron, Dagmara Dominczyk, Justine Lupe, David
Rasche, Fisher Stevens, Hiam Abbass, Arian Moayed, Harriet Walter,
James Cromwell, Natalie Gold, Juliana Canfield, Annabelle Dexter-Jones, Zoë Winters e Jeannie
Berlin. Il cast aggiuntivo include
Alexander Skarsgård, Sanaa Lathan, Linda Emond, Jihae,
Adrien Brody, Hope Davis e Dasha Nekrasova.
IndieWire ha definito la serie “il
miglior programma televisivo, un’esperienza televisiva singolare”,
mentre il New York Times afferma che è “uno degli spettacoli più
esilaranti della TV” e The Hollywood Reporter ha scritto che è
“bruttamente divertente, uno dei migliori programmi
televisivi”.
Creato da Jesse Armstrong; i produttori esecutivi sono
Jesse Armstrong, Adam McKay, Frank Rich, Kevin Messick, Jane
Tranter, Mark Mylod, Tony Roche, Scott Ferguson, Jon Brown, Lucy
Prebble, Will Tracy e Will Ferrell. Jesse Armstrong è lo
showrunner.
Nel podcast ufficiale di Succession, la giornalista e
conduttrice Kara Swisher svela eventi del mondo reale che
riecheggiano la saga che si svolge sullo schermo. Gli ospiti
includono i migliori giornalisti, scrittori, psicologi e alcune
delle persone coinvolte nella realizzazione della serie originale
di HBO. Gli episodi di podcast sono disponibili ogni settimana
subito dopo che l’ultimo episodio di Succession va in onda la
domenica su HBOMax. Il podcast ufficiale di Succession è
prodotto da HBO in collaborazione con Pineapple Street Studios.
Nelle ultime settimane sono
iniziate a circolare alcune voci secondo cui l’iconico Bill Murray era entrato a far parte del cast
di Ant-Man and the Wasp: Quantumania. All’epoca
si trattava, appunto, di voci, e non c’era alcuna conferma
ufficiale in merito. Pertanto, la notizia è passata alquanto in
sordina.
Adesso, però, è stato lo stesso
attore a confermare la cosa in una recente intervista con Frankfurter Allgemeine
Zeitung in occasione della promozione di Ghostbusters:
Legacy. In realtà, nel corso dell’intervista, Murray non
ha mai fatto riferimento al threequel di Ant-Man, limitandosi a spiegare di aver concluso da
poco le riprese di un misterioso progetto Marvel.
Tuttavia, l’attore ha fatto
riferimento a Bring It On, film diretto da Peyton
Reed nel 2000 (noto in Italia col titolo Ragazze nel
pallone), come motivo che lo ha spinto a prendere parte al
progetto. Essendo Reed il regista di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, va da sè
che il progetto in cui Murray è stato coinvolto sembra essere
proprio il terzo film del franchise guidato da Paul Rudd.
“Di recente ho preso parte ad
un film Marvel”, ha spiegato l’attore.
“Non ti dirò di quale progetto si tratta, ma questo poco
importa. Alcune persone sono rimaste piuttosto sorprese dal motivo
per cui ho deciso di prendere parte ad un progetto del genere. Per
me, invece, la ragione era abbastanza chiara: ho conosciuto il
regista e mi è piaciuto molto. È stato divertente e molto umile,
tutte qualità che vorresti sempre trovare in un regista. Ha diretto
un film molti anni fa, Bring It On, che trovo estremamente
riuscito. Per questo ho accettato, anche se in generale non sono
molto interessato a questi enormi adattamenti tratti dai
fumetti.”
Dalle parole di Bill Murray, sembra che il suo ruolo nel film
sarà probabilmente un breve cameo, che tuttavia potrebbe comunque
rivelarsi molto divertente. “Il regista è davvero un bravo
ragazzo e ora so cosa significa girare un film Marvel, mettiamola così”, ha
aggiunto. “Non credo però di aver bisogno di quell’esperienza
una seconda volta.”