Disney ha diffuso
il teaser trailer ufficiale di Lightyear –
La vera storia di Buzz, la nuova avventura d’azione
che racconta le origini di Buzz Lightyear, l’eroe che ha ispirato
il giocattolo di Toy Story, presentando il leggendario Space Ranger
che avrebbe conquistato generazioni di fan. Il nuovo lungometraggio
originale Disney e Pixar arriverà nel 2022.
Chris Evans (Cena
con delitto – Knives Out,
Avengers: Endgame) presta la propria voce a Buzz nella versione
originale del film. “La frase ‘un sogno che diventa realtà’ viene
usata spesso, ma non aveva mai significato così tanto nella mia
vita”, afferma Evans. “Chi mi conosce sa quanto io ami
profondamente i film d’animazione. Non posso credere di poter far
parte della famiglia Pixar e di lavorare con questi artisti davvero
brillanti che raccontano storie come nessun altro. Vederli lavorare
è a dir poco magico. Ogni giorno mi do un pizzicotto”.
Lightyear –
La vera storia di Buzz è diretto da Angus MacLane,
regista vincitore dell’Annie Award e animatore veterano di Pixar,
che ha co-diretto
Alla Ricerca di Dory del 2016. Il film è prodotto da Galyn
Susman (il corto Toy Story: Tutto un altro mondo).
Succession 4 è la quarta stagione della
serie tv Succession
creata da Jesse Armstrong, per il canale americano
HBO. La serie è
incentrata sulla famiglia immaginaria di Roy, i proprietari
disfunzionali di un impero globale dei media e dell’ospitalità che
si battono per il controllo dell’azienda in mezzo all’incertezza
sulla salute del patriarca della famiglia, Logan Roy.
Succession 4: quando esce
e dove vederla in streaming
Succession 4 sarà
trasmessa da Sky Atlanticil 3
aprile 2023 in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW
Succession 4: trama e
cast
Nella quarta stagione, la vendita
della media company Waystar Royco al visionario del tech Lukas
Matsson (Alexander Skarsgård) si avvicina sempre di più. La
prospettiva di questa vendita epocale provoca angoscia e contrasti
familiari tra i Roy, che prefigurano come saranno le loro vite una
volta completato l’affare. La famiglia intravede un futuro in cui
il proprio peso culturale e politico sarà fortemente
ridimensionato, ne scaturirà quindi una lotta per il potere ancora
più accesa.
Il cast della quarta stagione:
Brian Cox, Jeremy Strong, Sarah Snook, Kieran Culkin, Alan Ruck,
Matthew Macfadyen, Nicholas Braun, J. Smith-Cameron, Peter
Friedman, David Rasche, Fisher Stevens, Hiam Abbass, Justine Lupe,
Dagmara Domińczyk, Arian Moayed, Scott Nicholson, Zoë Winters,
Annabelle Dexter Jones, Juliana Canfield e Jeannie Berlin. Si
aggiungono al cast
Alexander Skarsgård, che diventaregular dei
nuovi episodi, Cherry Jones, Hope Davis, Justin Kirk e Stephen
Root. E vengono annunciati oggi anche Annabeth Gish, Adam Godley,
Eili Harboe e Jóhannes Haukur Jóhannesson. Fra gli attori delle
precedent Stagioni che tornano nei nuovi episodi, annunciati anche
Harriet Walter (Lady Caroline Collingwood), James Cromwell (Ewan
Roy), Natalie Gold (Rava Roy), Caitlin Fitzgerald (Tabitha), Ashley
Zukerman (Nate Sofrelli), Larry Pine (Sandy Furness), Mark-Linn
Baker (Maxim Pierce), Pip Torrens (Peter Munion).
Creata da Jesse Armstrong;
produttori esecutivi Jesse Armstrong, Adam McKay, Frank Rich, Kevin
Messick, Jane Tranter, Mark Mylod, Tony Roche, Scott Ferguson, Jon
Brown, Lucy Prebble, Will Tracy e Will Ferrell. Jesse Armstrong è
lo showrunner. Le prime tre stagioni di Succession
hanno ottenuto 48 nomination agli Emmy® e 13 premi vinti, tra cui
Miglior serie drammatica, per la seconda e la terza stagione. La
terza stagione, che ha debuttato nell’ottobre 2021, ha ottenuto il
SAG Award per il cast e ha vinto ai WGA, DGA e PGA.
In Succession 4
ritornano i protagonisti Marcia Roy (stagione 1-in
corso), interpretata da Hiam Abbass, Greg
Hirsch (stagione 1-in corso), interpretato da
Nicholas Braun. Logan Roy (stagione 1-in corso),
interpretato da Brian Cox, Roman Roy (stagione
1-in corso), interpretato da Kieran Culkin, Frank Vernon (stagione
1-in corso), interpretato da Peter Friedman, Rava Roy (stagione
1-in corso), interpretata da Natalie Gold, Tom Wambsgans (stagione
1-in corso), interpretato da Matthew Macfadyen. Connor Roy (stagione
1-in corso), interpretato da Alan Ruck, Siobhan “Shiv” Roy
(stagione 1-in corso), interpretata da Sarah Snook, Kendall Roy
(stagione 1-in corso), interpretato da Jeremy Strong, Lawrence Yee
(stagione 1-in corso), interpretato da Rob Yang.
Ambientato nell’Italia degli anni
’30, 7
Donne e un mistero racconta le concitate ore che
seguono l’inspiegabile omicidio di un imprenditore, nonché
marito e padre, al centro di un variopinto gruppo
di donne che, dopo essersi riunite nella villa di famiglia per
celebrare insieme la vigilia di Natale, si trovano costrette
ad affrontare e rivelare l’un l’altra segreti e
sotterfugi per cercare di risolvere un mistero che in qualche
modo le riguarda tutte. Sono infatti tutte sospettate, chi sarà
l’assassina?
Il film, scritto da Alessandro
Genovesi e Lisa Nur Sultan, è prodotto da Mario Gianani e Lorenzo
Gangarossa per Wildside, società del Gruppo Fremantle, e WARNER
BROS. ENTERTAINMENT ITALIA. 7
Donne e un mistero sarà al cinema dal 25
Dicembre, distribuito da Warner Bros. Pictures.
Da domani, giovedì
28ottobre uscirà nelle sale italiane
Madres paralelas di Pedro
Almodóvar,
presentato in concorso alla 78° Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia e che ha visto Penélope Cruz aggiudicarsi la Coppa
Volpi per la migliore interpretazione femminile.
In Madres
paralelas due donne, Janis e Ana, condividono la
stanza di ospedale nella quale stanno per partorire. Sono due donne
single, entrambe in una gravidanza non attesa. Janis, di mezza età,
non ha rimpianti e nelle ore che precedono il parto esulta di
gioia. Ana invece è un’adolescente spaventata, contrita e
traumatizzata. Janis tenta di rincuorarla mentre passeggiano tra le
corsie dell’ospedale come delle sonnambule. Le poche parole che
scambiano in queste ore creeranno un vincolo molto forte tra le due
ed il fato, nel fare il suo corso, complicherà in maniera clamorosa
le vite di entrambe.
Nel primo film della trilogia
originale di Star Wars, quando Ben Kenobi arrivò a Mos
Eisley in cerca di un pilota che lo portasse ad Alderaan, Han Solo venne presentato al pubblico come un
cinico lupo solitario. A parte il suo co-pilota Wookie, Chewbacca,
non aveva molti amici né alcun legame sentimentale. Ovviamente,
tutto è cambiato dopo la sua prima avventura con l’Alleanza
Ribelle. Alla fine della trilogia originale, Han si era circondato
di un’importante cerchia di amici fedeli e leali. Durante la lotta
della Ribellione contro l’Impero – e anche più tardi, nella lotta
della Resistenza contro il Primo Ordine -, Han ha collaborato con
un gruppo di altri iconici personaggi.
Maz Kanata
Un film di Star Wars non potrebbe definirsi tale senza che i
personaggi, durante il loro viaggio, si fermino in un luogo
nascosto (in genere, un bar o una locanda) pieno di bizzarre
creature aliene. Ne Il risveglio della Forza, Han porta Rey, Finn e Chewie
al castello di Maz Kanata.
Ogni eroe di Star Wars degno di questo nome, ha un amico che
gestisce un bar o un ristorante e che fornisce loro informazioni
sui rapporti clandestini della galassia. Se Obi-Wan Kenobi può contare su Dexter Jettster, il proprietario di una tavola calda
in stile anni ’50, Han Solo può fare affidamento su Maz
Kanata, proprietario di un castello che serve drink.
Finn
Han prende Finn sotto la
sua ala protettiva durante gli eventi de Il risveglio della Forza, dandogli consigli su tutto,
dal combattimento con i blaster alle relazioni. Quando si rende
conto che Finn sta mentendo a Rey, Han avverte il suo giovane
pupillo che alla fine lei scoprirà tutto.
John Boyega ha condiviso
un’incredibile chimica sullo schermo con un esilarante, impassibile
Harrison Ford, come ad esempio in scene come il loro arrivo alla
base Starkiller, quando Finn rivela di non essere così qualificato
come ha fatto alla squadra: “Non è così che funziona la
Forza!”
Qi’ra
In Solo: A Star Wars Story, la backstory di Han ci spiega
finalmente perché è stato così riluttante a creare legami
sentimentali nella trilogia originale. È fuggito dal suo pianeta
natale, Corellia, insieme a Qi’ra, l’amore della sua vita, ma alla
fine lei, dopo anni, lo ha tradito.
In
Solo, Emilia Clarke interpreta Qi’ra, una misteriosa femme
fatale al fianco di Han. Anche se agisce come divertente spalla per
l’iconico contrabbandiere, alla fine lo tradisce, rivelando che ha
segretamente operato per conto di Darth Maul.
Luke Skywalker
All’inizio, quando si
incontrano, Han non va d’accordo con Luke. Vede Luke come un
ragazzo di campagna ingenuo, la cui fede nella Forza e nella
Ribellione è in contrasto con la fede di Han in se stesso. Ma alla
fine del film, Han si avvicina al modo di pensare disinteressato di
Luke e comprende il valore nella causa dei Ribelli.
Mentre Luke sta volando attraverso
le trincee della Morte Nera con i TIE alle calcagna, Han ritorna
gloriosamente sul Falcon per eliminarli, permettendo a Luke di
distruggere la super arma dell’Impero.
Lando Calrissian
Una delle relazioni più
lunghe e complicate di Han è quella con Lando Calrissian. Come
spiegato in
Solo: A Star Wars Story, erano prima amici che hanno
lavorato insieme, poi sono diventati nemici-amici quando Han ha
usato i segreti del Sabacc contro di lui per sottrargli il Falcon.
Han ha riallacciato i rapporti con Lando solo per disperazione,
perché è diventato l’amministratore di Cloud City e avevano bisogno
di un posto dove nascondersi dall’Impero.
Quando arrivano su Bespin,
inizialmente Lando li tradisce, ma alla fine comprende il suo
errore e si unisce ai Ribelli. Da quel momento in poi, Han e Lando
divennero migliori amici. Durante l’attacco alla seconda Morte
Nera, quando tutti gli altri Ribelli sottovalutano Han, Lando
assicura loro continuamente che il suo amico abbasserà il
generatore di scudi se gli faranno guadagnare più tempo.
Rey
Ci sono molte dinamiche tra
i personaggi de
Il risveglio della Forza: la nascente amicizia di Finn con
Poe, la relazione tesa di Han e Leia con il loro figlio passato al
Lato Oscuro, il tira e molla unilaterale di Rey con BB-8. Tuttavia,
il cuore del film è probabilmente rappresentato dalla commovente
dinamica di Han con Rey.
Han
incontra Rey dopo che quest’ultima ha rubato il Millennium Falcon
per fuggire da Jakku. Dopo che Rey lo aiuta a uscire da un
pasticcio con alcuni pirati a cui deve dei soldi, Han finisce per
diventare una sorta di figura paterna per la promettente giovane
Jedi. I due sviluppano ben presto una relazione padre-figlia
davvero incredibile, a tal punto che molti sono ancora convinti che
Han sia il vero padre di Rey.
Leia Organa
Han e Leia non vanno
d’accordo quando si incontrano per la prima volta sulla Morte Nera
originale. Ma durante L’Impero colpisce ancora, quando rimangono bloccati a
bordo del Falcon in fuga dalle forze imperiali, finalmente
affrontano i loro sentimenti e ciò che provano l’uno per
l’altro.
Ne
Il ritorno dello Jedi, Han e Leia guidano la squadra
incaricata di spegnere il generatore di scudi per consentire alla
flotta ribelle di distruggere la seconda Morte Nera. Quando Leia
salva la vita di Han, gli rilancia la sua stessa battuta. Lui dice:
“Ti amo”, e lei risponde ironicamente: “Lo
so”.
Chewbacca
Inutile dire che la più
grande squadra nell’universo di Star Wars è quella formata da Han e Chewbacca. Da
quando Han è stato dato in pasto a un Chewie incatenato e sono
fuggiti insieme dalla prigionia, i due hanno condiviso
un’accattivante dinamica. Han e Chewie si sono sempre guardati le
spalle a vicenda. Ogni volta che succede qualcosa di brutto a Han,
come rimanere congelato nella carbonite o essere pugnalato al
torso, Chewie ha sempre il cuore spezzato.
Non deve essere stato facile
sviluppare una chimica tangibile sullo schermo per i due
personaggi, ma Harrison Ford e Peter Mayhew hanno creato
una delle amicizie più affascinanti della storia del cinema grazie
al legame indissolubile tra Han e Chewie.
Nel libro di recente pubblicazione
“The Story of Marvel Studios: The Making of the Marvel Cinematic Universe”, gli
autori Tara Bennett e Paul Terry
rivelano che Rudd e Lilly avevano entrambi riconsiderato i
rispettivi ruoli dopo aver appresso che Wright non era più legato
al progetto. Pare che entrambi gli attori fossero preoccupati per
l’impatto che il cambio di regista avrebbe avuto sul film. Nel
libro sono presenti delle dichiarazioni fatte dai diretti
interessanti (via
Screen Rant), che vi riportiamo di seguito.
Paul Rudd: “Quando l’ho scoperto mi
trovavo a New York e stavo facendo la spesa. Il mio manager mi ha
chiamato e mi ha detto: ‘Ho delle brutte notizie’. Ho capito subito
a cosa si riferisse. Poi ha chiamato anche Edgar e sono rimasto nel
parcheggio di un A&P per circa un’ora e mezza a parlare con
Kevin Feige. Ricordo di avergli detto: ‘Cosa farai adesso? Dobbiamo
cercare di far cambiare idea a Edgar’. Ero davvero preoccupato e
nervoso.”
Evangeline Lilly: “All’inizio pensavo che
fosse un’ingiustizia che i pezzi grossi stessero mandando via una
persona che aveva lavorato per otto lunghi anni ad un progetto del
genere. Ero felice di non aver ancora firmato nessun contratto. Ero
pronta ad andarmene insieme a lui. Ma poi ho riletto e analizzato
la sceneggiatura, e mi sono ritrovata a pensare che forse non
dovevo saltare a conclusioni troppo affrettate. Forse, se Edgar e
la Marvel avevano deciso di separarsi,
c’era una buona ragione.”
Ant-Man: il film di Edgar Wright
troppo “a sé stante” per far parte di un universo condiviso
Sempre nel llibro, Brad Winderbaum,
un dirigente del settore produzione e sviluppo dei Marvel Studios, spiega che
l’Ant-Man
di Edgar Wright era stato concepito per essere
realizzato nel 2006, il che non avrebbe permesso al regista di
lavorare al film su Scott Pilgrim. L’intera struttura del MCU sarebbe diversa, poiché il
personaggio di Ant-Man avrebbe fatto parte della Fase 1 e, di
conseguenza, del primo film dedicato agli Avengers.
La preoccupazione era che l’Ant-Man
di Wright fosse un film troppo “a sé stante” per entrare a far
parte di un universo condiviso. Winderbaum ha spiegato:
“C’è un universo al di fuori di un singolo film che non può
essere ignorato… Dal canto suo, Edgar ha davvero cercato di far
funzionare le cose. Semplicemente, non erano compatibili.”
In una recente intervista con
The Playlist, Kit Harington ha parlato di come sia riuscito
ad ottenuto il suo ruolo nell’attesissimo Eternals.
Se da un lato alcuni attori non vengono mai avvicinati dalla
Marvel fino a quando non si trova
il progetto giusto, dall’altro può capitare che altri si ritrovino
a parlare con lo studio prima ancora di essere “indirizzati” verso
un determinato film.
Quest’ultima eventualità è quanto
pare sia accaduto proprio a Harington, che ha rivelato di aver
incontrato Kevin Feige molto prima dell’ufficializzazione
di Eternals,
a riprova del fatto che lo studio era interessato a lavorare con
l’attore indipendentemente dal suo coinvolgimento o meno nel film
di Chloé Zhao.
“Ho incontrato Kevin forse un
anno prima di ricevere la chiamata per Eternals. È stato un incontro generale, in cui
abbiamo discusso della nuova Fase del MCU dove poteva esserci un ruolo
per me”, ha spiegato l’attore. “È stato un incontro
emozionante. Poi, molto tempo dopo, ho ricevuto una chiamata da
Nate Moore, il produttore di Eternals, che mi ha parlato del film.
Allora ci siamo incontrati con Chloé, mi hanno spiegato di cosa si
trattasse e del ruolo che avrei interpretato. E allora ho
semplicemente risposto: ‘Sì, mi piacerebbe farlo.
Grazie.'”
Nel corso della medesima intervista,
Kit Harington ha chiarato se il suo
personaggio, Dane Whitman, sia stato una delle tante vittime del
Blip. In realtà, l’attore ha spiegato che nessuno alla Marvel si è preso la briga di fare
chiarezza sulla questione. “In realtà, non l’hanno fatto. Né io
ho mai chiesto nulla”, ha spiegato. “Non mi sono
comportato da professionista (ride). Comunque penso che
non sia stato vittima del Blip. Penso sia rimasto lì dov’era. Ma è
qualcosa a cui sto pensando in questo preciso momento.”
Kit Harington commenta gli spoiler
emersi su una delle scene post-credit di Eternals
Naturalmente, tra Game of
Thrones e il MCU, Harington è un attore che ha
fin troppa familiarità con il problema degli “spoiler”. Parlando
sempre con
The Playlist, l’attore ha avuto modo di condividere anche i
suoi pensieri in merito al contenuto di una delle due scene
post-credit di Eternals che
è stato anticipato online prima dell’arrivo del film in sala.
“Viviamo in un mondo in cui gli
spoiler sono all’ordine del giorno. Mi rendo conto che sono cose
che possono accadere”, ha dichiarato. “Tuttavia, è
comunque deludente che le persone lo facciano. Bisogna permettere
al pubblico di andare al cinema e scoprire ciò che li aspetta
pagando un biglietto. E non rovinare tutto online, quando molto
spesso inciampiamo in rivelazioni e anticipazioni senza neanche
accorgercene.”
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel
StudiosEternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
Uno dei momenti più discussi di
Avengers:
Endgame si è verificato durante l’epica battaglia
finale, quando tutte le eroine del MCU si sono riunite per aiutare
Captain Marvel a farsi strada attraverso le
forze di Thanos con il Guanto dell’Infinito.
Questa sequenza è diventata nota
come la “scena A-Force” ed è un momento che sicuramente fatto la
gioia di molti fan. Tuttavia, in origine, la scena doveva essere
molto diversa. Nel libro di recente pubblicazione “The Story of
Marvel Studios: The Making of the Marvel Cinematic Universe”,
Trinh Tran, produttore di Endgame,
ha rivelato che all’inizio, dopo le prime proiezioni di prova, il
pubblico non era particolarmente entusiasta di questo momento
“girl power”.
Nel libro si legge: “Quando
abbiamo iniziato con le proiezioni di prova, eravamo un po’
preoccupati che la scena risultasse “ruffiana” agli occhi del
pubblico. Non volevamo che la gente pensasse: ‘Avete inserito
quella scena soltanto per il gusto di inserirla’. Ci siamo quindi
interrogati sul significato che doveva avere all’interno della
narrativa. Quella è sempre stata una grande preoccupazione per
noi.”
Ad ogni modo, Tran voleva davvero
che quella sequenza facesse parte del film. Alla fine, quindi, sono
state girate scene aggiuntive con gli stessi personaggi femminili
divisi in gruppi più piccoli, nel tentativo di farla “confluire in
modo più naturale” all’interno della narrazione.
Avengers:
Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile
2019, diventando il maggior incasso nella storia del cinema. Nel
cast del film – tra gli altri – figurano Robert
Downey Jr., Chris
Evans, Mark
Ruffalo, Chris
Hemsworth e Scarlett
Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers:
Infinity War, l’universo è in rovina a causa
degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati
rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi
ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Disponibile dal 27 ottobre su Netflix, Guida
astrologica per cuori infranti è il nuovo show della
piattaforma della grande N rossa prodotto da Italian International
Film – Gruppo Lucisano, creato e co-diretto da Bindu de
Stoppani che ha preso spunto dal libro di Silvia
Zucca.
Guida astrologica per cuori
infranti, la trama
La storia è quella di
Alice, una trentenne che si trova in un momento della sua vita a
dir poco complicato. La troviamo infatti nel momento in cui il suo
ex le annuncia che sta per diventare padre e per sposarsi e,
contemporaneamente, l’emittente televisiva in cui lavora decide di
tagliare le trasmissioni. Queste due catastrofi nella vita privata
e personale di Alice trovano un contraltare in due nuovi incontri:
da una parte un affascinante e misterioso supervisore, mandato in
azienda a valutare la produttività dei dipendenti, dall’altra Tio,
un attore licenziato dallo show che la stessa emittente televisiva
ha chiuso. Alice e Tio si riconoscono subito come complici e
Partners e diventano il cuore pulsante della storia, mentre intorno
alla loro fraterna e solida amicizia si dipanano le trame della
serie.
Sei episodi per mettere
insieme una vera e propria guida per cuori infranti che viene
“condotta” proprio da Alice e Tio, per il beneficio dello
spettatore, in un gioco di rimandi e di specchi rispetto a quello
che succede davvero nello show e quello che lo show vuole dire al
pubblico.
Il tono di Guida
astrologica per cuori infranti è leggero, vivace, frivolo,
e questo rende la serie un feeling good show che si esaurisce nel
corso della visione. Se da una parte Alice e Tio, complici i due
splendidi interpreti, Claudia
Gusmano e Lorenzo
Adorni, costituiscono il cuore brillante della
serie, dall’altra la mancanza di spazio per tutte le altre storie e
gli altri personaggi, anche quelli direttamente collegati alle loro
vicende, rende gli episodi da 30 minuti volatili, passeggeri.
Un oroscopo a puntate
Sembra che la serie
voglia essere davvero un piccolo oroscopo, e dopotutto le sei
puntate si intitolano ognuna come un segno zodiacale (per cui ci
aspettiamo una seconda stagione che completi la ruota dello
zodiaco) e in ogni puntata ci sono indicazioni e suggerimenti su
come quel segno del titolo si comporta oppure no. Insomma, se c’è
un aspetto interessante della serie di Bindu de
Stoppani, sembra proprio il fatto che la serie è incassata
in uno schema che, con un linguaggio fresco e vivace anche se
superficiale, si propone di offrire un racconto ampio delle
tipologie umane attraverso l’astrologia, che la si prenda sul serio
oppure no.
Guida
astrologica per cuori infranti è un gioco che si regge
completamente sulle spalle dei due splendidi protagonisti e che,
forse proprio per la loro perfetta alchimia, finiscono per
fagocitare tutto il resto.
Quando
Guardiani della Galassia venne annunciato per la prima
volta dalla Marvel, molti erano convinti che il
film sarebbe stato il primo vero grande flop dello studio. Si
trattava di personaggi che neanche i fan dei fumetti conoscevano
bene, dunque è abbastanza facile capire perché c’era un diffuso
scetticismo nei confronti del progetto. Alla fine, però, il film di
James Gunn ha sovvertito qualsiasi
aspettativa, sia dal punto di vista dell’accoglienza critica sia in
termini di ritorno economico.
Nel libro di recente pubblicazione
“The Story of Marvel Studios: The Making of the Marvel Cinematic Universe” (via
CBM), Kevin Feige ha rivelato di aver considerato
l’idea di realizzare dei cortometraggi su Gamora, Drax, Rocket e
Groot, corti che avrebbero dovuto portare poi al film uscito nelle
sale nel 2014 e che avrebbero dovuto far parte della serie
Marvel One-Shots, la
serie di cortometraggi direct-to-video
collegati al MCU, prodotta tra il 2011 e il
2014.
Ora, anche James Gunn ha confermato quanto
dichiarato da Feige nel libro, aggiungendo che il corto di Rocket e
Groot aveva addirittura una sceneggiatura pronta, e che nello
stesso era previsto un ruolo per Alan Tudyk (il
droide K-2SO di Rogue One: A Star Wars Story). Via
Twitter, il regista ha spiegato che ogni cortometraggio era
stato pensato per essere proiettato prima di un film dei Marvel Studios (nello specifico
Iron
Man 3,
Thor: the Dark World e Captain America. The Winter Soldier).
Nonostante quel progetto non abbia
mai visto la luce, James Gunn ha dichiarato di essere comunque
disponibile, un giorno, a rivisitare quelle brevi origin
story. Indubbiamente, si tratta di un concept estremamente
affascinante, che forse i Marvel Studios potrebbe utilizzare
in futuro per introdurre la miriade di nuovi personaggi che si
apprestano ad entrare a fare parte del Marvel Cinematic Universe, rendendo
magari questi eventuali nuovi corti disponibili su Disney+.
È stato Sam Raimi a portare per la prima volta il
personaggio di Spider-Man sul grande schermo nel 2002, e ora il
celebre regista è pronto a tornare nell’Universo Marvel per dare il suo contribuito
alla storia e al futuro di Doctor Strange.
Come suggerisce il titolo del
sequel, Doctor
Strange in the Multiverse of Madness porterà lo
Stregone Supremo a compiere un viaggio in un numero potenzialmente
illimitato di realtà alternative, riprendendo il discorso
introdotto nel finale di Loki, che naturalmente verrà portato avanti
anche da
Spider-Man: No Way Home.
Realizzare il sequel di Doctor
Strange e No
Way Home contemporaneamente deve essere stata
un’esperienza assai particolare per il presidente dei Marvel StudiosKevin Feige, soprattutto perché il threqueel
con Tom Holland riporterà sul grande schermo
alcuni dei cattivi già apparsi nei film di Raimi (e non solo!), a
cui proprio Feige aveva lavorato in qualità di produttore.
“È stato surreale lavorare a un
film di Doctor Strange con Sam Raimi in una stanza, e
poi lavorare a un film di Spider-Man con Jon Watts e Alfred Molina
nei panni di Doc Ock in un’altra”, ha rivelato Kevin Feige
durante un recente intervista con
Empire. “È stata una parte strabiliante degli ultimi 10
anni della mia vita.”
“Tutto quello che facciamo alla
Marvel si basa su un piccolo gruppo
di persone sedute attorno a un tavolo che dicono, ‘Non sarebbe
bello se…?'”, ha aggiunto. “Il Multiverso ha sempre fatto
parte dei piani. Non potevamo ignorarlo, perché si tratta di una
parte troppo grande e importante della storia nei
fumetti.”
Luca Argentero è
uno dei pochi che durante il Grande Fratello hanno
mostrato il talento necessario e risvegliato l’interesse necessario
per poi sviluppare un’effettiva e notevole carriera da attore.
L’attore ha lavorato con registi come
Ferzan
Ozpetek, e compie ora quarant’anni, con una carriera
ancora in salita. Ecco 10 curiosità su Luca
Argentero, tra vita privata (che riesce a tenere lontano
dai riflettori), film e carriera, e piccole cose che non
sapevate.
2. È noto anche per alcune
serie TV. Nel corso della sua carriera Argentero non ha
poi mancato di recitare anche per la televisione, comparendo in
serie come Carabinieri (2005-2007), dove ha recitato in 7
episodi nel ruolo di Marco Tosi, La baronessa di Carini
(2007), Tiberio Mitri -Il campione e la miss (2011) e
Ragion di Stato (2015). Nel 2017 è Salvatore Gargiulo in
Sirene, mentre dal 2020 interpretare Andrea Fanti nella
serie televisiva Doc
– Nelle tue mani. Nel 2021 recita poi anche in
Le fate ignoranti – La serie, regia di Ferzan Özpetek.
3. Ha svolto anche attività
da doppiatore. In diverse occasioni Argentero ha avuto
modo di mettersi alla prova anche come attore. Inizialmente egli ha
doppiato attori in carne ed ossa quali Manolo
Cardona in Beverly Hills Chihuahua (2008) e
James Marsden in Hop. In seguito è invece stato
la voce di Timo nel film d’animazione Gladiatori di Roma
(2012). Nel 2021 ha invece dato voce al personaggio di Lorenzo
Paguro, il padre del giovane protagonista del film Pixar Luca.
4. Ha ricevuto nomination a
importanti premi. Ormai affermatosi come un ottimo attore,
molto richiesto e apprezzato, Argentero ha in alcune occasioni
avuto modo di ricevere anche importanti riconoscimenti. Per il film
Diverso da chi? si è aggiudicato la sua prima candidatura
come miglior attore ai David di Donatello, nel 2009. Nel 2020,
invece, è stato candidato come migliore attore protagonista di
commedia ai Nastri d’Argento per Brave ragazze.
Luca Argentero è su Instagram
5. Luca Argentero ha un
seguitissimo profilo Instagram. L’attore è presente su
Instagram con un proprio account verificato, all’interno di questo
Jackson vanta oltre 1,9 milioni di follower, ed è solito pubblicare
post di vario genere. Questi ad oggi sono più di mille e ottocento
e spaziano da momenti di svago in compagna di amici o della sua
famiglia sino alla promozione dei suoi progetti cinematografici e
televisivi. Seguendo il suo profilo, dunque, si potrà essere sempre
aggiornati sulle sue attività.
Luca Argentero e il Grande
Fratello
6. La carriera di Luca
Argentero è iniziata circa quindici anni fa. Aveva la
faccia del ragazzetto della porta accanto e i capelli un po’
lunghi, quando ha conquistato il pubblico del Grande
Fratello, nella sua terza edizione. Argenterà suscitò in
particolare scalpore per un controverso rapporto con Marianella
Bargilli. Si
classifica poi al terzo posto con il 9% dei voti: al casting era
stato proposto dalla cugina Alessia Ventura, ai tempi Letterina nel
programma Passaparola di Gerry Scotti.
7. Si è dimostrato un grande
sportivo. Argentero è un grande appassionato di
sport: è ex tennista a livello agonistico, e ha
una passione per gli sci. È tifoso della Juventus e segue molto il
rugby: commenta infatti le partite della nazionale su Twitter.
Anche durante l’edizione del Grande Fratello a cui ha partecipato
non ha mancato di sottolineare questa sua passione, dimostrandosi
pronto a qualsiasi tipo di competizione.
Luca Argentero: sua moglie e i suoi figli
8. È stato sposato con
un’attrice. Dopo cinque anni di fidanzamento, Luca
Argentero si è sposato nel 2009 con la doppiatrice e
attrice Myriam Catania. Sempre molto riservati
circa la loro vita privata, i due hanno tuttavia fatto sapere nel
2016 di aver deciso di separarsi dopo sette anni di matrimonio,
“con amore e rispetto reciproco”, stando a quello che ha dichiarato
lei.
9. Ha una nuova
moglie. Nel 2016 ha iniziato una
relazione con Cristina Marino, l’attrice
conosciuta sul set di Vacanze ai Caraibi che è di 13 anni
più giovane di lui. Il 10 dicembre 2019 i due hanno annunciato
tramite i social network di essere in attesa della loro prima
figlia. Nel 2020 è poi nata la bambina, chiamata Nina Speranza. Il
5 giugno 2021, invece, Luca Argentero e Cristina Marino si sono
sposati a Città della Pieve, dove risiedono da tempo.
Luca Argentero: età e altezza dell’attore
10. Luca Argentero è nato a
Torino, in Italia, il 12 aprile del 1978. L’attore è alto
complessivamente 1.85 metri.
Nonostante Spider-Man:
Far From Home sia arrivato nelle sale dopo, è Avengers:
Endgame ad essere universalmente riconosciuto
come il film che ha messo la parola fine alla Saga dell’Infinito,
gettando le basi per una nuova generazione di eroi pronta a
brillare sul grande schermo e ad inaugurare una fase nuova di zecca
per il Marvel Cinematic Universe.
Quel film ha decretato la morte di
alcuni iconici personaggi, presenti fin dall’inizio nel franchise
di enorme successo, come Iron Man (Robert
Downey Jr.) e Vedova Nera (Scarlett
Johansson), mentre altri, come Steve Rogers (Chris
Evans), hanno più semplicemente abbandonato il campo.
Una chiusura del cerchio sicuramente emozionante, che in origine
però avrebbe potuto essere ancora più straziante.
Come rivelato nel libro “The Story
of Marvel Studios: The Making of the Marvel Cinematic Universe, infatti,
all’inizio Kevin Feige aveva pensato di uccidere
tutti e sei i membri originali del team degli Avengers, i
cosiddetti “Original
Six“, vale a dire Iron Man, Captain America, Thor,
Vedova Nera, Hulk e Occhio di Falco. Ancora, pare che il presidente
della Casa delle Idee avesse addirittura pensato di eliminare tutti
gli eroi in un colpo solo.
Nel libro, il co-regista del film
Joe Russo ha rivelato: “L’idea iniziale di
Kevin prendeva ispirazione da Toy Story 3. In base a quel concept,
i Vendicatori dovevano ‘saltare tutti insieme in una fornace’. Ci
siamo però opposti a questa cosa, perché pensavamo che così non ci
sarebbe stato il tempo necessario per celebrare ogni singolo eroe.
E per i fan sarebbe stato uno scenario impossibile da elaborare una
volta usciti dalla sala.”
Avengers:
Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile
2019, diventando il maggior incasso nella storia del cinema. Nel
cast del film – tra gli altri – figurano Robert
Downey Jr., Chris
Evans, Mark
Ruffalo, Chris
Hemsworth e Scarlett
Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers:
Infinity War, l’universo è in rovina a causa
degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati
rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi
ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
HBO ha rinnovato la serie
drammatica vincitrice dell’Emmy Succession per
una quarta
stagione. Ad annunciarlo è stata Francesca
Orsi, Executive Vice President, HBO Programming. Creato
da Jesse Armstrong, Succession ha
dato il via alla sua terza
stagione di nove episodi il 17 ottobre, con nuovi episodi che
sono andati in onda negli USA domenica sera alle 21:00 ET/PT. La
premiere della terza stagione della serie drammatica ha attirato
oltre 1,4 milioni di spettatori su tutte le piattaforme, segnando
un record della serie e la migliore prima serata di qualsiasi serie
originale HBO dal lancio di HBO Max.
“Con ogni stagione di Succession, Jesse Armstrong ha continuato
a superare le nostre più rosee aspettative, portandoci più a fondo
nel santuario interiore della famiglia Roy con arguzia, umanità e
precisione indelebili“, a commentato Francesca
Orsi, Vicepresidente esecutivo, HBO Programming.
“Questa stagione non fa senza dubbio un’eccezione e non
potremmo essere più entusiasti di tutto ciò che è in serbo per la
prossima stagione”.
Succession
esplora i temi del potere e delle dinamiche familiari attraverso
gli occhi del patriarca Logan Roy (Brian Cox) e dei suoi quattro
figli adulti, Kendall (Jeremy Strong), Siobhan (Sarah Snook), Roman
(Kieran Culkin) e Connor (Alan Ruck). La seconda stagione della
serie ha vinto un totale di sette Emmy®, tra cui Outstanding Drama
Series.
Succession
vede Logan in una posizione pericolosa, cercando di assicurarsi
alleanze familiari, politiche e finanziarie dopo essere stato teso
un’imboscata dal figlio ribelle Kendall. Dopo la decisione
impulsiva di Kendall di esporre lo scandalo tentacolare
dell’azienda, la famiglia è lasciata a contemplare il proprio
futuro. Le tensioni aumentano mentre un’aspra battaglia
aziendale minaccia di trasformarsi in una guerra civile familiare,
con la famiglia Roy che affronta l’incombente domanda su chi
prenderà il controllo in un mondo post-Logan.
Il cast della terza
stagione include Brian Cox, Jeremy Strong, Sarah Snook,
Kieran Culkin, Alan Ruck, Nicholas Braun, Matthew Macfadyen, Peter
Friedman, J. Smith-Cameron, Dagmara Dominczyk, Justine Lupe, David
Rasche, Fisher Stevens, Hiam Abbass, Arian Moayed, Harriet Walter,
James Cromwell, Natalie Gold, Juliana Canfield, Annabelle Dexter-Jones, Zoë Winters e Jeannie
Berlin. Il cast aggiuntivo include
Alexander Skarsgård, Sanaa Lathan, Linda Emond, Jihae,
Adrien Brody, Hope Davis e Dasha Nekrasova.
IndieWire ha definito la serie “il
miglior programma televisivo, un’esperienza televisiva singolare”,
mentre il New York Times afferma che è “uno degli spettacoli più
esilaranti della TV” e The Hollywood Reporter ha scritto che è
“bruttamente divertente, uno dei migliori programmi
televisivi”.
Creato da Jesse Armstrong; i produttori esecutivi sono
Jesse Armstrong, Adam McKay, Frank Rich, Kevin Messick, Jane
Tranter, Mark Mylod, Tony Roche, Scott Ferguson, Jon Brown, Lucy
Prebble, Will Tracy e Will Ferrell. Jesse Armstrong è lo
showrunner.
Nel podcast ufficiale di Succession, la giornalista e
conduttrice Kara Swisher svela eventi del mondo reale che
riecheggiano la saga che si svolge sullo schermo. Gli ospiti
includono i migliori giornalisti, scrittori, psicologi e alcune
delle persone coinvolte nella realizzazione della serie originale
di HBO. Gli episodi di podcast sono disponibili ogni settimana
subito dopo che l’ultimo episodio di Succession va in onda la
domenica su HBOMax. Il podcast ufficiale di Succession è
prodotto da HBO in collaborazione con Pineapple Street Studios.
Nelle ultime settimane sono
iniziate a circolare alcune voci secondo cui l’iconico Bill Murray era entrato a far parte del cast
di Ant-Man and the Wasp: Quantumania. All’epoca
si trattava, appunto, di voci, e non c’era alcuna conferma
ufficiale in merito. Pertanto, la notizia è passata alquanto in
sordina.
Adesso, però, è stato lo stesso
attore a confermare la cosa in una recente intervista con Frankfurter Allgemeine
Zeitung in occasione della promozione di Ghostbusters:
Legacy. In realtà, nel corso dell’intervista, Murray non
ha mai fatto riferimento al threequel di Ant-Man, limitandosi a spiegare di aver concluso da
poco le riprese di un misterioso progetto Marvel.
Tuttavia, l’attore ha fatto
riferimento a Bring It On, film diretto da Peyton
Reed nel 2000 (noto in Italia col titolo Ragazze nel
pallone), come motivo che lo ha spinto a prendere parte al
progetto. Essendo Reed il regista di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, va da sè
che il progetto in cui Murray è stato coinvolto sembra essere
proprio il terzo film del franchise guidato da Paul Rudd.
“Di recente ho preso parte ad
un film Marvel”, ha spiegato l’attore.
“Non ti dirò di quale progetto si tratta, ma questo poco
importa. Alcune persone sono rimaste piuttosto sorprese dal motivo
per cui ho deciso di prendere parte ad un progetto del genere. Per
me, invece, la ragione era abbastanza chiara: ho conosciuto il
regista e mi è piaciuto molto. È stato divertente e molto umile,
tutte qualità che vorresti sempre trovare in un regista. Ha diretto
un film molti anni fa, Bring It On, che trovo estremamente
riuscito. Per questo ho accettato, anche se in generale non sono
molto interessato a questi enormi adattamenti tratti dai
fumetti.”
Dalle parole di Bill Murray, sembra che il suo ruolo nel film
sarà probabilmente un breve cameo, che tuttavia potrebbe comunque
rivelarsi molto divertente. “Il regista è davvero un bravo
ragazzo e ora so cosa significa girare un film Marvel, mettiamola così”, ha
aggiunto. “Non credo però di aver bisogno di quell’esperienza
una seconda volta.”
Il network americano
NBC ha diffuso il promo e la trama di
La Brea 1×06, il sesto episodio della nuova serie
tv La
Brea.
In La Brea 1×06 che si intitolerà
“The Way Home” con il tempo che sta per scadere prima che la
loro finestra di casa si chiuda, i sopravvissuti alla dolina
escogitano un ultimo tentativo di fuga. Quel piano, tuttavia, viene
messo in discussione quando ricevono un duro avvertimento da Gavin
che il loro piano finirà in un disastro e costringe Eve a fare una
scelta impossibile.
La Brea 1×06
La Brea è
la nuova serie tv drammatica americana creata da David
Appelbaum per il network americano NBC. Nella serie Quando
un’enorme voragine si apre nel mezzo di Los Angeles e attira
centinaia di persone ed edifici nelle sue profondità, coloro che vi
cadono si ritrovano in una terra primordiale misteriosa e
pericolosa, dove non hanno altra scelta che unirsi per
sopravvivere. Lo spettacolo segue una famiglia, distrutta dagli
eventi, che cerca di tornare insieme.
Protagonisti di La
Brea sono Natalie Zea come Eve
Harris, Eoin Macken come Gavin Harris,
Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina
Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki
come Izzy Harris e Jack Martin come Josh
Harris. Nel cast anche Natalie Zea come Eve
Harris, Eoin Macken come Gavin Harris,
Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina
Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki
come Izzy Harris, Jack Martin come Josh Harris,
Veronica St. Clair come Riley Velez, Rohan
Mirchandaney come Scott, Lily Santiago
come Veronica, Chloe De Los Santos come Lily,
Jon Seda come Dr. Sam Velez e Angel
Parker.
Batgirl, il film di
HBO Max diretto da Adil El Arbi e Bilall
Fallah(Bad
Boys for Life), è in fase di casting. L’interprete della
protagonista è stata scelta: Leslie Grace sarà Barbara Gordon,
mentre l’attore J.K. Simmons vestirà i panni del padre James
Gordon. Sul resto del cast principale c’è solo qualche
fuga di informazioni: Batgirl vuole introdurre un
nuovo amante per Barbara Gordon. Il personaggio, la
cui identità rimane segreta, sarà presumibilmente il figlio di un
malvagio gangster e durante il corso del film, si innamorerà
dell’eroina.
La notizia
arriva su Twitter. Borys Kit di The
Hollywood Reporter scrive: ”Un altro ruolo chiave in Batgirl:
il figlio di un gangster o di un nemico, che sarà romanticamente
legato a… beh, potete immaginarlo.” Questo insieme ad altri tweet
di Kit aiutano ad immaginare l’identità del
presunto amante. In precedenza Kit aveva
sottolineato che Batgirl avrebbe incluso il criminale di
BatmanCarmine Falcone, ipotizzando che Brendan Fraser (Doom Patrol) potesse
interpretare il ruolo. Sembra che Fraser sarà invece Firefly, villain
del film Batgirl. Nonostante ciò, la presenza
di Carmine Falcone in Batgirl è molto
probabile. E dal momento che Falcone è un gangster,
avrebbe senso se il nuovo amante di Barbara fosse suo
figlio, il malvagio mafioso Alberto Falcone.
Attualmente sono solo supposizioni:
per ora HBO Max non ha rivelato molto della trama
di Batgirl. C’è da dire che i personaggi di
Barbara e Alberto sono molto simili a livello
psicologico e familiare: sono guardati dall’alto in basso dai loro
genitori e oscurati dai loro fratelli maggiori. Tra i due potrebbe
nascere facilmente un legame sul piano emotivo…
Batgirl: il personaggio
L’identità di
Batgirl include tutta una serie di personaggi
apparsi nei fumetti della DC Comics nei panni
della controparte femminile di Batman. La prima
Batgirl risale al 1961: è Bette Kane in
Batman n.139. Barbara Gordon è forse il
personaggio più noto per aver assunto il mantello
dell’eroina. Ha fatto il suo debutto nel 1961 e nel 1966 la
sua prima apparizione live-action nella serie televisiva
Batman di Adam West. Più tardi,
Alicia Silverstone ha
portato Barbara sul grande schermo per la prima volta
nel 1997 con il film di Joel SchumacherBatman & Robin. Un
film da solista di Batgirl su Barbara
Gordon è in lavorazione alla HBO Max.
Dopo l’uscita americana finalmente
arriva la conferma di Dune
2, l’atteso sequel del film presentato al
Festival di Venezia quest’anno. Ad
annunciarlo sono stati Legendary Pictures, la Warner Bros. Pictures
e Timothée Chalamet attraverso i profili social.
Sul profilo della Warner Bros. lo studios ha comunicato che
il film ha già un’uscita in sala che sarà quella del 20
ottobre 2023 e il sequel sarò un’esclusiva
cinematografica.
Ecco le parole del regista
rilasciate a
Deadline: “Ho appena ricevuto la notizia da Legendary che
stiamo ufficialmente andando avanti con Dune:
Part Two. Era un mio sogno adattare Dune
di Frank Herbert , e devo ringraziare
i fan, il cast e la troupe, Legendary e Warner Bros. per aver
supportato questo sogno. Questo è solo l’inizio.”
This is only the beginning…
Thank you to those who have experienced @dunemovie
so far, and those who are going in the days and weeks ahead. We’re
excited to continue the journey! pic.twitter.com/mZj68Hnm0A
Dune ha superato le previsioni
sulle sue proiezioni nazionali lo scorso fine settimana, aprendo a
$ 41 milioni. Dirigendoci verso il fine settimana avevamo
sentito che Dune aveva circa 12 milioni di
dollari in prevendita dei biglietti; più di qualsiasi altro film
evento durante la pandemia. L’uscita è stata ulteriormente
rafforzata dal Canada, che ha aggiunto l’11% delle vendite
nazionali dei biglietti per il fine settimana. Tutto questo va a
sommarsi ai 223,2 milioni di dollari raccolti fino ad ora World
Wide.
Per quanto riguarda le sue
prestazioni su HBO Max, mentre WarnerMedia non ha riportato alcun
dato, Samba TV – che misura il numero di spettatori in streaming in
3 milioni di famiglie statunitensi – ha riferito che 1,9 milioni di
famiglie di Smart TV hanno
guardato Dune di Villeneuve durante
il fine settimana. Tra i titoli cinematografici/HBO Max misurati da
Samba TV, questo è il sesto miglior debutto del fine settimana di
un titolo di giorno e giorno Warner Bros/HBO Max, con
Mortal Kombat ancora in cima alla lista con 3,8
milioni.
Il regista Jon Favreau è
oggi noto per essere particolarmente legato alla Disney, per la
quale ha diretto film come Iron Man, Il libro della
giungla, Il re leone e ha
ideato la serie The Mandalorian. Da sempre impegnato in
progetti dal grande budget e grande amante della fantascienza, egli
si cimentò per la prima volta con questo genere con il suo terzo
lungometraggio, Zathura – Un’avventura
spaziale (qui la recensione), diretto nel
2005. Scritto da David Koepp e John
Kamps, il film è l’adattamento cinematografico
dell’omonimo romanzo per bambini del 2002 scritto da Chris
Van Allsburg, già celebre come autore di
Jumanji.
Zathura, infatti, è stato
concepito come uno spin-off a sé stante del
film Jumanji del 1995 con Robin
Williams. Pur non presentando nessuna menzione agli
eventi di quella pellicola, questo nuovo film ne condivide gran
parte delle dinamiche, ambientando però il tutto nello spazio
anziché nella giungla. E proprio nella messa in scena di tale
contesto si ritrovano gli elementi di maggior interesse, con
Favreau che impose di poter utilizzare quanti più effetti speciali
pratici possibile, evitando dunque di ricorrere in modo massiccio
alla CGI. Pur se apprezzato dalla critica, il film non fu un buon
successo economico al box office.
Per via della grande presenza di
opere di fantascienza per ragazzi presenti al cinema in quel
periodo, Zathura finì con il passare in sordina. Si tratta
però di un film tutto da riscoprire, che offre intrattenimento ma
anche molte emozioni e sorprese. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Zathura – Un’avventura spaziale: la trama del film
Protagonisti del film sono i due
fratelli Walter e Danny,
rispettivamente di 10 e 7 anni. I due non vanno assolutamente
d’accordo, né tra di loro né con la sorella adolescente
Lisa. Quando il padre parte per un viaggio di
lavoro affidandoli proprio a quest’ultima, i due fratelli si
dimostrano naturalmente scontenti dalla cosa. Dopo l’ennesimo
battibecco, i due iniziano a nascondersi per la casa, capitando per
caso in un buio e pauroso scantinato di cui non erano a conoscenza.
Qui Danny scopre un vecchio e mal ridotto gioco da tavolo in
metallo, il cui nome è Zathura. Dopo aver tentato invano
di convincere il fratello a giocarci insieme, Danny decide di
provarlo da solo.
Fin dalla prima mossa, il ragazzino
si rende conto di avere tra le mani un gioco tutt’altro che
ordinario. Infatti, la sua pedina a forma di astronave si sposta da
sola e quando finisce su una casella estrae automaticamente una
carta su cui si legge: “Pioggia di meteore, evacuazione
immediata“. Un istante dopo, la casa viene tempestata di
meteore infuocate, un evento apparentemente impossibile che non fa
che generare in loro un profondo timore per quel gioco. Ben presto,
i due fratelli si aggorgeranno di essere stati scaraventati con
tutta la casa nello spazio, di non essere soli e di dover terminare
il gioco sani e salvi per poter tornare alla loro normalità.
Zathura – Un’avventura spaziale: il cast del film
Ad interpretare il ruolo del
fratello maggiore, Walter, vi è l’attore Josh
Hutcherson, noto anche per i film Viaggio al
centro della terra, Viaggio nell’isola
misteriosa e la saga di Hunger Games, dove ha
interpretato Peeta Mellark. Accanto a lui, nel ruolo di suo
fratello Danny, vi è invece Jonah Bobo, qui al suo
primo ruolo di rilievo per il cinema. L’attore, il quale aveva
circa otto anni al momento delle riprese, si trovò a perdere ben 4
denti da latte nel corso di queste, costringendo i truccatori a
preparargli una speciale dentiera che nascondesse la mancanza. Nel
ruolo del loro padre, invece, si ritrova il premio Oscar
Tim Robbins, celebre per film come Le ali
della libertà e Mystic River.
Ad interpretare la sorella
adolescente Lisa vi è invece Kristen
Stewart, qui a tre anni di distanza dalla grande
popolarità poi ottenuta con Twilight. Per lei recitare
in Zathura fu un’esperienza particolarmente strana,
specialmente per il trovarsi di fronte ad una replica a grandezza
naturale di sé stessa per le scene in cui rimane congelata. Diversi
ammiratori hanno in seguito cercato di acquistare tale replica,
cosa che non ha fatto che contribuire ulteriormente
all’inquietudine provata dall’attrice. Nel film compaiono poi
Dax Shepard nel ruolo dell’Astronauta e
Derek Mears come Capo degli Zorgon. A dare la voce
al robot principale del film è invece Frank Oz,
noto per aver dato voce a Yoda in Star
Wars.
Zathura – Un’avventura spaziale: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Zathura – Un’avventura spaziale grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Google Play e Apple iTunes. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di martedì 26 ottobre alle ore
21:10 sul canale Paramount Channel.
L’Enigmista è uno
dei personaggi più iconici di Batman; in qualità di personaggio, ha
debuttato durante la Golden Age dei supereroi,
diventando alla fine parte della rogues’ gallery del
Caped Crusader e cementando il suo posto
nel pantheon dei grandi supercattivi DC.
L’ormai iconica performance di
Jim Carrey in Batman Forever del 1995 ha reso memorabile la
figura dell’Enigmista. Tuttavia, il personaggio è rimasto
largamente assente dagli adattamenti del Cavaliere Oscuro sul
grande schermo, almeno fino a The Batman del 2022. E anche se gode di un
considerevole riconoscimento mainstream, vi sono numerose curiosità
sull‘Enigmista che rimangono note solo ai più
fedeli fan dei fumetti.
Ha debuttato durante la Golden
Age
Come molti dei più famosi
villain di Batman, l’Enigmista ha fatto
il suo debutto durante la Golden Age dei fumetti.
Apparve per la prima volta nell’ottobre 1948 sulle pagine di
Detective Comics #140. Nato Edward
Nigma, l’Enigmista iniziò la sua carriera
criminale da bambino dopo che un insegnante annunciò una gara di
puzzle, e lui imbrogliò per vincere.
Nel suo debutto,
l’Enigmista commette svariati crimini elaborati,
tra cui l’inondazione di una banca e il furto di una statua di mais
gigante. Lascia sempre degli enigmi per indicare le traversie
successive, e mentre Batman è ancora intento a risolvere i primi
due, ne impedisce già la risoluzione terzo.
L’Enigmista apparentemente muore alla fine della
storyline, anche se Batman ne dubita.
È il villain più razionale di
Batman
Batman
fa la conoscenza di una moltitudine di cattivi interessanti nei
fumetti. Da Joker a Due Facce,
questi antagonisti sono tra i più memorabili e spaventosi dei
fumetti americani.
Una cosa che caratterizza questo
lotto è la follia che tutti sembrano condividere. Tuttavia,
l’Enigmista è una delle poche eccezioni: infatti,
spesso mostra una razionalità che nessuno degli altri ha. Per
esempio, durante l’ormai iconica storyline No Man’s
Land, l’Enigmista è l’unico cattivo che sceglie di fuggire
da Gotham City, anticipando l’illegalità che
prenderà il sopravvento. L’Enigmista può essere
ossessivo, ma non condivide lo stesso desiderio di caos che guida i
suoi compagni.
Viene chiamato con diversi
nomi
Il nome
dell’Enigmista e la sua storia differiscono a
seconda dell’autore. La sua identità più nota è Edward
Nigma, a volte scritto come “Nygma“. In
altri casi, il suo nome completo sembra essere Edward E.
Nigma, anche se alcuni si riferiscono a lui semplicemente
come E. Nigma.
Alcuni autori sostengono che
Nigma sia una falsa identità e danno
all’Enigmista il nome Edward
Nashton. In queste storie, Edward cambia legalmente il suo
cognome in Nigma, diventando così un vero e proprio e-nigma.
Batman Forever e la serie tv Gotham danno a Edward l’identità
Nygma, mentre il prossimo The Batman ha scelto il cognome
Nashton.
Ha subito abusi da bambino
Edward ha
avuto un’infanzia travagliata; h subito gravi abusi fisici ed
emotivi per mano di suo padre, guidati dall’insicurezza del padre e
dall’invidia del superiore intelletto del figlio. Dopo che suo
padre lo accusò di barare per vincere, Edward sviluppò un bisogno
compulsivo di dire la verità, che alla fine si manifestò sotto
forma di indovinelli.
In diverse storie, gli autori
suggeriscono che la follia criminale di Edward è iniziata per il
suo desiderio di sfuggire all’anonimato che ha sofferto da bambino.
Ha anche il bisogno di dimostrare la sua superiorità agli altri e
lo fa ponendo enigmi che solo lui può risolvere. Essendo il miglior
detective del mondo, Batman non ha problemi a risolvere questi
enigmi, giustificando l’ossessione dell’Enigmista
di batterlo.
Ha frequentato l’ambiente
circense
Molti personaggi dei
fumetti hanno profondi legami con l’ambiente circense. I fan dei
fumetti sanno che Dick Grayson ha lavorato al
circo di Haly, e Occhio di Falco si scontra spesso con il
famigerato Cirque du Nuit.
Anche l’Enigmista
ha sperimentato questa vita quando vi ha aperto uno stand che
presentava al pubblico un sinistro puzzle. Il vincitore avrebbe
ricevuto una grande somma di denaro da Edward, mentre il perdente
avrebbe invece dovuto pagare. Edward manipolò l’azione, vincendo
ogni volta e guadagnando notevoli somme di denaro. Alla fine,
divenne insoddisfatto dei suoi guadagni e decise di sfruttare il
suo intelletto nel mondo criminale.
Una volta aiutò Batman a risolvere
i crimini
L’Enigmista
sopravvisse al suo primo incontro con Batman, riprendendo successivamente la corsa
al crimine. Tuttavia, non passò molto tempo prima che il
Caped Crusader lo catturasse, mandandolo in
prigione. Edward uscì in libertà vigilata e decise di reclamare
l’attenzione di
Batman aiutandolo a risolvere i crimini.
La collaborazione non durò molto
perché l’Enigmista iniziò a prendersi gioco di
Batman e Robin facendo
credere loro che aveva ripreso i suoi affari loschi. Tuttavia, si
arrivava sempre a scoprire che aveva in realtà comprato o ereditato
gli oggetti di valore che Batman lo accusava di aver rubato. Batman
alla fine sconfisse di nuovo l’Enigmista,
rimandandolo in prigione.
Ha usato un pozzo di Lazzaro
Molti fan considerano
Hush uno dei migliori archi di fumetti di Batman degli ultimi anni. In effetti, la
storyline presenta camei di molti altri villain e segue una
narrazione avvincente che la colloca tra le opere del Cavaliere
Oscuro più indimenticabili del nuovo millennio.
L’Enigmista è uno degli antagonisti
centrali di Hush. Durante la storyline, usa uno
dei pozzi di Lazzaro di R’as al Ghul per curare il
suo cancro. Gli effetti del pozzo gli causarono malesseri psicotici
che lo indussero a rimanere fermo, periodo durante il quale riuscì
a dedurre quale fosse l’identità di Batman e a scoprire il mandato di
Jason Todd come Robin. L’uso da parte
dell’Enigmista del pozzo di Lazzaro senza il
consenso di R’as diventerà una minaccia significativa per il
personaggio nelle storyline future, impedendogli di rivelare al
mondo il segreto di Batman.
Hush e Poison Ivy lo hanno
pesantemente picchiato
All’indomani di Hush,
l’Enigmista è diventato un obiettivo primario per
più parti. Hush stesso lo ha trovato e lo ha picchiato fino quasi
alla morte, spingendo Riddler a cercare la protezione del Joker. Il
Clown Principe del Crimine viene infine sconfitto
dagli sforzi combinati di Hush e Prometheus, rendendo
l’Enigmista un fuggitivo ancora una volta.
Durante la narrazione di
Low, l’Enigmista cerca la protezione di
Poison Ivy. Tuttavia, lei lo respinge crudelmente,
umiliandolo nel processo. Infuriato, l’Enigmista cerca di
sconfinggerla in un combattimento corpo a corpo, ma lei lo batte
facilmente, aumentando ulteriormente la sua umiliazione.
Entrò in coma dopo aver combattuto
il Cavaliere Splendente
Dopo aver trascorso un po’
di tempo senza una casa, l’Enigmista alla fine
recupera le sue capacità deduttive e riveste i panni di villain
durante nel corso di Crisi Infinita.
Fugge dal manicomio di Arkham insieme a diversi
altri criminali prima di unirsi all’attacco della Società
Metropolis. Il Cavaliere Splendente lo
sconfigge facilmente colpendolo alla testa con la sua mazza durante
la battaglia.
L’Enigmista passa
l’anno seguente in coma. Si risveglia, soffrendo di una grave
perdita di memoria e senza la sua compulsione per gli indovinelli.
Tuttavia, mantiene il suo intelletto e il suo ego massiccio, anche
se sembra finalmente libero dalle sue tendenze criminali e diventa
un investigatore privato.
La guerra degli scherzi e degli
enigmi
DC
Rebirth
reintroduce l‘Enigmista
durante la storylineI Am Bane
prima di giocare un ruolo di primo piano in
The War of Jokes and Riddles.
Dopo aver scoperto che Joker ha perso il suo senso dell’umorismo,
l’Enigmista orchestra una guerra tra loro per aiutarlo a
recuperarlo.
Diversi cattivi si uniscono al
conflitto, tra cui Due Facce, Poison Ivy,
Clayface e lo Spaventapasseri.
Batman si schiera con l’Enigmista e
mira a fermare la banda di Joker. Alla fine del conflitto, Batman perde brevemente il controllo e
considera di uccidere l’Enigmista a causa dei
danni che ha causato. Tuttavia, Joker lo ferma all’ultimo minuto,
implementando la sua rivalità con Batman dopo aver recuperato il suo senso
dell’umorismo.
Netflix ha diffuso il trailer ufficiale di
The
Unforgivable, il nuovo film originale con protagonista
Sandra Bullock. Diretto da Nora
Fingscheidt e scritto da Peter Craig,Hillary Seitz e Courtenay
Miles, il film vede protagonisti anche Vincent D’Onofrio,
Jon Bernthal, Richard Thomas, Linda Emond, Aisling Franciosi,
Rob Morgan, Emma Nelson, Will Pullen, Thomas Guiry e
Viola Davis. The
Unforgivable è prodotto da
Graham King, Sandra Bullock e Veronica Ferres.
In The
UnforgivableRuth Slater
(Bullock) esce di prigione dopo una condanna per un crimine
violento e si reinserisce in una società che si rifiuta di
perdonare il suo passato. Mentre affronta giudizi negativi nei
luoghi dove un tempo si sentiva a casa, si rende conto di avere
un’unica speranza di redimersi: ritrovare la sorella più piccola
che suo malgrado aveva abbandonato.
Austin Butler è
conosciuto soprattutto per il proprio ruolo come il bello della
giovane Carrie Bradshaw in The Carrie Diaries, e come
il compagno di
Vanessa Hudgens. Oltre ad essere l’idolo di più di una
generazione di ragazzine, egli è però anche un attore
particolarmente valido e con una carriera in continua ascesa.
Ecco dieci curiosità su
Austin Butler.
Austin Butler: i suoi film e le
serie TV
1. Ha recitato in diversi
noti film. Il debutto cinematografico avviene per Butler
nel 2009 con il film Alieni in soffitta. Successivamente
recita in My Uncle Rafael (2012), The Intruders
(2015) e Yoga Hosers – Guerriere per sbaglio (2016), con
Lily-Rose Depp. Successivamente è nel cast di
I morti non muoiono
(2019) con Bill Murray, e
in C’era una volta… a
Hollywood (2019), di Quentin
Tarantino, recitando nei panni di Tex Watson.
2. È noto anche per celebri
serie TV. Negli anni, oltre al cinema, Butler si è
dedicato molto anche ad alcuni progetti televisivi di successo. Il
primo ruolo fisso è arrivato nel 2005 con la serie Ned – Scuola
di sopravvivenza. Successivamente ottiene il ruolo di Toby in
due episodio della serie Hannah Montana (2006). La
consacrazione arriva però grazie a Zoey 101, dove per
dieci episodi ha interpretato James Garrett. In seguito ha recitato
nelle serie Ruby & the Rockits (2009), Life
Unexpected (2010-2011), Switched at Birth (2011-2012)
e The Carrie Diaries, dove recita dal 2013 al 2014. Nel
2014 appare nella serie tv Arrow nei panni
di Chase, mentre dal 2016 al 2017 è nel cast di The
Shannara Chronicles con il personaggio di Wil Ohmsford.
Attualmente è impegnato nelle riprese della miniserie Masters
of the Air.
Austin Butler sarà Elvis Presley
3. Interpreterà il celebre
cantante. Negli ultimi anni i biopic dedicati a leggende
della musica sono diventati sempre più popolari e dopo Bohemian
Rapsody, Rocketman e Stardust, è ora il turno di
Elvis Presley di essere raccontato sul grande
schermo. Austin Butler interpreterà infatti il celebre cantante in
un film ancora senza titolo ufficiale, diretto da Baz
Luhrmann, regista noto per Mouline Rouge e
Il grande Gatsby. Nel film, Butler
reciterà accanto al premio Oscar Tom Hanks, il
quale ricoprirà il ruolo del colonnello Tom Parker, manager di
Elvis.
Austin Butler in Zoey 101
4. Quello nella serie è
stato uno dei primi ruoli a renderlo celebre. Nella
popolare serie Zoey 101, trasmessa su Nickelodeon e
destinata ad un pubblico di ragazzi, Butler ha interpretato nel
corso di nove episodi della quarta stagione il personaggio di James
Garrett. Grazie a questo egli ha conosciuto ulteriore popolarità,
affermandosi presso un pubblico sempre più vasto. Butler, in
realtà, era già brevemente comparso nell’undicesimo episodio della
terza stagione con un personaggio di nome Danifer. Egli è dunque
stato l’unico attore ad interpretare due differenti ruoli in tutta
la serie.
Austin Butler e Lily-Rose Depp
5. È stato fotografato
insieme alla nota attrice. Nell’agosto del 2021 sono
inziate a circolare le voci circa una presunta relazione tra
l’attore e Lily-Rose Depp,
la figlia di Johnny Depp,
oggi anche lei attrice. I due, infatti, sono stati fotografati
insieme mentre cenavano e mentre si scambiavano alcuni baci. Ad
oggi né i due diretti interessati né persone a loro vicine hanno
rilasciato dichiarazioni a riguardo, ma sembrerebbe proprio un
amore tra i due sia una realtà non poi così assurda.
Vanessa Hudgens e Austin
Butler
6. Austin Butler e Vanessa
Hudges si sono conosciuti anel 2005, sul set di High School
Musical. Al tempo del musical di Disney Channel,
Vanessa aveva una relazione con Zac Efron, ma a
quanto pare lei e Butler sono stati amici per parecchio tempo prima
di diventare una coppia. È stato nel settembre 2011, infine, che i
media hanno cominciato a speculare sulla loro relazione, dopo che
Butler fu visto lasciare la casa della Hudgens. Nello stesso mese,
la rivista People li fotografò insieme, che
dividevano un milkshake, si tenevano la mano e si baciavano. I due
hanno poi confermato la loro relazione, durata fino al 2020.
7. La performance di Vanessa
Hudgens in Grease Live lo ha commosso. Poche
ore prima dello spettacolo teatrale, purtroppo, il padre di Vanessa
Hudgens era deceduto a causa di una malattia. L’attrice ringraziò i
fan per il loro sostegno e si presentò sul palco, recitando lo
spettacolo in onore del padre. Austin Butler fu molto commosso
dalla performance di Vanessa, e decise di farle i complimenti su
Twitter per la sua fantastica interpretazione di Rizzo, affermando
che la sua interpretazione di “Worst Things” lo aveva
fatto piangere.
8. Si credeva fossero pronti
a sposarsi. Nel 2017, Vanessa Hudgens è apparsa in una
foto su Instagram nella quale sembra indossare un anello di
fidanzamento. Chiaramente tutti i fan hanno perso la testa, ma
Vanessa ha poi precisato su Twitter che lei è Austin Butler non
sono fidanzati, e che la fotografia era stata postata non per
mostrare l’anello, ma il taglio di capelli. Inoltre, ha aggiunto in
un’intervista, non sente la pressione di doversi sposare con il
compagno. Le possibilità di un matrimonio tra i due sono poi
sfumate con la loro separazione nel 2020.
Austin Butler è su Instagram
9. Ha un account sul social
network. L’attore è presente su Instagram con un proprio
account verificato. All’interno di questo Jackson vanta oltre 1,9
milioni di follower, ed è solito pubblicare post di vario genere.
Questi ad oggi sono circa 30 e spaziano da momenti di svago in
compagna di amici o della sua famiglia sino alla promozione dei
suoi progetti cinematografici e televisivi. Seguendo il suo
profilo, dunque, si potrà essere sempre aggiornati sulle sue
attività.
Austin Butler: età e altezza dell’attore
10. Austin Butler è nato il
17 agosto del 1991 a Anaheim, in California, Stati Uniti.
L’attore è alto complessivamente 1.83 metri.
La fotografia tradizionale è stata
da sempre il nostro porta-ricordi in quanto eravamo soliti
immortalare frammenti importanti di vita quotidiana ma, come
qualsivoglia cosa, ha anch’essa i suoi limiti in termini di
dettagli, colori e brillantezza. Col tempo, però, la tecnologia è
avanzata e con essa è migliorato il rapporto tra la qualità e
quantità delle stampe, persino di quelle fotografiche.
Di fatto, non è un caso che si
senta parlare sempre più di frequente della stampa
digitale, tecnica innovativa ed efficace che garantisce
risultati mirabolanti. Tramite questo nuovo modo di concepire la
stampa è possibile utilizzare foto digitali in
molteplici occasioni. Certo, le nostre foto dovranno
necessariamente essere di ottima qualità: non parliamo di foto
scattate dai candidati all’ASC
Awars ma comunque dovremo prestare la giusta attenzione alla
qualità degli scatti.
Cos’è la stampa
digitale
La
stampa digitale è un particolare quanto
rivoluzionario strumento che sfrutta le potenzialità dei software
creati ad hoc per garantire esiti ottimali, nonché tecnologie
potenti che consentono l’invio di file digitali da qualsiasi device
elettronico (pc, tablet o smartphone) alla stampante. Sul mercato
abbiamo
numerosi dispositivi che ci consentono di ottenere risultati più
che soddisfacenti. I file da inoltrare devono possedere a loro
volta formati come PDF, TIFF oppure JPG. Una volta deciso il
formato, si procede dunque con l’invio e successivamente con la
stampa su svariati materiali, tra i quali annoveriamo la carta, il
cartone, la tela, pannelli rigidi, tessuti e tanto altro.
Il successo della stampa digitale
non risiede soltanto nel software ma anche nell’uso di un
inchiostro di qualità che viene impresso sul supporto da stampare
senza sbavature e, altra caratteristica importante di questo
strumento pazzesco, è la facile adattabilità per basse
tirature.
Idee per stampare foto
digitali
La stampa di
foto digitali è possibile anche per immortalare i nostri
ricordi su ogni tipo di supporto e superficie, in ogni modo
possibile e immaginabile. Quindi se pensi a un regalo che possa
suscitare una certa emozione in un nostro affetto, puoi scegliere
“l’abito” perfetto sul quale realizzare la foto. Poster, mousepad,
phototeller, rikorda box, stampa vintage, kit foto adesive sono
soltanto alcune delle ideestampe
fotodigitali.
I vantaggi della stampa
digitale
La stampa digitale
online è un espediente eccezionale per le caratteristiche
che lo contraddistinguono e i vantaggi in termini di tempo,
materiale ed economico ma ad alta qualità. Con essa, anzitutto, è
possibile elaborare opuscoli, brochure, cartoline, depliant e così
via e con qualsiasi materiale: infatti, la sua adattabilità
permette di lavorare su supporti rigidi (legno, alluminio o
plexiglass) o morbidi come tela o pvc. Tra l’altro consente la
produzione di locandine, poster e striscioni grazie alla capacità
di curare in modo attento e definito dettagli, colori e
grafica.
Manodopera a basso contenuto
economico, pratica e semplificata rispetto alla stampa tipografica
standard, aspetti che si coniugano con tempi relativamente rapidi
di fabbricazione e la possibilità di realizzare anche lavori
last-minute eseguiti in modo definito e dettagliato, consentendo
anche di ricorrere ad eventuali correzioni o modifiche in real
time. Inoltre la stampa digitale non concerne l’allestimento di
lastre e motrici, la composizione del macchinario e l’avvio dei
tempi.
Di conseguenza si crea un rapporto
intimo e di fiducia tra il cliente e la stampa digitale online, in
quanto permette la personalizzazione dell’oggetto desiderato da
regalare magari alla dolce metà o sfoggiare in un’occasione
particolare.
Riassumendo, le principali qualità
della stampa digitale online sono:
basso costo;
non contempla la preparazione di lastre (o matrici), il
montaggio della macchina e i tempi d’avvio;
tempi rapidi di produzione del materiale;
possibilità di realizzare lavori last-minute;
praticità e uso semplificato del macchinario;
garantisce una lavorazione più definita nei minimi
particolari;
qualità assicurata;
consente correzioni o modifiche in tempo reale e la
personalizzazione del prodotto.
“È
stata la mano di Dio è il mio film più importante e
doloroso e sono felice che tutto questo dolore oggi sia approdato
alla gioia”, dice il regista Paolo Sorrentino
dopo la notizia della scelta del suo film per rappresentare
l’Italia agli Oscar. “
Quello di oggi è solo il primo
passo e il bello di questa gara è che l’unica competizione al mondo
in cui arrivare già tra i primi cinque è una vittoria”,
prosegue.
“Sono felice che il film sia stato selezionato.
Ringrazio di cuore la commissione dell’Anica, che ha scelto il mio
tra tanti bei film. Ringrazio The Apartment, Fremantle e Netflix per avermi sostenuto. W il cinema
italiano”
La commissione di selezione,
istituita presso l’Anica su richiesta dell’Academy, riunita oggi ha
deciso che il film di Sorrentino, già premiato a Venezia, dove è
stato presentato in anteprima mondiale, rappresenterà l’Italia
nella corsa alla nomination agli Oscar 2022 per la
categoria Miglior film in lingua non inglese.
Sarà l’anteprima
internazionale di Sing
2 – Sempre più forte ad aprire
il 26 novembre 2021 il 39° Torino Film Festival. Scritto e diretto
nuovamente da Garth Jennings (Guida galattica
per autostoppisti, 2005; Son of Rambow – Il figlio di
Rambo, 2007; Sing, 2016) Sing 2 è una
coloratissima commedia musicale d’animazione, sequel dell’omonimo
film di successo, Sing, che vedeva un gruppo di animali
organizzare una gara canora così da riportare il Moon Theatre al
suo vecchio splendore e salvarlo dalla chiusura.
Garth Jennings sarà a
Torino a presentare l’anteprima internazionale del film. “Come
nelle favole morali di Esopo e nella grande letteratura di tutti i
tempi – dichiara il direttore del Torino Film Festival
Stefano Francia di Celle– gli animali del
genio di Garth Jennings scavano nelle profondità psicologiche dei
tipi umani esaltando e stigmatizzando tutte le sfumature
dell’animo. Permettendo agli spettatori di tutte le età di
immedesimarsi nella travolgente sfida per smarcarsi dalla
mediocrità e saper esprimere il proprio talento in modo libero e
creativo. Un perfetto inizio per il nostro TFF che vuole spronare
la creatività dei giovani, degli autori indipendenti e di chi è
alla ricerca di una sua identità artistica”.
“Finalmente il
Torino Film Festival torna nelle sale e inaugurarecon un
film come Sing 2 è un bel modo di festeggiare, dopo
l’edizione solo online dello scorso anno – sottolineano
Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano,
rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale del
Cinema. Saràbellovedere l’entusiasmo del
pubblico e degli addetti ai lavori, che sapranno farsi trasportare
dalla travolgente allegria e simpatia dei protagonisti di questa
spumeggiante commedia musicale d’animazione”.
“Dopo aver
finito Sing 2 – racconta Garth
Jennings, regista del film – mi rendo conto che le
nostre ambizioni per il film sono sempre state molto allineate con
quelle del nostro amato protagonista Buster Moon: raggiungere le
stelle e dare al pubblico la più meravigliosa, la più strabiliante
e più sentita celebrazione del cinema e della musica possibile. Non
potremmo essere più orgogliosi del nostro film e siamo tutti felici
di portare Sing 2 al Torino Film Festival.”
In Sing
2 – Sempre più forte i
protagonisti dovranno abbandonare il Moon Theatre per esibirsi sul
palco di una grande città. Il film segue sempre le imprese del
koala Buster Moon e del suo cast, che ora deve concentrarsi sul
debutto di un nuovo spettacolo al Crystal Tower Theatre nella
luccicante Redshore City. I protagonisti dovranno anche
intraprendere una missione per trovare la leggenda del rock Clay
Calloway e convincerlo a tornare sul palco. Riusciranno i
personaggi di Sing
2 – Sempre più forte a
tirarlo fuori dal suo isolamento? A prestare la voce ai personaggi
del film sarà un cast davvero stellare, sia nella versione
originale che in quella doppiata, entrambe proposte al Torino Film
Festival.
Nella versione originale
il koala Buster è interpretato dal vincitore Oscar Matthew McConaughey, Reese Witherspoon presta la sua voce alla
maialina Rosita, Scarlett Johansson alla porcospina rocker
Ash, mentre il
serioso gorilla Johnny avrà la voce di Taron
Egerton, il timido elefante Meena quella di
Tory Kelly, il provocatorio
porcellino Gunter di Nick Kroll. A interpretare la
leggenda del rock, il leone Clay Calloway sarà invece Bono.
Il cast delle voci
italiane è composto dal comico e attore Frank
Matano, incredibilmente talentuoso proprio come il
personaggio a cui presterà la voce, il brillante Darius! Nel cast
anche due giovani talenti, Jenny De Nucci, stella
in ascesa, attrice, content creator, adorata dal pubblico giovane e
meno giovane. Lei doppierà Porsha, una trendsetter, ballerina e
cantante che non vede l’ora di brillare sul palco del nuovo
spettacolo ideato da Buster Moon.
Valentina
Vernia, TikTok star e ballerina, proprio come il
personaggio a cui presterà la voce, ha conquistato il cuore dei più
giovani dopo aver partecipato al talent AMICI. Valentina AKA Banana
sarà la voce della strepitosa Nooshy che farà anche da coach a
Johnny. A completare gli assi dei doppiatori ci sarà anche
Zucchero “Sugar” Fornaciari, una delle voci
italiane più celebri e riconoscibili nel mondo, che riflette
perfettamente il personaggio a cui andrà a prestare la voce,
l’iconica rock star Clay Calloway. Prodotto da Illumination
Entertainment Sing 2 uscirà nelle sale italiane il 23
dicembre 2021 distribuito da Universal Pictures International
Italy.
Considerato da sempre come un sex
symbol, il piccolo Zac Efron di High School
Musical, negli anni, di strada ne ha fatta tanta. Da ragazzo
prodigio di Disney Channel, Zac di recente ha avuto modo di
collaborare con grandi artisti e di esplorare il suo lato
ambientalista, rinnovandosi e distinguendosi continuamente come
interprete di grande talento.
Ecco 10 cose che non sai di
Zac Efron.
Zac Efron: i suoi film e le serie
TV
1. Ha recitato in celebri
film. A partire dal 2007 partecipa al film musical
Hairspray – Grasso è Bello, in cui recita al fianco di
John
Travolta. Negli anni successivi, invece, è la volta di
Me and Orson Welles (2008), High School Musical
3: Senior Year (2008), 17 Again – Ritorno al liceo
(2009), Segui Il Tuo Cuore (2010), Capodanno a New
York (2011), Ho Cercato il tuo
Nome (2012), The Paperboy (2012) Liberal
Arts (2012), A qualsiasi prezzo (2012) e Parkland (2013).
Negli anni successivi si dedica a diversi progetti cinematografici
come Quel momento
imbarazzante (2014), Cattivi vicini (2014),
We Are Your
Friends (2015), Nonno scatenato (2016),
Cattivi vicini 2
(2016), Mike & Dave – Un matrimonio da sballo (2016),
The Disaster
Artist (2017), diretto da James
Franco, Baywatch (2017)
e The Greatest
Showman (2017). Nel 2019 ha interpretato Ted Bundy in Ted
Bundy – Fascino criminale.
2. Ha recitato anche in
diverse opere per la TV. Dopo essere comparso in alcuni
episodi di serie come E.R. – Medici in prima linea (2003)
e Summerland (2004), diventa celebre grazie ai film
High School Musical (2006) e High School Musical
2 (2007). Nel 2020, invece, l’attore è protagonista di una
docu-serie targata Netflix intitolata Zac Efron: con i piedi di per
terra. In questa Efron gira il mondo introducendo lo
spettatore a nuove realtà di vita più pulita e sostenibile. La
serie affronta il problema dell’inquinamento, dell’energia pulita e
dell’alimentazione sana. Egli ha così modo di visitare varie
località come la Sardegna, il Perù, la Francia,
l’Islanda, Londra, Porto Rico e Costa Rica, insieme al fidato
Darin, fa bizzarre esperienze di vita, assaporando cibi esotici,
esplorando culture lontane e imparando davvero cosa vuol dire
vivere in maniera sostenibile.
Zac Efron: oggi
3. Ha numerosi nuovi
progetti in preparazione. Particolarmente prolifico e
instancabile, Efron è attualmente impegnato nella lavorazione di
diversi film, tra cui Gold, L’incendiaria, Three
Man and a Baby e The Greatest Beer Run Ever. L’attore
si sta inoltre dedicato attivamente ad una nuova docu-serie che lo
coinvolgerà sotto più aspetti. Si tratta di Killing Zac
Efron, dove l’attore si avventurerà nelle giungle di un’isola
remota e pericolosa per scolpire il proprio nome nella storia della
spedizione. Efron sarà inoltre anche il produttore esecutivo di
questo progetto.
Zac Efron in High School
Musical
4. È celebre per la
trilogia musical di Disney Channel.High School
Musical racconta della strana storia d’amore tra due ragazzi,
Troy Bolton e Gabriella Montez, legati dalla comune passsione per
il canto. Senza alcun dubbio, High School Musical è il
film musical per ragazzi più famoso della storia di Disney Channel.
Avend raggiunto i teenagers di tutto il mondo, grazie anche alla
sua accattivante colonna sonora, il film si è poi guadagnato ben
due sequel, High School Musical 2 e High School
Musical 3: Senior Year, usciti nelle sale nel 2007 e nel 2008.
Grazie a questi Efron ha potuto dar prova non solo di essere un
attore dotato, ma anche un talentuoso cantante e ballerino.
Zac Efron in Baywatch
5. Si è allenato duramente
per il ruolo. Nel film del 2017 Baywatch,
adattamento dell’omonima serie televisiva, Efron ricopre il ruolo
di Matt Brody, uno dei protagonisti. Per interpretare questo
personaggio, l’attore si è sottoposto ad un lungo e intensivo
allenamento, che lo ha portato ad ottenere un fisico
particolarmente scolpito, che gli ha permesso di non sfigurare
accanto al collega Dwayne Johnson. Il processo di
Efron è stato poi documentato e condiviso periodicamente
dall’attore sul Web.
Zac Efron in The Greatest
Showman
6. Ha recitato nel noto
musical. Nel 2017 Zac Efron partecipa alla realizzazione
del film musical The Greatest
Showman, al fianco di attori come Hugh
Jackman,Michelle
Williams, Zendaya
e Rebecca
Ferguson. Diretto da Michael Gracey,
il film racconta la storia di Phineas T. Barnum, il quale decide di
metter su uno spettacolo di fenomeni da baraccone, ricercando
persone con malformazioni fisiche o talenti straordinari da esibire
nel suo Barnum Circus. Nel film Zac Efron
interpreta Philip Carlyle, giovane ricco di famiglia ma malvisto
per i suoi eccessi, che diventa socio di Barnum e compagno di Anne
Wheeler, un’acrobata eccezionale ma discriminata perché di colore.
Efron ha in seguito dichiarato che il bacio dato a Zendaya in
questo film è il suo preferito tra tutti quelli dati nella sua
carriera da attore.
Zac Efron: chi è la sua
fidanzata
7. È stato fidanzato con una
sua collega di set. Sul set di High School
Musical Efron conosce l’attrice Vanessa
Hudgens, poi distintasi anche in film come Spring
Breakers e Sucker Punch. I due hanno così intrapreso
una relazione nel 2005, divenendo da subito una delle coppie più
chiacchierate e apprezzate dai fan. Tuttavia, nel 2010, hanno
annunciato la loro separazione amichevole, intraprendendo strade di
vita e di lavoro totalmente differenti.
8.Ha avuto
altre celebri relazioni. In seguito Efron ha avuto una
breve relazione con l’attrice Lily Collins a
partire dalla fine del 2011 fino a giugno 2012, annunciando poi la
separazione. I due si sono tuttavia ritrovati a lavorare insieme
nel film Ted Bundy – Fascino criminale, dove interpretano
i due protagonisti. Da settembre 2014 e fino agli inizi del
2016 Efron ha invece avuto una relazione con la modella ed
imprenditrice Sami Miró. Ad oggi non è noto se
l’attore sia impegnato in nuove relazioni sentimentali, essendo lui
divenuto molto riservato a riguardo.
Zac Efron è su Instagram
9. Ha un account personale
sul social network. Nonostante il suo passato da idolo
delle teenager, Zac Efron oggi è una persona completamente diversa.
Molto più autentico e meno concentrato sulla sua immagine, anche la
sua attività social è cambiata. Se si vuole quindi essere sempre
aggiornati sulla sua vita professionale e sulle sue nuove avventure
al cinema o in tv, si può seguire il suo account Instagram ufficiale, il
quale vanta oggi 49,7 milioni di followers e oltre 600 post.
Zac Efron: età, altezza e fisico dell’attore
10. Zac Efron è nato il 18
ottobre 1987 a San Luis Obispo, in California, Stati
Uniti. L’attore è alto complessivamente 1.73 metri. Efron
è poi noto per il suo fisico particolarmente muscoloso e scolpito.
Negli anni egli ha compiuto notevoli progressi a riguardo,
attirando su di sé molte attenzioni. Sul suo canale YouTube egli è
inoltre solito fornire consigli per gli allenamenti più appropriati
a riguardo.
Con l’arrivo della seconda stagione
di What
If…?, i fan potranno presto assistere a nuovi scenari
alternativi riguardo alcune delle situazioni più note del MCU. E proprio grazie alla continua
evoluzione dell’universo condiviso, le possibilità riguardo tali
versioni alternative sembrano davvero infinite. Screen
Rant ha raccolto 10 possibile storie che i fan amerebbero
vedere nel nuovo ciclo di episodi.
E se… Thor avesse ucciso
Thanos?
Forse, il più grande passo
falso di Thor non è stato mirare alla testa di Thanos alla fine di
Infinity War. Nonostante avesse quasi abbattuto il Titano
Pazzo, Thor è rimasto ad osservare mentre distruggeva metà della
vita nell’universo. Lui e gli altri Vendicatori erano a pezzi,
sapendo che era tutta colpa loro.
Un universo in cui
Thor riesce a uccidere Thanos prima che possa provocare la
Decimazione sembra migliore, ma se in realtà non lo fosse? Doctor Strange non sembrava vedere una tale
possibilità in nessun possibile futuro. Forse i Vendicatori, senza
aver appresso la devastante lezione del vero potere delle Gemme,
proverebbero a usarle per migliorare il loro mondo, soltanto per
provocare comunque il caos con una forza che non sono in grado di
comprendere.
E se… Wanda continuasse a vivere nell’Hex?
Anche confrontandosi con
dei e supergeni, è del tutto possibile che Wanda Maximoff sia il
Vendicatore più forte, specialmente dopo il suo enorme
potenziamento in WandaVision. È stato proprio nella serie che
ha esposto una città al suo grande potere, manipolandola per giorni
prima di abbandonare definitivamente la sua famiglia “immaginaria”
e lasciare liberi tutti.
Ma Wanda avrebbe potuto facilmente
mantenere il suo Hex, costringendo gli abitanti di Westview a
obbedire ad ogni suo capriccio. In poco tempo, la notizia di questa
anomalia sarebbe giunta agli altri Vendicatori. Se non possono far
ragionare Wanda, dovrebbero forse essere costretti a tentare di
rompere l’Hex con la forza. Vedere Wanda confrontarsi con la forza
combinata dei Vendicatori sarebbe senza dubbio elettrizzante.
E se… Captain America non fosse
rimasto intrappolato nei ghiacci?
Steve Rogers ha dimostrato
di essere davvero altruista quando ha fatto schiantare un aereo
dell’Hydra nel ghiaccio per evitare che i suoi vari bersagli
venissero bombardati. In tal modo, ha rinunciato alla sua vita,
svegliandosi solo settant’anni dopo. Ma come sarebbe cambiata la
storia del mondo se questi non avesse mai perso il suo Captain
America?
La presenza di Captain America
altererebbe drasticamente gli eventi del secondo dopoguerra. Non
solo la guerra potrebbe essersi conclusa anticipatamente, ma ci
sarebbe anche la possibilità che altri Super-soldati vengano creati
dal suo sangue. Essere in azione nell’era della Guerra Fredda
darebbe anche a Steve l’opportunità di confrontarsi con il
Guardiano Rosso, cosa che dimostrerebbe finalmente quale dei due è
il vero Super-soldato.
E se… il ragno avesse morso Ned?
Sebbene non sia stato
ancora raccontato nel MCU, uno dei momenti decisivi nella
vita del giovane Peter Parker è quando è stato morso da un ragno
radioattivo, che gli ha dato la capacità di fare “tutto ciò che
un ragno può”. E se il ragno avesse scelto un altro
adolescente da mordere? E se avesse morso Ned?
Questo episodio potrebbe rivelarsi
più divertente nei toni, raccontando di Ned Leeds che si fa strada
per diventare Spider-Man e alla fine deve affrontare la minaccia di
Avvoltoio. Al contrario, senza un “momento alla zio Ben”, forse Ned
non sarebbe altruista con i suoi poteri come lo è Peter, e forse
finirebbe per abbracciare le sue radici fumettistiche più
malvagie.
E se… Bucky diventasse Captain America?
Uno degli argomenti più
controversi del MCU è quello relativo al successore
di Steve Rogers. Anche se molti fan sono stati felici di vedere Sam
Wilson ereditare lo scudo, altri non potevano fare a meno di
pensare che sarebbe dovuto andare a Bucky. Un episodio di What
If…? sarebbe il luogo perfetto per esplorare un tale
evento.
Molte persone amano Bucky, mentre
altre lo odiano. Se fosse diventato Captain America, la cosa
avrebbe di certo scatenato polemiche. Dopotutto, Bucky ha agito
come assassino dell’Hydra per decenni e il pubblico avrebbe di
certo obiettato nei confronti del suo nuovo titolo. Tuttavia,
diversi scheletri nell’armadio del personaggio potrebbe
tranquillamente emergere da tale scenario.
E se… Sylvie avesse ascoltato Loki?
La scelta di Sylvie alla
fine della prima stagione di Loki è una delle decisioni
più importanti mai prese nel MCU. La scelta di uccidere Colui
Che Rimane ha effettivamente frantumato la Sacra linea temporale,
creando il Multiverso che sarà presto esplorato nella Fase 4 del
MCU e oltre. E se Sylvie avesse
ascoltato Loki? Se non avesse ucciso Colui che Rimane?
Questo episodio potrebbe servire
come una sorta di introduzione alla seconda stagione di
Loki, descrivendo ciò che avrebbe potuto essere, con Loki
e Sylvie che ottengono tutto ciò che vogliono grazie al potere di
Colui Che Rimane. Ancora più importante, questo eventuale scenario
darebbe ai fan l’opportunità di capire se il modo di fare le cose
di Loki sarebbe davvero stato migliore.
E se… Shang-Chi diventasse il Mandarino?
Il nuovo eroe del MCU, Shang-Chi, ha dimostrato di
non essere suo padre quando ha interrotto il suo piano per
abbattere il Cancello Oscuro, rivendicando – nel mezzo – anche i
Dieci Anelli del potere. Questo è stato un momento decisivo nella
sua origin story, ma le cose sarebbero potute andare anche
diversamente.
Se Shang-Chi si fosse schierato con
suo padre nella battaglia finale – a condizione che entrambi
fossero sopravvissuti -, Wenwu avrebbe ripreso suo figlio per
addestrarlo alla grandezza. Il piano era sempre che fosse lui a
ereditare i panni di suo padre, con i fan che avrebbero potuto
vederlo nei panni del Mandarino. Quando Wenwu fosse morto, sarebbe
stato compito di Shang-Chi gestire i Dieci Anelli, confrontandosi
con un’eredità ancora più importante.
E se… Odino non si fosse mai pentito?
Sebbene sia spesso
considerato un sovrano benevolo, si scopre che Odino un tempo è
stato un tiranno conquistatore, che ha setacciato i Nove Regni con
sua figlia Hela fino a quando, alla fine, “si è intenerito”,
diventando un re più gentile. Tuttavia, secondo Hela, c’erano più
di Nove Regni da conquistare. E se Odino avesse continuato con le
sue conquiste?
Vedere Odino nel suo periodo
migliore sarebbe di certo un piacere per i fan del MCU, che fino ad oggi hanno visto
solo il lato pacifico del suo carattere. Le sue conquiste al fianco
di Hela porterebbero a un universo molto diverso da quello della
Sacra Linea Temporale, con Odino che magari riesce anche a
completare il suo Guanto dell’Infinito, come d’altronde è stato
accennato in passato.
E se… Cap diventasse presidente?
Capitan America è un’icona nazionale, un
uomo che molti rispettano, motivo per cui sarebbe facile per i fan
immaginarlo mentre si candida come presidente degli Stati Uniti.
L’ottavo episodio della prima stagione di What
If…? ha
effettivamente accennato a questa possibilità durante la battaglia
tra Ultron e l’Osservatore.
Sapere che questo universo esiste è
sufficiente per far venire l’acquolina in bocca ai fan, poiché da
sempre si chiedono come sarebbe un paese guidato da Steve Rogers,
noto per il suo altruismo. In effetti, potrebbe finalmente portare
quella pace tanto necessaria nel mondo. Tuttavia, nuovi nemici
sembrano sempre sorgere per contrastare tale pace. Il presidente
Rogers sarebbe stato in grado di mantenere la stabilità della sua
nazione?
E se… Ant-Man non fosse mai tornato?
Ant-Man ha dimostrato il
suo valore ai Vendicatori quando è tornato dal Regno Quantico e ha
aiutato a dare loro un plus per sconfiggere Thanos. Tuttavia, è
stato solo per un caso fortuito (grazie ad un topo!) che è riuscito
a liberarsi dall’isolamento. E se Scott fosse rimasto intrappolato
per sempre?
Questo episodio potrebbe esplorare
più di un universo post-Decimazione, in cui non c’è davvero alcuna
speranza per la popolazione decimata. I Vendicatori rimarrebbero
nella loro disperazione e, come ha detto Cap, dovrebbero cercare di
“andare avanti”. Tuttavia, la realtà di un evento così catastrofico
– essendo permanente – potrebbe pesare troppo sul cuore di questi
eroi, spingendoli in luoghi oscuri col passare del tempo.
Il franchise dei
Guardiani della Galassia è stato lanciato nel 2014,
grazie al film omonimo attraverso cui il pubblico ha avuto
finalmente la possibilità di conoscere i personaggi di Star-Lord,
Gamora, Drax, Rocket e Groot. Il film di James Gunn è stato un enorme successo e ha
persino concesso ai fan di iniziare a scoprire qualcosa di più a
proposito di Thanos, dopo la sua breve apparizione nella
scena post-credit di
The Avengers.
Nel film, infatti, scopriamo che
Thanos è il grande cattivo per cui sta lavorando Ronan
l’Accusatore, ma il Titano Pazzo si inserisce nella trama anche
grazie alla sua connessione con i personaggi di Gamora e Nebula,
poiché entrambe sono sue figlie adottive. Chiaramente, la
rivelazione dei veri poteri di Thanos è stato tutta riversata per
Avengers:
Infinity War e Avengers: Endgame. Dal momento che la
Marvel sapeva che il Titano Pazzo
era una minaccia incombente che i Vendicatori avrebbero dovuto
affrontare prima o poi, molti pensavano che la sua apparizione in
Guardiani
della Galassia fosse un anticipo della tanto agognata
resa dei conti che avremmo poi visto in futuro.
In realtà, adesso scopriamo che la
presenza di Thanos nel film diGunn è stata dovuta ad una ragione
completamente diversa. Secondo quanto rivelato dal presidente dei
Marvel StudiosKevin Feige nel libro “The Story of Marvel Studios: The Making of the
Marvel Cinematic Universe”,
infatti, la presenza di Thanos era necessaria per “elevare” il
personaggio di Ronan a vero cattivo. Secondo Feige, il Titano Pazzo
poteva essere qualcuno a cui Ronan si opponeva, facendolo sembrare
agli occhi del pubblico ancora più intimidatorio.
“Era per cercare di servire
Ronan nel modo modo migliore”, spiega Feige nel libro (via
Screen Rant). “Abbiamo messo Thanos in quel film in modo
che Ronan potesse dirgli di andare all’inferno, in modo che lui
stesso potesse evolversi come cattivo. Non era un modo per porre le
basi del futuro attacco di Thanos. Stava semplicemente introducendo
la storia di questi nuovi personaggi.”
Lo sviluppo del primo Ant-Man
è stato forse uno dei più lunghi e travagliati rispetto a qualsiasi
altro film del MCU. All’inizio, il regista
Edgar Wright era stato incaricato di
realizzare il film dedicato all’eroe più piccolo della Marvel, ma alcune differenze
creative con lo studio lo hanno poi spinto ad abbandonare il
progetto.
Nel primo film del franchise abbiamo
visto Scott Lang diventare l’eroe titolare dopo essere uscito di
prigione e aver rubato il costume di Ant-Man di Hank Pym. In
realtà, tutto ciò faceva parte di un piano ben preciso di Pym, che
aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse a sconfiggere Darren
Cross, che aveva ricreato la tecnologia delle particelle Pym per
creare il costume di Yellowjacket. Ciò ha portato allo scontro tra
Yellowjacket e Ant-Man, con Lang costretto a diventare subatomico
per sconfiggerlo e perdersi, temporaneamente, all’interno del
pericoloso Regno Quantico, prima di capire come crescere di nuovo e
fuggire in un luogo in cui il tempo e lo spazio funzionano in modo
diverso.
Il Regno Quantico gioca un ruolo importante nella
storia di Ant-Man ed in seguito è diventato una parte sempre più
vitale nella narrativa del MCU. Tuttavia, grazie a
Screen Rant scopriamo adesso che il Regno Quantico non faceva
parte della versione originale del film. L’aneddoto è stato
rivelato nel libro di recente pubbicazione “The Story of Marvel Studios: The Making of the Marvel Cinematic Universe”.
A quanto pare, l’aggiunta del Regno
Quantico è stata qualcosa che Paul Rudd e lo sceneggiatore Adam
McKay hanno portato al primo Ant-Man dopo
l’uscita di scena di Edgar Wright. I due hanno iniziato a lavorare
alla sceneggiatura dopo che Wright e il co-sceneggiatore
Joe Cornish hanno lasciato il progetto. La
conferma dell’assenza del Regno Quantico nella versione di Wright
dimostra quanto sarebbe potuto essere diverso il film nelle mani
del regista di Baby Driver e
Ultima notte a Soho.
Considerando quanto sia diventato
importante il Regno Quantico nel MCU, è strano pensare a cosa
sarebbe potuto succedere se il primo Ant-Man non
l’avesse mai introdotto. In tal caso, anche la trama del viaggio
nel tempo di Avengers: Endgame sarebbe potuta essere completamente
diversa. Forse Tony Stark avrebbe potuto trovare un altro modo per
viaggiare nel tempo, o forse il film avrebbe fatto affidamento
sulla magia per renderlo possibile.
Netflix rilascia oggi le prime immagini di
Inventing
Anna, la nuova serie targata
Shondaland in uscita nel 2022 solo su Netflix.
Composta da 10 episodi della durata di 60 minuti, la serie è
firmata da Shonda Rhimes e la produzione esecutiva
sarà curata da Betsy Beers.
Il cast principale è
formato da Anna Chlumsky (Veep – Vicepresidente
incompetente) nel ruolo della giornalista Vivian, Julia
Garner (Ozark, Dirty John) in quello di Anna Delvey, che
dà il nome alla serie, mentre Katie Lowes (Scandal) è Rachel, una
follower di Anna disposta a tutto; Laverne Cox (Orange Is the New
Black) interpreta Kacy Duke, manager di celebrities e life coach
risucchiata dal vortice di Anna, e Alexis Floyd
(The Bold Type) è Neff, un’aspirante regista.
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Inventing Anna, la
trama
Inventing
Anna è la storia di Vivian, una giornalista che indaga sul caso
di Anna Delvey, leggendaria erede tedesca di Instagram che, oltre a
rubare i cuori dei protagonisti della scena sociale di New York,
ruba anche i loro soldi. Anna è la più grande truffatrice di New
York o è semplicemente il nuovo ritratto del sogno americano? In
attesa del processo a suo carico, l’erede forma un oscuro e
divertente legame di amore e odio con Vivian, che sfida il tempo
per risolvere il più grande mistero che affligge New York: chi è
davvero Anna Delvey? La serie si ispira all’articolo di Jessica
Pressler, anche produttrice dello show, How Anna Delvey Tricked New
York’s Party People, pubblicato sul New York Magazine.