Sylvester Stallone ha confermato che non
tornerà nei panni di Rocky Balboa in Creed 3,
il terzo capitolo della saga spin-off di Rocky che sarà
diretto da Michael B. Jordan, interprete di Adonis
“Donnie” Johnson che firmerà così il suo debutto dietro la macchina
da presa.
Sebbene Creed
sia ormai un franchise a sé stante che probabilmente non avrà più
bisogno del personaggio di Rocky per poter andare avanti, ci sono
state molte speculazioni negli ultimi mesi sul fatto che Stallone
sarebbe tornato per affiancare nuovamente Jordan. Tuttavia, è stato
proprio il celebre attore a mettere tacere una volta per tutte
queste speculazioni. Via
Joblo, su Instagram Stallone,
in risposta ad un fan, ha confermato che non sarà presente in
Creed 3: “Il film si farà, ma io non ci sarò”, ha
commentato l’attore.
Creed 3,
il terzo episodio di Creed è
stato ufficializzato a febbraio del 2020. All’epoca venne soltanto
confermato che ad occuparsi della sceneggiatura sarebbe
stato Zach Baylin, noto per aver curato lo
script di King Richard, un biopic
incentrato sulla vita del padre delle campionesse di tennis Serena
e Venus Williams, che avrà come protagonista Will
Smith e che debutterà nelle sale e su HBO Max il prossimo
19 novembre. Alla sceneggiatura collaborerà
anche Keenan Coogler.
Oltre a Michael B. Jordan (che vedremo prossimamente
nell’attesissimo Senza
rimorso di Stefano Sollima, basato sul romanzo di Tom
Clancy), in Creed
3 torneranno anche Tessa
Thompson (attualmente impegnata sul set
di Thor: Love and
Thunder) nei panni di Bianca Taylor e Phylicia
Rashad, che in Creed II
aveva interpretato Mary Anne Creed.
Il grande successo del franchise di Creed
Il primo Creed, uscito
nel 2015 (e noto in Italia col titolo Creed
– Nato per combattere), è stato diretto
da Ryan
Coogler, regista diBlack
Panther, ed è stato un enorme successo sia di critica
che di pubblico. Il sequel, Creed
II, è uscito nelle sale nel 2018 ed è incassato 215
milioni di dollari a fronte di un budget di soli 50 milioni. Il
sequel è stato diretto da Steven Caple Jr.,
mentre Coogler è tornato in qualità di produttore esecutivo.
Star Trek: Discovery
4 è la quarta attesa stagione della serie tv
Star
Trek: Discovery creata da Bryan
Fuller e Alex Kurtzman per il network
americano della CBS, in Italia trasmessa
da Netflix.
La terza stagione della serie televisiva americana Star
Trek: Discovery segue l’equipaggio della USS Discovery
mentre viaggiano per il futuro, oltre 900 anni dopo gli eventi del
originale di Star Trek serie . La stagione è prodotta da CBS
Television Studios in associazione con Secret Hideout e Roddenberry
Entertainment, con Alex Kurtzman e Michelle Paradise come showrunner .
In Star Trek: Discovery
4protagonisti sono Sonequa Martin-Green come Michael Burnham,
Doug Jones nel ruolo di Saru, Anthony
Rapp come Paul Stamets, Mary Wiseman nel
ruolo di Sylvia Tilly, Wilson Cruz nel ruolo di
Hugh Culber, David Ajala nel ruolo di Cleveland
“Book” Booker. Nei ruoli ricorrenti troviamo Adil
Hussain, mentre tra le guest star confermata Michelle Yeoh come Philippa Georgiou.
Start Trek, uno degli show
più iconici del mondo televisivo mondiale, torna 50 anni
dopo la première di Star
Trek: Discovery. Nella serie vedremo una nuova
navicella, nuovi personaggi e missioni, ritrovando però gli stessi
valori e la stessa speranza per il futuro che ha ispirato una
generazione intera di sognatori.
Star
Trek: Discovery è prodotta da CBS Television Studios in
associazione con Secret Hideout di Alex Kurtzman, Living Dead Guy
Production di Bryan Fuller e Roddenberry Entertainment. Alex
Kurtzman, Bryan Fuller, Heather Kadin, Gretchen J. Berg & Aaron
Harberts, Akiva Goldsman, Rod Roddenberry e Trever Roth sono i
produttori esecutivi.
Bill Murray ha confrontato l’atteso Ghostbusters:
Legacy con l’originale del 1984, affermando che
il nuovo film di Jason Reitman riporterà
ufficialmente il vita in celebre franchise. Murray è apparso in
tutti i film della celebre saga nei panni di Peter Venkman, anche
nel reboot al femminile del 2016 diretto da Paul
Feig.
Ghostbusters:
Legacy era inizialmente previsto per lo scorso anno, ma a
causa della pandemia di Covid-19 è stato più e più volte rinviato.
Ad oggi, il debutto del film nelle sale è atteso per il prossimo 11
novembre. Nel film, al fianco delle new entry Paul
Rudd, Finn Wolfhard, Carrie Coon e McKenna
Grace, rivedremo l’intero cast dei due film originali
usciti negli anni ’80 e diretti da Ivan Reitman,
padre di Jason, ad eccezzione del compianto Harold
Ramis e di Rick Moranis, che si è
ritirato dalla recitazione sul finire degli anni ’90 (l’attore
tornerà a recitare in occasione dell’annunciato sequel di una delle
sue commedie più celebri,
Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi).
La storia di Ghostbusters:
Legacy sarà ambientata 30 anni dopo i film
originali e seguirà le vicende di una famiglia che, dopo essersi
trasferita in una piccola città, scoprirà di avere un legame con il
team originale di Acchiappafantasmi. Durante una recente intervista
con
Collider,
Bill Murray ha parlato del nuovo film,
confrontandolo con l’originale del 1984 e dichiarando che riporterà
in vita il franchise.
“Ricordo che Jason Reitman mi
chiamò e mi disse che aveva da anni un’idea per un nuovo
Ghostbusters, ma devo ammettere che ero piuttosto scettico
all’inizio. Ma l’idea era davvero incredibile, e in più avrebbe
curato la sceneggiatura con Gil Kenan, con cui avevo già lavorato
per Ember – Il mistero della città di luce. Insieme hanno scritto
un film sui Ghostbusters che riporterà davvero in vita il
franchise. Assomiglia davvero al primo film, molto più del sequel
del 1989 o del reboto al femminile.”
Bill Murray su Ghostbusters
II:“Non era la storia che avevano scritto.”
A proposito di Ghostbusters
II, Murray ha rivelato che all’epoca nessuno voleva
realmente prendere parte ad un sequel, e che all’inizio la storia
del sequel doveva essere molto diversa: “All’epoca non avevo
alcuna fretta di realizzarne un altro. Ho pensato che l’unico
motivo per cui volevano farne un altro erano i soldi. Ero
decisamente il più riluttante di tutti. Ad ogni modo, sono stato
ingannato. Non so se sia stato Ivan Reitman ad organizzare tutto,
ma ci hanno riunito tutti in una stanza e ci hanno lanciato un’idea
per una nuova storia che era veramente fantastica. Ricordo di aver
pensato che poteva davvero funzionare. Alla fine, però, è stata
usata un’altra storia. Ci hanno convinto a partecipare al sequel
con fase pretese. Harold aveva avuto una grande idea, ma quando mi
sono ritrovato sul set era tutta un’altra cosa. Ad ogni modo,
stavamo già girando, quindi abbiamo dovuto capire come farla
funzionare. Per fortuna siamo sempre andati d’accordo. Il solo
fatto di stare insieme agli altri era fantastico.”
A più di trent’anni dall’uscita
nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast
originale, composto da Bill
Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney
Weavere Annie
Potts di nuovo insieme per ridar vita a una delle
saghe cinematografiche più amate della storia. Diretto da Jason
Reitman, il film sarà nelle sale dall’estate 2020 prodotto da Sony
Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i
protagonisti anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard,
Carrie Coon ePaul
Rudd.
Ghostbusters:
Legacy, diretto da Jason
Reitman e prodotto da Ivan
Reitman, è il nuovo capitolo della saga
originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola città,
una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro
connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta
eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters:
Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.
Paramount+ ha diffuso il teaser promo di
Star Trek: Picard 2, l’annunciato oggi il rinnovo
della seconda stagione della sua prossima serie
originale
STAR TREK: Picard.
La prima stagione di STAR
TREK: PICARD sarà presentato in anteprima su CBS All
Access negli Stati Uniti giovedì 23 gennaio. Dopo la premiere,
nuovi episodi di STAR TREK: la prima stagione di 10 episodi di
PICARD sarà disponibile settimanalmente il giovedì, in esclusiva
per gli abbonati CBS All Access negli Stati Uniti. In Italia la
serie sarà su PRIME
VIDEO.
STAR
TREK: PICARD 2 vede Sir Patrick Stewart riprendere il
ruolo iconico di Jean-Luc Picard, che ha interpretato per sette
stagioni in “Star Trek: The Next Generation”. La nuova serie segue
questo personaggio iconico nel prossimo capitolo della sua vita. La
serie è prodotta da CBS Television Studios in associazione con
Secret Hideout e Roddenberry Entertainment. Per la seconda stagione
della serie, Alex Kurtzman, Akiva Goldsman, Michael Chabon, Patrick
Stewart, Terry Matalas (“12 Monkeys”, “MacGyver”), Heather Kadin,
Rod Roddenberry e Trevor Roth sono produttori esecutivi; Aaron
Baiers (Secret Hideout) e Kirsten Beyer sono coproduttori
esecutivi.
Shelley Conn (Liar) e Calam Lynch
(Benediction) sono le ultime nuove aggiunte al cast per la seconda
stagione di Bridgerton, Netflix e la famosissima serie drammatica
dell’era Regency di Shondaland basata sui romanzi rosa di Julia
Quinn.
Conn interpreterà la madre delle sorelle, Mary Sharma. Il
matrimonio di Lady Mary una volta ha coinvolto lei e la sua
famiglia in uno scandalo. Ora appena tornata a Londra con le
sue figlie, è costretta a sopportare ancora una volta l’esame
accurato della tonnellata. Lynch interpreterà Theo Sharpe. Theo è
un laborioso assistente di stampa. Ma non è solo un operaio, è
anche un intellettuale che si batte per i diritti di tutti.
Bridgerton
è incentrato sulla famiglia Bridgerton: Violet, Dowager Viscountess
Bridgerton; i suoi quattro figli, Anthony, Benedict, Colin e
Gregory e le sue quattro figlie, Daphne, Eloise, Francesca e
Hyacinth. Sono presenti anche i Featheringtons: Portia, Lady
Featherington; suo marito il barone; le loro tre figlie, Philippa,
Prudence e Penelope; e la loro cugina Marina Thompson.
The Falcon and The Winter Soldier è la serie di
prossima uscita nel quale
Anthony Mackie e Sebastian Stan riprenderanno i loro
ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter
Soldier (alias Bucky Barnes) che sarà diretta da Kari Skogland.
Vi ricordiamo che nel cast di
The Falcon and The Winter Soldier è previsto
anche il ritorno di due volti noti dell’universo cinematografico,
ovvero Emily VanCamp, Sharon Carter in Captain America: The Winter Soldier e
Civil War e Daniel Bruhl, nei panni del Barone Zemo. Per
quanto concerne la serie di
The Falcon and The Winter Soldier, il lancio è fissato
in autunno 2020 e Kari Skogland (The
Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The Killing, The
Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the Dome, Vikings,
The Americans, House of Cards e The Punisher) dirigerà tutti i
sei episodi.
Probabile, visti gli esiti di
Avengers:
Endgame, che lo show si concentrerà sulla
dinamica del rapporto tra le due figure più vicine a Captain
America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per
garantire la sicurezza mondiale.
Secondo Sam Raimi,
ci sono molte più aspettative riguardo a Doctor
Strange in the Multiverse of Madness rispetto a quante
ce ne fossero per la sua trilogia di Spider-Man. Il celebre regista ha avuto la
possibilità di portare i personaggi della Marvel sul grande schermo prima
della nascita del MCU, dando vita ad uno dei
franchise di supereroi di maggior successo di tutti i tempi, prima
che la cosa diventasse prassi comune all’interno dell’industria di
Hollywood.
Nel complesso, la trilogia di
Spider-Man ad opera di Raimi ha incassato quasi 2,5
miliardi di dollari al box office. Ovviamente, il ritorno di Raimi
al genere è molto atteso, soprattutto perché nel sequel di Doctor
Strange ritroveremo il personaggio di Wanda Maximoff gli
eventi di
WandaVision. Inoltre, il film servirà come culmine di
quella che è stata già ribattezzata dai fan come un’ideale trilogia
del Multiverso, composta dalla serie disponibile su Disney+, daSpider-Man:
No Way Home (in cui apparirà Stephen Strange) e, appunto,
da Doctor Strange in
the Multiverse of Madness. È inevitabile, dunque, che
anche un regista navigato come Sam Raimi possa
sentire la pressione…
Il regista, infatti, durante una
sessione di “Ask Me Anything” su
Reddit ha ammesso che le aspettative sono più alte per il
sequel di Doctor
Strange di quanto non lo fossero per la trilogia di
Spider-Man. A Raimi è stata chiesta la differenza tra
dirigere un film Marvel all’inizio degli anni ’00 e
dirigerlo oggi. Il regista ha spiegato che “all’epoca c’erano
meno aspettative”, alludendo all’enorme macchina che si muove
dietro il suo nuovo film, i Marvel Studios appunto.
Quali aspettative su Doctor
Strange 2 di Sam Raimi?
È facile capire perché le
aspettative siano più alte. La trilogia di
Spider-Man ad opera di Raimi non era collegata a
nessuno franchise cinematografico più ampio e il regista non aveva
obblighi nei confronti di altri progetti. Doctor Strange in
the Multiverse of Madness è un progetto completamente
diverso: non solo il film si collegherà al più ampio MCU, ma dovrebbe finalmente portare
alla luce il tanto atteso Multiverso e spiegare cosa ciò comporterà
per il franchise, con l’introduzione di personaggi come America
Chavez e la possibile comparsa dei gemelli di Wanda, Billy e Tommy,
alias Wiccan e Speed.
Annunciato ufficialmente questa
estate al Comic-Con di San Diego, Doctor
Strange 2 vedrà Benedict
Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange.
Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà
anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista
dopo WandaVision.
Secondo Collider, la
produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo
sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non
è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere
firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe
intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro
mani con il regista.
Il primo film su Doctor
Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la
nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al
confronto con Dormammu. Nel film c’erano
anche Benedict Wong, Tilda
Swinton e Chiwetel
Ejiofor. Rachel
McAdams non tornerà nei panni di Christine
Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity
War e in Endgame. Doctor Strange in
the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 5
novembre 2021.
Tuttavia, è stato soltanto in
The Winter Soldier che abbiamo visto la sua
trasformazione nel letale assassino soggiogato alla volontà
dell’HYDRA. Essendo il principale antagonista di quel film, il
Soldato d’Inverno si era guadagno una buona reputazione nel
MCU prima che Steve cercasse di
riabilitare il suo migliore amico. In Civil
War, il legame tra Steve e Bucky si è intensificato ancora
di più: nonostante la protezione di Steve, Bucky viene incastrato
per l’attacco alle Nazioni Unite e Tony Stark non riesce a
perdonare l’ex assassino dopo aver scoperto che è lui il
responsabile della morte dei suoi genitori. In
The Falcon and the Winter Soldier, invece, Bucky sta
ancora cercando di superare il trauma legato al suo passato da
assassino e, al tempo stesso, quello della perdita del suo caro
amico Steve.
Come Bucky, neanche i fan si sono
dimenticati del passato del Soldato d’Inverno, e pare che non
facciano altro che ricordarlo a Sebastian Stan ogni volta che hanno
l’opportunità di incontrarlo. In una recente intervista con
BBC Radio, l’attore ha spiegato che molto spesso i fan si
rivolgono a lui citando le parole in codice utili ad attivare il
Soldato d’Inverno per vedere la sua reazione. Nonostante ritenga
che sia molto divertente, al tempo stesso Stan ammette di non
capire cosa sperano di vedere i fan quando lo fanno.
“A dire la verità, succede molto
spesso. Succede spesso nei bar… in continuazione. Ed è sempre molto
divertente. È una cosa che dovrebbe rendermi orgoglioso, immagino.
È una cosa che mi rende fiero, ogni volta. Anche se è strano,
perché devi guardare le persone in faccia e dire: ‘No, non
diventerò il Soldato d’Inverno quando pronunci quelle parole. Puoi
continuare a dirle, e forse dovresti continuare a farlo… forse è la
cosa giusta da fare… insieme, ora, qui. Ma non succederà niente di
assurdo.”
Sebastian Stan è ancora Bucky
Barnes in The Falcon and the Winter Soldier
Nell’ultimo episodio di The Falcon and the Winter Soldier abbiamo
visto il ritorno del Barone Zemo, che in Civil
War aveva incastrato Bucky per l’attacco terroristico alle
Nazioni Uniti in cui aveva perso la vita Re T’Chaka. Dopo aver
lottato contro Iron Man provocando lo scisma definitivo degli
Avengers, Bucky si rifugia in Wakanda con Cap e si ibernare in
attesa di trovare una cura al suo condizionamento psicologico. In
Civil
War abbiamo anche assistito alla nascita del rapporto tra
Sam e Bucky, che è al centro dell’attuale nuova serie Marvel disponibile su Disney+.
Emily VanCamp, interprete di Sharon Carter nel
MCU, ha commentato le reazioni
negative suscitate dall’ormai celebre scena del bacio con Steve
Rogers in
Captain America: Civil War. La nipote di Peggy è stata
introdotta per la prima volta in The Winter Soldier come ex agente dello SHIELD al
servizio di Nick Fury.
Dopo la rivelazione che l’HYDRA si
era infiltrata segretamente nell’organizzazione, alla fine Sharon
ha deciso di cambiare lavoro, diventando un membro della CIA e
venendo coinvolta nel bombardamento delle Nazioni Uniti organizzato
da Zemo, evento durante il quale perse la vita T’Chaka, il Re di
Wakanda.
L’ultima volta che abbiamo visto
Sharon nel MCU, era stata bollata come nemica
dello stato all’indomani degli eventi di Civil
War dopo aver rubato lo scudo di Cap e le ali di
Falcon. Prima di uscire di scena, però, è stata protagonista di una
scena in cui lei e Steve si sono scambiati un breve ma intenso
bacio, momento che ha generato diverse reazioni negative, sia
perché Sharon è imparentata con Peggy (il grande amore di Steve)
sia perché perché il co-fondatore dello SHIELD era appena
morto.
Ora che Emily VanCamp ha ufficialmente ripreso il
ruolo di Sharon Carter grazie alla serie The Falcon and the Winter Soldier,
l’attrice ha finalmente avuto modo di commentare le critiche
riservate alla famigerata scena del bacio tra Sharon e Steve in
Captain
America: Civil War. Parlando con
Variety, l’attrice ha lasciato intendere che è stata proprio la
reazione negativa da parte dei fan ad una possibile relazione tra
il suo personaggio e quello di Chris Evans che ha impedito a quella
storyline di essere realmente approfondita.
“Ci furono molte reazioni
negative a quel bacio. Per quanto riguarda Sharon, alla fine hanno
semplicemente cercato di inserirla nel più ampio universo
condiviso, ma quando hai a che fare con questo genere di film, così
grandi, è totalmente comprensibile. Indipendentemente da Captain
America, è interessante vedere chi è diventata in questo lungo
periodo di tempo. La cosa più intrigante, per me, era scoprire chi
è Sharon adesso. Alla fine, voglio dire… alcune di queste trame
funzionano, altre no. Ho sempre pensato che Civil War fosse un film
fantastico. Semplicemente, quel bacio è forse una delle cose che
non ha funzionato.”
I piani iniziali per Sharon e Steve dopo Civil
War
In realtà, c’erano dei piani per
continuare la storia d’amore tra Sharon e Steve in Avengers:
Infinity War, come rivelato dagli sceneggiatori
Christopher Markus e Stephen McFeely. In una primissima bozza della
sceneggiatura, infatti, i due avevano vissuto insieme fino
all’attacco di Thanos alla Terra. Il presunto stato della loro
relazione, però, non era così eccezionale e, alla fine, Kevin Feige
ha probabilmente sentito il bisogno di cancellare quella
storyline.
Ecco il trailer ufficiale di
LOKI,
la nuova serie Marvel Studios per Disney+ che vede protagonista
Tom Hiddleston, nei panni del Dio degli Inganni.
LOKI arriverà
l’11 giugno sulla piattaforma.
La trama si svolge dopo gli eventi
di
Avengers: Endgame e seguirà le vicende del Loki che è
fuggito nel 2012 grazie al Tesseract. Come rivelato dall’attore
stesso, il Loki della linea temporale principale è stato ucciso da
Thanos in Avengers: Infinity
War, ma quando Iron Man, Capitan America e Ant-Man si recano
nel 2012 per recuperare il Tesseract, involontariamente fanno
fuggire il Loki che era appena stato sconfitto dagli Avengers.
Tom Hiddleston torna nei panni del protagonista,
insieme a Owen Wilson, Gugu Mbatha-Raw, Sophia Di Martino, Wunmi
Mosaku e Richard E. Grant. Kate Herron è la regista, mentre Michael
Waldron è il capo sceneggiatore.
È stata una premiazione insolita
quella organizzata dalla gilda degli attori di Hollywood per i
SAG Awards 2021, i premi che riconoscono il
lavoro di categoria negli ultimi 12 mesi di cinema. Di seguito la
lista dei vincitori:
Outstanding Performance by a Cast in a Motion
Picture
Sarà Zendaya a doppiare Lola Bunny nella versione originale di
Space Jam: A New Legacy, lo apprendiamo via
Variety e lo conferma la giovane attrice sui suoi account
social. Ecco il video annuncio della Warner Bros:
Dom, uno dei figli di LeBron, giovane promessa
del basket, preferisce giocare per divertimento che per ambizione.
Ha un talento speciale per i videogiochi e cerca disperatamente di
trovare un legame con suo dare al di là della pallacanestro.
Malik, il
direttore commerciale di LeBron, il suo migliore amico e braccio
destro. I due sono cresciuti insieme nello stesso quartiere e si
conoscono da quando erano bambini.
Darius, il figlio
maggiore di LeBron e un giocatore di pallacanestro. Protettivo,
nonostante i caratteri diversi, verso il fratellino Dom, molto
vicino a suo padre mentre sogna di diventare un giorno un suo
compagno di squadra.
Xosha, la figlia
più giovane di LeBron, oltre che il suo pupillo. Adora stare sul
campo e studiare le statistiche di gioco di suo padre.
Vi ricordiamo che pellicola vanterà
la produzione di Ryan Coogler, regista
di Black
Panther, Creed e Fruitvale
Station, e uscirà nelle sale il il 16 Luglio
2021. Nell’originale del 1996, Bugs Bunny arruolava il
campione di basket americano Michael
Jordan e altre superstar dell’NBA per sfidare sul
campo l’alieno Swackhammer e riconquistare la sua libertà e quella
degli amici.
Affermatosi come uno dei più famosi
attori di action movie orientali, Jackie Chan ha
nel corso dei decenni dato vita a veri e propri titoli cult, dove
ha potuto sfoggiare il suo particolare stile di combattimento che
unisce le arti marziali alla mimica del cinema muto. Giunto ad
Hollywood, ha sempre più dato vita ad ibridi contenenti tanto le
sue tradizioni orientali quanto quelle del cinema statunitense. Uno
di questi film è Pallottole cinesi,
uscito al cinema nel 2000 per la regia di Tom Dey.
Di genere western, il lungometraggio unisce dunque un’ambientazione
e delle peculiarità tipiche del cinema hollywoodiano ad uno stile
inedito proveniente dall’est.
Tale giustapposizione è suggerita
non solo dal titolo, ma anche dal nome del protagonista. Questi è
infatti Chon Weng, ovvero una storpiatura
orientalizzante del celebre John Wayne, eroe dei
classici western. All’interno del film, in realtà, si ritrovano
diversi generi differenti, dall’avventura all commedia, con la
coppia protagonista che presenta anche caratteristiche del
sottogenere noto come buddy cop movie. Un ibrido dunque
non scontato in quel di Hollywood, ma che non ha mancato di
ottenere un suo ottimo riscontro. Pallottole cinesi ha
infatti raggiunto un incasso di circa 100 milioni di dollari al box
office.
Accolto da pareri positivi, il film
ha confermato ulteriormente la fama di Chan negli Stati Uniti, dove
sempre più è una personalità apprezzata e rispettata. Ancora oggi
Pallottole cinesi si presenta come un’imprevedibile
commedia ricca di elementi e caratteristiche a suo modo uniche.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e al suo
sequel. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Pallottole cinesi: la trama del
film
Ambientato nel 1881, il film ha per
protagonista Chon Wang, guardia dell’impero cinese
con il compito di liberare la principessa Pei Pei,
la quale è stata rapita da un sedicente avvocato, portata in Nevada
e affidata al perfido traditore dell’impero Lo
Fong. Chang intraprende dunque un lungo viaggio pur di
portare a termine la sua missione e servire al meglio i propri
capi. Nel corso del viaggio, però, si troverà a fare i conti con
una realtà a lui del tutto ignota, in terre mai viste prima. Per
sua fortuna, ad aiutarlo lungo il tragitto ci saranno due criminali
di nome Calvin Andrews e Roy
O’Bannon.
I tre non saranno comunque esenti
dal prendere parte a rocamboleschi eventi, dovendo sfuggire tanto
ai propri nemici quanto agli uomini di legge che gli danno la
caccia. Lo sceriffo della città di Carson City, Nathan Van
Cleef, si rivela infatti essere un uomo dedito a non pochi
illeciti, che tenterà in tutti i modi di ostacolare la ricerca di
Wang, sempre più vicino alla principessa. Costretti a doversi
destreggiare tra tutti questi pericoli, Wang e Roy stringeranno
sempre più amicizia, formando una coppia imbattibile. Collaborando,
i due capiranno di non avere nemico da dover temere, sempre più
decisi a portare a termine la missione.
Pallottole cinesi: il cast del
film
Come anticipato, ad interpretare il
protagonista Chon Wang vi è l’attore Jackie Chan.
Questi, come suo solito, apportò molte delle proprie capacità
fisiche al personaggio, il quale sfoggia tutte le più note mosse di
arti marziali di cui l’attore è capace. Da sempre particolarmente
atletico e intraprendente, Chan eseguì personalmente tutte le scene
più complesse, da quelle dei combattimenti a quelle di cadute o
simili. L’attore è infatti noto per il suo non ricorrere mai a
controfigure, preferendo interpretare il personaggio in ogni suo
aspetto. Accanto a lui, nei panni della principessa Pei Pei, vi è
invece l’attrice Lucy Liu. Pur
avendo già partecipato ad altri film, questa ottenne popolarità in
quegli anni proprio grazie a questo film e a Charlie’s Angels e
Kill Bill: Volume 1.
Ad interpretare il ruolo di Roy
O’Bannon vi è invece il celebre comico Owen Wilson.
Attore di alcune tra le più celebri commedie statunitense degli
ultimi decenni, da Zoolander a 2 single a nozze, per
l’attore Pallottole cinesi fu uno dei suoi primi film di
questo genere, che lo rese da subito estremamente popolare.
Jason Connery è invece l’interprete di Calvin
Andrews, mentre l’attore e stuntman Rogery Yuan è
il perfido Lo Fong, conosciuto ad oggi prevalentemente per questo
ruolo. Walter Goggins, poi divenuto celebre anche
per i film western Django Unchained e
The Hateful Eight,
interpreta il traditore Wallace. XanderBerkeley, infine, è il corrotto sceriffo Nathan
Van Cleef. Il cognome del personaggio è un chiaro omaggio
all’attore Lee Van Cleef, interprete di molti film
western.
Pallottole cinesi: il sequel, il trailer e dove vedere il film
in streaming e in TV
Dato il grande successo del film, e
gli apprezzamenti ricevuti dalla coppia formata da Chan e Wilson,
nel 2003 è stato realizzato un diretto sequel del film. Questo si
intitola 2 cavalieri a Londra. Il titolo originale,
Shanghai Knights, lascia ancora una volta immaginare una
fusione tra le caratteristiche dei film di arti marziali con il
film dedicati ai valorosi guerrieri del regno britannico. La storia
si svolge infatti nel 1887 a Londra, città in cui i due
protagonisti si recano per cercare vendetta nei confronti di un
assassino. Nel film, oltre a Chan e Wilson, compaiono anche attori
come Aaron Taylor-Johnson, Aidan Gillen e
Donnie Yen, quest’ultimo celebre per la saga
Ip Man.
In attesa di vedere questo sequel,
è possibile fruire del film grazie alla sua presenza nel palinsesto
televisivo di sabato 3 aprile alle ore
21:00 sul canale 20 Mediaset.
Sfortunatamente, il titolo non è attualmente disponibile su nessuna
delle principali piattaforme streaming disponibili online.
Ecco il nuovo trailer di
Black Widow, il prossimo appuntamento
con il Marvel Cinematic Universe in forma
di lungometraggio, che arriverà su Disney+ con accesso VIP e, dove
possibile, al cinema il prossimo 9 luglio.
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Ecco il primo trailer di
Space Jam: A New
Legacyche vedrà protagonista LeBron
James al fianco dei Looney Toones in una versione
modernizzata in computer grafica.
Questi sono i personaggi del
sequel:
Dom, uno dei figli di LeBron, giovane promessa
del basket, preferisce giocare per divertimento che per ambizione.
Ha un talento speciale per i videogiochi e cerca disperatamente di
trovare un legame con suo dare al di là della pallacanestro.
Malik, il
direttore commerciale di LeBron, il suo migliore amico e braccio
destro. I due sono cresciuti insieme nello stesso quartiere e si
conoscono da quando erano bambini.
Darius, il figlio
maggiore di LeBron e un giocatore di pallacanestro. Protettivo,
nonostante i caratteri diversi, verso il fratellino Dom, molto
vicino a suo padre mentre sogna di diventare un giorno un suo
compagno di squadra.
Xosha, la figlia
più giovane di LeBron, oltre che il suo pupillo. Adora stare sul
campo e studiare le statistiche di gioco di suo padre.
Vi ricordiamo che pellicola vanterà
la produzione di Ryan Coogler, regista
di Black
Panther, Creed e Fruitvale
Station, e uscirà nelle sale il il 16 Luglio
2021. Nell’originale del 1996, Bugs Bunny arruolava il
campione di basket americano Michael
Jordan e altre superstar dell’NBA per sfidare sul
campo l’alieno Swackhammer e riconquistare la sua libertà e quella
degli amici.
Netflix Italia ha diffuso il trailer di
L’apparenza
delle cose, il nuovo film originale Netflix scritto e
diretto da Shari Springer Berman e Robert
Pulcini con
Amanda Seyfried, James Norton, Natalia Dyer e
F. Murray Abraham.
In L’apparenza
delle cose una coppia di Manhattan si trasferisce in
un paesino della Hudson Valley e scopre che l’ombra sinistra che
avvolge il loro matrimonio si estende anche sulla nuova casa.
Tratto dall’acclamato romanzo di Elizabeth Brundage.
A distanza di 158 giorni
dall’inizio della produzione, la serie fantasy The
Witcher ha terminato le riprese della seconda
stagione e sarà disponibile in tutti i Paesi in cui il servizio è
attivo entro la fine del 2021.
La serie The
Witcher è stata girata in 15 diverse località
del Regno Unito e ha visto il coinvolgimento di 89 membri del cast,
circa 1.200 membri della troupe e tantissimi nuovi mostri.
Oggi Netflix rilascia un video speciale dal set, che
cattura l’entusiasmo del cast e della troupe – guidati dalla
showrunner Lauren Schmidt Hissrich – per aver completato le riprese
di questo attesissimo prossimo capitolo di The
Witcher.
The
Witcher, serie fantasy basata sull’omonima saga
bestseller, è il racconto epico di una famiglia e del suo destino.
La storia dei destini intrecciati di tre individui nel vasto mondo
de Il Continente, dove umani, elfi, witcher, gnomi e mostri
combattono per sopravvivere e dove il bene e il male non sono
facilmente identificabili.
Nella seconda stagione di
The
Witcher, convinto che Yennefer sia morta nell’epica
battaglia di Colle Sodden, Geralt di Rivia porta Ciri nel luogo più
sicuro che conosce, la sua casa d’infanzia, Kaer Morhen.
Mentre i re, gli elfi,
gli umani e i demoni del Continente lottano per la supremazia fuori
dalle sue mura, Geralt di Rivia deve proteggere la ragazza da
qualcosa di molto più pericoloso: il misterioso potere dentro di
sé.
Gli eroi del MCU sono ben noti per fare sempre tutto il
possibile quando si tratta di salvare la situazione. Mettono le
loro vite in gioco e combattono nemici tanto potenti quanto
pericolosi per vedere ogni volta il bene trionfare sul male.
Tuttavia, in alcuni casi la soluzione più semplice sarebbe stata
una maggiore predisposizione all’ascolto. Gli eroi del MCU hanno molti tratti positivi, nonostante
alcuni di loro sappiano come essere testardi quando ci si mettono.
Ecco perché alcune situazioni che potevano essere gestite
attraverso la razionalità e il confronto, alla fine si sono
gonfiate a dismisura portando a eventi quasi sempre minacciosi per
l’intero universo.
Bucky si ricorda di Steve
Una delle amicizie più
amate nel MCU è quella tra Steve Rogers e
Bucky Barnes. Steve era chiaramente devastato dalla perdita di
Bucky durante la guerra. Per un tragico scherzo del destino, Steve
si ritrova a combattere un nuovo cattivo noto come Winter Soldier,
che si scoprirà essere proprio Bucky.
Mentre Bucky non
sembra ricordare Steve in alcun modo quando si incontrano per la
prima volta, in seguito dice ad Alexander Pierce di aver
riconosciuto Steve prima che la sua memoria venga cancellata di
nuovo. Se Bucky si fosse fermato per un momento e avesse posto a
Steve alcune domande complementari, avrebbe potuto ricordare chi
era e aiutare così il team a sventare il piano
dell’Hydra.
Spider-Man mente a Tony
Dopo che Tony Stark recluta
Spider-Man come membro della sua squadra in Captain
America: Civil War, Peter Parker fa tutto il possibile per
dimostrare di essere pronto a diventare un Vendicatore. Ma dopo che
Tony sembra aver ignorato le informazioni di Peter su Adrian
Toomes, il ragazzo tenta di ucciderlo da solo.
Ovviamente il piano di Peter va completamente
a rotoli. Si scopre che Tony ha parlato alle autorità di Toomes e
che l’FBI ha
organizzato un’operazione per catturarlo, cosa che Peter ha poi
sventato. Se Tony avesse spiegato la situazione, Toomes sarebbe
stato arrestato molto prima.
Hank non permette a Hope di essere “L’eroe”
Quando
Scott Lang viene reclutato per diventare Ant-Man da Hank Pym, è
chiaro che ha molto lavoro da fare per diventare un vero eroe. Hank
lavora duramente per addestrarlo e insieme cercno di impedire la
duplicazione delle particelle Pym.
Tuttavia, è chiaro
fin dall’inizio che la figlia di Hank, Hop, è pronta e in
grado di portare a termine il lavoro in questo momento, ma Hank si
rifiuta di non darle alcuna spiegazioni.Alla fine rivela la verità su quello che è successo alla madre
di Hope in missione e vuole evitare Hope dalla stessa sorte. Se
questa discussione fosse avvenuta molto prima, avrebbero potuto
risolvere il problema e utilizzare Hope per la
missione.
Gli Skrull non sono cattivi
Prima di
scoprire del suo passato sulla Terra, Carol Danvers era una
guerriera Kree che combatteva contro i nemici giurati della razza
aliena, gli Skrull, degli esseri mutaforma. Carol insegue gli
Skrull sulla Terra, che apparentemente sembrano essere alla ricerca
di un’arma.
Dopo molti
inseguimenti e combattimenti, Carol scopre la verità: gli Skrull
sono rifugiati che stanno cercando di sfuggire al dominio del
malvagio Kree. Questa sarebbe stata un’informazione preziosa da far
emergere quando, in origine, gli Skrull catturarono
Carol…
La battaglia dell’aeroporto
Captain America e Iron Man
sono probabilmente i due eroi centrali del MCU, ma si trovano a combattere
l’uno contro l’altro in Captain
America: Civil War. Dopo che il governo ha
chiesto il controllo dei Vendicatori, Cap diventa un ladro per
salvare Bucky e aiutare a sconfiggere un gruppo di super soldati
che potrebbero generare il caos in tutto il mondo.
Sebbene gli eroi
abbiano parlato a lungo degli Accordi senza raggiungere un punto
d’incontro, in realtà non dovevano finire per litigare. Cap avrebbe
dovuto prendersi il tempo per spiegare la gravità della situazione
e Iron Man avrebbe dovuto ascoltare prima che iniziassero a
prendersi a pugni.
Killmonger vuole vendetta
Dopo essere diventato il
nuovo re di Wakanda, T’Challa viene a sapere dell’esistenza di
Killmonger, suo cugino. Scopre che il padre di Killmonger ha
tradito Wakanda ed è stato ucciso dal padre di T’Challa, che si è
poi lasciato Killmonger alle spalle. T’Challa vede questo gesto
compiuto da suo padre come una cosa terribile.
Ma quando Killmonger si presenta a
Wakanda, T’Challa non gli mostra alcuna simpatia. Prima cerca di
rinchiuderlo, poi accetta di combatterlo, invece di affrontare ciò
che ha fatto suo padre e cercare di rimediare.
I Vendicatori si odiano a vicenda
Quando Loki prepara un
esercito alieno a invadere la Terra, Nick Fury vede questo come il
momento giusto per riunire i Vendicatori per la prima volta per
salvare il mondo. Sfortunatamente, la super squadra è piena di ego
enormi che si scontrano costantemente.
Invece di affrontare
il problema Loki e come fermarlo, gli eroi passano il loro tempo
litigando e punzecchiandosi l’un l’altro come dei bambini. Bastava
che tutti si calmassero e considerassero il problema alla loro
portata. Se non altro, il film sarebbe durato di
meno…
Peter Quill rovina tutto
Non appena Thanos entra in
scena in Avengers:
Infinity War, dimostra di essere un nemico estremamente
potente. Ma ciò non impedisce ai Vendicatori di affrontarlo quasi
prima che possa raccogliere tutte le Gemme dell’Infinito. Dopo
avergli teso un’imboscata su Titan, gli eroi riuniti sono molto
vicini a rimuovere il suo guanto.
Purtroppo Peter Quill, forse l’eroe
più immaturo del MCU, coglie l’occasione per
interrogare Thanos su Gamora. Quando scopre che Thanos l’ha uccisa,
Quill perde la calma e attacca Thanos, rovinando il piano. Se gli
altri avessero calmato Quill, gli avrebbero potuto spiegare che
avrebbe potuto comunque avere la sua vendetta non appena il guanto
sarebbe stato sottratto a Thanos.
Wanda è il nemico
WandaVision
è la prima serie collegata al MCU. Una delle cose più
affascinanti è come Wanda sia l’antagonista della sua stessa
storia, anche se al tempo stesso un personaggio molto comprensivo.
Dopo aver perso Visione, costruisce una falsa realtà in cui
entrambi possono vivere felici e contenti.
Wanda, però, non ha considerato cosa
avrebbe fatto questa realtà alle persone intrappolate al suo
interno. Soltanto nel finale si rende conto del dolore che ha
causato, ma se le autorità l’avessero aiutata a rendersene conto
prima, di conseguenza molti problemi si sarebbero potuti
evitare.
Iron Man vuole uccidere Bucky
Dopo la
battaglia dell’aeroporto in Captain
America: Civil War, Tony capisce finalmente che
Cap aveva ragione e si unisce a lui e Bucky per fermare Zemo. In
realtà, è proprio quello che voleva Zemo. Con i tre eroi riuniti,
Zemo rivela che Bucky ha ucciso i genitori di Tony.
Per quanto
sconvolgente possa essere la notizia per Tony, un confronto diverso
avrebbe potuto porre fine al piano di Zemo proprio in quel momento.
Invece di spingere Bucky alla fuga, avrebbero potuto ricordare a
Tony che era un assassino a cui è stato fatto il lavaggio del
cervello che non aveva idea di cosa stesse facendo.
Far sentire la propria
voce è un lavoro difficilissimo, soprattutto quando questa voce è
stonata, lontana dagli archetipi, anche se offre strumenti per
farsi riconoscere ma allo stesso tempo sfugge alla catalogazione. È
quello che fa Emerald Fennel, è quello che fa il
suo film, Una donna promettente, è quello che fa la sua
protagonista Cassie, attraverso il corpo di Carey Mulligan.
La trama di Una donna
promettente
Per il suo esordio alla
regia, la sceneggiatrice /attrice Fennel sceglie di raccontare la
storia di una giovane donna promettente, una studentessa in
medicina brillante, con un futuro radioso che, a seguito di un
bruttissimo incidente, che causerà la morte della sua più cara
amica, anche lei giovane e promettente, lascia gli studi, abbandona
le sue ambizioni e vive in silenzio, in ombra, con un lavoro poco
ambizioso e nessuna interazione sociale, a parte quelle che le
“servono” per sfogare il suo infinito rancore, la sua rabbia, la
sua sete di vendetta.
Il trauma di Cassie si
dipana davanti agli occhi dello spettatore in maniera graduale, le
sue intenzioni si strutturano a mano a mano che scaviamo dentro a
quel trauma, seguendo un percorso che si svela fino ad indicare
precisamente quale sarà la decisione ultima della protagonista. E a
quel punto arriva l’epifania: siamo di fronte ad un raffinatissimo
e allo stesso tempo super pop revenge movie, un genere che nel
post – MeToo assume un significato retroattivo
importantissimo, per tutte le storie che non sono state raccontate,
per tutte le voci che non sono state ascoltate. Pur trovandosi al
posto giusto nel momento giusto, Promising Young
Woman è anche un esercizio di stile e di scrittura, un
lavoro di ricerca di inquadrature simmetriche che, neanche per un
momento, rinuncia alla vivacità dei colori pastello e alla bellezza
dell’immagine, nonostante stia raccontando una crudeltà senza
limiti e la discesa all’inferno dell’essere umano.
Black Humor e consapevolezza
Lo sguardo di Fennel è
spietato, condanna senza appello i cattivi, glorifica la vittima e
lo fa con eleganza, un tocco di black humor, la costante
consapevolezza che si sta raccontando una storia importante.
Quello che resta a fine
film, oltre allo shock emotivo, è la consapevolezza di quanto
Una donna promettente racconti una
storia realistica, terribilmente attuale e più vicina ai toni della
cronaca che a quelli della fiction. Allo stesso tempo, la storia di
Cassie, la sua rabbia, la sua vendetta, il comportamento dei suoi
aguzzini e di ognuno dei personaggi maschili raccontati nel film
mostra in maniera chiara che l’unica via di rieducazione e
riabilitazione è l’educazione, a partire dalla più tenera età, al
rispetto, alla reciprocità, al piacere non più visto come colpa ma
come pulsione vitale. Non è certo questo il posto per la
compassione né per la commiserazione dei colpevoli, e Fennel non
cade nel tranello, resta salda dalla parte della sua straordinaria
protagonista, una Carey Mulligan intensa e
straziante.
Carey Mulligan al centro
della scena e dell’inquadratura
L’attrice che si rivelò
al mondo in An Education, la storia della
formazione alla vita di una giovane donna, conferma il suo talento
cristallino con un ruolo molto difficile, che lavora per
sottrazione, introiettando tutte le violentissime emozioni che
prova e affidando a micro-espressioni e a gesti controllati l’esito
della sua performance.
L’utilizzo della musica
nel film non fa altro con corroborare lo sfasamento tra apparenza e
realtà, tra ciò che appare, che “suona”, e ciò che è in realtà,
come il fidanzato pediatra di Cassie, nella parentesi romantica a
metà film, o come la vecchia amica del college, che adesso tra bebè
appena nati, vita perfetta e marito ricco, teme anche la più
piccola macchia sul suo curriculum.
Un esordio eccellente
Emerald
Fennel confeziona un lavoro eccellente, costruisce una
cornice esteticamente splendida che flirta con la simmetria
dell’immagine e la bellezza delle inquadrature, trai toni pastello
pop e “infantili”, scegliendo questo linguaggio rassicurante per
raccontare una delle storie più nere che il cinema abbia raccontato
in questo periodo.
Una donna
promettente trova la sua voce, una voce di rabbia, di
dolore, di vendetta, una voce di donna che lontana da qualsiasi
rappresentazione cristallizzata libera il suo potenziale e alla
fine, nella maniera più amara e cattiva, vince la sua
battaglia.
Margot Robbie ha anticipato che esiste una
versione lunga ben 20 ore di
C’era una volta a Hollywood, l’ultima film di Quentin Tarantino in cui l’attrice candidata
all’Oscar ha interpretato il ruolo di Sharon Tate, la compianta
moglie del regista Roman Polanski, tragicamente assassinata nel
1969 dai membri del famigerato culto della Famiglia Manson.
Durante la sua carriera, Tarantino è
diventato noto per i continui riferimenti e easter egg presenti
all’interno dei suoi film. Inoltre, nel corso degli anni il celebre
regista si è spesso divertito ad anticipare tagli inediti dei suoi
lavori, senza che però nessuno di questi sia mai stato distribuito
ufficialmente (ad esempio, Tarantino ha fatto spesso riferimento ad
una versione “unica” del celebre
Kill Bill). Non è certamente insolito per un regista
voler far uscire versioni diverse dei propri film, ma spesso c’è
bisogno di fare i conti con una serie di fattori, incluse alcune
questioni puramente legali. Tuttavia, dato il totale controllo che
Tarantino ha sui suoi film, è altrettanto insolito che il regista
non abbia mai rilasciato versioni alternative o differenti dei suoi
film.
Tuttavia, in una recente intervista
con
Variety, Margot Robbie ha svelato – forse
inavvertitamente – che in realtà esiste un taglio alternativo,
lungo circa 20 ore, di
C’era una volta a Hollywood. L’attrice ha tirato in
ballo questa versione mai vista del film dopo aver parlato della
tanto chiacchierata Ayer Cut di Suicide Squad. Ironizzando sul fatto che le
piacerebbe vedere un taglio di circa 5 ore di ogni film che ha
realizzato, l’attrice ha detto:
“C’è un montaggio di circa 20
ore di C’era una volta a Hollywood che avrebbe… Mettiamola così, ci
sono tante cose in più che non avete visto e che abbiamo girato. È
stato fantastico. Ovviamente, per un milione di ragioni diverse,
forse quel taglio non uscirà mai.”
Tutto quello che sappiamo su C’era
una volta a Hollywood
La storia
di C’era
una volta a Hollywood si svolge a Los Angeles nel
1969, al culmine di quella che viene chiamata “hippy” Hollywood. I
due protagonisti sono Rick Dalton (Leonardo
DiCaprio), ex star di una serie televisiva western, e
lo stunt di lunga data Cliff Booth (Brad
Pitt). Entrambi stanno lottando per farcela in una
Hollywood che non riconoscono più. Ma Rick ha un vicino di casa
molto famoso… Sharon Tate (Margot
Robbie).
Nel cast del
film Leonardo
DiCaprio, Brad
Pitt e Margot
Robbie al fianco di Damian Lewis, Dakota
Fanning, Nicholas Hammond, Emile Hirsch, Clifton Collins
Jr., Keith Jefferson, Timothy Olyphant, Tim Roth, Kurt
Russell e Michael Madsen. Rumer Willis, Dreama
Walker, Costa Ronin, Margaret Qualley, Madisen
Beaty e Victoria Pedretti. Il film segnerà anche l’ultima
apparizione cinematografica di Luke
Perry, morto il 4 marzo 2019.
“Ho lavorato alla sceneggiatura
per cinque anni, e vissuto nella contea di Los Angeles per gran
parte della mia vita, anche nel 1969, e all’epoca avevo sette
anni“, ha dichiarato Quentin
Tarantino. “Sono davvero felice di poter
raccontare la storia di una città e di una Hollywood che non
esistono più, e non potrei essere più entusiasta dei miei due
attori protagonisti.“
Approfittando di una pausa dalle
riprese dell’attesissimo Doctor Strange in
the Multiverse of Madness, il regista Sam Raimi ha avuto la possibilità di
partecipare ad un Ask Me Anything su Reddit insieme allo
sceneggiatore e regista Evan Spiliotopoulos.
Nonostante l’evento fosse stato
organizzato in occasione della promozione dell’ultimo horror
prodotto dal regista, The Unholy (e diretto proprio da
Spiliotopoulos), alla fine Raimi si è ritrovato a parlare di una
delle tappe più amate della sua carriera, ossia la trilogia di
Spider-Man. Considerando che sono passati
quasi due decenni da quando Raimi ha diretto il primo capitolo con
Tobey Maguire, quasi tutti i principali
dettagli sulla realizzazione dei vari film sono ormai stati
rivelati. Tuttavia, il regista è comunque riuscito a sorprendere i
fan dando una risposta sincera e anche emozionante quando gli è
stato chiesto del motivo per cui aveva deciso di portare il
personaggio di Peter Parker al cinema.
“Ho diretto i primi film di
Spider-Man perché ero un grandissimo fan di questo brillantissimo
personaggio di Stan Lee”, ha raccontato Raimi. “Peter
Parker e Spider-Man sono stati una parte molto importante della mia
adolescenza. Ho sempre pensato che fosse molto toccante il modo in
cui si sacrificava per gli altri. Quanto abbia lavorato duro per
proteggere le persone innocenti. Il tutto mentre si prendeva cura
di sua zia May e mentre doveva pensare ai compiti e alla scuola. Il
suo autosacrificarsi mi toccava profondamente. Era davvero una
brava persona. Possiamo identificarci con personaggi che
appartengono a storie comprensibili. Le storie di eroi come Peter
Parker esistono per ricordarci di quello di cui siamo capaci. E
forse anche voi apprezzate quando c’è qualcuno che vi ricorda di
quanto bene siete capaci. Ora è il momento di agire e fare qualcosa
in tal senso.”
Anche se i fan continueranno a
chiedersi, forse in eterno, come sarebbe potuto essere il quarto
capitolo di Spider-Man che
Sam Raimi non ha mai realizzato, al tempo stesso gli
appassionati dell’opera del regista statunitense hanno accolto di
buon grado la notizia che sarebbe tornato ad occuparsi di supereroi
quando è stato confermato il suo coinvolgimento nel sequel di
Doctor
Strange con Benedict Cumberbatch, che arriverà al cinema
il prossimo anno.
Millie Bobby Brown ha confessato di non aver
mai visto un film di Harry Potter o di Star Wars, né tantomeno un cinecomic Marvel o DC. La giovane attrice ha raggiunto la fama
mondiale grazie al ruolo di Undici nell’acclamata serie
Stranger Things prodotta da Netflix. Il suo personaggio ha raggiunto in breve
tempo un successo incredibile, al pari dello stesso show, diventato
uno dei preferiti dei fan.
Il cast di Stranger Things è attualmente al lavoro sulla quarta
stagione della serie, che dovrebbe debuttare nel 2022. Nel
frattempo Brown ha recitato in diversi film di successo, tra cui
Godzilla II: King of the Monsters (ritroveremo
il suo personaggio anche nell’atteso
Godzilla vs. Kong) ed Enola Holmes, film incentrato sulla sorella
minore del celebre investigatore.
Ora, in una recente intervista con
MTV News, Millie Bobby Brown ha amesso di non aver mai
visto uno dei capitoli delle saghe di Harry Potter o Star Wars, né tantomeno un cinecomic Marvel o DC, generando costernazione tra i suoi più
cari amici. L’attrice ha spiegato di preferire, da spettatrice, le
commedie romantiche ai grandi blockbuster di successo. Proprio
perché il suo lavoro l’ha portata ad essere protagonista di quel
tipo di universo, ha spiegato che preferisce guardare “cose più
aderenti alla realtà”.
“Non ho mai visto un film
Marvel. Non ho mai visto un film
DC. È una notizia, lo so!”, ha dichiarato l’attrice. “Non
sono propriamente il mio genere, ma sarei comunque aperta ad una
possibile visione. La verità è che quando scelgo di guardare un
film, non penso mai a quel tipo di prodotto. Preferisco le storie
romantiche, come Le pagine della nostra vita. Non impazzisco per i
grande blockbuster, forse perché faccio già parte di quel mondo in
quanto attrice. Ho già a che fare con quel genere di cose per
lavoro, quindi preferisco vedere qualcosa che somigli più alla
realtà. Non ho neanche mai visto Harry Potter o Star
Wars. Ogni volta i miei amici mi guardano e mi chiedono: ‘Com’è
possibile?’. E io rispondo semplicemente: ‘Non lo so’.”
Bruce Campbell ha
condiviso una finta pagina della sceneggiatura di Doctor
Strange in the Multiverse of Madness che anticiperebbe
un legame tra l’atteso sequel e La casa di Sam Raimi. Il film dei
Marvel Studios è attualmente in produzione e
sarà diretto proprio dal regista del celebre franchise horror e
della prima trilogia cinematografica dedicata a Spider-Man.
In occasione del 1 aprile, la
giornata in cui si celebra il tradizionale “Pesce d’aprile”,
Campbell ha voluto prendersi gioco dei fan del MCU e giocare sul fatto che i due
franchise – quello di Evil Dead e quello di Doctor
Strange – saranno in qualche modo connessi tanto grazie a
Raimi quanto all’iconico personaggio di Ash. Via
Twitter, infatti, Campbell ha fatto finta di condividere
“accidentalmente” una pagina della sceneggiatura di
Doctor
Strange 2.
Nella pagina condivisa dall’attore,
lo Stregone Supremo viaggia attraverso il Multiverso e si ritrova
catapultato in un bosco coperto dalla nebbia. All’improvviso, il
suono di una motosega cattura la sua attenzione. Quando la nebbia
inizia a calare, Doctor Strange si accorge dell’esistenza di
una casetta di legno. Poco dopo si palesa un tizio con una motosega
al posto del braccio desto che gli chiede: “Tu chi diavolo
sei?”. Si tratta proprio di Ash. A quel punto Stephen Strange
gli spiega di essere alla ricerca del Darkhold. Così Ash gli
chiede: “Ha una faccia sulla copertina?” (in riferimento
al Necronomicon de La casa). Decisamente sorpreso, Strange
risponde in maniera negativa.
Bruce Campbell sarà davvero in Doctor Strange 2?
Non è la prima volta che
Bruce Campbell stuzzica i fan in merito ad una sua
possibile apparizione in Doctor
Strange 2, anche se ad oggi non esiste ancora una
conferma ufficiale circa il suo coinvolgimento.
Sappiamo bene che Campbell è uno
degli attori feticcio di Sam Raimi: i due hanno
lavorato insieme per la celebre trilogia horror
diEvil
Dead, e Campbell è persino apparso in tutte e tre i
capitoli della saga di Spider-Man diretta
da Raimi, interpretando ogni volta un personaggio diverso in un
breve cameo. Inoltre, quando Saimi è stato ufficializzato al
timone del sequel, è stato proprio Campbell a
dichiarare che
avrebbe voluto prendere parte al film.
Annunciato ufficialmente questa
estate al Comic-Con di San Diego, Doctor
Strange 2 vedrà Benedict
Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange.
Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà
anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista
dopo WandaVision.
Secondo Collider, la
produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo
sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non
è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere
firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe
intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro
mani con il regista.
Il primo film su Doctor
Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la
nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al
confronto con Dormammu. Nel film c’erano
anche Benedict Wong, Tilda
Swinton e Chiwetel
Ejiofor. Rachel
McAdams non tornerà nei panni di Christine
Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity
War e in Endgame. Doctor Strange in
the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 5
novembre 2021.
Durante un’intervista all’interno
del podcast di
Marianne Williamson, James Cameron ha parlato del lungo processo di
sviluppo degli attesissimi sequel di Avatar. Il regista ha spiegato che il suo
obiettivo è sempre stato quello di restare fedele all’originale,
nonostante la valanga di nuove idee presentate dagli sceneggiatori
coinvolti nei nuovi film.
Cameron ha spiegato di essere stato
talmente irremovibile da aver addirittura minacciato di licenziare
la sua squadra al fine di tenerli concentrati sull’obiettivo
principale. “Quando mi sono seduto per scrivere i sequel,
sapevo che sarebbero stati tre in quel momento”, ha spiegato
il regista. “Alla fine si sono trasformati in quattro, ho messo
insieme un gruppo di sceneggiatori e ho detto loro: ‘Non voglio
ascoltare le nuove idee o le proposte di nessuno finché non avremo
speso un po’ di tempo per capire cosa ha funzionato nel primo
film’. Loro continuavano a parlare di nuove storie e io continuavo
a dire loro che non era ancora il momento. Alla fine ho dovuto
minacciare di licenziarli tutti perché stavano facendo quello che
di solito fanno gli sceneggiatori, ossia cercare di dare vita a
nuove storie. Ho detto loro: ‘Dobbiamo capire quale fosse la
connessione e proteggerla. Proteggere quel tizzone e quella
fiamma.”
James Cameron ha spiegato di aver rifiutato le
storie proposte dagli sceneggiatori perché il suo obiettivo è
sempre stato quello di ricreare gli elementi che hanno contribuito
al grandissimo successo del primo Avatar. Per il regista, la cosa più importante
è sempre stata quella di ricreare quella sensazione di trasporto
che gli spettatori hanno provato durante la visione del primo film.
“Abbiamo creato ma poi rifiutato moltissime trame per il
secondo e il terzo film, perché nessuna ci aveva regalato quella
sensazione di trasporto, quella sensazione di stare sognando ad
occhi aperti”, ha aggiunto Cameron.
Avatar
2debutterà
il 16 dicembre 2022, seguito dal terzo
capitolo il 20 dicembre 2024. Per il quarto e
quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche
anno: 18 dicembre 2026 e 22
dicembre 2028.
Il cast della serie di film è
formato da Kate
Winslet, Edie
Falco, Michelle Yeoh, Vin
Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia Sam
Worthington, Zoe
Saldana, Stephen
Lang, Sigourney
Weaver, Joel David
Moore, Dileep
Rao e Matt Gerald.
Un nuovo report di
THR afferma che The
Batman sarà ambientato all’interno dell’universo
fittizio Terra-Due del DCEU. Diretto da Matt
Reeves, l’atteso cinecomic vedrà il debutto di Robert Pattinson nei panni di una nuova
iterazione del Cavaliere Oscuro. I dettagli sulla trama del film
non sono ancora stati rivelati, ma sappiamo che questa nuova
versione del celebre eroe verrà ritratta durante i suoi primissimi
anni in qualità di vigilante.
Presumibilmente, l’antagonista
principale del film di Reeves dovrebbe essere l’Enigmista
interpretato da Paul
Dano. Al suo fianco, tutta un’altra serie di celebri
personaggi appartenenti all’universo di Batman, tra cui Pinguino
(Colin
Farrell), Catwoman (Zoe
Kravitz), Jim Gordon (Jeffrey
Wright) e Alfred Pennyworth (Andy
Serkis). Quando il progetto venne annunciato per la
prima volta, doveva essere Ben Affleck ad occuparsi della regia e delle
sceneggiatura. Alla fine, l’attore decise di accantonare
ufficialmente il progetto, che passò così nelle mani di Reeves. Ad
oggi, sappiamo che The
Batman, al pari di Joker
di Todd Phillips, sarà separato dal DCEU.
Dal momento che la Warner Bros. sta
orientando i suo sforzi per cercare di dare vita ad un vero e
proprio Multiverso, arriva ora la conferma che The
Batman sarà ambientata all’interno dell’universo
fittizio Terra-Due del DCEU. Nei fumetti, si tratta di una realtà
alternativa a quella in cui si svolgono le vicende dei personaggi
DC Comics pubblicate tra la metà degli anni ’50 e il 1985:
Terra-Due, infatti, è un mondo parallelo stabilito retroattivamente
come casa dei personaggi pubblicati nella Golden Age (ossia dagli
anni trenta fino ai primissimi anni cinquanta).
Inoltre, la fonte afferma che, ad
eccezione di The
Batman, la DC sta pianificando che i suoi film e le
sue serie condividano lo stesso universo. Ciò significa che il film
di Matt Reeves resterà un caso isolato,
probabilmente l’unico prossimo progetto ad essere totalmente
scollegato dal resto del DCEU.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Arriva da
The Hollywood Reporter la notizia che New Gods
di Ava DuVernay e lo spin-off The
Trench basato sulle creature marine apparse in Aquaman
di James Wan, sono stati ufficialmente cancellati
dalla Warner Bros. Entrambi i progetti sono stati in sviluppo per
diversi anni.
Attraverso una nota congiunta,
Warner Bros. e DC Films hanno dichiarato: “Nonostante fossero
parte della nostra lista DC, alcuni titoli legacy in sviluppo, come
New Gods e The Trench, sono stati cancellati. Ringraziamo i nostri
partner Ava DuVernay, Tom King, James Wan e Peter Safran per il
loro tempo e per la loro collaborazione durante tutto il processo.
Speriamo di poter continuare a lavorare con loro su altre storie
DC. I progetti rimarranno nelle loro abili mani se dovessero
ritornare in sviluppo in futuro.”
Ava DuVernay era
impegnata con la sceneggiatura di New Gods insieme
al celebre autore di fumetti Tom King. In seguito
all’annuncio della cancellazione del progetto, la regista ha
commentato via
Twitter: “Tom, ho amato lavorare a New Gods con te. Sono
sconvolta dal fatto che la saga di Barda, Scott, Granny, Highfather
e Le Furie finisca in questo modo. Immergersi nel Quarto Mondo di
Kirby è stata un’esperienza unica, di quelle che capitano una sola
volta nella vita. E questo non potrà mai portarcelo via nessuno.
Grazie per la tua amicizia.”
Di seguito, invece, la risposta di
King: “Ava! Sono incredibilmente orgoglioso del lavoro che
abbiamo fatto. È stata una gioia immensa vederti portare la tua
passione e il tuo talento al servizio di questi personaggi. Sentivo
davvero che l’eredità di Kirby veniva onorata questa volta e vorrei
che avessimo potuto continuare. Quella scena di Barda/Scott dove…
dannazione!”
La parola fine messa al progetto
New Gods sembra essere stata un vero e proprio
fulmine a cielo sereno per Ava DuVernay e
Tom King, ma arriva in un momento in cui è
innegabile che la Warner Bros. stia apportando una serie di
profondi cambiamenti al futuro del DCEU. Tra i nuovi progetti
annunciato dallo studio figurano film dedicati a personaggi come
Zatanna,
Blue Beetle,
Static Shock e
Hourman.
Arriva in
Italia, dopo il grande successo riscosso nel Regno Unito, 5
RAGAZZI PER ME, una variazione sul tema rispetto ai
tradizionali dating show che inverte i classici step che
abitualmente segnano le relazioni sentimentali: prima si convive e
poi (eventualmente) ci si innamora.
Dal 22
aprile, ogni giovedì per 8 settimane, alle 21:15 su
Sky e NOW, il programma – prodotto da Fremantle – promette così
di eliminare ogni tipo di filtro o interferenza nel
primissimo stadio dei rapporti di coppia, passando direttamente
per una convivenza.
In ogni puntata,
protagonista assoluta sarà infatti una donna single in cerca
dell’anima gemella che accoglierà in casa cinque ragazzi – anche
loro non impegnati e desiderosi di “fare sul serio” – selezionati
in base ai suoi interessi. Ognuno di loro avrà caratteristiche e
qualità che lei reputa interessanti e fondamentali per iniziare una
storia d’amore.
I cinque uomini
e la protagonista vivranno un’esperienza indimenticabile:
saranno insieme, sotto lo stesso tetto, per almeno 4 giorni e
condivideranno ogni momento della giornata, dalla colazione alla
buonanotte. Una situazione che li obbligherà a mettere da parte
tutti i filtri: vivendo per 96 ore nello stesso appartamento, i
ragazzi non potranno che essere spontanei e naturali per
conquistare la donna single. Ogni attimo sarà buono, per i cinque,
per far colpo su di lei e instaurare da subito un rapporto stretto
e confidenziale: tutto quello che nemmeno il miglior primo
appuntamento potrebbe mai fare.
Le giornate
trascorse insieme saranno intensissime, racchiuderanno tutte le
canoniche “prime fasi” di una storia d’amore: la scoperta, il
divertimento, la gelosia, le emozioni più forti e totalizzanti.
Sarà la donna single a decidere cosa fare per conoscere meglio i
suoi aspiranti partner e quali attività di coppia svolgere assieme,
fino a chiedere, in qualche caso, l’“intervento” di amici e
parenti cercando i loro consigli e facendo loro conoscere gli
spasimanti.
Col passare
delle ore, la ragazza avrà la possibilità di eliminare i suoi
pretendenti che meno l’avranno colpita: uno dopo l’altro dovranno
lasciare l’appartamento, finché non rimarrà solo un ragazzo, quello
con cui lei sarà pronta a porre le basi per costruire una storia
d’amore.
5 ragazzi per
me (in arrivo dal 22 aprile, ogni giovedì, alle 21.15 su Sky
Uno, sempre disponibile on demand, visibile su Sky
Go e in streaming su NOW) è una variazione sul tema
rispetto ai classici dating show: è un “docu-dating” che entra
nella vita dei suoi protagonisti ma anche nelle loro case e nelle
loro abitudini, raccontandone la quotidianità senza meccanismi
prestabiliti. Il tutto con un montaggio serrato e fitto (otto
episodi da circa un’ora ciascuno), a creare uno sviluppo dal ritmo
altissimo, irresistibile, come se fosse una serie TV.
Il programma è
la versione italiana di “Five Guys a Week”, trasmesso nel
2020 con un ottimo riscontro da Channel 4, dove è stato anche il
dating show più visto dell’anno sul web. In particolare, il titolo
è diventato subito un cult per i più giovani: durante la messa in
onda televisiva degli episodi, infatti, sul pubblico sotto i 34
anni ha battuto la media dei broadcaster concorrenti.
Il programma è stato
realizzato nel pieno del rispetto della normativa relativa alle
misure di contenimento del contagio da Sars-COV-2 nei luoghi di
lavoro e delle direttive previste dal protocollo condiviso per la
tutela dei lavoratori del settore cine-audiovisivo del
07/07/2020.
5 RAGAZZI PER ME in
streaming
5 RAGAZZI PER ME in
streaming dal 22 aprile sempre disponibile on demand,
visibile su Sky Go, su smartphone, tablet e pc, anche in viaggio
nei paesi dell’Unione Europea, e in streaming su NOW.
Sono finite le riprese di Pantafa,
un film di Emanuele Scaringi con
Kasia Smutniak, Greta Santi, Mario
Sgueglia, Mauro Marino, Giuseppe
Cederna, Betti Pedrazzi con la
partecipazione di Francesco Colella.
Pantafa
è scritto da Tiziana Triana, Vanessa
Picciarelli ed Emanuele Scaringi ed
è prodotto da Fandango con Rai
Cinema. In questo film horror, dalle atmosfere
profondamente suggestive anche grazie ai costumi di Gabriella
Pescucci, angoscianti disturbi del sonno vengono affiancati a
oscure leggende popolari per raccontare la storia inquietante di
una mamma che cerca di fare la cosa migliore per il bene della
propria bambina.
La trama
In PantafaMarta
si trasferisce insieme a sua figlia Nina a Malanotte, un piccolo
paese di montagna. La bambina da qualche tempo soffre di paralisi
ipnagogiche, un disturbo del sonno che può portare ad avere stati
allucinatori, e Marta ha pensato che un po’ di aria di montagna e
di lontananza dalla frenesia cittadina possano giovare alla
piccola. La casa in cui si trasferiscono però è tutt’altro che
accogliente e per le strade di Malanotte non si vedono mai bambini.
I sintomi di Nina cominciano a peggiorare già dalla prima notte, la
bambina fa incubi sempre più vividi in cui una figura spettrale le
si siede sul petto, la immobilizza e le ruba il respiro. Per Marta,
madre sola in un paese che le appare sempre più sinistro, sarà ogni
giorno più difficile trovare il modo di fare la cosa migliore per
la sua bambina.
Abbiamo imparato in questi anni a
conoscere i Boys, i personaggi della saga creata da
GarthEnnis e
DarickRobertson, diventata un
vero e proprio cult in tutto il mondo anche grazie alla serie di
successo di Amazon Prime Video. PaniniComics presenta ora The
Boys: Cara Becky, lavoro
inedito di Ennis e Robertson con i disegni di RussBraun (Jack of Fables).
Cara
Becky è il prequel di The
Boys e si concentra sul passato di Becky, la
moglie di Billy Butcher che scatena alcune delle dinamiche più
importanti nel filone narrativo principale della serie.
Dodici anni dopo gli eventi narrati
in The
Boys, Hughie è tornato a vivere in Scozia e non si
decide a sposare Annie. Ma l’apparizione di un vecchio documento –
il diario di Becky – lo riporta nel violento passato di Butcher.
Questa è una storia dei Boys di cui Hughie non sapeva nulla e con
cui, volente o nolente, dovrà fare i conti.
Il canale americano
SyFY ha diffuso il teaser promo di
Resident Alien 2, contributo che annuncia la
seconda stagione della serie Resident
Alien, basata sull’omonima serie a fumetti di Dark
Horse Comics.
Resident Alien 2
Resident Alien 2 è
la seconda stagione della serie Resident
Alien basata sull’omonimo fumetto della
Dark Horse Comics creato da Peter
Hogan e Steve Parkhouse.
Prodotto Universal Content
Productions (UCP), in associazione con Amblin TV e Dark Horse
Entertainment, Resident Alien è stata adattata per
la televisione dal produttore esecutivo Chris Sheridan (Family
Guy). Mike Richardson (Hellboy) e Keith Goldberg (The Legend of
Tarzan) di Dark Horse Entertainment (The Umbrella Academy), e Justin Falvey e
Darryl Frank (The Americans) di Amblin Television saranno anche
produttori esecutivi. David Dobkin ha prodotto e diretto il
pilota.
Resident Alien
racconterà la contorta e divertente storia di un alieno atterrato e
schiantatosi sulla terra di nome Harry (Alan Tudyk) che, dopo aver
assunto l’identità di un medico del Colorado, inizia lentamente a
lottare con la morale dilemma della sua missione segreta sulla
Terra: in definitiva porre la domanda “Vale la pena salvare gli
esseri umani?”
In Resident
Alien protagonisti sono Alan Tudyk
nel ruolo di Harry. Fanno parte del cast anche Sara Tomko (Once
Upon a Time), Corey Reynolds (The Closer), Alice Wetterlund (Popolo
della Terra) e Levi Fiehler (Martian).