Ecco il primo poster ufficiale di
Pinocchio, il nuovo film di
Matteo Garrone che arriverà il prossimo Natale.
Nel film, nei panni di Geppetto, è stato scelto Roberto
Benigni.
PINOCCHIO, una coproduzione internazionale
Italia/Francia, è prodotto da ARCHIMEDE con
RAI CINEMA e LE PACTE, con
RECORDED PICTURE COMPANY, in associazione con
LEONE FILM GROUP, in associazione con BPER
BANCA, con il contributo del MIBACT – DIREZIONE
GENERALE CINEMA E AUDIOVISIVO e di
EURIMAGES, con il sostegno della REGIONE
LAZIO – Avviso pubblico Attrazione produzioni cinematografiche (POR
FESR LAZIO 2014-2020) Progetto Cofinanziato dall’Unione Europea e
Regione Lazio Fondo Regionale per il Cinema e
l’Audiovisivo, con il contributo della REGIONE
PUGLIA (POR Puglia FESR-FSE 2014/2020) Fondazione Apulia Film
Commission e della REGIONE TOSCANA – Toscana
Promozioni, con il contributo di CANAL +
e di CINE +.
Vendite internazionali: HANWAY FILMS.
Distribuzione italiana: 01 DISTRIBUTION.
Dal 2008 ad oggi, nel
MCU si sono alternati
personaggi di ogni tipo, eroi e villain, interpretati da star più o
meno conosciute che hanno avuto occasione di costruire il proprio
arco narrativo nei successivi capitoli. Lo stesso non si può dire
di alcuni di loro, forse sacrificati troppo presto in nome di
schemi narrativi ed esigenze creative.
Ma quali sono i casi più significativi di morti avvenute prima
del necessario?
Thanos
Sebbene la sua introduzione risale a
parecchi anni prima di Avengers: Infinity War e il suo
coinvolgimento nella saga delle gemme dell’infinito fosse stato
annunciato da tempo, Thanos ha avuto soltanto
due film per mettersi in mostra, e visto il risultato, ci dispiace
pensare che non avremo più momenti incredibili con il Titano Pazzo,
ucciso dallo schiocco di Iron
Man.
Ebony Maw
Uccidere Ebony Maw
durante Infinity War è
stato un duro colpo da digerire per i fan che avrebbero voluto
vedere altre scene con il membro dell’Ordine Nero. Di tutti i figli
di Thanos, Maw è senza dubbio il migliore, capace grazie alle sue
eccezionali capacità telecinetiche di rendere la vita un inferno
per i suoi nemici.
Quicksilver
La breve ma intensa partecipazione
di Quicksilver nel MCU,
risalente ad Avengers: Age Of
Ultron, sembra aver lasciato un leggero senso di
insoddisfazione nei fan che avrebbero voluto vedere l’eroe in un
almeno un altro film del franchise. Purtroppo la sua storyline si è
conclusa tragicamente al termine del secondo capitolo sui
Vendicatori e da allora non si sono più avuti aggiornamenti in
merito.
Ho Yinsen
Nel 2008 il MCU iniziava a prendere
forma con il primo film di Iron Man, e
uno dei personaggi chiave per la creazione della Mark 1 è Ho
Yinsen, prigioniero insieme a Tony in una grotta del Medio
Oriente. Yinsen assiste il magnate e lo aiuta a fuggire rimanendo
ucciso durante lo scontro con i terroristi, lasciando una ferita
ancora aperta.
Whiplash
Nonostante sia stato protagonista di
una delle più straordinarie sequenze d’azione del MCU,
Mickey Rourke non ha proseguito il suo viaggio
nell’universo cinematografico Marvel insieme al suo Ivan Vanko aka
Whiplash, l’antagonista di Tony Stark in Iron Man 2.
Morto alla fine del film, potrebbe però tornare nel prequel di
Vedova Nera
(ricordate che in Endgame Teschio Rosso rivela a Natasha che suo
padre si chiamava Ivan?).
Ulysses Klaue
Prossimo Alfred
cinematografico in The Batman di Matt Reeves,
Andy Serkis ha vestito i panni di Ulysses
Klaue in Age of Ultron e Black Panther,
personaggio dalle mille sfaccettature ucciso freddamente da Erik
Killmonger. Impossibile ritrovarlo nelle nuove Fasi dell’universo
cinematografico, ma è evidente che questo villain avesse ancora
qualcosa da dire.
Killmonger
Non può mancare in questo elenco
Erik
Killmonger, affascinante antagonista di T’Challa in
Black
Panther interpretato da Michael B. Jordan.
Sfortunatamente il suo viaggio nel MCU si è concluso al termine del
film, e la sua battaglia per rivendicare il proprio passato non
hanno avuto un esito positivo.
Mysterio
Jake Gyllenhaal is Mysterio in Columbia Pictures’ SPIDER-MAN: FAR
FROM HOME.
Quentin Beck, aka Mysterio, è apparso in
Spider-Man: Far From
Home interpretato da Jake
Gyllenhal con caratteristiche molto più ostiche
dell’Avvoltoio di Michael Keaton. Tutte le sue illusioni ci hanno
offerto sequenze spettacolari, ma la sua morte alla fine del film
sembra pregiudicare la possibilità di vederne ancora in futuro. O
forse no? Un’interessante teoria suggerisce il
contrario…
Hela
Introdotta nel MCU grazie a Thor: Ragnarok,
Hela è la terza figlia di Odino tornata per
portare terrore e distruzione ad Asgard. Il campo di battaglia però
le è fatale, e la temibile villain interpretata da Cate
Blanchett non supera indenne gli eventi; un peccato,
visto l’enorme potenziale e il talento dell’attrice da poter
spendere in qualsiasi modo.
Skurge
Chiudiamo questa lista con il più
insospettabile dei “rimpianti”, ovvero Skurge,
personaggio che abbiamo visto l’ultima volta nel corso di Thor: Ragnarok come alleato di
Hela. Passato al lato oscuro, il guerriero asgardiano si pente
della sua decisione e muore da eroe combattendo contro il terribile
esercito della Dea della morte e consentendo al suo popolo di
fuggire.
Uscito nelle sale undici anni fa e
secondo capitolo della trilogia di Christopher Nolan, Il cavaliere
oscuro ha completamene ridefinito il modo in cui il
cinema poteva approcciarsi ai supereroe immergendo i personaggi e
la storia in un’ambientazione del tutto realistica. Alcuni lo
considerano il miglior cinecomic mai realizzato, altri invece un
film sopravvalutato, ma la sua complessità lo rende ancora oggetto
di studio per il pubblico.
Ci sono inoltre dei dettagli che
nessuno potrebbe aver notato e che vi elenchiamo qui sotto:
L’introduzione del villain
La sequenza iniziale del
film ci consegna una delle rapine più emozionanti della storia del
cinema, dove un gruppo di criminali mascherati da clown e aizzati
dal Joker mettono sotto assedio una banca. E a
quanto pare in tutti i film di Nolan i villain venfono introdotti
nello stesso modo, da Ra’s Al Ghul a
Bane, presentati come gli scagnozzi del boss prima
di rivelare che sono loro le vere menti dietro il piano.
Le maschere dei clown
Christopher
Nolan ama rendere omaggio ai film che lo hanno
ispirato, come Stanley Kubrick, che il regista
cita nella sequenza iniziale de Il cavaliere oscuro grazie ad uno
dei ladri che indossa una maschera da clown identica a quella
mostrata in Rapina a mano armata. Ed
esattamente come nel capolavoro di Kubrick, anche qui seguiamo una
rapina ben pianificata dove i truffatori iniziano a “pugnalarsi” a
vicenda per i soldi.
Spaventapasseri
Nel film torna anche lo
Spaventapasseri di Cillian Murphy, villain principale di
Batman Begins, ma in pochi sanno che l’apparizione
dell’attore segna un record importante: è infatti l’unica star a
vestire due volte i panni dello stesso cattivo di Batman in due
film diversi.
Il nuovo costume ne Il cavaliere
oscuro
In ogni sequel di supereroi
vediamo un upgrade del costume del protagonista, ed è ciò che
accade anche in Il cavaliere oscuro dove Bruce Wayne toglie la
parte più ingombrante della vecchia tuta per indossare qualcosa di
più comodo. Forse perché lo stesso Christian Bale aveva espresso una certa
frustrazione per le misure troppo strette?
Le origini di Harvey Dent nel Il
cavaliere oscuro
Joker potrebbe anche aver
rubato la scena nel film, ma non possiamo non ricordare l’efficacia
di un villain come Harvey Dent aka Due Facce.
Nella sua prima scena però viene anticipato il suo destino, con il
personaggio che esprime la sua volontà di resistere mentre sta
processando il mafioso Sal Maroni in tribunale. Lì un uomo estrae
dalla tasca la pistola e cerca di sparare a Dent, che poi è un
cenno alle sue origini nel fumetto.
MCU
Film innovativo per quanto
riguarda il genere cinecomic, Il cavaliere oscuro esce nello stesso
anno di un altro titolo importante, ovvero Iron
Man, capitolo inaugurale del MCU.
E’ interessante notare come questa sigla sia presente anche nel
lavoro di Nolan, attraverso la Major Crimes Unit
del commissario Gordon, indicata proprio con MCU. Una strana
coincidenza no?
Matilda Ledger
Il Joker di Heath Ledger è un criminale imprevedibile,
misterioso e folle, e una delle sue scene più emozionanti arriva
quando il clown si maschera da infermiera nell’ospedale di Gotham
facendo esplodere tutto ciò che ha intorno. E mentre l’attore fugge
dal caos, potreste non aver notato il cenno del capo al suo
cartellino con il nome che recita “Matilda“, la
figlia avuta insieme a Michelle Williams.
La Lamborghini in Il cavaliere
oscuro
La trilogia di
Christopher Nolan su Batman ha
introdotto diversi aspetti interessanti nell’universo del
personaggio, tra cui una nuova interpretazione della Batmobile.
Allontanandosi dal tipico design elegante e futuristico, l’
automobile è più simile a un carro armato militare e si accoppia
alla Lamborghini modello Murcielago guidata da
Bruce Wayne. Ma sapevate che in spagnolo significa
“pipistrello”?
Alfred e Bruce in Il cavaliere
oscuro
Uno degli eventi più
significativi della trilogia è la morte di Rachel Dawes, e la scena
tra Bruce e Alfred serve a spiegare quanto l’eroe voglia addossarsi
la colpa facendo riferimento alle stesse battute di dialogo di
Batman Begins in cui Alfred confortava il giovane Wayne
dopo la morte dei suoi genitori.
L’applauso di Joker
I tic, i movimenti e
l’aspetto di Joker nascono dalla mente di Heath
Ledger e dalla capacità di improvvisare sul set, come quel momento
in cui il clown si confronta con il commissario Gordon appena
promosso e i colleghi della polizia lo applaudono. Come loro anche
Joker inizia a battere le mani dietro le sbarre, aggiungendo un
tocco di minaccioso alla celebrazione. A quanto pare nessuno aveva
previsto questa scelta e la reazione del cast che vediamo nel film
è autentica.
Intervistati dall’Hollywood
Reporter, i fratelli Russo hanno parlato del loro
nuovo impegno come produttori del crime-thriller 21
Bridges e affrontato uno dei temi più discussi delle
ultime settimane, ovvero il commento di Martin
Scorsese sui film Marvel e la polemica scaturita
dall’averli definiti “parchi a tema che non sono
cinema“.
“In definitiva, noi definiamo
cinema un film che riesce a riunire le persone in un’esperienza
condivisa ed emotiva“, hanno affermato i due registi, “E
quando guardiamo al risultato al botteghino di Avengers: Endgame, non lo vediamo
come una prova di successo finanziario, ma come testimonianza del
suo successo emotivo. È un film che ha avuto un impatto senza
precedenti sul pubblico di tutto il mondo nel modo in cui ha
condiviso quella narrativa e nel modo in cui l’ha vissuta. E le
emozioni che hanno provato a guardarlo. Ma, alla fine, cosa
possiamo saperne noi? Siamo solo due ragazzi di Cleveland, e
“cinema” è una parola di New York…A Cleveland, li chiamiamo
film“.
Anthony Russo ha poi sottolineato
quanto sia giusto lasciare quel commento all’interpretazione
personale. “Un altro modo di pensare a quella discussione è
capire che nessuno possiede il cinema. Noi non possediamo il
cinema. Tu non possiedi il cinema. Scorsese non possiede il
cinema.“
Martin Scorsese chiude il discorso
sui film Marvel e spiega perché non sono cinema
“Ognuno ha una diversa
definizione di cinema. Ognuno ha una diversa definizione di arte.
Ognuno ha una diversa definizione di rischio“, aveva affermato
Kevin Feige in una recente intervista.
“Alcune persone non pensano che sia il cinema. Tutti hanno
diritto alla loro opinione. Tutti hanno il diritto di ripetere
quell’opinione. Tutti hanno il diritto di scrivere articoli su
quell’opinione, e non vedo l’ora di scoprire cosa succederà dopo.
Ma nella nel frattempo continueremo a fare film“.
“Penso che non sia vero“,
continua Feige spiegando che i film sui supereroi non sono negativi
per il cinema. “Penso che io stesso e tutti coloro che lavorano
su questi film adorano il cinema, amano i film, adorano andare al
cinema, amano partecipare ad un’esperienza comunitaria in un cinema
pieno di gente“.
Arriva direttamente da Tom
Hardy la prima immagine delle riprese di Venom
2, pubblicata e subito eliminata dal suo profilo
Instagram che mostra l’attore mentre si prepara ad iniziare sul set
del cinecomic.
La foto non rivela granché sulla
trama del film né sul nuovo look di Eddie Brock, tranne la non
tanto implicita didascalia “W3’R’V3N0M2 day one“.
Nel cast sono già stati confermati
Michelle Williams e WoodyHarrelson, che interpreteranno rispettivamente
Anne Weying e Carnage. Naomie Harris invece è
in trattative per vestire i panni di Shriek, l’altro villain
annunciato. Andy Serkis siederà dietro la
macchina da presa raccogliendo l’eredità di Ruben Fleischer.
Come già annunciato dal
finale del precedente capitolo, in Venom
2 assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus
Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei
fumetti su Spider-Man.
Nel frattempo è stato
ufficializzato anche il nome di Robert Richardson in qualità di
direttore della fotografia. “Ciò che era rimasto inesplorato nel
primo film esploderà nel secondo, soprattutto grazie al personaggio
centrale” ha dichiarato Richardson, “Ma ora abbiamo Woody
Harrelson, che ovviamente farà la sua grande entrata, vedremo
cos’altro accadrà con la collaborazione tra Sony e Marvel.”
Vi ricordiamo cheTom Hardytornerà a
interpretare Eddie Brock anche nel sequel diVenom, progetto già in
sviluppo dopo l’inaspettato successo al box office dello scorso
autunno, e a confermarlo è stata la produttriceAmy
Pascal.
Dopo il suo esordio nello standalone
dove a interpretarlo era Edward Norton,
Hulk ha proseguito il suo viaggio nell’universo
cinematografico Marvel con il volto
di Mark
Ruffalo, grazie al quale Bruce Banner ha finalmente
trovato la sua ragion d’essere. Questo eroe tormentato ha
finalmente trovato la piena realizzazione dell’arco narrativo in
Avengers:
Endgame ma non sappiamo se e in che modo
continuerà il suo percorso MCU.
A quanto pare lo stesso Ruffalo
avrebbe delle idee su una possibile trama per sancire il ritorno
del gigante di giada al cinema, già discusse con il presidente e
direttore creativo dei Marvel Studios Kevin Feige e accennate durante il The Late Show
con Stephen Colbert:
“Non so nulla del ritorno di
Hulk. Ho incontrato Kevin Feige l’altro giorno, e mi ha chiesto se
pensassi che ci sia ancora una storia da raccontare su di lui.
Probabilmente potrei inventarmi qualche trama in più e che potremmo
parlarne...”
Forse il personaggio tornerà in
azione non al cinema ma sul piccolo schermo nella serie dedicata a
She-Hulk? Le voci parlano di un cameo di Banner,
ma non è arrivata alcuna conferma ufficiale.
Hulk è stato protagonista del film
evento del decennio, capace di compiere un’impresa che sembrava
impossibile: ricapitolare un discorso narrativo iniziato nel 2008
da Iron Man riunendo sul grande schermo tutti i personaggi del
Marvel Universe. Gli incassi hanno premiato lo studio di Kevin
Feige, raggiungendo e superando in cima alla classifica Avatar di
James Cameron.
Inoltre, un anno dopo la folle corsa agli
Oscar di Black Panther (il
primo cinecomic della storia ad essere candidato nella categoria
Miglior Film capace di conquistare ben tre statuette) Disney e
Marvel Studios hanno lanciato ufficialmente la campagna per la
award season a sostegno di Avengers:
Endgame.
Come confermato nei mesi scorsi,
Occhio di Falco sarà presto protagonista di una
serie tv che arriverà sulla piattaforma di Disney + nei prossimi
anni, e a interpretare il personaggio sarà ancora una volta
Jeremy
Renner insieme all’attrice (non ancora rivelata) che
vestirà i panni della sua erede, Kate Bishop.
Nel frattempo, proprio sul servizio
streaming della casa di Topolino ha debuttato la sequenza dei
titoli di testa dello show, la cui grafica sembra chiaramente
ispirata ai fumetti di Matt Fraction-David Aja e in cui vediamo i
profili di Clint Barton e della sua collega.
Nelle ultime settimane è stato
Variety a riportare che lo studio avrebbero “puntato” la star di
Pitch Perfect e BumblebeeHailee
Steinfeld per interpretare l’eroina. La prima apparizione
di Kate Bishop nei fumetti della Marvel risale al 2005 nella run
degli Young
Avengers, quando l’eroina entra in squadra nonostante
non avesse alcun potere. Più tardi i cosiddetti “supereroi
adulti” come Iron
Man e Captain
America decidono di addestrare i giovani Vendicatori
solo con il consenso dei rispettivi genitori, scelta alquanto
plausibile, fornendo ai ragazzi le giuste attrezzature e consigli
per affrontare al meglio i propri nemici.
Lo show su Occhio di
Falco dovrebbe fare riferimento alla origin story,
approfondendo così quanto era stato escluso dai precedenti film del
MCU. A spiegarlo è il produttore Trinh Tran: “Ho scelto di fare
questa serie proprio perché non abbiamo mai avuto la possibilità di
raccontare la storia di Clint Barton. Abbiamo visto Thor nei suoi
diversi film, conosciuto i suoi retroscena, così come Captain
America e Iron Man…Tutti hanno avuto la loro possibilità di
raccontare il loro passato, tranne Clint Barton“.
“Sono entusiasta per questo
motivo, e sono anche entusiasta del fatto che ci sia una ragazza
che vuole diventare Occhio di Falco“, ha
aggiunto Tran, alludendo ai piani sull’introduzione di Kate Bishop
nello show. “La run di Matt Fraction è assolutamente una delle
cose più sorprendenti a cui guardare. Ricordo di essermi seduto lì
a leggere pensando che fosse incredibile, e che era qualcosa che
potevamo raccontare.“
Scavare nel passato di Occhio di
Falco significa avere accesso ad una serie di personaggi come
Trickshot, il fratello cattivo dell’eroe, o
comunque giocare con le migliori avventure dei fumetti in vista del
suo futuro e probabile addio al MCU.
Non tutti sanno che inizialmente
Captain
Marvel doveva debuttare nel corso di Avengers:
Age of Ultron, una decisione che è stata rivista da
Kevin Feige e dai Marvel Studios per lavorare allo
standalone uscito lo scorso marzo con protagonista Brie Larson. L’argomento
però è tornato alla ribalta grazie ad un dettaglio inserito nel
nuovo cofanetto della Infinity Saga che riunisce tutti i film
dell’universo cinematografico dalla Fase 1 alla Fase 3.
Anni fa fu lo stesso Feige a
spiegare che Carol Danvers ha fatto parte, durante lo sviluppo del
progetto, della sceneggiatura del secondo capitolo sui Vendicatori,
e che la scelta di tagliare il personaggio fu presa per non
presentare al pubblico una figura di cui si sapeva poco o nulla,
soprattutto sulle sue origini e sul come era diventata la
supereroina più potente in circolazione.
Per il regista di Avengers: Age of Ultron,
Joss Whedon, Captain Marvel avrebbe avuto un
“debutto” simile a quello di Scarlet Witch, come dichiarato
da Feige a Birth.Movies.Death: “Avete presente il modo in
cui abbiamo rivelato Scarlet Witch in costume alla fine del film?
Quella era l’idea per Captain Marvel. Joss mi disse che l’avremmo
lanciata più tardi, e io ero d’accordo, lasciando che Carol arrivi
al fianco dei Vendicatori…ci sembrava che meritasse la sua la bella
introduzione“.
A tal proposito, un fan ha
condiviso su Reddit un’immagine tratta dai contenuti extra della
Infinity Saga che mostra l’idea scartata dal film e il momento
esatto dove sarebbe apparsa Captain Marvel con il costume.
“Quando si ha un personaggio
così potente, bisogna sempre trovare un equilibrio tra le varie
parti in gioco. – hanno spiegato gli sceneggiatori di
Endgame sull’introduzione di Captain
Marvel – Era come se stessimo semplicemente
inserendo qualcuno in grado di risolvere qualcosa che gli altri non
erano riusciti a risolvere nel precedente film. Abbiamo cercato di
non farlo sembrare solo un cameo, ma non volevamo che con la sua
presenza risolvesse facilmente i problemi per gli altri.”
Il film è arrivato nelle nostre
sale il 6 marzo 2019. Nel cast Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
Basato sul
personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968,
il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più
potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
Il film diretto da Alan Taylor è
diventato più rilevante negli ultimi mesi grazie a un paio di
motivi. Avengers: Endgame ha
rivisitato i suoi eventi durante il viaggio nel tempo di Thor e
Rocket, viaggio in cui i due eroi hanno recuperato la Gemma della
Realtà, ma in cui il Dio del Tuono ha riconciliato il suo animo
tormentato con la ritrovata Frigga, oltre a riproporre la presenza
di Jane Foster (Natalie Portman) nel
franchise.
Ora, un altro dettaglio
fondamentale del film dovrebbe condurre agli eventi di
Love and Thunder di Taika
Waititi, che uscirà nel 2021. A questo punto i dettagli
della trama sono ancora strettamente nascosti, ma durante
l’annuncio del progetto al Comic-Con di San Diego, Kevin Feige dei Marvel Studios, ha
rivelato i dettagli chiave del film, tra cui Jane Foster che prende
il manto di Thor, così come accade anche nei fumetti.
La nuova scena cancellata di
Thor: The
Dark World proviene dal cofanetto di
The Infinity Saga e offre ai fan uno
sguardo a Thor (Chris Hemsworth) e alla rottura
della relazione con Jane, che è stata solo menzionata brevemente in
Thor: Ragnarok. Nella scena,
Jane spiega che non può tornare con il dio del tuono ad Asgard
perché non c’è nulla per lei nonostante sia sinceramente innamorata
di lui. D’altra parte, lui è incapace di trasferirsi sulla Terra,
vista la sua responsabilità di successore di Odino (Anthony
Hopkins). Quindi parte con suo padre, pronto ad accettare
pienamente il trono.
Alla luce di questa scena
cancellata, sembra chiaro che Ragnarok abbia ripreso la relazione
trai due lì dove era stata interrotta in The Dark World. A prima
vista, sembra che Ragnarok ignori completamente le vicende dei
primi due Thor, e non ha aiutato il fatto che, quando gli viene
chiesto della sua relazione con la scienziata, Thor risponde con
tono umoristico, come se la rottura non lo avesse profondamente
influenzato.
Nella stessa sequenza, non vi è
alcuna spiegazione per la loro separazione, dando ai fan
l’impressione che sia una semplice scusa per giustificare l’assenza
di Portman nel film. Almeno ora, il pubblico ha una reale
comprensione di ciò che è realmente accaduto trai due. Inoltre,
questa spiegazione può plausibilmente aprire una porta alla loro
riunione in Love and Thunder.
Con New Asgard sulla Terra e Thor
non più gravato dall’essere re dopo aver passato la corona,
ufficialmente, a Valchiria (Tessa Thompson), ci sono buone
probabilità di vederlo tornare con Jane. Non è ancora chiaro come
Waititi stia pianificando di incorporare il nuovo Thor/Jane Foster
in Thor: Love and Thunder dopo la sua
assenza dai tempi di Thor: The Dark World.
Thor: Love
and Thunder è il titolo ufficiale del quarto
capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da
Natalie
Portman, come confermato sabato durante il panel dei
Marvel Studios al Comic-Con.
Taika Waititi
tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto The Mighty Thor, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
L’uscita nelle sale è fissata invece al 5 novembre 2021.
L’elenco dei personaggi che
parteciperanno al riavvio di Mortal
Kombat sta diventando sempre più grande man mano che
arrivano le conferme ufficiali per il prossimo film.
Mortal Kombat risale ai primi anni ’90,
periodo in cui arrivò il primo videogioco nel mondo.
Ora, quasi 30 anni dopo, il
franchise di Mortal
Kombat si è esteso, toccando non solo il mondo dei
videogiochi, ma anche quello dei fumetti e dando origine a due
film. Questi ultimi, usciti negli anni ’90, sono stati ampiamente
criticati, trovando gradimento solo in una fascia di pubblico che
amava molto il gioco e il kitch, ma la Warner Bros. sta cercando di
riavviare nuovamente il franchise.
Sono passati 22 anni da quando
Mortal Kombat: Annihilation è arrivato
nelle sale, ma l’idea del reboot ha assunto una forma più
consistente quando James Wan ha aggiunto il suo
nome alla lista dei produttori. Circa un anno dopo, Simon
McQuoid è stato annunciato come regista del film, ma solo
recentemente il cast ha iniziato a prendere forma. Saranno inclusi
nel film personaggi iconici come Sub-Zero (Joe
Taslim) e Scorpian (Hiroyuki Sanada),
così come Shang Tsung, Sonya Blade, Kano, Jax, Liu Kang e Mileena.
E ora sono stati aggiunti ancora altri nomi alla lista
ufficiale.
Lo sceneggiatore di Mortal Kombat,
Greg Russo, è molto attivo su Twitter, dove risponde regolarmente
alle domande dei fan sul film. Di recente, un fan ha chiesto a
Russo se ci fossero piani per includere personaggi di Mortal Kombat
3 nel reboot, domanda a cui Russo ha risposto, “Oh sì!”. I
personaggi nel post a cui Russo ha risposto sono Sektor,
Cyrax, Kabal e Nightwolf, tutti apparsi
per la prima volta in Mortal Kombat 3.
Ecco la risposta di Russo alla
domanda postagli sul social:
Lo studio ha confermatoJoe Taslim (The Raid) come Sub-Zero, Ludi
Lin nei panni del protagonista Liu Kang, Jessica
McNamee (The Meg) come Sonya Blade, Josh
Lawson nei panni di Kano, e ancora Tadanobu
Asano (Thor: Ragnarok) sarà Raiden, Mehcad
Brooks il Maggiore Jackson Bridges “Jax”, Max
Huang sarà Kung Lao, Sisi Stringer
interpreterà Mileena e come precedentemente
annunciatoChin Han e Hiroyuki
Sanada saranno rispettivamente Shang Tsung e Scorpion.
Infine, Lewis Tan è stato accreditato nel film in
un ruolo che non è stato ufficializzato.
Nel cast di personaggi ci saranno
anche Sektor, Cyrax, Kabal e
Nightwolf comparsi per la prima volta in
Mortal Kombat 3. Mortal
Kombat arriverà nei cinema il 5 marzo, 2021.
Il regista di
Aquaman,James Wan, produrrà
Mortal Kombat con la sua etichetta Atomic Monster,
mentre il regista di pubblicità Simon McQuoid farà
il suo debutto nel lungometraggio. Todd Garner
produrrà insieme a Larry Kasanoff, E. Bennett Walsh,
Michael Clear e Sean Robins.
Ha immaginato il futuro per tutti
noi. Lawrence Paull, scenografo di film
fondamentali per la storia del cinema e per la cultura pop, come
Blade Runner di Ridley Scott e Ritorno
al futuro di Robert Zemeckis, è
morto.
Lo scenografo, che veniva dalla
città del vento, Chicago aveva 81 anni e ha avuto una carriera
lunga e luminosa a Hollywood, dove ha lavorato con successo
soprattutto negli anni ’80. Tra gli altri titoli molto famosi che
portano la firma della visione di Paull ci
sonoFuga da Los Angelescon
Kurt Russell eAll’inseguimento
della pietra verde con Michael
Douglas.
Arriva, commosso, un ricordo di
Ridley Scott, con cui Lawrence
Paull aveva lavorato proprio nel film culto del 1982:
“Sono stato sempre colpito dal suo impegno così fedele e
convinto allo strano progetto per il mondo unico di Blade
Runner.”
Il film valse allo scenografo una
nomination agli Oscar, condivisa con David L. Snyder, e un premio
BAFTA per la migliore scenografia. Blade
Runner ha fatto la storia del cinema anche grazie
alla visione di Paull che ha creato l’ambiente giusto per
raccontare la storia di Deckart, interpretato da Harrison Ford, nell’adattamento del
romanzo di romanzo di Philip K. Dick Do Androids Dream of
Electric Sheep?.
In una dei primi grandi round di
approvazione a progetti Fox, la Disney ha dato il via libera al
film drammatico di Ridley Scott, The
Last Duel, assegnando al titolo una data d’uscita
prestigiosa, 25 dicembre 2020, un posto privilegiato per la
stagione dei premi del prossimo anno. Il film è interpretato da
Matt Damon, Adam Driver, Jodie
Comer e Ben
Affleck con la regia di Scott. La sceneggiatura è di
Ben Affleck, Matt
Damon e Nicole Holofcener.
Jennifer Fox produce al fianco di Scott,
Kevin Walsh e Nicole Holofcener.
Damon e Affleck saranno i produttori esecutivi con Drew
Vinton e Kevin Halloran.
Ambientato nella Francia del 14°
secolo, il film è un racconto epico di tradimento e giustizia,
raccontato da tre punti di vista distinti: due cavalieri (Damon e
Driver) il cui legame è messo alla prova dal tradimento e una
giovane donna (Comer) costretta a vivere nella brutale e oppressiva
cultura dell’epoca per sopravvivere. Lo studio ha anche assegnato
una data d’uscita al thriller con Ben Affleck,
Deep Water, che è diretto da
Adrian Lyne, andandolo a piazzare il 13 novembre
2020.
The
Last Duel è interpretato anche da
Ana De Armas e si basa su un romanzo omonimo del
1957 di Patricia Highsmith. La storia segue una
coppia di una piccola città che vive in un matrimonio senza amore
in cui la moglie è autorizzata ad avere degli amanti, purché non
diserti mai i suoi obblighi familiari. Tuttavia, sorgono
complicazioni quando il marito si interessa all’omicidio irrisolto
di uno degli ex amanti della moglie.
Lionsgate è nella fase finale delle
trattative per acquistare il progetto cinematografico di
Nicolas Cage, The Unbearable Weight of
Massive Talent.
Il pacchetto del film include
Tom Gormican come regista, per dirigere da una
sceneggiatura che ha scritto con Kevin Etten. Cage
produrrà tramite la sua Saturn Films, al fianco di Mike
Nilon e Kevin Turen.
Cage interpreterà una versione di se
stesso come attore che, nel bisogno di soldi e creativamente
insoddisfatto, accetta a malincuore un’offerta da $ 1 milione per
partecipare al compleanno di un super fan messicano miliardario.
Quando le cose prendono una piega selvaggia, Cage è costretto a
diventare una versione di alcuni dei suoi personaggi più iconici e
amati per districarsi da una situazione sempre più pericolosa.
Cage ha una carriera cinematografica
molto lunga e ha goduto di un grande successo in passato, seguito
da una fase di declino che ora sembra essere stata leggermente
ammortizzata da qualche titolo felice uscito negli ultimi anni.
Nicolas Cage ha
vinto il premio Oscar come miglior attore per Via da
Las Vegas del 1995 e ha recitato in The
Rock, Face / Off e Con Air.
È stato nominato per Adaptation nel 2002.
Tra i ruoli più importanti ricordiamo National
Treasure, Kick-Ass, Ghost Rider, Mandy.
Roma
di Alfonso Cuaron è diventato il primo film
Netflix ad ottenere una distribuzione in Blu-Ray e
DVD, grazie alla Criterion Collection che farà
uscire un’edizione speciale a febbraio.
L’uscita includerà cinque
documentari sulla creazione del film e offrirà la possibilità di
vedere il film in 4k e in Dolby Atmos, così come previsto dalle
proiezioni cinematografiche del film stesso. Il film ha vinto gli
Oscar per la migliore regia e la fotografia e il miglior film in
lingua straniera, tutti premi assegnati allo stesso Cuaron, che ha
scritto, diretto, fotografato e montato il film, oltre ad aver
partecipato alla produzione.
Roma
segue Yalitza Aparicio, che interpreta una
domestica nel quartiere borghese di Roma a Città del Messico. È
stato il primo film messicano a vincere un Oscar per il miglior
film in lingua straniera. Il film, prodotta da Esperanto
Filmoj e Participant Media, è stato anche
nominato nella categoria del miglior film, impresa riuscita, prima
di lui, anche a La vita è bella, La tigre e il dragone,
Lettere da Iwo Jima, Babel e
Amour.
Roma è
anche il primo film di Netflix ad essere aggiunto alla
Criterion Collection. I documentari includono
Road to Roma, sulla realizzazione del
film, con filmati dietro le quinte e un’intervista con Cuarón;
Istantanee dal set; documentari sul
suono, i processi di post-produzione, la campagna teatrale e
l’impatto sociale in Messico.
Come riportato in esclusiva da
Variety, Sophia Di Martino è in trattative per
unirsi al cast di Loki, la serie tv che
vedrà protagonista Tom
Hiddleston nei panni del Dio dell’Inganno e che
arriverà sulla piattaforma streaming di Disney +. Non viene
menzionato il personaggio che l’attrice britannica potrebbe
interpretare.
A quanto pare gli episodi dello show
televisivo riempiranno quegli spazi lasciati vuoti tra la fine di
Infinity War – dove avevamo visto Loki morire per
mano di Thanos – e Endgame, dove il personaggio è
apparso nel 2012 nel corso dei viaggi nel tempo dei
Vendicatori.
“Negli anni trascorsi da
Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame sono state poste due
domande: Loki è davvero morto? E cosa farà con il cubo cosmico,
ovvero il Tesseract? Ecco, la serie risponderà a entrambe le
domande“, ha dichiarato Hiddleston in un’intervista.
Nel frattempo continuano i lavori
sulla serie spin-off che verrà sviluppata dallo showrunner e
sceneggiatore di Rick and
Morty, Michael Waldron, ingaggiato
dai Marvel Studios per scrivere il
primo episodio figurando anche come produttore esecutivo.
Creato da Stan Lee,
Jack Kirby e Larry
Lieber, Loki
è uno dei personaggi ricorrenti all’interno dell’universo
cinematografico Marvel ed è apparso in ben sei cinecomic dei Marvel
Studios. Noto come “Il Dio dell’Inganno“, è stato
fra i primi villain davvero apprezzati dai fan grazie soprattutto
all’egregia interpretazione a
tinte shakespeariane di Tom
Hiddleston, l’attore che ne veste i panni
da Thor (2011).
Il coinvolgimento di Robert Downey
Jr. nel Marvel Cinematic Universe potrebbe
non essersi concluso con Avengers: Endgame, e secondo quanto
suggerito dalle parole di Jeff Goldblum in una
recente intervista, l’attore tornerà ancora una volta nei panni di
Iron Man nella serie animata What If? in
sviluppo per Disney +.
Confermando di aver registrato i
dialoghi per il Granmaestro relativamente ad un episodio dello
show, Goldblum ha accennato alla presenza di Tony Stark e al
ritorno di Downey Jr. nonostante il suo ritiro ufficiale dopo
Endgame:
“Ho recitato di nuovo la parte
del Granmaestro presso i Disney Studios dove abbiamo registrato la
voce per un episodio di una serie che sarà su Disney + chiamata
What If …? In pratica è una versione animata di tutti i personaggi
che conosciamo e amiamo della Marvel. E questo episodio includeva
il GranMaestro e Iron Man, quindi Robert Downey doppierà il
personaggio anche qui. E ci sarà anche Korg, doppiato da Taika
Waititi“.
Finora è stato confermata solo la
presenza di Steve Rogers nel primo episodio, ma non il ritorno di
Chris
Evans, ma è del tutto probabile che l’attore venga
accolto di nuovo nella famiglia Marvel insieme a Downey Jr. Oppure
si tratta soltanto di una supposizione di Goldblum?
What If …?
arriverà su Disney + nel 2021 segnando la prima incursione nel
mondo dell’animazione dei Marvel Studios. Sappiamo pochissimo dello
sviluppo del progetto, ma le ultime dichiarazioni della showrunner
Ashley Bradley sembrano aver confermato alcuni
dettagli fondamentali riguardanti proprio la voce narrante.
“Il primo passo è stato
contattare Brad Winderbaum [il produttore di Thor: Ragnarok] per chiedergli di usare
l’Osservatore nelle serie dopo che i diritti del personaggio erano
tornati nelle mani della Disney in seguito alla fusione con la Fox.
Tecnicamente era già apparso nei film sui Fantastici Quattro,
quindi non volevamo intendere che sarebbe riapparso nel MCU, né che
sembrasse un anziano signore alla Babbo Natale o una versione
bianca occidentale di Dio.“
Come già annunciato nelle scorse
settimane durante il Comic-Con di San Diego, Uatu sarà doppiato
dalla star di Boardwalk Empire Jeffrey Wright e
accompagnerà lo spettatore attraverso un viaggio inedito
nell’universo Marvel narrato grazie a scenari alternativi alla
realtà che conoscevamo. Vi prenderanno parte tutti gli attori del
MCU, da Michael B. Jordan a Paul Rudd, passando per Hailey Atwell,
Josh Brolin, Mark Ruffalo, Tom Hiddleston, Samuel L. Jackson,
Natalie Portman, Taika Waititi, Chris Hemsworth e molti altri.
Contro ogni previsione, il Joker diretto
da Todd Phillips ha ufficialmente superato il miliardo di dollari
al box office globale. L’indagine di Forbes delle scorse settimane
lo aveva etichettato come il cinecomic più redditizio della storia,
avendo all’epoca incassato più di 304,2 milioni di dollari in Nord
America e 957 milioni nel resto del mondo, cifre da capogiro che
assumono un’importanza ancora più significativa se confrontate con
il budget che ammonta a “soli” 62,5 milioni.
Joker è
quindi il quarto titolo della DC a superare quota 1 miliardo,
ponendosi dietro ad Aquaman (1,15
miliardi), Il Ritorno del Cavaliere Oscuro (1,084
miliardi) e Il Cavaliere Oscuro (1,005 miliardi).
Ovviamente i dati non tengono conto dell’inflazione.
Complessivamente invece, è al tredicesimo posto nella classifica
dei cinecomic che hanno raggiunto questo straordinario risultato al
botteghino, pur non essendo classificato come un tradizionale
film di supereroi.
Il film con Joaquin
Phoenix aveva già battuto in corsa
Deadpool (783 milioni) diventando il più
alto incasso tra i titoli vietati ai minori, e diventerà presto la
sesta produzione Warner Bros. a tagliare il traguardo del miliardo
di dollari dopo i già citati Aquaman, i due Dark Knight di
Christopher Nolan, l’ultimo
Harry Potter (1,34 miliardi) e Lo
Hobbit: Un viaggio inaspettato (1,02 miliardi).
Joker
diretto da Todd Phillips vede nel cast Joaquin Phoenix, Zazie
Beetz, Frances
Conroy, Brett
Cullen, Dante
Pereira-Olson, Douglas
Hodge e Josh Pais ed è
arrivato nelle sale il 4 ottobre 2019.
Contrariamente alle altre apparizioni del personaggio
nei Batman di Tim
Burton, nella trilogia del Cavaliero
Oscuro di Christopher
Nolan e in Suicide
Squad, il film è ambientato negli anni Ottanta e
racconta l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione
nel criminale che tutti conosciamo.
Da sempre solo in mezzo alla folla,
Arthur Fleck (Joaquin
Phoenix) desidera ardentemente che la luce risplenda
su di lui. Cercando di cimentarsi come comico di cabaret, scopre
che lo zimbello sembra invece essere proprio lui. Intrappolato in
un’esistenza ciclica sempre in bilico tra apatia, crudeltà e, in
definitiva, tradimento, Arthur prenderà una decisione sbagliata
dopo l’altra, provocando una reazione a catena di eventi.
Come riporta un articolo
dell’Hollywood Reporter, la Disney ha già rivelato
le date di uscita di cinque film dei Marvel Studios ancora senza titolo,
rispettivamente programmati per il 7 ottobre 2022,
il 17 febbraio 2023, il 5 maggio
2023, il 28 luglio 2023 e il 3
novembre 2023.
Se i piani rimarranno questi, ciò
significa che nel 2022 arriveranno in sala quattro film dello
studio di Kevin Feige e quattro nel 2023, considerando che
la release di Black Panther
2 è già stata annunciata per il 6 maggio
2022.
Ma quali sono i titoli papabili per
quel periodo? Sappiamo che la Marvel sta lavorando a
Guardiani della Galassia Vol.3 con
James
Gunn Vol. 3 e ha da poco confermato la produzione di Ant-Man
3 con Peyton Reed alla regia, così come è stato
ufficializzato dallo stesso Feige durante il Comic-Con di San Diego
che i Marvel Studios stanno pianificando l’introduzione dei
Fantastici Quattro e degli X-Men nell’universo cinematografico
insieme a Deadpool e
Blade con
Mahershala Ali.
È quindi altamente probabile che tra
le uscite del 2022 e il 2023 ci siano tutti i film appena citati,
più Captain
Marvel 2 con Brie
Larson, ma attendiamo la conferma nei prossimi
mesi.
Arrivato in sala il 14 novembre,
Zombieland – Doppio Colpo riporta al cinema i
protagonisti del primo film, interpretati da Jesse
Eisenberg e Woody Harrelson, che insieme
al regista Ruben Fleischer, hanno partecipato alla
nostra intervista.
A dieci anni dall’uscita nelle sale
del cult Benvenuti a Zombieland, il regista Ruben
Fleischer (Venom, Gangster Squad) e i
protagonisti
Woody Harrelson,
Jesse Eisenberg,
Abigail Breslin e Emma Stone sono di nuovo insieme in
Zombieland – Doppio colpo, al cinema da domani, giovedì 14
novembre.
Prodotto da Sony Pictures,
Zombieland – Doppio Colpo è distribuito da Warner
Bros. Entertainment Italia in 270 copie. La sceneggiatura è scritta
da Rhett Reese & Paul Wernick, già autori del
primo capitolo e della fortunata saga di Deadpool, e da Dave Callaham; al cast si aggiungono
Rosario Dawson, Zoey Deutch e Luke
Wilson.
Zombieland – Doppio Colpo è stato presentato
in anteprima nazionale al Lucca Comics & Games dove fan della
saga e appassionati del genere hanno potuto assistere al film in
una sala letteralmente invasa dagli zombie.
Più un
secondo atto dello stesso dramma che sequel effettivo,
Frozen 2 – Il segreto di Arendelle
risponde con stile e soluzioni spettacolari alle aspettative
maturate in questi sei anni che separano la prima avventura di
Elsa, Anna, Olaf e Kristoff dal nuovo capitolo sempre scritto e
diretto da Jennifer Lee insieme a Chris
Buck.
Si
chiude dunque un cerchio narrativo consolidando alcune idee
vincenti come l’approccio alla favola, di cui la scrittura intende
scardinare ogni preconcetto e stilema saturato, o l’idea che un
cartone animato con un certo target non debba per forza presentare
la dicotomia tra eroe e antagonista al contrario del passato dove
doveva esserci l’esempio grafico dell’antagonista (la strega
cattiva, il mostro) per innescare la maturazione del
protagonista.
Per non
parlare del fatto che è arrivato il momento di concentrarsi sui
personaggi – e di conseguenza su di noi – come vera causa del
nostro bene e male in costante ricerca di sentimenti complessi, e
non per questo meno universali.
Frozen 2, il ritorno di Elsa e Anna
Il viaggio di Elsa,
di cui Lee e Buck ribadiscono l’assoluta centralità all’interno
della storia, trova la sua perfetta risoluzione e ammette perfino
un piccolo spazio per sviluppare altre strade, in parte chiudendo
il discorso sulla ricerca dell’identità che avevano iniziato in
Frozen – Il
regno di Ghiaccio, in parte espandendo lo studio
su un’eroina che deve ancora compiere la sua maturità e costruire
la propria consapevolezza.
Giovane
donna eccezionale ma anche fragile e problematica, questa regina
costretta per regole imposte a sembrare un enigma e intrappolata
dalle aspettative della società (oltre che dai suoi superpoteri),
scopre finalmente il confronto con l’esterno, dialoga con la natura
e trova il modo per sconfiggere lo stato di paura e negazione nel
quale viveva.
In
Frozen 2 – Il segreto di Arendelle torna
poi quell’esigenza di superare l’ideale del romanticismo
unilaterale, cioè quello che tradizionalmente lo spettatore medio
sogna tra il principe e principessa che vissero felici e contenti,
un concetto ormai in disuso che non è più la risposta a tutte le
domande.
Ricerca dell’ identità e recupero
della memoria in Frozen 2
Negli
ultimi anni ce l’hanno dimostrato
Rapunzel, Brave, Oceania,
Coco e lo
stesso Frozen, sovvertendolo, detronizzandolo, e
proponendo un altro tipo di amore: quello tra individuo e famiglia.
Non vedrete più la principessa Anna che fantastica davanti alla
galleria di quadri e sculture su prospettive irrealistiche e
illusorie, ma genitori e figli che si riconciliano, sorelle riunite
nonostante le differenze, bambini e nonni che riscoprono il valore
della memoria.
Immaginate quanto questi film possano influenzare o plasmare
sia la coscienza del pubblico abituato a ricevere messaggi diversi
(non sbagliati ma limitanti) e cresciuto con un’idea ben precisa di
felicità, sia del pubblico che deve ancora capire come funziona il
mondo e se è un posto sano in cui formarsi.
Nel 2016, la comparsa di
Spider-Man in Captain America: Civil War
segnava l’ingresso del personaggio nel Marvel Cinematic Universe e il suo
“ritorno a casa”. Da allora sono seguite due avventure soliste,
Homecoming e
Far From
Home, e entro il 2021 l’arrampicamuri sarà protagonista di
un terzo capitolo.
Ripercorriamo la storia della
produzione dei film svelando 10 segreti che forse non sapevate sul
dietro le quinte del franchise:
Jon Watts ha organizzato una
maratona dei film di John Hughes per il cast
Per prepararsi al film, il giovane
cast di Homecoming ha affrontato una maratona dei teen
movie di John Hughes voluta da Jon Watts. Trai
film visti The Breakfast Club
(1985), Una pazza giornata di
vacanza (1986). A rivelarlo è stato Tom
Holland“Ci ha dato un sacco di film da
guardare, Dio erano così tanti film. Abbiamo praticamente visto
tutti quei film seduti nella mia casa di Atlanta, insieme a tutto
il cast. Una vera e propria maratona”.
Jake Gyllenhaal ha avuto una
richiesta particolare per il suo costume
Jake Gyllenhaal is Mysterio in Columbia Pictures’ SPIDER-MAN: FAR
FROM HOME.
Secondo quanto riportato dal
produttore Eric Carroll, Quentin Beck non avrebbe dovuto indossare
il costume di Mysterio in Far From Home,
almeno non per tutto il tempo effettivo visto nel film. Il piano
era quello di portare una grande star del cinema come Jake
Gyllenhaal nel MCU, assicurandosi che non dovesse
“sopportare” il peso e la scomodità di un’uniforme troppo
ingombrante, se non fosse che proprio l’attore ha convinto i Marvel
Studios a fare il contrario.
Tom Holland ha indossato un tanga
sotto il costume
Per calarsi nei panni di Peter
Parker Tom
Holland ha dovuto indossare il tipico costume rosso e
blu più una curiosa aggiunta sotto lo strato di tessuto aderente.
Ebbene si, come dichiarato dall’attore, è stato necessario
l’utilizzo di un perizoma per le scene in studio. “Me ne hanno
dato uno il mio primo giorno di lavoro, e mi sono preoccupato…Poi
ci ho fatto l’abitudine“.
Il rapporto tra Jon Watts e John
Favreau
Jon Favreau è il
volto di Happy Hogan nel MCU, ma l’abbiamo conosciuto anche e
soprattutto come regista dei primi due Iron Man. Sarà per questo
che Jon Watts, autore di Homecoming e Far From
Home, ha trovato fin troppo facile dirigere l’attore sul set,
perché come collega capiva le difficoltà e le responsabilità di
questo ruolo.
Avvoltoio doveva comparire in
Spider-Man 4 di Sam Raimi
Non tutti sanno che
prima di comparire in Homecoming,
Avvoltoio doveva essere uno dei villain di
Spider-Man 4, il capitolo mai
realizzato da Sam Raimi. Ben Kingsley e John Malkovich erano i due
attori in lizza per interpretare Adrian Toomes, come confermato
dallo stesso Malkovich anni fa.
Il
costume animato di Mysterio
Nei mesi successivi all’uscita di
Spider-Man: Far From Home, le sequenze piene di effetti
visivi con Mysterio sono state elogiate come le
più spettacolari del MCU. Anche nei fumetti, Quentin Beck è un
illusionista che gioca con le stesse magie del cinema e per
omaggiare sia l’eredità del personaggio sia il lavoro del team dei
VFX che lavora al film, anche il costume di Beck è realizzato
grazie ad un accurato lavoro digitale.
Gli altri candidati al ruolo di
Peter Parker
Insieme a Tom Holland furono
provinati diversi attori prima della produzione di Captain
America: Civil War, e la rosa dei candidati per il ruolo
includeva Asa Butterfield, Nat
Wolff, Liam James e nientemeno Timothée
Chalamet. A spuntarla fu Holland, dimostrando nel
tempo di essere la scelta perfetta.
Chi ha doppiato E.D.I.T.H.?
Vi siete mai chiesti chi avesse
doppiato la voce di E.D.I.T.H., la nuova
intelligenza artificiale vista in Far From Home? Dawn
Michelle King, la prima assistente al montaggio che ha lavorato ad
entrambi i capitoli del MCU dedicati a Spider-Man, Iron Man,
Iron Man 2, Thor: The Dark World e Ant-Man.
Il
flop di The Amazing Spider-Man 2 ha spianato la strada ai Marvel
Studios
La Sony possiede ancora i diritti
sul franchise di Spider-Man, ma fu solo dopo il flop di
The Amazing Spider-Man 2 che si convinse
a cedere parte della produzione dei nuovi film ai Marvel in seguito
all’insistente corteggiamento che durava da anni. I risultati
deludenti al botteghino fecero naufragare il progetto di espansione
del franchise, regalando alla concorrenza il personaggio.
Jake Gyllenhaal ha “quasi”
interpretato Peter Parker in Spider-Man 2
Le controversie contrattuali fanno
parte dei meccanismi di Hollywood, e Spider-Man
2 non è stato esente da tutto ciò. Ci riferiamo al
periodo precedente alla produzione, quando l’infortunio alla
schiena di Tobey
Maguire spinse gli studios a considerare l’idea di
sostituirlo con un altro attore. All’epoca il produttore esecutivo
Avi Arad incontrò Jake
Gyllenhaal, per molti il candidato numero uno per
prendere il suo posto, ma fortunatamente le cose tornarono come
prima e Maguire riprese il ruolo. Il destino però a riservato a
Gyllenhaal un posto d’onore nel MCU, dal momento che vestirà i
panni di Mysterio
in Spider-Man: Far From Home.
Si intitola Un amico
straordinario il nuovo film con Tom
Hanks, che in originale è A Beautiful Day in
the Neighborhood e che racconta di Fred
Rogers, figura iconica diventata protagonista di un
tradizionale trattamento biografico di Hollywood. Ecco il primo
trailer italiano del film che vede Tom Hanks alla
ribalta nella stagione dei premi con una nuova interpretazione
magistrale.
Un amico
straordinario è diretto da Marielle
Heller (Copia Originale) e
uscirà in tempo per i prossimi Oscar, con Hank in pole position per
una candidatura. Un amico
straordinario ruota intorno alla dinamica tra
Rogers e il cinico giornalista Lloyd Vogel (Matthew
Rhys), che ha il compito di scrivere un profilo di Rogers
per una rivista. Le loro interazioni hanno aiutato a cambiare la
prospettiva di Vogel sulla vita.
Sebbene in più di un’occasione
Todd Phillips avesse dichiarato che né
lui, né la Warner Bros, erano intenzionati – almeno per il momento
– a sviluppare un sequel, il regista è tornato a parlare della
possibilità di tornare a raccontare la storia di Joker in un
altro capitolo in una nuova intervista con il Los Angeles
Times.
Di fatto le parole di Phillips
lasciano intendere che il filmaker sia più aperto di quanto si
creda all’idea di continuare il franchise, ma ad una
condizione:
“Non dovrebbe essere solo il
racconto selvaggio e folle sul clown principe del crimine, ma
dovrebbe avere una risonanza tematica similmente a quanto fatto da
Joker. Perché credo che alla fine sia il motivo per cui il film è
così omogeneo, ovvero quello che succede sotto la superficie. Tanti
film mostrano solo la scintilla, mentre questo parla della polvere.
E se potessi girarlo in modo reale, sarebbe interessante.“
Non è da escludere però il
potenziale economico di un eventuale sequel, visto che contro ogni
previsione o aspettative, Joker è
diventato uno dei maggiori incassi della stagione, nonché il
cinecomic più redditizio di tutti i tempi.
Joker
diretto da Todd Phillips vede nel cast Joaquin Phoenix, Zazie
Beetz, Frances
Conroy, Brett
Cullen, Dante
Pereira-Olson, Douglas
Hodge e Josh Pais ed è
arrivato nelle sale il 4 ottobre 2019.
Contrariamente alle altre apparizioni del personaggio
nei Batman di Tim
Burton, nella trilogia del Cavaliero
Oscuro di Christopher
Nolan e in Suicide
Squad, il film è ambientato negli anni Ottanta e
racconta l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione
nel criminale che tutti conosciamo.
Da sempre solo in mezzo alla folla,
Arthur Fleck (Joaquin
Phoenix) desidera ardentemente che la luce risplenda
su di lui. Cercando di cimentarsi come comico di cabaret, scopre
che lo zimbello sembra invece essere proprio lui. Intrappolato in
un’esistenza ciclica sempre in bilico tra apatia, crudeltà e, in
definitiva, tradimento, Arthur prenderà una decisione sbagliata
dopo l’altra, provocando una reazione a catena di eventi.
“Ho amato il Joker di The Dark
Knight, e anche quello di Jared Leto di Sucide
Squad che è venuto dopo, così come il ritratto di Jack
Nicholson“, ha dichiarato Phillips parlando dei
possibili riferimenti alle vecchie versioni del clown principe del
crimine e dell’eredità che il suo Joker si porta dietro.
“Negli Stati Uniti, i fumetti
sono il nostro Shakespeare, e come esistono varie versioni
dell’Amleto, così noi potremmo offrire varie versioni di Joker in
futuro.” “Onestamente non riusciamo ancora a credere alla
vittoria di Venezia. Ci vorrà del tempo per realizzare“, ha
commentato il regista nell’intervista con Variety.
Secondo alcuni report (Daniel Richtman via CBR), la nuova serie
Marvel, Moon
Knight, si collegherà al prossimo film su
Blade. L’universo cinematografico Marvel
ha chiuso un’enorme saga di 21 film all’inizio dell’anno, con
Avengers: Endgame, film da
record che ha concluso archi narrativi che andavano avanti da un
decennio.
Il franchise, ora, non mostra segni
di interruzione, anche se le Fasi successive, la 4 e la 5, sono
ancora tenute sotto segreto, a dispetto dei titoli che sono stati
annunciati la scorsa estate. Oltre alle tradizionali offerte sul
grande schermo, l’MCU si espanderà anche nel regno della
televisione sfruttando la piattaforma Disney +, a partire dalle
serie già in produzione, tra cui, ora in fase di
riprese, The Falcon and The Winter
Soldier.
Oltre a permettere nuova visibilità
ad attori che già appartengono al MCU nelle vesti di personaggi
secondari, le serie Disney + introdurranno anche un’ondata di nuovi
eroi. Uno di questi eroi sarà Marc Spector (alias Moon
Knight).
Debuttando per la prima volta nel
1975, Moon Knight iniziò la sua vita come
un cattivo secondaria prima di prendere rapidamente il suo posto
nel novero degli eroi. Dimostrandosi immensamente popolare,
Moon Knight è quindi stato usato anche
nell’animazione e nei videogiochi.
I fan, tuttavia, hanno a lungo
desiderato di vedere il personaggio realizzato in live-action, e
per un certo periodo, si vociferava che Moon Knight potesse unirsi
a Daredevil e compagnia come parte degli
show Marvel / Netflix. Sfortunatamente, tutti i programmi Netflix
della Marvel sono stati infine cancellati dal servizio di
streaming. Per fortuna, è stato subito dopo confermato che, a parte
solo le uscite per She-Hulk e la signora Marvel, Moon Knight
avrebbe fatto parte della Fase 4.
Secondo il reporter Daniel Richtman,
Moon Knight potrebbe connettersi al film
di Blade, il quale potrebbe presentare i due personaggi insieme, ma
nella Fasi 5. La notizia potrebbe essere smentita nel corso del
tempo, visto che manca ancora molto a quel momento dello sviluppo
del MCU, tuttavia potrebbe essere interessante e sicuramente in
linea con l’operato del Marvel Studios.
Per quanto riguarda Moon Knight. lo
sviluppo della serie si è mosso decisamente in avanti, nell’ultimo
periodo, con i Marvel Studios che cercano un giovane attore ebreo
esteticamente simile a Zac Efron. Per quello che riguarda invece
Blade, non ci sono ulteriori sviluppi se non l’annuncio del Comic
Con di San Diego di Luglio scorso, che ha portato Mahershala Ali
sul palco della Hall C.
La teoria della connessione tra
serie e film potrebbe essere sostenuta dal fatto che Moon Knight,
come She-Hulk e Miss Marvel arriveranno anche al
cinema.
Se la presenza di Jason Momoa in Aquaman 2 era scontata,
lo stesso non si può dire di quella degli altri personaggi
presentati nel film originale, iniziando da Ocean Master, il rivale
di Arthur Curry interpretato da Patrick
Wilson.
Alla fine del film di James
Wan, l’eroe del titolo aveva vinto lo scontro diretto con
il fratello Orm risparmiandogli la vita e imprigionandolo nelle
celle di Atlantide. Da lì la domanda: Rivedremo ancora la loro
rivalità al cinema, e che fine farà Ocean Master? Una risposta,
seppur vaga, prova a darla Wilson in un’intervista con l’Hollywood
Reporter dove si è parlato del sequel e della sua collaborazione
con Wan:
“Sono poco informato sulle
questioni relative a Orm. Posso lanciare qualche piccolo
spunto qua e là…o chiedere a James che mi dirà a cosa sta
pensando. Di sicuro i suoi piani per Aquaman 2 sono molto ambiziosi, e
si sta spingendo ancora oltre“.
Tempo fa, in occasione di un’altra
intervista, l’attore
aveva dichiarato che “Non puoi uccidere Orm, perché è troppo
importante per il percorso di Arthur ed è un ostacolo per Aquaman.
Penso che non sarà il villain principale di un altro film e che non
finirà a Belle Reve come nei fumetti di New 52. Presumo che lo
terranno in una specie di prigione sotto la superficie terrestre,
ma se James Wan mi vorrà ancora sarò certamente felice di
tornare.“
Vi ricordiamo che Aquaman
2 uscirà al cinema il 16 dicembre
2022. Lo studio ha annunciato ufficialmente il sequel del
film con Jason Momoa all’inizio di
questo mese, confermando che David Leslie
Johnson-McGoldrick scriverà la sceneggiatura.
Attualmente l’incasso del film lo
ha fatto classificare al 20° posto della classifica mondiale di
tutti i tempi. Johns-McGoldrick ha
collaborato con Will Beall alla sceneggiatura.
Johnson-McGoldrick ha iniziato a lavorare
sulla sceneggiatura tre anni fa dopo aver letto i fumetti
di Aquaman mentre era sul set di The
Conjuring 2 di Wan.
Tra poco più di un mese Star Wars: L’Ascesa
di Skywalker metterà la parola fine alla lunga
saga familiare iniziata nel 1977 da George Lucas con Una nuova
speranza, e sullo schermo rivedremo per l’ultima volta anche Rey,
l’eroina dal passato misterioso interpretata da Daisy
Ridley.
Intervistata da Marie Claire in
occasione dell’uscita del film, l’attrice britannica ha passato in
rassegna la sua giovanissima carriera e i ruoli finora affrontati
sul grande schermo, definendo l’esperienza sul set di Episodio
IX come la migliore della sua vita, soprattutto rispetto agli
altri due capitoli girati in questi anni con la Lucasfilm.
“Il terzo, per me, è stato il
migliore“, ha dichiarato la Ridley parlando delle riprese di
L’Ascesa di Skywalker che si sono svolte tra Regno Unito e
Medio Oriente. “Si trattava di un film importante per tutti. E
ho provato tutte le emozioni che potevo provare: preoccupazione,
gioia, paura, e penso che sia anche per questo che mi sono
divertita così tanto, perché ho dovuto affrontare così tanto
fisicamente ed emotivamente. Senza contare che ho avuto la
possibilità di lavorare con così tante persone…“.
E dire che dopo aver girato
Il Risveglio della Forza, l’attrice aveva
quasi deciso di abbandonare i panni di Rey, come dichiarato nel
podcast di Happy Sad
Confused questa estate: “Fu abbastanza orribile e spaventoso.
Mi sentivo male e non conoscevo ancora nessuno. Purtroppo mi ci
vuole davvero tanto tempo per sistemarmi e ambientarmi con le
persone, e ricordo un momento in cui ero su uno speeder e c’era un
sacco di gente sul set che mi teneva un ombrello sulla
testa…pensavo ‘Oh, qualcuno fa questo per me? Non posso farlo, non
è giusto“.
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, capitolo conclusivo della nuova
trilogia del franchise diretto da J.J.
Abrams, arriverà nelle sale a dicembre
2019. Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star
Wars: Il Risveglio della Forza. “Tutti noi amiamo
disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams
– Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli
Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra
attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica.
Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo
trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia
in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato
insieme per Episodio VII.”
Avvistato Bucky Barnes sul set di
The Falcon and The Winter Soldier, la
prima serie prodotta dai Marvel Studios che arriverà il
prossimo anno sulla piattaforma streaming di Disney +. A
interpretarlo sarà ancora Sebastian
Stan, che vedete in alcuni scatti qui sotto diffusi da
Just Jared, ma al suo fianco ritroveremo anche Anthony
Mackie nei panni di Sam Wilson.
Non c’è molto che queste immagini
possano rivelare sullo show, tranne un cambio di look per il
personaggio che avevamo lasciato alla fine di Avengers: Endgame insieme ad un
“vecchio” Captain America. Tutti credevano che sarebbe stato lui
l’erede di Steve Rogers, mentre lo scudo – come avrete sicuramente
visto al cinema – è andato al compagno d’armi Falcon.
The Falcon and The Winter Soldier:
prima foto ufficiale del Barone Zemo
Vi ricordiamo che nel cast di
The Falcon and The Winter Soldier è
previsto anche il ritorno di due volti noti dell’universo
cinematografico, ovvero Emily VanCamp, Sharon
Carter in Captain America: The Winter Soldier e Civil War
e Daniel Bruhl, nei panni del Barone Zemo.
Per quanto concerne la serie di
The Falcon and The Winter Soldier, il
lancio è fissato in autunno 2020 e Kari Skogland
(The Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The
Killing, The Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the
Dome, Vikings, The Americans, House of Cards e The Punisher)
dirigerà tutti i sei episodi.
Probabile, visti gli esiti di
Avengers: Endgame, che lo show si
concentrerà sulla dinamica del rapporto tra le due figure più
vicine a Captain America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei
supereroi per garantire la sicurezza mondiale.
Tutte le voci dei mesi scorsi
sembrano essere state confermate, ovvero il ruolo di Maschera Nera
nel film come colui che è alla caccia della giovane Cassandra Cain,
e della task force formata da Harley, Cacciatrice, Black Canary e
Renee Montoya che farà di tutto per salvarla. Il punto di vista,
già accennato nel trailer, sarà ovviamente quello dell’eroina
citata nel titolo:
“Avete mai sentito la storia del
poliziotto, dell’uccello canoro, dello psicopatico e della
principessa mafiosa? Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita
di Harley Quinn) è una storia contorta raccontata dalla stessa
Harley, come solo Harley può farlo. Quando il malvagio narcisista
di Gotham, Roman Sionis, e il suo zelante braccio destro, Zsasz,
puntano gli occhi su una ragazza di nome Cass, la città si rivolta
per cercarla. I percorsi di Harley, Cacciatrice, Black Canary e
Renee Montoya si incontrano e l’improbabile quartetto non ha altra
scelta che allearsi per abbattere Roman.“
Birds Of Prey: tutto quello che c’è
da sapere sui fumetti
Vi ricordiamo che Birds
of Prey, diretto da Cathy Yan
arriverà nelle sale il 7 febbraio 2020.
Nel cast anche Mary Elizabeth Winstead, Jurnee
Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black
Canary), Rosie Perez (Renee Montoya) e
Ella Jay Basco (Cassandra Cain).
Ewan McGregor interpreta invece uno dei due
principali villain del film, Maschera
Nera, alter ego di Roman Sionis.
Chi conosce i fumetti lo ricorderà come uno dei più grandi
nemici di Batman (negli anni Ottanta esplose proprio come nemesi
del Cavaliere Oscuro) nonché temibile boss mafioso di Gotham
City.
È Dwayne Johnson
ad annunciare tramite il suo profilo Instagram la data di uscita
ufficiale di Black
Adam, il cinecomic spin-off di Shazam! che
vedrà protagonista l’attore nei panni del supereroe. Il film,
affidato alla regia di Jaume Collet-Serra (Run
all night, The Shallows), arriverà dunque nelle sale il
22 Dicembre 2021, con le riprese che partiranno a
Luglio 2020, come confermato nei mesi scorsi dallo stesso
Johnson.
Questo il suo messaggio per i fan:
“Come la maggior parte dei
bambini, crescendo ho sognato di essere un supereroe, di avere
superpoteri fantastici, lottare per ciò che è giusto e proteggere
sempre le persone. Tutto è cambiato per me quando avevo dieci anni
e per la prima volta sono stato presentato al più grande supereroe
di tutti i tempi: Superman. Da bambino, Superman
era l’eroe che avrei sempre voluto essere. Ma, pochi anni dopo, mi
sono reso conto che Superman era l’eroe, e che non avrei mai potuto
esserlo. Ero troppo ribelle. Troppo sconclusionato. Troppo
resistente alle convenzioni e all’autorità. Nonostante i miei
problemi, ero ancora un bravo ragazzo con un buon cuore e mi
piaceva fare le cose a modo mio […]
[…] Ora, anni dopo sono un
uomo, con lo stesso DNA che avevo da bambino e i miei sogni da
supereroe si sono avverati. Sono onorato di unirmi all’iconico
Universo DC ed è un vero piacere diventare BLACK
ADAM. BLACK ADAM è benedetto dalla magia con poteri pari a
SUPERMAN con qualche differenza. È un supereroe ribelle,
unico nel suo genere, che farà sempre ciò che è giusto per le
persone, ma lo farà a modo suo. Verità e giustizia, ecco il modo in
cui agisce BLACK ADAM. Questo ruolo è diverso da qualsiasi altro
ruolo che abbia mai affrontato nella mia carriera e sono grato per
questo viaggio.”
In allegato alle parole di The Rock
troviamo una suggestiva fanart opera di BossLogic e Jim Lee.
Il progetto originale della Warner
Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il
supereroe e la sua nemesi, Black
Adam, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura
per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua
origin story. E come annunciato nei mesi scorsi, i piani
per portare al cinema uno standalone con Johnson sono ancora
vivi, e a quanto pare il film dovrebbe ispirarsi ai lavori
di Geoff Johns dei primi anni Duemila.
“Questo progetto ha comportato
dei rischi, ed è stato una sfida. Anni fa volevamo introdurre due
origin story in un’unica sceneggiatura, e chi conosce i fumetti e
la mitologia dei fumetti saprà che Shazam è collegato a Black
Adam.” aveva raccontato l’attore in un video. “Questo
personaggio è un antieroe, o villain, e non vedo l’ora di
interpretarlo. Stiamo sviluppando il progetto che è nel mio DNA da
oltre dieci anni. Dovremmo iniziare a girare in un anno e non
potrei essere più eccitato all’idea“.
In barba alle 10 Years Challenges
che hanno impazzato in rete per qualche settimana, chi però ha
risposto bene allo scorrere degli anni sono Tallahassee, Wichita,
Columbus e Little Rock che in Zombieland – Doppio
Colpo, tornano nel loro solido schieramento, una
famiglia sui generis che sembra aver trovato finalmente una
dimensione se non stabile almeno sicura, nel mondo ancora infestato
dagli zombie.
Ruben Fleischer
torna alla regia del sequel del film che si è fatto spazio con le
unghie e con i denti nel mercato italiano. Perché sebbene
Zombieland sia ora, anche da noi, un film
culto, è stato presentato in Europa al Sitges ed in Italia è uscito
solo in Home Video. Il seguito raccolto nel corso degli anni ha
messo la Sony di fronte alla possibilità di battere cassa,
realizzando appunto questo secondo film.
Zombieland: Doppio Colpo, un doppione
più che un sequel
Tuttavia, nonostante sia un sequel,
Zombieland – Doppio Colpo rivela nel
titolo la sua natura, ovvero quella di doppione. I quattro
protagonisti sono tornati, sempre più o meno uguali a se stessi (a
differenza degli interpreti che in dieci anni sono cresciuti
moltissimo, in tutti i sensi), ripetono all’infinito le stesse
battute autoreferenziali, tanto che, in una sequenza tanto lunga da
perdere l’effetto comico, intervengono addirittura due personaggi
uguali a Tallahassee e Columbus a confrontarsi con i
protagonisti.
Sorprendente la capacità
della produzione di essere riuscita a mettere insieme il cast del
film originale. Woody Harrelson,
Emma Stone, Jesse
Eisenberg e Abigail
Breslin hanno portato avanti in questi anni delle
carriere molto diverse che, con l’eccezione della ex Olive di
Little Miss Sunshine, li hanno portati
alle vette di Hollywood (la Stone con un Oscar in tasca) ed è stato
quindi complicatissimo riuscire a pianificare le riprese,
conciliando il lavoro di tutti. A questo piccolo miracolo
logistico, però, non corrisponde un esito di uguale successo nella
realizzazione del film e nello sviluppo della storia vera e
propria.
In un panorama dell’intrattenimanto
in cui gli unici zombie rimasti sono quelli di The
Walking Dead, che languiscono in una ennesima
stagione senza troppo successo, e in cui George
Romero non c’è più, il morto vivente affamato di
cervelli si spoglia completamente di ogni significato, annacquando
anche la vena comica del film che risulta fiacca e autoriferita in
un continuo rimando non solo al film precedente ma anche a quella
cultura pop, unica ancora di salvezza per un prodotto in cui
nessuno degli interpreti sembra credere davvero.
Gli sceneggiatori di Deadpool non
convincono
Sorprende che alla sceneggiatura
del film ci sia lo stesso duo, Rhett Reese e
Paul Wernick, che ha portato al cinema
Deadpool, perché il più grande neo di
Zombieland: Doppio Colpo è proprio la
mancanza di idee. La voce narrante di Columbus funziona ma non
entusiasma, lo “spiegone” per capire l’evoluzione degli zombie è un
mezzuccio per strappare la risata, e la reiterazione delle regole
diventa davvero un tirare per il braccio lo spettatore che di tanto
in tanto si distrae, durante la visione.
Persino la scelta di far tornare
Bill Murray in un pur divertente cameo è
un ulteriore rimando a se stessi, una scena che per quanto comica
non fa altro che mettere questo film, impropriamente detto sequel,
in condizione di guardare al suo predecessore, con una deferenza
tale da non essere in grado nemmeno di modificarne le gag
utilizzate per scatenare la risata.
Zombieland: Doppio
Colpo ci indica suo malgrado il pessimo stato di
salute dell’industria hollywoodiana che si volge al passato,
cercando di spremere al massimo idee vecchie, senza investire in
scrittura e soggetti che possano davvero destare interesse e
raccontare meglio qualcosa di originale.