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Kristen Bell: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Kristen Bell: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Celebre per aver recitato in alcune popolari commedie cinematografiche, ma anche per essere apparsa in ruoli di rilievo in numerose serie TV, l’attrice Kristen Bell vanta una carriera di tutto rispetto, che l’ha portata continuamente a distinguersi. La Bell ha infatti, nel corso della sua carriera, ricoperto diversi ruoli, trovando in più occasioni il favore della critica e del pubblico.

Ecco 10 cose che non sai di Kristen Bell.

I suoi film e le serie TV in cui ha recitato Kristen Bell

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice esordisce al cinema recitando nel film Amori & segreti. Successivamente partecipa ai film People are Dead (2002), Spartan (2004), Deepwater (2005), Pulse (2006) e Non mi scaricare (2008), con cui raggiunge una buona popolarità. In seguito recita dunque in celebri commedie come L’isola delle coppie (2009), e nei film La fontana dell’amore (2010), Burlesque (2010), Qualcosa di straordinario (2012), Stuck in Love (2012), Comic Movie (2013) e Veronica Mars – Il film. Recita inoltre nei film Bad Moms – Mamme molto cattive (2016), Bad Moms 2 – Mamme molto più cattive (2017), Tale padre (2018), Queenpins – Le regine dei coupon (2021) e Invitati per forza (2022).

2. È celebre per i suoi ruoli televisivi. L’attrice diventa celebre grazie alla serie Veronica Mars, dove interpreta proprio il ruolo della protagonista e che ricoprirà dal 2004 al 2019. Recita inoltre nelle serie Heroes (2007-2009), House of Lies (2012-2016), Gossip Girl (2012), Parks and Recreation (2013-2014) e The Good Place (2016-2020). Nel 2022 è la protagonista di La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra, mentre nel 2024 recita accanto ad Adam Brody nella serie Nobody Wants This.

 

3. È nota come doppiatrice. La Bell si è negli anni distinta anche per il doppiaggio di celebri film d’animazione come Astro Boy (2009) e Frozen – Il regno di ghiaccio, dove presta la sua voce ad Anna. Tra gli altri doppiaggi celebri si hanno quelli di Zootropolis (2016), Ralph spacca Internet (2018), Teen Titans Go! Il film (2018) e nuovamente del personaggio Anna in Frozen II – Il segreto di Arendelle (2019). Nel 2023 dà voce a Janet nel film d’animazione PAW Patrol – Il super film.

Kristen Bell e Adam Brody in Nobody Wants This
Kristen Bell e Adam Brody in Nobody Wants This. Foto di /ADAM ROSE/NETFLIX – © 2024 Netflix, Inc.

Kristen Bell e Adam Brody nella serie Netflix Nobody Wants This

4. Ha ottenuto il ruolo dopo una conversazione con l’autrice. Erin Foster ha scritto la versione iniziale dell’episodio pilota con l’intenzione di interpretare lei stessa il ruolo principale. Tuttavia, le sue priorità sono cambiate quando ha deciso di diventare madre ed è a quel punto che si è presentata l’attrice Kristen Bell, alla quale Foster ha detto che si sarebbe sentita onorata se fosse stata lei ad assumere il ruolo. La Bell ha poi accettato la parte e la Foster ha finito per dare alla luce la sua prima figlia durante lo sciopero degli sceneggiatori dello scorso anno.

Kristen Bell in Gossip Girl

5. Appare solo nell’ultimo episodio. Nella popolare serie Gossip Girl, gli attori Blake Lively, Leighton Meester e Penn Badgley sono gli unici membri del cast ad apparire in ogni episodio. A loro si può aggiungere anche Kristen Bell, che però si sente in ogni episodio, essendo la voce narrante. Ha però partecipato all’ultimo episodio comparendo in scena interpretando se stessa.

Kristen Bell è la doppiatrice di Frozen

6. Ha amato molto il finale del sequel. Nel 2019 è possibile sentire nuovamente la voce dell’attrice attraverso il personaggio di Anna nel film Frozen II – Il segreto di Arendelle. L’attrice ha dichiarato che quando ha letto per la prima volta il finale del film, è rimasta entusiasta da quanto era stato scritto, pensando che fosse una perfetta conclusione per l’arco narrativo del proprio personaggio.

Kristen Bell e Mary Holland in La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra
Kristen Bell e Mary Holland in La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra. Foto di COLLEEN E. HAYES/NETFLIX/COLLEEN E. HAYES/NETFLIX – © 2021 Netflix, Inc.

Kristen Bell ha un marito e dei figli

7. È sposata. Nel 2007 l’attrice intraprende una frequentazione con l’attore Dax Shepard. I due hanno dichiarato che non si sarebbero sposati finché negli Stati Uniti non sarebbe stato riconosciuto il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Nel giugno del 2013, la Corte Suprema rende costituzionale una legge a riguardo e a quel punto i due attori si sono sposati nell’ottobre di quell’anno, dopo aver avuto una bambina di nome Lincoln a marzo. Nel dicembre del 2014 invece nasce la seconda figlia, Delta Bell Shepard, annunciata dalla coppia tramite i rispettivi profili Twitter.

Kristen Bell è ricorsa alla chirurgia estetica?

8. La sua nuova serie ha sollevato dubbi a riguardo. L’attrice Kristen Bell ha fatto sì che i fan si chiedessero se si fosse sottoposta a un intervento di chirurgia plastica sul viso dopo la sua recente apparizione in Nobody Wants This di Netflix. Nella serie, la Bell appare giovane come non mai, sfoggiando una pelle quasi impeccabile che viene da pensare abbia subito qualche intervento. Secondo i commenti rilasciati in passato dalla star, però, il suo aspetto giovanile è naturale al 100%, grazie a uno stile di vita sano e a una regolare cura del viso.

Kristen Bell è su Instagram

9. Ha un account personale. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 16 milioni di persone e dove attualmente si possono ritrovare oltre 1500 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice e da modella, inerenti il dietro le quinte di tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

L’età e l’altezza di Kristen Bell

10. Kristen Bell è nata a Huntington Woods, nel Michigan, Stati Uniti, il 18 luglio 1980. L’attrice è alta complessivamente 155 centimetri.

Fonte: IMDb, EW, Instagram

Nobody wants this: recensione della nuova serie Netflix

Nobody wants this: recensione della nuova serie Netflix

Ideata dall’attrice e sceneggiatrice Erin Foster (The O.C., Una  mamma per amica), Nobody wants this è la nuova serie romantica targata Netflix. Formata da una sola stagione di 10 episodi, ognuno da circa trenta minuti, la serie presenta in maniera interessante le tradizioni e la sacralità della religione ebraica, parallelamente a una storia d’amore tutt’altro che convenzionale. Nel cast si ritrovano diverse figure già note nel panorama cinematografico internazionale: i due protagonisti Joanne e Noah sono interpretati rispettivamente dall’americana Kristen Bell (Bad moms) e dall’affascinante Adam Brody (Una donna promettente, The O.C.). L’attrice Justine Lupe (La ragazza più fortunata del mondo, Succession) è nel ruolo di Morgan, sorella di Joanne.

Nobody wants this: un amore proibito

Joanne è una giovane senza filtri, estroversa e con una particolare inclinazione verso situazioni tossiche e inusuali quando si tratta di ragazzi. Non riesce a trovare la persona giusta con cui avere una vera relazione stabile, finché non incontra Noah. Attraente rabbino, lui riuscirà a conquistare il cuore di Joanne, ma l’amore tra i due sembra essere impossibile. Joanne non viene accettata dalla famiglia ebrea di Noah, ed il fantasma delle relazioni passate irrompe continuamente nelle vicende.

Rebecca, ex fidanzata di Noah, cerca, con l’aiuto di tutta la famiglia, di allontanarlo da Joanne per farlo ritornare da lei. Ma fin dove si spingerà Rebecca per riconquistare il suo amato? Noah e Joanne, così diversi eppure così innamorati, riusciranno a trovare il modo di stare insieme?

Nobody Wants This
NETFLIX – © 2024 Netflix, Inc.

Nobody wants this: dentro il giudaismo

L’elemento più rappresentativo della serie è certamente l’ebraismo in tutte le sue sfumature. Dai primi episodi l’idea che Noah sia un rabbino viene presentata in chiave più ironica, quasi paradossale: nella cultura di massa un rabbino sembra essere una persona molto più seriosa e altera di un giovane affascinante come Noah. All’inizio delle vicende viene quindi chiaro il confronto con un’altra serie, disponibile  su Prime, con un intreccio amoroso simile: si tratta di Fleabag. In Fleabag infatti la protagonista si innamora nella seconda stagione di un prete, interpretato da Andrew Scott. Il concept della storia d’amore impossibile con un uomo di religione sembra quindi essere un po’ ripetuto in Nobody wants this.

Andando avanti con gli episodi, la serie si  distanzia molto dalla profondità emotiva di Fleabag: l’amore tra Joanne e Noah non è tanto ostacolato da questioni religiose (i rabbini possono avere relazioni e sposarsi a differenza dei preti cristiani), quanto più dai pregiudizi  delle persone che li circondano. Joanne viene vista solo come una Shiksa, termine hyddish dispregiativo per indicare le donne non-ebree, e non viene accettata dalla famiglia per la sua stessa esuberanza e apertura di mente.

Momenti di comicità

Nobody wants this non è solamente una melensa storia d’amore: presenta in se tanti elementi comici e ironici che alleggeriscono le vicende. Il personaggio che rappresenta maggiormente la verve comica della serie è Sasha, fratello di Noah. Sasha viene continuamente comandato dalla moglie, molto gelosa, che gli impedisce di avere amiche. Un momento molto ironico è la scena in cui Sasha, dopo aver fumato della marjuana, si ritrova visibilmente strafatto a dover aiutare la figlia Miriam, pre-adolescente, a risolvere una questione di cuore.

Altro elemento comico per i fan della sit-com Two Broke girls è il cameo di Ryan Hansen (Candy Andy) come uno degli ex amanti o amici con benefici di Joanne. Si tratta di un breve momento in cui Joanne, in crisi con se stessa, contatta il ragazzo per sentirsi dire se è una brava persona.

NETFLIX – © 2024 Netflix, Inc.

Due mondi a confronto

Nobody wants this crea automaticamente un parallelismo tra due stili di vita differenti. Da un lato, Joanne è una giovane donna indipendente, con poca fede in alcuna religione, autonoma finanziariamente e emotivamente; basa la sia vita sulla distruzione dei taboo, è effettivamente ciò che fa nel suo podcast, parlando di sesso e sessualità. Joanne ha paura di impegnarsi seriamente in una relazione proprio per la paura di perdere se stessa, di divenire emotivamente dipendente dal proprio partner.

Dall’altro lato, Noah è più introverso, ha necessariamente una mentalità un po’ più ristretta rispetto a Joanne; essendo un rabbino, la religione ebraica ha una grande importanza per lui e, dalla sicurezza e trepidazione che trasmette nel parlare delle tradizioni giudaiche, emerge la sua sincera fede.

Due mondi, due persone apparentemente opposte riescono a trovare il modo di stare insieme imparando l’uno dall’altra. Nobody wants this si rivela essere una serie scorrevole e piacevole da vedere, pur marciando sempre sul solito prodotto della storia d’amore impossibile.

Adam Brody: 10 cose che forse non sai sull’attore

Adam Brody: 10 cose che forse non sai sull’attore

Adam Brody è uno di quegli attori che ha fatto la storia del grande e del piccolo schermo grazie alle sue intense interpretazioni. L’attore, che fa questo lavoro sin da ragazzo, ha dimostrato sin da subito di avere un gran talento per la recitazione, entrando nel cuore dei suoi spettatori con la sua simpatia, le sue abilità e il suo viso acqua e sapone.

Ecco dieci cose da sapere su Adam Brody.

I film e le serie TV di Adam Brody

1. Ha recitato in celebri film. La carriera cinematografica dell’attore è iniziata nel 1999, quando appare sul grande schermo in Atti di violenza, per poi apparire in film come American Pie 2 (2001), The Ring (2002), Grind (2003), Mr. & Mrs. Smith (2005), Thank You for Smoking (2005) e The Ten – I dieci comandamenti come non li avete mai visti (2007). In seguito, ha recitato in Il bacio che aspettavo (2007), Death in Love (2008), Jennifer’s Body (2009), The Romantics (2010), Poliziotti fuori – Due sbirri a piede libero (2010), Scream 4 (2011), Scusa, mi piace tuo padre (2011), Cercasi amore per la fine del mondo (2012), Benvenuti nella giungla (2013), L’amore in valigia (2013), Life Partners (2014), La guerra dei sessi (2014), Yoga Horses – Guerriere per sbaglio (2016), Big Bear (2017), Isabelle – L’ultima vocazione (2018), Shazam! (2019), Finchè morte non ci separi (2019), Jay e Silent Bob – Ritorno a Hollywood (2019), Una donna promettente (2020), Detective in erba (2020), Shazam! Furia degli Dei (2023) e American Fiction (2023).

2. Ha recitato in molte serie. Oltre a prestare la propria attività lavorativa per il cinema, l’attore ha lavorato in molti progetti destinati al piccolo schermo. Infatti, è apparso in serie come The Amanda Show (2000), Giudice Amy (2001), Smallville (2002), The Sausage Factory (2001-2002), Una mamma per amica (2002-2003) e The O.C. (2003-2007). In seguito, ha preso parte a serie come House of Lies (2013), Burning Love (2013), The League (2013-2014), Billy & Billie (2015-2016), StartUp (2016-2018), The Race – Corsa mortale (2019), Single Parents (2019), Mrs. America (2020), Fleishman a pezzi (2022) e Nobody Wants This (2024).

3. È anche doppiatore, sceneggiatore e produttore. Nel corso della sua carriera, l’attore ha avuto la possibilità di sperimentare ambiti diversi dai soliti. Infatti, in quanto doppiatore, ha prestato la propria voce per la serie Good Vibes (2011). In quanto produttore, invece, ha partecipato alla realizzazione del corto Home Security (2003), da lui anche sceneggiato, e della serie StartUp.

Kristen Bell e Adam Brody in Nobody Wants This
Kristen Bell e Adam Brody in Nobody Wants This. Foto di /ADAM ROSE/NETFLIX – © 2024 Netflix, Inc.

Adam Brody recita nella serie Netflix Nobody Wants This

4. Ha studiato molto per la parte. Nella serie Nobody Wants This l’attore interpreta Noah, un rabbino progressista che si innamora della speaker radiofonica Joanne. Per tale ruolo, l’attore ha raccontato: “La mia preparazione ha incluso un’indagine approfondita sulla storia della Shoah, su Israele e sul suo rapporto con la Palestina, fino a risalire alle origini del popolo ebraico. È una minoranza che è rimasta senza nazione per innumerevoli anni e più andavo avanti, più capivo che, nonostante noi ebrei non possiamo essere sempre in un tempio, possiamo fare lo stesso lo Shabbat“.

Adam Brody in The O.C.

5. La prima volta ha improvvisato. Quando l’attore ha interpretato per la prima volta il ruolo di Seth Cohen, ha deciso di improvvisare tutto. Ciò non andava bene, però, per lo sceneggiatore , che non avrebbe più voluto vederlo. Tuttavia, dopo aver fatto altri provini, lo richiamarono per un’altra audizione per lo stesso ruolo, ritenendolo perfetto.

Adam Brody e Rachel Bilson

6. Ha avuto una relazione con la collega. Dal 2003 al 2006 Brody è stato sentimentalmente legato all’attrice Rachel Bilson. I due si sono conosciuti sul set della serie The O.C., dove lui interpretava Seth Cohen e lei era invece Summer Roberts. Parallelamente alla relazione tra i loro personaggi, i due attori si sono dunque frequentati anche nella vita reale, fino a quando hanno deciso di separarsi senza fornire però alcun chiarimento ufficiale in merito a ciò.

Adam Brody e la moglie Leighton Meester e i figli

7. Sono sposati da qualche anno. L’attore e la collega Leighton Meester si sono conosciuti tra il 2011 e il 2012 e hanno annunciato il fidanzamento qualche mese prima del matrimonio effettivo, avvenuto nel febbraio del 2014. Dall’unione con la moglie, l’attore è diventato padre per la prima volta di una bambina il 4 agosto del 2015, dal nome Arlo Day. Nel settembre 2020 annunciano invece la nascita del secondogenito, di cui però non è ancora stato rivelato il nome.

Rachel Zegler e Adam Brody in Shazam! Furia degli Dei
Rachel Zegler e Adam Brody in Shazam! Furia degli Dei. Cortesia di Warner Bros.

La religione di Adam Brody

8. Non si considera una persona religiosa. Nonostante sia di origini ebraiche, Brody non ha praticato molto durante la sua vita, come ha ammesso ad Entertainment Weekly: “ho fatto il bar mitzvah, ma è stata l’ultima volta che sono stato in una sinagoga”. La serie Nobody Wants This, dove interpreta un rabbino, lo ha però portato a confrontarsi nuovamente con tale religione e a rimanere molto colpito dall’approccio insolito con cui si affronta questo argomento, rendendo Noah “un rabbino moderno di Los Angeles, disinvolto e per nulla predicatorio“.

Adam Brody non è su Instagram

9. Non ha nessun profilo ufficiale. Tra gli attori che risultano non essere presenti su nessun tipo di social, c’è anche Adam Brody. Pare, infatti, che non abbia aperto nessun account social solo per pigrizia di doverlo aprire e di mantenerlo attivo. Allo stesso tempo, però, l’attore è noto per la sua volontà di mantere il più totale riserbo sulla sua vita privata. I suoi fan possono però rivolgersi ad alcuni profili a lui dedicati, con foto e notizie.

L’età e l’altezza di Adam Brody

10. Adam Brody è nato il 15 dicembre del 1979 a San Diego, in California. La sua altezza complessiva corrisponde a 180 centimetri.

Fonti: IMDb, The Famous People

Citadel: Diana, una clip in anteprima con Matilda De Angelis

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Citadel: Diana, una clip in anteprima con Matilda De Angelis

Prime Video ha svelato una clip in anteprima di Citadel: Diana, l’attesissima nuova serie italiana dal mondo di “Citadel”, prodotta da Cattleya – parte di ITV Studios – e Amazon MGM Studios, con la produzione esecutiva di AGBO dei Fratelli Russo. Protagonista della nuova serie di spionaggio è Matilda De Angelis affiancata da un cast internazionale che include Lorenzo Cervasio, Maurizio Lombardi, Julia Piaton, Thekla Reuten, Giordana Faggiano, Daniele Paoloni, Bernhard Schütz e Filippo Nigro. Tutti i sei episodi Citadel: Diana debutteranno in esclusiva su Prime Video in tutto il mondo il prossimo 10 ottobre.

Guarda il trailer di Citadel: Diana

Citadel: Diana è diretta da Arnaldo Catinari e sviluppata da Alessandro Fabbri, che ricopre anche il ruolo di head writer, ed ha scritto la serie con Ilaria Bernardini, Gianluca Bernardini, Laura Colella e Giordana Mari. Prodotta da Cattleya (Gomorra, ZeroZeroZero)— parte di ITV Studios— con Amazon MGM Studios, e con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, la serie ha per showrunner ed executive producer Gina Gardini; con lei, nel ruolo di executive producers, Riccardo Tozzi, Marco Chimenz, Giovanni Stabilini ed Emanuele Savoini. Anthony Russo, Joe Russo, Angela Russo-Otstot, Scott Nemes di AGBO e David Weil (Hunters) sono executive producer di Citadel: Diana e di tutte le serie nel mondo di Citadel. Midnight Radio è executive producer.

E noi come stronzi rimanemmo a guardare: il film

E noi come stronzi rimanemmo a guardare: il film

Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2021, E noi come stronzi rimanemmo a guardare, terza regia di Pif sta avendo una seconda vita in streaming su Netflix, dove sta scalando la Top 10. Il film, con protagonisti Fabio De Luigi, Ilenia Pastorelli, Valeria Solarino e lo stesso PIF, è una commedia satirica con elementi fantascientifici che esasperano alcune caratteristiche della nostra società.

La trama di E noi come stronzi rimanemmo a guardare

Arturo è un manager rampante che, senza sospettarlo, introduce l’algoritmo che lo renderà superfluo nella sua azienda. Perde così in un solo colpo fidanzata, posto di lavoro e amici. Per non rimanere anche senza un tetto si adatterà a lavorare come rider per FUUBER, una grande multinazionale, colosso della tecnologia. L’unica consolazione alla sua solitudine è Stella, un ologramma nato da una app sviluppata dalla stessa FUUBER. Ma dopo la prima settimana di prova gratuita, quando Arturo è ormai legato alla figura di Stella, lui non può permettersi di rinnovare l’abbonamento.  Arturo si troverà così costretto a darsi da fare per ritrovare l’amore e la libertà, ammesso che esistano davvero…

Il significato di E noi come stronzi rimanemmo a guardare

In un mondo in continua evoluzione con le Intelligenze Artificiali che minacciano ogni giorno il lavoro delle persone (o almeno così teme chi non è consapevole dei consensi che lascia in rete ogni giorni, leggere di seguito!), il film di Pif diventa uno spaventoso specchio di una società che impigrita dalla tecnologia, delega sempre di più il senso delle cose, facendo decidere ad altri per lui.

Da un punto di vista del suo dialogo con la storia del cinema, il film di Pif è interessante anche se derivativo, posizionandosi in mezzo ad una serie di influenze più o meno recenti che ne caratterizzano la struttura e verso i quali l’autore ha un debito enorme. Titoli con Her, Tutta la vita davanti, o anche nella loro forma più dura Ladri di Biciclette o Sorry We Missed You sono predecessori illustri di un discorso sull’alienazione che in questo caso il regista ha scelto di raccontare con ironia e sarcasmo, consapevole che nella “commedia all’italiana” non c’è niente di davvero “leggero”. Come suggerisce anche il monologo finale del film…

Il monologo finale di E noi come stronzi rimanemmo a guardare

Mi fanno quasi tenerezza. Pensano di essersi liberati di noi.

Ma noi sappiamo quale compagnia aerea sceglieranno per tornare a casa, quale tariffa, quale posto. Sappiamo già chi contatteranno una volta tornati nel loro Paese. Se lo faranno con un messaggio o con una chiamata. Sappiamo di cosa hanno bisogno per essere felici e per essere tristi. Sappiamo per chi voteranno perché conosciamo tutte le loro paure. E se non le hanno, sappiamo come procurargliele. Sappiamo anche che lavoro cercheranno.

Noi sappiamo e sapremo sempre tutto di loro. Il passato, il presente e il futuro.

Sai chi ci ha dato il permesso di accedere a questi dati? Voi.

Non siamo ladri. Prima di entrare nella vostra vita, abbiamo bussato. Vi abbiamo chiesto se volevate condividerla con noi. Avete scelto di metterla nelle nostre mani. Grazie a voi abbiamo costruito un impero. Siamo diventati miliardari. E secondo voi abbiamo voglia di fermarci?

Il Divorzio: la spiegazione del finale del film Netflix

Il Divorzio: la spiegazione del finale del film Netflix

Netflix ha recentemente aggiunto al suo catalogo un film polacco dal titolo Il Divorzio, che è salito subito in Top 10. Il film segue il viaggio assurdamente complicato di Jacek e Malgosia, una coppia separata che cerca di ottenere un divorzio sancito dalla chiesa. Il film esplora come le scelte personali siano influenzate dalle aspettative sociali e religiose e dalle sfide del voltare pagina.

Con una narrazione arguta e umoristica, il film polacco di 90 minuti scava nella natura invadente delle istituzioni religiose, evidenziando come la rigida aderenza della chiesa alla sacralità del matrimonio complichi le decisioni individuali. Mentre l’ex coppia affronta la richiesta della chiesa di prove e giustificazioni del loro passato, la storia adotta un approccio spensierato, veloce e comico per esplorare le dinamiche familiari. Evidenzia anche come le persone che lottano per un cambiamento nel privato possano rimanere intrappolate da pressioni istituzionali e aspettative sociali, che spesso le rendono cieche rispetto ai propri obiettivi.

Sebbene possa offendere alcuni credenti, il film ritrae la battaglia in corso tra prospettive secolari e relazioni moderne, offrendo una rinfrescante interpretazione delle sfide dell’amore e dell’impegno.

La trama del film Netflix Il Divorzio

La scena iniziale del film rivela che Jacek e Malgosia si sono sposati molti anni fa, quando avevano entrambi 20 anni. Hanno anche una figlia che frequenta l’università di nome Ilona. Tuttavia, dopo la separazione, i due individui sono andati avanti con le loro vite. Malgosia, un direttore d’orchestra presso il club per bambini della scuola, è felicemente sposata con Andyzej, un tassista, e la coppia ha una figlia, Ala.

Jacek, d’altra parte, è fidanzato, ma ha bisogno dell’approvazione della chiesa per il suo divorzio prima che le nozze possano procedere. Quando Malgosia partecipa al funerale della madre di Jacek, Jacek chiede un favore alla sua ex moglie: collaborare con lui per annullare il loro matrimonio agli occhi della chiesa. Malgosia non vede alcun problema nell’accettare di aiutare con i documenti finché non si rende conto che la chiesa non è così accomodante quando si tratta di annullare l’istituzione del matrimonio per motivi religiosi.

Come va il primo impatto di Jacek e Malgosia con la Chiesa?

Dopo aver presentato documenti che contengono una serie di domande personali riguardanti il ​​loro matrimonio e la loro relazione personale, Malgosia è sorpresa di apprendere che la chiesa l’ha convocata per un interrogatorio. Dopo aver incontrato un prete e il suo assistente molto religioso, si rende conto che la strada per ottenere l’approvazione del divorzio non sarà così facile. Quando trova una vecchia conoscenza come testimone di Jacek che blatera su cosa pensa del matrimonio della coppia, Malgosia afferma frustrata di ritirare la richiesta di divorzio con Jacek.

Perché la chiesa non sanziona semplicemente il divorzio della coppia?

il divorzio
Il Divorzio film 2024 – Cortesia Netflix

Il giorno seguente, il prete e il suo assistente vanno a trovare Malgosia sul posto di lavoro per informarla che una dichiarazione di nullità del loro matrimonio richiederà una sentenza del Vaticano. Per questo, la coppia dovrà fornire prove di problemi all’interno del loro matrimonio, che è la base della richiesta. Il motivo di questa prova è che la chiesa crede nell’istituzione del matrimonio. Dal momento che Jacek e Malgosia si sono sposati in una chiesa secondo i sacri termini del matrimonio, è fondamentale che aderiscano a tali termini.

Tuttavia, poiché non vivono più secondo tali principi e stanno facendo ciò che desiderano, la chiesa ora li sta processando per rendere conto del perché stanno facendo un simile passo dopo aver inizialmente scelto di sposarsi di fronte a un’istituzione. In sostanza, si chiede perché le persone facciano certe cose in primo luogo quando non ci credono più.

Come sta affrontando Malgosia la sua vita attuale?

Mentre affronta la questione del divorzio, si scopre che la famiglia di Malgosia ha bisogno di lei. Dopo sette anni di esibizioni con la madre nell’orchestra, che le hanno fatto guadagnare spesso ingaggi in giro per la città, Ala ha improvvisamente deciso di smettere.

Nel frattempo, la sua relazione con Andyzej inizia a mostrare segni di tensione, mentre Malgosia è sempre più distratta dallo stress di gestire il suo capo, la chiesa, e dal tentativo di districarsi dai problemi che Jacek ha causato nei suoi sforzi per garantire un nuovo inizio. Pensa che Jacek sia sempre stato immaturo e non si sia mai preso le responsabilità delle sue azioni, e anche questa volta sembra che sia lei a sopportare un peso maggiore di lui.

Come cercano Malgosia e Jacek di manipolare la chiesa?

Dal momento che Malgosia e Jacek hanno avuto la figlia, Ilona, fuori dal matrimonio, il che è considerato un atto empio dalla chiesa, il duo escogita un modo per mentire e presentare Jacek come una persona problematica che ha spinto Malgosia a lasciare il matrimonio. Tuttavia, la chiesa non accetta scuse e chiede prove a sostegno delle loro affermazioni. Padre Tomasz manda persino l’ex coppia da un avvocato, ma non li aiuta molto a causa della sua lealtà alla chiesa stessa.

Nel frattempo, il duo contatta un altro vecchio amico che era uno degli ospiti ubriachi al loro matrimonio ma che nel frattempo è diventato sobrio. Cercano di corromperlo con una notevole somma di denaro per mentire di fronte alla chiesa, chiedendogli di dire che Jacek era un ubriacone e non sapeva leggere correttamente i suoi voti.

Come si sbrogliano le dinamiche familiari?

Sulla via del ritorno, Jacek si lascia andare alla malinconia dei vecchi tempi. Tuttavia, Malgosia gli ricorda che non sono più le stesse persone; entrambi vivono vite drasticamente diverse con altri partner. Più tardi, alla cena di famiglia, quando la fidanzata di Jacek esprime la sua ansia per i documenti del divorzio, Andyzej e Jacek hanno un piccolo battibecco dopo che Jacek menziona di essere un padre devoto per Ilona.

Andrzej sottolinea come Jacek sia stato assente per la maggior parte della vita di Ilona. Dopo aver visto Ilona e il suo fidanzato, Malgosia decide di passare la notte a festeggiare con la sua “prima famiglia”, che include Jacek. Questa scelta sconvolge Andyzej, che è già frustrato per il rifiuto della sua borsa di studio e si sente incapace di parlarne con Malgosia perché è preoccupata per altri problemi.

Più tardi, il capo di Malgosia scopre che diversi membri della band sono assenti dalle prove dopo aver appreso che dovranno esibirsi per un ministro locale che vuole riaprire in modo cerimoniale una stazione già funzionante. Poiché anche Ala ha lasciato la band, Malgosia parla con sua figlia della sua decisione. Chiede se Ala ha lasciato la band per dispetto o se vuole davvero intraprendere una strada diversa.

La spiegazione del finale de Il Divorzio

La fase finale del processo della chiesa viene alla luce e Malgosia e Jacek vengono nuovamente convocati insieme di fronte a un prete del Vaticano tramite una chiamata via Zoom. Questa volta, la chiesa fa comparire il prete che ha officiato il loro matrimonio. Durante l’interrogatorio, il prete dà una risposta vaga, suggerendo che Jacek non era ubriaco il giorno delle loro nozze e che sembravano una coppia follemente innamorata.

Tuttavia, Malgosia interroga il prete, chiedendogli se si ricordava di aver battezzato la loro figlia, Ilona. Quando lui risponde di sì, lei lo chiama in causa davanti a tutti, rivelando che Ilona in realtà è stata battezzata in una chiesa diversa, più vicina alla casa della famiglia di Jacek. Questa rivelazione mette i preti in una posizione imbarazzante e chiedono più tempo per giungere a una conclusione.

Frustrato, Jacek interrompe, pronunciando un discorso emozionante. Ammette di essere stanco delle bugie e delle storie inventate solo per ottenere un semplice divorzio per un matrimonio che non esiste più. Confessa di essere stato immaturo e ingenuo quando si sono sposati a 20 anni e dice che la decisione è stata in gran parte dovuta alla pressione della chiesa dopo che avevano avuto un figlio prima del matrimonio.

Esprime quanto sia ingiusto mettere dei giovani in una posizione così difficile. Jacek ammette anche di non essere stato lì per Malgosia e le augura il meglio per la sua vita attuale, che include una bella famiglia. Spera anche di avere la stessa felicità con la sua fidanzata. Conclude il discorso dicendo che questo processo è stato estenuante per tutti i soggetti coinvolti. Il prete in chiesa ascolta in silenzio e lo perdona. Tuttavia, il prete del Vaticano, ignaro della maggior parte di ciò che è stato detto, non risponde: il suo schermo si è bloccato a causa di una scarsa connessione Internet durante la chiamata Zoom.

La chiesa approva il divorzio di Jacek e Malgosia?

Il Divorzio
Il Divorzio film 2024 – Cortesia Netflix

Mentre l’ex coppia attende la decisione della chiesa, vediamo Malgosia chiudere i suoi legami con Jacek, indipendentemente dall’esito. Riesce anche a radunare i suoi studenti per il concerto, dove scopre che anche sua figlia, Ala, ha deciso di unirsi a loro. La squadra riesce ad arrivare alla stazione per l’esibizione. Sulla via del ritorno, Malgosia si scusa con suo marito, Andyzej, riconoscendo che è stato incredibilmente premuroso, comprensivo e paziente con lei per tutto quel periodo. Ammette che è stato sbagliato da parte sua non esserci per lui quando aveva bisogno di lei. I due si riconciliano e finiscono per pomiciare in macchina.

Il finale di Il Divorzio ci rivela che la chiesa accetta finalmente la richiesta di divorzio di Jacek e Malgosia, annullando la sacralità del loro matrimonio. Vediamo Jacek sposare la sua fidanzata nella stessa chiesa, con Malgosia e la sua famiglia come testimoni, mentre padre Tomasz celebra il secondo matrimonio di Jacek.

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Wicked: la magia prende vita nel nuovo video dal set!

Wicked, uno dei musical più amati e più longevi degli ultimi vent’anni, finalmente, fa il suo atteso debutto sul grande schermo a novembre, presentandosi come un evento cinematografico spettacolare e simbolo di una generazione. Wicked, la storia inedita delle streghe di Oz, vede la pluripremiata Cynthia Erivo (Harriet, The Color Purple di Broadway), vincitrice di Emmy, Grammy e Tony, nel ruolo di Elphaba, una giovane donna incompresa a causa della sua insolita pelle verde, ancora ignara del suo vero potere. Accanto a lei, Ariana Grande, vincitrice di Grammy e superstar mondiale, pluripremiata col disco di platino, interpreta Glinda, una giovane donna popolare, adornata dal privilegio e dall’ambizione, ancora alla ricerca della sua vera essenza.

Le due si incontrano come studentesse all’Università di Shiz nella fantastica Terra di Oz dove stringono un’amicizia improbabile ma profonda. Dopo un incontro con il Meraviglioso Mago di Oz, la loro amicizia giunge a una svolta e le loro vite prendono strade molto diverse. La sete di popolarità di Glinda la porta ad essere sedotta dal potere, mentre la determinazione di Elphaba di rimanere fedele a sé stessa e agli altri avrà conseguenze inaspettate e scioccanti sul suo futuro. Le loro straordinarie avventure a Oz le porteranno infine a compiere i loro destini come Glinda la Buona e la Strega Cattiva dell’Ovest.

Il cast completo di Wicked

Il film vanta anche la presenza di Michelle Yeoh, vincitrice di un premio Oscar®, nel ruolo della regale preside dell’Università di Shiz, Madame Morrible; Jonathan Bailey (Bridgerton, Compagni di Viaggio) nel ruolo di Fiyero, un principe arrogante e spensierato; Ethan Slater, candidato al Tony (Spongebob Squarepants di Broadway, Fosse/Verdon) nel ruolo di Boq, un generoso studente Munchkin; Marissa Bode al suo debutto cinematografico nel ruolo di Nessarose, la sorella prediletta di Elphaba; e l’icona della cultura pop Jeff Goldblum nel ruolo del leggendario Mago di Oz.

Il cast include Pfannee e ShenShen, due astuti compatrioti di Glinda interpretati dal candidato all’Emmy Bowen Yang (Saturday Night Live) e da Bronwyn James (Harlots), e un nuovo personaggio creato per il film, la Signorina Coddle, interpretata dalla candidata al Tony Keala Settle (The Greatest Showman).

Jon M. Chu alla regia di Wicked

Diretto dal rinomato regista Jon M. Chu (Crazy & Rich, Sognando a New York – In the Heights), Wicked è il primo capitolo di un entusiasmante evento culturale. L’arrivo al cinema della seconda parte di Wicked è previsto per novembre 2025.

Wicked è prodotto da Marc Platt (La La Land, La Sirenetta), i cui film, spettacoli televisivi e produzioni teatrali hanno ottenuto complessivamente 46 candidature agli Oscar®, 58 candidature agli Emmy e 36 candidature ai Tony, insieme a David Stone, plurivincitore del Tony (Kimberly Akimbo, Next to Normal), con il quale Platt ha prodotto il blockbuster del musical teatrale Wicked. I produttori esecutivi sono David Nicksay, Stephen Schwartz e Jared LeBoff.

Basato sul bestseller di Gregory Maguire, Wicked è adattato per lo schermo dalla sceneggiatrice Winnie Holzman, e dal leggendario compositore e paroliere vincitore di Grammy e Oscar® Stephen Schwartz. Il musical teatrale di Broadway è prodotto da Universal Stage Productions, Marc Platt, l’Araca Group, Jon B. Platt e David Stone

La Creatura di Gyeongseong 2: la recensione del k-drama di Netflix

Caos, crudeltà e conflitti pericolosi tornano su Netflix con il secondo capitolo del terrificante e intenso k-drama La Creatura di Gyeongseong (titolo originale Gyeongseong Creature). La serie, scritta da Kang Eun-kyung, nota per il successo di Dr. Romantic, Kang Chi e The Beginning, e diretta da Chung Dong-yoon, regista di Hot Stove League, ha debuttato lo scorso dicembre (qui la recensione della stagione 1) conquistando l’attenzione del pubblico e della critica internazionale.

Dopo una prima stagione avvincente, ambientata nel 1945 all’inizio dell’era coloniale giapponese, la seconda farà un significativo passo avanti, arrivando ai giorni nostri e proseguendo con coraggio la narrazione di una storia misteriosa ed emozionante, che intreccia onore, amore e sopravvivenza.

Dove eravamo rimasti nella prima stagione di La Creatura di Gyeongseong?

In una Seoul antica, piegata dall’occupazione coloniale giapponese, il ricco Jang Tae-sang (Park Seo-joon), proprietario del più grande banco dei pegni della città, la House of Golden Treasure, è sull’orlo del tracollo finanziario e minacciato dal commissario di polizia giapponese Ishikawa. Tae-sang si ritrova così costretto a indagare sulla scomparsa della giovane amante di quest’ultimo, Myeong-ja. Il caso si rivela subito complicato, spingendolo a collaborare con la coraggiosa Yoon Chae-ok (Han So-hee) e suo padre, Jung-won (Cho Han-cheul), esperti nel rintracciare persone scomparse, vive o morte. Le indagini li portano a infiltrarsi nel misterioso e oscuro ospedale di Ongseong, dove scoprono l’esistenza di un reparto sotterraneo in cui terribili esperimenti biologici trasformano gli uomini in mostruose creature. Il tutto è reso possibile da un minuscolo verme, il Najin, capace di infettare gli umani e unirsi ai loro cervelli, fino a mutare il loro corpo e annullare la loro anima. Tra numerose vittime, pochi superstiti e mostri irriconoscibili, Chae-ok ritrova però sua madre, scomparsa dieci anni prima e ormai trasformata in una creatura orribile e sanguinaria.

Quando Tae-sang e Chae-ok si rendono conto che dietro tutto ciò c’è la meschina e potente Lady Maeda (Claudia Kim), la loro missione diventa ancora più personale e complicata. Non c’è alternativa: l’ospedale deve essere distrutto e gli ultimi superstiti, tra cui la gravida Myeong-ja, devono essere salvati. Tae-sang, Jung-won e i loro alleati elaborano così un piano per infiltrarsi nuovamente nell’edificio, salvare Chae-ok, rapita dagli scagnozzi di Lady Maeda, e porre fine a quelle atroci esperienze disumane. Nonostante i numerosi ostacoli e minacce, il piano sembra riuscire: l’ospedale viene abbattuto e le vittime messe in salvo, ma Tae-sang non riesce a salvare Chae-ok, destinata a morire per mano di sua madre… o almeno così potrebbe sembrare.

La Creatura di Gyeongseong 2 | In foto Han So-hee interpreta Yoon Chae-ok in Gyeongseong Creature S2. Cr. Lim Hyo Sun Netflix © 2024.

Da period drama allegorico a un adrenalinico thriller poliziesco

La prima stagione de La Creatura di Gyeongseong ha trasportato il pubblico nella suggestiva capitale della Corea del Sud alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Attraverso una fiaba dark, intensa e ricca di pathos, la serie è riuscita a esplorare temi universali e profondi, come l’avidità umana e la sua capacità di corrompere l’animo, l’insensata crudeltà della guerra che distrugge non solo vite, ma anche identità e comunità. Al centro della narrazione si trova anche il concetto di famiglia, che non è solo quella di sangue, ma può essere rappresentata dalle persone che scegliamo di avere accanto, sottolineando l’importanza dei legami affettivi e il coraggio dell’affidarsi l’uno all’altro. Temi che, uniti alla rappresentazione di un periodo storico complesso e tutt’ora doloroso, hanno dato vita a una trama densa di emozioni e riflessioni, che ha coinvolto e incantato lo spettatore ben oltre i confini della semplice narrazione fantastica e storica.

La seconda stagione, invece, sembra prendere una piega differente. La narrazione si sposta avanti nel tempo di ottant’anni, trasportando i protagonisti, Tae-sang (ora noto come Jang Ho-jae) e Chae-ok, in un futuro in cui la loro lotta per la sopravvivenza non è ancora conclusa. Grazie al Najin, la misteriosa entità con cui convivono in segreto, i due sono ancora vivi e costretti a fronteggiare, ancora una volta, la minaccia di Lady Maeda e la sua spietata schiera di seguaci e creature mostruose. Il contesto storico, che aveva caratterizzato la prima stagione, cede ora il passo a un’ambientazione più contemporanea e familiare, dove emergono nuovi personaggi, tra cui Seung Jo (interpretato da Bae Hyun Sung), il figlio sopravvissuto di Myeong-ja, e l’impenetrabile Capitano Kuroko (Lee Moo-saeng).

La Creatura di Gyeongseong 2 | In foto l’attore Bae Hyeon-seong nei panni del ribelle Seung-jo. Cr. Lim Hyo Sun Netflix © 2024.

Sebbene quindi la narrazione conservi i toni cupi e orrorifici tipici del primo capitolo, la serie evolve in un thriller poliziesco con sfumature fantascientifiche, ampliando l’universo narrativo e spingendo i protagonisti a confrontarsi non solo con forze sovrannaturali, ma anche con nuove dinamiche sociali e umane.

La creatura di Gyeongseong tra forza opposte: Vendetta e Amore

In questa nuova dimensione di mistero e azione spettacolare, dove gli episodi sono stati ridotti da 10 a 7, i temi diventano più intimi e personali, con la vendetta e il destino che assumono un ruolo centrale nella trama. Il filo invisibile che unisce Tae-sang e Chae-ok diventa ancora più presente e rilevante, conferendo alla narrazione quella sottotrama romantica imprescindibile per qualsiasi grande k-drama. Il profondo legame tra i due protagonisti, alimentato dal desiderio – tanto dei personaggi quanto degli spettatori – di un lieto fine, li guida così attraverso gli anni e oltre i ricordi perduti. È proprio questo amore che, in questi nuovi episodi, li spinge a ritrovarsi, nonostante il tempo e le difficoltà, e a combattere contro il potere oscuro di Lady Maeda e i suoi pericolosi piani legati al Najin.

Da un lato, c’è questo grande amore che rappresenta non solo una speranza di redenzione, ma anche la forza che permette loro di andare avanti. Dall’altro, emerge un desiderio altrettanto potente, ma distruttivo: la vendetta. Lady Maeda, infatti, non agisce solo per sete di potere, ma sembra mossa dal desiderio di punire Tae-sang e Chae-ok, cercando di separarli ancora una volta, persino in questa vita. Le sue azioni crudeli appaiono come un attacco personale, volto a distruggere qualsiasi possibilità di felicità per i due protagonisti, rendendo però a tratti il suo personaggio quasi una forzatura.

La Creatura di Gyeongseong | In foto (da sinistra a destra) gli attori protagonisti Han So-hee (Yoon Chae-ok) e Park Seo-jun (Jang Ho-jae). Cr. Lim Hyo Sun Netflix © 2024.

Una seconda stagione che si spera sia conclusiva

Kang Eun-kyung e Chung Dong-yoon regalano al pubblico una seconda stagione audace, inaspettata e differente. Oltre a un cast sempre eccezionale – con in vetta Park Seo-joon e Han So-hee che formano una coppia straordinaria –, la scrittura e la regia si rivelano emozionanti, rendendo chiari e incisivi i salti temporali e i flashback che spiegano, episodio dopo episodio, ciò che precede questo nuovo incontro. Tuttavia, questa stagione non riesce a eguagliare la prima. Se da un lato la bellezza di questi episodi supera le aspettative, talvolta ciniche, del pubblico; dall’altro si discosta così tanto per temi e narrazione dalla prima stagione da sembrare quasi uno spin-off, piuttosto che una continuazione del prodotto che ha incantato gli spettatori all’inizio dell’anno. Il cambio di ambientazione e il rafforzamento della tematica amorosa centrale hanno, quindi, modificato parzialmente la natura del drama, che fino a questo momento si distingueva nel vasto catalogo di Netflix per la sua attenta cura nel presentare un period drama sofisticato e dalle nobili intenzioni di riflessione.

Nonostante queste “criticità”, inclusa la debolezza degli antagonisti principali, che risultano meno convincenti rispetto a quelli del primo capitolo, la seconda stagione de La Creatura di Gyeongseong si conferma tra le migliori serie disponibili sulla popolare piattaforma di streaming. E dunque, con l’ultima scena post-credit che lascia il pubblico col fiato sospeso, l’interrogativo sorge spontaneo: Netflix avrà il coraggio di resistere alla tentazione di realizzare una terza – non necessaria – stagione?

Spider-Man: le 6 possibilità più entusiasmanti per Tom Holland nel futuro del MCU

Si è detto molto sul ruolo di Spider-Man nel MCU mentre ci addentriamo nella Multiverse Saga e, se le recenti indiscrezioni sono attendibili, Tom Holland sarà una parte importante di questo franchise per molto tempo. Spider-Man 4 è all’orizzonte così come Avengers: Doomsday, Avengers: Secret Wars e la tanto attesa Mutant Saga.

Ma quali sono le possibilità più interessanti per Peter Parker nel MCU? Grazie a CBM, di seguito vi illustriamo quali sono le circostanze, i contesti e soprattutto i costumi che la centralità dell’Uomo Ragno nel MCU può regalarci.

Alla guida degli Avengers

The AvengersPeter Parker ha trovato un nuovo senso di responsabilità in Spider-Man: No Way Home e, dopo le sue esperienze al fianco degli Eroi più potenti della Terra, ha guidato con successo i suoi compagni Spider-Men in battaglia.

L’arrampicamuri che mette insieme la squadra in un mondo senza gli Avengers sembra un passo avanti per il personaggio, in particolare ora che è più grande e si sta affermando come supereroe (e non è più sotto l’ombra di Iron Man).

Chiunque siano i membri del prossimo schieramento dei Vendicatori, non vediamo l’ora di vedere la sua dinamica con la squadra… soprattutto ora che non sanno più chi c’è sotto la maschera!

Il costume nero

venomIndipendentemente dal fatto che il Venom di Tom Hardy finisca per essere presente in Spider-Man 4, possiamo sicuramente essere tutti d’accordo che è tempo che Peter Parker indossi il costume alieno. Considerando quello che ha passato, il lanciatore di ragnatele potrebbe facilmente imboccare una strada più oscura e il simbionte che gli sussurra all’orecchio può risultare seducente. Anche se questo costume finisse solo in Avengers: Secret Wars, le ramificazioni che ciò avrebbe per il futuro sarebbero enormi.

Per cominciare, i Marvel Studios possono introdurre il loro Venom e forse anche tenere Peter nel costume prima di Spider-Man 5 per un avere un adattamento alternativo rispetto a quello che ha fatto Sam Raimi con Spider-Man 3.

Un’avventura “street”

Spider-Man 4
© Sony Pictures

In questo momento, alla luce del finale di No Way Home, sembra che Spider-Man 4 sia destinato a raccontare un eroe che fa squadra con Daredevil, mentre insieme abbattono il sindaco di New York City, Wilson Fisk (alias il Kingpin del crimine). E potrebbe essere una buona notizia per l’eroe.

La seconda stagione di Daredevil: Born Again deve uscire prima che questo team-up abbia luogo e non c’è modo che diventi realtà prima di luglio 2026. Quindi, questa storia potrebbe essere raccontata dopo Avengers: Secret Wars. Il Kingpin può ancora essere un problema e, a quel punto, Spidey potrebbe essersi liberato del Multiverso. Nel frattempo potrebbe anche incontrare i Fantastici Quattro…

Un supereroe multiversale

Spider-Man: Homecoming ha raccontato una storia di “vicinato amichevole”, ma da allora Peter Parker è cresciuto ben oltre il Queens. Ha combattuto mostri oltreoceano, ha viaggiato nello spazio insieme agli Avengers e si è diretto verso il Multiverso della Follia. Tra Spider-Man: No Way Home e il franchise di Spider-Verse, la Sony Pictures sa che c’è una grande fascinazione per vedere l’eroe in quell’ambientazione.

Di conseguenza, potrebbe essere che in futuro Spidey di Tom Holland si imbarchi principalmente in avventure legate al Multiverso. Ha funzionato bene per il personaggio nei fumetti e, se si traduce nella condivisione dello schermo con Spider-Man 2099, Spider-Gwen e Miles Morales, dovremmo davvero lamentarci?

L’essere àncora

Spider-Man 4Se le voci e le teorie sono vere, Spider-Man è l'”essere àncora” del MCU. Sappiamo da Deadpool e Wolverine che, quando uno di loro muore, è una cattiva notizia per un universo, quindi questo lo rende il personaggio più importante nei prossimi film di Avengers e suggerisce che uno, se non entrambi, di questi sarà costruito attorno a Spider-Man.

Il precedente scontro di Peter con il Multiverso e le sue Varianti è destinato a entrare in gioco e il fatto che sia stato lanciato un incantesimo che ha fatto dimenticare al mondo di lui è un altro punto della trama che sicuramente vedremo rivisitato. Fondamentale, se un’Incursione sta per abbattersi sulla Terra-616, il nuovo status quo di Spider-Man lo mette in rotta di collisione con…

Doom

doctor doom mcuSpider-Man e Doctor Doom si sono incrociati molte volte nel corso degli anni, ma non hanno una storia leggendaria. Tuttavia, l’MCU sembra destinato a cambiare le cose dando a Victor Von Doom il volto dell’amato mentore di Peter Parker, Tony Stark. Robert Downey Jr. interpreterà Victor piuttosto che un malvagio Iron Man, ma deve esserci un legame trai due e i Marvel Studios possono sfruttarla per raccontare una bella storia.

Cosa succede quando la tua figura paterna torna dal mondo dei morti nei panni di un malvagio criminale determinato a governare il Multiverso? Avrà una sua storia con Peter o Spider-Man sarà colui che dovrà uccidere per distruggere la Terra-616?

Joker: Folie à Deux, recensione del film di Todd Phillips

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Joker: Folie à Deux, recensione del film di Todd Phillips

Dopo il travolgente successo del primo film, con tanto di corsa agli Oscar e premio al Miglior attore per Joaquin Phoenix, Todd Phillips torna a raccontare le tragedie di Arthur Fleck, con Joker: Folie à Deux, presentato in Concorso all’81° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. A Phoenix che torna nei panni lisi e stinti di Fleck, si unisce Lady Gaga che interpreta una nuova versione di Harley Quinn.

La trama di Joker: Folie à deux

Joaquin Phoenix e Brendan Gleeson in Joker: Folie à Deux
Copyright: © 2024 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved. Photo Credit: Niko Tavernise

Joker: Folie à deux vede Arthur Fleck internato ad Arkham, in attesa di processo per i suoi crimini, visti sul grande schermo nel film del 2019. Alle prese con la sua doppia identità Arthur non solo si imbatte nel vero amore, ma scopre anche la musica che ha sempre avuto dentro di sé. Questa è la sinossi originale del film, breve e per certi versi criptica, nella misura in cui sembra promettere qualcosa di molto diverso rispetto a quello che il film racconta.

La prima precisazione da fare è che Joker: Folie à Deux è un musical vero e proprio, di quelli in cui i protagonisti cominciano a cantare nel mezzo dell’azione e tutto diventa come in un sogno, con tanto di balletto annesso. La prospettiva è sicuramente straniante ma coraggiosa da parte di Phillips che dopo aver confezionato un film che è piaciuto a tantissimi, spettatori e critici, cambia completamente obbiettivo e si mette di nuovo in gioco.

Joker: Folie à deux formalmente gemello al precedente

Joaquin Phoenix e Lady Gaga Joker: Folie à Deux
Copyright: © 2024 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved. Photo Credit: Niko Tavernise

Da un punto di vista formale, Joker: Folie à Deux è un film gemello rispetto al suo predecessore: lo stile è freddo e plumbeo, distaccato, eppure appassionato nella messa in scena di queste creature interrotte e spezzate. Quello che viene meno, e forse è il più grande peccato del film, è che in questo caso non abbiamo più quell’anima forte e ferita che ci aveva fatto simpatizzare con il protagonista e che aveva indagato le ragioni della sua follia. Non c’è la Gotham gonfia di odio, la società scostante e priva di compassione, non c’è nessun contesto sociale in cui inserire questo personaggio. Solo delle guardie carcerarie gratuitamente crudeli che sembrano svolgere pigramente il loro ruolo di contrappunto.

Anche il rapporto con Harley Quinn è estremamente sfuggente e inedito rispetto a quello che ci hanno abituato fumetti, film e cartoni animati. In questo racconto oscuro, è la Quinn di Gaga ad avere il ruolo di potere, nella coppia. Lei, con prepotenza si inserisce nella vita pigra di Arthur e gli dà la speranza: dopo averla incontrata lui non si sente più solo, ed è quello che serve, quello che conta per salvarsi. Ma Harley non ama Arthur, ama Joker. E in questo film ci rendiamo conto, con un finale spiazzante e anticlimatico, che Arthur Fleck non è Joker più di quanto non sia sano di mente. Non c’è uno sdoppiamento in lui, quello che abbiamo visto nel primo film è solo uno sfogo violento che, di fronte alla possibilità concreta dell’amore, si ridimensiona. Dopotutto il primo film lo diceva con grande eleganza: sarebbe bastato un gesto di comprensione e affetto.

Una coppia folle

Joker: Folie à Deux
Copyright: © 2024 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved. Photo Credit: Niko Tavernise

Joaquin Phoenix e Lady Gaga dimostrano grande complicità e chimica, sullo schermo, e sono molto credibili nei panni degli amanti disturbati, tuttavia non godono della migliore delle sceneggiature e persino le musiche e canzoni originali composte apposta per il film si rivelano deboli e ripetitive. Joker: Folie à Deux manca di anima e, nonostante la forma e le performance, è una mancanza troppo grande per essere nascosta dietro al cerone da clown.

Nickel Boys film d’apertura della ventiduesima edizione di Alice nella città

Nickel Boys, diretto da RaMell Ross (“Hale County This Morning, This Evening”), è il film di apertura, fuori concorso, della ventiduesima edizione di Alice nella città (16-27 ottobre), la sezione autonoma e parallela della Festa del cinema di Roma, dedicata ai giovani, agli esordi e alla scoperta del talento, diretta da Fabia Bettini e Gianluca Giannelli.

Tratto dall’omonimo romanzo di Colson Whitehead, vincitore del Premio Pulitzer nel 2019 e adattato per il grande schermo dallo stesso regista con Joslyn Barnes, “Nickel Boy” è stato acclamato dalla critica internazionale ai festival di Telluride e New York, da “The Hollywood Reporter” a “Screen Daily”, “Vanity Fair”, “The Guardian”, “Indiewire”, e “Variety” lo colloca nell’elenco dei titoli che potrebbero guadagnarsi un posto nella corsa all’Oscar 2025 insieme ad altri tre film in programma ad Alice nella città, “The Outrun” di Nora Fingscheidt, “Blitz” di Steve McQueen, entrambi con Saoirse Ronan, e “A Real Pain” di Jesse Eisenberg.

“Nickel Boy” è un’esplorazione visionaria, coraggiosa e affascinante del trauma e della storia americana all’epoca delle leggi Jim Crow sulla segregazione razziale ed è incentrato sulla vicenda di due adolescenti afroamericani in un barbaro riformatorio minorile della Florida. 1960, Tallahassee. Il sogno universitario di Elwood Curtis (Ethan Herisse) si infrange lungo un’autostrada a due corsie. A causa di un innocente passo falso, Elwood viene condannato all’inferno della Nickel Academy. Lì incontra Jack Turner (Brandon Wilson) con il quale stringe un’alleanza: Turner dispensa consigli fondamentali per la sopravvivenza all’interno del violento carcere minorile, mentre Elwood si aggrappa alla sua visione ottimistica del mondo per sopravvivere. Sullo sfondo del nascente movimento per i diritti civili, l’esistenza dei due adolescenti sembra lontana dall’oratoria del reverendo Martin Luther King. Nonostante la brutalità della Nickel, Elwood si sforza di mantenere la sua umanità, risvegliando una nuova visione della vita del suo compagno di cella.

Interpretato magistralmente da Aunjanue Ellis-Taylor, Ethan Herisse, Brandon Wilson, Hamish Linklater e Daveed Diggs, il film è arricchito dalla fotografia di Jomo Fray (“All Dirt Roads Taste of Salt”) e dal montaggio di Nicholas Monsour (“NOPE”). Prodotto da Dede Gardner, Jeremy Kleiner, David Levine, Joslyn Barnes, è una produzione Plan B Entertainment, Anonymous Content, Louverture Films e uscirà nei cinema statunitensi il 25 ottobre distribuito da Orion Pictures e Amazon MGM Studios. In Italia sarà disponibile su Prime Video.

“Nickel Boys è un film che fa fare un balzo in avanti alla rappresentazione cinematografica della crudele realtà del razzismo – dichiarano Gianluca Giannelli e Fabia Bettini, direttori artistici di Alice nella città – RaMell Ross condivide con chi guarda la bellezza del margine, l’emozione del confine, la trasgressività del limite dei ragazzi protagonisti dell’omonimo romanzo del due volte premio Pulitzer Colson Whitehead. Per questo siamo onorati di aprire il festival con ‘Nickel Boys’, un’opera intensa nello spirito e audace nel linguaggio visivo che conferma lo status di artista visionario del suo autore, che persevera nel tentativo di catturare il buio della storia americana, affinché non si ripeta all’infinito”.

RaMell Ross è un artista, fotografo, regista, scrittore e documentarista. Si è laureato in Sociologia e Inglese alla Georgetown University e successivamente ha conseguito un Master (MFA) in fotografia presso la Rhode Island School of Design. Il suo documentario sperimentale “Hale County This Morning, This Evening”, sulla vita dei neri nella contea di Hale, in Alabama, è stato presentato in anteprima al Sundance Film Festival del 2018. Al festival gli è stato assegnato il Premio Speciale della Giuria per la Visione Creativa. Il film ha vinto un Peabody Award e nel 2019 è stato candidato all’Oscar per il miglior film documentario e per il Primetime Emmy Award per meriti eccezionali nel cinema documentario. Le sue fotografie sono presenti in varie collezioni pubbliche e private come il Museum for Modern Art, il Virginia Museum of Fine Arts e l’High Museum.

Inside Out 2 in streaming raggiunge enormi risultati al debutto su Disney+

Il sequel animato Inside Out 2 continua a riscuotere grande successo dopo il suo recente debutto su Disney+. Dopo aver dominato il botteghino come uno dei film che ha incassato di più in assoluto, il film è diventato un successo immediato in streaming.

Secondo ComicBook.com, Inside Out 2 ha ottenuto 30,5 milioni di visualizzazioni su Disney+ nei primi cinque giorni di disponibilità. Si tratta della seconda più grande apertura per un film in sala su Disney+ nella storia della piattaforma di streaming, dopo solo Encanto del 2021. In particolare, Inside Out 2 ha stabilito il record di film Disney+ più visto in Europa, Medio Oriente, Africa e America Latina.

Durante la sua permanenza nelle sale, Inside Out 2 è diventato il film d’animazione di maggior incasso di tutti i tempi. Attualmente è il film con i maggiori incassi dell’anno e il sequel è anche l’ottavo film con i maggiori incassi di sempre. Il film ha guadagnato 653 milioni di dollari a livello nazionale, con un incasso globale di circa 1,687 miliardi di dollari. La cosa ancora più bella è che il film, oltre agli alti guadagni al botteghino, ha ottenuto un’ottima accoglienza, con un punteggio del 90% su Rotten Tomatoes.

La sinossi ufficiale di Inside Out 2 recita: “ Inside Out 2 della Disney e della Pixar torna alla mente dell’adolescente Riley, appena laureata, proprio quando il quartier generale viene improvvisamente demolito per far posto a qualcosa di completamente inaspettato: nuove Emozioni! Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto, che da tempo gestiscono un’operazione di successo, non sanno come sentirsi quando arriva Ansia. E sembra che non sia sola”.

La Dream Productions avrà gli stessi livelli di successo?

La notizia che il film ha ottenuto grandi numeri su Disney+ fa ben sperare per la prossima serie spinoff. Chiamata Dream Productions, la serie dovrebbe debuttare l’11 dicembre 2024. Dream Productions immagina il team creativo al lavoro nella mente di Riley per realizzare i sogni che fa di notte. La serie, scritta e diretta da Mike Jones, vedrà la partecipazione di molti degli stessi doppiatori dei film di Inside Out che riprenderanno i loro ruoli.

“La serie è incentrata sullo studio all’interno della mente di Riley, dove i sogni si avverano davvero, ogni notte, in tempo e con il budget previsto”, si legge nella sinossi ufficiale. “Riley sta crescendo e quando i suoi ricordi hanno bisogno di un’ulteriore elaborazione, Joy e il resto delle Core Emotions li inviano alla Dream Productions. L’acclamata regista Paula Persimmon si trova ad affrontare un incubo: Cercare di creare il prossimo sogno di successo dopo essere stata messa in coppia con Xeni, una compiaciuta regista di sogni ad occhi aperti che vuole fare il salto di qualità nel mondo dei sogni notturni”.

Maika Monroe protagonista del remake di un acclamato thriller del 1992

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Dopo il successo del suo film horror Longlegs, Maika Monroe ha ottenuto il suo prossimo ruolo da protagonista. Sarà la protagonista di un remake di un film che fece scalpore quando uscì nel 1992.

Secondo THR, la Monroe è stata scritturata per un ruolo importante nel prossimo remake di La mano sulla culla (The Hand That Rocks the Cradle) dei 20th Century Studios. Il remake sarà diretto da Michelle Garza Cervera (Huesara), mentre il film sarà prodotto da Ted Field della Radar Pictures insieme a Michael Schaefer e Mike Larocca della Department M. Micah Bloomberg (Homecoming, Sanctuary) ha scritto la sceneggiatura del remake.

Secondo quanto riferito, la Monroe, che è stata la prima scelta per la parte, interpreterà una tata che diventa decisa a sostituire la moglie di una famiglia dopo essersi affezionata al marito e ai figli. Nel film originale, diretto da Curtis Hanson, Rebecca De Mornay interpretava la tata, raffigurata come una vedova che si rivolge alla famiglia dopo lo strazio della perdita del proprio figlio. Annabella Sciorra interpretava la matriarca della famiglia, mentre Matt McCoy interpretava il marito. Nel cast anche Ernie Hudson, Julianne Moore e John de Lancie.

Credo di aver lavorato troppo”, ha dichiarato la Monroe a THR. “Ero in questa fase in cui volevo accettare ogni lavoro, e sentivo che era quello che dovevo fare. Ho fatto circa sette film uno dietro l’altro, e non sono state tutte grandi esperienze. Alcune buone, altre cattive. È un lavoro molto strano e un’industria molto strana, e ci può essere un’oscurità intorno. Quindi mi trovavo in uno stato mentale in cui pensavo: “Non mi sento più bene”. E quindi avevo bisogno di staccare la spina per un attimo”.

Maika Monroe è un’amata regina dell’urlo

La Monroe, affermata scream queen, è diventata famosa grazie al suo ruolo nel film horror di successo It Follows. È apparsa anche in film come Independence Day: Resurgence, Greta, Tau, Watcher e God Is a Bullet. Più di recente, ha impressionato per il ruolo di co-protagonista con Nicolas Cage in Longlegs. La Monroe ha raccontato che quel ruolo l’ha quasi spinta ad abbandonare la recitazione, visto che a quel punto lavorava senza sosta passando da un progetto all’altro.

The Hand That Rocks the Cradle è un film che è stato rifatto in passato, con un altro tentativo che non è andato a buon fine. Nel 1993 è stata realizzata una versione indiana, Khal-Naaikaa. Nel 2014 è stato annunciato che il film sarebbe stato rifatto con un nuovo adattamento da ABC Family con lo scrittore di Supernatural Daniel Loflin. Anche Ted Field, uno dei produttori del film originale, era coinvolto. Il progetto si è arenato prima di arrivare alla produzione. Non è ancora stata annunciata una data di uscita per il prossimo remake di The Hand That Rocks the Cradle.

Joker: Folie À Deux, Todd Phillips commenta il possibile film standalone per la Harley Quinn di Lady Gaga

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Il Joker di Joaquin Phoenix ha un partner sia romantico che criminale nel nuovo film Joker: Folie À Deux. Il film introduce Lady Gaga come nuova incarnazione di Harley Quinn, anche se il regista Todd Phillips suggerisce ai fan di non sperare che il personaggio ottenga un film spinoff tutto suo.

Secondo Variety, al regista e alle star del sequel di Joker sono state poste delle domande durante il red carpet della prima del film a Hollywood. A Phillips è stato chiesto se volesse sviluppare un film autonomo per la “Lee” di Gaga, come viene chiamata la sua versione di Harleen Quinzel nel film. Il regista ha suggerito che questa non era una strada che voleva percorrere, ritenendo che il sequel di Joker sia già un film autonomo sotto molti aspetti rispetto al primo film.

“Per me, ho sempre pensato che questi due film esistano come una cosa a sé stante”, ha detto. “E no. So che si sta cercando di ottenere la cosa successiva, ma non voglio entrare nel merito”.

La stessa domanda è stata posta a Lawrence Sher, il direttore della fotografia di entrambi i film di Joker. Pur sottolineando come la decisione spetti in ultima istanza allo studio, la sua risposta è stata un po’ più ottimista rispetto a quanto detto da Phillips sull’idea. Il direttore della fotografia ha dichiarato: “Wow. È una domanda da fare alla Warner Bros, sì, devi chiederlo a loro”. Quando gli è stato chiesto se fosse già in calendario, Sher ha aggiunto: “Non saprei dire, anche se lo fosse!”.

La versione di Lady Gaga di Harley Quinn è unica

Joker: Folie à Deux Lady Gaga
Fonte: Todd Philipps su Instagram © Warner Bros Discovery

“La voce alta, l’accento, il masticare le gomme e tutte quelle cose impertinenti che ci sono nei fumetti, le abbiamo eliminate”, aveva detto Phillips in un’intervista a Variety a proposito di ciò che rendeva questa versione di Harleen Quinzel diversa dai precedenti adattamenti, come quelli interpretati da Margot Robbie nel DCEU e da Kaley Cuoco in Harley Quinn. “ Volevamo che si inserisse in questo mondo di Gotham che abbiamo creato dal primo film”.

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Tutto quello che c’è da sapere su Joker: Folie à Deux

Joker: Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix nel ruolo del cattivo DC Joker. Il sequel presenterà nuovi arrivati ​​Brendan Gleeson, Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel cast c’è anche Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”.

Come ormai noto, la versione di Gaga di Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto originariamente riportato, con la storia che potrebbe svolgersi interamente dal suo punto di vista. Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1 miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna sonora.

White Collar: il reboot riceve un aggiornamento emozionante da Sharif Atkins

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Il mese si sta concludendo con una nota positiva per i fan di White Collar, poiché è emerso un nuovo aggiornamento sul revival della serie. In particolare, è stato confermato che l’agente speciale dell’FBI Clinton Jones, interpretato da Sharif Atkins nel corso delle sei stagioni del police procedural, farà parte del reboot, anche se i dettagli rimangono poco chiari. Atkins lo ha rivelato a TVLine meno di una settimana dopo che il creatore Jeff Eastin ha rilasciato un importante aggiornamento sulla nuova serie, compreso il suo presunto titolo, White Collar: Renaissance, e quello dell’episodio pilota “Masquerade”.

Di recente, Atkins ha detto del coinvolgimento del suo personaggio nella prossima serie di White Collar: “Ho parlato con [il creatore] Jeff Eastin un po’ qua e là, e sì, Jones è ancora nel mondo”. Pur non avendo rivelato altro, l’attore ha commentato la sceneggiatura dello show, lasciando intendere che Jones ha ottenuto una promozione. Ha proseguito:

“Sono curioso di sapere cosa sta facendo Jones in questi giorni. Quale dipartimento dirige? Quale squadra sta guidando? È davvero eccitante. Ho sentito dire che la sceneggiatura è di altissimo livello. Rende omaggio, in modo splendido, al compianto Willie Garson e riprende il discorso da dove era stato interrotto in termini di arguzia, eccitazione e relazioni. Io stesso non vedo l’ora di vederlo”.

L’attore di ER ha poi riflettuto sulla serie originale di White Collar, descrivendo l’esperienza vissuta nello show per più di mezzo decennio come “un bel momento”. Ha aggiunto: “C’è qualcosa di speciale nel lavorare in una città come New York. È qualcosa che ti lega davvero e l’esperienza, per tutti noi, è qualcosa che, sicuramente, non dimenticheremo mai”.

L’originale White Collar è stato un successo per un motivo preciso

Creata da Eastin, la serie originale White Collar ha come protagonisti Tim DeKay nel ruolo dell’agente speciale dell’FBI Peter Burke e Matt Bomer in quello di Neal Caffrey, un affascinante e poliedrico truffatore che lavora sia come informatore di Burke che come consulente dell’FBI. La serie ha debuttato su USA Network il 23 ottobre 2009 ed è durata sei stagioni, concludendosi il 18 dicembre 2014.

Al fianco di DeKay e Bomer in White Collar recitavano Willie Garson nel ruolo del migliore amico truffatore di Neal, Mozzie, Tiffani Thiessen nel ruolo della moglie di Peter, Elizabeth, Marsha Thomason nel ruolo dell’agente speciale dell’FBI Diana Berrigan e Atkins nel ruolo dell’agente speciale dell’FBI Clinton Jones. Inoltre, Hilarie Burton ha interpretato l’interesse amoroso di Neal, l’investigatrice assicurativa Sara Ellis, mentre Diahann Carroll ha vestito i panni di June Ellington, una ricca vedova con cui Neal fa amicizia e con cui finisce per convivere. White Collar: Renaissance è ancora in lavorazione, mentre la serie originale è in streaming su Netflix.

Heartstopper 3: Charlie lotta per esprimere i suoi sentimenti nella nuova clip

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In vista del suo debutto sullo streamer, Netflix ha regalato ai fan un’eccitante sorpresa: la terza stagione di Heartstopper è infatti a pochi giorni di distanza. È stato pubblicato un nuovo sneak peek dello show, con i primi minuti dell’imminente primo episodio. Lo sneak peek mostra in anteprima la lotta di Charlie (Joe Locke), che sta cercando di capire come dichiarare il suo amore al fidanzato Nick (Kit Connor).

In quello che probabilmente si svolgerà pochi giorni dopo il finale della seconda stagione, l’anteprima inizia con Charlie che si esercita su come dichiarare il suo amore al suo ragazzo. Tuttavia, si sente in ansia perché non vuole che Nick glielo dica per obbligo. Sua sorella, Tori (Jenny Walser), cerca di convincere il fratello a dirglielo comunque, perché crede che Nick provi la stessa cosa. L’anteprima si conclude quando Nick arriva a casa Spring per prendere Charlie, con un piccolo scarabocchio magico Heartstopper che appare dalla parte di Charlie.

La creatrice dello show, Alice Oseman, ha parlato dell’aggiunta di Tori durante le prime scene del primo episodio della terza stagione, spiegando che il personaggio della Walser avrà un ruolo chiave nella prossima puntata di Heartstopper. La Oseman ha anticipato che Tori avrà un ruolo più importante nella prossima stagione, soprattutto quando sosterrà Charlie per quanto riguarda la sua salute mentale.

La terza stagione di Heartstopper esplorerà temi molto più oscuri

La terza stagione diHeartstopper sarà caratterizzata da otto nuovi episodi che continueranno la storia d’amore di Nick e Charlie. Tuttavia, a differenza delle stagioni precedenti, ci sarà un cambiamento di tono, poiché lo show affronterà temi più maturi. In una dichiarazione rilasciata tramite un articolo di Netflix Tudum, la Oseman ha condiviso la sua eccitazione nel vedere questi personaggi maturare e crescere, il che significa che affronteranno alcuni argomenti pesanti. Alcuni di questi sono di speranza, come l’università e le loro ambizioni future, ma altri si addentrano in argomenti come la salute mentale e il sesso.

L’ultimo trailer della terza stagione ha mostrato molti momenti di vulnerabilità che i nostri personaggi dovranno affrontare, tra cui le varie lotte che ogni coppia dovrà affrontare nell’intimità e il dolce promemoria che tutti sono lì per l’altro quando ne hanno più bisogno. Il cast della terza stagione vedrà il ritorno del cast principale dello show, oltre a una manciata di nuovi talenti che si uniranno alla formazione, tra cui Jonathan Bailey di Bridgerton, Hayley Atwell di Capitan America e Eddie Marsan di Deadpool 2. La terza stagione di Heartstopper arriverà su Netflix il 3 ottobre 2024. Nel frattempo, è possibile vedere in streaming tutti gli episodi delle stagioni 1 e 2 sulla piattaforma di streaming.

I 10 migliori film di Kung Fu degli anni ’90, in ordine di importanza

Almeno dagli anni ’60, i film di arti marziali sono sempre stati una fonte di intrattenimento affidabile per tutti gli appassionati del genere d’azione. Se un film enfatizza il combattimento corpo a corpo, con o senza l’uso di armi, e (di solito) ha un’azione costante, potrebbe essere considerato un film di arti marziali. Molti film di arti marziali, anche se non tutti, sono realizzati in Asia.

Concentrandoci solo sui film di kung fu, però, si tratta di film di arti marziali che di solito si concentrano su scene di arti marziali più realistiche e tendono a essere realizzati a Hong Kong. Ai fini della presente trattazione, il termine “film di kung fu” sarà un po’ più ampio, con l’inclusione di alcune voci leggermente fantastiche e/o fantascientifiche, nonché di un film che è stato effettivamente una produzione americana (solo uno, però). Ma l’epoca di uscita di questi film li mantiene un po’ più di nicchia, dato che i seguenti sono stati tutti distribuiti negli anni ’90.

Iron Monkey (1993)

Yuen Wo-Ping è un nome che si è abituati a vedere se si è fan dei film di arti marziali, in quanto è forse più noto per essere un coreografo d’azione, con le sue abilità utilizzate in tale veste per film come Kill Bill e Kung Fu Hustle. Ma è stato anche il regista di molti film di kung fu avvincenti, tra cui Iron Monkey del 1993.

Come regista, si è ben associato a un’altra leggenda del genere delle arti marziali, Donnie Yen, con la storia di un bandito mascherato che deruba i corrotti e i ricchi come un Robin Hood con abilità nel kung fu. La narrazione in sé è piuttosto semplice, anche per gli standard dei film di arti marziali (il suddetto bandito che si fa dei nemici e tutto il resto), ma è diretta in modo divertente e le scene d’azione sono più che soddisfacenti.

Riki-Oh: The Story of Ricky (1991)

Riki-Oh: The Story of Ricky è un film di serie B piuttosto gonzo che sfida la facile categorizzazione, essendo una miscela gloriosamente disordinata di azione intrisa di sangue e assurda commedia dark, pur essendo tecnicamente un dramma carcerario. Il personaggio centrale è imprigionato in una prigione terribilmente violenta e trascorre la maggior parte del film cercando di farsi strada tra i vari nemici che gli si parano davanti, perché è sulla lista dei bersagli di alcune persone pericolose.

È una scusa per una violenza comicamente cruenta, che fa di Riki-Oh: The Story of Ricky uno dei film di arti marziali più estremi di tutti i tempi. È il genere di film che si potrebbe definire non adatto ai deboli di cuore… ma d’altra parte, spinge le cose a un livello talmente ridicolo che anche gli schizzinosi potrebbero essere in grado di gestirlo, grazie al fatto che l’intero film è così lontano dalla realtà.

Tai Chi Master (1993)

Un altro film di Yuen Wo-Ping e, cosa ancora più impressionante, Tai-Chi Master è uscito lo stesso anno del già citato Iron Monkey (il che significa che Steven Spielberg non è stato l’unico regista ad avere un 1993 particolarmente prolifico). Il film parla di due amici d’infanzia che, in età adulta, si trovano su fronti opposti di un conflitto più ampio, che porta a una serie di scontri inevitabilmente infuocati tra i due.

Tai-Chi Master ha una tonalità un po’ strana, che mette in equilibrio alcuni momenti più melodrammatici con una commedia piuttosto ampia, pur essendo (ovviamente) ricco di azione. Ma tutto questo si traduce in qualcosa di divertente, con qualcosa da offrire a chiunque, anche a chi non ha molta familiarità con il genere delle arti marziali. Inoltre, la presenza di attori del calibro di Jet Li e Michelle Yeoh non guasta di certo.

Green Snake (1993)

Più che un film d’azione, Green Snake è un film d’amore fantastico che presenta alcuni elementi legati alle arti marziali, anche se le scene sono poco frequenti. Anche la premessa è piuttosto stravagante e difficile da descrivere: si tratta di due sorelle che sono serpenti in grado di travestirsi da umani… ma una lo fa con molta più facilità dell’altra.

La più “umana” delle sorelle si innamora di un uomo umano, complicando ulteriormente il legame tra le sorelle. Green Snake si attiene bene al suo tono unico ed è spesso sorprendente e persino onirico. Dà vita a un’antica fiaba popolare cinese con colori vivaci e alcune sequenze molto creative, e presenta un po’ di azione fantastica di arti marziali per buona misura.

Fist of Legend (1994)

Per quanto riguarda i film d’azione e di kung fu, Fist of Legend è uno dei migliori: pochi altri generi vengono esplorati, per non intralciare l’azione. Il film segue un giovane studente di arti marziali che vuole vendicare il suo maestro, morto in combattimento, affrontando studenti giapponesi addestrati alle arti marziali che hanno legami con quanto accaduto al suo ex maestro.

Si tratta di un nobile remake di un classico di Bruce Lee, Fist of Fury, e onestamente offre lo stesso risultato di quel film, con una sensazione di maggiore velocità e modernità. Entrambi i film meritano comunque di essere visti da tutti gli appassionati di cinema di kung fu, e anche se Bruce Lee non sarà mai completamente sostituibile, Jet Li si avvicina al carisma e alla presenza sullo schermo di Lee, affermandosi come uno dei grandi della sua generazione.

Senza nome e senza regole (1998)

Jackie Chan ha probabilmente dato il meglio di sé negli anni ’80, e si può affermare che niente è meglio di Police Story del 1985. Alla fine degli anni Novanta ha raggiunto il successo a Hollywood, ma anche in quel decennio è riuscito a realizzare una buona dose di grandi film di Hong Kong. Tra questi, Who Am I? potrebbe essere il più sottovalutato; non è un film perfetto, in ogni caso, ma è spesso emozionante ed estremamente divertente.

È un po’ più di un semplice film di arti marziali, con una trama piuttosto sciocca che coinvolge la CIA e l’amnesia… ma si spera che, prima che possiate alzare gli occhi, l’azione colpisca e colpisca duro. Who Am I? contiene alcune delle migliori sequenze di combattimento, scene di inseguimento e grandi acrobazie di Jackie Chan e, sebbene si tratti di una visione non uniforme, il materiale che funziona davvero è senza dubbio impressionante.

Once Upon a Time in China (1991)

Once Upon a Time in China è uno dei tanti film su Wong Fei-hung, una figura leggendaria che visse dal 1847 al 1925 e che ebbe una vita chiaramente ispirata (e, in realtà, era abile nelle arti marziali). Once Upon a Time in China si svolge alla fine dell’800 e vede un attore di arti marziali, adeguatamente leggendario, interpretare Wong Fei-hung: Jet Li.

Basato su eventi reali, senza necessariamente seguirli esattamente, Once Upon a Time in China segue a grandi linee Wong Fei-hung che affronta vari avversari stranieri in Cina (non c’è da sorprendersi, visto il titolo). Ha anche un’atmosfera piuttosto epica, essendo un film probabilmente più grande della maggior parte di quelli sopra citati e offrendo un impressionante senso di spettacolarità insieme a pezzi d’azione affidabili e forti.

Wing Chun (1994)

Un altro film di Yuen Wo-Ping e, come Tai-Chi Master, anche Wing-Chun è interpretato da Michelle Yeoh. Anche questo è uno di quei film a cui si è accennato in precedenza che evita di essere un film di kung fu in senso tradizionale, dato che qui c’è un leggero senso di fantasticheria, ma è un film di arti marziali talmente sottovalutato e complessivamente grandioso che vale la pena di citarlo a prescindere.

La trama, più o meno, vede il personaggio di Yeoh che deve costantemente dimostrare la propria bravura in un mondo relativamente dominato dagli uomini, cosa che fa di volta in volta, di solito impegnandosi in qualche azione spettacolare. Wing-Chun è anche abbastanza divertente e leggero, ma Michelle Yeoh e la qualità delle sequenze di combattimento si rivelano le attrattive principali del film, e queste cose rendono l’intero film più che meritevole.

Matrix (1999)

Iniziando una serie piena di grandi scene d’azione, Matrix è, ovviamente, più di un film di arti marziali o di kung fu. È anche un’opera di fantascienza innovativa e, sebbene sia ricco di azione, l’azione è molto più di quella tradizionale delle arti marziali. C’è una grande quantità di sparatorie mescolate al kung fu, ma il tutto è fatto in modo magistrale e sembra il meglio di entrambi i mondi.

Inoltre, è difficile guardare oltre Matrix quando si parla di film significativi sul kung fu su scala internazionale, dato che questo sarebbe stato un’introduzione a questo stile d’azione per molti al di fuori dei territori in cui il cinema di arti marziali era più comune. Inoltre, sebbene il film sia stato diretto dalle sorelle Wachowski, Yuen Wo-Ping ha avuto un ruolo importante nell’aiutare l’azione a essere così buona, dato che è stato accreditato per le coreografie dei combattimenti.

Drunken Master II (1994)

Tra i vari film di Jackie Chan ambientati a Hong Kong e prima di Hollywood, l’unico che potrebbe reggere il confronto con Police Story è Drunken Master II. Inoltre, Police Story è contemporaneamente un thriller poliziesco e un film di arti marziali, mentre Drunken Master II è un esempio più puro di film di arti marziali, grazie alla sua ambientazione storica e all’attenzione per i combattimenti corpo a corpo… oltre ad alcune scene comiche piuttosto sciocche, per buona misura.

Ma il materiale non d’azione, anche se non è male, può essere preso o lasciato quando le sequenze di arti marziali vere e proprie sono così perfette. Drunken Master II ha alcune delle migliori scene d’azione della storia del cinema, indipendentemente dal sottogenere. Sia che Jackie Chan stia affrontando numerosi nemici contemporaneamente, sia che sia impegnato in una battaglia più feroce e intima, Drunken Master II è assurdamente eccitante e dinamico dal punto di vista dell’azione e si pone come il miglior film di kung fu degli anni ’90.

Ghostbusters (2016): il regista dice che i detrattori del film erano sostenitori di Trump

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Quando è uscita la notizia che era in lavorazione un reboot di Ghostbusters tutto al femminile che avrebbe ignorato completamente i film precedenti e stabilito una nuova continuity senza i membri iconici del team originale, ci sono state, non troppo sorprendentemente, molte reazioni negative.

Mentre alcune delle risposte erano inutili invettive misogine, il problema più grande per molti fan era che il film non sarebbe stato un sequel diretto con Peter Venkman, Ray Stantz e Winston Zeddemore (l’attore di Egon Spengler Harold Ramis era già morto, purtroppo).

Leggi anche: Melissa McCarthy commenta le critiche al riavvio di Ghostbusters

Nonostante ciò, molte persone erano disposte a dare una possibilità al film… finché non l’hanno visto. Ghostbusters 2016 è stato ben lungi dall’essere un disastro assoluto, ma un solido primo atto ha presto lasciato il posto a gag stanche, cameo inutili e un finale discutibile che è apparso principalmente come una ripetizione dell’originale. Le recensioni sono state comunque discrete (74% su Rotten Tomatoes), e c’è la percezione che la scarsa performance del film al botteghino sia stata in gran parte dovuta al pregiudizio estremamente negativo che lo ha accompagnato prima che uscisse nelle sale.

Parlando con The Guardian, il regista Paul Feig ha riflettuto sull’uscita del film. “Bill [Murray] aveva detto pubblicamente che non voleva fare un altro Ghostbusters a quel punto”, ha risposto Feig quando gli è stato chiesto perché avesse deciso di fare un film senza i personaggi originali. “Harold Ramis era morto. Dan [Aykroyd] ed Ernie [Hudson] erano lì, ma avere metà della squadra mi sembrava strana. Erano passati 30 anni e Bill e la gang erano così iconici; non volevo fare nulla che danneggiasse i film originali”.

GhostbustersI detrattori di Ghostbusters (2016) erano trumpiani

“Il clima politico dell’epoca era davvero strano, con Hillary Clinton che si candidava alle elezioni nel 2016”, ha continuato. “C’erano un sacco di tizi in cerca di risse. Quando mi hanno attaccato su Twitter, sono tornato indietro e ho visto chi erano. Molti erano sostenitori di Trump. Poi Trump si è schierato contro di noi. Ha detto: ‘Stanno rifacendo Indiana Jones senza Harrison Ford. Non puoi farlo. E ora stanno facendo Ghostbusters solo con donne. Cosa sta succedendo?’ e si è arrabbiato. Tutti sono diventati violenti. Ha trasformato il film in una dichiarazione politica, come per dire: “Se sei pro-donne, andrai a vedere questo. Se non lo sei, allora…” Non pensavo che importasse affatto che i personaggi principali fossero donne, ma le persone si portavano dietro un sacco di pregiudizi”.

Nonostante il risultato non eccelso e una generica e ingiustificata contrarietà al progetto, Ghostbusters 2016 ha la sua dignità e andrebbe rivalutato con il tempo, senza per forza dover sostenere il peso del confronto con i due originali.

Il franchise è poi continuato con due altri progetti. Ghostbusters: Legacy è uscito nel 2021 e ha avuto più successo al box office nonostante le recensioni. Anche il recente seguito Ghostbusters: Minaccia Glaciale ha avuto buoni risultati al botteghino, ma ha il punteggio RT più basso del franchise con il 44%.

Sam Worthington nel cast del film First Warrior

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Sam Worthington nel cast del film First Warrior

Sam Worthington e Jason Clarke si sono uniti al cast di First Warrior, un film drammatico di prossima uscita che seguirà il viaggio di un combattente della resistenza aborigena, secondo quanto riportato da Variety. Il progetto affonda le sue radici nella storia dell’Australia. Il personaggio principale, chiamato Pemulwuy, non è ancora stato scelto. Ma il viaggio dell’uomo per portare la libertà alla sua comunità sarà il gancio emotivo della storia, diretta da Warwick Thornton. Il regista di First Warrior è uno dei più talentuosi registi australiani. L’eredità di Thornton lo rende la scelta perfetta per affrontare la ricerca di Pemulwuy, offrendo al pubblico uno sguardo su come l’eredità del combattente della resistenza abbia cambiato la storia.

Oltre al suo ruolo in First Warrior, Sam Worthington non ne ha mai abbastanza del mondo di Pandora. L’attore è tornato a vestire i panni di Jake Sully in Avatar: La via dell’acqua, il sequel che ha ampliato le attività del personaggio sulla lontana luna dopo aver creato la sua famiglia con Neytiri (Zoe Saldaña). Worthington tornerà a interpretare il ruolo in Avatar: Fire and Ash. Il titolo del nuovo sequel è stato rivelato durante l’edizione di quest’anno del D23. Quando non interpreta un enorme alieno blu, Worthington può essere visto in titoli recenti come Horizon: An American Saga – Chapter 1 e The Exorcism.

Prima di firmare per recitare in First Warrior, Jason Clarke ha avuto una rinascita grazie al ruolo di Jerry West in Winning Time: The Rise of the Lakers Dynasty. Il dramma della HBO che segue la squadra di basket del titolo durante il suo periodo di massimo splendore ha visto anche le interpretazioni di John C. Reilly e Molly Gordon. Clarke ha anche interpretato di recente il ruolo di Roger Robb in Oppenheimer, l’acclamato dramma diretto da Christopher Nolan che ha fatto parlare di sé durante gli Academy Awards di quest’anno.

Chi sta scrivendo “First Warrior”?

First Warrior sarà una storia avvincente che terrà il pubblico con il fiato sospeso per le scelte di Pemulwuy, ed è per questo che That’s-A-Wrap Productions aveva bisogno di un team di talento per darle vita sullo schermo. La sceneggiatura del progetto è stata scritta da Stuart Beattie, che ha ottenuto numerose nomination ai premi grazie al suo lavoro su Collateral.

Beattie ha lavorato anche alla sceneggiatura di Pirati dei Caraibi: La maledizione della perla nera. Phillip Noyce e Shana Levine lavoreranno anche alla sceneggiatura di First Warrior. Nel prossimo futuro, gli spettatori potranno scoprire perché Pemulwuy era una figura così importante per le tribù Bidjigal. Lo studio non ha ancora fissato una data di uscita per First Warrior.

Foto di copertina: Sam Worthington alla première di “Under The Banner Of Heaven” a Los Angeles – Foto di imagepressagency via Depositpghoto.com

Dragon Trainer, Nick Frost rivela perché il remake live-action non deluderà

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I fan di Dragon Trainer attendono con ansia ladattamento in live-action dell’apprezzata serie animata e, secondo Nick Frost, che nel film interpreta l’amabile Gobber the Belch, possono lasciarsi andare all’entusiasmo, sapendo che non saranno delusi. Parlando al Fantastic Fest per Get Away con Collider, Frost ha spiegato perché le magiche storie nate dalla penna di Cressida Cowell saranno altrettanto speciali in live-action quanto lo erano in animazione.

La serie Dragon Trainer, ambientata nel mitico villaggio vichingo di Berk, segue le avventure del giovane Hiccup e del suo compagno drago Sdentato in un mondo pieno di pericoli, scoperte e, come è ovvio, draghi, e i film sono stati universalmente acclamati. Nei film d’animazione Hiccup è doppiato da Jay Baruchel, ma trattandosi di un film live-action, alcuni ruoli devono essere rifatti. Hiccup sarà ora interpretato da Mason Thames, noto soprattutto per il suo ruolo in The Black Phone. Frost non ha mai lodato abbastanza il giovane quando gli è stato chiesto di lavorare con l’astro nascente.

Anche quando non stiamo girando, il solo guardarlo, osservare come funziona il suo corpo è così strano e divertente, ha le ossa buffe ed è adorabile. Ho avuto modo di conoscere la sua famiglia e sono tutti adorabili, e si capisce perché è così radicato quando si vede da dove viene”, ha detto Frost, lodando il talento di Thames. E ha aggiunto: “Abbiamo avuto molte scene insieme e non c’è stata una sola cosa che io abbia fatto durante una scena non programmata che lo abbia turbato. Gli piaceva molto. Amava improvvisare. Amavamo improvvisare insieme. Gli dicevo: “Ehi, perché non proviamo questo?”. E lui diceva: “Sì, facciamolo!””.

La continuità aiuterà Dragon Trainer

Il franchise di Dragon Trainer ha avuto un enorme successo, con tre film d’animazione acclamati dalla critica, serie televisive e milioni di fan in tutto il mondo, e Dean DeBlois è il talento creativo chiave dietro le quinte nel dare vita ai film. Dovrebbe quindi far piacere ai fan sapere che DeBlois è tornato a dirigere la versione live-action e Frost non potrebbe essere più felice di averlo dietro la macchina da presa, come ha rivelato quando gli è stato chiesto di lavorare con il regista, che Nemiroff ha definito “Non sarebbe stato possibile farlo senza di lui”.

“Sono d’accordo al 100%. È semplicemente adorabile. È divertente, intelligente e sveglio, e tu pensi: ‘Ok, ci sa fare’. Rilassati. Non preoccuparti. Impara le battute e divertiti”. È così bello sapere che qualcuno ti ha capito. Inoltre, a volte arrivava e diceva: “Vuoi un drink? Stai bene? E tu rispondevi: “Sto bene. Non preoccuparti per me”. Si preoccupa e si preoccupa per tutti”. Dragon Trainer arriverà nelle sale il 13 giugno 2025.

Jason Clarke si riunisce con Kathryn Bigelow per il prossimo thriller politico di Netflix

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Uno dei più grandi film di Netflix in programma ha appena ricevuto un altro importante aggiornamento. Un nuovo rapporto di Deadline rivela che Jason Clarke si è unito al cast del thriller d’azione senza titolo di Kathryn Bigelow su Netflix. Clarke è conosciuto soprattutto per i suoi ruoli in L’alba del pianeta delle scimmie e Zero Dark Thirty, è reduce da un’ottima apparizione in Oppenheimer e ha recentemente interpretato Jerry West in Winning Time: The Rise of the Lakers Dynasty, il docudrama sportivo che è stato eliminato dalla HBO dopo due stagioni. I dettagli sul ruolo di Clarke nel film e sul progetto in generale sono stati tenuti nascosti, ma Deadline riporta che il film sarà ambientato alla Casa Bianca mentre si svolge una crisi nazionale. La Bigelow ha recentemente collaborato con Anthony Mackie e John Boyega per Detroit, il thriller sul vero crimine del 2017, attualmente in streaming su Prime Video.

Clarke si unisce a un ricco ensemble per il film senza titolo di Bigelow su Netflix, con Rebecca Ferguson e Idris Elba. La Ferguson è nota soprattutto per il suo ruolo nei film di Mission Impossible e, più di recente, è stata protagonista della serie di Apple TV+, Silo, la cui seconda stagione è prevista per la fine dell’anno. Elba è noto per il ruolo di John Luther nella serie procedurale di successo Luther e per il film successivo Luther: Il sole che cade. Anche Jared Harris, noto per il ruolo nominato agli Emmy in Chernobyl e per i suoi ruoli in Mad Men e The Crown, è stato scelto per un ruolo nel film. Fresco di apparizione in Twisters e Transformers: Rise of the Beasts, Anthony Ramos reciterà accanto a Elba, Ferguson, Harris e Clarke.

Jason Clarke e Kathryn Bigelow hanno già fatto squadra in passato

Clarke e la Bigelow hanno già lavorato insieme per il già citato Zero Dark Thirty, thriller politico del 2012 interpretato anche da Jessica Chastain e Chris Pratt. Il film è stato un grande successo di critica e pubblico, registrando un punteggio del 91% da parte della prima e dell’80% da parte del secondo sul sito aggregato Rotten Tomatoes. Mark Boal ha scritto la sceneggiatura di Zero Dark Thirty, ma non è ancora stato confermato chi sarà lo sceneggiatore del film senza titolo di Netflix della Bigelow. Il film senza titolo di Kathryn Bigelow su Netflix non ha ancora una data di uscita ufficiale.

Foto di copertina: L’attore Jason Clarke durante la 75ª Mostra del Cinema di Venezia, Italia.- Foto di Denis Makarenko via Depositphoto.com

9-1-1: Lone Star 5×03, promo e anticipazioni dal terzo episodio

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9-1-1: Lone Star 5×03, promo e anticipazioni dal terzo episodio

Il network americano FOX ha diffuso il primo e le anticipazioni di 9-1-1: Lone Star 5×03, il terzo episodio della quinta stagione di 9-1-1: Lone Star.

In 9-1-1: Lone Star 5×03 che si intitolerà “C12” I 126 corrono per contenere la nube di cloro tossico scatenata dal deragliamento del treno. Owen nomina il nuovo tenente della stazione mentre Judd trova una strada da seguire nel nuovo episodio “C12” di 9-1-1: Lone Star, in onda lunedì 7 ottobre su FOX negli USA.

Cosa succede in 9-1-1: Lone Star 5

La coppia Wyatt e Judd si unisce a un entusiasmante cast di volti nuovi e di ritorno nella quinta stagione, tra cui Rob Lowe nel ruolo di Owen Strand, Liv Tyler nel ruolo di Michelle Blake, Ronen Rubinstein nel ruolo di Tyler Kennedy “TK” Strand, Natacha Karam nel ruolo di Marjan Marwani, Brian Michael Smith nel ruolo di Paul Strickland, Rafael L. Silva nel ruolo di Carlos Reyes, Julian Works nel ruolo di Mateo Chavez e Gina Torres nel ruolo di Tommy Vega. Con la squadra 126 pronta a fare il botto, ci si aspettano molti fuochi d’artificio per la trama della quinta stagione, come recita la sinossi ufficiale:

“Nell’imminente quinta stagione, i capitani Strand e Vega, insieme alla squadra 126, entrano in azione quando, in una trama di apertura multi-episodica, un catastrofico deragliamento di un treno mette in pericolo diverse vite, comprese alcune delle loro. Con Judd che si dimette dalla 126 per prendersi cura del figlio Wyatt, da poco disabile, Owen deve trovare un nuovo tenente per sostituire Judd e deve prendere una decisione difficile quando sia Marjan che Paul si candidano per la promozione”.

Qual è la programmazione della quinta stagione di 9-1-1: Lone Star?

Per coloro che desiderano pianificare i propri appuntamenti con gli episodi finali di questo amato spinoff, ecco una comoda suddivisione del calendario degli episodi previsti, ipotizzando che ogni episodio vada in onda settimanalmente, oltre a tutte le informazioni che conosciamo finora. Secondo quanto riportato da Deadline, il finale potrebbe andare in onda all’inizio del 2025, quindi il calendario potrebbe essere soggetto a cambiamenti.

9-1-1 8×02: promo e anticipazioni dal secondo episodio

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9-1-1 8×02: promo e anticipazioni dal secondo episodio

Il network americano della ABC ha diffuso il promo di 9-1-1 8×02, l’ottava stagione di 9-1-1 , l’acclamato show che vede protagonista tra gli altri Angela Bassett.

In 9-1-1 8×02 che si intitolerà “When the Boeing Gets Tough…” debutterà prossima settimana negli USA.

Cosa aspettarsi da 9-1-1 8

Lo showrunner Tim Minear ha già rivelato che Bobby accetta un lavoro sul set di uno show televisivo sui pompieri chiamato Hotshots. La situazione è così metaforica con la caserma dei vigili del fuoco fittizia chiamata 119. Lavora come consulente, ma lo show è così ridicolo che vorrebbe tornare in caserma. Il problema è che Gerrard ha già preso il comando e ha istituito regole severe. Da quando la loro casa è bruciata nella stagione precedente, Athena e Bobby vivono in una nuova casa che sembra più piccola di quella precedente. La prima stagione li vede alla ricerca di una nuova casa.

Diverse altre immagini mostrano il call center, che è relativamente tranquillo, ma di solito è lì che si scatena la tempesta. Maddie e Josh sono i primi a venire a conoscenza delle emergenze, a valutare i livelli di minaccia e a inviare i dettagli ai primi soccorritori. Il resto delle immagini mostrano in anteprima il 118 sotto Gerrard. I baffi sembrano essere la nuova normalità, con Eddie che ne ha uno e un altro pompiere, oltre a quello tipico di Gerrard. Un’immagine lo ritrae mentre dà una strigliata a Buck, in difficoltà con il nuovo capitano.

Venom: The Last Dance, Venom ed Eddie contro Knull nel nuovo teaser

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I fan non sono ancora pronti a dire addio a Eddie e Venom. Con l’avvicinarsi della data di uscita di Venom: The Last Dance, cresce l’attesa per l’ultima iterazione del franchise guidato da Tom Hardy. I produttori continuano a stuzzicare i fan con nuovi look e scorci dell’antagonista Knull. Un nuovo teaser ci dà un’altra occhiata alle crescenti difficoltà del duo preferito dai fan.

La clip sottolinea che questo mondo non sopravviverà se Eddie e Venom rimarranno insieme, poiché Knull, il creatore di Venom, sta venendo a cercarli. Viene anche rivelato che il duo ha qualcosa di cui ha bisogno, tuttavia i due rimarranno insieme fino alla fine. Se il teaser è un indizio, l’iterazione finale vedrà molta azione e probabilmente lascerà i fan con le lacrime agli occhi.

Cosa aspettarsi da Venom: The Last Dance

Venom: The Last Dance vedrà Eddie e Venom in fuga mentre i due sono braccati da entrambi i loro mondi. Con i cacciatori che si avvicinano da tutte le parti, il duo è costretto a prendere una decisione devastante che farà calare il sipario sull’ultimo ballo di Venom e Eddie. Il trailer precedentemente rilasciato ci dà una buona idea di tutti gli elementi del film, dal pianeta natale di Venom, Klyntar, che arriva letteralmente sulla Terra – e Knull, l’autoproclamato “Dio dei Simbionti”, che arriva con lui.

Con una posta in gioco altissima, il franchise è destinato a uscire di scena con il botto. I fan possono aspettarsi molta azione e alcuni momenti esilaranti tra Eddie e Venom. Con talenti di ogni tipo, il film finale sarà pieno di azione, brivido, azione del simbionte e traduzione di uno dei più notevoli e potenti supercriminali Marvel sul grande schermo. Resta da vedere come si svolgerà.

Oltre a Hardy nel ruolo di Eddie Brock e voce di Venom, il film riporterà Peggy Lu nel ruolo di Mrs. Chen, Stephen Graham nel ruolo di Patrick Mulligan, insieme a volti nuovi come Chiwetel Ejiofor, Juno Temple, Rhys Ifans, Alanna Ubach e Clark Backo. Non è ancora stato rivelato chi interpreterà l’antagonista Knull. Il film è diretto dalla sceneggiatrice e regista Kelly Marcel, i cui crediti di scrittura includono Saving Mr. Banks, Cinquanta sfumature di grigio, Venom e altri. La Marcel ha scritto la sceneggiatura e condivide il merito della storia con Hardy.

Daniela Melchior si unisce a Paul Rudd e Jack Black nel remake di ANACONDA

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All’inizio dell’anno si è diffusa la notizia che la Columbia Pictures ha intenzione di dare nuova vita al franchise di Anaconda, con il regista di The Unbearable Weight of Massive Talent Tom Gormican che dovrebbe dirigere una rivisitazione del film horror sui serpenti giganti del 1997.

Paul Rudd (Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Ghost Busters: Frozen Empire) e Jack Black (Borderlands, School of Rock) sono stati confermati per interpretare i ruoli principali e, secondo Deadline, anche Daniela Melchior si è unita al cast.

La Melchior è stata vista di recente nel remake di Road House e ha anche fatto un’apparizione memorabile come Cleo Cazo, alias Ratcatcher 2, in Suicide Squad di James Gunn . Gormican sarà anche coautore della sceneggiatura insieme al collaboratore Kevin Etten.

Si dice che il progetto sia in fase di sviluppo presso lo studio dall’inizio del 2023 e che sia passato attraverso numerose riscritture mentre “il regista e la Columbia cercavano di trovare il giusto equilibrio di toni”.

Sembra che questa nuova rivisitazione del film di creature sarà più che altro una meta-commedia, in quanto “un gruppo di amici alle prese con la crisi di mezza età che stanno rifacendo il loro film preferito di gioventù si dirigono verso la foresta pluviale, solo per ritrovarsi a lottare per le loro vite contro disastri naturali, serpenti giganti e criminali violenti”.

Secondo il rapporto originale, “Black interpreterebbe un ex regista, un uomo bloccato nel suo lavoro di videografo di matrimoni, mentre Rudd interpreterebbe un attore che ha partecipato a uno show poliziesco ma che vede i suoi sogni hollywoodiani allontanarsi sempre di più”. Tuttavia, l’agenzia fa notare che “un’altra fonte ha detto che era il contrario”.

L’originale Anaconda

Il film originale Anaconda era in realtà un affare piuttosto ricco di star, con Jennifer Lopez, Owen Wilson, Ice Cube, Eric Stoltz e Jon Voight che si dirigevano in Amazzonia nella speranza di filmare una tribù sfuggente, finendo per essere cacciati dal serpente più grande del mondo. Il film non è stato accolto molto bene al momento dell’uscita (41% su Rotten Tomatoes con un Audience Score del 24%), ma negli anni si è guadagnato una sorta di culto. Il film ha generato una serie di sequel direct-to-DVD e alla fine si è incrociato con il franchise di Lake Placid.

The Penguin: featurette del terzo episodio, adatterà “No Man’s Land”?

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Dopo l’episodio di ieri sera de The Penguin (la nostra recensione), HBO e Max hanno condiviso uno sneak peek dell’episodio 3 (che, stranamente, contiene filmati tratti principalmente dall’episodio 2) e un secondo video che ci porta dietro le quinte di “Inside Man”.

Quest’ultimo contiene interviste al cast e alla troupe, tra cui l’attore Sal Maroni Clancy Brown. Ci sono altri interessanti approfondimenti sullo spin-off di The Batman, tra cui un’analisi approfondita delle motivazioni che spingono Sofia Falcone a cercare di lasciare il proprio segno nella malavita di Gotham City.

Potete leggere il nostro riassunto completo dell’ultima puntata de The Penguin, ma uno dei maggiori punti di discussione è stato il fatto che la decimata Crown Point viene chiamata “Terra di Nessuno”.

Gotham sembra essere piombata nel caos dopo l’attacco dell’Enigmista e ci risulta difficile credere che questo non sarà un punto importante della trama in The Batman – Parte II, soprattutto perché Matt Reeves ha già detto che Il Pinguino porta direttamente a quel film.

Nei fumetti, Gotham viene colpita da un terremoto che lascia la casa di Batman sull’orlo del collasso. A causa di questo e di altri recenti disastri, il governo degli Stati Uniti decide di tagliare fuori Gotham, distruggendo i suoi ponti e costringendo coloro che sono rimasti a cavarsela da soli.

I supercattivi hanno iniziato a lottare per il controllo, prendendo il comando di varie parti della città, e il Crociato incappucciato è stato costretto a stringere improbabili alleati nel tentativo di impedire che Gotham venisse completamente cancellata. Inutile dire che questo potrebbe essere un ottimo sequel, soprattutto se Batman fosse costretto a confrontarsi con coloro che aveva rinchiuso ad Arkham durante “Anno Uno”.

CORRELATE

Cosa aspettarsi da The Penguin?

La serie The Penguin ha debuttato il 20 settembre su SKY e NOW riprende subito dopo gli eventi di The Batman, c’è un vuoto di potere a Gotham dopo l’arresto di Falcone e Oz sta cercando di riempire questo spazio. Mentre il film ci dà una buona visione delle motivazioni del Pinguino, la serie in arrivo approfondirà aspetti che non abbiamo potuto vedere nel film, dai flashback della sua infanzia al suo attuale rapporto con la madre mentalmente disturbata (Deirdre O’Connell).

Mi è piaciuto molto fare la parte nel film di Batman e l’idea che saremmo stati viziati dall’avere otto ore per approfondire la psicologia e la storia di questo personaggio”, ha detto Farrell. “I retroscena hanno un ruolo importante nella serie televisiva”.

Un’altra parte importante della sua storia sarà Sofia di Cristin Milioti, anche se non si sa molto del suo personaggio, Farrell ha rivelato: “Sono due sopravvissuti che sono stati immersi in mondi di doppiezza, sconfitta e violenza”, e ha aggiunto: “Sono molto sospettosi. Hanno anche un passato molto personale”. Sarà molto interessante vedere come si svilupperà questa storia.

The Batman: Robert Pattinson potrebbe diventare il Cavaliere Oscuro del DCU, mentre David Zaslav spinge per avere più Batman

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I DC Studios stanno creando un nuovo mondo condiviso destinato a rivaleggiare con il MCU, ma sembra che la pazienza del capo della Warner Bros. Discovery David Zaslav si stia già esaurendo.

Gli scioperi dell’anno scorso hanno visto James Gunn e Peter Safran costretti a rinunciare a diversi film e serie televisive del DCU. Mentre Creature Commandos è quasi pronto e Superman è in post-produzione per un’uscita nell’estate del 2025, c’è ancora molta strada da fare prima che i DC Studios riescano a trovare anche solo una misura del successo dei Marvel Studios.

Batman rimane la più grande attrazione della DC – anche uno show senza di lui, The Penguin, è un successo di ascolti – ma con The Batman – Parte II che non arriverà prima del 2026, che ne sarà di The Brave and the Bold dei DC Studios?

Le voci su Robert Pattinson nel DCU

The Batman commissario Gordon

Secondo l’insider hollywoodiano Jeff Sneider, Zaslav vuole che il Batman del DCU arrivi sui nostri schermi al più presto per competere meglio con i Marvel Studios. Un’idea che è stata ventilata è che la star di The Batman Robert Pattinson diventi il Cavaliere Oscuro del DCU dopo l’uscita del sequel.

Non si tratta assolutamente di un’idea che si concretizzerà, ma è un’idea che ha senso a diversi livelli.

I DC Studios hanno già preso appunti sul Pinguino e James Gunn e il regista Matt Reeves hanno almeno preso in considerazione l’idea di rendere la prevista serie televisiva ambientata nel manicomio di Arkham parte del DCU (una mossa che ha lasciato perplessi praticamente tutti quando si pensava che si svolgesse nello stesso mondo di The Batman).

Non c’è nulla che impedisca a The Batman di diventare retroattivamente il primo film del DCU, anche se è difficile dire quanto Pattinson sarà disposto a passare il prossimo decennio a comparire in ogni sorta di eventi crossover. D’altra parte, Batman non deve necessariamente far parte della Justice League in questa nuova realtà (abbiamo visto molte iterazioni della squadra senza di lui).

Cosa accadrà con The Brave and the Bold?

The Batman - Parte 2- Jeffrey Wright Jim Gordon nel sequel

Andy Muschietti è stato annunciato come regista di The Brave and the Bold poco prima che The Flash arrivasse nelle sale lo scorso giugno. Gunn lo ha definito uno dei migliori film di supereroi di sempre, ma il pubblico non è stato d’accordo. Le recensioni sono state scarse e gli effetti visivi sono ancora ridicolizzati a più di un anno di distanza. Anche gli inquietanti camei in computer grafica rimangono incredibilmente controversi.

Anche The Flash è stato una bomba al botteghino e Muschietti al timone del reboot di Batman dei DC Studios si sente come se il regista di Madame Web SJ Clarkson fosse stato incaricato di dirigere Spider-Man 4 o di affidare a Nia DaCosta Avengers: Secret Wars dopo le difficoltà di The Marvels. Non ha senso.

Inoltre, come può un qualsiasi Batman essere all’altezza della versione di Pattinson? È già il preferito dai fan e chiunque debba dividere i riflettori con lui farà sicuramente fatica. Vedremo come andrà a finire nei prossimi mesi.

Foto di Copertina – L’attore Robert Pattinson partecipa alla prima di On The Road durante il 65° Festival di Cannes il 23 maggio 2012 a Cannes, Francia – Foto di Arp via Depositphoto.com

Colombiana: dal cast al sequel, le curiosità sul film con Zoe Saldana

Prima di diventare celebre per il ruolo di Gamora in Guardiani della Galassia, l’attrice Zoe Saldana è stata protagonista di un noto film d’azione quale Colombiana. Distribuito al cinema nel 2011, il titolo è scritto e prodotto da Luc Besson, celebre autore dei film Nikita e Lucy, mentre alla regia vi è Olivier Megaton, noto per essere stato poi l’autore di Taken – La vendetta e Taken 3 – L’ora della verità. Incentrato sulla figura di un’assassina in cerca di vendetta per l’omicidio della sua famiglia, il film si è rivelato un buon successo al box office.

Nonostante le critiche generalmente negative della critica, il film è stato lodato per le sue sequenze d’azione dalle affascinanti coreografie. La stessa Saldana è stata apprezzata per la sua ennesima convincente interpretazione. Tutto ciò ha portato il film ad un guadagno complessivo di circa 63 milioni di dollari, a fronte di un budget comunque considerevole attesta intorno ai 40. A fronte di tutto ciò, sorprende scoprire che l’origine del progetto era ben diverso. Besson, infatti, desiderava realizzare un sequel al suo Léon, incentrato sulla Mathilda di Natalie Portman, ora cresciuta e divenuta una spietata assassina.

Alcuni disaccordi con la Gaumont Film Company, tuttavia, portarono il regista ad abbandonare il progetto. Questi decise allora di riscrivere il copione riadattandolo affinché divenisse un film a sé, ma mantenendo una storia simile. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Colombiana. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo atteso sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Zoe Saldana in Colombiana
Zoe Saldana in Colombiana. Foto di Carlos Somonte – © 2011 CTMG, Inc. All Rights Reserved.

La trama di Colombiana

La storia è quella di Cataleya Restrepo, una ragazzina di Bogotà, Colombia, che vive una spensierata esistenza insieme ai suoi genitori. Il padre Fabio, però, è segretamente immischiato nei loschi affari di Don Luis, malavitoso locale. Preoccupato che le sue attività illecite possano nuocere la famiglia, Fabio decide di abbandonare il boss, il quale però non prende bene la notizia. La sua risposta sarà infatti quella di ordinare ad un sicario di uccidere l’uomo, la moglie e la figlia. Questi tentano allora una disperata fuga, ma comprendendo che non vi è modo di salvarsi, il genitore affida alla figlia un microchip con importanti file da consegnare all’ambasciata americana. Cataleya riesce così a scappare, evitando il destino toccato ai genitori.

Giunta all’ambasciata, la piccola viene spedita a Miami per poter ottenere maggiore protezione. Il suo intento è però un altro, e dopo essere fuggita nuovamente raggiunge lo zio Emilio a Chicago. Da lui Cataleya viene addestrata a diventare un’assassina professionista, in grado di utilizzare ogni tipo di arma. Passano quindici anni, e la donna è ormai pronta a soddisfare il suo bisogno di vendetta. Inizia così una lunga ricerca, che la porterà ad imbattersi in numerosi avversari. Uscendone sempre vincitrice, Cataleya inizia a farsi riconoscere per l’orchidea che depone sul corpo di ogni nemico ucciso. Scontro dopo scontro, si avvicinerà sempre di più a Don Luis.

 

Il cast del film

Ad aggiungersi ai celebri personaggi femminili scritti da Besson arriva così Cataleya. A darle volto è l’attrice Zoe Saldana, che all’epoca era reduce dal grandissimo successo di critica e pubblico di Avatar, dove interpretava la protagonista femminile. L’attrice non viene scelta solo per le sue origini sudamericane, ma anche per la grande preparazione fisica che sfoggia in ogni suo ruolo. Besson, infatti, dichiarò di essere rimasto colpito dalla sua capacità di interpretare scene di battaglia anche molto complesse. Prendere parte al film non è però stato semplice per l’attrice, che si è dovuta comunque sottoporre a diverse settimane di allenamento.

Durante tale preparazione, l’attrice ha inoltre avuto modo di esercitarsi nell’utilizzo di armi diverse tra loro. Così facendo, ha potuto dar vita a realistici combattimenti senza il bisogno di ricorrere a controfigure. Ad interpretare il personaggio di Cataleya da piccola è invece stata l’attrice Amandla Stenberg, oggi nota per i suoi ruoli in Hunger Games e The Hate U Give. Altro nome noto è invece quello di Lennie James, celebre per la serie The Walking Dead e qui impegnato a ricoprire i panni di James Ross, agente speciale intento ad indagare sull’assassina.

Nel ruolo dello spietato Don Luis si ritrova invece l’attore peruviano Beto Benites, qui al suo primo grande ruolo cinematografico. Egli è affiancato nel corso del film dal pericoloso sicario Marco, che ha qui il volto di Jordi Mollà, attore spagnolo noto per aver recitato in Blow e Heart of the Sea. Ad interpretare i genitori della protagonista vi sono invece Jesse Borrego, noto per aver partecipato ad alcune serie di particolare successo come 24, Dexter e Fear the Walking Dead, e Cynthia Addai-Robinson, che è invece ricordata per il ruolo di Amanda Waller in Arrow.

Ofelia Medina e Zoe Saldana in Colombiana
Ofelia Medina e Zoe Saldana in Colombiana. Foto di Carlos Somonte – © 2011 CTMG, Inc. All Rights Reserved.

Colombiana 2 si farà?

Dato il buon riscontro di pubblico del film, al CineEurope del 2015, la casa di produzione EuropaCorp ha annunciato che un sequel intitolato semplicemente Colombiana 2 era in fase di sviluppo. Sebbene Saldaña abbia risposto a un intervistatore, nel 2017, che non le dispiacerebbe riprendere il suo ruolo di Cataleya, a partire dal 2024 non ci sono state altre notizie da parte di EuropaCorp che suggeriscano l’arrivo di un sequel. Ad oggi, il film non sembra infatti essere in programma ed è lecito pensare che non ci sarà alcun sequel.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming

Per gli amanti del film, o per chi volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla sua presenza su due delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Colombiana è infatti presente nel catalogo di Infinity e Tim Vision. Per vederlo basterà sottoscrivere un abbonamento generale, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. L’abbonamento generale alle piattaforme, inoltre, consente di non avere tempi di scadenza entro i quali guardare il film. Esso sarà infatti sempre disponibile, come anche tutti gli altri numerosi titoli della piattaforma. Il film, inoltre, sarà trasmesso in televisione lunedì 30 settembre alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

The Lobster: la spiegazione del finale del film

The Lobster: la spiegazione del finale del film

Il finale di The Lobster (qui la recensione) solleva una serie di domande sulla commedia romantica dark, tra cui se il personaggio di Colin Farrell, David, si sia pugnalato e accecato intenzionalmente o meno. Il film è la storia surreale di un uomo solitario di nome David che si unisce a un servizio di incontri che motiva le persone a trovare l’amore trasformando i single in animali. Dopo essere fuggito dalla struttura, David si unisce a un gruppo di ribelli che lotta contro la necessità di coppie romantiche, ma incontra e si innamora della donna interpretata da Rachel Weisz.

Il film di Yorgos Lanthimos culmina con David che fugge ancora una volta da una società oppressiva quando la sua amata viene accecata per essersi innamorata di lui. La scena finale vede lei e David in una tavola calda che lottano per trovare qualcosa in comune, solo che David si ritira in bagno con un coltello per accecarsi in modo che la coppia possa essere uguale. Il finale di The Lobster mostra però David che tenta di pugnalarsi agli occhi ma esita alcune volte prima che lo schermo diventi nero. È un finale ambiguo che non risponde mai se David porterà avanti il suo macabro intento.

La trama di The Lobster

Uscito nel 2015, The Lobster è stato il primo film in lingua inglese di Yorgos Lanthimos e ha ricevuto una nomination agli Oscar per la migliore sceneggiatura originale. Originale è la parola perfetta per descrivere The Lobster: è ambientato in una società distopica in cui essere single è contro la legge. Le persone che diventano single vengono inviate in un hotel popolato da altri single, dove hanno 45 giorni di tempo per trovare un partner sulla base di caratteristiche comuni, altrimenti vengono trasformate in un animale a loro scelta.

È questa la situazione in cui si trova il miope David (Colin Farrell), appena divorziato, che arriva all’hotel con il suo cane Bob al seguito (che un tempo era il suo fratello umano) e sceglie di essere trasformato in un’aragosta se non troverò l’“amore” nel tempo stabilito.

Questa strana distopia, ossessionata dalle relazioni, ha però un movimento di ribelli. Chiamato “I Solitari”, il gruppo vive nei boschi e proibisce severamente qualsiasi tipo di relazione romantica. David alla fine si unisce alla fazione dei ribelli dove incontra un’altra solitaria (Rachel Weisz). I due iniziano una relazione segreta e progettano di fuggire insieme, finché il leader dei Solitari (Léa Seydoux) acceca la Donna miope come punizione per il loro tradimento.

Léa Seydoux in The Lobster
Léa Seydoux in The Lobster. Foto di Despina Spyrou

La spiegazione del finale del film

The Lobster è talvolta considerato uno dei migliori film di Colin Farrell, e la star ha offerto la sua opinione sul finale in un’intervista a EW. Secondo lui ci sono tre opzioni: David si acceca da solo; se ne va senza dire nulla alla donna; oppure non si acceca ma dice alla donna che l’ha fatto. Il finale di The Lobster lascia agli spettatori la possibilità di decidere quale strada intraprendere per David e sottolinea l’impossibilità della scelta che deve affrontare.

David si acceca alla fine del film?

Nella prima parte di The Lobster, l’hotel abbina le persone in base alle loro caratteristiche superficiali. Poiché David è miope, viene incoraggiato ad accoppiarsi con donne miopi, in base alla teoria che avranno qualcosa in comune. Gli incentivi distorti del sistema si vedono quando John (Ben Whishaw) si danneggia il naso nel tentativo di essere accoppiato con una donna che soffre di epistassi.

Sebbene David riesca a fuggire dall’hotel, finisce comunque per seguire le loro idee, consapevolmente o meno. Finisce per cercare un’accoppiata con una donna miope, una caratteristica così importante da essere usata nella sceneggiatura al posto del suo nome. Quando il leader dei Loner di Léa Seydoux acceca la donna, David scopre di non avere molto in comune con lei e fatica a fare conversazione.

David ha dato molta importanza a questa relazione, rischiando la vita per sfuggire ai Solitari, e ora che è tornato in società, sembra probabile che finisca per tornare in albergo se lui e la donna prendono strade diverse. L’idea di accecarsi, che riecheggia il corteggiamento di John nei confronti della donna dal naso all’insù, riflette la sua disperazione per far funzionare la relazione e la fatale superficialità di pensare al romanticismo come a un semplice incontro di somiglianze, il che contribuisce a spiegare il finale del film dark romance.

John C. Reilly e Colin Farrell in The Lobster
John C. Reilly e Colin Farrell in The Lobster. Cortesia di Good Films.

Perché e come le persone single vengono trasformate in animali

L’assurda premessa di The Lobster, con l’idea che gli uomini senza amore vengano trasformati in animali, è un processo di cui nessuno sembra mettere in discussione il funzionamento. Nel realismo magico del film di Yorgos Lanthimos, questa trasformazione in animali rappresenta l’importanza che la società attribuisce all’accoppiamento romantico o all’amatonormatività. Le persone single da lungo tempo sono percepite come un’eccedenza o, in un certo senso, come meno umane di quelle che hanno una relazione, e quindi vengono letteralmente trasformate in animali.

L’esatto processo di trasformazione è lasciato però alquanto oscuro. Si ritiene che si tratti di un processo piuttosto macabro in cui la pelle degli esseri umani viene rimossa e i loro organi vitali trapiantati nell’animale in questione. Tuttavia, alcuni spettatori hanno ipotizzato che la trasformazione in un animale sia una scusa e che gli individui isolati vengano semplicemente uccisi e i loro organi prelevati. The Lobster mostra David che costringe la donna senza cuore di Angeliki Papoulia a entrare nella stanza di trasformazione, ma non c’è alcuna rappresentazione del destino potenzialmente macabro che la attende.

Il vero significato del finale di The Lobster

Il finale di The Lobster e il suo significato fanno parte della genialità del film nel suo complesso, poiché danno al pubblico molti spunti di riflessione. Alla fine, il film può essere visto come un commento sul romanticismo e sulle relazioni nel mondo moderno, soprattutto con l’aumento dell’uso dei social media nel mondo degli appuntamenti. Il modo in cui le persone cercano di scegliere i possibili partner sulla base dei profili delle app di incontri si riflette nei personaggi di The Lobster che si attaccano ad aspetti generici e superficiali dell’altro per convincersi che queste caratteristiche significhino che sono un buon partito.

Colin Farrell e Rachel Weisz in The Lobster
Colin Farrell e Rachel Weisz in The Lobster. Cortesia di Good Films.

Si tratta, ovviamente, di un’assurda esagerazione di questo concetto che si adatta perfettamente all’eccentrica visione del mondo di Yorgos Lanthimos. Il film potrebbe anche essere visto come un commento su come la società costringe le persone al romanticismo e punisce i single perché non stanno con qualcuno. Tuttavia, il film va più in profondità, poiché i solitari si dimostrano altrettanto inaccettabili nei confronti di chi vuole fare le proprie scelte in materia di vita sentimentale. Nel complesso, è un commento su come la società in generale sia invadente nella ricerca dell’amore.

Il film non critica però solo la società. Quando si parla del finale di The Lobster e della scelta che David fa, si dimostra come lui e la donna di cui si innamora non sono una coppia predestinata che è chiamata a stare insieme e che lotta contro tutte le convenzioni per farlo. Sono piuttosto due persone che hanno creduto a tutto ciò che è stato loro venduto sull’importanza del romanticismo e si sono convinte di essere una coppia ideale nonostante non abbiano nulla in comune.

Il fatto che la Donna non abbia un nome vero e proprio è indicativo. David è disposto a rischiare tutto per stare con lei, ma sa così poco di questa persona. Se alla fine David si accecherà, dunque, non si tratta di un’azione drastica compiuta per amore, ma di un’azione egocentrica compiuta per la paura di rimanere solo.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming

È possibile fruire di The Lobster grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 30 settembre alle ore 21:20 sul canale Cielo.

Wolf Warrior: dal cast ai sequel, tutte le curiosità sul film

Wolf Warrior: dal cast ai sequel, tutte le curiosità sul film

Il mercato cinematografico cinese si è sempre più imposto negli ultimi anni come un’autentica forza in grado di rivaleggiare, per varietà di generi e riscontri economici, con il mercato statunitense. Sono infatti numerosi i casi di film cinesi affermatisi anche al di fuori dei confini nazionali, come il recente 800 eroi. Tra i tanti titoli particolarmente popolari, vi è anche Wolf Warrior, primo capitolo di una delle saghe di maggior successo in Cina (basti pensare che Wolf Warrior 2 è diventato il film di maggior incasso di tutti i tempi in Cina).

Uscito nel 2015, il primo film è scritto e diretto da Wu Jing, che dà vita ad un’opera che affonda le mani nel genere thriller e d’azione, proponendo una lunga sequenza di spettacolari acrobazie, esplosioni, effetti speciali e, soprattutto, combattimenti basati sulle arti marziali. Un vero e proprio blockbuster, dunque, che si muove tra la ricerca del protagonista di allontanarsi dal pericoloso mondo in cui si muove ma costretto prima a dover chiudere alcune faccende irrisolte.

Per gli appassionati del genere, si tratta dunque di un film da non perdere e che è ora possibile scoprire grazie al suo passaggio televisivo. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Wolf Warrior. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Wolf Warrior Wu Jing
Wu Jing in Wolf Warrior. Cortesia di Eagle Pictures

La trama di Wolf Warrior

Protagonista del film è il soldato Leng Feng, particolarmente abile come cecchino. Proprio per questa sua capacità, grazie alla quale si è distinto numerose volte, entra a far parte dei Wolf Warriors, una divisione elitaria delle forze speciali cinesi. Ma se da un lato la cosa sembra garantirgli maggiori certezze di vita, dall’altro si ritroverà contro la furia dell’implacabile signore della droga Ming Deng. Con lui Leng Feng ha infatti un personale conto in sospeso e Deng non esiterà ad assume un gruppo di mercenari per assassinare il cecchino. A capo della squadra di assassini c’è lo spietato ex Navy Seal americano Tom Cat, che renderà la vita di Leng un vero inferno.

Il cast di attori

L’attore Wu Jing, anche regista del film, interpreta Leng Feng, tiratore scelto dell’Esercito Popolare di Liberazione e successivamente reclutato nelle forze speciali cinesi chiamate “Wolf Warriors”. Celebre interprete e artista marziale cinese, Wu è in particolare noto per i ruoli di Hawkman / Jackie, nella pellicola del 1996 Tai Chi Boxer, e quello di Kong Ko nel lungometraggio del 2006 Fatal Contact. Accanto a lui recita Yu Nan nel ruolo del tenente colonnello Long Xiaoyun, comandante dell’unità di forze speciali cinesi “Wolf Worriors”.

L’attore Ni Dahong ricopre invece il ruolo di Ming Deng, il signore della droga che ingaggia un gruppo di mercenari stranieri per vendicare la morte del fratello per mano di Leng Feng. Nel ruolo di Tom Cat, l’ex Navy SEAL diventato mercenario, ingaggiato da Ming Deng per uccidere Leng Feng, vi è Scott Adkins, attore e artista marziale visto anche per i film X-Men le origini: Wolverine, I mercenari 2 e John Wick 4. Completa il cast l’attore Kevin Lee nel ruolo di “Mucca pazza”.

Scott Adkins Wolf Warrior
Scott Adkins in Wolf Warrior. Cortesia di Eagle Pictures

I sequel del film

Il successo di Wolf Warrior ha portato il film a essere il capostipite di una saga che, a oggi, conta già tre capitoli. Due anni dopo questo primo lungometraggio, infatti, è stato realizzato nel 2017 il sequel Wolf Warrior 2. In esso Leng Feng si ritrova in un paese africano senza nome a proteggere gli operatori sanitari dai ribelli locali e da feroci trafficanti d’armi. Wu Jing torna a dirigere e recitare nel film, nel cui cast si ritrova anche l’attore Frank Grillo. Wu ha poi confermato la realizzazione di un Wolf Warrior 3, attualmente ancora in fase di sviluppo.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Wolf Warrior grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 30 settembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

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