Haley Bennett e
Dominic Cooper si sono uniti al cast della
prossima serie Apple
TV+The Last Frontier, che ha
ricevuto un ordine di 10 episodi nel febbraio 2023. I due
attori si uniscono al protagonista della serie precedentemente
annunciato
Jason Clarke.
Secondo la descrizione ufficiale, la
serie segue il maresciallo americano Frank Remnick (Clarke),
“il maresciallo solitario responsabile delle tranquille e aspre
lande dell’Alaska, la cui giurisdizione viene sconvolta quando un
aereo da trasporto carcerario si schianta in una remota regione
selvaggia, liberando nella zona decine di detenuti violenti. Avendo
il compito di proteggere la città che ha promesso di tenere al
sicuro, inizia a sospettare che l’incidente non sia stato tale, ma
il primo passo di un piano ben congegnato con implicazioni
politiche internazionali.”
Bennett interpreterà Sidney,
descritta come “un agente della CIA che ha il compito di
lavorare con Frank”. Cooper interpreterà Havlock, che si dice
sia “un ex Navy Seal e fuggitivo braccato dai marescialli
americani e dalla CIA”.
The Last Frontier è
opera dei creatori Jon Bokenkamp e Richard
D’Ovidio. Entrambi sono produttori esecutivi insieme a
Clarke. Sam Hargrave dirigerà il pilot e sarà il
produttore esecutivo. Apple Studios produrrà.
Una particolare tipologia di
thriller d’azione sono quelli che confinano i propri personaggi
all’interno di un ambiente chiuso, accentuando dunque il senso di
claustrofobia e il senso di minaccia incombente. Quando poi
l’ambiente in questione è un mezzo di trasporto che si muove a
tutta velocità, ecco che il tempo per risolvere la situazione
sembra scorrere ancor più rapidamente e risolvere il conflitto in
corso diventa una vera e propria lotta per la sopravvivenza. Titoli
come Speed,
Source Code, A 30 secondi dalla fine o Non-Stop sono solo alcuni brillanti esempi di questo
filone. Accanto ad essi si può citare anche Bus 657 –
Heist.
Questo è stato diretto nel 2015 da
Scott Mann –
regista anche di film d’azione quali Final
Score e Fall – a partire da una sceneggiatura
scritta da Max Adams e Stephen Cyrus
Sepher, e basata su un racconto di quest’ultimo. Passato
in sordina nonostante un cast composto da diversi noti attori, tra
i quali spicca anche il premio Oscar Robert De Niro, il film è un ottimo esempio di
film d’azione ambientati grossomodo all’interno di un unico stretto
ambiente. Una scelta narrativa che ha comportato non poche
difficoltà, specialmente considerando che Bus 657 – Heist
è un film a basso budget.
Proprio per via delle sue risorse
limitate, il regista e il suo team si sono dovuti ad affidare ad
effetti che richiamano una certa artigianalità, realizzando dunque
un film particolarmente affascinante in quanto caratterizzato da
quell’inventiva ormai sempre più in disuso. Prima di intraprendere
una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama di Bus 657 – Heist
Protagonista del film è Luke
Vaughn, dipendente di lunga data del casinò Swan, che si
ritrova ora in difficoltà economiche e senza i soldi per sostenere
le cure mediche per sua figlia, malata di cancro. Quando Luke prova
a chiedere aiuto al suo ricco e corrotto capo Francis
Silva alias il Papa, non solo non otterrà alcun prestito
ma si ritroverà anche senza lavoro. Così Luke, per racimolare
denaro il prima possibile e salvare sua figlia, sarà costretto a
partecipare, insieme ad uno dei suoi colleghi Cox
e altri due amici, al furto di un’ingente somma di denaro nello
stesso casinò di Francis Silva.
Il denaro che Luke si appresta a
rubare dalla cassaforte del casinò non potrà infatti essere
reclamato, perché si tratta di denaro sporco da riciclare. La banda
riesce a portar fuori dal casinò il bottino, ma durante la fuga le
cose si complicano e con gli uomini di Francis con il fiato sul
collo, Luke e gli altri si trovano costretti a sequestrare il bus
657 e a prendere in ostaggio i passeggeri a bordo, tra i quali lo
stesso conducente e una donna incinta. Luke e i suoi amici si
troveranno così ad essere inseguiti lungo le strade d’America in
una corsa contro il tempo piena di colpi di scena.
Il cast di Bus 657 – Heist
Ad interpretare Luke Vaughn vi è
l’attore Jeffrey Dean Morgan, noto per ruoli come Il
Comico nel film Watchmen, Neegan nella serie The Walking Dead
e Denny Duquette in Grey’s Anatomy. Accanto a lui, nel
ruolo dell’antagonista Francis “Il Papa” Silva vi è invece il due
volte premio Oscar Robert De Niro. Dave
Bautista, invece, è Cox, compare di Luke nel furto.
L’attrice ed ex lottatrice di arti marziali miste, Gina Carano, interpreta invece il ruolo
dell’agente Kris Bajos, che si mette sulle tracce dei rapinatori.
Morris Chestnut interrpeta Derrick ‘The Dog’
Prince, socio e successore di Silva, mentre Kate Bosworth è Sydney Silva, figlia di
Francis. L’attore D. B. Sweeney è invece Bernie, autista del
bus.
Bus 657 – Heist, come è stato girato il film?
Per quanto riguarda la realizzazione
del film, il regista Scott Mann ha parlato di come le tecniche di
ripresa siano state influenzate da Speed (1994) e di come
il ritmo delle riprese sia stato diverso da quello di un film
realizzato in studio a grande budget: “Si dà il caso che io e
il mio direttore della fotografia abbiamo rintracciato del
materiale “dietro le quinte” di Speed e abbiamo persino parlato con
alcuni dei produttori originali di come l’hanno realizzato, più di
20 anni fa! Non abbiamo potuto emulare tutti i loro metodi e
trucchi. Per esempio, avevano cinque autobus, tutti allestiti in
modo diverso e alcuni tagliati a metà per ottenere un accesso
diverso per le telecamere. Noi abbiamo girato su un vero autobus
che percorreva una vera autostrada perché non avevamo lo stesso
budget con cui lavorare“.
“Tuttavia, i ragazzi di Speed ci
hanno dato alcune idee interessanti, in particolare per quanto
riguarda l’obiettivo e l’inquadratura, e abbiamo cercato di
utilizzare lo spazio dell’autobus come un mini teatro, il che è
stato interessante e ha funzionato bene per contenere gran parte
dell’azione. La polizia che si vede nel film è la vera polizia di
Mobile, in Alabama, che ci ha fornito un posto di blocco mobile,
così abbiamo guidato su e giù per l’autostrada per giorni interi.
Si è svolto tutto molto rapidamente, tanto che ricordo che Dave
Bautista, che dopo questo film ha girato Spectre (2015), si disse
sconvolto dalla lentezza con cui vengono realizzati alcuni film ad
alto budget. Noi giravamo 8-10 pagine di sceneggiatura al
giorno“, ha raccontato Mann.
Il trailer di Bus 657 –
Heist e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Bus 657 – Heist grazie alla sua presenza
su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play, Apple TV, Infinity+ e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 7 febbraio alle ore
21:20 sul canale Italia 1.
Nel 2013 il sodalizio artistico tra
l’attore Leonardo DiCaprio e il regista Martin
Scorsese ha dato vita al filmThe
Wolf of WallStreet (qui
la recensione). Scritto da Terence Winter,
questo è tratto dall’omonima autobiografia di Jordan
Belfort pubblicata negli Stati Uniti nel 2007, dove lo
spregiudicato broker newyorkese racconta di come tra gli anni
Ottanta e Novanta costruì la sua fortuna in quel di Wall Street,
salvo poi vedere tutti i suoi successi infrangersi rovinosamente.
Tra eccessi a base di sesso e
droga, situazioni politicamente scorrette e al limite del
buongusto, e una generale frenesia che permea l’intera pellicola,
il film tratto da questa storia ha poi conquistato critica e
pubblico.
Affermatosi infatti come uno dei più
importanti successi nella carriera di Scorsese, The
Wolf of Wall Street ha poi guadagnato ben 5 nomination al
premio Oscar, tra cui miglior film, miglior attore e miglior
regista. Al box office, invece, il film ha ottenuto un guadagno di
circa 392 milioni di dollari a livello globale, divenendo il più
alto incasso mai realizzato da Scorsese. L’idea di realizzare una
trasposizione del romanzo iniziò a prendere piede già nei mesi
successivi alla sua pubblicazione. DiCaprio e la Warner Bros.
acquisirono dunque i diritti del libro, e proposero la regia a
Scorsese.
Egli si dichiarò da subito
interessato alla storia e agli eccessi dei personaggi, desideroso
di scoprire come funzionassero le loro menti e giudicandoli dei
gangster contemporanei. La sceneggiatura venne allora affidata a
Winter, che si avvalse dell’utilizzo della voice over per poter
inserire diversi dettagli che altrimenti sarebbero andati perduti.
Stando a quanto da lui dichiarato, la storia scritta è estremamente
fedele a quanto raccontato da Belfort nel libro. Ci sono tuttavia
alcune differenze, che esploriamo qui di seguito nell’approfondire
la vera storia dietroThe Wolf of Wall
Street.
La trama e il cast di The Wolf
of Wall Street
La storia ha inizio nel 1987, quando
Jordan Belfort, sotto la guida di Mark
Hanna, impara a vivere nel mondo di Wall Street,
costruendosi una certa fama. Messosi in affari con Donnie
Azoff, i due fondano una società basata sulle truffe, e
con gli affari che crescono a dismisura Jordan ottiene
l’appellativo di ‘The Wolf of Wall Street’. Intanto, la vita
privata del broker è sconvolta dall’incontro con Naomi
Lapaglia, che diventerà sua moglie dando vita ad una
relazione turbolenta. Le cose iniziano a farsi sempre più
pericolose nel momento in cui l’FBI intraprende un’indagine sulla
società di Belfort, e questi avvertirà con sempre più angoscia la
presenza di una scure sul suo collo.
Protagonista assoluto del film è
Leonardo DiCaprio, il quale ha fortemente
voluto il film per poter interpretare una figura come quella di
Belfort, da lui giudicata estremamente intrigante. Per comprendere
meglio il personaggio, infatti, l’attore ha raccontato di aver
incontrato il vero broker, intrattenendo con lui lunghe
conversazioni. Queste gli hanno permesso di ottenere dettagli e
particolarità che lo hanno aiutato nella sua interpretazione.
Jonah
Hill è invece Donnie, socio di Belfort. L’attore, che
desiderava molto interpretare questo ruolo, e ancor di più aspirava
a lavorare con Scorsese, si dichiarò disposto a qualunque cosa pur
di prendere parte al progetto, e accettò infatti un compenso di
soli 60 mila dollari, corrispondenti al salario minimo.
Il film ha poi contribuito a
lanciare la carriera di Margot
Robbie, che interpreta qui la seconda moglie di
Belfort. L’attrice, che all’epoca delle riprese aveva appena 23
anni, ha raccontato di essere stata inizialmente molto nervosa per
via delle scene di nudo previste. Alla fine, tuttavia, comprese che
il suo personaggio aveva il proprio corpo come forma di valuta, e
che pertanto era necessario entrare in quella mentalità. Memorabile
è anche il cameo di Matthew
McConaughey nel ruolo di Mark Hanna. Il celebre
motivetto da lui cantato, insieme al battere del pugno sul petto, è
stata una sua idea, inserita poi nel montaggio finale del film. Nel
film sono poi presenti altri noti attori, come Jon Bernthal,
Jon Favreau, Jean Dujardin, Kyle
Chandler, Rob Reiner e Cristin
Milioti.
Il libro e la vera storia dietro a
The Wolf of Wall Street
Per quanto lo sceneggiatore abbia
cercato di attenersi quanto più possibile a quanto narrato nel
film, alcuni eventi hanno necessariamente avuto bisogno di essere
riformulati per fini cinematografici. Winter ha infatti raccontato
di aver compresso e semplificato diverse cose nella sua
trasposizione. La prima di queste è l’incontro tra Belfort
e Donnie Azoff. Nel film i due si incontrano in un
ristorante, dando vita ad un divertente siparietto. Nella realtà,
tuttavia, il loro incontro avviene tramite la moglie di Donnie, la
quale aveva conosciuto Belfort sull’autobus. Questa mise in
contatto i due, sperando che il marito potesse trovare aiuto nei
suoi debiti finanziari.
Belfort, che si era costruito una
carriera da broker presso la banca americana L.F. Rothschild, dove
lavorò sino al crollo del 1987, fondò poi con Azoff la
Stratton Oakmont, con la quale vendeva
telefonicamente penny stock, ovvero azioni di piccole società dalle
dubbie prospettive di crescita. Riuscendo, con un innato senso
dell’oratoria, a convincere le persone ad investire sulle penny
stock nonostante l’altissimo rischio, Belfort diviene ricco,
guadagnando quasi 1 milione di dollari alla settimana. In breve, la
Stratton Oakmont arrivò a impiegare fino a 1.000 agenti di borsa e
a fatturare oltre un miliardo di dollari.
Il film appare poi particolarmente
preciso nel raccontare la dipendenza da sesso e droga di Belfort.
Questi era infatti un forte consumatore di cocaina, come anche del
celebre Quaalude. Come vera è la testimonianza degli eccessi di
Belfort, così lo sono anche molte delle situazioni avvenute nei
suoi uffici. Due esempi presenti nei film sono i suoi discorsi
motivazionali e l’aver rasato a zero una dipendente in cambio di
soldi. Gli stessi agenti dell’FBI che arrestarono Belfort e i suoi
soci dichiararono che quanto da egli ha poi scritto nel libro è
vero, e corrisponde con le indagini da loro svolte. Non sarebbe
invece mai avvenuto il celebre lancio dei nani, nel libro descritto
solo come un desiderio non realizzato.
Ad ogni modo, mentre i guadagni di
Belfort crescevano, l’FBI lo tenne d’occhio per circa sei anni.
Durante questi numerose prove emersero contro di lui e la sua
società. Alla fine, il lupo di Wall Street venne arrestato nel 1998
per riciclaggio di denaro e frode. Come narrato nel film, Belfort
ebbe una riduzione della pena dopo aver fornito all’FBI prove
contro i suoi collaboratori. Ciò gli fece ottenere soltanto quattro
anni di carcere, ma finì con lo scontare soltanto 22 mesi in una
prigione federale in California. Durante tale periodo sviluppò
l’idea di raccogliere la propria storia in una autobiografia poi
intitolata The
Wolf of Wall Street.
Oggi Belfort è un affermato
motivatore, come viene mostrato al termine del film. Per tale
attività ottiene un compenso di circa 30 mila dollari a discorso.
Per quanto riguarda la sua vita privata, Belfort – dopo un primo
matrimonio – è stato sposato con Nadine Caridi
(nel film chiamata Naomi Lapaglia), una modella di
origine britannica, cresciuta a Bay Ridge e a Brooklyn, che il
broker ha conosciuto ad una festa. Con lei ha avuto due figli, ma
la coppia si è poi separata in seguito alle denunce di violenza
domestica di lei, alimentate dai problemi di tossicodipendenza e
infedeltà di lui. I due hanno infine divorziato nel 2005.
Il trailer di The Wolf of Wall
Street e dove vedere il film in streaming
È possibile fruire di
The Wolf of Wall Street grazie alla sua presenza
su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play, Apple TV,Prime Video, Infinity+, Rai Play e
Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 7 febbraio alle ore
21:10 sul canale Rai Movie.
I film sui combattimenti corpo a
corpo hanno sempre un loro fascino. Questo perché non si tratta mai
solo di dimostrazioni di forza, ma c’è dietro molto di più, che sia
desiderio di rivalsa, di vendetta o semplice istinto di
sopravvivenza. Titoli come
Warrior,Never Back Down – Mai arrendersi,Kickboxer – La vendetta del guerriero o Bruised sono
solo alcuni esempi di questo apprezzato filone. Accanto ad essi si
può citare anche Fighting, il film del
2009 diretto da Dito Montiel – noto
per aver firmato la regia di Guida per riconoscere i tuoi
santi, Boulevard e
The Son of No One – e noto per aver contribuito a lanciare
ulteriormente la carriera dell’attore Channing Tatum.
Nel film Tatum dà infatti vita ad
un’interpretazione intensa e dolorosa, grazie alla quale dà prova
della propria presenza scenica e del suo saper restituire le tante
sfumature del suo complesso personaggio. In questo caso con
Fighting ci si trova davanti ad un film con un
protagonista che lotta in cerca di un futuro, trovando nel
combattimento corpo a corpo l’unico apparente mezzo attraverso cui
guadagnarsi da vivere. Si sviluppa così un racconto caratterizzato
da tanta grinta ma anche sofferenza fisica e ricerca di veri
legami, i quali come sempre si dimostrano l’unica cosa in grado di
poter offire una fonte di salvezza.
Per gli appassionati di questo
genere di film, Fighting è dunque un film da recuperare,
passando ingiustamente in sordina ma ricco di elementi di grande
fascino e colpi di scena che non lasciano indifferenti. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di Fighting
Protagonista del film è
Shawn MacArthur, un giovane squattrinato
dell’Alabama arrivato a New York per trovare fortuna. Il ragazzo
cerca di guadagnarsi da vivere vendendo merce contraffatta per le
strade della metropoli, trovandosi spesso a dover combattere con
altri piccoli criminali. La vita di Shawn sembra prendere una
svolta decisiva grazie al truffatore Harvey
Boarden, che nota il talento del giovane nella lotta a
corpo libero. Harvey propone dunque al ragazzo di fargli da manager
per introdurlo all’interno del circuito dei combattimenti
clandestini, dove gli uomini più ricchi della città scommettono
cifre esorbitanti.
Ben presto Shawn diventa uno dei
lottatori di punta di queste violente risse, facendosi un nome nel
losco giro e guadagnando molti soldi. Tuttavia, dopo innumerevoli
vittorie contro avversari di ogni tipo – dai pugili professionisti
ai campioni di arti marziali – quando deciderà di uscire da quel
torbido ambiente, Shawn dovrà affrontare la battaglia più difficile
di tutte, scoprendo che non basta volerne uscire per poterlo fare.
Sarà a quel punto che dovrà dimostrare di essere davvero un
lottatore senza eguali, combattendo a mani nude per la propria
vita.
Il cast di Fighting
Ad interpretare Shawn MacArthur vi è
l’attore Channing Tatum, fino a questo film
principalmente noto per aver interpretato il ballerino Tyler Gage
nella serie di film
Step Up. Per prepararsi a Fighting, Tatum si è
sottoposto ad un rigido allenamento, con l’obiettivo di ottenere la
massa muscolare richiesta. L’attore ha inoltre eseguito diverse
delle scene di combattimento previste, arrivando ad un grado di
realismo tale per cui ha finito con il rompersi il naso. Accanto a
lui, nel ruolo di Harvey Boarden vi è invece l’attore Terrence Howard, candidato nel 2006 per
l’Oscar al miglior attore per Hustle & Flow – Il colore della
musica.
Recita poi nel film anche l’attore
Luis Guzmán nel ruolo di Martinez, amico-rivale di Harvey. Guzmán è
un noto caratterista visto in film come Carlito’s Way e Boogie Nights – L’altra
Hollywood e recentemente visto nel ruolo di Gomez Addams nella
serie Mercoledì.
L’attore BrianWhite, noto per
aver interpretato il detective Tavon Garris nella
serie The Shield, è qui il lottatore professionista
Evan Hailey, mentre Zulay Henao è la
cameriera Zulay Velez. L’attrice è meglio nota per essere stata tra
i protagonisti della serie If Loving You Is Wrong.
Completano poi il cast Flaco Navaja nel ruolo di
Javon Wilkinson, Cung Le in quelli di Dragon
Lee e Roger Guenveur Smith nel ruolo di Jack
Dancing.
Il trailer di Fighting e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Fighting grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play e Apple TV. Per vederlo,
una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare
il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà
così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 7 febbraio alle ore
21:00 sul canale 20 Mediaset.
Drive-Away
Dolls, il nuovo film di Ethan Coen, il suo primo senza il
fratello Joel accanto a lui, è una commedia
poliziesca con protagoniste Margaret Qualley e
Geraldine Viswanathan, ma anche Beanie
Feldstein, Colman Domingo, Matt Damon e
Pedro Pascal.
Il primo trailer del film è stato rilasciato questa settimana e
sembra un classico caper-movie, ovvero un film basato
sull’organizzazione di un furto, con un tocco giovanile. Il film
arriverà il 7 marzo al cinema distribuito da
Universal.
La sinossi del film Drive-Away
Dolls recita infatti: “Scritta da Ethan Coen
e Tricia Cooke, questa commedia segue Jamie (Qualley), uno spirito
libero disinibito che lamenta l’ennesima rottura con una ragazza, e
la sua pudica amica Marian (Viswanathan) che ha un disperato
bisogno di rilassarsi. Alla ricerca di un nuovo inizio, i due si
imbarcano in un viaggio improvvisato a Tallahassee, ma le cose
vanno presto male quando incontrano un gruppo di criminali inetti
lungo la strada.“
Drive-Away Dolls, il primo
film di Ethan Coen dopo la pausa dal cinema
Nel 2019 Ethan Coen aveva annunciato di volersi prendere
una pausa a tempo indeterminato dal cinema. A quel tempo ha
spiegato che si stava prendendo una pausa in modo da poter
perseguire altri interessi. L’anno scorso, il regista ha motivato
la decisione di smettere di fare film con suo fratello Joel
semplicemente perché non si divertiva più. Parlando con l’AP
(tramite The Wrap), Coen ha infatti spiegato che il cinema era
diventato più un lavoro che una passione ed è per questo che aveva
bisogno di fare un passo indietro.
“Inizi quando sei un bambino e
vuoi fare un film“, ha detto Coen. “Tutto è entusiasmo e
entusiasmo, andiamo a fare un film. E il primo film è semplicemente
molto divertente. E poi il secondo film è molto divertente, quasi
quanto il primo. E dopo 30 anni, non è che non divertente, ma è più
un lavoro di quanto non fosse inizialmente.” Coen ha inoltre
chiarito che “è stata l’esperienza di produzione” che ha
smesso di essere divertente, osservando che “rende l’esperienza
di fare un film più faticosa e meno divertente“.
L’ultima volta che Ethan Coen aveva
partecipato alla regia di un film è stato nel 2018 con La ballata di Buster
Scruggs, co-diretto insieme al fratello Joel e
grazie al quale hanno vinto il premio per la miglior sceneggiatura
alla Mostra del Cinema di Venezia. Da quel momento Ethan ha deciso
di prendersi una pausa, che verrà ora interrotta con l’arrivo di
Drive-Away
Dollsnei
cinema.
Apple
Original Films ha annunciato oggi di essersi aggiudicata i
diritti di Fancy Dance, il film di Confluential
Films presentato al Sundance Film Festival che vede protagonista
Lily Gladstone, attrice protagonista di
Killers of the Flower
Moon e nominata all’Oscar®, e segna il debutto
alla regia di Erica Tremblay, che ha anche
co-scritto e prodotto il film. Fancy Dance uscirà
quest’anno nelle sale e su Apple TV+.
«Il nostro film
ha trovato una casa perfetta con Apple
TV+ e sono entusiasta di condividere questa bellissima storia
di due donne Seneca-Cayuga con il pubblico di tutto il
mondo».Ha dichiarato Erica
Tremblay. «Come regista nativa
americana, vedere la mia comunità inclusa nel ricco arazzo del
cinema è un sogno che si avvera».
Da quando la sorella
è scomparsa, Jax (Lily
Gladstone) si prende cura della nipote Roki (Isabel
Deroy-Olson), arrangiandosi nella riserva Seneca-Cayuga in
Oklahoma. Ogni minuto libero è dedicato alla ricerca della sorella
scomparsa, mentre aiuta Roki a prepararsi per un imminente powwow.
Rischiando di perdere la custodia della ragazza in favore del padre
di Jax, le due si mettono in viaggio e setacciano il territorio per
rintracciare la madre di Roki in tempo per il powwow. Quella che
inizia come una ricerca si trasforma gradualmente in un’indagine
molto più profonda sulle complessità e le contraddizioni delle
donne indigene che si muovono in un mondo colonizzato e alla mercé
di un sistema giudiziario fallimentare. La Gladstone recita insieme
a Isabel Deroy-Olson, Ryan Begay, Shea Whigham, Crystle Lightning e
Audrey Wasilewski.
“Fancy Dance”
introduce alla regia Erica Tremblay, che è anche sceneggiatrice
insieme a Miciana Alise, e offre un resoconto ricco di sfumature
dei costi umani della “violenza epidemica” (Missing and Murdered
Indigenous Women – MMIW) ai danni di donne indigene scomparse e
uccise e delle possibilità di guarigione e recupero per quelle che
sono rimaste indietro.
“Fancy Dance”, una
produzione Confluential Films e Significant Productions/AUM Group,
è prodotto da Deidre Backs, Erica Tremblay, Heather Rae, Nina Yang
Bongiovi e Tommy Oliver. Lily Gladstone, Bird Runningwater,
Charlotte Koh e Forest Whitaker sono produttori
esecutivi.
“Fancy Dance” si
aggiungerà all’acclamato e pluripremiato film Apple Original,
“Killers of the Flower Moon”, recentemente candidato a 10 premi
Oscar®, tra cui quello per il miglior film. Lily Gladstone è stata
recentemente premiata come miglior attrice dal New York Film
Critics Circle e il film – già definito un “capolavoro” e uno dei
migliori film dell’anno – dal suo debutto nelle sale
cinematografiche, è stato premiato come miglior film dell’anno dal
National Board of Review, ha ricevuto 12 nomination ai Critics
Choice Award e 7 nomination ai Golden Globe, oltre ad essere stato
inserito dall’American Film Institute nella lista dei film
dell’anno. Il film è stato anche inserito nella rosa dei candidati
agli Oscar® dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences nelle
categorie Miglior trucco e parrucco, Miglior suono, Miglior colonna
sonora originale e Miglior canzone originale ed è stato selezionato
come miglior film del 2023 dal New York Times e dal New Yorker,
oltre ad aver ottenuto il riconoscimento dai critici di caratura
internazionale – tra cui il New York Film Critics Circle che lo ha
premiato come miglior film – e conseguito il Vanguard Award al Palm
Springs International Film Festival.
Crunchyroll, la casa per eccellenza degli anime di tutto il
mondo, ha annunciato le date di uscita dell’attesissima action
comedy per famiglie “SPY x FAMILY CODE: White” a
partire dall’aprile 2024 nei cinema di tutto il mondo. Il film,
distribuito da Crunchyroll e Sony Pictures Entertainment, arriverà
nelle sale italiane il 24 aprile e sarà
disponibile sia in giapponese con sottotitoli in italiano che
doppiato in italiano.
“SPY x FAMILY CODE:
White” è il primo capitolo cinematografico della popolare
serie anime, con una storia originale e indipendente che vede
protagonisti l’agente segreto <Twilight>, la sua letale
moglie assassina Yor e la loro figlia adottiva telepatica Anya in
una missione completamente nuova. Basata sull’acclamato manga,
nominato ai premi Harvey e Eisner, scritto e illustrato da Tatsuya
Endo, la serie televisiva SPY x FAMILY ha
debuttato originariamente il 9 aprile 2022 ed è stata rapidamente
accolta dai fan di tutto il mondo. Le prime due stagioni sono
disponibili su Crunchyroll.
SPY x FAMILY CODE: White – la
trama
Lui è una spia. Lei è un’assassina.
Insieme, Loid e Yor tengono riservata la loro doppia vita, fingendo
di essere una famiglia perfetta. Tuttavia, la loro figlia adottiva
Anya, una telepate, conosce a loro insaputa gli eccitanti segreti
di entrambi. Con la scusa di portare la famiglia a fare un weekend
di vacanza invernale, il tentativo di Loid di fare progressi nella
sua attuale missione Operazione Strix si rivela difficile quando
Anya viene erroneamente coinvolta e scatena eventi che minacciano
la pace nel mondo!
Credits: Diretto da Takashi
Katagiri. Scritto da Ichiro Ohkouchi. Storia originale di Tatsuya
Endo. Prodotto da WIT STUDIO x CloverWorks.
Queste le date dell’uscita cinematografica a
livello internazionale:
17 aprile: Belgio, Francia, Svizzera
(francofona)
18 aprile: Australia, Nuova Zelanda
19 aprile: Canada, Spagna, Stati
Uniti
23 aprile: Austria, Germania
24 aprile:Italia, Jamaica, Trinidad & Tobago
25 aprile: Argentina, Aruba, Bolivia, Brasile,
America Centrale, Cile, Colombia, Costa Rica, Curacao, Danimarca,
Repubblica Dominicana, El Salvador, Guatemala, Honduras, Ungheria,
Messico (in IMAX il 18 aprile), Paesi Bassi, Nicaragua, Panama,
Paraguay, Perù, Portogallo, Serbia, Slovenia, Suriname, Svizzera
(di lingua tedesca), Svizzera (di lingua italiana),
Uruguay
Quando Echo è stato rilasciato all’inizio di questo mese, era
sotto la nuova bandiera Marvel Spotlight. Sotto quest’etichetta
rientreranno quei titoli con un contesto più urbano e racconti più
realisti, proprio come nel caso di Echo o
dell’atteso Daredevil:
Born Again. Oltre a questi titoli, però, ad oggi ancora
non sappiamo per certi quali altri prodotti potrebbero far parte di
Marvel Spotlight, ma considerando che un’altra
caratteristica sarà quella di non dover necessariamente rendere
conto alla continuity del Marvel Cinematic Universe, potrebbe
essere l’occasione per Kevin Feige per far rientrare nel Marvel
Spotlight anche personaggi già comparsi nei prodotti Marvel
realizzati da Netflix. Eccone allora cinque che meriterebbero una
serie televisiva tutta loro nel Marvel Spotlight.
1Jessica Jones
La
Jessica Jones di Krysten
Ritter è sempre stata indicata come uno dei migliori
personaggi Marvel apparsi sul piccolo schermo, tanto che da tempo
si richiede una nuova serie a lei dedicata. Se i Marvel Studios si
rifaranno a ciò che ha funzionato così bene nella prima stagione,
ci si potrebbe trovare di fronte a qualcosa di speciale. Se si
cogliesse l’occasione per far indagare Jessica su un caso legato ai
supereroi, inoltre, la si potrebbe rendendere un’investigatrice
privata ancora più coinvolta nell’ampio universo MCU. D’altronde,
Ritter sembra aver di recente
stuzzicato i fan su un suoi possibile ritorno nei panni del
personaggio, quindi non è da escludere una futura comparsa di
Jessica Jones.
A Quiet
Place: Giorno 1 presenta In associazione con Michael
Bay Una produzione Platinum Dunes / Sunday Night A Quiet
Place: Giorno 1 PRODUTTORI ESECUTIVI Allyson Seeger,
Vicki Dee Rock PRODUTTORI Michael Bay, Andrew Form, p.g.a.,
Brad Fuller, John Krasinski
BASATO SUI PERSONAGGI CREATI DA
Bryan Woods e Scott Beck STORIA DI John Krasinski
e Michael Sarnoski SCENEGGIATURA DI Michael Sarnoski DIRETTO DA
Michael Sarnoski CON Lupita Nyong’o,
Joseph Quinn, Alex Wolff e
Djimon Hounsou.
Gli eventi di The
Marvels(qui la recensione), il nuovo
film dell’MCU diretto
da Nia DaCosta, dall’8
novembre al cinema, hanno dimostrato che questo film ricopre un
ruolo piuttosto importante per il futuro del franchise, in quanto
introduce diversi elementi attesi da tempo e che potrebbero essere
sviluppati in modo particolarmente interessante. Oltre al suo
finale, è una conferma di ciò anche la scena post-credits.
Ben prima di questi due momenti,
però, nel film accadono diverse altre cose molto importanti, su cui
ci si è interrogati a lungo prima dell’uscita del film e che ora
trovano finalmente una spiegazione. Di seguito, ecco allora
le maggiori rivelazioni del film.
1Kamala sta formando un nuovo
team
Per quanto riguarda Kamala, la sua
collaborazione con Carol Danvers e
Monica Rambeau la ispira ad avviare una propria, nuova,
iniziativa. Nel finale di The
Marvelsvediamo infatti la giovane
supereroina arrivare a New York, dove trova la Kate
Bishop di Hailee
Steinfeld. Proprio come
Nick Fury nell’Iron Man originale, Kamala ha una domanda
importante da porre all’arciere, erede di Occhio di
Falco: pensa di essere l’unica giovane supereroina al
mondo?
La
presenza di Kamala, alias Ms. Marvel, dimostra a Kate che non è
così e le due iniziano allora a gettare le basi per una nuova
squadra di giovani supereroi. La prossima ad unirsi a loro potrebbe
essere Cassie Lang, già vista in Ant-Man and the Wasp:
Quantumania, ma sulla lista ci sono anche Ironheart,
America Chavez
e Love, la nuova figlia di Thor, solo per citarne
alcune.
Tre giganti dello sport si stanno
unendo per creare una propria applicazione di streaming:
Variety ha riportato che Fox Corp., Warner
Bros. Discovery e Disney stanno collaborando per lanciare
una nuova iniziativa di streaming.
La nuova impresa metterà tutte e tre
le società sportive sotto un unico tetto e vedrà marchi come
ESPN, TNT e Fox Sports coesistere in un’unica app.
La mossa scuoterà senza dubbio l’intero mondo dello sport, in
particolare quello della televisione via cavo, dove attualmente
viene trasmessa la maggior parte delle trasmissioni sportive.
I tre giganti dei media dovrebbero
lanciare il nuovo servizio in autunno. Gli abbonati avranno accesso
alle reti sportive lineari, tra cui ESPN, ESPN2, ESPNU, SEC
Network, ACC Network, ESPNews, ABC, Fox, FS1, FS2, BTN, TNT, TBS,
truTV e ESPN+, oltre a centinaia di ore di NFL, NBA, MLB e NHL e
molte delle principali divisioni universitarie.
I prezzi saranno annunciati in un
secondo momento, ma è probabile che le società stabiliscano un
abbonamento mensile superiore a quello che un consumatore
pagherebbe per una rete sportiva nazionale indipendente, che costa
dai 20 ai 30 dollari al mese, e inferiore a un pacchetto di
programmazione digitale più ampio come Hulu+ Live TV o YouTube TV,
che costano circa 75-80 dollari al mese negli USA
La nuova joint venture, al momento
senza nome, è vista come un modo per Disney, Fox e Warner Bros.
Discovery di recuperare alcune delle lucrose commissioni di
affiliazione che hanno perso, dato che i loro abbonati alla TV via
cavo hanno tagliato il cordone ombelicale e si sono spostati verso
i punti vendita in streaming come fonte primaria di intrattenimento
video. La nuova impresa pagherebbe le tre società madri per i
diritti di licenza, creando essenzialmente un nuovo partner di
distribuzione.
Ciascuna società deterrebbe un terzo
della nuova entità e gli concederebbe in licenza i propri contenuti
sportivi su base non esclusiva. Il servizio avrebbe un nuovo
marchio e un team di gestione indipendente. L’idea emerge mentre le
società di media tradizionali sono alle prese con la migrazione
dello sport – l’ultimo formato televisivo che genera folle costanti
e ascolti sostenuti – verso lo streaming.
La struttura è simile a quella che
esisteva quando NBCUniversal e una società predecessore di Fox
lanciarono Hulu nel 2008. L’hub di streaming utilizzava contenuti
provenienti da un’ampia varietà di piattaforme mediatiche e alla
fine contava come investitori anche Disney e l’ex Warner Bros. Nel
2024, Disney e Comcast, la società madre di NBCU, gli ultimi due
azionisti di Hulu, stanno contrattando i termini per l’acquisto da
parte della prima della quota della seconda, mentre Disney mantiene
il controllo operativo.
La concentrazione dei principali
sport sotto lo stesso tetto sarebbe significativa. Tra loro, ESPN e
Warner Bros. Discovery detengono la maggior parte dei diritti sulla
NHL e sulla NBA, mentre Fox, WBD ed ESPN controllano attualmente la
maggior parte dei diritti sulla Major League Baseball. Solo la NFL
godrebbe di un’ampia presenza presso entità che non fanno parte
della joint venture, con “Sunday Night Football” presso
NBCUniversal, “Thursday Night Football” presso Amazon e un
pacchetto di partite della domenica pomeriggio presso CBS.
Disney, Fox e Warner Bros. Discovery
continueranno a controllare i diritti e la nuova entità non creerà
contenuti propri per il servizio, secondo quanto dichiarato da una
persona a conoscenza della questione. Inoltre, la start-up non
entrerà mai in competizione con le società madri per i contratti di
diritti.
Warner Bros. Discovery, nel
frattempo, è pronta a lanciare un livello aggiuntivo a pagamento
sul suo servizio di streaming Max (che ha in
esclusiva le olimpiadi fino a Torino 2032, date che potrebbe vedere
il debutto della piattaforma anche in Italia, stesso anno i cui
scadrà l’esclusiva SKY su HBO) dedicato allo sport con il marchio
Bleacher Report. Warner avrebbe dovuto lanciare il livello a
pagamento in tempo per il torneo di pallacanestro maschile NCAA
March Madness, ma all’inizio di gennaio ha dichiarato che avrebbe
prolungato i tempi. L’add-on Bleacher Report per lo sport in
diretta, che trasmette le telecronache di TBS, TNT e truTV, per ora
viene offerto gratuitamente su Max in via sperimentale.
Le tre società non si sono rivolte a
Comcast o a Paramount Global, secondo quanto dichiarato da una
persona che ha familiarità con la questione, perché si sono rese
conto che Disney, Fox e WBD controllano insieme circa l’85% del
mercato dei diritti sportivi negli Stati Uniti e hanno ritenuto che
l’ingresso di altri partner avrebbe reso la struttura ingombrante e
il prezzo dell’abbonamento troppo alto per molti consumatori. Resta
da vedere se questa piattaforma o servizio diventerà operativo a
livello globale o meno o se si estenderà anche al calcio europeo e
italiano.
Secondo Deadline,
Samuel L. Jackson interpreterà un combattente per la
libertà di nome Valentine, mentre il ruolo di
Dave Bautista sarà quello di Jake, un ex soldato che
recupera oggetti preziosi dal “vecchio mondo” come cacciatore di
tesori. La storia si svolge in un mondo post-apocalittico dieci
anni dopo che un’eruzione solare ha cancellato la tecnologia
mondiale.
Afterburn
sarà diretto da J.J. Perry e prodotto da Neal H.
Moritz e Toby Jaffe per Original Film e da Steve Richards per
Endurance Media. Infine,
Dave Bautista produrrà attraverso la Dogbone
Entertainment, mentre la Black Bear presenterà il film agli
acquirenti internazionali. Le riprese inizieranno in Europa ad
aprile.
“Afterburn è una storia
d’azione eccezionale, che combina il divertimento di Indiana Jones
con la costruzione del mondo del futuro prossimo di Children of
Men“, ha dichiarato Jaffe. “J.J. darà vita a questo film
in modo entusiasmante, utilizzando vere e proprie acrobazie
pratiche per creare pezzi autentici e viscerali. Dave è una delle
principali star d’azione al mondo oggi, oltre a essere un attore
con un’anima e una versatilità reali. Sono davvero entusiasta di
girare Afterburn con entrambi“.
“Dieci anni dopo che
un’eruzione solare ha spazzato via la tecnologia in tutto il mondo,
l’ex soldato Jake (Bautista) lavora come cacciatore di tesori
recuperando oggetti preziosi dal vecchio mondo per clienti
potenti“, si legge nella sinossi ufficiale. “La sua ultima
missione: fare squadra con la combattente per la libertà Drea per
recuperare la Monna Lisa prima che uno squilibrato signore della
guerra la raggiunga per primo“.
Parlando con Collider,
Paul Bettany ha detto che i registi di Avengers:
Infinity War, i Fratelli Russo, hanno
chiesto a lui e Elizabeth Olsen di improvvisare la
scena della morte di Visione. Secondo l’attore, ciò era dovuto al
fatto che la pre-visualizzazione di come si sarebbe svolta la scena
non funzionava. Sebbene Visione non abbia avuto molto da fare in
Avengers:
Infinity War, la sua morte sarebbe stata uno dei
momenti più tristi del film, dando vita a una serie di conseguenze
e di progetti MCU.
“Era divertente. Nessuno di noi
sapeva chi sarebbe morto fino al giorno prima o qualcosa del
genere. Ci hanno mostrato una sorta di pre-visualizzazione. I
fratelli Russo sono venuti da noi [Bettany ed Elizabeth Olsen] e
hanno detto: “Ehi, ascoltate, potete semplicemente improvvisare
questa scena?” E io: “Cosa? Improvvisare di essere un robot che
viene ucciso?” Non ho alcun quadro di riferimento! E Lizzie ha
semplicemente riso, abbiamo un rapporto davvero molto amichevole…
non so come avrebbe funzionato altrimenti, perché entrambi ci
fidiamo davvero l’uno dell’altro e, in qualche modo, siamo arrivati
a qualcosa che ha funzionato.”
La morte di Visione in Avengers:
Infinity War ha poi dato vita a una serie di
conseguenze, e anche ad altri prodotti MCU. Primo di tutti,
WandaVision che si è basato sulla morte del
personaggio di
Paul Bettany per mostrare cosa quel trauma aveva
causato alla Wanda Maximoff di Olsen. Ma ci sarà anche
Vision Quest, serie annunciata sulle avventure del
“Visione bianco” che conosciamo alla fine di WandaVision.
Con la sua vasta filmografia, è
difficile pensare a un tipo di film a cui Nicolas Cage non
abbia preso parte. Tuttavia, c’è ancora un franchise nella sua
lista dei desideri. La star vuole essere in un film di Star
Trek.
ScreenRant riferisce che Cage ha
espresso il suo desiderio di unirsi alla Flotta Stellare in
un’intervista sul tappeto rosso dei 51esimi Saturn Awards, che si
sono tenuti lo scorso fine settimana, e che hanno visto Cage
vincitore del premio come miglior attore non protagonista in un
film per il ruolo di Dracula in Renfield dello scorso anno.
Ecco cosa ha dichiarato l’attore:
“Ci sono state un paio di telefonate. Non lo so, dovrei vedere
una sceneggiatura. Dovrebbe essere qualcosa a cui potrei davvero
aggiungere il mio sapore, avere un po’ di pop e un po’ di
scintilla. Non lo farei “Voglio fare qualsiasi cosa, perché amo
tanto il franchise. Voglio essere sull’Enterprise. Idealmente,
dovrei essere sull’Enterprise in qualche modo. Non voglio fluttuare
nello spazio fuori! Voglio essere sul ponte, ma mi devono portare
una storia.”
L’affinità di Cage con il franchise
di lunga data non sorprende. In un’intervista dell’anno scorso,
l’attore ha detto che preferirebbe essere in Star Trek piuttosto
che in Star
Wars. Allora Cage disse: “Sono un Trekkie, amico, sono
sull’Enterprise. È lì che mi muovo. Sono cresciuto guardando
William Shatner, pensavo che Chris Pine fosse fantastico nei film.
Penso che i film siano eccezionali.”
Oltre a Renfield, quest’anno abbiamo visto
Nicolas Cage anche
in Dream Scenario, film che gli è valso una
candidatura ai Golden Globe come migliore attore in una
commedia.
L’attore Sam Rockwell ha recentemente spiegato come ha
ottenuto il ruolo di Justin Hammer nel MCU in Iron Man 2
dopo aver perso il ruolo di Tony Stark a favore di Robert
Downey Jr.
Anche se il personaggio non viene
visto sul grande schermo dal 2014, in un cameo per il corto All
Hail The King, Justin Hammer di Rockwell è ancora uno dei cattivi
preferiti dai fan, un uomo che desidera disperatamente la fama e il
rispetto di cui invece gode il suo concorrente Tony Stark. Sembra
quindi piuttosto appropriato che
Sam Rockwell sia stato in lizza per interpretare Tony
Stark.
Durante una recente intervista con
GQ, Sam Rockwell ha parlato brevemente
delle sue conversazioni con il regista di Iron Man Jon
Favreau riguardo al potenziale ruolo di Tony Stark prima
che il ruolo andasse a Robert Downey Jr. Ha poi
spiegato come ha ottenuto in seguito la parte di Justin Hammer per
Iron Man 2:
“La mia compagna era in [Iron
Man], Leslie Bibb, e così ho cenato con quei
ragazzi prima della premiere, ed erano nervosi, e poi, ovviamente,
è stato un grande successo. E poi il mio amico Justin Theroux stava
per scrivere la sceneggiatura [per Iron Man 2]… e
sono andato a casa sua e ho detto: “Cosa sta succedendo con Iron
Man 2?” Ha detto: “Sto andando da Favreau per aiutarlo a scrivere
la sceneggiatura”. E io dico: “Bene, lasciami partecipare”. Voglio
essere nel film. Scrivimi una parte da cattivo.” Hanno parlato con
Mickey Rourke e hanno deciso di dividere il cattivo in
due.”
È piuttosto interessante che Hammer
sia stata un’aggiunta successiva al film in cui Whiplash di
Mickey Rourke era stato pensato originariamente
come l’unico cattivo in cerca di vendetta e che voleva danneggiare
l’eredità Stark. Dopotutto, il coinvolgimento di Hammer come
benefattore di Whiplash a causa del suo desiderio di distruggere
Stark è un’aggiunta perfetta alla storia, nonostante il secondo
capitolo di Iron Man sia consederato il peggiore della
trilogia.
Gli eventi di The
Marvels(qui la recensione), il nuovo
film dell’MCU diretto da Nia DaCosta, dall’8 novembre al
cinema, ci hanno permesso di capire che questo film ha
effettivamente un ruolo piuttosto importante per il futuro del
franchise, in quanto introduce diversi elementi attesi da tempo e
che potrebbero essere sviluppati in modo particolarmente
interessante.
Naturalmente, il film è incentrato
sul trio composto da Carol Danvers, Monica
Rambeau e Kamala Khan, ma la scena
post-credit permette di avere un primo assaggio della traiettoria
che l’MCU sembra voler intraprendere per il futuro, andando sempre
più al nocciolo del concetto di Multiverso ormai ampiamente
introdotto da film come Spider-Man: No Way Home,
Doctor Strange nel Multiverso della
follia e Loki. Ma cosa succede
dunque nelle scene post-credit di The
Marvels?
1Cosa succede nella scena
post-credit?
Infine, come già detto, vi è una scena
post-credit alla fine di tutti i titoli di coda. Ma non si tratta
di una vera e propria scena. Il film si conclude infatti
semplicemente con il miagolio di un Flerken (forse Goose) mentre
sullo schermo lampeggia il logo dei Marvel Studios. Si tratta di
una scena in gran parte irrilevante, che serve solo a dare un tocco
di comicità. Questo significa che non c’è per forza bisogno di
aspettare la fine dei titoli di coda, se non per rendere omaggio a
quanti hanno lavorato alla realizzazione del film e che è sempre
bene celebrare.
Sebbene sia uno dei sei Vendicatori
Avengers) originali, Clint Barton
(alias Occhio di Falco) non è mai stato un
personaggio popolare all’interno del MCU. Con un universo pieno
zeppo di divinità, super soldati e procioni parlanti, è
comprensibile che un ragazzo con arco e frecce possa non risultare
attraente. Ma Occhio di Falco (Hawkeye)
è comunque riuscito a conquistare la sua fetta di fan, oltre ad un
ruolo comunque importante nell’universo condiviso sin dai suoi
esordi.
Indipendentemente dal fatto che sia
un eroe minore, è innegabile quanto anche Occhio di
Falco sia cresciuto come personaggio nel corso degli anni.
Alcuni di questi sviluppi hanno funzionato meglio di altri, ma alla
fine è riuscito ad elevarsi al di sopra della sua ingiusta
reputazione di “membro meno utile degli
Avengers“.
1Ronin
Occhio di Falco è stato un eroe difficile da
prendere sul serio quando è stato presentato in azione per la prima
volta. Tuttavia, la storia del personaggio ha preso una svolta
sorprendentemente oscura quando in Avengers:
Endgame è diventato Ronin.
Se da un lato è comprensibile
che Clint sia rimasto turbato dopo aver perso tutta la sua
famiglia, dall’altro è stato piuttosto scioccante vedere cosa è
diventato. Si è trasformato in uno spietato vigilante che ha ucciso
chiunque riteneva indegno di essere lasciato in vita dopo lo
schiocco. È il lato più oscuro di un eroe che abbiamo mai visto nel
MCU.
Avengers:
Endgame chiude nel modo migliore la saga delle
gemme dell’infinito, un’epopea durata undici anni e ventidue
film e inaugurata nel 2008 da Iron
Man. Ora, tra bilanci sul futuro e nostalgia del
passato, è tempo di ripercorrere le fasi finali del film cercando
di capire cosa sia accaduto e cosa può significare per le prossime
fasi del MCU.
Ecco allora di seguito una spiegazione dell’epilogo di
Endgame:
1Il futuro
Iron Man incontra la sua fine
nella battaglia finale contro Thanos,
Natasha Romanoff è morta sacrificandosi su Vormir e Visione non
torna in vita. Ma cosa accade agli altri Vendicatori? Il futuro di
molti personaggi rimane ancora un mistero.
Hulk continuerà probabilmente ad aiutare
l’umanità sfruttando l’intelligenza di Banner e la forza del suo
alter ego verde; Thor abdica e lascia il trono di Asgard a
Valchiria, scegliendo di seguire i
Guardiani della Galassia nelle loro avventure nello
spazio; e per quanto riguarda Captain America, Steve torna da
Peggy Carter per quel ballo promesso e mai
avuto.
La
scena finale di Avengers:
Endgame ci mostra infatti Steve e Peggy che ballano
lentamente su una melodia romantica, ma ciò non significa che il
mondo “moderno” non avrà più il suo Cap. Lo scudo è infatti passato
nelle mani di Sam Wilson, aka Falcon.
L’attore del MCUKumail Nanjiani ha recentemente
commentato tutte le recensioni negative ricevute da Eternals.
Distribuito nel 2021, il film diretto dal premio Oscar
Chloé Zhao vanta un cast impressionante di nomi
che interpretano una famiglia di eroi immortali creati da esseri
cosmici conosciuti come Celestiali nel MCU. Sebbene il film abbia
suscitato molte divisioni, Nanjiani ritiene che le recensioni
negative abbiano meno a che fare con il film stesso.
Durante un recente episodio del
podcast Inside of You di Micheal
Rosenbaum, Kumail Nanjiani ha parlato della sua
esperienza con Eternals e del ruolo di Kingo e ha
commentato le recensioni negative che hanno visto
Eternals rompere la serie complessiva di
“Certified Fresh” del MCU su Rotten Tomatoes.
Secondo Nanjiani, ci sono stati diversi fattori che hanno giocato
un ruolo oltre il film stesso. A partire dal minuti 31 potete
ascoltare la risposta dell’attore:
La trama e il cast di Eternals
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, è arrivato il 3 novembre
2021 nelle sale italiane. Il film targato Marvel
StudiosEternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, i Devianti.
Il cast di Eternals
comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il potente
Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
The
Marvels, inconsapevolmente, aveva un compito e cioè
quello di mostrare al mondo che l’MCU e Kevin Feige
hanno ripreso la giusta direzione nel franchise. Non sempre le
mosse fatte dal CEO si sono rivelate sagge, soprattutto dopo
Avengers: Endgame, ma
se The Marvels ha un pregio in questa
Fase 5 è proprio quello di evitare sbavature
troppo ironiche (come in Thor: Love & Thunder) o
divagazioni non necessarie.
Si propone dunque la giusta dose di
umorismo, azione e narrativa che non sempre è perfetta (anzi) ma
che non cade in espedienti grandiosi per far funzionare la
pellicola – la più breve del franchise, di solo un’ora e mezza
escludendo i titoli di coda. Nia DaCosta, regista del film,
prende dunque la storia di Carol Denvers e la mostra allo spettatore
sotto una nuova luce. Che sia diversa, migliore o peggiore.
The Marvels, la
trama
In The Marvels,
Carol Danvers alias Captain Marvel
ha recuperato la propria identità dai tirannici Kree e si è
vendicata della Suprema Intelligenza. Ma a causa di conseguenze
impreviste, deve ora farsi carico del peso di un universo
destabilizzato. Quando i suoi compiti la portano in un wormhole
anomalo collegato a un rivoluzionario Kree, i suoi poteri si
intrecciano con quelli della sua super fan di Jersey City Kamala Khan, alias Ms. Marvel, e con quelli
della nipote di Carol, il capitano Monica Rambeau, diventata ora un’astronauta
S.A.B.E.R.. Insieme, questo improbabile trio deve fare squadra e
imparare a lavorare in sinergia per salvare l’universo come “The
Marvels”.
Il 33° film della Marvel è
capitanato da un trio molto dinamico, coinvolgente e inusuale. Sì,
perché Brie Larson, Teyonah Parris e
Iman Vellani
non hanno mai lavorato insieme, anzi forse proprio questo aspetto
ha reso il loro rapporto sullo schermo inaspettato. I loro
personaggi sono molto diversi ma condividono lo stesso potere di
luce, ecco perché, quando lo utilizzano contemporaneamente avviene
uno switch, una prende il posto dell’altra. Se inizialmente questo
aspetto appare confusionario, The Marvels
serve proprio da gavetta alle tre per perfezionare questi scambi e
renderli un’arma da usare contro Dar-Benn. Per fare in modo che
questo legame si consolidi, Nia DaCosta ci mostra
il lato umano prima di quello eroistico: una specie di pigiama
party sulla navicella spaziale di Carol.
Puoi essere eccezionale anche
senza essere da sola
È la frase che pronuncia la
Valchiria di Tessa Thompson
(apparsa per un cameo) a Carol. Il tema della solitudine e della
sorellanza, come una confraternita al femminile tra Captain
Marvel, Monica Rambeau e
Ms. Marvel, sono temi chiave di The
Marvels. Mentre Carol Danvers cerca di combattere contro i
demoni del suo passato e fare i conti con le sue azioni, vive in
eterna solitudine con il suo gatto alieno. Anche in Avengers: Endgame aveva dato mostra di questo lato del
suo carattere ma con The Marvels si assiste a un
cambiamento. Carol si ritrova delle “sorelle” sulla navicella:
Monica, la sua nipote acquisita che i fan della
Marvel ricorderanno per WandaVision. Il personaggio ha
acquisito i poteri grazie alla magia di Scarlet Witch
ma è ancora acerba, inesperta.
Così come lo è Kamala, la giovane
fan di
Captain Marvel, il cui sogno di incontrare la sua eroina
diventa finalmente realtà. Il personaggio di Kamala, troppo debole
per reggere una serie tv stand alone, in questo film svolge un
percorso di crescita portando al film quella ventata di freschezza
alla Spider-Man di Tom Holland in
Civil War.
Se a livello di caratterizzazione
dei personaggi Nia DaCosta riesce a creare
sintonia, dal lato della trama di The
Marvels ci sono alcune cose che non funzionano. Pare,
infatti, evidente un taglia e cuci a livello di montaggio che
appare non proprio pulitissimo sul grande schermo. C’è una grossa
differenza con il precedente Guardiani della Galassia Vol.
3 di James Gunn.
Però DaCosta porta a livello emotivo il personaggio di Carol
Danvers a un altro livello, complice il forte empowerment
femminile.
Il futuro dell’MCU
La storia di The
Marvels ha dunque un andamento lineare, che nel finale
viene però scombussolato da due eventi chiave che anticipano
sviluppi futuri molto attesi del franchise. C’è infatti da gestire
un compito importante, che aprirà le porte a nuove storie e
personaggi. Fin ora il MCU ha lanciato strizzatine d’occhio allo
spettatore che in questo capitolo può finalmente iniziare a vedere
il concretizzarsi di un piccolo sogno.
The Marvels
introduce dunque una narrativa futura di ciò che verrà nel MCU e
che a suo modo è stato già anticipato in altri film. Tutto ciò
trova però ora con questo nuovo capitolo un primo compimento.
Arrivati a questo punto, la contaminazioni tra più universi era
inevitabile. In attesa di scoprire come si presenterà quel futuro,
però, Carol adesso ha una nuova famiglia, grazie alla quale ha
compreso che anche insieme si possono fare cose meravigliose.
Non tutti gli indizi seminati nel
corso del Marvel Cinematic Universe
hanno portato a qualcosa di concreto, e tra i tanti offerti dai
primi dieci anni di MCU ce ne sono alcuni
completamente ignorati dal proseguimento del franchise.
Scopriamoli gli easter egg che non
sono stati sfruttati :
1Nick Fury sa di Atlantide
La
famosa mappa comparsa alla fine di
Iron Man 2 aveva lasciato intendere che
Nick Fury e lo S.H.I.E.L.D. avevano localizzato alcune
figure note dell’universo Marvel, e una posizione specifica
evidenziava la sezione del Medio Atlantico. Qualsiasi fan dei
fumetti degno di nota sapeva che questo easter egg stava alludendo
all’arrivo di Namor, re del regno
oceanico di Atlantide, ma nonostante sia stato accennato quasi un
decennio fa, il personaggio non è mai apparso nel MCU.
Attivo tra cinema e televisione da
oltre due decenni, l’attore Carmine Recano si è
distinto grazie ad alcune fiction e film di grande popolarità, che
gli hanno permesso di affermarsi come un volto familiare tra il
grande pubblico. Negli ultimi anni ha poi conosciuto una rinnovata
popolarità, specialmente tra le generazioni più giovani, grazie
alla serie Mare fuori, dove ormai da quattro stagioni è
uno dei protagonisti.
Ecco 10 cose che forse non sai di Carmine
Recano.
Carmine Recano: i suoi film e le serie TV
1. Ha recitato in noti
film. Recano debutta al cinema nel 1999 con Un nuovo
giorno. Successivamente recita in Pesi leggeri
(2000), Terrarossa (2001), La vita degli altri
(2001) e Le fate ignoranti (2001), di Ferzan Ozpetek, grazie al qualche ottiene
maggiore popolarità. Successivamente recita in I cinghiali di
Portici (2003), Ballo a tre passi (2003), Certi
bambini (2003). Torna poi al cinema nel 2008 con Un giorno
perfetto, seguito poi da Mine vaganti (2010), Tatanka (2011),
Milionari (2014) e Napoli
velata (2017). Gli ultimi film per il cinema in cui ha
recitato sono invece Anche senza di te (2018) e
La
dea fortuna (2019).
2. È noto per alcune serie
TV. La carriera dell’attore inizia con la fiction Un
posto al sole (1998-2001), a cui fanno poi seguito alcuni
episodi di serie come Don Matteo 2 (2001),
Sospetti (2003-2005), Un medico in famiglia 4
(2004), Distretto di polizia 6 (2006), Capri
(2006-2010) e Provaci ancora prof! 3 (2008). Recita poi in
La nuova squadra (2009-2011), Facia d’angelo
(2012), Il clan dei camorristi (2013), Gli anni
spezzati – L’ingegnere (2014), Un’altra vita (2014),
La strada dritta (2014), Amore pensaci tu (2017)
e La porta rossa (2019-2023). Ottiene poi rinnovata
popolarità grazie a Mare fuori (2020-in corso), dove recita accanto agli
attori Carolina Crescentini, Lucrezia
Guidone, Massimiliano Caiazzo e Maria
Esposito.
Carmine Recano in Mare fuori
3. Ha fatto cambiare alcuni
aspetti del suo personaggio. In Mare fuori Recano interpreta il comandante Massimo
Esposito, un uomo burbero che, grazie all’esperienza e a un innato
senso di umanità instaura con i ragazzi detenuti dei rapporti
profondi, in alcuni casi decisamente paterni. Recano ha però
rivelato che nella prima stesura della sceneggiatura il suo
personaggio era molto meno caratterizzato in questo modo. D’accordo
con il regista, ha dunque spinto affinché venisse messo in risalto
questo aspetto del personaggio, essendo interessato come interprete
a lavorare sul suo profilo più umano.
Carmine Recano in Mare fuori.
4. Inizialmente aveva
rifiutato di partecipare alla serie. Nel corso di
un’intervista rilasciata a Vanity Fair, l’attore ha rivelato che
quando gli venne proposto di partecipare ad una serie incentrata
sulle carceri di Napoli rispose istintivamente di no. Recano ha poi
motivato la cosa con il fatto che il mercato è saturo di queste
storie e non gradisce che si continui a raccontare sempre questi
aspetti della città e della regione Campania in generale. Leggendo
la sceneggiatura, però, ha notato come gli sbagli dei ragazzi siano
frutto di errori degli adulti e ritenendo questo un aspetto
socialmente interessante da affrontare ha infine accettato di
partecipare al progetto.
Carmine Recano in Un medico in
famiglia
5. Ha avuto un piccolo
ruolo nella serie. Nella quarta stagione di Un medico
in famiglia, nell’episodio Scherzi del destino,
Cettina ospita una veglia funebre nell’agenzia del marito Augusto
Torello. Qui si presenta un nipote di quest’ultimo, interpretato
proprio da Recano, che si preoccupa di guidare i preparativi e la
messa a punto del funerale. I fan dell’attore lo hanno riscoperto
grazie all’arrivo della serie sulla piattaforma Netflix. Recano è
dunque uno dei diversi attori passati per la celebre serie e poi
divenuti noti.
Carmine Recano in Le fate ignoranti
6. Il film è stata la prima
di diverse collaborazioni con Ozpetek. Nel 2001 il regista
Ferzan Ozpetek sceglie Recano per il ruolo di
Israele nel suo film Le fate ignoranti, facendolo recitare
accanto a Stefano Accorsi e Margherita Buy. Visto l’ottimo risultato della
collaborazione, a distanza di quasi dieci anni i due tornano poi a
lavorare insieme nel film drammatico Un giorno perfetto, e
nel pluripremiato
Mine vaganti, seguiti poi da Napoli
velata e La dea
fortuna.
Carmine Recano in Le fate ignoranti.
Carmine Recano in Un posto al sole
7. Ha rappresentato il suo
debutto televisivo. Un altro ruolo in cui Recano è stato
riscoperto solo in seguito è quello da lui avuto nella fiction
Un posto al sole, che ha rappresentato il suo debutto
televisivo. In questa ha interpretato il ruolo di Ciro Gambardella,
il quale si rivela essere l’assassino di Mario e di Rita. È apparso
per la prima volta nell’episodio 892, in onda nel 2000 su Rai 3
Carmine Recano in Capri
8. Ha recitato nelle prime
tre stagioni della nota fiction. Dal 2006 al 2010 Recano è
stato occupato con la serie Capri, dove ha interpretato il
pescatore Carmelo, che nella prima stagione ha una relazione con
l’americana Nancy, che però torna negli Stati Uniti lasciandolo già
nella seconda stagione. In seguito Carmelo cerca di conquistare
Lucia, senza troppo successo. Si è trattato di un personaggio che
ha permesso all’attore di guadagnare una maggiore popolarità.
Carmine Recano è su Instagram
9.Ha un
profilo sul social network. L’attore è naturalmente
presente sul social network Instagram, con un profilo seguito
attualmente da 678 mila persone. Su tale piattaforma egli ha ad
oggi pubblicato appena un centinaio di post, tutti relativi alle
sue attività come attore o modello. Si possono infatti ritrovare
diverse immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto
promozionali dei suoi progetti. Seguendolo si può dunque rimanere
aggiornati sulle sue attività.
Carmine Recano: l’età, l’altezza
10. È molto
riservato. Carmine Recano è nato a Napoli, il 28 novembre 1980.L’attore è alto complessivamente 1,72
metri.
Sono settimane ormai che il web fa
rimbalzare i messaggi di Dave Bautista che non vede l’ora di unirsi di
nuovo con
James Gunn per il DCU. L’attore ha lavorato con il regista e
sceneggiatore nel franchise Marvel di Guardiani della
Galassia e adesso vorrebbe seguirlo anche nell’Universo DC
di Warner Bros, principalmente per tornare a lavorare con Gunn.
James Gunn, che non ha confermato o smentito eventuali
contatti con Dave Bautista per un ruolo nel DCU, ha però
commentato le sue dichiarazioni dicendo che, sebbene stia amando
ogni minuto della lavorazione di Superman:
Legacy, sente la mancanza dei suoi “compagni
Guardiani”. Questo scambio telematico porterà a un ingaggio di
Bautista nel DCU? Non ci resta che aspettare.
In una nuova intervista con Comic
Book, è stato chiesto a Dave Bautista cosa potrebbe accadere
prima di essere inserito nella WWE Hall of Fame o di
firmare per un ruolo nel DCU?
Dave Bautista ha risposto: “Non saprei risponderti
onestamente, perché penso… E lo dico solo perché abbiamo avuto
delle conversazioni, nel corso degli anni, che sarebbe la WWE Hall
of Fame. Avrei dovuto partecipare l’anno scorso, ma ero impegnato
in un film e non ho potuto viaggiare. Stavo girando un film in
Sudafrica e logisticamente non è stato possibile realizzarlo.
Quindi, sapete, non ho parlato con James dell’Universo
DC“.
Ha poi aggiunto: “Mi piacerebbe
lavorare di nuovo con James, che si tratti dell’Universo DC o meno.
Adoro
James Gunn. È un regista incredibile e abbiamo un cameratismo
che non ha prezzo. Quindi lavorare di nuovo con lui? Voglio dire
che lo farei anche gratis. Ma non abbiamo ancora parlato. Ora è in
cima alla DC. Sta facendo le sue cose. Io sto cercando di portare
avanti la mia lavorazione. Ma sono sempre aperto e gliel’ho
detto“.
Cosa ha scritto Dave Bautista sui social a Novembre?
Anche in questo caso, torniamo al
post di Dave Bautista sui social media di novembre,
che l’attore di Dune
doveva sapere avrebbe scatenato una marea di voci e speculazioni.
Gunn doveva anche sapere che ripubblicare la foto non avrebbe
fatto altro che aggiungere benzina al fuoco.
Quindi, che Dave Bautista si rifaccia vivo tre mesi
dopo e dichiari che lui e James Gunn non hanno discusso di alcuna
possibilità è una pillola difficile da mandar giù.
In precedenza Dave Bautista aveva dichiarato di aver parlato
con James Gunn della possibilità di interpretare
Bane nel DCU, ma secondo quanto riferito,
ciò avveniva prima che Gunn diventasse co-presidente dei DC
Studios.
Dave Bautista ha rilasciato queste
dichiarazioni a Insider nel gennaio 2023 e in seguito il suo
addetto stampa ha chiarito che le discussioni erano avvenute prima
che Dave Bautista diventasse co-CEO della
divisione DC della Warner Bros.
“Ho avuto delle conversazioni
con James riguardo a [interpretare Bane], ma credo che la direzione
in cui si sta orientando, ovvero il completo reboot dell’intero
universo, stia ripartendo da zero e iniziando in modo più giovane e
fresco e credo che sia necessario farlo. Penso che per rilanciare
l’Universo DC si debba partire da zero e che si debba iniziare con
attori più giovani. Bisogna iniziare a pianificare i prossimi 15
anni, e non credo che si possa fare con me. E lo capisco“.
Allora perché ora Dave Bautista sembra fare di tutto per dire
che lui e Gunn non hanno avuto alcuna conversazione sul
DCU? Forse è nervoso per il rischio di svelare
qualcosa e quindi ha scelto di dichiarare che non ha parlato con
Gunn del DCU?
Vista per la prima volta in Black
Widow, al fianco di Scarlett Johansson, e poi di nuovo in
Hawkeye come guest star, Yelena farà parte della
squadra di anti-eroi che dà il titolo al film. Nell’intervista con
Entertainment Tonight,
Florence Pugh ha confermato che subito dopo il
press tour di Denis Villeneuve si dedicherà alla
preparazione e alle riprese del film. Pugh nota anche che
l’effettivo avvicinarsi delle riprese sembra surreale, dal momento
che ci si aspettava che queste avvenissero molto più in prossimità
di Black
Widow.
In Thunderbolts,Harrison
Ford sostituirà
il defuntoWilliam Hurt nei panni di Thaddeus
“Thunderbolt” Ross. Il resto del cast è attualmente composto da Red
Guardian (David
Harbour), Ghost (Hannah
John-Kamen), Yelena Belova (Florence
Pugh), Bucky Barnes/The Winter Soldier
(Sebastian
Stan), John Walker/ US Agent (Wyatt
Russell) e Taskmaster (Olga
Kurylenko). Secondo quanto appreso la contessa
Valentina Allegra de Fontaine (Julia
Louis-Dreyfus) metterà insieme la squadra e potrebbe anche
essere parzialmente responsabile della creazione di
Sentry. Thunderbolts
è attualmente previsto nelle sale il 25 luglio
2025.
Emily Ratajkowski è in trattative per unirsi
al cast della prossima serie comedy di Netflix
di Lena DunhamToo Much. Si
unisce ai protagonisti della serie precedentemente annunciati
Megan Stalter e Will Sharpe.
Too Much segue
Jessica (Stalter), descritta come “una maniaca del lavoro di
New York sulla trentina che si sta riprendendo da una relazione
interrotta che pensava sarebbe durata per sempre e che si sta
lentamente isolando da tutti quelli che conosce. Quando ogni
isolato di New York racconta la storia del suo cattivo
comportamento, l’unica soluzione è accettare un lavoro a Londra,
dove progetta di vivere una vita di solitudine come una sorella
Brontë. Ma quando incontra Felix (Sharpe) – che somiglia più a
Spike che a Will di Notting Hill – scopre che il loro insolito
legame è impossibile da ignorare, anche se crea più problemi di
quanti ne risolve. Ora devono chiedersi: gli americani e gli
inglesi parlano davvero la stessa lingua?”
Secondo le fonti, Ratajkowski
interpreterà l’ex fidanzata di Felix, Polly, che viene descritta
come l’esatto opposto di Jessica. Emily Ratajkowski è meglio conosciuta per la
sua carriera di modella, essendo stata una delle modelle più
conosciute in tutto il mondo negli ultimi dieci anni. È anche
un’attrice, ed è apparsa in diversi film, quali L’Amore
Bugiardo – Gone Girl e We Are Your
Friends con Zac Efron, nonché al fianco di Amy Schumer in
Come ti divento bella. Ratajkowski è anche
un’autrice, avendo pubblicato nel 2021 My Body, una raccolta di
saggi tra titoli più venduti secondo il New York Times.
Lena Dunham
scriverà e dirigerà Too Much, con la musica
originale di Luis Felber, suo marito. Dunham e
Felber sono produttori esecutivi insieme a Tim Bevan, Eric
Fellner, Michael P. Cohen, Surian Fletcher-Jones e
Bruce Eric Kaplan, con Camilla
Bray come produttrice.
Dave Franco e
Alison Brie, sposati nella vita, reciteranno
insieme nel film horror Together. Il
lungometraggio è opera dello sceneggiatore/regista esordiente
Michael Shanks. Il film esplorerà
“l’orrore della co-dipendenza raccontato in un modo
unico”, con ulteriori dettagli che per ora sono tenuti
nascosti. Franco e Brie produrranno anche il film, insieme a
Picturestart, Tango, 1.21 e Princess Pictures. Finanziano Tango,
Picturestart e 30West.
L’ultima collaborazione della
coppia, Mi ricorda qualcuno del 2023, è stato il primo
film che hanno scritto insieme, con Brie come protagonista e Franco
come regista. La commedia romantica segue il personaggio di
Alison Brie, Ally, una produttrice televisiva che
mette in discussione tutte le sue scelte di vita quando torna nella
sua città natale e si riunisce con un ex fidanzato.
Alison Brie ha
anche recitato nel debutto alla regia di Dave
Franco nel 2020, The Rental, un film
horror che racconta due coppie che affittano una casa per le
vacanze per un fine settimana di festa. Avevano già recitato
insieme in The Little Hours e The Disaster Artist nel 2017.
“È un’attrice unica nel modo e
riesce a bilanciare un dramma intenso con momenti di
leggerezza”, ha detto Dave Franco a Variety
nel 2020 riguardo al lavoro con Alison Brie nel
suo debutto. “Ed è stato davvero confortante per me averla lì
durante tutto il processo. Come regista esordiente, c’erano momenti
iniziavo a dubitare di me stesso. È stato prezioso averla lì per
darmi forza quando ne avevo bisogno e per ricordarmi che stavamo
facendo un buon lavoro.”
The Terror, uno dei franchise di successo di AMC,
torna sulla rete a più di cinque anni di distanza dalla sua ultima
stagione.
La rete ha ordinato The Terror: Devil in
Silver come terzo capitolo della serie antologica, che
segue dunque la seconda stagione, The Terror:
Infamy, presentata per la prima volta nel 2019.
La serie in sei parti che debutterà
nel 2025 è basata su Il diavolo in argento, un
romanzo scritto da Victor LaValle, che sta
scrivendo la nuova stagione insieme a Chris
Cantwell, a sua volta showrunner della serie drama di AMC
Halt and Catch Fire, andata in onda del
2014-2017.
The Terror: Devil in
Silver racconta la storia di Pepper, un traslocatore
della classe operaia che, a causa di una combinazione di sfortuna e
cattivo carattere, si ritrova ingiustamente ricoverato all’ospedale
psichiatrico di New Hyde, un istituto pieno di persone che la
società preferirebbe dimenticare. Lì dovrà vedersela con pazienti
che lavorano contro di lui, medici che nascondono oscuri segreti e
forse anche con il diavolo stesso. Mentre Pepper si fa strada in un
paesaggio infernale dove niente è come sembra, scopre che l’unica
strada verso la libertà è affrontare l’entità che prospera nella
sofferenza all’interno delle mura di New Hyde. Ma farlo potrebbe
dimostrare che dentro di lui vivono i peggiori demoni di tutti. Il
libro è stato pubblicato nel 2013.
Karyn Kusama, che
ha diretto Jennifer’s Body e gli episodi di
Yellowjackets, dirigerà i primi due episodi e sarà
il produttore esecutivo insieme a Cantwell, LaValle, David
Zucker di Scott Free, Alexandra Milchan
di Emjag, Guymon Casady di Management 360 e
Scott Lambert di Anjulia Productions.
La prima stagione della serie,
basata sul romanzo di Dan Simmons e trasmessa nel
2018, era ambientata sui ponti gelidi di un veliero di epoca
vittoriana che seguiva una rotta maledetta. La seconda stagione,
intitolata The Terror: Infamy, è incentrata su una
forza malevola e mutaforma rinchiusa insieme ai prigionieri in un
campo di internamento giapponese.
La prima stagione, che è un racconto
romanzato della spedizione perduta del capitano Sir John Frankin
nell’Artico dal 1845 al 1848, è stata sviluppata da David
Kaiganich, mentre la seconda stagione è stata creata da
Alexander Woo e Max
Borenstein.
Il caso di violenza domestica che
coinvolge Jonathan Majors è
stato nuovamente prorogato. L’attore avrebbe dovuto ricevere la sua
condanna martedì scorso, un mese dopo essere stato riconosciuto
colpevole di aver aggredito e molestato la sua ex fidanzata Grace
Jabbari. Tuttavia, la sentenza è stata rinviata all’8 aprile a
causa delle istanze presentate dal suo team legale per annullare il
verdetto. Il giudice Michael Gaffey ha affermato
che la nuova data darà ai pubblici ministeri il tempo di rispondere
alla mozione, che è stata presentata lunedì.
Majors non ha partecipato di persona
all’udienza di martedì pomeriggio ed è invece apparso virtualmente
perché vive fuori dallo stato. Secondo le accuse rischia fino a un
anno di carcere.
Alla fine del 2023, una giuria di
Manhattan ha ritenuto l’attore, che all’epoca era sotto contratto
con i Marvel Studios, colpevole di due
reati minori di molestie e aggressioni, ma è stato assolto da altri
due capi di imputazione derivanti da un incidente avvenuto lo
scorso marzo.
Poco dopo il verdetto di
colpevolezza, Jonathan
Majorsè
stato licenziato dal Marvel Cinematic Universe della Disney, in
cui interpretava il malvagio
Kang il Conquistatore, personaggio chiave per la Fase 6
dell’universo condiviso. Prima del suo arresto, era già stato
abbandonato dalla sua agenzia manager, Entertainment 360, e dalla
sua società di pubblicità, la Lede Company. Rimane rappresentato
dall’agenzia di talenti WME.
Jonathan Majors ha
incontrato Jabbari nel 2021 sul set di Ant-Man and the Wasp: Quantumania della
Marvel, in cui lui recitava al fianco di Paul Rudd
e lei lavorava come coordinatrice del movimento. L’attore è stato
arrestato il 25 marzo 2023 dopo aver aggredito Jabbari sul sedile
posteriore di un veicolo privato. Durante il processo durato due
settimane, Jabbari ha testimoniato di aver preso il telefono del
suo allora fidanzato dopo aver visto un messaggio di testo da
un’altra donna. Ha detto ai giurati che Majors ha recuperato con la
forza il telefono, provocandole ferite alla testa e al dito.
Jonathan Majors hanno
negato di aver aggredito Jabbari. Non ha testimoniato durante il
processo, ma la sua squadra di difesa ha affermato che Jabbari era
l’aggressore nel veicolo, quella notte. Secondo il suo avvocato
difensore Priya Chaudhry, Majors “ha ancora
fiducia nel processo e non vede l’ora di riabilitare completamente
il suo nome”.
Dopo il verdetto, Majors ha parlato
per la prima volta durante un’intervista a Good Morning
America, in cui ha continuato a negare qualsiasi addebito
e ha detto che si rammarica solo di non aver rotto prima con
Jabbari.
“Non avrei dovuto essere in
macchina. Non avrei dovuto avere una relazione”, ha detto
Majors alla conduttrice della ABC News Linsey Davis a gennaio.
“Se non fossi stato in macchina, non sarebbe successo nulla di
tutto questo. Se avessi concluso quella relazione, non sarebbe
successo nulla di tutto questo. Se fossi stato abbastanza uomo o
abbastanza coraggioso da dire: “Voglio vedere qualcun altro” o
“Adesso è finita”, non sarei stato in quella macchina. Non saremmo
stati qui qui. Sono responsabile di queste cose.”
Gina Carano ha citato in giudizio Disney e
Lucasfilm per
averla licenziata da The
Mandalorian nel 2021, causa dell’allontanamento dal
progetto è stato un post sui social media in cui paragonava
l’essere repubblicana all’essere ebrea durante l’Olocausto.
La causa, depositata presso un
tribunale federale della California, sostiene il licenziamento
illegittimo e la discriminazione, nonché la richiesta che il
tribunale obblighi la Lucasfilm a rimborsarla e paghi almeno 75.000
dollari di danni.
Elon Musk sta
finanziando la causa, a seguito della sua promessa di pagare per le
azioni legali intraprese da persone che denunciano la
discriminazione derivante dai post su Twitter/X. Tuttavia, i post
in questione hanno avuto origine nelle storie Instagram di Carano.
“Come segno dell’impegno di X
Corp. a favore della libertà di parola, siamo orgogliosi di fornire
sostegno finanziario alla causa di Gina Carano, consentendole di
cercare la rivendicazione dei suoi diritti di libertà di parola su
X e della capacità di lavorare senza bullismo, molestie, o
discriminazione”, ha affermato in una nota Joe
Benarroch, responsabile delle operazioni commerciali di
X.
Carano ha interpretato Cara Dune, un
soldato ribelle diventato mercenario, per le prime due stagioni di
The Mandalorian, trasmesso in streaming su
Disney+.
Poi è stata criticata e allontanata quando ha condiviso un post da
un altro account Instagram nel febbraio 2021.
“Gli ebrei venivano picchiati
per le strade, non dai soldati nazisti ma dai loro vicini… perfino
dai bambini. Poiché la storia è stata modificata, la maggior parte
delle persone oggi non si rende conto che per arrivare al punto in
cui i soldati nazisti potevano facilmente radunare migliaia di
ebrei, il governo prima fece sì che i loro stessi vicini li
odiassero semplicemente perché erano ebrei. In che modo ciò è
diverso dall’odiare qualcuno per le sue opinioni
politiche?”
Lo stesso giorno del post, Lucasfilm
e UTA, all’epoca l’agenzia di Carano, la abbandonarono. L’UTA,
tuttavia, non è nominata come imputata nella causa. Il caso
sostiene che la colpa è della Disney se l’ex agenzia di Carano ha
abbandonato l’attrice. La causa di Carano, che include diversi
elaborati riferimenti a “Star
Wars”, dice Disney e Lucasfilm “ha reso chiaro che solo
un’ortodossia nel pensiero, nella parola o nell’azione era
accettabile nel loro impero, e che coloro che osavano metterla in
discussione o non riuscivano a conformarsi pienamente non sarebbero
stati tollerato”.
Il querelante fa riferimento ai
precedenti post sui social media degli attori di “Star Wars”
Pedro Pascal e Mark Hamill, in
cui il presidente Donald Trump e i suoi sostenitori venivano
paragonati ad Adolf Hitler e ai nazisti, come atti di
discriminazione da parte della Disney, che chiude un occhio sulle
dichiarazioni politiche dei co-protagonisti uomini senza che queste
abbiano ripercussioni finanziarie o professionali.
Tramite il proprio profilo Instagram, il
regista Francis Ford Coppola ha condivide il
logo del suo atteso nuovo film: Megalopolis.
L’immagine condivisa svela infatti il logo-titolo del film, che
come anticipato dovrebbe uscire nel corso di quest’anno. Si tratta
del primo lungometraggio che Coppola dirige dai tempi di
Twixt, del 2011. Megalopolisè
dunque un titolo verso cui c’è grande curiosità e attesa, e questa
prima immagine sembra annunciare maggiori novità nelle prossime
settimane o nei prossimi mesi, in attesa di poter vedere qualcosa
in più prima dell’uscita in sala del film. Di seguito, ecco il post
condiviso da Coppola.
L’idea di Megalopolis è
stata ispirata dalla seconda Congiura di Catilina. Tuttavia, il
film sarà caratterizzato da un’ambientazione futuristica e sarà
incentrato su un ambizioso architetto che cova l’idea innovativa di
ricostruire New York City come un’utopia all’indomani di un
disastro naturale che ha rovinato le infrastrutture della città. Il
pubblico può aspettarsi immagini straordinarie poiché si dice che
il film sia girato utilizzando una tecnologia rivoluzionaria che
impiega nuove tecniche simili a quelle utilizzate
per The Mandalorian.
Coppolla, che scrive e dirige il
film, ha riunito un emozionante cast costellato di star per quello
che potrebbe essere il suo canto del cigno. Oltre
a Adam
Driver, nel cast compaiono anche Forest
Whitaker, Nathalie
Emmanuel, Jon Voight, Laurence
Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia
LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn
Hunter e James Remar. Ad oggi
non si hanno però notizie sulla data di uscita del film, che
potrebbe però arrivare in sala nel corso del 2024.