Si è parlato molto dell’enorme
numero di personaggi che vedremo nei prossimi film degli
Avengers, ma ci sarà spazio per tutti? I Marvel Studios avevano un enorme roster di
personaggi anche prima della Fase 4, solo che quell’epoca di
narrazione ricca di colpi di scena ha introdotto tonnellate di
nuovi eroi e cattivi. Gli Eterni, Namor, Shang-Chi, Kate Bishop,
Ironheart, She-Hulk, Adam Warlock… la lista continua. Avengers
5 e Avengers:
Secret Wars sono anche film multiversali, il che
significa che i Marvel Studios potrebbero dover
trovare spazio anche per le varianti!
In un’intervista rilasciata a
io9, al presidente dei Marvel Studios Kevin Feige è stato chiesto di parlare di
questi debutti della Fase 4 e se possiamo aspettarci di vedere i
personaggi nei prossimi film sui Vendicatori o se c’è la
possibilità che non tornino. “Raramente parlo in termini
assoluti come in questo caso, giusto?”. ha esordito Feige.
“L’idea di non vedere mai più qualcuno, abbiamo Tim Blake
Nelson in un film che uscirà l’anno prossimo, giusto? Quindi non
parlo mai in termini assoluti”.
“Ma la verità è che in questi
film sugli Avengers racconteremo una storia e non ci sarà spazio
per 100.000 personaggi”, ha confermato. “Quindi si
dovranno fare delle scelte, questo è certo. Ma questo non significa
che non vedrete mai più nessuno”. Supponiamo che fosse
inevitabile che alcuni eroi venissero messi da parte e risulta
difficile credere che i prossimi film degli Avengers troveranno
spazio per risolvere il grosso cliffhanger di Eternals
o per dare alla “figlia” di Thor, Love, una possibilità di
brillare.
Una scena dal film del 2012 The Avengers
Quando uscirà Avengers: Secret
Wars?
Originariamente previsto per il
2025, Avengers:
Secret Wars è stato posticipato al 2027 a causa dei
ritardi di produzione causati dagli scioperi di Hollywood insieme
ad
Avengers 5. Entrambi i film non hanno ancora un
regista. Si tratta del sesto capitolo della serie di film di
successo Avengers. Dovrebbe concludere la Fase 6 del Marvel Cinematic
Universe e la
Saga del Multiverso.
I fan attendono da tempo la notizia
di un potenziale adattamento live-action dell’iconica serie di
fumetti, che vede vari eroi e cattivi Marvel essere
catturati da un’entità cosmica nota come Beyonder, dove
poi si scontrano su un pianeta chiamato
Battleworld. Ad oggi non ci sono però certezze sul
cast anche se voci sempre più insistenti parlano di Hugh Jackman e Tobey Maguire nuovamente nei panni di
Wolverine e Spider-Man come leader di alcune fazioni di
Avengers.
Non molto tempo dopo che è stato
riferito che i fratelli Russo erano in trattative per dirigere i
film, Inverse ha chiesto a Kevin Feige
quanto fosse vera la notizia del ritorno della coppia di registi ai
Marvel Studios. Mentre scherzava
sul fatto che ci fossero sempre nomi diversi nell’aria per i film
degli Avengers, Feige ha detto quanto segue: “No, non posso
commentarlo se non per dire che era qualcun altro un paio di
settimane fa e non vedo l’ora di vedere chi sarà la prossima
settimana. Vedremo.”
Cosa significano i
commenti di Kevin Feige su Avengers 5 e 6 per i fratelli Russo
Probabilmente le trattative non
sono ancora conclusi.
Dato che i Marvel Studios hanno un panel nella
Hall H per il Comic-Con di San Diego la prossima settimana, sarebbe
importante se avessero trovato un accordo entro allora, magari per
portare i fratelli Russo sul palco e annunciare il loro ritorno nel
MCU.
Nonostante i commenti di Feige, ciò
non significa necessariamente che i fratelli Russo non dirigeranno
Avengers 5 e
Avengers:
Secret Wars. Chiunque abbia seguito Feige durante
l’intero percorso del MCU è consapevole che normalmente
non commenta notizie importanti finché qualcosa non viene
finalizzato o non accade affatto.
Ciò che potrebbe accadere in questa
situazione è che Anthony e Joe Russo e Marvel Studios/Disney siano ancora
nella fase di negoziazione dei primi colloqui, motivo per cui
sarebbe prematuro da parte di Feige dire qualcosa a questo punto.
Una volta che saranno completamente impegnati nella regia di
Avengers 5 e
Avengers:
Secret Wars, allora i Marvel Studios saranno pronti a
parlarne. Resta da vedere se ciò avvenga attraverso le pagine dei
social media dei Marvel Studios o tramite annunci
ufficiali.
C’è molta curiosità intorno al
prossimo film di Minecraft della Warner Bros. e
ora è trapelata online una prima immagine grazie a un documento di
“guida alla confezione”. Nelle immagini, vediamo lo Steve
di Jack Black – raffigurato come un normale
essere umano – vestito con una maglietta blu e dei jeans. L’attore
viene anche mostrato mentre brandisce un piccone a blocchi insieme
a un Creeper muschiato, un’ape cuboide e una pecora rosa. È inclusa
anche una breve sinossi della storia che getta nuova luce su ciò
che accadrà in Minecraft.
A quanto pare, Steve sarà catturato
da un’entità malvagia chiamata Malgosha, e il suo destino sarà
nelle mani di “quattro nuovi visitatori” del mondo di
Minecraft. Come già fatto notare altrove, sembra un’idea molto
simile a quella di Jumanji. Inizialmente si era ipotizzato
che le immagini potessero essere false, ma molti dei post a
riguardo sui social media sono stati prontamente eliminati in nome
del copyright quasi subito dopo la loro condivisione, il che
conferma che si tratta di immagini reali. Anche se non possiamo
condividerli qui, potete dare un’occhiata al primo sguardo di
Minecraft seguendo questo link.
Jack Black nel film Jumanji
Cosa sappiamo su Minecraft?
Il film sarà basato sulla popolare
serie di videogiochi dello studio svedese Mojang, che consente ai
giocatori di costruire un mondo tridimensionale combattendo nemici
e creando oggetti. I dettagli della trama del film live-action su
Minecraft non
sono ancora stati resi noti. Oltre a Jack Black, il film è interpretato anche da
Jason Momoa, Emma Myers
(Mercoledì),
Danielle Brooks e Sebastian Eugene Hansen. La
regia è affidata a Jared Hess, regista di Nacho
Libre e Napoleon Dynamite.
Un film su Minecraft è
in fase di sviluppo da diversi anni presso la Warner Bros. Shawn
Levy di Free Guy e Deadpool
3 era stato incaricato di dirigere una sceneggiatura
scritta da Kieran Mulroney e Michele Mulroney, ma i tre hanno
abbandonato il progetto nel dicembre 2014. Rob
McElhenney di It’s Always Sunny in Philadelphia è
stato chiamato a sostituire Levy nel 2015, ma
anche lui ha lasciato il film qualche anno dopo. Peter
Sollett ha poi lasciato il progetto prima che Hess venisse
ufficialmente assunto nell’aprile del 2022.
Black ha già descritto questo
adattamento per il grande schermo della serie di videogiochi di
successo come una “storia di origini” e ha recentemente
condiviso come si è preparato per il ruolo. “Un attore si
prepara, quindi, sono stato letteralmente esclusivo di Minecraft
nell’ultimo mese e mezzo”, ha spiegato. “Tutto Minecraft,
tutto il tempo. Sono in un piccolo film chiamato Minecraft – non
voglio vantarmi, ma è una specie di grande affare. Sto solo facendo
un po’ di strada nell’universo di Minecraft.
“Ho ripreso a giocare, perché
anni fa ho giocato, perché i miei figli erano super appassionati e
volevo parlare la loro lingua. Così ho studiato molto, ho imparato
e mi sono appassionato, costruendo case e scavando tunnel. E ora ci
sto tornando. È una cosa fantastica”. Alla domanda su cosa
abbia imparato dall’esperienza di un’immersione profonda nei
giochi, Black ha aggiunto: “Costruite quella casa. In fretta.
Perché non si vuole arrivare alla notte senza avere un riparo.
Preparate il letto e assicuratevi di avere degli
spuntini”.
Il regista di
Independence Day,Roland
Emmerich ha dichiarato per anni che lui e il suo
collaboratore Dean Devlin volevano trasformare il
concetto in una trilogia, e mentre i fan hanno avuto Independence Day: Rigenerazione nel 2016, Emmerich ha
recentemente ricordato che,
nonostante abbia un idea per una nuova storia, un terzo film
sembra improbabile. Il regista ha sottolineato come l’acquisizione
dello studio originale 20th Century Fox da parte di The Walt Disney
Company stia complicando le cose, poiché sembra che la Disney non
sia attualmente interessata a realizzare Independence Day
3.
Con un intervallo di due decenni tra
il film originale e il sequel, non bisogna perdere del tutto le
speranze, anche se le cose non sembrano mettersi bene per la
conclusione della trilogia. “Beh, sì. Ho pensato: ‘Il
personaggio di Will è morto nel secondo’”, ha detto Emmerich a
The Playlist a proposito del
possibile ritorno di Will Smith per un terzo film. “Ma ora è la
Disney a decidere, il che è ancora peggio, perché non hanno mai
parlato di un accordo per un nuovo film”.
Will Smith e Jeff Goldblum in Independence Day
Perché Will Smith non è tornato in
Independence Day: Rigenerazione
La tempistica dello sviluppo di
Independence Day: Rigenerazione è probabilmente
ciò che ha portato a reazioni contrastanti da parte di fan e
critica, perché anche se le star originali Jeff Goldblum, Bill Pullman,
Brent Spiner e Vivica A. Fox sono
tornate per il sequel, Smith, invece, ha scelto di non apparire.
L’attore era sempre stato destinato a essere un punto focale del
secondo film, anche se i rapporti citano il suo impegno in Suicide Squad e la sua esperienza insoddisfacente in
After
Earth del 2013 come motivo per cui ha rinunciato a
Independence Day: Rigenerazione.
“Roland e io l’abbiamo scritto
da soli – non siamo stati pagati dallo studio”, ha dichiarato
Devlin a Yahoo! Entertainment l’anno scorso. “Prima di scrivere
una sola parola, ci siamo incontrati con Will Smith e gli abbiamo
detto: ‘Questa è l’idea che abbiamo’. Gli è piaciuta molto ed era
super eccitato all’idea. Abbiamo scritto non solo uno, ma due
sequel con lui in mente e li abbiamo consegnati allo studio. Sono
impazziti e hanno dato il via libera immediatamente; ci hanno
detto: ‘Questa è la migliore prima stesura che abbiamo mai letto di
una sceneggiatura’”.
E ha continuato:
“All’improvviso, Will ha rifiutato… Eravamo scioccati.
Ripensandoci, credo che si sia sentito un po’ scottato perché aveva
fatto quel film di fantascienza che non era andato
bene e in generale era preoccupato di fare sequel. Alla fine non ha
voluto farlo, ma lo studio voleva andare avanti lo stesso e siamo
finiti per un po’ nell’inferno dello sviluppo”.
Paramount+
ha svelato le prime immagini dell’attesissima
serie prequelDEXTER: ORIGINAL SIN. Le foto mostrano l’iconica
famiglia Morgan, con il vincitore del Golden Globe®
Christian Slater nel ruolo di Harry Morgan,
Patrick Gibson nel ruolo di Dexter Morgan e
Molly Brown nel ruolo di Debra Morgan. Vincitrice
del Peabody Award di SHOWTIME®, il nuovo thriller in 10 episodi è
ambientato 15 anni prima che il pubblico incontrasse per la prima
volta il protagonista della serie DEXTER.
DEXTER: ORIGINAL SIN, la
trama
Nella Miami del 1991, DEXTER: ORIGINAL SIN
segue Dexter (Gibson) nel suo passaggio da studente a serial killer
vendicatore. Quando i suoi impulsi sanguinari non possono più
essere ignorati, Dexter deve imparare a canalizzare la sua oscurità
interiore. Con la guida del padre Harry (Slater), adotta un codice
che lo aiuta a trovare e uccidere le persone che meritano di essere
eliminate dalla società senza entrare nel radar delle forze
dell’ordine. Una sfida particolare per il giovane Dexter, che
inizia uno stage di medicina legale presso il Dipartimento di
Polizia di Miami.
DEXTER: ORIGINAL SIN – le
prime immagini
1 di 5
Il cast di DEXTER: ORIGINAL SIN
comprende Christian Slater nel ruolo
di Harry Morgan, Patrick Gibson nel ruolo di
Dexter Morgan, Patrick Dempsey nel ruolo di Aaron Spencer,
Molly Brown nel ruolo di Debra Morgan,
James Martinez nel ruolo di Angel Batista,
Christina Milian nel ruolo di Maria LaGuerta,
Alex Shimizu nel ruolo di Vince Masuka e
Reno Wilson nel ruolo di Bobby Watt, Sarah
Michelle Gellar nel ruolo di Tanya Martin.
DEXTER: ORIGINAL SINè prodotto da SHOWTIME Studios e Counterpart
Studios. Tra i produttori esecutivi figurano lo showrunner Clyde
Phillips (DEXTER, Nurse Jackie), Scott Reynolds (Jessica Jones),
Michael C. Hall (DEXTER), Mary Leah Sutton (Resident Evil), Tony
Hernandez (Emily In Paris), Lilly Burns (Russian Doll),
oltre a Michael Lehmann (Heathers), mentre la serie è prodotta da
Robert Lloyd Lewis (The Lincoln Lawyer). è produttore
esecutivo.
Nella vastissima produzione del
cinema di Hong Kong, uno dei titoli che più ha cambiato tale
cinematografia è Infernal Affairs, diretto nel
2002 da Andrew Lau e Alan Mak. Si
tratta di un film che ha conquistato il box office del suo paese,
ha ottenuto ottimi consensi di critica, ha vinto numerosi premi e
ha generato un franchise composto da due sequel. Risultati che ne
fanno uno dei più importanti film hongkonghesi tra quelli prodotti
negli ultimi decenni.
Nel tempo, infatti, Infernal
Affairs è divenuto un’opera leggendaria, pietra di
paragone culturale per tutto ciò che gli hongkonghesi considerano
rappresentativo del proprio cinema. È infatti considerato
dalla critica il film che ha rilanciato il genere hard-boiled ad
Hong Kong, dopo un periodo di apparente declino, suscitando in
seguito una sua scoperta anche nel panorama
internazionale.
Si tratta dunque di un titolo
imperdibile per i fan del genere, in cui si riflette ampiamente sul
labile confine tra bene e male. In questo articolo, approfondiamo
dunque alcune delle principali curiosità relative a
Infernal Affairs. Proseguendo qui nella lettura
sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori, al
finale ai sequel e al
remake. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Infernal Affairs
L’ambientazione è la guerra infinita
tra la polizia e le Triadi di Hong Kong. Chan è un
poliziotto che è stato assegnato al lavoro sotto copertura
all’interno delle Triadi, dove ha ottenuto una certa autorità.
Lau, invece, è un membro segreto delle Triadi che
si è infiltrato nella polizia con altrettanto successo. Mentre
forniscono ai loro capi informazioni sui piani e contropiani delle
organizzazioni che fingono di servire, entrambi iniziano a sentire
lo stress della loro doppia vita. Ben presto le due organizzazioni
diventano sempre più consapevoli delle talpe al loro interno e per
Chan e Lau inizia la corsa per cercare di uscire vivi dal
gioco.
Ad interpretare il poliziotto Chan
vi è l’attore Tony Leung, tra i più
celebri attori di Hong Kong, distintosi per film
come In
the Mood for Love, Lussuria – Seduzione e
tradimento e Shang-Chi e la Leggenda dei
Dieci Anelli. Accanto a lui, nel ruolo di Lau, vi è invece
l’attore Andy Lau, visto anche
in The
Great Wall. Accanto a loro, si
ritrovano Anthony Wong nel ruolo del
sovrintendente SP Wong, mentre Eric
Tsang interpreta Hon Sam, potente boss della Triade.
Lam Ka Tung è invece l’ispettore B, mentre
Kelly Chen è la dottoressa Lee Sum Yee.
La spiegazione del finale
Nel corso del film, Chan e Lau sono
convinti di non potersi più fidare l’uno dell’altro. Ecco allora
che quando il primo cattura il secondo, l’operazione viene subito
bloccata dall’arrivo dell’ispettore B, che uccide Chan rivelando di
essere a sua volta una talpa nella polizia. Lau, però, lo uccide
nel tentativo di sradicare le tracce del suo passato. Al funerale
di Chan, Lau lo saluta e un flashback ribadisce il punto in cui Lau
desiderava aver preso una strada diversa nella vita.
In Cina e Malesia, però, a causa
delle restrizioni per cui i criminali devono sempre essere puniti
alla fine, si ha un finale alternativo in cui Lau viene scoperto e
arrestato all’arrivo della polizia, il che rende però la trama
incoerente con i sequel/prequel Infernal Affairs II –
Affari sporchi e Infernal Affairs III – Affari
sporchi, dove il personaggio di Lau torna in scena così
come anche Chan nelle scene ambientate prima degli eventi del primo
film.
Il remake di Martin
Scorsese: The Departerd – Il bene e il male
Nel 2006 il regista Martin Scorsese ha dato vita ad un remake
statunitense di Infernal Affairs, The Departed – Il bene e il male, poi
vincitore di 4 Oscar tra cui quello per la Miglior regia. Molte
sono in realtà le differenze tra i due titoli, con Scorsese che si
è perfino rifiutato di vedere l’originale pur di non esserne
influenzato. Rimane ad ogni modo comune la tematica
sull’ambivalenza tra bene e male, elementi presenti in ognuno dei
personaggi. The
Departed – Il bene e il male si è affermato come
ennesima rilettura del genere gangster movie, incentrato stavolta
sulla malavita nella città di Boston.
Il trailer di Infernal
Affairs e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Infernal Affairs grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di
CGTV, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 19
luglio alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
L’autismo o la
Sindrome di Asperger sono malattie su cui troppo
spesso vige un certo silenzio, quando invece un maggior dibattito
potrebbe aiutare a conoscere meglio tali patologie e i modi con cui
potervisi opporre. Ecco allora che il cinema in più occasioni ha
cercato di proporre storie che affrontano tali tematiche, con
titoli come i classici Rain Man – L’uomo della pioggia o
Buon compleanno Mr. Grape, fino agli italiani Quanto
basta e Tutto il mio folle amore. Anche il cinema turco si è
interessato all’argomento con Mio figlio.
Diretto da Bora
Egemen, il film affronta in particolare il rapporto che un
genitore tenta di instaurare con il proprio figlio affetto da tali
problematiche. Si sviluppa così un racconto particolarmente
toccante, che non nasconde i momenti più difficili che questa
situazione presenta ma li fa diventare motore per la voglia di
superarli e raggiungere una nuova felicità. Dopo aver ottenuto un
grande successo in patria, Mio figlio arriva ora
finalmente in Italia grazie ad un passaggio televisivo.
Gli appassionati di questo genere e
i fan dell’attore Kıvanç Tatlıtuğ potranno dunque
ritrovare in questo film un’opera meritevole di essere conosciuta.
In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali
curiosità relative a Mio figlio. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla sua possibile ispirazione ad una
storia vera. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di Mio
figlio
Ali Kaptan è un
pescatore che ha dedicato la sua vita a suo figlio
Efe, che è diverso dagli altri bambini. Egli è
infatti affetto da un disturbo della comunicazione che gli rende
difficile rapportarsi con gli altri. Efe, dunque, non ha mai
parlato e non ha mai guardato negli occhi nessuno. Ali si sforza di
raggiungere suo figlio e di legare con lui, ma non importa quanto
ci provi, non riceve risposta. Il suo desiderio più grande rimane
però quello di sapere che suo figlio lo capisce e tenterà in ogni
modo di stabilire questo legame.
Il cast di attori
Ad interpretare Ali Kaptan vi è
l’attore Kıvanç Tatlıtuğ, celebre in Italia anche
per il film Ultima chiamata per Istanbul e per le serie Gümüş,
La ragazza e l’ufficiale, Brave and Beautiful e The
Family. Accanto a lui, nel ruolo di suo figlio Efe Kaptan vi è
il giovane Alihan Türkdemir, noto per aver
interpretato il ruolo di Bulut Kaya nella serie Bitter Sweet –
Ingredienti d’amore. Accanto a loro, nel ruolo di Leyla recita
invece l’attrice Büşra Develi.
Recitano poi nel film altri attori
turchi, probabilmente più noti in patria ma meritevoli di essere
scoperti anche da noi. Completano infatti il cast Feridun
Düzağac nel ruolo di Feridun, Yücel Erten
in quello di Haşmet, Yıldız Kültür in quello di
Güner e Sezai Aydın in quello di Kamil. Il ruolo
di Sertuğ è interpretato da İlkay Akdağlı, quello
di Murat è interpretato da Cem Zeynel Kılıç e
Mehmet è interpretato da Durul Bazan.
Mio figlio è
tratto da una storia vera?
In molti vedendo il film si sono
chiesti se quella narrata in Mio figlio sia una
storia vera o meno. Il regista e gli sceneggiatori, però, non
sembrano essersi ispirati a nessuna vicenda in particolare, facendo
dunque di questo un racconto originale. C’è però stata una lunga
ricerca riguardante i sintomi e le caratteristiche dell’autismo,
cosa che ha permesso di offrire una rappresentazione quanto più
possibile realistica di questa condizione.
Dove vedere Mio
figlio in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 19 luglio alle ore 21:20
su Canale 5. Di conseguenza, per un limitato
periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma
Mediaset Infinity, dove quindi lo si potrà vedere
anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere
alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far
partire la visione.
A cinque giorni dall’arrivo in sala,
i Marvel Studios hanno diffuso il final trailer
di Deadpool &
Wolverine, nel quale vengono forniti maggiori dettagli
sulla storia del Wolverine di questo film, il suo passato e il
motivo per cui Deadpool lo arruola per salvare il mondo. Il trailer
offre inoltre alcune sorprese, come nuove angolazioni di alcune
scene già viste e un migliore sguardo ad alcuni personaggi già
precedentemente accennati, come Lady Deadpool – dietro la quale si
intravedono numerose altre varianti di Deadpool -, oltre ad alcune
grandi rivelazioni, come un cameo di cui si è vociferato a lungo
negli scorsi mesi. Per scoprire di chi si parla, ecco qui il
trailer appena rilasciato!
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free
Guy e
The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), nel ruolo di Nova e
Mr. Paradox. Un recente report afferma inoltre che la TVA di
Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 24 luglio
2024.
Ecco il trailer in esclusiva di
La Scommessa – Una notte in corsia, il film di
Giovanni Dota con
Carlo Buccirosso, Lino Musella, Nando Paone.
La Scommessa – Una notte in
corsia è la nuova travolgente dark comedy che sarà
presentata in anteprima alla 81° Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia all’interno delle Notti Veneziane,
sezione realizzata dalle Giornate degli autori in accordo con Isola
Edipo, e sarà poi nelle sale italiane a partire dal 12 settembre,
distribuita da I Wonder Pictures.
Il nuovo film di
Giovanni Dota (Koza Nostra), prodotto da Fulvio e
Federica Lucisano, è una produzioneItalian International
Film (Gruppo Lucisano) con Rai Cinema e vede un cast
d’eccezione: a fianco dei protagonisti assoluti Carlo
Buccirosso (Song’e Napule, Ammore e malavita) e
Lino Musella (Il bambino nascosto, Favolacce),
Nando Paone (Chi ha rapito Jerry Calà?, Benvenuti
al Sud), Yari Gugliucci (Grazie Lina, Tramite
amicizia), Vittorio Ciorcalo (Romanzo di una
strage), Clotilde Sabatino (A Napoli non piove
mai), Chiarastella Sorrentino (Voglio guardare),
Elvira Zaingone
(Noi e la Giulia) e Iaia Forte (La bella
gente, Nata per te) sono alle prese con una commedia
nerissima in cui è messo a nudo l’animo umano nel più straniante
degli ambienti, la corsia di un ospedale.
Foto di Chiara Calabrò
La Scommessa – Una notte
in corsia, la trama
Angelo
e Salvatore sono infermieri al Santi Martiri di
Napoli. Non potrebbero essere più diversi: il primo,
infermiere navigato, è un nonno di famiglia che di tanto in tanto
si concede qualche scappatella, mentre il secondo, scapolo e
cocco di mamma, ha un problema col gioco
d’azzardo. La notte di Ferragosto arriva in corsia un paziente
in coma, l’ottantenne signor Caputo. Per combattere l’afa e la noia
della routine burocratica – e anche per guadagnare qualche soldo e
le ferie a Natale – Angelo e Salvatore scommettono sulla vita del
nuovo paziente: 200 euro e l’ambitissima settimana di
ferie tra Natale e Capodanno. I due infermieri scopriranno
così il lato più oscuro di loro stessi e saranno disposti a tutto
pur di vincere la scommessa, anche suggerire terapie sbagliate e
coinvolgere il famigerato Dottor Ceravolo, famoso per i suoi
eccessi e sempre alla ricerca di una “carica” speciale…
LA SCOMMESSA – UNA
NOTTE IN CORSIA, ispirato alla
straordinaria tradizione della commedia italiana che Monicelli
definì “le tragedie che fanno ridere”, è
un film che osa, in cui il gioco sporco e il
politicamente scorretto non hanno paura di
mostrarsi. Nell’arco di una sola notte, i protagonisti
dovranno destreggiarsi tra una moglie sospettosa, un’amante
indispettita, pazienti disturbati e dottori dalle dubbie capacità…
Cosa potrà mai andare storto?
La
Scommessa – Una notte in corsia arriva in sala
dal 12 settembre con I Wonder Pictures.
É stato presentato oggi nel corso
della conferenza stampa il programma della ventunesima edizione
delle GIORNATE DEGLI AUTORI che si svolgerà
nell’ambito dell’81 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia dal 28 agosto al 7 settembre 2024.
Giornate degli Autori 2024,
XXI edizione: 10 film in concorso, 1
film di chiusura fuori concorso, 5 eventi
speciali e 3 cortometraggi (due per il
progetto Women’s Tales e uno in omaggio alla vincitrice delle
Giornate nel 2022), tutti in anteprima mondiale in Sala Perla in
accordo con la Mostra.
9 Notti Veneziane
in Sala Laguna, i lungometraggi tra finzione e documentario dello
spazio off realizzato in collaborazione con Isola Edipo; un ricordo
di Emidio Greco (cofondatore della nostra sezione)
a 50 anni dal suo esordio con L’invenzione di Morel nel
1974 e un altro dedicato alla Napoli di Gaetano Di Vaio ed Enzo
Moscato con Dadapolis di Carlo Luglio e Fabio Gargano. Un
nuovo spazio tra parole e immagini, intitolato
Confronti, è dedicato a temi e storie che
raccontano la memoria e il futuro del nostro mondo. Infine il
saluto di tutta Venezia (insieme alla Mostra e alla SIC) a
Massimo Troisi, 30 anni dopo la prima mondiale del
suo ultimo capolavoro, Il postino. Nel concorso figurano
5 opere prime e 13 sono i lavori firmati da
registe nella selezione ufficiale (5 in concorso e 8 negli eventi
fuori concorso). Altre 5 registe partecipano alle Notti Veneziane,
dove tutti i film sono presentati in prima mondiale e Quasi a
casa di Carolina Pavone (film inaugurale) è anche un debutto
corale. Nel programma sono ben 27 le
nazionalità rappresentate e per la prima volta
figura la Repubblica Dominicana. Nel 2024 sono stati visionati
1.260 film, tra submission e visioni nei maggiori
festival e mercati.
GIORNATE DEGLI AUTORI –
SELEZIONE UFFICIALE
IN CONCORSO
ALPHA. – di
Jan-Willem van Ewijk – Paesi Bassi, Svizzera, Slovenia, 2024,
100’
Con: Reinout Scholten van Aschat, Gijs Scholten van
Aschat, Pia Amofa, Julien Genoud, Daria Fuchs, Kaija
Lederberger
Produzione: BALDR Film
Co-produzione: Lomotion, Staragara
in collaborazione con: VPRO, SRF, Blu
Con il sostegno di: Netherlands Film Fund,
Netherlands Film Production Incentive, CoBO, Creative Europe Media,
Federal Office of culture – FISS, Burgermeinde, Slovenian Film
Centre
Dopo la morte della madre, Rein si trasferisce in un
piccolo villaggio delle Alpi per immergersi nella natura, meditare
e lavorare come maestro di snowboard. La tranquillità termina
quando il padre invadente gli fa visita. Gijs è l’indiscusso
protagonista di un’escursione sugli sci con Rein e i suoi amici. Sa
essere affascinante con tutti ed inizia a flirtare con Laura, la
nuova fidanzata del figlio. Non passa molto tempo, prima che Rein
ne abbia abbastanza. Trascina il padre lontano dal gruppo e i due
continuano la loro escursione da soli. La tensione è palpabile.
Gijs si sente sempre più a disagio su un terreno così ripido e
pericoloso, ma Rein si spinge fino alla cima, ignorando le
suppliche del padre di tornare giù. Improvvisamente, la natura si
scatena violentemente, trasformando la loro meschina lotta per il
dominio, in una prova di sopravvivenza in piena regola.
ANTIKVARIATI (THE ANTIQUE)
– di Rusudan Glurjidze – Georgia, Svizzera, Finlandia,
Germania, 2024, 132’
Con: Salome Demuria, Sergey Dreiden, Vladimir Daushvili
Produzione: Cinetech, Cinetrain
Co-produzione: Whitepoint Digital, Basis Berlin
Filmproduction
Vendite Internazionali : MPM Premium
Un giovane georgiano di nome Lado è coinvolto nel contrabbando
di mobili antichi dalla Georgia alla Russia. Stanca della sua
immaturità, Medea, la fidanzata di Lado, acquista per sé un
appartamento nel centro storico di San Pietroburgo. Il prezzo è
molto basso perché viene venduto con all’interno il suo
proprietario, Vadim Vadimich, un uomo all’antica e supponente. Al
momento della deportazione illegale di migliaia di georgiani dalla
Russia, Lado viene catturato e deportato. L’antico magazzino viene
saccheggiato, mentre Medea si nasconde nell’appartamento di
Vadim.
BOOMERANG – opera prima – di Shahab Fotouhi –
Germania, Iran, 2024, 83’
Con: Arash Naimian, Yas Farkhondeh, Ali Hanafian,
Shaghayegh Jodat
Produzione: New Matter Films
Co-produzione: Rainy Pictures, Zohal Films
Vendite Internazionali: Cercamon
Stanca del suo matrimonio con Behzad, Sima cerca una
nuova casa per sé e per la figlia adolescente Minoo, senza dirlo al
marito. Behzad, a sua volta, ha un appuntamento con l’ex fidanzata,
nella speranza di ridestare l’intimità del passato. Inoltre, cerca
senza successo una specie rara di gufo fuori Teheran. Minoo,
invece, prende l’iniziativa a un semaforo e inizia un flirt con
Keyvan. Per magia, si conoscono e iniziano a condividere i loro
pensieri più intimi. Nel corso di una settimana, Boomerang dipinge
un’istantanea sociologica della Teheran moderna. Se da un lato, il
matrimonio di due persone che appartengono a una generazione
apparentemente senza speranza e sconfitta, volge al termine,
dall’altro è appena iniziata una storia d’amore tra due giovani
che, in modo nuovo, stanno scoprendo la città e le sue realtà
politiche.
MANAS –
opera prima – di Marianna Brennand – Brasile, Portogallo, 2024,
101’
Con: Jamilli Correa, Fátima Macedo, Rômulo Braga,
Dira Paes, Emily Pantoja, Samira Eloá, Gabriel Rodrigues, Enzo
Maia
Produzione: Inquietude
Co-produzione: Globo Filmes, Canal Brasil, Pródigo,
Fado Filmes
Con il supporto di: Ancine, FSA-BRDE, República
Portuguesa Cultura – ICA
In associazione con: Les Films du Fleuve,
VideoFilmes
La tredicenne Marcielle vive sull’isola di Marajó,
nel cuore della foresta amazzonica. Prigioniera della rassegnazione
della madre e, al tempo stesso, incoraggiata dalla fuga idealizzata
della sorella maggiore, inizia a capire che il futuro non ha
granché da riservarle. Determinata a cambiare il suo destino,
decide di affrontare il sistema violento che governa la sua
famiglia e le donne della sua comunità.
SANATORIUM UNDER
THE SIGN OF THE HOURGLASS – di Quay Brothers – Gran
Bretagna, Polonia, Germania, 2024, 76’
Con: Tadeusz Janiszewski, Wioletta Kopańska, Andrzej
Kłak
Produzione: Koninck Studios SpK Galicia Limited, IKH
Pictures Production SP Z O.O.
Co-produzione: The Match Factory GmbH, Institute
Adam Mickiewicz
Vendite internazionali: The Match Factory GmbH
Il viaggio spettrale di un treno che procede su una
diramazione abbandonata. A bordo c’è Jozef, un figlio che si sta
dirigendo al capezzale del padre in un remoto Sanatorio galiziano.
All’arrivo, Jozef trova un edificio fatiscente, gestito
dall’ambiguo dottor Gotard che lo accoglie spiegandogli che la
morte del padre, cioè quella che lo ha colpito nel suo paese, non è
ancora avvenuta perché qui nel Sanatorio sono sempre in ritardo di
un certo periodo di tempo indefinibile. Jozef si rende conto che il
Sanatorio è un mondo fluttuante a metà strada tra il sonno e la
veglia e che il tempo e gli eventi non possono essere misurati in
alcuna forma tangibile.
SELON JOY (THE
BOOK OF JOY) – opera prima – di Camille Lugan – Francia,
2024, 86’
Con: Sonia Bonny, Volodymyr Zhdanov, Raphaël Thiéry,
Asia Argento
Produzione: Barney Production
In una città spenta e desolata, Joy è un’orfana con
una fede profonda che non esce quasi mai dalla sua chiesa. Fino al
giorno in cui incontra Andriy, un giovane che viene picchiato
davanti a lei. Presto si convince che le loro strade erano
destinate ad incrociarsi.
SUPER HAPPY
FOREVER – di Kohei Igarashi – Francia, Giappone,
2024, 94’
Accompagnato dall’amico Miyata, Sano torna a Izu,
una località balneare del Giappone dove cinque anni prima si era
innamorato della moglie Nagi.
SUGAR ISLAND
– opera prima – di Johanné Gómez Terrero – Repubblica
Dominicana, Spagna, 2024, 91’
Con: Yelidá Díaz, Ruth Emeterio, Juan María Almonte,
Génesis Piñeyro, Diógenes Medina
Produzione: Guasábara Cine
Co-produzione: Tinglado Film
Con il contributo di: DGCINE, FONPROCINE, ICAA,
Programa Ibermedia, Primera Mirada, Television Canaria
Vendite Internazionali: Patra Spanou
Makenya vive in un villaggio Batey, nel mezzo di una
piantagione di canne da zucchero. Una gravidanza indesiderata la
costringe ad affrontare l’età adulta prima del previsto. Sua madre
è influenzata da spiriti della tradizione chiamati “Misteri”, suo
nonno lotta per i diritti previdenziali. A causa dell’automazione
industriale, rischiano di essere trasferiti senza ricevere nessun
indennizzo. Un serpente che rappresenta i Misteri, induce Makenya
ad abbracciare sia il potere terreno sia la dimensione
soprannaturale, fino a spingerla nel regno dell’impossibile.
TAXI MONAMOUR
– di Ciro De Caro – Italia, 2024, 110’
Con: Rosa Palasciano, Yeva Sai, Valerio Di
Benedetto, Ivan Castiglione, Matteo Quinzi, Taras Synyshyn, Halyna
Havryliv, Laurentina Guidotti
Produzione: Kimerafilm, MFF con Rai Cinema
Con il contributo di: MiC – DGCA
In collaborazione con: Adler Entertainment
Distribuzione Italiana: Adler Entertainment
Il film racconta l’incontro tra due donne
all’apparenza diverse ma che in fondo si assomigliano molto. Anna è
in conflitto con sé stessa e la propria famiglia e affronta in
solitudine la sua malattia; Cristi fugge da una guerra che la tiene
lontana da casa. Tutti consigliano ad Anna di seguire il suo
compagno in un viaggio di lavoro e a Cristi di restare al sicuro in
Italia. L’incontro, seppur breve, sarà un tuffo nella libertà.
TO KILL A
MONGOLIAN HORSE – opera prima – di Xiaoxuan Jiang –
Malesia, Stati Uniti, Hong Kong, Corea, Giappone, 2024, 98’, prima
mondiale
Con: Saina, Undus, Qilemuge, Tonggalag, Qinartu
Produzione: Da Huang Pictures
Tra le steppe invernali, Saina, un cavaliere mongolo
si reiventa come performer, occupandosi del suo ranch di giorno ed
esibendosi a cavallo per il pubblico di notte. A differenza del
regale cavaliere che interpreta nello spettacolo, nella realtà
quotidiana, Saina scopre che la sua vita da mandriano è sull’orlo
di un baratro.
FUORI
CONCORSO
BASILEIA
– opera prima, film di chiusura – di Isabella Torre – Italia,
Svezia, Danimarca, 2024, 90’, prima mondiale
Tra la fitta nebbia e la natura selvaggia
dell’Aspromonte, un archeologo e i suoi aiutanti cercano un antico
tesoro. Ma i loro scavi sprigionano creature misteriose e mitiche
che cambieranno per sempre la vita degli abitanti di un remoto
villaggio di montagna.
EVENTI
SPECIALI
ALMA DEL DESIERTO
(SOUL OF THE DESERT) – di Mónica Taboada-Tapia – Colombia,
Brasile, 2024, 87’
Con: Georgina Epiayu, María Santa Pushaina Pushaina
, Antonio Ipuana, Francisco ‘Jesús’ Urrariyu, Florentina Vanegas,
Yesid de Jesus Bouriyu
Produzione: Guerrero Films, Estudio Giz
Negli aridi paesaggi di La Guajira, in Colombia,
Georgina, una donna transgender Wayúu al terzo atto della sua vita,
sa che il suo tempo sta per scadere e vuole cambiare la sua
esistenza. Non avendo nulla da perdere, decide di incontrare i suoi
fratelli, che non parlano spagnolo e sopravvivono a malapena ai
margini dell’opaco sistema burocratico colombiano. Tra ferite
aperte, ricordi e distanze geografiche ed emotive insondabili,
Georgina e la sua gente decidono che è ora di cambiare le cose.
Alma del Desierto nasce come una storia di resilienza, un simbolo
di speranza e una fervente lotta per la giustizia.
COPPIA APERTA
QUASI SPALANCATA (THE OPEN COUPLE) – di Federica Di
Giacomo – Italia, 2024, 120’
Con: Chiara Francini, Alessandro Federico, Karl
Gustaf Fredrik Lundqvist, Sara Girelli, Chloe Gatti, Daniele Gatti,
Efrem Sposini
Produzione: Nemesis con Rai Cinema
Co-produzione: Ballandi
Con il contributo di: MiC – DGCA
Distribuzione Italiana: I Wonder Pictures
Un film sul desiderio di felicità tratto dallo
spettacolo di Franca Rame e Dario Fo. Chiara, attrice e scrittrice
di successo, porta in scena da anni il testo di Coppia aperta quasi
spalancata, che racconta la sempiterna favola o il sempiterno
martirio dell’amore quando è coppia, o quando si diventa molti di
più. È la storia di Antonia, alla quale il marito propone di
spalancare la coppia. Lei accetta pur di non perdere l’uomo, ma
tutto cambia nel momento in cui comincia ad ascoltarsi e guardare
oltre il divano di casa. Così Chiara/Antonia – divisa fra il suo
compagno Fredrik e il suo partner in crime e in scena Alessandro –
decide di scoprire un universo, figlio della coppia aperta degli
anni Settanta, fatto di poliamorosi, di giovani (e meno giovani)
«contro» la monogamia, di femministe e party sex positive. Un
viaggio dentro se stessa, la vita e i suoi affetti, farcito delle
domande, dei dubbi, delle risate e delle granitiche certezze a cui
tutti noi ci appigliamo per non tracimare.
Kora delinea le storie di donne rifugiate che vivono in
Portogallo. Tutte portano con sé il proprio passato
attraverso i corpi e le parole, nonché i volti dei propri cari
in fotografia. Attraverso questi ricordi abbiamo accesso allo
sguardo intimo e politico di chi ricostruisce (il proprio)
presente.
MOGUĆNOST RAJA
(POSSIBILITY OF PARADISE) – di Mladen Kovačević – Serbia,
2024, 75’
Con: Ivana Sahami, Dino Magnatta, Ling Lai, Shinta
Sukmawati, Mcintosh Cooey, Kieran Cooey, Anna Kadek, Branko
Milovanović
Produzione: Horopter Film Production
Co-produzione: MDEMC Produktion
Con il contributo di: Film Center Serbia
Gli scolari che vivono sulla cima di un’isola
paradisiaca aspettano che smetta di piovere. Un’ex pubblicitaria
sta portando a termine un affare fondiario per la sua nuova villa.
Un imprenditore lotta contro la natura mentre costruisce un resort
nella giungla. Un veterinario lavora per eliminare i serpenti dai
giardini degli stranieri. Una influencer, disillusa dall’amore, si
riprende dopo aver perso tutto in una notte. Un padre e un figlio
si preparano ad andarsene via, senza sapere la meta. Una ballerina
assume una nuova identità, allontanandosi da tutto ciò che ha
sempre conosciuto. I sommozzatori si avventurano in acque
inesplorate, rischiando la vita per il gusto della conquista. Le
tensioni tra le varie possibilità dell’esistenza ruotano intorno
alla domanda su quale vita si dovrebbe condurre, visto che ogni
decisione porta a una diversa versione di sé. E mentre il paradiso
terrestre potrebbe essere nient’altro che un ideale
dell’immaginazione, l’umanità continua incessantemente a cercare la
felicità.
PEACHES GOES
BANANAS – di Marie Losier – Francia, Belgio, 2024, 73’
Produzione: Tamara Films, Michigan Films
Vendite Internazionali: Best Friend Forever
Negli ultimi 17 anni, Marie Losier ha filmato la
cantante Peaches, regina del punk-elettro e vera icona queer
femminista. Tra concerti stracolmi, uno stretto rapporto con la
sorella Suri e la messa in scena della sua prima opera, Peaches
sente sempre il bisogno di reinventarsi ed esplorare i propri
confini. Dentro e fuori dal palco, un ritratto intimo di un’artista
stimolante, dotata di un’energia sconfinata, che infrange i tabù e
che abbraccia ogni fase della vita trasformando il suo corpo in
arte.
SOUDAN,
SOUVIENS-TOI (SUDAN, REMEBER US) – di Hind Meddeb –
Francia, Tunisia, Qatar, 2024, 76’
Produzione: Echo Films
Co-produzione: Blue Train Films, My Way Production
Tounès
Con il supporto di: CNC, Quiet, CNC-CNCI, Doha Film
Institute, AFAC, Region Ile de France, Fonds Image
Francophone OIF, Final Cut in Venice, TitraFilm, MAD
Solutions, Rai Cinema, Red Sea Fund, El Gouna Film Festival,
Ateliers de l’Atlas – Festival International du Film de Marrakech,
CPH:DOX
Shajane, Maha, Muzamil, Khattab. Sono sudanesi di
vent’anni, politicamente attivi e artisticamente creativi. Questo
film è un coro cinematografico, il ritratto collettivo di una
generazione che lotta per la libertà con le proprie parole, poesie
e canti. Di fronte a un esercito corrotto, responsabile dei crimini
di guerra in Darfur, Kordofan e Nilo Azzurro, avrebbero potuto
perdersi d’animo ancor prima di iniziare. Senza un sogno che li
guidasse, il potere dell’immaginazione e la forza del discorso
poetico, non avrebbero rovesciato il regime precedente. La regista
Hind Meddeb ha seguito questi giovani sudanesi dal sit-in
rivoluzionario di cinquantasette giorni a Khartoum, davanti al
quartier generale dell’esercito, al massacro del 3 giugno 2019,
quando quell’esercito ha attaccato il sit-in uccidendo in poche ore
centinaia di persone che stavano resistendo al colpo di stato
militare dell’ottobre 2021. E poi ha continuato a riprenderli fino
a quando la guerra è iniziata, causando morte e distruzione
ovunque, costringendo tutti a prendere le strade dell’esilio.
MIU MIU WOMEN’S
TALES
Il progetto Miu Miu
Women’s Tales nasce nel 2012 ed è un illuminato esempio di
collaborazione artistica tra due realtà diverse che condividono il
fine comune della valorizzazione del talento e della creatività al
femminile. Ogni anno Miu Miu, creative partner delle Giornate degli
Autori, affida e sponsorizza a due registe la realizzazione di un
cortometraggio in cui raccontare il mondo delle donne; i corti
vengono proiettati in anteprima mondiale nella Sala Perla del
Palazzo del Casinò di Venezia, durante i giorni della Mostra, alla
presenza delle registe e del cast. La proiezione è seguita nei due
giorni successivi da quattro appuntamenti, ospitati negli spazi
dell’hotel Excelsior, in cui ospiti internazionali del mondo dello
spettacolo raccontano al pubblico il proprio mestiere da un punto
di vista femminile. Tra le 90 protagoniste degli scorsi anni:
Liliana Cavani, Mira Nair, Alice Rohrwacher, Kate Mara,
Sia, Hailee Steinfeld, Agnes Varda, Dakota Fanning, Juno Temple,
Kate Bosworth,Zosia Mamet, Chloë Sevigny, Tessa
Thompson, Brigitte Lacombe, Vanessa Kirby, Nathalie Emmanuel,
CarlaSimón, Maggie Gyllenhaal.
#27 I AM THE
BEAUTY OF YOUR BEAUTY, I AM THE FEAR OF YOUR FEAR – di
Chui Mui Tan – Malesia, Italia, 2024, 21’
Con: Jo Kukathas, Sdanny Lee, Zhiny Ooi, Jean
Seizure
Produzione: HiProduction, Da Huang Pictures
Gita lascia il suo lavoro in Cina e si trasferisce
in Malesia. Voleva prendersi una pausa per ripensare la sua vita.
Grazie all’amicizia e ai combattimenti, finalmente si lascia andare
liberando la sua forza interiore.
#28 EL AFFAIRE
MIU MIU (THE MIU MIU AFFAIRE) – di Laura Citarella –
Argentina, 2024
Con: Elisa Carricajo, Verónica Llinás, Juliana
Muras, Laura Paredes, Ezequiel Pierri, Cecilia Rainero, Rafael
Spregelburd, Guillermina Villa Simon
Produzione: HiProduction, El Pampero Cine
NOTTI VENEZIANE
– in accordo con Isola Edipo
A MAN FELL
– di Giovanni C. Lorusso – Italia, Libano, Francia, 2024,
70’
Con: Arafat Yasser Al Ali, Muhammad Ramzi Zayed,
Jinen Al Ali, Jihad Khalaf Esa, Nour Amjad Al Nasim, M M Obama,
Muhammad Esam Ghannam, Bissan Yasser Al Ali.
Produzione: Labo GCL
Con il supporto di: Atelier Milano Film Network
2023
Il Gaza Building, un ex ospedale dell’OLP, è un
simbolo della sopravvivenza palestinese nel campo profughi di Sabra
(Beirut) a nord del campo di Shatila. Negli undici piani
dell’edificio, l’adolescente Arafat passa il tempo a spiare il suo
vicino, a distruggere le parti cadenti della struttura e ad
addestrare il suo cane. Insieme al suo amico Muhammad pensa a come
esplorare i sotterranei proibiti, dove «ci sono solo sesso, droga e
morte». Nel frattempo tutti nel palazzo parlano della storia
probabilmente falsa di un uomo che è caduto dal quarto piano
dell’edificio per motivi ignoti.
BOSCO GRANDE
– di Giuseppe Schillaci – Francia, Italia, 2024, 77’
Sergione, tatuatore cinquantenne di 260 chilogrammi,
ha vissuto tutta la vita a Palermo, nel quartiere popolare di Bosco
Grande. È uno dei punk leggendari della città, in rivolta contro la
cultura borghese e mafiosa degli anni Ottanta. Trent’anni dopo,
Sergio è ancora là: seduto davanti alla porta della casa materna, a
bere e scherzare con gli amici del quartiere. Ogni volta che il
regista Giuseppe Schillaci torna nella sua città natale, ascolta i
suoi aneddoti tragicomici e i sogni di una vita diversa, fuori
dalla prigione che si è costruito. Con il corso delle stagioni,
pero’, la sua situazione di salute peggiora. Per salvarsi la vita,
Sergio deve andare in un centro specializzato per obesi, da cui
scappa appena un mese dopo. Di ritorno a Bosco Grande, fedele al
suo mantra punk «live fast – die young», sprofonda nella spirale
delle sue dipendenze.
DESERT SUITE
– di Fabrizio Ferraro – Italia, 2024, 85’
Con: Gianmaria D’Alessandro, Rachele Roggi, Cécile
Delamere, Francesco Pesci, Manuel Di Vecchi Staraz, Ullamp, Marco
Fellini, Antonio Sinisi.
Produzione: Boudu
Co-produzione: Limen Shine
In collaborazione con: Virages Films Paris
Vendite internazionali: Boudu
Distribuzione italiana Boudu
Un giovane uomo attraversa l’Europa in cerca di una
nuova Itaca. Deluso dal proprio paese, passa dall’infruttuosa e
arida vendemmia di Banyuls-sur-mer a un incontro seduttivo e
melanconico con una giovane donna di Bruxelles, fino a rifugiarsi
in una gelida suite di un grattacielo di Rotterdam. Qui, come un
angelo sterminatore, mette in scena un macabro gioco fatto di
stordimento digitale e droga.
L’OCCHIO DELLA
GALLINA (THE EYE OF THE HEN) – di Antonietta De Lillo –
Italia, 2024, 93’
Con: Antonietta De Lillo, Maria De Medeiros,
Carolina De Lillo Magliulo, Elisabetta Giannini, Alice Mariani,
Marcello Garofalo, Luca Musella, Adele Pandolfi.
Produzione: marechiarofilm
Con il contributo di MiC – DGCA, Film Commission
Regione Campania
Distribuzione italiana: marechiarofilm
L’occhio della Gallina è una storia di violenza e
isolamento che non ha eguali nel nostro cinema. Dopo vent’anni di
carriera e aver realizzato il suo miglior film, apprezzato dalla
critica e considerato da alcuni un capolavoro in grado di
consacrarla al grande pubblico, una eclatante ingiustizia ha
sbarrato la strada alla regista Antonietta De Lillo, relegandola ai
margini del sistema-cinema e impedendole di realizzare un nuovo
film di finzione. Attraverso la forma dell’autoritratto, il film
ripercorre in maniera libera la vita e la carriera della
protagonista, alle soglie dei 40 anni dal suo primo film. Il
paradosso di questa storia è rappresentato dal capovolgimento che è
insito nel funzionamento dell’occhio della gallina che, per chi non
lo sapesse, si chiude al contrario, dal basso verso l’alto. Allo
stesso modo, mentre il cinema le viene negato, lei, ostinatamente,
remando contro corrente, ne riafferma le doti culturali e
artistiche, raccontandolo anche come strumento di cura e antidoto
contro l’ingiusto isolamento.
QUASI A
CASA – opera prima – di Carolina Pavone – Italia,
2024, 94’
Con: Lou Doillon, Maria Chiara Arrighini, Stefano Abbati,
Michele Eburnea, Francesco Bianconi.
Produzione: Sacher Film, Vivo film
Con: Rai Cinema
In associazione con: Totem Films
Con il contributo di: MiC – DGCA
Vendite internazionali: Totem Films
Distribuzione italiana: Fandango Distribuzione
Arriva un momento nella vita in cui dobbiamo iniziare a capire
quale sia il nostro posto nel mondo. Caterina ha vent’anni e
potrebbe averlo scoperto: vuole fare la musicista, ma è paralizzata
dalla paura e dall’insicurezza. Un’estate conosce il suo idolo, la
cantante francese Mia. È l’inizio di un rapporto complesso, che
accompagnerà Caterina negli anni e le permetterà finalmente di
sentirsi a casa. Quasi.
LA SCOMMESSA –
UNA NOTTE IN CORSIA (HIGH STAKES – A NIGHT IN THE WARD)
– di Giovanni Dota – Italia, 2024, 84’
Con: Carlo Buccirosso, Lino Musella, Nando Paone,
Yari Gugliucci, Vittorio Ciorcalo, Clotilde Sabatino, Chiarastella
Sorrentino, Iaia Forte.
Produzione: Italian International Film
Con: Rai Cinema
Distribuzione italiana: I Wonder Pictures
È il giorno di Ferragosto in un desolato ospedale
napoletano. I due infermieri, Angelo e Salvatore, sono di turno
quando viene ricoverato in gravissime condizioni il signor Caputo.
Ad Angelo, infermiere navigato, basta un’occhiata per capire che
l’uomo non supererà la notte. Salvatore, che non sopporta Angelo,
decide però di scommettere il contrario. In palio, le ferie
natalizie: chi vince sarà in vacanza nel periodo più ambito
dell’anno. Angelo accetta la sfida. Da quel momento in poi, la
notte trascorrerà tra il tentativo di Salvatore di tenere in vita
il signor Caputo e quello di Angelo di giocare sporco pur di
vincere la sua scommessa. Tra colpi bassi, primari cocainomani e
loschi figuri che si aggirano per l’ospedale, in quella notte può
succedere di tutto.
SEMPRE – di Luciana
Fina – Portogallo, 2024, 107’
Produzione: Cinemateca Portuguesa
In collaborazione con: RTP
In associazione con: LAFstudio
Vendite internazionali: Cinemateca Portuguesa
A cinquant’anni dal 25 aprile 1974, Luciana Fina
rivisita le immagini della Rivoluzione dei Garofani in Portogallo,
provenienti dagli archivi della Cinemateca Portuguesa e della RTP.
Partendo dal cinema di quegli anni, SEMPRE ripensa al passaggio dal
fascismo alla liberazione e al processo di costruzione di un nuovo
Paese, per la sua emancipazione e il suo futuro. È un omaggio al
cinema che ha interferito nella storia e restituisce oggi l’ipotesi
di un momento straordinario. Il film attraversa l’asfissia del
Salazarismo e della PIDE (Polícia Internacional e de Defesa do
Estado), le occupazioni studentesche del 1969, il Movimento delle
Forze Armate del 1974, i sogni, i programmi e le prospettive del
PREC (Processo Revolucionário em Curso), il «Verão quente», la
decolonizzazione e, soprattutto, ripropone i gesti di grandi
cineasti che entrarono in azione insieme a artisti, cantautori,
compositori e registi radiofonici.
Quando a cinquantacinque anni Isabella Ducrot, al
secolo Antonia Mosca, ha iniziato a dedicarsi all’arte, nessuno,
tantomeno lei, poteva immaginare che oggi, novantenne, sarebbe
diventata un’artista contesa dalle maggiori gallerie di tutto il
mondo. Tenga duro signorina! Isabella Ducrot Unlimited la segue per
due anni, tra successi internazionali e rivelazioni private,
offrendo in controluce, dietro al racconto dell’artista quotata,
autodidatta e lontana dall’accademia, anche il ritratto di una
donna che ha attraversato il Novecento per rivelarci infine che «la
vita felice comincia a sessant’anni!». E noi, meravigliati da ciò
che dice e che fa, le crediamo.
Adottato in Cambogia a
quattro anni, Vakhim arriva in Italia nel 2008. Parla solo khmer e
tutto intorno a lui è sconosciuto, è un bambino solare e per
adattarsi rimuove le tracce della sua breve vita che, però, non
scompare del tutto. In Italia c’è Maklin, la sorella maggiore e
dopo qualche anno arriva una lettera: è la madre naturale di Vakhim
che chiede del figlio. Francesca e Simone, i genitori adottivi,
decidono di andarla a cercare.
Disponibile dal 19 luglio su
Prime
Video, Those About to Die è la
nuova
serie diretta da Roland Emmerich. Fin dal
suo primo vero successo al botteghino americano Universal
Soldier, nel lontano 1992,
con Emmerich è sempre stato prendere o
lasciare. A conti fatti, è stata proprio la sua idea di messa in
scena soavemente eccessiva, sopra le righe e ultra spettacolare, a
decretarne i
maggiori successi. Un “marchio di fabbrica” che il cineasta tedesco
ha costantemente riproposto a prescindere dalle dimensioni del
budget a disposizione, arrivando a vette di kitsch che pochi altri
registi hanno saputo raggiungere in tempi moderni.
Those About to Die, una
rivisitazione del peplum
Perché quindi cambiare
strategia quando si tratta di una serie
televisiva? Soprattutto se poi l’idea di base è quella di
resuscitare il “peplum” sfacciatamente iperbolico e
sanguigno di Rome, show targato originariamente
HBO che ebbe un notevole successo di pubblico a partire dal 2005.
Creata da Robert Rodat (nomination all’Oscar per
la sceneggiatura di Salvate il soldato Ryan) Those About
to Die si rivela fin dal pilot una rivisitazione
estremamente libera sia nel contenuto che nella messa in scena,
entrambi sviluppati per creare un tipo di spettacolo tutt’altro che
impegnato o impegnativo: nello sviluppo delle varie trame che si
intrecciano negli intrighi di potere possiamo ritrovare
quell’agilità rivolta a chi vuole godersi un prodotto veloce e
sfizioso invece che una
serie con personaggi e situazioni di spessore.
Un ritmo scatenato
Ed ecco allora che
Emmerich poggia su questo canovaccio narrativo una regia spigliata,
addirittura frivola quando si tratta di caratterizzare i
personaggi. Questo rende Those About to Die uno
spettacolo dal ritmo scatenato, un qualcosa che quasi non si è più
abituati a vedere nella serialità “adulta” contemporanea. L’effetto
è oggettivamente straniante, in particolar modo nel primo episodio,
mentre la seconda puntata contiene alcune idee e un paio di momenti
che rendono maggiormente interessante. Nel complesso però lo show
offre davvero troppa poca qualità drammatica per convincere in
pieno: dal momento che quello che conta maggiormente sembrano
essere il ritmo del racconto e lo spettacolo delle scene d’azione,
agli attori vengono assegnati ruoli che risulta evidentemente
difficile caratterizzare in maniera sostanziosa di fronte a un tale
vortice di azioni ed eventi.
Ecco allora che l’unico
con cui si riesce a entrare un minimo in sintonia, magari anche
provare una certa empatia, è il Tenax interpretato con brio da
Iwan Rheon (Il trono di
spade, Vicious), mentre tutti gli altri si dipanano in
maniera troppo superficiale per entrare nelle grazie del pubblico.
Anche un grande attore come il due volte premio Oscar Sir Anthony Hopkins, il quale comincia ad
evidenziare anche i segni di cedimento di un’età ormai avanzata,
non riesce ad andare oltre una caratterizzazione approssimativa
dell’imperatore che regge Roma e le sue sorti nelle prime
puntate.
Divertimento senza troppi
pensieri
Per un certo pubblico
televisivo abituato allo sviluppo di personaggi, situazioni e
atmosfere in grado di coinvolgere, anche prendendosi il tempo
necessario nel corso di una singola puntata o addirittura un’intera
stagione, Those About to Die non è certo un tipo
di prodotto che ci sentiamo di consigliare. Se invece quello che si
vuole ottenere da uno show è un’ora di divertimento senza troppi
pensieri, incentrato sullo splendore dell’ambientazione lontana (e
mitizzata) e sul ritmo dell’esposizione che non concede tregua a
furia di intrighi, colpi di scena e azione spettacolare, magari
la
serie di Rodat ed Emmerich potrebbe anche intrattenere.
Francamente di un altro
“peplum” seriale che lavora soltanto in superficie non sentivamo un
bisogno spasmodico: è innegabile che Emmerich sappia costruire i
suoi giocattoli creando un universo estetico barocco e spericolato,
assemblato ogni volta da un montaggio vorticoso. Allo stesso modo
però i tempi di Independence Day e soprattutto
The Day After Tomorrow – a nostro avviso il suo
“capolavoro” proprio perché possedeva personaggi di spessore e una
trama efficace oltre la maestosità degli effetti speciali –
sembrano ormai passati, e anche il cineasta sembra continuare a
sfruttare un marchio di fabbrica che, non supportato dai mezzi
adeguati per esprimersi al massimo, mostra i segni di un certo
logorio. Anzi, li ha già mostrati da qualche tempo, mentre Those
About to Die arriva semplicemente a ribadirlo…
Tratto dall’omonimo romanzo del 2019
di Laura Lippman, La donna del
lago parla di razzismo e di misoginia in un’America degli
anni ’60 mescolando tinte thriller e noir. La serie di
Apple
TV+ segna anche un punto di svolta nella carriera di
Natalie Portman alla sua prima apparizione come
protagonista in una serie televisiva.
La storia de La donna del
lago si articola su due binari apparentemente paralleli.
Da una parte Maddie Schwartz, casalinga ebrea che cerca
disperatamente di reinventarsi come giornalista investigativa, e
dall’altra Cleo Sherwood, una madre in difficoltà che cerca di
portare avanti i diritti delle donne afroamericane di Baltimora.
Nel corso dei sette episodi che compongono la serie Maddie
diventerà ossessionata dal caso della morte di Cloe.
La donna del lago, la
recensione
Laura Lippman, autrice del romanzo
omonimo, si ispira a fatti accaduti realmente. Nel 1969 una bambina
ebrea e una donna afroamericana scompaiono e Maddie Schwartz, una
donna ebrea cerca di affermarsi come giornalista allontanandosi
dagli stereotipi della famiglia tradizionale. La serie, creata da
Alma Har’el, parla di una forte emancipazione
femminile contro un mondo creato e fatto a misura di uomini, parla
di persone diverse che cercano la libertà. La stessa regista della
serie, nata e cresciuta in Israele, è rimasta colpita dalla
lungimiranza e dalla forte identità di Maddie narrata da Lippman
nel romanzo. Maddie, infatti, si ribella alle aspettative che la
sua cultura le impone come moglie e madre.
Oltre alla storia di mistero legata
alla scomparsa di Tessie Fine e di Cleo Sherwood c’è anche una
storia di crescita e di resa dei conti con dei demoni interiori
appartenenti a tutti i personaggi. I protagonisti de La donna del
lago combattono la loro guerra interiore e trovano la libertà, il
loro pieno compimento, fuori dalle mura di quella società
opprimente e così radicata alla tradizione.
Maddie e Cloe: un filo
invisibile
Le due protagoniste, Maddie e Cleo,
fin da loro primo momento sullo schermo sembrano legate da un filo
invisibile. Le inquadrature cercano sempre di metterle a specchio o
di sovrapporle eppure sono due personaggi praticamente paralleli
per tutti i sette episodi. Il momento del loro quasi incontro
all’inizio della serie è cruciale: anche se Maddie sta lottando per
la sua libertà e la sua affermazione tratta Cleo come un fine
ultimo per arrivare ai suoi bisogni (un abito nuovo) per essere
presentabile e tenere il suo discorso. Alla fine, però sono
entrambe donne, madri, si prendono cura della casa e della famiglia
e cercano di capire cosa vogliono per loro stesse.
Un altro punto importante della
serie è la località in cui è ambientata la storia. Ci troviamo,
infatti, a Baltimora (dove è stato ambientato anche The Wire)
palcoscenico che offre al pubblico diversi spunti politici e di
denuncia sociale. Ma non solo anche molta autenticità. La stessa
Moses Ingram è cresciuta a Baltimora e la regista l’ha scelta
proprio per gli spunti creatività che ha apportato alla storia:
dalla musica jazz per le strade, ai trucchi di carte al modo di
gestire le attività degli afroamericani negli anni ’60. La città
lega ancora una volta le due attrici poiché anche Portman ha dei
legami con Baltimora: la nonna aveva vissuto nella città proprio
negli anni ’60 e per lei è stato molto stimolante calarsi nei panni
di una signora che poteva avere quell’età in quel determinato
periodo storico.
Il finale
La caratterizzazione dei personaggi
prende il sopravvento sulla trama stessa della serie. Si scopre la
vera identità di Cleo e il suo interessamento in crimini molto più
grandi e impensabili. Ed anche Maddie vede scoprirsi alcuni misteri
e bugie che ha nascosto alla sua famiglia e di cui soprattutto suo
figlio si sente a disagio. Il confronto finale tra le due donne le
mette in due posizioni ben definite: Maddie ha qualcosa da
guadagnare (pubblicare la storia di Cleo così come le è stata
consegnata), Cleo a sua volta consegna nelle mani di Maddie non
solo tutta la verità ma anche sé stessa.
“È un nuovo giorno, una nuova
vita, e io mi sento bene”
Disney+ ha diffuso il teaser trailer e il
teaser poster della nuova serie originale
italiana Avetrana –Qui
non è Hollywood che sarà disponibile
quest’autunno sulla piattaforma streaming in Italia.
La serie racconta il delitto di
Avetrana in cui perse la vita la giovane Sarah Scazzi e l’imponente
risonanza mediatica che lo caratterizzò. In 4 episodi da 60 minuti,
ognuno con il punto di vista di uno dei protagonisti della storia,
Sarah, Sabrina, Michele e Cosima, Avetrana – Qui non è
Hollywood propone un racconto a più voci di uno dei più noti
casi di cronaca nera italiana.
https://www.youtube.com/watch?v=kDNZ_vok_q8
Avetrana è un paese bruciato dal
sole nella periferia pugliese, a ridosso del mare. È il 26 agosto
del 2010 quando Sarah, una giovane ragazza di 15 anni, scompare.
Tutto il paese è in subbuglio, soprattutto la cugina, Sabrina, che
nella sua casa di via Deledda, proprio quel pomeriggio, l’aspettava
per andare al mare. Sembra una fuga innocente, ma non lo è. Perché,
mentre tutti la cercano, Sarah è già stata inghiottita nel nulla.
La troveranno in fondo a un pozzo.
“Il delitto di Avetrana è un
caso che ha sconvolto l’Italia e mosso l’opinione pubblica”,
ha dichiarato il regista Pippo Mezzapesa. “Ringrazio The Walt
Disney Company Italia e Groenlandia per avermi offerto l’occasione
di raccontare con grande libertà questa storia a cui ci siamo
approcciati con la cura che merita un caso così complesso, che
continua a catturare l’interesse di tutti. Una storia che abbiamo
voluto rappresentareattraverso gli occhi dei suoi
protagonisti”.
Diretta dal regista Pippo Mezzapesa, che ne ha scritto anche la
sceneggiatura insieme ad Antonella W. Gaeta e Davide Serino con la
collaborazione di Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni, la serie è
prodotta da Matteo Rovere, una produzione Groenlandia.
Avetrana – Qui non è
Hollywood è interpretata da Vanessa Scalera, nel
ruolo di Cosima Misseri, Paolo De Vita in quello di Michele
Misseri, Giulia Perulli nei panni di Sabrina Misseri, Imma Villa in
quelli di Concetta Serrano, Federica Pala nel ruolo di Sarah
Scazzi; Anna Ferzetti è invece la giornalista Daniela, Giancarlo
Commare è Ivano e Antonio Gerardi interpreta il Maresciallo
Persichella.
La serie è basata sul libro “Sarah
la ragazza di Avetrana”, scritto da Carmine Gazzanni e Flavia
Piccinni ed edito da Fandango Libri.
Un efficace sistema di parental
control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di
visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre alla
“Modalità Junior” già presente sulla piattaforma, gli abbonati
possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un
pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per
garantire massima tranquillità ai genitori.
Ecco il trailer di
Touch, il film di Baltasar
Kormakur, che arriverà in sala il prossimo 29 agosto con
Universal. Il film è stato presentato in anteprima al
Festival di Taormina. Nel cast del film Mitsuki
Kimura, Pálmi Kormákur Baltasarsson, Egill Ólafsson, Yôko
Narahashi.
Touch, la trama
Una storia romantica ed emozionante
che attraversa decadi e continenti. Touch
segue il viaggio emotivo di un uomo
alla ricerca del suo primo amore, scomparso cinquanta anni fa,
prima che il suo tempo finisca.
È online il trailer di
Finché notte non ci separi di Riccardo
Antonaroli, brillante commedia dolce amara con
protagonisti Pilar Fogliati e Filippo
Scicchitano che sarà presentata in anteprima alla
70° edizione del Taormina Film Festil 19
luglio come film di chiusura e uscirà al
cinemail 29 agosto con 01
Distribution.
Finché notte non ci
separi, la trama
Si sono scambiati le fedi e giurato
amore eterno solo poche ore fa ed ora eccoli qui, Eleonora e
Valerio, mano nella mano nell’albergo più lussuoso di Roma, pronti
a godersi la luna di miele. Non sanno che invece di lì a poco
verranno catapultati nella notte di una Roma affascinante e
misteriosa, in cerca di qualcosa… e forse di loro stessi.
Il film, prodotto da Rodeo
Drive e Life Cinema con Rai
Cinema, è tratto da Honeymood di
Talya Lavie (2020), la commedia di successo
presentata al BFI London Film Festival, al
Tribeca Film Festival e in concorso alla 67esima
edizione del Taormina Film Fest.
L’Universo DC si sta dirigendo verso
un nuovo territorio, con James Gunn e Peter Safran che
stanno preparando una serie di film e show televisivi basati sui
personaggi iconici della DC. Il primo film di questo elenco è
Superman,
ed è stato confermato all’inizio del mese che
il cast del film includerà Will Reeve, il
figlio più giovane del leggendario attore di SupermanChristopher Reeve. Will, che nella vita reale
è un giornalista e corrispondente di ABC News, interpreterà un
reporter televisivo nel film, e ha fatto chiarezza su questo cameo
durante una recente intervista con TMZ.
“Conosco le persone che stanno
girando il film e sono state così gentili con me e la mia famiglia,
e avevo un giorno libero, così l’abbiamo fatto”, ha spiegato
Reeve, aggiungendo: ”Non so cosa mi sia permesso dire. È stata
un’esperienza davvero fantastica; sono stati super gentili; è stato
facile e veloce… In realtà ero più nervoso di quando vado in
televisione per il mio lavoro normale, perché c’era così tanta
gente e dovevo memorizzare una battuta, ma comunque!”.
Christopher Reeve in Superman IV
Tutto quello che sappiamo su
Superman
Superman,
scritto e diretto da James
Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il
Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane
reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois
Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha
detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è
il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato
alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e
Lois Lane.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di
presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà
seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.
In base a tutti i trailer e le clip
rilasciate fino a questo momento, è chiaro che Deadpool &
Wolverine scaverà in ogni sorta di angolo casuale del
Marvel Cinematic Universe. Questa è
l’incursione di Deadpool nel franchise dei Marvel Studios e la sua avventura nel
multiverso avrà probabilmente implicazioni durature per gli altri
film e show del futuro. L’esatto legame tra Deadpool e Wolverine e
il resto dell’MCU non è però stato reso noto, ma
il produttore e protagonista Ryan Reynolds ha fatto riferimento ad
alcuni elementi del franchise, tra cui un legame importante con
Doctor Strange.
Giovedì, una settimana prima della
prima di Deadpool &
Wolverine, Reynolds ha infatti condiviso un paio di
immagini interessanti sulla sua storia di Instagram (riportate da
Comicbook). In particolare, ha
condiviso due diverse foto di concept art di Doctor
Strange, che ritraggono lo sling ring di Strange, lo
strumento che indossa sulle dita per aprire portali tra luoghi (e
talvolta universi).
Questo dettaglio porterà ovviamente
i fan a chiedersi se lo strumento apparirà prima o poi in
Deadpool &
Wolverine, il che significherebbe molteplici cose. È
già noto che il film esplorerà diversi universi e tale strumento
potrebbe essere il modo in cui Deadpool e Wolverine passano da un
universo all’altro, ma potrebbe anche indicare un qualche tipo di
coinvolgimento da parte di Stephen Strange stesso. D’altronde, un
portale simile a quelli che Strange apre in tutto il MCU è stato presente in quasi tutti
i trailer di Deadpool e Wolverine fino a questo momento. Quello che
non sappiamo è come verranno utilizzati questi portali e come
Deadpool potrebbe entrare in possesso di questa tecnologia.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free
Guy e
The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), nel ruolo di Nova e
Mr. Paradox. Un recente report afferma inoltre che la TVA di
Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 24 luglio
2024.
Un annuncio riguardante
Avengers vs. X-Men potrebbe essere imminente?
Quando i Marvel Studios hanno annunciato i prossimi
film sui Vendicatori al Comic-Con di San Diego nel 2022, il piano
prevedeva che entrambi i film uscissero nello stesso anno, con il
primo capitolo intitolato The Kang
Dynasty e il finale della Saga del Multiverso intitolato
Secret
Wars. Da allora sono cambiate molte cose, tra cui una
gestione sbagliata di Kang in Ant-Man and The Wasp: Quantumania e i problemi legali
di Jonathan Majors che hanno portato al suo
licenziamento dal ruolo.
Di conseguenza, Avengers:The Kang Dynasty ha perso il titolo e lo sceneggiatore
originale Jeff Loveness e, mentre si pensava che
Michael Waldron avrebbe scritto entrambi i film,
abbiamo appreso che anche lui potrebbe non essere più coinvolto.
Ora, mentre si vocifera di un
ritorno dei fratelli Russo ai Marvel Studios per dirigere entrambi
i film, Alex Perez di The Cosmic Circus ha
lasciato intendere sui social media che Avengers vs.
X-Men sarà annunciato sabato prossimo al Comic-Con di San
Diego.
Abbiamo sentito che l’idea è quella
di allontanarsi da Kang con Avengers
5, quindi perché non cogliere l’occasione per contrapporre
gli eroi più potenti della Terra 616 agli X-Men dell’universo Fox
per una battaglia imperdibile, mentre i loro mondi si scontrano
durante un’incursione? Non resta che attendere il prossimo weekend,
per scoprire se durante il panel dei Marvel Studios verrà fatto tale
annuncio o se, in generale, verrà fornito qualche dettaglio in più
sui prossimi film dedicati agli Avengers.
Quando arriverano gli X-Men nel
MCU?
I film dedicati ai mutanti Marvel hanno
cominciato la loro corsa cinematografica nel 2000 con il primo film
di Bryan Singer, seguito nel 2003 dal secondo
capitolo. Nel 2006 è uscito Conflitto finale
diretto da Brett Ratner. Nel 2009 è stata
inaugurata la trilogia dedicata a Wolverine che ha percorso le sale
parallelamente con la tetralogia prequel: del 2009 è X-Men
le origini – Wolverine, del 2011 X-Men:
l’inizio, del 2013 Wolverine
– l’immortale, del 2014 Giorni di un futuro passato, del 2016
Apocalisse,
del 2017 Logan:
The Wolverine e del 2019 Dark
Phoenix.
I due film dedicati a
Deadpool, del 2016 e del 2018 sono stati
ambientati nello stesso universo della Fox. Ora Deadpool e
Wolverine porterà nel MCU i due eroi del
titolo, e aprirà ufficialmente la strada ai mutanti Marvel verso
l’universo condiviso di Kevin Feige. Ancora non
sappiamo quando arriveranno ufficialmente con il film tutto loro
che è stato annunciato, ma tra alcuni camei, riferimenti e la
recente serie animata X-Men ’97 il loro debutto potrebbe
ormai sempre imminente.
Sappiamo che il regista di
Deadpool & Wolverine, Shawn
Levy, era stato pensato per dirigere Avengers
5, ma si pensa che abbia rinunciato per potersi
concentrare su altri progetti,
tra cui un film di Star Wars. Che ci crediate o no,
sembra che nessuno volesse il lavoro di regia dei prossimi film dei
Vendicatori. Perché? Perché sbagliare sarebbe stato come un
suicidio per la propria carriera! I Marvel Studios, non riuscendo a
trovare nessuno, sono tornati dai Russo con un’offerta.
Mentre è probabile che un annuncio
ufficiale venga fatto al San Diego Comic-Con il prossimo fine
settimana, Sneider rivela ora anche che i collaboratori di lunga
data dei Russo, Christopher Markus e
Stephen McFeely, potrebbero essere incaricati di
riscrivere la sceneggiatura di Avengers:
Secret Wars e potenzialmente anche il quinto capitolo,
ancora senza titolo. Tuttavia, è possibile che solo uno di loro
accetti il lavoro, non entrambi!
Anthony e Joe Russo alla regia di
Avengers 5 e Avengers: Secret Wars
Non è chiaro quando la Marvel intende
iniziare la produzione dei prossimi episodi di “Avengers”. Il
prossimo film di Anthony e Joe Russo è
“The Electric State” di Netflix, un’avventura fantascientifica con
Chris Pratt e Millie Bobby Brown
le cui riprese si sono concluse alla fine del 2022. Dopo “Endgame”,
i fratelli sono passati allo streaming con “The Grey
Man” di Netflix con Ryan Gosling, Chris Evans, Ana
de Armas, e al film poliziesco di Apple TV+
“Cherry”, con Tom Holland. Sono
stati produttori di “Everything Everywhere All at
Once”, della serie TV di Amazon “Citadel”
e di “Extraction” di Netflix.
I Russo hanno diretto quattro film
Marvel, oltre ai due
Avengers citati, anche Captain America: The Winter
Soldier” del 2014 e “Captain America: Civil
War” del 2016. Al momento, “Avengers:
Endgame” è il secondo film di maggior incasso della
storia con 2,79 miliardi di dollari, mentre “Infinity
War” è il sesto con 2,05 miliardi di dollari. Sono in
compagnia di James Cameron come unici registi con
due blockbuster da 2 miliardi di dollari.
Il film Superman
di James Gunn è in produzione da diversi mesi,
per dare vita al primo film in live-action dell’Universo DC gestito
dallo stesso Gunn e Peter Safran. All’inizio della
settimana, Gunn ha annunciato sui social media che il film ha
completato le riprese a Cleveland, in Ohio, dove ha utilizzato
diversi esterni della città fittizia di Metropolis. In un recente aggiornamento su Threads,
Gunn ha ora rivelato che ci sono “ancora un paio di
settimane” di produzione di Superman
dopo il periodo trascorso a Cleveland.
Gunn aveva già confermato che lui e
il cast di Superman
non parteciperanno al Comic-Con di San Diego alla fine del mese, in
quanto sarebbe in conflitto con il programma delle riprese.
“Non abbiamo finito di girare”, scrive Gunn. “Mancano
ancora un paio di settimane. Abbiamo appena finito di girare a
Cleveland. E sì, le riprese sono lunghe… ma ci stiamo
avvicinando!!!”.
Tutto quello che sappiamo su
Superman
Superman,
scritto e diretto da James
Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il
Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane
reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois
Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha
detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è
il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato
alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e
Lois Lane.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di
presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà
seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.
I lettori di fumetti hanno atteso
per molti anni di vedere Hugh Jackman indossare il classico
costume blu e giallo di Wolverine, e questo mese
Deadpool &
Wolverine vedrà finalmente l’attore indossarlo per la
prima volta sullo schermo. La
prima immagine di Jackman con il costume ha fatto praticamente
il giro del web e, anche se non indossava la maschera (non
l’abbiamo ancora visto con il costume completo in live-action), la
maggior parte dei fan è stata molto soddisfatta dell’aspetto
generale.
Sembra inoltre che Jackman con la
tuta abbia avuto un grande impatto su coloro che hanno partecipato
alla realizzazione del film. La produttrice esecutiva Wendy
Jacobson afferma che la troupe ha capito che stava vedendo
“qualcosa di speciale” quando Jackman è uscito in costume
per la prova con la macchina da presa. “È stata una delle cose
più folli”, racconta Jacobson a HeyUGuys.
“Era la prova della macchina da
presa. Era prima dell’inizio delle riprese. Vedere entrambi i
ragazzi, prima di tutto, in costume insieme è stato semplicemente
sbalorditivo, ma Hugh che usciva in giallo e blu, voglio dire,
c’erano uomini adulti che singhiozzavano sul set. Quindi sapevamo
che era una cosa speciale, molto speciale”. Naturalmente
potrebbe esagerare un po’, ma questo sottolinea quanto sia stato
importante per tanti fan vedere Jackman in costume prima che si
ritiri definitivamente dal ruolo (ancora una volta).
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free
Guy e
The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), nel ruolo di Nova e
Mr. Paradox. Un recente report afferma inoltre che la TVA di
Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 24 luglio
2024.
Se The
Boys ha fatto conoscere Jack Quaid
(figlio di Dennis Quaid e Meg Ryan), l’attore ha dimostrato di avere
qualcosa di più del semplice Hughie grazie a memorabili
interpretazioni in film come Scream, Oppenheimer e Star Trek: Lower Decks. Negli
ultimi anni si è anche unito all’Universo DC come voce dell’Uomo
d’Acciaio nella popolare serie di Adult Swim Le mie avventure
con Superman. Lo show ha superato le aspettative sin dal
lancio e Quaid è stato spesso elogiato per la sua interpretazione
dell’eroe.
Sfortunatamente, questo non è
bastato a garantirgli il ruolo di protagonista nel reboot di
Superman
in live-action dei DC Studios scritto e diretto da James Gunn. Parlando con Josh Horowitz, Quaid ha infatti
confermato di aver sostenuto il provino, ma ha ammesso di non aver
fatto molta strada. “Penso che tutti l’abbiano fatto”,
dice nel video qui sotto. “Se si rientra nei parametri… è come
se fosse una di quelle cose. Non sono andato molto lontano. Mi sono
fatto registrare e non è andata da nessuna parte, e va bene
così”.
Per quanto riguarda la sua
sensazione di aver perso il ruolo della sua vita, ha aggiunto:
“È assolutamente bello, soprattutto perché conosco un po’ David
Cornswet; anni fa abbiamo fatto un episodio pilota che non è mai
andato in porto. Ma è una di quelle persone che incontri e pensi:
‘Oh, sì, quando avranno bisogno di un altro [Superman],
probabilmente sarà lui’. Quel ragazzo è Superman!”. Non
sorprende che Quaid abbia sperato che il ruolo di doppiatore
dell’Uomo d’Acciaio in televisione potesse dargli una marcia in
più.
Tuttavia, abbiamo già visto come
questo tipo di storia non sia necessariamente in grado di
influenzare Gunn, perché la Supergirl animata del
Tomorrowverse, Meg Donnelly, ha perso la
possibilità di interpretare la Donna del Domani a favore di
Milly Alcock. “Ricordo di aver ricevuto
quel provino e di aver pensato: “Sì, sono la voce di Superman in un
cartone animato”, ma non credo di essere fisicamente all’altezza
della situazione, e va bene, non c’è niente di male”, ha poi
ammesso, nonostante Quaid sia alto un metro e ottanta.
Jack Quaid è Hughie Campbell in The Boys
Tutto quello che sappiamo su
Superman
Superman,
scritto e diretto da James
Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il
Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane
reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois
Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha
detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è
il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato
alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e
Lois Lane.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di
presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà
seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.
Il film del 2004
Catwoman, con Halle Berry nel ruolo di protagonista, era
stato concepito come una storia di origini per la femme fatale
felina della DC con temi sulla tossicità dell’industria della
bellezza. L’attrice di Monster’s Ball, vincitrice di un
Oscar, interpretava Patience Phillips, un’artista libraia
resuscitata con poteri felini dopo essere stata uccisa
dall’amministratore delegato di un’azienda di cosmetici Laurel
Hedare (Sharon
Stone), una supermodella trasformata in supercattiva
con una pelle simile al marmo.
Il prodotto letteralmente tossico di
Hedare era una rivoluzionaria crema di bellezza in grado di
invertire gli effetti dell’invecchiamento – e di disintegrare i
volti delle donne che smettevano di applicarla. Dopo aver
interpretato la mutante Marvel Tempesta nei film degli
X-Men prodotti dalla Fox, la Berry è rimasta delusa
dal fatto che la sua prima uscita da supereroina si riducesse
essenzialmente a salvare le donne da una crema per la pelle
malvagia.
“Ho sempre pensato che l’idea di
Catwoman che salva le donne da una crema per il viso fosse un po’
troppo morbida. Tutti gli altri supereroi salvano il mondo, non si
limitano a salvare le donne da facce screpolate”, ha detto
Berry a EW. “Ho sempre saputo che si
trattava di un problema da supereroe soft, ma all’epoca della mia
carriera non avevo l’agenzia che ho oggi o la convinzione di
poterlo sfidare, quindi ho accettato”.
Halle Berry nei panni di Catwoman
Le regole imposte sul film Catwoman con Halle Berry
Aggiunge lo sceneggiatore
John Brancato: “C’erano molte cose nella
[nostra bozza iniziale] che mi piacevano. Una delle cose su cui si
giocava molto era l’immagine della bellezza e il fatto che alle
donne viene venduta questa merce di dover essere sempre belle e
truccate. Patience si ribellava a tutto questo e si sentiva come se
non fosse una donna perché non faceva tutto questo, ma ha perso
molto del suo contesto sociale [al momento della produzione], che è
ciò che mi aveva attratto fin dall’inizio. È ancora un’azienda di
bellezza, ma non ha l’acutezza di come la cultura della bellezza
sia tossica per le sue vittime”.
Patience e Laurel, entrambi
personaggi originali, sono nati da una sceneggiatura che doveva
essere una storia d’origine più grintosa e a basso budget del
regista francese Pitof. “Si è evoluto in un
film più grande”, ha ricordato la produttrice Denise
Di Novi, che è stato rielaborato – e rielaborato, e
rielaborato – come un film a sé stante piuttosto che come
un’estensione dei film di Batman. (All’epoca, lo studio
Warner Bros. stava sviluppando il reboot Batman Begins, diretto da Christopher Nolan nel 2005).
“La cosa interessante sono state
tutte le regole che ci sono state imposte fin dalla prima
telefonata: ‘Non potete nominare Batman’. Era una regola
assoluta”, ha detto Brancato, “una decisione aziendale
della Warner Bros. per tenerlo separato dall’universo di
Batman”.
Eagle Pictures ha diffuso il
trailer ufficiale italiano di Conclave,
per la regia di Edward Berger da una sceneggiatura
di Peter Straughan basato sul libro di Robert
Harris. Nel cast del film
Ralph Fiennes,
Stanley Tucci, John Lithgow, Carlos Diehz, Lucian Msamati,
Brían F. O’Byrne, Merab Ninidze,
Sergio Castellitto e
Isabella Rossellini. Dal 19 dicembre al cinema
distribuito da Eagle Pictures.
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Dal regista premio Oscar Edward
Berger (Niente di nuovo sul fronte occidentale),
CONCLAVE ci porta nel cuore di uno degli eventi
più misteriosi e segreti del mondo: l’elezione di un nuovo Papa.
Dopo la morte improvvisa dell’amato e compianto Papa, il Cardinale
Lawrence (Ralph Fiennes) è incaricato di dirigere questo delicato
processo. Una volta che i leader più potenti della Chiesa Cattolica
si riuniscono e si chiudono nelle segrete sale del Vaticano,
Lawrence si ritrova intrappolato in una rete di intrighi,
tradimenti e giochi di potere. Un oscuro segreto viene alla luce,
minacciando di scuotere le fondamenta stesse della Chiesa.
L’attesissimo seguito
dell’action-comedy del 2020, My Spy La Città
Eterna, riunisce l’amato cast guidato da Dave Bautista e Chloe
Coleman in una divertente avventura familiare sullo sfondo
di alcune delle destinazioni più famose d’Europa.
Quando il coro del liceo di Sophie
(Coleman) viene selezionato per una tournée italiana che culminerà
in un’esibizione per il Papa nella Città del Vaticano, JJ
(Bautista) vede in questa occasione un’opportunità per legare con
la sua nuova figliastra e così si offre volontario per accompagnare
il gruppo attraverso i canali veneziani, i famosi ponti di Firenze
e i luoghi più iconici di Roma. Inaspettatamente, scoprirà che lui
e Sophie sono diventati pedine inconsapevoli di un complotto
terroristico che potrebbe porre fine al mondo così come lo
conosciamo. Nel cast, a Ken Jeong e Kristen Schaal, che ritornano
nei rispettivi ruoli, si aggiungono Anna Faris, Craig Robinson e
Flula Borg, in questa nuova action comedy internazionale del
regista Pete Segal (Agente Smart – Casino totale, 50 volte il
primo bacio).
Regia di Pete Segal
Soggetto e sceneggiatura di Erich Hoeber, Jon
Hoeber e Pete Segal
Prodotto da Chris Bender, Pete Segal, Jake
Weiner, Robert Simonds, Gigi Pritzker, Dave Bautista, Jonathan
Meisner
CastDave Bautista, Chloe Coleman, Kristen Schaal,
Flula Borg, Craig Robinson, Billy Barratt, Taeho K, con Anna Faris
e Ken Jeong
Volto particolarmente noto in
Francia, l’attore Louis Garrel si è negli anni costruito la fama
di attore eclettico e capace di adattarsi a differenti tipi di
personaggi e generi. Formatosi come attore, Garrel ha poi compiuto
anche il salto dietro la macchina da presa, dimostrando
ulteriormente le sue competenze e la sua capacità di rinnovarsi.
Tra i suoi film da lui diretti si annoverano Due
amici (2015), La
crociata (2021) e L’uomo
fedele (2018). Ad oggi, l’ultimo titolo da lui diretto è
L’innocente (qui
la recensione).
Si tratta di una commedia ricca di
colpi di scena, equivoci e tanti sentimenti, in cui Garrel
rielabora dal proprio punto di vista diverse vicende realmente
vissute. Il film ha avuto la sua prima il 24 maggio 2022 in
occasione della 75ª edizione del Festival
di Cannes ed è poi stato accolto in modo molto positivo,
ottenendo ben 11 nomination ai premi César, ottenendo poi le
vittorie nelle categorie Miglior sceneggiatura originale e Miglior
attrice non protagonista.
Per gli appassionati di questo
genere di film, è questo un titolo da non perdere, capace di far
ridere, emozionare e di sorprendere scena dopo scena. In questo
articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità
relative a L’innocente. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla descrizione del finale.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di
L’innocente
Protagonisti del film sono
Sylvie e Abel, madre e figlio,
che si ritrovano in conflitto, dopo che lei decide di sposare
Michel, l’uomo di cui è innamorata e che sta per
uscire di prigione. Sebbene Sylvie e il suo fidanzato abbiano piani
per il futuro, come l’inizio di una nuova vita insieme e l’apertura
di un negozio di fiori, Abel non è entusiasta della relazione della
madre. Il ragazzo è infatti convinto che Michel non sia onesto e
non possa condurre un’esistenza lontano da criminalità e
illegalità. Deciso a far cambiare idea a sua madre e a proteggerla,
Abel inizia dunque a indagare su Michel.
Il cast del film
Protagonista del film è l’attore
Louis Garrel, il quale come nei
precedenti Due amici (2015), La
crociata (2021) e L’uomo fedele (2018),
interpreta qui il suo alter ego, Abel. Nel ruolo di sua madre
Sylvie vi è invece l’attrice Anouk Grinberg,
mentre nel ruolo di Michel vi è l’attore Roschdy
Zem, noto anche come regista dei film Omar m’a tuer
– proposto dal Marocco nella selezione di film per la
candidatura all’Oscar al miglior film in lingua straniera – e
Mister Chocolat.
Recita poi nel film l’attrice
Noémie
Merlant nel ruolo di Clémence Genievre, migliore amica
di Abel. Il regista, Louis Garrel ha deciso di lavorare con Merlant
dopo averla vista nel film Parigi, 13arr. (2021). Gli è
infatti molto piaciuta la sua capacità di sapersi alternare tra
leggerezza e profondità. Ma ha anche raccontato di aver percepito
qualcosa di buffo in lei, che voleva far emergere con questa
commedia. L’attrice, inoltre, è celebre per aver recitato in
Ritratto della giovane in fiamme.
La storia vera dietro il film
L’innocente si
ispira alla storia della madre di Louis Garrel,
Brigitte Sy, che ha svolto laboratori teatrali in
carcere e che ha diretto il suo primo film su questo tema, Les
mains libres (2010), dove il suo personaggio, interpretato da
Ronit Elkabetz, fa proprio questo lavoro.
Innamorata di un detenuto (Carlo Brandt), la si
vede nella prima scena del film sposarlo, e così inizia anche
L’innocente (2022). Secondo Louis Garrel, il film è la
storia di questo matrimonio dal punto di vista del figlio. Quando
sua madre si sposò in prigione, egli aveva 17 anni e non gli fu
permesso di essere presente in quanto minorenne.
Il finale di
L’innocente
Nel corso del film, Abel ottiene le
prove che Michel sta effettivamente organizzando un nuovo colpo con
suo vecchio complice, Jean-Paul. L’obiettivo è un camion di
caviale. Nell’organizzare il colpo, vengono coinvolti lo stesso
Abel e la sua amica Clémence, i quali hanno il compito di distrare
l’autista mentre Michel e Jean-Paul eseguono il furto.
Nell’inscenare, dunque, una discussione che funga da distrazione,
Abel finisce però con il confessare il suo amore per Clémence. La
cosa viene però interrotta dal loro notare auto della polizia nei
paraggi.
In quel momento, però, si rendono
conto di come Jean-Paul li abbia ingannati ed è intenzionato a
portare a termine il colpo a modo suo con l’aiuto di alcuni
complici. Contro la volontà di Abel, Clémence finge allora di
essere una poliziotta e che i rapinatori siano circondati dalla
polizia. Vengono a quel punto sparati dei colpi e Michel viene
colpito alla gamba. Rapidamente, Abel e Michel riescono a fuggire
in auto, mentre Clémence prende il volante del furgone contenente
il caviale.
Jean-Paul inizia dunque ad
inseguirla, fino a quando Clémence non riesce a farlo allontanare
rivolgendosi alle autorità. Una volta liberatasi dal suo
inseguitore, Clémence nasconde il caviale nel recinto dei pinguini
all’acquario cittadino. Michel, invece, viene portato in ospedale
da Abel e la moglie non gli crede quando lui le dice che ha
semplicemente avuto un incidente con un cacciavite in officina,
soprattutto perché un’infermiera viene a parlare a Michel di “suo
figlio”.
A quel punto Sylvie lo rimprovera
per le sue bugie e per aver coinvolto Abel nel suo piano,
andandosene poi senza dire altro. Nel frattempo, Abel va a
consegnare il caviale al cliente di Michel, ma viene arrestato
dalla polizia al punto di consegna. Rifiutandosi di consegnare i
suoi complici viene quindi mandato in prigione. Durante la
detenzione, sposa infine Clémence. Riceve poi anche una lettera da
Michel, ancora libero, che gli comunica che Sylvie si rifiuta
ancora di parlargli, ma che conserva la speranza che cambi
idea.
Il trailer di
L’innocente e dove vedere il film in streaming e
in TV
È possibile fruire di
L’innocente grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 17
luglio alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Raccontare la guerra al cinema è
sempre stato un obiettivo rischioso, in quanto pur se si ha
l’intenzione di realizzare un film antimilitaristico si rischia
facilmente di sfociare nell’estetizzazione di tali eventi. La
conseguenza è dunque quella di rendere affascinanti quelle
situazioni e quei contesti verso cui si cerca invece di muovere una
critica. Anche i più grandi autori, una volta cimentatisi con tale
genere cinematografico, hanno spesso finito con il cadere in questa
trappola. Diventa però interessante analizzare come la guerra venga
raccontata in base al periodo storico vigente. Per
1917 (qui la recensione), il film del
2019 di Sam Mendes, tale racconto non poteva che
avere luogo attraverso le dinamiche del videogame.
Sempre più negli ultimi decenni i
videogiochi e le loro dinamiche hanno influenzato il cinema (dopo
essere stati a loro volta influenzati proprio dalla settima arte).
In particolare, videogiochi di guerra come Call of Duty o
Warzone hanno offerto ai gamer di entrare nel vivo di un
contesto bellico, quasi potendolo vivere in prima persona. È
proprio questo punto di vista a farla da padrone in 1917,
notoriamente costruito come un lungo piano-sequenza che segue i due
protagonisti nelle loro peripezie sul campo di guerra. Oltre a
questa visuale da videogioco, però, vengono ripresi elementi come
livelli, ostacoli da superare e missioni da portare a termine.
Tutto in 1917
rimanda dunque all’esperienza videoludica, la quale ha la piena
preminenza rispetto alla Storia, la quale rimane invece sullo
sfondo. Quello raccontato da Mendes non è infatti un episodio noto
della Prima guerra mondiale, anzi non è neanche del tutto ispirato
ad eventi reali. L’importante, per il regista, è proporre una
visione di quel contesto legandola a dinamiche narrative ed
estetiche a cui si è sempre più abituati grazie alla diffusione dei
videogiochi. Una scelta che si pone in aperto contrasto con le
critiche all’estetizzazione della guerra, ma che permette di
riflettere ulteriormente su quanto tali dinamiche siano sempre più
parte dell’odierno linguaggio mediale. Ma andiamo con ordine.
La trama e il cast di 1917
Protagonisti del film sono i
caporali britannici Schofield (George MacKay)
e Blake (Dean-Charles
Chapman), i quali vengono scelti per portare a termine
un’ardua missione: attraversare l’ostile territorio nemico per
consegnare un messaggio al colonnello Mackenzie
(Benedict
Cumberbatch) e al suo battaglione di 1600 uomini, tra
cui il fratello di Blake, Joseph (Richard
Madden). Così facendo, impedirebbero ai soldati di
cadere in una trappola mortale, ordita dai nemici tedeschi. Ma
l’impresa è al limite del possibile, perché il tempo per svolgerla
è poco e il territorio da attraversare è impervio, ricco di
pericoli e nemici pronti all’attacco.
Oltre agli attori qui citati, nel
film compaiono anche gli attori Mark Strong nei panni
del capitano Smith, Andrew Scott in
quelli del tenente Leslie e Colin Firth in
quelli del generale Erinmore, l’uomo che affida a Schofield e Blake
l’ardua missione. Per soddisfare le richieste del regista, il quale
desiderava girare il film con una serie di piani sequenza, il cast,
e con loro la troupe, si sono dovuti sottoporre a lunghe sessioni
di prove al fine di imparare nei minimi dettagli i movimenti e le
battute previste. Un singolo errore comportava infatti la necessità
di rifare da capo l’intera ripresa.
La vera storia dietro il film
Come anticipato, quella
di 1917 non è una storia propriamente basata su
eventi reali, per quanto il contesto storico ovviamente lo sia.
Mendes, però, ha in effetti preso ispirazione su alcuni reali
avvenimenti, raccontatigli da suo nonno Alfred Hubert
Mendes, il quale aveva combattuto per due anni sul fronte
francese. Tali racconti sono inoltre contenuti nel volume
L’autobiografia di Alfred H. Mendes. 1897 – 1991.
Stando a quanto raccontato da Alfred
H. Mendes, egli entrò in guerra nel 1916 all’età di 17 anni. Tra i
suoi primi incarichi vi fu realmente quello di consegnare
importanti messaggi. Contrariamente al personaggio protagonista del
film, tuttavia, egli era piuttosto basso e aveva così la fortuna di
potersi nascondere tra la nebbia o nella vegetazione.
Alla luce della trama e delle sue
ispirazioni, è più facile comprendere quanto il racconto del film
si adatti perfettamente alle dinamiche e ai tempi di un moderno
videogioco di guerra. Certo, sono anni ormai il cinema attinge da
tali dinamiche di gioco, basti pensare al capostipite
Ricomincio da capo (1993), a Elephant (2003),
Source Code (2011) o
Edge of Tomorrow
(2014). Mendes, però, si spinge ancor più in là, portando tali
meccaniche all’interno di un genere classico come quello di guerra,
stravolgendo l’idea che tali film debbano prima di tutto contenere
un forte messaggio etico.
Questo, in 1917,
appare invece più smorzato rispetto all’esaltazione estetica, che
non si limita alle dinamiche narrative o alle tecniche di ripresa
ma anche a tutti gli altri reparti che compongono il film.
1917 è dunque più un film o più un videogioco di
guerra? Se fosse quest’ultimo, sarebbe subito da notare
l’impossibilità di quell’interazione che è invece alla base
dell’esperienza e del legame tra videogioco e videogiocatore.
Piuttosto, si potrebbe affermare di trovarsi di fronte ad un
gameplay che può solo essere guardato, ma con il quale non si può
avere nessun coinvolgimento diretto.
Ciò porta 1917 a
rimanere nell’ambito del cinema come arte di cui poter fare
esperienza ma non in modo interattivo, ma ad essere comunque un
film con un linguaggio non comune, di fatto affermandosi come un
ibrido tra le due forme d’arte. Per tutta la sua durata il film
ribadisce tale convivenza, contribuendo ad abbattere i confini che
fino ad oggi hanno tenuto separati cinema e videogiochi.
Il trailer di 1917
e dove vedere il film in streaming e in TV
Per poter formulare un proprio
giudizio sulla base dell’analisi qui proposta, non resta che vedere
1917, è il quale è fruibile grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Apple TV, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 18 luglio alle ore 21:20
sul canale Rai 2.
Dan Stevens sarà il protagonista della terza
stagione di The Terror di AMC, basata sul romanzo
di Victor LaValle “The Devil in
Silver”. Come riportato da Variety, la nuova stagione è
stata formalmente autorizzata dalla casa di produzione a febbraio.
Stevens sarà anche produttore esecutivo della stagione di sei
episodi, oltre che protagonista. Il debutto è previsto per il 2025
su AMC e AMC+.
Dan Stevens interpreterà Pepper, descritto
come “un traslocatore della classe operaia che, a causa di una
combinazione di sfortuna e di un brutto carattere, si ritrova
ingiustamente rinchiuso nell’ospedale psichiatrico di New Hyde – un
istituto pieno di persone che la società preferirebbe dimenticare.
Lì, deve vedersela con pazienti che lavorano contro di lui, medici
che nascondono tristi segreti e forse anche il Diavolo stesso.
Mentre Pepper naviga in un paesaggio infernale dove nulla è come
sembra, scopre che l’unica strada per la libertà è affrontare
l’entità che prospera sulla sofferenza tra le mura di New Hyde – ma
farlo potrebbe dimostrare che i peggiori demoni di tutti vivono
dentro di lui.”
“Sono entusiasta di far parte di
The Terror: Devil in Silver”. Questa serie è
un’oscura sinfonia di orrore psicologico e dramma avvincente,
destinata a sconvolgere il pubblico”, ha dichiarato Stevens.
“Victor LaValle, Christopher Cantwell e questo incredibile team
hanno creato una danza unica e contorta di diavoli e ombre. Non
vedo l’ora di consegnare qualcosa di epico che risuonerà nelle sale
come una campana di ferro”.
È la seconda volta che Dan Stevens recita in una serie televisiva
ambientata in un ospedale psichiatrico, almeno inizialmente. In
precedenza Stevens ha guidato la serie FX-Marvel “Legion”, la cui
prima stagione era ambientata in gran parte nell’ospedale
psichiatrico Clockworks. Tra gli altri suoi ruoli televisivi
figurano la serie britannica di successo “Downton Abbey”,
la serie limitata di Starz “Gaslit” e “High
Maintenance” della HBO. Recentemente si è unito alla serie
animata di Hulu “Solar Opposites” e ha concluso la
produzione del thriller politico di Netflix “Zero Day”. Al cinema, tra i crediti
di Stevens figurano “Abigail”,
“Godzilla
x Kong – Il nuovo impero” e il remake live-action de
“La bella
e la bestia”.
Il regista Joel Schumacher
è principalmente ricordato per film come Batman Forever e
Batman & Robin, grandi
insuccessi che ne hanno macchiato la carriera. Eppure, nella sua
filmografia si ritrovano titoli che mostrano le grandi doti di
questo regista. Tra St. Elmo’s Fire, Linea mortale,Un giorno di ordinaria follia o Number 23
sono solo alcuni tra i più noti. Il suo ultimo film prima della
scomparsa risale al 2011, ed è intitolato
Trespass. Questo thriller appartenente al filone
dell’home invasion, comprendente titoli comeMan
in the Dark, Survive the Night o
La notte del giudizio.
Anche in questo caso, si ripresentano infatti le principali
caratteristiche del sottogenere.
Le dinamiche sono le solite, con un
nucleo famigliare costretto a confrontarsi con l’intrusione in casa
di alcuni pericolosi criminali. Per tutto il tempo in cui questi
rimarranno nella casa, nessuno sarà al sicuro e l’unico modo per
sopravvivere è sfruttare le proprie conoscenze dell’ambiente.
Partendo da una sceneggiatura di Karl Gajdusek,
affermatosi come showrunner della prima stagione di Stranger
Things, il film Trespass, si configura
dunque come un thriller ad alta tensione, dove vi è anche spazio
per uno studio psicologico dei personaggi rispetto a quanto sta
loro accadendo. A rendere il tutto più intrigante vi sono una serie
di celebri attori, tra cui alcuni premi Oscar.
Al momento della sua distribuzione
il film non ottenne il successo sperato, complici anche i numerosi
film di tale genere visti in quel periodo. Negli anni, però,
Trespass si è sempre più affermato tra gli
appassionati, dimostrando di possedere a suo modo alcune
caratteristiche di particolare interesse. Prima di intraprendere
una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo
qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori
dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di Trespass
Al centro delle vicende del film vi
è la famiglia Miller, composta da Kyle,
commerciante di diamanti, la moglie Sarah, di
professione architetto, e dalla loro figlia adolescente
Avery, la quale manifesta tendenze ribelli nei
confronti dei genitori. Nonostante non manchi loro nulla, tanto da
sembrare la famiglia perfetta, questi presentano in realtà tra loro
diverse crepe. Kyle è infatti spesso assente, Sarah si sente
trascurata e sempre più depressa, mentre Avery è ormai sempre più
distante, persa nei suoi affari da adolescente. A riunire la
famiglia, però, vi sarà un evento quanto mai inaspettato e
spaventoso: un intrusione criminale nella loro abitazione.
Durante una notte come un’altra,
infatti, un gruppo di rapinatori armati si introduce nella loro
casa evitando senza problemi i numerosi dispositivi di sicurezza
fatti installare di recente. A capo della banda vi è
Elias, che prendendo in ostaggio i coniugi
richiede loro tutti i diamanti presenti nella cassaforte. Nel
tentativo di negoziare con i criminali, sperando di poter salvare
la sua famiglia, Kyle si troverà però a doversi confrontare con una
serie di scottanti imprevisti. Una serie di segreti, tradimenti e
inganni inizieranno infatti a manifestarsi tra i famigliari,
minando le loro certezze e la fiducia che invece potrebbe
salvarli.
Il cast del film
Ad interpretare il personaggio di
Kyle Miller, il commerciante di diamanti capofamiglia, vi è
l’attore Nicolas Cage.
Questi, dopo aver inizialmente accettato il ruolo, decise di
lasciare la produzione perché più interessato al personaggio del
criminale Elias. Tuttavia, il premio Oscar decise infine di tornare
sui suoi passi, accettando di ricoprire il ruolo del marito.
Accanto a lui, nei panni di sua moglie Sarah, vi è invece la premio
Oscar Nicole Kidman,
la quale accettò il ruolo poiché attratta dalla sfida e interessata
a lavorare con Schumacher. A dar volta alla loro figlia Avery,
infine, vi è l’attrice Liana Liberato. Qui ad
una delle sue prime interpretazioni cinematografiche, questa ebbe
modo poi di recitare anche in noti film come Resta anche
domani e Fino all’osso.
Nei panni di Elias, il capo dei
banditi, vi è l’attore Ben Mendelsohn,
celebre per aver interpretato diversi ruoli da villain, tra cui
quelli nei film Ready Player One e Rogue One: A Star Wars
Story. Il resto della sua banda è poi composto dalla
fidanzata spogliarellista Petal, interpretata da Jordana
Spiro, da Ty, interpretato da Dash Mihok,
e dal fratello minore di Elias, John, interpretato da Cam
Gigadent. Quest’ultimo è noto per aver ricoperto il ruolo
di Kevin Volchok nelle ultime stagioni della serie televisiva
The O.C. L’attore di origini italiane Nico
Tortorella, infine, interpreta Jake, il ragazzo da cui
Avery scappa prima dell’arrivo dei criminali.
Il finale di Trespass
Nel finale di
Trespass Sarah e Kyle fuggono nel capanno degli
attrezzi ma vengono inseguiti da Jonah e Elias. Accidentalmente i
due rompono una parte di muro dove sono custoditi molti soldi.
Elias e Jonah cercano di rubarli ma arriva Avery che li minaccia
con una pistola: Elias punta quindi una pistola a Sarah ma ciò
porta Jonah ad intervenire uccidendolo. La casa va a fuoco e Jonah
dichiara il suo amore a Sarah cercando di portarsela con sé verso
le fiamme mentre Sarah cerca di divincolarsi. Kyle, utilizzando una
pistola sparachiodi, spara un colpo al collo dell’uomo
intrappolandolo così in mezzo alle fiamme.
Avery chiama a quel punto la polizia
mentre Kyle e Sarah riescono a fuggire all’esterno; Kyle le propone
di lasciarlo morire in modo che lei e Avery possano intascare
l’assicurazione sulla vita ma Sarah gli confessa di amarlo,
nonostante alcuni tradimenti, e di non volerlo abbandonare al suo
destino rimanendo con lui con o senza denaro. A quel punto, Avery
si riavvicina ai suoi genitori, e mentre la famiglia si riunisce
sopravvissuta a quella nottata la polizia arriva e circonda la
casa.
Il trailer di
Trespass e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire del film
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Trespass è
infatti disponibile nei cataloghi di Infinity+, Apple
iTunes, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 18 luglio alle ore 21:20
sul canale Italia 1.
Netflix annuncia le new entry del cast
della quarta stagione di Emily in
Paris, tra cui Raoul Bova ed
Eugenio Franceschini. La serie sarà disponibile in
due parti, i primi 5 episodi dal 15 agosto 2024, gli ultimi 5 dal
12 settembre 2024.
Raoul Bova fa il
suo ingresso nella serie nel ruolo di Giancarlo, un regista
pubblicitario romano affascinante, sicuro di sé e di successo, ex
professore di cinema di Sylvie. Eugenio
Franceschini invece interpreta Marcello: originario di
Roma, diretto e sicuro di sé, Marcello dà valore alla
semplicità, è concreto ma mai appariscente, fedele alle radici
dell’azienda di famiglia.
Al cast si aggiunge anche Thalia
Besson nel ruolo di Genevieve, la figlia ventenne di Laurent, nata
da una relazione passata, che si è appena trasferita da New York a
Parigi per iniziare la sua carriera. Il suo atteggiamento brillante
ed entusiasta la rende immediatamente simpatica a Emily, che è
felicissima di avere un’americana espatriata a cui fare da mentore.
Ma le loro somiglianze potrebbero finire per complicare la vita di
Emily, sia a livello professionale che personale.
b
(Napoleon, My Policeman, The Happy Prince – L’ultimo ritratto di
Oscar Wilde) è Giorgio Barbieri, il proprietario di uno studio di
interior design con sede a Roma che si impegna a conoscere gli
affari di tutti e ad essere l’anima di ogni festa. È amico di
Sylvie da decenni.
Infine, Anna Galiena
interpreta Antonia Muratori, la madre di Marcello, matriarca della
famiglia Muratori e capo dell’azienda di famiglia. Antonia è alla
guida della comunità che costituisce il loro piccolo paese e si
prende cura di chi ci vive e lavora. Anche in tempi incerti,
Antonia si impegna a tenere fede all’anima dell’azienda.
1 di 7
Dopo i drammatici eventi
del matrimonio fallito tra Camille e Gabriel, Emily è sconvolta:
prova forti sentimenti per due ragazzi diversi, ma ora Gabriel
aspetta un figlio dalla sua ex, e le peggiori paure di Alfie su lei
e Gabriel sono state confermate. In agenzia, Sylvie è costretta ad
affrontare uno spinoso dilemma del suo passato per il bene del suo
matrimonio, e il team dell’Agence Grateau deve affrontare
cambiamenti di personale. Mindy e la band si preparano per
l’Eurovision, ma quando i fondi finiscono sono costretti a
risparmiare. La chimica tra Emily e Gabriel è innegabile mentre
lavorano insieme per raggiungere una stella Michelin, ma due grandi
segreti minacciano di mettere a rischio tutto ciò che hanno
sognato.
Creatore / Produttore Esecutivo / Autore: Darren
Star
Produttori Esecutivi: Tony Hernandez, Lilly Burns,
Andrew Fleming, Alison Brown, Robin Schiff
Co-Produttori Esecutivi: Stephen Brown, Grant Sloss,
Joe Murphy
Produttori: Ryan McCormick, Raphaël Benoliel, Lily
Collins, Jake Fuller
Prodotta da: MTV Entertainment Studios, Darren Star
Productions e Jax Media
Cast:
Lily Collins (Emily Cooper), Philippine Leroy-Beaulieu (Sylvie
Grateau), Ashley Park (Mindy Chen), Lucas Bravo (Gabriel), Camille
Razat (Camille), Samuel Arnold (Julien), Bruno Gouery (Luc),
William Abadie (Antoine Lambert), Lucien Laviscount (Alfie)