DeWanda Wise ha
mancato per poco il ruolo di Maria Rambeau in Captain
Marvel quando un conflitto di programmazione l’ha
costretta a separarsi dal film dei Marvel Studios, ma
l’attrice di Jurassic
World: Il Dominio spera di avere l’opportunità di
entrare nel MCU in un altro ruolo.
In una recente intervista con
The Movie Dweeb, la Wise è stata
interrogata sulla possibilità di vestire i panni di un franchise di
supereroi e ha chiarito che Ororo Monroe, alias Tempesta,
è l'”unico” personaggio che sarebbe interessata a interpretare.
“Tempesta è l’unico
personaggio Marvel a cui sono interessata… è l’unico personaggio
Marvel a cui sono sempre stata interessata. Penso che da soli
riusciremo a far sì che questo accada, e vi ringrazio per
questo“.
I Marvel Studios
hanno un reboot degli X-Men in fase di sviluppo, ma gli
aggiornamenti sono stati pochi e distanti tra loro da quando,
l’anno scorso, si è diffusa la notizia che gli sceneggiatori
stavano proponendo idee per il progetto. Da allora potrebbero
essere stati fatti dei progressi, ma è probabile che il casting sia
ancora lontano.
Tuttavia, DeWanda
Wise sembra essere la scelta preferita dai fan per la
parte e può contare tra i suoi sostenitori la precedente attrice di
Tempesta, Alexandra Shipp, che ha
interpretato il personaggio in X-Men:
Apocalypse e Dark
Phoenix.
Quest’anno i Marvel
Studios saranno al cinema con un unico film, Deadpool &
Wolverine. Kevin Feige e la Disney hanno deciso
di allentare la presa e prendersi più tempo per lo sviluppo dei
prossimi progetti anche per via di alcuni insuccesso clamorosi come
The Marvels e alcune serie non accolte positivamente.
Tutto quello che sappiamo su
Deadpool & Wolverine
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia
dell’atteso progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione
della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di
Reynolds si siano svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men
della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e
Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Captain America: Brave New World avrebbe dovuto uscire
nelle sale quest’anno, ma a causa scioperi della WGA e della
SAG-AFTRA, il film è stato spostato al 2025. Una parte importante
di questa situazione è dovuta al fatto che la prima avventura da
solista di Sam Wilson nei panni di Capitan
America richiede un lungo periodo di riprese.
Questi dovrebbero durare per gran
parte dell’estate, con la possibilità di abbandonare la
Serpent Society e di ridisegnare molte scene
d’azione del film (almeno stando a quanto abbiamo sentito sui piani
dei Marvel Studios per questo
progetto apparentemente travagliato).
Quello che sappiamo è che Cap si
troverà a fronteggiare il Red Hulk di Harrison Ford, un cattivo che ci aspettiamo di
vedere creato dal rientrante Samuel Sterns. Introdotto nel
2008 ne L’incredibile Hulk, è diventato The
Leader, uno dei più grandi nemici di Bruce Banner
nei fumetti. Tim Blake Nelson riprenderà il ruolo
e, grazie ad alcune immagini promozionali appena rivelate (via
scooper @CanWeGetToast), abbiamo un primo sguardo al Leader del
MCU.
La trasformazione non è così
drammatica come ci si aspettava: la testa di Stern è ingrandita e
l’attore ha pizzetto e capelli. È difficile dire se la sua pelle
sia verde, ma se lo è, si tratta di una tonalità di giada piuttosto
chiara! Il cattivo sembra indossare una sorta di tuta, ma è in gran
parte coperta. Potete dare un’occhiata a
Captain America: Brave New World sul Leader di
seguito.
Quello che sappiamo sul film
Captain America: Brave New World
Captain America: Brave New World riprenderà da
dove si è conclusa la serie Disney+The Falcon and the
Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson
(Anthony Mackie)
dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il
regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield
Paradox) ha descritto il film come un “thriller
paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader
(Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua
trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk
del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di
Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreta la cattiva
Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi
al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic
Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già
fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora,
Captain America: Brave New World è indicato come uno
dei titoli più importanti della Fase 5.
Si dice che Natalia
Tena sia entrata a far parte del Marvel Cinematic Universe
e che potrebbe aver già girato le sue scene per un prossimo film o
serie TV. La notizia arriva dall’affidabile insider Daniel
Richtman, che però non condivide altri dettagli.
Tena ha interpretato Nymphadora
Tonks nei film di Harry
Potter e Osha in Game
of Thrones della HBO. Ha anche interpretato il
mercenario Twi’Lek Xi’an in un primo episodio di The
Mandalorian, diventando così l’unico attore a
comparire in tutti e tre i franchise – e sembra che ora possa
aggiungere alla lista anche il MCU.
Osha è stata un importante
personaggio di supporto nelle prime stagioni di Game
of Thrones, in quanto protettrice dei giovani Stark.È
scomparsa per un po’ di tempo, prima di tornare ed essere uccisa
senza tanti complimenti da Ramsay Bolton nella
sesta stagione.
L’anno scorso, durante
un’intervista con Country and Town House, è stato chiesto a Tena
che tipo di ruoli sta cercando. “Mi piacciono tutte le
cose d’azione – mi piacerebbe di più saltare da un elicottero,
attaccare uno squalo volante. Ma mi piacerebbe anche interpretare
una regina, in particolare una regina spagnola, Juana la Loca.
Forse ora sono troppo vecchio per interpretarla, ma è una grande
regina. Era stata imprigionata da suo padre, ma non era in realtà
pazza… Posso immaginare che sia un film molto bello. Adoro anche i
libri di Hugh Howey: qualsiasi suo libro sarebbe fantastico. E i
fumetti in generale. Adoro i fumetti. Li colleziono e ho 38 anni!
Sono un bambino. Adoro Transmetropolitan – se mai lo trasformassero
in qualcosa, mi piacerebbe interpretare uno dei luridi assistenti,
cosa che avrà senso se lo leggerete!“.
Beh, sappiamo che questo ruolo non
è Transmetropolitan (una serie della DC Vertigo), ma
speriamo di avere presto qualche dettaglio in più sul (possibile)
debutto di Tena nel MCU.
Erede della casata dei Black,
grande amico di Lily e James Potter, nonché membro dell’Ordine
della Fenice e padrino di Harry in Harry
Potter, Sirius Black è uno degli eroi
più affascinanti e amati dai fan della saga di
J.K.Rowling. Ecco di seguito 10 curiosità sul
personaggio:
Ha davvero “riso” dopo la fuga di Peter Minus
Per gran parte della trama
di Harry Potter e il
prigioniero di Azkaban Sirius Black veniva descritto
come il pazzo furioso fuggito dalla prigione dei maghi per dare la
caccia a Harry e ucciderlo; nella storia veniva raccontato
l’episodio dell’esplosione nella quale Sirius credeva di aver
ucciso Peter Minus e della sua risata sguaiata
davanti alle guardie del Ministero. Per alcuni un segno della sua
follia, per altri della sua infida cattiveria. Tuttavia, anche se i
fan ci erano già arrivati, J.K. Rowling ha poi
confermato che si, il mago stava davvero ridendo ma perché aveva
appena perso tutto ciò che aveva, e la risata era una reazione
isterica alla situazione.
Nella saga di Harry Potter prodotta dalla Warner Bros il
personaggio è stato introdotto nel terzo capitolo della saga,
Harry Potter e il
prigioniero di Azkaban. Sirius Black è
interpretato dall’attore
Gary Oldman, eclettico volto britannico vincitore del
Premio Oscar.
Sirius Black è imparentato con i Weasley
Tra i maghi purosangue esistono
relazioni apparentemente strane, come la lontana parentela tra
Harry e Voldemort, o quella fra
Sirius Black e la famiglia Weasley: Arthur
è infatti suo cugino di secondo grado, legame mai menzionata nei
libri o nei film ma confermato dalla Rowling successivamente.
Sirius Black non fu l’unico della famiglia a ripudiare le sue
origini
Sirius non fu l’unico
membro della famiglia Black a ripudiare le sue origini: Bellatrix e
Narcissa, le sue cugine, avevano un’altra sorella,
Andromeda, che fuggì con un Babbano, Ted Tonks (i
due diventarono genitori di Ninfadora Tonks). Non è chiaro se la
ragazza fosse contraria alla filosofia dei Black sulla superiorità
dei purosangue o se si fosse semplicemente innamorata della
persona “sbagliata”, ma sappiamo che in seguito avrebbe aiutato
l’Ordine della Fenice.
Non è stato uno studente modello
Non
si può dire che Sirius non fosse uno studente in gamba, ma nemmeno
brillante comeLily;
l’abbiamo visto combattere al fianco dell’Ordine della Fenice
contro Voldemort e resistere coraggiosamente ad ogni duello,
tuttavia la sua condotta scolastica non fu delle migliori. Era
infatti un bullo come l’amico James Potter e prendeva continuamente
in giroPiton.
La bacchetta di Sirius Black
La Bacchetta di Sirius Black è stata fabbricata da Garrick
Ollivander. Legno: trucciolato. Nucleo: piuma di fenice.
Ha tentato di uccidere Piton
Sirius non è sempre stato
dalla parte dei “buoni”: durante l’adolescenza ha infatti giocato
un brutto scherzo a
Severus Piton, talmente grave che avrebbe potuto ucciderlo: lo
condusse dove Remus Lupin si
sarebbe trasformato in lupo mannaro, esponendolo ad un pericolo
enorme. Fortunatamente, James ebbe il buon senso di fermare Piton
prima che si avvicinasse troppo a Lupin costringendolo a tornare
indietro.
La sua forma animagus era enorme
La forma di
Animagus di Sirius è un cane (per questo si faceva
chiamare Felpato), e il corrispettivo che abbiamo
visto nei film è sembrato un incrocio tra un cane di media misura e
una bestia randagia. Tuttavia nei libri viene descritto come un
lupo dalle dimensioni di un orso, molto più terrificante della
controparte cinematografica.
Non era interessato ad avere storie d’amore
Nei libri come nei film
Sirius Black non ha avuto nessuna storia d’amore o
interesse romantico e sembra che la sua adolescenza (senza contare
gli anni trascorsi ad Azkaban) sia stata priva di rapporti diversi
dall’amicizia. Questo dettaglio ha portato i fan a ipotizzare che
il mago fosse omosessuale o addirittura asessuato, mentre J.K. Rowling è rimasta sempre
ambigua a riguardo.
Era super intelligente
Sebbene i film non abbiano
mai enfatizzato questo aspetto della personalità di Sirius, i veri
fan sanno che il mago era estremamente intelligente, quasi sopra la
media (nonostante i risultati scolastici non proprio brillanti). È
riuscito a diventare un Animagus, qualcosa che la
maggior parte delle persone non è capace di fare, almeno non quando
è ancora uno studente di Hogwarts. Si dice che abbia affrontato gli
esami final senza troppi sforzi, il che significa che era
naturalmente molto dotato.
Fu imprigionato a ventidue anni
Nei film del franchise
Sirius Black è interpretato da Gary Oldman, un
attore considerato per alcuni troppo vecchio per impersonare la
reale età del personaggio: il mago aveva infatti soltanto 22
anni quando fu imprigionato ad Azkaban, dunque al
momento della sua fuga avrebbe dovuto avere 34 anni…
Scappò da casa sua a sedici anni
È comunemente risaputo
Sirius non fu cacciato da casa quando era ancora uno studente di
Hogwarts, e costretto a vivere da James Potter in
mancanza di un tetto sopra la testa; facile immaginarlo visti i
trascorsi familiari e la difficile convivenza, tuttavia fu proprio
il ragazzo a sedici anni a fuggire di casa come atto di ribellione.
Ciò che lo spinse al suo punto di rottura non è chiaro, ma possiamo
immaginare che i Black si comportassero in modo orribile con
lui.
I Marvel Studios potrebbero cambiare
per sempre l’MCU così come lo conosciamo, se l’imminente
Deadpool &
Wolverine, in uscita il 26 luglio
2024, riscriverà alcune delle trame più deludenti e
insolite del franchise. Il film potrebbe infatti introdurre una
serie di mutanti nel franchise, rendendo gli eventi dell’Universo
X-Men della Fox canonici nel multiverso del MCU, ma
alcune scene del film mostrate nel trailer lasciano intendere che
Deadpool viaggerà nel tempo attraverso la storia del MCU. Il che
significa che i Marvel Studios potrebbero riscrivere alcuni eventi,
così da correggere alcuni importanti buchi nella narrazione fino ad
oggi proposta. Provando ad immaginare che ciò avvenga, ecco alcune
storyline che Deadpool &
Wolverine potrebbe riscrivere.
Una seconda occasione per
Inhumans
Dopo che gli Inumani si sono
affermati come elemento chiave della storia in Agents of
SHIELD della Marvel Television, nel 2017 è stata prodotta e
realizzata una serie a loro dedicata. Inhumans ha però
ricevuto un’accoglienza estremamente negativa, il che ha fatto sì
che da allora la complessa specie sia stata completamente omessa
dal MCU. Tuttavia, Doctor Strange nel Multiverso della Follia del 2022 ha
visto un cameo del Black Bolt di Anson Mount,
quindi i Marvel Studios potrebbero iniziare a gettare i semi di
nuove storyline sugli Inumani, e Deadpool &
Wolverine potrebbe dare una spinta in tal senso
cancellando completamente gli eventi della deludente serie
televisiva Marvel.
La storia d’amore tra Steve Rogers
e Sharon Carter era inutile e andrebbe cancellata
Una delle trame più strane delle
Fasi 2 e 3 del MCU è stata la storia d’amore tra lo
Steve Rogers di Chris Evans e la Sharon Carter di Emily VanCamp. Lei è la nipote del
vero interesse amoroso di Rogers nel MCU, la Peggy Carter di
Hayley Atwell, il che ha reso la loro storia d’amore ancora più
strana, quindi molti preferirebbero che venisse semplicemente
eliminata dal MCU. Deadpool &
Wolverine potrebbe rivisitare gli eventi di Captain America: The Winter Soldier o Captain
America: Civil War e interrompere questa relazione prima
che inizi, il che potrebbe anche portare Sharon Carter su una
strada che neghi la confusa trama del Power Broker della Fase
4.
Thor: Ragnarok dovrebbe ispirarsi
maggiormente a Planet Hulk
Nel 2017, il regista Taika Waititi ha preso in prestito elementi
dall’intensa trama di Planet Hulk dei
Marvel Comics per Thor:
Ragnarok, introducendo l’esilio di Hulk a Sakaar. Questo
aveva il potenziale per impostare davvero il progetto dei Marvel
Studios sulla World War Hulk, ma ha fallito nel raggiungere
l’obiettivo. Nei fumetti, l’esilio involontario di Hulk su Sakaar
culmina con l’assunzione del controllo del pianeta prima che la
morte della moglie lo spinga a tornare sulla Terra per vendicarsi.
Il trailer di Deadpool &
Wolverine mostra Deadpool sul letto a forma di mascella di
Hulk su Sakaar, quindi è possibile che Thor:
Ragnarok venga modificato per adattarsi meglio a questa
narrazione generale.
La morte di Quicksilver in Age
Of Ultron può essere evitata
I debutti nel MCU di Elizabeth Olsen e Aaron Taylor-Johnson, rispettivamente nei
panni di Wanda e Pietro Maximoff, sono stati entusiasmanti già
nella Fase 2, ma quest’ultimo è stato ucciso nella sua prima
apparizione completa in Avengers:
Age of Ultron del 2015. La Scarlet Witch di Wanda Maximoff
ha subito una fantastica trasformazione nel MCU, ma Quicksilver è
stato invece completamente sprecato. Alcune teorie suggeriscono che
Deadpool si trova nella foresta innevata di Age of Ultron
nel trailer di Deadpool &
Wolverine, suggerendo che potrebbe riscrivere la morte di
Quicksilver, permettendogli potenzialmente di tornare nel MCU,
forse anche come mutante.
Jane Foster potrebbe tornare nei
panni di Mighty Thor
Sebbene Thor:
Love and Thunder del 2022 non abbia ricevuto
un’accoglienza positiva, una delle novità più interessanti del
progetto è stata la rivelazione della Jane Foster di Natalie Portman come Mighty Thor. Impugnando
il Mjolnir nel tentativo di sconfiggere il suo cancro in fase
terminale, la Foster avrebbe potuto avere un futuro brillante nel
MCU, ma nel progetto è rimasta vittima del suo cancro e si è
diretta verso il Valhalla. Deadpool &
Wolverine potrebbe riscrivere gli eventi di Thor:
Love and Thunder, forse riportando il Thor apertamente
umoristico al suo personaggio più emotivamente profondo e
permettendo il ritorno della Mighty Thor di Jane Foster.
La relazione tra Bruce Banner e
Natasha Romanoff non è stata risolta
Un’altra storia d’amore insolita che
molti vorrebbero vedere riscritta è quella tra il Bruce Banner di
Mark Ruffalo e la Natasha Romanoff di
Scarlett Johansson. Sebbene questa relazione avrebbe
potuto creare una nuova coppia di potere nel MCU, si è ridotta a un
nulla di fatto e non ha avuto alcuna risoluzione, a parte
un’apparizione di circostanza in Avengers:
Infinity War. Deadpool &
Wolverine dovrebbe rivedere la linea temporale del MCU in
modo tale che la controversa storia d’amore tra Bruce Banner e
Natasha Romanoff non si verifichi affatto, oppure rendere ufficiale
questa relazione, risolvendo in qualche modo questo enorme filo
rosso della Fase 3 del MCU.
Ultron merita di più che essere un
villain occasionale
Da quando ha preso il via con
Iron Man del 2008, il MCU ha ricevuto critiche per
aver sprecato molti dei cattivi più iconici e duraturi dei fumetti
Marvel. Crossbones, Malekith, Teschio Rosso e Whiplash sono stati
vittime di questa tendenza “one-and-done”, ma la perdita più grande
è stata quella dell’Ultron di James Spader in Avengers:
Age of Ultron. Ultron è una delle minacce più importanti
dei Vendicatori nei fumetti Marvel, ma per il MCU è bastato un solo
film a farlo fuori. Anche in questo caso, Deadpool &
Wolverine potrebbe sfruttare le recenti teorie sul ritorno
di Ultron nel MCU riportando in vita la sua intelligenza
artificiale nella Fase 5.
L’errore temporale di
Spider-Man: Homecoming può essere risolto
Nel corso dei 16 anni di storia del
MCU, sono stati creati molti buchi di trama evidenti e molti di
essi sono rimasti irrisolti. Forse il buco di trama più grande di
tutti, tuttavia, è l’indicazione secondo cui gli eventi di Spider-Man:
Homecoming, ambientato nel 2016, si svolgono otto anni
dopo quelli di The Avengers, ambientato nel 2012. Questo
problema è stato affrontato più volte dai dirigenti dei Marvel
Studios negli anni successivi, dimostrando che si trattava solo di
un errore, ma Deadpool probabilmente prenderà in giro questa enorme
discrepanza temporale. Deadpool &
Wolverine può inoltre risolvere questo problema e
potenzialmente chiarire altri fastidiosi buchi di trama della
storia del MCU.
Secret Invasion deve essere
rivisitato in modo adeguato
Secret Invasion del 2008 è
stata una delle storie più importanti della Marvel Comics, con
un’invasione totale di Skrull sulla Terra che ha attirato
l’attenzione della maggior parte dei supereroi dell’Universo
Marvel. Questo ha reso il live-action Secret
Invasion dei Marvel Studios una prospettiva eccitante, ma
la serie 2023 ha finito per diventare uno dei progetti meno
apprezzati del franchise, con critiche rivolte alla scrittura, alla
narrazione e agli effetti visivi. I Marvel Studios hanno per ora
ignorato gli eventi di Secret Invasion nei progetti
successivi, in particolare con The Marvels, ma Deadpool &
Wolverine potrebbe fare di più cancellando completamente
gli eventi della serie, permettendo forse di adattare una
Secret Invasion più accurata dal punto di vista
fumettistico.
La confusione di Kang il
Conquistatore può essere risolta
Sulla scia della conclusione della
Saga dell’Infinito, Kang il Conquistatore è stato indicato come il
sostituto di
Thanos nella
Saga del Multiverso, con apparizioni in Loki e
Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Mentre questo
scenario si preparava a un’enorme battaglia tra Kang, le sue
varianti e i Vendicatori, in Avengers:
The Kang Dynasty, l’arresto e la condanna di Jonathan Majors nel 2023 hanno messo a
repentaglio i piani. Dal momento che ora non è chiaro se Kang il
Conquistatore sarà eliminato del tutto o se sarà reinserito nella
Fase 6 del MCU, Deadpool &
Wolverine potrebbe essere il posto migliore per i Marvel
Studios per fornire spiegazioni e chiarire ogni confusione
indebita, in vista del gran finale di questa Saga.
FX ha diffuso il
trailer e la trama di Shōgun 1×04, il quarto atteso episodio della
nuova serie evento Shōgun (recensione)
che ha debuttato su Disney+ la
scorsa settimana.
In Shōgun 1×04 che
si intitolerà “The Eightfold Fence” Stagione 1 Episodio 4 Promo –
Blackthorne e Mariko mettono alla prova la loro nuova alleanza
mentre addestrano il reggimento di armi di Toranaga per la guerra.
Yabushige deve affrontare le sue promesse passate fatte a Ishido
quando un vecchio amico arriva al villaggio.
La serie Shōgun
si avvale di un acclamato cast giapponese, senza precedenti per una
produzione americana, tra cui Tadanobu Asano nel ruolo di “Kashigi
Yabushige”, un noto traditore e stretto alleato di Toranaga; Hiroto
Kanai nei panni di “Kashigi Omi”, il giovane leader del villaggio
di pescatori dove viene trovata la nave di Blackthorne; Takehiro
Hira nel ruolo di “Ishido Kazunari”, un potente burocrate che è il
principale rivale di Toranaga; Moeka Hoshi in quello di “Usami
Fuji”, una vedova che deve trovare un nuovo scopo nel mezzo della
guerra del suo signore; Tokuma Nishioka nel ruolo di “Toda
Hiromatsu”, il generale fidato e il più caro amico di Toranaga;
Shinnosuke Abe nei panni di “Toda
Hirokatsu” (“Buntaro”), il marito geloso di Mariko; Yuki Kura in
quelli di “Yoshii Nagakado”, lo sfacciato figlio di Toranaga che ha
un forte desiderio di mettersi in gioco; Yuka Kouri nel ruolo di
“Kiku”, una cortigiana rinomata in tutto il Giappone per la sua
abilità artistica e Fumi Nikaido nel ruolo di “Ochiba no Kata”, la
venerata madre dell’erede che non si fermerà davanti a nulla pur di
porre fine a Toranaga e alla sua minaccia al potere del figlio.
Shōgun
è stata creata per la televisione da Rachel Kondo e Justin Marks,
con Marks in veste di showrunner e produttore esecutivo insieme a
Michaela Clavell, Edward L. McDonnell, Michael De Luca e Kondo. La
serie è prodotta da FX Productions.
Si intitolerà “Gone” il
secondo episodio di The Walking Dead: The Ones Who Live. Oggi vi
segnaliamo questa inedita clip “Michonne Believes For A Bit Longer”
dell’episodio che vedrà “Rick Grimes” e “Michonne” ancora distanti.
La serie ha debuttato negli USA domenica 25 febbraio
segnando un nuovo record per il canale americano.
La trama del secondo episodio di
The Walking Dead: The Ones Who Live recita
“Dopo il sacrificio di Rick per salvare il suo gruppo, tutti
credevano che fosse scomparso, a parte un paio di persone che hanno
dedicato molto tempo alla ricerca del loro amico.”
Andrew Lincolne
Danai Gurira sono tornati a condividere lo schermo per
la prima volta dall’ultimo episodio di The Walking
Dead del novembre 2022. Rick e Michonne sono finalmente
vicini al loro ritorno, ma la strada per ricongiungersi tra le
braccia l’uno dell’altra in The Walking Dead: The Ones Who Live sarà lunga
e pericolosa.
The Walking
Dead: The Ones Who Live è “un’epica storia d’amore”
Con Andrew Lincolnnei panni
di Rick Grimes e
Danai Gurira nei panni di Michonne, lo spin-off
di TWD è incentrato sulla tragica storia d’amore dei due
personaggi, tenuti separati dalla distanza.
La sinossi ufficiale recita:
“La storia d’amore di Rick Grimes e Michonne è cambiata da un
mondo cambiato. Tenuti separati dalla distanza. Da un
potere inarrestabile. Dai fantasmi di chi erano. Rick e
Michonne vengono catapultati in un altro mondo, costruito su una
guerra contro i morti… e, in definitiva, su una guerra contro i
vivi. Riusciranno a ritrovarsi in un luogo e in una situazione
diversi da quelli che avevano mai conosciuto prima? Sono
nemici? Amanti? Vittime? Vincitori? Senza
l’altro, sono ancora vivi – o scopriranno che anche loro sono The
Walking Dead?”
Basato sull’omonima serie a fumetti
di Robert Kirkman, Tony Moore e Charlie Adlard,
The Walking Dead: The Ones Who Live è
prodotto da Kirkman, Scott M. Gimple, Greg Nicotero, David Alpert,
Joseph Incaprera, Gale Anne Hurd, Denise Huth e Angela Kang.
I film di Zack
Snyder non incontrano i gusti di tutti e il suo stile
visivo unico spesso divide le opinioni. Sia che si tratti di
un’estetica umorale o di molti rallentamenti, il regista ha un
approccio unico alla regia che ha spesso attirato le ire della
critica.
Anche questa settimana, è stato
messo sotto tiro per aver detto che Batman dovrebbe uccidere, e
Zack Snyder ora si chiede perché alcuni fan lo
“odiano”.
“Ricordo che l’ultimo
articolo diceva: ‘Zack Snyder: amarlo o odiarlo’. E io ho pensato:
“Odiarlo?!”. Non capisco. Cosa? È un film“, ha detto
Zack Snyder al Joe Rogan Experience.
“Non ho alcun problema se non ti piace il film. Non è
questo il punto. Chi se ne frega? Il fatto è che mi odieresti? Non
lo capisco“.
“È una scelta di vita
per molte persone. Non è un film“, ha continuato.
“Se avessi fatto una commedia romantica, avreste detto:
‘Ok, è stato divertente’. Mi piace che [i fan] provino questa
passione. Non lo criticherei in alcun modo, perché vivo la stessa
vita. Per me è mattina, mezzogiorno e sera. Per quei ragazzi, non è
solo un film“. “Quindi devi, a un certo
livello, riconoscere che questa è la loro religione. E si sentono
fortemente coinvolti. La verità è che è anche la mia
religione“.
Zack Snyder set Army of the dead – Crediti foto: CLAY ENOS/NETFLIX
Se è vero che Zack
Snyder riceve un sacco di odio ingiustificato per le sue
decisioni creative (l’uccisione del Generale Zod da parte
di Superman è stato un errore,
anche se non tale da giustificare il tipo di insulti che spesso
riceve), sarà più difficile per alcuni fan sostenerlo dopo aver
visto un’intervista come questa.
“La gente dice sempre:
‘Batman non può uccidere’. Quindi Batman non può uccidere è
canonico“, ha detto Snyder.
“E io dico: ‘Ok, beh,
la prima cosa che voglio fare quando lo dici è vedere cosa
succede’. E loro: ‘Beh, non mettetelo in una situazione in cui deve
uccidere qualcuno’. E io: “Beh, in questo modo stai proteggendo il
tuo Dio in modo strano, giusto? Stai rendendo il tuo Dio
irrilevante‘”.
Il regista ha
anche sostenuto che più persone devono aver visto Rebel
Moon che Barbie
(credendo che questo si traduca in un incasso di 1,6 miliardi
di dollari), per cui è chiaramente in una fase di
esternazione…
La prima mostra
Furiosa in piedi davanti al cattivo Warlord
Dementus, interpretato da Chris Hemsworth. La
seconda, invece, pone i riflettori esclusivamente sul personaggio
del titolo e dichiara in modo piuttosto appropriato: “IO
SONO FURIOSA“.
George Miller ha
precedentemente condiviso alcune informazioni sulla data di
svolgimento di Furiosa: A Mad
Max Saga e ha lasciato intendere che il
protagonista stesso, Max Rockatansky, farà la sua
comparsa.
“Questa storia si
svolge 15 anni prima di Mad Max: Fury Road, e vi si inserisce
direttamente“, ha
detto il regista. “Max è in agguato da qualche
parte in questa storia, ma in realtà è la storia di Furiosa e di
come è diventata. Molto del film ci sarà familiare e molto di
nuovo, che non abbiamo mai visto prima“.
Se Max apparirà, solo il
tempo ci dirà chi George Miller ha arruolato per
interpretarlo. Un Tom Hardy invecchiato o un Mel Gibson, forse? Dovremo aspettare e vedere.
In ogni caso, crediamo che Empire inizierà a condividere nuovi
dettagli e fotogrammi su Furiosa: A Mad
Max Saga nei prossimi giorni; scommettiamo che la
Warner Bros. Pictures stia preparando anche un nuovo trailer.
Start your engines.
#Furiosa: A Mad Max Saga hits the world-exclusive new cover of
Empire – talking to George Miller, Anya Taylor-Joy, Chris Hemsworth and more about returning to
the Fury Road. 🔥
Empire’s
#Furiosa: A Mad Max Saga subscriber cover is a bold, graphic
portrait of the future Imperator herself, scrawled over with wild
energy. Photography by @jasinboland.
Illustration by Steve Reeves.
Furiosa: A Mad Max Saga, quello che sappiamo sul film
InFuriosa: A Mad
Max SagaAnya Taylor-Joy
assume il ruolo che è stato di Charlize Theron
in Mad Max: Fury Road. La
sinossi ufficiale recita: mentre
il mondo va in rovina, la giovane Furiosa viene strappata dal Luogo
Verde delle Molte Madri, e cade nelle mani di una grande Orda di
Motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus.
Attraversando le Terre Desolate, si imbattono nella Cittadella
presieduta da Immortan Joe. Mentre i due tiranni si battono per il
predominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove e mettere
insieme i mezzi per trovare la strada di casa.
Taylor-Joy ha rivelato che il film
è molto diverso da Fury
Road. Mentre quest’ultimo era un “road movie” che si
svolge in pochi giorni, questo nuovo film è invece descritto come
un racconto più “epico, che si svolgesu un
piùlungo periodo di tempo, e in un certo senso impari a
conoscere Furiosa meglio in questo modo“. Atteso da molti anni
e a lungo bloccato da una disputa legale tra Miller e la Warner
Bros. il film è ora in fase di post-produzione. Furiosa è
scritto, diretto e prodotto da George
Miller insieme al suo partner di produzione di lunga
data Doug Mitchell. Oltre a Taylor-Joy, nel film
ci sarà anche Chris Hemsworth nel
ruolo del villain. Furiosa
debutterà nelle sale il 24 maggio 2024.
Eccoci qui al finale di questa terza
stagione di
Doc – Nelle tue mani. Il dottore Andrea Fanti,
Luca Argentero, finalmente scopre perché l’ex moglie
Agnese,
Sara Lazzaro, si è inventata la relazione con Bramante e perché
l’uomo ora in politica la ricattava in cambio dei dati sui pazienti
dell’Ambrosiano. Nell’ultima puntata poi viene mostrato anche il
destino dei tre nuovi specializzandi e quello del loro tutor
Riccardo interpretato da Pierpaolo Spollon.
La trama di Doc – Nelle tue
mani 3episodio 15
Il quindicesimo
episodio “Quello che si deve fare” è tutto ambientato
nel passato, infatti la rivelazione di Agnese,
viene raccontata attraverso un lungo flashback.
Siamo nel 2011, Doc era alla sua prima esperienza
come primarioe nelle corsie del Policlinico
milanese era possibile incontrare il giovane medico strutturato
Lorenzo Lazzarini,
Gianmarco Saurino, ma anche l’ex collega Marco
Sardoni interpretato da Raffaele
Esposito. Intanto Agnese ha scoperto che gli restano solo
sei mesi di vita ma c’è forse un modo per sconfiggere il tumore,
volare in America per partecipare ad una ricerca sperimentale dove
però non ci sono più posti.
Andrea Fanti con
Lazzarini durante il ricovero di un signore
arrivato da una RSA, scopre l’uso eccessivo di
benzodiazepine e l’artefice di tutto questo è una
sua vecchia conoscenza. Infatti la colpa è del professore
Bramante che introduce nelle case di cura, attraverso la
sua cooperativa, l’utilizzo massiccio del farmaco per tenere a bada
gli anziani pazienti e tagliare posti di lavoro. Doc quindi vuole
fare una ricerca e incastrare Bramante, che ha già aspirazioni da
politico, ma l’uomo riesce a fare un patto con Fanti che ritira
tutto in cambio di un posto nel trial negli Stati Uniti per la
moglie ammalata.
Il primario Fanti
accetta, ma così tradisce i principi di medico e mettendo davanti a
tutto i suoi interessi personali. Doc dilaniato dal rimorso da qui
non sarà più lo stesso, e si trasformerà nel “principe bastardo”,
come veniva chiamato in reparto prima del colpo di pistola che gli
ha provocato l’amnesia. Il penultimo episodio di
Doc – Nelle tue mani 3 si conclude tornando nel presente con
Andrea che bacia Agnese, che è ancora innamorata di lui.
Ph Virginia Bettoja
La trama di Doc –
Nelle tue mani 3episodio 16
L’ottava e ultima
serata si chiude con “Liberi” dove Andrea
Fanti affronta finalmente Bramante, i due
hanno una colluttazione, ma il candidato alle regionali poi sviene
e viene ricoverato nel reparto di Medicina
Interna. Il politico quindi accusa Doc dell’aggressione,
anche perché ha paura che il caso delle
benzodiazepine rovini la sua scalata alla Regione
Lombardia. La Polizia interroga il primario, che rischia una
condanna per tentato omicidio ma si scoprirà che in realtà Bramante
ha un ischemia e ha capirlo sarà Federico,
Giacomo Giorgio.
Alla fine il rampollo del più bravo
oculista di Milano rinuncia al lavoro nella clinica privata del
padre, decidendo di rimanere e proseguire la
specializzazione al Policlinico Ambrosiano. Intanto
Lin ha trovato un po’ di serenità in famiglia e
Martina, durante una festa tra specializzandi sul
tetto dell’ospedale, svela a tutti che non si è mai laureata e che
si è autodenunciata per aver praticato. Qualche giorno dopo
Riccardo, sul consiglio di Doc, va a trovare la
ragazza e l’aiuta a studiare per il famoso esame che non riusciva a
superare che finalmente passa.
Giulia,
Matilde Gioli, ovviamente vince il concorso come primario, ed è
pronta a trasferirsi a Roma ma forse c’è una possibilità per
rimanere all’Ambrosiano. Andrea alla fine decide
di consegnare il suo posto alla dottoressa
Giordano, perché la collega è più adatta al ruolo e perché
lui vuole solo curare al meglio i suoi pazienti. La terza
stagione di Doc – Nelle tue mani quindi
finisce con Giulia che guarda da lontano Andrea e Agnese che vanno
via insieme.
Doc – Nelle tue mani
3 un finale di stagione che fa sperare in una quarta
stagione
Doc – Nelle tue mani 3 si conclude, rispondendo e svelando,
l’intero mistero su cui si basava questa stagione cioè quello dei
12 anni dei ricordi dimenticati di Doc. Ci sono
tutti i presupposti per una quarta stagione di Doc anche perché le
linee narrative sono aperte su tutti i fronti soprattutto in
riguardo alle new entry di quest’anno. Chissà se la prossima sarà
l’ultima per Luca Argentero nei
panni di Doc. Intanto le basi sono tante e speriamo che questa
fiction targata LuxVide possa
tenere questa tensione e livello anche per una prossima futura
stagione.
I film di arti marziali godono da
sempre di un certo fascino. Questi stili di combattimento così
coreografici sembrano perfetti per il cinema e diversi sono i
titoli di culto che ne fanno sfoggio. Dai classici con Bruce Lee come
I 3 dell’operazione dragoe
Dalla Cina con furore, fino ai film con Jackie
Chan o Donnie Yen. Proprio quest’ultimo,
nel 2014, ha preso parte al film Kung FuJungle, che si pone come grande omaggio alle
arti marziali e ai maestri che le hanno rese celebri nel mondo.
Diretto da Teddy Chan, è dunque
questo un titolo perfetto per gli amanti del genere.
La pellicola, prodotta e girata in
cooperazione tra Hong Kong e Cina, è stata proiettata in anteprima
ai BFI London Film Festival il 12 ottobre 2014 e uscita in seguito
nelle sale di Hong Kong il 30 ottobre 2014 e poi il 31 ottobre 2014
in Cina. Nel 2015 è stato inserito e presentato tra i migliori film
d’azione alla 17 edizione del Far East Film Festival di Udine. Il
film èpoi stato distribuito in Italia a partire dal 24
gennaio del 2017, senza passare per le sale cinematografiche,
direttamente in home video per conto della CG Entertainment, in
collaborazione con la Tucker Film e il Far East Film Festival.
Il suo passaggio televisivo è dunque
un’occasione da non lasciarsi sfuggire, grazie alla quale
recuperare questo film forse poco noto ai più ma capace di regalare
scene di combattimento e colpi di scena memorabili. In questo
articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità
relative a . Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e ad altre curiosità. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Kung Fu Jungle
Un feroce killer di nome
Fung va in giro per Hong Kong uccidendo i migliori
esponenti delle arti marziali e lasciando come biglietto da visita
un’arma segreta chiamata Moonshadow. Quando un assassino condannato
ed esperto di kung fu di nome Hahou – che in
passato lavorava come istruttore di arti marziali prima di uccidere
accidentalmente un uomo e di essere imprigionato e condannato per
un crimine che non aveva intenzione di commettere – viene a sapere
di tutto ciò, si offre di aiutare la polizia a catturare
l’assassino in cambio della sua libertà. Con l’aiuto di Hahou, la
polizia si rende conto, dall’ordine cronologico delle vittime, che
l’assassino ha preso di mira tutti maestri nei rispettivi stili di
arti marziali e che seguono un codice marziale di
addestramento.
Dopo un incontro ravvicinato con
Fung, Hahou scompare improvvisamente e la polizia inizia a
sospettare il peggio: che i due siano complici e che Fung sia stato
l’esca per far uscire Hahou di prigione. In realtà egli è tornato a
casa sua, a Foshan, per saperne di più sul misterioso biglietto da
visita. Così facendo, scopre l’identità dell’assassino e la sua
motivazione: la vera filosofia delle arti marziali di Fung è
uccidere gli avversari più deboli di lui. Con fermezza, Hahou
rifiuta di essere coinvolto in un combattimento con Fung, finché
l’assassino non minaccia la donna che ama di più. Solo allora si
rende conto di dover andare contro il codice marziale per poterlo
rispettare.
Il cast di Kung Fu Jungle e altre curiosità sul
film
Ad interpretare il protagonista,
Hahou Mo, vi è il celebre attore Donnie Yen, tra i
maggiori esponenti del cinema marziale mondiale e noto
principalmente per la sua interpretazione nella serie di film
incentrati su Ip Man. Accanto a lui, nel ruolo dell’assassino Fung
Yu-sau vi è invece Wang Baoqiang, mentre
completano poi il cast Charlie Yeung (vista
in FallenAngels) nel ruolo di Luk Yuen-sum,
Michelle Chen in quello di Sinn Ying,
Deep Ng come Tau Yue e Alex
Fong nel ruolo dell’ispettore Lam. Louis
Fan interpreta Hung Yip, mentre Xing Yu è
Tam King Yiu e David Chiang è il maestro Chan
Pak-Kwong. Per una strana coincidenza, tutti e tre gli attori che
hanno interpretato gli esponenti delle arti marziali uccisi da Fung
sono apparsi nella serie di Ip Man.
Louis Fan ha interpretato il Maestro
Jin in Ip Man e Ip Man 2; Kang Yu ha interpretato il Maestro Tam in
Ip Man 3; mentre Xing Yu ha interpretato Jin in Ip
Man ed è apparso anche come Fu nello spin-off Master Z:
The Ip Man Legacy. Nel film sono poi presenti numerose
citazioni e camei dedicati ai più grandi attori di film d’arti
marziali del cinema di Hong Kong del passato. Infatti nei titoli di
coda è possibile vedere i vari attori non protagonisti famosi che
hanno partecipato al film e il ricordo di alcuni di loro:
Jackie Chan, Bruce Lee, David Chiang,
nonché il famoso produttore della Golden Harvest Raymond
Chow.
Il trailer di Kung Fu
Jungle e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Kung Fu Jungle grazie alla sua presenza
su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 8
marzo alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
In occasione della Giornata
internazionale della donna, viene trasmesso in televisione il film
del 2019 Saint Judy, diretto dal regista
Sean Hanish (autore anche di Da tre a
zero e Sister Cities), interpretato da Michelle
Monaghan e incentrato su una precisa vicenda che ha
riguardo l’avocatessa Judith L. Wood. Si tratta di
un caso relativo al trattamento degli immigrati, al diritto
all’asilo e al riconoscimento delle donne quale classe protetta.
Wood è dunque diventata un esempio per queste tematiche, essendosi
scontrata apertamente contro le istituzioni che non ritenevano
validi tali argomenti.
Il film racconta dunque questo
preciso caso evidenziando i grandi cambiamenti di prospettiva che
esso ha introdotto, ma offrendo anche l’occasione al pubblico di
scoprire questa figura femminile probabilmente poco nota al di
fuori del territorio degli Stati Uniti, ma il cui impatto è stato
estremamente significativo per il miglioramento delle condizioni di
vita delle donne e in particolar modo di quelle che vivono ogni
giorno sulla propria belle i drammi delle guerre e delle dittature
e cercano un posto migliore dove poter poter esecitare il proprio
diritto alla vita.
Opera emozionante e socialmente
impegnata, Saint Judy è un film adatto a questa giornata,
da non lasciarsi sfuggire se si è alla ricerca di un titolo di
questo genere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune
delle principali curiosità relative a Saint
Judy. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
storia vera dietro il film. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Saint
Judy
Protagonista del film è Judy
Wood, avvocatessa americana che a seguito dell’incontro
con l’afgana Asefa Ashwari intraprenderà un’accesa
battaglia per cambiare un’importante legge sul diritto di asilo
negli Stati Uniti, battendosi affinché le donne immigrate
entrassero a far parte della classe protetta. Ashwari le racconta
infatti di come, incriminata in patria per aver voluto insegnare a
scrivere alle bambine, sia stata imprigionata e violentata,
riuscendo poi a salvarsi fuggendo negli Stati Uniti. Colpita da
quella vicenda, Judy sceglierà di non rimanere indifferente ma di
ottenere giustizia per Ashwari e tutti gli altri rifugiati come
lei.
Ad interpretare Judy Wood vi è
l’attrice Michelle Monaghan, nota per la sua
partecipazione alla prima stagione di True
Detective e vista anche nei film
Mission: Impossible III,
Source Code e Gone Baby Gone. Nel ruolo di Asefa
Ashwari, invece, vi è Leem Lubany, attrice
palestinese recentemente vista nella serie The Old Man. Il rapper e attore
Common, invece, ricopre il ruolo di Benjamin
Adebayo. Alfred
Molinaè invece Ray Hernandez. Recitano poi
nel film Peter Krause nel ruolo di Matthew e
Ben Schnetzer in quello di Parker. La vera Judith
“Judy” L. Wood, inoltre, fa un cameo come sé stessa prima dei
titoli di coda.
La storia vera dietro il film
Saint Judy
Quella narrata nel film è dunque la
storia vera di Judith “Judy” L. Wood, avvocatessa
specializzata in immigrazione che ha cambiato la legge sulla
concessione dell’asilo negli Stati Uniti per salvare le vite delle
donne. La stessa Wood non avrebbe mai immaginato che la sua vita
sarebbe stata la base di un film. “Ho pensato di fare film su
alcuni dei miei casi. Ma non ho mai pensato di fare un film su di
me come avvocato“, ha dichiarato nel corso di un’intervista. A 78 anni, Wood è
ancora molto conosciuta nel centro di Los Angeles, dove esercita la
professione di avvocato dell’immigrazione da più di 30 anni.
Eppure, nega il titolo di santa che
alcuni le hanno attribuito: “A volte i clienti arrivano e mi
dicono: “Vogliamo che ci salvi”. E io dico loro: ‘Non posso
salvarvi, non sono Dio, sono solo il vostro avvocato‘”.
Sebbene non consideri il suo lavoro particolarmente angelico, per
coloro che ha aiutato è difficile credere il contrario. “Per me
Judy è un angelo, è il mio angelo“, ha detto Hilda
Moalmi. Dopo aver vissuto negli Stati Uniti per più di 20
anni, Moalmi stava per essere espulsa, strappata ai suoi figli e a
suo marito e rispedita in Messico.
“Sinceramente volevo
morire“, ha detto, “perché la mia famiglia vive qui, i
miei figli vivono qui, e volevano portarci via dai nostri figli.
Judy ci ha restituito la nostra vita”. L’ufficio di Wood
gestisce circa 6.000 casi di immigrazione alla volta. Scatole e
schedari traboccano di casi che altri si rifiutano di prendere, ha
detto Greg Russel, avvocato associato di Wood. Per
quanto riguarda il film, questo si basa sul caso reale di
un’insegnante afghana di 39 anni. All’inizio degli anni ’90 era
stata imprigionata dai Talebani perché non era d’accordo con il
loro fondamentalismo e insegnava alle ragazze.
È stata rapita, picchiata e
torturata, prima di riuscire a raggiungere gli Stati Uniti nella
speranza di ottenere asilo. Ma, come mostra il film, un tribunale
di grado inferiore ordinò che fosse nuovamente deportata. Secondo
la legge dell’epoca, le donne non erano infatti riconosciute come
classe protetta. Judy Wood portò quindi il caso alla Corte
d’Appello del 9° Circuito di Pasadena e ha sostenuto che rimandare
la sua cliente in Afghanistan era quasi una condanna a morte,
soprattutto perché era una donna.
“Le donne attraversano molte
tragedie, molte difficoltà. E non è lo stesso tipo di difficoltà
che affrontano gli uomini. La persecuzione delle donne assume
questa natura invasiva, non solo del loro corpo, ma anche della
loro anima“. La corte d’appello si dimostrò poi d’accordo,
stabilendo che ci sarebbe stata una “chiara probabilità di
persecuzione” se la donna fosse stata deportata, e ha
annullato la sentenza della corte inferiore. Da allora, Wood ha
sostenuto le cause di altre donne con storie simili in tutto il
mondo.
Il trailer di Saint Judy e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Saint Judy grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di
Now, Rai Play e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 8
marzo alle ore 21:20 sul canale.
Del romanzo Piccole donne
di Louisa May Alcott esistono ben cinque versioni
cinematografiche, la più recente delle quali è uscita al cinema nel
2019 per la regia di Greta Gerwig. Il suo
Piccole donne (qui la recensione), però, non è
solo una trasposizione dell’omonimo romanzo, ma ingloba al proprio
interno anche elementi tratti da altri libri della Alcott, così
come alcuni suoi dettagli biografici. Il risultato è un film
particolarmente elaborato, che oltre ad offrire un racconto di
sorellanza regala personaggi di giovani donne capaci di emergere
come artiste e di distinguersi proprio per questo. Il film della
Gergwig, dunque, è un’opera profondamente moderna.
Piccole donne: le differenze tra il libro e il
film
Sono dunque molte le differenze che
intercorrono tra il libro della Alcott e il film realizzato dalla
Gerwig. Quest’ultimo, come anticipato, contiene anche elementi
tratti dai suoi romanzi Piccole Donne
Crescono e dai due seguiti, meno famosi,
Piccoli Uomini e I ragazzi di
Jo. La prima maggiore differenza, che ha in questo
caso scopi ben specifici, è la non linearità del racconto del film.
Se il romanzo della Alcott segue senza salti temporali in avanti e
indietro la storia delle sorelle March, il film invece si sposta
continuamente tra passato e presente, mostrandoci i cambiamenti a
cui le quattro protagoniste vanno incontro nel corso del tempo.
Un altro elemento che la Gerwig
aggiunge alla sua versione del romanzo è l’elemento della
meta-narrazione. La sua Jo March, infatti, è una
scrittrice e nel corso del film il suo principale obiettivo rimane
quello di poter vivere di questa sua passione. Il romanzo che sta
scrivendo è proprio Piccole donne, ovvero la storia che
gli spettatori stanno vedendo scorrere sul grande schermo. Così
facendo, la regista permette di esaltare la figura della donna
artista, allo stesso tempo rendendo omaggio alla Alcott. Ciò
diventa definitivamente chiaro al momento del finale. dove Jo
guarda con emozione il suo romanzo in fase di stampa.
L’intento ultimo del film, è in
questo sta la sua modernità, è quello di mostrare con maggiore
attenzione il ruolo della donna nell’epoca in cui è stato scritto
il libro, ma che per alcuni aspetti non sembra essere troppo
lontano da quello attuale. Il
Piccole donne della Gerwig diventa dunque un’opera
dedicata alla forza delle donne e alla loro autodeterminazione,
passando obbligatoriamente anche attraverso le difficoltà di
affermazione economica e artistica. Un film che affronta quindi
aspetti particolarmente attuali e che portano quella ventata di
modernità tanto ricercata dalla regista.
Piccole donne è una storia vera?
Nello scrivere il suo romanzo,
Alcott si ispiro a diversi avvenimenti della sua famiglia e in
particolare allo stretto rapporto di sorellanza che la legava alle
tre sorelle: Anna Alcott Pratt, Elizabeth Sewall Alcott e Abigail
May Alcott Nieriker. Il legame tra le quattro viene dunque
riproposto nel romanzo attraverso i personaggi di Meg, Jo, Amy e
Beth, ma tra le pagine di Piccole donne trova posto anche
l’ambizione letteraria della Alcott, che caratterizza Jo con la sua
stessa ambizione. Il romanzo, poi, contiene anche riferimenti alla
morte della sorella minore Lizzie e al matrimonio della sorella
maggiore Anna, fatti che Alcott come la definitiva rottura della
sorellanza.
La trama e il cast del film Piccole donne
Al netto delle differenze esistenti
tra il libro e il film, la trama segue ad ogni modo le vicende
delle quattro sorelle March, Meg,
Jo, Amy e
Beth, ognuna con la propria passione e tutte
disposte a tutto pur di realizzare i propri sogni. Jo, in
particolare, si distingue per la sua indole ribelle e desidera
assolutamente affermarsi come scrittrice. Per riuscirci, andrà
contro il rigido sistema sociale del periodo, la seconda metà
dell’Ottocento, che la vorrebbe invece sposata in un matrimonio di
convenienza, impegnata unicamente a badare ai figli e alla casa.
Nell’andare contro di ciò, Jo cercherà di coinvolgere anche le sue
sorelle, ma le difficoltà non tarderanno ad arrivare.
Ad interpretare Jo March vi è
la candidata all’Oscar Saoirse Ronan,
che aveva già recitato nel precedente film della Gerwig, Lady
Bird. Fu proprio l’attrice a chiedere di poter avere il ruolo,
da sempre appassionata del romanzo della Alcott. Emma Watson ha invece
ottenuto il ruolo di Meg, per il quale era inizialmente stata
scelta Emma Stone, poi rivelatasi però non
disponibile. Florence Pugh è
invece l’attrice chiamata ad interpretare la pittrice Amy. Il suo
personaggio si rende particolarmente memorabile nel momento in cui
pronuncia un monologo sul valore del matrimonio. Questo non era
previsto in sceneggiatura e fu aggiunto all’ultimo, con la Pugh che
ebbe poco tempo per impararlo.
L’attrice Eliza Scanlen,
infine, è Beth, la più piccola delle sorelle. Questa, appassionata
di musica, suona nel film il pianoforte e poiché la Scanlen ha
realmente dimestichezza con tale strumento, è davvero lei a
suonarlo e non una controfigura. Nel film sono poi presenti gli
attori Laura Dern nel ruolo di
Marmee March, Meryl Streep in
quelli di zia March e Bob Odenkirk
per il ruolo del signor March. Timothée
Chalamet interpreta Theodore Laurence, con cui Amy
intraprende una relazione, Chris Cooper nei panni
del signor Laurence e Louis Garrel
per il ruolo di Friedrich Bhaer, l’uomo di cui Jo si
innamorerà.
Piccoledonne: i premi ricevuti dal film
Questa nuova trasposizione di
Piccole donne, con tutte le sue novità stilistiche e
tematiche e con il grande cast di attori che lo anima, ha ricevuto
una calorosa accoglienza da parte della critica e dell’industria,
che non ha mancato di tributargli numerosi riconoscimenti. In
particolare, il film è stato candidato a ben 6 premi
Oscar, ovvero quello per il miglior film, la miglior
sceneggiatura non originale, la miglior colonna sonora, la miglior
attrice non protagonista (Pugh), la miglior attrice protagonista
(Ronan) e i migliori costumi, vincendo però solo in quest’ultima
categoria.
Ha poi ricevuto candidature ai
Golden Globe per la Ronan e la colonna sonora, ai
Bafta Awards, vincendo anche qui per i migliori
costumi, ai Critic’s Choice Awards, dove la Gerwig
ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura non
originale. Piccole donne ha però poi ricevuto
candidatura e premi anche in numerose altre occasioni, come le
varie associazioni di critici presenti negli Stati Uniti, da quelli
di Chicago a quelli di New York. In totale, il film ha riportato
230 candidature e 79 vittorie,
risultando uno dei film più premiati del suo anno.
Il trailer di Piccole
donne e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Piccole donne grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 22 febbraio alle ore
21:25 sul canale Rai 1.
Torna il Saturnia Film
Festival, festival itinerante organizzato
dall’associazione culturale ARADIA PRODUCTIONS sotto la presidenza
di Antonella Santarelli e la direzione artistica del regista
Alessandro Grande, la cui settima edizione si
terrà dal 31 luglio al 4 agosto 2024.
Cinema emergente e rapporto con il
territorio sono due elementi chiave del Saturnia Film Festival, che
da sempre ha voluto essere un punto di riferimento per i talenti di
domani con lo scopo di riportare il cinema nelle piazze del
territorio maremmano. Saturnia Film Festival è infatti un festival
itinerante che nei cinque giorni di programmazione trasforma le
piazze dei borghi più belli della Maremma in una vera e propria
platea sotto le stelle.
Accanto a due concorsi dedicati ai
lungometraggi e ai cortometraggi, il programma come sempre sarà
arricchito da anteprime e proiezioni speciali oltre che da incontri
e conversazioni con ospiti. A valutare i cortometraggi in concorso,
una giuria di eccezione presieduta da Paolo Orlando, (direttore di
distribuzione Medusa Film), Manuela Rima (Rai Cinema), Mario
Mazzetti (giornalista e critico), Mirella Cheeseman (Wildside),
Alessandro Amato e Luigi Chimienti (Disparte). Novità di questa
edizione è Saturnia Pitch, progetto pensato
per gli addetti ai lavori e nato per essere un momento di
aggiornamento e crescita professionale.
Saturnia Pitch si rivolge a registi
e sceneggiatori in possesso di un soggetto cinematografico alla
ricerca di una società di produzione per la realizzazione della
loro opera filmica: un vero e proprio punto d’incontro tra
creatori, produttori ed editor per due giornate di lavori
arricchite anche da momenti di formazione collettiva, come
masterclass sulla sceneggiatura, sulla produzione e distribuzione
cinematografica tenute da professionisti del settore. Tra le
società di produzione che hanno al momento confermato la loro
presenza: Wildside, Dispàrte, Gaumont, Indaco, Kavac Film e
Mompracen con la partecipazione di Rai Cinema Channel.
È dedicato a Marcello Mastroianni il manifesto
del 7° Saturnia Film Festival, che in
occasione del centenario della nascita di uno degli attori simbolo
del nostro cinema, ha deciso di rendergli omaggio con questa
bellissima immagine realizzata da David Pompili. L’indimenticabile
interprete de La Dolce Vita e di numerosi altri
capolavori sarà inoltre omaggiato ogni sera con le immagini di
alcuni dei suoi film che precederanno le proiezioni serali, grazie
alla nuova collaborazione con il Trailers Film Festival.
Eagle Pictures ha
diffuso tre spot inediti di Imaginary,
un nuovo horror targato Blumhouse, produttori di Five
Nights At Freddy’s e M3GAN. Diretto da
Jeff Wadlow. Scritto da Jeff Wadlow & Greg Erb &
Jason Oremland. Prodotto da Jason
Blum, Jeff Wadlow con DeWanda Wise, Tom Payne,
Taegan Burns, Pyper Braun con Veronica Falcon e Betty
Buckley.
Imaginary
esplora l’innocenza degli amici immaginari, ponendo una domanda
inquietante: Sono davvero frutto dell’immaginazione dei bambini o
c’è qualcosa di più terrificante e oscuro che si nasconde?
Quando Jessica (DeWanda Wise)
torna a vivere con la sua famiglia nella casa dove è
cresciuta, la figliastra Alice (Pyper Braun) avventurandosi in
cantina, trova un orsacchiotto di peluche di nome Teddy. Fin da
subito sviluppa un inquietante attaccamento con lui, dapprima in
modo giocoso e poi sempre più sinistro. Quando il comportamento di
Alice diventa sempre più preoccupante, Jessica si rende conto che
il tenero Teddy è molto più dell’orso di peluche che lei
credeva.
Il nuovo, graffiante, thriller di
Luc Besson arriva in prima TV su
Sky: DOGMAN
(recensione),
lunedì 11 marzo alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming
solo su NOW e disponibile on demand.Su Sky
il film sarà disponibile on demand anche in
4K.
Luc Besson torna alla regia con
l’incredibile storia di un bambino, ferito dalla vita, che troverà
la salvezza grazie all’amore dei suoi cani. Caleb Landry Jones (Tre
manifesti a Ebbing, Missouri) interpreta Douglas, un
ragazzo disabile traumatizzato da un’infanzia di soprusi e
violenza, che gli ha lasciato delle profonde cicatrici fisiche e
psicologiche. Doug vive in simbiosi con i suoi cani in una scuola
abbandonata, trovando in loro forza e conforto. Una favola amara
che segue le vicende di un ragazzo alle prese con i suoi demoni, e
che, con l’aiuto dei suoi complici a quattro zampe, farà di tutto
per aiutare chi è in difficoltà.
La trama di DOGMAN
Nell’America del “white trash”,
Douglas viene rinchiuso dal padre violento in una gabbia per cani
da combattimento che invece di attaccarlo lo proteggono, diventando
suoi alleati nella vita. Così, in un viaggio per guarire le ferite
che la sua infanzia gli ha cucito addosso, Douglas cerca di trovare
la propria strada, anche se ciò significa infrangere le regole
sociali.
DOGMAN, lunedì 11 marzo in
prima TV alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in
streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film
sarà disponibile on demand anche in 4K per i
clienti Sky Q o Sky Glass con pacchetto Sky Cinema e con servizio
opzione Sky HD/Sky Ultra HD attivo.
Ecco il trailer della serie
antologica GENIUS: MLK/X. Per la prima
volta, la docuserie esplora le vite di due geni iconici: Martin
Luther King Jr. e Malcolm X. GENIUS:
MLK/X arriverà mercoledì 13 marzo in esclusiva su Disney+ in
Italia.
La nuova stagione della serie
antologica GENIUS: MLK/X si concentra su due
figure iconiche: Martin Luther King Jr.
(interpretato da Kelvin Harrison Jr.) e
Malcolm X(interpretato da Aaron
Pierre). La serie ripercorre gli anni della formazione,
influenzati da padri forti e ingiustizie, e le storie complesse e
complementari che hanno plasmato le loro identità, rendendoli il
cambiamento che desideravano vedere nel mondo.
Questa serie offre uno sguardo
intimo sulle loro vite, mostrandoli non solo come leader pubblici,
ma anche come mariti, padri, fratelli e figli, mettendo in luce la
loro umanità dietro le iconiche figure. Con le loro formidabili
mogli, Coretta Scott King (interpretata da Weruche Opia) e Betty
Shabazz (interpretata da Jayme Lawson), al loro fianco, King e X
emergono come due visionari che hanno guidato un movimento.
Brian Grazer, Ron Howard e
Kristen Zolner sono produttori esecutivi per Imagine
Television, mentre Reggie Rock Bythewood, Gina Prince-Bythewood e
Francie Calfo sono produttori esecutivi per Undisputed Cinema.
Raphael Jackson Jr. e Damione Macedon sono showrunner e produttori
esecutivi. Gigi Pritzker e Rachel Shane sono produttori esecutivi
per Madison Wells, mentre Sam Sokolow è produttore esecutivo per
EUE/Sokolow. Jeff Stetson (The Meeting) ha scritto
l’episodio pilota ed è produttore esecutivo. Channing Godfrey
Peoples (Miss Juneteenth) ha diretto l’episodio pilota ed
è stato anche produttore esecutivo. L’ambasciatore Shabazz ha
svolto il ruolo di consulting producer. La serie è prodotta da 20th
Television, parte dei Disney Television Studios.
Rai ha diffuso le prime foto
ufficiali di Studio Battaglia – seconda stagione,
l’atteso nuovo ciclo di episodi della serie con protagonisti
Barbora Bobulova, Lunetta Savino, Miriam Dalmazio, Giorgio
Marchesi, Marina Occhionero, David Sebasti e con
Thomas Trabacchi, Carla Signoris
e Massimo Ghini.
Studio Battaglia – seconda
stagione è diretta da Simone Spadae scritto da Lisa
Nur Sultan. Una produzione Palomar con Tempesta in collaborazione
con Rai Fiction.
Studio Battaglia – seconda stagione
da martedì 19 marzo su Rai 1 in prima serata.
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Premiata per la prima stagione con
il Nastro d’Argento Speciale alla sceneggiatrice Lisa Nur Sultan e
all’intero cast femminile, la serie racconta le storie di uno degli
studi legali più famosi di Milano nonché le vicende della famiglia
Battaglia, composta da quattro donne: avvocate, madri, figlie,
mogli, sorelle, alle prese ogni giorno con il lavoro che spesso si
intreccia con la vita privata, rendendole protagoniste di incontri
e decisioni difficili…
L’attrice Millie Bobby Brown, da oggi su Netflix con Damsel,
ha rivelato di aver personalmente eseguito tutti gli stunt previsti
per il suo personaggio. “Mi sento come la versione femminile di
Tom
Cruise“, ha dichiarato durante una recente apparizione al
Drew
Barrymore Show. “Ho fatto tutte le mie acrobazie
dall’inizio alla fine“. L’attrice ha poi chiarito che il suo
lavoro d’azione comporta ancora molti nervi saldi.
“Ho molta paura di fare le mie
acrobazie. Le acrobazie fanno paura“, ha detto Millie Bobby
Brown. “Ti viene da pensare: ‘Non sono fisicamente allenata per
farlo’“. Nonostante la paura, l’attrice di Stranger
Things ha però tenuto gli occhi fissi sull’obiettivo: “Ti
viene da pensare: “Faremo davvero, o meglio, farò davvero
quell’acrobazia?”“, ha raccontato. “E poi quel giorno ti
dicono: “Sì, metti l’imbracatura”“.
La trama e il cast di Damsel
In Damsel
una devota damigella accetta di sposare un affascinante principe,
per poi scoprire che la famiglia reale vuole offrirla in sacrificio
per ripagare un vecchio debito. Intrappolata in una caverna con un
drago sputafuoco, dovrà utilizzare astuzia e caparbietà per
sopravvivere, dimostrando così di saper benissimo badare a sé
stessa, senza l’aiuto di alcun principe.
Damsel è
diretto dal regista spagnolo candidato all’Oscar Juan
Carlos Fresnadillo, adattato da una sceneggiatura scritta
dallo sceneggiatore di La furia dei TitaniDan Mazeau. Oltre
a recitare, Millie Bobby Brown è anche produttrice
esecutiva attraverso la sua società PCMA
Productions insieme a Zack Roth, Chris Castaldi e
Mazeau. Anche Joe Roth e Jeff
Kirschenbaum si sono uniti al progetto come produttori. Il
film è disponibile su Netflix dall’8 marzo.
L’anno scorso Nicolas Cage ha entusiasmato i suoi fan con
lungometraggi come Dream Scenario e Renfield,
dove ha interpretato il Conte Dracula, mentre quest’anno è pronto a
tornare sul grande schermo con l’horror
Arcadian, di cui è ora stato mostrato il
primo trailer. Questo ci mostra Cage nei panni di Paul, padre di
due figli adolescenti che fanno parte di una civiltà
post-apocalittica. Le regole per la loro sopravvivenza sembrano
essere chiare: “non uscire di notte“. In quel mondo
devastato dall’apocalisse, infatti, sembra agirarsi una nuova
pericolosa specie, che si muove di notte in cerca di prede. Come
dice la voce fuori campo: “Sono qui per ripulire il pianeta
dalla razza umana; così ci estingueremo tutti“.
Cosa sappiamo di Arcadian
Arcadian è diretto
da Ben Brewer da una sceneggiatura scritta da
Mike Nilon. Il film vedrà Cage nel ruolo di Paul,
il padre dei gemelli adolescenti Joseph e Thomas, interpretati
rispettivamente da Jaeden Martell (It, Knives
Out) e Maxwell Jenkins (Lost in Space), a cui si
aggiunge l’attrice Sadie Soverall (Fate: The
Winx Saga). Ambientata in un mondo post-apocalittico e
scarsamente popolato, la storia segue Paul e i suoi figli, “che
sono riusciti a strappare un’esistenza, eppure vivono nella paura
costante. Fino a quando, di fronte a un pericolo imminente, devono
mettere in atto un piano disperato per sopravvivere“.
Highland Film Group gestisce i
diritti mondiali del lungometraggio, che ha recentemente terminato
la produzione a Dublino, in Irlanda, ed è ora in post-produzione. I
produttori includono Saturn Films e
Michael Nilon di Cage, David Wulf di Redline
Entertainment (Call Jane, The Card Counter,
Inheritance) e Arianne Fraser e Delphine Perrier di
Highland Film Group, insieme a Braxton Pope (The Card Counter,
The Trust). Highland Film Group gestisce i diritti mondiali
del lungometraggio, che ha recentemente terminato la produzione a
Dublino, in Irlanda, ed è ora in post-produzione.
Mentre è in fase di reshooting, lo
spin-off di John Wick, Ballerina,
ha aggiunto due nuovi membri al cast. Deadline riporta che
David Castañeda (The
Umbrella Academy) e Sharon
Duncan-Brewster (Enola
Holmes 2) interpreteranno ruoli non ancora specificati nel
thriller d’azione diretto da Len Wiseman con
Ana de Armas, che arriverà nelle sale il 6
giugno 2025. Questi nuovi ingressi sono appunto stati permessi dal
fatto che nuove riprese sono state ordinate per il film, necessarie
secondo l’attore
Ian McShane a migliorare il film aggiungendo ulteriori
sequenze d’azione. Alla luce di ciò, sarà interessante scoprire
quali ruoli Castañeda e Duncan-Brewster interpreteranno.
Castañeda è noto soprattutto per il
personaggio del combinaguai telecinetico Diego Hargreeves in
The
Umbrella Academy di Netflix, di cui quest’anno andrà in onda l’ultima
stagione. Sul grande schermo è apparso in Soldado,
The Tax Collector e The
Guilty. Il suo debutto alla regia è previsto con la
commedia Roofers, di cui sarà anche protagonista e
sceneggiatore. L’attrice britannica Duncan-Brewster ha invece fatto
numerose apparizioni in TV nel Regno Unito, tra cui un’apparizione
in Doctor Who e un ruolo di rilievo in Sex
Education. È apparsa anche in Dune di Denis Villeneuve, nel ruolo della planetologa
condannata Liet-Kynes, e ha interpretato il personaggio della
senatrice Tynnra Pamlo nella saga di Star
Wars.
Ballerina sarà ambientato tra gli eventi di
John Wick: Capitolo 3 – Parabellum e John Wick:
Capitolo 4, e seguirà la ballerina-assassina Rooney mentre dà
la caccia agli assassini della sua famiglia. Il film sarà
interpretato da Ana de Armas e dagli attori Ian McShane, Gabriel Byrne,
Catalina SandinoMoreno, Norman Reedus e Lance
Reddick, apparso nel film prima della sua morte nel 2023.
Come confermato in più occasioni, sarà presente nella pellicola
anche Keanu
Reeves, di nuovo nel ruolo di John Wick, anche se non
è chiaro in che misura egli sarà coinvolto nel progetto. La
sceneggiatura di Ballerina è scritta da Shay
Hatten e il film è prodotto da Basil
Iwanyk, Erica Lee e Chad
Stahelski.
L’attore di Din Djarin,
Brendan Wayne, ha condiviso un aggiornamento su
The Mandalorian & Grogu, in particolare sulla
sceneggiatura del prossimo film di Star
Wars. Annunciato all’inizio dell’anno, The
Mandalorian & Grogu vedrà il Mandalorian Din Djarin di
Pedro Pascal e il suo nuovo apprendista Grogu
riportare Star Wars al cinema per la prima volta dopo Star
Wars: L’ascesa di Skywalker del 2019. Non si sa molto della
storia in sé, né se sostituirà la quarta stagione di The
Mandalorian già confermata, ma ora Wayne ha un nuovo
entusiasmante aggiornamento sulla sceneggiatura da condividere.
In un’intervista al Chatooine Show,
all’attore è stato infatti chiesto se sa qualcosa del film, e lui
risponde sfacciatamente: “So tutto di questo film“. Quando
gli viene chiesto di rivelare se la sceneggiatura è già stata
scritta, Wayne insiste: “Non avrebbero potuto dare il via
libera a qualcosa senza una sceneggiatura!“. Aggiunge poi
ulteriori dettagli su ciò che gli spettatori possono aspettarsi dal
regista e scrittore Jon Favreau, nonché da Dave Filoni, con la
sceneggiatura del film in arrivo.
“Ti dirò, onestamente, che Jon
Favreau non lo farebbe mai. Capisco che la produzione, come lo
studio, abbia detto: “Ehi, stai facendo un film e non la quarta
stagione?”. Se è così che è andata. È giusto, perché è nel loro
interesse. Guadagnano di più con un film, non è neanche
lontanamente paragonabile. Non ci si avvicina nemmeno! Ma Jon ama e
onora tutto ciò che fa, ma in particolare Star Wars, perché per lui
ha un significato che va oltre questo momento. Non farebbe mai una
cosa a metà. È troppo importante per lui. E Dave Filoni non lo
permetterebbe mai“.
Wayne ha anche condiviso ciò che ha
sentito in termini di quando The
Mandalorian & Grogu entrerà in produzione. Sono circolate
diverse notizie secondo cui la produzione inizierà a metà giugno,
anche se non è ancora arrivata alcuna conferma ufficiale – fino ad
ora, a quanto pare. Quando gli è stato chiesto se il film entrerà
in produzione a giugno, Wayne ha risposto che la tempistica sembra
corretta. “Da quello che ho sentito, e che continuo a leggere
ovunque, è a giugno. Credo che Jon Favreau abbia detto
giugno“.
The Mandalorian & Grogu,
tutto quello che sappiamo sul film
The
Mandalorian & Grogu inizierà la produzione
quest’estate a Los Angeles. Jon Favreau è produttore esecutivo insieme a
Filoni e Kennedy, che ha descritto la “nuova storia” come “perfetta
per il grande schermo”. Con Pedro Pascal nel ruolo del cacciatore di
taglie con l’elmetto Din Djarin, The
Mandalorian ha segnato la prima serie televisiva di Star
Wars in live-action quando è stata lanciata su Disney+ nel
novembre 2019. Nel 2023 è andata in onda la terza stagione, che si
è conclusa con l’insediamento di Din e Grogu – il suo apprendista
mandaloriano e figlio adottivo – sul pianeta Nevarro, un tempo
privo di vegetazione.
È lì che Din diventa un sicario
della neonata Nuova Repubblica, stringendo un patto con il Capitano
Carson Teva (Paul Sun-Hyung Lee), ranger di
Adelphi, per dare la caccia ai resti imperiali ancora fedeli
all’Impero caduto. “Sono entusiasta di quello che stiamo
facendo in questo momento, ma il film, credo, sarà grandioso“,
ha dichiarato recentemente Filoni, sceneggiatore, regista e
produttore di The
Mandalorian, a ET. “Con Jon al timone, sarà
fantastico, e lui ha studiato così bene Star Wars ora, quindi ha
una grande stenografia e amo collaborare con lui. Sono entusiasta
di condividere il futuro di quello che stiamo facendo“.
Dopo essersi messa in luce con un
breve ma memorabile ruolo in Il cavaliere oscuro – Il ritorno, da allora Juno
Temple ha rubato la scena in ogni suo ruolo, da
Fargo a Ted
Lasso (quest’ultimo le è valso tre nomination ai Primetime
Emmy Award). Tuttavia, il suo ruolo cinematografico più importante
sarà quello in Venom
3, in uscita a ottobre. Non si sa ancora chi
interpreterà l’attrice, anche se i fan sperano che possa
trasformarsi nel mostruoso Scream, un personaggio che è stato
presentato per la prima volta nel film Venom del 2018.
Parlando con Josh Horowitz, a Temple
è stato chiesto come è stato lavorare con Tom Hardy nell’adattamento dei fumetti
Marvel Comics. “In realtà è stato, di
nuovo, non voglio mentire… forse ho messo piede su un set più
grande persino del film di Batman in cui ho recitato“, ha
spiegato l’attrice. “Questo set è stato pazzesco. La creatività
che c’era dietro… prima di tutto, entri lì dentro e pensi: ‘Wow, oh
mio Dio, è davvero grande’“.
“Tom è un grande fan di Venom e
del rapporto tra Eddie e Venom. È così entusiasta di raccontare
questa storia ed è così entusiasta di avere altre persone che ne
fanno parte“, ha continuato Temple. “Si sente come un
bambino al primo giorno di scuola. È un’energia piuttosto buona per
iniziare un lavoro, perché è intimidatoria, ma quando hai Venom
stesso eccitato e nervoso come te, perché tutti voi ci tenete, ti
fa sentire come ‘Ah, sono nel posto giusto!’“.
L’attrice ha poi parlato della
collaborazione con Hardy e con lo scrittore/regista Kelly
Marcel e, pur scegliendo con cura le parole, la Temple è
sembrata accennare con forza alla presenza di un pizzico di realtà
nel suo ruolo fantastico. “Voglio dire, erano così
comunicativi. Se avevi qualche domanda, era facile risolverla. È
difficile perché non so come rispondere a queste cose senza fare
qualcosa che potrebbe farmi tagliare fuori dal film! Devo dire che
devi essere consapevole di dove il tuo personaggio si inserisce nel
mondo e di dove si inserirà alla fine del film nel mondo… è come
qualsiasi altro lavoro“.
“Vuoi che il mondo sembri che il
pubblico si perda in esso“, ha aggiunto. “Vuoi che sembri
reale anche se può essere potenzialmente fantastico. Alcune cose
che accadono in Venom potrebbero essere vere“. Per quanto
riguarda il suo ruolo ancora segreto, la Temple ha detto
semplicemente: “Sono brava a mantenere i segreti. Penso che i
segreti siano importanti da preservare“.
Venom 3 segue i successi al botteghino
consecutivi di Venom: La furia di
Carnage del 2021 (502 milioni di dollari a
livello globale) e Venom del 2018 (856 milioni di
dollari a livello globale). Kelly Marcel, che ha
scritto i primi due film, dirigerà e scriverà il trequel.
Tom Hardy ha
menzionato Marcel nel suo post, scrivendo “Voglio menzionare
molto brevemente quanto sia orgoglioso della mia regista, compagna
di sceneggiatura e cara amica Kelly Marcel. Vederti prendere il
timone di questo film mi riempie di orgoglio, è un onore. Fidati
del tuo istinto, il tuo istinto è sempre perfetto. Prima classe: ti
appoggio.”
A parte il ritorno di Tom Hardy nei
panni del giornalista Eddie Brock e del suo inconsapevole aiutante
e parassita Venom, la trama del terzo capitolo è
stata tenuta nascosta. Juno Temple e Chiwetel Ejiofor si sono uniti al cast in
ruoli non rivelati. Abbiamo visto l’ultima volta Venom/Eddie Brock
nei titoli di coda di Spider-Man: No Way Home del
2021, ma non è chiaro quale dei personaggi dell’Universo Marvel di Sony – che
include Morbius, Kraven the Hunter e
Madame Web, tra gli altri – potrebbe comparire in
Venom 3
Ben Affleck, Jon Bernthal, J.K.
Simmons e Cynthia Addai-Robinson
hanno – come riportato da Deadline – ufficialmente firmato
gli accordi per tornare in The Accountant
2, il sequel del thriller d’azione The
Accountant diretto da Gavin O’Connor, per
il quale gli Amazon MGM Studios hanno collaborato con Affleck e la
Artists Equity di Matt Damon. Il ritorno è previsto anche per
O’Connor, che dirige da una sceneggiatura scritta dallo
sceneggiatore del film originale, Bill Dubuque.
Artists Equity funge da studio per il sequel e l’ha preparato
presso Amazon MGM dopo aver acquisito i diritti per il sequel dalla
Warner Bros.
Con un incasso di 155 milioni di
dollari in tutto il mondo nel 2016, prima di diventare il film
digitale più noleggiato dell’anno successivo, il primo The
Accountant vede Affleck nei panni di un commercialista
altamente qualificato affetto da autismo che conduce una doppia
vita come contabile forense per organizzazioni criminali. Quando il
suo Christian Wolff scopre delle discrepanze in una società di
robotica, si trova a dover navigare in una pericolosa rete di
inganni rimanendo un passo avanti sia alla legge che ai suoi
clienti criminali.
Accanto ad Affleck, Bernthal
interpreta Brax, l’operatore della società di sicurezza di
Christian, mentre Simmons veste i panni di Ray King, il direttore
del Financial Crimes Enforcement Network del Dipartimento del
Tesoro. Addai-Robinson ha assunto il ruolo di Marybeth Medina,
un’agente emergente del Tesoro incaricata di scoprire la vera
identità del Ragioniere. Il sequel sarà finalmente in produzione
quest’anno, con una probabile data di uscita nel 2025.
Cosa sappiamo sulla trama di The Accountant 2
La sinossi ad oggi nota del film
recita: “Quando l’ex capo di Medina viene ucciso da assassini
sconosciuti e lei è costretta a contattare Christian per risolvere
l’omicidio. Con l’aiuto dell’estraneo ma letale fratello Brax,
Chris applica la sua mente brillante e i suoi metodi poco legali
per ricomporre il puzzle irrisolto. Mentre si avvicinano alla
verità, il trio attira l’attenzione di alcuni dei più spietati
assassini in circolazione, tutti intenzionati a porre fine alla
loro ricerca“.
Insieme a questo sequel, però,
sembrerebbero esserci piani già anche per un terzo film. “Ho
sempre voluto farne tre, perché il secondo sarà più incentrato su…
integreremo suo fratello nella storia“, aveva detto O’Connor
in un’intervista. “Quindi ci sarà più tempo sullo schermo per
Jon Bernthal nel secondo film. E poi il terzo film sarà, come lo
chiamo io, ‘Rain Man con gli steroidi’. Ci sarà questa strana
coppia di fratelli e sarà un vero e proprio buddy movie“.
Sono passati quasi 47 anni da quando
il primo Star Wars è arrivato nelle sale, e i
fan dell’amato franchise oggi non potrebbero immaginare altri
attori al di fuori di Mark Hamill, Harrison Ford e Carrie Fisher
nei ruoli iconici di Luke Skywalker, Han Solo e della Principessa
Leila. Naturalmente, molti attori famosi hanno fatto il provino per
questi ruoli, tra cui il premio Oscar Christopher
Walken. L’attore, attualmente al cinema con Dune –
Parte Due nel ruolo dell’imperatore Shaddam IV, ha
recentemente parlato con
Vanity Fair del nuovo film e ha riflettuto sulla sua storia a
Hollywood, affermando non solo di aver partecipato all’audizione
per interpretare Han Solo, ma di aver anche letto la parte insieme
alla premio Oscar Jodie Foster.
“Credo che fosse per Han
Solo“, ha ricordato Walken. “Sì, ho fatto il provino. E se
non sbaglio, la mia partner nel provino era – credo sia vero –
Jodie Foster… Credo che abbiamo fatto un provino. Non sono sicuro
che abbiamo fatto una scena. Forse ci siamo solo seduti davanti a
quelle vecchie telecamere… Ho fatto il provino per Guerre stellari,
ma anche altri 500 attori. Erano in tanti a farlo“. Di recente
anche la Foster aveva in effetti parlato anche del suo provino per
Star
Wars durante un’apparizione al Tonight Show, rivelando che
le era stata offerta proprio la parte della Principessa Leila.
Christopher Walken e l’imperatore
Shaddam IV in Dune – Parte Due
“Questo film successivo
esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a
Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta
contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si
legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra
l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta
di prevenire un futuro terribile che solo lui può
prevedere.”
Dune – Parte
due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura
che ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato
sull’innovativo romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank
Herbert. Dune –
Parte due è uscito nei cinema il 28 Febbraio
2024. Il secondo capitolo continuerà la storia di Dune,
che, nonostante la sua controversa uscita, è stato un solido
successo al botteghino nel 2021, incassando oltre 402 milioni di
dollari su un budget di produzione stimato di 165 milioni di
dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze per il
sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su larga
scala in formati standard e premium, incluso IMAX.
La scorsa settimana, James Gunn ha annunciato l’inizio delle
riprese di Superman
con un primo sguardo al simbolo che adornerà il petto dell’Uomo
d’Acciaio di David Corenswet. Ispirato a Kingdom
Come di Mark Waid e Alex
Ross, quell’immagine ha lasciato i fan desiderosi di
vedere di più del personaggio e del suo costume. Lo scooper
@MyTimeToShineH ha ora condiviso un’immagine che
getta nuova luce su quello che potrebbe essere l’aspetto del
Superman di Corenswet sullo
schermo.
Non si tratta di un’immagine nuova,
ma di uno scatto preesistente dell’eroe, volto a dimostrare ciò che
Gunn ha sognato per il suo Superman.
Suggerisce inoltre che il Superman del DCU sarà fortemente ispirato alla versione
“The New 52“, anche se avrà il costume rosso e,
presumibilmente, un colletto dove poggia il mantello. Naturalmente,
è bene ricordare che non c’è nulla di confermato a riguardo, almeno
fino a quando non verrà offerta una prima immagine – più o meno
ufficiale che sia – del supereroe e del suo costume. In attesa di
ciò, ecco l’immagine riportata dallo scooper:
“Superman racconta la storia del
viaggio di Superman per conciliare la sua eredità kryptoniana con
la sua educazione umana come Clark Kent di Smallville,
Kansas“, si legge nella sinossi ufficiale del
film. “È l’incarnazione della verità, della giustizia e
dello stile americano, guidato dalla gentilezza umana in un mondo
che vede la gentilezza come antiquata.” Il film uscirà al
cinema l’11 luglio 2025.
Superman avrà
come protagonisti anche Rachel
Brosnahan nel ruolo di Lois Lane e
Nicholas Hoult in quello di Lex Luthor, oltre a
Isabela Merced nel
ruolo di Hawkgirl, Edi Gathegi in quello di Mister
Terrific, Nathan Fillion in
quello della Lanterna Verde Guy Gardner e Anthony Carrigan in
quello di Metamorpho.
Più recentemente, Sara Sampaio ha firmato per interpretare
l’assistente/amante di Lex, Eve Teschmacher, e Skyler
Gisondo è stato scritturato per il ruolo di Jimmy
Olsen.Sono attesi anche i membri della squadra di antieroi
The Authority e María Gabriela de
Faría (Animal Control) è stata scritturata per il ruolo di
Angela Spica/The Engineer. Si dice anche che la
Supergirl di Milly Alcock farà il suo debutto prima del suo
film su
Supergirl: Woman of Tomorrow, ma non è ancora
stato confermato.
L’imminente Furiosa: A
Mad Max Saga esplorerà come noto i primi anni
dell’Imperatorice Furiosa già vista in Mad Max:
Fury Road con il volto di Charlize Theron. Ma nonostante la familiarità
del pubblico con questo personaggio e con il mondo in cui si muove,
il regista George Miller ha recentemente
anticipato che il prequel non sarà esattamente quello che il
pubblico si aspetta. Una delle differenze principali è che, con
Fury
Road e i film originali di Mad Max, il pubblico ha vissuto esperienze che si
svolgevano in una linea temporale relativamente limitata, mentre
Furiosa racconterà ben 15 anni di vita della protagonista. Inoltre,
mentre Fury
Road si svolgeva specificamente sul percorso del titolo,
Furiosa
porterà gli spettatori in una più ampia varietà di luoghi.
“La storia è la saga di Furiosa
e di come viene portata via da casa e trascorre il resto della sua
vita cercando di tornare indietro”, ha dichiarato Miller a
Empire Magazine. “In Fury Road la storia si svolge
nell’arco di tre giorni e due notti. Questo film segue la storia
che si svolge direttamente in Fury Road, per 15 anni“. “È
un animale diverso… Ci sono molte location diverse. È un’odissea.
Senza dubbio“. Furiosa, che come anticipato è stata
originariamente interpretata dalla premio Oscar Theron, sarà ora
interpretata da Anya Taylor-Joy, la quale non ha ancora
incontrato di persona Theron, ma ha rivelato che l’attrice si è
dimostrata di gran supporto nei suoi confronti. “È stata così
di classe e gentile nel lasciarmi fare“, ha dichiarato
Taylor-Joy.
“Ma mi sento molto fortunata
perché, dal momento in cui ho letto la sceneggiatura, ho conosciuto
questa persona. Mi sono sentita così ferocemente protettiva nei
confronti di Furiosa e dei suoi interessi“. Una differenza
sostanziale con il progetto in arrivo è che, mentre la Theron ha
sfoggiato un taglio di capelli ormai iconico per Fury
Road, Miller ha negato a Taylor-Joy quella stessa
acconciatura. “Ero così entusiasta all’idea di rasarmi la
testa“, ha ammesso l’attrice. “Poi George mi ha visto
nella vita reale e ha detto: “No, non possiamo!”“. Infine,
riguardo ad una possibile presenza di Max, Miller ha dichiarato
che: “Non svelerò troppo a riguardo. Dirò solo che Max
è in agguato sullo sfondo“.
Furiosa, quello che sappiamo sul film
In FuriosaAnya Taylor-Joy
assume il ruolo che è stato di Charlize Theron
in Mad Max: Fury Road. La
sinossi ufficiale recita: mentre
il mondo va in rovina, la giovane Furiosa viene strappata dal Luogo
Verde delle Molte Madri, e cade nelle mani di una grande Orda di
Motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus.
Attraversando le Terre Desolate, si imbattono nella Cittadella
presieduta da Immortan Joe. Mentre i due tiranni si battono per il
predominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove e mettere
insieme i mezzi per trovare la strada di casa.
Taylor-Joy ha rivelato che il film
è molto diverso da Fury
Road. Mentre quest’ultimo era un “road movie” che si
svolge in pochi giorni, questo nuovo film è invece descritto come
un racconto più “epico, che si svolgesu un
piùlungo periodo di tempo, e in un certo senso impari a
conoscere Furiosa meglio in questo modo“. Atteso da molti anni
e a lungo bloccato da una disputa legale tra Miller e la Warner
Bros. il film è ora in fase di post-produzione. Furiosa è
scritto, diretto e prodotto da George
Miller insieme al suo partner di produzione di lunga
data Doug Mitchell. Oltre a Taylor-Joy, nel film
ci sarà anche Chris Hemsworth nel
ruolo del villain. Furiosa
debutterà nelle sale il 24 maggio 2024.
Zack Snyder afferma
che probabilmente “più persone” hanno
visto Rebel Moon – Parte
1: Figlia del Fuoco (qui
la recensione) a casa di quante ne abbiano visto
Barbie al cinema, il tutto grazie alla
piattaforma Netflix. Il regista, partecipando al podcast
di Joe Rogan questa settimana e ha avuto molto da dire su diversi
argomenti. Snyder ha poi fatto un calcolo su quante persone
potrebbero aver effettivamente visto il suo film, arrivando a
stabilire che si tratta di un numero maggiore del film di Greta
Gerwig. “Pensate a Netflix, per esempio, dove si
preme un pulsante. Rebel Moon, giusto? Diciamo che in questo
momento è quasi a 90 milioni di visualizzazioni, giusto? 80 o 90
milioni di account lo hanno visto, più o meno“.
“Si ipotizzano due spettatori
per proiezione, giusto? Questo è il tipo di calcolo“, ha
pensato Snyder. “Quindi, se il film fosse stato proiettato al
cinema come modello di distribuzione, si sarebbe trattato di
160.000.000 di persone che avrebbero guardato il film in base a
questo calcolo. 160.000.000 di persone a 10 dollari a biglietto
sarebbero… qual è il calcolo? Non lo so. 160.000.000 per dieci.
Sono 1,6 miliardi. Quindi probabilmente più persone hanno visto
Rebel Moon che Barbie al cinema, giusto?“. “Ecco quanto è
folle Netflix. È questo il modello di distribuzione che hanno messo
in piedi“.
“L’altro giorno ero a questa
cosa e stavamo parlando di
Rebel Moon – Parte 2: La sfregiatrice. E loro dicevano: ‘Beh,
parla del primo Rebel Moon’. E io: “No, vai a guardarlo. So che ce
l’hai a casa tua”. Non è una situazione da cinema“, ha
argomentato Snyder. “Potresti accendere il tuo telefono e
guardarlo proprio qui, se volessi. Ecco quanto è assurdo. Questo
modello, questa macchina che hanno costruito è davvero qualcosa di
diverso. È davvero pazzesco se ci pensate“. Come noto, il film
di Snyder è stato il primo film più visto per due volte nel 2023
con 23,9 milioni di visualizzazioni secondo i parametri del
servizio di streaming. Questo tipo di successo è il motivo per cui
Netflix ha concesso a Snyder di realizzare il secondo capitolo,
arrivo dal 19 aprile.
La trama di Rebel Moon – Parte
1: Figlia del Fuoco di Zack Snyder
La sinossi del film di Zack Snyder recita: dopo essersi schiantata
su una luna ai confini dell’universo, Kora (Sofia
Boutella), una misteriosa straniera dal passato
enigmatico, inizia una nuova vita in un insediamento pacifico di
agricoltori. Presto però diventerà la loro unica speranza di
salvezza quando il tirannico Reggente Balisarius (Fra
Fee) e il suo crudele emissario l’Ammiraglio Noble
(Ed
Skrein) scoprono che i contadini senza volerlo hanno
venduto il loro raccolto ai Bloodaxe (Cleopatra
Coleman e Ray Fisher), leader di un
agguerrito gruppo di ribelli.
Assieme A Gunnar, un coltivatore dal cuore tenero e ignaro di cosa
sia una guerra, Kora riceve l’incarico di scovare i combattenti
pronti a rischiare la propria vita per la gente di Vedt.
Così i due raggiungono diversi mondi in cerca dei Bloodaxe e
riuniscono una piccola banda di guerrieri accomunati da tanta
voglia di redimersi: il pilota e killer mercenario Kai (Charlie
Hunnam), il leggendario Generale Titus (Djimon
Hounsou), l’esperta spadaccina Nemesis (Doona
Bae), il prigioniero dalle nobili origini Tarak
(Staz Nair) e Milius (E. Duffy),
una combattente della resistenza. Intanto a Veldt l’androide
protettore Jimmy (con la voce nell’originale di Anthony
Hopkins) si risveglia di nascosto con un nuovo
obiettivo. I rivoluzionari di questa nuova formazione devono però
imparare a fidarsi gli uni degli altri e unire le forze prime che
le truppe nemiche arrivino ad annientarli.
Distribuito nel 2013, L’evocazione –The
Conjuring è il film che ha contribuito ad una
vera e propria rivoluzione del genere horror nel cinema
contemporaneo. Diretto da James Wan, questo ha dato non solo origine al
“Conjuring Universe“,
composto di diversi film che ampliano ed esplorano la mitologia
raccontata in questa prima pellicola, ma ha anche riportato in auge
quei film dedicati ad eventi paranormali realmente documentati. Nel
2016 è poi stato realizzato il sequel The Conjuring – Il caso Enfield, diretto
ancora una volta da Wan e incentrato su un nuovo caso legato ai
demonologi Ed e Lorrain
Warren.
Questo secondo capitolo ricopre un
ruolo particolarmente importante all’interno della saga, in quanto
ha introdotto una serie di eventi e personaggi poi approfonditi
anche con ulteriori film e in generale dimostrando il potenziale di
che le vicende legate ai due esperti del paranormale possono avere
sul grande schermo. Oggi, come noto, la saga si compone di diversi
titoli tra facenti parte della serie principale (il terzo The
Conjuring,Per ordine del diavolo è stato distribuito nel 2021 e
il quarto Last
Rites è in arrivo) e spin-off. Come sempre, il gusto per
l’orrore è l’ingrediente di base e qui ancor più che nel primo film
si punta davvero su demoni estramamente spaventosi.
Un film consigliato dunque agli
amanti del genere, indicato come tra i migliori della saga e che
non manca di suscitare forte inquietudine ancora oggi a distanza di
quasi dieci anni dalla sua uscita in sala. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
The Conjuring – Il caso Enfield.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla storia vera dietro
il film. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama e il cast di The Conjuring – Il caso
Enfield
Nel 1977 a Enfield, sobborgo
londinese, iniziano a verificarsi eventi soprannaturali nella casa
dove vive Peggy Hodgson insieme ai quattro figli.
In particolare, la figlia undicenne Janet sembra
essere il bersaglio di uno spirito appartenuto ad un anziano
signore vissuto e morto nella casa, che intima continuamente alla
bambina di andarsene insieme alla sua famiglia. Si richiede allora
l’intervento dei coniugi demonologi Ed e
LorrainWarren, i quali
inizierano ad indagare sugli strani fenomeni. L’apparizione di una
suora demoniaca gli farà però comprendere che dietro a quanto
accade c’è uno spirito ben più potente e malvagio di quanto si
potesse pensare.
Ad interpretare i coniugi Ed e
Lorraine Warren ritroviamo per la seconda volta gli attori Patrick Wilson e Vera Farmiga. La giovane Janet Hodgson, al
centro della vicenda, è invece interpretata da Madison
Wolfe. Frances O’Connor interpreta la
madre Peggy, mentre Lauren Esposito,
Patrick McAuley e Benjamin Haigh
sono i fratelli Margaret, Johnny e Billy. Simon
McBurney è il ricercatore del paranormale Maurice
Grosse, mentre Franka Potente interpreta
la psicologa Anita Gregory. Bob Adrian è Bill
Wilkins, mentre Javier Botet assume i panni di
l’Uomo Storto. La vera star è però Bonnie Aarons,
che a partire da questo film ricopre il ruolo della
suora demoniaca Valak.
La storia vera dietro The
Conjuring – Il caso Enfield: cosa è successo nella casa di
Enfield?
Quella narrata in
The Conjuring – Il caso Enfield è una storia vera, o
meglio, è ispirata al racconto che i due coniugi Warren riportarono
della loro visita alla casa della famiglia Hodgson situata a
Enfield, un borgo a nord di Londra. Secondo quanto riportato, in
essa viveva Peggy Hodgson, una donna divorziata
che viveva con i suoi quattro figli Margaret,
Johnny,
Billy e Janet. Fu
proprio quest’ultima a lamentare la presenza di una serie di
fenomeni paranormali. A partire dal 30 agosto del 1977, Janet disse
alla madre di aver sentito degli strani rumori e che il suo letto
si muoveva da solo. La madre sul momento non diede peso alla cosa
ma nei giorni seguenti, di notte, anche lei iniziò a sentire strani
rumori e a vedere mobili spostarsi da soli.
A quel punto venne chiamata la
polizia: ad intervenire furono due agenti. Uno di loro, l’agente
Carolyn Heeps, in seguito firmò una dichiarazione
in cui affermò di aver visto una sedia muoversi da sola. Inoltre,
entrambi i poliziotti udirono i colpi alle pareti. Nei giorni
successivi, spaventata per l’intensificarsi degli eventi, Peggy
Hodgson si rivolse a preti, medium e infine alla stampa. Le venne
però consigliato di di contattare la Society for Psychical
Research (SPR). Quest’ultima affidò il caso a due dei suoi
membri: Maurice Grosse e Guy
Playfair. I due riuscirono a registrare i colpi alle
pareti e assistettero inoltre alle crescita dei fenomeni, fino ad
arrivare a vedere divani che levitavano.
Gli incidenti si incentravano però
in particolar modo intorno alla piccola Janet. Una strana forza
sembrava infatti strapparle di dosso le coperte e i cuscini mentre
era a letto, e a volte la spingeva e la strattonava con violenza. A
un certo punto, dalla gola di Janet cominciarono a provenire degli
strani suoni, come dei versi di animale che, nel giro di poco
tempo, si trasformarono in una voce che dialogava con i presenti.
La voce disse poi di appartenere a un certo Bill Wilkins, il quale
dichiaro di essere vissuto e morto in quell’abitazione. Tuttavia,
tutti questi fenomeni sono nel tempo stati spiegati come il frutto
di inganni posti in atto da parte dei fratelli Hodgson.
Che collegamento c’è tra The Conjuring –Il caso
Enfield e The Nun?
The
Conjuring – Il caso Enfield introduce dunque per la prima
volta nella saga il personaggio della suora demoniaca Valak. Tale entità è divenuta subito una delle
più spaventose e allo stesso affascinanti tra quelle manifestatesi
nel corso della saga, tanto da meritarsi un approfondimento con uno
spin-off a lei dedicato. The Nun – La vocazione del male, uscito
nel 2018, porta gli spettatori nel 1952 alla scoperta della prima
manifestaziione di tale entità. Nel 2023 è poi stato distribuito in
sala The Nun 2, ambientato nel 1956, che
porta ulteriormente avanti il racconto dedicato a Valak.
Quest’ultimo film si conclude poi con una scena dopo i titoli di
coda in cui compaiono i coniugi Warren, ricollegandosi dunque a
quegli che saranno poi gli eventi di Il caso Enfield.
Il trailer di The Conjuring –
Il caso Enfield e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di The Conjuring –Il caso
Enfield grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google
Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 7
marzo alle ore 21:15 sul canale
Italia 2.
Con il suo film
d’esordio, Past
Lives, la regista CelineSong ha portato sul grande schermo la propria
esperienza di ragazza emigrata dalla Corea del Sud agli Stati Uniti
e di come si è trovata tanto nel rapportarsi con una cultura
diversa dalla propria quanto nel mantenere i legami con persone
care rimaste nel suo paese d’origine. Un’operazione simile – dal
punto di vista del rielaborare la propria esperienza di vita legata
a culture diverse – è quella del film del 2021 Dolci
spezie dall’India, scritto e diretto da Geeta Malik, basato
sulla sceneggiatura della stessa Malik “Dinner With
Friends“, che nel 2016 ha vinto l’Academy Nicholl
Fellowships.
Per la realizzazione del film, Malik
ha raccontato di aver attinto
alle esperienze della sua infanzia ad Aurora, in Colorado. I suoi
genitori partecipavano a quella che la madre di Malik ha descritto
come “terapia Desi” con altri membri della comunità
indiana, dove “mangiavano il loro cibo e indossavano i nostri
vestiti“. Inizialmente Malik vedeva queste feste come
confortanti, ma “crescendo ho capito che c’erano anche molte
maldicenze e pettegolezzi; c’erano molti drammi dietro le
quinte“.
A partire da questi ricordi ha
dunque dato vita ad un film che ripropone queste dinamiche
famigliari tra detti e non detti, riflettendo in generale sulla
propria cultura. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune
delle principali curiosità relative a Dolci spezie
dall’India. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Dolci spezie dall’India
Protagonista del film è la
studentessa universitaria Alia Kapur. Di origini
indiane, la ragazza frequenta la UCLA University a Los Angeles e
mostra un carattere determinato e indipendente. La sua famiglia è
benestante e vive in una bella villa nella cittadina di Ruby Hill,
in New Jersey. Quando arrivano le vacanze estive, Alia torna dai
suoi genitori Sheila e Ranjit.
Conservatori e interessati allo status sociale, i due organizzano
feste a cui partecipano le famiglie indo-americane più ricche della
zona. L’obiettivo, naturalmente, è quello di sistemare la figlia
con un buon partito.
Quando però un giorno Alia entra in
un negozio di alimentari indiano, ha un colpo di fulmine per
Varun, il figlio dei proprietari, che inizia a
frequentare di nascosto dai suoi. Seppur inizialmente spaventata
dalla cosa, decide di invitare sia lui che la madre
Bahiravi a casa sua, dove si terrà una delle
opulenti feste dei genitori. Sheila riceve gli invitati con estremo
snobismo, considerando la loro natura umile, e quando scopre che
Bahiravi è una sua ex amica del college, segreti del passato di cui
Alia non sapeva nulla torneranno a galla, rendendo molto più
complicata la sua frequentazione con Varun.
Il cast di Dolci spezie
dall’India e le location del film
Nel ruolo della protagonista Alia
Kapur vi è l’attrice Sophia Ali. Classe 1995 nata
da padre pakistano e madre americana con origini europee, Ali si è
fatta notare grazie ai film Tutti
vogliono qualcosa (2016), l’horror Obbligo o verità (2018) e Uncharted
(2022), dove ricopre il ruolo di Chloe Frazer. È però nota per aver
recitato anche nella serie Grey’s Anatomy (2017-2019) nel ruolo
della dottoressa Dahlia Qadri e nella serie The Wilds
(2020-2022). Accanto a lei in Dolci spezie dall’India, nel
ruolo di Varun Dutta, vi è invece l’attore Rish
Shah, recentemente fattosi notare per il suo ruolo di
Kamran nella serie Ms. Marvel (2022).
L’attrice indiana Manisha
Koirala, molto nota in patria, ricopre qui il ruolo di
Sheila Kapur, madre di Alia, mentre Adil
Hussain è Ranjit Kapur, il padre della protagonista.
Recitano poi nel film Anita Kalathara nel ruolo di
Neha, la migliore amica di Alia, Deepti Gupta nel
ruolo di Bhairavi “Bhairu” Dutta, madre di Varun, e Moses
Das nel ruolo di Nitin Varma, migliore amico di Alia,
Varun, Neha e Rahul. Raj Kala è Gurvinder
Dutta, padre di Varun, mentre Ved Sapru ricopre il
ruolo di Rahul Singh, amico di Alia. Per quanto riguarda le
riprese, queste si sono svolte interamente ad
Atlanta, in Georgia, nella zona
metropolitana nota come Marietta.
Il trailer di Dolci spezie
dall’India e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Dolci spezie dall’India grazie alla sua
presenza su une delle più popolari piattaforme streaming presenti
oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di
Prime Video. Per vederlo, sarà dunque
possedere o sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di giovedì 7 marzo alle ore 21:10
sul canale La 5.