Jessica Alba è tornata. Dopo diversi anni di assenza,
con una recente incurisone nella sua carriera televisiva della
serie L.A.’s Finest (terminata nel 2020), l’attrice si è
lanciata in un nuovo adrenalinico progetto. È Trigger
Warning, un
film – distribuito da Netflix
– con un pattern da revenge movie e le sfumature thriller, in cui
ritroviamo Alba nei panni di un ufficiale delle forze speciali,
richiamando alla memoria i suoi personaggi più iconici, rivestiti
dello stesso spirito guerriero della sua nuova antieroina.
Siamo lontani dagli avvincenti e
concitati Sin City, Machete o Dark Angel, ma la pellicola
diretta da Mouly Surya ci regala comunque una
protagonista – più che una storia – che sullo schermo funziona.
Per i nostalgici, questo è un
gradito come back sotto i riflettori per Jessica Alba, che
qualche anno fa aveva deciso di allontanarsi dal mondo del cinema,
per dedicarsi interamente alla sua azienda The Honest Company,
fondata in concomitanza della nascita della sua prima figlia Honor.
Ora, però, sembra che l’attrice abbia affidato il timone a Carla
Vernòn, e questo passaggio potrebbe segnare un vero ritorno in
pista per lei, iniziato proprio con Trigger Warning.
Trigger Warning, la trama
Parker, un ufficiale delle forze
speciali in missione, riceve una telefonata in cui la sua ex fiamma
Jesse, ora sceriffo, le comunica che il padre è venuto a mancare:
c’è stato un crollo nella miniera accanto al su bar, il Marias,
dove era solito recarsi. Tornata nella città natale per occuparsi
della faccenda e del funerale, alla donna viene sollevata l’ipotesi
di un tentato suicido del genitore.
A lei, però, i conti non tornano.
Possibile che era capace di arrivare a un gesto così estremo nel
suo posto preferito? Intanto, nella cittadina, il minaccioso
senatore Swann è in piena campagna elettorale e suo figlio Elvis,
una testa calda, sembra lavorare illecitamente con le armi e per di
più vicino alla miniera. Parker, a quel punto, è sovrastata dai
dubbi e le è impossibile credere sia all’incidente che al tentativo
del padre di togliersi la vita. La domanda, perciò, sorgerà
spontanea: chi lo ha ucciso?
Bentrovata Jessica Alba!
Che Jessica Alba abbia fatto
sognare tutti noi sin da quanto ha indossato i panni di Max Guevara
in Dark Angel nel lontano 2000 è un dato di fatto. C’è
stato il periodo di estasi per la sua sagace e sensuale Sue Storm
in I Fantastici 4, poi ci sono stati gli anni (prima 2006
e poi 2014) della impavida spogliarellista Nancy in Sin
City, fino a passare per la verace Sartana Rivera in
Machete e Gina Thorne in Mechanic:
Ressurection.
Tutti ruoli in cui
l’attrice ha potuto dimostrare quanto sia brava nei
combattimenti corpo a corpo, e quanto l’action sia pane
per i suoi denti. In questa carrellata si aggiunge anche la Parker
di Trigger Warning, una protagonista che le si
cuce addosso, e in cui lei ben si muove. Il film si erge
interamente sulle sue spalle e, in fondo, va avanti grazie a lei,
diventando ciò che di più funziona.
La storia, di per sé, manca di
incisività, si ferma sul generale non addentrandosi mai nelle
tematiche che affronta (come il lutto e il traffico illegale di
armi negli Stati Uniti), ed è spesso poco coraggiosa per essere
accattivante come dovrebbe. Ma Jessica Alba si dà da fare affinché
il lavoro dietro la produzione non vada del tutto perso, facendo sì
che ci sia, almeno, dell’intrattenimento. Sa come gestire le scene
d’azione, restituendoci delle convincenti coereografie in cui si
tuffa senza risparmiarsi, mettendo il suo corpo a servizio della
scena. Precisa, con il giusto piglio e aggressiva quando si tratta
di dare spettacolo con il coltello affilato, sua letal
weapon.
L’allenamento che lei stessa dice
di aver affrontato emerge, e non si può che apprezzarlo. Lo abbiamo
detto in apertura, lo ribadiamo, Trigger Warning non sarà
il revenge movie che ci aspettavamo, ma di certo una cosa l’ha
fatta: ci ha restituito una brava attrice che ci era
mancata.
Apple Original Films ha acquisito
The Wives, un film di genere giallo con
protagonista la premio Oscar Jennifer Lawrence, che sarà anche produttrice.
Al momenti i dettagli sulla trama del film sono tenuti nascosti, ma
è stato riportato da Variety che al centro di esso vi
è un misterioso omicidio per il quale è stato tratto ispirazione da
The Real Housewives, un reality statunitense in
cui in ogni puntata si documenta la vita personale e professionale
di un gruppo di donne benestanti residenti in una certa città o
regione geografica.
Il progetto sarà co-prodotto da
Apple Studio e A24,
mentre tra i produttori aggiuntivi figurano Justine
Ciarrocchi per Excellent Cadaver della Lawrence, e
Jeremy O. Harris (Zola, Slave Play) e
Josh Godfrey (Manchester
by the Sea, Suspiria)
per bb². Michael Breslin e Patrick
Foley (Ratatouille: The TikTok Musical)
scriveranno la sceneggiatura. Il film è attualmente in fase di
sviluppo, quindi – come già detto – non si sa nulla né della trama
finale né di quando potrebbe essere girato.
Quanto è importante il suono nel
cinema
horror? Questo elemento invisibile eppure fondamentale è uno
dei pilastri del cinema, acquisendo un valore ancor più speciale
nel momento in cui bisogna generare uno spavento nello spettatore.
Il film del 2018 A Quiet Place – Un posto tranquillo
(qui la recensione) ha non solo
ribadito ciò, ma ha anche ricordato di quanto lo stesso silenzio
possa essere un elemento altrettanto spaventoso. Affermatosi come
un grande successo, questo è poi stato seguito nel 2021 dal sequel
A
Quiet Place II (qui
la recensione).
Anche questo secondo capitolo è
diretto da John Krasinski, il quale inizialmente non
riusciva a concepire una nuova storia per il sequel che gli era
stato richiesto e disse alla Paramount – lo studio che produce il
film – di trovare un altro scrittore e regista. Tuttavia, l’idea è
infine arrivata, permettendo a Krasinski di tornare sul set per
raccontare cosa è accaduto dopo gli eventi del precedente film.
Anche A
Quiet Place II si è poi affermato come un buon
successo, aprendo la strada ad ulteriori film di questo
franchise.
Dal 28 giugno arriverà infatti in
sala A
Quiet Place – Giorno 1, prequel/spin-off incentrato
sul primo giorno dell’invasione aliena. In vista di questo nuovo
capitolo, riscopriamo il film del 2021 e ciò che il suo finale
anticipa per il futuro. In questo articolo, approfondiamo dunque
alcune delle principali curiosità relative a A
Quiet Place II. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
spiegazione del finale. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
Dopo gli eventi del primo film, gli
Abbot, rimasti ormai solamente in quattro –
Evelyn, Marcus,
Regan e il fratellino neonato – devono ancora una
volta lottare per la sopravvivenza in un mondo dove il rumore è
bandito, pena essere individuati e massacrati da creature aliene.
Questa volta usciranno fuori dai confini della loro casa per
tentare di trovare qualche altro essere umano vivo, ma durante il
loro cammino si renderanno conto che i temuti mostri non sono la
sola minaccia da cui stare alla larga.
Ad interpretare Evelyn Abbott vi è
nuovamente Emily Blunt, mentre Millicent
Simmonds e Noah Jupe sono rispettivamente
i figli Regan e Marcus. John Krasinski torna ad interpretare Lee
Abbott nell’incipit del film, ambientato prima degli eventi del
precedente film, in cui il suo personaggio si sacrifica nel finale.
Nuovo ingresso è invece quello del premio Oscar Cillian Murphy nei panni di Emmett, vecchio
amico di Lee. Infine, l’attore Djimon Hounsou interpreta un uomo senza nome
che gestisce una comunità umana su un’isola.
La spiegazione del finale
Nel corso del film Regan si separa
dalla famiglia per trovare la posizione della stazione radio che
trasmette una certa canzone a ripetizione. Preoccupata per la sua
sicurezza, Evelyn chiede a Emmett, vecchio amico di Lee, di
trovarla. I due riescono poi a raggiungere l’isola e provano un
breve senso di sicurezza, rendendosi conto che c’è vita dopo il
terrore e la costrizione in cui hanno vissuto per 474 giorni
dall’arrivo delle creature. Il personaggio di Djimon Hounsou spiega infatti che i mostri
hanno paura dell’acqua.
Naturalmente, il senso di euforia
suscitato dal loro arrivo si infrange quando Emmett si accorge che
una delle creature si è nascosta nella loro barca. La creatura esce
e inizia ad attaccare la popolazione dell’isola, uccidendo alcune
persone e distruggendo alcuni tetti. Il personaggio di Hounsou va a
prendere Regan ed Emmett nella sua auto, guidando intorno all’isola
per distrarre la creatura abbastanza a lungo da seguirla.
Mentre l’uomo sull’isola va incontro
alla morte per mano della creatura, Regan riesce a introdursi nella
stazione radio, attaccando il suo apparecchio acustico al microfono
e amplificando il feedback nel tentativo di fermare il mostro prima
di ucciderlo. Le azioni di Regan con la radio permettono poi a suo
fratello Marcus – bloccato in una vecchia caldaia con Evelyn e il
suo fratellino appena nato mentre l’ossigeno si esaurisce
lentamente – di prendere il comando, brandendo la radio come
un’arma contro la creatura che li attacca.
A
Quiet Place II è fortemente incentrato sulla
giustapposizione di queste due scene per evidenziare le azioni di
Regan e Marcus contro i due mostri mentre si preparano a prendere
il comando divenendo adulti a tutti gli effetti. La loro capacità
di superare la paura e di salvare la madre ferita e la ritrovata
figura paterna ne sancisce il successo e fa sembrare valide le
lotte che hanno affrontato per arrivare a questo momento. Le
importanti implicazioni di quanto avviene in questo sequel cambiano
inoltre le sorti del mondo.
Mentre nel primo film i personaggi
scoprivano che l’applicazione dell’apparecchio acustico di Regan a
un microfono amplificava il feedback e influenzava le creature al
punto da rivelare le parti vulnerabili della loro testa, il sequel
fa un ulteriore passo avanti. Con Regan ora in grado di amplificare
il feedback su scala più ampia, il mondo ha ora un’arma da usare
contro i mostri da quel momento in poi. Il finale prevede dunque
che Regan renda la stazione radiofonica un punto fermo nella lotta
contro le creature, che non sono ancora state sfidate su una scala
così grande.
Il trailer di A Quiet Place
II e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di A
Quiet Place II grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 21
giugno alle ore 21:15 sul canale
Italia 2.
Troppo spesso lo scrittore
Stephen King viene sbrigativamente classificato
come autore di opere
horror. Chi ha letto e conosce i suoi romanzi sa bene che
all’interno di essi sono racchiusi numerosi generi e tra quelli che
spiccano maggiormente vi è il coming of age. Romanzi e adattamenti cinematografici
come
Carrie – Lo sguardo di Satana,
It e soprattutto Stand by Me ne sono un chiaro esempio. A questi titoli
si può aggiungere anche il film del 2001 Cuori in
Atlantide, diretto da Scott
Hicks (regista anche di Ho cercato il tuo nome e Fallen).
Si tratta di un film tratto da un
racconto di King meno noto rispetto ad altri, dal titolo
Uomini bassi in soprabito giallo. Tra questo e la
sua trasposizione cinematografica vi sono però alcune differenze.
Lo sceneggiatore premio Oscar William Goldman –
che di King ha adattato anche Misery non deve morire e
L’acchiappasogni – si era preso parecchie libertà con il
materiale, per restringerne la portata e la focalizzazione. Sono
stati così eliminati alcuni riferimenti ad altre opere dello
scrittore, con cui questo suo racconto si interseca.
Ciò non ha però privato il racconto
di Cuori in Atlantide della sua bellezza e ancora
oggi è ricordato come uno dei più toccanti adattamenti di un’opera
di King. Ma proprio per via dei cambiamenti apportati, il finale e
il significato del film potrebbero risultare piuttosto oscuri agli
spettatori. In questo articolo, approfondiamo dunque tali aspetti
di Cuori in Atlantite, riportando anche dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alle principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è il
cinquantenne Bobby Garfield, costretto a tornare
nella sua città natia per partecipare ad un funerale. La permanenza
nei luoghi d’infanzia, catapulta Bobby nei vividi ricordi del suo
passato e in particolare a quando a undici anni conobbe il
misterioso Ted Brautigan, un anziano che si dice
dotato di poteri psichici. Tra i due nasce una profonda amicizia e
Bobby si vede investito di tutte le attenzioni che non ha mai
ricevuto dalla madre Liz. Ma ci sono aspetti di sé
che Ted non ha rivelato a Bobby, come il fatto di essere ricercato
da dei misteriosi uomini bassi in soprabito giallo.
Ad interpretare Bobby Garfield da
adulto vi è l’attore David Morse, mentre da
undicenne ha il volto di Anton Yelchin, noto per aver interpretato
Pavel Chekov nei nuovi film di Star
Trek. Ad interpretare Ted Brautigan, invece, vi è il due
volte premio Oscar Anthony Hopkins, il quale per
dar vita al suo personaggio ha rivelato di essersi ispirato a suo
nonno materno, il quale ha avuto una forte influenza nella sua
vita. La madre di Bobby, Liz, è interpretata da Hope
Davis mentre gli amici Carol e Sully sono interpretati da
Mika Boorem e Will Rothhaar.
La spiegazione del finale: chi sono
gli Uomini bassi in soprabito giallo?
Il film, come anticipato, è tratto
da un racconto del celebre scrittore Stephen King
intitolato proprio Uomini bassi in soprabito
giallo. Questo è contenuto nella raccolta del 1999
Cuori inAtlantide, che dà dunque
il titolo al film. In essa, come nell’adattamento cinematografico,
Ted afferma di essere dotato di poteri psichici che gli permettono
di leggere nella mente altrui e di essere per questo ricercato dai
misteriosi uomini bassi in soprabito giallo che danno il titolo al
racconto. Nel finale di questo, Bobby assiste proprio al momento in
cui Ted viene portato via da tali esseri.
Al ragazzo viene data la possibilità
di andare con loro, verso una destinazione sconosciuta, ma lui
decide di restare, pur disprezzandosi per la sua decisione di
abbandonare l’amico. Tuttavia, il racconto rivela infine che un
Bobby ora cresciuto ha ricevuto una busta da Ted piena di petali di
rose rosse, capendo così che l’amico è di nuovo libero dagli uomini
bassi. Similmente, nel finale del film Ted viene portato via ma
prima che ciò avvenga comunica a Bobby che non dimenticherà mai il
tempo trascorso insieme. Il ragazzo inizialmente incolpa la madre
per il rapimento dell’amico, ma in seguito accetta la cosa,
facendola coincidere con la fine della sua infanzia.
Ma chi sono gli Uomini bassi in
soprabito giallo e chi è davvero Ted Brautigan? Per capirlo, è
necessario sapere che il racconto di Stephen King
è strettamente legato a quella che è la sua magnus opus,
ovvero La Torre Nera. In questo grande racconto
composto da 8 libri, nel quale confluiscono a loro modo tutte le
storie composte da King, Ted Brautigan si scopre essere un
potentissimo frangitore, un potere che l’antagonista della saga, il
Re Rosso, intende sfruttare in modo da distruggere i Vettori e la
Torre Nera, rimodellando l’universo sotto il proprio dominio.
Per far ciò ha dunque bisogno di
Ted, che manda a far catturare dagli Uomini bassi in soprabito
giallo, ovvero dei soldati creati dalla fusione di diverse razze.
Questi personaggi sono infatti dotati di teste deformi di topo, con
denti che crescono in continuazione e vestono abiti pacchiani dai
colori sgargianti. Cuori in Atlantide appare
dunque più chiaro se posto in relazione con la più ampia opera di
King, mentre preso singolarmente come film offre invece un racconto
che al di là degli elementi fantasy parla di crescita e in
particolare del passaggio dall’infanzia all’età adulta, con tutta
la malinconia che ciò comporta.
Il trailer di Cuori in
Atlantide e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Cuori
in Atlantide grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple
TV, Google Play e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 21
giugno alle ore 21:00 sul canale
Iris.
All’interno di tale lungometraggio –
girato nel 2014 ma distribuito solo nel 2017 – il rapimento è
infatti l’elemento scatenante di un forsennato inseguimento
stradale che restituisce una forte carica di adrenalina. Prieto ha
detto che le sequenze d’azione sono state ispirate da film degli
anni ’80 che lo hanno incoraggiato a implementare effetti pratici,
in modo che le reazioni degli attori potessero essere autentiche,
invece che in CGI.
Il risultato è dunque un titolo che
offre grande intrattenimento oltre a forti emozioni come paura e
amore. Per gli appassionati del genere, si tratta di un film da
recuperare. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle
principali curiosità relative a Kidnap.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e ad altre curiosità. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Halle Berry in Kidnap. Foto di PETER IOVINO
La trama e il cast di Kidnap
Protagonista del film è
Karla Dyson, mamma divorziata che lavora come
cameriera in un piccolo caffè. Quando un giorno si reca al parco
con suo figlio di sei anni Frankie, in pochi
minuti l’impossibile accade e il piccolo viene rapito proprio sotto
gli occhi della donna. Nonostante il panico, Karla riesce però a
riconoscere un uomo e una donna che, con una manovra rapidissima,
caricano il piccolo nella loro macchina. Senza pensarci due volte
la giovane Karla entra nella sua auto e intraprende un forsennato
inseguimento con i rapitori.
Ad interpretare Karla Dyson vi è
l’attrice Halle Berry. Questo è il suo secondo film
incentrato su rapimento dopo
The Call. Per Kidnap, Berry si è
esercitata per poter eseguire alcune delle pericolose manovre
d’auto che le si vede effettuare. Accanto a lei, nel ruolo del
figlio Frankie vi è Sage Correa, mentre
Lew Temple e Chris McGinn
interpretano rispettivamente Terrence e Margo, i due rapitori.
Christopher Berry, invece, è un terzo rapinatore
senza nome. Completa il cast Jason Winston
George nel ruolo dell’ex marito di Karla, David.
La descrizione del finale del film
Verso il finale del film, dopo
essere risalita all’identità dei rapitori e alla loro abitazione
Karla viene a conoscenza di una sconcertante verità: quello di suo
figlio è stato solo l’ennesimo di una serie di rapimenti compiuti
da un’organizzazione criminale che tiene in ostaggio anche altri
bambini innocenti per dar vita ad un traffico di minorenni.
Intenzionata a fermare quell’orrore, Karla riesce da prima a
liberarsi di Terrence Vickey, il primo dei
rapinatori, e in seguito anche di sua moglie
Margo, che annega nel lago dietro l’abitazione dei
due.
Una volta tornata nella capanna per
liberare anche gli altri bambini, Karla si ritrova però faccia a
faccia con un uomo che dice di essere il vicino di casa dei Vickey.
Quest’ultimo tradisce tuttavia la sua identità nel momento in cui
menziona quanti bambini ci fossero nell’abitazione senza che glielo
dicesse e Karla. Capendo che si tratta di un complice, la donna lo
tramortisce con una pala. La polizia arriva poi sul posto e trae in
salvo i bambini, mentre i media ritraggono Karla come una
formidabile eroina, dato che le sue azioni hanno portato
all’arresto e allo scioglimento dell’organizzazione.
Halle Berry in Kidnap. Foto di PETER IOVINO
Kidnap è ispirato ad una storia vera?
Come rivelato dal regista
Louis Prieto, il film non è direttamente ispirato
ad una storia vera, ma si basa in ogni caso sui casi di rapimento
di minori e su ciò che è noto delle organizzazioni criminali dedite
al loro traffico. A partire da questi elementi reali è stato dunque
costruito un film che restituisce la paura di vivere una simile
situazione. A riguardo, Halle Berry ha dichiarato che, in quanto
madre, ha trovato le azioni del suo personaggio genuine e
rappresentative di un genitore amorevole, infondendo dunque la sua
Karla di sentimenti e timori profondamente reali e
comprensibili.
Il trailer di
Kidnap e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile fruire di Seven grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Tim Vision, Apple
TV, Google Play e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 21
giugno alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Lo showrunner di The
BoysEric Kripke spiega perché
Homelander (Antony
Starr) ritorna nel laboratorio dove è cresciuto da
bambino nell’episodio 4, della
quarta stagione“Wisdom of the Ages”. Sebbene la serie
di supereroi sia nota per le sue scene violente, l’ultimo episodio
della
quarta stagione di The
Boys è riuscito ad aumentare ulteriormente il livello
di brutalità mentre Homelander cede completamente
al suo lato sadico. Nell’episodio, il leader dei Sette si presenta
inaspettatamente al laboratorio dove è cresciuto come cavia da
esperimenti e inizia a torturare e uccidere il personale. Secondo
Kripke, però, c’è una ragione per il suo massacro apparentemente
immotivato e scioccante.
In un’intervista con TV Insider, Eric
Kripke ha parlato del ritorno di
Homelander al laboratorio nell’episodio 4. Lo
showrunner ha spiegato che Homelander crede che tutte le sue
debolezze e gli elementi umani del suo carattere abbiano avuto
origine nel laboratorio, quindi è tornato in quel posto nel
tentativo di “uccidere la parte umana che è in lui”. Sebbene le sue
azioni in laboratorio possano offrirgli un sollievo temporaneo,
alla fine non riesce a scrollarsi di dosso la sua umanità, che lo
sta facendo impazzire poiché è in conflitto con il suo odio per gli
umani. Ecco la dichiarazione completa di Kripke:
Il suo obbiettivo era di
affrontare finalmente i suoi sentimenti di vulnerabilità e umanità,
il suo bisogno di approvazione e amore, dal momento che secondo lui
nascevano dal periodo che aveva trascorso in quel luogo. Voleva
affrontare questa parte di sé per ucciderla. Ma ha avuto successo?
Probabilmente lui pensa di sì. Il problema di Homelander è che non
importa quanto cerchi di reprimere e uccidere la sua parte umana
per diventare un Dio, non sarà mai in grado di farlo e, per quanto
ne sia disgustato e la reprima, ha effettivamente emozioni umane, e
penso che sia questo che pian piano lo conduca alla pazzia. Odia
l’umanità pur facendone parte.
In questo episodio possiamo quindi
conoscere qualcosa in più sul passato di Homelander e sulla sua
infanzia e adolescenza traumatica. In parte, alla luce di quanto
scopriamo nell’episodio 4 di The Boys
4, possiamo essere un po’ più comprensivi verso il
pesonaggio, anche se resta assolutamente respingente.
Come precedentemente riportato, il
primo trailer del film Nosferatu
è stato mostrato nei cinema americani prima del film The
Bikeriders (qui
la recensione). Non era prevista una sua diffusione online, ma
naturalmente il filmato è comunque stato poi diffuso sul web, permettendo così anche a
chi non aveva la possibilità di vederlo in sala di poter comunque
vedere le prime immagini dell’atteso nuovo film di Robert
Eggers.
Da quello che si vede, il trailer
sembra essere abbastanza simile al filmato che ha debuttato durante
il CinemaCon ad aprile, ma con alcune riprese aggiuntive. Vediamo
la Ellen Sutter di Lily-Rose Depp pregare a lume di candela e
pronunciare le parole “vieni da me, vieni da me, ascolta la mia
chiamata“, intona prima che una mano si allunghi per
afferrarle il collo. Ellen chiede poi al personaggio di Willem Dafoe, il sostituto di Van Helsing, il
professor Albin Eberhart Von Franz, se il male “viene da dentro
di noi o da fuori“.
Da lì si susseguono inquadrature
lunatiche del castello del Conte, topi che si aggirano sui
ciottoli, abitanti del villaggio spaventati con pali di legno
pronti e Thomas Sutter (Nicholas
Hoult) e Friedrich Harding (Aaron
Taylor Johnson) agirarsi con un’aria adeguatamente
inquieta. Per quanto riguarda il vampiro di Bill Skarsgård, il Conte Orlok, si intravede
solo una rapidissima occhiata del vampiro che affonda i suoi denti
nel collo di una sfortunata vittima, e un’altra mentre si gira
lentamente verso la telecamera.
Nosferatu
è interpretato da Bill Skarsgård, che sostituisce il trucco da
clown di Pennywise con le zanne affilate del Conte Orlock, nonché
da Nicholas Hoult, Aaron Taylor-Johnson, Emma
Corrin e Lily-Rose Depp. Il film riunisce inoltre
Eggers con Willem Dafoe, che ha interpretato in modo
memorabile un ex marinaio irascibile in The
Lighthouse e che è apparso anche nel precedente film del
regista, The
Northman. L’epopea vichinga vedeva protagonista il
fratello di Skarsgård,
Alexander Skarsgård, nel ruolo di un guerriero norreno con una
massa grassa impressionante e addominali formidabilmente
cesellati.
Nosferatu
è basato sul capolavoro espressionista tedesco del 1922 diretto da
F. W. Murnau – la realizzazione di quel film ha
ispirato il film del 2000, completamente fittizio, L’ombra del
vampiro, che ha visto protagonista Dafoe, candidato all’Oscar,
nel ruolo di un succhiasangue realmente esistito, arruolato per
interpretare il ruolo di Orlock. Qui l’attore interpreta invece un
assassino di vampiri. Nosferatu è stato anche
rifatto nel 1979 da Werner Herzog come
Nosferatu il vampiro, con il suo frequente collaboratore
Klaus Kinski, che masticava scenari, colli di
nubili e qualsiasi cosa in vista nei panni del vampiro titolare. Il
Nosferatu
arriverà ora al cinema a partire dal 25
dicembre.
Christian
De Sica e Carlo Verdone saranno insieme sul palco del Teatro Antico
nella grande serata dei
Nastri d’Argento che inaugura venerdì 12 luglio la 70ma
edizione del Taormina Film Festival diretto da Marco Müller, che
conclude con un evento speciale la 78ma edizione dei Nastri e apre
il Festival che dal 13 al 19 luglio vedrà protagonista il grande
cinema. Un omaggio a due vere e proprie icone della
commedia italiana, due artisti molto amati dal pubblico che si
ritroveranno insieme per festeggiare i 70 anni del cinema a
Taormina ma anche i primi 15 anni dei Nastri d’Argento che i
Giornalisti Cinematografici dal 2009 assegnano alla commedia.
Con De Sica
e Verdone riceveranno Nastri d’Argento e Premi speciali
altri popolarissimi protagonisti della commedia che anche in
quest’edizione è stata votata dai giornalisti cinematografici tra
le ‘cinquine’ dei candidati 2024 e, grazie all’invito del Festival,
saranno ospiti a Taormina per una grande festa tra memoria e
riconoscimenti dedicati alla lunga stagione dei Nastri d’Argento al
Teatro Antico. Sarà un’autentica maratona di aneddoti, immagini,
memoria e glamour in omaggio al Taormina Film Festival e a
conclusione di un’edizione che si prepara a
celebrareintanto a Roma, giovedì prossimo 27
Giugno – come tradizione nella grande arena del MAXXI
Museo nazionale delle arti del XXI secolo – i registi, i
protagonisti, gli sceneggiatori e i giovani interpreti della
stagione 2024 con l’intero cast artistico e tecnico del ‘Film
dell’anno’, C’è ancora domani di Paola
Cortellesi.
“L’incontro con il
pubblico di Taormina rinnova ogni volta per i Nastri d’Argento
l’emozione di serate indimenticabili con i più grandi protagonisti
del cinema italiano e spesso il debutto di tante giovani ‘scoperte’
che a Taormina hanno regalato di anno in anno momenti straordinari”
– dichiara a nome del direttivo Nazionale la Presidente Laura Delli
Colli. “Essere al Teatro Antico ancora una volta, proprio per
questo 70mo del cinema al Teatro Antico, dopo la bellissima serata
dedicata un anno fa a La stranezza, è il nostro modo di
dire buon compleanno al Festival con il quale abbiamo condiviso un
percorso importante. E saranno le risate, i ricordi e gli aneddoti
con qualche tuffo nel passato, grazie alle immagini che
accompagneranno i Premi, a siglare una serata due volte speciale
per la quale ringraziamo con la Direzione Artistica del Festival e
la Fondazione Taormina Arte Sicilia, l’Assessorato al Turismo dello
Sport e dello Spettacolo della Regione Siciliana, la Sicilia Film
Commission e il Comune di Taormina”.
I Nastri e
la commedia, quindici anni di Premi
Ex, regia di Fausto
Brizzi poi Mine vaganti
di Ferzan Özpetek, Nessuno mi può
giudicare di Massimiliano Bruno
e poi Carlo Verdone, Maria Sole Tognazzi, i Manetti Bros., Edoardo
Leo, Paolo Genovese, Ficarra e Picone… È ricca di nomi d’oro
della commedia, specchio del costume di un Paese che per anni, nel
cinema, ha reso protagonista anche nel mondo un genere molto amato.
È questo il primo capitolo di un palmarès che ha visto protagonisti
candidati e premiati fra i quali ovviamente spicca il primato di
Carlo Verdone alla regia con molte partecipazioni di Christian De
Sica e, fino a quest’anno, spesso nel cinema, l’assenza di quella
commedia romantica che fa sorridere a Hollywood il pubblico ma
anche i produttori.
Nei mesi scorsi era stato rivelato
dalla Sony Pictures che tutti i film del franchise
di Spider-Man sarebbero tornati al cinema.
Inizialmente sembrava dover essere un’iniziativa legata unicamente
al territorio statunitense, ma ora sappiamo che gli otto film ad
oggi realizzati sull’Uomo Ragno saranno disponibili anche nelle
sale italiane dal 1° luglio. Sul proprio canale YouTube Sony Pictures Italia ha
infatti rilasciato un trailer per l’evento chiamato
#SpiderMondays,
abbinandovi anche il seguente calendario:
Il trailer presenta filmati tratti
dagli otto film con
Tobey Maguire,
Andrew Garfield e Tom Holland che interpretano il supereroe in
tre epoche diverse, ma anche tutti insieme in
No Way Home. Di seguito, ecco il trailer sottotitolato
in italiano rilasciato dalla Sony.
Tutto quello che sappiamo su Spider-Man 4
Mentre sarà dunque possibile
rivedere gli otto film al cinema, sembrano proseguire i lavori sul
quarto film dedicato all’Uomo Ragno con
Tom
Holland. Sembra che il piano sia quello di riportare
il personaggio alle sue radici, con una storia a livello della
strada che, secondo quanto riferito, vedrà Peter “seppellire
completamente la vita che aveva come Peter Parker e sostituirla con
il costume del supereroe, poiché è perseguitato dalla sua colpa
commessa in nel precedente film.”
Oltre a
Tom Holland,
Zendaya dovrebbe riprendere il suo ruolo di MJ. Si
vocifera che Sydney Sweeney possa interpretare Gatta Nera,
mentre Scorpion e persino gli Spider-Slayers sono stati presi in
considerazione come cattivi del film. Al momento, il ruolo di
Kingpin sembra essere certo, se si crede agli scoop dei social
media. Per quanto riguarda i dettagli della trama, di recente si è
parlato della possibilità che Peter Parker indossi la tuta aliena
introdotta per la prima volta alla fine di
No Way Home e che Venom appaia in qualche veste.
Cinefilos.it offre
la possibilità di vedere al cinema gratis Amen di
Andrea Baroni con Grace Ambrose, Francesca
Carrain, Luigi Di Fiore, Paola Sambo, Valentina Filippeschi, Simone
Guarany, Silvia D’Amico.
Ecco le proiezioni disponibili:
TORINO – CINEMA ROMANO
Martedì 25 giugno – spettacolo delle h. 21,00
NAPOLI – CINEMA FILANGIERI
Venerdì 28 giugno – spettacolo delle h. 21,00
Ci sono a disposizione dei lettori
di Cinefilos 10 (dieci) biglietti da richiedere
inviando una email a [email protected] e da
ritirare direttamente alla biglietteria del cinema dando il proprio
cognome e nome.
I biglietti verranno
consegnati agli assegnatari fino ad esaurimento dei posti
disponibili in sala.
Amen, il trailer
Amen, la trama
In un casolare di campagna fermo nel
tempo, vive una famiglia estremamente religiosa, di quelle
cristiane che seguono alla lettera le Scritture del Vecchio
Testamento. Le tre figlie non hanno mai abbandonato la proprietà
spinte da rispetto, dovere e sotto l’egida di un padre padrone e
una nonna dogmatica.
Vivono di poco: l’orto e i campi
permettono alla famiglia di sfamarsi e commerciare il minimo
durante il mercato paesano. Il padre, Armando, ha abituate tutte a
non chiedere più del dovuto. Sara, delle tre figlie, è la maggiore,
quella più legata agli studi religiosi e per questo mistica. In
armonia con la terra che coltiva e in contatto diretto con la sua
parte emozionale e spirituale, è la figlia preferita. Ester è la
più disinibita e reazionaria, vorrebbe vedere che c’è oltre la
vallata ed è alla continua ricerca della sfida.
L’educazione religiosa e sociale è
affidata a nonna Paolina, che guida la piccola Miriam e le due
sorelle in un Cammino stretto e difficile, prevedendo e augurandosi
la Salvezza per le nipoti.
Le lezioni sono infinte ed
estenuanti, le preghiere dolorose, le imposizioni non poche. Il
momento comune della Confessione è forse il più importante tra le
attività della giornata: la chiude e ne conserva gli aspetti per
cui fare ammenda. Le tre sorelle, infatti, sono costrette a
rivelare ogni loro azione e pensiero recondito.
Intanto da pochi giorni è arrivato
misteriosamente al casolare Primo, un altro nipote di Paolina.
Armando lo mal sopporta, teme per il contatto con le figlie e lo
utilizza nei lavori più duri. A lui non è concesso né di dormire in
casa, né di mangiare al tavolo con la famiglia. A causa di questo
innesto inizia un conflitto collerico ma silenzioso tra la madre e
il figlio: Paolina è convinta di poterlo redimere, Armando invece
vorrebbe usare il suo fucile e scacciarlo come normalmente fa con i
lupi. Nello stesso tempo, le ragazze, per la prima volta, scoprono
il viso e il corpo di un giovane maschio che, giorno dopo giorno,
osservano curiose. Le sensazioni e le decisioni che le tre sorelle
avranno e prenderanno su Primo, cambieranno per sempre la loro
vita.
Chiusura in grande
stile per la 60° edizione della
Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro grazie a un
premio speciale, alla presenza di Luca Guadagnino,
di tanti ospiti di fama internazionale e all’atteso momento delle
premiazioni.
La mattinata di
sabato 22 giugno si apre nei consueti spazi di Palazzo
Gradari, dalle ore 10.00, con due grandissimi ospiti della
Mostra, Brigid McCaffrey, regista e fotografa di Los Angeles
a cui il festival ha dedicato un focus particolare e, a seguire,
Júlio Bressane, regista tra i maggiori esponenti del cinema
brasiliano contemporaneo, nella giuria internazionale e alla Mostra
con tre film, di ritorno al Festival dopo 56 anni.
Al Teatro
Sperimentale, dalle 15.30, sarà possibile immergersi nel cinema
della McCaffrey con le proiezioni di Am/Pm, Sun Metal Shadow
Signs, Paradaise Spring, Castaic Lake e Bad Mama, who cares. A
seguire, sempre in sala Pasolini, ultimo appuntamento con l’omaggio
ad Adriano Aprà con la proiezione di Olimpia agli
amici. La Sala Grande invece, a partire dalle 15.00, sarà
teatro della proiezione di Una fiamma nel mio cuore di Alain
Tanner con l’attrice francese e membro della giuria internazionale
Myriam Mézières e, alle 17.30, dell’attesissimo incontro
moderato dal direttore Pedro Armocida con Luca Guadagnino,
in cui sarà presentata la monografia, la prima al mondo a lui
dedicata, edita nella collana Nuovocinema di Marsilio, a
cura di Simone Emiliani e Cecilia Ermini, Spettri del desiderio.
Il cinema e i film di Luca Guadagnino.
A seguire sarà
proiettato per la sezione Esordi corti italiani il corto
diretto da Valerio Pisano e Luca Grimaldi, Soleombre, alla
presenza dei registi. Il pomeriggio al Cinema Astra, dalle 15.30,
vedrà invece il saggio finale alla presenza dei giovani studenti
balcani del progettoNovi Bioskop Sarajevo in collaborazione
con Pesaro Capitale italiana della cultura e, dalle 17.30, le
proiezioni in collaborazione con il Busan Cinema Center, con
See the love di Jung Eun-joo, Homo Hundred Ballet di
Son Jung-mi e Picnic di Kim Yong-gyun.
La sera invece
spazio all’ultimo e scoppiettante appuntamento in Piazza. Dopo aver
accolto i grandi protagonisti per tutto l’arco del festival, Piazza
del Popolo sarà il luogo deputato alle premiazioni, con cerimonia
di rito, e ospiterà Luca Guadagnino che verrà premiato con
il Premio Pesaro Nuovo Cinema 60 prima di presentare al
pubblico l’ultimo suo lavoro Challengers, grande successo di
pubblico e critica.
La forza sovversiva,
ammaliante, rivoluzionaria e completamente destrutturata e
destrutturante delle nuove onde trova la sua patria a Pesaro nella
Mostra del Nuovo Cinema – ha dichiarato Guadagnino sul Premio –
Ricevere il premio della Sessantesima Edizione di una
rivoluzione che è costante e che continua a spezzare le griglie e
le gabbie soffocanti agli immaginari è naturalmente un onore
immenso. Il cinema è politico, ci hanno insegnato i Maestri delle
Nouvelle Vague e quindi prendo questo come un bellissimo premio
politico alla mia esperienza di cineasta che mai ha smesso di
guardare e di desiderare la prospettiva che è sempre stata al
centro dell’interesse del Nuovo Cinema di Pesaro.
Si spengono i
riflettori anche su La vela incantata – Cinema in Spiaggia,
organizzata con la collaborazione della Fondazione Centro
Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, location
suggestiva degli omaggi in 35mm a Mastroianni e Chiari con la
proiezione, alle 21.30, de La donna della domenica di Luigi
Comencini.
Qualche ora dopo che Paramount
Network ha rivelato la data di ritorno degli ultimi episodi di
Yellowstone,
Kevin Costner ha messo fine a tutte le
speculazioni sul suo possibile ritorno annunciando via social media
che, in realtà, non tornerà. Ha introdotto il suo video post su
Instagram dicendo: “Un aggiornamento per voi ragazzi. Ci
vediamo al cinema“. Ha poi aggiunto: “Voglio farvi sapere
che dopo questo lungo anno e mezzo di lavoro su Horizon e di tutte
le cose necessarie, e dopo aver pensato a Yellowstone, l’amata serie che amo e che so che
voi amate, mi sono appena reso conto che non sarò in grado di
continuare la quinta stagione né riprendere il ruolo in
futuro“.
“È stato qualcosa che mi ha
davvero cambiato. L’ho amata. E so che voi l’avete amata. Volevo
solo farvi sapere che non tornerò e che amo il rapporto che siamo
riusciti a sviluppare e che ci vedremo al cinema“. In
precedenza Kevin Costner si era detto disponibile a
tornare per gli ultimi episodi, dopo essersi allontanato dal
progetto per via del suo rigido programma di riprese per Horizon:
An American Saga. Sembra però che le parti non abbiano
trovato un accordo e dunque Yellowstone
dovrà concludersi senza il suo iconico protagonista.
Secondo la sinossi ufficiale del
film, Horizon:
An American Saga esplora il fascino del vecchio West e
come è stato conquistato – e perso – attraverso il sangue, il
sudore e le lacrime di molti. Attraversando i quattro anni della
Guerra Civile, dal 1861 al 1865, l’ambiziosa avventura
cinematografica di Costner condurrà il pubblico in un viaggio
emotivo attraverso un Paese in guerra con se stesso, vissuto
attraverso la lente di famiglie, amici e nemici che cercano di
scoprire cosa significhi veramente essere gli Stati Uniti
d’America.
Il film è attualmente composto da
due parti, e mentre la prima arriverà al cinema dal 4
luglio, Horizon: An
American Saga – Capitolo 2 sarà invece in sala dal 15
agosto. Oltre a Costner, il cast di Horizon:
An American Saga include Sienna Miller,
Sam
Worthington, Will Patton,
Thomas Haden Church, Luke Wilson,
Jena Malone, Dale Dickey,
Abbey Lee, Isabelle Fuhrman,
Jamie CampbellBower,
Michael Rooker
e Giovanni Ribisi. Attualmente Kevin Costner ha rivelato di aver già iniziato
le riprese del terzo capitolo della sua prevista saga in quattro
parti.
È stato confermato da Vanity Fair
che Batman: Caped Crusader debutterà su Prime Video il 1° agosto. Abbiamo anche appreso
che il cast della serie animata sarà guidato dalla star di Midnight MassHamish Linklater nel
ruolo del Cavaliere Oscuro. Ci sono però novità anche su altri
membri del cast, tra cui ritroviamo Jamie Chung
(Sucker
Punch) nel ruolo di Harley Quinn, Christina
Ricci (Mercoledì)
nel ruolo di Catwoman e Diedrich Bader (The
Drew Carey Show) nel ruolo di Harvey Dent.
La serie, il cui debutto era
previsto per Max prima di essere scaricata su Amazon, è prodotta da
Bruce Timm, Matt Reeves e
J. J. Abrams. Verrà lanciata con una prima
stagione di 10 episodi che si ispira alle prime avventure di Batman
nei fumetti. “C’erano alcune cose che avevo in mente all’inizio
degli anni ’90 per l’originale Batman: The Animated Series che non
sono riuscito a fare”, dice Timm. “Volevo fare questa
versione emotivamente incasinata di Batman, che è estremamente
distaccata e quasi disumana“.
Parlando dell’interpretazione
dell’iconico supereroe della DC Comics, Linklater rivela:
“Credo che sia dovuto al mio ricordo della voce di Kevin
Conroy. Quando ho rivisto le serie, mi sono reso conto che era
diversa, ma ce l’avevo in testa“. “Bruce Wayne è la
maschera. È l’identità segreta. È l’invenzione. Batman è il
personaggio vero e proprio, l’uomo vero“, aggiunge l’attore.
“È ambientato negli anni ’40, quindi ho pensato a come Batman
avrebbe cercato di farsi passare per un playboy mondano. Credo di
aver cercato di dondolare tra varie sfumature finché non sono
entrato in contatto con qualcosa“.
Benvenuti a Gotham City, dove i
corrotti sono più numerosi dei buoni, i criminali imperversano
indisturbati e i cittadini rispettosi della legge vivono in un
costante stato di terrore. Forgiato dal fuoco della tragedia, il
ricco Bruce Wayne diventa qualcosa di più e, allo stesso tempo,
meno che umano: BATMAN. La sua crociata personale per la giustizia
attira alleati inaspettati all’interno del Dipartimento di Polizia
di Gotham City (GCPD) e del Gotham City Hall, ma le sue azioni
eroiche finisco per generare conseguenze letali e impreviste.
La serie è una rivisitazione della
mitologia di Batman attraverso lo sguardo visionario degli
executive producers J.J. Abrams, Matt Reeves e Bruce Timm. Basata
sui personaggi della DC, Batman: Caped Crusader è prodotta
dalla Warner Bros. Animation, dalla Bad Robot Productions di Abrams
e dalla 6th & Idaho di Reeves. Oltre ad Abrams, Reeves e Timm, tra
gli executive producers figurano anche Ed Brubaker, James Tucker,
Daniel Pipski, Rachel Rusch Rich e Sam Register.
Appena 24 ore dopo
che Deadpool &
Wolverine ha
completato la post-produzione ed è stato annunciato come
ufficialmente pronto per l’uscita, il film ha appena ricevuto un
altro emozionante aggiornamento. Nell’ultimo numero di Total Film, il regista di
Deadpool &
Wolverine, Shawn Levy, si è seduto
per parlare dell’ingresso di Deadpool nel MCU e di come funzionerebbe
provenendo dall’universo Fox. Levy ha anche parlato di dove
troveremo Wade Wilson all’inizio dell’unico film dell’MCU del 2024, rivelando quando si
svolge rispetto a Deadpool
2.
“Si svolge sei anni dopo
l’ultimo film. Si sta dimostrando inutile nella vendita di auto,
vende i farmaci per la pressione sanguigna di Blind Al per
guadagnare l’affitto e la sua amata Vanessa ha un nuovo
fidanzato“. Se Wade avesse saputo a cosa andava incontro
rubando il dispositivo per viaggiare nel tempo di Cable (Josh
Brolin) e tornando indietro nel tempo per salvare
Vanessa, avrebbe forse scelto di rimanere a casa. All’inizio del
film troveremo quindi un Deadpool che ha vissuto giorni
migliori.
Ma questo probabilmente fornirà solo
un sollievo comico in più quando arriverà il momento di indossare
di nuovo il costume rosso e nero e avventurarsi nel multiverso per
reclutare Wolverine (Hugh Jackman) e
altri alleati. Sono inoltre trascorsi sei anni dall’uscita di
Deadpool 2
nel 2018, il che renderà indubbiamente molto più facile tenere il
passo con la linea temporale per evitare un altro errore simile a
quello di Spider-Man:
Homecoming.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free
Guy e
The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un
recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente
Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 24 luglio
2024.
I Marvel Studios hanno dei pregressi con i film
d’epoca. Captain America: Il primo vendicatore del 2011 si
svolgeva sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale nel Marvel Cinematic Universe degli
anni ’40, e Captain
Marvel, ambientato negli anni ’90, era pieno di cenni
nostalgici al Game Boy, ai negozi Blockbuster e alle magliette
della band Nine Inch Nails. Ma il reboot di Bladedella
Marvel con protagonista Mahershala Ali annunciato per la prima volta
al San Diego Comic-Con nel 2019, doveva andare ancora più indietro
nel tempo: agli anni Venti.
Le voci secondo cui Bladesarebbe
stato ambientato in gran parte negli anni ’20, con scene che
abbracciano “più periodi temporali“, risalgono già al
2022. (Nei fumetti, il cacciatore mezzo umano e mezzo vampiro è
nato durante la Grande Depressione di Londra nel 1929). Secondo
The Hollywood Reporter, questa
nuova versione di Blade
si sarebbe dovuta svolgere proprio negli anni Venti, con la star di
MaXXXineMia Goth – che, a quanto pare,
è ancora legata al progetto – che interpreta Lilith, un’antica
dea demone-vampiro che “voleva il sangue della figlia di
Blade“.
Un nuovo rapporto ha però affermato
che la versione attuale di Bladesi
svolgerà nel presente del MCU, che ha introdotto il Blade di
Ali – anche se fuori dallo schermo, in un ruolo solo vocale – in
una scena post-credits di Eternals
del 2021. Anche in questo caso, continuano dunque ad arrivare
notizie contrastanti riguardo il progetto, su cui al momento
continuano dunque ad esserci grandi incertezze. Alle apparenti
certezze, però, si unisce ora il fatto che il film sembra non
essere più ambientato nel passato.
Mahershala Ali in una scena del film Alita – Angelo della
Battaglia
Blade, tutto
quello che sappiamo sul film
Del nuovo Bladee
si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del
personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole
che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il
personaggio era già stato raccontato al cinema con i film
Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad
interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes.
La scelta di Mahershala Ali per assumere ora tale ruolo
sembra aver messo d’accordo
tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello
estetico che di carisma.
Il personaggio di Ali, come noto, ha
già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti
la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del
film Eternals, quella in cui
compare anche l’attore Kit Harington e
la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in
Blade. Come noto, il film sta però affrontando
numerosi problemi produttivi, con Ali che sembra essere stato
scontento delle prime versioni della sceneggiatura.
Sarebbe dunque stata attuata una
forte fase di riscrittura, che ha però naturalmente portato il
progetto a subire ritardi sia sull’inizio delle riprese che
sull’uscita in sala, attualmente fissata al 7 novembre
2025. Recentemente, inoltre, Yann Demange ha abbandonato la regia del film,
presumibilmente
per via di alcuni contrasti con Ali. Bladeè
dunque ora alla ricerca di un nuovo regista.
I Marvel Studios si stanno preparando a
introdurre i Fantastici Quattro nel Marvel Cinematic Universe con
The Fantastic
Four, ma come noto gli amati personaggi della Prima
Famiglia Marvel hanno fatto il loro debutto
sul grande schermo quasi due decenni fa. Il film Fantastici 4 del 2005 è arrivato proprio all’inizio
del boom dei film a fumetti e occupa ancora un posto speciale nel
cuore di molti fan e anche il suo sequel Fantastici 4 e Silver Surfer è ancora ricordato con
grande affetto. Il cast principale di questi film sarà per sempre
legato ai loro personaggi e tra loro vi è Jessica Alba, che ha recitato in entrambi i
film nel ruolo di Sue Storm.
ComicBook ha recentemente
parlato con l’attrice in vista dell’uscita del suo nuovo film,
Trigger Warning (che debutta il 21 giugno su
Netflix), e le ha chiesto come sia ancora legata a
Sue e ai Fantastici Quattro 19 anni dopo. “Non c’è altro che un
bel ricordo“, ha detto Alba parlando del periodo in cui ha
interpretato Sue Storm. “Ho amato tantissimo interpretare quel
personaggio. Mi sento come se tutta la mia vita fosse iniziata, per
molti versi, in quel momento. Ho incontrato il mio compagno di
vita, stiamo ancora insieme e abbiamo tre figli. Tim Story, che ha
diretto il film, è ancora uno dei miei migliori amici.
“Festeggiamo il Capodanno
insieme. È stato fantastico e lei era un personaggio così forte,
stimolante e in anticipo sui tempi, direi, nel genere. E ancora non
si è mai vista una persona così materna e femminile, ma anche una
temibile badass. Non ho più visto questa combinazione. Quindi penso
che riempia ancora questo bellissimo spazio o vuoto nell’universo
Marvel“. Dati tutti questi
elementi, c’è ovviamente molta attesa per come la nuova Sue Storm
verrà concepita e interpretata dalla sua nuova interprete, Vanessa Kirby.
Jessica Alba nel ruolo di Sue Storm in Fantastici 4
The Fantastic
Four: quello che c’è da sapere sul film
Il film è atteso al cinema
il 25 luglio 2025. Come al solito con la
Marvel, i dettagli
della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i The
Fantastic Four sono astronauti che vengono trasformati
in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello
spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino
a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e
futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e
lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può
trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare.
E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato
in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del
corpo, che gli conferiscono una super forza.
Al
momento circolano voci su una possibile ambientazione nel passato
del film, indicativamente negli anni Sessanta, stando all’aspetto
delle prime immagini ufficiali ad oggi rilasciate. Ci sono però
anche rumor sul fatto che il film potrebbe essere ambientato in una
realtà diversa da quella di Terra 616. Ad oggi sappiamo poi che
l’attrice Julia Garner è stata scelta per
interpretare
Shalla-Bal nella sua versione Silver Surfer, presenza che
sembrerebbe confermare anche quella di Galactus
come villain principale. Franklyn e
Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero
comparire nel film, mentre Dottor Destino potrebbe
avere un semplice cameo nel finale.
Il reboot di Bladedella
Marvel continua a far parlare di
sé, con i fan curiosi e un po’ perplessi per il lungo percorso che
lo porterà a diventare realtà. Un nuovo rapporto di The Hollywood Reporter, che
ripercorre i vari cambiamenti dietro le quinte che Bladeha
subito nel corso di questi anni, rivela un po’ di informazioni su
chi è ancora attualmente coinvolto nel film oltre alla star
Mahershala Ali. Tra questi c’è la star di
Pearl e
MaxxxineMia Goth, che è stata scritturata per Bladel’anno
scorso e, a quanto pare, è ancora tra i protagonisti del film.
Il rapporto conferma le voci
secondo cui Goth sarebbe stata scritturata per interpretare la
regina dei vampiri Lilith, indicando che una
versione precedente della sceneggiatura del film era ambientata
negli anni ’20 e prevedeva che Lilith cercasse di rubare il sangue
della figlia di Blade. Il rapporto conferma anche che alcuni dei
membri del cast originariamente annunciati per Blade,
tra cui Aaron Pierre e Delroy
Lindo, non sono più coinvolti nel progetto.
Pierre ha confermato la sua
dipartita in un’intervista all’inizio dell’anno, mentre il
coinvolgimento di Lindo è rimasto un po’ più ambiguo, anche se da
allora si è unito al cast del
film sui vampiri di Ryan Coogler e Michael B. Jordan, attualmente senza titolo,
per la Warner Bros, il che porta a pensare che non sia più
disponibile per partecipare a Blade.
Per il momento, dunque, continuano ad esserci poche certezze e
tante incertezze sul progetto, sul quale si attendono maggiori
sviluppi.
Mia Goth in una scena di Pearl
Blade, tutto
quello che sappiamo sul film
Del nuovo Bladee
si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del
personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole
che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il
personaggio era già stato raccontato al cinema con i film
Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad
interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes.
La scelta di Mahershala Ali per assumere ora tale ruolo
sembra aver messo d’accordo
tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello
estetico che di carisma.
Il personaggio di Ali, come noto,
ha già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti
la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del
film Eternals, quella in cui
compare anche l’attore Kit Harington e
la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in
Blade. Come noto, il film sta però affrontando
numerosi problemi produttivi, con Ali che sembra essere stato
scontento delle prime versioni della sceneggiatura.
Sarebbe dunque stata attuata una
forte fase di riscrittura, che ha però naturalmente portato il
progetto a subire ritardi sia sull’inizio delle riprese che
sull’uscita in sala, attualmente fissata al 7 novembre
2025. Recentemente, inoltre, Yann Demange ha abbandonato la regia del film,
presumibilmente
per via di alcuni contrasti con Ali. Bladeè
dunque ora alla ricerca di un nuovo regista.
Il regista di uno dei
film di fantascienza più amati di sempre ha appena
rilasciato un nuovo interessante aggiornamento riguardo a un
potenziale sequel. Parlando con Total Film per promuovere la sua
prossima commedia d’azione The Instigators (con
Matt Damon, Casey Affleck e Hong Chau),
Doug Liman ha rivelato che un sequel di
Edge of Tomorrow potrebbe non essere senza speranza. I
fan chiedono a gran voce un nuovo film di Edge of Tomorrow da quando è uscito il primo
film, ormai 10 anni fa, nel 2014, ma a parte qualche piccolo
aggiornamento qua e là, la situazione è rimasta per lo più
tranquilla. Tuttavia, Liman ha detto che se domani
la Warner Bros. gli chiedesse di parlarne, sarebbe tutt’altro che
la prima volta:
“Penso che probabilmente non ci
sia complimento migliore per un film di quello che la gente vuole
che ci sia un sequel. Road House – c’è una richiesta di un sequel.
Edge of Tomorrow, non c’è complimento migliore del fatto che la
Warner Bros. ne parli continuamente: ‘Vuoi fare un altro di
questi?“.
Anche se un secondo capitolo del
franchise di Edge of Tomorrow potrebbe funzionare
meglio come prequel, i fan della fantascienza accetteranno
qualsiasi cosa a questo punto. Tuttavia, una cosa è dire che un
film è amato e acclamato e che la gente ne vuole ancora, un’altra
cosa è dimostrarlo. Edge of Tomorrow ha
attualmente una valutazione del 91% da parte del pubblico e del 90%
da parte della critica su Rotten Tomatoes, il che lo rende il film
di Liman con la valutazione più alta. Il film ha avuto un budget di
178 milioni di dollari, ma questo non gli ha impedito di ottenere
un grande profitto al botteghino, guadagnando 370 milioni di
dollari in tutto il mondo che, se aggiustati per l’inflazione, sono
circa 490 milioni di dollari.
Tom Cruise è
orgoglioso del suo lavoro in Edge of Tomorrow.
Tom Cruise – Foto di Aurora Leone
Tom Cruise, un talento del cinema, ha recentemente
celebrato il decimo anniversario di Edge of Tomorrow, sottolineando
quanto si sia divertito sul set e ricordando il suo lavoro con
Liman, Christopher McQuarrie e Bill Paxton. È
buffo pensare a quanto Edge of Tomorrow sia stato un successo per
Tom Cruise, considerando che Brad Pitt ha quasi
interpretato il ruolo di protagonista nel film. Il film è
considerato uno dei migliori film di Cruise e la sua
interpretazione accanto alla co-protagonista Emily Blunt è davvero qualcosa da vedere.
Liman ha anche detto che tornare per un sequel sarebbe un’asticella
immensamente alta da saltare, con il rischio di danneggiare
l’eredità del primo film in caso di insuccesso, cosa che i sequel
hanno fatto troppe volte.
Edge of Tomorrow in
streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
In questo periodo dell’anno scorso,
abbiamo avuto la conferma che il regista di The
Flash, Andy Muschietti, era stato
arruolato per dirigere il film su Batman e Robin dal titolo
The Brave and the Bold per i DC Studios.
“Abbiamo visto The
Flash ancora prima di prendere le redini dei DC Studios e
sapevamo di essere nelle mani non solo di un regista visionario ma
anche di un grande fan della DC“, hanno dichiarato all’epoca i
co-direttori dei DC Studios James Gunn e Peter Safran in
un comunicato congiunto.
“È un film magnifico –
divertente, emotivo, emozionante – e l’affinità e la passione di
Andy per questi personaggi e questo mondo risuonano in ogni
fotogramma. Quindi, quando è arrivato il momento di
trovare un regista per The Brave and the Bold, c’era davvero
una sola scelta. Per fortuna, Andy ha accettato. Barbara Muschietti
ha firmato per produrre con noi e siamo partiti. Sono una squadra
straordinaria e non potremmo avere partner migliori o più
stimolanti per intraprendere questa nuova emozionante avventura nel
DCU“.
Quando poi The
Flash è arrivato in sala è stato però massacrato dalla
critica e dal pubblico e si è affermanto come uno dei maggiori flop
dell’anno (nonostante possa contare anche su una buona fetta di
difensori). Successivamente a ciò, si è diffusa la voce che Andy
Muschietti si fosse stato allontanato dal progetto su Batman e
nonostante Gunn abbia assicurato ai fan che non è vero, le voci a
riguardo sono continuate.
La cosa è stata ora riportata anche
durante l’ultimo episodio di The Hot Mic, dove il
co-conduttore John Rocha ha detto di aver sentito
che il regista si è separato da
The Brave and the Bold, ma lo studio non ha ancora
ufficializzato la notizia. Al momento continua dunque ad esserci
grande incertezza sul coinvolgimento di Muschietti, attualmente
molto impegnato con la sua serie Welcome
to Derry. Non è dato sapere a che punto sono i lavori su
The Brave and the Bold, per cui al momento
quest’incertezza sembra destinata a rimanere in vigore ancora per
un po’.
Una scena del film The Flash, regia di Andy Muschietti
Tutto quello che sappiamo su The Brave and the
Bold
Parlando l’anno scorso dei piani dei
DC Studios per
The Brave and the Bold, James Gunn ha detto: “Questa è
l’introduzione del Batman del DCU. È la storia di
Damian Wayne, il vero figlio di Batman, di cui non conoscevamo
l’esistenza per i primi otto-dieci anni della sua vita. È stato
cresciuto come un piccolo assassino e assassina. È un piccolo
figlio di puttana. È il mio Robin preferito“. “È basato
sulla run di Grant Morrison, che è una delle mie run preferite di
Batman, e la stiamo mettendo insieme proprio in questi
giorni“.
Il co-CEO dei DC Studios, Peter
Safran, ha aggiunto: “Ovviamente si tratta di un lungometraggio
che vedrà la presenza di altri membri della ‘Bat-famiglia’
allargata, proprio perché riteniamo che siano stati lasciati fuori
dalle storie di Batman al cinema per troppo tempo“. Alla
sceneggiatura, oltre a Muschietti, dovrebbe esserci anche
Rodo Sayagues, noto per aver firmato le
sceneggiature di
La casa,
Man in the Dark e Alien:
Romulus.
Sebbene il futuro di
Jesse Lee Soffer in Chicago
P.D. sembri più oscuro, egli rimarrà nella famiglia di
Dick Wolf. Deadline riporta che
Jesse Lee Soffer si è unito a FBI: International come series
regular per la quarta stagione. Dopo l’uscita di Luke
Kleintank dalla serie nella terza stagione,
Jesse Lee Soffer occupa il posto lasciato alla
guida del Fly Team. Lee Soffer non riprenderà il personaggio di Jay
Halstead di Chicago
P.D., ma interpreterà un nuovo personaggio i cui
dettagli non sono ancora stati rivelati.
Soffer è la seconda stari di
One Chicago a entrare in FBI:
International dopo l’apparizione di Colin
Donell nella terza stagione. Come nel caso di Donell, il
personaggio sarà costruito da zero, ma avrà un arco più lungo e
un’attenzione più profonda, in quanto andrà a sostituire l’agente
Forrester. Nonostante le numerose partenze di alto profilo nella
terza stagione, FBI: International è stata
rinnovata per una nuova stagione insieme ai membri della famiglia
FBI. La nuova stagione debutterà in autunno e sarà un vero e
proprio cambiamento per gli spettatori, con tutti i volti nuovi e
quelli vecchi scomparsi.
Dove avete già visto Jesse Lee
Soffer?
Jesse Lee Soffer è noto soprattutto per aver
interpretato il detective Jay Halstead in Chicago
P.D. e in altri show dell’universo One Chicago. Ha
interpretato il personaggio per nove stagioni prima di abbandonarlo
bruscamente nella decima stagione. Anche se il suo periodo di
interpretazione di Halstead è terminato, non si è allontanato dalla
serie, tornando più volte a dirigere. Di recente ha diretto il
dodicesimo episodio dell’undicesima stagione. Ha anche recitato in
una stagione di The Mob Doctor su Fox, oltre a numerosi
altri show.
Dopo la sua uscita da
Chicago P.D., lo show ha portato Benjamin Levy
Aguilar a riempire il posto vuoto nell’Intelligence. Il suo
personaggio era sposato con quello di
Tracy Spiridakos, che ha lasciato lo show nella scorsa
stagione. Sebbene la produzione non abbia ancora confermato se
questo sia il caso, si parla di reclutare la Petrovic di Bojana
Nocakovic per occupare il posto vacante nella prossima stagione.
Chicago P.D. e il resto di One Chicago sono stati rinnovati per
nuove stagioni e debutteranno in autunno.
Ripercorrete le stagioni passate di
FBI: International su Paramount+
prima che la quarta stagione debutti in autunno.
FBI: International in
streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Le storie classiche tendono a
concludersi con la vittoria degli eroi. Ma le storie non sono
spesso avvincenti se non c’è un cattivo di qualche tipo. Quando la
seconda stagione della serie Prime Video,
Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere,
tornerà il 29 agosto, questa volta sarà tutta dedicata ai cattivi.
Per coloro che hanno familiarità con le terre mozzafiato della
Terra di Mezzo, si tratta di una terra spesso sotto la minaccia
incombente di un’immensa oscurità e la prossima stagione sarà molto
più oscura di quanto abbiamo mai visto in precedenza. Finora la
serie ha raccontato l’ascesa al potere di Sauron (Charlie
Vickers) che stabilisce il suo dominio a Mordor e in tutta
la Terra di Mezzo.
Gli showrunner Patrick
McKay e J.D. Payne, parlando con Total Film, hanno anticipato che la prossima
stagione sposterà l’attenzione dagli eroi ai cattivi, con una
battaglia mortale in serbo per gli abitanti della Terra di Mezzo.
Nel parlare degli eventi futuri, i due sono stati attenti a non
fornire troppi dettagli. Tuttavia, hanno rivelato che la battaglia
in arrivo, che vedrà la partecipazione di molti eserciti, potrebbe
vedere alcuni personaggi importanti non sopravvivere alla prova.
“Ci piace dire che la Stagione 1 era principalmente incentrata
sui nostri eroi“, hanno spiegato gli showrunner McKay e Payne,
aggiungendo:
“Ma la Stagione 2 è tutta
incentrata sui cattivi. Questa volta, l’agenda di Sauron mette
tutto in moto: Adar (Sam Hazeldine , che prende il posto di Joseph
Mawle) e il suo esercito di orchi; Galadriel (Morfydd
Clark), Elrond (Robert Aramayo]) e
Gil-galad (Benjamin Walker) e i loro eserciti di
elfi – che si scontreranno tutti insieme nella battaglia più
ambiziosa che il nostro show abbia mai visto, una battaglia da cui
molti grandi protagonisti potrebbero non uscire vivi“.
Un cattivo per tutti
Le terre della Terra di Mezzo hanno
molte sfide e molti cattivi che cercano di servire il lato oscuro.
Il principale tra loro è il servitore di Morgoth e il nuovo Signore
Oscuro emergente, Sauron. Per gran parte della Stagione 1 abbiamo
saputo che Sauron era tornato, ma la sua identità è rimasta
segreta. Alla fine è emerso come l’umano Halbrand e ora è pronto a
costruire il suo potere. Il prossimo passo è la costruzione della
sua base di potere a Mordor, Barad-dûr, e l’insinuarsi nella mente
del maestro fabbro elfico Celebrimbor (Charles
Edwards) nel tentativo di creare l’Unico Anello. Lo farà
assumendo le sembianze elfiche di Annatar, il Signore dei
Doni, e ingannando individui ignari.
Tuttavia, mentre Sauron
costruisce la sua forza, coloro che cercano di opporsi a lui non
resteranno con le mani in mano. Galadriel (Morfydd
Clark) cercherà di radunare gli eserciti dei regni elfici
per prendere posizione e un nuovo vero eroe dovrà emergere dal
mondo degli uomini per aiutare il conflitto.
Dopo anni di attesa e un cambio di
scenario, manca solo un mese all’ultima corsa di
Snowpiercer su AMC e AMC+. Con
così poco tempo a disposizione prima della stagione 4, è stato
presentato un nuovo trailer che offre uno sguardo più completo su
ciò che è in serbo per i passeggeri rimasti sul treno titolare con
Melanie (Jennifer
Connelly) e quelli partiti su Big Alice con Andre
(Daveed Diggs). Nuove minacce e sfide attendono
entrambe le parti al di là dei binari, mentre cercano finalmente di
ricominciare da capo con Wilford (Sean
Bean) per ora fuori dai giochi.
Sviluppato da Josh Friedman
e Graeme Manson sulla base delle graphic novel di Jacques
Lob e Jean-Marc Rochette e del
film originale di Bong
Joon-Ho, Snowpiercer segue gli sforzi dei passeggeri
del treno, i resti dell’umanità dopo che il mondo è diventato una
landa desolata e ghiacciata, per sopravvivere alle lotte politiche
e sociali all’interno dei suoi 1.001 vagoni. La terza stagione ha
visto finalmente Melanie e Andre strappare il controllo a Wilford,
ma hanno ancora delle domande da fare sul mondo esterno. Andre e i
suoi passeggeri si sono impegnati in un viaggio rischioso verso New
Eden, il nuovo luogo caldo della Terra, dove sono finalmente
riusciti a stabilire un nuovo insediamento sulla superficie, ma le
sfide attendono ancora i sopravvissuti. A bordo dello Snowpiercer,
tuttavia, resta da stabilire chi abbia lanciato il misterioso
missile nel finale di stagione, da dove provenga e perché sia stato
lanciato.
All’inizio di giugno, Collider ha
potuto condividere uno sneak peek esteso del primo episodio,
intitolato “Snakes in the Garden“, che anticipava una
minaccia imprevista che attende l’equipaggio di Melanie quando Till
(Mickey Sumner) e Ben (Iddo
Goldberg) si imbarcano in una spedizione oltre il treno.
La première si svolge nove mesi dopo che
Snowpiercer e Big Alice hanno preso strade
diverse, riprendendo Melanie e la sua compagnia mentre si occupano
del Motore Eterno e osservano l’ambiente circostante. Nel
frattempo, New Eden si trova in un periodo di incertezza, poiché
Andre e la sua gente sono perseguitati da nuovi nemici provenienti
dalle lande innevate. Insieme, sono costretti ad affrontare la dura
realtà se vogliono avere una speranza di far sopravvivere
l’insediamento alla stagione.
Snowpiercer porta a bordo alcuni
nuovi talenti
Oltre ai membri del cast che
ritornano, tra cui Rowan Blanchard, Alison Wright, Katie
McGuinness, Lena Hall, Sam Otto, Chelsea Harris, Mike O’Malley,
Roberto Urbina e Sheila Vand, Snowpiercer accoglie alcuni
nuovi nomi mentre i sopravvissuti si diffondono nel mondo. Tra
questi, spiccano Clark Gregg e Michael Aronov, che
sono saliti a bordo del film, beniamino della critica, con ruoli
sconosciuti. Dato che è probabile che vengano introdotti nuovi
personaggi come parte dei gruppi sconosciuti che si oppongono ai
passeggeri di Snowpiercer, questi potrebbero riempire il vuoto
lasciato da Wilford e diventare un’ultima minaccia da affrontare
per i passeggeri. In ogni caso, l’ex allievo di Lost Paul
Zbyszewski assumerà il ruolo di showrunner per la quarta stagione e
guiderà la serie in quello che si preannuncia come un finale pieno
di mistero.
La quarta stagione di
Snowpiercer prenderà il via negli USA su AMC il 21
luglio e sarà trasmessa in streaming su AMC+. Le stagioni dalla 1
alla 3 sono già disponibili sulla piattaforma.
Snowpiercer in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Nonostante il co-CEO dei DC Studios
James Gunn abbia definito
The Flash “uno dei più grandi film di supereroi mai
realizzati“, ha scelto di non affidare nuovamente il ruolo di
Supergirl a Sasha Calle per il nuovo DCU. Ad interpretare la supereroina sarà ora
Milly Alcock, che debutterà da protagonista in
tali vesti in Supergirl:
Woman of Tomorrow. La notizia è stata accolta con
favore visto quanto dimostrato in quanto a talento dalla Alcock in
House
of the Dragon.
C’è però anche un’altra interprete
di Supergirl, Melissa Benoist – che ha interpretato la
Ragazza d’Acciaio nella serie Supergirl di The CW – che ha
ora offerto il proprio consiglio a Alcock su come approcciarsi al
ruolo. In un’intervista con Collider, infatti, Benoist ha
affermato: “Credo che ciò che mi ha sempre guidato mentre
lavoravo a quella serie sia stato il pubblico e la persona per cui
sapevo che stavo realizzando lo show. Naturalmente, so che
lei è un personaggio iconico che attraversa molte generazioni di
fan“.
“Ma le persone per cui stavo
realizzando lo show erano giovani donne, e se lo tenevo ben
presente, tutto diventava più piacevole“. Quando la Benoist è
stata scritturata per l’Arrowverse, era nota soprattutto per aver
recitato in Glee. Il suo ruolo in quella serie era in
netto contrasto con l’interpretazione di un supereroe, ma ha
comunque contribuito a preparare l’attrice per
Supergirl.
“Quello che ho imparato in Glee
è che ero una gran lavoratrice e che potevo fare cose davvero
difficili, perché il programma di quello show era estenuante perché
c’erano così tante parti in movimento. Era divertente ma
difficile. Dovevi provare i balli, dovevi preregistrare le
canzoni, poi dovevi filmare le canzoni, e le riprese delle canzoni
erano molto più lunghe – richiedevano ore e ore e ore – e poi c’era
anche il lavoro sulle scene“.
“Sapevo che Supergirl avrebbe
comportato una grande pressione e che le responsabilità sarebbero
state immense. Credo che la mia esperienza in Glee mi abbia dato la
convinzione di essere in grado di portare avanti Supergirl“.
Non resta a questo punto che attendere maggiori informazioni su
Supergirl:
Woman of Tomorrow, progetto che potrebbe entrare in
produzione già nel corso di quest’anno e che ci presenterà dunque
una nuova versione di questo personaggio.
Tutto quello che sappiamo su
Supergirl: Woman of Tomorrow
Supergirl:
Woman of Tomorrow debutterà il 26 giugno 2026 in Imax,
e sarà il secondo lungometraggio dell’universo DC appena riavviato
ad assicurarsi un posto nel calendario delle uscite, dopo Superman
di James Gunn. Il film vede protagonista Milly Alcock (House
of the Dragon) nel ruolo della Ragazza d’Acciaio, con
Craig Gillespie (Crudelia)
che dirige da una sceneggiatura di Ana Nogueira
(“The Vampire Diaries”).
Il progetto, adattato da una serie
di fumetti del 2022 con lo stesso titolo, di Tom
King e Bilquis Evely, porta Supergirl
lontano dalla Terra mentre viaggia attraverso il cosmo con il suo
fidato cane, Krypto il Supercane, per sfuggire a una vita
perennemente all’ombra di suo cugino, Superman. Incontra una
ragazza aliena di nome Ruthye, decisa a vendicare la morte di suo
padre, e recluta Supergirl per aiutarla.
Milly Alcock ha ottenuto il ruolo
principale di Kara Zor-El nel film sui supereroi a gennaio, dopo la
sua interpretazione nella prima stagione di “House of the Dragon”
della HBO che ha attirato l’attenzione del co-direttore della DC
James Gunn. Alcock ha fatto un provino per il
ruolo – incluso indossare il costume di Supergirl – sul set di
Superman.
Quando Gunn annunciò per la prima
volta il progetto “Supergirl” nel gennaio 2023 insieme al co-capo
Peter Safran, “Non è esattamente la Supergirl che
siamo abituati a vedere”, ha detto Gunn.
Un nuovo paramedico dell’Ambulanza
61 ha appena ricevuto una meritata promozione per la stagione 13 di
Chicago
Fire. Jocelyn Hudson, che si è unita
alla serie drammatica procedurale nella stagione 12 come nuovo
paramedico di nome Lyla Novak, sarà presente regolarmente nella
prossima stagione 13, recentemente autorizzata dalla NBC. April è
entrata a far parte della squadra per sostituire Lennox
(interpretato da Wesam Keesh) che se n’è andato
dopo che il suo personaggio è stato licenziato dal capo della
squadra, Boden. Il suo personaggio si è rivelato fondamentale per
la squadra dei vigili del fuoco e, come ricompensa, apprendiamo da
Deadline che il suo ruolo è stato potenziato.
Oltre a Keesh, Chicago
Fire ha visto un paio di partenze nella
stagione 12, tra
cui quella di Sylvie Brett (Kara Killmer), che
si è unita alla serie nella stagione 3 in sostituzione della
defunta Leslie Shay (Shiri Appleby). Con
l’abbandono del personaggio della Kilmer a metà della stagione 12 e
un paio di altre partenze, lo show ha creato spazio per l’ingresso
di nuovi personaggi, ed è emozionante vedere la Hudson scalare i
ranghi dopo la sua impressionante interpretazione nella stagione
12.
La Lyla della Hudson è stata
introdotta nella seconda metà della stagione 12 come un nuovo
paramedico che si accontentava di lavorare come freelance. In
seguito, però, ha accettato di unirsi alla squadra a tempo pieno e
ha subito avuto un impatto sulla squadra. Lyla interviene spesso
per prendere il comando e colmare le lacune ogni volta che è
necessario, caratteristiche che hanno impressionato i capi e sarà
interessante vedere come si svilupperà il suo arco nella prossima
stagione.
La fama di Jocelyn Hudon è in
ascesa
Anche se la Hudon
è una nuova arrivata nel franchise di One Chicago, non è estranea
ai procedurali e arriva a Chicago Fire con un
bagaglio di esperienza tale da lasciare il segno nello show. In
passato ha recitato in procedurali di successo come Criminal
Minds, 9-1-1
e The
Rookie: Feds. Interprete molto versatile, la Hudon ha
partecipato ad altri show televisivi, in particolare alla serie FX
Dave, alla serie horror di Guillermo del Toro, The
Strain, a 21 Thunder, Ice e When Hope
Calls.
Hudon è un volto familiare al
pubblico di Hallmark, essendo apparsa in commedie romantiche come
Innamorarsi a Niagra e Romance With a Twist. Recentemente ha
assunto il ruolo di protagonista nel dramma romantico The Fall con
Thomas Cocquerel e Jeremy Sumpter. Per la sua interpretazione di
Lacey Huxley, una trentenne divisa tra due amanti, è stata nominata
come miglior attrice al Mammoth Film Festival 2024.
Hudon si unisce agli altri attuali
regular della serie Taylor Kinney, David Eigenberg, Eamonn
Walker, Miranda Rae Mayo, Christian Stolte, Hanako Greensmith e Joe
Minoso, che torneranno tutti alla prima stagione 13 sulla
NBC. Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti su
Chicago Fire.
Forse dovresti trovare un nuovo uso
per il tuo bisturi, McDreamy. Patrick Dempsey si unisce al cast di
Dexter: Original Sin, la
tanto attesa storia delle origini per Paramount+ e Showtime.
Patrick Dempsey interpreterà Aaron
Spencer, il capitano della Omicidi di Miami con un legame di
lunga data con Harry Morgan, interpretato da Christian Slater. La serie prequel, ambientata
nella Miami del 1991, segue un giovane Dexter Morgan
(Patrick Gibson) nel passaggio da studente a
serial killer vigilante. Guidato dal padre Harry, Dexter
impara a incanalare i suoi impulsi oscuri utilizzando un rigido
codice morale, il tutto mentre fa uno stage presso il Dipartimento
di Polizia di Miami.
L’elenco del cast di killer si era
già allargato in precedenza per l’attesa serie prequel di
Paramount+ – precedentemente, e terribilmente,
nota come Dexter: Origins – con la recente rivelazione di quattro
nuovi attori. A partecipare alla storia delle origini del
personaggio reso famoso da Michael C. Hall nella serie di Showtime che ha
fatto scalpore, sono attori del calibro di James
Martinez (Love, Victor), Christina Milian
(Love Don’t Cost a Thing), Alex Shimizu (The
Blacklist) e Reno Wilson (Mike & Molly). Il
quartetto lavorerà al fianco dei già annunciati Christian Slater (The Spiderwick Chronicles),
Gibson (Shadow and Bone) e Molly Brown (Senior
Year).
Chris McCarthy, Presidente/CEO di
Showtime e MTV Entertainment Studios, ha espresso entusiasmo per
l’aggiunta di Dempsey, definendolo “un attore amato e conosciuto a
livello internazionale per i personaggi iconici che ha interpretato
e per le sue performance”. Dexter: Original Sin si preannuncia come
uno show di grande impatto, la cui produzione è curata da Showtime
Studios e Counterpart Studios.
Patrick Dempsey è noto soprattutto per il
ruolo del dottor Derek Shepherd, alias “McDreamy”, nella serie
televisiva Grey’s
Anatomy. Questo ruolo gli è valso un ampio
riconoscimento e diverse nomination ai premi. Dempsey ha anche
recitato in film importanti come Enchanted, dove ha interpretato
l’affascinante Robert Philip, e Bridget Jones’s
Baby nel ruolo di Jack Qwant.
Ha anche fatto un’apparizione nel
ruolo dell’eventuale marito di Sidney Prescott in Scream
3, con la speranza che riprenda quel ruolo nel prossimo
sequel, molto diffusa tra i fan. Inoltre, è apparso in
Can’t Buy Me Love, Made of Honor e
Transformers: Dark of the Moon. Il suo lavoro
spazia sia in televisione che al cinema, mostrando la sua
versatilità come attore. Preparatevi a tuffarvi nuovamente nel
mondo oscuro e contorto di Dexter Morgan: Dexter: Original
Sin si prepara a portarci in un viaggio sanguinoso ed
emozionante.
Ecco un viaggio lungo il fiume
Misssissippi che non vi aspettavate. La Universal ha appena
lanciato una bomba letteraria assicurandosi i diritti di James, una
rivisitazione moderna del classico di Mark Twain Le
avventure di Huckleberry Finn, scritto da Percival
Everett. Dietro le quinte sono coinvolti talenti di prim’ordine:
Steven Spielberg e
Taika Waititi si occuperanno del progetto. Secondo
un’esclusiva di Variety, Spielberg sarà produttore esecutivo
attraverso la Amblin Partners, mentre Waititi è già in trattative
per la regia.
Dopo il successo del premio Oscar
di American Fiction, adattamento di Erasure di
Everett, James è diventato un bestseller. Everett, finalista al
Pulitzer, ha aggiunto questa storia al suo impressionante catalogo
di 30 libri. La storia capovolge il classico di Twain
concentrandosi su Jim, che si nasconde a Jackson Island per evitare
di essere venduto e separato dalla sua famiglia. Huck Finn, invece,
finge di essere morto per sfuggire al padre violento e intraprende
un pericoloso viaggio lungo il fiume Mississippi.
Il libro originale di Twain è uno
dei romanzi più famosi e influenti della letteratura americana.
Pubblicato nel 1884, è stato per decenni un punto fermo nei
programmi scolastici e i suoi temi di amicizia, libertà e giustizia
sociale risuonano profondamente. I personaggi di Huck e Jim sono
iconici e la loro storia è ampiamente riconosciuta e citata in vari
contesti culturali.
Qual è l’eredità di Huckleberry
Finn sul grande schermo?
L’iconico romanzo di Mark
Twain “Le avventure di Huckleberry Finn” ha visto la sua
giusta dose di adattamenti, ognuno dei quali ha portato un tocco
unico all’epico viaggio sul fiume di Huck e Jim. L’avventura è
iniziata al cinema con la versione muta del 1920, seguita dalla
memorabile interpretazione di Mickey Rooney nel
1939. Il musical del 1960 ha visto Eddie Hodges cantare lungo il
Mississippi, mentre l’adattamento del 1974 con Jeff East e Paul
Winfield è rimasto più fedele ai temi grintosi di Twain. Le
avventure di Huck Finn (1993) della Disney, con Elijah Wood, puntava a un’atmosfera più
familiare. Ogni film ha affrontato i complessi temi di Twain a modo
suo e ora, con il prossimo James, l’attenzione si sposta sulla
prospettiva di Jim, promettendo una rivisitazione fresca e moderna
di questo racconto classico.
Per quanto riguarda il prossimo
film all’orizzonte?
Steven Spielberg, tre volte vincitore di un Oscar, è
pronto a dirigere per la Universal
un film sull’evento del 2026 con Emily Blunt, mentre Waititi, che ha vinto un
Oscar per Jojo
Rabbit, è attualmente in fase di post-produzione di
Klara and the Sun della Sony con Jenna Ortega.
Jessica Alba torna al cinema dopo cinque anni
con Trigger Warning di Netflix.
Il nuovissimo thriller d’azione vede la star di Sin
City interpretare un personaggio femminile e fatale.
Diretto dalla regista indonesiana Mouly Surya al suo debutto in
lingua inglese, Trigger Warning segue Parker (Alba),
un’esperta agente delle Forze Speciali che torna nella sua città
natale dopo la morte del padre e prende possesso del bar di
famiglia. Ben presto, però, si ritrova nel mirino di una violenta
banda locale che terrorizza la città e si mette alla ricerca di una
pericolosa cospirazione politica legata alla morte del padre.
Trigger Warning
segna il ritorno al cinema di Jessica Alba dopo Killers Anonymous del 2019,
e sarà un thriller grintoso e ricco di azione con la violenza delle
gang e la corruzione politica come premessa. Ma la storia e la sua
narrazione esplorano anche temi delicati e critici come la perdita,
il lutto e il trauma.
Il film è in fase di sviluppo dal
2016 ed è descritto come un incrocio tra
Rambo: First Blood e
John Wick, che può essere attribuito alla caratterizzazione di
Parker di una donna in missione, nonostante tutte le probabilità.
L’analogia è anche logica se si considera che anche il produttore
di
John Wick, Basil Iwanyk, è legato al progetto, che offre
un’esperienza action-thriller simile a quella di John Wick o First
Blood. Prima di vedere il nuovo film d’azione, date un’occhiata
alla nostra guida rapida per il trailer, la data di uscita, la
trama, il cast e tutto ciò che sappiamo su Trigger
Warning.
Trigger Warning” ha una data di
uscita?
In sviluppo dal 2020, Trigger
Warning debutterà finalmente venerdì 21 giugno 2024.
Trigger Warning” sarà nelle sale o
in streaming?
L’action-thriller è una produzione
originale del network e sarà disponibile in esclusiva su Netflix.
Nell’attesa dell’arrivo di Trigger Warning, si può anche dare
un’occhiata a Extraction, il cui successo ha spianato la strada
allo streamer per la produzione di numerosi thriller d’azione
originali, come The Mother, The Old Guard e Sweet Girl.
C’è un trailer per “Trigger
Warning”?
In vista della prima del film,
prevista per giugno, Netflix ha
pubblicato il trailer ufficiale di Trigger
Warning, che mostra il personaggio di Alba, Parker, alle
prese con pericolose bande e politici poco raccomandabili in una
polverosa cittadina. Il trailer, ricco di azione, si apre con
Parker in lutto per l’improvvisa morte del padre. Riallaccia anche
i contatti con le sue vecchie conoscenze, tra cui il discutibile
senatore Swann, che le ricorda gentilmente che in città è sempre
piaciuta a tutti e che dovrebbe continuare così.
Ben presto la donna si rende conto
che l’incidente è più grave di quanto avesse immaginato e inizia a
indagare su Swann e sulle sue conoscenze. Ma quando viene messa in
guardia sulle sue indagini dallo sceriffo locale, che è anche il
figlio del senatore, e dal suo ex, i dubbi di Parker diventano
convinzioni e comincia a chiedersi chi sia davvero dalla sua parte.
Con l’aiuto di alcune persone di cui si può fidare e con il suo
addestramento nelle Forze Speciali, Parker si propone di andare a
fondo della verità, costi quel che costi. Vale la pena ricordare
che le scene di combattimento con i coltelli del film, alcune delle
quali si vedono nel trailer, sono tecniche di combattimento con i
coltelli indonesiane incorporate nella coreografia d’azione del
film.
Che cos’è il Trigger Warning?
La sinossi ufficiale di Trigger
Warning, diffusa da Netflix, recita: Il commando delle forze speciali
Parker (Jessica
Alba) è in servizio attivo oltreoceano quando viene
richiamata nella sua città natale con la tragica notizia della
morte improvvisa del padre. Ora proprietaria del bar di famiglia,
Parker riallaccia i rapporti con il suo ex fidanzato diventato
sceriffo Jesse (Mark Webber), con il suo irascibile fratello Elvis
(Jake Weary) e con il potente senatore Swann (Anthony Michael
Hall), cercando di capire cosa sia realmente accaduto a suo
padre.
La ricerca di risposte da parte di
Parker va rapidamente a rotoli, e presto si ritrova in contrasto
con una banda violenta che dilaga nella sua città natale. Incerta
su chi possa veramente fidarsi, Parker attinge al suo addestramento
da commando e dimostra di essere una forza da non sottovalutare,
mentre dà la caccia alla verità e cerca di rimediare a ciò che è
andato storto nella Contea di Swann, con l’aiuto del suo compagno
di operazioni segrete e hacker Spider (Tone Bell) e dello
spacciatore locale Mike (Gabriel Basso).
Chi c’è nel cast di Trigger
Warning?
Jessica Alba guida il cast
dell’action-thriller nel ruolo di Parker, un’agente delle forze
speciali in servizio attivo che arriva nella sua città natale dopo
la morte improvvisa del padre. Trigger Warning segna il ritorno al
cinema della Alba dopo Killers Anonymous del 2019, ma non è nuova
al genere. L’attrice ha un lungo curriculum di personaggi grintosi
e d’azione, a partire dalla serie d’azione fantascientifica della
Fox, Dark Angel, che è diventata il suo ruolo di punta. Ha
continuato a interpretare protagonisti simili in Sin City, Machete
e nei Fantastici Quattro diretti da Tim Story, tutti film che la
vedevano impegnata a sconfiggere i cattivi. Alba ha anche recitato
nella serie spin-off di Bad Boys, LA’s Finest, accanto a Gabrielle
Union.
Alba è affiancata da Mark
Webber nel ruolo dello sceriffo Jesse Swann, sceriffo
della città ed ex fidanzato di Parker, che è anche il figlio del
senatore. Parker riallaccia i rapporti con lui per indagare sulla
morte del padre, ma inizia a dubitare che Jesse sia dalla sua
parte. L’attore e regista Webber è noto soprattutto per il ruolo di
Stephen Stills in Scott Pilgrim vs. the World, che ha ripreso
nell’adattamento della serie animata Scott Pilgrim Takes Off.
Anthony Michael
Hall interpreta l’antagonista della storia, il senatore
Ezekiel Swann, un potente politico con legami criminali che
considera Parker una minaccia per la sua posizione. Hall è noto
soprattutto per aver interpretato ruoli da secchione nei film
adolescenziali di successo di John Hughes, Sedici candele, The
Breakfast Club e Weird Science, e per il ruolo principale in
The Dead Zone di USA Network. È apparso anche in Il cavaliere
oscuro e Halloween Kills e in serie come Community e The
Goldbergs.
A questo cast si aggiunge
Tone Bell, che interpreta Spider, un hacker e
partner di Parker nelle operazioni di copertura. Bell è apparso in
ruoli principali in show come Bad Judge, Truth Be Told e Disjointed
e in film come The United States vs. Billie Holiday. Dal 2023, Bell
interpreta il ruolo di Khalil in Survival of the Thickest di
Netflix.
Jake Weary, ex
allievo di Pretty Little Liars e Animal Kingdom,
interpreta Elvis, la testa calda del fratello di Parker che non
sembra essere molto simpatico in città. Weary è apparso anche in
It Follows e It Chapter Two e in Finding
Steve McQueen.
Gabriel Basso, ex allievo di The
Big C, interpreta Mike, uno spacciatore locale che aiuta Parker a
scoprire la verità. Basso è già apparso in film come Super 8,
Ithaca e il più recente The Strangers: Chapter 1, e apparirà
prossimamente in Juror No. 2 di Clint Eastwood. Dal 2023, Basso è alla guida
della serie Netflix The Night Agent. Kaiwi Lyman
(Den of Thieves) e Hari Dhillon (Holby City) recitano in altri
ruoli secondari.
Chi sta producendo Trigger
Warning?
Il nuovo action-thriller è opera
della regista indonesiana Mouly Surya e segna il
suo debutto in lingua inglese. Sebbene questo sia il primo film in
inglese della regista, Surya ha già diretto diversi film
indonesiani, come il vincitore del Citra Award Fiksi e What
They Don’t Talk About When They Talk About Love. Il suo
terzo lungometraggio, Marlina the Murderer in Four Acts, che ha
debuttato al Festival
di Cannes 2017, ha ottenuto un’ottima accoglienza. Il
dramma-thriller sulla vendetta è stato il quarto film indonesiano
ad entrare nella selezione ufficiale del festival.
Il film originale Netflix è scritto
da John Brancato, Josh Olson e Halley Gross, sulla
base di un racconto di Otep Shamaya. Brancato è noto per aver già
collaborato alla sceneggiatura (insieme a Michael Ferris) di film
come The Game, Terminator 3: Rise of the Machines, Terminator
Salvation e Surrogates. Il duo ha anche creato la serie
fantascientifica della NBC The Others. Olson ha già scritto il film
di David Cronenberg, A History of Violence, mentre Gross è noto per
aver scritto gli episodi di Westworld. Si unirà alla writers’ room
per la seconda stagione di The Last of Us. Le musiche di Trigger Warning
sono state composte da Enis Rotthoff, già autore di Guns Akimbo e
Your Honor di Showtime.
Jessica Alba è anche produttrice
esecutiva di Trigger Warning sotto la sua insegna, Lady Spitfire,
insieme a Basil Iwanyk della Thunder Road Films, Erica Lee ed
Esther Hornstein.
Quando e dove è stato girato
Trigger Warning?
Dopo l’annuncio del cast, la
produzione di Trigger Warning è iniziata nell’autunno del 2021 e le
riprese si sono svolte in New Mexico.
I Ragazzi sono tornati in città e,
sebbene sia stata accolta da recensioni contrastanti, la quarta
stagione è ancora diabolica come sempre – e i numeri degli
spettatori lo dimostrano. Per la terza volta consecutiva nella sua
storia, la serie creata da Eric Kripke ha fatto
esplodere la stagione che l’ha preceduta, con un aumento del 21%
degli spettatori nei primi quattro giorni. Attualmente, l’ultima
stagione di The
Boys si colloca nella Top 5 delle stagioni
televisive più viste su Prime
Video e detiene il diritto di detenere il secondo
posto per numero di spettatori per qualsiasi stagione di
ritorno.
Chi ostacola The
Boys (la
nostra recensione) nel suo cammino verso la grandezza? Il
Reacher, altrettanto forte, diretto da Alan Ritchson.
Tuttavia, il pandemonio che circonda la battaglia in corso tra
Supes e i civili non solo ha avuto un impatto impressionante negli
Stati Uniti, ma ha anche spalancato le sue ali in tutto il mondo,
raccogliendo un gran numero di spettatori in paesi come il Brasile,
il Regno Unito e l’India.
La fine è in vista per Butcher
(Karl
Urban) e il resto del gruppo di vigilanti del titolo,
poiché poco prima della première della quarta stagione, Kripke ha
annunciato che la storia si concluderà con la quinta stagione. La
mente di The
Boys e Supernatural afferma che
questo è sempre stato il suo piano, ma che non poteva dirlo al
pubblico fino a quando non fosse stato il momento giusto. Quindi,
per ora, ci godiamo ogni secondo della caotica follia della
penultima stagione e non diamo per scontati i momenti mozzafiato,
che sono già stati molti.
L’ultimo episodio, disponibile in
streaming su Prime
Video, ha visto Patriota (Antony
Starr) tornare alle sue origini nel laboratorio in cui è
stato torturato da bambino. Molte delle persone che hanno condotto
test immorali e traumatizzanti sul ragazzo noto come John svolgono
ancora le stesse mansioni, mettendo Patriota nella posizione
perfetta per vendicarsi. Nel frattempo, pezzi e frammenti della
serie spin-off dello show, Gen V, si mescolano nell’ultima puntata,
mentre Frenchie (Tomer Capone) si innamora mentre
affronta i fantasmi del suo passato e Butcher si riunisce alla
squadra, con grande disappunto di Annie (Erin
Moriarty).
Qual è il prossimo episodio di The
Boys?
Anche solo nei primi episodi da
record della quarta stagione sono stati messi a punto molti punti
della trama. L’arco narrativo di A-Train (Jessie T.
Usher) sta finalmente entrando nel vivo, mentre cerca di
espiare il suo passato e di diventare l’eroe che è destinato a
essere. Nel frattempo, con Victoria Neuman (Claudia
Doumit) che si avvicina sempre di più a un passo dalla
presidenza, per i Ragazzi è quasi giunto il momento di fare la loro
mossa e garantire che la democrazia regni sovrana.
Scoprite il motivo di tanto clamore
e aggiungete i vostri occhi ai numeri degli spettatori della quarta
stagione di The
Boys, ora in streaming su Prime
Video.
Donald Sutherland è stato un acclamato attore
canadese i cui primi crediti cinematografici risalgono agli anni
Sessanta. È stato un punto fermo dell’industria cinematografica per
oltre mezzo secolo prima della sua tragica scomparsa, avvenuta il
20 giugno 2024. Sutherland è diventato famoso tra
la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 e ha continuato a
lavorare costantemente nei decenni successivi, recitando fino ai
primi anni del 2020.
Ha avuto oltre 150 ruoli in film,
il che rende il processo di selezione dei migliori film di
Sutherland un compito arduo. Molti dei film in cui è
apparso possono essere considerati dei classici ed è difficile
trovare tutti i film più belli in cui ha recitato, a meno che non
si voglia stare qui tutto il giorno. Di conseguenza, quella che
segue è una classifica dei migliori film in cui Donald Sutherland è apparso durante la sua
carriera di attore, classificati di seguito da buono a ottimo.
Path to War – L’altro Vietnam
(2002)
John Frankenheimer
dirige Sutherland, Sir
Michael Gambon e
Alec Baldwin nel film biografico made-for-tv del 2002
Path to War. La trama ruota attorno al presidente Lyndon B. Johnson
(Gambon) che si occupa dell’escalation della guerra del Vietnam
negli anni Sessanta. Sutherland è il co-protagonista nel ruolo di
Clark Clifford, Segretario alla Difesa di Johnson, dopo Robert
McNamara (Baldwin).
Path to War è stato l’ultimo film
di Frankenheimer, ed è stato un grande successo. Gambon è
straordinario nel ruolo di Johnson, che ritrae il presidente con
tutti gli strati di un uomo imperfetto che fa del suo meglio per
tenere sotto controllo una situazione più grande di lui. Anche
Sutherland è eccezionale nel ruolo di Clifford, in
un’interpretazione clinica e introspettiva che gli è valsa un
Golden Globe. Serrato e avvincente, Path to War è un thriller
politico brillante e rivelatore e uno dei migliori film originali
della HBO di tutti i tempi che ha cementato la rete come
destinazione primaria per i contenuti di prestigio.
Space Cowboys (2000)
Diretto e interpretato da Clint Eastwood con Tommy Lee Jones,
James Garner e Sutherland, Space Cowboys
è il tipo di film d’avventura che il pubblico vede raramente. Il
film segue Frank (Eastwood), Hawk (Jones), Jerry (Sutherland) e
Tank (Garner), quattro anziani ex piloti collaudatori inviati nello
spazio per riparare un satellite sovietico.
Space Cowboys mantiene esattamente
ciò che promette, soprattutto con una tale premessa. Si tratta di
un’avventura piacevole che si affida alla formula classica del
genere per uscire vincente. Tuttavia, il cast di quattro
incredibili e talentuosi interpreti eleva il materiale a nuove
vette. Guidato dall’abile mano di Eastwood dietro la macchina da
presa, il cast è magnetico sullo schermo, aumentando la tensione e
alzando la posta in gioco. Raramente quattro brillanti interpreti
si sono uniti in modo così classico ed efficace.
6 gradi di separazione (1993)
La spettacolare Stockard
Channing ha ricevuto la sua prima e finora unica
nomination all’Oscar per la sua interpretazione di forza nella
commedia-dramma di Fred Schepisi Sei gradi di separazione. La trama
è incentrata su Ouisa Kitteridge (Channing) e suo marito Flan
(Sutherland), che ricevono la visita inaspettata di un giovane
uomo, Paul (Will
Smith), che sostiene di essere un amico dei loro
figli. Tuttavia, i segreti di Paul vengono presto alla luce,
portando la coppia a riconsiderare le proprie scelte.
Sutherland non è mai stato lodato
per essere un attore non protagonista così affidabile, soprattutto
nelle storie guidate da una protagonista femminile. Channing guida
interamente Sei gradi di separazione e un ipnotizzante
Will Smith offre una delle migliori interpretazioni
della sua carriera nel ruolo del doppiogiochista Paul, ma
Sutherland è altrettanto bravo nel ruolo dell’indulgente e
fiducioso Paul. Sebbene sia più debole dell’opera teatrale da cui è
tratto, Sei gradi di separazione è una notevole vetrina per il suo
trio di interpreti principali.
I guerrieri (Kelly’s Heroes,
1970)
Curiosamente, Donald
Sutherland ha recitato in due film comici di guerra nel
1970. Uno di questi era M*A*S*H, che ebbe un
enorme successo al momento dell’uscita, raccontando la vita di vari
medici in servizio nella guerra di Corea. Dal film fu tratta una
serie televisiva di successo ancora maggiore (e probabilmente molto
migliore) nel 1972, che durò 11 stagioni e si concluse nel
1983.
L’altro film è stato Kelly’s Heroes
e, sebbene non possa vantare un’eredità così grande come
M*A*S*H, è probabilmente quello più facile da
guardare oggi. Sutherland è solido in un ruolo di supporto, mentre
Clint Eastwood interpreta il protagonista, e
la storia ruota attorno ai soldati che si assentano per rapinare
una banca tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale. È un film
sciocco e antiquato, ma è molto divertente vedere come si fondono i
generi della commedia, della guerra e del crimine.
M*A*S*H (1970)
Nel bene e nel male, l’eredità di
M*A*S*H significa che vale la pena riconoscerlo come uno dei film
più importanti di Donald Sutherland, soprattutto perché è stato un
film significativo all’inizio della sua carriera. E il fatto di
aver ispirato una serie televisiva leggendaria, che a sua volta ha
avuto uno dei finali migliori e più popolari di tutti i tempi?
Anche questo deve valere qualcosa.
Sutherland è il protagonista della
versione cinematografica di M*A*S*H, nel ruolo di Hawkeye Pierce, che nella serie televisiva è stato
interpretato da Alan Alda. Per quanto riguarda il film, era giusto
(e probabilmente più divertente) per l’epoca, e anche se gli
spettatori di oggi potrebbero non trovarsi così divertiti, possono
sicuramente riconoscerlo almeno per il modo in cui ha plasmato la
cultura pop in generale.
Hunger Games: La ragazza di fuoco
(The Hunger Games: Catching Fire)
Il ruolo di Donald
Sutherland più riconoscibile per molti giovani di oggi
potrebbe essere quello del Presidente Coriolanus Snow. È
l’antagonista principale di tutti e quattro i film della serie
Hunger Games: Snow è il sovrano del mondo
distopico in cui si svolgono i film ed è fondamentale per lo
svolgimento degli
Hunger Games.
Sutherland dà probabilmente il
meglio di sé nel miglior film della serie,
Hunger Games: La ragazza di fuoco (The Hunger Games: Catching
Fire) del 2013. La malvagità di Snow aumenta nel sequel, con il
conflitto tra lui e la protagonista della serie Katniss Everdeen
(Jennifer Lawrence) che diventa più personale, il che fa miracoli
per aumentare la posta in gioco in un sequel che è anche migliore
del primo film del 2012.
Orgoglio e pregiudizio (2005)
Un altro ruolo del XXI secolo di
Donald Sutherland, Orgoglio e pregiudizio del
2005, lo vede interpretare un ruolo completamente diverso da quello
del cattivo interpretato nei film di Hunger Games. Adattamento
dell’omonimo romanzo di Jane Austen, Orgoglio e pregiudizio è
naturalmente un film molto più delicato e per nulla violento, che
ruota attorno a un gruppo di figlie che cercano di trovare un
marito adatto.
È improbabile che questo
adattamento conquisti chi non è già un fan del particolare stile
melodrammatico e romantico della Austen, ma è un forte adattamento
del materiale di partenza. Inoltre, è davvero bello vedere
Sutherland interpretare qualcuno che non sia un antieroe, un losco
o un vero e proprio cattivo, perché la maggior parte dei suoi ruoli
tende a rientrare in uno di questi campi.
Novecento (1990)
Novecento è un titolo appropriato
per due motivi fondamentali. Il primo e più ovvio è che la storia,
che abbraccia decenni, inizia poco dopo l’anno del titolo, con due
ragazzi nati nel 1901, che crescono insieme e poi vedono il loro
legame messo in discussione quando crescono. Il secondo motivo per
cui Novecento funziona come titolo, invece, è perché sembra che il
film duri 1900 minuti.
Duro, ma dura 317 minuti. Questo fa
sì che il 1900 superi di gran lunga le cinque ore, rendendolo
un’epopea enorme, estenuante, ma a volte impressionante. Sutherland
è anche molto memorabile qui, interpretando un personaggio
veramente vile che fa innumerevoli cose mostruose. L’Attila
Mellanchini di Sutherland è forse uno dei cattivi cinematografici
più terrificanti e sottovalutati del decennio, una rappresentazione
spietata della crudeltà umana che rimane agghiacciante anche per
gli standard odierni.
Una squillo per l’ispettore Klute
(1971)
Klute è un film che sembra
decisamente anni ’70 per quanto riguarda il tono e il ritmo, ed è
un esempio di narrazione di un mistero a fuoco lento fatto bene. Il
film è interpretato da Jane Fonda e Donald Sutherland: la prima
interpreta una squillo perseguitata da una figura terrificante e
misteriosa, che la porta a chiedere l’aiuto di un detective
privato, interpretato da Sutherland.
Il film ebbe un modesto successo al
botteghino e continua a essere considerato un film
neo-noir/thriller psicologico degli anni Settanta molto efficace e
teso. Sutherland è molto bravo in Klute, dimostrando ancora una
volta la sua capacità unica di fornire una presenza affidabile per
una storia femminile, contribuendo in modo prezioso senza
necessariamente attirare l’attenzione. È Fonda a rubare la scena, e
per la sua interpretazione nel film ha vinto anche l’Oscar come
miglior attrice protagonista.
Terrore dallo spazio profondo
(Invasion of the Body Snatchers)
L’aggiornamento di un classico
della fantascienza degli anni Cinquanta per gli anni Settanta,
completo di tutta l’asprezza e l’autenticità che ciò comporta,
L‘invasione degli ultracorpi è un remake davvero notevole.
È un film di fantascienza/horror a fuoco
lento al suo meglio, che si svolge in una piccola città dove alcune
forze misteriose sembrano essersi impossessate dei corpi di molte
persone che vi abitano, come dimostra il loro strano
comportamento.
Il tutto è piuttosto sottile per
gli standard odierni, e si intensifica solo verso l’atto finale,
quando Donald Sutherland fa la famigerata faccia
mentre indica e urla. Ma è molto bravo e affiancato da numerosi
altri attori che fanno tutti un ottimo lavoro, con il cast che
comprende Brooke Adams, Leonard Nimoy e Jeff
Goldblum.
Animal House (1978)
È certamente un film del suo tempo,
ma è anche difficile negare l’impatto di Animal House come classico
della commedia. È crudo, irriverente e forse, secondo alcuni, non è
invecchiato perfettamente, ma cattura un certo tipo di anarchia
comica che raramente è stata eguagliata dal 1978, con la sua trama
molto libera che racconta di una confraternita piena di facinorosi
che si scontrano con il rettore del loro college.
Il film appartiene alla sua star
John Belushi, ma Donald Sutherland ha ancora un ruolo di supporto
memorabile nel ruolo del professor Jennings, che ha girato per soli
due giorni ed è la star più pagata. È interessante notare, però,
che inizialmente gli era stata offerta una percentuale sugli
incassi del film invece di un compenso forfettario, che egli
rifiutò, pensando che il film sarebbe stato un flop. Sembra che
questa decisione sia costata a Sutherland milioni di dollari a
causa del successo a sorpresa di Animal House.
Quella sporca dozzina (1967)
Pur non essendo un remake di
Sette Samurai come I Magnifici Sette, The Dirty
Dozen prende lo spirito di quel classico film d’azione del
1954 e lo trasporta in una nuova ambientazione. L’ambientazione è
la Seconda Guerra Mondiale, e gli “eroi” non sono esattamente delle
brave persone, essendo dei criminali condannati che otterranno una
riduzione della pena se riusciranno a sopravvivere a una
pericolosissima missione di assassinio dietro le linee nemiche.
Il film fa un lavoro fantastico per
umanizzare la maggior parte della dozzina titolare, e aiuta il
fatto che le forze contro cui si scontrano sono notevolmente più
malvagie. Donald Sutherland interpreta uno di questi antieroi e
Quella sporca dozzina è probabilmente il primo vero grande film in
cui è apparso, aiutandolo a fare cose ancora più grandi e migliori
negli anni successivi.
A Venezia… un dicembre rosso
shocking (1973)
Di tutti i film horror realizzati
negli anni Settanta, pochi sono così genuinamente agghiaccianti e
inquietanti come Don’t Look Now. È un film che si concentra più sui
sentimenti orribili che derivano da un dolore intenso che non sulla
rappresentazione degli orrori cinematografici più tradizionali
(anche se, man mano che si va avanti, si spinge in questa direzione
e finisce per essere tremendamente ossessionante anche sotto questo
aspetto).
Donald Sutherland e Julie Christie
sono i protagonisti di una coppia di genitori sconvolti da una
tragedia, con un viaggio a Venezia che non serve a risolvere i loro
dispiaceri e che invece fa sprofondare i due in un territorio
psicologico più oscuro. Don’t Look Now non è facile da guardare, ma
è un’esperienza notevole per chi si sente in grado di guardare
qualcosa di pesante dal punto di vista narrativo e dell’impatto
horror.
Gente comune (1980)
Vincitore dell’Oscar per il miglior
film nel 1980, Gente comune è un dramma familiare molto avvincente
e ottimamente recitato. È uno di quei rari film in cui si ha la
sensazione che tutti i membri del cast stiano dando il meglio della
loro carriera, compresi Sutherland, Mary Tyler Moore,
Timothy Hutton e Judd Hirsch.
Dal punto di vista narrativo, il
film segue un giovane uomo che ha appena perso il fratello e due
genitori, alle prese con il fatto che anche loro hanno appena perso
un figlio. Ordinary People è un’esperienza cinematografica
straziante che tratta il dolore provato dai membri di una famiglia
in un momento terribile della loro vita, ma il suo sguardo onesto
sulle conseguenze di una tragedia e la bravura dei suoi attori lo
rendono un film che vale la pena vedere.
JFK (1991)
Tra film come JFK e Nixon, è
difficile negare che Oliver Stone abbia realizzato
alcuni interessanti (e politicamente impegnativi) biopic/drammi
storici. Il primo, in particolare, è una delle epopee più ambiziose
e coinvolgenti degli anni ’90, che segue Jim Garrison, un
procuratore distrettuale, mentre indaga sull’assassinio del
presidente John F. Kennedy, scoprendo, nel corso del processo,
quella che sembra essere una drammatica cospirazione.
Si tratta di un film enorme, grazie
alla narrazione che affronta, alla durata e all’enorme cast che ha
messo insieme. Donald Sutherland appare in un’unica (anche se
lunga) scena nei panni del misterioso Mr. X, che è fondamentale per
spiegare gran parte della cospirazione a Garrison e al pubblico. È
la scena migliore di un grande film grazie a Sutherland, e rende
JFK probabilmente il suo miglior film.
L’attrice Odessa Young si unirà al cast di
Deliver Me From Nowhere, il film biopic su
Bruce Springsteen della 20th Century. Come riporta
Deadline, secondo fonti non
confermate, l’attrice interpreterà l’interesse amoroso del
protagonista, che sarà interpretato da Jeremy Allen White. Non resta che attendere
maggiori informazioni sul suo ruolo, ma di certo si tratta di un
nuovo importante progetto per l’attrice, che sta attualmente
girando la serie limitata di NetflixBlack Rabbit con Jude Law e Jason Bateman.
Recentemente ha completato le
riprese della miniserie di Prime VideoNarrow Road To The Deep North
– adattamento televisivo dell’omonimo romanzo di
Richard Flanagan vincitore del Booker Prize – dove
recita accanto a Jacob Elordi nella serie limitata di Prime
Video. Prossimamente invece, sarà presto protagonista di tre film
di prossima uscita, a partire da The Order, thriller
poliziesco di Justin Kurzel, in cui recita accanto
a Jude Law, Tye Sheridan e
Nicholas Hoult. La si vedrà anche nell’horror
psicologico The Damned e in My First Film.
Odessa Young nella miniserie The Stand
Deliver Me From
Nowhere: tutto quello che sappiamo sul biopic su Bruce
Springsteen
Come noto, Jeremy Allen White – star
di The
Bear– interpreterà Springsteen e Scott
Cooper dirigerà il biopic, che racconta la storia della
realizzazione del classico album di Springsteen
Nebraska. Jeremy
Strong è in trattative per interpretare il manager di
lunga data di Springsteen, Jon Landau. Nel film ci
sarà anche Paul Walter Hauser, che dovrebbe
andare ad interpretare il tecnico della chitarra di lunga data
Mike Batlan.
Scott Cooper, che
sarà il regista del progetto, sta anche scrivendo il film, basato
sul libro di Warren Zane del 2023 “Deliver Me
From Nowhere: The Making of Bruce Springsteen’s Nebraska”. In
aprile, lo studio ha chiuso un accordo per finanziare e distribuire
il film, che segue l’icona del rock ‘n’ roll che, dopo aver lottato
con i suoi demoni personali e aver cercato di diventare una
superstar globale, ha scritto e registrato Nebraska,
l’album del 1982 che rivaleggia con Blue di Joni
Mitchell come uno degli album più emotivamente crudi,
oscuri e onesti della storia della musica recente.
Scott Stuber, nella sua prima mossa
dopo aver lasciato il ruolo di responsabile di Netflix Film, sta
producendo con Ellen Goldsmith-Vein ed Eric Robinson del Gotham
Group. Springsteen e Landau sono coinvolti nella realizzazione del
film, le cui riprese dovrebbero iniziare in autunno. “È un
onore irripetibile collaborare con Bruce Springsteen, un artista
stimolante e incomparabile che rappresenta così tanto per così
tanti”, ha dichiarato il presidente di Disney Live Action e
20th Century Studios David Greenbaum il mese
scorso quando il progetto è stato annunciato.