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A Quiet Place: giorno 1, le prime reazioni lo definiscono “terrificante” e uno dei migliori del franchising

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Le prime reazioni a A Quiet Place: giorno 1 sono iniziate ad arrivare e, se l’eco è indicativa, il prequel è destinato a farvi venire i brividi. Le prime proiezioni del film hanno lasciato il pubblico sia terrorizzato che entusiasta. Le prime reazioni hanno elogiato l’atmosfera intensa e la trama avvincente per cui il franchise di Un posto tranquillo è noto, e il passaggio alle strade caotiche e piene di rumore di New York al momento dell’arrivo degli alieni aggiunge un nuovo livello di orrore e suspense.

L’interpretazione di Lupita Nyong’o nel ruolo di Sam è stata sottolineata come un punto di forza, e molti hanno applaudito la sua capacità di trasmettere emozioni crude e paura. Anche l’interpretazione di Joseph Quinn nel ruolo di Eric è stata apprezzata, e i critici hanno notato l’irresistibile chimica tra i due protagonisti. Il ritorno di Djimon Hounsou nei panni di Henri, l'”uomo sull’isola” di A Quiet Place: Parte 2, sarà un altro elemento di spicco, che porterà continuità e profondità all’universo in espansione. Nel frattempo, la regia di Michael Sarnoski è stata lodata per aver mantenuto l’atmosfera intensa e al limite della sopportazione che ha reso i film originali un successo. Sebbene per alcuni non sia così spaventoso come i due film precedenti, A Quiet Place: giorno 1 è stato lodato per la sua storia straordinariamente umana.

Gli spettatori sono entusiasti della nuova prospettiva offerta dal film. A differenza dei precedenti episodi incentrati sulla famiglia Abbott, A Quiet Place: giorno 1 esplora le esperienze di diversi sopravvissuti che dovrebbero aggiungere strati alla narrazione del franchise. Ma quanto è in grado di espandere l’universo questa nuova versione? Il prequel rimane fedele alle sue radici? Nel complesso, le prime reazioni suggeriscono che A Quiet Place: giorno 1 è una degna aggiunta al franchise e molti lo definiscono un nuovo film preferito. Grazie al cast stellare, alla storia avvincente e alla regia esperta, sembra che il pubblico si stia divertendo ancora una volta in modo terrificante.

Cosa dicono i critici e i fan di A Quiet Place: giorno 1?

joseph quinn A Quiet Place- giorno 1

Il pubblico ha avuto grandi apprezzamenti per A Quiet Place: giorno 1 è stato considerato da molti critici uno dei preferiti del franchise dopo i due film di A Quiet Place diretti da John Krasinski.

 

Anche il cast del film, ricco di talenti, ha ricevuto molti elogi. Tuttavia, la Nyong’o e la Quinn devono fare i conti con un grande ruba-scena del nuovo film: il gatto.

Ni una mas: recensione del teen drama spagnolo di Netflix

Ni una mas: recensione del teen drama spagnolo di Netflix

A meno di un mese dal suo debutto, il teen drama spagnolo Ni una mas è ancora in vetta alla Top 10 di Netflix, subito dopo l’acclamata e tanto attesa serie Bridgerton. Ma a cosa deve il suo inaspettato successo? Ispirata all’omonimo romanzo di Miguel Sáez Carral (autore e produttore esecutivo della serie), Ni una mas racconta una drammatica storia di abusi, violenze e traumi adolescenziali, in cui le vite di quattro giovani donne si intrecciano per dare voce e coraggio a tutte noi.

Alma, Greta, Nata e Berta

Alma (interpretata dalla talentuosa Nicole Wallace) è una diciassettenne ribelle che, mentre tenta maldestramente di finire la scuola superiore, mette a dura prova la pazienza dei suoi genitori e professori con festini, scappatelle e droga. Ad accompagnarla ci sono le sue due migliori amiche, Greta (Clara Galle) e Nata (Aicha Villaverde), con cui, tra una birbantata e l’altra, affronta gli immancabili problemi adolescenziali: la solitudine, la gelosia, il conflitto con i genitori, le relazioni tossiche e il disagio di non sentirsi comprese.

In foto le attrici (da sinistra a destra) Clara Galle, Aicha Villaverde e Nicole Wallace | NI UNA MAS. Cr. Javier del CerroNetflix © 2024.

Un giorno, però, la vita di Alma viene sconvolta dal ritorno di un’amica di vecchia data, Berta (Teresa De Mera), che nasconde dietro una grave depressione (simboleggiata anche dai lunghi capelli blu, colore spesso usato per trasmettere sentimenti di tristezza e disperazione) una violenza atroce subita poco tempo prima. Questo evento spinge Alma a creare l’account @iam_colemanmiller, un profilo social dove inizia a denunciare anonimamente le ingiustizie e gli abusi subiti dalle ragazze, e attraverso cui spera di rompere l’omertà e la vergogna che circondano le donne vittime di abusi.

“Come e quando è avvenuta questa aggressione? Chi c’è dietro questo profilo? Quanto c’è di vero in queste accuse e chi è la vera vittima?”

Il dolore di una di noi è il dolore di tutte.

Sulle note della iconica canzone You Should See Me In A Crown di Billie Eilish, Alma sceglie di non restare ancora in silenzio e agire concretamente fissando all’entrata della scuola un enorme manifesto con la scritta: “Lì dentro si nasconde uno stupratore”. È così che inizia Ni una mas, con una delle frasi più difficili da pronunciare e che – insieme allo stesso titolo – impatta sullo spettatore come un pugno dritto nello stomaco. Da questa scena il racconto farà poi qualche passo indietro per poter presentare ciò che ha condotto la protagonista fino a quel momento.

La trama si sviluppa quindi come una storia corale in cui, attraverso le esperienze vissute dalle quattro adolescenti, Sáez Carral porta sul piccolo schermo le diverse facce del dolore e della violenza. L’anticonformista Alma è stata abusata una sera da uno dei suoi amici mentre era sotto effetto di alcol e droghe; l’introversa e solitaria Berta ha subito abusi da un professore e non è stata creduta; l’aristocratica e ingenua Nata è plagiata e raggirata dal suo fidanzato Alberto (Gabriel Guevara); mentre la fedele Greta, in una società eteropatriarcale come la nostra, fatica a mostrarsi al mondo per ciò che è e per la propria omosessualità.

Seppur con storie, attitudini e reazioni diverse, le voci delle quattro giovani (e non solo) finiscono quindi per collimare tutte nel coraggioso e fermo grido di battaglia di Alma. Un grido che chiede pace in un mondo che, per lo più, viola le donne fisicamente, psicologicamente ed economicamente fin da bambine.

In foto le attrici (da sinistra a destra) Nicole Wallace (Alma) e Teresa de Mera (Berta) nell’episodio 07 di NI UNA MAS. Cr. Javier del CerroNetflix © 2024.

Non una di più: l’importanza di spezzare le catene 

Al di là di qualche forzatura di trama (come ad esempio l’enorme piantagione di cannabis del fratello e dei genitori di Greta, introdotta come unica possibilità per far fronte all’economia familiare) e del fatto che i personaggi adulti sono i più piatti e fragili, Ni una mas è una serie che intrattiene e coinvolge lo spettatore, non solo grazie alle tematiche aggressive e attuali, ma anche a un cast di giovani attori che impersonano al meglio la complessa e turbante psicologia dei loro personaggi.

Infine, Sáez Carral, attraverso un buon mix di cliché e artifici del genere thriller e del teen drama – che a tratti ricordano alcune serie celebri come 13 Reasons Why, Euphoria ed Élite – affronta quindi senza compromessi la gravità della cultura machista e dello stupro, i problemi dei social e delle trasgressioni, esplorandone le molteplici sfaccettature e lanciando un importante messaggio:

Uniamoci affinché la violenza non si ripeta. Uniamoci affinché nessuna vittima, nessuna donna, si senta sola e perduta… come Berta.

Trigger Warning: guida al cast e ai personaggi del film Netflix

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Trigger Warning: guida al cast e ai personaggi del film Netflix

Trigger Warning (qui la recensione) ha debuttato su Netflix il 21 giugno 2024 con una premessa incentrata su una storia di vendetta personale e con qualche nuovo colpo di scena. Se si è fan di thriller d’azione incentrati su un soldato altamente addestrato che arriva in una piccola città solo per scoprire che è stata invasa dalla corruzione e dalla violenza delle bande, questo è il film che fa al caso proprio. Scritto da John Brancato (The Game), Josh Olson (A History of Violence) e Halley Gross (Westworld), Trigger Warning è diretto da Mouly Surya, suo primo lungometraggio in lingua inglese con Jessica Alba come protagonista e produttrice esecutiva.

In Trigger Warning, Alba interpreta Parke, un’ufficiale delle Forze Speciali che assume la gestione del bar del padre dopo la sua morte improvvisa e inaspettata. Al suo arrivo, si accorge subito che qualcosa non va. Mentre cerca di capire cosa sia successo al suo defunto genitore, scopre una rete di corruzione più ampia che va oltre la banda di spacciatori locali. Il suo interrogarsi su quanto avvenuto davvero le mette presto un bersaglio sulla schiena e dovrà fare molta attenzione a capire di chi può fidarsi. Di seguito, conosciamo meglio i personaggi del film e gli attori che li interpretano.

LEGGI ANCHE: Trigger Warning: 7 cose da sapere prima di guardare il film con Jessica Alba

Jessica Alba – Parker

Trigger Warning Jessica Alba
Jessica Alba è Parker in Trigger Warning. Cr. Netflix ©2024.

Parker è un’ufficiale delle Forze Speciali in servizio attivo, traumatizzata, che ha appena ricevuto la notizia della morte improvvisa del padre Harry. Quando torna a casa per prendere in gestione il bar di cui il padre era proprietario, inizia a notare alcuni dettagli sulla sua morte che non tornano. Credendo che sia stato assassinato, inizia a scavare più a fondo nelle circostanze, nonostante le sia stato raccomandato di “lasciar perdere”. Essendo una veterana addestrata al combattimento, non condivide la stessa paura che hanno gli altri abitanti del luogo nei confronti di minacce di violenza poco velate e si impegna a fondo per cercare di capire esattamente come è morto suo padre, chi lo ha ucciso e perché è stato ucciso.

Jessica Alba veste i panni di Parker in questo thriller d’azione, un tipo di ruolo con cui non è del tutto estranea. Ha avuto ruoli da protagonista in altri film d’azione ad alto ritmo, come Sue Storm in Fantastici 4 e Fantastici 4 e Silver Surfer, oltre ad aver abbracciato il lato più grintoso di film d’azione come Sin City, Machete e Mechanic: Resurrection. Più recentemente, ha recitato accanto a Gary Oldman nel thriller poliziesco Killers Anonymous. Oltre al ruolo di protagonista in Trigger Warning, l’attrice è anche protagonista del prossimo film drammatico sullo sport, Flash Before the Bang.

LEGGI ANCHE: Trigger Warning, la spiegazione del finale: Chi ha ucciso il padre di Parker?

Anthony Michael Hall – Senatore Ezekiel Swann

Trigger Warning Anthony Michael Hall
Anthony Michael Hall è Ezekiel in Trigger Warning. Foto Courtesy of Netflix – Cr. Netflix ©2024.

Ezekiel Swann sembra avere una storia amichevole con Parker e il suo defunto padre, e le dà il benvenuto nella sua città natale. Tuttavia, quando Parker inizia a indagare un po’ troppo da vicino sulla morte del padre, la sua maschera amichevole inizia a cadere. Essendo un potente politico della zona, le sue parole hanno molta influenza sulla gente del posto, compresi i membri della polizia. Quando la polizia chiude un occhio sulle attività violente e illegali della banda locale, sicuramente sta seguendo gli ordini di qualcuno più in alto nella catena di comando. Non è chiaro quanto Ezekiel sia coinvolto nelle attività della banda, ma dal solo trailer si capisce subito che non c’è da fidarsi di lui.

Ezekiel Swann è interpretato da Anthony Michael Hall, noto soprattutto per il suo lavoro in film di John Hughes come The Breakfast Club e Sixteen Candles, oltre che per la sua interpretazione di Johnny Smith nella serie televisiva The Dead Zone, ma ha partecipato anche a molte produzioni più recenti, come Halloween Kills, Bosch: Legacy e Air Force One Down.

Mark Webber – Jesse

Trigger Warning Mark Webber
Mark Webber è Jesse in Trigger Warning. Foto Courtesy of Netflix – Cr. Netflix ©2024.

Jesse è lo sceriffo della città ed è anche l’ex fidanzato di Parker. È a lui che Parker si rivolge dopo aver scoperto qualcosa che la porta a credere che la morte del padre non sia stata un incidente, ma un omicidio. Lui la avverte di “starne fuori”, ma non è chiaro se abbia avuto un qualche coinvolgimento nella morte di Harry, se non quello di non fare domande a cui non vuole risposte. Sebbene sembri tenere sinceramente a lei, questo non significa che sia del tutto innocente. Se si dovesse arrivare alla resa dei conti, coprirà le spalle a Parker o è troppo legato alle tasche di Swann?

Mark Webber è un attore e regista, con ruoli in molti film e serie televisive. Ha diretto il suo primo film, Explicit Ills, nel 2008 e ha scritto, diretto e interpretato il film drammatico Flesh and Blood del 2017. Webber è apparso anche nella commedia d’azione Scott Pilgrim vs. The World del 2010 e nel thriller prodotto da A24 Green Room. Attualmente sta lavorando a Figments of Freedom, che ha anche scritto e diretto.

Jake Weary – Elvis

Trigger Warning Jake Weary
Jake Weary è Elvis in Trigger Warning. Foto Courtesy of Netflix – Cr. Netflix ©2024.

Elvis è il fratello testa calda di Jesse, che lavora con Jesse e prende ordini dal senatore Swann. Può far parte o meno delle forze di polizia, ma è chiaro che si tratta essenzialmente di un “pezzo grosso” che svolge il lavoro sporco di chi ha il potere su di lui. Elvis è interpretato da Jake Weary, il cui primo ruolo importante è stato quello di Hugh, l’uomo che ha trasmesso la maledizione alla protagonista principale, Jay nel film It Follows. Da allora ha recitato nella serie televisiva Animal Kingdom ed è apparso nell’ultimo film di Paul Schrader, Oh Canada.

Tone Bell – Spider

Trigger Warning Tone Bell
Tone Bell è Spider in Trigger Warning. Foto Courtesy of Netflix – Cr. Ursula Coyote/Netflix ©2024.

Spider è un amico militare e partner di Parker nelle operazioni segrete. Grazie alle sue capacità di hackeraggio, contribuisce a fornirle informazioni su chi ha a che fare con lei. Sebbene all’inizio sembri riluttante a farsi coinvolgere troppo, ben presto si rende conto che la ragazza non può fare a meno di un supporto e accetta di aiutarla nella sua ultima missione: scoprire perché suo padre è stato ucciso e sradicare la profonda corruzione della sua città natale. Tone Bell è uno stand-up comedian e attore americano, con apparizioni in The Flash, Survival of the Thickest e Gli Stati Uniti contro Billie Holiday.

Gabriel Basso – Mike

Trigger Warning Gabriel Basso
Gabriel Basso è Mike in Trigger Warning. Foto Courtesy of Netflix – Cr. Netflix ©2024.

Mike è uno spacciatore locale molto conosciuto in città. Potrebbe avere tutte le risposte che Parker sta cercando, ma questo perché molto probabilmente è coinvolto nella morte di Harry. In ogni caso, gli spacciatori tendono a non avere una visione favorevole nei confronti di chi minaccia i loro affari. Mike è interpretato da Gabriel Basso, attore noto soprattutto per le sue interpretazioni in Super 8 e Hillbilly Elegy, ma di recente ha recitato in The Strangers: Capitolo 1. Oltre a Trigger Warning, recita anche nella serie televisiva drammatica d’azione The Night Agent, di cui si sono da poco concluse le riprese della seconda stagione.

A Quiet Place – Giorno 1: inizia l’invasione dei primi due spot tv

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Eagle Pictures ha diffuso i primi due spot tv dove possiamo vedere l’inizio dell’invasione alinea in A Quiet Place – Giorno 1, l’atteso prequel di A Quiet Place – Un posto tranquillo e A Quiet Place – parte 2.

A Quiet Place – Giorno 1, il terzo film del franchise ma ambientato prima degli altri. Il prequel sarà la prima volta nella storia di Quiet Place in cui John Krasinski abbandonerà la sedia da regista. Sarà invece Michael Sarnowki a dirigere A Quiet Place – Giorno, dopo il suo debutto alla regia nel 2021 con Pig, il giallo drammatico interpretato da Nicolas Cage e Alex Wolff.

Lo sceneggiatore e regista originale Krasinski è ancora coinvolto come produttore e ha un credito di scrittura in A Quiet Place – Giorno 1. Il film presenta anche un impressionante ensemble di star Marvel, con Lupita Nyong’o che interpreta il ruolo principale insieme a Djimon Hounsou, Joseph Quinn e Wolff. Questa sarà la seconda coppia tra Sarnoski e Wolff (Pig è stata la prima), e Sarnoski è anche responsabile della sceneggiatura, insieme agli altri creatori originali Bryan Woods e Scott Beck. Come mostrato dal suo nome e dai precedenti trailer, A Quiet Place: Day One racconta il primo giorno dell’invasione aliena, quando una donna di nome Sam (Nyong’o) deve sopravvivere a un brutale attacco a New York.

https://youtu.be/MrdsimUY_Vo

 

https://youtu.be/4Ono9OfnRfU

Paramount Pictures presenta In associazione con Michael Bay Una produzione Platinum Dunes / Sunday Night A QUIET PLACE: GIORNO 1 PRODUTTORI ESECUTIVI Allyson Seeger, Vicki Dee Rock PRODUTTORI Michael Bay, Andrew Form, p.g.a., Brad Fuller, John Krasinski BASATO SUI PERSONAGGI CREATI DA Bryan Woods e Scott Beck STORIA DI John Krasinski e Michael Sarnoski

A Quiet Place – Giorno 1 svelerà finalmente l’invasione aliena, dal 27 Giugno al cinema!

Dopo il grande successo di A Quiet Place – Un posto tranquillo e del suo sequel A Quiet Place II, con A Quiet Place – Giorno 1 stiamo finalmente per scoprire in che modo il mondo è “stato ridotto al silenzio”. Il prequel infatti racconterà l’improvvisa apocalisse su scala mondiale.

Al timone della storia c’è sempre John Krasinski che, dopo aver scritto e diretto (nel primo caso anche interpretato) i primi due capitoli, ha immaginato la storia di Giorno 1 per diverso tempo, prima di sedersi a scriverla. Dopo numerosi ritardi, causati in parte anche dagli scioperi dello scorso anno, il film è pronto per la sala dove lo vedremo grazie a Eagle Pictures a partire dal 27 giugno.

A Quiet Place – Giorno 1, la trama

A Quiet Place - Giorno 1 Lupita Nyong'o
Foto di Gareth Gatrell/Gareth Gatrell – © 2023 Paramount Pictures. All Rights Reserved.

Come da tradizione della serie, la trama di A Quiet Place – Giorno 1  è alquanto semplice: in questo modo si aggira lo spettro di una trama intricata e inutilmente arzigogolata, troppo spesso principale ostacolo per i film di fantascienza che si perdono dietro alle trappole della trama.

Nonostante il film ragioni su una scala più ampia rispetto ai precedenti, data soprattutto l’ambientazione a New York City, è stato impostato come un survival movie apocalittico con elementi orrorifici e thriller. Cosa che già aveva fatto la fortuna dei primi due film e che in questo caso verrà condito da una maggiore enfasi sulla parte relativa all’invasione aliena, che vedremo agli albori, probabilmente.

Una nuova ambientazione

Lupita Nyong'o e Joseph Quinn in A Quiet Place - Giorno 1
Foto di Gareth Gatrell/Gareth Gatrell – © 2023 Paramount Pictures. All Rights Reserved.

Il cambio di ambientazione consente però una serie di possibilità che prima erano precluse al franchise, come la possibilità di assistere a scene d’azione su larga scala e la possibilità di vedere i protagonisti interagire con un’ambientazione estesa e urbana, mettendo in gioco tutta una serie di possibilità nuove per la costruzione delle scene.

Già nel primo film sapevamo che i cattivi della storia sono gli alieni e nel secondo film abbiamo appreso che sono letteralmente caduti dallo spazio. Questo prequel ci porterà proprio a quel giorno dell’invasione e ci racconterà se questa è stata un incidente di percorso oppure se è stata pianificata, e quindi andremo incontro al classico topos della fantascienza in cui gli alieni progettano di invadere la Terra.

Il film svelerà finalmente l’invasione della Terra da parte delle micidiali creature

Djimon Hounsou e Lupita Nyong'o e Joseph Quinn in A Quiet Place - Giorno 1

Quello che possiamo già aspettarci è che l’invasione è stata immediatamente un successo dal punto di vista degli alieni: sappiamo che sono ultra sensibili ai rumori, che sono molto forti e veloci e soprattutto che gli umani non erano pronti a fronteggiare un tale nemico. Immaginiamo anche che, a differenza di film storici del genere, in cui gli Stati Uniti sembravano il posto più allettante della Terra per progettare un’invasione, in Giorno 1 l’attacco avverrà su tutta la totalità della superficie terrestre.

Per quello che riguarda la trama di A Quiet Place – Giorno 1 quindi, possiamo dire che si tratta di una storia semplice, che viene arricchita, come nel caso delle pellicole precedenti, da un cast molto valido di interpreti.

Il cast di A Quiet Place – Giorno 1

Lupita Nyong'o in A quiet place - giorno 1
Foto di Gareth Gatrell/Gareth Gatrell – © 2023 Paramount Pictures. All Rights Reserved.

La protagonista è il premio Oscar Lupita Nyong’o (Black Panther: Wakanda Forever) che interpreta Sam ed è affiancata da Joseph Quinn (Stranger Things e il prossimo Fantastici Quattro di Marvel) nei panni di Eric, Alex Wolff (Oppenheimer) compare nei panni di Reuben e Djimon Hounsou (Rebel Moon) che vestirà i panni del personaggio di buon cuore che era già apparso nel secondo capitolo, “l’uomo sull’isola” che aiuta un piccolo gruppo di sopravvissuti.

Questo significa che sicuramente uscirà vivo da questo prequel. “E’ stato molto bello averlo con noi a portare avanti l’eredità del progetto” ha dichiarato Lupita Nyong’o riguardo alla partecipazione di Hounsou.

Chi ha realizzato A Quiet Place – Giorno 1? 

Per quanto riguarda il cast creativo, abbiamo già detto che John Krasinski ha firmato la sceneggiatura, mentre cede la regia a Michael Sarnoski (Pig) che è arrivato al progetto per sostituire Jeff Nichols (Midnight Special) il quale aveva abbandonato a sua volta il film per divergenze creative. Dopo il suo arrivo, Sarnoski ha contribuito a riscrivere la storia e i personaggi insieme a Krasinski. Oltre al contributo nella scrittura, il regista ha portato con sé nel film anche il direttore della fotografia, Pat Scola, con il quale aveva già lavorato in Pig.

Il Trailer del film

A Quiet Place – Giorno 1 uscirà il 28 giugno distribuito da Eagle Picture e, stando a quanto ha dichiarato Lupita Nyong’o, “sarà un film che darà molta soddisfazione ai fan della saga”.

Animali notturni, la spiegazione del finale: Cosa significa il finale per Edward e Susan?

Animali notturni (Nocturnal Animals) è arrivato su Netflix e, se non l’avete mai visto prima, non vi biasimiamo se siete un po’ confusi. Basato sul romanzo Tony e Susan di Austin Wright, il dramma psicologico del 2016 Animali notturni (Nocturnal Animals, la nostra recensione), interpretato da Jake Gyllenhaal e Amy Adams, è noto per un finale ambiguo che lascia allo spettatore il compito di trarre le proprie conclusioni – anche se ci sono alcuni indizi su cosa significhi tutto questo e su come finisca.

Il film ci presenta la gallerista di Los Angeles Susan (Adams), sola nel suo lavoro e nel suo matrimonio con l’infedele uomo d’affari Hutton. Le arriva un pacco che contiene un manoscritto del suo primo marito, Edward (Gyllenhaal), con cui non parla da quasi 20 anni. Si tratta di un libro intitolato Animali notturni che lui ha scritto e dedicato a lei. Con esso c’è un biglietto che dice che lui sarà a Los Angeles e vorrebbe incontrarla.

Susan inizia a leggere il romanzo e gli eventi del libro, cupo e avvincente, vengono riprodotti sullo schermo: è la storia di un uomo di nome Tony (interpretato anche da Gyllenhaal), che è in viaggio con la moglie Laura e la figlia adolescente India quando vengono buttati fuori strada nel Texas occidentale da tre uomini.

Aaron Taylor-Johnson animali notturni

Questi uomini – Ray, Lou e Turk – rapiscono Laura e India e lasciano Tony sul ciglio della strada. Tony riesce a raggiungere una casa e a contattare la polizia, ma quando Tony e il detective Andes (Michael Shannon) scoprono una baracca abbandonata durante le ricerche della sua famiglia, vi trovano i corpi di India e Laura, violentati e uccisi.

Mentre viene assorbita dal romanzo di Edward, Susan ricorda come lei ed Edward si sono conosciuti e come è nata la loro relazione e il loro matrimonio, nonostante le obiezioni della madre di Susan, che l’aveva avvertita che Edward non sarebbe stato in grado di darle lo status e la stabilità di cui avrebbe avuto bisogno.

Ripensa al modo in cui lo ha trattato, facendogli sentire che lo considerava un debole per la sua presunta mancanza di volontà di raggiungere il suo obiettivo di scrittore, e i suoi ricordi ci rivelano che non solo ha tradito Edward con Hutton (che poi ha sposato), ma ha anche abortito il bambino che Edward portava in grembo.

Le due storie raggiungono il culmine quando Susan si rende conto di essere stata tradita da Hutton e, nella storia del romanzo, il detective Andes offre a Tony l’opportunità di vendicare la morte della moglie e del figlio. Continuate a leggere per scoprire l’avvincente dramma. E attenzione, ci sono importanti spoiler in arrivo.

Il finale di Animali notturni (Nocturnal Animals): Cosa succede a Edward e Susan?

jake gyllenhaal michael shannon animali notturni

Susan continua a leggere il romanzo di Edward. Nella storia, uno dei tre uomini che hanno rapito e ucciso Laura e India è stato ucciso in una rapina, ma due – Ray e Lou – devono ancora affrontare la giustizia per il loro crimine. Il detective Andes rivela di essere in fin di vita a causa del cancro e il suo desiderio è quello di porre fine al caso, al di fuori della legge, se Tony è d’accordo. I due rapiscono Ray e Lou, ma mentre Lou viene colpito a morte mentre tenta di fuggire, Ray riesce a scappare.

Tony rintraccia Ray nella baracca dove sono state uccise la moglie e la figlia e lo affronta con una pistola. Ray gli dà del debole e Tony fa fuoco, sparandogli al petto, ma Ray riesce a colpire Tony in faccia con un attizzatoio, facendolo crollare a terra. Si risveglia qualche ora dopo, incapace di vedere. Incespicando, si rende conto che Ray è morto durante la notte del suo ferimento, così un Tony privo di emozioni prende la sua pistola e esce barcollando dalla baracca. Spara in aria – presumibilmente per far sapere ad Andes dove si trova – e poi cade a terra. Rotola sulla pistola, facendola accidentalmente esplodere, e muore.

Sconvolta dal finale del romanzo, Susan risponde all’e-mail di Edward che le chiede di suggerirle un luogo e un’ora in cui incontrarsi mentre lui si trova a Los Angeles. Si prepara – togliendosi la fede – e va in un ristorante per incontrarlo. Nella scena finale del film, Susan aspetta da sola nel ristorante per ore, ma Edward non si presenta.

Animali notturni, la spiegazione: Cosa è successo a Edward?

Amy Adams in Animali Notturni
© Universal

Allora perché Edward non incontra Susan nel ristorante alla fine del film? Per rispondere a questa domanda bisogna considerare che uno dei temi principali del film è la vendetta. Il romanzo di Edward parla di Tony che cerca di vendicarsi degli uomini che hanno ucciso la sua famiglia, e anche nelle parti “reali” del film ci sono accenni al fatto che questo è un tema pertinente.

A un certo punto, Susan vede nella sua galleria un’opera d’arte che non ricorda, in cui è scritta la parola “vendetta” (il che è una specie di grande indizio), e quando riceve per la prima volta il manoscritto di Edward, si procura un taglio con la carta – un’indicazione che il libro è destinato a farle del male.

Il libro di Edward parla della famiglia di un uomo – la moglie e il figlio – che gli viene portata via, così come Susan gli porta via se stessa e il bambino che porta in grembo nella vita reale. Scriverlo è il suo modo di vendicarsi, così come la sua decisione di non presentarsi al ristorante. Vuole che Susan si senta sola e abbandonata, come lui si è sentito 20 anni fa quando lei si è allontanata da lui e ha sposato Hutton.

Animali Notturni

Tuttavia, non ci sono veri vincitori nella storia. Nel romanzo di Edward, Tony non trae alcuna soddisfazione dalla morte di Ray, perché non potrà mai riavere la sua famiglia, quindi non ha più nulla per cui vivere ora che la sua vendetta è finita. Allo stesso modo, Edward non sta meglio: può anche essersi vendicato di Susan, ma l’ossessione per la loro relazione passata che ha alimentato il suo romanzo significa che è ancora perseguitato da quei fantasmi, nonostante abbia completato il suo libro.

È possibile che gli ex coniugi si incontrino di nuovo? Nel romanzo originale di Austin Wright Tony e Susan, da cui è tratto il film, c’è un’ultima aggiunta alla storia. Dopo aver ricevuto un bidone da Edward, Susan scrive una nota di critica sul libro che getta via, e poi ne scrive una più gentile che invia, dicendo che vorrebbe dirgli i suoi pensieri di persona – se lui li vuole ascoltare. Forse un giorno si incontreranno di nuovo, dopo tutto.

Safe House, la spiegazione del finale del thriller con Ryan Reynolds

Se avete mai setacciato NETFLIX alla ricerca di un thriller solido, ma sottovalutato, è molto probabile che vi siate già imbattuti in Safe House. Il film del 2012 vede Ryan Reynolds nei panni dell’agente della CIA alle prime armi Matt Weston. All’inizio del film, Weston vive una vita relativamente tranquilla gestendo un rifugio a Città del Capo, in Sudafrica. Non è soddisfatto del suo incarico, perché ritiene che non gli dia la possibilità di fare carriera.

Tutto cambia quando Weston incontra l’ex agente della CIA diventato criminale internazionale Tobin Frost (Denzel Washington). Frost arriva al rifugio di Weston dopo essersi consegnato agli americani per evitare di essere ucciso da un gruppo di mercenari che erano sulle sue tracce. Tuttavia, i mercenari scoprono la sua posizione e distruggono il rifugio, costringendo Weston e Frost a darsi alla fuga.

Weston viene aiutato dal suo supervisore, David Barlow (Brendan Gleeson), e dalla collega Catherine Linklater (Vera Farmiga). I due cercano di capire non solo perché Frost abbia organizzato un incontro con un ex agente dell’MI6 prima di consegnarsi, ma anche perché ora sia braccato da questo misterioso gruppo di mercenari. Inoltre, Linklater sospetta di Weston e teme che possa rischiare di disertare.

Mentre la sua fedeltà viene messa in discussione e la sua missione diventa sempre più pericolosa, Weston inizia a chiedersi dove sia la verità di tutta la situazione. Ecco come si conclude questa storia straziante.

Frost spinge Weston a mettere in discussione la sua linea di lavoro in Safe House

Ryan Reynolds in Safe House - Nessuno è al sicuro 2012
© 2011 – Universal

Durante il tempo trascorso insieme, Frost cerca continuamente di convincere Weston a non fidarsi dei suoi superiori alla CIA. Egli nota che i mercenari sapevano come trovare il suo rifugio, il che significa che probabilmente hanno ricevuto una soffiata da qualcuno all’interno dell’agenzia. Ciò viene confermato in seguito quando Weston interroga uno dei mercenari.

Frost fornisce a Weston anche un resoconto di prima mano di quanto possano essere ambigui i vertici della CIA. Gli racconta di come, quando era un giovane agente, sia stato ingannato da uno dei suoi superiori per uccidere un uomo innocente. Ancora più inquietante è l’ammissione di Frost di aver lasciato correre l’inganno e di aver continuato a lavorare per la CIA. Spiega: “Se pratichi qualcosa per molto tempo, diventi bravo. Se dici cento bugie al giorno, ti sembra la verità“.

Gli avvertimenti di Frost non riguardano solo la situazione specifica in cui si trovano. Sta anche dando a Weston un’anteprima di ciò che gli accadrà se continuerà ad avanzare nella CIA.

Quando i due sono in viaggio verso il prossimo rifugio, Weston ha chiaramente interiorizzato le parole di Frost. Quando arrivano, punta una pistola contro l’agente che gestisce il rifugio. Ne nasce una lotta sanguinosa che lascia l’agente morto e Weston gravemente ferito.

Dopo lo scontro, Weston chiede di sapere cosa ha fatto Frost per essere braccato sia dalla CIA che da un gruppo di mercenari. Frost rivela di aver acquisito un microchip contenente file che descrivono la massiccia corruzione di tutte le principali agenzie di intelligence del mondo. Tra cui, ovviamente, la CIA.

Le vere intenzioni di Barlow vengono rivelate

Safe House Vera Farminga

Nel frattempo, sia Barlow che Linklater sono arrivati in Sudafrica per indagare sulla situazione. Linklater continua a sospettare fortemente di Weston. Anche se Barlow sostiene che il suo protetto non sta lavorando con Frost, le prove sempre più evidenti di fronte a Linklater le rendono difficile ignorare la sensazione che qualcosa non vada bene. Come si scopre, ha ragione ad essere sospettosa. Tuttavia, non è Weston la persona di cui dovrebbe preoccuparsi.

Mentre si recano all’appuntamento con Weston al rifugio, Linklater viene a conoscenza del microchip di informazioni sensibili su cui Frost ha messo le mani. Quando lo dice a Barlow, questi risponde sparandole e uccidendola. Frost aveva ragione sul fatto che i mercenari provenissero da qualcuno all’interno della CIA. Quel qualcuno è Barlow, che sa che in quel microchip ci sono informazioni rovinose su di lui.

Al rifugio, Weston si sveglia dopo essere svenuto per le ferite riportate. Frost è sparito e Barlow è al suo fianco. Dopo aver messo insieme tutti gli indizi, Weston sa che dietro a tutto c’è Barlow. Confrontato con lui, Barlow confessa di aver “fatto qualcosa di cui non vado fiero” e di aver fatto di tutto per tenerlo nascosto.

Il tradimento di Barlow è una manifestazione letterale dei precedenti avvertimenti di Frost sul vivere una vita di bugie e inganni. Weston ora capisce quanto tutto ciò sia insidioso. Anche dopo che Barlow gli offre la promozione che prima desiderava ardentemente, i suoi sentimenti nei confronti del suo mentore e della CIA si sono inaspriti.

Weston si rende conto di ciò che è veramente importante per lui…

Safe House - Nessuno è al sicuro
Foto di Universal Pictures – © 2012 Universal Studios. ALL RIGHTS RESERVED.

Frost arriva e ne segue una sparatoria. Sebbene Frost uccida i mercenari di Barlow, viene ferito a morte. Prima che Barlow abbia la possibilità di finire Frost, Weston si alza dal letto e spara al suo ex mentore.

Tornato negli Stati Uniti, Weston presenta un rapporto al vicedirettore della CIA Harlan Whitford (Sam Shepard). Whitford ringrazia Weston per il suo rapporto e dà seguito alla promessa di Barlow di una promozione offrendogli di diventare un agente senior. Tuttavia, chiarisce anche che cancellerà dal rapporto ogni riferimento alle malefatte di Barlow, in modo che l’informazione non trapeli. Secondo Whitford, “la gente non vuole più la verità, amico. È troppo incasinata. Li tiene svegli la notte“.

Ma dopo il suo calvario, Weston ha imparato ad apprezzare la verità. Per tutto il film si trova in un mare torbido di bugie e spesso non riesce a capire quale sia la strada giusta. Quando Whitford cerca di coprire la situazione, è il momento finale di chiarezza. Weston sa che, se continuerà a lavorare per la CIA, perderà completamente la speranza di una vita onesta. Alla fine, comincerà a credere a tutte le bugie che racconta a se stesso e agli altri per mantenere la farsa, proprio come aveva avvertito Frost.

Tuttavia, dice un’altra bugia. Quando Whitford chiede a Weston del microchip, questi dice al vicedirettore di non essere al corrente di nulla. Ma dopo aver lasciato l’incontro, Weston fa trapelare i file ai media. La mossa lo mette in una posizione precaria, ma almeno è una posizione in cui ha il controllo della verità.

The Boys – stagione 4 ha appena mandato in onda una delle scene più disgustose dello show

Non importa se avete guardato The Boys o meno: la sua reputazione di avere alcune delle scene più audacemente oscene e cruente messe sullo schermo precede se stessa. Dalle teste che esplodono al più recente bagno di sangue di Vought on Ice, la serie ha decifrato il codice della formula progettata per far contorcere il pubblico. Di conseguenza, ci vuole qualcosa di disarmante per distinguersi in mezzo all’assalto, ma l’ultimo episodio della quarta stagione di The Boys, “Wisdom of the Ages“, ha proprio questo aspetto, sotto forma di una lobotomia – qualcosa che gli stessi spettatori potrebbero desiderare dopo aver visto la scena.

Perché Sorella Sage si lobotomizza nella quarta stagione di The Boys?

Sorelle Sage The Boys - stagione 4

Il potere di ogni Supe comporta un fardello e per Sage (Susan Heyward) si scopre che essere la persona più intelligente del mondo può diventare incredibilmente faticoso. Come anticipato alla fine dell’episodio 3, c’è un modo per Sage di spegnere il cervello e abbandonare le sue responsabilità per guardare Transformers 2 e mangiare un Bloomin’ Onion, ma è un po’ più faticoso che accendere la TV.

Dopo che Sorella Sage ha convocato The Deep (Chace Crawford), lui la affronta per il suo atteggiamento mercuriale nei suoi confronti, ma lei le spiega cosa deve fare per rilassarsi e come il Composto V influisce sulla sua anatomia. Sage spiega che mentre il cervello della maggior parte degli adulti cresce fino a circa 25 anni, il suo è irregolare e continua a rigenerarsi, aumentando costantemente le sue capacità. Questo spiega la sua capacità di leggere velocemente, come abbiamo visto nell’episodio 1 quando Patriota ha visitato il suo appartamento pieno di libri.

Sage afferma che se venisse pugnalata al cuore, morirebbe come chiunque altro, ma se la pugnalassero al cervello, “quella stronzetta del cazzo ricrescerebbe”. Naturalmente, The Deep probabilmente non stava ascoltando affatto, perché presume che lo strumento orbitoclasta che Sage usa per lobotomizzarsi sia un giocattolo sessuale. Sebbene lo scambio tra i due inizi in modo abbastanza umoristico, prende rapidamente una piega più inquietante.

La lobotomia di Sorella Sage è un attacco ai sensi in The Boys

Le scene cruente di The Boys catturano l’attenzione del pubblico attraverso vari metodi: sorpresa, shock e, il più delle volte, dimostrazione visiva della quantità di sangue presente nel corpo umano. Ma la scena della lobotomia di Sister Sage infrange tutte queste regole. Non ci sono sorprese, come Annika (Ana Sani) che viene colpita a morte con il laser da Homelander (Antony Starr) dopo aver giurato sulla vita del figlio, e non c’è nemmeno molto sangue. Sage ci dice a bruciapelo cosa aspettarci mentre lo spiega a The Deep, ma è comunque impossibile trattenersi dal rabbrividire quando Deep si avvicina con l’orbitoclast e un primo piano estremo mostra lo strumento che si avvicina lentamente al suo occhio.

Se l’idea che The Deep esegua una lobotomia non è già abbastanza terrificante, la situazione peggiora quando Sage gli ordina di “usare il martello” e di raschiarle il cervello. A quel punto i suoni si fanno sentire, e nemmeno la sicurezza delle palpebre può salvarvi dall’orrore. Mentre si susseguono squittii e squittii, forse la cosa peggiore è il suono simile a uno scalpello dell’asta che si scava nel cervello di Sage mentre The Deep decima il suo lobo frontale. Dopo quella che sembra un’eternità (appena tre minuti), The Deep estrae l’orbitoclasto. Nonostante una piccola striscia di sangue dovuta all’operazione improvvisata, Sage sta bene e, nel suo stato di lobotomizzazione, può razionalmente andare a Pound Town con The Deep, come aveva promesso in cambio dell’assistenza.

La lobotomia di Sorella Sage prefigura la sua sconfitta nella quarta stagione di The Boys?

Una scena dalla quarta stagione di The Boys

Sebbene Sage possa essere il personaggio più calmo e raccolto dello show (oltre all’altrettanto pericolosa supe Victoria Neuman), il bisogno di evadere dal suo cervello indica che sta portando con sé un fardello un po’ più grave di quanto non lasci intendere. Sembra che Sage si lobotomizzi piuttosto spesso, dato che l'”operazione” sembra più catartica e persino piacevole che dolorosa per lei. Che si tratti di un rituale di fine giornata o di un cheat day una volta alla settimana, l’idea che il nuovo braccio destro di Homelander e la donna più intelligente del mondo si stiano volutamente rimbambendo significa che ci sono momenti in cui lei – e, per estensione, Vought – è vulnerabile.

I Ragazzi (e probabilmente la maggior parte di Vought e dei Sette) non sanno che Sage si lobotomizza per rilassarsi, ma, una volta scoperto, questo potrebbe cambiare le carte in tavola nella loro lotta contro Homelander. Non sappiamo ancora quanto tempo ci vorrà perché il lobo frontale di Sage ricresca, ma sappiamo che Transformers: La vendetta del caduto dura esattamente due ore e mezza, il che significa che Butcher (Karl Urban) e compagnia hanno tempo a sufficienza per fare danni seri senza che Sage intervenga. Sebbene questo rappresenti un potenziale problema per Sage, forse la questione più importante riguarda The Deep. Come si sentirà la sua amante polpo Ambrosious (Tilda Swinton) quando scoprirà il vero motivo per cui lui ha trascurato di pulire la sua vasca da tutte quelle fioriture di alghe?

Film anni ’90: i migliori 30 titoli da vedere, in ordine di importanza

Anche se non tutti i film usciti negli anni Novanta sono stati un successo, si può dire che è stato un decennio complessivamente forte per il cinema. Tra il 1990 e il 1999 sono usciti moltissimi grandi film e, tra questi, la selezione è sorprendentemente varia. È stato un decennio che ha visto l’uscita di molti blockbuster iconici, di piccoli film indipendenti e di molti classici internazionali non in lingua inglese.

I migliori film degli anni ’90 sono anche alcuni dei migliori film di tutti i tempi, dato che si è trattato di un decennio così forte per il cinema. Chi è alla ricerca di alcuni dei migliori film degli anni ’90 dovrebbe trovare nei titoli che seguono un punto di partenza fantastico e comprensivo di molti dei più grandi del decennio. Quella che segue è una classifica di alcuni dei migliori tra i migliori film usciti negli anni Novanta.

Quel periodo di 10 anni può essere ormai lontano nel tempo, ma i migliori film degli anni ’90 continuano a vivere, e probabilmente continueranno a farlo all’infinito. La classifica che segue mira a mettere in evidenza i film veramente grandi e/o quelli che hanno riassunto in qualche modo il decennio e la sua atmosfera generale. Tutti questi film hanno resistito e sono invecchiati bene fino a oggi, e ognuno di essi è una visione essenziale per gli appassionati di cinema, sia occasionali che fanatici.

L.A. Confidential (1997)

L.A. Confidential 1997

Esempio iconico di neo-noir, L.A. Confidential è un avvincente film poliziesco/misterioso, scritto con maestria e interpretato da un ottimo cast. La trama vede diversi detective che cercano di venire a capo di un brutale omicidio di massa in una tavola calda a tarda notte, commesso da qualcuno armato di fucile.

Il film trasuda stile e trae vantaggio dal fatto di ricreare in modo molto convincente la Los Angeles degli anni Cinquanta per la sua ambientazione, oltre ad essere uno dei migliori film mai diretti da Curtis Hanson. Sebbene la trama sembri semplice all’apparenza, è il modo in cui si svolge (e diventa sempre più complessa) che mantiene il film avvincente, e aiuta anche il fatto che, a un certo punto, la storia e la sua progressione diventano piuttosto imprevedibili.

 L.A. Confidential in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

Scream (1996)

Scream 1996

Alcuni film si muovono su una linea sottile tra l’interpretazione diretta di alcuni tropi e la parodia di altri, e l’originale Scream del 1996 è un ottimo esempio di film che fa questo per il genere horror. Una premessa slasher familiare viene presa un po’ sul serio, ma anche discussa e satireggiata, soprattutto grazie al fatto che i personaggi sono consapevoli delle “regole” dei film horror.

È il tipo di approccio che potrebbe sembrare meschino o accondiscendente nelle mani sbagliate, ma fortunatamente il regista Wes Craven aveva le mani giuste per un film come questo. Riprende ciò che aveva fatto in New Nightmare del 1994 e ne perfeziona la formula, rendendo Scream uno dei film horror più essenziali del suo decennio.

Trainspotting (1996)

Ewan McGregor Trainspotting

Negli anni Novanta sono usciti molti film grintosi e con i piedi per terra, ma pochi si sono rivelati altrettanto grintosi e con i piedi per terra come Trainspotting. È un film ambientato in Scozia, che segue un gruppo di giovani nella scena della droga di Edimburgo, descrivendo onestamente gli alti e i bassi (letterali) della tossicodipendenza.

Trainspotting può essere divertente in una scena, teso in quella successiva, terrificante pochi minuti dopo, e poi tremendamente triste poco dopo. Mostra il caos delle vite dei personaggi in modo avvincente e straordinariamente equilibrato, senza mai sottrarsi alla realtà di uno stile di vita come questo, sia nel bene che nel male. Il film ha avuto anche un sequel sorprendentemente buono nel 2017, che vale la pena di vedere.

Thelma & Louise (1991)

Thelma & Louise

Anche se si conosce il suo famoso finale, Thelma & Louise è comunque un viaggio che vale la pena di fare, visto che in definitiva riguarda tanto il viaggio quanto la destinazione. Si tratta di uno dei più grandi road movie di tutti i tempi, che segue due donne che si danno alla fuga dopo che una delle due ha ucciso un uomo per autodifesa, portando le due a legare mentre la legge cerca di rintracciarle.

Susan Sarandon e Geena Davis sono entrambe bravissime nei panni delle protagoniste, mentre il film vanta un cast di supporto di tutto rispetto che comprende Harvey Keitel e un (giovanissimo) Brad Pitt. Scritto e diretto con maestria dallo spesso affidabile Ridley Scott, il film è ancora divertente ed emozionante da guardare a distanza di anni.

Hong Kong Express (1994)

Hong Kong Express

C’è una trama concreta in Hong Kong Express? È difficile dirlo. Si potrebbe affermare che ci sono due storie in gioco, una delle quali prende bruscamente il sopravvento sull’altra a circa metà strada.

Forse la domanda migliore sarebbe “Chungking Express ha bisogno di una trama?”, visto che si tratta di un film di Wong Kar-wai da cui si esce senza sapere come riassumere, ma ben consapevoli di aver vissuto un’esperienza grandiosa. Dalle sue immagini oniriche al grande uso della musica, fino al suo contenuto emotivo sorprendentemente duro, è un film poliziesco/romanzo/drammatico che affronta i temi della solitudine, della nostalgia e dell’appartenenza meglio di qualsiasi altro ed è meritatamente considerato un classico.

Forrest Gump (1994)

Forrest Gump

Forrest Gump è uno dei film più famosi degli anni Novanta e, sebbene non sia assolutamente perfetto, le sue qualità positive lo rendono probabilmente anche uno dei migliori degli anni Novanta. Il film segue il personaggio principale mentre attraversa la vita alla deriva, affrontandone a modo suo gli alti e bassi e influenzando inconsapevolmente numerosi (e significativi) eventi storici della seconda metà del XX secolo.

È un film molto sentimentale e forse anche a tratti smielato, ma è straordinariamente guardabile e molti dei suoi contenuti emotivi sono adeguatamente commoventi. Per l’ottimo equilibrio tra commedia, dramma e cuore e per la leggendaria interpretazione di Tom Hanks, Forrest Gump è sicuramente un film di successo.

Ragazze a Beverly Hills (Clueless, 1995)

Ragazze a Beverly Hills (Clueless, 1995)

Le commedie adolescenziali degli anni ’90 non sono molto più iconiche di Clueless, ed è comprensibile il motivo per cui viene spesso considerato un punto di forza nel genere delle commedie adolescenziali. Il film segue una popolare studentessa del liceo di nome Cher che influenza le vite di coloro che la circondano, per poi sentirsi minacciata da un’altra ragazza che diventa più popolare di lei dopo che Cher le ha fatto un restyling.

È uno di quei film che sono sempre stati popolari, ma che sembrano diventarlo un po’ di più ogni anno, al punto da diventare un classico intoccabile degli anni Novanta. Fa un ottimo lavoro di aggiornamento di Emma di Jane Austen per gli anni ’90, in modo simile a come un’altra commedia adolescenziale classica degli anni ’90, 10 cose che odio di te, funzionava come aggiornamento de La bisbetica domata di William Shakespeare.

Jurassic Park (1993)

Jurassic Park film

Jurassic Park potrebbe essere il film campione d’incassi degli anni Novanta. Così come Steven Spielberg ha realizzato l’oggettivamente miglior film sugli squali di tutti i tempi con Lo squalo del 1975, allo stesso modo ha finito per realizzare il film sui dinosauri a cui tutti gli altri sarebbero stati paragonati, visto che a 30 anni dall’uscita, nulla si è avvicinato a Jurassic Park.

Stranamente, per quanto grande, non è nemmeno il miglior film di Spielberg del 1993 (di cui parleremo più avanti), a dimostrazione di come il regista fosse davvero al top della sua carriera. Con effetti speciali che reggono ancora oggi, un ritmo perfetto, grandi scene d’azione e di suspense e personaggi memorabili, Jurassic Park è intrattenimento di massa al suo meglio.

La vita è un sogno (Dazed and Confused, 1993)

La vita è un sogno (Dazed and Confused, 1993)

Richard Linklater è stato uno dei migliori registi degli anni ’90 per quanto riguarda i film di piccole dimensioni e incentrati sui personaggi (Before Sunrise del 1995 ne è un buon esempio), ma il suo migliore di quel decennio potrebbe essere Dazed and Confused del 1993. Il film segue un gruppo di personaggi durante il primo giorno delle vacanze estive ed è intensamente nostalgico, grazie al fatto che è ambientato nel 1976.

Si tratta principalmente di una commedia e di una trama piuttosto leggera, ma i personaggi diventano molto accattivanti e gradualmente più stratificati man mano che il film va avanti. La vita è un sogno è molto divertente e anche molto sentito, in grado di commuovere chiunque ricordi anche solo con un pizzico di affetto com’era essere un adolescente o chiunque si senta ancora un po’ giovane.

Tre colori – Film rosso (1993)

Tra il 1993 e il 1994, l’acclamato regista polacco Krzysztof Kieślowski ha realizzato quella che oggi viene definita la trilogia dei tre colori. Ogni film (Blu, Bianco e Rosso) era incentrato su una serie diversa di personaggi e tutti affrontavano i temi dell’amore, della perdita e della nostalgia, anche se con toni diversi.

Si tratta di una trilogia tematica affascinante nel suo complesso e, sebbene sia difficile individuarne uno come il migliore, il terzo film, Red, potrebbe essere quello che finisce per avere il maggior impatto. È un film lento ma coinvolgente che analizza lo strano legame che si forma tra una modella part-time e un giudice in pensione, con una tonalità che si colloca a metà strada tra lo straziante Blue e lo stranamente comico White.

Il grande Lebowski (1998)

Il grande Lebowski (1998)

Un film giallo, cupo e forse anche esistenziale, interamente giocato sulle risate, Il grande Lebowski è senza dubbio uno dei film più divertenti degli anni Novanta. Segue The Dude – uno scansafatiche stranamente accattivante che va alla deriva nella vita – mentre intraprende un viaggio bizzarro e caotico per farsi sostituire il tappeto dopo essere stato scambiato per un milionario.

La trama è selvaggia e il film riconosce consapevolmente l’assurdità di tutto ciò, rendendo esilaranti cose che altrimenti potrebbero sembrare confuse e frustranti. È un punto culminante nella filmografia straordinariamente forte dei fratelli Coen e vanta interpretazioni iconiche da parte di tutto il cast, in particolare di Jeff Bridges e John Goodman.

Fight Club (1999)

'Fight Club' (1999) cattivo

Gli anni Novanta di David Fincher hanno avuto un inizio un po’ difficile quando ha diretto il discutibile (anche se non irredimibile) Alien 3, ma le cose hanno cominciato a girare per lui negli anni successivi. Nel 1995 ha realizzato il cupo e coinvolgente film giallo/thriller Se7en e poi, nel 1999, ha realizzato uno dei più amati classici di culto di tutti i tempi con Fight Club.

Si tratta di un thriller psicologico molto cupo (e sorprendentemente divertente) su un uomo apparentemente mite che viene coinvolto in un club di lotta clandestino (e alla fine rivoluzionario). Con una narrazione iconicamente tortuosa, un ritmo incalzante e un’abbondanza di immagini creative, Fight Club è giustamente considerato uno dei migliori del decennio.

Will Hunting – Genio ribelle (1997)

Will-Hunting-Genio-Ribelle

Un sentito dramma sull’adolescenza che ha dato a Robin Williams forse il suo miglior ruolo e che si è rivelato un successo per le star/sceneggiatori Matt Damon e Ben Affleck, Will Hunting – Genio ribelle è davvero bello. Si tratta di una storia semplice sulle difficoltà della giovane età adulta e sulle amicizie improbabili, ma che sfrutta con competenza un territorio familiare.

Il risultato è un film decisamente sentimentale e molto ampio, al quale è tuttavia difficile resistere. La sceneggiatura è appassionata e sincera e la vittoria di Williams come miglior attore non protagonista agli Academy Awards è stata meritatissima (anche la sceneggiatura ha vinto l’Oscar).

Terminator 2 – Il giorno del giudizio (1991)

Arnold Schwarzenegger Terminator

The Terminator del 1984 è stato un ottimo film sui viaggi nel tempo, con una donna che cerca di sfuggire a un cyborg futuristico che non si fermerà davanti a nulla pur di vederla morta. In qualche modo, il sequel del 1991, Terminator 2: Il giorno del giudizio, ha finito per essere ancora migliore, funzionando altrettanto bene del primo quando si trattava di un film di fantascienza, pur avendo un budget maggiore e un’azione più spettacolare.

Qui, Sarah Connor ritorna, anche se suo figlio – la cui nascita stava cercando di essere impedita dal cyborg nel primo film – è cresciuto e deve essere protetto da un altro nemico del futuro. Il film ha cuore, umorismo e sequenze d’azione esplosiva e la star Arnold Schwarzenegger non è mai stata così brava.

Boogie Nights – L’altra Hollywood (1994)

Boogie Nights - L'altra Hollywood

Un dramma di ampio respiro, ambientato negli anni ’70 e ’80, che trae chiara influenza dalle opere di Robert Altman e Martin Scorsese, Boogie Nights è un film divertente e da rivedere all’infinito. È incentrato sull’industria del cinema per adulti e mostra gli alti e bassi del lavoro al suo interno e intorno ad essa seguendo un ampio cast di personaggi.

Sebbene il regista Paul Thomas Anderson prenda ampiamente in prestito dai citati registi, fa comunque suo questo film, e il fatto che la qualità sia paragonabile a quella dei suoi predecessori spirituali rende i riferimenti più facili da digerire. Anderson lo ha seguito nel 1999 con un altro grande (e vasto) dramma con un enorme cast di personaggi, Magnolia.

The Matrix (1999)

The Matrix' (1999)

Dite quello che volete sui sequel (dopotutto dividono), ma è difficile negare che Matrix del 1999 sia un classico dell’azione e della fantascienza. Il film racconta di un uomo che viene informato che la sua realtà è un’illusione e gli viene data la possibilità di unirsi alla lotta contro le forze che mantengono l’illusione e che di fatto tengono l’intera razza umana in schiavitù, addormentata e ignara della verità.

Il film solleva interessanti questioni filosofiche e allo stesso tempo è una storia fantasticamente divertente, ricca di sequenze d’azione impressionanti. L’uso del rallentatore è stato parodiato fino alla morte, ma è ancora fantastico e il mix di scontri a fuoco e combattimenti corpo a corpo di Matrix, all’interno di un mondo fantascientifico così unico, è ancora diverso da qualsiasi altra cosa.

 The Matrix in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 

Principessa Mononoke (1997)

La Principessa Mononoke

Certo, ha una concorrenza agguerrita, ma Principessa Mononoke è senza dubbio uno dei migliori film diretti da Hayao Miyazaki. Il film segue un giovane che cerca di liberarsi da una maledizione e la sua avventura lo coinvolge in un drammatico conflitto tra un villaggio industriale e gli esseri che abitano una foresta vicina.

Combinando fantasia e avventura con una trama emozionante e un messaggio ambientale ben argomentato, Princess Mononoke è ambizioso ma riesce a legare il tutto. Anche chi non è un fan abituale dell’animazione giapponese dovrebbe cercarlo, perché offre un’esperienza di visione innegabilmente unica, commovente ed emozionante.

 Principessa Mononoke in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 

Gli spietati (Unforgiven, 1992)

Gli spietati (Unforgiven)

Tra i vari western in cui è apparso il leggendario Clint Eastwood, Gli spietati è forse il suo migliore. È un film cupo e intenso che segue un cacciatore di taglie in pensione che intraprende un ultimo lavoro dopo che uno sceriffo corrotto di una piccola città non riesce a fare giustizia sugli autori di un crimine brutale.

È comprensibile il motivo per cui il film è stato premiato così bene agli Academy Awards, aggiudicandosi anche il premio per il miglior film. È semplicemente un western difficile da criticare a qualsiasi livello, con una storia ben raccontata, ottime interpretazioni e una grafica eccellente. Si distingue anche per il modo in cui commenta – e decostruisce – i western americani di un tempo.

 Gli spietati in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 

Lezioni di piano (1993)

Lezioni di Piano film

Jane Campion è stata la prima regista donna a vincere la Palma d’Oro al Festival di Cannes per la regia di Lezioni di piano. La vittoria è stata meritatissima, perché Il pianoforte è un film struggente e indimenticabile, che racconta la storia di una donna muta che arriva in Nuova Zelanda con la figlia dopo essere stata venduta per sposarla.

A volte può risultare pesante da guardare, ma la storia è sicuramente memorabile per il modo crudo in cui viene presentata, ed è anche ben completata da una splendida grafica e da un’ottima colonna sonora. Sembra il tipo di film che continuerà a invecchiare con grazia: Lezioni di piano ha un’innegabile qualità senza tempo e si sente difficile da criticare sotto qualsiasi aspetto.

 Lezioni di piano in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 

Heat – La sfida (1995)

Heat - La Sfida recensione film

Sebbene la sua filmografia sia piena di film iconici di crimine/azione, Heat è probabilmente il capolavoro di Michael Mann. Si tratta di un film di rapine su scala epica, che dura quasi tre ore e si divide tra il mostrare una banda di ladri che organizza un’ambiziosa rapina in banca e seguire un detective dalla testa calda e la sua squadra che cerca di fermare la banda.

Tutto sta nell’esecuzione e nella portata ambiziosa, che rende quello che altrimenti potrebbe essere un normale film di poliziotti contro rapinatori in qualcosa di grandioso, audace ed emotivamente intenso. Vale la pena guardarlo anche solo per la sequenza d’azione centrale, che si colloca senza dubbio tra le migliori sparatorie della storia del cinema.

 Heat in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 

Il silenzio degli innocenti (1991)

Il silenzio degli innocenti

Non è stata la prima volta che Hannibal Lecter è apparso sullo schermo, e di certo non è stata l’ultima, ma Il silenzio degli innocenti (1991) è il miglior film che ha visto protagonista l’iconico personaggio fino ad oggi. L’interpretazione di Anthony Hopkins nel ruolo del serial killer/cannibale imprigionato Lecter è leggendaria, e Jodie Foster è altrettanto convincente nel ruolo della giovane agente dell’FBI che deve lavorare con lui per catturare un altro assassino in libertà.

È un thriller nel profondo, ma sembra appartenere anche ai generi poliziesco e horror. Comunque lo si voglia classificare, è grandioso e probabilmente il più vicino alla perfezione di questo genere di film. Ha il raro merito di aver vinto la “cinquina” agli Academy Awards, e lo ha fatto meritatamente.

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Toy Story (1995)

Toy Story Il mondo dei giocattoli

Pur non essendo l’unico grande film d’animazione degli anni ’90, Toy Story è stato forse il più innovativo. È stato il primo lungometraggio realizzato interamente con l’animazione computerizzata e racconta la storia di un giocattolo, Woody, che viene sostituito come preferito dai bambini da un nuovo giocattolo, Buzz Lightyear, con i due che alla fine devono collaborare per tornare a casa dopo che il loro proprietario li ha smarriti.

Sarebbe un’icona per la sua animazione anche se il film in sé non fosse particolarmente bello, ma fortunatamente non è questo il caso. Tutto il resto del film – la sceneggiatura, l’umorismo, il messaggio, il doppiaggio, ecc. – è altrettanto iconico, assicurando che Toy Story rimanga ancora oggi un film d’animazione di riferimento che si rivela anche incredibilmente divertente e sorprendentemente emozionante.

 Toy Story in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 

Titanic (1994)

Titanic

Un iconico film d’amore e un avvincente film catastrofico in un unico film, Titanic è un film enorme che si è rivelato anche un grande successo. La tragica storia del giovane amore che sboccia su una nave condannata ha risuonato con gli spettatori alla fine degli anni ’90 e, ancora oggi, è uno dei blockbuster di maggior successo di tutti i tempi.

Grazie alla sensibilità registica di James Cameron e alle oltre 3 ore di durata del film, non si ha mai la sensazione che il film sia più lungo di quanto possa masticare, pur essendo due tipi di film molto diversi allo stesso tempo. Se lo si guarda oggi, regge in gran parte bene, rendendo facile lasciarsi coinvolgere dal romanticismo della prima metà e sentirsi tesi e inquieti durante la seconda metà, che è un disastro.

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Salvate il soldato Ryan (1998)

Salvate il soldato Ryan (1998)

I film sulla Seconda Guerra Mondiale non sono molto più noti di Salvate il soldato Ryan, che ha rappresentato un altro trionfo degli anni ’90 per il regista Steven Spielberg. Si apre con una straziante rappresentazione dello sbarco in Normandia, per poi diventare un film su una squadra di soldati americani inviati in una pericolosa missione per recuperare il giovane soldato Ryan da dietro le linee nemiche.

È un film che vuole essere in qualche modo patriottico e reverenziale nei confronti dei suoi personaggi, ma allo stesso tempo critica la guerra ed è straordinariamente trasparente sugli orrori che contiene. Il bilanciamento non è perfetto, ma Salvate il soldato Ryan rimane comunque viscerale ed emozionante e si impone come uno dei film di guerra più iconici degli anni Novanta.

 Salvate il soldato Ryan in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 

Fargo (1990)

Fargo (1990)

Per quanto grande sia Il grande Lebowski del 1998, Fargo del 1996 potrebbe essere un film degli anni ’90 dei fratelli Coen ancora migliore. Si tratta di un film poliziesco dalla comicità cupa che racconta di un piano andato male e di un capo della polizia determinato e pesantemente incinta che sembra essere l’unico ad avere una possibilità di risolvere il ridicolo e caotico caso.

Altri registi avrebbero potuto avere difficoltà a realizzare un film intelligente con personaggi che, per la maggior parte, non sono molto intelligenti, ma i fratelli Coen ci sono riusciti perfettamente. Fargo è semplicemente uno spasso da guardare, con una leggendaria interpretazione della protagonista Frances McDormand e ha ispirato una serie antologica altrettanto coinvolgente che ha iniziato ad andare in onda nel 2014.

 Fargo in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 

Hoop Dreams (1994)

Documentario di fenomenale fattura che rappresenta il genere al suo meglio, Hoop Dreams è probabilmente il miglior documentario dell’intero decennio. Segue due ragazzi per diversi anni, ognuno dei quali aspira a giocare un giorno nell’NBA, permettendo agli spettatori di vedere gli alti e i bassi delle loro vite mentre cercano di realizzare i loro sogni.

Come molti grandi documentari, utilizza la sua narrazione centrale per esplorare temi più ampi, in questo caso esaminando vari aspetti inerenti alla vita americana nel corso del XX secolo, tra cui l’istruzione, la classe e la razza. Il fatto che lo faccia in modo intelligente, pur essendo una storia avvincente ed emotiva che non annoia mai (anche con una durata di 174 minuti), fa sì che Hoops Dreams sia un classico.

Hoop Dreams in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 

Pulp Fiction (1994)

Pulp Fiction

Per quanto Le Iene del 1992 e Jackie Brown del 1997 siano grandiosi, Pulp Fiction del 1994 è il più grande film di Quentin Tarantino degli anni Novanta. Ha stabilito che il suo debutto nel 1992 non era un caso e che era una forza cinematografica da tenere in considerazione, visto che Pulp Fiction è uno dei film più imprevedibili, emozionanti, divertenti e creativi degli ultimi decenni.

La sua presentazione non cronologica (e la fusione senza soluzione di continuità di diverse storie) sembra ancora un miracolo di sceneggiatura, e quasi ogni scena è diventata un’icona a sé stante. Non c’è mai stato un film come Pulp Fiction, e probabilmente non ci sarà mai, e la sua unicità lo qualifica come un punto culminante del decennio in cui è uscito.

 Pulp Fiction in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 

Schindler’s List (1993)

Schindler's List (1993)

È difficile pensare a molti altri film ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale che abbiano lo stesso impatto di Schindler’s List. Questo e Jurassic Park sono stati i due film di Steven Spielberg usciti nel 1993, e mentre Jurassic Park è diventato il miglior blockbuster dell’anno, Schindler’s List è stato probabilmente il miglior film in assoluto dell’anno, e sicuramente il più premiato (ha vinto sette Oscar, tra cui quello per il miglior film).

È giustamente considerato uno dei film più emozionanti di tutti i tempi, in quanto racconta la storia vera di come Oskar Schindler utilizzò la sua fortuna personale per salvare le vite di oltre 1000 rifugiati ebrei durante l’Olocausto. Schindler’s List è un film difficile ma essenziale, che racconta la sua storia in modo impeccabile, con una regia perfetta e numerosi attori che offrono le migliori interpretazioni della loro carriera.

 Schindlers List in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 

Le ali della libertà (1994)

Le ali della libertà
© 1994 Castle Rock Entertainment

I già citati Pulp Fiction e Hoop Dreams non sono stati gli unici film al limite della perfezione usciti nel 1994, perché in quell’anno è uscito anche Le ali della libertà. Il film racconta di due uomini che legano tra loro mentre si trovano in un carcere di massima sicurezza: uno accetta malvolentieri il proprio destino, mentre l’altro mantiene la propria innocenza pianificando la fuga.

Si può tranquillamente affermare che Le ali della libertà è un film che non piace praticamente a nessuno, visto che è attualmente al primo posto della classifica IMDb Top 250, e lo è da anni a questa parte. In effetti, è un film in cui è difficile trovare difetti e, per quanto riguarda i film sulle carceri, è probabilmente il più grande di tutti i tempi e, inoltre, uno dei migliori film del suo decennio.

 Le ali della libertà in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 

Quei bravi ragazzi (1990)

Ray Liotta Quei bravi ragazzi

I film di Martin Scorsese non sono migliori di Quei bravi ragazzi. È già qualcosa, considerando che Scorsese è uno dei più grandi registi di tutti i tempi, ma Goodfellas è onestamente intoccabile, prendendo in prestito e rimescolando i tropi familiari dei gangster movie e reinventando al contempo il genere poliziesco stesso, diventando un film estremamente influente nel processo.

Il film segue il membro di basso livello della mafia Henry Hill, con la sua narrazione che dà allo spettatore una visione dello stile di vita di una persona affiliata alla mafia. È un film che riesce a essere divertente, tragico, intenso ed emozionante da guardare, oltre a essere uno dei film polizieschi più veloci e meglio recitati di tutti i tempi. Quei bravi ragazzi è talmente bello che non è esagerato definirlo il più grande film degli anni ’90.

 Quei bravi ragazzi in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 

L’esorcismo – Ultimo atto, la spiegazione del finale: Russell Crowe sopravvive a un’altra possessione demoniaca?

L’esorcismo – Ultimo atto di Joshua John Miller potrebbe non essere ufficialmente una voce canonica dell’influente franchise dell’Esorcista, ma è chiaramente un omaggio rispettoso. Il film segue le riprese del film horror fittizio “The Georgetown Project“, che sembra seguire una trama molto simile a quella de L’esorcista del 1973. Quando il protagonista del film (Adrian Pasdar) muore sul set in circostanze sospette, viene rapidamente sostituito dall’attore problematico Tony Miller (Russell Crowe).

Tony si cala nel ruolo di un prete assunto per esorcizzare un demone dal corpo di un’adolescente (un riferimento al padre di Joshua John Miller, Jason Miller, che ha interpretato Padre Karras ne L’esorcismo – Ultimo atto (la nostra recensione). Quando iniziano le riprese di “The Georgetown Project”, il set è afflitto da un’attività paranormale che nessuno riesce a spiegare, rispecchiando i decenni di voci intorno ai presunti set maledetti de Il presagio e L’esorcista. Uno spirito diabolico incombe sulle riprese e ha un interesse particolare per il Tony di Crowe. Ma riuscirà a ottenere ciò che vuole? Ecco tutto quello che è successo nel finale del nuovo film horror religioso.

Di cosa parla L’esorcismo – Ultimo atto?

Sam Worthington in L'esorcismo - Ultimo atto (2024)
Foto di Fred Norris – © Lightsavior Productions, LLC

Il film si apre con l’attore principale di “The Georgetown Project” che viene attaccato da una forza invisibile, facendolo precipitare dalla cima del set del film. A sostituirlo è la star d’azione Tony Miller, un vedovo traumatizzato con un rapporto teso con la figlia adolescente e ribelle Lee (Ryan Simpkins). Tony non è la scelta più intuitiva per il ruolo, ma il regista Peter (Adam Goldberg) è convinto che la sua lotta con i demoni interiori, molto pubblicizzata nella vita reale, si tradurrà con successo in una lotta demoniaca fittizia sullo schermo. È un ruolo di ritorno per Tony, la posta in gioco è alta, ma lui lo ottiene e costringe la neo-sospesa Lee a lavorare come P.A., dove entra subito in sintonia con la giovane attrice Blake (Chloe Bailey), che interpreta la vittima della possessione del film nel film.

Veniamo a sapere che Tony ha subito abusi da parte di un prete quando era un chierichetto. Questo spiega il suo gelido e scomodo primo incontro con il consulente ecclesiastico del film, Padre Conor (David Hyde Pierce), e anche il primo giorno di produzione, Tony sente qualcosa che non va. Seduto al trucco, gli sanguina il naso mentre riceve dei flashback di se stesso da ragazzo, ricordando un prete che gli spinge minacciosamente del vino in faccia.

Più tardi, a casa, Tony inizia a comportarsi in modo strano, dando inizio a un ciclo preoccupante: le sue performance non funzionano, innescando un crescente abuso della regia e un comportamento più strano a casa. Mentre Lee attribuisce il suo comportamento preoccupante allo stress, al sonnambulismo e alla mancata assunzione di farmaci, Tony inizia presto a mostrare azioni preoccupanti che non possono essere spiegate così semplicemente. Proprio così: Tony è stato colpito da un caso di possessione demoniaca.

Tony diventa posseduto mentre inizia le riprese di “The Georgetown Project”

Russell Crowe in L'esorcismo - Ultimo atto (2024)
Foto di Fred Norris – © Lightsavior Productions, LLC

Prima che Tony metta piede sul set, c’è una presenza demoniaca. Il cast e la troupe possono discutere sulla morte del loro ex co-protagonista Tom, ma l’apertura a freddo mostra che egli sentiva chiaramente delle voci su un set vuoto (tra cui una mimica demoniaca del “per favore aiutate mia figlia” del copione) poco prima di morire. Quando in seguito Tony trova la copia del copione dell’ex protagonista (accanto a una croce che è esattamente quella dei ripetuti ricordi traumatici di Tony), è ricoperta da variazioni scarabocchiate di “sa che non sarai salvato” (forse riecheggiando la ripetuta esortazione del Principe delle Tenebre di John Carpenter: “Non sarai salvato!”) e da immagini sataniche e simboli occulti. L’influenza demoniaca era già presente prima che Tony fosse assunto.

È un po’ difficile individuare il momento esatto in cui Tony diventa esplicitamente posseduto. Anche nella scena iniziale prima dell’audizione, c’è qualcosa di strano: Tony si confessa a un prete per la prima volta dopo 40 anni, ma la sua voce è improvvisamente molto più profonda e roca di quella della scena precedente. La sua confessione sembra, in un primo momento, inquietantemente simile al suo registro vocale quando il demone si impossessa di lui. È possibile, anche se non confermato, che ci sia un livello di influenza demoniaca in attesa di essere attivato prima che egli partecipi al set infestato.

Quando Blake fa fare a Lee il suo primo tour del set, viene intervallato da Tony che si fa tagliare i capelli in modo stranamente inquietante. Blake spiega che sul set viene colpita perché “quando facevano film sul diavolo, come Il presagio o L’esorcista o Poltergeist, succedevano un sacco di casini“. Torniamo a Tony, che riceve un breve flashback di un ricordo traumatico della sua infanzia come chierichetto. I casi di evidente possessione di Tony sono regolarmente accompagnati da flashback di quel momento, quindi sappiamo che questi ricordi e la possessione di Tony sono profondamente collegati.

Nella scena successiva, il pubblico può vedere brevemente che le mani della donna che sta sistemando il costume di Tony sono coperte da un enorme serpente tatuato insieme a simboli occulti (gli stessi che si trovano nell’inquietante copia del copione di Tom che Tony scopre in seguito). Tra il set maledetto, il passato di Tony e il possibile equipaggio sospetto, non c’è un modo chiaro per decifrare quale di questi fattori abbia causato la possessione (non c’è il momento “hai letto dal Necronomicon!”).

Il passato traumatico di Tony lo rende vulnerabile alla possessione

All’inizio del film, scopriamo che Tony ha un rapporto teso con Lee a causa del suo forte consumo di alcol e della sua assenza generale mentre la madre di Lee stava morendo. È chiaro che l’ormai sobrio Tony (che beve ancora qualche birra) ha profondi rimpianti per quel periodo della sua vita. Ogni volta che il regista Peter richiama alla mente quei momenti di rammarico, si verifica un aumento dell’attività demoniaca. Quando questo accade sul set, una luce si avvicina pericolosamente alla testa di Peter, e da lì in poi la situazione non fa che peggiorare. È chiaro che la vergogna di quei momenti è in qualche modo legata alla presa del demone su di lui. Purtroppo, questa non è l’unica fonte di emozioni represse con cui Tony deve fare i conti.

Quando Lee e Blake si consultano con Padre Conor, questi suggerisce che Tony potrebbe avere un trauma non riconosciuto che il demone sta portando in superficie. Lee afferma che sua madre le ha parlato di “cose sconvolte” accadute nell’infanzia di Tony. Man mano che il demone si insinua nell’animo di Tony, si ha uno sguardo più chiaro e profondo sul flashback che tormenta Tony dal periodo in cui era chierichetto: un prete costringe il giovane Tony a bere del vino, precedendo un momento di abuso chiaramente implicito.

Tony ha poi lasciato la chiesa cattolica e prova ancora un profondo disagio alla vista di un prete come padre Conor. È chiaro che quel tragico momento ha instillato in Tony una vergogna ancora più profonda. Il demone usa i ricordi e la vergogna per quel momento per aumentare la sua influenza su Tony. È possibile che questi ricordi a lungo repressi abbiano alimentato alcune delle abitudini più distruttive di Tony, esacerbate dalla morte della moglie, e che l’entità usi queste fonti di vergogna e di disprezzo di sé per aumentare la vulnerabilità di Tony alla sua possessione.

Chi è il demone che possiede il Tony di Russell Crowe?

russell crowe L'esorcismo - Ultimo atto

La storia dell’horror sulla possessione ha mostrato una varietà di demoni, entità o altri terrori cosmici come forza antagonista che abita una vittima, dal Pazuzu di derivazione assira de L’esorcista al re dell’inferno di Hereditary, Paimon, o persino Satana stesso in Prince of Darkness e molti altri. In questo caso, l’equipaggio si confronta con il demone dalla testa di toro Molech, il demone scelto per il film di finzione e un elemento reale della tradizione demonologica. Molech è profondamente associato al sacrificio rituale dei bambini.

Nel film viene nominato esplicitamente, ma la sua iconografia è presente in tutto il film. Nel cold open del film, l’attacco demoniaco subito dalla prima star del film comporta il flash di un dipinto di una figura con la testa di toro (un dipinto che vedremo più tardi sul set) con entrambe le mani alzate verso il cielo. Quando Tony scruta la vecchia copia del copione dell’attore deceduto, ci sono immagini di Molech che tiene in braccio un bambino. L’associazione con Molech è particolarmente preoccupante data la storia travagliata di Tony con la figlia e la crescente minaccia fisica che egli rappresenta per lei man mano che la possessione prende piede.

Una possibilità scioccante e pesante (anche se non confermata esplicitamente) è che Molech possa essere collegato agli abusi sessuali nella storia della chiesa cattolica. Con l’aumentare della possessione demoniaca su Tony, aumentano anche i flashback. Il pubblico ha la visione più dettagliata di quel momento inquietante in cui Padre Conor legge di Molech in un antico tomo, e c’è una regolare giustapposizione tra le immagini cattoliche (la croce del prete violento) e quelle di Molech (il dipinto con la testa di toro). In effetti, la croce che Tony trova tra le cose dell’ex star deceduta è la stessa croce specifica dei suoi ricordi traumatizzati. L’associazione di Molech con una terribile storia di sacrifici di bambini amplifica il terrore dell’uso gioioso di quei ricordi per tormentare Tony. Anche se non è confermato, è possibile che il film associ l’influenza di Molech a un modello di abuso efferato nella vita reale.

Come finisce L’esorcismo – Ultimo atto?

A 18 giorni dall’inizio delle riprese, la possessione demoniaca è in piena regola. Tony è chiaramente malato, ma Peter cerca di sollecitare una performance intensa da parte del suo attore principale facendo disgustosamente riferimento ai suoi abusi infantili. Ciò fa comprensibilmente precipitare Tony in una spirale di odio e il demone lo abita mentre si dirige al piano di sotto, contorcendosi a livelli disumani e terrorizzando la troupe. Tornati a casa di Tony, Lee e Blake trovano sostegno l’uno nell’altro prima che Tony attacchi i due con oscenità omofobe (per usare un eufemismo) e lasci la casa. Lee intuisce che è tornato sul set e lo scopre in pieno possesso nella camera da letto costruita per il confronto finale del film nel film, con Blake e Padre Conor in ginocchio in una posizione di preghiera congelata. Lee ottiene un vantaggio attaccando Tony con una croce.

Padre Conor, ormai sveglio, sfida il demone a usare lui come ospite e Molech lo fa. Il transfert libera Tony e i suoi ricordi traumatizzati ritornano completamente. Ferisce il potere del demone invocando i santi, poi sferra un colpo letterale al demone trafiggendolo con la croce, incendiando padre Conor mentre il demone viene sconfitto, Tony vince i suoi demoni interiori vincendo quelli esterni. Poiché il demone era così intimamente legato al dolore di Tony e da esso alimentato, scacciarlo porta a un futuro più luminoso e pieno di speranza; e, in modo appropriato, un futuro in cui il suo rapporto con Lee è migliore che mai. Tuttavia, mentre il film si conclude con una nota di speranza (Tony sembra persino essersi riconciliato con le sue radici cattoliche), chi può dire se il demone sia stato sconfitto una volta per tutte? Una cosa è certa, però: Tony dovrebbe limitarsi ai film d’azione.

The Bikeriders, la spiegazione del finale: come finisce questa storia di violenza e motociclette?

The Bikeriders è un film che potrebbe essere passato inosservato, se non fosse per una serie di elementi chiave che si uniscono. Il film si avvale di un ensemble di talento che comprende Austin Butler, Tom Hardy e l’interpretazione di Jodie Comer che ruba la scena.

The Bikeriders (la nostra recensione) vede anche il ritorno di Jeff Nichols alla regia, che segna il suo primo lungometraggio dopo la doppietta cinematografica di Midnight Special e Loving del 2016. Ma la cosa davvero speciale di The Bikeriders è che ha evitato per un soffio di finire nel limbo cinematografico; dopo il doppio sciopero WGA/SAG-AFTRA dell’anno scorso, il film ha perso la sua casa presso i 20th Century Studios e alla fine è finito alla Focus Features.

Basato sull’omonimo libro di Danny Lyon, The Bikeriders racconta l’ascesa del club motociclistico dei Chicago Vandals dal 1965 al 1973. Lyon (interpretato da Mike Faist) conduce una serie di interviste con Kathy (Comer), la moglie di un membro dei Vandals, Benny (Butler), per scoprire come i Vandals siano stati tenuti insieme dal loro leader rude e ruspante Johnny (Hardy), che ha preso in simpatia Benny. Come si conclude questa saga di violenza e ciclismo?

The Bikeriders mostra i Vandals in lento disfacimento

The Bikeriders

The Bikeriders è molto esplicito sul fatto che i Vandals si coprono le spalle a vicenda, a prescindere da tutto. Un esempio su tutti: Quando Benny viene aggredito da due tizi in un bar e per poco non gli viene staccato un piede con una pala, il resto dei Vandals trova i suoi aggressori e li azzoppa su ordine di Johnny… e, per buona misura, brucia il bar. Ma un gruppo di nuovi motociclisti più spietati inizia a unirsi ai Vandals, il che porta a un divario generazionale e a scontri che diventano mortali. Uno di questi scontri coinvolge Cockroach (Emory Cohen), membro di lunga data dei Vandals, che viene attaccato da un trio di nuovi membri e quasi ucciso. In seguito, Scarafaggio dice a Johnny che lascerà i Vandals, il che porta Johnny e Benny a fargli visita a casa quella sera e Johnny gli spara a una gamba, paralizzandolo.

È questo atto, unito alle pressioni di Kathy, che porta Benny a lasciare i Vandals. Johnny voleva che fosse lui a prendere in mano il club, perché aveva una famiglia di cui occuparsi e perché gli altri Vandals lo rispettavano. Kathy, invece, è stanca delle continue risse e delle esperienze di quasi morte in cui Benny si imbatte: vuole una vita stabile. Benny chiarisce a entrambe che non vuole essere legato da vincoli matrimoniali o dalla responsabilità di guidare gli altri, e parte per parti sconosciute… almeno per un po’.

Una morte importante determina la fine di un’era per i Vandals

The Bikeriders
the bikeriders recensione film

Un altro filo conduttore di The Bikeriders è il viaggio di un giovane motociclista chiamato “The Kid” (Toby Wallace), che si ispira ai Vandals per iniziare ad andare in moto con i suoi amici. Quando alla fine chiede a Johnny di unirsi ai Vandals, Johnny lo rifiuta perché era disposto ad abbandonare i suoi amici, il che va contro la lealtà che i Vandals hanno l’uno verso l’altro.

Infuriato, Kid tenta di colpire con un coltello Johnny, che però lo picchia. Anni dopo, Kid rintraccia Johnny e lo sfida a una lotta con i coltelli per la leadership dei Vandali. Johnny accetta, ma la sera del combattimento Kid lo uccide a sangue freddo. Alla fine, i Vandali si trasformano in una vera e propria banda criminale; quando Benny viene a sapere della morte di Johnny, si riunisce a Kathy.

Questo porta a uno dei momenti più emozionanti del film, in cui Benny scoppia a piangere. In precedenza, Kathy aveva detto che l’unica volta che lo aveva visto piangere era stato dopo che il medico gli aveva detto che avrebbe potuto perdere il piede in seguito alla rissa nel bar. È chiaro che Benny ha capito che la morte di Johnny significa la fine dei Vandals come li conosceva e della vita di un motociclista.

The Bikeriders si conclude con una nota dolceamara

The Bikeriders
(L to R) Tom Hardy as Danny and Austin Butler as Benny in director Jeff Nichols’ THE BIKERIDERS, a Focus Features release. Credit: Kyle Kaplan/Focus Features. © 2024 Focus Features. All Rights Reserved.

Nel suo ultimo colloquio con Lyon, Kathy ricorda cosa è successo alla “vecchia guardia” dei Vandali. Il meccanico Cal (Boyd Holbrook) continua a riparare le moto degli altri. “Funny Sonny” (Norman Reedus), un membro di una banda di motociclisti californiani che era stato mandato a “rompere le scatole” a Cal, finisce per essere assunto da un cinema per promuovere Easy Rider. Quel film, insieme a Il selvaggio, è stato la principale influenza di Nichols, quindi è logico che si inserisca nella narrazione di The Bikeriders. L’infortunio di Cockroach non gli impedisce di entrare in polizia e di diventare un poliziotto in moto, né di crescere suo figlio. Il soldato Zipco di Shannon finisce a lavorare su una barca per gamberi, una fine appropriata per un personaggio che diceva di amare il lavoro con le mani.

Le scene finali del film mostrano che Benny si è sistemato con Kathy, assumendo un lavoro come meccanico presso il cugino. Ma mentre si siede dopo una dura giornata di lavoro, Benny inizia a sentire il rombo dei motori delle moto, lasciando intendere che sta ancora pensando al periodo trascorso con i Vandals. È anche un contrasto diretto con le ultime parole del film, in cui Kathy dice che i due sono felici; c’è una differenza tra essere felici ed essere contenti. Gli ci sono voluti quasi cinque anni e un cambio di studio, ma Nichols ha finalmente portato The Bikeriders al traguardo, e il suo finale agrodolce è più che appropriato per uomini che hanno vissuto la loro vita in uno stato di cambiamento.

Banklady: la storia vera di Gisela Werler

Banklady: la storia vera di Gisela Werler

Di film su rapinatori è piena la storia del cinema, dai celebri Bonnie e Clyde di Gangster Story fino a titoli più recenti come Oceans’ Eleven, Nemico pubblico, Widows – Eredità criminale. Gli heist movie, ovvero quei film incentrati su rapine e sulla loro organizzazione, sono da sempre molto apprezzati dal pubblico, specialmente quando si parla di storie vere. Un titolo che si inserisce proprio in questo preciso aspetto di questo filone è il tedesco Banklady, diretto nel 2013 da Christian Alvart.

Regista del film Pandorum – L’universo parallelo, Alvart ha con Banklady confermato ulteriormente la propria popolarità all’interno della cinematografia tedesca. Il film infatti, è basato sulla vera storia della prima rapinatrice di banche donna, attiva in Germania sul finire degli anni Sessanta. Una vicenda dunque particolarmente intrigante, nella quale con questo film si scava in modo più approfondito e inedito alla ricerca delle sue motivazioni per quanto compiuto.

Per tutti gli appassonati di questo genere di film, dunque, si tratta di un titolo da non perdere, che permette di scoprire una figura storica diversa dalle solite. Prima di intraprendere una visione di Banklady, però, sarà utile approfondire alcuni dettagli relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

Banklady trama film
Nadeshda Brennicke e Charly Hübner in Banklady. © 2012 SYRREAL ENTERTAINMENT Stefan Erhard

La trama e il cast di Banklady

La vicenda si svolge ad Amburgo nella Germania dell’Ovest alla metà degli anni 60 e ha per protagonista la trentenne Gisela Werler, impiegata in una fabbrica di carta da parati dove passa le sue giornate a imballare pacchi. Nonostante appaia come una persona tranquilla, modesta e discreta, Gisela è in realtà molto frustrata dalla sua vita abitudinaria, che sogna di stravolgere in qualche modo. L’occasione le si presenta quando entra in contatto con tipo losco ma affascinante di nome Hermann Wittorff, il quale si rivela essere un rapinatore di banche.

Senza pensarci due volte, Gisela si offre di diventare sua complice. Già al suo primo colpo la donna si rivela una vera professionista del crimine e insieme a Hermann, che nel frattempo è diventato il suo amante, Gisela inizia a mettere a segno con successo un colpo dopo l’altro. Con in testa una parruca bionda, grandi occhiali scuri e tacchi alti, Gisela diventa una vera e propria affascinante gangster, trasformandosi ben presto nella beniamina di tutti i principali media tedeschi, i quali la rinominano “Die Banklady” (La Signora delle Banche).

Ad interpretare Gisela Werler vi è l’attrice Nadeshda Brennicke, nota in Germania anche per i film Tattoo e The Phantom. Accanto a lei recitano poi Charly Hàbner nel ruolo di Hermann Wittorf, l’uomo per cui Gisela diventa una rapinatrice, e Ken Duken in quelli del commissario Fischer, colui che darà la caccia ai due. Recitano poi nel film anche Niels-Bruno Schmidt nel ruolo dell’assistente Kruse, Heinz Hoenig in quello di Kaminsky e Henny Reents nei panni di Fanny. Andreas Schmidt è Uwe, mentre Klaus Zmorek è il CEO di una delle banche rapinate.

Banklady cast
Ken Duken e Charly Hübner in Banklady. © 2012 SYRREAL ENTERTAINMENT Stefan Erhard

 

La vera storia dietro al film

Il film, come anticipato, è ispirato alla vera storia di Gisela Werler, celebre criminale considerata la prima rapinatrice donna tedesca, che dal 1965 al 1967, ha dato vita a ben 19 rapine in banca. Prima di tali eventi, la vita di Gisela è stata tutt’altro che semplice. Cresciuta in cattive di povertà, ha dovuto poi contribuire al sostentamento della famiglia dopo aver completato la scuola elementare. All’età di 30 anni viveva ancora con i suoi genitori e lavorava come operaia ausiliaria in una fabbrica di carta da parati.

La sua monotona vita cambia però nel momento in cui un suo conoscente, Hugo Warncke, le chiede di poter nascondere il bottino di una rapina in banca da lui effettuata insieme a Hermann Wittorff. Affascinata dalla loro vita spericolata e senza legge, Gisela decise di unirsi ai due e in particolare a Wittorff, con il quale intraprese una relazione. Il 29 luglio 1965 attaccarono la filiale Elbgaustrasse della banca Hamburger Volksbank, rubando 3100 marchi tedeschi.

Dal quel momento, Gisele è diventata la prima donna rapinatrice di banche ad ottenere risalto nei giornali di livello nazionale, divenendo nota come Banklady. Insieme a Wittorff, che intanto aveva sposato, ha poi commesso un totale di 19 rapine. Il 15 dicembre 1967, tuttavia, sono stati catturati dalla polizia dopo aver cercato di prendere una banca a Bad Segeberg. I quattro dipendenti che erano nella filiale in quel momento si rifiutarono di fornire quanto richiesto e, nel caos del momento, vennero uccisi da Wittorff.

La polizia è però riuscita poi ad acciuffare i rapinatori il 27 dicembre 1968 ebbe inizio il processo. Mentre il suo complice Hermann Wittorff fu condannato a tredici anni e mezzo di carcere, Gisela Werler ottenne nove anni e mezzo, in quanto si disse che aveva agito spinta dall’amore per il proprio complice. Dopo il rilascio, Wittorf rapinò un’altra banca, metre Gisela tornò a vivere una vita modesta fino alla sua morte, verificatasi nel 2003. Wittorff è invece morto alla fine del 2009.

Il trailer di Banklady e dove vedere il film in streaming e in TV

Sfortunatamente, Banklady non è al momento presente su nessuna delle principali piattaforme streaming presenti in Italia. Il film, tuttavia, è presente nel palinsesto televisivo di sabato 22 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai 4. Per un breve periodo di tempo sarà dunque disponibile anche sulla piattaforma RaiPlay, consentendo a chi non ha potuto vederlo durante la messa in onda televisiva di recuperarlo anche in streaming.

La strana signora della porta accanto: la spiegazione del finale del film

Quello del vicino di casa misterioso che potrebbe rivelarsi essere un assassino è uno scenario che il cinema ha affrontato in numerose occasioni. Da un classico come La finestra sul cortile fino a Disturbia, film che lo omaggia, passando poi per titoli come Il ragazzo della porta accanto. Ad essi nel 2021 si è unito anche il thriller diretto da dal titolo La strana signora della porta accanto.

In questo film si mescolano infatti elementi come l’ossessione, segreti dal passato, follia omicida e malattia mentale, proponendo dunque un racconto che non può soddisfare i gusti di ogni appassionato di questo genere. Il film viene inoltre proposto in prima visione assoluta sulla televisiione italiana per il ciclo di Rai 1 “Nel segno del giallo”, dedicato appunto a film di mistero che richiedono un’attenta partecipazione dello spettatore per cogliere tutti gli indizi seminati lungo il percorso.

In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a La strana signora della porta accanto. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di La strana signora della porta accanto

Protagonista del film è la giovane coppia formata da Sarah e Kyle Collins. I due, che aspettano un bambino, si sono appena trasferiti in un nuova casa, in quello che sembra il quartiere ideale dove crescere un figlio. Al loro arrivo, quando ancora stanno trasportando le loro cose nella nuova casa, fanno la conoscenza della loro vicina Helen, un’anziana signora che vive sola, da quando qualche anno prima la sua unica figlia Layla si è tragicamente tolta la vita.

All’inizio, l’impressione che hanno di Helen è quella di una simpatica, benevola e carismatica vecchietta. Tuttavia, con il tempo, l’anziana sembra sviluppare una crescente attenzione nei confronti di Sarah, che si trasforma ben presto in vera e propria ossessione. Mentre persone accanto al loro iniziano a scomparire, la futura mamma apprenderà con orrore il passato di Helen e i suoi piani per lei e si troverà a dover lottare per la propria sopravvivenza.

Ad interpretare Sarah vi è l’attrice Julia Borsellino, attrice vista anche in Puoi baciare la damigella e Una giusta causa. Suo marito Kyle è invece interpretato da Mark Taylor, mentre la madre di lui, Judith, è interpretata da Marium Carvell. Nel ruolo di Helen vi è l’attrice Deborah Grover, nota per le serie Jann e Chiamatemi Anna. Completano il cast Cait Alexander nel ruolo di Angela, ex di Kyle, Michelle Chiu in quello di Jennifer, amica di Sarah, e Deanna Jarvis in quello di Grace, terapeuta di Helen.

La strana signora della porta accanto cast

La spiegazione del finale del film

Nel corso del film scopriamo che Helen non è la tranquilla e simpatica anziana che fa credere di essere. Da qualche mese è stata rilasciata da un istituto psichiatrico, dove era stata rinchiusa dopo la morte della figlia. Tornata a casa sua, l’anziana donna continua però ad essere ossessionata dall’idea di ricostruirsi una famiglia e di trovare una sostituta alla figlia morta. Sarah, naturalmente, diventata la candidata ideale per quel ruolo, a maggior ragione essendo incinta, cosa che permetterebbe ad Helen di diventare anche nonna.

Per ottenere tale obiettivo, l’anziana è pronta ad eliminare quanti si pongono sul suo percorso. Ed è così che prima elimina Grace, la sua terapeuta, e Judith, la madre di Kyle venuta a trovare la coppia nella loro nuova casa. A questo punto, rimane da far separare Sarah dal marito e per far ciò propone ad Angela, ex di Kyle, di lavorare insieme per far separare i due. La ragazza accetta e, si fa fotografare durante un incontro con l’uomo, in modo da mandare le foto a Sarah.

Questa, appena le vede, distrutta, decide di andarsene di casa ed accetta l’invito di Helen di trasferirsi nella sua casa nel bosco. Una volta qui, però, Sarah capisce ben presto di essere una vera e propria prigioniera. Nel mentre, Angela pentendosi di quanto compiuto avvisa Kyle della follia di Helen e l’uomo insieme a Jennifer, amica di Sarah, si mettono sulle sue tracce. Individuata l’abitazione dell’anziana, Kyle riesce a riprendere con sé sua moglie, lasciando l’anziana disperata a riflettere finalmente sugli orrori compiuti.

Dove vedere La strana signora della porta accanto in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di sabato 22 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai 2. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Dracula Untold: dal cast al sequel, tutte le curiosità sul film con Luke Evans

Il personaggio di Dracula è da sempre una delle creature più popolari non solo nella letteratura ma anche nel cinema. Sono innumerevoli le volte in cui questi è arrivato al cinema e tra le più famose si citano il film Dracula di Bram Stoker del 1992 e il recente Demeter – Il risveglio di Dracula. Una delle sue ultime comparse al cinema risale al 2014, con il film Dracula Untold (qui la recensione). Come suggerisce il titolo, il film diretto da Gary Shore si propone di raccontare il motivo per cui il principe Vlade III è diventato il personaggio oscuro e leggendario che è oggi, mischiando realtà e mito.

Nato da una sceneggiatura di Matt Sazama e Burk Sharpless, il film è infatti una origin story qui inventata per la prima volta, che si distacca dunque da quella raccontata da Bram Stoker nel suo celebre romanzo del 1897. Il principe Vlad III, figura storica realmente esistita, si collega così alla creatura assetata di sangue e immortale che oggi tutti conoscono, padre di tutti i vampiri. Originariamente, inoltre, il film avrebbe dovuto rappresentare il primo capitolo dell’annunciato Dark Universe della Universal, del quale dovevano far parte anche altre creature celebri come la mummia, il mostro di Frankenstein, il lupo mannaro e l’uomo invisibile.

Il film, tuttavia, fu accolto da uno scarso riscontro della critica e del pubblico, anche se a distanza di qualche anno è stato parzialmente rivalutato quale opera dotata di elementi di un certo fascino.In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Dracula Untold. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Dracula Untold cast
Sarah Gadon in Dracula Untold. Foto di Jasin Boland – © 2014 – Universal Pictures

La trama di Dracula Untold

La vicenda è ambientata nel 1442, dove il temuto Vlad III di Valacchia è uno dei più abili e sanguinari guerrieri al servizio del sultano Maometto II. Noto anche come “L’Impalatore”, per via del suo rituale di impalare le proprie vittime, Vlad si ritrova ad essere nominato principe di Transilvania. Ottenuta questa carica, decide di abbandonare le atrocità conosciute sul campo di battaglia, desideroso invece di dedicarsi alla felicità della moglie Mirena e del figlio Ingeras. Maometto II non è però disposto a perdere il suo uomo migliore.

Per lasciarlo libero gli chiederà in cambio di offrirgli mille bambini da addestrare al fine di sostituirlo. Tra questi dovrà esserci anche lo stesso figlio di Vlad. Una condizione a cui il guerriero desidera ardentemente opporsi. Per questo motivo, aiutato dallo zingaro Shkelgim, decide di rivolgersi al Maestro Vampiro, eremita isolatosi sul Picco del Dente Rotto. A lui chiede di poter ottenere parte dei suoi straordinari poteri. Acconsentendo a fargliene dono, il vampiro avvertirà però Vlad della maledizione che questi portano con sé.

 

Il cast del film

Originariamente, ad interpretare il ruolo del protagonista era stato contattato l’attore Sam Worthington, divenuto celebre grazie ai film Avatar e Scontro tra titani. A causa di alcuni contrasti, però, l’attore lasciò il progetto e al suo posto venne chiamato Luke Evans a ricoprire il ruolo di Vlad III. Nell’assumere i panni di questo, l’attore ha lavorato costruendo il proprio personale Dracula affinché nonn avesse nulla a che vedere con le altre trasposizioni cinematografiche del personaggio. L’attore, in particolare, era interessato a raffiugurare un uomo che non nasce cattivo ma arriva ad esserlo per cercare di difendere ciò che ama.

Accanto a lui, nei panni della mogli Mirena vi è l’attrice Sarah Gadon, già vista in Enemy e Maps to the Stars, mentre il figlio Ingeras è interpretato da Art Parkinson, noto principalmente per il ruolo di Rickon Stark nella serie Il Trono di Spade. L’attore Dominic Cooper è il nemico di Vlad, Maometto II, mentre l’attore Zach McGowan interpreta il misterioso zingaro Shkelgim. L’attore Charles Dance, che aveva già interpretato un vampiro in Underworld – Il risveglio, è qui il Maestro Vampiro. Per assumere i panni di questo, l’attore si è dovuto sottoporre a diverse ore di trucco, rimanendo sbalordito dal risultato.

Dracula Untold sequel
Luke Evans in Dracula Untold. © 2014 – Universal Pictures. – All Rights Reserved

Il sequel di Dracula Untold

Sin dalla realizzazione del primo film era stato previsto un sequel, attraverso cui sviluppare ulteriormente le vicende del protagonista. A causa del modesto risultato al box office, però, la realizzazione di questo è ancora oggi in discussione. Dracula Untold ha infatti incassato 217 milioni di dollari a fronte di un budget di 70. Un risultato che consentirebbe dunque di dar vita ad ulteriori sequel, senza però garantire il loro successo. Ad oggi non vi sono ulteriori notizie nei confronti del progetto, considerando che il Dark Universe sembra essere stato accantonato del tutto.

Il trailer di Dracula Untold e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Dracula Untold è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo.

Scappa – Get Out, la spiegazione del finale: cosa succede a Chris?

Formatosi come attore comico, Jordan Peele ha sbalordito tutti quando nel 2017 ha portato al cinema il suo esordio come regista: Scappa – Get Out (qui la recensione). Non una commedia bensì un horror, dove egli ha modo di inserire in tale genere una profonda riflessione e critica sul razzismo insito nella cultura statunitense, ma anche di come chi si professa a favore dei diritti dei neri spesso lo faccia in modo errato e poco sincero, quasi innegiando ad un “privilegio nero”.

Scappa – Get Out è divenuto uno dei casi cinematografici del suo anno, vincendo numerosi riconoscimenti tra cui il premio Oscar come miglior sceneggiatura originale. Il film era però candidato anche nelle categorie Miglior film, Miglior regista e Miglior attore protagonista. Inoltre, grazie al successo di quest’opera, Jordan Peele è diventato il primo scrittore, produttore e regista afroamericano a guadagnare più di 100 milioni di dollari con un film d’esordio.

Ad oggi Peele ha realizzato altri due film, anch’essi molto apprezzati: Noi e Nope. Scappa – Get Out, però, rimane ancora a qualche anno di distanza uno degli “elevated horror” più intelligenti ed entusiasmanti degli ultimi anni. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Scappa – Get Out. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Scappa - Get Out cast
Catherine Keener e Bradley Whitford in Scappa – Get Out. Foto di Justin Lubin – © 2016 Universal Pictures

La trama e il cast di Scappa – Get Out

In Scappa – Get Out, il giovane afroamericano Chris e la sua ragazza bianca Rose sono arrivati al fatidico incontro tra lui e i genitori di lei, mamma Missy e papà Dean. In un primo momento, Chris interpreta il comportamento eccessivamente accomodante della famiglia nei suoi confronti come un tentativo di gestire il loro imbarazzo verso il rapporto interrazziale della figlia. Con il passare del tempo, tuttavia farà una serie di scoperte sempre più inquietanti, che lo porteranno ad una verità che non avrebbe mai potuto immaginare.

Ad interpretare il protagonista, Chris, vi è l’attore Daniel Kaluuya, a cui è stato assegnato il ruolo principale all’istante dopo aver completato la sua audizione. Peele ha infatti dichiarato che Kaluuya ha fatto circa cinque riprese di una scena chiave, in cui il suo personaggio ha bisogno di piangere, e ognuna era così perfetta che la singola lacrima è scesa esattamente nello stesso momento per ogni ripresa. Nel ruolo di Rose, invece, vi è l’attrice Allison Williams, mentre i suoi genitori sono interpretati da Catherine Keener e Bradley Whitford. Caleb Landry Jones, invece, è il fratello Jeremy.

La spiegazione del finale e il finale alternativo

Quando, in prossimità del finale, Chris comprende che c’è qualcosa di strano nella famiglia della sua ragazza, Missy – psichiatra di professione – lo intrappola in un luogo mentale che lo rende paralizzato. È a questo punto che, grazie ad alcune scoperte fatte fino a quel momento, Chris comprende che la famiglia intrappola uomini e donne afroamericani in questo limbo, in modo da poter usare i loro corpi per donarli ad uomini e donne bianche ormai anziani in cerca di una nuova giovinezza.

Chris, dunque, non è che l’ennesima vittima di quel terribile processo e il suo soggiorno presso la casa dei genitori di Rose era solo un modo affinché gli interessati potessero ammirare dal vivo “la merce”. Il suo corpo viene dunque messo all’asta, in una sequenza che ricorda le aste degli schiavi. Il corpo di Chris viene acquistato dal mercante d’arte cieco Jim Hudson, che desidera gli occhi di Chris a causa delle sue capacità come fotografo.

Scappa - Get Out Daniel Kaluuya
Daniel Kaluuya in Scappa – Get Out. Foto di Justin Lubin – © 2016 Universal Pictures

Sebbene gli Armitage credano che Chris sia sottomesso all’interno del limbo, però, non si rendono conto che ha raccolto del cotone (un riferimento alla storia americana della schiavitù) e se lo è infilato nelle orecchie per evitare di cadere del tutto sotto l’incantesimo di Missy. Chris riesce così a liberarsi e a scappare dalla casa di famiglia dopo una brutale lotta con il fratello pazzo di Rose, Jeremy.

 

Nel corso della fuga, Chris ferisce a morte anche altri membri della famiglia, tra cui la stessa Rose, la quale è riuscita a raggiungerlo sul vialetto che introduce all’abitazione. Il ragazzo si rifiuta di ucciderla del tutto, ma proprio mentre lei è ferita ai suoi piedi, si sente la sirena della polizia. In quanto uomo di colore coperto di sangue, con una donna bianca ferita ai suoi piedi, si rende conto che probabilmente verrà incolpato della morte di tutti e arrestato, se non addirittura ucciso seduta stante.

Tuttavia, Chris può tirare un sospiro di sollievo quando capisce che si tratta del suo migliore amico, Rod Williams, un agente della TSA al corrente di quanto avvenuto. Originariamente, però, Peele aveva pensato ad una conclusione molto più cupa. In essa, le sirene appartengono a vere auto della polizia e i poliziotti arrestano Chris per l’omicidio della famiglia Armitage, con nessuno crede al suo racconto di ciò che è realmente accaduto.

Tuttavia, il regista ha sentito che il film aveva bisogno di una conclusione più lieta, verso la quale si è poi orientato. Scappa – Get Out, in fin dei conti, va a raccontare di come la popolazione bianca nutra sentimenti di paura/interesse nei confronti di quella afroamericana, volendo in un certo senso appropriarsi della loro cultura, della loro autonomia e, nel caso del film, di tutto ciò che possiedono, compreso il corpo.

Il trailer di Scappa – Get Out e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Scappa – Get Out grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.

The Acolyte: il cliffhanger dell’episodio 4 è davvero buono, in realtà!

L’episodio di questa settimana della nuova serie di Star Wars The Acolyte si è concluso con il botto: dopo alcune settimane in cui ha mosso i fili dall’ombra, il misterioso cattivo dello show ha finalmente fatto sentire la sua presenza.

La figura mascherata, che sembra essere un Signore dei Sith, affronta direttamente i protagonisti, lanciando un attacco devastante che suggerisce a Osha (Amandla Stenberg) e ai suoi compagni Jedi di lottare per la vita prima che l’episodio si concluda con i titoli di coda.

Alcuni spettatori hanno criticato l’episodio perché inconcludente e si sono lamentati di dover aspettare la prossima settimana per vedere il combattimento che sicuramente ne conseguirà, ma piuttosto che essere un’accusa alla qualità dello show, questo dimostra come i cambiamenti nel modo di consumare la televisione abbiano alterato i gusti degli spettatori.

La sequenza di The Acolyte è un cliffhanger tradizionale, quello che la televisione seriale usa da decenni per far sì che il pubblico desideri ardentemente vedere l’episodio successivo di una determinata serie.

Coloro che si oppongono a questo fenomeno si sono probabilmente abituati al modello di binge-release utilizzato da alcuni servizi di streaming, in cui intere stagioni televisive vengono rese disponibili per la visione nello stesso giorno, consentendo agli spettatori di seguire la storia al proprio ritmo e di ottenere la risoluzione di cliffhanger come questo senza il tradizionale periodo di attesa di una settimana (o più).

Come finisce l’episodio 4 di ‘The Acolyte’?

Nella stagione 1, episodio 4, “Giorno”, Osha si unisce a una missione guidata dal suo ex Maestro Jedi, Sol (Lee Jung-jae) per catturare la sua sorella gemella allontanata, Mae (Stenberg), che ha ucciso Jedi legati al loro passato.

Il gruppo prevede che Mae colpirà il Maestro Jedi Kelnacca (Joonas Suotamo), che vive in isolamento sul pianeta Khofar. Durante un’escursione nei boschi di Khofar con il suo contatto malavitoso Qimir (Manny Jacinto), Mae inizia a dubitare che la prova che i Sith le hanno imposto, ovvero uccidere uno dei suoi obiettivi Jedi senza usare un’arma, sia possibile. Alla fine, cambia idea e decide di consegnarsi ai Jedi, ma quando trova Kelnacca già morto, sa che verrà incolpata.

I Jedi arrivano e invitano Mae a consegnarsi, ma prima che possano vedere il corpo del loro compagno, notano il Sith mascherato che fluttua furtivamente nella radura dove si trovano. Jecki Lon (Dafne Keen), l’attuale Padawan di Sol, è visibilmente spaventata e chiede informazioni sulla sua identità, sottolineando la mancanza di esperienza dei Jedi dell’era dell’Alta Repubblica nel combattere i Sith.

La figura mascherata accende la sua spada laser rossa e si trova faccia a faccia con Osha prima di usare la Forza per spingerla telecineticamente da parte. I Jedi accendono le proprie spade ma, mentre si preparano alla battaglia, il Signore dei Sith mascherato scatena un potente attacco telecinetico prima della conclusione dell’episodio.

I cliffhanger sono una parte normale della TV

Sebbene sia del tutto comprensibile che gli spettatori che hanno investito in The Acolyte vogliano vedere come si svolgerà la battaglia il prima possibile, a quanto pare è necessario ricordare ad alcuni che il semplice fatto che una serie (o un film, un romanzo o qualsiasi altro media) presenti un cliffhanger non è di per sé un’indicazione della sua qualità (o della sua mancanza). I cliffhanger sono un espediente narrativo comune e sono particolarmente adatti alla televisione seriale, in cui le trame continuano per più episodi o addirittura per più stagioni.

Quando i servizi di streaming come Netflix hanno reso popolare il modello di binge, che prevede la pubblicazione di intere stagioni in una sola volta, si è ipotizzato che le tradizionali uscite settimanali sarebbero finite, o almeno sarebbero diventate significativamente meno popolari, ma ciò non si è avverato. Ad oggi, anche molte delle più prestigiose e popolari serie via cavo e in streaming continuano a rilasciare episodi settimanali e a utilizzare cliffhanger per mantenere gli spettatori coinvolti nelle loro storie.

Tuttavia, le reazioni a certi progetti, come The Acolyte, dimostrano che alcuni spettatori si sono talmente abituati al modello binge che si oppongono alle uscite tradizionali. Questo è particolarmente strano perché, anche tra gli show che vengono rilasciati in binge, i maggiori cliffhanger e finali aperti tendono a essere negli episodi finali di una data stagione, lasciando spesso gli spettatori senza una soluzione per anni fino all’uscita del lotto successivo di episodi, indipendentemente dal fatto che abbiano guardato la stagione in corso in rapida successione o più gradualmente.

Detto questo, si possono muovere molte critiche legittime a L’Accolito – Episodio 4 e al suo cliffhanger. Si potrebbe giustificare il motivo per cui gli spettatori non ritengono efficace la porzione di sequenza introduttiva dei Sith che abbiamo visto, o anche criticare la sequenza nel suo complesso, anche se quest’ultima può essere fatta in modo convincente solo dopo aver visto la conclusione della scena che presumibilmente avverrà all’inizio dell’episodio della prossima settimana.

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Inoltre, ci sono ragioni comprensibili per criticare altre parti dell’episodio. Come molti episodi di Disney+ Star Wars, “Day” è piuttosto breve per un dramma televisivo in live-action, con una durata di soli 34 minuti compresi i titoli di coda. E fino al cliffhanger non succede molto di significativo. Ci sono alcune belle scene di dialogo, in cui diversi personaggi vengono sviluppati in modo interessante (anche se il cambiamento di cuore di Mae è probabilmente affrettato) e il cast, in particolare Jung-jae, continua a fare un ottimo lavoro.

Tuttavia, i rispettivi viaggi di Mae e dei Jedi attraverso la foresta sono abbastanza privi di eventi (nonostante gli avvertimenti di Qimir sulla pericolosità di Khofar); l’unica sfida esterna degna di nota si presenta quando quest’ultimo gruppo viene attaccato da una creatura simile a un insetto, ma anche questa viene gestita con relativa facilità da Sol.

Sembra probabile che alcune delle critiche per il cliffhanger siano in realtà una frustrazione mal riposta nei confronti del resto dell’episodio per non aver fatto progredire la storia in modo più significativo, o anche nei confronti della serie nel suo complesso per il suo ritmo.

Anche la decisione di includere filmati dei Sith e porzioni significative di questa sequenza nel materiale promozionale de The Acolyte potrebbe aver contribuito all’impazienza dello spettatore, suggerendo che questa battaglia potrebbe svolgersi prima della metà della stagione, anche se anche questa critica sembra un po’ più dura del necessario, dal momento che non è una novità che i trailer e le pubblicità di serie e film siano ingannevoli riguardo a ciò che avviene effettivamente nel progetto e quando.

In definitiva, né L’Accolito in generale né “Day” nello specifico sono al di sopra di ogni rimprovero, e spetta a ogni spettatore decidere cosa pensare del cliffhanger dei Sith (anche se, ancora una volta, non dovrebbe prendere una posizione decisa finché non sarà risolto). Ma l’indignazione contro la serie per il semplice fatto di avere un cliffhanger è bizzarra e non necessaria. Peggio ancora, è probabile che, almeno in alcuni casi, si tratti dell’ultima scusa poco velata che gli spettatori bigotti stanno usando per cercare di peggiorare la reputazione della serie, semplicemente perché non gradiscono che un progetto di Star Wars sia guidato da un cast così eterogeneo.

I nuovi episodi di The Acolyte vengono trasmessi in anteprima il martedì alle 9 PM ET su Disney+.

The Penguin: 5 cose da sapere sullo spin-off di The Batman

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The Penguin: 5 cose da sapere sullo spin-off di The Batman

The Batman è uscito il 4 marzo 2022 ed è stato un enorme successo per la DC, con la nuova iterazione del Cavaliere Oscuro che è diventata immediatamente iconica sullo schermo. Dopo il successo del film, Matt Reeves ha lentamente creato il suo angolo di universo DC, con progetti interconnessi basati sui personaggi della vasta rogues gallery di Batman.

Il BatVerse di Matt Reeves sarà un universo separato dall’Universo DC (DCU) principale, costruito sotto la guida di James Gunn e Peter Safran, e sarà denominato DC Elseworlds. Un personaggio di The Batman che è stato subito amato dai fan è stato il grande e sboccato Pinguino di Colin Farrell, grazie all’interpretazione irriconoscibile, all’umorismo dark e al trucco meticoloso del personaggio.

Ora Oswald avrà una serie tutta sua su Max (precedentemente nota come HBO Max) per ampliare il personaggio e l’universo. The Penguin sarà il primo spin-off di The Batman, un crime drama che ci darà uno sguardo dettagliato ai meccanismi del crimine organizzato in questa versione di Gotham.

Oltre al Pinguino, Matt Reeves sta sviluppando anche uno show sul GCPD e sul manicomio di Arkham, oltre a valutare la possibilità di sviluppare dei lungometraggi basati su personaggi dell’iconica galleria delle canaglie di Batman, come Clayface e il Professor Pyg, in modo simile al Joker di Todd Philips. Batman è uno dei rari personaggi dei fumetti i cui attori secondari e cattivi sono così interessanti da poter stare in piedi da soli.

Con The Penguin, Matt Reeves e il suo team cercheranno di fare un’immersione profonda nel personaggio del Pinguino e nel ventre criminale di Gotham, in un modo che i limiti di tempo di un film non consentono. Ecco tutto quello che sappiamo finora sul prossimo capitolo del Bat-Verse di Reeve, come sarà raccontato da Il Pinguino di Colin Farrell.

The Penguin ha una data di uscita?

The Penguin

Non c’è ancora una data di uscita ufficiale per Il pinguino, ma attualmente l’uscita è prevista per settembre. Colin Farrell ha confermato nel gennaio 2023 che la produzione era pronta per iniziare a girare a febbraio. La serie è stata in produzione a New York per un po’ di tempo prima che gli scioperi della SAG-AFTRA e della WGA mettessero in pausa le riprese. Dopo essersi rimessa in carreggiata, la serie è riuscita comunque ad arrivare al 2024.

C’è un trailer di The Penguin?

The Penguin serie tv 2024

Anche se non si tratta di un trailer completo, Max ci ha fornito una featurette che ci dà un assaggio di ciò che accadrà. Dopo l’alluvione di Gotham City, il Pinguino sta cercando di prendere il controllo della malavita. Con la scomparsa di Carmine Falcone (John Turturro), la gerarchia del potere sta cambiando e nessuno ostacolerà The Penguin (tranne forse Batman).

Il teaser trailer di The Penguin riprende poco dopo gli eventi di The Batman del 2022. Cobblepot vuole approfittare del caos e ricostruire la malavita di Gotham a sua immagine e somiglianza. La città è allagata, ma questo non significa che tutto sia finito. C’è ancora molto lavoro da fare se vuole sostituire Carmine Falcone.

Cosa sappiamo della trama di The Penguin?

The Penguin

Matt Reeves ha confermato in un’intervista a Collider che Il Pinguino riprenderà da dove era stato lasciato in The Batman e porterà direttamente a The Batman – Parte 2. Alla fine di The Batman, il grande piano dell’Enigmista lascia Gotham allagata, con molte aree ancora sommerse dall’acqua, mettendo la città in difficoltà nella ricerca di un restauro e di una punizione.

Il più igrande boss del crimine di Gotham, Carmine Falcone, è stato arrestato dal GCPD e poi ucciso dall’Enigmista, lasciando vacante il primo posto nella gerarchia del crimine di Gotham. L’ultima volta vediamo Oswald Cobblepot guardare l’alba la mattina dopo l’alluvione, con la visione dell’ascesa di un nuovo impero davanti agli occhi. The Penguin è stato descritto come una storia simile a Scarface, in cui il Pinguino di Colin Farrell fa un gioco di potere per prendere le redini del mondo del crimine in questa nuova Gotham.

Non esiste ancora una sinossi ufficiale della serie, ma Sarah Aubrey, responsabile degli originali di Max, ha parlato della trama dello show in un’intervista a Variety:

L’obiettivo è mostrare com’è la vita di Oz, che si muove molto per le strade di Gotham, cercando di rialzarsi e di andare avanti come solo il Pinguino sa fare. Come un truffatore e uno stratega con le proprie ambizioni. È un ottimo esempio di come si possa avere il tempo, nell’arco di otto episodi, di raccontare una storia di personaggi più lunga, con molti colpi di scena e nuovi personaggi. Sarà molto incentrato su Gotham a livello di strada, perché non vola in giro come Batman. Stiamo tutti abbracciando questo aspetto come un’esperienza molto specifica per il pubblico“.

Descrivendo la serie, Colin Ferrell ha dichiarato: “È oscura, ecco cosa posso dirvi. È davvero cupa. È molto pesante, credo, e sicuramente lo è stata. Il che non vuol dire che non mi sia divertito, anzi, mi sono divertito moltissimo a farlo. È incredibilmente violento.

È l’ascesa di un uomo verso ciò che ha sempre sognato di abitare, ovvero un certo potere o status sociale. La morte di Carmine Falcone alla fine del film [The Batman] lascia questo vuoto a Gotham da riempire e quindi ci sono varie persone che si accaparrano quel potere e questo è il viaggio di Oswald che cerca di salire in cima attraverso ostacoli straordinari”.

Chi fa parte del cast di “The Penguin”?

The Penguin serie tv 2024

Protagonista del progetto e interprete del personaggio principale è Colin Farrell, reduce da un anno straordinario. Oltre alla sua straordinaria interpretazione in The Batman, che ha reso la sua interpretazione del personaggio immediatamente preferita dai fan e gli ha fatto guadagnare recensioni entusiastiche, Colin Farrell ha recitato in altri tre film straordinari nel 2022, tra cui After Yang di Kogonada, Thirteen lives di Ron Howard e The Banshees of Inisherin di Martin McDonagh. Farrell ha vinto anche il Golden Globes per la sua interpretazione in The Banshees of Inisherin e quest’anno è candidato sia ai BAFTAS che agli Oscar.

Anche Cristin Milioti, forse più nota per il suo ruolo in How I Met Your Mother, si è unita al cast come regular accanto a Colin Farrell.

La star di Palm Springs interpreterà Sofia Falcone, la figlia di Carmine Falcone, che sarà in diretto conflitto con il Pinguino nella lotta per il controllo di Gotham. Il personaggio di Sofia Falcone ha avuto un ruolo importante in Batman: Il lungo Halloween, fumetto da cui Matt Reeves ha attinto a piene mani per il suo primo film sull’uomo pipistrello, e anche se si tratta di un’attrice diversa e probabilmente di una ripresa diversa, possiamo aspettarci una caratterizzazione simile per questa wild card.

Michael Kelly (House of Cards), Shohreh Aghdashloo (The Expanse) e Deirdre O’Connell (Eternal Sunshine of the Spotless Mind) sono stati annunciati per far parte del cast nel febbraio del 2023 e, tra le ultime notizie di casting, Clancy Brown, che è apparso anche nelle serie Marvel Daredevil e The Punisher, è stato annunciato per far parte del cast.

Chi realizza The Penguin?

Colin Farrell Penguin in-The-Batman

Matt Reeves sarà il produttore esecutivo della serie per Max, insieme al suo partner di produzione Dylan Clark, che ha prodotto anche The Batman. Farrell ha anche assicurato ai fan che:

“Matt Reeves è al completo. E di sicuro Matt è al limite del disturbo ossessivo compulsivo quando si tratta di concentrarsi e di cercare di fare qualcosa di nuovo e originale, con sentimento ed estetica e tutte quelle belle cose”.

Lauren LeFranc sarà la showrunner della serie e Colin Farrell ha recentemente confermato in un’intervista che lo scrittore di Agents of S.H.I.EL.D. e Chuck scriverà tutti gli episodi della serie. Craig Zobel, il regista della serie Mare Of Easttown con Kate Winslet, vincitrice di un Emmy, dirigerà i primi due episodi di The Penguin. Michael Marino, che ha ricevuto una nomination all’Oscar per il suo straordinario lavoro con i capelli e il trucco in The Batman, tornerà a truccare Colin Farrell in questa serie.

Monarch: Legacy of Monsters, lo showrunner fornisce un aggiornamento sulla seconda stagione

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È un ottimo momento per essere un fan dei Kaiju, l’universo dei mostri si sta espandendo con una serie di film e serie con trame emozionanti e molta azione. Tra queste c’è Monarch: Legacy of Monsters di Apple TV+, interpretata dalla coppia padre-figlio Kurt Russell e Wyatt Russell.

La serie si è rivelata un successo per lo streamer e ha ottenuto un rapido rinnovo dopo la conclusione della prima stagione. I fan sono in trepidante attesa della prossima stagione, i cui dettagli sono tenuti strettamente nascosti. Tuttavia, il co-creatore della serie Chris Black ha recentemente annunciato che la prossima stagione della serie kaiju sarà più grande della seconda.

Ambientata all’indomani della battaglia tra Godzilla e i Titani, la prima stagione segue il viaggio di una famiglia alla scoperta di un’eredità che li lega al Monarca e le aspettative per la prossima stagione sono molto alte. Parlando della continuazione della storia, Black ha rivelato a Screen Rant che la seconda stagione “sarà grande”. Ha aggiunto,

Sarà grandiosa. Siamo davvero eccitati ed entusiasti di avere l’opportunità di tornare e continuare a raccontare questa storia. Penso che se avete guardato il finale di stagione, e siete arrivati alla fine del finale di stagione, penso che sappiate qual è il teaser“.

Monarch: Legacy of Monsters è stato un grande successo

Monarch: Legacy of Monsters

Monarch: Legacy of Monsters segue una coppia di fratelli mentre indagano sui legami della loro famiglia con Monarch, un’organizzazione segreta con profondi legami con le creature leggendarie. La loro ricerca li porta a scoprire segreti generazionali che coinvolgono l’ufficiale dell’esercito Lee Shaw. La serie è ambientata nel 2015, un anno dopo la ricomparsa di Godzilla, e salta tra le linee temporali dal 1959 al 2014. La serie che attraversa i decenni è stata un successo immediato tra i fan, ottenendo un punteggio dell’89% su Rotten Tomatoes. È stata acclamata per la narrazione, le interpretazioni e l’immersione profonda nel mondo dei mostri. Se il finale della serie è un esempio, la prossima stagione sarà da tenere d’occhio.

Il cast della prima stagione comprende Anna Sawai nel ruolo di Cate, Kiersey Clemons nel ruolo di May, Ren Watabe nel ruolo di Kentaro, Mari Yamamoto nel ruolo di Keiko, Anders Holm nel ruolo di Bill, Joe Tippett nel ruolo di Tim, Wyatt e Kurt Russell nel ruolo di Lee Shaw ed Elisa Lasowski nel ruolo di Duvall. Completano il cast Takehiro Hira nel ruolo di Hiroshi, Qyoko Kudo nel ruolo di Emiko, Christopher Heyerdahl nel ruolo del Generale Puckett e Mirelly Taylor nel ruolo di Natalia.

Monarch: Legacy of Monsters è ora in streaming su Apple TV+. Al momento non è stata annunciata alcuna data di uscita per l’imminente seconda stagione. Restate sintonizzati su Cinefilos per ulteriori aggiornamenti.

Taylor Wily, star di Hawaii Five-0 e Magnum P.I., muore a 56 anni

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Taylor Wily, l’ex lottatore di sumo che ha calcato le scene del reboot di “Hawaii Five-0” e di progetti come “Forgetting Sarah Marshall“, è morto giovedì a 56 anni. Non sono ancora state rivelate le cause del decesso.

La notizia è stata confermata dall’emittente locale hawaiana KITV e dai post su Instagram del produttore esecutivo di “Hawaii Five-0” Peter M. Lenkov.

Sono devastato. Con il cuore spezzato. Posterò alcuni sentimenti dettagliati più tardi. È troppo difficile in questo momento”, ha scritto il 20 giugno, accanto a una foto con Wily. Lenkov ha seguito un altro post con un montaggio di foto e ha scritto: “T, come ti ho detto molte volte, mi sono innamorato di te alla prima audizione. Sei arrivata con un asciugamano in testa per asciugare il sudore e io mi sono innamorata. Mi hai incantato facendomi diventare una presenza fissa… nello show… e nella mia vita. Eri una famiglia. E mi mancherai ogni giorno, fratello. PS: quando abbiamo parlato la scorsa settimana, abbiamo riso di quanto tu avessi ragione fin dal primo giorno. ‘Five-0’ era il lavoro dei nostri sogni. E sono stato così fortunato a condividere quella magia insieme“.

Taylor Wily è apparso in 171 episodi di “Hawaii Five-0” come Kamekona Tupuola, e ha interpretato il ruolo in episodi di altre serie reboot come “MacGyver” e “Magnum P.I.“.

Taylor Wily è nato Teila Tuli il 14 giugno 1968 a Honolulu, Hawaii. Prima di recitare, Wily ha gareggiato in incontri di sumo, UFC e MMA, dove era noto per la sua struttura intimidatoria di 450 libbre. A Wily sopravvivono la moglie Halona e i due figli.

Trigger Warning, la spiegazione del finale: Chi ha ucciso il padre di Parker?

Jessica Alba torna sui nostri schermi per il suo primo film dopo cinque anni nel nuovo action-thriller di Netflix Trigger Warning.

Jessica Alba interpreta il commando delle Forze Speciali Parker, che torna nella sua città natale di Creation, Swann County, dopo la morte del padre Harry. Quest’ultimo è morto in un crollo nella miniera locale e un biglietto trovato dopo la sua morte indica che potrebbe trattarsi di un suicidio.

Parker, però, sa bene che non è così e, mentre inizia a indagare sulla morte del padre, scopre un importante traffico d’armi che potrebbe esserne la causa.

Ma chi ha ucciso Harry e perché? Scaviamo nel finale ricco di azione di Trigger Warning (la nostra recensione) per spiegare tutto.

Se non avete ancora visto il film, vi consigliamo di leggere gli spoiler più importanti.

Spiegazione del finale Trigger Warning: Chi ha ucciso il padre di Parker?

trigger warning jessica alba

È chiaro fin da subito che la famiglia Swann – il senatore Ezekiel Swann e i suoi due figli Elvis e Jesse, che è sia lo sceriffo che l’ex fidanzato di Parker – è un gruppo di persone sbagliate ed è collegata in qualche modo alla morte di Harry.

Dopo aver indagato sulla miniera, Parker scopre che il crollo è stato causato da una granata e, dopo aver controllato i filmati di sicurezza della telecamera all’ingresso della miniera, si accorge che Elvis usa spesso la miniera. Si scopre che, con i suoi amici Beck e Mickey, Elvis commercia armi rubate dal deposito dell’esercito.

Elvis ha concluso un nuovo importante accordo con un terrorista ricercato, noto solo come Ghost, per cinque giochi di ruolo, di cui sia Ezekiel che Jesse sono a conoscenza. Ezekiel usa i fondi dell’affare per la sua campagna di rielezione, mentre Jesse usa il suo potere di sceriffo per coprire (un po’ a malincuore) il fratello.

trigger warning jessica alba cast

Si scopre che Harry sapeva che Elvis usava la sua miniera per traffici illegali di armi e aveva deciso di farla saltare in aria. Jesse gli sparò alle spalle per cercare di fermarlo, solo che Harry tirò la spoletta della granata mentre stava morendo, causando il crollo.

Ghost, però, vuole ancora i suoi RPG, quindi entra nella Creazione e costringe Elvis a ripulire la miniera per ottenere ciò che Ghost ha pagato. Parker, con l’aiuto del suo partner delle Forze Speciali Spider e dell’amico Mikey, si reca nella miniera per fermare tutto.

Riesce a uccidere Elvis e Ghost, oltre a una serie di altri terroristi, mentre Spider fa esplodere la miniera per bloccarla di nuovo. Parker rintraccia Jesse attraverso la miniera fino al deposito dell’esercito, ma Jesse, tormentato dal senso di colpa per aver ucciso Harry, si fa esplodere con una granata.

Tutto è bene quel che finisce bene, ma potrebbe rimanere una domanda: Parker ha ucciso Ezekiel?

anthony michael hall trigger warning

Parker ha ucciso Ezekiel in Trigger Warning?

Prima di fare la parte di Rambo con i terroristi nella miniera, Parker fa visita a Ezekiel per sapere la verità sulla morte di suo padre. Lui insiste che non è stato lui a uccidere Harry, ma non è così, almeno non direttamente.

Non riusciamo a vedere cosa succede dopo, perché tagliamo su Parker che si allontana per attrezzarsi prima di andare in miniera. Tutto ciò che dice a Mikey è che “l’ha fatto parlare” e il destino di Ezekiel non è chiaro fino alle scene finali di Trigger Warning.

Quattro settimane dopo gli eventi della miniera, sentiamo un notiziario che parla della “morte della famiglia Swann, ormai caduta in disgrazia”. Forse si trattava di un’espressione metaforica, ma ha più senso che si riferisca al fatto che Ezekiel, Elvis e Jesse sono tutti morti.

È probabile che Parker abbia ucciso Ezekiel per vendicarsi della morte del padre perché, all’epoca, non sapeva cosa avesse fatto Jesse e probabilmente credeva ancora che Ezekiel mentisse spudoratamente.

Trigger Warning è disponibile su Netflix.

Midsommar sta spopolando nella riedizione nelle sale USA

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Midsommar sta spopolando nella riedizione nelle sale USA

Uno dei film più acclamati di A24, Midsommar, è stato riproposto giovedì in oltre 300 sale IMAX nazionali, continuando la serie di riedizioni solo IMAX di alcuni dei suoi titoli più significativi dal punto di vista culturale. Il festival ha coinciso con il debutto dell’ultimo successo di A24, Civil War, ed è iniziato a marzo con Ex Machina di Alex Garland. È proseguito ad aprile con Hereditary di Ari Aster e a maggio con Uncut Gems dei fratelli Safdie.

Uscito originariamente nel 2019 e anch’esso diretto da Aster, Midsommar ha incassato 400.000 dollari giovedì in circa 340 sale IMAX nazionali. Questo porta l’incasso totale del film negli Stati Uniti a circa 28 milioni di dollari. Il film horror ha concluso la sua corsa globale nelle sale con poco meno di 50 milioni di dollari, a fronte di un budget dichiarato di 9 milioni di dollari.

A titolo di confronto, Hereditary ha guadagnato 400.000 dollari e Ex Machina ha incassato 260.000 dollari nelle rispettive riedizioni di marzo e aprile. Uncut Gems ha incassato 204.000 dollari in circa 325 sale a maggio, il che significa che Aster rimane il più grande regista interno dello studio, nonostante la grande sottoperformance del suo ultimo film, Beau is Afraid. Uscito nel 2023, la commedia surreale si è fermata a circa 11 milioni di dollari in tutto il mondo, a fronte di un budget dichiarato di 35 milioni di dollari.

A24 sta per affermarsi come studio hollywoodiano di media grandezza, aumentando i budget dopo un decennio di produzione e distribuzione di piccoli film di genere. Diretto da Garland, Civil War ha ottenuto il budget più alto di A24 – 50 milioni di dollari – e ha incassato circa 115 milioni di dollari in tutto il mondo. È il secondo più grande successo di tutti i tempi dello studio, dopo il premio Oscar Everything Everywhere All at Once. Midsommar, invece, si colloca tra i 10 migliori film di A24 di sempre.

Midsommar ha incassato quasi 50 milioni di dollari in tutto il mondo alla sua uscita originale

Midsommar - Il Villaggio dei Dannati
Jack Reynor e Florence Pugh in una scena di Midsommar – Il Villaggio dei Dannati.

Interpretato da Florence Pugh nel ruolo di una giovane donna in lutto, Midsommar è un horror a fuoco lento che segue una coppia americana mentre viene risucchiata da una setta omicida nella campagna svedese. Il film ha ricevuto ampi consensi al momento dell’uscita, con elogi particolari per l’interpretazione centrale della Pugh, per la stretta aderenza di Aster al tono terrificante, per l’ossessionante colonna sonora di Bobby Krlic e per la splendida fotografia di Pawel Pogorzelski. Midsommar ha un punteggio “fresco” dell’83% sul sito aggregatore Rotten Tomatoes. Nella sua recensione, Haleigh Foutch di Collider l’ha descritto come “un’esperienza viscerale e travolgente” che culmina in “un’impegnativa resa emotiva che non offre risposte facili”.

Midsommar ha diviso il pubblico, che gli ha assegnato un punteggio CinemaScore C+ piuttosto basso. Il film era interpretato anche da William Jackson Harper, Vilhelm Blomgren, Ellora Torchia, Archie Madekwe e Will Poulter. La riedizione di Midsommar arriva dopo le numerose riedizioni di quest’anno, tra cui Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma e La mummia, e più recentemente la trilogia originale del Signore degli Anelli.

Ecco perché il regista di The Bikeriders ha lasciato A Quiet Place – Giorno 1

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A una settimana dalla prima di A Quiet Place – Giorno 1, l’uomo che per primo era stato chiamato a dirigere il film ha condiviso alcune schiette informazioni sul suo abbandono. Durante un’intervista con The Wrap per promuovere il suo prossimo film, The Bikeriders, Jeff Nichols ha parlato del motivo per cui ha dovuto abbandonare il progetto del prequel di Quiet Place. Jeff Nichols era stato scelto per dirigere A Quiet Place – Giorno 1, ma ha poi lasciato il progetto in modo amichevole nel 2021, solo un anno dopo aver firmato inizialmente. Quando gli è stato chiesto di spiegare meglio la sua uscita, Nichols ha risposto così:

È difficile dirlo senza sembrare pretenzioso, ma ho fatto abbastanza film a questo punto della mia carriera, che se lo faccio, diventerà il mio film. E la verità è che ‘Quiet Place’, questi sono i film di [John Krasinski]“.

A Quiet Place: Giorno 1

È raro che un creatore di Hollywood parli così candidamente della sua uscita da un progetto, ma se Nichols non ha avuto il pieno controllo creativo su Un posto tranquillo: Day One, è difficile biasimarlo per aver lasciato che fosse qualcun altro a dirigere il progetto. È anche difficile biasimare John Krasinski per non aver ceduto il pieno controllo a qualcun altro, considerando che A Quiet Place è diventato uno dei franchise horror di maggior successo degli ultimi anni sotto la sua guida.

John Krasinski  ha scritto, diretto e interpretato i primi due film, ognuno dei quali ha incassato più di 290 milioni di dollari al botteghino mondiale. Dato che Krasinski ha passato la torcia da regista a un altro cineasta per il terzo capitolo, è logico che voglia mantenere un certo livello di input e di controllo.

Quali film ha diretto Jeff Nichols?

The Bikeriders
(L to R) Actor Jodie Comer, director Jeff Nichols and actor Austin Butler on the set of THE BIKERIDERS, a Focus Features release. Credit: Kyle Kaplan/Focus Features. © 2024 Focus Features. All Rights Reserved.

Basta dare un’occhiata alla filmografia di Nichols per capire che nella sua carriera il regista ha scelto di privilegiare la qualità rispetto alla quantità. Ha debuttato nel 2007 con Shotgun Stories, il thriller drammatico con Michael Shannon, e ha aspettato sei anni fino al 2013 per seguirlo con Take Shelter, il dramma psicologico sul posto di lavoro che lo ha visto riunirsi con Shannon e coinvolgere anche Jessica Chastain.

Nichols ha poi lavorato con Matthew McConaughey e Tye Sheridan per il dramma adolescenziale Mud, per poi collaborare due volte con Joel Edgerton nel 2016 per Loving e Midnight Special, quest’ultimo interpretato anche da Shannon, Kirsten Dunst e Adam Driver. Per la sua ultima uscita con The Bikeriders, l’acclamato regista ha messo insieme un altro ensemble di tutto rispetto, con Tom Hardy, Austin Butler e Jodie Comer. Il nuovo film di Nichols, Bikeriders, è ora nelle sale di tutto il mondo.

Deadpool & Wolverine: 5 segni che questo sarà il film che “salverà” il Marvel Cinematic Universe

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All’inizio della settimana, Shawn Levy, regista di Deadpool & Wolverine, ha parlato della pressione che deriva dal dirigere un film che molti credono possa “salvare” il Marvel Cinematic Universe.

Anche se si potrebbe sostenere che non ha bisogno di essere salvato, i Marvel Studios hanno fatto alcuni passi falsi negli ultimi anni e, visto che si parla tanto di “stanchezza da supereroi“, hanno un disperato bisogno di una vittoria. Si dà il caso che Wade Wilson e Logan potrebbero essere il duo che lo farà.

In questo articolo esploreremo perché l’unico film del MCU del 2024 potrebbe davvero essere quello che salverà questo franchise. Dalle prime proiezioni al botteghino ai camei per i fan, fino al suo posto nella più ampia Saga del Multiverso, Deadpool & Wolverine sembra destinato a essere cruciale per il continuo successo dei Marvel Studios.

Il Team-Up che stavamo aspettando

Deadpool & Wolverine
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in una scena di Deadpool & Wolverine.

Gran parte del motivo per cui Spider-Man: No Way Home ha battuto i record di incassi è che i fan e gli spettatori erano entusiasti della possibilità di vedere Tom Holland condividere lo schermo con Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Questo team-up è stato sempre e solo vociferato e accennato, quindi il fatto che la campagna di marketing di Deadpool & Wolverine abbia messo questi due personaggi in primo piano non farà altro che aumentare l’entusiasmo. Dopo tutto, anche il fan Marvel più occasionale ha sognato di vedere Jackman e Reynolds condividere lo schermo nei panni di questi iconici personaggi.

Negli ultimi anni i Marvel Studios hanno faticato a soddisfare i fan, con film come The Marvels, Thor: Love and Thunder e Secret Invasion che hanno fatto cilecca. Deadpool & Wolverine, tuttavia, può rimediare alla grande.

Deadpool & Wolverine sta già battendo i record

Deadpool & Wolverine emma corrin

Sebbene sia fondamentale che Deadpool & Wolverine sia un buon film, i soldi parlano e tutti i segnali indicano che questo trequel ne farà un bel po’.

Il film ha già battuto diversi record di vendita di biglietti, molti dei quali si riferiscono specificamente ai film con classificazione R. Si temeva che la classificazione più vecchia avrebbe danneggiato gli incassi; invece, Il mercante con la bocca e Logan sono sulla buona strada per battere i record stabiliti da Joker, nominato agli Oscar nel 2019.

Mentre scriviamo, si parla di un weekend di apertura nazionale che potrebbe oscillare tra i 200 e i 239 milioni di dollari. Questi sono i numeri pre-COVID e, con un’uscita cinese day-and-date assicurata, scommettiamo su un debutto globale di 500 milioni di dollari. In questo modo si potrebbe sconfiggere la “stanchezza da supereroi”, eh?

Può sistemare il multiverso

Deadpool & Wolverine multiverso

I Marvel Studios hanno fatto intuire per la prima volta l’esistenza del Multiverso in Avengers: Endgame con l’introduzione del viaggio nel tempo. Da allora, la situazione non è stata delle migliori, con alcuni ottimi film che ne hanno ripreso le premesse (Loki e Spider-Man: No Way Home) e altri che hanno deluso le aspettative.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia si è rivelato un vero e proprio colpo di fortuna, e le “regole” sono diventate sempre più convincenti. Perché alcune varianti hanno lo stesso aspetto e altre no? Come funzionano le Incursioni? E dove andrà a finire tutto questo?

Se da un lato Deadpool & Wolverine deve mantenere i riflettori puntati sul duo titolare, dall’altro i Marvel Studios hanno l’opportunità di spiegare meglio il Muiltiverso e il suo significato per il futuro del MCU.

Varianti in mostra che i fan VOGLIONO vedere

Hugh Jackman Deadpool & Wolverine
Foto di 20th Century Studios/Marvel Stud/Courtesy of 20th Century Studio – © 2024 20th Century Studios / © and ™ 2024 MARVEL.

Siamo tutti fan e abbiamo grandi aspettative su ciò che il Multiverso significa per il MCU. Mentre Avengers 5 e Avengers: Secret Wars saranno probabilmente i luoghi in cui avremo i cammei più importanti, anche Deadpool e Wolverine possono fare la loro parte.

Le versioni multiple di Doctor Strange e di personaggi come Black Bolt e Mister Fantastic sono una cosa; tuttavia, questo film può seguire le orme di Spider-Man: No Way Home riportando gli X-Men e persino i personaggi del franchise dei Fantastici Quattro.

La 20th Century Fox ha fatto molti passi falsi con le sue offerte Marvel, ma questi eroi e cattivi rimangono iconici e amati. C’è un altro motivo per cui la loro presenza qui sarà fondamentale per la saga del Multiverso…

Preparare il terreno per Avengers 5

Avengers 5

È passato troppo tempo dall’ultima volta che abbiamo visto i Vendicatori riuniti nel MCU, e qualsiasi cosa i Marvel Studios avessero pianificato per questi film è probabilmente cambiata in modo significativo negli ultimi anni.

Con Kang il Conquistatore messo da parte, una storia multiversale Avengers vs. X-Men sarebbe una premessa perfetta per Avengers 5. Con i loro due mondi che si scontrano, le squadre che si scontrano sono in grado di combattere. Con i due mondi che si scontrano, le squadre che si fanno la guerra prima di un inevitabile team-up è una prospettiva emozionante e Deadpool & Wolverine possono trovarsi nel mezzo.

The Marvels ha gettato le basi per questo e, con un paio di scene post-credits, Deadpool e Wolverine possono fare lo stesso. In questo modo, Avengers 5 passerebbe da film atteso a film che non vediamo l’ora di vedere!

SPIDER-MAN: la Sony Pictures è in procinto di ingaggiare il Miles Morales live-action?

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Da quando il film d’animazione Spider-Man: Into the Spider-Verse è arrivato nelle sale nel 2019, si è diffusa la voce che la Sony Pictures potrebbe sviluppare un film di Miles Morales in live-action. L’anno scorso, l’ex capo dello studio Amy Pascal ha confermato che c’erano dei progetti in corso.

Vedrete tutto“, ha detto Pascal quando le è stato chiesto della prospettiva che Miles passasse al live-action durante un’intervista sul red-carpet. “Sta succedendo tutto“.

Non c’è nulla di particolarmente concreto, ma le voci si sono susseguite e si diceva che la Sony fosse interessata ad accelerare i tempi per la realizzazione di un film su Morales dopo il grande successo del sequel di Into the Spider-Verse, Across the Spider-Verse. Ora, sembra che finalmente ci sia un po’ di movimento sul progetto.

Secondo l’affidabile insider Jeff Sneider nell’episodio di questa settimana di The Hot Mic, lo studio è in procinto di selezionare un attore per interpretare Miles in live action. Non menziona nessun potenziale concorrente per il ruolo, ma se la notizia è esatta, è molto probabile che gli addetti ai lavori si pronunceranno una volta che sarà emerso un candidato.

La domanda è: Morales debutterà in un film da solo o la Sony deciderà di introdurlo in uno dei prossimi progetti SSU? Il fatto che il casting sia in corso solo ora, prende in considerazione Venom: The Last Dance e Kraven il cacciatore sono fuori dal tavolo, quindi diremmo che la prima ipotesi è più probabile.

Potremmo vedere il doppiatore di Miles, Shameik Moore, riprendere il ruolo in live-action? Ha sicuramente mostrato interesse, così come Hailee Steinfeld, che dà la voce a Gwen nei film d’animazione.

“Questo è il lavoro dei miei sogni, mi ci metto anche io”, ha detto la star di Occhio di Falco durante una recente intervista. “Devo essere a mio agio! È un sogno trovarsi in uno spazio così confortevole, ma anche creativo e libero e semplicemente eccitante per chi ne fa parte“.

Chi vorreste vedere nel ruolo di Miles Morales in un film live-action? I

n Spider-Man: Across the Spider-Verse, dopo essersi riunito con Gwen Stacy, l’amichevole Spider-Man di quartiere di Brooklyn viene catapultato nel Multiverso, dove incontra una squadra di Spider-People incaricata di proteggerne l’esistenza. Tuttavia, quando gli eroi si scontrano su come gestire una nuova minaccia, Miles si ritrova contro gli altri Ragni e deve ridefinire cosa significa essere un eroe per poter salvare le persone che ama di più.

Il cast vocale comprende anche Oscar Isaac, Jake Johnson, Issa Rae, Jason Schwartzman, Daniel Kaluuya, Shea Whigham, Jorma Taccone, Luna Lauren Vélez e Brian Tyree Henry.

Avengers 5: un aggiornamento entusiasmante da parte di Benedict Cumberbatch

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Una delle più grandi star rimaste nel MCU nell’era post-Endgame ha appena fornito un nuovo succoso aggiornamento sul prossimo grande film del team-up. Mentre parlava con Netflix e ripercorreva tutti i ruoli che ha interpretato nella sua carriera, Benedict Cumberbatch ha fornito anche un’interessante informazione su Avengers 5.

Quando Benedict Cumberbatch è arrivato al punto della sua carriera in cui è stato scritturato per il ruolo di Doctor Strange, ha ricordato come inizialmente abbia dovuto rifiutare il ruolo a causa di conflitti di programmazione, ma che alla fine fortunatamente è andato tutto bene perché la Marvel voleva così tanto che interpretasse Stephen Strange che era disposta a lavorare intorno ai suoi impegni. Ripensando al passato e al futuro di Doctor Strange, Benedict Cumberbatch ha detto: “Non è un caso che il ruolo di Stephen Strange sia stato rifiutato a causa di conflitti di programmazione:

È stato un bel rapporto con [la Marvel] da quando [sono stato scritturato]. Non vedo l’ora che arrivi Avengers [5] l’anno prossimo, che sta preparando una tempesta”.

A differenza dei fan dell’MCU, sembra che Benedict Cumberbatch abbia un’idea di come sarà Avengers 5. Gli aggiornamenti sullo sviluppo del film sono stati un po’ oscuri da quando la Marvel ha licenziato Jonathan Majors, che avrebbe dovuto dirigere il film (Avengers: Kang Dynasty) nel ruolo di Kang.

Al momento non si sa se i Marvel Studios decideranno di mantenere il ruolo di Kang attraverso un recast o se si muoveranno in una direzione diversa con un nuovo cattivo, ma qualunque cosa accada, è chiaro che prenderà il via nel 2025. Nonostante le procedure di segretezza della Marvel, recentemente descritte da Julia Louis-Dreyfus, è possibile che, con l’avvicinarsi della produzione, emergano ulteriori informazioni sui potenziali dettagli della trama e sul casting.

Chi dirigerà Avengers 5?

Avengers 5

Con l’inizio delle riprese di Avengers 5 previsto per l’anno prossimo, secondo Benedict Cumberbatch, il film avrà bisogno di un regista al più presto, e recenti notizie hanno rivelato che la Marvel ha messo gli occhi su qualcuno. Il regista di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli, Daniel Destin Cretton, era stato inizialmente designato per la regia, ma si è tirato indietro l’anno scorso.

Recentemente è emerso online che la Marvel era interessata al regista di Deadpool & Wolverine Shawn Levy per la regia di Avengers 5, e gli ha persino offerto il lavoro all’inizio dell’anno, che ha dovuto rifiutare a causa di conflitti di programmazione. Tuttavia, la Marvel ha lasciato l’offerta sul tavolo e se Deadpool & Wolverine sarà il successo finanziario che si prospetta, è probabile che Levy finisca sulla sedia del regista di Avengers 5, mentre altri conflitti passeranno in secondo piano. L’uscita di Avengers 5 è prevista tra meno di due anni, il 1° maggio 2026. Restate sintonizzati su Cinefilos per futuri aggiornamenti.

The Acolyte: la showrunner risponde alle affermazioni sulle “streghe lesbiche”

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Leslye Headland ha iniziato a lavorare a The Acolyte  nel 2019 e, con i primi quattro episodi della serie ora su Disney+… beh, probabilmente non è andata come la showrunner sperava.

Se per la Headland prendere in mano il proprio progetto su Star Wars rimane un sogno che si realizza, i fan insoddisfatti lo hanno trasformato in un incubo con un grande afflusso di recensioni negative (che secondo alcuni potrebbero essere un segno di review-bombing). Poi, ci sono le critiche su piccole decisioni creative che sono state trasformate in problemi molto grandi.

Ciononostante, le recensioni della critica e i numeri degli spettatori suggeriscono che The Acolyte ( la nostra recensione) è un successo.

Le sue presunte tematiche LGBTQ+ sono state un problema per alcuni, così come il fatto che Headland sia gay. La protagonista della serie, Amandla Stenberg, è gay e non binaria, mentre l’attore di Yord Fandar Charlie Barnett è anch’egli gay. Infine, Rebecca Henderson, che interpreta il Maestro Jedi Vernestra Rwoh, è sposata con Headland.

Poco prima del lancio di The Acolyte , i commenti di Headland e Stenberg sul fatto che questo sia lo Star Wars “più gay” sono diventati rapidamente virali e hanno attirato le critiche di alcuni.

The Acolyte, episodio 4 Recap

Parlando con The Hollywood Reporter, Headland ha dichiarato: “Sono rimasto sorpreso dalla domanda. Io e Amandla siamo scoppiate a ridere perché è la nostra reazione immediata a questa domanda, ma ad essere sincera, non so cosa significhi il termine ‘gay’ in questo senso. Non credo di aver creato contenuti queer, con la Q maiuscola“.

Onestamente, mi rattrista il fatto che le persone pensino che se qualcosa fosse gay, sarebbe un male”, ha aggiunto la Headland parlando del contraccolpo. “Mi rattrista il fatto che un gruppo di persone su Internet voglia in qualche modo smantellare quello che considero il pezzo d’arte più importante che abbia mai realizzato“.

Un altro grande punto di discussione è stata l’introduzione di Madre Aniseya (Jodie Turner-Smith) e Madre Koril (Margarita Levieva) nel terzo episodio di The Acolyte, le leader di una congrega che sono state definite “streghe lesbiche“. Non è una valutazione che Headland condivide necessariamente.

Sulle streghe della forza di  The Acolyte

The Acolyte, episodio 3

“Sono in una società matriarcale. Come donna gay, sapevo che si sarebbe letto che la loro sessualità è queer, ma non ci sono nemmeno uomini nella loro comunità”, ha spiegato. “Quindi una vicinanza tra loro due sarebbe stata naturale. Sembrava un’idea dettata dalla trama. Direi che è davvero riduttivo chiamarle lesbiche. Penso che significhi che non si sta prestando attenzione a questa storia“.

“Sono orgogliosa di essere una donna gay che ha compiuto questa impresa, e certamente, se il mio contenuto viene definito queer, non voglio disconoscere qualsiasi queerness sia presente nello show”, ha osservato la Headland, chiarendo di non voler sminuire il modo in cui coloro che si sentono rappresentati vedono quelle scene. “Sono orgogliosa di creare qualcosa che ispiri le persone queer”.

I primi quattro episodi di The Acolyte sono ora in streaming su Disney+.

Iscriviti a Disney+ per guardare The Acolyte e le più belle storie di Star Wars. Dove vuoi, quando vuoi.

Star Wars: Sharmeen Obaid-Chinoy parla delle reazioni dei fan e dei piani per Rey

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Alla Star Wars Celebration dello scorso aprile, è stato rivelato che Daisy Ridley tornerà nella Galassia Molto, Molto Lontana per un nuovo film di Star Wars incentrato su Rey.

Ambientato 15 anni dopo gli eventi de L’ascesa di Skywalker, ci aspettiamo che Rey istituisca un nuovo Ordine Jedi, mentre finalmente scopriremo com’è la Galassia dopo che l’Impero/First Order (e l’Imperatore Palpatine) sono stati finalmente sconfitti.

La regista di Ms. Marvel, Sharmeen Obaid-Chinoy, ha recentemente parlato con Sirius XM e ha spiegato: “Il cuore del film, per me, è Rey Skywalker, Daisy Ridley e la sua storia, e portarla in un’avventura in un’Accademia Jedi. E creare un mondo che sia una naturale coda di paglia della storia che le abbiamo visto affrontare negli ultimi tre episodi“.

Ho avuto conversazioni con J.J. Abrams, con George Lucas e, naturalmente, con Dave Filoni, che è ormai una parte importante dell’universo di Star Wars, parliamo molto spesso, con Kathleen Kennedy, Carrie Beck e Simon Emanuel“, ha aggiunto il regista.

È una lista di nomi entusiasmante, ma Obaid-Chinoy ha affrontato il lato tossico del fandom di Star Wars prima di girare un solo fotogramma. Il suo ingaggio ha immediatamente suscitato rivendicazioni di “woke-ismo” e c’è chi ha giurato di boicottare il film dopo che sono riemersi commenti fatti in passato e tolti dal contesto per far sembrare che avesse intenzione di “mettere a disagio gli uomini”.

Daisy Ridley
Rey (Daisy Ridley) in STAR WARS: EPISODE IX

La storia che mi interessa di più è il viaggio di Rey come Jedi donna“, ha dichiarato Obaid-Chinoy a Variety in un’intervista separata. “È così che posso portare al meglio le mie esperienze“.

La cosa più bella di ‘Star Wars’ è che tutti hanno un legame personale con esso”, aggiunge l’attrice. “Tutti ne sono appassionati. E in tutto il fandom, le persone hanno idee chiare su chi dovrebbe dirigere o su quali dovrebbero essere le storie. Io sto solo soffocando quelle voci finché non avrò finito“.

Come narratore, mi concentro sull’attirare nuovi spettatori al cinema e sul portare un senso di nostalgia che piacerà ai vecchi fan della serie“.

Cosa sappiamo sul nuovo film di Star Wars con Daisy Ridley?

Questo ci sembra il miglior approccio possibile e, in una notizia correlata, il merchandising ufficiale di Star Wars potrebbe aver rivelato il logo dell’Ordine Jedi di Rey. Resta da vedere se questo verrà utilizzato nel film stesso, anche se noi diremmo che è probabile. Questo film di Star Wars, che si dice si intitolerà New Jedi Order o A New Beginning, non ha ancora una data di uscita confermata.

Jared Padalecki direbbe di “sì” al ruolo in The Boys; ha parlato del personaggio con Eric Kripke

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Jensen Ackles ha interpretato Soldier Boy nella terza stagione di The Boys, mentre Jeffrey Dean Morgan ha assunto il ruolo di Joe Kessler nell’attuale quarta stagione dello show.

Entrambi gli attori sono stati scritturati da Eric Kripke quando era showrunner di Supernatural, lasciando Jared Padalecki l’unico dei protagonisti originali dello show che non è ancora apparso in The Boys. Con una sola stagione rimasta prima della fine della serie, il tempo stringe per trovare un ruolo per la star di Walker!

Parlando con Deadline, a Jared Padalecki è stato chiesto se fosse intenzionato a partecipare alla serie Prime Video e lui ha risposto: “La risposta è sì”.

Abbiamo parlato [di un ruolo]. In effetti, abbiamo parlato oggi”, ha confermato l’attore. “Penso che a questo punto della mia vita di attore, voglio lavorare solo a progetti a cui tengo davvero o con persone a cui tengo davvero, e ovviamente io ed Eric siamo indelebilmente legati per sempre“.

A rendere ancora più probabile un ruolo nella quinta stagione per l’attore di Sam Winchester è il fatto che Walker è stato bruscamente cancellato da The CW a maggio, lasciandolo libero di assumere qualsiasi ruolo scelga nei mesi a venire.

“Voglio dire, ha creato Supernatural. Ha creato Sam Winchester. Ha creato Ruby [Genevieve Padalecki], che ho finito per sposare e con cui ho messo su famiglia”, ha continuato Padalecki. “Lo adoro. Adoro il suo umorismo. Lo adoro come persona, la sua narrazione”.

Quindi non vedo l’ora. Non credo che riprenderà fino all’anno prossimo, ma sarò pronta quando farà la telefonata. Gli dirò: “Ok, quando parto?“”.

Solo il tempo ci dirà chi Jared Padalecki interpreterà, anche se durante il press junket per la quarta stagione di The Boys all’inizio di questo mese, Kripke ha confermato di aver riflettuto sull’idea di riunirsi con l’attore di Supernatural (all’ultimo conteggio, quasi una dozzina di attori della serie si sono uniti allo scrittore e produttore nell’universo di The Boys).

Siamo molto, molto all’inizio della quinta stagione, quindi non ho ancora in mente un personaggio”, ha ammesso. “Ma ci sto puntando e mi tengo in stretto contatto con lui per sperare che i nostri programmi si allineino“.

Di cosa parla la quarta stagione di The Boys? 

The Boys A-Train

Nella quarta stagione di The Boys, il mondo è sull’orlo del baratro. Victoria Neuman è più vicina che mai allo Studio Ovale e sotto il muscoloso pollice di PATRIOTA, che sta consolidando il suo potere.

Butcher, con pochi mesi di vita, ha perso il figlio di Becca e il suo posto di leader dei Ragazzi. Il resto della squadra è stufo delle sue bugie. Con una posta in gioco più alta che mai, devono trovare un modo per lavorare insieme e salvare il mondo prima che sia troppo tardi.

La serie è interpretata da Karl Urban, Jack Quaid, Antony Starr, Erin Moriarty, Jessie T. Usher, Laz Alonso, Chace Crawford, Tomer Capone, Karen Fukuhara, Colby Minifie, Claudia Doumit e Cameron Crovetti. La quarta stagione accoglierà Susan Heyward, Valorie Curry e Jeffrey Dean Morgan. I primi quattro episodi di The Boys sono ora disponibili in streaming su Prime Video.

SUPERMAN: foto dal set rivelano un nuovo look di David Corenswet nei panni dell’Uomo d’Acciaio

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Il reboot del DCU Superman di James Gunn è attualmente in fase di lavorazione a Cleveland, in Ohio, e finalmente abbiamo una nuova immagine della star David Corenswet che veste i panni dell’Uomo d’Acciaio.

Sebbene David Corenswet stesso non sia ancora stato avvistato sul set, le foto di alcuni ritagli di giornale del Daily Planet rivelano l’attore in costume completo come l’iconico supereroe della DC Comics.

Gli scatti non sono dei più nitidi, ma ci danno un’occhiata sfocata alla nuova tuta (sembra che ci sia la conferma dei bauli) e uno sguardo impressionante all’Uomo del Domani che dimostra di essere davvero più potente di una locomotiva.

Il testo di accompagnamento è difficile da capire, ma alcuni fan con occhio d’aquila hanno individuato un paio di intriganti uova di Pasqua, tra cui una menzione di Anton Arcane.

Guardate le foto ai link sottostanti e fateci sapere cosa ne pensate nella sezione commenti.

Tutto quello che sappiamo su Superman

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Nel cast anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas Hoult Nathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.

Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Gli indesiderabili dall’11 Luglio al cinema

Gli indesiderabili dall’11 Luglio al cinema

Dopo il grande successo de I Miserabili, il regista francese Ladj Ly torna in sala con il suo secondo lungometraggio, Gli indesiderabili (Bâtiment 5), portando ancora una volta sul grande schermo la comunità periferica parigina.

Presentato in anteprima al Toronto International Film Festival del 2023, Gli Indesiderabili è legato a doppio filo,  per ambientazione, toni e tematiche sociali affrontate, a I Miserabili, film d’esordio di Ladj Ly candidato all’Oscar per il miglior Film Internazionale, Premio della Giuria al Festival di Cannes, Premio Miglior Rivelazione agli European Film Awards, nonché vincitore di quattro Premi César (Premio del pubblico, Miglior film, Migliore promessa maschile e Miglior montaggio).

Se ne I miserabili Ladj Ly metteva in scena il rapporto/scontro tra la periferia e la polizia, conGli indesiderabili continua il discorso politico sul difficile rapporto delle comunità periferiche con le istituzioni, esplorando stavolta il tema dell’edilizia abitativa sociale, portando l’attenzione sugli sfratti imposti ai residenti dei quartieri popolari, vittime delle riqualificazioni urbane.

Il titolo francese del film Bâtiment 5 (Edificio 5) è un riferimento personale alla palazzina in cui il regista stesso è cresciuto.

La trama del film

Haby, una giovane donna molto impegnata nella vita della comunità, scopre che è stato varato un progetto di riqualificazione del suo quartiere. Il progetto, guidato a porte chiuse da Pierre Forges, un giovane medico messo a fare il sindaco, prevede la demolizione dell’isolato dov’è cresciuta Haby. Insieme agli abitanti del palazzo, la donna avvia una feroce battaglia per evitare la distruzione dell’edificio 5…

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