Warner Bros.
Discovery ha pubblicato un nuovo trailer di The
Penguin, la serie spinoff incentrata sul gangster
interpretato da Colin Farrell e già visto nel film del 2022
The
Batman. Grazie alle immagini in più offerte da questo
nuovo trailer, è possibile stabilire che questa serie sembra a
tutti gli effetti la continuazione di The
Batman che ci era stata promessa e che allo stesso
tempo getterà le basi per il sequel del film previsto per il 2026
(dove immaginiamo che il Pinguino si sarà ormai affermato come
signore del crimine di Gotham).
Cosa aspettarsi da The Penguin?
Ambientato nel mondo di The
Batman del 2022, The
Penguin si concentrerà sul passato di Oswald
Cobblepot e mostrerà la sua ascesa al potere nel ventre squallido
di Gotham piuttosto che rappresentarlo come un boss affermato. Il
personaggio ha una ricca storia di apparizioni dal vivo, poiché
Danny DeVito ha interpretato il famoso
Pinguino in Batman Returns mentre Robin
Lord Taylor lo ha interpretato in
Gotham.
La serie sarà basata sui personaggi
DC creati da Bob Kane e Bill Finger. È stata scritta da
Lauren LeFranc, che è anche la showrunner. I
primi due episodi saranno diretti da Craig Zobel.
Insieme a Colin Farrell recitano nella serie
Cristin Milioti (Made for Love) nel ruolo della
figlia di Carmine, Sofia Falcone; Michael Zegen
(The Marvelous Mrs. Maisel) nel ruolo del figlio di Carmine,
Alberto Falcone; e Clancy Brown (John Wick:
Capitolo 4) nei panni di Salvatore Maroni, gangster di Gotham. A
loro si uniscono Rhenzy Feliz, Michael Kelly, Shohreh
Aghdashloo, Deirdre O’Connell, Carmen Ejogo, François Chau
e David H. Holmes.
Si dice anche che
Robert Pattinson potrebbe apparire nei panni di Bruce
Wayne/Batman in The
Penguin. I produttori esecutivi sono Dylan
Clark e Matt Reeves di The
Batman, Farrell, LeFranc, Daniel Pipski, Adam
Kassanand e Rafi Crohn. È un progetto congiunto tra 6th e
Idaho, DC Entertainment, Dylan Clark Productions e Warner Bros.
Television.
In sala dal 19 giugno, Inside
Out 2 offre agli spettatori un nuovo e più
affollato viaggio nella mente di Riley. A partecipare a questo
viaggio sono il regista Kelsey Mann e il
produttore Mark Nielsen oltre alle voci italiane
dei nuovi personaggi del sequel Pilar Fogliati, Marta
Filippi, Deva Cassel e Federico
Cesari, rispettivamente Ansia, Invidia, Ennui e Imbarazzo.
Ecco cosa ci hanno raccontato in occasione della premiere romana
del film.
Il film Disney e Pixar torna nella
mente dell’adolescente Riley proprio quando il Quartier Generale
viene improvvisamente demolito per far posto a qualcosa di
completamente inaspettato: nuove Emozioni! Gioia, Tristezza,
Rabbia, Paura e Disgusto, che a detta di tutti gestiscono da tempo
un’attività di successo, non sanno come comportarsi di fronte alla
novità. Senza alcun tipo di preavviso, un gruppo di nuove emozioni
si manifesta in Riley. Tra queste, l’energica Ansia (Maya
Hawke), la gelosa Invidia (Ayo
Edebiri), l’ambivalente Ennui (Adèle
Exarchopoulos) e il timido Imbarazzo (Paul Walter Hauser).
Come si eguaglia o si
supera un mito? Qual è la strada giusta per riproporre ai
consumatori qualcosa che avevano amato tanto e di cui forse sentono
la mancanza? La risposta è il caro (e rassicurante) “more of
the same”, ovvero “più dello stesso”, una sorta di
rinforzino di quel piatto che ci era piaciuto tanto che, nel tempo,
magari si è raffreddato e ha perso alcuni sapori esaltandone altri.
Fuor di metafora culinaria, Inside Out 2, al cinema dal 19
giugno con The Walt Disney Company Italia, è esattamente
questo, un bis del primo film del 2015, un nuovo assaggio di quel
mondo che da una parte si impoverisce perché perde tutta la ventata
di novità e di idee che avevano fatto da motore al primo film,
premiato con Oscar e Golden
Globe, ma dall’altra si arricchisce di piccole sfumature,
e soprattutto di personaggi nuovi e irresistibili.
Inside Out 2, la
trama
Riley ha compiuto 13
anni, la sua vita sta per essere travolta dal mostro della
Pubertà. Ne sono completamente ignari Gioia,
Disgusto, Tristezza, Paura e Rabbia, che nella sua mente
avevano appena imparato a cooperare e a gestire la grande consolle
che avevamo visto strutturarsi alla fine del primo film. In una
notte turbolenta, nella sala di comando della mente di Riley,
cominciano i lavori di ristrutturazione: gli operai distruggono
tutto, mentre arrivano, con tanto di bagagli, quattro nuove
emozioni. Timidezza, Invidia, Ennui (la noia) e soprattutto Ansia
si presentano con entusiasmo ai cinque occupanti della postazione e
cominciano a intervenire nella gestione della vita di Riley, fino a
compiere un vero e proprio colpo di stato, assumendo il controllo
totale della consolle. Riusciranno Gioia e i suoi a recuperare la
loro posizione?
Diretto dall’entusiasta
Kelsey
Mann e prodotto da Mark
Nielsen, con la supervisione di Pete Docter, Inside Out 2
ripropone 1:1 la stessa struttura del primo film, arricchendolo di
personaggi/emozioni che per forza di cose moltiplicano la
possibilità di costruzioni di gag, siparietti e ovviamente reazioni
di Riley che comincia a sperimentare una maggiore complessità nella
formazione di pensieri e decisioni.
La mente come struttura
organizzata
Come nel primo film, la
mente di Riley è un meccanismo perfetto che funziona secondo regole
e strutture meccaniche e consequenziali, un modo di razionalizzare
in maniera leggibile e comprensibile dei circuiti che non hanno
assolutamente nulla di logico o razionale, e che appartengono
all’universo emotivo di ognuno di noi, appunto le emozioni.
Quindi, scesi a patti con
questa contraddizione e compreso che si tratta di un espediente
narrativo fondamentale alla base dell’idea, si può effettivamente
confermare che Inside Out 2 è una versione XL del
primo film: ne replica la struttura, la “missione” di salvataggio,
il conflitto tra le emozioni che rispecchia un cambiamento nella
vita della protagonista, il momento commozione.
L’Era dell’Ansia
Ma allora cosa ha di
speciale, se ha qualcosa di speciale, questo sequel? Sicuramente il
più grande pregio del film è che riesce a catturare la spirito del
tempo raccontando (razionalizzando ancora una volta) quello che è
considerato uno dei mali della nostra contemporaneità e che
affligge moltissimi adolescenti ma anche adulti. Inside Out
2 è il regno di Ansia. La nuova emozione che prevarica
Gioia e gli altri è senza dubbio la regina incontrastata
dell’adolescenza (insieme a Ennui, s’intende!)
Soprattutto in un periodo storico in cui la salute
mentale comincia finalmente ad avere un posto di primaria
importanza nella narrazione umana.
La rappresentazione
dell’attacco d’ansia, per quanto concettualmente fuorviante perché
razionalizzato, è il riconoscimento di un fenomeno diffuso,
pericoloso e che deve essere raccontato per essere gestito e
normalizzato. E Pixar sceglie di farlo in un contesto che viene
fruito da un pubblico 0-100 sfruttando al meglio il suo potere
comunicativo. In questo senso, Inside Out 2 compie
il suo dovere sociale in maniera egregia anche se vagamente
didattica. Sono lontani i tempi in cui il “messaggio” veniva
comunicato attraverso la metafora, e l’animazione è la vittima
prediletta dei narratori che vogliono esprimere le loro
tesi attraverso le storie, ormai da diverso tempo a questa
parte (vedi Luca e Red).
La meraviglia travolgente
dei colori, del doppiaggio eccellente (in originale e in italiano),
delle musiche, del divertimento e dell’emozione di Inside
Out 2 ne fanno un buon film per famiglie, tuttavia la
confezione a tesi segnala anche un problema serio della narrazione
contemporanea: potrebbe essere arrivato il momento, da spettatori,
di pretendere storie meno didattiche che possano offrirsi a più
livelli di lettura e mantengano allenato il nostro spirito
critico.
È passato da poco l’80°
anniversario del
D-Day, di quello
sbarco in Normandia avvenuto il 6 giugno 1944 e che molti film
hanno raccontato, da Il giorno più lungo a Salvate il soldato Ryan, anche se quasi sempre dal punto
di vista bellico. Anche per questo merita considerazione – e una
visione – il Fuga in Normandia diretto da Oliver
Parker, presentato al Festival di Bari e nei cinema dal 20 giugno,
distribuito da Lucky Red.
E non solo per
l’interpretazione di due protagonisti come i premi Oscar
Michael Caine e Glenda Jackson, ma per il fatto di
raccontare la storia vera (per quanto drammatizzata) dell’allora
89enne Bernard Jordan, veterano della Seconda
Guerra Mondiale, irresistibile quanto irrefrenabile.
The
Great Escaper – Fuga in Normandia
Nella realtà, il vero
Bernie non dovette scappare dalla residenza dove viveva con la
moglie René (la The Pines Care & Nursing Home di Hove) come
è costretto a fare il personaggio interpretato da Michael Caine,
protagonista di una “grande fuga” che lo rende famoso in tutto il
Regno Unico come #thegreatescaper e che nasce dal suo desiderio di
partecipare alle celebrazioni per il 70° anniversario dello sbarco
in Normandia in programma in Francia. Persa la possibilità di
unirsi al gruppo organizzato dalla stessa struttura, il determinato
Bernie decide di scappare da solo per unirsi ad altri veterani di
guerra e commemorare i compagni caduti. Ma nel mondo connesso e
impiccione di oggi, è pressoché impossibile passare inosservati, e
mentre l’anziano avanza nella sua missione, incontrando nuovi amici
molto diversi tra loro (e da lui), la notizia fa il giro del mondo
e l’ex combattente finisce in prima pagina. Ma in prima pagina,
viene raccontata solo una parte della storia…
Michael Caine, Wolf Kahler, and John Standing in The Great Escaper
(2023)
Una storia emozionante, e tanti
ricordi
Vista l’onda emotiva
suscitata all’epoca dalla storia del viaggio in solitaria del
vecchietto inglese verso la Francia, sarebbe bastato forse farne un
mero racconto, ma non si sarebbe scelto Oliver Parker (Othello,
L’importanza di chiamarsi Ernest, St. Trinian’s, Dorian Gray)
per portarla sullo schermo. Da subito, infatti, l’operazione alla
base del film si è colorita di una forte impronta nostalgica, per i
ricordi del regista (il cui padre era stato un giovane capitano in
Birmania e aveva perso due fratelli che prestavano servizio nella
RAF) e dello sceneggiatore William Ivory (figlio di un aviatore e
fratello di un caduto in combattimento), oltre all’immedesimazione
del “vecchio Cockney” Caine con lo stesso protagonista
“gettato sotto i riflettori dei media”.
Una ‘chiamata alle armi’
vera e propria, che non poteva non sortire effetto, soprattutto
considerata la quantità di carisma messa in campo dalla coppia
Jackson-Caine, che inevitabilmente catalizza l’attenzione dello
spettatore, dando profondità a una storia in sé non particolarmente
articolata o sorprendente, ma perfetta per un ‘feelgood’ movie,
come non è peregrino definire questo. Che per buona parte –
soprattutto all’inizio – vive degli sguardi del 91enne decano, ben
accompagnati e sottolineati da una musica sapiente.
L’addio a Glenda Jackson e Michael Caine
La fatica di ogni passo,
la paura di un ostacolo insormontabile, la tentazione di
abbandonare prima della meta, l’umanità che nasce da una dolorosa
lezione imparata o la dignità e la forza di sapere scegliere
l’importante rispetto al dovuto sono gli elementi che più
coinvolgono, probabilmente, più della naturale curiosità per la
vera sorpresa che il film riserva allo spettatore o del piacere di
ammirare quella che potrebbe essere l’ultima apparizione di Caine,
e che lo sarà sicuramente per la sua compagna d’avventura, due
volte Premio Oscar, purtroppo scomparsa prima dell’uscita del film.
Al quale concediamo volentieri una mezza stellina in più per i
tanti e diversi momenti commoventi, soprattutto quelli meno
scontati o prevedibili.
Fresco del successo di Hit
Man (qui
la recensione), il prossimo progetto di Richard
Linklater sarà girato a breve e si è già assicurato un
cast stellare. Margaret Qualley, Ethan Hawke, Andrew Scott e Bobby
Cannavale saranno i protagonisti di Blue
Moon. Il film è stato acquistato da Sony Pictures Classics
e le riprese inizieranno quest’estate a Dublino, in Irlanda. Si
tratta di un progetto che appassiona da tempo Linklater e sarà
incentrato sugli ultimi giorni di vita del famoso cantautore
Lorenz Hart, che insieme al collaboratore
Richard Rodgers ha scritto una serie di classici
dello spettacolo, tra cui “The Lady Is a Tramp“, “My
Funny Valentine” e “Bewitched, Bothers and
Bewildered“.
“Blue Moon“, da cui il film
prende il titolo, era una delle loro canzoni più popolari ed è
stata notoriamente coverizzata da Elvis Presley.
Tuttavia, la vita di Hart fu breve e tragica: lottò contro
l’alcolismo e la sua omosessualità nascosta e fu devastato dalla
morte dell’amata madre nel 1943. Il 17 novembre 1943, Hart si
lasciò andare a una sbronza durante la prima di un revival del
musical A Connecticut Yankee di lui e Rodgers. In seguito
sviluppò una polmonite da esposizione e morì quattro giorni dopo.
Il film sarà ambientato qualche mese prima, durante la prima di
Oklahoma!, la prima collaborazione di Rodgers con il suo
nuovo partner, Oscar Hammerstein II.
La breve e infelice vita di Hart era
stata precedentemente rappresentata, in una versione asettica, nel
film Words and Music del 1948, in cui era interpretato da
Mickey Rooney. La sceneggiatura di Blue
Moon sarà scritta da Robert Kaplow, il
cui romanzo Me and Orson Welles Linklater ha adattato in
un film nel 2009. Oltre a dirigere, Linklater produrrà il film
insieme a Mike Blizzard e John
Sloss. Macdara Kelleher, Donna
Eperon e John Keville della Wild
Atlantic, David Kingland, Lisa
Crnic e Aaron Wiederspahn della Renovo
Media Group e Steven Farneth della Cinetic saranno
i produttori esecutivi. Non è ancora stata fissata una data di
uscita.
Geraldine Viswanatha, Margaret Qualley e Beanie Feldstein in una
scena di Drive-Away Dolls.
Dove abbiamo visto di recente Margaret Qualley?
Margaret Qualley si è fatta notare con la sua
interpretazione di un membro della Manson Family in
C’era una volta a… Hollywood di Quentin Tarantino. All’inizio di quest’anno,
ha recitato nel film di Ethan Coen, Drive-Away
Dolls, e dovrebbe recitare anche nel suo film successivo,
Honey Don’t!. Sempre di recente ha avuto un piccolo ruolo
in Povere
creature!, tornando poi a collaborare con Yorgos
Lanthimos in Kinds of
Kindness. È inoltre tra le protagoniste del body horror
The
Substance, premiato a Cannes.
Per quanto riguarda gli altri attori
coinvolti in Blue Moon, Ethan Hawke è un collaboratore di lunga
data di Linklater, a partire da Prima dell’alba del 1995; Hawke ha recitato anche nei
due sequel di Linklater, Prima del tramonto e Prima di mezzanotte, oltre che in molti dei suoi
progetti successivi, tra cui The Newton Boys, Waking
Life e la sua opera decennale Boyhood. Recentemente ha recitato accanto a Julia Roberts e Mahershala Ali in Il
mondo dietro di te.
Bobby Cannavale si
è fatto notare per la prima volta nella serie della NBC Third
Watch e ha già lavorato con Linklater nel suo adattamento di
Fast Food Nation. Prossimamente apparirà nell’attesissimo
sequel horror MaXXXine
di Ti West e nel dramma sul wrestling
Unstoppable. L’attore britannico Andrew Scott è invece noto al pubblico
internazionale per aver interpretato Moriarty in Sherlock
e “Hot Priest” in Fleabag. attualmente sta facendo parlare
di sé per il ruolo del sociopatico Tom Ripley in Ripley di Netflix, ma lo abbiamo visto di recente anche in
Estranei.
C’è grande attesa e mistero sulla
stagione 5 di Stranger
Things, che arriverà prossiamente su Netflix. Ad aumentare le aspettative ci
pensa ora anche l’attoreJamie Campbell
Bower, distintosi nella quarta stagione per il ruolo
di Herny Creel/Uno/Vecna. Bower ha infatti anticipato che la
stagione finale della serie sarà ancora più folle della precedente.
Durante l’ultimo episodio di iHeart’s I’ve Never Said This Before with
Tommy DiDario, l’attore ha dichiarato che mentre la quarta
stagione ha portato la serie a un livello completamente nuovo, la
prossima sarà ancora più fuori dal mondo.
“Se pensavate che la scorsa
stagione fosse folle, questa stagione è semplicemente fuori
controllo, selvaggia, pazzesca. Lo è davvero, davvero tanto. È più
grande. È completamente folle. È in continua crescita“.
“L’attore ha poi parlato della versione di Broadway della serie di
successo, intitolata Stranger Things: The First Shadow, che
offre uno sguardo ai primi giorni di Vecna, affermando di aver
imparato di più sul suo personaggio dopo aver visto lo spettacolo
dal vivo sul palco di Londra.
“È stato molto interessante
anche avere lo spettacolo teatrale a Londra, che sono andato a
vedere, che risale a Henry prima che lo incontrassimo nella quarta
stagione. E molte delle domande o dei pensieri che avevo su quel
personaggio hanno trovato una risposta guardando lo spettacolo e
scoprendone di più, è stato davvero interessante per me“.
Anche se la data di uscita esatta non è ancora stata annunciata, la
stagione 5 si preannuncia dunque come un’epica conclusione della
saga del Sottosopra.
Jamie Campbell Bower è Vecna in una scena della quarta stagione di
Stranger Things
Quanti episodi avrà
Stranger Things 5?
La quinta stagione di
Stranger
Things dovrebbe essere composta da otto episodi, il
primo dei quali si intitolerà “The Crawl“. Non è stata
annunciata una data di debutto, ma prima del ritardo la serie
doveva tornare sugli schermi all’inizio del prossimo anno. Potrebbe
ancora arrivare prima della fine del prossimo anno, ma c’è una
piccola possibilità che non sia pronto prima del 2026. Le riprese
sono iniziate di recente dopo la risoluzione degli scioper .
Il cast di Stranger Things Stagione
5
La quinta stagione di Stranger
Things è interpretata da Winona
Ryder, David
Harbour, Finn
Wolfhard, Millie
Bobby Brown, Noah Schnapp, Gaten Matarazzo,
Caleb McLaughlin, Natalia Dyer, Joe Keery, Charlie Heaton,
Sadie Sink, Maya Hawke, Priah Ferguson, Cara Buono e Brett
Gelman. L’ultima foto del cast ha confermato anche il
ritorno dei membri del cast della quarta stagione Jamie Campbell
Bower nel ruolo di Vecna/One/Henry Creel e
Amybeth McNulty nel ruolo di Vickie. A loro si
aggiungerà la veterana di Terminator Linda
Hamilton, il cui personaggio non è ancora stato
rivelato.
Dopo essere arrivato nel 2018,
Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba ha finora
entusiasmato gli appassionati di anime. Quest’estate abbiamo dato
il benvenuto a Tanjiro Kamado e ai suoi amici mentre si preparavano
per la prossima tappa del loro compito, ovvero il conflitto finale
con Muzan Kibutsuji. La quarta stagione, che si concluderà con i
prossimi due episodi, si è concentrata in gran parte
sull’adattamento dell’arco di addestramento di Hashira della serie
manga originale di Koyoharu Gotoge. Ora, in vista dell’episodio
7, il penultimo della stagione, sono stati rivelati il primo
sguardo e i dettagli dell’episodio.
Finora, l’arco dell’allenamento
degli Hashira è stato il più breve da adattare, ma ha offerto un
alto valore di intrattenimento. Nel corso della stagione, Tanjiro e
i suoi amici hanno cercato di padroneggiare varie abilità
allenandosi con gli abili membri dell’Hashira. L’episodio 7 vedrà
Tanjiro Kamado imparare ai piedi del più forte di tutti, il
misterioso Gyomei Himejima. L’episodio 7, intitolato Stone Hashira
Gyomei Himejima, sarà trasmesso domenica prossima. I dettagli e la
sinossi dell’episodio rivelano: “Tanjiro, bloccato nella sfida
di Himejima, riesce a spostare la roccia grazie ai consigli di
Genya, che incontra di nuovo per caso. Ora che Tanjiro ha preso
piede, riuscirà a superare l’allenamento di Himejima?“.
La stagione dell’arco di
addestramento di Hashira si conclude con episodi estesi
Come già anticipato, la quarta
stagione di Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba è stata breve, con soli
otto episodi. Tuttavia, per compensare questa mancanza, gli ultimi
due episodi avranno una durata maggiore. È stato annunciato che il
prossimo episodio della serie anime durerà 40 minuti in totale,
mentre il finale di stagione concluderà il tutto con una durata di
un’ora. Se si considerano i tempi prolungati e si fa un confronto
con le stagioni precedenti, si arriva a circa 10 episodi per la
stagione dell’Hashira Training Arc.
La serie anime, Demon Slayer, è
basata su una delle serie manga più vendute in Giappone. Il manga
(e la serie) è ambientato nel periodo Taisho in Giappone e segue un
giovane ragazzo che vende carbone, Tanjiro, che trova la sua
famiglia massacrata da un demone. Ad aggravare ulteriormente la sua
sofferenza, la sorella minore Nezuko, l’unica sopravvissuta
all’assalto, è stata trasformata lei stessa in un demone. Sebbene
devastato da questa triste realtà, Tanjiro decide di diventare un
“cacciatore di demoni” per poter riportare la sorella in un essere
umano e ottenere la sua vendetta uccidendo il demone che ha
massacrato la sua famiglia. Il cast di Demon Slayer comprende
Natsuki Hanae nel ruolo di Tanjiro Kamado, Akari Kitô nel ruolo di
Nezuko, Toshihiko Seki nel ruolo di Muzan Kibutsuji, Hiro Skimono
nel ruolo di Zenitsu e Yoshitsugu Matsuoka nel ruolo di
Inosuke.
È stato reso noto quando il nuovo
film di Mike Flanagan (La
caduta della casa degli Usher, Doctor
Sleep) su L’esorcista farà il suo
debutto nelle sale. Martedì la Universal ha infatti confermato che
il nuovo capitolo del franchise uscirà il 13 marzo
2026. Il progetto ha vissuto una rapida accelerazione dopo
essere stato annunciato solo il mese scorso, ed è destinato a
continuare la collaborazione tra Universal e Blumhouse sul franchise de L’esorcista, che ha già incluso il film del 2023
L’esorcista – Il
credente. Il nuovo film, attualmente senza titolo, sarà
prodotto da Flanagan, Trevor Macy e John
Scherer.
Interpretato da Leslie Odom
Jr. e dalla veterana del franchise Ellen
Burstyn, il lancio della trilogia L’esorcista – Il
credente (qui
la recensione) è stato al di sotto delle aspettative quando ha
esordito con un modesto incasso di 26,4 milioni di dollari in
patria lo scorso ottobre, per poi incassare 65,5 milioni di dollari
negli Stati Uniti/Canada e 136,2 milioni di dollari in tutto il
mondo. Originariamente previsto per il 18 aprile 2025, il
sequel L’esorcista:
L’Ingannatore è stato da prima rimandato, mentre ora
sembra essere stato del tutto accantonato.
Il franchise continuerà però con il
nuovo film di Flanagan, su cui si attendono ora maggiori
informazioni. “L’Esorcista è una delle ragioni per cui sono
diventato regista ed è un onore avere la possibilità di provare
qualcosa di fresco, audace e terrificante all’interno del suo
universo”, ha dichiarato Flanagan parlando di questo nuovo
progetto. “Riunirmi con i miei amici della Blumhouse, con i
quali ho realizzato alcuni dei miei lavori preferiti, rende tutto
questo ancora più eccitante”.
The Acolyte, l’ultima serie di Star
Wars, ci porta all’epoca dell’Alta Repubblica
per la prima volta in live-action. Dopo l’episodio flashback della
scorsa settimana, che ha approfondito le storie di una giovane Osha
(Lauren Brady) e di Mae (Leah
Brady), il quarto episodio di
The Acolyte torna al “giorno d’oggi” e ci riporta con
Osha e Mae (entrambe interpretate da Amandla
Stenberg) mentre si avvicinano a un vero e proprio
ricongiungimento. Mae, che finora si credeva morta, è al servizio
di una specie di maestro oscuro che le ha ordinato di uccidere un
Jedi senza armi per completare il suo addestramento.
Ha ucciso con successo due dei
quattro soggetti della sua ricerca: la Maestra Indara (Carrie-Anne
Moss) e il Maestro Torbin (Dean-Charles
Chapman), nessuno dei quali ha raggiunto gli standard del
suo maestro. Ora Mae dà la caccia al Maestro Jedi Wookiee Kelnacca
(Joonas Suotamo), mentre il Maestro Sol
(Lee Jung-jae), l’ultimo della sua lista di
obiettivi, e una ventina di Jedi cercano di intercettarla prima che
arrivi al Maestro Kelnacca.
The Acolyte, creato da Leslye
Headland, compie uno dei più grandi salti temporali di
qualsiasi altro film di Star
Wars, quindi le Easter Eggs potrebbero essere
più difficili da individuare, ma questo le rende ancora più
eccitanti da trovare.
Quando visitiamo il Maestro
Kelnacca nella sua capanna sul pianeta giungla Khofar, è evidente
che ha scelto una vita di solitudine dopo il disastro su Brendock.
Proprio come il voto di meditazione silenziosa del Maestro Torbin,
il ritiro di Kelnacca porta con sé un senso di autopunizione e di
rimpianto (di cui vedremo più avanti). Nella sua capanna nascosta,
tuttavia, si intravede qualcosa che sarà familiare a tutti i fan
degli Wookiee. Accanto a Kelnacca c’è un bowcaster, l’iconica arma
scelta da molti membri della sua specie, tra cui l’esercito Wookiee
di Kashyyyk nei prequel e, naturalmente,
Chewbacca.
I simboli delle streghe di
Brendock a Khofar
A ulteriore conferma dell’idea che
il Maestro Kelnacca nutre un profondo rimpianto per gli eventi di
Brendock, nella sua capanna su Khofar si possono vedere immagini
della congrega di Brendock. I cerchi, le spirali e le curve
punteggiate, che compaiono in tutto Brendock, sono stati ricreati
sulle pareti della capanna di Kelnacca. I simboli, che molte delle
streghe portavano come tatuaggi, sembrano essere rimasti impressi
nella mente di Kelnacca. Il rimpianto che incombe sui Jedi, un
sentimento di cui il Maestro Torbin ha dato prova quando ha posto
volontariamente fine alla propria vita, esiste anche in Kelnacca.
Inoltre, il Maestro Sol ha accennato a condividere un sentimento
simile e in questo episodio lo dice apertamente quando convince
Osha a unirsi a loro nella missione per trovare Mae.
Ki-Adi-Mundi fa un sorprendente
cameo in Star Wars
Mentre i Jedi stanno discutendo su
come gestire l’inseguimento omicida di Mae, fa la sua comparsa un
volto immediatamente riconoscibile della trilogia prequel. Sì, è il
Maestro Jedi Ki-Adi-Mundi. Sebbene in tutti e tre i prequel sia
stato interpretato da Silas Carson e in The Acolyte da Derek
Arnold, i titoli di coda dell’episodio confermano che si tratta
proprio di Ki-Adi-Mundi. Con un’arcata sopraccigliare notevolmente
pronunciata e la caratteristica testa alta,
Ki-Adi-Mundi appartiene alla specie Cerean e, fino
ad ora, non avevamo idea che la sua specie potesse vivere così a
lungo. Considerando che fa parte del Consiglio Jedi nei prequel e
che morirà solo dopo l’esecuzione dell’Ordine
66 ne La vendetta dei Sith, Ki-Adi-Mundi è uno dei
personaggi più longevi di Star
Wars.
Il piano del Maestro Rwoh per
tenere all’oscuro l’Alto Consiglio Jedi
La Maestra Vernestra Rwoh
(interpretata da Rebecca Henderson, che si dà il
caso sia sposata con la showrunner Leslye
Headland, il che rende la sua apparizione un simpatico
Easter egg) ordina ai Jedi sotto il suo comando di mantenere il
segreto sulla questione di Mae. Se dovessero includere l’Alto
Consiglio Jedi nella loro operazione, sarebbero obbligati a
informare il Senato, il che, considerando che due Jedi sono già
stati uccisi e che la caccia ad altri continua, potrebbe scatenare
il panico di massa. A parte il fatto che si tratta di una mossa
sorprendente per un Maestro Jedi che finora è sembrato devoto alla
tradizione, ecco cosa rende la cosa interessante: con Ki-Adi-Mundi
presente per questa istruzione, potrebbe cambiare completamente la
sua storia nei prequel.
“I Sith sono estinti da un
millennio“, dice Ki-Adi-Mundi al Consiglio. Il Maestro Mace
Windu (Samuel
L. Jackson) fa eco a questo concetto, aggiungendo:
“Non credo che i Sith possano essere tornati senza che noi lo
sappiamo”. Quindi, questo potrebbe significare una delle tre cose.
Uno, potrebbe essere un indizio che indica che il misterioso
maestro di Mae non è, in realtà, un Sith. Due: se è un Signore dei
Sith, Ki-Adi-Mundi potrebbe ancora, un secolo dopo, cercare di
nascondere l’esistenza dei Sith all’Alto Consiglio. Tre, questo
potrebbe essere un buco di trama trascurato, rendendo frustrante la
rottura del canone. Il tempo ce lo dirà.
Un Kel Dor Jedi della specie del
Maestro Plo Koon
Si tratta di un momento da non
perdere, ma vale la pena di notarlo, soprattutto dopo il cameo
confermato di Ki-Adi-Mundi. Uno dei Jedi che partecipano
all’inseguimento di Mae è della specie Kel Dor, a cui appartiene il
Maestro Jedi Plo Koon. Ma è proprio Plo Koon? È uno dei preferiti
di molti fan, ma, mi dispiace, non è lui. L’account ufficiale di
Star Wars su X (ex Twitter) ha confermato nella
tarda serata di martedì che il Kel Dor in The Acolyte si chiama
Ithia Paan.
Gli elmetti dei Sith hanno
un’estetica simile
Sappiamo ancora poco del misterioso
maestro di Mae. Sappiamo che è intelligente e pieno di risorse,
avendo rintracciato Kelnacca senza una guida. Sappiamo che è
immensamente potente, in grado di levitare minacciosamente e di
spingere con la Forza un intero gruppo di Maestri Jedi con
facilità. Infine, sappiamo che opera in modo simile a un
maestro/apprendista, come i Sith, ma è un Signore dei Sith?
La serie potrebbe rivelare presto
la risposta, ma uno sguardo ravvicinato al personaggio offerto
nell’ultimo episodio aggiunge un altro indizio. Il suo elmo nero,
caratterizzato da dettagli sulla parte anteriore che ricordano un
sorriso sinistro, ha una notevole somiglianza con quello di
importanti Signori dei Sith. La parte posteriore dell’elmo, che
scende verso il collo prima di allargarsi, si ispira agli elmi di
Darth Vader e Kylo Ren.
Fin dal primo episodio di
The
Boys è apparso chiaro che la serie non sarebbe stata
un adattamento diretto del controverso fumetto di Garth
Ennis e, man mano che lo show procedeva, abbiamo iniziato
a vedere deviazioni più significative dal materiale di partenza.
Uno dei cambiamenti più importanti riguarda il membro silenzioso
dei Sette, Black Noir. Verso la fine del fumetto,
si scopre che questo personaggio è sempre stato un clone di
Homelander, responsabile di aver commesso i crimini più efferati
del leader dei Sette. In un’intervista a Variety, allo showrunner
Eric Kripke ha chiesto se avesse mai pensato di
attenersi ai fumetti per questa particolare svolta.
“No, e non mi dispiace dirlo.
Nei fumetti è un clone di Homelander per tutto il tempo e in realtà
è lui a fare tutte queste cose orribili. E di nuovo, è un colpo di
scena incredibile. Ma è come dire: “Aspetta, il cattivo che ho
seguito non è davvero il cattivo“. E il chilometraggio
varia, e sono sicuro che i fan sono arrabbiati perché non sto
andando in quella direzione, ma per me non è stato altrettanto
soddisfacente. Se devo seguire questo cattivo, voglio che sia lui
il cattivo. Quindi non mi è mai piaciuta l’idea del
clone“.
Kripke ha poi aggiunto:
“Inoltre, la clonazione mi sembra troppo – sembrerò sciocco –
ma la clonazione è troppo magica per lo show. Cerchiamo di dire che
i supereroi sono l’unica banana scivolosa, e che tutto il resto
cerchiamo di renderlo il più concreto possibile“. Come saprà
chi lo ha letto, il fumetto di The
Boys non dà un lieto fine a molti dei personaggi
principali, ma lo show ha per ora dimostrato di essere un po’ meno
spietato e più empatico nei confronti del suo eterogeneo
equipaggio.
Certo, con un’intera stagione ancora
in corso e una quinta ancora da realizzare tutto può ancora
succedere e il caos può essere scatenato, ma Kripke sembra
rassicurare i fan quando dice: “Ci sono cose nel fumetto che
non potremmo fare anche se volessimo. Penso che ci siano dei colpi
di scena scioccanti nel fumetto, ma vorrei che fossero un po’ più
soddisfacenti dal punto di vista emotivo. E quindi il finale che ho
in mente è, certamente come elementi, ispirato a quello. Ma non è
il finale del fumetto“.
Nella quarta
stagione, il mondo è sull’orlo del baratro. Victoria
Neuman è più vicina che mai allo Studio Ovale e sotto il controllo
di Patriota, che sta consolidando il suo potere. Billy Butcher, a
cui restano solo pochi mesi di vita, ha perso sia il figlio di
Becca sia il suo ruolo di leader dei The
Boys. Il resto della squadra è stanco delle sue bugie.
La posta in gioco sarà più alta del solito e loro dovranno trovare
un modo per collaborare e salvare il mondo, prima che sia troppo
tardi.
Il cast di The
Boys vede protagonisti
Karl Urban, Jack Quaid, Antony Starr, Erin Moriarty, Jessie T.
Usher, Laz Alonso,
Chace Crawford, Tomer Capone, Karen Fukuhara, Colby Minifie,
Claudia Doumit e Cameron Crovetti. Si uniranno per la
quarta stagione anche Susan Heyward,
Valorie Curry e Jeffrey Dean Morgan.
The
Boys è basata sul fumetto certificato bestseller dal
New York Times, creato da Garth Ennis e Darick Robertson, qui in
veste anche di executive producer, e sviluppato dall’executive
producer e showrunner Eric Kripke. Tra gli altri executive producer
si annoverano anche Seth Rogen, Evan Goldberg, James
Weaver, Neal H. Moritz, Pavun Shetty, Phil Sgriccia, Craig
Rosenberg, Ken F. Levin, Jason Netter, Paul Grellong, David Reed,
Meredith Glynn e Michaela Starr. The
Boys è prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures
Television Studios, in collaborazione con Kripke Enterprises,
Original Film e Point Grey Pictures.
Alla FanExpo di Boston Collider ha
incontrato
Rosario Dawson, l’attrice che interpreta Ahsoka Tano, per una conversazione approfondita
sulla serie di successo Ahsoka
e su ciò che i fan possono aspettarsi in futuro. Mentre la prima
stagione ha lasciato il pubblico con un mix di conclusioni
entusiasmanti e stuzzicanti cliffhanger, la
Dawson ha fornito alcuni spunti intriganti, anche se
le specifiche sulla seconda stagione rimangono ancora segrete.
Rosario Dawson ha rivelato che, nonostante le
sue insistenti domande, il creatore della serie Dave
Filoni non ha confermato alcuna data specifica per i nuovi
episodi. Quando le è stato chiesto direttamente quando sarebbero
iniziate le riprese della
seconda stagione, la
Dawson ha risposto:
“Sapete cosa c’è di così
incasinato in questo, è la domanda che gli ho fatto più spesso, e
questa è la cosa su cui non è stato disponibile. Mi ha raccontato
un sacco di altri dettagli che trovereste molto succosi e che non
posso ripetere, ma che mi hanno stuzzicato molto. Devo dire che è
stato proprio quando abbiamo fatto questo panel con Hayden
Christensen e Natasha Liu Bordizzo a Los Angeles e lui ha detto:
“Non me lo aspettavo”, e ha iniziato a parlare. Diceva tutte queste
cose e c’era una guardia di sicurezza poco distante da noi e io
pensavo: “Se sa leggere le labbra, siamo nei guai”. Ma posso dirvi
che ho chiesto un milione di volte quando avremmo girato e
all’improvviso è stata l’unica cosa che non ha sentito“.
Collider ha fatto notare che Filoni
ha l’opportunità di seguire diverse direzioni creative,
sottolineando che se Filoni lo sta scrivendo, ci sono buone
probabilità che venga realizzato. Dawson ha riconosciuto questo
fatto, aggiungendo: “Voglio dire, è stato più o meno
annunciato. L’hanno già detto. Quindi è quello che sta succedendo.
Non ho altri dettagli“.
Rosario Dawson ha amato il suo
viaggio nel ruolo di Ahsoka Tano
Riflettendo sul suo percorso nei
panni di Ahsoka,
Rosario Dawson ha ricordato con affetto
diverse scene ed episodi memorabili, in particolare quelli che
coinvolgono l’amico di lunga data Hayden Christensen. La storia del duo risale
agli anni dell’adolescenza, aggiungendo un tocco di nostalgia
personale alle loro interazioni sullo schermo.
“Conosco Hayden da quando
eravamo adolescenti. Quest’anno sono passati 30 anni da quando
abbiamo girato Kids e l’anno prossimo sarà il 30° anniversario
dell’uscita del film. L’ho conosciuto a lezione di recitazione
quell’estate, quando Kids era nelle sale. Poi, qualche anno dopo,
ha avuto Anakin e abbiamo fatto un film insieme qualche anno dopo.
Quindi ci sono queste immagini di cui Dave parla, che gli hanno
fatto perdere la testa vedendoci da giovani, conoscendoci. Quindi
fare queste scene con lui…”
La Dawson ha anche ricordato l’esperienza
surreale di registrare allo Skywalker Ranch per un progetto
precedente, prima di partecipare a Star
Wars, e di lavorare al fianco di leggende come
Mark Hamill, che è apparso in The
Book of Boba Fett come una versione invecchiata di
Luke Skywalker, accanto alla Ahsoka della
Dawson .
“Abbiamo registrato Rent,
abbiamo registrato tutte le canzoni, allo Skywalker Ranch“, ha
rivelato Dawson . “Quindi ho avuto questa strana
storia dei ‘gradi di separazione’ con Star Wars per tanto tempo. Ma
non me lo sognavo nemmeno. Non era nemmeno qualcosa che si potesse
immaginare. Ho solo pensato che fosse fantastico che, in qualche
modo, quello che facevo per vivere mi avvicinasse a qualcosa di
così straordinario“.
La Dawson ha proseguito condividendo alcuni
momenti magici sul set e i punti salienti della sua interpretazione
di Ahsoka.
“Quindi essere in quelle scene
con lui… si vede che c’è un video, mi hanno messo sotto torchio, in
cui mi sono spaventato a lavorare con Mark Hamill, e io ho detto:
‘Ho capito, Plo Koon dovrebbe essere morto. Non aveva senso, ma
hanno scritto Plo Koon”. Allora ho pensato: “Lo prenderò per quello
che è, forse hanno capito qualcosa, è un fantasma della Forza. Non
capisco cosa stia succedendo”. E poi lui è lì, e da allora ho fatto
un altro paio di cose con lui. Quindi l’ho interpretato in modo un
po’ più freddo.
Di recente abbiamo fatto una
lettura di Fright Night e una di It’s a Wonderful Life e lui fa
questa piccola risata burlona, e noi impazziamo, ci sciogliamo, ed
è fantastico. Ma è stato semplicemente magico. Riuscire a dare un
nome a Grogu, fare la Forza, credo per la prima volta, farlo con la
pietra, e il modo in cui l’hanno fatto accadere è stato
incredibile. Tutto questo. Mi fa impazzire. Ogni secondo di ogni
giorno è magico“.
Mentre i fan attendono con ansia
notizie ufficiali sul prossimo capitolo della storia di Ahsoka,
l’entusiasmo di Rosario Dawson offre una promessa confortante
al fandom: la Forza rimane forte in questa serie e le avventure di
Ahsoka Tano sono tutt’altro che finite. Restate
sintonizzati su Cinefilos.it per saperne di più.
Sono passati quasi 10 anni da quando
Mad
Max: Fury Road è uscito nelle sale e, mentre negli
anni successivi all’uscita del film si è parlato di ulteriori film
successivi dedicato a Max Rockatansky, la star di quel film,
Tom Hardy, ha ora un aggiornamento schietto –
e deludente – sul suo eventuale ritorno al
franchise. In un’intervista rilasciata a Forbes, ad Hardy è infatti stato
chiesto del film di cui si vociferava e l’attore ha detto che:
“Non credo che accadrà“.
L’idea di un nuovo film di Mad Max
che segua la storia di Max è qualcosa di cui il regista
George Miller ha parlato in passato. Nel 2019,
Miller aveva dichiarato di non aver chiuso con il
franchise e, nel 2022, ha anche detto che c’era un’altra storia
in lavorazione, anche se in quel momento non era “completamente
evoluta“. Il film successivo del franchise di Mad Max è stato
Furiosa: A Mad
Max Saga (qui
la recensione), un film che raccontava le origini di Furiosa,
personaggio interpretato da Charlize Theron in Mad Max:
Fury Road.
Dopo l’uscita del film, Miller ha
confermato di avere un’altra idea per un prequel di Fury
Road a cui sta lavorando, un film che seguirà Max nelle
sue avventure successivamente a quanto accaduto nel film del 2015,
anche se a questo punto non è chiaro se Hardy riprenderà il ruolo
di Max. Il deludente risultato al box office di Furiosa: A Mad
Max Saga, però, potrebbe
aver reso incerta la realizzazione di un ulteriore capitolo, su
cui al momento restano molti dubbi, come sottolinea anche lo stesso
Tom Hardy.
Tom Hardy e Charlize Theron in Mad Max: Fury Road
Furiosa: A Mad Max Saga, tutto
quello che c’è da sapere sul film
In Furiosa: A Mad
Max Saga,Anya
Taylor-Joy assume il ruolo che è stato
di Charlize
Theron in Mad Max:
Fury Road. La sinossi ufficiale recita: mentre il mondo va
in rovina, la giovane Furiosa viene strappata dal Luogo Verde delle
Molte Madri, e cade nelle mani di una grande Orda di Motociclisti
guidata dal Signore della Guerra Dementus. Attraversando le Terre
Desolate, si imbattono nella Cittadella presieduta da Immortan Joe.
Mentre i due tiranni si battono per il predominio, Furiosa deve
sopravvivere a molte prove e mettere insieme i mezzi per trovare la
strada di casa.
Il nuovo film è
molto diverso da Fury Road. Mentre quest’ultimo
era un “road movie” che si svolge in pochi giorni, questo nuovo
film è invece descritto come un racconto più “epico, che si
svolgesu un piùlungo periodo di
tempo, e in un certo senso impari a conoscere Furiosa meglio in
questo modo“. Atteso da molti anni e a lungo bloccato da una
disputa legale tra Miller e la Warner Bros. il film è ora in fase
di post-produzione. Furiosa: A Mad
Max Saga è scritto, diretto e prodotto
da George Miller insieme al suo partner
di produzione di lunga data Doug Mitchell.
Oltre Anya Taylor-Joy , nel film ci sarà anche
Chris Hemsworth nel ruolo del villain. Il film
è nelle sale dal 23 maggio 2024.
Cleveland si sta trasformando nella
Metropolis del DCU per il Superman
diretto da James Gunn e, con l’individuazione
dell’edificio
del Daily Planet, speriamo che le future foto del set mostrino
finalmente il cast del film in azione. Ci aspettiamo di vedere
personaggi come Clark Kent, Lois Lane e Jimmy Olsen. In ogni caso,
i fan hanno condiviso altre foto della città che includono alcuni
importanti easter eggs.
Per cominciare, vediamo che il logo
del Daily Planet sarà fedele ai fumetti. Come molti fan hanno
sottolineato sui social media, questo è un grande miglioramento
rispetto al generico edificio per uffici presente nel DCEU. Un
punto ancora più interessante è però un bar chiamato “The Wounded
Duck”. Nei fumetti, la versione Terra-2 di Tim Drake ha aperto un
locale con lo stesso nome, lasciando molti fan convinti che il suo
Robin debba far parte del DCU.
È certamente possibile, dato che
The Brave and the Bold introdurrà la Bat-Family;
tuttavia, ciò significa anche che Bruce Wayne avrà fatto coppia con
Dick Grayson, Jason Todd e Tim prima di incontrare suo figlio
Damian. Come la caffetteria Jitters, anch’essa avvistata a
Cleveland/Metropolis, scommettiamo che questo sia poco più di un
Easter Egg, ma non si sa mai. Per il momento, queste nuove immagini
– che si possono vedere qui di seguito – offrono indizi e teorie su
ciò che ci si può aspettare dal film.
Superman,
scritto e diretto da James
Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il
Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane
reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois
Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha
detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è
il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato
alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e
Lois Lane.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di
presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà
seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.
I fan internazionali che attendono
di vedere sul grande schermo Il
Gladiatore II di Ridley Scott avranno la possibilità di farlo
con un po’ di anticipo rispetto agli abitanti del Nord America.
L’atteso sequel arriverà nelle sale il 15 novembre in tutto il
mondo, mentre i fan di Stati Uniti e Canada dovranno aspettare fino
al 22 novembre. Il sequel ha come nuovo protagonista Paul Mescal, che interpreta la versione adulta
di Lucius, il giovane nipote di Commodo (interpretato da
Joaquin Phoenix nel film originale).
Paul Mescal, che ha raggiunto la notorietà
grazie al suo ruolo in Normal People, ha ammesso che entrare nel
ruolo e raccogliere l’eredità del
Gladiatore è una sfida scoraggiante. “Sono molto
emozionato, ma è difficile allontanarsi un po’ dall’eredità del
film“, ha dichiarato Paul Mescal a Esquire lo scorso anno. “Penso
che sia davvero ben scritto e che renda omaggio al primo, ma è
qualcosa in cui penso di poter entrare e fare comodamente da
solo”.
Oltre a Paul Mescal, il cast de Il Gladiatore 2
comprende anche Denzel Washington, che si è unito al cast nel
ruolo di un ex schiavo, poi trasformato in un ricco mercante.
Connie Nielsen e Derek Jacobi riprendono i loro
ruoli rispettivamente di Lucilla e del senatore Gracco. Inoltre,
Joseph Quinn interpreterà l’imperatore Caracalla e
Pedro Pascal vestirà i panni di un ex
comandante militare che, in seguito a un incidente in cui
disobbedisce a ordini diretti, è costretto a combattere come
gladiatore, insieme a May Calamawy di Moon
Knight, che ha firmato anche lui.
Cosa raccontava Il
gladiatore?
Il Gladiatore è
uscito nel 2000 ed è diventato subito un successo sia di critica
che commerciale. Il film ha ottenuto un notevole incasso al
botteghino, con oltre 460 milioni di dollari in tutto il mondo, ed
è stato anche molto apprezzato nel circuito dei premi, vincendo
cinque Academy Awards, tra cui quello per il miglior film e quello
per il miglior attore per Russell Crowe, su un totale di dodici
nomination. Crowe, da parte sua, non è molto entusiasta della
realizzazione del film, come ha dichiarato la scorsa settimana.
“Sono leggermente a disagio per
il fatto che ne stiano facendo un altro – perché, ovviamente, sono
morto e non ho voce in capitolo su ciò che viene fatto”, ha ammesso
Crowe. “Un paio di cose che ho sentito dire mi fanno pensare: ‘No,
no, no, non rientra nel percorso morale di quel particolare
personaggio’. Ma non posso dire nulla, non è il mio posto, sono
sotto terra. Quindi vedremo come sarà“.
Il
Gladiatore II arriverà nelle sale il 15 novembre a
livello internazionale e il 22 novembre in Nord America.
Quando Your Friendly
Neighborhood Spider-Man fu annunciato per la prima volta
dai Marvel Studios/Marvel Animation nel 2022, forse la
notizia più importante fu l’aggiunta di Charlie Cox al cast nel ruolo di Matt
Murdock/Daredevil. L’attore aveva fatto il suo debutto nel MCU solo pochi mesi prima in
Spider-Man:
No Way Home, rendendo la notizia dell’ingresso di Cox
nella serie uno dei punti di maggiore interesse del Comic-Con.
Parlando al Fan Expo di Boston lo scorso
fine settimana, Cox – che riprenderà il ruolo di Murdock in
Daredevil: Born Again – ha rivelato quanto tempo fa ha
registrato le sue battute per lo show e ha confermato di non aver
ancora visto nulla di più del progetto rispetto al Comic-Con di
quasi due anni fa. “Sono andato in studio e ho fatto un
po’ di doppiaggio per quello molto tempo fa. Anni fa, durante le
riprese di She-Hulk, quindi credo che fosse il 2021“, ha
detto Cox ai fan.
“Ho visto solo un paio di scene
che ho doppiato. E non ho nemmeno visto le scene, ho solo visto i
primi disegni. È tutto quello che so. Non ho visto altro,
non ho idea di quale sia la storia, ma è forte“, ha aggiunto
l’attore. “È bello che Daredevil ne faccia parte. Sono
entusiasta“. Stando a quanto rivelato da Charlie Cox, le battute sarebbero state
registrate quando i lavori su Your Friendly Neighborhood
Spider-Man erano ancora all’inizio ma è ora possibile che
questi siano giunti a nuove fasi e che prossimamente si potrà avere
qualche maggior dettagli su quest’attesa serie animata.
Charlie Cox è Daredevil nell’omonima serie TV
Tutto quello che sappiamo su Your
Friendly Neighborhood Spider-Man
Your Friendly Neighborhood
Spider-Man è una serie animata che segue Peter Parker nel
suo percorso per diventare lo Spider-Man del MCU, con un viaggio mai visto prima
e uno stile che celebra le prime radici fumettistiche del
personaggio. Tra i membri del cast si vocifera che Hudson
Thames sarà Peter Parker, Eugene Byrd
darà voce a Lonnie Lincoln, mentre Grace Song sarà
Nico Minoru e Hugh Dancy sarà Otto Octavius.
Kari Wahlgren interpreterà Zia May, mentre
Zeno Robinson darà voce a Harry Osborn.
“Segue lo schema che si vede in
[Captain America:] Civil War“, ha detto in precedenza
Brad Winderbaum, dirigente della Marvel Animation, a proposito della
serie. “Fino a Peter che prende il lettore Blu-ray rotto dalla
spazzatura ed entra nel suo dipartimento per il famoso momento in
cui Tony Stark lo sta aspettando per offrirgli lo stage di Stark e
portarlo a Berlino“.
“Ma a causa di cose che accadono
nel Multiverso… a causa di nuovi eventi casuali, non è Tony Stark
ad aspettarlo lì. È Norman Osborn e questo manda la sua vita in una
traiettoria inaspettata che lo fa scontrare con molti personaggi
inaspettati dell’universo Marvel“. Al momento, non è
noto quando la serie verrà resa disponibile.
I fan dell’horror si sono chiesti
quando avrebbero potuto affondare i denti nel tanto atteso primo
trailer del remake di Nosferatu di
Robert Eggers da quando è stato presentato al
CinemaCon in aprile, e finalmente abbiamo un aggiornamento
su quando potremo vederlo di persona.
La buona notizia è che il trailer
uscirà questo fine settimana. Si dice che il primo
trailer di Nosferatu sarà
proiettato prima di The
Bikeriders di Focus Features quando arriverà nelle
sale questo venerdì. È possibile che il teaser venga rilasciato
online poco dopo (lo studio sarebbe intelligente a farlo, a meno
che non voglia che le versioni trapelino su Internet), ma siamo
ancora in attesa di un aggiornamento ufficiale.
Se si tratta dello stesso trailer
(o di un trailer simile) a quello che ha debuttato al CinemaCon, la
descrizione che segue vi darà un’idea di cosa aspettarvi. Il
filmato inizia con la Ellen Sutter di Lily-Rose Depp che prega a lume di candela.
“Vieni da me, vieni da me, ascolta la mia chiamata“,
intona prima che una mano si allunghi per afferrarle il collo.
Da lì, vediamo inquadrature
lunatiche di strade invernali illuminate da lampioni, topi che
sgusciano sui ciottoli, abitanti del villaggio spaventati con pali
di legno pronti e, poiché non sarebbe un film di vampiri senza di
essi, un sacco di sangue che sgorga.
Il nobile non-morto di Bill Skarsgård, il Conte Orlok, si
intravede solo brevemente mentre si china per prosciugare una
sfortunata vittima, ma si dice che sia uno spettacolo agghiacciante
da vedere. Di seguito potete vedere alcune reazioni dopo aver visto
il contributo video al CinemaCon:
Well, Eggers’ NOSFERATU looks as
breathtaking as hoped. The trailer is pure glorious nightmare
fuel
NEW at #CinemaCon: “Does evil
come from within us or from beyond.” We just got a first look at
Robert Eggers’ #Nosferatu and it is
full-on Eggers: Gothic, gory and eerie with wild visuals and
stunning performances. Coming this Christmas! pic.twitter.com/htwfZPQnyZ
Robert Eggers’ “Nosferatu” premiered a
terrifying trailer at CinemaCon.
“The movie evokes the best of classic horror — it’s moody,
unsettling and also eerily beautiful. But it’s not just artful.
There’s also blood gushing from necks (it’s a vampire movie, after
all) and gangs of… pic.twitter.com/5YEDzqfvrM
Now it’s the trailer for NOSFERATU.
Breathtaking cinematography. Disturbing imagery. They’re keeping
images of Nosferatu himself in the shadows, but this is
amazing.
We just saw the first trailer for Robert
Eggers’ Nosferatu. Loud, beautiful, lots of fire and rats and
screaming and hands popping out of nowhere to grab people’s necks.
Big castles, sweeping vistas, more rats. It looks fantastic.
Succumb to the darkness on Christmas. #CinemaCon
Nosferatu
è interpretato da Bill Skarsgård, che sostituisce il trucco da
clown di Pennywise con le zanne affilate del Conte Orlock, nonché
da Nicholas Hoult, Aaron Taylor-Johnson, Emma
Corrin e Lily-Rose Depp. Il film riunisce inoltre
Eggers con Willem Dafoe, che ha interpretato in modo
memorabile un ex marinaio irascibile in The
Lighthouse e che è apparso anche nel precedente film del
regista, The
Northman. L’epopea vichinga vedeva protagonista il
fratello di Skarsgård,
Alexander Skarsgård, nel ruolo di un guerriero norreno con una
massa grassa impressionante e addominali formidabilmente
cesellati.
Nosferatu
è basato sul capolavoro espressionista tedesco del 1922 diretto da
F. W. Murnau – la realizzazione di quel film ha
ispirato il film del 2000, completamente fittizio, L’ombra del
vampiro, che ha visto protagonista Dafoe, candidato all’Oscar,
nel ruolo di un succhiasangue realmente esistito, arruolato per
interpretare il ruolo di Orlock. Qui l’attore interpreta invece un
assassino di vampiri. Nosferatu è stato anche
rifatto nel 1979 da Werner Herzog come
Nosferatu il vampiro, con il suo frequente collaboratore
Klaus Kinski, che masticava scenari, colli di
nubili e qualsiasi cosa in vista nei panni del vampiro titolare. Il
Nosferatu
arriverà ora al cinema a partire dal 25
dicembre.
Julia Louis-Dreyfus
ha confermato che le riprese di Thunderbolts*
sono terminate. L’anno prossimo i fan della Marvel conosceranno dunque una
nuova super-squadra, meno in stile Avengers e più Suicide Squad. Invece di eroi iconici come
Capitan America, Iron Man, Thor o Hulk, Thunderbolts*
presenta una squadra composta principalmente da super-soldati. Il
personaggio che li riunisce è Valentina Allegra de Fontaine,
interpretata proprio da Julia Louis-Dreyfus.
L’attrice è apparsa in diversi
progetti Marvel nel corso degli anni, ma
dovrebbe avere un ruolo più importante in Thunderbolts*
come “nuova versione” di Nick Fury. Mentre aspettiamo l’uscita di
Thunderbolts* nel 2025, sappiamo ora che le
riprese sono state completate. Intervenendo al podcast Happy Sad Confused, Julia
Louis-Dreyfus ha dichiarato che queste si sono concluse
“la scorsa settimana, dove ho girato per un bel
po’“. Ha anche raccontato di aver incontrato i dirigenti
MarvelKevin Feige
e Louis D’Esposito, grandi fan di
Seinfeld e Veep.
Mentre si parlava di questi show, è
emerso l’argomento dell’ingresso della Louis-Dreyfus nel Marvel Cinematic Universe.
L’attrice ha aggiunto che ciò che le piace di più di Valentina
Allegra de Fontaine è che è misteriosa, non si sa se è buona o
cattiva, e che è una burattinaia che viene inserita in progetti qua
e là, e Thunderbolts*
è il suo ruolo più importante. Non resta a questo punto che
attendere di poter vedere qualche primo materiale promozionale del
film, come immagini ufficiali o un teaser.
Julia Louis-Dreyfus nel ruolo di Valentina Allegra de
Fontaine
Tutto quello che sappiamo su
Thunderbolts*
Durante il panel dei Marvel Studios al
D23 2022, il presidente dei Marvel
StudiosKevin
Feige ha svelato il cast del prossimo film
Thunderbolts*,
che sarà una squadra composta principalmente da supercriminali e
antieroi. Comprende la Contessa Valentina Allegra de
Fontaine (Julia Louis-Dreyfus), Red
Guardian (David
Harbour), Ghost (Hannah Jon-Kamen), US Agent
(Wyatt
Russell), Taskmaster (Olga
Kurylenko), Yelena Belova/Black Widow (Florence
Pugh) e Il Soldato d’Inverno (Sebastian
Stan). Secondo quanto appreso la contessa Valentina
Allegra de Fontaine metterà insieme la squadra e potrebbe anche
essere parzialmente responsabile della creazione di
Sentry.
Harrison Ford – ammesso che sia ancora
presente – sostituirà
il defuntoWilliam Hurt nei panni di Thaddeus
“Thunderbolt” Ross. Thunderbolts*
è attualmente previsto nelle sale il 2 maggio
2025. Il film sarà diretto da Jake
Schreier, la cui storia come regista non è estremamente
ampia, avendo lavorato solo a Robot & Frank del 2012,
Paper Towns del 2015 e alla versione filmata del 2021 di
Chance the Rapper’s Magnificent Coloring World Tour.
Hugh Jackman si è “ritirato” dal ruolo di
Wolverine dopo Logan di James Mangold, ma
l’attore è stato convinto a riprendere il ruolo per un team-up con
il Merc with a Mouth di Ryan Reynolds in
Deadpool & Wolverine del mese
prossimo.
Non sappiamo se Hugh Jackman continuerà a vestire i panni
dell’iconico mutante artigliato anche dopo il trequel vietato ai
minori, ma si vocifera che tornerà almeno per un altro film
(probabilmente Avengers:
Secret Wars). È sempre possibile che l’attore australiano
continui a vestire i panni del Wolverine del MCU, ma è più probabile che il
ruolo venga affidato a un attore più giovane.
Non siamo sicuri che i
Marvel Studios abbiano in mente
qualcuno, ma diversi attori sono emersi come i preferiti dai fan,
tra cui la star di Kingsman e
Rocket ManTaron Egerton, che è anche l’attuale favorito
dai bookies.
Ecco l’elenco completo con le quote
delle scommesse, secondo Sportscasting
Taron Egerton +200
Tom Hardy +300
Scott Eastwood +500
Henry Cavill +800
Jeremy Allen White +800
Charlie Hunman +900
Jamie Dornan +1000
Zac Efron +1600
Daniel Radcliffe +2000
Questo non significa che Taron Egerton o gli altri elencati siano o
saranno mai in trattativa per il ruolo, naturalmente, ma è
certamente un’interessante visione di quali attori gli allibratori
pensano che emergeranno come principali contendenti per
interpretare Wolverine.
Ecco cosa potrebbe dire Taron Egerton, che potrebbe vestire i panni di
Logan, in un’intervista del 2023. “Non sarò io a interpretare
Wolverine. Non ci sono segnali che indichino che sia così. E non so
se… forse sto arrivando al punto in cui non è più quello che
voglio. Non lo so… Non direi mai, e adoro quei film. Mi sono
davvero divertito a guardarli negli ultimi 10, 15 anni. Ma se… Sai,
forse non sono più la cosa giusta per me. Penso che forse ho
superato il punto in cui mi sembrava la cosa giusta [per la mia
carriera]“.
Oggi sono state diffuse online
nuove foto e filmati dal set della quarta stagione di The
Witcher, che mostrano per la prima volta la star di
MatrixLaurence Fishburne nei panni di Regis, un
personaggio molto amato nei libri e nei giochi.
Introdotto nel romanzo Battesimo di
fuoco di Andrzej Sapkowski, Regis è descritto come un
barbiere-chirurgo esperto del mondo con un passato misterioso che
si unisce a Geralt nel suo viaggio nella quarta stagione.
In base a quanto vediamo qui sotto,
questa interpretazione del personaggio è fedele a come è stato
descritto sulla pagina e a come è stato ritratto nella serie di
videogiochi di successo di CD Projekt Red.
Redanian Intelligence ha fatto
delle ricerche e ritiene che Regis si unisca a un gruppo noto come
“The Hansa” o “Geralt’s Hansa”, un gruppo di guerrieri che sarà
guidato dal Geralt di Rivia di Liam Hemsworth. Sembra che Netflix stesse girando la scena più iconica di Regis,
in cui la sua vera natura viene rivelata in un campeggio dove una
donna viene accusata di stregoneria.
“Sono molto emozionato di
unirmi al cast e non vedo l’ora di esplorare il meraviglioso mondo
di The
Witcher“, ha dichiarato Laurence Fishburne dopo essere salito a bordo
di The Witcher.
Di seguito potete vedere le nuove
foto dal set della quarta stagione di The
Witcher.
https://youtu.be/cqnxI4XWEx4
Cosa c’è da sapere sulla quarta
stagione di The Witcher
L’attore si unisce a Liam Hemsworth,
Anya Chalotra,
Freya Allan, Joey Batey, Sharlto Copley, James Purefoy e Danny
Woodburn in quella che sarà la penultima stagione dello
show (recentemente abbiamo saputo che la serie si concluderà con la
quinta stagione).
Dopo gli scioccanti eventi che
hanno sconvolto il Continente e che hanno chiuso la terza stagione,
la nuova stagione segue Geralt, Yennefer e Ciri che si
trovano a dover attraversare il Continente devastato dalla guerra e
i suoi numerosi demoni, separati l’uno dall’altro. Se riusciranno
ad abbracciare e guidare i gruppi di disadattati in cui si trovano,
avranno la possibilità di sopravvivere al battesimo del fuoco e di
ritrovarsi.
“Come fan del Witcher, sono al
settimo cielo per l’opportunità di interpretare Geralt di
Rivia”, ha dichiarato Hemsworth poco dopo essere stato scelto
come nuovo protagonista dello show. “Henry
Cavill è stato un Geralt incredibile, e sono onorato che mi
passi le redini e mi permetta di imbracciare le lame del Lupo
Bianco per il prossimo capitolo della sua avventura“.
“Henry,
sono un tuo fan da anni e sono stato ispirato da ciò che hai
portato a questo amato personaggio. Avrò anche degli stivali grandi
da riempire, ma sono davvero entusiasta di entrare nel mondo di
The
Witcher“. Non abbiamo una data di debutto confermata, ma
la serie The
Witcher dovrebbe tornare su Netflix
nel 2025.
Deadpool &
Wolverine sarà il primo film vietato ai minori dei
Marvel Studios e, come abbiamo già
visto dai trailer cruenti e pieni di bombe F, lo studio di
proprietà della Disney ha chiaramente concesso al regista
Shawn Levy e alla star/produttore Ryan Reynolds un certo margine di manovra
per quanto riguarda il debutto del Merc With a Mouth nel MCU.
Tuttavia, Kevin
Feige e i suoi collaboratori hanno chiesto a Levy di non
oltrepassare il limite.
“Sono molto cauto su ciò che
posso dire, ma sicuramente ci sono state le prime conversazioni
sull’uso palese di droghe“, racconta il regista a Total Film.
“E abbiamo pensato che fosse una conversazione interessante.
Scriviamo davvero una scena di dialogo sul fatto di averla
assunta“.
Il secondo teaser mostra Wade
Wilson che discute con Blind Al di come sgattaiolare via per
prendere un po’ di “polvere da marcia boliviana“: “La
cocaina è l’unica cosa che Kevin Feige ha detto essere fuori
discussione“.
Questo non è esattamente
sorprendente, dal momento che l’uso di droghe sembra essere un
aspetto su cui la MPAA tiene molto conto, anche in film che già
presentano sesso e violenza in abbondanza. Quindi, probabilmente
non dovremmo aspettarci di vedere Wade ricreare la scena
dell'”angelo della cocaina” in Deadpool 2, ma a
parte questo, sembra che ci aspetta una corsa piuttosto
selvaggia.
La MPAA ha recentemente assegnato al film una classificazione
ufficiale R per: “Violenza forte e sanguinosa, linguaggio spinto,
gore e riferimenti sessuali”.
Tutto quello che sappiamo su
Deadpool & Wolverine
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free
Guy e
The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un
recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente
Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
“I Marvel Studios presentano il loro
errore più significativo fino ad oggi: Deadpool e Wolverine. Un
svogliato Wade Wilson fatica nella vita di tutti i giorni. I suoi
giorni da mercenario moralmente flessibile, Deadpool, sono alle
spalle. Quando il suo pianeta natale si trova ad affrontare una
minaccia alla sua esistenza, Wade deve, con riluttanza, vestirsi di
nuovo con un ancora più riluttante… riluttante? Più riluttante?
Deve convincere un riluttante Wolverine- ah cazzo. Le sinossi sono
così dannatamente stupide.”
Sono anni che si parla di un
potenziale sequel di Balle spaziali e ora è stato
confermato che il seguito della parodia di Guerre
stellari degli anni ’80 di Mel Brooks
è ufficialmente in lavorazione.
Il film è in fase di sviluppo
presso gli Amazon MGM Studios, con Josh
Gad (La bella e la bestia, Frozen, Wolf Like
Me) come protagonista e produttore insieme a Brooks.
Josh Greenbaum dirigerà il film da una
sceneggiatura di Benji Samit, Dan Hernandez e
Gad.
I dettagli della trama non sono
ancora stati resi noti, ma il film originale era una vera e propria
farsa, che seguiva la trama generale di Star
Wars: Una nuova speranza e prendeva in giro altre
ambientazioni spaziali o fantascientifiche come Star Trek,
2001: Odissea nello spazio,
Il pianeta delle scimmie e Alien.
Balle
spaziali
Balle spaziali è
interpretato da Bill Pullman nel ruolo di Stella Solitaria, dal
compianto John Candy nel ruolo di Barf, da Daphne Zuniga nel ruolo
della Principessa Vespa, da Rick Moranis nel ruolo di Lord Dark
Helmet e da Brooks nel doppio ruolo del Presidente Skroob e di
Yogurt.
Non sappiamo se qualcuno di questi
attori riprenderà i rispettivi ruoli o chi sarà interpretato da
Gad.
Moranis ha rivelato di aver
proposto a Brooks un sequel già nel 2013 con il titolo Spaceballs
III: The Search for Spaceballs II. Non se ne fece nulla, ma nel
2015 Brooks disse che sarebbe stato interessato a realizzare un
nuovo film dopo il prossimo film di Star
Wars e sperava che Moranis riprendesse il suo ruolo. Il
leggendario regista ha detto che gli piacerebbe che questa versione
del film si chiamasse Balle spaziali 2: Alla ricerca di altri
soldi.
Balle spaziali ha ricevuto recensioni contrastanti al momento
dell’uscita (si trova al 52% su Rotten Tomatoes), ma ha sviluppato
un seguito fedele nel corso degli anni.
Gad ha risposto alla notizia con un
post su Instagram poco dopo la diffusione della notizia.
“Il mio telefono non è mai esploso
così forte come oggi. Siamo molto eccitati! È ancora presto, ma
lavorare con il leggendario Mel Freaking Brooks per realizzare
qualcosa di degno di questo franchise e della sua eredità è stato
un sogno che si è avverato”. Io e @benjisamit @cubanmissiledh
@josh.greenbaum @kevinsalter1 adoriamo l’altare di tutto ciò che è
Brooks e stiamo facendo tutto ciò che è in nostro potere al fianco
di Mel per assicurarci che abbiate ciò per cui avete aspettato 37
lunghi anni. TUTTO”.
“In una galassia lontana lontana, il pianeta Spaceball ha
esaurito le sue scorte d’aria, lasciando i suoi cittadini
dipendenti da un prodotto chiamato “Perri-Air”. Disperato, il
presidente di Spaceball Skroob (Mel Brooks) ordina al malvagio Dark
Helmet (Rick Moranis) di rapire la principessa Vespa (Daphne
Zuniga) di Druidia, ricca di ossigeno, e di tenerla in ostaggio in
cambio di aria. Ma l’aiuto per la principessa arriva sotto forma
del pilota spaziale rinnegato Lone Starr (Bill Pullman) e del suo
compagno mezzo uomo e mezzo cane, Barf (John Candy)”.
Un nuovo breve spot per
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è
stato diffuso e ci mostra il punto di vista di Sauron. Sembra che
sarà questo l’aspetto più interessante della nuova stagione
Prime
Video, ovvero che assumerà maggiormente il punto di
vista del villain, per un racconto da una prospettiva decisamente
diversa.
Il Signore degli
Anelli: Gli anelli del potere tornerà il 29 agosto.
Fino ad allora, i fan possono solo speculare sulle prossime
avventure. Se non avete ancora visto la prima stagione, è
disponibile in streaming su Prime
Video. Preparatevi a un’altra epica saga nella Terra
di Mezzo.
La prima stagione de
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del
Potere ha ottenuto un successo senza
precedenti, è stata vista da più di 100 milioni di persone in tutto
il mondo, con più di 24 miliardi di minuti di streaming.
L’attesissima serie ha conquistato più di 25 milioni di spettatori
nel mondo nel suo primo giorno di uscita, divenendo il più grande
debutto nella storia di Prime
Video, e ha anche debuttato al n. 1 nelle classifiche
di streaming generali di Nielsen nel suo weekend di uscita.
Lo show ha inoltre battuto tutti i
precedenti record di spettatori di Prime Video, e ha
portato nuove iscrizioni a Prime più di qualsiasi altro contenuto
precedentemente lanciato. Inoltre, Gli Anelli del Potere è
la prima serie Original in ogni area del mondo – Nord America,
Europa, area Asia-Pacifico, America Latina e nel resto del mondo.
Il finale di stagione è stato un evento culturale globale con
numerosi hashtag dedicati alla serie tra cui #TheRingsofPower e
altri in trend su Twitter in 27 Paesi per un totale di oltre 426
ore nel weekend.
La seconda stagione di
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è
prodotta dagli showrunner ed executive producers J.D. Payne &
Patrick McKay. A loro si uniscono gli executive producer Lindsey
Weber, Callum Greene, Justin Doble, Jason Cahill e Gennifer
Hutchison, insieme alla co-executive producer Charlotte Brandstrom,
i produttori Kate Hazell e Helen Shang e i co-produttori Andrew
Lee, Matthew Penry-Davey e Clare Buxton.
La nuova stagione debutterà a
livello globale giovedì 29 agosto 2024 su Prime Video, in più
lingue e in oltre 240 Paesi e territori. Per rimanere aggiornati su
tutte le novità relative alla serie Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del
Potere, visitate la pagina dedicata sul sito di
Amazon MGM Studios.
Arriva da una Instagram
Story la conferma che Deadpool &
Wolverine è completato e che Ryan Reynolds e Shawn Levy
hanno concluso il loro lavoro con il montaggio dell’avventura del
Mercenario Chiacchierone insieme al Mutante con lo scheletro di
Adamantio.
Tutto quello che sappiamo su
Deadpool & Wolverine
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free
Guy e
The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un
recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente
Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
“I Marvel Studios presentano il loro errore più
significativo fino ad oggi: Deadpool e Wolverine. Un svogliato Wade
Wilson fatica nella vita di tutti i giorni. I suoi giorni da
mercenario moralmente flessibile, Deadpool, sono alle spalle.
Quando il suo pianeta natale si trova ad affrontare una minaccia
alla sua esistenza, Wade deve, con riluttanza, vestirsi di nuovo
con un ancora più riluttante… riluttante? Più riluttante? Deve
convincere un riluttante Wolverine- ah cazzo. Le sinossi sono così
dannatamente stupide.”
L’horror
è un genere ideale attraverso il quale raccontare di traumi,
segreti o altri orrori presenti all’interno del nucleo famigliare.
Film come
Lights Out, Hereditary,
La madre o il più recente The
Boogeyman sono solo alcuni esempi a riguardo. A questi,
nel 2023, si è aggiunto Cobweb, opera d’esordio di
Samuel Bodin e
scritto da Chris Thomas Devlin la cui
sceneggiatura per questo film era stata inserita nel 2018 nella
Black List dei migliori scritti per il cinema ancora non
prodotti.
Questo film, in particolare, parte
dal classico elemento del fratello o sorella di cui si ignorava
l’esistenza e che, dopo un periodo di confinamento, tornano a
manifestarsi in modi sempre più inquietanti.
Cobweb ha dunque ripreso tale espediente narrativo
per riproporlo però arricchito di alcuni interessanti elementi,
dall’ambiguità dei genitori del protagonista alla natura della
misteriosa creatura che lo perseguita.
Proprio riguardo l’identità e le
capacità di quest’ultima il film sceglie volutamente di non
rispondere ad alcune domande, rimaste così in sospeso in un finale
che si presta alle singole interpretazioni. In questo articolo,
approfondiamo dunque il significato della conclusione di
Cobweb. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
spiegazione del finale. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è
Peter, un bambino di otto anni tormentato da un
misterioso e costante picchiettio proveniente dall’interno della
parete della sua camera da letto. I suoi
genitori Mark e Carol
insistono, in maniera un po’ inquietante, nel dire che tutto è
frutto della sua immaginazione. Peter, però, inizia a sospettare
che la madre e il padre gli nascondano un terribile segreto, che
ora intende scoprire.
Ad interpretare il protagonista,
Peter, vi è Woody Norman, giovane attore visto
anche in C’mon
C’mon e Demeter – Il risveglio di Dracula. Accanto a lui, nel
ruolo dei genitori Mark e Carol vi sono invece Antony Starr – celebre per il ruolo di
Patriota in The
Boys – e Lizzy Caplan – nota Mean Girls e
Cloverfield. L’attrice Cleopatra Coleman
interpreta Miss Devine, l’insegnante di Peter, mentre
Aleksandra Dragova e Debra Wilson
sono rispettivamente il corpo e la voce di Sarah.
La spiegazione del finale del
film
Il segreto che Peter porterà alla
luce è quello di una sorella, Sarah, tenuta
prigioniera dietro le mura della casa. La ragazza, tuttavia, ha una
natura profondamente mostruosa: si muove sul pavimento e sulle
pareti come un ragno e ha una forza e un’agilità sovrumane, oltre a
denti e artigli affilati come rasoi e occhi luminosi. Sarah dice
esplicitamente a Peter di essere “nata così”, ma quando il suo
volto viene rivelato è molto più mostruoso dell’essere una semplice
deformità.
Mentre il comportamento, la
velocità, l’agilità, la flessibilità e l’aspetto di Sarah sono
sufficienti a far pensare che si tratti di un mostro
soprannaturale, la storia di Cobweb non fornisce
alcuna spiegazione su cosa sia, se non un essere umano contorto e
maltrattato. Sarah dice che le sue capacità sono dovute al fatto
che “ha imparato ad arrampicarsi e a mordere” durante la
prigionia, quindi la spiegazione migliore è che sia nata con una
deformità e che anni di addestramento abbiano contribuito alle sue
altre caratteristiche e capacità.
Parlando con Peter, Sarah riesce a
far sembrare i suoi genitori come i veri cattivi, convincendolo ad
ucciderli con del veleno per topi. Peter libera poi Sarah, che può
dunque a questo punto dimostrare di essere la vera antagonista di
questo racconto. Ma anche se è vero che Sarah è nata come un mostro
malvagio (e non è diventata così a causa degli abusi di Mark e
Carol), tenerla rinchiusa e nascosta ha dato vita ad un ambiente
non sicuro, di cui i due genitori sono i responsabili.
Nel finale, duunque, l’insegnante di
Peter, Miss Devine, arriva in tempo per salvarlo
da Sarah e rinchiudere quest’ultima nel pozzo della cantina. Sarah
dice però a Peter che lo perseguiterà per il resto della sua vita.
Un flash forward mostra Peter in una nuova casa, dove però continua
a sentire e vedere la sorella nel buio. L’ultima inquadratura la
mostra che si alza alle spalle di Peter e gli dice “Siamo una
famiglia, Peter. Sarò sempre con te“.
Data l’immaginazione e gli incubi di
Peter nel corso di tutto il film, questa scena dovrebbe essere
vista come una rappresentazione del trauma che Peter si porterà
dietro per il resto della sua vita, e non come una conferma
letterale che Sarah è effettivamente dietro di lui. Tuttavia,
Cobweb rimane ambiguo a riguardo, avendo in
precedenza fornito gli elementi per pensare che Sarah possa essere
stata capace di sfuggire nuovamente e rintracciare il fratello.
Il trailer di
Cobweb e dove vedere il film in streaming e in
TV
Sfortunatamente
Cobweb non è presente su nessuna delle piattaforme
streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel
palinsesto televisivo di mercoledì 19 giugno alle
ore 21:20 sul canale Rai 4. Di
conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche
sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si
potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda.
Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per
trovare il film e far partire la visione.
La perdita del proprio partner è uno
di quegli eventi che scuotono fino alle fondamenta la vita di chi
rimane, costringendo a fare i conti tanto con il lutto quanto con
l’incertezza del futuro. Sono questi i momenti in cui bisogna
riscoprirsi forti per poter andare avanti ed è questa una lezione
che il cinema ha trasmesso in più occasioni con grandi classici
come Ghost – Fantasma o Come un uragano. Opere di questo tipo possono però
esser ispirate anche da storie vere ed è questo il caso di
Non preoccuparti delle piccole cose.
Diretto nel 2021 da Ellen S.
Pressman, il film racconta la storia di una celebre
scrittrice statunitense, Kristine Carlson, e del
suo rapporto con l’amato marito, concentrandosi in particolare
sugli eventi che seguono la scomparsa di lui. Proprio come i libri
da lei scritti, collocabili nel “genere” Auto-aiuto o
Auto-miglioramento, anche questo film si propone di
dimostrare come ogni ostacolo che la vita pone sul nostro cammino
possa essere affrontato e superato credendo nelle proprie
capacità.
Si tratta dunque di un film
profondamente
drammatico, ma che offre anche importanti elementi di speranza
a cui potersi aggrappare. In questo articolo, approfondiamo dunque
alcune delle principali curiosità relative a Non
preoccuparti delle piccole cose. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del
finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Non
preoccuparti delle piccole cose
Protagonista del film è
Kristine Carlson, co-autrice insieme al marito, il
dottor Richard Carlson, della serie di libri
best-seller “Don’t Sweat the Small Stuff“, che contengono
strategie e consigli su come disinnescare facilmente i piccoli e
grandi conflitti quotidiani. Kristine vede però il suo mondo
crollare con la prematura e improvvisa morte del marito. Senza di
lui, Kristine perde il suo equilibrio emotivo e i suoi punti di
riferimento.
Piano piano, la tenace donna
cercherà di superare il suo immenso dolore proseguendo nel lavoro
che aveva iniziato con Richard, attraverso la scrittura di nuovi
libri con cui si propone di aiutare altre persone a superare prove
che sembrano insuperabili ma soprattutto a vivere la propria vita
in modo più tranquillo e meno stressante, mettendo nella giusta
prospettiva i piccoli problemi quotidiani e impedendo che diventino
montagne insormontabili.
Ad interpretare Kristine Carlson vi
è l’attrice Heather Locklear,
celebre per il ruolo di Sammy Jo Carrington in Dynasty e
di Amanda Woodward in Melrose Place. Accanto a lei, nel
ruolo del marito Richard, vi è invece l’attore Jason
MacDonald, mentre le figlie Jazzy e Kenna sono
interpretate rispettivamente da Natasha Bure e
Ella Dorsch. L’attrice Emily
Rose, infine, è Brianna, l’assistente di Richard che
vorrebbe sostituirsi a Kristine nella scrittura dei libri
incompiuti.
Heather Locklear in Non preoccuparti delle piccole
cose
La storia vera dietro il film
Il film, come anticipato, racconta
la storia vera di Kristin Carlson e di suo marito,
il dottor Richard Carlson. Quest’ultimo è stato
uno psicologo, psicoterapeuta e scrittore americano, che ha
pubblicato il suo primo libro nel 1985 ma è diventato famoso con il
dodicesimo, “Don’t Sweat the Small Stuff… and It’s All Small
Stuff“, affermatosi in poco tempo come un best seller. Un
successo che lo ha spinto a scrivere più libri di questo tipo,
insieme alla moglie Kristine.
I suoi libri, venduti in 20 milioni
di copie in tutto il mondo, sono diventati nel tempo un vero e
proprio punto di riferimento per chi vuole migliorare la propria
vita. Tuttavia, Richard muore improvvisamente a soli 45 anni il 16
dicembre 2006 di embolia polmonare, durante un volo tra San
Francisco e New York. Dopo il suo decesso, è la moglie Kristine a
portare avanti da sola il lavoro iniziato insieme a lui,
pubblicando alcuni libri che il marito aveva iniziato a concepire e
che erano rimasti in sospeso.
Kristine ha dunque poi pubblicato
altri best-seller come An Hour to Live, An Hour to Love: The
True Story of the Best Gift Ever Given e Don’t Sweat the
Small Stuff for Women. In particolare, però, ha suscitato
grande interesse il suo Heart Broken Open, un libro di
memorie sul suo dolore e sul processo di elaborazione del lutto per
l’improvvisa perdita del marito. I libri di Richard e Kristine
Carlson sono editi in Italia da diverse case editrici, tra cui
Bompiani.
Il trailer di Non
preoccuparti delle piccole cose e dove vedere il film in
streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 19 giugno alle ore
21:20 sul canale Rai 2. Di
conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche
sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si
potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda.
Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per
trovare il film e far partire la visione.
Jon Hamm, indimenticabile Donald
Draper di Mad Men, è stato associato a
molti progetti di supereroi nel corso degli anni, anche se deve
ancora arrivare quello giusto per lui, a quanto pare.
Per un certo periodo, sembrava che
avrebbe potuto interpretare Mister Sinister
dell’Universo X-Men quando la 20th Century Fox era
responsabile del franchise e anticipava il tanto atteso debutto
live-action di Nathaniel Essex. Questo non è mai successo.
Parlando con The Hollywood Reporter, a Hamm è
stato chiesto se nel corso degli anni ha rinunciato a molti film
tratti da fumetti. “Sì. E non è che mi hanno proposto ruoli
precisi, tipo Iron Man”, ha spiegato l’attore. “Ma ci sono
state molte conversazioni, e ci sono ancora dentro. Parlo con i
ragazzi che gestiscono Marvel e DC. E sono un nerd dei
fumetti. Quindi, vedremo. Anche quella parte dell’industria sta
cambiando.”
Quindi, la porta non è
chiusa e, mentre approfondiva questo punto, Jon Hamm ha confermato di aver rinunciato
a vestirsi come Lanterna Verde della DC. “Era
una cosa che sicuramente non volevo fare”, ha ammesso. “Ma
mi sono proposto per un paio di parti dell’universo Marvel, non voglio dire cosa
esattamente, ma era una parte di un fumetto che mi piaceva
davvero.”“Ero tipo, ‘Farai questa storia?’ E loro
dicevano: “Sì, ci stiamo davvero pensando”. Io dico: “Bene. Dovrei
essere il ragazzo giusto”. Quindi forse funzionerà.”
“Ma guardo la carriera di un
ragazzo come Jeff Goldblum – e conosco un po’ Jeff, avevamo lo
stesso terapista – e penso, ‘Dio, che meraviglia poter fare tutte
le cose che ha fatto lui.’Ha avuto la sua fase da
protagonista, e fa la Marvel e lui semplicemente arriva e
ruba la scena, e poi fa spot pubblicitari ed è divertente da
morire, lo vedo ed è felice. Quindi, consapevolmente o no, sto
modellando la mia vita affinché sia così: varia, felice e
soddisfatta”, ha concluso Hamm.
È diventato raro vedere un attore,
in particolare uno del calibro di Hamm, esprimere un tale
entusiasmo per il ruolo di un supereroe. Tuttavia, a condizione che
non si tratti di Hal Jordan, sembra che sia pronto e disposto a
iscriversi ai Marvel Studios o ai DC Studios appena
lanciati.
Chissà quale personaggio potrebbe
finalmente interpretare e chissà in quale franchise!
Nuove foto e filmati dal set della
stagione 4 di The
Witcher sono arrivati online oggi (tramite
SFFGazette.com), offrendo un
primo sguardo a Laurence Fishburne nei panni di
Regis, un amato personaggio dei libri e dei giochi.
Introdotto nel romanzo
Baptism of Fire di Andrzej
Sapkowski, Regis è descritto come un barbiere-chirurgo
esperto in tutto il mondo con un passato misterioso che si unisce a
Geralt nel suo viaggio nella stagione 4.
In base a ciò che vediamo nel video
in calce, questa interpretazione del personaggio è fedele a come è
stato descritto sulla pagina e alla sua interpretazione nella serie
di videogiochi di CD Projekt Red.
“Sono molto entusiasta di unirmi
al cast e non vedo l’ora di esplorare il meraviglioso mondo di
The
Witcher”, aveva detto in precedenza Fishburne dopo essere
salito a bordo di The Witcher. L’attore si unisce a
Liam Hemsworth, Anya Chalotra,
Freya Allan, Joey Batey, Sharlto Copley, James Purefoy
e Danny Woodburn in quella che sarà la penultima
stagione dello show (abbiamo recentemente appreso che la serie
finirà con la stagione 5).
Dopo gli scioccanti eventi che
alterano il continente e che chiudono la terza stagione, la nuova
stagione segue Geralt, Yennefer e Ciri che devono attraversare il
continente devastato dalla guerra e i suoi numerosi demoni separati
gli uni dagli altri. Se riescono ad abbracciare e guidare i gruppi
di disadattati in cui si trovano, avranno la possibilità di
sopravvivere al battesimo del fuoco e di ritrovarsi.
“Come fan di Witcher, sono al
settimo cielo per l’opportunità di interpretare Geralt di
Rivia”, ha detto Hemsworth poco dopo essere stato scelto come
nuovo protagonista dello show. “Henry Cavill è stato un Geralt
incredibile e sono onorato che mi abbia passato le redini e mi
abbia permesso di impugnare le lame del Lupo Bianco per il prossimo
capitolo della sua avventura.”
“Henry, sono un tuo fan da anni
e sono stato ispirato da ciò che hai apportato a questo amato
personaggio. Potrei avere un’eredità importanti da portare avanti,
ma sono davvero entusiasta di entrare nel mondo di The
Witcher.”
Deadpool &
Wolverine sarà il primo film R-rated dei Marvel Studios e lo studio di proprietà della
Disney ha chiaramente dato al regista Shawn Levy e
al protagonista/produttore Ryan Reynolds un bel margine di manovra,
tranne che per una cosa su cui la Casa delle Idee ha messo il
veto.
C’è stata una battuta (gioco di
parole) che Kevin Feige e co. hanno chiesto a Levy
di non inserire nel film. “Sono molto diffidente su quello che
posso dire, ma sicuramente ci sono state conversazioni iniziali
sull’uso palese di droghe”, dice il regista a Total Film. “E
abbiamo pensato che fosse una conversazione interessante.”
Il secondo teaser vede Wade Wilson
conversare con Blind Al riguardo al fatto di sgattaiolare via per
prendere un po’ di “polvere da marcia boliviana”, ma il primo che
osserva: “La cocaina è l’unica cosa che Kevin Feige dice sia
fuori discussione.” Non è certo una cosa sorprendente, poiché
l’uso di droghe sembra essere qualcosa che la MPAA tiene d’occhio
molto da vicino, anche nei film che già presentano abbondante sesso
e violenza.
Quindi, probabilmente non dovremmo
aspettarci di vedere Wade ricreare la sua scena dell'”angelo della
cocaina” di Deadpool 2, ma a parte questo, sembra
che ci possa aspettare una corsa piuttosto sfrenata.
Tutto quello che sappiamo su
Deadpool & Wolverine
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free
Guy e
The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un
recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente
Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
“I Marvel Studios presentano il loro
errore più significativo fino ad oggi: Deadpool e Wolverine. Un
svogliato Wade Wilson fatica nella vita di tutti i giorni. I suoi
giorni da mercenario moralmente flessibile, Deadpool, sono alle
spalle. Quando il suo pianeta natale si trova ad affrontare una
minaccia alla sua esistenza, Wade deve, con riluttanza, vestirsi di
nuovo con un ancora più riluttante… riluttante? Più riluttante?
Deve convincere un riluttante Wolverine- ah cazzo. Le sinossi sono
così dannatamente stupide.”
Nella sua ricerca
personale di una voce e di un punto di vista sul mondo, Jeff
Nichols approda al cinema con The Bikeriders, ultimo
capitolo di un suo racconto metaforico, episodico ma non per
questo meno organico degli Stati Uniti. E questa volta il suo
occhio è stato catturato dall’omonimo libro fotografico di Danny
Lyon che ha raccontato, con immagini e interviste, la vita
della gang di motociclisti di Chicago degli Outlaws DC nel 1968.
The Bikeriders, la
trama
La storia si concentra
su Benny (Austin
Butler) e sul suo desiderio di libertà e devozione
alla sua gang di motociclisti, su Johnny (Tom
Hardy) leader dei Outlaws DC che guarda al compagno
più giovane come futuro erede alla guida del gruppo, e su Kathy
(Jodie
Comer) ragazza che contro voglia subisce il fascino di
Benny e diventa ostacolo e salvezza per l’innamorato: gli chiede di
scegliere tra lei e la gang, tra la libertà e la sicurezza, perché
lei sola ha il discernimento necessario per vedere che quel tipo di
vita è destinata a schiantarsi contro un muro di violenza e
criminalità.
Non è certo un film
basato sui colpi di scena e le svolte inaspettate The
Bikeriders che, proprio come il libro fotografico da cui è
tratto, procede per concetti e suggestioni, espressioni a cui la
voce narrante di Kathy fa da commento e didascalia.
È il suo il punto di
vista che ci accompagna dentro una storia di uomini impenetrabili e
emotivamente infantili, che cercano soltanto la leggerezza e la
libertà di andare in moto e condividere questa passione con altri
che la pensano come loro. L’occhio di Kathy, che ascoltiamo mentre
si racconta al fotografo Danny (Mike
Faist), è invece indagatorio, acuto, perspicace, in grado
trovare spiegazioni e significati nel mutismo del marito e dei suoi
compagni. Il suo punto di vista è in grado di leggere questo
machismo giocoso e non prevaricatorio che si scontra con la
degenerazione di quel sogno di libertà e che deve scendere a patti
con il mondo reale.
The Bikeriders è un
film di attori
Nichols sceglie di
affrontare il racconto con la sua consueta consapevolezza ma senza
addentrarsi con particolari guizzi nella storia: come Danny,
diventa un osservatore e lascia ai suoi protagonisti il compito di
raccontarsi. The Bikeriders è infatti principalmente un film
di interpreti e il regista si affida senz’altro ad alcuni dei
migliori su piazza. La fisicità di
Tom Hardy gli consente ancora una volta di non aver
bisogno di troppe parole per mettere in scena il carisma silenzioso
e solido del suo Johnny, e qualcosa di molto simile accade a
Austin Butler che, nonostante la sua innegabile
bellezza, riesce a eliminare dal suo Benny qualsiasi traccia di
compiacimento estetizzante per restituire l’immagine di un uomo
molto fragile e infantile, sicuramente affascinante, ma anche
immaturo e senza equilibrio. Un ragazzaccio, uno di quelli che
Kathy avrebbe voluto evitare e che invece la irretisce con
inesorabile semplicità.
È lei il centro del
racconto, il punto di vista privilegiato, contemporaneamente
esterno alle regole della gang ma coinvolto emotivamente dal legame
con Benny, e
Jodie Comer si conferma raffinata e trasformista
interprete, plasmando voce, accento, movenze e look per la sua
Kathy. Questa triade aurea si arricchisce poi di tanti volti noti,
cameo, piccoli ruoli, comprimari, un sottobosco di facce
indimenticabili, tra cui spiccano senza dubbio quelle di
Michael Shannon, Boyd Holbrook e
dell’irresistibile e quasi irriconoscibile
Norman Reedus.
Una frontiera che non
c’è più
The Bikeriders è
il racconto di un sogno che si infrange, che riesce a riassumere i
toni del grande romanzo americano, ripercorrendone la mitologia
western, lì dove questa diventa storia di una frontiera mentale
imbastardita dal procedere del tempo. Anche se la strada verso quel
sogno diventa impraticabile e ci si ferma ad una piazzola di sosta
sicura, quella frontiera resta dentro i desideri, idealizzata e
irraggiungibile.
Al via martedì 25
giugno a Fiano Romano la 27esima edizione di “Lo
schermo è donna”, la rassegna che premia il talento
femminile nel cinema che ogni sera fino al 29 giugno, a
partire dalle ore 20:30, animerà la corte del Castello
Ducale con ospiti e proiezioni gratuite.
Cinque i giorni di
proiezioni, incontri con i protagonisti del cinema italiano e
approfondimenti sui film, che includono recenti uscite
cinematografiche, successi degli ultimi anni e classici
intramontabili del nostro cinema.
La rassegna promossa e
organizzata dall’associazione culturale “Città per l’Uomo”,
con il patrocinio del Ministero dei Benie delle Attività
Culturali e del Turismo, della Regione Lazio e del
Comune di Fiano Romano, è giunta alla sua ventisettesima
edizione. I direttori artistici, ormai da parecchi anni,
sono Alberto Crespi e Rocco
Giurato, che quest’anno sono voluti partire dalla
magnifica coppia di divi composta da Sophia Loren e
Marcello Mastroianni, nel centenario dalla nascita
dell’attore feticcio di Fellini e a pochi mesi dai 90 anni della
Diva Sophia.
Al centro della rassegna ci
saranno, come sempre, i premi intitolati a Giuseppe De
Santis, il grande regista italiano che a Fiano Romano è vissuto
per molti anni. Questi i premi assegnati nell’edizione del
2024.
“Premio Giuseppe De Santis” a Romana Maggiora
Vergano per il film “C’è
ancora domani”
“Premio Giuseppe De Santis” per l’attrice
emergente a Rebecca Antonaci per il film “Finalmente
l’alba”
“Premio Giuseppe De Santis” per una regista
esordiente a Catrinel Marlon per il film “Girasoli”
“Premio Giuseppe De Santis” alla carriera a
Francesca Comencini
La rassegna si aprirà il
25 giugno con “C’è
ancora domani”, film rivelazione dell’anno,
diretto da Paola Cortellesi. A parlare del film interverrà
la protagonista Romana Maggiora Vergano, “Premio Giuseppe De
Santis” che dialogherà con i direttori artistici e con il regista
Stefano Reali.
Mercoledì 26 giugno sarà
proiettato il film “Finalmente
l’Alba”, di Saverio Costanzo, che premierà una
straordinaria protagonista esordiente, Rebecca Antonaci.
Il 27 giugno è la serata
del Festival dedicata a Sophia Loren e Marcello Mastroianni, con la
proiezione del capolavoro di Ettore Scola “Una giornata
particolare”. Aneddoti, ricordi e un grande e doveroso
omaggio a questi due magnifici attori sarà affidato al Presidente
dei David di Donatello Piera Detassis e alla giornalista e
scrittrice Patrizia Carrano. A Sophia
Loren è dedicato il recente numero della rivista
“Bianco e nero”, diretta da Alberto Crespi: un numero
ricchissimo di foto e di saggi, curato da Piera Detassis e con un
prezioso contributo di Patrizia Carrano, che per Sophia Loren
scrisse la sceneggiatura della serie tv “La mia casa è piena di
specchi”.
Venerdì 28 giugno sarà la
volta di un sorprendente esordio alla regia, quello dell’attrice e
modella Catrinel Marlon, che con “Girasoli”,
firma una regia di forte denuncia sociale. Insieme a lei la
sceneggiatrice Francesca Nozzolillo e Mariarosaria
Mingione, co-protagonista del film.
Nella serata conclusiva
di sabato 29 giugno protagonista sarà Francesca
Comencini, che ritirerà il Premio Giuseppe De Santis
alla carriera prima di presentare al pubblico in compagnia di
Lunetta Savino e parte del cast, “Tante facce nella
memoria”, un film sulle Fosse Ardeatine, ispirato al libro
di Alessandro Portelli “L’ordine è già stato
eseguito”.
Il
programma delle serate
Martedì 25 giugno:
“C’è ancora domani” di Paola Cortellesi
Mercoledì 26 giugno:
“Finalmente l’Alba” di Saverio Costanzo
Giovedì 27 giugno:
“Una giornata particolare” di Ettore Scola
Venerdì 28 giugno:
“Girasoli” di Catrinel Marlon
Sabato 29 giugno:
“Tante facce della memoria” di Francesca Comencini