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Fantastici Quattro: Joseph Quinn riflette sull’eredità di Chris Evans come Torcia Umana

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Fantastici 4 è uscito nel 2005, con un sequel – Fantastici 4 e Silver Surfer uscito due anni dopo. La serie si è conclusa lì fino al 2015, quando la 20th Century Fox l’ha rilanciata con risultati disastrosi con Fantastic 4. Ora, il prossimo film dei Marvel StudiosFantastici Quattro, ha il compito di riportare sul grande schermo la celebre famiglia di supereroi, rendendo loro giustizia. Joseph Quinn è stato scritturato per il ruolo di Johnny Storm, il che significa che dovrà seguire le orme di Chris Evans (che, prima di essere scritturato come Capitan America, ha interpretato la Torcia Umana).

Ricordo che mi era piaciuta molto l’interpretazione di Chris Evans nel ruolo di Johnny nei film precedenti, e mi sembrava che questa sarebbe stata un’opportunità davvero eccitante; ho accettato assolutamente”, racconta la star di Stranger Things a Entertainment Weekly. Aggiunge però di non aver pensato a Evans durante l’audizione, perché “devi renderlo tuo“. Tuttavia, riconosce che “sono stivali grandi da riempire“.

Ho parlato con [il regista] Matt [Shakman], ed era molto chiaro il tipo di persone a cui avevano affidato il film, che cosa stavano cercando di fare“, ha detto Quinn a proposito di ciò che lo ha attirato verso Fantastici Quattro. “Ci sono aspetti che sono molto singolari e propri“. “Lavorare con Vanessa, Pedro, Evan – sono davvero dei professionisti consumati e brillanti in tutto ciò che fanno“, osserva. “Quindi non vedo l’ora di stabilire questa dinamica familiare con loro e con la guida di Matt Shakman“.

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Fantastici Quattro: quello che c’è da sapere sul film

Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà Fantastici Quattro, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian Springer. Pedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear.

Al momento circolano voci su una possibile ambientazione nel passato del film, indicativamente negli anni Sessanta, stando all’aspetto delle prime immagini ufficiali ad oggi rilasciate. Ci sono però anche rumor sul fatto che il film potrebbe essere ambientato in una realtà diversa da quella di Terra 616. Ad oggi sappiamo poi che l’attrice Julia Garner è stata scelta per interpretare Shalla-Bal nella sua versione Silver Surfer, presenza che sembrerebbe confermare anche quella di Galactus come villain principale. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film, mentre Dottor Destino potrebbe avere un semplice cameo nel finale. Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025.

Brian Cox ritiene terribile il Napoleone di Joaquin Phoenix: “L’avrei interpretato molto meglio”

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Brian Cox non è mai stato uno che nasconde i suoi veri sentimenti, e all’HistFest di Londra la star di Succession si è sfogata su una serie di argomenti domenica sera, tra cui la politica, i critici teatrali e Napoleon di Ridley Scott. “È terribile“, ha detto Cox del dramma storico candidato all’Oscar, secondo The Standard. “Una performance davvero terribile di Joaquin Phoenix. È davvero spaventosa. Non so cosa gli sia venuto in mente. Penso che sia totalmente colpa sua e non credo che Ridley Scott lo abbia aiutato. Io avrei recitato molto meglio di Joaquin Phoenix, ve lo dico io. Potete dire che è un buon dramma, ma sarebbe una bugia“.

Parlando più in generale, Cox si è lamentata del sacrificio dell’accuratezza storica a vantaggio della produzione di film di successo, un argomento che Scott ha affrontato spesso durante il tour stampa di Napoleon. (In un’intervista al New Yorker, il regista ha detto a chi invocava la fedeltà storica di “farsi una vita“). Cox ha poi riflettuto sul nome di Joaquin Phoenix: “Penso che abbia il giusto nome. Joaquin… wackeen… wacky. È una sorta di performance stravagante“, giocando sulla simile sonorità tra il nome di Phoenix e la parola “wacky”, ovvero “stravagate”.

Brian Cox critica i suoi colleghi

Già in passato Cox aveva criticato alcuni suoi colleghi attori, tra cui Johnny Depp. “Per quanto sia simpatico e sono sicuro che lo sia, è così esagerato, intendo Edward mani di forbice! Ammettiamolo, se arrivi con mani così pallide e sfregiate e viso truccato non devi fare nulla. E lui non lo ha fatto”. Anche il suo collega di Succession non è sfuggito alle sue critiche: “Oh, è terribilmente fastidioso. Non fatemene parlare. Lui è un attore davvero bravo, ma conoscere un personaggio e cosa fa quel dato personaggio è solo una parte delle abilità di un attore”.

Grant Gustin conferma di aver parlato con James Gunn, ma non di The Flash

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È passato un anno da quando The Flash ha concluso le sue nove stagioni su The CW. Le serie televisive dell’Arrowverse sono a quel punto cadute una dopo l’altra, con Velocista Scarlatto che ha avuto la fortuna di avere un finale adeguato dopo che Batwoman e Legends of Tomorrow sono state cancellate senza tanti complimenti. Grant Gustin ha fatto un ottimo lavoro nel ruolo di Barry Allen agli occhi della maggior parte dei fan, e gli aspetti positivi della sua interpretazione hanno brillato ancora di più dopo quello che Ezra Miller ha fatto nel film The Flash la scorsa estate.

Parlando con The Wrap, Gustin ha ora ammesso di aver parlato con il co-CEO dei DC Studios James Gunn… ma non riguardo di Flash. “Non abbiamo mai parlato di Flash“, ha confermato l’attore. “Abbiamo parlato, così come sono un grande fan di Superman. Sono sempre stato un fan di Superman, fin da bambino. Quindi, sono davvero entusiasta del film. E sono entusiasta del casting di David [Corenswet]“. E ha aggiunto: “Non vedo l’ora di vedere cosa ne farà James Gunn. Penso che a un certo punto, forse un paio di volte, abbiamo parlato di Superman. Non abbiamo mai parlato di Flash. Sono solo entusiasta che faccia Superman“.

In altre parole, si sono scambiati i convenevoli e hanno parlato un po’ del film che arriverà nelle sale il prossimo anno. Questo deluderà tutti coloro che speravano che Gustin potesse avere un’altra possibilità di interpretare il Velocista Scarlatto nel DCU, soprattutto dopo che in precedenza aveva mostrato la volontà di farlo. “Sì, se James Gunn mi chiedesse di interpretare The Flash, lo rifarei“, ha dichiarato all’inizio di quest’anno. “Mi fido di James Gunn“. Non è dunque escluso che i due possano collaborare in futuro.

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince e Neva Howell completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

MCU: nuovi rumor su Sydney Sweeney, Thanos, Fantastici Quattro e altro ancora

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Nuove indiscrezioni relative al Marvel Cinematic Universe sono emerse in rete, con diversi scoopers che hanno condiviso aggiornamenti su vari progetti in arrivo. Cominciamo con Sydney Sweeney, che dopo aver interpretato Spider-Woman nel deludente Madame Web, potrebbe effettivamente unirsi al MCU, ipoteticamente per il ruolo di Gatta Nera in Spider-Man 4. A riportare l’indiscrezione è lo scooper @MyTimeToShineH, che sostiene che la star di Tutti tranne te e Immaculate stia attualmente avendo delle trattative con il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige.

Sempre @MyTimeToShineH ribadisce anche le voci già circolate in passato secondo cui il Thanos di Josh Brolin è destinato a tornare nel MCU nel prossimo futuro. Si tratta di una decisione discutibile, visto come si è conclusa la storia del Titano Pazzo, ma con un Multiverso di Varianti, forse non dovremmo sorprenderci. Alex Perez di The Cosmic Circus ha anche condiviso alcuni scoop criptici su X, suggerendo che l’Hank Pym di Michael Douglas si unirà agli Illuminati e che Doctor Strange guiderà una nuova versione del gruppo. La notizia riguardo Pym sembra però discutibile, considerando che Douglas sembra non voler più interpretare il personaggio.

Perez ha poi anche smentito le voci secondo cui Ben Affleck riprenderà i panni di Daredevil in Deadpool & Wolverine, suggerendo che ci sarà una ragione per cui l’Elektra di Jennifer Garner si presenterà senza di lui al suo fianco. Riguardo i Fantastici Quattro, Perez ha invece rivelato che: “C’è un motivo per cui il debutto dei Fantastici Quattro avverrà in un universo alternativo in cui gli anni ’60 sembrano i Jetson. Devono stabilire quanto grande possa essere la minaccia di questa Saga, che può persino sconfinare in universi diversi. Quindi sì, sono importanti“.

Che Fantastici Quattro si svolgerà su un’altra Terra sembra ormai un dato certo e questo dà ai Marvel Studios la libertà di raccontare una storia basata sugli anni ’60 che non contraddice la storia consolidata di Terra-616.

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Tutto quello che sappiamo sul film MCU Fantastici Quattro

Fantastici Quattro: quello che c’è da sapere sul film

Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà Fantastici Quattro, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian Springer. Pedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear.

Al momento circolano voci su una possibile ambientazione nel passato del film, indicativamente negli anni Sessanta, stando all’aspetto delle prime immagini ufficiali ad oggi rilasciate. Ci sono però anche rumor sul fatto che il film potrebbe essere ambientato in una realtà diversa da quella di Terra 616. Ad oggi sappiamo poi che l’attrice Julia Garner è stata scelta per interpretare Shalla-Bal nella sua versione Silver Surfer, presenza che sembrerebbe confermare anche quella di Galactus come villain principale. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film, mentre Dottor Destino potrebbe avere un semplice cameo nel finale. Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025.

Fantastici Quattro: Norrin Radd potrebbe comparire accanto al Silver Surfer di Julia Garner

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Ricordate quando abbiamo detto che LaKeith Stanfield aveva commentato un suo casting come Silver Surfer per Fantastici Quattro? Successivamente alla notizia che Julia Garner interpreterà il personaggio nella sua versione Shalla-Bal, l’attore aveva condiviso un post sui social – poi subito cancellato – scrivendo “Pensavo che sarei stato io, ma non è così“. Secondo nuovi rumor, Stanfield potrebbe però effettivamente assumere il ruolo, in quanto l’insider Daniel Richtman ha ora riferito che Norrin Radd, la versione più famosa del personaggio, sarà effettivamente introdotto accanto a Shalla-Bal nel reboot del MCU.

Se così fosse, Stanfield potrebbe inavvertitamente essersi lasciato sfuggire che sarà lui ad interpretare il celebre araldo di Galactus. Per il momento si tratta solo di rumor non confermati e bisognerà attendere una comunicazione ufficiale da parte dei Marvel Studios. Se anche Radd venisse confermato, la presenza di Galactus nel film sarebbe ancor più probabile. Di certo, i fan del personaggio serebbero contenti di sapere che anche Radd è presente in Fantastici Quattro.

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Fantastici Quattro: quello che c’è da sapere sul film

Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà Fantastici Quattro, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian Springer. Pedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear.

Al momento circolano voci su una possibile ambientazione nel passato del film, indicativamente negli anni Sessanta, stando all’aspetto delle prime immagini ufficiali ad oggi rilasciate. Ci sono però anche rumor sul fatto che il film potrebbe essere ambientato in una realtà diversa da quella di Terra 616. Ad oggi sappiamo poi che l’attrice Julia Garner è stata scelta per interpretare Shalla-Bal nella sua versione Silver Surfer, presenza che sembrerebbe confermare anche quella di Galactus come villain principale. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film, mentre Dottor Destino potrebbe avere un semplice cameo nel finale. Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025.

Superman: ecco chi interpreterà Martha “Ma” Kent nel film

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Superman: ecco chi interpreterà Martha “Ma” Kent nel film

Ieri abbiamo saputo che l’attore di Constantine, Pruitt Taylor Vince, interpreterà Jonathan “Pa” Kent nel film Superman di James Gunn, e ora sappiamo chi è stata scelta per il ruolo dell’amata moglie e madre di Clark. The Wrap riporta infatti che Neva Howell si è unita al cast del prossimo reboot del DCU nel ruolo di Martha “Ma” Kent. Nel corso della sua carriera, la Howell ha partecipato a numerosi progetti cinematografici e televisivi, ma i suoi crediti più recenti includono Diario di una schiappa – Portatemi a casa!, La truffa dei Logan di Steven Soderbergh e My Fellow Americans.

Martha Kent è stata interpretata per la prima volta sul grande schermo da Phyllis Thaxter in Superman di Richard Donner, mentre Eva Marie Saint ha preso il suo posto per Superman Returns di Bryan Singer nel 2006. Zack Snyder ha poi scelto una versione più giovane del personaggio per L’uomo d’acciaio, scegliendo Diane Lane, che ha poi ripreso il ruolo in Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League. Non resta ora che attendere di scoprire come sarà la Martha Kent di Gunn, che intanto ha però finalmente un volto.

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Colman Domingo potrebbe interpretare un villain in Jurassic World 4

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Continuano ad arrivare indiscrezioni riguardo il prossimo progetto del franchise di Jurassic World. Dopo le notizie che Gareth Edwards (Godzilla, The Creator) dirigerà il progetto mentre Scarlett Johansson e Jonathan Bailey sono in trattative per comparire come protagonisti, arriva ora la notizia secondo cui l’impegnatissimo Colman Domingo potrebbe avere un ruolo da villain nel film. L’attore è stato recentemente nominato all’Oscar per il suo lavoro in Rustin e potrebbe essere un formidabile cattivo per Jurassic World 4. A riportare la cosa è stato lo scooper Daniel Richtman.

Colman Domingo: i suoi prossimi film

Colman Domingo ha però un’agenda particolarmente fitta di impegni, in quanto è attualmente impegnato nelle riprese del biopic Michael, dedicato a Michael Jackson, dove interpreta il padre del re del pop, mentre prossimamente dirigerà e reciterà nel biopic musical su Nat King Cole. Continuano inoltre a circolare i rumor sul fatto che potrebbe assumere il ruolo di Kang il Conquistatore nel Marvel Cinematic Universe. Se però le trattative dovessero andare in porto e Colman Domingo dovesse riuscire a trovare uno spazio anche per Jurassic World 4, il progetto si farebbe di certo ancor più interessante.

LEGGI ANCHE: 10 dinosauri che Jurassic World 4 può usare al posto del T-Rex

Cosa sappiamo di Jurassic World 4?

Sebbene non siano ancora state rivelate informazioni ufficiali sulla trama del nuovo Jurassic World 4, la scrittura della sceneggiatura da parte di Koepp suggerisce che il film potrebbe tornare alle origini del franchise. Koepp non solo ha scritto l’acclamato originale del 1993 di Steven Spielberg, ma anche il suo sequel del 1997, Il mondo perduto: Jurassic Park. Non essendo previsto il ritorno di membri del cast storico come Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum, né di nuovi membri del cast di Jurassic World come Chris Pratt e Bryce Dallas Howard, il prossimo sequel potrebbe aprire la strada a una nuova era per il franchise.

Anche l’assunzione di Gareth Edwards fornisce qualche indicazione su ciò che potrebbe accadere in futuro. Edwards, che ha diretto anche Godzilla del 2014, ha anni di esperienza come artista VFX e questo è certamente uno dei motivi principali per cui tutti i suoi film presentano immagini CGI mozzafiato. The Creator, ad esempio, presenta un lavoro VFX straordinario ed è stato realizzato con un budget inferiore alla metà di quello di un tipico film del MCU, il che suggerisce che Jurassic World 4 potrebbe avere una delle migliori CGI del franchise di sempre.

Le informazioni sulla trama possono essere scarse, ma il finale di Jurassic World: Il Dominio potrebbe in un certo senso aver preparato gli eventi del prossimo sequel. Il film si conclude con gli esseri umani e i dinosauri che vivono fianco a fianco, e il prossimo film potrebbe riprendere proprio da qui, solo con nuovi personaggi. Con l’avvicinarsi della data di inizio delle riprese, è comunque probabile che nei prossimi mesi vengano rivelate ulteriori informazioni sulla trama di Jurassic World 4, ma anche sugli attori principali che comporranno il cast. Il film è previsto in sala per il 2 luglio 2025.

Il segreto di Liberato: il trailer del film di Francesco Lettieri

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Uscirà il 9 maggio, data simbolica per chi conosce il cantante partenopeo, Il Segreto di Liberato, il nuovo film che Francesco Lettieri (Ultras, Lovely Boy) ha scritto e dirige insieme a Giorgio Testi, con le animazioni di Giuseppe Squillaci e LRNZ. Be Water ha diffuso il primo trailer del film.

Con le voci di Liberato, Nando Paone e Simona Tabasco, il film sarà distribuito al cinema da Be Water Film per una settimana. Del progetto si sa ancora molto poco, fatta eccezione che per le bellissime illustrazioni di LRNZ e per una breve sinossi “in lingua”:

“A NAPULE TUTT’ QUANT’ TENIMM’ ‘NU SEGRET’.OGNI VICO, OGNI PALAZZO, OGNI MURO TEN’ ‘E MISTER’ SUOJE.CE STA ‘O SEGRET’ ‘RO MUNACIELL’, ‘ A BELLA ‘MBRIANA, ‘O SANG’ ‘E SANGENNARO, ‘E PRET’ ‘DA PEDAMENTINA, ‘A SIRENA PARTENOPE, LL’OV’ SOTT’ ‘OCASTIELL’, ‘O SEGRET’ ‘E PULECENELL’…E PO’ CE STA ‘O SEGRET’ MIE.”

Quentin Tarantino non girerà più “The Movie Critic”

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Quentin Tarantino non girerà più “The Movie Critic”

Sembra che Quentin Tarantino dovrà ricominciare la ricerca di quello che sarà il suo decimo e ultimo lungometraggio. L’autore si stava infatti preparando per iniziare le riprese di The Movie Critic quest’anno, ma stando a quanto riportato da THR si starebbe ora allontanando dal progetto, che sarebbe dunque stato accantonato. Al momento in cui si scrive non sono note le ragioni di tale rinuncia, per cui bisognerà eventualmente attendere che sia lo stesso Tarantino a fornire indicazioni a riguardo. Di certo, sembra esserci che il regista e sceneggiatore due volte premio Oscar dovrà ora trovare un nuovo progetto a cui riferirsi come il suo “decimo e ultimo film”.

The Movie Critic: tutto quello che sappiamo sul film di Quentin Tarantino

Del film sappiamo che era ambientato nella California del 1977 e si ispirava a un cinico critico cinematografico leggendo il quale Tarantino è cresciuto. “Scriveva di film mainstream ed era un critico di seconda scelta. Penso che fosse un ottimo critico. Era cinico come l’inferno. Le sue recensioni erano un incrocio tra il primo Howard Stern e quello che Travis Bickle [il personaggio di Robert DeNiro in Taxi Driver] avrebbe potuto essere se fosse stato un critico cinematografico”.

… Scriveva come se avesse 55 anni, ma era solo tra i 30 e i 33 anni. Morì alla fine dei trent’anni. Per un po’ non è stato chiaro, ma ora ho fatto altre ricerche e credo che si sia trattato di complicazioni dovute all’alcolismo“, aveva dichiarato Tarantino in un’intervista a Deadline. Nel tempo, erano emersi ulteriori dettagli come che il film avrebbe riproposto “estratti di film degli anni ’70″ e anche “rifacimenti dei film di quell’epoca”, come rivelato dal regista e sceneggiatore Paul Schrader.

Nessun attore era ancora ufficialmente legato al progetto, anche se alcune fonti riportavano che Brad Pitt avrebbe avuto un ruolo del film, senza escludere che potesse interpretare proprio il protagonista. Per lui e Quentin Tarantino sarebbe dunque stata la terza collaborazione dopo Bastardi senza gloria e C’era una volta a… Hollywood. Nel febbraio del 2024 era invece stato riportato che anche Tom Cruise sarebbe potuto comparire nel film per un piccolo ruolo o un semplice cameo. Ad ora, però, tutte queste ipotesi sembrano destinate a non concretizzarsi più, data la notizia dell’abbandono del progetto.

Civil War: recensione del film di Alex Garland

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Civil War: recensione del film di Alex Garland

Otto anni fa i Marvel Studios adattano per il grande schermo una delle storie a fumetti più famose e amate di sempre, Civil War. Il film si rivela un grande successo di pubblico, un blockbuster divertente ma un adattamento mediocre della storia originale. Tempo dopo Alex Garland ipotizza una nuova guerra civile, questa volta nella distonia di un mondo verosimile, in cui gli Stati Uniti d’America sono in guerra con se stessi, e non c’è nessun supereroe disposto a schierarsi da una parte o dall’altra, piuttosto eroi improbabili ma reali, come fotografi e giornalisti, che più che schierarsi, vogliono raccontare il conflitto, mostrandone la fondamentale stupidità.

Civil War, la trama

Nel prossimo futuro, gli Stati Uniti hanno rivolto contro se stessi la propria rabbia e la propria aggressività. Nel Paese delle Libertà infuria la Guerra Civile. Mentre i sobborghi bruciano e il cielo è attraversato da proiettili di fuoco, una fazione ribelle secessionista conosciuta come Fronte Occidentale si avvicina sempre più a Washington DC con lo scopo di uccidere il presidente, il quale, nel suo ultimo tentativo di abbindolare i suoi e schernire gli avversari, pronuncia un enfatico discorso alla Nazione, l’ultimo, con una formula che ricorda molto l’enfasi trumpiana. Un riferimento diretto al mondo reale, certo, ma forse anche l’unico presente in Civil War, scritto e diretto dall’inglese Alex Garland, che più che un commento esplicito sugli Stati Uniti di oggi è una riflessione sul conflitto in sé e sulla sua mancanza di senso.

Civil War cast
Stephen McKinley Henderson, Wagner Moura, Cailee Spaeny, Kirsten Dunst Courtesy of A24, Leone Film Group e Rai Cinema CW_660

In particolare, Garland assume il punto di vista dei reporter di guerra, quelli che “ne hanno visto abbastanza in giro per il mondo” da aver imparato che il campo di battaglia è un terreno comune; che non incorona vincitori né abbatte i vinti; che le stesse atrocità si verificano ovunque ci siano armi e persone pronte a puntarsele contro a vicenda. Lee Smith (Kirsten Dunst), fotografa di prima linea, lo ha imparato molto bene nel suo lavoro in prima linea, tanto che l’ultima cosa che vede quando chiude gli occhi per dormire sono gli orrori a cui il suo obbiettivo ha testimoniato nel corso degli anni. Conosce così bene la lezione che ormai la sua anima è atrofizzata di fronte alla morte, una condizione indispensabile, però, per poter fare quel lavoro, vivendo in una zona grigia della morale in cui non si possono sostenere questioni etiche, come lei stessa spiegherà alla principiante Jessie (Cailee Spaeny), che con lei e si imbarca in un viaggio pericolosissimo dietro le linee nemiche fino a Washington per fotografare e intervistare il presidente.

Quattro volti della stessa professione

La forza di Civil Wars, innanzitutto è quella di costruire un quadro dei corrispondenti di guerra che offre tanti aspetti e caratteristiche quanti sono i protagonisti della storia. Abbiamo detto di Lee, professionista insensibile e fredda, ogni morbidezza nella sua personalità è stata abbandonata da tempo per fare spazio a una indifferenza che le garantisce la sopportazione degli orrori a cui testimonia; Joel (Wagner Moura) rappresenta invece la ricerca del brivido, il suo approccio è più entusiasta; Sammy (Stephen McKinley Henderson) sebbene anziano e fuori forma, non può tollerare l’idea di andare in pensione, è ancora affamato di azione e di notizie, l’insaziabile reporter che farebbe di tutto per uno scoop; infine Jessie, principianti ma appassionata, inorridita e terrorizzata ma assolutamente consapevole di dove vuole essere e cosa vuole fare. Attraverso questo ritratto a quattro facce, Alex Garland racconta della figura del reporter come di una persona deformata dalla prima linea, che per quanto sia atroce, fa fatica a stare bene in qualsiasi altro posto. Più che gli altri film e documentari di reporter di guerra, il film rievoca maggiormente le atmosfere e le psicologie di The Hurt Locker di Kathryn Bigelow.

Civil War film kirsten dunstE questo ritratto psicologico viene tratteggiato con consapevolezza da Garland che si conferma uno dei filmmaker più interessanti e capaci di questi anni. Il suo stile è feroce e si serve di un abile montaggio, racconta le scene concitate di combattimento quasi con divertimento, riuscendo, complice un cast in stato di grazia, a catturare la triste soddisfazione che si prova nell’immortalare uno scatto che restituisce la verità del momento in mezzo a una carneficina. Usa i silenzi densi e le attese sospese con grande eleganza, riuscendo a costruire grande tensione in pochissimi attimi servendosi di suoi naturali, come il cinguettare di uccelli, immediatamente prima dello scoppio della violenza cieca. Un esempio di questa capacità è la breve sequenza che vede protagonista un superlativo Jesse Plemons.

Non siamo dalle parti de I Figli degli Uomini di Alfonso Cuaron, dove il contesto politico è decisamente più solido, ma Civil War ne replica il fascino visivo, offrendo, paradossalmente, una cinematografia potente al servizio di un racconto dell’orrore, e cattura in modo agghiacciante il terribile potere della guerra che si autoalimenta, privandosi quasi sempre della sua motivazione iniziale e svuotandosi di qualsiasi ideologia e significato.

Cut! Zombi contro zombi: tutte le curiosità sulla commedia francese

Il regista premio Oscar per The Artist Michel Hazanavicius desiderava da tempo dirigere una commedia sull’atto della realizzazione di un film e dopo aver completato Il mio Godard e Il principe dimenticato, ha iniziato a raccogliere idee a riguardo. L’occasione si è però presentata quando il produttore Vincent Maraval gli ha mostrato il film giapponese del 2017 Zombie contro zombie – One Cut of the Dead, di cui aveva appena acquistato i diritti. Hazanavicius lo ha adorato e ha accettato di dirigere un remake, dal titolo Cut! Zombi contro zombi, trovando così l’occasione per dar vita al suo desiderio di portare sul grande schermo un racconto di questo tipo.

In origine, il film doveva intitolarsi Z (comme Z). Dal momento che la lettera Z ha però assunto un significato ambiguo con la guerra condotta contro l’Ucraina dal governo russo, il regista ha deciso di cambiare il titolo originale francese in Coupez!, traducibile come “taglia” ma riferito anche all’atto di fermare le riprese. Presentato alla Festa del Cinema di Roma, nella sezione Best of 2022, il film è un concentrato di comicità ed emozioni, che offre continui omaggi all’arte del cinema e a chi la rende possibile pur rimanendo dietro le scene.

Per chi aveva apprezzato l’originale giapponese, è questo un film imperdibile, che si pone in aperto dialogo con il lungometraggio del 2017 apportando anche alcune migliorie che lo rendono anche più godibile. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Cut! Zombi contro zombi. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle differenze con l’originale giapponese. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Cut! Zombi contro zombi cast
Romain Duris in Cut! Zombi contro zombi. © Courtesy of Sundance Institute

La trama e il cast di Cut! Zombi contro zombi

Il film racconta la storia di una troupe cinematografica, capitanata dal regista Rémi e composta dagli attori Raphaël e Ava, ma anche dalla truccatrice moglie di Rémi, Nadia. Loro e gli altri membri sono impegnati con le riprese di un horror a basso budget all’interno di una fabbrica abbandonata. Il gruppo, oltre alle difficoltà di gestione di cast e denaro, si ritroverà ben presto a dover fronteggiare una reale invasione di zombi, che porta confusione e terrore sul set. A causa dell’improvvisa occupazione degli spazi da parte dei non morti, la troupe faticherà a distinguere la realtà dalla finzione cinematografica.

Ad interpretare Rémi vi è l’attore Romain Duris, celebre per i film Tutti i battiti del mio cuore e The Animal Kingdom. Nel ruolo di sua moglie Nadia, invece, vi è l’attrice Berenice Bejo, divenuta celebre per The Artist e vista poi anche in Il passato e Il materiale emotivo. Nel ruolo dell’attore Raphaël vi è Finnegan Oldfield, mentre Ava è interpretata dall’attrice italiana Matilda Lutz, nota anche per i film L’estate addosso e Revenge. Simone Hazanavicius, figlia di Michel, interpreta Romy, la figlia di Rémi, mentre completano il cast gli attori Grégory Gadebois nel ruolo di Philippe e Raphaël Quenard in quelli di Jonathan.

Tutti loro si sono sottoposti ad una serie di prove prima delle riprese del film, acquisendo competenze particolarmente elevate. In particolare, si sono stati addestrati per dar vita al lungo piano sequenza di 33 minuti che apre il film. Questo è stato provato per cinque settimane prima delle riprese e ha richiesto quattro giorni di lavoro. Non si tratta però di un’unica effettiva ripresa, poiché a un certo punto c’è un unico taglio per motivi tecnici (quindi in realtà si tratta di due riprese lunghe). L’intero film è stato girato in sei settimane nella pista di Évry, con un budget molto limitato di 4 milioni di euro.

Cut! Zombi contro zombi differenze originale
Finnegan Oldfield e Matilda Lutz in Cut! Zombi contro zombi. © Courtesy of Sundance Institute

Le differenze tra il film e l’originale giapponese

La prima cosa da riportare nel confronto tra Cut! Zombi contro zombi e il film giapponese a cui si ispira – Zombie contro zombie – One Cut of the Dead – è che la versione francese è ben più che un semplice remake. I racconti dei due film esistono infatti nello stesso universo narrativo. Un universo in cui lo zombie movie tutto in piano sequenza realizzato in Giappone ha avuto così tanto successo che alcuni produttori francesi hanno deciso di acquisirne i diritti per rifarlo tale e quale anche in Francia. È dunque questo il rapporto tra i due film, con la versione francese che esplicita l’esistenza di quella giapponese e la indica subito come fonte di ispirazione.

Tutto ciò è reso ancor più evidente dalla presenza in Cut! Zombi contro zombi dell’attrice Yoshiko Takehara che riprende il suo personaggio della produttrice dal film giapponese e che si reca qui in Francia per supervisionare il lavoro del remake. I due lungometraggi sono poi costruiti nel medesimo modo: la prima parte è dedicata alle prodotto finale, la seconda alla sua preparazione e la terza è il “dietro le quinte” delle sue riprese. Hazanavicious si mantiene dunque molto fedele a quanto stabilito dal film giapponese, realizzando in questo senso un remake simile all’originale quasi inquadratura per inquadratura.

Tuttavia, la versione francese dura 112 minuti contro i 96 di quella giapponese. 6 minuti in più che Hazanavicious distribuisce in particolare tra la seconda e la terza parte, approfondendo da una parte il coinvolgimento di Rémi nel progetto e il rapporto con sua figlia, mentre dall’altra offre qualche gag in più nel mostrare cosa accadeva sul set durante le riprese. Viene ad esempio aggiunto il personaggio del compositore della colonna sonora che, di fronte all’improvvisazione dei personaggi, si trova spaesato sul da farsi. La versione francese, dunque, offre questo tipo di elementi in più, permettendo dunque di affezionarsi anche di più ai suoi protagonisti.

Il trailer di Cut! Zombi contro zombi e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Cut! Zombi contro zombi grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV, Prime Video e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 17 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 2.

La mummia: dal cast alle location, tutte le curiosità sul film

La mummia: dal cast alle location, tutte le curiosità sul film

Quando si pensa ad un puro film d’avventura, probabilmente il primo titolo che viene in mente è uno di quelli appartenenti alla saga di Indiana Jones. Dopo di questi, però, c’è La mummia, il film realizzato nel 1999 dal regista Stephen Sommers. Oggi questo è considerato uno dei film d’avventura per eccellenza, per via delle sue location esotiche, del suo eroico protagonista, dei risvolti romantici e per il suo basarsi sulla cultura egiziana facendole acquisire rinnovata popolarità a livello mondiale. Tutti questi elementi e altri ancora hanno portato il film ad essere un successo commerciale da 416,4 milioni di dollari.

La mummia si ispira inoltre primo al film horror omonimo del 1932, rispetto al quale si pone come remake. Sommers, però, non voleva realizzare un semplice rifacimento e decise di puntare sul dar forma ad un’epopea romantica di azione e avventura con solo alcuni elementi horror. Trasse poi ispirazione da un elemento reale, ovvero la scritta presente sulla tomba del giovane faraone Tutankhamon, che recita: “La morte verrà su rapide ali per colui che oserà aprire questa cassa”. Ciò gli permise di scrivere una sceneggiatura che offre dunque un nuovo approccio al racconto.

Ciò è evidente anche dal fatto che la mummia barcollante e coperta di bende dei vecchi film viene sostituita da un mostro più veloce, più cattivo e più spaventoso, che si è subito affermato nell’immaginario culturale. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a La mummia. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e a tante altre curiosità ancora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di La mummia

La storia ha inizio nel 1719 a.C. a Tebe, in Egitto. Il sacerdote Imhotep, custode dei morti viene sepolto vivo e maledetto a sofferenze eterne per aver ucciso l’imperatore Seti insieme alla sua amante Anck-su-Namun. Il racconto si sposta poi al 1923, al Cairo, dove l’avventuriero Rick O’Connell, la bibliotecaria ed egittologa Evelyn e suo fratello Jonathan sono alla ricerca del favoloso tesoro di Imhotep. I tre, convinti che sia stato seppellito insieme al sacerdote, si recano a Hamunaptra, la Città dei Morti. Durante le loro ricerche, il gruppo libererà però la mummia di Imhotep, che da tremila anni bramava di tornare tra i vivi per compiere la sua vendetta.

La mummia cast
Brendan Fraser, Rachel Weisz e Arnold Vosloo in La mummia. © 1999 – Universal Pictures – All Rights Reserved

Il cast di attori, da Brendan Fraser a Rachel Weisz

Grande protagonista del film è l’attore Brendan Fraser, qui nel ruolo per cui è ancora oggi maggiormente ricordato, l’avventuriero Rick O’Connell. L’attore, scelto a seguito del successo di George re della giungla… ? (1997), ha capito che il suo personaggio “non si prende troppo sul serio, altrimenti il pubblico non può fare quel viaggio con lui” e si è dunque approcciato con questa consapevolezza al ruolo. Come noto, sul set Fraser ha anche rischiato di morire soffocato durante la scena in cui il suo personaggio viene quasi impiccato.

L’attrice Rachel Weisz non è una grande fan dei film horror, ma non ha visto questo film come tale. Come ha detto in un’intervista, lo considera come “un racconto da mondo di fumetti“. Interessatasi al progetto, ha dunque accettato il ruolo di Evelyn. John Hannah è invece è invece suo fratello Jonathan. L’attore Oded Fehr interpreta invece Ardeth Bay, discendente delle guardie del corpo del faraone. Kevin J. O’Connor interpreta Beni Gabor, servitore di Imhotep, mentre Patricia Velásquez è Anck-Su-Namun, amante di Imhotep.

Arnold Vosloo interpreta invece Imhotep. Per dar vita alla sua mummia, è stata utilizzata una combinazione di live action e computer grafica. Poi, sono stati fatti corrispondere i pezzi di trucco protesico digitale sul volto di Vosloo durante le riprese. John Andrew Berton Jr., autore degli effetti visivi, ha dichiarato: “Quando vedete la sua immagine cinematografica, è lui. Quando gira la testa e metà del suo viso è mancante e si può vedere fino ai denti, quello è davvero il suo volto. Ed è per questo che è stato così difficile da fare“.

La mummia sequel
Brendan Fraser, John Hannah e Rachel Weisz in La mummia. © 1999 – Universal Pictures – All Rights Reserved

Le location di La mummia e altre curiosità sul film

Per le riprese del film, la troupe non ha potuto girare in Egitto a causa delle instabili condizioni politiche, così le riprese sono iniziate a Marrakech, in Marocco. Questa aveva l’ulteriore vantaggio di essere molto meno moderna del Cairo, rendendo più facile vestirsi come negli anni Venti. Dopo Marrakech, le riprese si sono spostate nel deserto del Sahara, fuori dalla cittadina di Erfoud. Lo scenografo Allan Cameron ha trovato il vulcano inattivo di Dormant, vicino a Erfoud, dove è stato possibile costruire l’intero set di Hamunaptra. Si tratta della location più importante, per costruire la quale sono state necessarie 16 settimane di lavori.

Dopo le riprese in Nord Africa, la produzione si è spostata nel Regno Unito. Qui, i cantieri navali di Chatham sono stati utilizzati per le scene ambientate nel porto di Giza, sul fiume Nilo, per il quale è invece stato utilizzato il Frensham Ponds a Farnham, nel Surrey. Il set era lungo 600 piedi e conteneva un treno a vapore, una locomotiva a trazione Ajax, tre gru, una carrozza aperta a due cavalli, quattro carri trainati da cavalli, cinque cavalli da tiro e stallieri, nove asini da soma e muli, oltre a bancarelle del mercato, venditori vestiti da arabi e spazio per 300 comparse in costume. Le Torri di Mentmore, nel Buckinghamshire sono infine state utilizzate per le scene interne del museo.

Per le riprese girate in Marocco, la produzione ha avuto il supporto ufficiale dell’esercito marocchino e ogni membro del cast aveva un’assicurazione in caso di rapimento. Questo dettaglio è però stato rivelato agli interpreti solo dopo fine delle riprese. Le riprese in Marocco e in Egitto furono però rese difficili dalla presenza di scoprioni, insetti e serpenti ed è stata cosa comune che gli elicotteri arrivassero nel deserto per portare i membri della crew nell’ospedale più vicino, a causa di morsi di questi animali. Sul set, inoltre, era presente un egittologo per aiutare nella resa fonetica dei dialoghi in antico egiziano.

I sequel del film

Il successo del film ha generato due sequel diretti, La mummia – Il ritorno (2001) e La mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone (2008). Nel primo di questi, i protagonisti affrontano nuovamente Imhotep e il Re Scorpione, mentre nel film del 2008 si trovano a confrontarsi con la mummia del primo imperatore cinese, Qín Shǐ Huángdì, e il suo esercito. Successivamente è stato realizzato anche il prequel Il Re Scorpione (2002), con protagonista Dwayne Johnson nel ruolo del re del titolo. Nel tempo, i tentativi di riavviare la proprietà e dare il via ad un nuovo franchise mediatico hanno portato a un film nel 2017 interpretato da Tom Cruise Sofia Boutella, che si è però affermato come un flop economico.

Il trailer di La mummia e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di La mummia grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Prime Video, Now e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 17 aprile alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Oldboy: in lavorazione una serie tv alla Lionsgate Television

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Oldboy: in lavorazione una serie tv alla Lionsgate Television

Lionsgate Television sta collaborando con Park Chan-wook per sviluppare un adattamento televisivo in lingua inglese dell’iconico Oldboy. Park ha diretto e co-scritto il film originale, a sua volta vagamente basato sul manga giapponese con lo stesso nome. Produrrà la nuova versione della serie insieme al suo partner di produzione, Syd Lim. I dirigenti Courtney Mock e Tara Joshi stanno supervisionando il progetto per Lionsgate Television. Bryan Weiser ha negoziato l’accordo.

“La Lionsgate Television condivide la mia visione creativa di portare ‘Oldboy’ nel mondo della televisione”, ha affermato Park. “Non vedo l’ora di lavorare con uno studio il cui marchio è sinonimo di narrazione audace, originale e rischiosa”.

Uscito nel 2003, Oldboy racconta la storia di un uomo che viene rapito e tenuto prigioniero in una stanza d’albergo sigillata per 15 anni. Viene improvvisamente liberato senza alcuna spiegazione, solo per venire a sapere che ha cinque giorni per scoprire il motivo per cui è stato imprigionato o affrontarne le conseguenze. Il cast includeva Choi Min-sik, Yoo Ji-tae, Kang Hye-jung e Oh Dal-su. Il film ha ricevuto incredibili elogi al momento della sua uscita ed è ampiamente considerato come uno dei migliori film del 21° secolo.

“Park è uno dei narratori più visionari della nostra generazione e siamo entusiasti di collaborare con lui per portare il suo capolavoro cinematografico sullo schermo televisivo”, ha affermato Scott Herbst, vicepresidente esecutivo e responsabile dello sviluppo della sceneggiatura per Lionsgate Television. “Questo adattamento in serie di ‘Oldboy’ presenterà la pura potenza emotiva, le scene di combattimento iconiche e lo stile viscerale che hanno reso il film un classico.”

Se la serie dovesse andare avanti, non sarebbe la prima versione in lingua inglese di Oldboy. Una versione americana con Josh Brolin, Elizabeth Olsen, Sharlto Copley, Samuel L. Jackson e Michael Imperioli è stata realizzata nel 2013, con la regia di Spike Lee.

For All Mankind avrà una quinta stagione e uno spin-off intitolato “Star City”

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Dopo il successo della quarta stagione, che è stata elogiata come “la serie meglio scritta di tutta la televisione” e “una sci-fi di qualità superiore”, Apple TV+ ha annunciato oggi che For All Mankind è stata rinnovata per la quinta stagione. Inoltre, Apple TV+ e i creatori dello space drama Ronald D. Moore, Matt Wolpert e Ben Nedivi amplieranno l’universo di For All Mankind con una nuova serie spinoff, “Star City”, che sarà diretta da Nedivi e Wolpert. Entrambe le serie sono prodotte per Apple TV+ da Sony Pictures Television.

«Il nostro fascino per il programma spaziale sovietico è cresciuto con ogni stagione di “For All Mankind“», hanno dichiarato i produttori esecutivi Matt Wolpert e Ben Nedivi. «Più imparavamo a conoscere questa città segreta nelle foreste fuori Mosca dove lavoravano e vivevano i cosmonauti e gli ingegneri sovietici, più volevamo raccontare questa storia dell’altro lato della corsa allo spazio. Non potremmo essere più entusiasti di continuare a costruire l’universo storico alternativo di “For All Mankind” con i nostri partner di Apple e Sony».

«Con ogni nuova stagione, “For All Mankind” continua a costruire un mondo affascinante e a catturare il pubblico attraverso una narrazione di alta qualità che è stata sviluppata con grande abilità da Ron, Matt e Ben», ha dichiarato Matt Cherniss, responsabile della programmazione di Apple TV+. «C‘è così tanto da esplorare e, insieme ai nostri partner di Sony, non vediamo l’ora di tuffarci in questo prossimo capitolo dell’avvincente universo di “For All Mankind”».

Di cosa parla Star City, l’annunciato spin-off di For All Mankind

Espansione dell’universo di For All Mankind, “Star City” è un thriller che ci riporta al momento chiave della storia alternativa della corsa allo spazio, quando l’Unione Sovietica divenne la prima nazione a mandare un uomo sulla luna. Questa volta, però, esploriamo la storia da dietro la cortina di ferro, mostrando le vite dei cosmonauti, degli ingegneri e degli agenti dei servizi segreti inseriti nel programma spaziale sovietico e i rischi che tutti loro hanno corso per far progredire l’umanità. “Star City” è stata creata da Matt Wolpert, Ben Nedivi e Ronald D. Moore. Nedivi e Wolpert sono showrunner e produttori esecutivi insieme a Moore e Davis della Tall Ship Productions.

Fin dal suo debutto mondiale, For All Mankind è stata accolta come “uno dei migliori show della televisione” e la quarta stagione ha un raggiunto il 100% di Certified Fresh su Rotten Tomatoes.

L’ultima stagione di For All Mankind ha proiettato la serie nel nuovo millennio. Negli otto anni trascorsi dalla terza stagione, Happy Valley ha rapidamente ampliato la sua presenza su Marte trasformando gli ex nemici in partner. Nel 2003 il programma spaziale si è concentrato sulla cattura e l’estrazione di asteroidi estremamente preziosi e ricchi di minerali in grado di cambiare il futuro della Terra e di Marte. Ma le tensioni tra i residenti dell’ormai estesa base internazionale minacciano di annullare tutto ciò per cui si sta lavorando.

Tutte le stagioni di For All Mankind sono disponibili in streaming su Apple TV+.

Acapulco, stagione 3: ecco il trailer della serie Apple Tv+

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Acapulco, stagione 3: ecco il trailer della serie Apple Tv+

Apple TV+ ha presentato oggi il trailer della terza stagione di “Acapulco“, la comedy bilingue di successo interpretata e prodotta dal vincitore dell’Emmy e del SAG Award Eugenio Derbez, in arrivo il 1° maggio con i primi due episodi seguiti da nuove puntate settimanali, fino al 26 giugno.

Nella terza stagione di “Acapulco”, è arrivato il tempo di una riconciliazione con gli errori del passato e di nuovi entusiasmanti inizi. Nella storia ambientata ai giorni nostri, il Maximo adulto (Eugenio Derbez) si ritrova a tornare in una Las Colinas che non riconosce più. Mentre nel 1985, il giovane Maximo continua la sua scalata al successo, mettendo potenzialmente a repentaglio tutte le relazioni che ha faticosamente costruito.

Oltre a Derbez e Arrizon, il cast della nuova stagione include Fernando Carsa, Damián Alcázar, Camila Perez, Vanessa Bauche, Regina Reynoso, Raphael Alejandro, Jessica Collins, Rafael Cebrián, Regina Orozco e Carlos Corona, cui si aggiungono le guest star Jaime Camil (“Schmigadoon”) e Cristo Fernandez (“Ted Lasso”).

Prodotta da Lionsgate Television, “Acapulco” è ispirata a “How to Be A Latin Lover” – il film di 3Pas Studios e Pantelion Filmsal che ha riscosso grande successo al botteghino – ed è prodotta per Apple da Lionsgate Television, 3Pas Studios e The Tannenbaum Company. Oltre a recitare nella serie, Eugenio Derbez è produttore esecutivo insieme a Ben Odell. La serie è stata creata da Austin Winsberg, Eduardo Cisneros e Jason Shuman. Winsberg è anche produttore esecutivo insieme a Sam Laybourne, che funge anche da showrunner. Kim ed Eric Tannenbaum e Jaime Eliezer Karas producono esecutivamente insieme a Jason Wang per conto di The Tannenbaum Company e Paul Presburger.

Mike Faist: 10 cose che forse non sai sull’attore

Mike Faist: 10 cose che forse non sai sull’attore

Mike Faist è uno dei più promettenti attori della sua generazione, distintosi tanto a teatro quanto al cinema per la generosità con cui dà vita ai suoi personaggi, rendendoli sempre ricchi di un mondo emotivo che li rende particolarmente affascinanti e per cui viene facile porsi dalla loro parte. Dopo una serie di piccoli film a inizio carriera, Faist ha ora collezionato una serie di importanti collaborazioni che lo hanno reso particolarmente celebre. Egli si sta dunque ritagliando un certo spazio nel panorama cinematografico attuale e davanti a lui c’è un futuro molto promettente.

Mike Faist: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. Faist compie il suo debutto sul grande schermo con il film The Unspeakable Act (2012), per poi recitare in Touched with Fire (2015), The Grief of Others (2015), Our Time (2016), I Can I Will I Did (2017), Active Adults (2017), Wildling (2018) e The Atlantic City Story (2020). Ottiene poi grande popolarità recitando in West Side Story (2021) di Steven Spielberg. Successivamente recita in Pinball: The Man Who Saved The Game (2022) e The Bikeriders (2023), accanto a Austin Butler e Tom Hardy. Nel 2024 è invece al cinema con Challengers, il film di Luca Guadagnino con Zendaya e Josh O’Connor.

2. Ha preso parte ad alcune serie. Oltre al cinema, l’attore è stato visto anche sul piccolo schermo, dove ha partecipato all’episodio 10×01 della serie Eye Candy (2015), all’episodio 19×05 di Law & Order – Unità vittime speciali (2017) e all’episodio 5×01 di Deception (2018). Nel 2021 ha invece recitato nella serie Panic, disponibile su Prime Video, recitando accanto a Olivia Welch e Jessica Sula.

Mike Faist in West Side Story

3. Ha perso diversi chili per il ruolo. In West Side Story Faist interpreta Riff, leader della gang nota come Jets. Inizialmente, però, Faist aveva fatto il provino per Tony, prima che gli venisse chiesto di leggere per il ruolo di Riff, che alla fine ottenne. Lo stesso accadde a Russ Tamblyn nel film del 1961. Per questo ruolo, Faist ha poi perso circa 9 chili, ispirandosi a foto reali di giovani membri di gang degli anni Cinquanta in cui si è imbattuto durante le ricerche sul suo personaggio.

West Side Story Mike Faist
Mike Faist in West Side Story. © 2021 20th Century Studios

 

4. Si è occupato di organizzare alcune attività.  Per stabilire un forte legame tra gli attori della gang degli Jets, Mike Faist si è preso la responsabilità di programmare quelle che ha chiamato “Jet-tivities”, in cui ogni membro sceglieva a turno un’attività sociale a cui tutti erano tenuti a partecipare. Pur non arrivando agli estremi come gli attori del film del 1961, hanno fatto anche alcune cose per aumentare la tensione tra loro e gli attori della gang Shark, come competere contro di loro in una battaglia di GRV e metterli in difficoltà comprando rose per tutti i membri femminili del cast.

Mike Faist in Challengers

5. È uno dei protagonisti del film. In Challengers Faist interpreta Art Donaldson, tennista marito di Tashi Duncan e amico/rivale di Patrick Zweig. Per il ruolo era stato preso in considerazione anche l’attore Austin Butler ma è infine stato Faist ad ottenere il ruolo. Per questo, l’attore ha poi approfondito il mondo del tennis, prendendo anche lezioni per potersi calare meglio nella mentalità del suo personaggio.

Mike Faist in Panic

6. Si è diviso tra questo e un altro set. Nella serie Panic Mike Faist interpreta Dodge Mason, uno dei protagonisti. Pur interpretando uno dei personaggi principali, ci sono momenti nella serie in cui egli non appare poi molto in scena. Questo perché Faist si è trovato a girare questa serie nello stesso periodo in cui stava girando anche West Side Story e per ciò, dovendosi dividere tra i due set, era disponibile solo in determinati momenti.

Mike Faist a teatro con Lucas Hedges in Brokeback Mountain

7. Ha recitato in un importante spettacolo a teatro. Nel 2023 Faist ha recitato nello spettacolo teatrale Brokeback Mountain, scritto da Ashley Robinson e adattamento del pluripremiato racconto di Annie Proulx del 1997 e dell’omonimo film del 2005 diretto da Ang Lee. Lo spettacolo è stato presentato in prima mondiale nel West End di Londra al @sohoplace. Faist ha interpretato il ruolo di Jack Twist (interpretato da Jake Gyllenhaal nel film del 2005), mentre l’attore Lucas Hedges ha condiviso il palcoscenico con lui nel ruolo di Ennis (interpretato da Heath Ledger nel film).

Challengers Mike Faist Zendaya
Mike Faist e Zendaya in Challengers. Foto di Niko Tavernise/Niko Tavernise – © 2024 Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Inc. All Rights Reserved.

Mike Faist non è su Instagram

8. Non possiede un profilo sul social network. L’attore ha in più occasioni dichiarato di non essere un grande fan dei social network, dove troppo spesso la vita privata si mescola con quella pubblica. Proprio per perseguire il desiderio di non condividere troppo di sé, ha deciso di non possedere alcun account ufficiale sul social Instagram né su altri social. Si possono tuttavia ritrovare alcune fan page grazie alle quali sarà possibile rimanere aggiornati sui suoi progetti.

Mike Faist ha una fidanzata?

8. È molto riservato. Questa riservatezza si applica ovviamente anche alle sue relazioni sentimentali. Lo scorso anno si è parlato di una sua possibile frequentazione con la ballerina Alexis Tilly Evans-Krueger, ma nonostante alcune loro foto siano circolate via internet, la cosa non è mai stata confermata ufficialmente. Ad ogni, in ogni caso, sembra che l’attore sia single.

Mike Faist: età e altezza dell’attore

10. Mike Faist è nato il 5 gennaio 1992 a Gahanna, Ohio, Stati Uniti. L’attore è alto complessivamente 1,83 metri.

Fonti: IMDb

Festival di Cannes 2024: allo Studio Ghibli la Palma d’Oro alla carriera

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Il Festival di Cannes 2024 rende omaggio a una leggenda del cinema, assegnando per la prima volta la Palma d’oro alla carriera a un gruppo: lo Studio Ghibli.

Oltre ai grandi di Hollywood, lo studio giapponese incarnato da due superbi narratori, Hayao Miyazaki e Isao Takahata, e da una serie di personaggi di culto, ha scatenato una ventata di novità nel cinema d’animazione negli ultimi quattro decenni.

“Sono davvero onorato e felice che allo studio venga assegnata la Palma d’oro onoraria”, dichiara Toshio Suzuki, co-fondatore dello Studio Ghibli. “Vorrei ringraziare il Festival di Cannes dal profondo del mio cuore. Quarant’anni fa, Hayao Miyazaki, Isao Takahata e io fondammo lo Studio Ghibli con il desiderio di offrire animazione di alto livello e di alta qualità a bambini e adulti di tutte le età. Oggi i nostri film sono guardati da persone di tutto il mondo e molti visitatori vengono al Museo Ghibli, a Mitaka e al Parco Ghibli per vivere in prima persona il mondo dei nostri film. Abbiamo fatto davvero molta strada perché lo Studio Ghibli diventasse un’organizzazione così grande. Nonostante io e Miyazaki siamo invecchiati notevolmente, sono sicuro che lo Studio Ghibli continuerà ad affrontare nuove sfide, guidati dallo staff che porterà avanti lo spirito dell’azienda.”

Con questa Palma d’oro onoraria, lo Studio Ghibli si unisce a coloro che hanno ispirato la cinematografia, che il Festival di Cannes celebra ogni anno. “Per la prima volta nella nostra storia, non è una persona ma un’istituzione che abbiamo scelto di celebrare”, hanno affermato Iris Knobloch, presidente del Festival di Cannes, e Thierry Frémaux, delegato generale. “Come tutte le icone della Settima Arte, questi personaggi popolano la nostra immaginazione con universi prolifici e colorati e narrazioni sensibili e coinvolgenti. Con Ghibli, l’animazione giapponese si pone come una delle grandi avventure della cinefilia, tra tradizione e modernità”.

Il Festival di Cannes è stato uno dei primi esploratori dell’avventura del film d’animazione. Nei primi anni, le produzioni Walt Disney presentarono cortometraggi (1946) e il lungometraggio Dumbo (1947). Nel 1953, Walt Disney in persona portò Peter Pan sulla Croisette, dove René Laloux vinse un Premio speciale della giuria nel 1973 per il suo primo lungometraggio, Il pianeta fantastico. Dopo una lunga assenza, l’animazione è tornata in forze a Cannes con Shrek (2001) e Shrek 2 (2004), Ghost in the Shell 2: Innocence (2004), Persepolis (2007), Valzer con Bashir (2008), tutti premiati in Concorso, o anche Up, che ha aperto il Festival nel 2009. Molti altri film, come Kirikou e le bestie selvagge, Inside Out, La Vetta degli dei e, più recentemente, Elemental e Il mio amico robot hanno lasciato il segno. Inoltre, Un certain Regard ha dato il benvenuto a La tartaruga rossa (2016), la prima collaborazione degli Studios Ghibli con una società di produzione europea.

Abigail, dal 16 maggio al cinema con Universal Pictures International Italy

Arriverà nelle sale italiane dal 16 maggio, distribuito da Universal Pictures International Italy, Abigail, il nuovo horror firmato Radio Silence – il team di registi formato da Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett che ha realizzato i terrificanti successi dell’horror moderno, tra cui Ready or Not, Scream e Scream VIe scritto da Stephen Shields (Hole – L’abisso, Zombie Bashers) e Guy Busick (Scream Franchise, Finché morte non ci separi): un cast tecnico e produttivo d’eccellenza e specializzato nel genere per una moderna e sfacciata versione di film sui vampiri, dove non mancano tensione, azione, una massiccia dose di sangue e anche una sana dose di black-humour, per quasi 2 ore di puro intrattenimento sul grande schermo.

Protagonista è la giovanissima attrice e cantante irlandese Alisha Weir, nota soprattutto per Matilda The Musical, qui nei panni di Abigail, una ragazzina dodicenne con la passione della danza e figlia di un misterioso e pericoloso personaggio della malavita, che verrà rapita da un gruppo di criminali per ottenere un ingente riscatto e rinchiusa in una villa isolata: ma il gruppo si renderà presto conto con crescente orrore che la ragazza è tutt’altro che ordinaria.

Nei panni dei rapitori troviamo invece Melissa Barrera (Scream franchise, Sognando a New York – In the Heights), Dan Stevens (Gaslit, Legion), Kathryn Newton (Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Freaky), William Catlett (Black Lightning, True Story), Kevin Durand (Resident Evil: Retribution, X-Men le origini – Wolverine) e Angus Cloud (Euphoria, North Hollywood). Completano il cast Matthew Goode e Giancarlo Esposito.

Abigail, la trama

Dopo che un gruppo di aspiranti criminali ha rapito una ballerina dodicenne, figlia di un potente personaggio della malavita, tutto ciò che devono fare per riscuotere un riscatto di 50 milioni di dollari è sorvegliarla durante la notte. In una villa isolata, i rapitori iniziano a sparire uno dopo l’altro e scoprono, con crescente orrore, di essere rinchiusi con una ragazzina non comune.

Abigail sarà nei cinema italiani dal 16 maggio con Universal Pictures International Italy.

Spider-Man: No Way Home, Dane DeHaan ricorda le domande sul suo coinvolgimento

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L’ex attore Marvel Dane DeHaan spiega in che modo gli veniva costantemente chiesto se avrebbe ripreso il ruolo di Green Goblin in Spider-Man: No Way Home, prima che il film uscisse in sala. Sebbene la Saga del Multiverso non sia ancora finita, i Marvel Studios hanno ottenuto un enorme successo sin dall’inizio durante la Fase 4 con Spider-Man: No Way Home. Non solo il film ha concluso la trilogia di Spider-Man di Tom Holland, ma ha celebrato tre generazioni dell’eroe Marvel, inclusi anche i franchise di Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Quasi tre anni dopo la sua uscita durante la Fase 4, Dane DeHaan ha rivelato in un’intervista esclusiva con Screen Rant come fosse stato bombardato alle domande in merito alla sua partecipazione al film. Dato che all’epoca circolavano molte voci su Spider-Man: No Way Home, DeHaan ha condiviso quanto segue:

Non ho idea di cosa stia succedendo. Quando Andrew stava realizzando l’ultimo Spider-Man, non sapevo che stesse accadendo e la gente continuava a chiedermi: “Sei nel film di Spider-Man?” Ho pensato: “Di che cazzo stai parlando?”

Come ora sappiamo, Dane DeHaan non ha ripreso il suo ruolo di Green Goblin nel film, anche perché l’unico Goblin presente nella storia ha dato sufficiente filo da torcere allo Spider-Man di Tom Holland, causando la morte di zia May.

Dane DeHaan è stato Henry Osborn/Green Goblin negli Spider-Man di Andrew Garfield, quelli diretti da Mark Webb che hanno visto anche il coinvolgimento di Emma Stone nei panni di Gwen Stacy.

Henry Cavill dà una risposta onesta sul potenziale casting di James Bond

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Henry Cavill sta promuovendo The Ministry of Ungentlemanly Warfare, il nuovo film di Guy Ritchie in cui interpreta il personaggio realmente esistito che potrebbe aver ispirato Ian Fleming quando decise di inventare l’agente segreto James Bond. Ora, dopo essere stato interpretato da una manciata di altri attori, tra cui ultimo della lista Daniel Craig, che ha assunto il ruolo dal 2006, fino a No Time To Die del 2021, il volto cinematografico di Bond sta per cambiare di nuovo. Sarà forse Henry Cavill il prescelto?

Durante una recente intervista al The Rich Eisen Show per promuovere The Ministry of Ungentlemanly Warfare, la sua nuova collaborazione con Guy Ritchie, a Henry Cavill è stato chiesto se ci sia qualche possibilità che possa sostituire Craig nell’annunciato Bond 26. Cavill non chiude la porta a questa possibilità, ecco cosa ha risposto:

Cavill: “Non ne ho idea. Tutto quello che ho da dire sono i rumors. Ho le stesse informazioni che avete voi. Forse sono troppo vecchio adesso, forse no. Dipende da Barbara Broccoli e Mike Wilson e vedremo quali sono i loro piani.”

Eisen: “Beh, voglio dire, in questo film hai interpretato l’uomo su cui è stato basato Bond.”

Cavill: “Sì, sembra un buon primo passo, vero?”

Basato su una storia realmente accaduta raccontata da Damien Lewis nel suo libro omonimo, The Ministry of Ungentlemanly Warfare segue un’organizzazione segreta fondata da Winston Churchill e dall’autore di James Bond Ian Fleming per indebolire e infine far deragliare il regime nazista attraverso “sgarbate azioni non da gentiluomini”. Atti di sabotaggio. Precursore delle moderne organizzazioni di operazioni segrete, questo gruppo era composto da personale militare d’élite, ma apparentemente disadattato, specializzato in attività non convenzionali, cogliendo di sorpresa i nazisti e svolgendo un ruolo importante nello sradicarli. Henry Cavill è stato nominato leader di questo gruppo, anche se in questo caso il suo look non è quello della superspia.

L’ex star di Superman salperà con un talentuoso ensemble nell’ultimo film di Ritchie, con Hero Fiennes Tiffin, Henry Golding, Alan Ritchson e Alex Pettyfer tra coloro che si uniranno a lui in acqua. Eiza González, Babs Olusamokun, Henrique Zaga, Til Schweiger e Cary Elwes completano il gruppo costellato di stelle.

MUBI e il Centro Sperimentale di Cinematografia annunciano una partnership

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Il Centro Sperimentale di Cinematografia annuncia la partnership con la piattaforma MUBI, il più importante servizio di streaming dedicato al cinema d’autore. MUBI rappresenterà per gli allievi e per tutto il corpo docente del CSC – Scuola Nazionale di Cinema uno strumento di valore per arricchire ulteriormente la proposta pedagogica dei corsi, grazie ad una selezione cinematografica che parla alle giovani generazioni.

Nel concreto, l’accordo prevederà che allievi e docenti possano usufruire della “cineteca d’autore” di MUBI: una scelta di titoli di qualità che racchiudono il meglio della cinematografia internazionale, giovane e contemporanea. MUBI è infatti un luogo dove scoprire film di registi visionari, da figure emergenti a nomi pluripremiati. La partnership rappresenta un primo passo per una collaborazione più strutturata che consentirebbe ai ragazzi del CSC – Scuola Nazionale di Cinema di cimentarsi con reali esperienze di programmazione cinematografica.

Inoltre, il Centro Sperimentale di Cinematografia e MUBI hanno deciso di unire le forze in occasione di un’iniziativa molto particolare: dall’8 marzo, Giornata internazionale della donna, è disponibile su MUBI una raccolta dedicata alle direttrici della fotografia dal titolo “Women’s Cinematographers – La luce giusta: le direttrici della fotografia” che ha visto il coinvolgimento di alcune allieve del corso di Fotografia del CSC – Scuola Nazionale di Cinema.

Le tre allieve Francesca Avanzini, Elisa Fioritto e Francesca Tascio hanno scelto uno dei titoli MUBI appartenenti alla collezione e realizzato dei brevi video saggi con lo scopo di offrire un’introduzione allo stile della DoP del film in questione.

I titoli di questa speciale selezione ritenuti più interessanti e ricchi di spunti sono stati Petite Maman di Céline Sciamma in cui la DoP Claire Mathon mette la luce al servizio del film contribuendo al senso di naturalezza e autenticità che pervade tutto il racconto, e “Madeline’s Madeline” di Josephine Decker in cui la DoP Ashley Connor aiuta lo spettatore a sintonizzarsi con la protagonista del film attraverso l’utilizzo di sfocature e di tecniche di luce particolari.

Un mondo di vita, disponibile su Netflix in occasione della Giornata della Terra

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La Giornata della Terra, che ricorre ogni 22 aprile come da istituzione da parte della Nazioni Unite, è l’occasione per celebrare quanto sia preziosa e allo stesso tempo fragile la vita sul nostro pianeta.

Al ricco catalogo di documentari sulla natura di Netflix si aggiunge la docuserie Un mondo di vita, che mostra agli spettatori, guidati dalla voce di Cate Blanchett nella versione originale, le creature straordinarie e gli ecosistemi grandi e piccoli che lavorano insieme per ricostruire e sostenere il nostro mondo vivente.

L’intenzione di questa docuserie è, come confermano gli autori James Honeyborne (produttore esecutivo) e Ben Roy (produttore della serie), raccontare due storie: nel mondo tutto è connesso da una grande rete vivente; e l’attività umana e il cambiamento climatico stanno mettendo a rischio questa rete, con conseguenze che condizioneranno tutti noi.

“Spesso non mostriamo nei documentari che facciamo la prospettiva più ampia di come il mondo funziona come un’unica entità” secondo Honeyborne, “sapevamo, quindi, che il primo episodioavrebbe dovuto mostrare tutte queste incredibili connessioni da una parte all’altra del mondo. Il secondo episodio racconta come queste connessioni non siano solo intrecciate nello spazio, ma anche nel tempo. E poi nel terzo episodio esamineremo ciò che sta accadendo oggi, ovvero la rottura di queste connessioni globali. Il quarto episodio pieno di speranza esamina come possiamo riallacciare queste connessioni e quanto potenti possano essere queste creature nel ripristinare il mondo di cui abbiamo bisogno”.

Ben Roy afferma che “se noi siamo la prima generazione che effettivamente capisce questo concetto, e che è potenzialmente una delle ultime che può fare qualcosa al riguardo, è un momento importante”, concludendo che “se noi siamo in grado di comprendere il nostro ruolo, allora ciò potrebbe aiutarci a fare scelte migliori. Questo è ciò che stiamo provando a mostrare”.

La sostenibilità ambientale è una questione essenziale per Netflix, e la porta sullo schermo attraverso i molti titoli disponibili sul servizio:

  • dai documentari di Sir David Attenborough come Una vita sul nostro pianeta, Il nostro pianeta, La vita a colori e Superare i limiti: la scienza del nostro pianeta
  • ai documentari presentati da grandi ospiti di eccezione come Barack Obama (I parchi nazionali più belli del mondo), Morgan Freeman (La vita sul nostro pianeta) o Bryan Cranston, Andy Serkis, Pedro Pascal e David Harbour (Animal: il meraviglioso regno animale)
  • alle storie di finzione ma con un occhio di riguardo all’attualità come Don’t Look Up
  • ai titoli per i più piccoli come Il mostro dei mari e Spirit Rangers – I guardiani del parco
  • fino ai titoli vincitori di Premi Oscar come Il mio amico in fondo al mare e Raghu, il piccolo elefante.

Werner Herzog torna al doppiaggio per Bong Joon Ho

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Werner Herzog torna al doppiaggio per Bong Joon Ho

L’ultima notizia in merito si era avuto nel 2021, subito dopo il successo di Parasite, e adesso, mentre aspettiamo che esca al cinema Mickey 17, Bong Joon Ho è pronto a farsi accompagnare, tra gli altri, da Werner Herzog in un nuovo viaggio. Il cineasta tedesco ha infatti raccontato di essersi impegnato a prestare la sua voce a uno dei personaggi del prossimo film d’animazione di Bong Joon Ho.

Il film non segna certo il debutto di Herzog al doppiaggio che in passato si è dilettato nel prestare la voce a I Simpson, The Boondocks e anche a Rick and Morty e Metalocalypse. Il film racconterà del rapporto che le creature marine delle profondità degli oceani hanno con gli esseri umani.

Di cosa parla Mickey 17?

Questo nuovo progetto del regista sudcoreano, successivo a Parasite, è tratto dal romanzo di Edward Ashton del 2022, descritto dalla casa editrice St. Martin Press come un thriller cerebrale high-concept facente parte di quel filone di film come “The Martian” e “Dark Matter“. In Mickey 17 Pattinson interpreta qui un “sacrificabile”, ovvero un dipendente usa e getta di una spedizione umana inviata a colonizzare un pianeta ghiacciato, che improvvisamente si rifiuta però di lasciare che il suo clone sostitutivo prenda il suo posto.

Oltre che una semplice immagine e un breve teaser, ad oggi non è stato mostrato altro del film, su cui vige dunque un certo mistero. Sappiamo però che nel cast vi sono anche gli attori Naomi Ackie, Steven Yeun, Toni Collette e Mark Ruffalo. Bong, oltre ad aver scritto e diretto, produce anche il film attraverso la sua società Offscreen. Con la data d’uscita di Mickey 17 fissata al 31 gennaio 2025, non resta dunque che attendere maggiori informazioni e qualche nuovo materiale promozionale.

Kathryn Bigelow: Netflix abbandona il suo prossimo film, Aurora

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Kathryn Bigelow: Netflix abbandona il suo prossimo film, Aurora

Il New York Times conferma che Netflix non procederà più con la produzione di Aurora, il nuovo film di Kathryn Bigelow basato sull’omonima storia apocalittica di David Koepp. Annunciato due anni fa, il film cade sotto l’accetta dello streamer che sta rivedendo le sue strategie di produzione.

Questa notizia fa seguito anche all’abbandono, da parte di Netflix, del progetto animato di David Lynch ed entrambe le informazioni si allineano con la volontà di Dan Lin, nuovo chief content di Netflix, di mettere in cantiere prodotti per il pubblico e non opere di grandi autori. Dopo essere stata la casa di alcuni dei film più importanti degli ultimi anni, diretti tra gli altri da Martin Scorsese, Alfonso Cuaron e Jane Campion, lo streamer cambia rotta.

Netflix ha ancora in ballo progetti con Noah Baumbach e con David Fincher, che forse verranno portati a termine, visto che sono in essere, ma per quanto riguarda Aurora di Kathryn Bigelow, in produzione del 2022, il film deve trovare un’altra casa. Kathryn Bigelow non dirige un film dal 2017, quando uscì Detroit.

“Ad Aurora, nell’Illinois, Aubrey Wheeler mentre affrontato insieme al figlio adolescente ribelle le conseguenze di un divorzio da un ex marito violento e criminale, una catastrofe climatica azzera l’energia spegnendo gran parte del mondo. Una tempesta solare ha tolto energia quasi ovunque”, si legge nella sinossi. “Improvvisamente, tutti i problemi diventano i problemi di tutti e Aubrey deve assumere il ruolo di feroce protettrice del suo quartiere suburbano. Dall’altra parte del paese nel frattempo vive il fratello separato di Aubrey, Thom. Un CEO della Silicon Valley straordinariamente ricco e nevroticamente preparato, ha intenzione di superare la crisi in un bunker dorato nel deserto che ha costruito per il massimo del comfort e della sicurezza. Ma la complicata storia tra i fratelli è tutt’altro che finita, e quella che sembra la fine del mondo è solo l’inizio di diversi calcoli attesi da tempo, a cui non tutti sopravviveranno…”

Anthony Mackie non vede l’ora di vendicarsi di Tom Holland

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Anthony Mackie non vede l’ora di vendicarsi di Tom Holland

Le piccole e scherzose faide interne al grande cast dei Marvel Studios sono note a tutti e non fa eccezione un piccolo battibecco di vecchia data tra Tom Holland-Spider-Man e Anthony Mackie, all’epoca “soltanto” Falcon.

Il nucleo della questione era che Holland aveva preso in giro il collega perché lui aveva avuto solo una serie tv con il suo nome, The Falcon and the Winter Soldier, invece lui, Tom, era addirittura titolare di ben tre film stand-alone.

Ora che Anthony Mackie è stato promosso a nuovo Captain America, è chiaro che l’attore vuole vendicarsi del giovane collega britannico, e ha intenzione di fare le cose per bene, aspettando fino alla premiere del suo Captain America: New World Order per mettere la bilancia in equilibrio.

In occasione di un’intervista con  EW, Anthony Mackie ha dichiarato, riferendosi alla presa in giro di Holland: “Lo ha fatto da una piattaforma molto grande, quindi manterrò la calma fino alla premiere. Mi assicurerò che la Marvel lo inviti alla premiere, poi lo farò sedere accanto a me e lo guarderò mentre guarda il film.” Sarà divertente vedere cosa accadrà il prossimo febbraio 2025, quando Captain America: New World Order arriverà nelle sale di tutto il mondo.

Quello che sappiamo sul film Captain America: New World Order

Captain America: New World Order riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Importante sarà anche la presenza di Harrison Ford nel ruolo del generale Ross, che secondo alcuni potrebbe trasformarsi nell’Hulk Rosso. Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, Captain America: New World Order è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

Play Entertainment annuncia l’inizio delle riprese di La Morte ci divide

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La casa di produzione Play Entertainment è lieta di annunciare l’avvio delle riprese del suo nuovo progetto La Morte ci divide (titolo originale Death Do Us Part), un’importante co-produzione internazionale Italia, Spagna, Polonia e Stati Uniti.

La Morte ci divide è una rivisitazione in chiave cinematografica del racconto popolare “La Morte e la Fanciulla”, una commedia dark in costume ambientata nell’Italia medievale durante la prima pandemia della Peste Nera che racconta una storia d’amore soprannaturale, mescolando leggenda, folklore e realtà, È un viaggio nel tempo, che porta lo spettatore a riflettere sul confronto dell’essere umano con l’ignoto, sulle superstizioni, sui pregiudizi e sull’eterna paura della morte. Spazio anche alla quota musical, infatti pur non essendo un musical tradizionale, la musica e canzoni giocano un ruolo fondamentale.

Play Entertainment, da sempre attenta alla valorizzazione dei nuovi talenti, ancora una volta punta sui giovani: La Morte ci divide è infatti diretto da due giovani registi americani alla loro opera prima, David Chavez-Grant e Abigail Ory, quest’ultima ne firma anche la sceneggiatura insieme a Masha Strasburger e Francesca Marciano. La storia è tratta dal testo teatrale rappresentato alla Harvard University nel 2019.

Il film è prodotto da Play Entertainment, LFIA, LLC (USA), Agresywna Banda (Polonia) e Koboflopi S.L. (Spagna).

Il cast vanta artisti italiani e internazionali: Ari’el Stachel, Zara Devlin, Riccardo De Rinaldis, Ian O’Reilly, Laura Morante, Alan Cumming, Lidia Vitale, Darko Peric e Claudio Bigagli.

Il cast tecnico è di altissimo livello: la scenografia è affidata a Crispian Sallis (tre volte candidato agli Oscar per “Gladiator”, “Driving Miss Daisy”, “Alien”), mentre i costumi sono stati realizzati da Carlo Poggioli (tra i suoi numerosi successi “The Young Pope”, “The New Pope” di Paolo Sorrentino e “Cold Mountain” di Anthony Minghella) la Fotografia è affidata a Ferran Paredes Rubio (tra i suoi successi: “Indivisibili”, “Mozzarella Stories“, “Il Sindaco del Rione Sanità” e “Comandante” per cui ha ricevuto la candidatura al David di Donatello).

Le riprese dureranno sei settimane e si snoderanno tra la zona di Sutri (VT) e Frascati, in piena collaborazione le istituzioni del territorio.

Sinossi: XIV secolo, in Europa scoppia la peste nera. Giulia, giovane donna ribelle nel piccolo e superstizioso villaggio di San Grobiano sull’appennino laziale, sogna di diventare medico, ma la società del tempo non è pronta ad assegnarle questo ruolo. L’epidemia è l’occasione per dimostrare al mondo il suo valore.  Grazie al suo lavoro di guaritrice, Giulia scopre di poter vedere e interagire con la Morte stessa della quale finisce per innamorarsi, anche se rinuncerà a tutto per salvare il suo villaggio.

PLAY ENTERTAINMENT è una società di produzione audiovisiva operativa dal 2008 che si è affermata rapidamente nel mondo dell’entertainment sviluppando e commercializzando in tutto il mondo i suoi progetti. Tra i suoi precedenti prodotti la serie TV animata Angel’s Friends lanciata nel 2008 e co-prodotta da R.T.I. che è stata venduta in oltre 30 paesi internazionali e ha realizzato oltre 100 contratti di licensing e merchandising; l’horror Shortcut di Alessio Liguori uscito in oltre 700 schermi e arrivato settimo negli USA; la black comedy I Iiviatani, cattive attitudini, regia di Riccardo Papa, Un mondo in più, un dramma sociale di Luigi Pane ,Blackbits, un thriller di Alessio Liguori, la commedia romantica corale L’amor Fuggente di Davide Lomma. Fanum di Iris Gaeta è l’ultimo mistery-thriller prodotto, attualmente in post-produzione, mentre sono da poco finite le riprese della commedia amara Una fottuta bugia di Gianluca Ansanelli.

LFIA, LLC è una società di produzione cinematografica impegnata a lanciare nuovi talenti e storie originali nel cinema indipendente internazionale. Il suo team di produzione comprende la produttrice Deborah Dobson Bach (i favoriti del festival “Waiting for the Barbarians”, “The Homesman” e “In the Electric Mist”) e il co-produttore Jon C. Scheide (“The Assassination of Richard Nixon”, “The Pledge ” e “Tin Soldier.”) “La Morte ci divide” aka “Death Do Us Part” è il primo film della società.

Best Movie Comics and Games: ecco i nuovi ospiti

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Best Movie Comics and Games: ecco i nuovi ospiti

Si arricchisce la lista degli ospiti della terza edizione di Best Movie Comics and Games, evento di riferimento della cultura pop per tutti gli appassionati di  fumetti, cinema, serie tv, cosplay, videogames, giochi da tavolo, anime e tanto altro, in programma a Milano sabato 8 e domenica 9 giugno presso gli spazi di Superstudio Più (via Tortona 27), con una pre-apertura serale prevista per venerdì 7 giugno al The Space Vimercate.

La manifestazione, prodotta e organizzato da Best Movie, testata di riferimento per il cinema e l’entertainment pubblicata da Duesse Communication, con la direzione artistica di Giorgio Viaro (responsabile editoriale della rivista) e Paolo Sinopoli, promette per questa terza edizione un programma di panel e appuntamenti davvero esplosivi.

Accanto ai nomi già annunciati, tra cui Chiara Iezzi e Salvatore Esposito, entrambi premiati con il Best Movie Icon Award, Zerocalcare, Leo Ortolani, autore del poster di questa edizione, Giorgio Vanni, Emanuela Pacotto e Renato Novara, apprezzati doppiatori e inconfondibili voci di One Piece, che dialogheranno in un panel sulla loro carriera e sul celeberrimo franchise che quest’anno compie 25 anni, si aggiungono al programma alcuni dei nomi più interessanti dello spettacolo e dell’intrattenimento italiano.

A partire da due giovanissimi artisti, che saranno premiati con il Best Movie Award per il Personaggio Maschile e Femminile dell’Anno, grazie alla varietà dei loro talenti e del loro impegno. Sono Chiara Bordi, che dopo l’esperienza a Miss Italia nel 2018 e il successo nella serie Prisma, si è fatta conoscere al grande pubblico tra i protagonisti della serie tv I fantastici 5, e Leo Gassmann, che, mentre porta avanti la sua carriera da cantautore, ha debuttato nella recitazione vestendo i panni di Franco Califano nel film tv dedicato al celebre cantante.

E poi Maccio Capatonda e Luigi Di Capua (The Pills), che si confronteranno sui linguaggi della comicità tra scrittura, interpretazione e regia, nel panel Kings of Comedy. Il dialogo tra i due attori, autori e registi, attraverserà le esperienze in tutti e tre questi ambiti, a partire dalla collaborazione per la serie tv The Generi, fino alle opere più recenti, tra cui l’ultimo film diretto e interpretato da Maccio Capatonda, Il migliore dei mondi, e l’esordio dietro la macchina da presa di Luigi Di Capua, Holy Shoes, recentemente presentato al Festival di Torino.

Best Movie Comics and Games renderà poi omaggio al maestro giapponese, recentemente scomparso, Akira Toriyama, creatore di Dragon Ball ma anche di altri manga leggendari tra cui Dr. Slump e Arale. Lo farà con un panel dedicato alla sua carriera e alla sua eredità artistica, a cui parteciperanno Zerocalcare, l’attore Nicola Nocella, e il critico cinematografico più apprezzato del web, Victorlaszlo88, al secolo Mattia Ferrari. A margine dell’incontro sarà inoltre proiettato, in collaborazione con Plaion Pictures, Dragon Ball Super: Broly, probabilmente il lungometraggio più amato tra quelli legati al franchise.

Davvero speciale sarà anche l’incontro tra Shade, rapper, freestyler e doppiatore torinese classe 1987, ed Emanuela Pacotto: il cantante, grande appassionato di cultura pop, condividerà con la collega il suo lato più “nerd”, in un irresistibile dialogo senza filtri.

E ancora: saranno a Best Movie Comics and Games Daniele Tinti e Stefano Rapone, le due anime di Tintoria, seguitissimo podcast che con oltre 200 puntate e più di 50 milioni di visualizzazioni ha visto i due stand-up comedians cimentarsi con tanti ospiti d’eccezione, sviluppando un linguaggio umoristico unico. Riceveranno il Best Movie Awards per il Miglior Podcast dell’Anno e condivideranno curiosità e segreti del loro lavoro.

Infine, spazio ai creativi del web nell’incontro con due youtuber di successo come i diEFFE bros, David e Frederick: due fratelli di Verona divenuti due vere celebrità sui social, con oltre 1 milione di follower su YouTube e 1 milione su TikTok, che saranno premiati con il Best Movie Award ai Migliori Creator, e saranno protagonisti di un panel e di un meet&greet in cui incontreranno i loro fan.

Michael Douglas sarebbe voluto morire in Ant-Man and The Wasp: Quantumania

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Quando i Marvel Studios hanno finalmente lanciato il franchise di Ant-Man nel 2015, l’eroe principale del franchise era Scott Lang. Anche se in una certa misura ciò era in linea con i fumetti, con il vero eroe, Hank Pym (Michael Douglas), ritiratosi dopo aver ricoperto il ruolo durante la Guerra Fredda era un concetto totalmente nuovo. Mentre Ant-Man di Paul Rudd si è guadagnato una legione di fan, c’erano quelli comprensibilmente scontenti che un Vendicatore fondatore fosse stato relegato a un personaggio secondario in quello che avrebbe dovuto essere il suo franchise.

Gran parte del motivo del cambiamento è stato che i Marvel Studios hanno trascorso anni aspettando che Edgar Wright dirigesse Ant-Man, solo per imbattersi in “differenze creative” quando è arrivato il momento di dare il via alla produzione. In quella versione del film, Hank sarebbe diventato il malvagio Black Ant. Invece, nel progetto realizzato poi, è stato trasformato in una sorta di mentore per Scott nel corso degli anni e alla fine si è riunito con Janet Van Dyne quando è stata liberata dal Regno Quantico.

Hank non ha aggiunto molto a Ant-Man and the Wasp: Quantumania, e l’attore che lo interpreta, Michael Douglas, ha ora confermato di non voler più interpretare il suo Hank Pym. “Questa in realtà era la mia richiesta per il terzo”, ha detto il 79enne. “Ho detto che mi sarebbe piaciuto avere una [morte] seria, con tutti questi fantastici effetti speciali. Ci deve essere un modo fantastico in cui posso rimpicciolirmi fino alle dimensioni di una formica ed esplodere, qualunque cosa sia. Voglio usare tutti questi effetti.” “Ma quello era il mio desiderio nell’ultimo film”, ha aggiunto. “Ora, non credo che mi presenterò.”

Stando a quanto dichiarato, sembra proprio che Michael Douglas non riprenderà il ruolo se richiesto, anche se supponiamo che ci sia una possibilità che i Marvel Studios possano convincerlo a tornare e (finalmente) morire nei panni di Hank in uno dei prossimi film dei Vendicatori (se l’offerta dovesse essere quella giusta).

Non è la prima volta che Douglas allude al fatto di essere scontento che il suo personaggio sia rimasto in vita, poiché in precedenza aveva detto che sarebbe tornato per un quarto film di Ant-Man “affinché [lui] potesse morire”.

X-Men live-action: i registi della serie animata pronti a mettersi in gioco!

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Sappiamo che i Marvel Studios stanno pianificando un riavvio degli X-Men live-action, ma gli aggiornamenti ufficiali sono stati pochi e rari. L’ultima volta che abbiamo sentito parlare del prossimo film sui Mutanti Marvel, lo stato della lavorazione riguardava gli sceneggiatori che avevano iniziato a presentare idee per il progetto. Da allora è passato un anno. Dietro le quinte potrebbero essere stati fatti alcuni progressi, ovviamente, ma probabilmente passerà un po’ di tempo prima che i team creativi/membri del cast vengano annunciati ufficialmente.

Intanto, però, la serie d’animazione X-Men ’97 di Disney+ ha dimostrato di essere molto popolare tra i fan dell’allegra banda di mutanti della Marvel, e molti ritengono che lo studio dovrebbe restare il più vicino possibile alla serie revival animata per il debutto live-action della squadra nell’MCU.

Se Kevin Feige e co. decideranno di trarre ispirazione dallo show e vorranno che nel progetto siano coinvolte persone che abbiano molta familiarità con i personaggi, non devono guardare troppo in là per avere a disposizione dei registi che si assumeranno il compito!

Durante un’intervista con Screen Rant, a Chase Conley (che ha diretto gli episodi 2, 4 e 6) e Emi Yonemura (episodi 3, 5, 7 e 9) è stato chiesto se avessero qualche desiderio di far parte del primo film live-action degli X-Men del MCU. “Se questa dovesse essere una chiamata che riceverò, ad un certo punto, risponderò al telefono, di sicuro”, ha detto Conley. “Non direi mai di no a quella telefonata perché amo le belle sfide e adoro provare cose nuove”, ha aggiunto Yonemura.

In realtà, non ci sono molti registi che rifiuterebbero la possibilità di lavorare su questo progetto, ma è bello sapere che questi ragazzi sarebbero pronti e disposti a raccontare i personaggi degli X-Men in un altro linguaggio, se si presentasse l’opportunità. L’anno scorso, circolava una voce secondo cui problemi contrattuali avrebbero potuto impedire ai Marvel Studios di introdurre nuovi attori come personaggi mutanti affermati come Wolverine, Ciclope, Tempesta, ecc., nell’MCU.

Si dice che se la Marvel volesse riavviare la squadra utilizzando uno qualsiasi degli stessi personaggi del franchise Fox prima del 2025, artisti del calibro di Simon Kinberg, Bryan Singer e co. avrebbero, come minimo, diritto a crediti e compensi e potrebbero anche avere un certo grado di controllo creativo.

Non sappiamo ancora se questo report sia accurato, ma spiegherebbe perché c’è stato praticamente il silenzio radio su tutto ciò che riguarda gli X-Men dal 2019 a oggi, e perché l’unico personaggio mutante affermato che abbiamo visto nell’MCU da allora è il Professor Xavier in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, con Sir Patrick Stewart che ha ripreso brevemente il ruolo, e Kelsey Grammar nei panni di Bestia nella scena post-crediti di The Marvels. Anche Hugh Jackman tornerà nei panni di Logan nei prossimi Deadpool & Wolverine.

Ciò non impedirebbe alla Marvel di far debuttare nuovi eroi e cattivi mutanti senza alcun collegamento con i film precedenti, cosa che abbiamo visto quando Kamala Khan è stata definita una mutante nel finale di stagione di Ms. Marvel.

Margaret Qualley non sarà più Amanda Knox nella serie Hulu

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Margaret Qualley non sarà più Amanda Knox nella serie Hulu

Margaret Qualley si è ritirata dal ruolo di Amanda Knox nella prossima serie limitata di Hulu per motivi di programmazione. L’attrice sta vivendo un periodo davvero impegnato che l’ha spinta a tirarsi indietro dal progetto annunciato all’inizio di marzo 2024.

Il progetto senza titolo dello sceneggiatore KJ Steinberg e della 20th Television in associazione con The Littlefield Company, ha avuto il via libera ufficiale il mese scorso con Qualley a bordo come protagonista e produttore esecutivo. Il ruolo è ora in fase di riformulazione. Lo sviluppo non avrà alcun impatto sui piani di produzione poiché le riprese della serie di otto episodi dovrebbero iniziare a ottobre.

Margaret Qualley, due volte nominata agli Emmy per Maid di Netflix e Fosse/Verdon di FX, ha appena visto i suoi due film in uscita, Kinds of Kindness e The Substance, entrambi selezionati per essere presentati in anteprima al Festival di Cannes. Vista di recente in Povere Creature, attualmente sta girando Honey Don’t! e ha altre funzionalità in programma. L’abbiamo vista di recente nelle nostre sale in Drive-Away Dolls (qui la recensione).

La serie limitata di Hulu copre il viaggio di 16 anni della Knox per liberarsi dopo essere stata ingiustamente condannata per l’omicidio della sua compagna di stanza Meredith Kercher. Legati alla serie ci sono il produttore esecutivo di Steinberg con Warren Littlefield, Lisa Harrison, Ann Johnson e Graham Littlefield di The Littlefield Company; così come Monica Lewinsky, Knox e Chris Robinson della Knox Robinson Productions.

La storia della Knox è già stata oggetto di numerosi progetti cinematografici. Oltre a diversi servizi speciali e documentari, Lifetime ha trasmesso il film originale “Amanda Knox: Murder on Trial in Italy” nel 2011. Nel 2021 è uscito il film “La ragazza di Stillwater” con Matt Damon, Abigail Breslin e Camille Cottin, che si ritiene sia stato ispirato dalla storia della Knox. Questa miniserie con Margaret Qualley, pronta dunque a tornare sul piccolo schermo, sarà però il primo progetto di fiction esplicitamente dedicato alla Knox ad averla dunque compre principale protagonista.

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