Apple
TV+ ha presentato il primo teaser dell’attesissima
serie limitata in nove episodi Masters
of the Air, creata dai produttori esecutivi
Steven Spielberg,
Tom Hanks e Gary Goetzman e scritta da John Orloff.
Interpretata da un cast stellare guidato dal candidato all’Oscar
Austin Butler, Callum Turner, Anthony Boyle,
Nate Mann, Rafferty Law, il candidato all’Oscar
Barry Keoghan, Josiah Cross, Branden Cook e Ncuti
Gatwa, Masters
of the Air farà il suo debutto su Apple
TV+ il 26 gennaio 2024 con i primi due episodi, seguiti da un
nuovo episodio ogni venerdì, fino al 15 marzo.
Basata sull’omonimo libro di Donald
L. Miller e sceneggiato da John Orloff, Masters
of the Air segue gli uomini del 100° Gruppo
Bombardieri (il “Bloody Hundredth”) alle prese con pericolosi raid
di bombardamento sulla Germania nazista in condizioni proibitive,
dovute al gelo, alla mancanza di ossigeno e al terrore di un
combattimento condotto a 25.000 piedi di altezza. La
rappresentazione del prezzo psicologico ed emotivo pagato da questi
giovani uomini che hanno contribuito a distruggere l’orrore del
Terzo Reich di Hitler è al centro della storia di “Masters of the
Air”. Alcuni furono abbattuti e catturati; altri furono feriti o
uccisi. Altri ancora ebbero la fortuna di tornare a casa.
Indipendentemente dal destino individuale, tutti hanno ricevuto un
tributo.
Spaziando dai campi e villaggi bucolici del sud-est
dell’Inghilterra, alle dure privazioni di un campo di prigionia
tedesco e ritraendo un periodo unico e cruciale della storia
mondiale, Masters
of the Air è un vero e autentico successo
cinematografico sia in termini di scala, che di portata.
Prodotta dagli Apple Studios, “Masters
of the Air è prodotta esecutivamente da Spielberg
attraverso Amblin Television, e da Hanks e Goetzman per conto di
Playtone. Darryl Frank e Justin Falvey della Amblin Television sono
co-produttori esecutivi insieme a Steven Shareshian della Playtone.
Oltre a scrivere, Orloff è co-produttore esecutivo. Anche Graham
Yost è produttore esecutivo della serie. Anna Boden, Ryan Fleck,
Cary Joji Fukunaga, Dee Rees e Tim Van Patten si alternano alla
regia.
A tre anni di distanza da
Proxima, Alice Winocour
torna nei cinema con Riabbracciare
Parigi, un nuovo ritratto di donna, quello di Mia,
vittima di un attentato terroristico, che si aggira per Parigi come
un fantasma, alla ricerca di una memoria sepolta e insondabile. Un
vero e proprio film di fantasmi, quanto un pellegrinaggio interiore
verso la luce. Scritto in collaborazione con il documentarista
Jean-Stéphane Bron, Riabbracciare
Parigi, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs
2022, si basa sull’esperienza del fratello della regista,
presente al Bataclan la sera del 13 novembre 2015. Il film arriva
nelle sale italiane dal 9 novembre, distribuito da Movies Inspired.
Riabbracciare Parigi, la
trama
L’attacco terroristico raccontato
dal film avviene in una grande brasserie parigina dove
Mia (Virginie Efira) è approdata
per caso in attesa di un temporale. Tre mesi dopo la tragedia, la
sua memoria è un buco nero. All’inizio esitante, si impegna a
dissipare l’opacità del trauma. Poi, quando i primi fantasmi e
flash le tornano in mente, deve ricomporre un macabro puzzle di
sensazioni e suoni. Questa traduttrice professionista è costretta a
interpretare i segnali del suo caos mentale.
Attraverso un’associazione di
vittime che ogni lunedì organizza visite alla birreria per i
sopravvissuti e i parenti dei morti, Mia confronta i propri ricordi
frammentati con i punti di vista altrettanto sconnessi delle altre
persone presenti quella sera. Il confronto è a volte violento:
accecati dalla loro sofferenza, alcuni di loro le impongono
testimonianze che lei non può o non vuole accettare. Altri, come
Thomas, affetto da ipermnesia e da una gamba
gravemente ferita, preferirebbero aver dimenticato tutto piuttosto
che essere legati alla sua memoria. Félicia,
invece, cerca disperatamente di afferrare un briciolo dell’ultimo
respiro dei suoi genitori, esalato nel bel mezzo della cena. Di
cosa stavano parlando poco prima di morire?
(Ri)scoprire una città e il proprio
cuore
Per Mia, rivedere
Parigi significa anche cambiare obiettivo, fare un bilancio della
vita che conduceva prima. Concentrandosi sull’ossessione di
ritrovare l’uomo che le ha tenuto la mano la notte della tragedia,
Alice Winocour mostra l’importanza cruciale della
collettività nella ricostruzione: la necessità per le vittime di
riunirsi, per condividere il trauma e alleggerire il carico, ma
anche, e soprattutto, per assicurarsi che lo sconosciuto di cui
hanno incontrato lo sguardo terrorizzato sia sopravvissuto. Il
movimento del film Riabbracciare Parigi,
prima centrato su Mia, poi sempre più corale,
abbraccia questo ritorno salvifico verso gli altri.
Rivisitare Parigi, ritrovarla,
rivederla, ma anche ricordarla: sono queste le premesse del quarto
lungometraggio di Alice Winocour, che si presenta
come una testimonianza, un tributo e un’opera catartica per tutti
coloro che hanno vissuto l’orrore e l’indicibile. La regista è
attenta a non porre alcun segno temporale: vuole toccare una sorta
di universalità nel dolore e nella ricostruzione, ed è attraverso
il personaggio di Mia, una traduttrice russa per
la radio francese, che riuscirà a raggiungere questo obiettivo.
Mia, un fantasma parigino
Mia attraversa la
capitale con la sua moto, come un fantasma che emerge nell’oscurità
della notte, lottando per sopravvivere. Tutto sembra diventare un
simulacro in cui lei non è altro che un’apparizione, una figura
fantasma di cui nessuno si accorge, un morto vivente che si evolve
in questo inenarrabile mezzo, al confine con l’aldilà. Virginie Efira si dimostra ancora
una volta magnifica, confermando il suo immenso talento nel
muoversi tra diversi registri e trascinando lo spettatore in un
unico flusso di coscienza, il tutto magistralmente orchestrato da
Anna von Hausswolff, la cui colonna sonora serve
solo a sublimare il viaggio di Mia verso la
luce.
Alice Winocour
prende come punto di partenza di Riabbracciare
Parigi un attentato in una brasserie e racconta la
complessa ricostruzione dei sopravvissuti attraverso gli occhi di
due di loro. Mia, che ha perso la memoria di quella sera al punto
da credere alla donna che la accusa di essersi chiusa nei bagni,
impedendo agli altri di entrare e proteggendosi dai terroristi, e
Thomas (Benoît Magimal), che
ricorda tutto ma continua a soffrire nel suo corpo a distanza di
mesi. Winocour (ri)dà voce e corpo a traumi che sono diventati
molto di più – un fatto sociale, una questione politica – in
un’opera tanto straziante quanto dignitosa e potentemente organica
(notevole il lavoro sul suono), in cui la finzione incontra la
società, raccontando l’amore tra i due sopravvissuti come filo
rosso della loro resilienza.
Un caos disincantato
Con
Maryland e Proxima, un thriller e un
dramma sullo sfondo dell’esplorazione spaziale, la regista aveva
raccontato mondi molto lontani dal mainstream della produzione
francese. Nella sua nuova fatica ritroviamo questa sensazione di
sradicamento disincantato. A tratti naturalistico, a tratti
estremamente stilizzato, il film si preoccupa solo di tradurre il
flusso di pensieri e i sentimenti a volte caotici della sua
protagonista.
Per raggiungere questo obiettivo, la
regista fa riferimento di continuo alla “sua” attrice, la cui
interpretazione è ancora una volta ammirevole. Tuttavia,
Efira deve anche fare i conti con le debolezze di
una sceneggiatura che a tratti si perde. In effetti, il personaggio
di Mia conferisce una sensibilità così tenera al contesto in
genere, che l’arco che la vede indagare sull’identità di una
vittima, estremamente maldestro, viene rapidamente messo in ombra
dalla potenza evocativa dell’insieme.
Avvicinandosi a un’eroina complessa
in modo da non dimenticare nessuna delle sue sfaccettature, e
abbracciando le più fragili, il film si identifica come uno
specchio in frantumi, i cui frammenti non sono tutti ugualmente
riflettenti. Resta il fatto che, nonostante una sottotrama dal tono
un po’ paternalistico e un candore che sfiora l’ingenuità
prefabbricata, il viaggio di Mia contiene
abbastanza speranza irrefragabile da tenerci, se non vivi, almeno
sempre sul filo del rasoio.
Lo sciopero della SAG-AFTRA,
dopo 118 giorni, è ufficialmente
terminato. Dopo una lunga battaglia, iniziata a
luglio, gli attori potranno riprendere a lavorare, e l’industria
cinematografica – bloccata a lungo – tornerà a respirare a pieni
polmoni. L’annuncio ha sollevato gli animi di molti, soprattutto
quelli dei fan del MCU, i quali da tempo
aspettano in trepidante attesa alcuni importanti annunci
che la Marvel dovrebbe fare ora che le produzioni dei film
possono ri-attivarsi. Scopriamo quali sono.
Dettagli sugli X-Men nel MCU
I fan del MCU fremono per
sapere come gli
X-Men saranno integrati nell’universo supervisionato da
Kevin Feige. Molti sperano che un annuncio a
riguardo sia fatto subito dopo la fine dello sciopero, con tutti i
dettagli su come i mutanti saranno incorporati. Gli X-Men, in
fondo, sono una delle esclusioni più lampanti del franchise, anche
se in realtà come ben sappiamo si trattava di una questione legata
ai diritti, finalmente tornati ai Marvel Studios – ma solo di
recente. Fra l’altro, la loro introduzione nel Marvel Cinematic Universe è stata uno degli annunci
più attesi. Un primo assaggio del loro arrivo, in ogni caso, è
stato già fornito da una delle scene post-credits di
The Marvels.
Spider-Man 4
Pur non essendo una delle storie di cui il
MCU non può fare a meno, tutti sono legati allo
Spider-Man di
Tom Holland. Ecco perché si aspettano novità in merito a
Spider-Man 4, il cui
progetto deve ancora essere annunciato. L’Uomo Ragno, lo sappiamo
molto bene, è uno degli eroi più amati della Marvel, oltre che uno
di quelli più iconici, e i film precedenti – in cui Peter Parker
era protagonista – sono stati molto apprezzati. Si era già
vociferato di un altro sequel di Spider-Man nel
MCU, quindi si attende solo un annuncio
ufficiale.
La Fase 7
Negli ultimi tempi è circolata una voce
riguardante il fatto che il MCU potrebbe essere
diretto verso un reboot dopo Avengers: Secret Wars. La fine
dello sciopero potrebbe dirci, in maniera ufficiale, se le
speculazioni fin’ora diffuse siano vere oppure no. In realtà,
secondo alcuni, il reboot potrebbe addirittura risolvere molti
problemi che il Marvel Cinematic Universe si è costruito e
trascinato nel tempo senza porvi rimedio. A prescindere da ciò,
quasi sicuramente la Marvel chiarirà questo punto cruciale quando
farà il suo annuncio riguardo le proprie intenzioni per il
franchise nella Fase 7.
Il cast dei Fantastici Quattro
Un’altra storia molto interessante è quella che
ha come protagonisti i Fantastici Quattro, eroi molto attesi nel
MCU. Fra le speculazioni attualmente circolanti,
riguardanti il futuro dell’Universo Marvel, vi è anche quella su
chi farà parte del cast del
prossimo film de Fantastici
Quattro. Con molta probabilità questo sarà uno dei primi
annunci ora che lo sciopero è terminato. In fondo, in precedenza,
tutti hanno fantasticato su alcuni attori perfetti che potevano
ricoprire il ruolo di Mister Fantastic, la Donna Invisibile, la
Torcia Umana e la Cosa, e ora giustamente fremono per avere
un’ufficialità.
Novità sulla produzione di Blade
In questi giorni sono state rivelati alcuni
interessanti dettagli sul film Blade; si è
infatti scoperto da poco che sarà la seconda pellicola Marvel
vietata ai minori dopo Deadpool
3. Seppur, dunque, alcune cose a riguardo si sappiano, ci
sono ancora molti dettagli che devono essere svelati e confermati
ufficialmente. Per il momento ciò che è certo è la sua data di
uscita, che si conferma essere – dopo la fine dello sciopero che ha
causato molti problemi fra cui ritardi – il 14 febbraio del
2025. L’unica cosa da capire è se riusciranno a
rispettarla, in quanto devono ancora risolvere alcuni problemi nati
in fase di scrittura.
Eternals 2: sarà nella Fase 6 o
7?
Quando nel 2021 uscì Eternals,
in casa “fan della Marvel” non c’era molto entusiasmo. Seppur i
suoi risultati non siano stati catastrofici, il film va purtroppo
inserito fra quelli meno riusciti della
Fase 4 del MCU. Nonostante questo, la storia
ha introdotto una serie di personaggi e narrazioni significative, e
se molti ricordano si è anche conclusa con un cliffhanger, indi per
cui ciò che è stato lasciato in sospeso dovrebbe essere risolto.
Ora che lo sciopero si è concluso, si spera che venga fatto un
annuncio riguardo lo stato del sequel e soprattutto in quale fase
verrà collocato.
Ironheart: quando uscirà?
Passando alle serie Marvel, una di quelle più
attese è Ironheart,
la cui data d’uscita è ancora prevista per il 2024. Nonostante sia
stato fissato l’anno, non è detto che resti ufficiale, poiché
bisogna capire quanto lo show sia stato influenzato dallo sciopero.
Si attende perciò di avere conferma sul suo debutto e sul suo stato
generale. Intanto, Riri Williams, come noto, è stata introdotta nel
MCU con Black Panther: Wakanda
Forever.
Novità su Daredevil: Born Again
Continuiamo con le serie MCU, e
passiamo a Daredevil: Born Again, un
altro progetto molto atteso che segnerà la prima uscita ufficiale
da solista di Charlie Cox come l’uomo senza paura.
Molti non vedono l’ora di vedere lo show in quanto, con molta
probabilità, risponderà a tante domande scottanti sul canone del
MCU e sul tono generale di Daredevil nell’Universo
Marvel. Ora che lo sciopero si è concluso, una data di uscita
ufficiale potrebbe essere uno dei primi annunci che si faranno.
Armor Wars
Già dalla
Fase 1 del MCU si era cominciato a parlare di
Armor Wars, un progetto che
però per diversi anni non ha mai visto la luce. Fin’ora. All’inizio
la storia era stata pensata per un formato seriale, salvo poi
trasformarsi in un film. Intanto, con lo sciopero degli attori la
Marvel potrebbe fare chiarezza su questo punto, e poi rivelare
alcuni dettagli, i quali potrebbero spiegare meglio la storia, i
personaggi e il contesto generale del franchise. Il film, come
noto, dovrebbe muoversi a partire dagli eventi di Secret
Invasion, nel quale il capitano Rhodes è rimasto
coinvolto.
Altri annunci di casting
Per quanto riguarda annunci di casting, ad
essere atteso non è solo quello dei Fantastici
Quattro, ma ci sono molte altre decisioni che il
MCU deve ancora prendere. La fine dello sciopero
potrebbe – finalmente – rivelare quali sono gli attori che
interpreteranno personaggi chiave della Marvel come per esempio il
Dottor Destino, Galactus,
Mefisto e potenziali varianti di personaggi
esistenti o di ritorno in Avengers: Secret Wars.
Il tanto atteso Inside Out
2 ha finalmente un teaser trailer ufficiale. Si
tratta del sequel del film Inside Out del 2015,
che raccontava l’esperienza interiore dell’undicenne Riley sotto
forma di un’avventura all’interno della sua mente condotta dalle
sue emozioni Gioia e Tristezza, ma anche Rabbia, Invidia e Paura.
Il film ha avuto un enorme successo al botteghino, guadagnando 858
milioni di dollari e diventando il settimo film di maggior incasso
dell’anno in tutto il mondo, vincendo infine l’Oscar per il miglior
film d’animazione.
Dopo l’annuncio ufficiale di un
sequel nel 2022, la Pixar ha ora svelato il teaser trailer del
film, con sette mesi di anticipo rispetto alla data di uscita
ufficiale di Inside Out 2. Mentre il trailer si apre su una scena
bucolica, capiamo di trovarci al momento del tredicesimo compleanno
di Riley, ormai dunque una vera e propria adolescente. Questa nuova
fase della vita della ragazza provoca una completa riprogettazione
della sala di controllo, nonché l’arrivo di un’emozione arancione
chiamata Ansia, la quale però anticipa l’esistenza
di numerose nuove emozioni in arrivo.
La Pixar ha anche svelato un nuovo
poster del film che anticipa ulteriormente – ma senza svelarli – i
nuovi personaggi:
Inside Out 2: tutto
quello che sappiamo sul film
Di Inside Out
2 sappiamo che alla regia ci sarà Kelsey
Mann, che subentra dunque a Pete
Docter, regista del primo film, mentre della sceneggiatura
si occuperà Meg LeFauve. Il film è inoltre atteso
in sala per il giugno2024. Il
film originale vedeva Amy Poehler nei panni di
Gioia, Phyllis Smith nei panni di Tristezza,
Bill Hader nei panni di Paura, Lewis
Black nei panni di Rabbia, Mindy Kaling
nei panni di Disgusto Al momento non è noto se tutti gli attori del
primo film torneranno a doppiare gli iconici personaggi. Hader e la
Kaling sembra infatti che non riprenderanno i loro ruoli di Paura e
Disgusto, apparentemente per mancati accordi di natura
economica.
Dopo solo alcuni mesi dalla seconda
stagione, arriva su Netflix il terzo, e sembrerebbe
ultimo, capitolo della serie turca Il
Sarto. La storia ha avuto il suo debutto il 2 maggio
scorso con i suoi
primi sette episodi, per poi continuare il 28 luglio con una
seconda stagione. Il sarto 3 è invece formato da altri 8
episodi, la cui lunghezza è di circa 40 minuti l’uno. Il cast,
diretto dal regista Cem Karcı, è formato da figure
note prevalentemente nel panorama cinematografico nazionale.
Çağatay
Ulusoy interpreta il protagonista Peyami Dokumaci,
mentre Şifanur Gül è nel ruolo di Esvet e
Salih Bademci è nei panni di Dimitri.
La trama di Il sarto: un
amore proibito
Le vicende di tutta la serie
Il sarto ruotano attorno alle tre figure
di Peyami, stilista e sarto di alta moda,
Dimitri, ricco giovane la cui famiglia detiene la
società per cui Peyami lavora, ed Esvet (nota
nella prima stagione sotto il falso nome di Firuse), moglie di
Dimitri ma innamorata di Peyami. Mentre la seconda stagione è più
incentrata sul giovane sarto e della sua rinascita dopo un periodo
di lutti e dolore, insieme all’entrata in scena di alcune figure
chiave come Kiraz, la terza stagione si concentra
maggiormente sull’amore impossibile tra Esvet e Peyami. Per quanto
la giovane provi a respingere il suo innamorato a favore del
marito, i sentimenti non accennano a svanire.
La terza stagione si apre con il
ritorno di Peyami da un lungo viaggio di lavoro presso i grandi
atelier del suo brand nel mondo. Tornato a Istanbul, scopre che
Dimitri ed Esvet partiranno a giorni per New York per stabilirsi li
per sempre. Mustafa e Kiraz riusciranno a
trattenere con una scusa la coppia qualche giorno in più, dando a
Peyami la possibilità di dimostrare un’ultima volta il suo amore ad
Esvet ed a convincerla a scegliere lui, contrastando l’ira di
Dimitri.
Fin dal primo episodio della nuova
stagione de Il sarto, la storia d’amore
impossibile tra Esvet e Peyami viene presentata come una fiaba. Lo
stilista, infatti, di ritorno dal suo lungo viaggio, porta con sé
un dono che gli è stato fatto: si tratta di un imponente orologio a
pendolo. La leggenda narra che questo appartenesse ad una duchessa,
innamorata di un uomo ma promessa in sposa ad un altro e che il
pendolo avrebbe continuato ad oscillare fin quanto il loro amore
impossibile sarebbe stato vivo.
Il paragone con Esvet e Peyami è
ovvio ed infatti l’orologio viene mostrato anche a seguire in
momenti importanti per il loro rapporto: nel momento in cui i due
si rivedono, quando Esvet sta partendo con Dimitri per l’America.
Il parallelismo con altre storie viene mantenuto anche nel volgersi
verso la fine delle vicende, nel settimo episodio: il paragone in
questo caso viene fatto con il tradimento di Giuda a Gesù.
Dimitri: un moderno antieroe
Dimitri è una figura focale ne
Il sarto: presentato come un uomo violento,
eccentrico e possessivo, con il susseguirsi degli episodi risulterà
essere molto di più. Si scoprirà, infatti, quanto molta della
cattiveria di Dimitri dipenda dall’opprimente rapporto con il padre
Ari. Quest’ultimo tratta da sempre il proprio figlio in maniera
troppo dura, ottenendo in risposta solamente disprezzo e ribellione
da parte di Dimitri fin dall’infanzia.
Da adulto però, egli è fortemente
influenzato dal comportamento paterno, tanto da interiorizzare
parte di quell’odio e sprigionarlo in possessività e violenza
domestica contro Esvet all’inizio. In questa terza stagione vediamo
all’inizio un Dimitri più tranquillo, che cerca di ottenere amore
dalla propria moglie; questo stato d’animo si modifica con
l’insinuarsi nuovamente di dubbi su una relazione tra Esvet e
Peyami, insinuatigli proprio dal padre.
Se in questa stagione, soprattutto
negli ultimi episodi, si può notare una crescita di Dimitri, lo
stesso non si può dire di Peyami ed Esvet. Questi, infatti, hanno
dimostrato un certo carattere rispettivamente nella seconda e prima
stagione: Peyami ha il coraggio di scrollarsi ogni dolore e
ripartire, mentre all’inizio della serie Esvet dimostra grande
coraggio nel prendere la propria vita in mano e cercare di fuggire
da Dimitri prima del matrimonio.
In questa terza stagione invece
Peyami non riesce neanche a trovare il coraggio di affrontare il
suo più caro amico rivelandogli i sentimenti ricambiati che provava
per la moglie: cosa che comunque aveva già confessato nella
precedente stagione. Esvet, dopo essersi rassegnata al matrimonio
con Dimitri, sembra essersi abbandonata agli avvenimenti, ed
aspetta soltanto di essere salvata da Peyami, a riprova del forte
sentimento d’amore che caratterizza tutta la nuova stagione.
La 41esima edizione del
Torino Film Festival si svolgerà dal 24 novembre
al 2 dicembre sotto l’egida del Museo Nazionale del Cinema –
presieduto da Enzo Ghigo e diretto da Domenico De
Gaetano – con la direzione artistica di Steve
Della Casa. Il comitato di selezione, coordinato da Giulio
Sangiorgio, è composto da Claudia Bedogni, Giulio Casadei,
Antonello Catacchio, Massimo Causo, Grazia Paganelli, Giulio
Sangiorgio, Alena Shumakova, Caterina Taricano, Simona Banchi,
insieme a Matteo Pollone, Stefano Boni, David Grieco, Paola Poli e
Luca Beatrice con Luigi Mascheroni.
Nel solco della scorsa edizione,
l’immagine guida è stata affidata nuovamente all’artista di fama
internazionale Ugo Nespolo che declina uno dei più celebri
fotogrammi di Sentieri selvaggi di John Ford in
cui John Wayne tiene tra le braccia Natalie Wood,
celebrando l’omaggio che quest’anno il TFF dedicherà al popolare
attore, vera e propria icona del cinema americano classico. A
conferma della vocazione al dialogo con le eccellenze culturali ed
artistiche del territorio, l’inaugurazione della 41esima edizione
si svolge quest’anno alla Reggia di Venaria che, restituita alla
sua magnificenza barocca, è diventata uno dei siti culturali più
visitati d’Italia. Ospite d’eccezione della serata – in diretta su
Hollywood Party, Rai Radio3 – il maestro Pupi Avati. Madrina della
cerimonia d’apertura Catrinel Marlon.
Si moltiplicano le occasioni di
incontro e dialogo dei protagonisti del cinema con il pubblico,
scelta fortemente voluta dal direttore Steve Della
Casa e tratto identificativo di un festival che coniuga
cultura e spettacolo. Numerosi gli ospiti, da Oliver Stone (che riceverà dal Museo Nazionale
del Cinema il Premio Stella della Mole) a Fabrizio Gifuni, da Christian
Petzold a Caterina Caselli e
Paolo Conte, da Kyle Eastwood a
Drusilla Foer, da Mario Martone a
Barbara Ronchi, da Baloji a Thomas
Cailley, da Roberto Faenza a Laura Morante.
Idee e testimonianze diverse tutte
accomunate dal grande amore per la settima arte. Il festival
presenta quest’anno una selezione estremamente ricca e articolata
che riflette sullo stato delle cose della produzione
cinematografica contemporanea senza gerarchie di sorta, tra cinema
di ricerca e scritture di genere, maestri internazionali e giovani
promesse. Uno spirito che si dispiega nelle diverse sezioni del
festival, da quelle competitive (Concorso Lungometraggi,
Documentario internazionale e italiano, Spazio Italia, Crazies) a
quelle fuori concorso (Nuovimondi, Ritratti e paesaggi, TFLab, Il
gioco della finzione.
Nuovi sguardi argentini).
Uno dei tratti distintivi della selezione è il grande ritorno della
commedia,
popolare e d’autore, in tutte le sue possibili formulazioni:
politica, minimalista, malinconica, metatestuale. L’Italia
si ritaglia uno spazio importante, con la presenza di ospiti
prestigiosi impegnati anche in masterclass, il concorso documentari
italiani ampliato a 10 titoli per festeggiare un’annata
particolarmente ricca, quello dei cortometraggi e dunque del cinema
del futuro e due sottosezioni fuori concorso La prima volta e
Ritratti e paesaggi, rispettivamente dedicate ad alcune tra le più
interessanti opere prime della stagione e ad una serie di
imperdibili documentari per il grande pubblico.
La 41esima edizione del
Torino Film Festival presenta la prima
retrospettiva integrale dedicata a Sergio Citti, che a buon diritto
si inserisce nella tradizione delle grandi retrospettive del TFF.
Per l’occasione sarà pubblicato il volume SERGIO CITTI – La poesia
scellerata del cinema a cura di Matteo Pollone e Caterina Taricano
(coedizione: Centro Sperimentale di Cinematografia – Edizioni
Sabinae). In un’ottica di “sistema” si rinnovano anche quest’anno
le collaborazioni con Film Commission Torino Piemonte,
Torinofilmlab e Torino Film Industry. In occasione della Giornata
Internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre) e della
Giornata Mondiale contro l’AIDS (1 dicembre), il Torino Film
Festival – in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche
Sociali e Pari Opportunità della Città di Torino – dedicherà due
momenti di riflessione a questi temi attraverso gli interventi di
Monica Guerritore, protagonista de I girasoli, film d’esordio alla
regia di Catrinel Marlon,
Madrina del 41TFF, e di Laura Morante, attrice ospite del Festival
con il film Folle d’amore – Alda Merini di Roberto Faenza.
Il Torino Film
Festival ribadisce inoltre il suo impegno rispetto alla
sostenibilità ambientale facendo proprie le buone pratiche indicate
nella Guida Festival Green realizzata dall’AFIC (Associazione
Festival Italiani Cinema). Dieci aree tematiche di intervento –
dalla mobilità ai consumi energetici, passando per la sostenibilità
alimentare e la produzione di un merchandising ecologico e
riciclabile – per rendere un evento cinematografico più
sostenibile.
Sono 181 i film presentati in
Selezione Ufficiale al 41 Torino Film Festival – di cui 128
lungometraggi, 13 mediometraggi, 40 cortometraggi, 59 anteprime
mondiali, 10 anteprime internazionali, 3 anteprime europee e 68
anteprime italiane – selezionati su più di 4000 opere
visionate.
Concorso Lungometraggi
ARTURO A LOS 30 / ABOUT THIRTY di
Martín Shanly (Argentina 2023, DCP, 92′)
Un uomo alle soglie della maturità, un coming of age tardivo, una
commedia irresistibile e inclassificabile, malinconica e
cerebrale.
BIRTH di Jiyoung Yoo (Corea del
Sud, 2023, DCP, 155′) Una gravidanza inattesa spezza l’equilibrio
di una coppia. Memore di Lee Chang-dong, un’analisi spietata di
sentimenti inconfessabili: egoismo, ambizione, disinteresse.
CAMPING DU LAC di Eléonore
Saintagnan (Belgio/Francia, 2023, DCP, 70′) Un campeggio vista lago
come concentrato di miti e leggende. Un elogio del racconto che è
anche parabola ecologica. Trasognato, come un film di Luc
Moullet.
GRACE di Ilya Povolotsky (Russia,
2023, DCP, 119′)
On the road: una incredibile
esperienza sensoriale attraverso le frontiere paesaggistiche,
linguistiche e culturali della Russia contemporanea.
KALAK di Isabella Eklöf (Svezia /
Danimarca, 2023, DCP, 125′) Cosa cela dietro quel sorriso spento,
Jan? Un trauma scioccante da elaborare, una storia scottante
ambientata tra i ghiacci della Groenlandia.
LINDA VEUT DU POULET! / CHICKEN
FOR LINDA! di Chiara Malta, Sébastien Laudenbach (Francia / Italia,
2023, DCP, 76′) Un maestro dell’animazione francese, una regista da
sempre fuori formato, una commedia animata a rotta di collo,
anarchica, esilarante, serissima.
MANDOOB / NIGHT COURIER di Ali
Kalthami (Arabia Saudita, 2023, DCP, 111′)
In una Riyad notturna, ultramoderna e poco vista al cinema, le
tragicomiche vicissitudini di un fattorino, metafora di una società
in cambiamento.
NON RIATTACCARE di Manfredi
Lucibello (Italia, 2023, DCP, 90′)
Come l’incontro tra Locke e La voce umana: un’auto, una donna alla
guida, la voce di un uomo al telefono. Una grande prova di Barbara
Ronchi.
LA PALISIADA di Philip Sotnychenko
(Ucraina, 2023, DCP, 100′)
Due spari, a 25 anni di distanza. E un film (giallo, a modo suo)
che mostra i modi in cui la storia ufficiale viene costruita. Col
fantasma della verità, ad aleggiare.
LE RAVISSEMENT / THE RAPTURE di
Iris Kaltenbäck (Francia, 2023, DCP, 97′)
Celebrato come uno dei migliori esordi dell’anno, la storia di un
sogno di maternità disperato, che procura brividi e tenerezza.
SOLEILS ATIKAMEKW / ATIKAMEKW SUNS
di Chloé Leriche (Canada, 2023, DCP, 103′)
Quebec, 1977: cinque persone della comunità di nativi Atikamekw
sono trovate morte. E restano in attesa di giustizia. Una versione
intima e umanista di Killers of the Flower Moon.
WHITE PLASTIC SKY di Tibor
Bánóczki, Sarolta Szabó (Ungheria / Slovacchia, 2023, DCP. 111′) In
un futuro prossimo, le persone possono scegliere di morire e
diventare alberi. Tra Stanisław Lem e Miyazaki, un’animazione
distopica che diventa una splendida storia d’amore.
Concorso Documentari
internazionale
CIELO ABIERTO di Felipe Esparza Pérez (Perù, 2023, DCP,
65′)
Un padre, un figlio, una cava, un programma digitale. In mezzo, il
ricordo di una moglie e di una madre scomparsa. Come ricostruire un
dialogo fra i due uomini? Come unire il materiale e
l’astratto?
CLORINDO TESTA di Mariano Llinás (Argentina, 2022, DCP,
100′)
Un film su Clorindo Testa, architetto brutalista argentino. O forse
sul padre del regista o, ancora, sull’Argentina. Di sicuro, un film
di Llinás (Historias extraordinarias, La flor) geniale e
vertiginoso.
DIAMOND MARINE WORLD di Hsiu Yi Huang (Taiwan, 2023, DCP,
154′)
Il taiwanese Du ha un sogno: avviare un allevamento di gamberi in
Myanmar. Ad aiutarlo c’è la ragazza birmana Sue, mentre la regista
filma tutto, anche quello che non dovrebbe… Un’avventura epica,
politica, incredibilmente intima.
NOTRE CORPS / OUR BODY di Claire Simon (Francia, 2023, DCP,
168′)
Nel reparto di ginecologia di un ospedale di Parigi, Simon
registra, ascolta e racconta storie, volti e malattie. Compresa la
sua, in una straordinaria indagine sul corpo, e la forza, delle
donne.
PELIKAN BLUE di László Csáki (Ungheria, 2023, DCP, 80′)
Alla fine del comunismo, tre ragazzi ungheresi si recano a ovest
con biglietti contraffatti. E creano un redditizio (e
capitalistico) modello di lavoro. Una vicenda vera e paradossale
raccontata con un’animazione da street art.
RETRATOS FANTASMAS / PICTURES OF GHOSTS di Kleber Mendonça
Filho (Brasile, 2023, DCP, 93′) Un viaggio nel tempo e
nell’architettura di Recife e nel cinema dello stesso Mendonça, tra
archivio, ricordi e istantanee di un passato in cui le sale erano
luoghi di sogni e condivisioni. Un mondo di fantasmi.
Concorso Documentari Italiani
ANULLOJE LIGLIN di Fabrizio
Bellomo (Italia, 2023, DCP, 62′)
Tra prima persona e archivio, sulle tracce del regime comunista di
Enver Hoxha, disperse nel paesaggio paradossale dell’Albania di
oggi.
LE BELLE ESTATI di Mauro Santini
(Italia, 2023, DCP, 74′) Uno dei massimi registi del cinema
laterale italiano adatta Pavese al corpo, allo sguardo e al
presente di un liceo pesarese. Un teen movie sperimentale.
GETTING OLDER IS WONDERFUL di
Fabrizio Polpettini (Francia / Italia, 2023, DCP, 57′) Vita e opere
di Kader Abdolah, scrittore iraniano diventato olandese dopo essere
fuggito dal suo paese. Un ritratto politico sul senso di essere
intellettuale.
GIGANTI ROSSE di Riccardo Giacconi
(Italia, 2023, DCP, 87′)
Esordio nel lungo di una promessa mantenuta del nostro cinema di
ricerca. Una commedia familiare. E un giallo sulla messa in scena
della realtà e della memoria.
LUX SANTA di Matteo Russo (Italia,
2023, DCP, 73′)
Tre amici nell’entroterra calabrese. La festa patronale è in
arrivo. Un documentario di prossimità, sincero
e potente.
LA MECCANICA DELLE COSE / THE
MECHANICS OF THINGS di Alessandra Celesia (Francia / Germania,
2023, DCP, 92′) Un gatto cade dall’ottavo piano. Sopravvive. È solo
il principio di una ricerca in prima persona su come riparare non
solo i corpi, ma anche i sentimenti.
OLTRE LA VALLE di Virginia
Bellizzi (Italia, 2023, DCP, 80′)
Confine fra Italia e Francia, terra di transito: le vite dei
migranti si intrecciano a quelle degli operatori di un centro di
accoglienza.
A STRANGER QUEST di Andrea
Gatopoulos (Italia/USA/Canada, 2023, DCP, 104′)
David Rumsey è un grande collezionista di mappe. Il film è il suo
museo: anche virtuale, anche sentimentale, tutto da
attraversare.
TEMPO DI ATTESA di Claudia
Brignone (Italia, 2023, DCP, 75′)
Intorno a un’ostetrica esperta, una comunità di donne in gravidanza
nasce e si confronta nel parco del Bosco di Capodimonte, a
Napoli.
TERRA NOVA di Lorenzo Pallotta
(Italia, 2023, DCP, 53′)
2023. Una rompighiaccio segue la rotta di una nave che, 35 anni
prima, cercava di raggiungere la baia di Terra Nova. Tra presente e
passato d’archivio, epica sperimentale.
Spazio Italia
Concorso Cortometraggi
Italiani
Programma #1
La scoperta della vita di giovani di fronte alla Storia, ma anche
storie di inganni, disillusione e delicata osservazione del reale.
LE FENNE di Giulia Di Maggio (Italia, 2023, DCP, 15′)
FRARÌA di Alberto Diana (Italia, 2023, DCP, 18′)
L’ULTIMO ASINO di Angelo Urbano (Italia, 2023, DCP, 20′)
TURISTI di Adriano Giotti (Italia, 2023, DCP, 14′)
MISS POLLY HAD A DOLLY di Pietro Lafiandra, Flavio Pizzorno,
Andrea Rossini (Italia, 2023, DCP, 6′)
Programma #2
La meraviglia e lo stupore che scaturiscono dal mondo, una certa
poesia delle immagini, la feroce ironia del presente e l’eternità
di parole antiche.
ORCHARD di Federico Barni (UK / Italia, 2023, DCP, 19′)
EVEN TIDE di Francesco Clerici (Svizzera / Italia, 2023, DCP,
11′)
IMPRESSIO IN URBE – SIRACUSA di Giuseppe Spina, Giulia Mazzone
(Italia, 2023, DCP, 18′)
BRUM BRUM di Donatello Fumarola, Laura Cingolani (Italia, 2023,
DCP, 5′)
UN RESPIRO PARZIALE MA INTERO / ONE BREATH PARTIAL BUT COMPLETE
di Lorenzo Spinelli (Italia, 2023, DCP, 17′)
ROSSO di Lorenzo Puntoni (Italia, 2023, DCP, 20′)
IL CORPO DEL MONDO di Simone Massi (Italia, 2023, DCP, 4′)
Programma #3
Il quotidiano e l’inaspettato: storie di vita che si consumano in
pochi sguardi o in infiniti ritorni. Incontri magici e scoperte
improvvise.
DUE BATTITI di Marino Guarnieri (Italia, 2023, DCP, 18′)
KORE di Fabiana Russo (Italia, 2023, DCP, 19′)
NIENTE di Eugenia Costantini (Italia, 2023, DCP, 20′)
OSAS E LE DONNE DI BENIN CITY di Gabriele Gravagna (Italia,
2023, DCP, 15′)
SONO APPARSO ALLA MADONNA di Fabio Morgan (Italia, 2023, DCP,
19′)
YOU LAND di Debora Maité (UK / Italia, 2023, DCP, 15′)
Cortometraggi Italiani | Fuori
Concorso
COUPON – IL FILM DELLA FELICITÀ di Agostino Ferrente (Italia,
2023, DCP, 18′)
Uno scherzo musicale che coinvolge un noto personaggio politico,
naturalmente unplugged.
DOMINA di Devid D’Amico (Italia, 2023, DCP, 8′)
Manuela Arcuri ritorna sulle scene con grande ironia, mettendo in
scena un personaggio che…
GATTO NELLA CASA DEI FANTASMI di Elisabetta Sgarbi (Italia,
2023, DCP, 30′)
Un gatto, molto materiale d’archivio, un grande scrittore. Il nuovo
film di Elisabetta Sgarbi è sospeso trapassioni senza tempo.
TUULIKKI di Teemu Nikki (Finlandia, 2022, DCP, 14′)
La complicata relazione tra una figlia e una madre. Dal regista di
Il cieco che non voleva vedere Titanic.
L’ERMENEUTICA DEGLI STRACCIONI di Marco Bertolotti (Italia,
2023, BVU, 5′)
Un professionista in età avanzata si propone di discutere di
filosofia con alcuni amici, ma questi lo dileggiano ricordandogli
alcune sconfitte al gioco degli scacchi.
FUORI CONCORSO
UNE ANNÉE DIFFICILE CS di Olivier Nakache, Éric Toledano
(Francia, 2023, DCP, 120′)
Si può diventare ecologisti per convenienza? Dai registi di Quasi
amici, con Noémie Merlant e Pio Marmaï, una commedia scatenata sul
consumismo compulsivo e la militanza 2.0.
CERRAR LOS OJOS / CLOSE YOUR EYES di Víctor Erice (Spagna /
Argentina, 2023, DCP, 169′) Un regista si mette alla ricerca di un
attore scomparso, convinto sia ancora vivo. Il ritorno di Erice a
tre decenni da Il sole della mela cotogna. Un film sulla memoria,
l’oblio. Il cinema.
CHRISTINE / CHRISTINE – LA MACCHINA INFERNALE di John Carpenter
(USA, 1983, DCP, 110′) A quarant’anni dall’uscita (e a 24 da una
storica retrospettiva del TFF a Carpenter), torna uno dei film più
cupi del regista americano, tratto naturalmente da Stephen
King.
DANCE FIRST di James Marsh (USA, 2023, DCP, 100′) Di Samuel
Beckett tutti conoscono i lavori, ma chi saprebbe raccontare la sua
vita? Ci prova James Marsh (Doppio gioco, La teoria del tutto), in
questo biopic con Gabriel Byrne.
LOS DELINQUENTES di Rodrigo Moreno (Argentina / Brasile /
Lussemburgo / Cile, 2023, DCP, 180′) 25 anni dopo Mala época,
Moreno torna al TFF con un racconto in tre atti, tra crime story e
commedia drammatica. In patria è già un cult.
I DELITTI DEL BARLUME di Roan Johnson, Milena Cocozza (Italia,
2023, DCP, 96’)
Per l’undicesimo compleanno della collection, il TFF programma un
nuovo episodio, Il pozzo dei desideri: un morto in un pozzo dà il
via all’estate portando con sé un caso per la Fusco, uno sfratto
per Massimo, Tizi e Beppe e un guaio per Pasquali-sindaco.
DÉSERTS di Faouzi Bensaïdi (Germania/Belgio/Francia/Marocco,
2023, DCP, 124′)
Due esattori tra i villaggi del deserto marocchino. Un western
dell’assurdo, politico e astratto, un po’ Beckett e un po’
Polanski.
DO NOT EXPECT TOO MUCH FROM THE END OF THE WORLD di Radu Jude
(Romania / Lussemburgo/ Francia / Croazia, 2023, DCP, 163′)
Bucarest: un giorno nella vita di Angela, libera professionista,
influencer, sfruttata. Commedia, road movie,
satira sulla gig economy, tra found footage, Tik Tok e un
incredibile finale.
EARTH MAMA di Savanah Leaf (UK / USA, 2023, DCP, 97′)
Nella Bay Area di San Francisco, il racconto della gravidanza di
una giovane donna afroamericana: un film dalla dolcezza disarmante,
venato di sottile crudeltà.
ESSENTIAL TRUTHS OF THE LAKE di Lav Diaz (Filippine /
Portogallo / Singapore / Taiwan / Svizzera / UK, 2023, DCP, 215′)
Filippine oggi, sotto il regime populista di Duterte: chi ha ucciso
Esmeralda Stuart? Lav Diaz riprende la figura dell’investigatore
Hermes e la sua sete di verità.
EX-HUSBANDS di Noah Pritzker (USA, 2023, DCP, 98′) Peter è in
crisi esistenziale, alle prese con matrimoni difficili: il suo, ma
anche quello dei genitori. Griffin Dunne assoluto protagonista,
ancora insieme a Rosanna Arquette 38 anni dopo Fuori orario.
FOLLE D’AMORE – ALDA MERINI di Roberto Faenza (Italia, 2023,
DCP, 101′)
A Milano, sui Navigli, c’è un appartamento sempre pieno di
intellettuali e artisti. Sono tutti lì per lei, Alda Merini. Faenza
e Laura Morante raccontano la poetessa più amata.
THE HOLDOVERS di Alexander Payne (USA, 2023, DCP, 132′)
Anni ’70. Un insegnante di college (Paul Giamatti) passa le vacanze
natalizie con un allievo ribelle. Un legame improbabile ma vero.
Payne torna a fare ciò che gli riesce meglio: raccontare storie di
uomini fragili.
L’ÎLE di Damien Manivel (Francia, 2023, DCP, 73′) Su una
spiaggia un gruppo di amici festeggia la partenza di una di loro,
mentre in uno studio un gruppo di
ballerini replica (o anticipa) i loro gesti. Danza, performance,
set nel set.
INDAGINE SU UNA STORIA D’AMORE di Gianluca Maria Tavarelli
(Italia, 2023, DCP, 100′)
Paolo e Lucia si amano da sempre, ma da tempo sono stanchi e
disillusi. E se qualcuno chiedesse loro di partecipare a un
programma tv dove raccontare la loro crisi?
JEUNE CINÉMA di Yves-Marie Mahe (Francia, 2023, DCP, 73′)
C’era una volta, tra i 60 e i ’70, il festival di Hyères, luogo di
entusiasmi, polemiche, dibattiti e incontri con cineasti già grandi
(Godard, Chabrol) e altri ancora acerbi (Garrel, Akerman…).
KUBI di Takeshi Kitano (Giappone, 2023, DCP, 131′) Kitano mette
in scena il suo romanzo storico sull’incidente di Honnō-ji: un
poderoso affresco sul Giappone
feudale, tra guerre e samurai, violenza e desiderio.
MARIANNE di Michael Rozek (UK, 2023, DCP, 87′) Una casa, un
divano, un monologo tra vita, arte, cinema. E un regista,
silenzioso, che filma. In scena solo lei, Isabelle Huppert, limpida
e interlocutoria più che mai.
MIMI DE DOAURNENEZ di Sébastien Betbeder (Francia, 2023, DCP,
38′)
UN PINCEMENT AU COEUR di Guillaume Brac (Francia, 2023, DCP,
38′)
La provincia e le scelte di vita. Le possibilità dell’adolescenza e
i rimpianti dell’età adulta. Da due maestri del cinema intimista
(Betbeder e Brac) due film piccoli e perfetti.
OMAGGIO A MIMMO JODICE di Mario Martone (Italia, 2023, DCP,
52′)
Amico di Jodice, Martone racconta il grande fotografo napoletano:
un film realizzato per la mostra alle
Gallerie d’Italia di Torino, Mimmo Jodice. Senza tempo.
PAOLO CONTE ALLA SCALA – IL MAESTRO È NELL’ANIMA di Giorgio Testi
(Italia, 2023, DCP, 105′)
Nel febbraio 2023, Paolo Conte tiene un concerto alla Scala di
Milano: un grande artista e il tempio della
musica.
LA PRÁCTICA / THE PRACTICE di Martín Rejtman (Argentina / Cile /
Portogallo, 2023, DCP, 89′)
Lasciato dalla moglie, infortunato, un insegnante di yoga cerca
nuovi modi per ricominciare a vivere. Da
Rejtman (giurato del TFF), una commedia minimalista sulla le
relazioni umane e il benessere.
IL PUNTO DI RUGIADA di Marco Risi (Italia, 2023, DCP, 112′)
Due giovani sbandati sono condannati ai lavori socialmente utili in
una casa di riposo. Marco Risi: il cinema
come lezione di vita.
EL REALISMO SOCIALISTA di Raúl Ruiz, Valeria Sarmiento (Cile, 2023,
DCP, 78′)
Il racconto ironico (come solo le tragedie sanno essere) del
processo di Unità Popolare di Salvator Allende,
prima del colpo di stato del ’73. Un altro Ruiz recuperato grazie
al lavoro di Valeria Sarmiento.
RICARDO ET LA PEINTURE / RICARDO AND THE PAINTINGS di Barbet
Schroeder (Francia/USA, 2023, DCP,
80′)
Schroeder filma vita e lavoro dell’amico artista Ricardo Cavallo
(insegnante e paesaggista, uomo semplice
e rigoroso) e gira una straordinaria lezione di cinema e
pittura.
ROBOT DREAMS di Pablo Berger (Spagna / Francia, 2023, DCP,
90′)
Dall’autore di Blancanieves, un’incursione animata nella Manhattan
anni ’80, dove il solitario Dog si
costruisce un robot per avere un amico.
ROTER HIMMEL / AFIRE di Christian Petzold (Germania, 2023, DCP,
103′) Due amici, una ragazza, un bagnino, una località di vacanze
minacciata dal fuoco: Petzold racconta il desiderio (di storie da
vivere e amori da raccontare) con una leggerezza inimitabile.
SEDICI MILLIMETRI ALLA RIVOLUZIONE di Giovanni Piperno (Italia,
2023, DCP, 67′)
Cos’ha significato essere comunisti? E cosa può ancora significare?
Piperno viaggia nel tempo (con le parole di Luciana Castellina e le
immagini prodotte dal PCI) e parla al presente.
SOLO di Sophie Dupuis (Canada, 2023, DCP, 101′) Una storia
d’amore distruttiva nell’atmosfera elettrizzante dei drag queen
cabaret di Montreal. Proiezione in collaborazione con il Lovers
Film Festival.
TRAVOLTI DA UN’INSOLITA CENSURA – TUTTO CIÒ CHE AL CINEMA NON
SI PUÒ PIÙ VEDERE di Luca Beatrice, Luigi Mascheroni (Italia, 2023,
40′) «È giusto che un’opera d’arte sia sottoposta all’etica e alla
morale?», si chiedono i due autori ripensando a film che oggi
sarebbero forse considerati scomodi: La città delle donne, Il
sorpasso, Dramma della gelosia, Amici miei…
UOMINI E DEI. LE MERAVIGLIE DEL MUSEO EGIZIO di Michele Mally
(Italia, 2023, DCP, 86′) Una narrazione straordinaria per conoscere
tesori, storie, volti, misteri del Museo più importante. Con una
guida d’eccezione: Jeremy Irons.
VANGELO SECONDO MARIA di Paolo Zucca (Italia, 2023, DCP, 103′)
Una lettura inconsueta della figura di Maria (Benedetta Porcaroli),
giovane donna che sogna di scoprire il mondo. E che si innamora di
Giuseppe (Alessandro Gassman).
YANNICK di Quentin Dupieux (Francia, 2023, DCP, 67′) Humour
nero e graffiante in una scatenata e irriverente commedia
dell’assurdo dove brilla l’astro nascente del cinema francese:
Raphaël Quenard.
YOU HURT MY FEELINGS di Nicole Holofcener (USA, 2023, DCP, 93′)
Lei è scrittrice, lui terapeuta. Tutto si complica quando per
errore lei ascolta lui mentre parla male del suo romanzo. Commedia
newyorchese tra (s)fiducia, bugie e non detti.
FUORI CONCORSO | Carta bianca a
Oliver Stone
NUCLEAR NOW di Oliver Stone (USA, 2022, DCP, 105′) E se la
risposta al cambiamento climatico fosse il ritorno al nucleare?
Provocatorio come sempre Oliver Stone prova a immaginare il
futuro.
FUORI CONCORSO | La prima
volta
AMEN di Andrea Baroni (Italia, 2023, DCP, 89′) Tre sorelle in
un casolare di campagna, isolate dal mondo, con un padre
inflessibile e una nonna dedita alle
Sacre Scritture. La tragedia incombe.
CASTELROTTO di Damiano Giacomelli (Italia, 2023, DCP, 65′) Un
grande Giorgio Colangeli è un Don Chisciotte di provincia, in un
revenge movie sulle fake news di paese.
GIRASOLI di Catrinel Marlon (Italia, 2023, DCP, 97′) Anni 60.
L’amore in gabbia, in un ospedale psichiatrico. Esordio alla regia
per la madrina del festival, con Monica Guerritore.
HOLY SHOES di Luigi Di Capua (Italia, 2023, DCP, 100′) È
“scarpe diem” per diversi personaggi: un’occasione per raccontare
nevrosi, manie e frustrazioni e per sorridere un po’ di noi
stessi.
MAMA MERCY di Alessandra Cutolo (Italia, 2023, DCP, 72′) Una
donna africana a Roma, non una città, una federazione di tante
diversità. La vita nascosta, raccontata minuziosamente, tra doc e
fiction.
ROMA BLUES di Gianluca Manzetti ( Italia, 2023, DCP, 86′)
Cinefilia portami via: un coming of age adolescenziale sulle strade
di Roma e dell’amatissimo noir americano.
FUORI CONCORSO | Ritratti e
paesaggi
I 400 GIORNI – FUNAMBOLI E MAESTRI
di Emanuele Napolitano e Emanuele Sana (Italia, 2023, DCP, 70′)
Storia di un casting che ha girato l’Europa: un’iniziativa per
scoprire giovani talenti gestita con passione e intelligenza.
A GUARDIA DI UNA FEDE di Andrea
Zambelli (Italia, 2023, DCP, 100′) Storia e filosofia di un ultrà:
un ritratto del Bocia, storica guida della curva atalantina, ora in
esilio.
ADESSO VINCO IO di Simone Herbert
Paragnani, Paolo Geremei (Italia, 2023, DCP, 90′)
Marcello Lippi, campione del mondo, vincitore di scudetti e di
Champions League, innovatore del calcio. Un racconto appassionato
di un allenatore vincente e un uomo coraggioso.
BERCHIDDA LIVE di Michele Mellara,
Alessandro Rossi, Gianfranco Cabiddu (Italia, 2023, DCP, 94′) Paolo
Fresu è di Berchidda, dove organizza “Time in jazz”, rassegna
imperdibile per molti musicisti e documentata nel corso degli
anni.
LA DONNA CHE RIAPRIVA I TEATRI di
Francesco Ranieri Martinotti (Italia, 2023, DCP, 52′) In Toscana,
una signora decide di dedicare la sua vita per salvare un teatro
destinato a chiudere. Con Drusilla Foer.
ERA SCRITTO SUL MARE di Giuliana
Gamba (Italia, 2023, DCP, 60′)
Marettimo. L’epica storia dei suoi abitanti che, al principio del
secolo scorso, navigano fino all’Alaska per lapesca del
salmone.
GIANNI VERSACE, L’IMPERATORE DEI
SOGNI di Mimmo Calopresti (Italia, 2023, DCP, 70′) Gianni Versace
fin da bambino passa il suo tempo a disegnare abiti, e a pensare in
grande: la sua vita sarà favolosa, il suo nome risuonerà a livello
mondiale.
IO SONO UN PO’ MATTO E TU? di
Dario D’Ambrosi (Italia, 2023, DCP, 79′)
Il teatro Patologico di Dario D’Ambrosi coinvolge un gruppo di
grandi attori italiani per riflettere sulla malattia mentale.
LUCI DELL’AVANSPETTACOLO di
Francesco Frangipane (Italia, 2023, DCP, 70′)
Un racconto (con Lillo, David Riondino, Marco Risi, Margherita
Fumero…) sul genere più popolare del dopoguerra. Un progetto di
Antonio Ferraro.
REGINE DI QUADRI / QUEENS OF
PAINTINGS di Anna Testa (Italia, 2023, DCP, 53′)
Anna Testa, autrice di molti documentari al femminile, racconta due
artiste che hanno qualcosa che le rende vicine.
Con la fine dello sciopero degli attori
– durato 118 giorni – alle 12:01 (ora americana) di giovedì
mattina, le produzioni di lungometraggi Hollywoodiani potranno
ufficialmente riprendere. Secondo quanto riportato da Deadline, i film che
riprenderanno questa settimana, o in un futuro molto prossimo, la
propria fase di riprese sono Il gladiatore
2 della Paramount diretto da Ridley Scott (di cui sono già stati montati 90
minuti), Beetlejuice 2 della
Warner Bros. diretto da Tim Burton (a
cui mancano solo due giorni di riprese) e Juror No.
2 di Clint Eastwood
(a cui mancherebbero circa una dozzina di giorni di riprese).
Priorità nella ripresa della
produzione ce l’avrebbe anche l’adattamento della Sony del romanzo
bestseller di Colleen Hoover, It Ends
With Us. Si è poi ipotizzato che Captain America: Brave New
World, attualmente in uscita il 26 luglio,
potrebbe tornare alla sua uscita iniziale, ovvero a maggio. La
Warner, invece, è fiduciosa che Beetlejuice
2 possa ancora essere pronto in tempo per uscire il 6
settembre. Tra gli altri film le cui riprese riprenderanno a breve
vi è il lungometraggio ancora senza titolo sulla Formula 1 di Apple
Original Film con Brad
Pitt protagonista. Tra le riprese previste per
l’inizio del 2024 ci sono Tron 3 della Disney
(ancora senza data) e Minecraftdella
Warner Bros con Jason Momoa (data di uscita 4 aprile
2025).
Anche Good
Fortune, il film di Aziz Ansari
con Keanu Reeves e Seth
Rogen della Lionsgate (bloccato dallo sciopero della
WGA a maggio), e Mortal Kombat
2 della New Line (ancora senza data)
riprenderanno la propria produzione a breve. Inoltre, riprenderà la
fase di registrazione del doppiaggio del film Sony Spider-Man: Beyond the
Spider-Verse, il quale al momento è stato tolto
dal calendario delle uscite 2024, ma non è escluso che possa
rientrarvi. C’è dunque una diffusa euforia per il termine di questo
storico sciopero e Hollywood sembra pronta a ripartire subito per
cercare di garantire una stagione cinematografica 2024 ricca di
nuovi film.
Secondo quanto riferito, a seguito
della conclusione dello sciopero degli
attori, il film MarvelDeadpool 3 riprenderà
la sua produzione molto presto. Come noto, il terzo lungometraggio
dedicato al celebre mutante mercenario vedrà Ryan Reynolds
riprendere il ruolo di Deadpool per unirsi al MCU, dopo
l’acquisizione della 20th Century Fox da parte della Disney. Le
riprese di Deadpool 3 erano iniziate nei primi mesi
dell’anno, ma la produzione è poi stata interrotta quando sono
entrati in vigore gli scioperi della Writers Guild of
America e della SAG-AFTRA.
Quest’ultimo sarà sospeso a partire
dal 9 novembre, avendo il sindacato trovato un accordo con l’AMPTP
(alleanza dei produttori cinematografici e televisivi) e la notizia
sta già permettendo la diffusione di aggiornamenti riguardo i tanti
progetti ad oggi rimasti in sospeso, tra cui appunto Deadpool 3. Di questo era stato girato
circa il 50% di quanto previsto e con le riprese che potrebbero
riprendere già questa settimana o “in un futuro molto
prossimo“, – come riportato dal rapporto di Deadline – è probabile che il
film riesca ad assicurarsi una data di uscita nel 2024, idealmente
in autunno. Ad ora Deadpool 3 è stato rimosso dal
calendario, ma la sua ultima data di uscita era fissata all’8
novembre 2024.
Deadpool 3: quello che sappiamo sul film
Sebbene i dettagli ufficiali della
storia di Deadpool 3, con
protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione
della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di
Reynolds si siano svolti in un universo diverso. Ciò preserva i
film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato
da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU.
Nel film saranno poi presenti anche
personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come
Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera
che anche altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck. L’attrice Jennifer Garner
sarà presente nel film con il ruolo di Elektra, che riprende dunque
a quasi vent’anni di distanza dal film a lei dedicato.
In attesa di ulteriori conferme,
sappiamo che Shawn
Levy dirigerà Deadpool 3,
mentre Rhett Reese e Paul
Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul
Mercenario Chiacchierone, scriveranno la sceneggiatura basandosi
sui fumetti creati da Rob Liefeld,
confermandosi nella squadra creativa del progetto. Il presidente
dei Marvel Studios, Kevin Feige, aveva precedentemente
assicurato ai fan che rimarrà un film con rating R, proprio come i
primi due film, il che lo renderebbe il primo film dello studio con
tale classificazione matura.
Lo sciopero degli attori della
SAG-AFTRA è ufficialmente terminato, aprendo le porte a nuovi
annuncia riguardo progetti fino ad ora rimasti bloccati. Una delle
saghe più attese attualmente in lavorazione è senz’altro il
DCU di James Gunn e
Peter Safran, su cui arrivano ora nuovi
aggiornamenti inerenti due dei film più attesi, ovvero Superman:
Legacy e The Brave and the
Bold, il lungometraggio dedicato a Batman e
Robin. Secondo un nuovo rapporto,
infatti,Superman: Legacy è stato
in pre-produzione per tutta la durata dello sciopero (cosa che
Gunn, che sta scrivendo e dirigendo il film, ha confermato sui
social media) e si punta ad iniziare la sua produzione nel
marzo del 2024.
The Brave and the
Bold, invece, sarebbe ancora nelle fasi iniziali
del suo sviluppo, con il regista Andy Muschietti
che starebbe dando priorità alla serie TV prequel di It,
Welcome to Derry prima
di dedicarsi al progetto del DCU. Muschietti è inoltre l’unico nome
ad ora legato al progetto, per cui non vi sono ancora comunicazioni
riguardanti il cast. Ora che lo sciopero degli attori si è
concluso, però, è possibile che inizieranno ad arrivare anche
notizie a riguardo. Sarà possibile scoprire così chi avrà l’onore
di indossare il costume di Batman per il DC
Universe. Idealmente, la produzione di questo film potrebbe
iniziare nel 2025.
Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul
film
Superman: Legacy,
il primo film del DCU, scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Il casting, come già detto, ha portato alla scelta
degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Il film è
stato anche descritto come una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Superman:
Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.
The Brave and the Bold, quello che sappiamo sul
film
Insieme all’introduzione della versione
DCU di Batman – che
esisterà separatamente dalla versione interpretata da Robert
Pattinson nei film di The Batman – il
film introdurrà “la Bat-family“, ha detto
James Gunn. Il primo tra loro è Robin, che
sta tornando completamente ai film live-action per la prima volta
dallo sfortunato film del 1997 Batman e Robin. Questa versione di Robin
sarà impersonificata da Damian Wayne, che Gunn ha
descritto come “il nostro Robin preferito, “un piccolo figlio
di puttana” e “un assassino”. Damian, per chi
non lo sapesse, è il figlio biologico di Bruce Wayne, di
cui non quest’ultimo non conosceva l’esistenza.
Scott Stuber,
presidente di Netflix Films, ha dichiarato che la sceneggiatura di
Tyler Rake 3 sta gradualmente prendendo
forma. Parlando con Collider, Stuber ha infatti fornito un
aggiornamento sul prossimo film del franchise con protagonista
Chris
Hemsworth. Oltre a dire che la sceneggiatura è ancora
in fase di sviluppo, però, Stuber ha anche lasciato intendere che
il terzo film della serie potrebbe riportare in scena il
personaggio di Idris Elba,
visto brevemente in Tyler Rake 2 ma introdotto
come potenzialmente molto significativo per una prossima
storia.
“Sai, devi trovare la cosa
giusta. Penso che il secondo film sia stato così bello perché era
emotivo e complesso. Mi ricorda un po’ quando ho lavorato ai film
di Jason Bourne. Tony Gilroy ha fatto un ottimo lavoro con il
secondo film, rendendolo emotivo. Quindi, in questo film c’era lo
stesso tipo di sfondo intorno alla motivazione che guida il
personaggio di Chris Hemsworth. L’ingresso di Idris
Elba nel franchise è stato un modo interessante per far
evolvere tutto ciò. Stiamo aspettando la sceneggiatura e stiamo
lavorando sodo, ma l’aspirazione sarebbe quella di ottenere di
nuovo quella perfetta combinazione di elementi“.
Diretto da Sam
Hargrave e scritto da Joe Russo, il
primo Tyler Rake ha debuttato su
Netflix nell’aprile 2020. Basato sulla graphic
novel Ciudad di Andre Parks, il film ha
introdotto Hemsworth nel ruolo di Tyler Rake, mentre hanno recitato
anche Rudhraksh Jaiswal, Randeep
Hooda e David Harbour. Grazie al successo
di quel film, nel 2023 è arrivato il suo sequel e ora un terzo film
è stato ufficialmente annunciato. Al momento non sono disponibili
ulteriori dettagli sulla trama, anche per via dei vari scioperi
verificatisi ad Hollywood e che hanno rallentato lo sviluppo del
progetto. Ora che questi si sono risolti, è possibile che maggiori
informazioni sul film non tarderanno ad arrivare.
A distanza di mesi, continuano i
dibattiti intorno ad un preciso aspetto del film Oppenheimer di
Christopher
Nolan. Ad esprimersi stavolta è lo stesso regista, che
rivendica la sua decisione di non mostrare la distruzione di
Hiroshima e Nagasaki all’interno della pellicola. Come noto, alcuni
spettatori hanno criticato il film per non aver mostrato le vittime
che furono uccise quando gli Stati Uniti sganciarono le bombe
atomiche sulle due città giapponesi e tra questi vi è anche il
regista Spike Lee, che pur ritenendo il film
“grandioso“, ha aggiunto che avrebbe voluto vedere “ciò che è
accaduto al popolo giapponese”.
Parlando con Variety, Nolan è dunque tornato
sull’argomento, difendendo la propria controversa scelta. “Il
film presenta l’esperienza di Oppenheimer in modo soggettivo“, ha detto il
regista. “È sempre stata mia intenzione attenermi rigidamente a
questo. Oppenheimer ha saputo del bombardamento nello stesso
momento in cui lo ha saputo il resto del mondo. Volevo mostrare una
persona che inizia a farsi un’idea più chiara delle conseguenze
involontarie delle sue azioni. Si trattava tanto di ciò che non
mostravo quanto di ciò che mostravo“. Essendo il film narrato
dal soggettivo punto di vista di Oppenheimer, la scelta del regista
appare dunque più che comprensibile.
Tutto quello che c’è da sapere sul
film Oppenheimer
Scritto e diretto
daChristopher Nolan,
Oppenheimer è un
thriller storico girato in IMAX che porta il pubblico
nell’avvincente storia paradossale di un uomo enigmatico che deve
rischiare di distruggere il mondo per poterlo salvare. Il film è
interpretato da Cillian
Murphy nel ruolo di J. Robert Oppenheimer e
da Emily
Blunt nel ruolo della moglie, la biologa e
botanica Katherine “Kitty” Oppenheimer. Il premio
Oscar Matt
Damon interpreta il generale Leslie Groves Jr.,
direttore del Progetto Manhattan, e Robert Downey Jr.
interpreta Lewis Strauss, commissario fondatore della Commissione
statunitense per l’energia atomica. La candidata all’Oscar Florence
Pugh interpreta la psichiatra Jean Tatlock,
Benny Safdie interpreta il fisico teorico Edward
Teller, Michael Angarano interpreta Robert Serber
e Josh Hartnett
interpreta il pionieristico scienziato nucleare americano Ernest
Lawrence. Il film è anche interpretato dal vincitore
dell’Oscar Rami
Malek e questo film vede Nolan riunirsi con
l’attore, scrittore e regista otto volte candidato
all’Oscar Kenneth
Branagh. Il cast comprende anche Dane DeHaan
(Valerian e la città dei mille pianeti), Dylan
Arnold (serie Halloween), David Krumholtz
(La ballata di Buster Scruggs), Alden Ehrenreich
(Solo: A Star
Wars Story) e Matthew Modine (Il Cavaliere
Oscuro – Il ritorno).
Il film è tratto dal libro vincitore
del premio Pulitzer American Prometheus: The Triumph and
Tragedy of J. Robert Oppenheimer di Kai Bird
e del compianto Martin J. Sherwin. Il film è
prodotto da Emma Thomas, Charles
Roven di Atlas Entertainment e Christopher Nolan. Oppenheimer è girato sia
in IMAX 65mm che in pellicola di grande formato 65mm che include,
per la prima volta in assoluto, sezioni in fotografia analogica
IMAX in bianco e nero. Uscito al cinema il 20 luglio, ha incassato
ad oggi quasi un miliardo di dollari in tutto il mondo,
affermandosi come uno dei maggiori successi di Nolan.
Come noto a chi ha visto il film
Eternals, Harry Styles è
apparso alla fine del film Marvel nel ruolo di Starfox/Eros.
Sebbene da quel momento egli non sia ancora tornato in scena,
Kevin Feige ha
detto di non escludere un suo ritorno. Parlando con Entertainment Tonight, infatti,
a Feige è stato chiesto del futuro di alcuni personaggi del Marvel
Cinematic Universe, tra cui quello di Styles. Il capo dei Marvel
Studios ha dunque dichiarato che entrambe le parti sono
“entusiaste” riguardo un possibile ritorno, ma non ha
aggiunto altro.
“Lui è entusiasta, noi siamo
entusiasti, vedremo“, ha risposto Kevin Feige. “Abbiamo introdotto molti nuovi
personaggi in molti film ma quando li rivedremo? È una bella
domanda“. Per quanto riguarda il personaggio di Styles, questi
è apparso per la prima volta in The Invincible Iron Man
#55 del 1973 come fratello di Thanos. Pur essendo un Eterno nato su Titano, Starfox
è stato anche un membro degli Avengers. Per quanto ad oggi non vi
sono novità riguardo un sequel di Eternals, è probabile che un buon momento per
il personaggio di Styles per riapparire possa essere nei prossimi
due film degli Avengers, The Kang Dynasty e Secret
Wars.
Già nel gennaio di quest’anno il
produttore di Eternals, Nate Moore,
ha confermato che vedremo di nuovo Starfox nell’MCU, ma
anche in quell’occasione non è stato specificato quando. “Non
abbiamo scelto Harry per un semplice cameo, ci sono più storie da
raccontare con Eros”, ha rivelato Moore. È un personaggio
complicato, ma davvero divertente. E penso che, avendo incontrato
Harry Styles, sia affascinante proprio come vorresti che fosse. E
penso che non ci sia limite a quanto sarà bravo quel personaggio
una volta che lo riporteremo indietro.”
Anche se non si sa molto del
prossimo Shrek 5, secondo quanto apprendiamo
oggi una potenziale data di uscita del film potrebbe essere stata
rivelata!
Sulla piattaforma di social media
LinkedIn, uno stagista della NBC Universal ha
elencato una manciata di ruoli diversi che ha ricoperto mentre
lavorava per l’azienda. Uno di questi stava generando
“idee di prodotti di consumo” per una varietà di progetti,
inclusi i film Wicked, Cattivissimo
Me 4 e Shrek 5. In quelle descrizioni, Shrek
5 è indicato come in uscita nel 2025.
Dalla scoperta della notizia, il post di LinkedIn è stato
cancellato, ma come spesso capita in questi casi gli screenshot del
post sono comparsi online.
‘SHREK 5’ is seemingly in the works and is
set to release in theaters in 2025.
Al momento non si sa molto di
Shrek 5, anche se il cast completo dei film
originali di Shrek dovrebbe tornare, con le
trattative con le star iniziate ad aprile. “Prevediamo che il
cast ritorni. I colloqui stanno iniziando adesso, e ogni
indicazione che abbiamo ottenuto è che c’è un enorme
entusiasmo da parte degli attori a tornare” ha detto il
fondatore e CEO della Illumination Chris
Meledandri.
I grandi studios hollywoodiani come
Warner Bros, Disney e Universal hanno negli ultimi anni stabilito
nuove strategie distributive e anziché mandare i propri prodotti in
streaming su Netflix, prima
grande piattaforma di questo tipo, hanno iniziato a sviluppare
proprie piattaforme dove poter rendere disponibili i propri titoli.
Queste nuove realtà però, non si sono dimostrate redditizie come
previsto, e gli studios stanno ancora cercando di ottenere un
significativo profitto da queste nuove strategie distributive.
Secondo Christopher
Nolan, proprio questo cambiamento è ciò che ha
contribuito pesantemente al verificarsi dello sciopero SAG-AFTRA
(ora giunto a conclusione).
In una nuova intervista rilasciata a
Variety, Nolan ha dichiarato che
“parte della follia delle trattative sindacali di quest’estate
è stata rappresentata dagli studios che si sono seduti e hanno
detto: ‘Beh, non possiamo pagarvi perché non abbiamo abbastanza
soldi’. La risposta è: ‘Beh, non avete abbastanza soldi perché non
state gestendo correttamente il vostro business. Non state
ottenendo la stessa quantità di denaro per il vostro prodotto
rispetto a come avveniva prima. Il passaggio allo streaming ha
sconvolto l’intero settore e ha creato problemi a tutti“, ha
poi aggiunto il regista, notoriamente in contrasto con tale
pratica.
Sembra che i vari studios di
Hollywood stiano iniziando a nutrire gli stessi dubbi di Christopher Nolan riguardo le piattaforme
streaming. Diversi film e serie TV stanno infatti scomparendo dai
cataloghi delle piattaforme degli studiosi che ne possiedono i
diritti per essere trasferiti invece su Netflix, come avverrà ad esempio per alcuni film del DCEU a partire da
dicembre. Difficile dire come potranno evolvere ancora le
strategie distributive legate allo streaming, ma di certo si tratta
di una realtà sempre più precaria, che necessita di costante
monitoramento.
Mentre parlava con Entertainment
Tonight alla premiere di The
Marvels (la
nostra recensione), a Kevin Feige è stato chiesto se il suo
film Star
Wars sarebbe stato realizzato. In modo rapido e
diretto, Feige ha risposto con un semplice “no”,
confermando che il suo progetto Star Wars è stato
cancellato. Di seguito potete guardare il video dell’intervista con
la risposta di Feige:
Indipendentemente da questa
notizia, Kevin Feige si sta tenendo piuttosto
impegnato con tutto quello che sta succedendo ai Marvel
Studios, dato che The
Marvels uscirà nei cinema oggi in Italia mentre
il finale della
seconda stagione di Loki
uscirà sempre questa sera prima su Disney+. Inoltre,
è stato
appena annunciato che la stagione 2 di What
If…? arriverà sulla piattaforma di streaming “queste
festività natalizie“, il che significa che nell’immediato
futuro non mancano i contenuti MCU sul quale ha lavorato o è in
dirittura d’arrivo.
Molti progetti di Star
Wars sono ancora pronti per essere pubblicati,
tra cui le serie Disney+The
Acolyte e
Skeleton Crew. La prima stagione di Ahsoka
è andata in onda proprio il mese scorso dopo essere stata
rilasciata settimanalmente sulla piattaforma di streaming Disney+,
mentre il videogioco Star Wars Outlaws è attualmente previsto per
il rilascio nel 2024.
Questa settimana di Novembre
al cinema è piena di titoli e due arrivano direttamente
dal Concorso di Cannes e Venezia. Questa però è anche quella del
ritorno sul grande schermo di una delle supereoine Marvel più amate e interpretata
sempre da Brie Larson. Da mercoledì è gia in sala The Marvels, il 33esimo
film dell’immenso Universo dell’MCU e parte
della Fase 5. Questo sequel di
Captain Marvel del 2019 diretto dalla regista
Nia DaCosta inizia dopo gli eventi di
Ms. Marvel, Carol Danvers, la giovanissima
Kamala Khan e Monica Rambeau
iniziano a scambiarsi di posto ogni volta che usano i loro poteri e
devono collaborare per capirne il motivo.
Vediamo insieme le novità
di novembre al cinema di questa seconda settimana del
mese
Club Zero
Il primo film di Novembre al cinema
è uno dei titoli più chiaccherati, nel bene e nel male dalla
critica, dell’edizione di quest’anno del Festival di Cannes.
Club Zero è un dramma audace che segue la storia di Miss Novak,
un’insegnante che stravolge le abitudini alimentari di un liceo
privato. Mia
Wasikowska è l’attrice che interpreta la protagonista, una
nutrizionista che introduce nel suo gruppo di studenti un
innovativo programma dietetico che si trasformerà in una vera
setta. Alla base del lungometraggio della regista
Jessica Hausner ci sono di base attuali come il consumismo,
l’ecologia ma anche l’anoressia, il fanatismo e i legami familiari
sempre più superfiali tra i figli e genitori in società
borghese.
Il Meglio di te
Il Meglio di te di
Fabrizio Maria Cortese vede come protagonisti
l’attrice
Maria Grazia Cucinotta e l’attore Vincent
Riotta. Nicole è una donna brillante invece Antonio è un
uomo di successo, i due si sono amati intensamente e sono stati gli
interpreti perfetti di quella che possiamo definire banalmente una
favola. Tuttavia, prima di arrivare al cosiddetto “vissero per
sempre felici e contenti”, il loro mondo è esploso e si sono
trovati delusi, lontani, dispersi e pieni di colpa. L’inevitabile
separazione dura però solo qualche anno e traccia un confine molto
netto tra le loro vite. Ma il destino molto spesso ha na trama
nascosta da tirare fuori al momento più opportuno per ribaltare
piani. Nel cast anche anche Dafne Scoccia,
Anita Kravos,
Simone Montedoro e Giusi Merli.
Lubo
Giorgio Diritti pochi mesi fa ha portato
Lubo in Concorso al Festival di Venezia 2023
con per protagonista l’attore
Franz Rogowski. Il regista italiano ha scritto questa
sceneggiatura con Fredo Valla ispirandosi liberamente al romanzo
Il seminatore di Mario Cavatore, edito da Einaudi.
Lubo è un nomade della Svizzera, un artista di
strada che nel 1939 viene chiamato nell’esercito elvetico a
difendere i confini nazionali dal rischio di un’invasione tedesca.
Poco tempo dopo scopre che sua moglie è morta nel tentativo di
impedire ai gendarmi di prendere i loro tre figli piccoli,
strappati alla famiglia in quanto Jenisch, come da programma di
rieducazione nazionale per i bambini nomadi. L’uomo sa che non avrà
più pace fino a quando non avrà ritrovato i suoi figli e ottenuto
giustizia per la sua storia e per quella di tutti i diversi come
lui.
Rabbracciare Parigi
Rabbracciare Parigi racconta di Mia, una traduttrice dal russo,
che vive a Parigi con il fidanzato medico Vincent. La sera del
13 novembre 2015, la donna decide di fermarsi in
un locale del centro: sarà una delle centinaia di persone ferite ma
sopravvissute agli attentati terroristici di
quella sera. Per reazione allo shock, nei mesi successivi
l’attentato Mia dimentica tutto e nel tentativo di recuperare i
ricordi di quella sera e di ridare un senso alla sua vita comincia
a ricostruire ciò che ha vissuto, cercando in particolare la
persona con la quale ha passato quei tragici momenti. La
protagonista di questo film di Alice Winocour è
l’attrice belga naturalizzata francese belga naturalizzata francese
Virginie Efira.
Soldato Peter
Soldato Peter dei
registi Gianfilippo Pedote e Giliano
Carli è ambientato nel 1918, poco prima della fine della
Grande Guerra. Un soldato austriaco oltrepassa lo sbarramento delle
linee italiane e fugge. È molto giovane, solo e spaventato, nel suo
percorso in quella terra nemica nei pressi del Monte Grappa i suoi
pensieri sulla terribile esperienza sul fronte si alternano ai
ricordi d’infanzia. Lungo il cammino la morte lo prende e lo
rimette nel flusso della natura, a cui ha sempre sentito di
appartenere. Il soldato protagonista, rinominato Peter
Pan, è interpretato da
Ondina Quadri.
Trolls 3 – Tutti insieme
Dopo due film dei
Trolls all’insegna della vera amicizia e del continuo flirt di
Poppy e Branch sono ora ufficialmente, finalmente,
una coppia. Pian piano che si legano sempre di più, Poppy scopre
che il suo compagno ha un passato segreto e faceva parte della sua
boyband preferita, la BroZone, insieme ai suoi
quattro fratelli. I BroZone si sono sciolti quando Branch era
ancora un bambino, così come la sua famiglia, e da allora lui non
ha più visto i suoi fratelli. Ma quando un fratello viene rapito da
una coppia di malvagie popstar, la novella coppia intraprende un
viaggio straordinario ed emozionante per riunire la famiglia e
salvare Floyd da un destino ancora peggiore dell’oscurità della
cultura pop.
A poche ore dalla risoluzione dello sciopero della
SAG-AFTRA, la Sony Pictures è il primo grande studio ad
annunciare novità, spostando ufficialmente il film Venom 3 con Tom Hardy dalla
prossima estate all’8 novembre 2024, dove si è
quindi assicurato un’uscita in IMAX e su schermi di grande formato.
Deadline riporta inoltre che la
Sony spera di riavviare la produzione molto
presto, forse già entro la fine di questa settimana, quindi
sembra probabile che presto verranno annunciati alcuni importanti
casting, soprattutto perché Hardy è l’unico membro del cast di cui
conosciamo il ruolo.
Nel corso del 2024, la Sony
distribuirà dunque tre film con personaggi Marvel, da Madame Web di
S. J. Clarkson in arrivo il 14 febbraio 2024,
passando per Kraven il
cacciatore di J. C. Chandor che
arriverà nelle sale il 30 agosto 2024 e – appunto –
Venom 3 di Kelly
Marcel a novembre. Con questa nuova data di uscita,
Venom 3 si scontrerà in sala con The
Amateur di James Hawes con Rami Malek e
una settimana dopo con Alto Knights di
Barry Levinson con Robert De Niro.
Tuttavia, è probabile che il film non affronterà una concorrenza
importante fino alla fine del mese, quando Il gladiatore
2 di Ridley Scott
uscirà in sala il 22 novembre.
Venom 3, tutto quello che sappiamo sul film
A maggio, il titolo provvisorio di
Venom 3 è stato rivelato
essere Orwell, che alcuni fan
hanno preso come riferimento a Orwell Taylor della
Marvel Comics, un ex
generale dell’esercito degli Stati Uniti che formò la squadra di
supercriminali cacciatori di Venom nota come “Jury”. Il
personaggio di Orwell ha svolto un ruolo di primo piano nella
miniserie Venom: Lethal Protector dello scrittore David
Michelinie e dell’artista Mark Bagley, che ha segnato il primo
titolo da solista di Venom quando è stato lanciato nei
primi anni ’90. In attesa di una conferma sul titolo ufficiale,
restano sconosciuti i dettagli della trama.
Oltre al ritorno di Hardy nel ruolo
di Venom/Eddie Brock, Venom 3 introdurrà la star
di Ted
Lasso, Juno Temple, in
un ruolo significativo anche se sconosciuto. Anche la star di
Doctor StrangeChiwetel
Ejiofor, che interpreta lo stregone Karl Mordo nel
Marvel Cinematic
Universe, è stata confermata per il cast di Venom 3 in
un ruolo a sua volta sconosciuto. Al momento della stesura, Hardy,
Temple ed Ejiofor sono gli unici tre attori ufficialmente coinvolti
nel progetto, lasciando i fan a ipotizzare se Michelle
Williams e/o Stephen Graham torneranno
per riprendere i rispettivi ruoli di Anne Weying e il detective
Mulligan dal precedente Venom ( 2018) e Venom: La furia di
Carnage (2021).
Variety riporta la notizia che i
negoziatori del sindacato SAG-AFTRA hanno approvato un accordo
provvisorio che porrà fine al più lungo sciopero degli attori
contro gli studi cinematografici e televisivi nella storia di
Hollywood. In un annuncio di mercoledì, il sindacato ha dichiarato che lo
sciopero, durato 118 giorni terminerà ufficialmente alle 12:01 (ora
americana) di giovedì. Il comitato di negoziazione del sindacato,
si riporta, ha approvato l’accordo con voto unanime. L’accordo
passerà poi al consiglio nazionale della SAG-AFTRA per
l’approvazione definitiva di venerdì.
Le due parti hanno trascorso gli
ultimi giorni a dare gli ultimi ritocchi all’accordo proposto dagli
studios e definito come “l’ultima, migliore e
definitiva offerta“, che prevede la prima protezione in
assoluto per gli attori contro l’intelligenza artificiale e un
aumento storico delle retribuzioni. L’accordo prevede inoltre un
aumento del 7% per la maggior parte dei minimi garantiti, due punti
percentuali in più rispetto agli aumenti ricevuti dalla Writers
Guild of America e dalla Directors Guild of America.
L’accordo include anche un “bonus di
partecipazione allo streaming”, secondo un’e-mail inviata ai membri
della SAG-AFTRA, oltre ad aumenti dei contributi pensionistici e
sanitari. Il sindacato ha infine dichiarato che il contratto ha un
valore complessivo di oltre 1 miliardo di dollari. “Siamo
giunti a un contratto che consentirà ai membri della SAG-AFTRA di
ogni categoria di costruire carriere sostenibili“, ha
dichiarato il sindacato nell’e-mail. “Molte migliaia di
artisti, ora e in futuro, beneficeranno di questo lavoro“.
L’AMPTP, l’alleanza dei produttori
cinematografici e televisivi, ha a sua volta rilasciato una
dichiarazione mercoledì affermando che il contratto
“rappresenta un nuovo paradigma“. “L’AMPTP è lieta di
aver raggiunto un accordo provvisorio e si augura che l’industria
riprenda a raccontare grandi storie“, ha dichiarato il gruppo
datoriale. I membri del sindacato degli attori dovranno ora votare
per ratificare l’accordo, un processo che probabilmente richiederà
almeno una settimana o più. Ma lo sciopero è già stato revocato, il
che significa che gli attori potranno tornare al lavoro giovedì
stesso.
La maggior parte della produzione
televisiva e cinematografica è infatti stata sospesa da quando gli
sceneggiatori hanno scioperato
sei mesi fa. Il sindacato degli attori si è poi unito a loro a metà
luglio, bloccando tutte le produzioni cinematografiche
indipendenti, tranne un numero relativamente ridotto. Con la
risoluzione dello sciopero, tutti i progetti ad oggi rimasti
sospesi potranno riprendere le attività, permettendo dunque ad
Hollywood di garantire una stagione cinematografica del 2024 che,
pur risentendo di quando accaduto, segnerà il ritorno ad una
normalità lavorativa.
Prime Video ha svelato i teaser
poster della quarta stagione di The
Boys con Billy Butcher e Homelander,
rispettivamente interpretati da Karl
Urban e Antony Starr, che hanno sorpreso il pubblico
nell’esplosivo finale di stagione di Gen V. La
serie di successo mondiale, nominata agli Emmy, tornerà nel 2024 e
sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e
territori nel mondo.
The
Boys
The Boys offre una
versione divertente e irriverente di ciò che accade quando i
supereroi – famosi come celebrity, influenti come politici e
venerati come dèi – abusano dei propri poteri invece di usarli per
fare del bene. Intenti a fermare i supereroi corrotti sono i The
Boys, un gruppo di vigilanti che porta avanti un’impresa eroica per
svelare la verità sui Seven e su Vought – la società
multimiliardaria che gestisce questi supereroi e che copre tutti i
loro sporchi segreti. È una lotta tra i “senza potere” e i
“potentissimi”.
Basato sul fumetto best-seller del
New York Times creato da Garth Ennis e Darick Robertson, qui in
veste anche di executive producer, The
Boys è stato sviluppato dall’executive producer e
showrunner Eric Kripke. Tra gli altri executive producer si
annoverano anche Seth
Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Pavun
Shetty, Phil Sgriccia, Craig Rosenberg, Ken F. Levin, Jason Netter,
Paul Grellong, David Reed, Meredith Glynn e Michaela Starr. The
Boys è prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures Television
Studios, in collaborazione con Kripke Enterprises, Original Film e
Point Grey Pictures.
Nella lunghissima carriera di
Clint
Eastwood, uno dei suoi personaggi più celebri è senza
dubbio quello di Harry Callaghan. Nato dalla penna di Harry
Julian Fink, il personaggio è stato protagonista di ben
cinque film usciti tra il 1971 e il 1988. Uno dei più famosi tra
questi è il terzo capitolo, intitolato Cielo di piombo,
ispettore Callaghan. Diretto nel 1976 da James
Fargo, qui al suo primo lungometraggio, il film si è
affermato come l’ennesima conferma del grande apprezzamento del
personaggio al cinema, merito anche del carisma di cui Eastwood lo
ha arricchito.
Al momento della sua uscita in sala
il film si affermò infatti come un grande successo, superando
perfino gli incassi del precedente capitolo. Con un risultato al
box office di 46 milioni, a fronte di un budget di circa 9, diventò
anche il nono film con il maggior incasso dell’anno. Fino
all’uscita nel 1983 del quarto film, questo è stato inoltre il più
redditizio della saga. Anche questo titolo come il primo è infatti
divenuto una pietra miliare del genere poliziesco, qui
perfettamente rappresentato. In un contesto statunitense sempre più
cupo e con la violenza dilagante, l’ispettore Callaghan incarna
perfettamente i malumori e i timori di un’intera popolazione.
Anche con i successivi film il
personaggio continuò a godere di ottima fama, e permise al suo
interprete di diventare celebre anche al di là dei film western
girati negli anni Sessanta. Con il suo carattere e le sue iconiche
battute, Callaghan è tutt’oggi uno dei grandi personaggi del
cinema. Numerose sono le curiosità a legate a questo terzo film in
particolare, molte delle quali legate al suo cast. Proseguendo
nella lettura si potrà scoprire le più interessanti di queste, come
anche dove è possibile vedere il film in streaming.
Cielo di piombo, ispettore
Callaghan: la trama del film
Celebre per i suoi metodi poco
ortodossi, l’ispettore Harry Callaghan si ritrova
coinvolto in un caso di rapina con tanto di ostaggi. Egli finisce
poi per risolvere la situazione semplicemente sparando e uccidendo
i tre rapinatori. Per tale motivo, si ritrova relegato dietro una
scrivania, a svolgere un lavoro che mal sopporta. Tale impiego dura
però ben poco, poiché essendo noto per le sue capacità nel
risolvere anche le situazioni più complicate, Callaghan viene
richiamato per fermare una banda composta da ex reduci del Vietnam
ora allo sbando. Questi, infatti, capitanati da Bobby
Maxwell, hanno rubato delle armi e dei potenti esplosivi
da una fabbrica, minacciando l’intera città.
Per evitare che l’ispettore non
ecceda con il suo potere, gli viene però affiancata Kate
Moore, ispettrice da poco promossa a tale ruolo. Ad Harry
Callaghan non va ovviamente a genio questa cosa, da sempre abituato
a lavorare in solitaria. Disgustato dalla nuova politica sulla
parità dei sessi, egli preferisce riconsegnare il distintivo,
lasciando le forze dell’ordine. Poco tempo dopo però, il sindaco
viene rapito e Callaghan decide di proseguire le indagini per conto
proprio. Per farlo avrà però bisogno dell’aiuto di Kate, la quale
si rivelerà più indispensabile del previsto. Scoprire dove si
nasconde la banda di reduci, e dove questi nascondono il sindaco,
sarà però una vera e propria corsa contro il tempo.
Cielo di piombo, ispettore
Callaghan: il cast del film
Harry Callaghan non potrebbe avere
volto diverso da quello dell’attore Clint
Eastwood. Ancora una volta il premio Oscar ha dato vita ad
una nuova fenomenale interpretazione del personaggio, sfoggiando
tutto il suo crescente carisma. Anche in questo caso, come per il
precedente Una 44 Magnum per
l’ispettore Callaghan, Eastwood avrebbe dovuto dirigere il
film. Al momento delle riprese egli era però impegnato anche nella
post-produzione di Il texano dagli occhi di ghiaccio, di
cui era regista, e non ebbe tempo di ricoprire tale ruolo anche per
il film sull’ispettore. L’attore avrebbe poi firmato la regia del
quarto film, Coraggio… fatti ammazzare. Inizialmente
questo avrebbe dovuto essere l’ultimo capitolo dedicato al
personaggio, ma Eastwood venne convinto a riprendere il ruolo a
sette anni di distanza.
Nuova entrata nel cast del film era
l’attrice Tyne Daly, nota in particolare per
la serie New York New York, che qui interpreta
l’ispettrice Kate Moore. Questa aveva in realtà rifiutato il ruolo
per ben tre volte prima di decidersi ad accettare. L’attrice non
trovava infatti di suo gradimento il modo in cui il personaggio
veniva trattato in alcune scene, né il finale romantico tra questo
e Callaghan. Quando tali elementi vennero modificati, e alla Daly
venne concesso di partecipare allo sviluppo del proprio
personaggio, allora si decise a ricoprire la parte. Nel film sono
poi presenti gli attori John Mitchum nei panni
dell’ispettore Frank DiGiorgio, Harry Guardino in
quelli del tenete Al Bressler, e Bradford Dillman
come il capitano Jerome McKay. John Crawford è
invece il sindaco, e DeVeren Bookwalter il capo
dei reduci Bobby Maxwell.
Cielo di piombo, ispettore
Callaghan: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. Cielo di
piombo, ispettore Callaghan è infatti presente su
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple
iTunes e Tim Vision. Per poter usufruire
del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o
noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile
vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video,
senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in
televisione per mercoledì 8 novembre alle
ore 21:00 sul canale
Iris.
Divenuta una delle saghe
cinematografiche d’azione più celebri di sempre, Die
Hard comprende oggi cinque titoli usciti in sala
in un arco temporale che va dal 1988 al 2013. Protagonista assoluto
è l’attore Bruce
Willis, che ricopre qui il ruolo del poliziotto John
McClane. Nel corso degli anni, questi si è trovato coinvolto in
avventure sempre più estreme e rischiose, in missioni adatte
soltanto ad un uomo “duro a morire”. Anche per merito di ciò, il
personaggio è stato indicato come uno dei più iconici del cinema,
nonché uno dei più importanti nella carriera di Willis.
Tutto ebbe inizio con Die Hard –
Trappola di cristallo, il quale ebbe poi un tale successo
che i produttori decisero di dar vita ad una serie di sequel.
L’ultimo di questi, uscito nel 2013, è
Die Hard – Un buongiorno per morire, diretto da
John Moore, già autore di noti film d’azione.
Grazie al buon successo del capitolo precedente, Die Hard –
Vivere o morire, sembrò ovvio dare un ulteriore sviluppo alla
saga. Willis riprende così il ruolo che lo ha reso celebre,
trovandosi stavolta in un contesto per lui totalmente nuovo. Dagli
Stati Uniti, infatti, la storia si sposta in Russia, dove John
McClane dovrà portare a termine una rischiosa missione.
Pur accolto in maniera negativa
dalla critica, il film ha confermato il grande interesse nei
confronti della saga. A fronte di un budget di 92 milioni di
dollari, infatti, questo è riuscito ad incassarne ben 304 in tutto
il mondo. Ad oggi non si conosce il destino della saga. Willis ha
sempre dichiarato di voler realizzare un sesto capitolo, con il
quale poter salutare una volta per tutte il personaggio. Dal 2013
ad oggi, tuttavia, non sono state rilasciate notizie ufficiali a
riguardo. Ciò ha portato a pensare che, se ci sarà, bisognerà
attendere un po’ più del previsto per un nuovo film della
serie.
Die Hard – Un buon giorno per
morire: la trama del film
Nel quinto capitolo della saga,
John McClane lascerà gli Stati Uniti per recarsi a
Mosca, in Russia, dove si trova il figlio Jack. Il
suo obiettivo è infatti quello di riallacciare i rapporti con il
giovane, ma prima di poter fare ciò dovrà risolvere un rognoso
problema. Jack è infatti incarcerato e in attesa di un processo per
omicidio. Nel tentativo di salvarlo, McClane si ritrova coinvolto
in un’esplosione, durante la quale Jack e l’ex trafficante d’armi
Yuri Komarov riescono a fuggire. Il poliziotto ha
così l’occasione di ricongiungersi con il figlio, il quale però si
dimostra distaccato nei confronti del padre. Prima di risolvere le
loro questioni personali, i due dovranno prima riuscire a salvarsi
da una minaccia incombente.
Ben presto, infatti, si scopre che
il mandante dell’esplosione è Caghari, ex
trafficante collega di Komarov. A causa del pentimento di
quest’ultimo, ora diventato un informatore della CIA, il terrorista
è determinato a rintracciarlo e ucciderlo. La sua paura è infatti
che questi possa diffondere informazioni compromettenti, che
rischierebbero di ostacolare la sua candidatura al Dipartimento
della difesa russo. McClane, Jack e Komarov si ritrovano così a
dover scappare dai loro nemici, cercando allo stesso tempo il modo
di poter smascherare il piano del corrotto Caghari.
Die Hard – Un buongiorno per
morire: il cast del film
Immaginare il personaggio di John
McClane con il volto di un altro attore è ormai impossibile.
Bruce Willis ha negli anni dimostrato di essere
l’interprete giusto per la parte, sfoggiando un carisma unico e
perfetto per il ruolo. Fu proprio il primo film della saga a
conferirgli grande notorietà. Particolarmente devoto al ruolo,
l’attore si allenò a lungo in vista delle riprese con l’obiettivo
di poter personalmente prendere parte alle tante spericolate
acrobazie previste, senza ricorrere dunque a controfigure. Willis
ha infatti affermato di non essere stanco del personaggio di John
McClane, ma di essere consapevole che il momento di mandarlo in
pensione è prossimo. Egli ha così accettato di fare il quinto film
con la promessa però di poterne realizzare almeno un sesto
conclusivo.
Willis desiderava inoltre esplorare
nuovi aspetti del personaggio, e propose ai produttori di costruire
una storia incentrata sul rapporto tra McClane e suo figlio. L’idea
piacque, e venne così inserito il personaggio di Jack. Per il ruolo
si era inizialmente preso in considerazione Liam
Hemsworth, ma la scelta ricadde infine
sull’australiano Jai
Courtney. Questi, ancora pressoché sconosciuto, si era
fatto notare l’anno prima con il film Jack Reacher – La prova
decisiva. L’attore Sebastian Koch,
noto per il film Le vite degli altri, recita invece nel
ruolo dell’antagonista Yuri Komarov. Alle riprese del film aveva
partecipato anche Mary Elizabeth Winstead,
riprendendo il ruolo di Lucy McClane. Le sue scene sono però state
eliminate al montaggio.
Die Hard – Un buon giorno per
morire: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. Die Hard – Un
buon giorno per morire è infatti presente su
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity e
Tim Vision. Per poter usufruire del film, sarà
necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il
singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in
tutta comodità e al meglio della sua qualità video, senza limiti di
tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per
mercoledì 8 novembre alle
ore 21:20 sul canale Italia
1.
La Sony ha rilasciato il trailer di
Ghostbusters:
Minaccia glaciale, il sequel di Ghostbusters: Legacy,
che nel 2021 aveva riportato al cinema i Ghostbusters introducendo
però una nuova generazione di acchiappafantasmi. Questo nuovo,
quinto film del franchise, riporta ora le avventure in quel di New
York City, dopo il precedente film si svolgeva nelle campagne
dell’Oklahoma. Nel trailer di Minaccia glaciale (questo il
titolo ufficiale, dopo che quello provvisorio proponeva
Firehouse) un’idilliaca estate newyorkese diventa gelida
quando un misterioso “brivido di morte” si impossessa della
città.
Paul Rudd torna
alla guida del nuovo gruppo di acchiappafantasmi per combattere
questo gelido nemico. McKenna Grace, Finn
Wolfhard e Carrie Coon riprenderanno
i ruoli già interrpetati nel precedente film per questa nuova
avventura, insieme però a nuovi arrivati quali Kumail
Nanjiani, Patton
Oswalt, James
Acaster ed Emily Alyn
Lind. Ghostbusters:
Minaccia
glacialeè diretto
da Gil Kenan e si baserà su una
sceneggiatura che ha scritto insieme a Jason
Reitman. “È un onore assoluto prendere in mano lo
zaino protonico e passare dietro la macchina da presa per il
prossimo capitolo della saga“, ha detto Kenan in una
dichiarazione quando è stato annunciato come regista.
Come noto, il film doveva
inizialmente arrivare in sala il 20 dicembre 2023,
ma per via degli scioperi verificatisi negli ultimi mesi, con
quello degli attori che ancora è in corso, la Sony ha deciso di rimandare il
film, insieme ad altri suoi titoli quali Kraven
ilcacciatore e Spider-Man: Beyond the
Spider-Verse. Ora, Ghostbuster: Minaccia
glaciale è previsto in sala per il 29 marzo
2024, ovvero il fine settimana di Pasqua del prossimo
anno. Non resta dunque che attendere maggiori informazioni su
questo nuovo film, potendo intanto guardare il suo primo trailer
finalmente svelato.
Ghostbusters:
Frozen Empire, il trailer del film
In Ghostbusters:
Minaccia glaciale, la famiglia Spengler torna
dove tutto è iniziato, l’iconica caserma dei pompieri di New York,
e si unisce agli Acchiappafantasmi originali che hanno sviluppato
un laboratorio di ricerca top-secret per portare la lotta ai
fantasmi a un livello superiore. Quando la scoperta di un antico
artefatto scatenerà una forza malvagia, i vecchi e nuovi
Ghostbusters dovranno unire le forze per proteggere la loro casa e
salvare il mondo da una seconda era glaciale.
Jeremy Allen White
ha già alle spalle una carriera decennale, durante la quale si è in
particolare distinto grazie ad una celebre serie TV. Ora che questa
si è conclusa, però, la sua carriera sembra essere giunta ad una
nuova fase, particolarmente entusiasmante, con l’attore che si sta
già dividendo tra diversi progetti di grande rilievo. Alternandosi
tra cinema e televisione, White sta infatti dando prova di grande
versatilità, distinguendosi come un’interprete capace di dar vita
ad interpretazioni particolarmente intense e memorabili.
Ecco 10 cose che non sai su
Jeremy Allen White.
Jeremy Allen White: i suoi film e
le serie TV
1. È noto per alcune
celebri serie. La carriera dell’attore comincia grazie
alla sua partecipazione ad alcuni episodi di serie come
Conviction (2006), Law & Order – I due volti della
giustizia (2007-2008) e Law & Order – Unità vittime
speciali (2010). Il grande successo arriva però grazie alla
serie Shameless, dove dal 2011 al 2021 recita nel ruolo di
Phillip “Lip” Gallagher, recitando accanto ad attori come
William H. Macy, Emmy Rossum,
Cameron
Monaghan e Ethan Cutkosky.
Nel 2018 ha poi preso parte a quattro episodi della serie
Homecoming, mentre dal 2022 è il protagonista della serie
The Bear.
2. Ha recitato anche in
diversi film. Oltre che per il piccolo schermo, White ha
avuto modo in più occasioni di recitare anche per il cinema. Ciò è
avvenuto con i film Beautiful Ohio (2006), The Speed
of Life (2007), Afterschool (2008) e Twelve
(2010). Dopo questi primi lungometraggi, ha recitato in Comic
Movie (2013), Rob the Mob (2014), After
Everything (2018) e The Rental (2020). Nel 2023 torna al cinema
con ben tre film: Fingernails – Una diagnosi
d’amore, Fremont e The Iron Claw, dove recita accanto a
ZacEfron.
Jeremy Allen White in The
Bear
3.Ha
partecipato a dei corsi di cucina per prepararsi al ruolo.
Per prepararsi ad interpretare Carmy in The Bear, White ha
partecipato a dei corsi di cucina presso il The Institute of
Culinary Education, studiando poi le attività del
ristorante stellato Michelin Pasjoli, sotto la guida dello
chef Dave Beran. Ma il suo processo di
preparazione non si è fermato qui, poiché l’attore ha anche letto
molti libri di cucina e di Chef, come quello di Frankie
Spuntino. Infine, si è allenato molto nell’uso dei
coltelli. Così facendo, l’attore non ha mai avuto bisogno di
controfigure.
4. Ha disegnato i tatuaggi
che il suo personaggio sfoggia. Per costruire il
personaggio di Carmy e la sua personalità, all’attore è stata data
libertà creativa sul design dei tatuaggi che egli sfoggia. White ha
dunque avuto modo di lavorarci insieme al tatuatore Ben Shield,
concependo uno per uno tutti i tatuaggi che gli si possono vedere
addosso nella serie e assegnando ad ognuno di loro un preciso
significato, senza che questa venga necessariamente svelato. Uno
dei più noti è tuttavia quello composto dalle cifre 773, ovvero il
prefisso di Chicago.
Jeremy Allen White in
Shameless
5. Aveva sostenuto il
provino per più ruoli. Per la
serie Shameless, Jeremy Allen White ha sostenuto le
audizioni sia per il ruolo di Lip che per quello del fratello
minore Ian Gallagher. Alla fine, è stato scelto per interpretare
Lip, un personaggio poi rivelatosi profondamente nelle sue corde e
che lo ha portato a vincere numerosi riconoscimenti. White,
tuttavia, ha raccontato che interpretare Lip per così tanto tempo –
undici stagioni – non è sempre stato semplice e gli ha fatto
mettere in dubbio di poter essere in grado di interpretare anche
ruoli diversi. Una volta terminata la serie, tuttavia, ha scoperto
che non era così trovando nuovi ruoli con cui distinguersi.
Jeremy Allen White e il suo fisico
per The Iron Claw
6. Ha messo su molta massa
muscolare per il ruolo. L’attore è noto anche per via di
un fisico particolarmente atletico e muscoloso, che avuto modo di
mostrare in più occasioni sia nei progetti a cui ha preso parte sia
con servizi fotografici vari. Per il film The Iron Claw,
dove interpreta il wrestler Kerry Von Erich, però, White si è
trovato a dover mettere su ulteriore massa muscolare, arrivando a
guadagnare circa 20 chili di muscoli, risultando dunque molto più
possente, come si può notare nel trailer del film. Per riuscire
in ciò, si è sottoposto ad una dieta particolarmente calorica
composta da waffle, burro di mandorle, hamburger di tacchino e
avocado.
Jeremy Allen White è su
Instagram
7. Ha un profilo sul social
network. L’attore è naturalmente presente sul social
network Instagram, con un profilo seguito attualmente da 3.5
milioni di persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato
appena una novantina di post, la maggior parte dei quali relativi
alle sue attività come attore. Si possono infatti ritrovare diverse
immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto
promozionali dei suoi progetti. Non mancano però anche immagini
relative alla sua vita privata. Seguendolo si può dunque rimanere
aggiornati sulle sue attività.
Jeremy Allen White e Jessie Buckley in Fingernails – Una diagnosi
d’amore
Jeremy Allen White, sua moglie e i
figli
8. Ha due figlie.
Dall’ottobre 2019 al maggio 2023, l’attore è stato sposato con
l’attrice Addison Timlin, nota per il film
Fallen e la serie StartUp. La coppia ha poi avuto
due figlie: Ezer Billie White, nata il 20 ottobre
2018, e Dolores Wild White, nata il 12 dicembre
2020. Come anticipato, nel maggio del 2023 i due annunciano la
separazione e il divorzio, senza però specificare le cause di
questa rottura. Nell’estate del 2023, all’attore è poi stato
attribuito un flirt con Selena Gomez,
ad oggi ancora non confermato.
Jeremy Allen White: i suoi
tatuaggi
9. Ha diversi
tatuaggi. In TheBear il suo
personaggio è caratterizzato dalle braccia piene di tatuaggi, ma in
realtà l’attore ne ha solo 6. Questi sono un tatuaggio per la
figlia maggiore (un colibrì col nome Ezer), e uno dedicato al
rapporto con la moglie (un cuore con all’interno i loro nomignoli
Buddy & Bilie). In aggiunta, il tatuaggio più famoso che
ha è sicuramente quello visto in molte delle scene senza maglietta
in Shameless, ovvero un semplice triangolo di piccole
dimensioni sul petto, dedicato ai suoi amici, che risale a quando
White aveva solo diciassette anni.
Jeremy Allen White: età e altezza
dell’attore
10. Jeremy Allen White è
nato il 17 febbraio del
1991, Brooklyn, New York, StatiUniti. L’attore è
alto complessivamente 1.70 metri.
Sky rilascia oggi il
trailer ufficiale italino del quinto capitolo di Fargo,
la limited series vincitrice di Emmy, AFI, Peabody e TCA Award
creata per la televisione, scritta, diretta e prodotta
esecutivamente da Noah Hawley e prodotta da MGM Television, una
società Amazon, e FX Productions. Fargo sarà disponibile con il
nuovo attesissimo capitolo in esclusiva su Sky e in streaming
solo su
NOW dal 22 novembre, subito dopo il debutto negli
Stati Uniti. Il quinto capitolo di Fargo è interpretato da Juno Temple (Ted
Lasso), Jon Hamm (Mad Men), Jennifer Jason
Leigh, David Rysdahl, Joe Keery, Lamorne Morris, Richa Moorjani,
Sam Spruell e Dave Foley.
L’ultimo capitolo di
Fargo è ambientato in Minnesota e North Dakota, nel 2019.
Dopo che una serie inaspettata di eventi ha messo “Dorothy ‘Dot’
Lyon” (Juno Temple) nei guai con le autorità, questa casalinga del
Midwest, apparentemente tipica, si ritrova improvvisamente
catapultata in una vita che pensava di essersi lasciata alle
spalle.
Lo sceriffo del North
Dakota “Roy Tillman” (Jon
Hamm) è alla ricerca di Dot da molto tempo. Allevatore,
predicatore e costituzionalista, Roy crede di essere la legge
e quindi di essere al di sopra della legge. Al suo fianco c’è
il suo fedele ma inetto figlio, “Gator” (Joe Keery), che cerca
disperatamente di dimostrare il suo valore al padre. Peccato che
sia senza speranza. Così, quando si tratta di dare la caccia
a Dot, Roy arruola “Ole Munch” (Sam Spruell), un oscuro vagabondo
di origine misteriosa.
Con i suoi segreti più
profondi che iniziano a svelarsi, Dot tenta di proteggere la sua
famiglia dal suo passato, ma il suo affettuoso e ben intenzionato
marito “Wayne” (David Rysdahl) continua a correre da sua madre,
“Lorraine Lyon” (Jennifer Jason Leigh), per chiedere aiuto. CEO
della più grande agenzia di recupero crediti del paese, la “Regina
del debito” non è contenta della scelta di suo figlio e non
risparmia occasione per esprimere la sua disapprovazione verso
Dot. Tuttavia, quando l’insolito comportamento di Dot attira
l’attenzione del vice della polizia del Minnesota “Indira Olmstead”
(Richa Moorjani) e del vice del North Dakota “Witt Farr” (Lamorne
Morris), Lorraine nomina il suo consulente interno e consigliere
principale, “Danish Graves” (Dave Foley) per aiutare sua
nuora. Dopotutto, la famiglia è famiglia. Ma Dot ha un
talento inquietante per la sopravvivenza. E con le spalle al
muro, sta per dimostrare perché non si dovrebbe mai provocare una
madre Lyon.
Hawley è showrunner,
produttore esecutivo, sceneggiatore, regista (episodi 501 e 502) e
la sua società di produzione 26 Keys guida il team creativo
dell’ultimo nuovo capitolo. Warren Littlefield (The Handmaid’s
Tale, The Old Man, Dopesick), e la sua casa di produzione The
Littlefield Company, è anche produttore esecutivo insieme a Steve
Stark (Vikings: Valhalla, Mercoledì, The Consultant) di Toluca
Pictures, Kim Todd (The Handmaid’s Tale, Brave New World) e Joel &
Ethan Coen. Fargo è prodotto da MGM Television e FX Productions,
con MGM Television come studio principale. La serie è distribuita a
livello internazionale da Amazon MGM Studios Distribution.
Prime
Video ha svelato oggi le prime immagini di
Gigolò per caso, la nuova serie comedy in
sei episodi con uno straordinario cast corale capitanato da
Pietro Sermonti e Christian De Sica
con Ambra
Angiolini, Frank Matano, Asia Argento, Claudio Gregori (Greg),
Antonio Bannò, Francesco Bruni, Giorgia Arena con Marco Messeri,
Sandra Milo e Stefania Sandrelli. Special guest star
Gloria Guida,
Isabella Ferrari e Virginia Raffaele.
Gigolò per caso sarà disponibile dal
prossimo 21 dicembre in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel
mondo. Gigolò per caso è l’ultima novità per i clienti
Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni veloci,
offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video, con un
solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.
1 di 6
A seguito della malattia del padre
(De Sica), con cui ha sempre avuto un rapporto conflittuale,
Alfonso (Sermonti) scopre che il genitore gli ha sempre tenuto
nascosto il suo vero mestiere, quello di gigolò. In crisi con la
moglie (Angiolini) e in difficoltà economiche, Alfonso decide di
rivoluzionare la sua esistenza e seguire le orme paterne, scoprendo
una versione di sé del tutto inaspettata. Coprodotta da Amazon
Studios con Mattia Guerra, Stefano Massenzi, Andrea
Occhipinti per Lucky Red, Gigolò per caso è diretta da
Eros Puglielli, mentre Daniela Delle Foglie e Tommaso
Renzoni firmano soggetto e sceneggiatura.
Gigolò per caso si unirà a
migliaia di film e serie già presenti nel catalogo di Prime Video,
tra cui le produzioni italiane Original AMAZING – FABIO DE
LUIGI, Everybody Loves Diamonds, The Bad
Guy, Prisma, Bang Bang Baby, Gianluca
Vacchi: Mucho Más, Laura Pausini – Piacere di
conoscerti, The Ferragnez – La serie S1 e
S2, The Ferragnez: Sanremo special, All or Nothing:
Juventus, Anni da cane, Dinner Club S1 e
S2, Vita da Carlo, FERRO, Celebrity
Hunted – Caccia all’uomo S1, S2 e S3, e
LOL: Chi ride è fuori S1, S2 e S3; le
serie pluripremiate The Marvelous Mrs. Maisel e
Lizzo’s Watch Out for the Big Girls, la serie satirica sui
supereroi The Boys e grandi successi come Il Signore degli
Anelli: Gli Anelli del Potere, Citadel, Jack
Ryan di Tom Clancy, Un matrimonio esplosivo,
Samaritan, Tredici Vite, The Tender Bar,
A proposito dei Ricardo, La guerra di domani,
Reacher e Il principe cerca figlio, oltre a
contenuti in licenza disponibili in più di 240 paesi e territori
nel mondo, e le dirette in esclusiva in Italia delle migliori
partite del mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre
che della Supercoppa UEFA, fino alla stagione 2026/27. Altri titoli
Original italiani già annunciati sono le serie Antonia,
No Activity – Niente da segnalare, Sul più bello – La
serie, gli show Karaoke Night – Talenti Senza
Vergogna, LOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro, i
film Elf Me, lI migliore dei mondi,
Pensati Sexy,oltre ai rinnovi per nuove stagioni di
Monterossi – La serie,Prisma, Sono
Lillo e Celebrity Hunted – Caccia all’uomo. È stata
inoltre annunciata la serie Citadel: Diana, il capitolo
italiano dell’universo Citadel.
Prima che gli scioperi dei sindacati
SAG-AFTRA e WGA bloccassero Hollywood e la
produzione de Il gladiatore
2, il regista Ridley Scott è
riuscito a girare 90 minuti del film. Ora, stando a quanto
riportato dal New Yorker, quelle scene girate
sono già state montate, in previsione di una ripartenza delle
riprese che avverrà non appena si concluderà lo sciopero degli
attori. Del montaggio del film si occupano Claire
Simpson (premio Oscar per Platoon) e Sam
Restivo. In questi 90 minuti, sarebbe compresa anche una
scena dove il protagonista combatte contro un branco di babbuini.
Scott, a quanto pare è rimasto “ossessionato da un video di
babbuini che attaccavano i turisti a Johannesburg“.
Scott, il cui nuovo film Napoleon con Joaquin Phoenix
arriverà dal 23 novembre al cinema, sembra stia dunque cercando di
impiegare al meglio questo tempo di stallo. Non è noto quanto il
film finito dovrebbe durare, ma con 90 minuti già montati si può
ipotizzare che il progetto non subirà poi un ritardo troppo ampio
rispetto alla sua data di uscita prevista. Sappiamo però che c’è
ancora poco meno di metà film da girare. Se il sindacato degli
attori dovesse raggiungere un accordo a breve, ci sarebbe ancora la
possibilità che il film riesca ad essere pronto per una
distribuzione in sala nel 2024.
Cosa sappiamo de
Il gladiatore 2?
Come ormai noto, un sequel di
Il gladiatore(attualmente noto solo
come Il gladiatore 2) è a tutti gli
effetti in lavorazione, con Ridley Scott
che torna alla regia del film che vedrà protagonista Paul Mescal nei
panni di Lucius, ma anche il ritorno di Connie
Nielsen nei panni di Lucilla e Djimon Hounsou in quelli di Juba. Vi
sono però anche gli ingressi del premio Oscar Denzel
Washington, la star di The MandalorianPedro Pascal e
l’attore di Stranger ThingsJoseph
Quinn. Fred Hechinger ricopre invece il
ruolo dell’imperatore Gela, ottenuto dopo che Barry Keoghan
ha dovuto rinunciarvi per via di altri impegni. Fanno poi parte del
cast anche la star di Moon Knight, May
Calamawy e Derek Jacobi, che
riprenderà il ruolo di Gracchus dal primo film.
Al momento non sono noti dettagli
sulla trama, ma è possibile immaginare che tra Lucius, il figlio
dell’amante di Massimo, Lucilla, e Geta possa generarsi uno scontro
al pari di quello tra Massimo e Commodo visto nel primo film. Non
resta dunque che attendere che le riprese di Il gladiatore 2 abbiano
inizio, così da poter ricevere maggiori dettagli a riguardo come
anche le prime foto in costume dei protagonisti. Ricordiamo che
Russell Crowe non
sembra essere coinvolto in alcun modo nel progetto,
specialmente alla luce del fatto che il suo Massimo moriva al
termine del primo film. Ad ora, questo sequel è atteso in sala per
il 2024.
Disney+
ha diffuso il trailer della commedia originale natalizia per
famiglie
Scivolando sulla Neve, che debutterà il 17
novembre in esclusiva sulla piattaforma streaming. Il film,
interpretato da Lil Rel Howery e Chris “Ludacris” Bridges, è una
storia esilarante e commovente di un assistente sociale del
dipartimento di polizia di Atlanta e del viaggio che compie durante
la Vigilia di Natale con la figlia che lo aiuta a ricordare la
gioia e la magia della stagione natalizia.
In
Scivolando sulla Neve Eddie Garrick (Chris
‘Ludacris’ Bridges) è un uomo di buon cuore che ha voltato le
spalle al Natale a causa di un’esperienza traumatica della sua
infanzia. Su richiesta di sua moglie, Allison Garrick (Teyonah
Parris), da cui è separato, Eddie porta sua figlia di 9 anni,
Charlotte (Madison Skye Validum), a lavorare con lui la Vigilia di
Natale e lì incontrano un misterioso uomo in un vestito rosso di
nome Nick (Lil Rel Howery). Eddie, che è un assistente sociale,
pensa che l’uomo non sia del tutto affidabile e abbia bisogno di
aiuto, ma quando scatena l’ira di un politico locale, Oscar Nuñez,
lui e sua figlia vengono coinvolti in un’avventura magica che
potrebbe riaccendere la sua fede nel Natale. Scivolando sulla
Neve, diretto da Tim Story e scritto da Scott Rosenberg, è
prodotto da John Jacobs e Will Packer, con Tim Story, Johanna Byer,
Ross Fanger e Zac Unterman come produttori esecutivi. Nel cast del
film figurano anche Mary Lynn Rajskub, Ravi V. Patel, Gina Brillon,
Kevin Connolly e Zulay Henao.
Mike White è pronto a
viaggiare verso la prossima destinazione di The White
Lotus, definendo la prossima terza stagione “più
lunga, più grande, più folle” in una recente intervista con EW.
“Sarà una ‘White Lotus’ di grandi
dimensioni”, ha detto White. “Sarà più lungo, più
grande, più folle. Non so cosa penserà la gente, ma sono super
emozionato, quindi almeno per il mio barometro, è una buona cosa…
Sono super entusiasta dei contenuti della stagione”.
Il creatore di The White
Lotus ha anche condiviso un aggiornamento sullo
sviluppo della terza stagione, che probabilmente non sarà pronta
fino al 2025 a causa sia dello sciopero degli scrittori che dello
sciopero SAG-AFTRA in corso, come aveva
precedentemente rivelato il presidente/CEO di HBO e Max
Casey Bloys.
“Sto seriamente finendo le
sceneggiature“, ha detto White. “Sto ancora
aspettando di poter lanciare il cast. Se lo sciopero del SAG
non si risolve presto, allora sì, dovremmo insistere ancora perché
lo show ha un nuovo cast ogni stagione, quindi ci sono molte parti
da interpretare… sono più che ansioso di andare avanti”.
Avevamo
già rivelato che la terza stagione svolgerà in Tailandia,
seguita dal ritorno di Natasha
Rothwellnei panni di Belinda dalla
prima stagione. La serie antologica di successo della HBO era nelle
prime fasi di preparazione per la terza stagione quando lo sciopero
degli scrittori ha costretto la nuova stagione a chiudere.
“La prima stagione mette in risalto il
denaro, e poi la seconda stagione è il sesso“, ha detto
White in una clip alla fine del finale della seconda
stagione. “Penso che la terza stagione potrebbe offrire uno
sguardo satirico e divertente alla morte, alla religione e alla
spiritualità orientale. Sembra che potrebbe essere un ricco
arazzo fare un altro round al White Lotus.
Patrick Dempsey è l’uomo più sexy del mondo nel
2023 secondo People.L’attore di “Ferrari”
e ex attore di “Grey’s
Anatomy” è stato rivelato come il vincitore di
quest’anno durante la trasmissione di martedì sera di
“Jimmy Kimmel Live”.
Prima di svelare che
Patrick Dempsey è l’uomo più sexy del mondo, l’attore
ha partecipato a una sessione di domande e risposte con il pubblico
mentre indossava un realistico filtro per il viso di una lucertola,
seguito da un filtro a forma di asino nel talk show notturno
americano.
“Sono felice che stia accadendo a
questo punto della mia vita“, ha detto
Patrick Dempsey a People nell’articolo
della pubblicazione rivelandolo come il vincitore di
quest’anno. “È bello avere questo riconoscimento, e
sicuramente il mio ego ottiene un piccolo aiuto, ma mi dà
l’occasione per usarlo per qualcosa di positivo.”
Alla domanda su come ha reagito per la
prima volta alla notizia,
Patrick Dempsey ha risposto con una risata: “Ero
completamente scioccato, e poi ho iniziato a ridere, tipo, questo è
uno scherzo, giusto? Sono sempre stata la damigella
d’onore!“
Pedro Pascal,
Timothée Chalamet, Usher,
Jamie Foxx, Lenny Kravitz e Eagles Jason
Kelce sono stati menzionatiall’inizio della giornata come “altri migliori uomini
sexy dell’anno” e sono tutti presenti nel numero dell’uomo più
sexy del mondo del 2023 della pubblicazione insieme al premiato
Patrick Dempsey.
La storia sull’uomo più sexy del mondo
è stato un evento annuale per la rivista People sin dall’inizio dal
premio nel 1985 con il vincitore inaugurale Mel Gibson all’età di 29 anni. Il vincitore
dell’anno scorso è stato Chris Evans, mentre altri vincitori recenti
sono stati
Paul Rudd,
Michael B. Jordan, John Legend e
Idris Elba.
L’episodio di martedì di “Jimmy
Kimmel Live” includeva un’esibizione musicale di Saint
Harison e un’intervista con i conduttori del podcast “Pod
Save America” Jon Favreau, Jon Lovett e Tommy
Vietor.
In vista del debutto di Rebel Moon
– Parte 1: Figlia del fuoco il 22 dicembre, Netflix annuncia che distribuirà per la prima volta
il nuovo film epico di fantascienza di Zack Snyder
in sale selezionate per una settimana.
Secondo Variety, il primo
episodio Rebel Moon
– Parte 1: Figlia del fuocosarà
proiettato in 70mm in quattro città tra cui Los Angeles (Egyptian
Theatre), New York City (Paris Theatre), Toronto (TIFF Bell
Lightbox) e Londra (Prince Charles Cinema), a partire dal 15
dicembre. 21. Netflix è il proprietario delle sale Egyptian Theatre
e Paris Theatre.
Sofia Boutella, Ed Skrein,
Cleopatra Coleman e Cary Elwes recitano nell’ultimo film
di Zack Snyder, incentrato su un’enigmatica giovane donna che vive
in una pacifica colonia alla periferia della galassia. Le è stato
affidato il compito di trovare guerrieri in grado di respingere
un’imminente invasione da parte di un despota tirannico.
Snyder ha recentemente affermato che
“Rebel
Moon” e il suo ultimo film, il film d’azione zombie di
Netflix “Army
of the Dead”, fanno parte dello stesso universo.
“‘L’Armata dei Morti’ ha una mitologia piuttosto vasta che non
è mai stata inserita nel film“, ha detto a Total
Film. “In realtà c’è un personaggio di ‘Rebel Moon’
nella serie animata ‘Army of the Dead’ che non abbiamo mai
realizzato.”
Cosa sappiamo su Rebel Moon –
Parte 1: Figlia del fuoco
Snyder originariamente concepì “Rebel
Moon” come un film di “Star
Wars” ispirato ai “Sette Samurai” che presentò a
Lucasfilm poco dopo che la Disney acquisì lo studio nel 2012 per
4,05 miliardi di dollari. Il regista voleva creare personaggi
originali e ha spinto per una sceneggiatura classificata come R,
che alla fine ha portato “Rebel
Moon” a diventare una proprietà propria al di fuori
del franchise di “Star
Wars“.
Il regista ha scritto il progetto come un
unico film, ma Netflix
era riluttante ad accettarlo perché la sceneggiatura contava 172
pagine. Con quella lunghezza, “Rebel
Moon” avrebbe avuto una durata di circa tre
ore. Le due parti hanno concordato di dividere il film in due
metà, con il secondo film
Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice in arrivo l’anno
prossimo.
Snyder sta anche lavorando su due tagli
separati di ciascun film “Rebel Moon”. Un taglio è un film che
“chiunque può apprezzare e guardare”, mentre l’altro sarà più
esplicito e rigorosamente per adulti. “Penso che per i
miei fan e per le persone pronte a fare un tuffo più profondo e più
difficile, sarà divertente“, ha detto Snyder a
Vanity Fair all’inizio di quest’anno. Successivamente
ha rivelato su Tudum di
Netflix che i tagli del regista includeranno quasi
60 minuti di filmati aggiuntivi.
“Il Director’s Cut si avvicina
a un’ora di contenuti extra, quindi penso che sia una versione
legittima dell’universo esteso“, ha detto
Snyder. “Puoi davvero vedere molto. È solo
più dipinto fino in fondo. Il [taglio] del regista è
un’immersione profonda, cosa che notoriamente ho fatto durante
tutta la mia carriera. Non so come sono finito nel mondo dei
Director’s Cut, ma quello che posso dire è che, per me, i
Director’s Cut sono sempre stati qualcosa per cui ho dovuto lottare
in passato e nessuno lo voleva. Era questo bambino bastardo
che cercavo sempre di mettere insieme perché sentivano che esisteva
una versione più profonda. E con Netflix abbiamo girato scene
solo per il Director’s Cut. Quindi, in questo senso,
è davvero una rivelazione perché dà quel secondo calcio al
barattolo per i grandi fan.