ATTENZIONE – l’articolo contiene
spoiler su Black Panther: Wakanda Forever
Screen Rant ha
intervistato Nate Moore, produttore di Black Panther:
Wakanda Forever, il quale ha commentato l’apparizione a
sorpresa di Julia Louis-Dreyfus nei panni della
contessa Valentina Allegra de Fontaine. Moore ha condiviso che
la connessione di Valentina con Everett Ross era in realtà
un’idea di Ryan Coogler. Ha anche paragonato
Valentina al Nick Fury della Fase 1, suggerendo che questo potrebbe
essere pericoloso per l’MCU.
“Certamente, questa non è
l’ultima volta che vedremo Valentina. Penso che ora, chiaramente,
lei e Ross potrebbero trovarsi a tavoli diversi nello stesso
ristorante. Il dettaglio della loro relazione passata era qualcosa
che Ryan pensava sarebbe stato davvero divertente e interessante da
esplorare. Si spera che riusciremo a costruire su questo
presupposto. Ma con Valentina, proprio come Nick Fury nella Fase 1,
stiamo lentamente costruendo la storia di una donna che forse ha le
mani in pasta in più questioni. E vedremo se è una cosa positiva o
negativa per l’MCU.”
Il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità
del suo personaggio, T’Challa. Black
Panther: Wakanda Forever è arrivato nelle sale l’11
novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios,
Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio
interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI.
Nel film Marvel StudiosBlack Panther:
Wakanda Forever, la Regina Ramonda (Angela
Bassett), Shuri (Letitia
Wright), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai
Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence Kasumba)
lottano per proteggere la loro nazione dalle invadenti potenze
mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli abitanti del
Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo della loro
storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog Nakia
(Lupita
Nyong’o) e di Everett Ross (Martin
Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno del
Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta nel ruolo
di Namor, re di Talokan, ed è interpretato anche da
Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e
Alex Livinalli.
Stravolgendo la percezione della
realtà dei suoi personaggi, il finale della serie tv Netflix
1899 ci mette davanti a misteri fantascientifici
sconcertanti che richiedono indubbiamente spiegazioni. In ogni
episodio,
1899 naviga in una moltitudine di concetti e
dispositivi narrativi fantascientifici senza offrire una
spiegazione chiara per nessuno di essi. Per aggiungere un ulteriore
livello di intrigo e dramma,
1899 termina ogni episodio con un enigmatico
cliffhanger, mentre si svelano gradualmente le traumatiche storie
dei suoi personaggi principali. Sebbene il dramma fantascientifico
di Netflix si prenda il suo tempo per svelare questi misteri di
fondo e tenga intenzionalmente gli spettatori col fiato sospeso
grazie a un ritmo disteso, è comunque gratificante riuscire ad
unire tutti i puntini.
Il Kerberos e il Prometheus
Una nave di nome
Kerberos è lo scenario principale che riunisce i
diversi personaggi di
1899, mentre la Prometheus è un’altra
nave che sarebbe scomparsa prima che la Kerberos salpasse.
All’inizio di
1899, diventa evidente che la Kerberos non è una nave
normale e ospita molte tecnologie misteriose che sono quasi
incomprensibili per i passeggeri. La trama di
1899 prende una piega oscura quando l’equipaggio della
Kerberos riceve uno strano messaggio da una nave vicina che si
rivela essere la Prometheus. Dopo aver trovato solo un ragazzo,
Elliot, sulla nave fantasma, l’equipaggio della
Prometheus lo prende a bordo e salpa per tornare a casa. Non si
rendono conto che un altro passeggero della Prometheus, di nome
Daniel, è salito a bordo della nave.
Il caos si scatena a Kerberos quando
i passeggeri iniziano a morire, mentre Daniel cerca di costringere
Maura (interpretata da Emily
Beecham) a mettere in discussione la sua percezione.
1899 spiega questi eventi misteriosi negli ultimi
episodi rivelando che la nave è una simulazione che ha manipolato
la realtà dei passeggeri: tutto, dai loro ricordi al loro aspetto
fisico, è un costrutto della simulazione. Dal punto di vista
mitologico, Cerbero/Kerberos è il cane da guardia a tre teste che
impedisce ai morti di fuggire dagli inferi. Dato che il Kerberos
del
1899 funge da prigione della percezione e della realtà
per i passeggeri, il nome acquista un senso. Allo stesso modo, il
nome dell’altra nave deriva dal mito greco di Prometeo, che venne
tormentato in eterno per aver rubato il fuoco dal monte Olimpo, un
parallelismo con i passeggeri che vivono in loop infiniti dei loro
traumi simulati.
Chi ha creato la simulazione?
I depistaggi nei primi
episodi di
1899 suggeriscono che il padre di
Maura, Henry Singleton
(interpretato da Anton Lesser del cast di Andor),
sia il genio del male dietro la simulazione. Ad esempio, Maura
continua a sostenere che il padre le ha rimosso i ricordi dopo che
lei e il fratello sono venuti a conoscenza dei suoi esperimenti
segreti sulla nave. In un’altra scena, Henry spia i passeggeri
della Kerberos dalla comodità della sua stanza. Se
questi momenti sono abbastanza convincenti da suggerire che Henry
sia l’architetto della simulazione, gli episodi finali rivelano che
Maura ne è la creatrice.
Al di fuori della simulazione,
Maura viveva nel mondo reale con il marito
Daniel e il figlio Elliot. Quando
la salute del figlio iniziò a declinare a causa di una misteriosa
malattia, la donna non riuscì a sopportare il dolore e il lutto che
questo questo tragico evento portò alla sua famiglia. Nel tentativo
di “preservare” il figlio, ne trasferisce la coscienza in una
realtà simulata dove lei e Daniel (interpretato da Aneurin
Barnard del cast della sesta stagione di Peaky
Blinders) possono passare del tempo con lui in una piccola
stanza dei giochi, nonostante lui sia morto nel mondo reale.
Sebbene
1899 non riveli come la simulazione sia cresciuta
dalla stanza dei giochi di un bambino a un sistema a più livelli e
come Henry sia stato coinvolto, sembra probabile che molte altre
forze siano state coinvolte nella tecnologia nel corso del tempo e
abbiano scatenato il caos.
Sfruttando questo aspetto a suo
vantaggio, Henry ha abusato della tecnologia della
figlia creando altre simulazioni all’interno della sua simulazione
principale per studiare le oscure profondità del cervello umano.
Maura spiega la sua spirale negativa in una breve conversazione con
Eyk (interpretato da Andreas
Pietschmann del cast della terza stagione di
Dark) ricordando che sua madre era affetta da
Alzheimer, che ha gradualmente distrutto la sua capacità di
riconoscere i membri della famiglia. Dopo la sua morte, Henry ha
iniziato ad affrontare la sua perdita studiando meticolosamente la
mente umana, sperando di trovare risposte alla malattia della
moglie.
Con il tempo, ha chiaramente
esagerato, rendendo la figlia e la sua famiglia vittime dei suoi
esperimenti. Il fatto che Maura abbia scelto di
proposito di cancellare i suoi ricordi per affrontare la morte
traumatica del figlio si rivela un vantaggio e un ostacolo per
Henry. Se da un lato gli permette di manipolare la
sua tecnologia e di usarla a suo vantaggio, dall’altro si trova nei
guai quando si rende conto che solo Maura possiede il codice per
sfuggire alle simulazioni.
Il significato della piramide,
dello scarabeo e della chiave nella simulazione di 1899
La piramide del ragazzo e
la chiave di Maura sono i codici necessari per
porre fine alle simulazioni nella serie televisiva fantascientifica
di Netflix. Poiché Maura non aveva ricordi della sua vita passata,
non riusciva a ricordare nulla della chiave anche se l’aveva sempre
con sé. Henry la sottopone a queste simulazioni
ricorrenti per aiutarla a ricordare dove teneva la chiave. È anche
possibile che Henry abbia collocato quei simboli piramidali in
tutta la nave come messaggi subliminali per stimolare la sua
memoria o forse Maura stessa li ha collocati nella realtà simulata
per ricordare la chiave dopo aver perso la memoria. Quest’ultima
ipotesi sembra più plausibile, dato che il simbolo della piramide e
della chiave è tatuato anche dietro l’orecchio del figlio.
Come la piramide e la chiave, anche
lo scarabeo è un codice che apre le porte chiuse. Il significato
dello scarabeo rimanda a uno dei ricordi di Maura nel mondo reale,
in cui Maura (interpretata da Emily
Beecham della serie cult d’azione Into the
Badlands) chiede a Elliot di liberare uno
scarabeo che ha intrappolato in un barattolo per insegnargli il
famoso detto “lasciali liberi se li ami”. Per questo motivo, lo
scarabeo viene probabilmente manifestato o progettato come codice
per accedere alla libertà dalle porte chiuse nella simulazione.
Le simulazioni delle botole sono
reali riflessi del passato?
Sotto il letto di ogni
passeggero c’è una botola, da cui si arriva a una camera
sotterranea che conduce a una simulazione dell’inquietante passato
del rispettivo passeggero. Considerando che il passato di ogni
personaggio era probabilmente una mera costruzione, le simulazioni
delle botole probabilmente non hanno nulla a che fare con la realtà
dei passeggeri. Ciò è ulteriormente confermato quando i passeggeri
iniziano a scorrere le rispettive simulazioni di memoria dopo che
Daniel ha alterato il codice.
Il virus di 1899 spiegato
Verso la fine, dalle pareti
dell’astronave iniziano a spuntare enormi strutture nere e quando
Virginia Wilson (interpretata da Rosalie
Craig del cast di The Queen’s Gambit) ne
tocca una, la massa nera inizia a diffondersi su tutto il suo
corpo. Come ogni altra cosa nella simulazione, anche la sostanza
nera è un codice che rappresenta un virus. Daniel
ha intenzionalmente violato il sistema e introdotto il virus nella
simulazione per impedire a Henry di riavviare il
ciclo. Questo spiega perché chiede agli altri passeggeri di non
toccarlo.
Il significato dell’allegoria della
caverna di Platone
Nella sua allegoria,
intitolata “La caverna”, Platone descrive uno
scenario ipotetico in cui un gruppo di persone è incatenato
all’interno di una caverna e tutto ciò che possono vedere è un muro
vuoto di fronte a loro. Il muro riflette le ombre del mondo reale
alle loro spalle, ma non dà mai una rappresentazione accurata della
realtà. Nonostante i limiti della loro percezione, gli abitanti
della caverna accettano la realtà che viene loro presentata perché
è l’unica che conoscono. Film come Interstellar,
capolavoro fantascientifico di Christopher Nolan,
Shutter Island di Scorsese e
persino Matrix delle sorelle
Wachowski fanno riferimento alla stessa
allegoria.
Henry ricorda che
Maura da giovane era ossessionata dall’Allegoria
di Platone. Probabilmente è lì che ha trovato
l’ispirazione per creare realtà alternative, o meglio, ombre della
realtà, attraverso le simulazioni. Tuttavia, dopo aver perso i suoi
ricordi e aver preso il controllo delle sue simulazioni, Henry è
diventato il portatore della realtà, mentre la sua simulazione è
diventata una semplice ombra sul muro. Poiché anche Henry fa parte
di una simulazione, l’Allegoria di Platone è un ciclo infinito in
1899 in cui il leader della catena di simulazioni
rimane sconosciuto.
Come funzionano le siringhe bianche
e nere di Henry
Come tutti gli oggetti
delle simulazioni, entrambe le iniezioni sono codici che servono a
uno scopo specifico. La loro funzione è simile a quella delle
pillole blu e rosse di Matrix.
Henry usa l’iniezione nera per resettare i ricordi
di Maura e mandarla in una nuova simulazione; al contrario, usa
quella bianca per ripristinare i suoi ricordi e la conseguente
comprensione della realtà.
Perché Cirian ha preso il controllo
della simulazione di Maura
Verso la fine della
stagione 1 di
1899, Henry mette le mani sulla piramide e sulla
chiave, ma Daniel riesce comunque a stare un passo
avanti. Daniel manipola il codice della siringa in modo tale che,
quando Henry inietta il siero nero a Maura, lei
raggiunge la prima sala giochi di simulazione che aveva creato per
suo figlio. Qui Daniel le dice che ha anche cambiato il codice
della chiave con l’anello di Laura e il codice
della piramide con un giocattolo nella stanza dei giochi di
Elliot. Utilizzando la nuova chiave e la piramide,
Maura riesce finalmente a uscire dal loop della simulazione
nell’arco conclusivo della serie tv fantascientifica di
Netflix.
Tuttavia, considerando che
Daniel la avverte che suo fratello
Cirian ha preso il controllo delle simulazioni, il
suo viaggio sembra essere tutt’altro che finito. L’identità e le
motivazioni di Cirian rimangono sconosciute anche dopo i titoli di
coda di
1899. È chiaro, però, che alla fine della stagione 1
di
1899, egli si trova in cima alla catena delle
simulazioni ed è forse l’unico a sperimentare la realtà così com’è.
Gli altri percepiscono solo l’ombra di un’ombr: sole ombre della
realtà che lui vuole che vedano.
Maura è sfuggita alla simulazione
nel finale di 1899?
Dopo essere sfuggita alla
simulazione nella serie horror sci-fi di Netflix,
Maura si risveglia in una stazione spaziale dove
trova gli altri passeggeri collegati a una macchina. Questo
conferma che nessuno è morto su quella nave. Trova uno schermo che
rivela il nome della stazione spaziale come “Progetto Prometheus” e
l’anno attuale come “2099”. Segue un messaggio di “Benvenuto nella
realtà” da parte di Cirian, che conferma di essere
a conoscenza della fuga della sorella dalla simulazione.
Poiché la stagione 1 di
1899 termina dopo questo episodio, si può solo
ipotizzare se Maura sia sfuggita a tutte le
simulazioni o sia rimasta intrappolata in un’altra. Tuttavia, dal
momento che la stazione spaziale ha lo stesso nome della nave, è
possibile che si tratti di un’altra realtà simulata creata da
Cirian. Un altro dettaglio che lo conferma è la frase “che il tuo
caffè faccia effetto prima della realtà” che Cirian lascia a Maura
nella stazione spaziale. In una scena precedente,
Anker (interpretato da Alexandre
Willaume del cast di Wheel of Time) e
Ramiro trovano la stessa frase scritta su un libro
nella sala di controllo della nave.
Sebbene
1899 non spieghi mai il significato della frase,
sembra essere il modo in cui Cirian prende in giro
i suoi prigionieri. Alludendo al falso senso di veglia che si prova
quando il cervello viene inondato di dopamina dopo aver consumato
del caffè, Cirian sembra insultare Maura e gli altri che hanno
scelto volontariamente di vivere in simulazioni fasulle solo per
affrontare i fardelli della loro realtà. Poiché la saluta con lo
stesso messaggio nella stazione spaziale, è possibile che stia per
sottoporre lei e i passeggeri a un’altra sconcertante simulazione
nella stagione 2di
1899.
Il duo formato da Abatantuono e
Catania torna sul piccolo schermo con
Improvvisamente Natale, pellicola diretta da Francesco Patierno in uscita su Amazon Prime
Video il 1 dicembre. A comporre il soggetto è colui il quale
può essere definito il maestro dei cinepanettoni, Neri Parenti, con
la seconda firma di Gianluca Bomprezzi. I lungometraggi di genere
comedy che celebrano il Natale sono oramai un
must nel periodo antecedente la festività, e rappresentano
l’opportunità cinematografica per immergersi in questa magica
atmosfera accompagnati da buone e sane risate.
In principio erano Christian De Sica
e Massimo Boldi con il loro Natale trascorso in giro per il mondo,
adesso invece a trainare il carro dei cinepanettoni sono Diego
Abatantuono e Antonio Catania, in un sodalizio ancora molto “fresco
e saporito” sancito ai tempi di Mediterraneo (1991). Se in
Il peggior Natale della mia vita erano due amici di
vecchia data, in Improvvisamente Natale diventano
consuoceri il cui obiettivo è tenere in piedi la famiglia. Ma di
qualsiasi personaggio loro si vestano, una cosa è certa: ciò che li
unisce è una comicità che spesso non ha bisogno di parole, ma
piuttosto si rifugia nelle espressioni.
Improvvisamente Natale, la
trama
Alberta (Violante
Placido) e Giacomo (Lodo Guenzi) sono
una coppia il cui matrimonio naufragato ha messo in evidenza le
loro differenze caratteriali e attitudinali. Sulla decisione della
loro imminente separazione non hanno però il coraggio di informare
la figlia Chiara (Sara Ciocca), molto legata al
concetto di famiglia. Decidono così di partire alla volta delle
Dolomiti, regno e casa di Lorenzo (Diego
Abatantuono), il “nonnone” a cui Chiara è molto legata,
con l’intento di affidare a lui l’arduo compito.
Arrivati all’hotel di cui Lorenzo è
proprietario, Alberta e Giacomo cercano di convincere il padre di
lei a dare a Chiara questa spiacevole notizia, seppur lui sia in
disaccordo e cerchi un modo per farli riappacificare. Nel frattempo
nell’albergo è anche in corso una trattativa di vendita con dei
cinesi, a causa di alcune difficoltà economiche di Lorenzo.
Quest’ultimo sa che per la nipote le due novità saranno un duro
colpo, e perciò decide di organizzarle in piena estate un Natale di
cui difficilmente si dimenticherà.
Un racconto ingolfato di
cliché
Sullo sfondo delle Dolomiti prende
forma la trama di Improvvisamente Natale, una
storia la cui cornice brilla di luci, cenoni, palle decorative e
alberi di pino giganteschi. Quel che spicca nel calderone degli
intrecci è chiaramente l’atmosfera festosa del 25
dicembre, seppur il panorama estivo ne faccia da contrasto, e che
regge sulle spalle la linea di un racconto costellato di
cliché. Niente di nuovo a livello narrativo quanto
contenutistico, anche se l’ultimo acquista un punteggio in più solo
per il messaggio di cui vuole essere portatore.
Lo affermano tutti gli sceneggiatori
che sanno masticare le storie, ma anche i registi che poi devono
farle vivere nelle quattro pareti dell’inquadratura: ciò che si
inserisce all’interno di una trama deve attribuire ad essa valore,
logica e credibilità oppure rischia di finire nel buco nero delle
pellicole fallite, senza neppure la consolazione di un successo
all’incasso. Purtroppo la storia qui risulta priva di mordente, su
un impianto narrativo debole e scarno, impregnato
dei soliti leitmotiv quali matrimoni alla deriva,
tradimenti e scappatelle, che cercano di dare un taglio di spessore
alla storia ma in realtà si arenano in una forzata crisi interna
che non suscita alcuna emozione.
Sembra quella che in gergo è
definita “minestra riscaldata”, piena di sub-plot che
invece di aggiungere privano di significato, restituendo allo
spettatore solo che confusione e, ad un certo punto, anche noia. Se
non fosse per qualche gag comica di cui ne fanno siparietto Diego
Abatantuono, Antonio Catania e Nino Frassica nei panni di Don
Michele, il film sarebbe privo di qualsiasi sfumatura
attrattiva.
Improvvisamente
Natale si salva perciò solo per il messaggio che cerca di
veicolare attraverso Chiara e il suo gruppo di amici. Nel tentativo
di salvare l’hotel dalla vendita, rendendo anche omaggio ad alcuni
cult movie di genere horror quali Shining di Kubrick, la
comitiva di bambini porta in scena il valore affettivo di
alcuni luoghi a cui, nonostante le difficoltà riscontrate
lungo la strada, non bisogna rinunciare. A volte gli adulti,
“troppo impegnati a credere ai complotti e alle fake news” non si
accorgono della preziosità di ciò che possiedono, ed è l’innocenza
di una mentalità ancora non inghiottita e influenzata dalla società
capitalista che può salvare dal commettere atti di cui, altrimenti,
ci si potrebbe pentire.
ATTENZIONE – l’articolo contiene
spoiler sul finale di Bones and All
In un’intervista esclusiva con
Screen Rant, Taylor Russell, co-protagonista di
Bones and All di Luca
Guadagnino, ha parlato del film, una storia d’amore tra
due cannibali. L’attrice, premio Mastroianni a Venezia 79 per la
sua interpretazione nel film, ha condiviso in particolare i suoi
pensieri sul finale violento e scioccante del film, spiegando
perché in realtà è “incredibilmente romantico” e “molto bello”.
“Il finale è incredibilmente
romantico per me perché è un regalo che lui fa a lei, conoscendo la
struttura di queste due persone, questa afflizione che hanno. È
l’atto più amorevole possibile in un certo senso. E mi è sempre
sembrato così quando ne abbiamo parlato, quindi penso che sia molto
bello. Molto sentito. Nel loro mondo è la versione più
romantica.”
Bones and All è il nuovo film di Luca
Guadagnino, vincitore del Leone d’argento alla regia e del
Premio Marcello Mastroianni per la migliore attrice emergente a
Taylor Russell alla
79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il
film è diretto da Luca Guadagnino e scritto da
David Kajganich, che ha collaborato con il regista
in Suspiria e A Bigger
Splash, è un adattamento del romanzo di Camille
DeAngelis “Bones & All” (“Fino all’osso”), edito in Italia da
Panini Books. Nel cast Taylor Russell, Timothée Chalamet, Michael Stuhlbarg,
André Holland, Chloë Sevigny, David Gordon-Green, Jessica Harper,
Jake Horowitz e Mark Rylance.
Un film prodotto dalla Frenesy Film
Company e Per Capita Productions con The Apartment Pictures –
società del gruppo Fremantle, Memo Films, 3 Marys Entertainment,
Elafilm e Tenderstories. In co-produzione con Vision Distribution
in collaborazione con SKY.
Prodotto da Luca Guadagnino,
Theresa Park, Marco Morabito, Dave Kajganich, Francesco Melzi
d’Eril, Lorenzo Mieli, Gabriele Moratti, Peter Spears e
Timothée Chalamet.
I produttori esecutivi del film sono
Giovanni Corrado, Raffaella Viscardi, Marco Colombo e Moreno Zani.
I finanziatori del film sono le società italiane The Apartment
Pictures (società del gruppo Fremantle), 3 Marys Entertainment,
Memo Films, Tenderstories, Elafilm, Wise Pictures, Excelsa, Serfis
e Piace. Vision Distribution distribuirà il film in Italia mentre
MGM ha acquisito i diritti per la distribuzione internazionale.
In una recente intervista con
Empire, lo sceneggiatore,
regista e produttore Christopher McQuarrie
anticipa alcune delle sfide che Ethan Hunt (Tom
Cruise) dovrà affrontare in Mission:
Impossible – Dead Reckoning Part One e come questo si
collega al sottotitolo del film. Pur non rivelando troppi dettagli,
McQuarrie rivela che “la resa dei conti” ha in realtà un
significato unico al di fuori del franchise di Mission:
Impossible che funge da metafora per alcune trame
imminenti.
“Ci sono molte cose che
emergono dal passato di Ethan. ‘Dead reckoning’ è un termine di
navigazione. Significa che stai scegliendo un corso basato
esclusivamente sulla tua ultima posizione nota e questa diventa una
metafora non solo per Ethan, ma per diversi personaggi.”
Nei prossimi due capitoli della
saga di Mission Impossible, Tom
Cruise e Rebecca
Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e
Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea
Whigham(Kong: Skull Island),Hayley
Atwell(Captain America: Il primo
vendicatore),Pom
Klementieff(Guardiani della
Galassia) e Esai Morales(Ozark).Christopher McQuarrie scriverà e
dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane
rispettivamente il 30 settembre 2022 e il 7 luglio 2023.
Lo sceneggiatore di Solo: A Star Wars
StoryJonathan Kasdan spiega perché
vuole ancora un sequel. Come secondo film antologico di Star Wars
dopo Rogue One, Solo è stato
co-scritto da Lawrence Kasdan (che ha collaborato
con George Lucas in L’impero colpisce
ancora e Il ritorno dello Jedi) e suo
figlio Jonathan. Nonostante abbia ricevuto recensioni generalmente
favorevoli dalla critica, in particolare per la performance
principale di Alden Ehrenreich, il film spin-off incentrato
su un giovane Han Solo ha incassato solo 393,2 milioni di dollari
in tutto il mondo, diventando il primo insuccesso al botteghino del
franchise di Star Wars, infrangendo
sostanzialmente tutte le speranze di un sequel.
Tuttavia, lo sceneggiatore di
Solo: A Star Wars
StoryJonathan Kasdan continua a
sperare in un sequel. Durante una recente intervista con
Josh Wilding di ComicBookMovie.com,
Kasdan ha dichiarato di essere ancora disponibile a tornare al
personaggio di Solo per un film successivo, che in realtà crede
potrebbe essere migliore dell’originale.
“La ragione per un Solo 2 è, se
c’è, una grande ragione, e certamente parteciperei se ci fosse…
c’erano così tanti grandi personaggi che siamo stati in grado di
impostare, e per me, l’argomento più forte per un Solo 2 è che il
primo film è stato il viaggio di Alden per raccogliere l’eredità
del personaggio, e alla fine ho pensato che l’avesse davvero fatto,
e si è divertito ad interpretarlo solo per un film, quindi mi
piacerebbe rivederlo.”
Tuttavia, nonostante la sua volontà
di un secondo film, sembra improbabile per Solo: A Star Wars
Story, di tornare con un secondo capitolo.
In questa occasione, James Gunn
torna a raccontare le storie dei Guardiani e tramite i suoi canali
social ha diffuso anche la track list della colonna sonora del
mediometraggio con protagonisti Dave Bautista e Pom
Klementieff.
The Guardians of the Galaxy Holiday Special
SOUNDTRACK should be up tomorrow, including the original song “I
Don’t Know What Christmas Is (But Christmastime Is Here)” & the
original recording “Here It Is Christmastime” by the @Old97s &
@kevinbacon.
#GotGHolidaySpecialpic.twitter.com/DZJQYkPxJV
Guardiani della Galassia Holiday Special si
concentra su Drax (Dave Bautista) e Mantis
(Pom Klementieff) mentre tentano di rapire
Kevin Bacon per rallegrare Star-Lord
(Chris Pratt). È confermato che lo speciale
include più eroi Marvel che sono già apparsi nel
Marvel Cinematic Universe.
ATTENZIONE – l’articolo contiene
spoiler su Black Panther: Wakanda Forever
In un’intervista con Rolling Stone, il
co-sceneggiatore di Black
Panther: Wakanda Forever, Joe Robert
Cole, spiega perché Killmonger di Michael B.
Jordan è stato riportato nel MCU. Cole ha detto che ha sempre
voluto che Jordan tornasse e che il suo ritorno sarebbe avvenuto
sul Piano Ancestrale, legando insieme la
vulnerabilità di Shuri alla vendetta e la fame di Killmonger di
vendicare i suoi antenati.
“Abbiamo sempre voluto che
Michael tornasse, e sento che sarebbe sempre stato nel piano
ancestrale con Shuri che aveva preso la pozione. La domanda era
sempre come, come si ottiene la cosa di cui penso tu stia parlando.
Come fai a renderlo qualcosa di più del semplice entusiasmo per il
ritorno di Michael che è fantastico e il personaggio è fantastico?
In che modo è rilevante per il viaggio di Shuri e diventa un punto
di svolta per il suo personaggio? Quindi, se ci pensi, [nel primo
film] il suo viaggio riguardava anche la vendetta, la rabbia e la
frustrazione. Questa è una parte di ciò che abbiamo cercato di
mettere in contatto con lei all’inizio, la rabbia di aver perso
qualcuno, il senso di perdita. E poi come perdere sua madre avrebbe
intensificato i suoi sentimenti di desiderio di vendetta. Abbiamo
solo cercato di basarci su questo, in modo che lui le presenti una
scelta tra: si muoverà nella direzione in cui si muoverebbe
Killmonger? O farà qualcosa di diverso? L’idea era quello di
costruire con successo la posta in gioco per lei così che potesse
essere comprensibile per il pubblico. Ma una cosa che ho apprezzato
molto anche della scena di Killmonger che abbiamo scoperto è stato
il suo punto di vista su come ha cambiato il Wakanda. Killmonger è
entrato e ha posto la domanda: sono io il custode di mio
fratello?”.
Suggerendo che l’arrivo di
Killmonger nel primo film abbia in qualche modo cambiato anche
l’approccio dei Wakandinani al mondo, da cui poi è scaturita la
decisione di Ramonda di salvare Riri Williams. La rabbia di
Killmonger, in qualche modo, si è trasformata in una forza positiva
per la nazione.
Il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità
del suo personaggio, T’Challa. Black
Panther: Wakanda Forever è arrivato nelle sale l’11
novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios,
Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio
interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI.
Nel film Marvel StudiosBlack Panther:
Wakanda Forever, la Regina Ramonda (Angela
Bassett), Shuri (Letitia
Wright), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai
Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence Kasumba)
lottano per proteggere la loro nazione dalle invadenti potenze
mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli abitanti del
Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo della loro
storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog Nakia
(Lupita
Nyong’o) e di Everett Ross (Martin
Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno del
Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta nel ruolo
di Namor, re di Talokan, ed è interpretato anche da
Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e
Alex Livinalli.
In occasione del tour promozionale
del suo nuovo libro, Cinema Speculation, Quentin
Tarantino sta rilasciando numerose dichiarazioni sul
cinema e sulla contemporaneità di Hollywood. Dopo aver detto che
non dirigerà mai un film Marvel, ora il regista ha
commentato gli attori che hanno partecipato al franchise MCU fino a questo momento.
Durante un’intervista, Tarantino ha
detto: “Parte di questa Marvel-izzazione di
Hollywood deriva anche dal fatto che ci sono tutti questi
attori diventati famosi per aver interpretato questi personaggi, ma
non sono loro le star del cinema”. Continuando:
“Captain America è una
star. Thor è una star. Non sono la prima
persona a notarlo. Penso sia stato detto uno zilione di volte, ma è
così: sono questi personaggi dei franchise che diventano
star“.
“Non voglio neppure svilirli, a
dire la verità.” ha proseguito il regista, dicendo anche che
se questi film fossero usciti anni fa, sarebbero stati i suoi
preferiti: “Se questi film fossero usciti quando avevo
vent’anni. Sarei stato felicissimo e presissimo. Ma non
sarebbero stati gli unici film realizzati. Sarebbero stati film in
mezzo ad altri film. Adesso ho quasi 60 anni, quindi no, non sono
così contento di questi film”.
In occasione del Lucca Comics and
Games 2022, abbiamo intervistato Denise Gough, che
nella serie Lucasfilm ANDOR interpreta
Dedra Meero, una minacciosa esponente del Lato Oscuro, al servizio
dell’Impero. In occasione del
finale di stagione dello show, disponibile su Disney+ dal 23 novembre, ecco cosa ci
ha raccontato Denise Gough sul suo
personaggio.
ANDOR, la serie del
franchise che arriverà in estate e che vede protagonista Cassian
Andor, interpretato da
Diego Luna, nelle vicende che lo hanno coinvolto prima
dei fatti di Rogue One. Il personaggio, lo ricordiamo, ha esordito
nello stand alone del 2016, che racconta i fatti che avvengono tra
La Vendetta dei Sith e
Una Nuova Speranza.
ANDOR
arriverà il 31 agosto su Disney+ e
sarà composta da 12 episodi, che verranno seguiti da una seconda
stagione sempre da 12 episodi che ci condurrà agli eventi di Rogue
One. Nel cast di ANDOR compaiono
Diego Luna, Adria Arjona, Denise Gough, Genevieve O’Reilly,
Stellan Skarsgard, Fiona Shaw e Kyle
Soller.Andor è incentrato su Cassian
Andor (Luna), personaggio che è stato introdotto in Rogue One e come membro della ribellione
contro l’Impero. La serie sarà un prequel del film, con Toby Haynes
che sarà il regista principale della prima stagione che sarà
composta da12 episodi. Gli altri registi coinvolti sono Ben Caron e
Susanna White, mentre Stephen Schiff e Tony Gilroy sono gli
sceneggiatori.
ANDOR è
prodotto dallo showrunner Tony Gilroy, che ha
scritto e prodotto Rogue One. Inizialmente Gilroy
avrebbe dovuto dirigere i tre episodi, ma è stato costretto a
rinunciare a causa di problemi di viaggio legati alla pandemia.
In Rogue One un gruppo di improbabili eroi si unisce
in una missione per rubare i piani alla Morte Nera, l’ultima arma
di distruzione dell’Impero. Questo evento chiave nella cronologia
di Star Wars riunisce persone comuni che scelgono di fare cose
straordinarie e, così facendo, diventano parte di qualcosa di più
grande di loro stessi.
Uno dei film italiani più
celebri di sempre è La ciociara, il
capolavoro diretto dal maestro del neorelismo Vittorio De
Sica (Ladri di biciclette, Umberto
D.) e sceneggiato dal fidato Cesare
Zavattini, altro illustre nome del neorealismo. Il film
non rientra più in quel movimento artistico, spentosi nel suo senso
più puro intorno ai primi anni Cinquanta, ma offre ugualmente uno
spaccato sincero e brutale di vicende verificatesi negli anni in
cui l’Italia era uno dei principali luoghi dove si decidevano le
sorti della Seconda guerra mondiale. Tra dramma e documento
storico, La ciociara si è dunque affermato come un titolo
imprescindibile.
Distribuito al cinema sul finire del
1960 e presentato poi in concorso al Festival di Cannes nel 1961,
il film si è affermato come un grande successo cinematografico, da
cui sono scaturiti numerosi dibattiti di natura artistica. In
particolare, però, il film è ricordato per l’interpretazione di
Sophia Loren, protagonista assoluta che si è con
La ciociara consacrata a livello internazionale come una
delle interpreti più apprezzate in assoluto. Negli anni la fama del
film non è poi mai venuta meno e ancora oggi è tra i più citati,
omaggiati e studiati titoli della storia del cinema italiano.
La ciociara è dunque uno di
quei film che ogni appassionato di cinema deve aver visto almeno
una volta nella vita e che ad ogni visione svela nuovi affascinanti
aspetti di sé, dalla ricostruzione storica ai sentimenti messi in
gioco, dal dolore alle speranze di un popolo ferito ma non
sconfitto. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al libro e al cast
di attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La ciociara: la trama e il cast del film
Ambientato nell’estate del 1943, il
film ha per protagonista Cesira, una giovane
vedova che vive a Roma insieme alla figlia dodicenne
Rosetta. Per sfuggire ai bombardamenti della
Seconda guerra mondiale, le due intraprendono una fuga che le porta
a Sant’Eufemia, paese di origine di Cesira. Quando l’arrivo degli
Alleati fa emergere la speranza di veder terminare la guerra, madre
e figlia decideranno di tornare a Roma per riprendere la loro vita
di sempre. Lungo il tragitto, però, vengono assalite e violentate
da un gruppo di soldati nordafricani dell’esercito francese. Per
loro è l’inizio di un trauma che ben si rispecchia con quello che
il paese sta attraversando.
Originariamente, ad interpretare
Cesira doveva esserci la celebre Anna Magnani,
mentre la Loren avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di Rosetta. La
Magnani, tuttavia, rifiutò la parte per via della marcata
differenza fisica tra lei e la Loren, alla quale dunque fu affidato
il ruolo della protagonista, che venne trasformata pertanto
dall’essere una cinquantenne all’essere una donna più giovane. Per
la sua interpretazione, come noto, la Loren, che all’epoca aveva 25
anni, vincerà poi il premio Oscar come miglior attrice. Fu la prima
volta che tale premio veniva assegnato per un’interpretazione non
in lingua inglese.
Ad interpretare Rosetta si ritrova
invece EleonoraBrown. Poiché al
momento delle riprese quest’ultima aveva solo 11 anni, non le fu
detto apertamente che il film prevedeva uno stupro e la scena venne
descritta solamente come un momento di violenza a suon di percosse.
Inoltre, per far sì che l’attrice piangesse nei momenti più
drammatici del film, De Sica arrivò a raccontarle che i suoi
genitori erano morti in un incidente d’auto. Nel ruolo di Michele,
l’intellettuale antifascista di cui Cesira si innamora si ritrova
invece l’attore Jean-Paul
Belmondo, interprete iconico della Nouvelle Vague
francese. Recita poi nel film anche l’attore Carlo
Ninchi nei panni di Filippo, padre di Michele.
La ciociara: il libro di Alberto Moravia
Il film La ciociara è
l’adattamento dell’omonimo romanzo scritto da Alberto
Moravia e pubblicato nel 1957. Il romanzo (e, quindi,
anche il film) è basato su fatti realmente accaduti di stupri di
massa da parte dei Gourmiers marocchini nella regione della
Ciociaria dopo la battaglia di Montecassino nella seconda guerra
mondiale. Montecassino fu conquistata dagli Alleati il 18 maggio
1944 e la notte successiva migliaia di Goumier e altre truppe
coloniali perlustrarono le colline che circondavano i paesi della
Ciociaria. Oltre 60.000 donne, di età compresa tra gli 11 e gli 86
anni, hanno subito violenze quando i vari paesi sono passati sotto
il controllo dei Goumier. Uomini civili, che hanno cercato di
proteggere le loro mogli e figlie, sono stati assassinati.
La ciociara: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di La
ciociara grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google
Play, Apple iTunes, Rai Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 22 novembre alle ore
21:10 sul canale Rai Movie.
Uno degli eventi più tremendi che si
possono verificare nella vita di un genitore è quello relativo alla
scomparsa del proprio figlio o figlia. Sono tanti i film che hanno
cercato di raccontare questo particolare lutto, tra cui si ricorda
lo struggente Manchester by the sea. Vi è
poi un film che, affrontando questo tema, lo rielabora all’interno
del genere thriller, connotando il tutto con elementi piuttosto
cupi e inediti. Si tratta di Angel of
Mine, titolo del 2019 diretto da Kim
Farrant e scritto da David Regal e
Luke Davies (quest’ultimo è noto anche per la
sceneggiatura di Lion – La strada verso casa
e Beautiful Boy).
Il film è un remake del film
francese del 2009 Mark of an Angel, diretto da
Safy Nebbou e affermatosi come un grandissimo
successo di critica e pubblico in patria. Presentato al Melbourne
International Film Festival, Angel of Mine è andato
incontro ad un simile risultato, con ottimi apprezzamenti di
critica che lo elogiano come un’opera tanto toccante quanto lucida
sul raccontare le derive della psicologia e della mente umana
dinanzi a dolori troppo grandi. Dal punto di vista del successo
economico, invece, Angel of Mine è passato piuttosto
inosservato, nonostante il cast di noti attori presenti nei ruoli
dei protagonisti.
Si tratta dunque di un film da
riscoprire, in particolare per le tematiche affrontate e i punti di
vista attraverso cui queste vengono raccontate. Per gli
appassionati di questa tipologia di film, Angel of Mine è
un titolo che difficilmente lascerà indifferenti. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Angel of Mine: la trama del film
Protagonista del film è
Lizzie, una donna segnata nel profondo da un lutto
avvenuto 7 anni prima. La sua bambina appena nata è tragicamente
deceduta a causa di un incendio divampato nell’ospedale dove si
trovava. Ad anni di distanza, Lizzie sta dunque ancora cercando
disperatamente di elaborare le fasi del lutto, mentre tenta di
crescere suo figlio, Thomas, di cui ha condiviso
la custodia con il suo ex, Mike. Per lei tutto
sembra cambiare quando, durante una festa di compleanno per l’amico
di suo figlio, vede una bambina che crede subito essere Rosie.
Nel desiderio di avvicinarsi a lei,
Lizzie fa amicizia con i genitori della ragazza,
Claire e Bernard, fingendo
interesse per la loro casa in vendita. I loro figli diventano poi
amici e lei scopre che il nome della ragazza è
Lola. Molto rapidamente, Lizzi inizia a perdere il
controllo della realtà, incapace di discernere tra ciò che è vero e
ciò che è frutto della sua immaginazione. Ciò la porta a trascurare
tutto il resto, dal lavoro al figlio Thomas. Quando si vede messa
alle strette dalle persone a lei care, Lizzie continuerà a
sostenere ciò che crede essere vero, dimostrandosi pronta anche ad
atti estremi pur di riavere la sua bambina.
Angel of Mine: il cast del film
Ad interpretare il ruolo di Lizzie
vi è la celebre attrice svedese Noomi Rapace, celebre
per aver dato vita al personaggio di Lisbeth Salander nella
trilogia di Uomini che odiano le donne. La Rapace è però
nota anche per i film Seven Sisters, Sherlock Holmes –
Gioco di ombre e Prometheus. Per interpretare Lizzie,
l’attrice si è preparata a lungo conducendo ricerche sul disturbo
da stress post-traumatico, di cui il personaggio soffre. Così
facendo ha potuto dar vita alla problematica protagonista in modo
più realistico, ottenendo ampi consensi per la sua performance. Nel
ruolo di Thomas, suo figlio, vi è invece Finn
Little, giovane attore visto anche nella
serie Reckoning.
Luke Evans, attore noto
per essere stato Bard l’arciere nei film de Lo Hobbit,
compare invece nel ruolo di Mike, l’ex marito di Lizzie. Nel ruolo
dei genitori di Lola, Bernard e Claire, vi sono Richard
Roxburgh e Yvonne
Strahovski. Il primo dei due è noto per film come
Van Helsing e la serie Rake. La Strahovski,
invece, è celebre per aver interpretato il personaggio di Sarah
Walker nella serie Chuck e quello di Serena Joy in The
Handmaid’s Tale. La piccola Lola è invece interpretata dalla
piccola Annika Whiteley, qui ad uno dei suoi primi
ruoli cinematografici. Nel film sono poi presenti le attrici
Rebecca Bower nel ruolo di Alice e Tracy
Mann in quelli di Lena.
Angel of Mine: il trailer
e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Angel of
Mine è infatti disponibile nei cataloghi di
Chili e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite
temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo di martedì 22 novembre
alle ore 21:15 sul canale Rai
5.
Il film racconta la storia di
Chiara, 8 anni, che ogni anno non vede l’ora sia Natale per
rivedere l’adorato nonno Lorenzo (Diego
Abatantuono), proprietario del delizioso albergo
d’alta montagna che ospita i festeggiamenti della famiglia.
Quest’anno, però, i genitori di Chiara, Alberta e Giacomo, hanno
deciso di mettersi in macchina sotto il sole bollente della
settimana di Ferragosto, per una visita fuori stagione a Lorenzo,
perché hanno bisogno di lui per dare a Chiara l’amara notizia: si
stanno separando. Forse, se glielo dicesse lui, la piccola
soffrirebbe meno…Lorenzo, già in crisi perché rischia di dover
vendere il suo amato hotel, accetta l’ingrato incarico di dare la
notizia alla nipotina, ma prima vuole regalarle l’ultimo Natale
felice… a Ferragosto!
Nel cast oltre a
Diego Abatantuono, Violante Placido, Lodo
Guenzi, Anna Galiena, Antonio Catania, Michele
Foresta (in arte Mago Forest), Nino
Frassica, Gloria Guida con il suo ritorno sugli
schermi dopo anni di assenza, affiancati dalla giovanissima
protagonista Sara Ciocca. Il film è diretto da Francesco
Patierno e prodotto da Notorious Pictures.
Improvvisamente Natale si
unirà a migliaia di film, show e serie già presenti nel catalogo di
Prime Video, tra cui le produzioni italiane
Original Autumn Beat, Prisma, Bang Bang Baby,
Gianluca Vacchi: Mucho Más, Laura Pausini – Piacere di conoscerti,
The Ferragnez – La serie, All or Nothing: Juventus, Anni da cane,
Dinner Club, Vita da Carlo, FERRO, Celebrity Hunted – Caccia
all’uomo Stagione 1, Stagione 2 e Stagione 3 e LOL: Chi ride è
fuori Stagione 1 e Stagione 2; le serie pluripremiate
Fleabag e The Marvelous Mrs. Maisele i grandi
successi come Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del
Potere, Jack Ryan di Tom Clancy, Samaritan, Tredici Vite,
The Tender Bar, A proposito dei Ricardo, La guerra di domani,
Reacher e Il principe cerca figlio oltre a contenuti in
licenza disponibili in più di 240 paesi e territori nel mondo, e le
dirette in esclusiva in Italia delle 16 migliori partite del
mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre che della
Supercoppa UEFA, per tre stagioni dal 2021/22. Altre produzioni
Original già annunciate sono The Bad Guy, Lol Xmas
Special: Chi ride è fuori, Sono Lillo, The Ferragnez – La Serie
Stagione 2, Everybody Loves Diamonds e il capitolo
italiano dell’universo Citadel.
Paramount+ ha annunciato oggi che
Top Gun: Maverick, il film numero uno del
2022, sarà disponibile in streaming a livello globale sul servizio
a partire da giovedì 22 dicembre negli Stati Uniti, in Canada,
Australia, Germania, Svizzera, Austria, e nei mercati già
annunciati – Regno Unito e America Latina. Sarà disponibile in
Corea del Sud e Francia nel 2023. In Italia sarà disponibile in
esclusiva da giovedì 22 dicembre sul servizio.
Dopo oltre 30
anni di servizio tra i migliori aviatori della Marina, Pete
“Maverick” Mitchell (Tom
Cruise) si trova nel posto giusto, mentre si spinge
oltre i propri limiti come coraggioso pilota collaudatore,
schivando l’avanzamento di grado che lo metterebbe in punizione.
Quando si ritrova ad addestrare un distaccamento di diplomati di
Top Gun per una missione specializzata come quella che nessun
pilota vivente ha mai visto, Maverick incontra il tenente Bradley
Bradshaw (Miles Teller), nome di battaglia “Rooster”, figlio del
defunto amico di Maverick e ufficiale addetto alle intercettazioni
radar tenente Nick Bradshaw, detto “Goose”.
Di fronte a un
futuro incerto e ai fantasmi del suo passato, Maverick è costretto
a confrontarsi con le sue paure più profonde, in una missione che
richiede l’estremo sacrificio di coloro che saranno scelti per
guidarla.
Il film è
prodotto da Paramount Pictures, Skydance and Jerry Bruckheimer
Films; nel cast oltre a
Tom Cruise il pubblico troverà
Miles Teller,
Jennifer Connelly,
Jon Hamm , Glen Powell, LewisPullman, Charles Parnell, Bashir
Salahuddin, Monica Barbaro, Jay Ellis, Danny Ramirez, Greg Tarzan
Davis con
Ed Harris e Val Kilmer.
Un re senza corona, il sogno di un
giovane principe di diventare pompiere, una caserma di vigili del
fuoco belli, gay e disinibiti: sono gli ingredienti del nuovo film
– pardon: della nuova fantasia musicale – del regista portoghese
João Pedro Rodrigues, FUOCO
FATUO, che dopo aver conquistato pubblico e critica alla
Quinzaine des Résalisateurs di Cannes arriva finalmente in
Italia, accompagnato dal regista domani, mercoledì 23 novembre, in
concorso al festival Filmmaker di Milano, e il 1° dicembre al
Cinema Troisi di Roma, che programmerà poi il film dal 15 dicembre,
data di uscita nelle sale di tutta Italia.
Diretto da uno dei cineasti più
originali e sorprendenti del panorama internazionale (già
“incendiario” al debutto, quando il suo O fantasma scuote il
concorso della Mostra di Venezia nel 2000, e poi autore di titoli
apprezzati nei festival di tutto il mondo, da Odete a O
Ornitologo), Fuoco fatuo è – spiega il regista – «una commedia, un
musical, anche se la parola che meglio lo descrive è fantasy,
perché somiglia a un sogno a occhi aperti» . Il sogno è quello di
Sua Altezza Reale Alfredo, che nel 2069, sul letto di morte, si
lascia trasportare dalla memoria della sua giovinezza, quando
sognava di diventare un pompiere. L’incontro con l’istruttore dei
Vigili del Fuoco Afonso apre un nuovo capitolo nella vita dei due
giovani, immersi nell’amore, nel desiderio e nella volontà di
cambiare la propria condizione.
Prodotto da Terratreme, Filmes
Fantasma, House on Fire, Fuoco fatuo è distribuito in Italia da
Risi Film in collaborazione con Arch Film, con il contributo
dell’Ambasciata del Portogallo in Italia, ICA (Istituto de Cinema e
Audiovisual) e Luso!
La nuova
cover story di Empire dedicata a Indiana Jones 5 ha rivelato 10 dettagli
sull’attesissimo film. Anche se non ha ancora ricevuto un titolo
ufficiale, Indiana Jones 5 ha dalla sua
innumerevoli motivi per attenderne l’uscita il 30 giugno 2023.
L’imminente film d’azione e avventura riporta Harrison Ford nei panni dell’archeologo più
celebre del cinema, visto per l’ultima volta nel 2008 ne Il regno del teschio di cristallo, in cui ha
sconfitto il KGB e sposato Marion Ravenwood, sua storica amante.
Ora, l’anziano avventuriero è tornato per un’ultima uscita, che si
preannuncia essere una battaglia pericolosa e quanto mai
necessaria.
Indiana Jones combatterà di nuovo i
nazisti
Come si sospettava, in
Indiana Jones 5, Indy
affronterà per l’ultima volta i suoi nemici più frequenti. La faida
di Indy con i nazisti è infatti iniziata ne I predatori dell’arca perduta (1981), in cui
correva contro le forze naziste di Hitler nel 1936 per recuperare
l’Arca dell’Alleanza. L’avventuriero di Harrison Ford si è scontrato nuovamente con i
nazisti ne L’ultima crociata, per poi affrontare il KGB
sovietico ne Il regno del teschio di cristallo. Empire
osserva che l’avversione di Indy per i serpenti è seconda solo alla
sua avversione per i nazisti, quindi il ritorno di questi
antagonisti in Indiana Jones 5 è più che appropriato.
Questa volta Indiana
Jones si scontrerà con i nazisti sul fronte interno,
scoprendo che la storica corsa allo spazio contro i russi è
segretamente gestita dai vecchi nemici tedeschi di Indy. Il
franchise di Indiana Jones utilizza spesso
storiche faide internazionali come sfondo per le avventure di Indy,
ma Indiana Jones 5 vede l’avventuriero del titolo
confrontarsi con la collusione del suo stesso Paese con i cattivi
nazisti. Vedere Indiana Jones affrontare nuovamente i nazisti
potrebbe essere una chiusura perfetta per il franchise, con
l’avventuriero che cerca di sconfiggerli definitivamente.
Indiana Jones 5 si svolge nel mezzo
della corsa allo spazio del 1969
Empire ha finalmente
confermato la cronologia del quinto film di Indiana
Jones. La maggior parte della storia di Indiana
Jones 5 è ambientata nel 1969, sullo sfondo della corsa
allo spazio degli Stati Uniti contro la Russia. L’ultima avventura
di Indy ne Il regno del teschio di cristallo si è svolta nel 1957,
quindi il quinto film riparte circa 12 anni dopo.
Parlando della scelta
dell’ambientazione, lo sceneggiatore di Indiana Jones 5Jez
Butterworth ha spiegato che “il programma di sbarco sulla
Luna era gestito da un gruppo di ex-nazisti”. Per questo motivo,
Indy dovrà affrontare scienziati nazisti che in America hanno
ancora più potere di lui. Inoltre, poiché Indiana
Jones è solito indagare sui segreti della Terra, si
troverà ad affrontare una realtà del tutto nuova, poiché i piani
nefasti dei nazisti si nascondono nei segreti delle stelle e dei
cieli: l’America idolatra gli astronauti come eroi della corsa allo
spazio in Indiana Jones 5.
La scena di apertura di Indiana
Jones 5
Come si sospettava da
tempo, Indiana Jones 5 conterrà un flashback di
un’avventura del passato di Indy. Mentre alcune
teorie si chiedevano se il film avrebbe incluso un viaggio nel
tempo, Empire conferma che assisteremo semplicemente a un flashback
con un Harrison Ford ringiovanito. La scena di
apertura di Indiana Jones 5 trasporta Indiana
Jones nel 1944, che sarà “ambientato in un castello
brulicante di nazisti”, prima di passare al 1969. La timeline della
scena di apertura di Indiana Jones 5 la colloca sei anni dopo
L’ultima crociata, quindi il giovane Indy ricorderà la sua
apparizione nella trilogia cinematografica originale.
Il regista James
Mangold ha spiegato di aver voluto usare la scena
d’apertura per “dare al pubblico un’esplosione di adrenalina”,
precisando che i primi minuti di Indiana Jones 5 rappresenteranno una sequenza
d’avventura ricca di azione alla George Lucas e
Steven Spielberg. La scena continua quindi la
tradizione di Indiana Jones di dare al pubblico una scarica di
adrenalina prima ancora che la storia abbia inizio, proprio come
l’iconica scena del rotolamento dei massi de I predatori
dell’arca perduta e il flashback iniziale de
L’ultima crociata con River
Phoenix nei panni di un giovane Indy.
Una nuova tecnologia farà
ringiovanire Harrison Ford
La scena di apertura di
Indiana Jones 5 utilizza una nuova tecnologia
per ringiovanire l’ottantenne
Ford: si tratta del nuovo software
ILM (Industrial Light & Magic), che ha esaminato i
filmati d’archivio del giovane Ford prima di allinearli con le
nuove riprese di Indiana Jones 5, che la troupe spera abbiano
l’aspetto di un autentico “found footage”. Ford ha dichiarato che
la trasformazione è incredibile, indicando che sarà ancora più
impressionante del de-aging di Mark Hamill in
The Mandalorian.
Phoebe Waller-Bridge è la
figlioccia di Indiana Jones
I dettagli sul personaggio
di Phoebe Waller-Bridge, star di
Fleabag, in Indiana Jones 5 sono rimasti in gran parte
nascosti, ma Empire ha finalmente confermato alcuni aspetti chiave
del personaggio. Waller-Bridge interpretarà
Helena, la figlioccia di nientemeno che Indiana Jones. Non è chiaro
chi siano i genitori di Helena, ma la sua stretta relazione con
Indy suggerisce che potrebbero essere già apparsi nel franchise di
Indiana Jones. Il personaggio viene descritto dalla Waller-Bridge
come “un mistero e una meraviglia”, mentre Ford definisce Helena “una pioniera della
contabilità etica”.
James Mangold la
definisce “viscida, affascinante, la ragazza della porta accanto,
una truffatrice”. Helena è in gran parte ispirata al personaggio di
Barbara Stanwyck, Jean Harrington, nella commedia screwball del
1941 The Lady Eve. Oltre alla sua presenza come
spalla comica, Helena sarà coinvolta in alcune delle sequenze
d’azione chiave del film: la Waller-Bridge ha spiegato che
interpreta un personaggio “che si getta sul retro di un
veicolo”.
Mads Mikkelsen sarà il villain
Non sorprende che Mads Mikkelsen interpreterà la nemesi di
Indiana Jones nel prossimo film. L’attore è noto
per ia serie di villain che ha interpretato, come il dottor
Hannibal Lecter in Hannibal,
Le Chiffre in Casino Royale e
Kaecilius in Doctor Strange.
Ora, Mikkelsen si unisce al
franchise di Indiana Jones nei panni del minaccioso Voller, che
Empire conferma essere parzialmente ispirato al “vero nazista
divenuto scienziato della NASA Wernher von Braun”.
Mikkelsen ha dichiarato che Voller vuole
“correggere alcuni degli errori del passato”, il che potrebbe
riferirsi alla caduta del regime nazista. In Indiana Jones 5, sia Indy che lo scienziato
della NASA Voller cercano di mettere le mani su “qualcosa che
potrebbe rendere il mondo un posto migliore in cui vivere”.
Boyd Holbrook è un “cagnolino”
nazista, non un bastardino
Alcune teorie hanno
ipotizzato che Boyd Holbrook potesse interpretare
una versione più anziana del figlio di Indiana
Jones, Mutt Williams (precedentemente
interpretato da Shia LaBeouf), ma la cover story
di Empire lo smentisce. Holbrook è stato scritturato per Indiana Jones 5 nel ruolo di Klaber, un’altra
figura nefasta che lavora contro Henry JonesJr. Il personaggio è descritto come un “cagnolino”
di Voller, che sembra essere una figura imprevedibile nella
storia.
Vedremo la parata dell’Apollo 11
del 1969
Oltre alla scena iniziale del
flashback, Empire ha confermato la presenza di un’altra grande
sequenza in Indiana Jones 5. Un’immagine di Boyd
Holbrook mostra il suo personaggio Klaber in sella a una
moto della polizia durante la vera parata dell’Apollo 11 a New
York, svoltasi il 13 agosto 1969. La parata celebrava gli
astronauti Neil Armstrong, Michael
Collins e Buzz Aldrin tre settimane dopo
il trionfo nello sbarco sulla Luna, accolto con grande entusiasmo
dal popolo. Il film Indiana Jones 5, interpretato da Harrison Ford, avrà una sequenza d’azione
centrale che riprenderà questo evento storico, il che suggerisce
che nel film ci saranno anche attori che interpretano i tre mitici
astronauti.
Il film è stato riscritto per
affrontare adeguatamente l’età di Harrison Ford
Dopo aver assunto la
direzione del film, il regista James Mangold ha
rivelato di aver fatto riscrivere la sceneggiatura di Indiana Jones 5 per adattarla nel modo giusto
all’età di Harrison Ford. Il copione originale conteneva
le tipiche battute sul fatto che il personaggio fosse “vecchio”, ma
Mangold ha dichiarato a Empire che voleva rendere l’invecchiamento
di Indy un fattore importante per la motivazione della storia.
Mangold ha deciso
che Indiana Jones 5 sarebbe diventato un “film
su un eroe sul viale del tramonto“, ben oltre le battute
superficiali sul fatto che l’Indy del quinto film fosse fisicamente
diverso dall’avventuriero della trilogia originale. Questa è la
fine del viaggio avventuroso di Indiana Jones, con
l’età che certamente gioca un fattore importante nella chiusura
della sua storia.
L’ultimo viaggio di Indiana
Jones
Con il quinto film che
arriva 15 anni dopo Il regno del teschio di cristallo, Harrison Ford ha un motivo convincente per
tornare nei panni del personaggio per un’ultima avventura. Sebbene
il quarto film si concludesse con Indy che finalmente si sposava e
diventava padre di suo figlio, Ford ha spiegato che Il teschio di cristallo non sembrava
un’adeguata conclusione della storia del personaggio.
L’attore ha dichiarato che
“sarebbe stato bello vederne uno in cui Indiana Jones fosse
alla fine del suo viaggio” e ha partecipato a Indiana Jones 5 perché sentiva che la
sceneggiatura gli avrebbe dato “un modo per estendere il
personaggio“. Ford ha certamente ragione sul fatto che Indy
non era alla fine del suo viaggio dopo Il Teschio di
cristallo e Indiana Jones 5 sembra essere l’ultimo ruolo
avventuroso di cui l’attore – e il personaggio – si faranno
carico.
Il cortometraggio animato
Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo,
basato sull’amato e pluripremiato libro di Charlie Mackesy, è ora
disponibile per la visione in anteprima stampa.
Con le voci di Tom Hollander,
Idris Elba, Gabriel Byrne e Jude Coward
Nicoll, il film debutterà su Apple
TV+ il giorno di Natale. Una storia di gentilezza,
amicizia, coraggio e speranza per gli spettatori di tutte le età in
un commovente film d’animazione, basato sul libro di Charlie
Mackesy. “Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo” è un viaggio
toccante e sentito che segue l’improbabile amicizia tra un bambino,
una talpa, una volpe e un cavallo che viaggiano insieme alla
ricerca della casa del ragazzo.
Con le illustrazioni del
celebre autore Charlie Mackesy, animate da
bellissimi disegnati a colori fatti a mano, ha come
voce dei protagonisti il vincitore del BAFTA Award Tom
Hollander (“The Night Manager”) nei panni della Talpa, il
vincitore del Golden Globe e del SAG Award Idris
Elba (“Luther”) nei panni della Volpe, il vincitore del
Golden Globe Gabriel Byrne (“All Things Bright and Beautiful”) in
quelli del Cavallo e l’esordiente Jude
CowardNicoll in quelli del Bambino.
Matthew
Freud presenta un film di Charlie Mackesy, prodotto dalla
vincitrice dell’Emmy e candidata all’Oscar Cara Speller (“Love,
Death & Robots”, “Pear Cider and Cigarettes”, “Rocket & Groot”) di
NoneMore Productions e dal vincitore dell’Emmy JJ Abrams e Hannah
Minghella della Bad Robot Productions. Diretto da Peter Baynton
(“The Tiger Who Came To Tea”) e Charlie Mackesy, il film è un
adattamento del libro originale in collaborazione con Jon Croker
(“Paddington 2”) ed è prodotto da Jony Ive e dal candidato
all’Oscar Woody Harrelson (“Tre manifesti a
Ebbing, Missouri”). Colonna sonora originale del compositore Isobel
Waller-Bridge, eseguita dalla BBC Concert Orchestra e diretta da
Geoff Alexander.
La XXXII edizione
del Noir
in Festivalsi svolge a Milano dal 3 all’8
dicembre tra l’ormai tradizionale quartier generale
di Università IULM, il Cinema Arlecchino
della Cineteca di Milano,
la Libreria Rizzoli Galleria. Tre momenti
significativi del festival avranno quest’anno altrettante
prestigiose sedi: un luogo identitario della città come
la Casa del Manzoni che apre le sue
porte ai cinque scrittori finalisti del Premio Giorgio
Scerbanenco il 3 dicembre, quando la giuria
presieduta da Cecilia Scerbanenco designerà il miglior romanzo noir
italiano dell’anno, consegnato da un maestro del genere
come Maurizio De Giovanni;
la Multisala Eliseo che ospita la serata
inaugurale della manifestazione; lo spazio CinéMagenta63
dell’Institut Français di Milano che ospita
l’omaggio a Bertrand Tavernier e al nostro festival gemellare Quais
du Polar a Lione.
“Questa scelta”, dicono
Marina Fabbri e Giorgio Gosetti, “testimonia da un lato la
volontà di collaborare con alcune delle più prestigiose istituzioni
milanesi, nello spirito di un festival diffuso che ricerca settori
diversi di pubblico così come è del DNA della manifestazione,
dall’altro si inserisce in una rete culturale vivace ed esistente,
frutto della collaborazione tra il Comune di Milano e la rete dei
festival e delle rassegne culturali in città”.
Il Noir in festival 2022 si
caratterizza per una nuova svolta nel carattere della selezione: in
sintonia con il mondo che cambia e le urgenze di un tempo in cui la
violenza e gli scontri di civiltà riempiono la scena, anche gli
autori scelti avvertono l’incalzare dell’attualità. Così ad aprire
il concorso internazionale è il nuovo film di Alessio Cremonini,
Profeti, che segue, con una svolta
inattesa, la drammatica prigionia di una giornalista italiana nei
campi militari dell’ISIS. L’altro film della prima giornata
è Silent Night di Camille Griffin,
con Keira Knightley e Lily-Rose Depp.
Tra i 13 film della selezione
ufficiale (tutti in anteprima italiana) sono numerosi i titoli
destinati a suscitare dibattito: dall’iraniano
Subtractiondi Mani Haghighi che
fotografa la condizione della donna oggi in Iran
a Sashenka di Alexander Zhovna,
un thriller ucraino di sapore hitchcockiano sulle devianze e la
follia che acquista diverso senso se lo si colloca nel conflitto
che sta scavando barriere incolmabili tra due popoli. Ci sono poi
il nuovo lavoro di Steven
Soderbergh, Kimi, con Zoë
Kravitz, prossimamente su Sky e NOW,
l’inglese Enys Mendi Mark
Jenkin, il coreano Hunt di Lee
Jung-jae (esordio nella regia per l’amatissimo anti-eroe della
serie Squid Game) e il
francese Bowling Saturne di
Patricia Mazuy, energica denuncia del femminicidio in forma di
thriller. Si prosegue con una delle più attese anteprime
dell’anno, My Name is Alfred
Hitchcock, la nuova opera di quel genio della
cinefilia che è Mark Cousins (The Story of Film: An Odyssey,
Marcia su Roma), il
canadese Vikingdi Stéphane
Lafleur (paradossale satira sul tema del vero e del falso,
autentica rivelazione dell’anno dopo il festival di
Toronto), La niña de la
comunion di Víctor Garcia (reduce dal trionfo al
festival di Sitges). Infine un piccolo gioiello di cinefilia
dedicato al genere
con Ragtimedi Giuseppe
Bocassini, che meritava una platea di appassionati dopo
l’apparizione veneziana. A chiudere il Noir in Festival 2022 sarà
invece il mélo noir più bello dell’anno, Decision
To Leave di Park Chan-wook, vincitore della Palma
d’oro per la migliore regia all’ultimo festival di Cannes.
Ospite d’onore dell’anno è
senz’altro Harlan Coben, il vincitore
del Raymond Chandler Award 2022, oggi
riconosciuto maestro non soltanto del romanzo noir ma anche delle
serie TV ispirate ai suoi libri. Insieme a lui sono molti gli
scrittori di successo attesi nelle giornate milanesi:
da Donato Carrisi (ora in libreria
con La casa delle luci per Longanesi) che
dialogherà proprio con Coben sull’ultimo romanzo pubblicato da
Longanesi The Stranger, a Maurizio De
Giovanni (autore del
nuovissimo Caminito che segna il ritorno del
Commissario Ricciardi, edito da Einaudi), dal celebre giornalista
TV spagnolo Vicente Vallés che
costruisce un avvincente romanzo di spionaggio sulla storia dei
rapporti tra Russia e Occidente in Operazione
Kazan (Salani) e lo racconta in dialogo
con Aldo Giannuli, a Maria
Oruña, che rende esplicitamente omaggio ai classici gialli
della “camera chiusa” in un romanzo moderno e originale
come Quel che la marea nasconde (Ponte alle
Grazie). Si festeggia poi il ritorno di Gino
Vignali (I milanesi si innamorano il sabato,
Solferino Editore), l’esordio nel romanzo noir di una giovane
regista di talento come Cinzia
Bomoll con La ragazza che non
c’era (Ponte alle Grazie) e del
giornalista Paolo
Maggioni con La calda estate del commissario
Casablanca (SEM), in dialogo con Luca
Crovi e il suo nuovo ll mistero della torre
del parco e altre storie(SEM) .
Fin dall’immagine dell’anno, firmata
da un talento della Graphic Novel come Paolo
Bacilieri, è poi chiaro il tuffo nel passato che il Noir
in Festival si regala rievocando la straordinaria edizione di 30
anni fa quando un giovanissimo Quentin
Tarantino fece il suo debutto con Reservoir
Dogs mentre sullo schermo (e al festival) sfilavano Jules
Dassin (leggendario presidente della giuria), Theresa Russell,
Steven Soderbergh, Kon Ichikawa e gli omaggi a Emile De Antonio,
Michael Curtiz, Orson Welles. A rievocare quell’anno con la
letterale “apparizione” di Tarantino, saranno Davide Rapp e Michele
Boroni, autori di un documentario-viaggio nelle giornate italiane
del regista cinefilo e Gianfranco Giagni, di recente in libreria
con l’inedito teatrale di Orson Welles Miracolo
a Hollywood (Sellerio) e già coautore del
documentario Rosabella: la storia italiana di Welles.
Mentre l’edizione del 1992 sarà celebrata con un omaggio
a Bertrand Tavernier (insieme
all’Institut Français di Milano), a Jules
Dassin (con la partecipazione di Adrian Wootton, CEO
di Film London) e, ovviamente, ai film di quell’anno, con la
magnifica versione 4K di Reservoir
Dogse altri due gioielli di quella
selezione.
A completare il cartellone del Noir
2022, l’esordio della nuova sezione Game
inFest (creata con QAcademy e dedicata a teoria e
pratica del gaming di genere tra cinema e interattività), un
momento di approfondimento rivolto alla Graphic
Novel con Venere privata di
Scerbanenco riletta dalle matite di Paolo Bacilieri per Oblomov
editore, i sei film finalisti del Premio
Claudio Caligari, realizzato insieme a Università IULM
e Cinecittà News, e la magnifica cinquina dei romanzi noir italiani
del Premio Giorgio Scerbanenco.
“Forse il tempo di Marlowe e
Spade è tramontato per sempre”, scrivono Marina Fabbri e
Giorgio Gosetti, “e forse perfino James Bond si deve arrendere
all’età e alla tecnologia. Ma non è detto che non tornino, come
spesso accade agli eroi della fantasia che sanno illuminare il
futuro. Per questo noi abbiamo il dovere e il privilegio di
scandagliare ogni anno il mutare della creatività, le intuizioni
dei nuovi talenti, le trasformazioni di un genere felicemente
ibrido e mutante. Quest’edizione del Noir assomiglia alle migliori
del nostro passato – non a caso ci siamo rifatti al 1992 per
l’immagine dell’anno – ma è attraversata da un dinamismo e da
suggestioni inedite che confermano come il noir sia ancora adesso
il termometro infallibile del nostro tempo”.
Ecco un video saluto che Timothée Chalamet, insieme a Taylor Russell, ha realizzato in occasione
della presentazione italiana di Bones and All, il nuovo film di Luca
Guadagnino, in arrivo al cinema il 23 novembre distribuito
da Vision Distribution.
Un film prodotto dalla Frenesy Film
Company e Per Capita Productions con The Apartment Pictures –
società del gruppo Fremantle, Memo Films, 3 Marys Entertainment,
Elafilm e Tenderstories. In co-produzione con Vision Distribution
in collaborazione con SKY.
Prodotto da Luca Guadagnino,
Theresa Park, Marco Morabito, Dave Kajganich, Francesco Melzi
d’Eril, Lorenzo Mieli, Gabriele Moratti, Peter Spears e
Timothée Chalamet.
I produttori esecutivi del film sono
Giovanni Corrado, Raffaella Viscardi, Marco Colombo e Moreno Zani.
I finanziatori del film sono le società italiane The Apartment
Pictures (società del gruppo Fremantle), 3 Marys Entertainment,
Memo Films, Tenderstories, Elafilm, Wise Pictures, Excelsa, Serfis
e Piace. Vision Distribution distribuirà il film in Italia mentre
MGM ha acquisito i diritti per la distribuzione internazionale.
Con un certo numero di veterinari
già confermati nel cast, anche Anjelica Huston è
pronta a fare il suo ritorno nel franchise di John Wick dal momento che è stata confermata nel
cast di Ballerina.
Ana de Armas è la protagonista dello
spin-off del franchise d’azione guidato da Keanu Reeves, che ruota attorno a un assassino
addestrato come ballerina che intraprende una missione per trovare
coloro che hanno ucciso i suoi genitori.
Len Wiseman, meglio
conosciuto per aver diretto la serie di film
Underworld, sta dirigendo Ballerina su
una sceneggiatura che hanno co-scritto il veterano del franchise
Shay Hatten e il premio Oscar Emerald
Fennell di Una donna promettente.
Mentre il film ha superato le tre
settimane di produzione, la Lionsgate ha annunciato che
Anjelica Huston tornerà ufficialmente al franchise
di John Wick con Ballerina.
La vincitrice dell’Oscar riprenderà il suo ruolo di The
Director, il capo del sindacato criminale Ruska
Roma che in precedenza aveva aiutato l’iconico assassino
di Reeves a recarsi a Casablanca per incontrare l’Anziano e
ripulire il suo nome. La produttrice del franchising Erica
Lee ha scritto del ritorno di Huston nella seguente
dichiarazione:
“L’idea di Ballerina si è
formata attorno alle scene con Anjelica in John Wick 3. Anjelica
Huston è un’icona e non è altro che la regalità di Hollywood. Il
mondo di Wick è sempre arricchito dalla sua imponente presenza
sullo schermo.”
Len Wiseman
(Underworld ; Lucifer) dirigerà
Ballerina,
da una sceneggiatura di Shay Hatten (John Wick: Capitolo 3 –
Parabellum ; Army of the Dead). John
Wick: Chapter 4 uscirà nei cinema il 23 marzo
2023; Ballerinadovrebbe
arrivare TBD 2023/2024.
Steven Spielberg
sarà onorato in occasione del 73° Festival Internazionale del
Cinema di Berlino con l’Orso d’oro onorario alla carriera e con un
omaggio del festival.
L’ultimo film di Spielberg, The Fablemans, il suo sguardo
semi-autobiografico sulla crescita di un adolescente ossessionato
dal cinema in Arizona e nel nord della California, sarà proiettato
al festival che si svolgerà dal 16 al 26 febbraio 2023 nella
capitale tedesca. Universal Pictures Germany distribuirà il film
nelle sale tedesche a marzo.
“Con un’incredibile carriera,
Steven Spielberg non solo ha incantato generazioni di spettatori in
tutto il mondo, ma ha anche dato un nuovo significato al ‘cinema’
come fabbrica dei sogni”, hanno dichiarato Mariette
Rissenbeek e Carlo Chatrian, direttori
della Berlinale, in una dichiarazione.
“Sia nell’eterno magico mondo
degli adolescenti o nella realtà che la storia ha scolpito per
sempre, i suoi film ci portano a un livello diverso, dove il grande
schermo diventa la superficie adeguata per la realizzazione delle
nostre emozioni. Se la Berlinale 2023 rappresenta un nuovo inizio,
non potremmo trovare un inizio migliore di quello offerto dal
grande lavoro di Spielberg”, hanno aggiunto.
Steven Spielberg Orso d’Oro alla carriera
Nel corso di una lunga e gloriosa
carriera, Spielberg è stato candidato all’Oscar per un totale di 19
volte e ha vinto tre Oscar: due statuette per il miglior film a
Il colore viola e Schindler’s List e un premio per il miglior
regista per Salvate il soldato Ryan.
“È considerato il regista di
maggior successo di tutti i tempi”, ha dichiarato la Berlinale
in una nota, che ha anche notato che Spielberg ha vinto numerosi
Golden Globe ed Emmy per i suoi film, oltre a una serie di
riconoscimenti per il suo impegno nelle cause umanitarie.
La Berlinale ha sottolineato che
Steven Spielberg nel 1998 è stato insignito della
Gran Croce con Stella dell’Ordine al Merito della Repubblica
Federale Tedesca in riconoscimento per Schindler’s List e della sua Fondazione Shoah.
Nel 2001, la regina Elisabetta II ha nominato il regista e
produttore Knight Commander of the Order of the British
Empire (KBE). Nel 2015 ha ricevuto la Presidential Medal
of Freedom dall’allora presidente degli Stati Uniti
Barack Obama.
La selezione dei film di Spielberg
che saranno proiettati alla Berlinale come parte dell’omaggio e
anche la data della cerimonia durante la quale riceverà il premio
saranno annunciati in un secondo momento.
Diretto da Mark
Mylod da una sceneggiatura di Seth Reiss
e Will Tracy, The
Menu è finalmente arrivato nelle sale italiane il 17
novembre. Il film, interpretato da Ralph Fiennes, Anya Taylor-Joy e Nicholas Hoult, segue un gruppo di persone
facoltose che si recano su un’isola per sperimentare il menu
esclusivo di uno chef famoso. The Menu è una dark
comedy ricca di violenza macabra e di brividi, che ha ricevuto
un’accoglienza per lo più positiva da parte della critica,
soprattutto per le interpretazioni di questi grandi attori e per i
loro personaggi.
Ralph Fiennes – Julian Slowik
Julian
Slowik è un famoso chef che offre le sue esperienze
culinarie a persone facoltose, nel suo ristorante esclusivo su un
isola remota. In The
Menu, Julian Slowik è interpretato da Ralph Fiennes, noto soprattutto per i film
The Constant Gardener, The
Grand Budapest Hotel, Schindler’s List e per aver interpretato
Lord Voldemort nei film di Harry
Potter e Gareth Mallory nei film di
James Bond di Daniel Craig.
Fiennes ha recitato anche in The Duchess, Maid in
Manhattan e The English Patient.
Anya Taylor-Joy – Margot
Margot
partecipa alla cena di The
Menu come fidanzata del buongustaio
Tyler, ma è la sua vera identità a incuriosire lo
chef Slowik. Margot è interpretata da Anya Taylor-Joy, nota soprattutto per i suoi
ruoli nella miniserie Netflix The Queen’s Gambit, Peaky
Blinders,
Amsterdam, Glass, l’adattamento di
Emma di Jane Austen e The Northman.
Nicholas Hoult – Tyler
Tyler è il
fidanzato di Margot e un buongustaio dichiarato; è
un grande fan dello chef Slowik e aspetta da tempo di prendere
parte a una delle sue peculiari esperienze culinarie. Tyler è
interpretato da Nicholas Hoult, noto soprattutto per
About a Boy, Mad Max: Fury Road, Warm
Bodies, la serie Hulu The Great e per aver interpretato Hank
McCoy/Bestia in X-Men: First Class e
X-Men: Days of Future Past.
Hong Chau – Elsa
Elsa è il braccio
destro dello chef Slowik, che gestisce il ristorante e tiene sotto
controllo gli ospiti; è interpretata da Hong Chau,
nota soprattutto per la serie HBO Watchmen,
The Whale con Brendan Fraser, Big
Little Lies, Downsizing e la serie animata BoJack
Horseman.
Il cast di supporto di The
Menu
Janet McTeer nel
ruolo di Lillian Bloom – Lillian Bloom è una
critica gastronomica di The
Menu che ha recensito lo chef Slowik nel corso degli
anni. Janet McTeer è nota soprattutto per i suoi ruoli in
Allegiant, un film della serie Divergent, nella serie
Netflix Ozark, nella serie Marvel Netflix Jessica
Jones, in Sorry for Your Loss e in Cime
tempestose.
Judith Light nel
ruolo di Anne – Anne è un’ospite del ristorante
sull’isola dello chef Slowik e, insieme al marito, si è recata più
volte a cenarvi. Oltre a The
Menu, Judith Light è nota soprattutto per il ruolo di
Angela Bower nella serie comica Who’s the Boss e di Claire
Meade in Ugly Betty. Ha partecipato anche al film musicale
Tick, Tick… Boom!, alle serie televisive
Transparent, The Politician e Law & Order:
Special Victims Unit.
John Leguizamo nel
ruolo di una star del cinema – John Leguizamo interpreta una star
del cinema ormai decaduta, ospite del ristorante dello chef Slowik.
Leguizamo è noto soprattutto per i suoi ruoli in Moulin
Rouge!, Romeo + Giulietta di Baz Luhrmann,
Encanto, in cui ha doppiato il personaggio animato di
Bruno, la miniserie Netflix When They See Us, L’era
glaciale e John Wick: Chapter 2.
Reed Birney nel
ruolo di Richard Liebbrandt – Richard Liebbrandt è
il marito di Anne, che potrebbe avere tenuto alcune cose nascoste
alla moglie. Reed Birney è conosciuto soprattutto per
Mass, la serie Netflix House of Cards, la serie
di supereroi DC Titans e The Blacklist.
Paul Adelstein nel
ruolo di Ted – Ted è l’editore di Lillian e suo
ospite al ristorante dello chef Slowik. Paul Adelstein è noto per i
suoi ruoli in Chicago P.D., Prison Break,
Scandal e la serie televisiva Private
Practice.
Aimee Carrero nel
ruolo di Felicity – Felicity è l’assistente
personale della star del cinema che è sul punto di licenziarsi e
partecipa alla cena come sua ospite. Aimee Carrero è nota
soprattutto per i suoi ruoli nelle serie animate Elena of
Avalor, She-Rae le principesse del potere,
Young & Hungry e Blindspot.
Arturo Castro nel
ruolo di Soren – Soren è un magnate della
tecnologia ricco e viziato, ospite del ristorante dello chef
Slowik. Arturo Castro è noto per i suoi ruoli nel biopic Roku
Weird: The Al Yankovic Story, in Broad City e
nella serie Netflix Narcos.
Mark St. Cyr nel
ruolo di Dave – Dave è un amico di Soren, che
lavora con lui nel mondo della tecnologia. Mark St. Cyr è
conosciuto soprattutto per la serie Disney+High School Musical: The
Musical: The Series.
Rob Yang nel ruolo
di Bryce – Bryce è l’amico di Soren e Dave. Rob
Yang è conosciuto soprattutto per le serie HBO Succession,
The Resident e American Rust.
Rebecca Koon nel
ruolo di Linda – Linda è la madre dello chef
Slowik. Rebecca Koon è conosciuta soprattutto per The
Detour.
Una nuova foto di copertina sui
social media del capo dei DC Studios, James Gunn,
ha scatenato speculazioni sull’adattamento in versione
cinematografica della trama di Kingdom Come. È una
nuova era per la Warner Bros. Discovery quando si tratta del
DCU. Dopo diversi anni di alti e bassi, la
società ha recentemente lanciato i DC Studios,
guidati da Gunn e Peter Safran. Mentre Gunn si occupa del lato
creativo dei DC Studios, Safran si occuperà degli aspetti
commerciali, portando il DCU in una nuova direzione.
Anche se i due boss dei DC Studios
devono ancora rivelare completamente quali sono i loro piani per il
DCU, James Gunn ha lasciato un
indizio su ciò che potrebbe avere in serbo per il futuro. Con Hive
che emerge come una nuova popolare app di social media, Gunn ha
lanciato il suo profilo ufficiale. Ma per la sua foto di copertina,
il regista ha utilizzato uno sfondo di Kingdom
Come, tratto dall’iconica run DC Comics di Mark
Waid e Alex Ross. L’immagine ha ora
suscitato la speculazione che la DCU, sotto i DC Studios, forse adatterà la
famigerata trama dei film.
Dopo cinque anni dall’ultima volta
che il suo personaggio è stato visto sullo schermo, una nuova foto
dal set di Saw 10
ha rivelato il primo sguardo
al ritorno di Tobin Bell nei panni di
Jigsaw. I dettagli della trama sono attualmente
sconosciuti per il film, con gli sceneggiatori di
Jigsaw e Spiral: From the Book of SawJosh
Stolberg e Peter Goldfinger che tornano a
scrivere la sceneggiatura del sequel mentre, dopo, Saw
VI e Saw: The Final Chapter anche
Kevin Greutert torna alla regia. La produzione di
Saw10 è iniziata alla
fine di ottobre con
l’annuncio del casting di Bell come il suo personaggio
preferito dai fan.
Meno di un mese dopo la conferma
del suo ritorno, una nuova foto dal set di Saw10 emerge dalla fan page di Twitter
SawSpace il primo sguardo al ritorno di Jigsaw di
Tobin Bell. Sebbene non offra molto in termini di
intuizione per la natura della scena, vede l’icona del franchise
conversare con un bambino mentre legge un libro sconosciuto nel
parco.
Un’immagine di Indiana Jones
5 rivela il primo sguardo ufficiale al personaggio di
Phoebe
Waller-Bridge, Helena. Per la prima volta da
Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo
del 2008, Harrison Ford
torna nei panni dell’iconico archeologo armato di frusta per un
quinto film della serie attualmente senza titolo. Sebbene Ford sia
tornato nel ruolo principale, Indiana Jones 5 è il
primo film della serie non diretto da Steven
Spielberg, dato che James Mangold, regista di
Logan e di Le Mans ‘66 ha
ereditato la sedia di regia. All’inizio di quest’anno, il
produttore di Indiana Jones 5Frank
Marshall ha rivelato i primi dettagli sul personaggio di
Waller-Bridge, dicendo che è la figlioccia di Indy e che si chiama
Helena.
Ora, Empire ha rivelato il
primo sguardo ufficiale a Helena di Waller-Bridge
in Indiana Jones 5. Sono stati condivisi
anche alcuni dettagli aggiuntivi sul personaggio, poiché
Waller-Bridge ha descritto Helena come un enigma, mentre Mangold
l’ha dipinta come più una figura da femme fatale .
Indiana Jones
5 è in gestazione da diversi anni, con il progetto
inizialmente sviluppato da Steven Spielberg, prima
che egli si ritirasse dal progetto. Il regista di Le Mans ‘66 e LoganJames
Mangold è poi stato chiamato a dirigere il film, con
Harrison Ford
confermatissimo nei panni dell’iconico avventuriero. Accanto a lui,
in ruoli ancora non meglio chiariti, vi saranno gli attori Phoebe
Waller-Bridge e Mads Mikkelsen.
Quanto oggi mostrato sembra relativo, oltre allo stesso Jones,
proprio ai personaggi interpretati da questi ultimi due attori.
Indiana
Jones 5 ha una data d’uscita attualmente fissata
al 30 giugno 2023.
Mentre il pubblico attende con
impazienza l’arrivo ufficiale del personaggio, l’attore Jonathan Majors che interpreterà Kang in
Conquistatore in Ant-Man and the Wasp: Quantumania parla del
suo amore per l’interpretazione del cattivo del Marvel Cinematic Universe. Majors
ha fatto il suo debutto in franchising nel finale della stagione 1
di Loki nei panni di Colui che rimane, il
misterioso creatore della Time Variance Authority che vive nella
Cittadella alla fine dei tempi e che avverte il personaggio Loki
(Tom Hiddleston) e Sylvie (Sophia Di Martino) delle varianti più
pericolose di se stesso nel multiverso. Majors darà vita a Kang il
Conquistatore con Ant-Man and the Wasp: Quantumania,
apparentemente fungendo da antagonista centrale del film, ma questo
è solo l’inizio del suo percorso nell’universo.
In una recente intervista con
The Hollywood Reporter per discutere del suo nuovo film
Devotion,Jonathan Majors ha guardato al futuro per
discutere del suo mandato come Kang il
Conquistatore del MCU. Quando gli è stato chiesto se
interpretare le varianti del personaggio è ciò che lo ha attirato
verso il ruolo, l’attore ha concordato enfaticamente, sentendosi
entusiasta di interpretare “più versioni” dell’iconico cattivo.
“Sì, assolutamente. Ecco cosa
c’è sulla pagina. Questo è ciò che dice l’IP. Ero figo, molto figo.
Kang vive solo nel suo mondo nel MCU. Nessun spoiler qui, ma ci sono
così tante varianti di lui. E con i poteri che ha nel’MCU, quell’intellighenzia e quel
cervello che gli conferiscono, stanno davvero lavorando per usare
l’IP al meglio delle sue capacità, ed è estremamente emozionante
che abbiano scelto me per interpretarlo. Quindi sono onorato di
farlo e sono sempre entusiasta di vedere cosa stiamo facendo. E sì,
sei anni dopo Yale e dieci anni dopo la North Carolina School of
the Arts, la mia prima scuola di recitazione, è quello che hai
sempre sperato come attore. Kang è una carriera in sé. O è la torta
stessa o la ciliegina sulla torta, non lo so. Ma per interpretare
più versioni, è semplicemente bellissimo. È un laboratorio ogni
giorno.”
Ecco il secondo trailer ufficiale
di
Avatar: la via dell’acqua, il film che arriverà nelle
sale italiane il 14 dicembre e che vede James
Cameron tornare finalmente su Pandora a riprendere il
racconto lasciato in sospeso da Avatar, del 2009.
Avatar: la via dell’acqua si svolge dentro e intorno
all’oceano. Sully (Sam
Worthington) e Neytiri (Zoe
Saldana) hanno dei figli. “Ovunque andiamo”, dice
Sully, “so una cosa, questa famiglia è la nostra fortezza”. Il
sequel sembra ancora più sbalorditivo nella sua grafica blu intenso
rispetto al film del 2009. Creature tutte nuove: vediamo i Na’vi su
pesci volanti, uccelli, creature che comunicano con una balena,
eppure in qualche modo divisi nonostante la loro affinità con la
natura: le persone aliene sono divise, combattono l’una contro
l’altra in una lotta tra pistole e frecce. È davvero un mondo
completamente nuovo che alza la posta in gioco del precedente film
3 volte vincitore di Oscar.
Avatar: la via dell’acqua debutterà il 14
dicembre 2022, seguito dal terzo capitolo il 20
dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si
dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre
2026 e 22 dicembre 2028.
Il cast della serie di film è
formato da
Kate Winslet, Edie Falco,
Michelle Yeoh,
Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia
Sam Worthington,
Zoe Saldana,
Stephen Lang,
Sigourney Weaver, Joel David Moore,
Dileep Rao e Matt Gerald.
UCI Cinemas annuncia l’apertura
delle prevendite dei biglietti per assistere alle proiezioni di
Avatar:
La Via dell’Acqua, l’attesissimo sequel di
Avatar diretto da
James Cameron che uscirà sul grande schermo il 14
dicembre, distribuito da The Walt Disney Company Italia.
Con l’apertura delle prevendite di
Avatar:
La Via dell’Acqua, UCI Cinemas offre ai
fan la possibilità di aggiudicarsi premi e gadget legati al film.
Nel dettaglio, chi acquisterà online i biglietti per assistere a
una proiezione in 3D di Avatar:
La Via dell’Acquain programma il
14 dicembre riceverà in omaggio un esclusivo poster del film.
Inoltre, chi acquisterà on line un biglietto per una qualsiasi
spettacolo fino al 18 dicembre del sequel di
James Cameron parteciperà al concorso che mette in
palio una vacanza per tutta la famiglia a Pandora, il mondo di
Avatar all’interno
del Walt Disney Word in Florida. Per partecipare sarà necessario
registrare il biglietto sulla piattaforma
avatar2.ucicinemas.it dove sono disponibili anche tutte le
informazioni sulla promozione.
UCI Cinemas offrirà agli spettatori
la possibilità di assistere alle proiezioni del film in formato 2D
e 3D nelle sale di tutto il Circuito, nelle sale
iSense di UCI Fiumara (GE), UCI Lissone (MB),
UCI Parco Leonardo (RM), UCI Luxe Maximo (RM), UCI Casoria (NA),
UCI Catania e nelle sale IMAXdi
UCI Orio (BG), UCI Luxe Campi Bisenzio (FI) e UCI Porta di Roma
(RM). Obiettivo: far vivere al pubblico l’esperienza
cinematografica che solo il Circuito UCI Cinemas è in grado di far
provare.
In Avatar:
La Via dell’Acqua Jake vive una vita serena
insieme alla sua Neytiri, in un pianeta che dopo anni continua a
nascondere insondabili misteri. Ma gli scontri con gli umani non
sono ancora finiti, e in veste di patriarca Jake dovrà continuare a
combattere per difendere la sua famiglia e il popolo che lo ha
accolto.
È possibile acquistare i
biglietti presso le casse delle multisala del Circuito, tramite App
gratuita di UCI Cinemas per dispositivi Apple e Android e sul
sito www.ucicinemas.it. I biglietti paper-less acquistati
tramite App e i biglietti elettronici acquistati tramite sito danno
la possibilità di evitare la fila alle casse con –FILA+FILM. Per
maggiori informazioni visitare il sito
www.ucicinemas.it.
Il gruppo ODEON Cinemas Group è
il più importante circuito cinematografico europeo e fa capo alla
società AMC Entertainment Holdings.In Italia è presente
con il Circuito UCI CINEMAS, leader sul territorio nazionale con 41
strutture multiplex e un totale di 425 schermi.
C’è qualcosa di giusto e
“intonato” nel fatto che la nuova serie Netflix dedicata a MercoledìAddams,
in arrivo sulla piattaforma il 23 novembre, abbia trai nomi della
sua squadra creativa quello rinomato e riconoscibile di TimBurton. Un’affinità,
quella tra Burton e la loro del mondo di Mercoledì
che sembra il filo rosso che ha collegato il regista allo show,
spingendolo a mettersi per la prima volta alla prova con un
prodotto seriale, lui che nella vita ha sempre raccontato storie
per il grande schermo.
Proprio di affinità
parla TimBurton in persona, in
occasione dell’incontro con il pubblico del Lucca Comics and Games,
dove ha presentato Mercoledì,
la serie Netflix che vede Jenna Ortega nei panni della piccola di casa
Addams.
“Mercoledì va in una
scuola per reietti, la Nevermore. Ma lei stessa si sente una
emarginata tra gli emarginati. È quello che ho provato io in tutta
la mia vita, sia a scuola sia in famiglia, ed è questo il motivo
per cui Mercoledì mi piace tanto.”
Sul lavoro alla serie,
un campo totalmente nuovo per lui, nonostante i decenni di carriera
alle spalle, Burton ha dichiarato: “Mi è
piaciuto molto realizzare la serie, principalmente perché ho
trovato interessante lavorare a un ritmo diverso rispetto a quello
del set cinematografico, è un ritmo più lento. Tuttavia il cinema
resta il mio primo amore e, nonostante stia vivendo un profondo
periodo di trasformazione, penso che ci sia ancora spazio oggi per
il cinema e per la sala.”
Lavorare a una serie ha
anche significato dividere la sedia di regia e collaborare con più
persone e teste pensanti rispetto al lavoro a un film che, nel suo
caso, è quasi sempre deciso e pianificato da lui. Su questo
aspetto, Tim Burton è sembrato molto felice di
aver collaborato con altre persone: “Noi abbiamo stabilito un
tono e abbiamo fatto il nostro lavoro, il resto della squadra ha
seguito la nostra impronta, ma ha comunque realizzato alcune cose
in autonomia, raccontando le cose a modo loro. Trovo estremamente
importante collaborare, perché traggo sempre molta ispirazione
dagli altri. Poi la realizzazione di una serie, come di un film, è
sempre un frutto del lavoro di una famiglia un po’ stramba. Magari
il lavoro a una serie ha delle differenze rispetto al lavoro a un
film, ma alla fine non sono operazioni tanto diverse tra
loro.”
Il lavoro a Mercoledì è
partito però principalmente dai fumetti della Famiglia
Addams, in particolare per la realizzazione dell’iconica
coppia formata da Morticia e Gomez Addams, che
Burton definisce “una strana coppia male assortita” e che
nonostante questo trova sempre il modo di dimostrare al mondo il
macabro amore che entrambi nutrono per l’altro. Ma oltre allo
studio dei fumetti, Burton ha lavorato anche con tantissime
maestranze e tecnici importanti, veri e propri maestri della messa
in scena. Per l’occasione, ha collaborato con Colleen
Atwood, costumista premio Oscar, che ha vestito i
personaggi. “Era importante avere una forte personalità alla
creazione dei costumi della serie, perché Mercoledì
ha un solo look, ed è quindi stato fondamentale trovare il modo per
trovare delle variazioni a quell’unico look che è iconico,
rendendola diversa anche nell’uniforme della Nevermore, che
indossano tutti gli altri. Ma nel complesso, il suo lavoro è stato
fondamentale su ogni personaggio, perché benché gli studenti
abbiano tutti la stessa divisa, hanno comunque delle
caratteristiche distintive, e per me era fondamentale che la
diversità di ognuno dei personaggi fosse chiara, si vedesse. ma
distinguendola dagli altri studenti della Nevermore. Ognuno è
distinto dagli altri, poi. Per me è fondamentale che sia visibile
che questo mondo sia diverso dal resto e che questa diversità si
veda.”
Oltre al prezioso
contributo con Atwood, che è un’abituale collaboratrice di Burton,
la serie Netflix si avvale anche delle musiche di Danny
Elfman, noto compositore per il cinema e, anche lui,
storico sodale di Tim Burton per molti dei suoi
più grandi successi: “Io e Danny siamo amici da una vita e
condividiamo gli stessi gusti, amiamo gli stessi film. Abbiamo un
rapporto molto stretto in questo senso. È molto facile lavorare con
lui, proprio per questo motivo. Inoltre per me la musica nei film è
come un personaggio e quindi così la tratto. È stato fantastico che
lui abbia accettato di tornare a lavorare con me e a fare le
musiche di questa serie, perché ora è tornato a essere una
rockstar, ed è difficile che trovi il tempo per fare altro. È stato
molto bello.”
Mercoledì è
una ragazza stramba, che si sente stramba e che trova il suo posto
alla Nevermore nonostante questo, così come Tim
Burton che nel dirigere la serie Netflix, ha trovato non
solo una nuova amica ma anche un nuovo linguaggio espressivo.
I film con ambientazione
postapocalittica sono notevolmente aumentati negli anni,
raccontando a loro modo un progressivo deteriorarsi di una serie di
elementi simbolo di civiltà e umanità. Ognuna di queste opere
nutre, in modo più o meno evidente, un forte debito nei confronti
di Mad Max –
Interceptor, primo film di una delle serie di
questo genere più importanti e acclamate di sempre. Uscito nel
1979, questo è poi stato seguito nel 1981 da Interceptor – Il guerriero della
strada e nel 1985 da Mad Max oltre la sfera
deltuono, terzo
capitolo anch’esso diretto da George Miller
insieme a George Ogilvie.
Questo terzo lungometraggio dedicato
a Mad Max e il suo mondo si caratterizza per una maggior varietà
nei personaggi e soprattutto nelle ambientazioni. Quanto immaginato
da Miller per Mad Max oltre la sfera del tuono richiese
dunque non solo un budget di molto maggiore rispetto ai due
precedenti capitoli, ma anche un maggiore impegno in fase di
realizzazione, specialmente per via dei tanti effetti speciali e
per le numerose sequenze d’azione. Sono proprio queste ultime il
fiore all’occhiello del film, ancora oggi indicato come uno dei
migliori esempi di scene di combattimento al cinema.
Mad Max oltre la sfera del
tuono non ebbe lo stesso successo dei primi due film, ma è ad
ogni modo considerato un valido terzo capitolo di una trilogia
inimitabile per genere, scenari e riflessioni. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla colonna
sonora. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Mad Max oltre la sfera del
tuono: la trama e il cast del film
In questo terzo capitolo, l’ex
poliziotto Max continua a vagare attraverso le
terre desolate di un’Australia post-apocalittica. Giunto nella
violenta e corrotta città di Bartertown, la quale si estende su due
livelli per ricchi e poveri, Max si imbatte nella fondatrice
Autny Entity, tenuta sotto scacco dall’industriale
Master e dal suo guardiano
Blaster, i quali possiedono il monopolio
sull’energie. La regina, ritrovando in Max la forza di un vero e
proprio guerriero, gli offre una ricompensa qualora lui la aiuti a
riacquistare il potere che le spetta. Ben presto, però, Max si
renderà conto che la situazione è più complessa del previsto.
Anche in questo caso, ad
interpretare il protagonista Max vi è l’attore Mel Gibson,
ormai divenuto una celebrità proprio grazie ai film di questa
trilogia. Questo è inoltre l’ultimo film in cui Gibson interpreta
Max, in quanto in Mad Max: Fury Road del 2015
il personaggio è interpretato da Tom Hardy.
Accanto a Gibson, in questo film, si ritrova poi la celebre
cantante e attrice Tina Turner nei panni della
regina Aunty Entity, un personaggio scritto appositamente per lei.
Per interpretare Aunty, la Turner si è dovuta rasare i capelli,
poiché era l’unico modo per poter applicare correttamente la
parrucca prevista per il personaggio.
Recitano poi nel film gli attori
Angelo Rossitto e Paul Larsson
rispettivamente nei panni di Master e Blaster. Bruce
Spence ricopre invece il ruolo del pilota Jebediah, che
deruba Max dei suoi averi. Frank Thring interpreta
The Collector, che gestisce il mercato di Bartertown, mentre
Angry Anderson, noto per essere il frontman del
gruppo Rose Tattoo, interpreta il capo della sicurezza Ironbar.
Helen Buday, infine, interpreta Savannah Nix, uno
dei membri più anziani di una tribù primitiva isolata di bambini
sopravvissuti a un incidente aereo in cui Max si imbatte nel
deserto.
Mad Max oltre la sfera del
tuono: la colonna sonora del film
Particoolarmente popolare è la
colonna sonora del film, pubblicata poi in un’album omonimo nello
stesso 1985. Oltre al commento musicale originale composto
da Maurice Jarre, tre volte premio Oscar per
i film Lawrence d’Arabia, Il dottor
Zivago e Passaggio in India, l’album
comprende anche le canzoni One of the
Living e We Don’t Need Another Hero
(Thunderdome), cantati da Tina
Turner. La seconda di queste, candidata poi ai Golden
Globe come miglior canzone originale e indicata come una delle
migliori cento canzoni del secolo, si propone come un inno contro
la guerra e la violenza. Il video della canzone include alcune
sequenze del film.
Mad Max oltre la sfera deltuono: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
Mad Max oltre la sfera del tuono grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play e
Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 21 ottobre alle ore 21:00
sul canale Warner TV.