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Ester Expósito al Festival di Cannes con Lost In the Night

Ester Expósito al Festival di Cannes con Lost In the Night

Tra le tante star presenti al Festival di Cannes c’è anche l’attrice e modella spagnola Ester Expósito, nota per aver interpretato il ruolo di Carla Rosón nella serie televisiva Élite, che accompagna il film “Perdidos En La Noche (Lost In the Night)” presentato nella sezione Premiere della 76 edizione del Festival di Cannes. Di seguito tutte le foto del photocall del film:

Nel film Emiliano vive in una piccola città mineraria in Messico. Abitato da un profondo senso di giustizia, cerca i responsabili della scomparsa di sua madre, un’attivista che difendeva i posti di lavoro locali minacciati da una compagnia mineraria internazionale. Non ricevendo alcun aiuto dalla polizia o dal sistema giudiziario, la sua ricerca lo porta alla ricca famiglia Aldama. Poi incontra il padre, un famoso artista, la sua famosa moglie e la loro attraente giovane figlia. Non gli ci vuole molto per lavorare a casa loro ed è determinato a scoprire alcuni segreti ben custoditi.

Jeanne du Barry, recensione del film con Johnny Depp – Cannes 76

Jeanne du Barry, recensione del film con Johnny Depp – Cannes 76

Jeanne du Barry, girato e interpretato da Maïwenn e che segna l’attesissimo ritorno al cinema di Johnny Depp dopo il controverso processo Heard-Depp, ha aperto l’edizione 2023 del Festival di Cannes. Promettendo un ritratto inedito della cortigiana diventata la favorita del re, il film della regista francese inciampa tuttavia nelle sue stezze intenzioni, aderendo fin troppo alle convezioni del dramma storico e confezionando una storia di ascesa sociale sospesa nell’incertezza di una regia poco ispirata e di una scrittura sbiadita.

Jeanne du Barry: la trama

Jeanne Vaubernier, figlia di un popolano e desiderosa di elevarsi socialmente, usa il suo fascino per emergere al di sopra delle sue circostanze. Il suo amante, il conte Du Barry, che si sta arricchendo grazie alla lucrosa galanteria di Jeanne, vuole presentarla al re; organizza dunque l’incontro tramite l’influente Duca di Richelieu e questo evento supera di gran lunga le sue aspettative: tra Luigi XV e Jeanne è amore a prima vista. Con la cortigiana, il Re ritrova il gusto della vita, tanto da non poterne più fare a meno e decidere di farne la sua favorita ufficiale. Tuttavia, lo scandalo è dietro l’angolo: nessuno vuole una ragazza di strada a Corte.

Jeanne du Barry si presenta come una storia di emancipazione femminile nel cuore di un sistema fortemente patriarcale, in cui la protagonista stessa verrà introdotta. Sempre in bilico tra il ricordarsi delle sue origini e l’abbandonarsi agli agi di questa nuova condizione di vita, Jean trova nella compagnia del re Luigi XV una chiave di svolta per capire come vivere a Versailles. Malvoluta e al contempo spiata e invidiata dai membri della corte – tra cui le esilaranti figlie del Re, praticamente Anastasia e Genoveffa di Cenerentola traslate a Versailles – Jean riuscirà a scavalcare chiunque grazie al suo piglio ardito, uno stile inconfondibile e le maniere non proprio reali, ma esilaranti.

Jeanne du Barry

Non vi è un disegno registico nè narrativo

Ciò che emerge da questo racconto pseudo biografico, di cui Maïwenn ha ridefinito i contorni, è soprattutto una forte discordanza tra il significato di Jeanne come icona femminista e quella veracità tanto promessa ma che effettivamente manca al personaggio. Siamo di fronte a un ritratto che, più che sovversivo, ricalca in toto i cliché del film in costume, prediligendo la cornice romantica a quella più audace e non riuscendo nemmeno a individuare un quadro registico preciso: la regia del film è, infatti, completamente priva di uno schema che giustifichi le azioni narrative. Non è la storia della popolana che ci viene introdotta all’inizio: è la storia della corte più famosa della storia, raccontata in un modo che già conosciamo.

Molto distante dagli sguardi più eccentrici al passato delle corti, come quello del film La Favorita di Yorgos Lanthimos o Il corsetto dell’imperatrice di Marie Kreutzer Jean Du Barry evita di andare sopra le righe, infrangendo le sue stesse promesse. È Maiwenn come attrice a imporsi su Jeanne, mai il contrario: forse la visione femminista della regista stessa scavalca quello che avrebbe da dire la sua donna del passato.

Il grande ritorno di Johnny Depp?

Per quanto sia impossibile restare indifferenti di fronte al fatto che il cinema europeo stia concedendo a Depp uno spazio per esprimersi, bisogna ammettere che l’ex Jack Sparrow risulta confinato nel ruolo tanto oneroso del sovrano Luigi XV. Ben più di rilievo é stata infatti sicuramente la sua performance nel film Il caso Minamata (2020) di Andrew Levitas, presentato nel 2020 al Festival Internazionale del Cinema di Berlino, in cui Depp interpreta il fotografo documentarista statunitense William Eugene Smith. Nei panni del sovrano francese, infatti, Depp deve lottare con le insidie di una lingua che non padroneggia quanto l’inglese e con un ruolo storicizzato: non bastano i suoi riconoscibili manierismi e la sua verve comica – il film lascia grande spazio all’ironia – per salvare il film.

In conclusione, Jeanne du Barry è un film che punta molto sulla ricostruzione d’epoca, sui costumi e sul trucco, ma non riesce ad allontanarsi dalla convenzionalità. L’intervento anche attoriale di Maïwenn sulla scena fagocita ogni possibilità che il film avrebbe di brillare, inglobando perfino l’istrionico Johnny Depp in un racconto confuso sulla stregua dei tanto popolari young adult sulle famiglie reali.

Black Flies, la recensione del film con Sean Penn e Tye Sheridan – Cannes 76

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Caotico, disturbante, complesso: Black Flies di Jean-Stéphane Sauvaire con Sean Penn e Tye Sheridan arriva a Cannes 76. Nei primi minuti con le sirene che stridono e i volti in primo piano, la trama incentrata sui paramedici di New York segue questo filone concentrandosi sulle complicazioni della vita. Tra sparatorie tra bande, aggressioni domestiche e morti di senzatetto, gestire tutto questo per Ollie (interpretato da Tye Sheridan) e Gene Rutkovsky (interpretato da Sean Penn) è psicologicamente difficile.

Ollie sta studiando medicina e fa questo lavoro per pagare le bollette, mentre Rut è ormai navigato e anziano fa da mentore, o per lo meno di prova. La prima notte di guardia come paramedico Ollie deve avere a che fare con una brutta sparatoria, preso dal panico Rut cercherà di guidarlo scegliendolo poi come partner. Gli orrori a cui assiste durante le notti come paramedico mettono a dura prova la sua anima: “Ho iniziato a fare questo lavoro per aiutare le persone, senza considerare che sono le persone che aiutano noi”.

Black Flies, la trama

Presentato in concorso al Festival di Cannes, Black Flies vuole cercare di raccontare le paure e le debolezze degli uomini unendo il tutto con dei momenti di forte denunci nei confronti della società americana e in particolare sulla sanità. Membri delle gang, le mogli maltrattate e picchiate, i senzatetto accampati nelle lavanderie a gettoni, i tossicodipendenti, gli immigrati ignorati e molto altro è quello che popola le loro notti di turno come paramedici. Sono demoni che a volte riescono a combattere altre volte invece ne vengono inglobati rischiando di cadere in un vorticoso buco nero dal quale è difficile riemergere. Anche imbattersi in cadaveri in putrefazione avvolti da mosche nere è uno dei simboli del lavoro dei paramedici: “Le mosche nere sono le prime a sentire l’odore della morte”. Loro non sono altro che le mosche nere.

Un altro aspetto che emerge in Black Flies è la totale assenza di personaggi femminili a eccezione di tre significative presenze: la fidanzata di Ollie (interpretata da Raquel Nave), l’ex moglie di Rut (interpretata da Katherine Waterston) e la paziente incinta. Tre personalità forti che ognuna a modo suo cerca portare alla controparte maschile qualcosa. Per esempio, la fidanzata di Ollie con suo figlio, potrebbe rappresentare quella vita semplice e lontana dalle complicazioni.

(Dis)umanità

Black Flies nella sua complessità porta a fondo delle tematiche complesse in maniera ragionata. Oltre a far vedere in lavoro dall’interno lo vediamo anche dall’esterno, dal mondo in cui i paramedici sono percepiti dai pazienti. Il caso che scatena una concatenazione di eventi tragica è quello della donna tossicodipendente incita. In quell’occasione Ollie si rende conto di un potere quasi divino di cui dispongono i paramedici quello di decidere della vita o della morte. “So cosa stai pensando? Ne vale la pena?”, in un mondo segreto in cui i casi considerati senza speranza vengono lasciati morire nel retro dell’ambulanza.

Ollie, futuro medico, non riesce a convivere con questo peso sulle spalle e al suo personaggio è affidata la positività, verso una consapevolezza diversa rispetto a quella di Rust. Se, infatti, il personaggio di Sean Penn era ormai irrecuperabile nelle sue azioni e nel suo modo di pensare, Ollie rappresenta il cambiamento, una nuova generazione di personale sanitario che magari non si farà corrompere dalla malvagità.

Cate Blanchett al Festival di Cannes con The New Boy

Cate Blanchett al Festival di Cannes con The New Boy

Arriva al Festival di Cannes l’attrice Cate Blanchett che è protagonista di The New Boy, il film del regista australiano Warwick Thornton che segue i passi di un bambino aborigeno toccato dalla grazia, nell’austerità di un monastero gestito da una suora rinnegata. Sceneggiatore e autore, vincitore della Camera d’or nel 2009 con Sansone e Dalila presentato ad Au Certain Regard, aveva già affrontato il tema degli aborigeni, mettendo in scena due adolescenti del deserto australiano.

“The new boy”, un bambino solitario (Aswan Reid) dotato di poteri eccezionali crea fascino dopo il suo incontro spirituale con Gesù. Ma l’interiorità di questo bambino aborigeno non si adatta ai valori cristiani lodati al monastero. Il suo potere misterioso è minaccioso. La storia diretta da Warwick Thornton si svolge negli anni ’40 con, in uno dei ruoli principali, l’attrice australiana Cate Blanchett che interpreta la sorella Eileen. Un personaggio in bilico tra le sue convinzioni e l’evidenza del dono di questo bambino, i cui valori profondi si scontrano.

Questa storia mistica non è senza rievocare l’esperienza del regista che fu convittore, fino all’età di 13 anni e su iniziativa della madre, di una delle poche città monastiche dell’Australia, a ovest del paese. In questa istituzione gestita da monaci spagnoli, il giovane adolescente che era e che non aveva mai messo piede in una chiesa, rimase profondamente colpito dall’immagine di Cristo in croce, un’immagine così diversa da quella che aveva conosciuto da bambino, e così lontano dalla spiritualità aborigena di cui era imbevuto. La trama del suo film è legata a questa profonda domanda: possono armonizzarsi due spiritualità così opposte? Scritta dall’autore 18 anni fa, la sceneggiatura di The New Boy lo ha perseguitato da allora.

Barbie: la partecipazione di John Cena al film è avvenuta per puro caso

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John Cena non si aspettava minimamente di essere coinvolto nel film Barbie come Ken versione Tritone e i suoi fan sono rimasti altrettanto stupiti dalla notizia. Per Entertainment Weekly, l’ex superstar della WWE diventata attore e attualmente in sala con Fast X ha spiegato come un incontro con la sua co-protagonista di Suicide Squad Margot Robbie ha portato a quest’imprevidibile partecipazione. “È stato un felice caso”, ha detto Cena, “Le riprese di Fast X si svolgevano letteralmente dall’altra parte della strada rispetto a dove si stava girando Barbie”.

Ho dunque incontrato Margot e lei mi ha chiesto se avevo voglia di partecipare e le ho risposto che avrei fatto tutto ciò che avrebbe desiderato”. Cena ha dunque colto al volo l’opportunità di essere in Barbie dopo aver, secondo quanto riferito, provato ad interpretare il Ken principale, per il quale è poi stato scelto Ryan Gosling. “Ho provato e sono stato rifiutato“, ha ricordato Cena. “Stavano organizzando un casting aperto per il film. Ho capito, non ero un pezzo del puzzle.

Ci si può dunque aspettare un divertente cameo di Cena nel film, il quale vanta un cast a dir poco stellare. Oltre a Margot Robbie e Ryan Gosling nei panni di Barbie e Ken ci saranno infatti anche America Ferrera, Kate McKinnon, Michael Cera, Ariana Greenblatt, Issa Rae, Rhea Perlman e Will FerrellFanno poi parte del cast del film anche Ana Cruz Kayne, Emma Mackey, Hari Nef, Alexandra Shipp, Kingsley Ben-Adi, Simu Liu, Ncuti Gatwa, Scott Evans, Jamie Demetriou, Connor Swindells, Sharon Rooney, Nicola Coughlan, Ritu Arya e il premio Oscar Helen Mirren. Il film, diretto da Greta Gerwig e da lei scritto insieme a Noah Baumbach arriverà in sala dal 21 luglio.

Fonte: CBR

Indiana Jones e il Quadrante del Destino: recensione del film con Harrison Ford – Cannes 76

Dopo mesi passati a inseguire le ipotesi nate dalle foto rubate sui set, anche italiani, e a penare per le condizioni fisiche di Harrison Ford (per l’infortunio subìto durante le riprese) è finalmente arrivato il momento di Indiana Jones e il Quadrante del Destino. Il quinto capitolo del franchise creato da George Lucas riporta l’avventuroso archeologo sul grande schermo per quella che potrebbe – dovrebbe – essere la sua ultima volta, e la regia di James Mangold (Logan- The Wolverine) regala al pubblico un gran finale in linea con i film precedenti, sempre diretti da Steven Spielberg. Uno spettacolo che gli spettatori italiani scopriranno al cinema a partire dal 28 giugno, data di uscita in sala del film distribuito da The Walt Disney Company Italia.

Indiana Jones e il Quadrante del Destino, l‘ultima avventura di Indiana Jones

Durante la guerra, catturato dai nazisti insieme all’amico Basil Shaw (Toby Jones) mentre è alla ricerca della Lancia di Longino, il Professor Jones si imbatte in un manufatto ancora più antico, secondo alcuni in grado di assicurare un potere immenso a chi lo possiede. Un oggetto sulle cui tracce è anche lo spietato Jürgen Voller (Mads Mikkelsen), con il quale il nostro eroe si scontra in una sequenza iniziale emozionante che ci riporta agli anni ’40, e ci mostra Harrison Ford ringiovanito in digitale grazie alle centinaia di ore di sue immagini in possesso della Lucasfilm.

New York, 1969, a distanza di oltre venti anni, la vita dell’archeologo e studioso è cambiata completamente, sia quella professionale sia quella personale, entrambe ormai non nel loro momento migliore. A scuotere la monotonia del settantenne Indy arriva però la figlia del suo amico, Helena Shaw (la Phoebe Waller-Bridge di Fleabag), che lo trascina in un’ultima avventura ai confini del fantasy in giro per il mondo. Difficile dire se per passione, per interesse o per riabilitare la memoria del padre, reso folle dall’ossessione per l’Antikythera di Archimede.

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©2022 Lucasfilm Ltd. & TM. All Rights Reserved.

Harrison Ford è sempre lui, il mito di Indy sopravvive

Come ha detto Mangold al Festival di Cannes, probabilmente “non si può accontentare tutti” e non sarebbe mai stato possibile considerati i tanti fan di un’icona come Indiana Jones, ma se questo quinto capitolo del franchise doveva essere un addio – e lo vedremo – probabilmente i più non saranno delusi dall’operazione che continua a essere guidata da Steven Spielberg e George Lucas, stavolta insieme tra i produttori esecutivi.

A più di 40 anni da I predatori dell’arca perduta del 1981 e a 15 dall’ultima avventura nel Regno del teschio di cristallo, del 2008, nella storia scritta dal regista con David Koepp, Jez & John-Henry Butterworth c’è molto dello spirito e della tradizione portata sullo schermo in tutti questi anni. C’è molto, in generale. Al punto che ogni riferimento rischierebbe di superare i confini dello spoiler, per quanto qualche sequenza – soprattutto quelle più movimentate – avrebbe potuto essere asciugata un po’ (e il costante utilizzo del tema di John Williams ridotto).

Non tanto, non troppo, ché dopo una sequenza d’apertura alla 007 e nonostante un pizzico di autocompiacimento alla Tom Cruise il tono generale si avvicina a quello del Tintin del 2011, detto senza alcuna intenzione di sminuire questo o quello, ma con il sospetto – o la voglia – di vederci un omaggio allo storico filmmaker di Cincinnati. D’altronde, dal colosso cattivo ai nazisti poco reattivi, dalle ragazze urlanti agli ambulanti travolti nell’azione tutto è fumetto in questo film, per non parlare della svolta apertamente fantastica (non una novità nella saga) della quale molto si è parlato nei mesi scorsi.

Indiana Jones (Harrison Ford) in Lucasfilm’s IJ5. ©2022 Lucasfilm Ltd. & TM. All Rights Reserved.

Al centro di tutto una figura della quale il suo stesso interprete ha disegnato limiti e priorità, dimostrando di essersi saputo reinventare senza smettere di essere fedele a un personaggio ormai immortale. In passato dipendente “dalla sua giovinezza e il suo vigore“, oggi meno disposto a mettersi in gioco in qualcosa non al suo livello. Coordinate che anche la macchina da presa mostra di rispettare nelle scene più adrenaliniche – a cavallo e in apetta, per cielo e per mare – che Mangold costruisce alla perfezione per evitare sforzi inutili e innaturali a Ford.

Comunque a suo agio con inseguimenti e salvataggi, o tra insetti e mostri marini, e nelle solite polverose camere segrete che da sempre nascondono importanti svolte narrative. Semmai, stavolta l’accento torna spesso su un aspetto fondamentale fin troppo tenuto in secondo piano e qui ben evidenziato: quello dello studio, del valore della conoscenza e – in questo caso – della matematica. Ultima e più forte tentazione per l’anziano professore, ormai pronto ad appendere il cappello ‘al chiodo’.

Risolta la questione LaBeouf, citato il legame col padre scomparso, assistiamo a qualcosa di molto simile a un passaggio di consegne a Phoebe Waller-Bridge, che in più di una occasione sembra interpretare scene in passato riservate a Indy. Ormai disilluso e agguerrito, un po’ cinico e amareggiato (e acciaccato), ma ancora in grado di riservare sorprese. Come quella che chiude il cerchio nel finale, toccante e conciliatorio, che potrebbe – definitivamente – accompagnarci all’uscita.

Superman: Legacy, Mr. Terrific e Jennifer Blitz potrebbero apparire nel film

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Mentre continuano le speculazioni riguardo quali attori faranno parte del cast di Superman: Legacy, l’atteso primo film del DC Universe di James Gunn, il quale sarà inoltre lo sceneggiatore e il regista di tale film, emergono anche sempre nuovi rumor su quali personaggi saranno presenti nel film. Oltre a Superman, Lois Lane ed un probabile Lex Luthor, alcune voci sostengono ora la presenza di due nuove personalità, solitamente non facenti parte di quelle principali nelle storie legate a Superman.

Secondo l’insider Jeff Sneider nell’episodio di questa settimana del suo podcast The Hot Mic, i DC Studios starebbero attualmente facendo il casting per Mr. Terrific, personaggio dodato di grandi doti fisiche ed umane, e un personaggio femminile chiamato “Blitz“. Si può supporre che si tratti di Jennifer Blitz, una potente metaumana della DC Comics. Vi sono però anche ulteriori indiscrezioni che sostengono la presenza nel film di Lobo, principalmente a causa del fatto che Gunn ha recentemente pubblicato un Tweet riguardo un solo attore ufficialmente scelto pel film, allegando l’emoji di un tritone.

La cosa ha subito spinto i fan a pensare che la star di Aquaman, Jason Moma possa essere stata scelta per interpretare l’iconico cacciatore di taglie Lobo. Naturalmente non ci sono ancora conferme di alcun tipo circa l’effettiva presenza di tali personaggin nel film. Gunn, dal canto suo, non sembra minimamente intenzionato a lasciarsi sfuggire dettagli a riguardo. Poiché Superman: Legacy introdurrà gli spettatori al nuovo universo cinematografico, è possibile immaginare che da qui partiranno più storie e che dunque più personaggi potrebbero essere presentati in tale lungometraggio al fianco dell’Uomo d’acciaio.

Tutto quello che sappiamo su Superman: Legacy

Superman: Legacy non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting è attualmente in corso, con la speranza che venga fatto un annuncio ufficiale al Comic-Con di San Diego di quest’anno. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro. “Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentarti la nostra versione di Superman che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”.

Fonte: ComicBookMovie

La Sirenetta: incontro con il cast del live action Disney

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La Sirenetta: incontro con il cast del live action Disney

Tra i titoli più attesi della prossima stagione cinematografica, La Sirenetta occupa senza dubbio un posto di rilievo. Chiacchierassimo remake in live action della Disney, il film vede protagonista Halle Bailey nei panni, o meglio, nella coda di Ariel, la Sirenetta ribelle che vuole a tutti i costi conoscere il mondo della superficie.

In occasione della conferenza stampa mondiale del film, abbiamo incontrato Bailey e tutto il cast del film. Presenti all’incontro c’erano anche Jonah Hauer-King (Principe Eric), Daveed Diggs (il granchio Sebastian), Awkwafina (il gabbiano Scuttle), Jacob Tremblay (il pesciolino Flounder), Javier Bardem (Re Tritone), Melissa McCarthy (la Strega del Mare Ursula) e Noma Dumezweni (la Regina Selina).

La due volte candidata all’Oscar Melissa McCarthy non nasconde il suo entusiasmo per la partecipazione a un progetto così importante e per la premiere di Los Angeles: “È così eccitante, è questo il motivo per cui amo fare film. Per me è stato un vero e proprio atto d’amore perché canto queste canzoni da decenni.”

L’eccitazione per la premiere mondiale è condivisa da tutti i membri del cast, compresa la protagonista Bailey che ha avuto modo di mostrare il film, per la prima volta, a sua sorella maggiore, Chloe Bailey, con la quale condivide la carriera musicale e che, a detta sua, è la sua roccia e la sua migliore amica: “Sono così felice che le sia piaciuto. Mi ha tenuto la mano per tutta la proiezione ed ora mi posso rilassare, perché a lei è piaciuto.”

Sembra però che la preoccupazione più grande fosse proprio cantare davanti a Alan Menkel le sue stesse canzoni. È quello che ha dichiarato Jonah Hauer-King, il principe Eric: “La premiere è stata incredibile. Ma è stato davvero terrificante cantare in un film di fronte a un artista nominato ai Grammy, questo no, non è stato divertente. Ma avevamo le voci incredibili di Melissa e di tutti gli altri. La reazione del pubblico è stata splendida.”

Daveed Diggs, irresistibile doppiatore di Sebastian, è stato molto sorpreso della versione finale di In fondo al mar, per lui vera e propria montagna da scalare: “Quando è arrivata la mia canzone, non l’avevo mai sentita prima e non pensavo che potessi davvero farlo. Il pubblico ha risposto benissimo.” E nemmeno un in genere serissimo e compito Javier Bardem, nei panni di Re Tritone, ha resistito all’entusiasmo della prima del film: “Le persone che hanno visto il film ne sono rimaste commosse profondamente. Tutti applaudivano e hanno apprezzato il duro lavoro che c’è stato per mettere insieme il film.”

La Sirenetta: incontro con il cast del live action Disney

Nonostante la giovane età, appena 16 anni, Jacob Tremblay vanta già una carriera decennale ed è stato scelto per doppiare Flounder, il pesciolino giallo e blu amico di Ariel. “Siamo stati tutti insieme per un bel po’ di tempo nello studio di registrazione in Inghilterra e ci siamo conosciuti meglio. Questo ha sicuramente aiutato le nostre voci ad andare insieme. Dopo le esperienze durante la pandemia, per me è stato un privilegio poter registrare tutti insieme, anche perché abbiamo tante scene tutti insieme.”

Altra scelta incredibilmente intelligente da parte del team del casting de La Sirenetta è stata quella di prendere Awkwafina per prestare la voce a Scuttle, il gabbiano, che per molto è il personaggio più divertente dell’originale, confermando la lunga tradizione Disney che vede sempre nelle spalle comiche i migliori personaggi. “Ho sempre letto le scene con altri attori – ha detto Awkwafina – e di solito siamo dentro le cabine di doppiaggio da soli e non ci sono quasi mai gli attori che leggono con te. Ma siamo stati tutti in grado di farlo insieme, e sì, secondo me è stato quello il segreto.”

Noma Dumezweni ha avuto forse il compito più difficile, perché il suo personaggio, la Regina Selina, non è nel catone animato originale, ed è stato quindi un’aggiunta che ha arricchito la storia di Eric ma che se da una parte non aveva nessun termine di paragone, era anche qualcosa di completamente nuovo da far accettare ai fan puristi. Venendo dal mondo del teatro, Dumezweni si è confrontata con una serie di dinamiche differenti rispetto al suo solito lavoro: “Per me, fare una prova sul set, è una cosa rara, quando mi sposto tra TV e teatro. Ma amo sapere che c’è la possibilità di fare le prove e di capire se quello che stai facendo è fatto bene. E poi Rob e John sono bravissimi a valorizzare ognuno dei loro attori.”

Sicuramente l’esperienza sul set è stata formativa anche per gli attori più navigati, ma non c’è dubbio che per Halle Bailey il ruolo di Ariel sia stato determinante: “Sento che Ariel mi ha davvero aiutato a trovare me stessa e mi piace questa versione di giovane donna di me, anche perché sono ormai cinque anni che questo personaggio è con me. Anche Ariel, come me, ha delle passioni da portare avanti e delle cose per cui combattere e questo può essere spaventoso, ma è anche bello poter affrontare tutto come il personaggio che interpreti.”

Per vedere il risultato finale di questo lavoro durante quasi cinque anni, basterà aspettare fino al 24 maggio prossimo, quando La Sirenetta arriverà sul grande schermo, distribuito da The Walt Disney Company.

Fantastici Quattro: il ruolo di Sue Storm era stato offerto ad Emma Stone

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Ancora nessun annuncio ufficiale sul casting di Fantastici Quattro dei Marvel Studios, ma le voci continuano a volare e ci sono un paio di aggiornamenti molto interessanti. Si riporta infatti che il personaggio di Sue Storm sia un punto focale della storia, e sembra che Kevin Feige miri a garantire al personaggio un’attrice di primo piano. Secondo l’insider Jeff Sneider nell’episodio di questa settimana del suo podcast The Hot Mic, il ruolo era dunque stato offerto alla premio Oscar Emma Stone (The Amazing Spider-Man, La La Land), ma poiché l’attrice chiedeva troppi soldi le trattative non sono andate a buon fine.

Tuttavia, stando a Sneider, l’attrice non sarebbe del tutto fuori dalle discussioni ai Marvel Studios, che in mancanza di una valida alternativa potrebbero tornare ad avere colloqui con la Stone. Iniziano poi ad emergere anche rumor riguardanti gli altri personaggi del film, e uno di questi vuole Daveed Diggs (Hamilton, La sirenetta) ufficialmente in trattative per interpretare Ben Grimm alias La cosa, dopo che si vociferava fosse il favorito al ruolo già un paio di settimane fa. Adam Driver si dice abbia firmato per interpretare Reed Richards, ma questo deve ancora essere confermato. Ancora nessuna parola inveece su chi potrebbe essere in lizza per interpretare Johnny Storm (Paul Mescal avrebbe rifiutato il ruolo).

Sneider ha infine riferito che, stando ad alcune fonti interne, la Marvel intende rimandare l’annuncio del cast principale fino al Comic-Con che si svolgerà a San Diego a luglio. Sembra dunque che bisognerà aspettare ancora un paio di mesi per poter forse conoscere chi interpreterà i quattro protagonisti e scoprire se la Stone tornerà ad essere una favorita per il ruolo di Sue Storm o meno. Come noto, Matt Shakman dirigerà Fantastici Quattro a partire da una sceneggiatura di Jeff Kaplan e Ian Springer. I dettagli della trama sono ancora un mistero, ma Feige ha confermato che questa non sarà un’altra storia sulle origini del super team.

Fonte: ComicBookMovie

Sean Penn definisce l’IA una “oscenità umana”, critica la Gilda dei produttori

Sean Penn è solidale con il sindacato degli sceneggiatori, i cui membri sono attualmente in sciopero per lottare per salari e condizioni di lavoro migliori nell’era dello streaming. “Il mio pieno supporto è con la corporazione degli sceneggiatori“, ha detto Penn durante la conferenza stampa di oggi al Festival di Cannes per il suo ultimo film Black Flies, che ha debuttato in Concorso. “Ci sono molti nuovi concetti che vengono lanciati, incluso l’uso dell’IA. E mi sembra semplicemente un’oscenità umana che ci sia stato un respingimento sul dibattito di questi temi.”

Sean Penn ha anche criticato la PGA definendola una “gilda di banchieri“, affermando che “la prima cosa che dovremmo fare in queste conversazioni è cambiare la Gilda dei produttori e intitolarla come si comportano, che è la gilda dei banchieri. È difficile per così tanti sceneggiatori e persone del settore che non possono lavorare”.

Black Flies è stato presentato in anteprima al Palais al Festival di Cannes dove ha ricevuto una standing ovation di cinque minuti. Diretto da Jean-Stéphane Sauvaire e adattato dal romanzo di Shannon Burke del 2008, la storia segue il giovane paramedico Ollie Cross, che sogna di andare alla facoltà di medicina. Ma fa fatica a studiare mentre affronta il lavoro intenso e faticoso da paramedico nell’unità di emergenza a Brooklyn. Penn interpreta un paramedico veterano, che insegna a Ollie ad affrontare le crisi di emergenza sanitaria mentre affrontano le difficoltà a New York City.È stato un modo per capire la città e i suoi abitanti”, ha detto il regista Sauvaire alla sala dei giornalisti della realizzazione del film. “È stato un modo per entrare nella vita delle persone e mescolare il divario tra documentario e finzione“.

Stéphane Sauvaire, Tye Sheridan e Sean Penn
Stéphane Sauvaire, Tye Sheridan e Sean Penn al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Stéphane Sauvaire, Tye Sheridan e Sean Penn hanno trascorso del tempo sul retro delle ambulanze a New York prima che le riprese del film iniziassero e quasi tutte le situazioni strazianti del film, dalle ferite da arma da fuoco intrise di sangue alle scene inquietanti di violenza domestica e gravidanze pericolose, sono state basate direttamente influenzate da esperienze di vita reale. Dopo aver trascorso così tanto tempo sul campo, Sean Penn ha ammesso di essersi sentito scoraggiato dallo stato del sistema sanitario americano. “Con così tanti lavoratori in prima linea, le persone li svolgono in gran parte con il desiderio di servire“, dice Penn dei primi soccorritori, che sono raffigurati in “Black Flies“. “E poi quello che scoprono è che sono assediati da azioni di gioco politico a breve termine. Questo film, spero, si aggiunge a quella conversazione. Speriamo tutti che lo faccia perché è una rappresentazione delle forze primitive dei salvatori. Devono fare qualcosa per creare un sistema sanitario migliore. L’attore ha notato anche l’avidità al centro del settore sanitario: “Spesso baasta raccogliere corpi per generare Ching ching ching dell’assicurazione”. Black Flies è in concorso a, Festival di Cannes, dove compete per la Palma d’Oro contro “Asteroid City” di Wes Anderson, “May December” di Todd Haynes, “Monster” di Kore-eda Hirokazu e altri film.

Full Circle: trailer della serie di Steven Soderbergh

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Full Circle: trailer della serie di Steven Soderbergh

Max ha diffuso il primo trailer di Full Circle, l’attesa serie limitata di Steven Soderbergh, che debutterà quest’estate negli USA su MAX e in Italia presumibilmente su SKY e NOW. “Un’indagine su un rapimento fallito svela segreti di lunga data che collegano più personaggi e culture nell’odierna New York City”, recita la sinossi ufficiale.

Quando esce Full Circle su Max?

L’ultimo progetto del leggendario regista sta arrivando su Max, con Warner Bros. Discovery che fissa la data di uscita di Full Circle per il 13 luglio 2023. La serie di sei episodi continuerà con due episodi settimanali fino al finale il 27 luglio 2023. Full Circle presenta un cast stellare, tra cui Zazie Beetz, Claire Danes, Jim Gaffigan, Jharrel Jerome, Timothy Olyphant, CCH Pounder, Phaldut Sharma, Adia, Sheyi Cole, Gerald Jones, Suzanne Savoy, Ethan Stoddard, Lucian Zanes e Dennis Quaid. Guarda il trailer di Full Circle qui sotto:

La serie è diretta da Soderbergh da una storia scritta da Ed Solomon. Full Circle è l’ultimo di una collaborazione tra Soderbergh e HBO, con il leggendario regista che ha realizzato il thriller del 2022 Kimi per HBO Max nel 2022. Più recentemente, Soderbergh ha anche diretto la commedia drammatica del 2023 Magic Mike – The Last Dance.

Nimona: teaser trailer del nuovo film animato di Netflix

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Nimona: teaser trailer del nuovo film animato di Netflix

Netflix ha finalmente rilasciato un teaser trailer per Nimona, l’adattamento cinematografico animato a lungo in fase di sviluppo dell’omonima graphic novel bestseller di ND Stevenson. Il video presenta il nuovo eroe di Netflix sotto forma di un’adolescente dispettosa di nome Nimona mentre mostra il potenziale illimitato delle sue capacità mutaforma. Quando il cavaliere di un futuristico mondo medievale è incolpato ingiustamente per un crimine che non ha commesso, l’unica persona che può aiutarlo a provare la sua innocenza è Nimona, adolescente dispettosa e una delle creature mutaforma che lo stesso guerriero ha giurato di distruggere.  Il Nimona dovrebbe debuttare il 30 giugno. Dai un’occhiata al teaser trailer di Nimona qui sotto:

Quando Ballister Cuoreardito (Riz Ahmed), cavaliere di un futuristico mondo medievale, è incolpato ingiustamente per un crimine che non ha commesso, l’unica persona che può aiutarlo a provare la sua innocenza è Nimona (Chloë Grace Moretz), adolescente dispettosa amante del caos e una delle creature mutaforma che lo stesso guerriero è stato addestrato a distruggere. Ma con l’intero regno contro di lui, Nimona è la migliore (o forse l’unica) alleata su cui Ballister può contare. E mentre i ruoli tra eroi, cattivi e mostri iniziano a confondersi, i due protagonisti sono determinati a portare scompiglio: Ballister per dimostrare la propria innocenza una volta per tutte e Nimona per… portare solo scompiglio.

Diretto da Nick Bruno e Troy Quane, NIMONA è un’epica avventura su come trovare l’amicizia nelle situazioni più impensate e accettare se stessi e gli altri per come siamo. Tratto dalla graphic novel candidata al National Book Award e bestseller del New York Times di ND Stevenson.

La Sirenetta: incontro con i filmmaker

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La Sirenetta: incontro con i filmmaker

Dopo anni di annunci, gestazione complicata a causa della pandemia, e tantissime critiche per il casting riversatesi on-line sulla produzione, il prossimo 24 maggio arriverà al cinema La Sirenetta, il nuovo ennesimo remake live action targato Disney, che attinge alla sua Library di classici d’animazione per riproporre al pubblico degli anni ’20 quelle storie e quelle avventure che hanno accompagnato per anni diverse generazioni.

Al timone del film è stato messo Rob Marshall, che di musical sa una cosa o due, avendo firmato, negli anni, Into the Woods, Mary Poppins Returns e il premiatissimo Chicago, oltre che numerosi musical per il teatro. “Lavorare a questo film ci ha tenuti impegnati per più di quattro anni, vederlo proiettato sullo schermo del Dolby Theatre è stata un’emozione bellissima.” Ha esordito il regista in occasione della conferenza stampa mondiale, all’indomani della premiere del film a Los Angeles. “Avere tutto il cast lì, davanti al pubblico… è stato uno dei momenti più belli della nostra vita.”

Con Marshall, in conferenza, erano presenti anche il produttore, John DeLuca, e Alan Menkel, storico autore della colonna sonora originale del film e che per questo remake ha lavorato insieme a Lin Manuel Miranda, per arricchire e adattare l’iconica colonna sonora del film.

E naturalmente il fuoco dell’incontro si è spostato subito su Halle Bailey, interprete di Ariel. “Non volevo che pensassero subito che tutto quello che dicevo era legge – ha spiegato Alan Menkel che, giustamente, viene visto come padre e nume tutelare della colonna sonora originale premiata con l’Oscar – Ho chiesto a tutti i fare proprie le canzoni prima, e poi ne avremmo parlato insieme. E Halle è completamente adorabile. È così talentuosa. Non puoi distogliere lo sguardo da lei. L’emozione è proprio lì sul suo viso e dentro la sua voce. È una persona deliziosa e un’Ariel fantastica. Quando abbiamo visto il pre-montato con le canzoni, continuavo a piangere… è stato un lavoro di gruppo, Rob e John, David Magee, Lin-Manuel Miranda e io ci siamo riuniti, prima nel mio appartamento, poi in studio. Abbiamo esaminato tutti i cambiamenti apportati alla storia e la nuova struttura. E quindi le decisioni sono state prese in base ai personaggi e a cosa era necessario in quel momento per per carattere. Così, per esempio, abbiamo creato questa canzone per il Principe Eric che è una canzone d’amore per questa ragazza misteriosa, ma anche per il mare e per le acque inesplorate, cosa che finisce per essere un tema portante per tutto il film. E così anche per la prima scena sulla terra ferma e per il beat di Scuttle. Era pieno stile Lin Manuel Miranda.”

La Sirenetta: incontro con i filmmaker

I numeri musicali del film sono stati in molti casi riscritti e adattati, in base alle nuove esigenze della storia. Quindi se da una parte i pilastri della tracklist originale sono stati riproposti, ci sono canzoni nuove e alcune cose che invece sono state modificate. “È sorprendente, se ci pensate, che nel film originale Ariel abbia una sola canzone, anche se con una serie di riprese – ha dichiarato DeLuca –  Ma è sempre la stessa canzone, e così la grandezza di Alan è stata proprio nel rifare il suo lavoro che già era allo stato dell’arte. Abbiamo creato un altro spazio per Ariel, in cui davamo voce alle sue emozioni, anche nelle scene in cui lei non ha la voce.”

“E poi adoro lavorare con attori che non hanno mai fatto musical – ha spiegato Rob MarshallPerché si avvicinano nel modo giusto, cantano mentre sono dentro al personaggio e mettono in scena il personaggio attraverso la canzone, e non se ne rendono nemmeno conto. Ricordo quando lavoravamo con Melissa o con Awkwafina. Volevano cantare e Awkwafina ha rappato, era così spaventata e eccitata al tempo stesso, ma ha voluto farlo. E con Melissa, mentre provavamo delle cose, lei era sempre sorpresa di riuscire a fare certe cose con la voce. Molti attori hanno timore a cantare, ma lei è stata impavida.” Ed effettivamente il risultato finale e notevole e McCarthy è una incredibile Strega del Mare!

Nel cast del film Halle Bailey, Jonah Hauer-King, Daveed Diggs, Jacob Tremblay, Javier Bardem, Awkwafina, Melissa McCarthy. La Sirenetta uscirà al cinema il 24 maggio, distribuito da The Walt Disney Company.

Avengers: The Kang Dynasty, Jeff Loveness potrebbe non essere più lo sceneggiatore del film

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Sebbene non siano notizie ufficiali, sembra che i Marvel Studios siano alla ricerca di un nuovo sceneggiatore per l’atteso film Avengers: The Kang Dynasty. Secondo Jeff Sneider di The Hot Mic, Jeff Loveness – che era stato arruolato per scrivere il film poco dopo aver consegnato la sua sceneggiatura per Ant-Man and the Wasp: Quantumania – sembra non ricoprirà più tale ruolo e il suo allontanamento dal progetto sarebbe avvenuto prima dell’attuale sciopero degli sceneggiatori.

Non ci sono ipotesi su cosa potrebbe aver portato Loveness a lasciare The Kang Dynasty, ma c’è una buona possibilità che la performance al di sotto delle aspettative di Quantumania possa avere qualcosa a che fare con questo. Affidare uno dei più più importanti della Fase 6 allo sceneggiatore di un film che ha minato ancor di più la forza dell’MCU deve non essere sembrata più una buona idea ai dirigenti che, sempre secondo i rumor che attualmente circolano, avrebbero dunque deciso di sostituirlo.

Per quanto ne sappiamo, Loveness non aveva ancora completato una bozza della sceneggiatura, ma aveva sicuramente un’idea approssimativa della storia che il film avrebbe raccontato. Se la notizia venisse confermata ufficialmente, lo studios dovrebbe ora procedere a una revisione completa di quanto da Loveness ipotizzato, introducendo naturalmente un nuovo sceneggiatore sul progetto. Ribadiamo che ad ora questa è solo una voce, che non risulterebbe poi tanto sorprendente se confermata, considerando appunto lo scarso apprezzamento ricevuto dal precedente lungometraggio firmato da Loveness. Ad ora, Avengers: The Kang Dynasty è previsto al cinema per il 2 maggio 2025.

Fonte: ComicBookMovie

Deadpool 3: Testata Mutante Negasonica si unisce al film!

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Deadpool 3: Testata Mutante Negasonica si unisce al film!

Deadpool 3 continua a dare forma al proprio ufficializzando un ritorno tanto atteso quanto gradito: Testata Mutante Negasonica farà infatti parte del film e con lei ci sarà anche un altro personaggio presente già in Deadpool 2, ovvero Yukio. Come riportato da Deadline, infatti, le attrici Brianna Hildebrand e Shioli Kutsuna hanno concluso accordi per tornare in Deadpool 3, riprendendo i loro ruoli dai film precedenti. Le due si uniscono a un cast che include altri veterani di Deadpool come Karan Soni, Leslie Uggams, Morena Baccarin, Stefan Kapicic e Rob Delaney, che interpretano rispettivamente Dopinder, il tassista di Deadpool, il suo compagno di stanza Blind Al, la sua fidanzata Vanessa, il mutante metallico Colossus e l’umano Peter, membro della X-Force.

Deadpool 3: quello che sappiamo sul film

Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool 3 non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso. Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine di tornare e potenzialmente viaggiare nell’universo principale dell’MCU.

In attesa di ulteriori conferme, sappiamo che Shawn Levy dirigerà Deadpool 3, mentre Rhett Reese e Paul Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone, scriveranno la sceneggiatura basandosi sui fumetti creati da Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy Molyneux. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, aveva precedentemente assicurato ai fan che rimarrà un film con rating R, proprio come i primi due film, il che lo renderebbe il primo film dello studio con tale classificazione matura. Deadpool 3 uscirà il 8 novembre 2024.

Il film, oltre a presentare naturalmente Ryan Reynolds di nuovo nei panni di Deadpool, vanterà anche il tanto atteso team-up tra l’irriverente protagonista e Wolverine, con Hugh Jackman che uscirà dal suo pensionamento da supereroe per riprendere il suo ruolo iconico degli X-Men. Anche Emma Corrin e Matthew Macfadyen si sono uniti al cast in ruoli ancora non del tutto resi noti, anche se la Corrin dovrebbe interpretare uno dei villain del film. La pellicola sarà il primo film della serie di film di Deadpool ad essere distribuito dopo l’acquisizione da parte della Disney della 20th Century Fox.

Dante arriva in anteprima su SKY e NOW

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Dante arriva in anteprima su SKY e NOW

Arriva in prima tv su Sky DANTE, di Pupi Avati, racconto della vicenda umana dell’Alighieri, poeta fra i grandi e certamente più noto nel mondo, lunedì 22 maggio alle 21.15 su Sky Cinema Uno (alle 21.45 anche su Sky Cinema Drama), in streaming su NOW e disponibile on demand.

Il film prende spunto dalla missione affidata a Giovanni Boccaccio nel 1350: portare alla figlia di Dante, a Ravenna, una borsa di dieci fiorini per risarcirla del tanto male che i fiorentini avevano fatto a suo padre. Protagonista è Sergio Castellitto, che veste i panni del Boccaccio, con lui nel cast anche Alessandro Sperduti, Enrico Lo Verso e Alessandro Haber.

La trama del film

Settembre 1350. Giovanni Boccaccio viene incaricato di portare dieci fiorini d’oro come risarcimento simbolico a Suor Beatrice, figlia di Dante Alighieri, monaca a Ravenna nel monastero di Santo Stefano degli Ulivi. Dante è morto in esilio nel 1321 mentre la sua fama, grazie alla divulgazione della Commedia, si è diffusa ovunque. Gli ultimi suoi vent’anni sono stati terribili, in continua fuga, cercando ospitalità presso le varie corti, con una condanna al rogo e alla decapitazione inflitta sia a lui che ai suoi figli maschi fuggiti a loro volta da Firenze.

Intanto nel capoluogo toscano gli equilibri di potere sono profondamente mutati e la città cerca una riappacificazione, seppure postuma, con un concittadino di tale valore. I dieci fiorini sarebbero il risarcimento simbolico per la confisca dei beni e per la condanna ad essere arso vivo e decapitato decretata ormai quasi mezzo secolo prima dal comune fiorentino. Contro quella parte del mondo ecclesiale che considera la Commedia opera diabolica, Giovanni Boccaccio accetta quest’incarico nella convinzione di poter svolgere un’indagine su Dante che gli permetta di narrarne la vicenda umana e le ingiustizie patite. Nel suo lungo viaggio Boccaccio oltre alla figlia incontrerà chi, negli ultimi anni dell’esilio ravennate, diede riparo e offrì accoglienza e chi, al contrario, respinse e mise in fuga l’esule.

Ripercorrendo da Firenze a Ravenna una parte di quello che fu il tragitto di Dante, sostando negli stessi conventi, negli stessi borghi, negli stessi castelli, nello spalancarsi delle stesse biblioteche, nelle domande che pone e nelle risposte che ottiene, Boccaccio ricostruisce la vicenda umana di Dante, fino a poterci narrare la sua intera storia.

Il gladiatore 2: il film perde Barry Keoghan ma aggiunge nuovi attori al cast

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Come ormai noto, un sequel di Il gladiatore (attualmente noto solo come Il gladiatore 2) è a tutti gli effetti in lavorazione, con Ridley Scott che torna alla regia del film che vedrà protagonista Paul Mescal nei panni di Lucius, ma anche il ritorno di Connie Nielsen nei panni di Lucilla e Djimon Hounsou in quelli di Juba. Vi sono però anche gli ingressi del premio Oscar Denzel Washington, la star di The Mandalorian Pedro Pascal e l’attore di Stranger Things Joseph Quinn. Un altro grande nome inizialmente annunciato come parte del cast, nel ruolo dello spietato imperatore Gela, era l’attore Barry Keoghan, che ha però ora dovuto rinunciare al ruolo per via di conflitti con altri progetti.

Con la sua uscita, vi sono però altri attori pronti ad entrare nel cast. Il ruolo di Gela è infatti ora andato a Fred Hechinger (The White Lotus). Si sono poi aggiunte al film anche la star di Moon Knight, May Calamawy, Lior Raz (6 Underground), Peter Mensah (Avatar) e Matt Lucas (Bridesmaids). Anche Derek Jacobi è stato incluso nella lista del cast e riprenderà il ruolo di Gracchus dal primo film. Il gladiatore 2 continua dunque a preannunciarsi come un film particolarmente epico già solo per il suo ricco e variegato cast, composto da alcuni tra i più talentuosi attori del momento o da vere e proprie leggende della recitazione.

Al momento non sono noti dettagli sulla trama, ma è possibile immaginare che tra Lucius, il figlio dell’amante di Massimo, Lucilla, e Geta possa generarsi uno scontro al pari di quello tra Massimo e Commodo visto nel primo film. Non resta dunque che attendere che le riprese di Il gladiatore 2 abbiano inizio, così da poter ricevere maggiori dettagli a riguardo come anche le prime foto in costume dei protagonisti. Ricordiamo che Russell Crowe non sembra essere coinvolto in alcun modo nel progetto, specialmente alla luce del fatto che il suo Massimo moriva al termine del primo film. Ad ora, questo sequel è atteso in sala per il 2024.

Fonte: ComicBook

Hollywood è pronta per il ritorno di Johnny Depp, affermano alcuni insider

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Hollywood sembra essere pronta per il ritorno di Johnny Depp, secondo quanto affermato da alcuni insider. Depp è stato, come noto, una delle più grandi star del cinema prima del controverso divorzio e della disputa legale con la sua ex moglie, l’attrice Amber Heard. Un evento che ha avuto un impatto negativo sulla reputazione e sulla carriera di Depp, anche se la vittoria del processo per diffamazione contro Heard lo scorso giugno ha aumentato le sue probabilità di un ritorno. Pochi giorni fa, Depp è stato ora accolto calorosamente al Festival di Cannes, dove ha partecipato alla premiere del film Jeanne du Barry, di cui è protagonista.

Dopo aver ricevuto una standing ovation tutta per lui, molti insider di Hollywood si sono fatti avanti nell’affermare che la patria del cinema statunitense sarebbe pronta per il suo ritorno, anche se l’attore giudica strana la parola “ritorno”. Diversi agenti anonimi, produttori e altre personalità del cinema hanno dunque parlato di come Hollywood sia pronta a ricucire i rapporti con Depp, a condizione che si rimetta in forma, si presenti in tempo e ricordi le sue battute. “Le persone hanno la memoria corta. Penso che sarà lo stesso per Johnny Depp, a meno che non continui a perdere il controllo durante le riprese”, è una delle affermazioni riportate

Avrebbe più possibilità di lavorare negli Stati Uniti se avesse un aspetto un po’ migliore. Sembra gonfio e malsano nelle poche foto che ho visto di lui di recente – non mi sembra una star del cinema. Se si mette in ottima forma e se sarà professionale nei film a cui lavora, penso che Hollywood lo ingaggerà di nuovo come protagonista”, viene riportato nel rapporto di IndieWire. “Depp è un attore abbastanza bravo da rianimare una carriera. Ma a causa dell’età sarà un attore caratterista piuttosto che un protagonista: potrebbe essere il tipo di presenza eccentrica avvincente che un Christopher Walken o un Ian McKellen sono stati in questi ultimi anni”, ha affermato lo sceneggiatore Larry Gross.

In ogni caso, Depp al momento non ha ruoli da attore previsti dopo Jeanne du Barry, con il suo unico progetto attualmente confermato che sarà un film biografico su Modigliani con Al PacinoRiccardo Scamarcio, di cui però sarà regista. La prospettiva di un ritorno a Hollywood rimane comunque incerta poiché Depp è ancora una figura divisiva tra il pubblico americano ed è improbabile che ritorni ai suoi ruoli di maggior successo commerciale come Jack Sparrow nella serie Pirati dei Caraibi. Non è inoltre certo che l’attore possa essere interessato a tornare ad Hollywood, dove essersi sentito boicottato da quel mondo. Ad ora, l’attore sembra maggiormente interessato a ricostruirsi una carriera in Europa.

Ars Erotica, la nuova serie Sky Original dal 23 maggio

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Ars Erotica, la nuova serie Sky Original dal 23 maggio

Ars Erotica è la nuova serie Sky Original dal 23 maggio in esclusiva su Sky Arte alle 21.15, in streaming solo su NOW e disponibile on demand in cui Euridice Axen racconta, in maniera leggera e ironica, la relazione tra arti ed erotismo, attraverso le opere più rappresentative tra Quattrocento e Ottocento.

Accanto a lei, tre esperti che analizzano usi e costumi legati al sesso nel corso dei secoli – lo storico delle idee Riccardo Fedriga, la filosofa e scrittrice Ilaria Gaspari e lo storico dell’arte Giovanni Careri – che si avvicendano nella prestigiosa cornice di Palazzo Bevilacqua Ariosti di Bologna.

Ciascuna puntata affronta un tema in maniera oppositiva: da uomini a dèi, da pubblico a privato, dall’idea alla carne, da partecipante a voyeur, dal tormento all’estasi. Un viaggio in cinque tappe che ci farà scoprire quanto siano mortali gli dèi e quanto siano divini gli umani.

Ars Erotica è una produzione Sky realizzata da Bottega Finzioni con Euridice Axen, da un’idea di Irene Cao, scritta da Michele Cogo e Francesca Tancini con la collaborazione di Giuseppe Cassaro e diretta da Maxim Derevianko. La docu-serie Sky Original è in esclusiva su Sky Arte dal 23 maggio alle 21.15 e in streaming solo su NOW.

TUTTI GLI EPISODI

Siamo tutti voyeur – il 23 maggio alle 21.15 La storia di chi l’erotismo lo guarda è tanto antica quanto quella di chi l’erotismo lo pratica. Nelle opere d’arte, difatti, è pieno di persone che guardano, spiano e che dalguardare traggono piacere. Chi attraverso lo spioncino della porta, chi da dietro una siepe, chi oltre una tenda, come avviene nel soggetto più volte rappresentato di Susanna e i vecchioni. Alcune volte, però, è il quadro a guardare noi, con uno sguardo diretto che imbarazza, che fa scandalo e che ci smaschera in quanto voyeur. In questo caso, chi sono ivoyeur? I vecchioni che spiano Susanna, oppure tutti noi che guardiamo il quadro?

I luoghi dell’eros – il 23 maggio alle 21.45 Quali luoghi ha scelto Eros per sfoderare le sue armi? I suoi spazi sono cambiati nel tempo: all’inizio le scene erotiche erano ambientate all’aperto, in giardini o lungo corsid’acqua, come in Concerto campestre di Tiziano. Poi, ci si sposta all’interno, in osterie o bordelli, tra musica e cibo. Oppure sotto ampi baldacchini, come ne I tre amanti di Théodore Géricault.

Con il fiorire della cultura libertina, nella seconda metà del Settecento, lo spazio del boudoir da luogo privato diventa un salotto aperto a personalità ribelli e trasgressive,che proprio da qui muovono la più violenta critica ai valori tradizionali, alla morale e all’ordine costituito.

Il Kamasutra del Rinascimento – il 30 maggio alle 21.15 La raffigurazione di amplessi carnali è sempre stata vietata nel corso dei secoli. In passato, l’unico modo che consentiva a un pittore di raffigurare un rapporto erotico, e che permetteva a un osservatore di guardarlo, era di trasformare l’uomo in dio, raffigurando i comuni mortali come divinità. Perché agli dèi tutto è concesso, anche quello che agli uomini è da sempre vietato.

Tutto inizia a Roma nel Cinquecento, poco prima che i lanzichenecchi mettano a ferro e fuoco la città. È proprio nella Città Santa, nella bottega di Raffaello, che vienerealizzata la prima raccolta di immagini pornografiche della storia moderna – Modi o le sedici posizioni d’amore – a cura di Giulio Romano e Marcantonio Raimondi.

Il tormento e l’estasi – il 4 giugno alle 21.15 Non è strano che alcuni dei quadri più erotici mai realizzati siano esposti nelle chiese? In queste opere i santi servono da pretesto per introdurre un’atmosfera sensuale indipinti di argomento religioso: sono figure penitenti, contrite davanti ai propri peccati, incarnano esperienze trascendenti in cui anche il dolore diventa estasi erotica. SanSebastiano, legato nudo a una colonna, esibisce muscoli piagati e forti; Santa Maria Maddalena, pentita e tormentata, ha curve prorompenti e lo sguardo rivolto a Dio;Santa Teresa d’Avila, nelle sue esperienze mistiche e trascendenti, offre il proprio corpo alla rappresentazione di un orgasmo.

Gli amori di Giove – il 13 giugno alle 21.15 Impossibile resistere alle tentazioni; nemmeno gli dèi ne sono immuni. Tra tutti, ce n’è uno che più degli altri vi soccombe: è Zeus, padre degli dèi, che i romani chiamano Giove, con i suoi tradimenti e le metamorfosi che gli sono necessarie per ottenere il suo scopo, le trasformazioni tragiche delle sue prede e le figliolanze ibride che ne derivano. Da Correggio a Tiziano, da Fragonard a Mabuse, c’è un’indeterminatezza potente nel desiderio di Giove che lo porta a mutarsi in nuvola per possedere la ninfa Io, in pioggia d’oro per fecondare Danae, in cigno per unirsi a Leda.

Festival di Cannes: foto dal red carpet di Black Flies con Sean Penn

Oltre al nuovo Indiana Jones, ieri è stato presentato in concorso al Festival di Cannes il film Black Flies. Sul red carpet della croisette hanno sfilato i protagonisti Jean-Stéphane Sauvaire, Tye Sheridan e Sean Penn.

Adattamento del romanzo 911 della scrittrice noir americana Shannon Burke, Black Flies si svolge principalmente nel quartiere Bushwick di Brooklyn, dove vive il regista. Dopo il bambino soldato Johnny Mad Dog (Un Certain Regard, 2008) e la storia violenta e sconvolta del giovane pugile Billy Moore (A Prayer Before Dawn, Fuori Concorso, 2017), Jean-Stéphane Sauvaire racconta, con questo film in Concorso , un pezzo della vita dell’autore, mentre lavorava come autista di ambulanze nella tumultuosa New York degli anni 90. Tye Sheridan e Sean Penn interpretano i ruoli principali. Di seguito tutte le foto dal red carpet di ieri:

Beetlejuice 2: prime foto dal set mostrano Wynona Rider nel ruolo di Lydia Deetz

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Winona Ryder è tornata nei panni di Lydia Deetz nelle nuove e prime foto dal set di Beetlejuice 2. Rilasciato nel 1988, Beetlejuice – Spiritello porcello ha svolto un ruolo importante nel lancio di molte carriere leggendarie, compresa quella della stessa Ryder. A quasi quattro decenni dall’originale, l’attrice è dunque effettivamente pronta a riprendere uno dei suoi ruoli più iconici accanto all’attore Michael Keaton e al regista Tim Burton, accanto a lei ritroveremo anche la star di Mercoledì Jenna Ortega nel ruolo della figlia adolescente di Lydia Deetz.

Ci vorrà ancora molto prima di poter vedere un trailer di Beetlejuice 2, ma nel mentre possiamo ritrovare le foto dal set e grazie a quelle ora rilasciate possiamo dare una prima occhiata alla Ryder ufficialmente tornata nei panni di Lydia Deetz, sfoggiando il medesimo look che presentava già nel primo film. Nelle immagini, l’attrice può essere infatti vista assomigliare molto alla Lydia dallo stile gotico di Beetlejuice – Spiritello porcello, qui mentre si trova in macchina, con i suoi capelli acconciati in un modo che può essere descritto solo come classicamente burtoniano.

Ad ora sappiamo che Beetlejuice 2 è atteso al cinema per il 6 settembre 2024 e che oltre a Keaton, Ortega e la Rider nel cast vi saranno anche Monica Bellucci nel ruolo della moglie fantasma di Beetlejuice, Catherine O’Hara nuovamente nel ruolo di Delia Deetz, Willem Dafoe in quelli di un agente delle forze dell’ordine nell’aldilà e Justin Theroux in un ruolo non rivelato. Il film sarà basato su una sceneggiatura di Alfred Gough e Miles Millar, creatori di Mercoledì. A dirigere il film vi sarà, come già accennato, Tim Burton, già regista di Beetlejuice – Spiritello porcellomentre Danny Elfman si occupera nuovamente della colonna sonora. Per quanto riguarda la trama, al momento non ci sono dettagli ufficiali.

Beetlejuice 2, un sequel a lungo atteso

L’originale Beetlejuice, si concentrava sul personaggio fantasma del titolo che viene assunto da altri due fantasmi scontenti della famiglia che ha occupato la casa in cui abitano, è stato come noto un grande successo, generando anche uno spettacolo teatrale e una serie animata, ma i fan aspettano da decenni che venga realizzato un sequel canonico. Inizialmente si pensò di sviluppare un sequel che avrebbe dovuto essere intitolato Beetlejuice Goes Hawaiian. Il progettò passò però in secondo piano quando Burton si interessò ad altre sceneggiature. Messo da parte, soltanto nel 2011 si è tornato a parlare di un sequel di Beetlejuice.

Della riscrittura della sceneggiatura si è poi occupato Seth Grahame-Smith, già sceneggiatore per Burton di Dark Shadows. Benché Keaton e la Ryder si fossero detti disposti a riprendere i loro ruoli, Burton si è dichiarato in più occasione non convinto del progetto e ciò ha portato a continui ritardi. Tuttavia, nel 2022 Burton ha offerto positivi aggiornamenti sul sequel, lasciando intendere che il tempo per Beetlejuice 2 si stava avvicinando, dicendo: “Sto lavorando su idee e cose, ma è tutto molto presto. Vedremo come va. Com’è per una risposta senza risposta“. Nell’aprile 2023, infine, il film è stato annunciato ufficialmente.

Fonte: ScreenRant

Festival di Cannes: le foto dal red carpet di Indiana Jones 5

Festival di Cannes: le foto dal red carpet di Indiana Jones 5

L’archeologo più famoso del cinema torna per una nuova avventura in Indiana Jones e il quadrante del destino, presentato Fuori Concorso al Festival di Cannes. Il regista americano James Mangold dirige questo lungometraggio in cui Harrison Ford, nei panni di “Indy”, affronta una nuova minaccia nazista sullo sfondo della Guerra Fredda. Sulla croisette presenti tutti i protagonisti del film oltre al regista e al protagonista anche Ethann Isidore, Phoebe Waller-Bridge, Shaunette Renée Wilson, Boyd Holbrook e Mads Mikkelsen.

Il quinto e ultimo capitolo della saga portata avanti da Steven Spielberg e George Lucas – ora produttori del progetto – segna il grande ritorno di Harrison Ford sul red carpet, 15 anni dopo la presentazione di Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo. L’attore americano ha fatto la storia al Festival di Cannes negli anni ’70, recitando La conversazione (1974) e Apocalypse Now (1979), due film vincitori della Palma d’Oro di Francis Ford Coppola.

In questo nuovo lungometraggio, l’attore cult di Star Wars e Blade Runner è diretto da James Mangold. Il regista e sceneggiatore americano, autore dei blockbuster Logan e Le Mans 66, presenta quest’anno a Cannes il suo primo film. Come i giochi precedenti, Indiana Jones and the Dial of Destiny è musicato da John Williams. Questo è il 112esimo film a cui il compositore presta il suo genio. 

Indiana Jones e il Quadrante del Destino,

Insieme a Harrison Ford, il cast del film include Phoebe Waller-Bridge (Fleabag), Antonio Banderas (Dolor y gloria), John Rhys-Davies (I predatori dell’arca perduta), Toby Jones (Jurassic World – Il regno distrutto), Boyd Holbrook (Logan – The Wolverine), Ethann Isidore (Mortale) e Mads Mikkelsen (Animali Fantastici – I segreti di Silente). Il film vedrà Indy intento a scoprire un artefatto che può apparentemente riavvolgere e manipolare il tempo, particolarmente ambito da un ex nazista ora scienziato presso la Nasa, dove si sta intanto progettando lo sbarco sulla luna.

Harrison Ford riceve la Palma d’oro onoraria: “Sono contento e onorato, ma ho un film che dovete vedere”

Harrison Ford è il protagonista di questa serata al Festival di Cannes 76, dove ha ritirato una Palma d’oro onoraria prima della proiezione in anteprima mondiale di Indiana Jones e il Quadrante del Destino di Disney/Lucasfilm.

Harrison Ford è stato celebrato con un video dei momenti salienti della sua carriera e ha ricevuto una fragorosa ovazione dalla folla all’interno del Grand Theatre Lumière. Dopo un’introduzione del direttore di Cannes Theirry Fremaux — che includeva ringraziamenti a Bob Iger della Disney, ai produttori di Indy Kathleen Kennedy e Frank Marshall e al cast che include Mads Mikkelsen, Phoebe Waller-Bridge, Ford e sua moglie Calista Flockhart e il regista James Mangold — il reel, che aveva come sottofondo uno dei temi di Star Wars, ha mostrato clip dei migliori film di Ford, tra cui la scena della cantina da Star Wars, e scene dall’intera serie di Indiana Jones.

Ford ha presentato altri film al Festival di Cannes nel corso degli anni: The Conversation (1974), Apocalypse Now (1979) e Witness (1985), fino al 2014, dove è arrivato sulla croisette per The Expendables 3. Salendo sul palco, Ford ha detto: “Sono contento e onorato, ma ho un film che dovete vedere”. Commentando il montaggio, Ford ha aggiunto: “Dicono che prima di morire, vedi la tua vita lampeggiare davanti ai tuoi occhi, e io ho appena visto la mia vita lampeggiare davanti ai miei occhi”.

Indiana Jones e il Quadrante del Destino, che qui viene presentato fuori concorso, è uno dei titoli più attesi della selezione ufficiale. Il film vede Ford riprendere il suo ruolo del leggendario archeologo/avventuriero.

Questa volta, mentre Indy si prepara a ritirarsi, cambia idea dopo una visita a sorpresa della sua figlioccia Helena Shaw (Phoebe Waller-Bridge), che è alla ricerca di un raro manufatto che suo padre le aveva affidato anni prima: il famigerato Archimedes Dial, un dispositivo che presumibilmente detiene il potere di individuare le fessure nel tempo.

Un’abile truffatrice, Helena ruba il quadrante e lascia rapidamente il paese per venderlo al miglior offerente. Rimasto senza altra scelta che inseguirla, Indy rispolvera il suo fedora e la giacca di pelle per un’ultima avventura. Nel frattempo, la sua vecchia nemesi, Jürgen Voller (Mads Mikkelsen), un ex nazista che ora lavora come fisico nel programma spaziale degli Stati Uniti, ha i suoi piani per l’oggetto, un piano orribile che potrebbe cambiare il corso della storia mondiale.

Nel cast anche Boyd Holbrook, Thomas Kretschmann, Toby Jones, Antonio Banderas e John Rhys-Davies. Ford ha detto che questa sarà “l’ultima volta” che interpreterà il personaggio. James Mangold dirige da una sceneggiatura di Jez Butterworth, John-Henry Butterworth e Mangold. Kathleen Kennedy, Frank Marshall e Simon Emanuel producono, con Steven Spielberg e George Lucas come produttori esecutivi, e John Williams che ritorna come compositore, dopo aver realizzato la colonna sonora di ogni avventura di Indy da I predatori dell’arca perduta del 1981.

Indiana Jones e il Quadrante del Destino uscirà il 28 giugno 2023.

Wargames – Giochi di guerra: tutto quello che c’è da sapere sul film

Nella storia del cinema si ritrovano innumerevoli casi di film di finzione capaci di far proprie le tematiche e le caratteristiche del proprio tempo finendo allo stesso tempo per influenzare il contesto che li ha prodotti e proporre dei cambiamenti, che siano di tipo culturale, sociale o politico. Un brillante esempio di ciò è il film del 1983 Wargames – Giochi di guerra. Diretto da John Badham, regista anche di La febbre del sabato sera, il film si inserisce infatti nel complesso momento storico che i primi anni Ottanta hanno rappresentato per gli Stati Uniti.

Alla base di Wargames – Giochi di guerra vi sono infatti temi e argomenti propri di quegli anni, caratterizzati dalla corsa agli armamenti, dallo stallo degli accordi SALT (ovvero negoziati per la limitazione delle armi strategiche), dal dispiegamento degli euromissili secondo una prospettiva progressista e pacifista e dall’attività degli hacker. Inoltre, il film si basa sul concetto di distruzione mutua assicurata, ovvero il presupposto che ogni utilizzo di ordigni nucleari da parte di schieramenti opposti finirebbe per determinare la distruzione sia dell’attaccato che dell’attaccante.

Ragionando su tutto ciò, gli sceneggiatori Lawrence Lasker e Walter F. Parkes hanno dunque dato vita ad un film di fantascienza con forti riferimenti all’attualità, a tal punto da suscitare ampi dibattiti nell’opinione pubblica e nel mondo politico. È noto, infatti, che l’allora presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan rimase talmente colpito dal film da interrogare i suoi consiglieri militari sulla possibilità che potesse verificarsi una situazione analoga a quella narrata nella pellicola. Nacque così l’ordine esecutivo NSDD-145, che rese molto più severe le procedure di protezione dell’arsenale strategico statunitense da intrusioni esterne.

La trama e il cast di Wargames – Giochi di guerra

Protagonista del film è David Lightman, un giovane appassionato d’informatica che cerca d’introdursi nel computer della casa di videogame Protovision, per avere in anteprima gli ultimi giochi in uscita sul mercato. Riuscito ad introdursi nella memoria di computer che crede essere quello giusto, David ne ricava però solamente un elenco di giochi strategici. Ben presto, egli comprende di essere invece riuscito a connettersi al NORAD, il Comando di Difesa Aerospaziale del Nord-America, che controlla e programma con il super calcolatore WOPR la difesa nucleare degli Stati Uniti contro eventuali attacchi sovietici.

Dopo aver consultato due amici informatici, che gli suggeriscono una via per scoprire la parola d’accesso, David inizia a cercare informazioni sui creatori dei giochi e s’imbatte nel nome del defunto scienziato Stephen Falken. Intanto Jennifer, una sua compagna di scuola, lo passa a trovare e gli fornisce un’intuizione che gli permette di scoprire la password. David inizia così una partita a Guerra Termonucleare Globale contro lo WOPR, in cui assume il ruolo dei sovietici. Ciò che il ragazzo ancora non sa, però, è che sta realmente dando il via agli irreversibili preparativi per un nuovo conflitto mondiale.

Ad interpretare il protagonista, David Lightman, vi è l’attore Matthew Broderick, mentre Jennifer Mack è interpretata dall’attrice Ally Sheedy, celebre per aver recitato in The Breakfast Club. Fanno poi parte degl film gli attori Dabney Coleman nei panni del dottor John McKittrick, Barry Corbin in quelli del generale Jack Beringer e Michael Madsen in quelli di Steve Phelps. Il ruolo dello scienziato Stephen Falken avrebbe dovuto essere interpretato da John Lennon, dichiaratosi interessato al film. Il suo assassinio nel 1980 ha però impedito che ciò avvenisse. Il ruolo è a quel punto stato affidato all’attore John Wood.

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Wargames – Giochi di guerra, dai videogiochi al sequel

Il film, oltre a riflettere su argomenti di natura bellica, portò sul grande schermo anche il crescente fascino per i videogiochi arcade tanto diffusi in quegli anni. Inevitabile dunque che poi alcuni videogiochi ispirati al film vennero effettivamente realizzati. Nel 1998, ad esempio, la Interactive Studos Ltd. lanciò per PlayStation 1 Wargames: Defcon, nel quale si può scegliere se vestire i panni delle forze armate statunitensi comandate dal NORAD o di macchine sotto la guida di WOPR, in diverse missioni che simulano una guerra reale tra il supercomputer e le forze umane. Nel 2014 è invece stato realizzato WarGames: WOPR, un puzzle game con elementi di strategia rilasciato per iOS e Android.

Oltre ai videogiochi, il film ha poi nel 2008 ottenuto anche un sequel dal titolo Wargames 2 – Il codice della paura, diretto da Stuart Gillard. Tra i due film cambia però del tutto il cast come anche l’ambientazione, spostata ai giorni in cui viene realizzato il film. Il focus non è più dunque incentrato sul conflitto tra Stati Uniti e Russia, ma sulla problematica del terrorismo. In questo sequel, infatti, il protagonista finisce per errore a sfidare un super avanzato sistema di difesa contro il terrorismo, divenendone il bersaglio. Se non dovesse riuscire a sconfiggere tale sistema, chiamato R.I.P.L.E.Y., lui e l’interà sua città verranno distrutte con l’accusa di essere una cellula terrorista.

Il trailer di Wargames – Giochi di guerra e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Wargames – Giochi di guerra grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play, Amazon Prime Video e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 18 maggio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Manifest 4: trailer della seconda parte della quarta stagione della serie Netflix

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Netflix ha rilasciato il trailer della quarta stagione di Manifest per gli episodi rimanenti dell’ultima stagione del dramma di fantascienza, che sarà presentato in anteprima il 2 giugno. Il video presenta Ben, Maya, Cal e il resto dei passeggeri del volo 828 mentre continuano a trovare un modo per fermare le loro date di morte e la fine del mondo.Dai un’occhiata al trailer della quarta stagione di Manifest qui sotto:

https://youtu.be/N3gNzLjYwCE

La trama di Manifest 4 Parte 2.

“Dopo che Angelina ha scatenato una devastante fessura vulcanica, i passeggeri devono affrontare un severo controllo in un mondo alimentato dall’odio degli 828er, non più liberi di risolvere le proprie chiamate senza la costante supervisione del Registro 828. Un misterioso incidente rivela minacciosi avvertimenti che metteranno ulteriormente a repentaglio il sostentamento di tutti i passeggeri.  Mentre Michaela è addolorata per la perdita del suo amato marito Zeke, deve collaborare con la sua vecchia fiamma Jared per trovare nuovi metodi per indagare su Callings. Nel frattempo, Ben e Saanvi tentano di collaborare con le autorità del Registro, il che porta solo a risultati disastrosi per i passeggeri. Miracolosamente, un evento mitologico riattiva la cicatrice del drago carica di zaffiro di Cal, offrendo un barlume di speranza per gli 828ers per sopravvivere alla data della morte che si avvicina rapidamente.

La quarta stagione di Manifest

“Due anni dopo l’omicidio violento di Grace che aveva sconvolto le loro vite, la famiglia Stone è distrutta, con un devastato Ben che continua a piangere la moglie e a cercare Eden, la figlia rapita. Consumato da questo dolore, Ben si è dimesso dal ruolo di co-capitano della scialuppa, lasciando il comando a Michaela, un incarico quasi impossibile visto che i movimenti di ogni passeggero sono ora controllati da un registro del governo. Mentre la data di morte si avvicina sempre più e i passeggeri cercano con sempre maggiore disperazione un modo per sopravvivere, arriva un personaggio misterioso con un pacchetto per Cal che stravolge tutto ciò che sanno del volo 828 e permetterà di scoprire il segreto delle chiamate attraverso un viaggio profondamente emotivo, coinvolgente e spiazzante.

Melissa Roxburgh, Josh Dallas, J.R. Ramirez, Luna Blaise, Ty Doran, Parveen Kaur, Matt Long, Holly Taylor, Daryl Edwards. Ideatore / Showrunner / Produttore esecutivo: Jeff Rake.  Produzione esecutiva: Jack Rapke, Jackie Levine, Len Goldstein

Captain America: New World Order, video dal set, ecco la superstar della WWE Seth Rollins

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Continuano le riprese dell’attesissimo Captain America: New World Order e dopo avervi svelato le foto di Cap e il primo scatto di The Falcon, oggi arriva un video dal set e la prima foto che ci conferma che la superstar della WWE Seth Rollins farà parte del cast del prossimo film targato Marvel Studios. Lo sciopero WGA in corso sta causando il caos a Hollywood, ma le riprese del film stanno procedendo senza intoppo, almeno per ora.

Queste foto (e un video) confermano che la superstar della WWE Seth Rollins (vero nome, Colby Daniel Lopez) si è unita al cast di Captain America: New World Order. Non siamo sicuri di chi sia l’attrice accanto a lui, ma tra il colore dei loro costumi e i suoi tatuaggi, sembra giusto dire che sono membri della malvagia Serpent Society. Guardando il diamante sul petto, è possibile che l’attrice senza nome interpreti Diamondback dell’MCU.

Captain America: New World Order

Julius Onah dirige Captain America: New World Order, su una sceneggiatura di Malcolm Spellman e Dalan Musson. Il cast comprenderà Anthony Mackie nei panni di Sam Wilson/Captain America, Danny Ramirez nei panni di Joaquín Torres/Falcon, Tim Blake Nelson nei panni di Samuel Sterns/Leader, Carl Lumbly nei panni di Isaiah Bradley e Shira Haas nei panni di Ruth Bat-Seraph/Sabra. L’uscita al cinema è prevista per il 3 maggio 2024.

Killers of the Flower Moon: il primo teaser trailer

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Killers of the Flower Moon: il primo teaser trailer

Leone Film Group, Rai Cinema e 01 Distribution sono lieti di presentare il teaser trailer italiano di Killers of the Flower Moon, il nuovo attesissimo film del premio Oscar® Martin Scorsese che verrà presentato in anteprima mondiale il 20 maggio al Festival di Cannes.

Un cast stellare con i premi Oscar® Robert De Niro e Leonardo DiCaprio per un crime epico basato su una storia vera: una sequenza di omicidi brutali, e misteriosi, nota con il nome di “regno del terrore”, che insanguinarono la nazione Osage negli anni ’20. Fra i protagonisti anche il candidato all’Oscar® Jesse Plemons, Lily Gladstone e Brendan Fraser, vincitore agli Academy Award 2023 per The Whale.

All’inizio del XX secolo la scoperta del petrolio trasformò l’esistenza degli Osage che diventarono da un giorno all’altro immensamente ricchi. L’improvviso benessere di questi nativi americani attirò l’interesse dei bianchi che iniziarono a manipolare, estorcere e sottrarre con l’inganno i beni degli Osage fino a ricorrere all’omicidio. Tratto dall’acclamato, omonimo, best seller di David Grann, Killers of the Flower Moon è una storia d’amore e tradimento in un intrigo avvincente per la scoperta della verità.

Diretto da Martin Scorsese e scritto da Scorsese con Eric Roth, Killers of the Flower Moonè una produzione Apple Studios, Imperative Entertainment, Sikelia Productions, Appian Way. Un’esclusiva per l’Italia Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema. Il film uscirà nelle sale italiane il 19 ottobre con 01 Distribution, in contemporanea con l’uscita mondiale.

Ultimo – Vivo coi sogni appesi, dal 30 maggio in esclusiva su Prime Video

Prime Video annuncia oggi Ultimo – Vivo coi sogni appesi, il docufilm dedicato a Ultimo, disponibile in esclusiva a partire dal 30 maggio 2023. Autore e musicista, Ultimo, è un artista unico e la sua è una carriera eccezionale. Dal suo debutto, infatti, in soli quattro anni, ha già conquistato 59 dischi di platino e 19 dischi d’oro ed è il più giovane artista italiano ad aver intrapreso un tour negli stadi, radunando più di 600 mila spettatori.

Ultimo – Vivo coi sogni appesi è un viaggio lungo 15 stadi nella vita di Ultimo, il cantautore dei record, e per la prima volta offre un inedito punto di vista sulla sua vita da sempre estranea alla narrazione mediatica. L’infanzia segnata dal viscerale bisogno di fare musica, la smodata voglia di esprimere se stesso raccontando emozioni, la rete affettiva della famiglia e degli amici di sempre, che dai palleggi al parchetto dietro casa lo accompagnano fino a un San Siro dove ancora rimbombano le urla del pubblico dopo l’ultima data del tour. Per la prima volta c’è tanto di lui, della vertiginosa ascesa che lo ha portato – in pochissimo tempo – dai club agli stadi, lo stop forzato a causa della pandemia e quel tour che sembrava allontanarsi ogni giorno di più. Ultimo – Vivo coi sogni appesia ccende i riflettori sulle emozioni che hanno accompagnato il tanto agognato momento del ritorno sul palco.

L’incredibile carriera di Niccolò è frutto di talento, tenacia, determinazione, sacrificio, e grande lavoro. Ultimo – Vivo coi sogni appesi è la storia autentica e appassionata di un vero e proprio fenomeno della scena musicale italiana, capace d’imporsi ai massimi livelli pur prendendo le distanze dai trend imposti dall’industria: “Perché ad essere ultimi non sempre si perde”.

Il docufilm è prodotto da Think Cattleya in collaborazione con Maestro e la regia è a cura dei Broga’s. Ultimo – Vivo coi sogni appesi si unirà a migliaia di film, show e serie già presenti nel catalogo di Prime Video tra cui le produzioni italiane Original The Bad Guy, Prisma, Bang Bang Baby, Gianluca Vacchi: Mucho Más, Laura Pausini – Piacere di conoscerti, The Ferragnez – La serie S1 e S2, All or Nothing: Juventus, Anni da cane, Dinner Club, Vita da Carlo, FERRO, le prime 3 stagioni di Celebrity Hunted- Caccia all’Uomo e di LOL: Chi ride è fuori, ma anche Prova Prova Sa Sa, Monterossi e Me contro Te, le serie pluripremiate Fleabag e The Marvelous Mrs. Maisel e i grandi successi come Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, Argentina 1985, Jack Ryan, TheBoys, Borat – Seguito di film cinema, Il principe cerca figlio, Senza Rimorso, Good Omens e Carnival Row, oltre a contenuti in licenza disponibili in oltre 240 paesi e territori nel mondo, e alle dirette in esclusiva in Italia delle 16 migliori partite del mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre che della Supercoppa UEFA, fino alla stagione 2026/27. Fra le produzioni Original già annunciate anche il capitolo italiano dell’universo Citadel.

Strange Way of Life, Pedro Almodóvar racconta il suo film a Cannes 76

Dopo la proiezione del corto Strange Way of Life di Pedro Almodovar, a Cannes 76, il regista si è fermato per rispondere ad alcune domande. Il film racconta la storia di Silva (Pedro Pascal), che attraversa il deserto a cavallo per andare a trovare il suo amico Jake (Ethan Hawke), sceriffo. Ne segue una storia di vendetta, intrighi e amore proibito. Un western queer dove lui stesso ha ammesso di aver voluto fare molta attenzione alla trama: “Non volevo fare un western anacronistico. Gli americani ci tengono molto, è il loro genere preferito”.

Durante la conferenza per Strange Way of Life, Almodóvar ha fatto riferimento a film western come Il potere del cane di Jane Campion come fonte di ispirazione. “La sessualità del protagonista è piuttosto ambivalente“, ha detto Almodóvar a proposito del film della Campion, solo che in quel film non c’erano scene di sesso. Il regista ha continuato: “C’è una scena che distingue il mio film dagli altri western: vediamo due uomini che rifanno il letto! È una scena importante perché per Jake rifare il letto significa cancellare tutto quello che è successo lì durante la notte. Era importante mostrare la vita quotidiana di questi due personaggi”.

Strange Way of LifePresente alla conferenza di Strange Way of Life anche Ethan Hawke che ha parlato del film e di questa grande opportunità: “Ho ricevuto un’e-mail e un copione con l’invito a partecipare. All’improvviso ho pensato che sicuramente avevo fatto qualcosa di buono nella mia vita per meritarmi questa e-mail! Sono cresciuto con i western e sono stato felice di partecipare a un western che non imita i vecchi film. Pedro Almodóvar ha una voce originale e reinventa i generi ogni volta che li tocca. È così comodo, come attore, arrivare sul set di un grande regista e dare il meglio di sé!

Hawke ha parlato di come l’atto di puntare una telecamera su qualcuno sia di per sé un atto d’amore. “Per me, finché recitiamo e siamo di fronte a una telecamera, è un atto d’amore. Vedo tutto questo come un’esperienza d’amore. Pedro presta attenzione a ogni dettaglio, e ho notato un’ossessione simile in altri grandi registi. Il film parla di desiderio e trovo molto eccitante essere guardato come attore. Nel corso della nostra vita, negoziamo tra chi siamo e chi vogliamo essere. Questa tensione crea delle crepe dentro di noi e io amo Jake per le sue tensioni interiori”.

Strange Way of Life arriverà in Italia su MUBI.

Physical: la terza e ultima stagione disponibile dal 2 agosto

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Physical: la terza e ultima stagione disponibile dal 2 agosto

Apple TV+ ha annunciato oggi che Physical, la celebre dark comedy interpretata e prodotta esecutivamente da Rose Byrne e proveniente dalla creatrice, sceneggiatrice e produttrice esecutiva Annie Weisman, tornerà per la sua terza e ultima stagione con 10 episodi, da mercoledì 2 agosto. Sin dal suo debutto globale su Apple TV+, Physical ha ricevuto consensi da parte del pubblico e della critica, nonché elogi per le interpretazioni del suo cast corale guidato dalla “perfettamente calzante” e “magistrale” Rose Byrne, e interpretato da Rory Scovel, Dierdre Friel e Paul Sparks. La serie è prodotta per Apple TV+ da Tomorrow Studios.

Siamo molto grate ad Apple, Tomorrow Studios e a tutti i nostri collaboratori creativi per la possibilità di far vivere Sheila in tutta la sua gloria“, hanno dichiarato la star e produttrice esecutiva Rose Byrne e la creatrice, sceneggiatrice e produttrice esecutiva Annie Weisman. “Con quest’ultima stagione, la saga in tre atti – ribellione, recupero e redenzione – di Sheila giunge a una meritata conclusione per lei e per i fan. Siamo molto orgogliose di condividere quest’ultimo capitolo con tutti“.

Nel corso delle tre avvincenti stagioni di ‘Physical’, siamo stati onorati di lavorare con Annie Weisman e Tomorrow Studios per portare sullo schermo il percorso di trasformazione e di emancipazione personale di Sheila Rubin attraverso la coraggiosa, commovente e spesso molto divertente interpretazione di Rose Byrne”, ha dichiarato Matt Cherniss, responsabile della programmazione per Apple TV+. “Siamo consapevoli dell’impatto che questo personaggio e questa storia hanno avuto sul pubblico di tutto il mondo e non vediamo l’ora che si uniscano a noi in questa esaltante cavalcata che culmina in un finale immensamente gratificante“.

Gli spettatori possono recuperare le stagioni precedenti di Physical, ora in streaming su Apple TV+. La terza stagione di Physical aggiunge al cast Zooey Deschanel, candidata agli Emmy e ai Grammy Award e vincitrice del Critics Choice Award, che interpreta “Kelly”, una star di sitcom che decide di entrare nella fiorente industria del fitness.

Ambientata in una San Diego dalle spiagge paradisiache negli anni ’80, “Physical” è una commedia dark con episodi dalla durata di mezz’ora che segue Sheila Rubin (Byrne), una casalinga soffocata e trascurata che sostiene la candidatura del marito intelligente ma controverso all’assemblea legislativa. Ma dietro le porte chiuse, Sheila ha una sua visione oscura e divertente della vita che raramente lascia vedere al mondo. Inoltre combatte una complessa serie di demoni personali legati all’immagine di sé… fino a quando non trova sfogo attraverso la fonte più improbabile: il mondo dell’aerobica. La seconda stagione ci ha mostrato come Sheila Rubin avesse lanciato con successo il suo primo video di fitness solo per poi incontrare alcuni nuovi e più grandi ostacoli sul suo cammino. È combattuta tra la lealtà verso suo marito (Rory Scovel) e i valori che rappresenta, e una pericolosa attrazione per qualcun altro. E poiché non è più la novità in città, si ritrova a dover affrontare nuovi e agguerriti concorrenti sulla strada per costruire un vero e proprio impero del fitness.

“Physical” è prodotta da Tomorrow Studios (una partnership di ITV Studios), ideata, scritta e prodotta da Annie Weisman, che è anche showrunner; questa serie è diretta da Stephanie Laing, che è anche produttrice esecutiva insieme a Marty Adelstein, Becky Clements  e Alissa Bachner per Tomorrow Studios, e Rose Byrne.

Oltre a “Physical”, potrete trovare Rose Byrne in “Platonic”, una nuova serie comedy Apple Original interpretata e prodotta da Byrne e Seth Rogen e co-creata, diretta e scritta da Nick Stoller e Francesca Delbanco, in anteprima venerdì 24 maggio su Apple TV+.

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