Caso cinematografico del 2019 e del 2020, il film sudcoreano Parasite (qui la recensione) è probabilmente oggi uno dei più noti film asiatici di sempre, sia per il suo valore artistico quanto per i dibattiti e i premi raccolti intorno a sé anche ben oltre la sua uscita in sala. Con questo, il regista Bong Joon-ho, celebre anche per film come Memories of Murder, The Host e Snowpiercer, ha dato vita ad un nuovo capitolo della sua poetica sulla divisione sociale in atto nella Corea del Sud. Tematiche però universali, con cui possono identificarsi spettatori di tutto il mondo.
È noto come Parasite sia divenuto il primo lungometraggio non in lingua inglese a vincere il premio Oscar come miglior film (oltre al premio per la miglior regia, la miglior sceneggiatura e il miglior film internazionale). Grazie anche ai suoi successi, tutto il mondo ha iniziato ad interessarsi molto di più alle cinematografiche asiatiche, che godono ora di un momento particolarmente felice tanto per la produzione quanto per la distribuzione. Non tutti sanno però cosa si nasconde dietro la concezione e la realizzazione di Parasite, ma sono questi aspetti interessanti tanto quanto ciò che è venuto in seguito.
Fonte di ispirazione per il regista è stato il film del 1960 The Housemaid, il quale presenta tematiche molto simili. Partendo da questo, Bong ha costruito un film che fa della scenografia e della composizione delle immagini il suo primario mezzo di comunicazione del senso. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà dunque utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo significato. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Parasite: la trama e il cast del film
Protagonista del film è la famiglia Kim, composta dal padre Ki-taek, la madre Chung-sook e i figli Ki-jung e Ki-woo. Molto legati tra loro ma particolarmente poveri, i quattro vivono nello squallido e angusto seminterrato di un palazzo. La loro sorte sembra poter cambiare quando a Ki-woo viene offerta la possibilità di impartire ripetizioni all’adolescente Yeon-kyuo, figlia della ricca famiglia Park. Questi, che vivono in una lussuosa villa nel quartiere ricco della città, accoglieranno ben volentieri il ragazzo. Vedendo nei Park la possibilità di riscattarsi della sua famiglia, Ki-woo porta i genitori e la sorella ad ottenere a loro volta incarichi lavorativi presso di loro. Le conseguenze, però, saranno tanto disastrose quanto imprevedibili.
Ad interpretare il capofamiglia Kim Ki-taek vi è il celebre attore Song Kang-ho, ricorrente nella filmografia di Bong e visto anche in titoli come Il buono, il matto, il cattivo e A Taxi Driver. Il regista ha raccontato che se l’attore avesse rifiutato il ruolo, non avrebbe fatto il film, non potendo immaginare nessun altro interprete per quella parte. Accanto a lui, nel ruolo della moglie Chung-sook vi è Jang Hye-jin, mentre i due figli sono interpretati rispettivamente da Park So-dam e Choi Woo-shik. La famiglia Park, invece, è composta dagli attori Lee Sun-kyun, Cho Yeo-jeong, Jung Ji-so e Jung Hyeong-jun.

Parasite: la scenografia, i temi e il significato del film
Come anticipato, il film trova nelle sue straordinarie ricostruzioni scenografiche uno dei primari mezzi attraverso cui si costruisce il senso del racconto. Già dalla trama si evince come nel film emergano grossomodo due ambienti: la casa dei Kim e quella dei Park. Se la prima è un ambiente claustrofobico e sporco, che denota la condizione sociale dei Kim, la casa dei Park è invece lussuosa e spaziosa, capace di dare l’impressione di una maggior libertà, economica e sociale. I due ambienti, come noto, sono stati ricostruiti da zero all’interno di set cinematografici.
All’interno di questi, il regista colloca dunque ogni personaggio al suo posto, dando vita sempre ad una netta separazione tra i ricchi e i poveri, che raramente condividono gli stessi spazi. Attraverso questa divisione scenografica e spaziale, Bong fa emergere i temi del conflitto di classe e delle disuguaglianze sociali presenti nella società sudcoreana. Tematiche che si ritrovano declinate in modo simile anche nel suo precedente Snowpiercer, ambientato su di un treno dove nella lussuosa testa si trovano le classi altolocate e nella sporca coda quelle povere.
Un ulteriore elemento, particolarmente ricorrente, attraverso cui il regista sottolinea le differenze tra le due famiglie, sono le scale. Queste sono un leitmotiv con cui i personaggi vengono sempre mostrati nella loro ricerca di risalire la gerarchia sociale, un compito però tutt’altro che semplice e che li porta a doversi macchiare di atti particolarmente controversi. In ultima analisi, dunque, Parasite può essere visto come una critica o meglio ancora una satira ad un sistema capitalistico sempre più diffuso, che tende a schiacciare molti per privilegiare pochi.
Parasite: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Parasite grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play e Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente, in prima visione assoluta, nel palinsesto televisivo di martedì 18 aprile alle ore 23:45 sul canale Rai 4.

Il primo grande evento per la squadra è avvenuto in
La cattura di
Lo snap di Thanos in
Un altro fatto interessante che è accaduto alla squadra dopo
La squadra dei Guardiani della Galassia inizia a prendere nuova forma dopo l’uscita di scena di Thor, iniziando a espandersi e a creare una nuova base. La squadra svolge un ruolo importante nell’aiutare a ricostruire Knowhere dopo che Thanos l’ha distrutta. La testa fluttuante di un Celestiale morto viene mostrata come la loro base operativa nello
Quello che è successo alla squadra dei Guardiani dopo
Un altro momento importante per la squadra dei Guardiani della Galassia è arrivato con la rivelazione che Mantis è la sorella di Star-Lord. Lo


Come se la storia dell’orso non fosse già abbastanza cruda, quella del contrabbandiere non è da meno. Questi si chiamava Andrew Thornton ed era un ex agente della narcotici corrotto. Secondo il Los Angeles Times, la carriera di Andrew Thornton come agente di polizia è iniziata a Lexington, nel Kentucky. Prima della sua carriera di ufficiale e contrabbandiere, ha prestato servizio nella 101esima Divisione Aviotrasportata e ha ricevuto una medaglia al valore. I suoi amici lo avrebbero descritto come un “esperto” di paracadutismo, proprio grazie alla sua carriera militare. Nel 1968 entrò nella polizia di Lexington, dove rimase per nove anni; dal 1970 al 1973 ha fatto parte della squadra narcotici del dipartimento. Mentre lavorava per Lexington, studiò legge all’Università del Kentucky e, nel 1977, divenne avvocato praticante.
Nikolaj Coster-Waldau
Tra gli ultimi lavori che l’hanno vista sul grande schermo c’è
Il primo giorno della mia vita è in sala dal 26 gennaio. Scritto e diretto da Paolo Genovese, è tratto da un suo stesso romanzo. Qui Buy si cala nei panni di una poliziotta depressa, e divide il set e l’umore sotto i tacchi insieme a Sara Serraiocco,
Del nuovo film di











