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The Tragedy of Macbeth, recensione del film di Joel Coen

The Tragedy of Macbeth

C’è molta storia del cinema in The Tragedy of Macbeth. Quella dei pionieri, di coloro che hanno fondato le coordinate estetiche della Settima Arte ai suoi albori. C’è Carl Theodor Dreyer nel lavoro sugli spazi scenici usati per esprimere lo straniamento dei personaggi. C’è W.F. Murnau nell’uso espressionista del bianco e nero che racconta uno stato psicologico o morale ed esplicita la tensione interna alla scena con un semplice taglio di luce.

Il grande cinema dentro a The Tragedy of Macbeth

Non è una novità nel cinema di Joel Coen realizzato insieme al fratello Ethan, tutt’altro: il lavoro sul contrasto tra luce e oscurità era già stato magnificamente elaborato fin dal loro esordio Blood Simple. Ma il fatto che Joel abbia scelto di rivisitare l’arte di tali maestri al suo primo lungometraggio da solista probabilmente ha un suo significato. Il suo adattamento del testo di William Shakespeare non è assolutamente derivativo, Dreyer e Murnau non vengono omaggiati o peggio ancora copiati in maniera sterile: Joel Coen si appropria di tali coordinate estetiche facendole proprie, componendo scena dopo scena un puzzle visivo che incastra con enorme coerenza forma e contenuto.

The Tragedy of Macbeth immerge lo spettatore in un universo filmico – e sottolineiamo filmico in contrapposizione alla nozione di teatro filmato – che si pone cornice espressiva del piano criminoso dei due protagonisti, convinti di poter sottrarsi alle conseguenze del crimine commesso. Una tematica ricorrente, se non addirittura portante, nel cinema dei Coen: l’essere umano che tenta di imporre la sua logica di fronte all’onnipotenza imperscrutabile del caso, finendo per soccombere insieme alla propria (presunta) razionalità. In questo caso però Lady Macbeth e il suo consorte crollano prima di tutto sotto i colpi di un codice morale tradito, il quale si ritorce contro di loro fino a condurli alla follia.

Uno scarto sottile eppure fondamentale che trasforma il film in qualcosa di personale per il regista e la moglie Frances McDormand: che la volontà di raccontare la dicotomia tra razionalità e caos con toni maggiormente vicini alla commedia dell’assurdo fosse il marchio distintivo della scrittura di Ethan Coen? Sembra provarlo il fatto che The Tragedy of Macbeth è senza dubbio il lavoro più “serio” del fratello maggiore, lungometraggio in cui non compare alcuna traccia di incursione parossistica del Caso nella vicenda dei protagonisti. 

La malinconia del tempo che scorre

Dietro la trama principale il film esplora poi un tema più sottile e malinconico, ovvero quello del tempo che inesorabilmente passa. E questo ci porta in qualche modo all’analisi legata alla scelta degli attori: fortemente voluto da McDormand, il film nello sviluppo narrativo rimane quasi totalmente fedele al testo di Shakespeare, apportando allo stesso tempo uno scivolamento concettuale molto importante: Lady Macbeth e suo marito si sono già addentrati nell’autunno della loro esistenza. L’opportunità di conquistare il potere attraverso l’omicidio del re Duncan rappresenta in qualche modo la loro ultima possibilità di affermazione personale, la catarsi perversa per una coppia la cui amarezza e frustrazione si sono nel tempo trasformate in corruzione morale.

Se inquadrati da quest’angolazione, Macbeth e la consorte sono due antieroi ancor più tragici perché non hanno veramente futuro: anche l’eventuale successo delle loro azioni è cementato nel presente, sradicato dalla speranza di protrarsi nel tempo. Se McDormand ci ha abituato da anni a scelte professionali coraggiose quando si tratta di interpretare figure femminili che mostrano il peso della vita vissuta e dell’età – pensiamo soprattutto a Olive Kitteridge, Tre manifesti a Ebbing, Missouri e al più recente Nomadland – la vera sorpresa è invece un Denzel Washington che si spoglia del suo carisma virile per sviluppare un Macbeth imbolsito, affaticato dalle battaglie fisiche e soprattutto interiori che ha combattuto e sta ancora affrontando. Un’interpretazione “opaca” ed estenuante, perfetta per la visione della tragedia che il regista e la co-protagonista intendevano sviluppare. 

Un ritorno alle origini del discorso poetico per Joel Coen

Formalmente ineccepibile – meritano una menzione particolare il lavoro su ambienti e scenografie di Stefan Dechant oltre che la fotografia in 4:3 di Bruno Delbonnel – The Tragedy of Macbeth è un progetto che Joel Coen per sua stessa ammissione ha impiegato quindici anni a realizzare, resistendo nel tempo all’insistenza di Frances McDormand. Averlo realizzato senza la  collaborazione di Ethan Coen significa molto: Joel ha infatti scelto di tornare alle origini del proprio discorso estetico e poetico, facendolo nuovamente suo con un’adesione sia visiva che emotiva impressionanti. Ci troviamo di fronte all’opera di un autore che non doveva dimostrare nulla a nessuno – i fratelli Coen la storia del cinema contemporaneo l’hanno scritta a caratteri cubitali – mentre a conti fatti ha dimostrato qualcosa a se stesso. Eccome se lo ha fatto…

 
 

Avengers: le più grandi differenze tra i film e i fumetti

Per quanto possibile, i Marvel Studios ricercano sempre la fedeltà quando si tratta di adottare le proprietà dei fumetti sul grande schermo. Tuttavia, molte delle cose che abbiamo visto nel MCU sono state modificate per le esigenze più disparate, soprattutto ai fini narrativi. Nei film degli Avengers, ad esempio, sono state apportate numerose modifiche, proprio per permettere al MCU di apparire come un universo sempre più coeso e interconnesso. Ma quali sono le principali differenze riguardo la storia degli Avengers nei fumetti e quella raccontata sul grande schermo?

1In Infinity War mancavano i personaggi chiave

La storia principale di Avengers: Infinity War è stata più o meno la stessa, con Thanos che schiocca le dita e spazza via metà degli esseri dell’universo. Tuttavia, il MCU aveva i diritti solo su alcuni dei personaggi e ha dovuto apportare alcune modifiche importanti.

Innanzitutto, il motivo dello schiocco di Thanos era diverso: nei fumetti, stava cercando di impressionare la Morte. Ancora, i Vendicatori non avevano alcuna possibilità di sconfiggere Thanos e, di fatto, ciò non accade. Inoltre, Adam Warlock, che è stato solo accennato in Guardiani della Galassia, era l’eroe principale, e Silver Surfer, che all’epoca faceva parte del Fox-Verse, era l’eroe secondario che combatteva contro Thanos.

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Daniel Craig rivela come ha ottenuto il cameo in Star Wars: Il risveglio della forza

daniel craig

Daniel Craig ha finalmente rivelato come è riuscito ad ottenere il suo cameo da Stormtrooper in Star Wars: Il Risveglio della Forza. L’interprete di James Bond è attualmente impegnato con la promozione dell’attesissimo No Time To Die, e ovviamente nel corso delle varie interviste capita che emergano dettagli interessanti a proposito della sua carriera e che esulano dal longevo franchise dedicato a 007.

Parlando con BBC Radio 1, Craig ha parlato del suo coinvolgimento nel franchise di Star Wars e del fatto che tutto sia avvenuto proprio grazie a Bond. A quanto pare, infatti, un membro della troupe de Il Risveglio della Forza, che aveva lavorato anche sul set dei film di James Bond, ha chiesto esplicitamente al regista J.J. Abrams, su richiesta dello stesso Craig, se l’attore potesse fare un’apparizione nel film.

“Non credo che avrei potuto farlo se non fosse stato per James Bond. Sì, a volte possono succedere anche cose adorabili come questa. Ho avuto la fortuna di farlo proprio perché sono James Bond. Non sarebbe stato possibile farlo in altro modo”, ha spiegato Daniel Craig. “Ho chiesto al secondo aiuto regista di Star Wars, che era anche il nostro secondo aiuto regista, un ragazzo adorabile di nome Ben Dixon: “Ben, andiamo. Ti prego. Fammi partecipare. Posso essere uno stormtrooper”. Lui: ‘Lo chiedo a J.J.’. E J.J. gli disse: ‘Portamelo!’. E mi diede proprio una scena. Pensavo che sarei rimasto sullo sfondo con in mano una pistola. Ne sarei stato felice ugualmente, ma alla fine mi ha regalato una vera scena.”

 
 

Ghostbusters: Legacy in anteprima europea a Alice nella Città

ghostbusters: legacy

Ghostbusters: Legacy aprirà in anteprima europea la XIX edizione di Alice nella Città, la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, dedicata agli esordi, al talento e alle nuove generazioni diretta da Fabia Bettini e Gianluca Giannelli, in programma dal 14 fino al 24 ottobre 2021 in due location d’eccezione: l’Auditorium Parco della Musica e, da quest’anno per tutta la durata della manifestazione, anche l’Auditorium della Conciliazione.

A quasi quarant’anni dall’uscita nelle sale del primo film, torna una delle saghe cinematografiche più iconiche e amate della storia: Ghostbusters: Legacy che sarà presentato ad Alice nella Città anticipando l’uscita nei cinema il 18 novembre distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia e prodotto da Sony Pictures. Ghostbusters: Legacy è diretto da Jason Reitman già vincitore nel 2007 della Festa del Cinema di Roma con “Juno” e figlio di Ivan Reitman regista dei primi due episodi e produttore di questo nuovo film della saga. Scritto da Gil Kenan e Jason Reitman, ha tra i produttori esecutivi anche Dan Aykroyd, sceneggiatore e protagonista dei primi due film nel ruolo di Ray Stantz.

Siamo grati a Sony Pictures e Warner Bros. Entertainment Italia per averci offerto il privilegio di aprire la diciannovesima edizione di Alice nella città con il nuovo film di Jason Reitman, che rimanda ad un patrimonio di immagini e storie che per varie generazioni di spettatori ha già il sapore dei classici contemporanei. Ghostbusters: Legacy – dichiarano Gianluca Giannelli e Fabia Bettini – è un film ponte che va ben oltre l’effetto nostalgia del franchise: evoca l’avventura, l’esperienza del fantastico, la celebrazione dei film che abbiamo amato da ragazzi. Il film ideale per riscoprire un’esperienza autenticamente collettiva, goduta nella sala cinematografica”.

Nel cast Paul Rudd, Finn Wolfhard, Mckenna Grace, Annie Potts, Carrie Coon.

Sinossi: Arrivati in una piccola città, una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta eredità lasciata dal nonno.

 
 

Spider-Man: No Way Home, Sam Raimi commenta il ritorno di Doc Ock

spider-man no way home

Il leggendario regista Sam Raimi farà il suo ritorno nell’Universo Marvel il prossimo anno grazie a Doctor Strange in the Multiverse of Madness, con alcuni dei personaggi che aveva già portato sul grande schermo nella sua trilogia di Spider-Man che faranno il loro ingresso nel MCU grazie all’attesissimo Spider-Man: No Way Home.

Il Doctor Octopus di Alfred Molina e il Green Goblin di Willem Dafoe sono già stati confermati, e siamo sicuri al 99,9% che rivedremo anche il Peter Parker di Tobey Maguire. Tuttavia, chi abbiamo effettivamente visto in azione nel primo trailer di No Way Home è stato proprio il Doc Ock di Molina, personaggio che l’attore aveva già interpretato in Spider-Man 2 del 2004, diretto appunto da Raimi.

SYFY Wire ha recentemente chiesto a Raimi cosa ne pensasse di quel trailer, e sembra che il regista sia rimasto colpito tanto quanto i fan dal ritorno dell’attore nei panni del celebre villain. “È stato bellissimo. Sembra fantastico, l’animazione è fantastica”, ha dichiarato Riami. “Presumo che sia animato in digitale, perché quando abbiamo fatto noi Doc Ock, abbiamo utilizzato una combinazione di animazione ed effetti pratici per i suoi tentacoli di polpo. Ma era comunque fluido e potente nel trailer e ho adorato il suo costume. Penso che sarà un grande film”.

Il sito ha anche cercato di carpire dal regista nuovi dettagli a proposito dell’attesissimo Doctor Strange in the Multiverse of Madness, ma purtroppo Raimi non ha potuto rivelare nulla a proposito della trama: “Non mi lasciano dire nulla, mi dispiace.”

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.

 
 

Titans 3×10: anticipazioni dall’episodio

Titans 3

La piattaforma HBO MAX ha diffuso le anticipazioni di Titans 3×10, il decimo episodio dell’annunciata terza stagione della serie Titans.

In Titans 3×10 che si intitolerà  “Troubled Water” Craneincolpa i Titani di aver avvelenato l’approvvigionamento idrico di Gotham.

Titans 3×10

Titans 3 sarà la terza stagione della serie Titans prodotta dalla DC Entertainmet e  creata da Akiva Goldsman, Geoff Johns, e Greg Berlanti. Titans vede come produttori esecutivi Akiva Goldsman, Geoff Johns, Greg Berlanti e Sarah Schechter. 

In Titans 3 protagonisti sonon Brenton Thwaites nei panni di Richard “Dick” Grayson / Robin, Anna Diop come Koriand’r / Starfire, Teagan Croft nei panni di Rachel Roth / Raven e Ryan Potter nei panni di Garfield “Gar” Logan / Beast Boy.  Nei ruoli ricorrenti ci sono Alan Ritchson nei panni di Hank Hall / Hawk, Minka Kelly come Dawn Granger / Dove, Lindsey Gort nei panni di Amy Rohrbach e Bruno Bichir come Niles Caulder / Chief, Joshua Orpin nei panni di Superboy e Esai Morales come Slade Wilson aka Deathstroke.

Nella serie tv Dick Grayson emerge dall’ombra per diventare il leader di una band senza paura di nuovi eroi, tra cui Starfire, Raven e molti altri. I fan possono aspettarsi che Titans sia una serie d’avventura a tinte drammatiche che esploreranno e celebreranno uno dei più famosi gruppi di fumetti di sempre. La prima stagione Titans ha debuttato nel 2018 sul nuovo servizio digitale per la DC Universe, gestito da Warner Bros. Digital Networks.

 
 

Venom: a Woody Harrelson non piaceva la parrucca di Cletus Kasady

La prima volta che abbiamo incontrato il personaggio di Cletus Kasady è stato nella scena post-credit di Venom. Ora, il personaggio interpretato da Woody Harrelson si prepara a fare il suo ingresso trionfale nell’attesissimo Venom: La furia di Carnage, dopo finalmente vedremo in azione il suo alter ego.

Parlando con IGN (via CBM), l’attore ha rivelato un curioso dettaglio a proposito della sua apparizione nel primo film del franchise. Parlando infatti del cambio di acconciatura di Cletus tra i due film, Harrelson ha spiegato di non aver mai amato la parrucca della scena post-credit e di aver apprezzato molto di più il lavoro fatto nel sequel. “Nel primo, devo ammettere che non mi piaceva quella parrucca”, ha confermato. “Era parecchio… era un po’ amatoriale. Mi piaciuto di più quello che abbiamo fatto con il secondo film.”

Ovviamente, ciò che la maggior parte dei fan sarà entusiasta di vedere è la trasformazione dell’attore in Carnage, uno dei più grandi cattivi di Spider-Man che abbiano mai onorato le pagine dei fumetti. Quel poco che abbiamo visto del personaggio in azione nei vari trailer ha indubbiamente colpito nel segno, e pare che il regista Andy Serkis si sia lasciato molto influenzare dal materiale originale. Nonostante il rating PG-13, ci aspettiamo comunque una carneficina alle stelle nel film.

Quello che sappiamo su Venom: La furia di Carnage

Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi. In Venom: La furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody Harrelson.

Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham (Boardwalk Empire, Taboo). Il film uscirà in autunno al cinema.

 
 

Josée, la Tigre e i Pesci di Kotaro Tamura al cinema

Josée, la Tigre e i Pesci

Anime Factory, etichetta di proprietà di Koch Media annuncia l’uscita dell’attesissimo film anime Josée, la Tigre e i Pesci di Kotaro Tamura, da oggi al cinema in un evento speciale di soli tre giorni, il 27-28-29 settembre 2021.

Realizzato dallo STUDIO BONES, celebre per molti titoli di successo come My Hero Academia, Fullmetal Alchemist, Josée, la Tigre e i Pesci è una storia di formazione che racconta la relazione tra Josée, un’artista disabile di talento e Tsuneo, un laureando in biologia marina, che si incontrano per caso e si scoprono attratti l’uno dall’altro.

La storia di Josée, la Tigre e i Pesci è stata precedentemente trasposta in un film live action nel 2003, ma solo attraverso l’animazione si è potuta esaltare la brillantezza della vita quotidiana, il batticuore dell’amore e lo scintillio della vita. La narrazione è stata adattata e ambientata in tempi recenti, in modo che Josée e Tsuneo potessero rispecchiare al meglio le attuali generazioni, per rappresentare in maniera delicata e rispettosa tutte le persone che a causa della loro disabilità si muovono solo su una sedia a rotelle.

Josée, la Tigre e i Pesci è stato nominato come “Miglior film d’animazione” al Japan Academy Film Prize, è stato il film di apertura al Festival Internazionale del film d’animazione di Annecy e di chiusura del Festival internazionale del cinema di Busan. Kotaro Tamura (regista della serieNoragami e assistente alla regia di Wolf Children) fa il suo debutto alla regia cinematografica con una sceneggiatura scritta da Sayaka Kuwamura (Strobe Edge, Drive). Il disegnatore di manga Nao Emoto (Savage Season) si è occupato dell’ideazione dei personaggi, mentre Haruko Iizuka (Horimiya) ha curato character design e direzione generale delle animazioni. Le musiche del film sono di Evan Call (Violet Evergarden) e le canzoni di Eve, che vanta un totale di circa 500 milioni di visualizzazioni di video musicali e ha un talento in grado di ritagliare con parole semplici e melodie sofisticate i dolori e le gioie di tutti i giorni.

Il romanzo Josée, la Tigre e i Pesci è molto popolare in Giappone e la storia dei due protagonisti ha avuto una grande influenza su diverse generazioni. Parlando del momento in cui ha deciso di realizzare un film animato legato all’opera di Seiko Tanabe, il regista Kotaro Tamura ha affermato: “Il mio primo approccio con «Josée, la Tigre e i Pesci» è avvenuto grazie al romanzo originale. A dire il vero, Shuzo Kazahara [producer] aveva preparato un bel po’ di romanzi dentro un sacchetto e dopo averli letti tutti scrupolosamente è stato «Josée» a venire da me. In quel momento mi sono ricordato di averne già sentito il titolo grazie al film live action.”

La sceneggiatrice Sayaka Kuwamura ha aggiunto: “Ho conosciuto per la prima volta «Josée» attraverso il film live action, ma poco prima entrando per caso in una libreria ne ho notato il romanzo. Riflettendo sul fatto che non avevo mai letto nulla di quell’autrice l’ho preso in mano e gli ho dato una rapida lettura. L’ho riletto poi con attenzione e ho trovato il personaggio di Josée pieno di fascino, così come «Josée», «la tigre», «i pesci». Il gusto di scegliere quei tre nomi per il loro valore simbolico era meraviglioso.”

Josée, la Tigre e i Pesci, la trama

Josée vive nel suo mondo fatto di hobby come la pittura, i libri e l’immaginazione. Si muove su una sedia a rotelle fin da piccola e un giorno, quando ne perde il controllo scendendo per un pendio pericoloso, viene salvata da Tsuneo, uno studente universitario. Tsuneo, laureando in biologia marina, trascorre il suo tempo lavorando part-time mentre insegue il suo sogno di vedere un pesce leggendario che vive solo in Messico. Josée vive insieme a sua nonna Chizu, che offre a Tsuneo un nuovo lavoro part-time: esaudire qualsiasi richiesta di Josée. Tuttavia la ragazza ha una lingua affilata che colpisce Tsuneo in modo duro, portando i due a scontrarsi più volte. In questa situazione dove entrambi svelano e nascondono ciò che provano, la distanza tra i loro cuori si fa via via più vicina. Insieme a Tsuneo, Josée decide finalmente di aprirsi al mondo esterno, cosa che non pensava sarebbe riuscire a fare.

 
 

Eternals: la durata del film e la questione del divieto in Russia

eternals poster anteprima

Manca ormai sempre meno all’arrivo nelle sale cinematografiche di Eternals, che a quanto pare potrebbe diventare uno dei cinecomic più lunghi mai realizzati dai Marvel Studios. Sappiamo che il film coprirà un arco temporale lungo 7000 anni e che introdurrà tantissimi nuovi personaggi: per questo motivo, non dovrebbe sorprendere la notizia che la durata dovrebbe essere di 156 minuti, ossia 2 ore e 36 minuti.

A riportare la notizia è stato il sito web russo Kino Metro: se tale durata dovesse essere confermata (ed è molto probabile, considerato che già in passato il sito aveva anticipato una serie di informazioni che si sono poi rivelate esatte), Eternals sarà il secondo film più lungo mai realizzato dai Marvel Studios dopo Avengers: Endgame, la cui durata sfiora di pochissimo le 3 ore. Al terzo posto, invece, troviamo Avengers: Infinity War, che dura ben 2 ore e 29 minuti.

E sempre a proposito di Eternals, Kino Metro riporta un altro interessante aggiornamento a proposito del film della regista premio Oscar Chloé Zhao: pare infatti che in Russia il film abbia ricevuto un Rating-R, ossia un divietato ai minori di 18 anni. Nessuna motivazione specifica è stata data per questa scelta così restrittiva. Tuttavia, CBM ha provato ad avanzare un’ipotesi…

Perché Eternals sarà vietato in Russia?

Secondo il sito, infatti, la decisione potrebbe dipendere dal fatto che nel film Phastos, personaggio interpretato da Brian Tyree Henry, verrà presentato come il primo supereroe apertamente gay del MCU. Inoltre, secondo quanto emerso in passato, nel film vedremo anche un bacio con suo marito. Questo potrebbe spiegare l’accenno alla “sessualità” menzionato nella valutazione dell’MPA ed essere, molto probabilmente, la ragione dietro al divieto ai minori di 18 anni in Russia (paese notoriamente diffidente nei confronti di qualsiasi contenuto LGBTQ+ in film o serie tv).

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

 
 

The Last of Us: prima foto ufficiale dell’attesa serie

The Last of Us serie-tv

Arriva finalmente la prima foto ufficiale di The Last of US, l’attesissima serie tv adattamento dell’omonimo videogames per playstation. La serie è scritta dal creatore di Chernobyl Craig Mazin al fianco di Neil Druckmann, creatore dell’omonimo videogames e debutterà nel 2022 su HBO MAX.

The Last of Us

The Last Of Us, la serie tv

The Last of US si svolge 20 anni dopo che la civiltà moderna è stata distrutta da una malattia che rende le vittime mutanti pericolosi e assetati di sangue. L’indurito sopravvissuto Joel viene assunto per far uscire di nascosto Ellie, una ragazza di 14 anni, da un’oppressiva zona di quarantena. Quello che inizia come un piccolo lavoro diventa presto un viaggio brutale e mozzafiato poiché l’improbabile coppia dipenderà l’una dall’altra per la sopravvivenza. La serie sarà disponibile su HBO e in streaming su HBO Max.

The Last of US è scritta dal creatore di Chernobyl Craig Mazin al fianco diNeil Druckmann, creatore dell’omonimo videogames. Il regista di Beanpole Kantemir Balagov dirigerà il pilot. La serie è una co-produzione con Sony Pictures Television ed è prodotta da PlayStation, Word Games, The Mighty Mint e Naughty Dog. Druckmann e Mazin sono produttori esecutivi insieme a Carolyn Strauss, Evan Wells di Naughty Dog e Asad Qizilbash e Carter Swan di PlayStation Productions.

 
 

Sinistri Sei: la Sony ha ancora dei grandi piani per il film?

I sinistri sei

Molto tempo fa, la Sony Pictures stava lavorando ad un film dedicato ai Sinistri Sei che doveva esistere nell’universo impostato dal franchise di The Amazing Spider-Man. Ad un certo punto, quel progetto vide coinvolto anche Drew Goddard in qualità non solo di sceneggiatore, ma anche di regista, ma alla fine è naufragato e Spider-Man si è fatto strada nel MCU.

Tuttavia, i fan continuano ancora oggi a sperare che i più grandi nemeci dell’arrampicamuri possano prima o poi ritrovarsi insieme, sul grande schermo, in un film incentrato su di loro. Secondo un nuovo report, Sony starebbe lavorando nuovamente per portare i Sinistri Sei sul grande schermo. Prima di procedere con la lettura dell’articolo, però, è giusto avvisarvi che potreste incappare in eventuali spoiler su Venom: La furia di Carnage

Come riportato da Deadline, infatti, pare che Sony non solo sia intenzionata a far decollare un nuovo progetto dedicato ai Sinistri Sei, ma pare anche che il sequel di Venom si collegherà direttamente alla versione di Spider-Man del MCU. Chiaramente, si tratta di informazioni che, per quanto interessanti, devono essere prese con le pinze (mancando ancora una conferma ufficiale). Tuttavia, è da tempo ormai che si vocifera che non solo Venom: La furia di Carnage si legherà al MCU, ma anche che sarà Spider-Man: No Way Home ad introdurre una nuova incarnazione dei Sinistri Sei.

Dopotutto, già nel 2018 la produttrice Amy Pascal aveva rivelato che il progetto incentrato sui Sinistri Sei non era morto. In effetti, considerando anche l’apparizione di Avvoltoio alla fine del trailer di Morbius, sembra proprio che l’obiettivo ultimo sia quello di spianare la strada al tanto agognato debutto del gruppo di supercriminali al cinema.

Nell’articolo di Deadline si leggono le seguenti dichiarazioni del giornalista Anthony D’Alessandro: “Sony ha sempre tenuto le sue cose separate da quelle della Marvel, ma ora il sequel di Venom si collegherà effettivamente all’universo di Spider-Man creato da Disney con il MCU. So, inoltre, che uno dei loro obiettivi a lungo termine è realizzare un film sui Sinistri Sei. È un progetto che tutti stanno aspettando… la loro versione dei cattivi dell’universo di Spider-Man.”

Venom: La Furia di Carnage e Spider-Man: No Way Home spianeranno la strada ai Sinistri Sei?

Che Venom: La furia di Carnage si collegherà allo Spider-Man del MCU è ormai chiaro. Tuttavia, ancora non sappiamo quali sorprese ci riserverà il film con protagonista Tom Hardy. Quel che è certo è che saranno tante, dal momento che di recente l’attore, in vista dell’arrivo del film nelle sale, ha invitato i fan – via Instagram – a non fare spoiler dopo la visione del film, lasciando intendere che quanto vedremo nel film avrà un grosso impatto sul futuro del Sony’s Spider-Man Universe e non solo.

 
 

Star Wars, Andy Serkis sulla morte di Snoke: “Ero devastato”

Andy Serkis ha interpretato il Leader Supremo Snoke in Star Wars: Il Risveglio della Forza di J.J. Abrams e in Star Wars: Gli Ultimi Jedi di Rian Johnson. Sfortunatamente, Johnson non è riuscito a rispondere a nessuna delle domande senza risposta lasciate da Abrams nell’episodio precedente, e alla fine L’ascesa di Skywalker si è limitato a confermare in maniera alquanto frettolosa che Snoke altri non era che un clone utilizzato dall’Imperatore Palpatine.

Durante una recente intervista con io9 in occasione della promozione di Venom: La furia di Carnage, è stato proprio Serkis a riflettere su come si è sentito quando ha dovuto dire addio ad uno dei personaggi più controversi della celebre saga. “Ero devastato quando ho letto la sceneggiatura, perché devo riconoscere che le cose stavano andando davvero bene”, ha ammesso Andy Serkis.

“Pensavo sarebbe diventato un personaggio chiave, un vero e proprio boss. Pensavo che mi sarebbe piaciuto tantissimo interpretarlo, e alla fine non ci potevo credere”, ha aggiunto l’attore, lasciando intendere che probabilmente, al pari della maggior parte dei fan, neanche lui credeva che sarebbe uscito di scena a quel punto della storia.

“Credevo che stesse andando tutto per il meglio”, ha aggiunto riferendosi poi a come sono state portate avanti le storyline di Rey e Kylo Ren. “Ho adorato interpretate quel personaggio e adoro ancora oggi la scena del confronto tra Rey e Kylo Ren. È stato fantastico”.

È innegabile che la Lucasfilm non abbia saputo sfruttare le potenzialità di un personaggio come Snoke, che all’interno della trilogia sequel avrebbe potuto avere un ruolo completando diverso, di certo più in linea con quello che Il Risveglio della Forza aveva fatto presagire all’inizio.

C’è ancora spazio per la storia di Snoke nell’universo di Star Wars?

Ad ogni modo, la serie tv The Mandalorian ha anticipato la possibilità che, in futuro, venga esplorata proprio la creazione di Snoke (apparentemente per mano di Moff Gideon e delle sue restanti forze imperiali). Considerato ciò, nulla esclude che a Serkis possa essere concessa l’opportunità di riprendere il ruolo in qualche forma, anche solo per spiegare perché Palpatine ha scelto di usare questa creatura danneggiata come delegato per guidare il Primo Ordine.

 
 

Transplant – Serie Tv: quando esce, trama, cast e streaming

Transplant serie tv

Transplant è la nuova serie tv medical drama in arrivo su Sky Serie e creata da Joseph Kay. Transplant è una nuova serie di produzione e ambientazione canadese con al centro un giovane e talentuoso medico siriano, rifugiato di guerra, che non potendo recuperare i suoi diplomi di studio non riesce a farsi assumere come dottore, e per sbarcare il lunario lavora in un ristorante. Ma il caso è dalla sua parte: troverà il modo di dimostrare con i fatti il suo valore e potrà cominciare a costruire per lui e sua sorella una nuova vita.

Transplant: quando esce e dove vederla in streaming

Transplant uscirà in prima visione su Sky Serie da lunedì 27 settembre alle 21.15. Transplant in streaming è disponibile su NOW.

Transplant è in arrivo su NOW e anche on demand su Sky. Iscriviti a soli 3 euro per il primo mese e guarda il film e molto altro.

Transplant trama castTransplant: trama e cast

Toronto. Il rifugiato siriano Bashir (Bash) Hamed, un giovane dottore carismatico e di talento, è stato costretto a fuggire dal suo Paese devastato dalla guerra insieme alla sua sorellina di soli 12 anni, Amira. In Canada, Bash che ha perso tutto e non è riuscito a recuperare i documenti necessari per poter tornare a lavorare come medico, sopravvive grazie a un lavoro decisamente lontano da ciò per cui ha studiato, e si è reinventato cuoco in un ristorante di cucina mediorientale della città. Un giorno, però, per puro caso si ritrova ad aiutare diverse persone rimaste ferite nel locale in cui lavora a causa di un grave incidente, e finalmente, grazie alle sue capacità e al suo incredibile pronto intervento, ha la possibilità di farsi notare e di riprendere la sua carriera in medicina d’urgenza. Riuscirà ad unirsi a un team di medici in un affollato centro traumatologico, lo York Memorial Hospital, dove Bash dovrà superare molte sfide professionali e personali per integrarsi e costruire pezzo dopo pezzo una nuova vita per lui e per sua sorella.

Protagonista di Transplant è Hamza Haq, fra gli attori di Jett – Professione ladra. Nel cast della serie creata da Joseph Kay anche John Hannah (Spartacus) che interpreta il primario dell’ospedale, Laurence Leboeuf, Ayisha Issa, Jim Watson e la piccola Sirena Gulamgaus che veste i panni della piccola sorella del protagonista.

Gli episodi della prima stagione di Transplant

  • Stagione 1, episodio 1: Quando si verifica un tragico evento, Bashir Hamed, un rifugiato siriano che era medico nel suo paese, non può fare a meno di usare la sua formazione per salvare i feriti.
  • Stagione 1, episodio 2: Quando Bash si unisce allo staff dello York Memorial, la sua esperienza come medico durante la guerra in Siria informa il suo approccio non convenzionale.
  • Stagione 1, episodio 3: Con il suo futuro allo York Memorial incerto, Bash deve affrontare il controllo a cui è sottoposto.
  • Stagione 1, episodio 4: Quando l’amico di Bash dalla Siria lo chiama chiedendo il suo aiuto per curare i pazienti, Bash deve capire come essere in due posti contemporaneamente.
  • Stagione 1, episodio 5: Bash cerca di rispettare le antiche tradizioni di famiglia e fatica ad aprirsi sul suo passato.
  • Stagione 1, episodio 6: Il passato di Bash torna in superficie in un modo che ha un impatto sul suo lavoro.
  • Stagione 1, episodio 7: Bash vuole sistemare le cose con Amira dopo che le loro vite sono state capovolte ancora una volta.
  • Stagione 1, episodio 8: Bash deve aiutare un paziente a prendere una decisione impossibile.
  • Stagione 1, episodio 9: Quando un amico ha bisogno di cure mediche, Bash deve capire come essere il suo medico.
  • Stagione 1, episodio 10: Un’esplosione avviene nei pressi dello York Memorial Hospital, mettendo a dura prova il pronto soccorso.
  • Stagione 1, episodio 11: Sulla scia dell’esplosione, Bash è costretto a esaminare il suo comportamento.
  • Stagione 1, episodio 12: Quando un tossicodipendente da oppiacei viene ferito, Bash corre per scoprire se i suoi sintomi mortali sono causati da droghe o da una malattia misteriosa.
  • Stagione 1, episodio 13: Bash cerca di proteggere l’eredità di Bishop e di salvarsi combattendo per salvare un paziente quasi ucciso da un errore medico.

 

 
 

James McAvoy sul possibile ritorno di Professor X: “Mai dire mai”

james mcavoy

James McAvoy ha interpretato per la prima volta Charles Xavier in X-Men: L’inizio del 2011. La sua ultima apparizione nei panni del leader dei mutanti è arrivata circa otto anni dopo, in X-Men: Dark Phoenix. Di certo, quello del Professor X è uno dei ruoli più iconici della carriera dell’attore, che a quanto pare sarebbe ben disposto ad interpretarlo di nuovo.

Ora che gli X-Men si preparano a fare il loro debutto ufficiale nel MCU, è quasi certo che i Marvel Studios sceglieranno un nuovo attore per il ruolo di Charles Xavier, ma sappiamo anche che ora che il concetto di Multiverso è stato ufficialmente introdotto, tutto è davvero possibile, anche un ritorno dei mutanti del Fox-Verse.

Ad ogni modo, durante una recente intervista con Collider, a James McAvoy è stato chiesto se, dal suo punto di vista, l’arco narrativo del suo Professor X si è davvero concluso, lasciando intendere di essere felice che d’ora in avanti sia qualcun altro ad interpretare il personaggio. “Mi sento come se avessi avuto l’opportunità di esplorare un sacco di cose attraverso Charles Xavier, anche se non tutto ciò che avrei voluto esplorare, perché c’è sempre di più quando si tratta di certi personaggi”, ha spiegato McAvoy.

“Quindi, mi ritengo abbastanza soddisfatto di ciò che sono riuscito ad ottenere da lui come attore”, ha aggiunto. “Nella vita mai dire mai, come credo abbia detto una volta James Bond. Tuttavia, non sto scalpitando per tornare ad interpretarlo. Se non dovesse accadere mai più, pazienza.”

 
 

Il materiale emotivo: la recensione del film di Sergio Castellitto

Il materiale emotivo recensione

Si apre su un sipario rosso il film Il materiale emotivo, la nuova fatica da regista di Sergio Castellitto, perché come da lui affermato “la rappresentazione della vita coinvolge ed emoziona molto più della vita vera”. Scritto da Margaret Mazzantini a partire da un’idea mai realizzata di Ettore Scola, Furio Scarpelli e Silvia Scola, il film introduce così alla vicenda di un uomo di nome Vincenzo (interpretato dallo stesso Castellitto), alle prese con l’amore per la figlia Albertine (Matilda De Angelis) e la sua libreria, situata in una piazzetta di Parigi. L’uomo, la cui vitalità sembra essere sopita da tempo, riscoprirà la forza delle emozioni grazie alla comparsa nella sua vita di Yolande (Bérénice Bejo), un’attrice esuberante e scombinata.

Il film, il settimo come regista per Castellitto, è dunque un viaggio nella vita di un uomo arresosi dinanzi ai troppi dolori, un uomo che trova rifugio nella letteratura e nel passato poiché è l’attualità ad uccidere definitivamente l’animo. Egli non è però l’unico prigioniero di sé stesso in questo racconto definito “soave dallo stesso Castellitto. Come si scoprirà, infatti, ognuno vive in propri personali carceri, con l’obiettivo di liberarsene o scendere a compromessi con questi. Il racconto, dopo aver introdotto lo spettatore oltre il sipario, porta dunque a confrontarsi con tutto ciò, dando vita ad una giostra di personaggi ed emozioni piuttosto varia.

 Nessuno si salva da solo

Il titolo del romanzo del 2011 della Mazzantini, Nessuno si salva da solo, racchiude in sé un po’ di quanto si ritrova in Il materiale emotivo. Oltre a vantare la stessa scrittrice, il film presenta come accennato in apertura tre personaggi, ognuno con il proprio vissuto e la propria prigionia autocostruita. Vincenzo, ad esempio, si è volontariamente rinchiuso nella propria libreria, l’unico posto dove si sente al sicuro. Da lì può controllare ogni cosa e può badare alla figlia Albertine, costretta alla sedia a rotelle dopo un brutto incidente e ammutolitasi in seguito a tale trauma. Come il padre, anche lei è rinchiusa in uno spazio confinato, proprio come il pesce nell’acquario che osserva giorno dopo giorno.

Il terzo personaggio, Yolande, sembra invece essere diversa da loro. Lei non vive una costrizione fisica imposta da un sol luogo, bensì una ben più ampia, che può estendersi all’intera sua esistenza. Tanto problematica quanto vitale, è lei ad entrare come un uragano nella libreria e nella vita di Vincenzo, sconvolgendola per sempre. Solo grazie a lei l’uomo inizierà piano piano a riappropriarsi di spazi perduti da tempo. Vincenzo intraprende infatti un percorso che lo porta fuori dalla propria libreria, tra le strade e ancor più lontano. Così, dunque, nessuno sembra potersi salvare da solo. C’è bisogno di un imput esterno, che smuova le cose, anche se poi il passo decisivo spetta al diretto interessato.

Per Vincenzo ci voleva Yolande, per Albertine ci vorrà a sua volta qualcosa proveniente da fuori la riattragga verso la vita. Tutto ciò si agita in un ambiente scenografico che ne rappresenta uno vero, volutamente lasciando intendere la differenza (un po’ come avviene nel bellissimo La Belle Époque), proprio a ribadire come sia la rappresentazione della vita a generare più coinvolgimento e trasporto. Su questo equilibrio si basa il film di Castellitto, affascinante per l’occhio e seducente sotto molti punti di vista. Come affermato anche dallo stesso Vincenzo, però, il materiale emotivo è in sé un ossimoro bello e buono e tale si dimostra anche il film.

Il materiale emotivo Sergio Castellitto

Il materiale emotivo: la recensione del film

Ciò che rammarica di un film tanto ingegnoso e delicato, dove il “dramma” è spogliato di ogni tinta più forte, è proprio l’ossimoro del raccontare di emozioni senza però riuscire a trasmettere qualcosa di deciso. Probabilmente ci vuole il giusto spettatore con la giusta sensibilità d’animo, ma Il materiale emotivo sembra in fin dei conti rimanere piuttosto distante rispetto a ciò che si propone. Per quanto lo spettatore si possa ritrovare interessato dalla vicenda e dai misteri legati al passato dei personaggi, qualcosa sembra non funzionare come dovrebbe. La molla dell’emozione decisiva sembra non scattare mai.

Da questo punto di vista, Il materiale emotivo è un film che deve attentamente scegliere il suo pubblico, trovare le giuste inclinazioni d’animo, poiché non tutti potrebbero essere disposti a lasciarsi ammaliare da quanto qui narrato. Ciò non toglie valore a quanto messo in scena, dalla vivace scenografia all’interpretazione dei protagonisti, su cui spicca la candidata all’Oscar Bérénice Bejo. Più che sull’aspetto emotivo, dunque, il film sembra da premiare su quello materiale. E con le colte citazioni disseminate nel corso della storia, in modo più o meno velato, il film sembra soddisfare più l’intelletto che non il cuore.

 
 

Teen Wolf: in arrivo un revival cinematografico per Paramount +

Teen Wolf film

Arriva da Variety la notizia che è in sviluppo un revival cinematografico della serie di MTV Teen Wolf per la piattaforma Paramount Plus come parte di un nuovo accordo generale che  il creatore della serie Jeff Davis ha firmato con MTV Entertainment Studios.

L’accordo pluriennale di Davis lo vedrà scrivere e produrre esecutivamente il film, con i colloqui attualmente in corso con i membri del cast della serie originale per il ritorno. La notizia arriva nel quarto anniversario del finale originale di Teen Wolf su MTV.

Secondo quanto apprendiamo nel film  Teen Wolf, un male terrificante emergerà nella città di Beacon Hills. I lupi stanno ululando ancora una volta, chiedendo il ritorno di Banshees, Werecoyotes, Hellhounds, Kitsune e ogni altro mutaforma nella notte. Ma solo un lupo mannaro come Scott McCall, non più un adolescente ma ancora un Alpha, può raccogliere nuovi alleati e riunire amici fidati per combattere quello che potrebbe essere il nemico più potente e mortale che abbiano mai affrontato.

Il colosso infine ha pubblicato un teaser trailer

https://www.youtube.com/watch?v=5WcuaoZFHi8

 
 

House Of The Dragon: tanti ingressi nel cast della serie spin-off

Fire Blood House of the Dragon

Arriva da Deadline la notizia di diversi ingressi nel cast di House Of The Dragon, l’attesa serie prequel di Game of Thrones. Si tratta degli attori Ryan Corr (Holding the Man), Jefferson Hall (Devs), David Horovitch (Miss Marple), Graham McTavish (Outlander), Matthew Needham (Chernobyl), Bill Patterson (Fleabag) e Gavin Spokes (Brexit) che completano il cast di HBO la prossima serie.

 

  • Corr appare come Ser Harwin “Breakbones” Strong. ‘Breakbones’, si dice che Harwin sia l’uomo più forte dei Sette Regni. Ser Harwin è il figlio maggiore di Master of Laws Lyonel Strong ed erede di Harrenhal.
  • Hall affronta Lord Jason Lannister, è il Lord di Castel Granito e gemello di Ser Tyland Lannister. Interpreterà anche Tyland Lannister, il politico scaltro e calcolatore, gemello di Lord Jason Lannister.
  • Horovitch interpreterà il Gran Maestro Mellos, una voce della ragione e fidato consigliere di Re Viserys.
  • McTavish si unisce al cast nei panni di Ser Harrold Westerling. Ser Harrold ha servito nella Guardia Reale dai tempi di re Jaehaerys; è un esempio di cavalleria e onore.
  • Needham interpreterà Larys Strong, il figlio minore di Master of Laws Lyonel Strong, portato in tribunale da suo padre.
  • Paterson interpreterà Lord Lyman Beesbury, Lord of Honeyholt e Master of Coin nel Concilio Ristretto di Re Viserys.
  • Spokes si unisce come Lord Lyonel Strong, il Maestro delle Leggi di Re Viserys e Lord di Harrenhal.

House of the Dragon, la serie tv

House of the Dragon è l’annunciato prequel ambientato poche centinaia di anni prima degli eventi di “Game of Thrones” e racconta la storia di House Targaryen. Dovrebbe andare in onda nel 2022. HBO ha dato allo show un ordine di 10 episodi, con il casting iniziato durante l’estate. Martin ha co-creato la serie con Ryan Condal, con lo spettacolo basato sul libro di Martin “Fire & Blood“. Miguel Sapochnik e Condal saranno co-showrunner e produttori esecutivi insieme a Martin e Vince Gerardis. Sara Lee Hess sarà anche scrittrice e produttrice esecutiva. Sapochnik dirigerà anche il pilota e gli episodi aggiuntivi. In precedenza ha diretto sei episodi di “Game of Thrones”, tra cui “Hardhome”, “Battle of the Bastards” e “Winds of Winter”.

 
 

Sex Education 4 stagione: quando esce, trama, cast e streaming

Sex Education Season 4. (L to R) Mimi Keene as Ruby, Asa Butterfield as Otis in Sex Education Season 4. Cr. Samuel Taylor/Netflix © 2023.

Sex Education 4 è la quarta stagione della serie originale Netflix Sex Education, la comedy-drama creata Laurie Nunn per Netflix. La serie è stata annunciata durante l’evento globale TADUM di Netflix. Durante l’evento è stato lanciato anche un video.

 

Sex Education 4: quando esce e dove vederla in streaming

Sex Education 4 in streaming uscirà nel 2022 su Netflix

Sex Education 4: trama e cast

Attualmente non sappiamo molto della quarta stagione di Sex Education. Non resta che aspettare ulteriore sviluppo.

Nel cast della quarta stagione ritorneranno i personaggi Otis Milburn, interpretato da Asa Butterfield, un ragazzo fuori dalla norma, infastidito dal lavoro della madre e dalla sua interferenza nella sua vita scolastica e sessuale. Avendo passato tutta la vita ad ascoltare le sedute di terapia della madre, è già molto esperto in problemi relazionali, sesso e autostima. Dr Jean F. Milburn, interpretata da Gillian Anderson, la madre di Otis, è una rinomata sessuologa. Divorziata, frequenta diversi uomini, senza impegni.

Eric Effiong, interpretato da Ncuti Gatwa, migliore amico di Otis, è un ragazzo omosessuale proveniente da una famiglia credente africana. È estremamente appariscente, sia nell’aspetto sia nell’atteggiamento, e desidera l’approvazione della sua famiglia. Maeve Wiley, interpretata da Emma Mackey, la “cattiva ragazza” che, dopo aver notato le capacità di Otis, apre con lui un’agenzia di consulenza sessuale e di coppia, della quale lei gestisce il lato organizzativo e finanziario. In breve i due diventano migliori amici.

Adam Groff, interpretato da Connor Swindells, il iglio del preside, bullizza spesso Eric. Ha un rapporto controverso e teso con il padre. È il primo “paziente” di Otis, ed è osservando come quest’ultimo riesca ad aiutarlo che Maeve decide di aprire un’attività di terapia sessuale a scuola. Jackson Marchetti, interpretato da Kedar Williams-Stirling, rappresentante della Moordale Secondary School e campione di nuoto, viene aiutato da Otis per diventare il ragazzo di Maeve.

 
 

The Umbrella Academy 3: 20 cose sulla serie dalla bocca dei protagonisti

The Umbrella Academy

Ecco un video dal backstage di The Umbrella Academy 3, la terza stagione di The Umbrella Academy in cui i protagonisti della serie Netflix svelano 20 segreti dello show, 20 curiosità sulla serie.

Il cast pronto a riprendere i loro ruoli include Elliot Page, Tom Hopper, David Castaneda, Emmy Raver-Lampman, Robert Sheehan, Aidan Gallagher, Justin H. Min, Ritu Arya e Colm Feore. Steve Blackman (Fargo, Altered Carbon) tornerà come showrunner e produttore esecutivo.

I produttori esecutivi della terza stagione insieme a Blackman includono Jeff F. King (EPID), Mike Richardson (EP), Keith Goldberg (EP), Jesse McKeown (EP), Gerard way (Co-EP) e Gabriel Bå (Co-EP). L’ordine della terza stagione include 10 episodi di un’ora e sarà prodotto da IJCP, una divisione di Universal Studio Group, per Netflix. La produzione inizierà a febbraio a Toronto, in Canada. La seconda stagione di The Umbrella Academy che ha conquistato pubblico e critica è stata presentata in anteprima il 31 luglio 2020.

The Umbrella Academy 3: trama e cast

Netflix ha annunciato i primi nomi del cast di The Umbrella Academy che sono Justin Cornwell, Britne Oldford, Genesis Rodriguez, Cazzie David e Jake Epstein che si uniscono al cast.

JUSTIN CORNWELL (Jingle Jangle: A Christmas Journey, I Am the Night) interpreterà MARCUS, Sparrow # 1. Un affascinante, cesellato, colosso. Onesto, virtuoso ed esigente, Marcus tiene unita la famiglia. Grazioso ma letale, calcolato ma compassionevole, è tanto intelligente quanto forte. Marcus è disciplinato, razionale e in controllo. Trasuda fiducia e leadership senza mai dover alzare la voce.

 
 

The Crown 5: Imelda Staunton annuncia l’inizio delle riprese

The Crown

Netflix ha diffuso il primo video dal set di The Crown 5, la quinta attesa stagione di The Crown in cui è la stessa Imelda Staunton ad annunciare l’inizio delle riprese della quinta stagione e il suo coinvolgimento nei panni della terza incarnazione della Regina Elisabetta II.

Nella quinta stagione di The Crown Imelda Staunton entra nel ruolo della regina Elisabetta II. L’attrice britannica raccoglierà l’eredita lasciata da Claire Foy o Olivia Colman. La quinta stagione è prevista per il 2022. Nel cast ci saranno anche Jonathan Pryce nei panni del Principe Filippo, Lesley Manville in quelli della principessa Margaret e Jonny Lee Miller come John Major. Khalid Abdalla sarà Dodi Al-Fayed, mentre Dominic West ed Elizabeth Debicky sostituiranno Emma Corrin e Josh O’Connor nei panni di Carlo e Diana.

 
 

Army of Thieves: il trailer del prequel di Army of the Dead di Zack Snyder

Ecco il trailer di Army of Thieves. In questo prequel di Army of the Dead di Zack Snyder, il bancario di provincia Dieter si fa travolgere da un’avventura irripetibile quando una donna misteriosa gli propone di entrare in una banda di criminali ricercati dall’Interpol. Insieme tenteranno di portare a termine una serie di rapine leggendarie e al limite dell’impossibile in giro per l’Europa.

Guarda Army of Thieves su Netflix in tutto il mondo dal 29 ottobre. Il trailer è stato distribuito nel corso di TUDUM, il primo evento Netflix dedicato ai fan.

Army of Thieves è il prequel di Army of Dead

 
 

The Sandman: anteprima, ecco Dream!

The Sandman

Nel corso di TUDUM, il primo evento Netflix dedicato ai fan, la piattaforma ha presentato una gustosa anteprima di The Sandman in cui facciamo la conoscenza di Dream!

Il Signore dei sogni è stato invocato e catturato da comuni mortali. Una volta libero, l’eterno dominatore del mondo onirico si accorgerà che i suoi problemi sono appena cominciati.

The Sandman è la nuova serie Originale Netflix basata sul fumetto del 1989-1996 scritto da Neil Gaiman e pubblicato dalla DC Comics. La serie è stata sviluppata da Allan Heinberg per Netflix – con Heinberg, Gaiman e David S. Goyer come produttori esecutivi ed è prodotta da DC Entertainment e Warner Bros. Television.

The Sandman racconta la storia di Dream, il titolo Sandman. Al momento la trama della serie non è stata rivelata. Ma le premesse ci dicono che ambientata nel 1916, Dream, il re delle storie e uno dei sette Endless , viene catturato in un rituale occulto. Dopo essere stato tenuto prigioniero per 105 anni, nel 2021 fugge e si propone di riportare l’ordine nel suo regno dei sogni.

 
 

Bridgerton 2: la prima clip dalla seconda stagione Netflix

Jonathan Bailey Bridgerton

Ecco la prima clip di Bridgerton 2, in cui ci viene presentato un nuovo personaggio che sarà sicuramente chiave all’interno della trama di questo secondo ciclo. Ecco un’anteprima della seconda stagione di Bridgerton, prodotta da Shondaland e in arrivo nel 2022, solo su Netflix.

Bridgerton 2, l’annunciata seconda stagione della serie originale Netflix Bridgerton creata da Chris Van Dusen e prodotta da Shonda Rhimes con la sua Shondaland.

Shelley Conn (Liar) e Calam Lynch (Benediction) sono le ultime nuove aggiunte al cast per la seconda stagione di Bridgerton, Netflix e la famosissima serie drammatica dell’era Regency di Shondaland basata sui romanzi rosa di Julia Quinn.

Da Shondaland e dall’ideatore Chris Van Dusen, Bridgerton segue la storia della figlia maggiore della potente famiglia Bridgerton,  Daphne (Phoebe Dynevor), e del suo debutto nel competitivo mercato matrimoniale londinese nell’età della Reggenza. Daphne vuole seguire le orme dei genitori e trovare il vero amore, e inizialmente le sue speranze sembrano ben riposte. Ma quando il fratello maggiore inizia a scartare alcuni papabili pretendenti, le cronache scandalistiche diffuse dalla misteriosa Lady Whistledown rischiano di metterla in cattiva luce. In società entra anche l’affascinante e ribelle duca di Hastings (Regé-Jean Page), scapolo convinto e buon partito che cattura l’attenzione di tutte le mamme delle debuttanti. Daphne e il duca dicono di non avere nulla da offrirsi, ma la loro attrazione è innegabile. Coinvolti in una battaglia di astuzia e sentimenti, dovranno fare i conti con le aspettative dell’alta società per il loro futuro.

Bridgerton è una serie romantica, scandalosa e brillante che celebra il carattere senza tempo dell’amicizia, delle storie di famiglia e della ricerca dell’amore vero che vince su tutto. Alla serie partecipano Golda Rosheuvel, Jonathan Bailey, Luke Newton, Claudia Jessie, Nicola Coughlan, Ruby Barker, Sabrina Bartlett, Ruth Gemmell, Adjoa Andoh, Polly Walker, Ben Miller, Bessie Carter e Harriet Cains. Julie Andrews è la “voce” di Lady Whistledown nella versione originale. La serie è ispirata ai romanzi bestseller di Julia Quinn.

 
 

Stranger Things 4: benvenuto a casa Creel. Il nuovo video!

Stranger Things serie tv 2016

Ecco un nuovo video da Stranger Things 4, la quarta stagione di Stranger Things che arriverà nel 2022. Il video è stato diffuso da Netflix in occasione di TUDUM, il primo evento Netflix dedicato ai fan.

https://www.youtube.com/watch?v=r2dyrpZg6VM

La trama di Stranger Things 4

Ambientata nella cittadina di Hawkins in Indiana, Stranger Things è una dichiarazione d’amore per i classici degli anni ’80 che hanno entusiasmato un’intera generazione. La serie racconta la storia di un ragazzino che scompare nel nulla. I suoi amici, la famiglia e la polizia locale si mettono alla ricerca di indizi, ma vengono presto coinvolti in una trama misteriosa, con esperimenti governativi top secret, terrificanti poteri soprannaturali, una ragazzina molto particolare e una pericolosa porta che collega il nostro mondo a un regno potente ma sinistro. Le amicizie dei protagonisti saranno messe alla prova e le loro vite cambieranno mentre ciò che scopriranno trasformerà Hawkins e forse il mondo, per sempre.

Dalla sua uscita nel 2016, il fenomeno globale Stranger Things ha ottenuto oltre 65 premi e 175 nomination alle più importanti manifestazioni e festival, tra cui gli Emmy Awards, Golden Globes, Grammy Awards, SAG Awards, DGA Awards, PGA Awards, WGA Awards, BAFTA, Peabody Award, AFI Awards, People’s Choice Awards, MTV Movie & TV Awards, Teen Choice Awards e molti altri. La serie candidata tre volte agli Emmy Awards come miglior serie tv drammatica è uno dei titoli Netflix più visti. La sola stagione 3 è stata vista nei primi quattro giorni dal debutto in 40,7 milioni di case, più di qualsiasi altro film o serie Netflix in quel periodo, e in  64 milioni nelle prime quattro settimane.

Stranger Things è creata dai fratelli Duffer e prodotta da Monkey Massacre Productions e 21 Laps Entertainment. I fratelli Duffer sono anche i produttori televisivi della serie, insieme a Shawn Levy e Dan Cohen di 21 Laps Entertainment, e a Iain Paterson.

 
 

Red Notice: una clip dal film con Gadot, Johnson e Reynolds

Nel corso di TUDUM, il primo evento Netflix dedicato ai fan, la piattaforma ha diffuso una clip da Red Notice, il nuovo film che arriverà il 12 novembre con protagonisti Dwayne Johnson, Gal Gadot e Ryan Reynolds.

Scritto e diretto da Rawson Marshall Thurber, il film vede protagonisti Dwayne Johnson, Gal Gadot e Ryan Reynolds.

Un Red Notice emesso dall’Interpol è un avviso globale per dare la caccia e catturare i criminali più ricercati al mondo. Ma quando un’audace rapina riunisce il miglior profiler dell’FBI (Johnson) e due criminali rivali (Gadot, Reynolds), non si può dire cosa accadrà.

 
 

Sex Education 4: Netflix annuncia il rinnovo!

Sex Education 3 recensione serie tv netflix
Cr. Sam Taylor/NETFLIX © 2020

Nel corso di TUDUM, il primo evento Netflix dedicato ai fan, la piattaforma ha annunciato ufficialmente che Sex Education tornerà per una quarta stagione.

Sex Educaiton 3 – È un nuovo anno: Otis fa sesso occasionale, Eric e Adam hanno ufficializzato la loro relazione e Jean sta per avere un bambino. Nel frattempo, la nuova preside Hope (interpretata da Jemima Kirke) cerca di ripristinare gli standard di eccellenza della Moordale, Aimee scopre il femminismo, Jackson si prende una cotta, mentre un messaggio vocale perduto incombe ancora.

Tra i nuovi membri del cast anche: Jason Isaacs nel ruolo di Peter Groff, il fratello maggiore, di maggior successo e decisamente poco modesto del padre di Adam; l’artista Dua Saleh, al debutto attoriale nel ruolo di Cal, un nuovo studente non binario della Moordale; e Indra Ové nel ruolo di Anna, la madre adottiva di Elsie, la sorellina di Maeve.

Sex Education 3 è interpretata da: Asa Butterfield, Gillian Anderson, Emma Mackey, Ncuti Gatwa, Connor Swindells, Aimee-Lou Wood, Kedar Williams-Stirling, Chaneil Kular, Simone Ashley, Mimi Keene, Tanya Reynolds, Mikael Persbrandt, Patricia Allison, Sami Outalbali, Anne-Marie Duff, George Robinson, Chinenye Ezeudu, Alistair Petrie, Samantha Spiro, Rakhee Thakrar e Jim Howick.

 
 

The Witcher 2: ecco la prima clip e la data d’uscita

The Witcher

Il Continente finisce sempre per chiamarti. La stagione 2 di The Witcher è in arrivo il 17 dicembre. Ecco la prima clip della serie presentata da Netflix in occasione di TUDUM, il primo evento Netflix dedicato ai fan.

The Witcher 2: seconda stagione, tutto ciò che è stato rivelato al WitcherCon

 
 

Tyler Rake 2: ecco il trailer con Chris Hemsworth

Nel corso di TUDUM, il primo evento Netflix dedicato ai fan, la piattaforma ha annunciato il sequel di Tyler Rake, il film con Chris Hemsworth. Tyler Rake 2 è in arrivo prossimamente.

Tyler Rake: recensione del film con Chris Hemsworth

Tyler Rake (Chris Hemsworth), un impavido mercenario del mercato nero, viene arruolato per salvare il figlio di un boss del crimine internazionale.

 
 

Don’t Look Up: un’anteprima esclusiva con DiCaprio, Lawrence e Streep

Nel corso di TUDUM, il primo evento Netflix dedicato ai fan, la piattaforma ha diffuso un’anteprima esclusiva di Don’t Look Up, del premio Oscar Adam McKay, con Leonardo DiCaprioJennifer Lawrence, Meryl Streep e Jonah Hill.

Don’t Look Up: il teaser del film con Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence

Don’t Look Up è il nuovo film del regista premio all’Oscar Adam McKay che vede protagonisti Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence. Nel cast anche Jonah Hill, Timothée Chalamet, Cate Blanchett, Ron Perlman, Tyler Perry, Melanie Lynskey, Rob Morgan, Mark Rylance, Ariana Grande, Matthew Perry Chris Evans. Don’t Look Up arriverà in streaming il 24 Novembre 2021.

Don’t Look Up, la trama

La laureanda in astronomia Kate Dibiasky (Jennifer Lawrence) e il professor Randall Mindy (Leonardo DiCaprio) fanno una straordinaria scoperta: una cometa in orbita all’interno del sistema solare. Il primo problema è che si trova in rotta di collisione con la Terra. E l’altro? La cosa non sembra interessare a nessuno. A quanto pare, avvisare l’umanità di una minaccia delle dimensioni del monte Everest rappresenta un evento scomodo da affrontare. Con l’aiuto del dottor Oglethorpe (Rob Morgan), Kate e Randall partono per un tour mediatico che li porta dall’ufficio dell’indifferente presidente Orlean (Meryl Streep) e del suo servile figlio nonché capo di gabinetto Jason (Jonah Hill), fino alla stazione di The Daily Rip, un vivace programma del mattino condotto da Brie (Cate Blanchett) e Jack (Tyler Perry). A sei mesi dall’impatto della cometa, gestire continuamente le cronache e catturare l’attenzione del pubblico ossessionato dai social media prima che sia troppo tardi risulta essere un’impresa incredibilmente comica. Cosa spingerà il mondo intero a guardare in alto?

Don’t Look Up è scritto e diretto dal premio Oscar Adam McKay (La grande scommessa) ed è anche interpretato da Mark Rylance, Ron Perlman, Timothée Chalamet, Ariana Grande, Scott Mescudi (alias Kid Cudi), Himesh Patel, Melanie Lynskey, Michael Chiklis e Tomer Sisley.

 
 

Emily in Paris 2, ecco la data di uscita su Netflix

Emily in Paris serie tv 2018

Nel corso di TUDUM, il primo evento Netflix dedicato ai fan, la piattaforma ha diffuso un nuovo trailer di Emily in Paris 2, con tanto di data d’uscita: il 22 dicembre 2021!

Emily in Paris 2 è interpretata da Lily Collins ed è prodotta da MTV Studios, Darren Star Productions e Jax Media. Oltre a Star, Tony Hernandez e Lilly Burns di Jax Media, e Andrew Fleming sono produttori esecutivi con Lily Collins che è anche produttore della serie.

La prima stagione di Emily in Paris  che ha debuttato il 02 ottobre raccontava di Emily Copper una ragazza statunitense di venti anni proveniente da Chicago, che si trasferisce a Parigi per un’opportunità di lavoro inaspettata. Ha il compito esportare un punto di vista americano a una venerabile società di marketing francese. Mentre si manifesta inevitabilmente lo scontro tra le due culture, la giovane si adatta alla vita di Parigi e si destreggia tra la sua carriera, le nuove amicizie e la vita amorosa.

Nella seconda stagione di Emily in Paris ritorneranno i protagonisti Lily Collins  nei panni di Emily Cooper, un’americana ventenne che si trasferisce da Chicago a Parigi per un lavoro di strategia sui social media al Savoir. Philippine Leroy-Beaulieu nel ruolo di Sylvie, il duro capo francese di Emily al Savoir di Parigi, Ashley Park come Mindy Chen, una tata e prima amica di Emily a Parigi, Lucas Bravo nei panni di Gabriel, l’attraente vicina di casa di Emily, che è uno chef e l’interesse amoroso di Emily, Samuel Arnold nei panni di Julien, il collega di Emily, trendy e drammatico, suona un divertente duo con Luc, Bruno Gouery nei panni di Luc, l’altro eccentrico collega di Emily, interpreta un duo divertente con Julien e Camille Razat è Camille, la nuova amica di Emily e la fidanzata di Gabriel, Kate Walsh nei panni di Madeline Wheeler, il capo americano di Emily a Chicago che non può accettare il lavoro a Parigi dopo aver appreso di essere incinta, William Abadie nei panni di Antoine Lambert, il cliente di Emily che possiede una compagnia di profumi chiamata Maison Lavaux e ha una relazione con Sylvie e Arnaud Viard  come Paul Brossard, il proprietario di Savoir.