È disponibile da oggi un nuovo
contenuto video che vede Paola Cortellesi rispondere a domande e
curiosità dopo la sua nuova esperienza di doppiaggio di 22, la
vivace e sarcastica anima protagonista di 22 contro la
Terra, il nuovo cortometraggio Disney e Pixar
ambientato prima degli eventi di Soul, il
film Disney e Pixar vincitore del premio Oscar. Il corto è
disponibile da oggi, venerdì 30 aprile, in esclusiva su Disney+.
Paola Cortellesi torna nell’Ante-Mondo per
prestare nuovamente la propria voce alla scettica anima 22 che, nel
cortometraggio, sfida le regole e si rifiuta di andare sulla Terra,
reclutando un gruppo di altre cinque nuove anime nel suo tentativo
di ribellione. Tuttavia, mentre le loro azioni portano a risultati
inattesi, il piano sovversivo di 22 potrebbe condurre a una
sorprendente rivelazione sul significato della vita.
22 contro la Terra è
diretto da Kevin Nolting e prodotto da Lourdes Marquez Alba ed è
disponibile in streaming solo su Disney+ da oggi, venerdì 30 aprile.
Sony Pictures
Italia ha diffuso il trailer del film horror Il Sacro
Male prodotto da Sam Raimi, Rob
Tapert e Evan Spiliotopoulos dal 20
Maggio 2021. Il film è basato sul libro “Shrine”, un bestseller di
James Herbert.
Il Sacro
Male, prodotto da Sam Raimi, Rob Tapert e Evan
Spiliotopoulos (anche regista e sceneggiatore del film), racconta
la storia di Alice, una ragazza non udente che, dopo una presunta
apparizione della Vergine Maria, riacquista la capacità di sentire
e di parlare ma soprattutto sembra essere in grado di guarire i
malati. Molte persone, sentendo la notizia, accorrono nella piccola
città del New England per assistere ai miracoli, tra cui un
giornalista (Jeffrey
Dean Morgan) che spera di rilanciare la propria
carriera indagando su ciò che accade ad Alice. Quest’ultimo però,
in seguito ad eventi terrificanti che riguardano le azioni della
giovane, inizia a domandarsi se dietro ai presunti miracoli non ci
sia qualcosa di più sinistro.
Primo film della storia ad ottenere
un premio Oscar per Miglior film d’animazione, Shrek
celebra il suo 20° anniversario questa primavera. Questo
incredibile ed originale successo ha dato avvio a ben tre sequel,
uno spin-off, serie TV, speciali natalizi, attrazioni in parchi
tematici e molto altro, rimanendo un vero e proprio punto di
riferimento per i fan attraverso gli anni!
Universal Pictures Home
Entertainment lo celebra con questa edizione speciale Shrek 20°
anniversario, finalmente disponibile nell’esclusivo formato
4k Ultra HD per la prima volta a partire dal 27
maggio, oltre ad una riedizione nei formati Dvd e
Blu-ray con una nuova imperdibile veste grafica.
Non hai mai incontrato un eroe come
Shrek. Il tenero orco ha dato avvio ad un vero e
proprio fenomeno e catturato l’immaginazione del mondo intero con
la più bella fiaba mai raccontata. La critica ha definito Shrek
“l’emozione di una storia coinvolgente e spettacolare” (Corriere
della Sera). Divertitevi con la meravigliosa storia dell’ardita
avventura di Shrek che, con l’aiuto dell’adorabile chiacchierone
Ciuchino, cerca di salvare l’altezzosa principessa Fiona per
riconquistare la prioprietà della sua amatissima palude dall’astuto
Lord Farquaad. Irrivernte al punto giusto e mostruosamente
intelligente, Shrek è un’avventura imperdibile a misura d’orco che
vorrete vedere e rivedere!
CONTENUTI SPECIALI NEI
FORMATI 4K ULTRA HD E BLU-RAY:
L’angolo degli animatori
Il viaggio interattivo di Shrek
Riflettori su Ciuchino
Scene inedite
Commento al film con i registi Andrew Adamson e Vicky Jenson
e il produttore Aron Warner
Festa danzante con karaoke
Video musicali
E molto altro ancora!
CONTENUTI SPECIALI
DVD
Attività e giochi interattivi: metamorfosi dei personaggi,
decora l’omino di pan di zenzero, gioco a quiz
Esilaranti interviste ai personaggi
Commento dei realizzatori del film
La tecnologia dietro Shrek
Inserto sul doppiaggio internazionale
Festa danzante con karaoke
Menù animati
Note di produzione, biografie del cast e della
troupe
Studio di doppiaggio di Shrek (dvd-rom): presta la voce ai
tuoi personaggi preferiti e partecipa alle scene di Shrek !
(inglese)
Il film sarà disponibile in 4K
Ultra HD in una confezione doppia che include il 4K Ultra HD
Blu-ray e il Blu-ray. Il disco 4K Ultra HD disc comprende gli
stessi contenuti extra della versione Blu-ray, tutti nella
straordinaria risoluzione 4K.
4K Ultra HD è la migliore
esperienza visiva per la visione di un film. Il 4K Ultra HD
presenta la combinazione della risoluzione 4K di quattro volte
superiore al classico HD, la brillantezza dei colori dell’High
Dynamic Range (HDR) con una resa audio totalmente immersiva per
un’esperienza sonora multidimensionale.
Blu-raysfodera il potere della tua TV HD e
si dimostra il modo migliore per vedere i film a casa, con la
risoluzione di 6 volte superiore rispetto al DVD, extra esclusivi e
un sonoro in modalità surroud, come al cinema.
Alexander Skarsgård si unisce alla terza
stagione di Succession, vincitore di un Emmy, della HBO in un ruolo
ricorrente. Skarsgård interpreterà Lukas Matsson un fondatore e CEO
di tecnologia di successo e conflittuale. La produzione della terza
stagione è in corso.
Succession 3
Succession
3 è la terza
stagione della serie tv Succession
creata da Jesse Armstrong, per il canale
americano HBO.
La serieSuccession
è incentrata sulla famiglia immaginaria di Roy, i proprietari
disfunzionali di un impero globale dei media e dell’ospitalità che
si battono per il controllo dell’azienda in mezzo all’incertezza
sulla salute del patriarca della famiglia, Logan Roy.
In Succession 3
ritorneranno i protagonisti Marcia
Roy (stagione 1-in corso), interpretata
da Hiam Abbass, Greg
Hirsch (stagione 1-in corso), interpretato
da Nicholas Braun. Logan Roy (stagione 1-in
corso), interpretato da Brian Cox, Roman
Roy (stagione 1-in corso), interpretato da Kieran Culkin, Frank
Vernon (stagione 1-in corso), interpretato da Peter Friedman, Rava
Roy (stagione 1-in corso), interpretata da Natalie Gold, Tom
Wambsgans (stagione 1-in corso), interpretato da Matthew
Macfadyen. Connor Roy (stagione 1-in corso),
interpretato da Alan Ruck, Siobhan “Shiv” Roy (stagione 1-in
corso), interpretata da Sarah Snook, Kendall Roy (stagione 1-in
corso), interpretato da Jeremy Strong, Lawrence Yee (stagione 1-in
corso), interpretato da Rob Yang.
Il network americano ABC ha deciso di
rinnovare la serie The
Good Doctor per una quinta stagione che arriverà nel
prossimo anno. Al momento non ci sono ulteriori dettagli in merito
quindi non resta che aspettare il comunicato ufficiale.
The Good Doctor 5
The Good Doctor 5
è la quinta stagione della serie tv The
Good Doctor creata da David Shore per il network
americano della ABC.
In The Good Doctor
5 protagonisti Freddie Highmore come Dr. Shaun Murphy,
Antonia Thomas come Dr. Claire Browne,
Nicholas Gonzalez come Dr. Neil Melendez,
Hill Harper come Dr. Marcus Andrews,
Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman,
Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona
Gubelmann nel ruolo del Dr. Morgan Reznick, Will
Yun Lee nel ruolo del Dr. Alex Park, Paige
Spara nel ruolo di Lea Dilallo e Jasika
Nicole nel ruolo del Dr. Carly Lever.
Avengers:
Endgame, il cinecomic campione d’incassi di Anthony e Joe Russo, viene
ricordato soprattutto per le innumerevoli scene iconiche presenti
al suo interno. Tuttavia, quella che i fan ricordano sempre con
maggiore entusiasmo è sicuramente il ritorno di tutti gli eroi che
erano scomparsi in seguito allo Snap.
Ora veniamo a conoscenza del fatto
che l’iconica scena scena dei portali, in origine, doveva avere un
tema musicale completamente diverso. Si tratta di una sequenza
commovente ed emozionante, il cui impatto è reso ancora più forte
grazie alle musiche di Alan Silvestri. Come
spiegato dal celebre compositore in occasione durante il podcast di
Empire, però, all’inizio l’accompagnamento musicale di quella
scena era molto diverso.
“Avevamo tutte le versioni che
avevo preparato per l’orchestra, c’erano questi corni francesi che
suonavano e poi c’erano anche i cori. Poi c’era ancora un’altra
versione… era un assolo di tromba e sembrava che la scena stesse
andando in una direzione totalmente opposta. Abbiamo questa
straordinaria rivelazione dalla nebbia della speranza… e poi i
Wakandiani che arrivano per salvare la situazione. assolo di
tromba.”
Poi ha aggiunto: “Alla fine la
scena dei portali è una sorta di crescendo… che sale sempre di più,
con diversi cambiamenti a livello di registro, fino a che non si
arriva a quando Cap pronuncia ‘Avengers Uniti!’… c’è una chiara
progressione, che quel momento raggiunge da solo.”
Avengers:
Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile
2019, diventando il maggior incasso nella storia del cinema. Nel
cast del film – tra gli altri – figurano Robert
Downey Jr., Chris
Evans, Mark
Ruffalo, Chris
Hemsworth e Scarlett
Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers:
Infinity War, l’universo è in rovina a causa
degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati
rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi
ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
La produzione di Thor: Love and
Thunder è ancora in corso in Australia. Dopo la
conferma del coinvolgimento di Russell Crowe (che in precedenza era stato
avvistato ad una partita di rugby insieme a Chris
Hemsworth), è da alcune ore che sul web non si fa
altro che speculare in merito al possibile coinvolgimento nel film
di un altro celebre attore, ossia Sacha Baron Cohen.
Come riportato da
ComicBookMovie, infatti, la star del recente Borat – Seguito di film cinema è stata avvistata a
cena insieme al regista
Taika Waititi e agli attori Christian Bale e Russell Crowe: insieme a loro c’era anche
Isla Fisher, attrice e moglie di Cohen.
Naturalmente, queste foto non sono una conferma che l’attore e
comico britannico farà davvero parte del cast, ma è innegabile che
abbiano immediatamente acceso la discussione, soprattutto in vista
di come era stato anticipato il coinvolgimento di Crowe.
Le immagini in questione sono state
diffuse via Twitter. Potete vederle cliccando
qui. Se Sacha Baron Cohen dovesse davvero apparire in
Thor: Love and
Thunder, potrebbe interpretare uno degli Dei che
finiscono nel mirino di Gorr, il personaggio di Bale; molti fan
hanno già indicato che vorrebbero vederlo nei panni di Shadrak, il
Dio delle Bombe.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle
sale è fissata invece al 6 maggio 2022.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios
dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. Nel cast anche Christian
Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di
Dei, e Russell
Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto
arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
A quanto pare,
Michelle Rodriguez ha contribuito in prima
persona nel garantire che la saga di Fast and Furious evitasse gli stereotipi
sessisti. Da sempre, Rodriguez è una grande sostenitrice dei
personaggi femminili del franchise e tante volte ha espresso il
desiderio di vederne sempre di più in futuro.
Il personaggio dell’attrice, Letty,
ha assunto un ruolo sempre più importante nel franchise, agendo
come partner di Dom Toretto sia nella vita privata che in ambito
professionale. Tuttavia, in origine le cose erano leggermente
diverse. In una nuova intervista con
EW,
Michelle Rodriguez e Jordana Brewster (interprete di Mia Toretto
nella saga) hanno discusso nel dettaglio di come l’attrice stava
quasi per abbandonare il primo film. “Quando Michelle
[Rodriguez] ha letto la parte, ha esclamato: ‘No, non interpreterò
questo personaggio’, e da allora è cambiato totalmente. È passato
dall’essere una ragazza ‘trofeo’ ad un personaggio veramente
stratificato”, ha spiegato Brewster.
Rogriduez ha poi approfondito la
questione, descrivendo il modo in cui la sua esperienza l’ha
aiutata a far capire agli sceneggiatori di Hollywood che la
relazione tra Dom e Letty non avrebbe funzionato se quest’ultima
fosse stata relegata al mero ruolo di ragazza ‘trofeo’. L’attrice
ha anche minacciato di lasciare il primo Fast
and Furious se non avessero cambiato il suo
personaggio.
“Per loro è stato come
scontrarsi con la realtà e capire che le cose non funzionano in
quel modo. In un certo senso, ho dovuto istruirli”, ha
spiegato l’attrice. “Se volevano che quella relazione fosse
reale, e soprattutto che funzionasse, ho detto loro: ‘Non passerò
per una p****na di fronte a milioni di persone, quindi o cambiate
il personaggio o io me ne vado. E per fortuna l’hanno
capito.”
Michelle Rodriguez ancora Letty in Fast and Furious 9
Rivedremo
Michelle Rodriguez nei panni di Leticia “Letty”
Ortiz in Fast
and Furioius 9, il nono capitolo della saga che
arriverà nelle sale italiane quest’estate. Ricordiamo che il decimo
capitolo è già in pre-produzione. Secondo quanto riferito, il
capitolo numero 10 della saga – che sarà diviso in due parti –
concluderà definitivamente la serie principale, a seguito degli
eventi che vedremo nel capitolo 9.
Mickey e
l’Oceano Perduto, il primo numero della collana di
graphic novel internazionali inedite che porteranno i lettori a
scoprire i più amati
personaggi Disney in una nuova veste.
È in arrivo una collana di
graphic novel davvero unica, una serie di titoli che
porteranno i lettori in un
universoaffascinante dai
sontuosidisegni, riscoprendo i
personaggi Disney più amati sotto un altro punto di vista.
PaniniComics porta in edicola,
fumetteria e su Panini.it le graphic novel Disney
edite in Francia da Glénat per il mercato d’oltralpe. A dare il via
alle pubblicazioni è Mickey e l’Oceano
Perduto, una meravigliosa prova d’autore di
Denis-Pierre Filippi, con i disegni di
SilvioCamboni e i colori di
GaspardYvan e
JessicaBodart. In quest’opera
avventura, azione, umorismo e poesia si uniscono in una graphic
novel destinata a entrare di diritto nella Storia del Fumetto.
Mickey e l’Oceano
Perduto si apre con un mondo finalmente in pace dopo
anni di conflitti. Topolino,
Minni e Pippo si dedicano al
recupero di preziosi relitti tecnologici, sfidando la concorrenza
di PietroGambadilegno. Dopo aver
risposto a un annuncio, i tre amici mettono le mani su uno strano
cubo situato nelle profondità dell’oceano. Non immaginano nemmeno
le vere intenzioni del loro mecenate né la portata dei poteri di
questo artefatto, a prima vista inoffensivo ma in grado di
sovvertire l’esistenza di tutti… Se Denis-Pierre
Filippi ha sapientemente dosato un mix di momenti ironici
e leggeri a scene più ricche di pathos e suspense, si deve al
talento di SilvioCamboni la
realizzazione grafica di quell’immaginifica realtà “steampunk” che
fa da scenario all’intera avventura. A chiudere il volume, inoltre,
una ricca sezione che raccoglie schizzi, bozzetti e altri preziosi
materiali inediti di Camboni, commentati dall’autore, che
dichiara:“Vedere l’edizione italiana di Mickey e l’Oceano
Perduto, un libro per memolto importante, mi rende
molto felice; che poi a pubblicarlo sia Panini, l’editore di
Topolino, rende il tutto ancora più piacevole e chiude in
qualche modo il cerchio intorno alle mie diverse anime
professionali”.
Mickey e
l’Oceano Perduto è il primo titolo della collana
Panini Comics che porterà in Italia le graphic
novelfirmate da grandi autori con i character Disney inseriti
in modi nuovi e alternativi rispetto a come sono stati sempre
rappresentati.
“Non è mai facile confrontarsi
e lavorare con eroi raccontati in decenni di storie, spesso di
grande valore e qualità. Personaggi che hanno acquisito uno
spessore e un’identità talmente marcati da diventare a volte vere e
proprie icone del nostro tempo” commenta AlexBertani, Direttore di Topolino. “Eppure la
progettualità, l’idea forte di questa collana è proprio questa: la
volontà e lo sforzo di uscire da una rappresentazione più classica
e tradizionale per provare a esplorare nuove atmosfere e nuovi
territori. Da sempre apprezzo il coraggio e la voglia di evolversi
e sperimentare. Non posso quindi che essere fiero di proporre al
pubblico italiano questa iniziativa editoriale”.
Il prossimo appuntamento della
collana sarà con Mickey e l’Oceano
Perduto, di FabrizioPetrossi e Dab’s, un viaggio nel
tempo senza precedenti disponibile a partire da giugno.
Esordisce su Disney+, a
partire dallo Star
Wars Day, il 4 maggio, Star Wars: The Bad
Batch, la nuova serie
Lucasfilm nata dalla mente di Dave Filoni (The
Mandalorian) e che racconta le avventure di quello
stesso Bad Batch che abbiamo conosciuto nella stagione finale di
Star Wars: The Clone Wars.
Ma cos’è e chi forma
questo The Bad Batch? Si tratta dello squadrone
Clone Force 99, un gruppo di cloni sperimentali
che hanno combattuto a loro modo, seguendo delle regole tutte loro,
e che adesso, con la caduta della Repubblica e la nascita
dell’Impero e l’ascesa di Palpatine, devono ricollocare il loro
scopo e la loro esistenza in un mondo “in pace”. Come si comportano
dei cloni atipici in un mondo in cui hanno perso la loro funzione
di soldati?
Lo scopriamo di volta in
volta insieme a Hunter, Echo, Wrecker, Crosshair e
Tech. Ognuno di loro ha un ruolo preciso all’interno del
gruppo, un compito e una posizione che permette al gruppo stesso di
funzionare in battaglia: Hunter, che è una specie di leader, che ha
doti straordinarie da cacciatore, segue le piste, è un soldato
forte e stoico. Poi c’è Tech, che è dedito a tutto ciò che è
tecnologico, per così dire. Ha un sacco di gadget e di aggeggi ed è
sempre calmo e sicuro di sé in merito a tutto ciò che riguarda la
tecnologia e le armi. Poi c’è Wrecker che è i muscoli del gruppo,
ha una forza incredibile e trae piacere dallo sfasciare le cose.
Crosshair è il cecchino. È un personaggio molto contraddittorio e
interessante, le sue doti di visione gli danno un’aria di
superiorità. E infine c’è Echo, precedentemente noto come ARC
Trooper Echo, che si è unito al gruppo alla fine di The Clone Wars.
È versato in strategia e tattica militare e, grazie ai suoi
impianti tecnologici, può comunicare con i computer.
Soldati in
tempo di pace
La domanda che si
pongono i produttori e lo spettatore con loro è: a che servono dei
soldati in tempo di pace? Questo è il grande interrogativo che si
pone lo show e al quale cerca di rispondere in maniera più o meno
consapevole, mentre scopriamo Hunter e compagnia interfacciassi con
nuovi personaggi e in particolare con Omega, una ragazzina che
intuiamo essere molto molto speciale e che avrà un legame
importante con la squadra.
The Bad
Batch però mostra anche un altro grande cambiamento nella
galassia, un passaggio che fino a questo momento il franchise non
aveva indagato. Che cosa succede nell’universo di Star Wars quando
Palpatine prende il potere, la Repubblica cade e la fine della
guerra vede l’Impero trionfare? Nella trilogia originale abbiamo
conosciuto un mondo attanagliato dalla tirannia, in preda a regole
ferree e una gestione dittatoriale degli abitanti e della loro
vita. La trilogia prequel ci ha invece mostrato gli eventi che
hanno portato alla caduta della Repubblica e all’ascesa di
Palpatine, ma cosa succede dopo? The Bad Batch racconta questo: le
ripercussioni sulla popolazione di pianeti sperduti, la gioia
ingenua eppure condivisibile dei semplici per la fine di un
conflitto che li stava riducendo alla fame, l’ombra nera
dell’Impero che si alza all’orizzonte sotto forma di nuovi
regolamenti, pass per decollare o atterrare su pianeti, codici,
numeri, regole e restrizioni che mirano a controllare nel più
invadente modo possibile la vita nella galassia.
Personaggi irriverenti e
simpatici
Al centro di questi
sconvolgimenti politici e sociali c’è questo gruppo scapestrato ma
molto simpatico di canaglie spaziali, cloni mai troppo uguali tra
loro (né tantomeno agli altri), con personalità definite, con
problemi, irrisolti e conflitti, che sono alla ricerca di una loro
nuova dimensione e si trovano in situazioni che mai avrebbero
pensato di dover gestire.
Le premesse di
The Bad Batch sono interessanti e coinvolgenti,
come tutti i prodotti d’animazione legati al mondo di Star Wars che
la Lucasfilm ha proposto negli anni, e a partire dal 4 maggio
questa nuova avventura sarà disponibile su Disney+ con un episodio a
settimana.
In riferimento al MCU, possiamo affermare che
Spider-Man è senza dubbio uno degli eroi più
“recenti”. È anche, però, uno degli eroi più giovani, che potrebbe
essere protagonista di molte altre storie in futuro. Tuttavia,
anche se la Marvel ha dato molto spazio al
personaggio, ci sonoalcune cose in merito al suo background che i
film non hanno rivelato. Screen
Rant ha raccolto 10 cose su Peter Parker che i film del
MCU non hanno mostrato:
La morte di zio Ben
La morte di zio Ben è una
delle ragioni principali per cui Peter cambia atteggiamento nei
confronti della vita e inizia a pensare anche agli altri, oltre che
a sé stesso. Tuttavia, il MCU non ha mai mostrato
quest’evento, apparso invece in entrambe le precedenti iterazioni
live action con Tobey Maguire e Andrew Garfield.
Quando il pubblico incontra il Peter
del MCU per la prima volta, zio Ben è
già morto da diversi mesi e non viene mai menzionato, né i film
spiegano cosa gli sia accaduto.
Il destino dei genitori di
Peter
In maniera simile a quanto
accaduto con zio Ben, i film del MCU non hanno mai rivelato cosa è
successo ai genitori di Peter e perché è sua zia May che lo sta
crescendo.
A differenza dello zio Ben, la cui
esistenza è stata almeno accennata grazie ad alcuni dialoghi velati
e alla valigia che Peter sfoggia in Spider-Man:
Far From Home del 2019, la morte dei genitori di Peter o
il luogo in cui potrebbero trovarsi rimangono ad oggi un
mistero.
Come
Peter ha ottenuto i suoi poteri (e li ha messi alla
prova)
Tutti i fan di Spider-Man sanno che Peter Parker ha ottenuto i
suoi poteri speciali quando è stato morso da un ragno radioattivo.
Tuttavia, coloro che non hanno mai letto un fumetti o non hanno
visto i film precedenti potrebbero non conoscere legittimamente
questo dettaglio.
Tuttavia, anche se leggessero i fumetti o vedessero i
precedenti adattamenti, è un fatto che rimane ancora un mistero
come Peter abbia ottenuto esattamente i suoi poteri nel MCU. L’unica riferimento a ciò
avviene in maniera molto generica, quando Peter dice a Ned che il
ragno che gli ha conferito i poteri è morto, ma al pubblico non è
dato sapere di più…
L’amicizia di Peter con Harry Osborn
Peter e Harry Osborn sono migliori amici nei fumetti, anche se
a volte non sono d’accordo e finiscono per litigare. Tuttavia, la
loro amicizia viene messa a dura prova quando Harry si diverte a
fare esperimenti e, alla fine, si trasforma in Green
Goblin.
Nel
MCU, il migliore amico di Peter è
Ned Leeds: Harry non viene nemmeno menzionato, anche se gli affari
della Oscorp esistono nel MCU.
Come Tony Stark sa che Peter è Spider-Man
Tony Stark recluta Peter
per combattere al suo fianco contro Captain America e i suoi
alleati in Germania. Tony si presenta inaspettatamente
nell’appartamento di Peter e afferma di sapere che è
Spider-Man.
Ciò che i film non rivelano mai è,
in primo luogo, come Tony abbia scoperto la verità sull’identità
segreta di Peter. Considerando quanto sia attento Peter a mantenere
il segreto di Spider-Man, questa è una domanda che molti fan
continuano a porsi…
Il lavoro di Peter per il Daily Bugle
Nei fumetti, il Daily Bugle
è una parte importante della vita di Peter, poiché rappresenta la
sua principale fonte di guadagno. Peter lavora come fotografo per
il giornale e scatta foto di se stesso nei panni di Spider-Man.
Il Daily Bugle esiste nel MCU, anche se in una forma diversa:
esiste online e rivela al mondo intero che Peter è in realtà
Spider-Man (grazie allo zampino di Mysterio). Sembra quindi che
Peter non lavorerà mai per il giornale…
Il lavoro di zia May
I film accennano ripetutamente al fatto che Peter e zia May
non sono benestanti. Dopo la morte di zio Ben, si trasferiscono in
un altro appartamento più piccolo. Una volta che Hulk inverte lo
Snap, sembra che zia May non abbia più il suo vecchio
lavoro.
Il
MUC non rivela mai cosa fa per vivere zia May e come riesce a
mantenere la famiglia. È possibile che Peter abbia ereditato dei
soldi dai suoi genitori… tuttavia, i film non affrontano mai la
questione.
Come Peter ha perso la testa per MJ
In Spider-Man: Homecoming del 2017, Peter è innamorato di
Liz fino alla fine del film. In Spider-Man:
Far From Home del 2019, invece, lo ritroviamo innamorato
di MJ, ma il film non mostra come sia successo o quando sia
successo.
Di conseguenza, la loro relazione
appare meno organica, poiché non ci sono delle vere spiegazioni al
di là di ciò che viene mostrato nel film.
La vita di Peter dopo la morte di Tony Stark
Poiché Spider-Man:
Far From Home è ambientato diversi mesi dopo gli eventi di
Avengers:
Endgame, non è chiaro cosa abbia fatto Peter nel frattempo
e come abbia affrontato la morte di Tony Stark, considerando quanto
fosse importante per lui.
Il film fornisce alcuni indizi sulla
vita di Peter in quei pochi mesi (come ad esempio lui e zia May che
aiutano le vittime dello Snap e che ora soffrano), ma in generale
non approfondisce mai la perdita di Peter.
La reazione di zia May all’identità segreta di Peter
È stato un divertente cliffhanger alla fine di
Spider-Man: Homecoming: zia May vede suo nipote con il
costume di Spider-Man e lancia una forte imprecazione. La prossima
volta che il pubblico li vedrà insieme, tuttavia, zia May sembra
essere assolutamente d’accordo con il fatto che Peter sia
Spider-Man e che rischi la vita regolarmente.
Sembra che, alla fine, manchi una sorta di spiegazione su come
May ha superato la cosa, considerando che Peter all’inizio non
voleva che lei lo sapesse perché – come affermato dallo stesso
personaggio – sarebbe andata fuori di testa.
Danny Elfman,
autore delle musiche dell’iconico Batman di Tim Burton uscito nel 1989, ha rivelato di
essere particolarmente insoddisfatto per l’impiego della versione
finale della sua colonna sonora nel film con protagonisti Michael Keaton nei panni di Bruce Wayne e
Jack Nicholson in quelli del Joker.
Nonostante l’attenzione di Burton ai
dettagli, l’opinion che ha oggi Elfman sul film è stata leggermente
condizionata dal modo in cui è stata gestita la colonna sonora.
Come riportato da
Bleeding Cool, Elfman ha parlato di recente proprio del modo in
cui le sue musiche sono state incorporate nel film: secondo il
celebre compositore, la colonna sonora sarebbe stato drasticamente
modificata, perdendo gran parte della sua complessità orchestrale a
favore di semplice percussioni.
“Ero terribilmente insoddisfatto
della colonna sonora di Batman. Abbiamo registrato su tre canali,
come si faceva una volta, ma hanno eliminato completamente quello
centrale. Alla fine, la musica non dava alcun apporto alle scene.
Con Batman avrei potuto far suonare qualsiasi cosa all’orchestra.
Avremmo potuto inserirci delle percussioni, un’armonica, persino un
banjo. Nel film è impossibile accorgersi di cosa sta realmente
facendo l’orchestra. Tutto quello che riesci a sentire sono
soltanto un po’ di percussioni nei momenti più
spettacolari.”
Poi ha aggiunto:
“Quell’esperienza mi è comunque servita perché ho imparato che
anche i cosiddetti professionisti possono prendere la colonna
sonora di un film e fare il loro lavoro in maniera molto
superficiale, in un modo che sia per loro facile, ossia mettere da
parte la musica e dare maggiore risalto ai dialoghi.”
Danny Elfman è un
collaboratore abituale di Tim Burton. Oltre a Batman e
Batman – Il ritorno, ha curato le musiche di quasi tutti i
film dell’amatissimo regista, inclusi Beetlejuice – Spiritello
porcello, Edward mani di forbice, Mars Attacks!, Il mistero di
Sleepy Hollow, Big Fish, Alice in Wonderland e il più recente
Dumbo.
Nella giornata di ieri i Marvel Studios hanno finalmente svelato il
titolo ufficiale del sequel di Captain
Marvel, che sarà The
Marvels. Un titolo assai curioso, ma cosa significa
veramente? Sappiamo che la prossima avventura in solitaria di Carol
Danvers sarà ambientata nel presente e che al suo fianco ci saranno
tutta una serie di nuovi personaggi.
Sappiamo che Brie
Larson riprenderà il ruolo di Carol, ma sappiamo
anche che l’attrice premio Oscar sarà affiancata da due importanti
personaggi chiave della sua mitologia. Dopo il debutto in
WandaVision,Teyonah Parris tornerà nei
panni della versione adulta di Monica Rambeau, ma The
Marvels segnerà anche la prima volta in cui vedremo
insieme Carol e Kamala Khan: l’attrice Iman
Vellani, dopo la prima stagione dell’annunciata serie
Disney+, riprenderà il ruolo di Ms.
Marvel nell’atteso sequel.
The
Marvels è il titolo perfetto per questa nuova
avventura, poiché Carol non sarà più l’unico eroe nel nuovo film:
Ms. Marvel è un personaggio ispirato
direttamente da Carol e Monica, nei fumetti, è stata addirittura la
seconda Captain Marvel. Tuttavia, il film non sarà
basato sull’omonima miniserie “Marvels”, che di fatto si concentra
su altri personaggi e consiste in una serie di storie antologiche.
L’utilizzo del nome da parte del MCU è un modo per riconoscere che
Carol, Monica e Kamala saranno le tre protagonista del sequel,
senza differenza alcuna. Il fatto che The
Marvels non sia un sottotitolo (ad esempio,
Captain Marvel: The
Marvels), ma rappresenti proprio il titolo ufficiale,
sottolinea ancora di più questa volontà da parte dei Marvel Studios di mettere i tre
personaggi sulla stesso livello narrativo.
In tal senso, anche il logo
ufficiale del film è parecchio esplicativo: il design del logo e la
combinazione dei colori ricordano ovviamente Carol Danvers/Captain
Marvel, il simbolo della A invece
si riferisce a Monica Rambeau/Spectrum e la S, invece, a Kamala
Khan/Ms. Marvel. È la prima volta che un
sequel del MCU si concentra su tre personaggi
principali: proprio per questo, The
Marvels è destinato a diventare uno dei film più
attesi della Fase 4, con Carol, Monica e Kamala che uniscono le
forze per una nuova grande avventura in cui avremo non una, ma ben
tre eroine protagoniste.
Tutto ciò che sappiamo su The Marvels
The
Marvels, il sequel del cinecomic Captain
Marvel con protagonista il premio Oscar Brie
Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al
box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell,
sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.
Sfortunatamente, Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del
primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel,
infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista
di Candyman. Nel cast ci
saranno Iman Vellani (Ms. Marvel, che vedremo anche
nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+)
e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già
apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe
Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del
quale però non è ancora stata rivelata l’identità.
Nessun dettaglio sulla trama del
sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe
spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri.
Naturalmente, Brie
Larson tornerà nei panni di Carol Danvers.
The Marvels arriverà l’11 novembre 2022.
I fan erano convinti che Benedict Cumberbatch sarebbe apparso per un
breve cameo nei panni di Doctor
Strange nell’episodio finale di WandaVision,
in modo da poter spianare ufficialmente la strada a ciò che verrà
raccontato nell’attesissimo
Doctor Strange in the Multiverse of Madness. Come
sappiamo, però, le cose sono andate diversamente e nel finale di
stagione non c’è stata traccia dello Stregone Supremo…
Nel corso delle interviste,
Cumberbatch è sempre apparso riluttante a parlare della sua assenza
nella serie, e ora abbiamo finalmente capito perché: a quanto pare,
il personaggio di Doctor Strange, in origine, doveva realmente
apparire nello show. A confermarlo è stato Kevin
Feige, presidente dei Marvel Studios, durante un’intervista con
Rolling Stone (via
MovieWeb).
Come spiegato da Feige, nei piani
originali Strange doveva intervenire per aiutare Wanda (Elizabeth
Olsen) a riportare Westview alla normalità rimuovendo
l’Hex. Il boss della Marvel ha anche spiegato che era
persino stato chiuso un accordo con Cumberbatch: alla fine, però,
hanno deciso di intraprendere una strada diversa e di apportare
alcune modifiche alla storia tanto della serie Disney+ quanto del sequel di
Doctor
Strange.
“Alcune persone potrebbero
pensare: ‘Oh, sarebbe stato davvero bello vedere Doctor Strange’.
Ma avrebbe finito per oscurare Wanda”, ha spiegato Kevin Feige
quando gli è stato chiesto dei piani modificati circa il
coinvolgimento di Cumberbatch. “Non volevamo che il finale
servisse soltanto ad anticipare il prossimo film, con l’entrata in
scena del tipico maschio bianco che esclama: ‘Lascia che ti mostri
come funziona il potere’.”
A quanto pare, i vari spot
pubblicitari che abbiamo visto a metà di ogni episodio, erano stati
inizialmente concepiti come dei messaggi inviati proprio da Strange
a Wanda nel tentativo di oltrepassare la sua finta realtà. Per
quanto un cameo del personaggio sarebbe stato gradito, col senno di
poi è difficile non essere d’accordo con le dichiarazioni di Feige:
probabilmente, è vero che un cameo del personaggio avrebbe finito
per distogliere l’attenzione dalla storia di Wanda.
In pochi avrebbero pronosticato il
successo e il lustro che il romanzo di Roberto
Saviano avrebbe portato al cinema e alla televisione
italiana, eppure Gomorra è ormai un marchio
garantito. Il film di Matteo Garrone è addirittura
entrato nelle grazie di Martin Scorsese che lo ha distribuito negli
USA, mentre Gomorra
– la Serie è ancora adesso un successo
internazionale, disponibile da vedere e rivedere sul
NOW.
Un
successo anche multimediale, visto che la scorsa stagione
cinematografica, con l’uscita deL’Immortale,
il mondo diGomorra
– la Serie
è arrivato anche al cinema, anticipando alcune svolte
importantissime che vedremo svilupparsi inGomorra
5.
Ma, in attesa della nuova stagione della serieSky
Original,
ecco i 5 momenti più importanti dello show.
Più che un vero e proprio momento
importante, questo è un attestato di merito, non tanto al
personaggio di Scianel, interpretato da Cristina Donadio, comunque
e sempre bravissima, ma a chi quel personaggio lo ha scritto. La
boss è una donna in un mondo di uomini, una vera iena, un
personaggio dal carisma sconfinato, capace di atrocità che i suoi
“colleghi” maschi possono solo sognare. È una donna libera,
rappresentante di una schiera di donne che nella serie Sky vengono
tratteggiate con ferocia e modernità.
La scena del karaoke, in cui
Scianel canta una canzone neomelodica usando un vibratore dorato
come microfono, ci mostra questa donna, sola e al comando, che
proprio perché possiede una posizione di egemonia ha scelto di
essere sola, tuttavia non rinuncia all’essere donna, all’essere
libera per se stessa e il suo corpo, in piena consapevolezza e
leggerezza. Una pietra angolare del racconto al femminile nella
serialità, nonostante sia cucito addosso ad un personaggio
negativo, come lo sono tutti, in Gomorra – La serie.
Ciro uccide la moglie in
Gomorra
Ciro di Marzio, interpretato da
Marco d’Amore, è il personaggio in assoluto più
interessante di tutta la serie, il più significativo
nell’equilibrio degli eventi e forse il vero protagonista della
storia. Intorno a lui ruotano destini, famiglie, capi-clan,
tirapiedi, e lui riesce sempre a stare in piedi tra tutti, un passo
avanti, un gradino sopra agli altri. All’inizio della prima
stagione, abbiamo conosciuto Ciro come un giovane che stava
muovendo i primi passi nella criminalità organizzata, fedele a Don
Pietro Savastano, braccio destro di Genny, all’epoca ancora un
bambino, e… sul punto di diventare informatore della polizia.
Tuttavia l’uomo rinuncia quasi
subito alla strada della legalità, per abbracciare sempre di più
quella che lo porterà ai vertici della malavita organizzata. Il
primo momento di oscurità vera, il punto di non ritorno, per Ciro,
è sicuramente la notte in cui ammazza sua moglie. Una scena
violenta e struggente, in cui l’uomo sopraffatto dagli eventi, si
rifiuta di ascoltare la verità dalla bocca della donna che ama.
Sceglie invece di farla tacere, perché la fame di potere è più
forte di qualsiasi altro sentimento in Ciro l’Immortale, e così
l’uomo comincia la sua discesa agli inferi. Nasce il Ciro che sarà
principale artefice degli eventi della serie, da quel momento in
avanti.
Morte di Salvatore Conte
Non c’è di certo nessun personaggio
positivo in questo genere di racconto, ma se proprio si vogliono
trovare dei ruoli di antagonista che in qualche modo permettono
l’alternanza di potere e permettono alla storia di procedere,
allora la nostra attenzione va tutta a Salvatore Conte (Marco
Palvetti), che per tutta la prima stagione e l’inizio della seconda
è stato una vera e propria spina nel fianco per i Savastano.
Elegante, sobrio nei modi, quasi
galante, devoto ai santi e a Dio, Conte è capace di atrocità
terrificanti (vedasi la sorte di Danielino) e, non a caso, è
l’unico personaggio che riesce a stagliarsi contro la figura di
Pietro. Sempre per mano di Ciro, questo ostacolo al dominio dei
Savastano viene meno e gli equilibri di forze devono perciò
riposizionarsi. Questo evento porterà, sulla lunga distanza, Ciro
ad assumere un ruolo diverso nel gioco di forze del controllo della
malavita.
Nascita e morte di Pietro
Savastano
Il finale della seconda stagione di
Gomorra – la Serie mette davanti agli occhi di tutti
l’inevitabilità di ciò che era stato costruito in tutta la seconda
stagione: Pietro Savastano viene messo da parte da Genny Savastano.
E chi sceglie il rampollo della malavita per togliere di mezzo suo
padre? Proprio lui, Ciro. La scena si svolge al cimitero:
simbolismi, atmosfera, gli autori hanno pensato a tutto per
realizzare una scena fondamentale e assolutamente memorabile.
Pietro va a far visita alla tomba
di sua moglie, donna Imma, ma si aspetta una visita, niente lo
sorprende davvero, sa che, nonostante il figlio sia diventato un
mostro assetato di sangue, persino il sangue del padre stesso, non
è ancora pronto per il comando. Si trova davanti Ciro, serissimo.
Intanto, Genny è in sala parto con Azzurra, che è sul punto di
partorire. “A fin’ ‘ro jiuorn’ sta tutta ‘cca” dice Don Pietro.
Ciro Spara. Pietro Savastano muore mentre Pietro Savastano
nasce.
Morte di Ciro
Nonostante ci sia stata anche una
quarta stagione piena di momenti significativi e svolte narrative
impreviste, e mentre siamo in attesa di Gomorra 5, la morte di Ciro
è ancora il momento in assoluto più emozionante e decisivo per gli
sviluppi della serie tv. . La scena, molto chiacchierata, si svolge
sulla barca di Sangue Blu. Ciro si addossa la colpa per la morte di
Carmela, compagna del boss di Forcella, e salva così Genny dal
colpo di proiettile di Villa, ma l’efferato Sangue Blu non vuole
per il mandante della morte della moglie una morte rapida e vuole
comunque punire anche Genny, così impone al giovane Savastano di
uccidere lui l’Immortale.
In un momento intenso, in cui tutte
le liti e le riconciliazioni trai due sembrano scivolare davanti ai
nostri e ai loro occhi, Genny fa fuoco, tenendo Ciro stretto a sé,
abbracciandolo come un fratello, e poi lascia cadere nel mare il
suo corpo. Il fatto che poi, in qualche modo, Ciro si sia salvato e
che lo vedremo trai protagonisti della quinta stagione (come ci
anticipa il finale de L’Immortale),
non toglie emozione e importanza al momento. Da allora, per tutta
la quarta stagione, Genny non ha trovato un degno rivale con cui
dividere la scena, e siamo certi che nella prossima stagione la
musica cambierà, e per arrivare preparati, possiamo recuperare
tutte le stagioni passate su NOW.
Le innumerevoli opere scritte dal
celebre Stephen King sono da sempre fonte di
grande ispirazione per il cinema e moltissime di queste hanno poi
trovato il loro adattamento sul grande schermo. Dal celebre
Stand by Me a Le ali dellalibertà, da Carrie – Lo sguardo di Satana
fino alla più recente serie televisiva The Stand. Quello
realizzato dallo scrittore del brivido è un bacino di storie senza
eguali, contenenti tutti i sentimenti e i temi più ricorrenti
nell’esistenza umana. Uno dei film più belli e famosi tratti da una
sua opera è Il miglio verde, scritto e
diretto da Frank Darabont nel 1999.
Per il regista di origini ungheresi
si è trattato della seconda incursione nell’universo kinghiano.
Egli aveva infatti debuttato al cinema pochi anni prima con
l’acclamato Le ali della libertà. Ancora una volta egli
prende un racconto del celebre scrittore e lo adatta ai canoni
cinematografici, facendo trasparire in primo luogo tutta la forza
del racconto e dei suoi personaggi, i quali diventano da subito
memorabili. Si tratta naturalmente di una storia molto cruda, dove
il miglio verde del titolo non è altro che il corridoio dalla
pavimentazione verde che i condannati a morte percorrevano prima di
giungere alla sedia elettrica.
In tale contesto di morte, si snoda
un film che esalta allo stesso tempo la preziosità della vita e
delle sue sfumature. Candidato a quattro premi Oscar, tra cui
miglior film, Il miglio verde è ancora oggi ricordato come
uno dei film più importanti del suo anno e dagli anni Novanta ad
oggi. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori ed alle
differenze con il libro. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
Il miglio verde: la trama del film
Protagonista del film è Paul
Edgecombe, che nel 1935 lavorava presso Il Miglio Verde,
nome con cui era chiamato il braccio della morte di Cold Mountain.
La cupa routine del luogo viene un giorno scossa dall’arrivo del
mastodontico John Coffey, detenuto accusato di
aver ucciso due gemelline. Questi è ora condannato alla sedia
elettrica, trovandosi lì nel Miglio solo per attendere la fine.
Durante il suo soggiorno, Coffey si mostra agli occhi di Paul come
tutt’altro che uno spietato criminale, dotato invece di un
carattere buono e incredibili poteri soprannaturali. Mentre nel
Miglio si susseguono una serie di personaggi controversi, dal
violento poliziotto Percy Wetmore al criminale
Wild Bill Wharton, la verità sul caso di Coffey
diverrà agli occhi di Paul sempre più chiara.
Il miglio verde: il cast del film
Ad interpretare il ruolo del
protagonista Paul Edgecombe vi è il due volte premio Oscar Tom Hanks.
Questi fu lieto di accettare il ruolo, avendo dovuto rinunciare a
quello da protagonista in Le ali della libertà per girare
ForrestGump. L’attore rimase nel personaggio
anche durante le pause, lasciando particolarmente sbalordito
Stephen King. Accanto a lui, nei panni del collega Warden Hal
Moores vi è l’attore James Cromwell, celebre per i
film Babe, maialino coraggioso e Io, Robot.
Doug Hutchison è invece Percy Wetmore, il
poliziotto sadico e incline alle torture. L’attrice Bonnie
Hunt interpreta invece Janice Edgecombe, moglie di Paul.
Ad interpretare il protagonista da anziano, infine, è l’attore
Dabbs Greer.
David Morse è
Brutus Howell, un altro dei colleghi di Paul. Ad interpretare il
criminale Wild Bill Wharton vi è invece un giovane Sam Rockwell.
Nell’interpretare il personaggio, egli cercò di farlo risultare il
più viscido e deprecabile possibile. Chiese anche che gli venissero
applicati con il trucco dei finti brufoli, così da rimanere fedele
alle descrizioni nel libro. Infine, grande star del film è l’attore
Michael Clarke
Duncan nei panni del gigantesco John Coffey. Per farlo
sembrare più imponente di quanto sia realmente, si utilizzarono
apposite angolazioni di ripresa, come anche un mobilio più piccolo
del normale. Grazie alla sua struggente interpretazione, Duncan
ottenne una nomination all’Oscar come miglior attore non
protagonista.
Il miglio verde: le differenze tra il libro e il
film
Nonostante King abbia definito
Il miglio verde come uno degli adattamenti cinematografici
più fedeli delle sue opere, anche questo film presenta naturalmente
alcune differenze. Queste, in realtà, comprendono eventi o dettagli
molto piccoli, che quindi non inficiano sull’aderenza al racconto e
alle sue tematiche di base. In primis, l’ambientazione del film si
collocano al 1935, mentre nel libro è il 1932. Nel film, poi, il
racconto di Paul si origina a partire dalla visione di Cappello
a cilindro, mentre nel libro di King Elaine legge la storia
che Paul ha incominciato a scrivere. Differente è anche l’ordine
temporale in cui i detenuti arrivano al Miglio. Ciò permette nel
film di far interagire personaggi che nel libro neanche si
incontrano.
Diverse modifiche sono poi state
apportate al personaggio di John Coffey. Nel libro è riportato che
questi pesa 127 chili, che nel film diventano 150. Aumentando la
stazza e il peso del personaggio, Darabont ha rimarcato la
differenza minacciosa che intercorre tra lui e gli altri. In
generale, Coffey è poi molto più loquace nel film che non nel
libro. In quest’ultimo infatti, il personaggio non ha grandi
discorsi, esprimendosi più con i fatti. L’esecuzione del
personaggi, nel film, è poi interamente gestita da Paul, il quale
esprime qui tutto il suo dolore. Nel romanzo, invece, tale evento è
supervisionato tanto da Paul quanto da Brutal, ed è quest’ultimo ad
esprimere grande rammarico. Concentrare il tutto su Paul ha però
permesso di rendere ancor più forte il legame di questi con
Coffey.
Il miglio verde: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Il miglio
verde è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Tim
Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di venerdì 8 settembre alle ore
21:00 sul canale Iris.
In occasione dello
Star
Wars Day 2021, parte su Disney+ la nuova travolgente avventura
nella galassia lontana lontana. È questo il giorno scelto per
l’uscita di Star Wars: The
Bad Batch, il primo show televisivo di una lunga serie
di prodotti annunciati per la piattaforma. Tra serie animate, come
questa, e in live action, come saranno ad esempio quella su
Obi-Wan Kenobi o quella su Ahsoka
Tano, la Lucasfilm continua ad espandere i margini del
suo universo, in collaborazione con la Casa di Topolino e con
Disney+, naturalmente, che renderà
disponibili le serie, con un nuovo episodio a settimana, per tutti
i suoi abbonati.
Ma cos’è, o
meglio, da chi è composto questo The Bad Batch? Si tratta
dello squadrone Clone Force 99, un gruppo di cloni
sperimentali che sono stati introdotti nell’ultima stagione di The
Clone Wars e che adesso, con la caduta della Repubblica e la
nascita dell’Impero e l’ascesa di Palpatine, devono ricollocare il
loro scopo e la loro esistenza in un mondo “in pace”.
Ne abbiamo parlato con
Dee Bradley Baker (voce di Star Wars: The
Bad Batch), Brad Rau (Supervising
Director e Executive Producer) e Jennifer Corbett
(Head Writer e Executive Producer).
Dee Bradley
Baker: “Dunque, c’è Hunter, che è una specie di
leader, che ha doti straordinarie da cacciatore, segue le piste, è
un soldato forte e stoico. Poi c’è Tech, che è dedito a tutto ciò
che è tecnologico, per così dire. Ha un sacco di gadget e di
aggeggi ed è sempre calmo e sicuro di sé in merito a tutto ciò che
riguarda la tecnologia e le armi. Poi c’è Wrecker che è i muscoli
del gruppo, ha una forza incredibile e trae piacere dallo sfasciare
le cose. Crosshair è il cecchino. È un personaggio molto
contraddittorio e interessante, le sue doti di visione gli danno
un’aria di superiorità. E infine c’è Echo, precedentemente noto
come ARC Trooper Echo, che si è unito al gruppo alla fine di The
Clone Wars. È versato in strategia e tattica militare e, grazie ai
suoi impianti tecnologici, può comunicare con i computer.”
La mente dietro a
Star Wars: The
Bad Batch è quella di Dave Filoni,
uomo a cui la Lucasfilm deve la sua fortuna degli ultimi anni, dopo
le non proprio unanimi esperienze dei nuovi capitoli
cinematografici. Suo era The Clone Wars, ma
soprattutto suo è The Mandalorian, che ha spolverato
cuori pulsanti di fan disillusi. E lavorare con lui è certo
un’esperienza entusiasmante, come conferma Jennifer
Corbett: “Ho lavorato con Dave a Star Wars Resistence,
è stato come
seguire una masterclass nella scrittura su Star Wars. Mi ha
convinta lui a lavorare alla serie ed è stato interessante perché
questi sono personaggi che lui ha creato, un mondo che conosce, ed
io ho lavorato direttamente con delle sue creature. Ogni
sceneggiatura che firmo con Dave è un’esperienza istruttiva. È
stato bellissimo vedere lo show prendere vita con questo
team.”
Brad
Rau condivide lo stesso entusiasmo di Corbett. “Ho
conosciuto Dave allo Skywalker Ranch – ha dichiarato Rau –
all’epoca stavo aprendo un mio piccolo studio di animazione e non
sono stato in grado di unirmi al team di The Clone Wars, ma ho
rettificato tutto con Rebels. Lui è davvero incredibile, non riesco
ad immaginare una persona migliore come mentore, specialmente con
Star Wars. Già solo lavorare con lui tutti i giorni sul set è stato
meraviglioso.”
Nonostante si sia detto,
raccontato, mostrato di tutto sull’universo di Star Wars, The Bad
Batch si colloca in uno spazio tempo che non era mai
stato indagato a dovere da film e serie precedenti.
“Questo periodo di
tempo nel racconto di Star Wars è una delle ragioni per cui ero
così eccitata all’idea di lavorare allo show – ha dichiarato
Corbett – Ho trovato intrigante e coinvolgente raccontare
questa storia. In The Clone Wars vediamo i cloni fare quello che
dovrebbero fare, quello per cui sono stati creati, ma qui la
domanda è “cosa succede a questi cloni a guerra finita? Cosa accade
a questi esseri che sanno solo essere soldati?” Specialmente poi
per The Bad Batch che fa le cose a modo proprio già con la
Repubblica, e ora che c’è l’Impero come reagisce a questo regime
così diverso, come svolge i propri compiti, come affronta un nuovo
modo di seguire le regole, cosa che già non fanno troppo
volentieri. La sfida è stata raccontare la transizione tra un
regime e l’altro. Nella trilogia originale abbiamo visto un Impero
già consolidato, qui siamo ad uno stadio primordiale del progetto
imperialistico di Palpatine. Abbiamo mostrato pianeti e comunità
che erano felici che la guerra fosse finita e che non capiscono
davvero le implicazioni di cosa significhi, ora,
l’Impero.”
The Bad Batch è ambientato subito dopo la fine della
Repubblica
Dee Bradley
Baker aggiunge: “È interessante che appena si verifica
il passaggio da Repubblica a Impero, la galassia comincia a
strutturarsi diversamente, con una serie di regole in più. E The
Bad Batch non è proprio una unità basata sulle regole. Certo, come
tutti i cloni hanno delle regole interne, ma non sono una squadra
normale, ed è interessante vederli in questo momento di transizione
e capire come se la cavano.”
Già nel primo lungo
episodio conosciamo Omega, una bambina che si unirà alla squadra e
che promette di riservare molte sorprese nel corso della stagione.
In particolare sembra immediato che tra lei e Hunter si instauri da
subito un rapporto molto simile a quello che abbiamo visto tra
Mando e Grogu in The Mandalorian. “Quella tra
Hunter e Omega è una relazione inedita – ci dice Dee
Bradley Baker– i cloni non sono abituati a lavorare
con nessuno, ma è interessante in termini di storia e di
sceneggiatura avere un personaggio così giovane che interagisce con
loro. È una relazione simile a quella padre figlia, ma non del
tutto, perché Omega ha un grande potenziale come personaggio. Credo
sia interessante svelare pian piano questa relazione, anche perché
crea un legame emotivo con lo spettatore, cosa che è sempre stata
la forza del franchise.”
E Rau chiude: “Da
fan sono eccitato di vedere cosa succede, perché non abbiamo molte
informazioni su questo periodo storico e su come l’Impero si sia
strutturato e consolidato. Abbiamo questi soldati super addestrati
che sono improvvisamente pesci fuor d’acqua e poi abbiamo questa
bambina che loro guardano in maniera paterna, e adesso hanno tutta
un’altra serie di cose di cui preoccuparsi. Perché prima si
curavano solo delle loro armi o della loro nave, e ora non è più
così.”
Ci aspettano quindi
sicuramente sviluppi inediti e tanta avventura in The Bad
Batch, serie Lucasfilm, disponibile con il primo
episodio su Disney+ a partire dal 4 maggio
2021.
L’uscita nelle sale italiane,
posticipata a causa dell’emergenza sanitaria, è confermata:
Valley of the Gods, il nuovo film scritto
e diretto da Lech Majewski – il visionario autore
de “I Colori della Passione” e “Onirica” – sarà distribuito
al cinema dal 3 GIUGNO da CG
Entertainment in collaborazione con Lo
Scrittoio.
Con il due volte candidato al
Premio Oscar John Malkovich, Josh Hartnett (“The Black Dahlia”, “Penny
Dreadfull”), Bérénice Marlohe (“Song to Song”,
“Skyfall”) e il protagonista di “2001 Odissea nello spazio”
Keir Dullea, VALLEY OF THE GODS si
presenta come un’esperienza visiva ed emotiva inedita. Il maestro
polacco torna ad affrontare con questa opera temi a lui cari come
l’amore, la perdita, il sogno e ovviamente l’arte:“L’essenza dell’arte è il contrasto. Qui
abbiamo un contrasto enorme tra sistemi di valori diversi: da un
lato il mondo ancestrale dei Navajo, abitanti della Valle degli
dei, e dall’altro quello del magnate Wes Tauros (John Malkovich),
l’uomo più ricco del mondo”. “Tutto ciò che accade lo vediamo
attraverso gli occhi e le descrizioni di uno scrittore(Josh Hartnett). Non sappiamo se abbia rappresentato la pura
realtà o se l’abbia piegata alla sua scrittura. Siamo nella mente
dell’artista, e questa è l’idea alla base del film”.Lech Majewski
Lech Majewski ha ricevuto il premio
alla carriera al Lucca Film Festival-Europa Cinema
2020 e il premio speciale per la regia al 27th
EnergaCAMERIMAGE 2019; VALLEY OF THE GODS ha
vinto il premio come miglior film
all’InternationalUranium Film Festival
Berlin 2020 ed è stato selezionato in competizione al
53° Sitges Film Festival 2020 e al 44th
Polish Film Festival 2019.
La trama
Wes Tauros (John
Malkovich), l’uomo più ricco sulla terra e collezionista
di arte, vive nascosto dal mondo in un misterioso palazzo,
conservando un segreto che lo tormenta. John Ecas (Josh
Hartnett), dopo una separazione traumatica dalla moglie,
inizia a scrivere la biografia di Tauros e accetta un invito nella
sua magione. La società del magnate, che estrae uranio, ha deciso
di scavare anche nella Valle degli Dei, violando una terra sacra:
secondo un’antica leggenda Navajo tra le rocce della Valle sono
rinchiusi gli spiriti di antiche divinità.
Il film è stato co-prodotto da
Lorenzo Ferrari Ardicini, presidente di CG
Entertainment, e la produzione esecutiva per le scene
girate in Italia è stata curata da Clara
Visintini. “In questi mesi così complicati CG
Entertainment non si è mai fermata: abbiamo proseguito il nostro
lavoro di distribuzione, in home video e in digitale. Ora siamo
entusiasti di poter tornare in sala e soprattutto
di poterlo fare con Valley of the Gods,
l’incredibile film di Lech Majewski di cu siamo anche
co-produttori. Siamo rimasti travolti dal suo talento,
dall’originalità della storia narrata – interpretata da un cast
internazionale straordinario – dall’universalità dei temi
affrontati e dalla potenza visiva di ogni scena, che sul grande
schermo farà spiccare il volo all’immaginazione del pubblico”.Lorenzo Ferrari Ardicini, co-produttore e presidente di CG
Entertainment
IL TRITTICO DI LECH
MAJEWSKI
La collaborazione tra CG
Entertainment e Lech Majewski è iniziata nel 2011, quando la sua
fama di artista (poeta, scrittore, pittore, compositore, regista)
era nota a livello internazionale – basti pensare alle
retrospettive a lui dedicate dal MOMA di New York o dal Louvre di
Parigi – ma non ancora in Italia. CG decise di distribuire in
sala (e successivamente in home video e in digitale) quello che è
stato definito IL TRITTICO DI LECH
MAJESKI, una trilogia di film ispirati al mondo della
pittura e dell’arte: Il giardino delle
delizie, ispirato all’omonimo dipinto di Bosch,
I colori della passione, con Rutger Hauer
e Charlotte Rampling, ispirato a La salita al calvario di
Pieter Bruegel, e Onirica, ispirato alla
Divina Commedia.
Cruel
Peter arriva in esclusiva su RAI PLAY dal 21 Maggio. Un
film di Ascanio Malgarini & Christian Bisceglia
prodotto da Armosia, Taadaaa, Makinarium, Smart
Brands con Rai Cinema scritto
da Christian Bisceglia con le musiche di
Luca Balboni e gli effetti speciali integrati ed
effetti visivi Vfx dei vincitori del David di Donatello Leonardo
Cruciano e Nicola Sganga con Henry Douthwaite, Katia
Greco,Rosie Fellner, Aran Bevane con Zoe Nochi nel ruolo di Liz.
Dopo il successo
internazionale di Fairytale, Malgarini e Bisceglia tornano a
dirigere una fiaba gotica ambientata a Messina alla vigilia del
devastante terremoto del 1908.
Cruel Peter è un film
interamente prodotto in Italia, che porta la nostra tradizione
culturale a una fruizione internazionale. E’ stato acquistato in
oltre 60 paesi, tra cui Usa, Canada, Regno Unito, Cina e Russia,
grazie a Voltage Pictures che ne ha curato le vendite in tutto il
mondo.
Messina, Sicilia, 1908.
Peter ha tredici anni ed è l’unico erede di una ricchissima
famiglia di commercianti inglesi, gli Hoffmann. Viziato e
prepotente commette atroci crudeltà nei confronti degli animali,
della servitù e dei bambini che frequentano la sua casa. Nessuno ha
il coraggio di ribellarsi alle sue cattiverie, finché Alfredo, il
figlio del giardiniere, decide che è venuto il momento di fargliela
pagare. Lo cattura e lo nasconde in un luogo inaccessibile.
Centoundici anni dopo, l’archeologo inglese Norman Nash giunge a
Messina, accompagnato dalla figlia tredicenne Liz, per valutare il
restauro dello storico Cimitero Inglese sito all’interno del
Cimitero Monumentale. Nel corso degli scavi, il ritrovamento di una
lapide riguardante la scomparsa di Peter, avvenuta tre giorni prima
del catastrofico sisma del 1908, lo mette sulle tracce di un antico
mistero che sconvolgerà per sempre la vita della sua famiglia.
Un nuovo video promozionale della
Fase 4 dei Marvel Studios ha annunciato la prossima
line-up dello studio sul versante cinema che verrà inaugurata il
prossimo 9 luglio con Black
Widow. Ma insieme alle date d’uscita dei film
previsti, abbiamo scoperto anche i titoli ufficiali di due sequel
molto attesi, quello di Black Panther e quello di
Captain Marvel.
Sono presenti anche poche immagini
tratte dal prossimo Gli
Eterni nel
video di presentazione rilasciato dai Marvel Studios per presentare la schedule
delle prossime uscite al cinema dei film della Casa delle Idee.
Gli Eterni, diretto
da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina
Jolie (Thena), Richard
Madden (Ikaris), Kit
Harington (Black Knight), Kumail
Nanjiani (Kingo), Lauren
Ridloff (Makkari), Brian Tyree
Henry (Phastos), Salma
Hayek (Ajak), Lia
McHugh (Sprite), Gemma
Chan (Sersi) e Don
Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta
da Matthew e Ryan
Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 5
novembre 2021.
Secondo gli ultimi aggiornamenti, il
cinecomic includerà nel MCU gli esseri
superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e
i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come
Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood
Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore
tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi,
eroina che ama muoversi tra gli umani.
Ecco un emozionante video diffuso
dal Marvel Studios in cui, dopo un
emozionante recap di quello che sono state le Fasi 1, 2 e 3, è
arrivato il momento di presentare la Fase 4, con
tutte le date d’uscita dei prossimi film:
Ross Butler, che
nel primo Shazam! ha
interpretato la versione supereroe del personaggio di Eugene Choi,
ha anticipato che nell’attesissimo sequel Shazam! Fury
of the Gods vedremo la famiglia di supereroi indossare
dei nuovi costumi.
Anche se i dettagli sulla trama del
sequel non sono ancora stati svelati, una cosa è certa: vedremo più
team-up della grande famiglia Shazam. Billy ha trascorso gran parte
del primo film ad abituarsi gradualmente alla sua famiglia
adottiva, trasferendo alcuni dei suoi poteri da supereroe ai suoi
fratelli durante la battaglia finale. Shazam 2
esplorerà ulteriormente i legami di Billy con la sua nuova
famiglia, così come le loro evoluzioni eroiche.
Di recente Ross
Butler ha condiviso via Instagram
un toccante post per celebre il mese dedicato al patrimonio degli
asiatici americani e delle isole del Pacifico. “Sono orgoglioso
di far parte di una comunità di intrattenitori e narratori
asioamericani in continua evoluzione che si dedica a preservare ciò
che ci rende unici, ridefinendo ciò che si presume di noi e
stabilendo un nuovo standard”, ha scritto l’attore come
didascalia di un’immagine in cui lo vediamo col costume sfoggiato
nel primo Shazam. Alla fine del post ha poi anticipato che
sia lui che gli altri membri del cast indosseranno dei nuovi
costumi nel sequel.
Shazam! Fury
of the Gods sarà diretto ancora una volta da
David F. Sandberg e vedrà il ritorno di
Zachary
Levi nei panni dell’eroe del titolo. Il film uscirà al
cinema il 2 giugno 2023. Nel cast è confermato il ritorno di
Asher Angel, mentre i villain saranno interpretati
dalle new entry Helen Mirren, Rachel Zegler e
Lucy Liu. Il primo film è uscito nelle sale
ad aprile 2019.
Nel
MCU ci sono stati diversi momenti in cui i personaggi sono
stati separati contro la loro volontà, e per le cause più
disparate.
Screen Rant ha raccolto i 10 addii più strazianti che abbiano
visto nell’Universo Cinematografico Marvel, e che riguardano tanto gli
eroi quanto i cattivi:
Star-Lord che assiste al sacrificio di Yondu
Sebbene Star-Lord venga
spesso identificato come un personaggio stupido e ingenuo, la
separazione da Yondu è forse uno dei momenti più seri e commoventi
legati a Peter Quill. Ancora più tragico è il fatto che la loro
separazione sia avvenuta attraverso una tuta da volo e nient’altro,
ma fu proprio questo che salvò la vita di Star-Lord e uccise
Yondu.
Contro le suppliche di Star-Lord,
Yondu ha scelto di indossare l’abito su Star-Lord invece che su se
stesso, proteggendo il suo figlio adottivo a spese della propria
vita. Anche se tecnicamente occupavano lo stesso spazio, i due
erano separati dalla vita e dalla morte.
Gli ultimi momenti di Peter con Tony
Peter è
stato una delle tante vittime dello Snap di Thanos. Non sapendo
cosa stesse succedendo, Peter si aggrappò alla sua figura paterna,
Tony Stark, e lo pregò di non lasciarlo andare.
A rendere questo
momento ancora più straziante è il modo in cui Tony, alla fine,
guarda la propria mano dopo che Peter se n’era andato, nella
speranza di sparire anche lui per ricongiungersi con il figlio
surrogato. Purtroppo, la loro separazione è stata permanente, dal
momento che Tony ha avuto la possibilità di continuare a
vivere.
Scarlet Witch dice addio alla sua famiglia immaginaria
Scarlet Witch ha creato una realtà alternativa in
WandaVision, l’Hex, dando vita ad un nuovo Visione e
persino ai loro figli. Tuttavia, non è riuscita a mantenere questa
falsa realtà a lungo e, alla fine, ha dovuto annullare
l’incantesimo.
Prima
che l’Hex venisse completamente rimosso, Scarlet ha dato la
buonanotte ai suoi figli, consapevole che non li avrebbe mai più
rivisti. Dopodiché, ha dovuto dire addio anche a Visione, che ha
accettato la sua scomparsa e si è separato da Scarlet Witch con un
ultimo addio. Anche se non erano mai stati reali, erano stati
comunque l’unica cosa che aveva portato un po’ di felicità a Wanda,
che ora è di nuovo sola.
L’ultimo saluto di Tony ai suoi genitori
Quando si rese conto di
aver definitivamente detto addio i suoi genitori nel dicembre 1991,
col senno di poi questo è stato per Tony uno dei momenti più
strazianti. I suoi avevano programmato di partire per un normale
viaggio, ma vennero intercettati e uccisi dal Soldato
d’Inverno.
Tony si è sempre rammaricato per
come sono stati gli ultimi momenti trascorsi insieme ai suoi
genitori: nonostante i preziosi consigli della madre, alla fine non
fu mai capace di dire a suo padre quanto tenesse a lui.
Loki lascia andare la presa di Thor
Loki ha perso il controllo
alla fine di Thor, dove ha cercato di far fuori tutto Jotunheim per
impressionare Odino. Sebbene questo fosse il peggio di lui, in
realtà Loki voleva solo l’approvazione di suo padre. Alla fine, si
rese conto che non l’avrebbe ottenuta quando lui e Thor stavano
penzolando sul Bifrost.
Quando si rese conto che Odino aveva
rifiutato i suoi tentativi di genocidio, Loki scelse di lasciar
andare i disperati tentativi di Thor di impedirgli di cadere nello
spazio. Con questo gesto, Loki venne separato da suo padre e suo
fratello e speditio nel vuoto infinito dello spazio, lasciando da
solo un Dio del Tuono in lacrime.
Gamora viene portata via da sua madre
È difficile non provare
tristezza per Gamora, considerando che non ha mai veramente avuto
una casa e che l’unico padre che aveva era quello che ha ucciso la
sua madre biologica. In Avengers: Infinity War, abbiamo
visto l’infanzia di Gamora e il momento in cui si è rannicchiata
tra le braccia di sua madre quando le forze di Thanos hanno
attaccato.
Sua madre ha fatto del suo meglio
per tenere Gamora con lei, ma Thanos ha preso in simpatia la
bambina e gliel’ha strappata via. Questo è stato l’ultimo momento
tra madre e figlia, poiché Thanos ha ordinato ai suoi uomini di
uccidere metà delle persone, inclusa – appunto – la madre di
Gamora.
La promessa di Steve e Peggy prima del suo incidente
Steve non aveva altra
scelta che far schiantare l’aereo. Sapendo che il suo destino era
segnato, parlò un’ultima volta con Peggy Carter. Anche se non hanno
proclamato il loro reciproco amore proprio in quel momento, era
chiaro che si erano completamente innamorati l’uno dell’altro.
Per alleviare la mente di Steve nei
suoi ultimi momenti, i due hanno promesso di incontrarsi per un
ballo e si sono dati un appuntamento, anche se sapevano che non
sarebbe successo. Forse l’aspetto più straziante di questa
separazione è che la connessione di Steve è stata interrotta
prematuramente, negando ai due un vero e proprio addio.
L’ultima conversazione di Loki con sua madre
Frigga era il genitore che
Loki amava completamente. Non l’ha mai incolpata come ha fatto
invece con Odino. Questa conversazione tra i due è stata triste a
causa della morte di Frigga subito dopo, ma anche perché le ultime
parole di Loki a Frigga sono state un riferimento al fatto che lei
non era la sua vera madre.
Frigga aveva tentato di ragionare
con Loki e di farlo pentire dei suoi crimini, ma Loki era troppo
arrabbiato per prestare attenzione alle sue parole. Alla fine,
furono separati a causa dell’arrivo di Thor.
L’addio di Groot ai Guardiani
Groot sembrava essere stato
incluso nei Guardiani della Galassia soltanto
per far ridere… finché non decise di sacrificarsi per salvare i
suoi amici. Espandendosi intorno agli altri, Groot li ha protetti
dall’esplosione a costo della sua vita.
Il momento più straziante è stato
quando ha detto agli altri “Noi siamo Groot”, che sono
state ufficialmente le sue parole d’addio. Con la riluttanza di
Rocket a lasciare che Groot si sacrificasse, alla fine è stata una
separazione voluta.
Il tentativo fallito di T’Challa di salvare suo padre
Questo momento è durato
solo una frazione di secondo, ma è stato sufficiente a spezzare il
cuore dei fan. T’Challa intuì che qualcosa stava per andare storto
mentre suo padre stava pronunciando il suo discorso e corse verso
di lui per proteggerlo dall’esplosione.
Tuttavia, nonostante la sua intuizione, alla
fine l’eroe non riuscì a sventare la tragedia. Un T’Challa
sconvolto che tiene il suo defunto padre T’Chaka tra le sue braccia
è forse il momento più straziante dell’intero MCU.
Dopo The
Millionaire di Danny Boyle (tratto
da Le dodici domande di Vikas
Swarup) e Vita di Pi di Ang
Lee (dal romanzo di Yann
Martel), la cinematografia indiana cerca di ampliare i
propri orizzonti approdando su Netflix con
La Tigre Bianca, di Ramin
Bahrani, disponibile dal 22 gennaio e tratto dall’omonima
opera letteraria di Aravind Adiga.
La Tigre Bianca: la trama
Punto di partenza per il regista
statunitense è il romanzo di Aravind Andiga, che
ha fruttato allo scrittore il prestigioso Booker
Prize nel 2008. Protagonista del racconto è un servitore e
autista di nome Balram Halwai (interpretato da Adarsh
Gourav)un giovane indiano della “casta bassa” (Adarsh
Gourav), il quale sin da piccolo sa volere raggiungere la posizione
sociale di “tigre bianca”, animale che nasce una sola volta in una
generazione. Egli riesce ad evadere dalle costrizioni sociali
legate all’appartenenza alla casta più umile e a guadagnarsi
astutamente la posizione di ricco imprenditore. Il viaggio di
Adarsh verso la ricchezza a cui ambisce ne plasmerà il carattere e
le prerogative, avvicinandolo a un mondo-gabbia dorata, in cui
dovrà vedersela con i predatori più accaniti. L’avventura e le
vicissitudini del protagonista si pongono come specchio delle
disuguaglianze sociali e dei mali insanabili della società indiana,
di cui emergono le maggiori contraddizioni.
La Tigre Bianca: il cambio di registro movimenta la
narrazione
Il percorso di ascesa canonica del
protagonista da una condizione sfavorevole, opprimente e
degenerativa, che si muove verso un cambiamento con cui dare un
giro di vite alla propria esistenza, viene arricchito ulteriormente
da cambi di registro ne La Tigre Bianca. La ricca
famiglia di cui Balram diviene servitore non è infatti esente da
sotterfugi e dinamiche poco trasparenti, che lasceranno fuoriuscire
anche i lati più oscuri del protagonista, costretto a confrontarsi
con i potenti. A metà film viene meno la componente favolistica e
la narrazione si fa più tetra e macchiata; il cambio di registro è
sottolineato dalla fotografia di Paolo Carnera,
che mette in evidenza il malessere e il marciume dello spazio
scenico, metafora di una società incapace di rigenerarsi. La
pellicola si discosta quindi dal mero dramedy condito di happy
ending, che fa leva su tematiche rilevanti quali disuguaglianze
legate al sistema delle caste, politica, corruzione e religione:
uno sguardo registico interessante, che riesce a condire la
narrazione di scetticismo e ironia dolceamara.
Viene subito in mente il potente e
pluripremiato
Parasite di Bong
Joon-ho proprio perché la narrazione in prima persona
del film di Bahrani fa proprio un linguaggio diretto e coinvolgente
che cerca di rompere la quarta parete per ammaliare e suscitare
l’interesse dello spettatore.
Un’ottima interpretazione da parte di Adarsh Gourav
Fulcro della narrazione è l’arco di
trasformazione del personaggio di Ashok che, da giovane innocente
agnello sacrificale, si ritrova a dover celare le proprie ambizioni
di ascesa sociale dietro sorrisi, inchini e riverenze. L’aspetto di
autista premuroso e obbediente in realtà si unisce a piani astuti e
meschini, privi di alcuna remora morale, e tramite i quali Ashok
cercherà di raggiungere i suoi scopi. In questo scenario calano la
partecipazione e la fiducia dello spettatore nei confronti del
personaggio: siamo ormai oltre la prima parte della pellicola e si
può solamente auspicare a una redenzione finale, che sappiamo
arriverà in un qualche modo.
Il film si mostra fin da subito
come un racconto in prima persona indirizzato al primo ministro
cinese in visita alla città dove Balram è diventato un imprenditore
di successo, Bangalore. La voce narrante ci accompagna lungo tutto
il cammino del personaggio, tuttavia risultando a tratti troppo
didascalica e ridondante. E’ chiaro fin da subito che Balram uscirà
vincitore, tigre bianca, non è il compimento del percorso che
interessa al regista, bensì il come avverrà la sua personale
rivincita nei confronti della “casta alta”.
Elemento fondamentale della
riflessione di Bahrani è la convivenza e lo scontro tra anime
differenti: quella indiana e statunitense. Il dualismo tra le due
realtà è sottolineato dalla commutazione di codice, cioè
l’alternare lingua inglese a hindi, che rende chiaro come la scelta
della lingua da utilizzare influenzi i rapporti interpersonali.
Emblemi di questa interculturalità soffocata sono soprattutto i
comprimari che affiancano Balram: Ashok (Rajkummar Rao) e Pinky
Madam (Priyanka
Chopra).
Bahrani si appropria di stilemi
tipici del gangster movie hollywoodiano, inseriti però all’interno
del contesto socio-culturale indiano, che aggiunge una nota potente
di caoticità, misticismo e ciniche contraddizioni. Il cinismo acuto
che percorre tutta la storia di Balram può essere condensato da una
citazione indiretta a The Millionaire di Danny Boyle da parte di
Balram: egli sostiene infatti che in India non ci sia nessuna
scappatoia come un gioco a premi per sfuggire dalla povertà, ma si
possa soltanto scegliere di uscire dalla “stia per polli”,
incuranti delle conseguenze nefaste che ne potrebbe scaturire.
The Suicide
Squad di James Gunn è stato sempre descritto come
una specie di soft reboot rispetto al film di David Ayer
del 2016, dal momento che userà alcuni dei personaggi già apparsi
in quella versione, ma al tempo stesso ne introdurrà di nuovi. Tra
questi, c’è sicuramente molto curiosità per il Peacemaker di John Cena, per
il Bloodsport di Idris Elba e
per il Savant di Michael
Rooker.
Eppure, come ha confermato anche
l’ultimo trailer ufficiale del film, il cattivo principale del film
sarà Starro, una gigantesca stella marina di
colore blu. Nei fumetti DC, il “folle kaiju” è conosciuto come
Starro il Conquistatore e, in origine, proviene dallo spazio.
All’inizio, in molti pensavano che il personaggio fosse una scelta
alquanto strana nel contesto di una storia dedicata alla Task Force
X, ma ora è stato proprio Gunn a spiegare perché ritiene che la
grande stella marina aliena sia, in realtà, il villain
perfetto.
In una nuova intervista con
Den of Geek, James Gunn ha parlato della completa libertà
creativa che ha ricevuto dalla Warner Bros. quando ha realizzato
The
Suicide Squad, cosa che gli ha permesso di includere
anche Starro, che considera il cattivo perfetto. “Starro è
divertente perché è ridicolo”, ha spiegato Gunn. “È una
gigantesca stella marina blu ceruleo, ma è anche f******mente
terrificante. Quando ero bambino pensavo che fosse la cosa più
spaventosa di tutti i tempi e penso che esemplifichi ciò che questo
film rappresenta: è ridicolo ma è anche terrificante, e serio.
Quindi funziona davvero bene come cattivo del film… come uno dei
cattivi, in realtà.”
“Benvenuti all’inferno, ossia a
Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli
Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori
supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi
all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico
del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui
Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant,
King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di
tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla
remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova
grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di
guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search
and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del
governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei
sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa
falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un
compagno di squadra o della stessa Waller).”
In una lunga intervista con
EW, Vin
Diesel ha parlato dell’attesissimo Fast
and Furious 9, rivelando che il film esplorerà in
profondità la storia delle origini di Dom Toretto, confermando che
il film conterrà diversi momenti che si collegheranno direttamente
al primo film della saga uscito nel 2001. Diesel ha confermato
che il film risponderà a molte domande sul passato del suo
personaggio, incluso come è diventato esattamente il famigerato
criminale di strada che tutti conosciamo.
“Tutto il mondo aspetta con
grande eccitazione questo nuovo capitolo, ma per i fan che hanno
seguito il franchise dall’inizio, sarà ancora più speciale”,
ha spiegato l’attore. “Ci collegheremo direttamente al primo
film e capiremo molte più cose. Sarà davvero interessante, perché
avrà a che fare con le origini del mio personaggio, quindi ci
saranno membri della famiglia che non avresti mai pensato di
vedere. Resterete a bocca aperta. Tutti volevano sapere dove si
trovava Dom prima di diventare Dom e da chi era stato influenzato.
Sarà davvero ricco di storie e, ovviamente, molto
divertente.”
Sempre nel corso della medesima
intervista, Vin
Diesel ha spiegato che anche le macchine hanno
dovuto sostenere delle audizioni per poter apparire nel film. Dal
momento che le auto rappresentano i personaggi e le loro identità
all’interno della storia, in quel preciso momento, la scelta dei
veicoli non poteva essere casuale, ma frutto di decisioni
ponderate, un aspetto della produzione di Fast and Furious
assolutamente cruciale.
“Parte del processo di
realizzazione della saga è che abbiamo sempre provinato le nostre
auto”, ha spiegato l’attore. “Le auto sono davvero una
parte significativa dei nostri personaggi. È come se ci fosse un
vero e proprio casting delle macchine. Si tratta di scegliere il
veicolo adatto allo stato d’animo in cui si trova il personaggio in
quel momento o al viaggio che il personaggio sta per
intraprendere.”
Il cast di Fast and Furious 9 e il
capitolo finale della saga
Thor: Love and
Thunder è uno dei progetti dei Marvel Studios certamente più attesi, non solo
perché introdurrà tutta una serie di nuovi personaggi, ma anche
perché segnerà il ritorno di alcuni volti molto amati dai fan
dell’universo condiviso.
Christian Bale e Russell Crowe faranno il loro debutto nel
MCU nei panni rispettivamente di
Gorr il Macellatore di Dei e di Zeus, mentre nel film ritroveremo
oltre a Tessa
Thompson nei panni di Valchiaria, anche i
Guardiani della Galassia. Tuttavia,
il ritorno di sicuro più atteso è quello del premio Oscar Natalie
Portman nei panni di Jane Foster (assente nel MCU da Thor: the Dark World e apparsa brevemente solo in
Avengers: Endgame).
Ora, in una recente intervista con
Weekend Today (via
Daily Mail),
Taika Waititi ha rivelato che le riprese di
Thor: Love and
Thunder ci concluderanno entro un mese. “Si
intravede un po’ di luce alla fine del tunnel”, ha dichiarato
il regista, spiegando che mancano circa quattro settimane al
termine della produzione. Sfortunatamente, Waititi non ha potuto
rivelare nulla in merito alla trama, anticipando soltando che
Thor 4 sarà “il miglior film
Marvel mai realizzato.”
Thor: Love and Thunder segnerà
la seconda collaborazione tra
Taika Waititi e Chris
Hemsworth, dal momento che il regista neozelandese
aveva già diretto il precedente capitolo del franchise,
Thor: Ragnarok, lodato soprattutto per aver
restituito una nuova linfa al personaggio del Dio del Tuono. Nel
corso della medesima intervista, Waittii ha così parlato
dell’attore australiano: “Chris è una persona divertentissima,
qualcuno che vorresti avere sempre attorno a te, per tutto il
tempo. È un mio grande amico. Non potresti desiderare altro da un
supereroe o da un protagonista dei tuoi film.”
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con.
L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 maggio 2022.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios
dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. Nel cast anche Christian
Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei,
e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione
del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da
Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e
storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Sappiamo ormai tutti che Lanterna
Verde sarebbe dovuto apparire nella
Snyder Cut di Justice
League. Quello che forse in molti ancora ignorano è
che Zack Snyder ha effettivamente girato delle
scene con un attore in carne ed ossa che avrebbe dovuto
interpretare il personaggio.
Quest’attore risponde al nome di
Wayne T. Carr e finalmente abbiamo la
possibilità di vedere alcune immagini esclusive dal backstage della
realizzazione di quelle scene. Nelle ultime ore, infatti, sia Carr
che Snyder hanno condiviso rispettivamente via Twitter
e Vero
delle foto che ci mostrano l’attore con la tuta per il mo-cap
intento a girare le sue scene.
La cosa veramente interessante,
però, è che quelle scene – come anticipato da Snyder e dallo stesso
Carr in passato e come dimostrano anche le suddette immagini – sono
state girate nel cortile dell’abitazione del regista a causa del
Covid-19. Trattandosi di immagini dal backstage, è chiaro che
nessun effetto visivo fosse ancora stato applicato al costume di
John Stewart.
Wayne T. Carr sull’assenza di
Lanterna Verde nella Snyder Cut di Justice League
Come sappiamo, la Warner Bros. ha
chiesto esplicitamente a Zack Snyder di escludere il personaggio di
Lanterna Verde dal film a causa dei piani sul personaggio. Alla
fine, è stato sostituito da Martian Manhunter. A proposito dell’assenza
del personaggio, Wayne T. Carr aveva dichiarato: “Quando ho
visto il film, mi sono goduto il viaggio come penso abbiano fatto
tutti. Poi, alla fine, ho realizzato che non ne facevo parte. Che
peccato!La cosa che mi ha rincuorato è stata il fatto che
quando sono emersi tutti i concept art, la reazione dei fan è stata
incredibile. Non sono nel film, ma è stato bellissimo vedere tutti
quei feedback positivi e tutto quel supporto. È una cosa folle. La
adoro.”
Zack
Snyder’s Justice Leagueè uscito in streaming il
18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky
e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore
circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.
La mancata vittoria dell’Oscar da
parte di Chadwick Boseman ha generato parecchio
malcontento tra i fan dell’attore scomparso tragicamente lo scorso
anno. Molti, infatti, vedevano nell’ambito riconoscimento un modo
attraverso cui l’Academy avrebbe potuto rendere omaggio alla star
di Black
Panther, che nel corso degli anni è riuscito ad
imporsi come una delle personalità più influenti di Hollywood.
Ora, a commentare la sconfitta
dell’attore durante la notte delle stelle è stato Michael B. Jordan, che con Boseman aveva
recitato proprio nel cinecomic diretto da
Ryan Coogler. Come sappiamo, l’Oscar al migliore attore
protagonista, quest’anno, è andato a Anthony Hopkins per la sua
interpretazione in
The Father – Nulla è come sembra. Anche i familiari di
Boseman
sono intervenuti a sostegno della vittoria del celebre attore
britannico in seguito alle numerose polemiche, e ora anche
l’interprete di Killmonger ha voluto dire la sua, sottolineando in
un’intervista con
THR in occasione della promozione del film Senza
rimorso che non ci sono premi che possano essere
paragonati all’eredità lasciata da Chadwick.
“La cosa più onesta che mi sento
di dire in merito alla questione è che non esiste alcun premio che
possa convalidare la sua eredità. Non c’è vittoria che possa essere
paragonata al modo in cui ha influenzato la vita delle persone
attorno a lui. Le uniche cose alle quali dobbiamo guardare sono
quelle che possiamo controllare, quindi i grandi doni che ci ha
lasciato… non solo i suoi film e quello che ha fatto, ma anche ciò
che ha rappresentato e che continuerà sempre a rappresentare come
essere umano. Era semplicemente il più grande che il mondo potesse
meritarsi.”
Nel corso di un’altra intervista con
SXM, invece, Michael B. Jordan ha parlato della
possibilità di un ritorno di Killmonger in Black Panther
2. Nonostante il personaggio sia morto alla fine del
primo film, molti fan si chiedono se non possa fare ritorno in
qualche modo. “Mai dire mai, anche se non posso prevedere il
futuro”, ha dichiarato l’attore. “Tutto quello che so è
che stanno scrivendo una sceneggiatura che sarà una sorta di
riflesso di tutte le tragiche circostanze che abbiamo dovuto
affrontare lo scorso anno.”
Black
Panther 2 arriverà nelle sale l’8 luglio
2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che
T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
L’attore Tenoch Huerta è in trattative
con i Marvel Studios per interpretare il
villain principale del sequel.