Bruce Willis ha recentemente fatto la sua
prima apparizione pubblica dopo aver abbandonato la recitazione a
causa di una diagnosi di demenza frontotemporale all’inizio del
2022. Conosciuto soprattutto per i suoi celebri ruoli in film come
Die Hard (1988), Pulp Fiction (1994) e Il
sesto senso di M. Night Shyamalan (1999), Willis ha lasciato
un’innegabile impronta su Hollywood con una carriera di oltre
quattro decenni. Il suo ritiro è avvenuto dopo aver affrontato
crescenti problemi di salute, culminati in una diagnosi di afasia,
poi progredita in demenza frontotemporale (FTD).
Un video condiviso via Instagram
dalla moglie di Willis, Emma Hemming Willis,
lo mostra mentre parla, stringe la mano e scatta una foto
con due dei primi soccorritori che si occupano degli incendi nella
California meridionale. Sebbene Willis non sia rimasto
esclusivamente lontano dagli occhi del pubblico dopo il suo ritiro,
la maggior parte della sua pensione è stata trascorsa in privato
con la sua famiglia. Guardate il video qui sotto:
Cosa significa questo per la
presenza pubblica di Bruce Willis
L’interazione registrata di Willis
con i primi soccorritori riflette la sua capacità di
rimanere presente e attivo nonostante le sfide della demenza
frontotemporale. Dopo il suo ritiro, le sue apparizioni in
pubblico sono diventate rare e i suoi familiari hanno pubblicato
qualche post sui social media. Tuttavia, questo nuovo filmato
dimostra il suo costante impegno nel riconoscere coloro che servono
la sua comunità.
Inoltre, gli incendi nel sud della
California sono diventati un problema critico e i primi
soccorritori sono stati in prima linea per proteggere i cittadini e
le proprietà di Palisades e Altadena. L’apparizione di
Willis in questo contesto richiama l’attenzione sui loro
sforzi, allineandosi anche alla sua storia di ritratto di
eroi simili sullo schermo, in particolare quello di John McClane
nel franchise di Die Hard, che lo ha reso una star di successo.
Da quando al marito è stato
diagnosticato, Willis ha costantemente condiviso aggiornamenti
sulle sue condizioni, arrivando persino a usare la sua piattaforma
per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla demenza
frontotemporale. In precedenza, aveva utilizzato i social media
durante la Settimana della FTD per parlare con i neurologi di tutto
il mondo della malattia e degli sforzi compiuti per scoprire
trattamenti e cure efficaci. La trasparenza della
famiglia Willis sulla demenza frontotemporale ha portato
alla luce la realtà della convivenza con questa
patologia.
Un paio di mesi dopo la conferma
della sua lavorazione, la star di Outer
Banks Chase Stokes ha fornito un vago
aggiornamento sullo sviluppo della
quinta stagione. La serie drammatica di azione e avventura di
Netflix ha debuttato sulla piattaforma di streaming
nel 2020 ed è ambientata nella regione costiera della Carolina del
Nord, dove un gruppo di amici è alla ricerca di leggendari tesori
perduti. Creata da Josh e Jonas Pate e da Shannon Burke,
Outer Banks vanta un cast corale e nel 2024
è stato confermato che la quinta stagione sarà quella conclusiva
dello show, ma finora i dettagli sono stati pochi.
In un’intervista a
ScreenRant per il suo prossimo dramma romantico Marked
Men:Rule + Shaw, Stokes ha rivelato che, sebbene la
quinta stagione di Outer Banks sia stata confermata come
stagione finale dello show, le cose si stanno muovendo lentamente
con lo sviluppo e Netflix ha mantenuto il massimo riserbo.
Ha rivelato che gli sceneggiatori stanno lavorando
duramente per trovare un finale che soddisfi la narrazione a lungo
termine dello show e che dia ai personaggi il commiato che
meritano. Scoprite i suoi commenti qui sotto:
Niente baccano nella
giungla.A Netflix piace mantenere il massimo riserbo,
quindi stiamo aspettando pazientemente.Penso che,
ovviamente, vogliamo concludere questa storia nei modi in cui, si
spera, anche il mondo vuole che la facciamo bene.Quindi,
credo che gli sceneggiatori stiano lavorando diligentemente per
capire come chiudere questo capitolo della TV e passare al
successivo.Quindi, non c’è ancora nulla, ma sono sicuro che
prima o poi lo faranno”.
Cosa significano questi
commenti per la quinta stagione di Outer Banks
Laquinta
stagione diOuter Banksriprenderà dal controverso finale della quarta
stagione, in cui JJ, il personaggio preferito dai fan, è
stato ucciso dal suo padre biologico, Chandler Groff. È molto
probabile che Groff abbia un ruolo importante nella quinta
stagione, ma la quarta stagione ha accennato a un altro cattivo che
potrebbe avere un ruolo importante nella stagione finale. Ci sono
molti fili della trama che dovranno essere appianati e risolti
nell’ultima stagione dello show, e non c’è dubbio che gli
sceneggiatori stiano lavorando per trovare il modo migliore per
concludere con successo la serie.
La
stagione 4 parte 1 di Outer Banks si è rivelata un
grande successo per Netflix, ed è
probabile che anche la stagione 5 raggiunga il primo posto
nella classifica delle serie televisive inglesi dello streamer
quando finalmente arriverà. Ci sono molte serie televisive simili
che potrebbero seguire la serie, ma non c’è dubbio che abbia avuto
un grande impatto sullo streaming, oltre a ridefinire i drammi
adolescenziali d’insieme. Non è chiaro il numero di episodi che
comporranno la stagione finale, ma è molto probabile che possa
essere divisa in due parti come la quarta stagione.
FOTO DI COPERTINA: Chase Stokes arriva alla première della terza
stagione di ‘Outer Banks’ di Netflix. Foto di imagepressagency via
Depositphotos.com
L’attore di
House of the Dragon Otto Hightower, Rhys Ifans, offre un aggiornamento sulle
riprese della terza stagione. La seconda stagione della serie
fantasy epica è stata trasmessa per la prima volta nel giugno 2024
e ha ottenuto recensioni ampiamente positive da parte della
critica, anche se ha registrato un leggero calo nell’accoglienza.
Ciononostante, la seconda stagione è stata un successo di ascolti
per HBO e Max, con il finale che ha registrato il più alto numero
di spettatori in streaming per l’intero prequel di Game of
Thrones. La HBO era comunque fiduciosa nel futuro della
serie, e ha confermato la
terza stagione di
House of the Dragon prima della première della seconda
stagione.
Parlando con ScreenRant
del suo prossimo film Inheritance, Ifans offre un piccolo
aggiornamento sulla terza stagione di House of the Dragon.
Rhys Ifans partecipa alla prima mondiale di “House Of The Dragon”
nel 2022. Foto di imagepressagency via Depositphotos.com
Rivela di non conoscere ancora la
data esatta, ma “c’è qualcosa che bolle in pentola”, e che
si aspetta che le riprese inizino
“presto
quest’anno”, mentre scherza sul
fatto che i fan potranno vedere una nuova stagione tra “circa
25 anni”. Scoprite cosa ha detto qui sotto:
Non lo so.Non lo so, ma
sento l’odore dello zolfo.[C’è qualcosa che bolle in
pentola.Posso dire che le riprese inizieranno presto
quest’anno, quindi sono sicuro che potrete vederlo tra circa 25
anni.[Ridacchia]
Cosa significa il commento di Ifans per la terza stagione di
House Of The Dragon
Lo showrunner e co-creatore del
prequel di Game of Thrones Ryan Condal aveva
precedentemente rivelato, nell’agosto del 2024, che la
terza stagione di House of the Dragon
era in fase di scrittura e che il piano era di entrare in
produzione all’inizio del 2025. A gennaio, Condal ha
condiviso un vago programma di riprese, fissando l’inizio della
produzione al “primo trimestre del 2025” e la conclusione
prevista per l’autunno dello stesso anno.
Il commento di Ifans indica che al
momento non è ancora stato confermato
l’inizio delle riprese, anche se siamo già a gennaio.
L’aggiornamento vago dell’attore cambia anche la tempistica più
concreta della terza stagione di House of the Dragon in
“presto quest’anno”, lasciando intendere un potenziale
piccolo ritardo all’orizzonte. La mancanza di un orario di inizio
suggerisce anche che potrebbero essersi verificate sfide e ostacoli
durante la pre-produzione.
Dexter:Resurrection ha iniziato le riprese.
Michael C. Hall ha interpretato il ruolo del
protagonista – un serial killer morale che dà la caccia ai
criminali sfuggiti alla giustizia – in Dexter di Showtime, andato in onda per otto
stagioni tra il 2006 e il 2013. In seguito ha ripreso il ruolo
nella serie sequel New Blood e come voce narrante della
serie prequel Original Sin, con Patrick Gibson.
L’imminente Dexter:Resurrection
seguirà la storia del personaggio dopo
New Blood. Sebbene la serie si concludesse con quella che
sembrava essere la sua morte, il prologo di Original Sin
rivelava che era sopravvissuto.
Sull’account ufficiale di
Dexter su X è stato condiviso un video messaggio di
Michael C. Hall che annuncia che venerdì 17 gennaio è stato
il primo giorno ufficiale di produzione diDexter:Resurrection. Non è chiaro se la stanza
alle sue spalle, che assomiglia alla hall di un ospedale o a una
stazione di polizia, faccia parte del set dello show o sia
semplicemente un ufficio di produzione. La star ha dichiarato che
“non vedo l’ora di fare un altro giro da brivido” e ha
detto che gli spettatori dovrebbero “rimanere
sintonizzati”. Vedi il post originale qui sotto:
Questo nuovo video non rivela alcun
dettaglio sulla trama della prossima serie. Poiché New
Blood ha portato il personaggio nella città fittizia di Iron
Lake, New York, lontano dall’ambientazione di Miami dello show
originale di Dexter,
Resurrection potrebbe seguire l’esempio e portarlo in
un’altra località completamente nuova. Tuttavia, sembra che
tornerà almeno in un luogo familiare, dato che torneranno
diversi personaggi della serie originale, tra cui Angel Batista
(David Zayas), il padre di Dexter, Harry (James Remar), e il figlio
di Dexter, Harrison (Jack Alcott).
In Dexter:Original Sin, il giovane Harry Morgan
è interpretato da Christian Slater.
Se il set mostrato nel video è
effettivamente un ospedale, sembra probabile che la serie inizierà
almeno nello Stato di New York, dato che Dexter:Original Sin ha mostrato la vita del personaggio che
scorre davanti ai suoi occhi mentre viene portato d’urgenza in
ospedale. A prescindere da qualsiasi indizio offerto dal video, la
conferma dell’inizio della produzione dimostra che la serie
è in linea con l’uscita prevista per l’estate, dopo il
finale della prima stagione di Original Sin, che uscirà su
Paramount+ il 14 febbraio.
La star di Outlander,
Sam Heughan, ha parlato della relazione tra Jamie e Lord John Grey
nella stagione 8, rivelando cosa li attende negli ultimi episodi.
La
stagione 8 di Outlander inizierà dopo un finale di
stagione scioccante, che ha lasciato intendere che la primogenita
di Jamie (Heughan), che credeva nata morta nella seconda stagione,
potesse essere in realtà la madre di Fanny (Florrie May Wilkinson).
Tuttavia, nel mezzo di queste rivelazioni sul viaggio nel tempo,
c’è stato un drammatico confronto tra lui e Lord John (David
Berry), in disaccordo dopo che quest’ultimo ha sposato Claire
(Caitríona
Balfe) quando Jamie era creduto morto.
Parlando con What to Watch, Heughan ha parlato del rapporto
conflittuale tra Jamie e Lord John nell’ottava stagione
diOutlander , dopo il loro
scontro nella settima stagione. L’attore ha spiegato come la loro
complicata storia insieme abbia fatto nascere un’amicizia tra loro,
anche se i sentimenti di Lord John sono più romantici. Tuttavia, ha
anche detto che entrambi sono figure paterne per William (Charles
Vandervaart), il che significa che, anche se ci vorrà del tempo,
potrebbero dover riconciliare le loro differenze in futuro. Ecco
cosa ha detto Heughan qui sotto:
Penso che li stia separando
molto.Nell’ottava stagione dovranno lavorare molto per
tornare ad essere amici.E chissà se ci riusciranno.Hanno così tanti trascorsi, è probabilmente una delle relazioni
più interessanti, credo, al di fuori di Jamie e Claire, e adoro
lavorare con David Berry.È un attore incredibile, così
riflessivo, e dà una tale sfumatura al personaggio.Adoro
questo rapporto perché hanno iniziato come nemici, come un
prigioniero e il suo carceriere.Poi c’è l’amore che John
Grey prova per Jamie e Jamie ama John come amico, e credo che anche
questo abbia complicato le cose in qualche modo.Ma a questo
punto, sono anche entrambi padri di William e lui ha certamente
entrambe le loro qualità.Quindi c’è molto da risolvere per
loro e penso che sì, potrebbe volerci molto tempo prima che tornino
a giocare a scacchi.
Cosa significa la dichiarazione
di Heughan per Jamie e Lord John in Outlander – Stagione 8
La più grande fonte di
conflitto tra i due ex amici è il matrimonio di Lord John con
Claire, fatto per metterla sotto protezione dopo la
presunta morte del marito. Tuttavia, questa relazione è andata
oltre il semplice matrimonio sulla carta, con la stagione 7,
episodio 11 di Outlander che si conclude con gli sposi che
vanno a letto insieme, fingendo di essere ciascuno con Jamie.
Tuttavia, il ritorno di Jamie ha scatenato un conflitto tra i due,
che è sfociato nel finale di stagione, ponendo le basi per le loro
future interazioni nell’ottava stagione.
Dato che Jamie e Lord John si
conoscono da molto tempo, non è chiaro se quest’ultimo segno sulla
loro storia sarà permanente o temporaneo. Il cast di
Outlander ha anche questioni urgenti da affrontare al di
là delle loro relazioni personali, soprattutto se Faith è ancora
viva. Tuttavia, dato che mancano solo 10 episodi alla
conclusione definitiva della serie, una risoluzione tra le
due amiche sembra una necessità. Che si tratti di un esito positivo
o negativo, tuttavia, non sarà chiaro fino al ritorno della
serie.
Se non siete soddisfatti della
brusca fine di Yellowstone
dopo cinque stagioni, MTV Entertainment, iHeart Podcasts e 101
Studios hanno pensato a voi. The Wrap ha rivelato che è in arrivo un nuovo podcast di
Yellowstone, il cui primo episodio sarà
trasmesso la prossima settimana, giovedì 23 gennaio. Il podcast di
otto episodi si intitola Yellowstone Official
Podcast e sarà condotto da Bobby
Bones di iHeartMedia. Inoltre, lo show ha rivelato che
Wendy Moniz sarà il primo ospite. La Moniz è nota
per aver interpretato nello show il Governatore Lynelle Perry, un
personaggio potente della politica del Montana e interesse amoroso
di John Dutton (Kevin
Costner). L’applicazione iHeartRadio e le altre
principali piattaforme trasmetteranno il podcast.
Gli episodi saranno pubblicati
settimanalmente e ciascuno di essi approfondirà vari aspetti
dello show, compresi gli episodi chiave e alcuni retroscena. Il
conduttore esplorerà tutto ciò che riguarda il cast, i personaggi,
il paesaggio e la troupe che ha realizzato uno degli show più
popolari degli ultimi dieci anni. “Sono stato un grande fan di
Yellowstone fin dall’inizio. Sono entusiasta di partecipare e di
lavorare con loro a un livello più profondo per dare un’idea agli
altri fan della serie. Anche se probabilmente non indosserò un
cappello da cowboy durante il podcast, sarà divertente”, ha
detto Bones.
Cosa succederà nel mondo di
Yellowstone?
La serie che ha dato il via a tutto
si è conclusa il mese scorso, il 15 dicembre, dopo essere partita
in sordina, essere diventata un successo e poi essere stata
coinvolta in un dramma dietro le quinte. Tra la prima e la quinta
stagione sono stati sviluppati diversi spin-off, di cui 1883
e 1923
sono gli esempi principali. La prima era una serie limitata, mentre
la seconda tornerà per la seconda stagione. Yellowstone
Official Podcast è solo uno dei numerosi progetti
all’orizzonte. The Madison, 6666 [The Four Sixes], 1944 e una serie Beth/Rip senza titolo sono in varie fasi di
sviluppo.
La seconda stagione di 1923 debutta domenica 23
febbraio su Paramount+. La stagione vede Spencer
(Brandon Sklenar) impegnato in una corsa contro il
tempo per tornare a casa negli Stati Uniti prima che ciò che
la sua famiglia ha lavorato per generazioni gli venga portato via.
Nel frattempo, sua zia Cara (Helen
Mirren) cerca di tenere a bada gli invasori prima
che Spencer arrivi. La sua sposa Alex (Julia
Schlaepfer), con la quale è stato separato, intraprende un
viaggio pericoloso per ricongiungersi a lui negli Stati Uniti.
Le riprese della
quarta stagione di Bridgerton
sono attualmente in corso. La quarta stagione della serie di
successo di Netflix dedicata all’epoca della Reggenza adatterà il
terzo libro della serie Bridgerton di Julia Quinn:
Un’offerta da un gentiluomo. Il libro è
incentrato sul secondo fratello dei Bridgerton, Benedict,
interpretato da Luke Thompson. Al fianco di
Thompson, in questa stagione, c’è Yerin Ha
nel ruolo di Sophie Baek, nella trama ispirata a
Cenerentola. Mentre le riprese proseguono, sappiamo che la
maggior parte del clan Bridgerton dovrebbe essere presente proprio
accanto a Ha e Thompson, compreso Jonathan Bailey di Wicked nel
ruolo del visconte Anthony Bridgerton. E cos’è un visconte senza la
sua viscontessa? Simone Ashley tornerà nel
ruolo della viscontessa Kate Sharma Bridgerton. C’è un importante
membro della famiglia che è stato notevolmente assente dalla terza
puntata dello show, ed è il Diamante della Stagione, Daphne
Bridgerton, interpretata da Phoebe Dynevor. In un’intervista a The Direct, la Dyenvor ha dichiarato
di essere “ancora in attesa di quella chiamata” per tornare nei
panni della Duchessa di Hastings.
Dice: “Voglio dire, non mi
hanno ancora chiamato. E credo che stiano girando la
quarta stagione proprio adesso”. Le riprese della quarta stagione
sono iniziate lo scorso autunno e, dopo circa quattro mesi e mezzo
di riprese, è possibile che la Duchessa di Hastings non torni a
Mayfair. Nel 2023 i fan hanno appreso con dolore che Dynevor non sarebbe tornato per la terza stagione,
basata sul quarto libro: Romancing Mister Bridgerton.
Sebbene il ruolo di Daphne nei libri diminuisca con il passare dei
libri, la sua partenza non significa necessariamente che
debba essere rispecchiata in una serie televisiva che si è già
presa una serie di libertà creative nell’adattamento.
Daphne ha dato inizio a tutto e
questo dovrebbe avere un peso sufficiente per il ritorno di Phoebe
Dynevor
Phoebe Dynevor alla sesta edizione degli Annual InStyle Awards
2021. Foto di imagepressagency via Depositphotos.com
Nella prima stagione, basata sul
libro che racconta la storia d’amore di Daphne: La Dynevor
recitava accanto a Simon Basset, il Duca di Hastings, interpretato
da Regé-Jean Page. Dopo la prima stagione,
Page ha lasciato lo show, ma da allora ha dato la sua
approvazione per il cambio di cast di Simon, in modo che il
Duca e la Duchessa potessero rimanere una parte importante della
storia come desideravano gli sceneggiatori di Shondaland. Anche se
questo non è stato fatto, ci sono ancora molte
opportunità (presumibilmente altre 4 stagioni se
continueranno con lo schema libro-stagione) per riportare
sia Daphne che Simon nella narrazione.
Con Anthony e Kate che stanno
mettendo su famiglia e Daphne che ha almeno il secondo figlio, e
Colin e Penelope con il loro figlio, ci sono molti momenti, forse
con Violet Bridgerton (Ruth Gemmell) (che avrebbe
bisogno di una serie prequel tutta sua), in cui i nipoti vengono
coperti solo per essere salvati dai rispettivi genitori. Tutte e
tre le stagioni di Bridgerton sono disponibili in
streaming su Netflix.
Il lavoro del diavolo non è mai
finito! Mentre Matt Murdock (Charlie
Cox) e Kingpin (Vincent
D’Onofrio) fanno il loro attesissimo ingresso nel
MCU con Daredevil:
Rinascita, la serie non si fa attendere per un altro
capitolo. I Marvel Studios hanno recentemente pubblicato
un nuovo trailer per la prossima serie che debutterà a
marzo, ed è tutto ciò che i fan stavano aspettando. E ora i fan
hanno un’altra buona notizia: Cox ha recentemente condiviso che la
seconda stagione si sta già preparando per le riprese.
Durante una recente apparizione con
la co-star Wilson Bethel, che interpreta Bullseye,
al FAN EXPO di San Francisco, l’attore ha
confermato che
le riprese della prossima stagione della serieDaredevil inizieranno questa
primavera, come riporta ComicBook. L’attore ha condiviso la sua eccitazione per
la prossima serie: “Sono passati così tanti anni dall’ultima volta
che abbiamo pubblicato un contenuto di Daredevil. Sono davvero
entusiasta”, ha dichiarato Cox. Confermando ulteriormente,
“Quando pubblicheremo
[Born Again] il 4 marzo, saremo già impegnati nelle riprese della
seconda stagione.Quindi è un regalo che
continua a dare, davvero”.
Cosa aspettarsi da Daredevil:
Rinascita
La risposta è semplice: sangue,
molto sangue, e un’emozionante politica newyorkese, quando il
diavolo di Hell’s Kitchen e il sindaco Fisk si scontreranno nella
prossima serie. È un incontro che i fan aspettano da quando la
terza stagione di Daredevil è stata cancellata
senza tanti complimenti. Ma i fan non lo vedranno troppo presto,
poiché Cox ha recentemente rivelato in una nuova intervista
che la serie si è volutamente trattenuta dall’incontrare faccia a
faccia i due personaggi, spiegando,
“Credo che si debba fare molta
attenzione a quando e come si portano queste due persone nella
stessa stanza, perché dobbiamo sentire che quando si incontrano è
una forza inarrestabile che incontra un oggetto inamovibile.Deve sembrare che possa esplodere e che esploderà.Più ci
fate incontrare senza conseguenze, meno quell’illusione può
mantenersi”.
Daredevil:
Rinascita ha subito una significativa revisione
creativa, dai cambiamenti nella storia e nell’ambientazione
all’aggiunta di personaggi preferiti dai fan, la serie si è
allontanata molto dalle sue idee originali, e per bene. Oltre a Cox
nel ruolo di Matt Murdock e D’Onofrio in quello di Kingpin, la
serie riporterà volti noti come Elden
Henson nel ruolo di Foggy Nelson, Deborah
Ann Woll in quello di Karen Page, Jon Bernthal nel ruolo di Frank Castle
e molti altri. Altri membri del cast confermati sono
Margarita Levieva, Sandrine Holt
e Lou Taylor Pucci.
Daredevil:
Rinascita debutta il 4 marzo su Disney+. Nel frattempo, è
possibile vedere in streaming le prime tre stagioni di
Daredevil su Disney+.
Il viaggio inaugurale di Star Wars: Skeleton Crew è giunto al
termine: i principali punti della trama della serie si sono
conclusi con l’ottavo e ultimo episodio, “The Real Good Guys”,
questa settimana. In una serie in cui ogni episodio sembra finire
con un cliffhanger, i creatori dello show volevano che la stagione
raccontasse una storia completa. I co-creatori della serie
Jon Watts e Christopher
Ford ne hanno parlato in un’intervista conclusiva con di
Collider.
Mentre
il finale della Stagione 1 ha lasciato alcuni fili sciolti che
la serie potrebbe riprendere in una puntata futura, Ford ha
spiegato che la serie non è stata necessariamente progettata per
terminare con una nota aperta, dicendo:
“Volevamo che avesse un finale e
non fosse solo un altro cliffhanger, perché sapevamo che stavamo
prendendo in giro la gente con tanti cliffhanger.Ci siamo
ispirati a quei vecchi serial sui pirati, o anche a Flash Gordon, e
ci siamo detti: “No, davvero, finiremo con un momento
‘Cosa?!’”.Ma sì, volevamo che i bambini tornassero a casa e
che questa storia avesse un inizio, una parte centrale e una
fine.Ma poi, se sei un super fan della galassia di Star
Wars, hai tutte queste domande: “Cosa succede con tutti questi
soldi?Cosa succede a Jod?”.
Naturalmente, questo non preclude
la possibilità di
realizzare una seconda stagione di
Skeleton Crew, per la quale i co-creatori hanno suggerito
di avere delle idee, qualora ottenessero il via libera per
realizzarne altre.
Come finisce Star Wars:
Skeleton Crew?
Skeleton Crew, che si svolge nel periodo
post-imperiale de I Mandaloriani,
è incentrato su quattro adolescenti del placido pianeta suburbano
di At Attin, fuggiti inavvertitamente dal loro mondo natale a bordo
di una nave pirata sepolta da tempo, solo per rendersi conto che
non c’era modo di ritrovare la strada di casa. Si alleano con Jod
Na Nawood (Jude
Law), un pirata e furfante con un passato
misterioso e il controllo della Forza. Tuttavia, si è rivelato meno
interessato a riportare i ragazzi a casa che a saccheggiare At
Attin, che si è rivelato essere un mondo della Vecchia Repubblica
da tempo perduto che ospitava una fortuna in valuta.
Jod ha disattivato il Supervisore
(Stephen Fry), l’enorme cervello di droide
che controllava il pianeta, lasciando il mondo automatizzato
indifeso contro le depredazioni del suo equipaggio. Tuttavia, i
ragazzi unirono le forze con i loro genitori e inviarono un segnale
alla Nuova Repubblica, che sconfisse Jod e le sue forze. La serie
si conclude con il destino finale di Jod che non è stato rivelato e
con quello che potrebbe diventare At Attin ora che la galassia è a
conoscenza della sua esistenza. Star Wars: Skeleton
Crew è ora disponibile in streaming per intero su
Disney+.
Noah Wyle
sarà sempre conosciuto per il suo ruolo di John Carter in
ER, il medical drama andato in onda dal 1994 al 2009 e
attualmente in streaming sia su Max che su Hulu, ma ora è tornato a
recitare in una nuova serie che sta sbancando le classifiche di
streaming. Wyle interpreta il dottor Michael Robinavitch in
The Pitt, l’ultimo medical drama
originale di Max che ha debuttato con recensioni entusiastiche del
92% da parte della critica e del 91% da parte del pubblico su
Rotten
Tomatoes. La serie segue la vita quotidiana degli operatori
sanitari di un ospedale di Pittsburgh che lottano per bilanciare la
loro vita personale e professionale. Al suo debutto,The
Pitt ha conquistato rapidamente il primo posto nella
classifica delle 10 serie televisive più seguite di Max e, secondo
TheWrap, lo show è tra le prime cinque serie più seguite
nella storia della piattaforma.
Oltre a Noah Wyle, The
Pitt è interpretato anche da Tracey Ifeachor
nel ruolo della dottoressa Collins, Patrick Ball
nel ruolo del dottor Frank Langdon e Katherine
LaNasa nel ruolo di Dana Evans. R. Scott
Gemmill ha scritto e creato The Pitt, mentre
Valerie Chu, Elyssa Gershman,
Joe Sachs e la star principale Wyle hanno ricevuto
crediti di scrittura per il loro lavoro nello show. Gemmill ha già
lavorato con Wyle come sceneggiatore di 33 episodi di ER e
ha lavorato anche in altri famosi procedurali come
Hawaii Five-0 e NCIS: Los Angeles. È famoso anche per
il suo lavoro su JAG, la serie drammatica
poliziesca/giudiziaria del 1995 con David Elliot
James e Catherine Bell. Prima di recitare
in The Pitt, Wyle ha recitato anche nel ruolo principale
di Daniel Calder in The Red Line, la
serie drammatica poliziesca andata in onda per una stagione nel
2019.
Il finale di Silo –
stagione 2 risolve molte trame di fondo, ma solleva
anche molte nuove domande e misteri grazie a un intrigante
flashback. Dopo aver lottato per ritrovare la strada di casa e aver
affrontato una sfida dopo l’altra, Juliette trova finalmente una
svolta nel finale di Silo – stagione 2. Non solo riesce a
mettere insieme la sua tuta di fortuna da pompiere, ma salva anche
gli abitanti del suo silo tornando un attimo prima che escano.
Tuttavia, prima di concludere la
serie con una nota positiva, la seconda stagione di Silo
lascia gli spettatori senza sapere quale sarà il destino di
Juliette e Bernard dopo che i due finiscono intrappolati nella
camera di compensazione del Silo 18. Lo show accenna anche a un
significativo cambiamento nella gerarchia del Silo 18, mostrando
che l’Algoritmo sceglie Camille per un ruolo misterioso. Prima che
inizino i titoli di coda, la stagione 2 dello show fantascientifico
di Apple TV+
presenta anche un avvincente flashback che apre la strada alla
storia delle origini dell’ambientazione post-apocalittica centrale
nella stagione 3 di Silo.
La spiegazione del flashback
nel finale della stagione 2 di Silo:Chi sono Helen e il
deputato?
Nella seconda stagione di
Silo, Bernard rivela che i silos sono stati costruiti 352
anni fa. Ciò suggerisce che sono passati più di tre secoli da
quando l’evento apocalittico ha costretto molti sopravvissuti umani
a trovare rifugio nelle strutture sotterranee in questione. Per
questo motivo, è lecito supporre che il flashback finale della
seconda stagione di Silo, con l’incontro tra Helen e il
deputato, si svolga oltre 300 anni prima degli eventi
attuali della serie.
Mentre Helen si rivela essere una
giornalista del Washington Post, che vuole saperne di più sul piano
d’azione degli Stati Uniti dopo un presunto attacco da parte
dell’Iran, il deputato (Donald Keene dai libri) si presenta come
una persona che serve il popolo della Georgia XV. Inizialmente
l’Onorevole crede di avere un appuntamento con Helen, ma la
giornalista rende presto note le sue intenzioni chiedendogli il suo
punto di vista sull’attacco con la “bomba sporca”. Il deputato
sembra sapere qualcosa che lei non sa, ma sceglie di tacere e alla
fine se ne va.
Sebbene la conversazione dei due
personaggi del Silo non riveli cosa sia successo al mondo
e perché siano stati costruiti i silo, molti dettagli sottili del
flashback potrebbero servire come indizi cruciali. Ad esempio,
prima che il deputato entri in un pub per incontrare Helen, una
guardia gli controlla i livelli di radiazioni, lasciando intendere
che gli Stati Uniti stanno affrontando una minaccia radiologica.
Ha anche un opuscolo in mano con una tuta Hazmat e le
parole “The New Normal” stampate sopra, suggerendo che è
direttamente coinvolto nell’evento radiologico o che sta aiutando
gli Stati Uniti a compiere una rappresaglia contro una nazione
ostile.
Cos’è la “bomba sporca” di cui
parlano Helen e il deputato
I dispositivi di dispersione
radiologica, utilizzati per rilasciare deliberatamente materiale
radioattivo per danneggiare le persone, sono definiti “bombe
sporche”. Il fatto che Helen si chieda se l’evento “bomba sporca”
sia mai accaduto suggerisce che, a parte i funzionari governativi
come il deputato, la maggior parte delle persone non sa nulla della
verità. Questo è simile a come funzionano le cose nei
silos, dove i cittadini si aspettano semplicemente di
seguire le regole senza mettere in discussione nulla.
Sebbene la guerra radiologica possa
spiegare cosa sia successo al mondo prima che gli esseri umani si
proteggessero con i silos, la conversazione di Helen con il
deputato suggerisce che c’è qualcosa di più di quello che sembra.
Entrambe le stagioni di Silo hanno stabilito che il mondo
esterno non è sicuro per gli esseri umani, il che sembra confermare
che i disastri radiologici causati dall’uomo hanno trasformato il
mondo in una terra desolata. Tuttavia, è difficile non chiedersi se
questo sia il quadro completo.
La spiegazione e il significato
del distributore di caramelle Pez Duck
Dopo aver appreso le intenzioni di
Helen, il deputato decide di andarsene. Tuttavia, prima di uscire,
le lascia un distributore di caramelle Duck Pez, sostenendo di
averlo comprato d’impulso in un negozio di souvenir. Poiché Helen
ha studiato giornalismo all’Università dell’Oregon, dove la
mascotte è “The Oregon Duck”, il regalo dell’Onorevole è un sottile
cenno al suo passato. È un gesto dolce da parte di lui, ma ha un
significato molto più importante per la storia generale dello
show.
Nella
stagione 1 di Silo, George Wilkins ha regalato lo
stesso dispenser Pez a Juliette con un messaggio che descriveva ciò
che aveva trovato nei livelli inferiori di Silo 18. Questo potrebbe
significare che Helen era uno dei custodi della fiamma. Questo
potrebbe significare che Helen era una delle antenate di Wilkins
nel Silo 18 e che ha tramandato il dispenser come simbolo
di ribellione all’autorità del silo. Potrebbe essere stata
tra i primi Flamekeeper del Silo 18 che hanno messo in discussione
il mondo in cui vivevano, proprio come lei mette in discussione il
deputato nel flashback.
La procedura di salvaguardia
spiegata:Come si può fermare
Nel finale dell’episodio 9 della
seconda stagione di Silo, Lukas trova il tunnel sotto il
Silo 18 dopo averlo letto nella lettera di Salvador Quinn. Non
appena arriva all’ingresso del tunnel, una voce simile a quella di
un’intelligenza artificiale, soprannominata “L’algoritmo” nei
sottotitoli di Silo – stagione 2, lo
avverte che, se rivelerà a qualcuno ciò che sta per apprendere,
verrà attuato il dispositivo di salvaguardia. Nel finale, Solo
ricorda improvvisamente la procedura di Salvaguardia prima che
Juliette se ne vada, affermando che essa prevede il
rilascio di veleno in un silo attraverso un tubo collegato a una
fonte esterna.
Le dice anche che la procedura può
essere interrotta bloccando il tubo prima che rilasci il veleno.
Poiché Solo conferma che il tubo di salvaguardia si trova al
livello 14 del suo silo, dovrebbe trovarsi nella stessa posizione
nel silo 18. Nella terza stagione di Silo , Juliette
cercherà probabilmente di trovare il tubo di salvaguardia e tenterà
di bloccarlo prima che uccida gli abitanti del Silo 18.
Cosa dice Lukas a Bernard nel
finale di Silo – stagione 2 (e perché fa
decidere a Bernard di uscire)
Sebbene il finale di
Silo – stagione 2 non riveli
esplicitamente ciò che Lukas dice a Bernard, la lettera di Salvador
Quinn fornisce alcune risposte. La lettera menziona che “il
gioco è truccato” e implica che, anche se tutti i silo credono
di essere i “prescelti”, nessun silo è al sicuro. I
dettagli della lettera e della procedura di salvaguardia
suggeriscono che l’algoritmo può distruggere qualsiasi silo in
qualsiasi momento. Mentre i sopravvissuti e le figure di
spicco dei silo sono sempre stati portati a credere di essere stati
scelti per sostenere l’umanità, i fondatori non si sono mai
preoccupati di loro.
Ecco le righe che Lukas decodifica
dalla lettera di Salvador Quinn nella stagione 2 di Silo
:
Se siete arrivati fin qui sapete
già che il gioco è truccato.
Pensiamo di essere i prescelti,
ma siamo solo uno dei tanti.
I fondatori non hanno costruito
un solo silo.
Ne hanno costruiti
cinquanta.
E hanno creato la
salvaguardia…
Se non mi credete, andate in
fondo al silo.
Trovate il tunnel!Lì
avrete la conferma”.
Lukas viene a sapere che i
fondatori non ci penserebbero due volte prima di terminare un
intero silo usando la procedura di salvaguardia e sembra che lo
dica a Bernard. Questo fa sì che Bernard metta in dubbio la sua
conformità al sistema e alle regole che governano le sue azioni.
Come Salvador Quinn e il giudice Meadows, Bernard perde il senso
del suo ruolo di leader del Silo 18 quando capisce la verità e
decide di uscire per poter vivere qualche momento di libertà dal
sistema corrotto che ha promosso per tutto questo tempo.
Cosa succede a Juliette e
Bernard nella camera d’equilibrio del Silo 18
Prima che Bernard possa uscire,
Juliette (Rebecca
Ferguson) entra nel Silo 18 e gli dà la speranza di
poter ancora salvare la città sotterranea. Gli parla di come il
Safeguard possa essere potenzialmente fermato, ma prima che i due
personaggi possano finalmente vedersi negli occhi, si ritrovano
all’interno della camera di compensazione del Silo 18. La camera di
decontaminazione del Silo 18 non è ancora in funzione. Le fiamme di
decontaminazione della camera di equilibrio inghiottono l’intera
camera mentre Bernard e Juliette si calano per salvarsi. Il finale
della stagione 2 diSilo non rivela il loro destino, ma
poiché Juliette è il personaggio principale della serie,
sopravviverà.
Nel finale di Silo
– stagione 2, Juliette ha utilizzato una tuta da
pompiere di fortuna proveniente da Silo 17, che potrebbe salvarla
dall’incendio nella camera di equilibrio. Potrebbe anche salvare
Bernard, visto il modo in cui sembra redimersi verso la fine.
Nei libri originali di
Silo di Hugh Howey, Bernard tenta intenzionalmente di
bruciarsi nella camera di equilibrio dopo aver scoperto la verità
sulle motivazioni dei fondatori. Juliette crede che sia Lukas e
cerca di salvarlo con una coperta di fuoco. Tuttavia,
Bernard alla fine muore nella camera di
equilibrio, mentre Juliette riporta gravi ustioni. La
serie sembra andare in una direzione diversa, accennando a un
potenziale team-up tra Bernard e Juliette nella terza stagione di
Silo.
Perché l’algoritmo manda Robert
e suo figlio fuori dalla camera blindata
Robert Sims si reca nel caveau di
Silo 18 con sua moglie e suo figlio dopo che Lukas glielo ha
chiesto. Con sua grande sorpresa, l’Algoritmo nel caveau chiede a
lui e a suo figlio di andarsene e ordina solo a sua moglie,
Camille, di restare. Questo suggerisce che l’Algoritmo ha
tenuto d’occhio tutti i fili che Camille ha tirato da dietro le
quinte per ottenere più potere politico nel silo.
Riconosce che la fame di potere di Camille la renderebbe una grande
figura di spicco nel sistema oppressivo del silo.
Il fatto che l’algoritmo sia in
grado di valutare le motivazioni di Camille e di riconoscere il suo
potenziale di leader suggerisce che si tratta di un’IA complessa o
che è guidata da forze umane. Quest’ultima ipotesi avrebbe senso
dal momento che ci sono 51 silos, uno dei quali è potenzialmente
gestito da coloro che monitorano e controllano tutti gli altri
silos.
Anche se Bernard finisce per essere
vivo nella stagione 3 di Silo dopo l’incidente della
camera d’equilibrio nel finale della stagione 2, non sosterrà la
visione dei fondatori dopo aver appreso la verità. L’Algoritmo lo
capisce, e questo spiega perché sceglie Camille come nuovo leader.
A differenza di Robert, Camille sa come manipolare le situazioni a
proprio vantaggio, il che la aiuterebbe a mantenere il controllo e
l’ordine nel silo. Tuttavia, dopo il ritorno di Juliette nella
terza stagione del Silo, Camille potrebbe trovarsi di
fronte a una forte concorrenza, poiché la maggior parte dei
cittadini vorrebbe Juliette come nuovo leader.
La spiegazione del vero piano
del Meccanico e il sacrificio del dottor Pete Nichols
Knox si rende conto che Walker è
l’informatore di Bernard nell’episodio 9 della seconda stagione di
Silo. Tuttavia, invece di affrontarla, le fa visita nella
sua officina e sostiene che il Meccanico sta progettando di usare
la polvere da sparo rimasta per pianificare un attacco. Bernard
osserva i due attraverso una telecamera a circuito chiuso
nell’officina di Walker, credendo di sapere cosa sta facendo il
Meccanico e cadendo nella trappola di Knox. Non si rende conto che
Walker e Knox usano segretamente i gesti delle mani per comunicare
tra loro.
Come conferma il finale della
seconda stagione di Silo, Knox e i suoi hanno piazzato
delle bombe finte nella stanza del generatore per organizzare una
manovra contro Bernard. Sapevano che Bernard avrebbe mandato tutti
gli incursori a fermare l’attacco alla sala del generatore, il che
avrebbe dato loro l’opportunità di intrappolare tutti gli incursori
nei livelli inferiori. Bernard e gli incursori cadono nel complotto
dei Meccanici, credendo di eludere una grave minaccia. Tuttavia,
viene presto rivelato che il Meccanico aveva pianificato di
usare la polvere da sparo per far saltare le scale di un intero
livello e impedire ai predoni di risalire.
Il piano dei Meccanici quasi
fallisce quando il timer della loro bomba si stacca, impedendo loro
di far saltare le scale. Tuttavia, il padre di Juliette, il dottor
Pete Nichols, interviene e fa esplodere manualmente la bomba
collegandone i circuiti. Il piano dei meccanici ha così successo,
ma il dottor Nichols sacrifica la sua vita prima di poter rivedere
sua figlia.
Perché gli abitanti del Silo 17
non sono morti dopo essere usciti?
Solo sostiene che suo padre abbia
preso provvedimenti per rendere sicuro l’esterno prima che gli
abitanti del Silo 17 uscissero. Dice anche che inizialmente gli
abitanti del Silo 17 stavano bene quando sono usciti, prima che una
folata di “polvere” li uccidesse. Sebbene la serie non abbia ancora
rivelato come la polvere all’esterno abbia ucciso le persone,
l’affermazione di Solo suggerisce che anche il mondo esterno non è
quello che sembra. La gente è portata a credere che l’aria sia
tossica, ma, secondo il ricordo di Solo, la “polvere” che
ha ucciso le persone potrebbe essere più di un semplice pericolo
naturale: potrebbe essere un elemento controllato.
Come il finale di
Silo – stagione 2 ci prepara alla
stagione 3
Sebbene Silo di Apple
TV+ abbia introdotto molti cambiamenti importanti nei libri
nelle sue prime due stagioni, rimane fedele all’essenza della
storia originale di Hugh Howey. Il finale della seconda
stagione diSiloè più o
meno in linea con l’arco finale del primo libro,
Wool, della trilogia originale di Silo. Ciò
suggerisce che con
le stagioni 3 e 4 confermate, lo show di Apple TV+ coprirà i
due libri successivi: Shift e Dust. Hugh Howey ha
pianificato una nuova trilogia di libri di Silo , che si
concentrerà su Silo 40. Il secondo libro, Shift, si concentra
principalmente su Silo.
Il secondo libro, Shift, è
principalmente uno spin-off/prequel, che ripercorre le origini e lo
scopo dei silos. Il finale della seconda stagione di
Silo offre un assaggio della sua storia
grazie alla presenza di personaggi come il deputato Donald Keene e
Helen nel flashback finale. Questo apre la strada alla terza
stagione, che presenterà una nuova serie di personaggi e storie che
esploreranno la storia dei silo, mentre la linea temporale attuale
dello show si concentrerà sui nuovi conflitti politici all’interno
del silo 18.
Preparatevi a conoscere i genitori
in Supergirl:Woman of
Tomorrow. David
Krumholtz ed Emily Beecham
interpreteranno i genitori della Ragazza d’Acciaio nel prossimo
film, che sarà il secondo film del nuovo universo cinematografico
DC Comics di James Gunn. La notizia proviene dalla
newsletter Heat Vision di The Hollywood Reporter.
La newsletter non specifica se
Krumholtz e Beecham interpreteranno i suoi genitori biologici,
Zor-El e Alura della colonia kryptoniana Argo City, o se
interpreteranno i suoi genitori adottivi umani, Jeremiah ed Eliza
Danvers. Krumholtz, originario del Queens, New York, è noto
soprattutto per il ruolo del sarcastico elfo Bernard, nella serie
The Santa Clause, e ha recitato anche
nelle serie televisive Numb3rs e
The Deuce; recentemente ha interpretato
il fisico Isaac Isidor Rabi nel film biografico di
Christopher NolanOppenheimer.
Beecham è un attore britannico noto a livello internazionale per il
ruolo della Vedova nel dramma di arti marziali Into
the Badlands della AMC; prossimamente sarà
protagonista del dramma storico King and
Conqueror della BBC/CBS e della serie 1899 di Netflix. Sia Krumholtz che Beecham hanno recitato
nella satira hollywoodiana di Joel e Ethan Coen,
Ave, Cesare, ma non hanno
condiviso alcuna scena insieme.
Supergirl:Woman of
Tomorrow è un adattamento dell’omonima miniserie in otto
numeri di Tom King e Bilquis
Evely, che vede l’eroina titolare impegnata in un’odissea
nello spazio insieme a una giovane aliena, Ruthye, che vuole
vendicare la morte della sua famiglia per mano del guerriero Krem
delle Colline Gialle. Milly Alcock di House of
the Dragon indosserà il costume rosso e blu della
cugina di Superman, Kara Zor-El, mentre Eve Ridley
(3 Body Problem) interpreterà Ruthye e Matthias Schoenaerts (The Old
Guard) interpreterà Krem. A mettere i bastoni tra le ruote a
tutta la faccenda c’è il cacciatore di taglie alieno Lobo, che sarà interpretato
dall’ex star di AquamanJason Momoa.
Il film sarà diretto da Craig Gillespie di
I, Tonya, da una sceneggiatura
dell’attore e scrittore Ana Nogueira. Le riprese
del progetto sarebbero iniziate questa settimana a Londra, in
Inghilterra.
Nel film
Supergirl del 1984, Alura e Zor-El
erano interpretati rispettivamente da Mia
Farrow e Simon Ward; i genitori
adottivi non erano inclusi nel film. Nella recente serie televisiva
Supergirl, diretta da Melissa Benoist, Alura è stata interpretata da
Laura Benanti e successivamente da
Erica Durance (Lois Lane di Smallville), mentre Zor-El è stato
interpretato da Robert Gant e successivamente da
Jason Behr. Jeremiah ed Eliza Danvers sono stati
interpretati da una coppia di attori che hanno familiarità con
il franchise di Superman :
l’originale Supergirl cinematografica Helen Slater
e l’Uomo d’Acciaio di Lois and
Clark: The New Adventures of SupermanDean
Cain. Supergirl:Woman of Tomorrow
uscirà il 26 giugno 2026.
Jacob Elordi tornerà sui nostri schermi
quest’anno: l’attore ha in programma numerosi progetti. L’attore,
che ha raggiunto il successo internazionale con The
Kissing Booth di Netflix, negli ultimi anni ci ha regalato alcune
affascinanti interpretazioni, come quella di Emerald
Fennell in Saltburn
e quella della leggenda della musica Elvis in Priscilla di Sofia
Coppola. Il prossimo film che lo vedrà protagonista è la
serie limitata sulla Seconda Guerra Mondiale di Justin
Kurzel e Shaun Grant, intitolata
The Narrow Road to the Deep North
e basata sul bestseller dell’autore di Richard
Flanagan.
IndieWire ha svelato il primo sguardo alla serie ed è
straziante. L’immagine vede Elordi nei panni di Dorrigo Evan, che a
quanto pare è un prigioniero di guerra. Ha un’aria sconsolata,
circondato da altri prigionieri, ed evoca un senso di rimpianto e
di dolore. La serie sarà presentata in anteprima mondiale
alla Berlinale 2025.
Di cosa parla “The Narrow Road
to the Deep North”?
Nella serie in arrivo, Elordi
interpreta il protagonista Dorrigo Evans, un chirurgo dell’esercito
australiano, che viene imprigionato in un campo di prigionia.
Mentre il romanzo di Flanagan attraversa diversi periodi della vita
di Evans – dalla sua relazione da giovane con la moglie dello zio
alle sue esperienze in guerra fino a un uomo anziano consumato dal
rimpianto, resta da vedere come i produttori hanno trattato la
serie in arrivo. Kurzel, che ha diretto la serie in cinque
parti, ha dichiarato in un comunicato,
“È fantastico per me e Shaun
collaborare con un attore di talento come Jacob.‘The Narrow
Road to the Deep North’ aveva bisogno di una potente presenza di
primo piano, e sembra che questo giovane attore e questo libro
straordinario si siano incontrati al momento giusto”.
Sebbene la maggior parte dei
dettagli sia tenuta strettamente nascosta, il titolo ufficiale dà
un’idea di ciò che accadrà. “Un celebre eroe della Seconda
Guerra Mondiale è perseguitato dalle sue esperienze in un campo di
prigionia giapponese e dai ricordi di una relazione
avvenuta poco prima della guerra in questo adattamento del romanzo
di Richard Flanagan vincitore del Booker Prize nel 2013”. Elordi è
accompagnato, tra gli altri, da Odessa Young,
Ciarán Hinds, Olivia DeJonge e
Simon Baker nella serie limitata.
Giovedì scorso, il fandom di
Scream è stato colpito da una
notizia particolarmente dura dopo che è stato rivelato che
Joel McHale, ex membro di
Community, avrebbe recitato
Scream
7, il prossimo settimo film come marito di
Neve Campbell, Sidney Prescott. Non è che
ci sia un litigio segreto tra l’attore comico e il seguito del
franchise horror, ma si tratta di una scelta di casting che
colpisce nel profondo quelli di noi che erano certi che il marito
di Sidney sarebbe stato il detective Mark Kincaid di Patrick Dempsey. Tuttavia, c’era ancora
chi sperava che il detective Kincaid, introdotto per la prima volta
in Scream 3 del 2000, sarebbe
apparso nel prossimo film in un modo diverso. Oggi quel sogno si è
spento, poiché Entertainment Weekly ha confermato che
Dempsey non sarà in alcun modo coinvolto in Scream
7.
Sappiamo che non possiamo sempre
ottenere ciò che vogliamo e cercheremo di accettare McHale come
nostro nuovo Mark, ma sarà davvero difficile. Per chi avesse
bisogno di un ripasso, il detective Mark Kincaid, interpretato da
Dempsey, è entrato a far parte della famiglia nel film Scream
3, diretto da Wes Craven. Il
personaggio aveva il compito di tenere Sidney al sicuro, con una
tensione romantica che cresceva mentre davano la caccia al nuovo
Ghostface. Anche se non lo vedremo sullo schermo in nessuno dei
film successivi, il personaggio di “Mark” è stato menzionato sia
nel quinto che nel sesto titolo, come marito di Sidney.
Naturalmente, il fandom ha creduto che il “Mark” in
questione fosse il detective Mark Kincaid, ma il team creativo
dietro Scream 7 ha fatto il vecchio bait and switch con
l’annuncio di ieri.
Per essere chiari, noi – come
comunità di fan di Scream – non stavamo semplicemente
facendo un fan-casting di Dempsey per il film in uscita, visto che
l’attore stesso aveva ventilato un suo possibile ritorno lo scorso
autunno. A ottobre, l’attore di Grey’s
Anatomy è apparso al Today
Show, rivelando di essere stato in effetti
in trattative perScream
7, condividendo:
“Sto aspettando il copione.C’è stata una conversazione a riguardo.Non ho ancora
visto nulla.Quindi, vedremo cosa succederà”.
Chiaramente, le trattative non si
sono concluse nel modo in cui tutti speravamo, e il sostituto di
Dempsey è stato ufficialmente presentato ieri. Al momento non è
chiaro come le discussioni si siano interrotte, portando la
produzione a muoversi in una direzione diversa.
Ok, ora che Scream è
uscito, non ci resta che rimanere estremamente pazienti e vigili in
attesa del ritorno di Dempsey nell’attesissimo Thanksgiving
2 di Eli Roth. Il film
originale, uscito nelle sale nel 2023, è stato subito un successo
di pubblico e un sequel è già in
lavorazione. Il film ha permesso a Dempsey di calarsi
in un ruolo completamente diverso da quello in cui siamo abituati a
vederlo e gli ha dato anche la possibilità di usare
l’accento del New England che era stato costretto a
tenere nascosto per la maggior parte della sua carriera. Sebbene
non siano stati annunciati la trama e il cast del sequel dello
slasher, speriamo sicuramente che Dempsey torni a ripulire gli
avanzi.
Un nuovo sguardo a Captain America: Brave New World è stato
pubblicato e i biglietti per il sequel sono ora disponibili per
l’acquisto negli USA. L’attesissima storia ambientata nel Marvel Cinematic Universe debutterà
il 12 febbraio. I Marvel Studios hanno condiviso un nuovo
filmato del film, che mostra Sam Wilson (Anthony
Mackie) alle prese con diverse sfide come nuovo
Capitan America. Julius Onah ha diretto
Captain America:Brave New World. Il regista è
stato precedentemente coinvolto nello sviluppo di The
Cloverfield Paradox e Luce.
Il sequel permetterà a Onah di giocare nella sandbox del MCU, mentre il franchise si prepara
a chiudere la saga del Multiverso nei prossimi due anni.
Captain America:Brave
New World seguirà Sam Wilson dopo aver abbracciato il ruolo
dell’eroe titolare durante gli eventi di The Falcon e
The Winter Soldier. Steve Rogers (Chris
Evans) è stato orgoglioso di dare il suo scudo a Sam
in Avengers:Endgame. Ma con Rogers in pensione,
Wilson deve affrontare l’ascesa del Presidente Thaddeus Ross
(Harrison
Ford). Il personaggio, precedentemente interpretato da
William Hurt, non ha mai amato gli Avengers. Come
leader degli Stati Uniti d’America, Ross avrà l’opportunità unica
di usare la sua posizione per scopi egoistici.
La sceneggiatura di Captain
America:Brave New World è stata scritta da
Julius Onah, Peter Glanz e
Matthew Orton. La sceneggiatura è basata su una
storia di Rob Edwards, Malcom
Spellman e Dalan Musson. Spellman ha
lavorato con i Marvel Studios durante lo sviluppo
di The Falcon e The Winter Soldier. Il suo coinvolgimento
nel sequel teatrale potrebbe garantire una transizione graduale
dalla serie televisiva ai personaggi coinvolti.
Quello che sappiamo sul
film Captain America: Brave New World
Captain America: Brave New
World riprenderà da dove si è conclusa la
serie Disney+The
Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon
Sam Wilson (Anthony
Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di
Capitan America. Il regista Julius
Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha
descritto il film come un “thriller paranoico” e ha
confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake
Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva
alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di
Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreterà la cattiva
Diamondback, mentre Giancarlo Esposito sarà Sidewinder. Harrison Ford, invece, assume qui il ruolo di
Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che a quanto rivelato dal primo
trailer si trasformerà ad un certo punto nel Hulk Rosso. Nonostante
dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film
riporterà il Marvel Cinematic
Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già
fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America.
Il 17 dicembre la Sony
Pictures ha annunciato che Spider-Man: Beyond the Spider-Verse ha
trovato i suoi registi in Bob Persichetti e
Justin K. Thompson. Una notizia arrivata ben nove
mesi dopo quella che doveva inizialmente essere la data d’uscita
dell’atteso terzo film d’animazione dedicato a Miles Morales.
Persichetti ha già fatto parte del team di regia di
Spider-Man: Into the Spider-Verse e ha prodotto
esecutivamente Spider-Man: Across the Spider-Verse. Thompson, invece,
era un designer di produzione del primo film ed è entrato a far
parte del team di regia del sequel insieme a Joaquim Dos
Santos e Kemp Powers.
Il produttore esecutivo e
sceneggiatore Chris Miller ha poi spiegato che il
duo era legato al film fin dall’inizio, anche se l’annuncio tardivo
ha fatto poco per tranquillizzare i fan preoccupati di quanto tempo
ancora ci vorrà per portare questo terzo film nelle sale.
Purtroppo, arriva ora un altro deludente aggiornamento da parte del
doppiatore di Miles G. Morales, Jharrel Jerome,
visto ora come protagonista di Inarrestabile
(qui
la recensione). Parlando con Decider, all’attore è stato
chiesto se avesse iniziato la produzione del threequel e ha
risposto: “No, mi piacerebbe. Non abbiamo ancora iniziato. Ci
sono molte cose in fase di definizione, ma buone”.
I piani originali prevedevano
l’uscita di Spider-Man:
Beyond the Spider-Verse l’anno scorso, ma il film non
ha ancora una data. Il 2025 è sicuramente fuori discussione e, in
base a questo e ad altri aggiornamenti, anche il 2026 potrebbe non
essere garantito. Gli scioperi hollywoodiani del 2023 hanno
naturalmente rallentato il tutto, per cui ad ora sembra più
probabile che il film possa essere pronto tra la seconda metà del
2026 e il 2027. Non resta dunque che attendere, sperando di avere
aggiornamenti più favorevoli riguardo a questo progetto.
Di cosa parla Spider-Man:
Beyond the Spider-Verse?
Il film affronterà le conseguenze
del finale cliffhanger di Spider-Man: Across the Spider-Verse, con Miles
Morales (Shameik Moore) bloccato in un universo
alternativo con una versione più cattiva di se stesso
(Jharrel Jerome). “Ecco cosa posso promettere,
e l’ho detto a proposito del secondo quando eravamo nel mezzo: Phil
Lord, Chris Miller, tutti, i produttori di questo film, i registi
che porteranno… Quello che hanno fatto nel primo è che tutti i
registi sono diventati produttori esecutivi. Quindi continuano ad
aggiungersi. Quello che posso promettere è che non si fermeranno
finché non sarà eccellente”, ha confermato a ComicBook.com
l’attore di Peter B. Parker, Jake Johnson.
“E se questo significa che
ci vuole un po’ più di tempo, se questo significa che è ancora più
grande, se questo significa che è più lungo – non giocano secondo
le regole di nessuno. Lavorano molto duramente. Come attori, siamo
sempre scioccati quando ci chiamano per registrare l’ultimo film.
Credo che sia stato un mese prima della proiezione, quando non
riuscivamo a credere che stessimo ancora registrando. Quindi non
hanno intenzione di mollare fino a quando non sarà grandioso e non
ho altro che fiducia in loro. Ma per quanto riguarda la possibilità
di svelare qualcosa [sulla storia], non posso farlo”.
Spider-Man: Beyond the
Spider-Verse non ha al momento una data di uscita.
La tre volte candidata all’Oscar
Sigourney Weaver è una vera e propria leggenda
del genere fantascientifico, essendo apparsa in film del calibro di
Ghostbusters, Avatar
e nei primi quattro film di Alien, dove ha
interpretato l’iconica Ellen Ripley. La Weaver ha anche
interpretato il cattivo nella serie NetflixThe Defenders, ma il suo periodo nel Marvel Cinematic Universe è durato
poco quando il suo personaggio è stato prematuramente ucciso. I fan
si sono dunque spesso chiesti se la Weaver avrebbe mai potuto fare
un viaggio nella Galassia lontana, lontana ed ecco che
qualche mese fa è stato riportato che era in trattative per un
ruolo chiave in The
Mandalorian & Grogu della Lucasfilm.
In una recente intervista con
Deadline, la Weaver
ha poi confermato di aver firmato per il film. “Avrò un
ruolo in The Mandalorian & Grogu [che sarà diretto da
Jon Favreau]. Ho incontrato Grogu per la prima volta l’altro
giorno. Lo sto girando prima di andare a Londra per The Tempest
alla fine dell’anno”. In quell’occasione, la Weaver non ha
rivelato alcun dettaglio sul suo personaggio, ma Jeff
Sneider di The Hot Mic sostiene di sapere
chi interpreterà nel film. Secondo lui, la Weaver avrà un ruolo in
realtà piuttosto secondario nel ruolo di un colonnello della Nuova
Repubblica di nome Bishop.
Come ogni fan di Aliens – Scontro finale degno di nota saprà, questo è
quasi certamente un cenno diretto all’androide sintetico di
Lance Henriksen nel sequel di James Cameron. Altri rumor negli scorsi mesi
avevano suggerito che la Weaver interpreterà un cattivo nel film,
quindi forse questo Colonnello Bishop si rivelerà un traditore
della causa. Sneider ha poi anche confermato le voci precedenti
secondo cui Jon Favreau avrebbe diretto alcune scene
d’azione a distanza per circa tre settimane dopo aver contratto la
COVID l’anno scorso.
Sigourney Weaver è Ellen Ripley in Aliens – Scontro
finale.
The Mandalorian &
Grogu, tutto quello che sappiamo sul film
Jon Favreau sta
producendo e dirigendo il film insieme alla presidente della
Lucasfilm Kathleen Kennedy
e DaveFiloni, CCO
della Lucasfilm ed ex direttore supervisore dell’amata serie
animata Star
Wars: The Clone Wars. “Ho amato raccontare storie
ambientate nel ricco mondo creato da George Lucas”, ha detto
in precedenza Favreau. “La prospettiva di portare il
mandaloriano e il suo apprendista Grogu sul grande schermo è
estremamente emozionante”.
La serie di tre stagioni
The
Mandalorian è stata generalmente ben accolta da fan e
critici. Una quarta stagione è già in fase di sviluppo presso
Lucasfilm, con l’obiettivo di riallacciarsi agli eventi di
Ahsoka e di altri show Disney+ di Star
Wars.
Si sa molto poco del film, incluso
il suo posizionamento nella cronologia di The
Mandalorian e chi altro dovrebbe recitare oltre a
Pascal. Sappiamo che star di AlienSigourney
Weaversarà nel film, anche se i dettagli sul suo
personaggio sono ancora segreti, mentre Jeremy Allen White di The Bear è
stato recentemente scritturato per interpretare il “buffo” Rotta
the Hutt.
I dettagli sulla trama di The
Mandalorian & Grogu sono stati difficili da ottenere,
quindi il casting di Jeremy Allen White come figlio di Jabba
fornisce il primo vero assaggio di ciò che potrebbe essere in serbo
per il cacciatore di taglie titolare e il suo adorabile figlio
adottivo.
La serie Disney+The
Mandalorianè ambientata negli anni successivi agli
eventi di Star Wars: Il ritorno dello Jedi del 1983, in cui
la Principessa Leia (Carrie Fisher) strangola a
morte Jabba. La recente serie spin-off
The Book of Boba Fettha rivelato che l’assenza di
Jabba ha lasciato un vuoto di potere tra i boss del crimine
organizzato su Tatooine; due cugini di Jabba si giocano il suo
territorio, ma vengono sconfitti da Boba Fett (Temuera
Morrison), che prende il sopravvento. Sembra probabile
che, con il figlio di Jabba in qualche modo coinvolto nel nuovo
film, anche Boba Fett e il suo vice Fennec Shand (Ming-Na
Wen) saranno coinvolti.
Disney+ ha iniziato a promuovere la
serie della Marvel Animation Il
Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere solo un mese
prima del lancio (qui
il trailer diffuso a dicembre) e ora – stando a quanto
riportato da Comicbookmovie – il suo
programma di uscita rappresenterà altrettanto un unicum. Il 29
gennaio ci sarà infatti una première di due episodi. La settimana
successiva, il 5 febbraio, verranno rilasciati tre episodi nello
stesso giorno. Lo stesso vale per il 12 febbraio, prima che la
serie si concluda il 19 febbraio con gli ultimi due episodi.
In sostanza, i Marvel Animation hanno in programma
di distribuire l’intera serie di 10 episodi in sole quattro
settimane. Da un lato, questo sarà sicuramente accolto con favore
dai fan che potranno godersi Il Vostro Amichevole
Spider-Man di quartiere nell’arco di un solo mese
piuttosto che in nove o dieci settimane. Dall’altro, potrebbe
sembrare un modo per far concludere quanto prima l’esperienza
legata a questa serie per farla subito dimenticare. Per ora si
tratta solo di speculazioni, ma lo stesso approccio è stato
adottato con Echo, una serie che è stata
rilasciata sulla piattaforma nella sua interezza e di cui non si è
poi più parlato.
Data l’importanza del supereroe
protagonista, ci si augura naturalmente che non sia così, anche se
va sottolineato che l’embargo sulle recensioni non cesserà fino
alla prima della serie, che normalmente è un modo per impedire che
giudizi negativi possa influenzare con largo anticipo i possibili
spettatori. Ad ogni modo, le aspettative nei confronti della serie
sono già piuttosto alte, dovendo anche andare a competere con
titoli molto amati come Spider-Man: The Animated Series e
The Spectacular Spider-Man. Resta da vedere come si
confronterà con queste serie.
La trama e il cast vocale di Il Vostro Amichevole
Spider-Man di quartiere
Il Vostro Amichevole
Spider-Man di quartiere segue Peter Parker nel suo
percorso per diventare un eroe, con un viaggio mai visto prima e
uno stile che celebra le radici del personaggio nei fumetti. Nella
versione originale, il ricco cast vocale comprende Hudson
Thames, Colman Domingo, Eugene Byrd, Grace Song, Zeno Robinson,
Hugh Dancy e Charlie Cox. Head writer è Jeff
Trammell e Mel Zwyer è il supervising
director. Brad Winderbaum, Kevin Feige, Louis D’Esposito,
Dana Vasquez-Eberhardt e Trammell sono gli executive
producer.
Sembra che Greta
Gerwig abbia sfruttato il suo potere di regista di
Barbie per convincere Netflix a concederle l’ampia distribuzione
nelle sale cinematografiche che desiderava per Le Cronache
di Narnia, il suo adattamento della serie di libri fantasy
di C.S. Lewis. Come riportato da Variety, dopo mesi di
trattative, Imax ha annunciato che il film sarà distribuito
esclusivamente sui suoi schermi in tutto il mondo per due settimane
prima del debutto del film su Netflix. L’uscita è attualmente
prevista per il 26 novembredel
2026. Il film debutterà dunque su Netflix a metà
dicembre.
Il lancio in Imax è una rarità per
lo streamer, che concede uscite limitate nelle sale
cinematografiche solo in vista di possibili candidature durante la
stagione dei premi, proprio come avvenuto per come Emilia
Perez e Maria, ma
preferisce soprattutto che i suoi film, in particolare quelli più
ampiamente commerciali, debuttino direttamente sulla sua
piattaforma. Ci sono state però delle eccezioni. Nel 2022, ad
esempio, Netflix ha permesso a Glass Onion:
A Knives Out Mystery di avere un’esclusiva di una
settimana in più di 600 sale, la sua uscita in sala più ampia di
sempre.
Altri operatori di streaming hanno
adottato un approccio meno rigido alla distribuzione nelle sale,
con Amazon e Apple che hanno
fatto debuttare i film nei cinema e hanno permesso che venissero
proiettati per settimane, o addirittura mesi, prima di apparire sui
loro servizi di streaming. Questo ha fatto sì che Netflix non
riuscisse ad accaparrarsi alcuni progetti che volevano essere
proiettati prima nelle sale cinematografiche. Per soddisfare ora le
forti richieste, sembra dunque che il colosso dello streaming
permetterà ai fan della saga di poter vedere il nuovo adattamento
di Le Cronache di Narnia sul grande schermo.
Cosa sappiamo dell’adattamento di
Le Cronache di Narnia di Greta
Gerwig
Nel 2018, Netflix
ha annunciato che avrebbe sviluppato nuove serie e progetti
cinematografici basati sulla serie Le cronache di
Narnia di Lewis. Nel 2020 ha arruolato Greta
Gerwig, che è stata candidata all’Oscar per la regia
di Lady
Bird e ha curato anche un acclamato adattamento di
Piccole donne. La sua stella ha continuato a crescere
negli anni successivi. Nel 2023, la Gerwig ha infatti diretto
Barbie , che è stato il film di maggior incasso del
2023, guadagnando quasi 1,5 miliardi di dollari in tutto il mondo e
diventando un fenomeno rosa acceso. Non resta ora che attendere che
vengano diffuse maggiori notizie riguardo questo suo nuovo atteso
progetto.
Negli ultimi trent’anni l’industria
videoludica ha raggiunto traguardi artistici estremamente
importanti, influenzando spesso e volentieri le altre forme d’arte
esistenti. In particolare, molti videogiochi di successo hanno poi
trovato nuova vita anche al cinema, con film basati sulle loro
storie e i loro personaggi. Così è stato anche per Warcraft:
Orcs & Humans (anche noto come Warcraft I), il
videogioco sviluppato dalla Blizzard Entertainment
nel 1994. Questo titolo è infatti stato adattato per il cinema con
il film intitolato Warcraft – L’inizio
(qui la recensione), diretto nel
2016 da Duncan Jones, già regista di Source
Code, un film con dinamiche da videogioco.
Da tempo circolava ad Hollywood
l’intenzione di dar vita ad un adattamento di Warcraft,
gioco fantasy incentrato sugli scontri tra umani, orchi e altre
specie di creature. Adattare tale universo narrativo ha però
richiesto molto tempo e in un primo momento ad occuparsi della
regia doveva essere il celebre Sam Raimi. Con
l’uscita dal progetto di questi e l’ingresso di Jones, il film
venne ricostruito affinché ci fosse più equilibrio tra i personaggi
umani e quelli appartenenti alla specie degli orchi. Per Jones,
infatti, questi ultimi non potevano essere i soli cattivi, poiché
la cosa avrebbe reso il film troppo banale.
Warcraft venne però poi
poco apprezzato dalla critica e dai fan del gioco, che lamentarono
in particolare troppe semplificazioni dell’universo raccontato dai
videogiochi. Al di là di ciò, il film è però un buon blockbuster
per chi è in cerca di una visione spensierata. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà utile approfondire
alcune curiosità relative ad esso. Proseguendo nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e ai
sequel inizialmente previsti. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Il pacifico regno di Azeroth è sul
piede di guerra e la sua civiltà è costretta ad affrontare una
terribile stirpe di invasori: i guerrieri Orchi in fuga dalla loro
terra agonizzante sono pronti, sotto la guida
di Gul’dan, a colonizzarne un’altra. Quando
il portale che collega i due mondi si apre, un esercito va incontro
alla distruzione, mentre l’altro rischia l’estinzione. Da fronti
opposti, un gruppo di eroi affronterà un conflitto che deciderà il
destino delle loro famiglie, dei loro popoli e della loro terra.
Anduin Lothar, comandante militare del regno di
Azaroth, si troverà dunque a dover affrontare la guerra più
pericolosa di tutta la sua vita.
Il cast e i personaggi del film
Protagonista del film è l’attore
Travis Fimmel,
che interpreta Anduin Lothar, carismatico
cavaliere che ha sacrificato tutto per proteggere il suo regno.
L’attore accettò con interesse il ruolo, che prevedeva il dover
recitare attraverso la tecnologia della motion capture. Fimmel ha
però dichiarato di non aver mai sentito parlare di
Warcraft prima di essere scelto per il film. L’attore
Ben Foster interpreta invece
Mdivh, Guardiano di Tirisfal, un protettore
misterioso dotato di un enorme potere magico. Dominic Cooper,
invece, recita nel ruolo di re Llane Wrynn,
sovrano del regno umano di Azeroth.
Sono poi presenti gli attori
Toby Kebbell nei panni di
Durotan, nobile capoclan dei Lupi Bianchi, e
Daniel Wu in quelli di Gul’dan, sinistro stregone
Orco guidato da un bramoso desiderio di potere. La candidata
all’Oscar Ruth Negga è
lady Taria Wrynn, regina di Azeroth e sorella di
Anduina. Paula Patton, invece, interpreta
Garona la Mezz’Orchessa, un’ibrida Orco/Draenei
nonché collegamento tra l’Alleanza e l’Orda. Robert
Kazinsky, infine, è Orgrim Martelfato,
secondo in comando e amico di Durotan, un Orco dalla straordinaria
astuzia e tatticamente brillante, Orgrim è anche un guerriero
coraggioso, destinato a brandire il leggendario Martelfato.
Con un finale aperto,
Warcraft – L’inizio lascia altrettanto aperte le
porte ad un sequel, per il quale Jones ha espresso interesse a
tornare come regista. Nel giugno del 2018, Jones ha però twittato
che le possibilità che Warcraft ottenga un sequel
“non sembrano buone“, per via del fatto che il film non è
riuscito a raggiungere il pareggio al botteghino ed è stato anche
afflitto da recensioni negative. Nel settembre 2020, è stato
riferito che Legendary stava sviluppando un nuovo film, ma da quel
momento non sono più state diffuse notizie a riguardo, portando i
più a ritenere che il progetto potrebbe essere stato
abbandonato.
Sappiamo però che con un sequel
Jones aveva previsto di esplorare ulteriormente il conflitto tra
l’Orda e l’Alleanza, con l’Orda che avrà la meglio quando imparerà
a forgiare le armature. Ha anche accennato agli archi narrativi di
Khadgar e Lothar. La forza trainante dei sequel di
Warcraft sarebbe poi stata l’ascesa dell’orco
Go’el, figlio di Durotan. Nei giochi di Warcraft,
Go’el si ribattezza “Thrall” e alla fine diventa il leader
dell’Orda. Jones aveva infatti dichiarato dopo una proiezione di
Warcraft nel 2017: “Per me l’idea nel corso
dei tre film sarebbe che Thrall realizzi quella visione di Durotan
per creare una nuova patria per gli Orchi”.
Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile fruire di
Warcraft – L’inizio grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple
iTunes e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 17 gennaio alle ore 21:20
sul canale 20 Mediaset.
Negli
ultimi anni l’attoreNicolas Cageha
partecipato ad alcuni film che gli hanno permesso di guadagnare
nuova popolarità dopo un periodo ricco di opere poco riuscite.
Titoli comeUSS
Indianapolis,211 – Rapina in
corsoe2030 – Fuga per il
futurohanno infatti
rappresentato il fondo della carriera del premio Oscar. Oltre a
questi, un altro film molto poco apprezzato ma imperdibile per i
fan di questo tipo a cui l’attore ha partecipato èRunning with the Devil – La legge del
cartello,scritto e diretto nel 2019 daJason
Cabell, qui al suo primo
film come regista unico del progetto (nel 2016 aveva infatti
co-direttoSmoke Filled
Lungs).
Si
tratta dunque di un film ambientato nel contesto del narcotraffico,
nel quale si muovono personalità complesse che sfuggono alle
definizioni di bene e male. Tra corruzione e illeciti, il confine
tra questi due poli viene spesso e volentieri oltrepassato più
volte nel corso del film, portando lo spettatore a doversi dunque
confrontare con una realtà sfuggente e difficile da comprendere. Di
certo, il film offre però un preciso svolgimento di tutti i
personaggi coinvolti, offrendo inoltre numerosi colpi di scena ed
elementi che non mancheranno di entusiasmare i fan di questo
genere.
Running with the Devil – La
legge del cartelloè dunque
un titolo da non perdere, specialmente se si è affascinati da
questi racconti ambientati in vere e proprie terre di nessuno, dove
si decidono le sorti di intere comunità. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Nicolas Cage in Running with the Devil – La legge del
cartello
La
trama diRunning with the Devil – La legge del
cartello
Il
film è ambientato tra la Colombia e il confine tra Messico e Stati
Uniti, sulla rotta di uno dei principali traffici di cocaina a
livello mondiale. In questo contesto,Il
Capo, boss di un potente
cartello della droga, viene a sapere del sabotaggio delle sue
spedizioni verso gli Stati Uniti e manda ad indagare due dei suoi
uomini più fidati,Il CuocoeL’Uomo. I due partono così per un viaggio a ritroso,
seguendo la catena di approvvigionamento della droga per
identificare la fonte del problema. Lungo la strada, però, si
devono confrontare con la dura realtà di quel mondo, segnato dal
tradimento, dall’avidità e da pericoli estremi.
Nello
stesso tempo, due agenti della DEA, l’agenzia federale americana
anti-droga, guidata dall’Agente
Responsabile, sta conducendo
un’operazione per smantellare il cartello della droga, mettendosi
pertanto in rotta di collisione con i due malviventi. Uno scontro
tra le due parti sarà presto inevitabile. Mentre dunque la rete si
stringe intorno ai vari attori coinvolti nel traffico di droga, si
dipana una storia di sopravvivenza, dove tutti cercano di
proteggere i propri interessi. In un mondo in cui i confini tra il
bene e il male sono spesso confusi, si scatena quindi una corsa
contro il tempo, in cui tutti cercano di salvare il possibile prima
dell’inevitabile resa dei conti.
Il cast di
attori
Nel
film, nessun personaggio ci viene presentato con il suo vero nome,
bensì con dei soprannomi che in un certo senso ne descrivono le
qualità o l’attività svolta. Protagonista diRunning
with the Devil – La legge del cartelloè dunque il già citatoNicolas Cage, nei panni
di Il Cuoco, mentreLaurence Fishburnericopre il ruolo di L’Uomo. I due sono qui
tornati a condividere lo schermo a quasi 40 anni daRusty il selvaggio(1983) eCotton Club(1984), entrambi diretti dallo zio di
Cage,Francis Ford Coppola. L’attriceLeslie Bibb– recentemente vista anche inLa babysitter – Killer Queen
–, invece, interpreta
l’Agente Responsabile.
Completano poi il cast gli attoriBarry Peppernei panni di Il
Capo eAdam Goldbergin quelli di Lo Spione. Entrambi sono divenuti
noto dopo aver recitato in
Salvate il soldato Ryan.InRunning with the Devilvi sono poiClifton Collins Jr.(Westworld) nel ruolo di Il Contadino,Cole
Hauser(Will
Hunting – Genio ribelle) in quello di Il Boia ePeter
Facinelli(Carlisle Cullen nella
saga diTwilight) nel ruolo di Numero Uno. Infine,Natalia Reyesè La Donna
eMarie Wagenmanricopre il ruolo di La Bambina.
Nicolas Cage in Running with the Devil – La legge del
cartello
Il finale del film
Il film è tutto incentrato sulla
cocaina, dal raccolto all’approvvigionamento fino alla diffusione
tra le strade. Mentre le autorità cercano costantemente di
interrompere il percorso, il cartello della droga si assicura che
tutto vada secondo i propri piani. Entrambe le parti sono talmente
investite in questo gioco del gatto e del topo che la domanda
diventa prevalente: Dove finisce? Alla fine del film, vediamo che
Il Cuoco uccide L’Uomo. Da qui, siamo sicuri che non ci saranno più
morti per la nuova droga che L’Uomo ha creato. In questo modo, si
risolve il problema delle uccisioni indesiderate di persone che
acquistano droga.
Ma nel quadro generale, c’è qualcosa
che si risolve? Certo, un pezzo dell’intero racconto si risolve
proprio con la morte dell’Uomo. Ma il cartello è ancora attivo. E
Il Cuoco ne è una parte importante. Quindi, su questa base, nulla
viene realmente interrotto con l’uccisione dell’Uomo. Era solo una
pedina in questo gioco e la sua morte non ha alcuna importanza. Ma
nell’inquadratura finale del film, Il Cuoco viene a sua volta
ucciso dall’“Agente incaricato”. Quindi, dal punto di vista delle
figure autoritarie, si può dire che gli agenti della DEA sono
riusciti a interrompere la pista della droga uccidendo uno dei
principali gestori.
Quindi, in parole povere, la pista
della droga finisce qui. Oppure no? Nella scena a metà dei titoli
di coda, si vede di nuovo l’agricoltore che trasporta più volte
sacchetti pieni di cocaina grezza. Da questa sola immagine, il
regista afferma ci comunica che la pista della droga è ancora in
corso, e forse non finirà mai. Quello di Running with the Devil
– La legge del cartello è dunque un finale piuttosto cupo, che
ci ricorda dell’ampiezza di questi giri criminali e della loro
apparente capacità di riorganizzarsi con sempre nuove figure al
loro vertice.
Il trailer del
film e dove vederlo in
streaming e in TV
È
possibile fruire diRunning with the Devil – La legge del
cartellograzie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
diApple iTunesePrime Video.
Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento,
basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento
generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al
meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel
palinsesto televisivo divenerdì17gennaioalle ore21:20sul canaleRai 4.
L’instancabile Clint
Eastwood ha nel 2008 consegnato al cinema e ad i suoi
spettatori due tra i più apprezzati film della sua filmografia
recente. Si tratta di Gran Torino e
Changeling (qui la nostra recensione).
Quest’ultimo, presentato in concorso al Festival
di Cannes di quell’anno, è basato su una vicenda realmente
accaduta nella Los Angeles del 1928, che ha per protagonista una
madre a cui, dopo la scomparsa del figlio, ne viene riportato uno
che lei riconoscere non essere il suo. Una storia che permette al
regista di affrontare tematiche e questioni sempre attuali, con
risvolti che danno ulteriormente prova delle grandi emozioni che
Eastwood sa confezionare in modo mai furbo o scontato.
Autore della sceneggiatura è
J. Michael Straczynski, che per anni si documentò
circa gli eventi narrati nel film, arrivando infine a dar vita ad
una storia che nessuno sembrava voler produrre. Fu l’interesse di
Eastwood e del premio Oscar Ron Howard a
consentirgli infine di trovare i finanziamenti necessari.
Originariamente, inoltre, sarebbe dovuto essere proprio Howard a
dirigere il film, ma essendo impegnato su altri set decise di
lasciare tale ruolo a Eastwood. Noto per la sua celerità nel girare
i film, questi terminò le riprese in soli 43 giorni, durante i
quali si concentrò in particolare nel ricreare fedelmente la Los
Angeles degli anni Trenta.
Al momento dell’arrivo in sala, il
film venne accolto in maniera particolarmente positiva dalla
critica, che elogiò in particolare la sceneggiatura e le
interpretazioni dei protagonisti. Anche al box office il film si
affermò come un buon successo, incassando a livello globale circa
113 milioni di dollari a fronte di un budget di 55. Di
Changeling si è parlato a lungo nel corso della
stagione, essendo poi divenuto anche uno dei principali
protagonisti per la corsa ai premi cinematografici. Ancora oggi
viene ricordato come un ottimo esempio della classicità di
Eastwood, il quale riesce allo stesso tempo ad essere profondamente
innovativo nelle sue scelte e nel modo di trattare i temi della
storia.
Angelina Jolie in Changeling
La trama di
Changeling
Nella Los Angeles del 1928,
Christine Collins è una madre nubile che vive
insieme al figlio Walter, di nove anni. I due
possiedono una vita modesta, con un appartamento in un quartiere
popolare della periferia e il lavoro di lei come centralinista in
una società telefonica. Per la donna questa tranquillità viene
sconvolta nel momento in cui rientrando in casa dopo una giornata
di lavoro non trova più l’amato figlio. Denunciata subito la
scomparsa alla polizia, questa inizia a condurre delle indagini a
riguardo. Dopo diversi mesi, però, nulla è stato scoperto circa le
sorti del bambino, e l’opinione pubblica inizia ad accusare le
forze dell’ordine di incompetenza. Christine, nel frattempo, non
perde la speranza di poter riabbracciare un giorno suo figlio.
Ciò sembra finalmente divenire
realtà nel momento in cui la polizia contatta la donna affermando
di aver ritrovato Walter. Al momento della riconsegna alla madre,
tramite un incontro pubblico a cui partecipa anche la stampa,
Christine si rende però conto che il bambino che ha davanti non è
il suo. Da qui ha per lei inizio una feroce battaglia tra prove e
ricerche, con la quale tenta di dimostrare che quanto dice è vero,
che il suo vero figlio è ancora lì fuori da qualche parte.
Scontrandosi contro le autorità, la donna arriverà a comprendere
come l’opinione pubblica possa essere facilmente manipolata, e come
purtroppo non sia l’unica donna a denunciare un simile evento.
Il cast del film
Molto del successo del film si basa
anche sull’interpretazione della sua protagonista. Diverse attrici
si proposero per il ruolo, ma il regista insistette affinché fosse
Angelina
Jolie ad ottenere la parte. Secondo Eastwood, infatti,
l’attrice possiede un volto che si sposa perfettamente con il
canone dell’epoca in cui è ambientata la storia. La Jolie,
tuttavia, era inizialmente riluttante ad accettare la parte, poiché
essendo lei stessa madre avvertiva un certo turbamento nei
confronti della storia narrata. La presenza di Eastwood la convinse
infine ad accettare, nonostante dichiarerà poi di aver avuto molta
difficoltà a relazionarsi con il personaggio. Per la sua struggente
interpretazione, infine, la Jolie ottenne una nomination al premio
Oscar come miglior attrice protagonista.
Accanto a lei, nel film, si ritrova
l’attore Jeffrey Donovan nei panni del capitano di
polizia J. J. Jones. Per l’importante ruolo del reverendo Gustav,
invece, Eastwood richiese fortemente la partecipazione di
JohnMalkovich.
Il regista era convinto che questi avrebbe apportato nuove
sfumature ad un personaggio per lui insolito. Nel ruolo
dell’assassino Gordon Stewart Northcott vi è invece Jason
ButlerHarner, qui al suo primo ruolo
cinematografico. Questi ottenne il ruolo dopo numerosi provini,
durante i quali riuscì a dimostrare di poter dar vita ad una follia
che non risultasse già vista sul grande schermo. Amy
Ryan, divenuta celebre grazie a Gone Baby Gone,
ha invece ricoperto il ruolo di Carol Dexter, ottenendo tale parte con un video provino.
Angelina Jolie in Changeling
La storia vera dietro al film
Changeling
Prima di riportare in forma di
sceneggiatura la storia raccontata nel film, Straczynski si imbatté
nella storia di Christine Collins e del suo figlio
scomparso già nel 1983, mentre lavorava come corrispondente per un
telegiornale. Dopo numerose ricerche egli arrivò così ad ottenere
una panoramica più ampia su un caso finito per anni nel
dimenticatoio. La storia della Collins ha infatti inizio il
10 marzo del 1928, quando denuncia la scomparsa di
suo figlio Walter. Come viene poi narrato anche
nel film, la donna inizia una disperata ricerca che non sembra però
portare a nessun risultato concreto. Dopo cinque mesi, la polizia
consegna così alla donna un bambino che però lei non riconosce come
Walter.
Per la sua insistenza nel chiedere
che venga ritrovato il suo vero figlio, Christine si ritrova infine
ricoverata in un ospedale psichiatrico, giudicata priva di salute
mentale. Dopo dieci giorni, viene però liberata nel momento in cui
il bambino consegnatole confessa di non essere il vero Walter. La
Collins denuncia allora la polizia, ottenendo l’allontanamento del
capitano. Nel frattempo, emerge la personalità di Gordon
Northcott, immigrato canadese accusato di aver torturato e
ucciso diversi bambini. La madre di Northcott, Sarah Louise
Northcott, confessò alla fine del 1928 la sua
partecipazione all’omicidio di Walter Collins, tra le vittime del
figlio.
Tuttavia, al momento della sua
impiccagione, avvenuta nel 1930, Gordon chiese di incontrare la
Collins e a lei dichiarò di non avere nulla a che fare con suo
figlio. La stessa Sarah Northcott ha poi tentato di revocare la sua
confessione e ha fornito altre dichiarazioni frammentarie e
incoerenti. Nel 1935 viene infine ritrovato David
Clay, uno dei bambini rapiti. Questi racconta della sua
fuga insieme ad altri bambini, tra cui vi sarebbe stato anche
Walter. Le speranze di Christine si riaccendono, e la donna
continuerà per anni a cercare il figlio. Tuttavia, nel 1964 la
donna muore senza aver scoperto nulla e senza aver potuto
riabbracciare il suo piccolo.
Angelina Jolie in Changeling
Il significato del titolo
Il titolo
Changeling si deve all’omonima creatura fantastica
tipica del folklore europeo. Di essa si narra che sia un essere
molto simile alle fate e sia attratto dai bambini tanto da rapirli
sostituendoli con i propri perché al contrario dei loro neonati
(deformi e spesso malati) sono belli e sani. Secondo altre fonti
invece li rapirebbero solo per “succhiarne” l’energia vitale o per
nutrirsene. Il sostituto si può riconoscere perché è estremamente
intelligente, molto più di un bambino umano normale, ma impacciato
nei movimenti e con un comportamento molto diverso da quello umano.
Lo sceneggiatore J. Michael Straczynski si è
dunque basato su tale leggenda per dare il titolo al racconto.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
Per gli appassionati del film, o per
chi dovesse ancora vederlo, è possibile fruire di
Changeling grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes,
Prime Video e Now. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di venerdì 17 gennaio alle ore
21:00 sul canale Iris.
Dopo le conseguenze dello scioccante
finale della
prima stagione, il finale dell’episodio 1 della stagione 2 di
Scissione fornisce un indizio intrigante
sul collegamento tra il lavoro di Mark alla MDR e
la signora Casey.
Come ricordiamo in questo recap, la stagione 1 è iniziata
lentamente, ma ha costruito gradualmente la sua storia fino a un
finale da brivido. Nei momenti finali, la stagione 1 dello show
fantascientifico di Apple
TV+ ha poi mostrato come gli interni siano riusciti a
eseguire il protocollo Overtime Contingency per dare un’occhiata
alla vita degli esterni.
Invece di esplorare appieno
l’impatto delle azioni degli interni sul mondo esterno, l’episodio
di apertura della seconda stagione di Scissione si
limita però ad accennare al fatto che tutti loro sono stati
celebrati come eroi per aver spifferato tutto a
Lumon. L’episodio si concentra principalmente sul
modo in cui Lumon sta cambiando il suo approccio nei confronti
degli interni, dando loro più libertà e autonomia sul posto di
lavoro. Tuttavia, un’analisi più approfondita di molti dettagli del
finale di questo episodio della seconda stagione suggerisce che lo
scopo di Lumon è più particolare di quanto sembri.
Cosa rivela il finale dell’episodio
2×01 di Scissione su Mark e Gemma/Casey
Nel finale dell’episodio 2×01 di
Scissione, Mark e gli altri
dipendenti della MDR ricominciano a lavorare. Non appena Mark
ordina i numeri sul suo schermo in cestini, la puntata passa a un
altro schermo del computer in cui compare Gemma
con gli stessi cestini in basso. Anche la barra di avanzamento, con
il nome del file “Cold Harbor”, mostra lo stesso
numero su entrambi gli schermi. Questa breve scena lascia intendere
che Mark potrebbe lavorare sul file di Gemma.
Dopo la prima stagione, molti
spettatori hanno teorizzato che il dipartimento MDR potrebbe
aiutare Lumon a perfezionare i chip della
buonuscita classificando le emozioni umane nei quattro
“temperamenti” di Kier Eagan: “Guai,
divertimento, paura e cattiveria”. In parole povere, i
lavoratori stanno eseguendo l’apprendimento automatico per
garantire che i chip rendano gli esseri umani più malleabili o
compiacenti. Mark sta lavorando specificamente sul file di Gemma
perché la conosce meglio di chiunque altro. Se questo è vero, Gemma
è stata rimandata nella sala prove nel finale della prima stagione
di Scissione perché ha mostrato una parvenza di
emozioni umane, rendendola un’impiegata non ideale.
Sarah Bock in Scissione
Il significato di “Cold Harbor”
sullo schermo di Mark
Anche se i dettagli e lo scopo di
“Cold Harbor” saranno probabilmente rivelati più
avanti nella seconda stagione di Scissione, Mark e
Gemma stanno inconsapevolmente lavorando insieme per aiutare Lumon.
Lo schermo nei momenti finali dell’episodio suggerisce anche che
Mark sta lavorando alla 25esima iterazione di Gemma, suggerendo che
l’ha perfezionata fin dall’inizio. Questo spiegherebbe perché Mark
ha avuto il suo “colpo di fortuna da matricola” dopo essersi unito
alla Lumon: stava sempre lavorando sul file di una persona
familiare all’MDR.
Il significato di “Cold
Harbor” rimane sconosciuto, ma potrebbe avere a che fare
con la tecnologia criogenica. Dopo l’incidente, Gemma deve essere
stata tenuta in uno stato di sospensione, forse in conservazione
criogenica. Per questo motivo, non ha un’uscita e si ritiene che
sia morta. Oppure, “Cold Harbor” potrebbe
semplicemente significare che, attraverso il processo di
perfezionamento, Lumon intende trasformarla in un individuo più
“freddo”, incapace di provare emozioni umane complesse, ma in grado
di servire come dipendente ideale.
Perché Irving decide di tornare
alla MDR nel finale dell’episodio
L’episodio 2×01 di
Scissione lascia inoltre intendere che l’interno
di Helly potrebbe non essere tornato. Al
contrario, l’esterno, Helena, potrebbe essere
entrato volontariamente nell’ufficio per tenere d’occhio tutti gli
altri dipendenti della Lumon. Anche se questo non è confermato,
potrebbe spiegare perché si sia inventata di parlare con un
giardiniere durante il suo periodo di lavoro straordinario. Mentre
parla con Mark, fa anche notare che l’MDR non ha più
telecamere.
La sua fiducia cieca in Lumon
suggerisce quindi che non può essere lei l’interno, Helly.
Irving è l’unico lavoratore dell’MDR a notare che
qualcosa in lei sembra strano. Quando lei parla del tempo trascorso
all’aperto, lui si chiede cosa ci facesse un giardiniere fuori casa
sua di notte durante l’inverno. Sembra aver capito che Lumon non
sta tramando nulla di buono e decide di rimanere per andare a fondo
di quanto sta accadendo.
Tramell Tillman in Scissione
Milchick permette agli interni di
andarsene a piacimento
Dopo gli eventi della stagione 1 di
Scissione, Lumon sembra aver capito di poter
sfruttare il cameratismo che i lavoratori dell’MDR hanno
sviluppato. Sebbene la “Rivolta di Macrodat” abbia minacciato la
privacy di Lumon, l’azienda capisce che può trarre vantaggio dal
senso di lealtà e fiducia che si è creato tra i lavoratori
dell’MDR. Se gli interni costruiscono la propria identità e la
propria vita all’interno dell’ufficio Lumon, saranno meno costretti
a comprendere la vita degli esterni. Questo, a sua volta, li
renderebbe più facili da controllare e manipolare.
Pertanto, crea nuove regole che
danno ai dipendenti un falso senso di libertà, facendo leva sui
loro legami emotivi e sulla loro autonomia percepita. L’azienda sa
anche che i lavoratori come Mark non se ne andranno tanto presto,
perché hanno un motivo solido per restare all’interno. Inoltre,
poiché gli interni iniziano a vedersi come individui separati dagli
esterni, l’azienda sa che esiterebbero a “uccidersi” andandosene.
Il permesso di andarsene è quindi solo un’illusione progettata per
far sentire ai lavoratori che hanno il controllo sul loro
destino.
Il consiglio di amministrazione
accetta le condizioni di Mark
La “Rivolta di Marcodat” potrebbe
aver danneggiato la reputazione di Lumon. Allo stesso tempo, però,
potrebbe aver dato all’azienda un nuovo mezzo per controllare gli
interni. Gli innies hanno sviluppato un senso di appartenenza e di
unione tra loro dopo aver lavorato insieme durante il processo di
Contingenza degli straordinari.
Quando Mark è tornato e si è
rifiutato di lavorare con i nuovi dipendenti della MDR e ha chiesto
al consiglio di amministrazione di far rientrare i suoi ex compagni
di squadra, è probabile che il consiglio di amministrazione l’abbia
interpretato come un’opportunità per tenerlo in riga e sotto
controllo. Questa, tuttavia, è solo una teoria basata sugli
sviluppi della storia fino ad ora. Le vere motivazioni del
consiglio diventeranno probabilmente più chiare nei prossimi
episodi.
Hans Zimmer
definisce Inception la sua colonna sonora più
innovativa dal punto di vista tecnico. Diretto dal frequente
collaboratore di Zimmer
Christopher Nolan, Inception è uscito nel 2010 e ha
guadagnato oltre 839 milioni di dollari in tutto il mondo. Il film,
interpretato da
Leonardo DiCaprio e da un cast corale, segue un gruppo di
persone con la capacità di infiltrarsi nei sogni degli altri e di
influenzarli. Ha ottenuto recensioni positive ed è stato candidato
a otto premi Oscar, vincendone quattro.
In una recente intervista con
Vulture, Zimmer ha riflettuto sul processo creativo
che ha portato alla realizzazione della colonna sonora di
Inception, spiegando come abbia manipolato il tessuto
stesso del tempo attraverso la musica. Ha descritto
Inception come un esempio perfetto di questa tecnica, in
cui diversi elementi musicali a vari tempi si intersecavano in
armonia, creando una colonna sonora che era parte integrante della
narrazione tanto quanto le immagini. Zimmer ha anche parlato del
suo lavoro per Interstellar di Nolan. Ecco i suoi commenti
qui di seguito:
Inception perché sono riuscito a
scardinare il tessuto del tempo.C’è un punto in cui stanno
accadendo tre cose.È come se i treni si incrociassero,
tutti a velocità diverse, ma poi si incontrano, si
armonizzano l’uno con l’altro e poi tornano a fluttuare nei loro
piccoli mondi.Interstellar è interessante anche perché
abbiamo usato un organo a canne.Nessuno, a parte un film
horror, ha usato un organo a canne.
Cosa significa questo per la
colonna sonora di Inception
I commenti di Zimmer riflettono il
ruolo crescente della musica nell’accentuare la manipolazione del
tempo nel cinema moderno. In Inception, l’intreccio di
elementi musicali a tempi diversi rispecchia la struttura composita
della storia, in cui si intersecano realtà diverse. Questo
approccio alla colonna sonora riecheggia il lavoro di Zimmer in
altri film come Dunkirk e la trilogia del Cavaliere
Oscuro, dove l’uso di ritmi che aumentano la tensione e di
suoni non convenzionali amplifica l’urgenza. Il risultato di
Inception è una colonna sonora che non solo
accompagna le immagini, ma partecipa attivamente alla
narrazione.
Inoltre, l’uso della manipolazione
del tempo sia in Inception che in Interstellar
dimostra l’abilità di Zimmer nell’utilizzare la musica come
strumento narrativo. La colonna sonora di Inception, con i
suoi ritmi e le sue armonie mutevoli, completa l’esplorazione del
mondo dei sogni e della malleabilità del tempo. Allo stesso modo,
l’inclusione dell’organo a canne in Interstellar
contribuisce a trasmettere la vastità e la gravità dello
spazio, aggiungendo un riverbero che collega i temi
dell’amore, del sacrificio e della longevità della storia.
Inoltre, la disponibilità di Zimmer
a sperimentare strumenti e tecniche non convenzionali definisce il
suo approccio geniale alla colonna sonora dei film. In
Interstellar, il raro uso dell’organo a canne nel contesto
di un’epopea fantascientifica sfida la tradizionale partitura
orchestrale, creando un suono distintivo che si distingue dalla
musica cinematografica più convenzionale. Il suo spirito
innovativo, visto non solo in Inception e
Interstellar, ma in tutti e sette i film di Nolan per i
quali ha composto le musiche, continua a influenzare
l’evoluzione delle colonne sonore dei film.
Il film biografico sportivo
Inarrestabile (Unstoppable) racconta la
straordinaria storia vera di Anthony Robles, che ha affrontato
ostacoli e sfide sia dentro che fuori dal campo di wrestling,
diventando campione NCAA di wrestling nel 2011. Diretto dal
montatore William Goldenberg, vincitore di un premio Oscar e al suo
debutto come regista, Unstoppable è basato sul
libro del 2012 di Robles,
Unstoppable:From Underdog to
Undefeated:Come sono diventato un
campione.
Il vincitore dell’Emmy Jharrel
Jerome guida un cast eccezionale di Inarrestabile
(Unstoppable) che comprende
Jennifer Lopez,
Michael Peña,
Don Cheadle e Bobby Cannavale.
Inarrestabile (Unstoppable) ha
ricevuto recensioni per lo più positive, ottenendo un punteggio di
critica su Rotten Tomatoes del 74%.
Ben Affleck,
Matt Damon e il vero Anthony Robles hanno
prodotto il film. Robles appare anche nel film come suo doppio in
alcune scene. Unstoppable è stato reso disponibile
in streaming esclusivamente su Prime Video il 16
gennaio 2025.
Come dimostrato alla
fine di Inarrestabile (Unstoppable),
Robles rimane l’unico lottatore NCAA con una gamba sola a vincere
un campionato nazionale e il primo atleta a essere ingaggiato da
Nike dopo il ritiro da uno sport. Dato che Robles ha partecipato
direttamente alla creazione e alla produzione del film,
Unstoppable descrive accuratamente la sua ispirante storia
vera. Ci sono tuttavia alcune piccole modifiche, come il nome del
patrigno violento e l’apparizione fittizia di Robles nel
campionato di wrestling NCAA del 2010.
Anthony Robles ha preferito
l’Arizona State all’Università di Drexel
Dopo aver ottenuto 96-0 nei suoi
anni da junior e senior alla Mesa High School di Mesa, Arizona,
Anthony Robles è rimasto sorpreso dal fatto che nessuno dei suoi
migliori college lo abbia reclutato. Tra questi, Iowa, Oklahoma
State e Columbia. Dopo aver rifiutato una borsa di studio completa
per lottare alla Drexel University di Philadelphia, Pennsylvania –
che avrebbe fatto parte della NCAA Division I Coastal Athletic
Association – Robles si è iscritto come matricola e ha
iniziato a gareggiare per la ASU nel 2007-2008 con un record di
25-11. Nell’anno da secondo anno Robles è salito a 29-8. È
stato nominato All-American. È stato nominato All-American, ha
vinto il campionato Pac-10 e si è classificato quarto al campionato
NCAA nella divisione 125 libbre.
Anthony Robles ha vinto il
Campionato NCAA di wrestling 2011 con un record imbattuto di
36-0
La storica stagione 2010-2011 di
Robles è stato il suo ultimo anno di eleggibilità ad Arizona State.
Come si legge in Unstoppable, Robles ha ottenuto un
perfetto 36-0 e si è laureato campione nazionale NCAA di lotta
libera nel 2011. Inoltre, Robles ha ottenuto numerosi altri
risultati ad Arizona State, tra cui quattro partecipazioni
al campionato Pac-10 e tre vittorie consecutive nella
divisione 125 libbre. In carriera ha totalizzato 122 vittorie
all’ASU, l’ottavo posto nella storia della scuola, e ha stabilito i
record stagionali di vittorie con punti bonus (31) e cadute
tecniche (24). Robles è entrato a far parte dei più grandi
lottatori dell’Arizona State di tutti i tempi, che comprendono
anche Dan St. John, Zahid Valencia e Markus Mollica, tutti due
volte campioni NCAA.
Il 2 volte campione NCAA Matt
McDonough non ha sconfitto Anthony Robles nel 2010
Robles ha vinto il campionato NCAA
di wrestling 2011 nella divisione 125 libbre contro Matt McDonough
dell’Università dell’Iowa, che ha vinto il titolo NCAA nel 2010 e
nel 2012. Il filmato afferma che McDonough ha sconfitto Robles nel
campionato nazionale del 2010, ma non è esatto. Quell’anno
McDonough ha sconfitto la matricola Andrew Long di Iowa
State. Il filmato afferma anche che McDonough ha vinto due
campionati nazionali consecutivi, il che è falso. Tuttavia, ha
vinto due titoli NCAA nel 2010 e nel 2012 e ha perso contro Robles
nel 2011. Nel 2010 Robles è stato nominato All-American dopo aver
ottenuto un punteggio di 32-4. Alla fine si è classificato settimo
nella categoria di peso NCAA 125 libbre dopo aver vinto il
campionato Pac-10.
Anthony Robles aveva un
patrigno violento di nome Ron, non Rich, Robles
Il più grande conflitto fuori dal
campo di Robles in Unstoppable e nella realtà era il suo patrigno
violento. Chiamato Ron, non Rich, nella vita reale, il patrigno di
Robles era verbalmente violento con Robles e fisicamente violento
con sua madre Judy. Ron alla fine lasciò Judy per un’altra donna,
come si vede nel film. Secondo
Deadspin, “Ron criticava il figliastro senza pietà e a
volte abusava fisicamente di Judy in sua presenza”. Nella vita
reale, l’astio di Ron nei confronti di Anthony era più razziale di
quanto suggerisca Unstoppable. “Judy ha detto che Ron
non poteva perdonare a suo figlio il colore della sua pelle – il
padre biologico di Anthony è nero – né perdonarle l’amore che prova
per Anthony“.
Robles è in contatto con loro
ancora oggi
Sia l’allenatore del liceo di
Anthony Robles, Bobby Williams (Michael Peña), che Shawn Charles
(Don Cheadle), continuano a essere dei grandi sostenitori. In
un’intervista a
TODAY, Robles ha rivelato: “Bobby Williams è sempre stato
una figura paterna per me.Quando sono entrato nella
stanza del wrestling per la prima volta, mi ha trattato come se
fossi già un campione nazionale”. Robles attribuisce a
Williams il merito di averlo aiutato a trovare il suo stile di
lotta unico che ha contribuito a renderlo un campione nazionale.
Per quanto riguarda l’allenatore Shawn Charles, Robles apprezza la
sua costante fonte di motivazione. “Mi ha costretto a uscire
regolarmente dalla mia zona di comfort.Mi ha sfidato a
pensare a un livello diverso e a migliorarmi”.
Judy Robles è davvero
fieramente protettiva nei confronti del figlio e della
famiglia+
Jennifer Lopez e Jharrel Jerome in Inarrestabile
(Unstoppable)
Judy Robles è una vittima di abusi
domestici che fa di tutto per mantenere l’equilibrio e un senso di
pace e normalità nella sua casa distruttiva. Si spinge fino
a donare troppo sangue per mettere in tavola il cibo per i suoi
figli, sostenendo in ogni modo l’impegno di Anthony nel
wrestling. La scena all’inizio di Unstoppable in cui
rimprovera i disturbatori di Anthony è basata su eventi reali ed
esemplifica perfettamente la sua feroce lealtà verso il figlio e la
famiglia. Jennifer Lopez, che interpreta Judy nel film, ha invitato
la vera Judy e Anthony Robles a casa sua per saperne di più sulla
sua storia nel 2021 (via
ESPN).
I messaggi dei fan dei bambini
hanno motivato Anthony Robles dopo la sconfitta nei quarti di
finale del 2010
Sebbene Robles non abbia
effettivamente gareggiato e perso la finale del campionato NCAA
2010 nella sua categoria di peso, si è scoraggiato dopo la
sconfitta nei quarti di finale, passando dal quarto posto del 2009
al settimo. Robles ha ricevuto un mucchio di lettere di fan da
parte di bambini dopo la straziante sconfitta che
lo hanno ispirato non solo a vincere per
se stesso, ma anche a ispirare quei bambini a seguire i loro
sogni. Secondo
USA Today, le lettere dei fan, che ancora oggi conserva in una
teca per i trofei, “hannocambiato completamente la traiettoria
della mia vita”. Robles ha rivelato che diventare campione
nazionale “non era importante per me.In realtà, ciò
che mi importava ora è che volevo mostrare a questi ragazzi che
tutto è possibile”.
La squadra di wrestling
dell’Arizona State è stata tagliata nel 2008 ma è stata reintegrata
da donatori privati
Come illustra Unstoppable,
l’Arizona State University intendeva tagliare il suo
programma di lotta libera NCAA Division I, così come il
nuoto e il tennis, per motivi finanziari (via
The Daily). Ciò è avvenuto nel 2008 ed è durato solo poco più
di una settimana, dopo che una serie di donatori privati ha
permesso all’ASU di continuare con tutti e tre i programmi. In
Unstoppable, sembra che il taglio e il ripristino del
programma di wrestling dell’ASU sia avvenuto poco prima del terzo
anno di Robles, il che significa che sarebbe avvenuto prima della
sua stagione 2009-2010. Unstoppable
modifica leggermente la tempistica del taglio del programma di
wrestling dell’ASU per ottenere un effetto drammatico.
Il finale del film biografico
sportivo Inarrestabile
(Unstoppable) racconta la straordinaria storia vera di Anthony Robles,
che ha affrontato ostacoli e sfide sia dentro che fuori dal campo
di lotta prima di diventare campione di wrestling NCAA nel 2011.
Diretto dal montatore William Goldenberg, vincitore di un premio
Oscar e al suo debutto come regista, Inarrestabile
(Unstoppable) è basato sul libroUnstoppabledi Robles del
2012:From Underdog
to Undefeated:Come sono diventato un
campione.
Il vincitore dell’Emmy
Jharrel Jerome guida un cast eccezionale di
Inarrestabile (Unstoppable) che
comprende
Jennifer Lopez,
Michael Peña,
Don Cheadle e Bobby Cannavale.
Inarrestabile (Unstoppable) ha
ricevuto recensioni per lo più positive, ottenendo un punteggio di
critica su Rotten Tomatoes del 74%.
Ben Affleck,
Matt Damon e il vero Anthony Robles hanno prodotto il
film. Robles appare anche nel film come suo doppio in alcune scene.
Inarrestabile (Unstoppable) è stato
reso disponibile in streaming esclusivamente su
Prime
Video il 16 gennaio 2025.
Come dimostrato alla fine di
Unstoppable, Robles rimane l’unico lottatore NCAA con una
gamba sola a vincere un campionato nazionale e il primo atleta a
essere ingaggiato da Nike dopo il ritiro da uno sport. Dato che
Robles ha partecipato direttamente alla creazione e alla produzione
del film, Unstoppable descrive accuratamente la sua
ispirante storia vera. La fine di Inarrestabile
(Unstoppable) mette in evidenza la vittoria
ispiratrice di Robles e la fine di un percorso difficile
pieno di sacrifici, sostegno e determinazione che hanno giocato un
ruolo fondamentale nel portarlo a destinazione.
Anthony Robles ha sconfitto
Matt McDonough per diventare campione NCAA 2011
Il finale di
Inarrestabile (Unstoppable) si concentra
sulla meritata vittoria di Robles contro il campione nazionale in
carica di 125 libbre Matt McDonough dell’Università dell’Iowa. La
storica stagione 2010-2011 di Robles è stato il suo ultimo anno di
eleggibilità all’Arizona State. Come si vede in
Inarrestabile (Unstoppable),
Robles ha ottenuto un perfetto 36-0 e si è laureato
campione nazionale di wrestling NCAA 2011, sconfiggendo
McDonough e impedendogli di diventare un tre volte campione
NCAA.
All’inizio del film, Robles guarda
scioccato dopo essere stato ignorato dal capo allenatore dell’Iowa,
Tom Brands, dopo aver vinto il campionato liceale. L’Iowa era una
delle scelte migliori di Robles per l’università e probabilmente
credeva che arrivare primo gli avrebbe procurato l’attenzione che
meritava da parte di uno storico programma di wrestling
universitario come l’Università dell’Iowa. Anche se in
Inarrestabile (Unstoppable) Robles
non si mostra vendicativo, è probabile che la vittoria del titolo
NCAA 2011 sia stata ancora più bella di quella del campione in
carica dell’università che non lo aveva scelto. Nonostante questo,
Robles è un campione onorevole e festeggia la sua vittoria
con la madre Judy, che per molti versi è la sua
campionessa personale.
Anthony Robles ha perso contro
McDonough nelle finali NCAA del 2010?
Anthony Robles non ha affrontato
McDonough nella finale del campionato NCAA di wrestling del 2010
nella divisione 125 libbre, e questo è probabilmente il più grande
errore di fatto del film. Sebbene McDonough abbia vinto il titolo
NCAA nel 2010 e nel 2012, non si è trattato di un campione
ininterrotto come affermato nel film. Al contrario, quell’anno
McDonough ha sconfitto la matricola Andrew Long di Iowa State,
mentre Robles si è classificato settimo dopo aver perso ai
quarti di finale. Si trattò di un calo per Robles, che
l’anno precedente si era classificato quarto al secondo anno.
Inarrestabile (Unstoppable) ha
probabilmente esagerato lo slancio di McDonough per renderlo un
avversario più temibile per Robles nel 2011, anche se il suo record
nella vita reale e i suoi riconoscimenti erano certamente
abbastanza impressionanti.
La spiegazione della storia del
wrestling dell’Università dello Iowa e diTom
Brands
L’allenatore di wrestling
dell’Università dell’Iowa Tom Brands viene dipinto come un
antagonista in Inarrestabile
(Unstoppable). In realtà, Brands è un lottatore e una
persona piuttosto impressionante, avendo vinto una medaglia
d’oro olimpica nel 1996 dopo essere diventato campione del mondo
nel 1993. Brands ha anche avuto una stagione da imbattuto
nel 1991, quando è arrivato a 45-0, aggiungendo un record di
158-7-2 nella sua carriera di lottatore collegiale all’Università
dell’Iowa. Inoltre, Brands è stato 4 volte All-American e 3 volte
campione NCAA. È stato assistente allenatore dell’Iowa per 12
stagioni, dal 1993 al 2004, prima di diventare allenatore capo a
Virginia Tech e poi all’Iowa nel 2006. È stato il capo allenatore
di wrestling dell’Iowa per 19 anni.
Perché Anthony Robles è tornato
sui gradini del Rocky Steps prima del suo incontro di
campionato
Quando Robles ha partecipato al
campionato liceale all’inizio di Inarrestabile
(Unstoppable), ha fatto in modo di salire in cima alla
famosa Rocky Steps di Philadelphia, cosa che il vero Robles ha
fatto davvero. Prima del suo incontro di campionato del 2011,
Robles è tornato nel luogo storico e ha messo un piede sopra le
impronte incise di Rocky, creando così un’immagine duratura in
Inarrestabile (Unstoppable) che
dimostra le caratteristiche fisiche uniche di Robles e il
suo desiderio di essere un campione. Robles porta questa
energia da “occhio della tigre” nella sua battaglia per il
campionato, riallacciandosi al periodo in cui ha vinto l’ultimo
grande campionato al liceo.
Cosa è successo ad Anthony
Robles dopo la vittoria del titolo nazionale 2011
Come viene mostrato prima dei
titoli di coda di Inarrestabile
(Unstoppable), la storia di Anthony Robles ha ispirato
milioni di persone, tra cui il fondatore e CEO di Nike Phil Knight,
che ha dichiarato: “Dopo quello che ha realizzato, Anthony
Robles sarà un atleta Nike per tutta la vita”. Robles si è
ritirato dal wrestling dopo aver vinto il titolo NCAA nel 2011 ed è
diventato un oratore motivazionale, attualmente in collaborazione
con Keppler Speakers e Washington Speakers Bureau. Nel 2011 Robles
ha vinto il prestigioso Jimmy Valvano ESPY Award per la sua
perseveranza. Nel 2012 è diventato analista di wrestling NCAA per
ESPN, prima che il Presidente Obama lo nominasse membro del
President’s Council on Fitness, Sports & Nutrition nel
2013.
Robles ha scritto il suo libro
Unstoppable subito dopo la vittoria del titolo NCAA 2011.
Il libro è stato pubblicato nel 2012 e ha ispirato l’omonimo film.
Negli ultimi anni, Robles ha assunto il ruolo di allenatore di
wrestling presso la Mesa High School, dove è rimasto imbattuto e ha
ottenuto un impressionante record di 96-0 durante il suo anno da
junior e da senior sotto la guida dell’allenatore Bobby Williams.
Sua madre, Judy Robles, si è laureata all’Arizona State University
nel 2014 e ha conseguito il dottorato in Educazione nel 2022.
Attualmente è assistente del decano degli studenti dell’ASU. In
questo modo, Unstoppableè
diventato una storia di successo non solo per Anthony Robles, ma
anche per sua madre Judy.
Il vero significato del finale
di Inarrestabile (Unstoppable)
Inarrestabile
(Unstoppable) è una storia di speranza, resa ancora più
palpabile perché in gran parte vera. In Unstoppable e nella vita
reale di Robles ci sono molti momenti in cui avrebbe potuto perdere
la concentrazione sul suo sogno di wrestler e crollare sotto il
peso della pressione e delle aspettative. Se Robles stesso è un
incredibile faro di ispirazione, Inarrestabile
(Unstoppable) dimostra che non avrebbe potuto farcela da
solo, soprattutto senza l’incrollabile sostegno di sua madre Judy,
la fiducia iniziale in lui da parte dell’allenatore del liceo Bobby
Williams e le sfide che l’allenatore dell’ASU Shawn Charles
presentava a Robles ogni giorno. Inarrestabile
(Unstoppable) è un promemoria di come un campione si
costruisca attraverso l’abilità e la determinazione, ma anche
attraverso la forza del proprio carattere.
La seconda parte del finale di
serie di Station
19 ha dato il giusto commiato ai vigili del fuoco
di Seattle e alle loro famiglie, concludendo le loro storie e
offrendo uno sguardo al loro futuro immediato e lontano. L’episodio
10 della
stagione 7 di Station 19 ha mostrato l’equipaggio
lottare per la propria sopravvivenza e per la protezione di
Seattle, dividendosi tra la lotta contro uno dei più grandi
disastri che abbiano mai dovuto affrontare e le visioni di un
possibile futuro che hanno motivato la squadra a resistere.
Concentrare l’attenzione sull’incendio ha portato in primo piano il
dramma e lo sviluppo del carattere dei protagonisti di Station
19.
Oltre alle tensioni che hanno messo
in pericolo diversi personaggi, rendendo incerta la loro
sopravvivenza fino alla fine,
il finale di Station 19 ha anche concluso con
decisione le storie accennate nel corso della settima stagione.
Concentrandosi meno sui personaggi i cui finali erano già stati
approfonditi nella stagione 7 di Station 19, il finale di
serie è riuscito a dare conclusioni parzialmente inaspettate alle
storie di alcuni personaggi, tra cui la decisione di Ben Warren di
lasciare la Stazione 19 per tornare al Grey Sloan.
Concentrandosi sui protagonisti e sull’eredità della caserma, il
finale della stagione 7 di Station 19 ha mantenuto intatti
i temi centrali del dramma sui pompieri.
Il significato delle visioni
dei pompieri nel finale di Station 19
Tutti i personaggi centrali hanno
avuto delle visioni nei momenti critici del finale della stagione 7
di Station 19, sia che la loro salute fosse a rischio,
come nel caso di Theo al Grey Sloan Memorial, sia che avessero
vissuto un’esperienza di quasi morte, come nel caso di Travis e
Dominic che hanno evitato per un soffio il tornado di fuoco. Le
visioni potrebbero essere facilmente scambiate per una finestra sul
futuro dei personaggi di Station 19. Tuttavia, in base ai
momenti in cui si sono verificate, queste visioni sono state
considerate come una finestra sul futuro dei personaggi. Tuttavia,
in base ai momenti in cui tali visioni si sono presentate,
avevano più a che fare con le ragioni che i protagonisti
diStation 19dovevano
ricordare a se stessi per superare la sfida momentanea che
in quel momento sembrava insormontabile.
Il discorso di Andy all’inizio
dell’episodio ha inquadrato perfettamente il significato delle
visioni quando ha chiesto a Maya di concentrarsi su ciò che
l’aspettava dopo la sua difficile situazione. Ogni
visione seguiva una situazione a cui i personaggi di
Station 19 temevano di non poter sopravvivere, e
iniziava con primi piani dei personaggi che lasciavano
intendere la natura intima di ciò che stavano evocando,
concentrandosi intensamente sulle loro ragioni per cui
vivere. Che sia più probabile, come la visione della
famiglia di Maya che conferma il lieto fine della stagione 7 di
Station 19, o più inverosimile, come la fine di Andy con
Jack, era ciò che avevano bisogno di vedere per concentrarsi sulla
sopravvivenza.
Come la guida di Andy ha
salvato Maya dall’incendio selvaggio
Maya, trovandosi tagliata fuori dal
resto della sua squadra a causa dell’imperversare dell’incendio, si
era convinta di essere sul punto di incontrare la sua fine, e il
suo continuo chiamare Andy e ammetterlo mostrava il luogo oscuro in
cui si trovava la sua mente. Sebbene la goccia d’acqua abbia
fisicamente salvato Maya pochi istanti dopo, è stato il
suggerimento di Andy di “concentrarsi su tutto ciò che ti
aspetta quando uscirai da lì, su tutto ciò per cui hai da
vivere” a costringere Maya a concentrarsi su ciò che aveva
davanti, sulle sue speranze e sui suoi sogni.
Le parole di Andy hanno
ispirato Maya a non disperare, facendole vedere cosa l’aspettava
dopo l’insormontabile sfida dell’incendio, ricordando efficacemente
a Maya le ragioni per cui sopravvivere a quella
minaccia.
Il momento successivo alla goccia
d’acqua ha chiarito quanto Andy sia stato utile a Maya come leader
di Station 19. Andy ha persino offerto a Maya di sedersi a quel
tavolo. Andy aveva persino proposto a Maya di assistere a quella
chiamata, ma lei aveva rifiutato perché le parole di Andy
avevano spostato l’attenzione di Maya dalle sue preoccupazioni alla
questione in corso, facendole migliorare la concentrazione
e rendendola una risorsa indispensabile per l’ultima resistenza
contro la potenziale diffusione dell’incendio verso Seattle e per
il recupero del paziente con il fischietto.
Il significato del cameo finale
di Station 19 di Okieriete Onaodowan per Vic’s Vision
Il ritorno di Onaodowan nei panni
di Dean Miller nella visione di Vic è stato particolarmente
significativo in Station 19, stagione 7, episodio 10,
perché ciò che ha aiutato Vic a superare un tronco in fiamme che ha
fatto breccia nel suo contenimento è stata la certezza che
sostenere Crisis One fosse la strada giusta per lei. Lasciare
Station 19 sarebbe stato sempre impegnativo, ma vedere la
visione di Dean per Crisis One ha reso la decisione di Vic di
trasformarla in un’iniziativa nazionale più importante del
semplice rendere un programma essenziale disponibile per tutti nel
Paese.
La quinta stagione di Station
19 ha istituito Crisis One come programma di Dean per
addestrare gli SFD a offrire aiuto e a de-escalare situazioni che
prima di allora sarebbero state affrontate solo dalla polizia,
danneggiando più che aiutando. Tuttavia, dopo la sua morte
inaspettata, Crisis One è diventato effettivamente l’eredità di
Dean. Vedere un futuro potenziale in cui Vic avrebbe potuto
esportare il bene fatto da Crisis One all’interno dell’SFD di
Seattle in tutto il Paese, rendendo Dean orgoglioso di lei,
significava che la sua scelta di trasferirsi a Washington era
quella giusta, perché aveva fatto del bene e reso l’eredità di Dean
ancora più importante.
Perché Travis ha lasciato
Station 19 e ha seguito Vic a Washington
Nel corso di Station 19,
Travis aveva la tendenza a scappare quando era minacciato dal
cambiamento. Tutte le sue relazioni sentimentali dopo la morte di
Michael erano fallite, sia perché Travis non era pronto per i passi
successivi come i suoi partner, sia perché aveva scelto persone
emotivamente non disponibili. Nella stagione 7 di Station
19 Travis è riuscito persino a far fallire la sua relazione
con Eli, che sulla carta era buona, perché lo ha ripetutamente
tradito con Emmett, nonostante non abbia avuto rispetto per suo
padre per anni dopo che questi aveva tradito la madre di
Travis.
Il trasferimento di Travis
dall’altra parte del paese con Vic ha sfidato efficacemente la sua
paura del cambiamento, dimostrando che era la cosa che
poteva finalmente fargli superare il suo limbo, dopo che aveva
usato la scusa di Station 19 come una comoda coperta di conforto
che gli permetteva di evitare il cambiamento. Nonostante la
distanza, il trasferimento di Travis potrebbe addirittura far
funzionare la sua relazione con Dominic proprio perché ha
finalmente costretto Travis a gestire il cambiamento, rendendogli
più facile intraprendere una relazione con l’intento di farla
funzionare a prescindere dalle sfide che lo attendono.
Il ritorno di Ben a Grey Sloan
fa chiudere il cerchio alla Station 19
Station 19 è nato come
spinoff di Grey’s
Anatomy perché Ben Warren non si sentiva motivato da un
intervento chirurgico quanto da un potenziale aiuto sulla scena del
crimine dopo aver visto i pompieri in azione. La sua scelta
di correre verso il fuoco era stata un arco narrativo centrale sia
inStation 19che
inGrey’s Anatomy, perché
aveva influenzato molto Miranda e la loro relazione, visto
quanto la preoccupava, ma lui continuava a dedicarsi alla lotta
antincendio perché si sentiva più utile.
Tuttavia, le cose sono
evidentemente cambiate nella stagione 7 di Station 19.
Mentre Ben si era concentrato sulla medicina per tutta la durata
del dramma antincendio, facendo addirittura del PRT, all’interno
del quale poteva operare, una realtà per Station 19,
Station 19stagione 7 ha mostrato
Ben più desideroso di fornire aiuto come medico sul campo che come
vigile del fuoco. La sua scelta di tornare alla chirurgia
non solo non sorprende, ma è anche il finale perfetto per
Station 19, in quanto chiude il cerchio della serie,
facendo riscoprire a Ben la sua passione per la medicina dopo che
lo spinoff era iniziato solo perché l’aveva persa.
Come le scene di flashforward
mantengono intatto il messaggio centrale di Station 19
Il finale diStation
19garantisce che la maggior parte della squadra si sia
smantellata per seguire la propria vera vocazione o ciò che doveva
fare per crescere, sia in un futuro prossimo che in uno lontano.
Tuttavia, quello che Beckett descriveva nella stagione 7,
episodio 3 diStation 19come l’approccio “pace nel mondo,
l’amore vince, Care Bear” era sempre stato
parte di ciò che rendeva speciale quella caserma. In
effetti, nel corso delle sue sette stagioni, Station 19 ha
sempre avuto al centro la comunità e l’aiuto alle persone in modo
solidale, ma fino a quel momento era sempre stato lo stesso gruppo
di personaggi a sostenerlo.
Mostrando Andy nei panni del capo
dei pompieri che fa il discorso ricordando alle nuove reclute che
“la Stazione 19 è un costrutto”, si è garantito ciò che è
sempre stato al centro della caserma dei pompieri e Station
19 come show televisivo ha continuato a vivere, anche se i
pompieri che hanno introdotto quell’approccio sono passati da tempo
ad altri lidi. Il discorso di Andy aveva un
duplice obiettivo: dire ai nuovi membri dell’equipaggio che
cosa rappresentavano entrando a far parte di quella caserma, ma
anche ricordare agli spettatoridi Station
19il messaggio al centro di sette
stagioni della fiction sui pompieri.
Station 19 ha offerto una fine
adeguata ai suoi protagonisti
La stagione 7
diStation 19 ha preparato il lieto fine dei suoi
protagonisti fin dalla prima stagione, ma l’episodio 10 della
stagione 7 è stato particolarmente adatto a completare il lavoro.
In effetti, mostrandoli in crisi,il finale di serie
diStation 19si è
concentrato sul dramma stressante che ha sempre caratterizzato la
serie, ma ha anche dato la possibilità di vedere come i personaggi
volevano che fosse il loro futuro, a cosa stavano
lavorando e come vedevano il resto della loro famiglia di Station
19 sempre presente per loro, qualunque fosse la pietra miliare che
celebravano.
Vic, Travis e Ben che lasciano la
Station 19 relativamente presto è triste, ma significa anche che
hanno trovato la loro vera vocazione o che hanno finalmente
affrontato ciò che li tratteneva dal crescere. Il presente di Maya
comprendeva già la famiglia, ma il suo futuro la vedeva tornare
come capitano della Stazione 19, proprio come il flashforward alla
fine dimostrava che il commento di Ben sul fatto che Andy fosse
“il sogno più sfrenato di suo padre” era giusto, poiché
l’ascesa di Andy tra i ranghi dell’SFD era ciò per cui la
Station 19 aveva sempre costruito, rendendo il finale di
Station 19 il più appropriato perché la
conclusione delle storie dei suoi personaggi corrispondeva
pienamente ai loro viaggi nella serie.
Danielle Savre,
interprete di Maya in Station
19, ha commentato un potenziale ritorno in
Grey’s
Anatomy, spiegando la possibilità di tornare.
Il finale della serie Station 19 ha offerto una
conclusione a molti archi narrativi di personaggi, tra cui Maya
Bishop, un capitano della squadra la cui moglie è la dottoressa
Carina DeLuca (Stefania Spampinato). Carina è una ginecologa in
servizio al Grey Sloan Memorial Hospital, uno dei tanti elementi di
collegamento tra le due serie. Sebbene nessuno dei due personaggi
sia apparso dopo la fine dello spinoff, rimane aperta la
possibilità che uno dei due compaia nella serie medica in
corso.
Parlando con ScreenRant
del suo ruolo nel dramma procedurale Found della NBC,
Savre ha detto che non escluderebbe mai di tornare nel
ruolo di Maya nonostanteStation
19sia finita. L’attore ha parlato
di come il finale della serie lasci spazio al ritorno del suo
personaggio, che continua a fare il suo lavoro e che potrebbe
interagire con i personaggi di Grey’s Anatomy . Scoprite cosa ha detto
Savre qui sotto:
ScreenRant:Anche con i flashforward che mostrano il futuro felice del
tuo personaggio, pensi che ci sia spazio per un tuo ritorno in
Grey’s Anatomy?O hai chiuso con Maya?
Danielle Savre: Non chiuderò
mai la storia di Maya Bishop o di Station 19. Ha significato così
tanto per me che non ho mai smesso di pensare a lei.Ha significato così tanto per me che dirò volentieri di sì a
Grey’s Anatomy se vorranno un piccolo frammento di Maya
Bishop.L’altro giorno stavamo scherzando, tipo: “E
se arrivasse in ambulanza per lasciare un paziente?”.Mi sono detta: “Sarei felice di apparire per una parola, una
scena, o anche solo per fare da sfondo a Grace Anatomy, se questo
significasse far rivivere Maya per il mondo, per l’intero
universo”.
ScreenRant:Questo è il senso del finale, giusto?Lei è
lì, è il capo, e lo farà finché le ruote non cadranno.
Già.E lo
farei.Ci sono così tante cose che mi
piacerebbe.Ma voglio dire, hanno 17 series
regular, quindi portare Maya in un ruolo significativo in Grey’s
sarebbe altamente improbabile, ma non dico mai.Mi
piacerebbe molto venire lì, solo per dire “ciao” e per giocare con
tutta la famiglia Shondaland.
Cosa significa la dichiarazione
di Savre per il futuro di Maya in Grey’s Anatomy
Durante la messa in onda di
Station 19 , vari personaggi sono passati alla serie
madre, e la Savre ha ripreso il suo ruolo di Maya nella serie con
un ruolo ricorrente a partire dal 2020. Potrebbeancora
apparire al Grey Sloan Memorial, con un possibile cameo in
un episodio incentrato sul suo futuro dopo la serie originale.
Anche Carina potrebbe comparire, visto che lavora ancora lì, anche
se non compare da tempo. Questo apre la porta ad altri membri del
cast di Station 19 , ma non è l’unico precedente per il
ritorno del Capitano.
Ma il potenziale più forte
per il ritorno di Maya viene dal dottor Ben Warren (Jason
George), che è stato un personaggio principale dall’inizio di
Station 19 fino alla settima stagione. Alla fine della
serie, è tornato a lavorare al Grey Sloan Memorial, come si vede
nella
stagione 21 di Grey’s Anatomy, dove ora è un
personaggio principale. Anche se questo non significa che il
ritorno di Savre la renderebbe un personaggio principale, il suo
interesse, unito alla volontà dello show di riportare in vita i
personaggi, rende altamente possibile il suo ritorno.
L’attore di Squid
Game Park Gyu-young, che interpreta la Guardia
011 nella seconda stagione della serie di successo di
Netflix, ha spiegato come il vero nome del
suo personaggio abbia influenzato la sua performance. La storia
della seconda stagione di Squid
Game segue Gi-hun, che torna ai giochi per aiutare un
nuovo gruppo di giocatori. Il cast della
seconda stagione di Squid Game comprende Lee Jung-jae,
Lee Byung-hun e Wi Ha-joon, che riprendono tutti i loro ruoli dalla
prima stagione. Tuttavia, la stagione 2 di Squid Game
introduce anche molti nuovi personaggi. Mentre la maggior parte di
questi personaggi sono giocatori, il personaggio di Park Gyu-young
è una guardia.
In un’intervista rilasciata a
Deadline, Park riflette sul vero nome della guardia
011, che è No-eul, e spiega come questo abbia influito sulla sua
performance. Park sostiene che l’aver appreso che il nome
del suo personaggio significa “tramonto” in coreano ha dato maggior
peso al personaggio, poiché i tramonti indicano l’arrivo
dell’oscurità. Dato che No-eul entra nei giochi come soldato, Park
si concentra sulle emozioni pesanti associate all’uccisione di vite
innocenti. Leggete la sua dichiarazione completa qui sotto:
Ricordo che il regista mi disse
che il nome del personaggio significa letteralmente tramonto in
coreano, quindi si riferisce a un momento in cui l’oscurità inizia
a penetrare e ci si sente più pesanti.Al di là della mimica
facciale e della voce più bassa, il regista mi ha detto che il
significato era molto più ampio e che dovevo trasmettere un senso
di emozione molto pesante, soprattutto quando entravo nei giochi
come soldato.
Che cosa significano per Squid
Game i commenti di Park sulla Guardia 011?
L’introduzione di No-eul nella
seconda stagione di Squid Game ha fatto pensare che
sarebbe entrata nei giochi come giocatrice, proprio come la maggior
parte dei personaggi dello show. Pertanto, il fatto che No-eul sia
una guardia è stato uno dei
più grandi colpi di scena della seconda stagione di Squid
Game. Jun-ho si era travestito da guardia nella prima
stagione di Squid Game, ma seguire No-eul nella
seconda stagione è la prima volta che gli spettatori dello show
hanno potuto vedere la prospettiva di una guardia.
Anche se No-eul non ha avuto molto
tempo sullo schermo nella seconda stagione di Squid Game,
è stata comunque uno dei personaggi più interessanti della
stagione. Sa dell’operazione di prelievo di organi gestita dal
manager temporaneo e riconosce anche uno dei giocatori del mondo
esterno, Gyeong-seok. Anche se Gyeong-seok è stato ucciso alla
fine della seconda stagione di Squid Game, è stato
teorizzato che No-eul finirà per salvarlo. Pertanto, No-eul
potrebbe unirsi alla ribellione di Gi-hun nella
terza stagione diSquid Game.
L’amato romanzo per bambini di
Lewis Carroll, Alice nel Paese delle
Meraviglie, sta per entrare nel mondo degli
anime giapponesi. Per la gioia dei fan di tutto il mondo, è stato
annunciato ufficialmente il primo adattamento anime del racconto
classico, intitolato Alice nel Paese delle Meraviglie -Dive in
Wonderland-. L’ambizioso progetto, il cui debutto è previsto
per il 29 agosto 2025, è diretto dall’acclamato regista
Toshiya Shinohara, mentre la sceneggiatura è
firmata dalla famosa scrittrice Yuko Kakihara. Lo Studio P.A.
Works, noto per la sua splendida animazione, darà vita a questa
rivisitazione del Paese delle Meraviglie con dettagli
mozzafiato.
Secondo
@SugoiLITE su X, questo adattamento anime di Alice nel
Paese delle Meraviglie promette di combinare il mondo
stravagante e surreale di Lewis Carroll con la narrazione unica e
l’estro artistico per cui gli anime sono famosi. Pur mantenendo il
cuore della storia originale, Dive in Wonderland mira a
portare una nuova prospettiva sulle avventure di Alice. I fan
attendono con impazienza di vedere come il medium anime
reinterpreterà personaggi iconici come lo Stregatto, il Cappellaio
Matto e la Regina di Cuori, e come fonderà la fantasia dell’epoca
vittoriana di Carroll con i tropi moderni dell’anime
giapponese.
Una visione audace per una
storia senza tempo
Lewis Carroll’s Classic Childen Novel “ALICE
IN WONDERLAND” will be receiving JAPANESE ANIME FILM ADAPTATION for
the 1st time.
Titled “Alice in Wonderland -Dive in Wonderland-“, premiere on
August 29, 2025. Directed by Toshiya Shinohara, Scripted by Yuko
Kakihara at P.A. WORKS. pic.twitter.com/sVVfpyG0HI
Con Alice nel Paese delle
Meraviglie -Dive in Wonderland- Toshiya Shinohara e Yuko
Kakihara affrontano la sfida di reimmaginare una storia che ha
affascinato il pubblico per generazioni. Invece di Alice come
personaggio principale, la storia seguirà una ragazza dei giorni
nostri di nome Rise, che vaga nel Paese delle Meraviglie e incontra
Alice. La regia di Shinohara dovrebbe offrire un’interpretazione
vibrante e dinamica del Paese delle Meraviglie, catturando il
fascino caotico e l’atmosfera onirica del romanzo originale. Nel
frattempo, la sceneggiatura di Kakihara si immergerà nel lato
psicologico di Alice nel Paese delle Meraviglie.
Il coinvolgimento di P.A. Works
assicura che l’aspetto visivo di questo adattamento sarà a dir poco
straordinario. Conosciuto per la sua meticolosa attenzione ai
dettagli e per l’animazione lussureggiante, lo studio è ben
attrezzato per rendere i paesaggi fantastici e i personaggi
eccentrici del Paese delle Meraviglie. La combinazione tra la regia
visionaria di Shinohara e la maestria di P.A. Works fa sì che i fan
siano in fibrillazione e si aspettino un capolavoro che renda onore
al materiale di partenza, pur essendo una creazione unica nel suo
genere.
Cosa rende l’anime il mezzo
perfetto
L’anime è particolarmente adatto a
ricreare il mondo surreale e immaginifico di Alice nel Paese
delle Meraviglie. A differenza dei tradizionali
adattamenti live-action o di animazione occidentale, l’anime ha una
libertà senza pari, che consente espressioni esagerate, immagini
esplosive e una narrazione sperimentale. Questa flessibilità è così
importante per catturare l’essenza del Paese delle Meraviglie, un
luogo dove la logica si piega e l’impossibile diventa
possibile.
Alice nel Paese delle
Meraviglie -Dive in Wonderland- promette di essere un
adattamento innovativo, che fonde il fascino senza tempo della
storia di Lewis Carroll con lo spirito innovativo degli anime
giapponesi. Con l’avvicinarsi della data della prima di agosto
2025, continua a crescere l’attesa per quello che potrebbe
diventare un momento decisivo nella storia degli adattamenti di
anime.