Uno dei più celebri e premiati film
degli anni Novanta è ForrestGump, diretto dal regista Robert
Zemeckis. Questi segnò profondamente il decennio,
ripercorrendo gli ultimi trenta, intensi, anni di storia americana,
portando in scena situazioni, personaggi o battute divenute
iconiche. Inoltre, è stato caldamente apprezzato per le novità
introdotte in materia di CGI, contribuendo al perfezionamento di
tali effetti speciali. Delicato e toccante, il film è oggi
considerato a livello mondiale come un grande classico.
Ecco 10 cose che non sai di
Forrest Gump.
2Parte delle cose che non sai sul
film
Forrest Gump: il cast del film
5. È il film che ha reso Tom Hanks una
star. A dar volto all’iconico protagonista, è l’attore
Tom Hanks, all’epoca ancora poco conosciuto.
Proprio per questo motivo, Hanks non percepì un vero e proprio
compenso, ma solo una percentuale degli incassi. Ciò gli permise
alla fine di guadagnare circa 40 milioni di dollari, all’epoca una
cifra notevolmente alta.
4. Ha improvvisato una celebre
battuta. Nella sceneggiatura non vi è traccia della frase
“il mio nome è Forrest Gump. La gente mi chiama Forrest
Gump”. Questa fu infatti improvvisata dall’attore, e al
regista piacque a tal punto che decise di tenerla all’interno del
film. In seguito, sarebbe divenuta una delle battute più celebri
del film.
3. Hanks ha richiesto un requisito
fondamentale per il film. Prima di accettare il ruolo,
l’attore ha espressamente richiesto al regista e ai produttori che
la ricostruzione storica narrata avvenisse in modo estremamente
preciso. Per far ciò, si è dunque operata una lunga ricerca sugli
eventi previsti da sceneggiatura. Solo a quel punto, Hanks accettò
il ruolo.
Forrest Gump: non è mai stato realizzato il
sequel
2. Si è a lungo tentato di riportare
il personaggio al cinema. Dato il successo del film,
l’autore del romanzo decise di scrivere un seguito alla sua storia.
Si cercò allora di adattare anche questa in un lungometraggio, ma
il progetto morì in seguito al rifiuto di Hanks di riprendere il
ruolo. Per la produzione, sostituire l’attore era impensabile, e si
decise pertanto di abbandonare il progetto.
Forrest Gump: le frasi migliori del
film
1. È ricco di frasi divenute
celebri. Tutti almeno una volta nella vita hanno recitato
una delle tante celebri battute del film. In Forrest Gump
sono infatti contenute alcune della frasi più note del cinema. Ecco
le migliori:
–
“Perché non mi ami Jenny, non sono un uomo intelligente, ma so
che cos’è l’amore.” (Forrest Gump)
–
“Mamma diceva sempre: la vita è come una scatola di
cioccolatini, non sai mai quello che ti capita” (Forrest
Gump)
–
“Stupido è chi lo stupido fa” (Forrest Gump)
–
“Da quel giorno stemmo sempre insieme, Jenny e io, come il pane
e il burro.” (Forrest Gump)
–
“Quel giorno, non so proprio perché decisi di andare a correre
un po’, perciò corsi fino alla fine della strada, e una volta li
pensai di correre fino la fine della città, pensai di correre
attraverso la contea di greenbow, poi mi dissi, visto che sono
arrivato fino a qui tanto vale correre attraverso il bellissimo
stato dell’ Alabama, e cosi feci.” (Forrest Gump)
Nella giornata di ieri è arrivata la
notizia che
la #SnyderCut di Justice
League, ossia la versione del cinecomic com’era stato
inizialmente concepito da Zack
Snyder, arriverà ufficialmente il prossimo anno su HBO
Max.
Dopo anni di campagne a favore di
questa versione montata e realizzata completamente da Zack
Snyder, ecco finalmente che il film verrà visto dal
mondo intero e avremo la possibilità di vedere in che modo Snyder
aveva pensato il film dall’inizio.
Naturalmente, in seguito
all’ufficializzazione dell’arrivo della
#SnyderCut, anche gli stessi membri del cast del
film, tra cui
Henry Cavill,
Jason Momoa e Ray Fisher, hanno
voluto esprimere tutto il loro sostegno nei confronti di Snyder e
della versione del suo film mai arrivata in sala.
Non è la prima volta che gli attori
di Justice
League intervengono in prima persona a sostegno
della #SnyderCut, dal momento che nel corso degli
anni gli stessi interpreti hanno più e più volte sostenuto le varie
campagne a favore della release della versione interamente
realizzata da Snyder. Di seguito potete vedere i post condivisi su
Instagram (via
Screen Rant) da Cavill, Momoa e Fisher:
Snyder ha completato la maggior
parte dei lavori su Justice
League nel 2016, ma si è allontanato dalla
post-produzione e dal montaggio alla luce di una tragedia
familiare.
Warner Bros. ha
incaricato Joss Whedon, il regista
di The Avengers, di finire il
lavoro, e il diverso stile di entrambi gli uomini ha portato molti
fan a credere che Snyder avesse immaginato una versione molto più
oscura del progetto. Con un budget di $ 300 milioni, il film ha
incassato oltre $ 650 milioni in tutto il mondo e non ha trovato
grazia presso i critici, né verso il pubblico.
Divenuto celebre grazie al ruolo di
un supereroe dalle dubbie capacità, Aaron
Taylor-Johnson si è invece con gli anni dimostrato
un’attore particolarmente dotato, dando vita a interpretazioni e
personaggi sempre più memorabili. L’attore è oggi tra i più quotati
della sua generazione, diviso tra progetti mainstream ed opere
d’autore.
Ecco 10 cose che non sai su
Aaron Taylor-Johnson.
2Parte delle cose che non sai
sull’attore
Aaron Taylor-Johnson in Animali
notturni
5. Non si sentiva adatto per il
ruolo. Durante una cena informale con il regista
Tom Ford, questi notò delle espressioni nel volto
dell’attore che gli fecero pensare fosse perfetto per la parte di
Ray Marcus in Animali notturni. Taylor-Johnson, tuttavia,
espresse un’iniziale scetticismo nei confronti di tale offerta, ma
fu infine convinto dal regista ad accettare la parte.
4. Ha collaborato all’aspetto estetico
del personaggio. Per rendere particolarmente inquietante
il suo personaggio, l’attore ha lavorato a stretto contatto con
Ford per trovare la giusta acconciatura per i capelli e la barba.
Esperto stilista, Ford ha riposto in tale ricerca tutta la sua
esperienza, cercando di far diventare il personaggio una vera e
propria incarnazione del male.
Aaron Taylor-Johnson in Avengers
3. Era spaventato dalla grandezza del
progetto. Per convincere l’attore ad accettare il ruolo di
Quicksilver ci volle all’incirca un anno. Questi era infatti
spaventato dal progetto, come anche dall’idea di dover firmare un
contratto per diversi film Marvel. Anche dopo aver infine
accettato il ruolo continuò ad esserne spaventato, ma si
tranquillizzò quando seppe che ad interpretare sua sorella Scarlet
Witch era stata chiamata l’attrice Elizabeth
Olsen, sua grande amica.
2. Dovette perdere alcuni chili di
muscoli. Contrariamente a quanto avviene di norma,
all’attore fu chiesto di perdere diversi chili di muscoli, poiché
giudicato troppo imponente per il suo personaggio. Questi è infatti
descritto come un ragazzo esile, in grado pertanto di sfruttare al
meglio la sua supervelocità. Taylor-Johnson si sottopose così ad
una ferrea dieta che lo portò a perdere volume
muscolare.
Aaron Taylor-Johnson: età e
altezza
1. Aaron Taylor-Johnson è nato a High
Wycombe, in Inghilterra, il 13 giugno 1990. L’attore è
alto complessivamente 180 centimetri.
Nella giornata di ieri è arrivata la
notizia che la #SnyderCut di Justice League,
ossia la versione del cinecomic così com’era stato inizialmente
concepito da Zack
Snyder, verrà rilasciata il prossimo anno su HBO Max.
Adesso, sembra che un’altra Director’s Cut di un altro celebre film
del DCEU potrebbe uscire in via ufficiale.
Il film in questione è
Suicide
Squad di David
Ayer che, proprio come Justice
League, è stato profondamente cambiato durante le riprese
aggiuntive e in fase di post-produzione. Dopo essersi congratulato
con Snyder per la release della #SnyderCut, Ayer
ha condiviso su
Twitter un GIF del Joker di
Jared Leto – tra i personaggi apparsi in
Suicide
Squad e, a detta del regista, tra quelli che hanno
maggiormente subito i tagli del montaggio finale.
Cosa avrà voluto anticipare Ayer con
questa GIF, dal momento che nessuna didascalia ha accompagnato
l’immagine? Semplicemente, il regista spera che un giorno anche la
sua versione di Suicide
Squad possa finalmente essere rilasciata, o Ayer
sa per certo che ciò accadrà? Non ci resta che attendere
aggiornamenti…
A proposito di Suicide
Squad, David
Ayer ha rivelato di recente che avrebbe potuto
dirigere il sequel. Dopo aver espresso attraverso i social
tutto il suo supporto e la sua
ammirazione nei confronti di James
Gunn, il regista ha rivelato a proposito
di The Suicide
Squad che gli sarebbe stata offerta la
possibilità di dirigerlo: “Mi è stato offerto di farlo, ma
ho preferito intraprendere un’altra strada”, ha spiegato
Ayer.
Jason Momoa e Peter Dinklage, entrambi apparsi nella
popolare serie tv Game of
Thrones, sono in trattative per interpretare e produrre un
nuovo film a tema “vampiri” dal titolo Good Bad &
Undead. Stando a quanto riportato da Variety, il film è
attualmente in sviluppo alla Legendary, con Max
Barbakow incaricato di dirigere la pellicola.
Nel film Peter Dinklage avrà il ruolo del celebre Van
Helsing, mentre Jason Momoa interpreterà il vampiro
protagonista della storia. Secondo le prime indiscrezioni sulla
trama, il vampiro di Momoa, che ha promesso di non uccidere più,
unirà le forze con Il Professore per mettere a punto una truffa e
cercare di guadagnare soldi; sulla testa del vampiro, però, verrà
posta un’enorme taglia che costringerà i due alla fuga.
La storia si basa su un soggetto
originale di Mark Swift e Damian Shannon, autori delle
sceneggiature del remake di Venerdì 13 del 2009 e
di Baywatch con Dwayne Johnson e Zac Efron. Il
film è stato descritto come un mix tra Prima di mezzanotte
e un film basato sull’universo di Bram Stoker.
Jason Momoa ha interpretato Khal Drogo nella
prima stagione di Game of
Thrones, mentre Peter Dinklage ha interpretato uno dei
personaggi più amati dai fan della serie, Tyrion Lannister.
Dinklage detiene attualmente il record per il maggior numero di
Emmy Awards vinti: ben 4 come miglior attore non protagonista per
il suo ruolo nella serie HBO. L’attore ha così battuto Aaron
Paul, che per Breaking
Bad ne aveva ottenuti ben 3.
Dopo aver lasciato Game of
Thrones,Jason Momoa è entrato a far parte del DCEU
dove ha interpretato il ruolo di Aquaman
in Justice League e nello standalone diretto da James
Wan. Prossimamente lo vedremo nel nuovo adattamento di Dune
ad opera di Denis Villeneuve. Peter Dinklage, invece, è apparso di recente
nei panni di Eitri in Avengers:
Infinity War e al fianco di Elle Fanning in I
Think We’re Alone Now.
Sappiamo ormai da diverso tempo che
Zoe Kravitz è stata scelta per
interpretare Catwoman nell’attesissimo
The
Batman che sarà diretto da Matt
Reeves e che vedrà Robert Pattinson nei panni del Crociato
di Gotham. L’attrice era impegnata sul set prima che la produzione
del cinecomic venisse momentaneamente bloccata a causa della
pandemia di Covid-19.
Al momento non sapiamo quando i set
cinematografici saranno nuovamente agibili, ma stando a quando
rivelato dalla stessa attrice in una recente intervista con
Variety, la Kravitz
sente molto la mancanza del set di Reeves. Già in passato aveva
spiegato
quanto fosse importante per lei il ruolo di Selina Kyle e
adesso ha espresso tutta la sua frustrazione per quanto riguarda lo
stop alle riprese, rivelando che “ogni giorno si sveglia e
spera di ricevere una e-mail o una telefonata in cui le venga detto
che si è pronti a ripartire”.
Purtroppo né Zoe Kravitz né nessun altro dei membri del
cast sanno con certezza quando potranno riprendere a girare.
Ciononostante, l’attrice ha spiegato di essere in contatto con
tutta la produzione e che sono tutti pronti a tornare al lavoro non
appena le cose torneranno alla normalità e la sicurezza sarà
garantita.
Sempre nel corso della medesima
intervista, la Kravitz ha parlato delle difficoltà
incontrate finora sul set per quanto riguarda l’iconico costume del
suo personaggio: “Hai tante persone che ti toccano il viso e il
corpo costantemente, tutto il giorno. Ho bisogno di un grosso aiuto
per poter entrare nella tuta. Non posso assolutamente farcela da
sola. Probabilmente sono stata aiutata come non mi era mai successo
prima d’ora, e questo soltanto per un ‘semplice’
costume.”
HN Entertainment ha suggerito che le
riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di
Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche
di Batman
v Superman: Dawn of Justice, Justice
League, Wonder
Woman e del sequel Wonder
Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata
al 25 giugno 2021.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“,
scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in
modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di
Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una
cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham
City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà
disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei
film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti
sospettati“.
Cate Blanchett è Galadriel in
Il Signore degli Anelli
Cate Blanchett vanta una carriera
assolutamente invidiabile. Balzata all’attenzione della critica
grazie ad Elizabeth nel 1998, il successo
di pubblico è arrivato grazie al ruolo di Galadriel nella saga de
Il
Signore degli Anelli, personaggio che ha poi
interpretato anche nella trilogia de Lo
Hobbit.
Attrice dotata di una versatilità
unica, a suo agio in qualsiasi genere le viene chiesto di
affrontare, nel corso della sua carriera Cate Blanchett è stata premiata con ben due
Oscar: il primo vinto come migliore attrice non protagonista per
The Aviator di
Martin Scorsese – in cui ha interpretato la leggendaria
Katharine Hepburn – e il secondo vinto come migliore attrice
protagonista per Blue Jasmine di Woody Allen.
A proposito de Il
Signore degli Anelli, in un recente intervista con
Marc
Maron, è stata la stessa Blanchett a rivelare che, in origine,
avrebbe voluto interpretare un altro personaggio nella saga basata
sull’epopea fantasy di J.R.R. Tolkien: “Ho
parlato con Peter Jackson e con la sceneggiatrice Fran Walsh, che
erano impegnati a girare la scena del banchetto con tutti i
nani”, ha spiegato l’attrice. “Ho sempre voluto
interpretare una donna barbuta, così ho chiesto loro se, in
quella scena, potevo essere la moglie pelosa. Chiaramente non
ho potuto per una questione di tempistiche. Il Signore degli Anelli
è stata per tutti un’esperienza incredibilmente lunga. Per me non è
stato così: interpretare Galadriel ha richiesto soltanto tre
settimane.”
Ricordiamo che ne Il Signore degli
Anelli non c’è nessuna scena di banchetto con dei nani, ma tale
scena è presente nel romanzo, in cui sono proprio i nani, amici di
Bilbo, ad aiutarlo con i preparativi per la sua festa di compleanno
e con i bagagli per la partenza. Cate Blanchett potrebbe fare
riferimento a una stesura precedente del film, rispetto a quella
finita sullo schermo.
A proposito de Il
Signore degli Anelli, ricordiamo che attualmente
Amazion Studios è al lavoro su una
serie tv basata sulla mitologia tolkieniana. Ambientata nella
Terra di Mezzo, la serie esplorerà nuove trame precedenti alla
Guerra dell’Anello. Lo studioso di Tolkien Tom
Shippey figurerà come consulente della produzione.
Arriva da
Variety la notizia che la Sony Pictures sarebbe al lavoro sullo
sviluppo di un nuovo cinecomic basato sui fumetti Marvel e ambientato nell’universo
di Spider-Man,
che potrebbe – il condizionale è d’obbligo! – essere dedicato ad
un’eroina femminile, probabilmente Madame Web,
personaggio creato da Denny O’Neil e John Romita Jr.
Non è la prima volta che si parla di
un possibile film dedicato alla leader delle Donne Ragno: in attesa
di scoprire se sarà proprio lei il personaggio a cui il film sarà
dedicato, la fonte ci informa che sarà S.J.
Clarkson, nota per aver diretto alcuni episodi delle serie
Jessica
Jones e The
Defenders, ad occuparsi della regia. Al momento non
sappiamo chi firmerà la sceneggiatura.
Per quanto riguarda il cast, sembra
che due celebri attrici siano tra le favorite per interpretare il
ruolo della protagonista: la candidata all’Oscar Amy Adams(American Hustle, Big Eyes)
e il premio Oscar Charlize Theron(Mad Max: Fury Road,
Atomica Bionda). Per ora si tratta di un semplice rumor:
nessuna delle due attrici ha firmato alcun contratto per recitare
nel film; stando alla fonte, sembra che la Sony sia intenzionata a
scegliere prima un’attrice e poi ad ingaggiare uno sceneggiatore,
in modo che la storia del film possa adattarsi meglio alla sua
protagonista.
Nei fumetti Madame
Web, alter ego di Cassandra Webb, possiede abilità
psichiche, preveggenti e chiaroveggenti, ed è in grado di apparire
in forma astrale come uno spirito alle persone. Una volta scoperta
l’identità dell’Uomo Ragno grazie ai suoi poteri, lo ha aiutato a
superare diverse difficoltà.
Sembrava una leggenda, invece esiste
davvero: Justice League Snyder Cut è un
film, esiste e lo vedremo su HBO Max. Ecco quanto detto, tramite
Twitter, dal canale, che renderà disponibile il film nel 2021.
Dopo anni di campagne a favore di
questa versione montata e realizzata completamente da Zack
Snyder, ecco finalmente che il film verrà visto dal mondo
intero e avremo la possibilità di vedere in che modo Snyder aveva
pensato il film dall’inizio.
Snyder ha completato la maggior
parte dei lavori su Justice
League nel 2016, ma si è allontanato dalla
post-produzione e dal montaggio alla luce di una tragedia
familiare. Warner Bros. ha incaricato Joss Whedon,
il regista di The Avengers, di finire il
lavoro, e il diverso stile di entrambi gli uomini ha portato molti
fan a credere che Snyder avesse immaginato una versione molto più
oscura del progetto.
Con un budget di $ 300 milioni, il
film ha incassato oltre $ 650 milioni in tutto il mondo e non ha
trovato grazia presso i critici, né verso il pubblico.
Disney+ è il servizio di
streaming dedicato ai film e ai prodotti di intrattenimento di
Disney, si prepara ad un mese di Giugno ricco di nuovi contenuti.
Trai titoli in arrivo spicca fra tutti il kolossal Artemis
Fowl di che a causa della pandemia ha saltato la
release cinematografica.
1Il Mondo Secondo Jeff
Goldblum
Ne Il Mondo Secondo Jeff Goldblum gli spettatori vengono
accompagnati in un viaggio divertente, sagace e giocoso. In ogni
episodio di questa nuova serie l’attore
Jeff Goldblum approfondisce un argomento
apparentemente banale, svelando un mondo di incredibili e
affascinanti collegamenti scientifici e storici. Dalle scarpe da
ginnastica al gelato, dal caffé ai cosmetici e a tutto tante altre
cose,
Goldblum scopre che anche le cose più semplici hanno
degli incredibili e a volte bizzarri retroscena. Attraverso il
punto di vista della mente curiosa e brillante di Goldblum, niente
è come sembra. Queste meraviglie moderne sono così ordinarie che
noi spesso le diamo per scontate…ma
Jeff Goldblum no.
Episodio 112 – “Gioielli” – Dai maestri
gioiellieri che realizzano oggetti personalizzati in oro e diamanti
per i ricchi clienti famosi, alla stravaganza e alla gioia
scintillante di un matrimonio indiano, Jeff vede che il nostro
amore per tutto ciò che brilla è un tratto onnipresente che si nota
nelle culture di tutto il mondo. Ma perché siamo attratti dalle
cose luccicanti? Jeff trova risposta alle sue domande quando visita
la sede della Diamond Foundry, dove possono creare diamanti
chimicamente perfetti interamente in laboratorio. Jeff viene anche
travolto in una parata di New Orleans.
L’attrice Elsa
Pataky si è resa celebre negli anni grazie alla sua
partecipazione ad una delle più redditizie saghe cinematografiche.
Negli anni, ha recitato in numerosi lungometraggi, alternando
pellicole spagnole a grandi produzioni estere. La Pataky è inoltre
nota per essere la moglie di uno dei più celebri divi dell’attuale
panorama statunitense.
Ecco 10 cose che non sai su
Elsa Pataky.
2Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Elsa Pataky e Chris Hemsworth
5. È sposata con il noto
attore. Dopo aver conosciuto nel 2010 l’attore Chris
Hemsworth, noto per il suo ruolo all’interno del
Marvel Cinematic Universe, i due
hanno intrapreso una relazione, culminata nel matrimonio nel
dicembre di quello stesso anno. In seguito, la coppia ha dato alla
luce tre figli, nati rispettivamente nel 2012 e nel
2014.
4. Hanno recitato insieme.
Oltre ad essere comparsa sul set di Thor: The Dark World,
l’attrice ha avuto ulteriore modo di recitare accanto al marito per
il film 12 Soldiers, dove interpreta Jean Nelson. Nel
film, questa è la moglie proprio del personaggio interpretato da
Hemsworth. Per i due si è trattato della prima volta in cui hanno
potuto condividere la scena.
3. Raramente sono presenti l’uno sui
set dell’altro. Per molti attori sposati, girare scene
intime per i film in cui recitano è difficile, e spesso desiderano
avere accanto a sé i rispettivi partner. Ciò non vale però per la
Pataky ed Hemsworth, i quali hanno affermato di aver stabilito che
durante tali riprese non desiderano la presenza dell’altro,
evitando così quello che potrebbe essere uno stress in
più.
Elsa Pataky: il suo patrimonio
2. Possiede un ricco
patrimonio. Grazie al suo ruolo nella saga di Fast &
Furious, l’attrice ha potuto ottenere una maggior visibilità a
Hollywood, ottenendo ruoli sempre più di spicco. Ciò l’ha portata a
raggiungere un patrimonio stimato di 5 milioni di
dollari.
Elsa Pataky: età e altezza
1. Elsa Pataky è nata a
Madrid, in Spagna, il 18 luglio 1976. L’attrice è alta
complessivamente 161 centimetri.
Avete mai sentito la storia
della poliziotta, dell’uccello canterino, della psicopatica e della
principessa mafiosa?“Birds of Prey (e la
fantasmagorica rinascita di Harley Quinn)”, una storia
contorta raccontata dalla stessa Harley, come solo lei sa fare,
a partire dal 21 maggio sarà disponibile per l’acquisto in
digitale (anche in 4K UHD*) su Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMvision, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV. Dal 4 giugno sarà inoltre disponibile anche per
il noleggio su Sky Primafila, Infinity e VVVVID.
Tra i contenuti extra spiccano
“Modalità Vista Aerea”, con esclusive scene dietro
le quinte ed interviste a cast e produttori, lo speciale
“La sanità mentale è fuori moda” dedicato agli
intrepidi costumi indossati dalle Birds of Prey ed ispirati alla
moda avantgarde, e “Nerd Selvaggi” dedicato alla
creazione di Bruce – l’amata iena domestica di Harley Quinn.
IL FILM
Quando il malvagio narcisista di
Gotham, Roman Sionis, e il suo zelante braccio destro, Zsasz,
prendono di mira la piccola Cass, la città viene messa sotto sopra
per trovarla. Le strade di Harley, Huntress, Black Canary e Renee
Montoya si incrociano, e l’improbabile quartetto non avrà altra
scelta che allearsi per sconfiggere Roman.
In “Birds of Prey (e la
fantasmagorica rinascita di Harley Quinn)” della Warner
Bros. Pictures,
Margot Robbie (“Tonya”)
torna a vestire i panni di Harley Quinn, al fianco di Mary
Elizabeth Winstead (“10
Cloverfield Lane”, “Fargo” in TV) nel ruolo di Huntress; Jurnee
Smollett-Bell (“True Blood” della HBO) nei panni di Black Canary;
Rosie Perez (“Fearless- Senza paura”, “Pitch
Perfect 2”) in quelli di Renee Montoya; Chris Messina (“Argo”,
“Sharp Objects” in TV) è Victor Zsasz; ed Ewan McGregor (“Doctor
Sleep”, i film “Trainspotting”) è Roman Sionis. Fa il suo esordio
sul grande schermo Ella Jay Basco, nel ruolo di Cassandra “Cass”
Cain.
Diretto da Cathy Yan (“Dead Pig”) da
una sceneggiatura di Christina Hodson (“Bumblebee”),
il film è basato sui personaggi della DC Comics. Margot Robbie ha anche prodotto la pellicola
assieme a Bryan Unkeless e Sue Kroll. I produttori esecutivi del
film sono Walter Hamada, Galen Vaisman, Geoff Johns, Hans Ritter e
David Ayer.
La squadra creativa che ha
affiancato Cathy Yan dietro le quinte è composta dal direttore
della fotografia Matthew Libatique (“A Star Is Born”, “Venom”); lo
scenografo K.K. Barrett (“Lei”); i montatori Jay Cassidy (“American
Hustle – L’apparenza inganna”, “Il lato positivo – Silver Linings
Playbook”) ed Evan Schiff (“John Wick – Capitolo 2” e “John
Wick 3 – Parabellum”); e la costumista Erin Benach (“A Star Is
Born”). Musiche di Daniel Pemberton (“Spider-Man: Un nuovo
universo”).
Warner Bros. Pictures presenta una
produzione Lucky Chap Entertainment / Clubhouse Pictures / Kroll &
Co. Entertainment, “Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di
Harley Quinn)”.
Modalità Vista Aerea – Con esclusive scene
dietro le quinte, interviste a regista, cast e produttori, la
modalità vista dall’alto permette di vedere il film come un vero
addetto ai lavori
Birds of Prey: Fatti della stessa pasta – Per
un film così coraggioso, Margot Robbie aveva bisogno di una squadra
da sballo per scuotere Gotham come mai prima d’ora. Scopri le
personalità sopra le righe dei protagonisti e della troupe che,
insieme, ci hanno portato nella mente contorta di Harley.
Romanesque – Ewan McGregor interpreta il
crudele ed eccentrico Black Mask, il proprietario di un locale
notturno che intende prendere il controllo della malavita di
Gotham. Ma con Harley e la sua squadra contro, Black Mask scoprirà
presto chi comanda.
Un rapporto amore e pattini – Dal roller derby
alle strade più pericolose di Gotham, Harley vuole creare il caos,
e i suoi pattini la seguono ovunque. Scopri come Margot Robbie e la
squadra d’azione 87eleven hanno dato vita alle scene sui
pattini.
Crime e Sporcizia – Entra nella Funhouse,
teatro dello scontro tra la squadra di Harley e gli scagnozzi di
Roman.
La sanità mentale è fuori moda – Dai
un’occhiata agli intrepidi vestiti indossati dalle Birds of Prey
mentre scatenano l’inferno a Gotham. Ispirati dalla moda
avantgarde, questi look evitano lo spandex, ma portano lo stile ad
un nuovo livello.
Nerd Selvaggi – La iena domestica di Harley è
una malefica e ringhiante meraviglia della magia degli effetti
visivi. Scopri la squadra di grafici che ha trasformato un docile
pastore tedesco in una bestia che solo Harley potrebbe amare.
Le papere sul set
“Birds of Prey (e la
fantasmagorica rinascita di Harley Quinn)” è già
disponibile per il pre-order su:
Apple TV App*:
Google Play*:
YouTube*:
Chili:
Rakuten*:
TIMvision:
Microsoft*:
*Disponibile anche in 4K UHD sui
dispositivi abilitati
Amore, fede e musica, sono questi
gli ingredienti principali di Cosa mi lasci di
te (titolo originale I
stillbelieve) che sarebbe
dovuto arrivare nelle sale italiane il 19 marzo, ma vista
l’emergenza sanitaria, è disponibile direttamente in streaming su
Prime
Video, dal 17 aprile.
Cosa mi lasci di
te: l’ispirazione del film
Il lavoro racconta la vera storia
del musicista Jeremy Camp, icona americana della
musica cristiana, che a suon di ballate dalle influenze rock
professa la propria fede e la diffonde nel mondo. La sua vita è
contraddistinta da un incontro e da una storia d’amore che lo hanno
segnato per sempre, tanto che l’ha voluta raccontare in un libro –
Cosa mi lasci di te, edito in Italia da
Fabbri Editori. La storia poi è approdata sul
grande schermo grazie ai fratelli Andrew e Jon
Erwin, che l’hanno diretta, scegliendo KJ Apa (Riverdale)
per interpretare il ruolo del protagonista.
La trama
Jeremy (KJ
Apa) arriva all’università con la sua chitarra e il
sogno di diventare un musicista. Mentre questo inizia a
realizzarsi, incontra Melissa (Britt
Robertson), se ne innamora e decide di sposarla.
Nonostante entrambi siano giovanissimi e lei sia affetta da un male
incurabile. Lui compone le sue canzoni, deciso a starle accanto in
qualsiasi circostanza, ma lei rischia di non arrivare neppure al
matrimonio a causa dell’aggravarsi della malattia. Tuttavia, un
evento che ha del miracoloso regala ai due ragazzi un altro
scampolo di vita insieme, consentendo loro di vivere un intenso,
anche se breve, sogno d’amore e felicità, prima dell’inevitabile
epilogo. Senza Melissa Jeremy avrà ancora la forza di credere e di
cantare?
Il romanticismo in
Cosa mi lasci di te
Al netto di una
pesante cappa di retorica – quella per intenderci che fa sì che il
padre, interpretato da Gary Sinise, si rivolga al
figlio chiamandolo “figliolo” con frasi del tipo: “Vai
e scrivi la tua storia”, o “la vita non è piena nonostante
le delusioni, ma grazie ad esse” – condita dal patriottismo di
bandiere a stelle e strisce che sventolano dai portici, il film è
l’emblema dell’amore romantico, una storia per teenager sull’amore
che supera i confini del tempo e dello spazio ed è in grado di
superare anche il confine estremo, la morte. Per dare corpo a
questa vicenda – e riescono a farlo in maniera convincente –
i registi hanno scelto il giovane KJ Apa, noto per essere stato il protagonista
della serie tv Riverdale,
e Britt Robertson, interprete di serie come
Life unexpected e film quale il fantasy
Disney Tomorrowland.
Due attori amati dai teenager, che si ritrovano insieme dopo
Qua la zampa! di Lasse
Hallström.
Tuttavia, il film non è solo un
prodotto per adolescenti innamorati dell’idea stessa dell’amore,
specie se eterno, da tenere incollati allo schermo con una storia
che sembra una favola, anche se non proprio dal lieto fine, con una
congrua scorta di fazzolettini a portata di mano.
Religione e fede in
Cosa mi lasci di te
Perché trarre un libro e poi un
film da una storia così personale, così intima? Inequivocabilmente,
oltre che una storia d’amore, il film è un elogio e una
professione di fede cristiana inattaccabile, che vacilla, ma non
crolla neanche sotto i colpi della prova più dura.
Centrale è l’idea che questa storia possa essere d’esempio per
altri, che possa cambiare la vita di qualcuno, anche solo di una
persona, magari facendola avvicinare alla fede.
Quello che accade
alla protagonista Melissa è una sorta di miracolo. L’altro
“miracolo”,poi, consiste nel vedere tutta la California unita in
preghiera a Jeremy Camp per aiutare Melissa a superare la malattia.
Anche la fama di cantante d iCamp, oltre che essere dovuta al suo
talento musicale, sembra indissolubilmente legata a questa vicenda
personale che pare aver appassionato l’America. Quello stesso
talento, il successo, sono presentati come frutto della fede e
strumento di essa. A suggello di tutto questo, alcune immagini
finali del vero Jeremy Camp e delle sue esibizioni. I still
believe e Walk by faith, tratte dall’album
Still, hanno ottenuto un enorme successo negli Usa. Il
cantante ha vinto molti premi e venduto più di 5 milioni di
album.
Una visione di questo tipo
ha l’evidente limite di risultare poco coinvolgente per quanti non
ne condividano i presupposti, sebbene ponga di fronte a
interrogativi universali. Su tutti, come è possibile
affrontare la morte? Come ci si prepara? Se c’è qualcosa che questo
lavoro lascia anche a chi ha superato l’adolescenza e non è a suo
agio col concetto di fede, è proprio che si può in qualche
maniera trovare il coraggio di affrontare anche la morte – la prova
più difficile, più estrema che un essere umano possa affrontare –
se non si è soli, grazie all’amore o all’affetto incondizionato
delle persone care.
Prodotto da Kingdom
Studios e distribuito in Italia da
Notorious e Prime
Video, il film è visibile in streaming su questa
piattaforma dal 17 aprile.
Interpretato da Joaquin Phoenix, che ha ottenuto il Premio
Oscar® come Miglior attore protagonista, Joker sarà disponibile su Infinity
Premiere dal 5 all’11 giugno. Il film diretto da Todd Phillips è
incentrato sulla figura dell’iconico villain: l’esplorazione di
Phillips su Arthur Fleck è quella di un uomo che lotta per trovare
la sua strada in una società fratturata come Gotham. Durante il
giorno lavora come pagliaccio, di notte si sforza di essere un
comico di cabaret… ma scopre che lo zimbello sembra essere proprio
lui.
Con
Stefano Accorsi,
Edoardo LeoeJasmine
Trinca, La Dea
Fortunaarriverà su
Infinity Premiere dal 12 al 18 giugno. Arturo e Alessandro sono una
coppia da più di quindici anni ma nonostante la passione e l’amore
si siano trasformati in un affetto importante, la loro relazione è
in crisi da tempo. L’improvviso arrivo nelle loro vite di due
bambini lasciati in custodia per qualche giorno da Annamaria,
la migliore amica di Alessandro, potrebbe però dare un’insperata
svolta alla loro stanca routine. La soluzione sarà un gesto folle.
Ma d’altronde l’amore è uno stato di piacevole follia.
Tratto dall’acclamato romanzo di
Nicholas Searle, L’Inganno
Perfetto, che vede insieme per la prima volta sul
grande schermo l’attrice premio Oscar Helen Mirren e il candidato a due premi Oscar
Ian McKellen, sarà disponibile su Infinity
Premiere dal 19 al 25 giugno. Il genio della truffa Roy Courtnay
non riesce a credere alla propria fortuna quando incontra online la
benestante vedova Betty McLeish. Mentre Betty gli apre le porte di
casa e della sua vita, Roy rimane sorpreso scoprendosi affezionato
alla donna: quella che avrebbe dovuto essere una truffa veloce e
rapida si trasforma in un percorso da funambolo, il più infido
della sua vita.
Tornare a Vincere. arriverà su Infinity
Premiere dal 26 giugno al 2 luglio. Il premio Oscar Ben Affleck interpreta il protagonista Jack
Cunningham che si trova a un passo dalla rovina, scatenata da una
perdita inenarrabile, annegando nell’alcolismo che gli era già
costato un matrimonio e qualunque altra speranza di vita migliore.
Quando gli viene offerta la possibilità di allenare la squadra di
pallacanestro del suo vecchio liceo accetta con riluttanza, ma
quando i ragazzi iniziano a comportarsi da squadra e a vincere,
Jack crede di aver finalmente trovato una ragione per cui
combattere i demoni che lo hanno portato vicino alla rovina.
Dopo Suicide Squad, già disponibile su
Infinity, Margot Robbie torna a interpretare Harley Quinn
nel film Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley
Quinn) che arriverà su Infinity in 4K dal 4
giugno. Quando il malvagio narcisista di Gotham Roman Sionis e il
suo zelante braccio destro Zsasz prendono di mira la piccola Cass,
la città viene messa sotto sopra per trovarla. Le strade di Harley,
Huntress, Black Canary e Renee Montoya si incrociano, e
l’improbabile quartetto non ha altra scelta che allearsi per
sconfiggere Roman.
Dal 2 giugno sarà disponibile su
Infinity il film diretto da Mel Gibson,
La Battaglia di Hacksaw Ridge. Durante la
Seconda Guerra Mondiale ha luogo l’epica battaglia per prendere la
tristemente nota fortezza giapponese di Okinawa. L’improbabile eroe
che cambia le sorti della violenta e sanguinosa battaglia è Desmond
Doss, un giovane soldato e medico dell’esercito americano che si
rifiuta di portare le armi. Il suo comportamento contribuirà a
renderlo un eroe agli occhi dei suoi commilitoni, facendone il
primo obiettore di coscienza nella storia americana a ottenere una
medaglia d’oro dal Congresso.
Disponibile su Infinity dal 16
giugno, il lungometraggio d’animazione
Ferdinand racconta la storia di un grosso
toro dal cuore grande che, dopo essere stato scambiato per un
animale pericoloso, viene catturato e portato via dalla sua casa.
Determinato a tornare dalla sua famiglia, Ferdinand raduna una
squadra di animali emarginati per avventurarsi nel lungo viaggio di
ritorno. Ambientato in Spagna, Ferdinand dimostra che le
apparenze possono ingannare, quando ci si trova di fronte a un
enorme toro.
Con Arnold
Schwarzenegger, Contagious – Epidemia
mortale arriverà su Infinity dal 25 giugno. Alla
sedicenne Maggie rimangono poche settimane di vita a causa di
un’epidemia mortale che trasforma la popolazione in zombie. Tornata
a casa dal padre Wade, Maggie inizia una dolorosa metamorfosi.
L’uomo è però determinato a tenere con sé la figlia il più
possibile e si rifiuta di lasciarla nelle mani della polizia che ha
l’ordine di prenderla in custodia. Con il progredire della
malattia, però, Wade rimarrà da solo a guadare impotente Maggie
soffrire.
Sarà disponibile su Infinity dal 27
giugno Hurricane – Allerta Uragano.
L’uragano più violento nella storia degli Stati Uniti sta per
abbattersi sull’Alabama. Mentre gli abitanti cominciano a evacuare
la zona, il meteorologo Will, suo fratello Breeze e la determinata
agente del Tesoro Casey si ritrovano soli in mezzo alla furia della
tempesta e, allo stesso tempo, alle prese con un gruppo di
rapinatori che vuole approfittare dell’imminente catastrofe per
compiere il colpo del secolo: una rapina da 600 milioni di dollari
alla Zecca dello Stato.
Sequel di Daddy’s Home,
Daddy’s Home 2 arriverà su Infinity dal
28 giugno. Mark Wahlberg e Will Ferrell tornano a interpretare i
protagonisti del film, Brad e Dusty, che dovranno unire le forze
per regalare ai figli il più bel Natale possibile, affrontando allo
stesso tempo i loro rispettivi padri, interpretati da Mel Gibson e
John Lithgow.
SERIE TV su
Infinity
Dal 1° giugno sarà disponibile su
Infinity la quarta e ultima stagione completa di Angie
Tribeca, che andrà ad aggiungersi alla terza stagione
già disponibile sulla piattaforma. Nella serie satirica ideata
dall’attore Steve Carell e dalla moglie Nancy, Rashida Jones veste
i panni di Angie Tribeca, una poliziotta che da 10 anni lavora
nell’unità RHCU (Really Heinous Crimes Unit, crimini davvero
efferati) del Dipartimento di Polizia di Los Angeles. I colleghi
sono un gruppo di brillanti eccentrici che svolgono indagini,
rivelano troppe informazioni sulla loro vita privata e non si danno
pace finché giustizia è fatta, o quasi.
La prima stagione completa di
Roswell, New Mexico, basata sulla serie
di libri Roswell High, arriverà su Infinity dal 6 giugno.
Romantica ed emozionante, Roswell, New Mexico è una storia
d’amore, ambientata in una piccola cittadina infestata dagli
alieni, che narra di persone che si sentono estranee nel proprio
mondo, per diversi motivi: nella propria comunità, nella società o
persino a Roswell.
Infine, dal 21 giugno sarà
disponibile su Infinity anche la seconda stagione completa di
A.P. Bio. Quando Jack Griffin, studioso
di filosofia ad Harvard, perde il lavoro dei suoi sogni, è
costretto a tornare a Toledo, in Ohio, e lavorare come professore
di biologia in un liceo. Quando si rende conto di avere a
disposizione una classe piena dei migliori studenti, Jack decide di
sfruttare i ragazzi a proprio vantaggio, mentre il preside Durbin
cerca di tenere a freno il suo temperamento…
Quando nel lontano 1977 siamo stati
trasportati per la prima volta nell’universo di Star
Wars, ci è stato mostrato anche il modo in cui era
caduto l’Ordine Jedi, distrutto dal malvagio
Imperatore Palpatine, con solo due sopravvissuti:
Yoda e Obi-Wan Kenobi.
Grazie alla trilogia prequel,
abbiamo avuto modo di scoprire molto più sull’Ordine Jedi, con i
vari membri dell’organizzazione al loro apice. Di seguito abbiamo
raccolto le 10 migliori cose relative ai membri più rappresentativi
dell’Ordine:
1Plo Koon
Proprio come Kit Fisto, Plo
Koon non ha avuto un grande impatto nella trama dei film
prequel. Tuttavia, quello che ha fatto The Clone
Wars è stato dare al personaggio maggiore rivelanza. Plo
Koon è stato particolarmente importante nei primi episodi, il che
ha reso molto più interessante vedere perché sia stato inserito nei
film…
Da oggi 20 maggio il film dell’anno
Parasite (recensione)
di Bong
Joon-ho, è disponibile grazie a Eagle
Pictures in edizione DVD, Blu-ray e in una elegante
steelbook COMBO (contenente il doppio formato DVD+BD e una
imperdibile card) da collezione. Palma d’Oro per acclamazione
unanime di pubblico e critica a Cannes 72, Film
della critica e record d’incassi, il capolavoro di Bong
Joon-ho (“Memorie di un assassino”, “Okja”,
“Snowpiercer“)
ha trionfato anche agli Oscar 2020 ottenendo ben 4 statuette, tra
cui quella per il miglior film e miglior regia.
Un’opera magistrale che è al
contempo un thriller mozzafiato e un emozionante ritratto di
famiglia, ideale per chi vuole farsi sorprendere ma non rinuncia a
divertirsi. Al centro della vicenda un nucleo famigliare
composto da padre, madre, figlio e figlia, che vivono di espedienti
in uno squallido seminterrato. Quando il ragazzo, falsificando
diploma e identità, diventa il tutor privato dell’erede di una
ricchissima famiglia, i quattro escogitano un piano diabolico per
sistemarsi definitivamente. Ma anche una strategia perfetta
nasconde conseguenze imprevedibili.
Parasite racconta
la storia della famiglia Kim – padre, madre, figlio e figlia –
tutti molto uniti, ma anche molto disoccupati, che hanno davanti a
loro un futuro incerto. La speranza di un’entrata regolare si
accende quando il figlio, Ki-woo, viene raccomandato da un amico,
studente in una prestigiosa università, per un lavoro ben pagato
come insegnante privato. Con sulle spalle il peso delle aspettative
di tutta la famiglia, Ki-woo si presenta al colloquio dai Park.
Quando il ragazzo, falsificando diploma e identità, diventa il
tutor privato dell’erede della ricchissima famiglia, i quattro
escogitano un piano diabolico per sistemarsi definitivamente. Ma
anche una strategia perfetta nasconde conseguenze
imprevedibili.
«Sebbene il titolo possa far
pensare a un film di mostri o di fantascienza, Parasite è a tutti
gli effetti quella che definirei una commedia umana, fortemente
imbevuta di contemporaneità», così il regista Bong
Joon-Ho ha descritto il suo film di maggior successo.
«Anche se il plot è composto da una serie di situazioni uniche
e peculiari, è comunque una storia che potrebbe accadere nel mondo
reale. In questo senso è un dramma molto realistico. Ma è pur vero
che nel mondo reale, i percorsi di una famiglia come quella
composta dai nostri quattro protagonisti disoccupati e della
famiglia Park non si incrocerebbero mai. L’unicapossibilità di un incontro tra queste classi è un rapporto di
lavoro, come quando qualcuno viene assunto come tutor o lavoratore
domestico. In queste situazioni ci sono momenti in cui le due
classi sociali sono così a stretto contatto da poter sentire l’uno
il respiro dell’altro e vengono entrambe trascinate in una
situazione in cui anche il più piccolo passo falso può portare a
fratture ed esplosioni».
Arriva da
The Hollywood Reporter la notizia che Halle Berry, premio Oscar per Monster’s
Ball e interprete di Tempesta nella saga di
X-Men, si è unita ufficialmente al cast del
prossimo disaster movie di Roland
Emmerich, dal titolo Moonfall.
Nel film la Luna verrà proiettata
fuori dalla sua orbita da una forza misteriosa ed entrerà in rotta
di collisione con la Terra. Mentre il mondo si prepara ad
affrontare la catastrofe, una squadra di improbabili eroi unirà le
forze e verrà spedita in missione sulla superficie lunare per
cercare di salvare l’umanità, qualcosa di più o meno simile a
quanto visto in Armageddon di Michael
Bay.
Nel cast del film figura già
Josh Gad, che interpreterà uno dei membri del
team che verrà inviato sulla Luna, tale KC Houseman, un personaggio
bizzarro e disorganizzato, ma dotato di una grandissima
intelligenza. Halle Berry, invece, avrà il ruolo
di un’astronauta divenuta amministratrice della NASA.
Al momento non sappiamo quando il
film arriverà nelle sale, ma la produzione – ammesso che per allora
i set cinematografici saranno nuovamente agibili – dovrebbe partire
il prossimo autunno.
Halle Berry entra a far parte
del cast del nuovo disaster movie di Roland Emmerich
La sceneggiatura
di Moonfallporterà la firma di
Emmerich insieme al suo fidato Harald Kloser,
che in molti suoi film ha assunto anche il ruolo di compositore.
Alla sceneggiatura collaborerà anche Spenser
Cohen.
Roland
Emmerich è un veterano del genere disaster
movie: nella sua carriera, infatti, ha
diretto Independence
Day (1996), Godzilla (1998), The
Day After
Tomorrow (2004), 2012 (2009)
e Independence Day:
Rigenerazione (2016). L’ultimo film da lui
diretto è il war movieMidway (2019).
Stando a quanto riportato
da The
DisInsider, i Walt Disney Studios starebbero sviluppando un
live action ispirato a La Regina delle Nevi, la
celebre fiaba dello scrittore danese Hans Christian Andersen, che
ha ispirato a sua volta il classico d’animazione Frozen – Il regno di ghiacchio.
Al momento non sono stati rivelati
dettagli sul casting e sulla direzione che prenderà la storia del
remake, ma sembra che l’obiettivo sia quello di realizzare un film
destinato al grande schermo e non alla piattaforma di streaming
Disney+, come accaduto di recente con Lilli e il Vagabondo.
Kristin Burr, i cui crediti
includono Ritorno al bosco dei 100 acri e l’atteso
Cruella con Emma Stone, figurerà tra i produttori. Al
momento non sappiamo né chi dirigerà il film, né chi si occuperà
della sceneggiatura e né chi saranno gli attori coinvolti.
La Regina delle
Nevi è una delle fiabe più lunghe di Andersen, e fra
quelle più apprezzate. Il suo sottotitolo è “Una fiaba in sette
storie”, poiché è divisa in sette sezioni, ognuna delle quali
descrive una vicenda compiuta; è anche il nome dell’antagonista
dell’omonima fiaba.
Di recente è stato annunciato anche
il live action di Hercules, il classico d’animazione del
1997, diretto da Ron Clements e John Musker. Il remake
vedrà Anthony e Joe
Russo, registi di Avengers:
Endgame, impegnati in qualità di produttori,
mentre Dave Callaham (Wonder Woman
1984) firmerà la sceneggiatura.
A quanto pare
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker avrebbe dovuto
rivelare molti più dettagli sulla spada laser dalla lama gialla che
Rey ha sfoggiato nel film di
J.J. Abrams. A quanto pare, però, l’intera storyline
dedicata all’arma caratteristica dei Jedi è stata tagliata dal
film.
A rivelarlo è stato Phil
Szostak, direttore creativo della Lucasfilm, via
Twitter: “Quella spada laser non sarebbe dovuta apparire
soltanto alla fine. Inizialmente era prevista una sottotrama che
mostrava Rey intenta a lavorarci sulla sua panchina, usando i testi
Jedi come guida.”
A parte la scena finale del film in
cui la vediamo brandire la spada laser in questione, quest’ultima è
stata praticamente inesistente durante tutto l’arco narrativo del
film. In effetti, L’Ascesa di Skywalker non ha nemmeno rivelato
dove Rey è riuscita ad ottenere i cristalli Kyber per la sua
arma.
Lucasfilm e il
regista J.J.
Abrams uniscono ancora una volta le forze per
condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia
lontana lontana con Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente
conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno
nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver,
Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi
Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri
Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie
Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star
Wars: L’Ascesa di Skywalkerè scritto da J.J.
Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason
McGatlin sono i produttori esecutivi.
A quanto pare, grazie ai fan di
Batman, starebbero letteralmente andando a ruba online i modelli
della maschera di Bane, il personaggio
interpretato da Tom Hardy ne
Il cavaliere oscuro – Il ritorno, celebre e amato
già prima del film di Christopher
Nolan grazie ai fumetti DC.
A causa della pandemia di
Covid-19, l’utilizzo della mascherina quando si
lascia la propria abitazione e ci si reca per strada o in un luogo
pubblico è diventato obbligatorio, ma non sempre negli ultimi mesi
– proprio a causa dell’elevata richiesta – è stato facile riuscire
a reperirla. Stando a quanto riportato da The Hollywood Reporter
(via
Screen Rant), sembra che i fan di Batman, non trovando
mascherine adeguate, abbiano “ripiegato” su una delle tante
riproduzioni disponibili online della maschera che da sempre
contraddistingue il look dell’iconico nemico di Bruce Wayne.
Stando alla fonte, l’utilizzo della
maschera di Bane per circolare ai tempi del
Covid-19 sarebbe diventata una vera e propria
tendenza in America, con diversi fan che starebbero addirittura
evitando di indossare le tradizionali mascherine chirurgiche al
fine di poter replicare, con la maschera di Bane, il look del loro
personaggio dei fumetti preferito. Sempre la fonte ci informa che,
proprio a causa dell’esplosione della tendenza, le maschere di Bane
sarebbero già esaurite nei negozi di costumi, con il portale Etsy
dedicato all’e-commerce che avrebbe visto un picco nelle vendite
proprio grazie alle riproduzioni della maschera.
Anche se per alcuni le maschere di
Bane – per via delle loro dimensioni – potrebbero sembrare efficaci
per la protezione della propria salute e di quella delle persone
che ci circondano, si tratta in realtà di qualcosa che non ha la
minima efficacia da un punto di vista medico. L’utilizzo delle
maschere in questione ha giustamente suscitato tutta una serie di
polemiche, dal momento che si tratta di ausili non accettabili e
non utili al contenimento del virus.
Avere la possibilità di dare vita ad
un personaggio dei fumetti che si ama è sempre un’occasione
stimolante, ma per quello esistono le dovute sedi e le rispettive
occasioni. Quando si tratta della nostra salute e della salute
degli altri, non bisogna scherzare col fuoco: è importante, dunque,
indossare soltanto mascherine raccomandate dalle autorità
sanitarie.
In una recente intervista con
Collider, Simon Pegg è tornato a parlare della saga di
Star Trek, il cui futuro – almeno dal punto di
vista cinematografico – è ancora avvolto nel più fitto mistero.
Secondo l’attore e comico britannico – che ha interpretato
Montgomery Scott in
Star Trek (2009), Star Trek: Into Darkness (2013) e Star Trek: Beyond (2016), il franchise non potrà mai
eguagliare il successo dei film dell’Universo Cinematografico
Marvel, e questo probabilmente
inciderà sull’eventuale realizzazione di altri film:
“Il fatto è che l’appeal di Star
Trek è leggermente più di nicchia rispetto all’appeal, per esempio,
dei film Marvel. Quei film fanno un sacco di soldi, hanno un
pubblico veramente ampio e vanno molto bene”, ha dichiarato
Simon Pegg. “Penso che Star Trek sia un
po’ più di nicchia, quindi non raggiungerà mai quel tipo di numeri.
Credo che la cosa più saggia da fare sia quella di non ricercare a
tutti i costi il grande spettacolo, ma pensare piuttosto a qualcosa
di contenuto, che richiami lo spirito della serie originale. Sì,
sarebbe una cosa geniale da fare, e sono certo che probabilmente ne
hanno anche discusso…”
E proprio a proposito del futuro
della saga, anche in vista delle recenti serie Star
Trek: Discovery (disponibile su Netflix) e Star
Trek: Picard (disponibile su Prime Video), Pegg ha rivelato quanto segue:
“Credo che la tv sia il contenitore ideale per la saga di Star
Trek, al momento. La televisione si è evoluta davvero tanto. È
divenuta col tempo qualcosa di sempre più vicino al cinema. Si
tratta semplicemente di fruire di un determinato prodotto in modo
diverso. Puoi comunque fare un sacco di cose interessanti, sembrare
moderno e non spendere tanti soldi. Forse la tv è il formato ideale
per Star Trek. D’altronde, è proprio da lì che la saga ha avuto
inizio…”
Di recente la Paramount aveva
annunciato ufficialmente un nuovo film della saga di Star
Trek affidato a Noah Hawley,
creatore delle
serie Fargo e Legion. A proposito
del progetto (di cui non abbiamo avuto più aggiornamenti), Hawley
aveva dichiarato: “Siamo ancora agli inizi. Si tratta di
intraprendere una nuova direzione, ma è ancora tutto in fase di
sviluppo, soprattutto per quanto riguarda quali attori e personaggi
saranno coinvolti e quali no. Non penso al mio film come ad un
quarto capitolo di Star Trek… sarebbe riduttivo. Piuttosto, è un
nuovo inizio.”
La cerimonia di premiazione degli
Oscar 2021 potrebbe saltare a causa della pandemia
di Covid-19. Se ciò dovesse accadere davvero, l’Academy si unirà ai
tantissimi altri eventi, uscite in sala e convegni che sono stati
cancellati o posticipati proprio in seguito all’emergenza
Coronavirus.
Al momento è molto difficile
riuscire a prevedere quando la situazione tornerà alla normalità.
Proprio a causa dell’attuale situazione mondiale, di recente
l’Academy aveva reso noto che – in via del tutto eccezionale e
soltanto per il prossimo anno – in vista della 93esima edizione del
prestigioso riconoscimento, i film che hanno debuttato direttamente
in streaming (senza quindi passare per la sala cinematografica)
verranno considerati per le votazioni insieme ai titoli che sono
usciti (o che usciranno) in sala.
Nel comunicato ufficiale si leggeva: “Fino
a nuovo avviso, e solo per la 93esima edizione degli Academy
Awards, i film che avevano una distribuzione cinematografica
pianificata e che invece sono stati resi disponibili per lo
streaming commerciale su un servizio VOD, possono qualificarsi
nella categoria Miglior film e nelle altre categorie, purché
vengano rispettati i seguenti parametri:
Il film dovrà essere reso disponibile sul
sito di streaming riservato ai membri dell’Academy entro 60 giorni
dalla sua uscita in VOD;
Il film dovrà soddisfare tutti gli altri requisiti di
ammissibilità.”
Adesso, stando ad un nuovo report di
Variety, la cerimonia degli Oscar 2021 sarebbe a rischio,
almeno in base alle modalità previste al momento. Le fonti
suggeriscono che “è molto probabile che la cerimonia venga
posticipata”. Ad ogni modo, la ABC non ha ancora comunicato
nulla al riguardo, con gli Oscar 2021 che restano
ancora fissati per il 28 febbraio del prossimo anno.
Si brancola, dunque, nel buio, in
attesa di una comunicazione ufficiale che chiarisca quale saranno
le sorti della notte più amata e attesa dall’industria
cinematografica e non solo, che forse per la prima volta nella
storia si vedrà costretta a rivedere la sua tradizionale
formula.
Un recente sondaggio dedicato alla
popolarità dei blockbuster estivi ha stabilito che Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith
è molto più amato di Avengers:
Endgame. Il cinecomic Marvel diretto da Anthony e Joe
Russo ha rappresentato il culmine della Saga dell’Infinito,
infrangendo numerosi record al botteghino, incassando 2.79 miliardi
di dollari a livello mondiale e diventando così il più grande
incasso nella storia del cinema.
La vendetta dei Sith è stato l’episodio finale
della trilogia prequel di Star Wars, uscito nelle sale ormai 15 anni fa:
nonostante il film venne accolto in maniera abbastanza tiepida da
gran parte della critica, si rivelò un successo al box office, con
oltre 868 milioni di dollari a livello globale. La trilogia prequel
di
Star Wars è stata oggetto di numerose discussioni,
soprattutto all’interno dello stesso fandom dell’amatissimo
franchise fantascientifico, con parte della comunità che sostiene
che il trittico di George Lucas rappresenti il migliore
dell’intera saga.
Su
Rotten Tomatoes, il celebre sito web che si occupa di aggregare
recensioni sui film e sulle serie tv, La vendetta dei Sith ha trionfato su
Endgame
all’interno di un sondaggio dedicato proprio ai blockbuster estivi
più amati di sempre e che è stato votato dai fan. Nonostante i
numeri al botteghino parlino chiaro, a quanto pare una volta che si
è trattato di scegliere tra il MCU e l’universo di Star Wars, il pubblico ha preferito di gran
lunga la Galassia lontana, lontana…
Rotten Tomatoes riferisce che oltre 55.000 fan hanno votato in
occasione del sondaggio che vedeva il testa a testa tra La vendetta dei Sith ed Endgame,
e che circa l’81% di quei voti erano destinati al capitolo finale
della trilogia prequel della saga ideata da Lucas.
La saga degli Skywalker si è
ufficialmente conclusa lo scorso dicembre con l’uscita de
L’AscesadiSkywalker, capitolo conclusivo della trilogia
sequel, diretto da J.J. Abrams. Nel cast del film
figurano Daisy Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd,Mark Hamill
e Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa è stato
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato
mai visto prima da Star
Wars: Il Risveglio della Forza.“Tutti noi amiamo
disperatamente Carrie Fisher – aveva dichiarato Abrams –
Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli
Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra
attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica.
Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo
trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia
in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato
insieme per Episodio VII.”
Ad oggi, quella di
Terminator è una delle saghe
fantascientifiche più note di sempre. Tra il 1984 e il 2019 sono
stati realizzati sei film, indissolubilmente legati all’attore
Arnold Schwarzenegger, divenuto celebre con il suo
ruolo del cyborg assassino. Nel corso degli anni, il mondo legato a
tali personaggi è stato ampliato e approfondito, permettendo la
realizzazione di un vero e proprio franchise ad esso legato.
Ecco 10 cose che non sai
sulla saga di Terminator.
Terminator: i film che compongono
la saga
10. Sono sei i film legati
al personaggio di Terminator. Nel 1984, il regista
James Cameron guadagna popolarità
realizzando il film Terminator,
a cui darà poi un acclamato seguito nel 1991 con Terminator
2 – Il giorno del giudizio. Nel 2003 viene invece
realizzato Terminator 3 – Le macchine ribelli, diretto da
Jonathan Mostow. In seguito, vengono prodotti
Terminator
Salvation (2009), di McG, Terminator
Genisys (2015), di Alan Taylor, e
Terminator – Destino
oscuro (2019), di Tim Miller.
Terminator (1984)
Diretto da James
Cameron nel 1984 diede inizio a tutta la saga. La pellicola di
fantascienza è stata scritta da Cameron con Gale Anne Hurd,
racconta la storia del personaggio che da il titolo alla saga, un
cyborg assassino (interpretato da Arnold
Schwarzenegger) inviato indietro nel tempo dal 2029 al
1984 per uccidere Sarah Connor (Linda Hamilton),
il cui figlio un giorno diventerà un salvatore contro le macchine
in un futuro post apocalittico. Michael Biehn interpreta Kyle
Reese, un soldato del futuro inviato anch’egli indietro nel tempo
per proteggere Connor.
Terminator 2 – Il giorno del giudizio (1991)
Nel 1991 in seguito
al successo del primo film arriva in sala Terminator 2 – Il
giorno del giudizio, co-sceneggiato, prodotto e
diretto da James Cameron. La pellicola racconta di
Sarah Connor (interpretata da Linda Hamilton) e il
figlio di dieci anni John (Edward Furlong, qui al suo esordio)
mentre vengono inseguiti da un nuovo Terminator più avanzato, il
T-1000 (Robert Patrick), inviato indietro nel tempo per uccidere
John e impedirgli di diventare il capo della resistenza umana; i
due vengono aiutati da un secondo Terminator (Arnold
Schwarzenegger), identico a quello inviato nel 1984 per uccidere
Sarah.
Terminator 3 – Le macchine ribelli (2003)
A distanza di oltre
dieci anni arriva il terzo capitolo della saga, Terminator
3 – Le macchine ribelli diretto questa volta da Jonathan
Mostow. Il film racconta di Terminator, inviato indietro nel tempo
dalla Resistenza per proteggere John Connor (Nick Stahl) e
Katherine Brewster (Claire
Danes) dalla T-X (Kristanna Loken), una Terminatrix
avanzata inviata da Skynet per ucciderli. James
Cameron, creatore del franchise e regista e
co-sceneggiatore dei primi due episodi, non fu coinvolto nella
realizzazione del film.
Terminator Salvation (2009)
Dopo esattamente
sei anni arriva il quarto capitolo del franchise Terminator
Salvation diretto da McG e dopo una travagliata
pre-produzione. La pellicola vede coinvolto un cast d’eccezione
composto da Christian Bale, Sam Worthington, Helena Bonham Carter, Bryce Dallas Howard e Anton
Yelchin.
La pellicola racconta di un futuro
post-apocalittico concentrato sulla guerra tra la rete di macchine
Skynet e l’umanità, mentre i militari rimasti nel mondo si sono
organizzati per formare la Resistenza per combattere contro le
macchine assassine di Skynet. Bale interpreta John Connor,
combattente della Resistenza e personaggio centrale del franchise,
mentre Worthington interpreta il cyborg Marcus Wright. Anton
Yelchin interpreta un giovane Kyle Reese, un personaggio introdotto
per la prima volta in Terminator, e il film descrive le origini del
Terminator T-800.
Terminator Genisys (2015)
A distanza sempre di
sei anni arriva Terminator Genisys, diretto da
Alan Taylor. Quinto capitolo del franchise il film è una sorta di
reboot che altera gli eventi del pimo film. Nonostante questo vede
il ritorno ritorno di Arnold Schwarzenegger nel
ruolo del Terminator, mentre gli altri protagonisti sono
interpretati da
Jason Clarke,
Emilia Clarke e Jai Courtney.
La pellicola racconta di un mondo
che è andato incontro all’apocalisse nucleare causata dal network
Skynet il 29 agosto 1997. Grazie all’abilità e le conoscenze di
John Connor, capo della resistenza umana, nel 2029 i sopravvissuti
riescono a capovolgere le sorti del conflitto contro le macchine.
Ormai prossimo alla sconfitta, Skynet invia un Terminator T-800
indietro nel tempo per uccidere Sarah Connor, madre di John, ed
impedire che dia alla luce il futuro leader della resistenza. Gli
umani raggiungono tardi l’hangar della macchina del tempo e Kyle
Reese viene inviato da John nel passato al fine di proteggere sua
madre dal T-800, ma durante l’attivazione si accorge che John
Connor è attaccato da un Terminator senza poter intervenire in sua
difesa.
Terminator – Destino oscuro (2019)
Nel 2019 arriva
Terminator – Destino oscuro che segna il ritorno
nella saga di James Cameron. Pur rappresentato il
sesta pellicola della saga di Terminator, la pellicola è un sequel
diretto di Terminator 2 – Il giorno del giudizio.
In sostanza ignora tutti i film prodotto dopo il secondo capitolo.
Protagonisti del film sono protagonisti di Linda
Hamilton e Arnold Schwarzenegger,
affiancati da
Mackenzie Davis, Natalia Reyes, Gabriel Luna e
Diego Boneta.
Sono ormai passati più di 20 anni
da quando Sarah Connor ha sventato la fine del mondo, cambiato il
futuro e riscritto il destino del genere umano. Dani Ramos (Natalia
Reyes), vive una vita tranquilla a Città del Messico insieme al
fratello (Diego Boneta) e al padre quando un Terminator di nuova
generazione programmato per uccidere – un Rev-9 interpretato da
Gabriel Luna – compie un viaggio a ritroso nel tempo per darle la
caccia e ucciderla. La sopravvivenza di Dani dipende dalla sua
alleanza con altre due guerriere: Grace (Mackenzie Davis), una
donna cyborg proveniente dal futuro, e un’agguerrita Sarah Connor
(Linda Hamilton). Mentre il Rev-9 stermina senza pietà chiunque si
frapponga tra lui e Dani, le tre si faranno aiutare da un T-800
((Arnold Schwarzenegger), proveniente dal passato di Sarah, che
potrebbe essere la loro ultima speranza.
Terminator: ecco la timeline dei
film
9. La saga si basa sul
complesso intrecciarsi di linee temporali. Avendo a che
fare con i viaggi nel tempo, la linea temporale dei film che
compongono la saga può talvolta risultare ostica. Tutto ha inizio
nel 1984, quando un T-800 viene mandato indietro dal 2029 per
evitare il concepimento di John Connor, colui che potrà impedire
l’apocalisse, datata al 1997. Il secondo film è invece ambientato
intorno al 1995, quando Connor ha ormai circa dieci anni.
Nuovamente, dal futuro vengono mandati degli agenti per poter
impedire che il ragazzo impedisca l’apocalisse. Questa sembra
infine venire sventata.
8. L’apocalisse è solo
rimandata. Con Terminator 3, tuttavia, si scopre
che il giorno del giudizio è soltanto stato rimandato, e avverrà
proprio nel 2003, anno in cui è ambientato il film. Questo si
conclude infatti con il sopraggiungere della catastrofe, ma John
Connor, riparatosi in un bunker, potrà in seguito essere la
speranza per il genere umano. Con Terminator Salvation, ci
si trova invece nel 2018, in piena apocalisse, dove John Connor, a
capo della resistenza, tenta di dare un nuovo futuro
all’umanità.
7. La timeline viene
riscritta. Con Terminator Genisys, invece, la
timeline della saga subisce diverse revisioni. Il film è infatti
ambientato stavolta nel 2029, raccontando gli eventi che hanno poi
dato origine al primo film. L’ultimo film uscito, invece,
Terminator – Destino
Oscuro, ignora tutti i film della saga fatta
eccezione per i primi due, e da qui riparte con la storia. Stavolta
John Connor è stato ucciso, e a dover impedire il verificarsi di
una catastrofe planetaria è sua madre, Sarah Connor.
Terminator: l’origine della
saga
6. L’idea venne in sogno a
James Cameron. L’idea per il primo film di Terminator
non fu tratta da un romanzo, bensì da un incubo che ebbe il regista
James Cameron. Questi ha infatti raccontato che,
in preda alla febbre, sognò un torso metallico che si trascinava
fuori da un’esplosione mentre teneva in mano dei coltelli da
cucina. Il regista rifletté a lungo su tale immagine, iniziando
piano piano a costruirvi una storia intorno, ispirandosi poi anche
a film come Driver l’imprendibile e Interceptor – Il
guerriero della strada.
Terminator: il cast della
saga
5. Terminator è Arnold
Schwarzenegger. Benché oggi sia impossibile pensare ad un
volto diverso da quello di Schwarzenegger per il personaggio del
cyborg omicida, inizialmente la produzione lo voleva come
interprete di Kyle Reese. Cameron, tuttavia, era contrario
all’assumere l’attore, ma dopo averlo incontrato si convinse che
sarebbe stato un perfetto cyborg, affidandogli dunque il ruolo
dello spietato assassino.
4. Schwarzenegger ha
pochissime battute nel primo film. Con il primo film della
saga, l’attore ha stabilito un insolito primato. Pur essendo uno
dei personaggi principali, nel film recita appena 18 battute, per
un totale di meno di 100 parole. Cameron era infatti convinto che
il personaggio non avesse bisogno di parlare troppo, risultando ben
più minaccioso già solo con l’aspetto fisico.
3. Linda Hamilton è il
cuore della saga. L’attrice Linda
Hamilton ha preso parte nel ruolo di Sarah Connor ai primi
due e all’ultimo film della saga. Per poter riprendere il suo ruolo
a quasi trent’anni dall’ultima volta, l’attrice ha dovuto
sottoporsi ad oltre un anno di allenamento e ferrea dieta, ciò le
ha permesso di poter dar vita alle dinamiche scene del film.
2. Altri noti attori hanno
fatto parte della saga. Se nei primi film i ruoli
principali vengono ricoperti da Schwarzenegger e Hamilton, a
partire dal quarto film entrano a far parte della saga altri noti
attori. In Terminator Salvation, infatti, i protagonisti
sono interpretati da Christian Bale,
Bryce Dallas
Howard e Sam
Worthington. In Terminator Genisys vi è
invece Emilia
Clarke, nel ruolo di Sarah Connor, mentre nell’ultimo
Terminator – Destino oscuro recita anche l’attrice
Mackenzie
Davis.
Terminator: le frasi più celebri
della saga
1. La saga è ricca di frasi
cult. La saga ha contribuito anche ad introdurre
nell’immaginario collettivo una serie di battute divenute iconiche
e subito riconoscibili. Ecco dunque quelle che più di altre
identificano la saga:
– “Vieni con me se vuoi
vivere!” (Terminator)
– “Hasta la vista,
baby!” (Terminator)
– “Tre miliardi di vite umane
si spensero il giorno 29 di agosto del 1997. I sopravvissuti
dell’olocausto nucleare chiamarono quel giorno “il giorno del
giudizio”. E sopravvissero solo per affrontare un nuovo incubo, la
guerra contro i robot.” (Sarah Connor)
– “Gli umani hanno una forza
che non può essere paragonata a quella delle macchine. Io sono John
Connor. Se state ascoltando questo messaggio, siete della
resistenza.” (John Connor)
Seppur giovanissima, Grace
VanderWaal è già un’icona del pop, celebre come
cantautrice con già all’attivo un album e diversi singoli.
Recentemente ha inoltre compiuto il suo debutto come attrice,
recitando da protagonista in un film costruito su di lei. Per la
VanderWaal, infatti, cinema e musica sono due passioni da sempre
rincorse ed ora raggiunte.
Ecco 10 cose che non sai su
Grace VanderWaal.
2Parte delle cose che non sai sulla
cantante e attrice
Grace VanderWaal: il suo primo
album
5. Ha inciso un album.
Successivamente al successo ottenuto, la cantante firma un
contratto per la realizzazione di un album, pubblicato poi nel
2017. Intitolato Just the Beginning, il disco è composto
da 12 brani, per lo più scritti dalla VanderWaal stess. Accolto
favorevolmente dalla critica, l’album si è classificato al 22esimo
posto in classifica, rendendo la sua autrice ancor più popolare
presso un pubblico di giovani.
4. Ha suonato diversi
strumenti. All’interno del brano è possibile ascoltare la
VanderWaal esibirsi in una vera e propria dimostrazione di
poliedricità. La musicista, infatti, sfoggia buone doti con diversi
strumenti, come il basso, le percussioni, la chitarra, e l’ukulele.
Quest’ultimo è proprio lo strumento con il quale la VanderWaal è
diventata celebre.
Grace VanderWaal canta Moonlight
3. È uno dei suoi brani più
celebri. Il primo singolo estratto dall’album è anche uno
dei più apprezzati della cantante. Moonlight ha infatti
richiesto una lunga lavorazione, e per il testo la VanderWaal ha
affermato di essersi ispirata a quelle persone che cambiano
innaturalmente, allontanando chi gli vuole bene. La canzone è stata
particolarmente apprezzata dalla critica, che l’ha indicata come
una delle possibili hit estive.
Grace VanderWaal recita in
Stargirl
2. Ha adorato l’esperienza da
attrice. Per la VanderWaal, quella come attrice è stata
una prima esperienza particolarmente ricca di emozioni. Per questo
motivo ha affermato che non esclude affatto di cercare nuovi ruoli
per il futuro, desiderosa di esplorare anche questa forma
d’intrattenimento. Qualora non dovesse sentirsi adeguata come
interprete, ha dichiarato, le rimarrebbe comunque il suo primo
amore: la musica.
Grace VanderWaal: età e altezza
1. Grace VanderWaal è nata a
Lenexa, in Kansas, Stati Uniti, il 15 gennaio 2004. La
cantante e attrice è alta complessivamente 165
centimetri.
Andrea Riseborough
ha guadagnato sempre più prestigio negli ultimi anni, partecipando
tanto ad acclamati film quanto a celebri serie TV. Il suo valore
d’interprete è maturato notevolmente nel corso dell’ultimo
decennio, dove si è potuta affermare grazie alla sua versatilità e
al suo carisma, recitando in alcuni tra i titoli più celebri del
cinema o della televisione.
Ecco 10 cose che non sai di
Andrea Riseborough.
2Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Andrea Riseborough in Oblivion
5. Non ricorda con piacere
l’esperienza fatta per il film. Da quando l’attrice ha
preso parte al film di fantascienza Oblivion, ha
dichiarato che non prenderà mai più parte ad un blockbuster. Ha
infatti raccontato di come l’esperienza sul set sia stata tremenda
per lei, sentendosi continuamente a disagio per via dei dubbi di
molti sul suo aspetto fisico e su come questo non fosse
propriamente in linea con il canone.
Andrea Riseborough in Birdman
4. Ha particolarmente apprezzato la
sua scena con Naomi Watts. Nel pluripremiato
Birdman, l’attrice ricopre il ruolo di Laura, una delle
interpreti dello spettacolo organizzato dal protagonista. In
particolare, è rimasta celebre la sua scena dove si scambia un
appassionato bacio con l’attrice Naomi
Watts. Ricordando il momento, la Riseborough ha
affermato di essersi sentita totalmente a suo agio a condividere
tale momento con la Watts, con la quale ha un’ottima
intesa.
Andrea Riseborough in ZeroZeroZero
3. Le location della serie l’hanno
aiutata con il suo personaggio. Parlando della serie
ZeroZeroZero, l’attrice ha raccontato di come aver girato le scene
nelle vere location in cui la storia viene ambientata sia stato un
grande aiuto per la sua interpretazione. Ciò le ha infatti permesso
di calarsi in contesti sempre nuovi e realistici, potendo così
rendere tale anche il proprio personaggio.
2. È rimasta affascinata dal
romanzo. La serie ZeroZeroZero è la trasposizione
dell’omonimo libro di Roberto Saviano. L’attrice
ha raccontato di come, prima di leggere la sceneggiatura sia
rimasta affascinata da tale scritto e dalle verità che esso porta
alla luce. Fu proprio per via di come tale storia la colpì che
accetto di ricoprire il ruolo della protagonista
femminile.
Andrea Riseborough: età e altezza
1. Andrea Riseborough è nata a
Wallsend, in Inghilterra, il 20 novembre 1981. L’attrice è
alta complessivamente 166 centimetri.
Quando nel cinema si parla di
“McGuffin” (o “MacGuffin”), si fa riferimento ad un termine
coniato dal maestro del brivido Alfred
Hitchcock e con il quale si intende identificare il
mezzo attraverso il quale si fornisce dinamicità a una trama.
Motore virtuale e pretestuoso
dell’intrigo, il “McGuffin” rappresenta un qualcosa che per i
personaggi ha un’importanza cruciale, attorno al quale si crea
enfasi e si svolge l’azione, ma che non possiede un vero
significato per lo spettatore. Di seguito abbiamo raccolto i 10 più
celebri “McGuffin” della storia del cinema:
1L’Unico Anello – Il signore degli
anelli
È
impossibile vedere la dicitura impressa sull’Unico Anello e non
riconoscerla come “MacGuffin” che guida l’intera trama della
trilogia de Il
signore degli anelli. Forgiato tra le fiamme del Monte
Fato su Mordor dal malvagio Lord Sauron, l’anello è l’incarnazione
del male. Sauron ha creato diversi anelli, ma nessuno è potente
come l’Unico Anello, che gli ha anche permesso di controllare gli
altri detentori. Finché l’Anello esiste, Sauron potrà fare ritorno;
quando Frodo (Elijah Wood) ne entra in possesso,
lui e la sua compagnia assumono il compito monumentale di
trasportarlo attraverso la Terra di Mezzo e distruggerlo proprio
nel luogo dove è stato creato, prima che l’Anello stesso possa
consumarli.
Sono state rivelate alcune scene
alternative dei credits di Avengers:
Endgame per Tony Stark/Iron Man.
Principio del MCU
nel 2008, l’eroe ha posto fine alla Infinity Saga con il suo
sacrificio.
Nel corso della storia del MCU,
Downey è stato un appuntamento fisso per i fan con apparizioni
nella sua trilogia, poi nei film dedicati ai Vendicatori, nonché in
ruoli secondari in film come
Captain America: Civil War e
Spider-Man: Homecoming. I registi Joe e Anthony Russo hanno realizzato un
canto del cigno per Stark – il cui personaggio era
all’inizio un industriale egoista, che ha poi sacrificato la
propria vita per un bene più grande in Endgame, completando il suo
arco personale.
Al di fuori del canone del MCU,
i Marvel Studios hanno
celebrato Downey insieme agli attori fondatori del franchising in
modo epico attraverso i credits di Endgame, mostrando i sei
Vendicatori originali con foto e autografo dell’attore che li
interpreta. Più di un anno dopo l’uscita del film, la società di
design Exception Perception, che ha contribuito a creare la
sequenza di credits, rivela un design alternativo per la parte
finale del film, in particolare per Iron Man.
Sul loro sito web, hanno rivelato
che “la sequenza dei titoli di coda aveva tre sezioni distinte,
la squadra, il cast e i Sei Eroi”, riferendosi ai sei
Vendicatori originali. “Era importante per tutte le parti
coinvolte che ogni sezione fosse unica ma anche parte di un insieme
più grande. Hanno deciso di utilizzare le riprese cinematografiche
in modo progressivo, iniziando con raggi di luce astratti che
diventavano più distinti man mano che la sequenza
procedeva”. Ecco come sarebbe dovuto apparire il credit
di Iron Man:
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo
lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per
annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine
nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Via
Twitter, David
Ayer continua a svelare dettagli inediti a proposito
del montaggio originale di Suicide
Squad: sappiamo infatti che il film arrivato in sala
non è la versione inizialmente pensata dal regista. I nuovi
dettagli svelati da Ayer riguardano il destino dei personaggi di
Diablo e Harley Quinn.
Per quanto riguarda Diablo
– interpretato nel film da Jay
Hernandez-, questi sarebbe dovuto sopravvivere agli eventi
del film, esattamente come dimostravano i primissimi trailer del
cinecomic. Per quanto riguarda invece la Harley
Quinn di Margot Robbie, la Mattacchiona avrebbe dovuto
formare una coppia con il Deadshot di Will Smith, probabilmente dopo la rottura
della sua storia col Joker di
Jared Leto. Come specificato da Ayer, le cose sono
state cambiate durante le riprese aggiuntive.
A proposito di Suicide
Squad, David
Ayer ha rivelato di recente che avrebbe potuto
dirigere il sequel. Dopo aver espresso attraverso i social
tutto il suo supporto e la sua
ammirazione nei confronti di James
Gunn, il regista ha rivelato a proposito
di The Suicide
Squad che gli sarebbe stata offerta la
possibilità di dirigerlo: “Mi è stato offerto di farlo, ma
ho preferito intraprendere un’altra strada”, ha spiegato
Ayer.
Nella versione di Star Wars: Episodio IX ad opera di Colin Trevorrow, nota come
Duel of the Fates, la battaglia finale del film avrebbe
dovuto avere luogo su Coruscant. Finn avrebbe dovuto guidare un
esercito di ex Stormtrooper insieme ai cittadini del pianeta,
mentre una battaglia nella Galassia avrebbe finalmente messo in
ginocchio il Primo Ordine.
Nulla di tutto ciò è mai accaduto,
dal momento che Trevorrow è stato rimpiazzato da
J.J. Abrams, che ha poi realizzato il film –
L’Ascesa di Skywalker – che abbiamo tutti visto
nelle sale a dicembre dello scorso anno. Come spiegato da Phil
Szostak nel libro “The Art of Star
Wars: The Rise of Skywalker” (via Screen
Rant), questa era un’idea presente in una primissima bozza
della sceneggiatura: l’Imperatore Palpatine aveva trascorso anni a
nascondersi mentre era impegnato a rimettere in sesto le proprie
forze.
“Invece di
trovare la strada per Exegol, nella versione de L’Ascesa di
Skywalker all’inizio di novembre 2017, invece, Kylo Ren porta la
sua navetta su un Coruscant desolato, coperto di cenere; le strade
della città un tempo animate erano ora invase da lupi giganti.
Dentro il Tempio Jedi ormai abbandonato, Kylo prendeva un ascensore
centrale che lo avrebbe condotto fino al livello più profondo del
tempio.”
Tali dichiarazioni lasciano supporre
che una battaglia si sarebbe dovuta svolgere su Coruscant, anche se
non è chiaro il momento preciso del film in cui avremmo dovuto
vederla. Ciò potrebbe spiegare perché non siamo mai andati sul
pianeta durante la trilogia originale di Star Wars, e perché Palpatine avesse
una sala del trono nella seconda Morte Nera.
Lucasfilm e il
regista
J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze
per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia
lontana lontana con
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente
conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno
nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver,
Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi
Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri
Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie
Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan,
Star Wars: L’Ascesa di Skywalkerè scritto da
J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e
Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.