La line up di True
Colours presentata all’EFM ha destato un
grande interesse tra i buyer internazionali presenti a Berlino.
La società di vendite estere ha
iniziato con successo le prevendite del nuovo film di Sergio
Castellitto, Il
Materiale emotivo (A Bookshop in Paris), dramma
romantico con protagonista la candidata agli Oscar Bérénice Bejo (The Artist). Il film,
attualmente in post produzione, è stato venduto in Taiwan (Andrews
Film), in Polonia (Aurora), Benelux (Paradiso), Ex Yugoslavia
(Stars Media), Svezia (Studio S Entertainment), Finlandia (Future
Film), Danimarca (Another World) e Israele (Nachshon).
Ottimo risultato anche per
Supereroi
(Superheroes), nuovo film di Paolo Genovese, che ha
trovato distribuzione in tutta la penisola scandinava: Norvegia
(Finalgo), Svezia (Studio S), Finlandia (Future Film), Danimarca
(Another World). Il film, anch’esso in post produzione, sarà
inoltre distribuito in Benelux (Arti Film), Polonia (Aurora Film),
Israele (Nachshon), Russia, CSI e Paesi Baltici (Provzglyad),
Ungheria (Cinenuovo) ed Ex Yugoslavia (Star Media).
Tra i titoli proiettati in
anteprima al mercato, True Colours ha siglato
accordi di distribuzione per La dea fortuna
(The Goddess Of Fortune) di Ferzan Ozptek nei seguenti
paesi: Spagna (Karma Film), Australia (Palace), Benelux (Arti Film)
e Poland (Aurora). Altri accordi ancora sono in via di
definizione.
Il primo
Natale (Once Upon A Time… in Bethlehem) di Ficarra &
Picone sarà distribuito in Germania da Smart Media, territorio che
si aggiunge ai già confermati accordi siglati per la distribuzione
in Australia (Palace), Russia e CSI (Pilotkino), Ungheria (RTL).
Negoziazioni sono in dirittura d’arrivo anche per il territorio
della Spagna.
Cambio tutto
(Say It Loud) di Guido Chiesa ha trovato distribuzione in
Australia (Palace) e sono in corso trattative per i paesi
dell’Europa dell’Est. Il distributore giapponese Pflug ha invece
acquistato In the
trap di Alessio Liguori e Il ragazzo invisibile – seconda generazione(The Invisible Boy – Second Generation) di
Gabriele Salvatores, mentre Paradiso ha acquisito per il Benelux
anche The Nest – il Nido di Roberto De Feo.
Per concludere, nuove vendite sono
state assicurate per Il
Sindaco del rione Sanità (The Mayor of Rione Sanità)
di Mario Martone e La
Befana vien di notte (The Legend of the Christmas
Witch) di Michele Soavi.
Ben
Affleck ha confermato che il suo film basato sulla
truffa ai danni di McDonald’s è ancora in fase di
sviluppo. Il film sarà basato su un articolo del Daily Beast che,
nel 2018, ha raccontato di come un ex poliziotto sia riuscito a
truccare il gioco “Monopoli di McDonald’s” (una promozione delle
vendite della catena in collaborazione con Hasbro, attiva in
Americada oltre trent’anni), rubando alla celebre catena di fast
food più di 24 milioni di dollari.
Intervistato da Collider in occasione
della promozione del suo nuovo film Tornare a
Vincere, Affleck ha spiegato che ci sono stati alcuni
rallentamenti nello sviluppo del film a causa dell’acquisizione
della Fox da parte della Disney, ma che una nuova bozza della
sceneggiatura è stata appena completata:
“Abbiamo una
nuova bozza ed è veramente buona. Hollywood è un posto strano,
perché la persona che gestiva lo studio quando hanno comprato la
sceneggiatura, ha appena lasciato quella posizione. E lo studio che
stava per fare il film è stato acquistato da un altro studio.
Quindi ci sono questi momenti in cui le cose devono sistemarsi, e
ti ritrovi a pensare: ‘È ancora una priorità o sono davvero
interessati a diversi tipi di film?. E non sono sicuro che tipo di
priorità abbia il film adesso. Posso dire che ci piace davvero.
Stiamo ancora sviluppando la sceneggiatura”.
Ben
Affleck dovrebbe occuparsi della regia del film,
mentre Matt
Damon dovrebbe figurare nei panni del protagonista.
Ricordiamo che i due attori sono attualmente impegnati sul set di
The Last
Duel, il nuovo film di Ridley
Scott.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Affleck in collaborazione con Rhett Reese
e Paul Wernick, noti soprattutto per aver lavorato
ai film di Deadpool con
Ryan Reynolds.
Secondo capitolo di una trilogia
sull’adolescenza iniziata nel 2014 con
Frastuono,
L’Apprendistato di Davide Maldi – Gran
premio della giuria al Torino Film Festival nella sezione
Italiana.doc – è un film documentario che racconta la
formazione di un gruppo di quattordicenni presso un prestigioso
collegio alberghiero. Il protagonista Luca
Tufano e i suoi compagni Mario Burlone, Lorenzo Campani,
Enrico Colombini e Christian Dellamora, interpretano sé stessi
nelle loro attività quotidiane e si muovono nel contesto della
scuola, in cui si svolge tutta la loro esistenza, in una vera e
propria full immersion.
L’apprendistato
come rito di passaggio
Davide Maldi – fumettista,
illustratore e storyboard artist per il cinema, regista
dal 2007 – guarda all’adolescenza e ai suoi cambiamenti con un
approccio antropologico. L’apprendistatoè
per il regista la versione moderna degli antichi riti di passaggio,
un’iniziazione che traghetta l’adolescente verso l’età
adulta, fatta di regole e responsabilità. L’apprendistato
rappresenta il primo vero confronto dell’adolescente con il mondo
adulto in una fase molto delicata della vita, in cui la personalità
e il carattere si stanno ancora forgiando ed egli sta prendendo
pian piano coscienza di ciò che è e che vorrà essere. Il film è
scritto a quattro mani con Micol Roubini.
L’intento del regista è duplice: da una parte l’osservazione della
realtà, filmare la quotidianità dei ragazzi all’interno della
scuola, il rapporto tra loro e quello coi docenti. Dall’altra, la
narrazione dal proprio punto di vista. E’ questa la parte più
interessante del lavoro. Il parallelismo apprendistato-rito di
passaggio è reso attraverso i suoni – le musiche sono di
Freddie Murphy e Chiara Lee,
mentre il suono è curato dallo stesso regista, come la fotografia.
Un ritmo incalzante di percussioni accompagna il protagonista nei
momenti più significativi del suo percorso all’interno della
scuola, evocando i riti tribali.
La contrapposizione
natura – società ne L’apprendistato
Allo stesso modo, sono i suoni a
sottolineare lo stretto legame del ragazzo con la natura, unica
dimensione nella quale è vissuto fino a quel momento: il verso di
mucche e capre che abitualmente accudisce, il loro respiro, come il
suo, simbolo dei ritmi naturali, sono protagonisti della sequenza
iniziale, nel buio della notte. A tutto ciò si contrappone
l’ambiente razionalmente regolato e austero della scuola. Qui i
suoni sono quelli della voce dell’insegnante che impartisce regole
e insegna i princìpi guida della ristorazione, da imparare a
memoria; del vetro che tintinna, dei bicchieri da pulire, o da
tenere in equilibrio su un vassoio, delle formule di cortesia da
rivolgere ai clienti. Gli animali sono morti, pronti per essere
cucinati, ad uso e consumo dell’uomo, o impagliati in una stanza
della scuola, dove Luca Tufano – sguardo indomito
o svagato, mente rivolta al mondo che ha lasciato, ciuffo ribelle,
buon interprete delle inquietudini adolescenziali – va spesso a
contemplarli. L’opposto della la natura viva e pulsante che il
ragazzo conosce e sperimenta nei boschi, di quella fusione con essa
che gli dà piacere e gioia. È proprio questo ad innescare il
conflitto con la scuola e le sue regole, ma pian piano Luca
cercherà e troverà una mediazione che gli consenta di diventare un
bravo cameriere, conservando la propria indole e la propria
passione per la natura.
Peccato che il ritmo del film sia
davvero molto lento. L’approccio registico basato su lunghi
silenzi, immagini e suoni, se da una parte trova alcune soluzioni
felici, come quando il regista si concentra sullo sguardo assente
del protagonista, sulla sua figura scomposta, o ad esempio nella
scena della caccia, dall’altra rende a tratti faticosa la visione.
Inoltre, la nuova veste del racconto di formazione e della
dicotomia natura-società, che Maldi propone in chiave
socio-antropologica ne L’apprendistato, non basta a
ravvivare tematiche ampiamente trattate sul grande schermo e a
rendere coinvolgente la ripetitiva routine della vita
scolastica.
Prodotto da Invisibile
Film, L’Altauro di Davide Maldi e Micol
Roubini, Red House, distribuito da
Movieday e Slingshot Films,
L’apprendistato arriva in sala dall’8
marzo.
Dopo la notizia del casting
di Antonio
Banderas (di recente candidato agli Oscar 2020 per
Dolor y Gloria)
e la conferma che sarà Ruben
Fletcher (Venom) ad occuparsi della regia del
film, sembra che finalmente, dopo anni e anni di travagliatissimo
sviluppo, la produzione dell’adattamento di Unchartedad
opera di Sony Pictures sia finalmente pronta a
partire.
In una recente intervista con
Collider in occasione
della promozione del film Spenser Confidential,Mark
Wahlberg ha avuto modo di parlare brevemente di
Uncharted,
confermando che il film sarà una storia di origini e che le riprese
partiranno entro poche settimane. A proposito della sceneggiatura,
invece, la star della saga di Transformers
ha azzardato un paragone con Indiana
Jones. Queste le dichiarazioni di Wahlberg:
“Inizierò a girare tra circa
due settimane. È davvero eccitante perché, senza svelare troppo
della trama, sarà più una storia di origini. Incontreremo questi
personaggi, e vedremo come Nathan è diventato Nathan. Come lui e
Sully si incontrano e cercano non soltanto di superarsi a vicenda,
ma anche come si uniscono per agire insieme e come si sviluppa la
loro relazione. Sarà davvero forte. È la prima volta che sono in un
film che è un film. Quando ho letto la sceneggiatura, mi sono
sentito come se stessi leggendo Indiana Jones o Il Caso Thomas
Crown. Ci saranno questi fantastici elementi tipici dei film di
rapina e dei film d’avventura di cui non ho mai fatto
parte.”
In Uncharted,
Tom
Holland sarà Nathan Drake, mentre Mark
Wahlberg vestirà i panni di Sully Sullivan. Non tutti
sanno che, inizialmente, Wahlberg avrebbe dovuto interpretare
l’eroe del titolo anni fa quando David O.
Russell era coinvolto nel progetto, mentre negli
anni la Sony ha deciso di sviluppare il film come
una origin story.
La sceneggiatura dlel film è stata
firmata da Art Marcum, Matt Holloway e Rafe Judkins, e racconterà
le avventure del protagonista Nathan Drake nei suoi anni giovanili
mentre diventa il cacciatore di tesori che tutti conosciamo.
Vi ricordiamo che Uncharted sarà
la prima produzione cinematografica di Sony PlayStation
Productions, divisione interna della Sony fondata lo scorso anno da
Asad Qizilbash e Carter Swan in collaborazione con PlayStation
Productions, Chuck Roven, Avi Arad, Alex Gartner e Ari Arad.
Proprio grazie al tour promozionale
della pellicola, le due star – che proprio grazie ai rispettivi
ruoli di Star Lord e Peter Parker nel MCU hanno raggiunto la fama
internazionale – si sono ritrovate a trascorrere parecchio tempo
insieme. Ecco perché Chris Pratt ha deciso di dedicare proprio
all’amicizia con il collega Tom
Holland un tenero post condiviso via Instagram.
Nella didascalia che accompagna due
bellissimi scatti promozionali degli attori, Pratt ha scritto:
“Non posso dire abbastanza cose positive del mio amico Tom
Holland, davvero. È gentile, affascinante, bello. È un
fantastico ballerino, potrebbe davvero salvare il mondo in una
competizione di ballo. È un talento incredibile, ma cosa ancora più
importante è una persona veramente buona. Umile, cortese e bravo a
golf. In pratica, lo odio! Sapete? È come dire… quando è troppo, è
troppo!”
In realtà, la bellissima amicizia
tra Chris Pratt e Tom
Holland sembra essere nata da prima della loro
collaborazione per Onward. Come
rivelato di recente da
Holland, infatti, Pratt è stato il collega del MCU che gli è
stato più vicino durante la momentanea fine dell’accordo tra Sony e
Disney:
“Sono stati tutti d’aiuto.
Davvero, tutti. Soltanto che io e Chris Pratt eravamo insieme dietro le quinte
prima di essere chiamati sul palco del D23 per promuovere Onward.
Gli avevo appena detto della notizia. Lui non l’aveva ancora
saputo. Continuava a ripetere: ‘No, non accadrà. Troveranno una
soluzione. E anche se non ci riusciranno, le cose andranno alla
grande per te. Starai bene’.”
Ispirato ad alcune esperienze
personali vissute dal regista insieme a suo fratello,
Onward – Oltre la
Magia racconta la storia di due fratelli: Ian e
Barkley, elfi adolescenti, lanciano un incantesimo nel giorno del
sedicesimo compleanno di Ian per fare apparire magicamente il loro
padre (o almeno metà di lui) fino alle sue distintive calze viola.
I due si imbarcheranno poi in una straordinaria avventura per
scoprire se nel mondo esista ancora un po’ di magia.
Tra Aquaman e
Game of Thrones, Jason
Momoa è diventato una superstar. Prima che riprenda il
tridente per Aquaman
2, sembra che Momoa sia destinato ad un altro
progetto di grande interesse. Secondo Discussing Film,
infatti, Jason
Momoa avrà un ruolo importante in
Little Nemo in Slumberland (Little Nemo),
un film in uscita per Cherin Entertainment e Netflix. Il film, che sarà diretto da Francis
Lawrence, dovrebbe entrare in produzione quest’estate,
quando Momoa avrà completato le riprese della seconda stagione di
See, per Apple tv +.
Il film, basato sul fumetto e
sull’omonimo film, segue una ragazza di nome Nema, che, con l’aiuto
di una gigantesca creatura mostruosa, si reca in un mistico mondo
da sogno alla ricerca del padre scomparso. Momoa interpreterà la
creatura, il cui nome è Flip, ed è descritta come “una creatura
alta nove piedi che è metà uomo, metà bestia, ha pelo ispido e
lunghe zanne ricurve”. Ci si aspetta che la creatura venga
creata usando la CGI, e secondo quanto riferito il film avrà un
budget piuttosto alto.
La filmografia di Lawrence include
Costantino, gli ultimi tre film di Hunger
Games, Io sono Legend e
Red Sparrow. In
precedenza, Lawrence ha diretto Jason
Momoa proprio in See.
La produzione di Little
Nemo a Slumberland probabilmente non avrà alcun
effetto su Aquaman
2, poiché Jason
Momoa in precedenza aveva detto che il film era molto
lontano dall’avvio della produzione.
Midnight Factory, etichetta
di Koch Media Italia dedicata interamente al genere
horror, annuncia che Gretel e
Hansel uscirà nelle sale italiane il 2 Aprile
2020.
Dai produttori di Insidious e
Sinister, il film in
arrivo è un’inquietante ritratto in chiave horror della classica
fiaba dei fratelli Grimm, diretto da Oz Perkins.
Sophia Lillis,
che ricordiamo tutti per il ruolo di Beverly nell’ultimo
IT, interpreta magistralmente il ruolo
dell’impavida eroina femminile Gretel, accanto al giovane
Sam Leaky – che veste i panni del fratellino
Hansel. Il film presenta la classica favola più conosciuta di
tutti i tempi con un linguaggio e una messinscena che parla a un
pubblico giovane amante del genere, e non solo.
Gretel e Hansel, la trama
Tanto tempo fa, in una terra lontana e maledetta devastata dalla
guerra, la giovane Gretel e il suo fratellino Hansel sono costretti
dalla loro famiglia ad allontanarsi da casa per partire alla
ricerca di cibo e lavoro. Nonostante l’aiuto di un nobile
cacciatore, i due fratelli finiscono per perdersi in un bosco
fitto e oscuro.
Dopo tanto girovagare Gretel e Hansel si imbattono in una
misteriosa casa isolata, abitata da una vecchietta apparentemente
gentile, credendo così di aver trovato finalmente un rifugio
sicuro. Ma inspiegabili banchetti senza limiti nonostante la
carestia, incomprensibili, spaventose stranezze e inquietanti
mormorii di bambini provenienti dalla casa, fanno sorgere in Gretel
l’orribile dubbio che la vecchia padrona di casa nasconda
segreti raccapriccianti.
Riuscirà Gretel a proteggere suo fratello minore o cederà alle
tentazioni che sorgono in lei? Qualcosa di mostruoso emergerà da
questa oscura reinterpretazione della fiaba classica dei fratelli
Grimm.
Harrison
Ford è noto al grande pubblico non solo per aver
interpretato alcuni dei personaggi più iconici della storia del
cinema, ma anche per aver recitato alcune memorabili battute, come
ad esempio “Non ho ucciso mia moglie.” ne Il
Fuggitivo,“Lo so.” ne L’Impero
Colpisce Ancora e “Nazisti… io la odio questa
gente.” in Indiana Jones.
Adesso, in un recente speciale di
BuzzFeed (via
ComicBook) realizzato
in occasione della promozione de Il Richiamo della
Foresta, un fan ha chiesto a Ford quale fosse la sua
battuta preferita dai tanti film interpretati nel corso della sua
incredibile carriera. Senza pensarci troppo su, l’attore ha
risposto che si tratta dell’iconica battuta di Indiana
Jones: “Non sono gli anni, sono i chilometri” da
I Predatori dell’Arca Perduta.
Potete vedere la scena del film in cui Indy pronuncia la battuta
di seguito:
Ricordiamo che Harrison
Ford tornerà nei panni del celebre archeologo di
Indiana Jones 5, il primo film della saga
che non sarà diretto da Steven
Spielberg, che proprio di recente ha annunciato di
aver abbandonato il progetto. Al suo posto, la Lucasfilm starebbe
valutando James
Mangold, che ha diretto Logan e
Le Mans ’66 – La grande
sfida.
A proposito di Indiana
Jones 5, di recente Ford ha dichiarato: “Non
voglio dare al pubblico quello che vogliono vedere. Voglio dare
loro qualcosa che non si aspettano. Sono abituati ad una certa
delusione quando rivisiti una saga o un franchise. In questo senso,
i film Marvel sono uno spettacolare
esempio di un modo di lavorare in senso contrario. Hanno sbancato!
Ecco perché non faremo un altro Indiana Jones a meno che non saremo
in grado di fare lo stesso. Vogliamo davvero che sia il migliore.
Dobbiamo ancora risolvere alcuni problemi di pianificazione e
alcune cose legate alla sceneggiatura, ma siamo determinati a
sistemare tutto prima di iniziare a girare.”
Arriva da
Deadline la notizia di un nuovo ingresso nel cast di
The Witcher 2, l’annunciata seconda stagione della
serie originaleNetflixThe
Witcher. Si tratta dell’attore Kim Bodnia.
Bodnia
interpreterà Vesemir, un’affascinante reliquia del witcher Golden
Age. È il più vecchio e più esperto Witcher della serie,
nonché una figura paterna di Geralt (Cavill). Come uno dei
sopravvissuti al massacro di Kaer Morhen, un massacro ossessionante
che ha quasi sterminato i Witcher, è ferocemente protettivo nei
confronti dei pochi rimasti, che vede come una comunità in via di
estinzione che può trovare gloria su “il Sentiero” uccidendo i
mostri.
In The Witcher 2
confermati
Henry Cavill (Mission:
Impossible – Fallout, Justice League) nel ruolo di Geralt di
Rivia, Anya Chalotra (Agatha Christie – La serie
infernale, Wanderlust) nel ruolo di Yennefer e
Freya Allan (La guerra dei mondi, Into The
Badlands) nel ruolo di Ciri e Joey Batey (Knightfall,
Strike) nel ruolo del personaggio più amato dai fan:
Jaskier.
Si uniranno al cast per la seconda
stagione di The
WitcherYasen Atour (Young
Wallander) che interpreterà Coen, Agnes Bjorn
(Monster) nel ruolo di Vereena, Paul
Bullion (Peaky Blinders) che interpreterà
Lambert, Thue Ersted Rasmussen (Fast and
Furious 9) nel ruolo di Eskel, Aisha Fabienne
Ross (The Danish Girl) nel ruolo di Lydia,
Kristofer Hivju (Il Trono di Spade) che interpreterà
Nivellen e Mecia Simson, nel ruolo di
Francesca.
La serie The
Witcher sarà diretta da Stephen
Surjik (The Umbrella Academy) per gli episodi
02×01 e 02×02, Sarah O’Gorman (Cursed)
per gli episodi 02×03 e 02×04, Ed Bazalgette (The
Last Kingdom) per gli episodi 02×05 e 02×08 e Geeta V.
Patel (Meet The Patels) per gli episodi 02×06 e
02×07.
Riconfermati inoltre nei propri
ruoli MyAnna Buring (Kill List) Tissaia,
Tom Canton (Good Karma Hospital)
Filavandrel, Lilly Cooper (Peterloo)
Murta, Jeremy Crawford (Titans) Yarpin
Zigrin, Eamon Farren (Twin Peaks) Cahir,
Mahesh Jadu (Marco Polo) Vilgefortz,
Terence Maynard (Maledetto) Artorius,
Lars Mikkelson (House of Cards)
Stregobor, Mimi Ndiweni (Black Earth
Rising)Fringilla Vigo, Royce Pierreson
(Judy) Istredd, Wilson Radjou-Pujalte
(Hunter Street)Dara, Anna
Shaffer(Harry Potter)Triss Merigold,
Therica Wilson Read (Young Wallander)
Sabrina.
La showrunner e produttrice
esecutive di The Witcher, Lauren Schmidt Hissrich,
ha dichiarato: «Anche per la seconda stagione è stato mantenuto
un altissimo livello artistico del cast. Sophie Holland e il suo
team hanno nuovamente selezionato i migliori attori per incarnare
questi personaggi, siamo entusiasti di vedere queste nuove storie
prendere vita sotto la direzione di registi tanto
affermati.»
The Witcher 2: trama
The Witcher, serie fantasy basata sull’omonima saga
bestseller, è il racconto epico di una famiglia e del suo destino.
Geralt di Rivia, un solitario cacciatore di mostri, lotta per
trovare il proprio posto in un mondo in cui le persone spesso si
dimostrano più malvagie delle bestie. Il suo destino si intreccerà
poi con quello di una potente strega e una giovane principessa con
un pericoloso segreto. I tre si ritroveranno ad attraversare
insieme un mondo sempre più instabile
La Sony Pictures
Animation, reduce dal premio Oscar per Spider-Man:
Un Nuovo Universo, ha diffuso il trailer di
Connected, il suo nuovo film d’animazione
prodotto da Chris Miller e Phil
Lord, la coppia artefice del successo del film su
Miles Morales.
I protagonisti del film sono i
membri della famiglia Mitchell in un’avventura originale che
ripropone l’ironia e l’umorismo tipico della coppia. Nel film,
Katie Mitchell (doppiata da Abbi Jacobson) è
pronta per partire per il college, ma nel tentativo di migliorare
la loro relazione prima che se ne vada, suo padre Rick annulla il
suo biglietto aereo e decide di portarla al college con tutta la
famiglia, organizzando un viaggio in macchina con conseguenze
inaspettate.
Connected
è diretto da Mike Rianda e co-diretto da
Jeff Rowe, ed è prodotto da Will Allegra e
Louis Koo. Il film è prodotto da Phil Lord,
Christopher Miller e Kurt Albrecht, e vede come
protagonisti Abbi Jacobson, Danny McBride, Maya Rudolph,
Mike Rianda, Eric Andre, Alivia Colman.
È dal debutto di
Dredd nel 2012 che i fan chiedono a gran
voce un sequel che veda nuovamente Karl Urban
interpretare l’omonimo personaggio dei fumetti creato da John
Wagner e Carlos Ezquerra. Adesso, in occasione di una
recente apparizione alla convention del C2E2 di Chicago, la star di
The Boys ha
ribadito il suo interesse nel tornare ancora una volta nei panni
del Giudice.
Il futuro del personaggio è ancora
incerto: non ci sono piani ufficiali per un eventuale sequel; pare
invece che sia in sviluppo una serie tv. Anche se Urban non dovesse
essere coinvolto, l’attore ha ammesso di amare a tal punto il
personaggio che qualsiasi nuova iterazione dello stesso sarebbe ben
accetta. Interpellato da un fan a proposito di un ipotetico sequel
(via ComicBook), Urban ha
spiegato:
“Ascolta, mi piacerebbe davvero
farlo. Credo di essere un disco rotto ormai, lo ripeto sempre. Ma
non so se accadrà davvero. Penso che la Rebellion, che detiene i
diritti su Dredd, stia sviluppando qualcosa col titolo ‘Mega-City
One’. Sarebbe molto bello vedere qualcosa in più di Dredd, con o
senza di me. Sono un grandissimo fan del personaggio e so che
esistono storie veramente fantastiche. Mi piacerebbe vederle. E
sono certo che un giorno accadrà. È soltanto una questione di
tempo.”
Dredd – Il Giudice
dell’Apocalisse è uscito nelle sale cinematografiche
statunitensi il 21 settembre 2012, mentre in Italia la pellicola è
rimasta inedita fino alla distribuzione diretta per il mercato home
video a partire dal 28 agosto 2019. Il film è stato accolto molto
positivamente dalla critica e dai fan, nonostante al box office – a
fronte di un budget di 50 milioni di dollari – ne abbia guadagnati
soltanto 41 milioni.
Di seguito la sinossi ufficiale del film:
“America del futuro, la
metropoli Mega City è invasa dal caos e dalla criminalità. Le forze
dell’ordine, i Giudici, possiedono 3 poteri: arrestare, giudicare e
giustiziare. Dredd (Karl Urban) è il giudice supremo chiamato a
risolvere l’ultimo dei tanti problemi che flagella la città: una
droga pericolosa che fa vivere la realtà ad una frazione della sua
velocità normale, la “Slo-Mo”. Durante l’addestramento del giudice
Anderson (Olivia Thirlby) i due vengono a conoscenza di un delitto
in un quartiere dove i colleghi non osano minimamente entrare, una
cittadella costruita su 200 piani d’altezza sotto il controllo
della signora della droga Ma-Ma (Lena Headey) e del suo spietato
clan. Mentre il numero dei caduti aumenta Dredd e Anderson si
trovano senza via d’uscita ed in lotta contro le probabilità di una
loro sopravvivenza.”
Non solo Hugh
Jackman (leggi qui), anche
Ryan
Reynolds ha commemorato i tre anni dall’uscita in sala
di Logan. Ma,
tanto il tributo dell’attore australiano è stato sentito e
commosso, quanto buffo e divertito, alla maniera di
Deadpool, è stato quello del suo collega
e amico canadese.
Su Instagram, Reynolds ha condiviso un mini
video da Deadpool
2 in cui si inquadra il carillon di un Wolverine
impalato, a citarne la morte nel film di James
Mangold.
Reynolds e Jackman sono stati
indissolubilmente legati dalla loro apparizione insieme in X-Men le
Origini: Wolverine. La bromance che hanno cercato
da allora ha portato a molti scambi ironici sui social media o nei
film di Deadpool. Ad esempio, Reynolds ha
sempre desiderato che accadesse un crossover Deadpool / Wolverine
(uno migliore di quello visto in X-Men le Origini:
Wolverine).
La morte quasi rituale di Wolverine
in Logan sembra aver chiuso le porte a
qualsiasi futura apparizione di Jackman come personaggio in
progetti futuri, mentre, come accennato, si parla già di un
sistituto. Per quello che riguarda invece il personaggio di
Deadpool, si tratta dell’unico che la Disney ha promesso di non
“reebottare” dopo la fusione con Fox.
Alcuni giorni fa vi abbiamo
riportato la notizia secondo la
quale il romanzo basato su Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker (in arrivo negli Stati
Uniti prossimamente) confermerebbe che il
Palpatine che abbiamo visto sul grande schermo nel
film di J.J. Abrams era in realtà un clone del
“vero” Signore Oscuro dei Sith.
Adesso, come rivelato dal
supervisore agli effetti visivi Roger Guyett in una recente
intervista con Cinefex (via
Comicbook), Abrams
aveva intenzione di introdurre la versione “clone” dell’Imperatore
già ne Il Risveglio
della Forza, primo episodio della trilogia sequel
e settimo dell’intera saga.
“Ian McDiarmid è stato una parte
importantissima dei film originali. J.J. voleva riportarlo in
Episodio VII per rivelare che Palpatine non era stato completamente
distrutto. Aveva creato un suo clone e, con l’aiuto dei lealisti
Sith, si ricostruì in uno stato frammentato e instabile. Quando
Kylo lo incontra, Palpatine non è ancora completamente formato, si
affida a tubi e macchinari, muovendosi in questo laboratorio Sith
grazie ad un meccanismo progettato da Kevin Jenkins. Ha lo spirito
dei Sith, ma è intrappolato all’interno di un corpo che è
incompleto.”
Parallelamente alle rivelazioni di
Guyett, è emerso che anche in una prima versione della
sceneggiatura di Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker doveva essere rivelato che
Palpatine era in realtà un clone. A parlarne, come
riportato da @senatesidious (via
ScreenRant), è stato
proprio Ian
McDiarmid (lo storico interprete dell’Imperatore)
durante una recente apparizione alla convention del C2E2 di
Chicago:
“Ad un certo punto, nella
sceneggiatura c’era scritto – in quella prima scena, con Adam
[Driver, che interpreta Kylo Ren] quando dice, ‘Sei un clone’. E io
dicevo, in quella prima versione dello script, che non esiste più:
‘Più di un clone. Meno di un uomo’.”
Lucasfilm e il
regista J.J. Abrams uniscono ancora una
volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio
verso una galassia lontana lontana con Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione
dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende
e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver,
Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi
Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri
Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie
Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e
Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin
sono i produttori esecutivi.
A riprese ormai avviate, continua a
crescere il cast di The Batman,
l’atteso cinecomic DC diretto da Matt
Reeves che vedrà Robert Pattinson nei panni del Crociato
di Gotham. Un nuovo report di AV
Club, infatti, suggerisce che i gemelli
Max e Charlie Carver si sono
ufficialmente uniti al cast del film in due ruoli misteriosi.
I gemelli Max e Charlie Carver sono
noti al pubblico per aver recitato insieme in serie tv di successo
quali Desperate Housewives,Teen Wolf e
The Leftovers. La presenza dei gemelli Carver nel
film ha già dato il via ad una serie di speculazioni circa i
personaggi che i due fratelli potrebbero interpretare nel film di
Reeves: la tesi più accreditata è che il personaggio interpretato
da Peter
Sarsgaard, il procuratore Gil Colson, si rivelerà
essere il pericolosissimo Due Facce; i gemelli Carver potrebbe
dunque interpretare i suoi scagnozzi, Max e Min. Altre ipotesi
suggeriscono che i due attori possano interpretare o i Wonder Twins
o i Trigger Twins.
HN Entertainment ha suggerito che le
riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di
Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche
di Batman v Superman: Dawn of
Justice, Justice League, Wonder Woman e del
sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale
è stata già fissata al 25 giugno 2021.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“,
scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in
modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di
Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una
cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham
City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà
disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei
film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti
sospettati“.
Nelle settimane da paura di
contagio da coronavirus, anche il mondo delle
presentazioni alla stampa dei film si organizza e fa sorridere se
si pensa che Ultras, il film esordio di
Francesco Lettieri, è stato presentato alla stampa
in conferenza streaming e verrà distribuito su Netflix, quindi sempre in streaming, a partire dal 20
marzo, segnando l’inizio di una collaborazione tra Indigo e il
gigante dello streaming.
Ultras prima co-produzione Indigo
Netflix
A parlarne è Nicola
Giuliano, produttore, che ha raccontato così il
coinvolgimento di Netflix nella produzione del film: “Ci hanno
chiesto cosa stavamo sviluppando e noi eravamo al lavoro su questa
sceneggiatura di Peppe Fiore e Francesco Lettieri. Appena hanno
finito di leggerla l’hanno immediatamente apprezzata, e hanno
deciso di finanziare il film – ha raccontato Giuliano – In
un momento in cui, in Italia, esordire non è proprio semplice,
questo ha permesso a noi e a Francesco di fare il film che voleva,
il che è l’obbiettivo primario di un produttore, secondo me. Avevo
notato i suoi video e la prima sensazione sull’argomento di cui
parlava la storia è stata respingente, devo dire, ma qui dentro c’è
una storia che ha alcuni aspetti straordinari, quasi miracolosi,
perché può coniugare un racconto assolutamente realistico con il
passo dell’epica, la drammaturgia di un racconto classico.
C’è poi un grande amore per tutti i personaggi del
film, anche per chi compie gesti riprovevoli ma è pur
sempre un essere umano. È una cosa rara nel cinema italiano. Sono
molto contento del film e credo che la fruizione di
Netflix.”
Non un film sulla tifoseria ma
sulla fede
Francesco Lettieri,
noto soprattutto per la sua carriera di regista di videoclip, ha
dichiarato: “Ad un certo punto della mia carriera di regista di
videoclip mi sono sentito pronto a scrivere un film insieme
a Peppe Fiore. Ci siamo messi a cercare una storia ed è uscito
fuori un vecchio soggetto per un video per Calcutta mai realizzato,
ambientato nel mondo degli ultras, con questo Moicano che viveva
una storia d’amore a distanza con la sua squadra del cuore, essendo
soggetto a Daspo. A differenza di altre grandi città, i tifo
di Napoli si concentra su un’unica squadra, poi rappresenta la
sfida del meridione contro le grandi corazzate del nord, c’è quindi
nella tifoseria calcistica si concentrano tante altre spinte ed
energie. Il tifo è cambiato dagli anni ’80 ai 2000. Era più
folkloritstico e colorato, ora è cupo e combattuto, vive una grande
crisi con la violenza e gli scontri che per fortuna sono sempre più
rari. Il tema calcistico però non era al centro del nostro
interesse, noi ci concentriamo più sui sentimenti di appartenenza a
una tribù, sul senso della fede.”
Ultras è una storia universale
A sottolineare questo aspetto è lo
sceneggiatore Peppe Fiore, che spiega: “Non sono tifoso, non
vado mai allo stadio e non conosco il calcio. Mi interessava
l’universalità nella cornice del movimento ultras, perché per
quello che riguarda il calcio in senso stretto, sono un analfabeta.
Ma dentro questo argomento ci ho trovato in nuce i temi
classici che Francesco ha già raccontato nei videoclip, un modo di
raccontare i sentimenti, con cui negli anni ha creato la sua
tipicità: immagini autoriali al servizio di una storia d’argomento
popolare che parlasse a tutti. Nel film c’è l’epica e il
romanticismo. Nella figura di questo cinquantenne ultras con Daspo
c’era la vena di malinconia che attraversa il cinema di Francesco
che prima di essere un regista è un grande narratore. La cosa molto
bella e speciale di questo esordio di Francesco è che ci fossero,
all’interno una storia spettacolare, con una componente visiva
importante, tutta una serie di temi di relazioni e sentimenti che
appartengono al suo mondo narrativo.”
Ultras
arriverà al cinema, in una uscita evento, per tre giorni, il 9, 10
e 11 marzo, mentre a partire dal 20 marzo sarà disponibile su
Netflix. Diretto da Francesco Lettieri, il film è
basato su una sceneggiatura firmata da Lettieri stesso con
Peppe Fiore e vede protagonisti Aniello
Arena, Ciro Nacca, Simone Borrelli, Daniele Vicorito, Salvatore
Pelliccia, Antonia Truppo. Musiche di
Liberato. Ultras è una
produzione Indigofilm, un film originale Netflix in associazione
con Mediaset.
Ultras, la sinossi
Napoli. A quasi cinquant’anni
Sandro è ancora il capo degli Apache, il gruppo di ultras con cui
ha passato tutta la vita allo stadio: una vita di violenza,
scontri, passioni e valori incrollabili. Ma ora che un Daspo gli
impedisce di avvicinarsi alla curva, quei valori iniziano a
vacillare. Sandro sente per la prima volta il bisogno di una vita
normale, di una relazione, magari anche di una famiglia. E ha
incontrato Terry che è bellissima e non ha paura di
niente.
Angelo ha sedici anni e
considera gli Apache la sua famiglia, Sandro la sua guida, la
persona che ha preso il posto di suo fratello Sasà, morto
anni prima durante gli scontri di una trasferta. ULTRAS è la storia
della loro amicizia, di una fede e di un amore scanditi dalle
ultime settimane di un campionato di calcio. E dell’inevitabile
incontro di entrambi con il proprio destino.
Il 3 marzo 2017 arriva in sala
Logan, di
James Mangold, e Hugh
Jackman, interprete che si trova a vestire per
l’ultima volta i panni di Wolverine, ha celebrato sui suoi canali social l’anniversario
postando un servizio fotografico che lo vede interpretare il
mutante con gli artigli di adamantio.
“Tre anni fa, in questa
giornata, Logan usciva in sala. Grazie per molti (intendo davvero
MOLTI) anni di sudore, pollo al vapore e il ruolo di una
vita.”
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Per quanto riguarda il personaggio
di Wolverine, gli ultimi rumors
riferiscono che sarebbe Henry Cavill il prescelto ad indossare
gli artigli ereditandoli da Hugh Jackman,
comparendo in Captain Marvel 2. Ma la
notizia non ha trovato ancora conferma ufficiale.
Per quanto riguarda Logan, invece,
si tratta sicuramente del migliore adattamento dedicato al singolo
personaggio e in generale il miglior film sugli
X-Men mai visto al cinema. Il film ha debuttato al
Festival di Berlino ed è stato nominato agli Oscar per la migliore
sceneggiatura adattata, primo cinecomic a raggiungere tale livello
di riconoscimento dall’industria.
Per quello che riguarda invece
Hugh
Jackman, il personaggio di Wolverine gli ha regalato
la fama internazionale imperitura, il successo e sicuramente la
visibilità che lo ha portato ad interpretare molti dei suoi ruolo
più importanti, nel corso della sua carriera, sempre divisa tra
cinema e musical.
La prossima volta che vedremo
Wolverine al cinema, sarà sicuramente nel Marvel Cinematic Universe
e sarà sicuramente con un altro volto. Certo, sarà difficile per i
fan imparare ad accettare un altro attore nei panni del mutante
canadese, ma se un attore alto e bello è riuscito ad entrare nei
cuori degli spettatori interpretando un personaggio che dovrebbe
essere, su carta, basso brutto e sgradevole, chiunque può tentare
l’impresa di sostituire Hugh Jackman.
Dopo aver annunciato l’inizio delle
riprese di Stranger Things 4, l’attesaquarta stagione di Stranger
Things e confermato il ritorno di David Harbour nel ruolo di Jim Hopper,
Netflix
rilascia oggi un nuovo video, realizzato sul set durante la lettura
del copione da Finn Wolfhard (Mike), che conferma
nel cast anche il ritorno di Brett Gelman (Murray
Baumann) e Priah Ferguson (Erica Sinclair).
Nel video, realizzato dal giovane
attore, vengono inoltre inquadrati tutti i protagonisti della
serie, dai più giovani come Millie Bobby Brown (Undici), Gaten
Matarazzo (Dustin), Caleb McLaughlin
(Lucas), Noah Schnapp (Will) e Sadie
Sink (Max), ai più grandi Natalia Dyer
(Nancy), Charlie Heaton (Jonathan) e Joe
Keery (Steve), fino ad arrivare agli adulti come
Cara Buono (Karen), David Harbour(Jim Hopper), Winona Ryder (Joyce) e ai registi, i
fratelli Duffer.
Stranger
Things è la serie
originale Netflix creata dai Duffer Brothers e
prodotta da Monkey Massacre Productions & 21 Laps Entertainment. I
Duffer Brothers sono produttori esecutivi della serie con Shawn
Levy e Dan Cohen di 21 Laps Entertainment e Iain Paterson.
La quarta stagione
diStranger
Things è stata annunciata a settembre 2019. I
fratelli Duffer hanno detto che Stranger Things probabilmente
finirà dopo la sua quarta o quinta stagione.
In Stranger Things 4 torneranno i protagonisti
Winona Ryder nel ruolo di Joyce Byers, madre
di Will e Jonathan Byers. David Harbour nel ruolo di Jim Hopper, capo
del dipartimento di polizia di Hawkins. Finn
Wolfhard nel ruolo di Mike Wheeler, figlio di mezzo di
Karen e Ted Wheeler, fratello di Nancy e Holly e uno dei tre amici
di Will Byers. Millie Bobby Brown nel ruolo di Eleven / Jane
Hopper (“El”), una ragazza con abilità psicocinetiche e un
vocabolario limitato. Gaten Matarazzo nel ruolo di
Dustin Henderson, uno degli amici di Will. Caleb
McLaughlin nel ruolo di Lucas Sinclair, uno degli amici di
Will. Natalia Dyer nei panni di Nancy Wheeler, figlia di Karen e
Ted e sorella maggiore di Mike e Holly. Charlie Heaton nel ruolo di
Jonathan Byers, fratello maggiore di Will Byers e figlio di Joyce
Byers.
Ecco tutto quello che sappiamo su
The Falcon and
the Winter Soldier, la prima serie tv targata
Marvel Studios che arriverà in
esclusiva prossimamente sulla piattaforma di streaming Disney+. La
serie farà ufficialmente parte della Fase 4 dell’Universo
Cinematografico Marvel, che durerà fino al 2021 e che comprende sei
film in aggiunta alla serie tv Marvel.
The Falcon and the Winter
Soldier è stata annunciata per la prima volta nell’ottobre
del 2018 e confermata ufficialmente in occasione del Comic-Con 2019
di San Diego, durante il panel dedicato ai Marvel Studios. La serie
si focalizzerà sulle avventure e sull’amicizia dei più grandi
alleati di Steve Rogers, ossia Sam Wilson e Bucky Barnes, meglio
conosciuti rispettivamente come Falcon e il Soldato d’Inverno.
La serie si svolgerà dopo gli aventi
narrati in Avengers: Endgame, in
cui Sam e Bucky sono tornati in vita dopo essere rimasti vittima
dello “schiocco delle dita” di Thanos, pronti ad aiutare gli altri Vendicatori a
sconfiggere il Titano Pazzo ed il suo esercito. The Falcon and
the Winter Soldier sarà composta da 6 episodi della durata di
un’ora ciascuno. Al momento la serie non è stata rinnovata per una
seconda stagione.
Il ritorno di Anthony Mackie e Sebastian Stan
Anthony Mackie e
Sebastian Stan
torneranno ufficialmente nei panni di Falcon e del Soldato
d’Inverno nella serie Marvel composta da sei episodi. Il loro
coinvolgimento nello show è stato confermato al Comic-Con 2019 di
San Diego. Mackie è entrato a far parte del MCU nel 2014, quando è
apparso per la prima volta nei panni di Sam Wilson in Captain America: The
Winter Soldier. Dopo aver combattuto al fianco di Captain
America nel tentativo di fermare l’HYDRA, Sam ha continuato a
supportare Steve Rogers nelle sue avventure future, nonostante il
fatto che spesso determinate situazioni lo mettano all’estremità
opposta della legge. Da The Winter Soldier, Sam è apparso
al fianco di Steve in Captain America: Civil
War, in Avengers: Infinity
War e poi ancora in Avengers:
Endgame.
Stan, invece, è stato parte del MCU
per quasi 10 anni, ed è apparso per la prima volta in Captain America: Il
Primo Vendicatore del 2011 nei panni dell’amico di
infanzia di Steve Rogers, Bucky Barnes. Ad un certo punto della
storia il personaggio di Bucky viene dato per morto, per poi
ritornare nella vesti del Soldato d’Inverno in The Winter
Soldier. Steve ha lottato a lungo per liberare Bucky dal
lavaggio del cervello al quale è stato sottoposto dall’Unione
Sovietica, spingendolo a ricordare il suo passato e la loro storia
condivisa. Ciò, però, è avvenuto soltanto in Civil War,
quando Bucky è stato in grado di liberarsi davvero dal lavaggio del
cervello e diventare nuovamente un alleato di Steve e del suo team.
Da quel momento, Bucky, nelle vesti di Soldato d’Inverno, è
diventato un alleato dei Vendicatori, sia in Avengers: Infinity
War che in Avengers:
Endgame. Adesso, entrambi i personaggi – Sam e
Bucky – sono pronti al prossimo grande passo nella loro longeva
carriera di supereroi.
Il team creativo della serie
Il team creativo dietro The Falcon and the Winter
Soldier vede a capo lo showrunner Malcolm Spellman.
Questi figurerà anche in qualità di sceneggiatore di tutti e sei
gli episodi della serie. Spellman non aveva mai lavorato prima con
i Marvel studios: in passato, era stato produttore e sceneggiatore
della serie Fox Empire. Nel 2010 ha sceneggiato la
commedia Matrimonio in famiglia con America Ferrera e
Forest Whitaker.
Oltre a Spellman, la regista
canadese Kari Skogland è stata incaricata di dirigere tutti e sei
gli episodi di The Falcon and the Winter Soldier. Nel
corso della sua carriera, la Skogland ha diretto episodi di serie
quali Vikings, Penny Dreadful, Fear the Walking Dead, House of
Cards, The Americans e The Walking Dead. La Skogland
è stata ufficializzata come regista dello show a maggio dello
scorso anno. Si tratta di una delle poche donne a figurare come
regista di un progetto targato MCU. Tuttavia, il suo ingaggio ha
segnato l’inizio di quello che sembra essere un processo sempre più
coscienzioso di diversificazione del genere all’interno della Fase
4: oltre alla Skogland, infatti, Cate Shortland è stata ingaggiata
per dirigere Black Widow e Chloe Zhao per
occuparsi invece della regia de Gli
Eterni.
Il ritorno del Barone Zemo
Il Barone Zemo tornerà ufficialmente
in The Falcon and the Winter
Soldier. Il ritorno di Daniel Brühl nei panni del
personaggio è stato confermato in occasione del Comic-Con 2019 di
San Diego, quando un videomessaggio di Zemo destinato a tutti i
presenti nella Sala H ha annunciato: “Volevo semplicemente dire
ciao ad alcuni miei vecchi amici. Signori, ci vediamo presto”.
Il videomessaggio si è concluso con un’anteprima della maschera
viola che il personaggio sfoggerà nella serie (qualcosa di molto
fedele ai fumetti, che prima d’ora non aveva mai visto nei film del
MCU).
Zemo è uno dei più
noti cattivi nei fumetti Marvel. Figlio di uno scienziato nazista,
Zemo ha sempre voluto eliminare i Vendicatori. Nel MCU, le origini
di Zemo sono state leggermente modificate: i film, infatti, l’hanno
trasformato in un sopravvissuto alla Battaglia di Sokovia che aveva
perso la sua famiglia. Bramoso di vendetta, Zemo è stato il motore
immobile degli eventi al centro di Captain America: Civil
War. Ha messo in atto una serie di eventi
catastrofici, incluso il bombardamento nel bel mezzo di una
conferenza delle Nazioni Unite che ha causato la morte del il padre
di T’Challa, spingendolo a credere che dietro tutto ci fosse Bucky
Barnes. Il piano di Zemo è riuscito a spingere l’uno contro l’altro
Iron Man e Captain America, e a trasformarli in due nemici,
nonostante Cap abbia sempre cercato di difendere e proteggere il
suo più vecchio amico. Zemo ha cercato di togliersi la vita dopo
aver visto il suo piano giungere a compimento, ma Black Panther
gliel’ho impedito, consegnandolo invece alla C.I.A.. All’inizio di
The Falcon and the Winter Soldier, Zemo sarà ancora in
prigione. Dal messaggio mostrato al SDCC 2019, tuttavia, sembra che
la sua situazione sia destinata a cambiare molto presto.
I dettagli sulla storia
Gli unici dettagli sulla storia di
The Falcon and the Winter
Soldier, ad oggi, riguardano essenzialmente Sam e
Bucky che affrontano il ritorno del Barone Zemo, che senza dubbio
rappresenterà una grave minaccia. Come altre serie Marvel destinate
a Disney+, anche
The Falcon and the Winter Soldier sarà ambientata dopo gli
eventi di Avengers:
Endgame, precisamente nel 2023. Probabilmente,
Sam e Bucky dovranno fronteggiare il ritorno alle loro vite dopo
essere rimasti vittima dello “schiocco della dita” di Thanos in
Avengers: Infinity
War ed essere resuscitati cinque anni dopo.
Sam dovrà anche fare i conti con la
responsabilità di essere stato investito da Steve Rogers dello
scudo di Captain America, soprattutto in vista del fatto che il
governo degli Stati Uniti sembra avere dei piani diversi per chi
dovrà ricoprire l’importante carica. Parallelamente, alla fine di
Infinity War abbiamo visto Bucky intraprendere lentamente
il cammino verso la trasformazione in White Wolf: ciò significa che
nella serie si lascerà definitivamente alle spalle il suo passato
da Soldato d’Inverno. Sfortunatamente, Chris Evans ha
confermato che non apparirà in un cameo nei panni di Steve Rogers.
Insieme al ritorno del Barone Zemo, nella serie assisteremo anche a
quello di Sharon Carter (Emily VanCamp), una
volta interesse amoroso di Cap. Nel cast della serie anche Wyatt
Russell, che interpreterà il villain dei fumetti U.S. Agent, che il
governo ha scelto come nuovo Captain America al posto di Steve
Rogers. Anche Desmond Chiam e Miki Ishikawa figurano nel cast: al
momento, però, non sappiamo quali personaggi interpreteranno.
La data di uscita
The Falcon and the Winter
Soldier era previsto in origine per l’autunno 2020, ma
alla fine l’arrivo su Disney+ è stato anticipato ad agosto
2020. Le riprese della serie sono iniziate nell’autunno del 2019,
nonostante una serie di battute d’arresto a causa dei terremoti che
hanno colpito Portorico. The Falcon and
the Winter Soldier sarà il primo dei cinque show Marvel che
arriveranno a partire da quest’anno su Disney+. Dopo The Falcon and the
Winter Soldier, arriveranno WandaVision a dicembre 2020,
Loki alla fine della
primavera del 2021, What If …?
nell’estate 2021 e Hawkeye nell’autunno
2021.
Il trailer ufficiale
Durante il SuperBowl del 2020,
Disney+ ha rilasciato un trailer
“combo” con le primissime immagini ufficiali delle serie Marvel,
tra cui ovviamente anche The Falcon and the Winter
Soldier. Le immagini della serie sono disseminate lungo
tutto il filmato: Sam Wilson lancia con destrezza lo scudo di
vibranio di Captain America; la cosa suggerisce che il personaggio
potrebbe aver preso lo stesso siero del supersoldato somministrato
anni prima a Steve Rogers. Inoltre, Bucky ci viene mostrato mentre
tiene sotto tiro il Barone Zemo, ma è alquanto improbabile che
premerà davvero il grilletto…
La società di distribuzione
cinematografica Minerva Pictures e la
Bruno Bozzetto Distribution hanno siglato un
accordo per la distribuzione TV, Home Video e digitale in Italia e
Nord America delle opere del celebre disegnatore, animatore e
regista Bruno Bozzetto, che proprio oggi, 3 marzo, festeggia il suo
ottantaduesimo compleanno
Bruno Bozzetto ha trasformato in
disegno più di 60 anni di storia d’Italia, è stato autore di alcuni
lungometraggi animati e numerosi cortometraggi, molti dei quali
vedono come protagonista il suo “Signor Rossi”, simbolo del
cittadino italiano medio alle prese con il malcostume della
società. Tra i lavori più noti che fanno parte dell’accordo c’è
Allegro non troppo (1976) film musicale d’animazione in
cui l’arte di Bozzetto incontra le opere classiche di Stravinskij,
Debussy, Vivaldi e altri celebri compositori, sulla scia del film
Walt Disney Fantasia.
In arrivo in alta definizione anche
West and Soda (1965), uno dei primi lungometraggi animati
italiani nonché anticipazione in chiave umoristica del genere
Spaghetti Western, e Vip, mio fratello superuomo (1968),
parodia del mondo dei supereroi, con la voce di MiniVip affidata a
Oreste Lionello, che denuncia i rischi in cui s’imbatte una società
che rincorre il consumismo.
Tra i cortometraggi in distribuzione
di nuova e di vecchia data ci saranno Mister Tao,
vincitore dell’Orso d’Oro al Festival del Cinema di Berlino nel
1990, Cavallette, nominato al Premio Oscar l’anno
seguente, e molte altre opere dell’artista milanese rese celebri
nelle trasmissioni televisive e di divulgazione scientifica
culturale. Tutte le sue “idee con intorno una linea”, come lui
definisce, sono talmente riconosciute ed apprezzate nel mondo
dell’animazione che il Walt Disney Family Museum di San Francisco
gli ha dedicato nel 2013 una mostra retrospettiva dal titolo
“Animation, Maestro!”.
Europictures, la società di distribuzione
cinematografica romana acquisisce UNDINE
all’EFM 2020, durante la Berlinale.
Il film racconta la storia di
Undine Wibeau (Paula Beer) lavora come storica
presso il Märkisches Museum di Berlino: il suo compito è esporre ai
visitatori i plastici che raffigurano la città e spiegare i suoi
progressivi stadi evolutivi. Undine è appena stata lasciata dal suo
fidanzato Johannes (Jacob Matschenz), nonostante
lui abbia giurato di amarla per sempre. Un giorno nel bar del museo
Undine conosce Christoph (Franz Rogowski) ed è
amore a prima vista. Undine ricostruisce la sua vita come tante
volte Berlino ha ricostruito se stessa. Il regista tedesco
Christian Petzold (La scelta di Barbara,
Il segreto del suo volto, La donna dello
scrittore) rielabora alla sua maniera la figura mitologica
dell’Ondina, creatura marina del folklore europeo, con una storia
d’amore e vendetta che si sviluppa nel “corpo fisico” di Berlino,
tra architettura e cinema.
Officine UBU
annuncia che Effacer
l’historiquedi Benoît Delépine e
Gustave Kervern è stato premiato con l’Orso d’Argento – 70a
Berlinale assegnato dalla giuria internazionale del Festival di
Berlino 2020.
Effacer l’historique
(Delete History), prossimamente al cinema con
Officine UBU, è stato presentato in Concorso al Festival di Berlino
ed è diretto dai registi di culto Benoît Delépine e Gustave Kervern
(registi di Louis Michel e Mammuth). Una commedia
irriverente sull’impatto delle nuove tecnologie e dei social media
che ha conquistato il pubblico e la critica del Festival.
I protagonisti di Effacer
l’historique sono tre vicini di casa in un sobborgo
francese che vengono travolti dalle conseguenze di alcune loro
azioni online. Marie ha paura di perdere il rispetto di suo figlio
a causa di un sex tape finito in rete, Bertrand si invaghisce della
voce di una centralinista e cerca di proteggere la figlia dal
cyberbullismo e Christine, che ha perso il marito a causa della sua
dipendenza dalle serie tv, è disposta a tutto per far aumentare la
sua valutazione come autista di Uber. I tre si ritroveranno, loro
malgrado, a combattere una battaglia contro i giganti della
tecnologia. Una battaglia ben al di fuori della loro portata…
forse.
Nei panni dei tre protagonisti
troviamo Blanche Gardin, Denis Podalydès e Corinne Masiero,
affiancati da cammei d’eccezione di Vincent Lacoste, Benoît
Poelvoorde, Denis O’Hare e Michel Houellebecq.
Effacer
l’historique si aggiunge al listino di Officine UBU che
prossimamente distribuirà IN VIAGGIO VERSO UN SOGNO – THE PEANUT BUTTER
FALCON, diretto da Tyler Nilson e Michael
Schwartz con
Shia LaBeouf,
Dakota Johnson, Zack Gottsagen e Bruce Dern,
un’avventura on the road che celebra l’amicizia e la forza dei
sogni e #IOSONOQUI(#jesuisla) di Eric Lartigau (regista de
La famiglia Belier) con Alain Chabat e Doona Bae, che
racconta dell’amore a distanza tra Stéphane, chef di successo, e
Soo, una donna coreana conosciuta su instagram, con cui intavola
romantiche conversazioni d’arte e ciliegi in fiore.
Dopo l’estate Officine UBU
distribuirà SOTTO LE STELLE DI PARIGI (Sous les étoiles
de Paris) di Claus Drexel (regista di Au bord du
monde) con Catherine Frot, l’emozionante racconto di
un’insolita amicizia tra una clochard parigina e un bambino in
cerca della propria madre, e il documentario DEMAIN EST
À NOUS (Forward) di Gilles de Maistre (regista di
Mia
e il leone bianco), che dà voce ai bambini di tutto il
mondo impegnati in cause umanitarie.
È stato lo stesso Gavin
O’Connor, regista di Tornare a
Vincere, ad aver raccontato in una recente
intervista con CinemaBlend che
Ben
Affleck ha avuto un crollo emotivo durante le riprese
di una particolare scena del film in arrivo nelle sale italiane nel
2020.
Tornare a
Vincere racconta la storia di Jack Cunningham
(interpretato da Affleck), un uomo che una volta aveva una vita
piena di promesse. Al liceo era un fenomeno della pallacanestro con
in mano una borsa di studio universitaria, quando improvvisamente,
per motivi sconosciuti, decise di allontanarsi dal mondo del
basket, rinuciando al proprio brillante futuro. Anni più tardi,
Jack si trova ad un passo dalla rovina, scatenata da una perdita
inenarrabile, annegando nell’alcolismo che gli era già costato un
matrimonio e qualunque altra speranza di vita migliore.
La storia raccontata nel film di
O’Connor – che con Affleck aveva già lavorato in The
Accountant – sembra avere alcuni punti di
contatto con la vita della star hollywoodiana, dalla separazione
con Jennifer Garner ai problemi con la
dipendenza da alcol che, in qualche modo, hanno contribuito a far
sì che l’attore rinunciare al progetto di The
Batman.
La storia di Tornare a
Vincere sembra aver colpito nel profondo Ben
Affleck che, come raccontato appunto da O’Connor, ha
avuto alcune difficoltà a girare una scena in cui il suo
personaggio chiede scusa alla moglie: “Era il secondo ciak, se
non ricordo male, e Ben ha avuto un crollo emotivo. Ho i brividi
quando ci ripenso: è stato come se una diga si fosse rotta e tutto
si fosse sgretolato. Ricordo che tutta la troupe, sul set, è
rimasta immobile nel vedere Ben aprirsi e far parlare la sua anima.
Era tutto vero. Ha dovuto tirare fuori cose che magari aveva da
dire sulla sua vita, o che magari aveva già detto in passato… chi
lo sa.”
Il
regista ha poi spiegato che la scena in questione è stata
accorciata in fase di montaggio:“Sarebbe stata troppo dura per il pubblico
da guardare. Era un momento davvero troppo personale.”
Tornare a
Vincere è il film di Gavin
O’Connor con protagonista il premio Oscar Ben Affleck.
Il film arriverà nelle sale italiane nel 2020 e sarà distribuito in
tutto il mondo da Warner Bros. Pictures.
Per la prima volta dall’annuncio
delle candidature e dalla cerimonia di premiazione degli Oscar 2020, Jennifer
Lopez ha espresso pubblicamente la sua delusione per
la mancanta nomination come migliore attrice non protagonista per
il ruolo di Ramona ne Le Ragazze di Wall Street
di Lorene Scafaria.
In seguito all’anteprima mondiale
al Toronto Film Festival, il film è diventato un grandissimo
successo, accolto positivamente tanto dal pubblico quando dalla
critica, che ha elogiato non solo la storia e la regia della
Scafaria, ma anche le performance dell’intero cast, su tutte
proprio quella di J.Lo, che in passato non aveva mai ricevuto
particolari apprezzamenti per le sue capacità di attrice.
Grazie al ruolo di Ramona,
Jennifer Lopez è riuscita a conquistare una
candidatura ai Golden Globes, ai Critics’ Choice Awards, agli
Independent Spirit Awards e perfino ai SAG Awards, senza però
riuscire ad entrare nell’ambita cinquina degli Oscar. Adesso, la
celebre cantante e attrice ha parlato per la prima volta della
mancata nomination in una recente intervista con Oprah Winfrey (via
Variety).
La Lopez ha ammesso di “esserci
rimasta male” per l’esclusione dalla cinquina, soprattutto
perché “se n’era parlato tanto”. L’attrice ha spiegato
che “c’erano così tanti articoli” e “così tante
recensione positive” che tutti sembravano essere fiduciosi in
merito ad una sua possibile candidatura. Alla fine, quando la
nomination non è arriva, si è sentita “un po’ delusa”.
L’attrice ha ammesso di essersi
sentita delusa anche per il suo team, con il quale lavora dal circa
25 anni: dal momento che tutti speravano nella nomination
all’Oscar, la Lopez ha sentito con la mancata nomination di aver
deluso anche le persone che lavorano per lei. Alla fine, però,
l’attrice è riuscita a ridimensionare l’intera vicenda, dichiarando
che lei recita perché “adora farlo” e che non ha bisogno
di “riconoscimenti” per sentirsi all’altezza della
situazione.
In seguito agli aventi di
Avengers:
Endgame,Mark
Ruffalo ha rivelato di essere ancora in trepidante
attesa di una rivincita di Hulk su Thanos. Il grande villain del MCU interpretato da Josh
Brolin ha fatto il suo debutto in Avengers: Infinity
War, protagonista di una grandissima sequenza
d’apertura. All’inizio del film del 2018, infatti, abbiamo visto il
Titano Pazzo e l’Ordine Nero attaccare la nave Asgardiana in rotta
verso la Terra e decimare metà delle persone a bordo, tra lui Loki
(Tom
Hiddleston) e Heimdall (Idris
Elba). Ma è stato solo quando Thanos ha messo fuori
gioco il Gigante Verde in un combattimento corpo a corpo che i fan
hanno avuto la prova di quanto il temibile villain fosse davvero
potente.
Grazie alla trasformazione in Smart
Hulk, il personaggio di Bruce Banner si è rivelato molto più utile
in Endgame, svolgendo addirittura un
ruolo chiave: in seguito al viaggio indietro nel tempo per
recuperare le Gemme dell’Infinito, Bruce si rivela l’unico in grado
di usare il guanto completo di Gemme, e invertire gli effetti dello
schiocco, pur ferendosi gravemente ad un braccio.
Ciononostante, come
riportato da ComicBook, Mark
Ruffalo – in occasione della convention nerd C2E2
tenutasi a Chicago lo scorso weekend – ha ammesso che avrebbe
voluto fare ancora di più nel film e spera ancora che il suo
personaggio sia protagonista di un altro scontro con
Thanos:
“Penso sempre che puoi fare di
più. Ci sono molti personaggi e tutti dovevano avere il loro
momento. E ci sono molte persone nuove. Sto aspettando una
rivincita.”
Erano molti i fan
che speravano di vedere una rivincita di Hulk nei confronti di
Thanos in Endgame. Tuttavia, il co-sceneggiatore del film
Stephen McFeely ha spiegato in passato di aver
optato per un’altro “confronto” tra i due personaggi in modo da non
contraddire lo sviluppo intellettuale di Bruce Banner.
Simon
Pegg ha apertamente criticato la Paramount per come ha
gestito la recente trilogia di Star Trek.
Il classico franchise di fantascienza sta attualmente godendo di
una nuova prosperità grazie alla fruizione in streaming e alle
serie Star Trek: Discovery (Netflix) e Star Trek: Picard (Prime Video). Tuttavia, sul versante
cinematografico le cose appaiono decisamente più complicate. In
effetti, non abbiamo più visto un nuovo film della saga dall’uscita
nelle sale di Star Trek:
Beyond diretto da Justin
Lin, arrivato al cinema nel 2016, giusto in tempo per
celebrare il 50esimo anniversario del franchise.
Intervistato da
Total Film, Pegg ha
sottolineato quanto i recenti film di Star
Trek sotto l’egida della Paramount non siano stati
abbastanza redditizi, dichiarando: “Il fatto è che i film di
Star Trek non fanno i soldi della Marvel. Guadagnano forse 500
milioni di dollari al massimo, e per realizzarne uno ora, sulla
scala che si sono prefissati (200 milioni di dollari), devi
guadagnare tre volte tanto per ottenere un profitto”. L’attore
sostiene che la Paramount ha commesso un errore usando il 50esimo
anniversario del franchise per promuovere Beyond: questo,
aggiunto ad altri fattori, rende improbabile – dal punto di vista
dell’attore – che un quarto film della saga reboot veda
ufficialmente la luce.
“Non hanno approfittato del 50°
anniversario”, ha spiegato Simon
Pegg. “Il regime all’epoca ha commesso un errore
sulla promozione del film. E abbiamo perso slancio. Penso che la
perdita di Anton Yelchin sia
stata un duro colpo per la nostra piccola famiglia, e il nostro
entusiasmo nel fare un altro film potrebbe essere stato colpito da
quell’avvenimento. Quindi, non lo so.”
Pegg non sembra dunque nutrire alte
speranze nei confronti del futuro della saga. Ciononostante, di
recente la Paramount ha annunciato ufficialmente un nuovo film
affidato a Noah Hawley,
creatore delle serie Fargo e Legion. A proposito
del progetto, Hawley aveva dichiarato: “Siamo ancora agli
inizi. Si tratta di intraprendere una nuova direzione, ma è ancora
tutto in fase di sviluppo, soprattutto per quanto riguarda quali
attori e personaggi saranno coinvolti e quali no. Non penso al mio
film come ad un quarto capitolo di Star Trek… sarebbe riduttivo.
Piuttosto, è un nuovo inizio.”
Lo scorso weekend ha iniziato a
prendere vita sul web un rumor sempre più
insistente: Henry Cavill potrebbe interpretare Wolverine in Captain
Marvel 2, il film con Brie
Larson che sarà presto messo ufficialmente in
produzione presso i Marvel Studios. Adesso, una serie
di bellissime fan art che ci mostrano come potrebbe apparire
l’ultima incarnazione cinematografica di Superman nei panni dell’iconico
personaggio morto sul grande schermo in Logan di James Mangold, hanno
letteralmente invaso i social.
Su Instagram, infatti, in seguito
all’esplosione del rumor, numerosi artisti si sono cimentati nella
realizzazione di bellissime fan art che immaginano quale potrebbe
essere l’aspetto che Cavill avrebbe se davvero i Marvel Studios
decidessero di affidare a lui l’iconico ruolo del mutante dagli
artigli di adamantio nell’Universo Cinematografico Marvel.
Nonostante l’attore abbia sempre
negato quelle voci, al momento sembrano non esserci piani per un
ritorno di Cavill nei panni dell’iconico supereroe. Di recente lo
abbiamo visto nella serie NetflixThe
Witcher, basata sulla famosa e amata saga
fantasy. L’attore è attualmente impegnato con le riprese della
seconda stagione.
Il regista e sceneggiatore Jeff
Wadlow ha rivelato i dettagli della sua trilogia sulla
X-Force, progetto commissionato dalla 20th Century
Fox che non ha mai visto la luce. Wadlow iniziò a lavorare ad un
film sulla X-Force nel 2013, dopo l’uscita nelle sale di
Kick-Ass 2.
Tuttavia, il progetto faticava a decollare e il grande successo di
Deadpool nel
2016 spinse la Fox a cambiare i suoi piani.
In occasione della promozione del
suo nuovo film, Fantasy Island, Wadlow ha
parlato con ComicBookMovie sei
suoi piani originale riguardanti il debutto della
X-Force sul grande schermo. La sua trilogia
sarebbe iniziata con una versione più tradizionale del team di
personaggi (molto fedele ai fumetti) e piano piano si sarebbe
trasformata in qualcosa che avrebbe richiamato la serie sulla
X-Force di Rick Remender. La storia si sarebbe concentrata su quei mutanti meno
privilegiati, quelli che non avevano avuto la possibilità di
studiare con Wolverine o con il
Professor X: al
contrario, la X-Force di Wadlow sarebbe stata composta da mutanti
della “scuola pubblica”, coloro che non sono mai stati cercati da
un benefattore. Alla fine Cable (una versione molto diversa del
personaggio che abbiamo visto in Deadpool 2
interpretato da Josh
Brolin) si sarebbe presentato come un mentore
decisamente più oscuro.
Wadlow ha dichiarato: “Ho
tracciato questo arco narrativo lungo tre film che
ha preso ispirazione da quello che la X-Force era negli anni ’90
con Rob Liefeld, una banda di ragazzini che lotta per ciò in cui
crede. E poi, al terzo film, il gruppo sarebbe cresciuto, cambiato
e avrebbe perso e raccolto alcuni nuovi membri. Sostanzialmente, si
sarebbe trasformato nella versione della X-Force di Rick Remender
nei primi anni 2000. Era una squadra di successo molto più oscura e
una squadra OPS di colore che aveva perso la strada nel corso dei
tre film.”
Al Comic-Con di San
Diego dello scorso anno, Kevin
Feige aveva rivelato che i Marvel Studios hanno in programma
di includere gli X-Men nel proprio
Universo Cinematografico. Tuttavia, considerata la recente
evoluzione della struttura del MCU, con le serie tv destinate a
Disney+ che saranno
collegate ai film in arrivo sul grande schermo, potrebbe
trascorrere ancora diverso tempo prima che ciò
accada.
Daniel
Radcliffe, l’attore britannico che ha raggiunto la
fama mondiale grazie al ruolo di Harry Potter
nell’omonimo franchise cinematografico, ha rivelato che al momento
non ci sono piani che prevedono un suo ipotetico ritorno nei panni
del maghetto occhialuto. In una recente intervista con Variety in
occasione della promozione del film Escape from
Pretoria, Radcliffe ha parlato proprio del suo
coinvolgimento nei film della saga di Harry Potter,
rivelando di non avere alcuna fretta di ritornare nel magico mondo
creato da J.K.
Rowling.
Quando è stato chiesto all’attore se
tornerà nei panni di Harry in uno dei prossimi capitoli della saga
di Animali Fantastici, l’attore ha
spiegato di non essere ancora interessato a rivisitare il suo
iconico ruolo, sottolineando quanto la nuova saga stia procedendo
alla grande anche senza il coinvolgimento degli attori del
franchise originale. L’attore ha poi aggiunto che nonostante ci sia
la possibilità di tornare a vestire i panni del maghetto occhialuto
in futuro, al momento preferisce concentrarsi sulla
“flessibilità” della sua attuale carriera.
La saga di Animali
Fantastici è un prequel al franchise originale che ha
visto protagonista Daniel
Radcliffe. Il secondo film, Animali Fantastici: I
Crimini di Grindelwald, ha visto nel cast
Jude
Law nei panni di un giovane Albus Silente. Anche se si
conoscono ancora pochissimi dettagli sull’annunciato terzo film, la sua
uscita nelle sale è prevista per il 21 novembre 2021. Gli eventi
della storia avranno luogo a Rio de Janeiro, in Brasile.
Fresco della sua prima nomination
all’Oscar, Antonio
Banderas si unisce a Tom
Holland e Mark
Wahlberg nel cast dell’adattamento di Unchartedtargato
Sony. Con lui si uniscono al cast del
film anche Sophia Ali e Tati
Gabrielle, secondo Variety.
Ruben Fletcher
(Venom) dirigerà
il film, dopo una serie di abbandoni e una firma del contratto che
risale allo scorso gennaio. Il progetto, ormai in cantiere da
diversi anni, segue Nathan Drake, un cacciatore di tesori che
viaggia in tutto il mondo per scoprire vari misteri storici. Non è
stato reso noto quali saranno i personaggi interpretati da
Banderas, Ali e Gabrielle nel film.
Tom
Holland resta collegato al progetto nei panni di
Nathan Drake, così come Mark Wahlberg in
quelli di Sully Sullivan. Non tutti sanno che, inizialmente,
Wahlbergavrebbe dovuto
interpretare l’eroe del titolo anni fa quando David O.
Russell era coinvolto nel progetto, mentre negli anni
la Sony ha deciso di sviluppare il film come una origin
story.
La sceneggiatura è stata firmata da
Art Marcum, Matt Holloway e Rafe Judkins, e racconterà le avventure
del protagonista Nathan Drake nei suoi anni giovanili mentre
diventa il cacciatore di tesori che tutti conosciamo.
Vi ricordiamo che Uncharted sarà
la prima produzione cinematografica di Sony PlayStation
Productions, divisione interna della Sony fondata lo scorso anno da
Asad Qizilbash e Carter Swan in collaborazione con PlayStation
Productions, Chuck Roven, Avi Arad, Alex Gartner e Ari Arad.
Compiendo un passo avanti verso la
rappresentazione completa della diversità, la Pixar ha introdotto
il primo personaggio Disney apertamente gay nel suo ultimo film,
Onward – Oltre la magia. Tuttavia, la
scena con il personaggio, molto breve in realtà, è stata cambiata
in fase di traduzione dall’inglese al russo.
La scena del film mostra una donna
ciclope poliziotta di nome Ufficiale Spectre, che
a un certo punto afferma di avere una ragazza. Per coloro che
vedranno Onward in Russia, la parola
“fidanzata” è stata cambiata in “partner”, stando a quanto riporta
The Moscow Times. La
filiale russa della Disney non ha rilasciato alcuna informazione
sul perché abbiano deciso di cambiare la parola in fase di
doppiaggio.
In passato, la Russia ha censurato
scene di personaggi LGBT. In una situazione simile a quella di
Onward, anche un dialogo in una scena di
Avengers:
Endgame è stato cambiato, apparentemente per
nascondere che un personaggio era gay.
L’agente Spectre è stato doppiato
nel film da Lena Waithe, che è apparsa in diversi
programmi televisivi molto amati, tra cui Master of
None, Westworld, Dear White People, Transparent e
This is Us.
Il 21 febbraio 2020, Onward è stato
presentato alla 70° edizione del Festival Internazionale del Cinema
di Berlino. Chris
Pratt e Tom
Holland doppiano i due protagonisti del film che
racconta il viaggio di due fratelli che cercano di trascorrere un
ultimo giorno con il padre.
Scritto e diretto da Dan
Scanlon, il doppiaggio originale di Onward –
Oltre la magia vede coinvolte anche Julia
Louis-Dreyfus e Octavia Spencer. Il film,
previsto inizialmente per il 5 marzo in Italia, arriverà il 16
aprile a causa delle numerose posticipazioni delle uscite in sala a
causa della chiusura delle sale cinematografiche del Nord del Paese
per paura del contagio da coronavirus.