La risposta al
nuovo trailer di Superman
fa ben sperare per i piani del DCU di James Gunn, ma
è possibile che l’Uomo d’Acciaio sia rilevante nel mondo di
oggi? Questa è una domanda a cui avremo risposta la prossima
estate.
Un altro personaggio che verrà
aggiornato per il 2025 è Lois Lane. L’intrepida reporter del Daily
Planet è una giornalista della carta stampata in un mondo digitale.
I social media e le fake news non sono un tema che abbiamo mai
visto Lois costretta ad affrontare, cosa di cui la star di Superman Rachel
Brosnahan è fin troppo consapevole.
“Mi sono sempre ispirato a
questo personaggio ”, ha esordito l’attore. “È una
persona ambiziosa, coraggiosa, affamata e determinata a ottenere la
storia più bella quasi ad ogni costo.Ho sempre
amato questo personaggio ed ero così eccitato dall’opportunità di
portare tutte quelle cose che sono state vere per lei in ogni
iterazione”.
“Una delle cose che amo di
questo personaggio è che quasi più di ogni altro personaggio di
questi fumetti e dei film, si evolve per adattarsi a ciò che
significherebbe essere un’intrepida giornalista di ogni generazione
o di ogni decennio in cui viene presentata ”, ha spiegato
Brosnahan.
“Quindi, credo che la
nostra sfida…Oggi viviamo in un mondo in cui il
giornalismo stampato per alcuni è forse una forma d’arte in via di
estinzione e lei è una persona che vi ha dedicato tutta la sua
vita”, ha proseguito. “Per quanto riguarda le
altre differenze, dovrete vedere il film, ma mi piace il fatto che
sia una persona che non capisce cosa significhi la parola ‘no’ e
questo la motiva.In questo film vediamo
sicuramente questo lato di lei”.
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion.
Il film è stato anche descritto
come una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
Con la sua solita cifra stilistica,
James Gunn
trasporta il supereroe originale nel nuovo immaginario mondo della
DC, con una singolare miscela di racconto epico, azione, ironia e
sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e
dall’innato convincimento nel bene del genere umano.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo è una
parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi
preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film
precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante
l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale il 10 luglio
2025.
Con l’avvicinarsi delle festività
natalizie, ecco – dopo i film e le serie di Natale su Netflix – una selezione di titoli ambientati durante
il Natale disponibili su Prime Video, da gustare in questi giorni con
tutta la famiglia. Si può partire per un viaggio verso la Lapponia
con
10 giorni con Babbo Natale, mentre chi preferisce un
Natale romantico può scegliere film che sono ormai dei veri
classici, come
L’amore non va in vacanza, e per i più piccoli, c’è una
ricca selezione di film d’animazione come Il Grinch o di titoli
adatti a tutta la famiglia come Buon Natale da Candy Cane
Lane. Questi e molti altri titoli vi aspettano su Prime Video, per accendere con tante storie
l’atmosfera del Natale.
Film di Natale romantici su Prime Video
L’amore non va in vacanza
Iris (Kate
Winslet) e Amanda (Cameron
Diaz) sono due donne che non potrebbero essere più
diverse: una vive in un accogliente cottage inglese, l’altra in una
sontuosa villa ad Hollywood. Hanno però un punto in comune: la
sfortuna con gli uomini. Spinte da un disperato desiderio di fuga,
si conoscono on-line e decidono, senza pensarci troppo, di
scambiarsi la casa. La decisione sarà per entrambe l’occasione per
riscoprire le gioie dell’amore.
Un regalo da Tiffany
La
vita, come l’amore, è piena di sorprese e di regali inaspettati.
Nella commedia romantica Un regalo da Tiffany, la vita di
una donna viene cambiata per sempre da un anello di fidanzamento
destinato a un’altra persona. Uscito nel 2022, questo
film si è affermato da subito come uno dei titoli natalizi migliori
degli ultimi anni, complice la sua capacità di offrire il giusto
calore romantico in questo periodo.
Natale in vendita
La
stacanovista agente immobiliare Julia Rogers è così assorbita dal
suo lavoro da non prendersi mai un momento per se stessa. Trascorre
il periodo natalizio in una località invernale, con lo scopo di
soffiare un importante affare ad un suo rivale che si trova lì per
lo stesso motivo. Come andrà a finire questa
competizione?
I protagonisti di Natale in vendita
Natale sul ghiaccio
L’ex campionessa di pattinaggio su ghiaccio Courtney
intraprende una lotta contro il sindaco della sua città per la
chiusura della pista di pattinaggio pubblica. Questa sarà presto
sostituita da una pista coperta gestita dal dinamico imprenditore
Noah. Mentre Courtney combatte per salvare la pista, finirà per
innamorarsi del suo bel rivale.
Un Natale in famiglia
Avvincente e tenera commedia romantica che racconta il
complicato rapporto tra padre e figlia. Erin, una giovane madre
single, decide di portare le figlie a passare il Natale in Texas
dal nonno. Lì, incontra Mateo, il proprietario di un ristorante.
Un’improvvisa complicità tra i due, cambierà per il meglio le vite
di entrambi.
Come salvare il Natale
Megan usa le settimane che precedono
ogni Natale per aiutare gli altri. Chiamata a salvare la festa di
Natale della sua cittadina, la ragazza si ritrova contesa tra
l’uomo dei suoi sogni e il partner ideale. Altra commedia romantica
di stampo natalizio presente su Prime Video, perfetta per gli amanti delle storie
semplici ma d’effetto.
Il menù di Natale
Spumeggiante e pungente commedia romantica che vede
Josie, una celebre chef, ritornare a casa per le feste natalizie.
Con lo scopo di aiutare il nuovo bistrot del bed and breakfast di
sua madre, inizia a creare nuove ed esclusive ricette.
Inaspettatamente, lì incontra Tanner, un rinomato critico
gastronomico, che aveva giudicato severamente la sua vecchia
pasticceria.
Come ti organizzo il Natale
Holly, organizzatrice di eventi,
deve convincere l’architetto Theo che un evento natalizio aiuterà
gli affari della società. Tuttavia, Theo pensa che una
presentazione digitale sia sufficiente per raggiungere i suoi
scopi. Tra imprevisti e fraintendimenti, ecco una commedia
romantica che fa del Natale il momento perfetto per far sbocciare
nuovi amori.
I protagonisti di Come ti organizzo il Natale
A Natale con le ex
Quando Livvy scopre di essere stata tradita dal suo,
ormai, ex-fidanzato, su suggerimento di un suo amico cerca online
le altre ex per cercare di avere la propria vendetta. Ne trova
altre due: il fantastico trio si metterà a studiare i nuovi
movimenti di Carter e si porrà un obiettivo: avvertire la nuova
fidanzata del suo passato di infedeltà. Il piano però, ha i suoi
ostacoli…amorosi.
Il tuo Natale o il mio?
Hayley e James si salutano alla
stazione di Marlyebone, ma vorrebbero passare insieme la vigilia di
Natale. Così decidono di fare una sorpresa l’una all’altro e ognuno
prende il treno per poter raggiungere il partner. Questa divertente
commedia romantica è interpretata da Asa Butterfield
e Cora Kirk, i quali hanno poi ripreso i
rispettivi ruoli anche nel sequel Il tuo Natale o il mio
2, uscito quest’anno.
A casa per Natale
Kristin, lontana da tempo dalla sua famiglia, va a
dormire da sola la sera della vigilia di Natale e si risveglia il
giorno di Natale di diciassette anni prima, ritornando così a
rivivere il peggior Natale della sua esistenza. Riuscirà a non
commettere gli stessi errori del passato?
Film di Natale per bambini e per
famiglie su Prime Video
Eddie Murphy in Buon Natale da Candy Cane Lane
Buon Natale da Candy Cane Lane
Chris vuole vincere il concorso
locale di decorazione natalizia, ma inavvertitamente stringe un
patto con un elfo dispettoso di nome Pepper, che provoca il caos in
città. Chris e la sua famiglia dovranno allora cercare di rompere
l’incantesimo di Pepper e riportare la quiete. Uscito il 1 dicembre
di quest’anno su Prime Video, Buon Natale da Candy Cane
Lane vede il ritorno di Eddie Murphy in
un film per famiglie, adatto a tutte le età.
Il Grinch (film animato)
Il Grinch racconta la storia di un cinico brontolone e
della sua missione: rubare il Natale. Vedrà però il suo cuore
cambiare grazie allo spirito generoso di una ragazzina. Divertente,
commovente e con bellissimi effetti visivi, questa è la
trasposizione animata della storia di Natale per eccellenza, che
vede il personaggio principale, il Grinch, doppiato nella
versione italiana da
Alessandro Gassman.
Gli eroi del Natale
Un coraggioso asinello di nome Bo
aspira ad una vita al di là della suo quotidianità al mulino del
villaggio. Inseguendo una stella in compagnia di alcuni amici, la
bestiola diventa tra i protagonisti del primo Natale. Film
d’animazione con le voci (in lingua originale) di Steven Yeun,
Tyler Perry, Gina Rodriguez
e Zachary Levi,
Gli eroidel Natale è un film perfetto per i più
piccoli, dove si racconta la Natività attraverso il punto di vista
dell’asino del presepe e di altri animali.
I protagonisti di Un piccolo Batman per un grande
Bat-Natale
Un piccolo Batman per un grande Bat-Natale
Questo Natale, Damian Wayne vuole essere un supereroe
come suo padre: il solo e unico Batman. Alla vigilia di Natale,
Damian rimane da solo a casa mentre Batman affronta una pericolosa
minaccia. Durante l’assenza di suo padre, Damian scopre che i
peggiori supercattivi di Gotham vogliono rubare il Natale e coglie
l’occasione per salvare la città. Hanno da qui inizio avventure
straordinarie per lui.
Miracolo di Natale
Il
giovane Samuel, si perde durante una tempesta, ma un elfo lo salva
e lo porta al villaggio di Babbo Natale. Molti anni dopo, ancora
giovane come allora, è addetto all’ufficio postale e legge la
lettera di Satia: la bimba chiede che sua nonna guarisca da una
malattia. Nella descrizione della nonna, Samuel riconosce il suo
amore giovanile e tenterà di salvarla anche a costo di perdere
tutto.
Film di Natale italiani su Prime Video
Improvvisamente a Natale mi sposo
Mancano pochi giorni a Natale e, come ogni anno, la
famiglia di Lorenzo converge verso il suo albergo per le vacanze
natalizie. Lorenzo li ha avvisati che non possono mancare per
niente al mondo, visto che ha un annuncio importante da fare: si
sposerà! La notizia lascia tutti senza parole ma la più sconvolta è
Alberta, che non vuole proprio accettare la novità. Il film è il
sequel di Improvvisamente
Natale.
Elf Me
In Elf Me, Trip
(Lillo) è un elfo di Babbo Natale dalle invenzioni
piuttosto bizzarre. Un pasticcio più grande del solito lo porta a
conoscere Elia (Federico Ielapi), un ragazzino
timido con una madre giocattolaia iperprotettiva, Ivana (Anna
Foglietta). L’incontro con Trip cambia le loro vite,
finchè non arriva l’irriverente imprenditore senza scrupoli Ciocca
(Claudio
Santamaria) a rovinargli il Natale.
Lillo in Elf Me
10 giorni con Babbo Natale
I protagonisti di
10 giorni senza mamma,
Fabio De Luigi e Valentina Lodovini tornano in questo atteso
sequel affiancati questa volta da un travolgente Diego Abatantuono
nei panni di Babbo Natale. La famiglia “tutta matta” è alle prese
con un’avventura che la porterà in viaggio verso la Lapponia a
bordo di un vecchio camper per un Natale da trascorrere
appassionatamente insieme. Alessandro Genovesi dirige una commedia
delle feste natalizie per tutta la famiglia in esclusiva per Prime
Video.
Io sono Babbo Natale
Ettore è un ex detenuto che conduce
un’esistenza priva di stimoli ed obiettivi. Durante uno dei suoi
colpi si ritrova a casa di Nicola, un simpatico signore che non
possiede oggetti di valore ma un incredibile segreto: lui è Babbo
Natale. Naturalmente, Ettore cercherà di sfruttare questa nuova
conoscenza a suo favore. Il film Io sono Babbo
Natale, altra esclusiva di Prime Video, è interpretato da
Marco Giallini
e Gigi Proietti,
qui alla sua ultima prova d’attore.
Botte di Natale
Travis e Moses sono due fratelli che
sono stati in contrasto tra loro per anni. In un ultimo tentativo
di riconciliazione, la madre li invita a passare il Natale con
tutti insieme. Regia di TerenceHill, il film riuscire lo stesso Hill insieme
al compagno cinematografico di sempre, Bud Spencer, in
quello che è uno dei loro ultimi progetti insieme: un divertente
western natalizio che tra risate e botte, offre come sempre grande
intrattenimento per grandi e piccini.
Altri film di Natale su Prime
Video
Dwayne Johnson e Chris Evans in Uno Rosso. Foto di Karen Neal/Karen
Neal/Prime
Uno Rosso
Quando Babbo Natale – nome in codice: UNO ROSSO – viene
rapito, il capo della sicurezza del Polo Nord (Dwayne
Johnson) deve partire col cacciatore di taglie più
famigerato del mondo (Chris
Evans) per una missione itinerante e piena d’azione
per salvare il Natale. Uno
Rosso si è affermato come il film di Natale di
quest’anno, divenendo in breve il titolo più visto su Prime Video
in questo periodo e divertendo grandi e piccini.
The Family Man
Al “Re di Wall Street” Jack Campbell
(Nicolas Cage)
viene data la possibilità di vedere come sarebbe stata la sua vita
se 13 anni prima non avesse preso il fatidico volo che lo portò al
successo. La sua Ferrari e i suoi soldi non ci sono più, ma forse
non è poi la fine del mondo. The Family Man è
ispirato dal classico La vita è meravigliosa del 1946, ed
è diventato in pochi anni uno dei classici natalizi da non
perdere.
Jack Whitehall – Missione Natale
Manca poco al Natale e Jack Whitehall
deve lanciarsi in una corsa contro il tempo per passarlo con la sua
famiglia. Rimasto bloccato dall’altra parte del mondo, si fa
aiutare da delle celebrità e intraprende un viaggio incredibile. Il
cast di benefattori famosi comprende Jimmy Fallon,
Dave Bautista, Rebel Wilson, Tom Davis e
Michael Bublé, ma riusciranno a farlo tornare a
casa in tempo per Natale?
Dickens – L’uomo che inventò il Natale
Canto di Natale è uno dei racconti
più emozionanti di tutti i tempi. Ecco la storia di come Charles
Dickens (interpretato da Dan Stevens) trovò
l’ispirazione per questa straordinaria favola, creata mescolando
momenti della sua vita reale ed elementi fantastici per dare vita a
sei personaggi indimenticabili, ormai parte integrante
dell’immaginario natalizio collettivo.
Una scena dal film Silent Night
Silent Night
Un
piccolo e tranquillo paesino, alla vigilia del Natale, è
terrorizzato da un assassino che agisce vestito da Babbo Natale.
Sulle sue tracce vi sono lo sceriffo Cooper (Malcolm McDowell) e la
vice-sceriffo Aubrey Bradimore (Jaime King) ma,
con le strade piene di Babbi Natale per la parata annuale, non è
facile individuarlo. Silent Night è una commedia dalle
tinte horror disponibile su Prime Video che offre decisamente uno
sguardo diverso sul Natale.
Un Natale stupefacente
Alla Vigilia di Natale, Greg
preferisce andare in missione come infiltrato che stare con la
famiglia. Per dargli una lezione, Babbo Natale lo spedisce dentro
un film di Natale, per salvare la famiglia indebitata del
protagonista, Richard Silestone. Ma
un errore nell’incantesimo, invia Richard al posto di Greg, nel
mezzo della missione pericolosa contro una rete di
narcotrafficanti. Da lì, avranno inizio avventure
assurde che vedrà i due protagonisti cercare di ristabilire lo
status quo.
Apprezzato attore e regista
italiano, Sergio Castellitto si è distinto negli
anni per aver partecipato ad alcuni importanti film del panorama
cinematografico nazionale, affermandosi anche grazie alle sue
collaborazioni estere. Nel corso della sua carriera Castellitto ha
dimostrato di saper compiere scelte non scontate, che lo hanno
portato ad essere un interprete di tutto rispetto, distintosi anche
per la sua versatilità.
Ecco 10 cose che forse non
sai su Sergio Castellitto.
I film di Sergio Castellitto
I film da giovane di Sergio Castellitto
1. Ha recitato in celebri
lungometraggi. Castellitto esordisce al cinema con il film
Tre fratelli (1981), per poi acquistare maggiore
popolarità grazie ai film Sembra morto… ma è solo svenuto
(1985), Piccoli equivoci (1989), In viaggio con
Alberto (1990), Stasera a casa di Alice (1990),
La carne (1991), L’uomo delle stelle (1995),
L’ultimo bacio (2001), L’ora di religione (2002),
Caterina va in città (2003), Non ti muovere
(2004), Il regista di matrimoni (2006), Le cronache di Narnia – Il principe Caspian (2008),
Italians (2009), La bellezza del somaro (2010),
Venuto al mondo
(2012), Una famiglia
perfetta (2012), La buca
(2017), Fortunata
(2017), Il
tuttofare (2018) e Ricchi di
fantasia (2018).
Sergio Castellitto in Conclave. Cortesia di Eagle
Pictures
2. È un noto
regista. Castellitto si è distinto anche per la regia di
diversi lungometraggi, per la maggior parte dei quali ha anche
firmato la sceneggiatura. Tra questi si annoverano Libero
Burro (1999), Non ti muovere (2004), La bellezza
del somaro (2010), Venuto
al mondo (2012), Nessuno si salva da solo (2015) e Fortunata
(2017). Del 2021 è la sua ultima regia, Il
materiale emotivo.
Le serie TV e le fiction di Sergio Castellitto
3. Ha preso parte a
produzioni televisive. Nel corso della sua carriera,
l’attore ha preso parte a diverse produzioni televisive, tra cui i
film Il grande Fausto (1995), Don Milani il
priore di Barbiana (1997), Fuga per la libertà –
L’aviatore (2008), Il sindaco pescatore (2016) e
Aldo Moro – Il professore (2018). È inoltre noto per il
ruolo di Giovanni Mari nella serie In Treatment
(2013-2016), per la miniserie Padre Pio (2000) e
per la fiction Pezzi unici (2019). Ha poi recitato in
Natale in casa Cupiello (2020), Crazy for Football –
Matti per il calcio (2021), Sabato, domenica e lunedì
(2021), Non ti pago (2021) e Il nostro generale
(2023).
Sergio Castellitto in Le
Cronache di Narnia
4. Ha accettato il ruolo per
i suoi figli. L’attore è tra i villain del film Le
Cronache di Narnia – Il principe Caspian, dove ricopre il
personaggio di Re Miraz, zio del giovane Caspian. Castellitto ha
dichiarato di aver accettato il ruolo nel celebre film fantasy,
poiché i suoi figli avevano particolarmente apprezzato il primo
capitolo e desideravano vedere il padre prendere parte al prosieguo
della saga fantasy.
Sergio Castellitto in Le cronache di Narnia – Il principe
Caspian
Sergio Castellitto ha interpretato
Padre Pio
5. Ha ricoperto il ruolo del
celebre frate. Nel 2000 Castellitto prende parte alla
miniserie, composta da due puntate, dedicata alla figura di Padre
Pio. L’attore ha affermato di essersi calato nel ruolo nel modo più
approfondito possibile, e di essere rimasto talmente tanto
impressionato dalla vita del frate da sognarlo ancora oggi o
ripensare frequentemente a quella parte, che ha contribuito alla
sua affermazione anche in televisione.
Sergio Castellitto ha recitato in due film di Natale
6. Due suoi titoli da
rivedere durante le feste. Tra i tanti film interpretati
da Castellitto, se ne ritrovano anche due ambientati in periodo
natalizio. Il primo è Una famiglia
perfetta, dove interprete Leone, un ricco cinquantenne che
vuole provare per una volta a vedere come sarebbe stata la sua vita
se si fosse costruito una famiglia. Così scrittura una compagnia di
attori che recitino per lui la parte della famiglia perfetta il
giorno di Natale. Il secondo titolo è Natale in casa
Cupiello, la celebre commedia di Eduardo de
Filippo dove Castellitto ricopre il ruolo del
protagonista.
Sergio Castellitto in
Conclave, il suo ultimo film
7. È uno degli “antagonisti”
del film. In Conclave,
l’attore interpreta il cardinale Tedesco, tra i principali
antagonisti del racconto, personaggio ambiguo e dagli ideali
conservatori che aspira a divenire Papa. Nonostante questo,
Castellitto ha raccontato di essersi approcciato al personaggio
cercando di comprenderne il pensiero e ciò che può aver portato
alla formazione di esso. Si è dunque incaricato di essere una sorta
di “avvocato difensore” di questo personaggio e delle sue
azioni.
8. È sposato con una nota
scrittrice. Dal 1987 l’attore è sposato con
Margaret Mazzantini, celebre scrittrice premio
Strega, di cui Castellitto ha adattato i romanzi Non ti
muovere, Venuto al mondo e Nessuno si salva da solo per il
cinema. I due hanno collaborato anche alla scrittura delle
sceneggiature di tali trasposizioni, in aggiunta agli altri film da
regista di Castellitto non ispirati a romanzi. La coppia ha avuto
nel corso degli anni quattro figli.
9. Suo figlio Pietro è un
noto attore e regista. Il maggiore dei suoi figli,
Pietro Castellitto, ha seguito anche lui la
carriera cinematografia. La sua prima esperienza al cinema avviene
all’età di otto anni con una piccola parte nel film d’esordio alla
regia del padre, Libero Burro, ma l’esordio vero e proprio
si avrà con Non ti muovere. Viene poi diretto dal padre in
altri due film: La bellezza del somaro e Venuto al mondo. Nel 2023 è lui a dirigere il padre
Sergio in Enea.
L’età e l’altezza di Sergio
Castellitto
10. Sergio Castellitto è
nato a Roma,Italia, il 18 agosto 1953.
L’attore è alto complessivamente 1,78 metri.
Il finale di Harry Potter e l’Ordine della Fenice
contiene alcuni dei punti più emozionanti e importanti dell’intero
franchise e, anche se all’inizio può sembrare complicato, ci sono
diversi dettagli nel film che possono essere utilizzati per
spiegare la scioccante conclusione della storia. La maggior parte
della narrazione è incentrata sull’ascesa al potere di Voldemort
all’interno del mondo magico e il finale del film dimostra che il
Signore Oscuro non si fermerà davanti a nulla per impedire a Harry
e ai suoi amici di sconfiggerlo. L’Ordine della Fenice è
un chiaro punto di svolta per il franchise: da qui in poi le cose
possono solo diventare più cupe.
Fin dai tempi de La Pietra filosofale,
Voldemort è stato considerato il mago più pericoloso del mondo
intero e L’Ordine della Fenice è la prima volta che
diventa una vera minaccia per gli eroi. Dopo la sua resurrezione
nel Calice di Fuoco, Voldemort passa la maggior parte del
film a riunire i suoi seguaci e a pianificare il suo ritorno. Il
film si conclude con una battaglia mortale nel Dipartimento dei
Misteri del Ministero della Magia, che dimostra per la prima volta
quanto il Signore Oscuro possa essere spietato e indiscriminato. È
un finale emozionante e ci sono diversi dettagli che definiscono
chiaramente il futuro del franchise.
L’Ordine della Fenice
introduce il concetto di profezie, con una profezia specifica al
centro della scena. Diversi anni fa, il Professor Trelawney parlò a
Silente di un giovane ragazzo che sarebbe stato in grado di
sconfiggere Voldemort; questa informazione fu poi acquisita dal
Signore Oscuro, che la utilizzò per uccidere James e Lily Potter.
Esistono teorie secondo cui la profezia di Voldemort non è reale,
ma non è mai stato detto esplicitamente. Tuttavia, c’era dell’altro
in questa profezia che Voldemort non aveva sentito e, dopo la sua
sconfitta al cimitero nel Calice di Fuoco, divenne ossessionato dall’ascoltare
il resto della profezia per assicurarsi di averla compresa
correttamente.
La profezia originale fu trasmessa
a Voldemort da
Severus Piton, ma fortunatamente per Harry, Piton non aveva
sentito tutto. Se Piton avesse ascoltato un po’ più a lungo,
avrebbe sentito Trelawney affermare che né Harry né Voldemort
possono vivere mentre l’altro sopravvive, e che uno dei due alla
fine dovrà uccidere l’altro. Questa profezia stabilisce
sostanzialmente la seconda parte del franchise di Harry Potter:
Harry ora sa di essere l’unica persona in grado di sconfiggere
Voldemort, il che lo costringe ad assumersi un’immensa
responsabilità e a condurre l’Ordine alla vittoria. È questa
pressione che porta Silente a essere un po’ scortese con Harry
Potter nelle storie successive.
L’Ordine della Fenice
ospita uno dei momenti più tragici ed emozionanti dell’intero
franchise di Harry Potter: la morte di
Sirius Black, amico intimo e padrino di Harry. I due hanno
stretto un profondo legame fin dalla loro presentazione ne Il prigioniero di Azkaban, alimentato soprattutto
dall’amicizia di lunga data di Sirius con il padre di Harry, James.
Sirius era uno degli ultimi legami in vita di Harry con il suo
defunto padre e l’Ordine della Fenice vede il personaggio
subire un destino prematuro per mano di
Bellatrix Lestrange. Ma non è immediatamente chiaro cosa sia
successo a Sirius, poiché cade all’indietro attraverso un velo
magico.
Sirius ha vissuto gran parte della
sua vita come prigioniero e fuggitivo e, sebbene alcune teorie
suggeriscano che Silente avrebbe potuto dimostrare l’innocenza di
Sirius, purtroppo questo non è mai avvenuto, il che rende la morte
del personaggio ancora più tragica. Il Velo è descritto come una
manifestazione fisica del confine tra la Vita e la Morte, anche se
la Rowling chiarisce molto bene nei romanzi che si tratta di un
viaggio di sola andata. Il Velo era probabilmente studiato dai
dipendenti del Dipartimento dei Misteri, il che spiega la sua
inquietante presenza nella Camera della Morte. È un oggetto
incredibilmente pericoloso, ma è lecito pensare che Sirius sia
riuscito a passare dall’altra parte.
Come faceva l’Ordine della
Fenice a sapere di salvare Harry?
Poco prima della battaglia finale
nell’Ordine della Fenice, Lord Voldemort invia una
provocazione mentale a Harry: un’immagine di Sirius Black che viene
torturato nel Ministero della Magia. Sebbene gran parte del trucco
di Voldemort non abbia molto senso, è questa immagine che spinge
Harry e i suoi amici ad agire. Mentre molti di loro sono
giustamente preoccupati che Voldemort possa tendere una trappola,
Harry prende i Thestral e vola al Ministero, senza dire nulla a
nessuno dell’Ordine. L’unica persona che informa dei suoi piani (in
codice segreto) è il professor
Severus Piton.
Sebbene la lealtà di Piton sia
stata un mistero avvolto nel corso dell’intero franchise, nel libro
viene rivelato che egli ha avvertito Silente dell’idea audace di
Harry, il quale ha poi convocato l’Ordine. Senza il loro
intervento, è difficile immaginare che Harry e i suoi amici
sarebbero sopravvissuti a questo incontro, soprattutto quando alla
fine è apparso Voldemort in persona. In questo modo, Piton ha
davvero salvato la situazione e ha assicurato una vittoria
schiacciante all’Ordine della Fenice. I film spesso dimenticano di
spiegare perché Piton sia stato il più grande eroe dei Serpeverde,
ma qui ci sono abbastanza informazioni per mettere insieme i pezzi
del coraggio di Piton.
Come ha fatto Harry a superare
la magia di Voldemort nel Ministero della Magia?
Harry, sopravvissuto al suo secondo
incontro con Voldemort alla fine dell’Ordine della
Fenice, dimostra quanto sia fortunato. È riuscito a
sfuggirgli nel Calice di Fuoco grazie ai nuclei di
bacchetta simili a quelli di Voldemort, e in qualche modo riesce a
fare lo stesso nel Ministero della Magia quando Voldemort si
impossessa della sua mente. In entrambi i casi Harry riesce a
fuggire grazie alla pura fortuna piuttosto che all’abilità. Ma se
inizialmente questa potrebbe sembrare una coincidenza schiacciante,
in realtà c’è qualcosa di molto più importante che continua a
proteggere Harry in questi momenti di oscurità. Voldemort ha perso
tutta l’umanità quando ha rinunciato al nome di Tom Riddle, ed è
per questo che è troppo cieco per vederlo.
Harry e Voldemort sono legati in un
modo molto più profondo di quanto uno dei due si renda conto, e la
profezia di Trelawney è la chiave per capirlo. Nella seconda parte
della predizione (inascoltata da Lord Voldemort), la profetessa
definisce Harry “colui che ha il potere di sconfiggere il Signore
Oscuro”. In seguito Harry capisce che questo potere è la stessa
cosa che lo ha protetto quando Voldemort ha ucciso i suoi genitori,
e la stessa cosa che lo ha protetto nel cimitero l’ultima volta:
l’amore. Mentre Voldemort combatte per odio, Harry combatte per
amore, ed è questo che gli dà il vantaggio.
Robert
Eggers torna con un’opera visivamente complessa che
rielabora il mito del vampiro portando sullo schermo il suo
Nosferatu (2024), un film che si pone
come omaggio e riflessione su quasi un secolo di cinema gotico.
Eggers, noto per il suo approccio minuzioso e immersivo (The
Witch, The
Lighthouse), reinterpreta il classico del
1922 di Friedrich Wilhelm Murnau, accostandosi a
esso con deferenza ma anche con una visione personale e
contemporanea, conservandone a grandi linee la narrazione.
Nosferatu è un’opera
d’arte pittorica
La fotografia, firmata da
Jarin Blaschke, è sicuramente uno degli aspetti
più interessanti del film. Eggers
e Blaschke creano un’estetica che si muove tra il rispetto delle
radici espressioniste e l’innovazione visiva. Il gioco di luci e
ombre rimanda immediatamente alle atmosfere cupe e taglienti di
Murnau, ma Eggers arricchisce il tutto con una
palette cromatica sobria e terrosa che esalta i dettagli del
trucco, dei costumi e delle scenografie, desaturando al massimo
diverse sequenze, tanto da dare quasi l’idea di un bianco e nero
molto caldo.
In alcuni momenti
l’evocazione pittorica delle immagini ricorda i dipinti di
Rembrandt o di Caravaggio, mentre in altri casi il regista si
immergono in un’atmosfera nebbiosa e rarefatta che sembra ispirarsi
al Nosferatu di Herzog (1979). Eggers gioca
magistralmente con il formato della pellicola e i tempi della
narrazione visiva: alcune inquadrature statiche richiamano le pose
rigide e quasi “fotografiche” del cinema muto, mentre i movimenti
di macchina moderni aggiungono fluidità e tensione. Il risultato è
una ricerca visiva che, al di là della storia e della mitologia
vampiresca, dimostra curiosità e sperimentazione anche adottando un
linguaggio apparentemente classico.
Uno studio sul
terrore e l’umanità
Ad impedire alla
confezione ricercata e evocativa di sfociare nel formalismo
interviene un cast in gran forma, guidato da Bill Skarsgård nei panni di un quasi sempre
invisibile conte Orlok. Sua promessa sposa nell’oscurità, la Ellen
di Lily-Rose Depp è il fulcro della narrazione,
il ponte tra bene e male e la sua interpretazione coglie ogni
sfumatura dell’ossessione e della possessione, con alcuni tratti
che sembrano rievocare in alcune forme la depressione. Una malata,
dunque, il suo malessere è personificato proprio da Orlock.
Willem Dafoe è invece Albin Von Franz,
luminare fuori dagli schemi e guida preziosa per la lotta contro il
maligno.
Un po’ più in ombra,
Nicholas Hoult,
Aaron Taylor-Johnson e
Emma Corrin completano un cast all stars che
serve la storia in maniera servizievole e compita. I loro sforzi
congiunti non potranno nulla contro il male antico e repellente
rappresentato da Orlock, che invece soccomberà di fronte alla
purezza di Ellen, quella che neanche lui è riuscito a infettare con
le sue dita putrescenti.
Murnau, Herzog e
Stoker
Eggers rende omaggio al
capolavoro di Murnau, rispettandone l’essenza gotica e il
simbolismo visivo. Tuttavia, anziché limitarsi a una semplice
rielaborazione, approfondisce temi come l’isolamento, la paura
della morte e il rapporto tra uomo e natura. Il Nosferatu di
Eggers, come quello di Herzog, non è solo un mostro, ma un’entità
profondamente tragica e malinconica, che soffre il proprio
destino.
Rispetto al
Nosferatu di Herzog, più contemplativo e
quasi filosofico, quello di Eggers è più teso e claustrofobico, con
un’attenzione marcata al simbolismo della decadenza e della
corruzione fisica e morale. Rispetto all’originale del 1922, Eggers
esplora maggiormente la psicologia dei personaggi, potendo
attingere al romanzo di Bram Stoker e alle
atmosfere gotiche che Francis Ford Coppola aveva
magistralmente esaltato nel suo Dracula
(1992). Alcune inquadrature sono un vero e proprio omaggio al
grande Maestro. Là dove Coppola aveva esplorato la relazione tra
Dracula e Mina con accenti romantici, Eggers accentua il rapporto
di predazione e sacrificio.
La figura di Ellen
diventa centrale: non solo vittima, ma anche agente di salvezza,
una forza capace di spezzare la maledizione attraverso un
sacrificio consapevole. In questo risiede la modernità della
protagonista femminile di Eggers, molto diversa da tutte coloro che
l’hanno preceduta, compresa la pur sempre splendida Mina di Winona
Ryder.
Il Nosferatu di
Robert Eggers è molto più di un
remake. È una celebrazione dell’immaginario gotico e una
riflessione sull’eredità del cinema e della letteratura, uno scavo
approfondito nel folklore della Romania, in un momento storico in
cui la figura del vampiro non era leggenda ma realtà spaventosa e
incombente. Mentre si radica nelle tradizioni visive di Murnau e
Herzog, il film trova una propria voce grazie all’approccio
personale del regista, che ne rielabora il testo.
Eggers conferma il suo
ruolo di custode dell’horror autoriale, regalando ai suoi
affezionati un film che non solo omaggia il passato, ma lo
arricchisce di nuove sfumature, spingendo il genere verso un futuro
ancora più luminosamente oscuro.
I presenti al panel di
The Walking Dead: Dead City al
Comic-Con di San Diego dell’estate scorsa hanno assistito alla
riunione di una vita quando un teaser della prossima seconda
stagione ha rivelato il ritorno di Lucille, la mazza di filo
spinato brandita da Jeffrey Dean Morgan, Negan. La mazza è
stata messa fuori uso dal finale della stagione 10 della serie
principale, The
Walking Dead, quando Negan l’ha incendiata
per espiare i suoi peccati. Da quello che abbiamo visto
nel teaser, non solo il pipistrello è tornato in
azione, ma Negan fischia di nuovo – potrebbe significare che il
personaggio sta tornando alle sue vecchie abitudini? A prescindere
dal percorso che Negan intraprenderà, il pubblico era entusiasta di
vedere Lucille fare la sua comparsa e Morgan la pensa esattamente
come lui.
Durante una recente conversazione
con Collider, Morgan ha parlato di quanto fosse eccitato all’idea
di tornare sul set con la sua co-star preferita, condividendo,
“Beh, ho dato di
matto.Non mi ero reso conto di quanto mi mancasse,
non solo come Negan, ma anche come me stesso.Il solo fatto
di poter impugnare di nuovo quella dannata mazza aggiunge qualcosa
al personaggio, alla spavalderia, alla sicurezza e all’umorismo di
Negan.Penso che se ne sia sentita la mancanza.Nel
momento in cui la mazza è tornata nelle mani di Negan,
quest’ultimo ha acquisito un potere che non aveva
mai avuto negli ultimi anni.È stato bello riaverla con
noi”.
Il legame emotivo tra Negan e
Lucille in The Walking Dead
Il personaggio di Morgan non è
l’unico emotivamente legato alla mazza che ha mandato in
frantumi innumerevoli vite, poiché l’attore rivela che
anche lui ha un legame speciale con l’oggetto
inanimato . Riflettendo su quanto sia stato importante
per lui sul set di The Walking Dead e del
suo spin-off, Morgan ha detto:
“La maggior parte delle persone
riconsegna gli oggetti di scena agli attrezzisti tra una ripresa e
l’altra, mentre io non avrei mai permesso a nessuno di
toccarla.Andava nella mia roulotte con me.Andava in bagno con me.Prendeva il caffè.Le
hanno dato il nome di mia moglie, interpretata da mia moglie,
quindi è sempre stato bello”.
Quando il pubblico ha visto Negan
per l’ultima volta nel finale della prima stagione di Dead
City, era tenuto prigioniero da una delle nuove grandi cattive
dello show, Dama (Lisa Emery). Sapendo che Lucille
sta rientrando in scena, sembra che Negan finirà per liberarsi
dalla sua situazione e cercare vendetta nell’unico modo che
conosce.
La prima stagione di
The Walking Dead: Dead City è ora in streaming su AMC+.
L’uscita della seconda stagione è prevista per il 2025. Restate
sintonizzati su Collider per ulteriori informazioni sulla
conversazione di Radish con Morgan.
FOTO DI COPERTINA: Jeffrey Dean
Morgan al red carpet di “The Walking Dead” al Comic Con. Foto di
[email protected] via Depositphotos.com
Celebre attrice attiva tanto in
Italia quanto negli Stati Uniti, Isabella
Rossellini è una delle più note figlie d’arte del cinema.
Nel corso della sua carriera ha però saputo affermare la propria
indipendenza e originalità, dando vita ad interpretazioni che hanno
messo in luce il suo vero potenziale. Oggi la Rossellini continua
ad essere una presenza fissa nel panorama internazionale, con
numerosi progetti in cantiere che non fanno che sottolineare la sua
versatilità e la sua natura di artista poliedrica.
Ecco 10 cose che non sai di
Isabella Rossellini.
I film di Isabella Rossellini
I film da giovane di Isabella Rossellini
1. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attrice ha debuttato sul grande schermo
con il film Nina (1976), per poi affermarsi grazie ai
titoli Il pap’occhio (1980) e Velluto blu (1986),
che la rende celebre a livello internazionale. Recita poi in
Oci ciornie (1987), Cappuccetto Rosso (1988),
Cuore selvaggio (1990), con Nicolas
Cage, La morte ti fa bella (1992), con Meryl
Streep, Fearless – Senza paura (1993),
Wyatt Earp (1994), Croce e delizia (1995),
Fratelli (1996), Gli imbroglioni (1998), Le
valigie di Tulse Luper – La storia di Moab (2003), con
Valentina
Cervi, Two Lovers (2008), con Joaquin
Phoenix, La solitudine dei numeri
primi (2010), Pollo alle
prugne (2011), Enemy
(2013), con Jake
Gyllenhaal,
2. Ha preso parte a
produzioni televisive. Nel corso della sua carriera la
Rossellini non ha mancato di recitare anche per il piccolo schermo,
prendendo parte a serie come The Tracey Ullman Show
(1989-1990) e I racconti della cripta (1995),
nell’episodio You, Murderer. In seguito, è apparsa nel
ruolo di sé stessa in Friends (1996), con Jennifer
Aniston, e poi in Chicago Hope (1997),
L’odissea (1997) e Merlino (1998). A partire dal
nuovo millennio recita in Napoleone (2002), Alias
(2004-2005), 30 Rock (2007), Green Porno
(2008-2009), Mammas (2013), Shut Eyes
(2016-2017). Recentemente ha partecipato alla serie dramma
Domina, con Kasia
Smutniak, e a Julia (2022).
3. È anche regista,
sceneggiatrice e produttrice. Negli anni, la Rossellini
non si è limitata all’attività di interprete. Particolarmente
versatile, ha infatti ricoperto in diverse occasioni ruoli come la
regista, la sceneggiatrice e la produttrice. Si è in particolare
occupata della realizzazione delle serie Green Porno e
Mammas, di genere semi-documentaristico. Ha poi ricoperto
tali ruoli anche per la serie Seduce Me (2010) e il film
Animals Distract Me (2011). Ha inoltre scritto il
cortometraggio documentario Mio padre ha 100 anni,
dedicato al padre Roberto.
Isabella Rossellini in La morte ti fa bella
4. Ha avuto un ruolo di
rilievo nel noto film. Nel film La morte ti fa
bella, l’attrice ha interpretato il ruolo di Lisle von Rhoman,
donna dalla bellezza senza tempo che introduce la protagonista
all’elisir per l’immortalità. Il suo è un personaggio
particolarmente misterioso e complesso, affermatosi da subito come
uno dei più affascinanti del film. Per questa parte, inoltre, la
Rossellini avrebbe dovuto comparire in alcune scene di nudo, ma
preferì farsi sostituire da una controfigura.
Isabella Rossellini in Conclave. Cortesia Eagle
Pictures
Isabella Rossellini in Conclave
5. È stata candidata ad
importanti premi. Per il ruolo di Sorella Agnes in
Conclave,
l’attrice ha ricevuto importanti riconoscimenti, come la
candidatura nella categoria di Miglior attrice non protagonista ai
Golden Globe e ai Critics Choice Awards. Pur avendo una presenza di
pochi minuti all’interno del film, il ruolo del personaggio e
l’intensità con cui l’attrice lo ha interpretato le hanno permesso
di diventare uno degli elementi più memorabili dell’intero
film.
La madre e il padre di Isabella
Rossellini
6. È figlia di note
personalità del cinema. L’attrice, come suggerisce il
cognome, è figlia del celebre regista Roberto
Rossellini, tra i massimi autori del Neorealismo, e
dell’attrice premio Oscar Ingrid Bergman.
Inizialmente l’attrice era intenzionata a dedicarsi all’ambito del
costume cinematografico. Dopo alcuni studi a riguardo, ebbe modo di
mettersi alla prova con alcuni dei film televisivi del padre,
ovvero Blaise Pascal (1972) e Agostino d’Ippona
(1972), avendo così modo di lavorare con lui. In seguito, la
Rossellini ottenne una piccola parte nel film Nina, dove
recitava anche sua madre Ingrid. Con l’occasione ebbe così modo di
condividere con lei l’esperienza del set, momento indicato come
particolarmente importante per la sua futura carriera.
Martin Scorsese era il marito di
Isabella Rossellini
7. È stata sposata con un
noto regista. Tra le più celebri relazioni avute
dall’attrice, vi è quella con il regista Martin
Scorsese. I due sono infatti stati sposati dal 1979 al
1982, affermandosi come una delle coppie più in voga di quegli
anni. Durante il loro rapporto, tuttavia, i due non hanno avuto
modo di collaborare insieme per qualche film, né hanno avuto figli.
È inoltre noto che il divorzio fu un momento particolarmente
difficile per Scorsese, che anche per via di problemi lavorativi
ricorda quello come uno dei periodi peggiori della sua vita.
Isabella Rossellini in La morte ti fa bella
Isabella Rossellini, i suoi amori e
i figli
8. Ha avuto altre note
relazioni. Prima di sposare Scorsese, l’attrice è stata
legata dal 1973 al 1978 allo scrittore e filosofo Luciano
De Crescenzo. Nel 1983 ha invece sposato il modello
Jon Wiedemann, dal quale ha avuto una figlia,
Elettra e dal quale poi divorziò due anni dopo. Ha inoltre un
figlio adottivo, Roberto, nato nel 1993. Dal 1986 al 1990 è stata
legata al regista David Lynch, conosciuto grazie a
Velluto blu e con cui collaborò nuovamente per il
film Cuore selvaggio. In passato ebbe relazioni con gli
attori Gary Oldman e Christian De
Sica.
Isabella Rossellini è su
Instagram
9. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 989 mila persone. All’interno
di questo, la Rossellini ha ad oggi condiviso un totale di 953
post. Molti di questi sono relativi ai suoi primi lavori come
modella, a momenti della sua infanzia in compagnia dei genitori o
ancora a curiosità a lei legate. Non mancano poi anche immagini
relative ai suoi progetti cinematografici o televisivi, permettendo
così ai suoi follower di rimanere aggiornati sulla sua attività da
interprete.
L’età e l’altezza di Isabella
Rossellini
10. Isabella Rossellini è
nata a Roma, in Italia, il 18 giugno del 1952. L’attrice è
alta complessivamente 1,73 metri.
Amy Adams, interprete di Lois Lane nel
DCEU, ha parlato di recente della sua esperienza nel ruolo
e del suo punto di vista su Rachel Brosnahan che lo ha assunto per il
film su Superman del DCU. Amy Adams è famosa per una serie di ruoli,
avendo vinto Golden Globe e molti altri premi importanti per le sue
interpretazioni in una serie di film. I fan dei film di supereroi
riconosceranno probabilmente il suo ruolo in Man Of Steel, Batman V Superman: Dawn of Justice e in entrambe le
iterazioni di Justice League, con la Adams che ha
interpretato Lois Lane in tutti e quattro i film, il che le
conferisce una comprensione unica del ruolo.
In un’intervista a Vanity
Fair, Amy Adams ha parlato di molti dei suoi ruoli precedenti,
compreso quello di Lois Lane nella
linea
temporale del DCEU. La Adams ha dichiarato di essersi divertita
a lavorare a fianco degli altri attori di Man Of
Steel e su set colossali, e ha detto: “Una
delle cose che mi piacciono dei canoni dei supereroi è che per me è
quasi come il teatro, in un certo senso.È come se diverse persone assumessero il ruolo e il
ruolo non appartenesse a una sola
persona“.
Questo ha portato a una domanda su
quale consiglio la Adams darebbe all’attrice Rachel Brosnahan,
interprete di Lois Lane nel DCU, che dovrebbe recitare accanto al Superman di
David Corenswet nel film Superman
del 2025. Amy Adams ha risposto alla domanda
affermando che il suo consiglio sarebbe: “Oh, solo
divertirsi.Divertiti e basta, e sono sicura che lo
farà.È meravigliosa e spero che riesca a portare il suo
senso dell’umorismo.Ha una grande sensibilità, è una
brava attrice ma ha anche un grande senso comico naturale, e spero
che riusciremo a vederne ancora un po’”.
Cosa significa il consiglio di
Amy Adams a Rachel Brosnahan
Rachel Brosnahan alla 29esima edizione dei Critics’ Choice Awards.
Foto di imagepressagency via Depositphotos.com
Essendo la precedente Lois Lane
nell’impero dei film live-action della DC, Amy
Adams si trova in una posizione unica per parlare del
franchise e del ruolo, rendendo i suoi consigli ancora più degni di
nota. Ciò rende ancora più degno di nota il fatto che il suo
consiglio sia in gran parte quello di godersi l’esperienza, mentre
le lodi della Adams nei confronti della Brosnahan suggeriscono che
si tratta di un suo consiglio specifico perché è già sicura che la
nuova Lois Lane sarà più che abile nel ruolo.
Il debutto di Rachel
Brosnahan nel ruolo di Lois Lane avverrà 4 anni dopo
l’ultima apparizione di Amy Adams nel DCEU in
Justice League di Zack Snyder.
Allo stesso modo, i
commenti di Amy Adams sul fatto che ruoli come Lois Lane
non appartengono a una sola persona e la sua discussione sul
talento recitativo di Rachel Brosnahan contribuiscono a dimostrare
come la Brosnahan possa fare suo il ruolo e suggeriscono
che questo è più importante che cercare di rispecchiare o
eguagliare ciò che è venuto prima. Questo si allinea con la
precedente discussione della Adams sul casting di Lois Lane nel
DCU, che in un’intervista di ottobre a Variety
aveva dichiarato: “La amo.Sarà fantastica.Spero che il ruolo sia infuso della sua sensibilità, del suo
umorismo naturale, della sua forza e della sua arguzia”.
FOTO DI COPERTINA: Amy Adams
assiste alla prima di ‘Nocturnal Animals’ durante la 73esima Mostra
del Cinema di Venezia. Foto di arp via Depositphotos.com
La star di Once Upon a
Time, Colin O’Donoghue, parla della possibilità di
un revival e della possibilità di riprendere il ruolo di Hook. Il
popolare drama fantasy della ABC è andato in onda dall’ottobre 2011
al maggio 2018, espandendosi in fumetti, romanzi e persino in uno
spinoff di breve durata. La longevità dello show deriva dalla sua
capacità di fondere il mondo reale con qualcosa di più mistico e
magico, il che porta a chiedersi se questo approccio possa essere
applicato a un altro revival o a un progetto successivo.
In un’intervista al podcast
I’ve Never Said This Before with Tommy DiDario ,
O’Donoghue ha parlato delle possibilità di uno spinoff di Once
Upon a Time . L’attore ha riconosciuto che il dramma fantasy
ha ancora un pubblico affezionato, anche se ha fatto notare che
la decisione finale su un revival spetterebbe alla
Disney, che possiede la ABC. Nella citazione che segue,
O’Donoghue si sofferma anche sull’eventualità di un suo ritorno nel
ruolo di Hook:
Colin: Voglio dire, questa è una
grande domanda, sì.Credo che sia una domanda per i capi
della Disney.Credo che la gente lo ami e lo ami ancora.Quindi c’è un mondo in cui credo possa esistere di
nuovo.
Quindi, quello che sta
dicendo è che non si oppone alla possibilità di
rivisitarlo?
Colin: Non so se ne farei parte,
ma sì, forse.
Vorresti almeno avere
l’opportunità di decidere.
Colin: Sì.
Cosa significherebbe un revival
di Once Upon A Time
I membri chiave del cast sono
aperti all’idea
Durante la sua corsa, Once Upon
a Time ha avuto un successo tale da portare allo spin-off
Once Upon a Time in Wonderland . Lo spinoff è durato una
stagione per un totale di 13 episodi e ha fornito una rivisitazione
dei romanzi di Lewis Carroll “Le avventure di Alice nel Paese
delle Meraviglie ”. È il tentativo più noto di costruire
qualcosa a partire da Once Upon a Time. Anche se le voci e
le speculazioni continuano, un revival o un reboot non sono
mai stati annunciati ufficialmente o riportati.
Parte della ragione per cui le
speculazioni persistono è che membri chiave del cast come Ginnifer
Goodwin, che ha interpretato Biancaneve/Mary Margaret Blanchard,
hanno segnalato la disponibilità a tornare per un potenziale
progetto successivo. I co-creatori Edward Kitsis e Adam Horowitz
sono stati nel frattempo coinvolti in altre serie. Tuttavia, parte
del fascino di OUAT e dei suoi elementi magici è che
sarebbe relativamente facile riprendere la premessa o
rifarla se ci fosse abbastanza interesse, sia che si tratti di un
revival o di un reboot con una prospettiva separata.
L’ex star di Grey’s
Anatomy Martin Henderson ha parlato di un
possibile ritorno nella serie nel ruolo del dottor Nathan Riggs.
Introdotto nella dodicesima stagione, Riggs è diventato un
personaggio chiave del Grey Sloan Memorial Hospital come chirurgo
traumatologo e interesse amoroso per Meredith Grey (Ellen
Pompeo) e Megan Hunt (Abigail
Spencer). Henderson ha lasciato la serie nel 2017 dopo due
stagioni e
ora recita in Virgin River di Netflix, che è stata
recentemente rinnovata per una settima stagione, diventando così la
serie originale sceneggiata più longeva di Netflix.
Ora, sette anni dopo la sua
tranquilla uscita da Grey’s Anatomy, Henderson considera la
possibilità di tornare. Durante una recente intervista con Deadline, Henderson ha parlato della possibilità di
riprendere il suo ruolo di Nathan Riggs. Pur non avendola presa
attivamente in considerazione, ha sottolineato il suo lungo
rapporto di lavoro con Shonda Rhimes, che aveva
scritturato Henderson in altri due progetti della ABC prima di
reclutarlo come series regular per Grey’s
Anatomy. Leggete i suoi commenti qui sotto:
Non ci ho pensato molto, solo
perché sono stato così impegnato e occupato con Virgin River e altre cose e la vita.Ma credo che Shonda Rhimes mi abbia sempre sostenuto molto;
abbiamo lavorato insieme un sacco di volte su diverse cose, quindi
sarei sempre aperto alla possibilità.Anche
in questo caso, se si adattasse a qualsiasi altra cosa stia
accadendo nella mia vita in quel momento e nella mia
carriera”.
L’attore ha continuato a dire che
sarebbe stato disponibile a tornare “a patto che sentissi che
il personaggio aveva qualcosa da fare e che io potessi dare
qualcosa, perché non credo che sapessero davvero cosa fare con
Nathan”. Henderson era subentrato nel ruolo di Nathan dopo
l’uscita a sorpresa di Patrick Dempsey dalla serie e ha dichiarato a
Deadline di non aver mai sentito che il personaggio fosse
definito. Per dirla con le sue parole:
È stata quasi una misura
provvisoria con la partenza di Derek.Era come se avessimo
bisogno di un interesse amoroso.E così lui, e di
conseguenza io, siamo stati calati in questo mondo, ma non credo
che sia mai stato così definito.Se dovessi tornare
indietro, dovrei assicurarmi che ci sia un piano davvero
chiaro sul perché si trova lì.
Cosa significa per il futuro di
Riggs in Grey’s Anatomy
Il potenziale ritorno di Riggs
potrebbe offrire una nuova intrigante storyline per la longeva
serie, soprattutto in considerazione dell’evoluzione del cast e del
paesaggio in continuo cambiamento del Grey Sloan Memorial Hospital.
Una ricomparsa potrebbe fornire una chiusura, dato
che Riggs è stato visto per l’ultima volta su una spiaggia
californiana con Megan e suo figlio Farouk mentre si preparavano
per un futuro insieme. Tuttavia, Megan è poi tornata nella stagione
18 e ha rivelato che lei e Nathan si sono lasciati. Il ritorno di
Riggs potrebbe anche offrire un nuovo livello alla narrazione in
corso di Megan o, anche se improbabile, potrebbe anche offrire una
svolta drammatica alla vita sentimentale di Meredith e alla sua
relazione con Nick Marsh.
Con i molti modi innovativi di
Grey’s Anatomy di riportare in scena i personaggi, come
flashback, narrazioni parallele o nuove storyline, non mancano i
modi per reintrodurre Riggs. Per la Henderson, tuttavia, un ritorno
dipenderebbe dalla programmazione e dalla giusta ragione per cui
Riggs dovrebbe tornare. Con il suo attuale successo in Virgin
River, dove interpreta Jack Sheridan, trovare il tempo
per un arco di più episodi inGrey’spotrebbe essere una
sfida. Tuttavia, l’apertura della Henderson all’idea fa
sperare che i telespettatori possano rivedere Nathan Riggs, o
almeno ricevere un aggiornamento sulla sua sorte.
Brad Winderbaum,
dirigente della Marvel, ha parlato del futuro di
Kamala Khan/Ms. Marvel nel Marvel Cinematic
Universe. Interpretata da
Iman Vellani, Kamala ha debuttato nel
MCU nella serie Disney+Ms.
Marvel. La Vellani ha ripreso il ruolo per il
film The
Marvels del 2023, dove il suo personaggio ha fatto squadra
con Carol Danvers/Captain Marvel (Brie Larson) e Monica
Rambeau/Photon (Teyonah Parris). In una delle
scene post-credits di The Marvels, Kamala si è
incontrata con Kate Bishop (Hailee Steinfeld) di Occhio di
Falco per iniziare a formare una squadra, che ha dato vita ai
Giovani Vendicatori nel MCU.
In un’intervista rilasciata a
The Hollywood Reporter, Winderbaum ha
confermato che Ms. Marvel è ancora una parte
importante del MCU ed è“in
cima ai pensieri ” mentre il franchise continua a
svilupparsi. Winderbaum ha sottolineato che Ms. Marvel è una serie
particolarmente essenziale, ma non ha potuto entrare nei dettagli
del perché, in quanto avrebbe rovinato i progetti futuri.
Winderbaum ha anche espresso il suo entusiasmo per la prossima
apparizione di Ms. Marvel nel MCU. Date un’occhiata ai suoi
commenti qui sotto:
Adoro Iman.È
incredibile.Adoro quel personaggio.Vi dirò che per
me è sicuramente una parte importante del MCU.Ms. Marvel è uno show molto
importante per noi e, senza entrare nei dettagli, perché non voglio
rovinare nulla, lei è in cima ai nostri pensieri.Quindi
sarà emozionante vedere dove apparirà la prossima volta.
Cosa significano i commenti di
Brad Winderbaum sul futuro del MCU di Ms Marvel
I commenti di Winderbaum indicano
che Ms. Marvel è importante per il futuro
del MCU, ma i piani sono stati tenuti
nascosti. Vellani è confermato nel cast di Marvel Zombies, anche se la
serie animata si svolge in una linea temporale alternativa. Le
osservazioni di Winderbaum sull’importanza della serie di Ms.
Marvel e del suo personaggio
indicano che sono in fase di sviluppo altre storie in cui è un
personaggio importante. Avengers:Doomsdaye
Avengers:Secret Warssono possibili, visto l’ampio elenco di eroi che
si prevede appariranno in quei film.
Un’altra possibilità è che venga
finalmente realizzato un film o una serie televisiva sui
Giovani Vendicatori. In questo modo, si potrebbe dare
un seguito alla scena di Ms. Marvel e Kate Bishop alla fine
diThe
Marvels, insieme a tutti gli altri potenziali
membri dei Giovani Vendicatori già inseriti in vari progetti del
MCU. Dal momento che il progetto
non è ancora stato ufficialmente confermato e autorizzato, questo
potrebbe spiegare perché Winderbaum non è in grado di fornire
dettagli sulla storia di Kamala.
Ormai immancabile cult natalizio,
anche quest’anno su Italia 1 si propone
Una poltrona per due, in originale intitolato
Trading Places, la brillante commedia diretta nel
1983 dal regista John Landis, già
celebre per titoli come The Blues Brothers e Un lupo
mannaro americano a Londra. Pur non essendo propriamente un
film di Natale, dato che è
ambientato
in quel periodo dell’anno il film è più volte stato indicato
come uno dei migliori titoli da vedere in questo periodo. A partire
dal 1997 il film viene dunque trasmesso regolarmente da Italia 1 la
sera della vigilia di Natale, rendendolo di fatto un classico
moderno della programmazione festiva.
L’idea alla base della storia nacque
nello sceneggiatore Timothy Harris nel momento in
cui venne a conoscenza della rivalità tra due benestanti fratelli
operanti nel mondo della finanza. Scritto poi insieme a
Herschel Weingrod, il film divenne da subito uno
dei maggiori successi del suo anno, arrivando ad un guadagno
complessivo di circa 90 milioni di dollari a fronte di un budget di
soli 15. Una poltrona per due contribuì inoltre a
rilanciare la carriera dei suoi protagonisti, e in particolare rese
l’attore Eddie Murphy
una vera e propria celebrità, nonché uno degli attori più richiesti
di tutta Hollywood.
Ricco di riflessioni e tematiche
dedicate alla società e allo status personale che si può costruire
all’interno di questa, il film nasconde numerosi elementi ancora
oggi oggetto di grandi dibattiti. Proseguendo qui nella lettura
sarà possibile approfondire ulterioriormente il film, dalla
trama al cast di attori e fino
alle controversie ad esso legate. Infine, si
riporterà anche un elenco delle principali piattaforme
streaming dove è possibile ritrovare il titolo per una
comoda visione casalinga.
Eddie Murphy, Ralph Bellamy e Don Ameche in Una poltona per
due
La trama di Una poltrona per due
Protagonista del film è
Louis Winthorpe III, un agente di cambio di grande
successo. La sua vita trascorre tranquilla tra il lavoro, le
partite di tennis al circolo e le serate con la fidanzata. Il
lavoro di broker presso la società Duke & Duke gli permette infatti
di godere di tutto ciò. Al contrario, Billie Ray
Valentine è invece uno straccione, che mendica elemosina
per strada. Le vite dei due si incrociano casualmente, quando
Billie Ray viene arrestato a causa di un equivoco: in seguito ad
uno scontro fortuito, Louis crede di essere aggredito dallo stesso
e spaventato chiede l’intervento dei poliziotti. L’episodio
alimenta uno scambio di opinioni tra i proprietari della società
finanziaria per la quale lavora Louis, i fratelli
Mortimer e RandolphDuke, favolosamente ricchi quanto avari.
Questi, infatti, sono in disaccordo
sulle motivazioni che spingono un uomo alla criminalità; da una
parte Mortimer sostiene che alcune persone siano geneticamente
predisposte alla delinquenza o al successo dalla nascita, mentre il
fratello Randolph è invece convinto che sia l’ambiente nel quale si
vive a determinare l’agire e le abitudini di un individuo. Per
verificare le proprie posizioni i Duke decidono di fare un
esperimento: pongono Billie Ray Valentine in una posizione
privilegiata, e fanno invece arrestare Louis, il quale perde così
tutto ciò che ha ottenuto nella vita. Louis e Billie si
ritroveranno così catapultati in ruoli che non gli appartengono.
Dovranno entrambi faticare molto per potersi affermare e
conquistare ciò che gli spetta.
Il cast del film
Il film venne sviluppato pensando
agli attori Gene Wilder e
Richard Pryor nei ruoli dei due
protagonisti. I due erano infatti diventati una delle più
apprezzate coppie comiche del cinema statunitense, garantendo il
successo ad ogni progetto a cui partecipavano. A causa di un
incidente di Pryor, però, questi dovette essere sostituito con
l’allora emergente Eddie
Murphy. Questi ottenne così il ruolo dello straccione
Billie Ray Valentine. Murphy, però, non voleva essere identificato
come il sostituto di Pryor, e chiese dunque che anche Wilder
venisse sostituito. Al suo posto venne allora scelto l’attore
Dan Aykroyd, il
quale aveva già collaborato in passato con Landis. Per ottenere il
ruolo quest’ultimo dovette però dimezzarsi lo stipendio, poiché i
produttori non erano convinti circa il suo coinvolgimento.
L’attrice Jamie Lee
Curtis è invece presente nel ruolo di Ophelia, una
giovane prostituta. L’attrice, divenuta celebre grazie ad
Halloween, era considerata un icona del cinema horror e
thriller, ed erano in molti a dubitare circa il suo coinvolgimento
in una commedia. Questa era però proprio alla ricerca di un ruolo
che potesse liberarla da tale etichetta, e grazie all’insistenza di
Landis finì con l’ottenere la parte. Ad interpretare gli avari
fratelli Randolph e Mortimer Duke sono rispettivamente gli attori
Ralph Bellamy e Don Ameche.
Quest’ultimo, in particolare, non recitava da oltre un decennio ed
era da molti creduto morto. Non credendo a tale voce, però, Landis
iniziò a ricercarlo, riuscendo infine a trovarlo ed offrirgli la
parte.
Dan Aykroyd, Jamie Lee Curtis, Eddie Murphy e Denholm Elliott in
Una poltrona per due
Le controversie sul film e l’età consigliata per guardarlo
Chi ha già visto Una
poltrona per due saprà che all’interno del film vi sono
diverse scene oggi ritenute offensive. Tra le scene incriminate, vi
è una blackface in cui Dan Aykroyd si camuffa da
giamaicano durante il terzo atto, o ancora la scena in cui
Winthorpe, che, rivolgendosi a Valentine, all’ombra delle Torri
Gemelle e parlando del trading di borsa, dice: «Qui o
uccidi o sei ucciso». Negli anni successivi agli attentati
dell’11 settembre 2001, negli Stati Uniti, alcune emittenti
televisive hanno scelto di tagliare questa frase, ritenendola
inopportuna. Ad ogni modo, Landis si è sempre schierato dalla parte
di queste ed altre scene.
Il regista ha però motivato la sua
posizione affermando che queste non devono essere cancellate ma
guardate facendo riferimento al loro contesto, dal quale si possono
oggi prendere le distanza ma senza ignorarne l’esistenza. Lo stesso
Aykroyd si è in seguito detto dispiaciuto della sua blackface,
affermando che oggi non lo rifarebbe mai e che bisogna guardare a
quella scena riconoscendola come sbagliata e come emblema di ciò
che non deve più essere fatto. Per questi e altri motivi (scene di
nudo o linguaggio esplicito), il film è dunque sconsigliato ai
bambini e consigliato invece dall’adolescenza in sù.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire di Una
poltrona per due grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Il film è infatti disponibile nel catalogo di Apple iTunes,
Now, Tim Vision, Paramount+ e Prime Video. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il
giorno martedì 24 dicembre alle ore
21:20 sul canale Italia 1.
Lo showrunner di Virgin
River conferma che un personaggio chiave non
tornerà nella stagione 7. Virgin River è un dramma romantico
di Netflix
iniziato nel 2019. La serie è stata ampiamente apprezzata dagli
spettatori nel corso delle sue sei stagioni ed è già stata
rinnovata per la settima stagione. Virgin River vanta un
cast di primo piano che comprende
Alexandra Breckenridge, Martin Henderson, Colin Lawrence, Tim
Matheson, Benjamin Hollingsworth, Mark Ghanimé, Sarah Dugdale e
Annette O’Toole. La sesta stagione è uscita il 19
dicembre.
Parlando con TVLine, lo showrunner di Virgin RiverPatrick Sean Smith ha rivelato che Ghanimé
non tornerà per la settima stagione. Lo showrunner afferma
chiaramente che “non sarà un series regular per la stagione
7”. Lo showrunner non ha escluso la possibilità che il
personaggio di Ghanimé, Cameron, possa tornare nel franchise in
futuro, esprimendo la sua riverenza per il personaggio e l’attore.
Di seguito riportiamo l’intera dichiarazione di Smith:
Amo Mark, che interpreta
Cameron, e amo il personaggio di Cameron.Farà sempre parte
del mondo e mi piacerebbe rivedere il suo personaggio, ma purtroppo
non sarà un series regular nella settima stagione.
Anche se questo cambiamento
potrebbe essere deludente per alcuni spettatori di Virgin
River , la notizia non è del tutto priva di sorprese. Cameron
è entrato nella serie durante la
quarta stagione di Virgin River e ha
ricoperto il ruolo di series regular in quella stagione e in quella
successiva. Era un potenziale interesse amoroso per Mel, prima di
passare successivamente a essere oggetto delle attenzioni di
Muriel. Nonostante le sue apparizioni regolari nelle stagioni 4 e
5, Cameron è apparso solo in tre episodi della
stagione 6 diVirgin River. Sembrava quindi che il
personaggio di Ghanimé fosse già stato cancellato dalla serie.
Lo dimostra anche il modo in cui la
storyline di Cameron è stata trattata all’inizio della sesta
stagione di Virgin River . La rottura di Cameron e
Muriel avviene tra la quinta e la sesta stagione
diVirgin River , cancellando il
personaggio dalla serie. La serie sembrava anche fornire a Cameron
una chiusura e un modo semplice per rimanere fuori dalla stagione.
Cameron torna con la sua ex, Michelle, e torna a dire a Muriel che
si trasferisce di nuovo a San Diego. In questo modo la storyline di
Cameron è di fatto chiusa, anche se la Smith è disposta a farlo
tornare.
The
Sandman, l’acclamato adattamento di
Netflix
dell’iconica serie di fumetti DC di Neil Gaiman, si sta preparando
per l’attesissima seconda stagione e la star Jenna Coleman ha
confermato il suo ritorno. La Coleman ha conquistato il pubblico
con la sua interpretazione di Johanna Constantine nella prima
stagione, che è diventata subito un successo, piazzandosi al primo
posto della classifica Top 10 dello streaming la settimana del suo
debutto.
La seconda stagione di The Sandman è prevista per il 2025.
Conosciuta per il suo lavoro in progetti come Doctor Who e Victoria, la Coleman è
anche protagonista della nuova serie drammatica The Jetty,
attualmente in streaming su Hulu e BritBox.
La Coleman ha confermato la notizia
della sua ripresa di Sandman quando le è stato chiesto se
sarebbe tornata per la seconda stagione in una recente intervista
con Liam Crowley di Screen Rant.L’attore ha anche
anticipato nuovi entusiasmanti sviluppi, descrivendo la
prossima stagione come “più visivamente stupefacente ‘ e
’così cinematografica”. Leggete i suoi commenti completi
qui sotto:
Già.Sì,
credo di poterlo dire.Sono abbastanza sicura di
esserlo.Beh, in realtà sono stata vista sul set,
quindi sì, lo sono sicuramente.Sì, sono tornato
nella stagione.Sì, sono tornato nella seconda
stagione.Direi che [la seconda stagione] è
probabilmente più bella dal punto di vista visivo rispetto al primo
anno.Voglio dire, ho fatto un po’ di ADR.Cosa posso dire senza che Allan Heinberg mi urli
contro?La scala è, voglio dire, così
cinematografica e penso che sia uno show davvero unico.Quindi sì, tutto quello che avete amato nella Stagione 1 è
lì e anche di più.
Cosa significa questo per la
seconda stagione di The Sandman
Il ritorno della Coleman per la
seconda stagione aumenta la già alta attesa per la serie. Il suo
personaggio, Johanna Constantine, ha giocato un ruolo cruciale
nella prima stagione, navigando nel regno soprannaturale con
un’arguzia tagliente e un’attitudine al pericolo. Con la prossima
stagione che promette di alzare la posta in gioco in termini di
spettacolo e di trama, il ritorno della Coleman suggerisce che
l’arco narrativo di Johanna continuerà a progredire in modo
significativo. La seconda stagione approfondirà l’universo
di The Sandman, esplorando ulteriormente il Sogno e
introducendo altri fratelli di Dream, tra cui Destino, Distruzione
e Delirio.
I commenti di Coleman sulla scala
“cinematografica” della seconda stagione sono un indizio
del fatto che Netflix sta raddoppiando il suo impegno per
offrire un adattamento di alta qualità dell’opera di
Gaiman. Lo showrunner Allan Heinberg aveva già detto che
sarebbero stati introdotti nuovi personaggi dei fumetti, tra cui
Thor, Loki e Odino. La nuova stagione continuerà ad avventurarsi
nel tempo e nello spazio, visitando gli inferi di Ade e Persefone,
il regno cortese di Faerie, l’Antica Grecia, l’Inghilterra
elisabettiana e la Rivoluzione francese. Adatterà anche Seasons of
Mists, un importante arco narrativo in cui Dream torna all’Inferno,
dando vita a importanti rivelazioni e sollevando ancora più domande
sulle sue decisioni passate.
Continuando a battere il record di
serie più lunga della storia di Netflix,
Virgin
River ha raggiunto un altro importante
traguardo con il rinnovo per la settima stagione. Basata
sull’omonima serie di romanzi dell’autrice Robyn Carr, Virgin River è incentrata su Mel (Alexandra
Breckenridge) che si trasferisce nella cittadina del
nord della California per lavorare come infermiera e per dare una
svolta alla sua vita frenetica. Come ha imparato nel corso delle
sei stagioni, la vita in una piccola città è tutt’altro che facile,
e Virgin River ha regalato abbastanza colpi di scena da
rivaleggiare con qualsiasi altro dramma romantico in TV.
Mantenendo un calendario di uscite
annuali dal 2019 (un’impresa incredibile considerando i ritardi
della TV in streaming), la sesta stagione di Virgin River
ha offerto alcuni cambiamenti epocali. La storia di Mel e Jack, che
si sono trovati a vivere una situazione di “voglio e non voglio”,
si è finalmente conclusa con il matrimonio, ed è stato il culmine
perfetto di anni di narrazione. Tuttavia, il viaggio di scoperta di
Mel è tutt’altro che terminato e ha appena iniziato a scalfire la
superficie della storia della sua famiglia.
Il finale della sesta stagione di
Virgin River è stato concepito come un’anticipazione di
una potenziale settima stagione, e Neflix ha già tolto la suspense
rinnovando lo show.
Netflix rinnova Virgin River
per una storica settima stagione
Mentre il futuro dello show non è
mai stato in dubbio, le ultime notizie confermano che
Netflix ha rinnovato Virgin River per la sua settima
stagione. La notizia è stata diffusa nell’ottobre del 2024,
pochi mesi prima del debutto della sesta stagione, e dimostra la
grande fiducia che lo streamer ripone nel suo dramma romantico di
lunga durata. Il rinnovo della stagione 7 spinge lo show in un
territorio da record, dato che ora si aggiunge aOrange is the New BlackeGrace and Frankiecome l’unico altro originale Netflix in lingua inglese ad aver corso per sette
stagioni.
Il teen drama spagnolo
Elite si è concluso dopo l’ottava stagione nel luglio
2024.
Considerando il programma di
rilascio annuale dello show, è logico che Netflix punti a
consegnare la prossima stagione 7 nel 2025. Il rinnovo
anticipato conferma questo fatto, ed è anche probabile che si sia
lavorato dietro le quinte, anche prima del debutto della stagione 6
a dicembre. Pochi dettagli sono stati rivelati sulla stagione 7, ma
ora che la stagione 6 è uscita su Netflix, probabilmente
emergeranno presto altre notizie.
La stagione 7 è stata
confermata prima del debutto della stagione 6
Anche se altri prodotti
originali di Netflix impiegano anni tra una stagione e l’altra
(Stranger Things, Wednesday,
ecc.), Virgin River è stato il successo più costante dello
streamer.
A dimostrazione della fiducia che
Netflix ripone in Virgin River, lo streamer ha deciso di
rinnovare lo show per la settima stagione due mesi prima del
debutto della sesta stagione. Nell’ottobre del 2024, Netflix ha
annunciato che la stagione 7 di Virgin River, quella dei
record, sarebbe arrivata presto, anche se la rivelazione iniziale è
stata poco dettagliata. Tuttavia, grazie alla storia di sei
stagioni dello show, Netflix spera probabilmente di
rilasciare un’altra stagione nel 2025 per rispettare il
calendario annuale. Anche se altri prodotti originali di Netflix
impiegano anni tra una stagione e l’altra (Stranger
Things, Wednesday, ETC), Virgin River è
stato il successo più costante dello streamer.
Non è ancora stata annunciata una
tempistica di produzione per la stagione 7, ma dovrà seguire il
programma degli anni precedenti se si vuole che la serie venga
consegnata entro la fine del 2025. Ad eccezione delle stagioni 3 e
4, che sono arrivate a luglio, tutte le stagioni di Virgin
River sono state trasmesse tra settembre e dicembre. Pertanto,
è lecito supporre che la stagione 7 inizierà le riprese nei
primi mesi del 2025 e si concluderà probabilmente verso la
metà dell’estate. Fino a quando non saranno disponibili ulteriori
informazioni, si prevede che la stagione 7 sarà trasmessa
in anteprima nell’autunno del 2025.
Dettagli sul cast della
stagione 7 di Virgin River
Per trasmettere il ricco e
complicato arazzo che è la città di Virgin River, la serie impiega
un enorme ensemble di personaggi. Anche se non si sa molto del cast
della stagione 7, è lecito supporre che tutti coloro che possono
tornare torneranno, soprattutto perché la stagione 6 ha spinto le
storyline di alcuni personaggi in primo piano. La Mel di
Alexandra Breckenridge e il Jack di Martin Henderson non hanno
dubbi, e le loro recenti nozze hanno aperto un nuovo
capitolo della loro lunga storia d’amore.
Altrove, il “Doc” Mullins
di Tim Matheson è salito alla ribalta con il suo studio
minacciato dal Grace Valley Hospital, e l’avvincente storia di
Charmaine (Lauren Hammersley) si è riaccesa nel finale della sesta
stagione dopo la sua scomparsa. Anche se non è confermato che sia
il colpevole,il ritorno del cattivo Calvin (David
Cubitt) lo rende il principale sospettato della scomparsa
di Charmaine, e probabilmente tornerà anche nella stagione 7. Brie
(Zibby Allen), sorella di Jack, Mike (Marco Grazzini), amico intimo
di Jack, e Dan Brady (Ben Hollingsworth) dovrebbero tornare, dato
che il loro intreccio sentimentale non è ancora finito.
Dettagli sulla trama della
stagione 7 di Virgin River
Un mucchio di drammi arriva in
città nella stagione 7
Non sorprende che la sesta stagione
di Virgin River sia stata ricca di colpi di scena, che
informeranno la trama dell’imminente settima stagione. Il
matrimonio di Mel e Jack è stato un passo avanti soddisfacente per
la coppia che ha animato lo show fin dal primo episodio, e anche se
la loro relazione è forte, il dramma vortica intorno a loro come un
uragano. Forse la questione più urgente della settima
stagione è il destino di Charmaine (la vecchia fiamma
romantica di Jack). Dopo la disfatta delle gemelle, Charmaine è
tornata nella sua vita, ma anche il suo vecchio fidanzato, Calvin,
ha fatto il suo ritorno.
Questo ha portato tensione alle
nuove nozze, ma lo strano comportamento di Charmaine ha messo Jack
in agitazione. Le cose si sono messe particolarmente male quando ha
scoperto che la sua casa era stata messa a soqquadro, facendo
sembrare la sua assenza più un caso di persona scomparsa. Anche se
non è stato confermato che Calvin sia il responsabile del problema,
è il più probabile considerando il suo passato con Charmaine.
Altrove, lo studio di “Doc” Mullins è attivamente
minacciato dall’espansione del Grace Valley Hospital e i
suoi burocrati si sono già posizionati come potenziali antagonisti
della settima stagione.
Infine, la proposta di Mike a Brie
è stata fatta nonostante lui sia a conoscenza del suo passato con
Brady, e la loro storyline sta appena iniziando a scaldarsi. Anche
Muriel, vecchia amica di Hope, scopre di avere un cancro al seno,
una diagnosi che trasformerà la sua vita. Inoltre, la
ricerca di Mel di una chiusura sulla sua storia familiare
continua, mentre la sua nuova relazione con il padre
biologico, Everett, continua a rivelare altri dettagli sconosciuti.
La settima stagione di Virgin River sarà
importante per una serie di motivi, non ultimo la miriade di trame
avvincenti.
È stato pubblicato il teaser
trailer di Zero Day, il thriller di
Robert De Niro per Netflix. I migliori film di Robert De Niro
sono iconici e, pur avendo una prolifica carriera cinematografica,
Zero Dayè la sua prima serie
televisiva, dove interpreterà l’ex presidente George
Mullen che cerca di fermare un attacco devastante. Oltre a De Niro,
il cast stellare dello show di Netflix
comprende
Jesse Plemons,
Lizzy Caplan, Connie Britton, Joan Allen, Matthew Modine,
Angela Bassett, Bill Camp e
Dan Stevens.
Netflix
ha ora rilasciato il teaser trailer che mostra Mullen
indagare su quanto accaduto in Zero Day e cercare di impedire che
si ripeta. Spiega che Zero Day è stato un cyberattacco che
ha ucciso 3.402 persone causando incidenti aerei, deragliamenti di
treni e scatenando il caos più totale. Ora che i misteriosi autori
hanno minacciato di attaccare di nuovo, Mullen deve scoprire chi
c’era dietro il primo attacco e impedire che la storia si ripeta.
Guardate il trailer qui sotto:
Cosa significa per Zero Day
Prima serie televisiva della
leggendaria carriera di De Niro, Zero Day era già molto
attesa, e dopo il primo trailer sembra ancora più intrigante.
De Niro, come è ovvio, porta la sua solita gravitas nel
ruolo di Mullen, mentre corre per scoprire i responsabili
di Zero Day e per assicurarsi che non si ripeta. Come serie
limitata di sei episodi su Netflix, il thriller politico è
destinato ad avere un ritmo incalzante e sarà coinvolgente fin
dall’inizio, con un’alta posta in gioco per tutti i personaggi.
Zero Day debutta su Netflix il 20 febbraio.
Se De Niro sarà l’attrattiva
principale di Zero Day, anche il cast che lo circonda è
interessante. De Niro ha già lavorato con Plemons
nei film di
Martin ScorseseThe
Irishman e Killers of the Flower Moon, e
sarà interessante vedere i due attori dare vita a un’altra storia
emozionante. La Bassett eccelle in ogni ruolo che interpreta e
questo vale anche per la sua interpretazione del Presidente
Mitchell, che chiede l’aiuto del personaggio di De Niro.
Amber Heard ha rilasciato una dichiarazione a
sostegno di
Blake Lively nel corso della sua battaglia legale con
il regista e co-protagonista Justin Baldoni. Il
dramma romantico, tratto dal romanzo bestseller di Colleen Hoover,
vede protagonisti Blake Lively e Justin Baldoni nei panni di Lily e
Ryle, una coppia la cui relazione diventa sempre più tesa quando il
primo amore di Lily ricompare e il comportamento preoccupante di
Ryle inizia a rispecchiare gli abusi domestici a cui ha assistito
nel matrimonio dei suoi genitori. Diretto da Baldoni, il film ha
ottenuto un buon successo al botteghino
nonostante abbia ricevuto recensioni contrastanti da parte della
critica.
Lively ha recentemente intentato una causa contro Baldoni,
accusando lui e la sua casa di produzione, Wayfarer Studios, di
molestie sessuali e di aver favorito un ambiente di lavoro ostile.
La causa sostiene inoltre che Baldoni e il suo team di PR in crisi
hanno orchestrato campagne diffamatorie e manipolato la narrativa
dei media, come dimostrato da migliaia di messaggi di testo, e-mail
e articoli mirati sui media volti a screditare Lively. In
particolare, questi sforzi sarebbero stati guidati da Melissa
Nathan, la stessa esperta di PR che ha lavorato con Johnny Depp
durante il suo processo per diffamazione contro Amber Heard nel
2022.
Come riportato da NBC News, i commenti della Heard riflettono la
sua esperienza durante il processo di alto profilo con
Johnny Depp, dove ha incontrato una narrazione
mediatica altrettanto ostile. Ha dichiarato:
I social media sono la
personificazione assoluta del classico detto “Una bugia fa il giro
di mezzo mondo prima che la verità possa mettersi gli stivali”.L’ho visto di persona e da vicino.È tanto
orribile quanto distruttivo.
Cosa significa questo per Blake
Lively e l’industria
Blake Lively al 13° Annual LACMA Art + Film Gala 2024 presentato da
Gucci. – Foto di imagepressagency via
Depositphotos.com
Per It Ends with Us,
queste rivelazioni gettano una lunga ombra sulla sua
eredità. Sebbene il dramma romantico abbia avuto successo
al botteghino e la domanda di adattamenti dell’opera di Hoover
continui a crescere, la sua rappresentazione degli abusi domestici
ha scatenato critiche che hanno minato l’impatto più ampio del
dramma romantico. La presunta campagna diffamatoria contro la
Lively intensifica ulteriormente l’esame del modo in cui sono state
gestite la promozione e le decisioni narrative del film, mettendo
in luce un netto contrasto tra i temi della storia e le azioni
riportate dietro le quinte.
I parallelismi tra le esperienze
della Lively e della Heard mettono in luce un modello preoccupante
a Hollywood: l’arma dell’opinione pubblica e dei media per
infangare la reputazione di una donna durante le controversie che
coinvolgono star maschili. Un rapporto del New York Times fornisce prove sostanziali del fatto
che il team di PR di Baldoni, guidato da Melissa Nathan, l’ha
deliberatamente bersagliata con storie negative e manipolate
online. Questa strategia non solo rispecchia le tattiche che
sarebbero state utilizzate durante il processo della Heard contro
la star dei Pirati dei
Caraibi, ma sottolinea anche le dinamiche di genere
profondamente radicate che danno forma a queste narrazioni
“orribili” e “distruttive”.
FOTO DI COPERTINA: L’attrice Amber
Heard alla prima mondiale di ‘Justice League’. Foto di PopularImages via
Depositphotos.com
L’Universo DC
rinnovato ha già il suo nuovo Superman in
arrivo, ma James
Gunn ha spiegato quando i fan potrebbero aspettarsi di
vedere un nuovo film su Flash.
Essendo uno degli ultimi film del precedente DC
Extended Universe, The
Flash del 2023 aveva già terminato le riprese quando Gunn
e il produttore Peter Safran sono stati nominati co-CEO dei nuovi
DC Studios alla fine del 2022. Nonostante il clamore suscitato
dall’atteso ritorno di Michael Keaton nel ruolo di Batman, il
prodotto finito avrebbe generato recensioni contrastanti e alla
fine avrebbe deluso al botteghino.
Su Threads, Gunn ha
recentemente risposto alle domande dei fan sulla tempistica del
film su Clayface, annunciato di recente, e sul perché non
abbia scelto un personaggio più importante. Ribadendo la sua
precedente posizione secondo cui la regola numero uno per
tutti i progetti dei DC Studios sarebbe una sceneggiatura
completata, ha spiegato che la sceneggiatura di Mike
Flanagan per Clayface
era pronta. Inoltre, ha anche suggerito che lo sviluppo di
un nuovo filmsu Flashsta attualmente prendendo“un
ritmo”. Guardate la sua risposta qui sotto:
Cosa significano i commenti di James Gunn per un nuovo film
su Flash
È ancora troppo presto per un reboot di Flash
Sebbene l’approccio di Gunn al suo
Universo DC rivitalizzato non abbia completamente spazzato
via tutti gli eventi rappresentati nel precedente DCEU, si
prevede che nessuno dei precedenti membri della
Justice League riprenderà il
proprio ruolo. Al contrario, David Corenswet è già
stato scelto per sostituire Henry Cavill nel ruolo
di Superman, e si prevede che il Batman del DCU sarà rivelato prima dell’annunciato film
Brave
and the Bold.
Per quanto riguarda Flash, invece,
la decisione di Gunn di rimandare l’introduzione di una nuova
versione del personaggio ha senso vista la vicinanza con il
film del 2023 con Ezra Miller. Al momento dell’uscita di
Superman nel 2025, saranno passati 12 anni dall’ultima
uscita in solitaria del personaggio in Man of Steel e,
nonostante la presenza di The
Batman di Matt Reeves e del suo universo, si prevede che
l’eventuale introduzione della versione di Batman del DCU sarà più strettamente legata agli altri
membri della famiglia estesa del pipistrello. Per Flash è
necessario che passi più tempo.
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion.
Il film è stato anche descritto
come una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
Con la sua solita cifra stilistica,
James Gunn
trasporta il supereroe originale nel nuovo immaginario mondo della
DC, con una singolare miscela di racconto epico, azione, ironia e
sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e
dall’innato convincimento nel bene del genere umano.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo è una
parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi
preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film
precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante
l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale il 10 luglio
2025.
Una notte violenta e
silenziosa 2 (Violent Night 2) riceve un interessante
aggiornamento della sceneggiatura da parte degli sceneggiatori, a
due anni dall’uscita dell’action-comedy Santa del produttore di
John Wick. L’uscita di Una notte violenta
e silenziosa 2 (Violent Night 2) è stata
confermata per gennaio 2023, non molto tempo dopo il successo del
primo film nelle sale. Il film originale ha ottenuto 76,6 milioni
di dollari a fronte di un budget di 20 milioni, giustificando la
continuazione del Babbo Natale di
David Harbour che si scontra violentemente con criminali e
figure nefaste che minacciano persone innocenti durante le feste.
Il film
è stato prodotto dalla 87North Productions, casa di produzione
di John Wick, mentre la sceneggiatura è stata scritta da
Pat Casey e Josh Miller.
Parlando con ScreenRant di
Sonic the
Hedgehog 3, Casey e Miller hanno fornito un
aggiornamento su Una notte violenta e silenziosa 2
(Violent Night 2), affermando che la prima
bozza della loro sceneggiatura è quasi pronta. Gli autori
hanno spiegato che, non appena le interviste per il loro ultimo
film saranno terminate, si metteranno al lavoro sul sequel
dell’action-comedy natalizia. Sebbene non abbiano fornito alcuna
data di produzione o di uscita, hanno espresso entusiasmo per lo
sviluppo del nuovo film. Scoprite cosa hanno detto Casey e Miller
qui sotto:
Josh Miller:Stiamo cercando di
realizzare una bozza, quindi siamo a buon punto.È un po’
fastidioso che Sonic 3 esca in concomitanza con la nostra scadenza,
ma credo che sia un problema di champagne.[Ride]
Pat Casey: Sì, non appena avremo finito le
interviste di stamattina, torneremo subito nelle miniere di sale di
Violent Night 2, ma credo che sarà molto divertente.Vorrei
avere una data da annunciare, ma non ce l’abbiamo ancora.Ma
tutti vogliono davvero iniziare, quindi speriamo di avere presto
informazioni più concrete.Ma al momento è un po’ difficile
programmare David Harbour, perché è molto impegnato con altri mega
franchise giganti che, purtroppo, sembrano avere la priorità sulla
nostra programmazione, per qualche inspiegabile motivo.
Cosa significa la dichiarazione
di Casey & Miller per Violent Night 2
La produzione del sequel
procede ancora a gonfie vele
Una notte violenta e silenziosa
(Violent Night) si concludeva con Babbo Natale che ritrovava
la gioia di consegnare i regali, dopo aver difeso Trudy (Leah
Brady) e la sua famiglia da Scrooge (John Leguizamo) e dai suoi
uomini. Il sequel vedrà probabilmente Harbour riprendere il
suo ruolo, mentre il regista originale Tommy Wirkola ha
dichiarato che la signora Claus e gli elfi potrebbero essere dei
fattori nella storia. Anche se non si sa nulla di concreto sulla
direzione che prenderà il sequel, le dichiarazioni di Casey e
Miller indicano che è in cantiere un seguito divertente, che
riflette la stessa azione e commedia dell’originale.
Anche il cast di Una notte
violenta e silenziosa (Violent Night) potrebbe cambiare,
a parte il protagonista, poiché sembra improbabile che la famiglia
Lightstone venga presa di nuovo di mira. Invece, qualsiasi
minaccia Santa affronterà sarà probabilmente del tutto
unica, contribuendo a differenziare il sequel dal suo
predecessore. Tuttavia, a prescindere dalla minaccia che si troverà
ad affrontare, il film continuerà a riproporre la stessa violenza
ad alto numero di ottani degli altri film della 87North
Productions, ottimizzando le scene d’azione per riflettere le
aspettative tipiche dei film prodotti dallo studio.
Dopo il primo e il secondo episodio
della terza stagione di What
If…?, il terzo ci offre un primo emozionante sguardo a
come potrebbe essere un team-up tra Red
Guardian e il Soldato d’Inverno nel
MCU, prima di vederli
effettivamente insieme sul grande schermo in Thunderbolts*
nel 2025. Ambientato in una realtà in cui Alexei Shostakov è
scontento del suo incarico sotto copertura negli Stati Uniti, come
visto in Black
Widow, egli decide invece di infrangere il protocollo e
unire le forze con il Soldato d’Inverno di Bucky
Barnes durante una delle sue missioni più oscure. Il
risultato è un’emozionante alleanza tra i due agenti russi (con un
sorprendente colpo di scena finale).
In questo episodio, infatti, Red
Guardian impedisce al Soldato d’Inverno di uccidere
Howard e Maria Stark nel 1991. La
cosa crea una nuova linea temporale in cui Alexei e Bucky diventano
dei fuggitivi in fuga dalle forze dell’ordine (e dallo SHIELD).
Tenendo conto di ciò, ecco un riassunto del nuovo episodio, la
spiegazione del finale in relazione all’interno MCU e i più grandi Easter egg e
riferimenti che si ritrovano in questo episodio di What
If…?.
Recap della trama di What
If… ?, 3×03: E se… Red Guardian avesse fermato il
Soldato d’Inverno?
Nel 1991, Red
Guardian non è soddisfatto del suo imminente incarico
sotto copertura da parte del Generale Dreykov di
servire come analista di dati, così si imbarca segretamente su un
aereo per unire le forze con Bucky dopo aver
saputo dell’imminente missione del Soldato
d’Inverno grazie alle informazioni di una spia russa
incorporata negli Stati Uniti di nome Rook. Red
Guardian arriva appena in tempo per impedire a Bucky di uccidere
gli Stark, volendo che i testimoni incutano timore
nei cuori degli americani in nome della superiorità russa. Le forze
dell’ordine iniziano ad arrivare, trasformando Bucky e Alexei in
fuggitivi senza alcuna possibilità di estrazione da parte della
Stanza Rossa.
Credendo che Rook li aiuterà a
fuggire dagli Stati Uniti, il Guardiano Rosso e il Soldato
d’Inverno si dirigono verso Las Vegas, eludendo la polizia e il
Goliath di Bill Foster.
Ricucendosi, Red Guardian aiuta il Soldato d’Inverno a recuperare
un unico ricordo del suo passato come Bucky
Barnes. In seguito, però, Barnes riceve da Dreykov
l’ordine segreto di eliminare Alexei. Arrivati a Las Vegas, Bucky e
Alexei scoprono che Rook non è altro che Obidiah
Stane, che ha semplicemente venduto informazioni in cambio
dell’uccisione degli Stark da parte dell’HYDRA e
dei russi. Dopo che il Soldato d’Inverno ha ucciso Stane, il duo
combatte brevemente contro Goliath prima di essere messo alle
strette dall’HYDRA.
Il finale di What If…?
3×03 anticipa un’importante rivelazione per il MCU
Credendo che Rook fosse un vero eroe
russo che combatteva per la rivoluzione contro il capitalismo,
Alexei è sconvolto nell’apprendere alla fine del terzo episodio di
What
If… ?, che Stane non è altro che un vero e proprio
“maiale capitalista” americano, che cercava solo il proprio
interesse personale. Tuttavia, la rivelazione aiuta sia il
Guardiano Rosso che il Soldato d’Inverno a rivoltarsi contro i loro
responsabili e generali, portando alla loro ultima sfida nel finale
dell’episodio. Tuttavia, c’è da chiedersi cosa possa significare
questo finale per il MCU.
L’unica vera differenza stabilita in
questo episodio rispetto alla linea temporale principale del
MCU è Alexei che impedisce
l’omicidio degli Stark. Di conseguenza, è logico che il ruolo di
Stane dietro le informazioni dell’Hydra sugli Stark e su dove si
sarebbero trovati il 16 dicembre 1991 sia vero anche su Terra-616.
Se è così, questo rende l’omicidio degli Stark e il primo cattivo
del MCU ancora più oscuro con la
rivelazione che Stane ha orchestrato l’omicidio dei genitori di
Tony Stark anni prima di ingaggiare i Dieci Anelli per far fuori
Tony stesso, come si è visto in Iron Man del 2008.
Tutti gli easter egg e riferimenti
nell’episodio 3×03 di What If…?
Anche nel terzo episodio della terza
stagione di What
If…? ci sono alcuni riferimenti al MCU e alla cultura pop piuttosto
interessanti. Ecco i più importanti:
Filmato del 1991 di Civil War: Proprio come in
Captain
America: Civil War, vengono mostrati dei filmati di
sicurezza del 1991 della notte in cui gli Stark furono assassinati,
anche se in questa realtà sono stati modificati per mostrare il
coinvolgimento del Guardiano Rosso.
La figlia di Dreykov: La figlia del Generale
Dreykov, Antonia, viene mostrata in una cornice nel suo ufficio, la
futura Taskmaster che presto farà il suo ritorno nel MCU in Thunderbolts*
insieme a Red Guardian e Bucky.
Alexei che gioca a Tetris: Alexei viene
mostrato mentre gioca a Tetris in attesa del suo aereo. Il classico
puzzle game è stato creato nel 1985 da Alexey
Pajitnov, un ingegnere informatico sovietico.
Tema classico del Soldato d’Inverno: Mentre
Bucky insegue gli Stark, viene riprodotto il tema ossessivo del
Soldato d’Inverno, tratto dai film e dallo show live-action.
Il Goliath di Bill Foster in azione:
Interpretato e doppiato da Laurence Fishburne, un Bill Foster più giovane
lavora per lo SHIELD e si mette sulle tracce di Alexei e Bucky,
anche se il suo debutto iniziale come Goliath è avvenuto nella
stagione 2 di What
If…?.
La voce del Ranger Morales: Partner principale
di Bill Foster nell’episodio, il Ranger Morales è doppiato
dall’attrice candidata all’Oscar America Ferrera, nota per il suo ruolo in
Barbie, Superstore, Ugly Betty
e per la voce di Astrid nei film di Dragon
Trainer.
Salto nel canyon di Thelma & Louise: Sfuggendo
alla polizia, Alexei e Bucky fanno un classico salto in auto nel
canyon, proprio come Thelma & Louise, il film
di Ridley
Scott uscito nel 1991.
L’eroe di Coney Island: L’unico ricordo che il
Soldato d’Inverno riesce ad avere è quello di Coney Island, un
riferimento a Captain
America: Civil War quando rievoca gli stessi ricordi con
Steve Rogers.
Red Guardian negli Avengers del 2012:
Reclutato da Bill Foster, Red Guardian viene mostrato alla fine
dell’episodio come parte della classica inquadratura circolare che
riunisce i protagonisti del film The
Avengers del 2012.
Il nuovo film di
Christopher Nolan per Universal sarà
The
Odyssey, un adattamento del poema epico composto da
Omero intorno all’VIII secolo a.C.. A rivelarlo è stato lo
Studio.
“Il prossimo film di
Christopher Nolan, The Odyssey, è un’action epico
mitologico girato in tutto il mondo utilizzando la nuovissima
tecnologia cinematografica IMAX”, ha annunciato lo studio in
un messaggio pubblicato su X. “Il film porta per la prima volta
la saga fondamentale di Omero sugli schermi cinematografici IMAX e
uscirà nei cinema di tutto il mondo il 17 luglio 2026”.
Christopher Nolan adatterà
l’Odissea di Omero
L’antico poema epico di Omero
racconta la storia di Odisseo, re di Itaca, e del suo pericoloso
viaggio di ritorno a casa dopo la guerra di Troia, esplorando temi
di eroismo, lealtà, astuzia e la lotta contro la volontà divina. Il
racconto include episodi iconici come l’incontro con il ciclope
Polifemo, le Sirene e la strega-dea Circe, avventure che culminano
con il suo ricongiungimento con la moglie Penelope.
Sebbene questo sarebbe l’adattamento
più ad alto budget del questo testo fino ad oggi, il poema è stato
precedentemente adattato nel film del 1954 Ulisse,
diretto da Mario Camerini e interpretato da
Kirk Douglas, così come nella miniserie del 1997
L’Odissea, diretta da Andrei
Konchalovsky e interpretata da Armand
Assante. Gli ultimi libri dell’Odissea sono stati anche la
fonte principale per The Return, di Uberto Pasolini, che uscirà in
Italia all’inizio del 2025 e che vede protagonisti Ralph Fiennes
nei panni di Ulisse e Juliette Binoche in quelli di Penelope.
L’episodio 2 della terza stagione di
What
If… ? immagina un passato alternativo in cui
l’Agatha Harkness di Kathryn Hahn unisce le forze con un
sorprendente eroe del MCU. Diventata attrice durante
l’epoca d’oro di Hollywood, Agatha formula infatti un piano molto
più grande del furto del potere di altre streghe, come si è visto
di recente nella serie live-action del MCU. A lei si aggiunge anche il
Kingo di Kumail Nanjiani, famoso
attore di Bollywood e membro segreto degli Eterni.
Come mostrato in questo episodio,
Agatha e Kingo recitano nello stesso film diretto da Howard
Stark. Tuttavia, la pellicola è semplicemente uno
stratagemma, un mezzo per trasformare Agatha in uno degli esseri
più potenti di questa realtà alternativa del MCU. A tal fine, ecco la nostra
analisi dell’episodio 3×02 What
If…?, con una spiegazione del finale spiegato e i
maggiori easter egg e i riferimenti sparsi nel corso della
narrazione.
Recap della trama di What
If… ?, 3×02: E se… Agatha fosse andata a
Hollywood?
L’Osservatore
rivela che Agatha è diventata un’attrice in questa
realtà alternativa durante l’epoca d’oro di Hollywood.
Protagonista di un film diretto da
Howard Stark, il vero scopo di Agatha è quello di
mettere in atto un rituale magico per sottrarre il potere di
Tiamut, il Celestiale sepolto nel nucleo della
Terra.
Agatha fa scritturare
Kingo da Howard, poiché egli è l’ultimo Eterno di
cui ha bisogno per far funzionare il suo incantesimo, avendo già
sottomesso e preso i poteri degli altri Eterni.
Dopo un numero di ballo e una resa
dei conti, Kingo rivela di sapere cosa sta facendo Agatha, ma alla
fine viene convinto ad aiutare Agatha, che finge di avere
motivazioni altruistiche e di voler salvare il mondo. Accetta anche
di liberare i compagni Eterni di Kingo una volta completato il
rituale (e un accordo per tre film).
Assistendo al tradimento di Kingo,
Arishem inizia a dirigersi verso la Terra per
distruggere il pianeta, il che motiva Agatha e Kingo a mettere in
atto immediatamente il rituale richiesto.
Con l’aiuto di Howard e
Jarvis, Agatha riesce a prendere il potere di
Kingo, consentendole di travasare quello di Tiamut e di diventare
un nuovo Celestiale.
Dopo aver sconfitto Arishem,
Harkness viene convinta da Kingo a rinunciare al potere celestiale
che aveva a lungo cercato, per unirsi a lui nel mondo del
cinema.
La spiegazione della grande
trasformazione di Agatha e il suo futuro con Kingo
Con Kingo come ultimo tassello
necessario per il suo rituale, Howard e Jarvis trasformano
l’Osservatorio Griffith di Hollywood nel set perfetto, dipingendone
le pareti con le rune e i riti necessari. Una volta presi i poteri
e l’energia eterna di Kingo, Agatha ha tutto ciò che le serve per
prendere il potere di Tiamut, che la trasforma in un bellissimo
pianeta celeste visibile a tutto il mondo, proprio mentre Arishem
il Giudice arriva per distruggere il mondo intero. Legando e
distruggendo Arishem con un potente mix di potere cosmico e magico,
Agatha salva però il mondo dal Celestiale assorbendo anche il suo
potere.
Tuttavia, ora ha il potere che
cercava “da sempre”, avendo semplicemente interpretato il ruolo
dell’eroe per influenzare Kingo. Detto questo, il vero colpo di
scena del terzo atto è Kingo che riesce a convincere Agatha a
rinunciare a tutto questo per abbracciare invece la magia del
cinema, un mezzo per essere finalmente amata e adorata. Diventando
soci, Agatha e Kingo diventano un nuovo importante duo di attori di
Hollywood. Tuttavia, l’episodio si conclude con un cliffhanger che
annuncia l’arrivo di altri Celestiali, in risposta alla sconfitta
di Arishem.
Tutti gli easter egg e riferimenti
nell’episodio 3×02 di What If…?
Anche il secondo episodio della
terza stagione presenta una serie di divertenti easter eggs e
riferimenti, sia al MCU che all’epoca d’oro di
Hollywood. Eccoli tutti elencati qui di seguito:
Howard Stark e
Edwin Jarvisdella Stark
Pictures: Howard Stark, che gestisce il suo studio
cinematografico, e il suo secondo AD Edwin Jarvis sono doppiati
dalle loro controparti live-action, Dominic Cooper e James
D’Arcy.
Leggende di
Hollywood: Vengono citati alcuni importanti attori e
leggende di Hollywood dell’età dell’oro, tra cui Humphrey
Bogart, Clark Gable, Cary
Grant e Cecil B. DeMille.
Insegna di
Hollywoodland: La casa di Howard Stark si trova proprio
accanto all’insegna “Hollywoodland”, il nome originale dell’insegna
prima che fosse ristrutturata e abbreviata in “Hollywood” nel
1949.
Cam S. Dunsdon:
Presente sul ciak come operatore di ripresa per il film di Agatha e
Howard, Simon Dunsdon è un vero direttore della
fotografia in computer grafica e supervisore del layout/previsione
che ha lavorato con diversi studios nel corso degli anni, tra cui i
Marvel Studios e tutte e tre le stagioni di
What If…?.
“Sono poteri molto
fighi”: Difendendo i suoi poteri di proiezione di energia
e le pistole a dito da Agatha, questo è un divertente cenno
metaforico ai fan del MCU che hanno amato le sue abilità
in Eternals
(e anche a quelli che non le hanno apprezzate).
Agatha ruba i poteri (di
nuovo): La rivelazione di Agatha di aver preso in prestito
i poteri degli Eterni è una versione più blanda delle sue azioni in
Agatha
All Along, in cui rivelava di aver attirato e ucciso
innumerevoli streghe nel corso della storia per prendere i loro
poteri come propri.
Altre locandine dei film di
Kingo: Vengono rivelate altre locandine dei film di Kingo,
tra cui Isle of Thunder, Bhangra Time, Never Cursed e
Red Heron. Si tratta di un cenno divertente, visto che le
locandine di Kingo sono diventate degli easter egg continui nel
MCU a partire da Eternals
del 2021.
“I film sono magici” fa
molto AMC: Usando il potere e la magia della
cinematografia per convincere Agatha a rinunciare al suo potere
celestiale, il discorso di Kingo ricorda molto la pubblicità virale
di Nicole Kidman per i cinema AMC: “Veniamo in questo posto…
per la magia”.
“Attenti al
sequel!”: Agatha dice ai suoi fan di tenere d’occhio il
sequel, mentre si parla di altri Celestiali. Questo sembra essere
un cenno metaforico a ciò che sarebbe potuto accadere in un sequel
di Eternals
anche se un vero e proprio sequel dei divisivi film del 2021 sembra
piuttosto improbabile a questo punto.
Ci sono anche altre scene d’azione e
di volo che mostrano il casco che indossa Sam mentre sfreccia tra i
resti del Celestiale Tiamut. Marvel Studios ha già rilasciato alcune
anticipazioni e immaginiamo che un trailer finale uscirà all’inizio
dell’anno prossimo. Sebbene non ci siano molte nuove riprese di
Red Hulk in questo trailer, l’eccitazione di
vedere il leggendario Harrison Ford trasformarsi
nel mostro alimentato dalla rabbia continua a crescere.
Quello che sappiamo sul
film Captain America: Brave New World
Captain America: Brave New
World riprenderà da dove si è conclusa la
serie Disney+The
Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon
Sam Wilson (Anthony
Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di
Capitan America. Il regista Julius
Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha
descritto il film come un “thriller paranoico” e ha
confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake
Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva
alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di
Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreterà la cattiva
Diamondback, mentre Giancarlo Esposito sarà Sidewinder. Harrison Ford, invece, assume qui il ruolo di
Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che a quanto rivelato dal primo
trailer si trasformerà ad un certo punto nel Hulk Rosso. Nonostante
dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film
riporterà il Marvel Cinematic
Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già
fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America.
Ad ora, Captain America: Brave New World è indicato
come uno dei titoli più importanti della Fase
5. Anthony Mackie ha recentemente dichiarato
che questo film è “10 volte più grande” della sua
serie Disney+ e ha parlato
della dinamica tra Cap e il nuovo Falcon, Joaquin Torres. “Sono
in coppia alla pari“, ha scherzato. “Sono entrambi
militari. Io ero il suo ufficiale comandante. Tra noi c’è più
amicizia rispetto al modo in cui ammiravo Steve o al modo in cui
non mi piaceva Bucky“.
“Questo film è un chiaro reset.
Ristabilisce davvero l’idea di cosa sia e cosa sarà questo
universo“, ha aggiunto Mackie. “Penso che con questo film,
si stia ottenendo un chiaro, nuovo marchio di ciò che
la Marvel vuoole
essere nello stesso modo in cui hanno fatto con Captain America: The Winter
Soldier“.
Si è parlato della formazione
originale degli eroi più potenti della Terra che appariranno in
Avengers:
Doomsdaye/o Avengers:
Secret Wars da poco dopo che i progetti sono
stati annunciati ufficialmente, ma dei sei personaggi che
componevano il team che si è riunito nel primo film di Avengers,
Natasha Romanoff di
Scarlett Johansson è sempre sembrata la meno
papabile per un ritorno.
Romanoff è stata uccisa in Avengers:
Endgame quando si è sacrificata affinché Clint
Barton potesse acquisire la Gemma dell’Anima e, sebbene l’ex
assassina sia tornata per un film prequel di Black Widow, Johansson ha affermato di
aver chiuso con il personaggio in diverse occasioni. Ora,
Daniel Richtman sta segnalando che la star di
Jurassic World Rebirth è una sicuramente in
procinto di riprendere il suo ruolo nei prossimi film di
Avengers.
A parte Robert Downey
Jr. (Doctor Doom), l’unico altro attore
confermato è Chris Evans, che si ritiene
interpreterà una variante di Steve Rogers sotto il mantello di
Nomad. Se Johansson dovesse tornare (siamo sicuri che torneranno
anche Chris Hemsworth, Jeremy
Renner e Mark Ruffalo), potrebbe dare un
po’ di credito alla voce (anche se a questo punto sembra più una
speculazione) secondo cui un team “malvagio” di Avengers si unirà a
Doom per affrontare una nuova schiera di eroi.
Ci sono state diverse
interpretazioni dei Masters of the Universe in
vari media da quando la serie animata originale è andata in onda
negli anni ’80, ma sembra che l’imminente reboot live-action di
Amazon MGM e Mattel stia per apportare un cambiamento piuttosto
importante alla tradizione consolidata che circonda il Principe
Adam/He-Man. Secondo lo scooper Daniel Richtman
(come riportato da Comicbookmovie), il film
introdurrà infatti Adam come un ragazzo normale nel “mondo
reale”, con un “noioso lavoro d’ufficio”. A quanto
pare, “l’intera storia di He-Man e dei Masters of the Universe
sono racconti che ha sentito da bambino”.
Se fosse esatto, questo suggerirebbe
che la seguente sinossi vociferata fosse valida: “Il principe
Adam, 10 anni, precipita sulla Terra con un’astronave e viene
separato dalla sua magica Spada del Potere, l’unico legame con la
sua casa su Eternia. Dopo averla ritrovata quasi due decenni dopo,
il Principe Adam viene riportato nello spazio per difendere il suo
pianeta natale dalle forze malvagie di Skeletor. Ma per sconfiggere
un cattivo così potente, il Principe Adam dovrà prima svelare i
misteri del suo passato e diventare He-Man: l’uomo più potente
dell’Universo!”.
Anche in questo caso, ci sono state
alcune variazioni sull’origine del Principe Adam negli spettacoli
animati e nei fumetti nel corso degli anni, ma questa sarebbe la
prima volta che vedremmo il personaggio crescere sulla Terra prima
di tornare a Eternia da adulto – anche se vale la pena notare che
il film live-action degli anni ’80 con Dolph
Lundgren era ambientato principalmente sulla Terra. Non è
esattamente un concetto originale, ma permetterebbe ad Adam di
diventare un surrogato del pubblico e aggiungerebbe una dinamica da
“straniero in terra straniera”.
Tutto quello che sappiamo
sull’adattamento di Masters of the Universe
Masters of the
Universe ha affrontato un viaggio particolarmente tortuoso
di oltre due decenni per arrivare al grande schermo. Il progetto è
stato avviato dalla Warner Bros. e dalla Sony prima di passare a
Netflix, che lo ha poi
eliminato dai suoi programmi nel 2023 per problemi di budget.
Innumerevoli registi, tra cui il regista di “Kung
Fu Panda” John Stevenson, il regista di
“Wicked” Jon M. Chu, il regista di
“Charlie’s Angels” McG e il duo di
“The Lost City” Aaron e Adam
Nee, si sono avvicendati alla regia del progetto dal
2007.
Chris Butler sta
scrivendo la sceneggiatura dopo che David Callaham
e i fratelli Nee avevano fatto un primo tentativo, basato
sull’action figure del 1982. I dettagli della trama non sono per
ora stati resi noti. Confermati nel cast Nicholas
Galitzine,
Camila Mendes,Alison
Brie, Idris Elba e Jared Leto.
Secondo una precedente sinossi dello
studio, il film “segue il Principe Adam, alias He-Man, che da
bambino precipita sulla Terra con un’astronave e, decenni dopo,
torna sul suo pianeta natale per difenderlo dalle forze malvagie
del cattivo conosciuto come Skeletor. Ma per sconfiggere il potente
cattivo, deve scoprire i misteri del suo passato e diventare
He-Man, definito in questo mondo “l’uomo più potente
dell’universo”.
L’attore non ha avuto modo di
parlare molto del suo primo ruolo da supereroe, ma ora ha rotto il
suo silenzio sul ruolo del personaggio più iconico della DC.
Parlando con Collider, l’attore ha iniziato riflettendo su come
si è avvicinato non solo a Superman, ma anche al ruolo altrettanto
importante di Clark Kent. Sebbene non fosse molto esperto di
fumetti quando è stato scritturato per il film, questi sono stati
fondamentali per aiutarlo a capire il suo ruolo di protagonista nel
Superman dei DC Studios.
“James mi ha suggerito di
leggere All-Star Superman per Clark, in particolare, perché ci sono
sfide interessanti con Clark. È stato interessante avere una
versione muta da guardare. Non avevo letto così tanti fumetti di
Superman da quando sono apparsi tutte i diversi Clark nei fumetti.
Conoscevo quelli apparsi in televisione e nei film, ma è stato
fantastico avere un personaggio muto e trarne una mia impressione.
Quindi, ho attinto molto da questo, nello specifico, per
Clark”.
“Ho anche rubato un po’ di cose
a mio cognato, che è alto un metro e ottanta e pesa 270 chili, ha
una voce profondissima ed è sempre in mezzo ai piedi e cerca sempre
di non esserlo”. Altrettanto fondamentale per Corenswet
(quando si è trattato di interpretare Superman) è stato però
condividere lo schermo con Brosnahan e Hoult. “Principalmente,
traggo ispirazione dagli altri attori e da James. Sento di voler
vivere nel mondo in cui viviamo, e quindi è stato quando ho
iniziato a lavorare con Rachel che ho capito chi era Clark e chi
era Superman”.
“Soprattutto per Superman, un
eroe è tanto interessante o figo quanto la nemesi contro cui si
scontra, e così, trovandomi per la prima volta faccia a faccia con
Nick, ho iniziato a capire chi ero. È lì che ho iniziato a capire
chi sono, perché vedo così chiaramente chi sono loro”. Gunn ha
confermato che l’Uomo del Domani e Lex non si sono ancora
incrociati all’inizio del film, ma i commenti di Corenswet indicano
che le cose cambieranno durante gli eventi di Superman.
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion.
Il film è stato anche descritto
come una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
Con la sua solita cifra stilistica,
James Gunn
trasporta il supereroe originale nel nuovo immaginario mondo della
DC, con una singolare miscela di racconto epico, azione, ironia e
sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e
dall’innato convincimento nel bene del genere umano.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo è una
parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi
preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film
precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante
l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale il 10 luglio
2025.
Dopo aver lavorato con Bucky Barnes
su Disney+, Sam
sarà affiancato da Joaquin Torres, alias il
nuovo Falcon, per la sua prossima apparizione sul
grande schermo. In un’immagine appena pubblicata da
ScreenRant di Captain America: Brave New World, li vediamo
entrare in azione insieme nei loro abiti civili. Non può essere una
coincidenza che la stanza in cui si trovano sia immersa nel rosso,
anche se i trailer hanno suggerito che solo Cap combatterà contro
Red Hulk.
“C’è sicuramente più storia da
raccontare per Captain America”, ha affermato di recente il
produttore esecutivo di Captain America: Brave New
World, Nate Moore. “Sam potrebbe
scoprire che, andando avanti, potrebbe saltare fuori dalla padella
e finire nella proverbiale brace”.
Moore aggiunge: “Penso che i
team degli Avengers siano migliori quando sono guidati da un
Capitan America. E questo film ci dà un po’ di spazio per parlare
di: ‘Dove sono gli Avengers? Cosa significa avere gli Avengers? E
Sam è la persona giusta per guidarli?'”
Quello che sappiamo sul
film Captain America: Brave New World
Captain America: Brave New
World riprenderà da dove si è conclusa la
serie Disney+The
Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon
Sam Wilson (Anthony
Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di
Capitan America. Il regista Julius
Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha
descritto il film come un “thriller paranoico” e ha
confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake
Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva
alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di
Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreterà la cattiva
Diamondback, mentre Giancarlo Esposito sarà Sidewinder. Harrison Ford, invece, assume qui il ruolo di
Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che a quanto rivelato dal primo
trailer si trasformerà ad un certo punto nel Hulk Rosso. Nonostante
dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film
riporterà il Marvel Cinematic
Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già
fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America.
Ad ora, Captain America: Brave New World è indicato
come uno dei titoli più importanti della Fase
5. Anthony Mackie ha recentemente dichiarato
che questo film è “10 volte più grande” della sua
serie Disney+ e ha parlato
della dinamica tra Cap e il nuovo Falcon, Joaquin Torres. “Sono
in coppia alla pari“, ha scherzato. “Sono entrambi
militari. Io ero il suo ufficiale comandante. Tra noi c’è più
amicizia rispetto al modo in cui ammiravo Steve o al modo in cui
non mi piaceva Bucky“.
“Questo film è un chiaro reset.
Ristabilisce davvero l’idea di cosa sia e cosa sarà questo
universo“, ha aggiunto Mackie. “Penso che con questo film,
si stia ottenendo un chiaro, nuovo marchio di ciò che
la Marvel vuoole
essere nello stesso modo in cui hanno fatto con Captain America: The Winter
Soldier“.
Creature
Commandos è attualmente al 95% su Rotten Tomatoes e,
in base a quanto è in alto nella top 10 di Max, possiamo
tranquillamente supporre che sia stato anche un successo di
spettatori.
Ora, The Hollywood Reporter
ha confermato che la prima serie TV DCUtornerà sul servizio di streaming per
la seconda stagione. Negli USA sono usciti quattro di
sette episodi della stagione di debutto e la prospettiva di vedere
di più della Task Force M in azione è
innegabilmente eccitante.
James Gunn ha creato e scritto la serie e
Dean Lorey (Harley Quinn) è lo showrunner.
“Siamo entusiasti di collaborare con Max per un’altra stagione
di Creature Commandos”, hanno affermato Gunn e il co-CEO di DC
Studios Peter Safran in una dichiarazione congiunta. “Dalla
nostra spettacolare prima stagione di Peacemaker alla straordinaria corsa di The
Penguin al lancio da record di Creature Commandos, Max ha
costantemente superato le aspettative del settore e le nostre più
sfrenate immaginazioni”.“Grazie, Casey, Sarah, Pia, Sono
e l’intero team per il vostro straordinario supporto a DC
Studios”, hanno continuato. “Siamo orgogliosi di chiamare
Max casa”.
Amy Gravitt, VP HBO
e Max Comedy Programming, ha aggiunto: “Solo James
Gunn avrebbe potuto evocare questa banda selvaggia di mostri
disadattati che ti tirano il cuore e ti costringono a fare il tifo
per loro con passione. Non potremmo essere più felici di continuare
le loro storie con James, Dean Lorey, Peter Safran e i nostri
fantastici partner di DC Studios e Warner Bros.
Animation.”
“Grazie alla brillante
immaginazione di James e al talento dei nostri fantastici artisti,
i fan della DC si sono innamorati di questa nuova famiglia di
eroi”, ha affermato Peter Girardi, Executive VP Alternative
Programming di Warner Bros. Animation. “Siamo entusiasti di
continuare questa corsa sfrenata con i nostri partner di Max. Se
vuoi più mostri, ne avrai più.”
La serie animata Creature
Commandos, composta da 7 episodi, sarà trasmessa in
streaming su Max e avrà come protagonisti David Harbour nel ruolo di Eric
Frankenstein/Mostro di Frankenstein, Indira Varma
nel ruolo della Sposa, Maria Bakalova di Guardiani della Galassia Vol.
3 nel ruolo della Principessa Ilana Rostovic, Zoe
Chao nel ruolo della Dott.ssa Nina Mazursky, Alan Tudyk nel ruolo del Dottor Phosphorus,
Sean Gunn nel ruolo di Weasel e Frank Grillo nel ruolo di Rick Flag
Senior.
Steve Agee
riprenderà il suo ruolo di Peacemaker, John Economos. È prevista
anche la partecipazione di Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller.
Recentemente James Gunn ha rivelato di considerare La sposa
di Indira Varma come il personaggio principale
della serie. Ha anche aggiunto che non sta dirigendo alcun
episodio, ma ha diretto le sessioni di registrazione di ciascun
attore.
L’adattamento animato di
Mulan del 1998 ha fatto conoscere a molti la
leggenda di
Mulan, ma ci sono cambiamenti significativi tra il classico
Disney e la leggenda originale. L’adattamento live-action di
Mulan del 2020 (qui
la recensione), diretto da Niki Caro, è
leggermente più vicino al poema originale cinese “La ballata di
Mulan”. Tuttavia, anche nel tentativo consapevole di
avvicinarsi alla leggenda, il film 2020 si discosta dal materiale
di partenza. Sebbene vengano eliminati i numeri musicali e il drago
parlante Mushu, il film contiene ancora molti elementi mistici
assenti nella leggenda.
“La ballata di Mulan” è la
prima testimonianza conosciuta di Hua Mulan e
risale al 400 d.C.. Molto probabilmente il poema è nato per
tradizione orale ed è stato tramandato per un secolo prima di
essere conservato in forma scritta durante la dinastia Tang. Tutte
le rivisitazioni di Mulan derivano dal poema originale, che
racconta di Hua Mulan che si traveste da uomo e si arruola
nell’esercito per prendere il posto dell’anziano padre e del
fratello minore. Concentrandosi esclusivamente sul poema, la Disney
ha effettivamente centrato molti dei punti principali della storia.
Tuttavia, ci sono parti della leggenda con cui entrambi gli
adattamenti Disney si sono presi delle libertà.
La vera guerra di Mulan è durata
molto più a lungo e lei era già una combattente esperta
Sia nel film d’animazione del 1998
che nel live-action del 2020, Mulan è in guerra solo per pochi
mesi. Nella leggenda originale, invece, Mulan ha combattuto sotto
mentite spoglie per ben 12 anni. Non solo sarebbe più difficile
spiegare come Mulan sia riuscita a mantenere l’aspetto di un uomo
per dodici anni in un lungometraggio, ma rischierebbe di far
perdere interesse agli spettatori. Senza un salto temporale
significativo, una guerra di 12 anni non è fattibile per un film
per ragazzi senza confondere i bambini e allontanare il pubblico
dalla storia in questione.
Nella leggenda originale, Mulan era
inoltre un’arciera e una combattente esperta già prima di entrare
in guerra. Questo è molto diverso dal film d’animazione Disney, in
cui Mulan impara a diventare un soldato. Mentre nel poema originale
viene però istruita dal padre, il film del 2020 presenta invece Hua
Mulan come una combattente di talento naturale e avventurosa fin da
giovane. A differenza dello stesso poema dove le abilità della
giovane sono fonte di orgoglio paterno, nel live action le sue
abilità vengono rappresentate come una delusione per i
genitori.
Probabilmente, i creatori del film
d’animazione originale sapevano che sarebbe stato più avvincente
vedere Mulan impegnata nell’apprendere le abilità da soldato.
Questo istinto si è rivelato vincente nella popolare canzone Disney
“I’ll Make A Man Out of You”. La sequenza contiene uno dei
montaggi di allenamento più iconici e una delle scene più
memorabili della storia della Disney.
Mentre nel film d’animazione del
1998 Mulan non aveva fratelli umani, ne “La ballata di
Mulan”, la protagonista ha un fratello minore che è troppo
giovane per combattere in guerra. Anche nell’opera teatrale della
dinastia Ming “Mulan si unisce all’esercito” che nel
romanzo della dinastia Qing “Feroce e filiale”, Mulan ha
un fratello di cinque anni e una sorella di nove. Il Mulan del 2020
fornisce invece a Mulan anche una sorella minore di nome
Hua Xiu. Sebbene alcune narrazioni della leggenda
ritengano Mulan figlia unica, è probabile che la Disney abbia
scelto di semplificare la storia e di mantenere Mulan figlia unica
come molte altre Principesse Disney.
La leggenda originale non include
interessi amorosi né elementi mistici
Entrambi gli adattamenti Disney
contengono un interesse amoroso per Mulan. Nel film d’animazione,
Li Shang interpreta l’interesse amoroso di Mulan e
il capo dell’esercito imperiale. Sebbene la storia d’amore sia meno
pronunciata nel Mulan del 2020, la protagonista ha
ancora un interesse amoroso di nome Chen Honghui.
Mentre alcune versioni della leggenda contengono un matrimonio
combinato, la leggenda originale non include un interesse amoroso.
Seguendo la formula Disney, diventa logico che il film del 1998
abbia quindi dato a Mulan un interesse amoroso coerentemente con le
altre Principesse Disney.
La deviazione più evidente dal poema
originale è però presente in entrambi gli adattamenti Disney. La
Mulan originale non è aiutata da un drago parlante né da un grillo
portafortuna come nel film d’animazione. Il film contiene anche
sequenze di fantasmi antenati che sembrano avere poteri magici. Al
posto dei fantasmi antenati e di Mushu, il film del 2020 introduce
una strega mutaforma di nome Xianniang. La strega
lavora con Böri Khan e cerca di convincere Mulan
ad allearsi con lei. Oltre alla magia di Xianniang, Mulan è guidata
da una mistica fenice che la aiuta a fuggire dal canyon e compare
nella battaglia finale tra Mulan e Khan.
Le principesse Disney di solito
includono una spalla animale parlante, quindi ha senso che la
Disney abbia portato avanti questa tendenza anche con il film
animato. Mentre infatti l’adattamento del 1998 beneficiava del
Mushu di Eddie Murphy, gli elementi mistici del film
del 2020 sembrano aggiungere poco alla storia. Si è infatti
cercato di presentare una versione più concreta della leggenda di
Mulan, ma che alla fine ha comunque tradito questa visione con
l’inserimento di elementi magici.
Dopo la fine della guerra ne “La
ballata di Mulan”, Hua Mulan torna a casa e rivela
all’esercito di essere una donna. Il film d’animazione Disney
rivela invece la sua identità dopo che è stata ferita in battaglia.
Questa scoperta spinge Li Shang a considerare la possibilità di
giustiziarla. Il film live action, invece, mostra Mulan che si
rivela volontariamente come donna. Dopo un’interazione con
Xianniang, la giovane decide di liberarsi dell’armatura paterna e
di sciogliersi i capelli. Dice all’esercito che è disposta a farsi
giustiziare per il suo tradimento. In entrambi i film Disney, Mulan
ovviamente non viene giustiziata e viene invece congedata
dall’esercito.
Il film Disney ha un finale più
felice dell’originale
Nel racconto originale, l’imperatore
offre a Mulan un posto nella sua Guardia Imperiale. Lei rifiuta,
desiderando tornare rapidamente a casa. Il film del 2020 segue
questo finale, ma lascia intendere che Mulan potrebbe riconsiderare
l’offerta dell’imperatore. L’adattamento Disney del 1998 ha invece
il finale più felice, con la Città Imperiale che si inchina a
Mulan, suo padre che annuncia di essere orgoglioso di lei e il suo
interesse amoroso Li Shang che la segue a casa. Inoltre, Mushu
viene reintegrato come guardiano della famiglia Fa e gli antenati
organizzano una festa per festeggiare. Sebbene questo finale non
sembri alterare molto l’originale, esiste una rivisitazione di
Mulan molto più cupa che è altrettanto popolare.
Una delle più famose rivisitazioni
si trova nel Romanzo dei Sui e dei Tang di Chu
Renhuo. La storia di Mulan si trova solo in uno dei 100
capitoli e contiene un destino molto diverso per Mulan. In questa
versione, il padre di Mulan muore mentre lei è in guerra. Quando il
khan scopre che Mulan è una donna, è deciso a prenderla come
concubina. Quando lei si rende conto di dover sottostare alle sue
richieste, chiede di visitare prima la tomba del padre. Poi si
taglia la gola sulla tomba del genitore e dichiara di non essere
fedele a nessun altro uomo se non a suo padre.
Fortunatamente, entrambi gli
adattamenti Disney hanno scelto di non segnare il pubblico con
questo triste finale. Sebbene il film del 2020 abbia cercato di
essere fedele alla leggenda originale, si è comunque preso delle
libertà con la storia e non è riuscito ad avere il nucleo emotivo
del classico animato. Il Mulan animato del 1998 potrà
essere meno accurato del remake live-action, ma è servito come
introduzione alla leggenda e come film memorabile che vive nel
cuore di molti.
Già autore di numerosi saggi,
Umberto Eco decise di scrivere il suo primo
romanzo, cimentandosi nel genere del giallo storico e in
particolare del giallo deduttivo. Venne così pubblicato, nel
1980, Il nome della rosa, divenuto nel tempo
un vero e proprio caso editoriale, questo può essere considerato un
incrocio di generi, tra lo storico, il narrativo e il filosofico.
Il successo fu tale che nel 1986 il regista francese Jean-Jacques Annaud (autore
anche di L’ultimo lupo e
Il nemico alle porte) decise di trarne un film con
protagonista Sean Connery.
Tra il film e il romanzo vi sono in
realtà moltissime differenze, tanto che del primo si parla
unicamente di “liberamente tratto da”. La differenza principale
rispetto all’originale sta nella rimozione delle discussioni
teoriche, troppo complesse per poter essere riportate al cinema, ma
la cosa non infastidì Eco che anzi decise di lasciare il suo nome
legato al film. Lo scrittore affermò infatti che Il nome
della rosa di Annaud è da considerarsi come una
reinterpretazione della storia da lui immaginata, del tutto
legittima e meritevole di considerazioni.
Girato fra gli studi di Cinecittà a
Roma per le scene degli esterni e l’Abbazia di Eberbach in Germania
per le scene degli interni, il film si affermò a sua volta come un
grande successo, anche al netto di un finale che lascia in ballo
molteplici dubbi. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune
delle principali curiosità relative a Il nome della
rosa. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e alla spiegazione del
finale. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Christian Slater e Valentina Vargas in Il nome della
rosa
La trama e il cast di Il nome della rosa
Nel 1327 un’importante disputa
sull’Ordine francescano sta per essere discussa in una sperduta
abazia benedettina sulle Alpi. L’incontro, tuttavia, è a rischio
dal momento che il monastero è sconvolto da una serie di terribili
omicidi. L’abate chiede aiuto a Guglielmo di
Baskerville (Sean
Connery) e al suo novizio, Adso da
Melk (Christian Slater), per scoprire chi
si cela dietro le misteriose morti. Dal momento che tutti i
cadaveri sono stati ritrovati con le dita e la lingua di un intenso
nero, i monaci sono terrorizzati dal fatto che gli omicidi possano
essere opera del maligno. Le indagini di Guglielmo
si concentrano, inizialmente, sull’ultima vittima, il giovane
miniaturista Adelmo.
Mentre i due continuano a cercare
prove, interrogando i confratelli, Adso si imbatte
casualmente in una giovane ragazza del villaggio e, cedendo agli
impulsi carnali, consuma con lei un rapporto passionale. Intanto,
l’assassino non sembra temere gli investigatori dal momento che
ogni giorno viene ritrovato un cadavere, con mani e lingua nere.
L’ipotesi che il responsabile si trovi nascosto nel convento non
piace all’abate, che decide di togliere il caso a
Guglielmo per affidarlo all’inquisitore
Bernando Gui (F. Murray Abraham).
Adso e il suo maestro non si fanno scoraggiare e
sono sempre più vicini a scoprire la verità sul depravato ambiente
monastico.
La spiegazione del finale e del titolo del film
Il finale de Il nome della
rosa svela il mistero che ha avvolto l’abbazia, conducendo a
una drammatica conclusione. Guglielmo da Baskerville scopre che
dietro le morti misteriose c’è Jorge da Burgos, un
monaco anziano che, in nome della fede, ha orchestrato tutto per
nascondere un libro proibito: una copia della Poetica di
Aristotele, che esalta il valore della risata. Jorge ha avvelenato
le pagine dell’opera per punire chiunque osasse sfogliarlo, vedendo
nell’umorismo una minaccia alla dottrina ecclesiastica.
Christian Slater e Sean Connery in Il nome della rosa
Il libro di Aristotele è infatti
l’emblema di questa paura: un mondo dove la paura può essere
combattuta con una risata non è concepibile per padre Jorge
(conservatore e esatto opposto di Guglielmo). Senza timore delle
conseguenze non ci sono regole infrangibili, non esiste il dovere
che tutti gli uomini di chiesa hanno verso Dio. Lo stesso Jorge è
cieco, simbolo della cecità che affligge l’uomo quando non riesce
più ad andare oltre il proprio sguardo. Al contrario, Guglielmo,
utilizza degli occhiali per andare oltre quello che riesce a
vedere, perché l’unico modo per saziare la curiosità dell’uomo è
proprio assecondarla.
La morte dei monaci, avvenuta per
avvelenamento con le pagine, è lo stratagemma di Jorge per
simboleggiare come la curiosità porti alla sconfitta dell’uomo, sia
nello spirito che nella materia. Nelle scene finali de Il
nome della rosa compare dunque l’elemento del fuoco. Nel
primo caso, per il rogo dell’inquisitore Bernardo, rappresenta
l’ignoranza con la quale avvenivano i processi nel medioevo, senza
indagini accurate e basate sulla superstizione. Nel secondo, nel
rogo della biblioteca, è il lume della ragione che trionfa
sull’oscurità del bigottismo. Il rogo inquisitore non sortisce
effetto sulla fanciulla, che si salva e conferma allo spettatore la
sua innocenza.
L’incendio della biblioteca purifica
quindi dal male scatenato da Jorge, ma cancella tutti i libri
custoditi al suo interno, segno che l’ignoranza trova sempre il
modo per diffondersi. Ad ogni modo, Guglielmo e Adso riescono a
fuggire, ma l’esperienza segna profondamente il giovane allievo,
che sceglierà di tornare alla vita monastica, mentre Guglielmo
prosegue il suo viaggio. Il film si conclude dunque comunicando il
messaggio per cui la conoscenza e il potere devono essere
maneggiati con saggezza, altrimenti si rischia di sfociare nel
fanatismo, che può portare alla distruzione.
Sean Connery in Il nome della rosa
Questo passaggio finale fornisce
anche un’altra dimostrazione dell’idea che i libri perduti possono
essere ritrovati, che è un motivo centrale del romanzo. Adso chiama
i suoi frammenti una “biblioteca minore”, riconoscendo che tutti i
libri sono frammenti, in misura maggiore o minore. Per quanto
riguarda il criptico titolo del film, nell’atto conclusivo del
racconto si intuisce che “il nome” in questione sia quello sempre
celato della ragazza di cui si infatua Adso, che rimane infatti
innominata per tutta la durata della storia. Lei rappresenta
inoltre un momento decisivo della vita del novizio, in quanto lo
tenta sull’abbandonare la via della saggezza per cedere invece a
quella dei piaceri.
Il
“nome” della fanciulla rappresenterebbe dunque l’essenza delle cose
a cui si desidera necessariamente dare un nome, mettendo quasi in
secondo piano la carica emotiva che esse lasciano e immortalano
nella nostra memoria. Non è però fondamentale il nome, ma il
ricordo e l’esperienza che il loro amore lascia nel cuore di Adso,
minando la sua scelta di vita e gli insegnamenti che aveva profuso
il suo maestro, andando in netta controtendenza con i dogmi imposti
dal medioevo, che vedeva sentimenti e passioni come delle
distrazioni sulla retta via dell’uomo.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 23 dicembre alle ore 21:20
sul canale Rai 3. Di conseguenza, per un limitato
periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai
Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il
momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma,
completamente gratuita, per trovare il film e far partire la
visione.