I Marvel Studios hanno condiviso sui social
media due nuovi teaser promozionali di Agatha
All Along che, oltre a riportarci a Westview per un
piccolo viaggio nella memoria di WandaVision, ci danno un primo inquietante
sguardo ai cattivi Salem’s Seven. Questi cattivi
mutaforma erano i figli di Nicholas Scratch (quindi nipoti di
Agatha). Erano esseri umani dotati di poteri magici che avevano la
capacità di trasformarsi in creature ibride/demoniache animali.
Non sappiamo se la serie Disney+ introdurrà lo stesso gruppo di
personaggi, ma nei fumetti la squadra era composta da
Vertigo, Brutacus,
Gazelle, Hydron,
Reptilla, Thornn e
Vakume. Il cast non è stato confermato, ma si dice
che i membri dei Sette di Salem saranno interpretati da
Okwui Okpokwasili, Bethany Curry,
Athena Perample, Marina Mazepa,
Britta Grant, Chau Naumova e
Alicia Vela-Bailey. Alla fine si scoprirà che i
Sette sono al servizio di Mefisto?
Agatha
All Along vedrà il ritorno di molti volti noti di
WandaVision,
tra cui Emma Caulfield Ford (Sarah Proctor),
Debra Jo Rupp (Sharon Davis), David
Payton (John Collins), David Lengel
(Harold Proctor), Asif Ali (Abilash Tandon),
Amos Glick (Dennis), Brian
Brightman (Sceriffo Miller) e Kate Forbes
(Evanora Harkness). Kathryn Hahn guiderà l’ensemble, mentre altre
aggiunte degne di nota sono Aubrey Plaza, Joe Locke, Patti LuPone,
Sasheer Zamata, Ali Ahn, Miles Gutierrez-Riley, Okwui Okpokwasili e
Maria Dizzia.
Pochi dettagli ufficiali sono stati
rivelati sulla trama di Agatha, anche se ci si aspetta che essa
ruoti in gran parte attorno ad Agatha che rintraccia Billy Maximoff
(o viceversa) che, come la sua controparte nei fumetti, si è
“reincarnato” in Billy Kaplan. Diversi scoop hanno affermato che la
storia vedrà anche i discendenti della congrega di Evanora Harkness
– ora noti come i Sette di Salem – tornare per vendicarsi della
donna che ha ucciso le loro madri. Agatha
All Along debutterà su Disney+ il 18
settembre.
Justin Kurzel
parlando del film ha commentato: “Di fronte al Campidoglio, il
6 gennaio 2021, sono stati appesi dei cappi a imitazione
dell’immaginaria insurrezione descritta in The Turner Diaries, un
romanzo degli anni Settanta: il primo piano generale di terrorismo
interno in America. The Order è una caccia all’uomo nelle
profondità di quell’odio, un presagio di un’America divisa, un
colpo di avvertimento di ciò che è stato e di ciò che potrebbe
accadere“.
La trama di The Order
Nel 1983 una serie sempre più
violenta di rapine in banca, operazioni di contraffazione e rapine
a mezzi blindati sta instillando il terrore nel nordovest degli
Stati Uniti. Tra la confusione delle forze dell’ordine che si
affannano per trovare risposte, un solitario agente dell’FBI di
stanza nella pittoresca e sonnolenta cittadina di Coeur d’Alene, in
Idaho, giunge alla conclusione che non si tratta di criminali
comuni assetati di denaro, ma di un gruppo di pericolosi terroristi
interni al seguito di un leader radicale e carismatico, che stanno
tramando una devastante guerra contro il governo degli Stati
Uniti.
Oggi sarà presentato il primo film
in Concorso di Venezia 81 Campo di
battaglia di Gianni Amelio con
protagonisti
Alessandro Borghi, Gabriel Montesi, Federica Rosellini,
Giovanni Scotti, Vince Vivenzio, Alberto Cracco, Luca Lazzareschi e
Maria Grazia Plos, Rita Bosello.
L’81.
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica presenta
il primo film italiano Campo di
battaglia. Sul finire della Prima guerra mondiale, due
ufficiali medici amici d’infanzia lavorano nello stesso ospedale
militare, dove ogni giorno arrivano dal fronte i feriti più gravi.
Molti di loro però sono impostori che si sono procurati da soli le
ferite e che farebbero di tutto per non tornare a combattere.
Stefano, di famiglia altoborghese, con un padre che sogna per lui
un avvenire in politica, è ossessionato da questi autolesionisti e,
oltre che il medico, fa a suo modo lo sbirro. Giulio,
apparentemente più comprensivo e tollerante, è a disagio alla vista
del sangue, è più portato per la ricerca e avrebbe voluto diventare
un biologo. Anna, amica di entrambi dai tempi dell’università, fa
la volontaria alla Croce Rossa: un duro lavoro che affronta con
determinazione, consapevole che è il prezzo che sta pagando per il
fatto di essere una donna.
Laurearsi in medicina era infatti
difficilissimo a quei tempi per una donna senza una famiglia
influente alle spalle. Qualcosa di strano accade intanto tra i
malati: molti si aggravano misteriosamente. È possibile che
qualcuno stia provocando di proposito complicazioni alle loro
ferite, perché i soldati vengano mandati a casa, anche storpi,
anche mutilati, pur di non farli tornare al campo di battaglia.
Nell’ospedale c’è dunque un sabotatore, di cui Anna è la prima a
sospettare. Ma sul fronte di guerra, proprio verso la fine del
conflitto, si diffonde una specie di infezione che colpisce più
delle armi nemiche. E presto contagia anche la popolazione
civile…
Su Baby
Girl, la regista Halina Reijn ha
dichiarato: “Abbiamo tutti una piccola scatola nera piena di
fantasie proibite che potremmo non confessare mai a nessuno. Sono
affascinata dalla dualità della natura umana e questo film è un
tentativo di far luce, senza giudicare, sulle forze contrapposte
che compongono le nostre personalità. Per me il femminismo è la
libertà di studiare la vulnerabilità, l’amore, la vergogna, la
rabbia e la bestia interiore di una donna. Invecchiare significa
affrontare l’infinità del tutto. Nella mezza età non possiamo più
nasconderci e siamo costrette ad affrontare i nostri demoni; più
reprimiamo la nostra ombra, più pericoloso e dirompente può
diventare il nostro comportamento. La relazione al centro di
Babygirl consente a Romy e Samuel di mettere in scena la loro
confusione riguardo a potere, genere, età, gerarchia e istinto
animale. Nonostante i tabù, la gioia di quell’esplorazione è
liberatoria e persino curativa.”
La trama di Baby Girl
Nel film Una potente
amministratrice delegata mette a repentaglio la carriera e la
famiglia quando inizia una torrida relazione con un suo stagista
molto più giovane.
La produzione
de The Fantastic
Four: First Steps è in corso nel Regno Unito e i
paparazzi possono avvicinarsi solo in base alla qualità dello zoom
dei loro droni! In quest’ultima serie di immagini, vediamo una
folla di comparse che applaude il Fantasticar mentre decolla. Anche
se non è presente fisicamente, il fotografo l’ha sentita nominare e
gli attori sono stati nuovamente invitati ad applaudire quando è
atterrata.
È interessante notare che Reed
Richards (Pedro
Pascal) e Sue Storm (Vanessa
Kirby) stavano osservando da lontano (e in effetti
sembrano proprio loro). Forse la folla sta festeggiando La Cosa
(Ebon
Moss-Bachrach), dato che spesso pilota la nave della
squadra nei fumetti. In ogni caso, la rampa di lancio
dell’Excelsior è quella su cui si trovano tutti, e questo sembra
essere l’ennesimo segno che la Prima Famiglia Marvel sarà trattata come una
celebrità amata nella loro realtà.
“Una delle cose che abbiamo
deciso fin dall’inizio è stata quella di non fare una storia di
origini”, ha dichiarato Matt Shakman, regista di
The Fantastic
Four: First Steps”, ha dichiarato il regista Matt
Shakman. “Uno dei modi in cui la facciamo nostra è che non
raccontiamo la storia di loro che salgono e vengono cambiati, e
iniziamo la nostra storia [da lì]”. “C’è un sacco di
narrazione ben nota che porta a quel momento, giusto? E poi si
inventa la nuova storia partendo praticamente dalla fine del primo
atto”.
“Noi abbiamo pensato: ‘Beh,
iniziamo questa storia con un piede completamente nuovo’. Quindi
stiamo iniziando da lì”. È sempre difficile indovinare cosa
sta succedendo fuori dal contesto, ma sicuramente avrà più senso
quando ci si siederà a guardare il reboot la prossima estate. Nel
frattempo, potete dare un’occhiata alle nuove foto del set de
The Fantastic
Four: First Steps.
Il film è atteso al cinema
il 25 luglio 2025. Come al solito con
la Marvel, i dettagli
della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti,
i Fantastici Quattro sono astronauti che
vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi
cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il
suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la
fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per
diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il
fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà
la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene
completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi
arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super
forza.
Fanno parte del cast
anche Julia Garner, Paul Walter
Hauser, John
Malkovich, Natasha
Lyonne e Ralph
Ineson nel ruolo di Galactus. Come confermato
da Kevin
Feige, il film avrà un’ambientazione nel passato, in
degli anni Sessanta alternativi rispetto alla nostra realtà di
Terra-616, per cui sarà interessante capire come i quattro
protagonisti si uniranno agli altri eroi Marvel che
conosciamo. Franklyn e Valeria
Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel
film.
La vita è una continua sorpresa.
Nel partecipare al suo gioco, ci troviamo spesso di fronte a
incredibili colpi di scena o a dolorose cadute. Ma qualunque siano
le esperienze vissute e i sentieri percorsi, ogni elemento
contribuisce a definirci come esseri umani, con tutti i nostri
pregi e difetti. Questo è il pilastro narrativo di
Trois Amies, il nuovo film di
Emmanuel Mouret in Concorso all’81esima
edizione della Mostra
del Cinema di Venezia. Un’opera che, nei personaggi e
nelle dinamiche, richiama l’influenza di Woody Allen, da cui
attinge a piene mani. Qui, tre amiche si confrontano in un gioco
senza vincitori né vinti, in una pellicola che vuole essere quasi
cinema antropologico, dove le relazioni e la condizione umana
vengono messe sotto la lente d’ingrandimento. Prodotto da Moby Dick
Films, ha come interpreti Camille Cottin, Sara Forestier e India
Hair.
Trois Amies, la trama
Joan, Alice e Rebecca sono tre
amiche che vivono a Lione, ciascuna con una vita sentimentale
complessa e problematica. Joan non ama più suo marito Victor e,
come emerge in seguito, non ha mai avuto una reale propensione per
le relazioni durature. Alice, pur non amando il suo compagno Eric,
considera la loro relazione sana, poiché le permette di non
soffrire né di dipendere emotivamente da qualcuno. Rebecca, invece,
ha una relazione segreta proprio con Eric, il fidanzato di Alice, e
finge con le amiche di frequentare un uomo sposato di cui non svela
l’identità. Quando Joan decide di lasciare Victor, il quale muore
poco dopo, il dramma scatena una serie di eventi che sconvolgono la
vita delle tre donne, costringendole a confrontarsi con
un’esistenza che, dietro ogni angolo, riserva sempre qualche
inattesa svolta.
Essere o non essere?
Il regista transalpino tesse le
fila di un racconto che, come anticipato, tenta di indagare le
relazioni umane e le sue crepe. Partendo da un’amicizia intricata,
ricca di segreti e menzogne, Mouret cerca di decostruire ogni
singolo personaggio, per svelarne verità, incongruenze e ipocrisie.
Gioca con i suoi protagonisti, e si percepisce il suo piacere nel
seguirli e quasi tormentarli, per mettere in luce le loro debolezze
e fragilità ma anche punti di forza.
Come su un palco teatrale, Joan,
Alice e Rebecca si muovono alla ricerca della propria strada e del
vero amore. Provano a rimanere fedeli a se stesse e alla loro
amicizia, ma finiscono per commettere errori, inciampare e
rialzarsi. Cercano di non nascondersi dietro il proprio imbarazzo
e, anche quando credono di aver raggiunto una piena consapevolezza
di sé, si scoprono ancora in evoluzione, fino ad accettarsi per ciò
che sono realmente.
L’idea di base è buona: i temi sono
interessanti e la comicità presente strappa più di una
risata. Tuttavia, di Trois Amies non funziona
l’esecuzione e lo sviluppo delle linee narrative. La pellicola
manca di incisività e lascia la sensazione di non aver osato
abbastanza, quando forse si sarebbe potuto spingere di più sul
pedale dell’audacia. Una storia dunque troppo debole, che nel
Concorso, rispetto ad altri film presenti in gara, scompare del
tutto.
Dei tanti film d’azione di serie B
prodotti ogni anno – come ad esempio White Elephant o
Castle Falls – ce ne sono alcuni che, riusciti ad ottenere
un certo seguito e successo, hanno poi ottenuto anche il via libera
ad un sequel. È il caso di The Debt
Collector, film del 2018 di cui è poi stato realizzato il
seguito The Debt Collector – Il ritorno nel
2020. L’ex stuntman Jesse V. Johnson,
autore di film cult di questo genere come Triple
Threat, Missione Vendetta e Savage Dog,
torna dunque alla regia anche di questo sequel, riportando in scena
i personaggi già comparsi nel precedente film.
Naturalmente prende qui vita
un’avventura tutta nuova che spinge sull’acceleratore dell’azione e
del divertimento, offrendo sequenze d’azione magnificamente
coreografate e colpi di scena capacit di tenere viva l’attenzione.
Con questo sequel, si rinnova inoltre la lunga collaborazione tra
Johnson e l’attore ScottAdkins,
giunti qui al loro ottavo film insieme. Un film che non manca di
soddisfare ogni appassionato di questo genere, realizzato da
maestri di questa tipologia di opere capaci di restituire molto con
poco.
Grazie al suo passaggio televisivo,
è ora dunque possibile recuperare questo film, sfortunatamente
passato in sordina per via della pandemia da Covid-19. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori, ma anche in ciò che accadeva nel
precedente lungometraggio. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Cosa accade in The Debt Collector
Nel film del 2018 facciamo la
conoscenza di French, un artista marziale che per
sbarcare il lunario accetta un lavoro come esattore della mafia. Fa
di tutto per dare la caccia alle persone che devono soldi a
Tommy, finché non incontra un barista che lo
spinge a chiedersi se sia il caso di fare la cosa giusta. French,
che ha bisogno di soldi per pagare i suoi debiti e chiede l’aiuto
del suo socio, scoprirà sulla sua pelle che in questo mondo non può
fidarsi di nessuno. Ben presto, si troverà dunque a dover lottare
per rimanere vivo.
La trama di The Debt Collector – Il
ritorno
In questo sequel ritroviamo
French, l’istruttore di arti marziali, alle prese
con l’ex pugile Sue. I due utilizzano la loro
irruenza e la conoscenza delle arti marziali per portare a termine
missioni ad alto rischio. L’obiettivo, questa volta, è un casinò di
Las Vegas, la cui losca proprietaria ha un debito di diversi
milioni di dollari. A complicare la situazione vi è però un boss
della droga che vuole fare la pelle a French e quando i due soci si
ritrovano inseguiti dai suoi scagnozzi, capiranno di dover tirare
fuori tutte le loro competenze per lottare contro i nemici e
salvarsi la vita.
Il cast del film
Ad interpretare l’artista marziale
French vi è nuovamente l’attore ScottAdkins, noto principalmente per aver interpretato
il lottatore russo Yuri Boyka nella serie Undisputed ma
visto anche in X-Men le origini: Wolverine nel ruolo dell’Arma XI e
in John Wick
4 nel ruolo di Killa Harkan. Adkins è un artista marziale
nella realtà e pratica discipline come il judo, taekwondo e
kickboxing sin da ragazzo. Ha dunque eseguito personalmente tutte
le scene di combattimento presenti nel film e in cui il suo
personaggio è coinvolto, senza ricorrere dunque all’uso di
controfigure.
Accanto a lui si ritrova
Louis Mandylor, nuovamente nel ruolo di Sue.
L’attore è noto per aver recitato anche in Rambo:
Last Bloode Memory.
Vladimir Kulich, noto invece per il film
The Equalizer – Il vendicatore, riprende qui il ruolo del
boss della criminalità Tommy. Marina Sirtis è Mal
Reese, mentre Ski Carr interpreta Molly X.
Completano poi il cast Josef Cannon nel ruolo di
Evo, Jermaine Jacox nel ruolo di Darius e
Vernon Wells nel ruolo di Cyrus Skinner.
Il trailer di The Debt
Collector – Il ritorno e dove vedere il film in streaming
e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 30 agosto alle ore 21:20
sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato
periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai
Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il
momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma,
completamente gratuita, per trovare il film e far partire la
visione.
Il regista Wolfgang Petersen si è
distinto come autore di opere rimaste nell’immaginario collettivo,
come
La storia infinita, U-Boot 96,
La tempesta perfetta e Troy. Un altro suo film particolarmente apprezzato è
il thriller Air Force One, del 1997. Un’opera che,
come suggerisce il titolo, fa dell’aereo presidenziale degli Stati
Uniti il suo ambiente primario. Su tale mezzo in volo si svolge
infatti tutta l’azione, per un film che fa dunque della tensione ad
alta quota la sua cifra stilistica.
Il film affronta inoltre il tema del
terrorismo, che di lì a pochi anni si sarebbe imposto
all’attenzione del mondo intero. Lo stesso Petersen, in seguito,
dichiarò che non avrebbe mai accettato di realizzare il film
successivamente agli eventi dell’11 settembre. All’epoca della
realizzazione di Air Force One, non c’era però
ancora un reale trauma – non di quell’entità almeno – che potesse
spaventare gli spettatori a tal punto da evitare il film.
Ad ogni modo, è ancora oggi questo
un ottimo thriller, che vede anche due giganti del cinema come
Harrison Ford e Gary Oldman confrontarsi sullo schermo. In
questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali
curiosità relative ad Air Force One. Proseguendo
qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori
dettagli relativi alla trama, al cast di
attori e alla spiegazione del finale.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Il presidente degli Stati Uniti
James Marshall, durante una cena diplomatica a
Mosca, celebra la cattura di Alexander Radek, il
dittatore del Kazakistan. Successivamente, si prepara a tornare in
America sul suo aereo privato, l’Air Force One. A bordo, oltre la
moglie, la figlia e il suo entourage, sono stati invitati i membri
della stampa, tra i quali si nascondono però i fedeli di Radek,
guidati da Ivan Korshunov. Dopo il decollo, una
talpa nemica, l’agente dei servizi segreti Gibbs,
arma Korshunov e i suoi complici che assaltano l’aereo, uccidendo
il personale militare prima di prendere in ostaggio i civili.
Il piano dei terroristi è catturare
il presidente, che però viene apparentemente esplulso dall’aereo
con una capsula di salvataggio. Korshunov e il suo secondo,
Andrei Kolchak prendono a quel punto il controllo
dell’aereo con l’intenzione di chiedere il rilascio del dittatore
in cambio della liberazione degli ostaggi. Quello che lo spietato
terrorista ignora, però, è che Marshall, veterano della guerra del
Vietnam, è rimasto nascosto nella stiva invece di usare la capsula.
Il presidente, dopo aver contattato il Pentagono, inizia la sua
personale missione per fermare i piani dei terroristi e salvare gli
ostaggi.
Il ruolo principale era stato
scritto per Kevin Costner, ma siccome era impegnato con
L’uomo del giorno dopo (1997), ha suggerito Harrison Ford, che ha così assunto il ruolo di
James Marshall. L’attore Gary Oldman, invece, interpreta Egor
Korshunov. La sua interpretazione gli è valsa il soprannome di
“ScaryGary”, anche se l’attore non è rimasto nel
personaggio nelle pause tra le scene. Nel film recitano poi
Glenn Close nel ruolo della
vicepresidente Kathryn Bennett, Elya
Baskin in quello di Andrei Kolchak
Xander Berkeley in quello dell’agente
Gibbs.
Nel corso del film, Marshall
permette ai suoi collaboratori di lasciare l’aereo. Poi, uno dopo
l’altro, comincia a uccidere i rapitori, compreso Korshunov, e per
finire riesce a riprendere completamente il controllo dell’Air
Force One. Viene ucciso anche il dittatore, in procinto di essere
liberato. Gli unici ancora vivi sull’Air Force One, dato che la
maggior parte dei passeggeri ha avuto modo di paracadutarsi dal
velivolo, sono il Presidente, la sua famiglia, il maggiore
Caldwell, Lloyd Shepard e una delle guardie del corpo del
Presidente.
Marshall e Caldwell riportano
l’aereo nello spazio aereo amico, ma sono tallonati da un secondo
gruppo di lealisti di Radek a bordo di MiG-29. Gli F-15 si
ricongiungono con l’Air Force One e si scontrano con gli aerei
nemici, ma l’Air Force One subisce gravi danni ai serbatoi di
carburante, ai motori e ai comandi di coda a causa del fuoco dei
MiG-29 e dell’esplosione di un F-15 quando il suo pilota sacrifica
la propria vita per intercettare un missile. Un MC-130E del Comando
per le Operazioni Speciali dell’Aeronautica Militare degli Stati
Uniti, con il nominativo Liberty 24, viene chiamato in aiuto e
invia dei parajumpers su cavi di collegamento per salvare i
sopravvissuti.
Marshall insiste che la sua famiglia
e il pastore ferito vengano trasferiti per primi. Quando c’è tempo
per un solo altro trasferimento, Gibbs si rivela il traditore,
uccidendo Caldwell e l’ultimo parajumper. Marshall e Gibbs lottano
per il controllo della linea di trasferimento; Marshall si attacca
all’ultimo momento e mentre gli aviatori dell’MC-130E portano
Marshall in salvo, l’Air Force One, ormai inutilizzabile, si
schianta nel Mar Caspio, uccidendo Gibbs. Con Marshall e la sua
famiglia al sicuro, Liberty 24 riceve il nominativo di Air Force
One e vola verso la salvezza.
Il trailer di Air Force
One e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Air
Force One grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV,
Disney+ e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 30
agosto alle ore 21:30 sul canale
Rete 4.
Ci sono fenomeni paranormali molto
difficili da spiegare e che pongono in seria crisi le leggi della
razionalità che dovrebbero invece governare il mondo. La maggior
parte di questi fenomeni hanno spesso a che fare con l’aldilà, con
ciò che non è più visibile nel mondo terreno. Proprio su uno di
questi si basano il film del 2005 White Noise – Non ascoltate e il suo sequel del 2007
White Noise – The Light, ovvero sul
fenomeno delle voci elettroniche. Questo fenomeno
riguarda la manifestazione di voci di origine apparentemente non
umana in registrazioni, ricezioni o amplificazioni tramite
strumentazione elettronica. Secondo esperti di paranormale, tale
fenomeno permetterebbe di entrare in contatto con i defunti e
l’aldilà.
La cosa non ha mai trovato credito
presso la comunità scientifica, ma ha naturalmente dato vita ad un
ampio immaginario di racconti, come quello raccontato nei due
White Noise. Dopo che il primo si affermò come un
grandissimo successo di pubblico, venne dunque realizzato il sequel
con sottotitolo The Light, diretto da Patrick
Lussier, il quale presenta però un cast e una
vicenda completamente diversi da quelli del primo film. Se nel
titolo del 2005 il protagonista era Michael Keaton, in questo seguito è invece
Nathan Fillion. In realtà questo sequel non
riprende esattamente il fenomeno delle voci elettroniche,
concentrandosi piuttosto sulla capacità di prevedere la morte da
parte del protagonista.
Contrariamente al suo predecessore,
questo White Noise – The Light è stato ben accolto
dalla critica, ma si è rivelato un insuccesso di pubblico.
Distribuito direttamente in home-video e passato dunque in sordina,
è però un valido titolo horror da recuperare se si è appassionati
di questo genere di storie ricche di elementi soprannaturali. Prima
di intraprendere una visione del film, però, sarà utile
approfondire alcune curiosità relative ad esso. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama e il cast di White Noise – The
Light
Protagonista del film è Abe
Dale, la cui vita viene sconvolta radicalmente quando
assiste al brutale omicidio della moglie e del figlio, e il
conseguente suicidio dell’assassino. Tempo dopo la tragedia, Abe,
distrutto dal dolore, tenta di uccidersi con una massiccia dose di
sonnifero, ma viene salvato in tempo. Quando ritorna alla vita
normale, qualcosa però appare cambiato. Infatti Abe vede una strana
aura luminosa intorno alle persone che di lì a poco moriranno.
Decide allora di sfruttare questo suo “dono” per salvare più vite
possibili, senza rendersi conto che in realtà sta gettando sulle
persone salvate una terribile maledizione.
Ad interpretare il protagonista, Abe
Dale, vi è l’attore Nathan Fillion, noto per il ruolo protagonista
di Richard Castle nella serie televisiva Castle e per
essere la voce di Hal Jordan/Lanterna Verde, nelle serie e film di
animazione della DC Comics. Accanto a lui, nel film, vi sono
Craig Fairbrass nel ruolo dell’assassino Henry
Caine, Katee Sackhoff nel ruolo dell’infermiera
Sherry Clarke e Kendall Cross
e Joshua Ballard in quelli di Rebecca e
Danny Dale, moglie e figlio di Abe. Completano il cast
Adrian Holmes nel ruolo di Marty Bloom,
Teryl Rothery in quelli di Julia Caine e
William MacDonald in quelli del dr. Karros.
La spiegazione del finale del film
Nel corso del film Abe scopre che
Henry Caine, l’assassino della sua famiglia, compiendo quel gesto
ha in realtà salvato l’anima di sua moglie e di suo figlio da una
possessione demoniaca. Questo perché anche Henry aveva la capacità
di prevedere la morte altrui. Volendo saperne di più su Henry, Abe
visita la sua casa e scopre che egli è sopravvissuto al proprio
suicidio ed era a quel punto venuto a conoscenza del fenomeno del
“Tria Mera”, il terzo giorno quando Cristo è risorto ingannando la
morte. Il terzo giorno è però anche quello in cui il diavolo si
impossessa dei mortali che hanno ingannato la morte.
Queste possessioni costringono
dunque coloro che sono sopravvissuti a strappare delle vite per
compensare le anime che sono state sottratte alla morte. Senza che
Abe lo sapesse, pochi giorni prima di commettere l’omicidio della
sua famiglia Henry aveva salvato il figlio e la moglie di Abe da
una tragedia stradale. Così facendo li ha però condannati ad
un’imminente possessione, dalla quale decide di liberarli
rimediando a quel suo salvataggio. Abe tenta a quel punto di
fermare quanti aveva fino a quel momento salvato, tra cui
l’infermiera Sherry.
Nel tentativo di fermare la sua
possessione Abe muore, ma riesce comunque a far sì che Sherry si
salvi e possa serenamente giungere in paradiso. La missione di Abe
è stata completata e finalmente vede una luce bianca e brillante
davanti a sé con la sua famiglia che lo aspetta in lontananza,
libero di raggiungerla. Il film si chiude però con Henry, che
impazzisce ulteriormente incontrando nella sua cella tutte le
vittime di coloro che sono morti per mano delle persone che ha
salvato e che lui non ha saputo liberare dalla possessione. Così
facendo, il film si chiude con un lieto fine ma anche con una velo
di tetraggine.
Il trailer di White Noise –
The Light e dove vedere il film in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 30 agosto alle ore 21:15
sul canale Italia 2. Di conseguenza, per un
limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma
Mediaset Play, dove quindi lo si potrà vedere
anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere
alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far
partire la visione.
Il Fuori Concorso della
81° edizione della Mostra d’Arte Cinematografica della Biennale di
Venezia ha offerto al suo pubblico il documentario diretto da
Kevin Macdonald e Sam
Rice-Edwards, One to One: John &
Yoko, una esplorazione del mondo musicale
e personale della coppia del titolo, nella New York del
1972.
Siamo
appunto nel 1972 e, sullo sfondo di un’epoca turbolenta della
storia americana, John e Yoko vivono a New York. I Beatles non ci
sono più e la coppia, che professa solo messaggi di pace e amore,
deve contrastare l’odio mondiale nei confronti della povera Yoko,
considerata la responsabile della separazione del gruppo di
Liverpool. Il film si concentra proprio sul 1972 anno in cui
John Lennon si esibì nel suo unico concerto
completo dopo l’ultimo con i Beatles nel 1966: ilOne to
One, evento di beneficenza organizzato in favore dei bambini
con bisogni speciali. Oltre a raccontare il concerto con filmati
rimasterizzati, il film indaga e approfondisce il mondo musicale,
personale, artistico, sociale e politico di John e Yoko, offrendo
al pubblico di fan immagini di repertorio e scene inedite,
telefonate personali, filmati amatoriali girati dalla coppia. Tutto
sotto la supervisione di Sean Ono Lennon, su cui si concentrano gli
ultimi teneri eppure fatali minuti del documentario.
One to One: John & Yoko
racconta l’unico concerto di Lennon dopo i Beatles
Il suo ultimo
documentario, High & Low – John Galliano, era un ritratto
senza sconti e senza assoluzione dello stilista dalla vita
turbolenta, che ne esaltava il genio e ne illustrava le ombre.
Adesso, Kevin Macdonald, con la collaborazione di
Sam Rice-Edwards, mira a sorprendere i fan. Come
stupire i fan di una delle più grandi icone della cultura pop e
della musica di tutti i tempi? Un uomo che è stato raccontato in
mille modi e da mille punti di vista differenti? Era questo lo
scopo del regista: “Volevo realizzare un film che avrebbe
sorpreso e deliziato anche il più devoto fan di Lennon/Ono
concentrandosi su un periodo di trasformazione delle loro vite e
raccontando la storia attraverso le loro parole, immagini e
musica.”
L’opportunità è stata
offerta proprio dal bellissimo filmato in 16mm dell’unico concerto
completo che Lennon tenne, dopo aver lasciato i
Beatles (digitalizzato e rimasterizzato con una
qualità tale da renderlo irriconoscibile per quelli che ricordano
la versione uscita in VHS negli anni Ottanta). Un concerto a cui
vengono legati, con inserti video e audio, pubblici e privatissimi,
racconti, punti di vista, parole e opinioni della coppia che negli
anni ’70 fece tremare il mondo della musica e che contribuì a dare
forma alla società americana. La riflessione di Macdonald mette a
fuoco anche gli aspetti politici radicali e sperimentali della
coppia, che ha lasciato dietro di sé un segno indelebile.
Un racconto ricchissimo e
lineare che riesce comunque a stupire i fan più accaniti e a
interessare i neofiti.
La storia di un generale che guida
i suoi soldati in guerra ha un finale di spessore personale e
culturale. Ambientato nel 1823, The Woman King, guidato da
Viola Davis (che interpreta Amanda Waller nel
DCEU), mescola storia e finzione nella storia del generale Nanisca
(Davis), leader delle Agojie, l’unità di guerriere tutte al
femminile della nazione del Dahomey, nell’Africa occidentale. Con
lo sfondo della tratta transatlantica degli schiavi, The Woman King include molti elementi storici reali,
oltre a personaggi unici per il film.
In The Woman King, i Dahomey sono in una tesa rivalità
con l’Impero Oyo, che vende prigionieri ai mercanti di schiavi in
cambio di moschetti europei e altre armi. Dopo aver salvato un
gruppo di prigionieri, i Dahomey ricevono un ultimatum dagli Oyo:
consegnare una collezione di prigionieri da vendere come schiavi o
entrare in guerra. Con l’appoggio dei suoi soldati, tra cui il suo
secondo in comando Izogie (interpretato da Lashana Lynch di
No
Time To Die), il generale Nanisca si oppone fermamente,
mettendo in conflitto i Dahomey e i mercanti di schiavi. Nel
frattempo, il nuovo studente di Agojie Nawi (Thuso Mbedu) rivela un
aspetto inaspettato del passato di Nanisca.
Come epopea storica ricca di
azione, The Woman King è più che convincente grazie alle
sue scene di combattimento e all’intensa interpretazione del cast,
tra cui Viola Davis nei panni della stoica e irriducibile Nanisca.
Il finale di The Woman King rivela anche nuovi lati di lei
e di numerosi altri personaggi. Ecco il finale di The Woman
King e il suo significato per i personaggi della storia.
Sebbene gli Agojie sconfiggano gli
Oyo in una brutale battaglia dopo il rifiuto di Nanisca di
soddisfare le loro richieste, subiscono una grave perdita quando
numerosi soldati Agojie vengono fatti prigionieri dagli Oyo per
essere venduti ai mercanti di schiavi, tra cui Nawi e Izogie.
Nonostante sia stata elogiata dal re Ghezo di John Boyega per la
sua leadership, a Nanisca viene ordinato di non inseguire gli
Agojie prigionieri. Contro questi ordini, Nanisca lascia il
villaggio quella notte per riportare a casa l’Agojie catturato,
pensando di lavorare da sola, ma viene raggiunta dalla sua stretta
alleata Amenza (Sheila Atim) e da numerosi altri guerrieri
Agojie.
Nawi e Izogie tentano di fuggire
mentre vengono venduti come schiavi; Izogie viene ucciso mentre
tenta di salvare Nawi, catturato nuovamente. Quella notte, Nanisca
e i suoi soldati Agojie arrivano al trading post per sferrare un
attacco a sorpresa; Nanisca uccide anche il leader Oyo Oba Ade
(Jimmy Odukoya) in un solo combattimento. Alla fine della
battaglia, gli Agojie escono vittoriosi e i loro compagni catturati
si salvano.
Il destino di Nanisca per aver
disobbedito agli ordini
Naninsca e gli altri Agojie tornano
nel Dahomey il giorno dopo, accolti trionfalmente nonostante
Nanisca abbia disobbedito agli ordini di Ghezo. Nanisca si reca
direttamente dal re del Dahomey dei personaggi di The Woman
King, consegnando la spada e offrendo le sue dimissioni da
generale Agojie per aver violato i suoi ordini. Invece, Nanisca
viene nuovamente elogiata da Ghezo e riceve un onore ancora più
grande.
Dopo che gli Agojie hanno sconfitto
gli Oyo sotto la guida di Nanisca, Ghezo dichiara che il Dahomey
non parteciperà più alla tratta transatlantica degli schiavi. A
Nanisca viene conferito il raro titolo di “Re Donna” per la sua
leadership e il suo coraggio in battaglia.
Il rapporto di Nanisca con
Nawi
Nel corso di The Woman
King, Nanisca ha un rapporto complesso con Nawi dopo aver
salvato lei e altri prigionieri dagli Oyo. Inizialmente prende
l’orfana Nawi sotto la sua ala protettrice per addestrarla come
guerriera Agojie, ma Nanisca scopre una verità sconvolgente: Nawi è
sua figlia, nata dallo stupro subito da Nanisca molti anni prima, e
Nanisca ha rinunciato a Nawi per mantenere il segreto con gli
Agojie. Insieme al tema comune del trauma e del dolore del passato,
ripreso dal film The Old
Guard della regista Gina Prince-Bythewood, questo rende le
cose sempre più tese tra loro quando Nanisca le rivela questo
segreto, e Nanisca avverte Nawi dei voti di celibato degli Agojie
quando la vede avvicinarsi al giovane uomo d’affari brasiliano
Malik (Jordan Bolger).
.
La vittoria degli Agojie nella battaglia finale finisce per
ridisegnare le prospettive sia di Nanisca che di Nawi. Quando gli
Agojie tornano a Dahomey, Nawi si congeda silenziosamente da Malik,
scegliendo di accettare la vita e i voti che comporta essere un
guerriero Agojie. Dopo essere stata incoronata Re Donna, Nanisca si
libera finalmente del dolore dello stupro subito da giovane,
un’esperienza orribile che né lei né Nawi dovrebbero mai
portare.
Il significato della scena dei
titoli di coda
La scena dei titoli di coda di
The Woman King mostra anche Amenza, la guerriera Agojie di
Sheila Atim, che esegue da sola una cerimonia commemorativa rituale
per Izogie. A livello di base, Amenza sta rendendo omaggio alla sua
compagna guerriera in quanto Agojie che ha dato la sua vita per
salvarne un’altra. Tuttavia, la scena si ricollega anche ai sogni
apparentemente profetici che Nanisca fa all’inizio del film e che
non riesce a capire, e che riguardano la sua relazione con
Nawi.
In qualità di generale degli Agojie, la severa Nanisca trova
pace dal suo passato traumatico riunendosi con la figlia a cui ha
dovuto rinunciare. Il rituale di Amenza è un tributo a questa
svolta cosmicamente improbabile e al sacrificio di Izogie per
aiutarla a realizzarsi. Con l’aiuto dell’eroismo di Izogie, Nanisca
e Nawi possono ricominciare da capo.
Cosa significa la fine di The
Woman King per Nanisca e Nawi
The Woman King ha
probabilmente uno dei finali più emozionanti tra quelli usciti
nelle sale a settembre del 2022. Non è chiaro se Nanisca e Nawi
informino i loro compagni Agojie che Nawi è la figlia di Nanisca o
se scelgano di mantenere il loro segreto (anche se Amenza ne è
consapevole dopo aver visto Nanisca arrivare a questa
consapevolezza). L’aver dato via Nawi dopo la sua nascita è stato
un atto straziante che Nanisca ha compiuto per paura di essere
scomunicata, temendo probabilmente di non essere creduta nel
rivelare di essere stata violentata. Tuttavia, Nanisca e Nawi
scelgono di andare avanti, ciascuna di loro ha ricevuto una
rinnovata fiducia in se stessa e nel significato che ha l’una per
l’altra.
Nawi, dopo essere stata accolta
nell’Agojie, è determinata a diventare la migliore guerriera
possibile e ha più fiducia che mai nel fatto che sua madre la sta
guidando. Anche Nanisca non è più oppressa dal dolore che
l’affliggeva da tempo e Nawi è tornata nella sua vita contro ogni
aspettativa: una storia che scalda il cuore e che il pubblico potrà
vedere in autunno. Quando Nanisca e Nawi si uniscono agli Agojie
nella danza celebrativa della vittoria alla fine di The
Woman King, ognuno guarda all’altro con amore
familiare e con un legame guerriero, una combinazione che li unisce
per sempre.
Nicole Kidman ha presentato a Venezia 81 Babygirl,
il nuovo film di Halina Reijn che gareggia nel
Concorso della Selezione Ufficiale. Nel corso
della conferenza stampa, ha detto che spera che il suo thriller
erotico sia una “storia liberatoria” per le donne, poiché lei
stessa ha trovato “molto liberatorio” realizzarlo.
Kidman ha parlato dei temi del film,
dicendo che “ovviamente parla di sesso, di desiderio, dei tuoi
pensieri interiori, di segreti, di matrimonio, di verità, potere,
consenso”. Ha continuato, “Questa è la storia di una donna
e spero che sia una storia molto liberatoria. È raccontata da una
donna, attraverso il suo sguardo – Halina [Reijn] l’ha scritto e
l’ha diretto – ed è questo che per me l’ha reso così unico perché
all’improvviso sarei stata nelle mani di una donna con questo
materiale. Era molto caro ai nostri istinti condivisi e molto
liberatorio”.
Il chiacchierato film di A24 vede
Nicole Kidman nei panni di un’amministratrice delegata
di alto livello che mette a repentaglio la sua carriera e la sua
famiglia quando inizia una torrida relazione con il suo stagista
molto più giovane (interpretato da Harris
Dickinson). Il film vede anche la partecipazione di
Antonio Banderas, Sophie Wilde ed Esther
McGregor.
Kidman ha affermato che lavorare con
una regista donna, Reijn (“Bodies Bodies Bodies“),
è stato fondamentale per sentirsi a suo agio sul set. “Sapevo
che non mi avrebbe sfruttata. In qualunque modo lo si interpreti,
non mi sono sentita sfruttata. Mi sono sentita molto parte di tutto
questo”, ha detto. “C’è stata un’enorme cura da parte di
tutti noi, siamo stati tutti molto gentili gli uni con gli altri e
ci siamo aiutati a vicenda. È stato molto autentico, protetto e,
allo stesso tempo, reale”. Tuttavia, questo non ha reso
Nicole Kidman meno nervosa in vista della première del
film al festival questa sera.
“Questo mi lascia sicuramente
esposta, vulnerabile e spaventata e tutte quelle cose quando viene
dato al mondo, ma farlo con queste persone qui è stato delicato e
intimo”, ha detto. “In questo momento, siamo tutti un po’
nervosi. Ero tipo, spero che la mia mano non tremi”.
Halina Reijn ha
spiegato in seguito che uno dei motivi principali per cui ha
realizzato Babygirl
era quello di affrontare quello che ha descritto come “l’enorme
divario di orgasmo” tra uomini e donne, aggiungendo
“prendete nota uomini… ma non tu, Harris“, riferendosi a
Dickinson. L’attore ha risposto subito: “Tutti meritano un buon
orgasmo“, tra le risate del pubblico, prima di scusarsi e
mettersi la testa tra le mani, evidentemente imbarazzato.
Scritta e diretta dal
cinque volte premio Oscar Alfonso Cuarón, Disclaimer è
l’adattamento dell’omonimo best-seller di Renée Knight, un thriller
psicologico con al centro l’acclamata giornalista Catherine
Ravenscroft (Blanchett).
All’apice della sua carriera, dopo aver ricevuto un prestigioso
riconoscimento, la sua posizione di potere e prestigio, costruita
rivelando le malefatte e le trasgressioni degli altri, rischia di
crollare. Quando riceve un romanzo da un autore sconosciuto, si
rende conto con orrore di essere la protagonista di una storia che
mette a nudo i suoi segreti più oscuri e mai raccontati. Comincia
così una corsa contro il tempo per impedire al passato di venire a
galla e distruggere la sua vita perfetta, travolgendo i rapporti
con suo marito Robert (Sacha
Baron Cohen) e con suo figlio Nicholas (Kodi
Smit-McPhee).
Kevin Kline nel ruolo di Stephen Brigstocke (2001) in “Disclaimer”,
disponibile dall’11 ottobre 2024 su Apple
TV+.
Alfonso Cuarón
mette al servizio di una storia sensuale e disturbante il suo segno
distintivo, mettendo in scena una storia che cambia pelle man mano
che si scoprono i fatti raccontati e sepolti nella memoria del
tempo. La struttura narrativa si alterna infatti tra passato e
presente, con una continua riscrittura della storia che stiamo
ascoltando, in base a chi racconta. Un ruolo fondamentale nella
mutevolezza del punto di vista è da attribuire alla voce narrante,
quella di Indira Varma, che di volta in volta espone i pensieri
della protagonista Catherine, o di Robert suo marito, oppure ancora
il misterioso signore anziano con il volto di Kevin Kline.
Il punto di vista cambia
continuamente
Louis Partridge nel ruolo di Jonathan Brigstocke e Leila George nel
ruolo di Catherine Ravenscroft (2001) in “Disclaimer”, disponibile
dall’11 ottobre 2024 su Apple TV+.
E così come cambia il
punto di vista, cambia il genere, tra thriller a dramma purissimo,
con sfumature erotiche e poi psicologiche, mutazioni continue che
Cuarón mette in risalto con il suo grande gusto per la
narrazione. Nonostante la natura insolita del soggetto di
Disclaimer per la filmografia del messicano, il regista riesce
sempre a far vedere il suo stile, riconoscibile in molte sequenze,
o anche soltanto per l’utilizzo narrativo della luce. In
particolare, nella seconda parte della serie, fanno bella mostra di
sé molte sequenze in cui i generi si intrecciano in raffinati
montaggi alternati che Cuarón gestisce con estrema
eleganza.
Disclaimer è anche una
riflessione sul ruolo della donna e della donna di potere nella
società, su quello che le è concesso o meno di fare, sul fatto che
più in alto si trova, più deve in un certo senso tenere conto del
suo successo e essere pronta a pagarne il prezzo, più duramente di
un uomo nella stessa posizione. Ci sarebbe un’analisi approfondita
su quello che il personaggio del marito di Catherine, Robert, dice
e non dice a sua moglie, ma si correrebbe il rischio di fare
spoiler, per cui, basta sottolineare che si tratta del peggior
personaggio messo in scena dalla storia, quello che gestisce peggio
di ogni altro gli effetti delle verità scomode che vengono alla
luce pur essendo il meno inficiato da quelle verità.
Sacha Baron Cohen nel ruolo di Robert Ravenscroft (2024, “Present
Day”) in “Disclaimer”, disponibile dall’11 ottobre 2024 su Apple
TV+.
La ricerca della verità
La storia è certamente
un punto di forza di Disclaimer, che porta avanti una
rappresentazione della verità mutevole, come lo sono i personaggi
che la vivono e la ricercano, verità che troppo spesso sono
influenzate da chi racconta la storia e infatti è totalmente
inaspettato e appassionante il finale in cui è finalmente la
protagonista, Catherine, a trovare la sua voce e a raccontare la
sua verità, in definitiva l’unica che conta. E Cate Blanchett fa di
nuovo la sua magia e con generosità ci regala un altro potente
ritratto di donna che ancora deve pagare alla società il prezzo per
aver avuto successo.
Disclaimer farà il suo debutto l’11 ottobre
con i primi due episodi, seguiti da nuovi episodi ogni venerdì fino
al 15 novembre.
Searchlight
Pictures ha svelato il primo poster del film A
Complete Unknown, biopic musical dedicato a
Bob Dylan dove il celebre cantautore è
interpretato da Timothée Chalamet. Di recente abbiamo potuto
vedere
un primo trailer, che ha offerto una prima prova di quanto il
giovane attore di Chiamami
col tuo nome e
Dune si sia calato nel ruolo. Di seguito, ecco il
poster:
A Complete
Unknown, tutto quello che sappiamo sul film
Il biopic su Bob
Dylan, intitolato A
Complete Unknown, sarà diretto da James
Mangold. Avrà come protagonista Timothée Chalamet nel ruolo della stella del
folk e vedrà anche la partecipazione di Elle Fanning nel ruolo dell’artista e
interesse amoroso di Dylan, Sylvie Russo. Edward Norton interpreterà invece il ruolo del
musicista Pete Seeger.
A Complete Unknown si concentrerà sui giorni di
maggiore trasformazione della carriera di Dylan. Seguendo il
giovane cantante folk e la sua chitarra per le strade e i
palcoscenici di New York nel 1965, quando Dylan sostituì la sua
acustica con un’elettrica e portò un nuovo sound nel settore.
Anche la storia d’amore tra Dylan e
Russo sarà collegata al film, dato che i due erano apparentemente
inseparabili durante questo periodo della loro vita e si servivano
l’un l’altro come muse. Possiamo aspettarci che una buona parte del
film si concentri sulla creazione e sull’uscita del quinto album di
Dylan, Bringing It All Back Home, perché è stato allora è
salito davvero alla ribalta con il brano classico “Like a
Rolling Stone“. Basato sul libro del 2015 di Elijah
Wald “Dylan Goes Electric” e originariamente
intitolato “Going Electric”, A
Complete Unknown prende in prestito una frase da
“Like a Rolling Stone” di Dylan – l’inno folk-rock
plugged-in che ha rivoluzionato la storia della musica.
Mangold ha descritto il Dylan del
suo film come “un vagabondo che arriva dal Minnesota con un
nome nuovo e una nuova visione della vita”. Il suo arrivo a
New York scatena “uno sconvolgimento nella comunità folk e in
quello che pensavano fosse il folk vero e proprio e il folk
illecito”. Il vero Dylan, che ha 83 anni, ha fornito spunti
per la sceneggiatura e ha partecipato a diversi incontri con
Mangold. Ad oggi il film è ancora sprovvisto di una data di uscita
ufficiale.
Un nuovo filmato di Captain America:Brave New
World mostra la trasformazione di Red Hulk nel
MCU. Uno dei grandi progetti in
arrivo dai Marvel Studios nel 2025 sarà Captain America:Brave New World, che avrà
come protagonista il Sam Wilson di Anthony Mackle, nuovo Capitan
America del franchise. Tuttavia, uno dei principali attori del
MCU che sta ottenendo un ruolo più
importante che mai è Thunderbolt Ross, questa volta interpretato da
Harrison Ford, che sostituisce il
compianto William Hurt.
In onore dell’85° anniversario
della Marvel, i Marvel Studios hanno pubblicato un
nuovo filmato, che include uno sguardo completo ad Harrison
Ford che diventa Hulk Rosso. Il filmato include anche
immagini in anteprima dei filmati dei film del MCU in uscita nel 2025, Daredevil:Born Again, Ironheart e Thunderbolts*.
Il filmato di Red Hulk mostra il
personaggio di Ford in piedi su un podio di fronte alla Casa
Bianca. Si alza in piedi e ruggisce, indicando senza dubbio che si
è appena trasformato, anche se il motivo non è chiaro dal
filmato.
Come Red Hulk è diverso dall’Hulk principale del MCU
Con il Red Hulk che finalmente ha
trovato spazio nel MCU, ci si chiede come i Marvel Studios lo stiano
affrontando rispetto a Bruce Banner, alias Hulk. Visivamente,
sembra che Hulk Rosso assomigli essenzialmente a quello che Hulk
aveva in passato, in termini di dimensioni, nei precedenti film del
MCU. Tuttavia, il contesto in cui
Hulk Rosso è diverso da Hulk dal punto di vista caratteriale è
quello in cui Captain America:Brave New World
potrebbe attingere a una storia molto complessa dei fumetti.
Dal momento che Ross è stato un
antagonista a fasi alterne nel MCU fin dalla sua introduzione ne
L’incredibile Hulk, il personaggio diventa finalmente
la sua controparte fumettistica come Hulk Rosso e rappresenta un
momento importante di svolta per il franchise. Con il ritorno del
Leader nel cast di Captain America:Brave New
World , è possibile che il personaggio di Tim Blake
Nelson faccia finalmente parte dell’evoluzione di Ross in
Hulk Rosso, proprio come nei fumetti. Se i due saranno dalla stessa
parte per tutta la durata di Captain America:Brave
New World resta da vedere.
La domanda più grande, tuttavia, è
se il Presidente Ross rimarrà un rivale degli eroi del MCU come Hulk Rosso dopo gli eventi
di Captain America:Brave New World. Molti
ipotizzano che avrà ancora un ruolo nel film sui Thunderbolts*,
visto che nei fumetti è un membro fondamentale di quella squadra.
Il pubblico del MCU dovrà scoprirlo guardando
Captain America:Brave New
World l’anno prossimo, per vedere se ci saranno delle
anticipazioni sul futuro di Red Hulk nel franchise.
Il primo sguardo a Yelena, Bucky e
ai loro compagni di squadra in Thunderbolts*
è stato finalmente fornito dal primo filmato ufficiale dei Marvel Studios sul film del 2025. Mentre le
rivelazioni cinematografiche e televisive del SDCC 2024 hanno
offerto approfondimenti su Thunderbolts*
e sugli altri film del MCU all’orizzonte, il filmato
mostrato era un’esclusiva dei presenti. Di conseguenza, l’elenco
dei prossimi film del MCU e le loro implicazioni sono
rimasti per lo più all’oscuro per coloro che attendevano notizie e
aggiornamenti da casa. Tuttavia, le prime anticipazioni
sull’emozionante storia di Thunderbolts* nel MCU sono state finalmente
svelate.
In un video pubblicato sul canale
YouTube di Marvel
Entertainment, è possibile vedere il primo filmato
rilasciato pubblicamente di Thunderbolts*. Il frammento mostra la
squadra titolare in piedi in un ascensore, anche se mancano alcuni
membri.
Lo scatto presenta diversi nuovi
look per i personaggi di ritorno del MCU che fanno parte del cast di
Thunderbolts*, tra cui la nuova tuta di Red
Guardian. Allo stesso modo, viene offerto il nuovo aspetto visivo
di personaggi del MCU preferiti dai fan, come Bucky
Barnes e Yelena Belova, aumentando l’attesa per il prossimo film
del MCU in vista della data di uscita
del 2 maggio 2025.
Chi fa parte della squadra dei
Thunderbolts della Marvel?
Come accennato, non tutti i membri
del cast dei Thunderbolts* erano visibili nel primo
filmato del film. Questo porta a chiedersi come sia l’intero roster
della squadra titolare. Evidentemente, cinque dei membri dei
Thunderbolts sono Red Guardian e Yelena Belova
di Vedova Nera, Ghost di Ant-Man and the Wasp, Bucky Barnes di Captain
America e U.S. Agent, che ha debuttato in The Falcon and the Winter
Soldier.
Gli altri due membri della squadra
che non vengono mostrati nel filmato della Marvel sono personaggi a dir poco
interessanti. Uno di essi proviene dalla Vedova Nera, il Taskmaster del MCU. Taskmaster è stato poco
approfondito in Vedova Nera, il che rende la sua
apparizione nei Thunderbolts* molto più intrigante.
L’ultimo membro della squadra dei Thunderbolts dovrebbe essere il loro leader,
Valentina Allegra De Fontaine, un personaggio che è apparso in
tutte le fasi 4 e 5 del MCU.
Ora la Universal Pictures ha
rilasciato una sinossi dettagliata di Jurassic World:Rebirth. Secondo la sinossi, il prossimo film del
franchise di Jurassic World vedrà
“una squadra intrepida che corre per
assicurarsi i campioni di DNA delle tre creature più colossali
attraverso la terra, il mare e
l’aria”. La sinossi ha anche
confermato la collocazione di Jurassic
World:Rebirth si collocherà nella linea
temporale del franchise, svolgendosi cinque anni dopo gli eventi di
Dominion. Di seguito riportiamo la sinossi completa
fornita dalla Universal:
Una nuova era è nata. La prossima
estate, tre anni dopo che la trilogia di Jurassic World si è
conclusa con ogni film che ha superato il miliardo di dollari al
botteghino globale, l’intramontabile serie di Jurassic si evolve in
una nuova e ingegnosa direzione con Jurassic World
Rebirth. Con l’iconica superstar dell’azione Scarlett Johansson, il talento emergente
Jonathan Bailey e il due volte vincitore dell’Oscar
Mahershala Ali, questo nuovo capitolo ricco di azione
vede un’intrepida squadra in corsa per assicurarsi i campioni di
DNA delle tre creature più colossali attraverso terra, mare e aria.
Interpretato anche dalle acclamate star internazionali Rupert
Friend e Manuel Garcia-Rulfo , il film è diretto dal dinamico
visualist Gareth Edwards (Rogue
One: A Star Wars Story) da una sceneggiatura dello
sceneggiatore originale di Jurassic Park David Koepp.
Cinque anni dopo gli eventi di
Jurassic
World Il Dominio, l’ecologia del pianeta si è dimostrata
in gran parte inospitale per i dinosauri. Quelli rimasti vivono in
ambienti equatoriali isolati con climi simili a quelli in cui
prosperavano un tempo. Le tre creature più colossali di quella
biosfera tropicale possiedono la chiave per un farmaco che porterà
miracolosi benefici salvavita all’umanità.
La candidata all’Oscar Scarlett Johansson interpreta l’esperta di
operazioni segrete Zora Bennett, incaricata di guidare una squadra
di esperti in una missione top-secret per assicurarsi il materiale
genetico dei tre dinosauri più imponenti del mondo. Quando
l’operazione di Zora si incrocia con una famiglia civile la cui
spedizione in barca è stata rovesciata da dinosauri acquatici
predatori, si ritrovano tutti bloccati su un’isola dove si trovano
faccia a faccia con una sinistra e scioccante scoperta che è stata
nascosta al mondo per decenni.
Mahershala Ali è Duncan Kincaid, il leader più fidato
della squadra di Zora; il candidato all’Emmy e vincitore
dell’Olivier Award Jonathan Bailey (Wicked,
Bridgerton) interpreta il paleontologo Dr. Henry
Loomis; il candidato all’Emmy Rupert Friend
(Homeland, Obi-Wan Kenobi è il rappresentante di
Big Pharma Martin Krebs e Manuel Garcia-Rulfo ( The Lincoln Lawyer,
Assassinio sull’Orient Express
) interpreta Reuben Delgado, il padre della famiglia di civili
naufraghi.
Questa sinossi fornisce un’idea
intrigante di come Jurassic
WorldRebirthriprenderà
le vicende dopo il finale di Jurassic World 3: Il Dominio. Nella
conclusione di Dominion, viene stabilito un nuovo ordine
mondiale in cui umani e dinosauri condividono la
coesistenza. Tuttavia, la sacralità di questo ordine non è
stata completamente preservata da Dominion a
Rebirth. La Zora di Jonansson si imbatte in “una
famiglia civile la cui spedizione in barca è stata rovesciata da
dinosauri acquatici predoni”, portando loro e i personaggi
principali a rimanere “bloccati”. Per questo motivo, anche
se c’è una certa pace tra umani e dinosauri, le cose non sono del
tutto tranquille.
Ambientato cinque anni dopo,
il mondo è destinato ad avere un aspetto incredibilmente diverso da
quello che aveva in Dominion, ma non completamente
cambiato rispetto allo stato precedente.
Jurassic World: La
collocazione di Rebirth nella cronologia di Jurassic
World crea interessanti opportunità per il film. Ambientato
cinque anni dopo, il mondo è destinato ad apparire incredibilmente
diverso da quello di Dominion, ma non completamente
cambiato rispetto allo stato precedente. Questo permetterà a
Rebirth di avere un ampio margine di manovra per
ristabilire il proprio world-building all’interno di questo
ordine mondiale ancora nascente. Come afferma la Universal
nella sinossi, “un nuovo mondo è nato” in Jurassic
WorldRebirth.
Si spera che la rinascita di un
nuovo ordine mondiale possa significare anche un necessario reset
per il franchise. Sebbene Jurassic World
Dominionsia stato un successo
finanziario, il film è stato bocciato dalla critica,
ricevendo solo un punteggio del 29% su Rotten Tomatoes. Per
garantire la continuazione della serie, Jurassic
WorldRebirth dovrà
reinventarsi in modo tale da ottenere un rispetto da parte della
critica molto maggiore di quello ottenuto dal precedente
capitolo.
Su Baby
Girl, la regista Halina Reijn ha
dichiarato: “Abbiamo tutti una piccola scatola nera piena di
fantasie proibite che potremmo non confessare mai a nessuno. Sono
affascinata dalla dualità della natura umana e questo film è un
tentativo di far luce, senza giudicare, sulle forze contrapposte
che compongono le nostre personalità. Per me il femminismo è la
libertà di studiare la vulnerabilità, l’amore, la vergogna, la
rabbia e la bestia interiore di una donna. Invecchiare significa
affrontare l’infinità del tutto. Nella mezza età non possiamo più
nasconderci e siamo costrette ad affrontare i nostri demoni; più
reprimiamo la nostra ombra, più pericoloso e dirompente può
diventare il nostro comportamento. La relazione al centro di
Babygirl consente a Romy e Samuel di mettere in scena la loro
confusione riguardo a potere, genere, età, gerarchia e istinto
animale. Nonostante i tabù, la gioia di quell’esplorazione è
liberatoria e persino curativa.”
La trama di Baby Girl
Nel film Una potente amministratrice
delegata mette a repentaglio la carriera e la famiglia quando
inizia una torrida relazione con un suo stagista molto più
giovane.
Non importa quante volte si
pronuncino i loro nomi, non aspettatevi che Alec Baldwin e Geena Davis
compaiano in Beetlejuice
Beetlejuice (qui
la recensione). Il regista Tim Burton ha recentemente spiegato perché gli
attori non hanno ripreso il ruolo della coppia fantasma Adam e
Barbara Maitland del
film originale del 1988 per l’atteso sequel, che uscirà nelle
sale il 5 settembre.
“Credo che per me il problema
sia stato quello di non voler semplicemente spuntare delle
caselle”, ha dichiarato Burton a People. “Quindi, anche se
erano una parte integrante del primo film, mi sono concentrato su
qualcos’altro”. Nel primo film, una coppia appena deceduta
chiede l’aiuto del ghoul titolare (interpretato da Michael Keaton) per spaventare la famiglia di
yuppie che si è trasferita qui dopo la loro morte.
Ma quando Lydia Deetz (Winona
Ryder), l’adolescente della famiglia ossessionata dalla morte,
incontra lo spirito dispettoso, si scatena l’inferno nella casa del
Connecticut. “Un sequel come questo aveva davvero a che fare
con l’epoca”, ha spiegato Burton. “Questo è stato il mio
aggancio, le tre generazioni di madre, figlia e nipote. E questo
[sarebbe stato] il nucleo del film. Non avrei potuto realizzarlo
personalmente nel 1989 o giù di lì”.
Dopo che il film originale vedeva la
coppia confinata a infestare la loro vecchia casa, il sequel spiega
come abbiano trovato una “scappatoia” che permette loro di
andarsene. Davis, che attualmente è presente nel debutto alla regia
di Zoë Kravitz, Blink
Twice, ha precedentemente offerto una teoria sul motivo
per cui i personaggi non fanno ritorno in Beetlejuice
Beetlejuice.
Tutto quello che sappiamo sul film
di Tim Burton Beetlejuice Beetlejuice
Il
visionario filmmaker Tim Burton e l’attore candidato all’Oscar
Michael Keaton tornano a fare squadra per
Beetlejuice
Beetlejuice. Keaton torna nel suo ruolo iconico
accanto alla candidata all’Oscar Winona Ryder(Stranger Things, Piccole donne) nel
ruolo di Lydia Deetz, e alla vincitrice di due Emmy Catherine O’Hara (Schitt’s
Creek, La sposa cadavere) nel ruolo di Delia Deetz. Si
aggiungono al cast le new entry Justin Theroux (Star
Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi, The Leftovers),
Monica Bellucci (Spectre, i film di
Matrix), Arthur Conti (House of the Dragon) al suo debutto
in un lungometraggio, la candidata agli Emmy
Jenna Ortega (Mercoledì, Scream VI) nel ruolo
della figlia di Lydia, Astrid, e il candidato all’Oscar Willem Dafoe (Povere Creature!,
Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità).
La sinossi del film recita:
“Beetlejuice è tornato! Dopo un’inaspettata tragedia familiare,
tre generazioni della famiglia Deetz tornano a casa a Winter River.
Ancora perseguitata da Beetlejuice, la vita di Lydia viene
sconvolta quando la figlia adolescente e ribelle, Astrid, scopre il
misterioso modellino della città in soffitta e il portale per
l’Aldilà viene accidentalmente aperto. Con i problemi che si stanno
creando in entrambi i regni, è solo questione di tempo prima che
qualcuno pronunci tre volte il nome di Beetlejuice e il demone
dispettoso ritorni per scatenare il suo marchio di caos”.
Burton
dirige il film da una sceneggiatura di Alfred
Gough & Miles
Millar(Mercoledì).La
squadra creativa di Burton che ha lavorato dietro le quinte include
il direttore della fotografia Haris Zambarloukos
(Shark 2 – L’abisso, Assassinio sull’Orient
Express) e diversi suoi collaboratori storici come lo
scenografo Mark Scruton (Mercoledì), il
montatore Jay Prychidny (Mercoledì), la
costumista premio Oscar Colleen Atwood (Alice
in Wonderland, Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet
Street).
Vi sono
poi il supervisore creativo degli effetti delle creature e del
trucco speciale vincitore del Premio Oscar Neal
Scanlan(Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet
Street, Charlie e la fabbrica di cioccolato), il compositore
Danny Elfman (Big Fish, The Nightmare Before Christmas,
Batman), e il Premio Oscar per le acconciature e il trucco
Christine Blundell (Topsy-Turvy
Sotto-sopra).
Una nuova teoria sul Dottor
Destino fornisce una spiegazione per il casting di
Robert Downey Jr. che va oltre la semplice variante di
Iron Man. Dopo la scioccante rivelazione
del MCU al Comic-Con di
San Diego, in cui Downy è stato annunciato per la
prima volta come Dottor Destino, molti si sono chiesti in che modo
il suo precedente ruolo di Iron Man entrerà in gioco (se mai
entrerà in gioco). A questo proposito, c’è un’intrigante teoria che
riguarda la storia di
Tony Stark nei fumetti.
È stato ripetutamente detto che
Robert Downey Jr. interpreterà specificamente “Victor von Doom”.
Questo sembra mettere in dubbio le teorie secondo cui RDJ starebbe
interpretando una variante oscura di Iron Man che diventa il Dottor
Destino, e starebbe invece interpretando un Destino più legittimo.
Tuttavia, molti si aggrappano giustamente all’idea di un
collegamento con Iron Man. Con tutto il rispetto per la comprovata
bravura di RDJ, per quale altro motivo sarebbe stato scelto dai
Marvel Studios, se non per avere una sorta di
legame con Iron Man? Tenendo questo in mente, una nuova
teoria del MCU suggerisce una svolta alla Tony
Stark in cui entrambe le idee possono essere vere
contemporaneamente.
Tony Stark è stato adottato nei
fumetti Marvel
Il punto cruciale di questa
nuova teoria è che Tony Stark è stato adottato nei fumetti Marvel. Nella serie
Iron Man del 2012, è stato rivelato che Tony Stark è stato
adottato da Howard e Maria Stark a causa delle loro difficoltà ad
avere un secondo figlio. Nella tipica moda dei fumetti, questo è
stato collegato all’altra grande rivelazione che Tony ha un
fratello segreto di nome Arno. Inoltre, la serie internazionale
Iron Man del 2016 ha rivelato che la madre e il padre di Tony
erano rispettivamente agenti dello SHIELD e dell’HYDRA, dando vita
a una storia d’amore naturalmente destinata a fallire. Alla fine la
madre di Tony lo ha consegnato allo SHIELD e in seguito è stata
adottata da Howard.
Il motivo per cui Howard e Maria
hanno nascosto il loro primogenito è che un alieno e Arno Stark
hanno avuto una malattia mortale. In sostanza, Tony è stato
adottato come figlio sano per ingannare l’alieno che Howard e Maria
hanno cercato di amare come proprio. Tuttavia, ciò che
conta davvero in questa nuova teoria del MCU è semplicemente che Tony Stark
sia stato adottato.
È implicito che l’Iron Man del
MCU sia il figlio biologico di Howard e Maria
Nel MCU è fortemente implicito che Tony
Stark sia effettivamente il figlio biologico di Howard e Maria
Stark. Dopo tutto, il video messaggio di Howard per il
figlio in Iron Man 2 lo vede definire Tony “la sua
più grande creazione”. Allo stesso modo, Tony Stark ha una
conversazione con suo padre dopo aver viaggiato nel tempo fino al
1970 (anno della sua nascita). Non solo parlano della gravidanza di
Maria, ma Tony può anche dare consigli al proprio padre in attesa
di diventare padre.
Alcuni hanno suggerito che la
conversazione tra Tony e Howard in Endgame contenga
elementi che fanno pensare a un’adozione di Tony Stark anche nel
MCU. Tuttavia, a questo punto
sembra un po’ più inverosimile e al di fuori del campo della
plausibilità. Detto questo, le possibilità del multiverso
sono infinite, compresa una linea temporale nel MCU in cui Tony Stark è stato
effettivamente adottato… con collegamenti al Dottor
Destino.
Teoria:Tony Stark è
stato adottato (ma è nato come Victor von Doom)
Prendendo in considerazione l’idea
dell’adozione, forse esiste una realtà nel multiverso del
MCU in cui Tony Stark è stato
adottato da Howard e Maria proprio come nei fumetti, per poi
scoprire che è nato come Victor von Doom. Questo
permetterebbe a
Robert Downey Jr. di interpretare Victor von Doom e allo stesso
tempo di avere un legame con Tony Stark/Iron Man. Al contrario,
l’idea funzionerebbe anche se venisse rivelato che Victor von Doom
è stato adottato (la sua regola non è il sangue) e che in origine
era uno Stark.
In ogni caso, si tratta certamente
di un approccio alternativo tratto dai fumetti che probabilmente va
oltre Infamous Iron Man, Demon In An Armor e
altre spiegazioni di Iron Man/Doctor Doom che si possono trovare
sulla pagina. La via dell’adozione sarebbe certamente un
modo intrigante di procedere, sia che Tony Stark sia stato un
Destino, sia che Destino sia stato uno Stark. In ogni
caso, si tratta di una soluzione praticabile per quello che sarà
senza dubbio un importante cattivo del MCU.
Agatha
All Along vedrà il ritorno di molti volti noti di
WandaVision,
tra cui Emma Caulfield Ford (Sarah Proctor),
Debra Jo Rupp (Sharon Davis), David
Payton (John Collins), David Lengel
(Harold Proctor), Asif Ali (Abilash Tandon),
Amos Glick (Dennis), Brian
Brightman (Sceriffo Miller) e Kate Forbes
(Evanora Harkness). Kathryn Hahn guiderà l’ensemble, mentre altre
aggiunte degne di nota sono Aubrey Plaza, Joe Locke, Patti LuPone,
Sasheer Zamata, Ali Ahn, Miles Gutierrez-Riley, Okwui Okpokwasili e
Maria Dizzia.
Pochi dettagli ufficiali sono stati
rivelati sulla trama di Agatha, anche se ci si aspetta che essa
ruoti in gran parte attorno ad Agatha che rintraccia Billy Maximoff
(o viceversa) che, come la sua controparte nei fumetti, si è
“reincarnato” in Billy Kaplan. Diversi scoop hanno affermato che la
storia vedrà anche i discendenti della congrega di Evanora Harkness
– ora noti come i Sette di Salem – tornare per vendicarsi della
donna che ha ucciso le loro madri. Agatha
All Along debutterà su Disney+ il 18
settembre.
Marissa Tomei ha fatto cinque apparizioni nel
ruolo di Zia May nel Marvel Cinematic Universe, ma è
emerso che la cosa che l’attrice preferisca dell’essere parte del
MCU e in particolare del franchise
di Spider-Man è avvenuta dietro le quinte. In occasione
del Fan Expo di Toronto (via EW), la Tomei ha infatti
rivelato che alcune delle cose che le sono piaciute di più della
sua partecipazione a Spider-Man sono state vedere le star
Tom Holland e
Zendaya crescere e innamorarsi.
“Penso che alcune delle cose
preferite siano state guardare Tom e Zendaya crescere e vederli
innamorare… e vedere il loro talento fenomenale”, ha detto la
Tomei. “Essere, come dire, sbalordita fin dall’inizio… Voglio
dire, sono sbalordita”. “Alcune persone sono semplicemente
destinate a questo”, ha aggiunto. “E sono fatte per
questo”. Ha poi elogiato il talento degli attori di Spider-Man
e Michelle “MJ” Jones, anche al di fuori della recitazione.
“Hanno un enorme, enorme potere
da star, un enorme potere e riescono a essere persone vere allo
stesso tempo e sono poliedrici”, ha detto la Tomei.
“Possono fare tutto! Cantano, ballano, recitano, fanno
acrobazie, disegnano moda. Insomma, cosa non fanno? Sono persone
incredibili, incredibili”.
Marisa Tomei potrebbe tornare nel
ruolo di zia May nel MCU?
“Ma il fatto è che, se qualcuno
me lo chiede, io stessa non capisco il Multiverso. Il nostro
meraviglioso regista, Jon, e io ci siamo detti ‘E quindi, dove sono
ora? Ok, beh, puoi spiegarmelo ancora una volta?”. Ha
aggiunto: “Mi piacerebbe tornare e farne parte. Anche lì c’è
una storia. May Parker si mette con Ant-Man. Beh, voglio dire, lei
è un personaggio a sé stante, ovviamente, ma ci sono altre strade
da esplorare”.
L’attrice Amandla
Stenberg, che ha interpretato il doppio ruolo delle
“gemelle” sensibili alla Forza Osha e Mae in
The Acolyte,
ha rotto il suo silenzio sulla cancellazione dell’ultima serie
di Disney+ dedicata a Star Wars, e sembra che il contraccolpo negativo abbia
in qualche modo contribuito alla decisione della Lucasfilm. I
rapporti hanno indicato che lo studio ha deciso di non rinnovare la
serie per una seconda stagione a causa del calo degli spettatori,
ma la Stenberg ritiene che una “furia di bigottismo
iperconservatore, pregiudizi, odio e linguaggio odioso”
abbiano contribuito alla percezione negativa generale del
progetto.
“Non è un grande shock per me
[che sia stato cancellato]. Naturalmente vivo nella mia bolla di
realtà, ma per chi non lo sapesse c’è stata una furia di vetriolo
che abbiamo affrontato da quando lo show è stato annunciato… quando
era ancora solo un’idea e nessuno l’aveva ancora visto. È stato
allora che abbiamo iniziato a sperimentare una furia di bigottismo
iperconservatore e di vetriolo, di pregiudizio, di odio e di
linguaggio odioso nei nostri confronti… Questo mi ha davvero
colpito quando ho ottenuto il lavoro, perché non è qualcosa che,
anche se avevo previsto che sarebbe successo, non si può capire
appieno come ci si sente finché non succede a te”.
“È stato un onore e un sogno
incredibile per me essere in questo universo… E voglio solo far
sapere alle persone che ci hanno sostenuto in questo modo, e che ci
hanno sostenuto vocalmente di fronte a tutto il vetriolo che
abbiamo ricevuto, e al tipo di attacco mirato che direi abbiamo
ricevuto da parte dell’estrema destra, che siete stati
profondamente amati e apprezzati, e questo ha reso questo lavoro
ancora più utile per me”. “E devo ringraziare Lesyle
Headland… Adoro quella stronza… è una delle persone migliori al
mondo… ha un talento incredibile e unico… amerò per sempre questa
esperienza con lei”.
Non è difficile capire il punto di
vista della Stenberg, ma se The
Acolyte fosse stato un enorme successo per la
Lucasfilm/Disney, le reazioni dei fan avrebbero fatto davvero tanta
differenza? Detto questo, abbiamo assistito a un drastico
cambiamento dei piani per la trilogia di sequel di Star
Wars in seguito alla risposta a Star
Wars: Gli ultimi Jedi, quindi chi può dirlo?
Di recente abbiamo saputo che la
star di Avengers:
Age of Ultron, James Spader tornerà a vestire i panni del
cattivo titolare della serie Disney+Vision, e il
rapporto commerciale ha lasciato intendere che anche Elizabeth Olsen potrebbe riprendere il suo
ruolo di Wanda Maximoff, alias la Scarlet Witch. Lo scooper
Daniel Richtman ha poi affermato che la Olsen è
“un punto fermo” per un progetto Marvel che girerà nel 2025 (vale la
pena notare che anche Avengers:
Doomsday dovrebbe iniziare le riprese il prossimo anno), e
ha accennato al fatto che lo show Vision “avrà elementi degli
Avengers della Costa Ovest”.
Ora, lo scooper riporta che i membri
di questo gruppo potrebbero fisicamente comparire proprio nello
spin-off di WandaVision.
Questo gruppo degli Eroi più potenti della Terra è stato formato da
Occhio di Falco negli anni ’80 e, sebbene numerosi membri si siano
avvicendati nel corso degli anni, la formazione originale
comprendeva Visione, Mockingbird, Wonder Man, Tigra e Iron Man (con
Rhodey nell’armatura). Se questo dato si rivelerà esatto,
potranno venire gettate le basi per la formazione della squadra in
futuro, e forse anche per un film o una serie sui Vendicatori della
Costa Ovest.
Cosa sappiamo su Vision?
Vision, la cui
produzione dovrebbe iniziare in Inghilterra nel 2025, è il primo
nuovo show live-action della Marvel in quasi due
anni. Brad Winderbaum, responsabile di Marvel per lo
streaming, la televisione e l’animazione, ha dichiarato a Variety a
maggio che l’azienda ha iniziato a passare a un “approccio più
tradizionale” alla produzione televisiva dopo il lancio iniziale
dei suoi contenuti in streaming, che lo studio ha realizzato
secondo un modello a caratteristiche.
All’inizio di quest’anno abbiamo
scoperto che la serie è stata resa ufficiale e che il produttore
esecutivo di Star Trek: Picard, Terry
Matalas, è stato nominato showrunner. La serie è
attualmente in programma per il 2026. Paul Bettany riprenderà il suo ruolo di
tragico sintetizzatore del MCU e la storia dovrebbe essere
incentrata su “Visione fantasma che esplora il suo nuovo scopo
nella vita”.
Il finale di WandaVision ha rivelato che il Visione con
cui abbiamo passato il tempo nel corso della stagione era in realtà
uno dei costrutti di Wanda, ma il vero “Visione Bianco” era stato
ricostruito dallo S.W.O.R.D. e programmato per rintracciare e
uccidere Scarlet Witch. Questa versione del personaggio si
allontana verso parti sconosciute verso la fine dell’episodio dopo
aver dichiarato di essere la “vera Visione”.
Sean Gunn ha interpretato Kraglin nei film di
Guardiani della Galassia, trasformando l’ex Reaver da
attore non protagonista a membro a pieno titolo della squadra nel
corso della trilogia. Gunn ha anche interpretato Weasel in The Suicide Squad della DC e si appresta a riprendere
il ruolo per la serie animata Creature
Commandos, prima di fare il suo debutto nel DCU live-action come Maxwell Lord nel prossimo
reboot di Superman
di suo fratello James Gunn.
Parlando con The Wrap al FanExpo di Chicago,
a Gunn è stato chiesto di descrivere questo salto dal MCU al DCU, e lui ritiene che – poiché ora fa parte di
un universo condiviso DC molto diverso sotto la guida di suo
fratello e del co-CEO dei DC Studios Peter Safran,
paragonare la sua esperienza è come “mele e arance”.
“Sono entrato nell’intero processo di lavoro alla Marvel quando la macchina era già
in funzione e funzionava senza intoppi e stava andando bene. Alla
DC ho fatto Suicide Squad, ma ora la stanno revisionando ed
è nuova da quando mio fratello ha assunto la direzione dello
studio”, ha spiegato.
“È stato un processo nuovo per
loro. Quindi sarebbe, è vero, come cercare di paragonare mele e
arance”. “In fondo, lavorare con mio fratello è più simile
che diverso da altre cose”, ha aggiunto. “Quindi il fatto
di aver lavorato con James alla Marvel e con James alla DC rende le
cose molto più simili in termini di processo”. A Gunn è poi
stato chiesto anche cosa ne pensa del cattivo Maxwell Lord e, pur
non entrando troppo nei dettagli, ha rivelato che questa versione
di Lord “non si baserà su nessuna rappresentazione live-action
che i fan hanno visto prima. È tutto basato su materiale scritto e
su cose che pensiamo di avere davanti”.
Tutto quello che sappiamo su
Superman
Superman,
scritto e diretto da James
Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il
Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane
reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois
Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha
detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è
il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato
alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e
Lois Lane.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di
presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà
seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”. Il
film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.
Su Baby
Girl, la regista Halina Reijn ha
dichiarato: “Abbiamo tutti una piccola scatola nera piena di
fantasie proibite che potremmo non confessare mai a nessuno. Sono
affascinata dalla dualità della natura umana e questo film è un
tentativo di far luce, senza giudicare, sulle forze contrapposte
che compongono le nostre personalità. Per me il femminismo è la
libertà di studiare la vulnerabilità, l’amore, la vergogna, la
rabbia e la bestia interiore di una donna. Invecchiare significa
affrontare l’infinità del tutto. Nella mezza età non possiamo più
nasconderci e siamo costrette ad affrontare i nostri demoni; più
reprimiamo la nostra ombra, più pericoloso e dirompente può
diventare il nostro comportamento. La relazione al centro di
Babygirl consente a Romy e Samuel di mettere in scena la loro
confusione riguardo a potere, genere, età, gerarchia e istinto
animale. Nonostante i tabù, la gioia di quell’esplorazione è
liberatoria e persino curativa.”
La trama di Baby Girl
Nel film Una potente
amministratrice delegata mette a repentaglio la carriera e la
famiglia quando inizia una torrida relazione con un suo stagista
molto più giovane.
Sarà presentata oggi in concorso
nell’ambito dell’81.
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica,
Trois amies, il film francese diretto da Emmanuel
Mouret con protagonisti Camille Cottin, Sara
Forestier, India Hair, Grégoire Ludig, Damien Bonnard, Vincent
Macaigne e Éric Caravaca.
In merito al film il regista
Emmanuel Mouretha commentato: “Mi piacciono i
personaggi che sbagliano, ci riprovano e continuano a sbagliare,
come Buster Keaton quando ripetutamente cade e si rialza ma che una
caduta dopo l’altra continua ad andare avanti senza voltarsi
indietro e senza dare la colpa a nessuno. Mi piacciono i personaggi
che si perdono nei loro sogni o nelle loro ossessioni e che perdono
ripetutamente la strada solo per trovare un’altra direzione, e poi
un’altra, e così via. Provo tenerezza per quei personaggi che
vorrebbero essere migliori di quello che sono ma non ci riescono
mai davvero. Mai davvero, tranne qualche volta. Provo tenerezza per
quella goffaggine crudele ma costruttiva che fa parte della nostra
condizione umana, essere sommersi da storie, ideali e desideri
tanto quanto dai colpi di fortuna e dai pericoli della realtà.”
La trama di Trois amies
Joan non è più innamorata di
Victor, ma le fa male pensare di essere disonesta con lui. Alice,
la sua migliore amica, la rassicura: lei stessa non prova passione
per il suo compagno Eric, eppure la loro relazione va a gonfie
vele. Non sa che lui ha una relazione con la loro comune amica
Rebecca. Quando Joan decide finalmente di lasciare Victor e lui
scompare, le vite delle tre amiche e le loro relazioni vengono
sconvolte.
Nel mondo di Yellowstone,
la dinamica tra il proprietario del ranch John Dutton e il magnate
del casinò Chief Thomas Rainwater (Gil
Birmingham) è stata una delle relazioni più avvincenti
e in evoluzione della serie. Per quasi cinque stagioni, i due sono
stati spesso in contrasto per il vasto ranch di Yellowstone, con l’obiettivo finale di Rainwater
di recuperare la terra per la riserva di Broken Rock.
Mentre Yellowstone
si prepara alla seconda parte della quinta stagione, che debutterà
il 10 novembre su Paramount Network, si profila l’assenza del
personaggio di Kevin Costner, John Dutton.
Questa partenza è destinata ad avere un impatto significativo sul
capitolo finale della serie, soprattutto per quanto riguarda il
rapporto tra Rainwater e la famiglia Dutton. Con Dutton fuori dai
giochi, le ambizioni di Rainwater potrebbero incontrare meno
resistenza, ma si perderà anche la tensione che caratterizzava gran
parte della loro interazione.
Nel finale di metà stagione, nel
gennaio 2023, Dutton ha sorprendentemente appoggiato Rainwater nel
bloccare un oleodotto che minacciava la riserva. Tuttavia, con
l’uscita di scena di Dutton, ogni possibilità di alleanza tra
queste due potenti figure sembra improbabile, lasciando Rainwater
ad affrontare le sfide da sola.
Cosa vediamo nelle nuove immagini
di “Yellowstone”?
Nelle foto appena rilasciate dei
prossimi episodi, per gentile concessione di USA Today, si vede
Rainwater contemplare i piani di proprietà e lo stesso Yellowstone
Ranch insieme al suo braccio destro Mo (Mo Brings
Plenty), lasciando intendere la sua continua
determinazione a raggiungere i suoi obiettivi.
Nel frattempo, la relazione tra
Rip Wheeler (Cole Hauser) e l’adolescente
problematico Carter (Finn Little) si
approfondisce, mostrando l’evoluzione di questo nucleo familiare
non convenzionale. Rip, che inizialmente era contrario alla
decisione di Beth di accogliere Carter, sembra ora aver abbracciato
il ruolo di figura paterna, come dimostrano i teneri momenti
catturati nelle nuove immagini.
Le immagini forniscono il primo
sguardo ai nuovi personaggi del film in uscita Jurassic
World 4, oltre ad alcune brevi e allettanti
descrizioni dei personaggi. Nella prima immagine, vediamo il
paleontologo Dr. Henry Loomis (Bailey) e l’esperta
di operazioni segrete Zora Bennett (Scarlett
Johansson) accovacciati nell’erba alta,
presumibilmente per osservare e/o nascondersi da un dinosauro.
Nel secondo, Duncan Kincaid (Ali),
che sembra vestito in abiti militari, tiene in mano un razzo
stradale acceso. Quest’ultima evoca immagini di scene simili, in
cui un razzo di segnalazione viene tipicamente usato per attirare
un tirannosauro, da precedenti film del franchise: Alan Grant
(Sam Neill) lo usa per attirare il teropode
lontano da Ian Malcom (Jeff Goldblum)
caduto in Jurassic Park del 1993, mentre
Claire Dearing (Bryce Dallas Howard) ne usa
uno per attirare il T. rex in un combattimento con il Franken-dino
Indominus rex in Jurassic World
del 2015.
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Cosa sappiamo di Jurassic World: Rebirth?
Finora le informazioni sul prossimo
film di Jurassic World sono rimaste più chiuse degli
embrioni di dinosauro congelati dalla InGen. Il titolo,
Jurassic World:Rebirth, è stato svelato solo
oggi. Il film sarà diretto da Gareth
Edwards, che si è fatto le ossa (di dinosauro) con gli
stravaganti mostri giganti Monsters e
Godzilla del 2014. La
sceneggiatura è affidata a David Koepp, che
ha scritto le sceneggiature di Jurassic Park del 1993 e
del suo sequel, Jurassic Park:Il mondo
perduto del 1997; in quest’ultimo viene divorato
da un T. rex mentre si scatena a San Diego. Si dice che il film sia
una rottura con i precedenti film della serie, senza personaggi
della trilogia di Jurassic Park e Jurassic World.
Oltre a Johansson, Bailey e Ali, il film sarà interpretato anche da
Manuel Garcia-Rulfo, Rupert
Friend, Luna Blaise, David
Iacono, Audrina Miranda, Béchir
Sylvain, Philippine Velge e Ed
Skrein – oltre, naturalmente, alle loro co-star
preistoriche, le vere star del film.
Jurassic World:Rebirth sarà prodotto da Frank
Marshall e Patrick Crowley attraverso
Kennedy/Marshall. Steven Spielberg sarà produttore
esecutivo attraverso la Amblin Entertainment; dopo aver diretto
Jurassic Park e Il mondo perduto, ha prodotto
tutti i successivi sequel di Jurassic Park. Jurassic World:Rebirthuscirà il 2
luglio 2025.
Sebbene sia stato un anno
relativamente tranquillo sul fronte dei contenuti per i Marvel Studios, con un solo show e un solo
film finora, il 2025 sarà completamente diverso. In collaborazione
con Entertainment Weekly, la Marvel ha svelato nuove immagini di
diversi progetti in arrivo attraverso uno sguardo al passato per
celebrare gli 85 anni della Marvel, tra cui Thunderbolts*,
Daredevil:Born
Again e Captain America:Brave New World. L’immagine di
Thunderbolts* mostra la squadra in piedi in
un ascensore, tra cui il Guardiano Rosso di David
Harbour, il fantasma di Hannah
John-Kamen, Bucky Barnes di Sebastian
Stan, Yelena Belova di Florence
Pugh e John Walker/agente americano di
Wyatt Russell. Thunderbolts* è uno dei numerosi progetti
del MCU che verranno presentati l’anno
prossimo, la cui uscita è attualmente prevista per il 2 maggio
2025. Julia Louis-Dreyfus, Lewis
Pullman, Olga Kurylenko,
Rachel Weisz e Geraldine
Viswanathan sono stati scelti come protagonisti del
film.
Per quanto riguarda gli altri
progetti, un altro film del MCU, Captain America:Brave New World si presenta
con un nuovo entusiasmante look. L’immagine appena rilasciata
mostra il Thunderbolt Ross di Harrison Ford completamente trasformato
in Hulk Rosso, che in precedenza era stato solo accennato
nel primo trailer. Ford subentrerà nel ruolo di Thaddeus Ross
al compianto William Hurt, scomparso
purtroppo nel 2022 dopo essere stato un attore fisso del MCU fin dalla Fase 1. Captain America 4 vedrà il ritorno di
Anthony Mackie nei panni di Sam Wilson, che
questa volta prenderà il posto di Captain America dallo Steve
Rogers di Chris Evans. Anche Joaquin Torres,
interpretato daDanny Ramirez, prenderà il posto
del nuovo Falcon, mentre Giancarlo Esposito
vestirà i panni di Sidewinder e Tim Blake
Nelson tornerà alla Marvel per ricoprire finalmente il
ruolo di The Leader.
Charlie Cox è pronto a
combattere in una nuova immagine di “Daredevil:Born
Again”.
L’ultima immagine rilasciata mostra
Charlie Cox nella prossima serie
Daredevil:Born Again, che dovrebbe arrivare su
Disney+ a marzo del prossimo anno. Cox
riprenderà il suo ruolo di Matt Murdock/Daredevil, mentre i regular
della serie Netflix, Elden Henson e
Deborah Ann Woll, torneranno a interpretare
rispettivamente Foggy Nelson e Karen Page. Anche il veterano
diDaredevil e PunisherJon
Bernthal tornerà in sella nel ruolo del Punitore,
insieme a Vincent D’Onofrio che tornerà nel
ruolo di Kingpin, mentre la Marvel tornerà con un’altra serie
TV-MA che seguirà Echo
nel 2025.
Captain America:Brave
New World è atteso nelle sale il 14 febbraio 2025,
Thunderbolts* è attualmente previsto per il
2 maggio 2025 e Daredevil:Born Again è previsto
per marzo 2025. Date un’occhiata alle nuove immagini qui sopra e
restate sintonizzati su CINEFILOS per i futuri aggiornamenti sulla
Marvel.