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El Jockey: recensione del film di Luis Ortega – Venezia 81

El Jockey: recensione del film di Luis Ortega – Venezia 81

Per analizzare al meglio El Jockey, il nuovo film di Luis Ortega in Concorso all’81esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, possiamo iniziare da Luigi Pirandello e il suo concetto di maschere. Queste rappresentano le molteplici identità che ogni individuo adotta per vivere e integrarsi nella società, ma non sempre la maschera che si indossa, o in cui ci si è trasformati, ci soddisfa. Quando la crisi esistenziale bussa alla porta, l’unica via d’uscita sembra essere la liberazione da quell’identità costruita nel tempo, per evitare l’autodistruzione e ricominciare d’accapo. “Morire per rinascere”, come afferma Abril a Remo in El Jockey, è il cuore pulsante dell’intera pellicola, tema cardine che funge da apertura e chiusura di una storia destinata, però, a ripetersi all’infinito.

Scritto a sei mani dal regista insieme a Rodolfo Palacios e Fabián Casas, il film offre una potente riflessione sull’importanza di cercare il proprio io, anche a costo di trasformarsi profondamente, esplorando il bisogno di spogliarsi di quelle identità imposte dalla vita, quegli abiti che, col tempo, smettono di calzare a pennello, soffocandoci. Nel cast spiccano l’argentino Nahuel Pérez Biscayart, premiato come Migliore promessa maschile ai César 2018, e Úrsula Corberó, che dopo il successo de La Casa di Carta è riuscita a guadagnarsi nuovi ruoli di valore, impedendo così di rimanere impigliata nel solo personaggio di Tokyo.

El Jockey, la trama

Remo Manfredini è un fantino di grande successo, acclamato da tutti e considerato la carta vincente di Sirena, un gangster e imprenditore che gestisce la scuderia per cui Remo gareggia. Se sul piano delle performance Remo è imbattibile, il suo animo è tutt’altro che saldo. Ed è proprio questo che lo conduce in una spirale autodistruttiva, segnale di un crollo imminente, il quale si manifesta in tutta la sua drammaticità il giorno della gara più importante della sua carriera—quella che potrebbe liberarlo dai debiti. L’incidente che subisce durante la competizione, invece di segnare la fine, si trasforma però in un’opportunità: dall’ospedale in cui viene ricoverato, Remo fugge, determinato a cercare il suo vero io.

Cercare se stessi, cersarsi in altre vite

I novantasette minuti di El Jockey si fanno sentire intensamente. Fin dalle prime inquadrature, il film ci immerge nella vita di Remo, intrappolato in un’identità che non gli appartiene. Questo dramma surreale, ricco di metafore e simboli, dipinge il ritratto di un uomo che vede nel suo incidente un’opportunità irripetibile: abbandonare il vecchio sé per esplorare nuove versioni di sé stesso, nella speranza di trovare la libertà. Libertà, soprattutto, dal dolore profondo generato da una frattura interiore che non sa come sanare.

La fuga dall’ospedale, con indosso un cappotto e una borsa da donna, segna il punto di svolta in un’esistenza ormai al collasso, che solo una trasformazione radicale può salvare. Il peso che lo ha consumato e logorato ha un nome: Sirena, il gangster a capo della scuderia per cui lavora. È proprio quando Remo inizia a distaccarsi dalle dinamiche del mondo equestre e, soprattutto, dalla mafia che gli ruota attorno, che ritrova forza e determinazione. Si sente così leggero che persino una bilancia non registra più il suo peso, che ritorna solo quando gli scagnozzi di Sirena salgono con lui: una metafora tagliente di una società che tiene tutti in una morsa spietata.

El Jockey ci dice dunque che combattere per riconquistare sé stessi è possibile, sia sperimentando nuove sfaccettature della propria personalità, sia riscoprendo versioni passate di chi eravamo, o riprendendo il filo da dove si era spezzato. Nonostante ciò, questo processo è ciclico, perché prima o poi sentiremo di nuovo il bisogno di cambiare. È una spirale infinita, parte integrante dell’essere umani. Il film ci suggerisce così che la continua scoperta di sé non si interrompe nemmeno con la morte, perché c’è sempre una rinascita. E il gioco ricomincia. Ma non per questo bisogna smettere di farlo.

Quiet Life: recensione del film di Alexandros Avranas – Venezia 81

Nel panorama medico esistono ancora malattie poco conosciute, la cui origine rimane in gran parte un mistero. Tra queste c’è la Child Resignation Syndrome, o Sindrome della Rassegnazione Infantile, una condizione che colpisce bambini e adolescenti rifugiati insieme alle loro famiglie. Di natura psicologica, questa sindrome compromette la coscienza, inducendo un coma profondo dal quale il soggetto potrebbe non risvegliarsi. La Svezia sembra essere l’epicentro di questo fenomeno, una scoperta inquietante che ha spinto Alexandros Avranas a sentire la necessita di portare su schermo questa storia. Nasce così Quiet Life, film che Avranas scrive e dirige, presentato in Concorso nella sezione Orizzonti alla 81esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, dove ha ricevuto una standing ovation in Sala Darsena. La pellicola è un dramma, sia nel tono che nel taglio, ma permeato da una speranza che non cede mai e che cresce gradualmente fino a sbocciare in un finale profondamente commovente. A interpretare la famiglia protagonista Chulpan Khamatova, Grigory Dobrygin, Naomi Lamp e Miroslava Pashutina.

Quiet Life, la trama

Svezia, 2018. Sergei e Natalia sono una coppia che cerca asilo in Svezia, con a carico due figlie, Alina e Katja. L’uomo è stato minacciato diverse volte in Russia, con danni anche fisici, dopo aver distribuito agli studenti testi sulla democrazia e la libertà di espressione nella scuola in cui era preside. Non potendo più vivere nella loro terra, cercano riparo in una nazione che però chiude loro le porte. Ed è solo quando gli viene comunicato che entro dieci giorni dovranno lasciare la Svezia che la minore, Katja, ha un collasso, entrando in un misterioso stato di coma. Nella clinica la chiameranno sindrome della rassegnazione, un attacco alla psiche sottoposta a forte stress che porta a una perdita di conoscenza rischiosamente permanente. L’obiettivo della famiglia è salvare la bambina, e quando anche l’altra subirà la stessa sorte, si impegneranno al massimo andando contro qualsiasi decisione imposta per poter tornare a essere felici.

La famiglia, l’unica medicina di cui si ha bisogno

Basta poco per distruggere i sogni di una famiglia. Se guerre, repressioni politiche e povertà “non sono sufficienti” a spezzare intere popolazioni, ci pensano le istituzioni del Paese dove si cerca asilo. Errol Morris ha raccontato questa realtà con Separated, portandoci dentro una delle pagine più cupe della politica trumpiana, in cui, al confine tra Messico e Stati Uniti, i bambini venivano separati dalle loro famiglie. Ma non è necessario guardare così lontano per accorgersi che certe dinamiche e scelte governative persistono. Nascondendosi dietro la pretesa di tutelare la nazione e, in particolare, i bambini, le istituzioni creano barriere così rigide da generare traumi familiari profondi.

Nel caso di Quiet Life, il film denuncia direttamente il sistema svedese, che, come si vede nella pellicola, è il principale responsabile della disgregazione di un equilibrio familiare. Le bambine affette dalla sindrome della rassegnazione, pur vivendo in un ambiente sano, percepiscono le ripercussioni e il pericolo derivanti dal rigetto della richiesta d’asilo, e vengono ulteriormente traumatizzate da istituzioni che alimentano disagio e sofferenza. Oltre alla paura di dover tornare in Russia, ai genitori viene attribuita la colpa dello stato vegetativo delle figlie, arrivando perfino a minacciare di sottrarle loro se non seguono una terapia basata su sorrisi forzati e pensieri positivi, sostenendo che solo la serenità—che viene negata a Katia e Alina —può salvarle. Tuttavia, ciò che l’apparato non comprende è che è proprio l’amore di un padre e una madre che può rimarginare una ferita così profonda.

Nella geometria formale e nell’estetica fredda e asettica scelta dal regista—che riflettono il distacco emotivo della Svezia—la tenacia e la determinazione di Sergei e Natalia rappresentano la luce vibrante e il colore che infondono in Quiet Life una necessaria carica di positività, elevandosi a bellissimo contrasto. Il messaggio, nelle ultime battute, appare chiaro: anche quando viene indirettamente imposto di rimanere in silenzio, accettando regole e condizioni che non si condividono, è possibile alzare la testa e ribellarsi. Per i propri diritti, per la propria famiglia e per la propria dignità.

MaXXXine: intervista al regista Ti West

MaXXXine: intervista al regista Ti West

Dopo i film di gran successo X – A Sexy Horror Story e Pearl, il regista Ti West ha concluso la sua trilogia sexy-horror con protagonista Mia Goth con MaXXXine (qui la recensione), al cinema dal 28 agosto con Lucky Red e Universal. Questo terzo e – per ora – ultimo capitolo accompagna l’eroina del titolo a Hollywood, a caccia della sua grande occasione nel cinema che conta. Questa volta, il riferimento del regista sono i thriller anni ’80, a partire dai quali conduce gli spettatori in un folle viaggio tra le strade della Mecca del Cinema. Per l’occasione dell’uscita del film, abbiamo incontrato Ti West, che ci ha raccontato qualcosa di più sulla trilogia e il suo rapporto con l’horror.

Ti aspettavi il successo avuto da questa trilogia? Secondo te, da cosa è dovuto?

 No, non lo prevedevo affatto. Specialmente per questa tipologia di film, che diventano dei cult istantanei. Credo che due motivi per questo successo – ma potrei sbagliarmi – sia l’entusiasmo che c’è oggi per il cinema nel cinema, cosa che genera un certo coinvolgimento in quegli spettatori in cerca dei film incentrati sull’arte del fare film. Ma credo che il vero motivo sia più universale, ovvero il discorso sul volere un certo tipo di vita e sulle difficoltà di raggiungerla. Questo è il cuore di questa trilogia e credo che il pubblico possa davvero connettersi con questa tematica.

Hai detto che il tuo intento era quello di non demonizzare la Hollywood di quegli anni, quindi cosa ti interessava di più raccontare di quel contesto?

L’assurdità che lo caratterizzava! Fare film è una cosa strana da fare e Hollywood è un posto interessante perché da un lato è uno dei luoghi più glamour del mondo, ma dall’altro, proprio dietro l’angolo, può diventare molto pericoloso. Questi due aspetti coesistono e credo che questo sia un aspetto davvero unico. Tutti vanno ad Hollywood per diventare qualcuno, ma non tutti ci riescono, eppure la gente continua ad andarci. Tornando alla precedente domanda, questo è uno dei motivi per cui ritengono sia così facile immedesimarsi nella vicenda narrata.

MaXXXine film 2024
Un’immagine del nuovo film di Ti West, MaXXXine

Dalle sue prime manifestazioni ai film più famosi del genere, l’horror è sempre stato un genere privilegiato per raccontare la società attraverso le metafore della mostruosità. Credi che ancora oggi abbia questo valore?

Sì, credo che ci siano ancora registi che sanno usare questo genere per mandare messaggi sociali di un certo tipo. Penso sia anche ciò che dà fascino a questo genere. Però l’horror ti permette prima di tutto di sperimentare in modi in cui con gli altri generi non è possibile e quando io personalmente realizzo un horror è questo che ho davanti agli occhi come prima cosa. Non sto lì a pensare “ok, userò questo per mandare un dato messaggio”. La possibilità di portare qualcosa di davvero provocante sullo schermo ti costringe a chiederti se davverò vuoi caricare quella cosa di ulteriori significati o meno e non sempre è necessario farlo.

Dopo tanto horror, ci sono altri generi che ti interesserebbe esplorare?

Assolutamente. Sono circa dieci anni che lavoro con il genere horror, per cui credo che ora mi prenderò una pausa. Non credo farò più qualcosa di simile alla trilogia di MaXXXine. Ho trascorso quattro meravigliosi anni a lavorare a questi tre film, ma ora sento che è giunto il momento di voltare pagina e cimentarmi con qualcosa di profondamente diverso.

Come descriveresti il tuo rapporto lavorativo con Mia Goth?

Abbiamo attraversato insieme quattro anni di lavoro davvero intenso e penso che né io né lei avessimo avuto un’esperienza simile con altri. Mia è davvero unica, sin dalla nostra prima conversazione abbiamo capito di poter essere “partner in crime”. Il lavoro svolto, per quanto uno spettatore non possa esserne realmente a conoscenza, credo che si ritrovi tutto sullo schermo grazie alla sua capacità di capire e prevedere ciò che desideravo, che spesso coincideva con ciò che desiderava anche lei. La collaborazione si è così rivelata estremamente soddisfacente, anzi senza dubbio è stato il rapporto regista-attore/attrice più soddisfacente della mia carriera sino ad oggi.

MaXXXine
Mia Goth in MaXXXine

C’è qualcosa che vorresti cambiare o fare diversamente nella trilogia dedicata a Maxine, ora che l’hai realizzata?

In realtà no. Sono certo che ci siano alcuni aspetti tecnici che avrei potuto gestire in modo migliore, o magari avrei voluto avere più tempo o risorse, ma a questo punto non ha importanza. Ora è passato un po’ da quando li ho rivisti tutti e tre ma credo che quando li rivedrò tra qualche anno sarò ancora convinto di aver fatto tutto come lo volevo, per cui mi posso ritenere soddisfatto.

Pensi che un giorno potresti tornare a raccontare un nuovo capitolo della vita di Maxine? Ad esempio raccontandola ad un età più avanzata.

Non lo so, sinceramente. Credo che se lo faremo, sarà effettivamente per una Maxine ormai anziana. L’unico modo in cui al momento vedo possibile un nuovo film a lei dedicato è cogliendola da una distanza particolarmente importante da dove l’abbiamo lasciata. Ciò permetterebbe di avere un punto di vista del tutto nuovo su di lei. Io e Mia Goth dovremmo essere significativamente più vecchi per riuscire a fare ciò. Al momento siamo molto orgogliosi del lavoro svolto, per cui rivisitarlo ora non avrebbe senso… forse tra vent’anni!

Angelina Jolie, Pablo Larraìn e il cast di Maria sul tappeto rosso di Venezia 81

Ecco le foto dal red carpet di Maria di Pablo Larraín, presentato in Concorso all’ottantunesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia e che vede protagonista Angelina Jolie nei panni di Maria Callas. Nel cast anche Valeria Golino, Haluk Bilginer, Alba Rohrwacher, Pierfrancesco Favino e Kodi Smit-McPhee.

Maria: la recensione del film con Angelina Jolie di Pablo Larraín – Venezia 81

Snakes on a Plane: dal cast al finale, tutte le curiosità sul film

Un perfetto esempio di scult, ovvero quei film particolarmente bizzarri o “brutti” che diventano dei fenomeni mediatici, è certamente il titolo del 2006 Snakes on a Plane. Diretto da David R. Ellis (celebre anche per Final Destination 2 e The Final Destination 3D), questo è diventato popolare ancor prima della sua uscita grazie alla sua premessa narrativa, che lo ha portato ad essere un vero e proprio fenomeno di internet. Oltre ad essere un ennesimo caso di uomo contro il mondo animale, benché con risvolti diversi dal solito, il film vanta infatti anche una serie di momenti divenuti iconici.

Oggetto di molteplici parodie, Snakes on a Plane è andato incontro ad un tale interesse da parte del pubblico, che i produttori decisero di aggiungere cinque giorni extra di riprese, potendo così inserire nella storia una serie di azioni e battute suggerite dai fan online. Tra le più celebri aggiunte vi è ad esempio l’iconica battuta “Quando è troppo è troppo! Ne ho abbastanza di questi fottuti serpenti su questo fottuto aereo!”, pronunciata dal protagonista e indicata come una delle frasi del cinema più iconiche di sempre. Nonostante tutto questo rumore mediatico, però, il film finì con il non divenire il successo economico immaginato.

Con il tempo, tuttavia, è stato continuamente riscoperto da sempre nuove generazioni di spettatori e ancora oggi è un titolo degno di nota per la sua stravaganza. Per una visione spensierata, divertita e ugualmente ricca di suspence, Snakes on a Plane è il titolo ideale. In questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Snakes on a Plane cast
Flex Alexander e Kenan Thompson in Snakes on a Plane. © 2006 New Line Cinema.

La trama di Snakes on a Plane

La vicenda del film ha inizio quando il pericoloso gangster Eddie Kim, per impedire il proprio arresto, decide di uccidere Sean Jones, che si dirige da Honolulu a Los Angeles per testimoniare a suo sfavore. Kim pianifica di attaccare Jones e i due agenti FBI che lo stanno scortando al processo, Nevill Flynn e Henry Harris con serpenti velenosi imbarcati segretamente nell’aereo. Con un comando temporizzato, Kim farà in modo che i serpenti attacchino i passeggeri che hanno inconsapevolmente accettato ghirlande di fiori impregnate di feromoni, così da rendere i rettili ancora più feroci. Circa a metà tragitto, i serpenti vengono rilasciati e attaccano senza distinzione, uccidendo anche il pilota.

Mentre sull’aereo si consuma una vera e propria strage senza precedenti, Flynn si trova a dover prendere in mano la situazione, nel tentativo di salvare Jones, i passeggeri ancora vivi e naturalmente sé stesso. Per farlo, avrà però bisogno di un esperto di serpenti e cerca dunque di mettersi in contatto con il celebre dottor Steven Price. Il tempo a disposizione è però sempre meno, poiché l’aereo è completamente in balia del caos. Per evitare ulteriori spargimenti di sangue, Flynn dovrà prendere decisioni difficili e compiere mosse azzardate, poiché solo queste possono dargli modo di salvare la situazione.

Il cast del film

Ad interpretare il film, come noto, vi è l’attore Samuel L. Jackson, che proprio grazie a questa pellicola ha trovato rinnovato successo presso un sempre più ampio pubblico. L’attore, come rivelato in alcune interviste, ha affermato di aver accettato di lavorare in Snakes on a Plane innanzitutto per il titolo, che già di suo prometteva qualcosa di folle e diverso. Alla volontà del suo agente di far cambiare il titolo Jackson si oppose fermamente, dichiarando che esso era l’unico motivo per cui aveva accettato il lavoro. Accanto a lui, nel ruolo del testimone Sean Jones vi è l’attore Nathan Phillips, mentre il collega dell’FBI Henry Harris vi è l’attore Bobby Cannavale.

Julianna Margulies, qui presente nei panni dell’assistente di volo Claire, ha partecipato al film pur essendo terrorizzata dai serpenti nella vita reale. Per lei il set è stato dunque una vera prova di coraggio. Sono poi presenti gli attori Byron Lawson nei panni del criminale Eddie Kim, Flex Alexander in quelli del rapper Clarence Dewey e Todd Louiso per il ruolo del dottor Steven Price, esperto di serpenti. Grandi protagonisti sono naturalmente i serpenti. Furono usati quattrocentocinquanta esemplari, incluso un pitone birmano lungo sei metri. La maggior parte dei serpenti è però stata ricreata digitalmente, perché quelli veri non si muovevano quanto avrebbero voluto i realizzatori del film.

Snakes on a Plane finale
Tygh Runyan in Snakes on a Plane. Foto di Zade Rosenthal – © 2006 New Line Cinema.

Il finale di Snakes on a Plane

Nel finale, nonostante la mancanza di esperienza nel mondo reale, Troy effettua un atterraggio di emergenza e l’aereo arriva al terminal. I passeggeri escono dall’aereo e l’antiveleno viene somministrato a chi ne ha bisogno. Proprio mentre Flynn e Sean stanno per sbarcare, però, un serpente residuo salta fuori e morde Sean al petto. Flynn estrae la pistola e spara al serpente, mentre i paramedici si precipitano da Sean, traumatizzato ma illeso grazie al giubbotto balistico che ha indossato per tutta la durata della prova dopo il salvataggio dagli scagnozzi di Kim. In segno di gratitudine, Sean porta Flynn a Bali e gli insegna a fare surf.

Il trailer di Snakes on a Plane e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Snakes on a plane grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 29 agosto alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

The Gallows – L’esecuzione: la spiegazione del finale del film horror

Quello del falso documentario è un sottogenere particolarmente popolare all’interno del cinema horror. Questo permette infatti di conferire alla storia raccontata l’idea che ciò che si vede si avvenuto realmente, che sia un documento veritiero intorno a determinati eventi. E quando ad essere realistico è l’orrore, questo fa naturalmente ancor più paura. Titoli come ESP² – Fenomeni paranormali, La stirpe del male o l’iconico The Blair Witch Project sono esempi perfetti di tale filone. Un altro titolo piuttosto apprezzato è The Gallows – L’esecuzione.

Diretto da e , il film è stato prodotto dalla Blumhouse Productions, distintasi negli anni con film come Paranormal Activity, La notte del giudizio e Scappa – Get Out. A detta di tutti, The Gallows – L’esecuzione del 2015 non è decisamente una delle migliori proposte della Blumhouse, ma ha ugualmente saputo affascinare gli appassionati del genere grazie all’elemento found footage e al suo antagonista dal particolare modus operandi.

Proprio su questa misteriosa figura e sul suo violento passato si sono nel tempo generate diverse teorie, ma fortunatamente il film offre tutto ciò che c’è da sapere a riguardo. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a The Gallows – L’esecuzione. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Gallows - L'esecuzione trama

La trama e il cast di The Gallows – L’esecuzione

Tutto ha inizio nel 1993, quando un ragazzo di nome Charlie Grimille morì impiccato a causa di uno strano incidente avvenuto durante la produzione di un’opera teatrale dal titolo “L’esecuzione”. Vent’anni più tardi, alcuni adolescenti della sua stessa scuola riprendono in mano l’opera e decidono di portarla a termine. Ma in alcuni casi il passato deve restare tale e non tutte le cose possono essere cambiate. Alla vigilia del revival della commedia, infatti, lo spirito di Charlie sembra essere tornato per vendicarsi.

Ad interpretare i ragazzi protagonisti del film – Reese Houser, Pfeifer Ross, Ryan Shoos e Cassidy Spilker – sono interpretati rispettivamente da Reese Mishler, Pfeifer Brown, Ryan Shoos e Cassidy Gifford. Travis Cluff interpreta Mr. Schwendiman, mentre Melissa Bratton interpreta Alexis Ross, fidanzata di Charlie. Quest’ultimo è interpretato dall’attore Jesse Cross. Per il film, gli attori hanno eseguito le proprie acrobazie e non è stata utilizzata la CGI.

La spiegazione del finale del film

Nel corso del film, i giovani protagonisti si scoprono intrappolati nell’auditorium della scuola, senza la possibilità di chiedere aiuto. Dopo che alcuni di loro sono stati brutalmente uccisi, Reese e Pfeifer tirano l’allarme antincendio per cercare di far intervenire le autorità. L’allarme scatta, ma avverte anche Charlie della loro presenza. Il fantasma li insegue ma loro ontinuano a correre finché non vedono che la porta d’uscita è stata riaperta, ma non ci sono autorità. Reese corre fuori, ma Pfeifer non è con lui.

The Gallows - L'esecuzione cast

Reese, pur se disperato, torna a cercarla e la vede soffocare sul palco. Mentre cerca di aiutarla, i riflettori li illuminano. Capendo cosa lo spirito vuole che facciano, recitano la loro scena finale, in cui il dialogo è parallelo ai loro pensieri e alle loro parole reali, poiché Reese sa che è lui che il Boia/Charlie vuole. Reese finalmente bacia Pfeifer e si dirige verso il patibolo ora illuminato. Si mette il cappio al collo mentre Pfeifer continua a recitare le sue battute nel personaggio. Lo spirito di Charlie stringe il cappio intorno a Reese e tira la leva, impiccando ed uccidendo Reese.

Pfeifer sale poi sul palco e si unisce allo spirito invisibile di Charlie. Insieme fanno un inchino, mentre una persona in sala inizia ad applaudire: Alexis Ross. A quel punto vediamo per l’ultima volta la polizia entrare in casa di Pfeifer. Sul muro ci sono foto di Pfeifer e Alexis insieme. Mettendo insieme i pezzi, diventa chiaro che Pfeifer è la figlia di Charlie, nata dopo la sua morte. L’agente entra nella camera da letto dove viene proiettato il filmato dell’opera originale. Guardando di lato, vede con sorpresa Alexis che spazzola i capelli di Pfeifer.

Vede la morte di Charlie in TV e chiede: “Charlie Grimille?”. Le due donne lo guardano con occhi senz’anima e Pfeifer risponde: “Non dovresti pronunciare quel nome”. L’agente guarda fuori dalla stanza e vede un cappio che tira il suo partner contro il muro. Si gira e trova Charlie, che lo attacca prontamente. Pfeifer e sua madre, dunque, hanno contribuito a organizzare la vendetta di Charlie, dando vita ad un vero e proprio culto per il suo fantasma.

The Gallows Act II, il sequel del film

Nel 2019 è stato rilasciato un sequel dal titolo The Gallows Act II, tuttavia, a differenza del suo predecessore, questo film non utilizza la tecnica del found footage. Questo sequel ruota però ancora una volta attorno alla figura dello spirito di Charlie, ma cambia naturalmente il gruppo di ragazzi che avrà la sfortuna di imbattersi in lui. In particolare, la protagonista è qui l’aspirante attrice Auna Rue, che si ritroverà al centro di una cospirazione dedicata proprio al culto di Charlie e alla sua sede di sangue.

Il trailer di The Gallows – L’esecuzione e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di The Gallows – L’esecuzione grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 29 agosto alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

La scelta di Anne – L’Événement: la storia vera dietro il film

La scelta di Anne – L’Événement: la storia vera dietro il film

Scritto e diretto da (meglio nota come attrice in film come French Connection e Il coraggio di Blanche), il film francese La scelta di Anne – L’Événement si è affermato come il Vincitore del Leone d’Oro per il miglior Film al Festival di Venezia 2021. Una vittoria che ha suscitato grande entusiasmo ma anche numerose polemiche per via dell’argomento trattato: l’aborto.

Adattamento del romanzo autobiografico di Annie Ernaux, L’evento, il film offre infatti un racconto ambientato negli anni Sessanta in Francia, periodo nel quale nel Paese l’aborto era una pratica illegale. Pur parlando di un periodo passato, La scelta di Anne – L’Événement affronta in realtà una tematica ancora molto attuale e dibattuta al giorno d’oggi. Il film cerca proprio di inserirsi in questi discorsi, nel tantivo di offrire ulteriori spunti su cui riflettere.

In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a La scelta di Anne – L’Événement. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

La scelta di Anne - L'Événement trama

La trama e il cast di La scelta di Anne – L’Événement

Ambientato nella Francia del 1963, La scelta di Anne – L’Événement racconta la storia di Anne, una giovane donna dedita allo studio e che sogna un brillante futuro, che le permetta di costruirsi una vita diversa da quella proletaria condotta dalla sua famiglia. Peccato che il suo sogno nel cassetto rischia di andare in mille pezzi, quando la ragazza rimane incinta. È a questo punto che Anne si ritrova di fronte a una scelta: tenere o no il bambino?

Ma il rischio di vedere il futuro da lei desiderato sparire per sempre tra pannolini e biberon, la spinge verso quella che per lei è l’unica opzione fattibile, abortire. Con gli esami finali alle porte, la giovane deve liberarsi il prima possibile del suo problema, ma nella Francia dei primi anni Sessanta l’aborto è ancora illegale e Anne si vede costretta ad agire contro la legge. La donna non rischia solo la prigione, ma anche la condanna e giudizi da parte della società.

Ad interpretare la protagonista, Anne Duchesne, vi è l’attrice rumena naturalizzata francese Anamaria Vartolomei, divenuta celebre proprio grazie a questo film e poi vista anche in L’impero e Maria. Accanto a lei, recitano Kacey Mottet Klein nel ruolo di Jean, Luàna Bajrami in quello di Hélène, Louise Orry-Diquero nel ruolo di Brigitte e Louise Chevillotte in quello di Olivia. Completano il cast Pio Marmaï nel ruolo del Professor Bornec, Sandrine Bonnaire in quello di Gabrielle e Anna Mouglalis in quello di Claire.

La scelta di Anne - L'Événement cast

Il libro di Annie Ernaux e la storia vera di cui narra

Nel 2000 Annie Ernaux, oggi Premio Nobel per la Letteratura, pubblica il libro L’evento, in cui affronta il tema dell’aborto in Francia negli anni Sessanta, quando tale pratica era ancora illegale. La scrittrice, però, basa il racconto su un fatto realmente accadutole e che l’ha portata a scontrarsi con questa tematica. Nel 1964, a ventitré anni, studentessa di Lettere prossima a laurearsi, Ernaux si ritrova incinta a seguito di una breve relazione con uno studente di Scienze Politiche, ma non ha intenzione di tenere il bambino.

Proveniente da un famiglia di condizioni modeste, Ernaux spera attraverso gli studi di discostarsi da quel contesto sociale per vedersi aprire le porte verso un futuro più promettente e libero. Un figlio, in quel preciso momento della sua vita, però, rappresenta un ostacolo a riguardo. Sapendo che nessun medico si sarebbe offerto di aiutarla, andando di fatto contro la legge, la futura scrittrice decise dunque di ricorrere a pratiche abortive illegali. 

Questa “auto-socio-biografia” è stata scritta da Annie Ernaux usando il diario che teneva all’epoca (1963-1964), ed è punteggiata dalle sue riflessioni su quanto accadeva a livello personale e sociale. La memoria di quegli eventi fissata sulle pagine del diario diventa per la scrittirce uno strumento di conoscenza del reale. Dalla cronistoria di un avvenimento individualmente e politicamente trasformativo sorge così una voce esattissima, irrefutabile, che apre uno spazio letterario di testimonianza per generazioni di donne escluse dalla Storia.

Il trailer di La scelta di Anne – L’Événement e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di La scelta di Anne – L’Événement grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 29 agosto alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

Jurassic World Rebirth, svelato il titolo ufficiale e due prime immagini

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Il nuovo film di Jurassic World della Universal Pictures e della Amblin Entertainment ha ricevuto nella giornata di oggi un titolo ufficiale e un paio di foto in anteprima. Il film, la cui uscita al cinema è prevista per mercoledì 2 luglio 2025, si intitola Jurassic World Rebirth. Interpretato da Scarlett Johansson, Jonathan Bailey e Mahershala Ali, il film vede un’intrepida squadra in corsa per ottenere campioni di DNA dalle tre creature più colossali attraverso la terra, il mare e l’aria.

Cinque anni dopo gli eventi di Jurassic World: Il Dominio, l’ecologia del pianeta si è dimostrata ampiamente inospitale per i dinosauri. Quelli rimasti vivono in ambienti equatoriali isolati con climi simili a quelli in cui prosperavano un tempo. Le tre creature più colossali di quella biosfera tropicale possiedono però la chiave di un farmaco che porterà miracolosi benefici al genere umano.

Johansson interpreta Zora Bennett, un’esperta di operazioni segrete incaricata di guidare una squadra in una missione top-secret per ottenere materiale genetico dai tre dinosauri più massicci del mondo. Quando l’operazione di Zora si incrocia con una famiglia civile la cui spedizione in barca è stata rovesciata da dinosauri acquatici predatori, si ritrovano tutti bloccati su un’isola dove si trovano faccia a faccia con una sinistra e scioccante scoperta che è stata nascosta al mondo per decenni.

Bailey interpreta invece il paleontologo Dr. Henry Loomis, mentre Ali è il leader più fidato della squadra di Zora, Duncan Kincaid. Nel cast figurano anche Rupert Friend nel ruolo del rappresentante di Big Pharma Martin Krebs e Manuel Garcia-Rulfo nel ruolo di Reuben Delgado, il padre della famiglia di naufraghi civili. Di seguito, ecco le prime due immagini ufficiali di Jurassic World Rebirth e il teaser che ne svela il titolo.

Cosa sappiamo di Jurassic World Rebirth?

Con la scrittura della sceneggiatura da parte di David Koepp, il film Jurassic World Rebirth potrebbe tornare alle origini del franchise. Koepp non solo ha scritto l’acclamato originale del 1993 di Steven Spielberg, ma anche il suo sequel del 1997, Il mondo perduto: Jurassic Park. Non essendo previsto il ritorno di membri del cast storico come Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum, né di nuovi membri del cast di Jurassic World come Chris Pratt e Bryce Dallas Howard, il prossimo sequel potrebbe aprire la strada a una nuova era per il franchise.

Anche l’assunzione di Gareth Edwards fornisce qualche indicazione su ciò che potrebbe accadere in futuro. Edwards, che ha diretto anche Godzilla del 2014, ha anni di esperienza come artista VFX e questo è certamente uno dei motivi principali per cui tutti i suoi film presentano immagini CGI mozzafiato. The Creator, ad esempio, presenta un lavoro VFX straordinario ed è stato realizzato con un budget inferiore alla metà di quello di un tipico film del MCU, il che suggerisce che Jurassic World Rebirth potrebbe avere una delle migliori CGI del franchise di sempre.

Il finale di Jurassic World: Il Dominio potrebbe in un certo senso aver preparato gli eventi del prossimo sequel. Il film si conclude con gli esseri umani e i dinosauri che vivono fianco a fianco, e il prossimo film sembra riprendere proprio da qui, solo con nuovi personaggi. Il film è previsto in sala per il 2 luglio 2025

Separated: recensione del documentario di Errol Morris – Venezia 81

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Presentato Fuori Concorso all’ottantunesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, Separated è il nuovo film documentario del regista Premio Oscar Errol Morris. Il film si basa sul reportage di Jacob Soboroff, un corrispondente della NBC News che ha scritto il libro Separated: Inside an American Tragedy. Soboroff conosce l’argomento in modo approfondito, ma per un giornalista che lavora per un’agenzia di stampa mainstream, parla con un candore genuino.

Separated, la separazione familiare dell’amministrazione Trump

Il regista riporta alla mente degli spettatori, soprattutto gli statunitensi, l’ignominiosa politica di “separazione familiare” della prima amministrazione Trump che ha strappato i figli ai genitori e prodotto immagini di bambini, improvvisamente protetti dal governo degli Stati Uniti, avvolti in coperte di alluminio, che dormivano su pavimenti di cemento in recinti. È un resoconto incisivo di come è stata ideata e implementata la politica e per quale scopo, una “crudeltà sfacciata e gratuita”, come afferma nel film l’avvocato dell’ACLU Lee Gelernt, il cui intervento è stato fondamentale allo scopo di spingere un giudice federale a ordinare all’amministrazione Trump di riunire le famiglie.

Evitando di intervistare ideologi sulla questione, il regista raccoglie spunti e tesitimonianze da persone che erano in trincea quando le separazioni familiari sono diventate una delle massime priorità dell’amministrazione, come Scott Lloyd, capo dell’Office of Refugee Resettlement dell’amministrazione Trump, e il comandante Jonathan White, che ha prestato servizio nel Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani e ha combattuto contro questa risoluzione dall’interno. White diventa la coscienza del film, che ha mantenuto la sua umanità mentre altri intorno a lui erano fin troppo disposti a ignorare l’evidente trauma dei bambini strappati ai loro genitori.

La drammatizzazione degli eventi

Come accaduto anche in altre occasioni, Errol Morris fa uso di drammatizzazioni per mettere in scena particolari momenti del racconto. In Separated, il regista crea una trama di una madre di un paese centroamericano che intraprende un lungo viaggio verso il confine con gli Stati Uniti con suo figlio, che ha circa 10 anni. I due sostengono ogni sorta di difficoltà durante il tragitto, e poi le cose peggiorano solo una volta attraversato il confine con gli Stati Uniti: gli agenti federali li arrestano e separano immediatamente madre e figlio.

Queste scene aiutano a far comprendere la realtà emotiva di ciò che genitori e figli hanno attraversato, anche se sarebbe stato utile avere un’indicazione più forte del motivo per cui la madre immaginaria si è sentita costretta a lasciare il suo paese d’origine per gli Stati Uniti. Forse la cosa più scioccante di tutte in Separated è la prova scoperta da Morris e Soboroff che l’amministrazione Trump ha cercato di ostacolare l’ordine del tribunale di riunire le famiglie. E quello che sembra peggio di ogni nefandezza compiuta dall’amministrazione Trump, è che quella di Joe Biden non ha pianificato nessuna normativa che potesse impedire che questo evento si ripetesse. Questo vuol dire che un eventuale secondo mandato di Trump, mai troppo scongiurato, avrebbe il via libera per riprendere la “pratica” da dove l’aveva lasciata.

Separated, lo spettro del ripetersi della Storia

Al netto del contenuto che espone, sempre chiaro, lineare e approfondito, con tutte le “voci giuste”, Errol Morris regala un altro pezzo importante di narrativa della storia americana, con un uso sapiente dei tempi drammatici e della musica, continuamente tesa a tenere alta l’attenzione dello spettatore.

Festival di Venezia 2024, le foto di Cate Blanchett e Alfonso Cuaron per Disclaimer

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Ecco le foto del rad carpet all’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Disclaimer – La vita perfetta, la nuova, la nuova serie limitata di sette episodi di Apple TV+, un avvincente thriller psicologico interpretato dai premi Oscar Cate Blanchett e Kevin Kline. La serie farà il suo debutto l’11 ottobre con i primi due episodi, seguiti da nuovi episodi ogni venerdì fino al 15 novembre.

Scritta e diretta dal cinque volte premio Oscar Alfonso Cuarón, è basata sull’omonimo best-seller di Renée Knight e segue Catherine Ravenscroft (Blanchett) un’acclamata giornalista che ha costruito la sua reputazione rivelando le malefatte e le trasgressioni degli altri. Quando riceve un romanzo da un autore sconosciuto, si rende conto con orrore di essere la protagonista di una storia che mette a nudo i suoi segreti più oscuri.

Mentre Catherine lotta contro il tempo per scoprire la vera identità dello scrittore, è costretta a confrontarsi con il suo passato prima che questo distrugga la sua vita e i suoi rapporti con il marito Robert (Sacha Baron Cohen) e il figlio Nicholas (Kodi Smit-McPhee). Il cast comprende Lesley Manville, Louis Partridge, Leila George e Hoyeon e presenta Indira Varma come voce narrante.

Prodotta da Apple Studios, Disclaimer – La vita perfetta è coprodotta da Esperanto Filmoj e Anonymous Content. Cuarón è produttore esecutivo per Esperanto Filmoj insieme a Gabriela Rodriguez. Oltre a recitare, Blanchett è produttrice esecutiva. David Levine e il defunto Steve Golin sono produttori esecutivi per Anonymous Content. Anche il premio Oscar Emmanuel Lubezki, Donald Sabourin e Carlos Morales sono produttori esecutivi. Knight è co-produttore esecutivo. Lubezki e il candidato all’Oscar Bruno Delbonnel sono direttori della fotografia. La colonna sonora è composta da Finneas O’Connell, vincitore di numerosi premi Oscar e GRAMMY.

Outer Banks – Stagione 4: teaser trailer della nuova stagione

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Outer Banks – Stagione 4: teaser trailer della nuova stagione

Netflix ha diffuso il teaser trailer di Outer Banks – Stagione 4, l’attesa quarta stagione della serie Originale Netflix Outer Banks.

Tutto quello che c’è da sapere sulla quarta stagione di Outer Banks

I Pogues tornano in autunno in due parti da cinque episodi, il 10 ottobre e il 7 novembre. La caccia al tesoro è tutt’altro che finita.

I Pogues torneranno a vivere nuove azioni e avventure con una quarta stagione di Outer Banks nell’autunno del 2024. John B (Chase Stokes), Sarah (Madelyn Cline), JJ (Rudy Pankow), Kiara (Madison Bailey), Pope (Jonathan Daviss) e Cleo (Carlacia Grant) tornano per la più grande stagione ancora in corso – divisa in due parti da cinque episodi, con la prima parte che uscirà il 10 ottobre e la seconda il 7 novembre.

Mentre un capitolo della storia dei Pogues si è chiuso, la prossima fase di #P4L è appena iniziata e la caccia all’oro di Barbanera è all’orizzonte. Ecco tutto quello che sappiamo finora sulla prossima quarta stagione.

Dove si può vedere il teaser trailer della quarta stagione di Outer Banks?

Proprio in cima a questo post. Con la classica narrazione OBX John B ci dice che i Pogues ce l’hanno fatta: hanno trovato l’oro. “È lì che la storia sarebbe dovuta finire. Ma in realtà era solo l’inizio”. Date un’occhiata all’avventura dei Pogues che torneranno a casa quest’autunno nel teaser trailer qui sopra. La posta in gioco è più alta che mai nella quarta stagione: come dice John B., “Questa volta abbiamo tutto da perdere”.

Di cosa parla la quarta stagione di Outer Banks?

L’ultima volta che abbiamo visto i Pogues nel finale della terza stagione, erano passati 18 mesi da quando avevano trovato l’oro a El Dorado. I Pogues erano ancora alle prese con la morte di Ward (Charles Esten) e Big John (Charles Halford), ma si stavano prendendo un momento per elaborare la vittoria faticosamente ottenuta. Dopotutto, “non potevano perdere completamente la terza stagione”, ha dichiarato in precedenza a Tudum il co-creatore Shannon Burke. Il co-creatore Josh Pate ha aggiunto: “Sapevamo di dover dare loro una vittoria, ma alla fine è stata complicata. Volevamo che il pubblico sentisse che avevano ottenuto qualcosa e che non era tutto inutile”.

Con la posta in gioco più alta che mai nella terza stagione, le menti creative dietro Outer Banks, i produttori esecutivi e creatori Jonas Pate, Josh Pate e Burke, hanno detto a Tudum che speravano che i fan sentissero davvero la forza dell’amicizia dei Pogues. “C’è tanta azione e avventura, ma in realtà si tratta del legame tra gli amici”, ha detto Burke. Ma soprattutto, Josh Pate voleva che tutti gli aspiranti Pogues che guardano a casa sentissero “la sensazione che ci sarà dell’altro”.

Dopo il flashforward di 18 mesi della scorsa stagione che mostrava la proposta di Wes Genrette (David Jensen) ai Pogues di trovare il tesoro di Barbanera, la quarta stagione ci riporta indietro nel tempo fino a quel momento. Dopo aver trovato l’oro a El Dorado, i Pogue tornano a OBX e si impegnano ad avere una vita “normale”. Si sono costruiti un nuovo rifugio sicuro, ufficialmente soprannominato “Poguelandia 2.0”, dove vivono insieme e gestiscono un negozio di esche, attrezzature e tour charter di discreto successo. Ma dopo alcuni problemi finanziari, John B, Sarah, Kiara, JJ, Pope e Cleo accettano l’offerta di Wes e vengono coinvolti nuovamente nel gioco “G” per una nuova avventura.

Ma prima che se ne accorgano, si ritrovano in una situazione di pericolo, con nuovi nemici alle calcagna che li spingono verso il tesoro. Nel frattempo, i loro problemi non fanno che aumentare e sono costretti a mettere in discussione il loro passato, presente e futuro: chi sono veramente, ne è valsa la pena e quanto sono disposti a rischiare?

Angelina Jolie si e allenata per “quasi sette mesi” per diventare Maria Callas

Angelina Jolie ha descritto nei dettagli la sua preparazione per interpretare la Divina Maria Callas nel film omonimo di Pablo Larraín alla conferenza stampa dell’ottantunesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, dicendo di essersi allenata per “quasi sette mesi”.

Maria riunisce Larraín e lo sceneggiatore Steven Knight, il cui ultimo progetto, Spencer, è stato presentato a Venezia nel 2021, e racconta la “storia tumultuosa, bella e tragica della vita della più grande cantante lirica del mondo, rivissuta e reinventata durante i suoi ultimi giorni nella Parigi degli anni ’70”.

“Tutti qui sanno che ero terribilmente nervosa”, ha detto riguardo all’imparare a cantare l’opera. “Ho trascorso quasi sette mesi ad allenarmi perché quando lavori con Pablo non puoi fare niente a metà. Lui pretende, nel modo più meraviglioso, che tu faccia davvero il lavoro e che tu impari e ti alleni davvero”.

Angelina Jolie diventa Maria Callas per Pablo Larrain

Jolie ha detto che “non aveva mai cantato in pubblico” prima, il che ha aumentato la pressione durante le riprese delle scene in teatri affollati, come La Scala. “La prima volta che ho cantato ricordo di essere stata così nervosa. I miei figli erano lì e mi hanno aiutato a chiudere a chiave la porta in modo che nessun altro entrasse, e io ero tremante”, ha detto. “Pablo, nella sua decenza, mi ha fatto iniziare in una piccola stanza e mi ha fatto finire alla Scala. Così mi ha dato il tempo di crescere”. Alla domanda sul potenziale clamore degli Oscar per il film, Jolie ha detto che le importava principalmente di onorare l’eredità di Callas e i suoi fan.

“La mia paura sarebbe di deluderli”, ha detto. “Se ci sarà una risposta al lavoro, ne sono molto grata, ma… ho davvero iniziato a interessarmi a lei, quindi non volevo fare un torto a questa donna”.

Da parte sua, Larraín ha detto che “non voleva fare un film cupo su una situazione tragica”, ma piuttosto su una “donna che ha trascorso la sua vita a cantare per gli altri, a prendersi cura degli altri, a preoccuparsi delle sue relazioni: ora è pronta a prendersi cura di se stessa e a trovare il suo destino”.

Angelina Jolie ha detto che si è ritrovata a relazionarsi con Callas, ma non nel modo in cui alcuni potrebbero aspettarsi. “Ci sono molte cose che non dirò in questa stanza che probabilmente sai e dai per scontato”, ha detto Jolie ridendo. “Mi sono identificata con la parte di lei che era estremamente delicata e aperta emotivamente e non aveva spazio per mostrare questi suoi aspetti nel suo mondo. Penso di condividere la sua vulnerabilità più di ogni altra cosa”.

Callas è stata spesso definita la più grande diva del mondo. Riflettendo sul significato della parola, Jolie ha detto: “Penso che spesso abbia molte connotazioni negative. Penso di aver reimparato quella parola attraverso Maria e ho un nuovo rapporto con essa. Penso che spesso siano le percezioni che le altre persone hanno di una donna a definire chi è e cosa intendeva”.

Insieme a Angelina Jolie, Maria vede protagonisti Valeria Golino, Haluk Bilginer, Alba Rohrwacher, Pierfrancesco Favino e Kodi Smit-McPhee.

Cate Blanchett a Venezia 81: dopo il “vestito manifesto” di Cannes ha detto che si sarebbe presentata nuda sul tappeto rosso

Cate Blanchett ha eluso una domanda su un vestito che ha indossato sul red carpet del Festival di Cannes, che alcuni hanno interpretato come una dichiarazione pro-palestinese, nel corso della conferenza stampa di presentazione di Disclaimer, alla ottantunesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.

Sebbene l’attrice non abbia mai rilasciato dichiarazioni in merito, molti utenti di Internet hanno preso l’abito che ha indossato alla première di Cannes di “The Apprentice” (con i suoi colori nero, bianco e verde sul red carpet che richiamavano quelli della bandiera palestinese) come una posizione politica, e il New York Times che ha persino scritto un articolo in cui metteva in dubbio il significato dell’abito.

Cate Blanchett al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

L’abito è stato menzionato durante la conferenza stampa di Venezia per la presentazione della nuova serie di Blanchett e Alfonso CuarónDisclaimer“, quando un giornalista le ha chiesto se stava pianificando delle sorprese sul red carpet di Venezia. In risposta, Blanchett ha semplicemente scherzato: “Andrò nuda”.

Ovviamente non è accaduto, Cate Blanchett si è presentata sul tappeto rosso del secondo giorno di Venezia 81 con un tailleur nero molto scollato sulla schiena adorna di perle.

Scritta e diretta dal cinque volte premio Oscar Alfonso Cuarón, è basata sull’omonimo best-seller di Renée Knight e segue Catherine Ravenscroft (Blanchett) un’acclamata giornalista che ha costruito la sua reputazione rivelando le malefatte e le trasgressioni degli altri. Quando riceve un romanzo da un autore sconosciuto, si rende conto con orrore di essere la protagonista di una storia che mette a nudo i suoi segreti più oscuri.

Mentre Catherine lotta contro il tempo per scoprire la vera identità dello scrittore, è costretta a confrontarsi con il suo passato prima che questo distrugga la sua vita e i suoi rapporti con il marito Robert (Sacha Baron Cohen) e il figlio Nicholas (Kodi Smit-McPhee). Il cast comprende Lesley Manville, Louis Partridge, Leila George e Hoyeon e presenta Indira Varma come voce narrante.

Prodotta da Apple Studios, Disclaimer – La vita perfetta è coprodotta da Esperanto Filmoj e Anonymous Content. Cuarón è produttore esecutivo per Esperanto Filmoj insieme a Gabriela Rodriguez. Oltre a recitare, Blanchett è produttrice esecutiva. David Levine e il defunto Steve Golin sono produttori esecutivi per Anonymous Content. Anche il premio Oscar Emmanuel Lubezki, Donald Sabourin e Carlos Morales sono produttori esecutivi. Knight è co-produttore esecutivo. Lubezki e il candidato all’Oscar Bruno Delbonnel sono direttori della fotografia. La colonna sonora è composta da Finneas O’Connell, vincitore di numerosi premi Oscar e GRAMMY.

Passengers, la spiegazione del finale: Chris Pratt e Jennifer Lawrence sopravvivono alla loro storia d’amore fantascientifica?

Passengers è un film che sembrava dovesse essere un successo. Vantava una storia originale – cosa non da poco a Hollywood di questi tempi – di Jon Spaihts, che avrebbe poi co-sceneggiato entrambi i film di Dune. Il suo regista, Morten Tyldum, aveva già diretto il candidato all’Oscar The Imitation Game. Il film ha avuto anche la particolarità di unire Chris Pratt e Jennifer Lawrence all’apice delle loro carriere; la Lawrence aveva appena concluso la saga di Hunger Games, mentre Pratt era esploso sulla scena dei blockbuster con Guardiani della Galassia e Jurassic World. Ma dopo l’uscita, Passengers ha ricevuto recensioni contrastanti, soprattutto per quanto riguarda un colpo di scena nascosto nel marketing. Dato che Passengers è attualmente in testa alle classifiche di Prime Video, vale la pena di esaminare questo colpo di scena e il modo in cui ha influenzato il finale (e non necessariamente in meglio).

Di cosa parla Passengers?

Passengers si svolge in un futuro lontano, quando il deterioramento delle condizioni della Terra non ha lasciato all’umanità altra scelta se non quella di fuggire con enormi astronavi verso una nuova casa. Il viaggio richiederà decenni, quindi i passeggeri delle navi vengono messi in ibernazione, ma un malfunzionamento risveglia l’ingegnere Jim Preston (Pratt) 90 anni prima del previsto. Jim rischia di impazzire per l’isolamento, ma alla fine si imbatte in una capsula contenente Aurora Lane (Lawrence), una giornalista di successo. Jim sveglia Aurora, dicendole che la sua capsula ha funzionato male, e i due iniziano a innamorarsi l’uno dell’altra. Solo un anno dopo Aurora scopre la verità e dire che è devastata è dir poco.

Chris Pratt e Jennifer Lawrence non sono gli unici ad essersi svegliati in Passengers

Passengers cast

Anche con il potere delle star di Pratt e Lawrence (e la chimica immediata, nonostante le ambientazioni inquietanti), Passengers alza la posta in gioco quando risveglia un altro passeggero: l’ufficiale di coperta Gus Mancuso (Laurence Fishburne). Gus rivela a Jim e Aurora che le collisioni multiple con gli asteroidi non solo hanno portato al risveglio suo e di Jim, ma hanno danneggiato la nave al punto che tutti i passeggeri moriranno. Poiché Gus ha accesso ad alcuni livelli della nave, intende provare a ripararla, ma si ammala a causa del fallimento della sua capsula di ibernazione. Prima di morire, Gus dà a Jim e Aurora gli strumenti necessari per accedere alla nave, compresi i codici per il ponte.

Passengers termina con una nota romantica (ma non meritata)

Jim e Aurora scoprono che i reattori a fusione che alimentano la loro nave sono stati pesantemente danneggiati e che l’unico modo per salvare la nave è quello di sfiatare il reattore. Essendo Passengers un film di fantascienza, le cose vanno terribilmente male e Jim deve far sfiatare manualmente il reattore, rischiando di morire. Aurora riesce a salvarlo e la nave viene finalmente riportata alla sua piena potenza grazie alla riparazione del reattore. Dopo la riparazione nell’area medica, Jim scopre che la capsula può funzionare come unità di ibernazione d’emergenza e invita Aurora a entrarvi per potersi risvegliare con il resto dell’equipaggio. Lei sceglie invece di passare il resto della sua vita con lui, e Passengers si chiude con il risveglio degli altri abitanti della nave che scoprono che Jim e Aurora hanno vissuto una vita intera. Sebbene questo sarebbe stato perfetto in qualsiasi altro film, serve come microcosmo dei problemi di Passengers.

Passengers non è mai stato sicuro di che tipo di film volesse essere

Passengers

Il problema principale di Passengers, oltre al fatto che nasconde una svolta probabilmente inquietante nel suo marketing, è che non è mai in grado di impegnarsi in un solo genere di film. La storia d’amore fantascientifica è stata realizzata molto meglio in film come The Fountain e la trilogia di Matrix. La rivelazione che Jim ha risvegliato Aurora è gestita bene all’inizio (lei gli dice senza mezzi termini di starle lontano e lui peggiora le cose pregandola continuamente di parlargli), ma alla fine lei decide di perdonarlo, anche se morirà senza vedere la sua famiglia o i suoi amici. Alcune recensioni hanno sottolineato questo aspetto: Vox ha affermato che si tratta di “tre film in uno”, mentre Time e Rolling Stone hanno ritenuto che il film sarebbe stato più interessante se si fosse impegnato a mantenere un tono più cupo una volta svelato il segreto di Jim.

Ma la persona che probabilmente ha più riserve su Passengers è la stessa Lawrence. Nel corso di un’intervista con il New York Times, ha rivelato che Adele le aveva consigliato di non partecipare al film e che avrebbe voluto seguire il consiglio della cantante: “Adele mi ha detto di non farlo! Mi ha detto: ‘Mi sembra che i film sullo spazio siano i nuovi film sui vampiri’. Avrei dovuto ascoltarla”. In definitiva, Passengers è un film in guerra con se stesso; avrebbe potuto essere concepito come un’epica storia d’amore fantascientifica, ma la sua storia richiedeva un approccio che il cast e la troupe forse non erano in grado di affrontare.

Vin Diesel torna nei panni di Riddick in una nuova immagine BTS di Furya

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Riddick: Furya, il quarto capitolo della serie cinematografica The Chronicles of Riddick, è ufficialmente in produzione e Vin Diesel lo ha confermato, condividendo di recente sui suoi social media un’immagine del dietro le quinte del film in uscita. Riddick: Furya è il sequel del film di fantascienza Riddick del 2013, scritto e diretto da David Twohy e basato sul personaggio Richard B. Riddick di Jim e Ken Wheat.

Su Instagram, Vin Diesel, che ha interpretato il personaggio principale in tutta la serie di film, ha caricato una foto in bianco e nero di se stesso al volante di un veicolo mentre un operatore fotografico era seduto sul sedile del passeggero. È la seconda volta che il pluripremiato attore condivide un’immagine BTS di Riddick: Furya in meno di una settimana, lasciando chiaramente intendere che le riprese del film stanno procedendo bene. che le riprese del nuovo progetto stanno procedendo piuttosto bene.

La serie di film Chronicles of Riddick ha debuttato nel 2000 con l’uscita di Pitch Black, scritto dal regista Twohy e dai fratelli Wheat, che hanno creato il personaggio principale. Le Cronache di Riddick sono poi seguite nel 2004, ma con Twohy solo alla scrittura e alla regia, come nel terzo capitolo, Riddick. Rispetto al secondo capitolo del franchise, che ha accumulato 115,8 milioni di dollari, diventando il film di maggior incasso del franchise, Riddick è stato un moderato successo al botteghino, guadagnando 98,3 milioni di dollari a fronte di un budget di 38 milioni. D’altro canto, Pitch Black ha ottenuto un modesto incasso di 53,2 milioni di dollari.

Annunciata la finestra di riprese di “Riddick: Furya

All’inizio di maggio è stata annunciata la finestra di riprese di Riddick: Furya, con la conferma del ritorno di Diesel come protagonista e del suo coinvolgimento nella produzione. Le riprese dovrebbero iniziare ad agosto in Germania, Spagna e Regno Unito. In attesa del film d’azione, i fan possono aspettarsi che Riddick: Furya segua il ritorno dell’antieroe eponimo al suo mondo natale, Furya, che ricorda a malapena e che immagina essere ormai poco più di una città fantasma planetaria. Tuttavia, arrivando a destinazione, incontra diversi Furyani che cercano di sopravvivere contro un terribile mostro alieno. Naturalmente, Riddick è famoso per combattere questi mostri e, lungo la strada, scopre di avere più cose in comune con alcuni dei Furyani di quanto non creda.

Sebbene siano state rivelate ancora poche informazioni sul casting, il terzo capitolo vede Diesel protagonista insieme a Jordi Mollà, Matt Nable, Katee Sackhoff, Dave Bautista, Bokeem Woodbine, Raoul Trujillo e Karl Urban. Non è ancora stata annunciata una data di uscita per Riddick: Furya.

 

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Barry Keoghan nel cast del film di Peaky Blinders

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Barry Keoghan nel cast del film di Peaky Blinders

L’attore candidato all’Oscar Barry Keoghan si è unito ufficialmente al cast dell’atteso film di Netflix Peaky Blinders, come rivelato in esclusiva da Deadline. Conosciuto per i suoi ruoli di spicco in The Banshees of Inisherin e Saltburn, Keoghan reciterà accanto a Cillian Murphy, che riprenderà il suo iconico ruolo di Tommy Shelby. Il film, diretto da Tom Harper, ha recentemente aggiunto al suo cast anche Rebecca Ferguson, anche se i dettagli sui personaggi che Keoghan e la Ferguson interpreteranno sono ancora sconosciuti.

Il film Peaky Blinders è la continuazione dell’amata serie televisiva creata da Steven Knight, che ha anche scritto il film. Knight ha già lasciato intendere che la storia si svolgerà durante la Seconda Guerra Mondiale, promettendo un altro capitolo epico della saga della famiglia Shelby. L’inizio della produzione del film è previsto per settembre.

La carriera di Keoghan continua a salire dopo la nomination all’Oscar e la vittoria ai BAFTA per The Banshees of Inisherin. Nel 2024 ha già recitato nella serie limitata di Apple TV+ Masters of the Air e in Bird di Andrea Arnold , presentato in anteprima a Cannes. È inoltre impegnato in Bring Them Down, presentato in anteprima al TIFF, e ha in programma altri progetti di alto profilo, tra cui un film con Trey Edward Shults e un potenziale ruolo nell’adattamento di Amazon MGM Studios della novella Crime 101 di Don Winslow.

Di cosa parlerà il film di “Peaky Blinders”?

Cillian Murphy in Peaky Blinders 6
Cillian Murphy in Peaky Blinders

I dettagli sul film non sono ancora stati resi noti. Tuttavia, in un’intervista a Esquire, Knight ha lasciato intendere di avere un’idea generale della trama, che ruoterà intorno a due storie. Preferisce lasciare che sia il film stesso a guidare la direzione narrativa. Si prevede che il film esplorerà la nuova generazione di personaggi pur rimanendo legato agli Shelby, con Thomas Shelby che avrà un ruolo centrale. Ecco cosa ha detto sulla regia del film.

“Il film so esattamente di cosa parla. E so quali sono le due storie che racconterà. Come si svolgerà la storia, non lo so. Quello che succederà dopo, voglio che dipenda dal film. Per quanto ne sappiamo, qualcuno salterà fuori – credo di sapere chi sarà. Nella sesta serie stiamo introducendo la nuova generazione, che farà parte di ciò che accadrà nel film. Credo che si tratti di trovare quegli attori che, quando li guardi, pensi: “Ecco, questo è il futuro””. Ecco il futuro”.

Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti su Peaky Blinders, la cui produzione inizierà il mese prossimo. Tutte le stagioni di Peaky Blinders sono disponibili su Netflix.

I 30 migliori film d’amore adolescenziali

I 30 migliori film d’amore adolescenziali

Nessuno conosce i sentimenti in technicolor del primo amore (e del primo cuore spezzato) come i ragazzi protagonisti dei film d’amore adolescenziali. È un genere che non invecchia mai perché, a prescindere dall’età, tutti noi possiamo ricordare e immedesimarci in quelle sensazioni disordinate di capire se stessi e capire come amare qualcun altro – anche solo per un po’ – allo stesso tempo. I film d’amore adolescenziali, come i film per ragazzi in generale, possono essersi guadagnati la cattiva reputazione di essere sciocchi. E a volte lo sono (e noi diciamo: e allora?).

In fondo, però, i migliori film adolescenziali rappresentano la varietà di esperienze che derivano dalla scoperta di se stessi (e degli altri) a questa età. E fortunatamente, con il cambiamento di Hollywood in meglio, i film d’amore per adolescenti saranno ancora più diversificati. Le idee su chi sia considerato un protagonista degno di nota o su chi possa essere un interesse amoroso stanno (finalmente) cambiando, e ci sentiamo abbastanza sicuri da poter dire che oggi ci sono sia commedie romantiche adolescenziali che film romantici adolescenziali degni di un fazzoletto per tutti.

Qui di seguito abbiamo raccolto un mix di film romantici per adolescenti che meritano di essere visti e alcuni dei migliori film d’amore per adolescenti che hanno superato la prova del tempo. Considerate questo l’inizio della vostra maratona di film d’amore adolescenziali definitiva.

10 cose che odio di te

Bianca, una ragazza di Seattle, non ha il permesso di uscire con ragazzi fin quando anche sua sorella, scontrosa e femminista, non avrà trovato un fidanzato.

Noi siamo infinito

Charlie è un adolescente timido e insicuro che cerca di superare il trauma derivante dal suicidio dell’amico Michael. Quando incontra Sam e suo fratello, il ragazzo scopre la passione per la musica e la scrittura e si innamora per la prima volta.

Juno

Un’adolescente incinta decide di dare il neonato in adozione, ma le cose si complicano dopo che la scelta cade su una coppia benestante.

Colpa delle stelle

Hazel e Gus sono due amici molto particolari. I due adolescenti, entrambi anticonformisti e dallo spiccato spirito sarcastico, si conoscono durante le riunioni in un gruppo di sostegno per malati di cancro e si innamorano l’uno dell’altra.

Romeo + Giulietta di William Shakespeare

Di Baz Luhrmann. Trasposizione cinematografica del capolavoro di Shakespeare. A Verona Beach, un quartiere di Los Angeles, sboccia dell’amore tra Romeo Montecchi e Giulietta Capuleti, eredi di due famiglie in conflitto tra loro.

Un principe tutto mio

Una studentessa di medicina si innamora di un facoltoso ragazzo danese, che si rivela. poi, essere figlio del re e della regina di Danimarca.

(500) giorni insieme

Tom è un giovane scrittore che crede ancora nel colpo di fulmine e si innamora perdutamente di Sole, la bellissima nuova segretaria del capo, che invece non crede nel rapporto duraturo. Ma 500 giorni della loro storia stravagante e bizzarra rivelano che la strada per la felicità può essere imprevedibile.

A Cinderella Story

Rivisitazione moderna della fiaba di Cenerentola, in cui una giovane, con una perfida matrigna, incontra un affascinante quarterback online.

Sixteen Candles – Un compleanno da ricordare

Un’adolescente, trascurata dai propri genitori, sogna un’avventura sentimentale con un uomo maturo, respingendo le attenzioni di un giovane timido e goffo. Le circostanze però, la spingono a cambiare opinione.

Breakfast Club

Cinque liceali molto diversi l’uno dall’altro devono passare il sabato pomeriggio a scuola per punizione. Nel corso della giornata, imparano a conoscersi meglio e ad accettare le differenze, condividendo i loro più grandi segreti.

Easy Girl

Olive, una normale adolescente, racconta una piccola bugia in merito alla propria vita sessuale. Quando il pettegolezzo si diffonde tra gli studenti, la giovane viene improvvisamente investita da una enorme popolarità.

Pretty Princess

Mia è una ragazzina poco aggraziata che frequenta un college americano. Un giorno scopre di essere principessa di Genovia, un piccolo principato in Europa e la sua vita inizia a prendere una piega diversa.

Mai stata baciata

Per far carriera nel più celebre quotidiano di Chicago, una giornalista si finge liceale per scrivere un articolo sulle nuove generazioni e deve riaffrontare gli orrori e le umiliazioni del passato scolastico.

Piuma

Il mondo dei diciottenni Ferro e Cate è messo a soqquadro da una gravidanza inaspettata. I due, esitanti e incerti, cercando di riadattare la propria vita alla nuova condizione e navigano nei nove mesi più complicati e interessanti della loro vita.

Le pagine della nostra vita (The Notebook)

Allie ha il morbo di Alzheimer e vive in una casa di cura. Ogni giorno, l’anziano Duke le legge lo stesso libro. Si tratta del diario di una storia d’amore ambientata nella Carolina del Sud negli anni 40.

Chiamami col tuo nome

L’incontro tra due ragazzi, Elio, un adolescente sensibile e istruito, e Oliver, un ventiquattrenne spontaneo, affascinante e pieno di vita, segna l’inizio di un’estate indimenticabile.

La vita di Adele

Una ragazza francese ha una relazione piena di passione ed emozioni con una donna più vecchia incontrata in un bar di lesbiche.

Your Name

Taki vive a Tokyo, mentre la giovane Mitsuha in un piccolo villaggio di montagna. Mentre dormono, i due si ritrovano inspiegabilmente l’uno nel corpo dell’altra, così cercano di capire che cosa sia successo.

Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore

Nel New England del 1965, una tranquilla comunità entra nel caos quando due dodicenni innamorati scappano insieme poco prima di una violenta tempesta.

Mean Girls

Candy è cresciuta in Africa ed è sicura di potersela cavare in ogni situazione. A convincerla del contrario saranno le sue nuove sprezzanti, superficiali e vanitose compagne di liceo.

I film d’amore adolescenziali disponibili su Netflix

Sierra Burgess è una sfigata

Quando Sierra, studentessa brillante, riceve un messaggio da Jamey, tra i due inizia una storia d’amore. Jamey, però, pensa di essere in contatto con Veronica, la ragazza più popolare del liceo.

Purple Hearts

Nonostante tutte le loro differenze e contro ogni previsione, un’aspirante cantautrice e un soldato si innamorano perdutamente l’uno dell’altra.

L’ultima lettera d’amore

Una giornalista trova una serie di lettere d’amore del 1965 e decide di risolvere il mistero legato ad un’avventura segreta. Nel frattempo, inizia una relazione tutta sua.

Dalla mia finestra – Al di là del mare

Raquel è follemente e irrimediabilmente innamorata di Ares, il suo affascinante e misterioso vicino di casa. La verità è che lo osserva solo di nascosto, perché non si sono mai scambiati una parola. Raquel vuole farlo innamorare di lei.

Royalteen – L’erede

Un’adolescente lotta per non lasciare trapelare il suo passato scandaloso e un grande segreto, quando inizia un’improbabile storia d’amore con il principe ereditario.

L’altra metà

La geniale ma squattrinata Ellie Chu scrive una lettera d’amore per conto di un atleta, ma non si aspetta di diventare sua amica, né d’innamorarsi della stessa ragazza.

Lioness: la seconda stagione dal 27 ottobre con Zoe Saldaña

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Lioness: la seconda stagione dal 27 ottobre con Zoe Saldaña

Paramount+ ha annunciato che l’attesissima seconda stagione della serie originale Lioness debutterà con due episodi in anteprima domenica 27 ottobre, in esclusiva su Paramount+ in Italia, negli Stati Uniti e nei mercati internazionali in cui il servizio è disponibile. Dal candidato all’Oscar Taylor Sheridan, il thriller di spionaggio è attualmente girato in Texas. Il cast stellare della serie comprende la protagonista e produttrice esecutiva Zoe Saldaña, Laysla De Oliveira, Genesis Rodriguez, il candidato all’Emmy Michael Kelly, il premio Oscar Morgan Freeman e il Premio Oscar e vincitrice dell’Emmy Nicole Kidman, che è anche Produttrice Esecutiva. La serie è prodotta da MTV Entertainment Studios e 101 Studios.

Mentre la lotta della CIA contro il terrorismo si avvicina, Joe (Saldaña), Kaitlyn (Kidman) e Byron (Kelly) arruolano un nuovo agente Lioness per infiltrarsi in una minaccia precedentemente sconosciuta. Con una pressione crescente da tutte le parti, Joe è costretta a scontrarsi con i grandi sacrifici personali che ha fatto per essere leader del programma Lioness. Nel cast della serie figurano anche Dave Annable, Jill Wagner, LaMonica Garrett, James Jordan, Austin Hébert, Jonah Wharton, Thad Luckinbill e Hannah Love Lanier.

La serie è prodotta da Taylor Sheridan, David C. Glasser, Zoe Saldaña, Nicole Kidman, Ron Burkle, Bob Yari, David Hutkin, Jill Wagner, David Lemanowicz, Geyer Kosinski, Michael Friedman e Keith Cox e distribuita da Paramount Global Content Distribution.

La prima stagione di LIONESS ha stabilito un nuovo record come serie in anteprima mondiale più vista sul servizio nel giorno del lancio.

LIONESS fa parte della crescente lista di prodotti Sheridan su Paramount+, che include 1883, MAYOR OF KINGSTOWN, LAWMEN: BASS REEVES, la prossima serie LANDMAN, così come la seconda stagione di TULSA KING e 1923.

James Gunn e Lupita Nyong’o rendono omaggio alla star Chadwick Boseman nel quarto anniversario della sua morte

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Come Black Panther del Marvel Cinematic Universe, Chadwick Boseman è diventato un’icona. Ha recitato per la prima volta in Captain America: Civil War, e successivamente è apparso in Black Panther, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

Tragicamente, l’attore, noto anche per il suo lavoro in film come Da 5 Bloods, 21 Bridges e Ma Rainey’s Black Bottom, è morto nel 2020 dopo una lunga battaglia contro il cancro. La sua malattia è rimasta privata fino alla sua morte, avvenuta nell’agosto dello stesso anno, e la notizia della sua scomparsa ha provocato un’onda d’urto non solo a Hollywood ma in tutto iil mondo.

Da allora abbiamo appreso che la star di Black Panther non ha mai smesso di combattere e la sua ultima interpretazione nel MCU è stata quella di Star-Lord nel film Disney+ What If…? Boseman ha ricevuto un meritato Emmy postumo per “Outstanding Character Voice-Over Performance” per il suo lavoro in quella serie.

Ieri ricorreva il quarto anniversario della morte di Boseman e il regista di Guardiani della Galassia e co-CEO dei DC Studios James Gunn ha reso omaggio all’attore su Instagram.

Come potete vedere qui sotto, ha condiviso una foto di T’Challa accanto alla controfigura di Rocket e una foto di se stesso, Boseman e l’attore di Star-Lord Chris Pratt. Anche la co-protagonista di Black Panther, Lupita Nyong’o, ha ricordato Boseman con una citazione: “Il dolore non finisce mai. Ma cambia. È un passaggio, non un luogo dove stare. Il dolore non è un segno di debolezza, né una mancanza di fede. È il prezzo dell’amore”.

Prima che Boseman venisse a mancare nel 2020, il progetto prevedeva che fosse protagonista di un sequel di Black Panther nel ruolo di T’Challa.

L’eredità di Black Panther nel Marvel Cinematic Universe

Pochi dettagli sono stati rivelati, anche se sappiamo che l’idea era che si scontrasse con Namor e conoscesse il figlio di cui aveva appena scoperto l’esistenza dopo essere scomparso durante il Blip. I Marvel Studios hanno deciso di non riassegnare il ruolo e di far morire T’Challa fuori dallo schermo, mentre una riluttante Shuri ereditava il mantello di “Pantera Nera”.

Si ritiene che Black Panther 3 sia in lavorazione, anche se si vocifera che l’idea sia quella di far passare il mantello all’unico vero successore al trono di Wakanda, il giovane principe T’Challa, figlio del re T’Challa.

Il nostro pensiero va alla famiglia di Boseman in quello che sarà sicuramente un momento difficile per loro. Riposa in pace, Re.

Deadpool & Wolverine: i Marvel Studios rivelano un nuovo video sui VFX del film

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Deadpool & Wolverine ha un nuovo video VFX che mostra come Cassandra Nova abbia messo le mani sotto la pelle dei nostri eroi. Questo film è pieno di momenti selvaggi e l’inquietante villain non fa eccezione. I Marvel Studios hanno mostrato come il terrore telepatico di Emma Corrin ha preso vita sullo schermo. Il supervisore dei VFX di Deadpool & Wolverine, Swen Gillberg, ha illustrato ai fan la capacità di Nova di entrare fisicamente nella psiche dei suoi avversari. Si tratta di un lavoro molto complesso basato sulle origini del personaggio dei fumetti.

Il regista Shawn Levy aveva un paio di elementi del personaggio che voleva fossero inseriti nel film. L’interpretazione di Corrin ha conferito al cattivo degli X-Men la giusta minaccia in mezzo a tutte le battute e i riferimenti alla Marvel che si susseguono in Deadpool & Wolverine. “Nei nostri processi di sviluppo, abbiamo giocato con diversi spessori di pelle”, ha spiegato Gillberg.

E a me piaceva più sottile, perché in realtà vogliamo iniziare a vedere i dettagli delle sue nocche sotto la pelle delle sue prede. C’è sicuramente un teschio in quelle teste e lei ci lavora intorno. E poi, quando le dita passano sopra i bulbi oculari, questi ultimi saltano fuori, ed è fantastico”. “Quindi, per quanto riguarda le mani e il viso, Shawn e i team VFX hanno iniziato con i riferimenti ai fumetti. Ci sono alcuni fotogrammi chiave del fumetto che abbiamo cercato di far combaciare. Alle sue dita piace passare attraverso le narici, i bulbi oculari e le orecchie”, ha continuato il supervisore VXF.

Ogni volta che sostituiamo gli arti o i volti, la mano di Emma deve andare da qualche parte. Quindi, la mettiamo di lato o di qua o fuori dall’inquadratura. Poi, il giorno stesso, facciamo delle lastre pulite per ripulire il braccio della mano e poi in post-produzione facciamo una mano e un braccio completamente digitali. Poi, in un volto prevalentemente digitale”. Di seguito, ecco il video rilasciato dai Marvel Studios, dove si illustra il processo che ha portato a quanto poi visto nel film.

Gli approfondimenti su Deadpool & Wolverine

Shawn Levy dirige Deadpool & Wolverine, con Ryan Reynolds, Hugh Jackman, Emma Corrin, Morena Baccarin, Rob Delaney, Leslie Uggams, Karan Soni, Matthew Macfadyen, e Dafne Keen. Il film è stato scritto da Ryan Reynolds, Rhett Reese, Paul Wernick, Zeb Wells e Shawn Levy.

Badlands: iniziate le riprese del film della saga di Predator

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Badlands: iniziate le riprese del film della saga di Predator

Con il franchise di Alien che sta cavalcando il successo grazie ad Alien: Romulus, è giusto che la serie di Predator torni a far parlare di sé. Il regista Dan Trachtenberg ha riportato Predator alla gloria con l’uscita di Prey nel 2022, un acclamato thriller che metteva uno dei più famigerati alieni assassini contro una giovane donna nativa americana. Trachtenberg è rimasto fedele al franchise per il suo prossimo film e ora sembra che la produzione del nuovo capitolo abbia preso il via. Secondo alcune notizie raccolte dal sito di fan del franchise AvP Galaxy, Badlands è ora entrato in fase di produzione in Nuova Zelanda.

Non si sa ancora molto di questo film, se non che sarà diretto da Trachtenberg, da una sceneggiatura scritta da Patrick Aison. A differenza di Prey, Badlands sarà però ambientato nel futuro. Il rapporto di AvP Galaxy – che non è stato confermato dai 20th Century Studios – include anche una sinossi di Badlands che suggerisce che seguirà “l’intricato legame di due sorelle molto diverse tra loro, i cui legami familiari sono messi a dura prova mentre perseguono percorsi e missioni divergenti”.

Sembra che le protagoniste saranno due sorelle gemelle, il che significa che Elle Fanning – apparentemente scelta come protagonista – avrà un doppio ruolo. “La prima, Thia, si identifica come donna o non binaria, di etnia aperta, tra i 20 e i 40 anni. Thia ha trascorso la maggior parte della sua vita in un laboratorio e ora si sta imbarcando nella sua prima grande avventura nel mondo. È incredibilmente intelligente, spiritosa, entusiasta e imperturbabile. Ha un innato disprezzo per il pericolo, non perché sia impavida, ma semplicemente perché è ingenua. Sono richieste spiccate doti comiche”.

L’altra sorella, Tessa, ha un’intensità militante quando si tratta di raggiungere gli obiettivi e le missioni della sua famiglia. Non lascerà che nulla la ostacoli, nemmeno la sorella gemella”. È interessante notare che il bando di casting indica anche che l’attrice “deve essere a suo agio nell’addestramento per l’azione pesante e nell’indossare protesi e trucco pesante”. Non è ancora chiaro quale sarà il ruolo degli alieni Yautja, ma i primi rapporti commerciali hanno indicato che il film sarà ambientato “in un certo futuro”.

Prey spiegazione finale
Una scena dal film Prey. Foto di David Bukach/ HULU – © 2022 20th Century Studios. All Rights Reserved.

Da Badlands a Prey 2, i prossimi film del franchise di Predator

Per quanto riguarda Prey, è previsto un sequel diretto del film del 2022, anche se i dettagli sono ancora pochi. Secondo quanto riferito, il piano prevede il ritorno all’ambientazione originale del film e la star Amber Midthunder dovrebbe riprendere il suo ruolo principale di Naru. Il regista Dan Trachtenberg ha dichiarato quanto segue in merito a un potenziale sequel durante un’intervista rilasciata a ComicBook.com lo scorso anno.

Per tutti quelli che mi hanno chiesto dei sequel, il fatto è che spesso qualcuno fa una cosa bella e il sequel è solo… e poi la parte successiva, e allora si dice: “Oh, beh, allora è solo il seguito della cosa bella”. Non è quello che era quella cosa. Quindi sì, nel pensare a quali sequel potrebbero essere, la conversazione principale è stata e sarà sempre: cosa possiamo fare di speciale, che non è ancora successo. Non solo per il franchise di Predator, ma per questo genere in particolare. Possiamo ancora fare qualcosa di bello?”.

Superman: David Corenswet sfoggia una maglietta che omaggia il costume nero dell’Uomo d’Acciaio

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Le riprese di Superman si sono concluse di recente e, secondo il regista James Gunn, non sono previste riprese aggiuntive. Ciò significa che non vedremo più nulla del film fino a quando i DC Studios non decideranno di iniziare quella che dovrebbe essere una lunga campagna di marketing verso il prossimo luglio. Arriverà un trailer prima di Natale? Ne dubitiamo, ma oggi sono apparse alcune nuove foto dell’Uomo d’Acciaio del DCU, David Corenswet, insieme alla sua co-protagonista Maria Gabriela De Faria (interprete di The Engineer).

Nessuno dei due è in costume, ma Corenswet indossa una maglietta nera con una versione grigio/argento del nuovo logo di Superman. Se si annebbia la vista, non è difficile immaginare l’aspetto di Corenswet con il costume indossato per l’ultima volta da Henry Cavill in Zack Snyder’s Justice League! Chissà che questa sua maglietta non sia un qualche indizio ad una possibile versione nera del costume anche nel film di Gunn. Per il momento la cosa sembra improbabile, ma gli elementi che non sono ancora stati svelati sono certamente tanti, quindi mai dire mai.

Tutto quello che sappiamo su Superman

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Nel cast anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas Hoult Nathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Avatar: Sigourney Weaver conferma che apparirà nella serie fino al quinto film

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Con una performance da primato al botteghino e molteplici nomination agli Oscar, il franchise di Avatar è diventato qualcosa di speciale. I film, portati in scena da James Cameron, hanno trasportato il pubblico nel mondo alieno di Pandora per due decenni e il terzo film, Avatar: Fire and Ash, è ora previsto per il 2025. Cameron ha confermato di avere in programma almeno altri due film del franchise e ora sappiamo che almeno un membro del cast tornerà per questi film. Sigourney Weaver, che ha interpretato Grace Augustine in Avatar e poi Kiri in Avatar: La via dell’acqua, ha recentemente parlato del suo lavoro nel franchise con Deadline.

Quando le è stato chiesto se farà una qualche apparizione nel quarto e quinto film, attualmente ancora senza titolo, la Weaver ha confermato: “Sì, credo di poterlo dire”. “Ricordo di aver letto la sceneggiatura del primo Avatar e di aver letto di queste persone blu con le orecchie a punta e la coda che cavalcavano queste creature attraverso montagne fluttuanti… Non riuscivo a immaginare che tutto questo venisse girato”, ha detto la Weaver a proposito del suo lavoro sul franchise. “Onestamente non riuscivo a immaginare come avrebbe potuto realizzare un film che avesse questo aspetto e questi elementi.

Ma sono molto contenta per Jim e per il successo di questi film, che ci ha permesso di continuare a realizzarli. Ho appena finito di lavorare ad Avatar 3 all’inizio di questo mese, in realtà, e penso che la serie continuerà a crescere e ad essere sempre più dura…”. “Sono già scritti”, ha detto Weaver a proposito di Avatar 4 e Avatar 5. ”Sappiamo quali sono. Sappiamo cosa sono. Sono davvero buoni. Ma Jim sta ancora finendo il terzo. È bello aspettare con ansia”.

(L-R): Kiri and Sigourney Weaver as Dr. Grace Augustine in 20th Century Studios’ AVATAR: THE WAY OF WATER. Photo courtesy of 20th Century Studios. © 2022 20th Century Studios. All Rights Reserved.

Avatar: Fire and Ash, quello che sappiamo

Fire and Ash riprenderà subito dopo quegli eventi, quando Jake e Neytiri incontreranno il Popolo della Cenere, che Cameron ha lasciato intendere essere più attratto dalla violenza e dal potere rispetto agli altri clan. “Ci sono nuovi personaggi, uno in particolare penso che sarà amato, o amerete odiarlo”, ha detto Cameron.

Oona Chaplin (“Game of Thrones”) interpreta il leader del popolo della Cenere, Varang. Anche David Thewlis e Michelle Yeoh si uniscono al cast. Insieme a Worthington e Saldaña, il cast di ritorno include Sigourney Weaver, Stephen Lang, Kate Winslet, Cliff Curtis, Britain Dalton, Jack Champion, Trinity Jo-Li Bliss, Bailey Bass, Joel David Moore, Edie Falco e Dileep Rao.

Avatar: La via dell’acqua e Avatar: Fire and Ash sono entrambi scritti da Cameron, Rick Jaffa e Amanda Silver. In origine, dovevano essere un unico film, ma durante il processo di scrittura, Cameron ha deciso che c’era troppo materiale e ha diviso la storia in due parti. L’uscita del film in sala è attualmente prevista per il 19 dicembre 2025.

Cameron ha prodotto tutti i film di “Avatar” con il suo partner creativo di lunga data Jon Landau, morto di cancro a luglio a 63 anni. “La sua eredità non sono solo i film che ha prodotto, ma l’esempio personale che ha dato: indomito, premuroso, inclusivo, instancabile, perspicace e assolutamente unico”, ha affermato Cameron in una dichiarazione all’epoca. “Ha prodotto grandi film, non esercitando potere ma diffondendo calore e la gioia di fare cinema. Ci ha ispirato tutti a essere e a dare il meglio di noi, ogni giorno. Ho perso un caro amico e il mio più stretto collaboratore per 31 anni. Una parte di me è stata strappata via”.

Disclaimer: Alfonso Cuarón con Cate Blanchett fuori concorso a Venezia 81

Sarà presentata oggi fuori concorso nell’ambito dell’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Disclaimer, la nuova, la nuova serie limitata di sette episodi di Apple TV+, un avvincente thriller psicologico interpretato dai premi Oscar Cate Blanchett e Kevin Kline. La serie farà il suo debutto l’11 ottobre con i primi due episodi, seguiti da nuovi episodi ogni venerdì fino al 15 novembre.

Scritta e diretta dal cinque volte premio Oscar Alfonso Cuarón, è basata sull’omonimo best-seller di Renée Knight e segue Catherine Ravenscroft (Blanchett) un’acclamata giornalista che ha costruito la sua reputazione rivelando le malefatte e le trasgressioni degli altri. Quando riceve un romanzo da un autore sconosciuto, si rende conto con orrore di essere la protagonista di una storia che mette a nudo i suoi segreti più oscuri.

Mentre Catherine lotta contro il tempo per scoprire la vera identità dello scrittore, è costretta a confrontarsi con il suo passato prima che questo distrugga la sua vita e i suoi rapporti con il marito Robert (Sacha Baron Cohen) e il figlio Nicholas (Kodi Smit-McPhee). Il cast comprende Lesley Manville, Louis Partridge, Leila George e Hoyeon e presenta Indira Varma come voce narrante.

Prodotta da Apple Studios, Disclaimer è coprodotta da Esperanto Filmoj e Anonymous Content. Cuarón è produttore esecutivo per Esperanto Filmoj insieme a Gabriela Rodriguez. Oltre a recitare, Blanchett è produttrice esecutiva. David Levine e il defunto Steve Golin sono produttori esecutivi per Anonymous Content. Anche il premio Oscar Emmanuel Lubezki, Donald Sabourin e Carlos Morales sono produttori esecutivi. Knight è co-produttore esecutivo. Lubezki e il candidato all’Oscar Bruno Delbonnel sono direttori della fotografia. La colonna sonora è composta da Finneas O’Connell, vincitore di numerosi premi Oscar e GRAMMY.

Maria con Angelina Jolie di Pablo Larraín in concorso a Venezia 81

Sarà presentato oggi in concorso all’ottantunesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia Maria di Pablo Larraín che vede protagonista Angelina Jolie nei panni di Maria Callas. Nel cast anche Valeria Golino, Haluk Bilginer, Alba Rohrwacher, Pierfrancesco Favino e Kodi Smit-McPhee.

In merito al film il regista Pablo Larraín ha commentato: Maria Callas, la più grande cantante lirica di tutti i tempi, ha avuto senza dubbio una vita bella, unica e tormentata. Questa è la storia dei suoi ultimi giorni, una celebrazione raccontata attraverso i ricordi e gli amici, e soprattutto attraverso il suo canto.

Maria racconta la tumultuosa, tragica e bellissima storia della vita della più grande cantante lirica del mondo, rivisitata e reinterpretata durante i suoi ultimi giorni nella Parigi degli anni Settanta.

Maria è prodotto da The Apartment (Lorenzo Mieli, Annamaria Morelli), Komplizen Film (Jonas Dornbach, Janine Jackowski, Maren Ade), Fabula (Juan de Dios Larraín, Pablo Larraín).

Maria è un film drammatico biografico di prossima uscita sulla cantante lirica Maria Callas. È diretto da Pablo Larraín, scritto da Steven Knight, prodotto da Fremantle e interpretato da Angelina Jolie nel ruolo della protagonista, con Valeria Golino nel ruolo della sorella Yakinthi e Haluk Bilginer nel ruolo di Aristotele Onassis. Il film sarà presentato in anteprima all’81ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove concorrerà per il Leone d’oro.
Sono estremamente felice di avere la possibilità di concludere questo processo di rappresentazione delle donne che hanno cambiato il destino del 20° secolo, culturalmente parlando“, ha detto Larrain a Variety a giugno, dopo aver già portato sullo schermo Jackie Spencer. “E questa volta si tratta di un artista. Ed è innescato dalla mia ammirazione per la sua vita e il suo lavoro“, ha aggiunto il regista. Steven Knight (Spencer, Peaky Blinders, La promessa dell’assassino) ha scritto la sceneggiatura di Maria, mentre il film sarà prodotto da Juan de Dios Larraín per Fabula PicturesLorenzo Mieli per The Apartment Pictures, una Fremantle Company, e Jonas Dornbach per Komlizen Film.

Joker: Folie à Deux, svelati i character poster in vista dell’anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia

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Come il suo predecessore, Joker: Folie à Deux sarà presentato in anteprima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia. Nonostante sia diventato un grande successo, il primo Joker si è rivelato polarizzante quando è stato presentato a Venezia nel 2019, e il direttore del Festival Alberto Barbera ritiene che il sequel farà arrabbiare altrettante persone.

Se vi aspettate solo una seconda parte del precedente, esattamente lo stesso tipo di narrazione e situazione e così via, vi sbagliate, perché il tema è molto più oscuro”, ha detto a Vanity Fair in una recente intervista. “È molto più inventivo da ogni punto di vista. È completamente inaspettato. Penso che sia molto audace, coraggioso, creativo e un film incredibilmente originale”.

Nel frattempo, Warner Bros. India ha condiviso un paio di character poster che ritraggono Joaquin Phoenix nel ruolo del ritornante Arthur Fleck e Lady Gaga nel ruolo di Harley Quinn, alias “Lee”. Non resta a questo punto che attendere la presentazione del film a Venezia per poter avere i primi pareri della stampa e scoprire in che modo verrà accolto e cosa dobbiamo aspettarci da questo misterioso sequel.

https://twitter.com/WarnerBrosIndia/status/1828764211658322222?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1828764211658322222%7Ctwgr%5Eaf10cbe59df360485f7e953e23a6d2edb97f9b71%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbookmovie.com%2Fbatman%2Fjoker%2Fjoker-folie-deux-character-posters-released-ahead-of-sequels-venice-film-festival-premiere-a212865

Joker: Folie à Deux, quello che sappiamo sul film

Joker: Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix nel ruolo del cattivo DC Joker. Il sequel presenterà anche il ritorno della Sophie di Zazie Beetz  insieme ai nuovi arrivati ​​Brendan Gleeson, Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel cast c’è anche Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”.

Rumors recenti hanno anche suggerito che la versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente dal suo punto di vista. Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1 miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna sonora.

The Fantastic Four: First Steps, un video sul set rivela il primo sguardo a La Cosa!

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In I Fantastici 4 del 2005 e nel suo sequel, I Fantastici 4 e Silver Surfer del 2007, l’attore Michael Chiklis ha indossato un costume pratico per dare vita a La Cosa sullo schermo. All’epoca funzionava, ma nel reboot del 2015 di Josh Trank, l’interpretazione del personaggio da parte di Jamie Bell è stata realizzata con effetti visivi (a parte il design scadente, l’aspetto era fantastico). Ora abbiamo un primo sguardo a The Fantastic Four: First Steps e sembra proprio che torneremo ad avere una Cosa realizzata con effetti pratici.

Per ora non sappiamo se c’è un attore – presumibilmente Ebon Moss-Bachrach – nella tuta o se si tratta semplicemente di una controfigura destinata a servire da riferimento per gli attori e gli artisti degli effetti visivi. In base ai pochi secondi di filmato che abbiamo, però, sembra proprio che ci sia qualcuno all’interno del costume. Il fatto che si tratti di una controfigura è forse la cosa più sensata, anche se una Cosa pratica (il cui volto, ad esempio, è migliorato con i VFX) potrebbe adattarsi all’estetica anni ’60 del reboot dei Marvel Studios.

Tuttavia, vale la pena ricordare ciò che Moss-Bachrach ha dichiarato all’inizio dell’anno. “In passato, credo che abbiano fatto un costume. Michael Chiklis indossava un abito che a quanto pare era davvero scomodo, ma ormai… l’abbiamo superato”, ha spiegato l’attore durante la sua partecipazione al Jimmy Kimmel Live. “È una specie di cosplay, un po’ amatoriale, con la tecnologia che abbiamo”. Potrebbe dunque esserci anche la possibilità che ciò che vediamo nel video non sia tutto di questo personaggio, che potrebbe riservare qualche altra sorpresa.

https://twitter.com/caiden_reed/status/1828871189663756589?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1828871189663756589%7Ctwgr%5E2eae77c9fda06c3b59f31ac22ba44e3bb97b2708%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbookmovie.com%2Ffantastic-four%2Fthe-fantastic-four-first-steps-set-video-reveals-first-look-at-the-thingand-hes-entirely-practical-a212872

The Fantastic Four: First Steps – quello che c’è da sapere sul film

Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025. Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà The Fantastic Four: First Steps, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian SpringerPedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear.

Fanno parte del cast anche Julia GarnerPaul Walter Hauser, John MalkovichNatasha Lyonne e Ralph Ineson nel ruolo di Galactus. Come confermato da Kevin Feige, il film avrà un’ambientazione nel passato, in degli anni Sessanta alternativi rispetto alla nostra realtà di Terra-616, per cui sarà interessante capire come i quattro protagonisti si uniranno agli altri eroi Marvel che conosciamo. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film.

Jenna Ortega e Winona Ryder incantano il red carpet di Venezia 81, le foto

Jenna Ortega e Winona Ryder, protagoniste di Beetlejuice Beetlejuice, hanno incantato il red carpet di Venezia 81. Il film di Tim Burton è stato scelto per aprire l’edizione 2024 del festival nel Fuori Concorso.

Ecco gli scatti delle due attrici dal red carpet di inaugurazione:

Venezia 81: il red carpet di Beetlejuice Beetlejuice

Venezia 81: il red carpet di Beetlejuice Beetlejuice

La serata inaugurale di Venezia 81 ha portato sul red carpet del palazzo del cinema il cast di Beetlejuice Beetlejuice insieme a Tim Burton Il visionario regista è accompagnato dai protagonisti Michael Keaton, Winona Ryder, Catherine O’Hara, Justin Theroux, Monica Bellucci,Jenna Ortega e Willem Dafoe. Ecco tutte le foto dal red carpet della serata inaugurale del festival:

Sigourney Weaver Leone d’Oro alla carriera a Venezia 81, le foto

Sigourney Weaver Leone d’Oro alla carriera a Venezia 81, le foto

Sigourney Weaver ha ritirato il suo Leone d’Oro alla Carriera alla 81° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. “Sono sicura di stare sognando”, ha detto ricevendo il premio. “Grazie per questo carburante per jet di incoraggiamento”.

In seguito ha detto che il suo Leone d’oro è stato “l’onore più sorprendente che potessi immaginare”, aggiungendo che la statua sarebbe stata “seduta accanto a me sull’aereo, sarà la prossima a essere nella gondola e mio marito dovrà abituarsi ad averla a letto con noi”.

Sigourney Weaver su Kamala Harris: “Pensare che il mio lavoro possa avere a che fare con la sua ascesa mi rende felice”

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