Arriva da Variety la conferma che la serie
tv 9-1-1
è stata rinnovata per l’ottava stagione dalla ABC.
La notizia arriva circa due
settimane dopo la première della stagione 7, che ha segnato la prima stagione
del dramma sul primo soccorritore a debuttare sulla ABC dopo il
trasferimento dalla Fox. Inoltre, precede di
qualche giorno il 100° episodio della serie, che andrà in onda
giovedì alle 20.00 ET/PT sulla ABC e il giorno successivo in
streaming su Hulu.
Secondo la ABC, la première della
stagione 7 di “9-1-1”
ha ottenuto circa 11,8 milioni di spettatori multipiattaforma nei
suoi primi sette giorni di disponibilità, e lo show si è
classificato come la serie ABC più vista su tutte le piattaforme in
questa stagione.
9-1-1
è interpretato da
Angela Bassett, Peter Krause, Jennifer Love Hewitt, Oliver
Stark, Kenneth Choi, Aisha Hinds, Ryan Guzman e Gavin
McHugh. È stata creata da Ryan Murphy, Brad
Falchuk e Tim Minear. Tutti e tre sono produttori
esecutivi, mentre Minear è showrunner.
Angela Bassett e Krause sono anche produttori
esecutivi, insieme a John J. Gray, Brad Buecker, Kristen
Reidel, Juan Carlos Coto e Lyndsey Beaulieu. La serie è
prodotta dalla 20th Television in associazione con Ryan
Murphy Television e Brad Falchuk Teley-Vision.
Il rinnovo di 9-1-1
non sorprende più di tanto, vista non solo l’ottima performance
dello show, ma anche il desiderio della Disney di espandere il
proprio lavoro con Ryan Murphy dopo il suo recente
ritorno alla 20th Television in seguito alla fine
del suo accordo globale con Netflix.
La ABC ha recentemente dato il via
libera alla serie drammatica “Dr. Odyssey” di
Murphy e dei co-creatori Jon Robin Baitz e Joe
Baken, con Joshua Jackson come protagonista. Murphy,
Baitz e Baken stanno anche lavorando insieme alla serie FX
“Grostequerie” e a un legal drama di Hulu con
Kim Kardashian. Murphy ha anche la serie
“American Horror Story” e l’imminente prima serie
di “American Sports Story“, che sarà incentrata su
Aaron Hernandez.
Murphy, Minear e Falchuk sono
ancora impegnati in “9-1-1: Lone Star“, la serie
gemella di “9-1-1” che va ancora in onda su Fox.
Lo show è stato rinnovato per la quinta stagione nel maggio 2023,
ma la produzione è stata ritardata a causa del doppio sciopero
degli attori e degli sceneggiatori. La quinta stagione andrà ora in
onda su Fox in autunno.
Le
commedie romantiche, quando basate su premesse narrative
intriganti e particolari, ottengono sempre il giusto successo.
Nonostante ci siano infatti dei canoni ben precisi da seguire, più
si riesce ad essere originali nel raccontare la nascita di un
amore, più il pubblico sarà disposto a concedere il proprio tempo
al titolo di turno. Per riuscire in ciò, spesso il cinema si
rivolge alla letteratura e sono semplicemente innumerevoli i
romanzi di questo genere poi trasformati in altrettanto fortunati
film. Uno dei gli ultimi da poter aggiungere all’elenco è
Ti odio, anzi no, ti amo! (qui
la recensione), diretto nel 2021 da Peter Hutchings.
Già sceneggiatore di Sai
tenere un segreto?, ma anche regista di Alla fine ci
seitu, Hutchings adatta un libro bestseller di
Sally Thorne dando vita ad un racconto incentrato
sulla dinamica tra due personaggi che si odiano fino a quando non
scoprono che invece si amano alla follia. La realizzazione del
film, sfortunatamente, è stata resa difficile dal Covid-19, che ha
costretto a ridimensionari determinati aspetti del racconto (la
scena del matrimonio, ad esempio, è stata girata con meno invitati
di quanti inizialmente previsti), ma ha anche limitato la sua
successiva distribuzione.
La sua presenza in streaming, come
anche il suo passaggio televisivo, sono però l’occasione perfetta
per riscoprire questo titolo divertente, appassionante e che ci
ricorda quanto una bella commedia romantica faccia sempre bene
all’animo. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle
principali curiosità relative a Ti odio, anzi no, ti
amo!. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori
e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio
catalogo.
La trama e il titolo originale di Ti odio, anzi no, ti
amo!
Protagonisti del film sono
Lucy Hutton e Joshua Templeton
due colleghi rivali di una casa editrice, diametralmente opposti e
accomunati solo da una profonda insofferenza reciproca. Lucy è una
ragazza affabile e idealista, che crede nel proprio lavoro di
assistente editoriale e nel valore della letteratura. Al contrario,
Joshua è scostante e maniaco del controllo, interessato più al
fatturato che alla qualità dei romanzi che vengono pubblicati.
Costretti a lavorare uno di fronte all’altra, i due si ritroveranno
al centro di una vera e propria competizione quando si prospetterà
l’occasione, per uno di loro, di ottenere la posizione di prestigio
che entrambi desiderano.
Il titolo originale di Ti
odio, anzi no, ti amo! è The Hating Game,
che fa riferimento non solo all’odio reciproco esistente tra i due
protagonisti, ma anche alla sfida che i due intraprendono,
interamente basata sul disprezzo che provano l’uno per l’altro, che
prevede che chi non otterrà la promozione dovrà lasciare il posto
di lavoro. Un vero e proprio “gioco dell’odio”, dunque, con i due
che però non hanno ovviamente fatto i conti con i propri sentimenti
e quella che doveva essere un’accesa rivalità si trasforma ben
presto in una forte attrazione reciproca.
Il cast del film e il libro da cui è tratto
Ad interpretare i due protagonisti,
Lucy e Joshua, vi sono gli attori Lucy Hale e Austin Stowell.
Lei è nota soprattutto per aver interpretato Aria Montgomery nella
serie televisiva
Pretty Little Liars, ma vista anche nel horror Obbligo o verità. Lui, invece, si è fatto conoscere
con il ruolo di Jesse nella serie televisiva La vita segreta di
una teenager americana, per poi distinguersi con i film
L’incredibile storia di Winter il delfino e La battaglia dei sessi. Prima di questo film, Hale e
Stowell aveva già recitato insieme nel film Fantasy
Island. Inizialmente, però, il ruolo di Joshua era stato
offerto a Robbie Amell, il quale ha però dovuto
rinunciare per problemi di programmazione.
Questi due attori danno dunque vita
ai protagonisti di Ti odio, anzi no, ti amo!,
i quali sono tratta – come l’intero film ovviamente – dal romanzo
The Hating Game, scritto nel 2018 da
Sally Thorne e affermatosi come un bestseller
venduto in oltre 20 paesi. Tale libro è inoltre spesso identificato
come uno dei principali artefici del rinnovato boom delle commedie
romantiche in letteratura e che trovano poi fortuna anche grazie ad
adattamenti cinematografici. Una piccola curiosità proprio riguardo
tale libro e il film è che una copia del romanzo è visibile nella
vetrina di una libreria esattamente a 29 minuti dall’inizio del
film.
Ecco alcuni titoli simili a Ti odio, anzi no, ti amo!
Ti odio, anzi no, ti
amo! è sostanzialmente una classica commedia romantica con
due personaggi che inizialmente si detestano salvo poi capire di
essere pazzi l’uno per l’altro. Sono numerosi i film simili a
questo titolo del 2021, a partire dal recente Tutti tranne te (2023). Si possono poi citare La dura verità (2009), Amici,
amanti e…(2011), Mia moglie per
finta (2011), Ricatto
d’amore (2009), Two Weeks Notice – Due
settimane per innamorarsi (2002), La
competizione (2019),
Non succede, ma se succede…(2019) e, infine, Ti
odio, ti lascio, ti… (2006). Si possono però anche citare
alcuni film come questo ambientati sul posto di lavoro,
ovveroIl
diavolo veste Prada (2006) e Lo
stagista inaspettato(2015).
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire di Ti
odio, anzi no, ti amo! grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì2 aprile alle ore
21:30 sul canale Rai 1.
The
Shrouds di David Cronenberg è per ora avvolto nel
mistero, ma secondo un nuovo rapporto, il film sarà l’opera più
lunga del regista.
Secondo un recente annuncio del
distributore francese Pyramide Films (via World of
Reel), The
Shrouds non solo uscirà a settembre, ma dovrebbe anche
durare 119 minuti. Se ciò dovesse essere vero, questo sarebbe il
film di David Cronenberg più lungo, battendo Dead
Ringers del 1988 e Naked Lunch del 1991 (116 minuti).
Il prossimo film horror sarà
interpretato daVincent
Cassel e Diane
Kruger quest’ultima in tre ruoli. Il film è
interpretato anche da
Guy Pearce, Sandrine Holt, Elizabeth Saunders,
Jennifer Dale, Eric Weinthal e Steve Switzman.
Di cosa parla The Shrouds?
“Karsh, un uomo d’affari
innovativo e vedovo in lutto, costruisce un dispositivo per
connettersi con i morti all’interno di un sudario“, si legge
nella sinossi. “Installato nel suo controverso cimitero
all’avanguardia, il dispositivo permette a lui e ai suoi clienti di
guardare i loro cari defunti decomporsi in tempo reale”. L’attività
rivoluzionaria di Karsh è sul punto di fare breccia nel mainstream
internazionale quando diverse tombe del suo cimitero, tra cui
quella di sua moglie, vengono vandalizzate e quasi distrutte.
Mentre lotta per scoprire un chiaro movente per l’attacco, il
mistero di chi ha compiuto questo scempio, e perché, lo spinge a
rivalutare la sua attività, il suo matrimonio e la fedeltà alla
memoria della moglie defunta, e lo spinge a nuovi inizi.”
In precedenza,
Diane Kruger aveva confermato di interpretare tre
diversi personaggi in The
Shrouds. Ha dichiarato a Deadline Hollywood nel
dicembre 2023: “È probabilmente il film più personale di David,
perché tratta della perdita della moglie, morta di cancro. Con il
particolare modo di David di raccontare la storia e il dolore, è un
film che affronta il tema della perdita e del lutto, dell’essere
stati in coppia per così tanto tempo, di una relazione così lunga e
di cosa sia il vero amore. Io interpreto la moglie, sua sorella, e
un avatar che lui ha creato in sua memoria“. The Shrouds non
ha ancora una data di uscita ufficiale.
AMC ha rilasciato
una clip di Daryl
Dixon Stagione 2, il prossimo episodio dello
spin-off di The Walking Dead, interpretato da
Norman Reedus. Lo sneak peek offre ai fan
un assaggio di ciò che ci aspetta nella seconda stagione, quando
Carol continuerà la sua intensa ricerca per trovare
Daryl. Il ritorno della serie è previsto per
l’estate.
“La nuova stagione riprende da dove
The Walking Dead: Daryl Dixon ha lasciato, seguendo i
personaggi preferiti dai fan, Daryl Dixon e Carol Peletier.
Entrambi affrontano vecchi demoni mentre lei lotta per ritrovare il
suo amico e lui lotta con la sua decisione di rimanere in Francia,
causando tensioni al Nido”, si legge nella logline di The Book of
Carol.
Chi è coinvolto in The Walking Dead: Daryl Dixon?
The Walking Dead: Daryl
Dixon ruota attorno all’amato personaggio di
Norman Reedus, che si ritrova perso in un luogo
sconosciuto. Insieme a Norman Reedus e Melissa
McBride, nello spin-off recitano anche
Clémence Poésy, Adam Nagaitis, Anne Charrier,
Eriq Ebouaney, Laika Blanc Francard, Romain Levi, il nuovo
arrivato Louis Puech Scigliuzzi e altri
ancora.
Basato sull’omonima serie a
fumetti, il dramma-horror è prodotto esecutivamente dallo
showrunner David Zabel. I produttori sono
Reedus, Scott M. Gimple, Greg Nicotero, Brian Bockrath,
Angela Kang e Daniel Percival.
La Warner Bros. ha
rilasciato un primo poster di Joker:
Folie à Deux, l’atteso sequel di
Joker con
Joaquin Phoenix nuovamente nei panni di Arthur Fleck e
con Lady Gaga nel ruolo di Harley Quinn. In
quest’immagine, i due personaggi sono mostrati mentre danzano
amabilmente, ribadendo dunque la forte componente musical che
sembra caratterizzerà il film. Sappiamo che il primo trailer
arriverà il 9 aprile, per cui non resta che
attendere ancora qualche giorno prima di poter scoprire qualcosa in
più su questo attesissimo film, facente parte come noto
dell’Elsewhere della DC. Di seguito, ecco il poster:
Joker: Folie à Deux, quello che
sappiamo sul film
Joker:
Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix mentre riprende il ruolo del
cattivo DC Joker. Il sequel presenterà anche il ritorno di Sophie
di
Zazie Beetz insieme ai nuovi arrivati
Brendan
Gleeson,
Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel
cast c’è Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I
dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo
che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham
Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”.
Rumors recenti inoltre hanno anche suggerito che la
versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di
quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge
interamente dal suo punto di vista.
Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia
di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1
miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il
maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da
numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden
Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna sonora.
Il sequel di Joker
sarà conosciuto come un progetto Elseworlds,
secondo il co-presidente dei DC Studios James Gunn. I film con questa denominazione
sono al di fuori della continuità principale del DCU. Altri progetti
Elseworlds includono The
Batman – Parte II e la serie ThePenguin.
L’uscita in sala del sequel è attualmente fissata al 4
ottobre 2024.
Quello del film
d’avventura è sostanzialmente un macrogenere all’interno
del quale si possono ritrovare opere dalle sfumature e
caratteristiche sempre diverse. Un film d’avventura può essere
anche fantasy, di fantascienza, horror, d’azione o romantico, senza
dimenticare la commedia d’avventura. Quale che sia la combinazione,
in questi film non mancano protagonisti eroici, grandi antagonisti,
epiche battaglie, missioni da portare a compimento, tesori da
recuperare ad ogni costo e la vittoria delle forze del bene su
quelle del male. Ci sono numerosissimi film
d’avventura da poter vedere, ma qui di seguito riportiamo
quelli che riteniamo essere i migliori di sempre.
I migliori film d’avventura da vedere
I film d’avventura
sono innumerevoli, ognuno con le proprie caratteristiche e i propri
tratti distintivi all’interno di canoni prestabiliti. Qui di
seguito, si riportano i 20 migliori film
d’avventura di tutti i tempi, con la consapevolezza che ci
sono tanti altri titoli che potrebbero rientrare in questo elenco.
I film qui citati, tuttavia, sono veri e propri capisaldi di questo
genere, avendo contribuito alla sua definizione e al suo continuo
rinnovamento attraverso sfumature sempre diverse.
Il mago di Oz (1939). Il film racconta le
avventure della piccola Dorothy e del suo cagnolino Totò, in un
mondo fantastico in cui sono stati trasportati da un ciclone. Qui
faranno la conoscenza di simpatici amici ma anche di grandi
pericoli e ognuno dovrà cercare di ottenere quel che desidera di
più. Grande classico del cinema in generale, questo film con
protagonista Judy Garland è un’avventura che
ancora oggi stupisce ed emoziona.
L’isola del tesoro
(1950). Il giovane Jim Hawkins scopre la mappa in grado di rivelare
dove si nasconda il tanto ambito tesoro del celebre pirata Flint.
In suo aiuto giungono il dottor Livesy e ed il cavalier Trelawney,
i quali preparano il ragazzo per il lungo viaggio. Lungo il
percorso, Long John Silver incrocia il cammino della banda e fa di tutto per arrivare per primo al
bottino. Tratto dall’omonimo romanzo di Robert Louis
Stevenson del 1883, è il primo film completamente in
live-action prodotto dalla Walt Disney Productions, nonché il primo
adattamento de L’isola del tesoro girato a
colori.
Il giro del mondo in 80
giorni (1956). Per vincere una scommessa fatta con i
membri del suo club, Phileas Fogg e il suo maggiordomo devono
riuscire a fare il giro del mondo entro ottanta giorni. Liberamente
tratto dall’omonimo romanzo di Jules Verne, questo
film vinse cinque Premi Oscar (tra cui Miglior film) su otto
candidature e presenta camei di attori famosi del tempo, tra i
quali Fernandel, Peter Lorre, Frank Sinatra, John
Carradine, Marlene Dietrich e Buster
Keaton.
Viaggio al centro della terra (1959). Un
geologo di fama ed il suo assistente partono per una spedizione
verso il centro della Terra. Lungo il percorso, la vedova di un
defunto collega si unisce a loro. Molti pericoli li attendono, e
non tutti legati all’asprezza della natura. Si tratta naturalmente
di un film ispirato al romanzo omonimo di Jules
Verne e al suo interno vengono utilizzati effetti speciali
e rappresentazioni fantastiche (come i dinosauri) inconsueti per la
Hollywood dell’epoca.
Star
Wars (1977). Con l’aiuto di fedeli robot e altri
preziosi alleati, il giovane Luke Skywalker deve salvare la
principessa ribelle Leila e sconfiggere l’Impero che costringe la
galassia sotto il suo controllo. Grande classico della
fantascienza, questo film di George Lucas è a sua
volta uno dei film d’avventura più celebri ed iconici di sempre,
così come i diversi sequel usciti nel corso del tempo. (Qui
la recensione)
Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta
(1981). L’archeologo Indiana Jones affronta serpenti e nazisti per
scovare l’arca dell’alleanza e le tavole di Mosè. Si tratta del
primo film della saga di Indiana Jones, con Harrison Ford nel ruolo dell’iconico
protagonista. Ideato da George Lucas, il film è
poi stato diretto da Steven Spielberg ed è ancora oggi indicato
come uno dei migliori film d’avventura mai realizzati, tra i
maggiori contributori alla definizione di questo genere
cinematografico.
All’Inseguimento della Pietra Verde (1984).
Una scrittrice di romanzi rosa si addentra nella giungla
sudamericana con un avventuriero per poter riscattare la sorella in
cambio di un gioiello leggendario. Diretto da Robert
Zemeckis e interpretato da
Michael Douglas e Kathleen Turner, il
film è un perfetto esempio del genere avventuroso, dove però alla
componente avventurosa si propone anche una forte connotazione come
commedia romantica.
Mr. Crocodile Dundee (1986). Mick Dundee,
soprannominato Mr. Crocodile, per la sua professione di guida e di
cacciatore di coccodrilli nelle selvagge savane dell’Australia, in
una delle sue spedizioni viene attaccato da un coccodrillo che gli
distrugge l’imbarcazione e lo ferisce gravemente a una gamba. Una
giornalista di New York giunge a quel punto nella savana per
intervistare il famoso cacciatore. Peter Faiman
dirige questo grande classico d’avventura interpretato da
Paul Hogan e candidato al premio Oscar per la
Miglior sceneggiatura originale. Il film ottenne poi due
sequel.
Grosso guaio a Chinatown (1986). Un camionista
viene immerso in uno strano mondo sotterraneo, popolato di antiche
creature demoniache, dopo che la fidanzata del suo amico viene
rapita su commissione di un potente stregone. Con questo film,
interpretato da Kurt Russell, il regista
John Carpenter rielabora la figura dell’eroe
cinematografico e va contro i canoni del genere d’avventura,
realizzando un film atipico e memorabile.
Robin Hood – Principe dei ladri (1991). Robin
di Locksley torna dalle Crociate e trova il proprio regno usurpato
dall’arrogante sceriffo di Nottingham, che ha ucciso suo padre.
Decide allora di reclutare un gruppo di ribelli per combattere il
tiranno e riprendersi ciò che gli appartiene. Il film, interpretato
da Kevin Costner, riporta sul grande schermo la
figura del leggendario eroe popolare che ruba ai ricchi per darei
ai poveri.
Jurassic Park (1993). Due paleontologi e un
matematico sono tra le persone selezionate per partecipare a un
giro organizzato a un parco a tema. Quando i dinosauri si animano e
prendono il sopravvento, però, la visitasi trasforma presto in un
incubo. Diretto da Steven Spielberg, il film è basato
sull’omonimo romanzo scritto da Michael Crichton
ed è il primo capitolo di una fortunatissima saga che è ad oggi
composta da ben sei film compreso questo primo lungometraggio.
La mummia (1999). Nel 1719 Ac, a Tebe in
Egitto, il gran sacerdote Imhotep suscita l’ira degli dei e viene
condannato ad essere sepolto vivo. Nel 1923,
dei giovani avventurieri sono alla ricerca del suo favoloso tesoro.
Ma provocano il risveglio della Mummia. Ambientazione esotica,
gruppo di protagonisti iconici – su cui spiccano
Brendan Fraser e Rachel Weisz – e un mistero da risolvere, sono
questi gli elementi che hanno reso La mummia un altro
grande classico di questo genere.
Cast Away (2000). Un ingegnere informatico è l’unico
sopravvissuto da un incidente aereo avvenuto al largo di un’isola
deserta del Pacifico e deve fare di tutto per sopravvivere e
tornare a casa dalla famiglia. Tom Hanks è un moderno Robinson Crusoe in
questo film diretto da Robert Zemeckis, dove
all’avventura si mescola una toccante riflessione sui ritmi della
vita e lo scorrere del tempo.
Lara Croft: Tomb Raider (2001). L’esperta
esperta archeologa e predatrice di tombe Lara Croft intraprende a
ricerca del Triangolo della Luce, antico manufatto di grande
valore, per impedire che finisca in mani sbagliate. Nel corso della
sua avventura, però, avrà modo di scoprire molte cose su sé stessa
e suo padre. Interpretato da Angelina Jolie e tratto dalla serie di
videogiochi Tomb Raider, è un lungometraggio d’avventura
che porta per la prima volta sul grande schermo l’eroina virtuale
Lara Croft ed è stato definito il primo blockbuster di successo
tratto da un videogioco.
Il Signore degli Anelli (trilogia)
(2001-2003). Un giovane hobbit e un variegato gruppo, composto da
umani, un nano, un elfo e altri hobbit, partono per un delicata
missione, guidati dal potente mago Gandalf. Devono distruggere un
anello magico e sconfiggere così il malvagio Sauron. I tre
film di questa trilogia –
La Compagnia dell’Anello,
Le due torri e Il ritorno del re – contribuirono alla rinnovata
popolarità del genere d’avventura, mescolato in questo caso con
evidente elementi fantasy.
La maledizione della prima luna (2003). La figlia del
governatore viene rapita da un pirata malvagio. Will Turner, amico
d’infanzia della ragazza segretamente innamorato di lei, si unisce
a Jack Sparrow, un pirata vagabondo, per portare in salvo la
fanciulla. Primo capitolo della saga dei Pirati dei
Caraibi, il film fu un enorme successo e non solo
contribuì a consolidare i nomi di Johnny Depp e
Orlando Bloom, ma lanciò anche la carriera di
Keira
Knightley.
King Kong (2005). Il regista indipendente Carl
Denham tenta di risollevare le sorti della propria carriera girando
un documentario nella sconosciuta Skull Island, al largo di
Sumatra. Parte per la spedizione accompagnato dall’attrice Ann
Darrow e dal drammaturgo Jack Driscoll. Giunti a destinazione, il
gruppo si imbatte in tribù selvagge, animali
preistorici ma soprattutto in un enorme gorilla, King Kong, il
quale sembra avere, però, un feeling particolare con la bella
donna. Ancora Peter Jackson, che riporta sul
grande schermo uno dei mostri cinematografici più amati di
sempre.
The
Lost City (2022). La scrittrice solitaria Loretta Sage
scrive di luoghi esotici nei suoi famosi romanzi d’avventura con un
bellissimo modello di copertina, Alan. Mentre è in tournée per
promuovere il suo nuovo libro, viene rapita da un eccentrico
miliardario. Liberamente ispirato a All’inseguimento della
Pietra Verde, questo film ha per protagonisti Sandra Bullock e ChanningTatum, oltre
all’irresistibile presenza di Brad Pitt. (Qui
la recensione).
Uncharted
(2022). Nathan Drake e il suo compagno di avventure Sully si
lanciano in una pericolosa ricerca per trovare il più grande tesoro
perduto, mentre seguono anche gli indizi che potrebbero portare al
fratello di Nathan, scomparso da tempo. Adattamento dell’omonimo
videogioco, il film è interpretato da
Tom Holland e Mark Wahlberg. (Qui
la recensione).
Jungle
Cruise (2021). Frank, capitano di un battello
fluviale, viene ingaggiato per accompagnare in una missione nella
giungla due fratelli esploratori. La spedizione deve vedersela con
i pericoli della foresta e con pericolosi rivali. Basato
sull’omonima attrazione dei parchi Walt Disney, questo film ha
riportato l’avventura esotica vecchio stile sul grande schermo, con
protagonisti due divi odierni quali Dwayne
Johnson e
Emily Blunt. (Qui
la recensione)
Film d’avventura per ragazzi
I film d’avventura
principalmente dedicati ai ragazzi presentano prossocché le stesse
caratteristiche degli altri film di questo genere, ma presentano
nel più dei casi dei giovani protagonisti chiamati a grandi
imprese. Imprese che spesso e volentieri si rivelano essere
metafore del delicato periodo della vita che stanno vivendo e che
dunque contribuiscono a rendere questi film ancor più emozionanti.
Di seguito, ecco i 3 migliori film d’avventura per
ragazzi.
I Goonies (1985).
Un gruppo di ragazzi trova la mappa del tesoro di Willie l’Orbo, un
pirata del XVII secolo, e decide quindi di ritrovarne l’oro per
salvare il quartiere dal progetto di riqualificazione urbana che
sta per separarli. Diretto da Richard
Donner, questo film basato su un soggetto di Steven
Spielberg, produttore del film, è uno dei grandi
classici d’avventura per ragazzi, dove i giovani protagonisti si
trovano a dover affrontare un mondo fantastico nel tentativo di
salvare il loro status quo.
Stand by Me – Ricordo di un estate (1986).
Estate 1959, Oregon: quattro ragazzini partono per un’escursione
lungo la ferrovia affrontando varie avventure e scoprendo il
cadavere di un ragazzo scomparso giorni prima. Tratto da un
racconto di Stephen King, è questo uno dei film
d’avventura per ragazzi più amati di sempre, dove al di là di
quanto compiuto in apparenza dai giovani protagonisti, in gioco c’è
la loro amicizia e una serie di profonde riflessioni sulla crescita
e le inaspettabili strade che essa porta ad interprendere.
Jumanji (1995).
Due bambini scoprono un magico gioco da tavolo nella loro soffitta.
Mentre giocano, evocano animali feroci e un uomo pazzo, Alan,
scomparso ventisei anni prima durante una partita, il quale dovrà
cercare di rimettere le cose a posto. Interpretato da Robin Williams, il film è un altro grande
classico del cinema d’avventura per ragazzi, con i suoi elementi
esotici e quel senso del fantastico che emoziona sempre.
Film avventura del 2023
Il 2023 è stato un anno
particolarmente fortunato per il genere d’avventura, che ha
riempito le sale con titolo molto attesi, tra grandi ritorni ed
opere originali, tra adattamenti di celebri romanzi a quelli di
acclamati giochi della cultura popolare. Di seguito, i migliori
film d’avventura del 2023.
Indiana
Jones e il Quadrante del Destino. Il temerario
archeologo Indiana Jones lotta contro il tempo per recuperare un
quadrante leggendario che può cambiare il corso della storia.
Accompagnato dalla sua figlioccia, si scontra con Jürgen Voller, un
ex nazista che lavora per la Nasa. Quinta e ultima (?) avventura
cinematografica per Jones, interpretato naturalmente
da Harrison
Forde qui affiancato da Phoebe
Waller-Bridgee Mads
Mikkelsen. (Qui
la recensione).
Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del
serpente. Molti anni prima di diventare Presidente di
Panem, il giovane Coriolanus Snow viene scelto come mentore del
Distretto 12 nei nuovi Hunger Games. Qui usa il suo fascino, la sua
astuzia e la sua inventiva per aiutare la sua candidata a vincere.
Prequel della
saga di Hunger Games, questo nuovo film basato
sull’omonimo romanzo ha per protagonisti Rachel Zegler e Tom Blyth.
(Qui
la recensione).
La
sirenetta. Una giovane sirena fa un patto con una
strega del mare, per scambiare la sua bella voce con gambe umane in
modo che possa scoprire il mondo sopra l’acqua e impressionare un
principe. Adattamento in live action del classico d’animazione
Disney, con l’attrice Halle Bailey chiamata ad interpretare la
sirenetta Ariel e Melissa McCarthy la diabolica Ursula.
(Qui
la recensione).
65 – Fuga dalla
terra. Dopo essere precipitati su un pianeta
sconosciuto, due sopravvissuti scoprono di essere rimasti bloccati
sulla Terra, 65 milioni di anni fa. Con una sola possibilità di
salvezza, i sopravvissuti devono affrontare delle creature
preistoriche. Adam Driver è il protagonista di questo film
d’avventura che porta a fare un viaggio nella preistoria, dove ci
si deve confrontare con gli innumerevoli pericoli di un territorio
ostile. (Qui
la recensione).
I tre moschettieri – D’Artagnan e
I tre moschettieri –Milady. Dal
Louvre a Buckingham Palace, in un regno diviso dalle guerre di
religione e minacciato dall’invasione dell’Inghilterra, un manipolo
di uomini e donne incrocia le spade e lega il proprio destino a
quello della Francia. La pellicola è tratta dal celebre romanzo
I tre moschettieri (1844) di Alexandre
Dumas, il quale è stato suddiviso in due film,
D’Artagnan e Milady, interpretati da
François Civil, Vincent Cassel, Romain Duris
e Eva Green. (Qui
la recensione).
Aquaman e il
Regno Perduto. In questa nuova avventura Aquaman si trova a dover provare ogni mezzo possibile
per salvare la città sottomarina di Atlantide e il resto del
pianeta da un imminente disastro. Per ridurre al minimo i danni,
dovrà sforzarsi di stringere un’alleanza difficile con un
improbabile alleato. Sequel di Aquaman,
questo nuovo film dedicato al supereroe DC Con protagonista
Jason Momoa è uno spassoso film d’avventura.
(Qui
la recensione).
Dungeons
& Dragons – L’onore dei ladri. Un ladro dotato di
grande fascino si unisce a un gruppo di improbabili avventurieri
per intraprendere un’epica e pericolosa missione, ovvero il
recupero di un’antica reliquia. Basato sul celebre gioco da tavolo,
il film è un perfetto film d’avventura, con luoghi sbalorditivi,
personaggi aderenti ai canoni del genere e pericolose missioni da
portare a termine. Divertentissimo e avvincente al punto giusto, il
film ha tra i suoi protagonisti gli attori Chris Pine, Michelle Rodriguez e Hugh Grant. (Qui
la recensione)
Peter
Pan & Wendy. La giovane Wendy Darling incontra Peter
Pan, un ragazzo che si rifiuta di crescere. Wendy, i suoi fratelli
e Campanellino viaggiano con Peter nel magico mondo dell’Isola che
non c’è, dove incontreranno però un malvagio capitano pirata che
vuole renderli suoi prigionieri. Il film, remake in live action
dell’opera animata della Disney del 1953, riprone dunque le
avventure di Peter Pan, raccontando però il tutto attraverso gli
occhi di Wendy. Ad interpretare Capitan Uncino, si ritrova invece
Jude Law. (Qui
la recensione).
Film d’avventura da vedere su
Netflix
Sono innumerevoli i film
d’avventura che si possono ritrovare su Netflix, dai
grandi classici a quelli per tutta la famiglia. Qui di seguito,
però, si riportano esclusivamente gli Originali Netflix, titoli che non si possono trovare da
nessun’altra parte se non su tale piattaforma.
Love
and Monsters (2020). Un giovane adolescente deve
sopravvivere in un mondo post-apocalittico invaso da pericolosi
mostri con l’aiuto di un esperto cacciatore. In questo film,
candidato agli Oscar nella categoria Migliori effetti speciali, si
ritrova non solo tanta avventura, ma anche divertimento e
romanticismo, oltre ad un cast composto da Dylan
O’Brien, Jessica Henwick e Michael Rooker. (Qui
la recensione).
The Water Man
(2020). Nel disperato tentativo di salvare sua madre, un bambino di
11 anni si avventura in una remota foresta alla ricerca di una
figura leggendaria che si narra sia in grado di ingannare la morte.
Nel cast del film, oltre al protagonista Lonnie
Chavis, si ritrovano gli attori David
Oyelowo, Rosario Dawson e Alfred Molina.
We
Can Be Heroes (2020). Quando i supereroi della Terra
vengono catturati dagli alieni, i loro figli dovranno imparare il
gioco di squadra per salvare i genitori e il loro pianeta. Questo
film, diretto da Robert Rodriguez, vanta un cast
composto da attori del calibro di Priyanka Chopra, Pedro Pascal, Boyd Holbrook e Haley
Reinhart ed è il sequel di Le avventure di Sharkboy e
Lavagirl in 3-D del 2005. (Qui
la recensione).
Damsel
(2024). Una giovane donna accetta di sposare un bel principe, solo
per scoprire che era tutta una trappola. Viene infatti gettata in
una grotta con un drago sputafuoco e deve fare affidamento solo sul
suo ingegno e sulla sua volontà per sopravvivere. Protagonista di
questo film d’avventura, che rielabora la figura della damigella in
pericolo, è l’attrice Millie Bobby Brown, affiancata da Nick
Robinson, Angela Bassett e Robin Wright. (Qui
la recensione).
Mowgli – Il figlio della giungla (2018). Il cucciolo
di uomo Mowgli viene allevato da un branco di lupi nelle giungle
dell’India, sotto la tutela dell’orso Baloo e della pantera
Bagheera. La temibile tigre Shere Khan, tuttavia, lo vede come una
preda e non tarderà a reclamarlo. Nuovo adattamento del classico
della letteratura di Rudyard Kipling, il film è
diretto da
Andy Serkis e si basa sulla compresenza di un attore
in carne ed ossa (Rohan Chand) e di animali
realizzati in CGI, a cui danno voce in lingua originale gli attori
Christian Bale, Cate Blanchett e Benedict Cumberbatch. (Qui
la recensione).
Slumberland
– Nel mondo dei sogni (2022). Una giovane ragazza
scopre una mappa per il mondo dei sogni di Slumberland, e con
l’aiuto di un eccentrico fuorilegge, attraversa i sogni e fugge
dagli incubi, nella speranza di poter rivedere il suo defunto
padre. Protagonisti assoluti di questo toccante film d’avventura
sono gli attori Marlow Barkley e Jason Momoa.
Paramount+ ha annunciato oggi che è in
corso la produzione dell’attesissima seconda stagione della
serie originaleTulsa King,
interpretata dal candidato all’Oscar Sylvester Stallone. Ideata dal candidato
all’Oscar Taylor Sheridan, la serie sarà girata in
Oklahoma e ad Atlanta, con il pluripremiato Craig
Zisk (Weeds, The Larry Sanders Show) alla regia e alla
produzione esecutiva. Il candidato all’Oscar Terence
Winter (The
Wolf of Wall Street, I Soprano) tornerà come sceneggiatore
e produttore esecutivo. TULSA KING è prodotto da MTV
Entertainment Studios e 101 Studios in esclusiva per
Paramount+.
La serie segue il capo della mafia
newyorkese Dwight “Il Generale” Manfredi, appena uscito di prigione
dopo 25 anni e esiliato senza complimenti dal suo capo per
stabilirsi a Tulsa, in Oklahoma. Rendendosi conto che la sua
famiglia mafiosa potrebbe non avere a cuore i suoi interessi,
Dwight costruisce lentamente una squadra composta da un gruppo di
personaggi improbabili che lo aiutano a stabilire un nuovo impero
criminale in un luogo che per lui potrebbe davvero essere un altro
pianeta.
Tutte le novità della seconda stagione di Tulsa King
Le guest star della prima stagione
Annabella Sciorra e Tatiana Zappardino sono
diventate series regular per la seconda stagione, insieme a un
incredibile cast che comprende Andrea Savage, Martin Starr,
Max Casella, Domenick Lombardozzi, Vincent Piazza e Jay Will, con
Garrett Hedlund e Dana Delany.
Il creatore e candidato all’Oscar
Taylor Sheridan torna come produttore esecutivo.
Tra i produttori esecutivi di TULSA KING anche Sylvester Stallone, David C. Glasser, Terence
Winter, Ron Burkle, Bob Yari, David Hutkin e Braden Aftergood.
Oltre a TULSA KING, il crescente palinsesto
di contenuti creati da Sheridan su Paramount+ comprende 1883
e MAYOR OF KINGSTOWN, attualmente in produzione con la
terza stagione, SPECIAL OPS: LIONESS, LAWMEN: BASS
REEVES, 1923, che entrerà in produzione con la seconda
stagione nel corso dell’anno, e la prossima serie inedita
LANDMAN, con Billy Bob Thornton.
UN
MONDO A PARTE di Riccardo Milani,
con 131.324 spettatori, anche il giorno di
Pasquetta è il film più visto. Il film interpretato da
Antonio Albanesee
Virginia Raffaele cresce rispetto alla giornata di
Pasqua, sfiorando 1 milione di euro (€ 935.597). Il
totale, dopo 5 giorni, è di quasi 2.8 milioni di euro (€
2.765.744) con 394.556 spettatori.
Dichiara Giampaolo
Letta, AD di Medusa Film che
distribuisce il film: “Il successo di UN
MONDO A PARTE fa bene a tutti! Un segnale positivo per
il cinema italiano che ci fa capire sempre di più l’interesse del
pubblico per le storie vere e di sentimenti che raccontano della
nostra cultura italiana. Riccardo Milani ci ha regalato un altro
film divertente, emozionante, commovente e poetico che racconta con
garbo e nobile leggerezza temi importanti quali lo spopolamento dei
piccoli paesi di montagna ed il rischio di chiusura delle scuole
per mancanza di studenti, l’integrazione e l’inclusione. Si ride e
si riflette grazie anche alla grande professionalità dei due
straordinari protagonisti Antonio Albanese e Virginia Raffaele che
insieme al regista stanno incontrando in questi giorni il pubblico
di ragazzi, adulti, famiglie e bambini in un tour che sta
attraversando tutta l’Italia”.
“Siamo molto felici dell’ottima partenza di UN MONDO A
PARTE – aggiunge Mario Gianani che
con Lorenzo Gangarossa ha prodotto il film per
Wildside società del gruppo Fremantle – Riccardo
Milani conferma la sua capacità di trattare con estrema sensibilità
temi che sanno coinvolgere emotivamente un largo pubblico. Antonio
Albanese e Virginia Raffaele sono due straordinari attori e,
insieme, formano una coppia inedita eppure già molto affiatata. La
strada del film è appena iniziata e con Medusa lo accompagneremo il
più lontano possibile”.
“Sono molto contento del successo del film –
dichiara Riccardo Milani – e in
particolare che la storia di una comunità così piccola, con
protagonisti sette bambini e due maestri delle scuole elementari,
abbia raggiunto il cuore di tante persone. Credo sia un bel segnale
che arriva forte dai piccoli centri del nostro Paese, un segnale di
resistenza umana e culturale di un’Italia che non vuole arrendersi
e non vuole abituarsi al peggio”.
Paramount Pictures
presenta il cast di voci di IF – Gli Amici
Immaginari, l’atteso nuovo film di John Krasinski prodotto da Allyson
Seeger, Andrew Form, Ryan Reynolds, John Krasinski. Una
produzione Sunday Night / Maximum Effort.
Scritto e diretto da John
Krasinski, IF – Gli Amici
Immaginari è l’incredibile e magica storia di una
bambina e della sua capacità di vedere gli IF, cioè gli amici
immaginari di tutte le persone. Grazie a questo suo insolito
superpotere, si imbarcherà in una magica avventura per
ricongiungere gli IF dimenticati con i loro bambini.
IF – Gli Amici
Immaginari è interpretato da Ryan Reynolds, John
Krasinski, Cailey Fleming, Fiona Shaw. A dare le voci agli IF,
personaggi meravigliosamente unici che riflettono l’incredibile
potere dell’immaginazione di un bambino, saranno Phoebe
Waller-Bridge, Louis Gossett Jr. e Steve Carell, e molti
altri ancora.
Apple TV+
ha svelato oggi il trailer della seconda stagione di
Jane, la serie per bambini e famiglie, già
vincitrice di un Emmy, ispirata al lavoro dell’etologa e
conservazionista di fama mondiale, la dottoressa Jane
Goodall, DBE, fondatrice del Jane Goodall Institute e
Messaggero di Pace delle Nazioni Unite.
Prodotta dal vincitore dell’Emmy
J.J. Johnson (“Dino Dana”, “Endlings”, “Lo scrittore fantasma”), da
Sinking Ship Entertainment e dal Jane Goodall Institute, la nuova
stagione di cinque episodi farà il suo debutto il 19 aprile su
Apple
TV+.
Ava Louise Murchison (“Reacher”) interpreta Jane Garcia, un’ambientalista in
erba di 9 anni che cerca di salvare animali in via di estinzione.
Usando la sua potente immaginazione, Jane, insieme ai suoi migliori
amici David, interpretato da Mason Blomberg (“Shameless”), e lo scimpanzé Greybeard sarà
protagonista di mirabolanti avventure per aiutare a proteggere gli
animali selvatici in tutto il mondo perché, secondo il suo idolo,
la dottoressa Jane Goodall: “Solo se capiamo, ci importerà. Solo se
ci teniamo, li aiuteremo. Solo se li aiutiamo, potranno essere
salvati”.
«Credo nel valore e nell’importanza
di una serie come “Jane” per ispirare i bambini e le loro famiglie.
L’impegno costante di Apple
TV+ e di Sinking Ship Entertainment nella narrazione
ecologica garantisce che un numero sempre maggiore di giovani sia
incoraggiato ad agire per salvare il proprio mondo», ha dichiarato
la dottoressa Goodall.
Jane segna la seconda serie Apple Original
prodotta da Sinking Ship Entertainment, unendosi alla serie
vincitrice del Daytime Emmy Award “Lo scrittore fantasma”. Da
Sinking Ship Entertainment, è una serie live-action/CGI ideata da
JJ Johnson, che è partner della compagnia e produttore esecutivo
insieme a Christin Simms, Blair Powers, Matt Bishop e Andria
Teather del Jane Goodall Institute.
La serie ha recentemente vinto un
Children’s and Family Emmy Award per gli eccezionali effetti visivi
per un programma in live action ed è stata premiata dall’Annual
Environmental Media Association Awards nella categoria Children’s
Television.
Il cast di Gen
V di Prime Video ha condiviso una
dichiarazione congiunta sui social media rendendo omaggio al loro
defunto co-protagonista Chance Perdomo,
morto in un incidente motociclistico a 27 anni. Perdomo è stato
un personaggio regolare nella serie spin-off di The
Boys e ha interpretato Andre Anderson
nella sua prima stagione.
“I nostri cuori sono con i cari
di Chance mentre piangiamo questa perdita scioccante”, si
legge nella dichiarazione. “Ricorderemo i momenti speciali che
abbiamo vissuto insieme, il suo sorriso contagioso che poteva
illuminare ogni stanza, i suoi calorosi abbracci e l’autenticità
che portava sempre con sé. Riposa in pace caro amico, ci mancherai
profondamente. Con amore, il cast di “Gen V”. La dichiarazione
è stata condivisa sui social media dai membri del cast
Maddie Phillips, Derek Luh, Asa Germann, Lizze Broadway,
Sean Patrick Thomas e altri. Molti attori hanno incluso le
foto che hanno scattato a Perdomo dietro le quinte della produzione
della prima stagione.
Altri membri del cast di Gen
V hanno pubblicato ulteriori tributi a Perdomo sui
social media. Patrick Schwarzenegger ha scritto su
X: “Questo fa male. Molto. Che attore giovane e talentuoso e
che grande amico: se n’è andato troppo presto. È stato un piacere
lavorare con lui in ‘Gen V.’ RIP Chance”.
Broadway ha scritto il suo tributo
su Instagram prima di condividere la dichiarazione congiunta del
cast, scrivendo: “Ricordando il mio amato amico e compagno di
cast, Chance Perdomo, la cui scomparsa ha lasciato un profondo
vuoto nel mio cuore. Chance possedeva così tanti doni di cui ho
fatto tesoro profondamente. È stato una parte vitale della mia
crescita come individuo, il suo spirito gentile mi ha sollevato
quando ne avevo più bisogno. Per me è stato e sarà sempre il mio
supereroe. Sono sotto shock e soffro profondamente la sua perdita.
Riposa in pace, caro Chance. Avrai per sempre un posto speciale nel
mio cuore. Ti voglio bene.”
Perdomo era noto anche per aver
interpretato Ambrose Spellman in Le terrificanti avventure di Sabrina di
Netflix. In Gen
V, Andre Anderson di Perdomo è uno studente della
Godolkin University che sfrutta le capacità di manipolazione
magnetica. Il suo addetto stampa ha confermato la morte dell’attore
britannico-americano il 30 marzo.
“Non riusciamo a capacitarci.
Per quelli di noi che lo conoscevano e lavoravano con lui, Chance
era sempre affascinante e sorridente, un’entusiasta forza della
natura, un artista incredibilmente talentuoso e, più di ogni altra
cosa, semplicemente una persona molto gentile e adorabile. Anche
scrivere di lui al passato non ha senso. Siamo così dispiaciuti per
la famiglia di Chance e siamo addolorati per la perdita del nostro
amico e collega. Abbracciamo i tuoi cari stasera.”
La produzione della seconda stagione
di Gen V è stata ritardata in seguito alla sua
morte.
Ogni paese ha, cinematograficamente
parlando, il proprio letale e inarrestabile assassino. Se gli Stati
Uniti hanno ora il John Wick di Keanu Reeves, il Sudafrica ha invece ora
trovato in Zuko Khumalo colui in grado di assumere
questo ruolo. Ecco allora che il nuovo film Netflix,
Codice:Cacciatore, presenta
un’avventura nei territori dello Stato africano tra complotti e
brutali combattiimenti. Con questo nuovo lungometraggio prende
dunque vita un racconto adrenalinico e ricco di azione, che si
snoda attraverso ambienti particolarmente affascinanti e dimostra
di non avere nulla da invidiare ai suoi simili occidentali.
Regista del film è Mandla Dube, già
autore di Kalushi: The Story of Solomon
Mahlangu e L’assedio di Silverton. Per gli
appassioanti del genere, è dunque questo un film da non lasciarsi
sfuggire. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle
principali curiosità relative a Codice:
Cacciatore. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alle
location dove è stato girato. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è Zuko
Khumalo, un letale assassino sudafricano ora ritiratosi
per condurre una vita tranquilla, diviso tra un umile lavoro come
meccanico e la propria famiglia. La sua pace, tuttavia, viene
spezzata quando il suo vecchio amico e mentore,
Johnny – un politico caduto in disgrazia – chiede
a Zuko di avventurarsi in tutto il Sudafrica per far emergere le
orribili azioni di cui il candidato presidenziale Daza
Mtima si è macchiato. Johnny gli assicura che, se svelata
la cospirazione politica, l’intera catena di comando del Sudafrica
potrebbe sgretolarsi. Ma lui non può farlo da solo e ha bisogno
dell’aiuto di Zuko, che si ritroverà costretto ad accettare quella
che è però una missione estremamente pericolosa.
Ad interpretare Zuko Khumalo vi è
l’attore Bonko Khoza, noto per il ruolo di Boma
nel film
The Woman King (2022), con protagonista Viola Davis. Accanto a lui recitano
Connie Ferguson nel ruolo di Molebogeng Kwena,
direttore dell’Intelligence presidenziale, e Masasa
Mbangeni in quello di Malibe Mambi, fidanzata di Zuko.
L’attore Tim Theron ricopre invece il ruolo di
Tiger de Klerk, un agente tattico che lavora per Mo. Peter
Butler è Johnny Klein, ex collaboratore di Zuko ed ex
direttore generale delle Relazioni Internazionali, mentre
Connie Chiume (visto in Black Panther) è Thandiwe Makeba, l’ex ministro degli
Affari esteri. Sisanda Henna, infine, è il
candidato presidente Daza Mtima.
Il film, come anticipato, è
l’adattamento dell’omonimo romanzo del 2003 dello scrittore e
giornalista sudafricano Deon Meyer. Ci sono però
diverse differenze tra le due opere, a partire dal nome del
protagonista, che nel romanzo non è Zuko Khumalo
bensì Tiny Mpayipheli. Questi, inoltre, non è
propriamente un ex assassino bensì un pistolero su commissione del
governo. Diverso è anche il motivo che lo richiama all’azione, che
a differenza del film, nel libro è il rapimento di un suo vecchio e
fidato amico, per liberare il quale ha a disposizione solo
settantadue ore. Restano però simili il complotto e le numerose
forze avverse con cui il protagonista si trova costretto a
confrontarsi.
Le location del film: ecco dove è stato girato
Codice: Cacciatore
si svolge grossomodo in tutto il Sudafrica, ma in
particolare a Waterkloof – sobborgo
benestante della città di Pretoria, nella provincia di Gauteng –
Pretoria – capitale amministrativa del Sudafrica,
anche nota come Tshwane -,
Vlottenburg, Città del Capo – di
cui in particolare vediamo il City Hall e il V&A Waterfront – e
la città di Maseru, del Lesotho,
Stato dell’Africa Meridionale. Location particolarmente
affascinante sono invece le MontagneSwartberg, situate nella parte ovest del paese e
che possono essere viste prevalentemente sullo sfondo di alcune
scene.
Il trailer del film e come vederlo in streaming su Netflix
Come anticipato, è possibile fruire
di Codice: Cacciatore unicamente grazie alla sua
presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente
è al 2° posto della Top 10 dei film più
visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà
dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma
scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare
il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video,
avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel
catalogo.
Mentre promuoveva la sua ultima
serie Twisted Metal nel Regno Unito, Anthony
Mackie ha paragonato il progetto alla sua
esperienza nella realizzazione di film Marvel e ha detto a Radio Times che
in quella occasione c’era molta più libertà narrativa rispetto alle
produzioni del MCU.
“Direi che la Marvel è completamente diversa,
proprio perché è uno spazio di intrattenimento controllato. Ad
esempio, c’è poco che puoi fare”, ha osservato Mackie.
“C’è un certo limite alla creatività che puoi mettere sul
tavolo, perché Stan Lee ci ha dato così tanti contenuti. Mentre con
questo [‘Twisted Metal’], era come, ‘C’è un ragazzo e una ragazza…
Vai!’ Quindi siamo stati davvero in grado di costruire il mondo
attorno alla premessa.”
Mackie concorda sul fatto che un
progetto come Twisted Metal ha la libertà di
introdurre e uccidere i personaggi a piacimento, cosa che non è
qualcosa che il Marvel Cinematic Universe può
intrattenere così facilmente. “Questa è la cosa difficile
dell’universo Marvel. È come se non potessi
davvero uscire dagli schemi di quei fumetti”, ha detto
l’attore. “Sapete, quando abbiamo introdotto il Falcon e
l’evoluzione del personaggio in Capitan America, tutto ciò doveva
coincidere con ciò che Stan ci aveva già dato. Quindi è un gioco di
destrezza interessante far parte di quel mondo. In questo caso
invece era più come, ‘Divertiamoci e scopriamolo man mano che
procediamo.'”
Quello che sappiamo sul film
Captain America: Brave New World
Captain America: Brave New World riprenderà da
dove si è conclusa la serie Disney+The Falcon and the
Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson
(Anthony Mackie)
dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il
regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield
Paradox) ha descritto il film come un “thriller
paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader
(Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua
trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk
del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di
Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreta la cattiva
Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi
al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic
Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già
fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora,
Captain America: Brave New World è indicato come uno
dei titoli più importanti della Fase 5.
Tra le tante voci a favore e contro
il Barbie di Greta
Gerwig, il parere sul film di Shakira
sembra destinato a creare scompiglio. La cantante colombiana ha
conversato con Allure e in questa occasione ha avuto modo di
esprimersi sul film in termini abbastanza inaspettati.
Patricia Alfonso Tortolani di
Allure ha chiesto a Shakira se
avesse visto Barbie. E la cantante ha risposto che
l’ha visto con i suoi due figli: “I miei figli lo hanno odiato
assolutamente. Sentivano che era castrante. E sono d’accordo, in
una certa misura. Sto crescendo due ragazzi. Voglio che anche loro
si sentano potenti [pur] rispettando le donne. Mi piace la cultura
pop quando tenta di dare potere alle donne senza privare gli uomini
della loro possibilità di essere uomini, di proteggere e
provvedere.” Ha spiegato la cantante, continuando: “Credo
nel dare alle donne tutti gli strumenti e la fiducia, possiamo fare
tutto senza perdere la nostra essenza, senza perdere la nostra
femminilità. Penso che gli uomini abbiano uno scopo nella società e
che le donne ne abbiano anche un altro. Ci completiamo a vicenda e
questo complemento non dovrebbe andare perduto”.
La posizione di
Shakira, pur controversa agli occhi di chi vede in
Barbie un moderno manifesto pop del
femminismo, si basa sull’assunto che a parità di diritti e di
considerazione umana, uomini e donne sono effettivamente diversi, e
sarebbe sano se questa complementarità fosse rispettata e mantenuta
nella società. Non è un punto di vista così tanto sbagliato…
Ci sono alcuni ruoli cinematografici
che diventano così memorabili grazie alla performance dell’attore
che li interpreta che è difficile immaginare un altro viso in
quella parte. A volte, può essere persino difficile accettare
l’idea che l’attore che associamo così profondamente a quel ruolo
abbia dovuto fare un’audizione per ottenerlo e che avrebbe potuto
essere sostituito da qualcun altro. L’elenco dei ruoli/attori che
hanno fatto storia è lunghissimo, non potremmo immaginare nessun
altro nel ruolo del T-800 di Terminator o in quello della Sposa di
Kill Bill se non Arnold Shwarzenegger o
Uma Thurman.
Due personaggi che appartengono
sicuramente a questa lista sono Jack Dawson e Rose Dewitt Bukater
di Titanic, interpretati
meravigliosamente da Leonardo
DiCaprioe Kate Winslet. La
tragica storia d’amore di Jack e Rose è così profondamente radicata
nella nostra memoria collettiva che può essere difficile
immaginarli come semplici persone immaginarie interpretate da
attori diversi. Ma, per quanto riguarda Rosa, siamo andati molto
vicini a vederla con un altro volto. Gwyneth Paltrow era infatti la
prima scelta.
Gli spettatori al giorno d’oggi non
hanno problemi a immaginare Kate
Winslet in ruoli più moderni. Dopo Rose in
Titanic, la parte più memorabile dell’attrice è
probabilmente quella di Clementine dai capelli blu nel romance di
fantascienza del 2004 Eternal Sunshine of a Spotless
Mind. Ancora più recentemente, l’attrice ha ricevuto
nomination agli Emmy e ai BAFTA per il ruolo di una detective di
provincia nella serie della HBO Mare of Easttown.
Ma non molto tempo fa, Kate Winslet era una di
quelle artiste che gli spettatori avevano difficoltà a immaginare
con qualcosa che non fosse un corsetto e una gonna a cerchio.
All’inizio della sua carriera, l’attrice si è fatta un nome
recitando in ricostruzioni d’epoca ispirati a William
Shakespeare e Mark Twain.
Il grande successo cinematografico
di Kate
Winslet risale al thriller del 1994
Creature del cielo, diretto da Peter
Jackson. Nel film, l’attrice recita al fianco di
Melanie Lynskey come parte di una coppia di
inseparabili amiche adolescenti che alla fine vengono spinte
all’omicidio quando i genitori cercano di porre fine alla loro
amicizia. La storia è basata sull’omicidio Parker-Hulme che scosse
la Nuova Zelanda all’inizio degli anni ’50. E, per un po’, questo
sarà il ruolo più “contemporaneo” della Winslet.
Subito dopo, l’attrice ha
interpretato il ruolo di una principessa medievale in A Kid
in King Arthur’s Court di Michael Gottlieb, una commedia
liberamente ispirata a A Connecticut Yankee in King Arthur’s Court
di Mark Twain. Dalla Tavola Rotonda, la Winslet è passata alla
Reggenza inglese, interpretando Marianne Dashwood in
Ragione e sentimento di Ang Lee,
un adattamento del classico romanzo omonimo di Jane
Austen. Poi ha interpretato il ruolo di una liberale
britannica del XIX secolo in Jude di
Michael Winterbottom e Ofelia di
Amleto nella versione di Kenneth
Branagh dell’opera di Shakespeare.
Tutta questa carriera nei film
d’epoca dovrebbe rendere Kate
Winslet perfetta per il ruolo di una socialite
dell’inizio del XX secolo che si innamora di un ragazzo povero a
bordo della più famigerata nave da crociera mai esistita, giusto?
Beh, non secondo James Cameron
del 1997. In un’intervista con la rivista GQ, James
Cameron rivela che secondo lui scegliere Winslet
come protagonista sarebbe stata una mossa estremamente ovvia.
Secondo Cameron, la Winslet stava sviluppando una sorta di
reputazione per i suoi film storici, all’epoca, che le valse il
soprannome di Corset Kate.
“Così ho pensato ‘Oh, amico,
sembrerà il casting più pigro del mondo”, ha detto il regista.
Tuttavia, ha accettato di incontrarla e alla fine le ha dato la
parte. Come tutti noi ormai sappiamo, era semplicemente fantastica
nel ruolo, quindi non c’era altra scelta per il giovane
James Cameron. Tuttavia, prima dell’audizione di
Winslet, il regista aveva quasi scelto qualcun altro per il ruolo:
Gwyneth Paltrow, vincitrice dell’Oscar come
migliore attrice in Shakespeare in Love.
Gwyneth Paltrow si
era già fatta un nome come attrice di film d’epoca quando uscì
Titanic per la prima volta. Nel 1996, ha recitato
nel suo adattamento di Austen, interpretando il personaggio
principale di Emma di Douglas
McGrath, ma il suo curriculum era notevolmente più
diversificato rispetto a quello di Winslet. Il ruolo per cui è
diventata famosa è stato quello della moglie di Brad
Pitt nel thriller contemporaneo Se7en,
diretto da David Fincher, un film che molto
probabilmente è l’esatto opposto di un dramma storico. Anche se
anni dopo, nel 1999, sarebbe diventata ancora una volta sinonimo di
ruoli d’epoca per la sua interpretazione in Shakespeare in
Love di Joh Madden, aveva una serie di
ruoli moderni al suo attivo, in film che spaziavano dalle commedie
romantiche ai thriller. Quindi Paltrow sarebbe stata memorabile
quanto la Winslet nel ruolo di Rose? È difficile da dire,
sicuramente sarebbe stata una scelta meno ovvia.
Il premio Oscar Christian Bale si è guadagnato una solida
reputazione di interprete solido e dedito ai suoi ruoli grazie
anche alle ormai proverbiali trasformazioni fisiche a cui si è
sempre sottoposto.
Nonostante sia sceso a una massa
corporea malsana in The Fighter e L’Uomo
senza sonno, Bale è stato in grado di aumentare il suo
peso per interpretare figure (letteralmente) sovradimensionate in
American Hustle – L’apparenza inganna e Vice – L’uomo nell’ombra. Tuttavia, questa ua grande
dedizione e la sua capacità di aumentare e diminuire il suo peso
con grande disciplina ha rappresentato un problema in Batman
Begins.
Dopo aver perso 60 chili per
interpretare Trevor Reznik in L’Uomo senza sonno,
il corpo di Bale era più vulnerabile di quanto non fosse mai stato
prima. Bale seguiva una dieta a base di una mela, caffè e acqua al
giorno e aveva iniziato a fumare e bere whisky per perdere ancora
più peso. Ciò finì per essere estremamente dannoso per la sua
salute, e il problema crebbe al punto che i produttori del film
erano preoccupati per la forma fisica della loro star dopo aver
completato la produzione del film. Prima di L’Uomo senza
sonno, Bale aveva dimostrato di poter raggiungere i
massimi livelli di forma fisica per American Psycho, e aveva bisogno di tornare a un peso
normale se avesse mai voluto recitare in un altro film.
Oltrettutto, Bale avrebbe dovuto rafforzarsi ancora di più se
voleva essere convincente nei panni del Cavaliere Oscuro di Gotham
City.
Il ruolo di Bruce Wayne in
Batman
Begins era uno di quelli che molti dei più importanti
uomini di Hollywood stavano cercando. Billy Crudup
e Jake Gyllenhaal erano tra i migliori contendenti
per assumere il ruolo in quello che sarebbe stato il primo film di
Batman live-action da Batman & Robin del 1997.
Anche Christopher Nolan si stava dimostrando uno
dei registi più talentuosi del settore e, dopo il successo di
Memento e Insomnia, gli attori
erano ansiosi di lavorare con lui. Da parte sua, Bale stava
lavorando con i più grandi registi, e Nolan era il prossimo sulla
sua lista. E così ha lavorato duro per ottenere il ruolo, ma
sfortunatamente ha lavorato… un po’ troppo.
Bale doveva essere in grado di
adattarsi realisticamente al costume di Batman e apparire
realistico durante le scene in cui Bruce si allena con la Lega
delle Ombre e Ra’s Al Ghul (Liam Neeson). Bale si
è allenato nel Wing Chun Kung Fu con l’allenatore di arti marziali
Eric Oram e ha imparato l’arte del combattimento per prepararsi
alle scene di allenamento e alle sequenze d’azione estese nel film.
Tuttavia, alla fine ha guadagnato 45 chili in più di massa
muscolare, che si sono rivelati una decina di troppo rispetto a
quello che aveva in mente Nolan. Così, ha dovuto perdere peso prima
dell’inizio delle riprese. Il risultato è stato perfetto, e
l’attore ha consegnato al mondo una grande performance, sia fisica
che emotiva di Bruce Wayne/Batman.
Da allora, è stato una fisarmonica.
È diventato obeso per lavorare con David O.
Russell per American Hustle – L’apparenza inganna, e ha aggiunto i
muscoli per Exodus: Gods and Kings di
Ridley Scott. Ha ripreso peso per il ruolo di Dick
Cheney in Vice – L’uomo nell’ombra, poi è andato ben oltre la
perdita di peso per
Le Mans ’66 – La Grande Sfida. Il suo co-protagonista
Matt Damon ha notato che Bale aveva “una
disciplina da monaco che è davvero impressionante da vedere”.
Sembra esserci un limite al suo impegno. Durante la campagna
promozionale per
Le Mans ’66 – La Grande Sfida, Bale ha ammesso che avrebbe
smesso di trasformare il suo corpo a causa del prezzo che avrebbe
pagato sulla sua salute fisica e mentale.
A
Paola Cortellesi e al suo esordio alla regia
C’è ancora domani è spettato il compito di
aprire la sezione Progressive Cinema, Concorso, della
diciottesima
Festa del Cinema di Roma. Dopo tanti ruoli da
interprete dal talento evidente e versatile, capace di unire comico
e drammatico, avendo all’attivo una carriera ormai consolidata da
sceneggiatrice,
Paola Cortellesi arriva dunque alla sua prima regia
cinematografica.
Lo fa con un lavoro tra commedia e
dramma, dai toni spesso amari, anche molto amari, ma ricco di
momenti leggeri. Parla di donne nella Storia e con le loro storie
di vita quotidiana. Accanto a lei, che sceglie per sé il ruolo
della popolana Delia,
Valerio Mastandrea, Giorgio
Colangeli, Emanuela Fanelli,
Vinicio Marchioni, oltre a un manipolo di talentuosi
giovani e giovanissimi attori.
La storia di Delia in C’è ancora
domani
Seconda metà degli anni Quaranta.
Delia,
Paola Cortellesi, vive con il marito Ivano, Valerio Mastandrea, e i tre figli in un
palazzo popolare di Roma. Si dà da fare da mattina a sera con mille
lavoretti, oltre che mandare avanti la casa, occuparsi dei figli e
del suocero, il bisbetico Sor Ottorino, Giorgio
Colangeli, mentre il marito lavora fuori tutto il giorno.
Ivano è il padrone di casa, in tutti i sensi, decide e dispone
tutto ciò che si fa in famiglia.
Per rimarcare la sua autorità, non
manca di dispensare alla moglie sberle e cinghiate, ogni qualvolta
sia a suo avviso, necessario. Delia può confidarsi solo con l’amica
Marisa, Emanuela Fanelli, con cui si concede i
pochi momenti di svago. Ora che Marcella, Romana Maggiora
Vergano, la figlia maggiore, la sua prediletta, è in
procinto di sposarsi con Giulio, Francesco
Centorame, figlio di proprietari di un ben avviato bar,
Delia è felice che almeno per la figlia il futuro prospetti
qualcosa di diverso. Marcella, dal canto suo, non vede l’ora di
sistemarsi e lasciare miseria e violenze. Inaspettata, arriva però
una lettera per Delia e le fa pensare che forse un futuro diverso è
ancora possibile anche per lei.
Atmosfere anni ’40, senza
nostalgia
C’è ancora domani
si propone da un lato il non facile compito di riportare lo
spettatore indietro nel tempo, di immergerlo nelle atmosfere della
Roma anni Quaranta, del dopoguerra, quando la città brulicava di
speranza, ma faceva ancora i conti con la fame e gli stenti patiti
durante la guerra. Ma anche una città in cui c’era un forte senso
di comunità.
Quella di Cortellesi non è, però,
un’operazione nostalgia, come non lo è l’uso del bianco e nero. La
fotografia di Davide Leone si può pensare filologica rispetto al
periodo trattato, ma è anche austera e sobria come la sua
protagonista. Delia sembra non pensare mai la sua vita a colori.
Cortellesi mostra di sapere dove guardare per ricostruire, da
romana, quell’ambiente, oltre ad aver fatto un accurato lavoro di
approfondimento, trasferito poi in sceneggiatura, assieme a
Furio Andreotti e Giulia
Calenda.
I diritti delle donne e l’impegno
civile
Quella di C’è ancora
domani è piuttosto un’operazione memoria, che ricorda a
tutti, ma soprattutto alle donne, vere protagoniste del film – non
solo Delia – da dove si è partiti e dove ci si trova oggi. Il tema
della condizione femminile e dei diritti delle donne è infatti il
fulcro del film. Sebbene sia oggi ampiamente trattato, forse anche
abusato,
Paola Cortellesi è riuscita a proporlo con la sua
sensibilità. Non si è tirata indietro di fronte all’impegno civile,
affrontandolo con passione, come già aveva fatto da attrice
tratteggiando ruoli di donne capaci di lottare per i propri diritti
– l’architetto Serena Bruno di Scusate
se esisto!, o l’operaia de Gli
ultimi saranno ultimi, ad esempio. Lo fa ora interpretando
con coinvolgimento e aderenza Delia, ma anche con il suo sguardo
dietro la macchina da presa.
Accanto a lei, un cast di ottimi
attori, a partire da certezze come Valerio Mastandrea, cui è
affidato l’ingrato compito di interpretare Ivano, uomo qualunque,
dietro la cui facciata apparentemente goffa e a tratti ridicola, si
nasconde violenza. Ci sono anche Emanuela Fanelli, Vinicio
Marchioni e Girogio Colangeli, tutti in parte, ma una menzione
speciale va ai giovani: in particolare a Romana Maggiora
Vergano, che interpreta con intensità la giovane
Marcella.
Cortellesi regista in C’è ancora
domani
La regia di
Paola Cortellesi mescola ironia, sarcasmo e commedia
pura a una durezza e amarezza drammatiche, anche se la violenza
viene lasciata intuire dietro una porta chiusa, o mimata in una
sorta di danza macabra con suggestioni da musical. Sceglie in
sostanza di essere più poetica che cruda. Il ricorso al ballo e
alla musica come elementi trainanti in alcune sequenze è peculiare,
ma non sempre azzeccato.
Lo è sicuramente, ad esempio, nella
sequenza finale del film. Anche nel filone “romantico” della
storia, che coinvolge Delia e Nino, Vinicio Marchioni, un suo
vecchio spasimante, alcune soluzioni che vogliono essere poetiche,
risultano un po’ melense e forse retoriche. Nonostante ciò, il
lavoro resta coeso ed efficace.
Un ponte fra passato e presente che
parla a tutti
C’è ancora domani è
un film fortemente legato al presente. Parla alle donne di ieri, ma
soprattutto di oggi, e anche agli uomini. Riesce a far riflettere
su un fenomeno come quello della violenza di genere che è dilagante
al punto da far dubitare che così tanta strada sia stata percorsa
dal dopoguerra ai giorni nostri.
Sa coniugare la Storia con la “S”
maiuscola con le storie delle tante donne che, come Delia, in ogni
luogo e in ogni tempo, sembrano non trovare il coraggio di far
sentire la propria voce, ma poi si riscattano. Lo spettatore si
interroga sull’oggi, ma non si nascondono neanche le ombre del
passato.
Il risultato è un lavoro
complessivamente efficace e d’impatto, in cui si legge una costante
preoccupazione, un’urgenza verso le nuove generazioni di donne. È a
loro che si rivolge essenzialmente questo buon esordio. C’è
ancora domani appare senz’altro adatto per la fruizione da
parte delle scuole.
C’è ancora molto mistero attorno a
With Love, il film che vedrà il ritorno di
Ke Huy Quan sul grande schermo dopo la sua
acclamata interpretazione in Everything Everywhere All At
Once. Ma secondo Deadline, è stato confermato che
Daniel Wu si è unito al cast del film. Al momento,
però, non sono stati rivelati dettagli sul suo personaggio.
Il film sarà anche una riunione per
Daniel Wu e Ke Huy Quan, che sono
stati visti di recente insieme in American Born
Chinese. Wu ha avuto anche un ruolo ricorrente nella
quarta stagione di Westworld.
Il film segna il primo ruolo da
protagonista di Huy Quan da quando ha vinto
l’Oscar come miglior attore non protagonista, e vede alla
produzione Kelly McCormick e David
Leitch di 87North, che hanno anche prodotto Atomic
Blonde, Nobody e il prossimo film che si
annuncia un siccesso, The
Fall Guy.
Il film è sceneggiato da
Josh Stoddard, Luke Passmore e Matthew
Murray. Anche Guy Danella produce per
87North. Al suo debutto alla regia cinematografica con With
Love c’è l’acclamato stuntman veterano e coordinatore dei
combattimenti Jonathan Eusebio. I dettagli della
trama sono tenuti nascosti.
Il vicepresidente esecutivo dello
sviluppo della produzione della Universal Jay
Polidoro e il direttore dello sviluppo della produzione
Tony Ducret supervisioneranno il progetto per
conto dello Studio.
Nel cast del film è stata confermata
anche Ariana DeBose.
Quando si tratta delle
classificazioni dei film emesse dalla MPAA, non è sempre chiaro al
pubblico il motivo per cui alcuni titoli finiscono con le
valutazioni che hanno. È facile capire perché la nudità e la
violenza influiscono sulla valutazione di un film, ma cosa succede
quando una singola ma importante inquadratura inserisce il tuo
progetto nella temuta categoria NC-17 (vietato ai minori di 17)?
Durante un’intervista con Collider, la regista di Omen –
L’Origine del Presagio,Arkasha Stevenson ha rivelato che ha dovuto
affrontare proprio quella situazione per riportare il film horror
nella classificazione R.
Durante l’intervista, Stevenson ha
detto che la causa di tutto il fastidio era… una vagina. La regista
ha rivelato che “era davvero importante per noi non feticizzare
o sessualizzare questo orrore corporeo e umanizzare davvero
l’anatomia femminile”, ma la MPAA non lo ha permesso. È stato
allora che il team si è reso conto che avrebbe dovuto trovare un
compromesso se voleva restare fedele alla propria visione e
mantenere comunque la classificazione R:
“Sono sempre titubante nel
cercare di capire il loro processo. Inizialmente, era solo questa
ripresa frontale di questa mano che usciva dalla vagina. E la
ripresa inizia da prima che iniziamo a vedere questa mano
demoniaca. E il compromesso è stato di passare all’immagine
frontale solo dopo che l’elemento soprannaturale è già apparso
nell’immagine. Quindi quello che ho capito era che non era ciò che
stava accadendo al corpo ad essere offensivo (la mano demoniaca che
viene partorita), era il corpo, l’immagine della vagina, che era
offensivo. Eppure, sai, è il 2024. C’è molta nudità frontale
maschile, c’è molta nudità femminile, ma la nudità femminile è
sempre vista in una luce sessuale. Ed era interessante che questo
fosse ciò che avrebbe oltrepassato il confine. Ma una volta che ci
siamo resi conto che quello sarebbe stato il campo di battaglia,
penso che tutti fossero totalmente dalla nostra parte, compreso lo
studio, per far passare davvero questa immagine”.
Inoltre, Stevenson ha rivelato che i
montaggi di Omen –
L’Origine del Presagio“sono andati avanti e
indietro, credo, cinque volte” finché non sono riusciti
finalmente a trovare una versione che assicurasse il rating R meno
severo. Ciò che pensava fosse strano, tuttavia, è che, nella sua
percezione, la scena è risultata “stranamente più grafica”
nella versione finale. Un’altra cosa che ha sconcertato la regista
è che l’inquadratura frontale della vagina era l’unica cosa che ha
davvero infastidito la MPAA, dicendo: “Abbiamo un film
piuttosto cruento, abbiamo molta violenza, abbiamo molto body
horror. E abbiamo anche un fallo demoniaco, e niente di tutto ciò
ha attivato una classificazione NC-17.”
Stevenson ha aggiunto che questo
“è abbastanza indicativo di dove siamo adesso e, penso, di dove
dobbiamo arrivare”. Ciò ha portato la regista a sottolineare
l’importanza di riscrivere la storia per quanto riguarda il modo in
cui i film horror si avvicinano e rappresentano il corpo femminile:
“C’era un piccolo muro tra me e l’orrore perché per la maggior
parte del tempo avevo la sensazione che la violenza raffigurata era
feticizzata quando si trattava di donne. E quindi questo è stato un
vero esercizio nel cercare di rendere l’obiettivo puramente
attraverso la paura. E quando parli di argomenti così intensi,
credo, come la nascita, la riproduzione forzata e l’aggressione
sessuale, penso che sia davvero importante non rifuggire
dall’immaginario e umanizzare ciò che di solito viene
immaginato.”
Di cosa parla Omen – L’Origine del
Presagio?
Quando una giovane donna americana
viene mandata a Roma per iniziare una vita al servizio della
chiesa, incontra un’oscurità che la porta a mettere in discussione
la sua stessa fede e a scoprire una terrificante cospirazione che
spera di far nascere l’incarnazione del male. Omen –
L’Origine del Presagio è interpretato da Nell
Tiger Free (Servant), Tawfeek
Barhom (Maria Maddalena), Sonia
Braga (Il bacio della donna ragno), Ralph Ineson
(The Northman), Nicole Sorace (The
Good Mothers), Andrea Arcangeli (Il Divin
Codino), con Charles Dance (Il Trono di
Spade) e Bill Nighy (Living).
Il film è diretto da Arkasha
Stevenson ed è basato sui personaggi creati da David
Seltzer (Il presagio), con un soggetto di Ben Jacoby
(Bleed) e una sceneggiatura di Tim Smith & Arkasha
Stevenson e Keith Thomas (Firestarter). David S. Goyer
(Hellraiser) e Keith Levine (The Night House – La casa
oscura) sono i produttori, mentre Tim Smith, Whitney Brown
(Rosaline) e Gracie Wheelan sono i produttori
esecutivi.
In una nuova intervista con Entertainment Tonight, l’attore
di The
PenguinColin Farrell ha lodato il talento del
truccatore e designer di protesi dello show, Mike
Marino. Senza di lui, Farrell afferma che lo show non
esisterebbe. “Non ho mai avuto così poca responsabilità per un
personaggio che ho interpretato come con questo,” ha detto
Farrell a ET in un’intervista per promuovere il suo prossimo show
su Apple
TV+, Sugar.
“Detto per dire, perché questo
spettacolo non esisterebbe se non fosse stato per Mike Marino a
creare il volto di quel tizio”, ha spiegato. Nell’intervista,
Colin Farrell ha anche rivelato quanto tempo gli
occorre per trasformarsi completamente in Oswald Cobblepot.
“Trascorrevamo tre ore sulla sedia ogni mattina, il che va bene
perché adoro la troupe che avevamo”, ha dichiarato
Farrell.
Ha aggiunto: “C’erano persone
che facevano le sopracciglia a Los Angeles e le mandavano in giro.
E c’era qualcuno che faceva i denti e c’era un tale insieme di
persone che si univano per crearlo. Ci vuole un villaggio per
costruirlo. Mi è piaciuto molto lavorarci. È stato
fantastico.” La Warner Bros. Discovery ha recentemente deciso
di posticipare il sequel di The
Batman al 2 ottobre 2026, un anno intero dalla
data di uscita originale del 3 ottobre 2025.
Con il primo film uscito il 4 marzo
2022, significa che ci sarà un intervallo di quattro anni tra le
puntate cinematografiche. Di conseguenza, The
Penguin di Colin Farrell giocherà un ruolo cruciale
nel mantenere l’interesse dei fan acceso sul franchise, mentre il
rinnovamento cinematografico DCU di James
Gunn e Peter Safran sembra pronto a introdurre Gotham
e il Cavaliere Oscuro in The Brave and the Bold (o
potenzialmente prima). The
Penguin non ha ancora una data di uscita esatta, ma è
confermato per l’autunno 2024.
Quando è stato confermato che
Tobey Maguire avrebbe ripreso il ruolo di Peter Parker
per Spider-Man:
No Way Home, non c’è voluto molto prima che
spuntassero voci secondo cui Sam Raimi era in
trattative per dirigere un suo quarto film dell’Uomo Ragno, con il
grande protagonista originale.
All’epoca non si è dato troppo peso
alle voci, ma quando No Way Home è uscito e ha
incassato oltre 1 miliardo di dollari in tutto il mondo, Sony
Pictures ha tentato di trarre vantaggio da quel successo
riconsiderando il lavoro fatto da Sam Raimi, e anche quello portato
avanti pochi anni dopo con The Amazing Spider-Man. A Raimi è
stato chiesto delle voci mentre parlava con CBR al CinemaCon.
“Beh, non ne ho ancora sentito
parlare”, ha risposto il regista. “L’ho letto, ma in
realtà non ci sto ancora lavorando. Voglio dire, Marvel e Columbia hanno così tanto
successo con gli attuali [film] di Spider-Man, e non so se
torneranno da me e diranno: “Bene, gente, possiamo farlo”, racconta
anche quella storia!’”
Ha continuato: “Non ne sono
sicuro, ma adoro tutti i nuovi film di Spider-Man. Ho adorato
Spider-Man: No Way Home. È stato davvero molto potente vedere di
nuovo Tobey [Maguire] nel film.” Quindi, non sembra che ci sia
qualcosa in cantiere al momento, ma questo “ancora”
potrebbe indicare che ha avuto discussioni su un potenziale
Spider-Man 4, o quantomeno è interessato alla
possibilità di tornare in franchising.
In una precedente intervista,
Sam Raimi ha detto che gli sarebbe piaciuto
lavorare di nuovo con Maguire e Kirsten Dunst. “Dopo aver realizzato
Doctor Strange, sono arrivato a capire che
tutto è possibile, davvero qualsiasi cosa nell’universo Marvel, qualsiasi squadra”, ha
detto il regista in un’intervista del 2002 con ComicBook.com.
“Adoro Tobey. Adoro Kirsten Dunst. Penso che tutte le cose siano
possibili. Non ho davvero una storia o un piano. Non so se la
Marvel sarebbe interessata a questo
in questo momento. Non so quali siano i loro pensieri a riguardo.
Non l’ho davvero perseguito. Ma sembra bellissimo. Anche se non
fosse un film di Spider-Man, mi piacerebbe lavorare di nuovo con
Tobey, in un ruolo diverso”.
Alla guida del franchise dei
Guardiani della Galassia, James
Gunn ha concluso il suo lavoro con la Marvel e con il MCU poiché ora si sta occupando del
suo nuovo incarico di prestigio: la gestione e coordinazione dei DC
Studios. Legalmente, quindi, non può dedicarsi di nuovo ai
Guardiani.
L’attore che ha interpretato Drax,
Dave Bautista, ha ripetutamente confermato di aver
chiuso con il personaggio, sebbene sia disponibile a tornare
nell’MCU in un ruolo meno impegnativo
dal punto di vista del trucco fisico. Star-Lord di
Chris Pratt sembra invece diretto verso un film
solista o una serie per Disney+.
L’attrice che interpreta Gamora,
Zoe Saldana, personaggio che invece potrebbe avere
molte altre storie da raccontare nel suo gruppo di Ravages, sembra
certamente pensare che la magia dei Guardiani dovrebbe essere
raccolta e raccontata da qualcunaltro, anche se sarebbe pronta a
cedere il ruolo di Gamora ad altre interpreti.
Parlando a The Playlist e
rispondendo a una domanda sul suo futuro nei panni della figlia di
Thanos, Saldana ha dichiarato: “Voglio dire, finora, penso che se
ne sia andata per sempre per me, ma non credo che Gamora abbia
completato il suo percorso”, ha scherzato, lasciando intendere che
qualcun altro potrebbe prendere il testimone. Ha continuato
dicendo: “Penso che sarebbe un’enorme perdita per la Marvel se non trovassero un modo
per riportare in vita i Guardiani della Galassia. È proprio
un gruppo di disadattati così amato dai fan, sai? E poi al timone,
avevano una voce simile alla scrittura di James Gunn, che è
semplicemente meravigliosa e molto specifica per questo genere.”
“Ed è fantastico anche per questo genere. Quindi, sarei in prima
fila per festeggiare il ritorno dei Guardiani della
Galassia.”
Steven Miron e Steven
Newhouse si sono dimessi dal consiglio di amministrazione
della Warner Bros. Discovery dopo che il
Dipartimento di Giustizia li ha informati che stava indagando in
merito a “se il loro servizio nel Consiglio di amministrazione
violava la Sezione 8 del Clayton Antitrust Act”, l’annuncio è
arrivato direttamente da WBD (via Variety).
Miron,
amministratore delegato della società di media Advance/Newhouse
Partnership e dirigente senior presso Advance, la società di
investimenti della famiglia Newhouse, e Newhouse,
copresidente di Advance, erano entrambi amministratori
indipendenti. Le loro dimissioni hanno effetto immediato. A seguito
delle dimissioni di Miron e Newhouse, il 1° aprile il consiglio ha
adottato una delibera di riduzione delle dimensioni del consiglio
da 13 a 11 amministratori.
Secondo il Dipartimento di
Giustizia, la Sezione 8 del Clayton Act, secondo cui “il
Congresso ha commesso una violazione di per sé delle leggi
antitrust”, vieta a direttori e funzionari di prestare
servizio contemporaneamente nei consigli di amministrazione di
concorrenti, fatte salve limitate eccezioni.
Miron e Newhouse hanno informato WBD
che, “senza ammettere alcuna violazione, e alla luce delle
mutevoli dinamiche della concorrenza nel settore
dell’intrattenimento, hanno scelto di dimettersi piuttosto che
contestare la questione”, secondo la dichiarazione della
società.
“A nome del nostro consiglio di
amministrazione e del gruppo dirigente di WBD, desidero ringraziare
Steve Miron e Steven Newhouse per il loro straordinario servizio e
il loro impegno di lunga data nei confronti di Discovery e Warner
Bros. Discovery”, ha affermato David Zaslav, CEO di Warner Bros. Discovery,
in una nota. “Sia Steve che Steven sono stati una grande fonte
di saggi consigli e di straordinarie conoscenze del settore nel
corso degli anni, e hanno svolto un ruolo fondamentale nel rendere
questa nuova società operativa e avviata su un percorso di crescita
a lungo termine. Siamo enormemente grati per il loro costante
sostegno e auguriamo loro il meglio”.
Benedict Cumberbatch e Olivia Colman saranno i
protagonisti di The Roses, una rivisitazione del
classico del 1989 La guerra dei Roses. La commedia
dark, attualmente in fase di sviluppo, sarà diretta da Jay
Roach (“Bombshell”, “Meet the Parents”) ed è scritta da
Tony McNamara (“Poor Things”, “The Great”) basata
sul romanzo di Warren Adler.
Il film segue la coppia formata da
Theo (Benedict
Cumberbatch) e Ivy (Colman), con carriere di successo,
figli fantastici e una vita sessuale invidiabile. Ma sotto la
facciata della famiglia perfetta si nasconde una polveriera di
competizione e risentimento che si accende quando i sogni
professionali di Theo crollano.
“‘The Roses’ è una storia
incredibilmente divertente, straordinaria e allo stesso tempo
profondamente umana”, ha dichiarato il presidente di
Searchlight Matthew Greenfield annunciando il
progetto. “Con Jay al timone e Benedict, Olivia e Tony, abbiamo
un team da sogno che dà vita a tutto ciò”.
La 20th Century Fox aveva prodotto
l’adattamento originale del romanzo “La guerra dei Roses” nel 1989,
diretto da Danny DeVito e interpretato da
Michael Douglas e Kathleen
Turner. Il film ha vinto numerosi premi e ha ottenuto una
nomination ai BAFTA e tre ai Golden Globe, inclusa quella come
miglior film.
Di recente abbiamo appreso che un
primo sguardo alle prime scene di Joker:
Folie à Deux potrebbe essere dietro l’angolo, e
ora potremmo avere una data di debutto esatta per il primo teaser
trailer del sequel di Todd Phillips.
Secondo l’insider Daniel Richtman e
il solito affidabilissimo Trailer Track, il teaser sarà proiettato
durante il panel del CinemaCon della Warner Bros. martedì 9 aprile.
Se la notizia è esatta, è molto probabile che avremo una conferma
ufficiale prima dell’evento, e forse anche un breve assaggio del
filmato.
Le reazioni a un test-screening del
film si sono recentemente
diffuse online e, sebbene la versione proiettata abbia
“alcuni problemi di editing e di sceneggiatura che devono
essere risolti“, tutte le reazioni che abbiamo trovato sono
state molto positive.
Questa prima
serie di opinioni (via Joey Monda) sono piuttosto vaghe, ma non
per questo meno intriganti.
“Il film è super sanguinoso,
caotico, aggressivo, surreale, ma in qualche modo fedele alla sua
essenza. Gaga e Joaquin sono allo stesso livello nella
performance”.
“L’aspetto musicale non è
presentato in modo convenzionale. Loro cantano, ovviamente, ma
funziona in un modo diverso. Molto rischioso, ma f*ttutamente
geniale”.
“Nel complesso, il film cerca di
mantenersi in equilibrio per affascinare sia la critica che il
grande pubblico”.
Un resoconto più approfondito è
stato condiviso anche da JoBlo.com, e alcuni potrebbero considerare
questi dettagli un po’ più spoilerosi.
Joker: Folie à Deux,
quello che sappiamo sul film
Joker:
Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix mentre riprende il ruolo del
cattivo DC Joker. Il sequel presenterà anche il ritorno di Sophie
di
Zazie Beetz insieme ai nuovi arrivati
Brendan
Gleeson,
Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel
cast c’è Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I
dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo
che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham
Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”.
Rumors recenti inoltre hanno anche suggerito che la
versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di
quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge
interamente dal suo punto di vista.
Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia
di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1
miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il
maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da
numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden
Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna sonora.
Il sequel di Joker
sarà conosciuto come un progetto Elseworlds,
secondo il co-presidente dei DC Studios James Gunn. I film con questa denominazione
sono al di fuori della continuità principale del DCU. Altri progetti Elseworlds includono The
Batman – Parte II e la serie ThePenguin.
L’uscita in sala del sequel è attualmente fissata al 4
ottobre 2024.
Mancano poco più di 5 settimane
all’uscita de Il Regno del Pianeta delle Scimmie e la 20th
Century Studios ha condiviso uno “sguardo speciale” esteso al
revival del franchise insieme ad alcuni nuovi poster.
L’anteprima inizia con la prima
clip del film, in cui vediamo la selvaggia umana Mae (Freya
Allan) braccata da un gruppo
implacabile di gorilla. Proprio quando sta per essere catturata,
l’eroico scimpanzé Noa (Owen Teague) appare a cavallo e chiama il
suo nome. Mae coglie l’occasione alzandosi in piedi e correndo
verso Noa, riuscendo a saltare sul suo cavallo all’ultimo secondo e
sfuggendo per poco alla cattura.
La clip è seguita da un trailer
IMAX ricco d’azione, che mette in luce molte nuove immagini di Noa
e Mae che uniscono le forze per porre fine al governo tirannico di
Proximus Caesar (Kevin Durand). Date un’occhiata al teaser qui
sotto, insieme ai nuovi poster IMAX, Screen X e Dolby, oltre ad
alcuni artwork di Matt Ferguson per le proiezioni in accesso
anticipato.
Tutto quello che sappiamo su
Il Regno del Pianeta delle Scimmie
La sinossi ufficiale di
Il Regno del Pianeta delle Scimmie (Kingdom of the Planet of
theApes) riporta:
“Alcuni gruppi di scimmie non hanno mai sentito parlare di
Cesare, mentre altri hanno distorto il suo insegnamento per
costruire imperi fiorenti.In questo scenario, un leader
delle scimmie inizia a schiavizzare altri gruppi per trovare la
tecnologia umana, mentre un’altra scimmia, che ha visto il suo clan
essere preso in ostaggio, intraprende un viaggio per trovare la
libertà. Una giovane donna umana, intanto, diventa la chiave per la
ricerca di quest’ultimo, anche se ha dei piani tutti
suoi.”
Il regista Wes Ball dà nuova vita
all’epico franchise ambientato diverse generazioni dopo il regno di
Cesare, in cui le scimmie sono la specie dominante che vive in
armonia e gli umani sono costretti a vivere nell’ombra. Mentre un
nuovo tirannico leader delle scimmie costruisce il suo impero, una
giovane scimmia intraprende uno straziante viaggio che la porterà a
mettere in discussione tutto ciò che conosceva sul passato e a fare
scelte che definiranno un futuro sia per le scimmie che per gli
umani.
Il Regno del Pianeta delle Scimmie è diretto da Wes
Ball (trilogia di Maze Runner) ed è interpretato da
Owen Teague (It), Freya
Allan (The
Witcher), Kevin Durand (Locke &
Key), Peter Macon (Shameless) e William H. Macy
(Fargo). La sceneggiatura è di Josh Friedman (La
guerra dei mondi), Rick Jaffa & Amanda Silver (Avatar: La
Via dell’Acqua) e Patrick Aison (Prey), basata sui
personaggi creati da Rick Jaffa & Amanda Silver. Il film è prodotto
da Wes Ball, Joe Hartwick Jr. (Maze Runner), Rick Jaffa,
Amanda Silver e Jason Reed (Mulan), mentre Peter Chernin
(trilogia de Il Pianeta delle Scimmie) e Jenno
Topping (Le Mans ’66 – La grande sfida) sono i produttori
esecutivi.
Un fortunato fan è riuscito a
strappare una foto dell’attore Jon Bernthal sul set di Daredevil:
Born Again. Nella foto, sembra che il Frank Castle di
Jon Bernthal stia ancora combattendo contro i
cattivi, a giudicare dal trucco sul viso dell’attore.
Quale ruolo pensate che avrà Frank
Castle nella serie?
Si dice che la guerra criminale tra
Kingpin e Daredevil sarà
letale per alcuni dei più stretti alleati di Matt Murdock
e, se questa voce si rivelerà vera, Frank vorrà
probabilmente eliminare definitivamente Kingpin. Jon Bernthal ha precedentemente rifiutato di
confermare il ritorno del Punitore, ma questa foto dal set indica
che tornerà.
In una precedente intervista con
ScreenRant, Jon Bernthal ha dichiarato: “So anche
che è assolutamente essenziale che se lo facciamo, lo facciamo bene
e che abbiamo una vera e propria integrità sacra nei confronti del
materiale di partenza e di ciò che è al centro di Frank. Farò del
mio meglio per assicurarmi che, se e quando lo faremo, lo faremo
bene“.
Le riprese di Daredevil:
Born Again sono riprese a fine gennaio, dopo la
risoluzione degli scioperi WGA e SAG-AFTRA. Il prossimo show sarà
presumibilmente incentrato sulla candidatura di Fisk a sindaco di
New York.
Kevin Feige ha avuto l’opportunità di
esaminare il girato e di agire rapidamente per apportare modifiche
significative mentre la produzione era bloccata durante gli
scioperi.
Un nuovo showrunner (Dario
Scardapane, regista di The Punisher e Tom Clancy’s Jack
Ryan), registi (Justin Benson e Aaron Moorhead, registi della
seconda stagione Loki e di
Moon
Knight ) e alcuni volti noti della serie NetflixDaredevil sono stati
introdotti per placare Kevin Feige, che a quanto pare non era rimasto
impressionato dai primi filmati girati sotto i precedenti
showrunner.
Dopo il rinnovamento, si ritiene
anche che l’ordine originale di 18 episodi di Born Again sia stato
drasticamente ridotto.
Al momento Born Again non ha una
data di uscita precisa, ma si dice che farà parte della
Fase Cinque del MCU, che si concluderà il 02 maggio
2025 con Thunderbolts.
La
Fase SEI dovrebbe iniziare il 25 luglio 2025 con i Fantastici
Quattro, ma la data di uscita potrebbe essere in
pericolo se la Marvel non riuscirà a definire il
cast della “prima famiglia” Marvel.
Lo sceneggiatore di The Punisher,
Dario Scardapane, sarebbe salito a bordo come nuovo showrunner
della serie Daredevil:
Born Again, ma la notizia non è ancora stata
ufficializzata.
I dettagli specifici della trama
sono ancora nascosti, ma sappiamo che Daredevil:
Born Again vedrà Matt Murdock/Daredevil
(Charlie
Cox) confrontarsi con la sua vecchia nemesi
Kingpin (Vincent
D’Onofrio), che abbiamo visto tornare di corsa a New
York nel finale di stagione di Echo. È probabile che Fisk sia in corsa per
la carica di sindaco di New York o che sia già stato nominato a
tale carica quando la storia prenderà il via.
Non è previsto che la serie
Daredevil:
Born Again si protragga per i 18 episodi inizialmente
annunciati. Secondo una recente indiscrezione, la serie dovrebbe
andare in onda per 9 (forse 6)
episodi prima di fare una pausa a metà stagione. Daredevil:
Born Again non ha ancora una data di uscita
ufficiale, ma è ancora inserita nel calendario aggiornato della
Disney per il 2024.
Wish
(la
nostra recensione) della Disney è una lettera d’amore ai 100 anni di
iconici classici d’animazione della casa di produzione, infatti al
suo interno troviamo easter egg e riferimenti di ogni tipo
a tali opere. La trama di Wish, invece, segue la
diciassettenne Asha, che scopre che il re
Magnifico non è così benevolo come vuole sembrare.
Dopo aver appreso che i desideri che Magnifico sottrae ai sudditi
di Rosas non saranno esauditi, Asha, insieme a
Star e alla sua capra Valentino, cercherà dunque
di restituire i desideri alla gente. Per molti versi, la dinamica
tra Asha e Magnifico rappresenta un ritorno alla struttura dei
classici film d’animazione della Disney, ma questo non è l’unico
modo in cui Wish rende
omaggio al passato della Disney.
L’intro classico di Disney con il
libro di fiabe
Gli easter egg di Wish
(la
nostra recensione)iniziano già
nell’introduzione del film, che richiama altri film classici della
Disney. L’incipit è infatti incorniciato dall’uso di un libro di
fiabe che fornisce le informazioni di base per lo spettatore
che andrà a guardare il film di lì a pochi minuti. L’uso di un
libro di fiabe come cornice è una tattica utilizzata da molti dei
primi classici Disney, come Biancaneve e i sette nani, Cenerentola e La bella addormentata nel bosco. Questo espediente è
un primo indizio del fatto che Wish è
una lettera d’amore ai classici Disney.
Gli amici di Asha sono un
riferimento ai sette nani di Biancaneve
Wish
utilizza diversi archetipi di personaggi noti alla Disney, tra cui
un riferimento ad alcuni dei personaggi più famosi di
Biancaneve. I migliori amici di Asha sono infatti
tutti riferimenti ai sette nani di Biancaneve. Questo punto è
sottolineato dai loro nomi: Dahlia (Dotto),
Simon (Pisolo), Gabo (Brontolo),
Hal (Gongolo), Dario (Cucciolo),
Bezeema (Mammolo) e Safi (Eolo).
I loro nomi non sono l’unica cosa che si allinea con i Sette Nani:
anche le controparti dei desideri assumono molti dei loro tratti di
personalità.
Magnifico ricorda i villain Disney
del passato
Negli ultimi anni la Disney ha
variato gli archetipi dei suoi cattivi, ma con
MagnificoWishtorna
ai grandi villain del passato. La natura malvagia di Magnifico e i
suoi poteri ricordano alcuni classici cattivi Disney, come la
Regina Cattiva di Biancaneve,
Yzma di Le follie dell’Imperatore, Ursula de
La
Sirenetta e Malefica
de LaBella Addormentata. Per sottolineare i
legami di Magnifico con i cattivi Disney del passato, Wish dissemina il suo castello di easter egg
che lo collegano ai classici Disney. Ad esempio, nel laboratorio di
Magnifico si trovano delle fiale che ricordano le pozioni di veleno
di Yzma. Ci sono ancora più riferimenti nel sotterraneo quando
Magnifico decide di abbracciare la magia proibita, tra cui la mela
avvelenata della Regina Cattiva e le mani verdi magiche che
assomigliano a quelle usate da Ursula per rubare la voce di Ariel.
La vanitosa ossessione di Magnifico per gli specchi rimanda infine
anche alla vanità della Regina Cattiva per lo specchio magico.
L’abito di Aurora de La Bella
Addormentata appare in un desiderio
Quando i protagonisti di
Wish
guardano i desideri in possesso di Magnifico, spesso contengono
brevi riferimenti ai classici film Disney. Anche se questi variano
per quanto sono evidenti, uno dei più chiari può essere visto in un
desiderio in cui il soggetto desidera diventare una sarta. Nel
desiderio, la donna viene mostrata mentre realizza un abito quasi
identico a quello iconico di Aurora de
La Bella Addormentata.
Il consiglio che Asha ha ricevuto
da suo padre richiama il discorso di Mufasa a Simba
Una delle forze guida nella vita di
Asha è il ricordo del padre, che la portava ad osservare le stelle.
Secondo Asha, suo padre le diceva sempre che “le stelle sono lì
per guidarci“, che è un riferimento a uno dei famosi discorsi
di Mufasa a Simba ne Il Re Leone. Mentre il consiglio di Mufasa a Simba è
più metaforico, Asha si ispira alle parole del padre per desiderare
una stella. Di conseguenza, questo è uno degli easter egg più
importanti per la trama di Wish, poiché
il desiderio di Asha è ciò che mette in moto la storia.
I capelli di Asha fanno
riferimento a un famoso momento di Pocahontas
Molti dei riferimenti Disney di
Wish sono
brevi spunti visivi, tra cui un rapido cenno a Pocahontas. Mentre Asha è in piedi sulla scogliera
mentre esprime il suo desiderio, il vento le scompiglia i capelli.
Questa immagine ricorda la famosa immagine di Pocahontas
nella sequenza “I colori del vento” dell’omonimo film.
Come Pocahontas, il desiderio di Asha è un momento di riconnessione
e affermazione delle sue convinzioni personali di fronte a
influenze sinistre, il che rende il riferimento appropriato.
Il pozzo dei desideri di Wish è un
riferimento a Biancaneve
Dopo che il desiderio di Asha si
traduce nell’arrivo di Star, lei e Valentino inseguono la stellina
magica nel bosco. Durante la sequenza dell’inseguimento, Asha si
appoggia brevemente a un pozzo. Questo pozzo ha una notevole
somiglianza con il pozzo dei desideri di
Biancaneve e i sette nani, uno dei primi dei numerosi
riferimenti che Wish fa al
primo film della Disney.
Gli animali parlanti di Wish
I film d’animazione Disney sono
noti per la presenza di animali parlanti e Wish continua questa tendenza quando Star incanta
diverse creature del bosco, tra cui Valentino, la capra di Asha,
permettendo loro di parlare. Questo è di per sé un riferimento ai
classici Disney, ma ci sono altri riferimenti e easter egg in
questa scena del bosco.
I riferimenti in questa scena
variano per specificità, con alcuni animali che riprendono alcune
delle caratteristiche familiari di altri classici animati Disney o
che in realtà fanno riferimento a specifici personaggi Disney.
L’orso e il cervo parlano tra loro, si chiamano
“John” e “Bambi“, che fanno
riferimento ai personaggi di Little John di
Robin Hood e Bambi dell’omonimo film. C’è anche un coniglio che
batte il piede mentre parla, chiaro riferimento a
Tamburino di Bambi. Inoltre, ci sono due
topi dentro una foglia che assomigliano a Bernie e
Bianca.
Star disegna accidentalmente
Topolino nella biblioteca del Magnifico
Star è la fonte di
molti degli easter egg Disney di Wish, compreso un breve momento nello studio di
Magnifico. Quando Star, Asha e Valentino cercano di introdursi
nella biblioteca di Magnifico per rubare i desideri della famiglia
di Asha, rimangono bloccati nello scivolo del cibo attraverso il
quale stavano cercando di intrufolarsi. Nel tentativo di sbloccare
il meccanismo di chiusura, Star tenta di usare la magia, ma la cosa
gli si ritorce contro. Al contrario, Star incanta accidentalmente
una penna d’oca sul tavolo da lavoro di Magnifico, che si vede
disegnare la sagoma di Topolino.
Le mosse di Asha nella Biblioteca
di Magnifico sono come quelle dello Stregone Mickey di
Fantasia
Una volta che i tre protagonisti di
Wish si sono finalmente liberati si mettono subito al
lavoro per cercare di entrare nella porta chiusa a chiave, dietro
la quale Magnifico conserva i desideri degli abitanti di
Rosas. Essendo l’unica persona che era già stata
all’interno, Asha cerca di sbloccare la porta imitando i movimenti
di Magnifico. Sebbene i suoi tentativi non vadano a buon fine, i
movimenti che Asha compie sulla porta assomigliano a quelli che lo
Stregone Topolino utilizzava in Fantasia. Come Topolino in
Fantasia, Asha non riesce a usare con successo la magia e
per fortuna arriva Star ad aiutarla, proprio come lo Stregone di
Fantasia.
Gli oggetti animati di Magnifico
fanno riferimento a La Bella e La Bestia
Magnifico diventa
completamente malvagio dopo che le sue azioni vengono messe in
discussione durante un discorso ai suoi sudditi; la sequenza della
canzone “Il grazie però dov’è?” contiene molti riferimenti
alla Disney, tra cui uno a La Bella e la Bestia. A un certo punto della canzone,
Magnifico incanta alcuni abiti da cavaliere, che
si animano e sembrano vivi. Lo stemma con cui Magnifico balla
durante “Il grazie però dov’è?” è un riferimento agli
oggetti quotidiani incantati de La Bella e la Bestia, che sono al
centro della trama del film.
Le scale del palazzo di Magnifico
di Wish sono come quelle di Biancaneve
Una volta presa la decisione di
abbracciare la magia proibita, di cui aveva parlato in modo
poetico, Magnifico decide di ritirarsi dalla sua
biblioteca nelle segrete del seminterrato. Appare una serie di
scale a chiocciola che prima non c’erano e Magnifico vi entra e
crea il suo bastone magico malvagio. Le scale del sotterraneo
assomigliano in modo impressionante a quelle di Biancaneve e i
sette nani, aggiungendosi alla lunga lista di omaggi a
Biancaneve di Wish.
Il topo messaggero di Asha è un
riferimento a Cenerentola
Durante la cerimonia in cui
Re Magnifico dichiara Asha un nemico ricercato di
Rosas, Asha e Star si avvalgono di un piccolo
aiuto per attirare l’attenzione della Regina Amaya da parte di un
topolino che ricorda molto Gus Gus. Star incanta
un topo per consegnare un messaggio di Asha ad Amaya, in modo
simile al ruolo dei topi nel classico Disney Cenerentola.
Per rafforzare questa citazione, il topo sta addirittura
sgranocchiando un chicco di mais quando Star e Asha chiedono il suo
aiuto.
Magnifico distrugge i desideri di
alcuni dei personaggi classici Disney del passato
Nel tentativo di ottenere ancora
più potere, Magnifico distrugge i desideri di tre
cittadini di Rosas. Mentre lo fa, Magnifico dichiara i desideri
raffigurati in ogni sfera, ridendo di loro prima di
distruggerli. Il primo desiderio che Magnifico distrugge è un
riferimento a Peter Pan, che Magnifico afferma essere un
desiderio per un Paese dei Balocchi, al quale
Magnifico risponde con disprezzo: “Che ne dici dell’Isola che
non c’è?“. Poi, Magnifico distrugge il desiderio di una tata
che si prenda cura dei figli del desiderante, che è un chiaro
riferimento a Mary Poppins. Infine,
Magnifico distrugge un desiderio di “vero amore“. Anche se
questo potrebbe riferirsi a quasi tutti i film delle Principesse
Disney, il riferimento specifico in questa scena è probabilmente a
La Sirenetta, dato che Magnifico dice: “Alla
faccia del vero amore“, una frase che Ursula
pronuncia ad Ariel.
Asha diventa la fata madrina di
Cenerentola
L’arco narrativo di Asha in
Wish la vede diventare una sorta di Fata Madrina per
Rosas, un’allusione al famoso personaggio di Cenerentola. Nel
finale di Wish ci sono diversi richiami alla Fata Madrina
di Cenerentola, a cominciare dalle vesti di Asha. Star
regala ad Asha anche una bacchetta magica, proprio come quella che
la Fata Madrina brandisce in Cenerentola.
Alla fine del film, quando gli amici di Asha la dichiarano Fata
Madrina di Rosas, Asha subisce anche l’iconica trasformazione di
Cenerentola, consolidando il suo nuovo ruolo nel
regno.
I libri volanti di Wish
sono un riferimento a La spada nella roccia
Mentre Asha cerca di allontanare
Magnifico, le sue amiche e la regina Amaya tentano di liberare i
desideri dal castello aprendo il tetto. Per farlo, vengono aiutati
da alcuni libri volanti. Questi libri volanti fanno riferimento al
meno noto film DisneyLa spada nella roccia, in cui Merlino fa levitare i
libri stregati.
Uno dei personaggi di
Wish fa un urlo alla Tarzan
Dopo diversi tentativi falliti di
aprire il tetto, i personaggi giungono alla conclusione di non
essere abbastanza forti. Un suggerimento di Star e Gabo li porta a
saltare oltre la ringhiera dello studio di Magnifico, sfruttando la
gravità per aprire il tetto. Mentre saltano, uno dei personaggi
emette un forte urlo che ricorda quello iconico di Tarzan della Disney.
La trappola di Magnifico è un
riferimento a La Bella Addormentata
Quando Magnifico rivela ai
cittadini di Rosas tutti i poteri malvagi che gli sono stati
conferiti attraverso il suo bastone magico, usa un forte
incantesimo per intrappolarli. In questo modo rilascia delle spine
verdi incandescenti che intrappolano i suoi sudditi al suolo,
mantenendoli nel regno e sotto il suo dominio. Queste spine verdi
magiche assomigliano a quelle usate da Malefica ne
La Bella Addormentata.
Il destino di Magnifico è un
accenno alla sconfitta del villain di Aladdin
Dopo aver trascorso tanti anni a
intrappolare i desideri dei cittadini di Rosas, Magnifico viene
finalmente sconfitto dal potere dei desideri nel finale di
Wish. Questo potere non solo libera Star dal bastone di
Magnifico, ma intrappola anche Magnifico all’interno del bastone,
dove sembra che rimarrà a tempo indeterminato, secondo la regina
Amaya. L’intrappolamento di Magnifico all’interno
del suo bastone ricorda quello di Jafar che rimane
intrappolato nella lampada del genio in Aladdin,
rendendo la sconfitta di Magnifico un cenno a una passata
eliminazione di un cattivo Disney.
Il desiderio di Valentino è simile
a Zootropolis
Una volta liberata
Rosas dalla morsa malvagia di Magnifico, i
protagonisti di Wish iniziano a esaudire i desideri dei cittadini di
Rosas. Durante questa scena finale, Valentino esprime il suo
desiderio di un’utopia in cui gli animali siano tutti uguali e
indossino abiti come gli umani. Sebbene Valentino non veda
realizzarsi il suo desiderio in Wish, il suo desiderio è un’intelligente allusione
alla trama di Zootropolis.
La scena finale di Wish fa
riferimento al logo Disney
Nonostante abbia trascorso l’intera
durata di Wish formando uno stretto legame con Asha, Star deve
purtroppo tornare in cielo per esaudire i desideri di altre
persone. Dopo aver salutato coloro che hanno aiutato, Star lascia
Rosas con un turbinio di fuochi d’artificio. Mentre la scena viene
ingrandita, Star spara sopra il castello dei desideri. Questo
ricrea il logo della Disney, che presenta una stella cadente sopra
il castello. L’uscita di Star da Rosas è easter egg perfetto per
chiudere Wish, perché Star ha fatto di Rosas una sorta di
“regno magico”, dove, come recita il mantra
Disney, i desideri si avverano.
I titoli di coda di Wish celebrano
i personaggi iconici della Disney
I titoli di coda di Wish sono un mega riferimento ai film Disney più
iconici del passato. Mentre scorrono i titoli di coda, appaiono
anche le sagome celestiali di alcuni dei personaggi più
riconoscibili degli ultimi 100 anni di animazione Disney. Apparendo
in ordine cronologico, Wish riesce a inserire personaggi di ogni singolo film
d’animazione Disney. Da personaggi classici immediatamente
riconoscibili come Biancaneve,
Topolino, Cenerentola o
Peter Pan a personaggi più recenti come
Mirabel di Encanto e Splat di Strange World, i titoli di coda di Wish assicurano quindi
che ogni film Disney sia in qualche modo rappresentato.
La scena post-credits di
Wish è una lettera d’amore alla canzone simbolo di
Disney
Wish inserisce di nascosto un altro easter egg in una
scena post-credits. In questa breve scena, Sabino
siede su una pietra e suona il suo liuto. Non è una canzone
qualsiasi quella che Sabino suona nella scena post-credits di
Wish, ma “When You Wish Upon A
Star“. La canzone è apparsa originariamente nel film
Disney Pinocchio ed è poi diventata la sigla ufficiale della
Disney.
Dopo aver realizzato nei primi anni
del nuovo Millennio film come Mystic River, Million Dollar Baby e
Gran Torino, il regista
premio Oscar Clint Eastwood si è
concentrato tra il 2011 e il 2019 a dar vita ad alcuni film
incentrati sulle vite di quelli che lui considera dei veri e propri
eroi americani. Fanno parte di questa categoria titoli come
J. Edgar, Sully, Ore 15:17 – Attacco al
treno e Richard Jewell. Il più
celebre tra questi rimane però il lungometraggio del 2014
American Sniper (qui la recensione), incentrato
sulla storia vera del cecchino Chris
Kyle e basato proprio sull’autobiografia scritta da questi
nel 2012.
Ad interpretare il cecchino, come
noto, vi è l’attore Bradley Cooper,
sottopostosi ad una notevole trasformazione fisica al fine di poter
interpretare al meglio il personaggio. American Sniper porta
dunque lo spettatore all’intero di un realistico contesto di
guerra, ponendo difficili riflessioni di natura morale.
Particolarmente intenso e magnificamente costruito, il film è poi
stato candidato a ben 6 Oscar, tra cui miglior film e miglior
attore, vincendo il premio per il miglior montaggio sonoro. Il
principale merito, però, è quello di aver dato maggior risonanza
alla vicenda personale di un uomo certamente controverso, ma
guidato da un profondissimo senso di patriottismo.
Nel raccontare la sua storia,
Eastwood e lo sceneggiatore Jason Hall si sono
attenuti quanto più possibile all’autobiografia e alla realtà degli
eventi. Naturalmente, alcune modifiche sono state apportate per
rendere più cinematografico il racconto, ma gli eventi
significativi messi in scena dal regista, come si vedrà, sono
profondamente fedeli a quanto avvenuto e proprio per questo ancor
più capaci di porre in crisi lo spettatore. Di seguito, si
approfondirà dunque la vera storia del cecchino Chris
Kyle, esplorando anche in che modo il film segue o si
discosta dalle sue vicende. Vedere il film, è certamente un ottimo
modo per ottenere una buona conoscenza della sua storia.
AmericanSniper: la vera storia di Chris
Kyle
Chris Kyle è
innanzitutto noto per aver svolto il suo lavoro sempre con la
massima precisione. Come tiratore scelto in servizio in Iraq, quel
lavoro prevedeva tuttavia risultati mortali. Il Pentagono ha
infatti accreditato Kyle con oltre 160 uccisioni, anche se il
numero effettivo potrebbe essere quasi il doppio. Un risultato che
gli ha fatto guadagnare il soprannome di “Leggenda”. In
particolare, ad avergli fatto guadagnare questo epiteto è stato un
tiro estremamente lungo (sebbene non il suo più lungo) arrivato ad
una distanza di circa 1.400 metri. Kyle è dunque ricordato come il
cecchino più letale della storia americana. Prima di diventare un
militare, egli era però il figlio di un diacono della chiesa e di
un insegnante di scuola domenicale.
Cresciuto in Texas, Kyle cacciava
con suo padre e suo fratello, attività dalla quale sviluppò la
passione per le armi. Dopo due anni di college e lavorando come
bracciante di ranch, a 24 anni decise di lasciare la scuola e
unirsi ai Navy SEAL d’élite. Dopo aver prestato servizio in una
serie di missioni classificate, Kyle è stato poi schierato con i
membri del plotone “Charlie” del SEAL Team 3 per combattere nella
guerra in Iraq. Sbarcati nella penisola di al-Faw all’inizio della
guerra nel marzo 2003, i SEAL si sono uniti ai Marines nella loro
marcia verso nord verso la capitale Baghdad. Di stanza sui tetti,
Kyle e i suoi compagni SEAL hanno avuto il compito di proteggere le
squadre di Marines che andavano porta a porta per stanare i
ribelli.
Il solo obiettivo di Kyle in Iraq
era infatti quello di proteggere dall’alto i suoi compagni militari
e in ciò si è dimostrato talmente efficente che gli insorti
iracheni posero una taglia di 20.000 dollari sulla sua testa. Dopo
il dispiegamento iniziale di Kyle in Iraq nel 2003, egli è tornato
a combattere a Fallujah nel 2004, a Ramadi nel 2006 e a Baghdad nel
2008. Ad ogni turno di servizio, i combattimenti erano diventati
più aspri e il lavoro di Kyle più difficile. Gli insorti che un
tempo trasportavano pistole ora trasportavano granate a propulsione
a razzo. Kyle si è comunque dimostrato un abile tiratore scelto
anche uccidendo un combattente nemico a 1,2 miglia (o 21 campi da
calcio) di distanza con un solo colpo.
Quando la moglie di Kyle,
Taya, gli ha però detto che il loro matrimonio
sarebbe potuto finire se si fosse arruolato di nuovo, il cecchino
ha lasciato con riluttanza la Marina con un congedo onorevole nel
2009, dopo un decennio di servizio. Il ritorno alla vita da civile
fu però tutt’altro che semplice. Kyle ha faticato ad adattarsi al
semplice ruolo di marito e padre dei suoi due bambini piccoli.
Scoprì che sebbene avesse lasciato la guerra, la guerra non aveva
lasciato lui. Il disturbo da stress post traumetico lo portò a bere
molto, a soffrire di attacchi di depressione e a smettere di
prendersi cura di sé. A salvarlo fu la decisione di prendersi cura
dei veterani che soffrono per le cicatrici fisiche e psicologiche
della guerra. Kyle ha infatti contribuito a creare la FITCO Cares
Foundation nel 2011 per fornire attrezzature per esercizi e
consulenza ai veterani.
L’ultima missione di Kyle per
aiutare i suoi compagni veterani è purtroppo stata anche l’ultima.
L’ex Navy SEAL portava spesso con sé veterani in difficoltà per
sparare al poligono. Circa un anno dopo aver pubblicato la propria
autobiografia, il 2 febbraio 2013 Kyle ha invitato Eddie
Ray Routh, un veterano della marina di 25 anni che aveva
prestato servizio in Iraq e Haiti, in un poligono di tiro a Glen
Rose, in Texas. Routh, che secondo quanto riferito soffriva di
disturbo da stress post-traumatico, avrebbe sparato e ucciso il
38enne Chris Kyle e il suo amico Chad Littlefield a bruciapelo.
Mentre Routh venne poi arrestato e condannato al carcere a vita,
gli Stati Uniti si trovarono a dover celebrare lo struggente
funerale di quello che è ad oggi considerato uno dei più grandi
eroi di guerra.
American Sniper: le
differenze tra il film e la vera storia
Come anticipato, le differenze tra
il film e la vera storia di Chris Kyle sono piuttosto minime.
Queste includono piccole ma significative scene come quella dello
sparo al bambino che nel film porta con sé una granata. Tale scene
è ispirata ad un episodio raccontato da Kyle, ma la vera storia
differisce da quanto raffigurato in AmericanSniper. Kyle si trovò infatti a dover realmente sparare ad
una donna che si dirigeva verso i soldati americani con una
granata. Quando la donna fu morta, però, la granata non venne
raccolta dal bambino che era con lei e il cecchino sparò su questa
facendola esplodere ed evitando un ulteriore spargimento di sangue.
Il dover sparare a quella donna, l’unica vittima non militare fatta
da Kyle, fu anche l’unico momento in cui il cecchino esitò prima di
sparare.
Ancora, un’altra significativa
differenza si ha nello scontro tra Kyle e il cecchino Mustafa.
Benché nel film questi sia il nemico ultimo da eliminare, nella
realtà lui e Kyle non si scontrarono mai. Oltre a ciò, il film di
Eastwood segue in modo fedele tanto il reclutamento quanto le prime
missioni di Kyle. Allo stesso modo, la sua vita famigliare è
descritta in modo accurato, tanto nel modo in cui egli conobbe la
moglie tanto nelle crisi intercorse tra loro nel tempo. Infine,
anche la descrizione della difficoltà per Chris Kyle di ritornare
alla vita da civile e le circostanze della sua morte sono
riproposte in modo fedele rispetto a quanto avvenuto. Le ultime
scene del film, inoltre, sono veri filmati dedicati al corteo
funebre del cecchino.
One Day (recensione)
ha debuttato da circa una settimana su Netflix e la serie romantica è il nuovo adattamento
basato sul libro best-seller di David Nicholls e vede protagonisti
Leo Woodall e Ambika Mod nei panni dei migliori amici Dexter ed Emma, che incontriamo per la prima volta
la loro ultima sera all’università e seguiamo le loro gioie, i loro
dolori e le loro relazioni nei successivi 20 anni.
Non solo la serie è
assolutamente degna di nota, ma anche la colonna sonora è davvero
fantastica, con brani dalla fine degli anni Ottanta fino all’inizio
degli anni Duemila. Quindi, se ti sta piacendo tanto e vuoi sapere
tutte le canzoni presenti, ecco la colonna sonora completa,
episodio per episodio, di One
Day.
Episode
1
Your Love (1987) – Frankie Knuckles
Good Life (1988) – Inner City
Theme From S-Express (1988) – S’Express
Love in a Car (1988) – The House of Love
Love and Affection (1976) – Joan Armatrading
Saturday Sun (1969) – Nick Drake
Rip It Up (1982) – Orange Juice
Temptation – New Order
These Days (1966) – Nico
Falling Colour – Vanbur
This is the Day (1983) – The The
Episode
2
Un Bel Di Vedremo Maria Callas – Madama Butterfly, Act II
Madama Butterfly, Act II – Un Bel Dì Vedremo Maria Callas
Here Comes Your Man (1989) – Pixies
Last Look – Vanbur
Nothing’s Gonna Stop Us Now (1987) – Starship
The Whole of the Moon (1985) – The Waterboys
Falling Colour – Vanbur
Episode
3
Back to Life (However You Want Me) (1989) – Soul II Soul
Caron Wheeler Bill is Dead (1990) – The Fall
After Hours – The Velvet Underground
Iceblink Luck (1990) – Cocteau Twins
Episode
4
I am the Black Gold of the Sun (1971) – Rotary Connection
You’ve Got A Woman – Lion
Something on Your Mind (1971) – Karen Dalton
Anyone Who Knows What Love Is – Irma Thomas
Episode
5
Anthem (1990) – N-Joi
Something Goin On – Todd Terry
My Dove to Sleep – Vanbur
Save Me (1976) – Joan Armatrading
Northern Sky (1970) – Nick Drake
Episode
6
Jump – Studio Pressure
The Only One I Know – The Charlatans
Step It Up – Stereo MC’s
Fallen – One Dove
Popscene – Blur
Push The Feeling On – Nightcrawlers
Thinking About You – Radiohead
Episode
7
Rocks (1994) – Primal Scream
Glory Box – Portishead
The Wild Ones (1993) – Suede
Episode
8
Connection (1994) – Elastica
Lo Boob Oscillator (1993) – Stereolab
Dreams (1992) – The Cranberries
Episode
9
The Four Seasons, Spring – Vivaldi
To The End – Blur
On & On – Longpigs
Episode
10
Brimful of Asha (1998 remix) – Cornershop (Norman Cook
remix)
Set You Free (1994 edit) – N-Trance
A Design For Life (1996) – Manic Street Preachers
Candy (1986) – Cameo
Show Me Love – Robyn S
Release The Pressure – Leftfield
Sonnet (1997) – The Verve
Episode
11
Save Tonight (1997) – Eagle-Eye Cherry
Secret Smile – Semisonic
Get Me Away From Here I’m Dying – Belle & Sebastian