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Pantafa gratis al cinema con Cinefilos.it

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Pantafa gratis al cinema con Cinefilos.it

Cinefilos.it offre la possibilità di vedere al cinema, gratis, Pantafa, il nuovo film di Emanuele Scaringi, con protagoniste Kasia Smutniak e Greta Santi.

Ecco le città in cui sarà possibile partecipare alle anteprime:

ROMA
 
– CINEMA GIULIO CESARE
Giovedì 30 marzo 10 biglietti (5 nominativi)
Venerdì 31 marzo 20 biglietti (10 nominativi)
Sabato 1 aprile 30 biglietti (15 nominativi)
Domenica 2 aprile 10 biglietti (5 nominativi)
 
– CINEMA EURCINE
Giovedì 30 marzo 10 biglietti (5 nominativi)
Venerdì 31 marzo 20 biglietti (10 nominativi)
Sabato 1 aprile 30 biglietti (15 nominativi)
Domenica 2 aprile 10 biglietti (5 nominativi)
 
BOLOGNA
 
– CINEMA ODEON
Giovedì 30 marzo 10 biglietti (5 nominativi)
Venerdì 31 marzo 20 biglietti (10 nominativi)
Sabato 1 aprile 30 biglietti (15 nominativi)
Domenica 2 aprile 20 biglietti (10 nominativi)
 
TORINO 
 
– CINEMA GREENWICH
Giovedì 30 marzo 10 biglietti (5 nominativi)
Venerdì 31 marzo 20 biglietti (10 nominativi)
Sabato 1 aprile 30 biglietti (15 nominativi)
Domenica 2 aprile 20 biglietti (10 nominativi)
FIRENZE
-SPAZIO ALFIERI
Giovedì 30 marzo 10 biglietti (5 nominativi)
Venerdì 31 marzo 20 biglietti (10 nominativi)
Sabato 1 aprile 30 biglietti (15 nominativi)
Domenica 2 aprile 20 biglietti (10 nominativi)
MILANO
-PLINIUS
Giovedì 30 marzo 10 biglietti (5 nominativi)
Venerdì 31 marzo 20 biglietti (10 nominativi)
Sabato 1 aprile 30 biglietti (15 nominativi)
Domenica 2 aprile 20 biglietti (10 nominativi)

I biglietti saranno validi per qualsiasi spettacolo di giovedì 30 e venerdì 31 marzo, sabato 1 e domenica 2 aprile e potranno essere richiesti, fino ad esaurimento, inviando una email a [email protected] in cui andranno specificati il giorno in cui si intende utilizzare i biglietti e un secondo giorno alternativo nel caso per il giorno prescelto non ci sia più disponibilità di posto.

NB: riceveranno risposta solo gli assegnatari dei biglietti.

Gli orari delle proiezioni andranno consultati direttamente sui siti dei cinema.

È di fondamentale importanza che nell’email venga evidenziato che si sta chiedendo l’invito via CINEFILOS.

I biglietti potranno essere ritirati direttamente alla cassa dei cinema presentando la email di conferma ricevuta unitamente ad un documento di identità.

Pantafa, il trailer

Ghost of Tsushima: Chad Stahelski vuole esaltare i colori come fa il videogioco!

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John Wick: Chapter 4 di Chad Stahelski è appena uscito segnano l’ennesimo grande successo per il franchise, ma alcuni stanno ancora aspettando di sapere molto di più di quello che il regista ha intenzione di fare con l’annunciato adattamento cinematografico dell’acclamato videogioco per console Ghost of Tsushima. Il regista durante la promozione del suo ultimo film è tornato a parlare del videogioco in una recente intervista e ha rivelato quale sarà il suo approccio.

Stahelski ha detto a Discussing Film quanto amasse la serie e quanto si sentisse fortunato ad essere stato coinvolto. Ha poi parlato della storia del protagonista Jin Sakai e di come avrebbe potuto legare i colori del film direttamente al viaggio di Sakai come un altro modo per infondere narrazione alle immagini.

Ghost of Tsushima è una storia davvero interessante se ti immergi davvero nella storia di Jin Sakai e di cosa tratta veramente il film“, ha detto Chad Stahelski. “E lo leghi a queste fantastiche immagini. Puoi già dire dai film di John Wick che amo il colore e amo la composizione. Provare davvero e non solo essere all’altezza, ma superare ciò che il gioco ha fatto con la sua grafica è una sfida che mi affascina molto. Quindi è qualcosa su cui stiamo attualmente lavorando. Ad esempio, come puoi spingere la tavolozza dei colori? Come puoi dare vita a quel mondo in un modo molto realistico e radicato?

Lo sviluppatore Sucker Punch è stato lodato per la grafica di Ghost of Tsushima quando è stato rilasciato nel luglio 2020 su PlayStation 4 e poi di nuovo quando la Director’s Cut Per PS5 uscita un anno dopo. I colori in particolare sono stati elogiati, poiché il gioco open world aveva molti ambienti pieni di vegetazione lussureggiante che bagnavano la scena di rosso, bianco, giallo, blu o viola. Si è distinto rispetto a molti giochi open world, come ad esempio Assassin’s Creed Valhalla contemporaneo del 2020, che aveva una tavolozza di colori significativamente più tenue. I giocatori possono anche giocare a Ghost of Tsushima in bianco e nero attraverso la sua modalità Kurosawa. Questa modalità speciale ha ristretto i canali audio, ha aggiunto la grana simile ad un film e, come accennato in precedenza, ha trasformato tutto in bianco e nero per evocare i film del famoso regista giapponese Akira Kurosawa.

Il film di Ghost of Tsushima

Il film di Ghost of Tsushima è stato annunciato nel 2021 e farà parte di una serie di adattamenti cinematografici targati Sony Pictures e che comprende anche Rainbow Six con Michael B. Jordan e Days Gone, adattamento annunciato quest’anno.

Ben Affleck riflette sull’interpretazione di Batman e il suo ruolo in The Flash

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La storia di Ben Affleck con il DC Universe è lunga e complicata, ma in una recente intervista con The Hollywood Reporter, la star e regista dell’imminente AIR – La storia del grande salto ha riflettuto sia sul bene che sul male dell’esperienza di far parte dell’universo dei cinecomics targati DC.

Parlando della sua storia nel ruolo di Batman, Affleck ha discusso di come la sua esperienza nella lavorazione di Justice League gli abbia impedito di dirigere il film di Batman in cui avrebbe dovuto essere anche il protagonista. Stavo per dirigere un film su Batman e [la Justice League] mi ha fatto dire, ‘Sono fuori. Non voglio mai più fare niente di tutto questo. Non sono adatto.’”, ha ammesso Affleck. “È stata la peggiore esperienza che abbia mai  avuto in un’azienda piena di esperienze di merda. Mi ha spezzato il cuore. C’era l’idea che qualcuno [Joss Whedon] arrivasse, tipo, ‘Ti salverò e faremo 60 giorni di riprese e scriverò un’intera cosa su quello che hai. Ho il segreto.’ E non era il segreto. Non lo era. È stato difficile”.

E ho iniziato a bere troppo“, ha continuato Ben Affleck. “Ero tornato in hotel a Londra, e ho pensato: ‘Questa non è la vita che voglio. I miei figli non sono qui. Sono infelice.’ Vuoi andare al lavoro e trovare qualcosa di interessante a cui aggrapparti, piuttosto che indossare semplicemente una tuta di gomma, e per la maggior parte del tempo stai semplicemente davanti allo schermo del computer dicendo: “Se queste scorie nucleari si liberano, noi…” Va bene. Non mi esalta né lo butto giù, ma sono arrivato a un punto in cui l’ho trovato creativamente non soddisfacente. Inoltre, sei sudato ed esausto. E ho pensato: ‘Non voglio partecipare a questo in alcun modo. E non voglio più sperperare la mia vita, di cui ho una quantità limitata“.

Nonostante non abbia avuto la migliore esperienza della sua vita con il film Justice League, Ben Affleck ha continuato a riprendere il suo ruolo di Batman e apparirà ancora nel prossimo film di The Flash. Questa esperienza per l’attore è stata la più breve mana anche la migliore nei panni di Batman. Ben Affleck in merito a questo ha detto che questo film gli ha permesso “finalmente” di capire come interpretarlo. Finalmente ho capito come interpretare quel personaggio, e l’ho “inchiodato” in The Flash. Per i cinque minuti che sono lì, è stato davvero fantastico. Molto è solo tono. Devi capire, qual è la tua versione della persona? Chi è il ragazzo che si adatta a quello che sai fare? Ho cercato di adattarmi a un Batman. E comunque, mi piacciono molte delle cose che abbiamo fatto, specialmente la prima volta.

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Fast X: rivelata l’identità del personaggio di Brie Larson

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Fast X: rivelata l’identità del personaggio di Brie Larson

Sono stati rivelati nuovi dettagli sul personaggio che Brie Larson interpreterà nell’imminente Fast X, decimo capitolo della saga di Fast & Furious. Dopo vari rumors e notizia false ora finalmente è stato rivelato il legame che c’è tra questo personaggio e l’intera saga del franchise della Universal Studios.

Infatti abbiamo scoperto che il personaggio di Brie Larson, Tess, è la figlia di Mr. Nobody della serie. Mr. Nobody è un ex agente della CIA interpretato da Kurt Russell. Introdotto iper la prima volta in Fast and Furious 7, il personaggio sarebbe apparso anche in The Fate of the Furious e Fast and Furious 9, dove è stato rivelato che ha salvato Han Seoul-Oh di Sung Kang. A rivelare la sua identità è stata proprio l’attrice impersona a Total Film.

Tecnicamente è dell’Agenzia, ma in un certo senso è una specie di ponte. Non va d’accordo con la direzione che sta prendendo l’Agenzia ora che suo padre non c’è”, ha detto Brie Larson a Total Film . “Crede nell’eredità che suo padre ha creato, che è stare con Dom, è collaborare con la famiglia Toretto, e sta lottando per mantenere questo. Dom sa che ha una mente forte e sicuramente rispetta il fatto che abbia fatto di tutto per parlargli e vuole creare fiducia. Quello che chiede a Tess è un test. Ad esempio, se è un compito impossibile e lei può portarlo a termine, allora è una famiglia per la vita”.

Fast X, La fine della corsa ha inizio

Fast X uscirà nelle sale il 18 maggio 2023 ed è diretto dal regista di Transporter  Louis Leterrier, che ha raccolto il timone dopo che Justin Lin ha improvvisamente abbandonato il progetto a causa di divergenze creative. Il film è scritto da Justin Lin e Dan Mazeau, con Justin Lin ancora impegnato come produttore del film.

La fine della corsa ha inizio. Fast X, il decimo film della saga di Fast & Furious, dà il via ai capitoli finali di uno dei più leggendari e popolari franchise cinematografici, giunto al suo terzo decennio e ancora sostenuto dallo stesso cast e dagli stessi personaggi degli esordi. Nel corso di molte sfide e contro ostacoli impossibili, Dom Toretto (Vin Diesel) e la sua famiglia hanno superato in astuzia, coraggio e abilità tutti i nemici che hanno incontrato sul loro cammino. Ora si trovano di fronte all’avversario più letale che abbiano mai affrontato: una minaccia terribile che emerge dalle ombre del passato, alimentata dalla vendetta, determinata a disperdere la famiglia e a distruggere per sempre tutto e tutti i suoi cari.

In Fast Five del 2011, Dom e la sua squadra hanno eliminato il famigerato boss della droga brasiliano Hernan Reyes e distrutto il suo impero su un ponte di Rio De Janeiro. Quello che non sapevano è che il figlio di Reyes, Dante (Jason Momoa di Aquaman), ha assistito a tutto questo e ha passato gli ultimi 12 anni a elaborare un piano per far pagare a Dom il prezzo più alto. Il complotto di Dante spingerà la famiglia di Dom da Los Angeles alle catacombe di Roma, dal Brasile a Londra e dal Portogallo all’Antartide. Si stringeranno nuove alleanze e torneranno vecchi nemici. Ma tutto cambia quando Dom scopre che suo figlio di 8 anni (Leo Abelo Perry, Black-ish) è l’obiettivo finale della vendetta di Dante.

L’estate in cui imparammo a volare 2: trailer dei nuovi episodi in arrivo su Netflix

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Netflix ha annunciato lunedì che la seconda parte di L’estate in cui imparammo a volare 2 sarà presentata in anteprima il 27 aprile 2023. Il colosso dello streaming ha inoltre rilasciare un nuovo trailer del lotto dei prossimi sette episodi. Nel cast tornano i protagonisti Katherine Heigl, Sarah Chalke, Ali Skovbye, Roan Curtis, Ben Lawson, Beau Garrett, Yael Yurman, India de Beaufort, Greg Germann, Jolene Purdy e Ignacio Serricchio.

L’estate in cui imparammo a volare 2 – Parte 2: i sette episodi finali sono disponibili il 27 aprile 2023

Cosa potrebbe aver causato la fine del forte legame trentennale tra Tully e Kate, le “amiche del cuore per sempre”? Lo scopriremo in questa stagione, ma prima Kate deve affrontare le dolorose conseguenze della sfortunata missione di Johnny in Iraq. Tully invece resta coinvolta in una causa legale dopo aver abbandonato il suo talk show e deve ricominciare la carriera da zero. Tutto ciò la fa riflettere sulla propria natura e provenienza, spingendola anche a cercare il padre che non ha mai conosciuto nonostante le obiezioni di Nuvola, la riservata madre hippy. Negli anni ’80 vediamo Kate e Johnny che all’inizio della loro storia d’amore causano tensioni nella redazione in cui lavorano entrambi, mentre Tully fa carriera e si scontra (e flirta!) con lo spavaldo commentatore sportivo Danny Diaz. Lui potrebbe essere la sua anima gemella, se solo riuscissero a smettere di litigare per cinque minuti. Negli anni ’70 le adolescenti Kate e Tully faticano a mantenere intatta la loro amicizia quando Nuvola finisce in carcere per traffico di droga e Tully va a vivere con la nonna, lontana da Firefly Lane. Mentre le ragazze affrontano separatamente le difficoltà della scuola superiore, sanno bene di aver bisogno l’una dell’altra.

 

Killers of the Flower Moon: rivelata la data di uscita del film di Martin Scorsese

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Apple Original Films ha fissato la data di uscita di Killers of the Flower Moon il prossimo e attesissimo film dell’acclamato regista Martin Scorsese. THR riferisce che l’attesissimo dramma poliziesco che protagonista assoluto Leonardo DiCaprio uscirà in sale limitate il 6 ottobre 2023, seguito dalla sua uscita il 20 ottobre in streaming su Apple TV+. Killers of the Flower Moon è stato sviluppato per la prima volta alla Paramount nel 2019, con Apple che è salita a bordo nel maggio del 2020 per co-finanziare e co-distribuire il film. Dopo un ritardo nella produzione dovuto alla pandemia di COVID-19, le riprese principali sono iniziate nell’aprile del 2021 in Oklahoma.

Storicamente, la maggior parte dei film originali di Apple sono stato diffusi esclusivamente sul servizio di streaming o sono stati distribuiti in un numero limitato di sale. Ma secondo Bloomberg, Apple ora prevede di spendere 1 miliardo di dollari all’anno per produrre film che verranno distribuiti nelle sale, come parte di un piano per aumentare il suo profilo a Hollywood e commercializzare il suo servizio di streaming. Nonostante il suo status di nuovo arrivato e il numero inferiore di film rispetto ai concorrenti in streaming, Apple ha già distribuito un film vincitore Premio Oscar come CODA del 2021, che lo studio ha acquisito al Sundance per la cifra record di 25 milioni di dollari.

Killers of the Flower Moon, il film

Basato sull’omonimo libro best-seller, Killers of the Flower Moon è ambientato nell’Oklahoma degli anni ’20 e segue l’omicidio seriale di membri della Osage Nation, l’associazione di ricca di petrolio. La storia racconta una serie di crimini brutali in circostanze misteriose che si sono verificati conosciuto come “il regno del terrore”. Oltre a dirigere, Martin Scorsese ha scritto la sceneggiatura con Eric Roth, co-sceneggiatore di Dune e A Star is BornLeonardo DiCaprio interpreta Ernest Burkhart, il nipote di un potente allevatore locale interpretato da Robert De Niro, mentre Lily Gladstone interpreta la moglie Osage Mollie e Jesse Plemons è Tom White, l’agente dell’FBI incaricato di indagare sugli omicidi. Il cast include anche Brendan Fraser e John Lithgow.

Killers of the Flower Moon riunisce ancora una volta Martin Scorsese con i collaboratori di lunga data Leonardo DiCaprio e Robert De Niro. Insieme a loro ci sono l’attore premio Oscar Brendan Fraser, Jesse Plemons, Lily Gladstone, Tantoo Cardinal, Jason Isbell, Sturgill Simpson, Louis Cancelmi, William Belleau, Tatanka Means, Michael Abbott Jr., Pat Healy, Scott Shepherd e molti altri. La pellicola è diretto e prodotto da Martin Scorsese. Il film è una produzione di Apple Studios, Imperative Entertainment e Appian Way Productions, con Dan Friedkin e Bradley Thomas come produttori.

Gli Aristogatti: il remake in Live-Action ha trovato il suo regista

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È stato scelto il regista dell’annunciato remake ibrido live-action e CGI della Disney sul classico de Gli Aristogatti. A darne notizia è stato il noto sito americano Deadline riporta che il regista e musicista premio Oscar Ahmir “Questlove” Thompson dirigerà il remake, fungendo anche da produttore esecutivo e supervisionando la musica del film. Il film sarà scritto da Will Gluck, che produrrà per Olive Bridge, e Keith Bunin, mentre i produttori esecutivi saranno Tarik Trotter, Shawn Gee e Zarah Zohlman per Two One Five Entertainment.

Ahmir “Questlove” Thompson ha vinto un Oscar nel 2022 per il suo documentario Summer of Soul . Oltre al cinema, è un membro della famosa band di Filadelfia Roots e ha vinto sei Grammy Awards. Gli Aristogatti è stato originariamente pubblicato nel 1970 ed è stato l’ultimo film ad essere approvato personalmente da Walt Disney prima della sua morte nel 1966. Il film segue un gruppo di gatti aristocratici che devono collaborare con un carismatico gatto dopo essere stati rapiti da un maggiordomo nel tentativo di rubare la loro eredità.

Membro fondatore dell’iconica band hip hop di Filadelfia The Roots, il sei volte vincitore del Grammy Thompson ha fatto il salto alla regia con il suo documentario Summer of Soul, sul festival culturale di Harlem del 1969. Il film è stato presentato in anteprima al Sundance Film Festival del 2021, portando a casa il Gran Premio della Giuria e iniziando la sua serie di riconoscimenti che sarebbero culminati il premio Oscar del 2022. Da allora, Thompson ha soppesato le sue opzioni prima di scegliere il progetto giusto con il quale fare il salto nella fiction, approdando infine alla Disney che lo ha ingaggiato per il suo remake Aristogatti. 

Florida Man: trailer della miniserie Netflix con Edgar Ramírez

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Florida Man: trailer della miniserie Netflix con Edgar Ramírez

Netflix ha diffuso il trailer dell’imminente miniserie poliziesca Florida Man che vede protagonista il candidato al Edgar Ramírez. La miniserie sarà disponibile per lo streaming il mese prossimo, il 13 aprile.

Florida Man è creato e prodotto esecutivamente da Donald Todd (This Is Us), che è anche lo showrunner. Descritto come “un’odissea selvaggia in un luogo soleggiato per persone losche”, il dramma limitato è interpretato da Edgar Ramírez, Anthony LaPaglia, Abbey Lee, Otmara Marrero, Lex Scott Davis, Emory Cohen, Clark Gregg, Isaiah Johnson, Paul Schneider e Lauren Buglioli.

Quando un ex poliziotto in difficoltà (Edgar Ramírez) è costretto a tornare in Florida per trovare la fidanzata in fuga da un criminale di Philadelphia, quello che doveva essere un semplice incarico diventa un viaggio che presto coinvolge segreti familiari e un inutile tentativo di fare la cosa giusta in una situazione tutta sbagliata. Florida Man dell’ideatore Donald Todd è una folle odissea in un luogo pieno loschi individui.

La serie è prodotta da Jason Bateman e Michael Costigan per la loro società Aggregate Films come parte del loro accordo in esclusiva con lo streamer. Il progetto segna l’ultima collaborazione di Ramirez con Netflix, dopo aver recitato in precedenza nei film The Last Days of American Crime e Yes Day .

Jonathan Majors accusato di aggressione e molestie dopo l’arresto a New York

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Jonathan Majors è stato chiamato in giudizio domenica scorsa per diverse accuse di aggressione e molestie, secondo l’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan. Nella denuncia, l’anonima accusatrice afferma che l’imputato “l’ha colpita in faccia con una mano aperta, provocandole un dolore notevole e una lacerazione dietro l’orecchio”. Afferma inoltre che “le ha messo una mano sul collo, provocandole lividi e dolore sostanziale”.

Majors è stato arrestato sabato a Manhattan in una presunta “disputa domestica”. È stato accusato di diversi capi d’accusa di aggressione di terzo grado, tre capi d’accusa di tentata aggressione di terzo grado, un conteggio di molestie aggravate di secondo grado e un conteggio di molestie di secondo grado.

L’ufficio del procuratore distrettuale afferma che un giudice ha rilasciato Jonathan Majors su sua stessa ammissione e ha concesso un ordine di protezione limitato. Il suo avvocato ha contestato le affermazioni, dichiarando che “Jonathan Majors è completamente innocente ed è probabilmente vittima di un alterco con una donna che conosce”. Il suo avvocato della difesa penale Priya Chaudhry ha aggiunto: “stiamo rapidamente raccogliendo e presentando prove al procuratore distrettuale con l’aspettativa che tutte le accuse vengano ritirate imminentemente”.

Jonathan Majors è uno dei volti in rapida ascesa a Hollywood. In questo momento è nelle sale di tutto il mondo in Creed III in cui interpreta l’antagonista di Michael B. Jordan. Cosa ancora più importante per il suo curriculum e per la sua carriera a lungo termine, Jonathan Majors è l’interprete di Kang il Conquistatore, il prossimo grande villain del Marvel Cinematic Universe e sta conquistando anche molto terreno nel cinema indipendente, tanto che il suo ultimo film, originariamente presentato in anteprima al Sundance, Magazine Dreams, è stato acquisito da Searchlight Pictures e arriverà nelle sale USA l’8 dicembre. L’attore ha anche firmato per una nuova produzione di Amazon Studios.

Liv Tyler torna al Marvel Cinematic Universe a 16 anni di distanza

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Liv Tyler torna nel Marvel Cinematic Universe, 16 anni dopo la sua ultima apparizione nel franchise. L’attrice apparirà in Captain America: New World Order del 2024, riprendendo il suo ruolo da The Incredible Hulk del 2008 nei panni della scienziata Betty Ross, la figlia del generale Thaddeus “Thunderbolt” Ross. Quel ruolo era stato interpretato originariamente dal defunto William Hurt, che è riapparso più volte per i Marvel Studios, a partire da Captain America: Civil War del 2016, in cui Ross era diventato Segretario di Stato.

Harrison Ford è subentrato nel ruolo di Thaddeus Ross per Captain America: New World Order, in cui il personaggio è diventato Presidente degli Stati Uniti. In The Incredible Hulk, Betty Ross di Liv Tyler era l’interesse amoroso per Bruce Banner di Edward Norton; dopo che Norton è stato sostituito da Mark Ruffalo, il personaggio di Tyler è stato menzionato di sfuggita, ma non era mai riapparso prima.

Captain America: New World Order

Julius Onah dirige  Captain America: New World Order, su una sceneggiatura di Malcolm Spellman e Dalan Musson. Il cast comprenderà Anthony Mackie nei panni di Sam Wilson/Captain America, Danny Ramirez nei panni di Joaquín Torres/Falcon, Tim Blake Nelson nei panni di Samuel Sterns/Leader, Carl Lumbly nei panni di Isaiah Bradley e Shira Haas nei panni di Ruth Bat-Seraph/Sabra. L’uscita al cinema è prevista per il 3 maggio 2024.

Jake Schreier dirigerà Thunderbolts e si baserà su una una sceneggiatura di Eric Pearson. Il cast dell’ensemble è composto da Florence Pugh come Yelena Belova, Sebastian Stan come Bucky Barnes/Winter Soldier, Wyatt Russell come John Walker/US Agent, Olga Kurylenko come Antonia Dreykov/Taskmaster, David Harbour come Alexei Shostakov/Red Guardian, Hannah John-Kamen come Ava Starr/Ghost, e Julia Louis-Dreyfus come Contessa Valentina Allegra de Fontaine. Thunderbolts uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

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La bella e la bestia: il cast e le frasi del film con Vincent Cassel

Da sempre le fiabe sono fonte di grandi ispirazioni per il cinema e le sue storie. Nei decenni sul grande schermo si sono avvicendate innumerevoli versioni e reinterpretazioni dei più celebri racconti di questo tipo, arricchendo l’immaginario di generazioni e generazioni di spettatori. Tra le tante, quella di La bella e la bestia è certamente una delle più celebri. Questa è stata portata diverse volte al cinema, tra cui con i noti adattamenti della Disney. Nel 2014 arriva però una versione più fedele al racconto originale (qui la recensione), diretta dal francese Christophe Gans.

Non deve sorprendere che tale film arrivi proprio dalla Francia, poiché è qui che nel 1740 inizia a diffondersi la fiaba, grazie alla scrittrice Madame Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve. Negli anni questo si è arricchito di dettagli e particolarità, arrivando fino alla celebre versione di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont nel 1756. Desiderando dar vita ad un film incentrato proprio sulla tradizionale fiaba, priva delle colorate aggiunte attuate dalla Disney, lo studios di produzione Pathé decise di acquisirne i diritti per una trasposizione tutta francese.

Con i ruoli dei protagonisti andati a due dei più celebri attori del cinema francese e internazionale, il film venne presentato in anteprima al Festival di Berlino. Successivamente, una volta arrivato in sala, il film si affermò come un discreto successo, riuscendo a guadagnare quasi 50 milioni di dollari a livello globale. In particolare, di questo nuovo La bella e la bestia è stata apprezzata l’atmosfera dark, come anche il maggior realismo conferito all’intera vicenda. Proseguendo qui nella lettura sarà poi possibile scoprire tutte le principali curiosità legate alla trama e al cast del film.

La bella e la bestia: la trama del film

La vicenda si apre con la disgrazia che colpisce un ricco mercante di nome Monsieur de Beauffremont, il quale si trova a perdere tutti i propri averi in mare a causa di un violento naufragio. Tale disgrazia costringe l’uomo e i suoi sei figli a trasferirsi in campagna, sperando di poter ricominciare da capo. Con il tempo, la loro situazione economica torna ad un livello di stabilità, e l’uomo decide fare un dono ad ognuno dei figli. La minore di questi, Belle, dolce e aggraziata, chiede però nulla più che una rosa rossa. Per accontentarla, il padre si reca nel bosco in cerca di questa. Qui, tuttavia, finirà nella trappola di una mostruosa bestia, che proporrà all’uomo uno scambio: una vita per una rosa.

Sentendosi colpevole per il rischio a cui il padre va incontro, Belle decide di prendere il suo posto e concedersi a ciò che la bestia vorrà fare di lei. Questa però, colpita dal coraggio della giovane, decide di non ucciderla bensì di tenerla con sé nel suo castello. Prigioniera qui, Belle inizia ad esplorare le tante stanze e i giardini del luogo, imbattendosi infine nel grande segreto della bestia. Un segreto di cui nessuno dovrebbe essere al corrente. Pur rischiando di andare incontro alla furia della creatura, la giovane decide però di aiutarlo a liberarsi dalla maledizione che attanaglia il padrone del castello. Riuscire nel suo intento, però, sarà più difficile del previsto.

La bella e la bestia cast

La bella e la bestia: il cast del film

Protagonista femminile del film è l’attrice Léa Seydoux nel ruolo di Belle. L’attrice, divenuta popolare l’anno prima con La vita di Adele, si dichiarò da subito entusiasta di poter recitare nel ruolo offertole. Suo desiderio era infatti quello di poter recitare in un film in costume di questo tipo, per il quale si preparò a lungo, approfondendo la fiaba per costruire il carattere del proprio personaggio. Accanto a lei, nel film, si ritrova poi il celebre Vincent Cassel nei panni della Bestia. L’attore, allo stesso modo, si dichiarò particolarmente interessato ad interpretare un ruolo del genere, diverso dai soliti a cui era abituato. Per vestire i panni della creatura, però, egli dovette spendere diverso tempo nello studiare i movimenti di questa, al fine di renderne più realistica la resa tramite effetti speciali.

Nel film si ritrovano poi diversi noti attori francesi nei ruoli di contorno. André Dussollier, noto per aver recitato tanto in Francia quanto in Italia, interpreta qui il ruolo del padre di Belle. Lo spagnolo Eduardo Noriega, anch’egli attore di livello internazionale, recita qui nei panni del cacciatore Perducas, che si opporrà alla Bestia. La celebre Sara Giraudeau compare nei panni di Clotilde, una delle sorelle di Belle, mentre Audrey Lamy è l’altra di queste, Anne. L’attrice Yvonne Catterfeld interpreta invece la Principessa, ruolo chiave nel racconto del passato della Bestia. L’attore Nicolas Gob, noto per alcuni ruoli televisivi, interpreta invece Maxime, uno dei fratelli maschi di Belle.

La bella e la bestia: il trailer, le frasi più belle e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. La bella e la bestia è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno lunedì 27 marzo alle ore 21:15 sul canale Cielo.

Nel film sono inoltre presenti diverse frasi oggi entrate a far parte dell’immaginario comune. Si tratta di battute e affermazioni che descrivono alla perfezione non solo il contesto in cui si svolge la storia ma anche i protagonisti che le pronunciano. Di seguito si riportano le più belle e più importanti del film.

  • “Belle, se non tornerete… – Lo so, ci ucciderete tutti. – No, ne morirò.” (Belle e la Bestia)
  • “Tornare da lui è il mio unico scopo” (Belle)
  • “Mi avete visto per quello che sono. Ditemi ancora che mi disprezzate, ditemelo” (Bestia)
  • “Una vita per una rosa” (Bestia)
  • “Credete che con tempo e pazienza avreste potuto amarmi? – Ma io vi amo già” (Bestia e Belle)

Fonte: IMDb

I cacciatori del cielo, docu-film sulla storia di Francesco Baracca il 29 Marzo su Rai 1

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Per celebrare il Centenario della costituzione dell’Aeronautica Militare, mercoledì 29 marzo alle 21.30 su Rai1 Rai Documentari propone I cacciatori del cielo, primo docu-film sulla storia dell’asso dell’aviazione Francesco Baracca interpretato da Giuseppe Fiorello e con la regia di Mario Vitale, prodotto da Gloria Giorgianni per Anele con Luce Cinecittà, in collaborazione con Rai Documentari, con il Patrocinio e la partecipazione del Ministero della Difesa, Aeronautica Militare e Difesa Servizi, con il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con il sostegno di Intesa Sanpaolo e con Aerea S.p.A. ed Elettronica S.p.A..

Il progetto, scritto da Pietro Calderoni e Valter Lupo, con la collaborazione di Mario Vitale e la consulenza storica di Paolo Varriale, racconta le imprese eroiche, la vita e l’amicizia di quei pionieri del volo che si distinsero per le loro azioni e il loro coraggio durante la Prima Guerra Mondiale e le cui gesta gettarono le basi per la nascita dell’Aeronautica Militare avvenuta il 28 marzo 1923.

Un racconto avvincente che abbraccia temi universali come amicizia, grandi ideali e l’amore e che intervalla alla fiction vera e propria, arricchita da una serie di “interviste ricostruite” ai protagonisti della storia interpretati dai rispettivi attori, preziosi materiali di repertorio, sia foto che filmati d’epoca, e animazioni originali.

Mi chiamo Francesco Baracca. Sono un pilota del Regio Esercito. Prima di diventare aviatore ero al Piemonte Cavalleria. L’aviazione era ancora ai suoi albori, in pochissimi si avventuravano nei cieli… Un giorno assistetti a uno di quei primissimi voli e fu subito una folgorazione! Vedere quell’aereo che si librava nel cielo, vederlo entrare e scomparire tra le nuvole… Capii immediatamente che l’aviazione sarebbe stato il futuro e io volevo farne parte. Poi, il 24 maggio 1915, tutto cambiò”.

Il cast del film I cacciatori del cielo

Giuseppe Fiorello è Francesco Baracca, che per i suoi meriti sarà in breve promosso prima capitano e poi maggiore, assumendo nel frattempo il comando della 91a Squadriglia, la “Squadriglia degli assi”: romagnolo, sanguigno, istintivo e coraggioso, affascinante e colto, di ottima famiglia, generoso, spavaldo ma mai inutilmente votato al sacrificio. Ricordato come “l’Asso degli assi” per aver conseguito il maggior numero di vittorie aeree tra i piloti italiani della Grande Guerra e in assoluto, ottenendo 34 vittorie nei combattimenti aerei, Francesco Baracca si impose rapidamente nell’immaginario collettivo del popolo italiano come un vero e proprio eroe nazionale.

Nel cast, accanto a Giuseppe Fiorello, anche Luciano Scarpa nel ruolo del Comandante Pier Ruggero Piccio, altra figura carismatica dell’aviazione italiana e asso della Grande Guerra, in seguito primo Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare; Claudia Vismara, che dà il volto a Norina Cristofoli, giovane cantante lirica di Udine, bella, timida e allo stesso tempo determinata, che vivrà un’intensa seppur breve storia d’amore con Francesco; Andrea Bosca, che interpreta il personaggio di finzione Bartolomeo Piovesan, meccanico di umili origini addetto alla manutenzione dell’aereo di Baracca e geniale ideatore di fondamentali migliorie nelle prestazioni di volo dei rudimentali velivoli della compagnia. Tra gli altri attori, Ciro Esposito dà il volto a Fulco Ruffo di Calabria, Enzo Garramone veste i panni del Re Vittorio Emanuele II e Rodolfo Corsato di un Colonnello dell’Esercito Italiano, mentre Patrizia La Fonte e Paolo Rozzi interpretano i genitori di Baracca.

La trama del film I cacciatori del cielo

L’arco narrativo del docu-film parte dal 1915, anno in cui Baracca, Piccio e Piovesan, tre uomini molto diversi fra loro per estrazione sociale, provenienza e indole ma destinati a diventare grandi amici, si ritrovano insieme nel campo di aviazione di Santa Caterina, vicino Udine, sede del primo reparto aerei da caccia e del Comando Supremo; l’iniziale difficoltà a resistere contro i raid aerei austroungarici verrà superata dalle innovazioni introdotte dal meccanico Piovesan e dalla maestria di quei pionieri del volo, in primis Baracca, che conseguirà la prima vittoria italiana nella storia dell’Aeronautica, il 7 aprile 1916, a cui ne seguiranno molte altre, rendendolo un’icona nella popolazione italiana, insieme allo stemma del suo aereo, il Cavallino rampante. Un successo che indurrà il Comando Supremo a superare le perplessità iniziali e istituire una squadriglia di élite, la 91a, per le operazioni particolarmente delicate, affidata a Baracca. La disfatta di Caporetto porterà anche la squadriglia ad abbandonare Santa Caterina per trasferirsi in Veneto, sul campo di aviazione di Quinto, vicino Treviso. Per le loro imprese, Baracca e Piccio ottengono la medaglia d’oro al valor militare, fino alla tragica morte dell’asso degli assi, avvenuta a 30 anni il 19 giugno 1918 nel corso di una missione sul Montello, durante la Battaglia del Piave. La sua morte suscitò grande commozione in tutto il Paese.

A suo nome nel 1926 fu inaugurato a Lugo di Romagna il Museo Francesco Baracca, dal 1993 trasferito nella casa natale del pilota, luogo particolarmente suggestivo che ospita anche il caccia originale su cui ha conseguito la sua 30a vittoria, lo SPAD VII S2489, e dove si sono svolte alcune riprese grazie alla collaborazione con il Comune di Lugo di Romagna, Emilia-Romagna Film Commission, Visit Romagna e Consorzio In Bassa Romagna. Le altre riprese sono state realizzate in Veneto a Nervesa della Battaglia, presso la Fondazione Jonathan Collection, dove è stata utilizzata anche la replica volante dello SPAD XIII, uno degli iconici aerei di Baracca, a Villafranca di Verona, a Lonigo e presso il Museo Villa Lattes di Istrana.

I cacciatori del cielo è una produzione Anele con Luce Cinecittà, in collaborazione con Rai Documentari, con il Patrocinio e la partecipazione del Ministero della Difesa, Aeronautica Militare e Difesa Servizi, con il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con il sostegno di Intesa Sanpaolo e con Aerea S.p.A. ed Elettronica S.p.A.. Con il contributo di Emilia-Romagna Film Commission, Visit Romagna, Comune di Lugo di Romagna e Consorzio In Bassa Romagna. Un docu-film da 90 minuti diretto da Mario Vitale, prodotto da Gloria Giorgianni. Produttori Associati Tore Sansonetti e Carlotta Schininà. Scritto da Pietro Calderoni e Valter Lupo, con la collaborazione di Mario Vitale e la consulenza storica di Paolo Varriale. Musiche di Pasquale Catalano e Antonio Fresa – Edizioni Curci.

Il Suo Regno, recensione della serie Netflix

Il Suo Regno, recensione della serie Netflix

Il Suo Regno è una serie tv argentina marchiata Netflix arrivata alla seconda stagione e che è disponibile sulla piattaforma già a partire dal 22 marzo. Ideata e scritta da Claudia Piñeiro e Marcelo Piñeyro – che l’ha anche diretta – è stata inaugurata ad agosto 2021 e la sua fama è esponenzialmente cresciuta fino ad arrivare in 990 Paesi. Lei è una famosa scrittrice di libri thriller e lui un regista dall’esperienza decennale e avevano già collaborato nel 2009 proprio per la trasposizione di un romanzo scritto da lei: Le vedove del giovedì.

Il Suo Regno, la genesi

Un po’ di tempo fa erano stati entrambi contattati da un produttore che gli aveva proposto un progetto che però non era piaciuto a nessuno dei due. Ma la voglia di tornare a lavorare insieme ha mosso i due autori a farsi venire in mente un’idea che sarebbe valsa Netflix e il popolo argentino.

Così nasce Il Suo Regno (El Reino in lingua originale), la storia di una comunità cristiana evangelica di Buenos Aires il cui leader Emilio Vázquez Pena (Diego Peretti) si trova improvvisamente a dover valutare la proposta di una carriera politica. Intrighi, manipolazioni, giochi di potere e scandali sono dietro a ogni angolo, ma anche qualche piccolo, quasi irrisorio, accenno di dolcezza e una buona dose di grottesco.

Ruotando tutto principalmente attorno ai meccanismi della comunità religiosa, Claudia Piñeiro ha ricevuto non poche critiche da parte degli esponenti di tali congregazioni che in Argentina sono molto influenti ed estremamente diffuse. La scelta della tematica è infatti stata abbracciata da lei e Marcelo Piñeyro anche in virtù della recente rapida crescita di gruppi cristiani evangelici in tutto il continente americano e del loro ingente coinvolgimento all’interno di partiti politici di destra.

El Reino Season 2. (L to R) Mercedes Moran, Diego Peretti in El Reino Season 2. Cr. Marcos Ludevid / Netflix © 2023

Ed è esattamente questo che raccontano le due stagioni de Il Suo Regno. La Iglesia de la Luz vanta un numero di fedeli ampissimo che versano donazioni a palate permettendo il costoso stile di vita della famiglia del Pastore Emilio. Per quanto lui sia il predicatore, a tirare davvero i fili del comando e della gestione del loro impero è la moglie Elena (interpretata dalla bravura di Mercedes Morán) e nonostante i continui tentativi nell’insabbiare gli orrori compiuti, la forza della verità sarà come un’ondata inarrestabile.

Dal lato di chi cercherà di scoperchiare il vaso di Pandora c’è la dottoressa a capo delle indagini Roberta Candia (Nancy Dupláa) insieme al gruppo di giovani militanti vittime della Iglesia de la Luz composto da Julio (Chino Darín), Tadeo (Juan Pedro Lanzani) e Remigio (Nico García).

Un racconto trasudante verità

Il Suo Regno trasuda la storia vera del proprio Paese, quello nel quale si svolge. E ci si domanda talvolta quanta possa essere la distanza percepita dallo spettatore argentino tra i fatti narrati e quelli di cronaca e politica. Probabilmente molto poca. Ed è l’aspetto che turba e inquieta durante la visione, soprattutto percependo la familiarità a determinate svolte e soluzioni politiche che solo chi ha ripetitivamente vissuto può avere. Per un italiano rasenterebbe uno scenario distopico.

In ogni caso, la seconda stagione della serie di Claudia Piñeiro e Marcelo Piñeyro, risulta leggera e vaga nel modo in cui attraversa alcuni fatti – per quanto possa sembrare paradossale – perché non va nelle profondità degli abissi dei propri personaggi per poi far condurre gli eventi a partire da questi, ma fa il contrario. Sono i protagonisti a dover essere al servizio del racconto, con il risultato che viene sfiorato tutto senza però che nulla sia mai toccato davvero. L’effetto è un certo distacco nei confronti dell’emotività tirata fuori dagli attori, mentre ci si aggrappa a piccoli fili di trama che provano a intessere ma che spariscono quasi subito. È evidente, dunque, che a catturare l’attenzione debbano essere gli avvenimenti, i casi presentati. Quasi come se ci fosse l’eco di un bisogno di denuncia.

November – I cinque giorni dopo il Bataclan, il trailer del film dal 20 aprile al cinema

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Tratto da fatti realmente accaduti, November – I cinque giorni dopo il Bataclan di Cédric Jimenez (BAC Nord) arriva nelle sale italiane dopo essere stato presentato con successo all’ultimo Festival di Cannes ed essere stato candidato a ben 6 Premi César. In uno spy thriller adrenalinico, il film ricostruisce quei terribili giorni del novembre 2015, quando una serie di attentati terroristici sconvolse la Francia e proietta lo spettatore nel fulcro dei servizi antiterrorismo francesi, in una caccia all’uomo senza esclusione di colpi. Pluripremiato il cast: il Premio Oscar Jean Dujardin e i Premi César Anaïs DemoustierSandrine Kiberlain e Lyna Khoudri.

November – I cinque giorni dopo il Bataclan sarà distribuito da Adler Entertainment a partire dal 20 aprile.

Grosso guaio all’Esquilino: La leggenda del Kung Fu, il trailer del film con Lillo Petrolo

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Prime Video ha svelato oggi il trailer e il poster del film Original italiano Grosso guaio all’Esquilino: La leggenda del Kung Fu con Lillo Petrolo e Carolina Crescentini, Riccardo Antonaci, Ludovica Nasti, Yoon C. Joyce, Ismaelchrist Carlotti, Mario Luciani e Giorgio Colangeli. Il film è diretto da Younuts!, da un’idea di Alessandro Logli, prodotto da Lucky Red in collaborazione con Prime Video e sarà disponibile in esclusiva su Prime Video dal 6 aprile.

Grosso guaio all’Esquilino: La leggenda del Kung Fu racconta la storia di Davide, un tredicenne timido e nerd che vive con sua madre Asia a Roma, nel cuore del quartiere Esquilino. Davide trascorre le sue giornate con il suo amico Yang, tenta costantemente di sfuggire dal bulletto della scuola, Nadir, e sogna di conquistare il cuore di Yasmin. Davide tenta di ritrovare fiducia in se stesso grazie all’arrivo nella sua vita di Martino, un attore di B-Movie al verde che per sopravvivere si finge supremo conoscitore dell’arte marziale del Kung Fu.

Grosso guaio all’Esquilino: La leggenda del Kung Fu, il poster

LA VITA CHE VOLEVI: Netflix annuncia la nuova serie di Ivan Cotroneo

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Netflix annuncia LA VITA CHE VOLEVI, una nuova serie prodotta da Banijay Studios Italy che sarà disponibile solo su Netflix. Le riprese della nuova produzione in 6 episodi sono appena iniziate e si svolgeranno tra Lecce, il Salento e Napoli.

La serie, creata e scritta da Ivan Cotroneo e da Monica Rametta e diretta dallo stesso Cotroneo, vede come protagonisti Vittoria Schisano (Gloria), Giuseppe Zeno (Sergio), Pina Turco (Marina), Alessio Lapice (Pietro) e Nicola Bello (Andrea). La produzione sarà a cura di Massimo Del Frate, Head of Drama per Banijay Studios Italy.

La vita che volevi è una storia di legami, amicizia e scoperta, che racconta della felicità che crediamo di volere (programmata, ordinata, semplice) ma anche di quella che ci sorprende, che scombina la vita. È ciò che accade a Gloria, la protagonista, e che risuona poi in tutti i personaggi della storia.

La vita che volevi, la trama

Gloria, la protagonista de LA VITA CHE VOLEVI, è convinta di aver trovato la felicità a Lecce, dove ha fondato una piccola agenzia turistica e trovato l’amore con Ernesto ma, un giorno, la sua vita viene sconvolta dall’arrivo di Marina, sua amica ai tempi dell’università a Napoli, prima che Gloria iniziasse il suo percorso di transizione.

Marina porta con sé Andrea e Arianna, i figli avuti da due diverse relazioni, ed è incinta di un terzo, il cui padre è Pietro, un giovane dal carattere passionale e forse anche pericoloso.

Gloria preferirebbe non riallacciare i rapporti con Marina, lei le ricorda una parte della sua vita che vorrebbe dimenticare. Marina nasconde però molti segreti e presto in scena arriverà anche Sergio, il padre di Arianna, un uomo tutto d’un pezzo fin da subito molto diffidente nei confronti di Gloria. Per lei, è giunto il momento di fare i conti con “la vita che voleva”, il suo passato e il suo futuro, per scoprire che la felicità a volte arriva in forme inaspettate e che l’amore è l’unica forza capace di rendere la vita degna di essere vissuta.

Venezia 80: a Liliana Cavani e Tony Leung Chiu-wai i Leoni d’Oro alla Carriera

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Sono stati attribuiti alla regista Liliana Cavani e all’attore Tony Leung Chiu-wai i Leoni d’oro alla carriera della 80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (30 agosto – 9 settembre 2023). La decisione è stata presa dal Cda della Biennale, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra, Alberto Barbera.

“Sono molto felice e grata alla Biennale di Venezia per questa sorpresa bellissima”, ha dichiarato, nell’accettare la proposta, Liliana Cavani, che ha partecipato alla Mostra di Venezia già nel 1965 con Philippe Pétain: Processo a Vichy, Leone di San Marco per il documentario, e poi più volte con Francesco d’Assisi (1966), Galileo (1968), I cannibali (1969), tra gli altri, fino a Il gioco di Ripley (2002) e Clarisse (2012).

Tony Leung Chiu-wai – che ha interpretato tre film Leoni d’oro a Venezia, Città dolente (1989) di Hou  Hsiao-hsien, Cyclo (1995) di Tran Anh Hung e Lust, Caution (2007) di Ang Lee –  nell’accettare la proposta ha dichiarato: “Sono colpito e onorato dalla notizia della Biennale di Venezia. Condivido idealmente questo premio con tutti i cineasti con cui ho lavorato. Questo riconoscimento è anche un omaggio a tutti loro”.

A proposito di questi riconoscimenti, il Direttore Alberto Barbera ha affermato: “Protagonista tra i più emblematici del nuovo cinema italiano degli anni Sessanta, con un lavoro che in seguito attraversa oltre sessant’anni di storia dello spettacolo, Liliana Cavani è un’artista polivalente capace di frequentare la televisione, il teatro e la musica lirica con il medesimo spirito non convenzionale, e la stessa inquietudine intellettuale che hanno reso celebri i suoi film. Il suo è sempre stato un pensiero anticonformista, libero da preconcetti ideologici e svincolato da condizionamenti di sorta, mosso dall’urgenza della ricerca continua di una verità celata nelle parti più nascoste  e misteriose dell’animo umano, fino ai confini della spiritualità.  I personaggi dei suoi film sono calati in un contesto storico che testimonia una tensione esistenziale verso il cambiamento, giovani che cercano risposte a quesiti importanti, soggetti complessi e problematici nei quali si riflette l’irrisolto conflitto fra individuo e società. Il suo è uno sguardo politico nel senso più alto del termine, anti-dogmatico, non allineato, coraggioso nell’affrontare anche i più impegnativi tabù, estraneo alle mode, refrattario ai compromessi e agli opportunismi produttivi, aperto invece a una fertile ambiguità nei confronti dei personaggi e delle situazioni messe in scena. Una feconda lezione che è insieme di estetica e di etica, da parte di una protagonista del nostro cinema, che ne definisce la perenne modernità”.

Prosegue Alberto Barbera: “Tony Leung è uno degli interpreti più carismatici del cinema contemporaneo, la cui eccezionale carriera è stata in grado di evolversi in parallelo allo sviluppo del cinema in chiave transnazionale e globale. Affermatosi come star della scena pop di Hong Kong negli anni Ottanta, è oggi internazionalmente riconosciuto come uno degli attori più significativi e versatili della sua generazione, in grado di dare vita a personaggi indimenticabili nei generi più vari e a ogni latitudine. Emblematico del suo stretto rapporto con il cinema d’autore è il ruolo di protagonista nel film In the Mood for Love (2000) di Wong Kar-wai, che garantisce a Tony Leung la Palma d’Oro come miglior attore al festival di Cannes, e l’interpretazione in tre film premiati con il Leone d’oro alla Mostra di Venezia: Città dolente (1989) di Hou Hsiao-hsien, Cyclo (1995) di Tran Anh Hung e Lussuria – Seduzione e tradimento (2007) di Ang Lee. Tuttavia, il suo profilo di star globale è legato altresì alla capacità di attraversare gli immaginari cinematografici in costante mutamento tipici del nostro tempo, segnando con la sua presenza film di grande successo commerciale in generi, lingue e scenari produttivi molto differenti, dal genere di arti marziali in Hero (2002) di Zhang Yimou, all’action-thriller Infernal Affairs (2002-03) di Andrew Lau e Alan Mak, all’epica di guerra La battaglia dei tre regni (2008-09) di John Woo, sino al recente contributo all’universo Marvel in Shang-chi e la leggenda dei dieci anelli (2021). Nel corso dei decenni, oltre a mantenere viva la curiosità per ruoli e cinematografie sempre diversi, grazie alle sfaccettature dei suoi molteplici personaggi ha dato un contributo importante alla ridefinizione dell’immagine tradizionale della star maschile, consacrando la sua unicità sulla scena cinematografica contemporanea”.

Love & Death: Elizabeth Olsen nel trailer della nuova serie crime HBO

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È stato diffuso il trailer ufficiale di Love & Death per l’imminente miniserie True Crime di HBO Max, con Elizabeth Olsen nei panni di una normale casalinga di periferia che diventa un’assassina dopo aver ucciso il suo vicino con un’ascia. Il dramma limitato sarà disponibile per lo streaming negli USA il 27 aprile.

Il video mostra Candy Montgomery interpretata da Elizabeth Olsen mentre inizia una relazione con il marito della sua amica nel tentativo di portare eccitazione nella sua vita. Tuttavia, questa relazione alla fine prende una svolta oscura, dopo che la sua amica viene brutalmente assassinata. Dai un’occhiata al trailer di Love & Death qui sotto:

https://www.youtube.com/watch?v=Z778sJGKB3E

La serie tv Love & Death

Love & Death sarà incentrato su due coppie che vanno in chiesa e si godono la vita familiare in una piccola città del Texas, finché qualcuno non prende in mano un’ascia. È basato sul libro intitolato Evidence of Love: A True Story of Passion and Death in the Suburbs e una raccolta di articoli del Texas Monthly (“Love & Death in Silicon Prairie”, Part I & II).

La miniserie è interpretata da Elizabeth Olsen (WandaVision) nei panni di Candy Montgomery, Jesse Plemons (Jungle Cruise) nei panni di Allan Gore, Lily Rabe (American Horror Story) nei panni di Betty Gore, Krysten Ritter (Jessica Jones) nei panni di Sherry Cleckler, Patrick Fugit (Outcast) nei panni di Pat Montgomery, Keir Gilchrist (Agraphical) nel ruolo del pastore Ron Adams, Elizabeth Marvel (House of Cards) nel ruolo del pastore Jackie Ponder e Tom Pelphrey (Ozark) nel ruolo di Don Crowder.

Love & Death è scritto e prodotto esecutivamente da David E. Kelley ( The Undoing ) attraverso la sua David E. Kelly Productions, con Lesli Linka Glatter ( Mad Men ) alla regia. I produttori esecutivi sono Glatter, Nicole Kidman e Per Saari attraverso Blossom Films, Scott Brown e Megan Creydt attraverso Texas Monthly, Matthew Tinker, Michael Klick e Helen Verno. Lionsgate produrrà la serie limitata.

Loki 2: Owen Wilson rivela la data di uscita

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Loki 2: Owen Wilson rivela la data di uscita

La star della serie tv Loki, Owen Wilson ha rivelato quando i fan della serie Marvel Studios diffusa su Disney+ possono aspettarsi di guardare l’attesissima seconda stagione. L’attore infatti ha risposto “a sorpresa” ad una domanda che gli era stata posta da ET riguardo al teaser della seconda stagione di Loki che è stato allegato ai titoli di coda di Ant-Man and the Wasp: Quantumania,  lasciandosi sfuggire la data di uscita.

Immagino che abbiano una specie di piccola reunion di Tom Hiddleston, io e Jonathan Majors della seconda stagione di Loki, ha dichiarato Wilson. E penso che uscirà alla fine dell’estate o settembre.”

La prima stagione di Loki ha debuttato nel giugno del 2021, il che significa che la seconda stagione arriverà probabilmente poco più di due anni dopo la prima stagione che è andata molto bene su Disney+. Secondo quanto abbiamo appreso la seconda stagione mostrerà molte più scene di Jonathan Majorsrispetto alla prima e vedrà anche il premio Oscar Ke Huy Quan in un ruolo ancora non rivelato.

Ambientato dopo gli eventi di Avengers: Endgame,  Loki  Stagione 1 ha visto il ritorno del Dio dell’inganno dopo che è stato arrestato dall’Autorità del Tempo a causa del danno che aveva fatto alla linea temporale. La seconda stagione vedrà il ritorno nel ruolo di Showrunner e produttore esecutivo Eric Martin. Il nuovo capitolo sarà prodotto esecutivamente anche dal protagonista Tom Hiddleston e dallo sceneggiatore della prima stagione Michael Waldron.

Nicolas Cage ha accidentalmente “bevuto il suo sangue” durante le riprese di Renfield

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Nicolas Cage ha assunto i panni Dracula durante le riprese di Renfield, in un modo particolarmente coerente alla natura del suo personaggio. Sebbene non sia il vero protagonista del film Reinfield, dato che quel titolo va all’omonimo eroe oppresso interpretato da Nicholas Hoult, Cage è un’attrazione decisamente importante all’interno del lungometraggio, con la sua rappresentazione del famigerato succhiasangue Dracula. Come capo orribilmente crudele di Renfield, il personaggio di Cage è stato sin da subito un punto di forza della campagna di marketing del film.

Tuttavia, nonostante Renfield sia, come dichiarato, un sequel del Dracula del 1931 che non presenterà poi molto il vampiro, Cage ha avuto comunque l’opportunità di far sue le parti peggiori del vampiro nel mondo reale. L’attore ha infatti ammesso di aver accidentalmente bevuto il proprio sangue a un certo punto durante le riprese. Di certo non aiuta il fatto che avesse delle vere zanne. “Nessun motivo in termini di metodo, – ha raccontato Cage – ma le zanne erano autentiche, erano di ceramica e piuttosto appuntite. Quindi mi sono morso il labbro un paio di volte che mi ha fatto bere il mio stesso sangue”.

Questo non fa che rendere ancor più iconica l’interpretazione di Nicolas Cage del personaggio. Per quanto riguarda la trama del film, invece, come già rivelato, in Renfield, il giovane che dà il titolo al film è costretto a procurare le vittime del suo padrone ed a eseguire ogni suo ordine, per quanto spregevole. Ma ora, dopo secoli di servitù, Renfield è pronto a scoprire che c’è una vita al di fuori dell’ombra del Principe delle Tenebre. Se solo riuscisse a capire come porre fine alla sua codipendenza. Il film sarà in sala dal 25 maggio.

Fonte: ScreenRant

Quentin Tarantino: 60 anni dentro al cinema

Quentin Tarantino: 60 anni dentro al cinema

Nel 1970, a Los Angeles, un bambino di 7 anni andava al cinema a gustarsi un doppio spettacolo con i genitori al Tiffany Theatre per poi disquisirne con loro nell’auto sulla via del ritorno a casa. Questo bambino andava a vedere La guerra del cittadino Joe e Senza un filo di classe, un drama e una comedy. A sette anni, ribadiamo. Quanti si sarebbero annoiati? Probabilmente molti, ma non lui. Non Quentin Tarantino, proprio quello che andava a fruire pellicole anche violente a nove anni ridendo di gusto o rimanendo estasiato davanti al grande schermo, e che non è cambiato molto da quando era fanciullo, oggi compie sessant’anni. Ed è, oltre che un cinefilo fiero e grato alla settima arte, uno dei registi più influenti della sua generazione.

Cominciamo dicendo che il cinema di Quentin Tarantino è stratificato oltre che citazionista, dentro i suoi film ci sono omaggi a Sergio Leone, Sergio Corbucci, John Woo e perfino Dario Argento. Ecco perché i suoi film possono essere letti e apprezzati a diversi livelli di profondità, come accade solo alle opere d’arte più riuscite. Più riferimenti si colgono e più la lettura del film sarà dettagliata e completa. A volte ci vogliono anche più visioni nel tempo per comprendere, ad esempio, il finale epico di Django Unchained, in cui risuona Trinity, canzone nota per essere parte iconica della colonna sonora di Lo chiamavano Trinità con Terence Hill. E questo è solo un gioco in più che Tarantino fa con il suo pubblico, perché proprio per la componente pop insita nei suoi film, lo spettatore è sempre in grado di avere un’esperienza di grande intrattenimento.

I film di Tarantino – chi più chi meno – sono anche politici. Uno dei più politici è proprio il penultimo, The Eightful Eight, in cui è evidente, più dell’altro sopracitato, la componente razzista e di odio fra sudisti e nordisti americani, fra bianchi e neri, fra uomini e donne. Ed è una visione che richiede grande attenzione per poter essere decodificata al meglio. Perché magari ci si lascia prendere dal suo essere diretto, crudo ed eccessivo. Ma in questo modo di fare un cinema tanto pop, che parla a tutti, si nasconde il suo pensiero. Un po’ come accadeva in Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo! di Don Siegel, in cui dietro scene apparentemente brutali e  insignificanti si celava il racconto della situazione politico-sociale statunitense degli anni Settanta. Con sequenze che, iconograficamente parlando, risultavano potentissime. Oltre alle citazioni e ai riferimenti specifici, il cinema di Tarantino è accessibile a tutti. E come tanti altri cineasti ha dei “marchi di fabbrica” volti a distinguere il suo linguaggio e la sua regia, elementi riconducibili a lui e al suo modo di costruire le storie.

Quentin Tarantino sul set di C'era una volta a Hollywood
Quentin Tarantino sul set di C’era una volta a Hollywood – Gentile concessione © Sony Pictures Motion Picture Group

L’auto, il topos più emblematico di Tarantino

Come spesso accade ai narratori, Tarantino sfrutta i topoi per edificarci attorno l’intero impianto narrativo della storia. Questi motivi ricorrenti sono visibili a occhio nudo e per chi ama il suo cinema sarà bastato aver visto almeno tre quarti delle sue opere per individuarli. Il buon Quentin ne ha tanti, ma quello più simbolico è l’automobile. Come dice Vito Zagarrio, “la macchina e la strada sono il “Vanishing Point” tarantiniano, le icone del Mito americano.” La ritroviamo in molte pellicole e spesso sono l’ambiente in cui si svolgono avvenimenti o vengono “consumati” i tipici dialoghi crudi e sopra le righe che il regista tanto ama scrivere. Emblematico è l’uso che se ne fa in Le iene, esordio alla regia di Quentin Tarantino, dove la macchina diventa luogo in cui tutto succede: si narrano storie, si fugge nella speranza di salvarsi (una delle scene d’apertura con Mr. White e Mr. Orange), si muore e si uccide. Uno “spazio metaforico”, come dice Zagarrio, ma anche uno “status symbol” (in Pulp Fiction, secondo film) in cui diventa membro del duo formato da Vincent Vega e Jules Winnifield. Per Tarantino diventa talmente essenziale da dedicarle un’intera sequenza con protagonista Mr. Wolf, quando Vincent e Jules si ritrovano a ripulire con meticolosità l’abitacolo dell’auto completamente imbrattato di sangue.

È anche il mezzo che conduce Beatrix (La Sposa) verso la vendetta, in un bellissimo primo piano in bianco e nero, in cui lei rompe la quarta parete per dialogare proprio con il suo spettatore. O ancora in C’era una volta a…Hollywood, in questo caso la macchina diventa costante luogo in movimento che porta i suoi protagonisti principali, Rick Dalton e e Cliff Booth, a muoversi nei meandri di una florida e soleggiata Los Angeles di fine anni Sessanta. Insomma, è chiaro che Tarantino fa diventare l’automobile una delle sue protagoniste, un po’ come McDonagh fa con i suoi bellissimi paesaggi, che sia Bruges, Ebbing o Inisherin.

Un’inquadratura e un piano

I marchi di fabbrica di Quentin Tarantino sono parecchi. E lui, cineasta che inghiotte non solo generi ma anche stili, non poteva che trasformare le sue pellicole in esposizione di incredibili inquadrature e di peculiari escamotage narrativi. Partiamo dalle inquadrature: una di quelle più ricorrenti è la contre plongeé, un’inquadratura dal basso verso l’alto, anomala e qualche volta straniante. Se pure usata da molti cineasti, Tarantino l’ha personalizzata, affibbiandola spesso al punto di vista di personaggi rinchiusi nei bagagliai delle automobili (di nuovo loro!), tanto che in alcuni casi si parla proprio di truck shot, in cui noi spettatori entriamo nella soggettiva del personaggio morto (diventando cadaveri) o incosciente. Ed è questa la sua potenza a livello visivo. È così che noi pubblico in quel momento dobbiamo sentirci. Tale inquadratura è presente in molte pellicole, ad esempio in Kill Bill, nella scena del massacro dei due pini, quando la Sposa è colpita e giace a terra. La macchina da presa inquadra O-Ren, Vernita, Elle e Budd, mentre guardano una indifesa Beatrix. In quel momento il nostro sguardo si sovrappone a quello della Sposa, e siamo noi, come lei, a guardare i quattro personaggi. La stessa inquadratura la troviamo in Bastardi senza gloria, quando il tenente Aldo Raine e il sergente Donnie Donowitz mutilano i nazisti. Ad un certo punto uno di loro è inchiodato a terra, impossibilitato a muoversi, mentre i due lo guardano con soddisfazione. E  noi, come la vittima, siamo costretti a subire. Stessa cosa accade in Pulp Fiction, quando Jules e Vincent chiudono nel bagagliaio un cadavere e noi diventiamo quel corpo morto che guarda i suoi aguzzini.

Quentin Tarantino Pulp FictionDal punto di vista della scelta dei piani, figlio affezionato del western, Quentin Tarantino ama molto il primo piano e l’utilizzo dello sguardo in macchina, che viene utilizzato dal regista per rendere ancor più suggestiva e coinvolgente la scena. In questo modo i personaggi dei suoi film cercano da una parte di tirare dentro il pubblico, dall’altra di  allontanarlo facendogli sentire la presenza della finzione. Emblematica è la scena di Kill Bill Vol. 2, quando La Sposa rompe la quarta parete per comunicare allo spettatore dove sta andando, ossia ad uccidere Bill. Nei lavori tarantiniani questo espediente continua a ritornare in maniera assidua. Pensiamo anche a Pulp Fiction, quando nella scena del bar Butch guarda in macchina come se dall’altra parte ci fosse una qualche sorta di complice, per poi rivolgersi a Vincent e Marcellus. Come dice sempre Zagarrio “è come se Tarantino ponesse degli accenti sulle frasi, creando degli echi interni ai suoi film, dal punto di vista della sintassi e della costruzione del simbolico oltre che dal punto di vista, più ovvio, delle tematiche.”

Quentin Tarantino è uno di quelli che il cinema lo sa fare. Lo sa maneggiare, sa dialogare con il suo pubblico., facendolo divertire e al contempo stimolandone il pensiero critico. Sa distinguersi, è un regista iconico che negli anni ha occupato un posto di spicco nel discorso cinefilo. Uno di quelli che riesce a coniugare sempre l’industria e l’arte. La sua narrazione è pop, ricca di riferimenti, a cavallo trai generi, e forse proprio per questo ha un fascino irresistibile. Perciò, non ci resta che dirgli: grazie Quentin, e buon compleanno!

Fear the Walking Dead 8: trailer conferma l’enorme salto temporale

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Il trailer di Fear the Walking Dead 8, l’ottava e ultima stagione della serie spin-off di The Walking Dead è stato rilasciato. Il co-showrunner Ian Goldberg ha anche annunciato che Fear the Walking Dead 8 includerà un salto temporale di sette anni.

“L’ottava stagione di Fear the Walking Dead inizia dopo la conclusione della settima stagione, quando le speranze di Morgan (Lennie James) e Madison (Dickens) di salvare Mo da Father non sono andate come previsto”, dice la sinossi. “Ora, Morgan, Madison e il gruppo con il quale sono arrivati sull’isola vivono sotto il cinico governo di Father. Con i nostri personaggi demoralizzati e abbattuti, a Morgan e Madison spetta il compito di far  riacquistare la fiducia del gruppo sulla possibilità di riprendersi la propria esistenza per un futuro migliore. Dai un’occhiata al trailer di Fear the Walking Dead 8 di seguito:

L’ultima stagione è interpretata da Lennie James nei panni di Morgan, Kim Dickens nei panni di Madison, Colman Domingo nei panni di Victor Strand, Danay Garcia nei panni di Luciana Galvez, Austin Amelio nei panni di Dwight, Christine Evangelista nei panni di Sherry, Karen David nei panni di Grace Mukherjee, Jenna Elfman nei panni di June e Rubén Blades. nel ruolo di Daniel Salazar.

I produttori esecutivi di Fear the Walking Dead sono Scott M. Gimple, gli showrunner Andrew Chambliss e Ian Goldberg, oltre a Robert Kirkman, David Alpert, Gale Ann Hurd e Greg Nicotero. È prodotto da AMC Studios.

Captain Marvel: Brie Larson rivela di aver avuto paura di unirsi al MCU

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Dato che il Marvel Cinematic Universe è il più grande franchise cinematografico che abbia mai abbellito Hollywood, basta una sola apparizione in uno dei progetti dello studio per trasformare un attore precedentemente sconosciuto in un nome familiare. In effetti, questa è stata una degli aspetti più spaventosi dell’adesione all’amato franchise per la star di Captain Marvel Brie Larson. In attesa di poterla vedere nel sequel The Marvels, l’attrice ha rivelato di essere stata preoccupata che la troppa notorietà avrebbe influenzato i suoi progetti futuri.

Avevo paura di quello che mi sarebbe successo – ha raccontato la protagonist – Ero tipo, ‘Che mondo è questo, dove queste sono le scelte che devo fare come artista?'”. L’attrice ha poi anche aggiunto: “Quello a cui torno sempre è che devo vivere con me stessa in un modo che nessun altro sa. Le scelte che faccio, devo conviverci, sia che me ne penti o no. Artisticamente, l’ho sempre saputo. Ma per qualche ragione come me è stato totalmente diverso. Puoi seguirmi sul set e dire, ‘Wow, sa davvero cosa sta facendo.’ E poi vado a casa e dico, ‘Non so cosa sto facendo.’ Divento insicura e penso di non essere abbastanza”.

Ad ogni modo, la Larson riesce sempre a vincere la sua insicurezza e continua ancora oggi a far parte dell’MCU. Dopo aver recitato in Captain Marvel, la Larson infatti ha da allora  assunto un ruolo importante in Avengers: Endgame e ha un cameo in Ms. Marvel. Nel prossimo film a lei dedicato condividerà la scena con la Kamala Khan di Iman Vellani e la Monica Rambeau di Teyonah Parris. The Marvels, dopo alcuni rinvii, ha ora una data d’uscita attualmente fissata al 10 novembre.

Fonte: ComicBookMovie

The Walking Dead: Dead City, rivelato logo ufficiale e data di uscita

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Cresce l’attesa per il debutto dell’annunciato primo spin-off di The Walking Dead, The Walking Dead: Dead City, e oggi AMC ha diffuso il logo ufficiale e la data di uscita della premiere della serie con protagonisti Maggie e Negan di Lauren Cohan e Jeffrey Dean Morgan. The Walking Dead: Dead City debutterà entro la fine dell’estate quando il primo episodio sarà presentato in anteprima su AMC e AMC+ il 18 giugno 2023 negli USA.

The Walking Dead: Dead CityLa trama di The Walking Dead: Dead City

La serie segue Maggie e Negan che viaggiano in una Manhattan post-apocalittica isolata dalla terraferma alla ricerca del figlio rapito di Maggie, Hershel. La città fatiscente è piena di morti e abitanti che hanno fatto di New York City il proprio mondo pieno di anarchia, pericolo, bellezza e terrore.

The Walking Dead: Dead City trova Maggie e Negan che viaggiano in una Manhattan post-apocalittica molto tempo fa tagliata fuori dalla terraferma. La città fatiscente è piena di morti e abitanti che hanno fatto di New York City il proprio mondo pieno di anarchia, pericolo, bellezza e terrore. Il cast include anche Gaius Charles come Perlie Armstrong, Željko Ivanek come The Croat, Jonathan Higginbotham come Tommaso, Mahina Napoleon come Ginny, Trey Santiago-Hudson come Jano e Karine Ortiz come Amaia.

Rebel Moon: lo sceneggiatore offre alcuni aggiornamenti sul film di Zack Snyder

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Come anticipato, Zack Snyder tornerà con un nuovo film sul finire di quest’anno, ovvero Rebel Moon, un’epopea fantascientifica originale del regista di Army of the Dead e L’uomo d’acciaio, che debutterà su Netflix indicativamente il 22 dicembre, giusto in tempo per poter essere il più grande film originale dell’anno dello streamer. I fan del regista non vedono l’ora di vedere cosa ha in serbo per loro Rebel Moon, considerando che il trailer non è ancora arrivato. Lo sceneggiatore del film sta però ora condividendo alcuni aggiornamenti sul processo di post-produzione del film.

Shay Hatten, anche scrittore di John Wick 4, che ha collaborato con Snyder sia in Army of the Dead che, appunto, Rebel Moon, ha affermato che “Rebel Moon è in post-produzione in questo momento. Zack [Snyder] sta montando il tutto e ho visto alcuni frammenti. Ho visto scene qua e là e un taglio del trailer. Non ho visto l’intero film, ma ne sono molto, molto entusiasta. Mi sento davvero così fortunato a lavorare con Zack. Glielo dico sempre, ma 300 è stato uno dei primi film vietati ai minori che ho convinto il mio genitori a portarmi a vedere nei cinema, cosa che penso Zack mi odi sentir dire, perché mi fa sembrare super giovane”.

Tuttavia, è stato davvero un’ispirazione per me per molto tempo. – ha continuato Hatten – E penso che con Rebel Moon, la gente vedrà di nuovo che è lui che riesce davvero a liberare la sua immaginazione visiva al massimo. E penso che la gente lo apprezzerà davvero“. Hatten non fornisce dunque particolari elementi di trama, ma anticipa un film visivamente ambizioso, che offrirà numerosi motivi per ricordare quanto Snyder sia un talentuoso creatore di mondi narrativi. Le riprese sono dunque del tutto completate e con il lavoro di post-produzione che prosegue, non dovrebbe volerci molto prima di poter avere un primo trailer di Rebel Moon.

Fonte: ComicBookMovie

John Wick 4 è il miglior debutto al box office per un film R-Rated dal 2020

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John Wick 4 (qui la recensione) ha dato vita ad weekend di apertura al box office da record. Il film, che è stato presentato in anteprima nelle sale il 24 marzo, è il quarto capitolo dedicato all’eroe d’azione di Keanu Reeves, che ha fatto il suo debutto in tali vesti nel film originale del 2014 John Wick. Quel primo capitolo ha raccontato l’assassino in pensione in cerca di vendetta per la morte del suo cane e il furto della sua auto, una missione che da allora ha portato il pubblico in un enorme mondo espanso di caos armato.

Secondo Deadline, il weekend di apertura di John Wick 4 si aggira intorno all’incredibile cifra di 73,5 milioni di dollari. Questa è la migliore apertura del franchise, ma anche la più alta apertura per un film R-rated dai tempi di Bad Boys for Life nel 2020, diventando così il 14° miglior film di tutti i tempi per tale categoria di opere. In genere, le uscite classificate come R hanno infatti un pubblico più limitato e sono di norma i titoli PG-13 ad ottenere incassi molto maggiori. Tuttavia, sia John Wick 4 che Scream VI, anche quest’ultimo con rating R, stanno guadagnando importanti profitti.

Ciò potrebbe indicare che più adulti stanno tornando nei cinema negli ultimi mesi. Questa è un’ottima notizia per gli imminenti nuovi progetti dell’universo narrativo di John Wick, che include lo spin-off televisivo The Continental e Ballerina, con Ana de Armas. Se quest’ultimo si concentrerà sul raccontare la storia della letale assassina vista già in John Wick 3: Parabellum, il secondo racconterà le origini dell’hotel e di tutti i suoi misteri. Nel mentre, è possibile fruire di John Wick 4, attualmente in sala. In Italia, nei suoi primi quattro giorni al box office, il film ha guadagnato poco più di due millioni di euro.

Fonte: ScreenRant

Shazam! Furia degli Dei, il suo secondo weekend in sala è tra i peggiori del DCEU

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Shazam! Furia degli Dei (qui la recensione), dopo un primo weekend di programmazione particolarmente deludente, ha preso ora un’ulteriore brutta botta nel suo secondo fine settimana al botteghino. Il film, come noto, è il sequel del primo capitolo del 2019, Shazam!, che vede l’adolescente Billy Batson (Asher Angel) acquisire la capacità di trasformarsi nel supereroe Shazam (Zachary Levi). In questa nuova avventura, si segue ora Billy e la sua famiglia adottiva, dotata adesso degli stessi poteri, intenti a contrastare i temibili piani delle dee figlie di Atlante.

Tale racconto sembra però non aver generato un particolare interesse tra i fan. Secondo Deadline, nel suo secondo fine settimana in sala il film ha guadagnato circa 9,7 milioni di dollari al botteghino nazionale. Si tratta di un calo di circa il 68% rispetto al weekend di apertura, il che rappresenta uno dei peggiori cali al box office dell’intero DCEU. Gli unici film che hanno subito cali più forti nella seconda settimana sono stati Batman v Superman: Dawn of Justice, che ha comunque incassato 51 milioni di dollari dopo quel calo, e The Suicide Squad del 2021, quest’ultimo dovuto anche alla sua disponibilità su HBO Max al momento della sua premiere.

Questo deludente risultato per Shazam! Furia degli Dei è la prosecuzione di una tendenza al ribasso per l’intero universo DC. Oltre agli scossoni dietro le quinte in seguito alla fusione tra Warner Bros. e Discovery, che ha portato alla cancellazione dell’imminente film di HBO Max Batgirl mentre era in post-produzione, anche il precedente film DC Black Adam ha deluso al botteghino. Shazam! Furia degli Dei ha avuto dunque la sfortuna di uscire nel mezzo di una perfetta tempesta di fattori che hanno portato al suo basso incasso al botteghino. Non resta dunque che attendere che il nuovo DC Universe di James Gunn e Peter Safran abbia inizio per scoprire se i risultati al box office saranno migliori.

Fonte: ScreenRant

Jeremy Renner torna a camminare in un video condiviso sui social

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Jeremy Renner torna a camminare in un video condiviso sui social

Il percorso verso la guarigione sembra procedere senza troppi ostacoli per la star di Hawkeye Jeremy Renner. L’attore, come noto, è stato coinvolto in un terribile incidente con uno spazzaneve all’inizio del 2023, che ha provocato gravi ferite, interventi chirurgici e molto tempo trascorso in ospedale. A distanza di un paio di mesi, Renner sta ancora lavorando sodo per tornare alla normalità e lungo la strada non manca di aggiornare i fan sui social media riguardo i propri progressi. Questa settimana, l’attore ha pubblicato un nuovo video di lui che finalmente fa dei veri passi su un tapis roulant.

Renner ha infatti pubblicato un video sui sui account Twitter e Instagram domenica pomeriggio in cui si mostra mentre cammina dopo il pericoloso incidente. Si tratta di progressi importanti per l’attore, del quale ad un certo punto subito dopo l’incidente si era detto che avrebbe potuto perdere per sempre tale facoltà. Nel post l’attore ha anche scritto “Ora devo trovare ALTRE cose per occupare il mio tempo in modo che il mio corpo possa riprendersi dalla mia volontà”.

Non resta dunque che attendere ulteriori aggiornamenti da parte dell’attore, come anche il poterlo rivedere presente e in forma in un qualche evento pubblico. Nel mentre, Renner può essere visto nella serie in quattro episodi Rennervation, disponibile su Disney+, dove l’attore collabora con esperti costruttori per acquisire grandi veicoli governativi dismessi e reinventarli come “creazioni strabilianti” che servono ad aiutare i bambini nelle comunità di tutto il mondo. Un progetto che l’attore desiderava realizzare da tempo e che dimostra ulteriormente le sue grandi qualità umane.

Fonte: ComicBookMovie

Average Height, Average Build: Robert Pattinson e Robert Downey Jr. nel nuovo film di Adam McKay

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L’annunciata commedia di Adam McKay Average Height, Average Built, incentrata sulla figura di un serial killer aggiunge Robert Downey Jr. e Robert Pattinson a un cast corale con altri nomi importanti della recitazione. I due, infatti, faranno parte di un cast composto da Amy Adams, Forest Whitaker e Danielle Deadwyler per un progetto che deve però ancora essere venduto a uno studio o a uno streamer. Pattinson, stando alle prime indiscrezioni sulla trama, interpreterà un serial killer che arruola un lobbista politico, interpretato dalla Adams, per convincerla a cambiare le leggi in modo da rendere più facili i suoi crimini. Si dice che il serial killer di Pattinson sia diventato una celebrità politica mentre oscura le sue vere motivazioni.

La parte di Downey dovrebbe invece essere quella di un poliziotto in pensione che sta ancora cercando di catturare quello stesso assassino che gli è sfuggito anni prima. Al momento, non si sa invece quale ruolo interpreteranno Whitaker e Deadwyler. Lo stesso Adam McKay e Kevin Messick stanno producendo il progetto attraverso la loro Hyperobject Industries. Average Height, Average Build, inoltre, sarà la seconda collaborazione di McKay con la Adams dopo la satira politica Vice L’uomo nell’ombra, del 2018, in cui interpretava Lynne Cheney, moglie del Dick Cheney interpretato da Christian Bale.

Con quel film, ma anche con il successivo Don’t Look Up, McKay ha dimostrato di saper brillantemente raccontare tematiche importanti attraverso un punto di vista satirico. Con questo nuovo progetto, che sembra avere a che fare in modo piuttosto stretto con il mondo della politica, McKay pare proprio continuerà su questa direzione, potendo vantare ancora una volta un importante cast di interpreti. Non resta dunque che attendere maggiori notizie sul progetto e sui chi si occuperà della sua distribuzione.

Fonte: Deadline

La Barbie di Margot Robbie viene bandita da Barbieland in una nuova sinossi del film

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L’attesissimo film Barbie, terzo lungometraggio da regista per Greta Gerwig, ha recentemente ottenuto una nuova sinossi, anticipando almeno un paio di nuovi dettagli sull’imminente progetto e sulle avventure della bambola titolare. La nuova breve sinossi recita infatti: “Una bambola che vive a Barbieland viene espulsa perché non è abbastanza perfetta e parte per un’avventura nel mondo reale“. Mentre sono stati già rilasciati un teaser trailer e diverse foto del film, questo è il primo dettaglio della trama pubblicizzato che coinvolge la “perfezione” di Barbie.

Il livello di segretezza di cui questa produzione si è vantata sembra essere voluto. Con una bambola iconica come Barbie, una regista d’essai come la Gerwig e l’attrice nota per aver interpretato ruoli spigolosi, le speculazioni sullo stile e sul contenuto del film si sono scatenate sin da subito, ma Robbie ha insistito sul fatto che il film dimostrerà che tutte le ipotesi sono sbagliate, dicendo “il nostro obiettivo è dire, ‘Qualunque cosa tu stia pensando, ti daremo qualcosa di completamente diverso – la cosa che non sapevi di volere’.

Barbie presenta un cast ricco di stelle, che potrebbero essere un grande incentivo per il pubblico. Margot Robbie compare nel ruolo principale insieme a Ryan Gosling nel ruolo di Ken. Ci sono poi America Ferrera, Simu Liu nei panni di un altro Ken, Kate McKinnon, Ariana Greenblatt, Alexandra Shipp, Emma Mackey, Kingsley Ben-Adir. Secondo quanto riferito, Issa Rae interpreterà un’altra Barbie, ma vi sono anche Michael Cera, Rhea Perlman, Will Ferrell come CEO di Mattel e Ncuti Gatwa come un altro Ken. Il film arriverà al cinema dal 20 luglio.

Fonte: CBR