Il canale YouTube di HeroTech
ha recentemente pubblicato un video in cui si mostra uno
spara-ragnatele perfettamente funzionante fatto da
chi gestisce il canale.
Creato in due mesi, il dispositivo si basa sulla tecnologia del
film di The Amazing Spider-Man con Andrew
Garfield. Gli impressionanti spara-ragnatele includono
luci a LED verdi e rosse, una cartuccia di ragnatele
intercambiabile e una cartuccia dell’orologio, che può indicare
l’ora. Nel video, viene annunciato che verrà rilasciato un video
tutorial per aiutare i fan a creare da soli questi
dispositivi.
Ricordiamo che in
Spider-Man: No Way Home il confronto trai tre
Spider-Man e le battute sulle ragnatele organiche di Tobey
Maguire è stato uno dei momenti più piacevoli del film,
oltre a pagare anni di meme e battute su internet in merito a
questa scelta artistica di Sam Raimi.
Dopo due avvincenti film,
la saga che vede protagonista l’agenzia segreta britannica per
gentiluomini si arricchisce di un nuovo capitolo che ci porta
indietro nel tempo, dove tutto è cominciato:
The King’s Man – Le Origini.
Matthew
Vaughn torna alla regia mentre il cast, per ovvie ragioni,
è rivoluzionato, ma comunque attinge dal meglio che il panorama
inglese ha da offrire:
Ralph Fiennes,
Gemma Arterton, Tom Hollander,
Djimon Hounsou,
Charles Dance e Harris Dickinson sono
solo alcuni dei nomi coinvolti in questa rivisitazione della Storia
europea prima e durante la Prima Guerra Mondiale che si prende sul
serio pur palesandosi senza timore come un pur prodotto di
intrattenimento.
La trama ufficiale di
The King’s Man – Le Originirecita: Quando
i peggiori tiranni e menti criminali della storia si riuniscono per
organizzare una guerra per spazzare via milioni di vite, un uomo
dovrà correre contro il tempo per fermarli. Il film rivela
la nascita della prima agenzia di intelligence indipendente. E in
realtà niente di più preciso poteva essere detto per raccontare,
senza spoiler, ciò che accade in due ore e 11 minuti di azione
mozzafiato.
Dopo
The Secret Service e Il Cerchio d’Oro, Matthew
Vaughn si risiede sulla sedia di regia, cambia registro,
si allontana dai toni scanzonati del fumetti di Mark
Millar da cui era partita la prima ispirazione del
franchise, si toglie di dosso insomma il punto di vista irriverente
del protagonista Eggsy/Taron Egerton, e indossa di
volta in volta quello di
Ralph Fiennes e Harris Dickinson, padre e figlio,
ultimi della gloriosa famiglia degli Oxford, nobili britannici
vicini alle più alte cariche dello Stato. Questo fa sì che i toni
di
The King’s Man – Le Originisiano molto
più solenni e seri, rispetto a quello che ci si poteva aspettare,
dati i film precedenti, e allo stesso tempo la storia gioca con la
Storia con la S maiuscola, quella che portò il Vecchio Continente a
diventare un campo di battaglia, con tre Imperi a scontrarsi e il
resto del mondo a pagarne le conseguenze.
Farsi beffe della
Storia
The King’s Man – Le Origini ri-racconta la Storia,
lo fa con totale sprezzo di ciò che è stato, sfruttando personaggi
realmente accaduti come pedine che, posizionate in un posto o
nell’altro, servono a portare avanti la sua trama, senza paura di
risultare blasfemo o fastidioso: Mata Hari, Rasputin, Lenin, Re
Giorgio V, Guglielmo II, Nicola II diventano materiale ditale nelle
mani dello stesso Vaughn e di Karl Gajdusek che
conducono la loro narrazione sfrontati e divertiti. Dopotutto la
fedeltà storica non spetta al cinema, eThe King’s Man –
Le Origini è puro cinema d’azione e di intrattenimento, ad uno
stadio così schietto e avanzato che non si può fare a meno di
volergli bene.
Un cast perfettamente a suo
agio
Troppo spesso ci si
dimentica che il cinema è anche intrattenimento e di fronte a film
così totalmente liberi di abbracciare questa loro natura spesso lo
spettatore si scopre diffidente, perché la Storia è andata
diversamente, perché questo o quel marchingegno non era ancora
stato inventato, perché balisticamente è impossibile che questo
soldato non sia morto, eppure
Ralph Fiennes,
Gemma Arterton,
Rhys Ifans, Matthew Goode,
Tom Hollander, Harris Dickinson,
Daniel Brühl,
Djimon Hounsou e
Charles Dance fanno un così ottimo lavoro che è facile
mettere a tacere ogni perplessità.
In particolare è
necessario citare lo straordinario lavoro di Tom
Hollander che, pur lavorando con personaggi volutamente
superficiali e macchiettisti, si cimenta con una tripla
interpretazione dei sovrani europei (è lui a dare corpo a Re
Giorgio V, Guglielmo II e Nicola II) conferendo ad ognuno una
proprio caratterizzazione fisica e una propria personalità, nonché
un proprio modo di parlare. La scelta del regista è stata quella di
sottolineare che i tre sovrani erano cugini, quindi somiglianti, e
così ha scelto lo stesso attore per tutti e tre. Hollander ha
sfruttato questa opportunità per mostrare le sue doti troppo spesso
al servizio di personaggi secondari. Anche
Rhys Ifans si fa valere con un look da Rasputin
spaventoso che accentua tutte le dicerie e le leggende che si
costruirono all’epoca e si tramandano tutti’oggi su questo santone
che ebbe il potere, si dice, di mettere in ginocchio l’Impero dello
zar.
Il cuore di questo
divertimento forsennato sono ovviamente le sequenze di lotta corpo
a corpo:
Ralph Fiennes forse non ci crede abbastanza, o almeno
non quanto ci credere Colin Firth nei panni di Harry, nei due film
originali, ma è comunque divertente vederlo alle prese con la spada
che combatte senza paura, che, in pieno stile Ottocentesco, ha al
suo fianco un servitore di altra etnia, fedele, letale e ironico
(Djimon
Hounsou). Pittoresca anche la sequenza in cui i nostri
eroi fronteggiano Rasputin, il cui stile di combattimento è
contaminato da passi di danza popolare, caratteristica che lascia
un po’ perplessi gli avversari, insieme all’estrema difficoltà
nell’uccidere il monaco russo.
Uno sfrontato divertissement
Sfacciato e irriverente,
The King’s Man – Le
Originisi allontana dai
toni che avevano fatto amare Kingsman: The Secret Service e sequel
per indossare un abito tutto suo, fatto di puro intrattenimento,
senza riguardo per la Storia, i personaggi storici e nemmeno per il
franchise, ma con l’unico obbiettivo, secondo chi scrive centrato
in pieno, di divertire lo spettatore.
Le storie di gangster e mafiosi hanno sempre
avuto un grande fascino al cinema. Alcuni tra i più popolari film
di questo genere, da Mean Street fino al più recente
The Irishman hanno
contribuito a costruire un immaginario culturale senza eguali.
Molti di questi film, inoltre, sono basati su storie realmente
accadute e personaggi realmente esistiti. Uno dei titoli più noti a
riguardo è Donnie Brasco, diretto nel
1997 dal regista Mike Newell. Al centro di questo
vi è infatti la storia del più famoso infiltrato dell’FBI, colui
che contribuì a dimostrare l’importanza di sgominare i clan
criminali dall’interno.
La sceneggiatura del film, scritta
da Paul Attanasio, trae ispirazione dal libro
autobiografico Donnie Brasco: My Undercover Life in the
Mafia, scritto nel 1988 da Joseph D. Pistone,
l’uomo che per sei anni con l’identità di Donnie Brasco fornì
preziose informazioni su alcune delle famiglie mafiose più potenti
di New York. Acquisiti i diritti sul libro, questo ottenne in breve
la sua trasposizione cinematografica. Attraverso questa l’attività
di Pistone poté divenire ulteriormente celebre, portando il film ad
affermarsi come uno dei maggiori successi del suo anno e del suo
genere.
A fronte di un budget di 35 milioni
di dollari, Donnie Brasco arrivò a guadagnarne ben 125 in
tutto il mondo. A rendere il titolo particolarmente attraente per
un ampio pubblico, vi è anche la partecipazione di alcuni tra i più
noti attori di Hollywood. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla vera storia dietro il film.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Donnie Brasco: la trama
del film
La vicenda si svolge nella metà
degli anni Settanta, a New York, dove l’agente dell’FBI Joe
Pistone accettò di infiltrarsi negli ambienti della mafia
newyorkese con la falsa identità di Donnie Brasco.
In breve egli si trova ad ottenere la fiducia di alcuni dei membri
più importanti, conquistando inoltre l’amicizia di Benjamin
“Lefty” Ruggiero, mafioso ormai anziano e particolarmente
frustrato dal non essere mai riuscito ad arrivare ai vertici del
comando della famiglia Bonanno. Con il passare del tempo, Pistone
si trova ad entrare sempre più nel vivo di quel mondo. Consapevole
dei rischi che corre, dovrà essere pronto a rimedi estremi per
evitare di essere scoperto. La sincere amicizia nata tra lui e
Lefty, tuttavia, non farà che complicare le cose.
Donnie Brasco: il cast del
film, da Johnny Depp ad Al Pacino
Ad interpretare l’agente sotto
copertura Joe Pistone vi è l’attore Johnny Depp.
Per lui si è trattato di un ruolo grossomodo inedito, ottenuto
anche grazie alla fama di personalità dark e pericolosa guadagnata
in quegli anni, in particolare dopo il suo arresto nel 1994 per
aver distrutto una camera d’albergo. Desideroso di rendere
giustizia al vero Pistone, Depp decise di trascorrere con questi
parecchio tempo, apprendendo direttamente da lui quanto c’era da
sapere sulla vicenda. Studiò la personalità dell’agente, il suo
modo di parlare e di muoversi, cercando però di non darne una mera
imitazione. Prese inoltre diverse lezioni per imparare a sparare in
modo credibile, essendo quella un’attività particolarmente presente
nel film.
Accanto a lui, nei panni del boss
Benjamin Ruggiero vi è invece il premio Oscar Al Pacino.
Questi ebbe così modo di tornare a recitare in questo genere dopo
aver concluso la trilogia di Il padrino. Per Pacino fu un
piacere poter utilizzare il vero slang dei mafiosi, proposto per il
film grazie alle registrazioni che Pistone fece durante la sua
attività. Egli contribuì inoltre al look del suo personaggio,
scegliendo da sé gli occhiali da sole e alcuni dei vestiti. Nel
film sono poi presenti altri noti attori come Michael Madsen,
nei panni del mafioso Dominick Napolitano. Bruno
Kirby è Nicky Santora, mentre Robert
Milano interpreta il potente boss Alphonse “Sonny Red”
Indelicato. L’attrice Anne Heche, infine, è
presente nei panni di Maggie Pistone, moglie di Joe.
Donnie Brasco: la vera storia dietro al film
La storia di Joseph Dominick
Pistone ha inizio nel 1969, quando diviene agente speciale
dell’FBI. Nel 1976, per via delle sue origini siciliane e la
capacità di parlare fluentemente l’italiano, viene scelto per un
compito particolarmente rischioso e complesso. Egli iniziò infatti
ad infiltrarsi nelle principali famiglie di mafiosi newyorkesi con
il nome di Donnie Brasco, la cui attività principale era quella di
ladro di gioielli. L’operazione doveva inizialmente durare soltanto
sei mesi, ma dati i grandi risultati ottenuti in poco tempo questa
andò avanti per ben sei anni. In breve tempo, infatti, Pistone
sviluppa stretti rapporti con i vertici della famiglia Bonanno, tra
cui Dominick “Sonny Black” Napolitano. A introdurlo nell’ambiente
fu però Benjamin Ruggiero, il quale involontariamente fornirà
all’agente molte delle prove da lui poi usate a suo vantaggio.
L’operazione di Pistone finì nel
1981, quando gli venne chiesto di uccidere Anthony Indelicato. Fu a
quel punto che l’FBI favorì l’uscita di scena dell’agente,
informando Napolitano e Ruggiero della vera identità di quello che
credevano un alleato. Per aver lasciato che Pistone si infiltrasse
nella famiglia, Napolitano venne brutalmente ucciso. Ruggiero,
invece, riuscì a salvarsi solo grazie al tempestivo arresto
dell’FBI. Ad oggi Pistone, ormai in pensione, vive con una nuova
identità, continuando a fornire consulenza per le indagini sul
crimine organizzati. La sua attività di informatore gli ha
ovviamente precluso la possibilità di vivere nelle città di
Atlantic City, a New York o in qualunque altra località dove si
ritrova un’alta presenza della mafia.
Donnie Brasco: il trailer
e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Donnie Brasco grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
Tv, Chili Cinema, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 4 gennaio alle ore 21:15
sul canale La7.
Con l’arrivo al cinema nel 2002 di
The Bourne Identity un
nuovo agente segreto si impose nei cuori degli spettatori. Si
tratta di Jason Bourne, ex membro della CIA che si risveglia
improvvisamente senza ricordare nulla del proprio passato. Tutto
ciò che sa è che qualcuno gli sta dando la caccia, e prima di
scoprire cosa gli è accaduto dovrà prima riuscire a salvarsi la
pelle. Dopo The Bourne Supremacy,
nel 2007 è poi arrivato in sala il capitolo conclusivo della
trilogia: The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello
sciacallo, diretto da Paul
Greengrass e scritto da Tony Gilroy e
Scott Z. Burns. La storia si basa anche in questo
caso sui romanzi di spionaggio scritti da Robert
Ludlum tra il 1980 e il 1990.
The Bourne Ultimatum è
infatti basato sul libro del 1990 Il ritorno dello
sciacallo, terzo titolo della fortunata trilogia dedicata al
personaggio. Ancora una volta il regista Greengrass infonde alla
saga il suo personale stile registico, fatto di inquadrature,
sporche, concitate, realizzate con camera a mano e unite da un
montaggio frenetico. Ciò non solo non distrae dal vero cuore del
film, ovvero la continua ricerca del protagonista di scoprire
quanto ancora rimasto un mistero del suo passato, ma permette anzi
di far provare concretamente allo spettatore tutto il dinamismo e
l’adrenalina presenti nella storia.
Al momento dell’arrivo in sala, il
film si affermò da subito come un grande successo. A fronte di un
budget di circa 110 milioni di dollari, il film riuscì infatti a
guadagnarne ben 444 in tutto il mondo. Ciò portò The Bourne
Ultimatum a diventare il più redditizio film della saga, con
un incasso quasi il doppio dei precedenti capitoli. Ancora una
volta, molto del successo è dato ancora una volta dal cast di
attori che lo compone. Diverse sono le curiosità legate proprio al
coinvolgimento di questi, e proseguendo nella lettura sarà
possibile scoprire le principali e le più affascinanti. Si vedrà
infine anche dove è possibile ritrovare in streaming il film.
The Bourne Ultimatum: la
trama del film
Dopo essere sfuggito ai suoi
inseguitori nel precedente film, l’ex agente Jason
Bourne è ora diretto a Londra, dove intende scoprire gli
ultimi tasselli del puzzle del suo passato. Nella capitale inglese
egli ha modo di incontrare il giornalista Simon
Ross, il quale possiede preziose informazioni
sull’organizzazione Treadstone e su un uomo che può aiutare Bourne
nella sua ricerca. Prima che il loro incontro possa concludersi,
Ross viene però assassinato da uno spietato sicario, il quale
costringe Jason ad una nuova fuga. Egli si dirige allora a Madrid,
dove aiutato da Nicky Parson inizia a la sua
ricerca di Neal Daniels, il supervisore del suo
addestramento alla CIA, l’unico uomo che sembra possedere i segreti
del suo passato e di quanto gli sta accadendo.
Gli spostamenti di Bourne attirano
però ovviamente le attenzioni dei servizi segreti. Sotto la persona
di Noah Vosen, questi indirizzano sulle tracce
dell’ex agente il letale sicario già assassino di Ross. Per Jason
ha così inizio una nuova corsa contro il tempo, durante la quale
dovrà sfuggire agli attacchi dei suoi nemici e scoprire quanto più
possibile sulla sua vera identità. La CIA cercherà di fargli terra
bruciata intorno, ma Bourne è ora deciso a chiudere i conti. Dopo
essere stato a Madrid si dirige ora a New York, dove è intenzionato
ad incontrare personalmente i capi dei servizi segreti che lo
vogliono morto. Prima di poter riuscire in ciò, però, egli dovrà
liberarsi del pericoloso sicario che lo insegue da ormai molto
tempo.
The Bourne Ultimatum: il
cast del film
Un ruolo come quello di Jason Bourne
è sempre molto ambito, ecco perché il regista si è trovato a
svolgere numerosi provini, tenendo in considerazione anche nomi
come Brad Pitt, Russell Crowe e Sylvester
Stallone. La scelta ricadde però su Matt
Damon. Affermatosi grazie ai film Will Hunting –
Genio ribelle e Salvate il soldato Ryan, questi non
aveva mai interpretato un ruolo d’azione, ma convinse da subito
Liman e i produttori circa le sue capacità a riguardo. Per poter
meglio interpretare il personaggio, Damon decise di addestrarsi
nell’uso delle armi, nel pugilato e nelle arti marziali. Un duro
allenamento fisico gli ha infine permesso di eseguire in prima
persona una notevole quantità di scene d’azione, come i
combattimenti a mani nude, senza il bisogno di ricorrere a
controfigure.
Accanto a lui si ritrovano altri
noti attori di provenienza internazionale. L’attrice Julia
Stiles compare nuovamente con il personaggio di Nicky
Parsons, che rispetto ai precedenti film diventa ora una delle
protagoniste della storia. La candidata all’Oscar Joan
Allen interpreta per la seconda volta il ruolo della
vicedirettrice della CIA Pamela Landy, mentre ÉdgarRamirez, divenuto celebre per la serie
American Crime Story, è l’assassino Paz. David
Strathairn, noto per il film Good Night, and Good
Luck, è l’interprete di Noah Vose, nuovo capo
dell’organizzazione Treadstone. Scott Glenn,
invece, è Ezra Kramer, direttore della CIA. Nel film è poi presente
il grande attore Albert Finney nei panni del
dottor Albert Hirsch, psicologo che si rivelerà fondamentale nella
storia. Vi è infine un breve cameo dell’attore Daniel
Brühlnei panni di Martin, fratello della defunta
compagna di Bourne.
The Bourne Ultimatum: i
sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Affermatosi come il maggior successo
di critica e pubblico dell’intera saga, il film trovò poi ulteriore
proseguimento al cinema con nuovi film basati sui personaggi dei
romanzi di Ludlum. Nel 2012, infatti, è stato portato al cinema il
film The Bourne
Legacy, spin-off incentrato sul personaggio di Aaron Cross
interpretato da Jeremy
Renner. Il non particolare successo di questo, però,
spinse i produttori ad un ritorno al personaggio di Bourne. Questi
è infatti nuovamente protagonista con Jason
Bourne, uscito in sala nel 2016 e diretto sequel del terzo
film della saga. Ad interpretarlo vi è naturalmente Damon, ormai
unico volto possibile per il personaggio.
Prima di vedere tali
sequel, gli appassionati del secondo film possono fruirne
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. The Bourne
Ultimatum è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Google Play, Tim Vision, Amazon Prime Video e Netflix. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film verrà inoltre trasmesso in televisione
martedì 4 gennaio alle ore 21:25
sul canale Rete 4.
Doctor
Strange nel Multiverso della Pazzia ha tutto il giusto
potenziale per portare l’epicità che i fan hanno visto in
Spider-Man: No Way Home al livello successivo,
mentre il MCU continua a
sviscerare il concetto di multiverso. Il film vedrà lo Stregone
Supremo continuare ad esplorare l’idea di altri universi paralleli,
e non è un segreto che nel film potrebbero apparire personaggi non
solo di altri progetti del MCU, ma anche di
proprietà non Marvel Studios.
E’ già stato confermato che il sequel di
Doctor Strange ci regalerà altri camei oltre a quelli già
programmati durante i recenti reshoot, e le speculazioni su chi
questi potrebbero effettivamente riguardare sono infinite. Anche se
non sono ancora state confermate apparizioni importanti, diversi
indizi e ipotesi potrebbero portare i fan a credere che sia i
personaggi più navigati che le aggiunte più recenti saranno
presenti nel film.
Billy e Tommy Maximoff
La scena post-credits di
WandaVision
ha visto Wanda Maximoff nella sua sembianza
astrale udire le voci dei suoi figli gridare aiuto. Con la prossima
grande apparizione di Wanda in Doctor
Strange 2, non è troppo improbabile credere che
farebbe di tutto per rivedere i suoi figli.
Una delle uniche volte in cui a
Wanda è stato dato un assaggio di felicità durante il suo percorso
nel MCU è
stato durante il suo esodo, dopo aver ricreato Visione e dato alla
luce i suoi gemelli, Billy e Tommy. Il film sarebbe una grande
opportunità per riportarci i gemelli e potrebbe potenzialmente
gettare le basi per un futuro team-up dei Giovani Vendicatori a cui
l’MCU ha già accennato.
Sylvie
Loki è
stato uno degli enormi punti di svolta della Fase 4 del MCU finora, poiché è
stato il primo progetto ad espandere il concetto di multiverso. La
creazione della linea temporale ramificata può essere accreditata a
Sylvie, che uccide Colui Che Rimane nel finale di stagione.
Dopo che Sylvie
spedisce Loki in una TVA alternativa, gli spettatori non sono certi
di cosa le succeda in seguito alla fine dell’episodio: c’è la
possibilità che approdi nella linea temporale principale del MCU
insieme a Doctor Strange e Wanda
per spiegare cosa è successo, ma solo il tempo ce lo dirà.
Loki
Insieme a
Sylvie, Loki era lì per ottenere
risposte da Colui Che Rimane, dopo che questi aveva illustrato il
concetto di linee temporali multiple. A differenza di Sylvie, Loki
ha cercato di convincerla che Kang il
Conquistatore stava dicendo la verità sul fatto che lui
volesse mantenere la pace multiversale, ma lo scetticismo di Sylvie
ha avuto la meglio su di lei dopo aver combattuto Loki e averlo
spedito in un TVA non familiare.
Dopo aver assistito allo sviluppo
della variante di Loki che i fan hanno conosciuto nella serie, è
evidente che questa si pone su un percorso di eroismo più simile al
Loki che i fan conoscevano e amavano prima che morisse per mano di
Thanos in Avengers: Endgame.
Anche se non confermato, c’è una buona possibilità che faccia
un’apparizione in Multiverse
of Madness per avere più chiarezza sul concetto di
multiverso.
Deadpool
Mentre è già stato
confermato che Deadpool ha un progetto MCU in via di
sviluppo, con Ryan Reynolds che ritorna nei panni del
Mercenario Chiacchierone, un cameo in Multiverse
of Madness potrebbe non essere poi così assurda come
ipotesi. Deadpool 2 ci ha già regalato un si breve cameo, ma che
mette in discussione la linea temporale delle versioni più giovani
degli X-Men degli universi Fox, quindi potrebbe servire come svolta
multiversale alla sua introduzione nel MCU.
La scena post-credits di
Deadpool 2 ha visto Wade Wilson
servirsi del dispositivo di viaggio nel tempo di Cable per andare
nel passato e modificare diversi momenti della storia, il che
potrebbe indurre la sua linea temporale ad espandersi nei
Marvel Studios.
Kaecilius
Alla fine di Doctor
Strange, a Kaecilius è stata concessa la
vita eterna nel modo più sgradevole: diventa parte della Dimensione
Oscura e sarà tormentato per sempre, il che sembrava essere
l’apparizione definitiva del personaggio. Ma il fatto è che
Kaecilius è ancora decisamente vivo e potrebbe fare il suo ritorno
nel sequel.
Finora ci sono state poche prove del
suo ritorno, ma sarebbe una piacevole sorpresa vedere Mads Mikkelsen riprendere il suo ruolo del
cattivo stregone e vedere cosa ha combinato il personaggio da
quando è diventato un tutt’uno con la Dimensione Oscura.
L’Antico
Anche se l’Antico di
Tilda Swinton è andato incontro al suo destino
in Doctor Strange, l’ex Stregone Supremo non dovrebbe essere essere
considerato una delle possibili apparizioni in Multiverse
of Madness– L’ultima volta che gli spettatori hanno
visto l’Antico in live-action è stato in Avengers:
Endgame, quando è stato rivelato che stava aiutando i
Vendicatori a sconfiggere i Chitari durante La battaglia di New
York nel 2012.
Un’apparizione in Multiverse
of Madness potrebbe vedere il personaggio presentarsi
come una variante diversa, forse quella di What
If…?, o potrebbe rivelarsi in una forma astrale simile che
abbiamo intravisto nella sua prima apparizione. Il personaggio
potrebbe essere morto a questo punto della linea temporale
principale, ma i fan della Marvel sanno che chiunque ha la
possibilità di essere riportato in vita nel MCU.
Mr. Fantastic
Ormai è già stato
ufficializzato che Jon Watts dirigerà il prossimo
film dei Fantastici Quattro nel MCU. Sebbene siano
state rivelate al pubblico pochissime informazioni sul film e sul
suo cast, molti fan hanno ipotizzato che Mr.
Fantastic stesso potrebbe fare un’apparizione prima di
quanto ci si aspetta.
Reed Richards era
stato precedentemente considerato per progetti come
WandaVision, ma un’apparizione in Multiverse
of Madness potrebbe essere più plausibile; come per
altri personaggi, questo film potrebbe vedere precedenti iterazioni
di Richards, come quella di Ioan Gruffud da Fantastic Four del 2005
e il suo sequel Rise of the Silver Surfer fare la propria comparsa.
Con il Multiverso in gioco, Mr. Fantastic potrebbe essere un
personaggio azzardato da introdurre, ma è confortante sapere che
farà il suo ingresso nel MCU prima o poi.
Il Professor X
Il desiderio di vedere come
i mutanti sarebbero stati introdotti nel MCU dopo che i
diritti dei personaggi degli X-Men sono stati
restituiti alla Marvel è tornato in auge di recente con il concetto
del multiverso che è diventato parte integrante del franchise. Il
Professor X è il leader iconico degli X-Men, e
coinvolgerlo nel Multiverso della Follia potrebbe avere importanti
implicazioni per il futuro dei mutanti nel franchise.
Ci sono molti modi in cui
Charles Xavier potrebbe comparire, che si tratti
della versione di Patrick Stewart o di quella di
James McAvoy dell’universo Fox X-Men. Una modalità
in cui ciò potrebbe avvenire potrebbe essere quello di presentarlo
come membro di una versione MCU degli Illuminati, una società
segreta di supereroi (che include Doctor Strange) che è stata
menzionata come un easter egg in Iron Man 2.
Agatha Harkness
L’ultima volta che i fan
hanno visto Agatha è stata al termine di
WandaVision dove è stata surclassata da
Wanda e intrappolata nella sua immagine di
“Agnes” che aveva raffigurato all’inizio. Anche se
alla fine è stata sconfitta, ha dimostrato di avere un grande
potere nelle sue mani.
Qualunque sia la minaccia che sembra
arrivare al Doctor
Strange in Multiverse of Madness, questa è stata
costruita per essere uno dei pericoli più intriganti e potenti
finora. Che sia qualcuno molto familiare ai fan o chiunque altro,
Agatha accenna a Wanda che avrà bisogno del suo aiuto per fermare
ciò che è stato scatenato e gli spettatori potrebbero assistere a
un suo ritorno prima di quanto previsto.
Capitan Carter
Nella prima apparizione di
Captain Carter in What If…?, è stata vista combattere una
creatura tentacolare che sembrava stranamente simile a quella
apparsa nel più recente trailer di Multiverse
of Madness. Le possibilità che la variante di Peggy
Carter appaia nel sequel di Doctor Strange non sono certamente
esigue, dato che il personaggio ha una sua esperienza nel saltare
attraverso portali interdimensionali.
Kevin Feige ha già
confermato che What If…? si conforma alla linea di continuità
principale del MCU, il che apre la
possibilità a più personaggi dello show di essere trasposti in
live-action. Se Captain Carter dovesse essere uno dei primi,
Multiverse of Madness potrebbe vederla allearsi
con Doctor Strange per combattere un nemico comune.
Una storia d’amore sofferta, in
pieno spirito adolescenziale. Time Is Up è il film del momento su
Amazon Prime Video: uscito il 3 gennaio,
è già in vetta alle classifiche della piattaforma. La coppia
composta dalla star Disney
Bella Thorne e dal cantante italiano
Benjamin Mascolo entra in scena e indossa i panni
di due ragazzi che, tra mille avversità, trovano l’amore.
Time is Up: la trama
Nella stessa città vivono
Vivien e Roy. Lei, nella sua bella villa, si
prepara per il test di fisica all’università. È fidanzata con
Steve, nuotatore e compagno di squadra di Roy,
ragazzaccio scorbutico che vive con il padre e la sorella in una
roulotte. La serenità di Viv è mandata in tilt dalla
scoperta della doppia vita di sua madre. Non riuscendo a trovare
nel suo ragazzo l’appoggio necessario, Vivien si avvicina
a Roy, scoprendosi attratta da ‘quel genere di ragazzo’.
Tra bugie, tradimenti e segreti inconfessabili, il film esplora la
nascita dell’amore dei due protagonisti.
Di tutto un po’
Time is Up è ricco della tragicità, della
rabbia, della tristezza adolescenziale. C’è Roy, il
ragazzo arrabbiato con il mondo e con se stesso per il vuoto
lasciato dalla perdita della madre. C’è la separazione dei genitori
di Viv. C’è il tema del tradimento, dell’omosessualità.
C’è di tutto, e forse c’è troppo. Nessuna tematica viene
approfondita abbastanza da diventare centrale, da far commuovere.
Nella arco di pochi giorni, i protagonisti – e con essi lo
spettatore in nemmeno due ore di film – scoprono tradimenti, doppie
vite, si fanno male, viaggiano oltreoceano, perdono la memoria. Una
dopo l’altra, vivono ogni disgrazia possibile. Il tutto è condito
da un amore che sboccia ma a fatica, mostrato banalmente, tramite
sguardi ammiccanti, mosse seducenti e frasi fatte.
Al centro di Time Is Up c’è il cattivo ragazzo, tra l’altro
povero e straniero, che in realtà ha il cuore tenero e conquista la
bella uptown girl, già impegnata e studiosa. Non c’è
originalità nella storia: il coinvolgimento è difficile anche
perché manca tensione drammatica. Non bastano due bei volti, o dei
corpi seminudi a raccontare un amore, a trasmetterne
l’intensità.
La Roma di Time is Up
Improvvisamente, a metà film si vola
a Roma. La Roma di Time Is Up è molto patinata, è vista
dagli occhi di un turista americano e difficilmente conquista chi
conosce minimamente la città. I luoghi sono quelli più battuti e
conosciuti dove, per l’ennesima volta nella storia del cinema,
muovono i loro passi due innamorati. Anche il cliché di
Roma, a suo modo affascinante tra chiasso, osterie e musicisti
ambulanti, sembra smorzato nel film: viene qui solo sfiorato, la
città è solo uno sfondo, non prende realmente parte alla storia.
Non sa di Italia.
L’amore tra Bella e Benji
I due protagonisti sono una coppia
anche nella realtà. Entrambi personaggi dello spettacolo, si sono
conosciuti sui social, per poi fidanzarsi ufficialmente nel 2021.
Bella Thorne ha iniziato giovanissima la sua
carriera insieme a Disney: è nota ai più giovani
per aver recitato con Zendaya nella serie A tutto ritmo.
Oggi è attrice, cantante e modella. Dal 2019 è la compagna di
Benjamin Mascolo, il cantante che ha conosciuto la
fama come membro del duo Benji & Fede e che dal 2021
lavora come solista sotto lo pseudonimo B3N.
Come nel film, anche nella realtà i
protagonisti sono innamorati. Nonostante ciò, non si percepisce
l’intesa e l’intensità che ci si aspetta tra i due attori.
Sicuramente però, la coppia è motivo di attrazione verso
Time is Up per i fan dei due artisti.
Le musiche apprezzabili in Time is
Up
La colonna sonora, romantica,
colpisce nel segno. Le musiche di
Time is Up sono piacevoli e orecchiabili:
canzoni pop di Billie Eilish si mescolano ad una
dolce versione di Can’t Take My Eyes Off Of You e al brano
inedito Up in Flames. La canzone vede per la prima volta
la coppia protagonista, B3N e Bella
Thorne, cantare insieme.
Vista anche la colonna sonora,
Time is Up sembra essere un film puramente
ideato per pubblicizzare la coppia pop: un racconto adolescenziale
che tenta in ogni modo di conquistare una determinata fetta di
pubblico e fan.
Dopo la “grande abbuffata” di
Spider-Man:
No Way Home, i fan dei personaggi dei fumetti al
cinema dovranno aspettare più di quanto immaginano per avere il bis
sul grande schermo. Sony Pictures ha infatti
deciso di posticipare l’uscita di Morbius
di tre mesi a causa dell’avanzamento del numero di contagi da
variante Omicron, l’ennesimo colpo di scena nella pandemia in corso
dall’inizio del 2020. Il film con Jared Leto uscirà dunque l’1 aprile invece del
28 gennaio, come precedentemente annunciato.
Morbius, la trama
Uno dei personaggi più enigmatici e
tormentati della Marvel, l’antieroe
Michael Morbius, arriva sul grande schermo interpretato
dall’attore Premio Oscar® Jared Leto. Infetto da una rara e
pericolosa malattia del sangue, determinato a salvare chiunque sia
destinato a subire la sua stessa sorte, il
Dr. Morbius tenta una scommessa disperata. Quello che
inizialmente sembra essere un successo si rivela presto un rimedio
potenzialmente più pericoloso della malattia stessa.
Jared Leto è il protagonista dello
spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione
alla Sony, Morbius.
Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico
che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un
siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le
qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.
Matt Smith, Tyrese
Gibson, Adria Arjona e Jared
Harris completano il cast del film, che uscirà nelle
sale italiane il 3 febbraio 2022. La Arjona interpreterà Martine
Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei
fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di
sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una
strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della
tradizione.
Verso la conclusione di
Spider-Man:
No Way Home, il Multiverso ha iniziato a frantumarsi e
tutti coloro che sanno che Peter Parker è Spider-Man si sono
trovati trascinati nel MCU, o meglio ai suoi margini. Le
silhouette che appaiono nelle spaccature del cielo, per così dire,
sono tutt’ora senza identità, ma un video su Tik Tok sembra
mostrare con un certo grado di sicurezza di chi si
tratta. Alcuni erano piuttosto ovvi anche durante la prima
visione in sala, ma altri erano più difficili da
identificare.
Il video, che potete
vedere qui, indica la presenza di Superior
Spider-Man (Doctor Octopus nel corpo di Peter Parker),
Kraven il Cacciatore, Scorpion, Black Cat, Rhino e
forse, cosa più interessante, Mysterio. Quentin
Beck è colui che ha rivelato l’identità segreta dell’arrampica-muri
nell’MCU, anche se poiché il cattivo non proveniva realmente da un
altro mondo, supponiamo che questo non sia lo stesso personaggio
che abbiamo incontrato in Spider-Man: Far From
Home.
È improbabile che i futuri film di
Spider-Man continueranno a esplorare il Multiverso, quindi
l’apparizione di questi cattivi qui non è necessariamente
l’impostazione della prossima trilogia MCU del personaggio.
Come molti di voi sapranno sono in
corso le riprese dell’annunciato Thor: Love and
Thunder e dopo avervi rivelato
la prima foto di Valkyria, oggi sono trapelate online
due promo art che potrebbero offrirci una prima e con una maggior
definizione occhiata ai costumi di Thor interpretato da
Chris
Hemsworth e a Mighty Thor di
Natalie Portman. Ovviamente non abbiamo al
certezza che siamo promo art ufficiali, ma dato che è possibile
compararle con un poster ufficiale avvistato di recente in una
fiera, la somiglianza ci fa propendere per la veridicità di queste
nuove promo art.
Le immagini molto probabilmente
adorneranno la confezione del merchandising, i libri collegati e
prodotti simili più vicini all’uscita del film, ma spesso ci hanno
dato sguardi fedeli sui costumi in passato di Chris
Hemsworth nei suoi abiti aggiornati. In particolare queste
nuove immagini ci regalano la miglior occhiata a Jane Foster di Natalie Portman completamente vestito con il
Mjölnir in mano come il nuovo Mighty Thor del MCU. Di seguito le immagini:
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà
Jane Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al
Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 maggio
2022.
Taika Waitititornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel
Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. Nel cast anche Christian
Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di
Dei, e Russell
Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto
arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Oltre ad essere lo Stregone Supremo,
Doctor Strange è anche uno dei personaggi più
spiritosi del MCU:
quando non è impegnato a lanciare incantesimi o a proteggere
l’universo, Strange non può esimersi dallo sparare una battuta
sarcastica all’alleato (o al nemico) più vicino.
E’ parimenti noto per i suoi
battibecchi con i colleghi eroi, il che ci ha assicurato alcuni dei
momenti più divertenti del MCU
in assoluto. Ormai i fan attendono con trepidazione le apparizioni
di Strange nei film MCU,
perché sanno che ci assicurerà battute memorabili.
Questo cos’è? Il mio mantra?
Ci è voluto un bel po’ di
tempo perché Doctor Strange si avvicinasse agli ideali del
misticismo e, quando è arrivato al tempio di Kathmandu, si è
mostrato molto scettico. Alcuni dei passaggi migliori con
protagonista Doctor Strange lo vedono cercare di comprendere ciò
che lo circonda.
Nonostante si trovi in una terra
sconosciuta e venga ospitato da Mordo, Strange non
può fare a meno di fare una battuta sarcastica. Tuttavia, quando
Mordo lo informa che la carta che ha appena ricevuto è la password
del Wi-Fi, il veterano stregone si fa una bella risata.
“Dovrò… pagare una penale? Una
mutilazione, forse?”
Il battibecco tra Strange e il Maestro Wong ha
portato ad una delle amicizie più inaspettate del MCU,
e certamente una delle più divertenti. mentre Strange sta
acquisendo pian piano le sue abilità di Stregone Supremo si spinge
un po’ troppo oltre in biblioteca e viene messo in guardia da Wong
sulle terribili conseguenze del furto di libri.
Nonostante le gravi conseguenze che
lo minacciano, il presuntuoso Doctor riesce ancora a fare
una battuta sotto il naso del Maestro Wong. Anche se Strange non
riesce effettivamente a capire quanto Wong fosse serio nel suo
avvertimento, è comunque estremamente divertente che si mostri cosi
sicuro di sé di fronte al pericolo.
“A differenza di chiunque altro
nella tua vita, io non lavoro per te”.
L’unica persona
nell’MCU che potrebbe fare a
pugni con Tony Stark in una gara di sarcasmo è lo
Stregone Supremo; in Avengers: Infinity War il buon dottore non ha
paura di ridimensionare il miliardario e di abbatterlo verbalmente
ogni volta che ne ha l’occasione.
Anche se stanno dalla stessa parte e
sono alleati, è ovvio che Strange e Stark non vanno d’accordo e
quando Stark cerca di ammonire il dottore per un errore, lo
stregone è pronto a ribattere con un bel colpo. Sebbene nessuno
possa veramente domare l’arroganza di Tony Stark, l’altrettanto
presuntuoso Doctor Strange ha comunque fatto un buon tentativo.
“Be’, vado forte con Google
Traduttore”
Nonostante sia uno stregone
mistico e un chirurgo geniale, vi sono comunque state occasioni in
cui gli spettatori hanno potuto empatizzare con lo Stregone Supremo. Simile alla sua nemesi
Tony Stark, Strange ha reso palese come i
personaggi più astuti del MCU
siano spesso i più intraprendenti e riescano a risolvere problemi
con l’ingegno.
Il Maestro Wong si
chiede come esattamente il mago alle prime armi sia stato in grado
di leggere i testi antichi e Strange spiega che ha una conoscenza
di base della tecnologia moderna; anche se Strange appare spesso
come un pesce fuor d’acqua nel film Doctor
Strange, riesce a superare gli stregoni veterani quando si
tratta di alfabetizzazione internet di base.
“Non credo nelle favole sui chakra,
o sull’energia, o sul potere della fede”.
Non tutte le battute più
divertenti di Strange sono necessariamente tirate fuori al
momento, e alcune richiedono del tempo per essere digerite. Quando
è arrivato al tempio, Strange era una persona completamente diversa
da quella che sarebbe stata una volta che sarebbe divenuto lo
Stregone Supremo. La sua crescita lo rende un’affascinante aggiunta
al MCU,
oltre a uno dei suoi personaggi più memorabili.
Anche se non crede in nessuna delle
affermazioni che fa all’inizio del film, è divertente vedere fino a
che punto si spinge: è proprio il potere della fede che lo ha
salvato in primo luogo, anche se il presuntuoso dottore non ne è
consapevole al momento.
Peter Quill: “Quanti ne abbiamo
vinti? “Strange: “Uno”.
Dopo essere diventato lo
Stregone Supremo, la presunzione di Strange si è trasformata in una disinvoltura
ultraterrena che gli permette di affrontare i multiversi; in
Avengers: Infinity War, Strange viene messo di
fronte alla sua prova più difficile, per cui deve mettere in gioco
la sua capacità di agire a mente fredda.
Peter Quill, benchè
si dimostri sicuro di sè, finisce spesso per essere tristemente
surclassato nel campo dell’intelligenza e le sue interazioni con
Strange sono esilaranti; questi lo informa di tutti le potenziali
svolte future che ha analizzato e, nonostante la moltitudine di
questi, ce n’è solo uno in cui potrebbero avere successo. Malgrado
le terribili probabilità, Strange è ancora
spassosamente fiducioso mentre Quill lo è
meno.
“Non lo
so. Non sono ancora arrivato quel punto”
Prima
di diventare lo
Stregone Supremo,Strange
spesso si confondeva o cercava di far prevalere il suo pensiero
critico. Questo tratto è evidente quando comincia a compiere
continui errori con testi magici che dovrebbero essere al di sopra
delle sue capacità.
Wong scopre che
Strange si sta dilettando con i poteri e lo informa di quanto siano
pericolose le sue azioni. Ironicamente, il buon dottore sembra
totalmente indisturbato nell’apprendere la distruzione che avrebbe
potuto provocare con la sua ignoranza; prima che Strange cambiasse,
il suo comportamento mostrava spesso che tendeva a prendere
decisioni rapide e impulsive, preoccupandosi delle conseguenze solo
in seguito.
Proteggere la tua realtà,
imbecille
Tony Stark
e il Dottor Strange sono molto più simili di quanto
entrambi vogliano ammettere e quando si scontrano il loro
intelletto è alla pari. Sia Stark che
Strange sono noti per la loro capacità oratoria,
quando si tratta di partorire una battuta intelligente.
Strange ha sviluppato una pazienza
tale da tenere testa a Tony Stark, ma è chiaro che ci sono ancora
dei limiti a questa sua nuova capacità; quando Stark prova a
mettere in dubbio ciò che Strange fa per contribuire al
rafforzamento della squadra, Strange si lascia alle spalle tutta la
sua sagacia e mette l’arrogante Stark al tappeto con uno dei
migliori e più divertenti insulti del MCU.
“Lo dirò a quelli del forno così ti
faranno un panino al prosciutto metafisico”
Anche se il misticismo
infuso al suo addestramento lo ha aiutato a diventare una persona
migliore oltre che lo Stregone Supremo, Strange è
ancora molto legato alla realtà concreta. La pragmaticità di
Strange è ciò che alla fine salva la situazione in Doctor
Strange e lo aiuta anche ad essere un eroe più
efficace nelle sue altre avventure nel MCU.
L’ilarità si scatena spesso quando
la concretezza contemporanea di Strange si scontra con i costumi
antichi degli stregoni più affermati; quando Wong informa Strange
che non possiedono denaro, Strange gli fa sapere quanto lontano li
porterà la loro metafisica nel mondo reale.
“Wong. Solo Wong? Come Adele? O
Aristotele, Drake, Bono… Eminem”.
Anche se alla fine si
sarebbe tuffato a capofitto nel mondo del misticismo, Doctor Strange si è divertito a prendere in
giro anche alcuni degli aspetti più ridicoli di questo: quando
incontra per la prima volta il Maestro Wong, non
può fare a meno di ironizzare sui ragionamenti astratti del
bibliotecario.
Anche se alla fine diventeranno
grandi amici, i primi giorni di amicizia tra
Strange e Wong sono stati a dir
poco difficili. Wong, che probabilmente sarebbe stato un Maestro
delle Arti Mistiche migliore del Dottor Strange, mostra un’enorme
quantità di pazienza con il giovane stregone irascibile, e ha
contribuito a plasmare l’identità di Strange, rendendolo la persona
che sarebbe diventato. È ovvio che Strange, prima del suo
addestramento, si serviva spesso dell’umorismo per deridere tutto
ciò che non capiva e Wong era la personalità perfetta per le sue
battute.
La serie
ancora senza titolo de Il Signore degli Anelli firmata Amazon
Studios sarà presentata in anteprima questo settembre e, anche se
lo show è ancora avvolto da una certa quantità di mistero, una
recente sinossi ci ha dato maggiori dettagli in merito a trama e
ambientazioni. Riguardo ai personaggi protagonisti invece è tutta
un’altra storia. Infatti si sa molto poco sui protagonisti e anche
se sappiamo che nella serie sarà presente una versione più giovane
di Galadriel (Morfydd Clark), la maggior parte
degli altri nomi di cui abbiamo sentito parlare, non sembrano
appartenere a nessun personaggio noto della Terra di Mezzo.
A tal
proposito oggi il sito Fellowship of
Fans ha confermato la voce secondo cui apparirà nella
serie il personaggio di Isildur, ma il resto delle anticipazioni
del sito potrebbe provocare diverse discussione nei fan puristi di
Tolkien. Secondo il sito, la recente aggiunta al cast di Ema
Horvath (What Lies Below, The Gallows Act
II) interpreterà Carine, (secondo i rumors) nella
serie sorella di Isildur. Gli appassionati di
LOTR probabilmente sapranno che Isildur
non aveva una sorella (il suo unico fratello è Anárion), quindi
questo sarà un nuovo personaggio creato appositamente per la serie
tv. Si dice che Carine si opponga alla decisione di suo fratello di
unirsi all’esercito Númenóreano e salpare per la Terra di Mezzo
insieme ai suoi amici Nolion, Valandil e Ontamo, ma la sua parte
nella serie non è chiara.
Il Signore degli Anelli uscirà il 2 settembre 2022 su
Prime Video in 240 territori dove è attivo il
servizio. La serie de Il Signore degli Anelli ha riunito un cast
enorme, che include: Robert Aramayo, Owain Arthur, Nazanin
Boniadi, Tom Budge, Morfydd Clark, Ismael Cruz Córdova, Ema
Horvath, Markella Kavenagh, Joseph Mawle, Tyroe Muhafidin, Sophia
Nomvete, Megan Richards, Dylan Smith , Charlie Vickers e
Daniel Weyman.
La serie Il Signore degli Anelli è scritta da
J.D. Payne e Patrick McKay. Inoltre, Bryan Cogman
di Game of
Thrones ha firmato come produttore consulente del
progetto con J.A. Bayona che ha diretto più
episodi. Oltre a quelli precedentemente annunciati, il team
creativo completo dello show sarà composto da: i produttori
esecutivi Lindsey Weber, Bruce Richmond, Callum Greene e l’ex capo
della programmazione di genere di Amazon Sharon Tal Yguado; lo
scrittore e produttore esecutivo Gennifer Hutchison; lo scrittore e
produttore esecutivo Jason Cahill; lo scrittore e produttore
esecutivo Justin Doble; produttore consulente Stephany Folsom; il
produttore Ron Ames; la scrittrice e co-produttrice Helen Shang; e
consulente di scrittura Glenise Mullins. Bayona sarà anche
produttore esecutivo insieme alla sua partner Belén Atienza. Chris
Newman è co-produttore.
The
Batman uscirà nelle sale il 4 marzo e ciò
significa che mancano poco più di due mesi per vedere finalmente
l’interpretazione del regista Matt Reeves sul più
grande detective del mondo. I
trailer del film hanno generato molta attesa online e si pensa
che questo sarà il primo film del 2022 ad avere un
weekend di apertura di oltre 100 milioni di dollari; con tutto il
clamore che circonda il ritorno del Cavaliere Oscuro, potrebbe
essere plausibile.
È
probabile che molti più dettagli verranno alla luce nelle prossime
settimane, ma oggi in rete arriva un primo sguardo
ai Funko Pop dedicati proprio a The
Batman. Come ci si potrebbe aspettare, ci
saranno più versioni dello stesso Cavaliere Oscuro, inclusa quella
strana tuta da volo che presumiamo farà parte di una grande scena
d’azione (nei trailer, Batman sembra fuggire da Gotham City
PD).
Abbiamo
anche un paio di versioni di Bruce Wayne, Oswald Cobblepot e una
Selina Kyle/Catwoman mascherata e smascherata. Molto probabilmente
verrà distribuita anche una versione del un Riddler Pop. Altri due
possibili must-have per i collezionisti sono Pop Rides con Selina
sulla sua moto e il Caped Crusader alla guida della Batmobile… con
un aspetto stranamente adorabile. Dai un’occhiata a questi Funko
Pops per The
Batman nel Tweet di seguito:
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Molti dei più grandi film di
fantascienza sono soliti condurre i propri spettatori in mondi
lontani, in contesti del tutto nuovi e non privi di pericoli.
L’ambientazione è quasi sempre un futuro distopico dove l’umanità
ha bisogno di reinventarsi, rimediando ai propri errori passati.
Per farlo vi sono però una serie di prove da superare, che danno
vita ad una vera e propria selezione naturale. Tra i titoli meno
fortunati di questo filone si colloca After
Earth, film del 2013 diretto dal celebre regista
M. Night Shyamalan, autore di opere come Il
sesto senso e Split. Questi dà vita qui ad un film di
genere ideato dall’attore Will Smith e da suo
figlio Jaden Smith.
Padre e figlio hanno concepito la
storia dopo aver visto lo show televisivo I Shouldn’t Be
Alive. Desiderosi di poter tornare a recitare insieme dopo
averlo fatto in La ricerca dellafelicità, i due
svilupparono così la storia poi divenuta film, incentrata sul
processo di crescita di un ragazzo che ha bisogno di affrontare le
proprie paure per poter salvare il padre. Il film venne così infine
realizzato con un budget di circa 130 milioni di dollari, per lo
più utilizzati per ricreare gli esotici ambienti del film e i suoi
pericoli nascosti, come ad esempio una serie di creature
particolarmente mostruose e letali.
Pensato per essere il primo capitolo
di un franchise, After Earth si rivelò però tutt’altro che
un successo. Vi sono però alcuni elementi, come anche alcune
tematiche, che non mancano di presentare un loro fascino. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e ai suoi sequel.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
After Earth: la trama del film
Il film si apre in un futuro dove
l’umanità ha abbandonato il pianeta Terra, ormai sconvolto da una
serie di irreparabili cataclismi. Per sopravvivere, i superstiti si
dirigono ora verso un nuovo sistema solare, chiamato Nova Prime.
Nel tentativo di insediarsi su un nuovo pianeta, gli umani si
trovano a doversi scontrare con una pericolosa razza aliena, dotata
di mostri chiamati Ursa, i quali pur essendo
ciechi riescono a percepire la paura, individuando così la preda.
Per sconfiggere tale minaccia, il generale Cypher
Raige inizia ad addestrare una serie di guerrieri al fine
di non provare emozioni, così che possano vincere la guerra. Anni
dopo aver ristabilito l’ordine, Kitai Raige,
figlio del generale, aspira a diventare un valoroso guerriero come
suo padre.
Fallendo però nell’azzerare ogni
emozione, inizia a sentirsi inadeguato per quel mondo. Nel
tentativo di infondere nuova fiducia in lui, Cypher decide di
portarlo con sé in una sua missione. Durante il viaggio, però, un
asteroide danneggia gravemente la loro astronave, che precipita
così sull’ormai selvaggio pianeta terra. Gravemente ferito e
impossibilità a muoversi, Cypher chiede al figlio di attraversare
il pericoloso territorio al fine di chiamare soccorsi. Per il
giovane si tratta dell’occasione che ha sempre desiderato, dove
potrà mettere alla prova il proprio valore. Fallire, significherà
però condannare a morte tanto sé stesso quanto l’amato genitore.
Ben presto, infatti, scoprirà che quel territorio è popolato da
alcuni pericolosi Ursa.
After Earth: il cast del
film
Vero protagonista del film è il
giovane Jaden Smith,
qui interprete di Kitai Raige. Già visto come protagonista anche
nel reboot The Karate Kid – La leggenda continua, questi è
da subito stato la prima e unica scelta per il ruolo. Jaden accettò
in particolare per la possibilità di recitare nuovamente insieme a
suo padre e per mettersi in gioco con un genere da lui molto amato.
Per assumere i panni del personaggi, si è ovviamente dovuto
sottoporre ad una preparazione fisica particolarmente intensa.
Questa gli ha permesso di poter interpretare personalmente molte
delle scene più complesse e acrobatiche. Accanto a lui, nei panni
di sua sorella Senshi vi è invece l’attrice Zoe Kravitz,
mentre Sophie Okonedo è la madre Faia.
Come anticipato, nei panni del
comandante Cypher Raige vi è l’attore Will Smith.
Questi, la cui performance è grossomodo limitata ad un unico
ambiente, si è dovuto concentrare sul riuscire a comunicare quanto
più possibile con le sole espressioni del viso, essendo
impossibilitato sui movimenti. Nel film si ritrova poi l’attore
Kristofer Hivju, celebre per aver interpretato
Tormund nella serie televisiva Il Trono di Spade. Qui
presente nei panni del capo della sicurezza, l’attore si è trovato
a doversi tagliare la sua tipica barba. Le sue iniziali proteste
non hanno infatti convinti i produttori, costringendolo infine a
cedere. Nel film si possono poi ritrovare gli attori David
Denman nei panni di McQuarrie, Glenn
Morshower in quelli del comandante Velan e Sacha
Dhawan come il pilota Hesper.
After Earth: i sequel, il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Come accennato, nei progetti
iniziali di Smith quello di After Earth avrebbe dovuto
essere il primo capitolo di un franchise. Il contesto del film era
infatti stato concepito per essere poi ampliato ed esplorato grazie
a sequel, serie televisive, progetti multimediali, fumetti e
oggettistica. After Earth, in particolare, sarebbe dovuto
essere parte di una trilogia, che avrebbe visto ancora come
protagonisti Cypher e suo figlio Kitai. Per Smith, il progetto
sarebbe dovuto essere un’esperienza particolarmente immersiva per
gli spettatori. Tuttavia, a causa dello scarso successo di
pubblico, ogni piano futuro per il franchise venne definitivamente
abbandonato.
In mancanza di sequel, è comunque
possibile fruire di After Earth grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV,Chili Cinema,
Google Play, Netflix, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di lunedì 3 gennaio alle ore
21:20 su canale Rai 4.
Elizabeth Gillies è
una di quelle attrici che ha cominciato a lavorare nel mondo della
recitazione sin da giovanissima e, con una buona dose di impegno e
tanta gavetta, è riuscita a conquistare il pubblico di mezzo mondo,
soprattutto adolescenziale. Sono molte le serie tv in cui a
lavorato e grazie a cui ha stretto amicizie e legami profondi (vedi
quello con Ariana Grande) e che le hanno consentito di essere una
delle star di riferimento per i più giovani.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Elizabeth Gillies.
Elizabeth Gillies: i suoi film e le
serie TV
1. Ha recitato in film e
serie TV. Elizabeth Gillies inizia la sua carriera di
attrice nel 2007, quando debutta, a quattordici anni, nella serie
televisiva The Black Donnellys. L’anno successivo appare
sul grande schermo con il film The Clique, per poi tornare
sul piccolo schermo con le serie Victorious (2010-2013),
che le dona grande popolarità. Da quel momento è apparsa in
iCarly (2011), Big Time Rush (2011), White
Collar – Fascino criminale (2012), The Exes (2013) e
Sam & Cat (2014), per poi tornare al cinema con Animal
– Il segreto della foresta (2014) e Come ti rovino le
vacanze (2015), con Chris
Hemsworth. Tra i suoi ultimi lavori, vi sono le
partecipazioni alla serie Sex & Drugs & Rock & Roll
(2015-2016) e Dynasty (2017-2019) e
al film Arizona (2018).
2. Elizabeth Gillies ha
prestato la propria voce in diverse occasioni. Oltre che
dare vita ad una carriera di attrice, Elizabeth Gillis ha esplorato
anche altri diversi settori del cinema, come il doppiaggio.
L’attrice, infatti, ha prestato la propria voce diverse volte per i
film Winx Club: Il segreto del Regno Perduto (2007) e per
le serie Winx Club: Enchantix (2011), Winx Club:
Beyond Believix (2012-2013), Winx Club (2012-2014),
American Dad! (2015), I pinguini di
Madagascar (2015) e Robot Chicken (2018). Ma non
solo: la Gillies ha anche partecipato alla colonne sonore della
serie Victorious e ha pubblicato diverse canzoni per
Sex & Drugs & Rock & Roll, cantando anche per la serie
Winx Club.
Elizabeth Gillies e George Gillies
3. Ha un fratello.
Elizabeth Egan Gillies è figlia di Dave e Lorrie Gillies ed ha un
fratello minore, nato nel 1996, di nome George
Gillies. Elizabeth, che ha lasciato il liceo al primo anno
per dedicarsi alla recitazione e ha partecipato a un programma di
scuola superiore online, ha raccontato di come suo fratello sia
sempre stato molto di supporto nei suoi confronti, aiutandola in
ogni momento in cui ne avesse bisogno.
Elizabeth Gillies in
Victorious
4. Anche se ha interpretato
Jade West, Elizabeth Gillies è molto diversa da lei. Dal
2010 al 2013, la Gillies è stata una delle protagoniste della serie
Victorious, molto apprezzata tra i giovani e ideata per
Nickelodeon. Tuttavia, l’attrice ha ammesso di essere molto diversa
dal suo personaggio che nella serie si dimostra diffidente, fredda
con tutti e con se stessa, con una scarsa autostima e con la
costante paura di essere ferita.
5. Per interpretare Jade
West si è tinta i capelli. Per interpretare il personagio
di Jade West, Elizabeth Gillies ha accontato le richieste della
produzione che le avevano chiesto di tingersi i capelli di nero.
Così, l’attrice ha optato per questa colorazione, portando una
chioma nera corvino per tre anni.
Elizabeth Gillies è fidanzata
6. Elizabeth Gillies è
fidanzata. Della vita privata della Gillies non si è mai
saputo più di tanto, mantenendo il più stretto riserbo soprattutto
circa la sua vita sentimentale. Tuttavia, grazie ai social, è noto
che dal 2016 l’attrice ha una relazione con il produttore
discografico MichaelCorcoran. I
due si sono poi sposati con una cerimonia privata e risiedono ora
ad Atlanta, in Georgia.
7. È stata fidanzata con un
collega. Diversi anni fa, durante le riprese della serie
Victorious, l’attrice americana si è fidanzata con il suo
collega di set, Matt Bennett. Sembrava che la
coppia stesse passando dei bei momenti, condividendo diverse foto
insieme sui loro social, ma nel 2012 è stato chiaro che i due non
si stessero già frequentando più, dato anche il fatto di non vedere
piùù loro foto postate ovunque.
Elizabeth Gillies in
Dynasty
8. Il personaggio di Fallon
Carrington è paragonabile a quello di Blair Waldorf. Molti
fan, dopo aver visto il reboot di Dynasty, non hanno potuto fare a
meno di notare come il personaggio di Fallon
Carrington sia molto simile a quello di Blair
Waldorf della serie Gossip Girl. Molte cose
sono in comune in effetti, come il fatto che la serie sia prodotta
da Josh Schwartz e Stephanie
Sagave, stessi creatori di Gossip Girl. Tuttavia,
la Gillies ha rivelato che il suo personaggio e quello interpretato
da Leighton Meester sono molto diversi, anche se
in fondo in fondo potrebbero averre qualcosa in comune.
9. È felice di far parte di
un reboot attento alle tematiche moderne.Dynasty
è il reboot di un serie che ha fatto letteralmente la storia negli
anni ’80 e che in questa nuova realizzazione, i creatori della
serie sono stati molto attenti a far sì che considerasse tematiche
moderne e in linea con i tempi. L’attrice ha indicato proprio
quest’ultimo aspetto quale uno dei motivi che più l’hanno spinta ad
accettare di partecipare.
Elizabeth Gillies: età e altezza
dell’attrice
10. Elizabeth Gillies è nata il 26 luglio del 1993 a
Haworth, New Jersey, Stati
Uniti.L’attrice è alta complessivamente 1.70
metri.
Oscar Isaac è degli
attori più brillanti degli ultimi anni che è riuscito a
distinguersi per il suo talento, il suo fascino e le sue abilità
che lo rendono un attore apprezzato da più di mezzo mondo. La sua è
stata una bella gavetta, ma è riuscito ad affrontare e a regala al
pubblico diversi ruoli iconici che lo hanno aiutato ad essere
famoso.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Oscar Isaac.
2. È anche doppiatore e ha
recitato per la TV. La fortuna di un attore come Oscar
Isaac è stata quell aid poter esplorare diversi ambiti del cinema,
riuscendo a sperimentare e a vestire i panni del doppiatore e del
produttore. L’attore, infatti, ha prestato la propria voce per i
videogiochi Disney Infinity 3.0 (2015) e LEGO Star
Wars: Il risveglio della Forza (2016), per la serie tv
Star Wars Resistance (2018) e per i film Spider-Man: Un nuovo
universo (2018) e The Addams Family (2019). Per
quando riguarda la televisione, Isaac è comparso nelle miniserie
Show Me a Hero (2015), Scene da un matrimonio
(2021) e sarà protagonista della serie MarvelMoon Knight
(2022).
Oscar Isaac e Jessica Chastain
3. Ha recitato con l’attrice
in una miniserie. Nel settembre 2021 Isaac è stato
protagonista, insieme a Jessica
Chastain, della miniserie Scene da un
matrimonio, prodotta da HBO e adattamento di quella omonima
realizzata nel 1973 da Ingmar Bergman, incentrata sulla difficile
situazione di una coppia in crisi. La Chastain e Isaac, in realtà,
si conoscevano da ben vent’anni prima di recitare qui insieme,
avendo frenquentato la stessa accademia. Grandi amici, i due hanno
dunque potuto sfoggiare la forte chimica presente tra di loro e
affrontare anche delle scene di nudo senza troppo imbarazzo.
Oscar Isaac, la moglie e figli Eugene e Mads Isaac
4. È padre di due
figli.Tendezialmente, quando una persona diventa famosa si
inizia a scavare nella sua vita privata, andando ben oltre quella
lavorativa. Lo stesso è accaduto con Oscar Isaac che, però, ha
sempre mantenuto il più stretto riserbo circa la sua vita
sentimentale. Delle poche informazioni trapelate, si sa che
l’attore è impegnato dal 2012 con la regista Elvira
Lind e che i due sono diventati genitori di un maschietto
di nome Eugene Isaac nell’aprile del 2017,
rivelando la gravidanza solo pochi mesi prima del parto. Nel 2019 è
invece nato il secondo figlio, Mads.
Oscar Isaac in Star
Wars
5. Ha suggerito dettagli
sulla biografia del suo personaggio. Nella nuova trilogia
di Star Wars Isaac interpreta il pilota e spia Poe Dameron. Per
prepararsi al ruolo, l’attore ha avuto modo di costruire
personalmente una biografia del suo personaggio, al fine di poterlo
comprendere meglio. Egli ha così stabilito che Poe Dameron è nato
sulla luna Yavin IV, la posizione della Base Ribelle in Guerre
stellari (1977). L’attore ha suggerito questo dettaglio perché
originario del Guatemala, località dove sono state girate le scene
relative a Yavin IV.
Oscar Isaac in Dune
6. Ha descritto come
“emozionante” la sua scena di nudo. In
Dune, Isaac interpreta il Duca Leto Atreides. Tra le tante
entusiasmanti scene che lo vedono protagonista, ve ne è anche una
dove l’attore appare totalmente nudo. Per l’attore non è stato un
problema girare questa scena, trovandola anzi particolarmente
emozionante per ciò che rappresenta per il personaggio. “Fino a
quel momentoabbiamo sempre visto il personaggio così
abbottonato e in controllo della situazione, e improvvisamente è
una questa figura così vulnerabile, nuda simile a Cristo che sta
per essere sacrificato”, ha raccontato l’attore.
Oscar Isaac in Ex
Machina
7. Ha dato vita al suo
personaggio insieme ad Alex Garland. Per far sì che il
personaggio di Nathan, un inventore solitario che vive in
isolamento da cinque anni, fosse autentico e realistico, Oscar
Isaac e il regista del film, Alex Garland, hanno
cercato di capire quali potessero essere le sue caratteristiche
grazie ad una sessione di brainstorming. Tra le altre cose, una
delle ispirazioni dell’attore è stato l’aspetto di Stanley
Kubrick, un visionario, attento ai dettagli e molto
solitario.
Oscar Isaac in Robin Hood
8. Per interpretare il
Principe Giovanni si è lasciato andare a parallelismi.
Durante la promozione del film Robin Hood, Isaac ha
raccontato come ha dato vita al personaggio del Principe Giovanni,
uno dei ruoli di maggiore impatto nel film: “Ho letto molto, tutto
quello che potevo trovare su di lui, e ne ho parlato con Ridley. Mi
sono venute alcune idee che ho passato a lui e lui mi dava altre
idee, e abbiamo lavorato insieme per capire come sarebbe potuto
essere e come era la sua visione del mondo. Da questo punto in poi,
ho pensato anche alle persone che mi ricordavano quel personaggio e
ho fatto dei parallelismi”.
Oscar Isaac non è su Instagram
9. Non possiede nessun
profilo social. Per pura scelta personale, l’attore
guatemalteco non possiede nessun profilo Instagram e social
ufficiale, decidendo di vivere la sua vita nella maniera più
privata possibile. Un film come Ex Machina ha certamente
aiutato a riflettere l’attore sul tema della tecnologia e su quanto
essa abbia potere nelle nostre vite, dichiarando che tutti ne
dovremmo avere timore, più che altro della forte dipendenza che si
può avere verso di essa. Per lui, social media, e-mail e
quant’altro sembra essere eretto sulla convenienza e sul fatto che
bisogna sacrificare la propria privacy per questo. E l’attore non è
proprio d’accordo circa questo aspetto.
Oscar Isaac: età, altezza e
peso
10. Oscar Isaac è nato il 9
marzo del 1979 a Città del Guatemala, in Guatemala.
L’attore è alto complessivamente 174 centimetri.
Dopo la
prima clipHBO MAX ha diffuso un
nuovo trailer vietato di Peacemaker,
l’attesa serie tv creata da James Gunn per il
servizio di streaming.
Peacemaker, la serie
tv
Peacemaker è
la serie tv creata da James Gunn per il servizio
di streaming HBO Max e
si basa sull’omonimo personaggio della DC
Comics. Lo show è la primaserie televisiva
del DC
Extended Universe (DCEU) e spin-off del film
del 2021 The Suicide Squad. La serie tv è
ambientata dopo gli eventi di The Suicide Squad (2021), ed esplora
le origini di Peacemaker e le sue successive missioni.
In Peacemaker
protagonisti sono John
Cenacome Christopher
Smith / Peacemaker: un killer spietato che crede nel
raggiungimento della pace ad ogni costo. Lo
showrunner James Gunn ha descritto il personaggio come un
“supereroe/supercattivo/[il] più grande coglione del mondo”.
Steve Agee come John
Economos: il direttore del penitenziario
di Belle Reve e un aiutante di Amanda
Waller. Danielle Brooks è Leota Adebayo. Gunn
l’ha descritta come una co-protagonista della serie con una visione
politica diversa da quella di Peacemaker. Robert Patrick come Auggie
Smith: il padre di Peacemaker. Jennifer Holland come
Emilia Harcourt: un agente della NSA che è un aiutante di
Amanda Waller. Freddie
Stroma come Adrian Chase/Vigilante :
un procuratore distrettuale e combattente del crimine che può
guarire rapidamente dalle ferite. Chukwudi
Iwujicome Clemson Murn.
E’
il noto sito americanoDeadlinead annunciare cheSpider-Man: No Way
Home è riuscito a raggiungere
quota 1,37 miliardi di dollari al botteghino mondiale, diventando
il dodicesimo film con il maggior incasso di tutti i tempi a
livello globale. Questo risultato arriva dopo gli
incredibili 78,3 milioni di dollari da 61 mercati internazionali
durante il terzo fine settimana di uscita del trequel, portando il
suo totale extra Internazionale a 759 milioni di dollari.
Nonostante le preoccupazioni per un’altra variante COVID-19 che sta
mettendo in ginocchio gran parte dei paesi, la presenza in molti
mercati è in realtà aumentata; dopo Natale infatti il Regno Unito è
cresciuto del 25%, doveSpider-Man: No Way Homeha
guadagnato in totale $ 92,4 milioni.
Con
questo, l’ultima avventura, Spidey ha superatoBlack Pantherarrivato 1.34 miliardi di dollari rubandogli quel 12 posto.
Il film ha superato ovviamenteSpider-Man:
Far From Homela scorsa settimana per
diventare il più grande film di Spider-Man.Per quanto
riguarda gli altri titoli al cinema, The King’s Man è riuscito a
incassare altri 14,1 milioni all’estero questo fine settimana per
un totale globale di 47,8 milioni. Non è un buon risultato, e
sembra che una combinazione di recensioni contrastanti e il
dominio di Spider-Man: No Way
Home abbia fermato questo franchise un tempo
redditizio. Riuscirà Matthew Vaughn a
realizzare Kingsman
3? la cosa sembra essere sempre di più
improbabile. Altrove, The
Matrix Resurrections– che non è
disponibile su HBO Max nella maggior parte dei paesi – ha spinto il
suo totale globale a 106 milioni. Con un budget di 190 milioni di
dollari, qualcosa ci dice che la Warner Bros. non si affretterà a
tornare a lavoro su questo franchise a meno che non si tratti di un
vero e proprio riavvio.
La reunion di Harry Potter, disponibile su Sky e
su NOW, ha portato alla luce tanti piccoli ricordi e segreti della
saga, accumulatisi in 10 anni di produzione. Nella parte iniziale
dello speciale/ intervista, Daniel Radcliffe, con
Chris Columbus, regista dei primi due film della
saga, Harry Potter e la pietra filosofale e
Harry Potter e la Camera dei Segreti, hanno
raccontato di un simpatico aneddoto che ha come protagonista
Richard Harris, l’attore che ha interpretato
Silente nei primi due film.
In occasione delle riprese de
La Camera dei Segreti, Columbus e Radcliffe hanno
raccontato che il grande attore pensava che Fanny, la fenice di
proprietà del Preside di Hogwarts, fosse un uccello vero,
addestrato in maniera eccellente.
Columbus ha ricordato con affetto
l’attore, raccontando: “Avevamo una versione in animatronic di
Fanny la fenice, ed era questo grande uccello rosso che non esiste
nella vita reale, e Richard è entrato e ha guardato la fenice
dicendo ‘certo che li addestrano davvero bene al giorno
d’oggi.'” E Radcliffe ha continuato: “Gli animatronic
avevano una camera negli occhi, e così si decise di non rompere
l’incantesimo e di continuare a far reagire l’uccello a Harris, e
questo cerchio di schiuse quando lui cominciò a pensare di avere
una chimica con Fanny, credendo che l’animatronic rispondesse ai
suoi input. Non glielo abbiamo mai rivelato”.
Sebbene l’aneddoto sia divertente in
sé, ci ricorda anche della più grande dote di Harris nei panni di
Silente. Convinto dalla nipote di 10 anni ad accettare il ruolo,
l’attore ha portato a Silente un senso di meraviglia che si sposava
perfettamente con le emozioni del piccolo harry all’inizio della
sua avventura magica.
Non è
stato ancora diffuso un primo sguardo ufficiale su Thor: Love and
Thunder, anche se un poster promozionale
trapelato ha recentemente evidenziato la serie di
personaggi che saranno al centro della scena nell’atteso prossimo
film sul Dio del Tuono interpretato da Chris
Hemsworth. Tra questi c’era Valkyrie di
Tessa
Thompson, ed era chiaro che il supereroe a tinte
LGBTQ+ avrà un nuovo costume per l’attesissimo
ritorno di
Taika Waititi nel Marvel Cinematic Universe.
Ora, diamo uno sguardo più da vicino alle foto trapelate dal set
che mostrano l’attrice in tuta.
Vale la
pena notare che Tessa
Thompson sembra essere in gran forma per
interpretare il nuovo re di Asgard, ed è stato precedentemente
rivelato che troverà la sua regina in questo film. Chi sarà resta
ancora da vedere, anche se una teoria popolare online è quella che
vede Valkyrie legarsi sentimentalmente a Captain Marvel. È difficile dire se i Marvel
Studios saranno abbastanza audaci da dirigersi in quella direzione
con Thor: Love and Thunder e The
Marvels, ma dato che in CINA i film hollywoodiani
stanno perdendo popolarità la Disney potrebbe decidere di
abbracciare la diversità in maniera tale da non temere di perdere
incassi al botteghino. Indipendentemente da quest’ultimo dettaglio,
questo nuovo costume da Valkyrie è fantastico e non vediamo l’ora
di vedere l’eroe in azione.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al
Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 maggio
2022.
Taika Waitititornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel
Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. Nel cast anche Christian
Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di
Dei, e Russell
Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto
arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Ezra Miller posa sorridente accanto a
Andy e Barbara Muschietti, mentre indossa una tuta
mo-cap sul set di The
Flash. L’attore tornerà nei panni di Barry Allen nel
film diretto da regista di IT e al suo fianco avrà anche
Maribel Verdú, attrice che interpreterà Nora Allen
e con la quale Ezra Miller ha molto familiarizzato, stando
alla foto che segue!
Confermata anche la presenza
di Michael
Keaton e Ben
Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di
Batman. Kiersey Clemons tornerà nei
panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack
Snyder’s Justice League (il personaggio era stato
tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche
l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il
labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la
madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha
Calle(Febbre d’amore) che interpreterà
Supergirl.
In contemporanea con
l’uscita ufficiale nelle sale italiane The Space Cinema
propone la proiezione di Matrix
Resurrections, l’ultimo capitolo della saga
cyberpunk più celebre degli ultimi tempi in lingua
originale.
Matrix
Resurrections riprendere la narrazione dopo i
fatti avvenuti in Matrix Revolutions. Il
capitolo inizia con Neo (Keanu Reeves) nuovamente
catapultato nel mondo reale ma tormentato da visioni a cui non
riesce a dare un senso. Il prescelto è disorientato
ma riesce a percepire lo stesso che gli individui sono schiavi
della tecnologia, senza capirne realmente il motivo.
L’incapacità di Neo di andare oltre le sue
percezioni ed aprire la mente è dovuta
all’assunzione giornaliera della pillola blu.
L’incontro con alcuni personaggi interessanti e la sospensione
della pillola inizieranno a riportare Neo alla consapevolezza che
ciò che lo circonda non è quel che sembra.
I multisala selezionati per questo
appuntamento sono quelli di Milano Odeon,
Firenze(Novoli),
Limena, Bologna,
Trieste, Vimercate,
Silea, ParmaCentro, Roma (Parco de Medici),
Napoli e Torino (Beinasco).
Il film
Matrix
Resurrections è interpretato da Keanu Reeves e Carrie Anne
Moss, ma anche da Yahya Abdul-Mateen II
(il franchise di Aquaman), Jessica Henwick (per la TV Iron
Fist, Star
Wars: Il Risveglio della Forza), Jonathan
Groff (Hamilton, per la TV
Mindhunter), Neil Patrick Harris (Gone Girl –
L’amore bugiardo), Priyanka Chopra
Jonas (TV Quantico),
Christina Ricci (TV Escaping the
Madhouse: The Nellie Bly Story, The Lizzie Borden
Chronicles), Telma Hopkins (TV
Amiche per la morte – Dead to
Me), Eréndira Ibarra (serie
Sense8,
Ingobernable), Toby
Onwumere (serie Empire),
Max Riemelt (serie
Sense8), Brian J. Smith
(serie Sense8,
Treadstone), e Jada Pinkett Smith (Attacco al
potere 3 – Angel Has Fallen, Gotham per la
TV).
Il team creativo scelto da
Wachowski dietro le quinte comprende i collaboratori di
Sense8: i direttori della fotografia Daniele Massaccesi e
John Toll, gli scenografi Hugh Bateup e Peter Walpole, il montatore
Joseph Jett Sally, la costumista Lindsay Pugh, il supervisore agli
effetti visivi Dan Glass e i compositori Johnny Klimek e Tom
Tykwer. La Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con
Village Roadshow Pictures, in associazione con Venus Castina
Productions, Matrix
Resurrections. Il film sarà distribuito in tutto
il mondo dalla Warner Bros. Pictures e sarà nelle sale italiane a
partire dal 1 gennaio 2022.
Il 27 gennaio esce su
Prime Video l’ultimo film di
Enrico Vanzina Tre sorelle, una commedia
tutta al femminile interpretata da Serena Autieri,
Giulia Bevilacqua, Chiara
Francini, Rocio Muñoz Morales e
Fabio Troiano, con la partecipazione straordinaria
di Luca Ward. Il film, prodotto da New
International in collaborazione con RTI e
Prime Video, è reduce dal successo ottenuto a
Capri Hollywood dove è stato proiettato in
anteprima, ed è un racconto ironico, tagliente e romantico sulla
forza e le fragilità di tre donne che si ritrovano a dover fare i
conti con le proprie vite.
Con questo film Enrico
Vanzina offre una carrellata di sofisticati ritratti
femminili in cui, ancora una volta, riesce a condensare lo spirito
dei tempi. Il regista e sceneggiatore costruisce un tenero affresco
corale ambientato tra Roma e il Circeo, dove con acume e con la
giusta dose di “scorrettezza” racconta, come sempre ha fatto,
l’evoluzione della nostra società, tra nevrosi piccolo-borghesi,
inquietudini sentimentali, disavventure ed equivoci.
La canzone inedita “Io
con me” presente nella colonna sonora del film è
stata scritta da Umberto Smaila, Silvio
Amato ed Enrico Vanzina, ed è cantata da
Annalisa Minetti. Nel film presente anche un altro
brano inedito dal titolo “Piccole donne”
cantata dal giovane cantautore Guglielmo e scritta
dallo stesso Guglielmo Rossi Scota insieme con
Casini e Righi. Nel cast, tra gli
altri, anche: Nadia Rinaldi, Massimiliano
Rosolino, Eleonora Pedron.
La trama
Marina
(Serena Autieri), una donna borghese, sposata con
un primario di ortopedia, scopre che il marito ha una relazione con
il suo assistente. Le crolla addosso il mondo. Le sue certezze
borghesi vanno in frantumi. Disperata corre a confidarsi con sua
sorella Sabrina(Giulia
Bevilacqua), ma trova in lacrime anche lei: è stata
lasciata dal marito dopo averlo tradito. Le due sorelle decidono
così di trascorrere le vacanze estive insieme nella villa di Marina
per trovare un nuovo equilibrio. Insieme a loro parte anche Lorena
(Rocio Muñoz Morales), la giovane massaggiatrice
di Marina, anche lei alle prese con un dramma
sentimentale. Si aggiungerà poi Caterina
(Chiara Francini), la terza sorella.Ad
interrompere la serenità di questa vacanza, però, sarà l’arrivo di
Antonio (Fabio Troiano), il nuovo
vicino di casa che romperà gli equilibri delle tre sorelle…
Note di
Regia
Per me, Tre Sorelle ha
rappresentato una grande sfida.Era la prima volta che mi
trovavo a fare un film tutto “al femminile”, senza l’aiuto di
qualche grande comico nazionale.
Si trattava di una commedia
romantica e dover affidare la parte di “commedia” ad un cast quasi
totalmente femminile rappresentava una grande novità. Alla fine,
però, ho ottenuto il risultato che desideravo: avere in scena
quattro donne che fanno davvero sorridere e talvolta addirittura
ridere. Per riuscirci, ho dedicato molto tempo durante le riprese
alla recitazione, per mantenere il “tono” sempre all’altezza delle
intenzioni. E siccome le mie attrici erano bravissime hanno seguito
la regia con rispetto e talento.Oltre alla commedia c’era
il lato sentimentale. Per farlo venire fuori ho puntato tutto sulla
sincerità delle interpreti. Ho chiesto loro di pescare nella loro
sensibilità per far emergere le emozioni.
Con l’unico attore maschio del
film, in un ruolo di uomo spregevole, ho seguito un sistema
infallibile: non essere moralista, non metterlo alla gogna. Gli ho
chiesto di interpretare il suo personaggio con leggerezza,
rispettandone le ragioni anche se negative. È una vecchia regola
della Commedia all’italiana. Non demonizzare eticamente i
“cattivi”. La usavano Scola, Monicelli, Risi. Funziona ancora.
Perché nella vita “anche” le ragioni degli altri esistono.Per quanto riguarda le riprese ho fatto scelte semplici. Nelle
commedie il regista deve sparire. E deve curare soprattutto il
ritmo. Se si sente la mano “autoriale” la commedia diventa
ibrida.Sono molto soddisfatto del risultato finale. Ho
fatto il film che volevo. Una commedia “vera”, sincera, che mette
buonumore e ogni tanto commuove.Penso che in futuro
continuerò a lavorare sull’umorismo delle donne.
(Enrico Vanzina)
La reunion di Harry Potter disponibile su Sky ha
portato tutti i fan indietro di 20 anni, in un’atmosfera magica e
incantata, piena di bei ricordi per tutti coloro che sono cresciuti
con la serie di film e libri.
Tuttavia, sebbene lo show sia stato
pensato perfettamente, con scenografie e set davvero portentosi,
molti dei quali propri dei film, la produzione ha commesso un
errore, utilizzando una foto di Emma Roberts al
posto di una della piccola Emma Watson. Di
seguito, il tweet che “smaschera” l’errore dello studio:
I videogiochi di genere picchiaduro
sono da sempre particolarmente apprezzati e popolari tra i gamer,
sia per la varietà dei loro personaggi che per le possibilità
offerte dai combattimenti. Serie come Tekken e Mortal
Kombat sono senza dubbio i due titoli più celebri di sempre,
che hanno negli anni espanso la loro fama anche al cinema. Proprio
la seconda delle due ha ottenuto una sua prima trasposizione
cinematografica nel 1995 con l’omonimo Mortal
Kombat, diretto da Paul W. S.
Anderson. Regista poi distintosi per la serie di
Resident Evil, egli ha con questo film dimostrato il
grande potenziale di questa saga videoludica al cinema.
Ideato nel 1992, Mortal
Kombat si è sempre distinto per la violenza e la brutalità che
contraddistinguono gli scontri alla sua base, i quali sfociano
spesso nello splatter. Sulla base di questo primo capitolo si è
così costruito un film che ne ricalca l’essenza, prendendo però
spunto per la storia anche dal secondo videogioco Mortal Kombat
II. Con personaggi iconici, luoghi mozzafiato e scene d’azione
entrate ormai nell’immaginario collettivo, questo film si affermò
come un grandissimo successo, incassando oltre 122 milioni di
dollari a fronte di un budget di 18. Questo successo permise poi di
dar vita anche ad ulteriori opere basate sui videogiochi.
In particolare, nel 1997 è uscito il
sequel Mortal Kombat – Distruzione totale, mentre dal 1998
al 1999 è andata in onda la serie Mortal Kombat: Conquest.
Nel 2021 è invece arrivato Mortal Kombat, reboot del primo film.
Il fascino che questa saga videoludica vanta è infatti ancora oggi
particolarmente influente. Prima di intraprendere una visione del
titolo del 1995, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Mortal Kombat: la trama del film
La storia del film prevede che, una
volta ogni generazione, abbia luogo un torneo di arti marziali
interdimensionale indetto dagli Dei Anziani, conosciuto come Mortal
Kombat. A sfidarsi in questo sono i migliori combattenti del regno
di Outworld e dell’Earthrealm, ovvero la Terra. Se i rappresentanti
di Outworld dovessero prevalere e vincere il Mortal Kombat per
dieci volte consecutive il suo imperatore, Shao
Kahn, riceverà le chiavi del portale interdimensionale e
sarà in grado di invadere e conquistare l’Earthrealm. Poiché
l’Outworld ha vinto gli ultimi nove tornei, il prossimo sarà quello
decisivo.
A rappresentare l’umanità vi sono
stavolta il guerriero shaolin Liu Kang, la star
del cinema Johnny Cage e l’agente delle Forze
Speciali degli Stati Uniti Sonya Blade. I tre,
riuniti da Lord Raiden, dio del tuono e difensore
dell’Earthrealm, dovranno evitare che l’Outworl prevalga. Per
farlo, intraprendono così una serie di sfide particolarmente
brutali e complesse. Durante il loro percorso, ognuno di loro
rivelerà profondi motivi personali che li spingono a lottare in
quel torneo. Per vincere, però, dovranno fare affidamento non solo
alla loro forza ma anche all’intelligenza. Battere i campioni
avversari sarà infatti particolarmente complesso, specialmente con
Khan pronto ad invadere la Terra.
Mortal Kombat: il cast del film
Ad interpretare Liu Kang, ex monaco
shaolin desideroso di vendicare la morte di suo fratello, vi è
l’attore Robin Shou, il quale ottenne la parte
dopo aver sostenuto diversi provini. La fama ottenuta grazie a
questo ruolo lo porterà poi a recitare anche nei film DOA: Dead Or Alive e
Street Fighter – La leggenda, anche questi basati su
videogiochi di genere picchiaduro. Per il ruolo di Johnny Cage, i
produttori avevano inizialmente pensato a grandi nomi del cinema
come Jean-Claude Van Damme, Tom Cruise e
Johnny Depp. Il
ruolo venne però affidato a Linden Ashby, divenuto
celebre grazie a questo film. Per interpretare il ruolo, egli si è
addestrato nel Karate e nel Tae Kwon Do. L’attore
Christopher Lambert è invece Raiden, protettore
dell’Earthrealm.
L’attrice Bridget
Wilson è invece Sonya Blade. L’interprete ha ottenuto il
ruolo dopo che Cameron Diaz,
inizialmente scelta per questo, si era fratturata il polso durante
un allenamento. Per calarsi meglio nel personaggio, la Wilson ha
richiesto di poter eseguire personalmente tutte le acrobazie
presenti nelle scene di combattimento. Nel film sono poi presenti
Talisa Soto nei panni della principessa Kitana,
Trevor Goddard nel ruolo del mercenario Kano e
Cary-Hiroyuki Tagawa in quelli del malvagio mago
Shang Tsung. Sono poi presenti celebri personaggi della serie come
Sub-Zero, Scorpion e Goro, interpretati da
François Petit, Chris Casamassa e
Kevin MichaelRichardson.
Frank Welker dà invece voce a Shao Khan nella
versione inglese.
Mortal Kombat: il trailer
e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Mortal
Kombat è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Netflix e
Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 31
dicembre alle ore 23:25 sul canale
Rai 4.
Matrix Resurrections, recensione del film con Keanu Reeves
Matrix
Resurrections è interpretato da Keanu
Reeves e Carrie Anne Moss, ma anche da
Yahya Abdul-Mateen II (il franchise di
Aquaman), Jessica Henwick (per la TV Iron
Fist, Star
Wars: Il Risveglio della Forza), Jonathan
Groff (Hamilton, per la TV
Mindhunter), Neil Patrick
Harris (Gone Girl – L’amore
bugiardo), Priyanka Chopra Jonas (TV
Quantico), Christina
Ricci (TV Escaping the Madhouse: The Nellie
Bly Story, The Lizzie Borden Chronicles),
Telma Hopkins (TV Amiche per la
morte – Dead to Me),
Eréndira Ibarra (serie
Sense8,
Ingobernable), Toby
Onwumere (serie Empire),
Max Riemelt (serie
Sense8), Brian J. Smith
(serie Sense8,
Treadstone), e Jada Pinkett Smith (Attacco al
potere 3 – Angel Has Fallen, Gotham per la
TV).
Il team creativo scelto da
Wachowski dietro le quinte comprende i collaboratori di
Sense8: i direttori della fotografia Daniele Massaccesi e
John Toll, gli scenografi Hugh Bateup e Peter Walpole, il montatore
Joseph Jett Sally, la costumista Lindsay Pugh, il supervisore agli
effetti visivi Dan Glass e i compositori Johnny Klimek e Tom
Tykwer. La Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con
Village Roadshow Pictures, in associazione con Venus Castina
Productions, Matrix
Resurrections. Il film sarà distribuito in tutto
il mondo dalla Warner Bros. Pictures e sarà nelle sale italiane a
partire dal 1 gennaio 2022.
Su Terra-65, Gwen
Stacy prende le veci di Peter Parker,
convertendosi nell’eroina con superpoteri
Spider-Woman, più comunemente conosciuta come
Spider-Gwen. Gli editori Marvel erano inizialmente
riluttanti a portarla in vita, data l’iconica morte del personaggio
nella serie di fumetti The Amazing Spider-Man;
tuttavia, al suo debutto nel 2014, è diventata rapidamente uno dei
personaggi più popolari della serie.
Quattro anni dopo, infatti, ha
fatto il suo debutto sul grande schermo nel blockbuster animato
Spider-Man: Into the Spider-Verse e, ora
che il multiverso è stato introdotto nel Marvel Cinematic
Universe, è probabile che ci sia una possibile
versione MCU di Spider-Gwen che sta per essere
ideata… I fan stanno ipotizzando su un suo plausibile ingresso
all’interno del MCU,
speculando su quale attrice potrebbe interpretare al meglio questo
ruolo.
Anya Taylor-Joy
Nonostante le sue capacità
recitative e vari ruoli di tutto rispetto, Anya Taylor-Joy, a 25 anni, è forse troppo
adulta per interpretare un personaggio che ha ottenuto i suoi
poteri al liceo e si è fatta conoscere nell’universo centrale della
Marvel Comics (Terra-616) come studentessa
universitaria. Tuttavia, non si sa che età verrebbe attribuita a
Gwen nel MCU; Taylor-Joy è già una super star
affermata, con un curriculum importante alle spalle, tra premi
vinti e nomination ottenute, dai film di stampo classico (la
protagonista di Emma, basata sul romanzo di Jane
Austen) al fantastico (è stata scritturata come giovane
Furiosa in un prossimo film del franchise
Mad Max).
Eppure, la Taylor-Joy aggiungerebbe
potenza stellare a un franchise che sembra attirare nomi importanti
anche per i ruoli di minor rilievo, e se c’è un’attrice che
potrebbe delineare al meglio l’arco di trasformazione del
personaggio di Spider-Gwen come combattente del
crimine, questa è Taylor-Joy, il cui ingresso nel MCU
farebbe sicuramente impazzire i fan.
Elle Fanning
Nel ruolo della regina
Caterina II di Russia, nella serie Hulu The Great,
la Fanning riesce a confezionare interpretazioni
perfette in ruoli che richiedono comicità tagliente e serietà
drammatica, spesso combinandole all’interno di un singolo ruolo.
Inoltre, non è estranea ai film di fantascienza e fantasy, avendo
ottenuto parti in Super 8 e come principessa
Aurora in Maleficent e Maleficent:
Mistress of Evil.
Come altre candidate che potrebbero
vestire abilmente i panni di Spider-Gwen,
Fanning non è più un’adolescente. Grazie alle sue
capacità di recitazione, tuttavia, non avrebbe assolutamente
problemi a far credere agli spettatori di essere una studentessa
universitaria che si arrampica sui muri, lancia ragnatele e
combatte il crimine di notte.
Millie Bobby Brown
Se l’interpretazione della
Brown come Eleven in
Stranger Things ha insegnato qualcosa agli
spettatori, è che questa giovane attrice dovrebbe eccome entrare a
far parte del MCU. L’intensità del suo sguardo riesce a comunicare
una vastità di informazioni meglio di quanto potrebbero mai fare le
parole ed è enigmatica nel suo catalizzare l’attenzione ogni volta
che apre bocca.
In altre parole, Brown è un’attrice
la cui presenza nel MCU
come Spider-Gwen non equivarrebbe semplicemente al
fan service: eleverebbe qualsiasi film (o serie Disney+) di cui farebbe parte,
offrendoci vere e sentite interpretazioni attoriali, oltre ad
azione e avventura.
Chloë Grace Moretz
Ha già un ruolo da
supereroina in curriculum – Hit-Girl in Kick-Ass,
le cui capacità di combattere il crimine sono rivaleggiate solo dal
suo lingua tagliente: già solo questa interpretazione è sufficiente
per nominare la Moretz tra le papabili candidate per il ruolo
di Spider-Gwen ma, se prendiamo in considerazione
i suoi altri film- fino a Mother/Android di
quest’anno, un originale Hulu in cui si trasforma da party girl a
sopravvissuta post-apocalittica di una rivolta di robot – è
difficile rimanere indifferenti di fronte al potenziale della
giovane.
Tra tutte le candidate per questo
ruolo, la Moretz sembra avere la certezza della natura conflittuale
di Spider-Gwen, che – come Peter Parker/Spider-Man
del MCU
– cerca di combattere un conflitto interiore, pur mostrandosi con
una maschera sfacciata e spensierata. Qualsiasi ritratto di
Spider-Gwen, una dei personaggi preferiti in
assoluto dai fan dei fumetti, deve essere più che unidimensionale,
e la Moretz è più che capace di essere all’altezza della
situazione.
Sabrina Carpenter
Anche se ha brillato nel
ruolo di Maya Hart nella serie di Disney Channel
Girl Meets World, negli ultimi anni la
Carpenter si è concentrata più sul canto e su
performance a Broadway che sulla recitazione cinematografica o
televisiva. La sua esperienza passata, comunque, dimostra che la
giovane attrice è più che a suo agio davanti alla macchina da
presa, e le svariate interpretazioni nei panni di giovani ragazze
non dovrebbero darle troppi problemi nel rivisitare un’età che è
parte integrante di qualsiasi rappresentazione di
Spider-Gwen.
Sarebbe disposta a rinunciare,
almeno temporaneamente, alla sua dedizione a tempo pieno alla
musica e ai tour per soddisfare le esigenze produttive dei Marvel
Studios? È una discriminante che i direttori del casting per un
film che potrebbe includere Spider-Gwen dovrebbero
considerare, ma la Carpenter sarebbe comunque una degna candidata
per il ruolo.
Darby Camp
I suoi caratteristici
riccioli rossi potrebbero portare alcuni spettatori ad immaginare
con difficoltà questa giovane attrice come
Spider-Gwen, ma il suo curriculum dimostra che ha
quello che serve. ha tenuto testa ad alcune delle più grandi donne
di Hollywood nel dramma della HBO Big Little Lies,
ha fatto film per famiglie come Kate Pierce in The
Christmas Chronicles e il suo sequel, e ha anche ottenuto
un ruolo comico in Clifford the Big Red Dog.
Come molte delle attrici
concorrenti per il ruolo di Spider-Gwen, la Camp
non è un nome familiare – ma d’altronde, nemmeno Tom Holland lo era prima di entrare
ufficialmente nel MCU in Captain America: Civil
War. Come Holland ha dimostrato, e come potrebbe fare
anche un’attrice del calibro della Camp, lo status da celebrità non
è un prerequisito per trasformare un personaggio Marvel in un
pilastro del MCU.
Maya Hawke
A 23 anni, Maya
Hawke – che ha iniziato come modella prima di passare alla
recitazione – è un’altra candidata per il ruolo di
Spider-Gwen, nonostante l’attuale età, che eccede
i limiti di studentessa da liceo. Tuttavia, ha rubato assolutamente
la scena nei panni di Robin nella terza stagione di
Stranger Things, ruolo grazie a cui ha dimostrato
di avere l’atteggiamento spiritoso che è anche un biglietto da
visita dell’arrampica-muri di Earth-65.
Inoltre, c’è un precedente
familiare: I suoi genitori sono l’attrice Uma
Thurman e l’attore Ethan Hawke, che si
unirà al MCU
come cattivo misterioso nella prossima serie Disney+Moon Knight. Anche se non avrebbe molto senso da
un punto di vista narrativo lanciare Hawke come Spider-Gwen in
quella particolare serie, rappresenterebbe una tenera soddisfazione
per i fan vedere il duo padre-figlia sul grande schermo, insieme
come parte del MCU.
Altra pupilla di
Stranger Things,
Sadie Sink è anche fortemente associata ai suoi
capelli rossi… ma parrucche e tinture hanno fatto miracoli per
attori e attrici di tutti i sessi per decenni, quindi i fan del MCU
farebbero bene a non tenere conto di certi “look” dei ruoli
precedenti. Inoltre, nel ruolo di Max in Stranger Things, ha
catturato perfettamente le complicate dinamiche familiari contro
cui doveva lottare quotidianamente, aspetto necessario anche per
sviluppare il rapporto di Spider-Gwen con il proprio padre.
A 19 anni, è già apparsa in
televisione e al cinema, a Broadway e sulle passerelle di moda.
Chiaramente, è una giovane promessa versatile, che si adatta
facilmente a qualsiasi ruolo le venga proposto e tali duttili
abilità si presterebbero perfettamente al suo ingresso nel MCU.
Elsie Fisher
Elsie
Fisher è conosciuta principalmente come doppiatrice (i
suoi ruoli più importanti sono stati quelli di Agnes in
Cattivissimo Me e Cattivissimo Me
2), ma come breakout star del film Eighth
Grade, ci ha regalato un’interpretazione grazie alla quale
ha acquisito un’esperienza inestimabile. Dopo tutto, come il Peter
Parker del MCU,
il percorso di Gwen Stacy inizia al liceo, dove affronta dilemmi
sociali tanto spesso quanto il suo alter-ego combatte il crimine, e
quale migliore introduzione potrebbe esserci se non tramite
un’attrice che ha sviscerato tutto ciò in un film precedente?
Grazie alla sua personalità ha
tenuto testa al Tonight Show With Jimmy Fallon in
un sketch comico ed esilarante in cui Fallon ha portato in vita un
pupazzo dell’attore Timothée Chalamet; è
un’attrice che comunica sia innocenza che esperienza, una
caratteristica fondamentale per portare in vita una origin story di
Spider-Gwen. Resta da vedere se riuscirà a
destreggiarsi anche in un ruolo d’azione, ma tutte le esperienze
precedenti indicano chiaramente che sarebbe più che all’altezza
della sfida.
Dafne Keen
Nel ruolo di Laura in Logan
– con Hugh Jackman nei panni
di Wolverine – la Keen ha interpretato in modo viscerale e cupo
la giovane protetta dell’X-Man. Nel ruolo di Lyra
nella serie della HBO His Dark Materials, ha
combinato questo atteggiamento con la rappresentazione dell’animo
incerto e confuso di una giovane alle prese con un destino che
fatica a comprendere.
Inutile dire che la Keen ha già
alle spalle due interpretazioni significative, ma non così tanto da
inibire le aspettative dei fan, che la accoglierebbero
immediatamente nel MCU
come Spider-Gwen. Data la sua filmografia
relativamente breve, i Marvel Studios
dimostrerebbero un’abile capacità di gioco accaparrandosela per il
ruolo prima che la sua stardom brilli ancora di più.
È uno di quei volti che
una volta visto non si può dimenticare, quello di Anna Favella, che molti infatti ricorderanno per la
partecipazione a numerose serie tv, tra Canale 5 e RaiUno, e che
adesso è pronta a tornare su Netflix (la sua prima volta risale al
2018, con Luis Miguel – La
serie) al fianco di Ficarra e Picone in Incastrati, disponibile sulla piattaforma dal 1° gennaio
2022.
Abbiamo raggiunto Favella
telefonicamente e in questa occasione ci ha raccontato di Ester, il
personaggio che interpreta nella serie.
Com’è lavorare
con un duo così affiatato e con tempi comici così
precisi?
“All’inizio ero
preoccupata di come potermi inserire all’interno del loro mondo,
del loro sguardo sul mondo, perché sono due artisti che stimo
molto, che sanno coniugare bene la comicità con la leggerezza, nel
senso nobile del termine. Si permettono di parlare di cose
quotidiane condivise o anche situazioni più drammatiche, come le
questioni di mafia, ma sempre in modo molto delicato, sono leggeri,
ironici e autoironici.
Riescono a coinvolgere
tutte le persone con cui lavorano, e questo l’ho sentito anche da
persone che hanno lavorato prima con loro. Ci tengono talmente
tanto a lavorare in squadra che anche una comparsa con una sola
battuta per loro è importantissima. E così riescono a coinvolgerti
nel loro mondo, fatto di una comicità molto particolare. Abbiamo
avuto la possibilità di fare molte prove, cosa che non è scontata
soprattutto quando lavori a una serie che ha i tempi stretti,
abbiamo studiato i personaggi e le dinamiche tra loro. Abbiamo
avuto tutti la possibilità di improvvisare e loro di accogliere
tutte le proposte, perché sono sempre in ascolto degli attori con
cui lavorano. Indimenticabile per me è quando, in fase di prove, ho
improvvisato una battuta nella litigata con Salvo e loro l’hanno
fissata in sceneggiatura”.
Il personaggio che
interpreti si chiama Ester, è sposata con Salvo, ed è una donna che
non si sente più amata e ha forse bisogno di ricordarsi anche lei
quanto ama suo marito. Come sopravvive la coppia quando in mezzo ci
si mettono delle passioni così totalizzanti come quella che Salvo
coltiva per le serie tv, in Incastrati?
“Sono molto legata a
Ester, un po’’per le nostre
somiglianze, e un po’perché mi ha
dato la possibilità di vivere in maniera leggera un periodo storico
non proprio felice. C’è una cosa che mi diverte tantissimo
specificare, e cioè che il mio personaggio si chiara Ester Picone
in Ficarra, è sorella di Valentino e la moglie di Salvo. Si trova
in mezzo a questa coppia di amici (l’amicizia è un altro tema molto
importante della storia, a cui tengo molto), e all’inizio della
storia c’è questo momento di mancanza di dialogo tra lei e suo
marito, tanto che lui non la “guarda più”, non la nota più, diventa
invisibile ai suoi occhi, come se fosse trasparente e
inevitabilmente alla fine la trascura. Da una parte lui ha questa
ossessione per le serie tv, il che è molto intelligente da parte
loro, visto che siamo già all’interno di una serie e questo non fa
che rivelare quanto l’autoironia sia importante. Dall’altra lei
appartiene a un altro mondo, lo yoga, l’alimentazione sana, la
sostenibilità. Tutte tematiche che mi riguardano nella realtà,
quindi c’è una vicinanza tra me ed Ester. Il personaggio era già
scritto in maniera eccellente, ma è stato divertente constatare
delle mie attinenze con la storia, ad esempio il personaggio di
Valentino è intollerante al lattosio, come me! Ho percepito una
vicinanza anche perché sono per metà siciliana, e ho sentito mie
tutte le dinamiche familiari che vengono raccontate nella
serie.”
È un fiume in piena,
Anna
Favella, e non sembra mai paga di condividere
l’entusiasmo per la sua esperienza. “Girare con Ficarra e Picone
mi ha insegnato a prendere le cose con leggerezza – ha aggiunto
– soprattutto dal punto di vista del lavoro, perché io vengo da
molte serie drammatiche o più seriose, e lavorare con loro mi ha
riportato ai primi tempi, quando facevo teatro e commedia
brillante. Ho riscoperto questo sapore, non solo della passione per
la recitazione, ma anche il divertimento di lavorare a una
commedia, è come se ti godessi l’esperienza due volte.”
“È stato molto
canonico, con una prima fase di self-tape, dato che con la pandemia
in corso si preferisce fare una scrematura a distanza. Dopo c’è
stato l’incontro di persona a Palermo. E lì c’era già il loro
entusiasmo nell’aria, per la scrittura della storia e la
realizzazione della serie. Quello che ho ritrovato da subito è
stata l’artigianalità del lavoro con cui ho cominciato, quella del
teatro, così mi sono sentita a casa ma ho anche avuto il tempo
materiale di metabolizzare il loro linguaggio, che appunto non è
solo un linguaggio comico, ma è un linguaggio comico specifico,
personale, che ormai riconosciamo tutti, dal momento che lo vediamo
da tanti anni.”
Incastrati arriva
su Netflix Italia il 1° gennaio e dal 27 gennaio anche in tutti gli
altri paesi in cui è attivo il servizio. Cosa si prova ad arrivare
a così tanti spettatori?
“Avevo già provato una
sensazione simile con una serie tv che ho girato in America Latina
e che poi è arrivata in Italia, è una sensazione bellissima. Mi ha
fatto scoprire come queste piattaforme riescano a mettere in
connessione persone anche molto distanti. Ora ho amici e spettatori
che dall’altra parte del mondo mi dicono che non vedono l’ora che
esca qualcosa con me su Netflix per potermi vedere. È un modo per
rimanere in contatto. Nel caso di Incastrati poi parliamo di una
cosa molto specifica, la Sicilia, e secondo me è così tanto local
che diventa universale.”
Scritto, diretto e
interpretato da
Ficarra e Picone, Incastrati segna l’esordio
del duo comico siciliano con la serialità e la loro prima
collaborazione con la piattaforma. Nel cast, con loro e Anna
Favella, anche Marianna di Martino, Tony Sperandeo, Maurizio
Marchetti, Mary Cipolla, Domenico Centamore, Sergio Friscia, Leo
Gullotta e Filippo Luna.
In un anno in cui le sale hanno
riaperto in primavera, in cui molti film sono arrivati direttamente
in piattaforma e durante il quale è stato complicato rimanere al
passo con i titoli in uscita, noi di Cinefilos.it
abbiamo comunque cercato di raccontarvi il cinema, da sala o da
casa.
Di seguito, trovate la Top
10 dei nostri redattori, che potrete usare anche come un
appunto, un memorandum di quello che magari non avete ancora visto
e che potrebbe interessarvi.
In Billions 6
protagonisti ritorneranno i personaggi Charles “Chuck” Rhoades Jr.
(stagione 1-in corso), interpretato da Paul Giamatti, Robert “Bobby” Axelrod
(stagione 1-in corso), interpretato da Damian
Lewis, Wendy Rhoades (stagione 1-in corso),
interpretata da
Maggie Siff, Bryan Connerty (stagione 1-in corso),
interpretato da Toby Leonard Moore, Mike “Wags”
Wagner (stagione 1-in corso), interpretato da David
Costabile, Kate Sacher (stagione 1-in corso), interpretata
da Condola Rashād, Taylor Amber Mason (stagione
3-in corso, ricorrente stagione 2), interpretato da
Asia Kate Dillon, Charles Rhoades Sr (stagione 3-in
corso, ricorrente stagioni 1-2), interpretato da Jeffrey
DeMunn, “Dollar” Bill Stearn (stagione 4-in corso,
ricorrente stagioni 1-3), interpretato da Kelly
AuCoin. La guest star della quinta stagione
Julianna Margulies (The Good Wife) interpreta
Catherine Brant, una professoressa di sociologia della Ivy League e
autrice di bestseller.
Nei fumetti Marvel,
l’ A-Force è una squadra di supereroine tutta al
femminile, nata a seguito dell’evento Secret Wars
del 2015. A seconda di ciò che accadrà nel MCU
nei prossimi anni, la squadra potrebbe facilmente riunirsi in
live-action; alcuni dei membri più potenti
dell’A-Force sono già nel MCU,
come Captain Marvel, o lo saranno
presto, come She-Hulk.
La squadra è composta da alcuni dei
personaggi più influenti dell’intero Universo Marvel,
con alcuni di questi dai poteri cosmici, radicati nella sfera della
magia, o che li possiedono entrambi. La squadra include anche
alcune figure femminili senza l’ausilio di superpoteri, ma che
costituiscono comunque alcuni dei personaggi più interessanti dei
fumetti e ora del MCU,
come Kate Bishop.
Kate Bishop
I fan dei fumetti sanno che
Kate Bishop non ha superpoteri propri, ma è
anche una delle arciere più acute e una delle migliori combattenti
della Marvel Comics. Come parte del più grande
collettivo A-Force che si è riunito dopo le Guerre
Segrete, porta il suo talento e la sua esperienza in ogni
battaglia.
Con la sua eccezionale abilità nel
tiro con l’arco e l’esperienza nel combattere una serie di nemici
tra cui Madame Masque, apporta grandi capacità
alla squadra nel suo insieme. Dato che ora Kate è entrata di
diritto nel MCU,
sarebbe molto probabilmente parte della squadra, se questa apparrà
in live-action.
Mockingbird
Come Kate Bishop,
Mockingbird non possiede superpoteri; tuttavia,
Bobbi Morse è una delle spie più prestigiose dell’Universo Marvel,
una professionista dello spionaggio e un’abilissima artista
marziale e recenti sviluppi indicano che potrebbe far parte
dell’A-Force del MCU.
E’ stata recentemente scoperta
l’identità di Laura Barton come l’Agente 19,
nell’episodio finale di Hawkeye. Se l’A-Force dovesse comparire nel
MCU,
sarebbe affascinante vedere Laura Barton prenderne parte.
She-Hulk
She-Hulk è
uno dei personaggi più forti della Marvel Comics, e di conseguenza
uno dei membri più potenti anche dell‘A-Force.
Possiede una forza smisurata ed è in grado di sollevare oltre 75
tonnellate in una sola volta. Ha una capacità di resistenza
assoluta, e riesce a difendersi dalla maggior parte delle forme di
attacco convenzionale.
Anche la forza bruta di She-Hulk è
potenzialmente illimitata: come ha scoperto in alcuni dei migliori
fumetti di She-Hulk degli anni 2000, la sua energia deriva dalla
robustezza della versione umana di Jennifer
Walters, e She-Hulk può attingere esponenzialmente da
essa.
America Chavez
America
Chavez è uno dei nuovi personaggi più potenti della
Marvel Comics: non solo possiede una forza fisica
ed energia straordinarie, ma è anche in grado di volare. Tuttavia,
il suo più grande potere è l’abilità di addentrarsi nelle pieghe
del Multiverso.
Questo probabilmente è il motivo
principale per cui appare in Doctor
Strange Nel Multiverso della Pazzia. Con l’ingresso di
America Chavez nel MCU,
è sicuro che la giovane farà parte di una futura
A-Force, così come dei Giovani Vendicatori,
squadra di cui faceva parte anche nei fumetti.
Nico Minoru
Nico
Minoru è una delle maghe più potenti dell’Universo Marvel;
è grado di lanciare praticamente qualsiasi incantesimo esistente in
virtù dello Staff of One, un artefatto mistico che le garantisce
enormi poteri magici.
È in qualche modo limitata da esso,
poiché é incapace di eseguire lo stesso incantesimo due volte.
Tuttavia, si tratta comunque di uno dei più potenti membri del
nucleo di A-Force nei fumetti e lo sarà se e
quando si unirà al MCU.
Thor (Alison Blaire)
Dazzler è
uno dei membri degli X-Men più sottovalutati in termini di potenza,
ma è stata riconosciuta maggiormente quando è diventata Thor. Il
personaggio di Dazzler Thor è emerso nel crossover Secret Wars e
possiede tutte le abilità mutanti di Alison Blaire e la potenza
asgardiana di Thor.
Armata di un Mjolnir, è in grado di
sferrare potenti colpi, accedere al Bi-Frost ed evocare fulmini
come ha fatto con A-Force contro la Contessa. Ci
sono già state potenti varianti di Thor nel MCU e
Dazzler Thor sarebbe una delle più spettacolari.
Spectrum
Monica
Rambeau è uno dei personaggi più potenti della Marvel
Comics. È in grado di percepire e manipolare l’intero spettro
elettromagnetico, compresi i raggi X, i raggi gamma e altro. Può
anche tramutare il suo corpo in queste lunghezze d’onda di
energia.
Monica può anche volare nello spazio
e generare esplosioni di energia cosmica, il che la rende uno dei
più potenti membri di riserva dell’ A-Force;
sarebbe sicuramente uno dei più interessanti membri del cast di
personaggi del MCU
in live-action.
Capitan Marvel
Captain
Marvel è forse ancora più potente di Spectrum. Il set
di poteri di Carol Danvers si è evoluto nel corso
degli anni per includere la capacità di volare potenzialmente alla
velocità della luce e la trasmutazione di materia ed energia;
inoltre, può anche attingere al potere stesso dell’universo.
Captain Marvel spiana immediatamente
il campo di gioco in qualsiasi battaglia contro qualsiasi nemico
nei fumetti e ora nel MCU,
come ha dimostrato contro Thanos. Sarebbe un membro fondamentale
dell’A-Force nel MCU,
se mai questa ne prendesse parte.
Singularity
Singularity è
uno degli esseri cosmici più potenti dell’Universo Marvel, poiché è
letteralmente un elemento cosmico. Singularity è
una molecola quantica vivente, in grado di muoversi tra il tempo e
lo spazio e racchiude anche una dimensione tascabile all’interno
del suo organismo.
Singularity è un personaggio ideale
per il MCU,
che continuerà ad analizzare in profondità il concetto di
multiverso; esiste letteralmente in tutto il multiverso e
contribuirebbe a potenziare l’A-Force nel MCU.
Scarlet Witch
La Scarlet Witch è potenzialmente il personaggio
più potente dell’intero Universo Marvel.
In quanto essere Nexus e potente fruitrice della magia del caos, è
in grado di alterare la realtà in maniera esponenziale. Non solo ha
modificato l’assetto della realtà per riportare indietro i suoi
figli gemelli, ma ha anche cancellato la maggior parte dei mutanti
dall’esistenza con una semplice parola.
Wanda Maximoff sta lentamente assumendo
caratteri talmente potenti come figura nel MCU,
ora che ha abbracciato la sua identità come Scarlet Witch e la
magia del caos attraverso il Darkhold. Sarebbe il membro più
potente dell’A-Force in live-action.