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Fantastici Quattro: ancora John Krasinski come Mr. Fantastic in una fan-art molto realistica

Fantastici Quattro

Il pubblico del MCU insiste a proporre John Krasinski come protagonista del reboot dei Fantastici Quattro nelle vesti di Reed Richards. Di seguito ecco una nuova fan-art molto realistica del leader della prima famiglia Marvel:

Le info sul reboot Marvel dei Fantastici Quattro

Il film dei Fantastici Quattro ambientato nel MCU è stato ufficialmente annunciato durante lo scorso Investor Day 2020 di Disney. Al momento i dettagli sul film sono scarsi: sappiamo soltanto che la pellicola sarà diretta da Jon Watts, regista di Spider-Man: HomecomingSpider-Man: Far From Home e di Spider-Man: No Way Home, attualmente in sala.

 
 

Julie Andrews: 10 cose che non sai sull’attrice

Julie Andrews film

Julie Andrews è un’attrice che ha incantato il mondo con la sua voce e con il suo talento, sapendo scegliere film e ruoli iconici che le hanno dato risalto e le hanno dato modo di mostrare tutte le sue qualità.

Tra teatro, cinema e musica, l’attrice britannica ha sempre lavorato sodo per costruirsi una carriera solida e, ancora oggi, mantiene viva quella passione per la recitazione che l’accompagna sin dalla più tenera età.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Julie Andrews.

Julie Andrews: i suoi film

 

1. Ha recitato in grandi capolavori.. La carriera recitativa di Julie Andrews inizia sin da bambina e, dopo diverse esperienze teatrali, debutta in televisione grazie alle serie Ford Star Jubilee (1956) e continuando con Cinderella (1957) e The Garry Moore Show (1962), per poi approdare sul grande schermo grazie a Mary Poppins (1964). Dopo questo film, la sua carriera cinematografica si sviluppa con Tutti insieme appassionatamente (1965), Il sipario strappato (1966), La pantera rosa sfida l’ispettore Clouseau (1976), S.O.B. (1981) e Victor Victoria (1982). Successivamente lavora in Cin cin (1992), Pretty Princess (2001), con Anne Hathaway, Insieme per caso (2002), Principe azzurro cercasi (2004), mentre appare l’ultima volta in L’acchiappadenti (2010). Parallelamente ha continuato a lavorare per la televisione, con le serie Julie (1992), The Wonderful World of Disney (2003) e Julie’s Greenroom (2017).

2. Non solo attrice, ma anche doppiatrice, sceneggiatrice e produttrice. Nel corso della sua lunghissima ed intensa carriera, Julie Andrews si è sempre lasciata trasportare dal mondo del doppiaggio, prestando la propria voce per i film La rosa di Bagdad (1949), Sherk 2 (2004), Shrek Terzo (2007), Come d’incanto (2007), Shrek e vissero felici e contenti (2010), Cattivissimo Me (2010) e Cattivissimo Me 3 (2017). In quanto sceneggiatrice e produttrice, l’attrice ha lavorato alla sua serie tv Julie’s Greenroom.

Julie Andrews Mary Poppins

Julie Andrews è Mary Poppins

 

3. Avrebbe potuto non interpretare il ruolo. Quando Walt Disney contattò Julie Andrews per interpretare il ruolo di Mary Poppins, l’attrice stava per rifiutarlo poiché era in trattative per diventare la protagonista dell’adattamento cinematografico di My Fair Lady, di cui era diventata la star nella realizzazione teatrale. Disney era così determinato a volerla che avrebbe persino posticipato le riprese del suo film, ma non ce ne fu bisogno: infatti, per My Fair Lady venne scritturata Audrey Hepburn e, quindi, la Andrews accettò la parte della bambinaia più famosa del mondo.

4. Non è voluta apparire nel sequel. Quando si è parlato di un suo cameo in Il ritorno di Mary Poppins, Julie Andrews ha messo subito le cose in chiaro, esprimendo la volontà non di non apparire per nessuna ragione. I motivi sono chiari e lo stesso regista, Rob Marshall ha dichiarato: “Julie è stata incredibilmente gentile e abbiamo parlato di un cameo in una maniera molto generale, ma ha messo le cose in chiaro da subito. Ha detto “Questa è la Mary di Emily [Blunt], ed è quello che voglio vedere, non voglio che la gente aspetti la mia apparizione. Voglio davvero che lei prenda il ruolo perché è sempre brillante””.

Julie Andrews: chi è suo marito

5. È stata sposata con Blake Edwards. Se si cerca una delle coppie dello star system più longeve, la si può trovare in quella composta da Julie Andrews e Blake Edwards. L’attrice e il regista, infatti, si sono sposati nel novembre del 1969, rimanendo sempre uniti fino alla morte di lui, avvenuta il 15 dicembre del 2010. I due hanno adottato due bambine provenienti dal Vietnam, Amy (nata nel 1974) e Joanna (nata l’anno successivo). Prima di incontrare e sposare Blake Edwards, Julie Andrews si era già sposata con Tony Walton, uno scenografo e costumista. Dalla loro unione è nata, nel 1962, la figlia Emma Walton Hamilton. In seguito, i due hanno deciso di divorziare nel novembre del 1967.

Julie Andrews in Tutti insieme appassionatamente

6. Stava per rinunciare al ruolo. Nel 1965 la Andrews interpreta il ruolo che segnerà la sua consacrazione al cinema: Maria, protagonista di Tutti insieme appassionatamente (titolo italiano di The Sound of Music. L’attrice, poi candidata all’Oscar per questo suo ruolo, stava inizialmente per rinunciarvi, temendo che fosse troppo simile a quello appena interpretato in Mary Poppins. Fortunatamente, il regista, che la considerava l’unica scelta possibile per il ruolo di Maria, riuscì a farle cambiare idea e la Andrews trovò così un nuovo ruolo con cui distinguersi.

Julie Andrews in Aquaman

7. Ha avuto un cameo vocale. Nel film del 2018 Aquaman, dedicato al celebre supereroe della DC interpretato da Jason Momoa, l’attrice ha avuto un piccolo cameo vocale nei panni di Karathen, un mitico leviatano e custode del Tridente di Atlan che si allea con Aquaman. Naturalmente, è possibile sentire la voce della Andrews soltanto nella versione in lingua inglese del film.

Julie Andrews Tutti insieme appassionatamente

Julie Andrews in Bridgerton

8. È la narratrice della serie. Nella popolarissima serie Netflix Bridgerton, l’attrice ricoper il ruolo di Lady Whistledown, ma non compare mai in scena. La Andrews, infatti, non è che la voce narrante della serie, che si può ascoltare nel corso di tutti gli 8 episodi. Proprio per la sua performance, l’attrice ha ricevuto una nomination agli Emmy Awards come miglior doppiaggio di un personaggio.

Julie Andrews premiata a Venezia

9. Ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera. Alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia del 2019, l’attrice è stata invitata a ricevere il prestigioso Leone d’Oro alla carriera. Un riconoscimento che la Andrews ha ricevuto in qualità di vera e propria leggenda vivente della recitazione, ricordata tanto per le sue memorabili interpretazioni quanto per il suo valore a tutto tondo nell’ambito della recitazione e dello spettacolo.

Julie Andrews: oggi 

10. Ha nuovi progetti da doppiattrice in arrivo. Ad oggi, all’età di 86 anni, la Andrews continua a svolgere diverse attività nel mondo dello spettacolo, anche se la sua ultima apparizione in carne ed ossa risale al 2017. Da quel momento l’attrice si è concentrata sul doppiaggio e anche i suoi prossimi due progetti prevedono soltanto una sua partecipazione vocale. Si tratta del film The King’s Daughter, interpretato da Kaya Scodelario e Pierce Brosnan, dove sarà la narratrice, e Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo, dove riprende il personaggio di Marlena Gru, madre del celebre protagonista.

Fonti: IMDb, Biography, CountryLiving

 
 

Guardiani della Galassia Vol. 3, James Gunn lo farebbe come vuole con mezzo miliardo a disposizione

Guardiani della Galassia Vol. 3

James Gunn è stato intervistato da Collider in merito ai suoi numerosi progetti futuri, e tra questi c’è ovviamente anche Guardiani della Galassia Vol. 3. Gunn ha condiviso alcune delle differenze tra la realizzazione di un film Marvel ad alto budget, come Guardiani della Galassia, e uno show televisivo leggermente più piccolo come Peacemaker. Il regista/sceneggiatore ha detto che una cosa che non cambia è quanto deve essere consapevole del budget. Gunn ha affermato che anche se avesse $ 500 milioni, sarebbero comunque sufficienti per realizzare Guardiani della Galassia Vol. 3 come lo vuole!

“Penso in modo innato al budget mentre scrivo, sempre. Anche qualcosa con un budget così alto come Guardiani della Galassia Vol. 3, è comunque una sfida per adattarlo al budget perché vuoi che sia comunque un film di mezzo miliardo di dollari. Se avessi mezzo miliardo di dollari, potrei fare un film molto vicino a quello che voglio. Ecco quanto è difficile. Devo sempre pensare al budget e fare concessioni a causa del budget, ma spesso questo vincolo porta a cose buone. Spesso sei costretto a ripensare a qualcosa e devi trovare una soluzione creativa”.

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, Will Poulter insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

 
 

Takeaway con Libero de Rienzo gratis al cinema con Cinefilos.it, scopri come!

Takeaway

Cinefilos.it offre la possibilità di vedere al cinema, gratis, Takeaway, il nuovo film di Renzo Carbonera con l’ultima apparizione cinematografica di Libero De Rienzo. Nel cast ci sono anche Carlotta Antonelli, Primo Reggiani e Paolo Calabresi.

Ecco le città in cui sarà possibile partecipare alle anteprime:

  • ROMA – Cinema MIGNON – 30 inviti (60 biglietti)
  • NAPOLI – Cinema MODERNISSIMO – 20 inviti (40 biglietti)
  • TORINO – Cinema GREENWICH – 10 inviti (20 biglietti)
  • MILANO – Cinema CENTRALE – 5 inviti (10 biglietti)
  • BOLOGNA – Cinema ODEON – 20 inviti (40 biglietti)

I biglietti saranno validi per qualsiasi spettacolo di giovedì 20, venerdì 21, sabato 22 e domenica 23 gennaio p.v. e potranno essere richiesti, fino ad esaurimento, inviando una email a [email protected] in cui andranno specificati il giorno in cui si intende utilizzare i biglietti e un secondo giorno alternativo nel caso per il giorno prescelto non ci sia più disponibilità di posto.

I biglietti potranno essere ritirati direttamente alla cassa dei cinema presentando la email di conferma ricevuta unitamente ad un documento di identità ed al Green Pass.

Guarda il trailer di Takeaway

La trama di Takeaway

Siamo nel 2008, agli albori della grande crisi finanziaria globale. Maria (Carlotta Antonelli) è un’atleta, una marciatrice. L’orgoglio di papà (Paolo Calabresi), che vorrebbe vederla coronare un sogno di successo. La mamma (Anna Ferruzzo), invece, è più scettica, sebbene Johnny (Libero De Rienzo), compagno della ragazza, che ha quasi il doppio dei suoi anni, sappia come tenere vivo il sogno di Maria e dei suoi genitori. Per questo motivo Johnny ha il frigo pieno di boccette, avendo aiutato molti giovani con sostanze illegali, nel suo passato da preparatore atletico. Tom (Primo Reggiani) è uno di questi e sta cercando Johnny, ritenendolo responsabile del fatto che il doping gli ha rovinato carriera e salute. Ma i piani di vendetta di Tom si infrangono quando lui e Maria iniziano una relazione e i dubbi di lei crescono, come una febbre incontrollabile.
 
 

Euphoria 2 da domani su SKU la seconda stagione con Zendaya

Euphoria 2

Torna con l’attesissima seconda stagione Euphoria, la premiata serie HBO firmata Sam Levinson con Zendaya. I nuovi episodi, su Sky e NOW in versione originale in contemporanea con gli U.S. dal 10 gennaio, debutteranno in versione doppiata in italiano domani, 17 gennaio alle 23.15 su Sky Atlantic e in streaming su NOW. A seguire, il secondo episodio in lingua originale sottotitolato, disponibile in contemporanea assoluta rispetto alla messa in onda di HBO.

Acclamato ritratto a luci al neon della Generazione Z americana, raccontata in maniera molto cruda e senza filtri, la serie è un vero cult vincitore di 3 Primetime Emmy Awards – fra cui quello per la sua protagonista, Zendaya – che ha ridefinito completamente un genere, il teen drama, mai prima di Euphoria declinato con lo stesso coraggio.

Tra le giovani vite che si intrecciano nella città di East Highland, California, la diciassettenne Rue (Zendaya) lotta per trovare la forza di resistere alle pressioni derivate dall’amore, dalla perdita e dalla dipendenza.

Euphoria 2, la trama

In otto episodi prodotti, scritti e diretti da Sam Levinson, la nuova stagione di Euphoria vedrà il ritorno di Zendaya e del cast della prima stagione e diversi nuovi ingressi. Nel cast dei nuovi episodi Zendaya, Hunter Schafer, Nika King, Eric Dane, Angus Cloud, Jacob Elordi, Algee Smith, Sydney Sweeney, Alexa Demie, Barbie Ferreira, Maude Apatow, Javon Walton, Dominic Fike, Storm Reid e Austin Abrams. Alla colonna sonora ancora Labrinth, già dietro all’enorme successo della selezione musicale della prima stagione.

Creatore e sceneggiatore, Sam Levinson è anche produttore esecutivo; produttori esecutivi sono Ravi Nandan, Kevin Turen, Will Greenfield, Drake, Adel “Future” Nur, Zendaya, Hadas Mozes Lichtenstein, Ron Leshem, Daphna Levin; fra i produttori Kenneth Yu; coproduttori sono Ashley Levinson, Harrison Kreiss e Julio Perez. Prodotta in partnership con A24 e basata sull’omonima serie israeliana create da Ron Leshem e Daphna Levin.

 
 

Hotel Transylvania 4: recensione del film su Prime

La Sony torna con un nuovo capitolo: Hotel Transylvania 4 – Uno scambio mostruoso. Disponibile su Amazon Prime Video dal 14 gennaio, il film d’animazione mostra le rocambolesche avventure del conte Drac, dei suoi amici mostri in un luogo tutt’altro che lugubre: una foresta tropicale e, per molti aspetti,  simile a quella paradisiaca di Up.

Hotel Transilvania 4: la trama

In occasione del 125° anniversario della sua attività, l’Hotel Transylvania, Drac vorrebbe annunciare il suo pensionamento. Nonostante sia pronto a lasciare in eredità l’albergo per mostri alla figlia Mavis, teme che il genero Johnny, umano e inesperto, possa rovinare tutto il suo mondo, costruito con fatica. Johnny sa bene di essere diverso dagli altri membri della famiglia e di non godere di un’ottima considerazione da parte del suocero. Per risolvere il problema, l’umano si affida ad una nuova invenzione dello scienziato Van Helsing: un raggio in grado di trasformare gli umani in mostri e viceversa.

La mutazione di Johnny in una specie di mostro di Loch Ness è però solo il primo passo di una serie di sconvolgimenti. Tra gli altri, anche Drac da vampiro diventa umano. Nel tentativo di risolvere la magia prima che Mavis scopra il misfatto, padre e figlio acquisito partono per una spedizione in Amazzonia, non senza difficoltà…

Divertimento e capitomboli

Alla regia di Hotel Transylvania 4 non c’è più Genndy Tartakovsky, che passa alla produzione e alla sceneggiatura. La sua presenza nella scrittura si sente: la storia del quarto capitolo è in continuità con quelle precedenti e riesce a mantenere i temi e l’umorismo tipici della saga, senza però apparire ripetitiva. I registi Derek DrymonJennifer Kluska sanno come muovere i personaggi sulla scena. Buona parte della magia del film è data infatti dalle acrobazie e dalle fisicità dei mostri.

In Hotel Transylvania 4 si ritrovano tanti tratti del cinema delle origini. Nel castello, in Drac e in altri personaggi si vedono le tracce del Conte Dracula di Bram Stoker  e di quel cinema muto di Murnau, spaventoso e teatrale, che ha dato corpo al genere horror. Drac è spettrale, inquietante come il suo hotel gotico: la sua silhouette è essenziale nel definire il personaggio.

Inoltre, i salti, i capitomboli, le acrobazie che vediamo in Hotel Transylvania 4 non sono diversi da quelli di Chaplin o di Keaton nei film comici delle origini. Per non parlare del citazionismo contenuto nella varietà di soggetti rappresentati: sono tanti e deformi, come i freaks di Tod Browning, potenzialmente spaventosi ma incredibilmente teneri e simpatici.

L’incanto dell’animazione

Nonostante Hotel Transylvania 4 tratti temi e personaggi sfruttatissimi dal cinema, si conferma l’ennesimo capitolo apprezzabile della saga, destinato ad avere grande successo. Hotel Transylvania, per i personaggi e per lo stile adottato, sfida non soltanto un intero genere, ma grandi titoli e registi che l’hanno maneggiato nell’animazione. Tra gli altri, viene in mente Tim Burton con i suoi La Sposa Cadavere o Frankenweenie.

Ancora una volta, la bellezza dell’animazione di Hotel Transylvania conquista ed incanta. La cura dei dettagli di sempre si unisce ad un lavoro sui colori estremamente espressivo. Il contrasto tra l’ambiente dell’hotel, più lugubre e tenebroso, e la foresta tropicale dell’Amazzonia è un colpo d’occhio. L’esplosione dei colori invade la scena e non può che catturare l’attenzione.

Hotel Transylvania 4 e Up: una somiglianza non indifferente

Guardando il film, non si può non pensare ad Up e al viaggio di Carl e del boy-scout Russell. Drac-umano, in tenuta da trekking e dotato di zaino escursionistico, si trascina stanco negli ambienti tropicali insieme ad un giovane ed entusiasta Johnny-mostro. Oltre alla somiglianza dei protagonisti, le ambientazioni paradisiache tra le nuvole e la presenza di un dirigibile anche in Hotel Transylvania 4 fanno pensare troppo spesso al film Pixar. Similitudini non trascurabili e forse un po’ troppo esplicite.

Tradizione e modernità

Buona parte del divertimento di Hotel Transylvania 4 è dato dalla associazione tra il mondo dei mostri e la modernità. Dal linguaggio ai gadget tecnologici, i personaggi si muovono nella loro paradossale realtà in modo simile a noi: con uno smartphone in tasca e utilizzando il navigatore. Infine, le battute fresche e divertenti per ogni fascia di età sono da sole un motivo per guardare Hotel Transylvania 4.

 
 

Via dalla pazza folla: libro, trama e cast del film con Carey Mulligan

Via dalla pazza folla film

Il regista danese Thomas Vinterberg si è negli anni affermato come uno dei maggiori autori cinematografici europei attualmente in attività. Con gli ultimi suoi film, come Il sospetto, Kursk e Un altro giro, ha guadagnato sempre più onori fino ad essere attualmente nominato come miglior regista ai premi Oscar. Tra i suoi titoli più apprezzati si colloca anche Via dalla pazza folla, diretto nel 2015 e basato sull’omonimo romanzo dello scrittore britannico Thomas Hardy. Da qui prende dunque un dramma in costume, all’interno del quale si ritrovano però sentimenti e tematiche universali, che ancora oggi riescono a raccontare l’essere umano e i suoi tormenti.

Il film, scritto da David Nicholls, è il quarto adattamento cinematografico del romanzo. Vinterberg ha però apportato il suo personale tocco alla vicenda, rielaborando alcune scene e aggiungendone di nuove che permettono di approfondire determinate tematiche. Per lui si è trattato inoltre del secondo film in lingua inglese dopo Dear Wendy, del 2005. Al momento della sua uscita, Via dalla pazza folla si è poi affermato come un nuovo successo per il danese. Non solo il film ha riscontrato buoni incassi in tutto il mondo, ma ha anche ricevuto grandi lodi da parte della critica, che lo indica come il miglior adattamento del romanzo.

Sono infatti tanti gli elementi che impreziosiscono il film, dalla regia di Vinterberg al cast di grandi attori, dalle ricostruzioni storiche agli struggenti e appassionanti temi. Per tutti gli amanti del genere, si tratta di un’opera decisamente imperdibile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Via dalla pazza folla: la trama del film

La vicenda si svolge in Inghilterra, in piena epoca vittoriana. Protagonista del film è la giovane orfana Bathsheba Everdene, la quale si trova ad ereditare la fattoria del defunto zio. Rimboccandosi le maniche, la giovane non si perde d’animo e riesce a sfruttare quell’occasione per diventare economicamente indipendente. Così facendo, però, attira su di sé le attenzioni di tre pretendenti, i quali da subito manifestano il grande desiderio di sposarla. Il primo di questi è Gabriel Oak, il quale dopo essere caduto in rovina svolge ora alcuni impieghi proprio presso i possedimenti di Bathsheba.

Il secondo corteggiatore è invece William Boldwood, ricco scapolo i cui possedimenti confinano con quelli della protagonista. Entrambi gli uomini si propongono alla giovane, che però rifiuta poiché non si sente adatta per il matrimonio, a causa del suo carattere dirompente. L’unico che riesce però a convincerla a dar vita ad un matrimonio è l’attraente soldato Frank Troy. Ben presto, però, la donna si troverà a dover fare i conti con aspetti del neo marito che non immaginava. Ciò la porterà a riconsiderare l’amore che credeva di provare, e a confonderle ancor di più le idee vi sarà la presenza continua di Oak e Boldwood.

Via dalla pazza folla cast

Via dalla pazza folla: il cast del film

Per scegliere l’attrice giusta per il ruolo di Bathsheba Everdene sono bastate a Vinterberg dieci pagine di sceneggiatura. Dopo aver letto queste, infatti, si rese conto che l’unica interprete in grado di dar vita alla sensibilità della protagonista sarebbe stata Carey Mulligan. Attratta dalla forza del personaggio, questa si disse da subito disponibile a partecipare al progetto. La sua interpretazione è stata poi particolarmente apprezzata e giudicata come la migliore tra quelle dei vari adattamenti del romanzo. Accanto a lei, nei panni del pretendente William Boldwood vi è invece il noto attore Michael Sheen, mentre il soldato Frank Troy ha il volto di Tom Sturridge.

Per il personaggio di Gabriel Oak, da Vinterberg giudicato importantissimo, si ricercò a lungo il giusto interprete. Fu soltanto dopo che la Mulligan vide Matthias Schoenaerts recitare in Un sapore di ruggine e ossa che espresse il desiderio di recitare con lui. Vinterberg incontrò così l’attore belga, rimanendo impressionato dalla sua sincerità e dalla sua conoscenza del personaggio. Infine, sono presenti anche le attrici Juno Temple nei panni di Fanny Robin e Jessica Barden in quelli di Liddy. Tutto il cast, inoltre, si è sottoposto a diverse attività per apprendere la vita da fattoria. Schoenaerts, in particolare, ha imparato quanto c’era da sapere sulle pecore, dal come tosarle a come lavarle.

Via dalla pazza folla: il finale, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Nell’approcciarsi all’adattamento del romanzo, Vinterberg era inizialmente intenzionato a cambiare il finale del racconto. Come da lui dichiarato, il suo desiderio era di far salire Oak sulla nave che lo avrebbe portato in America, separandolo dunque irreparabilmente da Bathsheba. I produttori si opposero però a questo cambiamento, e il regista comprese di non poter stravolgere fino a quel punto il racconto. Ha tuttavia reso il finale molto più complesso, facendo sì che entrambi i personaggi si guadagnassero il loro ricongiungimento, comprendendo l’importanza della devozione che provavano l’un l’altro. Attraverso la conclusione realizzata, Vinterberg ha così potuto mostrare come essere indipendenti non significa non lasciarsi andare all’amore.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Via dalla pazza folla è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 15 aprile alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

 
 

Batgirl: la prima foto di Leslie Grace nel costume di Barbara Gordon!

batgirl

Ecco la prima foto ufficiale di Leslie Grace nei panni di Batgirl, protagonista del film dedicato al personaggio dei fumetti DC attualmente in lavorazione e destinato alla distribuzione in streaming.

È stato annunciato che Leslie Grace interpreterà Batgirl. Il suo precedente ruolo cinematografico è stato nell’adattamento della WB di In the Heights, acclamato dalla critica. Mentre la trama di Batgirl è ancora nascosta, il film vedrà J.K. Simmons torna nel ruolo del commissario Gordon, visto l’ultima volta in Justice League di Zack Snyder. Jacob Scipio partecipa al film in un ruolo non rivelato e Brendan Fraser interpreta il cattivo Garfield Lynns, noto anche come Firefly.

Batgirl doveva essere diretto da Joss Whedon, regista di The Avengers e Avengers: Age of Ultron, nonché della versione cinematografica di Justice League. Tuttavia, nel 2018, il regista ha deciso di abbandonare il progetto, ammettendo di non essere riuscito a “decifrare la storia”.

 
 

Express: recensione della nuova serie spagnola di STARZPLAY

Express recensione serie tv

Una tendenza piuttosto nota a tutti dell’industria cinematografica e televisiva (ma non solo) è quella ben comprensibile di puntare fortemente su quei contenuti, generi e caratteristiche di maggior successo. L’impatto avuto dalla serie Netflix La casa di carta ha ad esempio dato vita a diversi altri titoli spagnoli come Elité, Sky Rojo e Vis a Vis, quest’ultima cancellata dopo due stagioni e poi salvata proprio grazie a questo nascente fenomeno. Ricca di adrenalina e pathos, queste serie hanno incontrato il favore di un pubblico sempre più ampio. Se Netflix ha avuto per un po’ l’esclusiva a riguardo, ora anche le altre piattaforme si stanno aprendo a questo filone e tra queste vi è STARZPLAY, che è pronta a lanciare la serie Express.

Si tratta del primo titolo in lingua spagnola prodotto e distribuito dalla piattaforma, curato da Iván Escobar, già celebre per essere stato uno degli autori proprio di Vis a Vis. Disponibile dal 16 gennaio sulla piattaforma, questa nuova serie racconta la storia di una psicologa criminale, Barbara (Maggie Civantos), e della sua famiglia, vittima di un rapimento lampo: una terrificante forma di estorsione che si sta diffondendo in tutto il mondo e, nella maggior parte dei casi, finisce con un omicidio violento. Salvatasi dal suo rapimento, Barbara lavora ora come negoziatrice in casi simili al suo, con l’obiettivo principale di capire perché è stata rapita e scoprire le persone che hanno distrutto la sua vita e la sua famiglia.

Sembra di star diventando il Messico

Nell’immaginario collettivo, purtroppo, il Messico è spesso identificato come il paese dove si verificano quotidianamente sequestri di persona. Sono innumerevoli i titoli che affrontano questa diffusa problematica. Naturalmente, questo genere di eventi non si verificano esclusivamente lì, ma anzi negli ultimi anni il rapimento è divenuta una pratica diffusa in ogni parte del mondo. Express, ambientata in Spagna, punta a dimostrare proprio questo (senza mancare di far pronunciare ad uno dei protagonisti la battuta: “sembra di star diventando il Messico”). La storia, inoltre, è dichiaratamente ambientata in un contesto post-pandemico, con un divario tra classi sociali ampliatosi sempre di più e identificato come uno dei motivi della crescente ondata di rapimenti.

Se il gruppo di protagonisti di La casa di carta aveva l’obiettivo di effettuare delle colossali rapine ai luoghi del potere economico, i personaggi di Express hanno invece l’obiettivo di risolvere casi di rapimento. Pur con obiettivi diversi, i due team presentano caratteristiche molto comuni, con i membri di Express che ricalcano grossomodo alcuni dei protagonisti di La casa di carta. Altrettanto simile è la gestione del ritmo, più o meno accelerato in base a se si sta svolgendo un caso o raccontando il dramma dei protagonisti. La serie di Starzplay, dunque, potrebbe ad un primo impatto sembrare una copia di quella Netflix (e in parte, come spiegato in apertura, vuole esserlo).

La differenza piuttosto interessante che Express porta avanti, tuttavia, sta nel suo essere strutturata per avere una narrazione verticale, dove ogni singolo episodio corrisponde ad un nuovo caso da risolvere. Non mancano ovviamente elementi che vengono riproposti nel corso dei vari episodi e che si presume saranno decisivi al momento del finale, ma rispetto ai suoi simili la struttura di Express è una differenza che potrebbe rappresentare la sua fortuna. Proporre di episodio in episodio nuove situazioni potrebbe infatti sostenere l’attenzione dello spettatore, purché le cose riescano ad evolvere nel modo giusto.

Express: la recensione della serie

Con la visione dei primi quattro episodi della serie, disponibili su Starzplay ogni domenica, si riesce ad intuire il potenziale di Express, pur se questo rimane grossomodo ancora inespresso. I personaggi di cui Barbara si circonda sono infatti ancora poco più che degli stereotipi, cosa utile per comprenderne l’indole ma bisognosa poi di essere sviluppata in qualcosa di più originale. La stessa protagonista, d’altronde, pur se maggiormente approfondita e con la quale è più facile empatizzare, non sembra ancora aver tirato fuori le sue carte vincenti. In generale, dunque, Express sembra dai suoi primi episodi aver ben pochi elementi su cui puntare per poter aspirare al successo dei suoi simili. Il fatto di trattare dinamiche reali è certamente un elemento d’interesse, purché la loro messa in scena si faccia più accattivante di quanto appare essere in questi primi episodi.

 
 

I delitti del Barlume: la nuova storia “Compro Oro” il 17 gennaio

I delitti del Barlume 2022

Torna l’appuntamento con le commedie a tinte gialle de I delitti del Barlume, la produzione Sky Original coprodotta con Palomar, diretta da Roan Johnson. La prima delle due nuove storie “Compro Oro” è tratta dal mondo del BarLume di Marco Malvaldi e arriverà lunedì 17 gennaio alle 21.15 su Sky Cinema Uno. Lunedì 24 gennaio il secondo appuntamento con “A BOCCE FERME” liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Marco Malvaldi. Entrambi disponibili on demand su Sky e in streaming NOW.

Nel cast tornano gli storici personaggi che hanno reso famoso il BarLume: Filippo Timi veste ancora i panni del barista investigatore Massimo Viviani, Lucia Mascino quelli del Commissario Fusco, i “vecchini” Alessandro Benvenuti (Emo), Marcello Marziali (Gino), Atos Davini (Pilade), Massimo Paganelli (Aldo), mentre Enrica Guidi è la barista Tizi, Stefano Fresi è Beppe Battaglia, fratellastro di Massimo e Corrado Guzzanti è Paolo Pasquali, truffaldino assicuratore di origini venete.

I delitti del Barlume: Compro Oro, la trama

Nella prima delle due nuove storie, Compro Oro, dopo la strampalata idea di chiedere alla Tizi di sposarlo, il Viviani si ritrova a mendicare un posto dove dormire e a dover restituire l’anello della proposta. Ma quando Massimo arriva al Compro Oro, il gioielliere è steso a terra in una pozza di sangue.  La Fusco e la sua squadra di poliziotti cercheranno di risolvere il caso, supervisionati da lontano dal capo della Polizia Tassone. Ad aiutarli ci sarà il Viviani che, tenendo gli occhi puntati sulla Tizi e Beppe, osserverà anche Emo e la coppia di Italoamericani che chiedono di lui.

Nel visual ufficiale della prima storia, realizzato dal noto fumettista, Giacomo Bevilacqua, Massimo, La Fusco, La Tizi e Beppe sono rappresentati come figure delle carte da gioco. Sullo sfondo Paolo Pasquali, il personaggio interpretato da Corrado Guzzanti e “i vecchini” seduti a un tavolo impegnati in una partita a briscola

I delitti del Barlume è una produzione Sky Original, in coproduzione con Palomar, scritta da Roan Johnson, Davide Lantieri, Ottavia Madeddu e Carlotta Massimi. La regia è di Roan Johnson

 

 
 

MCU: 10 personaggi apparsi solo una volta, ma che meritano un ritorno

Avengers Infinity War

Man mano che il MCU continua ad espandersi, sempre più personaggi tendono ad assumere ruoli ricorrenti e il tempo che passano sullo schermo permette di approfondire ulteriormente le loro psicologie, dando vita a cast corali, non incentrati esclusivamente sulla figura dell’eroe e del villain.

Tuttavia, alcuni di questi personaggi sono apparsi in un’unica occasione, facendo il loro debutto solo per non essere poi più visti, con tanto di inesplorato e non detto. Queste apparizioni “una tantum” riguardano più che altro i personaggi di film del MCU, piuttosto che delle serie: scopriamo insieme a chi ci stiamo riferendo.

1Adrian Toomes / Avvoltoio

Il primo cattivo che l’Uomo Ragno del MCU deve affrontare, l’Avvoltoio, è apparso come padre di Liz in Spider-Man: Homecoming, e lo abbiamo visto finire in prigione nel finale del film.

In una svolta forse inaspettata degli eventi, la gratitudine del personaggio per essere stato risparmiato da Spider-Man ha fatto sì che non rivelasse l’identità segreta dell’adolescente ai suoi compagni di detenzione. Dati gli eventi di Spider-Man: No Way Home però, l’Avvoltoio potrebbe ora potenzialmente tornare senza avere questo senso del dovere nei confronti dell’eroe, mostrando ancora di più la crudeltà del personaggio.

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Henry Cavill: 10 cose che non sai sull’attore

Henry Cavill film

Henry Cavill è uno degli attori più brillanti del cinema contemporaneo e della sua generazione. Conosciuto per lo più per aver dato vita al personaggio di Superman, Cavill è stato in grado di farsi amare dal pubblico di tutto il mondo. In principio, la sua carriera non è stata molto fortunata, trovandosi ad essere scaratato per numerosi ruoli. Ma l’attore britannico non si è mai dato per vinto, riuscendo a rimanere nell’immginario collettivo delle persone grazie alla sue interpretazioni.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Henry Cavill.

Henry Cavill: i suoi film

 

1. Ha recitato in celebri film. Henry Cavill debutta nel mondo del cinema nel 2000, con un breve cameo nel film Rapimento e riscatto, con Russell Crowe. In seguito reicta in film come Segreti di famiglia (2001), Montecristo (2002), Il profumo della campanule (2003), Tristano & Isotta (2006), Cappuccetto rosso (2006), Stardust (2007), Basta che funzioni (2009) e Town Creek (2009). La sua carriera nel cinema prosegue con Immortals (2011), La fredda luce del giorno (2012) e L’uomo d’acciaio (2013), per poi continuare con Operazione U.N.C.L.E. (2015), Batman v Superman: Dawn of Justice (2016), Castello di sabbia (2017), Justice League (2017), Mission: Impossible – Fallout (2018), Enola Holmes (2020) e Zack Snyder’s Justice League (2021).

2. Ha recitato anche per il piccolo schermo. Prima di diventare un volto noto del grande schermo, Cavill era già apparso in diverse occasioni in televisione. Tra il 2002 e il 2003 ha infatti recitato nell’episodio 1×02 della serie The Inspector Lynley Msteries e nel 7×01 della serie L’ispettore Barnaby. Ha inoltre recitato nel film Goodbye, Mr. Chips. Dal 2007 al 2010 è invece stato Charles Brandon nella serie I Tudors. Attualmente è celebre per il ruolo di Geralt di Rivia in The Witcher.

Henry Cavill Superman

Henry Cavill: ha una fidanzata?

3. Henry Cavill è single. Sembra che negli ultimi tempi l’attore britannico sia felicemente single, a partire dalla rottura con la stantwoman Lucy Cork: i due si erano conosciuti sul set di Mission: Impossible – Fallout, frequentati per qualche mese e poi lasciati all’inizio del 2018. Ma la Cork è stata l’ultima di una serie di fidanzate frequentate da Cavill, con relazioni più o meno lunghe avute con Marisa Gonzalo, Jillian Michaels, Susie Redmond, Maude Hirst, Ellen Whitaker (a cui è stato legato per tre anni), Gina Carano e Kaley Cuoco (con una frequentazione durata circa due settimane).

4. È stato fidanzato con una ragazza di 19 anni. Nel 2016, Cavill fece notizia quando si mise a frequentare una ragazza che aveva 13 anni in meno di lui, la studentessa Tara King. Pare che i due si siano conosciuti in un nightclub e che siano stati insieme per nemmeno un anno, ma ai tempi lui cercava di combattere contro le persone che trovavano la loro storia fastidiosa per via della così grande differenza d’età.

Henry Cavill è Superman

5. Era in lista per essere il protagonista di Superman Returns. Nel 2004 venne rivelato che Henry Cavill era nella lista per poter interpretare Superman nel film di Bryan Singer, ma venne scartato a favore di Brandon Routh. In seguito, è stato scelto dalla Warner Bors. per diventare il protagonista del film di Zack Snyder, L’uomo d’acciaio, ottenendo finalmente quel ruolo che sembrava destinato ad interpretare anche solo per via della somiglianza con il Clark Kent dei fumetti.

6. Ha segnato delle novità per il personaggio. A Cavill si deve anche un apparentemente banale ma importante rinnovamento nei confronti del personaggio. L’attore si rifiutò infatti di depilarsi il petto, spingendo così a superare l’idea di un Superman muscoloso e completamente glabro in favore di uno sdoganamento nei confronti dei peli sul petto. Egli è inoltre il primo attore non americano ad interpretare il ruolo.

Henry Cavill: il suo fisico

7. È fin troppo muscoloso per alcuni ruoli. Interpretare un ruolo come quello si Superman richiede una certa muscolatura e grande sessioni di allenamento fisico, tanto che per interpretare quel ruolo faceva una dieta di qualcosa come 5 mila calorie e si allenava moltissimo. Il fatto di interpretare questo personaggio gli ha permesso di mantenere il suo fisico in costante allenamento anche per interpretare altri ruoli, lavorandoci talmente tanto da risultare quasi fin troppo muscoloso.

Henry Cavill The Witcher

Henry Cavill in The Witcher

8. Ha voluto il ruolo ad ogni costo. Quando seppe che Netflix stava per realizzare una serie basata sui celebri romanzi, Henry Cavill fece di tutto per avere un colloquio per la parte di Geralt. Tuttavia i produttori gli dissero che non c’era ancora nulla di scritto e che quindi non potevano ancora stabilire se sarebbe stato il giusto protagonista o meno. Quando la sceneggiatura fu infine pronta, Cavill si fece richiamare per sostenere il provino per la parte, che poi infine vinse.

9. Si è allenato come mai prima per la serie. Grande appassionato della serie di romanzi, Cavill ha dichiarato di essersi allenato duramente per raggiungere la giusta forma fisica per il ruolo. L’attore ha infatti espresso il desiderio di sfoggiare una forma fisica sempre migliore rispetto a quella raggiunta per un precedente ruolo. Quando il trailer della serie è stato rilasciato, i fan hanno immediatamente notato il nuovo livello di fisicità raggiunto dall’attore.

Henry Cavill: età e altezza

10. Henry Cavill è nato il 5 maggio del 1983 nella città di Jersey, la più grande delle Isole del Canale della Manica, appartenente al Regno Unito. L’attore è alto complessivamente 185 centimetri.

Fonti: IMDb, Geeks on Coffee, Vulture, Daily Mail, Cinemablend

 
 

Matt Dillon: 10 cose che non sai sull’attore

Matt Dillon film

Matt Dillon è uno di quegli attori che ha iniziato la propria carriera sin da ragazzino e che non si è mai più fermato, cercando sempre di interpretare ruoli di qualità e scegliendo diversi generi cinematografici. L’attore americano ha saputo farsi apprezzare in tutto il mondo tra commedie e film drammatici, capace di essere molto versatile e talentuoso, costruendosi una carriera più che solida.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Matt Dillon.

Matt Dillon: i suoi film

 

1. Ha recitato in celebri film. L’attore americano ha iniziato la carriera da giovanissimo, a soli 15 anni, quando ha cominciato a recitare nei film Giovani guerrieri (1979), Little Darlings (1980) e American Blue Jeans (1982). In seguito, ha lavorato in Un ragazzo chiamato Tex (1982), I ragazzi della 56a strada (1983), Rusty il selvaggio (1983), Braccio vincente (1987), I maledetti di Broadway (1989), Drugstore Cowboy (1989) e Un bacio prima di morire (1991). La sua carriera è continuata con Golden Gate (1993), Da morire (1995), Frankie delle stelle (1995), In & Out (1997), Sex Crimes – Giochi pericolosi (1998) Tutti pazzi per Mary (1998), con Ben Stiller, Un corpo da reato (2001), City of Ghosts (2002), Crash – Contatto fisico (2004), Tu, io e Dupree (2006) e I truffatori (2013). Tra gli ultimi suoi film, vi sono Insospettabili sospetti (2017), La casa di Jack (2018), Tutto l’amore per Grace (2018), Un viaggio indimenticabile (2018) e Capone (2020), con Tom Hardy.

2. Non solo attore, ma anche doppiatore, sceneggiatore e regista. Nel corso della sua carriera, Matt Dillon ha vestito diversi ruoli, prestando anche la propria voce per I Simpson (2007) e per il film Rock Dog (2016). Inoltre, l’attore ha svolto l’attività di sceneggiatore per il film City of Ghost (2002) che ha anche diretto oltre a un episodio della serie Oz (1999) e al documentario El Gran Fellove (2020), quest’ultimo da lui anche prodotto.

Matt Dillon Instagram

Matt Dillon: moglie o fidanzata?

3. Non si è mai sposato. Se c’è una cosa che Matt Dillon non ha mai fatto è stata quella di mettere l’anello al dito. L’attore, infatti, non si è mai sposato e non ne ha mai sentito da necessità, senza farlo solo perché doveva. Nonostante ciò, è fidanzato da diversi anni con l’italiana Roberta Mastromichele, una relazione fatta di alti e bassi dal 2004 ma che negli ultimi anni sembra essersi stabilizzata e fatta molto seria.

4. È stato fidanzato con Cameron Diaz. Se c’era una coppia che ha fatto impazzire i fan negli anni ’90, questa è stata quella composta da Matt Dillon e Cameron Diaz. I due, infatti, si erano fidanzati nel 1995, hanno recitato insieme in Tutti pazzi per Mary, per poi dirsi addio nel 1999. Pare che entrambi non siano riusciti a governare la loro relazione a causa dei troppi riflettori puntati addosso.

Matt Dillon e le serie tv

 

5. Ha lavorato a diverse serie tv. Sebbene abbia dedicato gran parte della sua carriera al cinema, Matt Dillon si è sempre interessato al piccolo schermo sin dal principio. L’attore, infatti, ha lavorato nelle serie American Playhouse (1982), Modern Family (2011) e Wayward Pines (2015). In quest’ultima ha interpretato Ethan Burke, ‘agente federale protagonista che si imbatte in Wayward Pines durante la ricerca di due agenti scomparsi. Attualmente Dillon è invece impegnato nelle riprese della serie High Desert.

6. È stato protagonista di film tv e video. Oltre alle serie, Dillon ha recitato anche nel film tv documentario Dear America – Lettere dal Vietnam (1987) e in Women & Men 2: In Love There Are No Rules (1991). Inoltre, è apparso anche in alcuni videoclip come The Pogues featuring Kirsty MacColl: Fairytale of New York (1987), Madonna: Bad Girl (1993) e Madonna: The Video Collection 93:99 (1999).

Matt Dillon è su Instagram

7. Ha un profilo ufficiale su Instagram. Come la maggior parte dei suoi colleghi, anche Matt Dillon ha deciso di aprire un proprio account ufficiale su Instagram, seguito da 187 mila persone. L’attore è abbastanza attivo sul social e la sua bacheca pullula di foto che vedono protagonista la sua passione per tante diverse forme d’arte, dando spazio anche per i suoi incontri e viaggi di lavoro.

Matt Dillon oggi

Matt Dillon: oggi

8. È tornato alla ribalta con La casa di Jack. Matt Dillon ha letteralmente spopolato (di nuovo) con il nuovo e controverso film di Lars von TrierLa casa di Jack, interpretando un serial killer psicopatico, quanto incline all’arte e alla filosofia. Il film, che ha fatto particolarmente discutere per la violenza sulle donne rappresentata, ha tuttavia guadagnato lodi in particolare per l’interpretazione di Dillon, da molti giudicata una delle sue più spaventose e migliori della sua carriera.

9. Ha diversi progetti in lavorazione. Attualmente Dillon ha da poco ultimato le riprese di due nuovi film. Questi sono Asteroid City, il nuovo film di Wes Anderson con Tom Hanks, Scarlett Johansson e Margot Robbie, e American Dreamer, di cui si sa ancora poco e nulla. Successivamente reciterà in An Ocean Apart, incentrato sulla storia d’amore tra gli scrittori Simone de Beauvoir e Nelson Algren.

Matt Dillon: età e altezza

10. Matt Dillon è nato il 18 febbraio del 1964 a New Rochelle, New York. L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.

Fonti: IMDb, The Famous People

 
 

Il cielo è ovunque: prime foto del film Apple TV+

Il cielo è ovunque film 2022

Apple Original Films presenta Il cielo è ovunque, prodotto da A24, diretto da Josephine Decker (“Madeline’s Madeline”, “Shirley”) e con la una sceneggiatura di Jandy Nelson, autrice dell’omonimo romanzo. Il film è interpretato da Grace Kaufman, Pico Alexander, Jacques Colimon, Julia Schlaeper, Ji-young Yoo, Havana Rose Liu, Cherry Jones e Jason Segel. I produttori sono Denise Di Novi (“Piccole donne”) e Margaret French Isaac (“Stepmom”) per Di Novi Pictures, insieme a Decker e Allison Rose Carter (“Shirley”). Nelson e Joshua Bachove (“Minari”) sono i produttori esecutivi. La fotografia è a cura di Ava Berkofsky (“Insecure”), la scenografia è di Grace Yun (“Hereditary”), il montaggio di Laura Zempel ( “Euphoria”), i costumi di Christopher Peterson (“The Irishman”) e le musiche di Caroline Shaw (“Madeline’s Madeline”). Il cielo è ovunque sarà presentato in anteprima in tutto il mondo l’11 febbraio su Apple TV+

Il cielo è ovunque, la trama

Nascosta tra le magiche sequoie della California settentrionale e circondata dalle rose gigantesche di sua nonna, la diciassettenne Lennie Walker, un vero prodigio musicale, lotta con la sofferenza atroce che l’ha travolta a seguito dell’improvvisa perdita della sorella maggiore, Bailey. Quando Joe Fontaine, il carismatico nuovo ragazzo della scuola, entra nella vita di Lennie, lei ne resta subito attratta. Ma la complicata relazione di Lennie con Toby, il devastato fidanzato di sua sorella, condiziona la nascente storia d’amore tra lei e Joe. Attraverso la sua vivida immaginazione e i suoi sentimenti, onesti e conflittuali, Lennie naviga tra il primo amore e la prima perdita per creare una canzone tutta sua. L’acclamata regista Josephine Decker dirige questo commovente adattamento dell’omonimo romanzo.

 
 

Dal tramonto all’alba: trama, cast e curiosità sul film

Dal tramonto all'alba film

Reduce dal successo di Pulp Fiction, che lo aveva portato a vincere la Palma d’oro al Festival di Cannes, l’Oscar alla miglior sceneggiatura originale e a consacrarsi come una delle nuove più importanti voci del cinema mondiale, Quentin Tarantino si trovò a vivere un periodo particolarmente fervido, che lo spinse però anche a prendersi una breve pausa dalla regia. Dopo aver realizzato unicamente il film ad episodi Four Rooms, egli decise di affidare una sua vecchia sceneggiatura all’amico fraterno Robert Rodriguez (che a sua volta aveva diretto un episodio di Four Rooms). Con questa loro nuova collaborazione nacque Dal tramonto all’alba.

Tarantino aveva scritto la sceneggiatura di questo ai tempi del liceo, fondendo in questa elementi da poliziesco e da opera horror. Nello scrivere, inoltre, Tarantino ammise di aver abbandonato la formula “domande prima, risposte dopo” tipica dei suoi primi film, decidedo piuttosto di ricorrere fortemente al duo suspense/sorpresa. Sapendo che Rodriguez era alla ricerca di un horror daa dirigere, Tarantino decise di affidare a lui la sceneggiatura di Dal tramonto all’alba, consapevole del comune gusto per il cinema. Con il gusto grottesco di Rodriguez, il film prese così vita andando poi incontro ad un’ottima accoglienza di critica e pubblico.

Ancora oggi è ricordato come l’ennesimo film che confermò il talento di Tarantino, facendo altresì scoprire Rodriguez come un regista ricco di risorse e idee. Per i fan dei due cineasti, si tratta dunque di un titolo imperdibile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori e alle opere derivate da questo film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

Dal tramonto all’alba: la trama del film

Protagonisti del film sono i fratelli Seth e Richard Gecko, in fuga verso il Messico dopo una cruenta rapina in una banca del Texas. Durante il tragitto, tuttavia, i fuggiaschi entrano in un negozio di liquori, dove Richard, in preda al delirio, uccide il commesso e il ranger Earl McGraw. Avendoli individuati, inizia da parte delle forze dell’ordine una dura caccia per impedire ai due di attraversare il confine. Nel tentativo di trovare un modo per superare la frontiera, Seth e Richard si imbattono nel pastone in crisi Jacob Fuller, in vacanza con i suoi figli adolescenti Scott e Kate. I due criminali costringono l’uomo a introdurli clandestinamente oltre il confine messicano grazie al suo camper.

Ormai certi di essere salvi, i due e con loro i tre ostaggi si fermano presso uno strip club nel deserto di nome Titty Twister. Qui hanno intenzione di spendere la notte, avendo in programma per il giorno dopo di incontrare un certo Carlos, che li accompagnerà al santuario di El Rey, un luogo sicuro per i fuggitivi. Quella che doveva essere una notte tranquilla, lontana da tutto e tutti, si rivelerà però ben presto la sfida più difficile da superare per i fratelli Gecko e quanti presenti nello strip club. Qualcosa di spaventoso si sta infatti avvicinando a loro con il sopraggiungere della notte, qualcosa di non umano e particolarmente affamato.

Dal tramonto all’alba: il cast del film

Per il ruolo di Seth Gecko, protagonista primario del film, si era inizialmente pensato agli attori John Travolta, Steve Buscemi e Michael Madsen, i quali avevano già collaborato con Tarantino. Tutti e tre erano però già impegnati su altri set e il ruolo finì così per essere affidato al semi sconosciuto George Clooney, noto principalmente per la serie E.R. – Medici in prima linea. Fu proprio Dal tramonto all’alba a renderlo un affermato attore anche sul grande schermo. Accanto a lui, nei panni del fratello Richard si ritrova lo stesso Tarantino, che accettò la richiesta di Rodriguez a riguardo, desideroso di poter dirigere l’amico. La sua interpretazione è stata a lungo oggetto di discussioni, tra chi la eloggiava e chi la giudicava pessima. Su volontà di Tarantino, hanno partecipato al film anche lo specialista degli effetti speciali Tom Savini e Fred Williamson, noto per i film della blaxploitation, rispettivamente nei ruoli di Aiden Tanner e Frost.

Harvey Keitel, apparso sia in Le iene che Pulp Fiction, accettò ben volentieri di recitare nei panni del pastore Jacob Fuller. L’attore affermò a riguardo che lavorare con Tarantino era stata un’esperienza unica che desiderava ripetere assolutamente. Nei panni dei suoi figli Scott e Kate vi sono invece gli attori Ernest Liu, qui al suo esordio, e Juliette Lewis, già nota per Natural Born Killers e Cape Fear. L’attrice ha in seguito affermato di essere riuscita a girare le sue scene non trovando alcun modo di immedesimarsi con il suo personaggio. Per altri una cosa negativa, per lei questa impossibilità fu di grande aiuto. Completano il cast gli attori Salma Hayek nei panni di Santanico Pandemonium, Danny Trejo in quelli di Razo Charlie e Cheech Marin, nel triplice ruolo del poliziotto di frontiera, di Chet Pussy e di Carlos Madrigal.

Dal tramonto all'alba cast

Dal tramonto all’alba – La serie e i sequel del film

Dal 2014 al 2016 è andata in onda in televisione Dal tramonto all’alba – La serie, composta da 3 stagioni per un totale di 30 episodi. Ad averla ideata e parzialmente diretta vi è lo stesso Rodriguez, che si è così potuto assicurare che il progetto rimanesse fedele al film del 1996 e ai suoi due sequel. La serie ripropone dunque i personaggi e le situazioni già viste, approfondendoli maggiormente grazie ai tempi dilatati della serialità. Ad interpretare i due fratelli Gecko vi sono però stavolta gli attori D. J. Cotrona e Zane Holtz. Sfortunatamente la serie è stata cancellata dopo la terza stagione, lasciando parzialmente in sospeso il racconto.

Come accennato, esistono anche altri due film legati al racconto di Dal tramonto all’alba. Visto il successo di questo, infatti, Tarantino e Rodriguez decisero di produrre un sequel e un prequel. Intitolati Dal tramonto all’alba 2 – Texas, sangue e denaro e Dal tramonto all’alba 3 – La figlia del boia, questi, ambientati qualche tempo dopo e diversi decenni prima dell’originale, sono diretti rispettivamente da Scott Spiegel e P. J. Pesce. In entrambi i casi, cambia il cast di attori. Anche per tali motivi, nessuno dei due riuscì a replicare il successo ottenuto dal primo, che aveva dalla sua grandi nomi di richiamo tanto nel cast quanto alla regia e alla sceneggiatura.

Dal tramonto all’alba: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Dal tramonto all’alba grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 14 gennaio alle ore 21:30 sul canale Spike TV.

Fonte: IMDb

 
 

Eternals: il costume di Starfox da vicino

Harry Styles Kevin Feige

Annunciando l’arrivo di Eternals su Disney+, Gemma Chan che nel film interpreta Sersi, ha condiviso sui suoi account social delle fotografie dal film. Una di queste la raffigura accanto a Harry Styles, che nella prima scena post credits del film interpreta Heros/Starfox. In questa immagine, ancora di più che nella scena del film, si può vedere bene il costume del fratello di Thanos.

Eternals: una toccante scena eliminata che fa riferimento a Thanos

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, è arrivato il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

 
 

Thor: Love and Thunder , Valchiria avrà doti più simili a quelle dei fumetti

thor: love and thunder

Trai personaggi che ritroveremo in Thor: Love and Thunder spicca sicuramente Valchiria che sarà di nuovo interpretata da Tessa Thompson. L’attrice è stato un netto cambiamento rispetto all’aspetto che ha il personaggio nei fumetti, tuttavia questa sua nuova sortita nei panni del personaggio del MCU ce la presenterà più simile a quella dei fumetti, almeno per quello che riguarda le sue capacità e le sue doti in battaglia.

Parlando con W Magazine, a Thompson è stato chiesto delle abilità di Valchiria nei film di Thor, abilità che lei ha descritto come “strane” oltre che “abbastanza erotiche”. Anche se l’attrice non dice esplicitamente che queste abilità saranno mostrate in Thor: Love and Thunder, fornisce indizi specifici che suggeriscono la possibilità di vedere Valchiria andare oltre le sue doti in combattimento che abbiamo già visto palesate.

“Ha abilità strane, a dire il vero. Riesce a percepire quando qualcuno è vicino alla morte e lo porta nel Valhalla, che è essenzialmente l’aldilà. Può far rivivere le persone. Ma quando fa rivivere le persone, a volte finisce nel loro corpo. È una cosa strana. Può essere abbastanza erotico. E poi ha una forza sovrumana ed è essenzialmente Dio.”

Thor: Love and Thunder

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 maggio 2022.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

 
 

Chris Hemsworth: il suo primo incontro con gli altri Vendicatori li ha resi tutti gelosi

Chris Hemsworth fisico

Nel corso degli anni della sua carriera di successo, abbiamo imparato ad apprezzare Chris Hemsworth anche per la sua personalità affabile e per la sua simpatia, oltre che per il talento e la bellezza. Ebbene, il suo primo incontro con i colleghi Vendicatori però non è stato semplice, proprio perché all’apparenza è così bello da suscitare invidia.

Parola di Jeremy Renner che ha così raccontato il loro primo incontro durante la prova costume per The Avengers:

“Se hai mai praticato uno sport lo sai, è stato come entrare in una nuova squadra. Conoscevo Robert Downey Jr., conoscevo Scarlett Johansson, semplicemente non conoscevo Chris Hemsworth. È fantastico, ma non lo sapevamo, giusto? Il primo giorno, stavamo tutti aspettando con i nostri costumi. Sembrava che fosse Halloween. Eravamo eccitati ma allo stesso tempo ci sentivamo ridicoli. Sentivo come se ci conoscessimo tutti in qualche modo, tranne questo ragazzo, Hemsworth, perché veniva dall’Australia. Ed era il più alto, il più bello… Downey diceva: ‘Dobbiamo rompergli il ginocchio. Dobbiamo portarlo fuori. Questo ragazzo è troppo bello. È troppo alto, è troppo affascinante, fanculo questo ragazzo.'”

Le cose sono poi andate diversamente, dal momento che tutti hanno scoperto quanto fosse delizioso Chris Hemsworth!

 
 

Batgirl: Lex Luthor è ancora in prigione? Nuove aggiunte misteriose al cast

Continuano a trapelare foto dal set di Batgirl, attualmente in fase di riprese, e oggi Twitter ci propone la foto di una rivista che apparirà in un’edicola della scenografia che riporta una notizia su Lex Luthor e un nuovo avvocato. Vorrà dire che nell’universo di Batgirl Luthor è ancora in prigione e non è scappato come alla fine di Justice League?

Stranamente, però, la copertina scrive male il cognome di Luthor, stampando un Luther che potrebbe essere anche un altro personaggio a questo punto! Ecco il post su Twitter:

https://twitter.com/BatgirlFilm/status/1481721736135593991?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1481721736135593991%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fbatgirl-movie-lex-luthor-prison-set-image%2F

Inoltre, via THR, sappiamo che il cast di Batgirl è stato rimpolpato da altri nomi che interpreteranno misteriosi personaggi dell’universo DC. Rebecca Front, Corey Johnson Ethan Kai si sono uniti al progetto nel bel mezzo delle riprese. Sia Warner Bros che DC tengono la bocca chiusa su chi interpreteranno ognuno dei nuovi membri del cast, ma possiamo affermare che probabilmente uno di loro interpreterà Robin.

È stato annunciato che Leslie Grace interpreterà Batgirl. Il suo precedente ruolo cinematografico è stato nell’adattamento della WB di In the Heights, acclamato dalla critica. Mentre la trama di Batgirl è ancora nascosta, il film vedrà J.K. Simmons torna nel ruolo del commissario Gordon, visto l’ultima volta in Justice League di Zack Snyder. Jacob Scipio partecipa al film in un ruolo non rivelato e Brendan Fraser interpreta il cattivo Garfield Lynns, noto anche come Firefly.

Batgirl doveva essere diretto da Joss Whedon, regista di The Avengers e Avengers: Age of Ultron, nonché della versione cinematografica di Justice League. Tuttavia, nel 2018, il regista ha deciso di abbandonare il progetto, ammettendo di non essere riuscito a “decifrare la storia”.

 
 

Kirsten Dunst è fiera del suo bacio con Spider-Man e vorrebbe tornare a essere MJ

Kirsten Dunst
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Kirsten Dunst è trai protagonisti della stagione dei premi 2022 grazie al suo ruolo in Il Potere del Cane. In questa occasione e alla luce dell’uscita del nuovo Spider-Man che vede tra le sorprese anche la presenza di Tobey Maguire, il “suo” Uomo Ragno, Dunst ha avuto modo di parlare di quello che ha rappresentato per lei quella trilogia in un momento molto importante della sua carriera.

In una recente intervista con W Magazine, Dunst ha parlato dell’eredità della sua scena del bacio di 20 fa anni con Tobey Maguire in Spider-Man. L’attrice ha rivelato che durante la ripresa non si è sentita che stava recitando in una scena romantica, soprattutto considerando che l’acqua continuava a salire nel naso di Maguire, rendendo difficile per lui respirare. Tuttavia, a posteriori, è orgogliosa di averne fatto parte.

“Il modo in cui mi è stata presentata la scena, [Sam Raimi] mi ha regalato questo libro di baci famosi, e questo mi ha fatto capire quanto Sam volesse che fosse romantico e speciale… Anche se non era necessariamente così con Tobey appeso a testa in giù… Sono orgoglioso di averne fatto parte. Sembrava un grande bacio”.

Parlando con People Magazine, Dunst ha anche detto che sarebbe entusiasta di tornare nel ruolo di MJ: “Certo che lo farei. Ovviamente. Me lo hanno chiesto un paio di volte. È un gioco da ragazzi. Quella è stata una parte enorme della mia carriera e della mia vita.”

E chissà che non possa accadere in futuro, con il multiverso e una innumerevole quantità di possibilità nel prossimo futuro.

 
 

Gerard Butler: 10 cose che non sai sull’attore

Gerard Butler film

Gerard Butler è uno degli attori più richiesti di Hollywood. L’attore scozzese è diventato uno dei maggiori interpreti dei film d’azione, riuscendo a conquistare il pubblico con le sue acrobazie, il suo talento e le sue interpretazioni. Affascinante, abile, gran amatore e devoto a tante cause di beneficenza, l’attore ha dovuto lavorare sodo per costruirsi la sua solida carriera e per riuscire ad ottenere il successo e la stima odierna. Ecco, allora, dieci cose da sapere su Gerard Butler.

Gerard Butler: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film. La carriera di Gerard Butler inizia, dopo qualche esperienza teatrale, nel 1997 con i film La mia regina e Il domani non muore mai. In seguito, ha lavorato in One More Kiss (1999), Dracula’s Legacy – Il fascino del male (2000), Shooters (2002), Il regno del fuoco (2002) e in Lara Croft: Tomb Raider – La culla della vita (2003). L’attore scozzese ha continuato a lavorare in film come Il fantasma dell’opera (2004), 300 (2006), P.S. I Love You (2007), RocknRolla (2008), La dura verità (2009), Giustizia privata (2009), Il cacciatore di ex (2010), Coriolanus (2011), Quello che so sull’amore (2012), Comic Movie (2013), Attaco al potere – Olympus Has Fallen (2013), Attacco al potere 2 (2016), Gods of Egypt (2016), Quando un padre (2016), Geostorm (2017) e Hunter Killer – Caccia negli abissi (2018). Tra i suoi ultimi film si annoverano Attacco al potere 3 – Angel Has Fallen (2019), Greenland (2020) e Copshop – Scontro a fuoco (2021).

2. Non solo attore, ma anche doppiatore e produttore. Nel corso della sua carriera, Gerald Butler ha lavorato in diversi ambiti del cinema, diversi dal mondo della recitazione. L’attore, infatti, ha vestito i panni del doppiatore per Dragon Trainer (2010), Dragon Trainer 2 (2014) e Dragon Trainer – Il mondo nascosto (2019), mentre in quanto produttore ha lavorato ai film Giustizia privata (2010), Attacco al potere e Attacco al potere 2 (2016), Nella tana dei lupi (2018), Hunter Killer e Angel Has Fallen (2019).

gerard butler

Gerard Butler: moglie o fidanzata?

3. Gerard Butler non è sposato, ma è impegnato. L’attore scozzese non si è mai sposato e la sua vita sentimentale è stata piuttosto turbolenta. Tuttavia, ultimamente da qualche anno, più precisamente dal 2014, si frequenta con l’interior design Morgan Brown, anche se si sono lasciati e ripresi più volte. I due, infatti, si erano lasciati nell’agosto del 2018, per poi riprendersi nell’ottobre dello stesso anno e allontanarsi dopo poche settimane. Pare, comunque, che abbiano ricominciato a frequentarsi nell’aprile del 2019.

4. Ha avuto diverse fidanzate famose. Nel corso della sua vita sentimentale, Gerard Butler ha frequentato diverse donne appartenenti al mondo dello show business. Tra relazioni ufficiali e flirt presunti, risaltano i nomi di Cameron Diaz, Naomi Campbell, Jennifer Aniston, Rita Ora, Madalina Ghenea e Lindsay Lohan.

Gerard Butler in 300

5. Il film ha richiesto un duro allenamento. Per poter interpretare al meglio Re Leonida e dargli un maggiore realismo, Gerard Butler ha dovuto allenarsi duramente. L’attore, infatti, si è allenato per quattro ore tutti i giorni, per circa quattro mesi, al fine di poter dare vita al suo personaggio. Ciò gli ha permesso non solo di acquisire il fisico scolpito richiesto per il personaggio, ma anche di poter interpretare personalmente molte delle scene più complesse, senza ricorrere a controfigure.

6. Si è fatto male durante la realizzazione del film. Un film come 300 richiede molto lavoro, grandi sforzi fisici e un costante impegno. E questo è quello che ha fatto Gerard Butler nell’interpretazione di Re Leonida, arrivando fino al punto di farsi male a un piede e a un tendine del braccio durante la lavorazione del film. Fortunatamente, l’attore è riuscito a recuperare in breve tempo, così da poter tornare quanto prima sul set.

7. Non aveva la stessa età di Leonida. Secondo la leggenda, il guerriero Leonida al momento della sua morte in battaglia aveva ben 60 anni. Naturalmente, per Hollywood un attore di quell’età sarebbe difficilmente risultato credibile per tale ruolo e così si decise da subito di ricorrere ad un interprete più giovane e di conseguenza più performante. Quando Butler fu scelto per il ruolo, egli aveva 37 anni, poco meno della metà di quelli che Leonida si suppone avesse.

gerard butler

Gerard Butler è su Instagram

8. Ha mostrato la sua casa bruciata. Lo scorso novembre, come tantissime altre persone, Gerard Butler se l’è vista davvero brutta. Sul suo account ufficiale Instagram, seguito da 3 milioni di persone, l’attore ha deciso di mostrare in un paio di video ciò che era rimasto della sua casa e i danni del devastante incendio che ha bruciato la California in quei giorni. L’attore, con un viso stanco e con al collo una mascherina, ha ammesso di sentirsi straziato dal vedere una scena come quella.

9. Ha presentato sul social il suo nuovo cane. L’attore ha deciso di utilizzare il suo profilo ufficiale Instagram per presentare al mondo il suo nuove animale domestico, una cagnolina randagia, trovata per caso in Bulgaria mentre stava girando il film Hunter Killer.

Gerard Butler: età e altezza dell’attore oggi

10. Gerard Butler è nato il 13 novembre del 1969 a Paisley, in Scozia. L’attore è alto complessivamente 188 centimetri.

Fonti: IMDb, Daily Mail

Alberto Sordi: 10 cose che non sai sull’attore

Alberto Sordi film

Alberto Sordi è stato uno degli attori più brillanti che il cinema, soprattutto italiano, abbia mai potuto conoscere, conquistando tutti con la sua intelligenza, il suo talento e quella parlata romana indistinguibile. La sua è stata una carriera contraddistinta da un duro lavoro, capace di dirottare i suoi talenti in molteplici direzioni, puntando sempre alla qualità dei suoi lavori.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Alberto Sordi.

Alberto Sordi: i suoi film

 

1. Alberto Sordi: i film e la carriera. Fra i più importanti attori del cinema italiano, Sordi ha recitato in 160 film. Tra i più celebri si citano Lo sceicco bianco (1952), I vitelloni (1953), Un americano a Roma (1954), Addio alle armi (1957), La grande guerra (1959), Il vigile (1960), Il medico della mutua (1968), Lo scopone scientifico (1972), Il marchese del Grillo (1981), In viaggio con papà (1982) e Il tassinaro (1983). Tra i suoi ultimi film vi sono invece stati Una botta di vita (1988), Vacanze di Natale ’91 (1991), Assolto per aver commesso il fatto (1992), Romanzo di un giovane povero (1995) e Incontri proibiti (1998).

2. Non solo attore, ma anche doppiatore, regista, produttore e sceneggiatore. Nel corso della sua carriera, Alberto Sordi ha sperimentato diversi ambiti del cinema. Parallelamente alle sue esperienze di comparsa, Sordi si era proposto per diventare il doppiatore di Oliver Hardy, iniziando a dargli la voce dal 1939. In seguito, ha doppiato molti altri attori di film come Casablanca, La vita è meravigliosa e Duello al sole. L’attore si è poi dilettato nella produzione dei film Mamma mia, che impressione! (1951) e Io e Caterina (1980), oltre che nella regia di film come Fumo di Londra (1966), Un italiano in America, Polvere di stelle (1973), Io so che tu sai che io so (1982) e Un tassinaro a New York (1987). In quanto sceneggiatore, ha lavorato ai film Un giorno in pretura (1954), Il marito (1958), Amore mio aiutami (1969) e Il comune senso del pudore (1976).

Alberto Sordi: la Galleria in suo onore

3. A Sordi è stata intitolata una galleria. La galleria Colonna che si trova in piazza Colonna nel cuore di Roma, inaugurata nell’ottobre del 1922, è un edificio che comprende una galleria commerciale al suo interno. Dopo la ristrutturazione ed essere stata riaperta nel dicembre del 2003, si decise di intitolarla all’attore romano che scomparso pochi mesi prima, il 24 febbraio del 2003.

alberto sordi

Alberto Sordi e gli spaghetti

4. Una scena che è diventata subito cult. In Un americano a Roma Alberto Sordi interpreta Nando, un uomo che vorrebbe tanto essere andare in America, ma non gli è possibile. Nella famosa scena del protagonista con il piatto di pasta sotto gli occhi, Sordi intraprende un vero e proprio dialogo con i maccheroni, colpevoli di averlo provocato e aver rivelato la sua vera italianità.

5. Una scena ripresa da Carlo Verdone. Che Carlo Verdone abbia avuto un rapporto speciale con Alberto Sordi è cosa risaputa, come il fatto che lo stesso Verdone lo abbia citato diverse volte nei suoi film. La scena degli spaghetti mangiati da Sordi in Un americano a Roma, infatti, è stata ripresa da Verdone nel film Borotalco.

Alberto Sordi: chi era sua moglie

6. Alberto Sordi non si è mai sposato. Una delle informazioni più conosciute circa la sua vita privata è che Alberto Sordi è sempre stato uno scapolo incallito, amante delle belle donne, ma senza mai intraprendere relazioni serie. Pare che l’attore abbia sempre vissuto il “fattore matrimonio” con una certa angoscia, forse perché troppo dipendente e perché le donne che lui definiva ardimentose lo intimorivano un poco.

7. Non ha mai parlato delle sue relazioni. Se c’è una cosa che ha sempre contraddistinto Alberto Sordi dagli altri suoi colleghi era il fatto di non parlare mai delle sue frequentazioni. Infatti, sono molte le donne che hanno avuto accesso alla sua vita privata, Andreina Pagnani su tutte e con cui condivise circa nove anni di vita. Sordi riuscì solo una volta ad avvicinarsi all’altare quando si fidanzò con l’attrice Uta Franz, salvo poi rimandare tutto per il panico. Tra i vari flirt attribuitegli, pare ci siano quelli con Katia Ricciarelli, Shirley MacLaine, Silvana Mangano e molte altre donne conosciute durante i suoi viaggi per il mondo.

Alberto Sordi dentone

Alberto Sordi e Guglielmo il dentone

8. È uno dei suoi personaggi più celebri. Nel film del 1965, Sordi interpreta Guglielmo il dentone, personalità estremamente colta che ambisce a diventare il nuovo lettore del telegiornale per la Rai. Unico problema, è la sua dentatura molto pronunciata che, presso gli altri aspiranti al concorso, gli vale il soprannome di Guglielmo “il dentone”. Sarà appunto per il suo aspetto, ritenuto l’antitesi della telegenia, che la giuria tenterà con ogni pretesto di eliminarlo, senza che nessuno dei componenti trovi il coraggio di spiegargli apertamente la questione. Sordi ha naturalmente saputo dar vita a questo personaggio con una comicità unica, che lo ha portato ad affermarsi come uno dei suoi più celebri e divertenti.

Alberto Sordi: quando è morto l’attore

9. Dovette combattere contro un brutto male. Nel 2001 Sordi si ammalò di tumore ai polmoni e da allora le sue apparizioni pubbliche si diradarono notevolmente. L’ultima si ebbe in occasione del programma Italiani nel mondo, del luglio 2002. Afflitto durante l’intera stagione invernale da forme di polmonite e bronchite, Alberto Sordi morì la sera del 24 febbraio 2003 all’età di 82 anni, nella sua casa di Roma. Sordi riposa oggi nella tomba di famiglia, presso il Cimitero Monumentale del Verano. L’epitaffio sulla lapide recita: Sor Marchese, è l’ora, battuta ripresa da uno dei suoi film più celebri, Il marchese del Grillo.

Alberto Sordi: le frasi più celebri dell’attore

10. Aveva un repertorio di frasi uniche. Se c’è una cosa che Alberto Sordi ha saputo fare è entrare nell’immaginario comune con tanti suoi aforismi. Ecco alcune sue frasi:

  • Non mi sposo perché non mi piace avere della gente estranea in casa
  • La nostra realtà è tragica solo per un quarto: il resto è comico. Si può ridere su quasi tutto.
  • Sa perché dicono che sono avaro? Perché i soldi non li sbatto in faccia alla gente, come fanno certi miei colleghi.
  • La ginnastica, il footing e le attività del genere sono in gran parte masochistiche, punitive della nostra istintiva passione per la spaparanzata.
  • Alla mia età ho fatto il callo alla solitudine. Una solitudine, però, molto relativa, perché il lavoro riesce a riempire completamente la mia esistenza.
  • La mia comicità non è mai stata astratta, gratuita. L’ho sempre ricalcata sulla realtà del momento.

Fonti: IMDb, Alberto Sordi, Aforismi

 
 

Per Jeremy Renner niente potrà mai eguagliare il legame degli Avengers originale

Jeremy Renner

Jeremy Renner ha parlato della relazione dei suoi compagni Avengers originali in una recente apparizione sul podcast Armchair Expert. L’attore ha detto che tra tutti i vantaggi dell’entrare nel MCU, c’è stato il legame con i suoi co-protagonisti che è il più importante per lui e, qualunque cosa accada, nulla potrà sostituirlo.

“La cosa più bella che mi sia venuta dagli ultimi 11 anni del mondo Marvel, per me, o anche per tutti noi, è l’intero viaggio che abbiamo percorso noi Avengers Originali. Ci sono stati matrimoni e divorzi, bambini nati e un molti cambiamenti e cambiamenti nelle nostre vite personali così come nella nostra vita di attori che abbiamo condiviso tutti insieme in un modo molto specifico.”

“Tutti loro, sono come una famiglia per me. Non puoi sostituirlo o quantificarlo, e tutti abbiamo un tatuaggio uguale per simboleggiare il nostro legame e il nostro amore”.

Jeremy Renner fa parte del MCU dal 2011, quando il suo Clint Barton comparve in un breve cameo in Thor, per poi riapparire in The Avengers del 2012.

 
 

Il Padrino torna al cinema per il suo 50° anniversario

Il padrino restaurato

Il Padrino, il magistrale adattamento cinematografico di Francis Ford Coppola del romanzo di Mario Puzo racconta l’ascesa e la caduta della famiglia Corleone e la trilogia cinematografica è giustamente considerata come una delle più grandi della storia del cinema compie ben cinquant’anni.  In preparazione del 50° anniversario dell’uscita originale del primo film, il 24 marzo 1972, la Paramount e la casa di produzione di Coppola, la American Zoetrope, hanno intrapreso un restauro scrupoloso di tutti e tre i film nel corso di tre anni.

Ogni sforzo è stato fatto per creare la migliore presentazione possibile per il pubblico di oggi, che può guardare i film usando una tecnologia che è progredita enormemente dal 2007, quando l’ultimo restauro è stato completato dall’eminente storico del cinema e conservatore Robert Harris.  Usando quel lavoro come modello, il team ha speso migliaia di ore per assicurarsi che ogni fotogramma fosse valutato per creare la presentazione più incontaminata rimanendo fedele all’aspetto originale dei film.

“Sono molto orgoglioso de Il Padrino, che ha certamente definito la prima parte della mia vita creativa”, ha detto Francis Ford Coppola. In questo tributo per il 50° anniversario, è gratificante celebrare questa pietra miliare con la Paramount insieme ai meravigliosi fan che lo hanno amato per decenni, alle giovani generazioni che lo trovano ancora attuale e a coloro che lo scopriranno per la prima volta. “Ci siamo sentiti privilegiati nel restaurare questi film e un po’ in soggezione ogni giorno che ci abbiamo lavorato”, ha detto Andrea Kalas, Vicepresidente Senior della Paramount Archives.

DETTAGLI DEL RESTAURO de Il Padrino

  • Oltre 300 cartoni di pellicola sono stati esaminati per trovare la migliore risoluzione possibile per ogni fotogramma di tutti e tre i film.
  • Più di 4.000 ore sono state spese per riparare macchie di pellicola, strappi e altre anomalie nei negativi.
  • Oltre 1.000 ore sono state spese per una rigorosa correzione del colore per assicurare che gli strumenti ad alta gamma dinamica fossero rispettosi della visione originale di Coppola e del direttore della fotografia Gordon Willis.
  • Oltre all’audio 5.1 approvato da Walter Murch nel 2007, le tracce mono originali de Il padrino e Il padrino: Parte II sono state restaurate.
  • Tutto il lavoro è stato supervisionato da Coppola.
 
 

Spider-Man: No Way Home, 10 motivi per cui è il miglior film su Spider-Man di sempre

Spider-Man: No Way Home

Spider-Man: No Way Home è certamente il film dell’Uomo Ragno di maggior successo di tutti i tempi che, secondo tanti, superando di gran lunga le precedenti pellicole, si è affermato come un film inarrestabile. Tra le più grandi ragioni del suo successo vi è il fatto che, per molti versi, No Way Home può essere ritenuto il miglior film di Spider-Man di sempre: non solo per alcune sequenze iconiche o i maestosi colpi di scena, ma soprattutto perché regala ai fan la versione più pura e sentita di Peter Parker sul grande schermo.

Il film si concentra sull’umanità e la moralità di Peter Parker, qualità che dimostrano chiaramente perché è stato ritenuto un supereroe iconico per quasi 60 anni. No Way Home ha anche riportato in scena molti dei personaggi più iconici di tutti i film di Spider-Man, una pletora di eroi e villain per cui fare il tifo senza che le loro apparizioni risultassero puro fan service. Vediamo insieme i 10 motivi per cui Spider-Man: No Way Home  può essere considerato il miglior film su Spider-Man di sempre.

1Il ritorno dell’Amazing Spider-Man

the amazing spider-man 3

No Way Home è per molti versi un omaggio al successo dello Spider-Man del MCU, ma sancisce anche un riconoscimento definitivo della bravura e del carisma di Andrew Garfield, che ha interpretato il personaggio nei film di The Amazing Spider-Man; in No Way Home Garfield ruba sicuramente la scena con il suo fascino e umorismo, e il film non solo può essere considerato il migliore perché riporta in scena tutti e tre gli Spider-Man, ma perchè riesce finalmente a dare a Garfield una seconda possibilità.

Il personaggio ha anche un interessante arco di sviluppo nel film: all’inizio lo vediamo sconfitto e affranto dalla morte di Gwen Stacy, ma è in grado di superare l’ira repressa e il dolore salvando l’MJ di Tom Holland, dando così al personaggio un epilogo adeguato (se di fine effettivamente si parla).

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Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno: ecco cosa è ancora un mistero 10 anni dopo

Il cavaliere oscuro - Il ritorno

Dieci anni fa usciva l’ultimo capitolo della trilogia: Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno. Dopo Batman Begins e Il Cavaliere Oscuro, nel 2012 Christopher Nolan porta sullo schermo l’episodio finale che, ancora oggi, fa parlare. I dettagli non del tutto esplicitati rinnovano costantemente la curiosità dei fan che sono sempre in cerca di curiosità e segreti sul film e la sua produzione.

La trilogia di Nolan ha realmente segnato il genere. Seppur spesso criticati per le trame artificiose o per i dialoghi così espositivi, i suoi film sul Cavaliere Oscuro elevano il mondo dei supereroi apportando un realismo e una intensità mai viste prima. Una decade dopo l’epilogo della trilogia, rivediamo i dieci aspetti più misteriosi de Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno.

1La Warner Bros voleva l’Enigmista come cattivo deIl Cavaliere Oscuro – Il ritorno

Batman Forever L'enigmista

Agli inizi delle riprese del film, Nolan stava anche lavorando a Inception, il thriller psicologico con Leonardo DiCaprio.

David S. Goyer, che ha lavorato alla storia de Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno, ha rivelato in un’intervista con la rivista Empire che la Warner Bros. aveva inizialmente consigliato l’Enigmista come cattivo principale per il film. Inoltre, dai dirigenti era arrivato un suggerimento: il protagonista di Inception, Leonardo Dicaprio, sembrava loro perfetto per vestire i panni l’enigmatico Edward Nygma.

Ora sappiamo che Nolan ha preferito seguire la sua idea e tenere divise le due produzioni: niente DiCaprio e niente Enigmista.

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America Latina: recensione del film dei Fratelli D’Innocenzo

America Latina recensione

Il cinema dei Fratelli D’Innocenzo non è facile, dove con “facile” s’intende quel tipo di spettacolo fruibile al grande pubblico, con poche sfumature che distinguano i semplici gusti da uno sguardo più paziente nell’osservare.

Alla 78esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica i gemelli Fabio e Damiano presentano in concorso America Latina, il loro terzo lungometraggio. Che, appunto, non è fatto con un linguaggio spontaneo e d’immediata lettura. E, c’è da dire, che ci avevano ben abituati con La terra dell’abbastanza e Favolacce, grazie ai quali sono stati ricoperti di premi e riconoscimenti anche internazionali.

America Latina è una conferma per i Fratelli D’Innocenzo

Mantenendo fede al proprio stile, non si discostano di un millimetro dalla qualità a cui hanno sempre puntato e mettono insieme un’opera che racconta molto di più di quel che mostra. E quello che mostra, a sua volta, è teatro di richiami ed evocazioni di mondi sotterranei, pur con l’uso di un’estetica estremamente raffinata.

Non sanno cosa sia l’uso dozzinale del mezzo cinematografico, con tutto quel che ne consegue. Manovrano il complesso di luci, fotografia e scenografia componendo immagini che regalano il languore annoiato della borghesia della fine degli anni ’60, e a supporto di tutto ciò, ci sono ovviamente le prove attoriali d’interpreti incredibili.

Interpreti incredibili

Massimo (Elio Germano) è un dentista proprietario di uno studio che conduce una vita tranquilla e benestante in una villa ai margini di Roma, tra le paludi bonificate. Lì abita con la dolce e impalpabile moglie Alessandra (Astrid Casali) e le due figlie, altrettanto diafane, Laura e Ilenia (Carlotta Gamba e Federica Pala). La loro vita scorre con la consueta e inquietante armonia che accompagna sempre le trame dei due registi, dove gli adulti sono fragili, repressi, infantili o compiacenti. E il mondo dei ragazzi ne è vittima o, se non altro, inerme spettatore.

Massimo è dunque un uomo che scopre a poco a poco i propri mostri interiori, all’interno di una cornice fissa e duramente fissata, insieme al quale volteggiano le donne di casa sua, come ninfe provenienti dai canneti poco lontani da lì, ignare dell’orco orribile che abita con loro. È esattamente questo il modo di raccontare dei fratelli D’Innocenzo. Paiono cantastorie che narrano di personaggi di mondi lontani, e riescono a farlo giustapponendo tutto alla profonda depressione che comprime l’uomo moderno, romano, che conduce una vita silenziosamente impeccabile.

Così come è vero che, a partire dall’artificiosità di case perfette, laccate e profumate, riescono a trarre le maschere stilizzate di figure che dal mitologico giungono a parlare dell’incontrollabilità della propria bruttezza, così vicina al quotidiano di chiunque. I protagonisti scritti dai due registi, compiono parabole ascendenti che arrivano al culmine della follia e della tensione della trascuratezza dei propri abissi interiori.E le giovani figlie di Massimo, così come la moglie, sembrano essere ancora intaccate, ma pare che tutto sia fragile, inconsistente. Così come la psiche umana, senza confini, capace di qualunque cosa.

america latina recensioneAmerica Latina racconta un degrado mentale

Verrebbe da pensare che ai D’Innocenzo quasi non interessi narrare storie di per sé, quanto usare tali storie come mezzo per ritrarre l’orrore a cui le persone sono in grado di arrivare: il degrado senza fine, che in America Latina non è più sociale ma psichico.

Allora il quadro disperato che ne esce diventa la constatazione di qualcosa che si sa e appare con chiarezza già all’inizio del film: un lento scorrere, vuoto di contenuti, stracolmo di apparenza. Un biancore sfocato di lenti indispensabili per osservare gli altri e se stessi. Senza le quali il rischio è quello d’iniziare a vedere la realtà per quella che è davvero, fuori e dentro di sé.  E di aprire il vaso di Pandora contenente ciò che di più ripugnante possa esserci in un uomo.

 
 

Scream, la recensione del film. Il ritorno di Ghostface

scream 7

Il Re è morto, viva il Re! In questo caso Sua Maestà è lo scomparso Wes Craven, creatore della saga di Scream che regala ai suoi fan un ennesimo – ultimo? – capitolo, tornando alle origini e citando il capostipite sin dal titolo, ma non solo. Stavolta al timone c’è la coppia Tyler Gillett/Matt Bettinelli-Olpin, dichiaratamente intenzionati a confezionare un film “spaventoso” e niente affatto “gentile”, un film nel quale ci sia “tutto quello che volete in uno Scream movie”, come ha dichiarato la reginetta della serie Neve Campbell.

Scream, la trama

La ritroviamo venticinque anni dopo la serie di efferati e crudeli omicidi che avevano sconvolto per la prima volta la tranquilla cittadina di Woodsboro, di nuovo costretta a lasciare la sua vita altrove per colpa di un nuovo assassino con la maschera di Ghostface. Come sempre impegnato a uccidere un gruppo di adolescenti, facendo ripiombare la città nel terrore.

Con lei un cast di giovani – nel quale spiccano la prossima Wednesday Melissa Barrera, il Jack Quaid di Hunger Games e The Boys e il Dylan Minnette di Tredici – che però vediamo faticare a diventare credibili come compagnia di amici. L’attenzione d’altronde è tutta sul passato del franchise e dei personaggi. Non siamo in un contesto scolastico o cittadino come altre volte, i protagonisti vengono tutti (o quasi) da fuori Woodsboro, e come non mai gli interlocutori sono i fan.

I principali interlocutori sono i fan

Gli omaggi sono dappertutto, palesi, persino smaccati, tanto sarebbe inutile nasconderli in un capitolo che si presenta come “Re-quel” (o “Lega-sequel“, “il dibattito è aperto su come si debba chiamare“, dice uno dei personaggi più cinefili), anche per la difficoltà oggettiva di proseguire una saga rinnovandosi, rispettando canoni e regole, ma senza essere ripetitivi. Anche Wes Craven è dappertutto, ma ci sono anche Carpenter, ‘Kevin’ (Williamson?), Jamie Lee e Hitchcock in un film che mette in scena lo scontro tra amanti dell’horror più classico e di film più “sofisticati”, di The Witch, Hereditary, Babadook e Jordan Peele.

È un tema centrale, considerato il tempo trascorso e i cambiamenti cui abbiamo assistito nella società e nel cinema, non solo di genere. Ed è interessante la riflessione su come questa nuova generazione – ormai abituata a ogni tipo di sequel, remake o reboot – possa assistere e digerire l’ennesima decostruzione di un meta-slasher che punta a coinvolgerla prendendosi in giro e sul serio allo stesso tempo, ironizzando su se stessa e le proprie regole.

Conoscere le regole non basta

Le vecchie e le nuove, che declama l’ex sceriffo Riley: Mai fidarsi di un fidanzato, il movente dell’assassino è sempre legato a qualcosa del passato, l’assassino stesso va cercato nel gruppo di amici della prima vittima. Ma conoscere le regole non basta, ripeterle non serve, soprattutto quando sono così tante da permettere e giustificare ogni tipo di paranoia. E di ipotesi, da parte degli spettatori, soprattutto da quelli che dopo aver visto gli altri quattro film avranno l’imbarazzo della scelta sul precedente cui affidarsi, utile a spiegare quel che sta per succedere o a confondere loro le idee e spiazzarli, preparando le nuove sorprese.

Che non mancano, nonostante i tanti rimandi potrebbero non conquistare gli spettatori occasionali o quanti si approcciano alla saga per la prima volta. Un “Re-quel” nel quale “chiunque può tornare”, come ci spiega il film. E ci mostra, con l’apparizione di un Billy Loomis versione ‘Dexter’ e il sempre più articolato labirinto di specchi nel quale lo spettatore viene piombato.

Neve Campbell (“Sidney Prescott”), left, and Courteney Cox (“Gale Weathers”) star in Paramount Pictures and Spyglass Media Group’s “Scream.”

Più crudo, segno dei tempi

Un film a suo modo ardito, seppur confuso e più superficiale di altri, che un jumpscare dopo l’altro gioca con le nostre aspettative, con furbizia più che con originalità. La novità più evidente è forse nel tono di un quinto capitolo che arriva a dieci anni dal penultimo e a venti dalla trilogia iniziale, nel cambio di stile (o etica? segno dei tempi?) per quel che riguarda una maggior crudezza nelle modalità di uccisione e le armi utilizzate. D’altronde una violenza ‘pulita’ come quella di Craven sarebbe in definitiva risultata anacronistica.

In tutto questo, le pecche principali restano probabilmente la troppa prevedibilità dell’identità di Ghostface, anche se non del tutto il movente, e la passerella di Courtney Cox e Neve Campbell. Quasi più un lungo cameo il loro, per quanto i due personaggi siano fondamentali – come sempre – nella risoluzione finale. Anche se le due sembrano interpretare più il ruolo di icone che le storiche Gale Weathers e Sidney Prescott, tanto appaiono sempre in posa, spesso poco naturali (in questo non aiutano certo gli interventi della navigata giornalista d’assalto ossessionata dalla propria immagine, evidentemente non solo nella finzione scenica). A differenza del meno fortunato Linus, tormentato e ancora alle prese con le ferite – morali e fisiche – subite negli anni, quanto capace di incredibili amnesie per un esperto della saga come lui.

Si ha l’impressione di essere davvero, definitivamente (e finalmente), al termine di una lunga e gloriosa avventura. Anche per il profetico “tutta la serie va a rotoli dal quinto film” che pronuncia uno dei protagonisti, giudicando l’ennesimo Stab. Un nuovo sequel tra altri dieci anni troverebbe il cast originale ormai sessantenne e sempre meno idee. Il rischio, per il franchise di Scream, restano i reboot o le inutili filiazioni, che speriamo di non vedere per rispetto di Wes, Ghostface e di tutti i fan. Riuniti per l’ultima volta a festeggiare un addio importante e le nozze d’argento con uno dei film horror più indimenticabili e capaci di dare nuova vita al genere.

 
 

The Northman, trailer ufficiale del film di Robert Eggers

Ecco il trailer ufficiale di The Northman, il nuovo film di Robert Eggers, il regista del film horror acclamato dalla critica, The Witch, ha potenzialmente messo insieme un cast stellare per il suo nuovo progetto, The Northman, prodotto dalla New Regency.

La vincitrice dell’Oscar Nicole Kidman, Alexander Skarsgård, Anya Taylor-Joy di The Witch, Bill Skarsgård, Björk e il candidato all’Oscar Willem Dafoe fanno parte del cast, prodotto da Lars Knudsen (Hereditary, Midsommar).

The Northman è descritto come una saga di vendetta vichinga ambientata in Islanda all’inizio del X secolo. Eggers ha scritto la sceneggiatura con il poeta e romanziere islandese Sjón.

Presentato al Festival di Cannes, The Lighthouse, con Dafoe e Robert Pattinson, è invece il secondo film di Eggers, che aspetta di essere ancora distribuito nel nostro paese. Il film in bianco e nero è stato nominato miglior film alla Settimana della critica e alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes dalla Federazione internazionale dei critici cinematografici.

 
 

Cate Blanchett: 10 cose che non sai sull’attrice

Cate Blanchett film

Cate Blanchett è una delle attrici più brillanti che ha fatto la storia del cinema, conquistando il mondo con il suo talento esplosivo, con la sua tenacia, la sua grazia e tantissimo fascino. Dopo una gavetta, lunga diverso tempo, quest’attrice è riuscita ad avere una carriera solida e a mettere tutta se stessa in ogni progetto, conquistando due Oscar, ovvero quella per la Miglior Attrice non Protagonista per The Aviator e quello come Miglior Attrice Protagonista per Blue Jasmine.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Cate Blanchett.

Cate Blanchett: i suoi film

 

1. Ha recitato in celebri film. Dopo alcune esperienze in televisione, la Blanchett arriva al cinema con Oscar e Lucinda (1997) ed Elizabeth (1998), che la consacra subito. Recita poi in Il talento di Mr. Ripley (1999), The Gift (2000) e Il Signore degli Anelli – La compagnia dell’anello (2001). In seguito appare in Il Signore degli Anelli – Le due torri (2002), Coffee and Cigarettes (2003), The Missing (2003), Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re (2003), Le avventure acquatiche di Steve Zissou (2004), The Aviator (2004), Babel (2006), Intrigo a Berlino (2006), Elizabeth: The Golden Age (2007), Io non sono qui (2007), Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo (2008), Il curioso caso di Benjamin Button (2008), Robin Hood (2010), Hanna (2011), Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato (2012), Blue Jasmine (2013) e Monuments Men (2014). Tra i suoi ultimi lavori, vi sono Knight of Cups (2015), Manifesto (2015), Cenerentola (2015), Carol (2015), Truth – Il prezzo della verità (2015), Song to Song (2017), Thor: Ragnarok (2017), Ocean’s 8 (2018), Il mistero della casa del tempo (2018), Che fine ha fatto Bernadette? (2019), Don’t Look Up (2021) e Nightmare Alley (2021).

2. Non solo attrice, ma anche doppiatrice e produttrice. Nel corso della sua carriera, Cate Blanchett ha vestito i panni della doppiatrice, prestando la propria voce per i film Ponyo sulla scogliera (2008), Dragon Trainer 2 (2014), Voyage of Time (2016), Mowgli – Il figlio della giungla (2018) e Dragon Trainer – Il mondo nascosto (2019). Per quando riguarda la produzione, l’attrice ha lavorato al corto Bangers (1999), al segmento Bangers del film Stories of Lost Souls (2005), al film Carol e alle serie Mrs. America (2020) e Stateless (2020), essendo di quest’ultima anche l’ideatrice.

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Cate Blanchett in Carol

3. Ha prodotto il film con la sua compagnia. Oltre ad aver fatto parte del film Carol come protagonista, Cate Blanchett ha collaborato anche alla sua produzione, svolgendo il tutto con la sua Dirty Films Ltd., una società di produzione londinese, gestita in co-proprietà con il marito Andrew Upton.

4. Ha avuto molta chimica con Rooney Mara. Seguendo la scia delle dichiarazioni rilasciate da Rooney Mara, anche Cate Blanchett ha dichiarato di aver avuto una gran chimica sul set e che, quindi, girare le scene d’amore è stata cosa facile. Secondo lei, il merito va al regista Todd Haynes per averle messe a proprio agio.

Cate Blanchett: il marito, i figli e Edith Vivian Patricia

5. Trovare suo marito è stata la cosa più bella. Cate Blanchett e lo sceneggiatore e regista australiano Andrew Upton sono una delle coppie più longeve dello star system. I due, infatti, si sono sposati il 29 dicembre del 1997, dopo un anno di frequentazione. Dalla loro unione sono nati i figli Dashiell John (nel 2011), Roman Robert (nel 2004) e Ignatius Martin (nel 2008), mentre nel 2015 la coppia ha adottato la piccola Edith Vivian Patricia.

6. I suoi figli non la trovano così cool come tutto il mondo pensa. Cate Blanchett ha praticamente conquistato il mondo con la sua grazia, eleganza, tenacia e talento. Tuttavia, stando a quanto detto dalla diretta interessata, i suoi figli non sembrano essere per nulla in soggezione ad averla come mamma, anzi, la trovano quasi imbarazzante per i ruoli che a volte decide di interpretare al cinema.

Cate Blanchett in Thor: Ragnarok

 

7. Non voleva che Hela fosse un Loki al femminile. In Thor: Ragnarok, Hela è la villain del film e l’attrice australiana ha tenuto al fatto che fosse diversa da Loki. Ha infatti raccontato che “nei primi sketches che ho visto, io e Tom Hiddleston parlavamo ed eravamo alquanto simili. Così io, con il regista, i produttori e il costume designer abbiamo cercato di diversificare di più i due personaggi. Tutti sono stati di grande aiuto. Anche se Hela non è la protagonista di tutto il film, ho cercato, con l’aiuto anche del reparto trucco e parrucco, di creare un viaggio visivo per il suo personaggio attraverso il film. Il suo look ci indica anche quanto diventa potente”.

8. Una scena in particolare ha colpito la Blanchett. Per Cate Blanchett c’è stata una scena che l’ha particolarmente convinta a dire di sì per il film a Kevin Feige e a Taika Waititi, cioè quella in cui Hela distrugge il Mjolrin. Come lei stessa ha rivelato “ho pensato che fosse davvero eccitante il fatto che erano disposti a distruggere il potere di Thor nei primi minuti del film. Quindi, direi, che per me è stata un’entrata in scena niente male”.

Cate Blanchett Bob Dylan

Cate Blanchett ha interpretato Bob Dylan

8. Ha interpretato il celebre musicista. Il film del 2007 Io non sono qui ripercorre la storia del musicista Bob Dylan in sette distinti momenti della sua vita, venendo interpretato da sei attori diversi. Tra questi vi è proprio la Blanchett, che si è sottoposta ad una trasformazione che l’ha portata ad assomigliare molto a Dylan, specilamente per la capigliatura. Trovandosi ad interpretare un uomo, l’attrice ha raccontato di aver sempre portato un calzino lungo l’interno dei pantaloni, dettaglio che l’ha aiutata a camminare e muoversi come un uomo.

Cate Blanchett in Don’t Look Up

9. Ha recitato nel nuovo film targato Netflix. In Don’t Look Up la Blanchett interpreta Brie Evantee, la co-conduttrice del talk show The Daily Rip. Inizialmente tale personaggio sembra poco profondo, ma sotto il trucco, le ciglia finte e i capelli biondi, si nasconde una persona complessa. Brie sceglie infatti di mostrarsi superficiale, è una falsa-stupida: per lei è più facile nascondere la sensibilità e apparire imperturbabili, così da manipolare tutti a proprio piacimento.

Cate Blanchett: età e altezza dell’attrice oggi

10. Cate Blanchett è nata il 14 maggio del 1969 a Melbourne, in Australia. L’attrice è alta complessivamente 173 centimetri.

Fonte: IMDb, Daily Mail, Biography