Alcune nuove foto di
Joker: Folie à Deux, tratte dall’ultimo numero di
Empire Magazine, mostrano il
Clown Principe del Crimine e Harley Quinn in quella che sembra una
scena cruciale in tribunale. È possibile che Arthur Fleck debba
rispondere dell’uccisione di Murray Franklin e dell’istigazione ai
disordini che hanno portato alla morte di Thomas e Martha Wayne.
C’è però anche un’inquadratura di Arthur e Harley durante quello
che potrebbe essere un tentativo di evasione dal manicomio di
Arkham, insieme a un’altra dove Arthur si fa strada nell’istituto
mentre la guardia senza nome di Brendan Gleeson lo osserva.
“Joaquin e io abbiamo sempre
parlato di un altro film mentre stavamo girando il primo, solo
perché amiamo il personaggio“, ha detto di recente il regista
Todd Phillips. “Eravamo ossessionati da Arthur. Quasi ci
scherzavamo su: ‘Oh, dovremmo prendere Arthur e fare questo‘”.
Joaquin Phoenix ha aggiunto: “Avevo la curiosità di
approfondire il personaggio. Mi sembrava che si potesse metterlo in
qualsiasi situazione e sarei stato interessato a vedere come
l’avrebbe affrontata. Ho creato dei poster di film già realizzati,
come Rosemary’s Baby e Il Padrino, ci ho messo dentro Joker e li ho
dati a Todd“.
Joker:
Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix nel ruolo del cattivo DC
Joker. Il sequel presenterà anche il ritorno della Sophie di
Zazie Beetz insieme ai nuovi arrivati
Brendan
Gleeson,
Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel
cast c’è anche Lady Gaga che darà vita a
Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più
nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad
Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi
musicali”.
Rumors recenti hanno anche suggerito che la versione di
Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto
originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente
dal suo punto di vista. Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia
di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1
miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il
maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da
numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden
Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna
sonora.
Sono state svelate alcune nuove foto
promozionali di Agatha
All Along dei Marvel Studios, che ci permettono
di dare un’altra occhiata a Kathryn Hahn nei panni della ritornata Agatha
Harkness e ai personaggi di supporto della serie. Una delle
immagini, però, ci offre un primo sguardo al misterioso personaggio
di Aubrey Plaza vestito con il suo costume da
Strega Verde.
“Passavo letteralmente da uno
all’altro e mi mettevo la parrucca e il costume da Wow“, ha
dichiarato Plaza in una recente intervista a Deadline, quando le è stato
chiesto di girare contemporaneamente Agatha
All Along e Megalopolis
di Francis Ford Coppola. “E poi il giorno dopo
andavo sul set di Agatha e mi vestivo da strega guerriera con un
pugnale e altro. A un certo punto, quando ero vestita da
personaggio Marvel, mi sono intrufolata sul set di Megalopolis e ho
iniziato a molestare Giancarlo Esposito e Adam Driver e tutti
quanti. È stato un comportamento assolutamente folle“.
Wow Platinum è il nome del
personaggio di Plaza in Megalopolis e, sebbene il suo ruolo di
Agatha non sia stato confermato ufficialmente, si pensa che nella
serie Marvel interpreterà Rio Vidal, una Strega Verde immensamente
potente e un’ex di Miss Harkness. Nell’attesa di poter scoprire se
ciò sarà confermato e di avere ulteriori dettagli sul personaggio,
ecco qui di seguito le nuove foto diffuse.
A brand new look at 'AGATHA ALL ALONG' has
been released.
Stream the first two episodes on Disney+ September 18th.
Agatha
All Along vedrà il ritorno di molti volti noti di
WandaVision,
tra cui Emma Caulfield Ford (Sarah Proctor),
Debra Jo Rupp (Sharon Davis), David
Payton (John Collins), David Lengel
(Harold Proctor), Asif Ali (Abilash Tandon),
Amos Glick (Dennis), Brian
Brightman (Sceriffo Miller) e Kate Forbes
(Evanora Harkness). Kathryn Hahn guiderà l’ensemble, mentre altre
aggiunte degne di nota sono Aubrey Plaza, Joe Locke, Patti LuPone,
Sasheer Zamata, Ali Ahn, Miles Gutierrez-Riley, Okwui Okpokwasili e
Maria Dizzia.
Pochi dettagli ufficiali sono stati
rivelati sulla trama di Agatha, anche se ci si aspetta che essa
ruoti in gran parte attorno ad Agatha che rintraccia Billy Maximoff
(o viceversa) che, come la sua controparte nei fumetti, si è
“reincarnato” in Billy Kaplan. Diversi scoop hanno affermato che la
storia vedrà anche i discendenti della congrega di Evanora Harkness
– ora noti come i Sette di Salem – tornare per vendicarsi della
donna che ha ucciso le loro madri. Agatha
All Along debutterà su Disney+ il 18
settembre.
Con Avengers:
Doomsday all’orizzonte, come verrà risolta la storia
di Kang? Abbiamo incontrato per la prima volta il personaggio nella
sua forma di “Colui che rimane” alla fine della prima stagione di
Loki. È stato rivelato che, in seguito a una guerra
multiversale, era l’ultimo Kang rimasto in piedi e libero di creare
la sua linea temporale sacra su cui regnare per sempre. Essendosi
stufato di un’eternità intrappolata alla fine del tempo, Colui che
resta sperava che Loki e Sylvie prendessero il suo posto.
Invece, quest’ultima lo uccise,
anche se in seguito scopriremo che faceva tutto parte del piano di
Kang, il quale sapeva che sarebbe risorto dopo che il Telaio del
Tempo in avaria avrebbe distrutto la TVA e le linee temporali
ramificate (lasciando prosperare la Sacra Linea Temporale). Loki si
è rifiutato di seguire il percorso di Colui che Resta e ha invece
creato un nuovo Multiverso alimentato da lui stesso, dando a tutti
il libero arbitrio e ai suoi amici della TVA abbastanza tempo per
prepararsi alla guerra che verrà con le Varianti di Kang.
Abbiamo incontrato una di queste in
Ant-Man and The Wasp: Quantumania, quando è stato
rivelato che il Consiglio dei Kang aveva intrappolato Kang il
Conquistatore nel Regno dei Quanti a causa della minaccia che
rappresentava per i loro piani. Inoltre, nei momenti conclusivi
della seconda stagione di Loki, la TVA ha accennato
brevemente al fatto che stavano tenendo d’occhio le Varianti di
Kang.
Ora che sappiamo che – per via dei
problemi giudiziari di Jonathan Majors – il personaggio sarà
sostituito dal Dottor Destino di Robert Downey Jr, non si può non chiedersi
come verrà giustificata l’uscita di scena di Kang dal MCU. Secondo Alex Perez di The Cosmic Circus,
l’idea sembra essere che Kang sia semplicemente… sparito. Sembra
infatti che si debba presumere che la TVA si sia occupata delle sue
Varianti prima che potessero iniziare una guerra, lasciando però
irrisolta la scena post-credits del trequel di Ant-Man.
Visto che Avengers:
Doomsday e Avengers:
Secret Wars sono ancora in fase di scrittura, la
situazione potrebbe cambiare, ma è chiaro che Kang non sarà
coinvolto in modo significativo. Lo scooper aggiunge che i primi
piani prevedevano che i Vendicatori di Terra-616 viaggiassero
attraverso il Multiverso, arrivando infine su Terra-100005 perché è
lì che dovrebbe trovarsi Monica Rambeau. La sua presenza lì avrebbe
dovuto creare un’Incursione che avrebbe messo i Vendicatori e gli
X-Men l’uno contro l’altro. Non è chiaro se questo sia ancora il
piano.
“Essere in grado di creare
storie ed esplorare personaggi all’interno dell’Universo Marvel ha realizzato
il sogno di una vita, e abbiamo scoperto una potente connessione
con il pubblico in ogni film che abbiamo realizzato. Siamo
entusiasti di collaborare ancora una volta con Kevin, Lou e tutto
il team Marvel per portare
questa epica avventura narrativa in luoghi nuovi e sorprendenti sia
per i fan che per noi stessi”, hanno dichiarato
Joe e Anthony Russo dopo il panel del SDCC.
Per essere una serie così
brutalmente violenta e anarchica, The
Boys non è stata particolarmente spietata quando si è
trattato di uccidere i suoi personaggi principali nel corso delle
quattro stagioni. Ad ora, il gruppo dei The Boys è ancora integro e
anche i principali membri dei Sette sono ancora vivi. In modo non
troppo sorprendente, sembra però che le cose cambieranno nella
quinta e ultima stagione, dove tale equilibrio sarà con buona
probabilità spezzato.
Parlando con TV Guide dei suoi piani per la
stagione finale, allo showrunner Eric Kripke è
stato chiesto se ha già deciso chi sopravviverà e chi invece farà
una fine senza dubbio disordinata. “Chiunque morirà nella
quinta stagione se lo meriterà ampiamente. Abbiamo una certa idea
di chi vive e chi muore, ma non abbiamo ancora deciso tutto. Ma si
può fare l’ultima stagione di uno show e uscire di scena alle
proprie condizioni, quindi non tutti ce la faranno“.
Seguono spoiler sul fumetto
di The Boys.
Nei fumetti, praticamente tutti i
personaggi principali, a parte Hughie e Starlight, muoiono, con
Billy Butcher che alla fine diventa un vero e proprio cattivo e fa
fuori la maggior parte della sua squadra. Tuttavia, la serie
Prime Video non è mai stata un adattamento
particolarmente fedele, quindi non possiamo pensare che Kripke sarà
così spietato. È vero che Butcher ha abbracciato il suo lato più
oscuro nel
finale della quarta stagione, ma se dovesse essere eliminato –
e diremmo che sia lui che Homelander sono i principali candidati a
riguardo – ci sarà sicuramente un po’ di redenzione per lui.
La trama della quarta stagione di
The Boys
Nella quarta
stagione, il mondo è sull’orlo del baratro. Victoria
Neuman è più vicina che mai allo Studio Ovale e sotto il controllo
di Patriota, che sta consolidando il suo potere. Billy Butcher, a
cui restano solo pochi mesi di vita, ha perso sia il figlio di
Becca sia il suo ruolo di leader dei The
Boys. Il resto della squadra è stanco delle sue bugie.
La posta in gioco sarà più alta del solito e loro dovranno trovare
un modo per collaborare e salvare il mondo, prima che sia troppo
tardi.
The
Boys è basata sul fumetto certificato bestseller dal
New York Times, creato da Garth Ennis e Darick Robertson, qui in
veste anche di executive producer, e sviluppato dall’executive
producer e showrunner Eric Kripke. The
Boys è prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures
Television Studios, in collaborazione con Kripke Enterprises,
Original Film e Point Grey Pictures. E’ disponibile su Prime Video.
Deliziosa commedia sentimentale,
Amore, cucina e curry (qui
la recensione) è un pellicola del 2014 diretta dal regista
svedese Lasse Hallström, anche
noto per il film Chocolat.
Attraverso la leggerezza del genere, egli dà vita ad una storia
che, tra scontri a base di cucina, sviluppa tematiche profondamente
attuali come quella dell’integrazione tra popoli e culture diverse.
Questa prende spunto dal romanzo del 2008 di Richard C.
Morais intitolato Madame Mallory e il
piccolo chef indiano. Avendo acquisito un particolare successo
in breve tempo, il libro venne opzionato per una trasposizione
cinematografica, con la premio Oscar Helen
Mirrenprotagonista.
A produrre il film, e spingere verso
la sua realizzazione, vi sono due grandi nomi dello spettacolo
quali Steven Spielberg ed Oprah
Winfrey, che rispettivamente con la Amblin Entertainment e
la Harpo Films hanno sostenuto finanziariamente il progetto. A dar
vita alla sceneggiatura è stato invece chiamato il noto
Steven Knight, anche noto per il thriller Locke. In
breve, il progetto prese vita, arrivando infine alla sua tanto
attesa uscita in sala. Qui raccolse consensi generalmente positivi
da parte della critica, che lodò la regia di Hallström e le
interpretazioni dei protagonisti, rimpiangendo però la
prevedibilità di alcuni risvolti narrativi.
Il pubblico dimostrò però grande
attenzione nei confronti di Amore, cucina e curry,
portandolo ad essere uno dei maggiori successi al botteghino del
suo periodo. Uscito nelle sale statunitensi nell’agosto del 2014,
per poi estendersi al resto del mondo, il film arrivò infine a
guadagnare circa 94 milioni di dollari, a fronte di un budget di
soli 22. Ulteriore prestigio arrivò nel momento in cui la Mirren
venne nominata come miglior attrice in un film commedia o musical
al premio Golden Globe. Ancora oggi, infine, il film gode di buona
popolarità, suscitando l’interesse di nuovi spettatori ad ogni
passaggio televisivo.
La storia del film è incentrata sul
giovane Hassan, originario di Mumbai, che in
seguito ad una serie di traumatici eventi decide di partire insieme
a suo padre alla volta dell’Europa, dove spera di trovare una
maggior tranquillità dove poter coltivare il proprio talento. Il
giovane indiano, infatti, è un genio della cucina, capace di dar
vita a piatti che mischiano tradizione e innovazione, fondendo
culture in modo unico. Insieme al genitore, dopo numerose
peripezie, arriva a stabilirsi nel piccolo paese di
Saint-Antonin-Noble-Val, situato nel sud della Francia. Qui i due
decidono di aprire un ristorante, puntando tutto sulla tradizionale
cucina indiana.
Ciò che Hassan e suo padre non
sanno, però, è che il loro locale si trova a poca distanza dal
rinomato Le Saule Pleureur, di proprietà dell’austera
Madame Mallory. Nota per essere una chef premiata
con la prestigiosa stella Michelin, la donna inizia un’accesa
campagna di protesta contro i nuovi arrivati, denigrandone la
cultura e il menù. Ben presto, le divergenze danno vita ad una vera
e propria guerra culinaria. Ciò non impedisce però ad Hassan di
innamorarsi della bella Marguerite, dipendente
proprio presso il ristorante rivale. Lo scontro tra le due culture
e i loro modi diversi di intendere la cucina si trasformerà poi
lentamente un incontro, dimostrando che una fusione tra le due
parti è possibile e auspicabile.
Il cast del film
Per dar vita ad un cast multietnico,
i produttori intrapresero lunghi casting al fine di trovare gli
interpreti più idonei ai personaggi principali. Helen Mirren, premio Oscar per il film The
Queen, fu la prima ad entrare nel cast nel ruolo di Madame
Mallory. L’attrice si dichiarò da subito particolarmente
interessata al personaggio e ai temi della storia. Per prepararsi
al ruolo, inoltre, condusse molte ricerche sulla cucina francese,
su quella indiana e sull’atteggiamento che di norma hanno gli chef
di un certo calibro. Così facendo, ha potuto calarsi ulteriormente
nei panni del severo personaggio. La sua interpretazione è infatti
poi stata particolarmente apprezzata e riconosciuta con la
nomination ai Golden Globe.
Per dar volto ad Hassan, era invece
indispensabile trovare un interprete di origini indiane. Il
prescelto fu infine Manish Dayal. Classe 1983,
l’attore si era fatto notare negli anni precedenti per i suoi ruoli
nei film Non dire mai addio (2006) e L’apprendista
stregone (2010). Molta della sua popolarità era però
dovuta alla televisione e alla serie 90210. Una volta
scelto per il film, Dayal a sua volta si mise a studiare le
principali tradizioni della cucina indiana, arrivando anche ad
imparare a cucinarne diverse. Grazie al ruolo nel film, ha avuto
modo di raggiungere ulteriore popolarità, ed oggi continua a
recitare in diversi progetti televisivi di rilievo.
Il ruolo del padre di Hassan è stato
invece interpretato dal celebre attore indiano Om
Puri. Questi ha lavorato nel corso della sua carriera a
centinaia di film di Bollywood, ma anche in progetti di produzione
statunitense. Quello in Amore, cucina e curry è
uno dei suoi ultimi ruoli noti, essendo poi improvvisamente
scomparso nel 2017 all’età di 66 anni. Infine, nel ruolo di
Marguerite, la bella chef di cui si innamora Hassan, si ritrova la
francese Charlotte Le Bon. Proprio in quegli anni
l’attrice aveva raggiunto un buona popolarità grazie ai film
Mood Indigo e
Yves Saint
Laurent. Per il suo ruolo in questo film ha ottenuti
ulteriori consensi, che le hanno permesso di ottenere ruoli anche
internazionali.
Le location dove è stato girato il
film
Il film è diventato celebre anche
per le sue location estremamente caratteristiche e di particolare
bellezza. Il grosso delle riprese si è svolto nel reale paesino di
Saint-Antonin-Noble-Van, situato nella regione
Occitania, nel sud della Francia.
Abitato da poco meno di duemila abitanti, il luogo è un vero e
proprio gioiellino tutto da scoprire. Altre location selezionate
per il film sono state anche il comune
Saint-Denis, collocato a nord di
Parigi, e alcuni luoghi dell’Olanda.
Grazie ad essi, il film ha potuto acquisire le fondamentali
atmosfere tipiche della Francia, senza dimenticare però anche quel
tocco di asiatico dato dai colori della cucina indiana.
Il trailer di Amore, cucina
e curry e dove vedere il film in streaming
Per chi ha amato il film, o per chi
non l’avesse ancora visto e desidera poter recuperare tale titolo,
è possibile fruirne grazie alla sua presenza in alcune tra le
principali piattaforme streaming oggi presenti in
rete. Amore, cucina e curry è infatti
disponibile su Rai Play, Amazon Prime Video e Apple
TV+. Per vederlo, in base alla piattaforma prescelta,
basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento
generale. Ciò permetterà di riprodurlo in modo pratico e al meglio
della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di giovedì 1 agosto alle
21:30 sul canale Rai 1.
Quello del falso documentario è un
sottogenere particolarmente popolare all’interno del cinema
horror. Questo permette infatti di conferire alla storia
raccontata l’idea che ciò che si vede si avvenuto realmente, che
sia un documento veritiero intorno a determinati eventi. E quando
ad essere realistico è l’orrore, questo fa naturalmente ancor più
paura. Titoli come Rec,
La stirpe del male o l’iconico The Blair Witch Project
sono esempi perfetti di tale filone, in cui si colloca anche
ESP² – Fenomeni paranormali.
Si tratta del sequel di ESP
– Fenomeni paranormali, film concepito dal duo
Vicious Brothers, uscito nel 2011. Questo seguito,
realizzato nel 2016 sempre con la supervisione dei Vicious Brothers
e diretto da John
Poliquin, ci riporta negli stessi ambienti del primo
capitolo, per esplorare ulteriormente la mitologia proposta e
presentare nuovi orrori. Il film, sfruttando in modo ancor più
consapevole le possibilità date dal falso documentario, gioca
infatti con gli spettatori per proporre una serie di situazioni
imprevedibili e profondamente scioccanti.
Per gli appassionati di questo
genere, si tratta dunque di un titolo da non perdere, assolutamente
capace di regalare grandi brividi. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
ESP² – Fenomeni paranormali. Proseguendo qui nella lettura
sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
spiegazione del finale. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è Alex
Wright, giovane studente di cinema. Appassionato del
genere horror, il ragazzo pubblica online una recensione della
pellicola ESP – Fenomeni paranormali, in cui ne critica
negativamente la realizzazione. Dopo un po’ il ragazzo riceve una
strana e-mail che contiene un video in cui appare Sean
Rogerson – uno dei membri della troupe – ancora chiuso
dentro il manicomio, l’angosciante set delle riprese del film.
Incuriosito da altri messaggi simili, spediti da un misterioso
mittente che si firma DeathAwaits666, il giovane cerca ulteriori
informazioni sull’horror da lui stroncato.
Scopre così che tutti i membri del
cast e della troupe sono misteriosamente scomparsi o deceduti.
Interessato a saperne di più, Alex decide di recarsi personalmente
nell’istituto psichiatrico – poco distante dal campus in cui studia
– assieme agli amici Tessa,
Jared, Jennifer e
Trevor. Armati di videocamere e pronti a
investigare, i ragazzi entrano nel manicomio, ma una volta dentro
scoprono qualcosa di agghiacciante e Alex capirà che quelli che
credeva essere i finti eventi di un film, sono in realtà molto più
veri di quanto avrebbe potuto immaginare.
Nel cast del film ritroviamo
l’attore Richard Harmon nel ruolo di Alex Wright.
Harmon è in particolare noto per il ruolo di John Murphy nella
serie televisiva The 100.Leanne Lapp,
invece, interpreta l’amica Jennifer Parker. Dylan
Playfair vi è Trevor Thompson, mentre Stephanie
Bennett interpreta Tessa Hamill e Howard
Lai ricopre il ruolo di Jared Lee. Sean
Rogerson riprende invece il ruolo di sé stesso,
sopravvissuto agli eventi del primo film, ma impazzito dopo essere
rimasto intrappolato nell’ospedale per nove anni.
La spiegazione del finale del
film
Nel corso del film, i protagonisti
incontrano Sean Rogerson, ancora vivo ma in condizioni psicologiche
irrecuperabili. L’uomo rivela loro che il direttore del manicomio
Friedkin compì un rituale satanico, aprendo così un varco tra il
mondo umano e quello degli spiriti, facendo uscire delle entità
(cosa già accennata alla fine del primo film dove l’inquadratura di
Lance mostra un cerchio di magia nera nel laboratorio di Friedkin).
L’ospedale psichiatrico si è così trasformato in un portale,
divenendo un luogo di confine fra le due dimensioni. Sean, infine,
si offre di aiutarli ad uscire da quel luogo.
Mentre il gruppo dorme per la notte,
però, Rogerson, costretto dal dottor Friedkin, strangola Trevor a
morte, poi ruba l’attrezzatura della squadra per tagliare le catene
della porta che dovrebbe permettere la fuga da quel posto. Una
volta averla aperta, la attraversa, solo per rendersi conto che non
conduce da nessuna parte. L’entità ordina allora un sempre più
squilibrato Rogerson di continuare a uccidere. Alex e Jennifer,
intanto, si svegliano e si imbattono nell’altare satanico di
Friedkin che esegue una lobotomia e sacrifica un neonato.
La coppia fugge e incontra Rogerson,
che chiede loro di consegnare i nastri per “finire” il film, unico
modo per fuggire dall’ospedale. Durante uno scontro tra di loro, un
portale si apre sulla parete e risucchia Rogerson. Rendendosi conto
che Rogerson è stato onesto sul modo per fuggire, Alex uccide
Jennifer, completando così il film. Esce quindi dall’ospedale
attraverso la porta rossa, che lo conduce alla periferia di Los
Angeles. Viene poi arrestato mentre cammina per strada di notte.
L’ultima scena mostra che il filmato è stato trasformato in un
film, con Alex che avvisa però di non avvicinarsi all’ospedale.
La location dove è stato girato il
film
Poco prima dei titoli di coda, sullo
schermo appare un flash contenente i numeri “49 14 122
48”. Questa è la posizione esatta dell’edificio che compare
nel film. Si chiama Riverview Hospital nella
Columbia Britannica, a Vancouver,
in Canada. Le strutture abbandonate che
costituivano l’ospedale sono ora spesso utilizzate come location
per per alcuni noti film come
Watchmen, The Butterfly Effect, Final Destination 2 e
Deadpool
2, ma anche serie come Arrow, Smallville e
Prison Break. È stato girato qui anche Esp – Fenomeni
paranormali.
Il trailer di ESP²
– Fenomeni paranormali e dove vedere il film in
streaming e in TV
È possibile fruire
di ESP² – Fenomeni paranormali grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Infinity+, Apple TV
e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 1
agosto alle ore 21:15 sul canale
Italia 2.
Affermatosi per il ruolo di Asterix
nei film Asterix & Obelix contro Cesare e Asterix &
Obelix: Missione Cleopatra, l’attore Christian Clavier si è
più recentemente distinto grazie a commedie come
Non sposate le mie figlie!, Tutti pazzi in casa mia e
Qualcosa di troppo. Nel 2019 ha recitato in un altro
film di questo genere, Ibiza, diretto da
Arnaud Lemort, dove si ritrova nuovamente al
centro di imprevisti e colpi di scena tutti da ridere. Meno noto
rispetto ad altri suoi film, è comunque una graziosa commedia dove
si parla di amore, di famiglia e di seconde occasioni.
Per gli appassionati di questo
genere di opere e racconti, è dunque un film da non perdere e da
riscoprire grazie al suo passaggio televisivo. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
Ibiza. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alle
location utilizzate per le riprese. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di
Ibiza
Protagonista del film è
Philippe, podologo sessantenne e divorziato, dal
carattere e dalle abitudine piuttosto tradizionalisti. Philippe
però ha appena conosciuto Carole, più giovane di
lui di una decina di anni e anche lei divorziata, di cui si è
perdutamente innamorato. Per conquistare completamente il suo
cuore, l’uomo capisce che deve avere dalla sua parte i due figli
adolescenti di Carole, che sembrano ostili alla relazione tra la
madre e l’uomo. Decide così di fare un patto con il figlio maggiore
di lei Julien: se supererà con successo l’esame di
maturità, sarà lui a scegliere il posto dove andranno tutti insieme
in vacanza.
Il ragazzo, spronato dalla cosa, si
impegna a superare l’esame e al momento della scelta opta per
Ibiza. Per Philippe, un uomo all’antica abituato da sempre a fare
delle vacanze rilassanti in località balneari tranquille come
quelle nel nord della Francia, l’arrivo nella movimentata isola
spagnola, regno del divertimento sfrenato e dell’intensa vita
notturna, è un vero e proprio choc e l’inizio di quelle che si
preannunciano vacanze da incubo. Pur di stare con Carole e farsi
benvolere dai suoi figli, cercherà però di destreggiarsi al meglio
in quella imprevista situazione.
Il cast e le location del film
Ad interpretare Philippe, come
anticipato, vi è Christian Clavier. Nel ruolo
dell’amata Carole, invece, vi è l’attrice Mathilde
Seigner, nota per i film Torno da mia madre, Una
rondine fa primavera e Harry, un amico vero. Ad
interpretare suo figlio Julien vi è invece Leopold
Buchsbaum. Completano il cast Olivier
Marchal nel ruolo di Pascalou, Frédérique
Bel in quello di Fleur e Louis-Do de
Lencquesaing in quello di Michel. Infine, Frankie, il
gestore della discoteca, è interpretato da
JoeyStarr, noto rapper e attore francese,
co-fondatore del gruppo hip hop Suprême NTM, attivo dal 1989 al
2011.
La maggior parte delle riprese
esterne del film si sono svolte tra le isole di
Ibiza e Formentera
nell’arcipelago spagnolo delle Baleari. Come noto,
Ibiza è una destinazione turistica molto popolare, soprattutto tra
i giovani, grazie al mare cristallino e per la vita notturna
concentrata maggiormente in due zone: da una parte nel capoluogo
dell’isola e dall’altra a Sant Antoni de Portmany.
Numerose sono infatti le discoteche ormai celebri sparse per tutta
l’isola, oltre alle spiagge altrettanto popolari.
Il trailer di
Ibiza e dove vedere il film in streaming e in
TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 7
giugno alle ore 21:20 sul canale Rai
3. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà
presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove
quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in
onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita,
per trovare il film e far partire la visione.
Universal Pictures ha ottenuto i
diritti di The Woman in Me, bestseller numero 1
del New York Times acclamato dalla critica, biografia di
Britney Spears, un progetto che il regista di
WickedJon
M. Chu è impegnato a sviluppare e dirigere. Il ruolo da
protagonista è ovviamente un ruolo molto ambito: interpretare
un’artista multi-platino che cade in disgrazia, solo per
risorgere.
Chu è un punto di forza per il
progetto data la sua storia con film musicali; non solo l’imminente
Wicked
ma anche il film concerto Justin Bieber: Never Say
Never,Step Up 2: The Streets e
In the Heights. Marc Platt, che
ha recentemente lavorato con Chu su Wicked,
sarà il produttore.
Il libro segue la traiettoria di
Britney Spears verso la celebrità e come si è
definita attraverso i colpi di scena della vita. Il libro ha
venduto oltre 2,5 milioni di copie negli Stati Uniti nei formati
copertina rigida, ebook e audiolibro.
Il biopic su Britney Spears basato su
The Woman in Me
L’audiolibro, letto dall’attrice
candidata all’Oscar Michelle Williams con
un’introduzione di Britney Spears, è il più
venduto nella storia di Simon & Schuster. È stato l’audiolibro più
ascoltato su Spotify nel 2023. Il libro è stato un bestseller
istantaneo del New York Times in copertina rigida, ebook e audio ed
è stato il libro di saggistica con copertina rigida più venduto di
Simon & Schuster nel 2023. In tutto il mondo, ci sono oltre 3
milioni di copie stampate. The Woman in Me è stato
pubblicato da Gallery Books il 24 ottobre 2023.
La Biennale di Venezia e Cartier
annunciano che è stato attribuito al grande regista, sceneggiatore
e produttore francese Claude Lelouch (Un
uomo, una donna, Una donna e una canaglia, La belle
histoire) il premio Cartier Glory to the Filmmaker
dell’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (28 agosto-7
settembre 2024), dedicato a una personalità che abbia segnato in
modo particolarmente originale il cinema contemporaneo.
La consegna del premio Cartier Glory
to the Filmmaker a Claude Lelouch avrà luogo lunedì 2 settembre in
Sala Grande (Palazzo del Cinema), prima della proiezione
Fuori Concorso del suo nuovo film, Finalement (Francia, 127’), con
Kad Merad, Elsa Zylberstain, Michel Boujenah, Sandrine Bonnaire,
Barbara Pravi e Françoise Gillard.
A Claude Lelouch il premio Cartier Glory to the Filmmaker
2024
A proposito di questo
riconoscimento, il Direttore della Mostra Alberto Barbera afferma:
«Claude Lelouch è uno dei maggiori autori del cinema francese,
interprete eccellente della sua “qualità” ancorché estraneo alle
sue principali correnti, e molto prolifico, avendo diretto oltre
sessanta lungometraggi. Cinefilo precoce, autore di corti e video
musicali, direttore della fotografia, sceneggiatore, attore e
produttore, raggiunge il successo internazionale nel 1966 con il
film Un uomo, una donna (Un homme et une femme) vincitore della
Palma d’oro al Festival di Cannes e di due Premi Oscar nel 1967,
come miglior film straniero e per la migliore sceneggiatura
originale. La colonna sonora di Francis Lai diventa refrain
leggendario di un’epoca, e Lelouch riesce a segnare in modo
indelebile il cinema del suo tempo, soprattutto incontrando il
gusto e il favore del pubblico. Autore anomalo e inclassificabile,
predilige la contaminazione dei generi (drammi, commedie,
polizieschi, film
d’avventura e western, fantascienza e musical, film di guerra e
d’ambientazione storica), le cui convenzioni non esita a
scompaginare ricorrendo a strutture narrative e temporali
irrituali. Restano indimenticabili alcuni suoi successi come
L’avventura è l’avventura (L’aventure, c’est l’aventure, 1972), Una
donna e una canaglia (La bonne année, 1973), Una vita non basta
(Itinéraire d’un enfant gâté, 1988), La belle histoire (1991),
modelli di un cinema stilisticamente sofisticato, sensibile ai temi
melodrammatici e alla commedia corale, dalla proverbiale capacità
affabulatoria. E tecnicamente all’avanguardia: il cortometraggio
L’appuntamento (C’etait un rendez-vous, 1976), 9 minuti di piano
sequenza in steadicam sfrecciando su una Mercedes per Parigi, resta
un punto di riferimento per chiunque abbia con la macchina da presa
un rapporto “fisico”. In oltre 60 anni di attività, Claude Lelouch
ha saputo creare con attori e attrici di eccezionale talento – da
Anouk Aimée a Jean-Louis Trintignant, da Françoise Fabian a Lino
Ventura, da Belmondo a Fabrice Luchini – la geografia moderna di un
cinema dei sentimenti».
«La carriera di Claude Lelouch
assomiglia a una sinfonia eseguita nell’arco di un’intera vita. La
sua filmografia si estende per oltre sessantaquattro anni, con
molti film premiati, tra cui il mitico duo formato da Jean Louis
Trintignant e Anouk Aimée, che incarnano per l’eternità la coppia
romantica, e che hanno portato al mondo, grazie a Francis Lai,
“complice” di Lelouch, una colonna sonora indimenticabile.
“Chabadabada” è stata canticchiata da un’intera generazione e fa
parte del mito musicale del cinema. I personaggi di Lelouch sono
incredibilmente umani, le sue storie di vita rimangono impresse
nella nostra mente, in particolare la sua incrollabile ossessione
per le belle storie d’amore. Come farebbe l’Amore, senza Claude
Lelouch, a esprimere la sua forza inarrestabile? » Cyrille
Vigneron, Presidente e CEO di Cartier SA.
Diretto da Claude Lelouch,
Finalement è prodotto da Les Films 13 e co-prodotto da France 2
Cinéma e Laurent Dassault Rond-Point, con il sostegno di Canal + e
con la partecipazione di Ciné + e France Télévisions. Distribuzione
francese: Metropolitan Filmexport.
Jamie Lee Curtis ha promesso di non attaccare
più i Marvel Studios. La premio Oscar è recentemente diventato
virale sui social media a causa di un’intervista del Comic-Con con
MTV in cui le è stato chiesto di dire in quale fase si trova il
Marvel Cinematic Universe in questo
momento. La Curtis ha risposto: “Male“. “I miei
commenti sulla Marvel sono stati stupidi e sarò migliore di
così“, ha scritto la Curtis in una dichiarazione sui social
media. “Ho contattato Kevin Feige e non giocherò più in quella
sabbiera di competizione che chiamiamo internet, né mi impegnerò
nella promozione della carta igienica o in un gioco che è
progettato per i click e non per i contenuti“.
Se da un lato la Curtis ha ammesso
di aver sbagliato a mettere pubblicamente in ombra la Marvel,
dall’altro non ha necessariamente sbagliato a valutare il MCU. Se
da un lato la Marvel è tornata in vetta al box office con “Deadpool &
Wolverine“, che è destinato a superare il miliardo di
dollari al box mondiale, dall’altro ha avuto il suo peggior anno di
sempre nel 2023 con due flop al botteghino: “Ant-Man
and the Wasp: Quantumania” e “The
Marvels“. Quest’ultimo titolo è diventato il film Marvel
con il minor incasso della storia e ha incassato solo 84 milioni di
dollari al botteghino nazionale.
My comments about Marvel were stupid and I
will do better. I've reached out to Kevin Feige and will no longer
play in that mud slinging sandbox of competition we call the
internet nor will I engage in the toilet paper promotion or game
play that is designed for clicks not content…
Jamie Lee Curtis aveva già lanciato
frecciatine ai Marvel Studios
Cutis ha anche lanciato una
frecciatina alla Marvel nel 2023, quando il suo film sul multiverso
“Everything
Everywhere All at Once” è uscito nelle sale nello stesso
periodo di “Doctor
Strange nel Multiverso della Follia” della Marvel.
All’epoca l’attrice si scatenò sui social media proclamando che il
suo film era il progetto multiverso superiore. “Non ho nulla
contro la Marvel come entità. Ho visto molti film Marvel“, ha
poi chiarito Curtis alla rivista People quando gli è stato chiesto
della scherzosa faida.
“Quello di cui parlavo è che
‘Everything Everywhere All at Once’ era un piccolo film che poteva…
e siamo stati in grado di raccontare una storia di multiverso che
ha davvero toccato le persone. Quello che stavo cercando di dire è
che non deve essere necessariamente un film della portata della
Marvel per essere uno spettacolo e per commuovere
davvero“.
Jeremy Renner ha recentemente dichiarato a US
Weekly di essere rimasto spiazzato dall’annuncio del ritorno di
Robert Downey Jr. nel Marvel Cinematic Universe. L’Occhio
di Falco di Renner e l’Iron Man di Downey sono apparsi insieme in
diversi film Marvel a partire da “The
Avengers” del 2012. I due rimangono molto amici, ma Downey
non ha fatto sapere a Renner o a nessuno degli attori originali
degli “Avengers” (Chris
Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans e Scarlett Johansson) che sarebbe tornato nel
MCU nel ruolo del cattivo Dottor Destino.
Come riportato da Variety, l’attore ha dichiarato:
“No! Non ne avevo idea. Quel figlio di puttana non mi ha detto
nulla“, ha detto Renner. “Siamo buoni amici. C’è la
chiacchierata famiglia degli Avengers. I sei originali. Non ha
detto una parola. Mi sono collegato e ho iniziato a fargli
esplodere il telefono come per dire: ‘Cosa sta succedendo? Ce l’hai
tenuto nascosto per tutto il tempo?”. È una notizia entusiasmante.
Sono davvero, davvero entusiasta“.
Downey potrebbe però non essere
l’unico a tornare alla Marvel nei prossimi due film dei
“Vendicatori”: “Avengers:
Doomsday” e “Avengers:
Secret Wars“. Jeremy Renner, la cui ultima partecipazione al
MCU è stata la serie “Hawkeye“ su
Disney+, ha dichiarato a US Weekly che
probabilmente tornerà nei Vendicatori e affronterà il Dottor
Destino di Downey, anche se è ancora presto per dirlo.
“Essere in grado di creare
storie ed esplorare personaggi all’interno dell’Universo Marvel ha realizzato
il sogno di una vita, e abbiamo scoperto una potente connessione
con il pubblico in ogni film che abbiamo realizzato. Siamo
entusiasti di collaborare ancora una volta con Kevin, Lou e tutto
il team Marvel per portare
questa epica avventura narrativa in luoghi nuovi e sorprendenti sia
per i fan che per noi stessi”, hanno dichiarato
Joe e Anthony Russo dopo il panel del SDCC.
Se gli anni Ottanta sono stati
caratterizzati dal ritorno del dominio dei grandi studios di
produzione, nonché dalla realizzazione dei grandi blockbuster, gli
anni Novanta hanno portato ancor più all’estremo questa tendenza a
realizzare film estremamente ambiziosi capaci di affermarsi come
campioni di incassi.
Allo stesso tempo, però, si è
sempre più affermato anche il concetto di cinema indipendente,
esistente da sempre ma che ha trovato in questo nuovo decennio le
possibilità di affermarsi in modo più netto, grazie in particolare
all’entrata in scena di nuovi registi ricchi di idee nuove e grande
voglia di sperimentare. Per orientarsi in questi anni complessi del
cinema, ecco un elenco dei migliori film anni ’90 da
vedere:
Migliori film anni ’90 americani da vedere
Come anticipato, gli anni Novanta
si sono più che mai caratterizzati per opere molto diverse tra
loro, da grandi blockbuster ricchi di effetti speciali a film
indipendenti che esulano dai canoni hollywoodiani, passando
ovviamente per importanti film d’autore affermatisi tra i più
grandi capolavori della storia del cinema. Ecco i migliori
film anni ’90 americani da vedere:
Quei bravi
ragazzi (1990). Un americano di origini italo
irlandesi fa carriera nella mafia newyorchese degli anni 50, ma la
vita da gangster riserva delle sorprese non previste. Martin Scorsese
dirige Ray Liotta,
Robert De Niro
e Joe Pesci in
questo film definitivo sul
mondo dei gangster. Un racconto che compre un ampio arco
temporale e che offre nuovi punti di vista sull’argomento.
Edward mani di
forbice (1990). Un ragazzo, che si ritrova con delle
lame di forbice al posto delle mani, rimane solo dopo la morte
dello scienziato che lo ha creato, ma una famiglia lo adotta. La
gente del paese lo evita a causa della sua diversità, ma questo non
gli impedisce di trovare l’amicizia di una famiglia.
Tim Burton realizza una
delle sue favole più belle, qui alla sua prima collaborazione con
Johnny Depp.
Un’opera ricca di emozioni, visivamente straordianaria.
Terminator 2 – Il giorno del
giudizio (1991). Il figlio di Sarah Connor, futuro
capo della resistenza del genere umano contro le macchine, è nel
mirino di un assassino indistruttibile proveniente dal futuro. Un
vecchio modello di Terminator, però, è pronto ad aiutarlo.
James Cameron realizza
il sequel di Terminator, superandosi
in ambizioni e risultato. Il giorno del giudizio è un
capolavoro di tecnica e cuore, ancora oggi insuperato.
Gli spietati
(1992). Un anziano pistolero, il suo ex partner e un giovane
avventuriero si mettono sulle tracce di alcuni uomini, finendo
coinvolti in uno scontro più pericoloso del previsto. Clint
Eastwood si consacra come autore cinematografico
con questo western crepuscolare, un’opera che rappresenta un
momento di passaggio fondamentale per il genere che lo ha reso
celebre. Premiato con l’Oscar al miglior film.
Schindler’s
List (1993). La vera storia di Oscar Schindler, un
industriale tedesco che, mettendo a rischio la propria vita e la
propria carriera, riesce a salvare migliaia di ebrei da un tragico
destino. Steven Spielberg realizza con questo film
il suo capolavoro, un’opera attesa e pensata a lungo, attraverso
cui ripercorrere una storia tanto dolorosa quanto importante.
Ancora una volta nel suo cinema, chi salva una vita salva il
mondo.
Jurassic Park (1993).
Due paleontologi e un matematico sono tra le persone selezionate
per partecipare a un giro organizzato a un parco a tema. Quando i
dinosauri si animano e prendono il sopravvento, però, la visitasi
trasforma presto in un incubo. Steven Spielberg
porta i dinosauri sul grande schermo grazie alle prodezze della
CGI. Il senso di meraviglia suscitato da questo film è ancora oggi
unico.
Pulp Fiction
(1994). Un killer si innamora della moglie del suo capo, un pugile
rinnega la sua promessa e una coppia tenta una rapina che va
rapidamente fuori controllo. Le loro storie si intrecceranno in
modi impensabili. Con la sua opera seconda, Quentin
Tarantino scrive una nuova pagina nella storia
del cinema, offrendo nuove possibilità narrative ed estetiche.
Forrest Gump
(1994). Seduto sulla panchina alla fermata dell’autobus di
Savannah, Forrest Gump racconta con voce lenta della propria
incredibile vita e dei problemi mentali e fisici che si porta
dietro dalla nascita. Tom Hanks si
consacra definitivamente grazie a questo film vincitore di diversi
premi Oscar. Un film epico, tra i più amati del decennio.
Le ali della
libertà (1994). Andy Dufresne viene condannato, benché
innocente, a due ergastoli e al carcere duro. In prigione stringe
amicizia con Red, sperimenta la brutalità della vita dietro le
sbarre, si adatta, e vive 19 anni sognando la libertà. Tim
Robbins e Morgan Freeman
recitano in questo grande classico basato su un racconto di
Stephen King. Un film sul carcere come pochi altri
ne sono stati realizzati.
Toy Story (1995).
La vita di Woody, un cowboy giocattolo e pupazzo preferito del suo
piccolo padrono, è minacciata dall’arrivo di Buzz Lightyear, un
nuovo robot colorato e pieno di luci. Toy Story è
probabilmente il più importante film d’animazione del decennio,
avendo rappresentato non solo il progresso delle tecnologie
digitali ma avendo contribuito alla riqualificazione
dell’animazione agli occhi del mondo intero.
Heat – La sfida
(1995). Uno sfuggente maestro del crimine e la propria banda
effettuano una serie di furti ad alto profilo, uno dei quali
culmina in tre morti. L’uomo conosce un detective della omicidi e
si sfidano, fino all’ultimo scontro finale. Al Pacino e
Robert De Niro si incontrano sul grande schermo
grazie a Michael Mann, il quale dirige un thriller
tra i migliori mai realizzati, ricco di ricerche introspettive ed
esistenziali.
Titanic (1997).
Il transatlantico Titanic, considerato un gioiello tecnologico ed
il più lussuoso piroscafo da crociera mai realizzato, salpa
dall’Inghilterra il dieci aprile del 1912 con oltre 1500 passeggeri
a bordo per il suo viaggio inaugurale. I viaggiatori sono collocati
in tre classi, riflesso delle differenze sociali. James
Cameron dirige Leonardo
DiCaprio e Kate Winslet in
questo capolavoro vincitore di 11 premi Oscar, straordinario per
ambizioni ed effetti speciali.
Will Hunting – Genio
ribelle (1997). Will è un ventenne genio della
matematica che lavora nelle pulizie e ha piccoli precedenti penali.
Grazie all’aiuto di un terapista e di una ragazza, riuscirà a fare
i conti con il oroprio passato e a sfruttare il proprio talento.
Uno dei film più belli del decennio, un atipico coming of
age interpretato da Matt Damon e
Robin Williams,
incentrato su temi come il senso di colpa, la paura dei rapporti
umani e il desiderio di riscatto.
Salvate il soldato
Ryan (1998). Nei giorni seguenti lo sbarco in
Normandia, una madre americana sta per ricevere nello stesso giorno
la notizia della morte di tre dei suoi figli su diversi fronti
della guerra. Il comandante in capo generale Marshall dà ordine che
il quarto fratello, Ryan, sbarcato in Normandia, venga rintracciato
e portato a casa. Steven Spielberg si conferma re
indiscusso degli anni Novanta con questo ennesimo capolavoro,
fondato sull’importanza della salvezza dell’umanità.
La sottile linea
rossa (1998). Il dramma della Seconda Guerra Mondiale
vissuto dal punto di vista di una pattuglia di soldati americani
giunti sull’isola di Guadalcanal. Il leggendario regista
Terrence Malick torna al cinema dopo decenni
d’assenza con quest’opera intrisa di filosofia e con un cast di
grandi attori come Sean Penn, George
Clooney, Adrien Brody e Jim
Caviezel.
The Truman Show
(1998). Truman Burbank scopre che i primi trent’anni della propria
vita non sono stati altro che una messinscena. Inizia così a
desiderare di fuggire da una realtà alienante che però sembra
essere stata costruita su misura per lui. È se la realtà che
viviamo non fosse altro che una messa in scena? La visione di
questo iconico film con Jim Carrey ha
suscitato in tutti questa domanda. The Truman Show è un
film che ancora oggi parla di noi e della nostra società.
Matrix (1999). Esistono
due realtà: una è l’esistenza che conduciamo ogni giorno, l’altra è
nascosta. Neo vuole scoprire la verità su Matrix, mondo virtuale
elaborato al computer creato per tenere sotto controllo le persone.
Morpheus potrebbe aiutarlo. Matrix ha riscritto le regole
del suo genere di riferimento, offrendo una visione nuova del mondo
sempre più digitale in cui si stava all’epoca appena entrando.
Keanu Reeves è l’eletto, protagonista di un film
imprescindibile.
American Beauty (1999).
Lester Burnham è un marito infelice che trascorre le giornate
all’insegna della monotonia. Quando incontra Angela, amica
adolescente di sua figlia, la sua vita cambia completamente. Uno
dei film più importanti del decennio, interpretato da Kevin Spacey,
che grazie al ruolo di Lester Burnham vinse il suo secondo Oscar. È
questa un’opera impegnata ad offire l’altro volto della felice
famiglia borghese statunitense.
Essere John
Malkovich (1999). Un burattinaio e un’impiegata
scoprono un tunnel che permettedi entrare mente e il corpo di John
Malkovich per 15 minuti alla volta. Un altro esempio di film che,
sul finire del secolo, porta verso nuovi orizzonti le possibilità
del cinema. Spike Jonze dà vita ad una
sceneggiatura di Charlie Kaufman incentrata sul
concetto di identità, di celebrità e sui rapporti umani.
Fight Club (1999). Tyler Durden ed un nuovo
amico sfogano la loro aggressività creando un club di
combattimento, che assume rapidamente connotati rivoluzionari, fino
a esporre la vera identità di Tyler Durden. David
Fincher dirige Brad Pitt ed
Edward Norton in questo film che, sul finire del
secolo, ha contribuito alla ridefinizione di cinema post-moderno,
affrontando tematiche e proponendo stili in modi del tutto
inediti.
I migliori film thriller degli anni ’90
Se c’è un genere che ha avuto
grande importanza negli anni ’90, questo è il thriller. Nel corso
di questo decennio si sono infatti viste sul grande schermo opere
di questo genere macchiate anche dal soprannaturale, dall’erotico e
dall’azione, ma sempre incentrate su situazioni pericolose e con
personaggio quanto mai indecifrabili. Ecco quali sono i
film anni ’90 thriller da non perdere:
Il silenzio degli
innocenti (1991). Uno psicopatico assassino è il terrore
di giovani donne formose che aggredisce e scuoia. Solo Hannibal
Lecter può aiutare a risolvere il caso, ma è detenuto in cella di
isolamento in un manicomio criminale, essendo diventato uno
psicopatico cannibale. Una giovane aspirante agente dell’FBI,
Clarice Starling, prima ancora di completare
il suo addestramento viene incaricata di contattare Lecter, per
averne lumi intesi ad individuare e fermare il mostro.
Anthony Hopkins e Jodie Foster
sono i protagonisti di questo grande classico premiato agli
Oscar.
Basic Instinct
(1992). Il detective Nick Curran sta indagando su un omicidio.
L’arma del delitto è un punteruolo da ghiaccio e la principale
sospettata è la scrittrice di successo Catherin Tramell. Nel corso
delle indagini l’uomo intraprende anche una relazione con la donna.
Sharon Stone ottiene fama mondiale grazie a questo
thriller erotico divenuto un cult senza tempo.
Seven (1995). Un
anziano ed esperto detective vicino alla pensione viene affiancato
da un giovane e irruento collega per indagare su un serial killer
specializzato nei sette peccati capitali. David
Fincher ottiene le meritate attenzioni grazie a questo
thriller con Brad Pitt e MorganFreeman. Quando si pensa ad un esempio di questo
genere degli anni ’90, Seven è il primo nome che viene
alla mente.
Mission:
Impossible (1996). Ethan Hunt, un agente segreto
ingiustamente accusato della morte di tutti gli agenti della sua
squadra, sfugge ai killer del governo, penetrando negli archivi
della CIA. Primo capitolo della saga attiva ancora oggi, questo
film diretto da Brian De Palma e con protagonista
Tom Cruise è un avvincente thriller d’azione ricco
di suspence e adrenalina.
Il sesto senso
(1999). Malcolm è uno psicologo infantile molto stimato e si trova
doversi occupare del caso del piccolo Cole, un ragazzino di nove
anni, ossessionato da spaventose apparizioni di spiriti.
Bruce Willis è il protagonista di questo grande
classico del thriller soprannaturale. Il sesto senso è
stato per il suo regista, M. Night Shyamalan, la
definitiva consacrazione come maestro del genere.
Le migliori commedia degli anni ’90
Un altro genere tra i più popolari
degli anni ’90 è quello della commedia, che grazie a nuovi registi
e attori si è caratterizzato per storie nuove, che hanno spinto
sempre più in territori demenziali, dissacranti e irriverenti. Gli
anni Novanta hanno davvero fatto morire dalle risate il grande
pubblico ed ecco i migliori film anni ’90 commedia
da non perdere:
Mrs. Doubtfire
(1993). Divorziato dalla moglie e impossibilitato a vedere i propri
figli, un uomo decide di travestirsi da domestica per stare vicino
a loro. Toccante film interpretato da Robin
Williams, nei panni di uno dei padri migliori mai visti
sul grande schermo. Si affronta qui il tema del divorzio e della
genitorialità in una chiave divertente, che sa però trasmettere
anche forti emozioni e grandi riflessioni.
Scemo & più
scemo (1994). Due amici disoccupati, Lloyd e Harry, si
trovano coinvolti in una avventura demenziale originata da una
valigetta smarrita piena di dollari. Jim Carrey e
Jeff Daniels recitano da protagonisti in questa
popolarissima commedia anni ’90, un titolo che ha poi consacrato
Carrey come re della commedia demenziale (e non solo)
statunitense.
Il professore
matto (1996). Il professor Sherman Klump è considerato da
tutti il migliore del campus. Il suo unico problema è l’esagerata
obesità. Per risolvere la questione inventa una formula che gli
consente di perdere peso. Eddie Murphy si sdoppia
per interpretare più personaggi di questo iconico film, tanto
dissacrante quanto divertente, con scene e battute entrate
nell’immaginario collettivo.
Tutti pazzi per
Mary (1998). Dopo averla persa di vista per anni, il
goffo e impacciato Ted, decide di ritrovare la donna della sua
vita, Mary. Quel che Ted non sa, però, è che la concorrenza è
numerosa e spietata. Ben Stiller,
Cameron Diaz e
Matt Dillon
recitano in questa popolarissima commedia diretta dagli esperti del
genere Peter e Bobby
Farrelly.
American Pie
(1999). Jim, Kevin, Paul e Chris sono quattro amici che stanno per
diplomarsi al liceo e sono ossessionati dalla loro verginità. Dopo
un’altra festa passata in bianco, decidono di stringere un patto di
reciproco aiuto al fine di fare sesso prima della fine dell’anno
scolastico. L’ultima occasione è la festa a
casa di Stifler in riva al lago, dove tutti si recano dopo il ballo
di fine anno. Commedia campione d’incassi nonché primo capitolo di
una lunga saga, American Pie è un film tanto divertente
quanto scorretto, dissacrante ed emozionante.
I migliori film romantici degli anni ’90
Tra i generi cinematografici più
popolari degli anni ’90 vi è senza dubbio quello della commedia
romantica. Sono in quegli anni stati realizzati infatti titoli
caratterizzati da sceneggiature brillanti, interpretati da grandi
attori e con vicende amorose mai banali e sempre coinvolgenti. Ecco
quali sono i film anni ’90 romantici da non
perdere:
Pretty Woman (1990).
Dietro l’aspetto affascinante e una solida fama di rubacuori,
Edward Lewis nasconde un’abilità straordinaria e senza scrupoli nel
campo della finanza. La sua specialità è comprare aziende
dissestate, risanarle e rivenderle a caro prezzo. Una sera, a
Hollywood, conosce casualmente Vivian Ward, una prostituta. Lei ha bisogno di soldi e lui di una donna che
lo accompagni nei suoi pranzi di lavoro. Per i due è l’inizio di
un’inaspettata storia d’amore. Richard Gere e
Julia Roberts
recitano in questo film che non ha bisogno di presentazioni.
Semplicemente un grande classico.
Insonnia d’amore
(1993). Jonah ricorre a un programma radiofonico per trovare una
compagna al padre, vedovo inconsolabile. Nell’ascoltare la
trasmissione, una giornalista si commuove e gli scrive una lettera.
Tom Hanks e Meg Ryan recitano per
Nora Ephron in una delle commedie romantiche più
iconiche degli anni ’90, che ha il merito di aver contribuito a
rendere grande questo genere nel corso del decennio.
Qualcosa è
cambiato (1997). Una cameriera di New York City, un
pittore gay e un cane aiutano uno scrittore misantropo e ossessivo
compulsivo a raggiungere un compromesso con se stesso. Film
premiato agli Oscar, Qualcosa è cambiato è un’atipico
racconto d’amore, con un Jack Nicholson
straordinario nei panni di un uomo cinico che si apre piano piano a
dei sentimenti nei confronti di una donna, interpretata da
Helen Hunt.
C’è posta per
te (1998). John e Kathleen sono rivali in affari: lui
è proprietario di una catena di negozi di libri, lei di una piccola
libreria per bambini. I due intrecciano una relazione su un sito di
incontri al quale sono iscritti mantenendo l’anonimato. Tom
Hanks e Meg Ryan tornano a recitare
insieme per Nora Ephron in quest’altro grande
classico del cinema romantico anni ’90. Una sceneggiatura brillante
guida due attori in stato di grazia.
Notting Hill
(1999). A Notting Hill il timido William è proprietario di un
negozietto di libri dove un giorno entra Anna, diva di Hollywood, e
tra i due scatta il colpo di fulmine. Julia
Roberts e Hugh Grant sono i protagonisti
di un’altra delle più celebri e amate commedie romantiche degli
anni Novanta. Un film dove l’amore supera ogni differenza.
I migliori film per ragazzi degli anni ’90
Il cinema per ragazzi ha conosciuto
negli anni Ottanta importanti rivoluzioni. Negli anni ’90 queste
sono poi proseguite estendendosi anche a generi e racconti molto
diversi tra loro. Il cosiddetto “film per famiglie” ha infatti
trovato nel corso di questo decennio grande fortuna grazie a titoli
campioni di incassi divenuti con il tempo grandi classici. Ecco
allora i migliori film anni ’90 per ragazzi:
Mamma ho perso
l’aereo (1990). Il piccolo Kevin viene lasciato in casa da
solo a Natale e deve difendere l’abitazione da due malintenzionati
che vogliono entrare. Per farlo impiega tutta la sua astuzia ed una
serie apparentemente interminabile di trappole e di espedienti
mirati a far desistere i due malcapitati ladri. Uno dei maggiori
successi del decennio nonché uno dei film più iconici degli anni
’90. Mamma ho perso l’aereo è un film che tutti hanno
visto almeno una volta.
La vita è un
sogno (1993). Texas, 1976: è l’ultimo giorno di scuola e
un gruppo di ragazzi da sfogo ai propri desideri organizzando una
festa memorabile. Un racconto corale dove ciascuno dei protagonisti
vive uno dei momenti più importanti nell’esistenza di ognuno, ossia
il passaggio all’età adulta. Richard Linklater si
fa cantore di un’intera generazione, ritraendola nel pieno della
loro giovinezza, spensieratezza e gioia di vivere. La vita è un
sogno esula dai canoni del film hollywoodiano per dar vita ad
un flusso di situazioni, personaggi ed emozioni.
Ragazze a Beverly
Hills (1995). Cher, la ragazza più popolare del liceo,
cerca di far innamorare due insegnanti. Entusiasta del successo
ottenuto, prova a fare lo stesso con due dei propri amici, ma i
risultati non sono quelli sperati. Alicia
Silverstone è la protagonista di questo classico per
ragazzi anni ’90, un film che ha fatto scuola.
Jumanji (1995).
Due bambini scoprono un magico gioco da tavolo nella loro soffitta.
Mentre giocano, evocano animali feroci e un uomo pazzo, Alan,
scomparso ventisei anni prima durante una partita. L’avventura è
per loro appena iniziata. Altro grande classico degli anni ’90,
Jumanji è in particolare ricordato per la sua atmosfera
tra il cupo e il comico, ma ovviamente anche per la presenza
dell’iconico Robin Williams.
Space Jam (1996).
MIchael Jordan va in soccorso di Bugs Bunny e dei suoi amici che
hanno bisogno di lui per vincere una partita di basket contro i
malvagi Nerdluks, una banda di piccole e irritabili creature
provenienti dallo spazio. Un cult per ragazzi degli anni ’90,
rimasto memorabile tanto per l’uso della tecnica mista quanto per
la presenza di un’icona come Michael Jordan nei
panni di sé stesso.
I migliori film degli anni ’90 presenti su Netflix in questo
momento
Nei cataloghi delle piattaforme
streaming oggi disponibili si possono ritrovare, oltre a titoli a
noi più vicini nel tempo, anche opere meno recenti, spesso
sconosciute ma meritevoli di essere riscoperti. Questi film
permettono infatti di entrare in contatto con mondi cinematografici
oggi non più in vigore ma che hanno sempre molto da insegnare. Ecco
allora i migliori film anni 90 in streaming su
Netflix:
Dracula di Bram Stoker (1992). Il conte
Dracula, colpito da una maledizione che lo costringe a nutrirsi del
sangue degli esseri viventi in cambio della vita eterna, è
determinato a riunirsi con la propria amata. Per raggiungere i
propri scopi, si reca a Londra. Francis Ford
Coppola realizza il proprio adattamento del celebre
romanzo di Bram Stoker, con Gary Oldman nel ruolo del leggendario vampiro.
Un film tanto ricco di emozioni quanto affascinante a livello
estetico.
The Game (1997).
Uno spento uomo d’affari di mezza età, si fa convincere dal
fratello minore ad iscriversi in un club che organizza giochi tanto
realistici che lo faranno precipitare in un incubo senza fine.
David Fincher realizza un nuovo thriller d’alto
livello con protagonista Michael Douglas, dando vita ad un vero e
proprio gioco mentale che sfida tanto i personaggi quanto lo
spettatore.
The Jackal
(1997). Il geniale killer “The Jackal” viene reclutato dalla mafia
russa per uccidere una figura di altissimo livello della politica
americana. Il prezzo pattuito è di settanta milioni di dollari.
Richard Gere e Bruce Willis
recitano in questo teso thriller anni ’90, liberamento tratto dal
romanzo Il giorno dello sciacallo.
Il grande
Lebowski (1998). Drugo è un disoccupato giocatore di
bowling rimasto legato agli anni Settanta, che si trova coinvolto
in un doppio complotto per un puro caso di omonimia. Cult diretto
da Joel ed Ethan Coen, il film è
reso memorabile in particolare dall’iconica interpretazione di
Jeff Bridges nei panni di Jeffrey Lebowski.
Ragazze
interrotte (1999). Una giovane donna con un disturbo di
personalità borderline, passa diciotto mesi in un istituto
psichiatrico alla fine degli anni 60. Qui conosce le altre
pazienti, tra cui Lisa, una ragazza con cui stringerà una forte
amicizia. James Mangold dirige Winona
Ryder e Angelina Jolie in questo dramma
biografico, basato sulle memorie della scrittrice
SusannaKaysen.
Alla luce degli annunci che
Marvel Studios ha
condiviso al San Diego Comic Con, a 12 anni da
The Avengers, il futuro del Marvel Cinematic
Universe sembra completamente capovolto.
Nel 2012, gli eroi più potenti della
Terra si sono riuniti per la prima volta per fermare Loki, il Dio
dell’inganno, mettendo in piedi il primissimo evento crossover
della Fase 1 del MCU iniziato con Iron Man del 2008. Ora, l’MCU si
sta preparando per un’importante inversione di tendenza che
speriamo si rivelerà incredibilmente emozionante.
Al SDCC 2025 abbiamo appreso che
Robert Downey Jr. tornerà nell’MCU come Dottor
Doom, a partire da Avengers:
Doomsday del 2026. Tuttavia, non è ancora chiaro se
RDJ interpreterà una variante oscura di Iron Man che diventa Doom o
un Victor von Doom autentico. In ogni caso, questo casting crea un
affascinante colpo di scena per l’MCU e The
Avengers del 2012, che è stato possibile soltanto grazie a
anni di narrazione interconnessa e un multiverso di realtà
diverse
In The Avengers Loki era il cattivo
principale e Iron Man l’eroe chiave
Hanno combattuto per salvare il
mondo dal dominio di Loki
In The
Avengers del 2012, Loki di
Tom Hiddleston torna sulla Terra dopo la
sconfitta in Thor del 2011, dopo essersi alleato
con Thanos per recuperare il Tesseract in cambio della conquista e
del governo della Terra con gli eserciti Chitauri del Titano Pazzo.
Ciò spinge Nick Fury di Samuel L. Jackson a
riunire gli Avengers, un gruppo degli eroi più potenti della Terra
per combattere battaglie che l’umanità non avrebbe potuto
affrontare da sola. Ciò include in particolare Iron Man di
Robert Downey Jr., il primissimo eroe dell’MCU
a debuttare nell’universo interconnesso.
Nella Battaglia di New York del
2012, Iron Man e gli Avengers salvarono il mondo e Loki fu
sconfitto, il loro primo cattivo sullo schermo. Tuttavia, Avengers:
Endgame del 2019 e il suo uso del viaggio nel tempo
hanno creato una variante di Loki, una che ruba il
Tesseract e fugge dalla cattura nel 2012. Ciò crea una nuova linea
temporale, con conseguente arresto del Dio dell’Inganno da parte
della Time Variance Authority nel Loki del 2021. Ciò dà il via al
dinamico arco eroico di Loki, visto nelle serie,
che si concluse nella seconda stagione di Loki
del 2023, dove il personaggio riscrive la sua storia, diventando il
salvatore dell’intero multiverso tenendo insieme tutte le varie
linee temporali, impedendone la distruzione.
12 anni dopo, i ruoli di Loki e
Iron Man sembrano essersi invertiti
Combattere per salvare il
multiverso dal Dottor Doom?
Gentile Concessione Disney – (Photo by Jesse Grant/Getty Images for
Disney)
Alla luce della notizia che
RDJ diventerà Dottor Doom, sembra che i ruoli di
Loki e Iron Man di Avengers del 2012 si siano
effettivamente invertiti. 12 anni dopo, il personaggio di
Tom Hiddleston è diventato un eroe che protegge
il multiverso mentre RDJ sarà un cattivo che
probabilmente tenterà di rifarlo a sua immagine o di smontarlo come
principale antagonista di Avengers:
Doomsday (e probabilmente anche di Secret
Wars).
Se questo fosse un passo calcolato o
meno, soprattutto in vista dell’incidente di percorso con il
personaggio di Kang di Jonathan Majors, non ci è
dato sapere. Tuttavia è molto interessante questo risultato di
capovolgimento totale che si è potuta permettere una narrazione
coerente e solida costruita nel corso di oltre dieci anni.
Non abbiamo più visto il Samuel
Sterns di Tim Blake Nelson dalla sua
trasformazione in Il Leader durante gli ultimi momenti de L’incredibile Hulk del 2008. Tuttavia, farà il suo
atteso ritorno nel prossimo febbraio in Captain America: Brave New World. Parlando con
GamesRadar+ al San Diego
Comic-Con dello scorso fine settimana, l’attore ha condiviso la sua
eccitazione per l’ingresso nel franchise di Capitan
America, prima di confermare che il Leader “non è stato
con le mani in mano” dall’ultima volta che lo abbiamo
visto.
Nonostante i piani per portare in
vita l’iconico cattivo di Hulk con effetti pratici, Nelson ha
accennato fortemente a un’interpretazione accurata del cattivo nei
fumetti. “Si può andare a vedere nei fumetti per capire cosa
abbiamo in mente“, ha detto. “Penso che l’espansione di
questo aspetto nel linguaggio cinematografico sarà
sorprendente“. GamesRadar+ ha anche incontrato Giancarlo Esposito, che abbiamo appreso
interpreterà
Sidewinder, un personaggio che la star di Breaking Bad sembra entusiasta di approfondire nel
MCU in più progetti.
“Beh, sapete, nelle ricerche che
ho fatto quando ho saputo che avrei interpretato il capo della
Serpent Society, qualcuno che l’ha formata e la gestisce, ho voluto
saperne di più“, spiega. “Volevo tornare indietro e capire
quali sono i suoi poteri, che aspetto hanno, cosa fanno“.
“Non credo che tutte queste cose saranno svelate in questo
film, quindi credo che ci sarà più tempo a disposizione con
Sidewinder… vedrete un personaggio complicato e molto interessante
che avrà la possibilità di estendersi per un certo periodo di
tempo“.
L’attore ha anche condiviso nuove
informazioni sulla trama di Captain
America: Brave New World e su come la Società del
Serpente influirà su essi. “È tutta una questione di adamantio,
è tutta una questione di sostanze chimiche“, rivela Esposito.
“È tutta una questione di quale prezzo daremo a questa
sostanza, di chi ne avrà di più e di chi la venderà.
Quindi, in un certo senso, penso che molti dei personaggi di
questo film, compreso Sidewinder, siano mercenari e stiano cercando
il dollaro più alto e penso che stiano cercando a chi venderlo e
penso che stiano cercando il potere“.
Quello che sappiamo sul
film Captain America: Brave New World
Harrison Ford e Anthony Mackie in una scena di Captain America:
Brave New World
Captain America: Brave New World riprenderà da
dove si è conclusa la serie Disney+The Falcon and the Winter
Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie)
dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il
regista Julius Onah (Luce, The
Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un
“thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno
del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la
sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile
Hulk del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di
Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreterà la cattiva
Diamondback, mentre Giancarlo Esposito sarà il leader della
Serpent Society,
Sidewinder. Harrison Ford, invece, assume qui il ruolo di
Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che a quanto rivelato dal primo
trailer si trasformerà ad un certo punto nel Hulk Rosso.
Nonostante dunque avrà degli
elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà
il Marvel Cinematic
Universe su una dimensione più terrestre e realista, come
già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad
ora, il film è indicato come uno dei titoli più importanti
della Fase
5.
Anthony
Mackie ha recentemente dichiarato che questo film
è “10 volte più grande” della sua serie Disney+ e ha parlato della dinamica tra Cap e il
nuovo Falcon, Joaquin Torres. “Sono in coppia alla pari“,
ha scherzato. “Sono entrambi militari. Io ero il suo ufficiale
comandante. Tra noi c’è più amicizia rispetto al modo in cui
ammiravo Steve o al modo in cui non mi piaceva Bucky“.
“Questo film è un chiaro reset.
Ristabilisce davvero l’idea di cosa sia e cosa sarà questo
universo“, ha aggiunto Mackie. “Penso che con questo film,
si stia ottenendo un chiaro, nuovo marchio di ciò che
la Marvel vuoole
essere nello stesso modo in cui hanno fatto con Captain America:
The Winter Soldier“.
Un nuovo spinoff di Yellowstone
sarebbe in attesa di Kurt Russell, Michelle Pfeiffer e Patrick J.
Adams per entrare nel cast. Il franchise neo-western è stato creato
da Taylor Sheridan, che ora supervisiona la serie principale e
diversi spinoff attualmente in onda e in fase di sviluppo. Yellowstone si concluderà alla fine di quest’anno,
quando andrà in onda la seconda parte della quinta stagione, e uno
spinoff ambientato dopo quegli eventi è da tempo in fase di
sviluppo, e secondo alcuni rapporti potrebbe avere come
protagonista Matthew McConaughey.
Ora, TVLine riporta che lo spinoff, precedentemente
noto come2024, si
intitoleràThe
Madison. Russell, Pfeiffer e Adams
sono tutti prossimi all’accordo per recitare nella serie, che
seguirà la matriarca del clan Clyburn, Stacy, mentre trasferisce la
famiglia nel Montana dopo la morte del marito e del cognato in un
incidente aereo. La produzione inizierà alla fine del mese e la
data di uscita è prevista per il 2025. Non è chiaro per quali ruoli
Adams, Russell e Pfeiffer siano in trattativa.
AGGIORNAMENTO: 2024/08/02 13:19
EST DA ALEXANDER HARRISON
Un nuovo rapporto
sostiene cheThe Madisonè diverso dal sequel
diYellowstone
Dopo che TVLine ha
pubblicato la storia di The Madison, un nuovo rapporto di
Matt Belloni di Puck sostiene che lo spinoff è stato
inesattamente confuso con il sequel di Yellowstone
precedentemente annunciato. Michelle Pfeiffer era stata presa in
considerazione per il ruolo di protagonista femminile in
quest’ultima serie, cosa che Belloni identifica come la probabile
fonte di confusione. Inoltre, sostiene che, sebbene The
Madison sia probabilmente parte dell’universo di
Yellowstone , ciò non è ancora garantito.
Il suo rapporto conferma che le star
di Yellowstone, Cole Hauser, Kelly Reilly e Luke Grimes,
torneranno per il sequel della serie, ma Matthew McConaughey, che
inizialmente era in trattative per il ruolo di protagonista, ora è
improbabile che venga coinvolto.
Madison potrebbe tenere in vita
Yellowstone
Uno spinoff contemporaneo è
esattamente ciò di cui il franchise ha bisogno
Sebbene Yellowstone abbia
trovato successo in spinoff come 1883 e 1923,
l’attrattiva intrinseca dello show principale è la sua
ambientazione moderna mescolata al suo atteggiamento da cowboy. La
continuazione di questo aspetto ai giorni nostri sarà la chiave del
successo futuro del franchise, che si è arenato a causa dell’uscita
di scena di Kevin Costner dalla serie principale. Nonostante
l’uscita di scena di Costner, però, si dice che alcuni
membri del cast diYellowstonetorneranno in un futuro spinoff, anche se non è chiaro se
inThe Madisono in
un’altra serie.
Ora, sembra che il clan
Clyburn incarnerà la dinamica del pesce fuor d’acqua che la serie
cita spesso.
Ciò che è chiaro è che The
Madison aggiungerà una nuova dinamica alla formula dello show.
Yellowstone ha preso in giro i furbetti di città che
tentano di impadronirsi dell’etica dei cowboy, ma la serie è sempre
stata incentrata sui Dutton che proteggevano la loro terra da
quelle stesse persone, tra le altre. Ora sembra che il clan Clyburn
incarnerà la dinamica del pesce fuor d’acqua che la serie cita
spesso. Non è chiaro come possano essere collegati ai
Dutton, ma sarà interessante vedere come The
Madison colmerà il divario tra sé e Yellowstone.
Con TVLine che riporta che le
riprese inizieranno quest’anno e l’uscita prevista per il 2025,
sembra che la Paramount sia intenzionata a mantenere lo slancio del
franchise dopo la fine di Yellowstone. Altre serie, come 1944 e
6666, sono attualmente in fase di sviluppo, ma sembra che la rete
voglia accelerare i tempi per The Madison per garantire che
l’interesse rimanga alto. Era già chiaro che il franchise di
Yellowstone non sarebbe andato da nessuna parte, ma con star come
Russell, Pfeiffer e Adams in prima linea in una nuova serie, la
serie potrebbe ritrovarsi ancora una volta al vertice nonostante il
finale tumultuoso dello show originale.
Prime
Video ha annunciato oggi che l’attesissima serie
Original Citadel: Honey Bunny debutterà
il 7 novembre. La serie indiana dal mondo di Citadel
è diretta da Raj & DK (Raj Nidimoru e Krishna DK) e
scritta da Sita R. Menon, insieme a Raj & DK. La
serie è prodotta da D2R Films, Amazon MGM Studios e vede i Fratelli
Russo, con la loro AGBO, come produttori esecutivi.
Anthony Russo, Joe Russo, Angela Russo-Otstot e Scott
Nemes di AGBO, insieme a David
Weil (Hunters) sono executive producer di
Citadel: Honey Bunny e di tutte le serie nel mondo di
Citadel.
Anche Midnight Radio è executive
producer. La serie vede come protagonisti i talentuosi
Varun Dhawane Samantha e il sempre più poliedrico
Kay Kay Menon, affiancati da un cast d’eccezione,
che include Simran, Saqib Saleem, Sikandar Kher, Soham
Majumdar, Shivankit Parihar e Kashvi Majmundar.Citadel: Honey Bunny debutterà in esclusiva su Prime Video in India e in oltre 240 Paesi e
territori nel mondo il 7 novembre.
Prime Video ha confermato la data di
debutto della serie in occasione di un evento emozionante a cui
hanno partecipato i fan di Varun, Samantha e Raj & DK, i quali
hanno potuto assistere e partecipare all’originale e gigantesco
svelamento della data di uscita della serie. Il servizio ha,
inoltre, presentato un emozionante teaser che mostra una sequenza
di azione autentica non-stop, performance impeccabili e la portata
visiva della nuova serie che sarà per il pubblico come un giro
sulle montagne russe quando uscirà a novembre. Citadel: Honey
Bunny ha una trama avvincente, che fonde gli elementi
adrenalinici di un grintoso action thriller di spionaggio con una
toccante storia d’amore, il tutto ambientato nella vibrante cornice
degli anni ‘90.
“Siamo entusiasti di annunciare
oggi la data di debutto dell’attesissima Citadel: Honey Bunny. La
serie indiana dell’universo Citadel unisce il fascino degli anni
‘90 a una narrazione coinvolgente e alle interpretazioni davvero
convincenti di Samantha nel ruolo di Honey, di Varun in quello di
Bunny e dell’intero cast. La serie riporterà il pubblico alla
genesi di questa agenzia clandestina internazionale di spionaggio,
approfondendone la fondazione, le attività, l’influenza e l’ascesa
con la firma distintiva e sensazionale di Raj & DK che il pubblico
ha imparato ad amare, apprezzare e ammirare. È stato possibile
toccare con mano la forte emozione per la serie tra i super fan di
Varun e Samantha e la loro partecipazione a questo evento
incredibile è davvero da considerarsi un’esperienza memorabile per
tutti i presenti”, ha dichiarato Nikhil Madhok, Head
of Originals, Prime Video, India.
“Citadel: Honey Bunny è una miscela irresistibile di action,
veloce e crudo, e drama coinvolgente con interpretazioni
eccezionali. Siamo entusiasti di presentare Varun come audace
action hero, mentre Samantha spinge il suo ruolo d’azione al
livello successivo. Siamo inoltre entusiasti di aver potuto
collaborare ancora una volta con il grande Kay Kay Menon e siamo
fortunati ad avere un cast così incredibile”, hanno dichiarato Raj
& DK. “Da quando la serie è stata annunciata, abbiamo ricevuto
grande sostegno e appoggio da parte dei fan, e questo è stato
davvero gratificante. Quindi, è stato naturale oggi volerli
includere nel nostro svelamento della data d’uscita. La risposta al
teaser è stata molto incoraggiante e crediamo che sia una riprova
della dedizione dell’intero team. Non vediamo l’ora che il pubblico
di tutto il mondo possa godersi uno dei nostri progetti più
ambiziosi!”.
Sul finire della Prima guerra
mondiale. Due ufficiali medici, amici d’infanzia lavorano nello
stesso ospedale militare, dove ogni giorno arrivano dal fronte i
feriti più gravi. Molti di loro però si sono procurati da soli le
ferite, sono dei simulatori, che farebbero di tutto per non tornare
a combattere.
Stefano, di famiglia altoborghese,
con un padre che sogna per lui un avvenire in politica, è
ossessionato da questi autolesionisti e, oltre che il medico, fa a
suo modo lo sbirro. Giulio, apparentemente più comprensivo e
tollerante, non si trova a proprio agio alla vista del sangue, è
più portato verso la ricerca, avrebbe voluto diventare un
biologo.
Anna, amica di entrambi dai tempi
dell’università, sconta il fatto di essere donna. A quei tempi,
senza una famiglia influente alle spalle, era difficile arrivare a
una laurea in medicina. Ma lei affronta con grinta un lavoro duro e
volontario alla Croce Rossa. Qualcosa di strano accade intanto tra
i malati: molti si aggravano misteriosamente. Forse c’è qualcuno
che provoca di proposito delle complicazioni alle loro ferite,
perché i soldati vengano mandati a casa, anche storpi, anche
mutilati, purché non tornino in battaglia.
C’è dunque un sabotatore dentro
l’ospedale, di cui Anna è la prima a sospettare. Ma sul fronte di
guerra, proprio verso la fine del conflitto, si diffonde una specie
di infezione che colpisce più delle armi nemiche. E presto contagia
anche la popolazione civile…
Le location di Weekend
a Taipei saranno sicuramente uno dei punti di forza
del film, e anche la storia è piuttosto avvincente: Evans
interpreta John Lawlor, un agente della DEA che vive solo per il
suo lavoro. Si impegna al massimo per catturare i cattivi, ma
forse c’è un motivo per cui si è seppellito nel lavoro: 15 anni
prima si è innamorato di una donna che è stata costretta a
separarsi da lui a causa di alcuni eventi piuttosto
oscuri legati al crimine e alla corruzione. Ora, però, John
si ricongiunge con Joey Kang (Gwei Lun-mei),
incontrata per caso durante un lavoro a Taipei, dove conosce
anche il figlio di lei (Wyatt Yang).
Un altro membro importante del cast
di Weekend a Taipei è Sung Kang. Uno dei personaggi più
amati dai fan del franchise di Fast and Furious, Kang è stato co-protagonista con
Evans in Furious 6. Nel franchise,
Evans interpretava Owen Shaw, il fratello minore di Deckard
(Jason
Statham). Nella storia, Owen è indirettamente
responsabile della morte di Han (Kang) e ci sono volute alcune
puntate per risolvere la questione.
Weekend a Taipei è diretto
da George Huang, al suo primo lungometraggio dopo
How To Make a Monster del 2001. Huang ha
scritto la sceneggiatura insieme a Luc Besson (Lucy).
In una dichiarazione ufficiale, l’amministratore delegato della
Ketchup Entertainment , Gareth West, ha affermato
che Huang ha “diretto magistralmente” il film d’azione e lo ha
definito “un film emozionante”.
Negli ultimi anni la Ketchup
Entertainment ha registrato una serie di successi. Oltre a
Weekend In Taipei, di cui è distributore negli Stati
Uniti, la società di distribuzione è impegnata in titoli come
Memory, vincitore del Festival di Berlino,
Ferrari
di Michael Mann e il prossimo (e attesissimo)
reboot Hellboy: The Crooked
Man. Weekend a Taipei uscirà nelle sale il 1° novembre.
I fan sono stati felicissimi della
notizia
del ritorno di Bob Odenkirk per Io sono nessuno 2 (Nobody
2). Il film è stato costantemente aggiornato con l’aggiunta di
star come Sharon Stone, Connie
Nielsen e il regista Timo
Tjahjanto. Ora c’è un altro motivo per rallegrarsi:
l’attore veterano Christopher Lloyd è entrato a far parte del
cast e riprenderà il ruolo del padre di Hutch (Odenkirk), David
Mansell, come riporta Deadline.
Il film del 2021 segue un docile
padre di famiglia, Hutch Mansell, che rivela la sua natura
violenta dopo che la sua casa viene svaligiata, il che lo porta
a una guerra con un boss del crimine russo. Lloyd interpreta il
padre di Hutch e un agente dell’FBI in pensione, mentre Nielsen
interpreta la moglie di successo Becca Mansell. Anche se i dettagli
della trama sono tenuti strettamente nascosti, il casting indica
una nuova direzione per la famiglia Mansell con volti
familiari.
Cosa aspettarsi da Io sono
nessuno 2 (Nobody 2)?
Tjahjanto dirigerà il film da una
sceneggiatura di Derek Kolstad, Aaron
Rabin, Odenkirk e Umair Aleem. Visti i
crediti di Tjahjanto in film horror e d’azione come May
the Devil Take You e segmenti del franchise
V/H/S, i fan possono aspettarsi
che Nobody 2 offra la stessa eccitazione e azione al
cardiopalma che i fan hanno adorato nell’originale. Tra i
produttori del film figurano anche Kelly McCormick
e David Leitch, che hanno prodotto anche il
film del 2021 e che con la loro 87North hanno realizzato
quest’anno il film d’azione The
Fall Guy, per cui i fan possono prepararsi ad
un’azione ad alto tasso di tensione.
Io Non
sono nessuno (Nobody) è stato un successo inaspettato e ha
visto l’evoluzione di Odenkirk da star della commedia a star
dell’azione, che è stata elogiata da fan e critica. Il film era
ambientato a Winnipeg e la produzione del sequel tornerà nel
grintoso paesaggio della città alla fine dell’estate per iniziare
le riprese. Visti i dettagli della produzione, sembra che il film
manterrà il suo tono nel sequel in arrivo.
Il film originale ha offerto una
nuova interpretazione del genere d’azione, mescolando senza
soluzione di continuità umorismo nero e brutali coreografie di
combattimento. Il film è diventato un successo al botteghino,
incassando circa 57,5 milioni di dollari in tutto il mondo a fronte
di un budget di 16 milioni di dollari, il che pone le basi per il
prossimo sequel. Il film ha un indice di gradimento del 94% su
Rotten
Tomatoes e vanta alcune interpretazioni stellari da parte
di Lloyd, Aleksey Serebryakov,
RZA e Nielsen.
Un membro del cast di Thunderbolts*
sfoggerà un look inedito quando il film Marvel debutterà il prossimo
anno. Thunderbolts*
è stato uno dei tre film presentati dai Marvel Studios durante il
panel della Hall H al San Diego Comic-Con sabato sera e il regista
Jake Schreier e il cast erano presenti al SDCC e i
presenti hanno potuto vedere il primo filmato dal film. Questa
strana squadra di eroi, come confermato, è guidata dalla Yelena
Belova di Florence Pugh e da Bucky Barnes/Soldato
d’Inverno di Sebastian Stan. I fan hanno visto Bucky per
l’ultima volta in The Falcon and the Winter Soldier, ma
in Thunderbolts*
tornerà ad avere un aspetto familiare.
Una descrizione del filmato
proiettato al SDCC ha infatti rivelato che il Soldato d’Inverno
tornerà a portare i capelli lunghi. Dopo Avengers:
Endgame, Bucky Barnes si era tagliato i capelli corti per
The Falcon and the Winter Soldier, ma sembra che il suo
look originale tornerà con questo nuovo film. Al momento abbiamo
solo la descrizione del filmato dei Thunderbolts*
e dovremo aspettare fino a quando non verrà rilasciato un primo
sguardo o un trailer ufficiale per sapere quanto saranno
effettivamente lunghi i capelli di Bucky.
Nell’attesa, ecco la descrizione del
filmato riportata da ComicBook: “Yelena bussa
alla porta di Alexei. Lui si sta spaparanzando sul divano e cerca
di mettere a posto la casa e se stesso prima di aprire la porta, ma
è ancora molto, molto disordinato. Afferma di aver fatto dei passi
avanti con molto lavoro e di essere soddisfatto, mentendo
chiaramente. Le chiede cosa la porta qui. “C’è qualcosa di
sbagliato in me”, risponde lei.
Bucky entra in un’aula di
tribunale. L’agente americano guarda gli articoli di cronaca che lo
riguardano. Yelena ha un combattimento in corridoio che ricorda
quello di Vedova Nera in Iron Man 2. Indaga in una stanza, trova
delle carte e viene colpita dall’agente americano. Ghost interviene
in suo aiuto, mentre un altro nemico aiuta l’agente americano.
“Bob” entra nella stanza indossando un camice da ospedale. Le porte
della stanza si chiudono.
Yelena spiega di essere
un’assassina su commissione e di aver capito che qualcuno li vuole
tutti morti. La stanza si trasforma in una fornace. In una sala con
lo scettro di Loki in una teca di vetro, Bucky non è felice di
vedere Valentina. Indossa il suo braccio di Vibranio. La musica
rende l’intero filmato un po’ delirante. I toni scuri dei colori lo
rendono grintoso. C’è una scena in quella che potrebbe essere la
Torre dei Vendicatori“.
Gentile Concessione Disney – (Photo by Jesse Grant/Getty Images for
Disney)
Tutto quello che c’è da sapere su
Thunderbolts*
Diretto da Jake Schreier (Paper
Towns), il cast di Thunderbolts*
comprende Sebastian Stan nel ruolo di Bucky Barnes,
Hannah John-Kamen nel ruolo di Ava Starr alias
Ghost, Wyatt Russell nel ruolo di John Walker,
David Harbour nel ruolo di Alexei Shostakov
alias Red Guardian, Olga Kurylenko nel ruolo di Antonia Dreykov
alias Taskmaster, Harrison Ford nel ruolo del Generale Thaddeus
‘Thunderbolt’ Ross e Lewis Pullman nel ruolo di
Bob alias Sentry. Florence Pugh riprende il ruolo di Yelena
Belova, sorella di Vedova Nera (e una delle parti migliori della
serie Marvel Disney Plus
Occhio di Falco).
Inoltre, Julia
Louis-Dreyfus interpreta Valentina Allegra de Fontaine,
con Geraldine Viswanathan nei panni di Mel, la sua assistente (che
sostituisce una Ayo Edebri estremamente impegnata e piena di
impegni). Lo sceneggiatore di Black Widow e
Thor:
Ragnarok Eric Pearson si unisce agli sceneggiatori di
Beef Lee Sung Jin e Joanna Calo. Un trailer è stato mostrato a
porte chiuse al San Diego Comic-Con. Thunderbolts*
arriverà nelle sale il 5 maggio 2025, in ritardo rispetto alla
precedente data di uscita del 20 dicembre 2024 a causa degli
scioperi della WGA e della SAG-AFTRA. Nel frattempo, restate
aggiornati sul MCU con la nostra
guida alla storia della Fase 5 della Marvel e con uno
sguardo a ciò che deve ancora venire nella Fase 6 della Marvel.
Un mondo fantastico, due coraggiosi
grandi amici, una locomotiva travestita da drago e un’avventura da
sogno. Dal 1° agosto, distribuito da Be Water Film
in collaborazione con Medusa Film, arriva al
cinema Le Avventure di Jim Bottone, un
dolce film per famiglie diretto dal regista tedesco Dennis
Gansel e ispirato all’omonimo racconto per ragazzi
del celebre scrittore Michael Ende, autore tanto amato per
alcune delle fiabe che hanno segnato l’infanzia di intere
generazioni, come La Storia Infinita e
Momo.
Le Avventure di Jim Bottone
trama
C’era una volta, al di là del mare,
la minuscola isola di Coloropoli, così piccola da
avere spazio soltanto per una montagna con due vette: una più alta
e una più bassa. Su questa montagna sorgeva un pittoresco palazzo
reale, mentre ai suoi piedi si trovavano due case e una piccola
stazione ferroviaria. Coloropoli ospitava solo quattro abitanti che
vivevano in pace e armonia: il bizzarro Re Alfonso, Luca il
macchinista, la dolce Signora Cosa e il brontolone Signor
Manica.
Le Avventure di Jim Bottone – Foto del film
Il perfetto equilibrio di Coloropoli
venne però scosso un giorno dall’arrivo di un curioso e
inaspettato pacco contenente un bambino, Jim Bottone.
Accudito dall’intera isola, il bambino crebbe felice tra l’emporio
della Signora Cosa e la stazione ferroviaria di Luca e della sua
amata locomotiva Emma. Tutto sembrava andare bene finché il Re
Alfonso, preoccupato del sovrappopolamento di Coloropoli, ordinò a
Luca di sbarazzarsi di Emma per fare spazio sull’isola.
Contrariato, Luca decise di mettersi
in mare e abbandonare segretamente il suo paesino natio. Quando Jim
lo scoprì, fece di tutto pur di seguirlo e vedere cosa
c’era oltre la minuscola e confortevole Coloropoli. È da
qui che inizia l’emozionante e tenero viaggio di Jim e Luca,
un’avventura che presto si trasforma in una missione di
salvataggio. Questa li porterà attraverso la Foresta delle Mille
Meraviglie e oltre la Fine del Mondo, tutto per trovare la
Città Nascosta dei Draghi e salvare la Principessa Li
Si.
Le Avventure di Jim Bottone – In foto l’attrice Leighanne
Esperanzate nei panni della Principessa Li Si.
Un viaggio alla ricerca di se stessi
Proprio come Emma la locomotiva, che
dopo una vita su dei binari ben precisi prende improvvisamente una
nuova strada, libera da qualsiasi traiettoria prestabilita, così
Luca e Jim intraprendono un viaggio straordinario.
Si ritrovano a esplorare luoghi esotici misteriosi verso i confini
del mare e del deserto, combattendo contro crudeli pirati e
spaventosi draghi, affezionandosi a giganti immaginari e conoscendo
popoli e culture differenti. Jim, dopo aver trascorso dieci anni
nella sicura e pacifica Coloropoli, sente il bisogno di riscoprire
se stesso, di indagare sulle proprie origini e su
ciò che lo ha portato tra le braccia amorevoli della Signora Cosa.
Questo viaggio diventa per lui un percorso di auto-scoperta
e di crescita personale, spinto dalla voglia di
comprendere chi è veramente e di trovare il luogo che può
chiamare davvero “casa”.
Dunque, se da una parte il grosso e
caparbio Luca è mosso da un desiderio di ribellione ed evasione
dalla monotonia e prevedibilità della sua vita quotidiana;
dall’altra Jim è impegnato in un viaggio più interiore,
alla ricerca di risposte profonde e intime. Insieme, i due
amici affrontano le loro paure, scoprono nuovi mondi e,
soprattutto, trovano un modo per crescere e cambiare attraverso le
esperienze condivise.
Le Avventure di Jim Bottone – In foto il giovane attore Solomon
Gordon e l’attore tedesco Henning Baum.
Il topos del viaggio
dell’eroe non è l’unico tema affrontato. Le Avventure
di Jim Bottone è, infatti, un racconto di
formazione che ricorda, a grandi e piccini, l’importanza
di accettare e abbracciare le diversità del prossimo. Inoltre,
attraverso le vicende di Jim e Luca, il racconto esalta il
valore della famiglia, non intesa solo come legame di
sangue, ma come quella che ti cresce o che si sceglie. Il piccolo
Jim, adottato e cresciuto dalla Signora Cosa, dimostra che
la vera famiglia è quella che ti ama e ti
sostiene, indipendentemente dalle origini biologiche.
Questi temi sono particolarmente potenti in un mondo sempre più
globalizzato e multiforme, dove l’inclusione, la tolleranza e
l’empatia sono valori non solo cruciali, ma necessari.
Una fiaba classica e rincuorante
Pur avendo ridotto ai minimi termini
un racconto e dei personaggi molto più ricchi e articolati
nell’opera originale di Ende, il film di Gansel riesce a portare
con estrema delicatezza e commozione una fiaba classica dai
messaggi universali. Con scenografie ed effetti speciali
teatrali, che contribuiscono alla creazione di un’atmosfera
immaginaria “d’altri tempi”, le avventure di Jim e dei
suoi amici non sono solo fisiche, ma anche, e soprattutto, emotive.
Queste avventure guidano Jim e lo stesso pubblico attraverso un
percorso di crescita personale semplice ma profondamente
significativo.
Le Avventure di Jim
Bottone, richiamando un mondo fantastico e
nostalgico dove il bene trionfa sempre sul male, non solo
intrattiene dignitosamente lo spettatore, ma si presenta anche come
una storia senza tempo, capace di parlare al cuore
di ogni generazione.
Dire che il Marvel Cinematic Universe
è stato un po’ in difficoltà dopo l’uscita di Avengers:Endgame sarebbe un eufemismo. Dopo
che molti degli amati membri del cast sono stati in grado di
concludere la loro permanenza nei panni dei rispettivi personaggi
con una nota positiva, il MCU è passato alla
Saga del Multiverso, che è diventata molto confusa per coloro
che non hanno una conoscenza approfondita del canone dei fumetti.
Uno dei pochi vantaggi offerti dalla Saga del Multiverso è il
concetto di Vuoto, un’area al di là delle linee temporali dove i
resti di diversi universi tangenti vanno a morire. Il Vuoto può
aver avuto un ruolo significativo nella storia di Deadpool
& Wolverine, ma è stato gestito molto meglio
in Loki.
Le critiche a Deadpool &
Wolverine possono sembrare irrilevanti a questo punto; il film
ha già infranto i record di incassi sia per i film R-Rated che per i
film di supereroi e si appresta a diventare il primo film
del MCU a superare il miliardo di dollari al box office globale
dopo l’impressionante bottino di
Spider-Man: No Way Home nel 2021. Sebbene
l’accoglienza della critica sia stata un po’ più contrastante
rispetto ai due precedenti film del franchise di Deadpool, il film
sembra aver colpito il pubblico a cui era destinato, composto da
aficionados del MCU semplicemente felici di vedere qualcosa di
familiare. Tuttavia, Loki è un
progetto superiore con una maggiore longevità perché ha
utilizzato il Vuoto in modo creativo per far progredire gli archi
dei personaggi.
Loki ha usato il Vuoto per
avere una crisi esistenziale
L‘uso del Vuoto inLokiè fondamentale per scatenare
la crisi esistenziale del personaggio principale, una
trama che ha dominato entrambe le stagioni dello show. Dopo aver
ricevuto un’anteprima di come fosse la sua intera vita in un
universo alternativo grazie alla tecnologia della Time Variance
Authority, una variante di Loki (Tom
Hiddleston) viene intrappolata nel Vuoto, dove
incontra diverse versioni alternative di se stesso. Questo è stato
un modo brillante per umiliare uno dei personaggi più notoriamente
arroganti del MCU, dimostrandogli che non è poi così speciale come
sosteneva un tempo. È attraverso le sue esperienze nel Vuoto che
Loki impara il potere di riporre fiducia in se stesso e di lavorare
per il miglioramento degli altri; dopo essere emerso dal Vuoto con
un ritrovato senso dello scopo, Loki compie l’ultimo sacrificio alla fine della seconda stagione
dello show, che rappresenta uno dei momenti più profondi
del MCU fino ad ora.
Sebbene l’insipidezza visiva si sia
insinuata in molte puntate del MCU, l‘uso del Vuoto
inLokiha contribuito a
rendere la serie visivamente dinamica ed emozionante. A
differenza di altri progetti Marvel, il Vuoto non presenta un “Big
Bad” che gli eroi devono affrontare in una generica battaglia
finale. Piuttosto, ha costretto Loki e il suo nuovo gruppo di
alleati a lottare per la propria sopravvivenza, evitando
forze apocalittiche determinate a fare piazza pulita della
“spazzatura” dell’universo. L’ingegnosità visiva era giustificata
dallo strano ruolo del Vuoto nel MCU, che permetteva di avvicinarsi
nello stile a un episodio di Doctor Who o
a un classico film d’avventura come Viaggio al centro
della Terra piuttosto che a qualsiasi cosa vista nel
multiverso fino a quel momento. Anche se tecnicamente è separato
dalla Sacra Linea Temporale, il Vuoto ha fatto sembrare il MCU
molto più piccolo.
Deadpool e Wolverine hanno
fatto sentire il Vuoto insipido
L’idea di vedere Wade Wilson
(Ryan
Reynolds) e Logan (Hugh
Jackman) vivere una serie di avventure selvagge in
un’area dell’universo Marvel che non rispetta le regole
tradizionali che non rispetta le regole tradizionali è divertente,
ma il segmento diDeadpool &
Wolverineincentrato sul Vuoto è
probabilmente la parte meno interessante del film.Loki ha incentrato la minaccia sul Vuoto stesso e sui
pericoli ad esso inerenti, ma Deadpool & Wolverine lo ha
usato semplicemente come un’opportunità per introdurre un nuovo
cattivo, Cassandra Nova (Emma
Corrin), il cui legame con il Professor Charles
Xavier (Patrick
Stewart) e con il più ampio franchise degli
X-Men viene spiegato solo brevemente.
Deadpool avrebbe meritato di
combattere contro una forza del male in grado di infrangere le
regole come lui, ma il Vuoto è in definitiva solo un ripensamento
in Deadpool & Wolverine. In effetti, il film risparmia la
sua sequenza d’azione più emozionante per un momento successivo, in
cui Deadpool & Wolverine fuggono dal Vuoto per rintracciare
Mr. Paradox (Matthew
Macfadyen) e affrontare i Deadpool Corps.
Deadpool &
Wolverinefa apparire il Vuoto visivamente
scialbo e privo di interesse, in quanto sembra irrilevante
se paragonato ad altre location desertiche di proprietà
fantascientifiche, come Tatooine nel franchise di Guerre
Stellari o la landa post-apocalittica della serie
Mad Max di George Miller. Shawn
Levy non è un regista particolarmente fantasioso quando si
tratta di mettere in scena location interessanti, ma l’ambiente del
Vuoto sembra relativamente poco sviluppato, anche rispetto al modo
in cui la TVA è stata rappresentata all’inizio del film. Se c’è mai
stato un film del MCU che avrebbe potuto “diventare più strano”, è
stato Deadpool & Wolverine. Purtroppo, Loki
sembra indicare che le proprietà più idiosincratiche del franchise
sono destinate a rimanere in televisione.
Il MCU ha bisogno di prendere
più rischi come Loki
La moltitudine di camei di
personaggi precedenti nei film Fox Marvel può essere stata
sufficiente per far apprezzare Deadpool & Wolverine ad
alcuni critici, ma il MCU ha un disperato bisogno di
ritrovare il dramma rischioso e basato sui personaggi che ha
fatto il successo diLoki.Loki è
riuscito a sfidare le aspettative sul personaggio perché l’eroe
titolare ha dovuto lottare con la propria eredità in tempo reale.
L’uso del Multiverso ha reso difficile pensare che qualsiasi cosa
nel MCU abbia una vera posta in gioco se qualsiasi personaggio può
tornare per un cameo inaspettato, ma Loki è riuscito a
mostrare lo sviluppo e l’attitudine al sacrificio del suo
protagonista. Loki può essere nato come una serie di
nicchia, ma è chiaro che è lo standard che il resto del MCU
dovrebbe seguire.
WandaVision
ha generato più sequel di qualsiasi altra serie TV Disney+. La storia della Strega
Scarlatta è proseguita in
Doctor Strange nel Multiverso della Follia, mentre a settembre
uscirà Agatha
All Along. Guardando ancora più lontano nel futuro, sta
prendendo forma una nuova serie TV su Visione che promette di
riprendere la storia dell’androide dopo la sua resurrezione da
parte dello S.W.O.R.D., anche se senza le sue emozioni. Il
progetto, inizialmente intitolato Vision Quest,
sembra ora si intitolerà semplicemente Vision.
A riguardo, è opinione diffusa che
vedremo il Vendicatore creare una nuova famiglia di androidi simile
alla pluripremiata serie di fumetti Vision di Tom
King. Parlando con Inverse, Kevin Feige ha confermato che Terry
Matalas, autore della terza stagione di Star
Trek: Picard, è stato scelto come showrunner della serie
Disney+. “È così che l’ho
conosciuto“, ha esordito il boss dei Marvel Studios. “È stato grazie
al suo incredibile lavoro su Picard. Ho detto: È incredibile. Non
so come faccia a esistere una cosa simile. Fatemi trovare la
persona che l’ha realizzato“.
La terza stagione dello show ha
ricevuto ampi consensi dalla critica e diversi premi. Feige è un
noto trekkie e in precedenza è apparso con Matalas in un episodio
di due ore del podcast di Star Trek Inglorious Treksperts.
Sarà dunque molto interessante vedere dove andrà a finire la storia
di Visione, soprattutto con altri due film sui Vendicatori
all’orizzonte. Difficile dire se Visione potrebbe far parte di uno
o entrambi quei film, poiché al momento non è noto se
Vision uscirà prima o dopo tali progetti.
Paul Bettany tornerà in Vision
È passato un po’ di tempo
dall’ultima volta che PaulBettany ha detto qualcosa di concreto sul suo
ruolo nel MCU, anche se all’inizio di quest’anno ha confermato il
suo ritorno dicendo: “Beh, sì… voglio dire, perché non dovrei?
Sì, al 100%“. Per quanto riguarda il modo in cui si è
avvicinato al personaggio nel corso degli anni, l’attore ha
aggiunto: “Il mio piano prevedeva che fosse una specie di
ingenuo onnipotente quando è nato. Poi, man mano che diventa sempre
più sofisticato con la quantità di dati che riceve, diventa più
umano“.
“Quando si tratta di robot,
persone artificiali o altro, credo che le due storie siano davvero
Pinocchio e Frankenstein. ‘Ora sono un bambino vero’ o ‘Chi mi ha
creato e per quale motivo? Credo che siano le due storie. Quindi
eravamo decisamente nel campo di Pinocchio. Ed è una storia molto
divertente da interpretare“. “E come ho fatto a renderlo
umano? Io sono uno di loro“, ha concluso Bettany. “E mi
dipingono di viola e mi mettono in una tuta da robot. E io penso
che quella roba sia già stata sistemata e mi concentro solo sulle
cose umane“.
Netflix
ha appena rilasciato il tanto atteso trailer completo di
Terminator Zero,
l’adattamento anime che sarà presentato in anteprima mondiale il 29
agosto. Questa data è particolarmente importante perché
coincide con il famigerato Giorno del Giudizio
nell’universo di Terminator, il giorno in cui Skynet
prende coscienza di sé e inizia il suo devastante assalto
all’umanità. Mentre ci prepariamo all’imminente apocalisse,
possiamo almeno trovare conforto nei nuovi contenuti che ci
distraggono.
Nel trailer appena rilasciato, ci
viene presentata la voce di Sonoya Mizuno
(House
of the Dragon) nel ruolo di Eiko, una combattente della
resistenza inviata dal futuro per prevenire la minaccia incombente
di Skynet. L’impressionante cast vocale comprende anche
Timothy Olyphant (Deadwood) nel ruolo di
Terminator, AndréHolland
(Moonlight) nel ruolo di Malcolm Lee, Rosario Dawson (Ahsoka)
nel ruolo di Koroko e Ann Dowd (The Handmaid’s
Tale) nel ruolo di The Prophet. Il trailer presenta un mix
emozionante di battaglie futuristiche ad alto rischio, complessi
dilemmi morali, esplosioni nucleari e viaggi nel tempo che
sconvolgono la mente, promettendo un’esperienza accattivante sia
per i fan veterani del franchise che per i nuovi arrivati. La
serie, composta da otto episodi, è diretta da Mattson
Tomlin, noto per il suo lavoro su Project
Power e sul prossimo
The Batman – Parte 2.
Di cosa parla Terminator
Zero?
Terminator Zero è
ambientato in due periodi critici: il futuro del 2022, devastato
dalla guerra, in cui gli ultimi sopravvissuti umani combattono
contro un assalto incessante di macchine, e l’anno cruciale del
1997, quando l’entità AI Skynet raggiunge l’autocoscienza e inizia
la sua guerra contro l’umanità. La storia segue Eiko, un soldato
del futuro, che viene inviato nel 1997 con la missione di
proteggere Malcolm Lee, uno scienziato sul punto di creare un
sistema di intelligenza artificiale in grado di competere con
Skynet. Mentre Malcolm è alle prese con le implicazioni etiche del
suo lavoro, lui e i suoi tre figli diventano il bersaglio di un
implacabile Terminator inviato per eliminarli.
In questo futuro distopico, Il
Profeta emerge come un faro di speranza, offrendo una guida
filosofica all’umanità e ai combattenti della resistenza mentre
navigano in un mondo avvolto dalla paura e dall’incertezza.
Nonostante i temi oscuri, l’animazione promette di offrire
un’esperienza visivamente straordinaria, aggiungendo un livello
vibrante all’esplorazione della serie sulla resilienza umana contro
l’intelligenza artificiale.
Segnate sul calendario il 29 agosto
2024 e preparatevi a immergervi in questo nuovo capitolo
dell’universo di Terminator, in esclusiva su Netflix,
sempre che non vi stiate nascondendo nei vostri bunker.
L’eroica squadra 126 di 9-1-1:
Lone Star farà il suo atteso ritorno in
autunno con 9-1-1: Lone Star 5,
la quinta e forse ultima stagione dello show. E con questa
nuova stagione arriva anche il sostituto dell’amata centralinista
Grace, interpretata da Sierra McClain, che ha lasciato
lo show a giugno. In una nuova anteprima condivisa su
X (ex Twitter), il figlio di Judd (Jim Parrack),
Wyatt (Jackson Pace), lavora come nuovo
dispatcher, un percorso di carriera molto diverso dalle sue
iniziali aspirazioni antincendio.
Creata per la Fox da Ryan
Murphy, Brad Falchuk e Tim
Minear, 9-1-1: Lone Star è uno spin-off
della serie drammatica procedurale 9-1-1
e ha debuttato il 19 gennaio 2020. Il cast è composto da un
brillante ensemble che comprende Rob Lowe nel ruolo di Owen Strand,
Liv Tyler nel ruolo di Michelle Blake,
Ronen Rubinstein nel ruolo di Tyler Kennedy “TK”
Strand, Natacha Karam nel ruolo di Marjan Marwani,
Brian Michael Smith nel ruolo di Paul Strickland,
Rafael L. Silva nel ruolo di Carlos Reyes,
Julian Works nel ruolo di Mateo Chavez,
Gina Torres nel ruolo di Tommy Vega e McClain e
Parrack.
Non solo la quinta stagione di
9-1-1: Lone Star vedrà Wyatt interpretare un nuovo
ruolo, ma i fan potranno anche aspettarsi di vedere Paul e
Marjan competere per la posizione di capitano dopo le
dimissioni temporanee di Judd dalla 126. Inoltre, le foto dietro le
quinte pubblicate in precedenza dal cast e dalla troupe
suggeriscono che Carlos seguirà le orme del suo defunto padre
diventando un Texas Ranger. Vale anche la pena ricordare che Wyatt
ha dovuto rinunciare alle sue ambizioni di pompiere dopo aver
subito un incidente quasi mortale in bicicletta, che lo ha portato
a sottoporsi a un intervento chirurgico alla spina dorsale nel
penultimo episodio della quarta stagione.
Cosa succederà nella quinta stagione di “9-1-1: Lone
Star”?
Sebbene 9-1-1: Lone
Star sia stata rinnovata per una quinta stagione nel
maggio 2023, solo questo mese la Fox ha
fissato ufficialmente la data della
première, con un ritardo dovuto allo sciopero
SAG-AFTRA del 2023. Inoltre, non si sa ancora se la prossima
stagione sarà l’ultima per la serie, ma i fan possono ancora
sperare in qualcosa di più, visto che non è ancora stata
cancellata. Per quanto riguarda il futuro della squadra 126, la
sinossi ufficiale lo anticipa:
“Nell’imminente quinta stagione,
i capitani Strand e Vega, insieme alla squadra 126, entrano in
azione quando, in una trama di apertura multi-episodica, un
catastrofico deragliamento del treno mette in pericolo diverse
vite, comprese alcune delle loro.Con Judd che si dimette
dal 126 per prendersi cura del figlio Wyatt, da poco disabile, Owen
deve trovare un nuovo tenente per sostituire Judd e si trova di
fronte a una decisione difficile quando sia Marjan che Paul si
candidano per la promozione”.
9-1-1: Lone Star 5
debutterà il 23 settembre, dalle 20 alle 21. Date un’occhiata
all’ultima anteprima qui sotto e restate sintonizzati con
Cinefilos.it per ulteriori aggiornamenti sulla prossima
puntata.
Another trailer for ‘9-1-1: LONE STAR’
Season 5 has started airing on FOX, featuring our first look at
Wyatt as the new dispatcher!
#911LoneStarpic.twitter.com/ZoXxZXazj3
Dopo il suo debutto nelle sale lo
scorso fine settimana, Deadpool &
Wolverine non solo ha battuto diversi record al
botteghino, ma ha sollevato parecchie domande sul futuro del
Marvel Cinematic Universe. A quanto
pare, la risposta a una delle domande più scottanti varrà la pena
di essere attesa. All’inizio di Deadpool &
Wolverine, Mr. Paradox (Matthew
Macfadyen) e l’Autorità per le Variazioni Temporali mostrano a
Wade Wilson / Deadpool (Ryan
Reynolds) il suo potenziale futuro come Vendicatore, compresa
una tragica scena ambientata in un certo momento nel futuro.
In essa, si vede Thor (Chris
Hemsworth) cullare un Deadpool ferito mentre piange, ma Paradox
passa oltre prima che si possa avere un ulteriore contesto. Tale
scena diventa oggetto di menzioni ricorrenti nel corso del film,
con Deadpool che in più occasioni cerca di capire perché Thor
stesse piangendo. Naturalmente, Reynolds sa perfettamente il
perché. “So perché Thor stava piangendo”, scrive l’attore
su X. “Non posso non saperlo“. Con tutta probabilità, in
futuro anche il pubblico potrà scoprire il perché, anche se
le teorie a riguardo non promettono bene per Deadpool.
“I Marvel Studios
presentano il loro errore più significativo fino ad oggi – Deadpool
& Wolverine“, si legge nella nuova sinossi. “Uno svogliato
Wade Wilson si affanna nella vita civile. I suoi giorni come
mercenario moralmente flessibile, Deadpool, sono alle spalle.
Quando il suo mondo natale si trova di fronte a una minaccia
esistenziale, Wade deve indossare di nuovo i panni di un riluttante
ancora più riluttante… riluttante? Più riluttante? Deve convincere
un riluttante Wolverine a… Cazzo! Le sinossi sono così f*ttutamente
stupide“.
Oltre a
Ryan Reynolds e
Hugh Jackman nei ruoli principali, Deadpool &
Wolverine vede il ritorno di Morena Baccarin (Vanessa), Leslie Uggams
(Blind Al), Rob Delaney (Peter), Brianna
Hildebrand (Negasonic Teenage Warhead) e Shioli
Kutsuna (Yukio) nei rispettivi personaggi, A loro si
aggiungono le new entry del franchise Emma Corrin
(The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), che
interpreteranno un agente televisivo e la controparte malvagia di
Charles Xavier, Cassandra Nova.
Nonostante sia stato generalmente
ben accolto dalla critica, The Marvels è stato un disastro al botteghino per i
Marvel Studios, rendendo molto
scarse le possibilità di un sequel diretto. Tuttavia, è quasi certo
che prima o poi rivedremo le tre eroine del titolo nel MCU.
Parlando con The Playlist, a Brie Larson è infatti stato chiesto se fosse
in programma una reunion con le co-protagoniste Iman Vellani (Kamala Khan) e Teyonah
Parris (Monica Rambeau).
“Mi è piaciuto tantissimo stare
con loro“, ha risposto la premio Oscar. “E penso che il
sentimento di questo film sia così giusto per me ed è molto più
vicino al punto in cui mi trovo nella mia vita, ovvero che non c’è
un solo supereroe che possa salvarci. Ci vogliono tutti i tipi di
persone che hanno le loro abilità speciali e la capacità di capire
che l’orlo del disastro non può essere fermato da uno solo. È
necessario che tutti noi ci uniamo. Perciò questo mi sembra davvero
giusto“.
“Per quanto riguarda il futuro,
ci sono cose che so, ma non posso dirvi“, conclude poi
l’attrice. Quando le è stato chiesto se queste “cose” che conosce
potrebbero coinvolgere Carol Danvers in Avengers:
Doomsday e/o Avengers:
Secret Wars, la Larson ha deciso di non rivelare ulteriori
dettagli. “Non posso dire nulla e non posso nemmeno dire che
non so nulla, perché questo potrebbe significare che c’è qualcosa
da dire o da non dire“, ha detto. “Quindi dirò solo che
non posso dirlo“.
A proposito di Avengers:
Doomsday, a Brie Larson è stato anche chiesto se
sapesse qualcosa del recente annuncio del SDCC che Robert Downey Jr. sarebbe tornato nel MCU nei
panni del cattivo Dottor Destino. “Voglio essere chiara. Ero
con Kevin [Feige]. Era lo stesso giorno. E lui mi ha detto: ‘Oh sì,
faremo una cosa al Comic-Con’. Non l’ha detto affatto! Per
niente!“. Ad ogni modo, da quanto rivelato – o non rivelato –
dall’attrice, è lecito supporre che rivedremo la sua Captain Marvel
in uno dei prossimi Avengers.
“Essere in grado di creare
storie ed esplorare personaggi all’interno dell’Universo Marvel ha realizzato
il sogno di una vita, e abbiamo scoperto una potente connessione
con il pubblico in ogni film che abbiamo realizzato. Siamo
entusiasti di collaborare ancora una volta con Kevin, Lou e tutto
il team Marvel per portare
questa epica avventura narrativa in luoghi nuovi e sorprendenti sia
per i fan che per noi stessi”, hanno dichiarato
Joe e Anthony Russo dopo il panel del SDCC.
Netflix
ha presentato oggi il trailer e la finestra di uscita di
Sakamoto Days, una nuova serie
anime in arrivo nel catalogo dello streamer. La serie è incentrata
su Taro Sakamoto (doppiato da Tomokazu Sugita), un
ex sicario che era considerato il migliore nella sua professione,
fino a quando non ha deciso di smettere, mettere su famiglia e
gestire un minimarket. La serie anime è prevista per
l’inizio del 2025.
Il trailer di Sakamoto
Days mette in risalto il contrasto tra le vecchie abitudini di
Sakamoto e la sua vita attuale, e sembra che questa differenza sarà
un tema ricorrente nella serie. Mentre il passato del protagonista
ha un aspetto serio e quasi privo di colori, il presente di
Sakamoto è vivace e ricco di momenti d’azione e di commedia.
Questo significa, ovviamente, che i fan di Sakamoto Days
avranno due serie in una. Insieme al trailer, Netflix
ha svelato anche il poster della serie, un’opera in bianco e nero
che mostra entrambe le versioni del protagonista come una carta di
un mazzo.
Allo stesso tempo, c’è molto
potenziale per le sequenze d’azione nel presente di Sakamoto, dato
che il personaggio non ha dimenticato tutte le arti marziali e le
armi da fuoco che lo hanno reso il migliore nel suo campo.
Tuttavia, la comicità dello show deriverà dal fatto che i nemici di
Sakamoto lo sottovaluteranno perché sembra essere invecchiato e
rammollito da quando ha smesso di uccidere. Come sottolinea
il trailer, tuttavia, Sakamoto sarà ancora un avversario
formidabile che potrebbe essere ancora più pericoloso di quello di
un tempo, perché ora è in gioco la sicurezza della sua
famiglia.
Sakamoto Days è basato su un manga?
Sakamoto Days è basato
sulla serie manga dell’autore Yuto Suzuki. I
capitoli del manga sono iniziati nel 2020 e
attualmente il titolo ha 5 milioni di copie in circolazione. Gli
episodi della serie anime sono diretti da Masaki
Watanabe (Seikaisuru Kado), che all’inizio di
questo mese ha condiviso un messaggio con i fan per rivelare
la sua eccitazione per l’adattamento e ciò che spera di ottenere
con la casa di produzione TMS Entertainment (Dr.
Stone, Lupin the Third). Ha scritto:
“Quando ho letto il manga
Sakamoto Days, ricordo di essere stato entusiasta delle
scene d’azione dinamiche.Per l’anime, vorremmo incanalare
quell’eccitazione attraverso l’azione e la velocità, utilizzando il
“movimento”, il “colore” e il “suono” unici dell’animazione.Speriamo di preservare l’umorismo disseminato nella storia, pur
rappresentando appieno il personaggio di Sakamoto come il killer
no-kill amante della famiglia che è.L’intero staff di
produzione è attualmente al lavoro, quindi vi invitiamo a
pazientare fino alla prima della serie!”.
Netflix presenterà Sakamoto
Days nel gennaio 2025. In deroga alla sua strategia di
rilascio, lo streamer rilascerà gli episodi con cadenza
settimanale. Lo streamer non ha ancora rivelato una data di uscita
specifica. È possibile vedere il trailer qui sotto:
Alcune immagini e un poster
trapelati di recente ci hanno permesso di dare un primo sguardo ai
personaggi principali della prossima serie live-action di
Star
Wars della Lucasfilm,
Star Wars: Skeleton Crew, e grazie ad alcune foto
promozionali ufficiali, ora abbiamo uno sguardo molto più chiaro
sul misterioso Jod Na Nawood di Jude Law e sui bambini che prende sotto la sua
protezione.
“Mi sono divertito moltissimo a
realizzarlo con tutte le persone coinvolte“, ha dichiarato
l’attore in un’intervista a People, parlando della collaborazione
con i suoi giovani compagni di cast. “I quattro in particolare
che hanno lavorato a stretto contatto con me sono stati
divertentissimi e incredibilmente professionali, e sono
immensamente orgoglioso di far parte della loro squadra“.
I creatori della serie Jon
Watts e Christopher Ford hanno fatto eco
a questi sentimenti. “Poiché è sempre con i ragazzi, si è
sentito come un co-regista, un co-produttore e un co-allenatore,
dando consigli ai ragazzi, che guardavano a lui. È diventato una
sorta di mentore per i ragazzi“, ricorda il regista di
Spider-Man: No Way Home. Ford aggiunge: “E non era
obbligato a farlo, lo faceva solo perché era bello e avrebbe fatto
funzionare le cose alla grande“.
I dettagli specifici sul personaggio
di Law non sono ancora stati resi noti, ma voci precedenti hanno
indicato che potrebbe essere un ex Jedi o, per lo meno, un
utilizzatore della Forza di qualche tipo. Law ha anche suggerito
che potrebbe non essere così eroico come sembra. Di seguito, ecco
le prime immagini ufficiali della serie, la quale ha ora finalmente
anche una data di uscita ufficiale.
Quando arriverà Star Wars:
Skeleton Crew su Disney+?
“Quando quattro ragazzi fanno
una misteriosa scoperta sul loro pianeta natale apparentemente
sicuro, si perdono in una galassia strana e pericolosa“,
secondo la sinossi ufficiale dello show. “Trovare la strada di
casa, incontrare improbabili alleati e nemici sarà un’avventura più
grande di quanto abbiano mai immaginato“.
Oltre a Jude Law, l’equipaggio del film sarà composto
da Ravi Cabot-Conyers nel ruolo di Wim,
Kyriana Kratter nel ruolo di KB, Robert
Timothy Smith nel ruolo di Neel e Ryan Kiera
Armstrong nel ruolo di Fern. Abbiamo anche notizie di un
nuovo membro del cast, Nick Frost, che presterà la
voce a un droide chiamato SM 33. “È una specie di vecchio
droide arrugginito e scorbutico che aiuta i ragazzi con
riluttanza“, dice Frost del suo personaggio. “L’altra cosa
che lo riguarda è che è il primo ufficiale di una nave
misteriosa“.
Star Wars: Skeleton Crew debutterà su Disney+ il 3 dicembre.
Mentre l’attesissimo
Dragon Ball Daima dovrebbe
arrivare a ottobre, senza che sia stata ancora divulgata una data
precisa, ComicBook ha una notizia entusiasmante per i fan. Come
riportato, è stato annunciato un evento in anteprima mondiale per
la serie anime, che si terrà all’inizio del mese della première
originale in Giappone e si intitolerà “Dragon Ball Daimatsuri”,
dove i partecipanti potranno vedere il primo episodio della serie.
Una bella sorpresa per i fan più accaniti, che solo una settimana
fa hanno avuto un assaggio di ciò che accadrà in questo anime
grazie a un nuovissimo trailer.
Dragon Ball Daimatsuri, l’evento su
invito, si terrà il 6 ottobre e prevede la partecipazione della
doppiatrice di Son Goku Masako Nozawa. Inoltre, ci
saranno alcuni aggiornamenti importanti per i giochi di Dragon
Ball, come Dragon Ball Sparking Zero, Dragon Ball Z
Dokkan Battle, Dragon Ball Legends e Dragon Ball Super Divers.
Serie prequel di
Dragon Ball Super, Dragon Ball
Daima si svolgerà dopo la morte di Kid Bu ma prima dell’arrivo
di Whis e Beerus. Analogamente a Dragon Ball
GT, l’anime di ottobre vedrà un desiderio
espresso sulle Sfere del Drago, che trasformerà Goku e i
suoi collaboratori in versioni “Mini” di loro stessi. Come si legge
nella sinossi: “A causa di una cospirazione, Goku e i suoi amici
sono diventati piccoli. Per sistemare le cose, partiranno per un
nuovo mondo! Si tratta di una grande avventura con un’azione
intensa in un mondo sconosciuto e misterioso. Poiché Goku deve
compensare le sue dimensioni minuscole, utilizza il suo Power Pole
per combattere, cosa che non si vedeva da molto tempo”.
Dragon Ball Daima svela il nuovo Dragon Ball in un
trailer
Circa una settimana fa, è stato
pubblicato un nuovo trailer per il prossimo capitolo del
franchise di Dragon Ball , che
offriva un punto di vista diverso su Goku. Non sorprende che il
trailer prometta la più grande avventura che verrà, con il
protagonista che viaggerà attraverso pianeti e aree mai viste
prima. Inoltre, l’anteprima ha presentato agli spettatori un nuovo
tipo di Dragon Ball, illuminato di blu, che si differenzia
notevolmente da quelli dorati visti in passato con Shenron.
Inoltre, essendo l’ultimo
adattamento anime aggiunto all’acclamato franchise,
Dragon Ball Daima introdurrà una nuova direzione mai vista
prima nel manga o nell’anime. Il franchise nella sua interezza è
stato creato dal compianto Akira Toriyama
nel 1984, a partire dall’omonimo manga scritto e illustrato da
Toriyama.
Dragon Ball Daima andrà in
onda in Giappone il 6 ottobre, ma nel frattempo è possibile seguire
la serie sequel Dragon Ball Super su Crunchyroll.