Home Blog Pagina 721

Spider-Man: No Way Home, un Easter Egg allude a Zeus di Thor: Love and Thunder

0

Un Easter Egg da non perdere in Spider-Man: No Way Home allude alla storia di Zeus in Thor: Love and Thunder. Il film era pieno di riferimenti, molte dei quali servono come indizi su ciò che accadrà, con legami particolari con Doctor Strange nel Multiverso della Follia, in arrivo a maggio, e con Hawkeye, serie Dinsye+. Ma un altro sottile riferimento, visibile solo per un momento sullo schermo, punta anche all’arco narrativo di Zeus in Thor: Love and Thunder.

All’inizio del film, ci sono una serie di notizie che commentano l’identità segreta di Spider-Man e l’attacco di Mysterio a Londra, per il quale è stato accusato Peter Parker. Uno di questi report include un telegiornale che discute dell’insediamento asgardiano di New Asgard; “I disordini politici continuano a New Asgard dal momento in cui Z…” si legge, e poi il messaggio viene tagliato prima che si possa leggere altro. È ragionevole presumere che si tratti di un riferimento allo Zeus di Russell Crowe, che sarà introdotto in Thor: Love and Thunder.

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2. Nel film, accanto a Tom Holland, tornano a interpretare Peter Parker/Spider-Man anche Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

Barbie: anche Alexandra Shipp nel film con Margot Robbie

0
Barbie: anche Alexandra Shipp nel film con Margot Robbie

Dopo l’annuncio legato alla partecipazione di Kate McKinnon, anche Alexandra Shipp, vista in X-Men: Apocalypse e Tick, Tick… Boom!, entra nel cast di Barbie, con Margot Robbie nei panni di protagonista e produttrice.

Diretto e co-sceneggiato dalla regista di Lady Bird Greta Gerwig, il film live-action sarà incentrato sui giocattoli per bambini Mattel, con Robbie nei panni di Barbie e Gosling nei panni di Ken. L’adattamento cinematografico live-action dell’amata bambola è in lavorazione da diversi anni, con star come Amy Schumer e Anne Hathaway che sono state considerate brevemente per il ruolo della protagonista.

Margot Robbie seguirà il film anche come produttrice, con la sua LuckyChap Entertainment, che è reduce dal grande successo agli Oscar dello scorso anno per Una donna promettente. I produttori di Barbie includono anche Tom Ackerley e Josey McNamara di LuckyChap; Robbie Brenner e Ynon Kreiz di Mattel; e David Heyman. Fanno parte del cast di Barbie Margot Robbie, Ryan Gosling, America Ferrera, Kate McKinnon e Alexandra Shipp.

I piani per adattare la storia di Barbie per il grande schermo hanno subìto alcune battute d’arresto negli ultimi anni, ma quando Robbie, Gerwig e Baumbach si sono imbarcati nel progetto rispettivamente nel 2018 e nel 2019, le cose sono andate a gonfie vele. Secondo quanto riportato da Variety, Barbie avrebbe dovuto iniziare la produzione all’inizio del 2022 presso i Leavesden Studios di WB a Londra, con un’uscita nelle sale prevista per il 2023.

Un’altra scatenata dozzina, recensione del film Disney+

0
Un’altra scatenata dozzina, recensione del film Disney+

La recensione di Un’altra scatenata dozzina non può non considerare l’originale del 2003 con un trascinante Steve Martin come capofamiglia. A raccogliere il suo testimone è stato chiamato Zach Braff che in compagnia di Gabrielle Union, anche executive Producer. 

Un’altra scatenata dozzina, la trama

La storia racconta della famiglia Baker, due genitori con entrambi alle spalle un divorzio e due figli (+1 adottivo per lui), seguiti da due parti gemellari, ai quali si aggiunge un nipote turbolento. Basta fare un po’ i conti e si arriva facilmente alla dozzina, scatenata a dir poco, del titolo. Paul e Zoey gestiscono un locale in cui si prepara solo la colazione, è un grande momento per l’attività di famiglia, perché i due stanno pensando di ingrandirsi e Paul, il più sognatore dei due, insegue l’ambizione di avere un franchise. Questa sua iniziativa si scontra però con la ritrosia di Zoey, che, più realista, si rende conto che questo grande passo per la famiglia significa anche sradicare tutta la loro ciurma di figli in un’altra casa, un altro contesto, una nuova vita per tutti. Ma l’entusiasmo di questa nuova avventura è contagioso, e alla fine tutti si convincono a imbarcarsi in questa avventura. Riusciranno i Baker a sopravvivere a questi cambiamenti epocali nella loro vita?

Un linguaggio divertente e universale

Un’altra scatenata dozzina è divertente. Non ci sono altre parole per definirlo: la scrittura e le interpretazioni costruiscono un quadro gustosamente gioioso, vario, inclusivo, colorato. Il film cattura lo spirito della contemporaneità e mostra come, miracolosamente, le cose possano funzionare anche in un contesto così caotico. Inoltre, parlando di questioni legate agli equilibri famigliari, parla un linguaggio universale, accessibile e moderno.

Il film è interpretato da Gabrielle Union, Zach Braff, Erika Christensen, Timon Kyle Durrett, Journee Brown, Kylie Rogers, Andre Robinson, Caylee Blosenski, Aryan Simhadri, Leo Abelo Perry, Mykal-Michelle Harris, Christian Cote, Sebastian Cote e Luke Prael.

Un’altra scatenata dozzina è diretto da Gail Lerner, con una sceneggiatura di Kenya Barris & Jenifer Rice-Genzuk Henry basata sul romanzo di Frank Bunker Gilbreth, Jr. e Ernestine Gilbreth Carey. Kenya Barris è il produttore, mentre Shawn Levy, Gabrielle Union, Brian Dobbins e Donald J. Lee, Jr. sono gli executive producer. 

The Outlaws: recensione della serie Amazon Prime

The Outlaws: recensione della serie Amazon Prime

Dai creator Stephen Merchant (The Office) e Elgin James (Mayans M.C.) arriva su Amazon Prime Video la miniserie in sei puntate prodotta in collaborazione con BBC. Lo spunto di partenza di The Outlaws ricorda neppure troppo da lontano quello di un prodotto di culto realizzato qualche anno fa, ovvero The Misfits: come nell’altro show anche questo gruppo di protagonisti viene infatti costretto a lavorare l’uno a fianco dell’altro nei servizi sociali dopo aver infranto la legge. Personaggi radicalmente differenti tra loro per età, razza, esperienze di vita ed estrazione sociale si troveranno a condividere un destino comune legato a una valigia piena di denaro che scotta, la quale provocherà ovviamente un mare di guai e pericoli. 

The Outlaws, la trama della serie

In The Outlaws si può riconoscere fin dalle prime scene del pilot il tocco di un autore comico a tratti geniale quale è Stephen Merchant: attraverso molte situazioni e soprattutto le dinamiche che regolano le relazioni tra le figure in scena possiamo infatti scorgere la critica sociale dell’autore all’Inghilterra governata da Boris Johnson, soavemente vanesia e fortemente bigotta. L’ambientazione principale di una Bristol che si presenta come una “working class city” fornisce il setting perfetto con la sua architettura industriale, i quartieri più poveri e le piccole industrie che tentano di sopravvivere all’outsourcing. Dentro tale contesto si muovono personaggi che rappresentano con arguzia il presente dell’Inghilterra, le sue divisioni e i contrasti sociali.

Attenzione alla contemporaneità

Pur non risparmiando bordate anche feroci all’attuale condizione del Paese, Merchant e James non dimenticano comunque che la necessità principale di The Outlaws è l’intrattenimento, anche se nel corso delle puntate l’efficacia della trama e il tono si fanno maggiormente ondivaghi. Dopo i primi due episodi davvero frizzanti e velenosi lo show inizia a risentire di una certa stanchezza narrativa, dovuta probabilmente al fatto di dover “allungare” in sei parti da un’ora ciascuna una trama tutto sommato piuttosto semplice. Nelle puntate centrali sono le caratterizzazioni dei personaggi più che la storia a garantire divertimento e situazioni spiritose, ma questo non nasconde il fatto che la narrazione risulti in più di un’occasione piuttosto tirata per le lunghe. Per fortuna della serie la caratterizzazione di almeno un paio di figure di contorno è davvero riuscita, e questo consente agli sceneggiatori di riempire molti momenti morti con trovate comiche di sicuro impatto. Quando poi si hanno attori consumati come lo stesso Merchant – capace di adoperare la sua fisicità dinoccolata e goffa con la solita maestria – e il grande veterano Christopher Walken, ecco che anche ogni piccolo sketch può diventare fonte di intrattenimento leggero. In episodi differenti figurano poi guest star di lusso come Claes Bang e soprattutto il grande istrione Richard E. Grant, i quali recitano cammei che di certo non guastano. 

The Outlaws è già stata rinnovata

Già confermato per una seconda stagione che probabilmente porterà a chiusura alcune sottotrame lasciate volutamente aperte dalla prima, The Outlaws è una miniserie che garantisce il giusto divertimento grazie soprattutto a un’ambientazione originale e a personaggi bizzarri in grado di far sorridere. Sul piano narrativo lo show non funziona sempre quando deve mantenere alta la tensione legata al plot criminale, mentre dal punto di vista della satira sociale i risultati sono innegabilmente migliori: anche se rappresentati attraverso la lente deformante della commedia, a tratti anche grottesca, i personaggi rappresentano poco del meglio e molto del peggio dell’Inghilterra di oggi. Alla fine si vuol bene a questi poveri, squinternati piccoli delinquenti. Dietro le loro rispettive maschere possiamo infatti intravedere abbastanza verità da riconoscere una parvenza di noi stessi in loro. E questo è al tempo stesso edificante e inquietante…

Guardiani della Galassia Vol. 3: Dave Bautista e Pom Klementieff nelle foto dal set

0

Dave Bautista e Pom Klementieff sono stati immortalati sul set di Guardiani della Galassia Vol. 3, ecco di seguito le foto:

https://twitter.com/nuiyi/status/1504964094381772803?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1504964094381772803%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fguardians-galaxy-3-drax-mantis-set-images%2F

Guardiani della Galassia Vol. 3, quello che sappiamo

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, Will Poulter insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Calcinculo: recensione del film presentato a Berlino

Calcinculo: recensione del film presentato a Berlino

Con un film che riesce ad arrivare alla sezione Panorama del Festival di Berlino 2022, Chiara Bellosi dirige un cast scarno di personaggi ma fatto da grandi personalità. Calcinculo è un dramma intimista e profondo, costruito sui silenzi, sulle musiche e sui due protagonisti: Benedetta (Gaia Di Pietro) e Amanda (Andrea Carpenzano). Con la sua seconda opera, Chiara Bellosi scende in profondità e raccontan onestamente il disagio adolescenziale più profondo e la crisi esistenziale vissuta dai personaggi principali.

Calcinculo la trama del film

Benedetta (Gaia Di Pietro) ha 15 anni. Vive in un costante senso di inadeguatezza e disagio: a scuola passa il tempo con un’unica amica, a casa rimane in disparte, oscurata dalle discussioni tra i genitori e dall’effervescenza delle due sorelle minori. L’unico sfogo di Benedetta sembra essere il cibo: mangiare di nascosto è il suo illusorio conforto. Nella noia quotidiana della periferia di Roma in cui vive Benedetta, l’arrivo delle giostre porta una ventata d’aria fresca: tra i giostrai c’è Amanda (Andrea Carpenzano), un ragazzo che ha adottato un nome femminile. Amanda si mostra subito curiosa e amorevole nei confronti di Benedetta, generando in lei una serie di emozioni mai provate prima.

Tra i due si instaura così un rapporto strambo fatto di contrasti, cattive influenze, sentimenti sbilanciati. Per quanto sbagliato, tutto ciò fa sentire Benedetta finalmente viva, libera e sé stessa.

Alla ricerca della leggerezza

Benedetta e Amanda sono una l’opposto dell’altra: la prima è timida e silenziosa, la seconda è appariscente e parla costantemente. La prima è ingenua, la seconda è fin troppo maliziosa, la prima è in carne, la seconda è pelle e ossa. Nonostante tutte le differenze, entrambe sono in cerca di leggerezza: leggiadria per l’anima e per il corpo.

L’intero film gioca sul tema della leggerezza: le farfalle di tulle create da Amanda, il tema della danza, ma anche la giostra del ”calcinculo” evocano la spensieratezza. Tutti questi elementi stridono con Benedetta: la pesantezza che adombra la sua anima è ben espressa dal corpo della ragazza. Il modo in cui la regista sceglie di mostrare il disagio psicologico della protagonista, per metafore e contrasti, è efficace e potente.

Il cibo come estremo rifugio

Alla leggerezza si lega anche il discorso dei problemi con il cibo di Benedetta. Il tema dei disturbi alimentari è affrontato, ma non è il centro di Calcinculo. Si parla di abbuffate, di diete, di commenti sgraditi, ma anche e soprattutto di cosa spinge Benedetta a cercare rifugio nel cibo.

Il rapporto con la madre, interpretata da Barbara Chichiarelli, è uno dei filoni principali del film. Benedetta cerca costantemente l’affetto e l’accettazione da parte della mamma, una donna che, tra la frustrazione e le preoccupazioni quotidiane, fatica ad esprimere l’amore per la figlia. Chichiarelli è un personaggio potente ed efficace, una mamma realistica della provincia romana. E, come ogni genitore di fronte al figlio adolescente, tenta di aiutare la figlia, ma sbaglia sempre.

Calcinculo è un racconto muto di parole, ma non afono

Calcinculo è un racconto estremamente descrittivo. I personaggi parlano poco, mentre la potenza drammatica è espressa dalle immagini didascaliche che mostrano la quotidianità di Benedetta e la stravaganza della vita di Amanda. Entrambi gli attori interpretano il proprio personaggio più con il corpo che con la voce: dai movimenti semplici, all’abbigliamento, dalle acconciature fino ai balli più sfrenati.

La cinepresa gira con delicatezza attorno agli attori, mostra tutto, ma da un punto di vista sempre discreto. Chiara Bellosi, con l’ausilio di Gaia Di Pietro, attrice esordiente, e Andrea Carpenzano, ribadisce come si possa fare cinema senza dover dire tutto a parole. La sceneggiatura, un lavoro a quattro mani di Maria Teresa Venditti e Luca De Bei, per quanto poco densa è ben fatta ed è ricca di frasi potenti che colpiscono come frecce i personaggi a cui vengono rivolte (e lo spettatore). Nel film grande rilievo viene dato all’espressività della musica che fa danzare le scene e, letteralmente, gli interpreti. Anche nelle note, c’è tutta la ricerca di leggerezza di Calcinculo.

La femminilità: scoperta e cercata

Calcinculo parla di femminilità. Benedetta è un’adolescente che scopre il suo corpo. Inizialmente se ne vergogna, si nasconde ma, grazie a Amanda, impara a vedere in sé stessa la bellezza. Come spesso accade per chi soffre di disturbi alimentari, Benedetta è in disperato bisogno di amore, ha un vuoto dentro che va nutrito, e non per forza con il cibo.

Amanda sembra in grado di dare a Benedetta questo amore, ma anch’essa ne è in cerca. Il nome che ha adottato significa proprio questo: ”colei che deve essere amata”. Amanda vuole essere accettata come donna, grida al mondo la sua femminilità con i vestiti e con gli atteggiamenti. Calcinculo è quindi la storia di due anime spezzate, una storia ”d’amore” che non può realmente esistere perché assurda e pericolosa: un film vero e, come la vita, a tratti spensierato, a tratti straziante.

Moon Knight: 7 grandi rivelazioni dalla nuova Featurette Marvel

Moon Knight: 7 grandi rivelazioni dalla nuova Featurette Marvel

In poco più di 90 secondi, la nuova featurette di Moon Knight ha portato l’entusiasmo dei fan alle stelle: introducendo il tono oscuro e la struttura stratificata del progetto, nuove location ed epiche sequenze d’azione, sembra proprio che con questa serie il MCU aprirà un nuovo capitolo.

Il cast principale e la troupe ci hanno offerto un primo sguardo a questo inedito progetto, caratterizzato da personaggi caratterialmente complessi, di cui verrà analizzata nel dettaglio la profondità psicologica. Per quanto riguarda il comparto tecnico della serie, si partirà sicuramente dalle caratteristiche chiave del MCU, ma tanto altro ci attenderà con il debutto su Disney+ di Moon Knight, stabilito per il 30 marzo.

Il co-protagonista Ethan Hawke definisce Moon Knight “Un nuovo supereroe in un nuovo mondo”

Moon KnightQuesta affermazione di Ethan Hawke che, in Moon Knight, interpreta il villain principale (Arthur Harrow), può avere molteplici significati, soprattutto considerando che è ormai imperante nel MCU l’idea di multiverso. In primo luogo, riferirsi a Moon Knight come “nuovo supereroe” è qualcosa di abbastanza scontato, dato che questa sarà la prima serie in streaming della Marvel a concentrarsi su un eroe non presente nelle prime fasi del MCU.

La dicitura “nuovo universo”, potrebbe in parte riferirsi all’ambientazione della serie, ovvero l’Egitto, sicuramente una location inesplorata dal MCU, ma potrebbe anche suggerire che la storyline di Moon Knight si svolgerà in una dimensione completamente distaccata dal resto del MCU. Considerando che le avventure multiversali stanno diventando sempre più un aspetto chiave della Fase Quattro del MCU, siamo ansiosi di capire dove ci porterà Moon Knight.

“È un vero e autentico studio del personaggio” – La star della serie Oscar Isaac

Uno studio del personaggio è una tipologia di narrazione focalizzata sulla caratterizzazione del protagonista principale, le prove che deve affrontare, le sue speranze e i suoi sogni. Non si tratta di una novità assoluta per il MCU: dal punto di vista narrativo, infatti, anche una serie come Wandavision propende per lo studio del personaggio, e molti dei film da solisti degli eroi Marvel si soffermano maggiormente sull’arco dei protagonisti piuttosto che sull’avanzare della trama, soprattutto per quanto riguarda le loro origin story.

Tuttavia, questa è la prima volta che il materiale promozionale ha confermato tale struttura per un progetto prima della sua uscita, permettendo al pubblico di prepararsi ad una serie trainata dai caratteri dei personaggi, piuttosto che da colpi di scena. Questo non significa che la trama di Moon Knight non sarà coinvolgente, ma piuttosto che lo show si concentrerà sulle lotte interne, i punti di forza e le debolezze del nostro protagonista, mentre cerca di gestire la sua condizione di salute mentale e i suoi nuovi superpoteri.

Moon Knight si discosterà dal MCU come il pubblico lo conosce

Moon KnightUna critica comunemente rivolta ai film del MCU è che tendono a seguire una certa routine produttiva, anche se commercialmente di successo. Questo è un procedimento abbastanza tipico per gli studios di Hollywood, ma il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige sottolinea in questa featurette che la serie sarà in controtendenza rispetto agli altri progetti Marvel.

Feige ha definito il design e l’estetica di Moon Knight “incredibilmente unico”, affermazione che è stata confermata anche da Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy nella featurette. Considerando che gran parte della Fase Quattro si è già significativamente discostata dal MCU come lo conoscevamo prima, l’enfasi del cast e del presidente dello studio sulla natura distintiva di Moon Knight implica un cambiamento ancora più grande rispetto a ciò che abbiamo visto prima.

“Il nostro compito era quello di… Trattare il tema della salute mentale molto seriamente”. – Oscar Isaac

Moon KnightUna delle tematiche approfondita nella Fase Quattro del MCU è stata sicuramente quello della salute mentale degli eroi protagonisti: dall’elaborazione del lutto di Wanda, le tendenze narcisistiche di Loki, fino al PTSD e al senso di colpa sperimentato da Bucky Barnes e Clint Barton (AKA Hawkeye), i Marvel Studios si sono impegnati a confezionare ritratti empatici di vari livelli e forme di salute mentale senza modificare totalmente la visione delle storyline dei fumetti.

Ciò che rende l’affermazione di Isaac così significativa è che si tratta di una chiara dichiarazione di intenti su come lo show gestirà il tema della condizione di salute mentale del protagonista, condizione che è parte integrante del concetto e identità di Moon Knight, e quindi non poteva essere esclusa dalla trama principale. Non ci resta che vedere come i Marvel Studios ci presenteranno il disturbo dissociativo dell’identità di Moon Knight, sperando in un ritratto efficace e, soprattutto, fondamentalmente umano.

“Impariamo a conoscere Steven e poi impariamo a conoscere Marc… E sono la stessa persona”. – Il regista Mohamed Diab

Moon Knight: 7 Biggest Reveals From The New Marvel FeaturetteI fan dei fumetti di Moon Knight sanno che il supereroe ha identità multiple ma, prima che questa featurette uscisse, non sapevamo effettivamente come questa particolare caratteristica del supereroe sarebbe stata rimodellata nella serie.

Sappiamo che almeno due di esse verranno approfondite: la serie inizierà focalizzandosi sulla vita mondana del docile Steven Grant e, man mano che la trama andrà sviluppandosi, faremo la conoscenza dello spavaldo Marc Spector, in un connubio inscindibile di suspense e sequenze d’azione. Il tono e ritmo dello show dovrebbe dunque rispecchiare lo schema delle diverse identità del personaggio che si scontrano e alla fine coesistono.

“Il tono è quello di un Fight Club che incontra Indiana Jones”. – La co-star della serie May Calamawy

Moon KnightAnche la co-protagonista May Calamawy, che in Moon Knight interpreta Layla, la socia di Marc Spector, definisce la trama di Moon Knight “ampia e sovrannaturale”, lasciando intendere che alcuni elementi della serie richiameranno un’atmosfera alla Fight Club e Indiana Jones.

Similmente all’operazione di bilanciamento tra le molteplici identità del nostro protagonista, il tono generale di Moon Knight probabilmente camminerà sulla linea di confine tra gli ormai iconici tropi di queste due fantastiche pellicole.

“Ogni aspetto di questo show ha una dualità”. – Ethan Hawke

Moon KnightLa dualità è parte integrante della storyline di Moon Knight, e di qualsiasi narrazione supereroistica incentrata su un protagonista “umano” che si destreggia tra una vita mondana e un alter-ego potenziato. Più recentemente questo conflitto è stato messo in luce in Spiderman: No Way Home il che ha portato, come sappiamo, a conseguenze multiversali.

I fan Marvel sanno già che Oscar Isaac dovrà destreggiarsi in una duplice performance attoriale, presentando ogni variazione caratteriale che il passaggio di identità tra Steven Grant e Marc Spector comporta. Eppure, la dichiarazione di Hawke apre la possibilità che tali duplici conflitti riguardino anche altre questioni inaspettate: dai cattivi all’ambientazione della serie, per culminare con la forza soprannaturale di Khonshue, i fan si aspettano qualsiasi cosa da una storia ricca di sfumature e potenziali sorprese come quella di Moon Knight.

Sorry We Missed You: tutto quello che c’è da sapere sul film

Sorry We Missed You: tutto quello che c’è da sapere sul film

Il celebre regista britannico Ken Loach ha dedicato tutta la sua attività cinematografica alla descrizione delle condizioni di vita dei ceti meno abbienti, schierandosi sempre dalla parte dei lavori e della difesa dei loro diritti. Vincitore in due occasioni della Palma d’oro a Cannes (di cui l’ultima arrivata nel 2016 grazie a Io, Daniel Blake, altro titolo particolarmente politico), Loach ha presentato nel 2019, proprio al prestigioso festival francese, il suo ultimo film: Sorry We Missed You (qui la recensione). È questo uno struggente racconto votato al proporre un ritratto realistico della difficile attività dei corrieri freelance e sull’impatto che tale lavoro ha sulle famiglie di queste persone.

Loach e lo sceneggiatore Paul Laverty hanno raccontato di essersi interessati a questo argomento durante le riprese di Io, Daniel Blake. Interessatisi alla gig economy, hanno deciso di andare alla scoperta del complesso mondo dei corrieri, esplorando la realtà del loro lavoro e le conseguenze che questo ha in modi più o meno evidenti su tutta la loro vita. Disgustato dal modo in cui le multinazionali si arricchiscono sulle spalle dei loro dipendenti, Loach ha così deciso di dar vita ad un nuovo film di denuncia, asciutto e realistico a tal punto da instillare nello spettatore un senso di colpa non indifferente, che spinge a rivalutare la propria attività di consumatore.

Per gli appassionati del regista Sorry We Missed You è dunque un nuovo imperdibile tassello nella sua poetica degli ultimi, ma si tratta in generale di un film che tutti dovrebbero vedere per comprendere aspetti nascosti di realtà ormai fin troppo radicate. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Sorry We Missed You: la trama del film

Protagonista del film è Ricky Turner, cittadino di Newcastle, Inghilterra, felicemente sposato con Abbie. I due hanno due figli, il sedicenne sebastian e l’undicenne Liza. Tutti insieme vivono in una modesta ma accogliente casa, facendo affidamento l’uno sull’altro. La crisi economica mondiale verificatasi a partire dal 2007 porta però Ricky a perdere il lavoro. Di conseguenza, egli deve abbandonare il sogno di acquistare una casa propria e, possibilmente, più spaziosa. Per rilanciarsi nel mondo del lavoro e potersi assicurare uno stipendio con cui sostenere la sua famiglia, Ricky si vede dunque costretto a prendere una difficile scelta.

Venduta l’auto di sua moglie, egli acquista un furgone con cui poter avviare un’attività di corriere freelance per conto di una grossa ditta di consegne. Si tratta di un impiego particolarmente richiesto, che porta però Ricky a dovervisi dedicare intensamente, finendo con il trascurare sempre più la sua famiglia. I ritmi frenetici a cui è soggetto tanto lui quanto anche Abbie, assistente domiciliare per anziani e malati, inizia ben presto a minare i rapporti famigliari. Il pesante clima di tensione si ripercuote naturalmente anche sui figli, generando un malessere dal quale però non sembra esserci via di uscita. Fermarsi dal fare le consegne, significa per Ricky perdere il lavoro e tutto ciò che ne consegue.

Sorry We Missed You cast

Sorry We Missed You: il cast del film e la storia vera

Come alcuni altri film di Ken Loach, anche il cast di Sorry We Missed You è composto da attori non professioni o comunque poco conosciuti. L’assenza di personalità riconoscibili rende infatti più facile per il pubblico credere che i personaggi siano persone comuni con problemi reali nei quali ci si può identificare. Ad interpretare Ricky Turner, il capofamiglia protagonista del film, vi è dunque un attore di nome Kris Hitchen. Per dar vita al suo personaggio, egli si è ispirato al sé stesso di quando lavorava come idraulico prima di riuscire ad affermarsi nel mondo della recitazione. L’attrice Debbie Honeywood interpreta la moglie Abbie, mentre Rhys Stone e Katie Proctor hanno i ruoli di Sebastian e Liza.

La storia del film, come raccontato dallo stesso Loach, prende in parte ispirazione dalle esperienze di Don Lane. Questi era un corriere per DPD, morto nel gennaio 2018 dopo aver lavorato da malatto durante il periodo delle consegne di Natale. Egli aveva saltato diversi appuntamenti in ospedale per curare il suo diabete di tipo 1 perché gli erano state addebitate 150 sterline da DPD in seguito all’aver saltato le consegne per partecipare a un appuntamento. Temendo ulteriori addebiti, Lane ha dunque dovuto preferire il lavoro alla salute, rimettendoci la vita. La vicenda colpì molto Loach, che ebbe anche modo di incontrare diversi altri corrieri per farsi raccontare la loro esperienza e poterne dare un ritratto realistico nel film.

Sorry We Missed You: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Sorry We Missed You grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 18 marzo alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

Fonte: IMDb

Katherine Waterston: 10 cose che non sai sull’attrice

0
Katherine Waterston: 10 cose che non sai sull’attrice

Katherine Waterston è una di quelle attrici versatili e brillanti, talmente brava da rendere migliore ogni ruolo che interpreta. Sebbene abbia iniziato l’attività non da giovanissima, l’attrice ha subito recuperato fama e stima, grazie alla sua capacità di scegliere i ruoli migliori e in grado di farsi valere senza fare accomodarsi al cognome famoso che porta.

Ecco dieci cose da sapere su Katherine Waterston.

Katherine Waterston: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film. L’attrice ha debuttato al cinema nel 2007 in Michael Clayton. Ha poi partecipato a Motel Woodstock (2009), Enter Nowhere (2011), Robot & Frank (2012), Being Flynn (2012), The Letter (2012) e Almost in love (2012). In seguito, ha recitato in Night Moves (2013), La scomparsa di Eleanor Rigby – Lei (2013) e Manhattan Romance (2013). Ha ottenuto grande popolarità grazie a Vizio di forma (2014), per poi recitare in Steve Jobs (2015) e Queen of Earth (2015). Tra i suoi ultimi lavori, vi sono Animali fantastici e dove trovarli (2016), Alien: Covenant (2017), La truffa dei Logan (2017), Edison – L’uomo che illuminò il mondo (2017), Mid90s (2018), Animali fantastici – I crimini di Grindelwald (2018), Il mondo che verrà (2020) e Animali fantastici – I segreti di Silente (2022).

2. Ha lavorato per il piccolo schermo ed è anche doppiatrice e produttrice. Nel corso della sua carriera, l’attrice non si è dedicata solo al grande schermo, ma ha preso parte anche a produzioni seriali. Infatti, ha recitato nelle serie Boardwalk Empire (2012-2013), The Third Day (2020) e in un episodio di Perry Mason (2022). Inoltre, in quanto doppiatrice ha prestato la propria voce per il videogioco Lego Dimensions (2015), mentre come produttrice ha partecipato alla realizzazione del film And It Was Good (2015).

katherine waterston

Katherine Waterston: chi è il suo fidanzato

3. Ha avuto un lungo fidanzamento. L’attrice è stata fidanzata a lungo, per circa sei anni, con il drammaturgo e regista americano Adam Rapp. Tuttavia, non ci sono notizie precise riguardo la loro rottura o altre frequentazioni, anche perché l’attrice ha sempre mantenuto la sua vita privata come tale. Durante la premiere londinese di Animali fantastici – I crimini di Grindelwald, l’attrice ha rivelato al mondo di essere in dolce attesa. Il figlio è poi nato nel 2019, ma non è noto chi sia il padre.

Katherine Waterston è su Instagram

4. Ha un profilo sul celebre social. L’attrice ha aperto da alcuni anni un proprio account Instagram che è seguito da circa 72,7 mila persona di persone. La Waterston non è in realtà molto attiva sul social ma la sua bacheca, con attualmente 54 post, raccoglie post relativi a momenti di svago, cause benefiche da lei sostenute e, naturalmente, alle sue attività lavorative, che siano per set cinematografici o per altro. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità dentro e fuori dal set.

Katherine Waterston in Alien

5. Si è ispirata alla capigliatura di un suo collega. Nel periodo in cui era impegnata sul set di Animali fantastici e dove trovarli, l’attrice ha avuto la possibilità di sostenere una video audizione per il ruolo da protagonista in Alien: Covenant. In preparazione per questa, l’attrice ha pensato che la parrucca indossata dal collega Ezra Miller, interprete di Credence nella saga fantasy, sarebbe stata molto cool se indossata da lei nel video. Ciò ha contribuito, infatti, ha farle ottenere il ruolo in Alien.

6. Non è stata la prima scelta. Prima che le venisse assegnato il ruolo di Daniels, l’attrice ha dovuto “scontrarsi” con una belle concorrenza, tra cui spicca il nome di Rebecca Ferguson. Tuttavia, quest’ultima ha poi declinato l’offerta per poter partecipare alle riprese di Life e la Waterston ha convinto tutti sull’assegnare a lei la parte. Grazie a quel ruolo ha poi ottenuto ancor più popolarità nel mondo di Hollywood e presso il grande pubblico.

katherine waterston

Katherine Waterston in Animali fantastici

7. Non è stata l’unica ad essere considerata per il ruolo di Tina. Tra i ruoli per cui l’attrice è maggiormente celebre vi è quello di Porpentina Goldstein in  Animali fantastici e dove trovarli. Anche in questo caso, prima di poter ottenere la parte la Waterston si è dovuta “scontrare” con altre attrici particolarmente celebri. Per quel personaggio i produttori avevano infatti considerato anche Kate Upton ed Elizabeth Debicki. Alla fine fu però la Waterston ad ottenere il ruolo, rivelandosi l’interprete adatta per esso.

8. Non si è mai paragonata ad Hermione. In quanto protagonista femminile del film, in molti hanno paragonato Porpentina ad Hermione. L’attrice, tuttavia, ha dichiarato di non essersi mai sentita in competizione con Hermione e di ritenere il celebre personaggio interpretato da Emma Watson e il suo completamente differenti, tanto non essere mai stata preoccupata da questo tipo di confronto.

9. Reciterà anche nel terzo capitolo della saga. Nonostante i ritardi che hanno portato il nuovo capitolo della saga, Animali fantastici – I segreti di Silente, ad uscire ben quattro anni dopo Animali fantastici – I crimini di Grindelwald, l’attrice ha confermato che tornerà a vestire il ruolo di Porpentina anche in questo capitolo. Non è ancora noto a cosa andrà incontro il suo personaggio in questo terzo film della saga, ma la Waterston ha promesso grandi cose.

Katherine Waterston: età e altezza

10. Katherine Waterston è nata il 3 marzo del 1980 a Westminster, Londra. La sua altezza complessiva corrisponde a 182 centimetri.

Fonti: IMDb, Collider

Giuliano Gemma: 10 cose che non sai sull’attore

Giuliano Gemma: 10 cose che non sai sull’attore

Iconico attore e stuntman italiano, Giuliano Gemma ha avuto una lunghissima carriera, composta da film per il cinema e prodotti per la televisione. Distintosi come uomo prestante ed energico, con un passato di trapezista circense, anche quando divenne attore affermato girò molte scene pericolose e acrobatiche di persona, senza ricorrere mai a una controfigura. Passando con naturalezza da pellicole commerciali ad altre più impegnate, egli si affermò presso il grande pubblico, che ancora oggi lo ricorda con grande affetto.

Ecco 10 cose che forse non sai di Giuliano Gemma.

Giuliano Gemma: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. La carriera cinematografica di Gemma ha inizio con piccoli ruoi in film come Venezia, la luna e tu (1958) e Ben-Hur (1959). Successivamente ottiene sempre più popolarità recitando in pellicole come Arrivano i titani (1962), Il giorno più corto (1963), Il Gattopardo (1963), Angelica (1964), Vivi o preferibilmente morti (1969), Anche gli angeli mangiano fagioli (1973), L’arciere di fuoco (1971), Delitto d’amore (1974), Il deserto dei tartari (1976), Il prefetto di ferro (1977), Corleone (1978), Un uomo in ginocchio (1979), Tenebre (1982) e Claretta (1984). Tra i suoi ultimi film per il cinema si annoverano Tex e il signore degli abissi (1985), Speriamo che sia femmina (1986), Qualcuno pagherà (1988), Un bel dì vedremo (1996), Un uomo perbene (1999), La donna del delitto (2000) e To Rome with Love (2012).

2. Ha lavorato molto anche in televisione. Verso gli ultimi anni della sua carriera l’attore si è dedicato prevalentemente alla televisione, recitando in serie come Caccia al ladro d’autore (1985), I promessi sposi (1990), Deserto di fuoco (1997), Angelo il custode (2011), Giovanni Paolo II (2005), Pompei (2007), Il capitano (2005-2007), Butta la luna (2009) e Capri 3 (2010). Ha poi recitato anche in film TV come Non aprite all’uomo nero (1990), Jewels (1990), Una storia italiana (1993) e L’uomo che piaceva alle donne – Bel Ami (2001).

3. Ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti. Nel corso della sua lunga carriera Gemma ha ricevuto diversi premi di grande prestigio. Nel 1977 ha ad esempio vinto un David di Donatello speciale per Il deserto dei tartari, mentre nel 1979 è stato riconosciuto con un Grolla d’oro per il suo ruolo in Un uomo in ginocchio e Corleone. Ha poi vinto due volte il Premio Vittorio De Sica, nel 1983 e nel 2008, e ha ricevuto sempre nel 2008 il Nastro d’argento e il Globo d’oro alla carriera.

Giuliano Gemma incidente

Giuliano Gemma: le relazioni e la figlia Vera

4. Si è sposato due volte. L’attore è stato sposato due volte, la prima con Natalia Roberti, dalla quale ha avuto le figlie Vera e Giuliana. La Roberti tuttavia scomparve prematuramente nel 1995, lasciando un vuoto nella vita dell’attore. Egli riuscì a colmarlo sposando in seconde nozze nel 1997 la giornalista Daniela “Baba” Richerme. I due non ebbero figli, ma vissero profondamente legati fino alla scomparsa di lui.

5. Sua figlia è un’attrice. La figlia Vera, nata nel 1970, ha seguito le orme paterne divenendo un’attrice cinematografica e televisiva. Cresciuta tra Roma e i set cinematografici del padre, da bambina ha avuto modo di recitare accanto a lui nel film Il grande attacco. Nel corso della sua carriera ha poi avuto modo di recitare in film come La sindrome di Stendhal, Il cartaio e Scarlet Diva. Negli ultimi anni ha invece partecipato come concorrente a diversi programmi televisivi.

Giuliano Gemma aveva una cicatrice

6. Aveva una cicatrice sul volto. Non tutti sono a conoscenza del particolare aneddoto che vi è dietro la cicatrice che l’attore aveva sul volto. Da bambino nel periodo in cui viveva nelle campagna presso i suoi nonni in Reggio Emilia, l’attore rimase vittima dell’espulsione di un ordigno bellico. Questo sembra fosse rimasto in un campo, non visibile, e in seguito alla sua detonazione Giuliano rimase ferito da una scheggia, che lo colpì alla guancia. Di quell’incidente, all’attore rimase dunque una cicatrice che ha rappresentato per lui, negli anni, un ulteriore simbolo di fascino e di identificazione.

Giuliano Gemma e i film western

7. Ha recitato in molti film western. Gemma conobbe grandissima popolarità a partire dagli anni Sessanta, un decennio che gli permise di prendere parte a molti film appartenenti ad un genere cinematografico molto in voga in quegli anni nel nostro Paese: il western all’italiana. Tra i titoli più celebri che lo videro in ruoli di rilievo si annoverano Una pistola per Ringo, Un dollaro bucato, Il ritorno di Ringo, Adios gringo, Per pochi dollari ancora, I lunghi giorni della vendetta, I giorni dell’ira e Il bianco, il giallo, il nero.

Giuliano Gemma western

Giuliano Gemma: l’incidente e la morte

8. Ha avuto un incidente d’auto. Il 1° ottobre del 2013 l’attore fu coinvolto in un incidente stradale. La Toyota Yaris sulla quale viaggiava si è scontrata frontalmente con una Bmw con a bordo un uomo e suo figlio. L’impatto è avvenuto tra via del Sasso a via di Zambra. Gemma è poi stato trasportato all’ospedale San Paolo di Civitavecchia, ma è morto per arresto cardiaco quella sera stessa. Ancora oggi le dinamiche dell’incidente ed eventuali ritardi nel prestare soccorso ai coinvolti non sono del tutto chiari, nonostante dei tentativi di ricostruire l’accaduto.

9. È sepolto a Roma. In seguito alla scomparsa dell’attore, il Comune di Roma organizzò la camera ardente in Campidoglio, poi i funerali si tennero nella Chiesa di Santa Maria dei Miracoli in Piazza del Popolo: in memoria della sua giovanile esperienza, la bara fu trasportata da una squadra di Vigili del Fuoco. Giuliano Gemma è stato quindi sepolto nella tomba di famiglia del Cimitero di Prima Porta, a Roma.

Giuliano Gemma: età e altezza dell’attore

10. Giuliano Gemma è nato il 2 settembre del 1938 a Roma ed è deceduto a Civitavecchia il 1° ottobre del 2013, all’età di 75 anni. L’attore era alto complessivamente 1.85 metri.

Fonte: IMDb, Corriere, Cronaka

Un’altra scatenata dozzina su Disney+: l’incontro con i protagonisti

0

È disponibile dal 18 marzo su Disney+ Un’altra scatenata dozzina, la versione aggiornata al 2022 del classico per tutta la famiglia diretto da Shawn Levy con Steve Martin. In occasione della promozione del film, abbiamo incontrato Gabrielle Union, produttrice esecutiva e protagonista nei panni di Zoey, Zach Braff che interpreta suo marito, Paul, Timon Kyle Durrett che è l’ex marito di Zoey, Dom, Erika Christensen che invece è la ex di Paul, Kate, e la regista del film, Gail Lerner.

La storia segue le avventure della famiglia allargata dei Baker, mentre si destreggiano tra una vita domestica frenetica e la gestione della loro attività familiare.

La sfida principale del film è stata di aggiornare a oggi quello che era il concept del film originale, e quindi il concetto della famiglia allargata è stato fondamentale per costruire la storia. Ma la carte vincente del film secondo Union, è che parlando di famiglia, il film parla a tutto il mondo, dal momento che ogni essere umano viene da una famiglia o mira a costruirsene una, quindi “tutti nel mondo possono relazionarsi con il dramma familiare, il divertimento in famiglia, la risoluzione dei problemi in casa (…) Ed è sempre più frequente vedere queste famiglie miste, co-genitori, famiglie multigenerazionali, tutti sotto lo stesso tetto (…) questo è un film che coinvolge tutte le famiglie e dice che prima o poi si trova qualcuno con cui ci si può relazionare. C’è almeno un pezzetto di questa famiglia per ognuno, un pezzetto che ti assomiglia.” 

Protagonista maschile del film è Zach Braff: “Conosco tanti genitori che possono relazionarsi con l’equilibrio tra lavoro ed essere genitore. E, naturalmente, in UN’Altra Scatenata Dozzina, questo equilibrio viene portato all’estremo. Ovviamente, è una realtà aumentata. Anche se si è davvero verificato per questa famiglia che ha scritto il libro.”

Secondo la regista, quello che è davvero belo della storia che il film racconta è il fatto che, da un punto di vista di un bambino, deve essere bello avere i propri compagni di giochi in casa: “Il mondo può essere un posto difficile e quella casa è la tua rete di protezione, in questo film quella casa è resa un posto così divertente in cui vivere!”

Il film è interpretato da Gabrielle Union e Zach Braff nei panni dei genitori, Erika Christensen e Timon Kyle Durrett nei panni dei co-genitori, Journee Brown, Kylie Rogers, Andre Robinson, Caylee Blosenski, Aryan Simhadri, Leo Abelo Perry, Mykal-Michelle Harris, Christian Cote, Sebastian Cote e Luke Prael che invece interpretano la ciurma di bambini e ragazzi. Un’altra scatenata dozzina è diretto da Gail Lerner, con una sceneggiatura di Kenya Barris & Jenifer Rice-Genzuk Henry basata sul romanzo di Frank Bunker Gilbreth, Jr. e Ernestine Gilbreth Carey. Kenya Barris è il produttore, mentre Shawn Levy, Gabrielle Union, Brian Dobbins e Donald J. Lee, Jr. sono gli executive producer.

In Compagnia del Lupo. Il cuore nero delle fiabe, l’episodio 6

0
In Compagnia del Lupo. Il cuore nero delle fiabe, l’episodio 6

In Compagnia del Lupo. Il cuore nero delle fiabe, la nuova stagione della serie di Carlo Lucarelli che svela i segreti nascosti nei racconti del “C’era una volta”.  A partire da martedì 22 febbraio, alle ore 21:15, torna ogni settimana su Sky Arte – con una nuova stagione composta da otto episodi – In Compagnia del Lupo. Il cuore nero delle fiabe, la produzione Sky Original realizzata da TIWI e condotta da Carlo Lucarelli che svela i segreti nascosti nei racconti del “c’era una volta”.

Ancora una volta la serie è accompagnata dalla pubblicazione di podcast realizzati in collaborazione con Carlo Lucarelli e ricchi di contenuti originali, disponibili ogni martedì sul sito di Sky Arte e sulle principali piattaforme gratuite di streaming. I podcast sono distribuiti daSpreaker, prima piattaforma in Italia per la creazione, distribuzione e monetizzazione di podcast.

“C’è un motivo per cui continuiamo a raccontarci le favole, anche a distanza di secoli – afferma Carlo Lucarelli – Anzi, ce ne sono tanti. Sono costruzioni narrative bellissime, piene di emozioni e colpi di scena. Raccontano lo spirito di un periodo e fatti che ancora ci parlano. Ma soprattutto, per quanto le racconti e le ripeti, non sono mai le stesse. E questo è solo uno dei misteri che abbiamo cercato di svelare con In Compagnia del Lupo. Le storie che raccontiamo nella nuova stagione sono ancora più sorprendenti, misteriose e inquietanti. Da non perdere.”

Nella prima stagione di In Compagnia del Lupo. Il cuore nero delle fiabe, Lucarelli ha accompagnato il pubblico alla scoperta degli aspetti più insoliti, spaventosi e avventurosi nascosti nelle storie di Cappuccetto Rosso, Il Piccolo Principe, Barbablù, La Bella e la Bestia, le bambine delle fiabe dei Fratelli Grimm, Peter Pan, il Brutto Anatroccolo e Hansel e Gretel, che sono diventati anche i protagonisti di un omonimo volume edito da Sky Arte e TIWI, con approfondimenti, illustrazioni originali e immagini d’archivio disponibile in tutte le librerie.

La nuova stagione – anticipata lo scorso dicembre da una puntata speciale dedicata al lato oscuro di Babbo Natale, ben lontano dall’uomo corpulento con la barba bianca e il sacco pieno di regali che i bambini tanto amano – prosegue il suo viaggio all’interno di storie classiche e meno conosciute, ma tutte dai risvolti sorprendenti, a volte inquietanti, con strette connessioni a fatti di cronaca realmente accaduti. Gli episodi, come sempre accompagnati da illustrazioni animate, coinvolgono numerosi ospiti e location d’eccezione, come il Castello Bonoris di Montichiari(BS) e BUB – Biblioteca Universitaria di Bologna.

Nel corso del sesto episodio, in onda martedì 22 marzo alle ore 21.15, Lucarelli – accompagnato dallo scrittore e architetto Gianni Bondillo – ci racconta la storia dell’uomo più gentile al mondo: il Gobbo di Notre-Dame.

Nel 2010 nell’archivio della Tate Gallery di Londra viene ritrovato ed esaminato il diario di uno scalpellino inglese, Henry Sibson. L’uomo lavora a Parigi durante il periodo dei primi restauri di Notre-Dame e tra le sue pagine racconta di aver conosciuto un uomo gentilissimo, a cui gli scalpellini che lavorano nella Cattedrale hanno dato il soprannome Le Bossu, Il Gobbo. Nei pressi di Notre-Dame, proprio in quegli anni, vive anche Victor Hugo, l’autore di Notre-Dame de Paris, il romanzo che ha per protagonista Quasimodo, il Gobbo di Notre-Dame. È facile pensare che anche Hugo abbia conosciuto lo stesso uomo e che sia stato proprio lui ad ispirargli il celebre personaggio. Quello che è più difficile capire è come un romanzo così tragico possa essere diventato una delle storie più famose realizzate da Walt Disney. Il romanzo e il film sono davvero molto diversi tra loro. C’è una cosa, però, che hanno in comune. Entrambi parlano di cosa significhi essere un mostro, un reietto, il capro espiatorio a cui dare la colpa di tutto il male del mondo. Hugo lo fa con la potenza della sua penna e ci immerge nelle profondità dell’animo umano. Disney lo fa con delicatezza, addolcendo tutti gli aspetti più crudeli ed inquietanti della storia originale.

Carlo Lucarelli conduce gli spettatori in un mondo che credevano di conoscere e, svelando lati poco noti di tutte quelle storie che hanno accompagnato gli anni della loro infanzia, li immerge in un’atmosfera magica e inquietante e li porta a scoprire che c’è qualcosa di più pauroso di ciò che troviamo nelle fiabe: la realtà. E forse no, il cattivo non è solo il lupo.

In Compagnia del Lupo. Il cuore nero delle fiabe è una produzione Sky Original in onda su Sky Arte realizzata da TIWI con il sostegno della Regione Emilia-Romagna.

WeCrashed: recensione della serie con Anne Hathaway e Jared Leto

WeCrashed: recensione della serie con Anne Hathaway e Jared Leto

“Volevo salvare l’anima della compagna, poi ho capito di essere io l’anima della compagnia…” dice Rebekah Neumann a suo marito Adam in una delle puntate centrali di WeCrashed, serie di Apple TV+ dedicata all’ascesa e caduta dell’impresa WeWork. La donna ha perfettamente ragione: è lei l’anima di quello che per alcuni anni si è rivelato un piccolo grande fenomeno sociale, fino a creare un giro d’affari di alcuni miliardi di dollari.

Lo show in otto puntate ispirato dal podcast di David Brown mette in scena con precisione certosina ed elegante senso della commedia dell’assurdo proprio questo: l’anima della donna e dell’uomo che hanno creato dal nulla un impero economico. La forza principale del progetto è però quella di andare controcorrente e mostrare per intero la vacuità, la meschinità, l’ipocrisia di questi personaggi. Sotto questo punto di vista WeCrashed è un qualcosa di sorprendentemente coraggioso, in quanto non concede mai allo spettatore di  dubitare della superficialità della futilità dei protagonisti.

WeCrashedLa trama di WeCrashed

Fin dall’inizio la loro è una anti-epopea ottimamente costruita a livello narrativo, che puntata dopo puntata sa immergere in un vortice di decisioni dettate puramente da ego smisurato, egoismo, vanità e ipocrisia. In ogni momento in cui la trama sembra lasciar trasparire un minimo di umanità nelle figure di Adam o Rebekah, ecco che qualche colpo di scena oppure un dettaglio dissonante intervengono a ricordarci quanto entrambi siano fuori dal mondo. Raramente è capitato di vedere una miniserie in cui nulla viene concesso alla drammatizzazione di un antieroe, per quanto fallace o ambiguo esso sia. 

In una maniera che, lo ammettiamo, risulta piuttosto complessa da esprimere con totale precisione, WeCrashed potrebbe essere una delle serie più rappresentative di questi anni: attraverso la rappresentazione del vuoto pneumatico rappresentato da Adam Neumann e Rebekah Paltrow – cugina di Gwyneth – la serie riesce a rendere i suoi protagonisti paradigmatici, emblemi assurdi di una società in trasformazione che (probabilmente) ancora non riesce a comprendere del tutto la sua nuova dimensione e cerca punti di riferimento i quali spesso non hanno lo spessore necessario o anche soltanto l’integrità morale per esserlo.

Pur indirizzando i propri strali contro queste due figure ben identificabili WeCrashed propone un discorso tutt’altro che conciliatorio anche sull’ambiente che li ha prodotti e lasciati successivamente proliferare. La New York delle opportunità per tutti, del flusso di denaro inarrestabile, del politically correct a ogni costo, del #MeToo e della “Cancel Culture”, dei millennial e dei social media: quanto tale contesto è (co)responsabile della folle epopea economica e culturale che risponde al nome di WeWork? Costruendo lo sviluppo narrativo dello show come un crescendo rossiniano i creator Lee Eisenberg e Drew Crevello riescono nell’intento di mettere alla berlina tutto e tutti, non salvando un solo personaggio dell’entourage di WeWork. Sotto questo punto di vista la miniserie si fa molto più radicale di altre contemporanee, pur nascondendolo dietro la confezione della commedia satirica. Da notare che alla regia dei primi episodi ci sono John Requa e Glenn Ficarra, registi e sceneggiatori che in passato hanno denotato un tocco sapido e pungente quando si tratta di ironizzare sul nostro presente.

Jared Leto e Anne Hathaway sono i protagonisti

Ultimo tassello del discorso, ma di certo non meno importante dei precedenti, riguarda la performance dei due protagonisti Jared Leto e Anne Hathaway, i quali si prestano con sincero coraggio a impersonare con adesione e puntualità due figure tanto meschine, probabilmente riuscendo al tempo stesso a ridere di loro stessi e del loro stato di “star”: se l’attore che interpreta Adam Neumann è indubbiamente efficace pur lavorando con un trucco che non lo aiuta più di tanto, la vera mattatrice di WeCrashed è una Hathaway che sa cambiare tono, atteggiamento, linguaggio fisico all’interno di una sola scena e risultare comunque credibile e irritante al tempo stesso.

Il lavoro dell’attrice sul personaggio si muove costantemente su un equilibrio instabile tra realismo e caricatura, facendosi puntata dopo puntata sempre più prezioso. Non temiamo di sbilanciarci affermando che l’interpretazione di Rebekah è uno dei capolavori personali per la Hathaway, forse la miglior interpretazione della sua carriera. La capacità di farsi ammirare eppure detestare significa in questo caso aver fatto un lavoro enorme sul ruolo.

Netflix prenderà provvedimenti contro gli account condivisi: ecco le prime informazioni

0

Sembra che Netflix stia finalmente cercando un modo per limitare gli account condivisi in più abitazioni. In merito è infatti arrivato un importante annuncio da parte della società di Reed Hastings, lo scorso 16 marzo 2022, in cui si comunica la volontà di arginare quello che ormai è un costume consolidato, ovvero la condivisione dell’account al di fuori della famiglia, ovvero con persone che vivono in altre case. Nell’annuncio si legge che la possibilità di condividere gli schermi di un account ha portato della confusione in merito all’utilizzo corretto della funzione. Sottolineando che per un unica sottoscrizione, c’erano più utenti in più case, Netflix ha registrato anche un danno economico, di investimento e di produzione di nuovi contenuti.

Contro la condivisione dell’account, il provvedimento di Netflix

Per questo motivo, l’azienda della grande N rossa ha deciso di porre rimedio, continuando a permettere un account condiviso per più case, ma pagando un sovrapprezzo per gli schermi differenti. I test sono stati avviati in Cile, Perù e Costa Rica, e dovranno condurre a risultati soddisfacenti, prima di diventare la regola in tutti i Paesi dove è attivo il servizio. 

Se questo dovesse accadere, la piattaforma aggiungerà la feature Extra Member, che permetterà di aggiungere al proprio account Netflix fino a 2 account satelliti per chi abita in altre case, con tanto di indirizzo email e di password separata. In questo modo nessuno dovrà cambiare account ma ci saranno solo delle piccole modifiche da fare sul proprio. 

Per il momento si tratta solo di prove, per cui, se la cosa dovesse diventare operativa anche da noi, ci saranno gli opportuni annunci ufficiali.

Fonte: The Verge

Spider-Man: No Way Home, finale alternativo lascia la porta aperta al ritorno di Andrew Garfield e Tobey Maguire

0

Una versione alternativa del finale di Spider-Man: No Way Home prepara il ritorno di Tobey Maguire e Andrew Garfield nel MCU. I fan non hanno smesso di parlare del film dalla sua uscita nelle sale nel dicembre 2021 e la recente uscita digitale di No Way Home è servita solo ad alimentare ulteriormente la conversazione. Sia Garfield che Maguire hanno ripreso i loro ruoli di Spider-Man per il crossover Sony/Marvel Studios, unendosi al Peter Parker di Tom Holland mentre navigavano tra i pericoli del multiverso per riportare una serie di cattivi alle rispettive linee temporali. Mentre il trio alla fine si è separato alla fine, potrebbe esserci la possibilità che si riuniscano di nuovo in futuro.

Nonostante le molteplici fughe di notizie e le voci persistenti che hanno anticipato l’uscita del film, nulla ha sminuito l’impatto di vedere Holland, Maguire e Garfield insieme sul grande schermo. Tra tutti i pezzi commoventi di Spider-Man: No Way Home, il regista Jon Watts si è assicurato di ottenere il massimo da quella che sembrava un’occasione unica per riunire tutti e tre gli attori. Tuttavia, una scena eliminata dal trequel suggerisce che Maguire e Garfield potrebbero tornare nell’MCU in futuro.

Nella scena, il trio dice i loro addii finali e Holland scherza: “Ci vediamo dopo”. Garfield poi risponde: “Sai dove trovarci”. Ciò stabilisce effettivamente che il Peter di Tom Holland è in grado di contattare quelli di Garfield e Maguire in qualsiasi momento, lasciando la porta aperta per una riunione ad un certo punto in futuro.

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2. Nel film, accanto a Tom Holland, tornano a interpretare Peter Parker/Spider-Man anche Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: Sam Raimi commenta per la prima volta il ruolo di America Chavez

0

Sam Raimi ha recentemente incontrato Empire per discutere di Doctor Strange nel Multiverso della Follia e ha accennato al ruolo di America Chavez nel film. Il regista ha detto che Doctor Strange continuerà a esplorare il Multiverso nel film, Multiverso attraverso il quale Chavez può effettivamente viaggiare. Quindi, Strange sarà in una posizione in cui dovrà “imparare da una bambina”, cosa insolita per un uomo colto e fondamentalmente arrogante come lui.

Strange sta ancora imparando a conoscere il Multiverso. Ed ecco un personaggio che può effettivamente attraversarlo. È un tale saccente tutto il tempo, e deve imparare da una bambina che probabilmente è intelligente.”

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: il nuovo misterioso trailer!

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia arriverà al cinema il 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Benedict Cumberbatch paragone Doctor Strange a Iron Man

0
Benedict Cumberbatch paragone Doctor Strange a Iron Man

Parlando con KCRW mentre promuove Il Potere del Cane, Benedict Cumberbatch ha commentato l’arco narrativo di Doctor Strange nel MCU finora e come il personaggio è cresciuto da quando è stato presentato. L’attore ha poi citato le somiglianze tra il suo eroe stregone e Iron Man di Robert Downey Jr. Entrambi sono geni, noti per il loro sarcasmo, ma dietro questo comportamento egoriferito c’è il loro sforzo per andare d’accordo con le altre persone.

Se non sei una persona socievole, come faresti? Bene, voglio dire, l’irritabilità tipica del marchio, il tipo di arguzia improvvisata e umiliante, il tipo di ego dietro a questo personaggio, ma anche il suo aspetto divertente, che è qualcosa che abbiamo visto molto prevalente con Tony Stark, e in particolare l’incandescente interpretazione di Downey di questa caratteristica, nella sua performance nell’ultimo decennio. È sicuramente qualcosa in cui sento che questi due hanno in comune molto più del loro pizzetto. C’è un modo in cui hanno difficoltà con le altre persone o un modo in cui il loro ego ha la meglio su di loro. E il loro spirito è qualcosa che esce a pieno titolo in molte occasioni. Penso che in passato sia stato così con Strange.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: il nuovo misterioso trailer!

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia arriverà al cinema il 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Madame Web sarà la Doctor Strange dello SPider-Verse SONY?

0
Madame Web sarà la Doctor Strange dello SPider-Verse SONY?

Un nuovo report di Deadline sul casting di Sydney Sweeney in Madame Web, ha condiviso un confronto intrigante tra il personaggio protagonista di questo film SONY, che sarà interpretato da Dakota Johnson, e Doctor Strange.

Secondo gli addetti ai lavori impegnati nella realizzazione del film che appartiene allo Spider-Verse, Madame Web è vista come il Doctor Strange dell’Universo Spider-Man di Sony. Il report indica che ciò è dovuto ai suoi poteri sensoriali psichici. È stato riferito in precedenza che la Sony potrebbe alterare il personaggio di Madame Web per adattarla meglio a Dakota Johnson e ai loro piani per l’universo condiviso, e ora sembra che il potere e l’importanza di Doctor Strange potrebbero far parte del film.

Madame Web: 5 dettagli sul personaggio

Madame Web è uno dei tanti film in via di sviluppo mentre lo studio costruisce il suo Sony Universe di personaggi Marvel. Sony, che controlla i diritti cinematografici di Spider-Man e altri personaggi correlati, ha già distribuito Venom (2018) e Venom: La furia di Carnage (2020) e il film con Jared Leto, Morbius, uscirà ad aprile. La Sony ha anche in cantiere Kraven il Cacciatore con la star Aaron Taylor-Johnson.

Nel cast di Madame Web ci sono Dakota Johnson e Sydney Sweeney. Lo studio si trova in una posizione di forza dopo l’uscita di Spider-Man: No Way Home, che ha incassato 1,74 miliardi di dollari a livello globale, l’incasso più alto nella storia della Sony.

Mimi Keene: 10 cose che non sai sull’attrice

Mimi Keene: 10 cose che non sai sull’attrice

Giovanissima ma già con alcuni importanti titoli cinematografici e televisivi nel suo curriculum, l’attrice londinese Mimi Keene ha conquistato tutti non solo con il suo fascino ma anche con un talento a dir poco notevole. Capace di comunicare profonde emozioni con minimi accenni del volto, è oggi un’attrice in rapida ascesa, molto richiesta e con un futuro particolarmente promettente davanti a lei.

Ecco 10 cose che forse non sai di Mimi Keene.

Mimi Keene: i suoi film e le serie TV

1. È celebre per alcune serie TV. La carriera da attrice della Keene ha avuto inizio nel 2013 con un piccolo ruolo in un episodio della serie Sadie J. Successivamente ha recitato nel film televisivo Our Girl (2013) e in un paio di episodi della serie Children in Need (2013-2014). Ottiene una prima popolarità grazie alla soap opera EastEnders, dove ricopre il ruolo di Cindy Williams. Nel 2016 appare in un episodio di Casulty, mentre è nel 2019 che arriva la celebrità grazie alla serie Sex Education. Qui, accanto ad attori come Asa Butterfield e Emma Mackey, ricopre il ruolo di Ruby Matthews.

2. Ha recitato in alcuni film. Ad oggi la Keene è apparsa solamente in due film per il cinema, ma ha lasciato intendere di voler decisamente ripetere l’esperienza in futuro. Ad oggi, dunque, i due lungometraggi in cui si può ritrovare l’attrice sono Close (2019), un thriller con protagonista Noomi Rapace, e il biografico Tolkien (2019), basato sulla vita del celebre scrittore, con protagonista Nicholas Hoult.

3. Ha recitato anche per un videogioco. Oltre ad essersi dedicata al cinema e alla televisione, la Keene ha avuto modo di vivere un’esperienza che non capita a tutti i suoi colleghi: recitare per un videogioco. Ha infatti dato voce ai personaggi di Eurayle, Stheno e Medusa in Castlevania: Lords of Shadow – Mirror of Fate (2013) e Castlevania: Lords of Shadow 2 (2014). L’attrice non si è però limitata a fornire la voce a questi personaggi, ma li ha anche interpretati fisicamente grazie alla tecnica della motion capture.

Mimi Keene Sex Education

Mimi Keene in Sex Education

4. Ha fatto recitare il suo cagnolino nella serie. Chi segue l’attrice sui social saprà del suo grande amore per il suo chihuahua chiamato Baby. Un cagnolino da cui l’attrice non si separa mai, a tal punto da aver cercato di farlo comparire anche in Sex Education sin dalla prima stagione. L’occasione è finalmente arrivata con la terza stagione, dove il chihuahua fa finalmente la sua comparsa accanto all’attrice. La Keene si è definita felicissima della cosa e di come il cagnolino ha gestito le riprese che lo vedevano coinvolto.

5. È entusiasta della crescita del suo personaggio. Con la terza stagione della serie il personaggio di Ruby ottiene molto più spazio e attenzioni. Gli spettatori hanno infatti modo di scoprire molto di più di lei e l’attrice ha potuto mettersi alla prova con una vera e propria crescita emotiva e caratteriale del personaggio. La Keene è infatti rimasta entusiasta di come Ruby sia cambiata rispetto alla prima stagione, sentendosi sempre più legata a lei, gioendo dei suoi successi e soffrendo per i suoi dolori.

Mimi Keene in Tolkien

6. Ha interpretato un ruolo chiave nel film. Nel film del 2019 Tolkien, incentrato sulla vita e le opere del celebre scrittore di Il Signore degli Anelli, la Keene interpreta la versione da ragazza di Edith Bratt, di cui Tolkien è innamorato e che diverrà poi sua moglie. La versione adulta del personaggio è invece interpretata da Lily Collins. Si è trattato di un ruolo molto importante per la Keene, che ha con esso avuto modo di farsi notare da un pubblico sempre più ampio.

Mimi Keene e Asa Butterfield 

7. Potrebbe avere una relazione con il collega. Buona parte della terza stagione di Sex Education vede la Keene recitare a stretto contatto con Asa Butterfield, interprete del protagonista Otis Milburne. Impossibile notare una forte chimica tra i due e se anche nella serie la loro relazione non finisce bene, alcuni indizi lasciano pensare che nella realtà stiano invece davvero insieme. Di recente, infatti, sui rispettivi social i due hanno pubbliacato delle foto che sembrano essere scattate negli stessi luoghi. Ad oggi non vi sono ancora conferme, ma sono in molti a pensare che tra i due attori sia effettivamente nato qualcosa.

Mimi Keene Asa Butterfield

Mimi Keene: Instagram e Twitter

8. Ha un account molto seguito. Come la maggior parte dei suoi colleghi, anche la giovane attrice ha aperto da qualche anno il proprio profilo Instagram, seguito da circa 4,2 milioni di persone. Il suo profilo, con attualmente circa 40 post, è un tripudio di foto che la ritraggono protagonista tra momenti lavorativi e di svago. Seguendola, si potrà dunque rimanere aggiornati su tutte le sue attività, dalla recitazione alla pubblicità, fino ai luoghi da lei visitati e molto altro.

9. È presente anche su Twitter. Oltre ad Instagram, l’attrice ha un proprio profilo anche sul social Twitter, dove è seguita da oltre centomila persone. Qui la Keene è meno attiva rispetto ad Instagram, ed è principalmente solita ricondivedere tweet altrui che la riguardano o rispecchiano il suo pensiero su determinate tematiche. Per chi possiede un account anche su questa piattaforma, sarà possibile seguirla e scoprire di più di lei.

Mimi Keene: età e altezza dell’attrice

10. Mimi Keene è nata il 5 agosto del 1998 a Londra, Inghilterra. L’attrice è alta complessivamente 1.59 metri.

Fonte: IMDb, Glamour

Wonder Woman in Shazam 2? Rachel Zegler sembra confermare!

0
Wonder Woman in Shazam 2? Rachel Zegler sembra confermare!

Sappiamo ormai da tempo che Rachel Zegler sarà una dei villain di Shazam! Fury of the Gods, ma quello che non sappiamo ancora è se i rumor che vogliono la presenza di Wonder Woman di Gal Gadot nel film siano veritieri.

Impegnata nella produzione del live action di Biancaneve proprio insieme a Gadot che sarà la regina Grimilde, Rachel Zegler si è fatta sfuggire un commento. Parlando con Empire Magazine, l’attrice ha detto che non è la prima volta che incontra Gal Gadot su un set. Il che potrebbe confermare il fatto che l’attrice israeliana abbia partecipato, seppure brevemente, alle riprese di Shazam! Fury of the Gods.

Cosa sappiamo di Shazam! Fury of the Gods

Shazam! Fury of the Gods sarà diretto ancora una volta da David F. Sandberg e vedrà il ritorno di  Zachary Levi nei panni dell’eroe del titolo. Il film uscirà al cinema il 12 dicembre 2023. Nel cast è confermato il ritorno di Asher Angel, mentre i villain saranno interpretati dalle new entry Helen Mirren, Rachel Zegler e Lucy LiuMark Strong non tornerà nei panni del Dottor Sivana, mentre Djimon Hounsou sarà ancora una volta il Mago. Il primo film è uscito nelle sale ad aprile 2019.

Sam Raimi commenta i “suoi” personaggi in No Way Home con una citazione

0

Sam Raimi, che ha diretto la trilogia originale di Spider-Man della Sony, esprime l’onore di vedere i suoi personaggi essere riportati sul grande schermo in Spider-Man: No Way Home.

La Marvel ha tenuto nascosto il coinvolgimento di Tobey Maguire e Andrew Garfield durante la promozione, ma ha reso cattivi come Doc Ock di Alfred Molina e Green Goblin di Willem Dafoe parti fondamentali della campagna di marketing. Questa decisione è stata una celebrazione di tutti i film di Spider-Man, rendendo omaggio a quasi 20 anni di storia del cinema. Per coloro che sono cresciuti con la trilogia originale di Raimi, è stato emozionante rivedere quei personaggi sul grande schermo.

Ecco cosa ha dichiarato Sam Raimi, definendosi onorato di aver rivisto i suoi personaggi sullo schermo ancora una volta:

“Sono stato onorato. È come se qualcuno dicesse: ‘Conosci i tuoi vecchi amici che sono morti? Abbiamo trovato un modo per riportarli indietro per un breve periodo.’ Quasi come avere il potere del sole nel palmo della tua mano, eh?” Che è una citazione da Spider-Man 2!

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2. Nel film, accanto a Tom Holland, tornano a interpretare Peter Parker/Spider-Man anche Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

Encanto: in arrivo la versione Sing-Along su Disney+

0
Encanto: in arrivo la versione Sing-Along su Disney+

Una Sing-Along di Encanto è in arrivo su Disney+. Il musical animato è diventato un successo straordinario sin dal suo debutto nelle sale a novembre e con l’uscita su Disney+ il mese successivo. Ambientato in Colombia, il film racconta la storia di una casa incantata abitata dalla famiglia Madrigal. Grazie una candela miracolosa, ogni membro della famiglia è dotato dei propri poteri unici, ad eccezione di Mirabel, una figlia apparentemente normale che desidera un dono tutto suo.

Basandosi sul successo di Encanto, Disney+ ha annunciato che una versione da cantare del film uscirà venerdì 18 marzo. Secondo Disney, questo sarà il primo di numerosi musical che lo studio intende pubblicare entro la fine dell’anno. Altri film come Frozen e Frozen 2, insieme alle versioni animate e live-action di La bella e la bestia, saranno ripubblicati con l’opzione Sing-Along.

Il film Walt Disney Animation Studios Encanto arriverà il 24 novembre nelle sale italiane. ALVARO SOLER, spagnolo di Barcellona ma tedesco di padre e di casa a Berlino (dove si è trasferito nel 2015 per registrare il suo primo album dopo aver vissuto 7 anni a Tokyo), ha totalizzato oltre 80 dischi tra Oro e Platino (di cui 20 solo in Italia) e oltre 4 miliardi di stream. L’artista, che ha pubblicato il suo ultimo disco quest’estate intitolato Magia e ha ottenuto la certificazione Oro per il singolo omonimo, ha dichiarato a proposito del suo coinvolgimento in Encanto: “è stato un sogno divenuto realtà. Da quando ho memoria canto le canzoni della Disney, sono un grandissimo fan di tutte le colonne sonore come quella de Il Re Leone o Tarzan. Oruguitas innamorate è una canzone molto speciale e piena di magia, che spero vi piaccia come ha incantato me fin da subito. Sono felicissimo di far parte di quest’esperienza meravigliosa”.

Eternals 2: Chloé Zhao si rifiuta di commentare un suo eventuale ritorno

0

In una nuova intervista con Empire, Chloé Zhao ha rifiutato di commentare la possibilità di tornare in casa Marvel per dirigere il sequel di Eternals. La sua semplice risposta alla domanda iniziale della rivista su un potenziale ritorno al MCU è stata “nessun commento“.

Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che lei e la Marvel non hanno ancora raggiunto un accordo sul fatto che continueranno o meno a lavorare insieme in futuro, che si tratti di un sequel di Eternals, di uno spinoff o di un’altra proprietà del MCU. In ogni caso, la regista ha anticipato la sua eccitazione nel vedere cosa nascerà dai molti semi delle piante di Eternals, anche se non dovesse essere coinvolta. Zhao ha detto:

“Ma come fan, una delle gioie è potersi sedere e vedere come possono crescere i semi che pianti. E ho piantato molti semi con questo film”.

Eternals: Kevin Feige assicura che il film ridefinirà l’intero MCU

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, è arrivato il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Megan Fox è un boss del crimine nella prima foto di Johnny & Clyde

0

Nella prima immagine di Johnny & Clyde, la versione di Tom DeNucci della storia di Bonnie e Clyde, Megan Fox appare come un boss del crimine. Il film in uscita promette una rilettura moderna sulla famigerata coppia vista nel classico film del 1967 formata da Warren Beatty e Faye Dunaway, oltre a molti altri adattamenti da allora.

Nel settembre 2021, sia la Fox che Tyson Ritter di Preacher si sono uniti ufficialmente al film di DeNucci. Megan Fox è forse più conosciuta per il suo ruolo nel franchise di Transformers. Oltre a Johnny & Clyde, l’attrice apparirà anche nel prossimo film I Mercenari 4 insieme alle star di ritorno Sylvester Stallone, Jason Statham, Dolph Lundgren e Randy Couture.

Come riportato da Deadline, una prima immagine di Johnny & Clyde mostra Megan Fox nei panni di un boss del crimine del casinò Alana Hart. Nella foto, Fox siede su una sedia di pelle di grandi dimensioni su una scrivania apparentemente vuota con i piedi alzati. Il suo sguardo verso la quarta parete appare severo pur mantenendo un atteggiamento cool ma senza fronzoli:

Benedict Cumberbatch spiega perché Doctor Strange NON è un Vendicatore

0

Il principale stregone del MCU interpretato da Benedict Cumberbatch tornerà presto sul grande schermo con il suo secondo film da solista, Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Diretto da Sam Raimi, il film racconta le conseguenze causate dal coinvolgimento di Doctor Strange nei problemi di Peter Parker (Tom Holland) in Spider-Man: No Way Home. Prima di allora, tuttavia, il mago è stato anche determinante nella sconfitta di Thanos (Josh Brolin). Nonostante ciò, a quanto pare, non è un membro ufficiale degli Avengers.

Stephen Strange è stato introdotto nella parte finale della Infinity Saga. Il suo arrivo nel MCU ha ufficialmente aperto la sacca mistica dell’universo che viene ulteriormente esplorata nella Fase 4 con il viaggio di Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen) nel diventare Scarlet Witch. Strange aveva operato principalmente separatamente dall’universo più grande facendo parte dei Maestri delle Arti Mistiche che proteggevano silenziosamente la Terra dalle minacce interdimensionali. Ma, quando Thanos e i suoi tirapiedi sono venuti a cercare le Gemme dell’Infinito, ha dovuto collaborare con i Vendicatori e altri eroi attivi del franchise per sconfiggere il cattivo.

Contrariamente al presupposto che Doctor Strange sia ora un Vendicatore, Benedict Cumberbatch dice che non lo è. Parlando con KCRW mentre promuove Il Potere del Cane, l’attore ha spiegato perché, tecnicamente, non è un Vendicatore, e ha qualcosa a che fare con il suo mandato originale di Maestro delle Arti Mistiche.

“No non lo sono (un Vendicatore, ndr). Non sono alla Stark Tower con Nick Fury. No, è un po’ al di fuori di quel regno, ma non penso che sia necessariamente un tratto caratteriale. Penso che sia solo un titolo di lavoro. È lì per proteggere la realtà dei Vendicatori in un modo diverso da quello che hanno adottato fino al punto in cui tutto si scontra negli ultimi due film dei Vendicatori, quindi mantiene la sua posizione di adulto alla periferia di quel mondo, ma penso solo per il tempo necessario. C’è sempre un momento in cui deve lavorare con le persone e fare squadra. E sai, potremmo vederlo nel prossimo film; devi aspettare e vedere.”

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: il nuovo misterioso trailer!

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia arriverà al cinema il 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Jared Leto risponde alla domanda: “Vedremo ancora il Joker del DCEU?”

0

Mentre Jared Leto sta per dare vita a Morbius al cinema, l’attore di Suicide Squad e Justice League commenta la possibilità di interpretare di nuovo il Joker nel DCEU. Dopo i ritardi legati al COVID-19, a Leto manca meno di un mese per tornare al genere cinecomic in Morbius, l’ultimo capitolo dello Spider-Verse di Sony. Simile a Venom, Morbius porta l’iconico cattivo di Spider-Man nella rotta dell’antieroe con il famoso Vampiro Vivente della Marvel che fa il suo debutto dal vivo. Tuttavia, prima del suo ruolo alla Marvel, Leto aveva già familiarizzato con il genere dei supereroi attraverso il DCEU.

Molti attori hanno dato vita al Joker in vari progetti live-action nel corso dei decenni. Mentre la Warner Bros. stava mettendo in funzione il DCEU, l’attore/musicista ha ottenuto il ruolo del famoso acerrimo nemico di Batman in Suicide Squad del 2016. Prima del naufragio di Justice League, lo studio aveva in programma di far comparire il Joker di Jared Leto in altri progetti DCEU. Poi però è arrivato Joaquin Phoenix con la sua incarnazione del personaggio al di fuori del DCEU mentre la parte di Leto è stata gradualmente eliminata.

Mentre Jared Leto potrebbe essere impegnato con le sue nuove avventure Marvel nei panni di Morbius per i prossimi anni, sarebbe mai disposto a riprendere il suo Joker in un futuro film DC? In una nuova intervista con Variety, a Leto è stato chiesto direttamente se fosse ancora interessato a interpretare il Clown Principe del Crimine. Ecco cosa ha risposto Leto: “Mai dire mai. Per me sono persone che vivono e respirano. So che non lo sono, ovviamente, ma mi affeziono. È un peccato non farlo mai più”. Abbiamo rivisto l’attore nei panni di Joker nella scena finale della Snyder Cut di Justice League.

Morbius, la trama

Uno dei personaggi più enigmatici e tormentati della Marvel, l’antieroe Michael Morbius, arriva sul grande schermo interpretato dall’attore Premio Oscar® Jared Leto. Infetto da una rara e pericolosa malattia del sangue, determinato a salvare chiunque sia destinato a subire la sua stessa sorte, il Dr. Morbius tenta una scommessa disperata. Quello che inizialmente sembra essere un successo si rivela presto un rimedio potenzialmente più pericoloso della malattia stessa.

Jared Leto è il protagonista dello spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione alla Sony, Morbius. Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.

Matt SmithTyrese Gibson, Adria Arjona Jared Harris completano il cast del film, che uscirà nelle sale italiane il 31 marzo 2022. La Arjona interpreterà Martine Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della tradizione.

Spider-Man: No Way Home, i tre protagonisti commentano il loro primo provino!

0

In occasione della release in digitale di Spider-Man: No Way Home, l’account Twitter ufficiale del film ha diffuso un video che mostra i tre protagonisti, Tom HollandZendaya e Jacob Batalon, reagire ai loro primo provini per i ruoli di Peter Parker, MJ e Ned. Ecco il video di seguito:

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2. Nel film, accanto a Tom Holland, tornano a interpretare Peter Parker/Spider-Man anche Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

Apollo 10½: A Space Age Childhood, il nuovo film di Richard Linklater, influenzato da Harry Potter

0

Richard Linklater ha spiegato come il suo nuovo film Apollo 10½: A Space Age Childhood si connetta tematicamente con Harry Potter. Il nuovo film del regista di Boyhood uscirà su Netflix il 1 aprile 2022.

I film di Linklater sono rinomati per il loro stile distinto, spesso utilizzando narrazioni sciolte e concentrandosi sugli effetti del tempo. In precedenza hanno esplorato l’esperienza dell’infanzia e il processo e le sfide associate alla crescita. Continuando con questo tema, Apollo 10½: A Space Age Childhood sarà incentrato sull’esperienza di un bambino (di dieci anni e mezzo) mentre viene reclutato per unirsi a una missione segreta della NASA. Il film è animato utilizzando il rotoscoping, seguendo le orme del film di fantascienza di Linklater del 2006 A Scanner Darkly, che è stato adattato dall’omonimo romanzo di Philip K Dick.

Ora, Linklater ha condiviso con Deadline il modo in cui Apollo 10½: A Space Age Childhood si collega alla serie di Harry Potter. Il regista ha spiegato che il film è stato concepito riflettendo sulle fantasie della sua infanzia, quando avrebbe immaginato di essere reclutato in un ruolo speciale. Ha continuato confrontando l’idea con l’invito di Harry Potter a frequentare Hogwarts:

“Ho pensato a quella fantasia che avevo di essere reclutato, è quasi come una cosa di Harry Potter… ogni bambino ha quella fantasia che forse sei speciale, hai un ruolo da interpretare nel mondo che potrebbe essere utile.”

Apollo 10½: A Space Age Childhood arriverà il 1° aprile su Netflix e segna il ritorno di Richard Linklater all’animazione, dopo Walking Life e A Scanner Darkly. Nel cast vocale originale del film ci sono Glen Powell, Jack Black, Zachary Levi e Josh Wiggins. Guarda il trailer:

La Marvel si schiera con la comunità LGBTQ+ dopo il disegno di legge della Florida

0

La Marvel ha espresso il suo sostegno alla comunità LGBTQ+ dopo che la società madre dello studio, la Disney, ha ricevuto contraccolpi per la sua controversa gestione del disegno di legge “Don’t Say Gay” della Florida (ufficialmente noto come il disegno di legge sui diritti dei genitori nell’istruzione).

La Disney si è trovata in cattive acque ultimamente dopo aver omesso di esprimersi contro il controverso disegno di legge in Florida che vieterebbe la discussione sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere con i bambini in età scolare sotto i 10 anni. Il CEO della Disney Bob Chapek ha rilasciato una nota sulla mancanza di una dichiarazione dell’azienda contro il disegno di legge, sottolineando nuovamente il sostegno dell’azienda ai suoi dipendenti LGBTQ+ e alle loro comunità. Tuttavia, questo gesto è stato accolto con critiche da molti dipendenti Disney.

La scarsa risposta della Disney al disegno di legge “Don’t Say Gay” e un recente rapporto dei dipendenti della Pixar che afferma che la Disney ha censurato gli sforzi per aumentare il materiale LGBTQ + nei progetti Pixar, ha portato a uno sciopero di una settimana da parte dei dipendenti e sostenitori LGBTQ+ Disney. Ciò ha messo sotto i riflettori le varie filiali della Disney, inclusi Marvel Studios e Lucasfilm. Gli studi che fanno parte della Disney li hanno associati alla risposta della società, che non è riuscita a denunciare attivamente il disegno di legge “Don’t Say Gay” nonostante le proteste dello staff Disney e Pixar.

I Marvel Studios si sono rivolti ai social media per annunciare che prendono le distanze dalle azioni della società madre. In una dichiarazione pubblicata su Twitter, la società ha affermato di “denunciare con forza tutte le leggi che violano i diritti umani fondamentali della comunità LGBTQIA+”. Lo studio si impegna a continuare il suo “forte impegno” per essere un alleato della comunità LGBTQ+ promuovendo “uguaglianza, accettazione e rispetto”.

I 10 migliori fumetti “tratti” da film e franchise

I 10 migliori fumetti “tratti” da film e franchise

Gli anni tra il 2010 e il 2020 hanno visto un successo sbalorditivo per i film basati sui fumetti, con l’esempio lampante delle pellicole del Marvel Cinematic Universe. È facile per i cinefili assumere che il processo di adattamento segua sempre una precisa direzione, partendo dai fumetti che, con la loro creatività e ingegno ispirano trame e personaggi sviluppati poi compiutamente nei film.

Tuttavia, dagli anni ’60 ad oggi, ci sono stati casi in cui, in realtà, il film ha preceduto l’ideazione di fumetti, che fungono poi da sequel o prequel di questo, ambientati nello stesso universo del film, o che ne rimodellano la trama adattandola alle tipicità del fumetto.

2001: Odissea nello spazio

2001: odissea nello spazio fumetto

L’innovativo e suggestivo 2001: Odissea nello spazio (1968) di Stanley Kubrick è considerato uno dei capolavori della Settima Arte, la cui trama trae ispirazione da diverse opere di Arthur C. Clarke; eppure, l’omonimo romanzo, sempre a cura dello scrittore Clarke, uscì in realtà assieme al film e non prima, come si suol credere.

Dato che i fumetti erano un modo per il pubblico di assaporare l’universo cinematografico e l’esperienza della sala, dopo che un film era uscito al cinema, non è una sorpresa che il grandioso 2001: Odissea nello Spazio abbia ricevuto un adattamento a fumetti. Ciò che è sorprendente è in realtà che Jack Kirby, co-creatore di molti dei personaggi più iconici della Marvel Comics, è colui che lo ha scritto e disegnato.

Avatar

Il film campione d’incassi del 2009 Avatar è visivamente stupefacente, un vero e proprio spettacolo per gli occhi, quindi non è affatto una sorpresa che abbia ricevuto la propria serie a fumetti. Ciò che è invece stupefacente è quanto tempo ci sia voluto per arrivarci: è stato infatti solo nel 2017 che il primo albo illustrato di Avatar è stato rilasciato, ovvero una breve storia intitolata “Brothers“, come parte del Free Comic Book Day di quell’anno.

Poi, tra gennaio e agosto 2019, Avatar: Tsu’tey’s Path è stata rilasciato come mini-serie, a cui è seguita poi un’edizione brossurata a cura della Dark Horse Comics. Con Avatar 2 che dovrebbe approdare nelle sale a dicembre 2022, è probabile che uscirà qualche nuovo fumetto ma, per ora, questo è tutto ciò che è stato rilasciato.

Final Destination

Ammettiamolo: il fulcro dei film di Final Destination sono le scene di morte, parte di ciò che ha fatto andare avanti il franchise con ben cinque film nel corso di 11 anni, e il motivo per cui i cinefili lo ricordano in primo luogo.

Prima c’è stato il fumetto auto-conclusivo “Sacrifice“, uscito nel 2006, che è stato poi seguito da una miniserie, Spring Break, ambientata in Messico. Entrambe sono state raccolte in edizione brossurata, e sembrano adattarsi perfettamente all’universo cinematografico in cui la Morte arriva per coloro che sfuggono alla sua presa la prima volta: un ottimo acquisto per i fan di Final Destination e dei fumetti horror in generale.

The Fountain

Il film di Darren Aronofsky del 2006 The Fountain racconta la storia avvincente di un uomo alla ricerca di una cura per la malattia di sua moglie, con altre due fantasiose storyline minori che si intrecciano alla narrazione principale: la prima di queste riguarda gli antichi Maya, mentre l’altra riguarda i futuri viaggi nello spazio.

La Vertigo Comics ha adattato la sceneggiatura iniziale di Aronofsky dopo che il primo tentativo di produzione di The Fountain è fallito, pensandola come una mini-serie che potesse raccontare la storia inizialmente destinata al grande schermo. Anche se è uscito nel 2005 il fumetto, che rielabora la trama della sceneggiatura surreale di Aronosky, non è stato in realtà fonte di ispirazione per il film del 2006.

Ghostbusters

ghostbusters fumetto

Quando il film Ghostbusters di Ivan Reitman è uscito nel 1984, è diventato immediatamente un successo di critica e di botteghino, e anche se i film successivi non sono stati considerati allo stesso livello dell’originale, i film del franchise sono ancora oggi riconosciuti come un’impressionante miscela di commedia, azione e horror.

Anche se la serie animata The Real Ghostbusters ha goduto di un fumetto dedicatogli, è stato solo nel 2004 che il franchise cinematografico ne ha ricevuto uno proprio. Tuttavia, a causa di problemi di licenza, sembra quasi impossibile che l’editoria americana possa ottenere i diritti della serie di film. Fortunatamente, però, la IDW ha pubblicato la propria graphic novel, Ghostbusters: The Other Side, nel 2009, che ha riproposto alcuni dei migliori personaggi dei Ghostbusters originali.

Interstellar

interstellar fumetto

I film di Christopher Nolan si basano fondamentalmente su due elementi chiave: idee e immagini, qualità che si riscontrano anche nel prezioso fumetto autoconclusivo scritto da Nolan stesso, chiamato “Absolute Zero“.

Rilasciato esclusivamente attraverso il sito web della rivista Wired, la storia segue il Dr. Mann – interpretato nel film Interstellar da Matt Damon – mentre indaga sul pianeta che è stato mandato a studiare per una potenziale abitabilità. Per i fan del film, si tratta di una lettura obbligatoria, ma per chi ha seguito la filmografia di Nolan e ne apprezza la poetica registica, il fumetto offre uno sguardo interessante alle abilità che il regista potrebbe dimostrare, qualora si cimentasse nella stesura di fumetti.

John Wick

John Wick fumetto

Le scene d’azione della serie John Wick sono riconosciute come alcune delle migliori dello scorso decennio, un vero e proprio spettacolo visivo che doveva essere “adattato” anche su carta. John Wick sì è prestato a questo tipo di trasposizione dal settembre del 2017 al gennaio dell’anno seguente, in una serie limitata di cinque numeri anch’essa dal titolo “John Wick“.

Rilasciata per aumentare l’hype verso John Wick: Capitolo 2, il film utilizza la struttura tipica del prequel, fornendoci alcuni retroscena della gioventù di John Wick e della sua iniziazione al mondo del crimine e degli omicidi, tematica introdotta al pubblico proprio dal primo film del 2014.

Mad Max: Fury Road

Mad Max fumetto

Uscito 30 anni dopo Mad Max oltre la sfera del tuono, Mad Max: Fury Road del 2015 è uno dei film più acclamati degli anni 2010, e anche del cinema del 21° secolo nel suo complesso. Tuttavia, esso esiste nella stessa continuità dei film precedenti, e la serie di fumetti entra in gioco proprio per sottolineare queste connessioni.

I fumetti di Mad Max: Fury Road sono usciti da maggio ad agosto 2015, subito dopo la prima cinematografica del film, e forniscono una backstory a molti dei personaggi principali della pellicola. Purtroppo, questo non è stato accolto con l’entusiasmo desiderato, probabilmente a causa di alcune ingenuità di scrittura; nonostante ciò, la qualità grafica e artistica dell’opera è innegabile, e il fumetto meriterebbe una lettura solo per questo.

The Matrix

In generale, i film d’azione con protagonista Keanu Reeves sembrano meritarsi di diritto degli spin-off a fumetti, almeno quelli che hanno avuto un grande successo nella cultura popolare, e The Matrix l’ha certamente avuto.

Pubblicati inizialmente dal 1999 al 2003, i fumetti sono una serie di corti ambientati nel mondo di Matrix, tra cui uno scritto dal celebre Neil Gaiman. Molte delle storyline si concentrano su personaggi secondari e danno forma all’universo che abbiamo conosciuto nel film. Tutti i fumetti sono stati poi raccolti e pubblicati nel 2019 nell’edizione The Matrix Comics: 20th Anniversary Edition, che li ha nuovamente resi disponibili ai lettori più affezionati.

Se7en

Se7en di David Fincher presenta una delle sequenze finali più inquietanti della storia del cinema, e questa è una delle ragioni principali per cui il film è rimasto così a lungo nella cultura popolare, anche se è uscito 27 anni fa. Pubblicata da settembre 2006 a ottobre 2007 come una serie limitata di sette numeri, gli avvenimenti dei fumetti di Se7en si svolgono in concomitanza con il film originale del 1995.

La differenza, tuttavia, è che si concentrano sulla figura di John Doe, l’assassino del film: infatti, ogni numero è basato su un peccato mortale che Doe punisce nel film, ed è gestito da un team creativo separato. Anche se è difficile battere l’originale, essi preservano comunque la sua natura estremamente inquietante.

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità