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Harry Potter: Alan Cumming mandò i produttori a quel paese, ecco perché

Alan Cumming ha rivelato di aver mandato a quel paese i produttori del franchise di Harry Potter dopo che gli avevano offerto il ruolo di Gilderoy Allock, il professore di Difesa contro le Arti Oscure che appare ne La camera dei segreti, interpretato da Kenneth Branagh.

Intervistato dal Telegraph, Cumming ha rivelato i dettagli in merito al provino sostenuto per il personaggio, descrivendo la sua disillusione per l’intera esperienza. “Non ho rifiutato la parte. Ho proprio detto loro di andare a farsi fottere!”, ha dichiarato l’attore statunitense. “Volevano che io e Rupert Everett facessimo un provino, ma dissero che non potevano pagarmi più di una certa somma, perché non avevano più budget. Avevo lo stesso agente di Rupert, al quale ovviamente offrirono più soldi. Hanno mentito spudoratamente, e anche stupidamente direi.”

“Voglio dire… se devi mentire, fatti furbo, no?”, ha aggiunto Cumming. “A quel punto dissi al mio agente: ‘Dì loro di andare a farsi fottere!’. E pensai che almeno sarebbe stato Rupert a ottenere la parte. Gli fecero fare un provino, ricordo anche che portò la sua parrucca. Poi, alla fine, diedero la parte a Kenneth Branagh. Così, dal nulla.”

Alan Cumming è attualmente uno dei protagonisti di Schmigadoon!, la serie comedy musicale disponibile su Apple TV+, creata da Cinco Paul e Ken Daurio e vagamente ispirata al musicale del 1947 Brigadoon.

Il futuro del franchise di Harry Potter

Quest’anno il franchise di Harry Potter compirà 20 anni, ma al momento non sappiamo se la Warner Bros. abbia in cantiere dei festeggiamenti speciali. Tuttavia, i piani in merito alla saga non si sono di certo esauriti. Nel 2022, infatti, in occasione del 25° anniversario dell’uscita dei romanzi originali, verrà allestita una mostra virtuale dedicata, e sempre il prossimo anno dovrebbe tornare in scena lo spettacolo teatrale Harry Potter and the Cursed Child, ambientato diciannove anni dopo l’ultimo romanzo della saga.

Inoltre, per il 2022 è prevista anche l’uscita nelle sale di Animali Fantastici 3, terzo capitolo della saga cinematografica spin-off, che vedrà l’ingresso nel cast di Mads Mikkelsen, ingaggiato per sostituire Johnny Depp nel ruolo di Gellert Grindelwald.

The Suicide Squad: James Gunn aveva considerato uno scontro tra la Task Force X e Superman

The Suicide Squad è uscito finalmente nei cinema e, in America, anche su HBO Max. Come spesso accade quando si tratta di grande blockbuster, anche il film di James Gunn, a quanto pare, doveva avere un finale molto diverso da quello che abbiamo visto sul grande schermo.

Il sito tedesco Filmstarts ha avuto modo di intervistare proprio il regista e sceneggiatore per discutere del processo di creazione di questa nuova storia legata alla Task Force X, rivelando anche di aver avuto un’idea alternativa per il finale del film. Anche se il progetto era ancora una fase di scrittura iniziale, Gunn ha spiegato di aver effettivamente preso in considerazione l’idea di mettere la squadra di cattivi contro Superman.

“Quando ho iniziato a scrivere The Suicide Squad, una delle idee era che questi personaggi avrebbero combattuto contro Superman”, ha confermato il regista, intendendo presumibilmente l’iterazione di Henry Cavill. “La Squadra Suicida doveva catturare Superman per qualche motivo. Questo è quanto… era solo una vaga idea. Magari era fuori controllo, o forse era controllato da qualcuno. Ecco perché questo gruppo di schifosi supercriminali doveva affrontare l’eroe più potente del mondo. Mi piace ancora quest’idea. Se la DC  realizzerà un sequel, allora per favore… non fatelo senza di me.”

In passato Gunn aveva rivelato di aver discusso di un progetto dedicato a Superman con la Warner Bros., quindi supponiamo che sia stato proprio questo. Una versione di The Suicide Squad che mettesse la Task Force X contro l’Uomo d’Acciaio avrebbe di certo segnato un epico ritorno nel DCEU per Cavill. È un vero peccato che non sia accaduto…

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

“Benvenuti all’inferno, ossia a Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un compagno di squadra o della stessa Waller).”

Justice League: per il produttore un altro film è possibile, tra qualche anno

Zack Snyder’s Justice League è stato distribuito su HBO Max all’inizio di quest’anno a seguito di una grande fanfara. Tuttavia, nonostante le recensioni siano state estremamente positive, ad oggi non sappiamo quanto l’operazione sia stata effettivamente vantaggioso per il servizio di streaming in termini di nuovi iscritti.

I fan di Zack Snyder sono certamente felici ora, nonostante sia ormai chiaro che la Warner Bros. stia cercando di andare oltre lo SnyderVerse. La domanda è: come andrà avanti la Justice League nel DCEU? La versione cinematografica del 2017 è stata un totale disastro, ma se The Suicide Squad di James Gunn ha dimostrato qualcosa, è proprio il fatto che un franchise può essere salvato grazie al regista giusto.

Durante una recente intervista con The Hollywood Reporter, allo storico produttore della DC Films Charles Roven è stato chiesto del suo coinvolgimento futuro in merito allo sviluppo di questi film, con lo stesso che ha lasciato intendere che potrebbe esserci ancora qualcosa in serbo per la Justice League sul grande schermo. “Se ci fossero almeno un altro paio di film di Superman con Henry Cavill, sarei coinvolto. Lo stesso varrebbe per eventuali sequel di Batman v Superman o Justice League”, ha spiegato Roven. “Sarei coinvolto anche in eventuali sequel di Suicide Squad, fino ad un certo numero. Ma non sono realmente affiliato con Aquaman e non ho nulla a che fare con Shazam!”

“Ma ho ancora un’affiliazione per altri Suicide Squad, di cui sono entusiasta. Spero che James, quando avrà un po’ di tempo, tornerà e vedrà se ha intenzione di farne un altro, perché ha fatto un lavoro fantastico”, ha aggiunto Roven. “Farei sicuramente parte di tutto questo. Probabilmente ci sarà anche un’altro Justice League, anche se penso che accadrà soltanto fra un paio di anni.”

Che la Warner Bros. abbia in programma qualcosa per la Justice League sembra essere indubbio, e forse è anche giusto che lo studio – sulla scia di quanto accaduto con la produzione del primo film – voglia lasciare passare un bel po’ di anni prima di annunciare qualcosa di nuovo.

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Scarlett Johansson vs Disney: per l’avvocato dello studio si tratta di “una campagna orchestrata”

La star di Black Widow, Scarlett Johansson, ha recentemente intentato una causa contro la Disney dopo aver perso i bonus che l’attrice si aspettava di ricevere se il film dei Marvel Studios avesse raggiunto cifre al botteghino. La scelta dello studio di distribuire Black Widow in contemporanea nelle sale e su Disney+ potrebbe anche aver influito sulla sua capacità di guadagno, tuttavia la multinazionale ha sempre sostenuto che l’attrice sia stata pagata quanto dovuto.

Da quando sono stati rivelati i dettagli della causa, la maggior parte del popolo del web ha preso le difese di Johansson, tirando in ballo a sostegno delle loro argomentazioni anche la disparità di genere (da sempre al centro di importanti dibattiti all’interno dell’industria hollywoodiana). Anche il team legale dell’attrice si è concentrato sulla questione, ma ora a parlare è stato l’avvocato della Disney, Daniel Petrocelli, che una recente intervista con Variety ha dichiarato quanto segue: “È ovvio che si tratta di una campagna pubblicitaria orchestrata con precisione per ottenere qualcosa che non si potrebbe ottenere attraverso la singola causa legale. Tuttavia, nessun carico di pressione pubblica potrà cambiare o nascondere i chiari impegni contrattuali. Il contratto scritto è chiaro come il sole.”

L’accordo di Johansson prevedeva l’uscita di Black Widow su un minimo di 1500 cinema, cosa che la Disney ha rispettato dal momento che il film è uscito su 9000 cinema negli Stati Uniti e 30.000 nel resto del mondo. Petrocelli sostiene che il Covid ha influenzato pesantemente la scelta di debuttare in contemporanea anche su Disney+ con Accesso Vip e che il costo per la visione del film, ossia $ 29,99, è stato vantaggioso per Johansson perché, alla fine, quelle entrate sono state prese in considerazione in tutto ciò che alla fine ha ricevuto l’attrice.

“Abbiamo trattato gli incassi di Disney Premier Access come un vero e proprio botteghino, proprio per soddisfare i requisiti presenti nel contratto. Ciò ha soltanto giovato, da un punto di vista economico, a Ms. Johansson”, ha aggiunto Petrocelli.

Chiaramente, la questione potrebbe non risolversi tanto facilmente, dal momento che nessuna delle due parti sembra disposta a tirarsi indietro. Tuttavia, è probabile che Scarlett Johansson non lavorerà mai più per la Disney una volta che la questione verrà risolta. La Disney dovrebbe semplicemente pagarle ciò che le è “dovuto” e sistemare la situazione? Sembra che Kevin Feige e Bob Iger la pensino così, ma il nuovo CEO dello studio, Bob Chapek, non sembra essere d’accordo…

Frontera: trama, cast e finale del film con Ed Harris

Quello della frontiera è un tema estremamente radicato nella cultura statunitense, che sul desiderio di espandersi continuamente in terre tutte da esplorare ha costruito un ricchissimo immaginario. Tra i primi a trattare l’argomento furono i film western, dove si narrano le vicende di pionieri ed esploratori pronti a spingersi sempre al di là del consentito. Il cinema ha poi continuamente rielaborato tali tematiche, ancora oggi presenti in storie che affrontano le contemporanee derive dei confini, in particolare quello tra Stati Uniti e Messico. Un recente e sottovalutato western a concentrarsi su di ciò è Frontera, uscito nel 2014 per la regia di Michael Berry.

Scritto dallo stesso Berry in collaborazione con Luis Moulinet III, il film affronta una serie di dinamiche già in atto da tempo negli Stati Uniti, ma anticipa anche determinati punti di vista che sarebbero poi diventati centrali durante la presidenza di Donald Trump. Ancora una volta dunque attraverso un dramma di genere si può riflettere su ciò che accade in questi luoghi al limite, dove la legge fatica ad essere radicata quanto dovrebbe. Pur trattando dunque tematiche molto importanti, al momento della sua uscita Frontera finì con il passare in sordina, mancando di ottenere il riscontro sperato.

Ancora oggi è un film poco noto, certamente imperfetto e non all’altezza di altri titoli simili, ma anche in questo si possono ritrovare elementi che per chi ha a cuore l’argomento vantano un certo fascino. Riscoprire Frontera può dunque rivelarsi un bella sorpresa, consentendo di avere un ulteriore punto di vista sull’argomento. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Frontera: la trama del film

Ambientato nella tumultuosa zona della città di confine tra Arizona e Messico, Frontera ha per protagonista Roy McNary, ex sferiffo locale che vede sua moglie Olivia morire inaspettatamente a seguito di una caduta da cavallo. Indagando sullo strano caso, egli arriva ad individuare come colpevole il messicano Miguel Ramirez. L’uomo, infatti, si è introdotto illegalmente negli Stati Uniti ed ha avuto contatti proprio con Olivia poco prima dell’incidente. Insieme all’attuale sceriffo Randall Hunt, Roy intraprende dunque una caccia all’uomo, alla ricerca di risposte su quanto realmente accaduto. Più si avvicina al suo obiettivo, però, si scontra con una serie di rivelazioni che porteranno alla luce una vicenda più complicata, proprio come i rapporti tra Stati Uniti e Messico.

Frontera: il cast e il finale del film

Ad interpretare il ruolo dell’anziano ex sceriffo Roy McNary vi è l’attore candidato all’Oscar Ed Harris. Questi non è nuovo al genere western, avendone diretto uno, Appaloosa, nel 2008. Accanto a lui, nei panni della moglie Olivia vi è l’attrice Amy Madigan, che nella realtà è realmente la sposa di Harris. I due avevano già avuto modo di collaborare in diverse occasioni, in particolare per il film Pollock. Nei panni di Miguel Ramirez, il messicano ricercato da Roy, vi è l’attore Michael Peña, noto per i film Ant-Man, Crash – Contatto fisico e Sopravvisuto – The Martian. L’attrice Eva Longoria, nota per la serie Desperate Housewives, interpreta invece Paulina Ramirez, la moglie di Miguel. Aden Young, infine, è lo sceriffo Randall Hunt.

Frontera cast

Tutti questi personaggi arrivano infine a confrontarsi sul finale, quando Roy finalmente incontra Miguel e ottiene la versione dei fatti di quest’ultimo. Commosso da quanto raccontatogli, l’anziano comprende di come egli non abbia colpe nella morte della moglie. Decide dunque di aiutarlo ad uscire di prigione e a ritrovare la sua compagna Paulina, che intanto era entrata negli Stati Uniti per cercarlo. Roy decide infine di offrire un lavoro al messicano, prendendolo sotto la sua protezione e facendogli riparare la recinzione che divide la sua terra dal Messico. Sul finale, dunque, pur se il confine viene ripristinato, ciò avviene in seguito alla pace ottenuta dalle rispettive parti, lanciando così un messaggio di unione.

Frontera: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Frontera è infatti disponibile nei cataloghi di Infinity e Mediaset Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 7 agosto alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Melanie Lynskey: 10 cose che non sai sull’attrice

L’attrice Melanie Lynskey recita sin da quando era un’adolescente e negli anni si è distinta attraverso generi differenti, passando con naturalezza dal cinema alla televisione. Sono molti i progetti che la vedono in ruoli di rilievo, attraverso i quali ha potuto confermarsi come un’interprete estremamente devota ai propri personaggi e capace di dar vita a performance particolarmente intense e convincenti. In attesa di rivederla in nuovi progetti, affiancata da altre grandi star di Hollywood, ecco 10 cose che non sai di Melanie Lynskey.

Melanie Lynskey: i suoi film e le serie TV

1. È nota per alcuni celebri film. L’attrice esordisce al cinema all’età di 15 nel film Creature dal cielo (1994) di Peter Jackson. Torna a recitare per lui anche in Sospesi nel tempo. Successivamente ottiene popolarità grazie a film quali Il giardino dei ciliegi (1999), Le ragazze del Coyote Ugly (2000), Flags of Our Fathers (2006), di Clint Eastwood, e American Life (2009), con John Krasinski. Nel 2009 è anche in Tra le nuvole, con George Clooney e in The Informant!, con Matt Damon. Negli anni successivi recita in Cercasi amore per la fine del mondo (2012), Noi siamo infinito (2012), I Don’t Feel at Home in This World Anymore (2017) e A un miglio da te (2017). Nel 2021 recita nel film Netflix Don’t Look Up, con Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence.

2. Ha recitato in diverse serie di successo. L’attrice debutta sul piccolo schermo nel 2002 con la miniserie Rose Red. Successivamente ottiene un ruolo di rilievo nella sitcom Due uomini e mezzo, che le permette di guadagnare grande popolarità. Da quel momento compare anche in alcuni episodi di The Shield (2003), The L World (2008), C’è sempre il sole a Philadelphia (2009) e Dr. House – Medical Division (2012). Nel 2014 è Beatrice in Over the Garden Wall, mentre dal 2015 al 2016 recita in Togetherness nel ruolo di Michelle Pierson. Tra le serie più note a cui ha preso parte si annoverano invece Sunshine (2017), Castle Rock (2018), Mrs. America (2020), Young Sheldon (2021) e Yellowjackets (2021).

Melanie Lynskey in Due uomini e mezzo

3. Ha interpretato uno dei personaggi principali della serie. Nella celebre sitcom andata in onda dal 2003 al 2015 Due uomini e mezzo, con protagonista Charlie Sheen, La Lynskey ha interpretato il ruolo di Rose, la stalker che perseguita il personaggio interpretato da Sheen. Dopo che Rose finisce a letto con Charlie, infatti, ne diventa ossessionata e cerca in tutti i modi di riavvicinarsi a lui. Grazie a questo ruolo la Lynskey ha ottenuto grandissima popolarità e quello di Rose è ancora oggi il suo personaggi più noto.

4. Ha rischiato di perdere il ruolo. Nonostante la popolarità di Rose, il personaggio stava per essere fatto uscire di scena al termine della quarta stagione. Motivo di ciò era l’impossibilità della Lynskey a tornare nella serie avendo ottenuto un ruolo da protagonista in un nuovo progetto intitolato Drive. Quando però quest’ultimo venne cancellato prima del previsto, l’attrice fu in grado di tornare a rivestire i panni di Rose, che rimase così stabile all’interno della serie.

Melanie Lynskey Young Sheldon

Melanie Lynskey in Young Sheldon

5. Ha recitato nella nota serie TV. Il personaggio di Sheldon Cooper presente in The Big Bang Theory è divenuto talmente tanto popolare da meritarsi una serie spin-off che ne racconta l’infanzia e la formazione. Questa è Young Sheldon, arrivata oggi alla quinta stagione. Nella quarta, precisamente negli episodi 7 ed 8, fa la sua comparsa anche la Lynskey nel ruolo della professoressa Ericson, insegnante di filosofia di Sheldon al college.

Melanie Lynskey in Le ragazze del Coyote Ugly

6. È stata la migliore amica della protagonista nel film. Uno dei primi film che hanno conferito buona popolarità all’attrice è Le ragazze del Coyote Ugly, uscito nel 2000. In questo, la Lynskey ricopre il ruolo di Gloria, la migliore amica della protagonista Violet Sanford, interpretata da Piper Perabo. Per assumere il ruolo, l’attrice ha dovuto convincere i produttori di poter sfoggiare un credibile accento del New Jersey. Essendo lei neozelandese, la cosa non è stata affatto semplice, ma dopo un periodo di perfezionamento è riuscita ad ottenere quanto richiesto.

Melanie Lynskey in Castle Rock

7. Ha recitato nella serie basata sui racconti di Stephen King. Tra il 2018 e il 2019 è andata in onda la serie Cattle Rock, ideata da Sam Shaw è basata sulle storie del celebre scrittore Stephen King. In questa si intrecciano personaggi e temi dell’immaginaria cittadina di Castle Rock, protagonista di diverse opere di King. La Lynskey viene scelta per interpretare nella prima stagione il personaggio di Molly Strand. Per l’attrice si è tratta della seconda incursione nell’immaginario di King, avendo già recitato nel 2002 nella miniserie Rose Red.

Melanie Lynskey Castle Rock

Melanie Lynskey e Jason Ritter

8. Ha una relazione con l’attore. Dal 2013 l’attrice è sentimentalmente legata all’attore Jason Ritter, noto in particolare per le serie Parenthood e The Event. I due, di solito molto riservati circa la loro vita privata, hanno fatto sapere nel 2017 di essersi infine sposati mentre nel dicembre del 2018 è nata la loro prima figlia. Prima di essere legata a Ritter, l’attrice è stata sposata con Jimmi Simpson dal 2007 al 2012, anno in cui si separano in attesa di divorziare ufficialmente nel 2014.

Melanie Lynskey è su Instagram

9. Ha un profilo sul social network. L’attrice è presente su Instagram con un proprio account verificato. All’interno di questo la Lynskey vanta oltre 20 mila follower, ed è solita pubblicare post di vario genere. Questi ad oggi sono circa 22 e spaziano da momenti di svago in compagna di amici o della sua famiglia sino alla promozione dei suoi progetti cinematografici e televisivi. Seguendo il suo profilo, dunque, si potrà essere sempre aggiornati sulle sue attività.

Melanie Lynskey: età e altezza dell’attrice

10. Melanie Lynskey è nata a New Plymouth, in Nuova Zelanda, il 16 maggio del 1977. L’attrice è alta complessivamente 1,7 metri.

Fonte: IMDb

Breaking News A Yuba County su Sky Cinema Uno

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Arriva in prima visione su Sky Cinema Uno il 9 agosto alle 21.15 in streaming su NOW e disponibile on demand, Breaking News A Yuba County, un film diretto da Tate Taylor e scritto da Amanda Idoko, con Allison Janney, Mila Kunis, Awkwafina e con la partecipazione di Matthew Modine e Ellen Barkin. Il premio Oscar Allison Janney, è la protagonista di questa black-comedy costruita con arguzia sull’equilibrio precario tra verità, apparenza e credibilità che racconta come l’attenzione, la fama e i misfatti possano essere una vera propria combinazione micidiale. In un mix di satira, impertinenza, simpatia e mistero, una galleria di personaggi memorabili cerca di scoprire cosa sia successo a Karl Buttons.

Chi è il colpevole e perché?  E chi lo sa la farà franca – o avrà un primo piano in TV? Quando suo marito Karl (MATTHEW MODINE) scompare, Sue Buttons (ALLISON JANNEY), una sottovalutata moglie di periferia, si ritrova ad essere una celebrità locale quando si imbarca in una ricerca, nella piccola contea di Yuba County, per trovarlo. Nel tentativo di prolungare la sua nuova fama, Sue si imbatte in situazioni esilaranti mentre il suo mondo si capovolge. Avrà a che fare con un’aspirante criminale (AWKWAFINA), un’implacabile poliziotta locale (REGINA HALL) e dovrà fare i conti con la sua sorellastra (Mila Kunis) – una giornalista locale alla disperata ricerca di una storia – e con il fratello fannullone di suo marito (JIMMI SIMPSON) e la sua aiutante (WANDA SYKES), tutti uniti nella ricerca della verità dietro la scomparsa di Karl Buttons.

BREAKING NEWS A YUBA COUNTY in prima visione lunedì 9 agosto alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand. E grazie a extra, il programma fedeltà di Sky, i clienti Sky da più di 3 anni e con Sky Cinema lo vedranno prima di tutti on demand nella sezione extra.

Charlatan – Il potere dell’erborista: la recensione del film di Agnieszka Holland

Sin dal suo debutto cinematografico avvenuto sul finire degli anni Settanta, la regista polacca Agnieszka Holland ha rielaborato attraverso i suoi film il trauma della Seconda guerra mondiale, dell’Olocausto e di quanto è seguito a tali orrori. Tra i suoi film più famosi sull’argomento si citano Raccolto amaro, Europa Europa e In Darkness. Assidua frequentatrice del Festival di Berlino, è qui che nel 2020 ha presentato il suo nuovo film, anch’esso ambientato in tale difficile contesto. Si tratta di Charlatan – Il potere dell’erborista, liberamente ispirato alla figura di Jan Mikolášek, il ciarlatano del titolo.

L’uomo, vissuto tra il 1889 e il 1973, è stato noto per le sue miracolose cure a base di erbe. Egli vantava inoltre la capacità di stabilire la malattia dei suoi pazienti semplicemente analizzandone le urine. Raccontare di lui, e riesumarlo da un dimenticatoio in cui era stato fatto cadere, è però anche un modo per affrontare un periodo storico che copre quasi 50 anni delle Repubblica Ceca. In particolare, la regista si concentra sul clima politico e sulle forti tensioni ideologiche consolidatesi al termine della guerra. Così facendo, rielabora dinamiche e vicissitudini del passato ancora oggi traumatiche.

Lo scontro tra Uomo e Potere come metafora di un secolo

Protagonista del film, dunque, è Jan Mikolášek (Ivan Trojan), il quale dopo essere sopravvissuto alla Prima guerra mondiale, sviluppa un forte interesse per l’erboristeria. Egli si convince che per guarire il corpo nulla sia meglio delle erbe disponibili in natura. Grazie agli insegnamenti di un’anziana, Jan apprende dunque quanto c’è da sapere a riguardo. In breve tempo la sua fama si espande a dismisura, portandolo ad essere continuamente circondato da pazienti desiderosi di ricevere le sue cure miracolose. Insieme al fedele Frantisek Palko (Juraj Loj), suo assistente e amante segreto, Jan vede crollare la propria reputazione nel momento in cui le autorità lo accusano di omicidio.

Affidandosi ad un personaggio di questo tipo, calato in questo contesto, la regista si trova a gestire una serie di questioni tutt’altro che scontate. Mikolášek era davvero un ciarlatano? Il punto di vista offerto sembra contrario a tale tesi e già questo pone una serie di riflessioni ancora oggi valide sullo scontro tra farmaci e rimedi naturali. Mikolášek era un traditore? Come raccontato nel film, egli non faceva alcuna distinzione tra i suoi pazienti, curando tanto la povera gente quanto gli affiliati al nazismo. Proprio questo suo aiutare i nemici della patria lo ha portato a scontrarsi con le autorità comuniste, con un ritratto di queste è tutt’altro che lusinghiero.

Ma uno dei temi più importanti è certamente quello sul Bene e Male che possono coesistere nello stesso animo. Mikolášek non si risparmia nell’aiutare il prossimo, ma è anche capace di gesti orribili, che la regista non cerca di nascondere. Ci si confronta dunque con un protagonista particolarmente complesso e contraddittorio, sulla cui pelle si può rivedere la metafora di un secolo profondamente dilaniato tra questi due poli opposti. Affrontando tali questioni, Charlatan – Il potere dell’erborista diventa dunque occasione per riflettere su un complesso e taciuto periodo storico, sullo scontro tra l’essere umano e lo Stato, tra il vero desiderio di aiutare le persone e la mera propaganda.

Charlatan - Il potere dell'erborista Agneszka Holland

Charlatan – Il potere dell’erborista: la recensione del film

Alla luce di ciò, il nuovo film della Holland si configura dunque ben più che come una semplice biografia. La volontà di ricostruire un’epoca e la sua atmosfera è riscontrabile nell’opprimente modo in cui i personaggi vengono inquadrati, nei colori spenti e nell’austerità della messa in scena. Tutto tende a suggerire l’idea di contesto cupo, dove ognuno è in costante pericolo. Per contrasto, i ricordi di giovinezza di Mikolášek sono ricchi di colore, di luce, di bellezza. Sono scene che sanno di aria fresca, uno stacco necessario prima di rigettarsi negli abissi della tensione degli anni Cinquanta.

Se da un punto di vista dell’immagine Charlatan è dunque particolarmente curato, non lo stesso si può però dire di determinate scelte narrative. Nel ritrarre gerarchi nazisti e funzionari comunisti si avvertono delle semplificazioni eccessive, che non permettono di dar vita ad un significativo cambio di prospettiva a riguardo. L’impressione dunque è che, alle prese con questioni particolarmente importanti e da riscoprire, la regista confezioni un film esteticamente attraente e con un protagonista estremamente interessante, senza avere però qualcosa di nuovo da dire.

https://www.youtube.com/watch?v=7z2epnS_jDs

The Raven: trama, cast e curiosità sul film

Scrittore e poeta, Edgar Allan Poe è noto a livello mondiale come uno dei più influenti autori letterari di sempre, dalla cui penna sono si sono sviluppati generi come il racconto poliziesco, il giallo psicologico e, soprattutto, l’horror. Quest’ultimo è quello per cui Poe è più famoso e le sue storie a riguardo sono state continuamente fonte di studio e adattamenti. Anche il cinema se ne è appropriato in diverse occasioni, portando sul grande schermo opere come Il pozzo e il pendolo e Tre passi nel delirio. Il lungometraggio del 2012 The Raven (qui la recensione), invece, non fa riferimento ad un racconto preciso, bensì alla figura stessa di Poe.

Il titolo, che riprende quello della famosissima poesia Il corvo, non deve infatti far pensare ad un adattamento di questa. Il film scritto da Ben Livingston e Hannah Shakespeare si ispira ad alcuni episodi reali della vita del poeta, inserendo però anche elementi tratti dai suoi romanzi. Si costruisce così un racconto che non è una biografia ma un ibrido in cuil le storie di Poe sembrano prendere vita per tormentarlo, in un susseguirsi di eventi sempre più spaventosi e complessi. A metà tra giallo investigativo e film dell’orrore, The Raven è così un affascinante esperimento diretto da James McTeigue, già regista di V per Vendetta.

Un film dunque simile a quello che poi sarà anche Victor – La storia segreta del dott. Frankenstein, dove autore e sue opere si incontrano in modi inaspettati e affascinanti. Per gli amanti di questo genere di film cupi, che mescolano la fantasia all’orrore, The Raven è un titolo da riscoprire assolutamente. Prima di intraprendere una visione di questo, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Raven: la trama del film

La vicenda si svolge nel 1849, con la città di Baltimora scossa da una serie di brutali omicidi. Queste morti, però, agli occhi del Detective Emmett Fields non sono casuali, ma seguono una logica e una metodologia ben precisa: il killer uccide seguendo meticolosamente i passi che descrivono gli assassinii più cruenti dei racconti di Edgar Allan Poe. Lo scrittore, ormai ridotto allo sbando, diviso tra alcol e droghe, viene dunque chiamato in prima persona per aiutare la polizia nelle sue indagini. Sono però molti i dubbi sulle capacità di Poe e gli unici a credere in lui sono la sua fidanzata Emily Hamilton e il tipografo Ivan Reynolds.

Prima di rendersene conto, però, quella che doveva essere una vicenda collegata soltanto ai suoi racconti, si trasforma in un incubo reale quando l’assassino rapisce proprio Emily. Allan Poe, quindi, si troverà a dover sfruttare il suo potenziale immaginativo e le sue doti deduttive non per scrivere un nuovo racconto, ma per poter salvare la donna che ama da morte certa. Allo stesso tempo, dovrà combattere contro i sospetti di quanti vedono in lui l’artefice degli omicidi. Mentre la vicenda si stringe intorno ai protagonisti, verità spaventose verranno alla luce, dimostrando quanto gli incubi possano essere reali.

The Raven cast

The Raven: il cast del film

Per dar vita al personaggio di Edgar Alla Poe erano stati inizialmente contattati gli attori Joaquin Phoenix e Ewan McGregor, i quali hanno però rifiutato di partecipare al progetto. Al loro posto è così subentrato John Cusack, noto per film come Essere John Malkovich e Alta fedeltà. Attore particolarmente metodico, egli si è preparato al ruolo studiando e approfondendo il celebre poeta. Si è così documentato tanto sulle sue opere quanto sulla sua vita piena di eccessi e misteri e da quanto appreso ha costruito la psicologia del suo personaggio. Cusack ha inoltre perso diverso peso, al fine di risultare più realistico nei panni di un uomo dedito all’alcol e alle droghe.

Accanto a lui, nel ruolo di Emily Hamilton vi è l’attrice Alice Eve, nota per i film Lei è troppo per me e Before We Go. Originariamente, tuttavia, la parte era stata offerta all’attrice Noomi Rapace, celebre per la trilogia di Uomini che odiano le donne. Il colonnello Charles Hamilton, padre di Emily, è invece interpretato da Brendan Gleeson. L’editore Henry Maddux ha il volto di Kevin McNally, mentre il tipografo Ivan Reynolds è Sam Hazeldine. Nel ruolo del detective Fields vi è invece Luke Evans, attore celebre per il ruolo di Bard l’Arciere nella trilogia di Lo Hobbit. Per questo ruolo era inizialmente stato contattato l’attore Jeremy Renner, che ha però rinunciato per recitare in Mission: Impossible – Protocollo fantasma.

The Raven: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Raven è infatti disponibile nei cataloghi di Chili, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 6 agosto alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb

1921 – Il mistero di Rookford: trama, cast e curiosità sul film

Affidarsi alla razionalità è, tra i tanti, anche un modo di poter controllare in modo logico quanto ci circonda. Se tutto può essere spiegato, allora tutto può essere riportato sotto la propria autorità. Eppure, il mondo e la realtà non smettono di ricordardi che ci sono eventi che sfuggono alle leggi della razionalità. Si entra in quel caso in un vortice dove non si ha più alcun controllo e tutto è possibile. Da sempre il cinema cerca di indagare tale confine, con storie che ritraggono l’eterno conflitto tra queste due forze. Un titolo particolarmente interessante a riguardo è 1921 – Il mistero di Rookford (qui la recensione).

Uscito nel 2011, questo è scritto e diretto da Nick Murphy, autore di diverse serie TV e qui al suo primo lungometraggio. Muovendosi tra thriller e film dell’orrore, questo porta lo spettatore a confrontarsi con personaggi che vedono ciò che hanno bisogno di vedere. Un bisogno, questo, che li porta ad oltrepassare in più occasioni il confine tra razionalità e irrazionalità, mettendo in discussione tuttò ciò che credono di sapere. 1921 – Il mistero di Rookford destabilizza dunque lo spettatore portandolo a confrontarsi eventi che hanno bisogno di più punti di vista per essere compresi.

Nonostante tali elementi e un cast di richiamo, il film non si è però affermato come un particolare successo, passando dunque quasi inosservato. A distanza di un decennio dalla sua uscita è però un titolo da riscoprire, specialmente per quanti sono appassionati di thriller soprannaturali che giocano con la mente dello spettatore. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

1921 – Il mistero di Rookford: la trama del film

La vicenda del film è ambientata nel 1921, ed ha per protagonista Florence Cathcart, strenua sostenitrice del razionale. Grazie ai suoi metodi inconfutabili, la donna si impegna a smascherare gli impostori che approfittano della suggestione e della superstizione del popolo della Gran Bretagna per i propri loschi affari. Un nuovo caso le si presenta quando un ragazzo muore improvvisamente nel collegio di Rookford. La governante Maud incarica dunque Florence di indagare sul caso, al fine di sfatare le voci che vogliono il luogo come infestato da fantasmi. Grazie ai suoi metodi scientifici all’avanguardia, la donna arriva effettivamente a scoprire che il ragazzo sembra essere morto per cause naturali.

Dal momento che il caso sembra risolto, Florence può dunque lasciare l’istituto. Prima che possa farlo, però, una serie di fenomeni inspiegabili la persuadono a continuare le sue ricerche. A Rookford, infatti, sembra celarsi un segreto riguardante il passato di Florence, da tempo rimosso dalla sua memoria poiché troppo drammatico e traumatico. L’oscura presenza che abita il collegio decide di palesarsi per spingere la donna a compiere un doloroso tuffo nel passato. Guidata dal fantasma Tom, Florence si trova a dover abbandonare tutta la sua razionalità ed aprirsi all’ignoto e al sovrannaturale. Qualcosa di spaventoso è avvenuto tempo addietro in quel luogo e sembra essere pronto a verificarsi di nuovo.

1921 - Il mistero di Rookford cast

1921 – Il mistero di Rookford: il cast del film

Nel ruolo della protagonista Florence Cathcart vi è l’attrice Rebecca Hall, nota in particolare per film come The Prestige, The Town e Vicky Cristina Barcelona. Affascinata dal racconto e dalle tematiche in esso presenti, la Hall si è da subito dichiarata disponibile a recitare in questo. Per prepararsi al ruolo, ha approfondito il mondo del paranormale e le ricerche condotte a riguardo. L’attrice ha inoltre affermato di aver visto diversi film simili per calarsi meglio nell’atmosfera. Per la sua intensa interpretazione, ha poi ricevuto una nomination come miglior attrice ai British Independent Film Awards. Accanto a lei, nel ruolo del fantasma Tom vi è invece l’attore Isaac Hempstead-Wright.

La direttrice del collegio, Maud Hillm, è interpretata dalla celebre Imelda Staunton, tra le più acclamate attrici britanniche e nota ai più per il personaggio di Dolores Umbridge nella saga di Harry Potter. Dominic West, celebre per essere stato Jimmy McNulty nella serie The Wire, è qui presente nel ruolo di Robert Mallory, l’insegnante che si rivolge a Florencer per risolvere il caso del collegio. Joseph Mawle, interprete di Benjen Stark in Il Trono di Spade, è invece il misterioso giardiniere Edward Judd. Nel fil sono poi presenti Shaun Dooley nel ruolo di Malcolm McNair, Diana Kent in quello di Harriet Cathcart e Richard Durden nei panni di Alexander Carthcart.

1921 – Il mistero di Rookford: la spiegazione del finale

Volgendo verso la conclusione, il film rivela i segreti fino a quel momento nascosti alla protagonista. Il fantasma del bambino che Florence sola sembra poter vedere le racconta infatti un episodio del loro passato che li lega e che la donna aveva rimosso. I due, infatti, sono fratelli, in quanto il bambino era il figlio illegittimo del padre di Florence. Quando la madre della ragazza scoprì la cosa, l’uomo impazzì uccidendo il piccolo, la donna e poi sé stesso. L’anziana Maud era dunque la balia di Florence, che l’ha cresciuta fino a quando non è stata adottata. Maud, ora, desidera riunirsi al piccolo Tom bevendo del veleno, che offre anche a Florence. Fortunatamente, il bambino impedisce che la protagonista possa assumerlo, salvandole così la vita.

Il finale si presenta però come piuttosto ambiguo. Per certi aspetti, Florence sembra non essersi salvata ed essere invece morta per l’ingerimento del veleno. Il regista e la Hall, tuttavia, hanno scartato questa versione preferendo inserire una serie di indizi che lasciano intendere di come Florence sia invece sopravvissuta e possa continuare la propria vita avendo elaborato il trauma che si portava dietro da tempo. Per il regista, infatti, il sopravvivere della protagonista è la prova di come spesso vedere ciò che si desidera vedere possa essere una forza che spinge anche a superare i momenti più complessi e dolorosi.

1921 – Il mistero di Rookford: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. 1921 – Il mistero di Rookford è infatti disponibile nei cataloghi di Chili e Mediaset Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 6 agosto alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Cry Macho: il trailer del nuovo film di e con Clint Eastwood

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Clint Eastwood torna alla regia e davanti alla macchina da presa con Cry Macho, il suo film che, a giudicare dal trailer, appare come un western on the road.

La pellicola è basato sull’omonimo libro scritto da N. Richard Nash, che ha curato anche l’adattamento cinematografico insieme a Nick Schenk (in origine Nash aveva scritto una sceneggiatura – risalente ai primi anni ’70 – che venne poi adattata in romanzo). Al Ruddy e Jessica Meier figureranno come produttori, insieme a Tim Moore e allo stesso Clint Eastwood grazie a Malpaso. Al momento non sappiamo quando partiranno le riprese, ma pare che Eastwood sia già alla ricerca di location per il film. È probabile, comunque, che la pellicola riesca ad arrivare nelle sale già a partire dal prossimo inverno.

La trama di Cry Macho

In Cry Macho, Clint Eastwood interpreta un’ex allevatore di cavalli – nonché ex rodeo star – che, nel 1978, accetta da un suo ex capo di riportare in Texas il giovane figlio dell’uomo, che si trova in Messico preda di una madre alcolizzata. Il New York Times ha descritto il romanzo come il racconto morale di due personaggi che si aiutano a vicenda durante una viaggio in balia di ricordi dolorosi.

Time Is Up: esce a ottobre il nuovo film di Elisa Amoruso

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Uscirà al cinema il 25, 26 e 27 ottobre Time Is Up, il nuovo film di Elisa Amoruso che torna alla fiction dopo Maledetta Primavera, lei che da anni ci ha regalato interessantissimi documentari (Strane Straniere, Bellissime).

Il film, scritto da Amoruso stessa con Lorenzo Ura e Patrizia Fiorellini, è una produzione Lotus Production una società di Leone Film Group con Rai Cinema e sarà distribuito da01 Distribution. Nel cast Bella Thorne e Benjamin Mascolo.

La trama di Time Is Up

Vivien (Bella Thorne) e Roy (Benjamin Mascolo) sono due adolescenti dalle personalità apparentemente opposte. Vivien è una studentessa talentuosa con la passione per la fisica e il desiderio di entrare in una prestigiosa università americana. Vive la sua vita come una formula matematica che la spinge a rimandare al futuro la propria felicità. Roy invece è un ragazzo problematico, tormentato da un trauma vissuto da bambino, che sembra rincorrerlo inesorabilmente e mandare continuamente in fumo tutti i suoi sogni. Ma anche le scienze esatte hanno le loro variabili e, come sempre accade, la vita riesce a intrecciare i suoi eventi in modi sorprendenti e inaspettati.

Nel cast insieme a Bella Thorne (Il sole di mezzanotte – Midnight Sun, Sei ancora qui – I Still See You, The babysitter, Famous in love) e Benjamin Mascolo, al suo debutto come attore, Sebastiano Pigazzi (We are who we are) Bonnie Baddoo (Ruthless, Doctors), Giampiero Judica (The App, Uno di famiglia, Succede, All the Money in the World), Roberto Davide (Dr. Who, Rome), Nikolay Moss (vincitore di un Emmy Award per il suo ruolo da protagonista nella serie TV The Cobblestone Corridor) e Giulio Brizzi (Curon).

time is up poster

Stranger Things 4: il primo sguardo ufficiale alla quarta stagione

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Ecco il sguardo ufficiale a Stranger Things 4, la quarta stagione di Stranger Things, la serie rivelazione Netflix dei fratelli Duffer. Nel cast della serie tornano tutti i protagonisti dello show, insieme ad una folta ed interessante schiera di new entry.

La trama di Stranger Things 4

Ambientata nella cittadina di Hawkins in Indiana, Stranger Things è una dichiarazione d’amore per i classici degli anni ’80 che hanno entusiasmato un’intera generazione. La serie racconta la storia di un ragazzino che scompare nel nulla. I suoi amici, la famiglia e la polizia locale si mettono alla ricerca di indizi, ma vengono presto coinvolti in una trama misteriosa, con esperimenti governativi top secret, terrificanti poteri soprannaturali, una ragazzina molto particolare e una pericolosa porta che collega il nostro mondo a un regno potente ma sinistro. Le amicizie dei protagonisti saranno messe alla prova e le loro vite cambieranno mentre ciò che scopriranno trasformerà Hawkins e forse il mondo, per sempre.

Dalla sua uscita nel 2016, il fenomeno globale Stranger Things ha ottenuto oltre 65 premi e 175 nomination alle più importanti manifestazioni e festival, tra cui gli Emmy Awards, Golden Globes, Grammy Awards, SAG Awards, DGA Awards, PGA Awards, WGA Awards, BAFTA, Peabody Award, AFI Awards, People’s Choice Awards, MTV Movie & TV Awards, Teen Choice Awards e molti altri. La serie candidata tre volte agli Emmy Awards come miglior serie tv drammatica è uno dei titoli Netflix più visti. La sola stagione 3 è stata vista nei primi quattro giorni dal debutto in 40,7 milioni di case, più di qualsiasi altro film o serie Netflix in quel periodo, e in  64 milioni nelle prime quattro settimane.

Stranger Things è creata dai fratelli Duffer e prodotta da Monkey Massacre Productions e 21 Laps Entertainment. I fratelli Duffer sono anche i produttori televisivi della serie, insieme a Shawn Levy e Dan Cohen di 21 Laps Entertainment, e a Iain Paterson.

Shawn Levy, regista di Free Guy, sulla possibilità di dirigere Deadpool 3

Free Guy – Eroe per gioco ha ricevuto molte recensioni positive da parte critica (attualmente è all’87% su Rotten Tomatoes), quindi è chiaro che la Disney vorrà continuare a lavorare con il regista Shawn Levy.

Il regista non ha mai lavorato a un film di supereroi, ma la sua filmografia include titoli come Una notte al museo, Real Steel e l’amatissima serie Stranger Things. Di conseguenza, il suo nome viene spesso suggerito per vari progetti da moltissimi fan dei fumetti, incluso il tanto agognato Deadpool 3, che segnerà finalmente il debutto del Mercenario Chiacchierone nel MCU.

Parlando con Inverse, il regista ha dato una risposta alquanto intrigante sulla possibilità di dirigere Deadpool 3. “Ho intenzione di evitare di rispondere a questa domanda, e lo so che già questo potrebbe risultare come una risposta”, ha detto. “Risponderò all’ultima parte, ossia: sono un fan! Sono un fan di Deadpool, un grande fan. E, ovviamente, sono un fan dell’Universo Marvel e del modo in cui sempre più registi di rilievo ormai possono creare la propria visione ed esprimere la propria voce attraverso quell’enorme franchise, che sia ciò che Taika Waititi ha fatto con Thor: Ragnarok, o quello che ha fatto James Gunn con Guardiani della Galassia o quello che rappresenterà Eternals.”

“Questi sono veri film e sono anche film Marvel”, ha continuato Levy. “Quindi, se si presentasse il titolo giusto lo farei, perché mi propongo solo per cose in cui so di potermela cavare, e ce ne sono alcune in cui sento di sapere cosa poter fare. Quindi vedremo”.

Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Loeglin stanno attualmente scrivendo la sceneggiatura di Deadpool 3 insieme a Ryan Reynolds, ed è difficile credere che i Marvel Studios non abbiano già qualcuno in mente a cui affidare la regia del film. Shawn Levy sarebbe probabilmente una buona scelta, e considerata la mole di easter egg e cameo presenti in Free Guychissà, forse potrebbe essere proprio lui la persona giusta per portare Wade Wilson nel MCU.

Il futuro di Deadpool al cinema

Dopo l’uscita di Deadpool 2 e l’acquisizione di Fox da parte di Disney, il futuro di Deadpool è stato per lungo tempo appeso al filo dell’incertezza. Tuttavia, lo scorso gennaio è stato confermato che Deadpool 3 si farà e che sarà ufficialmente collegato al MCU. Al momento le uniche informazioni sul film riguardano gli sceneggiatori: la Marvel, infatti, ha affidato a Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Logelin (che andranno a sostituire i veterani Rhett Reese e Paul Wernick) il compito di scrivere il nuovo film.

Suicide Squad: 10 motivi per rivalutare il film di David Ayer

L’uscita di The Suicide Squad di James Gunn è stata accompagnata da un’accoglienza estremamente positiva: il nuovo film dedicato alla Task Force X, infatti, ha conquistato la critica di tutto il mondo. Suicide Squad di David Ayer, invece, ha avuto una risposta ampiamente negativa all’epoca dell’uscita in sala, ma sappiamo che l’intromissione della Warner Bros. durante la produzione ha portato ad una versione diversa da quella pensata in origine dal regista.

Tutto sommato, l’originale Suicide Squad non è poi così male, e di certo la qualità del film sembrerà molto più elevata agli occhi degli spettatori che lo guardano oggi per la prima volta. Ciò è dovuto a una serie di fattori, come ha provato a spiegare Screen Rant:

La dinamica familiare

La squadra potrebbe anche essere stata messa insieme per una missione ben precisa, ma il film ha dimostrato che, alla fine, si sono sempre considerati come membri di una grande famiglia. El Diablo ha menzionato proprio questo come motivo del suo sacrificio, poiché i personaggi assomigliano a una famiglia disfunzionale che unisce le forze quando è necessario. 

Con il successo di altri franchise come Fast & Furious e Deadpool che portano avanti questo concetto, Suicide Squad regge bene l’adattamento dei personaggi da questo punto di vista. Guardare il film attraverso questa lente, in realtà, mostra quanto fossero simili tra loro i rispettivi membri del team. 

L’umorismo involontario

Nonostante i toni tipici della commedia siano risultati essenzialmente piatti, il film si è comunque avventurato in una sorta di territorio satirico. Può essere divertente, infatti, ridere di cose come il Joker che urla “Hunka-Hunka!” senza motivo, o magari per la morte di Slipknot pochi istanti dopo la sua introduzione, poiché gli spettatori non si aspetteranno niente di particolare da questi momenti.

Alla fine, servono a dare al film una buona rigiocabilità, anche perché sono tipologie di scene che compiano più e più volte, conferendo al film un aspetto gigionesco che potrebbe comunque fare leva sugli spettatori.

Il debutto di Margot Robbie nei panni di Harley Quinn

Margot Robbie è emersa come la punta di diamante all’interno del cast di Suicide Squad, anche se la sua Harley Quinn non è sempre stata fedele ai fumetti. Dal momento che il suo debutto è stato in questo film, lo stesso sarà sempre collegato alla sua performance, in quanto è servito proprio da trampolino di lancio per la Mattacchiona.

Coloro che vogliono seguire lo sviluppo del personaggio di Harley devono per forza dare un’occhiata alla sua prima apparizione, concedendo a Suicide Squad una prima, doverosa, possibilità. Si distingue anche meglio ora di quanto non abbia fatto in passato, a causa di quanto sia lampante che Harley sia il personaggio di spicco del film.

Il primo titolo vantaggioso per il DCEU

Sebbene il risultato finale lasciasse più a desiderare che altro, Suicide Squad sarà sempre il film che ha cambiato le sorti del DCEU. Sia L’uomo d’acciaio che Batman v Superman erano abbastanza stereotipati in termini di rappresentazione, mentre questo film aveva comunque un suo stile nel raccontare di questi personaggi, antieroi con decisioni moralmente discutibili da prendere.

La dark comedy è anche invecchiata bene grazie a film simili come Deadpool, mentre la riuscita rappresentazione del materiale più affilato e ironico in The Suicide Squad ha comunque aiutato l’originale con il senno di poi.

Impostare un modello per il sequel

The Suicide Squad ha introdotto molti nuovi personaggi come Peacemaker e Bloodsport, ma il modello per la struttura del film è stato fissato dall’originale. Aspetti come il ruolo di Amanda Waller nella preparazione e nel tradimento della Task Force X, il tema dei personaggi che formano legami familiari e l’impostazione generale di una squadra di criminali vengono tutti portati avanti nel film di James Gunn

Dal momento che il sequel è stato accolto così bene, il primo film verrà ora visto in maniera diversa dai fan, poiché si presenterà come una materia decisamente familiare. Inoltre, il film dovrebbe essere apprezzato anche solo per aver posto le basi per un seguito così degno.

Evitare di ripetere gli stessi errori

Riguardare Suicide Squad significa anche rivedere tutti quei difetti che il DCEU, da allora, ha provato a correggere. Ciò include cose come incorporare nella storia un cattivo come Incantatrice, concentrarsi troppo sulle presentazioni dei personaggi e inserire Joker quando non era necessario.

Con il DCEU che ora sta facendo un grande sforzo per non ripetere questi errori, Suicide Squad può essere visto come il film che ha incassato il colpo al fine di capire come migliorare il franchise. Ora che la frustrazione dei fan per i difetti del DCEU è quasi del tutto svanita, il film non sembra poi così pieno di difetti e tutti quei punti deboli possono essere tranquillamente perdonati.

I ritratti di Deadshot e El Diablo

Poiché i difetti del film sono stati messi ampiamente in risalto negli ultimi cinque anni, è giusto concentrarsi anche sui punti di forza. El Diablo e Deadshot sono stati elogiati anche all’epoca per avere portato nella storia una genuina caratterizzazione del senso di colpa, con entrambi che cercavano di redimersi per aver fatto del male alle loro famiglie.

I fan hanno sempre sottolineato quanto sia accurato rispetto ai fumetti il Deadshot di Will Smith, mentre il comportamento tranquillo ma mortale di El Diablo è sempre stato visto come estremamente coinvolgente. Guardare il primo film è l’unico modo per godere di questi due personaggi nel DCEU, e vale sicuramente la pena dare un’occhiata al film per godere di questi due ruoli.

La violenza esagerata

Il numero di morti raccapriccianti, come la testa di Slipknot che viene fatta esplodere e Killer Croc che mastica le persone, è stato visto come un tentativo estremo di essere violenti all’epoca, ma oggi è un qualcosa in realtà all’ordine del giorno. Film come Logan e The Suicide Squad sono pieni di momenti violenti esagerati che si legano bene all’estetica generale del film.

Per questo motivo, gli spettatori ora sono ben disposti a considerare allo stesso modo la violenza di Suicide Squad, poiché hanno avuto il tempo di capire che può davvero funzionare nei film di supereroi.

La colonna sonora

A causa dell’accoglienza negativa che ha circondato il film, la decisione di incorporare alcuni brani come “Sucker for Pain” e “Gangsta”, è stata criticata per aver favorito la rappresentazione dei personaggi piuttosto che la qualità della storia. Tuttavia, rimuovere il peso delle aspettative consente alla colonna sonora di brillare, poiché si lega – appunto – ai tratti distintivi di ogni personaggio.

La colonna sonora che accompagna la squadra emana quel senso di terrore e minaccia che ognuno sembra portare con sé e crea la giusta atmosfera per tutte le loro buffonate dispettose. La qualità della colonna sonora non è ancora così enfatizzata nel genere supereroistico, rendendo Suicide Squad una degna eccezione per coloro che preferiscono che la musica vada di pari passo con il gusto per l’immagine.

I cameo di altri eroi del DCEU

Il DCEU si è allontanato dallo stile tipico dell’universo condiviso che aveva fino all’uscita di Justice League. Ora, i film presentano molto raramente crossover tra supereroi, cosa che rende Suicide Squad l’ultimo grande esempio in tal senso, dal momento che contiene molto materiale che evidenzia il fatto che più eroi sono presenti all’interno di un universo più ampio.

I cameo di Batman e Flash funzionano, soprattutto perché gli eroi non si sono fatti vedere molto negli anni a venire. Aiuta anche ad avere una buona chimica con i cattivi nelle loro scene, dando a queste apparizioni speciali una qualità sempre valida. Queste scene servono come promemoria, per i fan del DCEU di oggi, del potenziale per tutti questi personaggi di incrociarsi ancora in futuro.

Deadpool 3, Ryan Reynolds sulle riprese: “Al 70% partiranno il prossimo anno”

Ryan Reynolds è attualmente impegnato con la promozione di Free Guy – Ero per gioco, ma ovviamente i giornalisti sfruttano l’occasione per chiedere all’attore aggiornamenti in merito a Deadpool 3. Ad ottenere il più grosso aggiornamento in merito al film è stato Collider, al quale l’attore ha confermato che, nonostante il film non abbia ancora un regista, è molto probabile che le riprese inizieranno già il prossimo anno.

Alla domanda sulla possibilità che la produzione inizi nel 2022, Reynolds ha risposto: “La percentuale di possibilità? Non lo so. Non potrei assegnare una percentuale a una cosa del genere. Direi 50/50, forse? Siamo coinvolti in maniera attiva nello sviluppo del film. Stiamo cercando di dargli la migliore forma possibile. In che mese siamo? Agosto? Allora, l’anno prossimo? Direi che ci sono circa il 70% di possibilità che entri in produzione il prossimo anno.”

L’attore ha continuato parlando della sua collaborazione con Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Loeglin alla sceneggiatura (probabilmente Reynolds figurerà nei crediti in qualità di autore del soggetto). “È una sorta di processo quotidiano”, ha aggiunto, “Scrivere è un così: devi dedicargli tempo, andartene e poi rimetterti al lavoro. Sto collaborando con i Molyneux alla sceneggiatura ed è fantastico. Sono incredibilmente talentuosi e molto intelligenti. Comprendono alla grande quest’universo. Sanno come fare una cosa quando tutti si aspettano l’esatto contrario. Quindi è un processo molto, molto divertente.”

Il futuro di Deadpool al cinema

Dopo l’uscita di Deadpool 2 e l’acquisizione di Fox da parte di Disney, il futuro di Deadpool è stato per lungo tempo appeso al filo dell’incertezza. Tuttavia, lo scorso gennaio è stato confermato che Deadpool 3 si farà e che sarà ufficialmente collegato al MCU. Al momento le uniche informazioni sul film riguardano gli sceneggiatori: la Marvel, infatti, ha affidato a Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Logelin (che andranno a sostituire i veterani Rhett Reese e Paul Wernick) il compito di scrivere il nuovo film.

MCU: l’head writer di Loki parla della collaborazione con i team creativi degli altri progetti

L’assenza di un trailer ufficiale di Spider-Man: No Way Home, che continua a latitare, sta costringendo i fan e le principali testate che si occupano di cinema a continuare a speculare su ciò che verrà raccontato nell’attesissimo threequel dedicato alle avventure di Peter Parker.

Tuttavia, sappiamo già che il nuovo film esplorerà il famigerato Multiverso, con l’Uomo Ragno che unirà le forze con Doctor Strange e un paio di altri volti noti del MCU per combattere – probabilmente – una versione interdimensionale dei Sinistri Sei (ma quest’ultima, purtroppo, è soltanto l’ennesima voce senza alcuna conferma ufficiale).

Michael Waldron, head writer di Loki che ha anche riscritto la sceneggiatura di Doctor Strange in the Multiverse of Madness dopo il coinvolgimento di Sam Raimi, ha recentemente parlato con The Playlist (via CBM) di quanto la lavorazione dei due progetti sia stata, in realtà, estremamente interconnessa. Anche se non ha menzionato specificamente il Multiverso, Waldron ha spiegato di essere stato sempre in contatto con il team del film mentre lavorava alla serie con Tom Hiddleston. Ma a quale scopo?

“Il nostro team di produzione comunicava costantemente con il team di produzione del film per assicurarsi che non ci stessimo rovinando le cose a vicenda”, ha spiegato Waldron. “Sono stato avvantaggiato su Spider-Man: No Way Home, perché l’hanno scritto Chris McKenna ed Erik Sommers, e sono stato l’assistente del loro sceneggiatore durante la quinta stagione di Community, quindi ho potuto chiamare McKenna e farmi non solo bullizzare da lui quando volevo, ma anche dirgli: ‘Ehi, che diavolo state facendo? Fammi essere sicuro di non rovinare nulla’.”

“Quindi c’è stata questa sorta di comunicazione ininterrotta che ha permesso ai team creativi, ai registi, agli sceneggiatori, a chiunque, di comprendere meglio ciò a cui ognuno stava lavorando”, ha aggiunto Waldron. “Sicuramente è un modo di lavorare che avvantaggia i progetti.”

Questo livello di collaborazione tra le parti è sicuramente interessante, e sappiamo che Waldron ha avuto rapporti lavorativi anche con Jeff Loveness, sceneggiatore di Ant-Man and The Wasp: Quantumania. È chiaro che questi film avranno tutti a che fare con la versione del Multiverso del MCU, ma sarà di certo Spider-Man: No Way Home ad offrire il primo assaggio di ciò che significherà per il futuro di Spidey nell’universo condiviso.

Ryan Reynolds aveva proposto a Disney un crossover tra Deadpool e Bambi

Wade Wilson farà il suo debutto ufficiale nell’Universo Cinematografico Marvel soltanto con l’arrivo di Deadpool 3, ma di recente è stato diffuso online un breve video promozionale di Free Guy – Ero per gioco, parecchio divertente, in cui il Mercenario Chiacchierone è apparso insieme a Korg, l’amico di Thor.

Ora, Ryan Reynolds ha rivelato di aver inizialmente proposto alla Disney un crossover decisamente più oscuro! “Volevo realizzare un cortometraggio di Deadpool in cui il mio personaggio interrogava il cacciatore che ha ucciso la mamma di Bambi”, ha spiegato l’attore a IGN. “Deadpool era un suo grande fan, ma non lo avrebbe realmente interrogato… voleva solo sapere da lui come fare per diventare il personaggio Disney più odiato nella storia della Disney. Ovviamente, lo studio non era assolutamente d’accordo.”

Le cose sono andate diversamente, invece, per l’idea di uno sketch con Deadpool e Korg in occasione della promozione di Free Guy (film che arriverà nelle sale italiane dall’11 agosto). Reynolds ha così subito contattato Taika Waititi (che interpreta l’alieno di roccia nel MCU e che ha anche un ruolo nel film di Shawn Levy distribuito dai Watl Disney Studios) per ottenere il via libera.

“Allora siamo tornati da loro con questo pezzo su Deadpool e Korg. Lo abbiamo inviato e hanno subito detto sì”, ha spiegato Reynolds. “Quindi ho chiamata Taika e ha subito accettato. È un vero genio ed ero entusiasta all’idea di collaborare con lui nelle vesti di quel personaggio.”

Il futuro di Deadpool al cinema

Dopo l’uscita di Deadpool 2 e l’acquisizione di Fox da parte di Disney, il futuro di Deadpool è stato per lungo tempo appeso al filo dell’incertezza. Tuttavia, lo scorso gennaio è stato confermato che Deadpool 3 si farà e che sarà ufficialmente collegato al MCU. Al momento le uniche informazioni sul film riguardano gli sceneggiatori: la Marvel, infatti, ha affidato a Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Logelin (che andranno a sostituire i veterani Rhett Reese e Paul Wernick) il compito di scrivere il nuovo film.

Hunger Games: le riprese del prequel al via il prossimo anno

Il franchise cinematografico di Hunger Games, basato sulla saga letteraria di Suzanne Collins, è uno dei più amati dell’ultimo decennio. Adesso, per la gioia di tutti i fan delle avventure di Katniss Everdeen e dell’universo di Panem, la saga si prepara a tornare nuovamente sul grande schermo, con l’annuncio che la Lionsgate porterà al cinema il romanzo prequel, The Ballad of Songbirds and Snakes, uscito a maggio del 2020.

Ora, Deadline riporta che la produzione del film partirà ufficialmente nella prima metà del 2022. A confermare la notizia è stato Joe Drake, chairman di Lionsgate, che ha anche confermato che l’obiettivo dello studio è quello di distribuire il film entro la fine del 2023, o al massimo all’inizio del 2024. Francis Lawrence, che ha diretto tre dei film che compongono la saga principale, tornerà a Panem per occuparsi anche dell’adattamento di The Ballad of Songbirds and Snakes.

Nina Jacobson tornerà a produrre con Brad Simpson, suo partner di Color Force, mentre Michael Arndt (Hunger Games: La ragazza di fuoco) adatterà la sceneggiatura da un trattamento scritto dalla stessa Collins, la quale fungerà anche da produttore esecutivo. Ambientato circa 64 anni prima dei fatti raccontati nella trilogia originale, il romanzo prequel segue un diciottenne Coriolanus Snow (il personaggio interpretato da Donald Sutherland nella tetralogia cinematografica), che alla fine si erge a diventare il sovrano autoritario della nazione distopica di Panem.

Il grande successo della saga di Hunger Games

Nella saga cinematografica di Hunger Games (che ha portato al cinema i romanzi di Collins in quattro film di successo dal 2012-2015, incassando $ 2,97 miliardi in tutto il mondo), i protagonisti erano interpretati dal premio Oscar Jennifer Lawrence, affiancata da Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Sam Claflin, Jena Malone, Woody Harrelson e Elizabeth Banks.

The Suicide Squad: James Gunn conferma il cameo di un membro del cast di GOTG

ATTENZIONE L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU THE SUICIDE SQUAD – MISSIONE SUICIDA

the suicide squadJames Gunn è stato di recente ospite del podcast Happy Sad Confused di Josh Horowitz (via CBM) dove, oltre ad aver commentato le dichiarazioni di Martin Scorsese del 2019 in merito ai film di supereroi, ha anche confermato che all’interno di The Suicide Squad è presente il cameo di un membro del cast di Guardiani della Galassia.

Chi ha già avuto modo di vedere il film, probabilmente sa a quale attore ci stiamo riferendo. Tuttavia, il cameo non è così facile da scovare. “La gente sa che avevo quasi scelto Dave Bautista per un ruolo nel film e che alla fine ha dovuto rifiutare, quindi la cosa è saltata”, ha detto il regista, alludendo all’attore che ha scelto invece di apparire in Army of the Dead. “Ma a parte questo, beh, potrebbe esserci un altro membro dei Guardiani, da qualche parte nel film, che nessuno ha ancora notato…”

Per tutti coloro che vogliono sapere di quale attore si tratta e, soprattutto, dov’è possibile scovare il cameo, quando la Task Force X si dirige in un bar a Corto Maltese, l’attrice Pom Klementieff, che interpreta Mantis nel franchise dei Marvel Studios, appare brevemente nei panni di una cantante.

Nel 2019, nel bel mezzo della produzione del film, l’attrice era stata avvistata a cena fuori con l’intero cast, quindi per molti questo cameo non dovrebbe rappresentare una vera e propria sorpresa. Sfortunatamente, Gunn non ha rivelato quale personaggio avrebbe invece dovuto interpretare Bautista. 

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

“Benvenuti all’inferno, ossia a Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un compagno di squadra o della stessa Waller).”

Ryan Reynolds rivela che Blake Lively ha contribuito ad alcune delle battute di Deadpool

Ryan Reynolds ha rivelato che sua moglie Blake Lively ha contribuito alla creazione di alcune delle sue battute di Deadpool. In una recente intervista con Sirius XM (via EW), l’attore ha parlato della fase di scrittura di alcuni dei suoi film, rivelando che Blake ha scritto alcune delle cose più brillanti che abbia mai recitato, incluse alcune delle battute del Mercenario Chiacchierone.

Tuttavia, all’attrice non è mai stato dato alcun credito per il suo contribuito, cosa che Reynolds attribuisce al sessismo che, purtroppo, dilaga ancora oggi a Hollywood. “Contribuisco alla sceneggiatura di molti dei miei film. Per molto tempo, è stato un meccanismo di sopravvivenza”, ha spiegato Ryan. “A volte vengo accreditato, altre volte no. Ci sono un sacco di battute che, in realtà, sono opera di Blake. Mi diceva: “Che ne dici di questa?’. E io rispondevo: ‘È incredibile.'”

“È stato divertente. Ma forse c’è un sessismo intrinseco nel business. Ho detto un sacco di volte che certe battute le aveva scritte lei e non io. Ma ogni volta la storia si ripete e puntualmente risultava come se fossero una mia idea”, ha aggiunto l’attore. “Blake è davvero talentuosa. Mi ha aiutato veramente tanto non solo con Deadpool, ma anche con tantissimi altri miei film che sono stati dei grandi successi.”

Il futuro di Deadpool al cinema

Dopo l’uscita di Deadpool 2 e l’acquisizione di Fox da parte di Disney, il futuro di Deadpool è stato per lungo tempo appeso al filo dell’incertezza. Tuttavia, lo scorso gennaio è stato confermato che Deadpool 3 si farà e che sarà ufficialmente collegato al MCU. Al momento le uniche informazioni sul film riguardano gli sceneggiatori: la Marvel, infatti, ha affidato a Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Logelin (che andranno a sostituire i veterani Rhett Reese e Paul Wernick) il compito di scrivere il nuovo film.

The Suicide Squad: il significato delle scene post credits

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ATTENZIONE L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU THE SUICIDE SQUAD – MISSIONE SUICIDA

the suicide squad - missione suicida

The Suicide Squad – Missione Suicida di James Gunn è appena arrivato in sala, negli USA anche su HBO Max, e ci sembra importante segnalare che il film prevede due scene post-credits. La prima riguarda Weasle e la seconda invece Peacemaker.

All’inizio del film, gran parte della Task Force X viene eliminata in modo sanguinoso subito dopo che la squadra che si rende conto che Weasel non sa nuotare, ed è troppo tardi per donnola gigante. La creatura raccapricciante sembra annegare e viene trascinata a riva da Savant che prontamente dichiarata morta. Nella prima scena post credits, tuttavia, Weasel si sveglia, sputa un po’ d’acqua e poi corre nella giungla per godersi la sua ritrovata libertà.

Nella seconda scena post credits, ci troviamo in un ospedale con degli agenti A.R.G.U.S. John Economos (Steve Agee) ed Emilia Harcourt (Jennifer Holland). Alla fine del film, Peacemaker di John Cena viene ucciso da Bloodsport dopo che ha ucciso Rick Flagg e aver tentato di eliminare Ratcatcher 2 (tutto in nome della libertà per volere di Amanda Waller). Tuttavia nella scena si scopre che Peacemaker è sopravvissuto ed è stato tirato fuori dalle macerie perché hanno bisogno di lui per qualcosa. Come mai? “Per salvare il fottuto mondo.”

Qual è il significato di queste due scene post-credits?

La prima non significa proprio niente. Sì, potremmo vedere ancora Weasel se James Gunn decidesse di tornare nel DC Extended Universe per un sequel di The Suicide Squad, ma la scena è davvero solo un pretesto per ridere.

La seconda, tuttavia, pone le basi per la serie Peacemaker in otto parti di HBO Max. Ora sappiamo che la serie sarà un sequel piuttosto che un prequel, ed esplorerà le conseguenze che il tempo ha avuto sul personaggio, con la Task Force X promette di essere ora più interessante del previsto. La performance di Cena è una delle cose migliori del film e sebbene Peacemaker non sia esattamente un personaggio equilibrato, non è di certo completamente cattivo. 

Abbiamo anche la sensazione che la il senso di colpa dopo aver ucciso un eroe come Flag lo perseguiterà, soprattutto perché la sua controparte nei fumetti è perseguitata da coloro che ha ucciso in nome della pace.

The Suicide Squad – Missione Suicida, recensione del film

Ace Ventura – L’acchiappanimali: trama, cast e sequel del film

Negli anni Novanta Jim Carrey era l’attore più popolare del mondo, nonché il primo a ricevere compensi per i suoi film campioni di incassi. Titoli come The Mask, Scemo & più scemo e Bugiardo bugiardo lo hanno consacrato come una delle icone della commedia statunitense. Prima di questi, a dare inizio alla sua notorietà è stato il film del 1994 Ace Ventura – L’acchiappanimali, diretto da Tom Shadyac (regista che avrebbe poi lavorato con Carrey anche per Una settimana da Dio). Con il personaggio di Ace Ventura, l’attore inizia così a dar prova delle sue doti comiche e della sua grande versatilità.

Il film è infatti una delirante commedia che scena dopo scena dà vita ad una serie sempre più imprevedibile di risvolti e assurdità. Per Carrey, il personaggio è da considerarsi come lo 007 dei detective per animali, senza ovviamente la serietà che contraddistingue il celebre James Bond. Tra satira e parodia, Ace Ventura fu un successo fenomenale al momento della sua uscita. Pur se accolto in modo molto negativo della critica, il film ottenne incassi straordinari e negli anni ha guadagnato lo status di cult. Oggi è dunque ricordato come uno dei film comici più celebri degli anni Novanta.

Il film, inoltre, non ha solo reso celebre Carrey, ma ha anche permesso di dar vita ad un intero franchise dedicato al personaggio di Ace Ventura. L’influenza di questo è ancora forte oggi tanto al cinema quanto in altri media. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Ace Ventura – L’acchiappanimali: la trama del film

Protagonista del film è Ace Ventura, un bizzarro investigatore privato incredibilmente abile nel suo mestiere. Egli è specializzato nel ritrovamento di animali domestici o in cattività, rapiti o smarriti che sia. I suoi metodi poco ortodossi generano non poche perplessità in quanti lo vedono all’opera, ma la risoluzione del caso è sempre garantita. Ace si trova però ora alle prese con una vicenda particolarmente complessa: quella della scomparsa di Fiocco di Neve, il delfino masscotte dei Miami Dolphins. Egli viene dunque incaricato di ritrovare l’animale prima che si svolga il prestigioso Super Bowl di football.

Al caso collaborano anche la capo pubblicista Melissa Robinson e al capo delle operazioni Roger Podacter. Le varie piste individuate da Ventura si rivelano tuttavia ben poco proficue e il caso sembra trovarsi subito ad un punto morto. Il ritrovamento di un anello targato 1984 donato ai giocatori della squadra del campionato di quell’anno è però un indizio significativo. Ventura inizia così a condurre una serie di indagini sui membri di quella formazione, individuando in Ray Finkle un perfetto sospettato. Proprio mentre la risoluzione sembra essere a portata di mano, una serie di imprevedibili eventi daranno vita a complicazioni a dir poco comiche.

Ace Ventura - L'acchiappanimali cast

Ace Ventura – L’acchiappanimali: il cast del film

Originariamente per il ruolo del protagonista si era pensato all’attore Rick Moranis, celebre per i film Ghostbusters e Balle spaziali. Dopo che i produttori notarono però Jim Carrey in alcuni sketch nello show In Living Color, decisero di affidarsi a lui ed alla sua comicità. Entrato a far parte del progetto, Carrey chiese di poter riscrivere personalmente alcune scene della storia. Egli esasperò così l’azione del suo personaggio al fine di farla risultare irrealisticamente divertente e grazie alla sua capacità di improvvisazione diede vita ad un personaggio sopra le righe perfettamente congeniale al film. Carrey ha così curato ogni aspetto possibile del personaggio, dalla capigliatura ai movimenti, per cui si è ispirato a quelli degli uccelli.

Accanto a lui, nel ruolo di Melissa Robinson, vi è invece l’attrice Courteney Cox, celebre per essere stata Monica Geller nella sitcom Friends. Per l’attrice non fu però affatto facile recitare nel film, essendovi stati sul set animali di cui ha paura, come ad esempio le scimmie. L’attrice Sean Young interpreta la tenente Lois Einhorn, mentre Dan Marino, ex giocatore di football, interpreta qui sé stesso. Troy Evans ricopre il ruolo di Roger Podacter, Tone Lōc quello di Emilio e Noble Willingham veste i panni di Riffle. Il celebre attore tedesco Udo Kier, noto per i tantissimi film horror in cui ha recitato, è il miliardario Ronald Camp, tra i sospettati di Ventura.

Ace Ventura – L’acchiappanimali: i sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato il grandissimo successo del film, nel 1995 è stato realizzato Ace Ventura – Missione Africa, in cui Carrey torna a ricoprire il ruolo dell’improbabile detective di animali. Questo sequel ripropose le principali caratteristiche del primo film e pur presentando una nuova ambientazione e nuovi personaggi, il successo fu ancora maggiore del primo film. Per anni si è parlato di dar vita anche ad un terzo capitolo, ma ad oggi è stato realizzato solo uno spin-off per la TV intitolato Ace Ventura 3, con protagonista il giovane figlio del detective. Nel marzo del 2021 è però stato annunciato un vero terzo capitolo, prodotto dagli Amazon Studios. Non è però ancora stato confermato o meno il ritorno di Carrey nel suo iconico ruolo.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Ace Ventura – L’acchiappanimali è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 5 agosto alle ore 21:10 sul canale Paramount Channel.

Fonte: IMDb

Sette note in nero: trama, cast e curiosità sul film di Lucio Fulci

Il regista Lucio Fulci è unanimemente considerato uno dei grandi maestri del cinema di genere italiano, avendo affrontato nel corso della sua carriera ogni tipologia di racconto, dal comico al horror. Particolarmente celebri sono però i suoi film gialli, tra cui spicca quello che è ancora oggi considerato il suo capolavoro, Non si sevizia un paperino, uscito nel 1972. Cinque anni dopo, Fulci ha poi portato al cinema un nuovo appassionante racconto di questo genere con il film Sette note in nero. Anch’esso è considerato uno dei suoi gialli più importanti, tanto per la costruzione narrativa quanto per le scelte estetiche.

Inizialmente Fulci voleva in realtà adattare il romanzo Terapia mortale dello scrittore Vieri Razzini. Non riuscendo però a trovare sbocchi sulla sceneggiatura, però, decise di modificare il racconto con l’aiuto di Dardano Sacchetti. I due, traendo grande ispiazione da Profondo rosso di Dario Argento, diedero così vita ad un giallo con elementi paranormali ed un assillante ritornello musicale che diviene un ossessione tanto per i personaggi quanto per gli spettatori. Rispetto ai suoi precedenti film, Fulci limita inoltre gli effetti splatter per concentrarsi maggiormente sugli aspetti onirici e parapsicologici della vicenda.

Ancora oggi Sette note in nero è considerato un classico del giallo italiano nonché uno dei suoi esempi migliori. Citato e omaggiato in ogni modo, questo riconferma l’indiscutibile capacità di Fulci di fare di necessità virtù, adattando quanto a sua disposizione per una resa cinematografica di grande impatto. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Sette note in nero: la trama del film

Protagonista del film è Virginia Ducci, una donna che sin da bambina ha dimostrato di possedere delle doti di chiaroveggenza. La prima manifestazione di ciò l’ha avuta il giorno in cui sua madre si uccise a Dover gettandosi da un dirupo mentre Virginia era in un collegio a Firenze, riuscendo nonostante la distanza a vedere l’intera scena. Divenuta adulta, questa ha poi spostato Francesco Ducci, uomo d’affari toscano. Proprio al suo partner è legata una nuova visione che si manifesta a Virginia. La donna intravede infatti tutti i dettagli di un delitto svoltosi nella villa di campagna del marito.

Fatte delle ricerche, Virginia scopre così il cadavere di una certa Agnese Bignardi, uccisa nel 1972 e murata nella casa. Ritrovato lo scheletro di questa, la polizia incrimina Francesco, già amante della ragazza scomparsa, e lo arresta. Virginia, però, frugando nella visione avuta, con l’aiuto della cognata Gloria, dell’amico parapsicologo Luca Fattori e della segretaria di questi, Paola, indirizza i sospetti su Emilio Rospini, a sua volta amante di Agnese e professionalmente nei pasticci. Così facendo tenta di far scagionare il marito, inconsapevole però dei tanti misteri e pericoli che ancora avvolgono il delitto e la visione avuta.

Sette note in nero film

Sette note in nero: il cast del film

Insolitamente per un film italiano dell’epoca, tutti gli attori hanno recitato i loro dialoghi in inglese indipendentemente dalla nazionalità, invece di essere doppiati in seguito. La traccia italiana, invece, è doppiata da altri interpreti che doppiano i personaggi, anche nel caso degli attori italiani del film. Per quanto riguarda il cast di attori stranieri, ad interpretare il ruolo di Virginia Ducci vi è l’attrice brasiliana Jennifer O’Neill, già apparsa nei film italiani Gente di rispetto e L’innocente. L’attore francese Marc Porel è il parapsicologo Luca, mentre Elizabeth Turner comprare nel ruolo della madre di Virginia.

Gianni Garko, noto per diversi western e commedie italiane, recita invece nel ruolo di Francesco Ducci. Ida Galli, celebre attrice caratterista del cinema italiano, interpreta invece Gloria Ducci, sorella di Francesco. Sono poi presenti Gabriele Ferzetti, celebre per il film L’avventura, è il professor Emilio Rospini, mentre Loredana Savelli è sua moglie Giovana. L’attrice e showgirl Jenny Tamburi interpreta Paola, la segretaria di Luca, mentre Lugi Diberti è il giudice. La giovanissima Fasta Avelli interpreta invece Virginia da bambina. L’attrice aveva già recitato per Fulci in Non si sevizia un paperino, ed ha abbandonato la recitazione negli anni Ottanta.

Sette note in nero: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Sette note in nero è un titolo assolutamente imprescindibile del cinema italiano e per gli amanti del genere. Per vederlo, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza sulla piattaforma YouTube. Sfortunatamente il film non è attualmente presente su altri servizi di streaming, rendendo dunque limitata la sua disponibilità. È però possibile ritrovarlo nel palinsesto televisivo di giovedì 5 agosto alle ore 23:00 sul canale Cine 34.

Fonte: IMDb

Brenton Thwaites: 10 cose che non sai sull’attore

Distintosi tra cinema e serie TV, l’attore Brenton Thwaites è riuscito nel corso di pochi anni ad affermarsi come un giovane e promettente volto della recitazione. Grazie alla sua partecipazione a grandi blockbuster ha potuto ottenere grande popolarità, confermando poi il suo talento anche attraverso prodotti più piccoli e di vario genere. Oggi è protagonista di una popolare serie televisiva, riconfermandosi come una personalità ancora particolarmente sulla cresta dell’onda.

Ecco 10 cose che non sai su Brenton Thwaites.

Brenton Thwaites: i film e le serie TV

1. Ha recitato in diversi film. La carriera cinematografica di Thwaites ha avuto inizio con i film Save Your Legs!, Oculus – Il riflesso del male e The Signal, girati tra il 2012 e il 2014. Sempre nel 2014 recita in Maleficent accanto ad Angelina Jolie e Elle Fanning, ottenendo grande popolarità. Successivamente recita in The Giver – Il mondo di Jonas (2014), Son of a Gun (2014), Ride – Ricomincio da me (2014) e Gods of Egypt (2016). Ulteriore popolarità arriva nel 2017 grazie al film Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar, dove recita accanto a Johnny Depp e Kaya Scodelario. Da quel momento ha poi recitato nei film An Interview with God (2018), A Violent Separation (2019) e Ghosts of War (2020).

2. È noto per alcune serie televisive. Prima di ottenere grande popolarità al cinema, Thwaites ha recitato nella serie australiana SLiDE (2011) e nella soap opera Home and Away (2011-2012), dove ha ricoperto il ruolo di Stu Henderson. Ottiene poi una prima notorietà grazie al film televisivo Laguna blu – Il risveglio, remake dell’omonimo titolo cinematografico del 1980. Dopo essersi dedicato esclusivamente al cinema per diversi anni, Thwaites torna infine sul piccolo schermo per recitare nella serie supereroistica Titans.

Brenton Thwaites Dick Grayson

Brenton Thwaites è Dick Grayson

3. Ha riportato sullo schermo il celebre personaggio. Dal gennaio 2019 in Italia sulla piattaforma Netflix è disponibile la serie Titans, basata sui Giovani Titani, supereroi della DC Comics. Protagonista e leader del gruppo è Richard “Dick” Grayson, alias Robin. Il personaggio è notoriamente la spalla di Batman, che decide però qui di mettersi in proprio e gestire il proprio gruppo di supereroi. Ad interpretare tale ruolo vi è proprio Thwaites, che ha così riportato sul piccolo schermo il celebre Robin a distanza di 49 anni dalla sua ultima comparsa nella serie Batman. Si tratta inoltre anche della prima versione live-action del personaggio dopo quella data da Chris O’Donnell nel film Batman & Robin.

4. È affascinato dagli aspetti psicologici del personaggio. Nel raccontare il suo Robin, Thwaites ha dichiarato di essere maggiormente attratto dai suoi aspetti psicologici che non dal suo indossare un costume per combattere il crimine. Per lui, Dick Grayson è un leader riluttante, ancora in cerca di risposte sulla sua identità e su ciò che davvero desidera ottenere. Allo stesso tempo, si trova a dover gestire anche un gruppo di altri supereroi che dipendono da lui. Tutto ciò lo porta a vivere una serie di conflitti che per l’attore sono il vero elemento interessante del personaggio.

Brenton Thwaites in Pirati dei Caraibi

5. Ha interpretato il figlio di un celebre personaggio. Quella di Pirati dei Caraibi è una delle saghe cinematografiche più apprezzate dall’inizio del nuovo secolo. Oltre all’iconico capitan Jack Sparrow, uno dei personaggi più apprezzati è Will Turner, interpretato nei primi tre film da Orlando Bloom. Nel quinto film, Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar, viene invece introdotto il figlio di questi, Henry Turner. Ad interpretarlo è proprio Thwaites, che grazie a questo ruolo ha ottenuto definitiva consacrazione. L’attore, in realtà, ha solo 12 anni in meno a Bloom e 4 in meno a Keira Knightley, che interpreta sua madre.

6. Per ottenere il ruolo ha dovuto battere un’agguerrita concorrenza. Un ruolo come quello di Henry Turner è un occasione d’oro per tutti i giovani attori in cerca di popolarità nel mondo del cinema. Sono dunque stati molti i candidati al ruolo, da Ansel Elgort e Taron Egerton, da George MacKay a Sam Keeley. Ognuno di questi ha poi ottenuto grande successo recitato in acclamati film diretti da celebri registi. Ad ottenere il ruolo di Henry Turner è però stato Thwaites, ritenuto dai produttori più simile a Bloom in quanto a fisico e recitazione.

Brenton Thwaites in Maleficent

7. Ha avuto un ruolo fondamentale nel film. Nel film del 2014 Maleficent, incentrato sulla celebre Malefica, una delle fate più cattive del mondo Disney, Thwaites ha ricoperto uno dei primi ruoli di rilievo della sua carriera. Interpreta infatti qui il principe Filippo, segretamente innamorato della principessa Aurora. Grazie a questo ruolo in un film di grandissimo successo, l’attore ha potuto ottenere una prima notorietà che lo ha poi portato ad ottenere sempre più ruoli all’interno di Hollywood.

Brenton Thwaites Pirati dei Caraibi

Brenton Thwaites: la vita privata dell’attore

8. Ha conosciuto la sua partner sul set di un film. Mentre nel 2015 era impegnato nelle riprese di Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar in Australia, Thwaites ha conosciuto Chloe Pacey, con la quale ha convissuto per l’intero periodo del set. Successivamente, i due hanno portato avanti la loro relazione che dura ancora oggi. La coppia ha poi avuto anche due figli. Sui rispettivi account Instagram si possono ritrovare diversi post in cui i due si mostrano in loro momenti famigliari, stando però attenti a non esporsi troppo. Ad oggi Thwaites e la Pacey non sono ufficialmente sposati.

Brenton Thwaites è su Instagram

9. Ha un profilo sul social network. L’attore è presente su Instagram con un proprio account verificato. All’interno di questo Jackson vanta oltre 741 mila follower, ed è solito pubblicare post di vario genere. Questi ad oggi sono più di 136 e spaziano da momenti di svago in compagna di amici o della sua famiglia sino alla promozione dei suoi progetti cinematografici e televisivi. Seguendo il suo profilo, dunque, si potrà essere sempre aggiornati sulle sue attività.

Brenton Thwaites: età e altezza dell’attore

10. Brenton Thwaites è nato a Cairns, in Australia, il 10 agosto del 1989. L’attore è alto complessivamente 1,82 metri.

Fonte: IMDb

LEGO Harry Potter™ Icone di Hogwarts™ – Edizione del collezionista, il set con Edvige

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Il Gruppo LEGO, in occasione del 20° anniversario di LEGO® Harry Potter™, svela il meraviglioso set LEGO Harry Potter™ Icone di Hogwarts™ – Edizione del collezionista, un coinvolgente modello da esposizione che rende omaggio all’universo del maghetto più famoso al mondo.

Lo splendido set è ricco di dettagli e segue le avventure di Harry Potter™ e dei suoi amici, immortalando alcuni dei personaggi e dei momenti più iconici in un unico modellino.  All’interno, inoltre, sono riprodotti alcuni degli oggetti più famosi del Wizarding World™, che hanno scandito gli ultimi decenni.

Seduta orgogliosamente al centro del set, troviamo la fedele civetta di Harry, Edvige™, che stringe la tanto desiderata lettera di Hogwarts™. Per entusiasmare i fan, ci sono anche la bacchetta e gli occhiali di Harry, una rana di cioccolato, un vassoio di pozioni con cinque ampolle e vari ingredienti, il diario di Tom Riddle™, il Boccino d’Oro™ e la sciarpa della scuola, personalizzabile a seconda della Casa di Hogwarts™ preferita.

Il modellino completo è composto da 3010 pezzi e misura oltre 44 cm in altezza, 50 cm in larghezza e 33 cm di profondità. A completare il set, un supporto su misura e una targa celebrativa per il 20° anniversario di LEGO Harry Potter™.

A rendere ancora più magico e unico il set, un trio di esclusive minifigure LEGO d’oro, create per la celebrazione del ventennale: Albus Silente™, Minerva McGranitt™ e Rubeus Hagrid™, che rievocano la prima scena di Harry Potter e la Pietra Filosofale™.

Nel descrivere il progetto, il designer LEGO Marcos Bessa ha commentato: “La magia senza tempo di Harry Potter continua ad emozionare grandi e piccini, e questo nuovo set LEGO è il nostro modo per celebrare i 20 anni di LEGO Harry Potter e i meravigliosi personaggi e oggetti magici che li hanno rappresentati. Ogni oggetto nel set è pieno di ricordi: dalle vittorie nelle partite di Quidditch™, agli ingredienti iconici delle pozioni, per non parlare dell’importante lettera di ammissione. Costruire il set Icone di Hogwarts™ – Edizione del collezionista, farà emergere nei fan LEGO i tanti e affettuosi ricordi legati al Wizarding World™, pronti a venir fuori ogni volta che si ammirerà questo bellissimo modellino”.

Giusto in tempo per il nuovo trimestre a Hogwarts™, il set LEGO Harry Potter Icone di Hogwarts™ – Edizione del collezionista sarà disponibile dal 2 settembre 2021 presso i LEGO Store e su LEGO.com al prezzo consigliato di 249.99 €.

Free Guy – Eroe per gioco, la recensione del film con Ryan Reynolds

Con un’uscita programmata per l’estate 2020 e poi rimandata a causa della pandemia, arriva finalmente al cinema, l’11 agosto 2021, Free Guy – Eroe per gioco, il film diretto da Shawn Levy con protagonista Ryan Reynolds. Una commedia ambientata nel mondo dei gamer e dei videogiochi, o più esattamente, all’interno di un videogioco, in cui le più ambiziose volontà umane prendono forma e un nuovo mondo diventa possibile.

La trama di Free Guy – Eroe per gioco

La storia comincia mentre, per le strade di Free City, seguiamo Guy, un impiegato di banca che nella sua vita ordinaria e perfetta avverte la mancanza di qualcosa, di una donna che possa essere al suo fianco, che ami la musica pop e che sia esattamente come la immagina. Questo suo vagheggiare romantico è esclusivamente teorico, fino a che, un giorno, per caso, incontra una ragazza che sembra rispecchiare tutte le caratteristiche della donna dei suoi sogni. Innescato da questo incontro, Guy comincerà ad “osare”, a fare cose inaspettate, ad uscire dalla sua routine. Questa scelta lo catapulterà in una nuova realtà, ad un livello completamente nuovo dell’esistenza, fino a farlo interrogare della sua stessa realtà. Diventerà un “eroe per gioco”, come recita il titolo italiano del film, chiamato a salvare il suo mondo e tutti quelli che lo popolano.

Interpretato da Ryan Reynolds, Jodie Comer, Lil Rel Howery, Joe Keery, Utkarsh Ambudkar e Taika Waititi, Free Guy – Eroe per gioco è una vera e propria boccata d’aria fresca, un blockbuster ad alto budget con una storia originale, che non appartiene a nessun franchise esistente, quindi economicamente rischioso, e che anzi prende in giro proprio l’atteggiamento cauto di chi vorrebbe produrre soltanto sequel per mantenere tranquilli e appagati i consumatori. 

Una boccata d’aria fresca

Ambientato nel mondo dei gamer, il film presenta un linguaggio specifico che in italiano suonerà bizzarro se non per i frequentatori di Twitch o per i gamer stessi che forse si possono identificare meglio dentro ai personaggi, giocanti o meno che siano. Non solo i gamer, Free Guy racconta anche di programmatori, di coloro che attraverso codici e numeri riescono a vedere mondo bellissimi e avventure stellari, un vero e proprio regalo che i giocatori di tutto il mondo e di tutte le età. 

Ambientato in una realtà virtuale, il film sembra porre in sottofondo tutte le tematiche legate a queste esistenze parallele e non tangibili che non si possono più definire finte, dal momento che generano relazioni e sentimenti e che toccano corde di “realtà reale” assolutamente concrete. Non solo, l’idea alla base del film è che le intelligenze artificiali possano esistere davvero e si possano evolvere in base alla loro esperienza di gioco, come accade a Guy, come accade alla cameriera del bar dove Guy va a fare colazione.

Uscire dalla propria confort zone

Non solo, Free Guy sembra anche rivolgersi alle persone reali, agli spettatori normali, invitandoli ad uscire dalla loro confort zone, a mettersi in gioco e a fare nuove esperienze per arricchire la propria vita. 

Tuttavia l’idea brillante di partenza di Free Guy – Eroe per gioco, non sarebbe niente senza gli interpreti che l’hanno postata in vita. Partendo dall’affermato protagonista Reynolds, fino a Taika Waititi che si destreggia con agilità nei panni del villain, passando per il delizioso Joe Keery che abbiamo amato in Stranger Things e adoreremo in questo film, ogni singolo personaggio ha delle sfumature particolari, un linguaggio, un carattere che non appartengono solo alla sceneggiatura, ma che sono frutto di grandi interpretazioni, che troppo spesso vengono sottovalutate quando si parla di commedia. Su tutti però brilla la splendida Jodie Comer, ancora sconosciuta ai più (o almeno a quelli che non l’hanno già adorata in Killing Eve). Con un viso grazioso da bambina, una fisicità decisa e uno sguardo grintoso, Comer è perfettamente a suo agio sia nei panni di Molotov Girl, l’agguerrito avatar che incarna in Free City, sia in quelli di Millie, brillante programmatrice, romantica e volitiva, tenace e con un fortissimo senso di giustizia.

Free Guy – Eroe per gioco è un grande giocattolo che gronda Easter Eggs e che non mancherà di divertire tantissimo gli spettatori, trasporta in un mondo assurdo e violento e ci mostra quali sono le potenzialità dell’intelletto umano e dell’uomo stesso di determinare il proprio destino con un po’ di coraggio e di rischio. Soprattutto per la performance di, si consiglia la visione in lingua originale.

Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli: i character poster del film

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Sono stati diffusi via Instagram i nuovi character poster di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli il prossimo lungometraggio Marvel Studios in arrivo al cinema dal 3 settembre e che amplierà ancora di più il ventaglio di personaggi che dai fumetti vengono proiettati direttamente nel Marvel Cinematic Universe.

Ecco i poster di seguito:

Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli – il trailer ufficiale

L’uscita nelle sale di Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli è fissata al 3 settembre 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12The Glass Castle e Il Diritto di Opporsi con Michael B. JordanJamie Foxx e Brie Larson, è stato scelto per dirigere il film, che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung Chiu-wai nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

Don’t Look Up, il teaser bootleg del film con DiCaprio e Lawrence

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È trapelato su Twitter un breve bootleg del teaser trailer di Don’t Look Up, il nuovo atteso film di Adam McKay, la commedia satirica con protagonisti Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence. Nelle immagini, oltre ai protagonisti, vediamo anche Jonah Hill e Meryl Streep.

Non pago di questo cast già così stellare, McKay aggiunge anche Timothée Chalamet, Cate Blanchett, Ron Perlman, Tyler Perry, Melanie Lynskey, Rob Morgan, Mark Rylance, Ariana Grande, Matthew Perry Chris Evans.

Ecco il video dal teaser trailer:

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VIVO, la recensione del film d’animazione Sony – Netflix

Arriva direttamente su Netflix VIVO, il film d’animazione co-prodotto dallo streamer con Sony Animation che porterà allegria, colori, e tanta tanta musica nelle case degli abbonati. Il film presenta una cast tecnico di grande pregio, a partire dal regista nominato agli Oscar per I Croods, Kirk DeMicco (guarda la nostra intervista), insieme a Brandon Jeffords. Nome di spicco della produzione è quello di Lin-Manuel Miranda, una vera e propria gallina dalle uova d’oro per Hollywood, negli ultimi anni, e che è in sala con Sognando a New York – In the Heights, film basato sull’omonimo musical da lui creato. 

Anche in questa occasione, Miranda mette il suo talento a servizio di una storia musicale, che racconta appunto la musica come principale tramite per legami fondamentali nella vita di ognuno: che sia quello tra padre e figlia, tra due silenziosi amanti che non hanno mai avuto il coraggio di dichiararsi reciprocamente, o che sia addirittura la sintonia tra uomini e animali, che pur non parlando la stessa lingua si capiscono. 

La trama di VIVO

VIVO è il nome di un simpatico cercoletto (un piccolo abitante delle foreste tropicali), che trascorre le sue giornate suonando musica in una vivace piazza a L’Avana insieme al suo amato padrone/amico Andrés. Sebbene non parlino la stessa lingua, Vivo e Andrés sono un duo perfetto grazie alla passione per la musica che li accomuna. Ma una tragedia li colpisce poco dopo l’arrivo di un invito della celebre Marta Sandoval ad assistere al proprio concerto di addio che si terrà a Miami, con la speranza di rivedere il suo vecchio partner. Toccherà a Vivo consegnare il messaggio che Andrés ha sempre tenuto segreto: una lettera d’amore per Marta, scritta molto tempo fa sotto forma di canzone. Per riuscire a raggiungere Miami, Vivo dovrà accettare l’aiuto di Gabi, un’energica ragazzina con un ritmo tutto suo.

VIVO – (L-R) Ynairaly Simo as Gabi and Lin-Manuel Miranda as Vivo. ©2021 SPAI. All Rights Reserved.

VIVO è un on the road particolare, anarchico per certi versi, perché imbevuto dello spirito di questa simpatica protagonista, Gabi, una ragazzina che non riesce a trovare il suo posto nel mondo, ma che troverà un amico in questo simpatico animaletto. L’elaborazione del lutto, la ricerca di se stessi, la capacità di amare e di ascoltarsi sono i grandi temi che scorrono sotto alla superficie chiassosa, variopinta e spericolata della storia. 

E naturalmente le canzoni del film sono il cuore pulsante della storia. Lin-Manuel Miranda si sbizzarrisce, creando un pastiche musicale che spazia trai generi, adeguandosi non solo alle personalità dei personaggi che di volta in volta cantano e interpretano i brani, ma omaggiando anche i ritmi tipici delle aree geografiche in cui si muove. Il risultato è ricco e vario, curato e originale, proprio come VIVO.

Se da un punto di vista tecnico e visivo il film si assesta su standard molto buoni ma ormai consolidati, senza particolari guizzi, è lo spirito di VIVO a determinarne la bellezza e il carattere. 

Un cast di doppiatori stallare

La versione italiana di VIVO presenta alcune voci d’eccezione: Stash, frontaman della band multiplatino The Kolors (voce e chitarra), cantautore e produttore, interpreta tutte le canzoni dell’originale protagonista Vivo, Massimo Lopez, attore, doppiatore, show man, conduttore televisivo e componente del noto trio “Lopez, Marchesini, Solenghi”, doppia il personaggio di Andrés nelle canzoni e nei dialoghi, mentre Simona Bencini, cantante e storica front woman dei “Dirotta su Cuba”, è l’interprete delle canzoni di Marta Sandoval, a cui è dedicata la canzone di Andrés.

VIVO – (L-R) Ynairaly Simo as Gabi and Lin-Manuel Miranda as Vivo. ©2021 SPAI. All Rights Reserved.

Per quanto riguarda invece la versione originale, Lin-Manuel Miranda la fa invece da padrone, doppiando, canto e voce, il simpatico protagonista peloso, e con lui ci sono Zoe Saldaña (Rosa), Juan de Marcos (Andrés), Brian Tyree Henry (Dancarino), Michael Rooker (Lutador), Nicole Byer (Valentina), Gloria Estefan (Marta) e, per la prima volta sugli schermi, Ynairaly Simo (Gabi).

Ballando e cantando su melodie sudamericane, a ritmo sfrenato, VIVO regala un’esperienza visiva divertente e leggera con una buona dose di cuore, un ottimo modo per stare insieme in famiglia.

Guarda il trailer di VIVO